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Associazione - Camper emergenza

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«Dov'è il tuo<br />

tesoro, là sarà<br />

anche il tuo<br />

cuore»<br />

Maria Rosa Losio<br />

È una bellissima giornata di<br />

agosto e trovandomi al mare mi<br />

soffermo sulla spiaggia, dove la luce<br />

del tramonto mi inonda di caldi<br />

bagliori. Con lo sguardo scruto<br />

l'orizzonte, osservo i gabbiani che<br />

con abilità volteggiano a pelo<br />

d'acqua in cerca di cibo, ma tutto<br />

questo non basta a farmi sentire<br />

felice e serena. Mi sento, anzi,<br />

piuttosto triste perché i miei<br />

pensieri sono altrove. Vanno ai<br />

ragazzi di strada che ho lasciato in<br />

città a vagabondare e ad<br />

arrabattarsi per trovare pane per<br />

sfamarsi in questo mese di nostra<br />

assenza.<br />

Sono quattordici anni ormai<br />

che questi ragazzi, ogni sera<br />

puntuali, attendono l'arrivo del<br />

camper, il quale viene da loro<br />

vicino ai luoghi dove svolgete la<br />

vostra missione di carità. Io mi<br />

auguro che quelli che a volte sono<br />

solo degli ideali declinati grazie alla<br />

vostra testimonianza veramente<br />

diventino fonte di imitazione per<br />

tutti. Veramente un grazie da parte<br />

mia e di chi quotidianamente ha a<br />

che fare con il <strong>Camper</strong> fra il<br />

personale dell'assessorato ai servizi<br />

sociali.<br />

salutato con un sussulto di gioia, consapevoli che dai<br />

volontari del camper non troveranno il silenzio sordo del<br />

rifiuto o l'atteggiamento ostile del pregiudizio, ma ci<br />

saranno braccia aperte a gesti di fratellanza. E non solo:<br />

sanno che per loro ci sarà sempre un sorriso, un pane e,<br />

perché no, anche un sogno. Si, perché, anche se segnati<br />

da esperienze negative, conservano ancora la libertà di<br />

poter sognare.<br />

Mentre il mare mi culla con il rumoreggiare della<br />

risacca, penso a quanto è bello, sincero e profondo il<br />

nostro rapporto con questi ragazzi. Loro sanno che di noi<br />

si possono fidare – ci dicono – e proprio per questo si<br />

aprono con racconti di vita vissuta, a volte agghiaccianti,<br />

con confidenze importanti e delicate.<br />

A noi è stato dato il dono di porci in loro ascolto per<br />

poi, a secondo dei casi, consigliarli e incoraggiarli a<br />

mettersi in gioco, a credere ancora in se stessi e nell'uomo<br />

e a fidarsi specialmente delle persone che di loro si<br />

prendono cura, sostenendoli nell'affrontare la fatica<br />

quotidiana del vivere. Per queste persone disincantate e<br />

ferite arrivare a questo traguardo sarebbe un passo in<br />

avanti veramente importante e degno di rispetto e noi con<br />

convinzione offriamo il nostro contributo perché ciò<br />

avvenga.<br />

Spesso, con mio marito Romano e mio figlio Gianni,<br />

rammentiamo il triste periodo nel quale con il cuore gonfio<br />

di dolore per la perdita del nostro Alberto, andavamo<br />

peregrinando in cerca di qualcosa che ci potesse<br />

illuminare, per poter ritornare ancora a vivere e a sperare.<br />

Qualcosa di veramente grande è accaduto allora.<br />

Ascoltando la voce del nostro cuore abbiamo avuto<br />

la risposta che disperatamente andavamo cercando. Era il<br />

Signore che ci parlava, e ci chiamava a camminare sulle<br />

strade a servizio dell'umanità disagiata; accanto ai poveri,<br />

agli esclusi, agli emarginati.<br />

E noi, con il cuore colmo di riconoscenza, eleviamo il<br />

nostro ringraziamento al Signore per averci scelti a<br />

compiere quei gesti quotidiani di carità e condivisione,<br />

testimoniando nella nostra esistenza la forza che viene<br />

dalla luce della fede.<br />

Rivado col pensiero a ripercorrere il percorso fatto in<br />

questi anni. Qualche volta ci domandano che cosa<br />

abbiamo raccolto accanto a questi nostri fratelli in questo<br />

ormai lungo tempo. Posso rispondere con sincerità: “campi<br />

immensi d'amore e infinite testimonianze di sofferenza e<br />

dolore. Un tesoro grande da consegnare nelle mani del<br />

Signore”.<br />

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