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29 marzo - Comune di Oderzo

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C O M U N E DI O D E R Z O<br />

CITTÀ ARCHEOLOGICA<br />

(Provincia <strong>di</strong> Treviso)<br />

http://www.comune.oderzo.tv.it<br />

SERVIZIO AFFARI GENERALI – DEMOGRAFICI – CULTURA<br />

UFFICIO SEGRETERIA GENERALE<br />

TRASCRIZIONE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE<br />

DEL <strong>29</strong> MARZO 2011<br />

Il presente documento è una trascrizione degli interventi registrati durante la seduta<br />

consiliare e non ha carattere <strong>di</strong> ufficialità.<br />

ARGOMENTI IN DISCUSSIONE:<br />

1 RICEVIMENTO UFFICIALE DI CITTADINI CENTENARI.<br />

2 INDIVIDUAZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI RITENUTI INDISPENSABILI PER LA<br />

REALIZZAZIONE DEI FINI ISTITUZIONALI DELL’ENTE.<br />

3 PROGRAMMA DEGLI INCARICHI DI COLLABORAZIONE AUTONOMA PER L’ANNO 2011<br />

– INTEGRAZIONE.<br />

4 VARIAZIONE N. 1 AL BILANCIO DELL’ESERCIZIO IN CORSO.<br />

5 INTEGRAZIONE AL VIGENTE REGOLAMENTO GENERALE SULLE ENTRATE<br />

APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL C.C. N. 100 DEL 2 DICEMBRE 1999.<br />

6 ADOZIONE VARIANTE PARZIALE N. 2 AL PIANO DEGLI INTERVENTI – APP. N. 19 –<br />

ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO AI SENSI DELL’ART. 6 L.R. 11/2004 – DITTA<br />

TER.DA.BA..<br />

7 APPROVAZIONE PIANO DI LOTTIZZAZIONE RESIDENZIALE TOMASELLA – SIMONETTI<br />

IN VIA ZARA.<br />

8 APPROVAZIONE MODIFICA ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO – CONTRODEDUZIONE<br />

ALLE OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE PIANO DI LOTTIZZAZIONE RESIDENZIALE DI<br />

VIA PANTANO AI SENSI DEL 6° COMMA ART. 20 L.R. 11/2004 AREA STRATEGICA 1.3.<br />

9 APPROVAZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE – CONTRODEDUZIONE ALLE<br />

OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA PUBBLICA<br />

INERENTE L’AREA DENOMINATA “PIAZZALE DELLA VITTORIA”.<br />

10 APPROVAZIONE VARIANTE N. 3 AL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO RESIDENZIALE<br />

– COMPARTO C2.2/11-C1.2/13 DENOMINATO MIXER.<br />

11 MOZIONE DEL CAPOGRUPPO DEL “POPOLO DELLA LIBERTÀ” PAOLO FERRI IN<br />

ORDINE AL DINIEGO D’ACCESSO AGLI ATTI OPPOSTO DALLA R.A.O. ALL’EX<br />

PRESIDENTE MARCELLO FERRI E RELATIVE CONSEGUENZE.<br />

12 “ORDINE DEL GIORNO SUL CONTENUTO DELLE DELIBERE DI APPROVAZIONE DI<br />

ACCORDI PUBBLICI PRIVATI” PRESENTATO DAL GRUPPO CONSILIARE “LEGA NORD”.<br />

PRESIDENTE:<br />

Buonasera, benvenuti a tutti. Diamo inizio a questa seduta del Consiglio comunale. Sono le ore 19,24.<br />

Passo la parola al Segretario per l’appello.<br />

Il Segretario procede all’appello nominale.<br />

Consiglieri comunali presenti: Dalla Libera, Pala<strong>di</strong>n, Cester, Dell’Aica, Bucciol, Ginal<strong>di</strong>, Drusian, Feltrin,<br />

Battistella, Vedovelli, Scardellato, Luzzu, Alescio.<br />

1


Consiglieri comunali assenti: Perissinotto, Rebecca, (intervenuto dopo l’appello), Sarri (intervenuto dopo<br />

l’appello), Tessarolo, Freschi (intervenuto dopo l’appello), Campigotto (intervenuto dopo l’appello), Ferri<br />

(intervenuto dopo l’appello), Polesello (intervenuto dopo l’appello).<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene. Allora, prima <strong>di</strong> cominciare il Consiglio voglio salutare e dare il benvenuto alla professoressa Elsa<br />

Costanzo.. Vedo che è partito subito un applauso spontaneo dagli studenti, quin<strong>di</strong> questa la <strong>di</strong>ce lunga<br />

insomma. Dicevo, la professoressa Elsa Costanzo che ha accompagnato la classe quarta ginnasio del Liceo<br />

Classico Scarpa della sede <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>. Quin<strong>di</strong> do il benvenuto a nome <strong>di</strong> tutto il Consiglio comunale agli<br />

studenti questa sera. So che con la loro professoressa Selene Zanette hanno compiuto un percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e<br />

<strong>di</strong> avvicinamento allo stu<strong>di</strong>o e al funzionamento delle Amministrazioni locali e del Consiglio comunale in<br />

particolare. Spero questa sera possano trovare dei riscontri e degli spunti per l’approfon<strong>di</strong>mento. Poi<br />

naturalmente saluto e faccio gli auguri <strong>di</strong> pronta guarigione, perché so che la professoressa Selene Zanette è<br />

a casa malata, quin<strong>di</strong> le auguro <strong>di</strong> rimettersi prontamente. Professoressa Zanette con cui sono in contatto da<br />

alcuni mesi, appunto proprio in vista <strong>di</strong> questa serata, e so che ci avrebbe tenuto tantissimo ad essere presente<br />

qui stasera con la sua classe, quin<strong>di</strong> voglio salutarla in special modo. Quin<strong>di</strong> benvenuti, e buon Consiglio<br />

anche a voi.<br />

Passiamo al primo punto.<br />

PUNTO 1° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «RICEVIMENTO UFFICIALE DI CITTADINI<br />

CENTENARI»<br />

PRESIDENTE:<br />

Allora, tanto per cominciare io chiedo ai nostri due centenari presenti, il signor Can<strong>di</strong>do Zanardo e la signora<br />

Rosa Varnier, a raggiungere qui accanto il Sindaco per dare inizio al ricevimento. A nome <strong>di</strong> tutto il<br />

Consiglio comunale faccio gli auguri <strong>di</strong> buon compleanno. Entrambi compiono cent’anni nel 2011, anche se<br />

non sembra.<br />

Passo la parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Bene, allora buonasera a tutti. Un benvenuto qua nella sala comunale ai nostri due centenari, un saluto anche<br />

a tutti gli altri presenti, in particolare agli amici e ai parenti dei nostri due centenari, alla scolaresca che qui<br />

c’è questa sera, quin<strong>di</strong> agli studenti e all’insegnante, e a tutti gli altri citta<strong>di</strong>ni presenti. Diciamo che ogni<br />

anno noi vogliamo festeggiare adeguatamente questo meritato e bel traguardo raggiunto da nostri<br />

concitta<strong>di</strong>ni. In questo caso questa sera abbiamo qui con noi due concitta<strong>di</strong>ni centenari, che veramente in un<br />

certo senso fanno anche invi<strong>di</strong>a a vedere il loro stato <strong>di</strong> salute così bello, così <strong>di</strong>ciamo a posto, sia<br />

fisicamente che mentalmente, perché a volte ci sono persone che raggiungono i cento anni e anche li<br />

superano, però o fisicamente o mentalmente hanno qualche deficit. Nel nostro caso, invece, abbiamo delle<br />

persone veramente che sembra che <strong>di</strong> anni ne abbiano molto meno.<br />

E allora ve<strong>di</strong>amo un po’ quali sono i centenari che abbiamo nella nostra Città <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>? Ne abbiamo<br />

<strong>di</strong>versi, esattamente ne abbiamo 11 e posso anche elencarli: la signora Favretto Lucia. Ecco, queste quattro<br />

signore sono nella Residenza per anziani Luzzatti <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, vedo anche il Presidente che saluto e altri<br />

amministratori che saluto della Residenza per anziani. E sono dunque la signora Favretto Lucia, che ha 101<br />

anni, la signora Polesello Costantina che ne ha 103, la signora Serafin Luigia che ne ha 100 e la signora<br />

Vanni Valerea che ne ha 102. Ecco, queste signore non sono state in grado <strong>di</strong> venire a partecipare alla seduta<br />

del Consiglio, anche se ricordo l’anno scorso qualcuna <strong>di</strong> loro era intervenuta. Poi ce ne sono anche in Casa<br />

Soggiorno Simonetti, altre due: la signora Cracco Anna e la signora Fedon Enni, entrambe <strong>di</strong> 101 anni.<br />

2


Poi abbiamo la signora Mascherin Clara che ha 100 anni, però non sta tanto bene e quin<strong>di</strong> non è potuta<br />

venire, e poi abbiamo i nostri due arzilli <strong>di</strong>rò centenari perché stanno molto bene, e sono la signora Varnier<br />

Rosa e il signor Zanardo Can<strong>di</strong>do, che saluto veramente volentieri. Dirò che è veramente un piacere<br />

festeggiare insieme, tutta la comunità, tutti i rappresentanti che sono qui seduti nei banchi del Consiglio<br />

comunale della nostra Città <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, festeggiare dei citta<strong>di</strong>ni che hanno raggiunto traguar<strong>di</strong> così<br />

importanti. Trascorrendo i loro cento anni hanno passato tutto, pensiamo un po’ alle vicende della loro vita, i<br />

percorsi. Quin<strong>di</strong> sono nati nel 1911, hanno visto la Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, hanno visto la <strong>di</strong>ttatura, hanno<br />

visto la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, la Liberazione, la nascita della Repubblica e hanno percorso tutti questi<br />

anni, chiaro anche la Repubblica Italiana. Per cui un sacco <strong>di</strong> vicende, loro un po’ la storia degli ultimi cento<br />

anni la trasportano sulle loro spalle perché l’hanno vissuta ed è nella loro mente. Questo fa piacere perché chi<br />

lo sa come era cento anni fa l’Italia nel 1911, quando loro sono nati. Cento anni insomma sono stati<br />

veramente un passaggio epocale, soprattutto nel ‘900 con l’informatica, con tante cose che sono capitate in<br />

questi anni e che hanno veramente cambiato il mondo rispetto a cento anni fa. Ecco, loro hanno percorso<br />

<strong>di</strong>ciamo tutta questa lunga stagione e a loro veramente auguro <strong>di</strong> cuore <strong>di</strong> andare avanti ancora, ancora per<br />

tanti anni, sempre in salute come siete, e anche con l’amore e l’affetto dei vostri cari che vi sono vicini e <strong>di</strong><br />

tante persone che vengono qua a festeggiare.<br />

PRESIDENTE:<br />

Chiedo al signor Can<strong>di</strong>do se vuole <strong>di</strong>re due parole. Prego.<br />

SIG. ZANARDO:<br />

Un ringraziamento tutti quelli che fanno per me, gli auguri <strong>di</strong> tutti. Grazie a tutti, mille volte grazie e grazie<br />

al Sindaco. Grazie a tutti.<br />

SIG.RA VARNIER:<br />

Prima <strong>di</strong> tutto grazie infinite al signor Sindaco che ha voluto che venga qui a passare due o tre ore. Cosa<br />

devo <strong>di</strong>re? Ringrazio tanto prima <strong>di</strong> tutto il signor Sindaco, poi tutte le autorità e tutti quelli che hanno voluto<br />

partecipare. Grazie, grazie infinite.<br />

PRESIDENTE:<br />

Grazie a voi <strong>di</strong> cuore, veramente. Adesso ve<strong>di</strong>amo se c’è qualche intervento.<br />

La parola va al Capogruppo <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> Sicura, Ginal<strong>di</strong>. Prego.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Sì, io ho sempre il piacere <strong>di</strong> salutare i nostri citta<strong>di</strong>ni centenari che ci vengono a trovare. Insomma questa<br />

sera mi pare che ci sia una seduta consiliare veramente piena <strong>di</strong> vita. Piacerà sentire ai ragazzi del liceo<br />

classico che siamo in presenza dell’Alfa e dell’Omega, perché abbiamo proprio tutte le età questa sera. Ai<br />

citta<strong>di</strong>ni centenari anche nelle altre occasioni ho detto più <strong>di</strong> una volta che si associa alla loro età sempre la<br />

saggezza, quasi che si volesse <strong>di</strong>re che, solo perché una persona raggiunge una certa età, la saggezza è una<br />

prerogativa <strong>di</strong> quella età, quin<strong>di</strong> ci si aspetta da questa persona, per la sua età, che sia saggia. Io ho<br />

sottolineato più volte, e mi piace <strong>di</strong>rlo anche ai ragazzi, invece che forse è vero proprio il contrario. Cioè chi<br />

è saggio arriva a questa età, e quin<strong>di</strong> sappiate che se sarete saggi, se condurrete una vita saggia arriverete a<br />

questa età. Penso che le con<strong>di</strong>zioni fisiche e mentali, come ha detto il Sindaco, proprio <strong>di</strong> questi citta<strong>di</strong>ni non<br />

possano che attestare quello che sto <strong>di</strong>cendo.<br />

3


Ai ragazzi mi piace domandare: che cosa fate <strong>di</strong> solito a quest’ora, e dove avete visto la politica fino adesso?<br />

Penso alla televisione. Non so se avete tante altre volte partecipato ad una seduta consiliare, non so, ma è<br />

probabile che a quest’ora generalmente voi siate davanti alla televisione. Ecco, mi piace molto pensare che<br />

invece questa sera siete qua, e mi piace molto pensare che avrete un’idea completamente <strong>di</strong>versa da quella<br />

che ricavate dalla televisione. E purtroppo mi è più volte venuta la riflessione che, proprio quello che<br />

ve<strong>di</strong>amo alla televisione ci fa <strong>di</strong>samorare della cosa pubblica. Questa sera non sentirete parlare <strong>di</strong> Berlusconi,<br />

non sentirete <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> Bersani, non ne abbiamo nemmeno mai parlato, perché noi qui parliamo, ci<br />

occupiamo principalmente, perché questo è il nostro livello, dei nostri problemi. E quin<strong>di</strong> se qualcuno <strong>di</strong> noi<br />

può anche essere <strong>di</strong>sinteressato rispetto a quello che si svolge in altri ambienti, nessuno <strong>di</strong> noi e nemmeno<br />

voi potete essere <strong>di</strong>sinteressati a quello che accade qui, al buco, come viene tantissime volte richiamato qui<br />

in questa sala, al buco che c’è nel marciapiede o alla vostra sede del liceo. Questa sera non si parlerà della<br />

vostra sede, ma in altre sedute consiliari il vostro problema è stato preso in considerazione.<br />

Allora quello che si vede alla televisione <strong>di</strong>cevo tante volte ci fa <strong>di</strong>samorare, ci con<strong>di</strong>ziona, e non ci rende<br />

quin<strong>di</strong> poi liberi invece <strong>di</strong> decidere come condurre la nostra vita e anche le nostre scelte politiche. Mi ricordo<br />

una vecchissima canzone che <strong>di</strong>ceva invece che, appunto, dobbiamo essere liberi e che la libertà è<br />

partecipazione. Credo che vadano ringraziati gli insegnanti che vi hanno portato fino a qui. Credo che vada<br />

sottolineato il fatto che vi stanno insegnando come ci sia un senso tra quello che state stu<strong>di</strong>ando adesso a<br />

scuola e quello che poi vivete. Per esempio stu<strong>di</strong>erete la storia romana e vi sarà spiegato, perché ci sono degli<br />

opuscoli a servizio delle scuole, vi sarà spiegato che il Difensore Civico attuale che è la persona, l’istituzione<br />

che <strong>di</strong>fende i citta<strong>di</strong>ni, il Difensore Civico altro non è oggi che il vecchio tribuno della plebe. Un’istituzione<br />

che prende le mosse dal 494 avanti Cristo. E quin<strong>di</strong> credo che sia veramente pregevole il lavoro dei vostri<br />

insegnanti, credo che avrete l’esatta contezza che quello che stu<strong>di</strong>ate non è avulso dalla realtà ma che oggi<br />

stiamo vivendo la <strong>di</strong>retta conseguenza <strong>di</strong> quello che è successo nell’antichità. E mi piace concludere, mi<br />

scuso, mi sono <strong>di</strong>lungata, mi sono fatta prendere, comunque mi piace concludere proprio con delle parole che<br />

il Difensore Civico, questo Difensore Civico della Provincia <strong>di</strong> Trento, ma anche a scuola vostra c’è un<br />

opuscolo proprio sul Difensore Civico del Veneto, ha detto: essere citta<strong>di</strong>ni consapevoli ed attivi,<br />

abbandonare il mondo dell’in<strong>di</strong>fferenza migliora la vita <strong>di</strong> tutti ed aiuta a far crescere le istituzioni.<br />

Quin<strong>di</strong> grazie per essere venuti, e grazie ai citta<strong>di</strong>ni centenari.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va al Consigliere <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> Sicura, Pala<strong>di</strong>n.<br />

CONS. PALADIN:<br />

Grazie, signor Presidente. Buonasera a tutti. Mi accodo a quanto detto dalla mia collega, la Consigliera<br />

Ginal<strong>di</strong>, riguardo ai giovani. È giusto che cominciate a vedere quella che è la vita amministrativa del vostro<br />

<strong>Comune</strong> o dei Comuni qui vicini, perché solo avvicinandosi ad essa si può capire e poi essere attori<br />

partecipanti alla propria vita. Mi soffermo un attimo su quelli che sono i due ospiti d’onore <strong>di</strong> questa serata e<br />

li saluto entrambi, uno in particolar modo lo conosco, anzi lui conosce me da quando sono nata perché i miei<br />

genitori quando si sono sposati sono andati a vivere nella casa <strong>di</strong> Can<strong>di</strong>do, quin<strong>di</strong> per me è quasi un nonno<br />

acquisito e lo ricordo con tantissimo affetto, lui come tutta la famiglia. E mi piace che siano qui questa sera<br />

perché questo praticamente, se non è l’ultimo, è il penultimo Consiglio comunale <strong>di</strong> questa tornata<br />

amministrativa. Poi ci sarà la corsa a quella che si chiama campagna elettorale, ci saranno gli esiti delle urne<br />

e poi si ricomincerà la strada. Mi fa piacere siano qui questa sera perché vedendo loro soprattutto, ripeto,<br />

Can<strong>di</strong>do, ma anche la signora perché la vedo così serena; vedendo loro con la storia che portano sulle loro<br />

spalle, giustamente il Sindaco ha detto sono cento anni e la nostra Patria è stata attraversata da tantissimi fatti<br />

in questi cento anni. Forse quei cento che a scuola si stu<strong>di</strong>ano meno degli altri perché si arriva sempre in<br />

<strong>di</strong>rittura finale e non sono spesso approfon<strong>di</strong>ti come dovrebbero essere. Loro hanno questa storia sulle spalle,<br />

ma io che conosco uno <strong>di</strong> loro personalmente, conosco quella che è la sua lealtà, la sua forza, il suo coraggio,<br />

il suo non arrendersi mai davanti a nessuna <strong>di</strong>fficoltà, la sua serietà nei confronti delle persone, il fatto<br />

proprio <strong>di</strong> uno stile <strong>di</strong> vita sereno, senza mai offendere nessuno.<br />

4


E questo mi fa piacere ricollegarlo a quella che è la chiusura <strong>di</strong> quello che io considero ormai il nostro<br />

mandato che si volge verso la fine, perché deve essere un insegnamento proprio a trattare le persone con<br />

<strong>di</strong>gnità, senza mai offenderle. E questo è sintomo proprio <strong>di</strong> una cultura che forse in qualche modo ci sta<br />

abbandonando. Quin<strong>di</strong>, io ringrazio loro della loro presenza, naturalmente anche le loro famiglie che gli sono<br />

molto vicine. Gli auguro tutto il bene che posso augurare loro e, come mi ha detto Can<strong>di</strong>do, quegli anni che<br />

arrivano io li prendo. Quin<strong>di</strong> tutti quelli che il Signore le vorrà dare, a lei e anche alla signora, soprattutto che<br />

possiate viverli serenamente come state vivendo adesso e con l’amore della vostra famiglia. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> Sicura, Dell’Aica.<br />

CONS. DALL’AICA:<br />

Grazie, Presidente. Solo per accodarmi anch’io a questi auguri che vengono fatti a questi due concitta<strong>di</strong>ni, in<br />

special modo a quello che conosco personalmente perché fin da bambino lo vedevo passare per Piavon<br />

essendo compaesano. Devo <strong>di</strong>re che da allora in poi lo vedo sempre uguale, sempre deciso, sempre fermo,<br />

sempre <strong>di</strong>ciamo sicuro <strong>di</strong> quello che fa, però d’altro canto ti infonde sempre questa tranquillità, questa pace<br />

quando lo ve<strong>di</strong> e quando ci parli assieme, che è un qualcosa veramente <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario. E devo <strong>di</strong>re che<br />

questa peculiarità la trovo poi anche trasmessa ai figli, quelli che perlomeno conosco personalmente, e anche<br />

con Ulderico che ho avuto modo <strong>di</strong> conoscere in particolar modo giocando a calcio, la pazienza che ha e<br />

penso che abbia ere<strong>di</strong>tato appunto dal padre. Per questo gli faccio sinceramente i miei complimenti e,<br />

pubblicamente ancora, ho il piacere <strong>di</strong> fare e rinnovare gli auguri per questi cento anni e forza per altri<br />

ancora eh! Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

Dico due parole anch’io riguardo i nostri due ospiti centenari qua, perché anch’io essendo <strong>di</strong> Piavon conosco<br />

in special modo Can<strong>di</strong>do Zanardo, non solo siamo compaesani ma abitando lui in via Ronche <strong>di</strong> Sotto siamo<br />

anche vicini <strong>di</strong> casa. Quin<strong>di</strong>, io sono abituato a vederlo fin da quando ero bambino. Sì, <strong>di</strong> solito si <strong>di</strong>ce i<br />

bambini basta che vedano una persona <strong>di</strong> trent’anni e subito la giu<strong>di</strong>cano <strong>di</strong> chissà quale età. Ma quand’ero<br />

bambino io, io credo che non si offenda, lui era veramente anziano e quin<strong>di</strong> anch’io, come <strong>di</strong>ceva il collega<br />

Dell’Aica, negli anni lo vedo sempre uguale, me lo ricordo come un vecchio saggio, sempre pronto a darti<br />

qualche consiglio, sempre pronto alla battuta. Sapeva veramente trattare con i bambini, e quin<strong>di</strong> in tutti<br />

questi anni io l’ho sempre visto così. Poi da ultimo vorrei <strong>di</strong>re che io spero che nella ricetta per arrivare a<br />

cent’anni così, il motivo principale sia appunto l’aria che si respira in via Ronche <strong>di</strong> Sotto, ecco. Va bene,<br />

auguri ancora e complimenti!<br />

Proseguiamo con la cerimonia, <strong>di</strong>rei che possiamo passare alle firme nel libro d’onore del <strong>Comune</strong>, poi la<br />

foto. Allora adesso facciamo la foto, la facciamo magari accanto alla torta, e poi brevemente ci sposteremo<br />

nella saletta accanto alla sala consiliare per brindare in onore dei nostri concitta<strong>di</strong>ni centenari, una fettina <strong>di</strong><br />

torta per tutti. Siete tutti invitati, naturalmente anche gli studenti della quarta ginnasio.<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Io sono stato molto vicino ai due centenari perché magari penso che, se essere centenari si può pensare a<br />

qualcosa <strong>di</strong> contagioso, mi prendo subito questa malattia e pensare <strong>di</strong> poter arrivare a cento anch’io, e poi<br />

anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgarla agli altri. Avete visto che hanno firmato, e hanno firmato anche senza occhiali e hanno<br />

letto quello che hanno firmato. Quin<strong>di</strong> bene. Adesso io, compiacendomi ancora con voi per la vostra età, per<br />

come la portate e per la vostra esperienza e la vostra saggezza, <strong>di</strong>rei <strong>di</strong> seguire l’in<strong>di</strong>cazione che ha dato il<br />

Presidente e <strong>di</strong> passare alla foto e al taglio della torta.<br />

5


PRESIDENTE:<br />

Invito tutti i Consiglieri a prendere il loro posto. Allora proseguiamo con i lavori del Consiglio. Nomino gli<br />

scrutatori: per la maggioranza nomino i consiglieri Graziano Dell’Aica <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> Sicura e Battistella Stefano<br />

<strong>di</strong> Citta<strong>di</strong>ni Uniti. Per le minoranze nomino il Consigliere Maria Scardellato della Lega Nord.<br />

PUNTO 2° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «INDIVIDUAZIONE DEGLI ORGANISMI<br />

COLLEGIALI RITENUTI INDISPENSABILI PER LA REALIZZAZIONE DEI FINI<br />

ISTITUZIONALI DELL’ENTE»<br />

(Omissis deliberazione n. 16)<br />

PRESIDENTE:<br />

Quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione è prevista dalla legge. Io darei per letta la delibera, e quin<strong>di</strong> passo <strong>di</strong>rettamente alle<br />

votazioni.<br />

Quin<strong>di</strong> metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 2 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 17<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 1 (Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Polesello)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera che abbiamo appena approvato.<br />

Favorevoli: n. 17<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 1 (Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Polesello)<br />

PUNTO 3° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «PROGRAMMA DEGLI INCARICHI DI<br />

COLLABORAZIONE AUTONOMA PER L’ANNO 2011 – INTEGRAZIONE»<br />

(Omissis deliberazione n. 17)<br />

PRESIDENTE:<br />

Anche in questo caso se non ci sono interventi io darei per letta… Vedo che c’è un intervento e quin<strong>di</strong> passo<br />

la parola al Consigliere della Lega Nord, Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Buonasera. Allora premesso che possiamo <strong>di</strong>chiarare subito il voto favorevole, c’è però una domanda che<br />

volevo fare. Dunque, visto che siamo a fine <strong>marzo</strong> e a fine <strong>marzo</strong> si prevede <strong>di</strong> nominare un consulente per la<br />

procedura <strong>di</strong> affidamento della gestione della farmacia, domando in che tempi che la procedura venga<br />

conclusa. Questo perché? Perché a febbraio abbiamo messo a bilancio 200.000 euro <strong>di</strong> entrate per la<br />

concessione della farmacia. Quin<strong>di</strong>, se adesso dobbiamo ancora nominare il consulente che metta in pie<strong>di</strong> la<br />

gara per fare l’assegnazione, questi 200 temo che non entreranno mai, che abbiamo appena messo a bilancio.<br />

Questa è una domanda.<br />

6


PRESIDENTE:<br />

Allora passo la parola al tecnico Da Re per la risposta.<br />

GEOM. DA RE:<br />

Sì, il <strong>di</strong>scorso del bando, il consulente è necessario per poter avere dei dati precisi visto il carattere<br />

particolare dell’intervento. L’ipotesi è nel giro <strong>di</strong> tre, massimo quattro mesi <strong>di</strong> avere espletato il bando.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Vuole completare la risposta?<br />

GEOM. DA RE:<br />

Beh, le previsioni si erano fatti i calcoli per vedere una tantum, appunto, quei 200.000 euro. Però dopo come<br />

tutti i ban<strong>di</strong> <strong>di</strong>pende dalle offerte che vengono proposte. Quin<strong>di</strong> non si sa.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Il primo anno è una tantum.<br />

GEOM. DA RE:<br />

Sì, perché il bando prevede una quota fissa una tantum e dopo una quota annuale. Quin<strong>di</strong> quella <strong>di</strong> partenza è<br />

una tantum.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, allora possiamo passare alla votazione. Metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n.<br />

3 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 17<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 1 (Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Polesello)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera appena approvata.<br />

Favorevoli: n. 17<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 1 (Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Polesello)<br />

7


PUNTO 4° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «VARIAZIONE N. 1 AL BILANCIO DELL’ESERCIZIO<br />

IN CORSO».<br />

(Omissis deliberazione n. 18)<br />

PRESIDENTE:<br />

Anche in questo caso, se non ci sono interventi... Vedo che c’è l’intervento del Capogruppo della Lega Nord,<br />

Sarri. Prego.<br />

CONS. SARRI:<br />

Grazie, Presidente. Senza dubbio noi avevamo lamentato anche ieri sera che c’era una Commissione, visto<br />

che c’è una variazione al bilancio, se magari era possibile avere qualche chiarimento, visto che lo<br />

spostamento più sostanziale è nel Fondo <strong>di</strong> Riserva e sappiamo che il Fondo <strong>di</strong> Riserva serve, appunto in<br />

caso <strong>di</strong> emergenza o <strong>di</strong> necessità. Noto che vengono tolti circa 11.000 euro, volevo sapere se appunto si può<br />

sapere la motivazione, come mai questa scelta <strong>di</strong> togliere dei fon<strong>di</strong> dal fondo <strong>di</strong> riserva insomma. Ecco.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere del Partito Democratico, Campigotto.<br />

CONS. CAMPIGOTTO:<br />

Anch’io volevo dei chiarimenti sulle varie voci <strong>di</strong> variazione, perché vedo nella delibera che ci sono questi<br />

13.000 euro <strong>di</strong> entrate derivanti da contributo e trasferimenti correnti dello Stato, ecc. al Titolo 2, che mi<br />

sembra <strong>di</strong> capire hanno movimentato un po’ tutta la questione, oltre al Fondo <strong>di</strong> Riserva <strong>di</strong> cui già parlava il<br />

collega Sarri. Poi vedo che c’è una serie <strong>di</strong> voci trasferimenti che vanno in aumento e in <strong>di</strong>minuzione e<br />

volevamo capire che voci, che capitoli vengono movimentati su questi importi. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Uno, delle previsioni <strong>di</strong> prelievo dal Fondo <strong>di</strong> Riserva è proprio per la consulenza relativa al bando per la<br />

farmacia. Poi ci sono dei piccoli prelievi <strong>di</strong>ciamo per vari spostamenti, <strong>di</strong> cui era necessario l’intervento e si<br />

è ritenuto utile, in questo frangente, farlo attingendo dal Fondo <strong>di</strong> Riserva piuttosto che fare variazioni <strong>di</strong><br />

bilancio visto che si trattava <strong>di</strong> poca cosa e che quin<strong>di</strong> il Fondo <strong>di</strong> Riserva era comunque capiente e non<br />

c’erano <strong>di</strong>ciamo problemi. Per quanto riguarda il resto sono dei piccoli assestamenti che vengono fatti da un<br />

capitolo all’altro. Il funzionario questa sera non c’è e quin<strong>di</strong> esattamente non saprei a quale voce e a quale<br />

capitolo possono riferirsi, però mi pare che siano degli assestamenti dovuti e che bisogna fare insomma, che<br />

dagli uffici ci hanno mandato per muoverci in tal senso.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Sarri.<br />

8


CONS. SARRI:<br />

Grazie. Sicuramente non sono gran<strong>di</strong> spostamenti, però credo che, visto che le carte arrivano 5 giorni prima,<br />

magari convocare una Commissione dove noi, che dobbiamo comunque votare e votare a favore o contrari in<br />

merito ad una delibera, almeno sapere dove vengono spostati questi sol<strong>di</strong> sostanzialmente.<br />

Cioè adesso non vuole essere una polemica per l’amor <strong>di</strong> Dio, però ci sembra corretto saperle le cose prima<br />

<strong>di</strong> votarle. In merito al Fondo <strong>di</strong> Riserva, da quanto ne so io il Fondo <strong>di</strong> Riserva dovrebbe essere utilizzato<br />

esclusivamente per emergenze, calamità o quanto altro. Per cui credo che fare una variazione <strong>di</strong> bilancio ci<br />

sia stato a monte tutto il tempo necessario per poter variare il bilancio in merito all’intervento della farmacia.<br />

E, quin<strong>di</strong>, il fondo <strong>di</strong> riserva dal nostro punto <strong>di</strong> vista sarebbe stato il caso che avesse avuto il suo bacino<br />

consistente, anche perché sarebbe stato potuto usare nell’emergenza <strong>di</strong> via Donizetti. Quello l’avremmo<br />

capito, ma usarlo per queste cose, anche perché siamo a <strong>marzo</strong> quin<strong>di</strong> sono passati tre mesi dal 1° <strong>di</strong> gennaio<br />

e orientare questa variazione spostando notevolmente e togliendo dal Fondo <strong>di</strong> Riserva ci sembra non troppo<br />

opportuno. E risottolineo che magari una spiegazione più esauriente non sarebbe stata male, anche perché<br />

visto che questa sera si è parlato, rivolgo alla Consigliera Ginal<strong>di</strong>. dei ragazzi che seguono il Consiglio per<br />

capire come funziona la politica, se capiscono che funziona che dobbiamo votare senza sapere nulla è meglio<br />

che non seguono questo tipo <strong>di</strong> politica. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Campigotto. Prego.<br />

CONS. CAMPIGOTTO:<br />

Sì, appunto, concordo pienamente con il Consigliere Sarri e anche questi contributi dello Stato finalizzati,<br />

finalizzati a cosa dovremmo essere in grado <strong>di</strong> sapere prima <strong>di</strong> votare. E poi noto appunto, come <strong>di</strong>cevo<br />

prima, alcune voci <strong>di</strong> trasferimenti che vengono <strong>di</strong>minuite e altre vengono aumentate. Per esempio la<br />

quart’ultima 14.000 euro <strong>di</strong> trasferimenti in più. Adesso permettetemi una battuta, se questi 14.000 euro<br />

vengono per finanziare la campagna elettorale del Sindaco uscente, permettetemi che potremmo avere<br />

qualche dubbio. So che non è possibile, ma lasciatemi la battuta. Quin<strong>di</strong>, penso anch’io che sarebbe<br />

necessario, è necessario un chiarimento sulle varie voci.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Sì, appunto ho parlato adesso con il funzionario, la dottoressa Nobile, che anche lei mi conferma che si tratta<br />

<strong>di</strong> piccole movimentazioni che bisogna andare in ufficio e controllare le carte. Però, Consigliere Sarri, se<br />

esattamente, capisco lei può fare anche un ragionamento giusto, che viene in Consiglio, però aveva ricevuto<br />

anche lei cinque giorni prima l’avviso <strong>di</strong> Consiglio comunale con l’or<strong>di</strong>ne del giorno. Quin<strong>di</strong> se a lei<br />

interessava andare a fondo esattamente su tutti i minimi spostamenti che vengono in<strong>di</strong>cati qua, bastava<br />

andare negli uffici e sa che gli uffici sono tenuti, per obbligo <strong>di</strong> legge, a dare le dovute informazioni a ogni<br />

Consigliere comunale, <strong>di</strong> maggioranza o <strong>di</strong> minoranza. Per cui questa sera la dottoressa Nobile non ha potuto<br />

intervenire, non aveva neanche le carte con sé per <strong>di</strong>re e non era in grado <strong>di</strong> dare una risposta precisa, però<br />

mi ha lasciato detto che, se lei ritiene <strong>di</strong> voler esattamente conoscere tutti questi minimi spostamenti da un<br />

capitolo all’altro che lei definisce abbastanza irrilevanti, può andare domani comunque nel suo stu<strong>di</strong>o e la<br />

dottoressa Nobile le rammostrerà tutte le carte. Se non l’ha fatto prima lei è <strong>di</strong>sponibile anche domani. Se lo<br />

faceva prima era meglio anche per lei, perché giustamente…<br />

9


E per quanto riguarda invece i 13.000 euro la dottoressa Nobile mi <strong>di</strong>ce che riguardano dei contributi che<br />

arrivano dallo Stato per assistenza scolastica. Buoni entrate che arrivano per assistenza, tipo buoni libro da<br />

dare ai ragazzi appartenenti magari a famiglie <strong>di</strong>sagiate che possono attingere a questi.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Sì, non è per piantare polemiche perché, ripeto, le cifre sono abbastanza contenute, ma non più contenute del<br />

solito. Normalmente una variazione <strong>di</strong> questa entità viene spiegata dettagliatamente. Si fa la Commissione e<br />

il Presidente della Commissione Urbanistica può testimoniare che, quando abbiamo avuto la Commissione<br />

Urbanistica, abbiamo chiesto: e l’altra Commissione dov’è? Perché non abbiamo nessuna spiegazione? Tra<br />

l’altro non è l’unico argomento, c’erano altri argomenti. Quello che segue per esempio è consistente e non ci<br />

è stata data nessuna spiegazione. Adesso lei <strong>di</strong>ce “vada dagli uffici”. Io vorrei anche delle spiegazioni dalla<br />

parte politica, non dalla parte degli uffici e quin<strong>di</strong> la Commissione a questo serve e il Consiglio a questo<br />

serve. Comunque questa, ovviamente, per quanto possa anche essere un contenuto, non una cosa grave <strong>di</strong><br />

contento, ma <strong>di</strong> sostanza doveva essere spiegata e non è stata spiegata. Basta, tutto qua.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, allora metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 4 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: n. 6 (Sarri, Scardellato, Freschi, Campigotto, Luzzu, Polesello)<br />

Astenuti: n. 1 (Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 2 (Tessarolo, Perissinotto)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera appena approvata.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: n. 6 (Sarri, Scardellato, Freschi, Campigotto, Luzzu, Polesello)<br />

Astenuti: n. 1 (Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 2 (Tessarolo, Perissinotto)<br />

PUNTO N° 5 ALL’ORDINE DEL GIORNO: «INTEGRAZIONE AL VIGENTE REGOLAMENTO<br />

GENERALE SULLE ENTRATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL C.C. N. 100 DEL 2<br />

DICEMBRE 1999»<br />

(Omissis deliberazione n. 19)<br />

PRESIDENTE:<br />

Se non ci sono interventi, io andrei anche in questo caso…<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Vorrei una spiegazione, Madonna! Questa è grossa, grossa, grossa, vogliono spiegarmela? Madonna!<br />

10


PRESIDENTE:<br />

Allora passo la parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

No, voglio spiegazione della delibera. Invitate anche i giovani a vedere e non gli <strong>di</strong>te niente neanche a loro,<br />

non so! Dobbiamo votare cosa? Facciamo per posta, votiamo.<br />

PRESIDENTE:<br />

Ha concluso l’intervento?<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Non ho concluso l’intervento, voglio la spiegazione e poi faccio l’intervento. Non ho fatto finora nessun<br />

intervento finora. Prima c’è la spiegazione della delibera, poi faccio l’intervento.<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, le ho chiesto con calma le sue intenzioni. Non è il caso <strong>di</strong>…<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

No, perché poi mi <strong>di</strong>ce che non posso più intervenire perché ne ho già fatto uno. Non è un intervento questo.<br />

PRESIDENTE:<br />

Passo la parola al Sindaco per l’illustrazione.<br />

SINDACO:<br />

Ma io sinceramente penso che, trovandosi in Consiglio comunale, ci sia anche un modus operan<strong>di</strong>, un modo<br />

<strong>di</strong> comportarsi e un modo <strong>di</strong> atteggiarsi. Non mi pare che il modo <strong>di</strong> comportarsi suo, come in altre<br />

occasioni, sia consono all’importanza del ruolo <strong>di</strong> un Consigliere comunale. Detto questo vengo alla delibera<br />

spiegandole che se lei la legge integralmente capirebbe esattamente il significato della delibera. All’art. 19<br />

ter, che è stato inserito come mo<strong>di</strong>fica del regolamento delle entrate, presso il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> è vigente<br />

un regolamento delle entrate. Con questa delibera si opera una mo<strong>di</strong>fica e si <strong>di</strong>ce: accor<strong>di</strong> per l’esecuzione <strong>di</strong><br />

opere pubbliche. In presenza <strong>di</strong> una richiesta <strong>di</strong> accordo pubblico/privato per la realizzazione <strong>di</strong> opere<br />

pubbliche, la Giunta comunale può <strong>di</strong>sporre l’estinzione anticipata <strong>di</strong> una obbligazione tributaria o <strong>di</strong> una<br />

entrata comunale nel limite massimo <strong>di</strong> euro 40.000, alle con<strong>di</strong>zioni e con le modalità <strong>di</strong> cui ai commi<br />

seguenti. Nei seguenti commi vengono spiegate tutte le motivazioni e tutte le modalità, che se vuole che io<br />

gliele leggo, ma farei un torto alla sua intelligenza che conosco essere elevata.<br />

Allora, sostanzialmente cosa cambia con questa introduzione? Cambia in questo senso che, in base ad un<br />

accordo pubblico/privato un privato può eseguire, nell’esecuzione <strong>di</strong> un suo intervento anche un’opera o una<br />

parte <strong>di</strong> un’opera <strong>di</strong> interesse pubblico su proprietà pubblica anziché essere remunerato, o anziché essere<br />

pagato dall’Amministrazione comunale viene ad avere un cre<strong>di</strong>to che viene pagato attraverso l’estinzione <strong>di</strong><br />

una sua obbligazione pecuniaria tributaria futura.<br />

11


Potrebbe essere l’ICI, la TOSAP che lui deve pagare, avanza supponiamo 10.000 euro per il lavoro pubblico<br />

che ha fatto, anziché essere pagato l’Amministrazione può <strong>di</strong>re “non ti do i sol<strong>di</strong>, ma non ti faccio pagare la<br />

tassa che tu dovevi pagare perché vai in compensazione, ed estingue in pratica la tua obbligazione e anche il<br />

tuo <strong>di</strong>ritto che avevi nei nostri confronti <strong>di</strong> essere remunerato per l’opera che hai fatto”. Questo naturalmente<br />

ha dei limiti. È stato inserito un limite massimo <strong>di</strong> 40.000 euro. Quin<strong>di</strong> non si può fare per un valore <strong>di</strong> oltre<br />

40.000 euro. Può essere utilizzato da qualsiasi citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> che volesse in pratica nell’esecuzione <strong>di</strong><br />

un suo intervento sulla base <strong>di</strong> un accordo pubblico/privato, realizzare anche un’opera pubblica o fare degli<br />

interventi pubblici, e quin<strong>di</strong> può ricorrere, si può ad<strong>di</strong>venire a trovare una soluzione concordata in questo<br />

senso: che anziché l’Amministrazione paghi il suo intervento, come <strong>di</strong>cevo prima, tale rimborso della spesa,<br />

dell’intervento che ha fatto avvenga attraverso l’estinzione della sua obbligazione pecuniaria nei confronti<br />

del <strong>Comune</strong>, derivante <strong>di</strong>ciamo da un’obbligazione fiscale o tributaria.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Ritengo che una spiegazione fosse assolutamente doverosa perché questa non è affatto una delibera su un<br />

concetto semplice, elementare e scontato, ma è una cosa <strong>di</strong> una rilevanza veramente notevole. Approvare o<br />

non approvare una cosa <strong>di</strong> questo genere significa creare un precedente, innescare un meccanismo. Io adesso<br />

non sto <strong>di</strong>scutendo se è fattibile o non è fattibile, probabilmente legalmente è fattibile, ma da un punto <strong>di</strong><br />

vista politico e <strong>di</strong> Amministrazione della città sconvolge veramente tanto, ma tanto tanto e dal punto <strong>di</strong> vista<br />

della programmazione e dal punto <strong>di</strong> vista della realizzazione delle opere pubbliche. Allora io l’ho letta bene,<br />

