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Commenti Rito Ambrosiano - 03 Marzo 2011.pdf - Padre Lino Pedron

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la sua attività. Perciò anche la domanda delle autorità giudaiche supera il quadro immediato nel quale è stata<br />

posta: il processo contro Gesù è già iniziato.<br />

«Vi farò anch’io una domanda». Il processo si capovolge e gli accusatori sono messi sotto accusa e invitati a<br />

rendere conto del loro comportamento. Gesù non pone una contro-domanda per sfuggire alle domande dei<br />

suoi avversari, ma per rendere possibile una risposta: non si capisce Gesù se prima non si è capito Giovanni il<br />

Battista. Se infatti Giovanni è venuto da Dio per preparare la strada al Messia, Gesù agisce con l’autorità che<br />

gli compete come Messia, ed è Dio che gli ha dato questa autorità. Ora essi non vogliono assolutamente<br />

ammettere questo: per loro Gesù non rivela il vero volto di Dio e perciò deve morire perché è un<br />

bestemmiatore. Su questa loro decisione essi non sono disposti a ritornare e rimangono ostili alla rivelazione<br />

di Gesù.<br />

Cosa farà Gesù? Li lascerà senza una risposta? Sembrerebbe di sì: «Gesù disse loro: ‘Neanch’io vi dico con<br />

quale autorità faccio queste cose’». In realtà Gesù risponde con la parabola dei vignaioli omicidi, che troviamo<br />

immediatamente dopo questo brano. E tutti e tre i sinottici dichiarano che i suoi interlocutori compresero che<br />

aveva detto quella parabola per loro (Mt 21,45; Mc 12,12; Lc 20,19).<br />

-- La preghiera e il pensiero del giorno --<br />

Venite, acclamiamo il Signore.<br />

Gesù si comporta con autorevolezza ma non svela l'origine della sua autorità. (Mc 11)<br />

Gesù è interpellato dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani, mentre camminava nel tempio, perchè vogliono<br />

metterlo in difficoltà. "Con quale autorità fai queste cose?". Domanda ambigua che anche noi ripetiamo, magari senza<br />

accorgercene, ogni volta che decidiamo di prendere le distanze dalla parola del Signore e seguire altro e altri che ci<br />

vorrebbero insegnare qualcosa di più rispondente ai nostri desideri. Gesù sceglie di non rivelare ai suoi interlocutori la sua<br />

vera identità, tanto loro non vogliono saperla e neppure intendono seguire il messia. Dio non impone la sua presenza nè il<br />

suo disegno di salvezza a chi ha il cuore chiuso e non vuole intendere. Però non è neppure il peccato a toglierci dalla<br />

presenza di Dio: anche se pecchiamo - ci dice la Sapienza - siamo e restiamo figli di Dio.<br />

Preghiamo col Salmo<br />

Il Signore degli eserciti è con noi,<br />

nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.<br />

Venite, vedete le opere del Signore,<br />

egli ha fatto cose tremende sulla terra.<br />

-- Il santo del giorno --<br />

San Casimiro di Polonia<br />

Casimiro nacque il 3 ottobre 1458 nel castello reale di Cracovia, terzogenito di Casimiro IV, re di Polonia e granduca di<br />

Lituania e di Elisabetta d’Austria. Dalla giovinezza dimostrò di possedere una grande forza di volontà, un nobile carattere<br />

e un profondo spirito di pietà e di penitenza. Appena tredicenne fu designato al trono d’Ungheria, per rivendicazioni<br />

dinastiche da parte materna, ma dopo il fallimento della campagna militare del 1471 contro Mattia Corvino, da molti già<br />

riconosciuto re d’Ungheria, dovette ritirarsi. Ricco di rare doti di intelletto, studiò e imparò con grande facilità, e<br />

soprattutto ricevette una solida formazione religiosa per cui non dimenticò mai, anche in mezzo alle occupazioni<br />

pubbliche, i suoi impegni di cristiano. Dal diciassettesimo anno di età fu quasi continuamente al fianco del padre<br />

nell’attività pubblica, accompagnandolo nei viaggi in Lituania. Quando il padre, nel 1481, vi si trasferì per sfuggire al<br />

complotto dei principi russi che tramavano contro la famiglia reale, Casimiro seppe gestire gli affari dello stato a nome e<br />

per conto del padre con intelligenza e saggezza e, mostrando sicure capacità politiche, ristabilì l’ordine nel Regno. Nello<br />

stesso anno 1481, per ragioni politico-diplomatiche, si avviarono trattative per il matrimonio di Casimiro con la figlia<br />

dell’imperatore Federico III, ma il principe non ne volle sapere, perché aveva consacrato la sua vita a Dio. Trasferitosi a<br />

Vilna, in Lituania, seppe consolidarvi il cattolicesimo, introdotto nel granducato solo tardivamente, dando esempio di<br />

grandi virtù, praticando la carità operosa verso i poveri, l’amore profondo a Gesù nel sacramento dell’Eucaristia e alla<br />

Santissima Vergine Maria. Morì il 4 marzo 1484, nel castello di Gardinas (Grodno) in Lituania, a soli 25 anni, colpito da<br />

tubercolosi. Casimiro, in Polonia e Lituania, viene venerato come protettore della gioventù.

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