Sul Ponte di Bassano n. 92 / 2011 - ANA Montegrappa
Sul Ponte di Bassano n. 92 / 2011 - ANA Montegrappa
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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DBC VICENZA<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. “MONTE GRAPPA” DI BASSANO DEL GRAPPA ANNO XXX - N. <strong>92</strong> - OTTOBRE <strong>2011</strong><br />
1
PERIODICO QUADRIMESTRALE<br />
DELLA SEZIONE <strong>ANA</strong><br />
“MONTE GRAPPA”<br />
DI BASSANO DEL GRAPPA<br />
Anno XXX - N. <strong>92</strong> - Ottobre <strong>2011</strong><br />
In copertina:<br />
Pellegrinaggio sul Monte Tomba<br />
(foto Ivo Comaron)<br />
Direttore Responsabile:<br />
Flavio Gollin<br />
Comitato <strong>di</strong> Redazione:<br />
B. Busnardo - J. Cristofari<br />
P. Demeneghi - F. Grego - A. Guadagnin<br />
G. Idrio - M. Sartore - I. Zordan<br />
Direzione, Redazione, Amministrazione:<br />
Sezione A.N.A. “Monte Grappa”<br />
Via Angarano, 2<br />
36061 <strong>Bassano</strong> del Grappa<br />
Impaginazione e stampa:<br />
Laboratorio Grafico BST<br />
Via Lanzarini, 25/b - Romano d'Ezz. (VI)<br />
www.graficabst.com<br />
Autorizzazione del Tribunale<br />
<strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> del Grappa<br />
n. 2/ 81 Reg. P. - 9/4/ 81<br />
Poste Italiane s.p.a.<br />
Spe<strong>di</strong>zione in Abbonamento Postale<br />
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />
n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />
Tassa pagata - Taxe perçue<br />
E-mail: redazione@anamontegrappa.it<br />
Sito della Sezione: www.anamontegrappa.it<br />
SOMMARIO<br />
• Una pagina <strong>di</strong> storia pag. 4<br />
• L’opinione pag. 5<br />
• Sei giorni con gli Alpini pag. 6<br />
• Adunata sezionale pag. 9<br />
• Pellegrinaggio sul M. Tomba pag. 12 -13<br />
• Attività dei Gruppi pag. 14<br />
S crivere<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Ancora sul Grappa: Tra vecchi problemi e nuove speranze<br />
e parlare del Grappa, delle sue necessità, delle sue opportunità e dei suoi<br />
progetti <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> sviluppo, in questi tempi <strong>di</strong> crisi nera più <strong>di</strong> una notte senza<br />
stelle, può sembrare davvero una inutile per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo. Il piatto piange a tutti i livelli<br />
e a tutte le latitu<strong>di</strong>ni, e chi ha in mano i cordoni della magra borsa cerca <strong>di</strong> tamponare<br />
le falle più pericolose per evitare che il veliero Italia faccia la <strong>di</strong>sastrosa fine del Titanic.<br />
O così almeno dovrebbe essere, perché non sempre le cose vanno in questa <strong>di</strong>rezione!<br />
C’è spesso qualcuno che “a salvaguar<strong>di</strong>a dei superiori interessi della politica”, si preoccupa<br />
invece <strong>di</strong> assicurarsi un posto sulla barca <strong>di</strong> salvataggio. E’ così da quando il<br />
mondo è mondo, e ormai ci abbiamo fatto il callo. Ci arrabbiamo <strong>di</strong> più per una scelta<br />
sbagliata che per una scelta mancata. E <strong>di</strong> scelte sbagliate, o perlomeno non con<strong>di</strong>visibili,<br />
ce ne sono a iosa. Anche sul Grappa.<br />
Segnalo solo quelle che appaiono più evidenti alla pubblica opinione.<br />
1) La costosa ed inutile recinzione della ex base Nato, (la Nave), una delle zone panoramicamente<br />
e storicamente più significative del massiccio;<br />
2) La chiusura domenicale delle memorie storiche (galleria V.E., museo, sala proiezioni)<br />
che costituiscono un punto <strong>di</strong> forte attrazione turistico-culturale.<br />
<strong>Sul</strong> primo punto abbiamo, anche da queste pagine, ripetutamente manifestato il nostro<br />
<strong>di</strong>ssenso, in<strong>di</strong>cando soluzioni alternative meno impattanti e meno costose. Purtroppo è<br />
ancora guerra fredda tra chi rattoppa per mettersi al riparo da eventuali responsabilità,<br />
e chi squarcia al grido <strong>di</strong> “montagna libera”. La chiusura poi dei luoghi simbolo nei giorni<br />
festivi ci ha letteralmente “shockati”, ben comprendendo l’amarezza e la delusione dei<br />
tanti che approfittano proprio <strong>di</strong> quei giorni per concedersi pellegrinaggi e visite ai luoghi<br />
d’arte, <strong>di</strong> culto e <strong>di</strong> memoria.<br />
Né ci convince l’obiezione che anche i militari <strong>di</strong> sorveglianza hanno <strong>di</strong>ritto al loro giorno<br />
(o giorni?) <strong>di</strong> riposo. Nessuno lo nega, ma non certo nelle festività e nelle ricorrenze.<br />
Ci stracceremmo tutti le vesti se il gestore del rifugio chiudesse il bar e il ristorante in<br />
quelle giornate, per aprire solo in quelle feriali. La spinosa questione è stata portata a<br />
conoscenza dell’<strong>ANA</strong>, che ha inviato a Roma una commissione guidata dal v. p. vicario<br />
Sebastiano Favero per la trattazione <strong>di</strong> questo ed altri problemi del massiccio.<br />
Si sta delineando una positiva soluzione che prevede, tra l’altro, l’intervento e la collaborazione<br />
della nostra Associazione. E’ allo stu<strong>di</strong>o una bozza <strong>di</strong> accordo che ci riserviamo<br />
<strong>di</strong> pubblicare non appena sarà approvata dalle parti coinvolte. Per noi della <strong>Montegrappa</strong><br />
non è una novità, visto che più volte siamo intervenuti gratuitamente in opere <strong>di</strong><br />
manutenzione che altri avrebbero dovuto eseguire. Senza squilli <strong>di</strong> trombe e suon <strong>di</strong> campane.<br />
Ma per un problema che si chiude, un altro se ne apre. Ad evidenziarlo, il Sindaco<br />
<strong>di</strong> Crespano, che dalle TV nostrane lancia un grido d’allarme e una invocazione d’aiuto<br />
ai colleghi della Pedemontana, per una maggior partecipazione alle spese organizzative<br />
dell’evento celebrativo della prima domenica d’Agosto, il cui ammontare si fa <strong>di</strong> anno in<br />
anno più rilevante. Ora si aggira sulla rispettabile cifra <strong>di</strong> r 18.000, in gran parte snocciolati<br />
dal Comune <strong>di</strong> Crespano che minaccia il black-out della cerimonia per carenza <strong>di</strong><br />
fon<strong>di</strong>. Precisiamo subito che, come Sezione, la vicenda ci coinvolge solo marginalmente<br />
in quanto, ancor negli anni ottanta, da protagonisti siamo stati declassati a “cavalier<br />
serventi”. Un ruolo che abbiamo accettato con il nostro collaudato spirito <strong>di</strong> servizio, ora<br />
svolto in maniera encomiabile dai gruppi della Pedemontana (Crespano in particolare)<br />
e dalla nostra P.C.<br />
Come frequentatori del Grappa e liberi pensatori, ci permettiamo però una osservazione<br />
critica largamente con<strong>di</strong>visa: l’originale severa cerimonia patriottico-religiosa, si<br />
è esageratamente <strong>di</strong>latata nei tempi, nelle partecipazioni musical-folcloristiche, negli<br />
interventi oratori spesso lunghi e ripetitivi, nelle ospitalità fin troppo generose. E <strong>di</strong> conseguenza,<br />
nei costi. In questi tempi <strong>di</strong> vacche magre, è forse opportuna una qualche<br />
sforbiciata. Fatte salve queste considerazioni, facciamo nostro l’appello del Sindaco<br />
<strong>di</strong> Crespano per una più convinta collaborazione generale anche a livello economico. Il<br />
Grappa è stato la patria degli italiani nei momenti tragici della nostra storia. E tutti, noi<br />
veneti in primis, abbiamo l’onore e l’onere <strong>di</strong> conservarne l’integrità fisica e <strong>di</strong> rilanciare<br />
ai nostri figli il suo forte messaggio <strong>di</strong> valore e <strong>di</strong> sacrificio.<br />
Non possiamo abbandonarlo…per una manciata <strong>di</strong> euro.<br />
Bortolo Busnardo<br />
2
C ari<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Il pensiero del Presidente<br />
amici Alpini, come Presidente della Sezione <strong>ANA</strong> Monte<br />
Grappa sono arrivato all’ultimo anno del mio secondo man-<br />
quanti hanno dato parte del loro tempo e delle loro risorse a tale<br />
scopo. Il prossimo anno ricorre il 50° della fondazione del nostro<br />
dato. Per l’occasione voglio ringraziare innanzitutto i miei collabo- Reparto Donatori <strong>di</strong> Sangue nato per volontà della Sezione Alpini,<br />
ratori più stretti, quin<strong>di</strong> tutti voi che mi avete sostenuto in questi in gran parte costituito da nostri soci e da chi con<strong>di</strong>vide spirito e<br />
anni molto impegnativi, ma anche altrettanto remunerativi in ter- valori dell’alpinità ai quali esso stesso si ispira. Proprio tenendo<br />
mini <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione mia personale e dell’intera Sezione.<br />
conto <strong>di</strong> questo spirito e <strong>di</strong> questi valori, spiace dover rilevare con-<br />
Quanto è stato realizzato, a partire dalla grande Adunata Natrasti e <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong> verificatisi recentemente in seno al RDS.<br />
zionale <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> del 2008 fino al Raduno Triveneto dello scor- Auspichiamo che essi possano essere ricomposti nel superioso<br />
anno e all’or<strong>di</strong>naria attività sociale della Sezione e dei singoli re interesse del Reparto stesso confidando che in tutti prevalga<br />
gruppi, è merito vostro. Mi corre l’obbligo <strong>di</strong> ricordare in particolare il senso <strong>di</strong> responsabilità e lo spirito <strong>di</strong> collaborazione su piccole<br />
l’intervento organizzato dalla Sezione in comune <strong>di</strong> Caldogno, lo- rivalità personali sempre controproducenti. Ai nuovi <strong>di</strong>rigenti del<br />
calità Cresole, devastata dall’alluvione dello scorso Novembre. RDS eletti quest’anno il saluto e l’augurio da parte <strong>di</strong> tutta la Se-<br />
Come sempre i soci della nostra Sezione si sono <strong>di</strong>mostrati zione. A voi tutti, cari Alpini, rinnovo il grazie per il vostro sostegno,<br />
all’altezza del compito e solleciti nella solidarietà concreta a chi nella certezza che esso non mi mancherà anche in questo lasso <strong>di</strong><br />
era stato colpito dal grave evento calamitoso. Ora i lavori per ripa- tempo che rimane al mio mandato, e un cor<strong>di</strong>ale augurio <strong>di</strong> buon<br />
rare i danni dell’alluvione si possono <strong>di</strong>re conclusi e ne ringrazio lavoro per gli impegni che vi attendono.<br />
cav. Carlo Bor<strong>di</strong>gnon<br />
L<br />
’alluvione che ha colpito la nostra Regione<br />
lo scorso autunno ha messo lette-<br />
Intervento a Cresole<br />
stati <strong>di</strong>strutti dall’acqua e dal fango; grazie<br />
a tante generose offerte, è stata quasi<br />
che consegnavano puntuali i materiali e<br />
a tanti Gruppi, singoli citta<strong>di</strong>ni, associaralmente<br />
in ginocchio interi paesi.<br />
completamente arredata la casa.<br />
zioni e aziende che hanno generosamente<br />
Lo straripamento dei fiumi ha danneg- La seconda casa era abitata da due contribuito alla copertura delle spese. Ofgiato<br />
colture, siti industriali e soprat- persone ultraottantenni: Severino e Laviferte sono arrivate anche da concerti del<br />
tutto abitazioni che sono state inondate nia che, al momento dell’alluvione, hanno nostro coro sezionale, ma anche dal Coro<br />
dall’acqua e invase dal fango. Mobili ed dovuto trasferirsi presso i parenti dopo Val Canzoi <strong>di</strong> Castelfranco che ha messo<br />
elettrodomestici hanno subìto danni irre- essere stati anche ricoverati in ospedale. in scena un grande spettacolo sull’emiparabili<br />
e molte strutture hanno richiesto Nella loro abitazione erano entrati due grazione presso il Teatro Remon<strong>di</strong>ni e ha<br />
interventi ra<strong>di</strong>cali.<br />
metri <strong>di</strong> acqua e fango e, in questo caso, interamente devoluto il ricavato della se-<br />
La nostra Protezione Civile è stata subi- l’intervento si presentava più impegnatirata a questo intervento.<br />
to precettata il primo <strong>di</strong> novembre e i vovo: demolizione e rifacimento degli intona- Non sono mancati i ringraziamenti da<br />
lontari sono stati impegnati per sei giorni ci, rimozione e sostituzione dei serramen- parte dei cor<strong>di</strong>ali proprietari al momento<br />
nel centro <strong>di</strong> Vicenza e nel veronese per ti, ripristino dei pavimenti e allacciamenti della consegna delle chiavi, ma quello<br />
svuotare cantine, pulire strade e marcia- alla rete fognaria.<br />
che rimane <strong>di</strong> più gratificante è stata la<br />
pie<strong>di</strong>.<br />
A cantiere aperto, si è verificata an- sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> aver dato a queste perche<br />
la necessità <strong>di</strong> dotare l’abitazione <strong>di</strong> sone la possibilità <strong>di</strong> festeggiare la Pa-<br />
un bagno al piano terreno e così l’opera squa nella loro casa.<br />
si è protratta nel tempo, ma l’impegno <strong>di</strong> Sod<strong>di</strong>sfacenti i numeri: hanno collabo-<br />
consegnare ai proprietari l’abitazione rirato 18 Gruppi con 52 persone che si sono<br />
strutturata entro la festività <strong>di</strong> Pasqua, alternate in 22 giornate per un totale <strong>di</strong><br />
è stato rispettato. Questo grazie alla <strong>di</strong>- 1000 ore.<br />
sponibilità <strong>di</strong> tanti volontari, ai fornitori Un grazie <strong>di</strong> cuore a tutti.<br />
Girolamo Viero<br />
Terminata l’emergenza, la Sezione si è<br />
subito attivata con quella <strong>di</strong> Vicenza per<br />
portare un ulteriore aiuto alla popolazione<br />
colpita e così, su in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> suor Silla,<br />
coor<strong>di</strong>natrice della parrocchia, sono state<br />
“adottate” due famiglie bisognose <strong>di</strong> Cresole<br />
<strong>di</strong> Caldogno che, da sole, avrebbero<br />
avuto <strong>di</strong>fficoltà a tornare presto alla vita<br />
normale. La prima famiglia era rimasta<br />
senza elettrodomestici e i mobili erano<br />
3
L<br />
’amicizia nata durante la naja è un rapporto<br />
fraterno che si consolida con gli<br />
anni e prosegue ininterrotto per tutta la<br />
vita.<br />
Pietro Piotto, classe 1919, appartenente<br />
al Gruppo Alpini “San Marco” e Francesco<br />
Dellana, classe 1<strong>92</strong>1 del Gruppo <strong>di</strong> Lomaso<br />
della Sezione <strong>di</strong> Trento, si incontrarono per<br />
la prima volta nel 1941 a Foligno durante il<br />
corso armieri. Terminato il periodo, rientrarono<br />
al Deposito dell’11° Reggimento Alpini<br />
<strong>di</strong> Trento in attesa <strong>di</strong> destinazione, che non<br />
tardò ad arrivare: Montenegro, Battaglione<br />
“Bolzano” per Piotto e Battaglione “Trento”<br />
per Dellana.Ricorda Piotto: “In compagnia<br />
<strong>di</strong> un altro alpino <strong>di</strong> nome Gentilini, anch’egli<br />
armiere e destinato al “<strong>Bassano</strong>”, siamo<br />
partiti alla volta <strong>di</strong> Bari e poi <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si<br />
dove era previsto l’imbarco. Arrivati<br />
in terra albanese, abbiamo proseguito per<br />
Scutari dove abbiamo atteso la formazione<br />
<strong>di</strong> un’autocolonna per Pljevlja, sede del comando<br />
dell’11° Alpini della Divisione “Pusteria”.<br />
Al Comando Tappa, vedendo che eravamo<br />
completamente <strong>di</strong>sarmati, ci hanno chiesto<br />
se eravamo in villeggiatura e poco è mancato<br />
che ci punissero. A Scutari abbiamo<br />
trovato tanti amici bassanesi e festeggiato<br />
l’incontro, tanto che siamo arrivati in ritardo<br />
alla partenza dell’autocolonna. E’ stata<br />
la nostra fortuna perché il convoglio è stato<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
“Verso il Montenegro”<br />
una pagina <strong>di</strong> storia preziose testimonianze<br />
attaccato dai partigiani ed annientato. Dei<br />
36 mezzi partiti, è ritornato solamente un<br />
motociclista con la giubba forata dai proiettili,<br />
mentre degli altri componenti non si<br />
sono avute più notizie. Abbiamo dovuto attendere<br />
