Piano pluriennale di sviluppo socio-economico della Comunità ...
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PROVINCIA DI SONDRIO<br />
________________________________<br />
PIANO DI SVILUPPO<br />
ECONOMICO-SOCIALE<br />
________________________________<br />
leggi 1102/1971, 142/1990 e 97/1994<br />
legge regionale 13/1993<br />
Statuto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina<br />
________________________________<br />
I
PIANO PLURIENNALE DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO<br />
DELLA COMUNITA' MONTANA ALTA VALTELLINA<br />
__________________________________<br />
Riferimenti normativi:<br />
? Legge 3 <strong>di</strong>cembre 1971, n. 1102 - "Nuove norme per lo <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> montagna" - artt. 5 e<br />
6;<br />
? Legge 8 giugno 1990, n. 142 - "Or<strong>di</strong>namento delle autonomie locali" - art. 29;<br />
? Legge Regionale 19 aprile 1993, n. 13 - "Or<strong>di</strong>namento delle comunità montane" - art. 19;<br />
? Legge 31 gennaio 1994, n. 97 - "Nuove <strong>di</strong>sposizioni per le zone montane" - art. 7;<br />
? Statuto <strong>della</strong> "<strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina", approvato e adottato dall'Assemblea <strong>della</strong><br />
<strong>Comunità</strong> Montana nelle sedute del 19 <strong>di</strong>cembre 1994 e 6 marzo 1995 con deliberazioni n.<br />
34 e n. 4, esecutive con provve<strong>di</strong>mento del C.R.C. in data 14 aprile 1995, numeri 17488 e<br />
17489 (B.U.R.L. n. 119/19 del 29 maggio 1995, Serie straor<strong>di</strong>naria inserzioni n. 22/19).<br />
___________________________________<br />
Il <strong>Piano</strong> <strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina:<br />
? è stato pre<strong>di</strong>sposto dallo Stu<strong>di</strong>o del signor Giorgio Scaramellini (23100 Sondrio, Lungo<br />
Mallero Cadorna, n. 56), a seguito <strong>di</strong> formale incarico affidato con deliberazione del<br />
Consiglio Direttivo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina n. 126 in data 25 luglio1997;<br />
? dalla fine del mese <strong>di</strong> settembre 1997 e sino alla sua presentazione all'Assemblea comunitaria,<br />
a titolo consultivo, propositivo e <strong>di</strong> partecipazione, me<strong>di</strong>ante una successione <strong>di</strong> riunioni e <strong>di</strong><br />
incontri, è stato sottoposto all'esame ed al parere <strong>di</strong> enti, organismi e operatori <strong>economico</strong> e<br />
sociali dell'Area interessata. A tale proposito si annotano e si evidenziano specificatamente:<br />
II
a. nella fase <strong>di</strong> prima impostazione: la riunione con Presidente e Direttivo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana in data 20.09.1997; la riunione con Presidente - Direttivo - Capigruppo e Membri<br />
delle Commissioni <strong>della</strong> stessa <strong>Comunità</strong> Montana in data 10.10.1997; le riunioni con<br />
Comuni dell'Area, presenti sindaci, amministratori, rappresentanti <strong>di</strong> organismi vari, operatori<br />
sociali - economici - culturali - sportivi (a Livigno l'8.11.1997, a Sondalo il 18.11.1997, a<br />
Val<strong>di</strong>sotto il 10.12.1997, a Val<strong>di</strong>dentro il 25.03.1998); gli incontri informali ma programmati<br />
con "testimoni privilegiati" <strong>della</strong> situazione <strong>socio</strong>-economica dell'Alta Valtellina<br />
(amministratori, operatori, professionisti, citta<strong>di</strong>ni attenti);<br />
b. a conclusione <strong>della</strong> "fase" precedentemente in<strong>di</strong>cata, conclusasi con la stesura <strong>di</strong> un<br />
testo denominato "Prima bozza <strong>di</strong> lavoro del <strong>Piano</strong>", datato "aprile 1998": la riunione <strong>di</strong><br />
presentazione all'Assemblea e al Consiglio Direttivo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana in seduta<br />
informale in data 05.05.1998, riunione che consentito la presa d'atto del documento e ha dato<br />
avvio alle consultazioni "con le forze politiche, economiche e sociali" e con i comuni, gli enti e<br />
le associazioni dell'Area;<br />
c. nella fase delle consultazioni sulla "Prima bozza <strong>di</strong> lavoro del <strong>Piano</strong>" <strong>di</strong> cui al punto<br />
precedente: le riunioni con i Comuni (a Livigno il 07.05.1998, a Bormio per "Bormio e Tre<br />
Valli il 13.05.1998, a Sondalo il 14.05.1998); la riunione con le forze e con le associazioni<br />
economiche e sociali del 13.05.1998 svoltasi a Bormio; gli incontri informali ma programmati<br />
con "testimoni privilegiati" <strong>della</strong> situazione <strong>socio</strong>-economica dell'Alta Valtellina;<br />
? nella sua stesura denominata "Proposta per l'Assemblea" e datata "giugno 1998", è stato<br />
esaminato e <strong>di</strong>scusso dall'Assemblea comunitaria, e dalla stessa approvato con deliberazione<br />
n. 17 in data 26 giugno 1998 (esecutiva);<br />
? è stato inviato, in data 1° ottobre 1998, ad ogni Comune dando informazione agli stessi<br />
dell'obbligo <strong>della</strong> sua affissione all'Albo Comunale per 30 giorni;<br />
? è stato affisso all'Albo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina per 30 giorni, e precisamente<br />
dal giorno 20 luglio al giorno 20 agosto 1998;<br />
? è stato oggetto <strong>di</strong> informazione pubblica del suo invio ai Comuni per l'affissione all'Albo<br />
Comunale e <strong>della</strong> sua affissione all'Albo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, me<strong>di</strong>ante la pubblicazione<br />
<strong>di</strong> manifesti ed avvisi, in modo che, a chi ne avesse avuto interesse, fosse reso possibile<br />
produrre eventuali osservazioni e ricorsi entro i 30 giorni successivi all'avvenuta<br />
pubblicazione;<br />
III
? è stato oggetto del parere espresso dai Comuni entro il termine <strong>di</strong> 60 giorni dal suo<br />
ricevimento da parte degli stessi;<br />
? è stato oggetto <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti con l'Amministrazione Provinciale<br />
? è stato oggetto <strong>di</strong> ulteriore analisi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione in occasione dell'esame delle osservazioni<br />
presentate, e quin<strong>di</strong> riapprovato nel testo definitivo dall'Assemblea <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana<br />
con deliberazione n. 26 in data 23 ottobre 1998 (esecutiva);<br />
? è stato trasmesso alla Provincia <strong>di</strong> Sondrio con nota in data 9 novembre 1998;<br />
? ha ottenuto l’approvazione per decorrenza del termine previsto dall’art. 18, comma 6, <strong>della</strong><br />
L. Regione Lombar<strong>di</strong>a 19 aprile 1993, n° 13.<br />
IV
INDICE DEL FASCICOLO<br />
0. PREMESSA. LINEA METODOLOGICA pag. 1<br />
0.1 Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, "oggi" " 2<br />
0.2 L'esperienza <strong>della</strong> pianificazione<br />
<strong>socio</strong>-economica <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana<br />
e le sue prospettive " 9<br />
0.3 La linea metodologica " 12<br />
1. PROFILI DELL'AREA " 16<br />
1.1 Il territorio " 19<br />
1.2 La popolazione " 22<br />
1.3 Le abitazioni " 26<br />
1.4 I livelli <strong>di</strong> attività <strong>della</strong> popolazione " 29<br />
1.5 Il sistema produttivo e occupazionale:<br />
agricoltura, industria/artigianato, commercio " 31<br />
1.6 Il sistema turistico " 39<br />
1.7 Il sistema dei servizi " 52<br />
1.8 Luci ed ombre dei "livelli <strong>di</strong> benessere" " 57<br />
1.9 Annotazioni e riflessioni " 62<br />
Appen<strong>di</strong>ce 1.A:<br />
Le Tavole: dati e in<strong>di</strong>catori " 65<br />
Appen<strong>di</strong>ce 1.B:<br />
Una ricognizione degli stu<strong>di</strong><br />
e delle ricerche sull'Alta Valtellina<br />
(dal 1980 al 1997/98) " 116<br />
V
2. L'INCONTRO CON L'AREA:<br />
UNA "RICOGNIZIONE SUL CAMPO" pag.<br />
124<br />
2.1 La pianificazione <strong>economico</strong>-sociale<br />
<strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana " 126<br />
2.2 Quella <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana<br />
Alta Valtellina è "un'area <strong>di</strong>fficile" " 127<br />
2.3 La vita in Alta Valtellina " 131<br />
2.4 Il turismo e l'ambiente. Il termalismo<br />
e le acque " 134<br />
2.5 Il lavoro e l'occupazione " 138<br />
2.6 I servizi " 143<br />
2.7 La viabilità e le comunicazioni " 150<br />
2.8 Temi vari " 151<br />
2.9 La consultazione/rilevazione sulla "Prima bozza<br />
<strong>di</strong> lavoro" del <strong>Piano</strong> (aprile - maggio 1998) " 153<br />
2.10 Annotazioni " 158<br />
3. IL PIANO DI SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE:<br />
I PROGETTI STRATEGICI "<br />
161<br />
169<br />
3.1 Alla base del "<strong>Piano</strong> <strong>economico</strong>-sociale":<br />
i fattori critici e le prospettive<br />
<strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> per l'Alta Valtellina " 162<br />
3.2 A chi si rivolge il <strong>Piano</strong> " 165<br />
3.3 Il ruolo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana " 166<br />
3.4 Il modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> " 167<br />
PROGETTO 1. "Alla base dello <strong>sviluppo</strong>:<br />
le risorse naturali e dell'ambiente" "<br />
Sotto-progetto 1.1 "Le risorse naturali-<br />
ambientali-paesaggistiche<br />
VI
180<br />
sono il bene primario" " 173<br />
Sotto-progetto 1.2 "Le risorse storico-culturali<br />
sono un autentico patrimonio" " 177<br />
PROGETTO 2. "Lo <strong>sviluppo</strong> si fonda<br />
sull'uomo e lo realizza" pag.<br />
Sotto-progetto 2.1 "La formazione<br />
è continua e avanzata" " 181<br />
Sotto-progetto 2.2 "L'occupazione<br />
è sicurezza <strong>di</strong> vita" " 184<br />
Sotto-progetto 2.3 "Ai giovani:<br />
formazione e lavoro" " 187<br />
PROGETTO 3. "Il sistema <strong>economico</strong><br />
è integrato" " 189<br />
PROGETTO 4. "L'Alta Valtellina<br />
non è un'isola" " 194<br />
PROGETTO 5. "Lo <strong>sviluppo</strong> è per la qualità<br />
<strong>della</strong> vita: i servizi" " 197<br />
I servizi alla comunità " 198<br />
I servizi alla persona e alla famiglia " 199<br />
I servizi alle imprese e agli enti " 203<br />
PROGETTO 6. "Lo <strong>sviluppo</strong> è anche<br />
potersi muovere e comunicare" " 205<br />
Sotto-progetto 6.1 "La viabilità ed i collegamenti" " 206<br />
VII
209<br />
Sotto-progetto 6.2 "I trasporti" "<br />
Sotto-progetto 6.3 "Le comunicazioni" " 211<br />
PROGETTO 7. "Una Pubblica Amministrazione<br />
e un or<strong>di</strong>namento locale che vogliono<br />
lo <strong>sviluppo</strong> dell'Alta Valtellina" pag 213<br />
Appen<strong>di</strong>ce al cap. 3:<br />
La <strong>Comunità</strong> Montana nella legge 97/94 " 217<br />
4. PROGRAMMI OPERATIVI. STRUMENTI E<br />
RISORSE. PIANI DI SETTORE " 223<br />
4.1 "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale" e<br />
programmi operativi " 224<br />
4.2 Strumenti <strong>di</strong> iniziativa e <strong>di</strong> intervento.<br />
Risorse " 227<br />
4.3 La gestione interna del <strong>Piano</strong> " 231<br />
4.4 Strumenti operativi e "Piani settoriali"<br />
in<strong>di</strong>cati e proposti dal <strong>Piano</strong> " 233<br />
5. "PIANO SOCIO-ECONOMICO DI COMUNITÀ<br />
MONTANA" E "PIANO TERRITORIALE<br />
PROVINCIALE DI COORDINAMENTO" " 237<br />
------------------------------------------------------------------------------------------<br />
SCHEDE DI SINTESI da pag. I<br />
VIII
_________________________________<br />
0. PREMESSA.<br />
LINEA METODOLOGICA<br />
_________________________________<br />
1
0.1 IL PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO DI COMUNITÀ<br />
MONTANA, "OGGI"<br />
Con tutte le connotazioni che al vocabolo "oggi" si può e si deve dare in una realtà come quella<br />
locale, per <strong>di</strong> più inevitabilmente inserita in una visione che deve allargarsi alla realtà regionale, e a<br />
quella nazionale e a quella europea, affrontare, proprio "oggi", il tema "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong><strong>economico</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana" richiede l'assunzione <strong>di</strong> alcune chiare e concrete<br />
consapevolezze, <strong>di</strong> portata impegnativa e determinante per la pre<strong>di</strong>sposizione del <strong>Piano</strong> stesso.<br />
Fondamentale è anzitutto la consapevolezza per la quale sono da considerare concretamente e<br />
sicuramente presenti:<br />
? l'impressione, certamente fondata, che ritiene essere in via <strong>di</strong> conclusione l'esperienza<br />
<strong>della</strong> programmazione avviata quasi vent'anni or sono, proprio all'indomani <strong>della</strong><br />
nascita delle <strong>Comunità</strong> Montane, quando, in piena fioritura dell'idea <strong>di</strong> "pianificazione nelle<br />
aree <strong>di</strong> montagna", programmare significava essenzialmente svolgere due operazioni<br />
successive: dapprima quella <strong>di</strong> condurre approfon<strong>di</strong>te e vaste analisi sulla situazione esistente<br />
e sui processi che si erano determinati per consolidare quello stato <strong>di</strong> fatto, poi quella <strong>di</strong><br />
elencare un articolato ed ampio complesso <strong>di</strong> iniziative e <strong>di</strong> interventi capaci <strong>di</strong> produrre<br />
ulteriore <strong>sviluppo</strong> sociale ed <strong>economico</strong>;<br />
? lo stimolo che vuole si <strong>di</strong>a avvio ad una "stagione-due" <strong>della</strong> "programmazione <strong>socio</strong>economica<br />
in una micro-area montana", sulla base dell'esigenza <strong>di</strong> vedere aprirsi una<br />
autentica e concreta "nuova generazione" in quanto a "Piani <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana".<br />
La programmazione, oggi, nelle sue linee <strong>di</strong> impostazione e nella definizione dei suoi obiettivi, è<br />
andata assumendo ed ha assunto scenari ampi e certamente definiti, che:<br />
· partono da ciò che è possibile prevedere in base alla conoscenza e al confronto fra le <strong>di</strong>verse<br />
situazioni,<br />
· e arrivano a ciò che si potrebbe prevedere, nel lungo periodo, andando senz'altro oltre il<br />
"vedere vicino", quel vedere che coglieva le cose che si sarebbero dovute fare subito, e che<br />
erano molte, magari tutte le pensabili.<br />
Così è assolutamente chiaro che il cammino <strong>della</strong> programmazione non può che snodarsi fra due<br />
poli <strong>di</strong> interessi:<br />
? da un lato i citta<strong>di</strong>ni, rappresentati dalla "politica";<br />
? dall'altro il mercato, rappresentato dall'economia.<br />
2
In genere, si è abituati a veder prevalere la politica. Arrivano però i momenti in cui sono i vincoli e<br />
le realtà <strong>economico</strong>-finanziarie a prevalere sulla politica (un esempio eclatante e attuale è<br />
Maastricht, che, per fare soltanto un esempio, mette in <strong>di</strong>scussione, il "Welfare State").<br />
E' proprio in questi momenti che la programmazione <strong>socio</strong>-economica si deve imporre, per<br />
guardare lontano, oltre la contingenza, oltre i vincoli esistenti, componendo gli interessi, e<br />
<strong>di</strong>stinguendo con chiarezza:<br />
· il progetto che dà delle prospettive, perché getta in avanti lo sguardo ed è fuori dalla<br />
quoti<strong>di</strong>anità,<br />
· e il progetto che prescrive, perché deve essere subito attuativo.<br />
Non si può che considerare, allora, che fare programmazione, oggi, non solo deve essere ancora<br />
possibile, ma soprattutto deve essere considerato utile e necessario.<br />
Va però cambiato "il come" fare programmazione. Un "come" che:<br />
? non fonda le decisioni per lo <strong>sviluppo</strong> delle economie locali sulla competizione tra le aree "già<br />
avanzate", me<strong>di</strong>ante una pianificazione che viene dall'alto, dal livello superiore, con soluzioni<br />
chiuse e rigorose, come sono stati i vari "Piani" anche e soprattutto del livello regionale,<br />
? ma identifica gli orizzonti <strong>di</strong> riferimento appropriati, dandosi obbiettivi <strong>di</strong> massima e con<strong>di</strong>visi,<br />
coor<strong>di</strong>nando la creatività <strong>di</strong> una molteplicità <strong>di</strong> soggetti messi in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> "fare <strong>sviluppo</strong>",<br />
orientando la programmazione in modo da:<br />
· ridare efficienza alla selezione degli obiettivi,<br />
· coinvolgere la totalità dei soggetti decisionali,<br />
· in<strong>di</strong>viduare gli opportuni strumenti operativi,<br />
