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PASSIONI<br />
Kilowatt: l’energiadelnuovoteatro TORNA IL FESTIVAL DEDICATO AL PALCOSCENICO D’AVANGUARDIA,<br />
E ORA ANCHE ALLA<br />
MUSICA LIVE, PER VALORIZZARE I GIOVANI, IL LORO TALENTO ED IL LORO FUTURO.<br />
di Tamara Falaschi<br />
La locandina dell’evento della Valtiberina Toscana.<br />
Anche quest'anno Kilowatt, il festival dedicato al palcoscenico,<br />
che torna dal 24 luglio al 1 agosto, è pronto ad aprire le sue porte<br />
agli appassionati di teatro. Due cose interessano sopra tutte: il<br />
pubblico e il futuro del teatro.<br />
A volte sembrano sinonimi, perché viene da pensare che senza un<br />
riavvicinamento del pubblico non ci sarà teatro nel futuro. Ma<br />
non bisogna farne un totem: né del giudizio del pubblico, né de “i<br />
giovani”. Entrambi sono diventati miti della comunicazione del<br />
nostro tempo. Il televoto e le giurie popolari, nonché la<br />
valorizzazione dei talenti, infestano molte manifestazioni della<br />
creatività.<br />
Così il famoso “lavoro sul pubblico” diventa un espediente, un<br />
modo per dare voce al primo che passa. Si trasforma in<br />
populismo, e non dà frutti buoni.<br />
I Visionari, questo gruppo di 13 spettatori (la barista, la cassiera<br />
del supermercato, il professore di liceo, la studentessa) che si<br />
incontrano per tutto l'inverno, almeno due sere a settimana, per<br />
vedere uno ad uno 196 dvd di altrettante giovani compagnie<br />
italiane, per selezionarne 6 da invitare a Kilowatt, nella<br />
“Selezione Visionari”, e poi compilare una “Scheda di Visione”<br />
rinviata a ciascuna compagnia che ha mandato il proprio<br />
materiale, ecco, proprio i Visionari sono un esempio di pubblico<br />
che impara, lavora, si impegna, poi dice la sua. E diventa<br />
interessante e formativo stare ad ascoltarli.<br />
Quanto ai giovani, spesso vengono utilizzati come pretesto, tra<br />
l'altro pure a buon mercato… Perché non c'è progetto<br />
ministeriale o regionale che non parli di valorizzare le nuove<br />
generazioni, il talento, il futuro. E alla fine questo rimane un<br />
Paese di senatori, dove si aiutano i giovani fintanto che servono ai<br />
vecchi e dove si cominciano a sostenere i progetti e le persone<br />
quando il loro furore creativo si è spento.<br />
Di questo ci piacerebbe si occupasse il convegno “Vietato<br />
parlare dell'aurora” che si terrà dal 29 al 31 luglio e avrà come<br />
ospiti uno straordinario gruppo di curatori, direttori artistici e<br />
organizzativi dei più importanti festival e teatri italiani che<br />
programmano i gruppi della nuova scena italiana.<br />
Nei giorni del convegno verranno presenatae le 9 co-produzioni<br />
che sono state sostenute durante i mesi scorsi (tre delle quali in<br />
collaborazione con Regione Toscana, Scandicci Cultura,<br />
Pontedera Teatro e Armunia). Sulla qualità di questi lavori si<br />
scommette la credibilità che il festival si è guadagnato sinora.<br />
E poi c'è la musica, che entra nel programma, ed è la prima volta<br />
col “Progetto Zenobia”, grazie al quale un gruppo di<br />
adolescenti, tra quindici e venti anni, si è formato all'ascolto di<br />
sonorità sperimentali e poi ha scelto 5 giovani band del circuito<br />
musicale off per invitarle a Kilowatt.<br />
Tutte queste attività, sono inserite nel “Link Festival”, un<br />
progetto promosso dalla Provincia di Arezzo per far lavorare tra<br />
loro i 4 festival che vengono organizzati nelle altrettante vallate<br />
Caterina Moroni in “Semenza”.