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CONCEPT LUGLIO 2009 - Concept Magazine

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Io, tu, noi: icambiamentisociali LA RELAZIONE COME RISORSA PER IL NOSTRO DOMANI CIVILE E SOCIALE È STATO IL TEMA DELLA<br />

TAVOLA ROTONDA IN OCCASIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA DI SAULO SCOPA.<br />

di Stefano Rossi<br />

Un pubblico numeroso e attento è intervenuto presso l'Oratorio<br />

degli Angeli, ideale cornice della tavola rotonda “Io, tu, noi: la<br />

relazione come risorsa per il nostro domani civile e sociale”<br />

proposta a Città di Castello in occasione della mostra Saulo<br />

Scopa Fotografie e Cortometraggi 1998-2008.<br />

La tavola rotonda è stata aperta dai saluti di Luciano Bacchetta,<br />

Maria Patrizia Lorenzetti e Mario Tosti (in rappresentanza,<br />

rispettivamente, di Comune di Città di Castello, Asl n° 1 e Cesvol<br />

di Perugia, enti patrocinatori dell'iniziativa).<br />

Interessante e denso di spunti l'incontro, organizzato dalle<br />

associazioni Le Fatiche di Ercole, Paguro, A.M.A. Umbria e La<br />

Camera Chiara e condotto dal giornalista Massimo Zangarelli.<br />

Nicola Chiarappa si è soffermato in modo particolare sul tema<br />

dell'immigrazione, portando in risalto l'assimilazione, il<br />

pluralismo e la trasmigrazione, attraverso le quali la stessa può<br />

realizzarsi e sulla questione di una diversità da preferire<br />

comunque ad una banale omogeneità.<br />

“Noi siamo chi abbiamo incontrato”: questo il concetto con il quale<br />

Pier Luigi Brustenghi ha aperto il suo intervento, nel corso del<br />

quale ha tra l'altro puntato l'attenzione su “un desiderio di<br />

comunicazione che spesso non trova risposte”, rilevando anche,<br />

forte della sua esperienza di neurologo e psicoterapeuta, che<br />

“ogni sintomo è un linguaggio, a volte il solo possibile e nella<br />

stessa malattia mentale molti artisti hanno saputo trovare il<br />

furore creativo che li ha portati a realizzare opere straordinarie”.<br />

Infine, particolarmente significativi, gli spunti emersi dalla<br />

Tullio Seppilli.<br />

L’immagine della locandina.<br />

Massimo Zangarelli e Pier Luigi Brustenghi.<br />

lettura antropologica del fenomeno affrontata da Tullio Seppilli<br />

quali il bisogno dell'altro, la necessità di ricostruire contesti<br />

primari soddisfacenti a fronte di una famiglia nucleare urbana<br />

incapace di fornire il tipo di risposte assicurate dalla vecchia<br />

famiglia mezzadrile, la consapevolezza che le guerre tra poveri<br />

trovano terreno fertile in quei momenti di crisi economica dove,<br />

per converso, è facile trovare capri espiatori spesso individuati<br />

nel “diverso”.<br />

“L'intento è stato - dichiara Saulo Scopa - quello di stimolare la<br />

cittadinanza ad un confronto e ad una riflessione riguardo le<br />

criticità con cui la nostra società deve confrontarsi in un tempo<br />

dai rapidi ed imprevedibili cambiamenti sociali e civili. Nel<br />

tempo presente - prosegue Scopa - cerchiamo sempre più una<br />

lingua che sappia far comunicare le varie identità del nostro<br />

mondo: identità politiche, religiose, sociali, sovranazionali.<br />

E se fosse la creatività questa lingua in grado di avvicinare civiltà<br />

e popoli? Ma quanti sono ancora in grado di sentire questa<br />

esigenza di ricerca? Quanti hanno il coraggio di ammettere il<br />

valore dell'incontro con l'altro e con le sue diversità?”.<br />

La tavola rotonda ha così simbolicamente chiuso nel modo<br />

migliore la retrospettiva che Saulo Scopa ha allestito a Città di<br />

Castello per ricordare e riassumere vent'anni della sua ricerca<br />

espressiva, che lo hanno portato ad essere considerato un artista<br />

capace nell'arte dell'osservazione, della comprensione e capace<br />

altresì di interrogarsi su temi attuali e molto delicati, cercando di<br />

stare sempre, come egli stesso dichiara, dalla parte dei perdenti.<br />

PASSIONI

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