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TESI DI DOTTORATO XXIV CICLO - Padis - Sapienza

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“SAPIENZA” - UNIVERSITA’ <strong>DI</strong> ROMA<br />

FACOLTA’ <strong>DI</strong> ECONOMIA<br />

<strong>DI</strong>PARTIMENTO <strong>DI</strong> MANAGEMENT<br />

<strong>DOTTORATO</strong> <strong>DI</strong> RICERCA IN<br />

“GESTIONE BANCARIA E FINANZIARIA”<br />

<strong>TESI</strong> <strong>DI</strong> <strong>DOTTORATO</strong><br />

<strong>XXIV</strong> <strong>CICLO</strong><br />

L’EVOLUZIONE DEGLI STRUMENTI <strong>DI</strong> PAGAMENTO IN ITALIA:<br />

CONCORRENZA E STRATEGIE COMPETITIVE NEL SETTORE DELLE<br />

CARTE <strong>DI</strong> CRE<strong>DI</strong>TO<br />

DOTT. CORRADO LO CASCIO


a chi ha contribuito direttamente ed indirettamente,<br />

a chi non ha bisogno di ringraziamenti espliciti per sentirsi importante per me,<br />

a chi non c’è più, ma ha lasciato grinta, sapienza e saggezza,<br />

a chi mi ha supportato psicologicamente in questo lungo processo di ricerca,<br />

ai miei genitori,<br />

a Maria Conchita.


Sommario<br />

Sommario ............................................................................................................................... 3<br />

Abstract .................................................................................................................................. 5<br />

Introduzione ........................................................................................................................... 6<br />

1. Aspetti chiave del sistema e caratteristiche degli strumenti di pagamento .................... 9<br />

1.1. Pagamenti e sistema dei pagamenti ......................................................................... 9<br />

1.2. Il ciclo di vita di un pagamento ............................................................................. 11<br />

1.3. Alcune classificazioni delle tipologie di pagamento ............................................. 12<br />

1.4. I diversi strumenti di pagamento ........................................................................... 13<br />

1.5. Le reti di comunicazione ....................................................................................... 21<br />

1.6. I circuiti di pagamento .......................................................................................... 28<br />

1.7. Le nuove frontiere degli strumenti di pagamento ................................................. 32<br />

2. Tra normativa e letteratura: concorrenza nel mercato delle carte di pagamento .......... 37<br />

2.1. Il quadro normativo attuale ................................................................................... 38<br />

2.1.1 L’impatto della PSD sugli operatori della monetica ......................................... 44<br />

2.1.2. L’impatto della EMD sugli operatori della Monetica ....................................... 47<br />

2.2. Il punto di vista della letteratura ............................................................................ 52<br />

3. L’evoluzione degli strumenti di pagamento a livello globale ed in Italia: un’analisi<br />

empirica ............................................................................................................................... 67<br />

3.1. Data-set ................................................................................................................. 67<br />

3.1.1. Data-set – 1 .............................................................................................................. 67<br />

3.1.2. Data-set – 2 .............................................................................................................. 70<br />

3.2. Metodologia .......................................................................................................... 78<br />

3.2.1. Metodologia data-set – 1 .......................................................................................... 79<br />

3.2.2. Metodologia data-set – 2 .......................................................................................... 79<br />

3.3. Risultati data set – 1 .............................................................................................. 81<br />

3


3.3.1. Le carte di pagamento .............................................................................................. 81<br />

3.3.2. Gli altri strumenti di pagamento............................................................................. 100<br />

3.4. Risultati data-set – 2 ............................................................................................ 116<br />

3.5. Conclusioni analisi empiriche ............................................................................. 118<br />

4. Conclusioni ................................................................................................................. 121<br />

Allegati ............................................................................................................................... 124<br />

Bibliografia ........................................................................................................................ 138<br />

4


Abstract<br />

Il lavoro riflette sulle motivazioni per le quali l’uso degli strumenti di pagamento<br />

alternativi al contante è, in alcuni Paesi, ancora limitato. In particolare, si osserva la<br />

dinamica evolutiva dei mezzi di pagamento, in termini di valori transati e propensione<br />

all’utilizzo, in un campione di ventuno Stati. Lo studio si focalizza soprattutto sul caso<br />

Italia, dove è evidente che gli strumenti di pagamento alternativi al contante sono meno<br />

utilizzati rispetto a diversi altri Paesi analizzati. In questo contesto, è stata studiata l’offerta<br />

delle carte di credito, la quale è risultata poco rispondente alle esigenze della clientela. A<br />

seguito di ciò si ritiene che il mercato delle carte di pagamento in Italia sia potenzialmente<br />

aggredibile dai nuovi operatori oramai abilitati dalla regolamentazione.<br />

5


Introduzione<br />

Differentemente da altri casi Europei e dagli Stati Uniti d’America, in Italia l'uso del<br />

contante resta ancora molto elevato. Secondo i dati di Banca d’Italia (BdI, 2011), nel 2010<br />

sono state effettuate circa settanta operazioni annue pro capite con strumenti di pagamento<br />

alternativi al contante (carte, assegni, bonifici e addebiti diretti): la metà di quanto<br />

registrato in media nei paesi dell'Unione Europea. Per comprendere la rilevanza del<br />

fenomeno si consideri ad esempio che, nel 2009, circa un terzo del numero delle<br />

transazioni effettuate dai consumatori negli USA sono state effettuate con carta di credito<br />

(FED, 2010). In Italia, sempre nello stesso periodo le operazioni con carta di credito<br />

rappresentano circa il quindici percento del totale delle transazioni effettuate non in<br />

contante (BdI, 2011). Ritenendo che tale fenomeno non possa essere imputato<br />

esclusivamente a ragioni di tipo storico, nel presente lavoro si è indagato sulle motivazioni<br />

per le quali l'uso del contante in Italia è ancora molto elevato e perché i vari strumenti di<br />

pagamento alternativi abbiano un peso decisamente limitato. Si è voluto perciò riflettere su<br />

quali siano le ragioni storiche, tecniche e strutturali che differenziano il Paese e che hanno<br />

generato tale situazione. La risposta a tale quesito permetterà di comprendere se in Italia il<br />

mercato degli strumenti di pagamento:<br />

‐ ha basse potenzialità di sviluppo, lasciando poco spazio ai nuovi soggetti entranti e alla<br />

definizione di nuove strategie degli attuali operatori (ancora quasi esclusivamente<br />

banche e poste a causa delle vecchie ingenti barriere all’entrata);<br />

‐ è dotato di ampie potenzialità di sviluppo sia per i soggetti attualmente operanti, sia per<br />

quelli entranti, qualora si modifichino certe condizioni di tipo strutturale e tecnico;<br />

‐ ha ampie potenzialità di sviluppo solo per i nuovi soggetti operanti che non siano perciò<br />

intermediari bancari incardinati nel complesso e rigido sistema regolamentare che li<br />

condiziona.<br />

A tal fine, si intende studiare, non solo l'evoluzione storica del mercato degli strumenti di<br />

pagamento, ma dare delle indicazioni sulla probabile configurazione dell'assetto futuro<br />

dello stesso e sugli interventi da effettuare. Inoltre, si vuole contribuire ad arricchire la<br />

letteratura di un argomento sempre più rilevante ed attuale visti i numerosi interventi di<br />

carattere normativo in atto e vista la progressiva ridefinizione della composizione degli<br />

operatori del mercato.<br />

6


Alla luce di ciò, il primo passo intrapreso nella ricerca è stato quello di studiare i diversi<br />

sistemi di pagamento dei Paesi più industrializzati, individuando le caratteristiche degli<br />

strumenti utilizzati ed il loro peso all'interno dei singoli sistemi nazionali. Da questa analisi<br />

preliminare è emersa la conferma che, in Italia, il livello di utilizzo degli strumenti di<br />

pagamento alternativi al contante è tutt'altro che elevato rispetto a quello di molti altri<br />

Paesi. Nel secondo capitolo il focus è stato indirizzato sulle caratteristiche salienti del<br />

contesto regolamentare, quale elemento determinante per lo studio del sistema e degli<br />

strumenti di pagamento dei diversi Paesi indagati. In tale frangente, è emerso come il<br />

nuovo contesto regolamentare abbia disegnato nuovamente la struttura dei competitors. Ad<br />

esempio, ora, intermediari di natura commerciale e non bancaria possono operare nel<br />

mercato degli strumenti di pagamento, rendendo, di fatto, maggiormente veritiera l'ipotesi<br />

di ampi margini di miglioramento in termini di concorrenza. Inoltre, è stato rilevato come,<br />

in Italia, l'introduzione di specifiche disposizioni regolamentari sia stata un’azione volta a<br />

rilanciare la concorrenza e lo sviluppo del sistema dei pagamenti. Sempre nel secondo<br />

capitolo si è focalizzata l’attenzione su un altro aspetto che ha determinato l’evoluzione e<br />

la diversa configurazione strutturale dei diversi Paesi presi in considerazione: le<br />

commissioni imposte dai circuiti, le interchange fees. In particolare, come ampiamente<br />

analizzato attraverso la letteratura presente in materia, si è rilevato come tali commissioni<br />

abbiano avuto un effetto sia sulle strategie di prezzo degli strumenti di pagamento che sul<br />

livello di concorrenzialità del mercato. In particolar modo è emerso il caso australiano,<br />

dove l’abbattimento delle interchange fees sugli esercenti ha reso maggiormente<br />

trasparente il mercato delle carte di pagamento ed ha portato effetti positivi sull’intero<br />

sistema dei pagamenti.<br />

Posti a fattor comune, nei primi due capitoli, gli aspetti appena enunciati, sia dal punto di<br />

vista concettuale, sia tecnico che della letteratura, il terzo capitolo mette in luce<br />

l'evoluzione dei mezzi di pagamento in diversi Paesi nell’arco temporale tra il 2005 ed il<br />

2010. Lo studio ha prodotto un’analisi comparata dei diversi Paesi, in termini di volumi<br />

transati e propensione all’utilizzo dei diversi strumenti di pagamento, al fine di evidenziare<br />

le analogie e le differenze tra uno Stato e l’altro. Pertanto, si è proceduto attraverso<br />

un’analisi empirica condotta su un campione di ventuno Stati Sovrani, incrociando i dati<br />

7


forniti dalla Banca dei Regolamenti Internazionali e dal Penn World Table 1 . In particolar<br />

modo, lo studio si è soffermato sull’analisi delle carte di credito in Italia, in termini di<br />

propensione all’utilizzo e qualità dell’offerta erogata. Per questo motivo è stata condotta<br />

una indagine per individuare le caratteristiche dei prodotti del mercato delle carte di<br />

credito. Sono stati utilizzati materiale informativo e interviste telefoniche per costruire un<br />

data-set contenente la totalità delle carte di credito offerte dagli intermediari di matrice<br />

bancaria. L’analisi del data-set, composto da settantaquattro carte, ha permesso di<br />

individuare il grado di differenziazione dell’offerta in funzione della tipologia di clientela.<br />

In particolare, l’elaborazione è stata condotta attraverso una metodologia, qui presentata<br />

per la prima volta, che ha l’ambizione di dare una valutazione quantitativa anche a delle<br />

variabili qualitative. I risultati così ottenuti hanno dimostrato che tutti i vincoli posti a<br />

priori hanno condotto ad una struttura dell’offerta delle carte di credito poco accurata e<br />

rispondente alle esigenze della clientela. L’impressione è che il mercato delle carte di<br />

credito emesse in Italia sia potenzialmente aggredibile dai nuovi operatori non bancari se<br />

quelli attuali non saranno in grado di sfruttare i loro vantaggi competitivi derivanti<br />

dall’esperienza e dalla penetrazione commerciale.<br />

1<br />

Il Penn World Table è il centro per la comparazione internazionale dei prezzi e del potere di acquisto delle<br />

della Università della Pennsylvania.<br />

8


1. Aspetti chiave del sistema e caratteristiche degli strumenti<br />

di pagamento<br />

Il capitolo intende individuare i principali elementi chiave del sistema dei pagamenti,<br />

ponendo l’attenzione su quelli che sono i mezzi utilizzati alternativi al contante. In<br />

particolare, si evidenzia come, per ragioni storiche, il sistema ed i mezzi di pagamento<br />

sono più sviluppati nei Paesi anglosassoni. Ad esempio, si rileva che essendo state<br />

utilizzate per la prima volta negli USA, le carte di credito hanno avuto una vasta diffusione<br />

negli stati nord americani ben prima di essere esportate nel resto del globo.<br />

Sempre nel presente capitolo si analizza il processo di pagamento evidenziando il ruolo<br />

determinante che il sistema bancario continua a svolgere nel sistema dei pagamenti. Si<br />

analizzano, inoltre, tutti quegli strumenti di pagamento che possono essere erogati anche da<br />

intermediari non bancari. Si fa riferimento in questo caso a carte prepagate e a mobile<br />

payments, prodotti svincolati dall'apertura di un conto bancario, che stanno favorendo<br />

l'inclusione finanziaria di più ampie fasce di popolazione.<br />

1.1. PAGAMENTI E SISTEMA DEI PAGAMENTI<br />

In ogni economia, un gran numero di transazioni avvengono ogni giorno in seguito<br />

all’iniziativa di una vasta gamma di operatori economici. Tutto il processo transattivo, che<br />

coinvolga l'acquisizione di beni, di attività finanziarie o di servizi (purché non si tratti di<br />

baratto), fa riferimento a due componenti imprescindibili ai fini del regolamento:<br />

- la consegna del bene o servizio<br />

- il trasferimento di fondi, ovvero il pagamento in contanti (banconote e monete) o<br />

attraverso la movimentazione dei depositi bancari (fondi in conti presso banche).<br />

Un pagamento è quindi un trasferimento di fondi che estingue un debito di una parte nei<br />

confronti di un beneficiario che è il destinatario finale dei fondi.<br />

Un sistema di pagamento ben progettato contribuisce al corretto funzionamento dei mercati<br />

e aiuta ad eliminare frizioni nelle transazioni di qualsiasi genere. Non vi è dubbio che se il<br />

costo di una transazione supera i benefici attesi dallo “scambio”, i servizi commerciali, le<br />

9


attività o prodotti potrebbero non essere scambiati. La disponibilità di poter utilizzare<br />

meccanismi di pagamento affidabili e sicuri per il trasferimento di fondi è dunque una<br />

conditio sine qua non per la maggioranza delle interazioni.<br />

Nel suo senso più ristretto, il termine "sistema di pagamento" è talvolta usato come un<br />

sinonimo di "sistema di trasferimento di fondi interbancari". Tuttavia, in senso più<br />

generale, il termine si riferisce al set completo di strumenti, intermediari, regole,<br />

procedure, processi e sistemi interbancari di trasferimento fondi che facilitano la<br />

circolazione di denaro in uno Stato o in zona valutaria. In questo senso, un sistema di<br />

pagamento risulta composto da tre elementi principali:<br />

1. strumenti di pagamento, che sono il mezzo per inoltrare ed autorizzare il<br />

pagamento (ovvero il mezzo attraverso il quale il debitore dà la sua autorizzazione<br />

alla banca per trasferire i fondi o il mezzo attraverso il quale il beneficiario dà alla<br />

sua banca istruzioni per raccogliere i fondi dal pagatore);<br />

2. elaborazione (inclusa eventuale compensazione), che prevede che le istruzioni per<br />

il pagamento siano acquisite e scambiate tra le banche;<br />

3. regolamento del pagamento per le banche interessate (cioè la banca dell'ordinante<br />

deve effettuare una compensazione con la banca del beneficiario, sia bilateralmente<br />

o attraverso conti che entrambe le banche detengono con un terzo operatore atto al<br />

regolamento delle transazioni).<br />

Il sistema di pagamento è composto anche delle istituzioni che forniscono conti di<br />

pagamento, strumenti e servizi alla clientela (inclusi i consumatori, imprese e<br />

amministrazioni pubbliche), nonché sulle organizzazioni che offrono servizi di pagamento,<br />

compensazione e regolamento (come ad esempio i sistemi di trasferimento di fondi<br />

interbancari). Non si può prescindere neanche da accordi di mercato, quali convenzioni e<br />

contratti per la determinazione del prezzo di produzione, dell'utilizzo di diversi strumenti e<br />

di servizi, né da accordi volti alla cooperazione all'interno del settore con altre parti<br />

interessate.<br />

Infine, un’ulteriore componente di un sistema di pagamento è una solida base giuridica.<br />

Sono incluse leggi, norme, regole e procedure stabilite dal legislatore, tribunali, autorità di<br />

vigilanza, i gestori dei sistemi e banche centrali.<br />

10


1.2. IL <strong>CICLO</strong> <strong>DI</strong> VITA <strong>DI</strong> UN PAGAMENTO<br />

Se si dovesse frammentare il ciclo di vita per un pagamento non effettuato con moneta<br />

legale potremmo rintracciare le seguenti fasi:<br />

1. Scelta dello strumento ed effettuazione della istruzione di pagamento: a seconda<br />

dello strumento prescelto, il debitore o il beneficiario presentano un ordine di<br />

pagamento alle proprie banche. I pagamenti, che oramai sono istruiti quasi<br />

esclusivamente elettronicamente, sono effettuati attraverso l’uso di formati<br />

standard: ad esempio il numero di conto bancario del beneficiario e il Bank<br />

Identifier Code (BIC) della banca del destinatario. Questo rende possibile per le<br />

banche elaborare i pagamenti senza intervento manuale utilizzando lo straightthrough<br />

processing 2 (STP).<br />

2. Elaborazione interna della banca: la banca che effettua l’invio, verifica e autentica<br />

lo strumento di pagamento al fine di stabilire la sua validità giuridica e tecnica,<br />

effettua il controllo sulla disponibilità di fondi (o eventuali scoperti di conto),<br />

apporta le dovute modifiche alle voci necessarie nel sistema contabile della banca<br />

(ad esempio addebito di un conto del pagatore nel caso di un bonifico) e prepara le<br />

istruzioni per la compensazione e ed il regolamento della transazione.<br />

3. L'elaborazione dei pagamenti interbancari: questa fase include la trasmissione, la<br />

riconciliazione, l'ordinamento e, in alcuni casi. la conferma degli ordini di<br />

trasferimento prima del regolamento e della liquidazione delle posizioni nette. Il<br />

processo interbancario dei pagamenti può avvenire attraverso banche<br />

corrispondenti (in uno scambio bilaterale o trilaterale di messaggi) o attraverso<br />

accordi multilaterali - cioè i sistemi di pagamento.<br />

4. Regolamento interbancario del pagamento: in questa fase l’attività viene trasferita<br />

dalla banca che invia alla banca ricevente, e il trasferimento interbancario diventa<br />

irrevocabile ed incondizionato (cioè finale). Anche in questo caso, le attività<br />

possono essere regolate su base bilaterale o multilaterale con un agente di<br />

regolamento.<br />

2 Per straight-through processing si intende la trasmissione, tramite reti telematiche, di messaggi elettronici<br />

standardizzati relativi a transazioni di pagamento la cui elaborazione non richiede alcun intervento manuale o<br />

correzione.<br />

11


5. Elaborazione interna della banca: la banca ricevente effettua l’accredito sul conto<br />

del destinatario.<br />

6. Informazione e comunicazione: la ricevuta di pagamento è comunicata al<br />

beneficiario tramite l'estratto conto successivo all'accredito sul suo conto.<br />

1.3. ALCUNE CLASSIFICAZIONI DELLE TIPOLOGIE <strong>DI</strong> PAGAMENTO<br />

Le modalità di classificazione delle tipologie di pagamento possono seguire diversi criteri.<br />

In particolare, i pagamenti possono essere classificati sulla base dei diversi tipi di soggetti<br />

coinvolti. In questo caso si distinguono pagamenti all’ingrosso e pagamenti tra istituzioni<br />

non finanziarie. I primi, avvengono tra istituzioni finanziarie, e solitamente sono di elevato<br />

valore. Inoltre, sono comunemente time-critical, cioè hanno bisogno di essere compensati e<br />

regolati in un particolare giorno e a volte anche all'interno di una particolare fascia oraria.<br />

La loro quota del numero totale dei pagamenti è relativamente piccola, ma a causa della<br />

loro alto valore, il loro corretto regolamento rappresenta una condizione essenziale per la<br />

stabilità del sistema finanziario nel suo complesso. Per quanto attiene invece ai pagamenti<br />

tra imprese non finanziarie, cioè quelli che riguardano ad esempio la compravendita di<br />

immobili, società non finanziarie o enti governativi, vengono normalmente classificati<br />

come pagamenti al dettaglio. Di solito ne esistono un gran numero in un determinato arco<br />

temporale, ma questi sono valori medi notevolmente più bassi rispetto ai pagamenti<br />

all'ingrosso a parità di periodo di riferimento. Inoltre, di solito, le modalità di<br />

compensazione e regolamento non avvengono allo stesso modo. In ogni caso, in alcuni<br />

Stati i pagamenti al dettaglio e all’ingrosso sono compensati e regolati in sistemi progettati<br />

per entrambe le tipologie.<br />

Oltre alle due categorie citate, a volte, si fa riferimento anche ai c.d. pagamenti<br />

commerciali. Si tratta di pagamenti generati dalle aziende, che a seconda delle dimensioni,<br />

del tipo di società, del tipo di sottostante alla transazione commerciale, possono talvolta<br />

avere valori abbastanza grandi. Diverse grandi società internazionali (large companies)<br />

tendono a generare transazioni che ricordano di gran lunga i pagamenti all'ingrosso più che<br />

quelli al dettaglio.<br />

12


Altra modalità di classificazione fa riferimento al numero dei soggetti coinvolti in una<br />

specifica transazione. In una transazione one to one, un ordinante trasferisce fondi ad un<br />

singolo beneficiario. Nelle operazioni one to many, un ordinante trasferisce fondi a favore<br />

di beneficiari diversi con una prestazione unica. Questi sono tipicamente trasferimenti da<br />

imprese o governi ai privati - per esempio stipendi e previdenza sociale. Tali transazioni<br />

sono anche dette "pagamenti di massa" e sono generalmente compensati e regolati in batch<br />

(gruppo).<br />

Terza modalità della classificazione per numero di soggetti è la transazione many to one. Si<br />

tratta di un trasferimento di fondi da parte di molti contribuenti ad un singolo beneficiario,<br />

di solito su iniziativa del beneficiario. Questi sono in genere i trasferimenti da privati e<br />

famiglie alle imprese o ai governi, come nel caso delle imposte.<br />

Un ulteriore distinzione è necessaria nell’ambito del contesto del commercio<br />

internazionale. Si fa infatti riferimento a clean payments e documentary payments. Nei<br />

primi, tutti i documenti di trasporto e altri documenti rilevanti per il commercio sono<br />

scambiati direttamente tra i partner commerciali. Così, da un punto di vista relativo ai<br />

processi bancari, gli strumenti di pagamento generalmente utilizzati possono essere<br />

adoperati normalmente al fine di trasferire fondi tra i due. Nei documentary payments, gli<br />

operatori commerciali internazionali affidano la gestione del commercio ed i relativi<br />

documenti alle banche. In particolare l'esportatore ha incaricato la sua banca di rilasciare i<br />

documenti all'importatore, e quest’ultimo ha dato mandato alla sua di effettuare il<br />

pagamento all'esportatore. In questo modo, sia l'esportatore che riceve il pagamento per le<br />

merci vendute, che l'importatore che riceve e paga per la merci ordinate, risultano garantiti<br />

mediante l’esecuzione interbancaria della transazione. Tutto ciò avviene mediante l'utilizzo<br />

di strumenti documentari come le lettere di credito o garanzie bancarie.<br />

1.4. I <strong>DI</strong>VERSI STRUMENTI <strong>DI</strong> PAGAMENTO<br />

Uno strumento di pagamento è un mezzo o un insieme di procedure che consentano il<br />

trasferimento dei fondi da colui che paga al beneficiario. Esistono una pletora di diversi<br />

strumenti di pagamento, ognuno con le proprie caratteristiche a seconda del tipo di<br />

13


elazione e transazione tra il debitore e il beneficiario. La distinzione più comune è tra<br />

pagamenti cash e non-cash.<br />

I primi, detti anche pagamenti in contanti (vale a dire pagamenti realizzati con banconote e<br />

monete) sono associati ad operazioni che implicano la presenza fisica delle controparti e<br />

generalmente sono di modesto valore. Se tra le parti non sussiste uno scambio di<br />

informazioni sulla loro identità, un pagamento in contanti è detto "anonimo". Detta<br />

modalità di pagamento è un trasferimento immediato e definitivo di valore, ed il<br />

destinatario può immediatamente utilizzare il denaro ricevuto per ulteriori pagamenti.<br />

Nella maggior parte dei Paesi, la legislazione o i regolamenti prevedono che le banconote e<br />

le monete siano accettate come pagamento per tutti i tipi di operazione, a conferma dello<br />

stato di corso legale. Normalmente ulteriori misure di identificazione non sono richieste<br />

per le operazioni di cassa, con l'eccezione delle transazioni oltre un certo limite di valore<br />

che assumono rilevanza ai fini delle leggi o regolamentazioni attinenti al contrasto del<br />

riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo.<br />

I pagamenti non-cash, al contrario, comportano il trasferimento di fondi tra conti. Un<br />

pagamento non in contanti è quindi il mezzo attraverso il quale un debitore dà<br />

l'autorizzazione alla banca al trasferimento di fondi o un beneficiario dà istruzioni alla sua<br />

banca per accettare fondi da un debitore. I conti della due parti possono essere tenuti con<br />

una sola banca o da due banche diverse.<br />

Gli strumenti di pagamento diversi dal contante possono essere ulteriormente classificati in<br />

base ai seguenti criteri:<br />

1. Alla forma fisica (strumenti cartacei o elettronici): le istruzioni di pagamento<br />

tradizionalmente erano in forma cartacea, ma oggi sono sempre di più quelle in<br />

formato elettronico.<br />

2. Al soggetto che ha presentato lo strumento di pagamento per la lavorazione<br />

(strumenti di credito o debito): se l’istruzione è presentata per l'elaborazione alla<br />

banca da parte del soggetto che deve effettuare il pagamento si tratta di strumenti<br />

credit push (cfr. Figura 1.1), in caso contrario si fa riferimento a strumenti debit<br />

pull (cfr. Figura 1.2). I principali strumenti di credit push sono i bonifici. I<br />

principali strumenti invece di debit pull sono gli addebiti diretti, i pagamenti con<br />

carta e gli assegni.<br />

14


Pagante Ricevente<br />

1<br />

0<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

4<br />

Banca Banca<br />

Fig. 1.1 – Transazione con strumento credit push<br />

Fonte: elaborazione propria su BCE<br />

Fig. 1.2 – Transazione con strumento debit pull<br />

Fonte: elaborazione propria su BCE<br />

2<br />

3<br />

Fatturazione<br />

Istruzione di pagamento<br />

Trasmissione dello strumento di pagamento alla banca del ricevente<br />

Trasferimento di fondi dal conto del pagante al ricevente<br />

Informazioni sul pagamento<br />

Pagante Ricevente<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

5<br />

3<br />

Banca Banca<br />

4<br />

Autorizzazione di addebito sul conto del pagante<br />

Istruzione di accredito pagamento<br />

Trasmissione dello strumento di pagamento alla banca del pagante<br />

Trasferimento di fondi dal conto del pagante al ricevente<br />

Informazioni sul pagamento<br />

0<br />

1<br />

2<br />

4<br />

5<br />

15


Altra modalità per effettuare pagamenti è la moneta elettronica, che equivale ad un credito<br />

nei confronti di un emittente che è memorizzato su un dispositivo elettronico ed è accettato<br />

come mezzo di pagamento da imprese diverse dall'emittente (contrariamente agli strumenti<br />

prepagati mono scopo, cioè quando l'emittente e colui che accetta il pagamento sono la<br />

stessa entità). La moneta elettronica può essere basata su hardware (cioè memorizzato su<br />

un dispositivo, tipicamente una carta) o basata su un software (cioè i dati relativi al valore<br />

caricato o concesso sono memorizzati su un computer server). La moneta elettronica può<br />

essere considerato come un mezzo di regolamento piuttosto che uno strumento di<br />

pagamento, in quanto sia l’alimentazione che il rimborso della moneta elettronica possono<br />

essere effettuati utilizzando una delle principali forme di pagamento: trasferimenti in<br />

contanti, carte di pagamento, bonifici, addebiti diretti e assegni.<br />

Gli strumenti più comunemente utilizzati per il pagamento senza contanti sono le carte di<br />

pagamento, i bonifici, addebiti diretti e gli assegni (cfr. Figura 1.3).<br />

16


Fiig.<br />

1.3 – Nuumero<br />

trannsazioni<br />

proo-capite<br />

nel l 2010 per sstrumento<br />

di pagame<br />

Foonte:<br />

elaborrazione<br />

proopria<br />

su datti<br />

BIS<br />

Inn<br />

particolaree,<br />

il bonifico<br />

prevede uuna<br />

richiesta<br />

alla proprria<br />

banca daa<br />

parte del richiedente, r ,<br />

prresentabile<br />

sia in forrmato<br />

cartaaceo<br />

che el lettronico, aal<br />

fine di ttrasferire<br />

un na quantitàà<br />

deefinita<br />

di ffondi<br />

sul cconto<br />

di unn<br />

beneficiar rio. L’ordinne<br />

che si riferisce a pagamentii<br />

riccorrenti<br />

è annche<br />

denomminato<br />

"ordiine<br />

permane ente".<br />

GGli<br />

addebiti diretti sonno<br />

invece sstrumenti<br />

di d pagamentto<br />

che autoorizzano<br />

la a banca dell<br />

deebitore<br />

all'aaddebito<br />

suul<br />

conto. L’ordine<br />

è disposto d daal<br />

beneficiaario<br />

sulla base b di unaa<br />

auutorizzazionne<br />

concessaa<br />

dal debitoore.<br />

L'autori izzazione peer<br />

la quale è concesso o l’addebitoo<br />

diiretto<br />

è detta<br />

"mandatoo".<br />

Le normme<br />

nazionali variano se il mandatoo<br />

deve esser re fornito all<br />

beeneficiario<br />

o alla bancca<br />

del pagaatore.<br />

Il ben neficiario, o la banca del pagator re, possonoo<br />

avvere<br />

un obbbligo<br />

di nottifica<br />

al debbitore<br />

prima a dell’addebbito<br />

sul connto.<br />

Se non n dovesseroo<br />

esssere<br />

presennti<br />

fondi ssufficienti<br />

ssul<br />

conto del d debitore<br />

al momeento<br />

dell'ist truzione dii<br />

3 G<br />

ento 3<br />

Gli Stati conssiderati<br />

sono qquelli<br />

partecippanti<br />

ai lavori i del Committtee<br />

on Payment<br />

and Settlem ment Systemss<br />

(CCPSS).<br />

177


addebito diretto, la banca del pagatore non è obbligata ad onorare il pagamento e deve<br />

restituire invece la notifica di impagato al beneficiario. Anche gli addebiti diretti sono<br />

generalmente istruiti e trattati in forma elettronica.<br />

Un altro mezzo il cui utilizzo è altamente diffuso sono le carte di pagamento. Queste sono<br />

dispositivi di accesso che possono essere utilizzati dai titolari per pagare beni e servizi, sia<br />

presso il punto vendita (point of sale – POS), sia in remoto (transazioni con carta non<br />

presente), sia per prelevare denaro presso gli sportelli automatici (automated teller<br />

machines – ATM). Di solito, ad oggi, la funzione di pagamento e la funzione di cassa sono<br />

combinati in una singola scheda. Le carte sono utilizzate per autorizzare un addebito sul<br />

conto del titolare o per attingere ad una linea di credito concessa al titolare della carta da<br />

parte dell'emittente la carta stessa.<br />

Le più comuni forme di carte di pagamento sono quelle di debito, di credito e le carte<br />

charge. Le carte di debito sono collegate ad un conto bancario e permettono ai titolari di<br />

addebitare gli acquisti o prelievi da distributori automatici direttamente e individualmente<br />

a quel conto. Di conseguenza, quando un titolare utilizza una carta di debito, l'importo è di<br />

solito addebitato sul conto o immediatamente o entro pochi giorni e non sussiste alcun<br />

differimento di pagamento. Le carte di credito forniscono invece ai titolari una linea di<br />

credito e la possibilità di posticipare il pagamento. La dimensione e la durata della linea di<br />

credito sono oggetto di un accordo tra il titolare della carta e l'emittente della stessa.<br />

Generalmente, quando la linea di credito è utilizzata, l’importo da pagare può essere:<br />

- rimborsato interamente alla fine di una scadenza prefissata;<br />

- rimborsato parzialmente, con dilazione del saldo residuo cui vengono applicati gli<br />

interessi.<br />

Le carte chage consentono al titolare della carta di rinviare il pagamento, ma l'importo<br />

residuo deve essere interamente versato al termine di una periodo specificato.<br />

Sia con le carte di credito che con le charge, è l'emittente della carta di pagamento che si<br />

assume il rischio di credito dovuto alla dilazione temporale. Conseguentemente, un<br />

commerciante o un proprietario di un ATM sarà pagato per intero, anche se il titolare della<br />

carta usa una linea di credito.<br />

Altra tipologia di carte di pagamento sono le carte prepagate. Queste possono essere<br />

utilizzate o per i pagamenti presso un unico esercizio commerciale o presso una pluralità.<br />

18


Sono emesse sia da istituti bancari che non, come ad esempio nel caso di carte specifiche<br />

emesse da un particolare esercizio commerciale per l’utilizzo nell’ambito dello stesso.<br />

Altro strumento molto utilizzato in passato, ma tuttora ancora rilevante in alcuni Stati (cfr.<br />

Figura1.3) sono gli assegni. Un assegno è un ordine scritto da una parte (traente), che<br />

richieda ad un'altra (normalmente un istituto di credito), di pagare una determinata somma<br />

a richiesta ad una terza parte. Gli assegni sono molto utilizzati perché hanno il vantaggio di<br />

ritardare l’effettivo pagamento, in quanto solitamente intercorre un determinato periodo di<br />

tempo dal momento della presentazione del titolo al momento del trasferimento di fondi.<br />

Tuttavia, come con tutti gli strumenti basati sul debito, si pone il potenziale problema della<br />

solvibilità del traente, dato che al momento dell'accettazione dell’assegno, il beneficiario<br />

non ha modo di verificare che il traente abbia fondi sufficienti nel suo conto in banca per<br />

coprire il titolo. Gli assegni sono molto popolari in numerosi paesi, come Canada, Francia,<br />

il Regno Unito e Stati Uniti, in quanto possono essere utilizzati in un largo numero di<br />

circostanze. Tuttavia, essendo strumento dove la materialità del titolo risulta<br />

imprescindibile, il processo di regolamento risulta il più costoso degli strumenti di<br />

pagamento non in contanti. Di conseguenza, i fornitori di servizi di pagamento sono alla<br />

ricerca di modi per ridurre i costi attraverso la dematerializzazione del processo di<br />

compensazione e regolamento (come ad esempio il troncamento degli assegni, attraverso<br />

l’elaborazione di un'immagine elettronica), ovvero attraverso la promozione di altri<br />

strumenti di pagamento alternativi quali le carte di pagamento.<br />

Prima di passare alla descrizione degli altri strumenti esistenti, vale la pena notare come<br />

rispetto a molti altri Paesi industrializzati l’Italia non registri un utilizzo dei mezzi<br />

alternativi al contante particolarmente elevato. Come si evince dalla tabella 1.1, per carte di<br />

pagamento, bonifici e addebiti diretti la posizione oscilla tra il tredicesimo posto dei<br />

bonifici ed il sedicesimo delle carte di pagamento. Leggermente meglio se si tratta di<br />

assegni con un nono posto, mentre nessun commento è opportuno fare in merito alle<br />

transazioni con e-money in quanto il campione risulta poco robusto per mancanza di dati.<br />

19


Tab. 1.1 – Numero transazioni per abitante con strumenti di pagamento alternativi al<br />

contante nel 2010 nei principali Paesi industrializzati.<br />

Posizione Carte Bonifici Addebiti diretti Assegni E-money<br />

1 US 211,3 SWE 105,5 GER 106,4 US 74,0 SGP 432,4<br />

2 CAN 200,9 NLD 95,4 NLD 78,7 FRA 48,3 NLD 10,7<br />

3 SWE 195,9 SWI 93,5 FRA 52,7 CAN 26,9 BEL 5,6<br />

4 AUS 172,2 BEL 92,1 UK 51,9 UK 17,9 KOR 3,3<br />

5 KOR 145,1 GER 71,8 US 37,4 SGP 15,4 ITA 2,0<br />

6 UK 141,5 AUS 66,7 AUS 30,4 KOR 15,4 SWI 1,9<br />

7 NLD 137,7 UK 54,6 KOR 29,1 AUS 13,0 FRA 0,6<br />

8 FRA 114,3 KOR 54,3 SWE 28,9 BRA 8,7 RUS 0,6<br />

9 BEL 97,7 FRA 46,2 BEL 22,5 ITA 5,2 GER 0,5<br />

10 SWI 71,3 BRA 39,9 BRA 22,1 MEX 4,0 BRA 0,2<br />

11 SAR 44,5 CAN 29,3 CAN 19,1 SAF 1,5 AUS -<br />

12 SGP 40,0 US 24,7 SGP 11,3 IND 1,2 CAN -<br />

13 GER 32,8 ITA 20,4 SAF 11,2 CHI 0,7 CHI -<br />

14 BRA 32,7 RUS 18,4 ITA 9,9 BEL 0,7 HK -<br />

15 TUR 29,8 SAF 10,5 SWI 5,7 GER 0,6 IND -<br />

16 ITA 25,0 MEX 7,7 RUS 1,0 SAR 0,3 JAP -<br />

17 SAF 20,3 SGP 6,8 MEX 0,4 SWI 0,1 MEX -<br />

18 MEX 9,3 CHI 0,8 IND 0,1 RUS 0,0 SAR -<br />

19 RUS 7,1 IND 0,3 SAR 0,1 HK - SAF -<br />

20 IND 4,0 SAR 0,1 CHI - JAP - SWE -<br />

21 CHI 3,6 HK - HK - NLD - TUR -<br />

22 HK - JAP - JAP - SWE - UK -<br />

23 JAP - TUR - TUR - TUR - US -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Un altro strumenti più particolare è il money order o money transfer. Si tratta di<br />

un’operazione volta al trasferimento di denaro in remoto. È spesso utilizzata quando il<br />

debitore e/o beneficiario non dispongono di un conto corrente presso una banca. Può essere<br />

utilizzato sia per pagamenti domestici che esteri, sia in moneta locale che in valuta<br />

straniera. In alcuni sistemi, il money order è uno strumento basato sulla materialità del<br />

titolo, mentre in altri, gli ordini vengono trasmessi e trattati come un bonifico elettronico. Il<br />

denaro può essere pagato sia in contanti che non, ma l'ordine è compensato e regolato<br />

elettronicamente. Se il trattario è un'istituzione postale, lo strumento altro non è che un<br />

"vaglia postale".<br />

Ulteriore mezzo di pagamento sono i Travellers 'cheques, titoli cartacei prepagati prodotti<br />

ed emessi in tagli specifici per uso generale nel mondo degli affari e per viaggi personali.<br />

In essi non si specifica alcun beneficiario particolare, non sono trasferibili una volta firmati<br />

e possono essere convertiti in contanti solo dal loro proprietario specificato. Sono<br />

20


generalmente accettati dalle banche, da molti grandi rivenditori, da alberghi e da alcuni<br />

ristoranti.<br />

Altro strumento è l’assegno circolare, il quale altro non è che un assegno emesso da una<br />

banca su se stessa. Possono essere utilizzati dalla banche per i loro scopi ovvero possono<br />

essere acquistati da un cliente e inviati a un beneficiario per adempiere un obbligo di<br />

pagamento. Differiscono dagli assegni personali in quanto il beneficiario non deve<br />

preoccuparsi della solvibilità del debitore e può invece contare sul pagamento certo della<br />

banca del debitore.<br />

Sebbene siano strumenti di credito, anche le lettere di credito e le cambiali sono a volte<br />

considerate strumenti di pagamento, considerando che, in alcune circostanze, possono<br />

essere utilizzate anche per i pagamenti. Una lettera di credito è una promessa da una banca<br />

o altro emittente di effettuare un pagamento ad una terza parte per conto di un cliente sotto<br />

certe condizioni specificate. Sono spesso utilizzate nel commercio internazionale al fine di<br />

mettere a disposizione fondi in un luogo straniero. La cambiale è un ordine scritto da una<br />

parte (traente) ad un altro (trattario) di pagare su richiesta una determinata somma al<br />

traente o ad una terza parte specificata dalla stesso ad una data specificata. Questi sono<br />

ampiamente utilizzate per finanziare il commercio e, quando scontate da un istituto<br />

finanziario, per ottenere credito.<br />

1.5. LE RETI <strong>DI</strong> COMUNICAZIONE<br />

Nel processo di lavorazione del pagamento, le informazioni devono essere presentate<br />

scambiate e circolare tra i diversi soggetti coinvolti nella catena dei pagamenti: ad esempio<br />

l’invio dell’ordine dal cliente alla banca (gestito da altri intermediari) è processato dalle<br />

altre banche partecipanti al fine di compensare e regolare il pagamento.<br />

Tali informazioni erano, fino a pochissimo tempo fa, scambiate per mezzo di bande<br />

magnetiche che richiedevano la movimentazione manuale. Oggi, tuttavia, le informazioni<br />

sono in genere scambiate elettronicamente, facilitando l'automazione di molte parti del<br />

processo di compensazione e regolamento dei pagamenti.<br />

L'uso delle reti di pagamento contribuisce a garantire che le istituzioni finanziarie siano<br />

collegate con i propri clienti, così come gli altri attori del sistema, al fine del<br />

21


perseguimento della minimizzazione dei costi e della massimizzazione dell’efficacia. Tali<br />

reti sono utilizzate per l'avvio e lo svolgimento di operazioni finanziarie, per il<br />

trasferimento di fondi o di informazioni tra un gruppo predefinito di utenti all'interno di un<br />

periodo di tempo concordato. Nella maggior parte dei casi, l'accesso alle reti di<br />

comunicazione è subordinato al soddisfacimento di criteri minimi di ammissibilità. Questo<br />

assicura che i partecipanti ed i fornitori di servizi abbiano standard predefiniti, che<br />

contribuiscano a limitare i rischi finanziari e garantiscano un elevato livello di sicurezza<br />

nella trasmissione dei dati finanziari riservati.<br />

Le transazioni possono essere avviate tramite dispositivi di pagamento interconnessi<br />

posizionati in varie località geografiche diverse. Le istruzioni di pagamento sono poi<br />

trasmessa ai destinatari attraverso le reti di comunicazione secondo i protocolli predefiniti.<br />

Le informazioni inviate tramite una rete di comunicazione possono inoltre essere trasmesse<br />

in tempo reale o ad intervalli periodici. Possono inoltre essere inviate come singola<br />

transazione o più transazioni combinate in un unico file.<br />

Esempi di servizi di pagamento che fanno uso di reti di comunicazione possono essere ad<br />

esempio:<br />

- Servizi ATM: le reti ATM collegano i bancomat di una banca o di un gruppo di<br />

banche, permettendo ai titolari delle carte in questione di usare qualunque<br />

bancomat della rete indipendentemente dalla sua ubicazione.<br />

- Servizi di carte di pagamento: le reti POS collegano i terminali POS e permettono<br />

l’uso delle carte di pagamento per l'acquisto di beni e servizi in varie località.<br />