una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> giorni perché si<br />
formasse un’altra autocolonna”. Prosegue<br />
con precisione Dellana: “Caricati sui cassoni<br />
dei camion, siamo partiti alla volta <strong>di</strong><br />
Da sinistra: Francesco Dellana e Pietro Piotto.<br />
Pljevlja pieni <strong>di</strong> paura e <strong>di</strong> incertezza sul<br />
nostro futuro, tante erano le voci che arrivavano<br />
da “ra<strong>di</strong>o scarpa”sull’efferatezza<br />
dei combattimenti.<br />
Durante il tragitto, percorso su strade<br />
sterrate <strong>di</strong> montagna, piene <strong>di</strong> dossi, buche<br />
e curve che sfioravano il precipizio, i<br />
camion si fermavano raccogliendo i civili,<br />
nella quasi totalità donne, vecchi e bambini,<br />
che chiedevano un passaggio verso i<br />
villaggi.<br />
I tratti <strong>di</strong> strada più pericolosi dovevano<br />
“Fu nell’inferno russo che conobbi un santo”<br />
Domenica 17 luglio: il gruppo alpini <strong>di</strong> Crespano<br />
inaugura la 36° festa al “Castegner<br />
dea Madoneta”. Quest’anno sono ospiti d’onore<br />
ben tre reduci <strong>di</strong> Russia: Marco Andreatta,<br />
btg. genio della Tridentina, Piero Torresan<br />
della 123° cp artieri della Julia (entrambi <strong>di</strong><br />
Crespano) e Ugo Balzari del btg Edolo - 5° rgt<br />
della Tridentina.<br />
Tocca a quest’ultimo l’onere <strong>di</strong> rievocare,<br />
con sofferte ed umanissime parole, alcune vicende<br />
<strong>di</strong> quella trage<strong>di</strong>a che fu la spe<strong>di</strong>zione<br />
in Russia nel 1941-43.<br />
Nato a Milano nel 1<strong>92</strong>2, nel suo intercalare<br />
un po’ rauco e colorito dallo stretto <strong>di</strong>aletto<br />
meneghino, Ugo Balzari dà sfogo ai suoi ricor<strong>di</strong>.<br />
Arruolato come portaor<strong>di</strong>ni sciatore nel btg.<br />
Edolo è partito con la sua brigata - la Tridentina<br />
- il 20 luglio 1942.<br />
“Noi 57.000 alpini della Julia, della Cuneense<br />
e della Tridentina eravamo inizialmente<br />
destinati al Caucaso; dovevamo combattere<br />
in montagna e ci ritrovammo nelle trincee <strong>di</strong><br />
una pianura infinita. Di oltre 220.000 soldati<br />
dell’Armir 100.000, meno <strong>di</strong> un anno dopo,<br />
sarebbero morti o spariti per sempre nei gulag<br />
siberiani. L’or<strong>di</strong>ne della ritirata lo portò<br />
lui stesso con gli sci alle postazioni avanzate<br />
dell’Edolo alle 17,30 del 17 gennaio 1943.”<br />
Avevo compiuto da poco i 20 anni. Il 19 gennaio<br />
1943 il mio battaglione arrivò a Skororyb.<br />
<strong>Sul</strong> filo della “balka”, stagliati nel cielo grigio<br />
<strong>di</strong> neve vedemmo 4 carri armati russi e slitte<br />
con mitragliatori pesanti, condotte da soldati<br />
siberiani. Seguì un combattimento durissimo.<br />
Conquistammo il paese al termine <strong>di</strong> un vero<br />
e proprio massacro <strong>di</strong> uomini, da ambo le parti.<br />
“Fu allora - riprende con commozione l’alpino<br />
Balzari - che conobbi un santo. Era don Carlo<br />
Gnocchi, cappellano del 5° Alpini, umano<br />
sempre, anche quando ci si scontrava con i<br />
commilitoni per un pezzo <strong>di</strong> pane.<br />
Quella sera stessa don Gnocchi chiese al<br />
maggiore Belotti, comandante dell’Edolo, <strong>di</strong><br />
avere a <strong>di</strong>sposizione 4 alpini: voleva tornare<br />
sul campo <strong>di</strong> battaglia a bene<strong>di</strong>re i morti.<br />
Gli vennero accordati. Tra <strong>di</strong> loro c’ero<br />
anch’io. “Ragazzi, coraggio - ci <strong>di</strong>sse don<br />
Carlo - dovete <strong>di</strong>spormi i corpi in maniera<br />
che io possa fare il segno della croce sulla<br />
loro fronte. Coraggio… scucite le piastrine<br />
<strong>di</strong> riconoscimento che stanno sotto il bavero:<br />
me le consegnerete in isba”. Passando da un<br />
morto all’altro, in ginocchio, sentivo don Carlo<br />
ripetere: “Dio perché, perché mio Dio?”. Quan-<br />
4<br />
essere percorsi ad una velocità superiore<br />
alla me<strong>di</strong>a per evitare attacchi e nel cassone<br />
si sobbalzava. Un’anziana signora è andata<br />
a sbattere con la testa contro un ferro<br />
<strong>di</strong> sostegno del telone ed iniziava a sanguinare.<br />
E’ stata me<strong>di</strong>cata alla meglio da noi<br />
alpini, ma aveva comunque tutti gli abiti<br />
imbrattati <strong>di</strong> sangue. Arrivati a Pljevlja,<br />
la signora è stata aiutata a scendere dal<br />
mezzo, ma la popolazione, credendo fosse<br />
vittima <strong>di</strong> maltrattamenti da parte nostra,<br />
ha iniziato ad inveire contro <strong>di</strong> noi; fortunatamente<br />
la signora, riavutasi, ha spiegato<br />
l’accaduto calmando la folla e l’aggressione<br />
si è trasformata in festa, tra pacche sulle<br />
spalle e gran<strong>di</strong> bevute <strong>di</strong> “rakja” (grappa<br />
slava); per tutti eravamo “dobro taljanskj”.<br />
Per colpa <strong>di</strong> un malinteso avevamo rischiato<br />
un vero e proprio linciaggio”.<br />
Questo è stato l’arrivo al fronte delle giovani<br />
reclute, sono seguiti poi tanti altri episo<strong>di</strong><br />
con finali più tristi e drammatici, tante<br />
sofferenze e privazioni. Piotto ha terminato<br />
la guerra nei lager nazisti mentre Dellana,<br />
dopo l’8 settembre, è riuscito a raggiungere<br />
Trento dalla Provenza dopo mille avventure.<br />
Il tempo passa ma lo spirito alpino resta<br />
sempre lo stesso e, dopo settant’anni, i nostri<br />
due reduci ricordano, come fosse ieri,<br />
l’inizio <strong>di</strong> uno dei perio<strong>di</strong> più duri della loro<br />
vita, ma anche quello <strong>di</strong> un’amicizia che<br />
non finirà mai. Alfeo Guadagnin<br />
do poi si accorse che sistemavamo soltanto i<br />
nostri alpini, ci raccomandò: “No, ragazzi. Non<br />
solo gli alpini. Anche i russi, i siberiani. Tutti!<br />
Perché qui siamo tutti creature <strong>di</strong> Dio…”.<br />
A Nikolajewka l’alpino Balzari ci arrivò <strong>di</strong>rettamente<br />
dai combattimenti <strong>di</strong> Arnautovo e<br />
Nikitovka. “Era circa mezzogiorno del 26 gennaio<br />
1943. Giunsi al terrapieno della ferrovia,<br />
dove sino ad un paio <strong>di</strong> ore prima erano morti<br />
10.000 alpini. Passai vicino ad un piccolo<br />
tunnel <strong>di</strong> mattoni rossi, sotto le rotaie. Una<br />
ventina <strong>di</strong> metri letteralmente coperti <strong>di</strong> cadaveri.<br />
Nella chiesa <strong>di</strong> fronte, dove si trovavano<br />
ni<strong>di</strong> <strong>di</strong> cecchini russi, scoprimmo una scorta<br />
<strong>di</strong> pane. Che buono! Il miglior pane che abbia<br />
mai mangiato in vita mia.<br />
La mattina dopo ripartii alle tre. Percorsi<br />
circa 60 km. in una sola volta. Ma ormai<br />
eravamo fuori dall’accerchiamento, avevamo<br />
superato le nuove linee tedesche. Ricordo<br />
che quel giorno, dopo mesi <strong>di</strong> cielo color latte<br />
sporco, il sole spuntò tra le nubi. Raggiunsi a<br />
pie<strong>di</strong> il treno per l’Italia a Gomel solo il 5 marzo<br />
1943. Si è salvato più facilmente chi era<br />
allenato alla fatica fisica. Molti non ce l’hanno<br />
fatta a camminare nella neve 30, 40, sino a 60<br />
km. al giorno. In 9 giorni percorremmo quasi
300 km. per uscire dalla sacca <strong>di</strong> Nikolajewka<br />
e poi altri 700 per arrivare ai treni che ci<br />
avrebbero riportati a baita. Noi dell’Edolo fummo<br />
ancora fortunati, perché 400 su oltre 1700<br />
partiti riuscirono a rientrare in Italia, anche<br />
perché molti <strong>di</strong> noi venivano dalle stesse valli,<br />
si conoscevano, parlavano gli stessi <strong>di</strong>aletti.<br />
Dopo 60 anni da quei fatti ho fatto ritorno<br />
sul Don, la chiesa dei cecchini e del pane non<br />
esiste più, è stata abbattuta nel 1954.<br />
Resta solo il tunnel della morte. A fianco<br />
dell’entrata, coperta <strong>di</strong> sterpaglia e priva <strong>di</strong><br />
ogni segno <strong>di</strong> riconoscimento, si trova una fossa<br />
comune che potrebbe contenere tra i 10.000<br />
ed i 14.000 corpi <strong>di</strong> Italiani.<br />
l' opinione<br />
Anche quest’anno, la prima domenica <strong>di</strong> Agosto, si è svolto il<br />
consueto pellegrinaggio delle genti venete a Cima Grappa.<br />
Nato come atto <strong>di</strong> devozione e <strong>di</strong> omaggio alla Vergine del Sacello<br />
benedetta dal card. Sarto (poi papa Pio X) nel lontano 1901, ha<br />
visto associare da vari decenni la cerimonia a memoria dei caduti<br />
<strong>di</strong> tutte le guerre e <strong>di</strong> tutti i fronti, ma in particolare <strong>di</strong> quelli<br />
della Grande Guerra.<br />
Nel corso del tempo l’evento ha coinvolto nella partecipazione<br />
anche gli ex avversari, a partire dagli Austriaci,<br />
per arrivare, con la fine della cortina <strong>di</strong> ferro e del muro<br />
<strong>di</strong> Berlino, a varie altre rappresentanze dei popoli dell’ex<br />
Monarchia.<br />
La novità <strong>di</strong> quest’anno è stato l’intervento <strong>di</strong> due personalità<br />
d’eccezione da parte degli ex avversari: l’arciduca<br />
Giorgio d’Asburgo Lorena e il ministro della <strong>di</strong>fesa della Repubblica<br />
d’Ungheria dott. Csaba Hende. Se la presenza del<br />
primo ha rivestito un alto significato simbolico, perché si<br />
tratta <strong>di</strong> un rappresentante <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> quella Monarchia con<br />
cui il nostro Paese entrò in conflitto oltre novant’anni fa,<br />
quella del secondo ha sancito finalmente ai più alti livelli<br />
il dovere morale <strong>di</strong> rendere omaggio ad una folta schiera <strong>di</strong><br />
caduti, noti o ignoti, lasciati volutamente cadere nell’oblio<br />
dai regimi <strong>di</strong>ttatoriali per lunghi decenni al potere nell’Europa<br />
dell’est.<br />
Già lo scorso anno il ministro ungherese aveva espresso il<br />
suo apprezzamento per l’iniziativa realizzata da alcuni anni<br />
dal Circolo <strong>di</strong> Amici Ungherese Monte Grappa impegnato nel<br />
recuperare notizie sui caduti ungheresi in Italia per trasmetterle<br />
ai familiari rimasti e alle nuove generazioni del Paese.<br />
A tal proposito aveva affidato un suo messaggio alla delegazione<br />
presente lo scorso anno in cui ricordava che anche<br />
suo nonno era stato un combattente sul Grappa, fortunatamente<br />
ritornato in patria, ed esprimeva l’auspicio <strong>di</strong> poter intervenire<br />
personalmente alla cerimonia, cosa che si è potuta<br />
realizzare quest’anno.<br />
Molto apprezzato è stato il <strong>di</strong>scorso del Ministro ungherese<br />
alla cerimonia per la sottolineatura dell’importanza della<br />
memoria storica come valore costitutivo dell’identità <strong>di</strong> un<br />
popolo. Purtroppo, ha ricordato, questi caduti sono stati per<br />
lungo tempo trascurati negli anni bui del socialismo reale imperante<br />
in Ungheria. Un’intera generazione è stata così privata<br />
della possibilità anche solo <strong>di</strong> ricordare i propri caduti<br />
sui fronti della Grande Guerra. Ora lodevoli iniziative a livello<br />
privato e pubblico stanno cercando <strong>di</strong> restituire ai <strong>di</strong>scendenti<br />
in patria <strong>di</strong> quei caduti quanto si può sapere su <strong>di</strong> loro.<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Un giorno, mentre raccontavo in un liceo za del credere non poteva che essere l’obbe<strong>di</strong>re<br />
milanese quelle tristissime giornate <strong>di</strong> guer- ed il combattere”.<br />
Gianni Idrio<br />
ra, venni accusato<br />
dal professore <strong>di</strong> filosofia,<br />
<strong>di</strong> aver forse<br />
ucciso delle persone.<br />
Risposi che ero<br />
nato nell’anno della<br />
marcia su Roma e <strong>di</strong><br />
essere stato educato,<br />
con tutta la mia generazione,<br />
al motto<br />
“credere, obbe<strong>di</strong>re e<br />
combattere”, per cui<br />
la logica conseguen- Da sinistra: Andreatta, Balzari e Torresan.<br />
Pellegrinaggio a Cima Grappa<br />
5<br />
Ma certamente l’impresa non è facile a causa dell’avvenuta<br />
<strong>di</strong>struzione dei relativi documenti ufficiali, senza contare la<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> recuperare le attuali generazioni ad una memoria<br />
che si è tentato criminosamente <strong>di</strong> cancellare con tutti i<br />
mezzi.<br />
Un particolare apprezzamento è stato espresso dal Ministro<br />
agli Italiani per la cura nel rendere omaggio anche ai<br />
caduti del fronte avversario quasi che in tal modo si fosse<br />
voluto supplire alla biasimevole <strong>di</strong>menticanza in cui molti<br />
<strong>di</strong> loro sono stati lasciati. E’ un rilievo questo che si sente<br />
fare da molti stranieri che visitano il sacrario <strong>di</strong> Cima<br />
Grappa e perciò, come italiani, ne possiamo essere fieri.<br />
E fino a qui gli aspetti positivi <strong>di</strong> questa annuale ricorrenza.<br />
Non sono però mancate osservazioni che anche noi<br />
alpini, che abbiamo a cuore il sacro luogo che raccoglie<br />
le spoglie dei nostri Caduti, non possiamo non considerare.<br />
E’ stato constatato da più parti che, a fronte della<br />
presenza <strong>di</strong> due personalità straniere d’eccezione in rappresentanza<br />
dei loro Paesi, è mancato da parte italiana<br />
un adeguato intervento a livello istituzionale (fatta eccezione<br />
per il messaggio del Presidente della Repubblica).<br />
Qualcuno comunque ha osservato che la partecipazione<br />
<strong>di</strong> un ministro <strong>di</strong> uno stato straniero avrebbe richiesto<br />
la presenza <strong>di</strong> un suo pari grado italiano, ma probabilmente<br />
il protocollo non lo prevede. Va riconosciuto invece<br />
che, pur se a livello locale, l’arrivo delle due personalità<br />
è stato degnamente preparato, con <strong>di</strong>screzione e continuità.<br />
Se è doveroso dare atto della buona partecipazione <strong>di</strong><br />
sindaci e amministratori comunali, va pure rilevato che<br />
due parole <strong>di</strong> benvenuto da parte <strong>di</strong> un rappresentante<br />
dello Stato o della Regione non sarebbero state fuori luogo.<br />
Qualcuno è arrivato a concludere che quest’anno la macchina<br />
organizzativa non ha funzionato a dovere. Non sarà<br />
vero, ma è opportuno che chi ne ha la responsabilità ne<br />
tenga conto a futura memoria.<br />
Detto questo il pellegrinaggio della prima domenica <strong>di</strong><br />
Agosto a Cima Grappa si sta sempre più confermando,<br />
come ho riba<strong>di</strong>to in altre circostanze, un importante momento<br />
<strong>di</strong> incontro tra le nazioni d’Europa che, nella comune<br />
memoria dei caduti della Grande Guerra, possono consolidare<br />
i legami <strong>di</strong> amicizia e <strong>di</strong> collaborazione a presi<strong>di</strong>o<br />
della pace.<br />
Pietro Demeneghi
Si è svolta quest’anno, dal 25 al 30 luglio,<br />
la 2a e<strong>di</strong>zione della “6 giorni <strong>di</strong> servizio<br />
civile con gli alpini”. L’iniziativa, che<br />
ha coinvolto una ventina <strong>di</strong> ragazzi dai 18<br />
ai 25 anni del comprensorio bassanese, è<br />
stata organizzata dal Comune <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
- Assessorato alle Politiche Giovanili - in<br />
collaborazione con la Sezione <strong>ANA</strong> <strong>Montegrappa</strong>,<br />
con lo scopo <strong>di</strong> far conoscere ai<br />
ragazzi chi sono e che cosa fanno gli alpini<br />
in congedo, anche con riferimenti al grande<br />
mondo del volontariato e dell’associazionismo<br />
“operativo”. L’attività giornaliera, dalle<br />
8.00 alle 18.00, sempre accompagnata<br />
dall’alza - ammaina ban<strong>di</strong>era e dal canto<br />
dell’inno nazionale, è iniziata lunedì 25<br />
con una sintesi descrittiva dell’<strong>ANA</strong> e delle<br />
sue innumerevoli attività, subito seguita<br />
da una impegnativa escursione sui luoghi<br />
della storia e della memoria: dal Monte<br />