Sindaco, la delibera, ma proprio perché l’ho letta bene ci ho visto parecchie cose. È un argomento sul quale è<br />

bene fermarsi, no passiamo e votiamo, che tutti quelli che votano si fermino, ragioniamo insieme e parliamo<br />

insieme a lungo <strong>di</strong> questa cosa perché non è una cosa da far passare via. Dunque, lei spiegandola ha detto:<br />

“se un impren<strong>di</strong>tore deve essere pagato invece che essere pagato presta l’opera”. Ma può anche essere il<br />

contrario, uno deve pagare le tasse e invece che pagarle <strong>di</strong>ce: “guarda, ti devo quel tributo, no ti propongo<br />

invece che pagare il tributo <strong>di</strong> fare quest’opera pubblica”. Quin<strong>di</strong> è il rovescio <strong>di</strong> quello che ha detto lei. Non<br />

è il privato che deve essere pagato dal <strong>Comune</strong> che <strong>di</strong>ce: “devo essere pagato allora compensiamo con il<br />

tributo”. È il contrario. Io devo pagare il tributo e <strong>di</strong>co:”guarda, invece che pagare il tributo ti cambio tutte le<br />

lampa<strong>di</strong>ne dell’illuminazione.”<br />

Allora, dal punto <strong>di</strong> vista della programmazione è un <strong>di</strong>sastro perché già non abbiamo mai sol<strong>di</strong>. Allora non<br />

abbiamo i sol<strong>di</strong>, gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione vanno a finire in scomputo oneri e poi spesa corrente, quin<strong>di</strong><br />

ogni volta che dobbiamo fare il bilancio e stabilire questi quattro sol<strong>di</strong> dove metterli non abbiamo mai una<br />

lira. Adesso se anche i tributi pensiamo <strong>di</strong> farli sparire senza una programmazione, ho letto che ogni proposta<br />

comporta una variazione <strong>di</strong> bilancio, ciò non <strong>di</strong> meno se succederà come per la perequazione, che si dovrà<br />

approfittare poi <strong>di</strong> tutti i treni che passano “perché il privato mi ha fatto questa proposta non perderò mica il<br />

treno!” Per cui si prenderanno tutti i treni che proporrà il privato, che siano <strong>di</strong> interesse reale o meno, che<br />

siano programmati o meno, come si sta facendo adesso con l’urbanistica. Perché noi abbiamo detto in tutte le<br />

salse che la perequazione è un’arma a doppio taglio. È una cosa che può andare benissimo, ma che deve<br />

essere usata con molta, molta, molta cautela perché finisce che si prendono tutte le occasioni. L’ha detto<br />

anche l’Assessore Montagner la volta scorsa, il treno passa una volta sola e bisogna prenderlo. Bisogna<br />

sapere dove va a finire questo treno però, perché se si prendono tutti i treni per paura <strong>di</strong> perdere l’occasione<br />

del momento senza sapere poi dove si va a finire, salta la pianificazione. Quin<strong>di</strong>, questa cosa è un pericolo<br />

che abbiamo già in mano per quanto riguarda l’urbanistica, lo mettiamo anche sui tributi non se ne parla più.<br />

Questo dal punto <strong>di</strong> vista della pianificazione.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista poi della realizzazione delle opere pubbliche ho letto attentamente la delibera e c’è<br />

un’altra cosa, Sindaco. Il ribasso d’asta se lo tiene il privato. Quin<strong>di</strong> il meccanismo che si mette in pie<strong>di</strong> qual<br />

è? Allora io devo pagare un tributo e <strong>di</strong>co: “va beh, invece che pagarti il tributo ti faccio il marciapiede.”<br />

Allora il progettista me lo scelgo io.<br />

12


Allora io il progettista bene o male, io sono il cliente del progettista quin<strong>di</strong> starà un po’ dalla mia parte,<br />

mentre i lavori pubblici il progettista e <strong>di</strong>rettore dei lavori stanno dalla parte dell’Amministrazione<br />

normalmente nei lavori pubblici, e quin<strong>di</strong> fanno l’interesse dell’Amministrazione. Se invece io privato mi<br />

scelgo il progettista, il progettista sta dalla mia parte e il <strong>di</strong>rettore dei lavori pure. Quin<strong>di</strong>, è probabile che<br />

questo progetto sia un po’ più ampio piuttosto che più stretto come costi.<br />

Dopo<strong>di</strong>ché cosa faccio? Andrò a gara. Nella gara cosa faccio? Mi tengo a ribasso, quin<strong>di</strong> non farò mai più<br />

una gara - perché devo rispettare la normativa dei lavori pubblici - con il criterio economicamente più<br />

vantaggioso, ma sempre al massimo ribasso. Chiaramente a me conviene, siccome il ribasso me lo tengo io<br />

andrò sempre al massimo ribasso. Poi questi lavori chi cavolo li controllerà lo sa solo il Padreterno.<br />

Quin<strong>di</strong>, avremo dei lavori pubblici che faranno schifo a fronte <strong>di</strong> entrate che non ci sono e quin<strong>di</strong> non posso<br />

pianificare. Cioè abbiamo mandato completamente all’aria tutto il sistema perché se già la cosa era<br />

<strong>di</strong>fficilmente gestibile con l’urbanistica, adesso ci aggiungiamo i tributi e via! Quin<strong>di</strong>, sono assolutamente<br />

contraria personalmente, ma vorrei che questa <strong>di</strong>scussione facesse comunque riflettere, poi uno può essere<br />

d’accordo e uno può essere contrario, ma doverosissima un’ampia <strong>di</strong>scussione sull’argomento perché non è<br />

una cosina da poco.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va al capogruppo del Partito Democratico, Luzzu.<br />

CONS. LUZZU:<br />

Grazie, Presidente. Non ripeto alcuni concetti che con<strong>di</strong>vido del Consigliere Scardellato, mi piace però<br />

ripetere perché anche noi abbiamo una perplessità sul punto 7 dell’art. 19, lì dove praticamente si <strong>di</strong>ce che<br />

“..l’accordo è tenuto al rispetto della normativa sugli appalti pubblici e tale con<strong>di</strong>zione deve essere<br />

espressamente recepita nell’accordo, ed è <strong>di</strong> sua spettanza l’eventuale ribasso d’asta.” Concordo <strong>di</strong>ciamo con<br />

la Consigliera Scardellato, in quanto si scatenerà una gara sempre al minimo ribasso, non qualificando<br />

l’intervento dal punto <strong>di</strong> vista magari, sotto altri punti <strong>di</strong> vista, con magari l’offerta migliore dal punto <strong>di</strong><br />

vista vantaggioso non solo economicamente, ma anche dal punto <strong>di</strong> vista tecnico e, quin<strong>di</strong>, noi pensiamo che<br />

questo punto sia un po’ debole. Oltretutto <strong>di</strong>ciamo va un po’ in conflitto con un progetto validato dall’Ufficio<br />

Tecnico, che quin<strong>di</strong> valida il prezzo. Se poi questo prezzo non è più quello per il quale viene eseguito<br />

l’opera, ma è un 20-30% più basso il prezzo reale, <strong>di</strong>ciamo va un po’ anche in conflitto con una validazione<br />

del progetto.<br />

Volevo così chiedere due cose molto veloci, due precisazioni. Al punto 1 quando si parla che l’estinzione<br />

anticipata <strong>di</strong> un’obbligazione tributaria o <strong>di</strong> un’entrata comunale, se si intendono anche gli oneri <strong>di</strong><br />

urbanizzazione secondaria. L’Assessore scuote la testa, quin<strong>di</strong> credo che è una precisazione comunque che<br />

va data. E il punto 3. Noi finora nelle perequazioni che sono passate in Consiglio le spese tecniche sono<br />

sempre state valutate al 5% del valore dei lavori. C’è anche nelle perequazioni che vedremo oggi. È stato<br />

innalzato ad un 10%. Essendo che perlopiù le perequazioni sono opere <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> infrastrutture stradali,<br />

<strong>di</strong>ciamo 10% è anche abbastanza alto secondo noi. Quin<strong>di</strong> anche qui vorremmo capire come mai è stato<br />

alzato dal 5 al 10% il valore delle spese tecniche. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Perché, Consigliere Luzzu, se lei legge bene non parla soltanto <strong>di</strong> spese tecniche, ma parla anche <strong>di</strong><br />

imprevisti. Quin<strong>di</strong> il 10% ha questa ragione. Ma penso abbia letto la delibera.<br />

13


Poi per quanto riguarda invece l’accordo, voglio <strong>di</strong>re non è che il privato abbia il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> pretendere <strong>di</strong> non<br />

pagare le tasse perché fa un’opera pubblica. Innanzitutto c’è un limite <strong>di</strong> 40.000 euro e quin<strong>di</strong> abbiamo un<br />

limite <strong>di</strong> valore, poi è l’Amministrazione comunale che deve decidere e valutare se è nel suo interesse. Se è<br />

nell’interesse pubblico fare questo accordo o meno. In questo caso quin<strong>di</strong> questa introduzione è<br />

un’introduzione fatta per tutelare gli interessi pubblici, non privati, perché sembra, dai <strong>di</strong>scorsi che voi state<br />

facendo, soprattutto l’ing. Scardellato, che questa innovazione venga fatta per agevolare il privato. No, è il<br />

contrario. Sarà la Pubblica Amministrazione che, se lo ritiene, se riterrà sia suo interesse <strong>di</strong>rà: “va bene,<br />

anziché pagarti perché ho i miei problemi, non ho i sol<strong>di</strong> in bilancio, vado fuori del Patto <strong>di</strong> Stabilità, chi lo<br />

sa cosa, mi va bene che questo piccolo lavoretto da 30.000 euro venga, esempio, o da 20.000, o da 15.000,<br />

venga fatto in questo modo. Tu fallo, facciamo la valutazione corretta”.<br />

Al punto 3 se voi leggete è proprio scritto: “il proponente l’accordo deve presentare un progetto tecnico delle<br />

opere la cui congruità dei valori sarà attestata dagli Uffici Tecnici Comunali. Quin<strong>di</strong> l’Ufficio Tecnico<br />

Comunale valuterà la congruità dei lavori, e poi sarà l’Amministrazione che deciderà se <strong>di</strong>re: “ti pago il<br />

lavoro pubblico che tu hai fatto”, oppure:“non te lo pago ma ti sconterò la tassa che tu dovevi pagarmi per<br />

esempio per TOSAP”, faccio un esempio. Gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione secondari, come è anche attestato dal<br />

geometra Da Re, non sono <strong>di</strong>ciamo compensabili, chiamiamoli così.<br />

Poi anche con i termini, Consigliere Scardellato, an<strong>di</strong>amo calmi perché lavori pubblici che fanno schifo in<br />

questi cinque anni io non ne ho visto nessuno. Quando lei faceva l’Assessore ne abbiamo anche uno che è la<br />

palestra della scuola materna <strong>di</strong> San Vincenzo, che perde acqua da quando lei era Assessore. Ma è una<br />

piccola parentesi. Oggi come lavori pubblici fatti da questa Amministrazione, scuola <strong>di</strong> Faè, bagni, mensa, a<br />

posto, perfetta. Palestra perfetta, Caserma dei Carabinieri a posto, scuola elementare Dall’Ongaro a posto,<br />

faremo il secondo stralcio tra poco. E così via. Io non ho visto nessun lavoro pubblico in questi cinque anni<br />

che faccia schifo, ma allora perché parlare così? C’è modo e modo <strong>di</strong> parlare e <strong>di</strong> ragionare, soprattutto<br />

perché questa sera abbiamo anche tanti ragazzi che devono imparare da noi non solo cognizioni, ma<br />

comportamenti, <strong>di</strong>ventare veramente uomini e donne che sapranno reggere la nostra comunità fra qualche<br />

anno. E, quin<strong>di</strong>, noi abbiamo una grande responsabilità anche nel modo <strong>di</strong> atteggiarsi e <strong>di</strong> comportarsi questa<br />

sera.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va al Capogruppo Sarri.<br />

CONS. SARRI:<br />

Grazie. È già la seconda volta che il Sindaco fa riferimento ai ragazzi che sono qua. Se il comportamento è<br />

pretendere che il Consiglio comunale, che è sovrano, voti senza avere una spiegazione in merito, credo che<br />

questo sia un comportamento che i ragazzi non devono mai imparare. Primo. Secondo. Lei ha parlato <strong>di</strong><br />

opere fatte bene e opere fatte male. Secondo me esistono opere, punto. Una fatta ieri <strong>di</strong> certo non può essere<br />

manutentata oggi. Una fatta <strong>di</strong>eci anni fa le strutture vanno anche manutentate, molto probabilmente lei non<br />

si è interessato a manutentore determinate strutture e le ha lasciate andare per poi potersi…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SARRI:<br />

Credo che dovrebbe insegnare l’educazione anche ai suoi Consiglieri visto che c’è gente che ascolta. Primo.<br />

Secondo. Lei parla <strong>di</strong> limite <strong>di</strong> 40.000 euro. È vero. 40.000 euro si può chiedere al privato <strong>di</strong> fare l’opera da<br />

40.000 euro. Quell’opera alla fine costerà 30.000 euro, 10.000 euro, che sarebbe il ribasso d’asta, se li riporta<br />

a casa il privato. Per cui il privato…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

14


CONS. SARRI:<br />

Così c’è scritto, forse è lei che non l’ha letta bene, Sindaco. Così c’è scritto. Per cui il ribasso d’asta, che è a<br />

carico dell’utente, l’utente pagherà “le tasse” minori <strong>di</strong> quello che era previsto. Primo. Secondo, e questo lo<br />

trovo un aspetto molto a mio avviso grave. Rifacendomi anche su quello che <strong>di</strong>cevo prima, che ci ritroviamo<br />

qua in Consiglio comunale non per alzare la mano, <strong>di</strong>re sì, no, favorevole o contrario. Almeno da parte mia<br />

io non faccio così. Voto favorevole se considero l’operazione fatta bene, voto contrario se considero<br />

l’operazione fatta male. Non trovo la stessa coerenza dall’altra parte.<br />

Comunque che questa operazione la debba decidere esclusivamente la Giunta mi sembra inverosimile,<br />

perché se devo dare la possibilità al privato <strong>di</strong> scorporare gli oneri con un’opera, è giusto che questo sia<br />

deciso e <strong>di</strong>scusso in Consiglio comunale, non alla Giunta che sappiamo che, per prese <strong>di</strong> posizione, la Giunta<br />

sarà sempre unanime e favorevole a tutto, senza mai nessuna <strong>di</strong>scussione pubblica che i citta<strong>di</strong>ni è giusto che<br />

sappiano se viviamo in una <strong>Oderzo</strong> democratica. Se viviamo in una <strong>Oderzo</strong>, come <strong>di</strong>ceva una volta uno<br />

“democristianica” allora il <strong>di</strong>scorso cambia. Ma a me così non va bene però. Io gra<strong>di</strong>rei che ci fossero dei<br />

ripensamenti in merito a questa delibera per rivedere un attimo e per mettere in con<strong>di</strong>zione che, nel momento<br />

in cui si va a decidere a quali singole persone andare incontro con questi principi, ci sia la possibilità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scutere caso per caso.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Io pregherei il Sindaco davanti ai ragazzi <strong>di</strong> non fare campagna elettorale, perché per esempio io avevo<br />

parlato delle opere che fanno schifo, non avevo parlato delle opere esistenti. Ho detto verranno fuori opere<br />

che fanno schifo e ho spiegato le motivazioni, Sindaco. Lei ha colto l’occasione per mettermi in bocca una<br />

cosa che non avevo detto, che peraltro se vuole la <strong>di</strong>co e le <strong>di</strong>co anche quali sono le opere che fanno schifo,<br />

però non avevo detto quello. Non avevo detto quello perché stavo sostenendo un ragionamento ed è lo stesso<br />

ragionamento che aveva fatto il Consigliere Luzzu. Diceva le opere non verranno fuori bene perché verranno<br />

appaltate con il criterio del massimo ribasso, invece che l’offerta economicamente più vantaggiosa, le stavo<br />

facendo un tipo <strong>di</strong> ragionamento e, quin<strong>di</strong>, parlavo delle opere che verrebbero fuori da qui in futuro. Non<br />

parlavo <strong>di</strong> quelle del passato. Lei invece mi ha tirato a parlare <strong>di</strong> quelle del passato. Se vuole le leggo quelle<br />

del passato recente, quelle appena fatte che non vanno bene. Se vuole gliele elenco, ma non era quello il mio<br />

<strong>di</strong>scorso. E io non vado in quel <strong>di</strong>scorso perché non sto facendo campagna elettorale e sto parlando<br />

dell’argomento oggi. Veda per piacere <strong>di</strong> fare altrettanto. Parli dell’argomento <strong>di</strong> oggi e non metta in bocca a<br />

me cose che non ho detto. Io non stavo parlando delle opere che lei ha fatto in questi cinque anni. Lei però ha<br />

colto l’occasione per farmi <strong>di</strong>re una cosa che non avevo detto e per fare la sua filippica. Per piacere parliamo<br />

dell’argomento all’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va al Consigliere del Partito Democratico, Freschi.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Molto rapidamente. Cioè sembra anche a me che qui consegniamo…, poi non ho capito quale sia il<br />

vantaggio, che uno paghi con i debiti esistenti o che paghi in contanti, o che la Giunta decide se deve pagare<br />

o no, poi alla fine se uno decide che quel lavoro costa 45.000 euro, se non ha pagato le tasse ci teniamo i<br />

45.000 euro, se le ha pagate glieli <strong>di</strong>amo.<br />

15


Quin<strong>di</strong>, non ho capito perché dobbiamo fare questa variante. Per quanto riguarda le opere pubbliche lei,<br />

signor Sindaco, è intervenuto per <strong>di</strong>re delle opere pubbliche che questa Amministrazione in questi cinque<br />

anni ha fatto e sono tutte opere pubbliche che non fanno parte <strong>di</strong> quell’area delle opere delle quali vengono<br />

mercanteggiati gli oneri. Mentre la palestra <strong>di</strong> San Vincenzo è stata fatta in cambio <strong>di</strong>…, la scuola è stata<br />

finanziata con sol<strong>di</strong> in contanti, la palestra <strong>di</strong> Faè lo stesso, e via <strong>di</strong>scorrendo. Per quanto riguarda le<br />

schifezze c’è il marciapiede <strong>di</strong> via Maddalena che è la più obbrobriosa opera pubblica che è stata fatta negli<br />

ultimi anni a <strong>Oderzo</strong> e penso che lei si sia <strong>di</strong>menticato <strong>di</strong> <strong>di</strong>rla. Perché invece <strong>di</strong> urbanisticamente, come per<br />

fortuna qualche ufficio <strong>di</strong> queste <strong>Comune</strong> voleva, veniva ampliata via Maddalena e mo<strong>di</strong>ficato il marciapiede<br />

che dava un impatto urbanistico <strong>di</strong> città visto che siamo a tutti gli effetti a 20 metri dal palazzo Foscolo e in<br />

centro abitato, invece questa Amministrazione cosa ha fatto? Ha fatto una cunetta per l’acqua e quando piove<br />

noi passeggiamo con tanta acqua così. Questa è l’ultima opera, fatta qualche mese fa con vent’anni <strong>di</strong> ritardo.<br />

E non parliamo poi perché anche sulle procedure siamo con due anni <strong>di</strong> ritardo, e fatta in maniera che<br />

vedremo l’erba, purtroppo non prima…<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, chiu<strong>di</strong>amo la parentesi. L’ha detto, torniamo all’argomento.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

La ringrazio. Lei, Presidente, che è molto bravo si ricor<strong>di</strong> che c’è il Sindaco.<br />

PRESIDENTE:<br />

Le ho lasciato fare l’affermazione, adesso chiu<strong>di</strong>amo la parentesi e an<strong>di</strong>amo avanti.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Ma lei deve fermarlo prima così nessuno parla, capito! Deve fermarlo, <strong>di</strong>rgli “non <strong>di</strong>vaghi”.<br />

PRESIDENTE:<br />

Vada, vada.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Noi non <strong>di</strong>vaghiamo. Quin<strong>di</strong> mi sembra che anche qui, e poi ritorneremo su altre questioni che sono<br />

all’or<strong>di</strong>ne del giorno, dopo, come il vecchio Foro Boario perché siamo arrivati oggi, solo questa sera a una<br />

definizione <strong>di</strong> un accordo.<br />

PRESIDENTE:<br />

Ritorni sull’argomento che stiamo parlando, il punto n. 5.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Questo qui è inerente a tutte queste cose, signor Presidente. E come sostiene qualcuno <strong>di</strong> tesi…<br />

16


(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

No, guar<strong>di</strong> lei non ha rispetto perché sta interrompendo. Lei parla da fuori mi…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Io non le rispondo perché lei sta parlando da fuori microfono e senza essersi prenotato. Le chiedo invece <strong>di</strong><br />

avere rispetto per chi sta parlando. Per chi sta parlando. Prego, continui.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Comunque io credo che questo regolamento non sia un’opportunità per la Città <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, forse è<br />

un’opportunità per chi amministra questa Città.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Consigliere Freschi, parto dalla fine. Un’opportunità per chi amministra possiamo essere noi ancora per un<br />

mese, può essere la nuova Amministrazione che può essere composta chissà da chi, o da noi o da altre<br />

compagini, saranno gli elettori che lo decidono. Ma non penso che venga fatta con scopi particolari, perché è<br />

a un mese dalle elezioni. Si tratta soltanto <strong>di</strong> valutare un interesse che può avere la comunità, ed è questa la<br />

ratio della norma che vorrei che lei capisse e che i Consiglieri capissero, è quella in pratica <strong>di</strong> far sì che<br />

l’Amministrazione comunale, <strong>di</strong> fronte a piccole opere pubbliche, nelle quali magari o per mancanza <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sponibilità economica nel momento, o per mancanza <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> spendere per il rispetto del Patto <strong>di</strong><br />

Stabilità, preferisca a sua scelta e non a scelta del privato, a sua scelta far sì che quest’opera pubblica, <strong>di</strong><br />

interesse pubblico possa essere eseguita da dopo privato e che questo privato, tramite un accordo la esegua<br />

senza essere pagato dall’Amministrazione, scomputando il suo cre<strong>di</strong>to con il debito futuro che egli avrà nei<br />

confronti dell’Amministrazione comunale per pagamenti <strong>di</strong> tasse, imposte. Ecco, questa è la ratio.<br />

Quin<strong>di</strong>, senz’altro l’Amministrazione comunale fa una valutazione che può essere una valutazione<br />

importante che gli consente magari <strong>di</strong> realizzare delle piccole opere che in realtà, invece, non avrebbe in quel<br />

momento potuto realizzare perché magari gli mancava la <strong>di</strong>sponibilità economica, o perché gli mancava la<br />

capacità <strong>di</strong> spendere, altrimenti potrebbe uscire dal Patto <strong>di</strong> Stabilità. Questa è la logica che può andar bene<br />

per poco a questa Amministrazione, per un mese o due, quin<strong>di</strong> relativamente. Può andare molto bene per i<br />

prossimi cinque anni, per la prossima Amministrazione che verrà, che potrà essere <strong>di</strong> qualsiasi colore. E,<br />

quin<strong>di</strong>, può essere un vantaggio e un’opportunità per tutti.<br />

Due parole solo sul marciapiede della Maddalena. Ma la Maddalena è sempre stata senza quel marciapiede.<br />

Adesso il marciapiede è un marciapiede che rispetta la normativa del Co<strong>di</strong>ce della Strada, se si fosse potuto<br />

farlo più largo era meglio. Anche quando si fa una strada si <strong>di</strong>ce se invece della strada tu avessi fatto<br />

un’autostrada, benissimo, sarebbe stato bene. Però, se lì fisicamente non possiamo farlo più largo <strong>di</strong> così<br />

perché nel primo tratto ci sono giar<strong>di</strong>ni, case private e poi la strada, nel tratto più avanti c’è una proprietà<br />

dell’ULSS, della Casa <strong>di</strong> Riposo, l’abbiamo fatto così, rispetta la normativa.<br />

17


Da anni veniva richiesto dalle famiglie che vivono là, per cui ci sembra che sia una buona opera pubblica, tra<br />

l’altro anche bene illuminata. È una soluzione a un problema.<br />

Volevo terminare con la questione <strong>di</strong> competenza, Consigliere Sarri. Giustamente non decide la Giunta,<br />

siamo qua in Consiglio che stiamo decidendo. È il Consiglio che decide. Poi, su ogni questione non è il<br />

Sindaco o la Giunta che decide se la competenza è della Giunta o del Consiglio, deciderà la Giunta o il<br />

Consiglio su ogni argomento, a seconda della competenza che gli viene attribuita in base alla normativa<br />

vigente. Quin<strong>di</strong>, se spetta al Consiglio decide il Consiglio, se spetta alla Giunta spetta alla Giunta. Qualsiasi<br />

Giunta sia e <strong>di</strong> qualsiasi colore sia. Le Giunte vengono elette dalla maggioranza nominate dal Sindaco, eletti<br />

dai citta<strong>di</strong>ni. Democraticamente eletti dai citta<strong>di</strong>ni, come viene nominato ed eletto democraticamente il<br />

Sindaco dai citta<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> qualsiasi partito sia e <strong>di</strong> qualsiasi gruppo sia.<br />

Oggi c’è uno, fra due mesi potrebbe essercene un altro e questo argomento verrà <strong>di</strong>scusso all’interno <strong>di</strong> una<br />

Giunta <strong>di</strong>versa sicuramente da quella che c’è oggi.<br />

PRESIDENTE:<br />

Passo la parola al capogruppo <strong>di</strong> Citta<strong>di</strong>ni Uniti, Rebecca.<br />

CONS. REBECCA:<br />

Grazie. Sì, ha ragione la Consigliera Scardellato quando <strong>di</strong>ce che in questo Consiglio si decide una tantum,<br />

fino all’eventuale nuova decisione <strong>di</strong> un nuovo Consiglio beninteso, non sono mica delle decisioni eterne. Se<br />

il nuovo Consiglio, ed eventualmente una <strong>di</strong>versa maggioranza decideranno <strong>di</strong>versamente anche tra pochi<br />

mesi, gli effetti <strong>di</strong> questa delibera saranno stati certamente limitati. Ebbene, questo Consiglio questa sera<br />

decide che, per piccoli importi, piccoli rispetto a ciò che si può fare con quel denaro <strong>di</strong> opere pubbliche, e<br />

tutti sappiamo che con 40.000 euro <strong>di</strong> opere pubbliche non si possono fare cose enormi, si possono fare delle<br />

opere <strong>di</strong> complemento, delle opere <strong>di</strong> completamento, insomma si possono fare delle cose limitate dal punto<br />

<strong>di</strong> vista dell’impatto anche urbanistico e però utili. Bene, riven<strong>di</strong>chiamo come maggioranza in questo<br />

Consiglio <strong>di</strong> affidare alla Giunta una competenza a decidere su questa sorta <strong>di</strong> compensazione entro limitati<br />

confini, entro confini molto precisi.<br />

Il principio. Il principio è quello della compensazione. Ma nella prassi economica da sempre è un principio<br />

praticato con il quale si estinguono le obbligazioni. La compensazione è, come tutti sanno, regolata dal<br />

Co<strong>di</strong>ce Civile. Quando invece io e te siamo entrambi l’uno dell’altro debitore e cre<strong>di</strong>tore, estinguiamo<br />

reciprocamente le nostre obbligazioni fino alla concorrenza <strong>di</strong> un certo valore. E’ un principio assolutamente<br />

normale dal punto <strong>di</strong> vista della prassi e anche del buonsenso. I pericoli evocati dal Consigliere Scardellato,<br />

dal mio punto <strong>di</strong> vista molto pacatamente, sono pericoli in realtà non sussistenti perché, ripeto, vi è un limite<br />

<strong>di</strong> valore assolutamente modesto, c’è un controllo che permane da parte degli Uffici Pubblici. Consente<br />

invece, questa delibera, <strong>di</strong> andare a fare delle piccole opere <strong>di</strong> complemento che <strong>di</strong>versamente non si<br />

sarebbero fatte. Perché <strong>di</strong>versamente non si sarebbero fatte? Faccio un esempio. Sappiamo tutti quanto siano<br />

ristretti, coartati i bilanci delle Amministrazioni locali. Sappiamo in sostanza quanti pochi sol<strong>di</strong> ci sono per<br />

fare opere pubbliche. Bene, noi pensiamo che in questi anni le opere pubbliche siano state in parte gestite<br />

con il meccanismo della perequazione e pensiamo che sia stato gestito bene. Questo meccanismo <strong>di</strong>venta in<br />

qualche modo complementare nel senso che, per esempio, se ci fossero ristrettezze <strong>di</strong> bilancio e non si<br />

potessero fare spese, potrebbe consentire a un privato <strong>di</strong> fare delle opere pubbliche a fronte <strong>di</strong> oneri che<br />

magari il privato potrebbe dover pagare in futuro. Immaginiamo, mi viene in mente la tariffa TOSAP,<br />

immaginiamo, che so l’occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico che dovesse essere pagata in futuro e immaginiamo<br />

contemporaneamente un’esigenza <strong>di</strong> realizzare una piccola opera che vi fosse invece attualmente. Con<br />

questo meccanismo si può permettere al privato <strong>di</strong> fare un’opera al servizio della comunità, andando poi a<br />

scontare al privato i futuri oneri, i futuri oneri però, non quelli attuali, che dovrà corrispondere al <strong>Comune</strong>.<br />

Ora se i timori delle minoranze rispetto a questo meccanismo sono gli stessi che sono stati espressi rispetto<br />

alla perequazione, <strong>di</strong>co che abbiamo una conferma in più del fatto che sono timori infondati perché la<br />

perequazione, è una nostra opinione naturalmente, però cre<strong>di</strong>amo che sia stata gestita in maniera sana, in<br />

maniera buona dal punto <strong>di</strong> vista dei risultati e certamente in maniera non complessivamente impattante<br />

sull’assetto urbanistico della città, che riteniamo non sia stato stravolto.<br />

18


Questo ha permesso anche la perequazione, ripeto il paragone lo faccio perché chi mi ha preceduto lo ha<br />

fatto per primo, questo ha consentito <strong>di</strong> fare opere pubbliche <strong>di</strong> interesse pubblico andando a limitare<br />

l’impatto sul bilancio dei Comuni, sul bilancio degli Enti Locali. Noi sappiamo che il federalismo che è in<br />

arrivo permetterà al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> <strong>di</strong> aumentare, anche per fare opere pubbliche che è uno dei capitoli<br />

che interessa maggiormente a questo Consiglio e alla comunità, <strong>di</strong> aumentare l’ad<strong>di</strong>zionale IRPEF, possiamo<br />

farlo e siamo solo 20 Comuni dei 95 della Provincia <strong>di</strong> Treviso che possono farlo, perché abbiamo<br />

mantenuto bassa l’ad<strong>di</strong>zionale fino adesso e in or<strong>di</strong>ne assolutamente i conti. E uno dei meccanismi con i<br />

quali i conti, a mio avviso, sono stati tenuti in or<strong>di</strong>ne è anche quello della perequazione. Cioè non andare ad<br />

anticipare <strong>di</strong> cassa denaro per la realizzazione <strong>di</strong> opere pubbliche che il privato, con il controllo serrato<br />

dell’Amministrazione, degli Uffici Tecnici, può realizzare al posto del <strong>Comune</strong>.<br />

Ripeto, è un’opera complementare che si inserisce nella stessa logica, che consente anche in prospettiva<br />

futura forse <strong>di</strong> non alzare le tasse perché, ripeto, noi siamo tra i pochissimi che potremmo farlo ma credo che<br />

sia interesse e volontà <strong>di</strong> tutti il fatto <strong>di</strong> non farlo. Consente, ripeto, <strong>di</strong> realizzare piccole opere <strong>di</strong><br />

complemento anche con i denari che o il <strong>Comune</strong> non ha o il <strong>Comune</strong> non intende spendere. Quin<strong>di</strong>,<br />

complessivamente mi sembrava un meccanismo poco impattante perché, ripeto, i valori sono piccoli e i<br />

controlli degli Uffici Comunali sono sempre precisi, che sono persuaso che darà buoni frutti. Dopo<strong>di</strong>ché<br />

questo Consiglio dà una sorta <strong>di</strong> delega alla Giunta per questi piccoli lavori e dopo<strong>di</strong>ché il prossimo<br />

Consiglio potrà revocarla se lo intenderà. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va al Capogruppo <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> Sicura, Ginal<strong>di</strong>.<br />

CONS. GINALDI:<br />

In maniera molto concisa perché è già stato detto tanto. Dunque, mi <strong>di</strong>spiace sentire che si pensi che la<br />

maggioranza vota con parere favorevole semplicemente per adesione supina e apatica a quello che<br />

l’Amministrazione propone. A volte vota così senza tante esitazioni semplicemente perché ha ben capito i<br />

meccanismi. Ecco, in questo caso effettivamente il meccanismo da capire, la ratio della norma che si va a<br />

introdurre e mo<strong>di</strong>ficare e il meccanismo <strong>di</strong> cui si parla, è effettivamente facilmente intuibile. Si tratta del<br />

principio della compensazione, che è oramai affermato in tutti i campi e che è reso possibile adesso anche<br />

per i cre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> tipo tributario dell’Amministrazione in virtù, appunto, come spiegato bene nella parte<br />

esplicitava della delibera e reso possibile dalla riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione.<br />

Questo principio è comunque un principio che corrisponde all’esigenza <strong>di</strong> chiudere questioni con carattere <strong>di</strong><br />

celerità, questioni che i privati possono avere nei confronti dell’Amministrazione, con un carattere <strong>di</strong> celerità<br />

e sempre con un carattere <strong>di</strong> composizione bonaria delle questioni, che è sempre una soluzione premiale<br />

delle questioni, che corrisponde a tanti altri mo<strong>di</strong> che si stanno affermando <strong>di</strong> risoluzioni in genere delle<br />

questioni. E d’altra parte se questi meccanismi: compensazione e perequazione sono resi possibili dalle<br />

norme attuali, vuol <strong>di</strong>re che questo tipo <strong>di</strong> risoluzione delle questioni è particolarmente sentito in questo<br />

momento storico. La norma è sempre il recepimento <strong>di</strong> un determinato sentire in un determinato momento<br />

storico. Se la norma permette la compensazione della perequazione vuol <strong>di</strong>re che, in questo momento storico,<br />

si ritiene che compensazione e perequazione sono meccanismi che permettono appunto <strong>di</strong> arrivare in maniera<br />

celere alla soluzione <strong>di</strong> qualsiasi questione in pie<strong>di</strong>. Quin<strong>di</strong>, la votazione del mio gruppo, il voto sarà<br />

senz’altro favorevole ma perché abbiamo ben compreso la convenienza dell’introduzione <strong>di</strong> questo 19 ter.<br />

Oltretutto mi pare che non si ponga il problema che il Consigliere Sarri profila, cioè questo, perché rimettere<br />

poi la decisione alla Giunta perché in questo modo, mi pare <strong>di</strong> capire, si potrebbero avvalorare dei<br />

favoritismi. Siccome le ipotesi sono precisamente determinate dai commi seguenti, dai commi successivi a<br />

quello in cui si determina la competenza della Giunta, secondo me questo pericolo non c’è assolutamente.<br />

Quando c’è una precisazione della fattispecie o ci sono tutti gli estremi della fattispecie oppure non si<br />

concede. Quin<strong>di</strong> il mio gruppo voterà favorevolmente.<br />

PRESIDENTE:<br />

19


La parola va al Capogruppo Sarri.<br />

CONS. SARRI:<br />

Grazie. Il Consigliere Rebecca ha fatto un riferimento che il Consiglio che verrà, visto che si va a votare a<br />

maggio, potrà revocarlo. Io credo che quando si amministra non si deve amministrare o comunque deliberare<br />

pensando ai cinque anni <strong>di</strong> mandato, ma pensando allo sviluppo della città, a prescindere <strong>di</strong> chi amministra o<br />

<strong>di</strong> chi non amministra. Per cui è anche per questo che sto ribadendo, per la seconda volta, il fatto che trovo, a<br />

mio avviso, non corretto che la Giunta abbia l’autonomia <strong>di</strong> decidere l’estinzione anticipata dei tributi,<br />

perché il Sindaco prima ha sottolineato che comunque la Giunta viene eletta dai citta<strong>di</strong>ni. No, il Consiglio<br />

rappresenta il cento per cento dei citta<strong>di</strong>ni, la Giunta rappresenta il 50 più 1 perché la Giunta è eletta dal<br />

Sindaco. I citta<strong>di</strong>ni quando vanno a votare esprimono delle preferenze e questo si traduce in Consiglieri. Per<br />

cui dare questo compito esclusivo alla Giunta e non lo <strong>di</strong>co solo per questo mandato, ma anche per quello<br />

che verrà, è giusto che ci sia un confronto, che si capisca da entrambe le parti come la pensano, chi<br />

rappresenta l’una o l’altra parte dei citta<strong>di</strong>ni e, in una <strong>di</strong>scussione normale e pacata, si arrivi ad una<br />

conclusione. Questo sarebbe il principio democratico che a me piacerebbe mettere in atto.<br />

Per cui io propongo innanzitutto sull’art. 1 che non sia “la Giunta comunale può <strong>di</strong>sporre dell’estinzione<br />

anticipata dei tributi”, ma “il Consiglio comunale può <strong>di</strong>sporre l’estinzione anticipata dei tributi”, anche<br />

perché, <strong>di</strong>ceva un nostro carissimo amico, <strong>di</strong>ce tuttora perché è vivo e vegeto, che da soli è vero si fa prima,<br />

ma insieme si fa meglio, Sindaco. Per cui a volte è meglio fare insieme, aprire, collaborare, che si fa molto<br />

meglio che la frenesia <strong>di</strong> fare tutto e subito per far vedere che si fa, perché magari si fa prima, ma non è detto<br />

che si faccia meglio. E un’altra cosa propongo comunque, visto che mi è stato in qualche maniera detto il<br />

contrario, ma io leggo e credo che insomma l’interpretazione <strong>di</strong> quello che leggo sia chiara. L’art. 7: “Il<br />

proponente dell’accordo è tenuto al rispetto della normativa sugli appalti pubblici, e tale con<strong>di</strong>zione deve<br />

essere espressamente recepita nell’accordo, ed è <strong>di</strong> sua spettanza l’eventuale ribasso d’asta.” Questo significa<br />

che il proponente si ritiene il ribasso d’asta. Visto che ho capito che questa delibera nessuno si è reso conto<br />

che sarebbe il caso <strong>di</strong> rivederla, e per cui la maggioranza ho capito la voterà a favore, propongo venga<br />

mo<strong>di</strong>ficato l’art. 7 e che venga introdotto che con il ribasso d’asta sarà creato un fondo per ulteriori opere<br />

perché non è giusto che il privato, con la scusa <strong>di</strong> pagare i tributi, risparmi su quello che deve pagare. Perché<br />

quello che torna in<strong>di</strong>etro è comunque un risparmio. Se io devo versare 100 e con il ribasso d’asta verso 80 ho<br />

risparmiato 20. Quin<strong>di</strong>, che il ribasso d’asta venga creato un fondo per ulteriori opere in modo che mettiamo<br />

tutti i citta<strong>di</strong>ni nello stesso gra<strong>di</strong>no, che non siano citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> serie A che possono usufruire <strong>di</strong> questi<br />

vantaggi e citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> serie B che non possono usufruire <strong>di</strong> questi vantaggi. Io la vedo così. Per cui,<br />

Presidente, le due proposte <strong>di</strong> integrazione sono una all’art. 1.<br />

PRESIDENTE:<br />

No, no, scusi, allora lei vuole fare delle proposte <strong>di</strong> emendamento?<br />

CONS. SARRI:<br />

Sì.<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, allora magari se li prepari bene, perché devono essere…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

20


Lei me li deve proprio dettare. Se li prepari e poi le darò la parola esclusivamente per proporre questi due<br />

emendamenti alla fine.<br />

CONS. SARRI:<br />

Se voleva visto che…, va bene okay.<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, sì, ma lo faccio anche per lei così si mette giù la parola esatta. Dunque, il Consigliere Scardellato ha già<br />

svolto i suoi due interventi e quin<strong>di</strong> passo la parola al Consigliere Campigotto.<br />

CONS. CAMPIGOTTO:<br />

Penso ci sia un errore <strong>di</strong> battitura alla seconda riga della delibera perché la legge costituzionale n. 3 dell’8<br />

ottobre 2001 credo sia, non “20010” come c’è scritto. Va beh che gli zeri non contano niente.<br />

PRESIDENTE:<br />

Pren<strong>di</strong>amo atto <strong>di</strong> questo refuso, okay.<br />

CONS. CAMPIGOTTO:<br />

Grazie. Riba<strong>di</strong>sco quanto già è emerso. Vengono escluse alcune voci <strong>di</strong> entrata come gli oneri <strong>di</strong><br />

urbanizzazione secondaria, come si <strong>di</strong>ceva prima. Al punto 1 invece c’è scritto chiaramente: ”la Giunta<br />

comunale può <strong>di</strong>sporre l’estinzione anticipata <strong>di</strong> una obbligazione tributaria o <strong>di</strong> una entrata comunale nel<br />

limite massimo, ecc. ecc.” Quin<strong>di</strong> entrata comunale e anche oneri <strong>di</strong> urbanizzazione, non so dopo. Quin<strong>di</strong>, o<br />

si specifica meglio, altrimenti ci potrà essere senz’altro il dubbio che gli oneri possano entrare, o altre voci<br />

magari che per altri motivi non possono entrare. Secondo me.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Sì, Consigliere Sarri, il ribasso d’asta <strong>di</strong> cui lei fa cenno, ci può essere come non ci può essere. E se c’è può<br />

essere in una misura più alta o in una misura più bassa. Con questo provve<strong>di</strong>mento noi comunque l’abbiamo<br />

calcolato in un fisso del 5% che viene dato per scontato. Che sia più o che sia meno un 5% che resterà<br />

all’Amministrazione comunale. Quin<strong>di</strong> se è 100 l’asta, se si va al ribasso con 97 il privato ci rimette 2. Se<br />

invece va al ribasso con 93 ha guadagnato lui 2. Però, in ogni caso, che il ribasso ci sia o che non ci sia il 5%<br />

del ribasso d’asta va in ogni caso al <strong>Comune</strong>. Quin<strong>di</strong> anche qua c’è un vantaggio per il <strong>Comune</strong>. Ma quello<br />

che veramente non capisco è perché, o che forse capisco, sono delle normative anche queste nuove che<br />

vengono introdotte nel nostro <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, grazie all’esperienza e alla vali<strong>di</strong>tà anche dei nostri<br />

collaboratori che sono i funzionari, i responsabili <strong>di</strong> servizio che lavorano e si adoperano molto su questo,<br />

seguendo lo sviluppo della normativa in itinere, per esempio sul federalismo fiscale, a cui so che voi siete<br />

sempre molto attenti nelle vostre esternazioni, ma poi quando <strong>di</strong> fatto noi ci troviamo ad una prima<br />

applicazione <strong>di</strong> quello che è il federalismo fiscale, una prima applicazione <strong>di</strong> una norma costituzionale che ha<br />

ampliato la possibilità ai Comuni voi, come in questo caso, fate opposizione.<br />

