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29 marzo - Comune di Oderzo

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Va bene, allora an<strong>di</strong>amo avanti. Passo la parola al Consigliere Freschi.<br />

CONS. FRESCHI:<br />

Sì, noi a parte alcune questioni, al posto <strong>di</strong> “ribasso d’asta” eravamo tutti d’accordo sull’offerta più<br />

vantaggiosa che molto spesso è più coerente. Perché i ribassi d’asta molto spesso creano gravi problemi<br />

nell’attuazione delle opere pubbliche. Poi ho fatto una riflessione: vista che è una legge del 2001 e che lei,<br />

signor Sindaco, come io e come altri siamo tutti federalisti da una vita perché speriamo che le cose vadano<br />

meglio. Ma io mi <strong>di</strong>co: che senso ha cambiare un regolamento che poi va a mo<strong>di</strong>ficare il modo <strong>di</strong> operare<br />

dell’Amministrazione futura, perché questo ormai è l’ultimo Consiglio comunale utile? Abbiamo un mese <strong>di</strong><br />

lavoro e su un mese sicuramente non riusciamo ad operare con questo regolamento. E, quin<strong>di</strong>, noi <strong>di</strong> fatto<br />

an<strong>di</strong>amo ad approvare un regolamento nell’ultima seduta pubblica scoprendo il federalismo giustamente, per<br />

l’amor <strong>di</strong> Dio e che poi cadrà sulle nuove Amministrazioni. Cosa che sarebbe stata molto più opportuna<br />

lasciare a quelli che si presenteranno qua il 1° giugno o il 2 giugno. Per questi motivi noi ci asteniamo.<br />

Poi vi <strong>di</strong>co anche un’altra cosa: che questo regolamento le generazioni future che verranno su questi banchi<br />

avranno molto da <strong>di</strong>scutere e da mo<strong>di</strong>ficare andando avanti, perché quando faremo le prime perequazioni e<br />

poi nei punti successivi ritornerò, vedrete che dovremo mettere molti paletti perché altrimenti facciamo<br />

acqua da tutte le parti.<br />

PRESIDENTE:<br />

La parola al Sindaco.<br />

SINDACO:<br />

Sì, Consigliere Luciano, la proponiamo questa sera perché la riteniamo vantaggiosa questa mo<strong>di</strong>fica del<br />

regolamento. Certo che il prossimo Consiglio comunale che verrà eletto tra poco è sovrano, potrebbe anche<br />

decidere in una seduta come questa <strong>di</strong> revocare, <strong>di</strong> tornare in<strong>di</strong>etro, come siamo adesso. Per cui non è che si<br />

vada a vincolare nessuno, perché lo stesso organo che ha emanato un regolamento o che ha preso una<br />

<strong>di</strong>sposizione, può in un momento successivo anche revocarla se la pensa <strong>di</strong>versamente o la vede in modo<br />

<strong>di</strong>verso. Quin<strong>di</strong> non c’è nessun vincolo per la prossima Amministrazione. Noi riteniamo soltanto che da<br />

questo derivi una grossa opportunità e l’ho spiegato prima che la ratio della normativa è quella <strong>di</strong> attuare una<br />

compensazione, ma è l’Amministrazione comunale che valuta se è suo interesse andare verso la<br />

compensazione o no. Potrebbe <strong>di</strong>re no, nel suo interesse. Per cui lo riteniamo appunto vantaggioso.<br />

Per quanto poi riguarda i due emendamenti proposti, nella delibera c’è la proposta <strong>di</strong> avere sempre un 5% <strong>di</strong><br />

ribasso d’asta; che ci sia, che non ci sia, che sia maggiore o inferiore, comunque il 5% va<br />

all’Amministrazione. Viene fatta una proposta <strong>di</strong>versa, verrà valutata dai Consiglieri comunali insomma.<br />

L’altro invece: “Giunta” o “Consiglio”, “Giunta” o “Consiglio”, qui la normativa prevede che sopra i<br />

100.000 euro quando si fa un’opera pubblica venga in Consiglio comunale e sia il Consiglio comunale che<br />

decide. Sotto i 100.000 euro invece la norma non vincola a questa decisione del Consiglio. Fatto sta che è<br />

una prassi consolidata in questi ultimi anni e utilizzata anche dall’Amministrazione precedente alla nostra,<br />

dalle precedenti, dall’Amministrazione Pujatti e Covre che tutte le opere sotto i 100.000 euro non sono mai<br />

venute in Consiglio comunale, le ha sempre decise la Giunta perché fa parte dell’attività <strong>di</strong> carattere<br />

chiamiamola esecutiva, con velocità <strong>di</strong> esecuzione, imme<strong>di</strong>atezza, per dare una risposta meno burocratica ai<br />

citta<strong>di</strong>ni. Mi pare che anche questa sia una esigenza che è stata portata avanti negli anni, che si è sviluppata e<br />

che in pratica consente, appunto, <strong>di</strong> dare risposte imme<strong>di</strong>ate ai citta<strong>di</strong>ni, evitando tanta burocrazia. Questo è<br />

stato seguito, come <strong>di</strong>cevo prima, dalle Amministrazioni precedenti fino adesso, anche da questa.<br />

Quin<strong>di</strong>, introdurre questa normativa che <strong>di</strong>ce: “la competenza non è più della Giunta ma <strong>di</strong>venta del<br />

Consiglio anche per un intervento fino a 40.000 euro”, significa, in pratica, creare una <strong>di</strong>scrasia con tutti i<br />

comportamenti precedenti e con tutte anche le altre deliberazioni e decisioni che verranno prese in situazioni<br />

analoghe, per le quali decide sempre la Giunta.<br />

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