· controllare i risultati.<br />
Programmare, insomma, non è allora "un gioco a somma zero" (dove "il guadagno dell'uno è<br />
necessariamente la per<strong>di</strong>ta dell'altro"), in una continua ed estenuante azione <strong>della</strong> me<strong>di</strong>azione da<br />
parte dell'ente pubblico, ma è un fatto collaborativo, interattivo, sinergico, <strong>di</strong> cooperazione<br />
pubblico-privato.<br />
Ciò porta inevitabilmente a ritenere che un "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana" si presenta oggi con connotazioni e caratteristiche <strong>di</strong>verse rispetto al passato, sia a<br />
ragione delle variazioni intervenute nel quadro delle competenze dell'Ente, sia per la filosofia con<br />
la quale il <strong>Piano</strong> stesso è definito nelle finalità, negli obiettivi e negli strumenti, sia ancora, almeno<br />
in parte, per la metodologia da usare per la sua pre<strong>di</strong>sposizione.<br />
3
Oltretutto, si è in presenza, in questo periodo, <strong>di</strong> un'ampia analisi proprio in quella Regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a dove hanno sede le funzioni ed il destino delle <strong>Comunità</strong> Montane, analisi che<br />
sta sfociando nell'entrata in vigore del provve<strong>di</strong>mento legislativo <strong>di</strong> attuazione <strong>della</strong> legge 97/94<br />
sulla montagna, ma che non potrà non avere ampi riferimenti alla natura ed al ruolo delle<br />
<strong>Comunità</strong> stesse.<br />
Si deve poi considerare che, rispetto alla "stagione-uno" <strong>della</strong> programmazione, si è ampliato<br />
il quadro normativo su cui un <strong>Piano</strong> si fonda. Compone oggi tale quadro un mescolarsi <strong>di</strong><br />
norme, recenti e più antiche, quali:<br />
? la legge 1102/1971, che, dopo un insieme non coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti che in sostanza<br />
avevano accettato il declino <strong>economico</strong> e sociale dei territori montani, e che avevano tentato<br />
<strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are ai guasti più evidenti attraverso misure assistenziali e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idrogeologica o <strong>di</strong><br />
incentivazione delle attività agro-forestali, dà vita ad un'iniziativa più organica <strong>di</strong> rilancio,<br />
istituendo le <strong>Comunità</strong> Montane, e attribuendo alle stesse compiti <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong><br />
pianificazione per territori dai caratteri particolari e unitari, finalizzandoli al riequilibro sociale<br />
ed <strong>economico</strong> delle aree montane;<br />
? la legge 142/1990, che rior<strong>di</strong>na le autonomie locali, ridefinisce istituzionalmente le <strong>Comunità</strong><br />
Montane, le riconosce come "enti locali" e attribuisce loro anche "lo scopo <strong>di</strong> promuovere la<br />
valorizzazione delle zone montane, l'esercizio associato delle funzioni comunali, nonché la<br />
fusione <strong>di</strong> tutti o parte dei comuni associati" (art. 28.1).<br />
Nel riformularne le funzioni, questa Legge specifica che le <strong>Comunità</strong> stesse: " ... adottano<br />
piani pluriennali <strong>di</strong> opere ed interventi e in<strong>di</strong>viduano gli strumenti idonei a perseguire gli<br />
obiettivi dello <strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> ... che possono concorrere alla realizzazione dei<br />
programmi annuali operativi <strong>di</strong> esecuzione del piano", e, "attraverso le in<strong>di</strong>cazioni urbanistiche<br />
del piano <strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, concorrono alla formazione del piano territoriale <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento" <strong>di</strong> competenza delle Province (artt. 29.4 e 15.2);<br />
? la legge regionale 13/1993, che (art. 18):<br />
* rior<strong>di</strong>na le <strong>Comunità</strong> Montane lombarde sulla base <strong>della</strong> legge 142;<br />
* definisce le procedure <strong>di</strong> programmazione;<br />
* determina l'iter dei piani, ai quali attribuisce il compito: <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gli "obiettivi e le<br />
priorità <strong>di</strong> intervento per il riequilibro e lo <strong>sviluppo</strong> del territorio", <strong>di</strong> definire "i fabbisogni<br />
sociali ed i relativi interventi", <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care "le iniziative ritenute più opportune per lo <strong>sviluppo</strong><br />
dei settori produttivi e per la salvaguar<strong>di</strong>a del territorio".<br />
4
E, inoltre, (art. 21): fa concorrere le <strong>Comunità</strong> Montane all'elaborazione del "<strong>Piano</strong> territoriale<br />
<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> Provincia", formulando "le in<strong>di</strong>cazioni urbanistiche per il proprio<br />
territorio";<br />
? la legge 97/1994, che detta nuove <strong>di</strong>sposizioni per le zone montane, ed in<strong>di</strong>ca interventi e<br />
agevolazioni a favore delle aree montane, precisando che "sono interventi speciali per la<br />
montagna le azioni organiche e coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong>rette allo <strong>sviluppo</strong> globale <strong>della</strong> montagna<br />
me<strong>di</strong>ante la tutela e la valorizzazione delle qualità ambientali e delle potenzialità endogene<br />
proprie dell'habitat montano", sotto i profili: territoriale, <strong>economico</strong>, sociale, culturale e delle<br />
tra<strong>di</strong>zioni locali (art. 1.4).<br />
Tale legge fa ripetutamente richiamo ai piani delle <strong>Comunità</strong> Montane, considerandoli<br />
strumenti fondamentali per l'operare delle <strong>Comunità</strong> stesse e per dare efficacia alle<br />
<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge. Particolarmente, e con chiarezza, precisa che "i piani pluriennali <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> ... hanno come finalità principale il consolidamento e lo <strong>sviluppo</strong><br />
delle attività economiche ed il miglioramento dei servizi". Aggiungono che i piani stessi,<br />
"inoltre, in<strong>di</strong>viduano le priorità <strong>di</strong> realizzazione degli interventi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione<br />
dell'ambiente me<strong>di</strong>ante il riassetto idrogeologico, la sistemazione idraulico-forestale, l'uso delle<br />
risorse idriche, la conservazione del patrimonio monumentale, dell'e<strong>di</strong>lizia rurale, dei centri<br />
storici e del paesaggio rurale e montano, da porre al servizio dell'uomo a fini <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> civile<br />
e sociale" (art. 7.1).<br />
Il quadro legislativo, insomma, dopo averle istituite, nel volgere <strong>di</strong> pochi anni è andato però a<br />
profondamente ri<strong>di</strong>segnare il ruolo e le funzioni delle <strong>Comunità</strong> Montane, qualificandole come<br />
destinate a trasferire alle province larga parte delle originarie competenze nel settore <strong>della</strong><br />
pianificazione territoriale, per acquisire maggiore incisività nel campo <strong>della</strong> programmazione<br />
sociale ed economica, e dei relativi interventi.<br />
Nella realtà <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, questi articolati <strong>di</strong>scorsi sulla pianificazione<br />
<strong>socio</strong>-economica potrebbero essere presenti soltanto come affermazioni e considerazioni generali<br />
e d'impostazione, tenuto conto che la <strong>Comunità</strong> stessa, non essendosi mai dotata <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>, non si<br />
è coinvolta <strong>di</strong>rettamente in questi processi. Tuttavia l'Ente ha piena consapevolezza del loro<br />
valore, tanto che ha viva l'esigenza <strong>di</strong> dare corso alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un proprio "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale".<br />
Questo <strong>Piano</strong>, allora, sin dal suo primo avviarsi, non può che:<br />
· tener conto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>della</strong> nuova legislazione, assumendoli come "linee-guida", attorno<br />
alle quali interpretare le qualità dello <strong>sviluppo</strong> dell'area interessata;<br />
5
· dare attuazione, parallelamente, ad un preciso dettato dello Statuto dell'Ente, là ove esso<br />
afferma che "la <strong>Comunità</strong> Montana armonizza e realizza i propri obiettivi ... attraverso la<br />
formulazione ed attuazione del piano <strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> ..." (art. 4.1).<br />
Lo Statuto stesso, del resto, assume come proprie le finalità determinate dalla legge, legando al<br />
<strong>Piano</strong> tutte quelle motivazioni che, nell'affermazione <strong>della</strong> connotazione "comprensoriale" ed<br />
insieme "associativa delle funzioni comunali", hanno "per fine essenziale la valorizzazione delle<br />
zone montane":<br />
· sia fornendo "alla popolazione ... gli strumenti necessari a superare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />
derivanti dall'ambiente montano e ad impe<strong>di</strong>re lo spopolamento del territorio ed i fenomeni <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sgregazione sociale e familiare che ne conseguono";<br />
· sia pre<strong>di</strong>sponendo ed attuando "programmi e iniziative intesi alla <strong>di</strong>fesa del suolo, alla<br />
protezione <strong>della</strong> natura e a dotare il territorio <strong>di</strong> infrastrutture e servizi civili atti a consentire<br />
migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e a promuovere la crescita culturale, sociale e civile <strong>della</strong><br />
popolazione";<br />
· sia in<strong>di</strong>viduando e incentivando le iniziative e gli interventi che migliorano il patrimonio naturale<br />
e ambientale, storico e artistico-culturale dell'Area;<br />
· sia ancora promuovendo e rafforzando le relazioni e la complementarietà con le "confinanti<br />
popolazioni retiche" (articoli 2, 3 e 4).<br />
Si può anche annotare che la Regione Lombar<strong>di</strong>a , in quanto a contenuti ed obiettivi ma anche in<br />
quanto ad in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tipo metodologico, offre un importante apporto alla pre<strong>di</strong>sposizione del<br />
<strong>Piano</strong> attraverso:<br />
? il proprio documento che contiene la proposta <strong>di</strong> "Programma Regionale <strong>di</strong> Sviluppo"<br />
(deliberazione <strong>della</strong> Giunta Regionale del 14 giugno 1996 - n. 6/14313);<br />
? l'in<strong>di</strong>viduazione dei 16 "Progetti strategici" e dei "Programmi <strong>di</strong> orientamento strategico<br />
dell'attività corrente" (Allegati n. 1 e n. 2 alla sopracitata deliberazione 14313/1996).<br />
Un limite <strong>della</strong> nuova esperienza <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> è invece da in<strong>di</strong>viduare nella non contestuale<br />
elaborazione del "<strong>Piano</strong> urbanistico <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong>", piano la cui redazione non compete più alle<br />
<strong>Comunità</strong> Montane, essendo la stessa assorbita dalla programmazione territoriale <strong>della</strong><br />
Provincia. A tale proposito, allora, <strong>di</strong>venta importante e necessario:<br />
6
· determinare un raccordo tra gli scenari definiti dal "<strong>Piano</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong>" e la<br />
programmazione territoriale provinciale, programmazione alla quale la <strong>Comunità</strong> Montana<br />
Alta Valtellina parteciperà con un ruolo attivo;<br />
· sottolineare il principio che ogni documento programmatorio non può che nascere dalla<br />
collaborazione e dalla concertazione fra i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> governo impegnati (comuni,<br />
comunità montana, provincia, regione), evitando così i rischi <strong>di</strong> quella "gerarchia istituzionale"<br />
o <strong>di</strong> quella "astrattezza dei piani", apparse talvolta in passato quando alcune esperienze <strong>di</strong><br />
pianificazione si sono tradotte in "elenco delle cose da fare" o in "libro dei sogni" a ragione<br />
<strong>della</strong> loro onnicomprensività.<br />
Una analoga preoccupazione vale anche nel rapporto fra istituzioni e forze sociali: i governi locali,<br />
infatti, rappresentano ed interpretano gli interessi dell'intera comunità, e li tutelano ed orientano,<br />
secondo il principio <strong>di</strong> una partecipazione intesa come corresponsabilità nelle scelte, verso<br />
obiettivi e progetti con<strong>di</strong>visi.<br />
La collaborazione <strong>di</strong> tutte le forme associative, allora, istituzionali e non, autonome o<br />
appartenenti a filoni sociali formalmente riconosciuti, comprese le varie forme del<br />
volontariato, è una delle premesse su cui si fondano la realizzazione e poi la fattibilità<br />
esecutiva del <strong>Piano</strong>.<br />
La saldatura e le sinergie fra le <strong>di</strong>verse istituzioni, la popolazione e le forze sociali consentono<br />
insomma un percorso in grado <strong>di</strong> superare le incomunicabilità, il <strong>di</strong>stacco e la sfiducia verso le<br />
istituzioni, motivati spesso dal pesante sistema <strong>di</strong> vincoli e <strong>di</strong> controlli, dalle procedure<br />
burocratico-amministrative complesse, incerte e lente. Il "Progetto strategico Pubblica<br />
Amministrazione", sul quale il <strong>Piano</strong> si intrattiene, nasce appunto da queste esigenze.<br />
Un ulteriore elemento che è opportuno chiarire in via preliminare riguarda "la durata del <strong>Piano</strong><br />
<strong>socio</strong>-<strong>economico</strong>". A tale proposito, anche sulla base delle esperienze che hanno caratterizzato<br />
l'attività delle <strong>Comunità</strong> Montane che, nel passato, ebbero a dotarsi <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>, si può senz'altro<br />
affermare come un <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> tale natura non abbia nè possa avere un preciso vincolo <strong>di</strong> tempo per<br />
la sua durata.<br />
La forza <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong>, infatti, è indubbiamente data dalla capacità <strong>di</strong> "guardare lontano",<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare cioè uno scenario <strong>di</strong> lungo periodo, che si realizza con la concretezza e<br />
l'operatività dei Programmi triennali e dei Programmi annuali.<br />
In proposito, lo Statuto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> in<strong>di</strong>ca indeterminatamente una "durata <strong>pluriennale</strong>" del<br />
proprio <strong>Piano</strong>, non specificata e quantificata in un numero definito <strong>di</strong> anni. E' quin<strong>di</strong> una durata<br />
ampia, come ampie devono essere le sue finalità e i suoi obiettivi, che richiedono non definibili<br />
tempi <strong>di</strong> attuazione. Viene allora lasciato alla programmazione <strong>pluriennale</strong> ed annuale il compito <strong>di</strong><br />
puntare all'obiettivo finale attraverso una successione <strong>di</strong> tappe interme<strong>di</strong>e.<br />
7
Ciò richiede però un monitoraggio continuo e sistematico dello stato <strong>di</strong> attuazione del <strong>Piano</strong> e<br />
dell'efficacia dei vari interventi, in modo che sia possibile dare corso rapidamente ad azioni<br />
opportune e mirate: o là ove si verificassero scostamenti dagli obiettivi perseguiti, o là ove fossero<br />
necessari adattamenti ad eventuali nuove insorgenze.<br />
E' da rilevare del resto che la "variabile tempo" rappresenta un fattore critico <strong>di</strong> successo <strong>di</strong> un<br />
<strong>Piano</strong>. E' l'esperienza, infatti, che <strong>di</strong>mostra come questa variabile abbia una <strong>di</strong>versa influenza sugli<br />
elementi <strong>di</strong> carattere "materiale" e fisico, più facili da programmare e da realizzare, rispetto agli<br />
elementi considerati <strong>di</strong> carattere "immateriale", come la cultura, o come i comportamenti <strong>della</strong><br />
popolazione o i processi decisionali degli enti e delle persone con <strong>di</strong>namiche più complesse e<br />
lunghe nel tempo.<br />
E' in questo quadro che è nato e si è andato sviluppando il "<strong>Piano</strong>" <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina, ampiamente percorso dalla consapevolezza che lo stesso, in quanto a metodologia <strong>di</strong><br />
