29 marzo - Comune di Oderzo
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Potrebbe essere l’ICI, la TOSAP che lui deve pagare, avanza supponiamo 10.000 euro per il lavoro pubblico<br />
che ha fatto, anziché essere pagato l’Amministrazione può <strong>di</strong>re “non ti do i sol<strong>di</strong>, ma non ti faccio pagare la<br />
tassa che tu dovevi pagare perché vai in compensazione, ed estingue in pratica la tua obbligazione e anche il<br />
tuo <strong>di</strong>ritto che avevi nei nostri confronti <strong>di</strong> essere remunerato per l’opera che hai fatto”. Questo naturalmente<br />
ha dei limiti. È stato inserito un limite massimo <strong>di</strong> 40.000 euro. Quin<strong>di</strong> non si può fare per un valore <strong>di</strong> oltre<br />
40.000 euro. Può essere utilizzato da qualsiasi citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> che volesse in pratica nell’esecuzione <strong>di</strong><br />
un suo intervento sulla base <strong>di</strong> un accordo pubblico/privato, realizzare anche un’opera pubblica o fare degli<br />
interventi pubblici, e quin<strong>di</strong> può ricorrere, si può ad<strong>di</strong>venire a trovare una soluzione concordata in questo<br />
senso: che anziché l’Amministrazione paghi il suo intervento, come <strong>di</strong>cevo prima, tale rimborso della spesa,<br />
dell’intervento che ha fatto avvenga attraverso l’estinzione della sua obbligazione pecuniaria nei confronti<br />
del <strong>Comune</strong>, derivante <strong>di</strong>ciamo da un’obbligazione fiscale o tributaria.<br />
PRESIDENTE:<br />
La parola al Consigliere Scardellato.<br />
CONS. SCARDELLATO:<br />
Ritengo che una spiegazione fosse assolutamente doverosa perché questa non è affatto una delibera su un<br />
concetto semplice, elementare e scontato, ma è una cosa <strong>di</strong> una rilevanza veramente notevole. Approvare o<br />
non approvare una cosa <strong>di</strong> questo genere significa creare un precedente, innescare un meccanismo. Io adesso<br />
non sto <strong>di</strong>scutendo se è fattibile o non è fattibile, probabilmente legalmente è fattibile, ma da un punto <strong>di</strong><br />
vista politico e <strong>di</strong> Amministrazione della città sconvolge veramente tanto, ma tanto tanto e dal punto <strong>di</strong> vista<br />
della programmazione e dal punto <strong>di</strong> vista della realizzazione delle opere pubbliche. Allora io l’ho letta bene,<br />
Sindaco, la delibera, ma proprio perché l’ho letta bene ci ho visto parecchie cose. È un argomento sul quale è<br />
bene fermarsi, no passiamo e votiamo, che tutti quelli che votano si fermino, ragioniamo insieme e parliamo<br />
insieme a lungo <strong>di</strong> questa cosa perché non è una cosa da far passare via. Dunque, lei spiegandola ha detto:<br />
“se un impren<strong>di</strong>tore deve essere pagato invece che essere pagato presta l’opera”. Ma può anche essere il<br />
contrario, uno deve pagare le tasse e invece che pagarle <strong>di</strong>ce: “guarda, ti devo quel tributo, no ti propongo<br />
invece che pagare il tributo <strong>di</strong> fare quest’opera pubblica”. Quin<strong>di</strong> è il rovescio <strong>di</strong> quello che ha detto lei. Non<br />
è il privato che deve essere pagato dal <strong>Comune</strong> che <strong>di</strong>ce: “devo essere pagato allora compensiamo con il<br />
tributo”. È il contrario. Io devo pagare il tributo e <strong>di</strong>co:”guarda, invece che pagare il tributo ti cambio tutte le<br />
lampa<strong>di</strong>ne dell’illuminazione.”<br />
Allora, dal punto <strong>di</strong> vista della programmazione è un <strong>di</strong>sastro perché già non abbiamo mai sol<strong>di</strong>. Allora non<br />
abbiamo i sol<strong>di</strong>, gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione vanno a finire in scomputo oneri e poi spesa corrente, quin<strong>di</strong><br />
ogni volta che dobbiamo fare il bilancio e stabilire questi quattro sol<strong>di</strong> dove metterli non abbiamo mai una<br />
lira. Adesso se anche i tributi pensiamo <strong>di</strong> farli sparire senza una programmazione, ho letto che ogni proposta<br />
comporta una variazione <strong>di</strong> bilancio, ciò non <strong>di</strong> meno se succederà come per la perequazione, che si dovrà<br />
approfittare poi <strong>di</strong> tutti i treni che passano “perché il privato mi ha fatto questa proposta non perderò mica il<br />
treno!” Per cui si prenderanno tutti i treni che proporrà il privato, che siano <strong>di</strong> interesse reale o meno, che<br />
siano programmati o meno, come si sta facendo adesso con l’urbanistica. Perché noi abbiamo detto in tutte le<br />
salse che la perequazione è un’arma a doppio taglio. È una cosa che può andare benissimo, ma che deve<br />
essere usata con molta, molta, molta cautela perché finisce che si prendono tutte le occasioni. L’ha detto<br />
anche l’Assessore Montagner la volta scorsa, il treno passa una volta sola e bisogna prenderlo. Bisogna<br />
sapere dove va a finire questo treno però, perché se si prendono tutti i treni per paura <strong>di</strong> perdere l’occasione<br />
del momento senza sapere poi dove si va a finire, salta la pianificazione. Quin<strong>di</strong>, questa cosa è un pericolo<br />
che abbiamo già in mano per quanto riguarda l’urbanistica, lo mettiamo anche sui tributi non se ne parla più.<br />
Questo dal punto <strong>di</strong> vista della pianificazione.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista poi della realizzazione delle opere pubbliche ho letto attentamente la delibera e c’è<br />
un’altra cosa, Sindaco. Il ribasso d’asta se lo tiene il privato. Quin<strong>di</strong> il meccanismo che si mette in pie<strong>di</strong> qual<br />
è? Allora io devo pagare un tributo e <strong>di</strong>co: “va beh, invece che pagarti il tributo ti faccio il marciapiede.”<br />
Allora il progettista me lo scelgo io.<br />
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