Grappa al Tomba, passando per le Meatte,<br />
l’Archeson, il Monte Pallon, sempre guidati<br />
dagli alpini della Sezione che illustravano<br />
luoghi ed avvenimenti. Pernottamento al rifugio<br />
Monte Tomba, ospiti del gruppo alpini<br />
<strong>di</strong> Cavaso. Il martedì mattina, marcia <strong>di</strong><br />
regolarità con il GSA <strong>Montegrappa</strong> e i cronometristi<br />
nazionali.<br />
Nel pomeriggio, esercitazione pratica e<br />
<strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> un incidente stradale e<br />
uso degli estintori per lo spegnimento <strong>di</strong> un<br />
incen<strong>di</strong>o. Il tutto presso la sede dell’autodemolizione<br />
Bresolin, con i <strong>di</strong>staccamenti<br />
<strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> dei VV.F. e della Croce Rossa<br />
Italiana. L’intera giornata del mercoledì è<br />
stata de<strong>di</strong>cata alla donazione con l’assi-<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Sei giorni <strong>di</strong> Servizio Civile con gli Alpini<br />
stenza dei me<strong>di</strong>ci dell’Ospedale San Bassiano:<br />
informative sul reparto Donatori <strong>di</strong><br />
Sangue, sulle associazioni AIDO e ADMO e<br />
testimonianze <strong>di</strong> riceventi e donatori.<br />
Giovedì mattina: organigramma, compiti<br />
e funzioni della Protezione Civile; successivamente,<br />
presso la sede del Gruppo Alpini<br />
<strong>di</strong> S. Eusebio ed in collaborazione con<br />
- l’Associazione Carabinieri in congedo e<br />
la P.C. sezionale, esercitazioni con le unità<br />
cinofile, nozioni <strong>di</strong> trasmissione ra<strong>di</strong>o, operazioni<br />
<strong>di</strong> montaggio e smontaggio tende.<br />
La giornata si è conclusa con la visita<br />
alla fattoria <strong>di</strong>dattica della Conca d’Oro,<br />
che accoglie ragazzi <strong>di</strong>versamente abili,<br />
dove i partecipanti e i loro accompagnatori<br />
si sono attivati nella raccolta e selezione <strong>di</strong><br />
prodotti agricoli.<br />
Venerdì il gruppo si è trasferito in Valle<br />
6<br />
S. Felicita con gli alpini <strong>di</strong> Romano, e quin<strong>di</strong>,<br />
accompagnato dagli istruttori del CAI <strong>di</strong><br />
<strong>Bassano</strong>, nella palestra <strong>di</strong> roccia <strong>di</strong> Valle<br />
Santa Felicita per esercitazione e prove <strong>di</strong><br />
arrampicata.<br />
La mattina del sabato è stata de<strong>di</strong>cata<br />
alla visita storico-culturale della città <strong>di</strong><br />
<strong>Bassano</strong>, del museo degli alpini, della sede<br />
sezionale e del <strong>Ponte</strong>, per poi concludersi<br />
con il pranzo rituale presso la sede degli<br />
alpini <strong>di</strong> Santa Croce.<br />
Una settimana intensa quin<strong>di</strong>, che ha visto<br />
la partecipazione e la collaborazione <strong>di</strong><br />
numerose realtà associative e <strong>di</strong> P.C., VV.F.,<br />
CAI, CRI, carabinieri in congedo, me<strong>di</strong>ci<br />
ed infermieri dell’ospedale San Bassiano,<br />
volontari e decine <strong>di</strong> alpini dei vari gruppi<br />
che si sono pro<strong>di</strong>gati per assicurare il<br />
successo dell’iniziativa. Un successo che,<br />
grazie anche alla clemenza del tempo, è<br />
stato sottolineato dalle Autorità nel saluto<br />
<strong>di</strong> commiato, che ha creato un bellissimo<br />
clima <strong>di</strong> amicizia che ha coinvolto i ragazzi<br />
e gli alpini.<br />
Da ricordare che fra i venti iscritti vi erano<br />
ben 8 ragazze, un giovane africano ed<br />
uno italo-argentino.<br />
A conferma della forza <strong>di</strong> attrazione e <strong>di</strong><br />
accettazione del nostro piccolo universo alpino<br />
nei confronti <strong>di</strong> chi, fino a poco tempo<br />
fa, era ritenuto estraneo, o ad<strong>di</strong>rittura incompatibile.<br />
Fabrizio Busnardo
A nche<br />
<strong>Bassano</strong> ha dato il suo buon contributo<br />
al successo dell’Adunata Nazionale<br />
<strong>di</strong> Torino, partecipando alla sfilata con<br />
quasi duemila alpini. Forse in una città così<br />
grande e nel contesto <strong>di</strong> un calendario così<br />
intenso per le celebrazioni del 150°, la nostra<br />
adunata si è un po’ persa se pensiamo<br />
alle precedenti e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Bergamo, Latina,<br />
<strong>Bassano</strong> dove gli alpini erano gli assoluti<br />
protagonisti della pacifica invasione <strong>di</strong><br />
strade e piazze. Qui invece tutto era grande,<br />
ma è giusto che non solo gli alpini abbiano<br />
potuto rendere il doveroso onore alla prima<br />
capitale d’Italia. Ma anche a Torino, e non<br />
solo ad Asiago, i problemi per raggiungere<br />
il centro, nella giornata <strong>di</strong> sabato, ci sono<br />
stati e molti hanno dovuto rinunciare ai<br />
consueti incontri con i vecchi commilitoni<br />
e limitarsi ad una telefonata dalla periferia<br />
per confermare la propria presenza.<br />
La nostra Sezione, che si è presentata con<br />
tutte le sue attività: banda, coro, protezione<br />
civile, donatori ecc., quest’anno ha avuto il<br />
stata una grande festa quella che Bel-<br />
É luno ha vissuto nei giorni 17, 18 e 19<br />
maggio. Una Belluno imban<strong>di</strong>erata dal Tricolore<br />
ha accolto gli alpini non solo delle 25<br />
Sezioni Trivenete, ma anche provenienti dal<br />
nord-ovest e dall’Abruzzo.Trentacinquemila<br />
penne nere hanno sfilato domenica 19 dal<br />
<strong>Ponte</strong> degli Alpini, passando tra ali <strong>di</strong> folla<br />
ammassata nelle vie del centro fino a Piazza<br />
dei Martiri, per terminare la loro marcia nel<br />
piazzale della stazione; il tutto trasmesso in<br />
<strong>di</strong>retta da Reteveneta. Gremito il palco delle<br />
autorità, tra le quali il gen. D. Gianfranco<br />
Rossi, vice Comandante delle Truppe Alpine<br />
e l’assessore regionale e nostra socia Elena<br />
Donazzan. Nutrita la presenza della Sezione<br />
<strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> che, forte dei suoi 66 gagliardetti,<br />
ha sfilato con oltre 1.500 associati<br />
guidati dal Consiglio Direttivo, dal presidente<br />
Carlo Bor<strong>di</strong>gnon e dal vice presidente<br />
nazionale vicario Sebastiano Favero che ha<br />
scortato anche il Labaro Nazionale con le<br />
sue 214 Medaglie d’Oro.<br />
Per molti è stata un’occasione per rivedere<br />
i luoghi della naja nella Brigata Cadore,<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
84^ Adunata Nazionale a Torino<br />
privilegio <strong>di</strong> ospitare in sfilata nientemeno<br />
che il Capo <strong>di</strong> Stato Maggiore della Difesa<br />
Generale Biagio Abrate il quale, non appena<br />
è stato annunciato l’arrivo <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong>, è<br />
sceso dalla tribuna d’onore per allinearsi a<br />
Belluno – Raduno Triveneto <strong>2011</strong><br />
ritrovare gli amici <strong>di</strong> un tempo<br />
e ricordare con nostalgia i tanti<br />
aneddoti che hanno costellato<br />
un anno, ed anche più, trascorso<br />
in grigio-verde. L’accoglienza<br />
è stata calorosa ed i bellunesi<br />
hanno partecipato con entusiasmo<br />
al ritorno delle Penne Nere<br />
nella loro città, che ha visto<br />
passare generazioni <strong>di</strong> alpini,<br />
artiglieri, genieri, trasmettitori<br />
e autieri.<br />
Molti hanno rimpianto gli anni<br />
in cui le vie e le piazze del centro<br />
erano gremite <strong>di</strong> ragazzi <strong>di</strong> leva,<br />
che con la loro giovanile esuberanza<br />
davano colore alla bella<br />
città delle Alpi. Un solo posto vuoto: quello<br />
del presidentissimo Bortolo Busnardo che<br />
certamente non si sarebbe perso questo<br />
ennesimo appuntamento associativo se<br />
7<br />
fianco del nostro Vessillo e alla presidenza<br />
sezionale. Tale nobile gesto da parte della<br />
più alta carica militare delle Forze Armate ha<br />
fatto onore non solo alla Sezione M. Grappa e<br />
a <strong>Bassano</strong>, ma a tutti gli alpini. f.g.<br />
non fosse stato forzatamente, ma per fortuna<br />
temporaneamente, impossibilitato a<br />
partecipare.<br />
Alfeo Guadagnin
Una splen<strong>di</strong>da giornata, sia dal punto meteorologico<br />
che associativo, ha accolto i<br />
componenti del coro con le loro famiglie nella<br />
splen<strong>di</strong>da oasi <strong>di</strong> Conca d’Oro.<br />
Da tempo si attendeva <strong>di</strong> riunire tutti,<br />
aspettando sempre l’ultima cicogna, ma alla<br />
fine è stato deciso <strong>di</strong> mettere un paletto e <strong>di</strong><br />
fare la conta: bambini che correvano, bambini<br />
in carrozzina, bambini ancora nel grembo e<br />
altri assenti perché appena nati o in<strong>di</strong>sposti.<br />
Nel <strong>2011</strong> il pennuto dal lungo becco arriva<br />
in casa del coro per ben otto volte. Bel segno<br />
questo: primo perché ogni nuova creatura<br />
porta felicità, secondo perché nuove nascite<br />
stanno a significare che il coro è ancora “giovane”.<br />
E a fare gli onori <strong>di</strong> casa anche Lucio<br />
Gambaretto il quale, dopo gli interventi del<br />
presidente Gottar<strong>di</strong> e del maestro Squizzato,<br />
ha portato il saluto della Sezione.<br />
Una bella notizia, che fa onore anche alla<br />
Sezione, arriva dalla Puglia e precisamente<br />
dal cantante Al Bano il quale, memore del<br />
All’insegna dell’amicizia e della gioia <strong>di</strong><br />
ritrovarsi, la sera del 11 marzo si sono<br />
riuniti i componenti della banda sezionale,<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Coro sezionale<br />
concerto <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> dove aveva partecipato<br />
anche il coro, ha pensato <strong>di</strong> fare “bella figura”<br />
(come ha detto lui) inviando l’”Edelweiss <strong>ANA</strong><br />
M. Grappa” a cantare per il San Raffaele<br />
<strong>di</strong> Milano. Una presenza speciale<br />
evidenziata dal fondatore dell’Istituto<br />
ospedaliero (8.000 <strong>di</strong>pendenti) don Luigi<br />
Verzè (nella foto) che, sfogliando il<br />
libro del 90° e in vari momenti della<br />
serata, ha avuto parole <strong>di</strong> stima e <strong>di</strong><br />
ammirazione verso il coro e verso le<br />
penne nere, per tutto quello che fanno<br />
e per tutto ciò che sanno trasmettere.<br />
Poiché a fine anno gli impegni ammonteranno<br />
a qualche decina, è stato<br />
Banda sezionale<br />
sia quelli dell’attuale formazione, sia coloro<br />
che, per motivi anagrafici, hanno dovuto<br />
“mettere a riposo” bacchetta e strumenti<br />
anche se lo spirito alpino e<br />
l’amore per la musica, non<br />
conoscono limiti <strong>di</strong> età.<br />
E’ stata l’occasione per<br />
riaccendere l’entusiasmo<br />
in quelle persone che non<br />
si rivedevano da tempo e<br />
rinver<strong>di</strong>re i ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> tante<br />
sfilate, concerti e manifestazioni<br />
che hanno caratterizzato<br />
questa qualificata<br />
attività alpina.<br />
Grande era la gioia che<br />
traspariva dai volti dei<br />
8<br />
fatto anche un bilancio della prima metà del<br />
<strong>2011</strong> ed evidenziati i concerti più importanti<br />
come la 21^ rassegna dei cori alpini, anche<br />
quest’anno trasmessa in <strong>di</strong>retta da Reteveneta,<br />
il concerto <strong>di</strong> Rivoli in occasione dell’adunata<br />
nazionale, il concerto <strong>di</strong> Rossano per<br />
l’adunata sezionale, il concerto <strong>di</strong> Pove per<br />
l’inaugurazione della sede e i concerti <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
per l’Unità d’Italia.<br />
E dopo altri concerti nella seconda metà <strong>di</strong><br />
luglio a Conco e a Grigno (TN), il giro <strong>di</strong> boa<br />
a Cima Grappa per l’annuale cerimonia <strong>di</strong><br />
Agosto prima <strong>di</strong> riprendere a settembre una<br />
altrettanto intensa attività. (Il calendario aggiornato<br />
su: www.coroanabassano.it).<br />
suonatori più anziani e degli ex componenti<br />
quando è stato consegnato loro l’attestato<br />
<strong>di</strong> merito per i servizi resi e per gli anni <strong>di</strong><br />
attività.<br />
Il presidente Pietro Marin, assieme al Direttivo<br />
della banda, ha consegnato i riconoscimenti<br />
a: Luciano Zuccello, già <strong>di</strong>rettore e<br />
maestro, e ai suonatori Fer<strong>di</strong>nando Bisson,<br />
Narciso Donazzan, Giovanni Sartori, Antonio<br />
Sartore, Carmelo Rebellato e Giordano<br />
Venezian.<br />
La serata conviviale si è conclusa con<br />
gli interventi del presidente della Sezione<br />
Carlo Bor<strong>di</strong>gnon e della formazione Pietro<br />
Marin; e non poteva naturalmente mancare<br />
un finale in musica curato, come sempre<br />
magistralmente, della Banda.<br />
Coro Brigata Cadore<br />
domenica 18 Settembre <strong>2011</strong> alle 18.00 presso il Castello degli Ezzelini <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> il Coro Brigata<br />
Cadore darà un concerto per celebrare i 10 anni <strong>di</strong> fondazione e presenterà il nuovo CD “…in un canto che ritorna!”<br />
Prima del concerto il coro si esibirà nei punti più caratteristici <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> in omaggio alla città che l’ha visto<br />
nascere e alla Sezione Monte Grappa. - Per informazioni: info@corobrigatacadore.it o 339-6781218
L<br />
’Adunata sezionale <strong>2011</strong> è stata organizzata<br />
dai Gruppi Alpini, Donatori <strong>di</strong><br />
Sangue e AIDO <strong>di</strong> Rossano Veneto che celebravano<br />
rispettivamente l’80°, il 45° e<br />
il 29° <strong>di</strong> fondazione con l’in<strong>di</strong>spensabile<br />
collaborazione della Protezione Civile ed il<br />
patrocinio del Comune.<br />
Sabato 4 giugno la sala della Biblioteca<br />
comunale in Villa Caffo ha ospitato il Consiglio<br />
Sezionale allargato ai capigruppo e<br />
alla presenza del sindaco Gilberto Trevisan.<br />
Alla sera, all’interno della Palestra R. Brunello,<br />
è stata organizzata una rassegna <strong>di</strong><br />
cori alpini con la partecipazione <strong>di</strong> un folto<br />
pubblico; si sono esibiti il coro <strong>di</strong> casa<br />
“Rox-<strong>ANA</strong>”, il coro della Sezione “Edelweiss<br />
<strong>ANA</strong> M. Grappa” ed il “Coro Brigata Cadore”.<br />
Domenica mattina, dopo l’ennesimo acquazzone,<br />
alpini e autorità si sono ritrovati<br />
per la sfilata che, curata dal cerimoniere<br />
sezionale Piazzetta, si è snodata per le vie<br />
del paese accompagnata dalla Banda sezionale<br />
e dai tamburi delle Bande <strong>di</strong> Rosà<br />
e Campolongo. Oltre al primo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong><br />
Rossano, erano presenti i colleghi <strong>di</strong> Cassola,<br />
Campolongo, Castello <strong>di</strong> Godego e Pove<br />
nonché l’assessore regionale Elena Donazzan<br />
e l’assessore provinciale Morena Martini.<br />
Ospiti anche il ten. col. Stefano Fregona,<br />
vice comandante del 7° Rgt. Alpini, il cons.<br />
naz. Luigi Cailotto, il <strong>di</strong>rettore de “L’Alpino”<br />
Vittorio Brunello e il gen. Donato Lunardon<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Adunata sezionale<br />
della segreteria nazionale. Tra i nostri veci,<br />
a bordo delle campagnole, anche il socio <strong>di</strong><br />
Rosà Angelo Comunello <strong>di</strong> ben 104 anni.<br />
Al Gonfalone comunale e al Vessillo sezionale<br />
hanno fatto seguito i gagliardetti dei<br />
66 Gruppi, i Vessilli delle Sezioni <strong>di</strong> Asiago,<br />
Brescia, Cadore, Marostica, Parma, Valdagno<br />
e Valdobbiadene, le Ban<strong>di</strong>ere delle<br />
Associazioni Combattenti, i Vessilli <strong>di</strong> Aido,<br />
Admo e Donatori <strong>di</strong> Sangue accompagnati<br />
da un’altra cinquantina <strong>di</strong> gagliardetti.<br />
Hanno sfilato quasi mille alpini, rappresentanze<br />
del Gruppo Giovani e della Protezione<br />
Civile, il coro sezionale e il coro Rox-<br />
<strong>ANA</strong>. Dopo l’omaggio ai Caduti in Piazza<br />