pre<strong>di</strong>sposizione, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong> contenuti e <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> obiettivi, si colloca in una<br />
fase <strong>di</strong> passaggio del processo programmatorio.<br />
Più che una "carta <strong>di</strong> vincoli e <strong>di</strong> prescrizioni" allora, il <strong>Piano</strong> è da considerare come<br />
un "quadro <strong>di</strong> riferimento" per i progetti d'iniziativa e per le linee <strong>di</strong> comportamento,<br />
anche se <strong>di</strong>fficilmente può fatto scomparire o anche solo può essere superato quel <strong>di</strong>ffuso<br />
atteggiamento nei confronti <strong>della</strong> programmazione <strong>socio</strong>-economica che:<br />
? da un lato esprime fiducia nella programmazione stessa, la sostiene, la <strong>di</strong>chiara valida, la<br />
colloca nella sfera delle cose importanti e sicuramente "da fare";<br />
? dall'altro coltiva la convinzione che, alla prova dei fatti, ogni buon progetto crolla, per le più<br />
svariate ragioni (quali: gli intoppi burocratici, la complessità delle operazioni occorrenti,<br />
l'esagerata molteplicità e lungaggine dei vari passaggi amministrativi, l'incrociarsi delle<br />
competenze e degli ostacoli che ogni ambito <strong>di</strong> competenza pone, e così via, in una serie<br />
lunghissima <strong>di</strong> quei "livelli" che sono tipici del rapporto tra lo Stato italiano ed il citta<strong>di</strong>no che<br />
opera), e che, quin<strong>di</strong>, il "<strong>Piano</strong>" <strong>di</strong>venta un autentico "libro dei sogni".<br />
Ne deriva, inevitabilmente, che, "fatto il <strong>Piano</strong>", è facile <strong>di</strong>menticarlo, non ricordare più che esiste,<br />
che opera o potrebbe/dovrebbe operare.<br />
8
0.2 L'ESPERIENZA DELLA PIANIFICAZIONE SOCIO ECONOMICA<br />
DI COMUNITÀ MONTANA E LE SUE PROSPETTIVE<br />
Si è già accennato al fatto che la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina ha partecipato solo<br />
parzialmente alla "stagione uno" <strong>della</strong> pianificazione <strong>socio</strong>-economica in area montana. Non si è<br />
mai dotata, infatti, <strong>di</strong> un proprio specifico "<strong>Piano</strong>", e tuttavia ha dato corso, negli anni recenti, a<br />
vari strumenti, soprattutto <strong>di</strong> programmazione, quali:<br />
? i ricorrenti "Programmi triennali" e le ricorrenti "Relazioni previsionali e programmatiche ai<br />
bilanci <strong>di</strong> previsione annuali";<br />
? piani e programmi <strong>di</strong> settore, quali quelli per i servizi <strong>socio</strong>-assistenziali, per il consolidamento<br />
e lo <strong>sviluppo</strong> dell'attività turistica, per lo <strong>sviluppo</strong> dell'artigianato <strong>di</strong> produzione.<br />
Sono tutti documenti che rientrano in quella che viene definita, come già più volte accennato, la<br />
"stagione uno" <strong>della</strong> programmazione <strong>socio</strong> economica. In essa <strong>di</strong>ffusamente si riconosce che lo<br />
strumento pianificatorio è andato assumendo prevalentemente il ruolo <strong>di</strong> "cornice", entro la quale<br />
inserire e collocare i <strong>di</strong>versi interventi. Sono così potute nascere e si sono sviluppate:<br />
? iniziative <strong>di</strong> collaborazioni concrete e costruttive fra Comuni e <strong>Comunità</strong> Montane, pur nella<br />
<strong>di</strong>alettica che può verificarsi ogniqualvolta si passa dalle affermazioni <strong>di</strong> principio alla<br />
realizzazione degli interventi e/o alla ripartizione degli oneri che l'attivazione <strong>di</strong> servizi sempre<br />
comporta;<br />
? forme <strong>di</strong> gestione integrata, da parte delle <strong>Comunità</strong> Montane, <strong>di</strong> funzioni proprie, <strong>di</strong> altre<br />
delegate dalla Regione, <strong>di</strong> altre ancora delegate dai Comuni, e la partecipazione delle stesse<br />
<strong>Comunità</strong> a consorzi e ad "accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma";<br />
? operazioni <strong>di</strong> adeguamento organizzativo, amministrativo e politico delle <strong>Comunità</strong> Montane,<br />
per far fronte a compiti sempre più <strong>di</strong>fferenziati, per lo più in costante presenza <strong>di</strong> risorse e <strong>di</strong><br />
finanziamenti incerti sia nella loro quantificazione che nei tempi <strong>di</strong> erogazione.<br />
Il sistema <strong>della</strong> "Programmazione <strong>socio</strong>-economica <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana", avviatosi per volontà<br />
del legislatore negli anni '80, ha insomma già fatto una lunga strada e ha permesso <strong>di</strong> fare una<br />
lunga strada anche a quel "mondo <strong>della</strong> montagna" in cui è andato a collocarsi. Per esempio, ha<br />
favorito:<br />
? il rafforzarsi <strong>della</strong> identità del territorio e del senso <strong>di</strong> appartenenza degli enti locali ad una<br />
comunità più ampia, tanto da far avvertire senza incertezze l'esigenza che il processo <strong>di</strong><br />
9
programmazione abbia a coinvolgere positivamente una pluralità <strong>di</strong> soggetti, perché siano<br />
definiti obiettivi generali <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> largamente con<strong>di</strong>visi;<br />
? il concretizzarsi <strong>della</strong> consapevolezza che occorre comporre in armonia il problema che si<br />
crea quando le strategie per lo <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale, interconnettendosi con l'assetto<br />
urbanistico e territoriale <strong>di</strong> un'area, vengono a trovarsi costrette entro un sistema <strong>di</strong> vincoli<br />
sicuramente molto rigido e con<strong>di</strong>zionante;<br />
? l'avvertire l'esigenza <strong>di</strong> un incessante rilancio del ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> programmazione<br />
<strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, ruolo che rinsalda la linea <strong>di</strong> raccordo con i Comuni e con il<br />
programma <strong>di</strong> assetto territoriale <strong>della</strong> Provincia (tanto che è la Provincia stessa deputata a<br />
rendere esecutivi i Piani delle <strong>Comunità</strong> Montane).<br />
E tutto questo anche se:<br />
· un <strong>Piano</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> non può comunque essere considerato uno strumento idoneo ed<br />
efficace per operare un rior<strong>di</strong>no dell'assetto istituzionale, anche se implicitamente investe pure<br />
i ruoli dei vari soggetti istituzionali, i loro rapporti, le loro competenze, ed esplicitamente ne è<br />
investito il ruolo dell'Ente locale;<br />
· è ancora assente una programmazione regionale e nazionale come riferimento per la<br />
definizione dei Piani locali. Ciò rende sempre scarsa l'integrazione possibile tra la<br />
pianificazione territoriale e la programmazione economica;<br />
· è fortemente presente una <strong>di</strong>varicazione fra gli obiettivi dei programmi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> e le effettive<br />
competenze <strong>di</strong> una <strong>Comunità</strong> Montana;<br />
· sono sempre assai limitate ed incerte le risorse finanziarie <strong>di</strong>sponibili;<br />
· le strutture <strong>della</strong> pubblica amministrazione sono generalmente non adeguate a gestire gli<br />
interventi programmati;<br />
· è ancora abbastanza lontano il presentarsi del "<strong>Piano</strong> territoriale provinciale <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento" da parte <strong>della</strong> Provincia;<br />
· sono pur sempre presenti le resistenze dei comuni ad accettare ed a con<strong>di</strong>videre i sacrifici e i<br />
costi (sociali, economici, territoriali) funzionali ad uno <strong>sviluppo</strong> omogeneo del sistema<br />
<strong>economico</strong> territoriale.<br />
10
Tuttavia non mancano le situazioni, i fatti, i segnali favorevoli e positivi, e proprio su<br />
questi si fonda il bisogno <strong>di</strong> dotare un'area <strong>di</strong> strumenti programmatori. Si deve notare, ad<br />
esempio, che:<br />
· il significato e l'importanza <strong>della</strong> programmazione sono sempre più avvertiti, e questa<br />
consapevolezza si è andata facendo <strong>di</strong>ffusa e con<strong>di</strong>visa, e, per converso, i no<strong>di</strong> e gli intralci<br />
all'azione programmatoria e <strong>di</strong> pianificazione si stanno generalmente e <strong>di</strong>ffusamente allentando;<br />
· sono operanti nuove e rinnovate leggi nazionali e regionali, che si accompagnano ad un<br />
articolato quadro <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong>sposti dall'Unione Europea attraverso i programmi <strong>di</strong> spesa<br />
dei "fon<strong>di</strong> strutturali comunitari";<br />
· è più consistente e presente la <strong>di</strong>sponibilità degli operatori economici ad operare<br />
coerentemente allo <strong>sviluppo</strong> del sistema locale;<br />
· ha lasciato un segno positivo la realizzazione <strong>di</strong> opere e interventi infrastrutturali, che hanno<br />
sod<strong>di</strong>sfatto esigenze fondamentali <strong>della</strong> popolazione montana;<br />
· è accresciuta la consapevolezza <strong>della</strong> Regione e, soprattutto, <strong>della</strong> Provincia verso i problemi<br />
<strong>della</strong> montagna.<br />
Si tratta allora <strong>di</strong> attrezzarsi per intraprendere un cammino <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, con obiettivi ben definiti e<br />
con strumenti affidabili, capaci <strong>di</strong> mobilitare una pluralità <strong>di</strong> soggetti, pubblici e privati, e <strong>di</strong><br />
ottenere gli opportuni consensi.<br />
11
0.3 LA LINEA METODOLOGICA<br />
Per la redazione del "<strong>Piano</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong>" <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina si è<br />
adottata una linea metodologica molto semplice, più attenta alle componenti qualitative che a<br />
quelle statistico-quantitative, sulle quali in passato era consuetu<strong>di</strong>ne concentrare una consistente<br />
attenzione da parte degli estensori dei Piani.<br />
Tale metodologia parte dal presupposto <strong>di</strong> voler costruire un "<strong>Piano</strong>-processo", secondo<br />
un'impostazione finalizzata a fare in modo che, già la fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong><br />
decisioni, attivi consapevolezze e convergenze <strong>di</strong> azioni e strumenti intorno ad obiettivi comuni da<br />
parte dei <strong>di</strong>versi attori istituzionali, sia appartenenti alla pubblica amministrazione (<strong>Comunità</strong><br />
Montana, Comuni), sia rappresentanti la società civile (organizzazioni ed organismi <strong>di</strong> ogni genere,<br />
compresi i non-profit e quelli <strong>di</strong> volontariato).<br />
Un aspetto metodologico essenziale, infatti, è rappresentato dalla necessità <strong>di</strong> fare in modo che<br />
l'azione <strong>di</strong> programmazione locale sia collocata nell'ambito del più generale contesto dei sistemi<br />
territoriali locali, dentro i quali si muove la competizione tra i <strong>di</strong>versi sistemi sociali e produttivi.<br />
E' una metodologia che, per realizzare l'obiettivo <strong>di</strong> elaborare definizioni progettuali, segue una<br />
logica ascendente, che parte cioè dalle situazioni e dagli interessi propri e tipici del territorio, e<br />
dalle reali problematiche con cui gli operatori <strong>economico</strong>-sociali e istituzionali si confrontano.<br />
Questa metodologia <strong>di</strong> elaborazione del <strong>Piano</strong> si è andata concretizzando e precisando nella<br />
adozione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> interpretazione <strong>della</strong> realtà sociale, culturale ed economica,<br />
assolutamente essenziali, per lo più presentati nella veste <strong>di</strong> "in<strong>di</strong>catori", <strong>di</strong> struttura e/o <strong>di</strong><br />
situazione.<br />
Le operazioni <strong>di</strong> maggior rilievo relativamente alla prima fase <strong>della</strong> redazione del <strong>Piano</strong> si sono<br />
strutturate pertanto nei seguenti successivi passaggi:<br />
a. la messa a punto degli obiettivi generali del <strong>Piano</strong>, così come espressi dalla <strong>Comunità</strong><br />
Montana nei suoi <strong>di</strong>versi livelli istituzionali (Presidente, Consiglio Direttivo, Commissioni,<br />
Gruppi).<br />
Questi "obiettivi" hanno rappresentato il filo conduttore <strong>di</strong> ogni passaggio <strong>della</strong> redazione del<br />
<strong>Piano</strong>, e trovano riscontro nella concezione attribuita al <strong>Piano</strong> stesso ed ai suoi Progetti<br />
strategici;<br />
b. la successiva messa a punto <strong>di</strong> una scheda, o traccia, dei possibili temi che il <strong>Piano</strong> avrebbe<br />
dovuto affrontare. Articolata per aree tematiche, la scheda è stata consegnata alle<br />
12
Amministrazioni Comunali e, tramite queste, ad operatori ed a forze e organismi sociali vari<br />
(culturali, economici, ...) attenti e per lo più <strong>di</strong>rettamente interessati e coinvolti nella realtà<br />
locale;<br />
c. lo svolgimento <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> incontri con le Amministrazioni Comunali dell'Area (*) ,<br />
presenti, oltre agli amministratori stessi, anche operatori <strong>economico</strong>-sociali dell'Area stessa.<br />
Tali incontri, che si sono incentrati sui temi <strong>della</strong> "scheda" <strong>di</strong> cui al punto precedente, hanno<br />
prodotto un'ampia ricognizione <strong>di</strong> opinioni, valutazioni e proposte, che ha consentito <strong>di</strong><br />
comprendere a fondo le varie situazioni locali e, ai fini del <strong>Piano</strong>, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e selezionare<br />
gli argomenti <strong>di</strong> stretto livello e competenza comunali, e quelli che, per rilevanza ed ambiti,<br />
possono considerarsi <strong>di</strong> interesse sovraccomunale e, come tali, appartenenti alla logica <strong>di</strong> una<br />
programmazione <strong>di</strong> area più vasta;<br />
d. l'effettuazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> incontri con "testimoni privilegiati" del mondo sociale, <strong>economico</strong><br />
e produttivo dell'Area.<br />
Si è così realizzato l'obiettivo <strong>di</strong> ricondurre ad una chiave <strong>di</strong> lettura unitaria i temi e i motivi<br />
progettuali incontrati e collegialmente valutati. Tale proce<strong>di</strong>mento ha rafforzato la convinzione<br />
<strong>di</strong> affrontare il lavoro <strong>di</strong> redazione del <strong>Piano</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> privilegiando una<br />
"programmazione trasversale" rispetto alla "programmazione settoriale".<br />
Si è proceduto quin<strong>di</strong> a effettuare:<br />
e. la raccolta e l'analisi dei dati e delle documentazioni possibili:<br />
? a livello statistico, sugli essenziali caratteri strutturali dell'Area (ove possibile raffrontati tra<br />
loro e con la realtà complessiva <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Sondrio), sulle tendenze evolutive degli<br />
stessi, sulle iniziative <strong>di</strong> rilancio già in atto e sui fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che investono la realtà<br />
locale;<br />
? <strong>di</strong> carattere documentario, reperiti all'interno <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> e ove possibile,<br />
particolarmente con riferimento ai Bilanci annuali ed ai Programmi pluriennali. Proprio<br />
attraverso questa documentazione è stato possibile in<strong>di</strong>viduare anche la <strong>di</strong>namica nel tempo<br />
sia delle <strong>di</strong>verse fonti <strong>di</strong> entrata, che delle spese correnti e per investimenti. In questa fase ha<br />
avuto largo spazio il comparto turistico, soprattutto a ragione del fatto che esso rappresenta la<br />
quantità maggiore e più concreta <strong>di</strong> potenzialità <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>;<br />
(*) Il termine "Area" (con la "A" maiuscola) viene assunto da tutto il rapporto <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> come espressivo<br />
dell'intero territorio che forma la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, territorio composto dai Comuni <strong>di</strong> Sondalo,<br />