21


Quin<strong>di</strong>, federalisti bisogna essere non a parole, non a slogan, ma bisogna essere in concreto. Questa è una<br />

concreta applicazione <strong>di</strong> una norma costituzionale federalista introdotta con la riforma del Titolo V della<br />

seconda parte della Costituzione, con legge costituzionale n. 3 dell’8 ottobre 2001. Siamo in campo <strong>di</strong> pieno<br />

federalismo, che è in itinere voglio <strong>di</strong>re. È in itinere perché stiamo sviluppando anche adesso decreti<br />

attuativi, ecc. del federalismo e an<strong>di</strong>amo avanti. Ma poi uno può essere a favore e uno può essere contro.<br />

Con rammarico prendo atto che, chi si <strong>di</strong>mostra federalista, in realtà quando è l’ora <strong>di</strong> applicare i principi del<br />

federalismo non lo è. E invece noi cerchiamo <strong>di</strong> comportarci sempre correttamente cercando <strong>di</strong> dare<br />

strumenti sulla base della logica federalista all’Amministrazione comunale perché possa <strong>di</strong>stricarsi al meglio<br />

nell’interesse pubblico, nei confronti delle mille situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che si presentano agli amministratori,<br />

soprattutto in perio<strong>di</strong> in cui i trasferimenti dallo Stato <strong>di</strong> anno in anno <strong>di</strong>minuiscono sempre <strong>di</strong> più.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Prima fa l’emendamento, vero?<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì. Ma poi le ho già detto che ha già fatti suoi interventi.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Posso fare la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> voto per il mio gruppo?<br />

PRESIDENTE:<br />

Certo, certo. Va bene.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Ora o dopo?<br />

PRESIDENTE:<br />

È pronto Capogruppo Sarri? Allora lei intende insistere nelle due proposte <strong>di</strong> emendamento?<br />

CONS. SARRI:<br />

Certo.<br />

PRESIDENTE:<br />

Okay. Prego.<br />

CONS. SARRI:<br />

22


Allora la prima proposta, e qua mi rivolgo anche al Segretario perché sembra che il Sindaco abbia detto che<br />

non è possibile mo<strong>di</strong>ficare da “la Giunta comunale o il Consiglio comunale”. Credo che sostanzialmente<br />

cambi solamente l’organo <strong>di</strong> decisione.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, allora <strong>di</strong>amo una risposta al volo. Prego, Segretario.<br />

CONS. SARRI:<br />

Siamo qui per <strong>di</strong>scuterne.<br />

SEGRETARIO:<br />

Se l’opera avesse avuto un valore pari a 101.000 euro stia tranquillo che questo fatto non ci sarebbe stato.<br />

C’è un motivo. Come sapete per opere <strong>di</strong> un valore pari o superiore a 100.000 euro bisogna includere questo<br />

in un atto a parte dal bilancio, che è il Programma delle Opere Pubbliche, Programma delle Opere Pubbliche<br />

che si fa sulla base <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità. Per cui il Consiglio comunale per opere pari o superiori a<br />

100.000 euro deve sapere che quell’opera si fa.<br />

CONS. SARRI:<br />

È d’obbligo, per legge.<br />

SEGRETARIO:<br />

È la legge che lo prevede. Perfetto. Ma per opere da 100.000 in su. Sotto…<br />

CONS. SARRI:<br />

È una scelta.<br />

SEGRETARIO:<br />

È una scelta. No, lo <strong>di</strong>co per chiudere il cerchio. Cioè il Consiglio comunale in realtà quando approva il<br />

bilancio per opere inferiori a 100.000 euro, in realtà fa degli stanziamenti, non in<strong>di</strong>vidua, questo per amore <strong>di</strong><br />

verità, quella opera piuttosto che l’altra. Mette 300.000 per manutenzioni strade, poi se si fa il marciapiede<br />

da una parte o dall’altra questo attiene alla programmazione esecutiva. Solo qualora il valore fosse pari o<br />

superiore scatta l’inclusione nel programma e, quin<strong>di</strong>, la necessità che l’opera venga in<strong>di</strong>viduata ex ante,<br />

prima della delibera consiliare.<br />

CONS. SARRI:<br />

Perfetto, chiarissimo. Al <strong>di</strong> sopra dei 100.000 euro è d’obbligo per legge che passi in Consiglio, al <strong>di</strong> sotto è<br />

una scelta. Prendo atto, è una scelta che facciamo oggi qua in questa sede. Prendo atto che il Sindaco vuole<br />

mantenere questa scelta a <strong>di</strong>screzione della Giunta e non porla a <strong>di</strong>screzione del Consiglio. È una scelta<br />

politica, Sindaco. Lei fa le sue scelte perché governa, noi abbiamo il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re se queste scelte le<br />

con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo oppure no.<br />

23


PRESIDENTE:<br />

Veniamo agli emendamenti.<br />

CONS. SARRI:<br />

Sì, Presidente. Ha sempre paura che qualcuno <strong>di</strong>ca un po’ troppo nei confronti del suo Sindaco? Allora,<br />

primo emendamento, all’art. 1, al posto che “la Giunta comunale”, sia scritto “il Consiglio comunale”, e<br />

all’art. 7 “deve essere espressamente recepito nell’accordo e l’eventuale ribasso d’asta venga versato in un<br />

fondo comune”. Qua vorrei un attimo con il Segretario se si può capire come poter creare un fondo in merito<br />

al ribasso d’asta.<br />

PRESIDENTE:<br />

Le avevo dato appunto il tempo per pre<strong>di</strong>sporre esattamente.<br />

CONS. SARRI:<br />

Sindaco, lei all’inizio mi ha detto che ci sono i tecnici, io non essendo un tecnico in merito chiedo al<br />

Segretario, siamo qui, stiamo parlando e chiedo al Segretario se si può stu<strong>di</strong>are una maniera per poter creare<br />

e che sia a norma e legale, un fondo su questi ribassi d’asta.<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, sì, no, no, io comunque le avevo dato il tempo per in<strong>di</strong>viduare esattamente un testo su cui votare perché il<br />

Consiglio comunale deve votare su un testo.<br />

SEGRETARIO:<br />

Il senso del suo emendamento che credo possa, anche se non ci sono i funzionari, credo che nella sostanza<br />

del parere possa essere assunta dal sottoscritto, quin<strong>di</strong> il problema si risolve, qual è? È quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>re non<br />

spetta a Tizio, spetta all’Amministrazione.<br />

CONS. SARRI:<br />

Esatto.<br />

SEGRETARIO:<br />

Così fa questo, automaticamente…<br />

CONS. SARRI:<br />

Bisogna escludere il 5%.<br />

SEGRETARIO:<br />

24


Deve escludere il 5%.<br />

CONS. SARRI:<br />

E certo.<br />

SEGRETARIO:<br />

La prima cosa. Poi sta a lei se si vuole limitare a questo, oppure prevedere il fondo. Se c’è una economia le<br />

consiglierei semplicemente <strong>di</strong> limitarsi a <strong>di</strong>re che il ribasso, se questa è la sua volontà, d’asta spetta<br />

all’Amministrazione. Senza <strong>di</strong>re fondo o non fondo.<br />

CONS. SARRI:<br />

Okay. Perfetto.<br />

SEGRETARIO:<br />

Questa è una cosa che consiglierei.<br />

CONS. SARRI:<br />

Perfetto. Chiarimento esauriente, per cui introduco che il ribasso d’asta spetti all’Amministrazione in<br />

automatico, ma escluso il 5%.<br />

SEGRETARIO:<br />

Quin<strong>di</strong> dopo la parola “accordo” mettere un punto e…<br />

CONS. SARRI:<br />

E l’eventuale ribasso d’asta spetti all’Amministrazione.<br />

SEGRETARIO:<br />

E sopra al comma 3.<br />

CONS. SARRI:<br />

A comma 3 va tolto il 5% logicamente.<br />

SEGRETARIO:<br />

Al comma 4 eliminare il 5%.<br />

CONS. SARRI:<br />

25


Sì, il comma 4 pardon.<br />

SEGRETARIO:<br />

Quin<strong>di</strong> un unico emendamento.<br />

CONS. SARRI:<br />

Esatto. Questo credo sia a favore della trasparenza, della democrazia e tutti possano confrontarsi e trarne la<br />

conclusione migliore.<br />

SEGRETARIO:<br />

Eliminazione dell’inciso e decurtato fino al 5%. E aggiungere l’eventuale ribasso spetta<br />

all’Amministrazione, spetta al <strong>Comune</strong>. Quin<strong>di</strong> ricapitolando, se mi è consentito, al comma 1 al posto <strong>di</strong><br />

“Giunta“, “Consiglio”, al comma 7 eliminare l’espressione “..ed è <strong>di</strong> sua spettanza l’eventuale ribasso<br />

d’asta” e aggiungere l’espressione “l’eventuale ribasso d’asta spetta al <strong>Comune</strong>”. Contestualmente con<br />

eliminazione dell’inciso al comma 4, ed è decurtato fino all’espressione 5%. È corretto? Quin<strong>di</strong> sono due<br />

emendamenti.<br />

PRESIDENTE:<br />

Due emendamenti. Su questi emendamenti lei può esprimere…?<br />

SEGRETARIO:<br />

Sì, mi sento <strong>di</strong> poter dare un parere tecnico favorevole.<br />

PRESIDENTE:<br />

Favorevole ad entrambi. Allora facciamo la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> voto da parte della Lega Nord.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Prima mi vota l’emendamento.<br />

PRESIDENTE:<br />

E no, la votazione la facciamo alla fine.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

La <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> voto la faccio dopo che avete votato l’emendamento, se permette. Se mi accetta<br />

l’emendamento è una cosa, sennò è <strong>di</strong>versa!<br />

PRESIDENTE:<br />

26


Va bene, allora an<strong>di</strong>amo avanti. Passo la parola al Consigliere Freschi.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Sì, noi a parte alcune questioni, al posto <strong>di</strong> “ribasso d’asta” eravamo tutti d’accordo sull’offerta più<br />

vantaggiosa che molto spesso è più coerente. Perché i ribassi d’asta molto spesso creano gravi problemi<br />

nell’attuazione delle opere pubbliche. Poi ho fatto una riflessione: vista che è una legge del 2001 e che lei,<br />

signor Sindaco, come io e come altri siamo tutti federalisti da una vita perché speriamo che le cose vadano<br />

meglio. Ma io mi <strong>di</strong>co: che senso ha cambiare un regolamento che poi va a mo<strong>di</strong>ficare il modo <strong>di</strong> operare<br />

dell’Amministrazione futura, perché questo ormai è l’ultimo Consiglio comunale utile? Abbiamo un mese <strong>di</strong><br />

lavoro e su un mese sicuramente non riusciamo ad operare con questo regolamento. E, quin<strong>di</strong>, noi <strong>di</strong> fatto<br />

an<strong>di</strong>amo ad approvare un regolamento nell’ultima seduta pubblica scoprendo il federalismo giustamente, per<br />

l’amor <strong>di</strong> Dio e che poi cadrà sulle nuove Amministrazioni. Cosa che sarebbe stata molto più opportuna<br />

lasciare a quelli che si presenteranno qua il 1° giugno o il 2 giugno. Per questi motivi noi ci asteniamo.<br />

Poi vi <strong>di</strong>co anche un’altra cosa: che questo regolamento le generazioni future che verranno su questi banchi<br />

avranno molto da <strong>di</strong>scutere e da mo<strong>di</strong>ficare andando avanti, perché quando faremo le prime perequazioni e<br />

poi nei punti successivi ritornerò, vedrete che dovremo mettere molti paletti perché altrimenti facciamo<br />

acqua da tutte le parti.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Sì, Consigliere Luciano, la proponiamo questa sera perché la riteniamo vantaggiosa questa mo<strong>di</strong>fica del<br />

regolamento. Certo che il prossimo Consiglio comunale che verrà eletto tra poco è sovrano, potrebbe anche<br />

decidere in una seduta come questa <strong>di</strong> revocare, <strong>di</strong> tornare in<strong>di</strong>etro, come siamo adesso. Per cui non è che si<br />

vada a vincolare nessuno, perché lo stesso organo che ha emanato un regolamento o che ha preso una<br />

<strong>di</strong>sposizione, può in un momento successivo anche revocarla se la pensa <strong>di</strong>versamente o la vede in modo<br />

<strong>di</strong>verso. Quin<strong>di</strong> non c’è nessun vincolo per la prossima Amministrazione. Noi riteniamo soltanto che da<br />

questo derivi una grossa opportunità e l’ho spiegato prima che la ratio della normativa è quella <strong>di</strong> attuare una<br />

compensazione, ma è l’Amministrazione comunale che valuta se è suo interesse andare verso la<br />

compensazione o no. Potrebbe <strong>di</strong>re no, nel suo interesse. Per cui lo riteniamo appunto vantaggioso.<br />

Per quanto poi riguarda i due emendamenti proposti, nella delibera c’è la proposta <strong>di</strong> avere sempre un 5% <strong>di</strong><br />

ribasso d’asta; che ci sia, che non ci sia, che sia maggiore o inferiore, comunque il 5% va<br />

all’Amministrazione. Viene fatta una proposta <strong>di</strong>versa, verrà valutata dai Consiglieri comunali insomma.<br />

L’altro invece: “Giunta” o “Consiglio”, “Giunta” o “Consiglio”, qui la normativa prevede che sopra i<br />

100.000 euro quando si fa un’opera pubblica venga in Consiglio comunale e sia il Consiglio comunale che<br />

decide. Sotto i 100.000 euro invece la norma non vincola a questa decisione del Consiglio. Fatto sta che è<br />

una prassi consolidata in questi ultimi anni e utilizzata anche dall’Amministrazione precedente alla nostra,<br />

dalle precedenti, dall’Amministrazione Pujatti e Covre che tutte le opere sotto i 100.000 euro non sono mai<br />

venute in Consiglio comunale, le ha sempre decise la Giunta perché fa parte dell’attività <strong>di</strong> carattere<br />

chiamiamola esecutiva, con velocità <strong>di</strong> esecuzione, imme<strong>di</strong>atezza, per dare una risposta meno burocratica ai<br />

citta<strong>di</strong>ni. Mi pare che anche questa sia una esigenza che è stata portata avanti negli anni, che si è sviluppata e<br />

che in pratica consente, appunto, <strong>di</strong> dare risposte imme<strong>di</strong>ate ai citta<strong>di</strong>ni, evitando tanta burocrazia. Questo è<br />

stato seguito, come <strong>di</strong>cevo prima, dalle Amministrazioni precedenti fino adesso, anche da questa.<br />

Quin<strong>di</strong>, introdurre questa normativa che <strong>di</strong>ce: “la competenza non è più della Giunta ma <strong>di</strong>venta del<br />

Consiglio anche per un intervento fino a 40.000 euro”, significa, in pratica, creare una <strong>di</strong>scrasia con tutti i<br />

comportamenti precedenti e con tutte anche le altre deliberazioni e decisioni che verranno prese in situazioni<br />

analoghe, per le quali decide sempre la Giunta.<br />

27


Quin<strong>di</strong>, per omogeneità <strong>di</strong> comportamenti e per non creare delle <strong>di</strong>sarmonie all’interno dell’attività<br />

amministrativa, noi abbiamo proposto che fosse la Giunta, in linea, come <strong>di</strong>cevo prima con tutti gli altri<br />

provve<strong>di</strong>menti che sono sotto i 100.000 euro per opere, a decidere anche su questa questione. E mi sembra<br />

che la proposta che è venuta dall’Amministrazione sia corretta, logica e che non vi sia alcuna motivazione<br />

per cambiarla.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, allora adesso veniamo alla votazione degli emendamenti proposti dal gruppo della Lega Nord.<br />

Allora metto in votazione il primo emendamento, quello, per intenderci, relativo al primo comma dell’art. 19<br />

ter.<br />

Favorevoli: n. 3<br />

Contrari: n. 12 (Dalla Libera, Pala<strong>di</strong>n, Cester, Dell’Aica, Bucciol, Ginal<strong>di</strong>, Drusian, Feltrin, Rebecca,<br />

Battistella, Vedovelli, Alescio)<br />

Astenuti: n. 3 (Freschi, Campigotto, Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Luzzu)<br />

PRESIDENTE:<br />

Metto in votazione il secondo emendamento, quello, per intenderci, relativo al comma 7, in relazione anche<br />

al comma 4 sempre dell’art. 19.3.<br />

Favorevoli: n. 3<br />

Contrari: n. 12 (Dalla Libera, Pala<strong>di</strong>n, Cester, Dell’Aica, Bucciol, Ginal<strong>di</strong>, Drusian, Feltrin, Rebecca,<br />

Battistella, Vedovelli, Alescio)<br />

Astenuti: n. 3 (Freschi, Campigotto, Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Luzzu)<br />

PRESIDENTE:<br />

Prima della votazione sulla delibera do la parola al Consigliere Scardellato per <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> voto. Prego.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Volevo ringraziare il Consigliere Rebecca, il Consigliere Ginal<strong>di</strong> e il Segretario perché hanno contributo a<br />

chiarire l’argomento, cosa che era assolutamente necessaria. Vede, Sindaco, loro hanno parlato, hanno<br />

espresso un’opinione <strong>di</strong>versa dalla mia, io ho espressa la mia, rimango della mia. Abbiamo approvato, a<br />

<strong>di</strong>mostrazione che non siamo bastian contrario, a ridurre quello che per noi era un danno. Abbiamo provato a<br />

fare degli emendamenti per migliorare quella che era una delibera secondo noi sbagliata, voi li avete rifiutati,<br />

ma ognuno è libero <strong>di</strong> avere le proprie decisioni. Quello che loro hanno fatto, hanno cercato, come ho fatto io<br />

e come ha fatto il Segretario, <strong>di</strong> chiarire a tutto il Consiglio e anche al pubblico, il contenuto <strong>di</strong> questa<br />

delibera, cosa che il Sindaco non ha fatto perché ha tirato fuori il federalismo che non c’entrava un tubo, ha<br />

tirato fuori le opere del passato che non c’entravano un tubo, cosa che sistematicamente fa. E ringrazio quelli<br />

che invece hanno contribuito a chiarire il contenuto <strong>di</strong> questa delibera, e il voto sarà contrario perché noi<br />

avevamo provato a renderla…, siamo contrari, abbiamo provato a renderla meno peggio dal nostro punto <strong>di</strong><br />

vista ovviamente. Quin<strong>di</strong> il nostro voto sarà contrario.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Rebecca.<br />

28


CONS. REBECCA:<br />

Sì, grazie. Brevissimamente. Chissà che questo sia un metodo anche per i futuri punti dell’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />

e sarebbe un comportamento qualificante per tutti e per ciascuno. Devo anche <strong>di</strong>re che dopo il mio intervento<br />

c’è stato un intervento <strong>di</strong> replica del Consigliere Sarri inconferente, cioè che non c’entrava un fico secco con<br />

quello che ho detto io. Non so se per <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> comprensione o per mancanza <strong>di</strong> volontà <strong>di</strong> comprendere. Di<br />

fatto, non ho replicato proprio perché ho raccolto in qualche modo l’appello alla pacatezza. Però<br />

obiettivamente la replica del Consigliere Sarri non era conferente rispetto a ciò che ho detto io.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Non era rivolta a te, ma rivolta al Sindaco.<br />

CONS. REBECCA:<br />

No, no, era rivolta personalmente a me, mi ha anche chiamato per nome e <strong>di</strong>co anche in quale passaggio. Ha<br />

esor<strong>di</strong>to <strong>di</strong>cendo: il Consigliere Rebecca <strong>di</strong>ce che questa decisione qui, che questa delibera è revocabile.<br />

Questo è stato l’esor<strong>di</strong>o del Consigliere Sarri, questa impostazione è sbagliata, questa è la sostanza, non<br />

ricordo le parole esatte, perché bisogna guardare al futuro. Appunto, io credo <strong>di</strong> avere guardato al futuro<br />

come tutta l’Amministrazione perché mi sono <strong>di</strong>lungato per almeno credo un quarto d’ora, a parlare<br />

esattamente <strong>di</strong> tutti i buoni motivi per cui in futuro questa è la scelta giusta. Ma sono stati saltati a piè pari,<br />

appunto, dall’intervento che mi ha seguito. Comunque giusto per precisare quanto <strong>di</strong>ceva il Consigliere<br />

Scardellato, e senza alcuna vis polemica. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

Voleva fare un chiarimento il Segretario. A lui la parola, prego.<br />

SEGRETARIO:<br />

Prima il Consigliere Campigotto, la sottrazione degli oneri secondari, come giustamente mi… perché hanno<br />

una normativa ad hoc. Una normativa ad hoc, gli oneri secondari.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Un attimo che il Segretario sta fornendo un chiarimento, penso utile.<br />

SEGRETARIO:<br />

Come correttamente mi rammentava Da Re, ma è una acquisizione, hanno una norma ad hoc. Quin<strong>di</strong> già<br />

prima si potevano fare. Ovviamente dovevano andare in evidenza pubblica, questo lo sappiamo<br />

perfettamente. La novità sta nell’estendere questo principio ad altre fattispecie. Quin<strong>di</strong>, è ovvio che, se c’è<br />

una normativa speciale, c’è già la copertura.<br />

PRESIDENTE:<br />

<strong>29</strong>


Bene, allora adesso metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 5 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: n. 4 (Sarri, Scardellato, Polesello, Ferri)<br />

Astenuti: n. 2 (Freschi, Campigotto)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Luzzu)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera che abbiamo appena approvato.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: n. 4 (Sarri, Scardellato, Polesello, Ferri)<br />

Astenuti: n. 2 (Freschi, Campigotto)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Luzzu)<br />

PRESIDENTE:<br />

Do la parola al Sindaco per una breve comunicazione.<br />

SINDACO:<br />

Credo faccia piacere anche ai Consiglieri comunali e anche ai citta<strong>di</strong>ni che io <strong>di</strong>a lettura a questa<br />

comunicazione, che mi è arrivata dal neoeletto Segretario Generale del Senato della Repubblica, che tra<br />

l’altro è una opitergina. La quale mi scrive <strong>di</strong>cendo: “Signor Sindaco, ho ricevuto con molto piacere le<br />

felicitazioni del primo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, meraviglioso <strong>Comune</strong> del Veneto, dove risiedono le mie ra<strong>di</strong>ci<br />

familiari. Grazie <strong>di</strong> cuore. Elisabetta Serafin”. È una opitergina che adesso vive a Roma, ha qui ancora<br />

tantissimi parenti, a <strong>Oderzo</strong>, tra cui anche il Consigliere comunale Marco Drusian, che è stata recentemente<br />

eletta Segretario Generale del Senato. Io spero che magari durante la prossima legislatura l’Amministrazione<br />

nuova inviti la neo Segretaria Generale del Senato a partecipare a una seduta del nostro Consiglio comunale,<br />

naturalmente come ospite d’onore. Spero che si faccia perché è <strong>di</strong> grande sod<strong>di</strong>sfazione e <strong>di</strong> grande orgoglio<br />

per la nostra città vedere che i nostri citta<strong>di</strong>ni riescono, dovunque vadano, a raggiungere livelli notevoli e a<br />

ricoprire posti anche <strong>di</strong> responsabilità molto elevati.<br />

PUNTO 6° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «ADOZIONE VARIANTE PARZIALE N. 2 AL PIANO<br />

DEGLI INTERVENTI – APP. N. 19 – ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO AI SENSI DELL’ART. 6<br />

L.R. 11/2004 – DITTA TER.DA.BA»<br />

(Omissis deliberazione n. 20)<br />

PRESIDENTE:<br />

Do atto che il Consigliere Drusian esce dall’aula, sarà assente sia dalla <strong>di</strong>scussione e sia dalla votazione per<br />

motivi <strong>di</strong> opportunità. Passo la parola, per l’illustrazione, all’Assessore De Luca.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Grazie, Presidente. Si tratta <strong>di</strong> approvare lo schema <strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong> pianificazione, quelli previsti dal Piano<br />

degli Interventi, e <strong>di</strong> adottare la variante parziale n. 2. Una variante parziale che ci consente <strong>di</strong> riqualificare<br />

un’area piuttosto degradata. Si tratta <strong>di</strong> un’area in via Fornase, il I Tronco, dove ci sono dei vecchi capannoni<br />

fatiscenti ormai da anni, che hanno bisogno appunto <strong>di</strong> essere abbattuti e riqualificata. Quest’area avrà questo<br />

abbattimento dei capannoni esistenti ex mi sembra allevamento dei polli, da questi si dedurrà un cre<strong>di</strong>to<br />

e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> 3.700 cubi. Poi si danno in questo accordo, in questa variante, anche 2.800 metri cubi aggiuntivi<br />

per un totale <strong>di</strong> 6.500.<br />

30


In tal modo potremmo completare il tratto <strong>di</strong> pista ciclopedonale che va dall’incrocio <strong>di</strong> via Capitone fino<br />

alla rotonda, in questa zona dove facciamo questa variante. La prima parte viene eseguita dall’intervento già<br />

approvato in questo Consiglio nell’area del ristorante Gallo e questa parte va a completare l’intervento nella<br />

sua completezza <strong>di</strong> via Fornase I Tronco, la parte più interessante. Naturalmente è previsto anche il<br />

prolungamento dei servizi quale fognatura, impianto <strong>di</strong> illuminazione pubblica, impianto delle tubazioni<br />

delle acque meteoriche, ecc. in maniera <strong>di</strong> sviluppare <strong>di</strong>ciamo anche in quella strada un intervento completo.<br />

Abbiamo qui dunque questo accordo, questa variante parziale e naturalmente l’accordo perequativo, alla<br />

quale fa riferimento. Sugli allegati avete la scheda <strong>di</strong> variante in cui sono elencati l’oggetto stesso, che è<br />

quello che vi ho testé raccontato. Perciò il cre<strong>di</strong>to e<strong>di</strong>lizio, come prevedono le norme tecniche, è il 50% del<br />

volume esistente calcolato tenendo conto dell’altezza me<strong>di</strong>a dei piani <strong>di</strong> tre metri perché si tratta in questo<br />

caso <strong>di</strong> un capannone che ha un volume ben più alto, ma essendo la trasformazione in residenziale c’è il<br />

conteggio previsto dalla norma che prevede <strong>di</strong> conteggiare la superficie con un’altezza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tre metri.<br />

Poi c’è l’impegno da parte del privato, che è il completamento della pista ciclopedonale. I dati, i parametri<br />

urbanistici sono elencati, perciò superficie dell’ambito 7.650 metri e 6.500 metri cubi, l’altezza massima <strong>di</strong> 7<br />

metri e mezzo. Qui si vede l’ambito <strong>di</strong> intervento, fa parte in questo momento del PAT della città<br />

consolidata, perciò è trasformabile essendo oltre 4.000 metri quadri, 8.000 cubi, attraverso il meccanismo<br />

perequativo. Ecco, ho citato un po’ la normativa utilizzata, sia del cre<strong>di</strong>to e<strong>di</strong>lizio sia quella che permette la<br />

trasformazione della città consolidata per ambiti <strong>di</strong> una certa rilevanza. Vedete dov’è la zona, lì c’è già la<br />

ristrutturazione <strong>di</strong> un capannone, rimaneva quell’altro lì, in situazione <strong>di</strong> abbandono anche con problemi con<br />

il vicinante, la presenza <strong>di</strong>, come in tutte le aree abbandonate, <strong>di</strong> ratti, pantegane e altro. Io avrei anche<br />

terminato la spiegazione, eventualmente se ci sono…<br />

Scusate un attimo. Il Sindaco giustamente mi chiede un dato che adesso vi darò subito, che riguarda gli oneri.<br />

Allora, gli oneri complessivi sono 28.000 euro, mentre il contributo totale dei permessi a costruire sarà <strong>di</strong><br />

75.000 euro. Tutti oneri che rientreranno, nel momento in cui si andrà a realizzare l’intervento e poi<br />

l’e<strong>di</strong>ficazione, nelle casse comunali già previsti, alcuni nel 2011 e gli altri negli anni successivi.<br />

75, più i 140.000 delle opere in perequazione che vengono realizzate.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

No, no, era già la somma 75. Questo è 28, 75 oneri complessivi. Poi ci sono gli oneri per l’e<strong>di</strong>ficazione nel<br />

momento in cui presentano l’e<strong>di</strong>ficio.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene. Passo la parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Diciamo che il tentativo <strong>di</strong> risolvere quella situazione ci trova favorevoli, nel senso che siamo sicuramente<br />

favorevoli allo spostamento dell’attività impropria, all’eliminazione dei capannoni fatiscenti.<br />

Quin<strong>di</strong> l’intento è senz’altro buono. Avrei una domanda da fare, è un po’ sempre la solita. Cioè a me<br />

<strong>di</strong>spiace fare la figura della “rompi”, ma credo sia il mio dovere farlo. È un po’ sempre la stessa domanda<br />

che faccio, è <strong>di</strong> chiarirmi un po’ i conti. Allora io, sempre solita domanda che ho fatto mille volte, era per<br />

esempio il <strong>di</strong>scorso dei prezziari, dei listini, per come viene fatto il calcolo della perequazione. Allora per<br />

esempio, è una domanda che ho già fatto altre volte ma adesso chiedo la domanda specifica. Allora il cubo<br />

del volume e<strong>di</strong>ficabile residenziale talvolta vale 120 e talvolta vale 100. Allora, per esempio nella delibera<br />

che viene dopo, che è quella Simonetti e Tomasella, vale 100. Non so, Dametto che era a poca <strong>di</strong>stanza<br />

valeva 120, qui vale 120. Ho già fatto questa domanda e mi è già stato risposto che da 100 a 120 la<br />

<strong>di</strong>fferenza è per la maggiore o minore incidenza delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione.<br />

31


Però guardando, o comunque per le carte che ho non riesco a capire perché questo intervento abbia delle<br />

opere <strong>di</strong> urbanizzazione in misura <strong>di</strong>fferente da quello <strong>di</strong> Simonetti e Tomasella. Cioè la risposta è: la<br />

<strong>di</strong>fferenza del prezzo è perché qua ci sono più opere <strong>di</strong> urbanizzazione, o meno opere <strong>di</strong> urbanizzazione,<br />

adesso non mi ricordo qual è il più e qual è il meno. Domando perché l’incidenza delle opere <strong>di</strong><br />

urbanizzazione è <strong>di</strong>versa in questo posto, in questa delibera qua rispetto a quella invece che viene dopo per<br />

esempio, quella <strong>di</strong> Simonetti e Tomasella. Cioè quali sono le opere <strong>di</strong> urbanizzazione <strong>di</strong>verse, che incidono<br />

in modo <strong>di</strong>verso. Prima domanda.<br />

Poi la seconda domanda era sempre relativa a quel <strong>di</strong>scorso forfetario che viene fatto dopo, perché adesso il<br />

Sindaco ci fornisce ad<strong>di</strong>rittura gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione che non aveva mai fornito. Già è faticoso capire<br />

quelli <strong>di</strong> perequazione, questo giro ci ha fornito anche quanto incassa il <strong>Comune</strong> con gli oneri <strong>di</strong><br />

urbanizzazione. Vogliamo capire invece, allora, abbiamo detto quelli della perequazione e poi l’opera che<br />

viene data in cambio e questa pista ciclabile, nella tabella <strong>di</strong> calcolo c’è scritto: “considerato che le opere<br />

previste in preventivo sono inferiori all’importo della perequazione e, inoltre, che le spese tecniche vanno<br />

limitate al 5% del costo delle opere, come stabilito per le altre opere <strong>di</strong> perequazione; considerato tutto ciò si<br />

propone che l’intervento vada valutato in modo forfetario precisando che, con la realizzazione della pista<br />

deve essere mantenuta la sezione dell’attuale asse stradale <strong>di</strong> via Fornase, eventualmente recuperando la<br />

larghezza sul lato opposto rispetto alla pista”. Sì, va bene, si può sempre fare il <strong>di</strong>scorso a corpo, però si sa<br />

che…, adesso non so se è stato verificato, cioè su questa pista è stato fatto uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità? Perché se<br />

è vero che bisogna spostare l’asse stradale, caspita se cresce. Cioè il concetto è <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: “poi sono tutti affari<br />

del privato”, poi il privato non so se lo fa se non ci sta dentro.<br />

Quin<strong>di</strong> questo <strong>di</strong>scorso a forfait è un po’ da capire se è stato analizzato perbene e se è sostenibile, perché si<br />

chiede una cosa abbastanza consistente. Cioè se ci sarà la sorpresa, <strong>di</strong>ce: “tu la pista la devi tenere sempre da<br />

una parte, senza spostare l’asse stradale. Se dovesse succedere che la pista non ci sta e quin<strong>di</strong> devi spostarmi<br />

l’asse, devi calibrarmi tutta la strada”. Bel costo! Non so se il privato poi lo può sostenere perché nel<br />

momento in cui va sopra la sua cifra ti <strong>di</strong>ce: “alt, non lo faccio più”. Chiara la domanda? Quando va sopra i<br />

140 non ci sono santi, non la fa quella cosa. Le domande quin<strong>di</strong> sono due, aspetto la risposta. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

Passo la parola al Consigliere Campigotto.<br />

CONS. CAMPIGOTTO:<br />

Sì, ho anch’io una domanda tecnica. Nello schema a fine delibera c’è il valore area post-intervento. Il valore<br />

area e<strong>di</strong>ficabile, come già detto, 120 euro al metro quadro, meno valore area agricola, 20 euro. Volevo sapere<br />

da dove viene questo valore dell’area agricola, se è la tabella provinciale in base alla coltura esistente o quale<br />

stima viene fatta. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola all’Assessore per le risposte.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Comincio dal Consigliere Scardellato. Per quanto riguarda gli impegni del contraente questo ha firmato un<br />

impegno che riporta esattamente che “ove necessario va ricalibrata la strada”. Perciò è un impegno che ha<br />

preso, se è cosciente <strong>di</strong> quello che firma <strong>di</strong>rei che io non ho problemi. Non mi prendo cura del fatto che dopo<br />

manterrà l’impegno o meno, l’ha firmato. Succede come per tutti quanti, cioè firmano un impegno, avranno<br />

fatto le loro valutazioni, i tecnici lo hanno supportato sulla decisione e an<strong>di</strong>amo avanti così. Perciò non<br />

andrei… Per quanto riguarda…<br />

32


(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

No, lui ha preso un impegno per quanto riguarda cosa dovrà fare, in cambio <strong>di</strong> 6.000…, a prescindere da<br />

quello che gli costa. Ecco, per quanto riguarda invece il valore delle aree, magari non so se eventualmente<br />

poi il geometra Da Re vuole essere più preciso, e così rispondo anche a Campigotto, noi abbiamo due valori,<br />

120 e 100 euro. Per le aree abbiamo stabilito dei valori standard che sono o 20 o 10 euro e anche 15. Cioè 10,<br />

20 o 10, a seconda del tipo <strong>di</strong> area. Sono questi i valori che usiamo. Per quanto riguarda ovviamente se usare<br />

il parametro 120 o 100 è una valutazione che fa l’Ufficio Tecnico in base a quelle che sono le opere, che<br />

sono opere che poi credo vengono presentate dal progettista, perciò la valutazione delle opere in carico a<br />

quella lottizzazione il tecnico valuta se scegliere un parametro o l’altro. Questo è il meccanismo.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Sono valutazioni che fa il tecnico, penso che spetti a lui la risposta. Eventualmente se vuole integrarla.<br />

PRESIDENTE:<br />

Se vuole integrare il tecnico gli do la parola, altrimenti an<strong>di</strong>amo avanti. Prego, prego, tecnico Da Re.<br />

GEOM. DA RE:<br />

Allora sappiamo benissimo che i valori delle aree sono valori convenzionali, nel senso che il vero valore <strong>di</strong><br />

mercato dopo varia in base alle varie opportunità e anche il periodo che viene fatta l’operazione. Il valore <strong>di</strong><br />

20 euro iniziali come valore agricolo, anche questo è stata presa una decisione, che quelle aree che sono sì<br />

con destinazione in base al PRG destinazione agricola, ma che <strong>di</strong> per sé non sono agricole, com’è anche<br />

questa perché non possiamo <strong>di</strong>re che un’area del genere è un’area agricola, è un’area che ha destinazione<br />

agricola in base al Piano Regolatore, però <strong>di</strong> per sé non aveva queste in<strong>di</strong>cazioni. Per cui ecco che i valori <strong>di</strong><br />

20 euro a metro quadrato sono riferiti ad aree che sono potenzialmente e<strong>di</strong>ficabili qualora vengano oggetto <strong>di</strong><br />

variante del Piano Regolatore.<br />

Il valore finale, 100/120, anche questo varia sia in base all’entità delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione perché sono<br />

delle aree che hanno bisogno <strong>di</strong> tante opere <strong>di</strong> urbanizzazione, sono costose e quelle che sono minori. Questa<br />

qua è una <strong>di</strong> quelle che ha poche opere <strong>di</strong> urbanizzazione perché è già servita dalla strada, praticamente c’è<br />

poco da fare. Ma anche nello stesso tempo è un’area che si trova nell’area <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>. Sicuramente è un altro<br />

valore come area rispetto a quella <strong>di</strong> Camino o <strong>di</strong> Tomasella, che si trova all’estremità <strong>di</strong> Camino. Chiunque<br />

ha da farsi una casa o comperare una casa sicuramente dà un valore <strong>di</strong>verso ad un’area che si trova in<br />

prossimità del Brandolini rispetto a un’area che si trova al margine <strong>di</strong> Camino. Queste sono le valutazioni<br />

che vengono fatte sempre nelle stime. Ci siamo dati una regola abbastanza omogenea per non fare<br />

sperequazioni, visto che si parla <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> perequazione, che sono dopo, come <strong>di</strong>ceva prima il Vice<br />

Sindaco, sono sottoscritte e accettate dalla parte per cui a questo punto credo che possiamo essere tranquilli<br />

dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> contestazioni o quello che possa succedere.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Polesello.<br />

33


CONS. POLESELLO:<br />

Grazie, Presidente. Era solo per fare una precisazione. Vedo qua scritto: “premesso che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Oderzo</strong>, dotato <strong>di</strong> PAT approvato in Conferenza dei servizi in data 26.11.2008 e ratificato dalla Regione<br />

Veneto con delibera n. 3972 del 16.12.2008”, ricordo che il Sindaco in tante occasioni aveva riba<strong>di</strong>to che il<br />

PAT <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> era stato il primo nel Veneto, se ricordo bene, signor Sindaco, lei <strong>di</strong>ceva così, e abbiamo<br />

sentito <strong>di</strong>verse volte questa sua affermazione. Mi sono controllato nel sito della Regione…<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, ma non c’entra nulla con l’argomento comunque.<br />

CONS. POLESELLO:<br />

Sto parlando della delibera, quin<strong>di</strong>… Perché il Sindaco quando fa queste <strong>di</strong>vagazioni gliele lascia fare, e io<br />

non posso farle? Il PAT <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> è 17°; 17°, signor Sindaco, non primo.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, pren<strong>di</strong>amo atto <strong>di</strong> questa classifica, vanno anche <strong>di</strong> moda le classifiche. Va bene.<br />

CONS. POLESELLO:<br />

Ecco, grazie. Volevo solo fare questa precisazione, anche per onore <strong>di</strong> cronaca. Tante volte quando si sbaglia<br />

so che tante volte si è preteso le scuse dei Consiglieri, avrei piacere che anche il Sindaco si scusasse nei<br />

confronti dei Consiglieri.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, allora le do la possibilità <strong>di</strong> avere una risposta al volo dal Sindaco. Prego.<br />

SINDACO:<br />

Guar<strong>di</strong> mi scuso subito, Consigliere Polesello. Intanto il n. 17 è un bel numero, mi piace. Essere 17° nel<br />

Veneto quando ci sono oltre 500 Comuni è una bella cosa. Però si ricor<strong>di</strong> che io ho sempre detto: siamo stati<br />

i primi nel Veneto ad approvare il PAT e ad avere la menzione speciale nel “Sole 24 Ore” come primo PAT<br />

che veramente approvava normative importanti sulla perequazione e<strong>di</strong>lizia, sul cre<strong>di</strong>to e<strong>di</strong>lizio e soprattutto,<br />

per l’attenzione verso l’ambiente e verso la qualità della vita. Io ho sempre detto questo. Non penso fossimo i<br />

17° a essere pubblicati. Tutto qua. Mi sono scusato.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, chiu<strong>di</strong>amo la parentesi e proseguiamo con l’argomento. La parola va al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Non è un intervento, brevissima. Sempre sul <strong>di</strong>scorso dei prezzi, sempre per chiarezza. Allora abbiamo detto<br />

che i 120…<br />

34


PRESIDENTE:<br />

Allora le chiedo scusa, anche per la sua tranquillità dell’intervento. Vedo che giustamente abbiamo raggiunto<br />

le ore 22.00…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Grazie a voi per essere intervenuti in questa seduta. Ringraziamo sia la professoressa e sia gli studenti,<br />

arrivederci a una prossima seduta. Atten<strong>di</strong>amo che la classe esca dall’aula. Va bene allora, se vuole<br />

proseguire, però brevissimamente altrimenti lo considero come intervento.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Lo consideri come intervento.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, okay.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Allora due considerazioni: una è il valore del cubo residenziale. Abbiamo detto che <strong>di</strong>pende dalla ubicazione<br />

e dalla quantità <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione che necessita. Allora avevo chiesto che <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> opere <strong>di</strong><br />

urbanizzazione c’erano tra questo intervento e quello che viene dopo, perché uno vale 100 e l’altro 120, mi<br />

ha detto “il posto”. L’altra volta avevo chiesto che <strong>di</strong>fferenza c’era tra Dametto e Tomasella che sono<br />

attaccati, e mi ha detto “le opere <strong>di</strong> urbanizzazione”. Che <strong>di</strong>fferenza c’è tra queste opere <strong>di</strong> urbanizzazione, io<br />

continuo a non capirle queste <strong>di</strong>fferenze. Allora che <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione c’è tra Dametto e<br />