- Servizi di compensazione e regolamento interbancario: queste reti sono volte ad<br />

assicurare che lo scambio di messaggi finanziari tra le istituzioni finanziarie<br />

partecipanti sia effettuato in modo rapido e sicuro.<br />

In particolare i terminali ATM hanno subito nell’ultimo periodo una crescita non del tutto<br />

trascurabile. D’altro canto, visto l’incremento dell’utilizzo delle carte di pagamento, gli<br />

operatori dal lato dell’offerta hanno ritenuto opportuno intensificare i terminali dedicati<br />

alle stesse. In particolare, escludendo Cina, India e Russia, ove i tassi di crescita sono<br />

decisamente elevati (cfr. tabella 1.2 e 1.3), negli stati europei si registrano incrementi<br />

positivi da un anno all’altro. In Italia, ad esempio, i terminali ATM sono cresciuti nei sei<br />

anni considerati del 5,37% annuo.<br />

22


Tab. 1.2 – Numero di ATM per ogni mille abitanti tra il 2005 ed<br />

il 2010<br />

ATM per 1.000 abitanti<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 1.17 1.24 1.23 1.26 1.23 1.26<br />

BEL 1.29 1.40 1.45 1.44 1.42 1.41<br />

BRA 0.80 0.80 0.82 0.84 0.86 0.91<br />

CAN 1.63 1.64 1.69 1.74 1.73 1.75<br />

CHI N.D. 0.08 0.10 0.13 0.16 0.20<br />

FRA 0.76 0.76 0.82 0.83 0.85 0.87<br />

GER 0.65 0.65 0.94 0.97 1.01 1.06<br />

IND 0.02 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06<br />

ITA 0.70 0.75 0.82 0.92 0.91 0.86<br />

JAP 1.07 1.08 1.08 1.09 1.09 -<br />

KOR 1.72 1.79 1.93 2.02 2.08 2.26<br />

MEX 0.22 0.25 0.28 0.30 0.32 0.33<br />

NLD 0.46 0.50 0.52 0.52 0.51 0.48<br />

RUS 0.19 0.28 0.39 0.53 0.62 0.81<br />

SAR 0.20 0.25 0.30 0.34 0.37 0.39<br />

SGP 0.40 0.41 0.42 0.41 0.43 0.48<br />

SWE 0.31 0.31 0.31 0.30 0.36 0.36<br />

SWI 0.74 0.76 0.78 0.79 0.80 0.81<br />

TUR N.P. N.P. 0.27 0.31 0.33 0.38<br />

UK 0.97 1.00 1.04 1.04 1.01 1.01<br />

US 1.33 1.32 1.38 1.33 1.38 -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Tab. 1.3 – Evoluzione numero di ATM per ogni mille abitanti tra il 2005 ed<br />

il 2010<br />

Evoluzione ATM per 1.000 abitanti<br />

CAGR<br />

AUS 5.89% -0.57% 1.78% -2.07% 2.08% 0.55%<br />

BEL 7.91% 4.22% -0.64% -2.04% -0.43% 2.53%<br />

BRA -0.68% 2.66% 2.35% 3.50% 4.68% 1.41%<br />

CAN 0.39% 3.01% 2.94% -0.70% 1.21% 6.17%<br />

CHI - 25.34% 30.61% 27.65% 25.26% 20.95%<br />

FRA -0.74% 8.39% 1.64% 2.42% 1.85% 3.14%<br />

GER 1.11% 44.19% 2.72% 4.24% 4.78% 16.24%<br />

IND 33.63% 26.62% 23.73% 35.92% 22.19% 22.92%<br />

ITA 7.12% 9.29% 12.88% -1.41% -5.96% 5.37%<br />

JAP 1.45% 0.08% 0.66% -0.28% - 0.47%<br />

KOR 3.71% 8.21% 4.42% 3.14% 8.37% 4.94%<br />

MEX 10.94% 13.19% 7.93% 5.31% 5.15% 6.89%<br />

NLD 8.81% 4.91% 0.77% -2.24% -7.35% 5.66%<br />

RUS 42.73% 39.20% 37.04% 17.08% 31.34% 28.10%<br />

SAR 26.82% 20.02% 14.02% 8.22% 5.81% 14.20%<br />

SGP 2.13% 2.18% -0.54% 3.42% 12.68% 4.65%<br />

SWE -0.31% -0.68% -1.00% 16.91% 0.16% 3.00%<br />

SWI 2.53% 2.55% 1.39% 1.17% 1.54% 3.03%<br />

TUR - - 15.42% 7.65% 13.85% 6.30%<br />

UK 3.15% 4.19% 0.11% -3.32% 0.82% 1.53%<br />

US -0.94% 4.10% -3.11% 3.75% - 0.90%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

23


Ragionamento analogo, riguarda i POS. Il trend positivo sembrerebbe simile a quello degli<br />

ATM, almeno per gli stati europei. In Italia, negli anni tra il 2005 ed il 2010 sono stati<br />

registrati sempre tassi positivi. Complessivamente nel 2010 si è giunti a 24,92 POS per<br />

ogni mille abitanti (cfr. Tabella 1.4).<br />

Tab. 1.4 – Numero di POS per ogni mille abitanti tra il 2005 ed il 2010<br />

POS per 1.000 abitanti<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 26.10 27.49 29.77 31.06 31.71 31.62<br />

BEL 9.65 10.93 11.47 11.66 12.52 12.66<br />

BRA 9.14 13.43 17.42 22.32 24.61 24.95<br />

CAN 17.74 18.20 18.34 18.95 21.04 21.35<br />

CHI - 0.62 0.90 1.39 1.71 1.84<br />

FRA 17.46 18.07 19.54 21.52 21.64 22.06<br />

GER 6.91 7.02 6.88 7.22 7.88 8.30<br />

IND 0.25 0.29 0.37 0.39 0.41 0.50<br />

ITA 17.98 19.98 20.71 22.49 24.41 24.92<br />

JAP 10.76 12.13 13.17 13.36 13.52 -<br />

KOR - - - - - -<br />

MEX 1.95 2.92 3.97 4.20 4.17 4.47<br />

NLD 15.46 13.12 13.65 14.22 14.74 15.53<br />

RUS 0.98 1.20 1.68 2.35 2.49 3.04<br />

SAR 1.91 2.37 2.47 2.81 3.10 2.92<br />

SGP 14.00 15.76 15.53 17.34 16.33 19.45<br />

SWE 19.56 20.33 20.47 21.18 23.31 21.57<br />

SWI 14.69 15.43 16.65 18.20 18.38 19.29<br />

TUR 16.64 18.48 20.71 22.96 24.13 24.98<br />

UK 16.17 17.38 17.23 17.83 19.08 20.13<br />

US 16.95 17.33 17.04 16.98 - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Il dato non è molto lontano da quello australiano (31,62) che risulta il valore maggiore di<br />

quelli disponibili. Anche la mancanza degli ultimi due dati relativi agli USA non lascia<br />

dubbi rispetto al primato Australiano, in quanto il gap sembrerebbe troppo ingente per<br />

essere colmato nel giro di soli due anni. In ogni caso, considerando stabile l’ultimo valore<br />

rilevato per gli USA, potrebbero sorgere dei quesiti rispetto alle motivazioni per le quali ad<br />

un popolo a cui è attribuito un grande uso delle carte di pagamento, vi sia una densità di<br />

POS lontana da quella di altri Paesi.<br />

24


Tab. 1.5 – Evoluzione numero di POS per ogni mille abitanti tra il 2005 ed il 2010<br />

POS per 1.000 abitanti<br />

CAGR<br />

AUS 5.32% 8.29% 4.32% 2.10% -0.28% 3.91%<br />

BEL 13.24% 4.97% 1.67% 7.32% 1.15% 5.58%<br />

BRA 46.85% 29.76% 28.13% 10.24% 1.38% 22.23%<br />

CAN 2.56% 0.82% 3.32% 11.03% 1.43% 3.77%<br />

CHI - 43.65% 55.41% 22.59% 7.69% 31.02%<br />

FRA 3.54% 8.10% 10.16% 0.53% 1.97% 4.80%<br />

GER 1.68% -2.02% 4.94% 9.17% 5.23% 3.73%<br />

IND 13.69% 29.47% 4.34% 6.81% 19.76% 14.46%<br />

ITA 11.17% 3.63% 8.60% 8.55% 2.08% 6.75%<br />

JAP 12.69% 8.56% 1.46% 1.16% - 5.86%<br />

KOR - - - - - -<br />

MEX 49.51% 35.82% 5.76% -0.65% 7.09% 17.97%<br />

NLD -15.09% 4.03% 4.13% 3.64% 5.36% 0.09%<br />

RUS 22.94% 39.98% 39.35% 5.99% 22.18% 25.44%<br />

SAR 23.84% 4.12% 13.68% 10.45% -5.75% 8.82%<br />

SGP 12.56% -1.45% 11.63% -5.78% 19.06% 6.79%<br />

SWE 3.92% 0.72% 3.44% 10.08% -7.47% 1.98%<br />

SWI 4.99% 7.91% 9.34% 1.00% 4.95% 5.60%<br />

TUR - - 10.91% 5.09% 3.51% 6.45%<br />

UK 7.50% -0.89% 3.51% 7.00% 5.50% 4.48%<br />

US 2.29% -1.69% -0.37% - - 0.06%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In ogni caso, al giorno d’oggi, invece di utilizzare connessioni dirette tra due entità<br />

l'elaborazione delle transazioni di pagamento si basa sull'utilizzo di reti di comunicazione<br />

per lo scambio di dati tra più partecipanti o dispositivi. Consentendo la comunicazione tra<br />

più partecipanti, le reti portano ad una serie di vantaggi come ad esempio la riduzione dei<br />

costi per i singoli partecipanti e quindi anche la maggior portata.<br />

Le reti di comunicazione possono essere distinte tra "private" e "pubbliche". Nelle reti di<br />

comunicazione private, i partecipanti interagiscono fra loro tramite un organismo centrale.<br />

L'entità centrale fissa le regole di accesso e le tariffe, nonché specifica gli accordi tecnici,<br />

compresa la selezione del tipo e fornitore della rete di comunicazione che collega i<br />

partecipanti con altre banche partecipanti e gli altri sistemi. Tutti i partecipanti sono noti<br />

sia per l'entità centrale che agli altri partecipanti alla rete. Enti che non hanno accesso<br />

diretto alla rete possono utilizzare i servizi della rete tramite un partecipante, che gestisce<br />

le transazioni per l'entità in questione per suo conto.<br />

25


In una rete pubblica di comunicazione, non esiste invece nessuna entità centralizzata, dal<br />

momento che la connettività e le risorse di rete sono condivise da molte diverse unità<br />

amministrative. Invece, esistono collegamenti diretti e flussi di transazioni bilaterali tra i<br />

singoli partecipanti in peer-to-peer. È anche possibile una partecipazione indiretta tramite<br />

un partecipante diretto. L'uso di Internet Protocol (IP) da parte dei fornitori di reti di<br />

comunicazione per i sistemi di pagamento ha offuscato la distinzione tra questi due tipi di<br />

rete. La tecnologia IP permette la creazione di un'unica connessione IP, sostituendo i<br />

diversi collegamenti fisici tra i partecipanti di un sistema pubblico. Consente inoltre ai<br />

partecipanti di scambiare messaggi bilateralmente attraverso una rete di comunicazione<br />

privata basata sulla tecnologia internet. Allo stesso modo, i partecipanti ad un sistema di<br />

pagamento privato sono collegate all’organismo centrale attraverso un collegamento IP. La<br />

migrazione alla tecnologia IP, per esempio, è stata utilizzata per le reti di comunicazione di<br />

una serie di importanti aziende di carte di pagamento con una diffusione a livello<br />

mondiale, così come il caso della Society for Worldwide Interbank Financial<br />

Telecommunication (SWIFT). La SWIFT è un’impresa cooperativa con sede in Belgio,<br />

controllata dai suoi membri, tra cui banche (incluse le banche centrali nazionali) e altre<br />

istituzioni finanziarie. È uno dei principali fornitori di servizi di messaggistica sicura e di<br />

software di interfaccia per i sistemi di pagamento. SWIFT ha tre compiti principali:<br />

1. la fornitura di servizi di messaging sicuri e del software d'interfaccia;<br />

2. contribuire alla maggiore automazione dei processi di transazione finanziaria;<br />

3. fornire un forum consentendo alle istituzioni finanziarie ad affrontare questioni di<br />

comune preoccupazione nel settore dei servizi di comunicazione finanziaria, come<br />

ad esempio, la problematica della standardizzazione.<br />

Aiutata da una crescita esplosiva nei nuovi servizi di comunicazione (come internet,<br />

alleanze globali dei vettori di comunicazione, la rapida crescita e diffusione dell'uso delle<br />

comunicazioni mobili e la tecnologia satellitare), la gamma dei servizi offerti dalle reti di<br />

comunicazione si è evoluta rapidamente negli ultimi anni. Le tradizionali soluzioni delle<br />

rete di comunicazione sono ora sostituite dai servizi basati sulla tecnologie di criptaggio IP.<br />

Questi servizi offrono oggi maggiori funzionalità di rete, operativa, semplicità e flessibilità<br />

a costi inferiori. Questi rapidi progressi tecnologici hanno, a loro volta, permesso lo<br />

sviluppo di reti di pagamento ampiamente accessibili in aggiunta al sistema o come<br />

estensione del reti esistenti. In particolare, l'introduzione della tecnologia IP ha permesso ai<br />

26


fornitori di reti di comunicazione per i sistemi di pagamento, come ad esempio SWIFT, di<br />

estendere l'accesso a nuovi segmenti di mercato attraverso il potenziamento delle capacità<br />

di trasferimento ed elaborazione dei dati. Nel caso di SWIFT, nuove disposizioni sono<br />

state introdotte permettendo ad entità aziendali l'accesso diretto ai propri servizi di<br />

messaggistica per la trasmissione di messaggi tra le aziende e le istituzioni finanziarie<br />

attraverso la sua rete.<br />

Oltre a questi progressi tecnologici, l'introduzione di protocolli standard ha svolto un ruolo<br />

di primo piano nel ridisegnare il sistema delle reti di pagamento. Lo sviluppo di adeguati<br />

standard in materia di sicurezza e della tecnologia ha permesso alle diverse reti dei sistemi<br />

di pagamento di ottenere la compatibilità tra loro, rendendo più facile l’interazione tra di<br />

loro e aumentando in modo significativo l'accessibilità attraverso la formazione di reti<br />

interbancarie.<br />

In ogni caso la questione più critica per le reti di comunicazione dei sistemi di pagamento è<br />

la sicurezza delle informazioni trasferite al loro interno. Al fine di raggiungere un elevato<br />

standard di sicurezza, un sistema di pagamento deve assicurare quanto segue per tutti i dati<br />

scambiati attraverso la sua rete di comunicazione:<br />

- autenticità dei dati: l'autenticazione permette ad un sistema di pagamento di<br />

assicurare che il mittente ed il destinatario dei messaggi sono veramente chi dicono<br />

di essere;<br />

- integrità dei dati: l’integrità nelle reti di comunicazione significa che i destinatari<br />

dei messaggi possono essere certi che le informazioni trasmesse non siano state<br />

manipolate in modo illegale;<br />

- riservatezza dei dati: solo ai partecipanti è consentito di visualizzare le<br />

informazioni scambiate tramite la rete;<br />

- non ripudio dei dati:è un meccanismo per fornire la prova dell'identità del mittente<br />

di un messaggio e l'integrità dello stesso, in modo che il mittente non possa negarne<br />

la presentazione o l'integrità del suo contenuto.<br />

I sistemi di pagamento devono inoltre garantire a solo gli utenti legittimi l'accesso ai dati<br />

trasmessi tramite la rete.<br />

27


1.6. I CIRCUITI <strong>DI</strong> PAGAMENTO<br />

I pagamenti con carta sono una componente importante di un sistema di pagamento<br />

nazionale ed alcuni elementi della loro gestione sono sicuramente decisamente peculiari e<br />

specifici.<br />

Un card scheme (da ora in poi circuito), è un accordo tecnico e commerciale creato per<br />

servire una o più marche di carte di credito che fornisce il quadro organizzativo, legale ed<br />

operativo necessario per il funzionamento dei servizi commercializzati dal marchio. La<br />

necessità di offrire uno strumento di pagamento che sia ritenuto dal pubblico affidabile, fa<br />

si che i diversi attori coinvolti nel processo debbano conformarsi a un insieme comune di<br />

regole. Queste regole sono stabilite dal circuito. In particolare, il circuito<br />

- determina le norme da applicare per i terminali POS e gli ATM;<br />

- decide le responsabilità in caso di frode;<br />

- si occupa di questioni relative alla infrastruttura tecnica.<br />

Tendenzialmente i circuiti sono di proprietà di istituti di credito o associazioni bancarie.<br />

L'emittente della carta (issuer) è l'istituzione finanziaria che rende disponibili le carte di<br />

pagamento ai titolari della carta. Inoltre, un emittente ha il compito di gestire il conto della<br />

carta e può concedere e regolare l’ammontare di credito sulla stessa. Autorizza inoltre le<br />

transazioni sui terminali POS e bancomat e garantisce che l'acquirente riceverà il<br />

pagamento per le transazioni che sono effettuate in conformità alle norme del circuito.<br />

L'acquirente (acquirer) è l'entità che gestisce il rapporto per il commerciante (acceptor)<br />

che accetta i pagamenti con carta di credito su uno o più determinati circuiti. Agendo per<br />

conto del commerciante, inoltra le informazioni generate da una transazione per ulteriori<br />

elaborazioni e assicura che il denaro per i prodotti o i servizi acquistati sia effettivamente<br />

ricevuto. Per le transazioni POS, l'acquirer è l'entità (di solito un istituto di credito) a cui<br />

l’acceptor trasmette le informazioni necessarie al fine di elaborare il pagamento con carta.<br />

Per le transazioni ATM, è l'entità (anche qui generalmente un istituto di credito) che rende<br />

disponibili le banconote per il titolare della carta. Ciò può avvenire direttamente o tramite<br />

l'utilizzo di fornitori terzi.<br />

Esistono due principali modelli di business per i pagamenti con carta: circuiti a tre o<br />

quattro parti. Nei primi, il circuito stesso è responsabile per il rilascio delle carte e<br />

28


l'acquisizione delle transazioni. Il circuito a quattro parti, al contrario, si basa su soggetti<br />

separati; normalmente in questo caso sono le banche che sono sia issuer che acquirer.<br />

Il processo relativo ad una transazione con carta può essere suddiviso in quattro fasi:<br />

1. inizializzazione;<br />

2. autenticazione;<br />

3. autorizzazione;<br />

4. compensazione e regolamento.<br />

Nella prima fase, le transazioni con carta possono essere avviate da un terminale, come un<br />

bancomat o un POS, o in remoto, cioè in una modalità che non implica la presenza fisica<br />

della carte al momento della inizializzazione del processo transattivo. Ad esempio si può<br />

trattare di acquisti effettuati via e-mail, telefono o su internet.<br />

Una volta che la transazione è stata avviata, la carta ed il titolare della stessa devono essere<br />

autenticati. L'autenticazione di solito comporta la lettura della banda magnetica o del chip.<br />

Nel caso la transazione avvenga senza la presenza della carte, si ha il controllo del<br />

CVC/CVV2, che rappresenta un codice a tre cifre stampato non in rilievo sul retro della<br />

carta, che sintetizza dati non compresi nella banda magnetica. L'identità del titolare della<br />

carta è di solito verificata attraverso la richiesta di un codice PIN o di una firma.<br />

Una volta che la carta e il titolare della carta sono stati autenticati, si passa alla fase di<br />

autorizzazione. Questa, in alcuni casi, può essere saltata come ad esempio per le<br />

transazioni al di sotto di un certo valore, dove il rischio ricade su colui che accetta la carta.<br />

Salvo queste eccezioni, il terminale invia la richiesta di autorizzazione all’acquirer, o al<br />

servicer dell’acquirer o al circuito. Se l'acquirer e issuer sono lo stesso soggetto, tali<br />

operazioni sono indicate come operazioni on us e la banca acquirer procede con la fase di<br />

autorizzazione. Per le altre operazioni, cioè dove issuer e acquirer non coincidono,<br />

l'autorizzazione può essere ottenuta offline o online. Nelle autorizzazioni offline la richiesta<br />

viene gestita direttamente dal terminale. Nella maggior parte dei casi, tuttavia,<br />

l'autorizzazione è online e la richiesta passa dal terminale all'acquirer. Quest’ultimo può<br />

direttamente autorizzare o rifiutare l'operazione, anche se nella maggior parte dei casi,<br />

passa l'operazione ad un centro di commutazione. Il centro di commutazione trasferisce la<br />

richiesta di autorizzazione e le informazioni sulla transazione all’emittente o ad una<br />

piattaforma di autorizzazione, che può essere il circuito o un terzo fornitore di servizi. Il<br />

processo di autorizzazione di solito comprende la verifica dei dati della carta con l’incrocio<br />

29


con un elenco di carte che sono state segnalate come smarrite, rubate, usate in modo<br />

fraudolento o contraffatte, nonché provvede ad un controllo sui saldi e sui limiti giornalieri<br />

e mensili della carta.<br />

Successivamente alla fase di autorizzazione, i dati della transazione sono inoltrati per la<br />

compensazione ed il regolamento. I soggetti che provvedono alla compensazione ed al<br />

regolamento non sono standard e variano da circuito a circuito. Le informazioni sulle<br />

transazioni autorizzate possono essere trasmessa dal terminale POS o dall’ATM al centro<br />

di commutazione e poi all'emittente, o inviate direttamente al soggetto atto alla<br />

compensazione o all'acquirer. Là dove fossero inviate all'acquirer, quest’ultimo estrae le<br />

operazioni on us e di solito a fine giornata invia il resto della alle operazioni autorizzate, in<br />

modalità batch, agli emittenti o direttamente al sistema di compensazione. Il trasferimento<br />

di denaro dal titolare della carta all'emittente e dall’acquirer al commerciante viene<br />

effettuata in rispetto degli accordi contrattuali tra le parti. Mentre il trasferimento di denaro<br />

tra issuer e acquirer avviene secondo le regole del circuito.<br />

I circuiti offrono i loro servizi a due gruppi di utenti. Il primo gruppo è costituito dai<br />

titolari di carta, che usano le loro carte per acquistare beni e servizi. Il secondo gruppo<br />

sono commercianti, che offrono ai propri clienti la possibilità di pagare con carta. Questi<br />

due gruppi di utenti si può dire che costituiscono i due macro soggetti del mercato. In tale<br />

contesto i circuiti fissano i prezzi per titolari ed esercenti al fine di massimizzare le<br />

transazioni ed i profitti aggregati per i soggetti partecipanti al circuito. Pertanto nel<br />

momento della definizione dei prezzi, si deve tener conto della domanda degli esercenti e<br />

della richiesta da parte dei titolari di carte. Si deve anche considerare l'effetto che una<br />

variazione del prezzo su un lato del mercato avrà sull'altra parte del mercato. Per esempio,<br />

un aumento del prezzo della carta, in linea di massima ridurrà la domanda da parte dei<br />

titolari e potrebbe causare un declino della domanda anche da parte degli esercenti.<br />

La struttura dei prezzi dipende dalla sensibilità di ogni lato del mercato alle variazioni dei<br />

prezzi. Il lato con l’elasticità del prezzo rispetto alla domanda più basso accetterà prezzi<br />

più elevati rispetto all’altra parte. Per i pagamenti con le carte, l'elasticità della domanda è<br />

più bassa per gli esercenti che per i titolari di carte. Ciò implica che la domanda per un<br />

determinato circuito da parte dei commercianti sarà meno influenzata dalle variazioni dei<br />

prezzi ed i fornitori di carte potranno permettersi di alzare i prezzi applicati agli esercenti<br />

al fine di massimizzare il profitto. Di fatto, i prezzi per i commercianti potrebbero essere<br />

30


quindi superiori ai prezzi per i titolari. Nei circuiti a tre parti, vi è un collegamento diretto<br />

con entrambi i lati del mercato vista l’identità tra issuer e acquirer, e pertanto sussiste una<br />

maggiore libertà nella fissazione dei prezzi per i commercianti e per i titolari delle carte.<br />

Nei circuiti a quattro parti, tuttavia, i due lati del mercato sono serviti da diverse entità, e vi<br />

è la necessità di una meccanismo che consenta di impostare i prezzi su entrambi i soggetti<br />

del mercato al fine di massimizzare il profitto per la totalità degli operatori del circuito.<br />

Sussistono per questo le Interchange Fees, ovvero commissioni interbancarie atte a<br />

svolgere tale funzione. Attraverso le Interchange Fees, i circuiti sono in grado di garantire<br />

che le entrate ottenute dai commercianti siano condivise tra gli issuer e gli acquirer. Ogni<br />

volta che viene effettuato un pagamento con carta, una commissione interbancaria è pagata<br />

dall'acquirer all'emittente. Le Interchange Fees normalmente coprono:<br />

- i costi di processo;<br />

- i costi sostenuti dall'emittente in relazione alla garanzia emessa per il pagamento<br />

(compreso i costi operativi connessi alle frodi);<br />

- i costi connessi ad un periodo di finanziamento gratuito fornito al titolare della<br />

carta.<br />

Le Interchange Fees assumono la forma di una percentuale della transazione sottostante<br />

valore o di un prezzo fisso per ogni pagamento o una combinazione dei due.<br />

Al fine di recuperare i costi e realizzare un profitto, l'acquirer, a sua volta, ricarica le spese<br />

sull’esercente attraverso una commissione detta merchant service commission. Va da se<br />

che le Interchange Fees sono di solito la componente principale della merchant service<br />

commission. Conseguentemente, i commercianti devono anche loro recuperare i costi<br />

sostenuti per l’acquirer e perciò possono aumentare il livello generale dei prezzi o, se sono<br />

autorizzati 4 , inseriscono un supplemento per i pagamenti con carta se questi risultano più<br />

costosi di altri strumenti di pagamento.<br />

La stessa logica vale per l'uso delle carte abilitate al ritiro di denaro presso gli sportelli<br />

automatici. In questo caso, la Interchange Fees di solito va nella direzione opposta:<br />

dall'emittente al proprietario dell’ATM, che sarà anche l'acquirer.<br />

4 Cfr. capitolo 2.<br />

31


1.7. LE NUOVE FRONTIERE DEGLI STRUMENTI <strong>DI</strong> PAGAMENTO<br />

La cornice normativa comunitaria sui Servizi di Pagamento ed il recepimento di questa in<br />

Italia tracciano le linee guida per la definizione di un ecosistema Europeo, all’interno del<br />

quale possono realizzarsi nuove forme di intermediazione dei pagamenti, fra cui si<br />

annoverano quelle in mobilità, nelle diverse declinazioni più comunemente note come:<br />

- Mobile Remote Payment<br />

- Mobile Proximity Payment.<br />

La PSD e la nuova EMD e-Money Directive (cfr. Capitolo 2) dispongono le condizioni per<br />

autorizzare nuovi soggetti non bancari, all’esercizio di un servizio di pagamento nel<br />

mercato armonizzato dalla SEPA. Istituti di Pagamento e Istituti di Moneta Elettronica<br />

possono operare come nuovi intermediari, previa autorizzazione concessa dall’Autorità<br />

competente, in conformità ad un regime prudenziale più semplice rispetto a quello degli<br />

istituti bancari.<br />

A fronte di queste enormi potenzialità, la partita sul Mobile Payment si è appena avviata e<br />

deve ancora essere giocata in modo serio. Il fattore abilitante principale, in particolar modo<br />

per il Mobile Proximity Payment, è rappresentato dalla predisposizione di un adeguato<br />

sistema di offerta. Da una parte è necessario trovare il giusto equilibrio tra i due principali<br />

attori della filiera dei servizi di Mobile Payment – le banche e gli operatori di<br />

telecomunicazioni in primis – sui due punti di maggiore criticità – l’uso del credito<br />

telefonico come strumento di pagamento e la suddivisione dei ricavi da intermediazione.<br />

Dall’altra parte agli operatori del commercio è richiesto un ridisegno importante dei<br />

processi di gestione dei pagamenti, ma non solo, per poter cogliere i benefici del Mobile<br />

Payment. Questo scenario potrebbe certamente mutare ed assumere dinamiche molto più<br />

veloci, “forzando” le naturali inerzie di questi cambiamenti, con l’ingresso nel mercato di<br />

attori del mondo digitale, Apple e Google in primis, che hanno dimostrato di poter<br />

rivoluzionare i nuovi mercati in cui sono entrati. Questo stato di “tensione” caratterizza il<br />

Mobile Payment in tutto il mondo e quindi anche in Italia, Paese in cui l’aspettativa è forse<br />

ancora più alta alla luce della contestuale alta penetrazione dei dispositivi cellulari e della<br />

limitata diffusione ed utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.<br />

Il Mobile Payment è un modello di pagamento composito che racchiude in sé diversi<br />

paradigmi, caratterizzati tutti dall’uso del telefono cellulare come principale strumento di<br />

32


interazione. Si passa dal pagamento di prossimità in cui il cellulare “emula” una carta di<br />

pagamento (Mobile Proximity Payment), al pagamento di servizi in remoto (a distanza)<br />

tramite Sms o Applicazioni (Mobile Remote Payment), fino, in un’accezione più ampia,<br />

alla gestione dell’intero processo di acquisto e pagamento in remoto (Mobile Commerce) e<br />

al trasferimento di denaro tra utenti o tra utenti e istituti finanziari (Mobile Money<br />

Transfer). Il tratto comune a questi paradigmi è l’uso del telefono cellulare e delle sue<br />

caratteristiche distintive per innovare le modalità di pagamento: l’enorme penetrazione<br />

demografica (oltre 5 miliardi di dispositivi al mondo), la mobilità, l’estrema portabilità e<br />

l’interattività. Tuttavia, le differenze tra i diversi paradigmi sono tali che, al di là di alcune<br />

premesse comuni, eventuali analisi sulla situazione presente, sulle potenzialità e sugli<br />

sviluppi dovrebbero essere affrontate separatamente.<br />

Altro aspetto chiave riguarda la tecnologia e l’assetto competitivo nella filiera, che sono, in<br />

questa fase del Mobile Proximity Payment, fortemente intrecciati.<br />

Dal punto di vista tecnologico, infatti, sebbene uno standard sia stato definito a livello<br />

internazionale da GSMA (GSM Association) ed EPC (European Payment Council) – in<br />

sintesi Secure Element nella SIM, comunicazione Single Wire Protocol, antenna su<br />

telefono – alcuni attori del mercato si sono attivati in modo diverso. Così, mentre Payez<br />

Mobile in Francia e Mobile Shopping in Spagna si apprestano a sperimentare soluzioni in<br />

linea con lo standard, negli USA Visa ha anche sperimentato, in collaborazione con banche<br />

e Telco, una SD card removibile che integra antenna e Secure Element. Da questo punto di<br />

vista, i recenti “rumor” lato tecnologia, che parlavano di NFC embedded nel nuovo iPhone<br />

5, ma con una soluzione di virtualizzazione della SIM (anche se poi smentita), non<br />

favoriscono certamente un fenomeno di convergenza e assestamento. Anche favoriti<br />

dall’effervescenza sul lato tecnologico, si aprono poi diversi scenari in termini di modelli<br />

competitivi, di posizionamento degli attori e di bilanciamento dei flussi e dei ritorni<br />

economici. La domanda chiave a questo proposito ruota attorno all’utilizzo del credito<br />

telefonico per il pagamento, così da non condizionare, almeno in Italia, lo sviluppo del<br />

Mobile Proximity Payment alle dinamiche di penetrazione delle carte di credito. Se<br />

dovessimo trarre esperienza dai casi di successo del Far East, la chiave di volta potrebbe<br />

essere rappresentata dall’esistenza di un attore che sia al tempo stesso operatore finanziario<br />

ed operatore di telefonia; questo percorso è teoricamente ripercorribile anche in Italia, o<br />

33


può essere emulato creando della forti partnership tra operatori di telefonia ed istituti<br />

finanziari.<br />

In tale contesto, più precisamente per Mobile Payment si intende generalmente<br />

“l’attivazione di pagamenti o il trasferimento di denaro tramite telefono cellulare”. Il tratto<br />

comune del Mobile Payment è quindi l’uso del telefono cellulare come leva di innovazione<br />

delle modalità di pagamento grazie alle seguenti dinamiche:<br />

1. l’enorme penetrazione demografica, con oltre 5 miliardi di dispositivi al mondo; in<br />

Italia il telefono cellulare raggiunge l’85% della popolazione italiana, con una<br />

penetrazione che è seconda solo a quella della Tv e ben superiore alle connessioni<br />

Internet, che coprono poco più della metà della popolazione italiana;<br />

2. l’evoluzione del device, che diventa sempre più uno strumento interattivo e<br />

multimediale con molteplici potenzialità (1 italiano su 3 ha un telefono<br />

smartphone);<br />

3. le caratteristiche peculiari dello strumento – quali personalizzazione, immediatezza,<br />

mobilità, interattività, localizzazione e comodità – che lo rendono l’unico strumento<br />

“always on” e sempre in tasca.<br />

Nell’accezione data, il Mobile Payment è indipendente dagli strumenti di pagamento<br />

utilizzati e dalle tecnologie di comunicazione adottate e include quindi la possibilità di:<br />

1. addebitare la transazione su qualsiasi strumento di pagamento sottostante (dal<br />

contante ai borsellini virtuali 5 );<br />

2. utilizzare una rete di comunicazione wireless (Rete Cellulare – GSM, UMTS o<br />

altro – o Bluetooth, RFId), ma anche utilizzare il cellulare come strumento fisico<br />

per attivare il pagamento, ad esempio tramite delle immagini codificate sullo<br />

schermo (come i codici bidimensionali) che identificano univocamente l’utente.<br />

Il Mobile Payment è in realtà un modello composito che racchiude in sè molteplici<br />

paradigmi:<br />

a) Mobile Remote Payment;<br />

b) Mobile Commerce;<br />

c) Mobile Money Transfer;<br />

d) Mobile Proximity Payment.<br />

5 Non è considerato Mobile Payment il semplice utilizzo del credito telefonico per effettuare i pagamenti<br />

attraverso altri canali, come ad esempio l’acquisto di un bene digitale su web inserendo semplicemente il<br />

numero di cellulare.<br />

34


Il Mobile Remote Payment include quei servizi che consentono, anche in remoto, di<br />

attivare il pagamento di un bene o servizio attraverso il telefono cellulare. Questi servizi<br />

utilizzano la rete wireless, sia essa rete Gsm, Umts o altro e sono fruiti tramite varie<br />

piattaforme di interazione: l’invio di un Sms, la navigazione su siti Mobile ottimizzati per<br />

il cellulare (ad esempio .mobi/.mobile.com) o Applicazioni installate su telefono cellulare<br />

(java o altre piattaforme) o sulla Sim (Sim Toolkit Application), la Chiamata a Ivr<br />

(risponditore automatico che guida l’utente nell’attivazione del servizio) e l’invio di Ussd<br />

(Unstructured Supplementary Service Data4).<br />

Mobile Commerce sono invece quei servizi che offrono la possibilità di effettuare<br />

attraverso il telefono cellulare più attività del processo di acquisto (selezione, acquisto,<br />

confronto di prezzi e prodotti, configurazione del prodotto ecc.) – oltre al pagamento del<br />

prodotto / servizio – con un modello simile a quello dell’eCommerce da Pc. Questi servizi<br />

si appoggiano alla rete cellulare (Gsm, Gprs, Umts, Hsdpa, ecc.) e solitamente sono fruiti<br />

tramite Mobile site o Applicazioni (sia installabili sul cellulare sia su Sim).<br />

Il Mobile Money Transfer include quei servizi che consentono il trasferimento di denaro da<br />

persona a persona (person to person) senza che vi sia uno scambio di beni o servizi e sono<br />

spesso legati a trasferimenti tra familiari (ad esempio genitori e figli) o rimesse di denaro<br />

da parte di immigrati ai propri congiunti nei paesi d’origine (in questo caso si parla di<br />

Mobile Remittance). Questi servizi possono utilizzare sia la rete cellulare per trasferimenti<br />

a distanza (ad esempio tramite Sms o Applicazioni) sia tecnologie di prossimità a corto<br />

raggio (ad esempio il Bluetooth).<br />

Il Mobile Proximity Payment comprende i pagamenti elettronici “di prossimità”, ovvero<br />

pagamenti per cui sia necessaria una vicinanza fisica tra l’acquirente ed il venditore del<br />

prodotto/servizio acquistato. Nel Mobile Proximity Payment il cellulare emula un<br />

pagamento tramite carta. In questo caso non ci si appoggia necessariamente alla rete<br />

cellulare (che può però aumentarne l’interattività), ma si fa uso di tecnologie wireless di<br />

comunicazione.<br />

Le tecnologie che permettono ad un dispositivo mobile di trasmettere i dati necessari al<br />

pagamento è fondamentalmente la tecnologia in Radio frequenza in banda 13,56 MHz<br />

(nello specifico si parla di tecnologie NFC5 – Near Field Comunication). Potenzialmente si<br />

potrebbero usare altre tecnologie, ma l’NFC sembra essersi affermato per le sue<br />

caratteristiche che ne garantiscono la sicurezza. Sono considerati Mobile Proximity<br />

35


Payment anche quei pagamenti che vengono attivati da codici bidimensionali ad esempio<br />

QR-code e Data Matrix.<br />

36


2. Tra normativa e letteratura: concorrenza nel mercato<br />

delle carte di pagamento<br />

Obiettivo del secondo capitolo è quello di studiare il quadro normativo attuale e<br />

prospettico per il mercato delle carte di pagamento, al fine di definire le condizioni per le<br />

quali, in Italia, si è in presenza di un mercato più debole rispetto a quello di molti altri<br />

Paesi industrializzati. In questo frangente, è rilevante l’ampia letteratura anglosassone,<br />

analizzata nella seconda parte del capitolo, la quale permette di spiegare diverse scelte dei<br />

legislatori effettuate o in via di definizione.<br />

In questo capitolo si analizzano alcuni aspetti normativi di rilievo per il mercato europeo<br />

degli strumenti di pagamento. In particolare, si fa riferimento alla realizzazione del<br />

progetto di creazione di un'area unica dei servizi di pagamento al dettaglio: la SEPA;<br />

all’intervento in corso di implementazione del legislatore comunitario che imporrà a tutti<br />

coloro che agiscono nel mercato dei pagamenti, inclusa la Pubblica Amministrazione, di<br />

adattare le procedure interne al nuovo e unico formato previsto per i pagamenti europei. In<br />

questo capitolo sono evidenziati anche alcuni aspetti chiave della Payment Services<br />

Directive (2007/64/CE) e della direttiva sulla moneta elettronica (2009/110/CE). Infatti,<br />

queste direttive impongono una serie di obblighi relativi alle modalità di esecuzione delle<br />

operazioni di pagamento, come i tempi massimi di completamento delle operazioni, la<br />

gestione della valuta, le responsabilità dei prestatori dei servizi e della clientela; esse<br />

inoltre consentono per la prima volta a soggetti aventi anche natura commerciale, come ad<br />

esempio imprese delle telecomunicazioni e la grande distribuzione organizzata, di offrire<br />

servizi di pagamento assumendo la qualifica di Istituti di Pagamento (IP) o Istituti di<br />

moneta elettronica (Imel).<br />

In questo capitolo si affronta anche una ulteriore problematica. Si evidenzia come la lacuna<br />

normativa pressoché generalizzata a livello mondiale sulle interchange fees stabilite dai<br />

gestori dei circuiti abbia alimentato un acceso dibattito in letteratura. Da un lato, una<br />

branca della letteratura sostiene che l’assenza di prescrizioni vincolanti per gli intermediari<br />

sulle interchange fees porti effetti discorsivi sulla concorrenza tra gli emittenti delle carte<br />

di pagamento ed un basso gradi di trasparenza verso i consumatori. Dall’altro, la letteratura<br />

ritiene che le cause del basso livello di concorrenzialità e di trasparenza nel mercato delle<br />

37


carte di pagamento, non sia da imputare alle interchange fees; al contrario, una loro<br />

eliminazione porterebbe inevitabilmente un ricarico (surcharge) dell’emittente nei<br />

confronti del cliente, generando potenziali cadute della domanda di strumenti di pagamento<br />

alternativi al contante. In questo capitolo, vedremo come i legislatore australiano, già dal<br />

2003 si sia dissociato da questa ultima visione.<br />

2.1. IL QUADRO NORMATIVO ATTUALE<br />

Negli ultimi quindici anni il sistema dei pagamenti, articolato assetto istituzionale, tecnicooperativo<br />

ed infrastrutturale, che negli stati moderni assicura la promozione della<br />

circolazione della moneta e la fiducia del pubblico nella sua efficacia liberatoria, è stato<br />

interessato da un eccezionale dinamismo, di gran lunga superiore a quello registrato in altri<br />

settori dell’economia.<br />

La continua evoluzione della tecnologia informatica e telematica, che ha sensibilmente<br />

velocizzato la conclusione delle transazioni commerciali ed moltiplicato in maniera<br />

rilevante la smaterializzazione dei trasferimenti di denaro, nonché l’emergere contestuale<br />

dei processi di innovazione e liberalizzazione finanziaria e di internazionalizzazione dei<br />

mercati, hanno contraddistinto l’ultimo ventennio del secolo scorso, generando continue e<br />

rilevanti trasformazioni.<br />

Nel contesto europeo l’evoluzione del sistema dei pagamenti non è stata indotta solo da<br />

questi fattori di cambiamento, ma ha dovuto rispondere altresì alle specifiche esigenze<br />

derivanti dal processo di unificazione monetaria, che ha ovviamente richiesto anche<br />

l’unificazione del mercato interno con la realizzazione di un unico sistema dei pagamenti.<br />

L’adozione della moneta unica, pienamente conseguita nel 2002, ha costituito infatti<br />

soltanto il primo necessario passo di tale ambizioso programma che, non si è esaurito nel<br />

mero superamento del carattere multivalutario delle transazioni transfrontaliere ma deve<br />

affrontare la sua sfida più importante, cioè quella di estendere i benefici dell’unificazione<br />

monetaria alla parte, ben più rilevante, dei pagamenti da eseguire in moneta scritturale.<br />

Il perseguimento di questo obiettivo ha necessariamente richiesto la realizzazione,<br />

programmata dalla Commissione europea e dalla BCE della Single Euro Payments Area<br />

(SEPA). La SEPA, è un’unica area dei pagamenti in euro, all’interno della quale deve<br />

38


essere garantito che tutti i pagamenti cross border abbiano un trattamento uniforme, sia in<br />

relazione ai costi che ai tempi di esecuzione, a quelli applicati ai pagamenti domestici nei<br />

singoli contesti nazionali.<br />

Tale obiettivo da raggiungere ha pertanto presupposto:<br />

- la piena armonizzazione delle disposizioni giuridiche nazionali disciplinanti:<br />

o i servizi di pagamento in moneta scritturale<br />

o i soggetti abilitati a prestarli<br />

o le relative condizioni contrattuali<br />

o i tempi, modi ed effetti del trasferimento monetario<br />

o gli strumenti utilizzabili<br />

- l’adozione da parte di tutti i prestatori di identici standards tecnico-operativi<br />

- la realizzazione di sistemi di pagamento paneuropei, in grado di trattare le<br />

transazioni transfrontaliere.<br />

Le modifiche del quadro normativo e tecnico-operativo hanno iniziato ad essere adottate di<br />

recente quando, nel breve arco temporale di un biennio, si è assistito alla definizione da<br />

parte dell’European Payments Council (EPC), organo decisionale e di coordinamento<br />

dell’industria bancaria europea nel settore dei pagamenti, dei così detti Rulebooks,<br />

riguardanti i nuovi schemi di operazioni europee di credit transfer e direct debit, del SEPA<br />