Marconi, la sfilata è proseguita verso Piazzale<br />
Europa dove era previsto il momento<br />
ufficiale. Alpini e popolazione hanno assistito<br />
all’alzaban<strong>di</strong>era e allo scoprimento<br />
del Monumento all’Alpino, opera degli architetti<br />
Didonè e Comacchio. Come ha spiegato<br />
Didonè, nell’opera sono rappresentate<br />
tutte le montagne teatro dei nostri eventi<br />
bellici intervallate da spazi che rappresentano<br />
i vuoti lasciati da chi, su questi monti,<br />
hanno lasciato la vita. “Come materiale -<br />
ha aggiunto l’architetto - è stato utilizzato<br />
il calcestruzzo che, con la sua semplicità<br />
e nello stesso tempo soli<strong>di</strong>tà, ben rappresenta<br />
la figura dell’alpino”. Il parroco don<br />
Sergio Martello, durante la bene<strong>di</strong>zione, ha<br />
avuto parole <strong>di</strong> ammirazione nei confronti<br />
degli alpini, “…sempre<br />
presenti nelle necessità<br />
e che non hanno solo un<br />
cappello, ma anche un<br />
cuore”.<br />
Sono seguiti i <strong>di</strong>scorsi<br />
ufficiali aperti dal capogruppo<br />
Renato Campagnolo<br />
il quale, dopo aver<br />
ringraziato gli ospiti e<br />
coloro che hanno contribuito<br />
alla realizzazione<br />
del monumento, ha<br />
ripercorso la storia del<br />
9<br />
Gruppo. Il sindaco ha ripreso il significato<br />
dell’opera con l’auspicio che quell’angolo<br />
<strong>di</strong> paese possa <strong>di</strong>ventare centro <strong>di</strong> incontri<br />
e <strong>di</strong> socializzazione, punto <strong>di</strong> partenza, soprattutto<br />
per i giovani, contro ogni forma <strong>di</strong><br />
intolleranza per un futuro <strong>di</strong> pace. Morena<br />
Martini, anche a nome dell’assessore Donazzan,<br />
ha portato il saluto delle Istituzioni.<br />
Ha preso la parola poi il ten. col. Fregona<br />
che ha portato il saluto del Comando<br />
Truppe Alpine e del 7° Reggimento, unico<br />
reparto alpino rimasto in Veneto. In un momento<br />
<strong>di</strong> commozione generale, l’ufficiale<br />
ha anche ricordato i nomi dei nostri Caduti<br />
in Afganistan.Il presidente Bor<strong>di</strong>gnon, ha<br />
ricordato la massiccia partecipazione della<br />
Sezione all’adunata <strong>di</strong> Torino e l’intervento<br />
appena concluso a Caldogno e ha assicurato<br />
che alla Sezione Monte Grappa i cantieri,<br />
iniziati dal suo predecessore Busnardo,<br />
continueranno a rimanere sempre aperti. Il<br />
consigliere nazionale Luigi Cailotto, anche<br />
a nome del vice presidente Sebastiano Favero<br />
comandato in altra manifestazione, ha<br />
portato il saluto del Consiglio Nazionale e<br />
del presidente Perona.<br />
All’interno del Parco Sebellin è stata celebrata<br />
la Santa Messa nel corso della quale<br />
è stato benedetto il nuovo gagliardetto<br />
con madrina il primo caporale maggiore<br />
Michela Guarise e l’appuntamento si è concluso<br />
con il pranzo sotto il pala-tenda della<br />
Pro Loco. Subito dopo, è tornato a piovere,<br />
ma il sipario sulla nostra adunata sezionale<br />
<strong>2011</strong> era già calato. f.g.
Su lodevolissima iniziativa della Sezione<br />
<strong>ANA</strong> <strong>di</strong> Vittorio Veneto - Reparto Salmerie<br />
le “jeep col pelo”, ossia i muli , sono tornati<br />
sul M. Grappa.<br />
Il programma, meticolosamente stu<strong>di</strong>ato<br />
e curato fin nei minimi particolari da<br />
Graziano De Biasi e dai suoi alpini, è stato<br />
voluto per raccogliere fon<strong>di</strong> da destinare<br />
alla lotta contro la Sclerosi Multipla, che<br />
Domenica 3 luglio si è svolto il 15° Incontro<br />
Regionale dei Donatori <strong>di</strong> Sangue<br />
M. Grappa, e degli iscritti FIDAS, AVIS,<br />
AIDO e ADMO. La manifestazione ha visto<br />
una massiccia partecipazione <strong>di</strong> donatori,<br />
alpini e popolo. Erano presenti 30 sindaci<br />
della pedemontana, l’europarlamentare<br />
Mara Bizzotto, il consigliere regionale<br />
Finco e la dott.ssa Giordano, responsabile<br />
del Dipartimento interaziendale <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>cina trasfusionale della Provincia <strong>di</strong><br />
Vicenza.<br />
Il lungo corteo, accompagnato dalla<br />
banda sezionale e da oltre trenta striscioni,<br />
ha raggiunto in sfilata il Sacrario<br />
dove sono state deposte le corone d’alloro<br />
ai Caduti italiani e austroungarici sulle<br />
note del Piave e del Silenzio. Numerosi i<br />
Labari e i Vessilli delle varie Associazioni,<br />
i gagliardetti dei Gruppi Donatori e Alpini;<br />
presente anche il vessillo della Sezione<br />
<strong>ANA</strong> <strong>di</strong> Brescia.<br />
A celebrare la messa, accompagnata<br />
dalla Choralis Nova <strong>di</strong> Legnaro e Casalserugo,<br />
è stato invitato l’arciprete <strong>di</strong> Rossano<br />
Veneto don Sergio Martello che ce-<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
I muli sul Grappa<br />
ha tragicamente colpito lo scorso anno un<br />
collaboratore del Reparto Salmerie. E’ stato<br />
stu<strong>di</strong>ato un percorso dal M. Grappa a Vittorio<br />
Veneto sud<strong>di</strong>viso in 7 tappe.<br />
Le motivazioni che hanno spinto il Reparto<br />
Salmerie a coinvolgere svariati gruppi<br />
alpini della zona a collaborare all’evento<br />
denominato “Tuttinsieme” sono <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />
sia storico che sociale.<br />
Donatori: Raduno sul Monte Grappa<br />
lebrava il 50° <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nazione sacerdotale.<br />
E don Sergio, come aveva avuto parole <strong>di</strong><br />
ammirazione verso gli alpini, accompagnando<br />
i momenti liturgici della nostra<br />
adunata sezionale a Rossano, ha avuto<br />
parole <strong>di</strong> riconoscenza anche verso chi,<br />
nel nome <strong>di</strong> chi ha donato la vita per la<br />
pace e la libertà, sta donando una parte<br />
<strong>di</strong> sé. “ …donatore - ha aggiunto - è<br />
uno che ha capito che ciò che riceveremo<br />
e troveremo, sarà quello che abbiamo donato…”.<br />
A fianco dell’altare<br />
avevano preso posizione<br />
i Vessilli dei<br />
Donatori <strong>di</strong> Sangue M.<br />
Grappa e della Sezione<br />
accompagnati dai<br />
rispettivi presidenti<br />
Giovanni Negrello,<br />
neoeletto, e Carlo Bor<strong>di</strong>gnon.<br />
Dopo la messa<br />
gli stessi presidenti<br />
hanno rivolto il loro<br />
ringraziamento e saluto<br />
agli intervenuti<br />
10<br />
Si è voluto, in altre parole, accompagnare<br />
idealmente, nella fatica della marcia, tutti<br />
i caduti del Grappa, del Tomba e del Piave<br />
fino al trionfo <strong>di</strong> Vittorio Veneto, portando<br />
nel cuore tutte le persone che hanno combattuto<br />
e tutt’ora combattono la sclerosi<br />
multipla, affinché anch’esse, col contributo<br />
<strong>di</strong> ciascuno, possano arrivare alla “loro”<br />
vittoria, sconfiggendo questa terribile malattia.<br />
L’iniziativa ha avuto inizio domenica 29<br />
maggio <strong>2011</strong> col ritrovo, alle ore 9.30, presso<br />
il Sacrario <strong>di</strong> Cima Grappa.<br />
Dopo l’alzaban<strong>di</strong>era al Portale Roma si è<br />
deposta una corona d’alloro presso il cippo<br />
che si trova a metà della Via Eroica, ideale<br />
punto <strong>di</strong> congiungimento tra le linee italiane<br />
ed austroungariche.<br />
Erano presenti, tra gli altri, il vice presidente<br />
vicario dell’<strong>ANA</strong> ing. Sebastiano Favero,<br />
che ha letto la preghiera dell’Alpino,<br />
il col. Spada e numerosi alpini con i propri<br />
gagliardetti.<br />
I muli, i loro conducenti ed i “camminatori”<br />
che indossavano una pettorina<br />
con il logo “A.I.S.M” (Associazione Italiana<br />
Sclerosi Multipla) sono partiti, subito<br />
dopo la S. Messa, per raggiungere il rifugio<br />
del M. Palon, ospiti del gruppo alpini<br />
<strong>di</strong> Possagno.<br />
G. Idrio<br />
anticipando l’appuntamento del prossimo<br />
anno per celebrare il 50° del Reparto D. S.<br />
nato in seno alla Sezione e tutt’ora orgoglio<br />
degli alpini della Monte Grappa.<br />
La cerimonia si è conclusa sulle note<br />
dell’Inno Nazionale accompagnato da un<br />
caloroso e scrosciante applauso sotto lo<br />
sguardo amorevole della “Signora del<br />
Grappa” che ancora una volta ha regalato<br />
un cielo limpido e un sole splendente.<br />
f.g.
L a<br />
Sezione dei Riservisti della Bassa Baviera,<br />
<strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Dingolfing-Landau,<br />
della quale fanno parte i gruppi che normalmente<br />
partecipano al pellegrinaggio sul<br />
Tomba, aveva da tempo espresso il desiderio<br />
<strong>di</strong> allacciare un rapporto con la Sezione<br />
A.N.A. “Monte Grappa”.<br />
Dopo un primo incontro tra i Presidenti, i<br />
Riservisti erano intervenuti al nostro Raduno<br />
Triveneto e quest’anno è stata ricambiata la<br />
visita.<br />
La delegazione, composta dal presidente<br />
Carlo Bor<strong>di</strong>gnon, Ruggero Gnesotto,<br />
Pietro Aglio e dall’alpino Marco Bussolino,<br />
in qualità <strong>di</strong> interprete, è partita il 27<br />
maggio alla volta <strong>di</strong> Pilsting. Alla cena <strong>di</strong><br />
ricevimento, oltre al presidente della Sezione<br />
Christian Albrecht, erano presenti il<br />
sindaco <strong>di</strong> Pilsting Josef Hopfensperger, il<br />
presidente <strong>di</strong>strettuale delle associazioni<br />
Nel primo fine settimana <strong>di</strong> aprile i me<strong>di</strong>ci<br />
della L.I.L.T. (Lega Italiana per la Lotta<br />
contro i Tumori) hanno condotto, attraverso<br />
visite senologiche e dermatologiche, una<br />
campagna <strong>di</strong> informazione e prevenzione<br />
rivolta ai citta<strong>di</strong>ni all’interno <strong>di</strong> un ambulatorio<br />
mobile situato in Piazza Libertà a <strong>Bassano</strong><br />
in collaborazione con la Croce Rossa<br />
Italiana ed il Gruppo Alpini <strong>di</strong> S. Vito.<br />
L’unità me<strong>di</strong>ca itinerante ha toccato vari<br />
Comuni della Provincia <strong>di</strong> Vicenza e quin<strong>di</strong><br />
anche <strong>Bassano</strong>. Per sancire l’impegno della<br />
Città e della Sezione Alpini con la L.I.L.T., è<br />
stato tagliato simbolicamente il nastro tri-<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Delegazione A.N.A. in Germania<br />
sportive ed ex membro del parlamento bavarese<br />
Udo Egleder, il Capo del Gruppo dei<br />
Riservisti <strong>di</strong> Großköllnbach Albert Störringer,<br />
Willi Ruhstorfer, segretario della Sezione, il<br />
vecchio amico Georg Strasser che da più <strong>di</strong><br />
vent’anni è presente sul Tomba e una ventina<br />
<strong>di</strong> soci.<br />
Il giorno seguente il gruppo si è trasferito<br />
a Bad Kötzting presso una ex caserma,<br />
sede della Sezione e, successivamente, a<br />
Neukirchen beim Heiligen Blut dove, sulla<br />
cima del Monte Hoher Boghen, è installata<br />
una imponente torre ra<strong>di</strong>o militare che, tra<br />
il 1963 e il 1966, in piena guerra fredda,<br />
intercettava e analizzava le comunicazioni<br />
in un’ampia area dell’est comunista. La<br />
maggior parte dei soci anziani della Sezione<br />
<strong>di</strong> Dingolfing è costituita da ex militari delle<br />
Trasmissioni che svolgevano questo servizio.<br />
Il tenente colonnello in pensione Hubert<br />
Da sinistra: Willi Ruhstorfer, Udo Egleder, Aglio, Gnesotto, Bor<strong>di</strong>gnon e Bussolino, il Sindaco <strong>di</strong> Pilsting, Albert<br />
Störringer e Christian Albrecht.<br />
Alpini e prevenzione<br />
colore alla presenza del presidente<br />
del sodalizio gen. Domenico<br />
Innecco, già Comandante della<br />
Brigata Cadore, del vice presidente<br />
gen. Giancarlo Comacchio<br />
e del <strong>di</strong>rettore sanitario Roberto<br />
Sposetti con lo staff me<strong>di</strong>co<br />
condotto dalla Dott.ssa Daniela<br />
Caretta. Per la Città <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
e per l’<strong>ANA</strong> erano presenti il<br />
sindaco Stefano Cimatti, il vice<br />
presidente sezionale Pietro Lago<br />
ed il presidente onorario Bortolo<br />
Busnardo.<br />
11<br />
Wenzl, che fu l’ultimo comandante della<br />
torre, ha spiegato che lungo la cortina <strong>di</strong><br />
ferro, erano state costruite cinque strutture<br />
<strong>di</strong> questo tipo, attive fino alla caduta del<br />
muro <strong>di</strong> Berlino. La struttura, svuotata degli<br />
impianti, e la caserma sono state vendute a<br />
privati per un utilizzo a scopo turistico. Un<br />
esempio sul quale me<strong>di</strong>tare!<br />
Domenica 29, prima del rientro in Italia,<br />
gli alpini sono stati accompagnati a Regen<br />
presso la caserma Jägerbataillon 112 dove<br />
la locale Guarnigione, da poco rientrata<br />
dall’Afganistan, festeggiava il 50° <strong>di</strong> fondazione.<br />
Erano esposti mezzi e armamenti<br />
e, assieme a migliaia <strong>di</strong> spettatori, è stato<br />
possibile assistere ad una spettacolare<br />
esercitazione militare.<br />
Questa volta non si parla <strong>di</strong> solidarietà,<br />
ma si tratta comunque <strong>di</strong> una iniziativa da<br />
ripetere e sostenere perché, avvicinare genti<br />
e culture <strong>di</strong>verse attraverso le associazioni,<br />
è comunque un contributo per unire la nostra<br />
Europa.<br />
R. Gnesotto
Il 31° Pellegrinaggio sul Monte Tomba ha visto quest’anno la presenza<br />
del Labaro Nazionale accompagnato dal presidente Corrado<br />
Perona. La visita del Presidente nazionale è stata anche l’occasione<br />
per parlare del nostro futuro associativo e raccogliere i risultati<br />
dell’indagine sul tema che tutte le Sezioni stanno conducendo in base<br />
al documento emanato dal CDN il 23 ottobre 2010.<br />
La visita è iniziata sabato 3 settembre a Possagno dove Perona era<br />
atteso dal vice presidente nazionale vicario Sebastiano Favero che<br />
l’ha accompagnato a visitare le trincee del M. Palon e poi a <strong>Bassano</strong><br />
dove era stato organizzato un simpatico incontro con gli alpini. Il<br />
Presidente ha voluto parlare con loro, farsi fotografare, sentire le loro<br />
impressioni e le loro proposte senza mai stancarsi, con una luci<strong>di</strong>tà e<br />
una vitalità straor<strong>di</strong>narie.<br />
Rispondendo a qualche intervista, Perona ha ricordato commosso<br />
la foto <strong>di</strong> suo padre sul <strong>Ponte</strong> degli Alpini scattata probabilmente<br />
durante l’adunata del 1948 ed ha confermato che <strong>Bassano</strong> rimarrà<br />
sempre un punto <strong>di</strong> riferimento per tutti gli alpini. Dopo la visita al<br />
museo sezionale, Perona è ritornato a Possagno per l’assemblea de<strong>di</strong>cata<br />
al futuro dell’<strong>ANA</strong> alla quale ha partecipato anche la Sezione<br />
<strong>di</strong> Valdobbiadene. In questa sede i Presidenti delle due Sezioni hanno<br />
consegnato a Perona i verbali dell’indagine.<br />
La prima giornata si è conclusa con un incontro conviviale ottimamente<br />
organizzato dal Gruppo <strong>di</strong> Cavaso.<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
La visita del Presidente nazionale<br />
12<br />
Le proposte della Sezione Monte Grappa si possono così riassumere:<br />
• Recupero degli alpini dormienti, cioè <strong>di</strong> coloro che non si sono mai<br />
avvicinati all’<strong>ANA</strong>, coinvolgendoli nelle attività.<br />
• Valorizzazione dei giovani con un’azione <strong>di</strong> responsabilizzazione<br />
nell’ambito dell’attività associativa.<br />
• Accorpamento degli alpini in armi e loro coinvolgimento nella vita<br />
dei Gruppi <strong>di</strong> appartenenza.<br />
• Accurata formazione secondo i principi dell’<strong>ANA</strong> e conseguente<br />
valorizzazione degli Amici degli Alpini.<br />
• Perfezionamento del “Pianeta Difesa” o mininaja in modo che i<br />
giovani partecipanti arrivino, dopo i tempi necessari, al giuramento<br />
<strong>di</strong> fedeltà alla Patria e raggiungere così i requisiti per entrare come<br />
soci effettivi nell’Associazione. f.g.