Val<strong>di</strong>sotto, Bormio, Valfurva, Val<strong>di</strong>dentro e Livigno, i quali Comuni, seppur dotati <strong>di</strong> specificità proprie,<br />
trovano nella <strong>Comunità</strong> Montana stessa una loro unità territoriale.<br />
13
f. la ricognizione e l'analisi <strong>della</strong> documentazione relativa agli strumenti e ai documenti<br />
programmatori presenti nell'area dell'Alta Valtellina e risalenti agli anni più recenti. Tale<br />
documentazione ha consentito <strong>di</strong> seguire nel tempo l'evolversi delle attenzioni, particolarmente<br />
<strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, nell'affrontare le problematiche presenti o emergenti, sia <strong>di</strong> carattere<br />
generale che per specifici settori.<br />
Questa prima fase del lavoro <strong>di</strong> programmazione si è conclusa dando corso alla stesura, per fasi<br />
successive, <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>, definito come "Prima bozza <strong>di</strong> lavoro". Essa, oltre<br />
alla ricognizione sull'Area, ha provveduto alla:<br />
g. elaborazione <strong>di</strong> una ipotesi <strong>di</strong> "Progetti Strategici", fondata sull'analisi dei "fattori critici <strong>di</strong><br />
successo e <strong>di</strong> problematicità", cioè dei punti <strong>di</strong> forza e dei punti <strong>di</strong> debolezza dell'Area: gli uni<br />
da consolidare e tutelate, gli altri da ridurre o da eliminare. Tale operazione, che comunque ha<br />
sempre tenuto presente come, incontrovertibilmente, ci siano risorse e potenzialità che sono<br />
sicuro patrimonio degli abitanti e del sistema produttivo dell'area, si è sorretta sullo sforzo <strong>di</strong><br />
comporre in armonia una duplice esigenza, sempre presente nel lavoro <strong>di</strong> programmazione:<br />
- quella <strong>di</strong> tracciare un <strong>di</strong>segno per il futuro, in cui raggiungere in modo progressivo la<br />
completezza e la qualità dello <strong>sviluppo</strong>;<br />
- quella <strong>di</strong> far fronte ai problemi <strong>della</strong> quoti<strong>di</strong>anità, posti dalla popolazione, dalle imprese,<br />
dalle istituzioni.<br />
***---***<br />
Con questa "Prima bozza <strong>di</strong> lavoro", datata "aprile 1998", si è quin<strong>di</strong> aperta la seconda fase<br />
del lavoro <strong>di</strong> redazione del <strong>Piano</strong>, che si è strutturata essenzialmente in due momenti<br />
particolarmente ampi e impegnativi:<br />
1. un primo momento, che è consistito nell'effettuazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> "incontri <strong>di</strong><br />
consultazione e partecipazione", che si sono esplicati:<br />
* in riunioni specifiche, abbastanza partecipate, che hanno mobilitato gli amministratori dei<br />
sei Comuni, le forze politiche ed <strong>economico</strong>-sociali, le categorie - i gruppi - le associazioni -<br />
gli operatori del complessivo "mondo dell'Area";<br />
* in incontri informali ma programmati con "testimoni privilegiati" <strong>della</strong> situazione <strong>socio</strong>economica<br />
dell'Alta Valtellina.<br />
14
E' stato così possibile effettuare analisi e verifiche successive, con la formulazione, anche in<br />
dettaglio, <strong>della</strong> varie linee sulle quali si fonda il processo programmatorio, e dei contenuti<br />
specifici <strong>della</strong> programmazione stessa;<br />
2. un successivo momento, che ha visto dar mano ad una nuova stesura del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong><br />
<strong>Piano</strong>, definita come "Proposta per l'Assemblea", destinata all'esame e al voto<br />
dell'Assemblea comunitaria. La parte vitale <strong>di</strong> questo documento è rappresentata dalla<br />
"progettualità". Esso però, riproponendo e rinnovando la ricognizione sull'Area, comprende<br />
anche:<br />
? una essenziale in<strong>di</strong>cazione degli strumenti e delle fonti possibili per accedere alle risorse,<br />
utili alla realizzazione delle operazioni capaci <strong>di</strong> portare agli obiettivi prefissati;<br />
? una altrettanto essenziale descrizione, per schede operative, delle linee progettuali già<br />
in<strong>di</strong>cate;<br />
? alcuni richiami a motivi attuali per l'operatività <strong>di</strong> una <strong>Comunità</strong> Montana, quali sono quelli<br />
contenuti nella legge 97/94 sullo <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> montagna;<br />
? la ricognizione dei contenuti del "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale" <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana che, avendo riferimento con il "<strong>Piano</strong> territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> provincia",<br />
costituiscono il concorso e la partecipazione <strong>della</strong> stessa alla sua elaborazione.<br />
15
___________________________<br />
1. PROFILI DELL'AREA<br />
___________________________<br />
16
Gli atti presenti nella <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, gli stu<strong>di</strong> e le relazioni prodotti anche negli<br />
anni recenti particolarmente per l'elaborazione del <strong>Piano</strong>-programma per gli interventi <strong>di</strong> cui alla<br />
"Legge Valtellina", i rapporti e le analisi <strong>di</strong> settore elaborati sia a livello comunitario che in ambito<br />
provinciale, gli strumenti informativi soprattutto <strong>della</strong> Provincia, del Consorzio BIM e <strong>della</strong><br />
Camera <strong>di</strong> Commercio, e la letteratura statistica in genere, offrono una notevole quantità <strong>di</strong> dati e<br />
<strong>di</strong> informazioni sull'area dell'Alta Valtellina, tanto da fare anche <strong>di</strong> questa, come dell'intera<br />
provincia <strong>di</strong> Sondrio, una delle aree alpine più ampiamente misurate, analizzate, stu<strong>di</strong>ate. (*)<br />
E' un'affermazione, questa, che si sente abbastanza frequentemente, con adesione unanime da<br />
parte dei cosiddetti "addetti ai lavori". E circola soprattutto quando, come in questo caso, si deve<br />
por mano ad una presentazione dell'Area (**) finalizzata allo scopo preciso <strong>di</strong> programmare<br />
iniziative ed interventi.<br />
Si devono, infatti, determinare dei punti <strong>di</strong> avvio, delle serie sistematiche <strong>di</strong> supporti e dei contorni<br />
alle elaborazioni e alle in<strong>di</strong>cazioni destinate a costituire la base effettiva e concreta sia <strong>di</strong> linee<br />
strategiche che <strong>di</strong> scelte operative, costituenti il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale <strong>della</strong><br />
<strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina".<br />
Queste affermazioni e queste considerazioni portano allora a definire che, come criterio<br />
metodologico:<br />
? non si è scelta la via <strong>di</strong> dare corso ad un'ampia elencazione ed elaborazione <strong>di</strong> dati e <strong>di</strong><br />
informazioni, riferiti ai comparti ed ai settori <strong>della</strong> realtà economica e sociale dell'Area.<br />
Sarebbe stata, questa, una via che sarebbe prevalentemente servita a riempire numerosi e<br />
voluminosi fascicoli, con abbondanti, variegate, articolate e complesse tavole statistiche,<br />
arricchite con elencazioni ed analisi minuziose delle varie situazioni e dei vari dati;<br />
? ma si è scelta la via <strong>di</strong> dare per acquisito, nelle sue linee complessive e generali, l'esistente<br />
patrimonio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong> analisi <strong>della</strong> situazione, un patrimonio che è, come già accennato,<br />
abbondante e vasto, e <strong>di</strong> considerare invece gli essenziali dati <strong>di</strong> base, sui quali elaborare e<br />
costruire altrettanto essenziali in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sistema e <strong>di</strong> situazione, da utilizzare come base<br />
prioritaria per le scelte <strong>di</strong> programmazione.<br />
(*) L'APPENDICE 1.B al termine del presente capitolo 1 riporta un essenziale elenco dei documenti, degli stu<strong>di</strong><br />
e dei rapporti riguardanti l'area territoriale dell'Alta Valtellina, prodotti negli anni recenti.<br />
(**) Come già in<strong>di</strong>cato nella nota del precedente paragrafo 0.3, il termine "Area" (con la "A" maiuscola) viene<br />
assunto da tutto il rapporto <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> come espressivo dell'intero territorio che forma la <strong>Comunità</strong> Montana<br />
Alta Valtellina.<br />
17
Il presente capitolo 1, allora, descrive la situazione esistente attraverso un gruppo <strong>di</strong> questi<br />
in<strong>di</strong>catori, ritenuti particolarmente significativi per la conoscenza e la definizione dello stato <strong>di</strong><br />
fatto.<br />
Per dare la maggiore significatività ai dati e alle informazioni, ove possibile questi dati e questi<br />
in<strong>di</strong>catori:<br />
? da un lato, prima <strong>di</strong> essere definiti con riferimento all'intero territorio <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana,<br />
sono stati articolati per sub-aree, con specifico richiamo al comune <strong>di</strong> Sondalo, al comune <strong>di</strong><br />
Bormio con "le tre Valli" (Val<strong>di</strong>sotto, Valfurva e Val<strong>di</strong>dentro), e quin<strong>di</strong> al comune <strong>di</strong> Livigno;<br />
? dall'altro sono stati accostati ai corrispondenti valori dell'intera provincia <strong>di</strong> Sondrio, in quanto<br />
questo ambito costituisce un riferimento fondamentale in ottica <strong>di</strong> comparazione e <strong>di</strong><br />
posizionamento, in entrambi i segni, negativo e positivo.<br />
Pertanto: i comparti e i temi presi in considerazione nelle pagine che seguono riguardano<br />
particolarmente:<br />
· l'area territoriale per se stessa e per la sua struttura, in alcune delle sue componenti essenziali;<br />
· la popolazione residente, con i più marcati in<strong>di</strong>catori demografici e <strong>di</strong> struttura;<br />
· la consistenza e la struttura delle famiglie residenti;<br />
· le abitazioni e comunque il parco delle residenze presente nei sei comuni dell'Area;<br />
· l'attività <strong>della</strong> popolazione residente, anche con riferimento alle sue varie connotazioni e ai<br />
settori produttivi;<br />
· il sistema produttivo e quello occupazionale, particolarmente riferito al comparto agricolo,<br />
all'industria e artigianato, ed al commercio;<br />
· il sistema turistico, con un'attenzione particolare all'offerta turistica ed ai riflessi del turismo<br />
sull'economia dell'Area;<br />
· l'ambiente, le sue connotazioni e i con<strong>di</strong>zionamenti che riceve;<br />
· il complessivo clima dello "stato <strong>di</strong> vita" dell'Area, dall'istruzione ai servizi sociali, dalle attività<br />
culturali a quelle sportive, con l'annotazione <strong>di</strong> situazioni e <strong>di</strong> emergenze che richiamano<br />
l'attenzione comune;<br />
· alcune annotazioni e riflessioni conclusive dell'analisi e loro frutto, valide comunque per aprire<br />
gli orizzonti <strong>della</strong> programmazione.<br />
Il capitolo si chiude con due "Appen<strong>di</strong>ci":<br />
? la prima riporta una serie <strong>di</strong> "Tavole", che, per lo più, riproducono "in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sistema e <strong>di</strong><br />
situazione". Sono in linea con i criteri-base adottati per l'effettuazione dell'analisi;<br />
? la seconda riporta una elencazione, in<strong>di</strong>cativa più che esaustiva, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> - ricerche - progetti<br />
interessanti a vario titolo l'Area, datati negli anni recenti.<br />
18
1.1 IL TERRITORIO<br />
L'intero territorio che compone la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina ha un'estensione <strong>di</strong> Kmq<br />
896,72 (v. la Tavola 1) (*) . E' la <strong>Comunità</strong> Montana più estesa <strong>di</strong> tutta la provincia <strong>di</strong> Sondrio,<br />
superiore <strong>di</strong> oltre 100 Kmq alla <strong>Comunità</strong> Montana "Valtellina <strong>di</strong> Sondrio" che la segue per<br />
estensione.<br />
L'area territoriale <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina corrisponde al 27,9% dell'intera<br />
superficie territoriale provinciale (che è <strong>di</strong> Kmq 3.211,91), e contiene i tre comuni più estesi <strong>di</strong><br />
tutta la provincia (nell'or<strong>di</strong>ne: Val<strong>di</strong>dentro, Valfurva, Livigno).<br />
Connota questo territorio un complesso <strong>di</strong> elementi sui quali l'attenzione non può non soffermarsi<br />
puntualmente.<br />
LA POSIZIONE GEOGRAFICA, che vede l'Area posta nel complesso delle Alpi Retiche, al<br />
centro dell'arco alpino, quasi a costituirne la congiunzione tra l'est e l'ovest. Determina la porzione<br />
alta <strong>della</strong> Valtellina, e corre dapprima nel senso <strong>della</strong> latitu<strong>di</strong>ne, come fanno le gran<strong>di</strong> vallate alpine<br />
(come, ad esempio, il Vallese e l'Enga<strong>di</strong>na), poi si estende anche da nord a sud, acquisendo<br />
estese aree in quota, come quella <strong>di</strong> Livigno.<br />
E' un territorio che, tutto costellato <strong>di</strong> "alte quote", si estende dai metri 725 s/m (in avvio dell'area<br />
del comune <strong>di</strong> Sondalo, nel fondovalle), sino ai metri 3.851 nell'area dell'Ortles in comune <strong>di</strong><br />
Valfurva.<br />
Questa posizione influenza decisamente tutta la vita dell'Area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, da quella<br />
fisica, come il clima e la piovosità, l'esposizione ai venti e la temperatura, con effetti <strong>di</strong>retti sul<br />
sistema vegetale e animale, a quella economica e sociale in genere, con i relativi sistemi <strong>di</strong> rapporti<br />
e servizi, interni ed esterni.<br />
LA SUPERFICIE FORESTALE, che è stata ed è ancora molto con<strong>di</strong>zionata e mo<strong>di</strong>ficata<br />
dalla presenza degli inse<strong>di</strong>amenti umani e delle attività agricole e silvo-pastorali. Da alcuni anni è<br />
comunque in notevole <strong>sviluppo</strong> (v. sempre la Tavola 1).<br />
Nell'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina si riconosce come "forestale" il 20,6% <strong>della</strong><br />
superficie territoriale. Sono 18.467 ettari, strappati ai versanti scoscesi ed alle terre alte delle valli<br />
(*) La Tavola richiamata è posta nell'APPENDICE 1.A, al termine del presente capitolo 1. Così per le Tavole<br />
richiamate successivamente.<br />
20
e delle convalli (il dato percentuale è lievemente inferiore all'analogo riferito all'intera provincia,<br />
che è del 29,8%, ma va considerato che una larga porzione del territorio dell'Alta Valtellina è<br />
collocato alla quota dei pascoli, delle morene e dei ghiacciai).<br />
Si tratta <strong>di</strong> una superficie forestale che è costituita:<br />
? per la quasi totalità (ben il 96,7%, pari a 17.858 ettari) da fustaie, sia pure che miste, <strong>di</strong><br />
resinose e <strong>di</strong> latifoglie. In prevalenza si tratta <strong>di</strong> roveri, querce, faggi, betulle, aceri, sorbi,<br />
ontani, olmi, oltre che <strong>di</strong> abeti, larici e pini. La proprietà <strong>di</strong> questo patrimonio <strong>della</strong> natura è<br />
comunale per l'81,6% (ha 14.571), privata per il 18,3% (ha 3.277) e <strong>di</strong> altri enti per il<br />
residuo 0,1% (ha 10);<br />
? per il restante 3,3% (ha 609) da cedui semplici, misti e puri, e da cedui composti misti, la cui<br />
proprietà è comunale per il 55,3% e privata per il 44,7%. In prevalenza, si tratta <strong>di</strong> querce,<br />
faggi, frassini, betulle, robinie.<br />
IL PAESAGGIO E I "SEGNI DELL'UOMO", che si presentano, nel complesso dell'Area,<br />
<strong>di</strong> eccezionale interesse: per l'opera <strong>di</strong> escavazione glaciale e fluviale che vi è avvenuta, per gli<br />
anfiteatri rocciosi, i circhi glaciali molti dei quali si specchiano nei laghi e nei bacini, per la macchie<br />
rocciose e <strong>di</strong> vegetazione, per l'intrecciarsi delle valli e delle corone <strong>di</strong> cime e <strong>di</strong> monti, dei torrenti<br />
e dei pascoli. Dentro il paesaggio, si collocano i numerosi segni <strong>della</strong> presenza dell'uomo, ad<br />
in<strong>di</strong>care quanto lontano nei secoli l'identità dell'Area affon<strong>di</strong> le sue ra<strong>di</strong>ci, quanto sia un tutt'uno<br />