Tomasella che sono attaccati. Questa è una.<br />

Vi <strong>di</strong>sturbano le domande, mi <strong>di</strong>spiace ma io sono qua per farle. Vi <strong>di</strong>sturbano. Allora, sul valore del cubo.<br />

Sul concetto che poi ha espresso prima il tecnico Da Re non sono neanche proprio d’accordo, perché non è<br />

giusto valutare 20 l’area agricola perché poi <strong>di</strong>venterà residenziale, perché il valore del residenziale ce lo<br />

metto dopo. Quin<strong>di</strong>, io devo avere il valore del terreno agricolo se non <strong>di</strong>venterà residenziale e il valore<br />

prima dell’operazione urbanistica. Cioè il concetto è proprio sbagliato, perché il valore che acquisterà dopo è<br />

il 120 che vado a mettere. Quin<strong>di</strong>, io faccio la <strong>di</strong>fferenza tra il valore che ha il terreno se non lo rendessi<br />

e<strong>di</strong>ficabile e quin<strong>di</strong> come agricolo e quello che avrà dopo l’operazione. Quin<strong>di</strong>, non può <strong>di</strong>rmi che <strong>di</strong>ce gli dà<br />

il valore maggiore al terreno agricolo perché <strong>di</strong>venterà residenziale. Il fatto che <strong>di</strong>venti residenziale è la<br />

valutazione che faccio successiva e sulla quale faccio la <strong>di</strong>fferenza. Quin<strong>di</strong>, il valore iniziale del terreno, va<br />

valutato proprio nell’ipotesi che non <strong>di</strong>venti affatto residenziale, che rimanga agricolo. E quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>penderà<br />

dal tipo <strong>di</strong> coltura, se può essere estensiva, se può essere accessibile, se ci faccio un vigneto DOC o se ci<br />

pianto le patate, se è de<strong>di</strong>cato a questo.<br />

Quello è il valore agricolo del terreno da cui devo partire. Per cui non capisco perché ora vale 20, ora vale<br />

15 e ora vale 10. Se lo compro o se lo vendo vale in modo <strong>di</strong>verso, cioè se lo cedo o se l’acquisto. E su questi<br />

argomenti non ci si può arrabbiare. Io avevo chiesto <strong>di</strong> chiarirli questi argomenti, all’inizio <strong>di</strong> tutte le<br />

operazioni perché cambiare il terreno agricolo valore da 10 a 20 mo<strong>di</strong>fica completamente il calcolo della<br />

perequazione. E, quin<strong>di</strong>, non è una cosa da poco. Io avevo detto: “questi ragionamenti facciamoli all’inizio,<br />

uno per tutti!” Adesso questa che è la 19^ operazione e per la prima volta ci viene presentata allegata in<br />

Consiglio la scheda del calcolo della perequazione, il Consigliere Campigotto ha fatto per la prima volta una<br />

domanda che io faccio dall’inizio.<br />

35


Cioè queste domande sui valori, su come viene fuori il calcolo io le faccio dall’inizio e non mi hanno mai<br />

voluto mettere questo allegato. Questa è la prima volta, dopo 19 operazioni, che c’è l’allegato, e guarda te<br />

viene fuori una domanda anche da un’altra parte! Scusate se le faccio le domande, sarò rompi ma le voglio<br />

capire.<br />

Torno a ripetere. Allora il <strong>di</strong>scorso del terreno agricolo <strong>di</strong> partenza, gli si dà la valutazione 20 o 15 o 10, a<br />

seconda del valore agricolo che il terreno ha <strong>di</strong> per sé, non perché debba <strong>di</strong>ventare e<strong>di</strong>ficabile. Perché il fatto<br />

che debba <strong>di</strong>ventare e<strong>di</strong>ficabile è la seconda valutazione, che faccio dopo, dopo l’operazione, cioè dopo che<br />

l’ho reso e<strong>di</strong>ficabile quanto vale e allora faccio la <strong>di</strong>fferenza. Allora faccio la <strong>di</strong>fferenza tra il valore iniziale<br />

del terreno agricolo, se non potesse e<strong>di</strong>ficabile, del terreno <strong>di</strong>ventato e<strong>di</strong>ficabile, faccio la <strong>di</strong>fferenza, <strong>di</strong>vido a<br />

metà, metà al <strong>Comune</strong> e metà al privato. Questo è il concetto. Ma nel quanto vale il terreno agricolo non<br />

c’entra niente il fatto che debba <strong>di</strong>ventare residenziale. Dipende se posso piantarci le patate o un vigneto<br />

DOC. Se è vicino alla strada, se è accessibile. Quello è il prezzo <strong>di</strong> mercato del terreno, non che poi possa<br />

<strong>di</strong>ventare e<strong>di</strong>ficabile. Non c’entra niente.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va al Capogruppo Ginal<strong>di</strong>.<br />

CONS. GINALDI:<br />

È un concetto che abbiamo <strong>di</strong>scusso anche ieri sera. Anche nell’ubicazione del terreno agricolo c’è una<br />

<strong>di</strong>fferenza. È più appetibile il terreno agricolo che sarà fronte strada e poi sarà più appetibile il terreno<br />

agricolo che è vicino a un inse<strong>di</strong>amento, vicino a terreni già e<strong>di</strong>ficabili perché la prospettiva è quella. Non<br />

perché sicuramente <strong>di</strong>venterà e<strong>di</strong>ficabile, ma perché se io devo scegliere uno vicino a un terreno già<br />

e<strong>di</strong>ficabile e un terreno agricolo lontano, scelgo <strong>di</strong> comperare quello vicino. È una questione <strong>di</strong> mercato.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

Ma quando tu hai un terreno agricolo e vuoi scegliere tra due terreni agricoli da comperare, uno vicino a<br />

terreni già e<strong>di</strong>ficabili e un altro lontano dai terreni e<strong>di</strong>ficabili, nella scelta dell’uomo me<strong>di</strong>o la scelta avverrà<br />

sicuramente nei confronti del terreno agricolo vicino a un terreno già e<strong>di</strong>ficabile. Il geometra Da Re questo<br />

vuol <strong>di</strong>re, secondo me. È una questione, appunto <strong>di</strong> mercato. Sono d’accordo con te che non è la potestà, la<br />

vocazione e<strong>di</strong>ficatoria che rende quel terreno agricolo con più valore perché quella vocazione e<strong>di</strong>ficatoria in<br />

quel momento non ce l’ha. Ma è la sua ubicazione vicino a qualcosa <strong>di</strong> già e<strong>di</strong>ficabile che lo rende più<br />

appetibile.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

No, ma no. Guarda, non è così.<br />

PRESIDENTE:<br />

Conclu<strong>di</strong>amo. Se dovevi finire, finisci, però.<br />

36


CONS. GINALDI:<br />

Perché <strong>di</strong> questo abbiamo già <strong>di</strong>scusso ieri sera in Commissione.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, allora passiamo alla votazione. Metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 6<br />

dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 11<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 5 (Sarri, Scardellato, Freschi, Campigotto, Polesello)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 5 (Drusian, Tessarolo, Perissinotto, Luzzu, Ferri)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera appena approvata.<br />

Favorevoli: n. 11<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 5 (Sarri, Scardellato, Freschi, Campigotto, Polesello)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 5 (Drusian, Tessarolo, Perissinotto, Luzzu, Ferri).<br />

PUNTO 7° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «APPROVAZIONE PIANO DI LOTTIZZAZIONE<br />

RESIDENZIALE TOMASELLA – SIMONETTI IN VIA ZARA»<br />

(Omissis deliberazione n. 21)<br />

PRESIDENTE:<br />

Qui non sono intervenute osservazioni, io passerei <strong>di</strong>rettamente alla votazione. Quin<strong>di</strong>, metto in votazione la<br />

proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 7 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 14<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 4 (Sarri, Scardellato, Ferri, Polesello)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Luzzu)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera appena approvata.<br />

Favorevoli: n. 14<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 4 (Sarri, Scardellato, Ferri, Polesello)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Luzzu)<br />

PUNTO 8° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «APPROVAZIONE MODIFICA ACCORDO<br />

PUBBLICO-PRIVATO – CONTRODEDUZIONE ALLE OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE<br />

PIANO DI LOTTIZZAZIONE RESIDENZIALE DI VIA PANTANO AI SENSI DEL 6° COMMA<br />

ART. 20 L.R. 11/2004 AREA STRATEGICA 1.3»<br />

(Omissis deliberazione n. 22)<br />

PRESIDENTE:<br />

37


Passo la parola per l’illustrazione, all’Assessore De Luca.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Parliamo adesso sia dell’approvazione con mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> un accordo che abbiamo già visto nel luglio 2010, sia<br />

<strong>di</strong> approvare l’approvazione <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> Lottizzazione residenziale. Si parla qua <strong>di</strong> una zona <strong>di</strong> cui<br />

abbiamo <strong>di</strong>scusso molto durante il PAT. È una delle aree strategiche, la 1.3, un’area strategica perché lì<br />

abbiamo, fin dall’inizio puntato gli occhi e fatto uno dei primi accor<strong>di</strong> perché avevamo bisogno <strong>di</strong> creare, <strong>di</strong><br />

destinare questa vasta area, erano 45.000 metri quadri, a bacino <strong>di</strong> laminazione proprio per salvaguardare sia<br />

tutta l’area Brandolini che sappiamo che ha avuto in passato parecchi problemi <strong>di</strong> acqua alta, sia tutta la parte<br />

a nord della ferrovia. Parte a nord della ferrovia che è salvaguardata in via definitiva da questa vasca <strong>di</strong><br />

laminazione e sia dalla vasca <strong>di</strong> laminazione che abbiamo in zona cimitero, sulla destra del cimitero, che<br />

abbiamo approvato poco tempo fa. Dunque due vasche <strong>di</strong> laminazione sul Navisego. Qui avevamo fin<br />

dall’inizio definito questa qua perché era forse la più importante. Con delibera del luglio 2010 appunto è<br />

stata approvata la proposta <strong>di</strong> accordo pubblico-privato che era finalizzata all’esecuzione dell’intervento<br />

sull’area privata e alcune opere in perequazione importanti: l’aula magna della scuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, che<br />

doveva essere sistemata perché attualmente è chiusa in quanto sono caduti alcuni elementi, pochi anche, ma<br />

insomma è <strong>di</strong>ventata pericolosa, alcuni elementi del controsoffitto e poi abbiamo deciso anche, se vi<br />

ricordate, <strong>di</strong> renderla antisismica. Non solo, il progetto prevede anche l’isolamento <strong>di</strong> questa grande aula<br />

rispetto al resto della scuola me<strong>di</strong>a in modo <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre, per la città <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, <strong>di</strong> una sala riunioni o<br />

sala convegni <strong>di</strong> una certa importanza, autonoma, con servizi, con una stanza anche ad uso ufficio, uso<br />

utilizzazioni varie, con impianto <strong>di</strong> riscaldamento autonomo e anche l’impianto elettrico. Una sala per oltre<br />

100 persone, perciò anche tutte le autorizzazioni, i Vigili del Fuoco e quello che serve e con uscite <strong>di</strong><br />

sicurezza. Perciò un intervento piuttosto impegnativo che è previsto in questo accordo pubblico-privato.<br />

Devo anche <strong>di</strong>re che abbiamo già i progetti <strong>di</strong> questo lavoro, che saranno portati all’attenzione della Giunta<br />

comunale per l’approvazione e poi inizieranno subito i cantieri. I cantieri in qualche modo sono già iniziati<br />

perché le fondazioni sono state tutte già testate con prelievi <strong>di</strong> calcestruzzo ecc., per verificare la congruità<br />

del progetto antisismico. Verrà anche sistemata dal punto <strong>di</strong> vista dell’isolamento. Insomma viene creata una<br />

struttura che sta in sintonia con l’esistente, ma <strong>di</strong> qualità. Mi auguro che in questi mesi estivi, durante la<br />

chiusura della scuola possiamo concludere i lavori. Cessione <strong>di</strong> un’area da destinare a cassa <strong>di</strong> laminazione,<br />

l’area <strong>di</strong> 45.000 metri per destinare ad area <strong>di</strong> laminazione, poter costruire questa vasca <strong>di</strong> laminazione e<br />

anche ad uso parco fluviale, cioè nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> secca la maggior parte del tempo dell’anno anche per<br />

<strong>di</strong>vertimento e passatempo. La sistemazione dell’asfaltatura della pista ciclo-pedonale, il sottopasso<br />

Brandolini, fino a via Tre Piere. Noi avevamo approvato anche, nel <strong>di</strong>cembre 2010, la variante urbanistica<br />

con tutti i parametri e<strong>di</strong>ficatori, che sono i 45.000 metri cubi su 45.000 metri quadri. Ora, ripeto, questo<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione che è stato presentato ai privati prevede anche una mo<strong>di</strong>fica dell’accordo. E dunque<br />

propone <strong>di</strong> cedere 38.000 metri quadri anziché i 45.000, 7.000 metri quadri in meno, <strong>di</strong> cui 5.000 circa<br />

restano a <strong>di</strong>sposizione per ulteriori ampliamenti delle vasche che andremo a fare, mentre 2.000 e qualcosa<br />

vengono utilizzati nel Piano Attuativo, senza incremento <strong>di</strong> cubatura. Ed è un margine che sta sotto, sulla<br />

parte sinistra del <strong>di</strong>segno e serve soprattutto per dare un <strong>di</strong>segno complessivo alla lottizzazione per<br />

congiungersi con la strada. Poi <strong>di</strong>remo due parole sulla lottizzazione stessa.<br />

Perché proponiamo <strong>di</strong> accettare questa soluzione? Perché dalla relazione tecnica, dalla relazione<br />

idrogeologica <strong>di</strong> compatibilità idraulica, si <strong>di</strong>cono alcune cose, vagliata anche dal Genio Civile: prima <strong>di</strong><br />

tutto <strong>di</strong> privilegiare interventi relativi all’adeguamento del canale Navisego. Ora il Basso Piave ha<br />

risezionato tutto il Navisego, che dopo <strong>di</strong>venta Piavon, fino all’altezza <strong>di</strong> via Sgarbariol. Manca e non hanno<br />

più intenzione <strong>di</strong> fare, la parte che rimane da via Sgarbariol, penso che il geometra vi stia in<strong>di</strong>cando, fino alla<br />

ferrovia. Dunque, nella risposta all’analisi idraulica, <strong>di</strong> compatibilità idraulica, il Genio Civile ci <strong>di</strong>ce: date<br />

preferenza a questo lavoro.<br />

Probabilmente perché non avendo sol<strong>di</strong> <strong>di</strong> farlo il Basso Piave, interessa che facciamo noi. Però<br />

risezionando, come è stato fatto a valle, aumenta anche l’invaso <strong>di</strong> questo canale. Perciò, si riduce l’invaso<br />

necessario nella vasca <strong>di</strong> laminazione ed è più che opportuno. Ecco, noi allora avremmo scaricato in questo<br />

modo l’opera, questa opera alla <strong>di</strong>tta contraente.<br />

38


In secondo luogo, cosa importantissima, perché c’è il sottopasso alla ferrovia che è una strozzatura sia come<br />

altezza rispetto all’altezza del canale, sia come sezione. Senza risolvere quel problema lì noi avremmo<br />

comunque il problema <strong>di</strong> scolo delle acque da parte della città, via Martiri, via Maddalena, ecc. Perciò risulta<br />

importantissimo poter eseguire questo ampliamento della sezione che passa sotto la ferrovia. Allora, sul<br />

progetto idraulico sono previsti due passaggi, due sottopassi da 2 metri, che verrebbero eseguiti a spinta.<br />

Onere che si sarebbe preso la <strong>di</strong>tta nell’accordo. Allora gli oneri che si prende la <strong>di</strong>tta nell’accordo sono sia il<br />

sezionamento, sia questo ampliamento della sezione <strong>di</strong> sottopasso. E questo va molto bene, ed è nella linea<br />

proprio <strong>di</strong> sgrondare il più velocemente possibile le acque nella parte citta<strong>di</strong>na. La vasca <strong>di</strong> laminazione è<br />

ancora importante e sempre nel rispetto della relazione idraulica convalidata dal Genio Civile, è necessaria<br />

per tutta la parte nuova che si va a realizzare per l’invarianza idraulica e per la parte anche esistente, la parte<br />

più bassa esistente della lottizzazione Brandolini. Perciò avremmo messo in salvaguar<strong>di</strong>a la lottizzazione<br />

Brandolini attraverso questa vasca <strong>di</strong> laminazione che facciamo nel parco idraulico con 30.000 metri quadri,<br />

i 7.000 metri quadri che restano a monte rimangono lì, però non li acquistiamo, non passano <strong>di</strong> proprietà ma<br />

restano vincolati e un domani, se necessitano, potremmo acquisirli. Non vale la pena <strong>di</strong> acquisirli adesso<br />

perché non ci servono. La <strong>di</strong>fferenza, il fatto che gli lasciamo i 2.045 metri quadri, che non portiamo a casa i<br />

7.000 metri quadri complessivi, ci dà un delta in più nella tabella <strong>di</strong> perequazione <strong>di</strong> 175.000 euro, che<br />

utilizzeremo per fare le opere che ho appena accennato. E per quanto riguarda le altre opere che ho elencato,<br />

opere <strong>di</strong> perequazione.<br />

Dunque, cercando <strong>di</strong> riassumere e dare un quadro complessivo: abbiamo sempre i 45.000 metri cubi il<br />

volume totale e<strong>di</strong>ficabile a residenziale nell’area <strong>di</strong> lottizzazione. La superficie da cedere in perequazione da<br />

45.000 <strong>di</strong>venta 38.033 e una parte, che sono, non ho qui i dati ma mi sembra che siano 2.040, una cifra del<br />

genere, una cifra intorno a questo numero, ma scusate non trovo qui nei miei appunti, viene inserita nella<br />

superficie fon<strong>di</strong>aria della lottizzazione. Il resto invece rimane area agricola, ma con il vincolo <strong>di</strong> poter<br />

<strong>di</strong>ventare, quando servirà, anche quella vasca <strong>di</strong> laminazione. Per quanto riguarda invece la lottizzazione, il<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione, abbiamo riportato anche qui in delibera che l’ambito del Piano Urbanistico contiene<br />

anche la proprietà del signor Fiorella Antonio, che è <strong>di</strong>ssenziente, però la superficie della <strong>di</strong>tta <strong>di</strong>ssenziente è<br />

pari all’1,38% e le <strong>di</strong>tte proponenti hanno anche prodotto copia della documentazione con la quale<br />

invitavano la <strong>di</strong>tta Fiorella a partecipare al Piano Urbanistico Attuativo. Dunque seguirà la sua strada, come<br />

prevede la normativa, in quanto è inferiore al 25% e perciò, come è previsto dalla legislazione vigente, viene<br />

comunque inserito nel PUA.<br />

Poi c’è un’altra nota importante da riportare. Cioè, se an<strong>di</strong>amo a guardare la lottizzazione, quello è il lotto<br />

della <strong>di</strong>tta <strong>di</strong>ssenziente, il signor Fiorella e, come si vede in questo <strong>di</strong>segno, la strada, perché abbiamo<br />

lasciato <strong>di</strong>ciamo la lottizzazione che tenesse la strada attuale, via Capitone e proseguisse <strong>di</strong>ciamo nella<br />

capezzagna che c’è per lasciare il <strong>di</strong>segno originario. E questo va a lambire proprio il lotto <strong>di</strong> terra che è del<br />

signor Fiorella. Abbiamo recepito e dunque andava a incidere <strong>di</strong>ciamo le opere <strong>di</strong> urbanizzazioni anche su<br />

questa proprietà, però abbiamo ricevuto il 21 <strong>marzo</strong>, perciò in questi giorni, che la <strong>di</strong>tta Furlan Dante e<br />

Bonotto Eles, essendo proprietari dell’area che sta a fianco, fuori ambito ma prospiciente la proprietà<br />

Fiorella, ha dato la <strong>di</strong>sponibilità che le opere <strong>di</strong> urbanizzazione relative alla sistemazione della strada<br />

possono essere eseguite nella propria proprietà, senza dover, in tal modo, acquisire l’area <strong>di</strong> proprietà<br />

Fiorella <strong>di</strong>ssenziente. Dunque, sposteremo leggermente quello che è necessario la strada per non andare a<br />

incidere proprio sulla proprietà del signor Fiorella e così anche non dà il motivo..., <strong>di</strong>ciamo rispettare quelli<br />

che sono i propri inten<strong>di</strong>menti e le proprie volontà.<br />

Ci sono anche, se avete letto, alcune prescrizioni per quanto riguarda la lottizzazione, soprattutto per quanto<br />

riguarda la parte del verde che mantenga una configurazione migliore, più regolare, senza l’inserimento <strong>di</strong><br />

viabilità, <strong>di</strong> accesso a dei lotti. Cioè quella parte centrale che ci sia insomma una limitazione della parte <strong>di</strong><br />

accessibilità alle autovetture, in modo <strong>di</strong> dare una valenza più <strong>di</strong> verde pubblico, perciò ambito senza<br />

problemi per i bambini ecc. Poi ci sia anche un’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> idoneo arredo urbano per quando saranno<br />

presentati i documenti, i progetti esecutivi. Queste sono le due prescrizioni dunque: mo<strong>di</strong>fica dell’accordo,<br />

riduzione <strong>di</strong> 7.000 metri che ci permette <strong>di</strong> fare anche queste opere e le opere invece più prescrittive<br />

dall’Ufficio Genio Civile che sono la ricalibratura del fosso Navisego, l’allargamento del sottopasso, cosa<br />

fondamentale altrimenti andremmo solo a risolvere marginalmente i problemi del centro e invece la cassa <strong>di</strong><br />

laminazione che mi serve tutta quanta l’area del Brandolini.<br />

39


Per quanto riguarda il Piano <strong>di</strong> Lottizzazione c’è questo <strong>di</strong>ssenziente e ci sono queste prescrizioni che<br />

abbiamo in<strong>di</strong>cato nella delibera. Queste le due aree: questa viene aggiunta al fon<strong>di</strong>ario della lottizzazione,<br />

mentre l’altra, che sono circa 5.000 metri, rimane vincolata. È un vigneto, è anche un anziano che lo sta<br />

lavorando, non serve, non abbiamo neanche ritenuto opportuno fare un <strong>di</strong>spetto all’anziano, portargli via il<br />

vigneto e magari dopo lasciarlo là abbandonato. Lo continua a coltivare, ha 80 anni, probabilmente quando<br />

servirà l’area per eseguire una vasca <strong>di</strong> laminazione il povero vecchietto non se ne accorgerà più, perché non<br />

ci sarà. Altri 100 anni perché noi ve<strong>di</strong>amo parecchi centenari. Ecco, mi sembrava quasi <strong>di</strong> fare un <strong>di</strong>spetto<br />

insomma portarla via e non utilizzarla. Questo è, mi sembra <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, quasi tutto, dopo magari... Per quanto<br />

riguarda il tema invece degli oneri, questa operazione, a parte le opere <strong>di</strong> perequazione che abbiamo visto e<br />

che risalgono a una cifra complessiva, che sono 781.825 euro, ci sono eventualmente gli oneri che poi<br />

scaturiscono da questa operazione nel suo complesso, che sono 820.000. Perciò un’operazione, per la città <strong>di</strong><br />

<strong>Oderzo</strong>, piuttosto importante.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Io ritengo che questa delibera non sia approvabile, proponibile e approvabile, per tre motivi molto seri. Parto<br />

dal primo motivo, quello del quale ho già parlato anche in Commissione e avevo anche raccomandato la<br />

Consigliera Ginal<strong>di</strong>, in quanto Avvocato, <strong>di</strong> coinvolgere gli Avvocati e la Giunta perché è un problema<br />

legale molto serio. Allora, adesso per la prima volta sentiamo parlare <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ssenziente. Il <strong>di</strong>ssenziente in<br />

realtà c’era anche prima quando abbiamo fatto la variante urbanistica. E non abbiamo fatto una variante con i<br />

vecchi meto<strong>di</strong> classici <strong>di</strong> variante urbanistica. Abbiamo fatto una variante urbanistica utilizzando lo<br />

strumento dell’accordo pubblico-privato. Cioè abbiamo portato in Consiglio questo accordo e in una delibera<br />

abbiamo detto: questo è l’accordo che ci propongono i privati, noi approviamo questo accordo e<br />

contestualmente adottiamo la variante urbanistica. Ora questo strumento io ritengo che, perché la variante sia<br />

valida, debba avere il 100% della adesione dei privati. Se si va a vedere la legge in realtà la legge nulla <strong>di</strong>ce<br />

in proposito. Nel senso che <strong>di</strong>ce che gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui al comma 1 sono finalizzati alla determinazione <strong>di</strong><br />

alcune previsioni dal contenuto <strong>di</strong>screzionale degli atti <strong>di</strong> pianificazione territoriale urbanistica, nel rispetto<br />

della legislazione e della pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata, senza pregiu<strong>di</strong>zi ai <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> terzi. Dopo<strong>di</strong>ché il<br />

<strong>di</strong>scorso cui faceva riferimento adesso il Vice Sindaco invece è riferito al Piano Attuativo. La legge sì<br />

consente che il Piano Attuativo sia portato avanti con la volontà del 75% dei privati, quin<strong>di</strong> che ci sia il<br />

<strong>di</strong>ssenziente, nel Piano Urbanistico può esserci il <strong>di</strong>ssenziente. Per la variante urbanistica invece io ritengo,<br />

ma non sono un Giu<strong>di</strong>ce, non <strong>di</strong>co un Avvocato, ma un Giu<strong>di</strong>ce perché siccome non c’è la giurisprudenza<br />

probabilmente sarà solo un Giu<strong>di</strong>ce che potrà tagliare la testa al toro, ma io <strong>di</strong>co che la variante urbanistica,<br />

con lo strumento dell’accordo pubblico-privato debba avere il cento per cento della <strong>di</strong>sponibilità dei privati,<br />

dell’adesione dei privati. In questo caso l’attuale signore, quello che abbiamo nominato, il signor Fiorella,<br />

non aveva firmato l’accordo pubblico-privato che è stato portato in Consiglio con l’adozione della variante.<br />

Questo dal punto <strong>di</strong> vista strettamente legale.<br />

Poi c’è il concetto invece anche, che avevo già espresso la volta scorsa, che perlomeno questo <strong>di</strong>ssenziente<br />

segnamelo al Consiglio. Dimmi, c’è il dubbio, non c’è il dubbio che la cosa sia legittima. Ma <strong>di</strong> questo<br />

<strong>di</strong>ssenziente noi non l’abbiamo mai sentito parlare. Cioè lo sentiamo oggi per la prima volta. Quando noi<br />

abbiamo adottato la variante in base ad un accordo, tutti noi e vi prego <strong>di</strong> <strong>di</strong>re anche voi, se avevate il<br />

minimo dubbio che ci fosse un <strong>di</strong>ssenso. Se non eravate tutti convinti che ci fosse il cento per cento<br />

dell’adesione dei privati. Adesso io prego tutti i Consiglieri qui presenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>rmi se anche loro, quando hanno<br />

fatto quella votazione, avevano o non avevano la consapevolezza e la certezza che ci fosse l’adesione e la<br />

volontà del cento per cento dei privati <strong>di</strong> fare quell’accordo e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> fare quella variante.<br />

Per cui noi abbiamo votato quella variante pensando che l’accordo fosse un accordo al cento per cento. In<br />

realtà così non era. E questa è la prima argomentazione, <strong>di</strong>ciamo è una argomentazione che si compone <strong>di</strong><br />

due fasi: una, proprio la vali<strong>di</strong>tà della variante a termini <strong>di</strong> legge; due, comunque la mancanza <strong>di</strong> trasparenza<br />

nel presentarci gli atti e non <strong>di</strong>rci le cose come stavano.<br />

40


E quin<strong>di</strong> quando noi abbiamo votato non sapevamo come stavano le cose. Questo è il primo punto per il<br />

quale io ritengo che questa delibera non sia approvabile. Poi c’è un secondo punto.<br />

Il secondo punto. Ammettiamo che il Giu<strong>di</strong>ce ci abbia già detto che quella variante, quella che abbiamo<br />

approvato in <strong>di</strong>cembre, sia valida. Ammesso e non concesso che sia valida, allora lo strumento urbanistico<br />

vigente il giorno della delibera <strong>di</strong> Giunta, cioè la Giunta che adotta il Piano <strong>di</strong> Lottizzazione è stata fatta in<br />

febbraio 2011. A febbraio 2011 lo strumento vigente sarebbe stato quella famosa variante. Allora quella<br />

variante non era compatibile, cioè scusi, il Piano Urbanistico che è stato adottato in Giunta non era<br />

compatibile con quella variante perché il Piano Urbanistico lo stiamo cambiando adesso con questa<br />

variazione dell’accordo. Quin<strong>di</strong>, stiamo cambiando quell’accordo che aveva dato seguito alla variante. Allora<br />

la variante urbanistica che abbiamo approvato, ammesso che fosse vera, che abbiamo approvato in <strong>di</strong>cembre,<br />

a febbraio era lo strumento urbanistico vigente. E la legge <strong>di</strong>ce che se un Piano Urbanistico Attuativo non è<br />

conforme allo strumento urbanistico vigente, la Giunta lo deve restituire. Quin<strong>di</strong>, la Giunta non poteva<br />

adottare un Piano Urbanistico Attuativo che non era coerente con lo strumento urbanistico vigente. Lo<br />

strumento urbanistico vigente era quello dell’APP 8 che avevamo approvato in Consiglio, ammesso che<br />

fosse valido. Quin<strong>di</strong>, ripeto, secondo punto è: la Giunta non poteva approvare quel PUA perché era <strong>di</strong>fforme<br />

dallo strumento urbanistico vigente in quel momento. La <strong>di</strong>fformità si vede qua, anche se nella delibera si<br />

scrive: “Ritenuto che la mo<strong>di</strong>fica proposta con il Piano <strong>di</strong> Lottizzazione in merito alla riduzione <strong>di</strong> circa<br />

7.000 metri quadrati dell’area oggetto <strong>di</strong> cessione non sia in contrasto con l’in<strong>di</strong>cazione della scheda<br />

urbanistica”, ma ritiene una cosa sbagliata perché è in contrasto con la scheda urbanistica, tanto è vero che<br />

mi fai ad<strong>di</strong>rittura una tabellina <strong>di</strong> raffronto dove c’è prima la scheda <strong>di</strong> orientamento progettuale APP 8 e poi<br />

il Piano <strong>di</strong> Lottizzazione. Non sono uguali, c’è una proposta, la stiamo mo<strong>di</strong>ficando. Quin<strong>di</strong> il Piano<br />

Urbanistico adottato in Giunta non è coerente con lo strumento urbanistico vigente in quel momento. E<br />

questa è la seconda motivazione. E poi ce n’è una terza. Adesso con questa proposta an<strong>di</strong>amo a ridurre l’area<br />

da destinare a cassa <strong>di</strong> espansione, da 45.000 metri arriviamo..., dunque una parte facciamo la cassa, una<br />

parte la destiniamo..., però arriviamo a 43.000 metri <strong>di</strong> area destinata a cassa <strong>di</strong> laminazione e da vincolare.<br />

Si è detto, dunque leggo solamente intanto cosa <strong>di</strong>ce la Regione a questo proposito, solo questa frase e poi<br />

ritorno un po’ sull’argomento. La Regione <strong>di</strong>ce, il parere che il Genio Civile dà sul Piano degli Interventi,<br />

riferito a questa cassa <strong>di</strong>ce questa frase: “fin da subito però tutta l’area <strong>di</strong> 45.000 metri quadrati deve essere<br />

resa <strong>di</strong>sponibile per tale intervento strutturale - cioè la cassa <strong>di</strong> espansione -, e vincolata a tale scopo”. Per cui<br />

quei 2.000 che abbiamo invece ceduto adesso, reso <strong>di</strong> nuovo come superficie fon<strong>di</strong>aria, non potevamo farlo<br />

perché i 5.000 li abbiamo comunque mantenuti vincolati, ma i 2.000 non possiamo perché il parere della<br />

Regione ci <strong>di</strong>ce che comunque i 45.000 li devi tenere tutti vincolati per la cassa. E qui veniamo a un’altra<br />

cosa che io chiedo spiegazioni, perché c’è un’altra cosa che non mi torna e che non riesco proprio a capire.<br />

Questo è il parere della Regione chiesto ovviamente dal <strong>Comune</strong> quando ha fatto il Piano degli Interventi.<br />

Dunque il PAT si è chiesto il parere alla Regione, la Regione aveva dato un parere, però <strong>di</strong>ceva: mi<br />

raccomando, siccome adesso non è ancora tutto definito, quando farai il Piano degli Interventi mi devi<br />

tornare a chiedere il parere, mi devi portare <strong>di</strong> nuovo lo stu<strong>di</strong>o idraulico e tutti gli interventi che vai a fare<br />

puntualmente per i vari Piani. Allora cosa succede qui? Allora noi approviamo il Piano degli Interventi il <strong>29</strong><br />

novembre, e quin<strong>di</strong> subito dopo man<strong>di</strong>amo via la richiesta <strong>di</strong> parere in Regione. Il 14 febbraio la Regione ci<br />

<strong>di</strong>ce: “mi hai mandato tutta la documentazione sul Piano degli Interventi, però mi devi mandare anche le<br />

schede relative agli accor<strong>di</strong> pubblici-privati già attuati - cioè tutte le APP che abbiamo passato in Consiglio<br />

in precedenza -, mandami anche quelle che devo darti il parere su tutto.” Sul PI globale che abbiamo fatto in<br />

una botta sola, e tutti i PI fatti in precedenza già attivati. Insomma il <strong>Comune</strong> manda le APP già passate in<br />

Consiglio e già attivate.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Parliamo solo della APP 8, non parliamo alle altre. La APP 8 è questa, cioè accordo pubblico-privato 8, è<br />

quella in questione. La Regione scrive come parere e <strong>di</strong>ce, sulla documentazione, sulla APP 8 che avrebbe<br />

aver ricevuto il 14 febbraio <strong>di</strong>ce: “APP 8 relativo all’ambito <strong>di</strong> via Pantana e via Donizetti.<br />

41


Per tale ambito la <strong>di</strong>tta Mimosa si impegna a realizzare la cassa <strong>di</strong> espansione in destra Navisego, limitata al<br />

volume necessario per compensare gli effetti prodotti dalla futura lottizzazione, oltre agli interventi <strong>di</strong><br />

risezionamento del canale Navisego e della ferrovia, fino a via Fornase, e <strong>di</strong> adeguamento al sottopasso<br />

ferroviario”. Ma quando mai il 14 <strong>di</strong> febbraio! La variante è <strong>di</strong> adesso. Il 14 febbraio gli impegni erano<br />

tutt’altro. Che cavolo gli abbiamo mandato in Regione perché ci rispondano così. Cioè il 14 febbraio io non<br />

capisco, loro <strong>di</strong>cono: dai documenti che mi hai mandato il 14 febbraio mi <strong>di</strong>ci che la Mimosa si è impegnata<br />

a fare quello che stiamo <strong>di</strong>cendo adesso. Invece era impegnata a fare la sua cassa <strong>di</strong> 30.000 metri allora il 14<br />

febbraio, perché erano gli accor<strong>di</strong> che abbiamo fatto finora. Boh, non lo so! Quin<strong>di</strong> la Regione ci <strong>di</strong>ce che va<br />

bene, come opere idrauliche, va bene fare il sottopasso della ferrovia, anche perché erano le opere strutturali<br />

già previste. Quin<strong>di</strong>, va bene il passaggio dell’acqua sotto la ferrovia e il risezionamento del Navisego. Lo<br />

<strong>di</strong>ce infatti. Però, ripeto, è una cosa strana che <strong>di</strong>ca che il 14 febbraio Mimosa aveva già questo impegno. Il<br />

14 febbraio Mimosa non aveva questo impegno. Cioè lo stiamo parlando adesso <strong>di</strong> questo impegno.<br />

PRESIDENTE:<br />

Mi scusi, se prosegue lo devo considerare anche il secondo intervento.<br />

CONS. SCARDELLADO:<br />

Mi fermo, vado avanti dopo.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola all’Assessore De Luca.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Parlerò un po’ io, dopo passerò anche il microfono al geometra perché un po’ <strong>di</strong> peso per ciascuno, vero<br />

geometra? Intanto devo fare una premessa, che c’è un or<strong>di</strong>ne del giorno sul caso Fiorella. Perciò sarà<br />

ampiamente descritto nel momento in cui parleremo dell’or<strong>di</strong>ne del giorno, perché altrimenti facciamo<br />

confusione tra le varie cose. Quello che posso <strong>di</strong>re è che lo strumento urbanistico si può fare così come è<br />

stato fatto, è assolutamente regolare. Cioè la variante urbanistica che abbiamo fatto per noi è assolutamente<br />

regolare. Questo per <strong>di</strong>rlo a chi deve votare e dopo lo spiegheremo. Io faccio anche un caso molto semplice,<br />

banalissimo: se devo fare un ospedale e scelgo un’area agricola, non è che se quello che mi dà la terra per<br />

fare l’ospedale si oppone allo strumento urbanistico io non posso farlo. È ovvio che farò l’esproprio e vado<br />

avanti.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

No, qui stiamo parlando <strong>di</strong> variante urbanistica, dell’accordo pubblico-privato ne parliamo dopo. Lei ha<br />

parlato <strong>di</strong> variante urbanistica. Bon, okay! Allora dopo parliamo dell’altro, altrimenti facciamo confusione. Il<br />

Piano Attuativo, lo ha detto anche lei, il 75% è dei privati , basta che sia d’accordo. Qui siamo a 98,23 circa,<br />

perciò credo che ci siamo. No, perché sennò qui è già la terza volta che argomenta su questa cosa, una volta<br />

sono stato anche preso per uno che fa delle azioni <strong>di</strong>ciamo illecite, perciò comincio anche a stancarmi. Poi,<br />

per l’adozione del Piano <strong>di</strong> Lottizzazione rispetto allo strumento vigente, magari se il geometra mi conforta<br />

con le date perché si parla <strong>di</strong> incompatibile..., io adesso non ho in mano le date a memoria, perciò magari se<br />

può rispondere lei su questo secondo punto. Per quanto riguarda il terzo, i 45.000 e per quanto riguarda il<br />

problema del Genio Idraulico. Ecco, Mimosa si impegna. Mimosa si è impegnata, <strong>di</strong>mostra il suo impegno<br />

che stasera noi avvaloriamo.<br />

42


Fin d’ora si era detto: se devo avere altri impegni rispetto a quello che era stato deciso, io mi impegno a farli.<br />

Si è impegnata lei in via assolutamente univoca. Si era proposta <strong>di</strong> eseguire quelle opere che il Genio Civile<br />

riteneva <strong>di</strong> dover fare in via prioritaria, che era il risezionamento, lo sapevamo, mancavano dei sol<strong>di</strong>, non<br />

volevano, non potevano fare l’appalto ed era stato <strong>di</strong>scusso con il Sinistra Piave, con il Destra Piave in via<br />

preventiva dai tecnici che stavano facendo l’analisi idraulica e presentare il progetto, era emersa questa<br />

questione, i progettisti, pagati tra l’altro dalla Mimosa e non certamente dal <strong>Comune</strong>, si erano rivolti alla<br />

società <strong>di</strong>cendo: scusate, voi cosa avete intenzione <strong>di</strong> fare? E loro hanno sottoscritto un impegno unilaterale<br />

<strong>di</strong> cui ha preso atto il Genio Civile. Si prende atto che si possono fare queste opere al posto delle altre. I<br />

45.000 metri devono essere vincolati. Noi ne abbiamo vincolati 43, riteniamo che si possono vincolare anche<br />

i 43 rispetto ai 45 perché i 45 venivano fuori da una perimetrazione dell’area che adesso non è più<br />

congruente. 2.000 metri su 45.000 credo che non siano un problema per il Genio Civile a cui abbiamo già<br />

parlato. Dunque non è un problema riguardo al sistema idraulico <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a delle acque. Tenuto conto<br />

del risezionamento, cosa importantissima perché <strong>di</strong>venta anche bacino, questo è il problema, che il<br />

sezionamento <strong>di</strong>venta bacino, perciò riteniamo che quei 45.000 metri che adesso sono 43, sono anche<br />

esuberanti perché, ripeto, risezionando tutto quel tratto molto lungo tra via Fornase e il sottopasso, abbiamo<br />

un bacino <strong>di</strong> raccolta delle acque che è piuttosto importante e che va a scaricare quello che è il bacino che<br />

avremmo dovuto fare anche un domani sull’area a parco fluviale. Perciò avremo un parco migliore e tutto<br />

sommato un bacino che servirà l’area del Brandolini.<br />

Per quanto riguarda il punto n. 2, non so se il geometra ha ascoltato, che riguardava l’attuazione del Piano <strong>di</strong><br />

Lottizzazione del febbraio 2011, però lo strumento vigente allora, cioè la variante non era quella al Piano<br />

Urbanistico. Se vuoi rispondere su questo perché io non ricordo con precisione le date.<br />

PRESIDENTE:<br />

Vuole completare la risposta? Prego, tecnico Da Re.<br />

GEOM. DA RE:<br />

Sinceramente non ho capito la domanda. Cioè che il Piano Attuativo non è conforme alla variante<br />

urbanistica. Il Piano Urbanistico è conforme alla variante urbanistica, ha quella piccola mo<strong>di</strong>fica che è<br />

prevista per legge, sia per legge urbanistica che per articoli <strong>di</strong> norme <strong>di</strong> PAT, che con il Piano Attuativo si<br />

possono fare delle variazioni <strong>di</strong> limitate <strong>di</strong>mensioni rispetto a quello che è il Piano vigente che, <strong>di</strong>ciamo, in<br />

quel periodo si passava dal PRG/PI al PI puro praticamente. Sempre quelle fasi interlocutorie, però <strong>di</strong> fatto<br />

erano le stesse. La norma del PAT, che è lo strumento che dà le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> come sviluppare dopo gli<br />

interventi <strong>di</strong> livello inferiori, che sono i Piani Attuativi, dà la possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l’ambito e anche <strong>di</strong><br />

ridurre, se del caso, le aree previste in cessione a fronte <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> pari valore che vanno a<br />

compensare il valore. In questo caso per quei 7.000 metri, <strong>di</strong> cui solo 2.000 sono quelli che vengono tolti<br />

dalla destinazione prevista dal PAT, sono stati attuati con questo principio. Per cui la congruità urbanistica<br />

non mi sembra che non sia venuta a essere.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Pala<strong>di</strong>n.<br />