C on<br />
la partecipazione <strong>di</strong> alcune rappresentanze delle nazioni che<br />
vi hanno combattuto, si è svolta domenica 4 settembre <strong>2011</strong> la<br />
significativa cerimonia sul Monte Tomba.<br />
A dar maggior lustro alla commemorazione quest’anno per la prima<br />
volta si è avuta anche la presenza del Labaro Nazionale col presidente<br />
Corrado Perona, accompagnato dai consiglieri Arnol<strong>di</strong>, Bertuol,<br />
Geronazzo, Pandolfo oltre che dal vicepresidente vicario Favero, che<br />
faceva gli onori <strong>di</strong> casa.<br />
Dalla cima il colpo d’occhio era impressionante, favorito anche dal<br />
tempo che si è manifestato clemente per tutta la durata della celebrazione.<br />
Notevolissima l’affluenza degli alpini. Grazie ad una meticolosa ed<br />
impegnativa organizzazione, magistralmente <strong>di</strong>retta dal capogruppo<br />
<strong>di</strong> Cavaso Loris Ceccato, che si è avvalso del supporto anche dei gruppi<br />
alpini del 1° mandamento, migliaia <strong>di</strong> persone hanno potuto accedere<br />
ai rilievi del monte e seguire senza problemi tutta la cerimonia.<br />
Tra le autorità civili erano presenti il vicepresidente della Giunta<br />
regionale Marino Zorzato e l’assessore regionale Elena Donazzan,<br />
l’assessore provinciale Michele Noal , il sindaco <strong>di</strong> Cavaso Giuseppe<br />
Scriminich ed altri sindaci della zona.<br />
Dopo la deposizione <strong>di</strong> una corona d’alloro presso la chiesetta del<br />
Tomba, in ricordo <strong>di</strong> tutti i caduti, e con l’accompagnamento della<br />
banda musicale <strong>di</strong> Pederobba e del Coro Valcavasia, mentre lo speaker<br />
Nicola Stefani rievocava i principali fatti bellici svoltisi nei pressi<br />
della cima tra il 1917 ed il 1918, il corteo si è trasferito sullo spiazzo<br />
sovrastante (a quota 869) dove si sono susseguiti ben 8 alzaban<strong>di</strong>era<br />
con i relativi inni nazionali.<br />
Con l’accensione <strong>di</strong> una fiaccola <strong>di</strong> pace da parte della delegazione tedesca<br />
si sono voluti ricordare tutti coloro che sono morti all’ombra della<br />
propria ban<strong>di</strong>era, con l’auspicio che il futuro riserbi soltanto giustizia e libertà<br />
per tutti i popoli che una volta si erano tanto aspramente combattuti.<br />
Prima della S. Messa, concelebrata da don Piergiorgio Guarnier -<br />
parroco <strong>di</strong> Cavaso - e da Padre Giuseppe Francescon - rettore dei<br />
Padri Cavanis - ci sono stati i saluti <strong>di</strong> rito del Presidente sezionale<br />
cav. Carlo Bor<strong>di</strong>gnon e del ten. colonnello Fregona, vicecomandante<br />
del 7° Alpini, presente con un picchetto militare.<br />
Subito dopo si è avuto l’atteso intervento del Presidente Nazionale.<br />
Fin dalle sue parole iniziali tutti hanno colto in Corrado Perona una<br />
emozione intensa, viva, quasi sofferta.<br />
Questo suo modo <strong>di</strong> porgersi, autentico e spontaneo, ha contribuito<br />
a renderlo ancora più genuino e vicino al sentire <strong>di</strong> tutti i presenti.<br />
Il Presidente ha ricordato i motivi <strong>di</strong> questo suo “pellegrinaggio”<br />
al Tomba. Lo doveva fare innanzitutto per rendere testimonianza ai<br />
“suoi” alpini del biellese caduti sui pen<strong>di</strong>i dei vicinissimi Solaroli<br />
nel 1918 (inquadrati nel battaglione Aosta) e a suo padre (che aveva<br />
combattuto sul Pasubio). Ma lo doveva fare anche per esortare tutti,<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Pellegrinaggio sul Monte Tomba<br />
13<br />
in un momento <strong>di</strong>fficilissimo “della nostra amata Patria”, a rimanere<br />
fedeli ai valori della solidarietà, dell’impegno civico, dell’aiuto reciproco,<br />
senza calcoli né cinismi.<br />
“Mi rivolgo a tutti, ma specialmente ai giovani, voi che siete il nostro<br />
futuro ed in molti casi siete già il nostro presente. Raccogliete il<br />
testimone, siate baluardo dei valori in cui hanno fortemente creduto<br />
le generazioni che vi hanno preceduto; le generazioni dei vostri padri,<br />
dei vostri nonni, <strong>di</strong> 90 anni <strong>di</strong> vita della nostra Associazione. Secondo<br />
un uomo <strong>di</strong> cultura francese la potenza dei ricor<strong>di</strong> è una delle cose più<br />
<strong>di</strong>fficili da estirpare dall’animo umano, per cui bisogna credere fortemente<br />
in ciò che si desidera. Le parole del vostro capogruppo Ceccato<br />
mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Ed è giusto che sia così: è bello<br />
che un giovane abbia lui stesso la pelle d’oca quando si parla <strong>di</strong><br />
alpinità. Dobbiamo andare oltre i calcoli <strong>di</strong> meschino tornaconto personale;<br />
dobbiamo rendere omaggio alla memoria dei nostri vecchi ed<br />
essere trasmettitori <strong>di</strong> valori positivi alla Società nella quale viviamo.<br />
Ogni giorno che passa sento il peso <strong>di</strong> questo ruolo, ma sono confortato<br />
dal fatto che mi trovo in cordata, cioè sono legato a persone che<br />
con<strong>di</strong>vidono gli stessi ideali e collaborano nel trasmetterli. A questi<br />
amici <strong>di</strong>co grazie e <strong>di</strong>co anche: continuiamo su questa strada”.<br />
Un uragano <strong>di</strong> applausi non poteva mancare, dopo queste parole, e<br />
(perché no?) qualche lacrima <strong>di</strong> commozione. Tutti hanno voluto <strong>di</strong>re<br />
grazie col cuore al Presidente perché, ancora una volta, attraverso lui,<br />
si sentono vicini all’Associazione.<br />
Al termine, nel corso del convivio tenutosi nel vicino rifugio alpino,<br />
il Presidente, prima <strong>di</strong> congedarsi, estremamente compiaciuto per<br />
questa due giorni nella Pedemontana del Grappa, ha scambiato i tra<strong>di</strong>zionali<br />
auguri ed omaggi con le delegazioni straniere presenti e con<br />
tutti gli organizzatori della manifestazione. Gianni Idrio
I<br />
rifugi del Tomba (Cavaso) e del Palon (Possagno)<br />
sono considerati campi base ideali<br />
per la promozione della storia del nostro territorio<br />
nell’ambito del progetto “Una notte in<br />
trincea” che fa rivivere agli studenti l’esperienza<br />
del soldato della Grande Guerra e sono<br />
<strong>di</strong>ventati riferimento anche per una Rete <strong>di</strong><br />
scuole a livello internazionale denominata<br />
“Scuole Outdoor in Rete” (www.scuoleoutdoorinrete.net).<br />
La stessa Rete, attiva dal 2006, cura anche<br />
l’iniziativa “Un’isola per le scuole”: un progetto<br />
inter<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> educazione all’ambiente<br />
rivolto agli studenti che, attraverso il<br />
lavoro manuale, hanno la possibilità <strong>di</strong> valorizzare<br />
uno spazio naturale a loro affidato.<br />
E’ stato ritenuto che l’Isola <strong>di</strong> Capraia, nel<br />
mar Tirreno, fosse un luogo ideale ed è stato<br />
così concordato un piano operativo con gli<br />
Enti preposti, tra i quali il Parco Nazionale<br />
dell’Arcipelago Toscano.<br />
Ambedue i progetti prevedevano la collaborazione<br />
<strong>di</strong> volontari dell’A.N.A. e del C.A.I.,<br />
e così il 2 giugno, assieme al professor Pierpaolo<br />
Traversari, uno dei promotori della<br />
Rete, gli alpini <strong>di</strong> Cavaso Renzo Andrighetto,<br />
Clau<strong>di</strong>o Baldo, Matteo Ces, Ruggero Gnesotto,<br />
Danilo Mascotto, Riccardo Tarletti e Mario<br />
Virago sono approdati a Capraia. L’obiettivo<br />
era la pulizia <strong>di</strong> un sentiero ripristinato lo<br />
Sabato 11 marzo <strong>2011</strong> sono stati ospiti<br />
del locale Gruppo Alpini due straor<strong>di</strong>nari<br />
testimoni della Campagna <strong>di</strong> Russia: il<br />
dott. Nelson Cenci e il dott. Carlo Vicentini,<br />
entrambi decorati <strong>di</strong> Medaglia d’Argento e<br />
autori <strong>di</strong> libri su quella immane trage<strong>di</strong>a.<br />
Cenci, tenente e comandante <strong>di</strong> plotone<br />
della 55^ Compagnia del Battaglione ”Vestone”,<br />
gravemente ferito nel corso della ritirata,<br />
riuscì ad uscire dall’accerchiamento<br />
dell’esercito russo con l’aiuto dei suoi alpini.<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Cavaso: dal Tomba a Capraia<br />
scorso anno da studenti veneti e nuovamente<br />
coperto dalla vegetazione e il recupero<br />
<strong>di</strong> materiale <strong>di</strong>dattico rimasto nell’isola.<br />
Durante il soggiorno il professor Traversari<br />
ha impartito lezioni <strong>di</strong> botanica visivoolfattiva<br />
e ha guidato il gruppo in qualche<br />
escursione nella zona che, fino al 1986, ha<br />
ospitato una colonia penale agricola e che<br />
comprende anche il Monte Arpagna (410<br />
m.s.m.) sul quale si trovano ancora i resti<br />
degli e<strong>di</strong>fici che ospitavano i marinai addetti<br />
al “Semaforo”: una<br />
stazione <strong>di</strong> osservazione<br />
in ferro, ormai fatiscente,<br />
utilizzata dalla Marina<br />
Militare fino al 1943.<br />
Ma la parte più spettacolare<br />
<strong>di</strong> Capraia, 400<br />
abitanti e meta <strong>di</strong> turisti<br />
che amano la natura e<br />
la tranquillità, è la costa<br />
che, vista dal mare, si<br />
presenta in tutta la sua<br />
bellezza selvaggia, con<br />
grotte e insenature scavate<br />
dai flutti.<br />
Le quattro splen<strong>di</strong>de<br />
giornate, iniziate e finite<br />
con l’onore al Tricolore,<br />
si sono concluse dome-<br />
Valstagna<br />
Compagno d’armi <strong>di</strong> Mario Rigoni Stern, il<br />
dott. Cenci aveva espresso il desiderio <strong>di</strong> tornare<br />
in Valbrenta assieme all’amico fraterno<br />
Vicentini per onorare la memoria del suo Comandante,<br />
il capitano Giuseppe Signori, caduto<br />
in Russia e decorato con Medaglia d’Argento,<br />
le cui spoglie riposano nella cappella<br />
de<strong>di</strong>cata ai Caduti nel cimitero <strong>di</strong> Valstagna.<br />
Vicentini, sottotenente del plotone Comando<br />
del Battaglione Alpini Sciatori “Monte<br />
Cervino”, venne catturato dai russi durante<br />
la ritirata il 19<br />
gennaio 1943 e rientrò<br />
in Italia dopo tre anni<br />
<strong>di</strong> dura prigionia, e<br />
fu uno dei pochissimi<br />
superstiti del Battaglione.<br />
I due reduci,<br />
nel corso del breve<br />
soggiorno in Valbrenta,<br />
hanno incontrato<br />
gli alunni della scuola<br />
secondaria <strong>di</strong> primo<br />
grado “U. Bombieri” <strong>di</strong><br />
Valstagna e trasmesso<br />
loro preziose testimonianze<br />
<strong>di</strong> privazioni, <strong>di</strong><br />
fame, <strong>di</strong> sete e <strong>di</strong> gelo,<br />
14<br />
nica 5 giugno mentre alcuni nuvoloni e un<br />
forte vento annunciavano l’arrivo del maltempo.<br />
Una vacanza insolita ma che, come<br />
altre simili iniziative, lascia tanta sod<strong>di</strong>sfazione<br />
in chi ha la volontà <strong>di</strong> viverla,<br />
soprattutto se a monte esiste un fine<br />
educativo rivolto ai giovani per far loro<br />
conoscere e sperimentare un turismo responsabile<br />
e creativo.<br />
R. Gnesotto<br />
Nella foto: il prof. Traversari con gli alpini <strong>di</strong> Cavaso<br />
con un equipaggiamento non certo adatto a<br />
quel clima.<br />
Gli studenti hanno seguito con attenzione<br />
il racconto e la commozione ha preso il<br />
sopravvento nel sentire con quale <strong>di</strong>sprezzo<br />
della vita umana venivano gestiti i campi <strong>di</strong><br />
lavoro e della violenza sugli italiani.<br />
Nel pomeriggio, presso la sala teatro,<br />
Cenci e Vicentini con il reduce Emilio Vialetto<br />
hanno incontrato le autorità locali, la<br />
citta<strong>di</strong>nanza valstagnese e una folta rappresentanza<br />
dei Gruppi Alpini della vallata.<br />
Dopo i saluti del sindaco <strong>di</strong> Valstagna Angelo<br />
Moro e del capogruppo Clau<strong>di</strong>o Costa,<br />
i reduci hanno ripetuto anche ai presenti le<br />
loro testimonianze.<br />
Il coro Valbrenta, con le cante alpine, ha<br />
creato un’atmosfera suggestiva e il vicepresidente<br />
vicario della Sezione Giuseppe Rugolo<br />
ha concluso l’incontro affermando che<br />
questo patrimonio vissuto da migliaia <strong>di</strong><br />
italiani può essere ormai raccontato solo da<br />
pochi e per questo non può andare perduto,<br />
auspicando che quei drammi non abbiano<br />
mai più a ripetersi. Quei massacri a <strong>di</strong>stanza<br />
<strong>di</strong> anni non si possono <strong>di</strong>menticare; come<br />
non si può <strong>di</strong>menticare, che furono inutili.<br />
Fidenzio Grego
A nche<br />
il Gruppo Alpini <strong>di</strong> Pove, dal 12 giugno, può contare in una<br />
sede prestigiosa grazie all’Amministrazione comunale che ha<br />
messo a <strong>di</strong>sposizione i locali e all’impegno <strong>di</strong> tanti soci.<br />
La sede è stata ricavata in un’ala dello stabile che ospita il frantoio<br />
consortile e comprende bar, cucina, servizi, sala riunioni e soppalco<br />
a<strong>di</strong>bito a segreteria.<br />
E come accade per gli eventi alpini importanti, la vigilia dell’evento<br />
è stata de<strong>di</strong>cata alla musica curata dalla Banda <strong>di</strong> Campolongo,<br />
“Oggi, solennità <strong>di</strong> Pentecoste, la nostra comunità si stringe<br />
attorno alla sezione locale del Gruppo Alpini che festeggia l’inaugurazione<br />
delle loro nuova sede. In questo particolare periodo, in<br />
cui sembra che debbano prevalere solo gli aspetti negativi, come<br />
l’egoismo e la violenza, <strong>di</strong>venta importante riflettere su quei valori<br />
positivi che hanno caratterizzato l’evoluzione <strong>di</strong> questa Associazione,<br />
in particolare l’amicizia e lo spirito <strong>di</strong> sacrificio! Gli Alpini, con<br />
compattezza e volontà, hanno dato una lezione grande, immensa<br />
dappertutto dove si sacrificarono e caddero, e dove oggi continuano<br />