Cards Framework e del PE-ACH/CSM Framework, concernente le infrastrutture di<br />

regolamento paneuropee.<br />

Altro intervento rilevante è stato quello della Banca Centrale Europea cha ha istituito e<br />

disciplinato il nuovo sistema di trasferimento espresso trans europeo automatizzato di<br />

regolamento lordo in tempo reale TARGET2 con atto di indirizzo BCE/2007/2, del 26<br />

aprile 2007.<br />

Infine, Parlamento e Consiglio europeo il 13 novembre 2007 hanno emanato la direttiva<br />

europea, n. 2007/64/CE, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, la così detta<br />

“direttiva PSD”, la quale da un lato ha previsto e disciplinato gli istituti di pagamento, una<br />

nuova categoria di imprese abilitate a prestare servizi di pagamento nell’intera Comunità,<br />

dall’altro ha tipizzato il contratto di servizi di pagamento, dettando un vero e proprio<br />

codice uniforme europeo dei trasferimenti monetari eseguiti in moneta scritturale.<br />

A completamento di tale disegno, vanno considerati, altresì, gli accordi di interoperabilità,<br />

stipulati fra i singoli gestori di sistemi di pagamento nazionali, finalizzati ad assicurare alle<br />

39


anche partecipanti la piena raggiungibilità di ogni altra banca in Europa nonché quelle<br />

nuove regole volte a sostituire le direttive 19 maggio 1998, n. 98/26/CE, e 18 settembre<br />

2000, n. 2000/46/CE, per finalizzare il quadro normativo del sistema dei pagamenti al<br />

dettaglio e dei titoli, nonché disciplinare gli istituti di moneta elettronica.<br />

Alla luce di ciò, risulta evidente come l’armonizzazione dei sistemi di pagamento<br />

nell’Unione Europea si basa su SEPA, che mira a creare un’unica area dei pagamenti in<br />

Euro, e su PSD (Payment Services Directive), che offre il necessario quadro giuridico e<br />

stabilisce i nuovi rapporti che intercorrono tra le banche e i loro clienti. Nell’ambito di<br />

SEPA, l’EPC ha individuato tre strumenti di pagamento paneuropei, destinati a sostituire<br />

quelli attualmente in uso a livello locale:<br />

- SEPA Credit Transfer, lanciato in Francia il 28 Gennaio 2008<br />

- SEPA Direct Debit (SDD), implementato in alcuni Paesi europei a partire<br />

dall’entrata in vigore di PSD (1 novembre 2009) mentre altri, come la Francia, ne<br />

hanno ritardato il lancio di un anno<br />

- Le carte di pagamento che corrispondono alle carte di credito europee e che sono il<br />

risultato di un approccio diverso rispetto a quello utilizzato per SCT e SDD. Il<br />

sistema delle carte di pagamento SEPA ha, infatti, richiesto lo sviluppo del SEPA<br />

Card Framework, finalizzato a garantire a tutti gli utenti la possibilità di effettuare<br />

pagamenti e prelievi con le medesime condizioni tecniche, tariffarie e con lo stesso<br />

livello di sicurezza in tutta l’area SEPA.<br />

La direttiva sui servizi di pagamento (PSD) fornisce la base giuridica per la creazione di un<br />

mercato europeo unico dei pagamenti. La PSD mira a stabilire un insieme moderno e<br />

completo di norme applicabili a tutti i servizi di pagamento nell'Unione Europea.<br />

L'obiettivo è quello di rendere i pagamenti transfrontalieri più facili, efficienti e sicuri, così<br />

come i pagamenti nazionali all'interno di uno Stato membro. La PSD mira inoltre a<br />

migliorare la concorrenza aprendo i mercati dei pagamenti a nuovi operatori, favorendo<br />

così una maggiore efficienza e riduzione dei costi. Allo stesso tempo, la direttiva prevede<br />

la necessaria piattaforma giuridica per la Single Euro Payments Area (SEPA).<br />

Alla luce di questa missione, i principali obiettivi che si intende raggiungere sono:<br />

- Stesse regole in tutta Europa<br />

- Informazioni sui pagamenti più chiare<br />

- Pagamenti più veloci<br />

40


- Maggiore tutela per i consumatori<br />

- Una più ampia scelta di servizi di pagamento<br />

In merito alla prima questione, la direttiva dell’Unione europea sui servizi di pagamento, a<br />

cui gli Stati membri hanno dovuto conformarsi entro il 1° novembre 2009, è volta a<br />

garantire che le regole in materia di pagamenti elettronici (effettuati, per es., tramite<br />

bancomat o bonifico) siano le stesse in 30 paesi europei (nell’Unione europea, in Islanda,<br />

in Norvegia e nel Liechtenstein). La PSD permette inoltre che, al di là delle banche, nuovi<br />

“istituti di pagamento” come, ad esempio, società che effettuano servizi di trasferimento di<br />

denaro, negozianti ed operatori telefonici, forniscano servizi di pagamento. Banche, istituti<br />

ed altri organismi di pagamento sono denominati complessivamente “prestatori di servizi<br />

di pagamento”. La PSD si applica a tutti i tipi di pagamenti elettronici e alle operazioni di<br />

pagamento non effettuate in contante, dai bonifici, addebiti diretti, pagamenti con carta<br />

(compresi i pagamenti con carta di credito) e rimesse di denaro, ai pagamenti online o<br />

effettuati attraverso telefoni cellulari. Dall’ambito di applicazione della direttiva sono<br />

esclusi i pagamenti in contante e con assegno. Vi rientrano i pagamenti effettuati in<br />

qualsiasi valuta europea (non solo l’euro), a patto che i prestatori di servizi di pagamento,<br />

tanto per il pagatore, quanto per il beneficiario, si trovino in uno dei 30 paesi.<br />

La PSD rende le informazioni sui pagamenti più chiare in diversi modi:<br />

- Obbligo dei prestatori di servizi di pagamento di comunicare alla clientela le<br />

principali informazioni di cui ha bisogno prima e dopo di un pagamento. Ad<br />

esempio a seguito della transazione, il prestatore del servizio è tenuto ad informare<br />

il cliente rispetto all’importo, alla data e alle commissioni, in modo da permettere la<br />

verifica della correttezza del pagamento.<br />

- Obbligo del prestatore di servizi a comunicare al cliente in dettaglio le regole e le<br />

condizioni di prestazione e d’uso del servizio prima che questo cominci ad<br />

usufruirne. Ad esempio, dovrà fornire le informazioni relative al prestatore stesso,<br />

le caratteristiche del servizio di pagamento (quali le procedure per dare il<br />

consenso), i tempi di esecuzione, eventuali limiti di spesa, commissioni, e<br />

l’informativa relativa al diritto di rimborso. In questo modo, teoricamente il cliente<br />

dovrebbe essere in grado di confrontare più facilmente regole e le condizioni<br />

nonché scegliere la modalità di pagamento che meglio fanno per lui. Va da se che<br />

le eventuali modifiche apportate alle suddette regole e condizioni, comprese quelle<br />

41


elative alle commissioni, dovranno essere comunicate nelle modalità e nei tempi<br />

opportuni. In particolare sono stati ritenuti congrui due mesi di anticipo.<br />

A seguito della PSD, per un utilizzatore del servizio sarà inoltre possibile vedere più<br />

chiaramente quanto spende in commissioni per pagamenti effettuati nei negozi, compresi<br />

quelli online. Tra le maggiori novità, i negozianti avranno la possibilità di concedere uno<br />

sconto nel caso in cui si decidesse di pagare i gli acquisti con uno strumento di pagamento<br />

per loro meno oneroso, come il bancomat o la carta clienti. Analogamente, se il mezzo di<br />

pagamento (la carta di credito, ad esempio) comporta per il negoziante un costo più<br />

elevato, questi potrà fare pagare una commissione più alta, se ciò non è vietato, o soggetto<br />

a condizioni, in base alla normativa nazionale in vigore.<br />

In conformità con quanto disposto nella PSD, i prestatori di servizi di pagamento sono<br />

tenuti ad eseguire un pagamento entro determinati limiti di tempo chiaramente e<br />

preliminarmente stabiliti. A decorre dal 1° gennaio 2012, una volta ricevuto un ordine di<br />

pagamento, quest’ultimo dovrà essere eseguito entro il giorno successivo ed il beneficiario<br />

avrà accesso immediato ai fondi, mentre precedentemente, i prestatori di servizi di<br />

pagamento avevano a disposizione fino a tre giorni.<br />

La PSD tutela inoltre i Suoi diritti in caso di addebiti non autorizzati o errati. Permette<br />

infatti di esercitare il diritto di rimborso in tre casi:<br />

- Addebiti non autorizzati: se un cliente dovesse scoprire che un addebito è stato<br />

eseguito sul conto senza il sui consenso, ha diritto ad essere immediatamente<br />

rimborsato, a condizione che ne informi quanto prima il prestatore di servizi e<br />

comunque entro e non oltre 13 mesi dalla data dell’addebito.<br />

- Eccessiva fatturazione: se il cliente dovesse avere autorizzato il pagamento senza<br />

averne specificato l’importo (per esempio, per il pagamento di una prenotazione<br />

d’hotel o di un noleggio d’auto attraverso addebito diretto o con carta di credito) e<br />

l’importo addebitato non corrisponde a quello che ragionevolmente atteso, questo<br />

ha il diritto di contestarlo contattando entro otto settimane il proprio prestatore di<br />

servizi di pagamento. Quest’ultimo dovrà allora rimborsarlo entro dieci giorni o<br />

giustificare il proprio rifiuto ad effettuare il rimborso.<br />

- Non corretta esecuzione: qualora il cliente avesse autorizzato la transazione, ma il<br />

prestatore di servizi abbia commesso un errore nell’eseguire il pagamento (abbia,<br />

ad esempio, omesso di effettuare il pagamento, addebitato un importo scorretto,<br />

42


pagato tardi o due volte la stessa somma) il cliente avrà diritto a contestare l’errore<br />

entro 13 mesi e a ottenerne la dovuta rettifica.<br />

Altro aspetto determinante nella definizione della PSD riguarda il fatto che apre il mercato<br />

dei pagamenti, permettendo a istituti diversi dalle banche, come ad esempio organismi che<br />

effettuano trasferimenti di denaro, negozianti e operatori telefonici, di fornire servizi di<br />

pagamento, previa comunque regolamentazione e vigilanza.<br />

Secondo le previsioni della Commissione Europea, i benefici attesi da SEPA e da PSD<br />

dovrebbero essere numerosi:<br />

- Per le imprese: riduzione dei prezzi dei servizi di pagamento, incremento della<br />

produttività, creazione di economie di scala, opportunità di integrazione e sviluppo<br />

di un mercato europeo grazie alla possibilità di operare in modo più semplice a<br />

livello transfrontaliero<br />

- Per i commercianti: rafforzamento della sicurezza dei pagamenti con carta di<br />

credito<br />

- Per gli utenti: maggiore accettazione delle carte di pagamento da parte dei<br />

negozianti all’interno di tutto lo spazio SEPA, incremento della concorrenza tra i<br />

diversi fornitori europei, gestione di tutte le transazioni SEPA da un unico account,<br />

garanzia di tutela dei diritti in tutta l’area SEPA<br />

- Per le banche: razionalizzazione delle transazioni su scala europea e opportunità di<br />

sviluppo di servizi a valore aggiunto destinati ai clienti di tutta l’area in oggetto.<br />

Oltre ai provvedimenti di recepimento della PSD, gli Stati membri Europei hanno<br />

continuato ad emanare regole volte al perseguimento di una sempre maggiore concorrenza<br />

nel mercato. In particolare, è opportuno ricordare quanto previsto in Italia dall’articolo 27<br />

del DL numero 1 del 2012 che rivolgendosi all’ABI, alle Associazioni di prestatori di<br />

servizi di pagamento, al Consorzio Bancomat, alle imprese che gestiscono circuiti di<br />

pagamento ed alle Associazioni delle imprese maggiormente significative chiede di<br />

definire entro il 1° giugno 2012 e di dare applicazione, entro il 1° settembre 2012, a una<br />

serie di regole mirate alla riduzione delle commissioni a carico degli esercenti in relazione<br />

alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento, tenuto conto della necessità di<br />

assicurare trasparenza e chiarezza dei costi. Si tratta di una scelta che si inserisce nel filone<br />

43


del limitare l’uso del contante 6 e, allo stesso tempo, del rilanciare davvero i pagamenti<br />

effettuati con bancomat e carta di credito.<br />

2.1.1 L’IMPATTO DELLA PSD SUGLI OPERATORI DELLA MONETICA<br />

In particolare, le banche, quali principali operatori del campo della “Monetica” devono<br />

occuparsi di quello che è l’impatto della normativa in termini operativi. Citando il termine<br />

“Monetica” si fa riferimento a tre tipologie di servizi di pagamento:<br />

- carte di pagamento (debito, credito e prepagate)<br />

- servizio POS agli esercenti<br />

- prelievo contante presso la propria rete di ATM<br />

Come oramai noto, la Direttiva distingue tre macro-tipologie di operazioni di pagamento:<br />

1. operazioni di pagamento disposte dal pagatore;<br />

2. operazioni di pagamento disposte dal beneficiario;<br />

3. operazioni di pagamento disposte per il tramite del beneficiario.<br />

Le operazioni effettuate con carta di pagamento rientrano nelle operazioni di cui al terzo<br />

punto. Il servizio POS agli esercenti fa riferimento alle stesso tipo di operazioni di<br />

pagamento ma dal lato del beneficiario. Il prelievo di contante presso la propria rete di<br />

ATM, eredita gli obblighi normativi sia delle operazioni di cui al punto 1 sia delle<br />

operazioni di cui al punto 2 (infatti, il soggetto che riceve il contante, beneficiario, in linea<br />

teorica è lo stesso che effettua il pagamento attraverso l’addebito sul relativo conto).<br />

Al fine di comprendere pienamente quello che è l’impatto della PSD, si riportano di<br />

seguito alcune questioni che gli operatori hanno dovuto affrontare ai fini dell’adeguamento<br />

alla normativa. Tra questi si distinguono le tematiche relative alle carte di pagamento ed ai<br />

POS. Tra le prime la PSD ha portato dei mutamenti in merito a:<br />

- La gestione di antergazioni di valuta in addebito<br />

- La gestione delle contestazione di operazioni non autorizzate<br />

- Il rimborso per operazioni non autorizzate in seguito a furto/smarrimento<br />

- L’offerta di almeno una modalità di rendicontazione gratuita per le carte di<br />

pagamento<br />

- Il rimborso del canone in caso di recesso anticipato<br />

6 Si consideri che il decreto “salva Italia” non permette i pagamenti in contanti superiori agli €1.000.<br />

44


Fino all’adeguamento alla PSD, per motivi tecnici, sulle carte di debito (ad es. circuito<br />

bancomat, pago bancomat) non è possibile addebitare il conto nel momento in cui viene<br />

effettuata l’operazione di prelievo/pagamento. Questo limite operativo è rilevante anche ai<br />

fini della PSD; difatti nel momento in cui il cliente autorizza l’operazione, sia attraverso<br />

prelievi su ATM sia per operazioni tramite POS, la banca non è in grado di addebitare il<br />

conto del cliente nello stesso momento in cui è fornita l’autorizzazione. Solo in un secondo<br />

momento, quando vengono elaborati i flussi informatici contenenti i dati delle operazioni<br />

effettuate, la banca addebita il cliente applicando come data valuta la data in cui è stata<br />

effettuata l’operazione. Ai sensi della PSD, questa operatività rappresenta un’antergazione<br />

di valuta, dal momento che si sta applicando data valuta al pagatore precedente alla data di<br />

addebito effettivo; ma esclusivamente per le operazioni effettuate con carte di pagamento<br />

si contravviene a questa regola giustificando tale operatività con le motivazioni tecniche<br />

illustrate. Si applicherà quindi data valuta pari alla data operazione e non pari alla data<br />

contabile di addebito. La motivazione sottostante è che di fatto il cliente ha avuto<br />

disponibilità della somma nel momento del prelievo/pagamento e, pertanto, si ritiene<br />

corretto che la data valuta (data che, come noto, rileva per il calcolo degli interessi<br />

dare/avere sul conto corrente) sia pari alla data dell’operazione. Inoltre, alcune banche<br />

addebitavano il cliente con data valuta pari al giorno lavorativo precedente (es. data valuta<br />

venerdì per operazioni effettuate di sabato e domenica). Tale prassi non è più ammessa a<br />

seguito della decorrenza delle nuove regole perché costituisce una violazione del principio<br />

di “equità”. Di conseguenza deve essere applicata data valuta pari al giorno non lavorativo<br />

dell’operazione.<br />

Altra problematica riguarda la gestione delle contestazioni delle operazioni non<br />

autorizzate. Con le nuove regole il cliente ha una maggiore tutela per contestare operazioni<br />

non autorizzate effettuate con le carte di pagamento. Dal momento dell’addebito non<br />

autorizzato il cliente avrà tempo fino a tredici mesi per poter disconoscere l’operazione.<br />

Sarà compito della banca provare che l’operazione è stata correttamente autorizzata dal<br />

cliente o provare il dolo, la colpa grave, o l’attività fraudolenta dello stesso. In mancanza di<br />

tale prova, la banca dovrà rimborsare “senza indugio” il cliente delle somme erroneamente<br />

addebitate, effettuando un’operazione di segno opposto con data valuta il giorno<br />

dell’addebito non autorizzato (l’art. 23.4 del D.lgs. di recepimento, difatti, permette le<br />

antergazioni solo nel caso di rettifiche di operazioni non autorizzate, in questo modo la<br />

45


anca restituisce al cliente anche gli interessi non maturati sul conto). Il Decreto di<br />

recepimento, inoltre, rispetto a quanto era previsto nella Direttiva, dà alle banche la facoltà<br />

di sospendere il rimborso anche in un momento successivo, qualora riescano a provare che<br />

l’operazione è stata correttamente autorizzata dal cliente secondo le procedure indicate<br />

all’interno del contratto.<br />

Per quanto attiene al rimborso per operazioni non autorizzate in seguito ad un furto o allo<br />

smarrimento, la PSD tutela il cliente decisamente molto di più di quanto accadeva prima.<br />

Qualora, difatti, il cliente dichiari di aver subito addebiti per operazioni non da lui<br />

autorizzate ed effettuate prima del blocco dello strumento stesso, sarà responsabile fino a<br />

€150 per le operazioni non autorizzate eseguite nella “finestra buia” che intercorre tra la<br />

richiesta di blocco e il momento in cui la carta è stata smarrita/rubata. Il resto sarà a carico<br />

della banca o, eventualmente, dell’esercente. La banca potrà non “tutelare” il cliente e<br />

quindi sospendere il rimborso in caso di condotta fraudolenta, dolo o colpa grave del<br />

cliente o motivato sospetto di frode. Sarà compito della banca dimostrare “l’effettiva<br />

colpevolezza” del cliente per evitare di rimborsargli l’importo contestato.<br />

Oltre a quanto sino ad ora esposto, la PSD impone alle banche obblighi di trasparenza più<br />

stringenti durante tutta l’esecuzione dell’ordine di pagamento; sia nella fase “pre” sia nella<br />

fase “post” operazione, il cliente deve essere informato su tutti i dettagli relativi<br />

all’operazione (data valuta di addebito, data valuta di accredito, spese, tempo di<br />

esecuzione, ecc). In particolare il cliente ha diritto ad avere gratuitamente, almeno una<br />

volta al mese, i dettagli delle operazioni effettuate su supporto cartaceo (o su altro supporto<br />

durevole). Nel caso di movimenti aggregati, è obbligatorio rendere disponibile al cliente<br />

anche il dettaglio dei singoli movimenti.<br />

Il cliente che vuole recedere dal contratto della carta di pagamento ha diritto alla<br />

restituzione della quota parte di canone pagato anticipatamente. Poiché gran parte delle<br />

carte di credito emesse prevedono il pagamento di un canone annuale o mensile che va<br />

corrisposto anticipatamente, con la PSD nel caso il cliente abbia utilizzato la carta solo per<br />

un periodo limitato e non voglia più usufruirne, o estingua direttamente il rapporto con la<br />

banca, dovrà ricevere il rateo del canone già pagato ma non utilizzato.<br />

Altre problematiche sorgono invece in merito all’utilizzo dei POS. In particolare si fa<br />

riferimento a questioni inerenti a:<br />

46


- la disponibilità immediata e no giorni valuta sugli accrediti POS (no “giorni<br />

banca”)<br />

- Offerta di almeno una modalità di rendicontazione gratuita per i POS<br />

Come per tutti gli altri strumenti di pagamento, anche per le operazioni effettuate su POS,<br />

la banca dovrà rendere immediatamente disponibili le somme incassate al cliente<br />

beneficiario non appena avviene il regolamento interbancario (stanza di compensazione).<br />

Prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, sui contratti di acquiring POS, la<br />

banca stabiliva con il proprio cliente beneficiario il numero di “giorni banca” relativi<br />

all’accredito delle somme incassate. Con la PSD i giorni banca cessano di esistere e il<br />

cliente beneficiario riceverà le somme nel giorno del regolamento interbancario, con pari<br />

data valuta di accredito. Per il circuito bancomat/pagobancomat le somme vengono<br />

regolate il giorno lavorativo successivo alla data operazione. Di conseguenza in quello<br />

stesso giorno gli esercenti devono ricevere i fondi con pari data valuta. Per gli altri circuiti<br />

di carte di pagamento i tempi sono differenti ma, in ogni caso, non appena avviene<br />

l’accredito sul conto di corrispondenza della banca nella stessa giornata devono essere<br />

accreditati gli esercenti, con pari data valuta.<br />

Anche per gli accrediti relativi ad operazioni su POS, la banca almeno una volta al mese<br />

deve “mettere a disposizione” del cliente presso lo sportello una stampa movimenti<br />

gratuita, su sua richiesta. Si tratta della lista movimenti POS di dettaglio, che in genere non<br />

è presente nella lista movimenti del conto corrente (il conto corrente spesso viene<br />

accreditato con un unico movimento contenente il transato della giornata, e non operazione<br />

per operazione).<br />

2.1.2. L’IMPATTO DELLA EMD SUGLI OPERATORI DELLA MONETICA<br />

Per la nuova direttiva comunitaria sulla Moneta Elettronica (Nuova EMD), che il 24 Aprile<br />

2009 è stata approvata dal Parlamento Europeo è stato previsto un termine di recepimento<br />

da parte degli stati membri per l’attuazione di 18 mesi dall’entrata in vigore. Tuttavia,<br />

anche a causa di diverse problematiche inerenti la situazione congiunturale, non tutti gli<br />

Stati membri, tra cui anche l’Italia, sono stati in grado di rispettare la tempistica. La nuovo<br />

normativa, chiamata anche EMD2, va a sostituire quella che è la precedente in materia,<br />

cioè la direttiva 2000/46/EC (e-Money directive), apportando notevoli cambiamenti.<br />

47


In ogni caso, anche se i testi non sono ancora stati recepiti da tutti gli Stati membri,<br />

sembrano ben chiare alcune novità introdotte sia nella definizione di Moneta Elettronica,<br />

sia nei nuovi regimi prudenziali cui gli IMEL dovranno sottoporsi. Infatti, viene introdotta<br />

una maggiore neutralità tecnologica nella definizione di Moneta Elettronica, intesa come<br />

qualsiasi valore monetario immagazzinato elettronicamente o magneticamente,<br />

rappresentato da un credito nei confronti dell’emittente, emesso a fronte del ricevimento di<br />

fondi per effettuare operazioni di pagamento, ed accettato da persone fisiche o giuridiche<br />

diverse dall’emittente. In tal senso, rispetto a quanto evinto nella precedente direttiva<br />

2000/46/EC, viene meno la precisazione in merito al supporto fisico (dispositivo<br />

elettronico usato per la memorizzazione del credito), che ha generato non poche difficoltà<br />

interpretative, laddove appariva potersi escludere l’uso dei server wallet.<br />

In merito ai “valori monetari” collocati, è importante notare che la nuova direttiva ne<br />

esclude l’ambito di applicazione, sia a quelli usati in un contesto quale quello delle c.d.<br />

Limited Networks (ad esempio le carte prepagate del tipo Closed Loop in uso presso il<br />

mondo Petrol), come definito in esenzione (Negative Scope) ex Art. 3 lettera k) della PSD ,<br />

sia a quelli impiegati per l’esecuzione di un’operazione di pagamento ex Art. 3 lettera l)<br />

della PSD. Per questa seconda esenzione, si riportano, a titolo esemplificativo, l’acquisto di<br />

contenuti digitali, quali suonerie o sfondi, che possono essere fruiti esclusivamente tramite<br />

il telefono cellulare e per i quali l’operatore di rete non agisce esclusivamente come<br />

intermediario tra l’utente di servizi di pagamento, coincidente con il fruitore del bene<br />

digitale, e il fornitore del bene digitale medesimo. La lettura in doppia negazione di questa<br />

indicazione, deve intendersi come: l’ambito di applicazione della nuova direttiva<br />

comprende quei casi in cui l’operatore di rete agisce come intermediario di un pagamento<br />

per beni o servizi (anche) non fruibili tramite il telefonino, in assenza sia di un rapporto<br />

diretto per il pagamento, sia di un rapporto diretto di tipo debitore-creditore tra il cliente<br />

dell’operatore e qualsiasi prestatore terzo di merci o servizi. La precisazione è d’obbligo<br />

laddove si vuole ricordare come, durante i lavori svolti dalla Commissione Europea, molte<br />

furono le argomentazioni afferenti il c.d. “perimetro della Moneta Elettronica” in relazione<br />

al credito prepagato degli operatori telefonici, considerabile Moneta Elettronica in base<br />

all’assunzione di un rapporto diretto fra utente di rete (al tempo stesso consumatoreacquirente)<br />

ed esercizio commerciale (ovvero il prestatore terzo di merci o servizi<br />

48


ichiamato più sopra, anche non necessariamente, al tempo stesso, utente dell’operatore<br />

telefonico), declinabile nei seguenti casi:<br />

- trasferimento diretto di “valore monetario” tra telefonini, è il caso del money<br />

transfer fra soggetti in relazione P2P o F2F;<br />

- relazione debito-credito (consumatore-esercente) instaurata grazie<br />

all’intermediazione del pagamento operata dall’operatore di rete, è il caso più<br />

generico delle relazioni B2C o P2M, dove l’operatore agisce come Issuer nei<br />

confronti dell’acquirente consumatore ed Acquirer nei confronti dell’esercente<br />

Altro aspetto rilevante riguarda su chi sono i soggetti abilitati ad emettere Moneta<br />

Elettronica. In particolare si tratta di IMEL (Istituti di Moneta Elettronica), Istituti di<br />

Credito e Uffici Postali autorizzati (nonché la BCE e le Banche Centrali Nazionali,<br />

quando non agiscano in qualità di autorità monetarie o altre autorità pubbliche, nonché gli<br />

Stati membri o le rispettive autorità regionali e locali quando agiscano in qualità di autorità<br />

pubbliche).<br />

L’emissione di Moneta Elettronica, non costituisce mai attività di raccolta depositi (come<br />

definito dalla Direttiva 2006/48/EC), in quanto utilizzabile unicamente per effettuare<br />

pagamenti (di norma di piccolo importo, o micro-pagamenti) in alternativa al contante e<br />

non come strumento di risparmio. I “valori monetari”, sono collocati in un conto gestito<br />

dall’emittente; la disponibilità di tali crediti, permette di effettuare Operazioni di<br />

Pagamento, cioé “l’atto, disposto dal pagatore o dal beneficiario, di collocare, trasferire o<br />

ritirare fondi, indipendentemente da eventuali obblighi sottostanti tra il pagatore o il<br />

beneficiario” ai sensi dell’articolo 4, punto 5) della direttiva 2007/64/CE, presso una rete di<br />

accettazione costituita da persone fisiche o giuridiche diverse dall’emittente stesso.<br />

La Moneta Elettronica viene emessa (dietro ricevimento di fondi) e rimborsata (su richiesta<br />

del detentore in qualsiasi momento ed anche parzialmente) al valore nominale. In merito<br />

alla rimborsabilità, è opportuno precisare che tale operazione, ove non contrattualmente<br />

predefinito, deve avvenire senza applicazione di alcuna commissione. Tale norma, trova<br />

margini di applicabilità che la nuova EMD ritiene ulteriormente di precisare (in termini sia<br />

confermativi sia derogatori).<br />

Laddove l’IMEL svolga la propria attività in un regime “ibrido” e le ulteriori attività<br />

esercitate non siano:<br />

49


- Servizi di Pagamento (come definiti nella PSD), erogati anche grazie la<br />

concessione di credito ad essi connessi (sempre riferendosi alla PSD);<br />

- servizi accessori/operativi connessi all’emissione di Moneta Elettronica;<br />

- gestione di Sistemi di Pagamento (fatto salvo quanto integralmente definito ex Art.<br />

28 della PSD);<br />

se il rimborso richiesto dal detentore di moneta elettronica avviene alla data di scadenza<br />

del contratto (o fino a un anno dopo) e in tale circostanza non sia possibile prevedere la<br />

quota parte dei “valori monetari” collocati che deve essere considerata Moneta Elettronica,<br />

l’IMEL deve rimborsare al valore nominale interamente i fondi reclamati. A titolo<br />

esemplificativo, può aiutare la comprensione del dettame suddetto, qualora l’attività<br />

(puntualmente non inclusa nella lista delle esenzioni più sopra riportata) fosse quella di un<br />

operatore di rete, e i fondi di cui sopra siano quelli che coincidono con il credito prepagato<br />

telefonico. Laddove il detentore di Moneta Elettronica non sia un consumatore (p.e. un<br />

esercente), che accetta di negoziare Moneta Elettronica (p.e. per la vendita di un bene), in<br />

deroga a quanto espresso in termini di rimborsabilità (piena o parziale) gravabile di<br />

commissione, la direttiva ritiene di subordinare ad un accordo contrattuale in vigore tra tale<br />

tipo di soggetto e l’IMEL stesso.<br />

In moltissimi titoli della nuova EMD, appare evidente (in quanto esplicitamente istruito,<br />

persino nei considerando di prefazione), un’obbligata duplice lettura referenziale a molti<br />

articoli del Titolo II della PSD, ovvero quello degli Istituti di Pagamento. Si ricorda in<br />

particolare come, con l’introduzione dell’Istituto di Pagamento, soggetto non bancario<br />

autorizzato ad esercire servizi di pagamento, si fosse venuta a creare una difformità nel<br />

quadro regolatorio, laddove la nuova figura di intermediario veniva abilitata ad operare nel<br />

rispetto di un regime prudenziale più leggero rispetto agli IMEL (gli attuali Istituti di<br />

Moneta Elettronica ex Art. 114-bis del T.U.B.) e non obbligata all’esercizio esclusivo<br />

dell’attività di intermediazione medesima. La PSD, attenziona dunque la nuova EMD, in<br />

particolare per ciò che concerne il regime di vigilanza prudenziale dei nuovi IMEL,<br />

laddove adattato ai rischi propri di tali istituti, in una prospettiva di armonizzazione con il<br />

regime applicabile agli Istituti di Pagamento.<br />

Sotto un regime prudenziale più leggero (rispetto a quello attualmente obbligato dalla<br />

2000/46/EC), i nuovi IMEL potranno anche esercire altre attività (quindi non solo emettere<br />

Moneta Elettronica), come ad esempio i servizi di pagamento erogabili da un Payment<br />

50


Institution (come da Allegato alla 2007/64/EC), o altre attività commerciali, come per i<br />

Payment Institutions ibridi. Ne consegue che, anche un nuovo IMEL potrà fare bundling<br />

con altre attività (purchè non in conflitto con quelle primarie già svolte) e potrà altresì<br />

esercire i medesimi servizi di un Istituto di Pagamento, a valere sul conto di pagamento (ex<br />

Art. 4 della PSD). Si sottolinea che, in tal senso, l’IMEL potrà anche concedere un credito<br />

accessorio finalizzato all’esecuzione dell’operazione di pagamento sul conto di<br />

pagamento/Moneta Elettronica (permanendo sempre il divieto di riconoscere interessi<br />

attivi e di effettuare attività di raccolta). E’ importante sottolineare che, mentre un nuovo<br />

IMEL potrà fare l’IP, non sarà mai vero il contrario (l’Istituto di Pagamento, non potrà mai<br />

emettere Moneta Elettronica, attività questa, che sarà sempre e solo autorizzata, agli IMEL<br />

alle Banche ed alle Poste).<br />

È evidente che, nella sostanza, le due definizioni tenderanno a convergere nel proprio<br />

significato tecnologico, ove in presenza di IMEL ibridi che eserciscono anche (tutti, o solo<br />

alcuni) Payment Services dei Payment Institutions. Tuttavia, entrambe le definizioni,<br />

manterranno la propria differenza nell’accezione giuridica del termine (in tal senso,<br />

saranno considerate due fattispecie diverse, a seconda dei servizi – e dei rapporti negoziali<br />

e contrattualistici con gli utenti – che su di essi saranno regolati).<br />

Anche nella nuova EMD, saranno concesse deroghe (o meglio, Banca d’Italia potrà<br />

autorizzare di derogare alcuni obblighi delle nuova direttiva) in merito alle disposizioni<br />

prudenziali, il capitale iniziale, il capitale esercizio, gli obblighi di tutela, qualora venissero<br />

incontrate condizioni particolari, nel rispetto di alcune soglie riferibili alla Moneta<br />

Elettronica media in circolazione (ovvero emessa da un IMEL).<br />

E’ importante osservare che, anche per il capitale di esercizio, saranno introdotte delle<br />

nuove regole (in analogia con quanto avviene per i Payment Institutions) correlate al c.d.<br />

Payment Business. Ad esempio, per la sola attività di emissione di Moneta Elettronica<br />

(ovvero IMEL puro), i fondi propri non potranno essere inferiori al 2% della media del<br />

credito che l”Istituto vanta nei confronti degli detentori di Moneta Elettronica emessa.<br />

I nuovi IMEL potranno accordarsi con terzi (canale o rete di distribuzione, comunque<br />

persone fisiche o giuridiche che agiscono in loro conto), per la distribuzione ed il rimborso<br />

della Moneta Elettronica. Rimane invece sempre proibita l’emissione di Moneta<br />

Elettronica tramite agenti.<br />

51


Un nuovo IMEL, inoltre, potrà ricorrere all’impiego di agenti, per esercire i soli Servizi di<br />

Pagamento (tra cui è esclusa l’emissione di Moneta Elettronica) tipici di un Istituto di<br />

Pagamento (IMEL ibridi), a condizione che vengano rispettati i dettami della PSD ex Art.<br />

17.<br />

2.2. IL PUNTO <strong>DI</strong> VISTA DELLA LETTERATURA<br />

Il complesso contesto normativo e le recenti norme che sono state emanate, come già<br />

evidenziato, hanno tra gli obiettivi principali quello di condurre verso una evoluzione del<br />

sistema dei pagamenti che porti notevoli benefici agli utilizzatori degli strumenti. È<br />

inopinabile che tali vantaggi auspicati siano correlati ad un livello di concorrenza che tuteli<br />

pienamente tutti i consumatori. In tale frangente, risulta senz’altro molto complicato<br />

comprendere il mercato delle carte di pagamento. Sia per ragioni storiche che per ragioni<br />

tecniche e strutturali, la parola concorrenza in tale settore è sempre stata pronunciata con<br />

molta diffidenza da chi conosce bene la materia. Di fatto, la presenza delle c.d. interchange<br />

fees, regolate dai circuiti di pagamento, ha alimentato negli ultimi quindici anni un acceso<br />

dibattito sul fatto che la presenza di tali commissioni potesse minare la concorrenza tra gli<br />

operatori, creare barriere all’entrata e specialmente generare un livello di prezzi più alto<br />

rispetto a quello che si potrebbe creare sul mercato in assenza di esse.<br />

Dal punto di vista regolamentare, nella UE, come chiaramente si evince dall’analisi<br />

precedentemente effettuata, la questione non è stata trattata specificatamente. La materia in<br />

questione infatti è problematica relativa alla concorrenza, affrontata caso per caso, qualora<br />

venissero riscontrate sul mercato violazioni specifiche da parte dei singoli operatori in<br />

grado di pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto e per<br />

effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato<br />

comune 7 . Ad esempio, è stata la stessa Commissione Europea, a sanzionare il circuito<br />

MasterCard allorquando questo aveva stabilito delle commissioni transfrontaliere che<br />

andavano contro i trattati Europei 8 . Infatti, con tale provvedimento la Commissione<br />

7 Trattato CE. Art. 81.<br />

8 Cfr. decisione della Commissione Europea del 19 dicembre 2007 COMP/34.579 - MasterCard,<br />

COMP/36.518 - EuroCommerce, COMP/38.580 - Commercial Cards.<br />

52


Europea ha deliberato che le commissioni interbancarie applicate da MasterCard ai<br />

pagamenti transfrontalieri con le carte di credito consumer MasterCard e di debito Maestro<br />

erano contrarie all’articolo 81 del Trattato CE e, conseguentemente, nel giugno 2008,<br />

MasterCard soppresse temporaneamente le sue commissioni interbancarie transfrontaliere.<br />

Solo nel 2009 il circuito le ha inserite nuovamente ma ponendo attenzione sia<br />

all’ammontare che alle differenze tra quelle applicate in ciascuno Stato membro 9 . Oltre a<br />

questo unico intervento a livello Europeo, anche a livello nazionale, i provvedimenti sono<br />

scattati solo nel momento in cui vi è stato un superamento dei limiti. Ad esempio,<br />

l’Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato (AGCM), dinnanzi ad un livello di<br />

interchange fees troppo elevato, ha erogato a MasterCard ed agli emittenti connessi<br />

operanti in Italia una sanzione, chiedendo inoltre il ridimensionamento a livelli non troppo<br />

distanti da quelli praticati dall’altro grande concorrente: VISA 10 .<br />

Da queste due esempi, si evince chiaramente come nell’UE non esista ancora una<br />

legislazione unica e vincolante, bensì solo dei confini, ora tracciati dalla PSD, che una<br />

volta valicati danno adito alle varie autorità indipendenti nazionali competenti in materia di<br />

intervenire. Sebbene a livello Europeo, la Commissione stia lavorando già da diversi anni,<br />

esistono tuttavia degli interventi normativi a livello nazionale che sono stati posti in essere<br />

dai singoli organi legislativi degli Stati membri. Unico caso è quello dei Paesi Bassi, dove<br />

è stato introdotto un limite alle commissioni interbancaria nel caso dell’utilizzo di carte di<br />

debito per importi inferiori ad una certa cifra. L’origine di questo principio è da ricercare in<br />

quella che è una letteratura prettamente anglosassone che negli ultimi quindici anni si è<br />

molto concentrata sul problema. In particolare, si sono formati due filoni principali. Un<br />

primo, minoritario, che non imputa alla presenza delle interchange fees alcun effetto<br />

discorsivo della concorrenza e dei prezzi, un secondo che invece ha studiato la questione<br />

rintracciando diverse opzioni volte a superare la problematica della limitazione della<br />

concorrenza nel mercato e quindi della distorsione dei prezzi nell’intero sistema produttivo<br />

che fa uso del servizio.<br />

In tale frangente, il problema va rintracciato nel fatto che in ogni transazione con carta di<br />

pagamento, l'acquirer (intermediario dell’esercente che accetta le carte di pagamento)<br />

corrisponde all'emittente (intermediario che ha emesso la carta di pagamento) delle<br />

9<br />

Cfr. comunicati stampa della Commissione Europea del primo aprile 2009 (IP/09/515) e di MasterCard di<br />

pari data.<br />

10<br />

AGCM, provvedimento 20076, 2009.<br />

53


commissioni interbancarie (multilateral interchange fees – MIF). Uno degli aspetti più<br />

rilevanti analizzati in letteratura riguarda il fatto che il livello delle MIF è determinato<br />

collettivamente nell’ambito del circuito di pagamento. Considerando il fatto che si presume<br />

che le banche/intermediari svolgano il ruolo di massimizzatori del profitto, è stato<br />

suggerito che l’impostazione della commissione interbancaria, potesse essere legato anche<br />

a problematiche di collusione e cartello tra le banche, e perciò dovesse essere<br />

regolamentato. A seguito di ciò, tra le prime analisi rilevanti in letteratura, ritroviamo<br />

Schmalensee (2002), il quale effettua un’analisi al fine di provare che le MIF generano<br />

prezzi anticompetitivi. Il suo modello è applicabile sia alle reti di carte di credito che di<br />

debito. L'elemento chiave deriva dal fatto che il comportamento delle banche issuer<br />

influisce sul comportamento delle banche acquirer (e viceversa) nel determinare il valore<br />

aggiunto da dividere su entrambi i gruppi di banche. L'idea principale del modello riguarda<br />

il fatto che la commissione interbancaria sia necessaria per aumentare il valore della<br />

transazione e distribuirla su tutte le banche che partecipano alla rete. Schmalensee (2002)<br />

sostiene che un aspetto importante di tale modello sia legato al fatto che, sotto condizioni<br />

di concorrenza imperfetta, la commissione interbancaria ottimale massimizza comunque il<br />

benessere sociale (nell’accezione convenzionalmente definita). La ragione principale è che<br />

le MIF non riducono la produzione, elemento essenziale in molti casi per la fissazione dei<br />

prezzi. Piuttosto la commissione interbancaria massimizza la produzione massimizzando i<br />

profitti per le banche.<br />

Un altro analisi teorica sulle interchange fees è fornita da Rochet e Tirole (2002). Secondo<br />

il loro modello, ad un aumento delle commissioni interbancarie è legato un aumento<br />

dell’utilizzo delle carte. L’incremento è possibile fino ad un tetto massimo, che rappresenta<br />

il limite oltre il quale i commercianti non sono più incentivati ad accettare le carte stesse in<br />

quanto i loro costi sono superiori o pari ai vantaggi per i consumatori. Elemento chiave del<br />

modello sviluppato da Rochet e Tirole (2002) attiene ad un concetto di inerzia del<br />

commerciante a pagare la commissione interbancaria. Gli autori sostengono che il motivo<br />

principale per cui gli esercenti sono concordi nel pagare tale commissione è il desiderio di<br />

ottenere un vantaggio competitivo sugli altri concorrenti.<br />

Altro studio rilevante è quello di Wright (2003), il quale estende i modelli di Schmalensee<br />

(2002) e Rochet e Tirole (2002), esaminando il livello ottimale della MIF sotto differenti<br />

54


ipotesi. Conclude che il prezzo socialmente ottimale della commissione interbancaria sia<br />

dato dalla somma dei benefici connessi agli utilizzatori delle carte ed ai commercianti.<br />

Altra problematica, analizzata in Levitin (2007) è relativa alle Merchant Restraints. In<br />

particolare, tale clausola contrattuale vieta ai commercianti di segnalare ai consumatori i<br />

costi delle diverse modalità di pagamento. Di conseguenza, i consumatori non sono<br />

consapevoli dei costi connessi alla loro scelta dello strumento ed i commercianti non<br />

possono indirizzare i consumatori verso il mezzo di pagamento per loro più conveniente.<br />

Levitin (2007) conclude che le Merchant Restraints falsano la concorrenza nel settore delle<br />

carte di credito e tra i sistemi di pagamento in generale e dovrebbero essere vietate dalle<br />

norme antitrust. Sebbene la questione sollevata da Levitin (2007) sia particolarmente<br />

rilevante e probabilmente fondata, va comunque precisato che tale regola attualmente non<br />

fa parte della totalità degli accordi tra i circuiti e gli esercenti. La presenza della clausola è<br />

condizionata alle regole presenti in ciascuno Stato (negli Usa si fa addirittura riferimento<br />

alle leggi dei singoli Stati e non a quella Federale) e talvolta anche al singolo contratto con<br />

l’esercente. In ogni caso, tale limitazione era comunque molto forte nel 2007 quando<br />

