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Annuale 2009 - Polizia Penitenziaria

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Sopra, la<br />

locandina<br />

sotto,<br />

alcune<br />

scene<br />

del film<br />

24<br />

Cinema dietro le sbarre<br />

Un prophète<br />

I<br />

Il film Un prophète è un prison movie francese che racconta<br />

la metamorfosi di Malik, un 19enne finito in galera, che lentamente<br />

e progressivamente si trasforma da manovale della<br />

delinquenza al servizio di una banda di corsi in un piccolo<br />

boss perfettamente in grado di badare ai suoi interessi .<br />

Nel film ritroviamo tutti gli stereotipi tipici del cinema carcerario,<br />

usati tutti con intelligenza, ai quali si vanno via, via aggiungendo tutte<br />

le caratteristiche e le dinamiche dei grandi gangster movie della storia<br />

recente e meno recente del cinema.<br />

Malik El Djebena ha soltanto 19 anni quando viene condannato a<br />

sei anni di prigione. Entra in galera senza niente, una banconota e<br />

dei vestiti troppo usurati, che secondo la <strong>Polizia</strong> <strong>Penitenziaria</strong> non<br />

vale nemmeno la pena di conservare. Quando esce è a capo di un<br />

impero, con tre macchine che lo scortano in giro per la città.<br />

Tra i due Malik c’è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso<br />

corso, l’omicidio come rito d’iniziazione, l’acquisizione di conoscenze<br />

e traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove<br />

gli affari prendono il via.<br />

Certamente, tutto ciò avviene all’interno di una prigione il cinema<br />

lo ha già raccontato tante altre volte, così come ci ha già raccontato<br />

della nascita di un padrino.<br />

La novità di Malik è nella capacità di apprendere in fretta. Il ragazzo<br />

impara ad uccidere ma, allo stesso tempo, impara anche che nel<br />

carcere c’è una scuola dove possono insegnargli a leggere e a scrivere.<br />

Impara da autodidatta il dialetto franco-italiano della Corsica.<br />

Si procura un’arma, che obbligherà il capo a tener conto di lui. Dagli<br />

arabi impara a capire cosa vogliono, dai Marsigliesi impara a trattare,<br />

da un amico, forse, imparerà a voler bene.<br />

I compagni di galera prendono a definirlo un profeta, perché lui è<br />

quello che parla, con gli uni e con gli altri, quello che porta i messaggi<br />

dentro e fuori, che conosce la gente che può far comodo negli<br />

affari. Egli fa grandi cose, insomma; la sua via è tracciata come quella<br />

di chi ha una missione.<br />

Alla fine, il regista Audiard ci racconta l' universo senza speranza<br />

delle carceri francesi, dove si impara solo a essere più violenti e più<br />

avidi di quanto non si fosse prima di entrare.<br />

La scheda del Film<br />

Regia: Jacques Audiard<br />

Altri titoli: A Prophet<br />

Tratto da un’idea Abdel Raouf Dafri<br />

Soggetto: Abdel Raouf Dafri<br />

Sceneggiatura: Abdel Raouf Dafri (sceneggiatura originale),<br />

Nicolas Peufaillit (sceneggiatura originale), Jacques Audiard<br />

Thomas Bidegain<br />

Fotografia: Stéphane Fontaine<br />

Musiche: Alexandre Desplat<br />

Montaggio: Juliette Welfling<br />

Scenografia: Michel Barthélémy<br />

Costumi: Virginie Montel<br />

Produzione: Why Not Production, CHIC Films, Page 114,<br />

BIM, France 2 Cinéma, UGC, Celluloid Dreams<br />

Distribuzione: BIM<br />

Personaggi ed Interpreti:<br />

Malik El Djebena: Tahar Rahim<br />

César Luciani: Niels Arestrup<br />

Ryad: Adel Bencherif<br />

Jordi: Reda Kateb<br />

Vettorri: Jean-Philippe Ricci<br />

Reyeb: Hichem Yacoubi<br />

Professore: Gilles Cohen<br />

Pierre Leccia<br />

Antoine Basler<br />

Jean-Emmanuel Pagni<br />

Frédéric Graziani<br />

Genere: Drammatico<br />

Durata: 153 minuti<br />

Origine: Francia, <strong>2009</strong><br />

• Grand Prix al<br />

62° Festival di<br />

Cannes (<strong>2009</strong>).

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