1945 - Associazioni Milano
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Danuta Czech - Kalendarium - <strong>1945</strong><br />
attraversano le località di Kole, Neustadt, Głuchołazy, Neisse,<br />
Otmuchów, Ząbkowice Sląskie, Schweidnitz e Strzegom e il<br />
2 febbraio giungono nel campo di concentramento di Groß-<br />
Rosen. Lungo la strada, le SS uccidono circa 800 prigionieri 1 .<br />
La ritirata la guida l’SS-Untersturmführer Kurt Klipp. Dopo<br />
una permanenza di cinque giorni nel KL Groß-Rosen, i<br />
detenuti sono caricati su un treno e trasferiti nel campo di<br />
concentramento di Buchenwald. Durante il tragitto, il<br />
convoglio subisce più attacchi aerei, che provocano diverse<br />
vittime. Nel sottocampo rimangono numerosi detenuti<br />
ammalati, una decina di detenute e coloro che riescono a<br />
nascondersi. Una parte di questi detenuti è uccisa dalle SS,<br />
che dopo la partenza tornano nel campo per incendiarlo,<br />
sparano e gettano granate contro i detenuti che fuggono dalle<br />
baracche in fiamme.<br />
Domenica, verso le 11, un reparto armato<br />
dell’Organizzazione Todt entra nell’area del sottocampo<br />
Tschechowitz-Vacuum, dove si trovano ancora circa 100<br />
detenuti, che sono stati abbandonati perché non in condizione<br />
di marciare, e i cadaveri dei prigionieri morti. I membri<br />
dell’Organizzazione Todt ordinano ai detenuti di scavare una<br />
fossa di 2 metri di profondità e 10 di lunghezza,<br />
apparentemente per seppellirvi i cadaveri. Alcune ore dopo,<br />
compaiono alcune SS che ordinano alle persone che vivono<br />
nelle vicinanze del sottocampo di non uscire di casa e<br />
proibiscono loro, minacciandole di morte, di aiutare i detenuti<br />
fuggiaschi. Successivamente, le SS si recano nell’infermeria e<br />
sparano contro i detenuti che giacciono nei letti. Ad alcuni dei<br />
detenuti rimasti ordinano di portare nella fossa gli uccisi e di<br />
coprirli con pagliericci. Poi però le SS sparano contro i<br />
prigionieri che stanno portando fuori i pagliericci. Sulla<br />
catasta di corpi e pagliericci gli uomini delle SS versano<br />
liquido infiammabile e gli danno fuoco. I detenuti che<br />
riescono a sfuggire a questo inferno, sono uccisi dalle<br />
pattuglie che perquisiscono l’area del sottocampo.<br />
Verosimilmente, riescono a salvarsi solo cinque detenuti, tra<br />
cui Erwin Habal (n. B-12457) e il dr. Josef Weil (n. B-<br />
12562).<br />
Dal campo femminile BIIe cercano di fuggire cinque<br />
detenute. Alla cosiddetta Todestor 2 vengono fermate da una<br />
APMO, Deposizioni, vol. 1, f.<br />
59, vol. 66, f. 19,<br />
testimonianza degli ex<br />
internati Erwin Habal e Josef<br />
Weil; Irena Strzelecka,<br />
Tadeusz Szymanski,<br />
Tschechowitz, loc. cit., p. 219,<br />
222<br />
APMO, Osw./Kowalczyk/428,<br />
vol. 19; Osw./Matlak/894, vol.<br />
1 Il 27 e 28 marzo 1946, su ordine del Tribunale distrettuale di Neustadt, vengono riesumati i corpi di 34 prigionieri di<br />
Auschwitz, che erano stati uccisi durante l’evacuazione a Niemysłowice e in seguito seppelliti nel cratere di una bomba<br />
in località Łąka. Il 27 aprile 1946, il Tribunale distrettuale di Neustadt ordina l’esumazione di una fossa comune nel<br />
cimitero ebraico di Neustadt, dove sono seppelliti 28 corpi nel vestito a strisce tipico dei deportati. Si riescono a<br />
decifrare 11 numeri di prigionieri di Auschwitz. Sul corpo con il numero 178473 vengono trovati documenti intestati a<br />
Salomon Rosenzweig. (APMO, Mat./597, 598, 599, numero d’inventario 107287).<br />
2 Così, “Porta della morte”, è chiamata la porta d’ingresso del KL Auschwitz II, Birkenau.<br />
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