con lo svolgersi <strong>di</strong> vicende e <strong>di</strong> avvenimenti, quanto sia casa per l'uomo e quanto allora essa sia<br />
ricca <strong>di</strong> storia, <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong> cultura, <strong>di</strong> patrimonio. Ecco allora apparire:<br />
? qua e là, ar<strong>di</strong>mentosi interventi sul territorio, autentiche mo<strong>di</strong>fiche operate nel corso dei secoli<br />
sull'ambiente naturale, fatte con lavoro paziente <strong>di</strong> intere generazioni, che hanno imposto sul<br />
paesaggio il primato <strong>di</strong> un intervento razionale, legato alla vita ed alla sopravvivenza;<br />
? le <strong>di</strong>stese <strong>di</strong> selve e <strong>di</strong> boschi, interrotte nei secoli per far posto a prati da fieno ed a pascoli,<br />
con rustici e baite;<br />
? i fon<strong>di</strong>valle, fortemente antropizzati, dove scorrono, tra gli altri, lo Spol, il Viola e l'Adda, il<br />
Braulio e il Frodolfo.<br />
Ma ecco anche apparire:<br />
? la rete degli impianti idroelettrici, che ha toccato, con segni vistosi, versanti e valli, boschi<br />
e pascoli, con <strong>di</strong>ghe e prese, briglie e canali, centrali ed elettrodotti (v. la Tavola 15). E' un<br />
complesso <strong>di</strong> soli 4 impianti, ma alimentati da ben 43 captazioni e 5 serbatoi, <strong>della</strong> capacità <strong>di</strong><br />
21
oltre 350 milioni <strong>di</strong> metri/cubi d'acqua (che rappresentano il 45,0% <strong>della</strong> capacità totale dei<br />
serbatoi presenti nell'intera provincia <strong>di</strong> Sondrio). L'Alta Valtellina dà una produzione annua<br />
<strong>di</strong> 523,1 milioni <strong>di</strong> kilowattore ed è percorsa da una rete <strong>di</strong> elettrodotti che si estende per 76<br />
chilometri, occupando una superficie <strong>di</strong> 1.520 mq ;<br />
? la rete <strong>della</strong> viabilità, fatta <strong>di</strong> strade, statali - provinciali - comunali - interpoderali -<br />
forestali - militari - agricole - <strong>di</strong> servizio, e fatta anche dal fitto complesso <strong>di</strong> mulattiere -<br />
sentieri - piste;<br />
? la rete dell'impiantistica e delle attrezzature per gli sport <strong>della</strong> neve, nella quale spiccano gli<br />
impianti <strong>di</strong> risalita, le piste, le strutture ricettive.<br />
Ha anche impatto sul territorio il "problema rifiuti". L'Area lo risolve trasferendo i rifiuti fuori dal<br />
proprio territorio. Soltanto per gli urbani (v. ancora la Tavola 15), si tratta <strong>di</strong> oltre 12.000<br />
tonnellate/anno (il 19,1% <strong>della</strong> produzione provinciale), <strong>di</strong> cui circa il 22% si convoglia nelle varie<br />
"raccolte <strong>di</strong>fferenziate" (l'equivalente dato provinciale si attesta vicino al 24%, a denotare come in<br />
Alta Valtellina il processo <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata debba essere ulteriormente sviluppato).<br />
I NUCLEI ABITATI E NON, che nel territorio dell'Alta Valtellina, come del resto in quello <strong>di</strong><br />
tutta la provincia <strong>di</strong> Sondrio, costituiscono un'autentica costellazione, e stanno ad in<strong>di</strong>care la<br />
vastità <strong>di</strong> un ra<strong>di</strong>cato intervento umano, quell'intervento che ha dato una solida identità sia alle<br />
popolazioni che all'ambiente.<br />
Accanto ai nuclei urbani maggiormente inse<strong>di</strong>ati (v. la Tavola 2), e generalmente coincidenti con il<br />
capoluogo dei sei Comuni dell'Area o comunque con il centro ove ha sede il Municipio, si<br />
possono contare infatti, permanentemente abitati (dati del Censimento 1991), almeno 22 nuclei,<br />
con una consistenza <strong>di</strong> popolazione la più varia.<br />
Se l'attenzione si allargasse anche ai nuclei non permanentemente abitati, si acquisirebbero entità<br />
ed informazioni sicuramente inaspettate: costituiscono senz'altro un enorme patrimonio, al quale<br />
guardare con attenzione in ottica <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>. Del resto, la <strong>Comunità</strong> Montana avverte da tempo<br />
l'importanza e l'esigenza <strong>di</strong> un vero e proprio "censimento" organico e sistematico <strong>di</strong> questi nuclei,<br />
che sono senz'altro più <strong>di</strong> 50.<br />
22
1.2 LA POPOLAZIONE<br />
Al termine dell'anno 1997 (v. anche le Tavole 2 e 4), i comuni <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina presentavano una popolazione residente complessiva <strong>di</strong> 23.514 persone, raggruppate<br />
in 8.578 nuclei familiari (+66 persone e +52 famiglie rispetto all'anno precedente). Tale carico <strong>di</strong><br />
popolazione corrisponde a poco più del 13% <strong>della</strong> popolazione provinciale.<br />
La più evidente annotazione che emerge osservando l'andamento demografico negli anni recenti,<br />
riguarda una complessiva, ricorrente e chiara linea <strong>di</strong> generale assestamento <strong>della</strong> popolazione<br />
residente sulla tendenza all'incremento. La popolazione è infatti passata dalle 19.012 persone del<br />
1961, alle 21.108 del 1971, alle 22.010 del 1981, alle 22.786 del 1991, sino alle 23.448 del<br />
1996, con un aumento, calcolato per esempio dal 1981 al 1996, del 6,5%, e, quin<strong>di</strong>, con una<br />
velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> incremento annuo <strong>di</strong> quasi 96 abitanti. E' una crescita da ritenere rilevante, se<br />
collocata in quel contesto <strong>di</strong> generale riduzione demografica che investe la gran parte delle aree <strong>di</strong><br />
montagna (e non solo <strong>di</strong> montagna).<br />
La configurazione morfologica dei territori comunali non sembra con<strong>di</strong>zionare la <strong>di</strong>stribuzione e<br />
l'andamento <strong>della</strong> popolazione sul territorio. Il con<strong>di</strong>zionamento più concreto sembra invece<br />
venire dalle situazioni economiche. Infatti:<br />
? l'incremento maggiore è dato dall'area <strong>di</strong> Livigno, dove la popolazione residente dal 1961 al<br />
1997 ha subito un incremento me<strong>di</strong>o annuo <strong>di</strong> 76 abitanti (+134,4%);<br />
? segue l'area "Bormio e tre Valli", dove vive quasi il 60% <strong>della</strong> popolazione <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana, con un incremento annuo, nello stesso periodo, <strong>di</strong> 67 abitanti (+20,9%).<br />
La linea <strong>di</strong> andamento <strong>della</strong> popolazione non si presenta comunque omogenea sul territorio.<br />
Infatti, considerando gli anni recenti (dal 1990), la responsabilità <strong>di</strong> tale andamento è da<br />
in<strong>di</strong>viduare:<br />
? per i segni negativi, soltanto nell'area <strong>di</strong> "Bormio e tre Valli" dove, sia pure lievemente, è<br />
negativo il saldo migratorio (<strong>di</strong>fferenza tra iscritti e cancellati), e nell'intero comune <strong>di</strong> Sondalo,<br />
dove sono sensibilmente negativi tutti gli in<strong>di</strong>catori, per quanto riguarda, cioè, sia il saldo<br />
naturale (<strong>di</strong>fferenza tra nati e morti), sia quello migratorio, sia, ovviamente, quello generale;<br />
? per i segni positivi, sia nell'area <strong>di</strong> Livigno, dove sono ampiamente positivi entrambi i sal<strong>di</strong>,<br />
naturale e migratorio (e quin<strong>di</strong> anche quello generale), sia nell'area "Bormio e tre Valli", dove<br />
è abbondantemente positivo il saldo naturale (e <strong>di</strong> conseguenza è positivo anche quello<br />
generale).<br />
23
Nel complesso, l'area territoriale comunitaria, che, come già osservato, è andata acquisendo una<br />
linea <strong>di</strong> assestamento demografico in costante <strong>sviluppo</strong>, presenta un andamento attestato su valori<br />
superiori a quelli me<strong>di</strong> provinciali. Qui, ad esempio, per ogni mille abitanti, ogni anno in me<strong>di</strong>a (v.<br />
sempre la Tavola 2):<br />
· sono nati "un po' più bambini": 12,7 rispetto ai 9,6 <strong>della</strong> provincia (con 18,8 per Livigno);<br />
· è morta "un po' meno gente": 8,1 rispetto alle 9,5 <strong>della</strong> provincia (con 5,2 per Livigno, 7,8<br />
per "Bormio e tre Valli", ma 11,8 per Sondalo);<br />
· sono immigrate meno persone: 16,1 rispetto alle 20,7 <strong>della</strong> provincia (con 25,3 per Livigno);<br />
· si sono trasferite meno persone: 15,2 rispetto a 18,8 <strong>della</strong> provincia (con 17,7 per Livigno).<br />
Se si prendono in considerazione elementi che in<strong>di</strong>cano la struttura <strong>della</strong> popolazione per<br />
classi <strong>di</strong> età, si può chiaramente osservare che (v. la Tavola 3):<br />
? la composizione <strong>della</strong> popolazione vede uno spostamento verso le classi <strong>di</strong> età giovanili più <strong>di</strong><br />
quanto non lo sia la me<strong>di</strong>a provinciale. La classe 0-14 anni costituisce infatti il 18,9% <strong>della</strong><br />
popolazione (contro il 15,9% del dato provinciale), con ad<strong>di</strong>rittura un 25,2% a Livigno e un<br />
18,6% per "Bormio e tre Valli". Tuttavia si presentano vistosi cali <strong>di</strong> consistenza: in un<br />
decennio (dal 1981 al 1991) la classe 0-14 anni è passata dal 25,3% al 18,9%;<br />
? le classi giovanili risultano comunque più numerose delle classi anziane (65 anni ed oltre).<br />
Queste ultime, infatti, si attestano all'11,6%, con Livigno eccezionalmente al solo 5,8%, e con<br />
l'analogo dato provinciale (che è del 14,3%) ancora superiore a quello comunitario. Sempre<br />
però si evidenzia l'aumento <strong>di</strong> consistenza <strong>di</strong> questa classe anziana, sia a livello <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana che provinciale (rispettivamente, nel decennio considerato: da 10,0% a 11,6% e da<br />
12,5% a 14,3%), anche se l'incremento del dato provinciale corre più velocemente <strong>di</strong> quello<br />
locale.<br />
Nella <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina considerata complessivamente, comunque, non è ancora<br />
avvenuto quel "sorpasso degli anziani sui giovani", che invece si è già verificato, per esempio, a<br />
livello regionale, nella <strong>Comunità</strong> Montana <strong>di</strong> Morbegno e nel Comune <strong>di</strong> Sondalo. Questo<br />
"sorpasso" è messo in evidenza dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia (v. sempre la Tavola 3), che permette <strong>di</strong><br />
vedere come per ogni 100 giovani nella <strong>Comunità</strong> Montana <strong>di</strong> Morbegno si hanno 106 anziani e<br />
nel Comune <strong>di</strong> Sondalo se ne hanno 111.<br />
Ma, come per l'intera provincia <strong>di</strong> Sondrio, anche per la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina<br />
l'arrivo <strong>di</strong> questo "sorpasso" sembra inevitabile. Qui, infatti, malgrado la forte tenuta <strong>di</strong> Livigno, in<br />
un decennio il valore dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia si è alzato <strong>di</strong> 22 punti (da 39,6 a 61,6), con una<br />
crescita per Sondalo <strong>di</strong> oltre 50 punti e per "Bormio e tre Valli" <strong>di</strong> oltre 23 punti. E' come <strong>di</strong>re,<br />
insomma, che:<br />
24
· la popolazione in età lavorativa (15-65 anni) va riducendosi <strong>di</strong> consistenza, e insieme vedrà<br />
crescere al suo interno le fasce <strong>di</strong> età centrale e matura;<br />
· la popolazione con almeno 65 anni supererà senz'altro il 15% <strong>della</strong> popolazione residente<br />
complessiva.<br />
Questi dati pongono all'attenzione le fasce <strong>di</strong> popolazione che lavorano, quelle che entreranno al<br />
lavoro e quelle che vi devono uscire. In proposito:<br />
? l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza (che segnala quante persone in età non lavorativa devono essere<br />
"mantenute" da quelle in età lavorativa), dal quale <strong>di</strong>pende, per esempio, il livello del valore<br />
aggiunto e quello dei costi sociali, ha subito negli anni recenti un vistoso calo: nella <strong>Comunità</strong><br />
Montana Alta Valtellina si è passati, dal 1981 al 1991, da poco più <strong>di</strong> 54 a quasi 44 persone<br />
che non lavoravano per ogni 100 che lavoravano. Tuttavia l'andamento demografico fa<br />
prevedere un progressivo annullamento <strong>della</strong> variazione sin qui registrata;<br />
? l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ricambio tra la popolazione che sta per uscire dall'età lavorativa (60-64 anni) e<br />
quella che vi sta per entrare (15-19 anni), si colloca su valori positivi. Nella <strong>Comunità</strong><br />
Montana Alta Valtellina, per ogni 100 persone che stanno per entrare nell'età lavorativa ve ne<br />
sono 57 che stanno per uscire, assecondando un andamento che, nel decennio recente, è<br />
stato <strong>di</strong> costante crescita (nel 1981 ve ne erano appena poco più <strong>di</strong> 32). Questi flussi<br />
d'entrata nel mondo del lavoro superiori a quelli in uscita, nel lungo periodo hanno riflessi<br />
positivi per il sistema <strong>economico</strong> locale, che risulterà in grado <strong>di</strong> sostituire con nuove forze <strong>di</strong><br />
lavoro locali quelle in uscita.<br />
Ed è anche importante affermare che si affaccia al mercato del lavoro una quantità sempre<br />
crescente <strong>di</strong> giovani in possesso <strong>di</strong> titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o superiore o universitario (e questo fatto pone<br />
certamente problemi al mercato stesso). Nel decennio 1981-1991, infatti, nell'area dell'Alta<br />
Valtellina, i <strong>di</strong>plomati sono aumentati del 116,8% (+68,4% a livello provinciale) ed i laureati del<br />
33,8% (+37,9% in provincia). Si hanno, insomma, quasi 20 tra laureati e <strong>di</strong>plomati per ogni 100<br />
residenti con più <strong>di</strong> 6 anni.<br />
La gran parte <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>catori preannuncia comunque l'avanzare <strong>di</strong> un numero <strong>di</strong> anziani in<br />
costante crescita; questo non può che prefigurare, per esempio, sia una <strong>di</strong>versa composizione<br />
<strong>della</strong> spesa sociale (che interesserà anche gli enti locali) nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> maggiori prestazioni<br />
previdenziali, sanitarie e <strong>di</strong> assistenza, sia una mo<strong>di</strong>ficazione del mercato dei beni <strong>di</strong> consumo.<br />
--- *** --- *** ---<br />
Un'analisi demografica richiede anche un'attenzione all'entità e alla struttura dei nuclei familiari, che<br />
a fine 1997 erano 8.578, mentre a fine 1996 erano 8.526 (v. la Tavola 4).<br />
25
Il numero delle famiglie presenti nell'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina segue una linea<br />
<strong>di</strong> costante e sensibile aumento, e in misura ben più consistente rispetto alla popolazione, in<br />
assonanza con quanto si riscontra a livello <strong>di</strong> intera Provincia, (ma anche a livello regionale e<br />
nazionale). Si ha infatti:<br />
? un vistoso incremento del 41,5% (+2.284 famiglie) tra il 1991 e il 1971, con, nello stesso<br />
periodo, un +114,9% a Livigno, un +45,4% a "Bormio e tre Valli" e un + 8,1% a Sondalo (e<br />
un +31,4% a livello complessivo provinciale);<br />
? un sensibile incremento del 10,2% tra il 1997 e il 1991 (con un +16,4 a Livigno e un +10,8 a<br />
"Bormio e tre Valli").<br />
Va comunque notato come, all'aumento del numero delle famiglie, si sia sempre accompagnata<br />
una parallela riduzione dell'ampiezza <strong>di</strong>mensionale me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> famiglia stessa. Del resto,<br />
l'in<strong>di</strong>catore sulla <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a delle famiglie è strettamente connesso con il tasso <strong>di</strong> natalità e<br />
riflette la cultura prevalente in un'area, dalla quale <strong>di</strong>pendono scelte e comportamenti demografici.<br />
Tale in<strong>di</strong>catore permette <strong>di</strong> considerare che l'Alta Valtellina:<br />
? si colloca nettamente anche se non vistosamente al <strong>di</strong> sopra <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a provinciale: nel 1996<br />
rispettivamente 2,75 e 2,62 componenti;<br />
? evidenzia comunque una presenza <strong>di</strong> famiglie con un solo componente superiore alla me<strong>di</strong>a<br />
provinciale: rispettivamente il 23,7% ed il 23,2%;<br />
? <strong>di</strong>mostra che anche al suo interno la <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> famiglia va riducendosi: 3,33 nel<br />