CONS. PALADIN:<br />

Grazie, signor Presidente. Intanto ringrazio l’Assessore De Luca per l’ulteriore delucidazione che ha dato.<br />

Tra parentesi volevo <strong>di</strong>re al Consigliere Scardellato: io capisco che lei magari essendo ingegnere si prenda a<br />

cuore questo tipo <strong>di</strong> temi, però quando lei parla personalmente a me mette un po’ d’ansia e penso anche a<br />

qualcun altro, perché ha questo modo <strong>di</strong> esporre così aggressivo che non permette…<br />

43


(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

No, lasci parlare chi sta parlando.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, ognuno fa le sue considerazioni, ma non può interrompere chi sta parlando. Poi nella replica lei a<br />

sua volta potrà lamentarsene.<br />

CONS. PALADIN:<br />

Questa è la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> quanto i Consiglieri della Lega considerino il Consiglio comunale sovrano.<br />

Allora, a me veniva spontanea un’altra domanda piuttosto: ma il Consorzio Piave, Basso Piave, Sinistra<br />

Piave, quel che sia, cioè non ha i sol<strong>di</strong> per risezionare il Navisego o una parte del Navisego. Quin<strong>di</strong> il<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> deve farsi carico <strong>di</strong> questo. In questo caso si fa carico, tramite un tipo <strong>di</strong> intervento che<br />

stava portando avanti, in un altro caso avrebbe dovuto sostenere da sé le spese. Mi chiedo: ma i contribuenti<br />

che pagano questi Consorzi i sol<strong>di</strong> poi dove vanno a finire se ci sono tutti questi problemi in giro e, in questo<br />

caso, ne viene sollevato uno nel nostro intervento. Poi per quanto riguarda il PAT leggevo domenica scorsa,<br />

il 20, sulla Tribuna, un intervento del nostro governatore Zaia a Conegliano, dove <strong>di</strong>ceva testualmente:<br />

“Quello che servirebbe sono i bacini <strong>di</strong> laminazione della piena dei fiumi, cioè le aree in cui la piena può<br />

espandersi, gran<strong>di</strong> laghi da riempire d’acqua a seconda del bisogno. Se ne parla dal 1970, non li vedremo<br />

certo prima dell’estate 2011”.<br />

Allora, ritornando al nostro PAT, che volevo dare l’informazione esatta, è sì stilato al n. 17 della graduatoria<br />

del Veneto, ma se lei va a vedere la data <strong>di</strong> Conferenza dei Servizi, quin<strong>di</strong> si intende che il PAT è approvato,<br />

vedrà che in classifica Regione del Veneto è il n. 13, per quanto riguarda la Provincia è il n. 4 come data <strong>di</strong><br />

adozione, ma n. 2 come data <strong>di</strong> approvazione. Quin<strong>di</strong>, quando si parlava che il PAT <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> era uno dei<br />

primi in Provincia <strong>di</strong> Treviso, perché l’ho detto anch’io questo, ce l’ha lei la tabella Consigliere Polesello, si<br />

<strong>di</strong>ceva questo. E, quin<strong>di</strong>, in questo caso ben venga questo tipo <strong>di</strong> approvazione dove an<strong>di</strong>amo a risolvere<br />

questo problema dei bacini <strong>di</strong> laminazione, andando a rispondere anche a quelle che sono le esigenze che<br />

non sono solo del nostro territorio, ma che abbiamo visto pochi giorni fa, sono <strong>di</strong> tutto il comprensorio, <strong>di</strong><br />

tutta la Provincia e anche <strong>di</strong> tutto il Veneto perché si parte da Verona e chi più ne ha più ne metta. Quin<strong>di</strong>, al<br />

<strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutto bisogna essere consapevoli che con questo tipo <strong>di</strong> interventi an<strong>di</strong>amo a risolvere delle situazioni<br />

che in altri termini non si potrebbero risolvere perché non ci sono i sol<strong>di</strong> per farle.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Parto dal <strong>di</strong>scorso fatto dall’Assessore, che ha detto che la documentazione che è stata mandata in Regione è<br />

l’impegno che ha preso adesso la <strong>di</strong>tta Mimosa. Scusate, questo qui è il parere che la Regione dà sul Piano<br />

degli Interventi, dà un parere. Quin<strong>di</strong> non è che dà un parere su quello che farai, che avrai voglia <strong>di</strong> fare e che<br />

non farai.<br />

44


E chiede apposta l’integrazione, oltre a quella degli interventi, chiede: mandami anche le schede relative<br />

degli accor<strong>di</strong> pubblici-privati già attivati. Quelle già approvate. Quin<strong>di</strong>, tu non puoi mandargli “ma guarda<br />

che faremo così”.<br />

E noi, ripeto, è un problemino che ho già risollevato oggi, se queste persone a cui oggi nel pieno <strong>di</strong>ritto<br />

decidessero <strong>di</strong> non votare questa cosa, il parere della Regione che fine fa? Cioè noi abbiamo chiesto un<br />

parere alla Regione su cose che dobbiamo ancora approvare? No, cerca <strong>di</strong> capire.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

No, no, scusa un attimo per piacere. Quando tu man<strong>di</strong> dei documenti, degli atti ufficiali alla Regione li man<strong>di</strong><br />

via come cose approvate, no come intenzioni <strong>di</strong> quello che faremo. La Regione ti dà il parere su quello che<br />

forse faremo dopo, ti <strong>di</strong>ce “parere favorevole sul Piano degli Interventi perché hai già approvato questo e<br />

questo, sennò non te lo do il parere favorevole”. E ti ha chiesto le schede. Le schede sono quelle che abbiamo<br />

approvato in Consiglio, non sono le intenzioni del futuro. Perché se non sono ancora approvate in Consiglio<br />

cosa mando documentazione alla Regione <strong>di</strong> esprimere il parere su quello che forse farò? Perché se adesso<br />

noi <strong>di</strong>cessimo <strong>di</strong> no mi ha espresso un parere su quello che non faremo? Ma insomma è proprio una presa in<br />

giro! Poi mi <strong>di</strong>te che ho i toni alterati. Ma vogliamo seguirla la logica? Ma domandate a chiunque. Cioè deve<br />

esprimere un parere, su cosa lo esprime il parere? Oltretutto poi il parere non è che l’Assessore <strong>di</strong>ce che lui<br />

ritiene che 43 vada bene. Se la Regione ha scritto nel parere comunicato che devono essere 45, non possono<br />

essere 43 perché a lui vanno bene 43. Scusi!<br />

Sul fatto che poi queste opere siano necessarie, ma per carità lo so benissimo che sono necessarie. Ma il<br />

fatto, se mi lamento perché non riesco a capire niente delle carte, perché non c’è niente che vada per il suo<br />

verso, è perché ho questi dubbi. Il primo punto, che poi l’Assessore ha detto “ne parleremo dopo”, però è un<br />

dubbio <strong>di</strong> legittimità della delibera che io continuo a porre e che a questo punto se voi invece ogni volta<br />

ridete quando io parlo e non mi date risposte, io dovrò fare un esposto per capire chi ha ragione e chi ha<br />

torto. Perché io non sono neanche sicura al cento per cento del fatto che, come stavamo <strong>di</strong>cendo prima, ci<br />

voglia veramente il cento per cento dell’adesione dei proprietari per fare la variante urbanistica, perché<br />

l’Assessore mi ha fatto un <strong>di</strong>scorso come se la variante si può fare lo stesso per fare l’ospedale. Ma certo, usi<br />

altri strumenti. Cioè la variante che segue l’accordo pubblico-privato è una cosa <strong>di</strong>versa dalla variante<br />

generale del PRG. In Consiglio me l’hanno portata <strong>di</strong>cendomi “c’è questo accordo pubblico-privato”. È una<br />

delibera unica, si chiama adozione variante parziale al PRG., accordo pubblico-privato ai sensi dell’art. 6<br />

della legge vattelappesca. Sono allegate! È una delibera unica. Approvo il piano pubblico-privato e adotto la<br />

variante <strong>di</strong> conseguenza. Ripeto, siccome io non sono sicura al cento per cento, questa cosa sicuramente non<br />

la mando avanti, ma poi voglio essere sicura e quin<strong>di</strong>… Se invece voi decidete <strong>di</strong> andare avanti io valuterò<br />

un esposto perché ci deve essere un Giu<strong>di</strong>ce che <strong>di</strong>ce come devono essere fatte le cose, perché non si<br />

facciano errori in futuro. Perché se legalmente non si può pestare sopra la testa del privato e fargli la variante<br />

sopra la testa e se non si può portare in Consiglio come io sto <strong>di</strong>cendo, un accordo senza la firma dei privati e<br />

senza <strong>di</strong>rmelo, bisogna che qualcuno lo <strong>di</strong>ca che non si può. E allora se voi non siete d’accordo bisognerà<br />

chiederlo a qualcuno che ha voce in capitolo più <strong>di</strong> noi. Magari darà ragione a voi e in futuro sapremo che le<br />

cose vanno così. Ma bisogna saperlo. Non si può andare avanti <strong>di</strong>cendo: “ io voglio 43, va ben 43”, quando<br />

c’è un parere obbligatorio da rispettare e che mi <strong>di</strong>ce che devono essere 45. Se il parere cambierà, cambierà,<br />

ma fino adesso il parere è 43 e 43 deve essere. Quin<strong>di</strong> questa non può essere approvata.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Scusa, il parere attuale che ha dato oggi la Regione è 45 e non puoi Assessore <strong>di</strong>re: “ma a me va bene 43!”<br />

Se la Regione cambierà parere se ne parlerà, ma oggi non può essere approvata una delibera dove c’è scritto<br />

che deve essere 45. Sì, insomma si è capito.<br />

45


PRESIDENTE:<br />

Passo la parola al Capogruppo Ginal<strong>di</strong>.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Solo per <strong>di</strong>re che io appunto mi sono informata, però credo che tutta la <strong>di</strong>scussione vada rinviata veramente<br />

alla mozione. Io sono arrivata alle mie considerazioni e ritengo che la delibera sia perfettamente approvabile<br />

e le spiegazioni verranno dopo.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

Secondo me è a tutto a posto. Il mio gruppo voterà con parere favorevole.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GIRALDI:<br />

No, credo che il parere possa essere anche…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Passo la parola al Capogruppo Ferri.<br />

CONS. FERRI:<br />

Volevo chiedere al Segretario: questo parere che tipo <strong>di</strong> parere è? Obbligatorio, vincolante? Tanto per<br />

vederci chiaro. Obbligatorio non vincolante, o vincolante, facoltativo? Ce lo <strong>di</strong>ce?<br />

SEGRETARIO:<br />

È una norma tecnica specifica che può essere meglio <strong>di</strong> me illustrata da Da Re. Certamente è obbligatorio.<br />

Normalmente i pareri vincolanti sono a numero chiuso. Concettualmente i pareri vincolanti sono a numero<br />

chiuso. Questo come principio. Però su questo credo che sia giusto acquisire il punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Da Re.<br />

Parere obbligatorio non necessariamente vincolante, altrimenti avrebbe detto “su parere conforme”. Se c’è<br />

una adeguata motivazione anche su un parere obbligatorio si può arrivare a una determinazione <strong>di</strong>versa. Però<br />

ci deve essere una motivazione. Se il parere è vincolante…<br />

CONS. FERRI:<br />

E già un problema è risolto. Già un dubbio <strong>di</strong> legittimità è risolto o no?<br />

46


SEGRETARIO:<br />

Normalmente la vincolatività del parere è numero chiuso.<br />

CONS. FERRI:<br />

Cioè se non è vincolante l’Amministrazione si <strong>di</strong>scosta e motiva il perché. La motivazione bisogna che sia,<br />

secondo chi approva, che sia congrua e poi caso mai…<br />

SEGRETARIO:<br />

È una normativa <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnico sul quale non avrei dubbi a chiedere conferma anche al geometra Da Re.<br />

Se mi si chiede su due pie<strong>di</strong>: a suo giu<strong>di</strong>zio il parere è obbligatorio o vincolante, devo vedere il testo della…<br />

Dico che, se non è scritto <strong>di</strong>versamente e non è una attestazione, una certificazione, ma è un parere,<br />

quand’anche fosse considerato obbligatorio non necessariamente è vincolante, perché altrimenti non sarebbe<br />

un parere. Normalmente il parere appunto dà, altrimenti sarebbe stato su parere conforme, una sorta <strong>di</strong><br />

autorizzazione sarebbe. Penso <strong>di</strong> aver risposto.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

No, mi scusi un attimo. Lei ha già svolto i suoi due interventi.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, se intende…<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Il parere della Regione Veneto … sia vincolante o meno. (Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Prego, Da Re.<br />

GEOM. DA RE:<br />

Come giustamente ha detto il Segretario, i pareri sono obbligatori. Praticamente sono due i pareri obbligatori<br />

per i Piani Urbanistici, quello dell’ULSS e quello del Genio Civile per quanto riguarda la parte idraulica. Il<br />

parere non è vincolante, certamente se ci si <strong>di</strong>scosta bisogna anche motivare e bisogna che siano delle...,<br />

perché altrimenti uno non è che possa fare quello che vuole, però a un certo momento delle mo<strong>di</strong>fiche...,<br />

oppure se ci sono delle prescrizioni ben precise sarebbe un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong>verso. Quando si <strong>di</strong>ce, è il parere, che<br />

è opportuno, è necessaria la cassa <strong>di</strong> 45.000 sono dati sempre in<strong>di</strong>cativi e non prescrittivi.<br />

47


Quin<strong>di</strong> 43 o 45.000 la percentuale è talmente minima <strong>di</strong> realizzazione. Oltretutto quando lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

compatibilità idraulica prevede che è necessaria una vasca <strong>di</strong> 30.000 metri quadrati, quin<strong>di</strong> siamo ben al <strong>di</strong><br />

sopra <strong>di</strong> quella che è la necessità. Per cui ritengo, come <strong>di</strong>ceva prima sia l’Assessore che il Segretario, che<br />

non ci sia nessuna <strong>di</strong>fformità.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Sarri.<br />

CONS. SARRI:<br />

Grazie. Visto che la collega esperta in materia non può più fare interventi, e allora integro io e vado a leggere<br />

testualmente, anche per evitare interpretazioni, testualmente quanto è scritto sul parere appunto <strong>di</strong><br />

compatibilità idraulica favorevole, o contrario. “Per quanto riguarda gli interventi proposti all’APP 8 essi<br />

sono con<strong>di</strong>visibili in linea generale.”<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SARRI:<br />

Sì, questi interventi. In riferimento all’attuazione <strong>di</strong> questo Piano, dell’APP 8, come per il precedente APP.<br />

“In fase esecutiva dovranno essere definiti, con maggior dettaglio, gli aspetti progettuali relativi alle opere<br />

idrauliche da realizzare. E prima del rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire dovrà essere richiesto il nullaosta al<br />

Consorzio <strong>di</strong> Bonifica competente in merito alle soluzioni progettuali adottate per tali interventi. Per quanto<br />

riguarda la cassa <strong>di</strong> espansione <strong>di</strong> destra Navisego che, a parere del Consorzio <strong>di</strong> Bonifica Veneto Orientale<br />

dovrebbe garantire un volume <strong>di</strong> invaso pari ad almeno 25.000 metri cubi, invece dei 2.500 proposti<br />

dall’ingegner Aprili. Si propone, per essa, una realizzazione in stralci successivi. In una prima fase potrà<br />

essere realizzato un volume <strong>di</strong> laminazione sufficiente a garantire l’invariazione idraulica della futura<br />

lottizzazione, tenuto conto che la <strong>di</strong>tta Mimosa si è già impegnata - quin<strong>di</strong> si è già impegnata -, a realizzare il<br />

risezionamento del Navisego e l’adeguamento del sottopasso ferroviario. Successivamente questa<br />

Amministrazione comunale, <strong>di</strong> intesa con il Consorzio <strong>di</strong> Bonifica, provvederà, se necessario, ad ampliare<br />

con interventi ulteriori la volumetria <strong>di</strong>sponibile per la laminazione fin da subito. Però tutta l’area <strong>di</strong> 45.000<br />

metri quadri deve essere resa <strong>di</strong>sponibile per tale intervento strutturale e vincolata a tale scopo”. Deve essere.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SARRI:<br />

Sì, deve essere vincolata perché comunque deve avere un invaso <strong>di</strong> 25.000 metri cubi.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Sì, non è che deve avere.<br />

CONS. SARRI:<br />

Sì, okay. Però deve andare a coprire l’invaso <strong>di</strong> quella portata, e non <strong>di</strong> 2.500 come…<br />

48


PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Rebecca.<br />

CONS. REBECCA:<br />

Sì, grazie. Ho ascoltato con attenzione la lettura del parere della Regione, premesso che non sono un<br />

amministrativista e premesso dunque che io aderisco, certamente per la maggiore competenza in materia, ai<br />

pareri tecnici finora ascoltati dal Segretario e dal Responsabile <strong>di</strong> Servizio, osservo che il verbo “deve” che<br />

ha letto il Consigliere Sarri e che è contenuto in questo parere, non cambia <strong>di</strong> una virgola la natura del<br />

parere. E ho appreso che questo parere per natura, per sua natura, a prescindere dal suo contenuto, cioè a<br />

prescindere da quello che <strong>di</strong>ce, è un parere obbligatorio, cioè deve essere necessariamente richiesto e quin<strong>di</strong><br />

necessariamente reso, ma non è vincolante nel suo contenuto. Ergo…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. REBECCA:<br />

Questo è quello che ho capito.<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

PRESIDENTE:<br />

No, no, lei ha già svolto i suoi interventi. La parola al Capogruppo Ferri.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Forse interessa ai Consiglieri! (Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Ferri.<br />

CONS. FERRI:<br />

Dice il Consigliere Rebecca: “se il parere non è vincolante noi an<strong>di</strong>amo tranquilli”. Giusto? Allora è<br />

semplice vedere se è vincolante, perché come ha detto il Segretario il numero chiuso significa “testuale”. Si<br />

va a vedere un attimo la norma <strong>di</strong> legge e lo si vede. Però normalmente i pareri tecnici, proprio perché non<br />

hanno <strong>di</strong>screzionalità, hanno <strong>di</strong>screzionalità limitata, sono vincolanti. Però an<strong>di</strong>amo a vedere la norma <strong>di</strong><br />

legge.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene. Metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 8 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 14<br />

Contrari: n. 4 (Sarri , Scardellato, Polesello, Ferri)<br />

49


Astenuti: nessuno<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Freschi)<br />

Stante l’urgenza metto in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera appena approvata.<br />

Favorevoli: n. 15<br />

Contrari: n. 4 (Sarri , Scardellato, Polesello, Ferri)<br />

Astenuti: nessuno<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 2 (Tessarolo, Perissinotto)<br />

PUNTO 9° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «APPROVAZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE –<br />

CONTRODEDUZIONE ALLE OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE PIANO DI RECUPERO DI<br />

INIZIATIVA PUBBLICA INERENTE L’AREA DENOMINATA “PIAZZALE DELLA<br />

VITTORIA”»<br />

(Omissis deliberazione n. 23)<br />

PRESIDENTE:<br />

Illustra l’Assessore De Luca.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Grazie, Presidente. Allora, parliamo adesso <strong>di</strong> un accordo che da quasi cinque anni ci sto lavorando per<br />

portarlo a compimento. Non è riuscito al cento per cento perché questo accordo del Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

doveva comportare anche la realizzazione della ristrutturazione del Piazzale della Vittoria, però è rimasto<br />

talmente in forse l’accordo relativo che, per aver certezza <strong>di</strong> riuscire a portare a termine quell’importante<br />

intervento <strong>di</strong> ristrutturazione del Piazzale della Vittoria, che grida vendetta ormai da parecchi anni, perché è<br />

una situazione indecorosa, abbiamo colto l’occasione e l’abbiamo portato in Consiglio comunale con<br />

l’accordo Cama su via Postumia, verso Ponte <strong>di</strong> Piave. In quella occasione abbiamo avuto l’opportunità <strong>di</strong><br />

un’operazione economica che aveva un valore equivalente all’intervento del Piazzale Vittoria e l’abbiamo<br />

concluso nell’incertezza, ripeto nell’incertezza, <strong>di</strong> poter concludere questo accordo <strong>di</strong> pianificazione.<br />

Abbiamo concluso proprio nel filo <strong>di</strong> lana, perché ad<strong>di</strong>rittura è stato spostato a questo Consiglio comunale<br />

previsto per ieri sera, proprio per poter concludere con i privati questo Piano <strong>di</strong> Recupero e relativo accordo<br />

<strong>di</strong> pianificazione. Ecco, tanto per dare un quadro, cinque anni <strong>di</strong> lavoro, purtroppo ricordo che è morto da<br />

poco tempo anche uno dei professionisti impegnati proprio in questa attività e dopo cinque anni siamo<br />

riusciti a concluderlo sul fino <strong>di</strong> lana.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un SUOP 1.4 previsto ancora, se vi ricordate quando abbiamo <strong>di</strong>scusso il PAT abbiamo detto le<br />

schede non le tocchiamo, verranno ri<strong>di</strong>scusse <strong>di</strong> volta in volta se saranno attivate, e comunque nel PI. Ecco,<br />

questa è una <strong>di</strong> quelle schede, la SUOP 1.4 del PI che conteneva in sé l’obbligo della perequazione. Queste<br />

<strong>di</strong>tte hanno presentato il Piano <strong>di</strong> Recupero finalizzato alla riqualificazione dell’area, che è quella del<br />

Piazzale Vittoria, ricordate Bar Vittoria, che è una parte del Piano <strong>di</strong> Recupero che per il momento non viene<br />

attivato in quanto i proprietari non sono interessati, poi l’altra parte successiva, fino all’incrocio con via<br />

Montello. È un’area molto importante, nel centro della città che ha bisogno <strong>di</strong> essere ristrutturata quanto<br />

prima per dar decoro al contesto. La proposta però è relativa all’intero ambito. L’intervento prevede sia la<br />

prima parte, cioè <strong>di</strong>rei <strong>di</strong> Boz e una porzione <strong>di</strong> proprietà comunale, la quale però si integra con la seconda<br />

parte dell’intervento, che è la prima che si attiverà, che è quella che riguarda le <strong>di</strong>tte Buso Rosalia e<br />

Immobiliare Campiello Spa.. Però lo stu<strong>di</strong>o è stato complessivo. Noi vogliamo sempre uno stu<strong>di</strong>o<br />

complessivo, poi l’attuazione può essere anche per parti. Questo è un caso classico, c’è lo stu<strong>di</strong>o complessivo<br />

del comparto, ma poi parte solo il privato, questi due privati che sono Immobiliare Campiello e il Buso.<br />

50


Mentre la parte che riguarda il Boz e che è vicina all’incrocio, quella c’è già <strong>di</strong>ciamo la composizione<br />

volumetrica e la posizione del fabbricato, ma la sua ottimizzazione e il suo contesto architettonico verrà<br />

definito nel momento in cui il privato si attiverà. Però essendo che il volume nel suo contesto rimane quello<br />

che è, non c’è neanche perequazione relativa a quel privato. Ecco perché siamo riusciti a concludere anche<br />

questo intervento.<br />

Le cubature della superficie territoriale sono - è la scheda urbanistica - 3.400 metri quadri, il volume per<br />

l’unità che attiviamo sono 6.400 metri cubi. Per l’attività invece, la parte che riguarda il Bar Vittoria sono<br />

1.800, che è il volume esistente. Poi ci sono le monetizzazioni del parcheggio essendo che lì non c’è<br />

necessità <strong>di</strong> far parcheggio in quanto siamo nei pressi dell’ambito Vittoria, dunque il parcheggio sarà<br />

monetizzato. Ci sono delle prescrizioni per quanto riguarda il Piano <strong>di</strong> Recupero, che è stato sia valutato<br />

favorevolmente dalla Commissione E<strong>di</strong>lizia, ma ci sono anche delle prescrizioni. Da una parte, <strong>di</strong>ce la<br />

Commissione E<strong>di</strong>lizia, che venga aumentato il fronte del fabbricato B verso la piazza, del fabbricato B sia<br />

aumentato il fronte, creando in tal modo una cortina urbana. Questo Piano <strong>di</strong> Recupero prevede i portici<br />

classici per <strong>Oderzo</strong>, una salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 50 centimetri, che è prevista anche come prescrizione della<br />

Commissione. Infatti, chiede la Commissione:” siano arretrati i fabbricati rispetto alla nuova strada da<br />

realizzarsi nell’area del piazzale, lasciando un marciapiede oltre il portico <strong>di</strong> progetto <strong>di</strong> circa 50 centimetri<br />

per salvaguardare il portico stesso, i pilastri, perché altrimenti il movimento delle macchine dal parcheggio,<br />

la strada che è una strada <strong>di</strong> passaggio contenuta, potrebbe arrecare danno a questi fabbricati. Il terzo punto è<br />

che sia prolungato il marciapiede lungo via Montello sino al limite <strong>di</strong> proprietà.”<br />

Poi c’è stata un’osservazione da parte dei proponenti, perché si era chiesto che ci fosse un unico ingresso<br />

dalla parte <strong>di</strong> via Montello e fosse chiuso l’ingresso dalla parte principale, dalla strada per creare meno<br />

confusione <strong>di</strong> movimentazione e pericolo per l’uscita dei mezzi. Però data la conformazione dei fabbricati e<br />

delle singole proprietà si sarebbe creato un danno su quella <strong>di</strong> via Montello. E dunque è stata accettata<br />

parzialmente l’osservazione della <strong>di</strong>tta Campiello e Buso, che <strong>di</strong>ce: “non è attuabile la realizzazione per i<br />

lotti A e B <strong>di</strong> un unico accesso carrabile”, ma hanno dato soluzione togliendo un accesso dalla via principale,<br />

restringendo e facendolo rientrare (penso che Da Re con la freccetta stia valutando). È rientrato sulla zona<br />

grigia e non è tutto aperto, ma c’è un muro che lo <strong>di</strong>vide a metà. L’ingresso è unico, poi si <strong>di</strong>vide per il<br />

fabbricato A e per il fabbricato B e soprattutto è arretrato in maniera che la macchina entri nella proprietà<br />

<strong>di</strong>rettamente, senza fermarsi in strada e poi si <strong>di</strong>stribuisca. Poi lo schema <strong>di</strong> accordo pubblico-privato, qui<br />

siamo alla seconda parte, sottoscritto preliminarmente dalle due <strong>di</strong>tte, prevede queste opere. Ve<strong>di</strong>amo un po’<br />

lo skyline dei fabbricati. Vedete che sul fronte del piazzale c’è questa cortina, c’è la prima parte <strong>di</strong> immobili<br />

che sono delle case tipo moderno e poi una parte del secondo immobile della stessa tipologia, un po’<br />

arretrato e infine l’e<strong>di</strong>ficio che conteneva la Pizzeria Vittoria, che rimane per il momento nella situazione<br />

attuale. Però nel contesto, quando verrà mo<strong>di</strong>ficato anche quello, c’è già la soluzione planivolumetrica che<br />

prevede un piccolo arretramento in modo <strong>di</strong> migliorare l’incrocio e soprattutto l’impatto sulla piccola<br />

rotatoria su via Mazzini.<br />

Qui ve<strong>di</strong>amo quello che è stato detto, purtroppo è l’unico accesso. Qui sono in<strong>di</strong>cati i portici, mentre l’altra<br />

entra su via Montello per una parte. Vedete la situazione invece <strong>di</strong> quella che sarà la soluzione per il primo<br />

e<strong>di</strong>ficio staccato, ma leggermente rientrato rispetto alla situazione attuale, anche quello con i portici in<br />

maniera <strong>di</strong> dare un percorso complessivo e anche un confronto con l’e<strong>di</strong>ficio che sta dalla parte opposta.<br />

Mentre lo schema <strong>di</strong> accordo prevede tre opere sostanziali. Tre opere sostanziali che sono, una, la rotatoria<br />

per sostituire l’incrocio <strong>di</strong> Rustignè. Rustignè ha un incrocio, il grosso problema è il passaggio tra Rustignè e<br />

Faè e dunque dovremo dare soluzione, ormai anche lì è una rotatoria che dà la possibilità <strong>di</strong> rallentare sempre<br />

le macchine, perciò il passaggio con la corsia centrale in sicurezza per chi passa da una parte all’altra della<br />

strada. Stesso problema che ritroviamo anche a Camino, per la strada che va al cimitero, ma lì ancora una<br />

soluzione non siamo riusciti a trovarla. Poi una pista ciclabile che parta da lì e che vada a continuare, a<br />

raggiungere la parte in via Fornase II Tronco, cioè che ti congiunge a <strong>Oderzo</strong> lungo la Postumia. Perciò<br />

rotatoria, completamento della pista ciclabile attualmente interrotta per raggiungere Rustignè da <strong>Oderzo</strong><br />

lungo la Postumia. E poi una sistemazione del marciapiede dall’incrocio alla chiesa <strong>di</strong> Rustignè. Quel tratto<br />

<strong>di</strong> strada rettilineo manca <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> marciapiede che va sistemato e migliorato. E poi anche parte <strong>di</strong><br />

arredo urbano. L’importo totale della perequazione sono 454.819 euro, definiti dall’accordo. L’accordo è<br />

stato firmato proprio negli ultimi giorni, è del 22 <strong>marzo</strong>. Pensando che le delibere devono uscire cinque<br />

giorni prima, fate un po’ i conti. Io avrei completato e sono a vostra <strong>di</strong>sposizione per ulteriori chiarimenti.<br />

51


PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Freschi.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Come peraltro ho detto anche ieri sera, siccome a questo Piano io ho dato sempre una grande attenzione, ma<br />

non tanto perché mi interessassero i palazzi che si costruiscono e altre cose, anche se sono importanti perché<br />

quella è un’area centralissima, è un’area <strong>di</strong> degrado da troppi anni, ma per me il problema più importante era<br />

anche la ristrutturazione e il rifacimento, poi <strong>di</strong> fatto, dell’area dell’ex Foro Boario, che una volta era un’area<br />

molto <strong>di</strong>gnitosa, con il suo bel pavé, il porfido e che negli ultimi cinque anni è arrivata a un livello <strong>di</strong><br />

degrado tra rotture e continue manutenzioni, fatte <strong>di</strong> “tacconi” con l’asfalto. C’è la cementificazione dei<br />

marciapie<strong>di</strong> che erano piastrellati e anche il Foro Boario ha avuto questa grande idea manutentiva. Siamo<br />

passati dalla pietra dura all’asfalto, tutte macchie nere dappertutto, dove ci sono le macchie o sennò proprio<br />

non c’è niente.<br />

E, quin<strong>di</strong>, ero molto più impegnato sulla questione <strong>di</strong> vedere se c’era la possibilità <strong>di</strong> sistemare quest’area,<br />

tenuto conto che le perequazioni andrebbero fatte nel luogo in cui viene fatto l’intervento, per due motivi<br />

molto importanti. Il primo è perché ne beneficia sia la città, i citta<strong>di</strong>ni che usufruiscono <strong>di</strong> questo importante<br />

spazio, il secondo perché anche quei privati citta<strong>di</strong>ni o aziende che intervengono in queste costruzioni,<br />

vedrebbero con favore ed anche a loro <strong>di</strong>retto compen<strong>di</strong>o, una sistemazione coerente <strong>di</strong> questo piazzale.<br />

Siccome non abbiamo ancora capito, ma credo che nessuno lo sappia se poi la <strong>di</strong>tta Cestaro interverrà a<br />

costruire il supermercato quasi a Rustignè e quin<strong>di</strong> tutte queste opere guardo caso vanno a Rustignè. Bastava<br />

scambiare i proprietari e probabilmente le cose sarebbero andate meglio, anche perché mi sembra che la cifra<br />

a <strong>di</strong>sposizione sia sempre quella. Cioè l’unica cosa che non capisco è se poi an<strong>di</strong>amo a fare interventi con<br />

mattonelle in cemento in quell’area, an<strong>di</strong>amo a degradare ancora.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

An<strong>di</strong>amo a…?<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Degradare, perché se dal porfido passiamo al cemento non ci sono paragoni.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

No, non è inerente all’oggetto <strong>di</strong> cui stiamo <strong>di</strong>scutendo.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Siccome che il Vice Sindaco è molto attento, io per votare questo Piano vorrei capire davanti cosa mettiamo.<br />

Perché i palazzi stanno bene se c’è…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

52


CONS. FRESCHI:<br />

Il signor Vice Sindaco <strong>di</strong>ca quello che vuole, il problema è che i palazzi - tutta questa coreografia attorno -<br />

hanno una loro logica se anche il piazzale antistante è fatto in una determinata maniera perché il voto è fatto<br />

anche e soprattutto per alcune cose, per lo stile, per le opere che ci stanno attorno uno vota bene o no, oltre<br />

che per i metri cubi e altre cose, che per fortuna ci sono leggi e regolamenti che decidono.<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, va bene. Ho capito, abbiamo già approvato.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

E quin<strong>di</strong>, siccome quando abbiamo <strong>di</strong>scusso la precedente volta <strong>di</strong> questo piazzale, nessuno mi ha detto in<br />

che cosa verrà fatto e dunque nessuno può capire, dal punto <strong>di</strong> vista perequativo, qual è il problema per cui<br />

questi non devono fare questo, visto che i sol<strong>di</strong> sono gli stessi e gli altri non dovrebbero farlo perché, se per<br />

caso, come è molto probabile, il mercato a San Vincenzo non si fa, facciamo…<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, va bene, ho capito la sua questione, magari dopo l’Assessore se vuole le risponde, visto che è un<br />

argomento <strong>di</strong> cui abbiamo già <strong>di</strong>scusso e approvato.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

E allora non le piace l’argomento?<br />

PRESIDENTE:<br />

No.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Ho capito, allora cambiamo argomento.<br />

PRESIDENTE:<br />

Scegliamo un argomento a caso, quello della delibera <strong>di</strong> cui al n. 9.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Dunque, intanto vorrei capire perché ci abbiamo messo tre anni e i motivi del <strong>di</strong>ssenso che c’erano e capire<br />

tutte le fasi della contrattazione <strong>di</strong> questo Piano dal primo giorno all’ultimo. Vorrei che l’Assessore, che ha<br />

seguito tutta questa cosa per mesi e per anni, adesso mi spieghi perché fino a un mese fa non c’era l’accordo,<br />

fino a due mesi fa non c’era, fino a tre non c’era. Cosa è cambiato? Allora, anche noi capiremmo perché<br />

questa sera dobbiamo votare, e perché no! Partiamo da questo punto?! Siccome io non so, perché prima non<br />

si poteva e adesso si può e le cose erano sempre così perché io le ho sempre viste così, compresi i sol<strong>di</strong> erano<br />

così dalle mie “Ra<strong>di</strong>o Scarpa” che mi davano le notizie.<br />

53


E qui invece non possiamo sapere perché sei mesi fa non potevamo fare questo accordo, abbiamo accelerato<br />

per fare il supermercato a San Vincenzo per poi inventarne un altro a Piavon contestualmente e via<br />

<strong>di</strong>scorrendo. Queste sono le questioni per cui poi uno può <strong>di</strong>re che la perequazione è giusta, corretta o non è<br />

corretta o non è giusta. Io l’ho detto prima che quest’opera mi va bene perché all’interno <strong>di</strong> quest’opera c’era<br />

la sistemazione <strong>di</strong> un’opera pubblica importante, che è il Foro Boario, che è una cosa <strong>di</strong>sastrosa da anni.<br />

Adesso facciamo questo e un mese fa abbiamo approvato la sistemazione del Foro, ma non sappiamo come.<br />

Nessuno. Voi sapete qualcosa del Foro? E allora che perequazione abbiamo approvato?<br />

Cosa abbiamo approvato se non sappiamo con che materiali, con cosa lo fanno. Che costi hanno. Perché?<br />

Perché poi la questione <strong>di</strong> prima che vi ho detto che quelli che arriveranno dopo <strong>di</strong> noi, <strong>di</strong> me sicuramente,<br />

guarderanno quando approveranno i primi Piani sulle perequazioni, sulle cose se è meglio o non è meglio<br />

mettere qualche paletto. Perché le leggi sono giuste, opportune, facciamole partire e poi si controllano.<br />

Difatti noi ci siamo astenuti sul regolamento <strong>di</strong> prima, perché poi speriamo sempre che il buon senso, almeno<br />

nella nostra città quasi sempre ha avuto il sopravvento su interessi poco gentili… E, quin<strong>di</strong>, su questa<br />

questione può darsi che sia una mia fissazione quest’area, però io la vedo così. E vedo che questi<br />

impren<strong>di</strong>tori hanno grande vantaggio a mettere a posto il Foro Boario in maniera corretta. Altri che fanno il<br />

supermercato a Rustignè hanno altri problemi. Quelli che fanno le piste ciclabili, le rotonde per i loro<br />

supermercati, ecc. ecc. Quin<strong>di</strong>, non capisco perché non si possano scambiare i ruoli, che poi i sol<strong>di</strong> sono gli<br />

stessi e far sì che questi facciano l’intervento lì davanti alle loro case. Vi ringrazio.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Ginal<strong>di</strong>.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Dico se la Commissione serve a <strong>di</strong>scutere, ho sentito gli stessi interventi identici <strong>di</strong> ieri sera. E quin<strong>di</strong> mi<br />

sembrava già superato tutto, la spiegazione delle date, l’accordo è stato presentato solo adesso. Le abbiamo<br />

lette anche nel testo della delibera, non so mi sembra veramente un po’ pesante ripetere gli stessi argomenti<br />

ai quali già è stata data risposta.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

È stata data già risposta … (Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

No, ma ieri sera ti è stata data e ti è stata richiamata la lettura della proposta <strong>di</strong> delibera.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, ma lasciamo parlare, dai!<br />

CONS. GINALDI:<br />

Comunque noi esprimeremo voto favorevole.<br />

PRESIDENTE:<br />

54


Allora metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 9 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 7 (Freschi, Campigotto, Luzzu, Sarri, Scardellato, Ferri, Polesello)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 2 (Tessarolo, Perissinotto)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera appena approvata.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: nessuno<br />

Astenuti: n. 7 (Freschi, Campigotto, Luzzu, Sarri, Scardellato, Ferri, Polesello)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 2 (Tessarolo, Perissinotto)<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Ferri.<br />

CONS. FERRI:<br />

Volevo comunicare che io questa sera non ho intenzione, a mezzanotte o l’una, <strong>di</strong> trattare la mozione che ho<br />

presentato. Quin<strong>di</strong>, la ritiro questa sera e la ripresenterò. Nelle precedenti Amministrazioni non è mai<br />

successo questo, cioè che sistematicamente mozioni, or<strong>di</strong>ni del giorno e interpellanze fossero trattati agli<br />

ultimi punti del giorno. Capitava, però a volte venivano trattati nel mezzo, oppure all’inizio. Questa sera<br />

c’erano una mozione un or<strong>di</strong>ne del giorno, potevano essere trattati prima, per esempio, del ricevimento dei<br />

centenari. È sempre così, si dà la precedenza alle premiazioni, cioè alla campagna elettorale, piuttosto che a<br />

questioni che possono essere un po’ più importanti rispetto a mangiare la torta. Quin<strong>di</strong>, se la prossima volta<br />

sarà l’ultimo Consiglio comunale, almeno all’ultimo Consiglio comunale cerchiamo <strong>di</strong> invertire la rotta e <strong>di</strong><br />

mettere all’or<strong>di</strong>ne del giorno mozioni e interpellanze. Magari io inviterei anche i Consiglieri della Lega a<br />

fare come sto facendo io, in maniera tale che ci sia anche un po’ <strong>di</strong> pubblico che sente non solo le lo<strong>di</strong><br />

sperticate a questa Amministrazione, ma anche qualche critica che a volte può essere salutare.<br />

PRESIDENTE:<br />

Quin<strong>di</strong> io ho interpretato, lei ritira il punto <strong>di</strong> cui al n. 11. Va bene. Quin<strong>di</strong> non si tratterà questo punto questa<br />

sera, il punto n. 11. Il Segretario giustamente voleva esprimere un chiarimento.<br />

SEGRETARIO:<br />

Il periodo bianco ovviamente riguarda quelle delibere che non siano urgenti. Cosa si intende per urgenti? Nel<br />

corpo della delibera dovrà essere esplicitato. Quin<strong>di</strong>, è un atto <strong>di</strong>screzionale considerarla o meno la delibera<br />

come urgente, però va motivato <strong>di</strong> volta in volta.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Poi lo valuterà il Presidente se…<br />

SEGRETARIO:<br />

No, no, no, se l’assumerà il Consiglio la responsabilità.<br />

55


CONS. FERRI:<br />

Scusa Presidente, io non ho capito la risposta del Segretario. Cioè l’urgenza nell’or<strong>di</strong>ne del giorno? Sì, ma<br />

voglio sapere che urgenza ha la presentazione o il ricevimento dei centenari.<br />

SEGRETARIO:<br />

Sto parlando delle urgenze del giorno 31 in poi, non del giorno <strong>29</strong>, avvocato.<br />

CONS. FERRI:<br />

Infatti non capivo..<br />

SEGRETARIO:<br />

Sto parlando del prossimo Consiglio, che si presuppone…<br />

CONS. FERRI:<br />

Va bene.<br />

SEGRETARIO:<br />

Che si presuppone ricadere nel periodo bianco. Si possono fare solo atti urgenti.<br />

CONS. FERRI:<br />

Speriamo che non ci siano ricevimenti la prossima volta.<br />

SEGRETARIO:<br />

Io <strong>di</strong> questo non rispondo. L’ingegnere mi ha fatto una domanda, il Consigliere Scardellato mi ha fatto una<br />

domanda e io ho risposto che, nel testo della delibera, dovrà essere scritto questo. Per cui effettivamente chi<br />

presenta la proposta <strong>di</strong> delibera dovrà motivarla e il Presidente, sulla base <strong>di</strong> quella motivazione, procederà o<br />

meno all’inclusione del punto all’or<strong>di</strong>ne del giorno. Però deve trattarsi <strong>di</strong> una effettiva urgenza.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, allora abbiamo il punto n. 10.<br />

PUNTO 10° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «APPROVAZIONE VARIANTE N. 3 AL PIANO<br />