Levitin scriveva.<br />

Altro contributo rilevante è quello di Semeraro (2008), che in relazione alle MIF sostiene<br />

invece che, sebbene in passato potessero configurarsi come una copertura per l’emittente a<br />

fronte del “grace period” concesso attraverso l’utilizzo della carta, attualmente con<br />

l’introduzione del credito revolving, tale motivazione avrebbe perso validità. Anche egli<br />

conclude che l’interchange fees non dovrebbero essere applicate.<br />

In letteratura il dibattito sulle interchange fees e su chi dovesse pagarne il costo, ha assunto<br />

sempre maggior rilevanza anche alla luce del fatto che in alcuni Stati è permesso il ricarico<br />

sul consumatore. Ad esempio, Gans e King (2002) analizzano teoricamente il caso<br />

Australiano dove il costo delle MIF dal 2003 può essere imputato dall’esercente al<br />

consumatore attraverso la maggiorazione. La loro analisi teorica non arriva però ad una<br />

conclusione univoca rispetto alla validità di un modello del genere in termini economici<br />

(aspetti concorrenziali e di costo).<br />

Un contributo ulteriore invece è proposto da Wilko et al. (2009). Gli autori effettuano<br />

un’analisi del mercato dei Paese Bassi, l’unico Europeo a permettere il ricarico sul<br />

consumatore nel caso dell’utilizzo di carte bancomat sotto una certa cifra. In tale contesto<br />

rilevano che nel 2006, il 20% dei commercianti hanno optato per questa opzione a fronte di<br />

55


pagamenti effettuati con carte di debito. Si trattava principalmente di piccoli operatori al<br />

dettaglio ed ovviamente per importi transati contenuti. Nella loro ricerca gli autori<br />

concludono che le condizioni poste hanno influenzato la modalità di pagamento dei<br />

consumatori, in quanto a seguito della maggiorazione, gran parte di loro hanno optato per il<br />

pagamento con moneta legale.<br />

Altro contributo decisamente rilevante è quello di Zywicki (2010), il quale risulta convinto<br />

che l’introduzione di una normativa volta a permettere l’imputazione delle interchange<br />

fees sui consumatori, sia generatrice di contrazione del credito, costi e tassi più alti.<br />

Contrariamente a questa impostazione si schiera ancora Levitin che nel 2008, auspica una<br />

regolamentazione del settore. Pertanto in Levitin (2008) è evidente la critica verso<br />

l'American Bankers Association's Study on Credit Card Regulation. Punto focale della<br />

critica di Levitin (2008) riguarda la negazione che le carte siano risk – based. In<br />

particolare, l’autore ritiene che la diminuzione dei tassi applicati e dei costi, invocata<br />

dall’ABA per difendere la concorrenzialità del settore, non è legata esclusivamente ad un<br />

concetto di diminuzione del rischio dei prenditori (come sostenuto dall’ABA) ma<br />

semplicemente dal declino dei tassi degli ultimi 20 anni. Inoltre le carte di credito non<br />

sostituiscono le forme di credito al consumo ma sono un mezzo di accesso supplementare,<br />

oltre ovviamente ad un comodo mezzo di pagamento. In tale frangente, l’autore conclude<br />

asserendo che una regolamentazione sia necessaria.<br />

Mentre Simon, Smith e West esaminano empiricamente l’effetto della<br />

riduzione/modificazione delle MIF in Australia e Ching e Hayashi simulano come l’uso<br />

delle carte possa essere influenzato in seguito alla eliminazione dai reward programs negli<br />

USA (finanziati interamente o in parte dalla MIF), Rochet and Wright (2010), offrono una<br />

interpretazione teorica su quale possa essere il livello delle MIF, là dove fosse imposto<br />

dalle autorità un tetto massimo al fine di massimizzare il vantaggio per il consumatore.<br />

L’approccio che i due autori propongono, rappresenta un mutamento significativo rispetto<br />

a meno recenti contributi, in quanto l’analisi non presenta una distinzione formale tra chi<br />

utilizza la carta a scopo di finanziamento e chi no. Poiché le autorità regolamentari di<br />

diversi paesi stanno cercando di definire quale possa essere il giusto livello di MIF, Rochet<br />

and Wright propongono un modello dove le due tipologie di utilizzatori sono considerati<br />

congiuntamente. Di fatti, lo studio di Rochet and Wright (2010) è fortemente connesso ad<br />

56


una pubblicazione effettuata dal States Government Accountability Office a fine 2009 11<br />

(GAO 10-45). In tale contesto, oltre all’analisi del mercato USA delle carte di pagamento,<br />

sono state rintracciate quattro opzioni possibili volte a tramutarsi in un futuro in una<br />

regolamentazione. Va da se, che tutte e quattro le opzioni evidenziate trovano riscontro<br />

nella letteratura già citata. In tale contesto, tra le diverse azioni previste per la salvaguardia<br />

della concorrenza, GAO (10-45) ne rintraccia una prima che fa riferimento alla possibilità<br />

di inserire un tetto massimo per la definizione delle interchange fees. Ovviamente l'intento<br />

è quello di ridurre i costi per i commercianti e di conseguenza anche potenzialmente per i<br />

consumatori. Ad esempio, la costituzione di una autorità o commissione apposita, con<br />

l’obiettivo specifico di regolare le commissioni ad un tasso unico o ad un tasso medio,<br />

potrebbe rendere concreta questa opzione. L’autorità, dovrebbe confrontarsi con gli attori<br />

che partecipano al mercato, quali i circuiti, gli emittenti, gli acquirer e gli esercenti per<br />

diminuire le commissioni. Tale opzione, studiata pressoché contestualmente in Rochet and<br />

Wright (2010), è quella utilizzata in Australia dal 2003. Infatti, la Reserve Bank of<br />

Australia (RBA) ha fissato un limite in base al quale le interchange fees devono<br />

necessariamente rientrare. In particolare, è stato utilizzata la media ponderata delle<br />

commissioni imposte da MasterCard e Visa. Come già detto, anche la Commissione<br />

europea ha utilizzato questa opzione, anche se in maniera decisamente parziale. Si fa<br />

riferimento infatti all’accordo raggiunto con MasterCard, che limita l’interchange fee<br />

media che può essere richiesta per le operazioni transfrontaliere nell'Unione europea.<br />

Inoltre, i governi di altri Paesi, come ad esempio quello federale del Messico, hanno<br />

lavorato con gli operatori del settore per ridurre volontariamente i tassi di tali commissioni<br />

interbancarie. 12<br />

Teoricamente, i commercianti potrebbero effettuare una riduzione dei prezzi se le<br />

commissioni interbancarie fossero limitate. Stante il fatto che tale effetto risulterebbe<br />

efficacie qualora le merchant fees non rimanessero invariate e pertanto, quanto non<br />

corrisposto in termini di interchange fees, non fosse poi in alcun modo rigirato attraverso<br />

altre commissioni in qualsivoglia maniera, risultano interessanti le evidenze riscontrate<br />

sempre in GAO (10-45) a seguito dello studio empirico effettuato. In particolare, da una<br />

11 United States Government Accountability Office, Credit cards rising interchange fees have increased costs<br />

for merchants, but options for reducing fees pose challenges, november 2009.<br />

12 Cfr. United States Government Accountability Office, Credit and debit cards federal entities are taking<br />

actions to limit their interchange fees, but additional revenue collection cost savings may exist, may 2008.<br />

57


serie di interviste è emerso che molti commercianti risultavano molto preoccupati dal fatto<br />

che le loro commissioni da pagare agli acquirer erano aumentate considerevolmente negli<br />

ultimi anni. Alcuni commercianti in settori molto competitivi, come ad esempio quello<br />

della distribuzione al dettaglio del carburante hanno evidenziato un continuo<br />

assottigliamento dei loro già esigui margini a causa dell’aumento delle commissioni, non<br />

potendo loro in alcun modo aumentare i prezzi per coprire tali aumenti. Un rappresentante<br />

di un franchise ha invece evidenziato che se a seguito della limitazione, le commissioni<br />

interbancarie fossero state bloccate al loro tasso attuale, la redditività nel lungo termine<br />

sarebbe stata a suo parere garantita. Inoltre, l’opzione che si sta analizzando potrebbe<br />

portare beneficio ai consumatori attraverso la riduzione dei prezzi e potenzialmente si<br />

potrebbe costituire un maggior risparmio in grado di alimentare maggiori consumi.<br />

Tuttavia, molti operatori del settore hanno riconosciuto che è alquanto difficile dimostrare<br />

un legame diretto tra le interchange fees ed i prezzi più bassi. Sebbene molti commercianti<br />

e loro rappresentanti sostengano che, il commercio al dettaglio è una delle industrie più<br />

competitive, i rivenditori abbasserebbero subito i prezzi se le commissioni diminuissero.<br />

Tuttavia, ciò non vale per altre tipologie di industrie. Ad esempio, nel caso di aziende<br />

erogatrici di servizi pubblici, i prezzi non potrebbero mutare senza una preventiva<br />

approvazione dai loro organismi di regolamentazione. Diversi economisti hanno sostenuto<br />

che la capacità dei commercianti di trasferire il loro risparmio dovuto a minori<br />

commissioni dipende evidentemente dalla loro dimensione e quota di mercato, così come<br />

da altri fattori minori. Mentre l'importo della riduzione di prezzo potrebbe dipendere da<br />

questi fattori, alcuni studi hanno dimostrato che una riduzione delle interchange fees per i<br />

rivenditori del settore della benzina può portare a risparmi per i consumatori 13 .<br />

La Reserve Bank of Australia ha stimato che il risparmio per i consumatori australiani,<br />

grazie all’intervento sulle fees ha generato risparmi per oltre 1,1 miliardi di dollari<br />

australiani nel periodo tra marzo 2007 e febbraio 2008. Tuttavia, i tecnici hanno parlato di<br />

stime ed hanno riconosciuto che sarebbe molto difficile fornire prove inconfutabili di<br />

questi risparmi. Altri hanno sostenuto che i commercianti australiani non abbiano in alcun<br />

modo trasferito tale risparmio ai consumatori, alcuni dei quali citando la letteratura<br />

13 Borenstein S., Cameron A.C., and Gilbert R., “Do Gasoline Prices Respond Asymmetrically to Crude Oil<br />

Price Changes?” The Quarterly Journal of Economics, 112, no. 1 (February 1997): 305-339.<br />

58


economica che sostiene che una tale riduzione dei costi commerciali non incide sui prezzi<br />

al dettaglio molto rapidamente, anche nel caso di un contesto di elevata concorrenza 14 .<br />

È evidente che la limitazione delle interchange fees porterebbe ad una probabile<br />

diminuzione delle entrate degli emittenti. Tuttavia l'impatto dipenderebbe in gran parte dal<br />

modo in cui la limitazione venisse implementata. Per esempio, se questa fosse fissata ad un<br />

livello significativamente inferiore ai tassi correnti e applicata a tutte le diverse<br />

interchange fees, tutti gli emittenti ne sarebbero colpiti. Ma un tetto potrebbe anche essere<br />

fissato ad un tasso relativamente alto, come ad esempio al tasso massimo per le carte di<br />

credito standard, e per alcuni emittenti potrebbe non esserci differenza rispetto alla<br />

situazione attuale. Gli emittenti di carte, in particolare quelli di dimensione inferiore si<br />

oppongono a qualsiasi opzione che diminuisca le loro entrate in modo significativo.<br />

Secondo alcuni operatori del settore, i piccoli emittenti si affidano maggiormente a tali<br />

entrate rispetto a quanto fanno le grandi banche, i cui proventi maggiori derivano dagli<br />

interessi e dalle altre commissioni imputate direttamente ai titolari. Di fatto si potrebbe<br />

ricadere in una situazione dove i piccoli emittenti non sarebbero più in grado di offrire i<br />

servizi aggiuntivi (ad esempio i premi) e quindi perderebbero capacità competitiva con i<br />

maggiori emittenti. Si potrebbe essere di fronte ad uno spiazzamento di parte dell’offerta.<br />

Si consideri inoltre che un’altra possibile conseguenza potrebbe essere quella di far passare<br />

le minori entrate dai commercianti ai titolari di carta. Alcuni studi hanno sostenuto che un<br />

tale cambiamento porterebbe a risultati più efficienti, in quanto sarebbero i titolari stessi a<br />

pagare per i servizi aggiuntivi, oppure, come alcuni economisti hanno fatto notare, i titolari<br />

di carta di fronte a maggiori costi per l'utilizzo delle proprie carte di credito potrebbero<br />

modificare il loro comportamento usando le carte a premi meno frequentemente e optare<br />

per metodi di pagamento alternativi, quali ad esempio le meno onerose carte di debito.<br />

Altri economisti hanno invece sostenuto che gli eventuali risparmi per i consumatori per i<br />

prezzi più bassi non sarebbero sufficienti a compensare gli impatti negativi sui titolari<br />

(aumento delle commissioni annuali, altre commissioni, diminuzione del valore dei punti<br />

premio, incremento dei tassi di interesse e diminuzione del credito disponibile). A titolo<br />

esemplificativo, in Australia, le prestazioni aggiuntive per i titolari di carta, è sceso in<br />

14 Stillman R. et Al. “Regulatory Intervention in the Payment Card Industry by the Reserve Bank of<br />

Australia: Analysis of the Evidence,” CRA International, London, United Kingdom: Apr. 28, 2008.<br />

59


media del 23 per cento tra il 2003-2007 a seguito della riforma delle interchange fees 15 .<br />

Inoltre, un limite alle interchange fees potrebbe generare una perdita di profitti per i<br />

commercianti qualora l’introduzione di questa opzione comportasse una diminuzione delle<br />

vendite complessive al dettaglio o una riduzione della quantità di credito disponibile per i<br />

titolari di carte. In merito, infatti, alcuni operatori del settore ed altri studi hanno indicato<br />

che:<br />

- i consumatori tendono a spendere somme più rilevanti in caso di pagamenti<br />

effettuati con carte di credito rispetto a quando utilizzano altri metodi di<br />

pagamento;<br />

- i consumatori tendono ad utilizzare maggiormente carte di credito connesse a<br />

sistemi premianti rispetto a carte normali.<br />

Di fatto, l’introduzione del limite potrebbe portare ad un aumento dei canoni annuali per<br />

gli utenti ed una riduzione dei premi. A seguito di ciò è abbastanza plausibile ipotizzare<br />

una riduzione della spesa con tali carte e perciò una riduzione delle vendite complessive<br />

per i commercianti. Infatti, gli emittenti, potendo contare su ricavi inferiori da interchange<br />

fees potrebbe decidere che alcuni programmi fedeltà sono troppo costosi da mantenere e<br />

potrebbero anche ridurre la disponibilità di credito, inclusa quella per gli esercizi<br />

commerciali che dipendono dal credito per finanziare le spese aziendali. Ad esempio, nel<br />

contesto statunitense, i risultati del sondaggio nazionale sullo Small Business indicano che<br />

circa il 74 per cento delle imprese di piccole dimensioni utilizzano carte di credito<br />

aziendali e comunque circa il 39 per cento utilizza le carte di credito personali per<br />

l’impresa 16 .<br />

Se l'opzione di porre un limite alle interchange fees fosse scelta, la più grande sfida per<br />

l'attuazione sarebbe quella di stabilire e mantenere un livello che effettivamente bilanci i<br />

costi tra i circuiti, gli emittenti, gli esercenti ed i consumatori, condizione che al momento<br />

la letteratura ritiene particolarmente difficili da raggiungere.<br />

In Australia, l’impostazione del limite è stata effettuata utilizzando un approccio basato sui<br />

costi (cost-based). Di fatto, hanno scelto un tetto sulla base dei costi che gli emittenti<br />

dovrebbero sostenere per<br />

15<br />

Reserve Bank of Australi, Reform of Australia’s Payment System: Issues for the 2007/2008 Review,<br />

Sydney, Australia: May 2007.<br />

16<br />

National Federation of Independent Business Research Foundation, “Credit Cards,” National Small<br />

Business Poll 8, no. 3, 2008.<br />

60


- l'autorizzazione e l'elaborazione;<br />

- il rischio di frode e la prevenzione delle frodi;<br />

- il grace period.<br />

In particolare, in Australia, non sono stati inclusi i costi derivanti dalle perdite su crediti.<br />

In ogni caso, un approccio del genere richiederebbe conoscenze specifiche dei benefici e<br />

dei costi dei diversi metodi di pagamento, alcuni dei quali sono spesso difficili da misurare<br />

con precisione. Altro problema, tutt’altro che irrilevante, riguarda la questione su quali<br />

costi dovrebbero essere coperti dalle interchange fees. Ovviamente risultano posizioni<br />

diverse e contrastanti sia in letteratura che nel dibattito attuale tra i vari operatori del<br />

settore. Va da se che uno degli interrogativi principali fa riferimento al fatto che le<br />

interchange fees debbano coprire le perdite su credito. Di contrasto a questa teoria vi è chi<br />

ritiene invece che tali perdite debbano essere coperte con gli interessi. Tuttavia, sebbene<br />

questo discorso assume rilevanza in un contesto anglosassone dove le carte di credito sono<br />

principalmente revolving, ben diversa è la situazione in Europa, dove una gran parte della<br />

massa transata fa riferirimento a carte esclusivamente a saldo. Pertanto, sembrerebbe<br />

plausibile ipotizzare, che nel momento in cui si deve misurare il costo per il grace period,<br />

deve essere stimato anche il rischio che il fido utilizzato non sia saldato. Nel caso invece di<br />

carte revolving sembra essere più coerente associare il rischio di mancato pagamento al<br />

tasso d’interesse praticato.<br />

Una seconda opzione auspicata in GAO 10-45 per rispondere alle preoccupazioni inerenti<br />

alle interchange fees, fa rifermento alla possibilità di incrementare la trasparenza per i<br />

consumatori. Attraverso una loro maggiore consapevolezza si ritiene che questi possano<br />

modificare le proprie abitudini di pagamento. Le commissioni potrebbero essere rese note<br />

sulle ricevute di vendita per i consumatori, sulle note rilasciate dai POS, o attraverso avvisi<br />

che i commercianti potrebbero manifestare ai propri clienti. Tuttavia tale opzione risulta<br />

difficilmente praticabile per il fatto che i commercianti non sono in grado di accertare i<br />

costi commissionali fino a quando non viene fatta l’elaborazione del pagamento. Di fatti, le<br />

interchange fees variano a seconda del tipo di carta utilizzata e del metodo di pagamento<br />

(ad esempio carta con o senza chip, tecnologia contactless, ecc.).<br />

Rivelare l’ammontare commissionale ai consumatori potrebbe generare una riduzione dei<br />

costi per i commercianti qualora i consumatori limitassero l’uso delle carte relativamente<br />

più costose. Solo a quel punto, gli esercenti potrebbero riflettere il risparmio derivante<br />

61


dalla nuova abitudine sui prezzi delle merci. Tuttavia, tale effetto e tutt’altro che scontato,<br />

in quanto è assolutamente incerto che i consumatori possano ragionare in tale maniera,<br />

specialmente nel momento in cui si parla di cifre unitarie veramente irrisorie. Oltretutto<br />

tale comunicazione può essere fonte di confusione per i consumatori. Sempre in<br />

riferimento all’intervista in GAO 10-45, commercianti, emittenti, e circuiti di carte hanno<br />

espresso la preoccupazione che i loro clienti potrebbero non capire le informazioni e<br />

potrebbero fraintendere le spese commissionali elencate nelle ricevute o nell’estratto conto<br />

come un costo aggiuntivo, piuttosto che come una componente del prezzo totale. Inoltre, i<br />

commercianti intervistati nel suddetto studio, hanno ribadito che è molto difficile per i<br />

cassieri distinguere tra i numerosi tipi di carte di debito e di credito, che hanno diverse<br />

commissioni. A seguito di ciò, potrebbe essere molto complicato per un cassiere<br />

comunicare con chiarezza al consumatore la interchange fees per la specifica operazione.<br />

In tale circostanza sussiste anche una ulteriore problematica: la parte responsabile della<br />

divulgazione delle informazioni per i consumatori dovrebbe sostenere dei costi per<br />

l’aggiornamento della sua tecnologia per consentire l’evidenza di tali informazioni. Inoltre<br />

per la divulgazione degli scontrini, i commercianti dovrebbero sostenere il costo di<br />

cambiarli. Anche per gli emittenti tali maggiori informazioni sugli estratti conto della carta,<br />

rappresentano voci di costo.<br />

Una terza opzione potrebbe essere quella di vietare ai circuiti di stabilire regole per gli<br />

esercenti che limitano la loro capacità di discriminare tra diversi tipi di carte, o di applicare<br />

un supplemento per l'accettazione delle stesse. L’obiettivo di questa opzione è quello di<br />

diminuire i costi per i commercianti che accettano le carte, consentendo loro di indirizzare<br />

i loro clienti verso forme meno costose di pagamento. Come già precedentemente<br />

anticipato, i circuiti generalmente impongono regole agli esercenti che accettano le loro<br />

carte, come quelle di non permettere loro di aggiungere una maggiorazione o discriminare<br />

tra le diverse carte emesse dalla stessa rete o di non accettare importi minimi di acquisto.<br />

Per gli esercenti, il vantaggio principale di eliminare una o più delle restrizioni imposte dai<br />

circuiti per l'accettazione delle carte potrebbe portare ad una riduzione dei costi.<br />

Questa opzione potrebbe anche migliorare il potere contrattuale degli esercenti con i<br />

circuiti e gli emittenti. Secondo alcuni operatori del settore e ricercatori, l’unica leva che<br />

attualmente i commercianti hanno per controllare la loro spesa in interchange fees è quello<br />

di rifiutare di accettare tutte le carte di un dato network. Tuttavia, data la quota di mercato<br />

62


di Visa e MasterCard , i clienti si aspettano di essere in grado di utilizzare le carte in una<br />

grande varietà di esercizi commerciali, ed è sicuramente lecito e plausibile che gli esercenti<br />

pensino che potrebbero perdere fatturato qualora si rifiutassero di accettare tutte le carte da<br />

uno di questi circuiti. Va da se che la gestione dei costi e quindi dei prezzi, sarebbe più<br />

facile qualora fosse possibile applicare un supplemento o fosse possibile rifiutare le carte<br />

con commissioni maggiori.<br />

Anche questa opzione potrebbe ridurre i costi per gli esercenti qualora i consumatori si<br />

spostassero dalle carte più costose (come le carte premi) a quelle meno costose (come ad<br />

esempio le carte di debito). Alcuni operatori del settore e accademici hanno sostenuto che<br />

un tale cambiamento porterebbe a risultati rilevanti come la diminuzione dei prezzi per i<br />

consumatori. Come già accennato, tutti i consumatori, anche coloro che pagano in contanti<br />

o assegno, sostengono il costo delle spese dei commercianti per l'accettazione delle carte. I<br />

fautori di questa opzione ritengono che senza l’evidenza dei costi dei meccanismi di<br />

pagamento differenti, come l'accettazione limitata delle carte, il supplemento o gli sconti<br />

per l’accettazione di un metodo piuttosto che un altro, i consumatori possono essere indotti<br />

ad abusare di carte con interchange fees relativamente più elevate, poiché per loro più<br />

convenienti a parità di condizioni. Vi è peraltro anche qualche evidenza empirica che<br />

dimostra che i supplementi posso cambiare le modalità di comportamento dei consumatori.<br />

Ad esempio, lo studio di Bolt et Al nel 2009 17 , condotto nei Paesi Bassi, dove sono<br />

permesse le maggiorazioni sulle carte di debito, ha mostrato che i consumatori hanno<br />

alterato il loro comportamento in risposta alla nuova normativa. Mentre il 25 per cento dei<br />

consumatori intervistati ha dichiarato che avrebbero usato le loro carte di debito,<br />

indipendentemente dal sovrapprezzo applicato, la maggioranza ha dichiarato che il<br />

sovrapprezzo ha influenzato la loro scelta di pagamento, specialmente per le somme<br />

inferiori ai 15 euro. Un sondaggio condotto in Norvegia ha anche illustrato che i<br />

consumatori sono molto sensibili ai prezzi che variano in base al metodo di pagamento 18 .<br />

In ogni caso, è evidente che la rimozione di tali regole possa influenzare in diverso modo<br />

tutti gli attori del sistema: titolari, emittenti, acquirer, e circuiti. Più precisamente, i titolari<br />

potrebbero non essere più in grado di utilizzare le loro carte in moltissimi esercizi<br />

17 Bolt W., Jonker N., Van Renselaar C., Incentives at the Counter: An Empirical Analysis of Surcharging<br />

Card Payments and Payment Behaviour in the Netherlands, Nederlandsche Bank, December 2008.<br />

18 Humphrey D., Kim M., and Vale B., Realizing the Gains from Electronic Payments: Costs, Pricing, and<br />

Payment Choice,” Journal of Money, Credit and Banking 33, No. 2 - 2001: 216-234.<br />

63


commerciali come ora e potrebbe affrontare un aumento dei costi diretti per l'utilizzo della<br />

carta. Gli emittenti e gli acquirer potrebbero essere danneggiati qualora vi fosse un<br />

trattamento diverso tra gli utenti delle carte ed i consumatori che utilizzano altri metodi di<br />

pagamento come il contante. Ad esempio gli esercenti di attività commerciali che operano<br />

in mercati meno competitivi potrebbero impostare i supplementi ad un livello superiore a<br />

quanto sarebbe effettivamente necessario per coprire le loro merchant fees, generando così<br />

un nuovo flusso di entrate. Si dovrebbe pertanto riflettere sull’opportunità di mettere un<br />

tetto massimo per il supplemento. Inoltre, si rileva che i consumatori potrebbero avere<br />

meno scelta, qualora gli emittenti di piccole dimensioni non fossero più in grado di<br />

garantire un business redditizio e quindi siano costretti ad uscire dal mercato a causa delle<br />

ridotte entrate. Inoltre, se un minor numero di consumatori utilizzano le carte ed un minor<br />

numero di commercianti le accettano, i benefici complessivi per il sistema derivanti dal<br />

loro utilizzo potrebbe diminuire. Infatti è decisamente indubbio ch il sistema delle carte<br />

porta benefici al maggior utilizzo delle carte.<br />

Se i consumatori dovessero orientarsi a carte meno onerose per gli esercenti, gli emittenti<br />

potrebbero vedere i loro ricavi diminuire. Pertanto si potrebbe osservare una diminuzione<br />

dei piccoli operatori. Tuttavia la RBA ha riferito che le nuove regole non hanno ridotto il<br />

numero di piccoli emittenti che offrono carte di credito. Contrariamente, gli istituti più<br />

piccoli hanno trovato commercialmente vantaggioso esternalizzare una parte o tutte le loro<br />

attività di emissione a grandi istituti finanziari o emittenti specializzati in modo da<br />

razionalizzare i costi. In tali accordi di esternalizzazione, le carte portano ancora il nome<br />

del piccolo emittente, ma sono gli altri operatori specializzati che forniscono i servizi<br />

necessari. Per preservare la capacità dei piccoli emittenti di emettere carte con successo, è<br />

stato anche suggerito che gli esercenti potrebbero essere autorizzati a rifiutare le carte sulla<br />

base dei costi, ma dovrebbe essere vietato discriminare le carte sulla base dell’emittente.<br />

Sempre in Australia, dove dal 2003 è consentito ai commercianti di applicare il<br />

supplemento, molti di questi hanno scelto di non farlo. In particolare, secondo la Reserve<br />

Bank of Australia, a giugno 2009, solo circa il 18 per cento di commercianti molto piccoli,<br />

64


il 20 per cento dei piccoli, il 26 per cento dei grandi, il 34 per cento di quelli molto grandi 19<br />

hanno riscosso maggiorazioni per i pagamenti con carte 20 .<br />

Uno studio sui sovrapprezzi sulle carte di debito nei Paesi Bassi, invece, ha rilevato che<br />

circa il 22 per cento dei commercianti ha aggiunto una commissione per il pagamento con<br />

una carta di debito (per le vendite al di sotto di €10) 21 .<br />

I risultati di un sondaggio nazionale dalla U.S. FNIB, indicano che il 29 per cento delle<br />

aziende statunitensi di piccole dimensioni che accettano pagamenti con carta di credito<br />

applicano un supplemento per i pagamenti con carta se i loro contratti con i circuiti lo<br />

permettono, e circa il 13 per cento hanno attualmente un importo minimo di acquisto con<br />

carta di credito 22 .<br />

Una quarta opzione suggerita, prevede invece la possibilità di permetterebbe agli esercenti<br />

di negoziare direttamente con gli emittenti di carte, al fine di raggiungere un accordo sulle<br />

interchange fees da applicare. Secondo i suoi sostenitori, questa opzione offrirebbe una<br />

leva efficace agli esercenti da utilizzare sia con i circuiti che con gli emittenti, al fine di<br />

negoziare tassi e condizioni potenzialmente generatori di costi inferiori. Come già discusso<br />

in precedenza, alcuni hanno sostenuto che gli esercenti, in particolare quelli di piccole<br />

dimensioni, non siano in grado di negoziare con i circuiti o gli emittenti, in parte a causa<br />

delle quote di mercato di Visa, MasterCard, e delle quote dei maggiori emittenti. Tuttavia,<br />

anche i maggiori esercenti USA, come si evince in GAO 10-45 hanno fallito i negoziati<br />

con i circuiti perché hanno decisamente bisogno di accettare le carte Visa e MasterCard per<br />

mantenere i loro clienti e quindi devono pagare qualsiasi prezzo questi impongano. Altri<br />

magari non sono neanche a conoscenza della possibilità di negoziare. Altri ritengono<br />

invece che sarebbe necessaria una contrattazione collettiva in modo da generare un sistema<br />

più equo volto a fissare un unico tasso e non tanti tassi differenziati in base al tipo di<br />

settore, al volume delle vendite e ad altri fattori. Tuttavia, come accennato in precedenza,<br />

qualsiasi opzione che riduca le interchange fees potrebbe avere effetti opposti sulle diverse<br />

parti interessate (ad esempio, diminuzione dei costi per gli esercenti ma minore<br />

19<br />

Molto piccoli: fatturato annuo tra AUD 1-5 milioni. Piccoli: fatturato annuo tra AUD 5-20 milioni. Grandi:<br />

fatturato annuo tra AUD 20-340 milioni. Molto grandi: fatturato annuo oltre AUD 340 milioni.<br />

20<br />

East & Partners, Australian Merchant Acquiring & Cards Markets: Special Question Placement Report,<br />

Sydney, Australia: June 2009.<br />

21<br />

Bolt W., Jonker N., Van Renselaar C., Incentives at the Counter: An Empirical Analysis of Surcharging<br />

Card Payments and Payment Behaviour in the Netherlands, Nederlandsche Bank, December 2008.<br />

22<br />

NFIB Research Foundation, “Credit Cards,” National Small Business Poll 8, no. 3 (2008).<br />

65


disponibilità di credito per i titolari e quindi minore potenzialità di speso, prezzi più bassi<br />

delle merci ma costi più alti per i titolari).<br />

Alla luce di queste riflessioni, i principali due circuito mondiali per valori transati, Visa e<br />

Mastercard, d’accordo con alcune banche statunitensi di rilevanza sistemica, in luglio 2012<br />

hanno raggiunto uno storico accordo extragiudiziale con circa sette milioni di<br />

commercianti negli Stati Uniti che hanno avviato un'azione legale nei loro confronti per le<br />

commissioni pagate. In particolare, circuiti e banche verseranno un risarcimento da circa 7<br />

miliardi di dollari, ma soprattutto sarà possibile effettuare il surcharge sul cliente. Tale<br />

accordo rispetta comunque le leggi dei singoli Stati, anche quelle dei dieci in cui ci sono<br />

leggi che proibiscono sovrapprezzi (tra cui New York, California e Texas) ed è vincolato<br />

alla approvazione dalla Corte distrettuale degli Usa che Entro fine 2012, inizio 2013<br />

prenderà una decisione.<br />

66


3. L’evoluzione degli strumenti di pagamento a livello globale<br />

ed in Italia: un’analisi empirica<br />

In questo capitolo è stata realizzata un’analisi empirica volta a valutare l’evoluzione<br />

dell’utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi al contante in ventuno Stati sovrani.<br />

Sono stati valutati i volumi transati, opportunamente corretti in base ai poteri di acquisto<br />

delle monete, e la propensione all’utilizzo dei consumatori. A seguito del confronto con il<br />

caso australiano, l’analisi ha posto in luce come le regole ed i vincoli normativi abbiano<br />

influito sulla propensione all’utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi al contante.<br />

Sempre in questo capitolo, si è focalizzata l’attenzione sul caso italiano, studiando il<br />

mercato delle carte di credito. In particolare, sono state indagate le caratteristiche della<br />

totalità dell’offerta delle carte di credito da parte degli emittenti di natura bancaria, al fine<br />

di determinare le motivazioni per le quali l’Italia presenta un sviluppo degli strumenti di<br />

pagamento non in linea con quello della maggior parte dei Paesi industrializzati. In questo<br />

frangente, per giungere ad un risultato quantitativo, si è elaborata una metodologia (GO)<br />

che ricomprendesse sia i valori quantitativi che qualitativi.<br />

3.1. DATA-SET<br />

Al fine di valutare, da un lato la dinamica evolutiva degli strumenti di pagamenti a livello<br />

globale, e dall’altro il grado di concorrenza raggiunto in Italia nello specifico settore delle<br />

carte di credito, sono stati costruiti due data-set differenti in modo da poter rispondere in<br />

maniera adeguata ad i due quesiti posti.<br />

3.1.1. Data-set – 1<br />

La costruzione del data-set – 1 ha presentato diverse difficoltà dovute alla necessità di<br />

reperire dati di diversi Stati che fossero realmente confrontabili. Infatti, spesso accade che,<br />

a parità di obiettivo da raggiungere, le misurazioni effettuate in due Paesi diversi sono<br />

basate su metodologie diverse e pertanto portano necessariamente ad interpretazioni<br />

diverse. Si consideri, ad esempio, il calcolo del Prodotto Interno Lordo, la cui metodologia<br />

67


di misurazione spesso differisce tra uno Stato e l’altro, pur riferendosi sempre allo stesso<br />

concetto. In tale contesto, il data-set – 1 è stato costruito facendo riferimento a fonti di dati<br />

il più omogenee possibile. Per questa motivazione, si è scelta la Banca dei Regolamenti<br />

Internazionali (Bank of International Settlements – BIS) come principale fonte di dati<br />

grezzi da elaborare.<br />

Nello specifico, il data-set – 1 è composto da quattro sezioni, ciascuna dedicata ad un<br />

singolo strumento di pagamento:<br />

1. Carte di pagamento<br />

2. Bonifici<br />

3. Addebiti diretti<br />

4. Assegni<br />

Per ciascuno degli strumenti di pagamento indicati sono stati individuate, per il periodo tra<br />

il 2005 ed il 2010, numero e ammontare di transazioni annue. L’analisi è stata condotta su<br />

ventidue Paesi, di cui, sempre dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, è stato reperito<br />

il numero di abitanti ed il PIL per ognuno degli Stati indagati 23 . La scelta dei Paesi da<br />

inserire nel campione è stata condizionata unicamente dalla disponibilità dei dati. Gli altri<br />

Stati del Globo, per un motivo o per l’altro, non comunicano alla Banca dei Regolamenti<br />

Internazionali le variabili necessarie per il perseguimento degli scopi del presente lavoro.<br />

In ogni caso, nella tabella 3.1 si evidenzia il campione di Nazioni ed il relativo codice<br />

identificativo:<br />

23 Fa eccezione il rilevamento per il 2010 della popolazione di Regno Unito e Giappone, il cui ammontare è<br />

stato ricavato dal World Economic Outlook Database di aprile 2012.<br />

68


Tab. 3.1 – Gli Stati presenti nel campione<br />

STATO CO<strong>DI</strong>CE STATO CO<strong>DI</strong>CE<br />

Australia AUS<br />

Messico<br />

Belgio BEL<br />

Paesi Bassi<br />

Brasile BRA<br />

Russia<br />

Canada CAN<br />

Sud Arabia<br />

China CHI<br />

Singapore<br />

France FRA<br />

Sud Africa<br />

Germania GER<br />

India<br />

IND<br />

Italy<br />

ITA<br />

Giappone JAP<br />

Corea KOR<br />

24<br />

MEX<br />

NDL<br />

RUS<br />

SAR<br />

SGP<br />

SAF<br />

Svezia SWE<br />

Svizzera SWI<br />

Turchia TUR<br />

Regno Unito UK<br />

USA<br />

US<br />

A causa della limitata disponibilità dei dati, il campione finale è stato decurtato dal Sud<br />

Africa e si è pertanto attestato a ventuno unità.<br />

Altra variabile indipendente inserita nel data-set – 1 sono i coefficienti di conversione delle<br />

monete nazionali secondo la teoria della parità dei poteri d’acquisto, al fine di normalizzare<br />

il valore delle transazioni effettuate con strumenti di pagamento ed il PIL di ciascun Paese.<br />

In particolare, la valuta di riferimento utilizzata è il dollaro USA ed i coefficienti di<br />

conversione sono stati reperiti:<br />

- per gli anni tra il 2005 ed il 2009 dal Penn World Table 7.0<br />

- per il 2010 dal Penn World Table 7.1.<br />

Tali analisi e rilevazioni, prodotte dal Center for International Comparisons of Production,<br />

Income and Prices alla University of Pennsylvania sono utilizzate anche da Istituzioni del<br />

massimo livello, come ad esempio la Banca dei Regolamenti Internazionali ed il Fondo<br />

Monetario Internazionale.<br />

Il data-set – 1 così costruito ha permesso pertanto di individuare quali sono i Paesi più<br />

avanzati in termini di livello di utilizzo degli strumenti di pagamento, quali sono i mercati<br />

con i maggiori tassi di sviluppo del settore a livello mondiale e, attraverso il confronto del<br />

caso specifico dell’Australia con gli altri Paesi, se la normativa sul surcharge delle<br />

24 Sebbene presente nelle rilevazioni della Banca dei Regolamenti Internazionali, il Sud Africa presenta<br />

diversi dati non disponibili per l’analisi effettuata e pertanto non rientra nel campione finale.<br />

69


Interchange Fees ha prodotto dei mutamenti a livello di concorrenza e di sviluppo del<br />

settore.<br />

3.1.2. Data-set – 2<br />

Al fine di perseguire l’obiettivo di confermare o confutare i risultati ottenuti per l’Italia nel<br />

del data-set – 1, nonché valutare l’offerta e le strategie competitive poste in essere dagli<br />

emittenti, è stato predisposto il data-set – 2, dove, esclusivamente per il settore delle carte<br />

di credito, è stata osservata la struttura dell’offerta presente nel mercato italiano. Per questo<br />

motivo, sono stati reperiti dati qualitativi e quantitativi sulla totalità delle carte emesse in<br />

Italia al 31 dicembre 2011.<br />

I dati sono stati individuati attraverso le informazioni presenti nei singoli fogli informativi<br />

di ciascun prodotto, nonché attraverso un questionario e/o un contatto telefonico effettuato<br />

con le aree/uffici costumer care degli emittenti. In particolare sono state rilevate<br />

settantaquattro differenti carte di credito, che per motivi di sintesi e di analisi sono state<br />

classificate in tre classi di prodotto: Consumer, Business e Corporate.<br />

Tab. 3.2 – Classi di prodotto del data-set – 2<br />

CLASSE <strong>DI</strong><br />

PRODOTTO<br />

Carte Consumer<br />

Carte Business<br />

Carte Corporate<br />

NUMEROSITA’<br />

28<br />

23<br />

23<br />

Le carte di credito “Consumer” sono strumenti indirizzati ad un pubblico retail, che<br />

attraverso tale mezzo di pagamento vuole sostituire il contante e/o postergare il pagamento<br />

ad una data prestabilita, ovvero dilazionare le spese nel tempo. Per tale motivo, le carte<br />

“Consumer” possono essere a loro volta suddivise in tre distinti segmenti di prodotto:<br />

Charge, Opzione e Revolving.<br />

70


Tab. 3.3 – Segmenti della classe “Carte Consumer”<br />

SEGMENTO <strong>DI</strong><br />

PRODOTTO<br />

Charge<br />

Opzione<br />

Revolving<br />

NUMEROSITA’<br />

6<br />

14<br />

8<br />

Le carte Charge si caratterizzano per il fatto che il pagamento è a saldo, cioè non è prevista<br />

la possibilità di dilazionarlo nel tempo. Per quelle ad Opzione il titolare della carta può<br />

optare per il pagamento a saldo e, qualora necessario, per il pagamento rateale. Le carte<br />

revolving sono strumenti, invece, orientati a clienti che utilizzano molto spesso dilazionare<br />

la propria spesa nel tempo. Pertanto, struttura, costi e servizi sono studiati appositamente<br />

per favorire tale tipologia di clientela.<br />

Le carte di credito “Business” sono strumenti di pagamento orientati ad una clientela che<br />

utilizza il mezzo per il giro di affari aziendale. Spesso orientate ai titolari di piccole e<br />

medie imprese che alla dirigenza delle stesse. In tale classe, sono stati individuati due<br />

segmenti: base e superior. In quest’ultimo si rintracciano le carte di credito per soggetti ad<br />

alto reddito, a cui sono associati servizi ad alto valore aggiunto. Si tratta quindi delle c.d.<br />

carte silver, gold e black.<br />

Tab. 3.4 – Segmenti della classe “Carte Business”<br />

SEGMENTO <strong>DI</strong><br />

PRODOTTO<br />

Base<br />

Superior<br />

NUMEROSITA’<br />

16<br />

7<br />

Ultima classe di prodotto del data-set – 2 è quella “Corporate”, a cui appartengono<br />

strumenti di pagamento adatti ad una clientela costituita da grandi imprese, quindi dove<br />

sussistono esigenze particolari, sia in termini di servizi necessari, che di rendicontazione.<br />

Anche in questo caso si riscontrano due segmenti di prodotto: base, per i dipendenti fino ad<br />

un certo livello, e superior per gli alti dirigenti.<br />

71


Tab. 3.5 – Segmenti della classe “Carte Corporate”<br />

SEGMENTO <strong>DI</strong><br />

PRODOTTO<br />

Base<br />

Superior<br />

NUMEROSITA’<br />

15<br />

8<br />

In generale per ciascun prodotto sono state raccolte informazioni relative a:<br />

a) Caratteristiche generali<br />

b) Pricing<br />

c) Commissioni<br />

d) Servizi aggiuntivi<br />

e) Assicurazioni<br />

In particolare, per il segmento “Charge” delle “Carte Consumer” si è tenuto conto:<br />

f) per quanto attiene alle caratteristiche generali di:<br />

o possibilità di utilizzare lo strumento in modalità Contact Less;<br />

o limite di utilizzo mensile in €;<br />

o data di addebito;<br />

o al numero di circuiti accessibili;<br />

g) per quanto attiene alle caratteristiche di prezzo:<br />

o quota della carta per il primo anno di utilizzo;<br />

o quota della carta dal secondo anno di utilizzo;<br />

o quota prevista per ogni carta aggiuntiva del titolare;<br />

o quota prevista per ciascuna carta associata ad un famigliare;<br />

o l’esistenza del rebate 25 canone;<br />

h) per quanto attiene al profilo commissionale:<br />

o commissioni pagate per acquisti effettuati in valuta estera;<br />

o le spese di tenuta conto mensili;<br />

o le spese per invio dell’estratto conto cartaceo;<br />

o le spese per visualizzare l’estratto conto online sul sito internet dell’emittente;<br />

o le spese per ricevere la copia di estratti conto precedenti;<br />

o il costo dell’imposta di bollo per saldi superiori a €77;<br />

25 Per rebate si intende la possibilità di ridurre il canone annuale corrisposto all’emittente in base all’utilizzo<br />

della carta. Oltre un certo livello di spesa, la quota annuale viene decurtata.<br />