1981, 2,93 nel 1991 e 2,74 nel 1997.<br />
Ma <strong>di</strong>mostra anche che deve essere considerata, oltre alla "famiglia" nella sua tipica accezione,<br />
anche quella che è definita "la famiglia comunque", che corrisponde al nucleo non istituzionalizzato<br />
con il matrimonio e quello dei "single".<br />
26
1.3 LE ABITAZIONI<br />
Si è già accennato alla <strong>di</strong>stribuzione sul territorio che compone la <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina <strong>di</strong> una molteplicità <strong>di</strong> paesi, frazioni, contrade e comunque <strong>di</strong> nuclei urbani.<br />
Una quantificazione <strong>di</strong> questo consistente "parco abitativo e residenziale" e l'analisi <strong>della</strong> sua<br />
collocazione sul territorio stesso devono inevitabilmente fondarsi sui criteri <strong>di</strong> ripartizione che la<br />
metodologia censimentaria adotta per questo comparto: le abitazioni occupate e quelle non<br />
occupate. Non esistono, del resto, altre fonti statistiche ufficiali, salvo il ricorso, certamente non<br />
semplice ed al momento improponibile, a sofisticate analisi sui dati, per esempio, delle utenze<br />
ENEL, delle utenze acqua-potabile o <strong>di</strong> quelle sui rifiuti urbani.<br />
Avendo presente che la data <strong>di</strong> effettuazione dei Censimenti cade da tempo nel mese <strong>di</strong> ottobre,<br />
quando sul territorio è pressoché assente l'attività turistica, è ragionevole dedurre che:<br />
· il richiamo alle "abitazioni occupate" non può che costituire un riferimento alla popolazione<br />
stabilmente ed anagraficamente residente nel comune;<br />
· il richiamo alle "abitazioni non-occupate" fa in larga misura riferimento alla popolazione<br />
fluttuante, prioritariamente per motivi <strong>di</strong> turismo, nei perio<strong>di</strong> propri dello stesso.<br />
Ciò considerato, si deve constatare che il Censimento 1991, nell'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana<br />
Alta Valtellina, ha rilevato un parco <strong>di</strong> 15.917 abitazioni (v. anche la Tavola 5), che<br />
rappresentano il 15,2% dell'intero parco abitativo provinciale.<br />
Rispetto al Censimento precedente (1981), si rileva un incremento <strong>di</strong> 4.194 unità abitative<br />
(+35,8%, corrispondente, per il periodo considerato, ad un aumento <strong>di</strong> oltre 400 abitazioni per<br />
anno).<br />
Sul complesso delle abitazioni:<br />
? il 48,4%, corrispondente a 7.710 abitazioni, risultava occupato, e senz'altro ospitava<br />
altrettante famiglie residenti;<br />
? il restante 51,6% (pari a 8.207 abitazioni) era da classificare come non-occupato.<br />
Ed ancora, risultava molto articolato, e attestato su livelli <strong>di</strong> ampia adeguatezza, il complesso dei<br />
servizi interni alle abitazioni:<br />
27
? in quanto ad abitazioni occupate: il 96,1% era dotato <strong>di</strong> bagno, il 97,7% <strong>di</strong> riscaldamento, il<br />
91,0% <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> acqua calda (i valori provinciale, in proposito, si presentavano attestati<br />
rispettivamente al 96,5%, al 98,2% e al 91,4%);<br />
? in quanto ad abitazioni non occupate: il 91,7% era dotato <strong>di</strong> bagno, il 96,8% <strong>di</strong><br />
riscaldamento, il 92,9% <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> acqua calda (con i rispettivi valori provinciali <strong>di</strong> 80,0%,<br />
93,0% e 74,4%.<br />
Il rapporto tra abitazioni occupate (= per i residenti) e non-occupate (= per i fluttuanti) è andato<br />
pertanto sbilanciandosi verso una prevalenza dell'abitazione non occupata, a significare il forte<br />
influsso, nell'Area, del fenomeno turistico, che si colloca nelle seconde case e negli appartamenti<br />
affittati.<br />
Analizzando il complesso delle 7.710 abitazioni occupate (v. sempre la Tavola 5), si può<br />
osservare che esso:<br />
? per il 78,7% (il dato provinciale è del 77,7%) è connotato con il titolo <strong>della</strong> "proprietà"<br />
(+23,0% rispetto al 1981), a conferma dell'alta propensione delle famiglie alla proprietà <strong>della</strong><br />
propria abitazione;<br />
? per il 27,1% (2.091 abitazioni) è stato costruito prima del 1946, per il 66,1% (5.094<br />
abitazioni) è stato costruito tra il 1946 ed il 1981, per la restante quota del 6,8% (525<br />
abitazioni) è stata costruita dopo il 1981. Si nota allora come, dopo l'esplosione verificatasi<br />
nei tre decenni successivi al dopoguerra, negli anni recenti si sia verificato un sensibile calo<br />
<strong>della</strong> domanda <strong>di</strong> abitazioni, certamente dovuto al rallentamento dei flussi migratori ed al<br />
contrarsi <strong>della</strong> crescita del numero delle famiglie, ma certamente anche all'aumentare dei<br />
prezzi. Non sono comunque da trascurare, in proposito, sia la tendenza ad un più attento uso<br />
del territorio, sia l'introduzione <strong>di</strong> regolamentazioni urbanistiche più rigide, tendenti alla<br />
riduzione dei volumi e<strong>di</strong>ficabili;<br />
? dà attualmente un complesso <strong>di</strong> 30.586 stanze, con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> quasi 4 stanze per<br />
abitazione, e con un aumento, rispetto alla situazione 1981, <strong>di</strong> 4.585 stanze (+17,6%, rispetto<br />
ad un +15,4% <strong>della</strong> situazione provinciale).<br />
Per quanto riguarda invece le abitazioni non-occupate (censite in numero <strong>di</strong> 8.207), esse:<br />
? danno attualmente un complesso <strong>di</strong> 25.831 stanze, con un aumento, rispetto alla situazione<br />
1981, <strong>di</strong> 7.745 stanze (+42,8%, rispetto ad un +36,9% <strong>della</strong> situazione provinciale);<br />
? per il 76,7% (corrispondente a 6.295 abitazioni) sono utilizzate come "casa <strong>di</strong> vacanza e <strong>di</strong><br />
villeggiatura" (75,9% è l'equivalente dato provinciale).<br />
28
A questo variegato ed ampio "parco abitativo" vanno comunque aggiunte le abitazioni poste nelle<br />
località sparse, per lo più considerate ancora "rurali", quali quelle dei piccolissimi agglomerati dei<br />
versanti e degli alpeggi, parte delle quali <strong>di</strong> pregio e <strong>di</strong> sicuro uso particolarmente a scopo<br />
turistico.<br />
Si potrebbe comunque affermare che, per quanto complessivamente sod<strong>di</strong>sfacente, il sistema<br />
abitativo dell'Alta Valtellina necessita <strong>di</strong> interventi aggiuntivi, in parte per far fronte al possibile,<br />
anche se limitato, <strong>sviluppo</strong> demografico, in parte per eliminare situazioni non ottimali che<br />
riguardano alcuni segmenti <strong>di</strong> popolazione per i quali si rilevano in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> affollamento non adeguati<br />
o considerevolmente al <strong>di</strong> sotto dello standard me<strong>di</strong>o del territorio.<br />
Ma un altro fenomeno attira un'attenzione <strong>di</strong> analisi: è quello che riguarda la conurbazione <strong>di</strong><br />
Bormio e, per una certa parte, anche quella <strong>di</strong> Livigno. E' un'attenzione che, in ottica<br />
programmatoria, investe particolarmente l'assetto urbanistico comunale e intercomunale, e il<br />
sistema dei servizi <strong>di</strong> rete e delle comunicazioni.<br />
29
1.4 I LIVELLI DI ATTIVITÁ DELLA POPOLAZIONE<br />
Spunti <strong>di</strong> analisi sulla struttura <strong>della</strong> popolazione dell'Area in quanto a livelli <strong>di</strong> attività, devono<br />
prioritariamente prendere in considerazione la con<strong>di</strong>zione professionale dei citta<strong>di</strong>ni, nella duplice<br />
classificazione <strong>di</strong> "attività" e "non-attività". Secondo le determinazioni censimentarie:<br />
· per "popolazione attiva" devono intendersi sia le persone "in con<strong>di</strong>zione professionale",<br />
occupate o <strong>di</strong>soccupate alla ricerca <strong>di</strong> una nuova occupazione, sia quelle in cerca <strong>di</strong> prima<br />
occupazione;<br />
· per popolazione "non attiva" devono invece intendersi le persone "in con<strong>di</strong>zione non<br />
professionale": i bambini e i ragazzi, le casalinghe, gli studenti, le persone ritirate dal lavoro, i<br />
militari <strong>di</strong> leva.<br />
Questo blocco <strong>di</strong> dati per l'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina permette <strong>di</strong> osservare<br />
che (v. anche la Tavola 6):<br />
? la "popolazione attiva" rappresenta il 42,6% <strong>della</strong> popolazione residente (pari a 9.716<br />
abitanti, <strong>di</strong> cui 6.336 maschi, alla data del Censimento 1991). Rispetto al Censimento del<br />
1981, la popolazione attiva ha subito un incremento del 6,7% (pari a +610 persone);<br />
? il restante 57,4% è rappresentato dalla "popolazione non attiva" (pari a 13.070 abitanti, <strong>di</strong> cui<br />
8.040 femmine), con un incremento, rispetto al 1981, dell'1,3% (pari a -166 persone);<br />
? nella "popolazione attiva": gli occupati sono l'87,9%, i <strong>di</strong>soccupati il 9,3% e le persone in<br />
attesa <strong>di</strong> prima occupazione il 2,8%;<br />
? sempre nella popolazione attiva, gli in<strong>di</strong>pendenti (impren<strong>di</strong>tori, liberi professionisti, lavoratori<br />
in proprio ...) rappresentano il 28,3%. Si hanno poi quasi 40 occupati in<strong>di</strong>pendenti per ogni<br />
100 occupati <strong>di</strong>pendenti; tale quota è sensibilmente superiore rispetto a quella dell'intera<br />
provincia <strong>di</strong> Sondrio (che non raggiunge i 34 in<strong>di</strong>pendenti per 100 <strong>di</strong>pendenti).<br />
I componenti <strong>della</strong> "popolazione attiva" dell'Area trovano occupazione e lavoro in larga misura<br />
dentro l'Area stessa, operando (v. sempre la Tavola 6):<br />
? per una quota del 33,2% nel settore "commercio-turismo". In questo settore spicca<br />
comunque: da un lato il valore <strong>di</strong> Livigno (che è del 53,3%), dall'altro quello <strong>di</strong> Sondalo (che<br />
è del 20,9%);<br />
30
? per un'ulteriore quota del 30,8% nel settore "industria-artigianato", dove comunque spiccano<br />
il 28,7% <strong>di</strong> Sondalo e, soprattutto, il 35,3% <strong>di</strong> "Bormio e tre Valli";<br />
? in misura statisticamente molto più modesta (1,9%) nel settore "agricoltura", il quale settore,<br />
per altro si <strong>di</strong>mostra in costante calo (il valore equivalente per il 1981 era del 4,7%);<br />
? per la restante quota del 34,1% nel settore dei servizi vari, compresa la pubblica<br />
amministrazione, un settore comunque che si attesta in costante crescita (32,0% nel 1981),<br />
come del resto avviene su tutto il territorio provinciale 34,3% nel 1991 e 29,5% nel 1981).<br />
L'andamento dei più significativi tassi <strong>di</strong> attività <strong>della</strong> popolazione mette in evidenza, per il<br />
decennio intercensuale 1981-1991:<br />
? un lieve aumento del "tasso <strong>di</strong> attività" (rapporto tra la popolazione attiva e quella<br />
residente), sia generale (dal 41,4% al 42,6%) che ristretto alla sola popolazione femminile<br />
(dal 27,1% al 29,6%);<br />
? una lieve <strong>di</strong>minuzione del "tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione" (rapporto tra i non occupati e la<br />
popolazione residente), sia generale (dal 14,4% al 12,1%) che riferito alla sola popolazione<br />
femminile (dal 20,2% al 19,9%).<br />
Sui livelli <strong>di</strong> attività <strong>della</strong> popolazione, comunque, una considerazione generale emerge<br />
chiaramente: nell'Alta Valtellina si è andata affermando una situazione complessivamente<br />
assestata, che sembra non prestarsi a particolari e sensibili cambiamenti strutturali, nè, cioè, a<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni particolarmente vistose, sia in <strong>di</strong>minuzione che, tanto meno, in aumento.<br />
31
1.5 IL SISTEMA PRODUTTIVO E OCCUPAZIONALE: AGRICOLTURA,<br />
INDUSTRIA/ARTIGIANATO, COMMERCIO<br />
Il "sistema produttivo" dell'Alta Valtellina ripropone una buona parte delle connotazioni peculiari<br />
proprie dell'intera provincia:<br />
? soffre, per esempio, delle <strong>di</strong>seconomie <strong>di</strong> localizzazione conseguenti alla mancanza <strong>di</strong> efficienti<br />
comunicazioni;<br />
? si colloca in una posizione geografica che poco favorisce l'inserimento in cicli produttivi<br />
integrati;<br />
? rimarca la sproporzione quantitativa delle imprese artigiane rispetto a quelle industriali;<br />
? rimarca altresì la consistenza dell'artigianato <strong>di</strong> servizio rispetto a quello <strong>di</strong> produzione;<br />
? offre una tipologia produttiva incentrata su una gamma non vasta <strong>di</strong> attività.<br />
Non si presenta, insomma, come appartenente ad un insieme integrato, in grado <strong>di</strong> generare<br />
progressivi innalzamenti e sviluppi <strong>della</strong> competitività del proprio tessuto <strong>economico</strong>-produttivo.<br />
Eppure registra presenze, anche e soprattutto nel settore manifatturiero, che:<br />
? hanno un forte inserimento nella tra<strong>di</strong>zione e nelle connotazioni tipiche <strong>di</strong> un'area;<br />
? riguardano settori <strong>di</strong>versificati, dove, accanto a produzioni storiche ed artigianali, non<br />
mancano imprese con alto livello tecnologico;<br />
? <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> una <strong>di</strong>screta dotazione <strong>di</strong> servizi interni all'area, più però per i servizi "<strong>di</strong> rete" e<br />
"per le famiglie" che per quanto riguarda quelli "alla produzione".<br />
Di conseguenza, anche il sistema occupazionale rispecchia i punti <strong>di</strong> forza e quelli <strong>di</strong> debolezza del<br />
sistema produttivo. I dati più recenti in<strong>di</strong>cano in proposito che, nel 1997 (v. la Tavola 7):<br />
? gli iscritti al collocamento si sono attestati su una me<strong>di</strong>a mensile <strong>di</strong> 1.521 persone, con una<br />
leggera prevalenza per le femmine (il 51,0%, rispetto però al 57,6% dell'ambito provinciale));<br />
? degli iscritti al collocamento in attesa e ricerca <strong>di</strong> prima occupazione erano 123 (l'8,1%,<br />
rispetto al 14,9% dell'ambito provinciale), con un calo comunque, rispetto all'anno<br />
precedente, <strong>di</strong> 13 unità;<br />
? tutte le variazioni rispetto all'anno precedente (ad eccezione del comparto "cessazione del<br />
rapporto <strong>di</strong> lavoro", che si colloca in aumento), portano il segno <strong>di</strong> calo. così per gli iscritti (-<br />
9,4%), per chi è in attesa <strong>di</strong> prima occupazione come già detto (-9,6%), per gli avviamenti al<br />
32
lavoro (-37,9%), per gli iscritti riferiti ai vari settori produttivi (-25,0% nell'agricoltura, -<br />
11,9% nell'industria, -6,0% nei servizi .<br />
Si deve comunque affermare che il sistema occupazionale dell'Alta Valtellina, manifesta e contiene<br />
i motivi tipici <strong>della</strong> realtà locale in fatto <strong>di</strong> rapporto con il sistema produttivo, quali, ad esempio:<br />
· la limitata presenza e <strong>di</strong>ffusione del senso dell'impren<strong>di</strong>torialità;<br />
· la persistenza <strong>di</strong> quel modello tra<strong>di</strong>zionale che fa cercare "il posto <strong>di</strong> lavoro" invece che<br />
attivarsi per costruirlo;<br />
· la <strong>di</strong>vergenza tra preparazione professionale data dalla scuola e richiesta del mercato;<br />
· l'attenzione tra<strong>di</strong>zionale alla realtà <strong>di</strong> quel "confine svizzero" che da tempo è in grado <strong>di</strong><br />
assorbire manodopera, compresa quella modestamente qualificata.<br />
E', quest'ultimo, un tra<strong>di</strong>zionale ma importantissimo fattore <strong>di</strong> occupazione per la manodopera<br />
<strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Sondrio, anche se ha una incidenza assai modesta per quanto riguarda l'area<br />
dell'Alta Valtellina. All'inizio del 1997, infatti, i lavoratori frontalieri <strong>di</strong> quest'Area erano soltanto<br />
46 (<strong>di</strong> cui 40 maschi), provenienti, sia pure in misura <strong>di</strong>versa, da tutti i Comuni: Sondalo 25,<br />
Val<strong>di</strong>sotto 7, Bormio 2, Valfurva 3, Val<strong>di</strong>dentro 3 e Livigno 6.<br />
--- *** --- *** ---<br />
Il sistema produttivo dell'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina vede operanti, con<br />