URBANISTICO ATTUATIVO RESIDENZIALE – COMPARTO C2.2/11-C1.2/13 DENOMINATO<br />

MIXER»<br />

(Omissis deliberazione n. 24)<br />

56


PRESIDENTE:<br />

La parola all’Assessore De Luca.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Grazie, Presidente. Qui questa sera parliamo <strong>di</strong> tutte le delibere che riguardano ambiti con vasche <strong>di</strong><br />

laminazione, parchi fluviali. Questa è una delibera che ormai abbiamo visto parecchie volte in Consiglio<br />

comunale. Partirei dalla precedente amministrazione 20 febbraio 2006 ad alcune altre volte con noi.<br />

Se magari incominciamo a far vedere qualcosa, il Piano Mixer è un Piano che abbiamo preso in mano anche<br />

questo tra i primi atti del mio Assessorato, che hanno riguardato il tema idraulico <strong>di</strong> quella zona. Abbiamo<br />

preso quello che c’era, cioè il fatto <strong>di</strong> dover fare… Faccio una piccola cronistoria proprio abbastanza breve,<br />

ma credo significativa per <strong>di</strong>re: questo è un <strong>di</strong>ritto acquisito, ha una volumetria che <strong>di</strong>scende dagli accor<strong>di</strong><br />

relativi al PRUSST, 181 PRUSST dello spostamento delle attività nelle zone a PRUSST, ai quali venivano<br />

riconosciuti dei cre<strong>di</strong>ti, delle trasformazioni e<strong>di</strong>lizie. Questo era stato fatto ancora nel 2006, naturalmente<br />

dalle precedenti amministrazioni. Abbiamo trovato questa convenzione urbanistica, che è del 19.05.2006,<br />

riportato anche nella delibera, cioè pochi giorni prima delle elezioni, ma ormai queste sono cose già dette<br />

molte volte, e abbiamo cercato <strong>di</strong> rivederla traendone dei vantaggi, per noi vantaggi importanti, che erano<br />

vantaggi che riguardavano la salvaguar<strong>di</strong>a dagli allagamenti <strong>di</strong> tutta la sinistra al Monticano, perché lì<br />

scorrono le acque che partono da Camino, zona industriale <strong>di</strong> Camino, via Padova, ecc., giù, canale <strong>di</strong> scolo,<br />

fino all’idrovora Paludei, in modo <strong>di</strong> risolvere definitivamente il problema.<br />

Abbiamo avuto un rapporto costante, continuo e approfon<strong>di</strong>to con i soci <strong>di</strong> questa società, che abbiamo<br />

trovato anche partecipativi, <strong>di</strong>sponibili al colloquio, <strong>di</strong>sponibili alle nostre richieste che erano quelle <strong>di</strong> fare,<br />

lo ripeto, un intervento ecocompatibile. Avevamo fatto anche all’epoca una grossa Conferenza qui sulle<br />

ecocompatibilità, avevamo stu<strong>di</strong>ato la mo<strong>di</strong>fica al regolamento per quanto riguarda l’ecosostenibilità in<br />

e<strong>di</strong>lizia e gli abbiamo chiesto <strong>di</strong> fare un intervento, mo<strong>di</strong>ficare quello che c’era per creare un qualcosa che<br />

fosse ecosostenibile, perciò apertura nei due lati degli e<strong>di</strong>fici, perciò e<strong>di</strong>fici più fini e alti magari e risolvere il<br />

problema dei Paludei. E dunque avevamo previsto alcune opere che erano queste: il risezionamento<br />

dell’ultimo tratto <strong>di</strong> canale, uno sfogo in caso <strong>di</strong> blocco idrovora delle acque che potrebbero essere<br />

continuate a scendere verso i Paludei, perciò un canale che è quello celeste credo - eccolo là -, quel canale<br />

celeste che dà il troppo pieno in caso <strong>di</strong> blocco <strong>di</strong> idrovora o per esempio nel caso come in questo periodo<br />

che l’idrovora non ha funzionato per motivi strani, questo mi consentirà un domani da troppo pieno, cioè<br />

sfogare tutte le acque che si riversano nella zona in fondo.<br />

Già nel 2006 era stato previsto un mandracchio, ma il mandracchio serve soltanto per dare acqua all’idrovora<br />

perché se sono idrovore abbastanza potenti come quelle che sono previste, cioè mi pare due idrovore da<br />

1.500 litri al secondo, è chiaro che hanno bisogno <strong>di</strong> un bacino <strong>di</strong> accumulo perché se è troppo piccolo lo<br />

svuotano e l’idrovora tira dentro aria. Perciò c’è questo mandracchio, c’è lo spostamento del canale e c’è<br />

tutta l’area verde verso il Monticano. Poi in uno dei vari passaggi vedendo che il Consorzio <strong>di</strong> Bonifica...,<br />

c’era quell’accordo Consorzio <strong>di</strong> Bonifica, Regione Veneto e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> per risolvere, attraverso un<br />

risezionamento, vari lavori a monte della Postumia e anche per l’idrovora, però si doveva spostare l’idrovora.<br />

Questo appalto aveva un valore completo <strong>di</strong> 1.200.000 euro, 600.000 dovrebbe metterli la Regione, 600.000<br />

li mettiamo noi e però il conteggio complessivo dell’appalto veniva 1 milione 4 e qualcosa. Abbiamo anche<br />

lì trovato un accordo con la società Mixer perché, a fronte <strong>di</strong> alcuni benefici che davamo, loro mettevano a<br />

<strong>di</strong>sposizione anche questi 200.000 euro che passavano a noi e dopo noi davamo al Consorzio, in modo <strong>di</strong><br />

fare un lavoro complessivo. Si trattava più o meno dei sol<strong>di</strong> che servivano per il nuovo e<strong>di</strong>ficio che ospitava<br />

le idrovore. Idrovore che vanno montate, vanno sostanzialmente costruite in loco, perciò anche l’e<strong>di</strong>ficio<br />

tutto il calcestruzzo deve essere ben piantato sul terreno perché le idrovore hanno uno sforzo piuttosto<br />

notevole quando pompano. Tutti questi passaggi sono nelle varianti urbanistiche, con tutto l’e<strong>di</strong>ficato che<br />

abbiamo visto più volte. Quella è la zona <strong>di</strong> intervento. L’Ufficio ha sempre inviato, <strong>di</strong> volta in volta, la<br />

documentazione dei Piani Urbanistici ai Beni Ambientali, la quale fino a poco tempo fa, fino a qualche mese<br />

fa aveva l’uso <strong>di</strong> far passare i 60 giorni per dare il silenzio/assenso. Perciò venivano tutte approvate con il<br />

silenzio queste varianti urbanistiche e i Piani Attuativi.<br />

57


Il problema è che con l’inizio, Piano Attuativo definitivo vengono inviati i primi progetti e<strong>di</strong>lizi, il primo<br />

stralcio, quello che riguarda la parte verso via Donizetti, la piazza, la Sovrintendenza ha cambiato usi e<br />

costumi, perché c’è anche una nuova mo<strong>di</strong>fica dei Regolamenti e sta esaminando in questo periodo tutti i<br />

progetti, non c’è più il silenzio/assenso, boccia questo progetto. Boccia questo progetto e interpellata: “ma<br />

come, se non avete mai detto niente perciò sono stati considerati sempre approvati, come mai adesso…?” E lì<br />

è nata tutta una questione. Nella sostanza, ed è l’oggetto sostanziale <strong>di</strong> questa delibera, noi avevamo<br />

prescritto..., il Consiglio comunale aveva votato una delibera in cui si prescriveva che davanti, verso il fiume,<br />

la linea degli e<strong>di</strong>fici verso il fiume fosse più alta e quella degli e<strong>di</strong>fici verso la Postumia fosse più bassa,<br />

perché ci sembrava che la cortina fatta dal Monticano dovesse ridurre un po’ l’impatto. E poi invece l’alta,<br />

con visione verso le montagne dovesse essere posta in quel modo. Niente <strong>di</strong> più falso. Ognuno<br />

evidentemente su queste cose la può pensare e può <strong>di</strong>re che il suo parere è quello giusto, in effetti il parere<br />

più giusto naturalmente è deputato a dare i pareri, in questo caso la Sovrintendenza che…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

È vincolante, in questo caso sono molto vincolanti. E’ uno dei due pareri vincolanti. Sono vincolanti perché<br />

se non ti danno il permesso non possiamo lasciare costruire. È molto semplice.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Scusa, dopo fai le domande. A questo punto la società ci ha chiesto <strong>di</strong> riproporre il Piano sostanzialmente<br />

trasferendo le due altezze, la più alta, che era verso il Monticano, dalla parte invece sul lato Postumia e<br />

quella che era prevista sul lato Postumia portare all’interno. La Commissione Urbanistica ha già esaminato<br />

questi progetti e ha dato delle prescrizioni. Mi sembra che sia ritornata la fascia <strong>di</strong> rispetto sulla Postumia,<br />

riportata una fascia <strong>di</strong> verde <strong>di</strong> rispetto sulla Postumia. E questa è una parte della delibera. Sostanzialmente è<br />

quella che andremo a deliberare.<br />

C’è un altro tema, quando cominciano le <strong>di</strong>sgrazie non finiscono più. L’ultima <strong>di</strong>sgrazia in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo è<br />

che dopo le ultime alluvioni, non nostre, quelle <strong>di</strong> novembre, il Consiglio dei Ministri ha ripristinato il PAIL.<br />

Il PAIL è una storia <strong>di</strong> cui ne abbiamo parlato anche qua nel 2006, che è quel Piano <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

idrogeologica che è stato stu<strong>di</strong>ato dall’Autorità <strong>di</strong> Bacino. Il PAIL del Livenza che era decaduto nel 2007<br />

perché dopo tre anni dall’adozione se non viene approvato decadeva. Era decaduto. Tra l’altro questa società,<br />

per poter operare in quell’area, essendo adottato il PAIL a suo tempo, nel 2003/2004 aveva dovuto fare<br />

lavori pari a un valore economico <strong>di</strong> 800.000 euro per innalzare la parte <strong>di</strong> argine dal Ponte della Postumia<br />

fino al depuratore per poter - perché con il PAIL P3, cioè grado <strong>di</strong> protezione P3 non si può più costruire<br />

assolutamente nulla - passare dal P3 a un grado P2, che è un grado più leggero in cui si possa costruire con<br />

prescrizioni, ha dovuto fare questi lavori importanti. Una volta finiti, una volta presentati i progetti adesso si<br />

ritrova con il PAIL. PAIL che ha un <strong>di</strong>fetto. Il PAIL ha un <strong>di</strong>fetto perché non tiene conto dello spostamento<br />

del canale dell’idrovora. Il PAIL si ferma in quella linea rossa, che è grosso modo l’andamento del canale<br />

attuale. Essendo il canale che va verso l’idrovora veniva abbastanza logico che il passaggio <strong>di</strong>ciamo da P3 a<br />

P2 fosse in corrispondenza del canale, però senza tener conto tra l’altro che l’innalzamento dell’argine arriva<br />

fino al depuratore, perché chi va a camminare sa che quando arriva verso il depuratore c’è un abbassamento<br />

<strong>di</strong> oltre un metro e mezzo quasi. Essendo il PAIL stato adottato anche con la mo<strong>di</strong>fica che era stata fatta<br />

allora con l’innalzamento, però questa mo<strong>di</strong>fica non tiene conto che, in fase <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> quest’opera,<br />

il canale viene spostato. Perché viene spostato? Viene spostato per lasciare più spazio, ma soprattutto viene<br />

spostata anche l’idrovora perché, per non lasciare i Paludei senza idrovora per il periodo <strong>di</strong> costruzione.<br />

58


Perciò resta l’idrovora vecchia, si farà l’idrovora nuova sul nuovo ambito vicino al depuratore, dopo<strong>di</strong>ché si<br />

smonterà l’altra. Cioè ci sarà il periodo..., infatti c’è anche un canale <strong>di</strong> congiungimento tra le due idrovore<br />

che serve proprio per mantenere sempre in salvaguar<strong>di</strong>a i Paludei e tutta la sinistra del Monticano. Perciò<br />

questo Piano che è stato redatto, ha avuto anche il parere positivo dell’Ufficio Tecnico, riguarda tutto<br />

l’ambito, però quello che evidentemente può essere utilizzato è solo la parte fuori dell’ambito PAIL.<br />

Come vedete la situazione dei fabbricati è sempre similare a quella che si era previsto prima, perciò dei<br />

fabbricati molto <strong>di</strong>stanti, con grande ambito <strong>di</strong> verde, come è prescritto, ci sono delle prescrizioni. È stata<br />

ripristinata lungo la Postumia quella fascia <strong>di</strong> 20 metri <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> verde per i fabbricati e per un intero<br />

ambito residenziale. Qui davanti invece c’è una piazza pubblica e un fabbricato anche a uso <strong>di</strong>rezionalecommerciale.<br />

Mentre la parte interna è solamente residenziale. Vedete la parte che, invece, per il momento<br />

non può essere costruita, ma c’è già <strong>di</strong>ciamo. Una volta che prenderanno atto che il canale è spostato e<br />

dunque non ha senso lasciare quel segno ma verrà riportato nell’ambito della nuova idrovora, nel<br />

mandracchio del canale, potrà essere, eventualmente attraverso una norma prevista dall’articolato del PAIL,<br />

fatta l’osservazione e riportato nella sua giusta posizione insomma.<br />

Anche qua, perché mi pare che sia importante sempre ricordare che le opere che loro fanno sono tutte queste<br />

opere idrauliche che ho appena accennato, per quanto riguarda gli oneri permissori, qui stiamo parlando <strong>di</strong><br />

Mixer, sono 480.000 gli oneri permissori <strong>di</strong> questo intervento, eventualmente. Per fare questo intervento noi<br />

abbiamo, ancora due anni fa, acquisito l’area Martin e quello <strong>di</strong>venterà l’ambito del parco fluviale che è<br />

anche cassa <strong>di</strong> espansione. Dunque il concetto idraulico <strong>di</strong> questo ambito è_ un grande mandracchio per<br />

avere sempre <strong>di</strong>sponibile l’acqua che le pompe devono assorbire, un grande parco usato anche a vasca <strong>di</strong><br />

espansione che è <strong>di</strong> 25.000 metri quadri, che è già acquisito e che la società dovrà lavorare, cioè pre<strong>di</strong>sporre<br />

le opere, la sistemazione dei terreni e anche costituire una pista ciclopedonale che va verso Fratta con<br />

l’illuminazione, l’arredo e così via. Perciò <strong>di</strong>venterà un vero parco urbano. E poi la strada ciclo-pedonale che<br />

va verso Fratta, lungo via Comunale. Queste sono le opere che sono opere nel loro complesso, tenuto conto<br />

anche <strong>di</strong> 200.000 euro che dovranno consegnare al <strong>Comune</strong> per poi essere girate al Consorzio, mi pare <strong>di</strong><br />

ricordare che aggirano attorno a 1.100.000 euro, queste opere idrauliche previste.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene. Se non ci sono interventi metto in votazione la proposta <strong>di</strong> delibera <strong>di</strong> cui al punto n. 10 dell’or<strong>di</strong>ne<br />

del giorno. In sostituzione della scrutatrice Scardellato per la minoranza nomino il Consigliere Freschi, che è<br />

qui presente.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: n. 4 (Freschi, Campigotto, Luzzu, Ferri)<br />

Astenuti: n. 2 (Polesello, Sarri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Scardellato)<br />

Stante l’urgenza pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata eseguibilità della delibera appena approvata.<br />

Favorevoli: n. 12<br />

Contrari: n. 4 (Freschi, Campigotto, Luzzu, Ferri)<br />

Astenuti: n. 2 (Polesello, Sarri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 3 (Tessarolo, Perissinotto, Scardellato)<br />

CONS. FERRI:<br />

Preso atto <strong>di</strong> quello che ha detto il Segretario prima, a questo punto la tratterei. Tratterei la mozione.<br />

PRESIDENTE:<br />

Lei tratterebbe l’argomento?<br />

59


CONS. FERRI:<br />

Sì, sì.<br />

PRESIDENTE:<br />

Quin<strong>di</strong> lei non era a conoscenza della legge amministrativa che c’è un periodo bianco.<br />

CONS. FERRI:<br />

Però l’ha detto il Segretario.<br />

PRESIDENTE:<br />

Non posso impe<strong>di</strong>re al Segretario <strong>di</strong> <strong>di</strong>re la verità, insomma. Quin<strong>di</strong> lei adesso tratterebbe il suo argomento.<br />

SEGRETARIO:<br />

Chiedo scusa, in<strong>di</strong>cativo o con<strong>di</strong>zionale?<br />

CONS. FERRI:<br />

Se siete d’accordo. Se è d’accordo il Segretario.<br />

PRESIDENTE:<br />

Sentito anche il Segretario per un principio <strong>di</strong> favore, poiché il ritiro non è irrevocabile finché non è concluso<br />

il Consiglio comunale o almeno il punto all’or<strong>di</strong>ne del giorno, riammettiamo il punto n. 11.<br />

PUNTO 11° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «MOZIONE DEL CAPOGRUPPO DEL “POPOLO<br />

DELLA LIBERTÀ” PAOLO FERRI IN ORDINE AL DINIEGO D’ACCESSO AGLI ATTI<br />

OPPOSTO DALLA R.A.O. ALL’EX PRESIDENTE MARCELLO FERRI E RELATIVE<br />

CONSEGUENZE»<br />

(Omissis deliberazione n. 25)<br />

CONS. FERRI:<br />

La leggo così faccio prima.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola a Paolo Ferri, per illustrare la mozione.<br />

CONS. FERRI:<br />

60


Sì, la leggo. “Premesso che il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> nomina il Presidente della R.A.O. – ho scritto RSA, mi<br />

sono sbagliato – che attualmente detto Presidente è il signor Valerio; che la R.A.O. rappresentata dal Valerio<br />

ha rifiutato espressamente <strong>di</strong> fornire della documentazione al precedente Presidente, che legittimamente era<br />

stata richiesta a tutela del proprio nome e operato, a seguito <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito avvento in Consiglio comunale e<br />

ripreso dalla stampa; che il TAR Veneto, con sentenza esecutiva, aggiungo non impugnata, ha or<strong>di</strong>nato alla<br />

R.A.O. <strong>di</strong> fornire i predetti documenti al dott. Ferri; che solo oggi la R.A.O., su or<strong>di</strong>ne del TAR e piegandosi<br />

finalmente alla legge, ha comunicato <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione del dott. Ferri la documentazione da lui<br />

richiesta; che la vicenda dell’illegittimo rifiuto <strong>di</strong> consegnare al precedente Presidente della documentazione<br />

costituisce comportamento non corretto dell’Ente e <strong>di</strong> chi lo rappresenta; che il rifiuto opposto ad un ex<br />

Presidente dell’Ente non è <strong>di</strong> buon auspicio per il semplice citta<strong>di</strong>no che volesse accedere agli atti<br />

amministrativi; che le motivazioni del rifiuto <strong>di</strong>sattese dal TAR non hanno consistenza, <strong>di</strong> talché è ancora<br />

oscuro il motivo per il quale la R.A.O. non ha subito messo a <strong>di</strong>sposizione la documentazione richiesta; che<br />

il comportamento degli organi che hanno deciso <strong>di</strong> rifiutare illegittimamente la consegna del carteggio in<br />

questione ha leso l’immagine della R.A.O. e arreca nocumento anche a chi è deputato per legge a nominare il<br />

suo Presidente; che la R.A.O., nell’opporre un illegittimo quanto ingiustificato rifiuto al dott. Ferri, ha<br />

resistito alla richiesta costituendosi in giu<strong>di</strong>zio, non accontentandosi dunque <strong>di</strong> attendere la decisione del<br />

TAR, come molte Amministrazioni sono solite fare; che la costituzione in giu<strong>di</strong>zio è stata assegnata a un<br />

legale esterno, con conseguenza <strong>di</strong> costi - e aggiungo, inspiegabilmente non è stata data al funzionario<br />

interno all’Ente come solitamente ultimamente si fa, perché le Amministrazioni sono da vari anni <strong>di</strong>fese al<br />

TAR dai legali interni -; che il Presidente della R.A.O. non ha ancora dato convincenti spiegazioni; ciò<br />

premesso il Consiglio comunale esprime <strong>di</strong>sappunto per il comportamento del Presidente della R.A.O. signor<br />

Valerio, invita il medesimo a rassegnare imme<strong>di</strong>atamente le proprie <strong>di</strong>missioni; invita il signor Valerio a<br />

comunicare alla pubblica opinione e al Sindaco i costi sostenuti per la <strong>di</strong>fesa legale <strong>di</strong> un comportamento<br />

ritenuto illegittimo da un Tribunale dello Stato; invita lo stesso ad assumersi il relativo costo affinché le<br />

spese legali non gravino sugli anziani ospiti della R.A.O.”<br />

Allora è evidente che questa vicenda è costituita in un braccio <strong>di</strong> ferro tra il Presidente precedente e il nuovo<br />

Presidente, circa la consegna <strong>di</strong> alcune documentazioni che servivano all’ex Presidente per poter tutelare il<br />

proprio nome e l’immagine da <strong>di</strong>chiarazioni che aveva fatto il nuovo Presidente anche in Consiglio comunale<br />

e riprese dalla stampa, che in qualche modo lo avevano leso. E, quin<strong>di</strong>, l’interesse ad ottenere questa<br />

documentazione per <strong>di</strong>mostrare nelle competenti se<strong>di</strong>, ma penso in primis sui giornali, che quel che <strong>di</strong>ceva il<br />

nuovo Presidente Valerio non era vero, questo interesse era palese. Nonostante tutto il nuovo Presidente ha<br />

inteso opporre un braccio <strong>di</strong> ferro, ma che è stato poi alla fine insomma ritenuto illegittimo da parte del TAR.<br />

Ora, il succo della questione è questo: il privato, nella fattispecie il dott. Marcello Ferri, quando decide <strong>di</strong><br />

intraprendere, <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> cimentarsi in un braccio <strong>di</strong> ferro, lo fa a proprio costo, cioè ci mette la propria<br />

immagine e ci mette il proprio portafoglio. È un privato e quin<strong>di</strong> lo fa. Non può il Presidente <strong>di</strong> un Ente usare<br />

sol<strong>di</strong> dell’Ente per resistere a un braccio <strong>di</strong> ferro che non ha senso dal suo punto <strong>di</strong> vista, perché consegnare<br />

della documentazione non costa niente e ci rimette anche, in termini <strong>di</strong> immagine perché la figuraccia che ha<br />

fatto questo Presidente alla prima grana, <strong>di</strong>ciamo, giu<strong>di</strong>ziaria che ha avuto, è una figuraccia insomma da<br />

stigmatizzare. È una figuraccia veramente <strong>di</strong>ciamo clamorosa. Figuraccia a cui non ha neanche inteso<br />

rime<strong>di</strong>are provando a fare un ricorso al Consiglio <strong>di</strong> Stato, come aveva promesso sulla stampa.<br />

Da precisare poi alla fine che nel tecnico, affinché non vengano dette stupidate che ho letto sulla stampa e<br />

cioè che sono stati fatti due ricorsi al TAR. Il primo ricorso al TAR era stato fatto contro il silenzio/rigetto,<br />

perché nei termini non erano stati consegnati questi documenti e quin<strong>di</strong> non arrivava nemmeno il rifiuto<br />

espresso. Successivamente alla notifica del primo ricorso è arrivato il rifiuto espresso, quin<strong>di</strong> è stato fatto un<br />

altro ricorso e ovviamente il primo è stato rigettato a <strong>di</strong>re la verità per un cavillo, ma non aveva neanche più<br />

interesse che fosse coltivato perché il secondo poi alla fine è stato accolto pienamente con or<strong>di</strong>ne del TAR<br />

all’Amministrazione <strong>di</strong> consegnare questi documenti. Allora chi si lava la bocca con il concetto <strong>di</strong> legalità, io<br />

in 18 anni non ho mai, o quasi mai parlato <strong>di</strong> legalità, ma chi si lava la bocca con il concetto <strong>di</strong> legalità alla<br />

fine deve anche trarre le conseguenze. Perché voi siete stati molto attenti quando vi faceva comodo, invocare<br />

il concetto <strong>di</strong> legalità in tutti questi anni. Allora dovreste essere coerenti in questo momento nel prendere atto<br />

che il Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo, che è stato nominato dal Sindaco, si è comportato contra legem, e c’è<br />

una sentenza dello Stato che lo <strong>di</strong>ce, esecutiva e ad oggi, ma credo che siano trascorsi anche i termini, non<br />

impugnata. Io non mi attendo che il Consiglio, che la maggioranza inviti il Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo a<br />

rassegnare le <strong>di</strong>missioni.<br />

61


Questo non me lo attendo, anche se dovrebbe farlo spontaneamente perché, ripeto, alla prima grana che ha<br />

avuto ha fatto una figuraccia, ma almeno <strong>di</strong> esprimere un <strong>di</strong>sappunto, un ammonimento a che questo non si<br />

ripeta più, ma non con l’ex Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo, ma in genere con i citta<strong>di</strong>ni. Perché se ad un ex<br />

Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo con cui hai fatto delle riunioni fino al giorno prima neghi della<br />

documentazione, che era palese che dovesse essere consegnata, io immagino quale può essere la chiusura, da<br />

parte <strong>di</strong> questo Presidente e dell’Ente che rappresenta, alla domanda <strong>di</strong> un semplice citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> avere della<br />

documentazione.<br />

Finisco <strong>di</strong>cendo questo: io e credo un po’ tutti vogliamo sapere perché è stato incaricato un legale esterno e<br />

l’Amministrazione, come fanno quasi tutte, anche questo Consiglio comunale, salvo questioni molto<br />

complicate, perché l’Amministrazione non si è costituita con il legale interno che c’è. C’è una dottoressa che<br />

fa da legale interno. Quali sono stati i costi, quali saranno i costi dei due ricorsi e non vorrei mai che questi<br />

costi fossero addossati agli ospiti, agli anziani e alle loro famiglie. Quin<strong>di</strong>, è giusto che questi gravino su chi<br />

ha sbagliato, cioè sul Presidente. Quin<strong>di</strong>, chiedo la votazione.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Ginal<strong>di</strong>.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Io credo che alcune precisazioni vadano fatte perché è vero che il TAR nell’accogliere il secondo ricorso del<br />

dott. Ferri in quanto il primo ricorso era stato <strong>di</strong>chiarato irricevibile per scadenza dei termini, è vero che il<br />

TAR ha riconosciuto il <strong>di</strong>ritto del dott. Marcello Ferri, appunto citta<strong>di</strong>no, ex Presidente, però intanto<br />

precisando che il suo <strong>di</strong>ritto era quale dott. Ferri e non quale rappresentate del PDL, come ha presentato il<br />

ricorso e sulla carta intestata con la quale è stata fatta la richiesta alla R.A.O. Assunta informazione, appunto<br />

per <strong>di</strong>scutere questa sera la mozione, ne è risultato che l’accesso agli atti era stato negato in quanto la<br />

richiesta non proveniva dal dott. Marcello Ferri, ma proveniva dal PDL, è nell’interesse dei propri elettori e<br />

non a Marcello Ferri come appunto…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

Sì, il TAR cosa ha detto? Il TAR ha detto…<br />

PRESIDENTE:<br />

Lasciamo parlare? Lasciamo parlare?<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

Possiamo leggere la sentenza se vuoi. Il TAR appunto…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

62


CONS. GINALDI:<br />

Senti Paolo, Paolo, è nell’interesse della tua mozione che siano detti i termini esattamente come sono stati<br />

pronunciati dal TAR. Allora…<br />

PRESIDENTE:<br />

Ferri, Ferri lasciamo parlare, okay?<br />

CONS. GINALDI:<br />

La sentenza <strong>di</strong>ce che l’interesse del dott. Marcello Ferri come ex Presidente or<strong>di</strong>na l’esibizione, tanto è vero<br />

che or<strong>di</strong>na…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

Allora posso leggerla?<br />

CONS. FERRI:<br />

Tutta la devi leggere.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Certo.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Lei sta parlando da fuori microfono. Lei non esiste.<br />

CONS. FERRI:<br />

Chi è pubblico stia zitto, va bene!?<br />

CONS. GINALDI:<br />

Comunque il mio intervento era per riportare la questione nei termini suoi. Adesso io lo finisco e dopo caso<br />

mai leggiamo la sentenza. Il <strong>di</strong>ritto poi è stato riconosciuto dal TAR per il periodo, appunto limitato in cui la<br />

Presidenza è stata svolta dal dott. Marcello Ferri e, cosa che la <strong>di</strong>ce molto lunga, il TAR ha compensato le<br />

spese <strong>di</strong> lite.<br />

CONS. FERRI:<br />

63


Cosa <strong>di</strong>ce, cosa <strong>di</strong>ce?<br />

CONS. GINALDI:<br />

Dice che…<br />

CONS. FERRI:<br />

Ti pren<strong>di</strong> in giro, Francesca dai!<br />

CONS. GINALDI:<br />

No, non mi sto prendendo in giro, adesso la leggo. Comunque non ha affrontato…<br />

CONS. FERRI:<br />

Accoglie il ricorso è scritto. (Intervento fuori microfono )<br />

PRESIDENTE:<br />

Consigliere Ferri, Consigliere Ferri, lei ha svolto le sue argomentazioni come ha creduto e adesso il<br />

Capogruppo Ginal<strong>di</strong> farà altrettanto, senza che lei lo interrompa. Va bene?<br />

CONS. GINALDI:<br />

Comunque è pregevole aver portato la questione in Consiglio comunale, cioè che il singolo citta<strong>di</strong>no abbia<br />

<strong>di</strong>ritto ad avere un accesso agli atti. Ma il singolo citta<strong>di</strong>no si presenta come singolo citta<strong>di</strong>no e ha <strong>di</strong>ritto a<br />

quegli atti per suo interesse, a quello che lo riguardano. Non si presenta come rappresentate del PDL<br />

strumentalizzando la sua richiesta. Sul punto perché sia stata presentata la richiesta…<br />

CONS. FERRI:<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

CONS. GINALDI:<br />

Allora ti lamenti che viene sprecato denaro pubblico, quando a un certo punto considera <strong>di</strong> venire a miti<br />

consigli perché si <strong>di</strong>ce: va beh il dott. Ferri aveva il <strong>di</strong>ritto e glielo riconosciamo, e il <strong>di</strong>ritto…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

Ma senti, Paolo, smettila però!<br />

64


CONS. FERRI:<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

CONS. GINALDI:<br />

Guarda, io non sento neanche quello che <strong>di</strong>ci!<br />

PRESIDENTE:<br />

Prosegua il suo intervento. Lei non deve più interrompere, va bene!<br />

CONS. FERRI:<br />

Sennò?<br />

PRESIDENTE:<br />

E sennò continuerà a parlare finché vuole.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Sennò la votiamo subito, sappiate che è assolutamente manipolata. L’esposizione è manipolata. Leggo il<br />

numero della sentenza e andate a leggervela. Allora finisco il mio intervento che <strong>di</strong>ceva che, appunto, il<br />

<strong>di</strong>ritto viene riconosciuto come il dott. Marcello Ferri…<br />

CONS. FERRI:<br />

È inutile che interpreti, leggila!<br />

PRESIDENTE:<br />

Io sottolineo la sua gran<strong>di</strong>ssima scorrettezza. Il Capogruppo Ginal<strong>di</strong> sta cercando <strong>di</strong> svolgere le sue<br />

argomentazioni, che poi possono essere giu<strong>di</strong>cate da tutti e possono essere anche criticate in seguito. Se lei<br />

interrompe continuamente non può svolgere le sue argomentazioni. Lei è stato molto scorretto. Lei ha potuto<br />

svolgere le sue argomentazioni senza problemi. Prego.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Accoglie il ricorso nel limite in cui il soggetto Marcello Ferri, no rappresentante del PDL, ha interesse per la<br />

tutela della sua immagine. La sentenza parla del dott. Marcello Ferri. Non parla invece della istanza fatta su<br />

carta intestata del PDL. Questo è l’aspetto per cui il legale della R.A.O. aveva anche ravvisato gli estremi per<br />

il ricorso al Consiglio <strong>di</strong> Stato. Da notare poi che la sentenza si chiude con una compensazione delle spese <strong>di</strong><br />

lite, quando il principio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto è che chi vince porta a casa tutto. Quin<strong>di</strong>, se la decisione riguardo alle spese<br />

arriva ad una compensazione significa che la domanda, quanto meno per come prospettata dal ricorrente, non<br />

era accoglibile da tutti i punti <strong>di</strong> vista. Nel complesso il ricorso è stato accolto. Quin<strong>di</strong>, è stato sancito il<br />

<strong>di</strong>ritto del citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> avere gli accessi agli atti. È stato altrettanto sancito il principio che…<br />

65


CONS. FERRI:<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

PRESIDENTE:<br />

Ma io non ho parole guar<strong>di</strong>, io non ho parole.<br />

CONS. FERRI:<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

PRESIDENTE:<br />

Ma robe da matti!<br />

CONS. GINALDI:<br />

Ma guarda, Paolo. Allora io chiedo…<br />

CONS. FERRI:<br />

Leggi la sentenza…<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, per il momento allora proseguiamo. Passo la parola al Sindaco, poi ve<strong>di</strong>amo.<br />

SINDACO:<br />

Allora, la sentenza <strong>di</strong>ce così, an<strong>di</strong>amo in fatto: “con il provve<strong>di</strong>mento impugnato è stata rigettata l’istanza <strong>di</strong><br />

accesso ai documenti presentata dal ricorrente, cioè dal dott. Marcello Ferri, al <strong>di</strong>rettore, - e non al Presidente<br />

-, al <strong>di</strong>rettore dell’Istituto Residenza per Anziani <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>”. So che, perché l’ho nominato io, il dott. Valerio<br />

non è il <strong>di</strong>rettore, è il Presidente. L’istanza fa riferimento alla nota questione Pagani, ovverosia quella<br />

relativa alla sicurezza del pa<strong>di</strong>glione gestito dall’Istituto denominato ex Pagani. La documentazione richiesta<br />

viene in<strong>di</strong>cata in quella successiva all’ispezione dei NAS dell’estate 2009: il verbale da loro redatto, le<br />

sanzioni <strong>di</strong> conseguenza comminate, la corrispondenza intercorsa con l’ULSS e la Regione, le<br />

determinazioni assunte dal segretario <strong>di</strong>rettore, le delibere del C.d.A. in cui si è <strong>di</strong>scusso dell’argomento e<br />

comunque copia <strong>di</strong> ogni altro provve<strong>di</strong>mento o atto a questi collegato. L’istanza fa riferimento alla<br />

circostanza che, si è insinuato sulla stampa, che si sia voluto gettare fango sull’Ente presieduto dal ricorrente<br />

fino a poco prima in relazione alla nota questione Pagani, su cui egli è intervenuto in qualità <strong>di</strong> Presidente<br />

dell’Istituto Residenza per Anziani <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>. Il ricorrente allega copia del sopra richiamato articolo<br />

pubblicato dal “Gazzettino” in data 11 settembre 2010. In tale articolo <strong>di</strong> stampa, a cui fa riferimento<br />

l’istanza <strong>di</strong> accesso, viene rivolta al ricorrente l’accusa <strong>di</strong> gettare fango sull’Ente presieduto, in relazione alla<br />

circostanza che egli avrebbe richiesto alla Procura della Repubblica <strong>di</strong> indagare circa le responsabilità<br />

dell’ULSS in merito alla sicurezza della Residenza Pagani gestita dall’Istituto Residenza per Anziani <strong>di</strong><br />

<strong>Oderzo</strong>.<br />

66


Questo è il fatto, an<strong>di</strong>amo in <strong>di</strong>ritto. “Il Collegio richiama alla nozione <strong>di</strong> soggetto interessato ai fini<br />

dell’esercizio del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso contenuta nell’art. 22 della legge 241/90, tale è chi abbia un interesse<br />

<strong>di</strong>retto, concreto ed attuale, corrispondente a una situazione giuri<strong>di</strong>camente tutelata e collegata al documento<br />

del quale ha chiesto l’accesso. Il Collegio osserva che il ricorrente effettivamente si configura come soggetto<br />

interessato ai fini del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> accesso ai documenti, perché egli ha esercitato l’incarico <strong>di</strong><br />

Presidente dell’Istituto Residenza per Anziani <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>. Infatti, è interesse del ricorrente avere la<br />

documentazione necessaria per affermare che, con riferimento alla particolare questione della sicurezza della<br />

Residenza Pagani gestita dall’Istituto Residenza per Anziani <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, egli abbia agito correttamente nel<br />

momento in cui sulla stampa affiorano dubbi sulla gestione da lui condotta con riferimento alla questione<br />

Pagani. L’oggetto della documentazione richiesta è sufficientemente circoscritto in relazione appunto alla<br />

questione Pagani. Deve essere, dunque, or<strong>di</strong>nata l’esibizione della documentazione richiesta a R.A.O. con<br />

un’istanza in data 13 settembre 2010 e prodotta o acquisita, fino al giorno, compreso, in cui il ricorrente ha<br />

espletato l’incarico <strong>di</strong> Presidente dell’Istituto Residenza per Anziani <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>. L’Ente intimato deve<br />

consegnare copia anche della documentazione detenuta da R.A.O. redatta da terzi, od oggetto <strong>di</strong><br />

corrispondenza con terzi, quali il verbale redatto dai NAS e la corrispondenza intercorsa con l’ULSS e la<br />

Regione, trattandosi comunque <strong>di</strong> documenti detenuti da R.A.O. Sotto tale profilo il Collegio osserva: che<br />

l’art. 22, 1 comma lett. d) della legge 241/90 prevede che il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso sia riconosciuto nei confronti<br />

dell’Amministrazione che detiene il documento, a prescindere da quale sia l’Amministrazione che lo abbia<br />

formato. Deve essere, invece, rigettata la domanda risarcitoria non avendo, parte ricorrente, provato<br />

l’esistenza <strong>di</strong> danni.<br />

Le spese possono essere compensate in relazione alla peculiarità della questione. Per cui il Tribunale<br />

Amministrativo Regionale per il Veneto, Sezione Terza, definitivamente pronunciando sul ricorso, come in<br />

epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto or<strong>di</strong>na a R.A.O. l’esibizione entro 30 giorni dalla comunicazione<br />

e notificazione della presente sentenza, della documentazione richiesta a R.A.O. con istanza in data 13<br />

settembre 2010 <strong>di</strong> cui sopra, prodotta o acquisita da R.A.O. fino al giorno, compreso, in cui il ricorrente ha<br />

espletato l’incarico <strong>di</strong> Presidente dell’Istituto Residenza per Anziani <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>. Or<strong>di</strong>na che la presente<br />

sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso, in Venezia.”<br />

Quin<strong>di</strong> mi pare che quello che <strong>di</strong>ceva l’Avvocato Ginal<strong>di</strong> fosse corretto. Nel senso che questa acquisizione<br />

aveva dei limiti, dati temporali, in quanto si riferiva a documentazione relativa al periodo in cui il dott. Ferri<br />

era Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo. Quin<strong>di</strong>, era tutta documentazione <strong>di</strong> cui lui aveva la massima<br />

<strong>di</strong>sponibilità durante l’esercizio della sua funzione, che lui conosceva bene e che adesso gli è stato or<strong>di</strong>nato<br />

alla R.A.O. <strong>di</strong> dover dare. Un’altra importante decisione è stata la decisione, riba<strong>di</strong>ta sempre correttamente<br />

dall’avvocato Ginal<strong>di</strong>, che in questa sentenza in pratica si compensano le spese, “vista - <strong>di</strong>ce proprio la<br />

sentenza - la peculiarità della questione”, cioè la particolarità della questione.<br />

Un altro importante elemento, che risulta dalla sentenza, è quello che questa richiesta e il successivo<br />

provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego, non è stato dato dal Presidente, ma bensì dal <strong>di</strong>rettore, con tutto il rispetto che<br />

abbiamo per il <strong>di</strong>rettore dell’Opera Pia Casa R.A.O.<br />

Quin<strong>di</strong>, letta la sentenza che era stata ben spiegata, esattamente e correttamente spiegata nei suoi termini<br />

dall’avvocato Ginal<strong>di</strong>, l’opinione mia personale è che nulla sia da obiettare al comportamento del Presidente<br />

dott. Valerio, il quale peraltro in questi anni sia come Vice Presidente e sia come Presidente ha dato sempre<br />

<strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> correttezza, <strong>di</strong> competenza, <strong>di</strong> capacità, <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> essersi sempre comportato bene<br />

nell’interesse della comunità opitergina e soprattutto anche, da ultimo, con riferimento alle fasi che stanno<br />

portando verso la costruzione della nuova residenza per Anziani <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong>, affiancato dal suo nuovo<br />

Consiglio <strong>di</strong> amministrazione. Per cui da parte mia esprimo la massima solidarietà, e auguro al Presidente<br />

dott. Valerio e ai suoi collaboratori <strong>di</strong> continuare nella loro opera per il bene della comunità.<br />

PRESIDENTE:<br />

Volevi continuare? Capogruppo Ginal<strong>di</strong>, allora.<br />

CONS. GINALDI:<br />

67


Volevo precisare appunto che l’interesse sostanziale quello del dott. Marcello Ferri, è solo per il periodo<br />

della sua Presidenza. Che la domanda iniziale era quella dell’esibizione <strong>di</strong> ogni atto.<br />

CONS. FERRI:<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

PRESIDENTE:<br />

Non ricominciamo!<br />

CONS. GINALDI:<br />

La precisazione temporale…, comunque io non so, non so se ce l’ha con me.<br />

CONS. FERRI:<br />

No… (Intervento fuori microfono )<br />

CONS. GINALDI:<br />

Ma rispon<strong>di</strong>mi dopo. Ma dai, l’abbiamo letta.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. GINALDI:<br />

La lettura è uguale per tutto. Guarda, era tanto meglio che stavi zitto perché la cosa veniva precisata nei suoi<br />

limiti, veniva esaltato il fatto che un citta<strong>di</strong>no ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere accesso agli atti e che si presenti come<br />

citta<strong>di</strong>no, ecco. E il tentativo <strong>di</strong> riportare la questione nei termini evidentemente ti fa andare fuori dai<br />

gangheri. Comunque la sentenza è accessibile a tutti.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va al Capogruppo Rebecca.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

CONS. REBECCA:<br />

Grazie. Per me questo è il mio primo intervento. Consigliere Freschi, a <strong>di</strong>fferenza dei tuoi normalmente i<br />

miei sono in tema e più brevi e non fuori campo. Detto questo, adesso io mi limito a due, se non mi<br />

costringono a fare il contrario, <strong>di</strong>co due parole nei confronti del Consigliere Ferri per il quale, lui lo sa, nutro<br />

una sincera simpatia, contraddetta francamente da questa miserrima figura che fa lui, che francamente finora<br />

in questi cinque anni, almeno che io non me ne fossi accorto, non aveva mai fatto.<br />