72


o il costo dell’anticipo contante per prelievi presso ATM in Italia, sia in termini<br />

percentuali che in termini di soglia minima di spesa per operazione;<br />

o il costo dell’anticipo contante per prelievi presso ATM in Area Extra UE, sia in<br />

termini percentuali che in termini di soglia minima di spesa per operazione;<br />

o commissione per il pagamento del carburante;<br />

o il costo per la sostituzione e lo smarrimento della carte;<br />

o l’eventuale presenza di servizi di emergenza come l’anticipo contante oltre i<br />

limiti o l’aumento temporaneo dei massimali;<br />

i) per quanto attiene ai servizi aggiuntivi offerti:<br />

o possibilità di estendere il credito oltre le caratteristiche generali previste per la<br />

carta;<br />

o possibilità di ottenere un credito extra in via temporanea;<br />

o possibilità di utilizzare il servizio di cash advance, cioè il ritiro di contante non<br />

solo presso ATM ma anche presso sportelli di banche e intermediari finanziari;<br />

o presenza del servizio di balance transfer, cioè la possibilità di trasferire il conto<br />

da una carta ad un’altra, indipendentemente dall’emittente purché intestata allo<br />

stesso titolare (per quanto attiene all’Europa tale servizio è molto utilizzato nel<br />

Regno Unito);<br />

o cash back, cioè l’accredito sul conto del titolare di una percentuale della spessa<br />

effettuata nell’anno;<br />

o possibilità di effettuare ricariche telefoniche online direttamente dal portale<br />

Titolare;<br />

o possibilità di effettuare pagamenti di bollette online direttamente dal portale<br />

Titolare;<br />

o presenza di programmi di Loyalty;<br />

o possibilità di ottenere estratti conto online;<br />

o presenza del servizio di sms, cioè la comunicazione successiva ad ogni<br />

pagamento effettuato oltre una certa soglia;<br />

o presenza del servizio antifrode online, cioè l’associazione di una ulteriore<br />

password per i pagamenti effettuati con carta via internet;<br />

o presenza di una newsletter online dell’emittente;<br />

o la possibilità di effettuare disposizioni di pagamento online;<br />

73


o la presenza di un’area riservata online per accedere alle informazioni del conto<br />

carta;<br />

j) per quanti attiene alle assicurazioni associate alla carta:<br />

o polizze di protection insurance volte al rimborso del debito residuo o il<br />

pagamento delle rate, in tutti quei casi in cui si deve far fronte a situazioni<br />

difficili, provocate da eventi non controllabili, quali morte, infortunio e<br />

malattia;<br />

o polizze di protection value volte a proteggere il titolare da eventuali spese<br />

effettuate illecitamente a seguito dello smarrimento o furto della carta;<br />

o polizze multirischi volte a ricevere un indennizzo nel caso si subisca un furto di<br />

un oggetto acquistato o del denaro prelevato con la carta.<br />

Per quanto attiene, invece, al segmento “Opzione” delle “Carte Consumer” e delle “Carte<br />

Revolving” si è tenuto conto:<br />

k) per quanto attiene alle caratteristiche generali di:<br />

o possibilità di utilizzare lo strumento in modalità Contact Less;<br />

o importi minimi del rimborso effettuato qualora si attivi l’opzione di<br />

rateizzazione;<br />

o limite di utilizzo mensile in €;<br />

o data di addebito;<br />

o al numero di circuiti accessibili;<br />

l) per quanto attiene alle caratteristiche di prezzo:<br />

o quota della carta per il primo anno di utilizzo;<br />

o quota della carta dal secondo anno di utilizzo;<br />

o quota prevista per ogni carta aggiuntiva del titolare;<br />

o quota prevista per ciascuna carta associata ad un famigliare;<br />

o l’esistenza del rebate canone;<br />

o il TAN 26 ;<br />

o il TAEG 27 ;<br />

26 Il tasso annuo nominale o TAN è il tasso di interesse puro applicato ad un finanziamento. È il tasso da<br />

utilizzare come termine di paragone con tassi omogenei di rendimento delle attività finanziarie. Ovviamente<br />

non corrisponde tuttavia al tasso d'interesse realmente applicato al finanziamento, ma al tasso effettivo<br />

periodale moltiplicato per il numero di periodi in cui l'anno è ripartito.<br />

74


m) per quanto attiene al profilo commissionale:<br />

o commissioni pagate per acquisti effettuati in valuta estera;<br />

o le spese di tenuta conto mensili;<br />

o le spese per invio dell’estratto conto cartaceo;<br />

o le spese per visualizzare l’estratto conto online sul sito internet dell’emittente;<br />

o le spese per ricevere la copia di estratti conto precedenti;<br />

o il costo dell’imposta di bollo per saldi superiori a €77;<br />

o il costo dell’anticipo contante per prelievi presso ATM in Italia, sia in termini<br />

percentuali che in termini di soglia minima di spesa per operazione;<br />

o il costo dell’anticipo contante per prelievi presso ATM in Area Extra UE, sia in<br />

termini percentuali che in termini di soglia minima di spesa per operazione;<br />

o commissione per il pagamento del carburante;<br />

o il costo per la sostituzione e lo smarrimento della carte;<br />

o l’eventuale presenza di servizi di emergenza come l’anticipo contante oltre i<br />

limiti o l’aumento temporaneo dei massimali 28 ;<br />

n) per quanto attiene ai servizi aggiuntivi offerti:<br />

o possibilità di estendere il credito oltre le caratteristiche generali previste per la<br />

carta;<br />

o possibilità di ottenere un credito extra in via temporanea;<br />

o possibilità di utilizzare il servizio di cash advance, cioè il ritiro di contante non<br />

solo presso ATM ma anche presso sportelli di banche e intermediari finanziari;<br />

o presenza del servizio di balance transfer, cioè la possibilità di trasferire il conto<br />

da una carta ad un’altra, indipendentemente dall’emittente purché intestata allo<br />

stesso titolare (per quanto attiene all’Europa tale servizio è molto utilizzato nel<br />

Regno Unito);<br />

o cash back, cioè l’accredito sul conto del titolare di una percentuale della spessa<br />

effettuata nell’anno;<br />

o possibilità di effettuare ricariche telefoniche online direttamente dal portale<br />

Titolare;<br />

27 Il Tasso Annuo Effettivo Globale o TAEG rappresenta il costo effettivo dell'operazione, espresso in<br />

percentuale, che il cliente deve alla società che ha erogato il prestito o il finanziamento. A seguito di ciò il<br />

TAEG racchiude contemporaneamente sia il TAN, sia le spese di emissione della pratica e della<br />

documentazione.<br />

28 Tale possibilità è limitata solo alle carte ad “opzione” e non è prevista per le carte “revolving”.<br />

75


o possibilità di effettuare pagamenti di bollette online direttamente dal portale<br />

Titolare;<br />

o possibilità di postergare il pagamento di una rata;<br />

o presenza di programmi di Loyalty;<br />

o possibilità di ottenere estratti conto online;<br />

o presenza del servizio di sms, cioè la comunicazione successiva ad ogni<br />

pagamento effettuato oltre una certa soglia;<br />

o presenza del servizio antifrode online, cioè l’associazione di una ulteriore<br />

password per i pagamenti effettuati con carta via internet;<br />

o presenza di una newsletter online dell’emittente;<br />

o la possibilità di effettuare disposizioni di pagamento online;<br />

o la presenza di un’area riservata online per accedere alle informazioni del conto<br />

carta;<br />

o) per quanti attiene alle assicurazioni associate alla carta:<br />

o polizze di protection insurance volte al rimborso del debito residuo o il<br />

pagamento delle rate, in tutti quei casi in cui si deve far fronte a situazioni<br />

difficili, provocate da eventi non controllabili, quali morte, infortunio e<br />

malattia;<br />

o polizze di protection value volte a proteggere il titolare da eventuali spese<br />

effettuate illecitamente a seguito dello smarrimento o furto della carta;<br />

o polizze multirischi volte a ricevere un indennizzo nel caso si subisca un furto di<br />

un oggetto acquistato o del denaro prelevato con la carta.<br />

Per quanto attiene, invece, al segmento “Base” e “Superior” delle “Carte Business” e delle<br />

“Carte Corporate” si è tenuto conto:<br />

p) per quanto attiene alle caratteristiche generali di:<br />

o limite di utilizzo mensile in €;<br />

o data di addebito;<br />

o al numero di circuiti accessibili;<br />

q) per quanto attiene alle caratteristiche di prezzo:<br />

o quota della carta;<br />

o quota prevista per ogni carta aggiuntiva del titolare;<br />

76


o quota prevista per ciascuna carta ulteriore forniti a dipendenti aziendali;<br />

o l’esistenza del rebate canone;<br />

o il TAN;<br />

o il TAEG;<br />

r) per quanto attiene al profilo commissionale:<br />

o commissioni pagate per acquisti effettuati in valuta estera;<br />

o le spese per invio dell’estratto conto cartaceo;<br />

o le spese per visualizzare l’estratto conto online sul sito internet dell’emittente;<br />

o le spese per ricevere la copia di estratti conto precedenti;<br />

o il costo dell’imposta di bollo per saldi superiori a €77;<br />

o il costo dell’anticipo contante<br />

o commissione per il pagamento del carburante;<br />

o il costo per la sostituzione e lo smarrimento della carte;<br />

o l’eventuale presenza di servizi di emergenza come l’anticipo contante oltre i<br />

limiti o l’aumento temporaneo dei massimali;<br />

s) per quanto attiene ai servizi aggiuntivi offerti:<br />

o l’esistenza di call – center per l’assistenza da contattare attraverso numeri<br />

gratuiti o a pagamento;<br />

o l’esistenza di call – center da contattare per il blocco della carta o per altri<br />

motivi di emergenza attraverso numeri gratuiti o a pagamento;<br />

o l’esistenza di servizi di emergenza per ottenere tempestivamente la carta<br />

sostitutiva;<br />

o la possibilità di ottenere una quantità di contante in caso di emergenza;<br />

o presenza di servizi di sicurezza come l’sms o l’email di notifica di avvenuto<br />

pagamento ovvero l’integrazione di un chip nella carta a cui è associato un pin<br />

di attivazione;<br />

o presenza del servizio antifrode online, cioè l’associazione di una ulteriore<br />

password per i pagamenti effettuati con carta via internet;<br />

o presenza di una newsletter online dell’emittente;<br />

o la possibilità di effettuare disposizioni di pagamento online ovvero ricevere<br />

informazioni;<br />

77


o la possibilità di effettuare disposizioni di pagamento via sms ovvero ricevere<br />

informazioni;<br />

o la presenza di una agenzia viaggi dedicata ai titolari di carta 29 ;<br />

o l’esistenza di un priority pass per accedere ad aree riservate 30 ;<br />

o l’esistenza del programma di Loyalty;<br />

o l’esistenza di partner aziendali dell’emittente per ottenere specifici vantaggi 31 .<br />

t) per quanti attiene alle assicurazioni associate alla carta:<br />

o polizze infortuni per viaggi pagati con la carta;<br />

o polizze per la protezione contro la cancellazione o il ritardo di voli aerei pagati<br />

con la carta;<br />

o assicurazioni sui bagagli;<br />

o garanzia sugli acquisti;<br />

o protezione sugli acquisti in caso di furto o smarrimento;<br />

o assicurazioni sulla guida di veicoli e assistenza;<br />

o protezione del diritto di recesso (Liability Waiver);<br />

o assicurazione sull’utilizzo indebito di SIM aziendali 32 ;<br />

o soccorso stradale;<br />

o polizza di responsabilità civile per l’abitazione e la pratica sportiva;<br />

3.2. METODOLOGIA<br />

I due sub-obiettivi strumentali al raggiungimento dell’obiettivo di ricerca sono per certi<br />

aspetti abbastanza eterogenei, e di fatto anche i due data-set costruiti sono completamenti<br />

fondati su logiche di imputazione dei dati decisamente differenti. Per questo motivo anche<br />

la metodologia di analisi differisce nell’uno e nell’altro caso.<br />

29 L’agenzia viaggi è prevista solo per le carte business base e per quelle corporate superior.<br />

30 Servizio aggiuntivo possibile solo per le carte del segmento superior.<br />

31 Servizio previsto solo per le carte corporate superior.<br />

32 Servizio aggiuntivo previsto solo per le carte del segmento base.<br />

78


3.2.1. Metodologia data-set – 1<br />

Il data-set – 1, costruito per verificare il grado di evoluzione dei sistemi di pagamento nei<br />

ventuno Paesi del campione, è stato elaborato al fine di generare per ciascuno Stato il<br />

numero e l’ammontare di transazioni pro capite. Per rendere omogenei i dati, l’ammontare<br />

delle transazioni sono state:<br />

a) corrette secondo i coefficienti della parità dei poteri d’acquisto<br />

b) ponderate in base al prodotto interno lordo di ciascun Paese.<br />

Esclusivamente per la sezione del data-set riferita alle carte di pagamento, è stato inoltre<br />

osservato il livello di emissione delle carte. In particolare, si è fatto riferimento a:<br />

- Carte di debito<br />

- Carte di credito<br />

- Carte con funzione di moneta elettronica<br />

In ogni caso, si tenga presente che, qualora possibile, le variabili sono state normalizzate in<br />

base alla popolazione dello Stato analizzato in modo da avere una visione pro-capite ben<br />

più significativa di un qualunque valore assoluto.<br />

I singoli elementi del data-set sono stati trattati in termini di variazione percentuale tra un<br />

anno ed il successivo, nonché si è determinato il trend attraverso la determinazione del<br />

tasso di crescita annuale medio composto (CAGR). Il Compound Annual Growth Rate<br />

(CAGR) è definito come:<br />

n<br />

n <br />

i1<br />

( 1<br />

) 1<br />

3.2.2. Metodologia data-set – 2<br />

i<br />

, dove Δi rappresenta le variazioni annuali semplici.<br />

Attraverso il data-set – 2 si è inteso valutare il livello, in Italia, di eterogeneità/omogeneità<br />

della offerta relativa al mercato delle “carte di credito”. Si ritiene, infatti, che un mercato<br />

con un basso grado di differenziazione dei prodotti e dei servizi dipenda dal livello di<br />

concorrenza presente nel mercato stesso. In particolare, poiché non è riscontrabile né in<br />

una letteratura specifica, né in una più generale, una modalità precisa per valutare il grado<br />

di omogeneità di prodotti a cui è attribuibile il medesimo obiettivo, in questo lavoro si è<br />

voluto costruire un modello personale che potesse interpretare tale fenomeno. Va da se,<br />

che si è ben consapevoli dei limiti dello stesso, ma si ritiene, che pur avendo notevoli<br />

79


difetti, possa essere un modello che dà comunque una indicazione rappresentativa delle<br />

caratteristiche concorrenziali del settore in esame.<br />

In particolare, il modello di analisi prevede l’individuazione delle variabili chiave da<br />

studiare per ciascun item (prodotto). Nel caso specifico, le variabili individuate sono state:<br />

- Pricing del prodotto<br />

- Livello commissionale<br />

- Servizi aggiuntivi<br />

- Assicurazioni aggiuntive collegate al prodotto<br />

A ciascuna di queste variabili, per ogni item, sono state associate diverse variabili di<br />

secondo livello (cfr. § 3.1.2.). Per ciascuna di queste ultime si è studiato il grado di<br />

omogeneità in modo da comprendere se si tratta di valori su cui gli intermediari che<br />

operano nel mercato riescono ad agire oppure no. Il grado di omogeneità è espresso in<br />

termini percentuali: più il valore è elevato, più è alto il grado di omogeneità e quindi la<br />

differenziazione tra ciascun item.<br />

Stabilito, pertanto, l’obiettivo da raggiungere, nell’ambito della costruzione della<br />

metodologia si è dovuto affrontare un problema molto rilevante, cioè in che modo la stessa<br />

caratteristica di due item diversi potesse essere considerata omogenea. Ad esempio, si<br />

ipotizzi che quattro carte di credito abbiano un TAEG pari al 13,40%, 15,6%, 15,8%,<br />

18,00%. È abbastanza chiaro che trattasi di quattro valori diversi e quindi potremmo<br />

considerare i quattro strumenti di pagamento ben diversi l’uno dall’altro. Tuttavia, come è<br />

evidente, i TAEG della seconda e terza carta si distanziano l’uno dall’altro per una<br />

percentuale abbastanza esigua e perciò si potrebbe asserire che a parità di altre condizioni i<br />

due prodotti sono pressoché simili. Al fine di risolvere questa problematica si è deciso di<br />

assumere un intervallo di tolleranza pari al 10% nell’intorno del valore mediano della serie.<br />

In particolare, nell’esempio proposto, il valore della mediana è pari a 15,7% (derivante<br />

dall’interpolazione lineare tra i due valori centrali) ed i valori estremi dell’intorno al 10%<br />

sono pari al 14,13% ed al 17,27%. È evidente che tutti i valori all’interno di tale intervallo<br />

sono considerati omogenei differentemente da quelli esterni.<br />

Una volta definiti quali sono i valori all’interno ed all’esterno dell’intervallo di tolleranza,<br />

si può stabilire la proporzione in cui sono presenti. Pertanto, l’esempio proposto presenta<br />

due valori interni e due esterni e perciò il grado di omogeneità sarà pari al 50%. In ogni<br />

caso, è d’obbligo precisare che nell’analisi del data-set – 2 sono state considerate solo serie<br />

80


numeriche con almeno 5 rilevazioni e qualora il valore mediano fosse il risultato<br />

dell’interpolazione di due valori che non si differenziano per più del 20%, allora questi due<br />

valori saranno comunque considerati omogenei.<br />

Tuttavia, tale metodologia è efficace solo per le variabili continue e non per quelle discrete.<br />

In particolare, le variabili discrete presenti nel data-set – 2 sono solo binomiali. Alla luce di<br />

ciò, è stato considerato come indicatore di omogeneità il rapporto tra i due risultati<br />

possibili delle singole distribuzioni. Più precisamente, tale rapporto (necessariamente<br />

compreso tra 0,5 ed 1) è stato normalizzato in un indicatore con estremi 0 ed 1 in modo da<br />

renderlo esprimibile in termini percentuali. È evidente che l’accuratezza di tale indicatore<br />

sale decisamente al crescere delle rilevazioni disponibili.<br />

I valori medi del grado di omogeneità per ciascuna variabile e per ciascun segmento di<br />

prodotto hanno permesso di esprimere delle considerazioni in merito al livello di<br />

differenziazione di prodotto riscontrabile nel mercato delle carte di credito.<br />

3.3. RISULTATI DATA SET – 1<br />

3.3.1. Le carte di pagamento<br />

Negli ultimi due decenni il più significativo trend di lungo periodo per l'uso degli strumenti<br />

di pagamento è stato il passaggio dal contante a metodi di pagamento alternativi. In<br />

particolare è incrementato l’utilizzo delle carte di pagamento da parte dei consumatori<br />

parallelamente ad un generale aumento dell’affidabilità e dell’efficienza del trattamento<br />

elettronico ed automatizzato dei pagamenti.<br />

81


Tab. 3.6 – Numero transazioni annue pro-capite tra il 2005 ed il 2010 effettuate con<br />

carte di pagamento<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

US 144,6 161,9 178,3 190,7 198,0 211,3<br />

CAN 155,8 167,7 176,7 188,8 194,6 200,9<br />

SWE 117,1 131,2 146,2 176,5 181,7 195,9<br />

AUS 116,9 125,4 134,8 146,5 157,5 172,2<br />

KOR 56,1 68,4 79,0 97,2 118,7 145,1<br />

UK 104,3 111,0 118,1 123,7 132,5 141,5<br />

NLD 87,0 94,8 103,3 113,7 124,7 137,7<br />

FRA 83,6 88,9 96,6 102,3 107,6 114,3<br />

BEL 70,5 75,6 81,1 87,2 92,4 97,7<br />

SWI 51,2 53,7 57,6 62,9 67,1 71,3<br />

SAR 25,9 29,4 30,3 38,5 40,0 44,5<br />

SGP 32,5 35,1 36,9 37,7 41,1 40,0<br />

GER 28,8 29,6 26,1 28,2 30,0 32,8<br />

BRA 14,5 17,6 20,7 24,6 26,8 32,7<br />

TUR 18,6 19,1 20,6 24,1 26,5 29,8<br />

ITA 20,6 21,2 22,6 23,5 24,6 25,0<br />

MEX 4,2 5,6 6,9 7,7 7,9 9,3<br />

RUS 1,0 1,6 2,5 3,6 4,8 7,1<br />

IND 0,9 1,3 1,8 2,4 3,2 4,0<br />

CHI N.D. 0,8 1,3 2,0 2,6 3,6<br />

JAP 21,9 35,7 39,3 40,9 - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Alti tassi di crescita per il periodo 2005-10 nel numero di transazione pro-capite (cfr.<br />

Tabella 3.7 33 ) sono rilevati per la Russia, la Cina, l’India e la Corea, sebbene solo per<br />

quest’ultima possono essere associati volumi (cfr. Tabella 3.6) nel complesso rilevanti<br />

(145,1 nel 2010).<br />

33<br />

Le transazioni rilevate non contengono quelle effettuate con e-money, cioè i pagamenti con carta realizzati<br />

senza la materialità del titolo.<br />

82


Tab. 3.7 – Evoluzione numero transazioni annue pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

effettuate con carte di pagamento<br />

CAGR<br />

RUS 56,77% 57,27% 46,82% 30,47% 49,24% 47,78%<br />

CHI - 63,04% 51,16% 31,31% 37,92% 45,35%<br />

IND 40,52% 38,28% 28,93% 35,36% 23,60% 33,19%<br />

JAP 62,58% 10,14% 4,04% - - 23,05%<br />

KOR 21,82% 15,63% 22,98% 22,08% 22,31% 20,93%<br />

BRA 21,34% 17,86% 18,45% 8,98% 22,21% 17,67%<br />

MEX 31,56% 22,59% 11,86% 3,69% 17,61% 17,08%<br />

SAR 13,51% 2,99% 26,95% 3,97% 11,19% 11,40%<br />

SWE 12,04% 11,50% 20,72% 2,91% 7,86% 10,85%<br />

TUR 2,64% 7,76% 17,13% 10,06% 12,56% 9,93%<br />

NLD 9,00% 9,01% 10,02% 9,74% 10,42% 9,64%<br />

AUS 7,26% 7,50% 8,65% 7,51% 9,33% 8,05%<br />

US 11,90% 10,18% 6,91% 3,84% 6,70% 7,87%<br />

SWI 4,80% 7,36% 9,16% 6,75% 6,30% 6,86%<br />

BEL 7,26% 7,24% 7,56% 5,97% 5,71% 6,74%<br />

FRA 6,31% 8,71% 5,87% 5,23% 6,19% 6,46%<br />

UK 6,43% 6,34% 4,78% 7,08% 6,86% 6,30%<br />

CAN 7,65% 5,37% 6,84% 3,04% 3,24% 5,21%<br />

SGP 7,89% 5,22% 2,13% 9,03% -2,68% 4,23%<br />

ITA 2,83% 6,68% 4,21% 4,41% 1,85% 3,98%<br />

GER 2,80% -11,69% 7,86% 6,64% 9,25% 2,67%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Tralasciando il discorso per gli Stati Uniti e per il Canada, che risultano i due Paesi con il<br />

maggior numero di transazioni pro-capite (rispettivamente 211,3 e 200,9 nel 2019),<br />

nell’UE emergono la Svezia e Regno Unito. In particolare, nel 2010, la Svezia si pone al<br />

terzo posto nella classifica mondiale con oltre centonovantacinque transazioni per abitante,<br />

con un tasso di crescita nei sei anni del 10,85%, il più alto dell’UE. Il Regno Unito, invece,<br />

pur non avendo un tasso di crescita molto elevato (6,3%), presenta comunque un livello di<br />

transazioni pro-capite non trascurabile (141,5 nel 2010). I primi due Stati appartenente<br />

all’Area Euro risultano Paesi Bassi e Francia, con oltre cento transazioni annue e con tassi<br />

di sviluppo nel 2010 rispettivamente del 9,64% e del 6,46%. Decisamente non elevati<br />

risultano i dati riguardanti la Germania (32,8 transazioni pro-capite annue nel 2010) leader<br />

economico dell’UME e l’Italia (25 transazioni pro-capite nel 2010).<br />

Particolarmente interessante è il caso Australiano. Come noto da quanto osservato nei<br />

capitoli precedenti, sebbene in presenza di una normativa diversa, il tasso di sviluppo<br />

83


nell’utilizzo delle carte di pagamento si attesta all’8,05%, valore tutt’altro che irrilevante<br />

per un Paese già sviluppato. Anche in termini assoluti, in Australia, ciascun residente ha<br />

effettuato 172,2 transazioni con carta di pagamento, attestandosi al quarto posto nel<br />

ranking mondiale.<br />

Anche in termini di volumi pro-capite (cfr. Tabella 3.8 34 ), i quattro Paesi anglosassoni<br />

considerati presentano il più elevato ammontare di transazioni effettuate con carte di<br />

pagamento in tutti gli anni considerati.<br />

Tab. 3.8 – Volumi transazioni annue pro-capite tra il 2005 ed il 2010 effettuate con<br />

carte di pagamento<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 8.478 9.221 11.249 12.464 12.253 15.055<br />

CAN 8.891 10.354 11.927 13.011 11.966 13.734<br />

US 8.909 9.929 10.887 11.452 11.013 11.970<br />

SWE 7.686 8.118 9.913 11.366 9.957 11.664<br />

UK 9.506 10.431 12.438 12.182 10.646 11.293<br />

SWI 7.037 7.398 8.303 9.659 9.676 10.404<br />

KOR 5.350 6.316 7.475 7.357 6.767 8.209<br />

SGP 3.897 4.750 5.813 6.740 6.672 8.017<br />

FRA 5.152 5.616 6.683 7.590 7.343 7.430<br />

NLD 5.207 5.734 6.717 7.734 7.354 7.424<br />

BEL 4.913 5.347 6.282 7.195 7.057 7.117<br />

SAR 3.160 3.428 3.723 4.451 4.676 5.227<br />

GER 2.386 2.485 2.387 2.694 2.648 2.740<br />

ITA 2.354 2.569 2.996 2.878 2.732 2.643<br />

TUR 852 1.010 1.426 1.842 1.689 2.027<br />

BRA 391 542 746 957 1.012 1.476<br />

CHI N.D. 184 308 436 755 1.149<br />

MEX 278 332 399 450 402 491<br />

RUS 81 103 180 330 278 432<br />

IND N.D. 68 108 140 167 223<br />

JAP 2.342 2.393 2.628 3.271 - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis (dati in USD)<br />

Sempre lo Stato del Pacifico Meridionale presenta un valore pro-capite di transazioni<br />

molto elevato, che nel 2009 e nel 2010 rappresenta quello più elevato a livello mondiale.<br />

In termini evolutivi, invece, emergono chiaramente quelli che sono i principali Paesi in via<br />

di sviluppo (cfr. Tabella 3.9). Troviamo, infatti, i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud<br />

34 Le transazioni rilevate non contengono quelle effettuate con e-money.<br />

84


Africa 35 ), con tassi di crescita che vanno dal 58,02% della Cina (calcolo effettuato con le<br />

rilevazioni tra il 2006 ed il 2010) ed il 30,43% del Brasile.<br />

Tab. 3.9 – Evoluzione volumi transazioni annue pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

effettuate con carte di pagamento<br />

CAGR<br />

CHI - 67,33% 41,25% 73,31% 52,22% 58,02%<br />

RUS 27,71% 75,14% 83,25% -15,75% 55,20% 39,90%<br />

IND - 59,67% 29,22% 19,18% 33,56% 34,62%<br />

BRA 38,73% 37,53% 28,33% 5,69% 45,88% 30,43%<br />

TUR 18,55% 41,25% 29,15% -8,30% 19,97% 18,93%<br />

SGP 21,87% 22,38% 15,95% -1,01% 20,16% 15,52%<br />

AUS 8,76% 22,00% 10,80% -1,69% 22,87% 12,17%<br />

MEX 19,42% 20,32% 12,86% -10,70% 22,15% 12,08%<br />

JAP 2,15% 9,84% 24,46% - - 11,78%<br />

SAR 8,47% 8,60% 19,57% 5,07% 11,76% 10,59%<br />

CAN 16,45% 15,19% 9,09% -8,03% 14,78% 9,09%<br />

KOR 18,05% 18,36% -1,58% -8,02% 21,31% 8,94%<br />

SWE 5,62% 22,11% 14,66% -12,40% 17,15% 8,70%<br />

SWI 5,13% 12,23% 16,32% 0,18% 7,53% 8,13%<br />

BEL 8,84% 17,48% 14,54% -1,93% 0,86% 7,69%<br />

FRA 8,99% 19,01% 13,57% -3,25% 1,18% 7,60%<br />

NLD 10,12% 17,15% 15,13% -4,91% 0,95% 7,35%<br />

US 11,44% 9,65% 5,20% -3,83% 8,69% 6,08%<br />

UK 9,73% 19,25% -2,06% -12,61% 6,08% 3,51%<br />

GER 4,13% -3,95% 12,87% -1,70% 3,47% 2,80%<br />

ITA 9,14% 16,66% -3,94% -5,08% -3,26% 2,35%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis (dati in USD)<br />

Altro dato interessante che emerge riguarda la Svizzera, la quale presenta un livello delle<br />

transazioni (10.404 USD pro-capite all’anno nel 2010) non molto distante da quello della<br />

Svezia, pur in presenza di un numero di transazioni decisamente inferiore (71,3 della<br />

Svizzera contro 195,9 della Svezia). Si rende perciò necessario tenere in considerazione<br />

due aspetti decisivi:<br />

c) il differente livello dei prezzi di ciascun Paese (cfr. Tabella 3.10);<br />

d) il livello dei consumi interni.<br />

35<br />

Ad eccezione del Sud Africa che, come già detto, non è stato inserito nel campione per indisponibilità dei<br />

dati.<br />

85


Il primo problema è in parte risolvibile, con le dovute approssimazioni, semplificazioni,<br />

nonché problematiche di misurazione e metodologia di calcolo, applicando la teoria della<br />

parità dei poteri di acquisto (Eurostat – OECD, 2006; De Arcangelis, 2005; Jossa, Musella,<br />

1996). In questo modo i dati generati sono espressi in un'unica valuta il cui potere di<br />

acquisto è il medesimo in ciascun Paese 36 .<br />

Tab. 3.10 – Ammontare transazioni annue pro-capite tra il 2005 ed il 2010 effettuate<br />

con carte di pagamento corrette secondo la teoria della parità dei poteri di acquisto<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 8.606 9.492 10.421 11.609 12.274 12.625<br />

CAN 9.288 10.213 11.337 12.396 12.105 12.521<br />

UK 8.571 9.293 10.360 11.044 11.203 11.982<br />

US 8.909 9.929 10.887 11.452 11.013 11.970<br />

KOR 6.860 7.702 8.914 10.093 10.519 11.357<br />

SGP 5.792 6.924 7.964 8.912 8.742 10.028<br />

SWE 6.340 6.692 7.570 8.503 8.582 9.435<br />

SAR 4.626 5.034 5.580 6.571 6.904 8.099<br />

NLD 4.869 5.377 5.842 6.438 6.456 6.836<br />

SWI 5.247 5.588 6.041 6.379 6.622 6.824<br />

FRA 4.762 5.145 5.678 6.096 6.293 6.600<br />

BEL 4.594 4.956 5.400 5.779 6.047 6.249<br />

GER 2.258 2.387 2.153 2.299 2.413 2.619<br />

TUR 1.218 1.428 1.804 2.141 2.277 2.497<br />

ITA 2.308 2.528 2.703 2.456 2.458 2.464<br />

CHI - 480 745 909 1.577 2.308<br />

BRA 606 737 891 1.039 1.136 1.389<br />

MEX 406 473 558 626 646 718<br />

RUS 183 206 312 496 491 675<br />

IND - 218 311 413 517 605<br />

JAP 2.059 2.294 2.632 2.956 - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis e Penn World Table (dati in USD)<br />

Attraverso questa rielaborazione si evince ancora una volta la netta predominanza dei Paesi<br />

di matrice anglosassone. Tuttavia assumono rilevanza anche la Repubblica di Singapore<br />

(10.028 USD per persona nel 2010) e la Corea (11.357 USD nel 2010). In particolare, non<br />

stupisce Singapore che è il quarto centro finanziario del Globo, con un’altissima<br />

concentrazione di interessi commerciali specialmente per quanto attiene all’export<br />

36 A tale scopo è stato ritenuto opportuno utilizzare prima i dati forniti dal PWT 7.0, per poi rettificarli con il<br />

P.W.T. 7.1 a luglio 2012. Per un dettaglio dei coefficienti del PWT 7.1. utilizzati, cfr. Allegato A.<br />

86


internazionale. Anche in questo cotesto, l’Australia rimane leader del ranking mondiale,<br />

pur perdendo terreno rispetto agli altri Stati di matrice anglosassone.<br />

Tab. 3.11 – Evoluzione ammontare transazioni annue pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

effettuate con carte di pagamento corrette secondo la teoria della parità dei poteri di<br />

acquisto<br />

CAGR<br />

CHI - 55,09% 22,04% 73,51% 46,38% 48,07%<br />

RUS 12,65% 51,29% 58,91% -0,89% 37,41% 29,83%<br />

IND - 42,68% 32,65% 25,30% 16,95% 29,05%<br />

BRA 21,64% 20,83% 16,58% 9,41% 22,18% 18,03%<br />

TUR 17,30% 26,34% 18,64% 6,35% 9,65% 15,44%<br />

JAP 11,41% 14,76% 12,28% - - 12,80%<br />

MEX 16,47% 18,02% 12,21% 3,27% 11,17% 12,11%<br />

SAR 8,83% 10,84% 17,76% 5,07% 17,31% 11,85%<br />

SGP 19,54% 15,03% 11,90% -1,90% 14,71% 11,60%<br />

KOR 12,28% 15,73% 13,23% 4,22% 7,97% 10,61%<br />

SWE 5,56% 13,12% 12,32% 0,93% 9,94% 8,28%<br />

AUS 10,29% 9,79% 11,39% 5,73% 2,86% 7,97%<br />

NLD 10,44% 8,65% 10,20% 0,27% 5,89% 7,02%<br />

UK 8,43% 11,48% 6,60% 1,44% 6,95% 6,93%<br />

FRA 8,04% 10,35% 7,36% 3,23% 4,88% 6,75%<br />

BEL 7,89% 8,95% 7,02% 4,64% 3,33% 6,35%<br />

CAN 9,96% 11,00% 9,34% -2,35% 3,44% 6,16%<br />

US 11,44% 9,65% 5,20% -3,83% 8,69% 6,08%<br />

SWI 6,50% 8,10% 5,60% 3,81% 3,06% 5,40%<br />

GER 5,71% -9,79% 6,78% 4,96% 8,53% 3,01%<br />

ITA 9,53% 6,93% -9,12% 0,09% 0,22% 1,32%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis e Penn World Table (dati in USD)<br />

Gli stessi dati, visti in termini evolutivi, mostrano sempre una netta prevalenza dei BRIC<br />

sugli altri Stati del campione (cfr. Tabella 3.11) ed un tasso di crescita molto limitato<br />

ancora per Germania ed Italia.<br />

Il secondo problema posto, non è, di fatto, di semplice soluzione. Una parametrizzazione<br />

delle transazioni pro-capite con i consumi effettivi degli Stati selezionati, consentirebbe<br />

una maggiore accuratezza nell’analisi del livello di utilizzo delle carte di pagamento.<br />

Tuttavia i dati sui consumi interni sono di difficile reperimento. In mancanza di essi, si<br />

ritiene pertanto opportuno confrontare comunque il livello delle transazioni pro-capite<br />

87


corrette per i coefficienti della parità dei poteri di acquisto con il prodotto interno lordo<br />

(PIL) di ciascuno Stato (cfr. Tabella 3.12) 37 .<br />

Tab. 3.12 – Ammontare transazioni annue pro-capite (TCPpc) tra il 2005 ed il 2010<br />

effettuate con carte di pagamento e rapporto con il prodotto interno lordo pro-capite<br />

(PILpc 38 ). Variabili corrette secondo la teoria della parità dei poteri di acquisto<br />

TCPpc* TCPpc* / PILpc*<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

KOR 6.860 7.702 8.914 10.093 10.519 11.357 KOR 30,49% 32,07% 34,52% 38,41% 39,53% 39,56%<br />

SAR 4.626 5.034 5.580 6.571 6.904 8.099 SAR 23,17% 23,22% 24,14% 24,10% 33,10% 32,17%<br />

CAN 9.288 10.213 11.337 12.396 12.105 12.521 CAN 25,25% 26,34% 27,56% 28,78% 30,10% 29,67%<br />

AUS 8.606 9.492 10.421 11.609 12.274 12.625 AUS 23,56% 24,40% 24,96% 25,56% 27,01% 26,97%<br />

CHI - 480 745 909 1.577 2.308 CHI N.D. 8,92% 11,64% 12,57% 20,46% 26,45%<br />

US 8.909 9.929 10.887 11.452 11.013 11.970 US 20,93% 22,19% 23,44% 24,42% 24,29% 25,44%<br />

SWE 6.340 6.692 7.570 8.503 8.582 9.435 SWE 18,74% 18,48% 19,61% 21,63% 22,98% 23,95%<br />

TUR 1.218 1.428 1.804 2.141 2.277 2.497 TUR N.D. N.D. 15,54% 17,92% 19,91% 20,29%<br />

FRA 4.762 5.145 5.678 6.096 6.293 6.600 FRA 15,08% 15,73% 16,46% 17,16% 17,98% 18,79%<br />

SGP 5.792 6.924 7.964 8.912 8.742 10.028 SGP 13,88% 14,38% 15,04% 17,22% 18,15% 18,28%<br />

BEL 4.594 4.956 5.400 5.779 6.047 6.249 BEL 13,68% 14,10% 14,53% 15,21% 16,08% 16,57%<br />

NLD 4.869 5.377 5.842 6.438 6.456 6.836 NLD 13,32% 13,83% 14,08% 14,66% 15,34% 15,88%<br />

SWI 5.247 5.588 6.041 6.379 6.622 6.824 SWI 14,19% 14,29% 14,57% 14,80% 15,30% 15,51%<br />

IND - 218 311 413 517 605 IND N.D. 8,03% 10,20% 12,55% 14,41% 15,33%<br />

BRA 606 737 891 1.039 1.136 1.389 BRA 8,13% 9,25% 10,25% 11,00% 11,92% 13,31%<br />

ITA 2.308 2.528 2.703 2.456 2.458 2.464 ITA 7,71% 8,06% 8,34% 7,45% 7,72% 7,75%<br />

GER 2.258 2.387 2.153 2.299 2.413 2.619 GER 7,07% 7,05% 5,91% 6,11% 6,56% 6,84%<br />

MEX 406 473 558 626 646 718 MEX 3,38% 3,64% 4,06% 4,38% 5,20% 5,13%<br />

RUS 183 206 312 496 491 675 RUS 1,51% 1,48% 1,97% 2,82% 3,24% 4,17%<br />

JAP 2.059 2.294 2.632 2.956 - - JAP 6,57% 7,01% 7,67% 8,57% - -<br />

UK 8.571 9.293 10.360 11.044 11.203 11.982 UK 25,13% 25,85% 26,96% 28,43% 30,24% -<br />

* Valore corretto secondo parità dei poteri di acquisto<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis e Penn World Table (dati in USD)<br />

37 L’autore è ben consapevole che il PIL non sia la grandezza più appropriata per effettuare un’analisi<br />

accurata, tuttavia risulta il più coerente tra gli indicatori disponibili per determinare la dimensione di una<br />

economia nazionale. Va da se che l’analisi si porta dietro tutte le problematiche inerenti alle modalità di<br />

calcolo del PIL, come ad esempio il fatto che non sono considerati i beni intermedi, né si tiene conto degli<br />

ammortamenti.<br />

38 Cfr. Allegato B<br />

88


Come chiaramente si evince dalla Tabella 3.12, in Corea e Arabia Saudita, sembrerebbe<br />

esserci un alto tasso di utilizzo delle carte di pagamento. Nel primo Stato ciascun individuo<br />

effettua operazioni con carte di pagamento per un valore complessivo del 40% di quanto<br />

prodotto, mentre in Arabia Saudita per circa un terzo.<br />

Un altro aspetto di cui si deve tener conto, riguarda la dimensione media delle transazioni<br />

effettuate con le carte di pagamento. In linea di massima, tale dato dovrebbe fornire una<br />

indicazione rispetto all’utilizzo del mezzo di pagamento per le transazioni al dettaglio. In<br />

questo caso l’utilizzo del condizionale è tutt’altro che contingente, in quanto è presumibile<br />

che i dati possano essere soggetti ad alterazioni dovute a situazioni peculiari dello Stato cui<br />

ci si riferisce. Ad esempio, particolari legislazioni fiscali possono favorire la<br />

concentrazione di imprese e holding di partecipazioni, con l’effetto che transazioni di<br />

importo non indifferente, effettuate con le carte intestate alle stesse, possano alterare la<br />

significatività delle rilevazioni.<br />

Tab. 3.13 – Evoluzione ammontare medio transazioni annue tra il 2005 ed il 2010<br />

corrette secondo la teoria della parità dei poteri di acquisto effettuate con carte di<br />

pagamento<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010 CAGR<br />

BRA 41,80 41,91 42,96 42,28 42,45 42,44 0,25% 2,52% -1,58% 0,40% -0,02% 0,30%<br />

SWE 54,16 51,03 51,77 48,17 47,24 48,15 -5,78% 1,46% -6,96% -1,93% 1,94% -2,32%<br />

NLD 55,99 56,73 56,54 56,64 51,75 49,63 1,32% -0,32% 0,16% -8,63% -4,10% -2,38%<br />

US 61,60 61,34 61,04 60,06 55,62 56,66 -0,41% -0,49% -1,61% -7,39% 1,86% -1,66%<br />

FRA 56,97 57,90 58,77 59,59 58,47 57,74 1,63% 1,51% 1,40% -1,89% -1,23% 0,27%<br />

CAN 59,61 60,89 64,14 65,65 62,21 62,33 2,15% 5,35% 2,35% -5,23% 0,19% 0,90%<br />

BEL 65,15 65,53 66,58 66,25 65,42 63,94 0,59% 1,59% -0,49% -1,25% -2,26% -0,37%<br />

AUS 73,60 75,68 77,29 79,24 77,93 73,32 2,82% 2,13% 2,53% -1,65% -5,92% -0,08%<br />

MEX 95,50 84,55 81,39 81,65 81,32 76,87 -11,47% -3,73% 0,32% -0,40% -5,47% -4,25%<br />

KOR 122,24 112,67 112,77 103,84 88,64 78,25 -7,83% 0,09% -7,92% -14,63% -11,73% -8,54%<br />

GER 78,48 80,71 82,45 81,62 80,33 79,81 2,83% 2,16% -1,01% -1,57% -0,65% 0,34%<br />

TUR - - 87,74 88,87 85,87 83,65 - - 1,29% -3,37% -2,59% -1,58%<br />

UK 82,17 83,71 87,76 89,28 84,58 84,65 1,87% 4,83% 1,74% -5,27% 0,09% 0,60%<br />

RUS 181,79 130,62 125,66 136,01 103,32 95,13 -28,15% -3,80% 8,24% -24,04% -7,93% -12,15%<br />

SWI 102,49 104,16 104,88 101,46 98,66 95,65 1,62% 0,69% -3,26% -2,75% -3,05% -1,37%<br />

ITA 112,15 119,45 119,72 104,41 100,08 98,48 6,51% 0,23% -12,79% -4,14% -1,60% -2,57%<br />

IND N.D. 163,65 168,85 173,72 160,80 152,16 N.D. 3,18% 2,88% -7,44% -5,38% -1,80%<br />

