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Scarica - Consorzio di Bonifica – Toscana Centrale

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Urbanistica e territorio<br />

07 <strong>di</strong>cembre 2011<br />

La legge finanziaria regionale e la <strong>di</strong>fesa del territorio<br />

dal rischio idraulico: riflessioni e osservazioni<br />

Mauro Parigi<br />

Dopo i recenti eventi alluvionali, il presidente Rossi (Nella foto) ha chiesto <strong>di</strong> introdurre<br />

norme più severe per evitare che si vadano ad interessare aree ove il rischio <strong>di</strong> esondazione è<br />

concreto.<br />

Premesso che molto va fatto nel settore della manutenzione e pulizia dei corsi d'acqua,<br />

altrettanto deve essere rafforzato in termini <strong>di</strong> legittimità il contributo per il rischio idraulico<br />

perché quel contributo è una assicurazione, magari minima, per tutti, non una "tassa o<strong>di</strong>osa", ma uno strumento da implementare per<br />

consentire anche una attività a tappeto <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> legalità lungo i corsi d'acqua , è indubbio che vadano assolutamente e senza<br />

ce<strong>di</strong>mento tutelate le fasce <strong>di</strong> territorio ricomprese nella <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> almeno 10 metri dai corsi d'acqua.<br />

Qualche perplessità invece desta l'articolo 138 della proposta <strong>di</strong> legge che sembra mostrare qualche contrad<strong>di</strong>zione in se.<br />

Si <strong>di</strong>ce che nella aree a pericolosità idraulica molto elevata è consentita solo la realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> tipo lineare non<br />

<strong>di</strong>versamente localizzabili a con<strong>di</strong>zione che sia garantita la preventiva o contestuale realizzazione <strong>di</strong> messa in sicurezza per tempo <strong>di</strong><br />

ritorno duecentennale; che sono ammessi interventi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione, restauro e risanamento conservativo,<br />

ad<strong>di</strong>zioni volumetriche, ristrutturazioni e<strong>di</strong>lizie ma questi due ultimi interventi a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un asseveramento <strong>di</strong> assenza o<br />

eliminazione <strong>di</strong> pericolo con sistemi <strong>di</strong> autosicurezza che non creino incremento del rischio a monte o a valle.<br />

Orbene a prima vista:<br />

- sarebbe utile specificare cosa si intende per infrastruttura lineare, perché lo è anche una fognatura che corre sotto terra,<br />

come lo è una strada, e per un parcheggio che facciamo?<br />

- appare assurdo pensare che per fare una strada, magari <strong>di</strong> minima estensione si debba fare una messa in sicurezza che può<br />

interessare un intero bacino ed avere costi significativi;<br />

- appare problematico bloccare una vasta attività pianificatoria fondata in relazione alle norme vigenti anche sulla messa in<br />

sicurezza, bloccare proce<strong>di</strong>menti avviati o piani adottati, tanto più che è bene ricordare che il PAI, per esempio, a<br />

<strong>di</strong>fferenza degli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunale non è stato sottoposto a pubblicazione ed osservazioni come gli<br />

strumenti urbanistici;<br />

- si blocca ogni attività ma si consente l'autosicurezza per interventi fino all'ad<strong>di</strong>zione volumetrica che può essere piccola o<br />

grande cosa, autosicurezza che può ben fare non pochi danni a terzi, mentre si consente la messa in sicurezza <strong>di</strong> ampi<br />

territori, fermo restando che magari non si deve comunque continuare ad espandere l'urbanizzato;<br />

Forse abbiamo letto o compreso male le norme fino ad oggi note, ma credo che una riflessione possa essere utile e che il Consiglio<br />

Regionale dovrebbe farsene carico. Sia ben chiaro, non si sostiene che si debba continuare a cementificare, si sostiene che c'è buona<br />

urbanistica e cattiva urbanistica. Quest'ultima anche avvallata da silenzi o omissioni almeno nel passato, ma non poche volte figlia <strong>di</strong><br />

conoscenze o immaturità culturale, scientifica e politica.<br />

Cioè, va bene introdurre norme restrittive, si può anche pensare che si debbano tutelare non già fasce <strong>di</strong> 10 metri ma <strong>di</strong> 25, o 30, o<br />

anche più, rispetto ai corsi d'acqua, per sicurezza idraulica e per creare corridoi ecologici destinati al ciclo naturale o alla sola<br />

agricoltura; ma oltre si regge solo facendo buona urbanistica, cioè buona politica; favorendo il recupero e la riqualificazione<br />

dell'esistente in modo strutturale e non a tempo come con gli articoli 74 bis e seguenti della legge 1/2005; bloccando l'espansione<br />

urbana, ovvero ammettendola solo per progetti <strong>di</strong> pubblica utilità ed interesse, cioè per opere pubbliche, infrastrutture ed attività<br />

produttive, non per creare generiche aree per inse<strong>di</strong>amenti produttive, ma per inse<strong>di</strong>are attività in funzione <strong>di</strong> piani e programmi <strong>di</strong><br />

investimento e sviluppo economico ed occupazionale.<br />

Si può anche essere più restrittivi ovviamente, ma non vorremmo che una giusta posizione <strong>di</strong> rigore politico si risolva poi, nel tempo,<br />

nella prassi <strong>di</strong> deroghe o ripensamenti, <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse soluzioni caso per caso.

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