Associazione - Camper emergenza
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La Giornata di<br />
inizio<br />
dell'anno sociale 2010/2011<br />
Per riprendere l'impegno di<br />
volontariato dopo la breve pausa<br />
estiva e per rinnovare energie e<br />
motivazioni, noi volontari di<br />
<strong>Camper</strong><strong>emergenza</strong> ci siamo riuniti lo<br />
scorso 12 settembre per la giornata<br />
di inizio dell'anno sociale. Abbiamo<br />
partecipato alla Santa Messa<br />
presieduta dal Vicario Generale della<br />
Diocesi di Brescia, monsignor<br />
Gianfranco Mascher, che ci ha<br />
incoraggiati ad essere perseveranti<br />
nella nostra scelta di aiuto ai senza<br />
fissa dimora e alle persone povere<br />
senza pane, ed abbiamo poi ascoltato<br />
la relazione annuale del presidente<br />
Romano Damiani e gli interventi delle<br />
autorità presenti.<br />
Di seguito riconsegnamo a tutti i<br />
volontari e ai sostenitori del <strong>Camper</strong><br />
almeno i principali interventi, per<br />
avere modo di soffermarci ancora a<br />
riflettere sulle parole significative<br />
espresse in quell'occasione. A<br />
ciascuno l'augurio di Buona lettura!<br />
Come traccia<br />
dell'Amore di Dio<br />
Mons. Gianfranco Mascher, Vicario<br />
Generale di Brescia<br />
(omelia nella S. Messa)<br />
Oggi con questa eucaristia<br />
rendiamo grazie a Dio per il cuore<br />
buono di tante persone che si fanno<br />
prossime a fratelli in stato di bisogno<br />
costante. Il tratto di cuore buono che<br />
ciascuno di noi porta in se, infatti, è<br />
immagine e somiglianza del cuore di<br />
Dio.<br />
La parola di Dio ora proclamata e ascoltata ce lo<br />
rivela il cuore di Dio! Ci rivela il mistero di questo<br />
cuore ricolmo di misericordia e di amore. Ecco davanti<br />
al comportamento di Dio come ci è riportato nella<br />
prima lettura (Dio che perdona il peccato del suo<br />
popolo per intercessione di Mosè; Es 32,7-11.13-14),<br />
e nel Vangelo particolarmente (la parabola del Padre<br />
misericordioso in Lc 15, 1-32), mi chiedo se noi donne<br />
e uomini – anzi ancor di più – mi chiedo se noi cristiani<br />
siamo disposti ad approvare un tale stile di amore...<br />
Penso che questo sia uno dei testi più inquietanti<br />
circa l'essere cristiano. Provate a pensarci. La prova<br />
decisiva della nostra fede, della fede dei cristiani, non<br />
sta tanto nell'accettare il mistero di Dio con tutto ciò<br />
che ne consegue quanto invece nell'accettare la<br />
tenerezza di Dio, la misericordia di Dio, il suo<br />
innamorarsi il suo abbracciare un popolo dalla dura<br />
cervice, dalla testa dura.<br />
Per questo popolo, la prima lettura ce ne<br />
parlava, Dio s'è adoperato all'inverosimile. È un Dio<br />
che accoglie i peccatori, un Dio – dice San Paolo nella<br />
seconda lettura (1 Tm 1,12-17) – venuto apposta a<br />
cercare e a salvare chi devia, chi va fuori strada.<br />
Il Vangelo ci racconta di un padre che va<br />
incontro e bacia con amore un figlio disgraziato<br />
scappato di casa, un figlio che ha dilapidato un<br />
patrimonio intero. Questo è il cuore di Dio!<br />
E allora a ciascuno si impone una domanda: ma<br />
siamo capaci di sopportare un amore così? Sappiamo<br />
tollerare e accettare le braccia spalancate di un Dio<br />
che vede solo il figlio e non le sue devianze? Ecco noi<br />
tutti ci riteniamo più o meno giusti, persone per bene,<br />
e quindi è quasi naturale per noi, ci viene facile,<br />
spontaneo, giudicare. Ci viene naturale dire: chi ha<br />
sbagliato deve pure pagare. E non abbiamo tutti i<br />
torti. Riconosciamo infatti che Dio deve essere giusto.<br />
Però c'è un di più: la fede di un cristiano consiste<br />
nell'accettare un Dio che è amore. Se tiriamo le<br />
conclusioni di questa affermazione c'è di che essere<br />
quasi scandalizzati. Dio è più grande del nostro cuore.<br />
Scusatemi questa espressione: siamo capaci di<br />
perdonare a Dio il suo amore? Siamo capaci di non<br />
scandalizzarci della sua esagerazione nell'amare?<br />
LE RAGIONI DI UN IMPEGNO<br />
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