68


Una brutta figura perché ho azzardato a offendere la sceneggiata napoletana affermando che lo fosse, e poi<br />

sono stato fulminato dal Segretario che, giustamente, mi ricorda come Eduardo De Filippo e la tra<strong>di</strong>zione<br />

culturale napoletana meriti ben altro trattamento. No, io non faccio…, <strong>di</strong>co che questo modo <strong>di</strong> fare si<br />

commenta da sé. Per fortuna è inusuale. Dico questo, faccio una considerazione politica, salvo, ripeto,<br />

tornare se sarò costretto a farlo. Faccio una considerazione politica. La considerazione politica è questa, <strong>di</strong>co<br />

se il citta<strong>di</strong>no va, ecco vedo Da Re qua <strong>di</strong> fronte che ridacchia, e quin<strong>di</strong> se si rivolge a De Re e gli chiede, ex<br />

lege 241/90, gli chiede la copia degli atti che stanno presso il suo Ufficio <strong>di</strong> cui è il responsabile <strong>di</strong> servizio e<br />

lui, per ragioni che mi sfuggono, rifiuta la richiesta. È una legge dello Stato che vige dal 1990, quin<strong>di</strong> da più<br />

<strong>di</strong> vent’anni. Rifiuta la richiesta. Ebbene, avrebbe senso per qualunque persona anche <strong>di</strong>giuna delle più<br />

elementari cognizioni politiche e giuri<strong>di</strong>che chiedere, come si chiede nella mozione del Consigliere Ferri,<br />

che il Sindaco inviti il responsabile <strong>di</strong> servizio per una cosa del genere a rassegnare le <strong>di</strong>missioni? Secondo<br />

me non è proporzionato. Non è proporzionato secondo me.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. REBECCA:<br />

Fai una brutta figura nel momento in cui…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. REBECCA:<br />

Fai una brutta figura nel momento in cui…, fai una brutta figura come Consigliere e come citta<strong>di</strong>no nel<br />

momento in cui dopo tre mandati ancora non sai un fico secco delle regole <strong>di</strong> civiltà che presiedono lo<br />

svolgimento del Consiglio comunale e sarebbe ora che le imparassi perché essere da 30 anni o da 15 in<br />

Consiglio comunale è una aggravante per coloro che si comportano come te. Prima cosa. E impara<br />

l’educazione politica e la capacità <strong>di</strong> stare in Consiglio comunale. Primo. Secondo. Fai una brutta figura<br />

come avvocato, <strong>di</strong>ciamo…<br />

CONS. FERRI:<br />

(Intervento fuori microfono )<br />

CONS. REBECCA:<br />

Diciamo che su due ricorsi il primo lo hai perso perché non hai depositato in termine. Primo.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. REBECCA:<br />

E <strong>di</strong>ciamo che ha compensato le spese perché davanti al Giu<strong>di</strong>ce hai persino ammesso <strong>di</strong> aver fatto scadere il<br />

termine, per non sapere che i termini per questo tipo <strong>di</strong> cause sono <strong>di</strong>mezzati. Primo. Secondo: fai una brutta<br />

figura come avvocato nel momento in cui non <strong>di</strong>stingui fra <strong>di</strong>rettore e Presidente. E, ripeto, la richiesta è<br />

stata rivolta al <strong>di</strong>rettore e non al Presidente e il Sindaco lo ha detto.<br />

CONS. FERRI:<br />

69


Chi è il responsabile politico?<br />

CONS. REBECCA:<br />

Il responsabile politico non risponde <strong>di</strong> ogni atto che fanno non le persone <strong>di</strong> sua nomina, le persone<br />

incar<strong>di</strong>nate in una struttura il cui vertice è <strong>di</strong> sua nomina. E non è la stessa cosa. Credo <strong>di</strong> non dovere essere<br />

costretto a ritornare sull’argomento.<br />

PRESIDENTE:<br />

Comunque io sono esterrefatto dal suo comportamento. Io sono esterrefatto dal suo comportamento. Io non<br />

ho mai visto nulla <strong>di</strong> simile. Non ho mai visto nulla <strong>di</strong> simile, va bene? Passo la parola al Capogruppo Sarri.<br />

CONS. SARRI:<br />

Grazie, vado piano perché qua il terreno è minato.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SARRI:<br />

Sì, ma non dovrebbe essere contagioso mi auguro, per cui anche essendo vicino non dovrei correre rischi.<br />

No, io faccio un passetto in<strong>di</strong>etro e stima e rispetto per il Presidente attuale della Casa <strong>di</strong> Riposo e per il<br />

Presidente precedente, perché la nomina è del Sindaco e, quin<strong>di</strong>, mi rivolgo al Sindaco, perché se il Sindaco<br />

non con<strong>di</strong>vide i pensieri e le idee del Presidente che andrà a nominare, non lo nomina. Per cui tutto ciò che<br />

decide o che fa il Presidente, è perché è in linea <strong>di</strong> pensiero con il Sindaco. Quin<strong>di</strong>, chi nomina è il Sindaco e<br />

io mi rivolgo al Sindaco. Per me le responsabilità non sono del Presidente, ma sono del Sindaco. Primo. Un<br />

passetto alla volta. L’anno scorso o due anni fa la Lega aveva chiesto, come Consiglieri e non come citta<strong>di</strong>ni,<br />

aveva chiesto il bilancio della Casa <strong>di</strong> Riposo. Non gli è mai stato dato. Non so se avevamo <strong>di</strong>ritto ad averlo,<br />

oppure no. Abbiamo fatto richiesta, non ci è mai stato dato. L’abbiamo chiesto in Consiglio, Sindaco, non<br />

faccia sempre finta <strong>di</strong> non sapere nulla. Così è, l’abbiamo chiesto e non ci è mai stato dato. Non abbiamo<br />

sollevato nessuna questione, la nostra era una domanda, non sappiamo se abbiamo il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farlo oppure<br />

no. Ma credo che la questione, a prescindere, al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>atriba tra avvocati in merito alla Casa <strong>di</strong><br />

Riposo, sia un’altra, visto che si parla <strong>di</strong> Casa <strong>di</strong> Riposo: che in questi cinque anni la scelta amministrativa<br />

politica ha in<strong>di</strong>viduato un Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo con un’idea <strong>di</strong> costruire una nuova Casa <strong>di</strong><br />

Riposo. Ci ritroviamo…<br />

PRESIDENTE:<br />

No, no, la smentisco, non è questa la questione. Perché la questione è un’altra, è la mozione che ha illustrato<br />

il Consigliere Ferri.<br />

CONS. SARRI:<br />

Perfetto. Okay, non parlo della nuova Casa <strong>di</strong> Riposo allora. Non parlo della nuova Casa. Parlo del<br />

Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo e del Sindaco che nomina il Presidente e con questi pensieri <strong>di</strong> progetti nuovi<br />

dal 1° gennaio 2011 la Casa <strong>di</strong> Riposo dovrà pagare, nei prossimi tre anni, 1 milione <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> penale.<br />

70


PRESIDENTE:<br />

Questo esula…<br />

CONS. SARRI:<br />

Questo fa parte dell’argomento della Casa <strong>di</strong> Riposo.<br />

PRESIDENTE:<br />

Questo esula dal <strong>di</strong>ritto all’accesso degli atti. Diritto all’accesso degli atti. Gliene faccio memoria, le faccio<br />

memoria.<br />

CONS. SARRI:<br />

Presidente, ogni tanto..., le rileggo la mozione del Consigliere Ferri?<br />

PRESIDENTE:<br />

No, no, l’ho già letta. L’ho già letta anche in precedenza, la conosco bene.<br />

CONS. SARRI:<br />

“Ciò premesso il Consiglio comunale invita..”, invita in determinate situazioni il Presidente, il Sindaco e<br />

quant’altro. Io credo che in merito a questo la vicenda vada allargata.<br />

PRESIDENTE:<br />

In merito all’accesso agli atti.<br />

CONS. SARRI:<br />

Non volete <strong>di</strong>scuterne?<br />

PRESIDENTE:<br />

In merito agli accessi agli atti.<br />

CONS. SARRI:<br />

Avete paura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> queste cose? Non lo so.<br />

PRESIDENTE:<br />

Non è questione <strong>di</strong> paura, è il regolamento, il funzionamento del Consiglio comunale non parla <strong>di</strong> paura.<br />

Parla <strong>di</strong> altre cose. Bisogna rimanere in argomento.<br />

71


CONS. SARRI:<br />

Nel momento opportuno lei, Presidente, si veda il cosiddetto, chiamiamolo... Una volta c’era il primo e il<br />

secondo che fa sempre quello che <strong>di</strong>ce il primo, no. Quin<strong>di</strong> non volevo usare altri termini.<br />

PRESIDENTE:<br />

Non ho capito niente, comunque va bene.<br />

CONS. SARRI:<br />

Meglio così!<br />

PRESIDENTE:<br />

Lei prosegua, però le tolgo la parola, se prosegue su questo piano le tolgo la parola.<br />

CONS. SARRI:<br />

Io sto parlando della Casa <strong>di</strong> Riposo, non sto parlando <strong>di</strong> altro. Il Sindaco fa campagna elettorale dalla<br />

mattina alla sera, passa dai fiaschi ai fischi e lei non <strong>di</strong>ce “a”! Io sto parlando <strong>di</strong> un problema importante che<br />

i citta<strong>di</strong>ni si ritroveranno a dover contribuire con le rette per 1 milione <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> penale che, grazie a scelte<br />

dell’Amministrazione vanno a carico dei citta<strong>di</strong>ni, e lei <strong>di</strong>ce “non è nell’argomento”. Ma è una roba<br />

vergognosa. Ma volete sempre nascondere l’evidenza davanti al pubblico?<br />

PRESIDENTE:<br />

È assolutamente così, è assolutamente così.<br />

CONS. SARRI:<br />

Mi tolga la parola. Mi spenga il microfono perché non volete sentirvi <strong>di</strong>re che c’è 1 milione <strong>di</strong> euro <strong>di</strong><br />

penale. Questa è la verità. Sono scelte amministrative e non avete il coraggio <strong>di</strong> dare spiegazioni. Faccia<br />

quello che vuole, saluti!<br />

PRESIDENTE:<br />

Io <strong>di</strong>co una cosa molto semplice, non è in argomento.<br />

CONS. SARRI:<br />

Bene. Tanti argomenti non sono in argomento, eppure… (Intervento fuori microfono).<br />

PRESIDENTE:<br />

Un attimo <strong>di</strong> silenzio. La parola al Sindaco.<br />

72


SINDACO:<br />

Consigliere Sarri, io penso, perché lei sta introducendo un argomento nuovo e, quin<strong>di</strong>, qui in Consiglio<br />

comunale può essere anche che non conosciamo, che non siamo preparati per rispondere a questo argomento.<br />

Nuovo che lei vuole introdurre. Non un ancora sentito e capito bene che cosa intendeva <strong>di</strong>re, ma parla <strong>di</strong> una<br />

sanzione. Se lei fa un interpellanza noi andremo a fondo anche con la Casa <strong>di</strong> Riposo e le daremo una<br />

risposta corretta su quella che è una questione che oggi non è all’or<strong>di</strong>ne del giorno. Oggi stiamo parlando <strong>di</strong><br />

un’altra cosa e ci siamo preparati a rispondere in Consiglio comunale su questa cosa, su una mozione che ha<br />

presentato l’avvocato Ferri in relazione a un ricorso al TAR proposto dal dott. Marcello Ferri contro la Casa<br />

<strong>di</strong> Riposo. E mi pare che stiamo rispondendo in modo adeguato. E’ già stata data una corretta risposta,<br />

esaustiva, sulla base della quale noi abbiamo ritenuto <strong>di</strong> poter confermare la fiducia che abbiamo espresso<br />

nei confronti del Presidente e del Consiglio <strong>di</strong> amministrazione della Casa <strong>di</strong> Riposo. Se lei vuole tirar fuori<br />

altre questioni faccia una interpellanza e le rispon<strong>di</strong>amo con cognizione <strong>di</strong> causa. Non con spot elettorali o<br />

con questioni che possono essere prettamente del tutto destituite <strong>di</strong> fondamento, esattamente come quella<br />

stessa illazione che venne fatta dai suoi colleghi la scorsa volta all’una <strong>di</strong> notte, facendoci stare qua fino alle<br />

due e mezzo, andando in cerca <strong>di</strong> documenti <strong>di</strong> sopra, per smentirla perché era del tutto <strong>di</strong>ffamatoria. E<br />

andremo a leggere quel verbale. Quel verbale lo andremo a leggere, perché non è finita qua.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola va a Polesello.<br />

CONS. POLESELLO:<br />

Grazie, Presidente. Intanto io volevo fare una richiesta…<br />

SINDACO:<br />

Andremo a leggere.<br />

CONS. POLESELLO:<br />

Volevo fare una richiesta appunto, Presidente, grazie. Intanto da quello che ho capito mi sembra che se il<br />

TAR <strong>di</strong>ce che non ci sono delle spese da pagare da parte della R.A.O. e del richiedente, devo capire allora<br />

l’avvocato esterno che è stato interessato chi lo pagherà. Questa è la domanda che faccio. Cioè l’avvocato<br />

esterno ha fatto il suo lavoro gratuitamente? È una domanda che faccio all’Amministrazione. Per quanto<br />

riguarda la trasparenza agli atti leggo cosa è scritto nella Carta dei Servizi della R.A.O.: “La struttura<br />

garantisce la trasparenza della propria attività gestionale e amministrativa non solo attraverso la possibilità <strong>di</strong><br />

visionare e chiedere copia dei documenti dell’Ente, ma anche con la chiarezza e la tempestività<br />

dell’informazione richiesta, salvaguardando la riservatezza dei dati personali trattati.” Quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>co se uno fa<br />

richiesta <strong>di</strong> documenti in teoria doveva essere data copia dei documenti dell’Ente ecc. con chiarezza e<br />

tempestività. Ha appena detto il consigliere Sarri che è stata fatta richiesta <strong>di</strong> bilancio, e ancora non se ne<br />

vede copia. Così, volevo solo precisare una cosa. E dopo volevo sapere e riba<strong>di</strong>sco il fatto, se il consulente<br />

esterno, quin<strong>di</strong> l’avvocato esterno, ci sarà qualcuno che lo pagherà e chi. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Sarri.<br />

CONS. SARRI:<br />

73


Sarò breve. Di solito chi nomina controlla anche, altrimenti… Quin<strong>di</strong> lei mi <strong>di</strong>ce che non sa niente, vuol <strong>di</strong>re<br />

che nomina e poi delega. Primo. Secondo: da come lei si è rivolto nei nostri confronti è più una minaccia che<br />

altro. Io delle minacce non ho proprio paura. Se lei ha coraggio lo faccia, altrimenti faccia a meno, ma non<br />

minacci. Io non ho nessunissimo problema. Se vuole procedere faccia quello che le permette <strong>di</strong> fare… e che<br />

vuole fare. Siamo qui in un mondo democratico, ognuno è libero <strong>di</strong> fare quello che vuole. Ma nel modo in<br />

cui si è rivolto a noi è più una minaccia che una voglia <strong>di</strong> fare. E questo è sconvolgente da parte <strong>di</strong> un<br />

Sindaco che rappresenta i citta<strong>di</strong>ni. Io rappresento una parte dei citta<strong>di</strong>ni, lei rappresenta tutti i citta<strong>di</strong>ni.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, oltre a rientrare in argomento cerchiamo <strong>di</strong> calmare gli animi. Diciamo l’argomento è stato<br />

estrinsecato anche in maniera sufficiente, per me si potrebbe andare al voto. Vedo…<br />

INTERVENTO:<br />

Per la domanda.<br />

PRESIDENTE:<br />

Allora per la risposta al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Innanzitutto non ho minacciato nessuno. Non ho minacciato nessuno. Per quanto invece riguarda la domanda<br />

del Consigliere Polesello, è chiaro che se vengono compensate le spese vuol <strong>di</strong>re che ciascuna parte della<br />

causa deve provvedere al pagamento dell’avvocato che lo ha <strong>di</strong>feso. È evidente questo. Inoltre faccio<br />

presente, per quanto io sappia e per quanto io sono tenuto a comportarmi nell’ambito delle mie prerogative,<br />

ad esempio <strong>di</strong> Sindaco e penso che valga la stessa cosa anche per il Presidente dell’Opera Pia Moro, o<br />

dell’Opera Pia Casa <strong>di</strong> Riposo, quando viene fatta una domanda <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> un responsabile <strong>di</strong><br />

servizio, come nel caso del <strong>Comune</strong> una domanda <strong>di</strong> accesso agli atti, il Sindaco non ha nessun potere <strong>di</strong><br />

interferire sul fatto che il responsabile del servizio <strong>di</strong>ca “te li concedo”, “ti do l’accesso” o “non te lo do”.<br />

Non ha nessun potere <strong>di</strong> interferire. È una responsabilità piena e autonoma del responsabile <strong>di</strong> servizio.<br />

Quin<strong>di</strong> se il responsabile <strong>di</strong> servizio dovesse negare un atto o acconsentire a dare un atto che non dovrebbe<br />

dare, sicuramente non è una responsabilità del Sindaco e sarebbe fuori luogo chiedere un atto <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni<br />

del Sindaco o <strong>di</strong> sfiducia nei confronti del Sindaco.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Ferri.<br />

CONS. FERRI:<br />

Se questa sera an<strong>di</strong>amo a rileggerci i verbali gli unici che si salvano da possibili querele siamo proprio noi da<br />

questa parte qua, perché io avrò anche fatto l’irruente…<br />

PRESIDENTE:<br />

Si “salvano” nel suo caso è una parola grossa.<br />

74


CONS. FERRI:<br />

Allora, io avrò fatto anche l’irruente, però non ho offeso nessuno, Rebecca! Tu a me non vieni a <strong>di</strong>re che<br />

faccio figure miserrime.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. FERRI:<br />

Adesso interviene lui.<br />

PRESIDENTE:<br />

Adesso sono curioso <strong>di</strong> sapere…, sono curioso <strong>di</strong> sapere se lei mi chiede <strong>di</strong> rispettare il regolamento adesso.<br />

Non lo so. Lei ha impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> parlare al Consigliere Ginal<strong>di</strong>, ha interrotto sia il Sindaco e sia…<br />

CONS. FERRI:<br />

E adesso lei fa interrompere loro. Va beh, mi va bene.<br />

PRESIDENTE:<br />

… il Capogruppo, e nonostante i miei ripetuti richiami lei ha continuato a <strong>di</strong>sturbare, a interrompere e a<br />

impe<strong>di</strong>re <strong>di</strong> fatto l’intervento.<br />

CONS. FERRI:<br />

Va bene e adesso li fa <strong>di</strong>sturbare. Vede che non è super partes. È animoso stasera, non è super partes.<br />

PRESIDENTE:<br />

Lei è anche capace <strong>di</strong> chiedere il mio intervento per richiamare? Lei è straor<strong>di</strong>nario.<br />

CONS. FERRI:<br />

Non è super partes!<br />

PRESIDENTE:<br />

È straor<strong>di</strong>nario.<br />

CONS. FERRI:<br />

Non è super partes.<br />

PRESIDENTE:<br />

75


Straor<strong>di</strong>nario.<br />

CONS. FERRI:<br />

Non è super partes. Vede che capita anche a voi? Allora, io ho detto che avrò fatto anche un intervento<br />

irruento, però non ho offeso nessuno, non ho dato del maleducato a nessuno, non ho detto che sei un<br />

miserrimo, non ho detto che hai fatto una figura, come avvocato, meschina. Anzi, ti ripeto, io ho patrocinato<br />

il ricorso e l’ho vinto, ho stravinto. Non ho avuto bisogno <strong>di</strong> andare da legali esterni, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> voi che<br />

siete un manipolo <strong>di</strong> avvocati. Siete un manipolo <strong>di</strong> avvocati però c’è stata l’esigenza <strong>di</strong> andare da un<br />

avvocato esterno. Allora le tue parole sono state obiettivamente offensive, ma non ti preoccupare.<br />

Nascondersi, e lo <strong>di</strong>co sia al Consigliere Rebecca che al Sindaco, nascondersi <strong>di</strong>etro al <strong>di</strong>rettore veramente fa<br />

sorridere. Perché chi è che ha firmato la resistenza al ricorso e ribadendo l’opposizione alla richiesta degli<br />

atti? Lo ha firmato il Presidente dell’Ente perché lui ha la rappresentanza legale e politica. Quin<strong>di</strong> lui ha<br />

ratificato l’operato della sua funzionaria. E, quin<strong>di</strong>, ha continuato a resistere fino all’ultimo anche in u<strong>di</strong>enza,<br />

affinché non fosse data questa documentazione. Quin<strong>di</strong>, questa argomentazione cade. Non mi <strong>di</strong>re che ho<br />

confuso il <strong>di</strong>rettore con il Presidente e non mi <strong>di</strong>re neanche che Da Re è assimilabile a Valerio perché lui è<br />

un funzionario pubblico e il dott. Valerio è <strong>di</strong> nomina politica. Va bene? Quin<strong>di</strong> questo.<br />

Il Sindaco alla fine ha detto “è inutile che - facendo l’esempio dell’Opera Pia Moro - non possiamo chiedere<br />

le <strong>di</strong>missioni ecc., ecc.” Infatti io ho detto “non mi aspetto le <strong>di</strong>missioni, le <strong>di</strong>missioni le chiedo io che sono<br />

all’opposizione, ma un <strong>di</strong>sappunto sì. Un ammonimento sì.” Un ammonimento perché questo non si deve<br />

ripetere nei confronti dei citta<strong>di</strong>ni. Non si deve ripetere e perché sono stati spesi dei sol<strong>di</strong>. Questi sol<strong>di</strong>, per<br />

favore Sindaco, convinca il Presidente della Casa <strong>di</strong> Riposo che li spenda lui <strong>di</strong> tasca sua perché lui ha<br />

sbagliato. Lui ha sbagliato resistendo illegittimamente al ricorso. Quin<strong>di</strong> io adesso non so quella che sarà la<br />

parcella dell’Avvocato incaricato. Sono anche alte le parcelle degli amministrativisti. Chi verrà dopo<br />

controllerà e anche chi verrà al mio posto per il PDL controllerà che questi sol<strong>di</strong> siano stati tirati fuori <strong>di</strong><br />

tasca dal Presidente.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Capogruppo Rebecca.<br />

CONS. REBECCA:<br />

Allora, all’esor<strong>di</strong>o, all’inizio dell’intervento del collega Ferri, il collega Ferri ha usato, credo per quattro o<br />

cinque volte la parola figuraccia con riferimento all’in<strong>di</strong>rizzo del dott. Valerio, e non del signor Valerio.<br />

Benissimo, questa è l’opinione dell’Avvocato Ferri. La mia opinione è che politicamente una figuraccia<br />

enorme l’hai fatta questa sera e forse per la prima volta e spero per te l’ultima. La ragione, per non offendere<br />

l’intelligenza <strong>di</strong> nessuno dei presenti, nemmeno te la spiego perché è evidente.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Volevo <strong>di</strong>rti, Paolo, per confutare un attimino quello che tu hai detto, che si potrebbe anche opinare che, nel<br />

momento in cui voi avete fatto il ricorso al TAR, che la Casa <strong>di</strong> Riposo fosse rimasta inerte e non si fosse<br />

<strong>di</strong>fesa, la conseguenza poteva essere anche stata che, a seguito dell’accoglimento della tua domanda al TAR,<br />

ci sarebbe stata magari anche la condanna alla soccombenza <strong>di</strong> spese.<br />

76


Quin<strong>di</strong>, non essendosi <strong>di</strong>fesi poteva capitare anche questo, che il magistrato avesse ritenuto pienamente<br />

accoglibili, non conoscendo le ragioni da loro addotte e quin<strong>di</strong> avesse condannato la Casa <strong>di</strong> Riposo alle<br />

spese. Quin<strong>di</strong>, l’aver resistito in causa non è sicuramente una colpa <strong>di</strong>ciamo da attribuire tra l’altro al dott.<br />

Valerio, perché il dott. Valerio fa parte <strong>di</strong> un Consiglio <strong>di</strong> amministrazione. Sarà tutto il Consiglio che ha<br />

deciso <strong>di</strong> resistere, non ha deciso solo lui. Lui poi come responsabile, se il Consiglio <strong>di</strong> amministrazione ha<br />

deciso <strong>di</strong> resistere avrà firmato, su mandato <strong>di</strong>ciamo del Consiglio <strong>di</strong> amministrazione, la delega. Per cui<br />

anche qua le cose sono da valutare. Il momento in cui uno può <strong>di</strong>re: “ho deciso <strong>di</strong> dare l’accesso agli atti”, o<br />

“non ho deciso <strong>di</strong> dare l’accesso agli atti”, è un momento precedente a quella che è stata l’attività poi del<br />

Consiglio <strong>di</strong> amministrazione, che mi pare insomma dopo sia stata corretta. E la compensazione <strong>di</strong> spese<br />

tutto sommato va ad assolvere, per così <strong>di</strong>re, sia il comportamento del Consiglio <strong>di</strong> amministrazione, sia<br />

anche tutto sommato il comportamento del responsabile <strong>di</strong> servizio che nel frangente aveva negato <strong>di</strong>ciamo<br />

l’accesso agli atti.<br />

PRESIDENTE:<br />

Metto in votazione la mozione <strong>di</strong> cui al punto n . 11 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Favorevoli: n. 2<br />

Contrari: n. 12 (Dalla Libera, Pala<strong>di</strong>n, Cester, Dell’Aica, Bucciol, Ginal<strong>di</strong>, Drusian, Feltrin, Rebecca,<br />

Battistella, Vedovelli, Alescio)<br />

Astenuti: n. 5 (Sarri, Scardellato, Freschi, Campigotto, Luzzu)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 2 (Tessarolo, Perissinotto)<br />

PUNTO 12° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «ORDINE DEL GIORNO SUL CONTENUTO DELLE<br />

DELIBERE DI APPROVAZIONE DI ACCORDI PUBBLICI PRIVATI” PRESENTATO DAL<br />

GRUPPO CONSILIARE “LEGA NORD” »<br />

(Omissis deliberazione n. 26)<br />

PRESIDENTE:<br />

Chi illustra questo or<strong>di</strong>ne del giorno? La Consigliera Scardellato, prego.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Questo or<strong>di</strong>ne del giorno si riferisce al Consiglio della volta scorsa e più alla delibera trattata in precedenza.<br />

Questo or<strong>di</strong>ne del giorno va oltre quello che ho detto prima, cioè prima ho detto: voglio appurare legalmente<br />

come stanno le cose; qui <strong>di</strong>co: anche se non abbiamo ancora appurato le cose arrivo subito a quello che<br />

chiedo. Io al momento attuale ancora non so se, quando c’è l’accordo pubblico-privato, a cui consegue la<br />

variante, deve obbligatoriamente esserci l’adesione <strong>di</strong> tutti i partecipanti o meno. Però chiedo a questo<br />

Consiglio che perlomeno mi si porti l’accordo e mi si <strong>di</strong>chiari se l’accordo è unanime o se ci sono dei<br />

<strong>di</strong>ssenzienti, cosa che non è mai stata fatta. E, ripeto, l’or<strong>di</strong>ne del giorno immagino che sia stato letto, però<br />

eventualmente posso ritoccare i punti principali. La volta scorsa il Sindaco minaccia cause per le illazioni<br />

che ho fatto la volta scorsa Non ho fatto illazioni, e qua le ho scritte per filo e per segno con tutto quello…<br />

Prego, Consigliere Dall’Aica?<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

Lasciamo proseguire in<strong>di</strong>sturbato l’intervento del Consigliere Scardellato.<br />

77


(Intervento fuori microfono)<br />

PRESIDENTE:<br />

No, no. Quello che ho raggiunto con il suo livello credo che non lo raggiungerò mai più.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Ho perso il filo, adesso attenderà, mi fermerà i tempi. Grazie.<br />

PRESIDENTE:<br />

Sì, sì, sì. Riprenda, riprenda.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Dunque, stavamo <strong>di</strong>cendo dei due argomenti, uno era quello della volta scorsa e il Sindaco mi <strong>di</strong>ce che ho<br />

fatto queste illazioni. Io <strong>di</strong> quello che ho detto la volta scorsa l’ho riscritto qua per filo e per segno e non<br />

ritiro proprio niente <strong>di</strong> quello che ho detto perché non ho fatto illazioni ma ho detto come stanno le carte.<br />

Prego?<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Va beh, fatto sta che quello che ho detto l’ho ripetuto qua per iscritto. Quin<strong>di</strong> non solo a verbale dove si può<br />

<strong>di</strong>re qualcosa ed essere fraintesi, qua le ho scritto tutto quello che ritengo sia attinente alle carte presentate<br />

prima <strong>di</strong> quel famoso Consiglio del <strong>29</strong> luglio. Poi, ripeto, l’ho anche scritto qui, non sta a me giu<strong>di</strong>care il<br />

perché poi le cose sono cambiate. Cioè il perché poi il privato ha firmato quel famoso accordo. Stiamo<br />

parlando <strong>di</strong> Paludo e dell’accordo della pescheria. Quin<strong>di</strong>, ho detto: “non sta a me indagare perché se lui ha<br />

cambiato idea, se lui si è confuso e non ha capito, se lui ha avuto delle pressioni <strong>di</strong> qualche genere non sono<br />

affari miei..”, cioè non sono affari miei, non sono deputata a scoprire i motivi per il quale lui ha cambiato<br />

opinione dopo e ha firmato quin<strong>di</strong>. O ha cambiato opinione o ha firmato senza saperlo, non lo so! Quello che<br />

torno a riba<strong>di</strong>re è che dalle carte che sono in mio possesso in Consiglio ci è stato presentato un accordo<br />

pubblico-privato al quale ha fatto seguito l’adozione della variante e questo accordo non era uguale<br />

all’accordo che invece i privati avevano preso in precedenza. Qua io cerco anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare il perché. Le<br />

motivazioni e le spiegazioni sono: allora era stata fatta questa riunione, presenti l’Assessore, Da Re, tutti i<br />

proprietari e tutti i progettisti. Era stata fatta una riunione. Quin<strong>di</strong>, non era “affari dei privati che si mettono<br />

d’accordo fra <strong>di</strong> loro”, era una riunione dove era presente anche l’Amministrazione e in questa riunione è<br />

stato deciso che ciascun privato avrebbe dovuto presentare l’impegno a partecipare al Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

entro il 21 luglio ed entro il <strong>29</strong> luglio avrebbero dovuto presentare questo Piano <strong>di</strong> Recupero. Non uno<br />

qualsiasi, quello che era l’accordo preso fino allora, perché sennò non avrebbe senso niente <strong>di</strong> tutto ciò.<br />

Allora cosa succede? Il 21, come da accor<strong>di</strong> presi con l’Amministrazione, Paludo e B.&B. presentano una<br />

lettera dove si impegnano a partecipare, assieme agli altri proprietari al Piano <strong>di</strong> Recupero, ma non si<br />

impegnano a fare nient’altro.<br />

78


Quin<strong>di</strong> loro <strong>di</strong>cono: noi non vogliamo fare nessun accordo pubblico-privato; noi ci impegniamo solamente<br />

ad eseguire il Piano <strong>di</strong> recupero per la nostra parte, così come l’abbiamo concordato in poche parole. Gli altri<br />

tre invece proprietari presentano un accordo <strong>di</strong> programma con l’Amministrazione, perché infatti c’è <strong>di</strong><br />

mezzo anche la permuta con il <strong>Comune</strong> e, quin<strong>di</strong>, le carte presentate al <strong>Comune</strong> sono due impegni dei due<br />

privati a presentare il Piano <strong>di</strong> Recupero unitario e a realizzare le opere solo nel loro comparto, senza<br />

perequazioni, ad<strong>di</strong>rittura loro <strong>di</strong>cono senza neanche opere <strong>di</strong> urbanizzazione. Mentre gli altri tre presentano<br />

una proposta <strong>di</strong> accordo pubblico-privato. In questa proposta <strong>di</strong> accordo pubblico-privato i tre, quin<strong>di</strong> non<br />

Paludo ma gli altri tre, si impegnano a realizzare 400 metri quadrati <strong>di</strong> verde. E 400 metri quadrati non<br />

comprendono l’area <strong>di</strong> Paludo. Quin<strong>di</strong>, non solo è Paludo che <strong>di</strong>ce che non cede l’area, ma anche gli altri<br />

partecipanti alla riunione e all’accordo <strong>di</strong>cono che realizzeranno 400 metri. Il che vuol <strong>di</strong>re che l’area <strong>di</strong><br />

Paludo non era mai stata contemplata in cessione in quell’accordo. Il <strong>29</strong> presentano l’accordo. Come<br />

concordato con l’Amministrazione il <strong>29</strong> presentano il Piano <strong>di</strong> Recupero e il <strong>29</strong> sera c’è il Consiglio. In<br />

Consiglio ci viene portata questa scheda <strong>di</strong> orientamento progettuale, che è <strong>di</strong>fforme dal Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Da Re ci <strong>di</strong>ce che non ha neanche fatto a tempo a vedere questo Piano <strong>di</strong> Recupero, sono loro che hanno<br />

presentato delle carte <strong>di</strong>verse dall’accordo che avevamo preso. L’accordo credo <strong>di</strong> aver capito, se ho capito<br />

bene che Da Re sostiene, l’accordo che avevamo è quello che ho presentato in Consiglio. Non so se sostiene<br />

questo, o se <strong>di</strong>ce: “non mi interessa niente qual era l’accordo che avevano loro, io in Consiglio presento<br />

questo”. Cioè quello che io voglio capire: l’accordo che è stato presentato in Consiglio secondo<br />

l’Amministrazione, era l’accordo preso con i privati o era qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso dall’accordo preso con i<br />

privati? Perché la trattativa con i privati c’è stata, la scheda <strong>di</strong> orientamento progettuale che è stata portata<br />

qui secondo l’Amministrazione rispetta l’accordo con i privati ed è Paludo che poi invece <strong>di</strong>ce… ecc, oppure<br />

invece l’Amministrazione vanta un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> portare una scheda <strong>di</strong>versa da quella che era stata la trattativa<br />

fatta con i privati? Io non ho capito qual è la posizione.<br />

Cioè l’Amministrazione, sta vantando il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> presentare la scheda che vuole, a prescindere dalla<br />

trattativa con i privati, o sta <strong>di</strong>cendo: “no, l’accordo con i privati era quello, io ti ho portato quello?” Cioè la<br />

domanda è: qual è l’alternativa tra queste due? Può rispondere subito, oppure se vuole vado avanti.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Perché non era solo su questo punto. Il secondo caso, che invece è quello <strong>di</strong> cui abbiamo parlato oggi, lì non<br />

c’è la possibilità d’equivoco sul fatto che il privato poi ha cambiato idea, se l’ha cambiata, se si è adeguato e<br />

ha firmato. Lì il privato non l’ha proprio mai, mai più ratificato quell’accordo. Anzi, fa ad<strong>di</strong>rittura ricorso al<br />

TAR perché <strong>di</strong>ce: “io quell’accordo non l’ho mai firmato!” Allora io <strong>di</strong>co non lo so se c’è bisogno, io penso<br />

<strong>di</strong> sì, ma non ho una certezza perché non sono un Giu<strong>di</strong>ce. Né un avvocato né tanto meno un giu<strong>di</strong>ce per<br />

poter arrivare alla conclusione certa e matematica che c’è bisogno del consenso del cento per cento dei<br />

partecipanti per poter fare la variante, questo non lo so. Però chiedo a questo Consiglio che, quando mi si<br />

porta un accordo pubblico-privato a cui consegue una variante, mi si <strong>di</strong>ca a me Consigliere e a tutti i<br />

Consiglieri perché ripeto la domanda fatta nel punto prima, quanti <strong>di</strong> voi Consiglieri sapevano che c’era un<br />

<strong>di</strong>ssenso. E torno a chiederlo a tutti e nessuno mi ha risposto. Allora io domando a ciascun Consigliere se<br />

sapevano che c’era un <strong>di</strong>ssenso. Io non lo sapevo, e sono convinta che non lo sapeva nessuno. Allora è giusto<br />

presentarci un accordo pubblico-privato con un <strong>di</strong>ssenso senza <strong>di</strong>rcelo e noi votiamo un accordo pubblicoprivato<br />

a cui segue una variante urbanistica? No. Per cui chiedo che perlomeno, fino a che il Giu<strong>di</strong>ce non ci<br />

<strong>di</strong>rà come stanno le cose, il Consiglio comunale si esprima sulla necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere, eventualmente<br />

approvare, solo accor<strong>di</strong> pubblici-privati preventivamente accettati da tutti i privati che hanno la <strong>di</strong>sponibilità<br />

delle aree interessate o perlomeno che eventuali <strong>di</strong>ssensi siano chiaramente esplicitati in delibera e per questi<br />

venga prospettata una soluzione.<br />

L’Assessore prima mi ha detto che esistono altri mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> fare le varianti, certo che lo so. La variante del PRG<br />

che avevamo fatto mica avevamo chiesto l’approvazione a tutti i privati, ma era un altro strumento. Non era<br />

una variante legata all’accordo pubblico-privato dato dalla legge che cavolo è, art. 6 e via <strong>di</strong>cendo. Era un<br />

altro strumento, e quin<strong>di</strong> veniva votato con delle altre premesse e con delle altre posizioni.<br />

79


PRESIDENTE:<br />

Se vuole rispondere l’Assessore, prego.<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Abbiamo visto in Giunta questo or<strong>di</strong>ne del giorno e ho chiesto all’Ufficio che pre<strong>di</strong>sponesse una nota <strong>di</strong><br />

promemoria a riguardo. Tra l’altro vorrei <strong>di</strong>re che per fare questo lavoro sono stati impegnati quattro giorni<br />

<strong>di</strong> lavoro. Quattro giorni <strong>di</strong> lavoro. E dunque voi capite che quando si fanno domande, che dopo vedremo<br />

quale fondamento hanno, c’è <strong>di</strong>etro anche un impegno <strong>di</strong> persone, <strong>di</strong> lavoro, vuol <strong>di</strong>re non fare altre cose<br />

magari urgenti, ecc. Ecco, questo per <strong>di</strong>rlo anche ai Consiglieri in modo magari che capiscano che porre<br />

certe tematiche dopo ha anche un riscontro che è pesante dal punto <strong>di</strong> vista della gestione degli uffici. Allora<br />

leggo la nota, penso che ci metterò meno <strong>di</strong> quello che il Consigliere ha impegnato per esporla. “Or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno sul contenuto delle delibere <strong>di</strong> approvazione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> pubblici-privati. Primo: variante parziale al<br />

PRG/PI, accordo pubblico-privato n. 8 Mimosa e altri, adottata con Consiglio comunale 14 luglio 2010. Con<br />

la redazione del PAT, al fine <strong>di</strong> dare soluzione al problema idraulico è stata prevista, nell’area strategica 1.3,<br />

quella <strong>di</strong> via Pantano che abbiamo visto questa sera, la realizzazione <strong>di</strong> una vasca <strong>di</strong> laminazione e, per<br />

reperire le risorse necessarie alla realizzazione della vasca stessa è stata in<strong>di</strong>viduata, a ridosso del bacino <strong>di</strong><br />

laminazione, un’area e<strong>di</strong>ficabile che comprendeva anche il fabbricato rurale ex proprietà Furlan in quanto,<br />

dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico, tutta l’area doveva essere trattata unitariamente. In tal senso veniva informato<br />

costantemente l’ing. Bellinzani, tecnico del sig. Fiorella, anche per quanto riguarda l’iter della procedura per<br />

la variante urbanistica.<br />

A <strong>di</strong>mostrazione del costante coinvolgimento in data 10 <strong>marzo</strong> 2010 il sig. Fiorella ha comunicato che: “non<br />

è intenzionato a manifestarsi <strong>di</strong>ssenziente con le conseguenze del caso, ma chiede, essendo interessato allo<br />

sviluppo dei Piani eventualmente proposti, <strong>di</strong> partecipare alle scelte <strong>di</strong> lottizzazione e <strong>di</strong> essere messo a<br />

conoscenza attraverso i proponenti, o attraverso l’Amministrazione stessa delle proposte che riguardano<br />

l’area strategica 1.3 <strong>di</strong> cui in premessa, e in particolare riguardanti il suo lotto <strong>di</strong> proprietà. Protocollo<br />

646520/2010”. Cioè esprime l’interesse e non è intenzionato a <strong>di</strong>ssentire sulla variante. Questo è quello che<br />

<strong>di</strong>ce. Poiché preliminarmente per il Piano <strong>di</strong> Lottizzazione era necessario procedere alla variante urbanistica<br />

<strong>di</strong> trasformazione, <strong>di</strong> destinazione dell’area da zona agricola a zona e<strong>di</strong>ficabile, con conseguenze e calcolo<br />

della perequazione, è stata pre<strong>di</strong>sposta la bozza <strong>di</strong> accordo pubblico-privato. Tale accordo in<strong>di</strong>cava nelle<br />

premesse tutte le <strong>di</strong>tte proprietarie dell’intero ambito, ma veniva richiesta la sottoscrizione solo da parte dei<br />

soggetti coinvolti nella perequazione, <strong>di</strong>tta Mimosa S.r.l. e Agata S.r.l., non imponendo così l’obbligo della<br />

perequazione anche alla <strong>di</strong>tta Fiorella stante l’esiguità dell’area con soprastante fabbricato. Inoltre la<br />

cessione delle aree oggetto <strong>di</strong> perequazione fa capo alle sole due <strong>di</strong>tte firmatarie, avendo le stesse la<br />

<strong>di</strong>sponibilità delle aree in oggetto. Cioè chi doveva cedere l’area per la vasca <strong>di</strong> laminazione era la Mimosa e<br />

la Agata.<br />

In tal modo il signor Fiorella viene ad avere la trasformazione della propria area da agricola a residenziale,<br />

senza dover essere soggetto a perequazione, ma mantenendo sempre compreso nell’ambito <strong>di</strong> lottizzazione,<br />

come da lui richiesto nella lettera che vi ho accennato prima, cioè il 10 <strong>marzo</strong> 2010. Tali opere <strong>di</strong><br />

perequazione sono state approvate dalla Giunta comunale con delibera n. 139 del 28 giugno 2010, che poi ha<br />

sottoposto l’argomento al Consiglio comunale. Il Consiglio, con propria delibera n. 48 del 14 luglio 2010 ha<br />

approvato la proposta <strong>di</strong> accordo pubblico-privato e adottato la variante parziale al PRG /PI APP n. 8, con la<br />

quale tutta l’area viene resa e<strong>di</strong>ficabile. La variante relativa all’accordo pubblico-privato dell’ambito <strong>di</strong> via<br />