ad impegnarsi, per portare aiuto, per accendere una speranza!<br />
Dalla fine della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale in poi gli Alpini si sono<br />
assicurati meriti senza fine per la loro costante <strong>di</strong>sponibilità in<br />
tutte le iniziative <strong>di</strong> carattere sociale fiorite nelle comunità piccole<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Pove<br />
15<br />
nella piazza-teatro del paese, e dal coro sezionale “Edelweiss <strong>ANA</strong><br />
Monte Grappa” che si è esibito all’interno della chiesa parrocchiale<br />
gremita <strong>di</strong> pubblico attento e caloroso.<br />
Un sole splendente ha accolto l’indomani quasi un migliaio <strong>di</strong> alpini<br />
con oltre sessanta gagliardetti, Vessilli e Ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong> Donatori e<br />
Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Erano rappresentate anche<br />
le Forze Armate con Carabinieri e Alpini in servizio. Per le Istituzioni,<br />
oltre al sindaco colonnello Orio Mocellin, erano presenti do<strong>di</strong>ci colleghi<br />
del territorio, l’europarlamentare Mara Bizzotto, l’assessore regionale<br />
Elena Donazzan e il vice presidente della Provincia Dino Secco.<br />
Accompagnati dalla banda sezionale, i partecipanti hanno sfilato<br />
fino al monumento per l’alzaban<strong>di</strong>era e l’omaggio ai Caduti per poi<br />
proseguire verso la chiesa per assistere alla Santa Messa celebrata<br />
dal parroco don Flaviano Giupponi. All’offertorio, sono stati portati<br />
all’altare anche il Tricolore, il Cappello alpino e la Preghiera dell’Alpino.<br />
Al termine della funzione la sfilata è ripresa fino alla sede dove<br />
erano previsti i saluti delle autorità.<br />
Sono intervenuti il capogruppo Giovanni Bertoncello, il sindaco<br />
Mocellin, il generale Paolo Carosella, l’on. Mara Bizzotto, l’assessore<br />
regionale Donazzan e il presidente Carlo Bor<strong>di</strong>gnon.<br />
Il taglio del nastro ha aperto le porte della nuova splen<strong>di</strong>da sede.<br />
Non sempre l'abito fa il monaco, ma in questo caso una bella<br />
cassa aiuterà certamente a tenere unita la famiglia.<br />
Tutto è terminato con un ricco e molto partecipato pranzo curato da alpini<br />
e da tanti volontari, soprattutto giovani e si è conclusa così in bellezza e in<br />
allegria quest’altra pagina della nostra storia alpina. f.g.<br />
Abbiamo ritenuto opportuno pubblicare l’introduzione alla Santa Messa<br />
e gran<strong>di</strong>. Si sono posti e si pongono sempre in testa quando c’è da<br />
sperdersi nel volontariato e per i bisogni locali! Gli orizzonti delle<br />
“Penne Nere” sono sempre stati ampi, mai limitati o chiusi: hanno<br />
portato aiuti in tutte le regioni d’Italia colpite da avversità e si<br />
sono spinti anche fuori dei confini nazionali, non hanno mai fatto<br />
calcoli, mai <strong>di</strong>stinzioni! Il loro primo motto è “aiutare”. Merito<br />
degli Alpini in tutto questo, è l’aver spirito <strong>di</strong> gruppo, una ammirevole<br />
concor<strong>di</strong>a, una rara capacità <strong>di</strong> rapportarsi con la gente. E’<br />
importante che in futuro questo “Spirito Alpino” venga trasmesso<br />
come simbolo <strong>di</strong> tanti valori che rischiano <strong>di</strong> andare perduti nella<br />
moderna società, è un patrimonio antico <strong>di</strong> cui gli Alpini sono<br />
sempre stati strenui custo<strong>di</strong>, determinati nell’accrescerlo e nel<br />
consegnarlo alle nuove generazioni.”
Dal 2005 il Gruppo <strong>di</strong> Romano organizza<br />
una camminata sulle tracce dei soldati<br />
che hanno combattuto la Grande Guerra<br />
sul Monte Grappa. Ogni anno comitive<br />
<strong>di</strong> appassionati hanno potuto percorrere<br />
strade, visitare trincee, gallerie e postazioni<br />
nei luoghi che sono stati i principali<br />
teatri delle battaglie: Col Campeggia, Casara<br />
Andreon, il fortino del Capitello nella<br />
Valle <strong>di</strong> San Lorenzo, Monte Oro e i Solaroli.<br />
Quest’anno l’itinerario si è sviluppato in<br />
località Colli Alti, ultima dorsale del versante<br />
occidentale del Grappa che precipita<br />
sulla Valsugana; un percorso ad anello<br />
che partiva da Malga Pianaro, a quota<br />
1205 e che, percorrendo la strada “della<br />
Penise”, si portava verso il Col Moschin,<br />
capolinea e punto <strong>di</strong> ristoro. Lasciato il Col<br />
Moschin con tutti i suoi ricor<strong>di</strong>, la comitiva<br />
ha ripreso la seconda parte del percorso,<br />
passando per la croce del Col Fenilon,<br />
punto più alto del percorso (1327 m.),<br />
fino a raggiungere i pie<strong>di</strong> del Col Fagheron<br />
(1315 m.) e poi via verso San Giovanni<br />
con la sua tipica chiesetta <strong>di</strong> montagna, il<br />
museo ‘15-‘18 “Roberto Favero” e la “trincea<br />
<strong>di</strong>dattica”.<br />
Attraversato Col Raniero (1249 m.) il<br />
gruppo ha chiuso l’anello a Malga Pianaro<br />
dove l’aspettava il classico rancio alpino.<br />
Otto chilometri tra storia, paesaggi e na-<br />
Lunedì 25 aprile, rispondendo all’impegno<br />
assunto quin<strong>di</strong>ci anni fa, il<br />
Gruppo Alpini <strong>di</strong> S.Croce si è recato a<br />
Casoni <strong>di</strong> Luzzara (RE) per tenere vivo<br />
il rapporto <strong>di</strong> amicizia, in particolare<br />
con il locale Circolo Sportivo che in oc-<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Romano<br />
Sui sentieri dei soldati del Grappa<br />
tura; un percorso quasi pianeggiante alla<br />
portata <strong>di</strong> tutti, ma che ha lasciato, in<br />
chi ha partecipato, il ricordo <strong>di</strong> una grande<br />
marcia alpina. Lo sguardo ha potuto<br />
spaziare sulla pianura fino agli Euganei e<br />
ai Berici, e poi l’Altopiano, le Dolomiti e,<br />
chiudendo anche con gli occhi l’anello, le<br />
Vette Feltrine, la Valle del Lepre, la dorsale<br />
degli Asoloni e Cima Grappa. Strade, sentieri,<br />
pascoli fioriti e tante vicende da rivi-<br />
Santa Croce<br />
casione dell’Adunata Nazionale 1997<br />
aveva ospitato gli alpini bassanesi e<br />
per rendere onore ai Caduti del piccolo<br />
paese d’oltre Po.<br />
Forse la concomitanza della festa civile<br />
con il lunedì <strong>di</strong> Pasqua ha ridotto<br />
la partecipazione,<br />
ma a<br />
rinforzare la<br />
presenza sono<br />
giunti gli amici<br />
alpini friulani<br />
<strong>di</strong> Palmanova,<br />
alcune penne<br />
nere locali e<br />
un gruppo <strong>di</strong><br />
carabinieri in<br />
congedo che<br />
hanno fatto sì<br />
che si ripetesse<br />
il successo<br />
delle precedenti<br />
e<strong>di</strong>zioni.<br />
Era presente<br />
16<br />
vere, pensando che, proprio in questi luoghi<br />
si è risolta una delle fasi più delicate<br />
della Grande Guerra, poiché proprio qui gli<br />
Ar<strong>di</strong>ti del IX Reparto d’Assalto, sostenuti<br />
dai Fanti delle Brigate Liguria e Abruzzi,<br />
respinsero gli Austriaci riconquistando il<br />
Fagheron, il Fenilon e il Col Moschin. Appuntamento<br />
il 2 giugno 2012 per un altro<br />
capitolo da rivivere e da aggiungere al nostro<br />
libro <strong>di</strong> storia strettamente personale.<br />
anche il Sindaco <strong>di</strong> Luzzara accompagnato<br />
dalle autorità comunali. La cerimonia<br />
è iniziata con una breve sfilata<br />
fino al monumento ai Caduti, guidata<br />
dai Vessilli delle Sezioni <strong>ANA</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
e <strong>di</strong> Reggio Emilia e da numerosi<br />
gagliardetti.<br />
L’alzaban<strong>di</strong>era, sulle note dell’inno<br />
nazionale, ha preceduto la deposizione<br />
della corona <strong>di</strong> fiori al monumento, accompagnata<br />
dal suono del “Silenzio”.<br />
E’ seguita la Santa Messa al termine<br />
della quale il Gruppo ha deposto un<br />
secondo omaggio floreale sulle tombe<br />
<strong>di</strong> alcuni Caduti della Resistenza situate<br />
all’interno del cimitero; il tutto<br />
in un’atmosfera <strong>di</strong> composta partecipazione<br />
molto sentita sia dai residenti<br />
che dagli ospiti. La visita si è conclusa<br />
con un rancio speciale, preparato<br />
dagli amici del Circolo Polisportivo,<br />
che è servito a confermare ancora una<br />
volta lo stretto legame <strong>di</strong> amicizia con<br />
gli alpini bassanesi.
Un folto pubblico è stato coinvolto dal<br />
Gruppo Alpini <strong>di</strong> Semonzo in occasione<br />
della festa della Repubblica per celebrare<br />
con solennità il 150° anniversario dell’Unità<br />
d’Italia. Reduci dall’impegnativa e riuscitissima<br />
manifestazione del tra<strong>di</strong>zionale<br />
Gustagiro che ha visto la partecipazione<br />
<strong>di</strong> almeno <strong>di</strong>ecimila persone, non si sono<br />
risparmiati nell’organizzare in modo veramente<br />
<strong>di</strong>gnitoso l’ importante ricorrenza.<br />
Nell’ampio porticato della sede, decorato<br />
da ban<strong>di</strong>ere, festoni, drappi tricolori<br />
che costituivano <strong>di</strong> per sé un vero e proprio<br />
inno alla Patria, si è esibito il Coro Monte<br />
Castel <strong>di</strong> Crespano del Grappa, <strong>di</strong>retto dal<br />
Maestro Lino Torresan, con un repertorio<br />
Negli anni <strong>di</strong> ristrutturazione dell’e<strong>di</strong>ficio<br />
fatiscente destinato a <strong>di</strong>ventare la<br />
elegante sede del Gruppo, gli Alpini <strong>di</strong> Semonzo<br />
si sono avvalsi anche della collaborazione<br />
<strong>di</strong> signore e <strong>di</strong> “amici” nelle innumerevoli<br />
iniziative volte a reperire le risorse<br />
economiche necessarie.<br />
Una <strong>di</strong> queste donne generose, da anni<br />
trasferitasi nel Comasco, rimasta vedova,<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Semonzo<br />
2 giugno - Festa della Repubblica e dell’Unità d’Italia<br />
Semonzo - un bel gesto<br />
<strong>di</strong> canti che, nella prima parte, a partire<br />
dall’Inno nazionale, hanno percorso la<br />
storia d’Italia attraverso l’epopea alpina<br />
e nella seconda parte hanno evocato in<br />
modo suggestivo ed emozionante le bellezze<br />
e il fascino delle nostre montagne.<br />
Ai brani cantati si sono alternate letture<br />
<strong>di</strong> poesie della tra<strong>di</strong>zione risorgimentale:<br />
“Le ultime ore <strong>di</strong> Venezia” <strong>di</strong> Arnaldo<br />
Fusinato, - per ricordare l’insurrezione<br />
veneziana contro il dominio austriaco nel<br />
1848 e la tragica conclusione nell’agosto<br />
del 1949 - e la “Spigolatrice <strong>di</strong> Sapri” <strong>di</strong><br />
Luigi Mercantini - per richiamare alla<br />
memoria il sacrificio <strong>di</strong> quei giovani trecento<br />
eroi della sfortunata spe<strong>di</strong>zione nel<br />
ha chiesto <strong>di</strong> poter collocare come lapide<br />
sulla tomba del marito, ex “aggregato” del<br />
Gruppo, una pietra del Monte Grappa.<br />
Quando è stato riferito al Consiglio Direttivo<br />
questo desiderio si è percepito una<br />
vibrazione <strong>di</strong> commozione nei presenti:<br />
è cosa da Alpini, si sono detti. Ed è stato<br />
espresso, senza esitazioni, un unanime parere<br />
favorevole. In pochi giorni, il sasso fu<br />
LiBro Verde deLLa SoLidarietà 2010<br />
17<br />
Cilento <strong>di</strong> Carlo Pisacane.<br />
Un silenzio attento e partecipe ha accompagnato<br />
l’esibizione che ha assunto<br />
quasi una intonazione religiosa, segno che<br />
gli Alpini <strong>di</strong> Semonzo hanno saputo interpretare<br />
una esigenza e un sentimento profondo<br />
della nostra gente.<br />
La cerimonia si è conclusa con un fragoroso<br />
applauso <strong>di</strong> ringraziamento per quanto<br />
gli Alpini hanno offerto in questa, come in<br />
altre occasioni, alla Comunità e con l’invito<br />
del capogruppo Giampaolo Citton rivolto a<br />
tutti i presenti <strong>di</strong> onorare il buffet preparato<br />
con la proverbiale generosità.<br />
reperito, fatto levigare per incastonarvi una<br />
targa <strong>di</strong> ottone a ricordo e, nella sera del 15<br />
luglio, nella piazzetta antistante la sede, è<br />
stato consegnato alla vedova unitamente a<br />
un aiuto economico, con una semplice, ma<br />
toccante cerimonia. Si <strong>di</strong>ce che le buone<br />
azioni si dovrebbero compiere in segreto,<br />
ma il Gruppo Alpini <strong>di</strong> Semonzo ha voluto<br />
che una sua rappresentanza fosse presente<br />
per esprimere simbolicamente un grande<br />
abbraccio <strong>di</strong> riconoscenza ricordando la<br />
<strong>di</strong>sponibilità e la collaborazione generosa.<br />
Il breve intervento <strong>di</strong> chi ha presieduto la<br />
consegna si è concluso con queste parole<br />
rivolte alla vedova “ E’ un piccolo gesto,<br />
forse, ma <strong>di</strong> grande rilevanza ai nostri occhi:<br />
la roccia dei nostri monti, nel territorio<br />
<strong>di</strong> Como, per ricordare un amico e dare testimonianza<br />
<strong>di</strong> uno stile che è proprio degli<br />
alpini per i quali i vincoli <strong>di</strong> amicizia sono<br />
sacri.<br />
Sappiamo che hai lasciato il cuore a<br />
Semonzo: ebbene, porterai qualcosa <strong>di</strong> Semonzo<br />
con te, ma soprattutto la certezza <strong>di</strong><br />
un legame fatto <strong>di</strong> sentimenti <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne<br />
e <strong>di</strong> affetto”.<br />
I. Zordan<br />
Associazione Nazionale Alpini totale ore lavorate: 1.742.777 Totale somme erogate: r 5.028.302<br />
Sezione <strong>ANA</strong> Monte Grappa ore lavorate: 60.142 Totale somme erogate: r 124.591<br />
Per la Sezione Monte Grappa hanno fornito i dati 53 Gruppi su 65<br />
Su 81 Sezioni, <strong>Bassano</strong> si colloca al 6° posto per le ore lavorate e all’11° posto per le somme erogate.<br />
Anche nel 2010 la Sezione M. Grappa ha fatto la sua parte grazie a chi ha trovato qualcuno da aiutare.<br />
I. Zordan
Giovedì 19 maggio il Gruppo Alpini<br />