l'accezione che a questi termini danno le rilevazioni ISTAT, circa 1.900 imprese ed oltre 2.200<br />
unità locali, con quasi 9.300 addetti (v. ancora la Tavola 7).<br />
Tra gli anni '80 e gli anni '90, facendo base le rilevazioni dei Censimenti, questo sistema in Alta<br />
Valtellina ha manifestato segni <strong>di</strong> sicuro e concreto aumento, sia per quanto riguarda il numero<br />
delle imprese (+28,6%), sia con riferimento alle unità locali (+22,7%) ed agli addetti (+15,1%).<br />
Sulla linea <strong>della</strong> contrazione è invece la <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a delle unità locali, passata da 4,4 addetti<br />
nel 1981 a 4,1 nel 1991.<br />
Gli elementi generali che, in linea assolutamente complessiva, caratterizzano la struttura produttiva<br />
dell'Area, devono fare riferimento ai consolidati comparti <strong>di</strong> attività: agricoltura, industriaartigianato,<br />
commercio (considerati in questo paragrafo) e turismo-servizi (considerati in paragrafi<br />
successivi).<br />
IL COMPARTO "AGRICOLTURA" sembrerebbe non avere una particolare significatività,<br />
almeno sulla base dei dati del "Censimento-industria", che prende in considerazione le aziende<br />
assimilate alle attività dell'industria o dell'artigianato.<br />
33
In tale ottica (v. sempre la Tavola 7), le imprese agricole dell'Area negli anni '90 non sono che 3,<br />
strutturate su 4 unità locali e con 8 addetti, con una variazione <strong>di</strong> regressione rispetto al decennio<br />
precedente <strong>di</strong> 2 aziende e <strong>di</strong> 6 addetti.<br />
Va però tenuto presente che questi dati non fanno alcun riferimento alle piccole aziende familiari,<br />
che sono invece considerate sia dal "Censimento agricoltura" sia dalle informazioni che fornisce<br />
l'analisi dei versamenti per i contributi INPS. Su queste basi, si può allora considerare che, in Alta<br />
Valtellina (v. le Tavole 1 ed 8), sono 637 le persone che in qualche modo hanno occupazione nel<br />
settore agricolo, ampiamente inteso.<br />
Del resto, l'Alta Valtellina offre un territorio agro-silvo-pastorale (TASP) che occupa il 62,5%<br />
dell'intera superficie territoriale, e si estende per oltre 56.000 ettari <strong>di</strong> colture- boschi - pascoli -<br />
incolti produttivi.<br />
Come da legge regionale 30/1991, tale territorio è stato ripartito in "zone omogenee", determinate<br />
secondo la tipologia e l'entità degli svantaggi naturali, che la legge stessa in<strong>di</strong>vidua sulla base<br />
dell'altimetria, dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> spopolamento e delle presenze turistiche. In proposito, la <strong>Comunità</strong><br />
Montana Alta Valtellina ha chiaramente affermato che, agli effetti dell'attività agricola, per tutto il<br />
territorio <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> stessa si devono considerare anche e soprattutto altri svantaggi, quali<br />
prioritariamente:<br />
? la bassa antropizzazione e l'estrema <strong>di</strong>somogeneità del territorio <strong>di</strong> un comune;<br />
? l'entità, generalmente assai scarsa, dell'influenza e dell'indotto che sui nuclei sparsi e sulle<br />
piccole frazioni esercita il turismo concentrato in pochi agglomerati urbani;<br />
? la capacità che ha l'attività agricola <strong>di</strong> influire positivamente ed efficacemente sulla<br />
manutenzione del territorio, manutenzione che è generalmente in<strong>di</strong>pendente dall'attività<br />
turistica;<br />
? l'in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> spopolamento <strong>della</strong> montagna proprio dei piccoli nuclei, sempre in aumento,<br />
anche se, a livello <strong>di</strong> intero comune, e per l'effetto dei nuclei a più alto inse<strong>di</strong>amento, si<br />
manifesta ingannevolmente una stabilità demografica.<br />
Insomma: si constata che queste affermazioni per un verso mettono in crisi gli in<strong>di</strong>catori<br />
determinati dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a, per un altro li superano e li completano, ma vi si pongono<br />
dentro ad ogni effetto, perché perseguono "il popolamento" <strong>della</strong> montagna e la sua costante<br />
"coltivazione e tutela".<br />
34
Con atto formale <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana (deliberazione del Consiglio Direttivo 292/1995), e<br />
interpolando i parametri riferiti ai singoli comuni (come previsto dalla deliberazione <strong>della</strong> Giunta<br />
Regionale 3637/1995), sono stati così determinati:<br />
? un "basso svantaggio" per nessuna area o zona del territorio comunitario;<br />
? un "me<strong>di</strong>o svantaggio" per le zone <strong>di</strong> Bormio, Val<strong>di</strong>dentro, Val<strong>di</strong>sotto, Valfurva e Livigno;<br />
? un "alto svantaggio" per la zona <strong>di</strong> Sondalo.<br />
Ciò soprattutto per determinare gli opportuni favorevoli interventi, con riferimento specifico, per<br />
esempio, all'entità <strong>della</strong> "indennità compensativa" e dei "contratti <strong>di</strong> protezione territoriale ed<br />
ambientale".<br />
Il settore agricolo comunque, che in Alta Valtellina ha ormai trovato un suo positivo<br />
assestamento, e del resto manifesta una buona vitalità (v. specificatamente ed ancora la Tavola 8):<br />
? è formato da 1.227 aziende (meglio sarebbe <strong>di</strong>re "micro-aziende"), il 98,2% delle quali opera<br />
con sola manodopera familiare. Tali aziende utilizzano meno <strong>della</strong> metà <strong>della</strong> superficie<br />
agricola <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono (che è <strong>di</strong> oltre 67.000 ettari). La non utilizzazione si riferisce<br />
principalmente ai prati, ai pascoli e ai boschi;<br />
? vede un complesso <strong>di</strong>: 692 allevamenti bovini (con quasi 4.000 capi), 326 allevamenti suini<br />
(con oltre 500 capi), 260 allevamenti ovini (con oltre 2.500 capi), 221 allevamenti caprini<br />
(con quasi 2.000 capi), 86 allevamenti equini (con più <strong>di</strong> 150 capi), 474 allevamenti avicoli<br />
(con oltre 4.200 capi).<br />
In particolare, il settore zootecnico:<br />
? nelle 275 aziende operanti nell'Area, produce "quote-latte", sia consegnate che vendute, per<br />
4.883 tonnellate/anno (l'8,8% <strong>della</strong> produzione provinciale), con una me<strong>di</strong>a pertanto <strong>di</strong> 17,7<br />
tonnellate/anno per azienda;<br />
? tiene attivi 38 alpeggi (su un complesso <strong>di</strong> 46 alpeggi), nei quali operano oltre 100 addetti. Gli<br />
alpeggi, che sono attivi per circa 71 giorni all'anno, caricano oltre 1.400 tra vacche da latte e<br />
bovini in genere, oltre a più <strong>di</strong> 1.000 tra ovini-caprini-suini-equini.<br />
La produzione complessiva <strong>di</strong> latte si avvicina ai 10 milioni <strong>di</strong> litri/anno (il 17,9% <strong>della</strong> produzione<br />
provinciale), con destinazione ampia nel settore alimentare e nella caseificazione (formaggi tipici).<br />
Nel settore agricolo locale infine:<br />
35
? è <strong>di</strong> buona significatività anche l'attività apistica, la quale si <strong>di</strong>mostra ben consolidata ed ha<br />
tendenza all'espansione. L'Alta Valtellina (con esclusione <strong>di</strong> Livigno) registra 21 apicoltori,<br />
con 54 apiari e 529 alveari;<br />
? sono ovviamente assenti le coltivazioni frutticole, fatte salve le attività legate alle erbe-piante<br />
officinali ed alla lavorazione dei frutti del sottobosco;<br />
? non ha ancora trovato una sua compiuta sistemazione l'attività agrituristica.<br />
Si può insomma considerare che nel comparto dell'agricoltura, dopo i sommovimenti subiti nei<br />
decenni post-bellici, soprattutto l'attività zootecnica ha acquisito un suo assestamento, fondato:<br />
· da un lato sulla coltivazione e l'utilizzo del foraggio pregiato dei prati stabili, integrato con i<br />
pascoli degli alpeggi più accessibili ed anche per questo rinnovati nelle strutture <strong>di</strong> ricettività e<br />
tecniche;<br />
· dall'altro su impren<strong>di</strong>tori agricoli che in buona parte si sono accostati ad un'attività zootecnica<br />
efficiente e moderna, in aziende <strong>di</strong> buona consistenza anche per numero <strong>di</strong> capi. Si tratta <strong>di</strong><br />
aziende che offrono al mercato prodotti <strong>di</strong> sicura qualità (prevalentemente "latte alimentare e<br />
per la caseificazione").<br />
Tuttavia l'attività agricola, per opinione <strong>di</strong>ffusa, potrebbe contenere ancora una potenzialità <strong>di</strong><br />
risorse da non sottovalutare, considerando una risorsa anche l'effetto che l'agricoltura ha in<br />
rapporto con il turismo e nella protezione-conservazione del territorio e dell'ambiente.<br />
Si deve parlare allora:<br />
? <strong>di</strong> un possibile, ed auspicabile, <strong>sviluppo</strong> dell'attività agrituristica;<br />
? <strong>di</strong> colture forestali, <strong>di</strong> recupero del pascolo, <strong>di</strong> coltivazioni intensive ed altamente specializzate<br />
e tipiche, <strong>di</strong> "nuova zootecnia <strong>di</strong> montagna", <strong>di</strong> stretta interrelazione tra agricoltura ed<br />
ambiente, <strong>di</strong> forte raccordo "piano-monte";<br />
ma anche:<br />
? <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nati e mirati incentivi pubblici, <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> aggiornamento, <strong>di</strong> mostra e<br />
commercializzazione dei prodotti.<br />
IL COMPARTO "INDUSTRIA-ARTIGIANATO": ha una sua specifica e concreta<br />
incidenza nel sistema produttivo e occupazionale dell'Alta Valtellina (v. sempre la Tavola 7, e poi<br />
36
la Tavola 9). Facendo richiamo, come or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza, alle rilevazioni censimentarie, in<br />
questo comparto si ritrova che, nell'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, in linea generale:<br />
? operano 451 imprese, strutturate su 529 unità locali e con 2.362 addetti;<br />
? tutti gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> variazione attestano segni positivi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>. Tra gli anni '80 e gli anni<br />
'90, ad esempio, le unità locali sono aumentate del 13,5% e gli addetti del 6,7% (con a<br />
Sondalo un +24,5% delle unità locali ma un -22,1% degli addetti);<br />
? gli occupati per posizione professionale in<strong>di</strong>cano uno svilupparsi degli "in<strong>di</strong>pendenti" rispetto<br />
ai "<strong>di</strong>pendenti": i primi sono passati dal 17,2% al 21,9%, i secon<strong>di</strong> sono scesi dall'82,8% al<br />
78,1%.<br />
L'articolazione per settore produttivo e per alcune componenti dell'attività <strong>di</strong> produzione mette in<br />
evidenza che:<br />
? l'attività manifatturiera copre il 10,0% delle unità locali ed il 12,7% degli addetti;<br />
? il settore delle costruzioni copre il 13,2% delle unità locali e l'11,1% degli addetti. E' un<br />
settore, per altro, da definire "maturo", che <strong>di</strong> quando in quando manifesta segni o sintomi <strong>di</strong><br />
una certa flessione;<br />
? in quanto a movimento import-export: 30 sono le <strong>di</strong>tte importatrici (prevalentemente per<br />
prodotti alimentari, <strong>della</strong> cosmetica e dell'abbigliamento) e 9 sono le <strong>di</strong>tte che esportano<br />
(prevalentemente per prodotti alimentari, elettronici e <strong>di</strong> arredamento).<br />
Molto più articolata è l'attenzione al comparto del solo artigianato, data la sua consistente<br />
presenza in Alta Valtellina (v. la Tavola 9). In proposito:<br />
? la rilevazione censimentaria nel complesso dei vari comparti produttivi aveva rilevato 709<br />
imprese artigiane, con 1.653 addetti, con un incremento, rispetto al decennio precedente, del<br />
14,4% in quanto a imprese e del 20,7% in quanto ad addetti;<br />
? la rilevazione sul Registro Imprese <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio (sino a poco tempo fa<br />
denominato "Registro Ditte"), al 1995 in<strong>di</strong>cava come iscritte e da riferire al solo settore che si<br />
denomina "artigianato <strong>di</strong> produzione", ben 575 <strong>di</strong>tte, il 40,7% delle quali da riferire al<br />
comparto e<strong>di</strong>lizio e il 39,8% al comparto complessivo alimentare-tessile-legno, ma con buone<br />
presenze anche nel metallurgico-meccanico-elettrico e nei trasporti-impianti a fune;<br />
? nel suo complesso, l'artigianato <strong>di</strong> produzione si <strong>di</strong>mostrava un settore produttivo <strong>di</strong>namico ed<br />
attivo, come era <strong>di</strong>mostrato, per esempio, dai dati sull'accesso al cre<strong>di</strong>to del settore: nel 1995<br />
37
e nel 1996 ben 109 aziende vi avevano fatto ricorso, per un importo complessivo <strong>di</strong> quasi<br />
6.000 milioni <strong>di</strong> lire (oltre il 15% dell'intero importo provinciale).<br />
Si deve pertanto e complessivamente considerare e dedurre che, nell'area dell'Alta Valtellina,<br />
industria e artigianato:<br />
? sono due sistemi produttivi strettamente correlati, che rappresentano una componente<br />
importante del sistema produttivo ed occupazionale. Essi sono andati consolidandosi, tanto<br />
che non manifestano particolari segni <strong>di</strong> contrazione (fatta salva l'area <strong>di</strong> Sondalo, dove è<br />
andato emergendo qualche problema, particolarmente in fatto <strong>di</strong> unità occupazionali);<br />
? sono però due sistemi produttivi che richiedono costanti e sicure attenzioni, sia perché hanno<br />
al loro interno attività ormai "mature" (come quelle delle "costruzioni", che non possono non<br />
avere un destino, anche a breve, <strong>di</strong> contrazione), sia, e soprattutto, perché il loro possibile<br />
<strong>sviluppo</strong>, e in alcuni casi la sopravvivenza <strong>di</strong> qualche loro componente, sono fortemente<br />
influenzati dalle <strong>di</strong>fficoltà poste dalla posizione geografica, lontana dalle concentrazioni<br />
produttive e con comunicazioni non semplici, sia perché a queste <strong>di</strong>fficoltà si aggiungono<br />
ripetutamente quelle create dalla molteplicità dei vincoli ambientali, ecologici ed urbanistici,<br />
dalle norme fiscali e da quelle sul mercato del lavoro;<br />
Ma l'industria e l'artigianato (e si intende in queste considerazioni particolarmente "l'artigianato <strong>di</strong><br />
produzione") sono parte imprescin<strong>di</strong>bile del tessuto vitale dell'Area. Il riferimento é allora:<br />
? sia alle attività-produzioni che ormai si identificano con la vita dell'Area, nei vari comparti, dal<br />
metalmeccanico al legno, dall'alimentare al tessile, dalle costruzioni alla relativa impiantistica;<br />
? sia a possibili produzioni nuove per l'Area, e congeniali al suo ambiente, alla sua struttura, alla<br />
sua posizione geografica.<br />
E questo, ovviamente, con raggio operativo ampio, oltre l'Area stessa, oltre anche, e<br />
abbondantemente per quantità <strong>di</strong> prodotti, i confini italiani, come del resto è tra<strong>di</strong>zione del sistema<br />
produttivo locale.<br />
IL COMPARTO "COMMERCIO": è andato sempre più assumendo un ruolo determinante<br />
nel sistema produttivo ed occupazionale dell'Area.<br />
Sempre più integrato con il comparto industria-artigianato e con quello del turismo, sempre più<br />
richiedente tecnologia-qualificazione-specializzazione, anche in Alta Valtellina, come in tutta la<br />
provincia ed in tutta Italia, ha subito graduali <strong>di</strong>latazioni, sia in termini <strong>di</strong> consistenza delle unità<br />
locali che <strong>di</strong> occupazione.<br />
38
Infatti, le attività commerciali in genere e complessivamente (v. ancora la Tavola 7 e poi le Tavole<br />
10 e 11):<br />
? coprono il 29,1% delle unità locali ed il 17,1% degli addetti, a cui vanno aggiunti<br />
rispettivamente il 21,1% ed il 15,0% del comparto "alberghi e pubblici esercizi", e sempre<br />
con in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> segno positivo;<br />
? tra i due decenni recenti, sono andate consolidando un incremento del 19,1% in quanto a<br />
unità locali e del 48,7% in quando ad addetti (i dati sull'intera provincia <strong>di</strong> Sondrio sono<br />
rispettivamente +4,0% e +18,1%).<br />
Per comparto <strong>economico</strong>, il sistema commerciale dell'Area vede la prevalenza <strong>della</strong> voce<br />
"dettaglio-riparazioni beni", con il 43,2% delle unità locali, alla quale fa seguito la voce "alberghiristoranti"<br />