Pantano, è stata depositata presso l’Ufficio Urbanistica dal 2 agosto al 1° settembre del 2010, con la<br />

possibilità, nei successivi 30 giorni, fino al 1° ottobre 2010, <strong>di</strong> poter formulare osservazioni e/o opposizioni.<br />

Contemporaneamente alla pubblicazione con municipale 5 agosto 2010, prot. 18910, è stata data<br />

comunicazione al sig. Fiorella dell’avvenuta adozione della variante. In agosto, il 5 agosto. Successivamente,<br />

dopo aver espletato l’iter della pubblicazione e il deposito della variante e non essendo pervenuta entro il 1°<br />

ottobre alcuna osservazione né opposizione, il Consiglio comunale ha approvato la variante con propria<br />

delibera n. 94 del 9 <strong>di</strong>cembre 2010. Cioè tutto l’iter della variante non ha mai avuto nessuna opposizione, né<br />

osservazione, né <strong>di</strong>ssenso da parte del sig. Fiorella.<br />

80


All’inizio settembre 2010 l’Avvocato Masutti per conto del sig. Fiorella ha chiesto un incontro presso<br />

l’Ufficio Urbanistica con i rappresentanti della <strong>di</strong>tta Mimosa, al fine <strong>di</strong> verificare la fattibilità <strong>di</strong> un accordo<br />

preliminare tra le parti per la pre<strong>di</strong>sposizione del Piano <strong>di</strong> Lottizzazione. Si entra già nel merito <strong>di</strong>ciamo della<br />

lottizzazione stessa, come aveva chiesto il Fiorella. Nei giorni successivi è stato effettuato un incontro<br />

durante il quale le parti avevano in<strong>di</strong>viduato delle soluzioni e l’Avvocato Masutti si riservava <strong>di</strong> sottoporre<br />

all’approvazione da parte del sig. Fiorella, per poi comunicare all’Ufficio Urbanistica la versione definitiva.<br />

Perciò all’inizio <strong>di</strong> settembre 2010 avveniva questo contatto tra le parti, l’Avvocato Masutti e l’Ufficio.<br />

Invece in data 11 ottobre, circa un mese dopo, l’Avvocato Mocerino a nome del sig. Fiorella, qui si cambia<br />

da Masutti a Mocerino, ha inviato una lettera alla società Mimosa e Agata e, per conoscenza, al progettista<br />

del <strong>Comune</strong>, con la quale lamentava l’esclusione dello stesso Fiorella dal Piano <strong>di</strong> lottizzazione e chiedeva <strong>di</strong><br />

potere avere un incontro con le <strong>di</strong>tte in in<strong>di</strong>rizzo al fine <strong>di</strong> valutare la possibilità <strong>di</strong> giungere ad un accordo,<br />

invitando le <strong>di</strong>tte stesse a prendere contatto con lo stu<strong>di</strong>o per definire data, ora e luogo dell’incontro. Questo<br />

avveniva con lettera dell’11 ottobre. Alla lettera dell’Avvocato Mocerino la <strong>di</strong>tta Mimosa, in data <strong>29</strong> ottobre,<br />

trasmessa all’Ufficio Urbanistica con fax il giorno 2 novembre, ha risposto riconfermando, come già<br />

proposto nei precedenti tre incontri tenuti con l’ing. Bellinzani e per ultimo con l’avvocato Masutti, la loro<br />

<strong>di</strong>sponibilità a un incontro presso l’Ufficio Tecnico del <strong>Comune</strong> con il sig. Fiorella. Alla nota dell’avvocato<br />

Mocerino anche l’Ufficio Urbanistica ha risposto in data 28 ottobre, precisando quanto segue: “in esito alla<br />

vostra del 15 ottobre si deve preliminarmente evidenziare che quanto adottato dal Consiglio comunale si<br />

riferisce a variante urbanistica del Piano degli Interventi, con la quale si rende urbanizzabile l’intera zona <strong>di</strong><br />

cui alla scheda del PAT a fronte <strong>di</strong> significative opere <strong>di</strong> perequazione, come da accordo pubblico-privato <strong>di</strong><br />

cui all’art. 6 della legge 11, sottoscritto dalle <strong>di</strong>tte proponenti. Poiché il lotto <strong>di</strong> proprietà Fiorella è già in<br />

parte e<strong>di</strong>ficato, non è stata chiesta anche la sua sottoscrizione significando in tal modo che le opere in<br />

perequazione faranno carico alle <strong>di</strong>tte firmatarie. Cioè Agata e Mimosa. L’iter della variante urbanistica<br />

dovrà ora concludersi con l’approvazione, sempre da parte del Consiglio comunale, stante che nel periodo <strong>di</strong><br />

pubblicazione non sono pervenute osservazioni e opposizioni.<br />

Ciò detto, ad avvenuta approvazione della variante urbanistica le <strong>di</strong>tte proprietarie degli immobili comprese<br />

nell’ambito, così come prescritto dalle schede del PAT, dovranno presentare unitariamente il progetto <strong>di</strong><br />

Piano Urbanistico Attuativo con il quale vengono realizzate le opere <strong>di</strong> urbanizzazione, progetto al quale<br />

deve partecipare il vostro cliente che ha già manifestato la volontà con raccomandata del 10 <strong>marzo</strong>. Va da sé<br />

che, in caso <strong>di</strong> mancato accordo tra le parti, si potrà procedere con consorzio obbligatorio nei termini <strong>di</strong><br />

legge. Per concludere è da segnalare che quanto sopra detto è stato più volte illustrato nei vari interventi con<br />

il tecnico e il legale incaricato dal sig. Fiorella, e, nel precisare che le problematiche <strong>di</strong> tipo civilistico non<br />

sono <strong>di</strong> competenza della pubblica amministrazione, si dà la propria <strong>di</strong>sponibilità per un incontro<br />

chiarificatorio tra le parti”. Finita la lettera.<br />

In data 3 novembre, con protocollo 26692 da parte della <strong>di</strong>tta Mimosa e Agata viene presentato il Piano <strong>di</strong><br />

Lottizzazione con richiesta <strong>di</strong> approvazione. Richiesta respinta dall’Ufficio Urbanistica con municipale<br />

28961 del <strong>29</strong>.11 in quanto non era ancora stata approvata la variante al PRG/PI, ed era stato riscontrato che<br />

la domanda e gli elaborati non erano stati sottoscritti da tutte le <strong>di</strong>tte proprietarie dell’area oggetto<br />

dell’intervento. Successivamente la <strong>di</strong>tta Mimosa, con delega delle <strong>di</strong>tte Società Agricola Furlan, Dall’Acqua<br />

Lina, Furlan Giorgio e Furlan Marisa unitamente alle <strong>di</strong>tte Agata Srl, San Bortolo Srl, Furlan Dante e<br />

Bonotto Eles, hanno presentato in data 4 febbraio 2011, prot. 8486 del 2010, la richiesta <strong>di</strong> approvazione del<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione. Perciò il 4 febbraio fanno richiesta <strong>di</strong> approvazione al Piano <strong>di</strong> Lottizzazione,<br />

comunicando che il sig. Fiorella risulta <strong>di</strong>ssenziente in quanto alla loro richiesta <strong>di</strong> adesione al PUA, inviata<br />

con raccomandata 20.12.2010, la <strong>di</strong>tta Fiorella non ha inoltrato alcuna risposta in merito nei termini entro cui<br />

era stata richiesta l’adesione. Perciò Fiorella non si fa più vivo. Stante la comunicazione che Fiorella<br />

risultava <strong>di</strong>ssenziente il Vice Sindaco ha ritenuto <strong>di</strong> convocarlo per chiarimenti in merito e pertanto è stata<br />

inviata la nota del 2 febbraio 2011 che fissava l’incontro per il giorno 7 febbraio. Il sig. Fiorella si è<br />

presentato all’incontro unitamente al proprio tecnico ing. Bellinzani e, a fronte della proposta del Vice<br />

Sindaco <strong>di</strong> convocare tutte le parti, lo stesso si è espresso negativamente. Non voleva più colloquiare con<br />

nessuno. Quin<strong>di</strong>, a seguito <strong>di</strong> istruttoria la Giunta comunale, con delibera 38 del 18 febbraio 2011 ha adottato<br />

il Piano Urbanistico Attuativo dell’area <strong>di</strong> via Pantano ai sensi del 6^ comma, art. 20, legge 11/2004,<br />

comprendendo anche l’area <strong>di</strong> proprietà della <strong>di</strong>tta Fiorella, la quale rimaneva dentro. Con nota 5309 del 23<br />

febbraio 2011 è stata notificata, ai sensi dell’art. 140 Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Procedura Civile, alla <strong>di</strong>tta Fiorella<br />

l’adozione del PUA dell’area <strong>di</strong> via Pantano, che comprende anche l’area <strong>di</strong> proprietà della <strong>di</strong>tta Fiorella e<br />

81


in<strong>di</strong>cando, nel contempo, i termini <strong>di</strong> deposito della variante e i tempi per presentare<br />

osservazioni/opposizioni.<br />

Entro il termine del 21 <strong>marzo</strong> 2011, data <strong>di</strong> scadenza della presentazione <strong>di</strong> osservazioni e opposizioni, non è<br />

pervenuta alcuna osservazione né opposizione al Piano. In merito al ricorso presentato il 28 ottobre 2010 al<br />

Tribunale Amministrativo Regionale, che è successivo al 28 ottobre e notificato a questo <strong>Comune</strong> in data 15<br />

novembre 2010, si evidenza che lo stesso lamenta quanto segue: 1) la Giunta comunale, con delibera 139 del<br />

28 giugno 2010 approvava le opere <strong>di</strong> perequazione, ignorando completamente l’opposizione e l’istanza del<br />

sig. Fiorella.<br />

Controdeduzione. L’istanza del 10 <strong>marzo</strong> 2010 del sig. Fiorella è <strong>di</strong> essere interessato alla partecipazione <strong>di</strong><br />

eventuali Piani Urbanistici Attuativi, e non <strong>di</strong> opposizione alla variante urbanistica. In questa fase trattasi <strong>di</strong><br />

variante urbanistica al Piano degli Interventi e non <strong>di</strong> Piano Urbanistico Attuativo, che va definito in una fase<br />

successiva. Punto 2) nell’accordo viene in<strong>di</strong>cato che le <strong>di</strong>tte Mimosa, Agata e Fiorella hanno la <strong>di</strong>sponibilità<br />

degli immobili e che le stesse si impegnano nella perequazione. Evidenza che il sig. Fiorella non ha<br />

sottoscritto l’accordo.<br />

Controdeduzione. Nella premessa dell’accordo sono in<strong>di</strong>cate tutte le <strong>di</strong>tte ivi comprese nell’ambito dell’area<br />

strategica <strong>di</strong> cui alla scheda 1.3 del PAT - perciò anche Fiorella -, detta scheda che prevede anche la cessione<br />

<strong>di</strong> aree in perequazione. Poiché nella proprietà Fiorella non sono comprese aree <strong>di</strong> cessione in perequazione,<br />

non risulta necessaria la sottoscrizione dell’accordo da parte del sig. Fiorella non avendo lo stesso alcun<br />

obbligo in quanto, anche per quanto riguarda gli obblighi finanziari, se ne sono fatti carico le <strong>di</strong>tte Mimosa e<br />

Agata. Perciò Fiorella non ha nessun obbligo. Con il ricorso viene chiesto l’annullamento della delibera <strong>di</strong><br />

adozione della variante per illegittimità delle norme civilistiche e in materia <strong>di</strong> obbligazioni e contratti, che<br />

però non trovano riscontro in quanto nessuna obbligazione viene a far capo al sig. Fiorella con tale accordo.<br />

Per contro e finisco, il sig. Fiorella con la citata variante viene ad essere urbanisticamente avvantaggiato con<br />

il cambio <strong>di</strong> destinazione da zona agricola a zona residenziale, usufruendo degli obblighi che fanno capo ad<br />

altri soggetti. Questo è per quanto riguarda il Fiorella. E adesso vi leggo quella che riguarda l’altro, perché<br />

così <strong>di</strong>scutiamo <strong>di</strong> tutto.<br />

Variante parziale PI, accordo pubblico-privato n. 12, <strong>di</strong>tte Mimosa, San Bortolo, Ere<strong>di</strong> Buoro Agostino,<br />

B&B e Paludo Luigi. Con la variante generale del P.R.G. pre<strong>di</strong>sposta dall’arch. Lombar<strong>di</strong> e adottata dal<br />

Consiglio comunale nel 2004 - sarebbe questa variante -, era stata prevista la scheda APP 1 relativa al<br />

contratto della pescheria nella quale, oltre alla capacità e<strong>di</strong>ficatoria, è in<strong>di</strong>cata l’organizzazione delle aree.<br />

Come vedete l’area dove ci sono gli albereti là è a verde, è tutta completa. Quest’area qua è completa. Detta<br />

scheda prevede che tutte le aree esterne alla proprietà Paludo, residue dall’e<strong>di</strong>ficazione, <strong>di</strong>ventassero <strong>di</strong> uso<br />

pubblico sia come percorsi pedonali, che come aree ver<strong>di</strong> in continuità <strong>di</strong> quelle previste per le altre<br />

proprietà, in modo da dare una soluzione organica a tutta l’area. Ricor<strong>di</strong>amo che noi siamo partiti dalla<br />

scheda Lombar<strong>di</strong>. Con la pubblicazione della variante relativamente a questo comparto, è pervenuta<br />

un’osservazione. Un’osservazione allora è stata fatta, ma è stata fatta dalla Hol<strong>di</strong>ng che aveva una proprietà<br />

nei pressi della pescheria, quello <strong>di</strong>etro alla pescheria, che chiedeva che l’area da pubblica fosse mantenuta<br />

privata. Osservazione accolta con le controdeduzioni in quanto non strategica. Vi faccio vedere. Questa<br />

proprietà aveva chiesto che questo pezzettino <strong>di</strong> area, che nella scheda era pubblico, <strong>di</strong>ventasse del privato.<br />

Siccome il passaggio pubblico è da queste parti, non si è ritenuto <strong>di</strong>ciamo essenziale e allora nel 2004 è stata<br />

accolta l’osservazione. L’unica osservazione <strong>di</strong> quest’area. Dette previsioni sono state confermate anche con<br />

l’adozione e approvazione della variante relativa all’adeguamento del PRG/PI adottato nel settembre 2009 da<br />

questa Amministrazione, da questo Consiglio e approvato nell’ottobre 2009, senza che pervenisse alcuna<br />

osservazione da parte del signor Paludo e da altri proprietari. Perciò la destinazione <strong>di</strong> quell’area a verde<br />

pubblico è confermata nel 2004 e non c’è stata nessuna osservazione fino a settembre del 2009.<br />

Poiché era stato sempre in<strong>di</strong>cato come interesse prioritario da parte dell’Amministrazione comunale dare<br />

soluzione al comparto in oggetto, le <strong>di</strong>tte sono state invitate a <strong>di</strong>chiarare la propria <strong>di</strong>sponibilità a procedere<br />

al Piano <strong>di</strong> Recupero, <strong>di</strong>sponibilità data da tutte le <strong>di</strong>tte, compresa la <strong>di</strong>tta Paludo la quale, con nota del 13<br />

novembre 2009 comunica “l’intenzione <strong>di</strong> partecipare, come fatto precedentemente anni fa, a un Piano<br />

Recupero comune con gli altri proprietari dell’area in oggetto. Invito cortesemente anche a tenermi informato<br />

in tempi brevi <strong>di</strong> tutti gli sviluppi delle vostre decisioni in merito”. Conseguentemente le <strong>di</strong>tte sono state<br />

convocate in un incontro con il Vice Sindaco il giorno 14 <strong>di</strong>cembre 2009.<br />

82


A questo incontro ne seguirono numerosi altri, necessari per <strong>di</strong>rimere le controversie che <strong>di</strong> volta in volta<br />

venivano sollevate dai vari proprietari (non sempre tutti presenti, tra parentesi!). Le problematiche principali<br />

sollevate derivavano dalla richiesta nostra, dell’Amministrazione, <strong>di</strong> ridurre la volumetria prevista nella<br />

scheda progettuale al PR 1, quello Lombar<strong>di</strong>, in quanto eccessiva rispetto alla potenzialità dell’area e<br />

soprattutto relativamente alla proprietà Carrer. Cioè abbiamo chiesto <strong>di</strong> ridurre la potenzialità che era<br />

prevista nella scheda come volumetria complessiva.<br />

In tal senso si è pervenuti ad una soluzione <strong>di</strong> ridurre la volumetria totale a 12.100 metri cubi…, si partiva da<br />

16.000 circa, fissando l’in<strong>di</strong>ce fon<strong>di</strong>ario delle varie proprietà in 2,64 metri cubi su metro quadro e nel<br />

contempo dare la possibilità <strong>di</strong> mantenere le volumetrie esistenti per le <strong>di</strong>tte che superavano tale in<strong>di</strong>ce, tipo<br />

Paludo e cioè l’Immobiliare San Bortolo, B&B srl e il signor Paludo stesso. Cioè non gli veniva tolto niente<br />

perché avevano già i volumi nei fabbricati esistenti. Quanto sopra veniva comunicato alle <strong>di</strong>tte con<br />

municipale 18 giugno 2010 con la quale si rappresentava, inoltre, che l’Amministrazione comunale aveva<br />

stabilito <strong>di</strong> cedere il proprio immobile ai soggetti attuatori, chiedeva in permuta una superficie commerciale<br />

nel fabbricato da realizzare. Cioè zona pescheria. A queste rispondevano tutte le <strong>di</strong>tte <strong>di</strong> adesione al Piano <strong>di</strong><br />

Recupero e le <strong>di</strong>tte Mimosa srl. subentrate alla proprietà Carrer, la <strong>di</strong>tta San Bortolo, Ere<strong>di</strong> Buoro Agostino,<br />

che erano inoltre interessate alla permuta con la proprietà comunale. In particolare il signor Paludo, con nota<br />

<strong>29</strong> giugno 2010 <strong>di</strong>chiarava: “<strong>di</strong> dare la propria adesione al Piano <strong>di</strong> Recupero globale per il comparto che<br />

riguardava la mia proprietà “ perciò dà una adesione al Piano Recupero “affacciantesi in via Umberto I, ma<br />

<strong>di</strong> non essere interessato in alcun modo a partecipare alla ristrutturazione della pescheria e ad una eventuale<br />

ri<strong>di</strong>stribuzione della cubatura della medesima.” È importante questa <strong>di</strong>chiarazione del Paludo.<br />

“Contemporaneamente venivano proposte delle soluzioni per il corretto inserimento dei fabbricati nel<br />

rispetto del mantenimento della pregevole area centrale a verde e dell’impostazione <strong>di</strong> organizzazione<br />

prevista dalla scheda APR 1.<br />

In data 21 e 22 luglio 2010 le <strong>di</strong>tte hanno fatto pervenire una comunicazione <strong>di</strong> accordo tra le parti, con le<br />

quali gli ere<strong>di</strong> Buoro, Mimosa e San Bortolo si accordavano a presentare il Piano <strong>di</strong> Recupero e a realizzare<br />

le opere <strong>di</strong> urbanizzazione comprese nel medesimo, relative alle loro proprietà. In particolare un’area a parco<br />

pubblico <strong>di</strong> 400 metri quadri circa e una piazza pubblica con funzione urbanistica parcheggio e per<br />

l’esercizio <strong>di</strong> mercato del pesce <strong>di</strong> circa 350 metri quadri, oltre alla permuta dell’area della pescheria. Le<br />

<strong>di</strong>tte B&B e Paludo, con note separate, si impegnavano a partecipare congiuntamente con le altre <strong>di</strong>tte<br />

interessate alla proposta del Piano <strong>di</strong> Recupero per l’intero ambito entro il <strong>29</strong> luglio 2010, da sottoporre<br />

all’approvazione della Giunta comunale. Ma nel contempo precisa che lo stesso non è interessato alla<br />

partecipazione <strong>di</strong> quanto relativo alle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, <strong>di</strong> perequazione e quant’altro, inerente alla<br />

costruzione nell’ambito della pescheria, ma ci si limiterà all’intervento del proprio comparto coincidente con<br />

l’attuale proprietà.” Perciò fa un intervento specifico nella sua proprietà. “È evidente, da quanto sopra, che<br />

non è corretto quanto in<strong>di</strong>cato nella richiesta dell’or<strong>di</strong>ne del giorno ove viene messo tra parentesi “ovvero<br />

non sono interessati a un accordo pubblico-privato e non si impegnano a cedere alcuna area”. Perché quello<br />

che <strong>di</strong>cono è esattamente quello che ho appena letto.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

Scusa, finisco, finisco e poi… “Al termine <strong>di</strong> tutta questa lunga trattativa si è giunti alla pre<strong>di</strong>sposizione<br />

dell’accordo per la cessione dell’area della pescheria, subor<strong>di</strong>nando l’approvazione dell’accordo da parte del<br />

Consiglio comunale, con la presentazione da parte dei privati del progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero <strong>di</strong> tutta<br />

l’area”. Perciò noi vi facciamo l’accordo, però vogliamo il Piano <strong>di</strong> Recupero complessivo.” Quin<strong>di</strong> l’ufficio<br />

ha pre<strong>di</strong>sposto la documentazione per l’approvazione dell’accordo <strong>di</strong> cui alla delibera consiliare 56 del <strong>29</strong><br />

luglio 2010, approvazione accordo pubblico-privato ai sensi dell’art. 6 legge 11/2004, scheda APP 12, area<br />

via Pescheria, il quale in allegato comprendeva la proposta <strong>di</strong> accordo e la relativa scheda tecnica che, come<br />

già detto, confermava le previsioni <strong>di</strong> organizzazione dell’area previste dal PRG/PI vigente, con alcune<br />

mo<strong>di</strong>fiche nella <strong>di</strong>stribuzione dei volumi. Detto schema <strong>di</strong> accordo prevede che tutte le <strong>di</strong>tte si impegnano: 1)<br />

a qualificare urbanisticamente l’area <strong>di</strong> via Pescheria con la realizzazione <strong>di</strong> tutte le opere <strong>di</strong> urbanizzazione,<br />

nonché cessione <strong>di</strong> aree così come in<strong>di</strong>cate nel Piano <strong>di</strong> Recupero che sarà presentato congiuntamente dalle<br />

83


<strong>di</strong>tte stesse; 2) le <strong>di</strong>tte Mimosa, San Bortolo e Buoro Agostino, ad acquisire l’area <strong>di</strong> proprietà comunale in<br />

permuta <strong>di</strong> altre opere, come in<strong>di</strong>cate nell’accordo. L’argomento è stato sottoposto ad approvazione del<br />

Consiglio comunale il <strong>29</strong> luglio 2010 e lo stesso giorno le <strong>di</strong>tte hanno depositato la proposta <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong><br />

Recupero. Da quanto sopra risulta che nello specifico solo le <strong>di</strong>tte Mimosa, San Bortolo e Buoro sono<br />

interessate all’accordo nella sua parte essenziale, mentre le <strong>di</strong>tte B&B e Paludo hanno solo l’impegno <strong>di</strong><br />

realizzare il Piano <strong>di</strong> Recupero. Perciò l’accordo fa parte Mimosa, San Bortolo e Buoro mentre B&B e<br />

Paludo hanno solo l’impegno a realizzare il Piano <strong>di</strong> Recupero, strumento in<strong>di</strong>spensabile per poter poi<br />

procedere al rilascio del permesso a costruire”. Il Piano <strong>di</strong> Recupero loro intendono la parte <strong>di</strong> loro proprietà.<br />

“Poiché il Piano <strong>di</strong> Recupero presentato era <strong>di</strong>fforme dalla scheda urbanistica <strong>di</strong> cui al P.R.G./P.I., così come<br />

prevista fin dal 2004, in<strong>di</strong>cando come privata la piccola area a fronte del Monticano <strong>di</strong> proprietà Paludo<br />

prevista pubblica, e inoltre è incompleto negli elaborati, l’Ufficio nella sua istruttoria sospendeva l’esame<br />

della pratica e richiedeva alle <strong>di</strong>tte l’adeguamento degli elaborati completi, così come previsto dalla<br />

legislazione vigente. Quin<strong>di</strong> le <strong>di</strong>tte ripresentavano gli elaborati corretti e sottoscritti da tutte le <strong>di</strong>tte,<br />

dopo<strong>di</strong>ché si è potuto passare all’adozione del Piano <strong>di</strong> Recupero da parte della Giunta con delibera 268 del<br />

20.12.2010. Dell’adozione veniva data comunicazione a tutte le proprietà con municipale 3 gennaio 2011,<br />

con la quale veniva chiesto anche l’adeguamento degli elaborati e le prescrizioni <strong>di</strong> cui alla delibera <strong>di</strong><br />

adozione. C’erano parecchie osservazioni che abbiamo messo nel delibera <strong>di</strong> Giunta, e sono state poi.. Detto<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero, così come presentato e adottato, è stato pubblicato per eventuali osservazioni e<br />

opposizione nei termini <strong>di</strong> legge. A seguito della pubblicazione sono pervenute l’opposizione e<br />

l’osservazione già <strong>di</strong>scusse in Consiglio comunale, con la quale la <strong>di</strong>tta Paludo si opponeva al Piano <strong>di</strong><br />

Recupero così come da lui presentato e il sig. Casonato faceva l’osservazione al Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

presentato dal sig. Paludo essendo promissario acquirente dello stesso. Le <strong>di</strong>tte hanno ripresentato gli<br />

elaborati da loro sottoscritti al fine <strong>di</strong> poter sottoporli al Consiglio comunale, che riconfermavano le<br />

previsioni del Piano <strong>di</strong> Recupero così come adottato e, in tal modo, il sig. Paludo confermava le previsioni<br />

sulle quali aveva fatto opposizione. Il Consiglio comunale, con delibera n. 15 del 9 <strong>marzo</strong> 2011, dopo<br />

l’esame delle osservazioni e opposizioni approvava il Piano <strong>di</strong> Recupero.” Quello che è stato detto sono i<br />

fatti, queste sono le analisi.” Da quanto sopra è evidente, come richiesto dall’or<strong>di</strong>ne del giorno presentato,<br />

che gli accor<strong>di</strong> pubblici-privati sono portati all’esame del Consiglio comunale solo previa definizione e<br />

accettazione scritta da parte <strong>di</strong> tutti i privati che hanno la <strong>di</strong>sponibilità delle aree oggetto dell’accordo e per<br />

quelle a cui derivano obbligazioni e/o vincoli. Cioè quelli che hanno aree che fanno parte... e quelli che<br />

hanno obbligazioni o vincoli. Poiché trattasi <strong>di</strong> accordo…”<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

ASS. DE LUCA:<br />

E/o, e vincoli o vincoli. Se hanno obbligazioni e vincoli, o solo obbligazioni o solo vincoli. Lasciami finire.<br />

“Poiché trattasi <strong>di</strong> accordo quanto sottoposto al Consiglio comunale quale organo competente, può essere<br />

presentato solo come proposta e bozza sulla quale il Consiglio comunale deve esprimersi. – Cioè è una<br />

proposta, il Consiglio è unilaterale -. Nulla vieta che, qualora il Consiglio comunale facesse delle<br />

considerazioni <strong>di</strong>verse da quanto proposto, si possa anche non giungere alla sottoscrizione dell’accordo<br />

pubblico-privato, qualora il privato non lo ritenesse <strong>di</strong> proprio interesse”. Queste sono le considerazioni<br />

finali. A voi adesso.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Consigliere Scardellato.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Intanto chiedo <strong>di</strong> potere avere copia <strong>di</strong> tutta quella documentazione che lei ha appena letto.<br />

84


(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Sì, chiedo se è possibile avere la copia, non penso che sia una cosa tanto.., anche perché effettivamente non è<br />

facile seguire, soprattutto la prima parte. La seconda, siccome ho <strong>di</strong>ciamo più documentazione, su quella <strong>di</strong><br />

Paludo ho più documentazione, quin<strong>di</strong> mi era più facile seguire, sulla prima mi era più <strong>di</strong>fficile seguire tutti i<br />

passaggi. Comunque adesso rimango un attimo in tema della delibera e poi torno in<strong>di</strong>etro. La domanda che<br />

avevo fatto all’inizio, quin<strong>di</strong>, era se la posizione dell’Amministrazione era quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

portare un accordo pubblico-privato senza l’adesione al cento per cento, oppure se invece stava ritenendo che<br />

nel caso <strong>di</strong> Paludo invece l’accordo fosse quello, allora la risposta è che Paludo era d’accordo a cedere. Io<br />

avevo chiesto prima: nel caso <strong>di</strong> Paludo mi state <strong>di</strong>cendo: “avevo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> portare comunque l’accordo<br />

anche se non c’era la sua adesione, oppure mi state <strong>di</strong>cendo che Paludo era d’accordo?” Da quello che ho<br />

capito adesso mi state <strong>di</strong>cendo che Paludo era d’accordo.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Esatto, lì. Perché mi sta <strong>di</strong>cendo che il tutto parte dalla scheda <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong> e che quin<strong>di</strong> questa qui non è una<br />

variante urbanistica. Ma questa scheda, questa APR 1 sparisce e viene sostituita dalla SUOP 1.9, o no?<br />

Questa scheda <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong> sparisce e viene sostituita da questa. Quin<strong>di</strong> nel momento in cui parliamo <strong>di</strong> un<br />

accordo e questa è la scheda, questa non ha più nessuna valenza perché è questa quella che vale. Allora come<br />

fa a <strong>di</strong>rmi che l’accordo… Cioè nel momento in cui ai privati <strong>di</strong>ciamo: cambiamo questo accordo, qual è<br />

l’accordo nuovo? Non è più quello.<br />

Non può <strong>di</strong>rmi che Paludo era d’accordo perché era d’accordo quattro anni prima con Lombar<strong>di</strong>. Cosa<br />

c’entra? Adesso stiamo rimettendo in campo i giochi e gli accor<strong>di</strong> sono quelli. Lei mi ha detto che la nota che<br />

io ho messo tra parentesi e in grafia <strong>di</strong>versa, proprio per far vedere che era una nota mia e non era una parte<br />

riportata invece degli atti ufficiali, io ho scritto che quando si impegnano i privati Paludo, e leggo quello che<br />

c’è scritto, quello che ha appena detto anche lei, Paludo e anche B&B “si impegna a partecipare<br />

congiuntamente con le altre <strong>di</strong>tte interessate ad una proposta <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero dell’intero ambito entro il<br />

<strong>29</strong>, <strong>di</strong> sottoporre all’approvazione della Giunta. Ma, nel contempo precisa che lo stesso non è interessato alla<br />

partecipazione <strong>di</strong> quanto relativo alle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, <strong>di</strong> perequazione e quant’altro, inerente alla<br />

costruzione all’ambito della pescheria, ma si limiterà all’intervento del proprio comparto coincidente con<br />

l’attuale proprietà”. Queste sono le due lettere che presentano due privati, mentre gli altri tre presentano, la<br />

chiamano proprio proposta <strong>di</strong> accordo pubblico-privato; quin<strong>di</strong> quello che è arrivato dai privati è una<br />

proposta <strong>di</strong> accordo pubblico-privato tra i tre, gli altri tre, mentre un impegno a partecipare, ma non a fare un<br />

accordo pubblico…, lo <strong>di</strong>cono e io metto in grassetto, proprio per <strong>di</strong>re che è una nota mia, “ovvero non sono<br />

interessati a un accordo pubblico-privato”. Gli altri scrivono accordo pubblico-privato, e loro scrivono mi<br />

impegno a fare il Piano Urbanistico Attuativo. Quin<strong>di</strong>, non sono interessati a una proposta <strong>di</strong> accordo<br />

pubblico-privato e non si impegnano a cedere alcuna area. Qui non c’è scritto che si impegnano a cedere<br />

aree.<br />

E poi <strong>di</strong>co: a comprova <strong>di</strong> questo c’è il fatto che, invece, nell’accordo che propongono gli altri tre c’è scritto<br />

che si impegnano a fare 400 metri <strong>di</strong> verde pubblico. E i 400 metri <strong>di</strong> verde pubblico non sono quelli della<br />

scheda Lombar<strong>di</strong>, perché la scheda Lombar<strong>di</strong> sono più <strong>di</strong> 400. I 400 sono quelli esclusa l’area del Paludo.<br />

Quin<strong>di</strong>, sto <strong>di</strong>cendo che nelle trattative che sono state condotte prima <strong>di</strong> giungere a questa nuova scheda, che<br />

mandavano a “remengo” questa qui, perché questa scheda sostituisce questa, quin<strong>di</strong> nella trattativa tra questa<br />

scheda e questa gli accor<strong>di</strong> con i privati non erano questi. Questo sostengo io. Perché lo <strong>di</strong>mostra il fatto che<br />

non <strong>di</strong>co Paludo, ma gli altri avallano la sua tesi, perché gli altri si impegnano a fare il verde per 400 metri e<br />

non è compresa l’area del Paludo nei 400 metri. Che vuol <strong>di</strong>re che nelle varie riunioni fatte tra tutti,<br />

compresi…<br />

85


ASS. DE LUCA:<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Cosa c’entra, <strong>di</strong>ce che si impegna a realizzare il verde pubblico, glielo leggo l’impegno. Non <strong>di</strong>ce che la<br />

cede, <strong>di</strong>ce: “si impegna a realizzare l’area a verde”, tra le opere <strong>di</strong> urbanizzazione..., le fa tutte lui <strong>di</strong>ce.<br />

Faccio tutto io, le opere <strong>di</strong> urbanizzazione e mi impegno anche a fare la piazzetta e anche a fare il verde<br />

pubblico per 400 metri quadrati. I 400 metri quadrati non comprendono l’area… Perché in realtà se lui si<br />

impegnava a far tutto il verde pubblico, si sarebbe impegnato a fare…, tanto è vero che dopo si impegna a<br />

farne 500. Nel Piano <strong>di</strong> Recupero si impegna a farne 500, Mimosa e gli altri. Non lo fa mica Paludo. Quello<br />

che ha firmato dopo, non il primo Piano, quello che ha firmato dopo, chi è che fa i 500 metri <strong>di</strong> verde?<br />

Mimosa! E perché prima allora invece si impegnava a farne 400? Perché l’area <strong>di</strong> Paludo non era compresa<br />

nella trattativa che è stata in mezzo tra la scheda <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong> e l’accordo che è avvenuto in Consiglio. Io<br />

questo sostengo, continuo a sostenerlo e poi perché lui dopo abbia firmato non lo so. Non sta a me <strong>di</strong>rlo. E<br />

comunque, torno a <strong>di</strong>re, questa è la mia analisi delle carte e torno a domandare, voi mi avete detto: è ovvio, è<br />

normale che quando vi portiamo un accordo pubblico-privato…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Assessore, lei mi ha detto che è normale che quando mi portate un accordo pubblico-privato in Consiglio c’è<br />

il consenso dei privati. E, quin<strong>di</strong>, non mi portate un <strong>di</strong>ssenziente.<br />

Allora d’ora in poi non succederà mai più che porterete un accordo pubblico-privato con un <strong>di</strong>ssenziente?<br />

Domanda. Perché è l’oggetto vero <strong>di</strong> quello che chiedo in questo momento.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola alla Ginal<strong>di</strong>.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Forse si può <strong>di</strong>stinguere. L’accordo per forza che deve essere sottoscritto da chi è d’accordo e da chi si<br />

impegna. Una cosa è la sottoscrizione dell’accordo che può vincolare solo chi lo sottoscrive e un’altra cosa è<br />

l’essere ricompresi in un Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Non ne parlo, non sto parlando <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

CONS. GINALDI:<br />

Ma io penso che sia qua sai proprio l’inghippo.<br />

PRESIDENTE:<br />

86


No, va bene…<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Non sto parlando <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> recupero, sto parlando <strong>di</strong> una variante urbanistica, le delibere … Io vi sto<br />

<strong>di</strong>cendo che mi portate una scheda urbanistica che contempla un accordo e sto <strong>di</strong>cendo che non era un<br />

accordo…<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Allora se parliamo per niente. Dopo hanno firmato.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Dopo hanno firmato. Ti ho appena detto che quando c’era questa trafila in corso e il giorno che è venuto in<br />

Consiglio <strong>di</strong>mostrami che gli accor<strong>di</strong> erano quelli.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, sentiamo due parole brevi del tecnico. Prego.<br />

GEOM. DA RE:<br />

Volevo intervenire anche per precisare alcune cose perché questi <strong>di</strong>scorsi mi interessano <strong>di</strong>rettamente o mi<br />

coinvolgono <strong>di</strong>rettamente. Il signor Paludo <strong>di</strong>ce testualmente che non vuole partecipare, non è interessato a<br />

quanto interessa la pescheria, non il Piano <strong>di</strong> Recupero. La pescheria è l’area <strong>di</strong> proprietà comunale in cui<br />

oggi si svolge il mercato del pesce. Lui <strong>di</strong>ce non voglio essere interessato a far niente, non mi interessa<br />

niente l’area della pescheria. In tutte e due le lettere ha detto così. E <strong>di</strong>ce:” faccio il Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

all’interno della mia proprietà.” Fa il Piano Recupero con tutti gli oneri e onori previsti nel Piano <strong>di</strong><br />

Recupero, come fa chiunque in qualsiasi momento. Per cui ha detto e l’abbiamo precisato riportando<br />

integralmente le note, tutte e due le volte parla <strong>di</strong> area pescheria. Tanto è vero che le altre tre <strong>di</strong>tte invece<br />

sono interessate e facciamo la permuta.<br />

Conseguentemente nessuno <strong>di</strong>ce che adesso le <strong>di</strong>tte Mimosa, Buoro e le altre devono fare 500 metri loro <strong>di</strong><br />

verde. Il Piano <strong>di</strong> Recupero, così come approvato, prevede una in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> area a verde che ogni<br />

proprietario, perché nessuno può fare su quello <strong>di</strong> un altro se non c’è il consenso, fa la sua parte. Quin<strong>di</strong> loro,<br />

l’ha sempre riba<strong>di</strong>to e l’ha sempre scritto e questo l’abbiamo riportato e <strong>di</strong>fatti viene confermato anche da<br />

quanto è stato sottoscritto nel progetto, che lui fa all’interno le sue. Nella seconda parte <strong>di</strong>ce che non è<br />

interessato a fare urbanizzazione dell’area della pescheria, non del Piano <strong>di</strong> Recupero, della pescheria.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

Nell’accordo fra le parti del Piano <strong>di</strong> Recupero 500 metri li fa Mimosa, non li fa Paludo. Nell’accordo fra le<br />

parti dell’ultimo Piano <strong>di</strong> Recupero presentato.<br />

87


GEOM. DA RE:<br />

Il Piano Recupero è un Piano Recupero, dà le previsioni urbanistiche.<br />

CONS. SCARDELLATO:<br />

(Intervento fuori microfono).<br />

PRESIDENTE:<br />

Scusi, no. Facciamo un po’ d’or<strong>di</strong>ne. Adesso lasciamo concludere lui, poi al limite farà una breve replica.<br />

GEOM. DA RE:<br />

Questo perché mi sembra <strong>di</strong> capire che le carte che vengono sottoposte al Consiglio comunale sono portate in<br />

modo che non sono corrette o si <strong>di</strong>ce qualcosa che non va bene e questo sinceramente, siccome le carte le<br />

preparo io, non mi sembra che questo avvenga. Per quanto riguarda invece il primo argomento del sig.<br />

Fiorella, come si vede dalle date lui in <strong>marzo</strong> <strong>di</strong>ce che vuole partecipare alla lottizzazione, che non vuole<br />

essere <strong>di</strong>ssenziente, quin<strong>di</strong> vuole partecipate a tutti gli effetti alla lottizzazione. Quin<strong>di</strong>, credo che questa sia<br />

una <strong>di</strong>chiarazione espressa <strong>di</strong> voler partecipare e quin<strong>di</strong> non è che <strong>di</strong>ce “non voglio partecipare”. E l’accordo<br />

portato in Consiglio comunale, portato a luglio, quando era che è stato portato, era con lui che aveva<br />

<strong>di</strong>chiarato “voglio partecipare alla lottizzazione”. Quin<strong>di</strong> nessuno ha portato documenti in Consiglio<br />

comunale o all’approvazione variante o quant’altro, con delle <strong>di</strong>tte <strong>di</strong>ssenzienti. Assolutamente no, l’ha<br />

sempre <strong>di</strong>chiarato. Tanto è vero, come è stato scritto su tutti gli atti, anche degli incontri e tutto quello che è<br />

successo. Se dopo ha cambiato idea, come ognuno può cambiare idea, non ci riguarda. Quin<strong>di</strong> l’accordo<br />

portato in Consiglio comunale lui era consenziente.<br />

Non l’ha sottoscritto perché non aveva interesse a sottoscriverlo perché non aveva nessun obbligo. Quin<strong>di</strong>,<br />

non doveva sottoscriverlo. Sarebbe stato sbagliato farglielo sottoscrivere.<br />

(Intervento fuori microfono)<br />

GEOM. DA RE:<br />

L’ha sottoscritto chi ha gli obblighi, non chi non ha gli obblighi.<br />

PRESIDENTE:<br />

Va bene, io <strong>di</strong>rei che possiamo passare al voto. Metto in votazione l’or<strong>di</strong>ne del giorno. Ci sono gli scrutatori.<br />

Freschi… Voleva allegare quello che ha letto alla delibera? Va bene, allora <strong>di</strong>amo atto che viene allegato alla<br />

delibera anche quanto letto dall’Assessore De Luca. Metto in votazione l’or<strong>di</strong>ne del giorno <strong>di</strong> cui al punto n.<br />

12.<br />

Favorevoli: n. 3<br />

Contrari: n. 12 (Dalla Libera, Pala<strong>di</strong>n, Cester, Dell’Aica, Bucciol, Ginal<strong>di</strong>, Drusian, Feltrin, Rebecca,<br />

Battistella, Vedovelli, Alescio)<br />

Astenuti: n. 4 (Freschi, Campigotto, Luzzu, Ferri)<br />

Consiglieri assenti dalla votazione: n. 2 (Tessarolo, Perissinotto)<br />

Abbiamo esaurito tutti i punti posti all’or<strong>di</strong>ne del giorno, <strong>di</strong>chiaro chiusa la seduta. Sono le ore 01.56.<br />

- La seduta è tolta.<br />

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