<strong>di</strong> Villa d'Asolo ha organizzato, per<br />
le classi 5^A e B delle locali scuole<br />
elementari, una visita guidata sul<br />
Monte Palon. Guidati dagli alpini <strong>di</strong><br />
Possagno, gli alluni hanno potuto visitare<br />
per tutta la mattinata le trincee<br />
restaurate ed immedesimarsi così nel<br />
mondo della Grande Guerra.<br />
Dopo il pranzo al sacco, è proseguita<br />
la visita al sito e, prima del rientro,<br />
c’è stato anche il tempo per ammirare<br />
lo splen<strong>di</strong>do panorama che si può go-<br />
Il Gruppo Alpini <strong>di</strong> Rosà, su proposta del<br />
capogruppo Rino Dal Fior e in collaborazione<br />
con le classi quinte delle scuole primarie<br />
<strong>di</strong> Rosà e S.Anna, ha organizzato una<br />
escursione <strong>di</strong> due giorni sul Monte Grappa.<br />
Il 26 maggio 46 bambini, accompagnati<br />
da alpini ed insegnanti, sono partiti alla<br />
volta <strong>di</strong> Cima Grappa per<br />
camminare sui sentieri della<br />
storia, stare a contatto<br />
con la natura e pernottare<br />
in malga, alla scoperta <strong>di</strong><br />
quei valori che se non fossero<br />
alimentati da queste<br />
iniziative, andrebbero a<br />
scomparire per sempre. In<br />
questi due intense giornate,<br />
gli alunni hanno potuto visitare<br />
il Sacrario, la tomba<br />
del soldato Peter Pan e la<br />
Galleria Vittorio Emanuele,<br />
vedere un branco <strong>di</strong> camosci<br />
sulle Meatte, partecipare<br />
ad una escursione<br />
notturna alla Croce dei<br />
Lebi per sentire il silenzio<br />
della montagna, ascoltare<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Villa d’Asolo<br />
dere da lassù.<br />
Per il Gruppo <strong>di</strong> Villa<br />
si tratta <strong>di</strong> un impegno<br />
fisso de<strong>di</strong>cato ai ragazzi<br />
delle classi quinte della<br />
scuola elementare che,<br />
ad anni alterni, potranno<br />
visitare le trincee del<br />
Palon e il Sacrario <strong>di</strong><br />
Cima Grappa per conoscere<br />
il nostro passato<br />
e assimilare i nostri valori<br />
alpini.<br />
San Eusebio<br />
Anche i più piccoli <strong>di</strong><br />
San Eusebio hanno<br />
partecipato alle celebrazioni<br />
dei 150 anni<br />
dell’Unità d’Italia.<br />
La scuola dell’infanzia<br />
ha avuto la sua<br />
cerimonia domenica 20<br />
marzo a conclusione<br />
<strong>di</strong> un percorso formativo<br />
sul Tricolore e sul<br />
galateo internazionale:<br />
formazione che i piccoli<br />
Rosà<br />
la Banda Monte Grappa che li ha allietati<br />
in malga Val Vecia. I genitori <strong>di</strong> un bambino<br />
partecipante, entusiasti <strong>di</strong> questa<br />
esperienza, hanno scritto alla maestra la<br />
loro sod<strong>di</strong>sfazione. “…Questa è la scuola<br />
che tutti noi desideriamo: SPECIALE! Dove<br />
allo stu<strong>di</strong>o quoti<strong>di</strong>ano, utile e necessario,<br />
18<br />
hanno senz’altro assimilato e che tornerà<br />
utile per <strong>di</strong>ventare i bravi citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />
domani.<br />
Vi hanno partecipato una sessantina<br />
<strong>di</strong> alunni anche da fuori Provincia. Prima<br />
del pranzo, preparato dagli alpini del<br />
Gruppo, bambini, insegnanti, genitori,<br />
<strong>di</strong>rigenti scolastici e alpini hanno assistito<br />
all’alzaban<strong>di</strong>era e ai saluti delle autorità<br />
presenti. La giornata si è conclusa<br />
all’interno della storica Pieve <strong>di</strong> S. Eusebio<br />
con un concerto del Coro Edelweiss<br />
<strong>ANA</strong> M. Grappa.<br />
si affiancano proposte ricche <strong>di</strong> emozioni<br />
che restano nei cuori... non possiamo che<br />
essere grati a insegnanti e alpini che, con<br />
passione e straor<strong>di</strong>naria de<strong>di</strong>zione, hanno<br />
reso possibile una così grande avventura”.<br />
G. Peruzzo vice capogruppo
Da tre<strong>di</strong>ci anni il Gruppo Alpini ricorda la<br />
Madonna del Don. Domenica 29 maggio<br />
Alpini, Donatori e altre Associazioni si sono<br />
ritrovati per ricordare i caduti e i <strong>di</strong>spersi<br />
della Campagna <strong>di</strong> Russia. Il momento religioso,<br />
ufficiato dal parroco don Giuseppe<br />
Riva, ha visto la chiesa riempirsi <strong>di</strong> vessilli,<br />
gagliardetti e gonfaloni. Oltre al Comune <strong>di</strong><br />
Rosà con l’on. Lanzarin, erano rappresentate<br />
le Amministrazioni <strong>di</strong> Tezze, Cassola e<br />
<strong>Bassano</strong>, nonché Regione e Provincia con<br />
gli assessori Elena Donazzan e Dino Secco.<br />
Presente il vice presidente vicario Giuseppe<br />
Rugolo, il vice presidente Viero e una<br />
rappresentanza del Consiglio sezionale. Prima<br />
della santa messa, il consigliere Urbano<br />
Cervellin, promotore dell’appuntamento,<br />
ha letto la lettera <strong>di</strong> padre Crosara che ha<br />
accompagnato l’icona della Madonna del<br />
Don conservata oggi a Mestre; ha fatto<br />
seguito la deposizione, ai pie<strong>di</strong> dell’altare,<br />
della copia della sacra immagine e <strong>di</strong><br />
Per il 150° dell’Unità d’Italia, il 15 marzo<br />
<strong>2011</strong> il Gruppo Alpini <strong>di</strong> S. Vito ha<br />
consegnato ufficialmente il Tricolore alla<br />
scuola primaria “Generale Gaetano Giar<strong>di</strong>no”.<br />
Assieme ad alunni e insegnanti,<br />
erano presenti il sindaco <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> Stefano<br />
Cimatti, l’assessore alla Pubblica<br />
Istruzione prof.ssa Annalisa Toniolo, il presidente<br />
della Sezione <strong>ANA</strong> “Monte Grappa”<br />
cav. Carlo Bor<strong>di</strong>gnon, i gagliardetti dei<br />
Gruppi e la rappresentanza del Consiglio<br />
sezionale. Padre Clau<strong>di</strong>o, frate cappuccino<br />
del convento <strong>di</strong> Asolo, ha benedetto ufficialmente<br />
il Tricolore che è stato poi consegnato<br />
nelle mani dell’alfiere del Gruppo<br />
<strong>di</strong> S. Vito da parte <strong>di</strong> un alunno e <strong>di</strong> un<br />
insegnante. Particolarmente toccante l’alzaban<strong>di</strong>era<br />
con l’Inno <strong>di</strong> Mameli cantato<br />
da tutti i partecipanti e dai bambini che<br />
hanno vissuto una mattinata <strong>di</strong> istruzione<br />
<strong>di</strong>versa dal solito, indubbiamente importante<br />
e memorabile.<br />
Numerosi gli interventi da parte delle<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
San Pietro <strong>di</strong> Rosà<br />
un’urna contenente la<br />
terra del Don.<br />
All’omelia, il celebrante<br />
ha evidenziato<br />
gli aspetti religioso e<br />
civile della manifestazione,<br />
accumunati<br />
dalle stesse ra<strong>di</strong>ci cristiane;<br />
considerazione<br />
coraggiosa e responsabile<br />
del Parroco <strong>di</strong><br />
San Pietro che, oltre<br />
ad aver ospitato i<br />
simboli delle nostre<br />
associazioni, ha <strong>di</strong>mostrato<br />
<strong>di</strong> conoscere<br />
l’importanza <strong>di</strong> tenere<br />
unita la Chiesa alla<br />
comunità civile. Dopo<br />
la messa i partecipanti,<br />
accompagnati dalla Banda <strong>di</strong> Tezze,<br />
hanno raggiunto il capitello de<strong>di</strong>cato alla<br />
Madonna con una sosta al monumento<br />
ai Caduti.<br />
Al capitello, dopo l’alzaban<strong>di</strong>era e<br />
l’onore ai Caduti in terra <strong>di</strong> Russia,<br />
il sindaco <strong>di</strong> Tezze Lago ha tenuto<br />
il <strong>di</strong>scorso ufficiale e ricordato la<br />
figura <strong>di</strong> Padre Crosara. Sono seguiti<br />
gli interventi <strong>di</strong> Dino Secco e<br />
dell’assessore Elena Donazzan che<br />
ha ripreso l’omelia ricordando che<br />
l’aspetto religioso e l’aspetto civile<br />
delle nostre celebrazioni si accomu-<br />
San Vito<br />
personalità presenti, ma anche degli insegnanti<br />
e degli alunni più gran<strong>di</strong> delle<br />
classi IV e V che, nonostante il maltempo,<br />
hanno contribuito a rendere ancora più<br />
piacevole e partecipata questa giornata <strong>di</strong><br />
festa. Erano presenti alla cerimonia anche<br />
19<br />
nano in due preghiere: il Padre nostro e Fratelli<br />
d’Italia. Dopo i saluti dell’on. Lanzarin<br />
e del rappresentante dell’Associazione Nastro<br />
Azzurro <strong>di</strong> Rosà, ha preso la parola il<br />
vice presidente vicario Rugolo che ha voluto<br />
vicini i tre reduci presenti Angelo Pasinato,<br />
Giovanni Contessa e Sebastiano Baron,<br />
ha promesso che la parola “<strong>di</strong>spersi” avrà<br />
sempre significato <strong>di</strong> ricordo e speranza<br />
e mai <strong>di</strong> rassegnazione. Altro momento <strong>di</strong><br />
commozione, che ha coinvolto i presenti, è<br />
stato quando Cervellin ha letto la lettera <strong>di</strong><br />
uno dei tanti combattenti mai più tornati in<br />
Patria. f.g.<br />
gli alpini del Gruppo bresciano <strong>di</strong> Ome i<br />
quali, in tutte le iniziative del Gruppo bassanese,<br />
onorano il patto <strong>di</strong> gemellaggio<br />
suggellato anni or sono.<br />
Alfeo Guadagnin
Un gruppo <strong>di</strong> alpini <strong>di</strong> Angarano si è recato<br />
in Sardegna su invito del presidente<br />
della locale Sezione Aldo Zuliani e ha partecipato<br />
al Raduno intersezionale organizzato<br />
dal 3 al 5 giugno <strong>2011</strong>. A bordo <strong>di</strong> cinque<br />
camper e accompagnati dalle rispettive<br />
consorti, gli alpini bassanesi hanno dapprima<br />
visitato la bellissima Costa Smeralda<br />
per poi raggiungere La Maddalena e Caprera<br />
dove erano previste le cerimonie in onore ai<br />
Caduti e alla tomba <strong>di</strong> Giuseppe Garibal<strong>di</strong>.<br />
La comitiva si è spostata poi a Nuoro<br />
dove, assieme al consigliere nazionale Lavizzari,<br />
è stata ricevuta dal sindaco Sandro<br />
Bianchi e dall’assessore regionale al turismo;<br />
presenti naturalmente il presidente<br />
della Sezione Zuliani e il capogruppo della<br />
Barbagia Paolo Mura.<br />
Domenica, dopo la messa celebrata dal<br />
Vescovo alpino mons. Pietro Meloni, gli<br />
alpini <strong>di</strong> Angarano hanno preso parte alla<br />
sfilata accompagnati dalla Banda <strong>di</strong> Lizzana<br />
(TN) che, nell’intonare Monte Grappa, ha<br />
Ancora voi! Ma siete una persecuzione<br />
voi alpini! Anche qui vi mettete adesso:<br />
uno non può andarsi a fare la spesa in santa<br />
pace che… le penne nere lo aspettano<br />
all’uscita…”<br />
E così, tra il serio e il faceto, il barbuto<br />
colosso (finto burbero) riversa nel carrello<br />
stracolmo sei scatole <strong>di</strong> latte, due bottiglie<br />
d’olio, quattro pacchi <strong>di</strong> zucchero, due <strong>di</strong> farina,<br />
due <strong>di</strong> biscotti, uno <strong>di</strong> sale… eccetera.<br />
Quanti, <strong>di</strong> questi “eccetera”, quel fine<br />
settimana <strong>di</strong> febbraio ai Supermercati Geremia<br />
<strong>di</strong> Cartigliano! Si sono dovute mobilitare<br />
ben due macchine, per tre viaggi ca-<br />
150° dell’Unità d’Italia<br />
Per celebrare il 150° anniversario<br />
dell’Unità d’Italia gli alpini del<br />
Gruppo “Gen. E. Moro” <strong>di</strong> Cassola avevano<br />
programmato solo l’imban<strong>di</strong>eramento<br />
della propria sede, ma a lavori<br />
in corso e raccogliendo l’invito del<br />
Presidente Nazionale Corrado Perona,<br />
hanno pensato ad una vera e propria<br />
festa. Il 17 marzo mattina si sono radunati<br />
presso la sede “Baita Verde San<br />
Marco” e, schierati davanti al monumento<br />
de<strong>di</strong>cato agli Alpini del Gruppo<br />
“andati avanti”, hanno proceduto<br />
all’alzaban<strong>di</strong>era, con tanto <strong>di</strong> tromba<br />
e Inno Nazionale.<br />
A cerimonia conclusa e, per rendere<br />
più viva la manifestazione, è stata pro-<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Angarano<br />
strappato lacrime <strong>di</strong> commozione non solo<br />
agli alpini, ma anche alla folla applaudente<br />
convenuta lungo le vie <strong>di</strong> Nuoro.<br />
Danilo Dal Monte, Severino Lunardon,<br />
Bartolomeo Bregagnollo, Danilo Campagnolo<br />
e Iseo Dal Santo sono rientrati a <strong>Bassano</strong><br />
Cartigliano<br />
dauna, per portare tanto frutto <strong>di</strong> generosità<br />
al deposito del Banco Alimentare del paese.<br />
Una signora si è ad<strong>di</strong>rittura scusata per<br />
aver messo poche cose nel carrello: “Mio<br />
marito da otto mesi non lavora, non riusciamo<br />
a pagare l’affitto, magari la prossima<br />
volta vi potrò dare <strong>di</strong> più…”<br />
Alcuni amici uscivano dallo Zanzibar non<br />
per fare la spesa ma per metterti un biglietto<br />
da 5 o da 10 o da 50 in tasca e ti <strong>di</strong>cevano<br />
“Io non ho spesa da fare ma vedervi piantati<br />
lì così con quel cappello da ore mi ha costretto<br />
a venire qui: piglia questo e trasformalo<br />
subito in latte o zucchero o come vuoi.”<br />
Cassola<br />
posta ai convenuti una gra<strong>di</strong>ta colazione<br />
“alpina”.<br />
Nel tardo pomeriggio è stato ammainato<br />
il Tricolore e, oltre agli alpini, famigliari<br />
e amici, è intervenuta anche<br />
una rappresentanza dell’Associazione<br />
dei Fanti.<br />
La festa è continuata all’interno della<br />
“Baita” dove il Prof. Pietro Demeneghi,<br />
opinionista del nostro perio<strong>di</strong>co sezionale,<br />
ha presentato una magistrale relazione<br />
sulla storia dell’Unità d’Italia,<br />
molto apprezzata dai convenuti. E per<br />
far fede al motto “tutti i salmi finiscono<br />
in gloria”, sono state imban<strong>di</strong>te le<br />
tavole e offerta a tutti una cena preparata<br />
dai bravi cuochi e dalle gentili<br />
20<br />
con il cuore carico <strong>di</strong> tanti bei ricor<strong>di</strong> che<br />
rimarranno vivi per sempre, grazie al calore<br />
della gente sarda e dell’ospitalità della suggestiva<br />