SAR 178,43 171,07 184,11 170,78 172,59 182,08 -4,13% 7,62% -7,24% 1,06% 5,50% 0,41%<br />

SGP 178,07 197,30 215,69 236,33 212,64 250,64 10,80% 9,32% 9,57% -10,03% 17,87% 7,08%<br />

CHI N.D. 592,50 563,64 455,07 601,32 638,22 N.D. -4,87% -19,26% 32,14% 6,14% 1,88%<br />

JAP 93,83 64,30 66,99 72,29 - - -31,48% 4,19% 7,92% - - -8,32%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis (dati in USD)<br />

Dalla Tabella 3.13, dove il campione è stato riclassificato per ammontare medio delle<br />

transazioni, ordinando in senso crescente in base ai valori del 2010, il Brasile emerge in<br />

89


quanto stato con la minore dimensione della singola operazione con carta di pagamento<br />

(42,45 USD). Seguono la Svezia ed i Paesi Bassi con un ammontare medio per transazione<br />

intorno ai cinquanta USD, ed a poca distanza, tra i cinquantacinque USD ed i<br />

sessantacinque si trovano gli Stati Uniti, il Canada e la Francia. L’Italia si colloca nella<br />

seconda metà del campione con un livello medio delle transazioni di quasi cento USD.<br />

Non stupiscono gli oltre centottanta dollari dell’Arabia Saudita, che si contrappongono<br />

all’elevato ammontare di transazioni complessive annue pro-capite, che in un certo senso<br />

lasciano presumere una elevata concentrazione della ricchezza ed un utilizzo delle carte di<br />

pagamento da parte di pochi e solo per operazioni di rilevante ammontare.<br />

Le evidenze fino ad ora emerse dall’analisi della domanda di carte di pagamento perdono<br />

significatività se non si considera anche il lato dell’offerta. In particolare, come si evince<br />

dalle tabella 3.14 e 3.15, emergono realtà decisamente eterogenee.<br />

I tassi di sviluppo composto calcolati tra il 2005 ed il 2010, evidenziano una crescita del<br />

numero delle carte emesse di circa il trenta percento per l’India. Va da se che trattandosi di<br />

uno Stato in via di sviluppo, seppure in forte crescita, si è dinnanzi ad un mercato con<br />

ancora ingenti potenzialità. Di fatto, nel periodo considerato, le carte emesse in<br />

circolazione sono passate da una ogni 16,5 abitanti a quasi una ogni 5. Un discorso<br />

analogo, può essere fatto per la Russia. Sebbene il punto di partenza sia decisamente più<br />

alto rispetto a quello dell’India (nel 2005 per India e Russia rispettivamente 0,06 e 0,38<br />

carte di pagamento per abitante), il tasso di sviluppo dei sei anno si attesta anche in questo<br />

caso alle due cifre: 21,48% annuo. Meno intensa, ma comunque considerevole, risulta la<br />

crescita dello Stato Federale Messicano (12,94% nei sei anni) che successivamente<br />

all’exploit del 2006 del 42,04% si è notevolmente ridimensionata.<br />

90


Tab. 3.14 – Numero di carte in circolazione per abitante tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

UK 2,74 2,72 2,71 2,75 2,63 2,65<br />

AUS 2,23 2,33 2,43 2,54 2,65 2,60<br />

US - - - - - 2,58<br />

SGP 5,40 5,77 6,20 6,33 6,21 1,94<br />

NLD 1,93 1,94 1,91 1,88 1,82 1,81<br />

CHI - 0,86 1,14 1,36 1,55 1,80<br />

BEL 1,52 1,57 1,65 1,75 1,78 1,78<br />

SWI 1,32 1,39 1,49 1,58 1,62 1,68<br />

GER 1,41 1,44 1,60 1,66 1,73 1,59<br />

BRA - - - - - 1,53<br />

FRA 1,52 1,49 1,56 1,61 1,61 1,49<br />

SWE 1,41 1,55 1,56 1,64 2,03 1,48<br />

RUS 0,38 0,52 0,73 0,84 0,88 1,01<br />

MEX 0,49 0,70 0,73 0,77 0,77 0,90<br />

ITA 1,10 1,17 1,19 1,40 1,31 0,83<br />

TUR 1,14 1,24 1,32 1,46 1,51 0,56<br />

SAR 0,39 0,47 0,52 0,55 0,59 0,44<br />

IND 0,06 0,09 0,11 0,14 0,17 0,21<br />

CAN - - - - - -<br />

JAP* 8,87 9,05 9,97 10,22 - -<br />

KOR 3,92 4,26 4,21 4,69 5,04 -<br />

* Le carte con funzione multipla sono contate più volte 39<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Pur non essendo del tutto confrontabile alle rilevazioni precedenti, a causa della<br />

incompletezza dei dati, caso peculiare risulta quello della Cina. Tra il 2006 ed il 2010, da<br />

0,86 carte per abitante si è passati ad 1,8. In particolare, il livello raggiunto è pressoché<br />

simile, ed in alcuni casi anche superiore, a quello che è lo standard europeo. In ogni caso,<br />

la numerosità maggiore non si registra certamente in Europa, bensì in Paesi dell’Asia quali<br />

la Corea (5,04 nel 2009) e Singapore (6,21 nel 2009, ma con consistente calo nel 2010,<br />

fatto che fa presumere una diversa modalità di rilevazione). Anche il Giappone presenta un<br />

numero di carte pro-capite decisamente elevato (10,22 nel 2008), dato che va comunque<br />

considerato tenendo presente la differente metodologia di calcolo adottata dalla Banca<br />

Centrale Giapponese, che ha considerato ciascuna carta per il numero delle sue funzioni e<br />

non per la sua materialità.<br />

39<br />

Ad esempio una carta che incorpora al suo interno sia la funzione di debito che di credito è stata<br />

conteggiata due volte.<br />

91


Tab. 3.15 – Evoluzione numero di carte in circolazione per abitante tra il 2005 ed il<br />

2010<br />

CAGR<br />

IND 44,27% 30,63% 23,18% 21,81% 21,00% 27,89%<br />

RUS 37,37% 38,80% 15,34% 5,34% 14,18% 21,48%<br />

CHI - 32,30% 19,52% 14,17% 16,08% 20,32%<br />

MEX 42,04% 4,25% 6,24% 0,08% 16,72% 12,94%<br />

SWI 5,87% 6,82% 5,96% 2,93% 3,31% 4,96%<br />

BEL 3,55% 4,56% 6,18% 2,07% -0,20% 3,21%<br />

AUS 4,37% 4,19% 4,84% 4,06% -1,80% 3,10%<br />

GER 2,57% 11,11% 3,66% 3,96% -7,74% 2,53%<br />

SAR 19,97% 9,24% 7,48% 6,42% -25,21% 2,31%<br />

SWE 9,67% 1,19% 4,89% 23,97% -27,19% 0,99%<br />

FRA -1,82% 5,12% 2,70% 0,46% -7,98% -0,41%<br />

UK -0,86% -0,19% 1,30% -4,23% 0,82% -0,65%<br />

NLD 0,70% -1,53% -1,83% -2,90% -0,42% -1,20%<br />

ITA 6,32% 1,90% 17,38% -6,33% -36,83% -5,53%<br />

SGP 6,82% 7,49% 2,02% -1,78% -68,80% -18,53%<br />

TUR - - 10,57% 3,52% -62,86% -24,81%<br />

BRA - - - - - -<br />

CAN - - - - - -<br />

JAP* 2,02% 10,23% 2,47% - - -<br />

KOR 8,53% -1,14% 11,50% 7,47% - -<br />

US - - - - - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Un ultima considerazione va fatta per i Paesi Anglosassoni. Australia e Regno Unito<br />

presentano un numero di carte emesse per abitante rispettivamente di 2,60 e 2,65 dove il<br />

primo sembrerebbe seguire un trend decrescente (-0,35%), mentre il secondo lievemente<br />

ascendente (+3,1%). Per gli USA si ha a disposizione il dato del 2010 che vede un livello<br />

di circolazioni simile a quello degli altri due Paesi anglosassoni appena citati. Non sono<br />

invece disponibili dati sul Canada.<br />

Un maggior dettaglio ed un analisi meno condizionata dalla carenza di dati rilevanti, può<br />

essere effettuata osservando le tabella dalla 3.16 alla 3.20, da cui emerge numero e<br />

variazione delle carte per abitante emesse che abbiano funzione di debito e funzione di<br />

credito.<br />

92


Tab. 3.16 – Carte in circolazione con funzione di debito per abitante tra il 2005 ed il<br />

2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

KOR 1,70 1,87 2,10 2,44 2,55 2,57<br />

SGP 1,75 1,88 1,95 1,99 1,80 1,94<br />

AUS 1,41 1,47 1,53 1,64 1,72 1,64<br />

CHI - 0,82 1,07 1,25 1,41 1,63<br />

NLD 1,56 1,56 1,54 1,53 1,47 1,47<br />

BEL 1,21 1,25 1,29 1,37 1,39 1,39<br />

UK 1,11 1,13 1,17 1,24 1,28 1,36<br />

GER 1,07 1,09 1,22 1,23 1,24 1,25<br />

BRA 0,89 0,94 0,97 1,10 1,16 1,17<br />

FRA 0,62 0,89 1,01 1,03 1,10 1,10<br />

SWI 0,84 0,87 0,91 0,99 1,01 1,05<br />

SWE 0,89 0,95 0,99 1,02 1,05 1,04<br />

TUR 0,70 0,77 0,79 0,85 0,90 0,96<br />

US 0,91 0,91 0,91 0,91 0,91 0,91<br />

RUS 0,36 0,48 0,66 0,77 0,81 0,89<br />

CAN 0,64 0,62 0,65 0,65 0,66 0,70<br />

MEX 0,35 0,50 0,49 0,54 0,57 0,70<br />

ITA 0,53 0,56 0,56 0,62 0,59 0,60<br />

SAR 0,35 0,41 0,45 0,48 0,51 0,44<br />

IND 0,04 0,07 0,09 0,12 0,16 0,19<br />

JAP 3,08 3,19 3,29 3,20 3,23 -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In particolare, il caso già menzionato dell’India assume una elevata significatività anche<br />

alla luce del rilevante tasso di sviluppo delle carte di debito: 33,71% nei sei anni (cfr.<br />

Tabella 3.17). Ad un sempre maggiore utilizzo di questo strumento di pagamento, si<br />

contrappone l’ancora bassa diffusione delle carte di credito (cfr. Tabella 3.18). Più<br />

precisamente, tra il 2005 ed il 2010, in India, il numero di carte di credito emesse procapite<br />

è rimasto sostanzialmente stabile oltre ad essere neanche il dieci percento di quelle<br />

di debito (7,92%).<br />

93


Tab. 3.17 – Evoluzione numero di carte in circolazione con funzione di debito per<br />

abitante tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

IND 48,67% 34,70% 32,30% 30,60% 23,52% 33,71%<br />

RUS 32,79% 36,88% 16,32% 5,19% 10,35% 19,67%<br />

CHI - 30,18% 17,13% 12,84% 15,41% 18,71%<br />

MEX 41,86% -0,63% 8,83% 5,96% 22,59% 14,79%<br />

FRA 43,78% 13,52% 1,85% 6,70% -0,14% 12,11%<br />

KOR 10,15% 12,62% 16,14% 4,39% 0,74% 8,66%<br />

TUR - - 7,73% 5,37% 6,71% 6,60%<br />

BRA 5,20% 3,37% 12,82% 5,47% 1,17% 5,54%<br />

SAR 18,82% 7,71% 7,71% 7,25% -14,21% 4,87%<br />

SWI 3,26% 4,93% 7,84% 2,67% 3,27% 4,38%<br />

UK 1,44% 4,10% 5,77% 3,27% 6,04% 4,11%<br />

SWE 6,95% 4,33% 3,65% 2,40% -0,43% 3,35%<br />

GER 1,51% 11,94% 0,59% 1,29% 0,63% 3,10%<br />

AUS 4,18% 3,96% 7,02% 5,17% -5,13% 2,95%<br />

BEL 3,34% 3,33% 6,26% 1,22% -0,25% 2,76%<br />

ITA 5,58% 0,72% 11,12% -4,96% 1,47% 2,65%<br />

SGP 6,97% 3,77% 2,18% -9,70% 7,92% 2,02%<br />

CAN -1,91% 3,67% -0,04% 2,46% 5,92% 1,98%<br />

US 0,21% -0,11% -0,03% 0,04% 0,47% 0,11%<br />

NLD 0,15% -0,98% -0,95% -3,77% -0,40% -1,20%<br />

JAP 3,30% 3,44% -2,79% 0,88% - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Analoghe considerazioni valgono anche per la Cina e per la Russia dove i tassi di crescita a<br />

due cifre sono riscontrabili sia nel caso delle carte di debito che quelle di credito. Tuttavia,<br />

queste ultime rappresentano solo una minima parte dell’emissione complessiva. Infatti, nel<br />

2010, in Russia le carte di debito erano circa tredici volte quelle di credito ed in Cina quasi<br />

dieci volte (cfr. Tabella 3.20).<br />

94


Tab. 3.18 – Numero di carte in circolazione con funzione di credito per abitante tra il<br />

2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

US 4,29 4,41 4,39 4,20 3,60 2,78<br />

KOR 1,80 1,91 1,83 1,98 2,19 2,39<br />

CAN 1,87 1,90 2,08 2,18 2,19 2,21<br />

SGP 1,04 1,16 1,23 1,30 1,34 1,48<br />

SWE 0,43 0,50 0,47 0,50 0,91 1,08<br />

AUS 0,82 0,85 0,89 0,90 0,92 0,96<br />

BRA 0,37 0,46 0,63 0,73 0,80 0,91<br />

UK 1,16 1,15 1,10 1,08 0,95 0,89<br />

SWI 0,46 0,51 0,57 0,58 0,60 0,65<br />

TUR 0,44 0,47 0,53 0,61 0,62 0,64<br />

ITA 0,50 0,54 0,59 0,61 0,56 0,56<br />

FRA 0,50 0,46 0,51 0,53 0,54 0,49<br />

MEX 0,14 0,20 0,24 0,24 0,21 0,21<br />

CHI - 0,04 0,07 0,11 0,14 0,17<br />

RUS 0,02 0,04 0,06 0,07 0,06 0,07<br />

GER - - 0,05 0,05 0,05 0,05<br />

IND 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02<br />

BEL - - - - - -<br />

JAP 2,26 2,29 2,42 2,49 - -<br />

NLD - - - - - -<br />

SAR 0,05 0,06 0,07 0,07 0,08 -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Non stupiscono i dati dell’Australia, dove si osservano, sia per le carte con funzione di<br />

debito che per quelle di credito un sostanziale equilibrio nel tempo del rapporto ed un<br />

ammontare congruo con quello di un Paese dove il fenomeno è decisamente diffuso. Si<br />

osserva, inoltre, un trend leggermente positivo per entrambe le tipologie di strumento.<br />

Analoghe considerazioni possono essere effettuate per l’Italia, sebbene il livello di<br />

diffusione di entrambi li strumenti sia poco più della metà di quello Australiano.<br />

Per la Germania si evidenzia, invece, un altissimo numero di carte di debito pro-capite,<br />

contrariamente a quelle di debito. Nel 2010, si è in presenza di 0,0456 carte con funzione<br />

di credito per abitante, contro 1,25 carte con funzione di debito per abitante.<br />

95


Tab. 3.19 – Evoluzione numero di carte in circolazione con funzione di credito per<br />

abitante tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

CHI - 77,33% 56,88% 29,71% 22,89% 45,11%<br />

RUS 129,32% 58,45% 4,05% -7,79% 16,41% 32,33%<br />

SWE 16,42% -6,91% 7,41% 80,16% 18,57% 19,98%<br />

BRA 24,70% 36,59% 15,83% 9,44% 14,14% 19,77%<br />

MEX 42,50% 16,16% 0,82% -13,18% 0,55% 7,82%<br />

SGP 11,07% 6,45% 5,37% 3,58% 10,23% 7,30%<br />

SWI 11,31% 10,42% 3,17% 3,24% 8,27% 7,23%<br />

TUR - - 14,79% 0,95% 4,39% 6,55%<br />

KOR 6,59% -4,31% 8,07% 10,86% 8,68% 5,84%<br />

CAN 1,52% 9,57% 5,02% 0,31% 1,06% 3,44%<br />

AUS 4,71% 4,58% 1,09% 2,05% 4,44% 3,36%<br />

ITA 7,69% 9,50% 3,48% -7,16% 0,16% 2,56%<br />

FRA -7,93% 12,49% 3,34% 0,90% -8,88% -0,32%<br />

GER - - -2,14% 12,61% -10,66% -0,52%<br />

IND 31,63% 17,49% -11,59% -27,00% -2,65% -0,57%<br />

UK -1,06% -3,82% -2,37% -11,99% -5,78% -5,08%<br />

US 2,63% -0,30% -4,37% -14,25% -22,93% -8,35%<br />

BEL - - - - - -<br />

JAP 1,25% 5,44% 3,06% - - -<br />

NLD - - - - - -<br />

SAR 28,80% 20,01% 6,04% 1,05% - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Infatti, in Germania, il rapporto carte di debito – carte di credito si attesta nel 2009 a 24,34<br />

e nel 2010 a 27,41. Tuttavia è necessario tener conto che in questa classificazione non sono<br />

state inserite le carte charge che sono un mezzo decisamente usato in Germania 40 .<br />

Per quanto attiene invece gli altri Stati europei, nel 2010 si va dal rapporto maggiore di due<br />

a uno della Francia (2,25) alla parità tra carte di debito e di credito dell’Italia (1,07). In<br />

questo intervallo si collocano tra l’altro anche Singapore (1,31) e la Corea (1,08).<br />

In relazione invece ai Paesi di matrice anglosassone, da un lato, come già in parte<br />

evidenziato, emerge l’Australia con 1,7, rapporto che vede aumentare nei sei anni le carte<br />

di credito in modo più marcato rispetto a quelle di debito (3,36% contro 2,95%), dall’altro<br />

si trovano il Regno Unito con 1,52, gli USA ed il Canada con rispettivamente 0,33 e 0,32.<br />

40 I dati relativi alle carte charge non sono stati ritenuti significativi al fine dell’analisi poiché le rilevazioni<br />

effettuate sono troppo poche numerose per dare significatività al campione. In ogni caso si riportano<br />

nell’allegato C.<br />

96


In questi ultimi due Stati, si evince, perciò, il marcato prevalere delle carte di credito<br />

rispetto a quelle di debito.<br />

Tab. 3.20 – Rapporto carte di debito e carte di credito tra il 2005 ed il 2010<br />

2005<br />

2006 2007<br />

C.D./C.C.* C.D.** C.C.*** C.D./C.C.* C.D.** C.C.*** C.D./C.C.* C.D.** C.C.***<br />

AUS 1,73 1,41 0,82 1,72 1,47 0,85 1,71 1,53 0,89<br />

BEL - 1,21 - - 1,25 - - 1,29 -<br />

BRA 2,43 0,89 0,37 2,05 0,94 0,46 1,55 0,97 0,63<br />

CAN 0,34 0,64 1,87 0,33 0,62 1,90 0,31 0,65 2,08<br />

CHI - - - 21,25 0,82 0,04 15,60 1,07 0,07<br />

FRA 1,25 0,62 0,50 1,95 0,89 0,46 1,97 1,01 0,51<br />

GER - 1,07 - - 1,09 - 26,32 1,22 0,05<br />

IND 2,87 0,04 0,02 3,24 0,07 0,02 3,72 0,09 0,02<br />

ITA 1,06 0,53 0,50 1,04 0,56 0,54 0,96 0,56 0,59<br />

JAP 1,36 3,08 2,26 1,39 3,19 2,29 1,36 3,29 2,42<br />

KOR 0,94 1,70 1,80 0,98 1,87 1,91 1,15 2,10 1,83<br />

MEX 2,45 0,35 0,14 2,44 0,50 0,20 2,09 0,49 0,24<br />

NLD - 1,56 - - 1,56 - - 1,54 -<br />

RUS 21,03 0,36 0,02 12,18 0,48 0,04 10,52 0,66 0,06<br />

SAR 7,62 0,35 0,05 7,03 0,41 0,06 6,31 0,45 0,07<br />

SGP 1,68 1,75 1,04 1,62 1,88 1,16 1,58 1,95 1,23<br />

SWE 2,04 0,89 0,43 1,88 0,95 0,50 2,11 0,99 0,47<br />

SWI 1,83 0,84 0,46 1,70 0,87 0,51 1,62 0,91 0,57<br />

TUR - 0,70 0,44 - 0,77 0,47 1,49 0,79 0,53<br />

UK 0,96 1,11 1,16 0,98 1,13 1,15 1,06 1,17 1,10<br />

US 0,21 0,91 4,29 0,21 0,91 4,41 0,21 0,91 4,39<br />

2008 2009 2010<br />

C.D./C.C.* C.D.** C.C.*** C.D./C.C.* C.D.** C.C.*** C.D./C.C.* C.D.** C.C.***<br />

AUS 1,81 1,64 0,90 1,87 1,72 0,92 1,70 1,64 0,96<br />

BEL - 1,37 - - 1,39 - - 1,39 -<br />

BRA 1,51 1,10 0,73 1,45 1,16 0,80 1,29 1,17 0,91<br />

CAN 0,30 0,65 2,18 0,30 0,66 2,19 0,32 0,70 2,21<br />

CHI 11,65 1,25 0,11 10,13 1,41 0,14 9,52 1,63 0,17<br />

FRA 1,94 1,03 0,53 2,05 1,10 0,54 2,25 1,10 0,49<br />

GER 27,06 1,23 0,05 24,34 1,24 0,05 27,41 1,25 0,05<br />

IND 5,56 0,12 0,02 9,95 0,16 0,02 12,63 0,19 0,02<br />

ITA 1,03 0,62 0,61 1,05 0,59 0,56 1,07 0,60 0,56<br />

JAP 1,29 3,20 2,49 - 3,23 - - - -<br />

KOR 1,23 2,44 1,98 1,16 2,55 2,19 1,08 2,57 2,39<br />

MEX 2,26 0,54 0,24 2,75 0,57 0,21 3,36 0,70 0,21<br />

NLD - 1,53 - - 1,47 - - 1,47 -<br />

RUS 11,76 0,77 0,07 13,42 0,81 0,06 12,72 0,89 0,07<br />

SAR 6,41 0,48 0,07 6,80 0,51 0,08 - 0,44 -<br />

SGP 1,53 1,99 1,30 1,34 1,80 1,34 1,31 1,94 1,48<br />

SWE 2,03 1,02 0,50 1,15 1,05 0,91 0,97 1,04 1,08<br />

SWI 1,69 0,99 0,58 1,68 1,01 0,60 1,60 1,05 0,65<br />

TUR 1,40 0,85 0,61 1,46 0,90 0,62 1,49 0,96 0,64<br />

UK 1,15 1,24 1,08 1,35 1,28 0,95 1,52 1,36 0,89<br />

US 0,22 0,91 4,20 0,25 0,91 3,60 0,33 0,91 2,78<br />

* Rapporto carte di debito su carte di credito<br />

** Carte di debito<br />

*** Carte di credito<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

97


In particolare, nel Regno Unito si è assistito ad una progressiva diminuzione delle carte di<br />

credito di circa il cinque percento annuo, delle carte charge di circa il sedici percento (cfr.<br />

Allegato C per gli anni 2005 – 2009) ed un incremento annuo del 4,11% per le carte di<br />

debito. Negli Stati Uniti, invece, ad una riduzione percentuale delle carte di credito<br />

leggermente più marcata rispetto a quella del Regno Unito si è contrapposta una variazione<br />

pressoché nulla delle carte di debito, fatto che lascerebbe intuire una saturazione del<br />

mercato ovvero una bassa propensione all’utilizzo di tale mezzo di pagamento. D’altro<br />

canto non si può neanche escludere l’effetto della crisi finanziaria degli ultimi anni, che<br />

sicuramente ha impattato in modo non indifferente sui consumi e sul credito concesso alle<br />

famiglie statunitensi.<br />

Dalla realtà canadese, contrariamente, emergono tassi di crescita positivi sia per le carte di<br />

debito che per quelle di credito. In particolare, nei sei anni considerate, le prime sono<br />

incrementate del 1,98% annuo, mentre quelle di credito del 3,44%.<br />

Altro mezzo di pagamento che in taluni contesti sta assumendo sempre maggior rilevanza<br />

sono le carte con funzione di moneta elettronica. In particolare si tratta di carte multiscopo,<br />

ricaricabili, prepagate, che possono essere usate presso i siti internet di diversi fornitori per<br />

una vasta gamma di necessità ed hanno la caratteristica che possono essere utilizzate sia a<br />

livello nazionale che internazionale là dove non sussistano limitazioni specifiche. Come si<br />

evince dalla tabella 3.21, pur tuttavia scontando una incompletezza di dati, si nota una<br />

netta rilevanza del mezzo in Paesi come il Belgio, la Germania, il Giappone e Singapore 41 .<br />

In Italia, sebbene il fenomeno sia in espansione (+29,59% annuo tra il 2005 ed il 2010),<br />

non si ha ancora un’incidenza rilevante nell’ambito dei mezzi di pagamento utilizzati dalle<br />

famiglie.<br />

41 Si ricorda che anche in questo caso, per alcuni Stati è necessario tener conto che i dati possono essere<br />

inquinati da motivazioni legate alle residenze fiscali.<br />

98


Tab. 3.21 – Evoluzione numero di carte in circolazione con funzione di moneta<br />

elettronica per abitante tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010 CAGR<br />

AUS N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - - -<br />

BEL 0,92 1,02 1,03 1,07 1,05 1,07 11,49% 0,29% 4,07% -1,84% 1,83% 3,07%<br />

BRA 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,01 -79,37% 6,64% 52,12% 47,51% 131,10% 2,67%<br />

CAN - - - - - - - - - - - -<br />

CHI - - - - - - - - - - - -<br />

FRA 0,36 0,35 0,42 0,48 0,48 0,58 -2,35% 20,85% 14,22% -0,42% 20,53% 10,10%<br />

GER 0,78 0,80 0,95 0,97 1,05 1,17 3,16% 18,15% 2,96% 7,86% 11,00% 8,48%<br />

IND - - - - - - - - - - - -<br />

ITA 0,06 0,08 0,10 0,14 0,15 0,21 35,51% 29,15% 40,31% 11,18% 33,85% 29,59%<br />

JAP - - 0,63 0,82 1,02 N.P. - - 30,37% 23,85% - -<br />

KOR 0,43 0,47 0,27 0,27 0,30 0,33 10,27% -42,60% -1,25% 10,64% 12,32% -4,93%<br />

MEX - - - - - - - - - - - -<br />

NLD 1,07 1,11 1,11 1,11 1,45 1,43 3,67% -0,78% 0,15% 31,16% -1,49% 5,89%<br />

RUS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,01 0,05 222,06% 153,04% 34,59% 232,61% 221,29% 159,29%<br />

SAR - - - - - - - - - - - -<br />

SGP 2,61 2,74 3,02 3,04 3,07 3,61 5,03% 10,46% 0,55% 1,13% 17,40% 6,73%<br />

SWE - - - - - - - - - - - -<br />

SWI 0,58 0,61 0,63 0,67 0,64 0,64 4,69% 3,37% 5,69% -3,85% -0,51% 1,82%<br />

TUR - - - - - - - - - - - -<br />

UK - - - - - - - - - - - -<br />

US - - - - - - - - - - - -<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In ogni caso, una delle motivazioni che ha spinto gli operatori ad offrire carte di pagamento<br />

con funzione di e-money, è dipeso dall’aumento considerevole dell'uso dell’internet<br />

banking e dello shopping su internet, che hanno permesso di effettuare pagamenti<br />

indipendentemente dal luogo e dal tempo. In tale contesto, l’innovazione nei prodotti di<br />

pagamento al dettaglio e dei canali di distribuzione hanno generato la creazione di nuovi<br />

strumenti ma hanno anche permesso lo sfruttamento di strumenti già esistenti che<br />

originariamente avevano un’altra ragione di essere. Per esempio, le carte di credito e di<br />

debito sono state inizialmente concepite per l’uso faccia a faccia tra cliente e<br />

commerciante, ma, ora come ora, sono sempre più utilizzate per le transazioni a distanza:<br />

acquisti telefonici o via internet. Tuttavia, dato che le carte sono state progettate per un<br />

utilizzo che implica la materialità del titolo, l’incremento delle transazioni a distanza ha<br />

generato nuovi rischi e amplificato altri già esistenti: l’aumento delle frodi ha costretto i<br />

produttori di carte ad escogitare nuovi modi e tecniche per aumentare la sicurezza e<br />

implementare l’autorizzazione in remoto, così come sviluppare misure di autenticazione<br />

appropriate.<br />

Approfittando degli sviluppi tecnologici, una serie di nuovi metodi di pagamento sono<br />

emersi: attraverso le reti di internet mobile e altre tecnologie dell'informazione e della<br />

99


comunicazione. Esempi dei servizi in questione sono la fatturazione elettronica ed i<br />

pagamenti avviati e verificati attraverso i telefoni cellulari (mobile – payments). Per quanto<br />

riguarda la conferma di pagamento, esistono ben noti servizi come la riconciliazione<br />

elettronica, che incrocia fatture e pagamenti ed estratti conto in linea ricevuti tramite<br />

telefoni cellulari o applicazione di internet banking.<br />

Molti sono stati i tentativi di creare prodotti di pagamento che utilizzino moneta<br />

elettronica: sia attraverso schede prepagate multiuso che sulla base di conti. Solo alcuni di<br />

essi hanno avuto successo. Ciò può derivare da:<br />

- un basso grado di accettazione per i prodotti di e-money da parte dei commercianti:<br />

la cui motivazione è connessa all’elevato costo di installazione e manutenzione dei<br />

terminali in relazione al potenziale risparmio;<br />

- al crescente livello di accettazione delle carte di debito che coprono all'incirca le<br />

stesse tipologie di operazioni di pagamento.<br />

- il fatto che i prodotti siano prepagati e pertanto meno appetibili rispetto ad altri che<br />

prevedono il pagamento contestuale o addirittura differito.<br />

3.3.2. Gli altri strumenti di pagamento<br />

Dopo aver analizzato l’evoluzione delle carte, il passo successivo per comprendere le<br />

tendenze in atto nell’ambito del complesso degli strumenti di pagamento prevede un focus<br />

sulle altre tre tipologie di mezzi ampiamente diffusi il cui funzionamento è stato spiegato<br />

nel paragrafo 1.4:<br />

- bonifici<br />

- addebiti diretti<br />

- assegni<br />

I bonifici sono sicuramente tra i mezzi di pagamento più diffusi (cfr. Tabella 3.22),<br />

specialmente nel momento in cui è richiesto il trasferimento di ingenti somme. Negli ultimi<br />

cinque anni, si è assistiti ad una crescita non indifferente del numero delle operazioni in<br />

tutto il Globo (cfr. Tabella 3.23). In particolare, gli Stati dell’Europa, pur non avendo<br />

ovviamente i maggiori tassi di crescita visti gli elevati livelli già raggiunti, presentano<br />

comunque il più alto numero di transazioni pro-capite. Spiccano in tal senso la Svezia<br />

(105,46), la Svizzera (93,55) ed il Belgio (92,10). L’Italia invece si colloca nella parte<br />

100


assa della classifica con 20,44 operazioni per persona all’anno ed un tasso di crescita del<br />

2,53% annuo.<br />

Tab. 3.22 – Numero di bonifici pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 52,77 54,92 58,09 61,06 62,92 66,66<br />

BEL 77,95 79,72 84,50 86,81 88,35 92,10<br />

BRA 26,17 28,56 31,73 35,08 37,38 39,93<br />

CAN 26,62 23,99 26,13 27,05 28,03 29,28<br />

CHI N.D. 0,48 0,52 0,56 0,61 0,76<br />

FRA 38,39 41,42 41,10 42,17 43,37 46,23<br />

GER 81,41 88,17 68,02 69,19 71,20 71,82<br />

IND 0,04 0,07 0,09 0,12 0,17 0,25<br />

ITA 18,03 18,24 18,59 17,91 20,25 20,44<br />

JAP 10,60 10,66 10,94 10,98 11,09 N.D.<br />

KOR 34,20 37,21 42,17 47,56 49,81 54,33<br />

MEX 3,37 5,32 5,90 6,70 7,12 7,74<br />

NLD 77,39 83,79 86,54 89,81 90,31 95,37<br />

RUS 6,00 9,44 12,91 14,46 14,12 18,40<br />

SAR 0,06 0,08 0,09 0,12 0,13 0,14<br />

SGP 5,05 5,48 5,83 6,21 6,36 6,81<br />

SWE 72,43 81,93 88,52 96,15 97,21 105,46<br />

SWI 79,32 81,84 85,07 87,85 90,10 93,55<br />

TUR N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.<br />

UK 49,53 50,49 51,17 51,88 52,99 54,58<br />

US 18,44 19,95 21,37 22,83 23,82 24,69<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Il livello di affinità dei Paesi di matrice anglosassone a questo strumento non sembra<br />

paragonabile a quello dei migliori Stati Europei, pur rimanendo comunque nell’ambito<br />

della rilevanza. Tuttavia, mentre da un lato, Australia e Regno Unito presentano operazioni<br />

pro-capite superiori alle cinquanta unità, dall’altro gli statunitensi ed i canadesi, nel 2010,<br />

rispettivamente ne hanno effettuati 24,69 e 29,28.<br />

101


Tab. 3.23 – Evoluzione numero di bonifici pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

AUS 4,08% 5,77% 5,11% 3,04% 5,95% 4,78%<br />

BEL 2,27% 5,99% 2,73% 1,77% 4,24% 3,39%<br />

BRA 9,12% 11,10% 10,55% 6,56% 6,81% 8,81%<br />

CAN -9,87% 8,92% 3,51% 3,65% 4,43% 1,92%<br />

CHI - 8,66% 7,16% 9,97% 24,02% 12,26%<br />

FRA 7,88% -0,77% 2,60% 2,84% 6,60% 3,78%<br />

GER 8,31% -22,85% 1,72% 2,91% 0,87% -2,47%<br />

IND 56,13% 23,72% 35,43% 46,00% 49,03% 41,60%<br />

ITA 1,17% 1,91% -3,66% 13,05% 0,92% 2,53%<br />

JAP 0,55% 2,67% 0,33% 1,05% - 1,15%<br />

KOR 8,79% 13,33% 12,78% 4,74% 9,08% 9,70%<br />

MEX 57,62% 10,93% 13,61% 6,30% 8,73% 18,08%<br />

NLD 8,28% 3,28% 3,78% 0,55% 5,61% 4,27%<br />

RUS 57,24% 36,79% 11,99% -2,37% 30,33% 25,11%<br />

SAR 22,86% 15,66% 32,74% 10,30% 12,33% 18,50%<br />

SGP 8,58% 6,33% 6,62% 2,30% 7,12% 6,17%<br />

SWE 13,12% 8,05% 8,62% 1,09% 8,49% 7,80%<br />

SWI 3,18% 3,94% 3,28% 2,56% 3,83% 3,36%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 1,93% 1,34% 1,38% 2,16% 3,00% 1,96%<br />

US 8,20% 7,13% 6,84% 4,32% 3,64% 6,01%<br />

In termini di ammontare complessivo annuo pro-capite, dai valori corretti secondo la teoria<br />

della parità dei poteri di acquisto (cfr. Tabella 3.24), emerge una acuta disomogeneità per<br />

tutte le aree geografiche considerate. In Asia, nel 2010, Cina, India e Repubblica di<br />

Singapore presentano transazioni complessive tra i trentacinque mila e gli ottanta mila<br />

dollari, mentre Giappone e Corea tra i centosettanta 42 ed i duecentosessanta mila. Nel<br />

vecchio continente spicca la Germania con il valore più alto rilevato del Globo nel 2010,<br />

808.138 USD, ed un tasso di crescita del 12,74%. In particolare, quest’ultimo è influenzato<br />

dal deciso incremento del 2007, derivato sostanzialmente dalla contabilizzazione delle<br />

operazioni cross-border che fino al 2006 non erano state incluse.<br />

42 Il dato considerato per il Giappone è quello del 2009, a causa della indisponibilità di quello del 2010.<br />

102


Tab. 3.24 – Ammontare bonifici pro-capite corretti secondo la teoria della parità dei<br />

poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 181.386 205.697 238.036 252.928 238.718 211.027<br />

BEL 383.616 379.995 452.602 476.389 434.859 391.947<br />

BRA 31.266 38.704 46.451 56.565 54.615 57.192<br />

CAN 148.754 29.165 33.526 37.230 37.651 41.018<br />

CHI - 43.620 58.599 56.818 62.093 80.271<br />

FRA 246.369 322.292 335.982 357.248 380.121 330.470<br />

GER 443.724 463.964 901.043 922.720 835.075 808.138<br />

IND 7.681 15.665 30.095 36.198 35.324 34.463<br />

ITA 118.490 130.008 149.560 156.514 154.748 163.020<br />

JAP 147.462 162.682 185.828 188.503 172.281 -<br />

KOR 129.171 159.412 190.891 212.604 235.118 262.099<br />

MEX 55.542 89.426 86.384 113.632 208.400 225.723<br />

NLD 373.015 413.789 429.406 430.204 399.602 420.861<br />

RUS 143.623 171.466 220.939 214.771 145.576 134.866<br />

SAR 23.488 26.393 29.995 42.931 42.733 43.208<br />

SGP 19.746 22.536 26.244 29.554 28.597 32.406<br />

SWE 97.098 109.096 123.743 136.196 134.608 142.110<br />

SWI 274.341 296.703 314.875 330.256 320.899 317.071<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 2.190.041 2.463.661 2.855.641 2.218.061 1.802.859 1.711.819<br />

US 52.592 59.153 65.592 69.454 68.858 74.707<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

L’Italia, invece, presenta un ammontare intorno ai centocinquantamila dollari con un tasso<br />

di sviluppo lievemente sotto al sette percento. Eterogeneità nelle rilevazioni si riscontrano<br />

anche per il Regno Unito. L’elevatissimo ammontare riscontrato dipende dall’inclusione di<br />

diversi trasferimenti e compensazioni nell’interbancario. Tra gli altri Paesi anglosassoni<br />

colpiscono sicuramente gli Stati Uniti, con bonifici pro-capite nel 2010 di solo 74.707<br />

USD e con un tasso di crescita annuo del 7,27%.<br />

103


Tab. 3.25 – Evoluzione ammontare bonifici pro-capite corretti secondo la teoria della<br />

parità dei poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

AUS 13,40% 15,72% 6,26% -5,62% -11,60% 3,07%<br />

BEL -0,94% 19,11% 5,26% -8,72% -9,87% 0,43%<br />

BRA 23,79% 20,02% 21,77% -3,45% 4,72% 12,84%<br />

CAN -80,39% 14,95% 11,05% 1,13% 8,94% -22,71%<br />

CHI - 34,34% -3,04% 9,28% 29,28% 16,47%<br />

FRA 30,82% 4,25% 6,33% 6,40% -13,06% 6,05%<br />

GER 4,56% 94,21% 2,41% -9,50% -3,23% 12,74%<br />

IND 103,94% 92,11% 20,28% -2,41% -2,44% 35,02%<br />

ITA 9,72% 15,04% 4,65% -1,13% 5,35% 6,59%<br />

JAP 10,32% 14,23% 1,44% -8,61% - 3,97%<br />

KOR 23,41% 19,75% 11,37% 10,59% 11,48% 15,20%<br />

MEX 61,01% -3,40% 31,54% 83,40% 8,31% 32,37%<br />

NLD 10,93% 3,77% 0,19% -7,11% 5,32% 2,44%<br />

RUS 19,39% 28,85% -2,79% -32,22% -7,36% -1,25%<br />

SAR 12,37% 13,65% 43,13% -0,46% 1,11% 12,96%<br />

SGP 14,13% 16,45% 12,61% -3,24% 13,32% 10,42%<br />

SWE 12,36% 13,43% 10,06% -1,17% 5,57% 7,92%<br />

SWI 8,15% 6,12% 4,88% -2,83% -1,19% 2,94%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 12,49% 15,91% -22,33% -18,72% -5,05% -4,81%<br />

US 12,48% 10,88% 5,89% -0,86% 8,49% 7,27%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In termini di valori medi per transazione (cfr. Tabella 3.26), nei Paesi emergenti<br />

prevalgono cifre superiori ai cento mila dollari, spiegabile, in linea di massima, dalla<br />

peculiare struttura sociale ed industriale. In particolare, il mezzo di pagamento in questione<br />

sembrerebbe essere per lo più utilizzato per i pagamenti tra società e non come mezzo di<br />

regolamento di crediti e debiti tra privati o tra industria/settore pubblico e dipendenti.<br />

104


Tab. 3.26 – Ammontare medio bonifici corretti secondo la teoria della parità dei<br />

poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010 ed evoluzione.<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 3.437 3.745 4.098 4.142 3.794 3.166<br />

BEL 4.921 4.766 5.356 5.488 4.922 4.256<br />

BRA 1.194 1.355 1.464 1.612 1.461 1.432<br />

CAN 5.588 1.216 1.283 1.376 1.343 1.401<br />

CHI - 90.894 112.369 101.672 101.038 105.315<br />

FRA 6.417 7.781 8.174 8.472 8.765 7.148<br />

GER 5.451 5.262 13.246 13.336 11.728 11.252<br />

IND 173.180 226.211 351.263 311.967 208.522 136.512<br />

ITA 6.571 7.126 8.044 8.738 7.642 7.977<br />

JAP 13.913 15.265 16.983 17.172 15.530 -<br />

KOR 3.777 4.284 4.527 4.471 4.720 4.824<br />

MEX 16.467 16.821 14.649 16.961 29.262 29.149<br />

NLD 4.820 4.938 4.962 4.790 4.425 4.413<br />

RUS 23.925 18.165 17.111 14.852 10.311 7.330<br />

SAR 380.801 348.279 342.229 369.024 333.029 299.761<br />

SGP 3.912 4.112 4.503 4.756 4.499 4.760<br />

SWE 1.341 1.332 1.398 1.416 1.385 1.348<br />

SWI 3.459 3.625 3.701 3.759 3.562 3.389<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 44.213 48.794 55.809 42.757 34.020 31.361<br />

US 2.852 2.965 3.069 3.042 2.891 3.026<br />

CAGR<br />

AUS 8,96% 9,41% 1,09% -8,40% -16,57% -1,63%<br />

BEL -3,14% 12,37% 2,46% -10,31% -13,54% -2,86%<br />

BRA 13,45% 8,03% 10,15% -9,39% -1,96% 3,70%<br />

CAN -78,25% 5,54% 7,28% -2,43% 4,32% -24,17%<br />

CHI - 23,63% -9,52% -0,62% 4,23% 3,75%<br />

FRA 21,26% 5,05% 3,64% 3,47% -18,45% 2,18%<br />

GER -3,46% 151,73% 0,67% -12,05% -4,06% 15,60%<br />

IND 30,62% 55,28% -11,19% -33,16% -34,53% -4,65%<br />

ITA 8,45% 12,88% 8,62% -12,54% 4,39% 3,95%<br />

JAP 9,72% 11,25% 1,11% -9,56% - 2,79%<br />

KOR 13,44% 5,66% -1,24% 5,59% 2,19% 5,02%<br />

MEX 2,15% -12,92% 15,78% 72,53% -0,39% 12,10%<br />

NLD 2,45% 0,48% -3,47% -7,62% -0,27% -1,75%<br />

RUS -24,07% -5,80% -13,20% -30,57% -28,92% -21,07%<br />

SAR -8,54% -1,74% 7,83% -9,75% -9,99% -4,67%<br />

SGP 5,11% 9,52% 5,62% -5,41% 5,79% 4,00%<br />

SWE -0,68% 4,98% 1,33% -2,24% -2,69% 0,10%<br />

SWI 4,81% 2,10% 1,56% -5,26% -4,84% -0,40%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 10,36% 14,38% -23,39% -20,43% -7,82% -6,64%<br />

US 3,95% 3,50% -0,89% -4,97% 4,69% 1,19%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

105


Per quanto invece attiene al secondo strumento di pagamento considerato, gli addebiti<br />

diretti, nel 2010 i Paesi Bassi risultano lo Stato con il più alto numero di operazioni procapite<br />

43 : 76,75 (cfr. Tabella 3.27).<br />

Tab. 3.27 – Numero di addebiti diretti pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 23,89 24,77 26,55 28,08 29,34 30,44<br />

BEL 20,91 21,94 22,59 23,15 24,12 22,53<br />

BRA - - - - 22,27 22,15<br />

CAN 19,44 16,96 17,81 18,53 18,73 19,11<br />

CHI - - - - - -<br />

FRA 40,06 43,31 45,75 47,27 50,77 52,75<br />

GER 80,79 89,40 93,33 96,27 100,02 106,39<br />

IND 0,03 0,07 0,11 0,14 0,13 0,13<br />

ITA 7,97 8,21 8,64 9,34 9,64 9,88<br />

JAP - - - - - -<br />

KOR 23,92 27,12 29,47 28,28 27,45 29,05<br />

MEX 0,29 0,29 0,36 0,39 0,39 0,43<br />

NLD 64,92 69,71 71,74 74,34 76,75 78,66<br />

RUS 0,09 0,30 0,57 0,74 0,96 0,96<br />

SAR 0,01 0,02 0,04 0,07 0,07 0,05<br />

SGP 11,96 12,20 11,76 10,65 10,54 11,28<br />

SWE 17,72 21,69 22,73 24,74 25,80 28,89<br />

SWI 6,96 6,58 5,68 5,65 5,69 5,75<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 45,19 47,17 48,59 50,11 50,96 51,90<br />

US 24,22 29,03 33,91 36,02 35,88 37,36<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Ad esclusione della Francia e del Regno Unito, rispettivamente con 52,75 e 51,90<br />

operazioni annue pro-capite nel 2010, gli altri Stati mediamente si collocano intorno alle<br />

venti operazioni. Fanno eccezione in Europa, la Svizzera con meno di sei operazioni e<br />

l’Italia con meno di dieci. Poca rilevanza ha lo strumento in Stati quali l’India, il Messico,<br />

la Russia e l’Arabia Saudita.<br />

43 Anche in questo caso si tralascia la Germania poiché sono incluse anche le operazioni cross-border.<br />

106


Tab. 3.28 – Evoluzione numero di addebiti diretti pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

AUS 3,69% 7,16% 5,78% 4,49% 3,76% 4,97%<br />

BEL 4,94% 2,97% 2,49% 4,18% -6,58% 3,64%<br />

BRA - - - - -0,57% -<br />

CAN -12,75% 5,03% 4,03% 1,07% 2,01% -0,92%<br />

CHI - - - - - -<br />

FRA 8,13% 5,63% 3,33% 7,39% 3,90% 6,10%<br />

GER 10,66% 4,39% 3,16% 3,89% 6,37% 5,48%<br />

IND 106,10% 66,64% 24,22% -8,02% 3,54% 40,74%<br />

ITA 3,09% 5,19% 8,06% 3,20% 2,50% 4,87%<br />

JAP - - - - - -<br />

KOR 13,36% 8,67% -4,04% -2,94% 5,85% 3,50%<br />

MEX -1,53% 25,58% 6,67% 1,10% 8,26% 7,46%<br />

NLD 7,37% 2,92% 3,62% 3,24% 2,49% 4,27%<br />

RUS 223,32% 86,28% 30,81% 28,96% 0,08% 78,53%<br />

SAR 95,25% 97,55% 65,59% 3,74% -21,17% 60,44%<br />

SGP 2,01% -3,60% -9,45% -0,96% 6,97% -3,09%<br />

SWE 22,43% 4,79% 8,84% 4,28% 11,96% 9,85%<br />

SWI -5,39% -13,72% -0,51% 0,75% 0,93% -4,89%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 4,37% 3,02% 3,13% 1,70% 1,84% 3,05%<br />

US 19,86% 16,79% 6,21% -0,37% 4,10% 10,32%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In termini evolutivi, tra le maggiori evidenze si riscontra un tasso di crescita per gli Stati<br />

Uniti di circa il 10% e mediamente del quattro percento per gli Stati Europei.<br />

In termini di ammontare pro-capite (cfr. Tabella 3.29), gli addebiti diretti seguono più o<br />

meno quanto già detto per la loro numerosità. Fanno eccezione in questo caso, in Europa,<br />

la Svizzera, l’Italia e la Germania, mentre nel resto del mondo l’Australia.<br />

107


Tab. 3.29 – Ammontare ed evoluzione addebiti diretti pro-capite corretti secondo la<br />

teoria della parità dei poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 133.126 150.010 174.070 184.936 177.642 173.263<br />

BEL 5.648 5.947 6.455 6.979 6.965 5.885<br />

BRA - - - - 14.953 16.051<br />

CAN 11.464 10.499 12.016 13.330 13.241 13.938<br />

CHI - - - - - -<br />

FRA 16.593 17.840 18.658 19.366 19.815 20.501<br />

GER 48.037 53.615 165.455 173.219 162.062 182.220<br />

IND 9 16 30 39 38 37<br />

ITA 6.057 6.316 6.975 7.264 7.537 7.491<br />

JAP - - - - - -<br />

KOR 2.463 2.949 3.497 3.578 3.400 3.634<br />

MEX 64 118 150 168 156 184<br />

NLD 16.442 18.308 19.619 22.203 20.455 21.113<br />

RUS 607 1.366 3.155 2.813 871 480<br />

SAR 1 2 4 5 5 6<br />

SGP 8.291 9.204 10.548 11.556 10.716 12.148<br />

SWE 4.202 4.761 5.236 5.546 5.661 6.040<br />

SWI 6.419 6.308 4.871 5.096 5.030 5.349<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 21.677 22.858 24.152 25.339 23.545 24.957<br />

US 42.243 44.433 47.814 48.454 47.623 49.673<br />

CAGR<br />

AUS 12,68% 16,04% 6,24% -3,94% -2,47% 5,41%<br />

BEL 5,28% 8,54% 8,13% -0,21% -15,51% 0,82%<br />

BRA - - - - 7,34% -<br />

CAN -8,41% 14,44% 10,94% -0,67% 5,27% 3,99%<br />

CHI - - - - - -<br />

FRA 7,52% 4,59% 3,80% 2,32% 3,46% 4,32%<br />

GER 11,61% 208,60% 4,69% -6,44% 12,44% 30,56%<br />

IND 87,59% 86,05% 31,76% -3,03% -3,56% 33,88%<br />

ITA 4,29% 10,43% 4,14% 3,76% -0,61% 4,34%<br />

JAP - - - - - -<br />

KOR 19,73% 18,59% 2,33% -4,99% 6,87% 8,09%<br />

MEX 84,16% 26,86% 11,90% -6,96% 18,05% 23,49%<br />

NLD 11,35% 7,16% 13,17% -7,87% 3,22% 5,13%<br />

RUS 125,09% 130,93% -10,84% -69,05% -44,81% -4,57%<br />

SAR 191,66% 104,53% 18,19% 6,22% 8,97% 52,17%<br />

SGP 11,02% 14,59% 9,56% -7,27% 13,36% 7,94%<br />

SWE 13,30% 9,98% 5,92% 2,07% 6,70% 7,53%<br />

SWI -1,73% -22,78% 4,61% -1,28% 6,33% -3,58%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 5,44% 5,66% 4,91% -7,08% 6,00% 2,86%<br />

US 5,18% 7,61% 1,34% -1,71% 4,30% 3,29%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

108


Infatti, in termini di ammontare medio per operazione, come si evince dalla tabella 3.30,<br />

Italia e Svizzera, nel 2010, presentano valori rispettivamente di 758 e 931 USD, mentre la<br />

Germania prevale in Europa con 1.713 USD; oltre oceano gli USA si stabilizzano intorno<br />

ai 1.300 USD, mentre salta agli occhi il dato Australiano di 5.691 USD.<br />

Tab. 3.30 – Ammontare medio addebiti diretti corretti secondo la teoria della parità<br />

dei poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 5.572 6.056 6.557 6.586 6.054 5.691<br />

BEL 270 271 286 301 289 261<br />

BRA - - - - 671 725<br />

CAN 590 619 674 719 707 729<br />

CHI - - - - - -<br />

FRA 414 412 408 410 390 389<br />

GER 595 600 1.773 1.799 1.620 1.713<br />

IND 264 240 268 284 300 279<br />

ITA 760 769 807 778 782 758<br />

JAP - - - - - -<br />

KOR 103 109 119 127 124 125<br />

MEX 218 408 412 432 398 434<br />

NLD 253 263 273 299 267 268<br />

RUS 6.454 4.493 5.570 3.797 911 502<br />

SAR 69 103 107 76 78 108<br />

SGP 693 755 897 1.085 1.016 1.077<br />

SWE 237 219 230 224 219 209<br />

SWI 922 958 857 902 883 931<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 480 485 497 506 462 481<br />

US 1.744 1.530 1.410 1.345 1.327 1.330<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In termini evolutivi, come si evince dalla tabella 3.31, non si riscontrano particolari<br />

mutamenti, salvo il caso della Germania, dove il notevole incremento del 2007 ha portato il<br />

tasso di crescita a livelli decisamente elevati e la cospicua progressiva riduzione che si è<br />

avuta in Russia, dove probabilmente lo strumento si è diffuso anche nel ceto medio e non è<br />

rimasto esclusiva delle classi più abbienti.<br />

109


Tab. 3.31 – Evoluzione ammontare medio addebiti diretti corretti secondo la teoria<br />

della parità dei poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

AUS 8,67% 8,28% 0,44% -8,07% -6,00% 0,42%<br />

BEL 0,32% 5,41% 5,50% -4,21% -9,56% -0,68%<br />

BRA - - - - 7,96% -<br />

CAN 4,97% 8,96% 6,64% -1,73% 3,19% 4,34%<br />

CHI - - - - - -<br />

FRA -0,57% -0,99% 0,46% -4,73% -0,43% -1,27%<br />

GER 0,86% 195,61% 1,49% -9,94% 5,71% 23,57%<br />

IND -8,98% 11,65% 6,07% 5,42% -6,86% 1,14%<br />

ITA 1,16% 4,98% -3,63% 0,54% -3,03% -0,04%<br />

JAP - - - - - -<br />

KOR 5,62% 9,13% 6,63% -2,11% 0,97% 3,97%<br />

MEX 87,03% 1,02% 4,90% -7,97% 9,04% 14,74%<br />

NLD 3,71% 4,12% 9,22% -10,77% 0,71% 1,17%<br />

RUS -30,38% 23,97% -31,84% -76,00% -44,85% -39,99%<br />

SAR 49,38% 3,53% -28,63% 2,39% 38,23% 9,33%<br />

SGP 8,83% 18,88% 21,00% -6,37% 5,97% 9,20%<br />

SWE -7,46% 4,96% -2,68% -2,12% -4,70% -2,49%<br />

SWI 3,87% -10,50% 5,14% -2,01% 5,34% 0,18%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 1,03% 2,57% 1,73% -8,63% 4,08% 0,05%<br />

US -12,25% -7,87% -4,59% -1,35% 0,19% -5,28%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Terzo strumento significativo in termini di analisi è l’assegno. Come chiaramente emerge<br />

dalla tabella 3.32, il numero di assegni pro-capite staccato ogni anno sta progressivamente<br />

diminuendo, visto il costo connesso al trattamento del titolo e al basso livello di sicurezza<br />

che garantisce.<br />

110


Tab. 3.32 – Numero di assegni pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 23,67 21,68 19,79 17,20 15,13 13,01<br />

BEL 1,50 1,27 1,00 0,82 0,74 0,66<br />

BRA 13,78 11,91 10,65 10,35 9,41 8,67<br />

CAN 42,03 33,95 32,52 30,43 28,02 26,87<br />

CHI - 0,91 0,74 0,67 0,66 0,67<br />

FRA 62,43 60,57 57,40 54,52 51,34 48,29<br />

GER 1,30 1,32 0,92 0,80 0,70 0,59<br />

IND 1,16 1,22 1,28 1,21 1,18 1,17<br />

ITA 8,01 7,77 7,24 6,49 5,61 5,25<br />

JAP 1,15 1,05 0,97 0,88 0,75 -<br />

KOR 17,04 23,86 24,48 22,71 19,11 15,39<br />

MEX 5,51 5,28 5,10 4,71 4,31 3,96<br />

NLD - - - - - -<br />

RUS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00<br />

SAR 0,33 0,29 0,28 0,27 0,27 0,26<br />

SGP 20,09 19,14 18,70 17,25 15,87 15,42<br />

SWE 0,11 0,11 0,11 0,11 0,11 -<br />

SWI 0,24 0,20 0,17 0,13 0,09 0,05<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 32,06 29,35 26,24 22,85 20,75 17,89<br />

US 110,14 102,08 92,57 87,40 79,58 73,97<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Numericamente ancora rilevanti sono le transazioni effettuate negli Stati Uniti (73,97 nel<br />

2010) ed in Francia (48,29 nel 2010). Lo strumento è invece particolarmente distante dalle<br />

abitudini degli abitanti del Giappone (0,75 nel 2009), del Belgio (0,66) e della Germania<br />

(0,59). In Europa, per Paesi come la Svizzera e la Svezia si hanno tassi di utilizzo del tutto<br />

irrisori. In Italia, mediamente, nel 2010, sono stati staccati 5,25 assegni, con un’evidente<br />

diminuzione del 8,11% annuo a partire dal 2005, come si evince dalla tabella 3.29. In<br />

particolare, per tutti gli Stati del campione si osservano variazione negative negli ultimi<br />

due anni.<br />

111


Tab. 3.33 – Evoluzione numero di assegni pro-capite tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

AUS -8,38% -8,72% -13,08% -12,05% -14,01% -11,27%<br />

BEL -15,15% -21,56% -17,38% -10,66% -10,38% -15,13%<br />

BRA -13,55% -10,56% -2,81% -9,07% -7,93% -8,85%<br />

CAN -19,22% -4,20% -6,43% -7,92% -4,13% -8,56%<br />

CHI - -18,21% -10,22% -1,26% 1,67% -7,34%<br />

FRA -2,98% -5,24% -5,00% -5,83% -5,95% -5,01%<br />

GER 1,44% -30,60% -13,18% -12,58% -15,43% -14,69%<br />

IND 4,84% 5,32% -5,65% -2,66% -0,76% 0,13%<br />

ITA -3,04% -6,74% -10,42% -13,50% -6,48% -8,11%<br />

JAP -8,35% -7,95% -9,31% -13,98% - -9,93%<br />

KOR 40,04% 2,58% -7,21% -15,88% -19,47% -2,02%<br />

MEX -4,19% -3,46% -7,54% -8,66% -7,95% -6,38%<br />

NLD - - - - - -<br />

RUS 8,05% -57,81% -87,44% -69,80% -30,25% -58,67%<br />

SAR -10,53% -3,29% -3,28% -3,28% -3,27% -4,78%<br />

SGP -4,71% -2,32% -7,76% -8,01% -2,80% -5,15%<br />

SWE -0,56% -0,75% -1,15% -0,91% - -0,84%<br />

SWI -17,30% -16,67% -18,45% -32,52% -42,76% -26,32%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK -8,45% -10,60% -12,90% -9,21% -13,78% -11,01%<br />

US -7,32% -9,32% -5,58% -8,95% -7,04% -7,65%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In termini di volumi complessivi pro-capite (cfr. Tabella 3.34 e Tabella 3.35) si registra<br />

anche qui una progressiva diminuzione pur non così marcata quale quella derivante<br />

dall’analisi della numerosità.<br />

Particolarmente rilevanti risultano i pagamenti effettuati con assegni, nel 2010, negli USA<br />

(93.784 USD), in Canada (74.391 USD), a Singapore (119.792 USD) ed in Corea (210.243<br />

USD).<br />

112


Tab. 3.34 – Ammontare assegni pro-capite corretti secondo la teoria della parità dei<br />

poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 62.888 63.632 68.021 59.554 54.540 48.888<br />

BEL 7.632 6.603 6.995 5.536 4.788 4.350<br />

BRA 7.688 7.002 7.161 7.953 7.364 7.446<br />

CAN 98.783 85.966 89.670 86.226 73.961 74.391<br />

CHI - 56.817 58.808 57.867 62.057 62.965<br />

FRA 39.816 40.159 39.746 38.015 33.994 33.226<br />

GER 7.359 8.810 6.285 5.818 4.645 4.093<br />

IND 7.480 7.613 8.191 7.340 5.700 5.074<br />

ITA 24.319 25.324 24.467 22.991 19.134 17.358<br />

JAP 33.043 30.835 30.836 29.618 26.245 -<br />

KOR 93.018 153.357 177.063 200.252 202.857 210.243<br />

MEX 13.908 14.251 14.341 13.557 12.283 10.697<br />

NLD - - - - - -<br />

RUS 15 45 27 3 1 1<br />

SAR 8.530 8.156 9.556 10.891 9.679 10.856<br />

SGP 93.538 107.097 133.913 121.944 105.594 119.792<br />

SWE 671 666 735 847 507 316<br />

SWI 311 255 215 194 163 133<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 45.750 45.626 45.067 40.681 33.990 28.803<br />

US 140.587 139.133 123.965 112.442 102.783 93.784<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

Tuttavia mentre nei primi due si osserva un tasso di crescita negativa, lo stesso non si può<br />

sostenere riguardo alla “tigre asiatica” e a Singapore che presentano tassi di sviluppo<br />

annuali rispettivamente del +17,71% e 5,07%.<br />

Altro dato interessante è quello della Repubblica Cinese, Stato che anch’esso presenta un<br />

valore di crescita positiva del 2,60%.<br />

113


Tab. 3.35 – Evoluzione ammontare assegni pro-capite corretti secondo la teoria della<br />

parità dei poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

CAGR<br />

AUS 1,18% 6,90% -12,45% -8,42% -10,36% -4,91%<br />

BEL -13,48% 5,95% -20,86% -13,52% -9,15% -10,64%<br />

BRA -8,92% 2,28% 11,06% -7,41% 1,12% -0,64%<br />

CAN -12,97% 4,31% -3,84% -14,22% 0,58% -5,51%<br />

CHI - 3,50% -1,60% 7,24% 1,46% 2,60%<br />

FRA 0,86% -1,03% -4,35% -10,58% -2,26% -3,55%<br />

GER 19,71% -28,65% -7,43% -20,18% -11,87% -11,07%<br />

IND 1,78% 7,60% -10,39% -22,34% -11,00% -7,47%<br />

ITA 4,13% -3,39% -6,03% -16,78% -9,28% -6,52%<br />

JAP -6,68% 0,00% -3,95% -11,39% - -5,60%<br />

KOR 64,87% 15,46% 13,10% 1,30% 3,64% 17,71%<br />

MEX 2,46% 0,63% -5,46% -9,40% -12,91% -5,11%<br />

NLD - - - - - -<br />

RUS 203,89% -39,50% -88,32% -56,99% -43,77% -44,66%<br />

SAR -4,38% 17,17% 13,97% -11,12% 12,16% 4,94%<br />

SGP 14,50% 25,04% -8,94% -13,41% 13,45% 5,07%<br />

SWE -0,75% 10,41% 15,22% -40,12% -37,68% -13,98%<br />

SWI -17,97% -15,79% -9,47% -16,06% -18,23% -15,56%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK -0,27% -1,23% -9,73% -16,45% -15,26% -8,84%<br />

US -1,03% -10,90% -9,30% -8,59% -8,76% -7,78%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

In termini di dimensione media degli assegni staccati (cfr. Tabella 3.36), nel 2010<br />

prevalgono in Europa Belgio e Germania, sebbene ad essi sia associata una numerosità<br />

pro-capite inferiore all’unità. Per quanto attiene alla dimensione media degli assegni<br />

italiani nel 2010, il valore si attesta a 3.308 USD con un tasso di crescita del 1,73%. Per<br />

quanto attiene invece ai Paesi di matrice anglosassone, l’Australia presenta un valore<br />

medio di ciascun assegno pari a 3.757 USD nel 2010 a fronte dei 13 assegni staccati da<br />

ciascun residente ogni anno.<br />

114


Tab. 3.36 – Ammontare medio assegni corretti secondo la teoria della parità dei<br />

poteri di acquisto tra il 2005 ed il 2010 ed evoluzione<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 2.657 2.935 3.437 3.461 3.604 3.757<br />

BEL 5.095 5.195 7.017 6.722 6.507 6.596<br />

BRA 558 588 672 768 782 859<br />

CAN 2.351 2.532 2.757 2.833 2.639 2.769<br />

CHI - 62.634 79.267 86.882 94.366 94.176<br />

FRA 638 663 692 697 662 688<br />

GER 5.647 6.663 6.850 7.304 6.669 6.950<br />

IND 6.435 6.247 6.382 6.062 4.836 4.337<br />

ITA 3.037 3.261 3.379 3.544 3.410 3.308<br />

JAP 28.825 29.350 31.884 33.767 34.784 -<br />

KOR 5.459 6.427 7.234 8.817 10.617 13.664<br />

MEX 2.523 2.698 2.812 2.875 2.852 2.699<br />

NLD - - - - - -<br />

RUS 3.673 10.331 14.813 13.772 19.614 15.811<br />

SAR 26.025 27.815 33.697 39.706 36.485 42.308<br />

SGP 4.656 5.594 7.161 7.070 6.655 7.767<br />

SWE 6.056 6.044 6.723 7.836 4.735 -<br />

SWI 1.296 1.285 1.299 1.442 1.794 2.563<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 1.427 1.555 1.718 1.780 1.638 1.610<br />

US 1.276 1.363 1.339 1.287 1.292 1.268<br />

CAGR<br />

AUS 10,44% 17,10% 0,72% 4,12% 4,24% 7,17%<br />

BEL 1,97% 35,06% -4,21% -3,20% 1,37% 5,30%<br />

BRA 5,36% 14,35% 14,27% 1,82% 9,84% 9,02%<br />

CAN 7,73% 8,88% 2,76% -6,85% 4,91% 3,33%<br />

CHI - 26,55% 9,61% 8,61% -0,20% 10,73%<br />

FRA 3,96% 4,44% 0,69% -5,04% 3,92% 1,53%<br />

GER 18,01% 2,80% 6,62% -8,69% 4,21% 4,24%<br />

IND -2,91% 2,16% -5,02% -20,22% -10,32% -7,59%<br />

ITA 7,40% 3,60% 4,90% -3,79% -2,99% 1,73%<br />

JAP 1,82% 8,64% 5,91% 3,01% - 4,81%<br />

KOR 17,73% 12,56% 21,88% 20,42% 28,70% 20,14%<br />

MEX 6,94% 4,24% 2,25% -0,80% -5,38% 1,36%<br />

NLD - - - - - -<br />

RUS 181,26% 43,39% -7,02% 42,41% -19,39% 33,90%<br />

SAR 6,87% 21,15% 17,83% -8,11% 15,96% 10,21%<br />

SGP 20,15% 28,01% -1,27% -5,87% 16,71% 10,78%<br />

SWE -0,19% 11,24% 16,55% -39,57% - -5,96%<br />

SWI -0,82% 1,06% 11,01% 24,40% 42,85% 14,61%<br />

TUR - - - - - -<br />

UK 8,94% 10,49% 3,64% -7,97% -1,72% 2,44%<br />

US 6,78% -1,75% -3,93% 0,40% -1,84% -0,14%<br />

Fonte: elaborazione propria su dati Bis<br />

115


3.4. RISULTATI DATA-SET – 2<br />

L’elaborazione del data-set – 2 ha portato dei risultati che in parte confermano il quesito di<br />

ricerca posto nel presente lavoro.<br />

In particolare, come si evince dalla tabella 3.37, la classe consumer presenta un grado di<br />

omogeneità con un intervallo di tolleranza del 10% [GO(10%)] pari al 56,73%. Anche<br />

ponderando i valori in base alla numerosità delle carte appartenenti a ciascun segmento il<br />

risultato risulta pressoché identico (56,77%).<br />

Tab. 3.37 – Dettaglio del GO(10%) delle carte di credito Consumer<br />

GO(10%) Consumer<br />

CLASSIC<br />

CHARGE<br />

CLASSIC<br />

OPZIONE<br />

REVOLVING ME<strong>DI</strong>A<br />

Pricing 50,00% 26,84% 53,57% 43,47%<br />

Commissioni 67,18% 57,62% 47,70% 57,50%<br />

Servizi aggiuntivi 84,76% 66,95% 61,43% 71,05%<br />

Servizi di assicurazione 56,67% 86,67% 21,43% 54,92%<br />

ME<strong>DI</strong>A 64,65% 59,52% 46,03% 56,73%<br />

Numero carte 6 14 8 28<br />

ME<strong>DI</strong>A PONDERATA 13,85% 29,76% 13,15% 56,77%<br />

Fonte: elaborazione propria<br />

Particolarmente evidente è il GO(10%) delle carte di credito ad opzione in relazione al<br />

pricing pari al 26,84%, fatto che evidenzia che gli emittenti hanno costruito prodotti<br />

differenziati almeno nelle variabili di prezzo per il cliente. Si rilevano, inoltre, anche delle<br />

differenze in relazione ai servizi di assicurazione offerti per il segmento revolving. In ogni<br />

caso, non stupisce il grado di omogeneità relativo ai servizi aggiuntivi offerti per le carte<br />

charge, rafforzando il concetto che per uno dei prodottu di massa più utilizzati la scelta<br />

dell’emittente potrebbe portare a risultati tutt’altro che dissimili.<br />

Per quanto attiene, invece, alle carte business, l’unico valore che mostra un GO(10%)<br />

inferiore allo 0,5 risulta essere anche in questo caso il pricing delle carte business base (cfr.<br />

Tabella 3.38).<br />

116


Tab. 3.38 – Dettaglio del GO(10%) delle carte di credito Business<br />

GO(10%)<br />

BUSINESS<br />

BASE<br />

BUSINESS<br />

SUPERIOR ME<strong>DI</strong>A<br />

Pricing 33,13% 55,95% 44,54%<br />

Commissioni 56,22% 74,70% 65,46%<br />

Servizi aggiuntivi 66,39% 66,87% 66,63%<br />

Servizi di assicurazione 60,70% 60,00% 60,35%<br />

ME<strong>DI</strong>A 54,11% 64,38% 59,25%<br />

Numero carte 16 7 23<br />

ME<strong>DI</strong>A PONDERATA 37,64% 19,59% 57,24%<br />

Fonte: elaborazione propria<br />

In particolare, ad una differenziazione di prezzo nell’offerta di carte business base,<br />

corrisponde un GO(10%) del 55,95% dei prodotti business superior. In termini di media<br />

semplice e ponderata, anche per il comparto business si riscontrano valori elevati vicini al<br />

sessanta percento.<br />

La tabella 3.39 evidenzia, invece, i risultati dell’analisi della classe corporate. In tale<br />

contesto, si osservano GO(10%) per la variabile commissionale pressoché identici a quelli<br />

della classe business, mentre non si rileva, a differenza di quest’ultima classe, una grande<br />

differenza in termini di pricing tra i prodotti del segmento base e di quello superior.<br />

Sembrerebbero molto simili, anche in questo caso, i servizi aggiuntivi proposti dai<br />

differenti emittenti.<br />

Tab. 3.39 – Dettaglio del GO(10%) delle carte di credito Corporate<br />

GO(10%)<br />

CORPORATE CORPORATE<br />

BASE SUPERIOR ME<strong>DI</strong>A<br />

Pricing 43,72% 45,98% 44,85%<br />

Commissioni 54,35% 73,97% 64,16%<br />

Servizi aggiuntivi 72,27% 62,91% 67,59%<br />

Servizi di assicurazione 46,90% 51,55% 49,23%<br />

ME<strong>DI</strong>A 54,31% 58,60% 56,46%<br />

Numero carte 15 8 23<br />

ME<strong>DI</strong>A PONDERATA 35,42% 20,38% 55,80%<br />

Fonte: elaborazione propria<br />

117


A questo punto è abbastanza evidente, visto i risultati raggiunti per ciascuna classe tra il<br />

55% ed il 60% che anche la sintesi a livello complessivo non possa che portare a risultati<br />

nell’ambito di quell’intervallo.<br />

Tab. 3.40 – Dettaglio del GO(10%) delle carte di credito<br />

GO(10%)<br />

CLASSIC<br />

CHARGE<br />

CLASSIC<br />

OPZIONE<br />

REVOLVING<br />

BUSINESS<br />

BASE<br />

BUSINESS<br />

SUPERIOR<br />

CORPORATE CORPORATE<br />

BASE SUPERIOR ME<strong>DI</strong>A<br />

Pricing 50,00% 26,84% 53,57% 33,13% 55,95% 43,72% 45,98% 44,17%<br />

Commissioni 67,18% 57,62% 47,70% 56,22% 74,70% 54,35% 73,97% 61,68%<br />

Servizi aggiuntivi 84,76% 66,95% 61,43% 66,39% 66,87% 72,27% 62,91% 68,80%<br />

Servizi di assicurazione 56,67% 86,67% 21,43% 60,70% 60,00% 46,90% 51,55% 54,84%<br />

ME<strong>DI</strong>A 64,65% 59,52% 46,03% 54,11% 64,38% 54,31% 58,60% 57,37%<br />

Numero carte 6 14 8 16 7 15 8 74<br />

ME<strong>DI</strong>A PONDERATA 5,24% 11,26% 4,98% 11,70% 6,09% 11,01% 6,34% 56,61%<br />

Fonte: elaborazione propria<br />

Come si evince, infatti, dalla tabella 3.40, a livello complessivo, il GO(10%) del settore<br />

delle carte di credito si attesta al 57,37%, evidenziando un livello di differenziazione<br />

medio – basso dei prodotti analizzati con la metodologia proposta.<br />

3.5. CONCLUSIONI ANALISI EMPIRICHE<br />

L’analisi condotta sugli strumenti di pagamento utilizzati ha prodotto risultati per certi<br />

aspetti abbastanza chiari. In particolare, anche se già noto in partenza, è emersa una netta<br />

prevalenza dei Paesi di matrice anglosassone per quanto attiene all’utilizzo di mezzi<br />

alternativi al contante. In particolare, non si fa riferimento alle sole carte di credito, ma<br />

anche agli assegni, agli addebiti diretti ed ai bonifici. Si è riscontrato, inoltre, anche se con<br />

alcune eccezioni, che ai BRICS sono associati tassi di crescita decisamente elevati anche in<br />

riferimento al mercato degli strumenti di pagamento. Infatti, sebbene sia difficile definire<br />

se gli alti tassi di sviluppo di questi mercati sia una causa della crescita del PIL, ovvero un<br />

effetto, si rileva che i due aspetti viaggiano sinergicamente.<br />

Per quanto attiene, invece, specificatamente al settore delle carte di pagamento, emerge<br />

come a seguito delle modifiche sulla normativa delle interchange fees, in Australia il<br />

settore ha ottenuto performance più che ragguardevoli. Ad esempio, in termini di<br />

transazioni pro-capite annue con carte di pagamento, l’Australia raggiunge il quarto posto<br />

nel ranking mondiale con 172,2 operazioni, non troppo distante dalle altre realtà<br />

118


anglosassoni. In termini di volumi i risultati sono ancora migliori. Infatti, sia in termini di<br />

valori assoluti che rettificati secondo i poteri di acquisto della moneta, si tratta del livello<br />

più alto di tutto il campione analizzato. Sebbene non esaltante, anche il risultato in termini<br />

di valore medio delle singole transazioni non è trascurabile (73,32 USD ed ottava<br />

posizione con classifica ordinata secondo valori crescenti). Oltre a questo, anche i risultati<br />

in termini relativi sono tutt’altro che poco significativi: il numero delle transazione con<br />

carte di pagamento viaggia con tassi di sviluppo del 8,05% annuo, i volumi invece al<br />

12,17%. Anche il numero di carte in circolazione, siano esse di debito che di credito,<br />

crescono a tassi intorno al 3%. Tali dati assumono una rilevanza determinante qualora<br />

confrontati con quelli degli altri elementi del campione. Complessivamente lo Stato<br />

australiano risulta avere performance superiori agli altri in quasi tutti i confronti. Anche gli<br />

altri Paesi anglosassoni non tengono il confronto.<br />

Anche in riferimento all’utilizzo degli altri strumento di pagamento, ad eccezione degli<br />

addebiti diretti, lo Stato del Pacifico del Sud presenta risultati non trascurabili, a conferma<br />

del grande utilizzo di strumenti alternativi al contante.<br />

Riflettendo invece su quello che è il caso dell’Italia, per quanto attiene alle carte di<br />

pagamento, sono stati rilevati risultati non molto entusiasmanti. Sebbene, si sia in presenza<br />

di tassi di sviluppo poco sopra la parità, numero ed ammontare delle transazioni sono<br />

tutt’altro che soddisfacenti: 25 operazioni e 2.643 USD. Infatti, nel campione l’Italia si<br />

posiziona al sedicesimo posto per il numero ed al quattordicesimo per ammontare. Anche<br />

in termini di circolazione di carte di debito e di pagamento la situazione non è migliore.<br />

Nel 2010 sono state rilevate 0,6 carte di debito per abitante e 0,56 carte di credito,<br />

posizionando il Paese al diciottesimo e all’undicesimo posto. Per quanto si rileva sugli altri<br />

strumenti di pagamento, si nota che in Italia sono stati effettuati 20,44 bonifici l’anno procapite,<br />

ben al di sotto della media europea e mondiale. Sono 9,88 invece gli addebiti diretti<br />

e 5,25 gli assegni staccati l’anno. Nota positiva è la progressiva diminuzione dell’utilizzo<br />

dell’assegno (-8,11%), strumento di pagamento ritenuto attualmente particolarmente<br />

rischioso, sebbene sussista una ferrea normativa in materia.<br />

Alla luce di tali risultati, la valutazione del caso Italia è proseguita, per il settore delle carte<br />

di credito attraverso i risultati del data-set – 2. Il basso livello di differenziazione delle 74<br />

carte di credito analizzate, decisamente più marcato all’interno di ciascuna classe di<br />

prodotto, rafforza il sospetto di un mercato dove i margini di manovra per gli emittenti non<br />

119


sono molti e dove i consumatori sono costretti a scontare un basso livello di concorrenza e<br />

probabilmente prezzi troppo elevati per permettere lo sviluppo del sistema. Sempre in base<br />

ai risultati prodotti dalla metodologia GO, con un intervallo di tolleranza proposto del<br />

10%, su una scale da 0 a 100%, il livello minimo per ciascun segmento è del 46,03% (carte<br />

revolving) ed il massimo del 64,65% (carte charge), livello che appare decisamente elevato<br />

avendo considerato un intervallo di tolleranza abbastanza cospicuo.<br />

120


4. Conclusioni<br />

Tra i parametri generalmente utilizzati per definire il grado di sviluppo di uno Stato, la<br />

valutazione del sistema dei pagamenti e degli strumenti utilizzati è uno di essi. Pertanto,<br />

nel presente lavoro l’obiettivo è stato quello di valutare le potenzialità di sviluppo del<br />

mercato degli strumenti di pagamento in Italia. In particolare dallo studio è emerso che,<br />

sebbene le nuove frontiere siano costituite dal connubio tra nuove tecnologie (ad esempio:<br />

mobile payments) e strumenti tradizionali, questi ultimi rappresentano ancora la quasi<br />

totalità dei mezzi ad oggi utilizzati. Infatti, sia per la gran parte degli Stati maggiormente<br />

sviluppati che, per quelli in via di sviluppo, si osservano alti tassi di crescita delle<br />

“vecchie” tecnologie rispetto a quelle “nuove”.<br />

L’analisi effettuata su 21 Stati del Globo ha permesso di individuare quattro gruppi di<br />

nazioni che si differenziano in base al livello di utilizzo degli strumenti di pagamento<br />

tradizionali alternativi al contante.<br />

Dapprima si è riscontrato un gruppo di Paesi meno sviluppati che per motivi interni<br />

politici, strutturali o finanziari al momento non sono riusciti ad affermarsi nel mercato<br />

degli strumenti di pagamento.<br />

Quindi è stato riscontrato un secondo gruppo, costituito dai Paesi in via di sviluppo, tra cui<br />

si trovano ad esempio i BRICS (fatto salvo il Sud Africa su cui non si possono effettuare<br />

considerazioni in quanto non si dispongono, al momento, sufficienti dati) e le tigri<br />

asiatiche. Questi Stati si caratterizzano per elevati tassi di crescita nell’utilizzo degli<br />

strumenti di pagamento alternativi al contante, ma livelli assoluti ancora molto bassi. Ciò<br />

non stupisce in quanto il circolante rimane comunque il mezzo più diffuso nelle fasce più<br />

deboli e meno abbienti, le quali rappresentano la stragrande maggioranza della<br />

popolazione. Pertanto è presumibile che si assista ancora ad anni in cui gli strumenti<br />

“tradizionali” saranno utilizzati con sempre maggiore intensità, pur probabilmente<br />

scontando tempistiche di crescita più rapide rispetto a quelle viste in passato per gli attuali<br />

Paesi industrializzati.<br />

Ulteriore gruppo individuato è stato quello degli Stati di matrice anglosassone. Si tratta di<br />

Nazioni dove l’utilizzo degli strumenti di pagamento tradizionale è piuttosto rilevante. Ad<br />

elevati livelli di numerosità di transazioni pro-capite si associano elevati volumi e tassi di<br />

crescita non trascurabili. In tale frangente è emerso chiaramente ed indistintamente il<br />

121


prevalere di uno rispetto agli altri, almeno per quanto concerne lo specifico settore delle<br />

carte di pagamento. Più precisamente, l’Australia ha presentato un livello di sviluppo ben<br />

superiore rispetto, addirittura, a quello degli Stati Uniti d’America e del Canada. A seguito<br />

di ciò, fatte salve altre differenze strutturali tra i Paesi in discussione, assume rilevanza il<br />

dibattito normativo. In particolare, la presenza di interchange fees regolamentate dal 2003<br />

in Australia, sembra veramente aver creato un beneficio ai consumatori, rafforzando la<br />

propensione utilizzo delle carte di pagamento. Il mutamento della normativa non solo non<br />

ha creato una contrazione delle transazioni, bensì ha avuto l’effetto contrario. Infatti, come<br />

rilevato nel terzo capitolo, sono stati individuati tassi di sviluppo per lo Stato del Pacifico<br />

Australe decisamente elevati per essere un Paese già sviluppato. La questione assume<br />

ancora più rilevanza a seguito dell’accordo stipulato in luglio 2012 tra Visa, Mastercard,<br />

alcune banche di rilevanza sistemica statunitense e sette milioni di esercenti che, salvo il<br />

parere vincolante delle autorità federali, prevede l’abolizione delle interchange fees e<br />

permette il surcharge sul consumatore. In tale contesto, si ritiene prevedibile uno sviluppo<br />

del mercato USA delle carte alla stregua di quello Australiano, senza comunque<br />

prescindere dalla necessità di investire e diffondere le nuove modalità di pagamento, come<br />

il già diffuso shopping via internet con consegna a domicilio.<br />

Ultimo gruppo individuato è stato quello degli Stati Europei, caratterizzati da livelli di<br />

utilizzo degli strumenti di pagamento non trascurabili, ma con tassi di sviluppo<br />

praticamente irrisori. Dal punto di vista normativo, molto invece è stato fatto. La PSD e la<br />

IMEL2 hanno fissato alcuni paletti orientati allo sviluppo del mercato degli strumenti di<br />

pagamento e all’aumento della concorrenza tra gli operatori, che non saranno più solo<br />

banche ma anche altri istituti di matrice commerciale. Resta comunque poco affrontata a<br />

livello Comunitario la questione delle interchange fees, rimandata sostanzialmente alla<br />

regolamentazione nazionale. In ogni caso, la realtà europea è abbastanza eterogenea e<br />

spesso si riscontrano Paesi dove è preferito uno strumento piuttosto che un altro. Tra le<br />

eccezioni che confermano la regola, si osserva un caso Italia piuttosto deludente su tutti i<br />

fronti. Vanno comunque rilevate delle azioni a livello nazionale volte a ridurre l’elevato<br />

uso del contante e a ridurre l’impatto commissionale sui consumatori. In particolare, come<br />

emerso dall’analisi effettuata in questo lavoro per lo specifico settore delle carte di credito,<br />

si è dinnanzi ad un mercato con ampie potenzialità di sviluppo per i nuovi operatori<br />

entranti visto il basso grado di differenziazione dei prodotti che si osserva sul mercato.<br />

122


Alla luce di ciò, anche a seguito delle nuove regole, è presumibile che gli operatori bancari<br />

per rimanere sul mercato dovranno necessariamente orientarsi alle nuove tecnologie<br />

sfruttando il loro vantaggio competitivo in termini di economie di esperienza e di scala,<br />

nonché il loro elevato grado di penetrazione commerciale. Si ritiene, inoltre, che la veloce<br />

risoluzione della questione sulle interchange fees, potrebbe dare una spinta propulsiva<br />

maggiore allo sviluppo del mercato delle carte di pagamento in Italia.<br />

Ben consapevoli delle difficoltà che si possono incontrare nello studio di tale settore a<br />

causa della riservatezza di alcuni dati che sarebbe fondamentale possedere, si spera di aver<br />

dato comunque un contributo non solo in termini di risultati, ma anche in termini di<br />

metodologia. In particolare, pur consapevoli della fragilità attuale della metodologia GO, si<br />

auspica di aver costruito un punto di partenza per rafforzarla in seguito (ad esempio<br />

attribuendo un sistema di ponderazioni alle singole sub-variabili) al fine di pervenire a<br />

futuri risultati più precisi, attendibili e soprattutto dare una dimensione temporale<br />

all’analisi.<br />

123


Allegati<br />

Allegato A – Coefficienti per la Parità del Poteri di Acquisto tra il 2005 ed il 2010<br />

secondo il PWT 7.1<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 0,98513 0,97141 1,07943 1,07366 0,99829 1,19249<br />

BEL 1,06949 1,07886 1,16337 1,2451 1,16692 1,139<br />

BRA 0,64493 0,73552 0,83716 0,9216 0,89025 1,06297<br />

CAN 0,95729 1,01379 1,05204 1,04963 0,98854 1,09692<br />

CHI 0,36611 0,38377 0,41406 0,47923 0,47867 0,49776<br />

FRA 1,08193 1,0914 1,17705 1,2451 1,16692 1,12576<br />

GER 1,05706 1,04122 1,10862 1,17186 1,09746 1,0463<br />

IND 0,3102 0,31099 0,34802 0,33904 0,32249 0,36828<br />

ITA 1,01975 1,01613 1,10862 1,17186 1,11135 1,07278<br />

JAP 1,13747 1,043 0,99835 1,10673 1,19322 1,24334<br />

KOR 0,77992 0,82001 0,83865 0,72895 0,64335 0,72285<br />

MEX 0,68454 0,70189 0,71558 0,7197 0,62234 0,68376<br />

NLD 1,06949 1,06631 1,14968 1,20116 1,13914 1,08603<br />

RUS 0,44053 0,49943 0,57817 0,66672 0,56679 0,64015<br />

SAR 0,6832 0,68091 0,66711 0,67733 0,67733 0,64533<br />

SGP 0,67292 0,68599 0,72988 0,75626 0,76314 0,79941<br />

SWE 1,21235 1,21302 1,30941 1,33665 1,1602 1,23621<br />

SWI 1,34117 1,32393 1,37458 1,51419 1,46121 1,52458<br />

TUR 0,69962 0,70706 0,79053 0,86053 0,74195 0,81179<br />

UK 1,10909 1,12238 1,20055 1,10301 0,95028 0,94255<br />

US 1 1 1 1 1 1<br />

Fonte: PWT 7.1 (2012)<br />

124


Allegato B – Prodotto Interno Lordo tra il 2005 ed il 2010<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