terra <strong>di</strong> Barbagia.<br />
Danilo Dal Monte<br />
E ancora gli Alpini ed i Nonni Vigili, a<br />
marzo, ad aprile, a maggio, nei supermercati,<br />
o al panificio, o al negozio <strong>di</strong> frutta e<br />
verdura piano piano, tutti rifaranno il giro,<br />
per dare lustro all’iniziativa “Un carrello <strong>di</strong><br />
solidarietà” in favore dei residenti bisognosi<br />
del paese, e per rimpinguare <strong>di</strong> concretezza<br />
il Banco Alimentare organizzato dal Comune<br />
e dalla Parrocchia con la collaborazione delle<br />
associazioni sportive, della San Vincenzo.<br />
Del C.I.F. e della Pro Loco.<br />
Nessuno si sente <strong>di</strong> ignorare la visiera<br />
dei Vigili del Comune, e tantomeno le Penne<br />
Nere. M. Sartore<br />
signore. Tra allegre cante alpine si è<br />
conclusa così questa bellissima giornata<br />
all’insegna dei nostri valori e <strong>di</strong><br />
tanta sincera amicizia. Stefano Moro
Il 19 marzo si sono ritrovati gli alpini<br />
della 64^ Compagnia ”La Crodarola”<br />
del 7° Rgt. Alpini Btg. Feltre che <strong>di</strong>eci<br />
anni prima aveva reclutato lo scaglione<br />
nella Caserma Monte Grappa <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong>.<br />
Un felice incontro con la presenza <strong>di</strong><br />
una sessantina <strong>di</strong> giovani ospitati nella<br />
sede del Gruppo <strong>di</strong> San Zenone su invito<br />
<strong>di</strong> Alessandro Andreatta, ideatore dell’evento.<br />
La mattinata, iniziata con l’alzaban<strong>di</strong>era<br />
e con una deposizione corona, ha visto<br />
la presenza del sindaco alpino <strong>di</strong> San Ze-<br />
NOVE: 60° <strong>di</strong> matrimonio del socio Francesco<br />
Cogo con la moglie Elisabetta.<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
San Zenone<br />
none Luigi Mazzaro che ha rivolto il saluto<br />
<strong>di</strong> benvenuto a tutti e, in particolare, a<br />
coloro che provenivano dalle altre Regioni<br />
d’Italia. Sono intervenuti anche il luogotenente<br />
Paolo Casotto, già Comandante <strong>di</strong><br />
Plotone “La Crodarola” e il vice presidente<br />
vicario della Sezione Giuseppe Rugolo che<br />
ha invitato i giovani a tenere sempre alti i<br />
valori dell’alpinità.<br />
E’ seguito il rancio preparato dagli abili<br />
cucinieri <strong>di</strong> Pio Torresan, capogruppo <strong>di</strong><br />
San Zenone, durante il quale sono riaffiorati<br />
i ricor<strong>di</strong> della naia con la reciproca<br />
Anniversari auguri dalla Sezione e dalla Redazione<br />
Alpinifici, Scarponcini e Stelle Alpine<br />
CORO SEZIONALE: è nato Manuel, figlio del socio Cervellin Vittorio<br />
CORO SEZIONALE: è nata Marta, figlia del socio Citton Clau<strong>di</strong>o<br />
CORO SEZIONALE: è nata Maria, figlia del socio Battistello Davide<br />
CORO SEZIONALE: è nato Mattia, figlio del socio Tonella Marco<br />
CORO SEZIONALE: è nata Ester, figlia del socio Bontorin Paolo<br />
CORO SEZIONALE: è nata Francesca, figlia del socio Bressan Manuel<br />
BORSO: è nato Lorenzo, nipote del socio Castagna Armando<br />
CASELLA D’ASOLO: è nato Alex, figlio del socio Santalucia Roberto<br />
CASELLA D’ASOLO: è nato Edoardo, figlio del socio Ceccato Andrea<br />
LONGA: è nata Eleonora, figlia del socio Cortese Carlo<br />
ONè DI FONTE: è nato Davide, figlio del socio Ceccato Sergio<br />
ONè DI FONTE: è nato Pietro, figlio del socio Visintin Luciano<br />
POZZOLEONE: è nata Camilla, nipote del socio Imberti Pierluigi<br />
ROMANO: è nato Paolo, nipote del socio Bontorin Tullio<br />
ROMANO: è nato Luca, figlio del socio Camazzola Maurizio<br />
ROMANO: è nato Nicolò, figlio del socio Lo Manto Andrea<br />
SAN ZENO: è nata Asia, figlia del socio Bizzoto Rodolfo<br />
SAN ZENO: è nata Rita, figlia del socio Libralato Giuliano<br />
VALSTAGNA: è nata Giada, figlia del socio Sebellin Omero<br />
CARPANè: 50° <strong>di</strong> matrimonio del socio Mario<br />
Moro con Gianna Todesco.<br />
21<br />
promessa <strong>di</strong> un nuovo appuntamento il 19<br />
marzo 2012.<br />
Era presente anche il presidente onorario<br />
Bortolo Busnardo, nonché citta<strong>di</strong>no<br />
onorario <strong>di</strong> San Zenone il quale, nel suo<br />
intervento <strong>di</strong> commiato, ha elogiato la<br />
bella iniziativa e stimolato i giovani a<br />
valorizzare il loro DNA alpino, collaborando<br />
con le Sezioni <strong>di</strong> appartenenza nella<br />
vasta molteplicità <strong>di</strong> attività proposte<br />
dall’A.N.A.<br />
A. Andreatta<br />
CARTIGLIANO: 50° <strong>di</strong> matrimonio del socio<br />
Fer<strong>di</strong>nando Anziliero con Giuseppina Gaborin.<br />
CRESPANO: 50° <strong>di</strong> matrimonio per BAVARESCO MARIO e signora<br />
MARIA ROSA.<br />
Solidarietà<br />
Il consigliere mandamentale Gaetano Oriella,<br />
Carlo per gli amici, è rimasto immobilizzato per<br />
mesi a causa <strong>di</strong> un incidente. Nessun problema<br />
per la sua attività agricola che è stata portata<br />
avanti da alpini, amici e donatori. Questa, oltre<br />
che solidarietà, è vera amicizia alpina!
avvenimenti<br />
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
SULLE VETTE DEL TOMORI E DEL GOLICO (ALBANIA), teatri <strong>di</strong> eventi bellici della 2^ guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale, sventola il simbolo della nostra Sezione. Servizio nel prossimo numero.<br />
Nella foto i coniugi Pagnacco protagonisti della spe<strong>di</strong>zione.<br />
STROPPARI: il piccolo Jacopo Parolin con i<br />
nonni Gianni Paternon (a destra) e Giovanni<br />
Parolin (Gruppo <strong>di</strong> Fellette).<br />
BORSO: è nato Ettore Gollin, figlio del socio<br />
Luca, qui con il bisnonno Agostino e il nonno<br />
Mariano.<br />
CASONI: è nato Ismaele, figlio del v.c.gruppo<br />
Saretta Fabio.<br />
FRIOLA: Davide Tellatin nel giorno del battesimo<br />
tra i nonni alpini Luciano (Gruppo <strong>di</strong><br />
Friola) e Roberto Tosin(Gruppo Santa Croce).<br />
22<br />
CASTELLO DI GODEGO: 30 Luglio <strong>2011</strong> - Pellegrinaggio<br />
sull’Adamello. Il vice sindaco alp.<br />
Domenico Alberti e l’alp. <strong>di</strong> Rosà Loris Lunar<strong>di</strong><br />
con il presidente naz. Corrado Perona.<br />
SAN ZENO: è nata Giorgia Guidolin figlia del<br />
socio Davide e <strong>di</strong> mamma Laura oltre che nipote<br />
del neo nonno Luigi.<br />
SANT’EULALIA: Il neo papà Francesco Ziliotto<br />
(7°Alpini Feltre 12° scaglione 2000 ) con la<br />
piccola Ester “già alpina” nata il 20/04/<strong>2011</strong>.<br />
SEMONZO: è nato Matteo Rossi in braccio a<br />
papà Luca, 2° Rgt. Trasmissioni a Bolzano.<br />
Da sinistra:<br />
lo zio Giovanni Frison, Cp. Trasmissioni<br />
Julia, il nonno Renato Pistorello, 8° Rgt.<br />
Alpini a <strong>Ponte</strong>bba con in braccio Sofia e a<br />
destra lo zio Andrea Rossi, 7° Rgt. Alpini<br />
Feltre.
<strong>Sul</strong> <strong>Ponte</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong><br />
Sono andati avanti: alle famiglie degli scomparsi le più sentite condoglianze.<br />
Borso Breganze Breganze Casoni Casoni Casoni<br />
Gollin Agostino<br />
classe 1<strong>92</strong>3<br />
Crespano Enego Enego Fellette Longa Mussolente<br />
Zara Giuseppe<br />
classe 1936<br />
Mussolente Mussolente Mussolente Mussolente Nove Romano d’Ezzelino<br />
Toldo Giovanni Battista<br />
classe 1938<br />
Rosà Rossano V.to Rossano V.to Rubbio San Giorgio <strong>di</strong> Perlena San Giuseppe<br />
Carlesso Felice<br />
classe 1919<br />
Ballar<strong>di</strong>n Raffaele<br />
classe 1936<br />
San Giuseppe San Marco San Vito Semonzo Santa Croce San Zeno<br />
Zarpellon Giuseppe<br />
classe 1940<br />
Tezze Crespano<br />
Bor<strong>di</strong>gnon Mario<br />
classe 1<strong>92</strong>3 combattente<br />
Valstagna Villa d’Asolo<br />
Lazzarotto Aldo<br />
classe 1942<br />
Moro Domenico<br />
classe 1<strong>92</strong>5 combattente<br />
Guglielmini Vincenzo<br />
classe 1941<br />
Lago Camillo<br />
classe 1935<br />
Ferraro Antonio<br />
classe 1934<br />
Bortolazzo Giovanni<br />
classe 1954<br />
Dal Bello Angelo<br />
classe 1935<br />
Mascarello Enzo<br />
classe 1947<br />
Peruzzo Angelo Rino<br />
classe 1932<br />
Tonelotto Quinto<br />
classe 1919<br />
Brunello Andrea<br />
classe 1936<br />
Fiorese Girolamo Gimo<br />
classe 1937<br />
Crespano<br />
Bortolazzo Sebastiano<br />
classe 1908<br />
Possagno<br />
Rossi Giulio<br />
classe 1<strong>92</strong>9<br />
23<br />
Bizzotto Luigi<br />
classe 1933<br />
Bertacco Virginio<br />
classe 1930<br />
Zen Giovanni<br />
classe 1<strong>92</strong>0<br />
Bertacco Pompeo<br />
classe 1<strong>92</strong>5 combattente<br />
Dal Moro Pietro<br />
classe 1931<br />
Lago Giuseppe<br />
classe 1916<br />
Bianchi Pietro<br />
classe 1946<br />
Moletta Gian Pietro<br />
classe 1951<br />
Marchi Pellegrino<br />
classe 1<strong>92</strong>3<br />
Zonta Girolamo<br />
classe 1<strong>92</strong>4<br />
Pellizzer Mario<br />
classe 1<strong>92</strong>5 ex alfiere<br />
Fontana Luigi<br />
classe 1<strong>92</strong>2 reduce <strong>di</strong> Russia<br />
Dissegna Giovanni<br />
classe 1<strong>92</strong>8<br />
Secco Vittorio<br />
classe 1936<br />
Busnardo Mario<br />
classe 1<strong>92</strong>2 comb. reduce<br />
“la Croce <strong>di</strong> Guerra è stata<br />
donata al Gruppo”<br />
Classe 1908, quest’anno avrebbe compiuto la bellezza <strong>di</strong> 103 anni. Appena prestato<br />
il servizio militare nella Julia, era ben presto emigrato (1937) in Australia, dapprima<br />
a Yelda e poi a Sidney. Dopo 20 anni <strong>di</strong> … seconda naja, nel 1957 era rientrato a Crespano,<br />
per continuare una lunga e laboriosa vita <strong>di</strong> impegno, circondato dall’affetto <strong>di</strong><br />
moglie e figli. Era benvoluto da tutti ,parenti ed amici, e viene ricordato per la dolcezza<br />
del suo carattere e la sua <strong>di</strong>sponibilità. Il Gruppo <strong>di</strong> Crespano lo ricorda come figura<br />
generosa e mite.<br />
Se ne è andata nel Para<strong>di</strong>so <strong>di</strong> Cantore un’altra figura storica della nostra Sezione,<br />
presente e attiva nella scena alpina fin dagli anni cinquanta del secolo scorso. In questo<br />
lungo periodo ha ricoperto <strong>di</strong>versi incarichi associativi. Ha iniziato come segretario e<br />
capogruppo degli Alpini <strong>di</strong> Possagno, per continuare come assiduo collaboratore del<br />
Gruppo Sportivo sezionale, acquisendo il riconoscimento <strong>di</strong> cronometrista ufficiale FISI e<br />
il titolo <strong>di</strong> Cavaliere al M.R.I. E’ stato poi, per <strong>di</strong>verse legislature, presidente dei Revisori<br />
<strong>di</strong> Conti ed ha chiuso la sua attività come Segretario sezionale. Notevole la presenza<br />
alpina alle sue esequie nel Tempio <strong>di</strong> Possagno, suo paese natale. Un forte segnale <strong>di</strong><br />
gratitu<strong>di</strong>ne e riconoscenza nei confronti <strong>di</strong> un socio che non ha lesinato il suo tempo e il<br />
suo impegno per la crescita e il prestigio della nostra Sezione.
La Chiesetta aLpina suL Monte toMba<br />
La Chiesetta Alpina sul Monte Tomba, <strong>di</strong> proprietà<br />
dell’Associazione Nazionale Alpini, fu costruita nel<br />
1960 dagli alpini e dalla popolazione <strong>di</strong> Cavaso in memoria<br />
dei Caduti italiani e francesi della Grande Guerra,<br />
ed è <strong>di</strong>venuta un simbolo per tutta la pedemontana. Il<br />
<strong>di</strong>pinto che ne ornava la facciata, degradato dagli agenti<br />
atmosferici, era stato sostituito da una serie <strong>di</strong> croci <strong>di</strong><br />
ferro. Nella ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia, il socio<br />
Graziano Virago si è fatto parte attiva nel reperire i fon<strong>di</strong><br />
per abbellire il timpano con una decorazione a mosaico.<br />
Parte delle tessere sarà ricavata da sassi del Grappa e<br />
del Piave, immaginando che ogni tessera possa onorare<br />
lo spirito <strong>di</strong> un Caduto in questi sacri luoghi. Lo stu<strong>di</strong>o e<br />
la realizzazione dell’opera sono stati affidati all’artista<br />
Angelo Gatto <strong>di</strong> Castelfranco Veneto il quale, assieme al<br />
figlio Alessandro, ha proposto alcuni bozzetti sulla base<br />
delle in<strong>di</strong>cazioni degli alpini che intendevano richiamare,<br />
in una prospettiva europea, un segno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stensione e <strong>di</strong><br />
pace, pur tenendo conto dei tragici fatti del passato.<br />
L’opera definitiva rappresenta: “una Madonna bianca,<br />
vestita <strong>di</strong> luce, che scende sul grande libro aperto della<br />
storia, memoria inconfutabile <strong>di</strong> tutte le vicende umane,<br />
compresa purtroppo la guerra. Accompagnata dal vento<br />
dei monti, la Madonna spazza via dalle pagine le parole<br />
malvagie (violenza, o<strong>di</strong>o, guerra… scritte in varie lingue)<br />
e <strong>di</strong>spiega il suo lungo velo che avvolge tutto in un ab-<br />
GRAZIANO VIRAGO<br />
ROTARY CLUB <strong>di</strong> Castelfranco Asolo<br />
Via strade nuove, 3 - 31054 Possagno (TV)<br />
www.settentrionale.com<br />
Il bozzetto<br />
braccio universale. Lo sfondo è rossastro come il sangue versato<br />
in questi luoghi e, sull’aureola dorata, 12 stelle che, oltre<br />
ad incoronarla, richiamano l’Unità Europea”.<br />
<strong>Sul</strong>la sinistra della figura, la stele commemorativa con lo<br />
stemma dell’A.N.A.,la de<strong>di</strong>ca della chiesa ai Caduti italiani e<br />
francesi, e i nomi <strong>di</strong> coloro che hanno finanziato il mosaico<br />
de<strong>di</strong>cato a tutti i Caduti del Monte Tomba.<br />
Hanno finanziato l'opera<br />
OTTORINO CASONATO DIEGO TRAMONT<strong>ANA</strong><br />
GENERALI ASSICURAZIONI<br />
<strong>di</strong> Castelfranco Veneto - Piombino Dese<br />
Via Ponticello, 20 - 31034 Cavaso del Tomba (TV)<br />
www.meccanica2p.it - info@meccanica2p.it