AUS 35.981 37.784 45.063 48.753 45.363 55.818<br />

BEL 35.913 37.920 43.237 47.293 43.879 42.941<br />

BRA 4.810 5.865 7.280 8.703 8.486 11.089<br />

CAN 35.209 39.311 43.279 45.215 39.758 46.293<br />

CHI 1.740 2.066 2.650 3.465 3.689 4.344<br />

FRA 34.176 35.698 40.597 44.220 40.852 39.541<br />

GER 33.772 35.241 40.398 44.074 40.338 40.080<br />

IND 759 844 1.061 1.114 1.157 1.452<br />

ITA 30.541 31.887 35.935 38.656 35.375 34.122<br />

JAP 35.640 34.142 34.258 38.184 39.483 -<br />

KOR 17.548 19.692 21.655 19.153 17.117 20.753<br />

MEX 8.223 9.119 9.836 10.294 7.731 9.583<br />

NLD 39.081 41.470 47.695 52.758 47.928 46.738<br />

RUS 5.339 6.949 9.148 11.721 8.595 10.355<br />

SAR 13.640 14.765 15.424 18.471 14.129 16.245<br />

SGP 28.076 33.023 38.642 39.139 36.755 43.865<br />

SWE 41.012 43.940 50.550 52.553 43.326 48.708<br />

SWI 49.602 51.772 56.992 65.248 63.259 67.099<br />

TUR - - 9.178 10.280 8.485 9.991<br />

UK 37.828 40.345 46.133 42.846 35.210 -<br />

US 42.562 44.740 46.452 46.889 45.339 47.050<br />

Fonte:BIS (2012)<br />

125


Allegato C – Evoluzione carte charge* tra il 2005 ed il 2009<br />

Carte charge<br />

2005 2006 2007 2008 2009 CAGR<br />

AUS N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. - - - - -<br />

BEL 3,26 3,42 3,77 4,03 4,27 5,06% 10,10% 6,77% 5,99% 6,96%<br />

BRA N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. - - - - -<br />

CAN N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

CHI N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

FRA 10,84 25,28 27,56 27,32 30,86 133,22% 9,02% -0,88% 12,99% 29,90%<br />

GER 18,35 18,26 17,94 18,44 19,91 -0,48% -1,77% 2,78% 8,01% 2,07%<br />

IND N.P. N.P. N.P. 0,23 0,26 - - - 13,04% -<br />

ITA N.P. N.P. N.P. 0,00 0,00 - - - - -<br />

JAP N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. - - - - -<br />

KOR N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

MEX N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

NLD N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

RUS N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. - - - - -<br />

SAR N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

SGP N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

SWE 0,81 0,85 0,97 1,03 0,71 4,55% 13,88% 6,40% -31,46% -3,47%<br />

SWI N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. - - - - -<br />

TUR N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. - - - - -<br />

UK 4,72 4,93 2,36 2,34 2,31 4,36% -52,11% -0,93% -1,28% -16,39%<br />

US N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. - - - - -<br />

* Valori in milioni di $<br />

Fonte:BIS (2011)<br />

126


Allegato D – Dettaglio caratteristiche carte di credito Italiane (ultima rilevazione 31<br />

dicembre 2011)<br />

CARATTERISTICHE GENERALI <strong>DI</strong> PRODOTTO<br />

CARTE CLASSIC CHARGE 1 2 3 4 5 6<br />

Funzionalità Contact Less si no no si si si<br />

Limiti di utilizzo € 1.300 5.000 3.000 > 1.000 n/d n/d<br />

Addebito<br />

15 mese<br />

successivo<br />

15 gg data<br />

Estratto<br />

Conto<br />

5 mese<br />

successivo<br />

13 gg data<br />

Estratto<br />

Conto<br />

15 gg data<br />

Estratto<br />

Conto<br />

15 mese<br />

successivo<br />

Circuiti accessibili 2 2 2 2 2 2<br />

CARTE CLASSIC CHARGE 1<br />

PRICING<br />

2 3 4 5 6 GO<br />

Quota carta 1° anno € 30,99 € 0,00 € 31,00 € 30,99 € 52,00 € 30,00 66,67%<br />

Quota carta 2° anno € 30,99 € 29,00 € 31,00 € 30,99 € 52,00 € 30,00 83,33%<br />

Quota carta aggiuntiva € 25,82 € 20,00 € 25,00 € 20,00 € 52,00 € 18,00 50,00%<br />

Quota carta familiare € 25,82 € 20,00 € 25,00 € 20,00 € 52,00 € 18,00 50,00%<br />

Rebate canone si no<br />

COMMISSIONI<br />

si no si no 0%<br />

CARTE CLASSIC CHARGE 1 2 3 4 5 6 GO<br />

Commissioni in Valuta Estera 2,00% 1,70% 1,75% 1,50% 1,75% 1,00% 66,67%<br />

Spese Tenuta conto mensili € 0 € 0 € 0 n.d. € 0 n.d. 100,00%<br />

Invio etratto conto € 1,03 € 1,45 € 1,00 € 1,03 € 1,55 € 0,70 50,00%<br />

Invio etratto conto online € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 100,00%<br />

Copia Estratto conti precedenti € 0,00 € 5,00 € 5,00 € 15,00 max 12,91 € € 3,00 33,33%<br />

Imposta di bollo (saldi > 77€) € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 1,81 € 1,81 € 1,81 83,33%<br />

Anticipo contante presso ATM Italia 4% 4% 4% 4% 4% 2% 83,33%<br />

- Soglia minima per anticipo contante presso<br />

ATM Italia<br />

€ 0,52 € 2,50 € 2,30 € 3,00 € 2,07 € 2,50 50,00%<br />

Anticipo contante presso ATM Area Extra-<br />

Euro<br />

€ 5,16 4% 4% 4% 4% n.d. 66,67%<br />

- Soglia minima per anticipo contante presso<br />

ATM Area Extra-Euro<br />

€ 5,16 € 2,50 € 2,30 € 3,00 € 2,07 n.d. 40,00%<br />

Rifornimento carburante € 0,77 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,77 € 0,00 66,67%<br />

Sostituzione o smarrimento € 10,33 € 0,00 € 10,00 € 20,00 € 30,00 € 0,00 33,33%<br />

Servizi Emergenza no no no no no no 100,00%<br />

127


SERVIZI AGGIUNTIVI<br />

CARTE CLASSIC CHARGE 1 2 3 4 5 6 GO<br />

Estensione del credito si no no no no no 66,67%<br />

Credito Extra si no no no no si 33,33%<br />

Cash Advance si si si si si si 100,00%<br />

Balance Transfer si no no no no no 66,67%<br />

Cash Back no no no no no no 100,00%<br />

Ricariche Telefoniche (direttamente da portale<br />

Titolari)<br />

no no no no no no 100,00%<br />

Pagamenti Bollette (direttamente da portale<br />

Titolari)<br />

no no no no no no 100,00%<br />

Programma Loyalty si no si si no n.d. 20,00%<br />

Estratto conto Online si si si si si si 100,00%<br />

Servizio SMS si si si si si si 100,00%<br />

Servizio Antifrode Online si si si si si si 100,00%<br />

Newsletter Online si si si si n.d. si 100,00%<br />

Servizi Dispositivi Online si si si si n.d. si 100,00%<br />

Area Riservata Online (Servizi informativi) si si si si si si 100,00%<br />

SERVIZI <strong>DI</strong> ASSICURAZIONE<br />

CARTE CLASSIC CHARGE 1 2 3 4 5 6 GO<br />

Polizza Protection Insurance no si n.d. si si si 50,00%<br />

Polizza Protection Value no si n.d. si no no 20,00%<br />

MultiRischi si si si si si si 100,00%<br />

128


CARATTERISTICHE GENERALI <strong>DI</strong> PRODOTTO<br />

CARTE CLASSIC AD OPZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14<br />

Caratteristiche di Prodotto Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione Opzione<br />

Funzionalità Contact Less si no no no no no si no no no no no no no<br />

Importi minimi rimborso min. 50€<br />

3% su<br />

Outstandin<br />

g Balance<br />

(min.<br />

7,50€)<br />

n.d.<br />

1/18 dell' (100€ -<br />

Outstandin 200€)<br />

g Balance oppure 10%<br />

(min. su<br />

50,0€) outstanding<br />

n.d. 50 € -<br />

3% su<br />

Outstandin<br />

g Balance<br />

(min.<br />

20,0€)<br />

n.d.<br />

3%<br />

Outstandin<br />

g (min 75€)<br />

min. 150€<br />

1/18 dell'<br />

Outstandin<br />

g (min.<br />

50,0€)<br />

Limiti di utilizzo € 1.300 Max. € 5.000max € 1.300 Min € 1600 min. € 1.600 max € 1500 € 1.300 1.600 - € 5.00Max. € 5.000Max € 2.500 max € 5.000 n.d. 1.600 - € 5.20max € 5.200<br />

Addebito<br />

15 mese<br />

successivo<br />

25 mese<br />

successivo<br />

10 mese<br />

successivo<br />

10 gg data<br />

Estratto<br />

Conto<br />

10 mese<br />

successivo<br />

n.d.<br />

15 mese<br />

successivo<br />

10 gg<br />

chiusura<br />

Estratto<br />

Conto<br />

n.d.<br />

5 mese<br />

successivo<br />

15 mese<br />

successivo<br />

15 mese<br />

successivo<br />

10 mese<br />

successivo<br />

Circuito 2 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 2 1<br />

CARTE CLASSIC AD OPZIONE 1 2 3 4 5<br />

PRICING<br />

6 7 8 9 10 11 12 13 14 GO<br />

Quota carta 1° anno € 30,99 € 0,00 € 31,00 € 23,24 € 0,00 € 30,00 € 30,99 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 29,00 € 30,99 € 41,32 € 20,00 14,29%<br />

Quota carta 2° anno € 30,99 € 0,00 € 31,00 € 23,24 € 0,00 € 30,00 € 25,82 € 20,00 € 0,00 € 0,00 € 29,00 € 30,99 € 41,32 € 20,00 14,29%<br />

Quota carta aggiuntiva € 25,82 € 0,00 n.d. € 15,49 € 9,95 € 0,00 € 25,82 € 20,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 20,00 € 25,82 € 20,00 15,38%<br />

Quota carta familiare € 25,82 € 0,00 n.d. € 15,49 n.d. € 0,00 € 25,82 € 20,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 20,00 € 25,82 € 20,00 16,67%<br />

Rebate canone si n.d. si no no no si no n.d. n.d. si no no no 27%<br />

TAN n.d. 19,99% 13,20% 13,92% 13,90% 14,00% 18,00% 12,47% 21,99% 15,36% 18,00% 14,00% 15,30% 15,60% 53,85%<br />

TAEG n.d. 21,93% 16,11% 16,66% 14,82% 18,51% 21,81% 15,67% 21,99% 22,22% 19,56% 14,93% 17,89% 16,77% 46,15%<br />

CARTE CLASSIC AD OPZIONE 1 2 3 4 5<br />

COMMISSIONI<br />

6 7 8 9 10 11 12 13 14 GO<br />

Commissioni in Valuta Estera 2,00% 1,75% 2,00% 1,75% n.d. n.d. 2,00% 1,75% n.d. 1,50% n.d. 0,30% 1,75% 1,50% 40,00%<br />

Spese Tenuta conto mensili € 0,00 n.d. € 0,00 n.d. n.d. € 1,25 € 0,00 € 0,00 n.d. € 3,99 € 0,00 n.d. € 0,00 € 0,00 77,78%<br />

Invio etratto conto € 1,03 € 0,00 € 1,54 € 1,03 € 1,54 n.d. € 1,03 € 1,00 € 1,00 € 0,00 € 1,00 € 1,00 € 1,29 € 1,00 61,54%<br />

Invio etratto conto online € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 1,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 n.d. € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 92,31%<br />

Copia Estratto conti precedenti € 0,00 € 3,00 n.d. € 1,55 n.d. n.d. € 0,00 n.d. € 0,00 € 0,00 € 15,00 n.d. € 17,00 n.d. 25,00%<br />

Imposta di bollo (saldi > 77€) € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 1,81 € 0,00 € 0,00 78,57%<br />

Anticipo contante presso ATM Italia 4% 4% 4% 4% 2, 90% 0% 4% 4% 3,90% 0% 2, 50% 3% 4% 3% 66,67%<br />

- Soglia minima per anticipo contante presso<br />

ATM Italia<br />

€ 0,52 € 2,50 € 0,51 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,52 € 0,00 € 2,60 € 0,00 € 0,00 € 0,52 € 0,00 € 3,00 14,29%<br />

Anticipo contante presso ATM Area Extra-Euro 5,16 € 4% 4% 4% 2, 90% 0% 4% 4% n.d. 0% 2% 3% 4% 3% 50,00%<br />

- Soglia minima per anticipo contante presso<br />

ATM Area Extra-Euro<br />

€ 5,16 € 2,50 € 5,16 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,52 € 0,00 n.d. € 0,00 € 0,00 € 0,52 € 0,00 € 4,00 53,85%<br />

Rifornimento carburante € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,77 n.d. n.d. € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,00 € 0,00 n.d. € 0,77 n.d. 70,00%<br />

Sostituzione o smarrimento € 10,33 € 0,00 € 15,49 € 15,49 € 4,95 n.d. € 10,33 n.d. € 0,00 € 0,00 € 20,00 € 9,50 € 22,00 € 10,00 33,33%<br />

Servizi Emergenza no no no no no no no no no no si no no no 85,71%<br />

min 70€<br />

15 gg data<br />

Estratto<br />

Conto<br />

129


SERVIZI AGGIUNTIVI<br />

CARTE CLASSIC AD OPZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 GO<br />

Estensione del credito si no no no si n.d. si no no si si si no no 7,69%<br />

Credito Extra si no no no si n.d. si no no no si no no no 50,00%<br />

Cash Advance si si si si si si si si si si si si si si 100,00%<br />

Balance Transfer si si no no si si si si n.d. si si si si no 53,85%<br />

Cash Back n.d. no no no no n.d. no no si no no no no no 83,33%<br />

Ricariche Telefoniche (direttamente da portale<br />

Titolari)<br />

no no si no si n.d. no no no no no no n.d. 63,64%<br />

Pagamenti Bollette (direttamente da portale<br />

Titolari)<br />

no no si si si n.d. no si no no no no n.d. 27,27%<br />

Salta rata n.d. si no no no n.d. si no no no no no no no 66,67%<br />

Programma Loyalty si no si si si n.d. si si si no no no si si 38,46%<br />

Estratto conto Online si si si si si si si si si si si si si si 100,00%<br />

Servizio SMS si n si si si si si si si si si no si si 84,62%<br />

Servizio Antifrode Online si si si si si si si n.d. si si si no n.d. si 83,33%<br />

Newsletter Online si si si si si si si si si si si si n.d. si 100,00%<br />

Servizi Dispositivi Online si no si no si si si si si si n.d. no 45,45%<br />

Area Riservata Online (Servizi informativi) si si si si si si si si si si si si si si 100,00%<br />

SERVIZI <strong>DI</strong> ASSICURAZIONE<br />

CARTE CLASSIC AD OPZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 GO<br />

Polizza Protection Insurance no si si n.d. n.d. no si n.d. si no si si n.d. si 60%<br />

Polizza Protection Value no n.d. no n.d. n.d. no no n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. no 100%<br />

MultiRischi si n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. si n.d. n.d. n.d. no n.d. si n.d. 100%<br />

130


CARATTERISTICHE GENERALI <strong>DI</strong> PRODOTTO<br />

CARTE REVOLVING 1 2 3 4 5 6 7 8<br />

Funzionalità Contact Less si no no no no no no no<br />

Importi minimi rimborso<br />

6% su<br />

6% su 5% su<br />

5%<br />

min 3% del<br />

min 5%<br />

3% del fido outstanding<br />

outstanding outstanding<br />

outstanding<br />

fido<br />

Limite di<br />

concesso Balance<br />

Balance Balance<br />

(min 50€)<br />

concesso<br />

affidamento<br />

(min 40€)<br />

(min 40€) (min 50€)<br />

min 125 €<br />

Limiti di utilizzo<br />

min € 500<br />

max €<br />

1.500<br />

max €<br />

2.500<br />

max €<br />

5.000<br />

max €<br />

6.000<br />

max €<br />

5.000 € 1.600<br />

€ 2.500 - €<br />

5.000<br />

Addebito 10 mese<br />

successivo<br />

20 mese<br />

successivo<br />

n.d.<br />

5 mese<br />

successivo<br />

5 gg data<br />

estratto<br />

conto<br />

15 mese<br />

successivo<br />

10 gg data<br />

Estratto<br />

conto<br />

utimo gg<br />

del mese<br />

Circuito 2 2 2 1 1 2 1 1<br />

CARTE REVOLVING 1 2<br />

PRICING<br />

3 4 5 6 7 8 GO<br />

Quota carta 1° anno € 15,49 € 0,00 € 15,00 € 15,00 € 0,00 € 24,00 € 0,00 € 0,00 25,00%<br />

Quota carta 2° anno € 15,49 € 0,00 € 15,00 € 0,00 € 20,00 € 24,00 € 10,00 € 0,00 25,00%<br />

Quota carta aggiuntiva € 15,49 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 87,50%<br />

Quota carta familiare € 15,49 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 87,50%<br />

Rebate canone si no no si no no no no 50%<br />

TAN 13,80% 15,50% 18,72% 17,76% 13,50% 0,00% 14,40% 9,50% 50,00%<br />

TAEG 16,13% 18,72% 19,68% 19,28% 17,12% 16,26% 16,76% 9,95% 50,00%<br />

CARTE REVOLVING 1 2<br />

COMMISSIONI<br />

3 4 5 6 7 8 GO<br />

Commissioni in Valuta Estera n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 1,80%<br />

0,29% -<br />

0,58%<br />

-<br />

Spese tenuta conto mensili € 0,00 € 1,25 € 1,03 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 25,00%<br />

Invio estratto conto cartaceo € 1,03 € 0,00 n.d. € 1,03 € 1,45 € 1,00 € 1,55 € 0,75 42,86%<br />

Invio estratto conto online € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 25,00%<br />

Copia estratto conti precedenti n.d. n.d. n.d. n.d. € 5,00 n.d. € 17,00 n.d. 100,00%<br />

Imposta di bollo (saldi > 77€) € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 0,00 n.d. 85,71%<br />

Anticipo contante presso ATM Italia 4,00% € 3,50 3,90% € 4,00 4,00% 4,00% 2,00% € 2,60 -<br />

- Soglia minima per anticipo contante presso<br />

ATM Italia<br />

€ 0,52 € 0,00 € 2,60 € 0,00 € 2,58 € 0,00 € 2,50 € 0,00 25,00%<br />

Anticipo contante presso ATM Area Extra-Euro € 5,16 € 3,50 n.d. € 4,00 1,50% 4,00% 2,00% € 2,60 -<br />

- Soglia minima per anticipo contante presso<br />

ATM Area Extra-Euro<br />

€ 5,16 € 0,00 n.d. € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 2,50 € 0,00 28,57%<br />

Rifornimento carburante € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,00 € 0,00 n.d. 57,14%<br />

Sostituzione o smarrimento € 10,33 n.d. n.d. n.d. € 0,00 € 0,00 € 22,00 € 10,00 40,00%<br />

SERVIZI AGGIUNTIVI<br />

CARTE REVOLVING 1 2 3 4 5 6 7 8 GO<br />

Extended Credit si no si no no no no no 50,00%<br />

Extra Credit si no no no no no no no 75,00%<br />

Cash Advance si si si si si si si si 100,00%<br />

Balance Transfer si si si no no si no no 0,00%<br />

Cash Back no no no no no no no no 100,00%<br />

Ricariche Telefoniche (direttamente da Portale<br />

Titolari)<br />

no no si no no no no no 75,00%<br />

Pagamenti Bollette (direttamente da Portale<br />

Titolari)<br />

no no si no no no no no 75,00%<br />

Salta Rata no no si si no no no no 50,00%<br />

Programma Loyalty si no no no no si no no 50,00%<br />

Estratto Conto Online si si si si si si no si 75,00%<br />

Servizio SMS si si si si n.d. si no si 71,43%<br />

Servizio Antifrode Online si si si si n.d. si no n.d. 66,67%<br />

Newsletter Online si si si si n.d. si no n.d. 66,67%<br />

Servizi Dispositivi Online no no si si n.d. no no n.d. 33,33%<br />

Area Riservata Online (Servizi infornmativi) n.d. si si no si si no n.d. 33,33%<br />

SERVIZI <strong>DI</strong> ASSICURAZIONE<br />

CARTE REVOLVING 1 2 3 4 5 6 7 8 GO<br />

Polizza Protection Insurance si si si si si no no n.d. 42,86%<br />

Polizza Protection Value no si si si si no no n.d. 0,00%<br />

MultiRischi si n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. -<br />

131


CARATTERISTICHE GENERALI <strong>DI</strong> PRODOTTO<br />

CARTA BUSINESS 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

min. €500<br />

10 11 12 13 14 15 16<br />

Limite di utilizzo<br />

Min €<br />

1.300<br />

Min €<br />

1.300<br />

max €<br />

10.000<br />

n.d.<br />

min. €1.300<br />

max.<br />

€10.000<br />

no limit no limit n.d.<br />

max.<br />

€15.500 ind<br />

max.<br />

€5.900 az.<br />

Min €<br />

1.500<br />

Min €<br />

1.300<br />

Min €<br />

1.000<br />

Min €<br />

1.600<br />

Min €<br />

1.550<br />

Min €<br />

4.200<br />

Min €<br />

1.000<br />

Data di addebito<br />

15 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

1 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

18 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

n.d.<br />

Max 28<br />

mese succ.<br />

1 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

Circuito 2 2 2 1 2 1 1 2 2 1 2 2 1 1 1 1<br />

CARTA BUSINESS 1 2 3 4 5 6<br />

PRICING<br />

7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 GO<br />

Quota carta € 52,00 € 50,00 € 50,00 € 30,00 € 40,00 € 62,00 € 61,00 n.d. € 51,65 € 100,00 € 51,65 € 50,00 € 30,99 € 52,00 € 20,00 € 41,00 46,67%<br />

Quota carta aggiuntiva (stesso tit) € 26,00 € 35,00 € 35,00 n.d. n.d. € 0,00 € 61,00 n.d. n.d. n.d. € 51,65 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 33,33%<br />

Quota carta ulteriore Dip (stesso tit) € 52,00 € 50,00 € 35,00 € 30,00 n.d. € 36,00 € 61,00 n.d. n.d. n.d. € 51,65 € 50,00 € 30,99 € 52,00 € 20,00 n.d. 45,45%<br />

Rebate Canone no no si si no no no si si si si no no no si si 0<br />

TAN 1,50% n.d. n.d. 13% 9,60% n.d. n.d. 13% n.d. n.d. n.d. n.d. 15,91% n.d. 14,40% n.d. 33,33%<br />

TAEG 18,00% n.d. n.d. 15,74% 10,01% n.d. n.d.<br />

COMMISIONI<br />

13,80% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 16,30% n.d. 40,00%<br />

CARTA BUSINESS 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 GO<br />

Commissioni in Valuta Estera 2,00% 2,00% 1,75% € 1,75 € 1,50 2,00% 1,5% + circ. 0,5% - 1% 1,75% 1,75% 1% + circ.<br />

1,50% +<br />

circ.<br />

n.d. 2% + circ.<br />

1,75% +<br />

circ.<br />

1,70%<br />

Estratto conto cartaceo € 1,03 € 1,03 € 1,00 € 1,00 € 1,00 € 0,00 € 1,29 € 0,00 € 1,00 € 2,05 € 0,70 € 1,50 € 1,00 € 0,71 € 1,03 € 1,00 56,25%<br />

Estratto conto online € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 n.d. € 0,21 no n.d. 92,31%<br />

Copia Estratto conti precedenti € 0,00 € 0,00 € 5,00 € 5,00 € 0,00 € 4,00 € 0,00 € 2,50 € 1,00 € 12,91 € 2,58 € 1,00 n.d. n.d. € 0,00 € 5,00 14,29%<br />

Imposta di bollo (e/c > 77€) € 1,81 € 1,81 € 0 € 0 € 0 € 1,81 € 1,81 € 0 € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 1,81 € 0,00 € 1,81 € 0,00 n.d. 53,33%<br />

Anticipo contante 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 3,00% 3,50% 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 3,00% 3,00% 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 75,00%<br />

Rifornimento carburante € 0,77 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,77 € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,77 € 0,70 € 0,00 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 62,50%<br />

Sostituzione Carta o smarrimento € 0,00 € 0,00 € 10,00 € 10,00 € 10,00 € 0,00 € 6,20 € 15,00 € 0,00 n.d. € 0,00 n.d. € 22,00 € 15,49 € 15,49 € 0,00 14,29%<br />

Servizi di emergenza € 0,00 € 0,00 € 25,00 € 25,00 € 0,00 € 0,00 n.d. € 0,00 n.d. n.d. € 0,00 € 0,00 € 0,00 n.d. n.d. € 0,00 81,82%<br />

132


SERVIZI AGGIUNTIVI<br />

CARTA BUSINESS 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 GO<br />

Call Center - assistenza PAY PAY VERDE VERDE VERDE PAY VERDE VERDE VERDE VERDE n.d VERDE PAY n.d. n.d VERDE 38,46%<br />

Call Center - blocchi/emergenza VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE PAY VERDE VERDE VERDE VERDE n.d VERDE VERDE n.d. VERDE VERDE 85,71%<br />

Servizi emergenza (carta sostitutiva) si si si si si si si si n.d. si n.d. si si n.d. n.d si 100,00%<br />

Servizi emergenza (cash emergenza) si si si si si si si si n.d. no n.d. si si n.d. n.d si 83,33%<br />

Servizi sicurezza (sms/email/chip) si si si si si no si si si si si si si si si n.d 86,67%<br />

Servizio antifrode online 3D Secure si si si si no no no n.d. si si n.d. si si n.d. n.d si 50,00%<br />

Newsletter si si n.d. n.d. no si n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d n.d 50,00%<br />

Servizi Dispositivi/Informativi Online si si si si si n.d. n.d. si n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d n.d 100,00%<br />

Servizi Dispositivi/Informativi SMS si si si si si n.d. n.d. n.d. si si n.d. si si si n.d n.d 100,00%<br />

Agenzia Viaggi si si no no no si n.d. n.d. no no n.d. n.d. n.d. n.d. n.d n.d 25,00%<br />

Programma Loyalty si si no no si si si n.d. no no n.d. n.d. n.d. n.d. n.d n.d 11,11%<br />

CARTA BUSINESS 1 2 3 4 5 6<br />

ASSICURAZIONI<br />

7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 GO<br />

Infortuni viaggio si si si si si si si n.d. si si si si si si si si 100,00%<br />

Cancellazione / ritardo volo si si si si si si si n.d. no no no si si no si si 42,86%<br />

Bagaglio si si si si si si si si no no si si si si si si 73,33%<br />

Furto beni si si si si si no no n.d. si si si si si si si si 71,43%<br />

Garanzia acquisti no no no no si no no n.d. no no no no no si si no 60,00%<br />

Acquisto protetto si si no no si no no n.d. no si no si si no si si 7,69%<br />

Patente protetta /assistenza auto si si no no si no no n.d. no si no no no no si no 33,33%<br />

Liability Waiver no no si si si no no n.d. no no no no si no si no 33,33%<br />

Uso indebito SIM Aziendale no no no no si no no n.d. no no no no no no si no 73,33%<br />

Soccorso stradale no no no no no no no n.d. no no no no no no si no 86,67%<br />

RC nell'abitazione e pratica sportiva no no no no no no no n.d. no no si no no no si no 85,71%<br />

133


CARATTERISTICHE GENERALI <strong>DI</strong> PRODOTTO<br />

CARTA BUSINESS - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2 3 4 5 6 7<br />

Limite di utilizzo<br />

min. €<br />

5.200 € 1.300<br />

min. €<br />

25.000<br />

min. €<br />

30.000<br />

max €<br />

10.400<br />

no limit no limit<br />

Data di addebito<br />

15 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

18 mese<br />

succ.<br />

18 mese<br />

succ.<br />

Circuito 2 2 1 2 1 1 1<br />

CARTA BUSINESS - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1<br />

PRICING<br />

2 3 4 5 6 7 GO<br />

Quota carta € 130,00 € 70,00 € 300,00 € 100,00 € 40,00 € 140,00 € 550,00 28,57%<br />

Quota carta aggiuntiva (stesso tit) € 26,00 € 55,00 n.d. € 75,00 n.d. n.d. n.d. 66,67%<br />

Quota carta ulteriore Dip. (altro tit) € 130,00 € 70,00 € 300,00 € 75,00 € 40,00 € 83,00 € 0,00 28,57%<br />

Rebate per Azzeramento Canone n.d n.d n.d si si n.d. n.d. 100%<br />

TAN 1,50% n.d n.d n.d 14,40% n.d. n.d. -<br />

TAEG 18,00% n.d n.d n.d 15,47% n.d. n.d. -<br />

COMMISSIONI<br />

CARTA BUSINESS - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2 3 4 5 6 7 GO<br />

Commissioni in Valuta Estera 2,00% 2,00% 2,00% 1,75%<br />

1,75% +<br />

circ.<br />

2,00% 2,00% 66,67%<br />

Estratto conto cartaceo € 1,03 € 1,03 € 1,03 € 1,00 € 1,03 € 0,00 € 0,00 71,43%<br />

Estratto conto online € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 no € 0,00 € 0,00 100,00%<br />

Copia Estratto conti precedenti € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 5,00 € 0,00 € 4,00 € 4,00 57,14%<br />

Imposta di bollo (e/c > 77€) € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 0,00 € 1,81 € 1,81 71,43%<br />

Anticipo contante 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 3,50% 3,50% 71,43%<br />

Rifornimento carburante € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,77 € 0,77 71,43%<br />

Sostituzione Carta e smarrimento € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 10,00 € 15,49 € 0,00 € 0,00 71,43%<br />

Servizi di emergenza € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 25,00 n.d. € 0,00 € 0,00 83,33%<br />

SERVIZI AGGIUNTIVI<br />

CARTA BUSINESS - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2 3 4 5 6 7 GO<br />

Call Center - assistenza PAY PAY VERDE VERDE n.d. PAY PAY 33,33%<br />

Call Center - blocchi/emergenza VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE PAY PAY 42,86%<br />

Servizi emergenza (carta sostituitiva) si si si si n.d. si si 100,00%<br />

Servizi emergenza (cash emergenza) si si si si n.d. si si 100,00%<br />

Servizi sicurezza (sms/email/chip) si si si si si no no 42,86%<br />

Servizio antifrode online 3D Secure si si si si n.d. no no 33,33%<br />

Newsletter si si si n.d. n.d. si si 100,00%<br />

Servizi Dispositivi/Informativi online si si si si n.d. si si 100,00%<br />

Servizi Dispositivi/Informativi SMS si si si si n.d. n.d. n.d. 100,00%<br />

Agenzia Viaggi / Lifestyle si si si no n.d. si si 66,67%<br />

Priority Pass no no si no n.d. n.d. n.d. 50,00%<br />

Programma Loyalty si si no no n.d. si si 33,33%<br />

ASSICURAZIONI<br />

CARTA BUSINESS - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2 3 4 5 6 7 GO<br />

Infortuni viaggio si si si si si si si 100,00%<br />

Cancellazione / ritardo volo si si si si si si si 100,00%<br />

Bagaglio si si si si si si si 100,00%<br />

Furto beni si si si si si no si 71,43%<br />

Garanzia Acquisti no no no no si no no 71,43%<br />

Acquisto protetto si si si no si no si 42,86%<br />

Patente protetta / assistenza auto si si si no si no no 14,29%<br />

Liability Waver no no si si si no no 14,29%<br />

Soccorso stradale si si si no si no no 14,29%<br />

RC nell'abitazione e pratica sportiva no no no no si no no 71,43%<br />

134


CARATTERISTICHE GENERALI <strong>DI</strong> PRODOTTO<br />

CARTA CORPORATE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15<br />

Limite di utilizzo € 2.600 € 2.600 € 1.600 € 7.800 no limit n.d. n.d. € 50.000<br />

min. €<br />

1.000<br />

n.d. n.d. min € 1.000 € 2.600 min € 1.550<br />

max. €<br />

4.200<br />

Data di Addebito<br />

30 mese<br />

succ.<br />

30 mese<br />

succ.<br />

10 (az) 35<br />

(ind) mese<br />

succ.<br />

10 (az) 35<br />

(ind) mese<br />

succ.<br />

30 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

dopo<br />

rimborso<br />

spese<br />

azienda<br />

28 mese<br />

succ.<br />

30 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

15 mese<br />

succ.<br />

30 mese<br />

succ.<br />

30 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

10 mese<br />

succ.<br />

Circuito 2 2 2 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 1 1<br />

CARTA CORPORATE 1 2 3 4 5<br />

PRICING<br />

6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 GO<br />

Quota carta € 62,00 € 50,00 € 30,99 € 103,29 € 60,00 € 60,00 € 36,00 € 48,00 € 61,97 € 77,00 € 100,00 € 50,00 € 55,00 € 52,00 € 20,00 40,00%<br />

Quota carta aggiuntiva (stesso tit) € 25,82 € 50,00 € 30,99 € 103,29 € 60,00 € 36,00 € 40,00 € 48,00 € 61,97 € 57,00 n.d. € 50,00 n.d. € 52,00 € 20,00 30,77%<br />

Quota carta ulteriore Dip (altro tit) € 62,00 € 50,00 € 30,99 € 103,29 € 60,00 € 36,00 € 40,00 € 48,00 € 61,97 € 57,00 n.d. € 50,00 n.d. € 52,00 € 20,00 30,77%<br />

Rebate per Azzeramento Canone no no no no no si no no no no no no no no si 73,33%<br />

TAN n.d. n.d. 15,91% 15,91% n.d. n.d. n.d. 9,50% n.d. 13% n.d. n.d. n.d. n.d. 14,40% -<br />

TAEG n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 9,95% n.d. 13,80% n.d. n.d. n.d. n.d. 16,30% -<br />

COMMISSIONI<br />

CARTA CORPORATE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 GO<br />

Commissioni in Valuta Estera 2,00% 2,00% 1,75% 1,75% 2% 1,50% 1,50% 1% + circ. 1,75% 1% 1,75%<br />

1,50% +<br />

circ.<br />

1,50% 2% + circ.<br />

1,75% +<br />

circ.<br />

-<br />

Estratto conto cartaceo € 1,03 € 1,03 € 1,26 € 1,26 n.d. € 1,29 € 1,29 € 0,70 € 1,00 € 0,00 € 2,05 € 1,50 € 1,00 € 0,71 € 1,03 35,71%<br />

Estratto conto online € 0,00 € 0,00 € 1,00 € 1,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,50 € 0,00 € 0,00 € 0,21 no 71,43%<br />

Copia Estratto conti precedenti € 0,00 € 0,00 € 2,00 € 2,00 € 4,00 € 0,00 € 0,00 € 2,50 € 1,00 € 2,50 € 12,91 € 1,00 € 0,00 n.d. € 0,00 14,29%<br />

Imposta di bollo (e/c > 77€) € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 0,00 € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 1,50 € 0,00 € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 1,81 € 0,00 53,33%<br />

Anticipo contante 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 3,90% 4,00% 4,00% 3,00% 4,00% 4,00% 9% 3,00% 3,00% 4,00% 4,00% 73,33%<br />

Rifornimento carburante € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,00 € 0,77 € 0,00 € 0,00 € 0,77 € 0,77 73,33%<br />

Sostituzione Carta o smarrimento € 0,00 € 0,00 € 22,00 € 22,00 € 0,00 € 6,20 € 6,20 € 0,00 € 0,00 € 15,00 € 30,00 € 0,00 € 10,00 € 15,49 € 15,49 13,33%<br />

Servizi di emergenza € 0,00 € 0,00 n.d. n.d. € 0,00 n.d. n.d. € 0,00 n.d. € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 n.d. n.d. 100,00%<br />

135


SERVIZI AGGIUNTIVI<br />

CARTA CORPORATE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 GO<br />

Call Center - assistenza PAY PAY VERDE VERDE PAY VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE n.d. n.d. 53,85%<br />

Call Center - blocchi / emergenza VERDE VERDE VERDE VERDE PAY VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE VERDE n.d. VERDE 85,71%<br />

Servizi emergenza (carta sostitutiva) si si si si si no no si n.d. si n.d. si si n.d. n.d. 63,64%<br />

Servizi emergenza (cash emergenza) si si si si no si si si n.d. si n.d. si si n.d. n.d. 81,82%<br />

Servizi sicurezza (sms/email/chip) si si si si si si si si si si si si si si si 100,00%<br />

Servizio antifrode online 3D Secure si si n.d. n.d. no no no si si si si si si n.d. n.d. 45,45%<br />

Servizi Dispositivi/ Informativi Online si si n.d. n.d. n.d. n.d. si si n.d. si n.d. n.d. si n.d. n.d. 100,00%<br />

Servizi Dispositivi/ Informativi SMS si si n.d. n.d. n.d. n.d. si si si si n.d. si si n.d. n.d. 100,00%<br />

Programma Loyalty no si si si si no si n.d. n.d. no n.d. n.d. no si n.d. 20,00%<br />

ASSICURAZIONI<br />

CARTA CORPORATE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 GO<br />

Infortuni viaggio si si si si si si si no si n.d. si si no si si 71,43%<br />

Cancellazione /ritardo volo si si no no si si si si no n.d. no si si n.d. si 33,33%<br />

Bagaglio si si si si si si si si no si no si si si si 71,43%<br />

Furto beni si si si si no no no si si n.d. si si no si si 38,46%<br />

Garanzia acquisti no no si si no no no no no n.d. no no no si si 42,86%<br />

Acquisto protetto no no no no no no no si no n.d. si si si n.d. si 33,33%<br />

Patente protetta / Assistenza auto si si no no no no no no no n.d. si no si n.d. si 23,08%<br />

Liability Waver si si si si no no no si no n.d. no si si n.d. si 16,67%<br />

Soccorso Stradale si si no no no no no no no n.d. no no no n.d. si 53,85%<br />

RC nell'abitazione e pratica sportiva no no no no no no no no no n.d. no no no n.d. si 84,62%<br />

136


CARTA CORPORATE - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

Limite di utilizzo € 5.200 € 2.600<br />

CARATTERISTICHE GENERALI <strong>DI</strong> PRODOTTO<br />

1 2 3 4 5 6 7 8<br />

min. €<br />

25.000<br />

€ 5.200 no limit<br />

da € 1.000 a<br />

€ 25.900<br />

n.d.<br />

max €<br />

10.400<br />

Data di addebito<br />

30 mese<br />

successivo<br />

30 mese<br />

successivo<br />

30 mese<br />

successivo<br />

10 az. 30<br />

ind. mese<br />

succ.<br />

30 mese<br />

successivo<br />

30 mese<br />

successivo<br />

30 mese<br />

successivo<br />

10 mese<br />

successivo<br />

Circuito 2 2 2 2 1 2 2 1<br />

CARTA CORPORATE - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2<br />

PRICING<br />

3 4 5 6 7 8 GO<br />

Quota Carta € 62,00 € 50,00 € 300,00 € 103,29 € 140,00 € 103,29 € 85,00 € 40,00 37,50%<br />

Quota Carta Aggiuntiva (stesso tit.) € 25,82 € 50,00 € 300,00 € 103,29 € 140,00 € 103,29 € 85,00 € 40,00 37,50%<br />

Quota Carta Ulteriore Dip. (altro tit.) € 62,00 € 50,00 € 300,00 € 103,29 € 140,00 € 103,29 € 85,00 € 40,00 37,50%<br />

Rebate per Azzeramento Canone no no n.d. no no no no si 71%<br />

TAN n.d. n.d. n.d. 14,40% n.d. n.d. n.d. 14,40% -<br />

TAEG n.d. n.d. n.d. 15,99% n.d. n.d. n.d. 15,57% -<br />

CARTA CORPORATE - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2<br />

COMMISSIONI<br />

3 4 5 6 7 8 GO<br />

Commissioni in Valuta Estera 2,00% 2,00% 2,00% n.d. 2,00% € 1,75% 1,50%<br />

€ 1,75% +<br />

circ.<br />

80,00%<br />

Estratto Conto cartaceo € 1,03 € 1,03 € 1,03 1,22 € 0,00 € 1,00 € 1,00 € 1,03 62,50%<br />

Estratto Conto online € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,52 € 0,00 € 0,00 € 0,00 no 85,71%<br />

Copia Estratti conti precedenti € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 2,00 € 3,33 € 1,00 € 0,00 € 0,00 62,50%<br />

Imposta di bollo (e/c > 77€) € 1,81 € 1,81 € 1,81 € 0,00 € 1,81 € 1,51 € 0,00 € 0,00 62,50%<br />

Anticipo contante 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 3,90% 4,00% 3,00% 4,00% 75,00%<br />

Rifornimento carburante € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,77 € 0,00 € 0,77 75,00%<br />

Sostituzione Carta o smarrimento € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 22,00 € 0,00 € 0,00 € 10,00 € 15,49 62,50%<br />

Servizi di emergenza € 0,00 € 0,00 € 0,00 n.d. € 0,00 n.d. € 0,00 n.d. 100,00%<br />

SERVIZI AGGIUNTIVI<br />

CARTA CORPORATE - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 GO<br />

Call Center - assistenza PAY PAY VERDE PAY PAY VERDE VERDE n.d. 14,29%<br />

Call Center - blocchi / emergenza VERDE VERDE VERDE VERDE PAY VERDE VERDE VERDE 75,00%<br />

Servizi emergenza (carta sostituitiva) si si si si si n.d. si n.d. 100,00%<br />

Servizi emergenza (cash emergenza) si si si si no n.d. si n.d. 66,67%<br />

Servizi sicurezza (sms/email/chip) si si si si si si si si 100,00%<br />

Servizio antifrode online 3D Secure si si si n.d. no si si n.d. 66,67%<br />

Newsletter si si si n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 100,00%<br />

Servizi Dispositivi /Informativi Online si si si n.d. n.d. n.d. si n.d. 100,00%<br />

Servizi Dispositivi /Informativi Sms si si si n.d. n.d. si si n.d. 100,00%<br />

Agenzia Viaggi / Lifestyle n.d. n.d. si n.d. n.d. no no n.d. 33,33%<br />

Priority Pass n.d. n.d. si n.d. n.d. no no n.d. 33,33%<br />

Programma Loyalty no si no si si no no n.d. 14,29%<br />

Partner no si si si si no no n.d. 14,29%<br />

CARTA CORPORATE - ORO BLACK E<br />

PLATINO<br />

1 2<br />

ASSICURAZIONI<br />

3 4 5 6 7 8 GO<br />

Infortuni Viaggio si si si si si si no si 75,00%<br />

Cancellazione / Ritardo volo si si si n.d. si no si si 71,43%<br />

Bagaglio si si si si si si si si 100,00%<br />

Furto beni si si si si no si no si 50,00%<br />

Garanzia acquisti no no no si no no no si 50,00%<br />

Acquisto protetto no no si no no no si si 25,00%<br />

Patente protetta / Assistenza auto si si si no no no si si 25,00%<br />

Liability Waver si si si si no no n.d. n.d. 33,33%<br />

Soccorso stradale si si si n.d. no no no si 14,29%<br />

RC nell'abitazione e pratica sportiva no no no n.d. no no no si 71,43%<br />

137


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