con il 42,8% (e quin<strong>di</strong> "riparazioni auto-moto" e "ingrosso-interme<strong>di</strong>azione").<br />
Più specificatamente ancora, la rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, capillarmente presente su tutto il territorio<br />
inse<strong>di</strong>ato, ha visto un consolidarsi e un assestarsi delle sue unità commerciali, seguendo una linea<br />
che, negli anni recenti, ha affermato:<br />
? in linea complessiva una certa <strong>di</strong>latazione soltanto a Livigno con +10,4% rispetto al -10,1%<br />
<strong>di</strong> Sondalo e al -2,7% <strong>di</strong> "Bormio e tre Valli");<br />
? nel settore dei generi alimentari, una lieve generale contrazione (-1,1%);<br />
? nel settore dei generi non alimentari, un lieve incremento: +1,9%.<br />
La contrazione del settore alimentare è senz'altro da attribuire:<br />
· sia all'affermarsi <strong>della</strong> "grande <strong>di</strong>stribuzione al dettaglio" (in Alta Valtellina sono due i<br />
supermercati operanti, entrambi sorti negli anni recenti);<br />
· sia al "consumarsi" del piccolo negozio, soprattutto se collocato nel piccolo paese, a ragione<br />
dell'età del titolare, delle normative fiscali, dello spopolamento <strong>della</strong> località. Ed in questo<br />
caso la rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, soprattutto per i generi <strong>di</strong> largo consumo, più che un fatto commerciale<br />
è un fatto sociale, <strong>di</strong> autentico servizio alla comunità. Ed è da ritenere che un concreto aiuto al<br />
piccolo commercio <strong>di</strong> montagna possa essere dato da una buona applicazione <strong>della</strong> legge<br />
97/1994, che detta "nuove <strong>di</strong>sposizioni per le zone montane" anche in questo comparto.<br />
Il comparto dei pubblici esercizi, poi (v. sempre la Tavola 11), che nell'Area si colloca in stretto<br />
collegamento con l'attività turistica, mette in evidenza lo svilupparsi, tra i due decenni recenti, <strong>di</strong><br />
una linea complessiva d'incremento, sia pure non particolarmente marcato: +3,3% per gli esercizi<br />
<strong>della</strong> ristorazione (ristoranti, pizzerie, trattorie) e + 6,4% per la rete dei bar-caffè.<br />
39
1.6 IL SISTEMA TURISTICO<br />
Il turismo come comparto produttivo ha uno spazio ed un ruolo assolutamente particolari<br />
nell'economia e nella vita dell'intera Alta Valtellina: è asse portante e vitale <strong>della</strong> sua struttura<br />
economica, ma contiene e possiede ancora una grande quantità <strong>di</strong> potenzialità <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />
Mentre l'artigianato, per esempio, ma anche l'agricoltura ed il commercio, componenti importanti<br />
dell'economia locale, hanno raggiunto posizioni <strong>di</strong> maturità, e forse per loro si deve parlare più <strong>di</strong><br />
"consolidamento" che <strong>di</strong> "<strong>sviluppo</strong>" nel senso stretto del termine, una nuova, ulteriore e possibile<br />
spinta al sistema <strong>economico</strong> viene unanimemente in<strong>di</strong>viduata nel turismo. E' per questo allora che:<br />
? da un lato si invoca una sempre crescente e concreta concentrazione <strong>di</strong> sforzi proprio nella<br />
<strong>di</strong>rezione dello <strong>sviluppo</strong> dell'attività turistica, con quanto richiede in fatto <strong>di</strong> complesso<br />
dell'offerta, <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> risorse, <strong>di</strong> infrastrutturazioni;<br />
? dall'altro si pensa all'in<strong>di</strong>spensabilità <strong>di</strong> una programmazione attenta, chiara e corretta, ed<br />
insieme a tutto il complesso <strong>di</strong> strumenti, <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>, <strong>di</strong> comportamenti, necessari a governare il<br />
settore.<br />
E' opinione <strong>di</strong>ffusa, in proposito, che l'Alta Valtellina non abbia ancora raggiunto appieno il<br />
traguardo <strong>di</strong> riuscire a comunicare una "immagine complessiva" del suo offrirsi al turismo. In tale<br />
immagine, infatti, spiccano ancora con un largo e proprio spazio i nomi <strong>di</strong> Bormio, Santa Caterina<br />
e Livigno.<br />
Si vuole però considerare come un'incontrovertibile affermazione <strong>di</strong> impostazione e <strong>di</strong> base che<br />
"tutta l'Alta Valtellina è e deve essere considerata per sua natura ad alta vocazione<br />
turistica"; è un'affermazione tematica, che ne postula e richiama altre, quali, prioritariamente, le<br />
seguenti:<br />
? il termine "turismo" fa in<strong>di</strong>scutibilmente riferimento: ad una notevole e variegata<br />
<strong>di</strong>versificazione <strong>di</strong> "forme turistiche", ad una molteplicità <strong>di</strong> aspetti <strong>della</strong> "attività turistica"<br />
(sociale, culturale, territoriale, economica, ...), ad una genericità ed incompletezza delle<br />
"categorie turistiche" classificatorie dell'attività, ad un insieme <strong>di</strong> attività connesse con i<br />
"movimenti turistici" o dagli stessi influenzate, per via <strong>di</strong>retta o indotta;<br />
? l'espressione "area turistica" coinvolge ampi problemi: <strong>di</strong> vocazione del territorio nel suo<br />
complesso e per sub-aree, <strong>di</strong> utilizzo delle risorse soprattutto ambientali, <strong>di</strong> strategie <strong>della</strong><br />
pianificazione degli interventi, <strong>di</strong> organizzazione in termini <strong>di</strong> strutture e <strong>di</strong> servizi, <strong>di</strong> rapporto<br />
ed impatto col mercato <strong>della</strong> domanda turistica;<br />
40
? l'impatto del turismo con la vita <strong>di</strong> un territorio avviene non soltanto in termini economici e <strong>di</strong><br />
mercato, ma anche su altri piani, particolarmente sul piano sociale e culturale.<br />
Si tratta <strong>di</strong> tematiche e problematiche molto ampie, che richiedono attente conoscenze e sforzi <strong>di</strong><br />
approfon<strong>di</strong>mento delle situazioni, verifiche costanti, chiarezza <strong>di</strong> impostazione operativa e<br />
coerenza nelle scelte. Ma sono tematiche che inducono a fermare l'attenzione sulle connotazioni<br />
attuali già strutturate in ottica turistica, e insieme sulle potenzialità che possono produrre attività<br />
turistica.<br />
Del resto sono queste connotazioni a determinare:<br />
· sia "la vocazione turistica" <strong>di</strong> un'area, fatta soprattutto dall'insieme delle offerte <strong>della</strong> natura<br />
e delle possibilità ad esse collegate, ma senz'altro anche dalla sua collocazione geografica,<br />
dalla sua storia e tra<strong>di</strong>zione, dal suo patrimonio etnografico e culturale;<br />
· sia "il ruolo turistico" dell'area stessa, fatto dal turismo in attività, e quin<strong>di</strong> dalla relativa<br />
capacità attrattiva, e dalle variabili qualitative e quantitative dell'offerta e <strong>della</strong> domanda.<br />
Pertanto, le connotazioni che qui vengono colte riguardano particolarmente, nella loro accezione<br />
più ampia ma con dati ed in<strong>di</strong>catori che evidenzino ogni specificità, il sistema in genere dell'offerta<br />
turistica e l'immagine che dell'Area offre il complesso <strong>della</strong> domanda turistica.<br />
*** --- *** --- ***<br />
LA RICETTIVITÁ ALBERGHIERA, anzitutto, nella quale vengono ricompresi sia gli<br />
alberghi veri e propri, che le residenze turistico-alberghiere e le case ed appartamenti per<br />
vacanze.<br />
In proposito (v. la Tavola 12), in quanto ad alberghi l'Area offre attualmente un parco <strong>di</strong> 206<br />
complessi, con un totale <strong>di</strong> 9.647 posti-letto collocati in 5.142 camere. Si tratta <strong>di</strong> strutture che:<br />
? sono collocate in modo <strong>di</strong>ffuso sull'intero territorio (nessun comune è privo <strong>di</strong> alberghi), con la<br />
concentrazione maggiore a Livigno (96 alberghi, pari al 46,6% del parco-alberghi<br />
comunitario) e nell'area <strong>di</strong> "Bormio e tre Valli" (99 alberghi);<br />
? negli anni recenti, sono andate attestando una linea <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, sia pure contenuto (+7,3% il<br />
totale degli alberghi e + 4,9% il totale delle camere nel decennio 1986 - 1996), una linea<br />
positivamente qualificata nella <strong>di</strong>rezione delle categorie alberghiere più alte (tre e quattro<br />
stelle);<br />
41
? vedono predominare ancora le classificazioni "una o due stelle" (128 alberghi, <strong>di</strong> cui quasi la<br />
metà nell'area "Bormio e tre Valli"). Tale classificazione, data la connotazione dell'Area, in<strong>di</strong>ca<br />
un tipo <strong>di</strong> offerta <strong>di</strong> qualità me<strong>di</strong>a;<br />
? offrono anche, utilizzando un importante in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> situazione quale è quello <strong>della</strong><br />
"<strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a per struttura alberghiera", un complesso <strong>di</strong> 46,8 posti-letto per struttura (al<br />
<strong>di</strong> sopra del valore me<strong>di</strong>o provinciale, che è <strong>di</strong> 43,2). Sotto questo aspetto vi è stata una netta<br />
e positiva evoluzione nel tempo particolarmente per Sondalo e "Bormio e tre Valli" (dove<br />
l'analogo valore nel 1986 era attestato rispettivamente a 23,5 ed a 45,4 letti per albergo). Va<br />
infatti notato che la "variabile <strong>di</strong>mensione" nell'analisi <strong>della</strong> ricettività alberghiera ha influenze<br />
certe sia nei confronti <strong>di</strong> un'economia <strong>di</strong> scala <strong>della</strong> gestione, sia nella possibilità <strong>di</strong> ospitare<br />
gruppi <strong>di</strong> turisti senza frazionarli su più strutture.<br />
In quanto, poi, agli alberghi con appartamenti, l'Area offre 13 strutture, con 1.539 posti-letto<br />
raggruppati in 420 appartamenti. Si tratta prevalentemente <strong>di</strong> complessi <strong>di</strong> recente attivazione;<br />
soltanto il numero degli appartamenti, ad esempio, nel decennio recente ha subito un aumento del<br />
153,0%, a significare una precisa attenzione del "mercato dell'offerta nei confronti delle esigenze<br />
dell'evolversi <strong>di</strong> quello <strong>della</strong> "domanda".<br />
LA RICETTIVITÁ EXTRA-ALBERGHIERA: a tale proposito, <strong>di</strong> deve fare riferimento a<br />
quella molteplicità <strong>di</strong> strutture, <strong>di</strong> consistenza e <strong>di</strong>mensione e qualità le più svariate, che pure<br />
contribuiscono, ed in misura generalmente consistente, a formare la qualificazione e la<br />
competitività dell'offerta turistica <strong>di</strong> un'area. Se ne richiamano le più significative (oltre alla Tavola<br />
5 richiamata <strong>di</strong> seguito, v. ancora la Tavola 12).<br />
Gli appartamenti, <strong>di</strong> proprietà ed affittati, e le seconde case: costituiscono da tempo la<br />
componente più rilevante (o tra le più rilevanti) dell'offerta turistica, sia <strong>di</strong> quella incentrata su<br />
località particolarmente qualificate turisticamente, sia <strong>di</strong> quella capillare, <strong>di</strong>ffusa nei vari paesi.<br />
Per la quantificazione <strong>di</strong> questa tipologia <strong>di</strong> residenze, che la rilevazione censimentaria qualifica<br />
come "abitazioni non occupate", si è già fatto cenno al precedente paragrafo 1.3 (con la Tavola<br />
5). Si tratta <strong>di</strong> un parco abitativo ampio, fatto <strong>di</strong> 8.207 abitazioni, <strong>di</strong> cui 6.295 classificate come<br />
"utilizzate per vacanza". E' come <strong>di</strong>re che, per ogni 100 appartamenti <strong>di</strong>sponibili, se ne hanno 77<br />
sicuramente destinati all'attività turistica. Attingendo a valori standard <strong>di</strong> ricettività, si ottiene, come<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza in<strong>di</strong>cativa ed in via puramente teorica, una complessiva potenzialità ricettiva <strong>di</strong><br />
almeno 24.000 posti-letto.<br />
La gestione degli alloggi in affitto è in larga misura affidata ai singoli proprietari, per perio<strong>di</strong> la cui<br />
durata è molto varia, anche se tende ad essere il più possibile lunga per garantire più red<strong>di</strong>to. A<br />
42
queste operazioni, però, sovrintendono norme che, se rispettate, nella situazione locale bloccano<br />
invece che favorire il mercato delle affittanze.<br />
Il problema è molto serio e concreto; da una sua soluzione ragionevole <strong>di</strong>pende gran parte <strong>della</strong><br />
vita <strong>di</strong> questo segmento importante <strong>di</strong> "offerta turistica", dal quale a sua volta <strong>di</strong>pendono le<br />
possibilità <strong>di</strong> ampliare e <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>care quel "turismo <strong>di</strong>ffuso" che in larga misura non soggiace alle<br />
regole <strong>della</strong> stagionalità concentrata in pochi perio<strong>di</strong> dell'anno.<br />
Le case-vacanza: sono una tipologia <strong>di</strong> ricettività <strong>di</strong> recente assetto, e l'area dell'Alta Valtellina ne<br />
conta 28, con una capacità <strong>di</strong> 1.154 posti-letto (in 251 camere). La loro vali<strong>di</strong>tà in un'ottica <strong>di</strong><br />
attività turistica non è da trascurare, se si pensa sia all'importanza che nell'imme<strong>di</strong>ato hanno le<br />
comunità nel popolare un territorio, sia all'effetto che producono in quanto a promozione turistica<br />
conseguente all'immagine che una molteplicità <strong>di</strong> persone, anche giovani, riesce a <strong>di</strong>ffondere.<br />
Le colonie e i campeggi estivi: contano 12 strutture per oltre 620 posti-letto, e <strong>di</strong>mostrano una<br />
linea <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> (nel decennio recente: +195,2% in quanto a posti-letto). Vale anche qui<br />
l'annotazione appena fatta a proposito <strong>di</strong> "effetto immagine" e <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> comunità su un<br />
territorio.<br />
I camping: ben <strong>di</strong>stribuiti sul territorio, sono 4, con una possibilità ricettiva <strong>di</strong> 743 posti-letto. Nel<br />
decennio recente hanno <strong>di</strong>mostrato una chiara tendenza al rinvigorimento <strong>della</strong> loro qualità.<br />
La rete <strong>di</strong> rifugi-capanne-bivacchi (v. sempre la Tav. 12): si tratta <strong>di</strong> una tipologia <strong>di</strong> ricettività<br />
presente in modo <strong>di</strong>ffuso ed anche significativo in Alta Valtellina (come del resto è proprio<br />
dell'intero territorio provinciale). Sono 26 i rifugi e bivacchi, con 824 posti-letto. Nel decennio<br />
recente, questa rete non ha dato luogo a espansione quantitativa. Gli interventi si sono però<br />
chiaramente orientati verso la sempre più <strong>di</strong>ffusa e concreta qualità delle varie strutture.<br />
LE STRUTTURE DI COMPLEMENTO, che si collocano nell'ottica sia <strong>di</strong> una<br />
<strong>di</strong>versificazione, <strong>di</strong> un'integrazione e <strong>di</strong> un arricchimento delle tipologie ricettive e dell'offerta<br />
turistica, sia <strong>di</strong> una necessaria complementarietà <strong>di</strong> strutture ed infrastrutture che non coprano<br />
soltanto il puro momento alloggiativo.<br />
L'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tali "strutture <strong>di</strong> complemento" non può ovviamente essere puramente<br />
elencativa ed univoca; il campo è vasto; il confine fra struttura o servizio o offerta per il citta<strong>di</strong>no<br />
residente e per il turista non è e non può essere chiaramente determinato.<br />
Si possono allora proporre delle semplici in<strong>di</strong>cazioni quasi come fossero esempi, a titolo <strong>di</strong><br />
proposta metodologica, senza coinvolgere alcun giu<strong>di</strong>zio nè <strong>di</strong> consistenza nè <strong>di</strong> sufficienza (in<br />
43
questo campo hanno invece valore le valutazioni espresse <strong>di</strong>rettamente dai turisti, oggetto <strong>di</strong><br />
apposite rilevazioni).<br />
Utilizzando un'aggregazione assolutamente convenzionale, per l'area dell'Alta Valtellina si può fare<br />
richiamo alle seguenti voci:<br />
? la rete dei pubblici esercizi e <strong>della</strong> ristorazione (v. anche la Tavola 11), nelle quali si<br />
possono ricomprendere bar-caffè, ristoranti-pizzerie-trattorie-ristori e sale per ballo<strong>di</strong>scoteche.<br />
Come già visto, l'Area ne conta 184 dei primi e 158 dei secon<strong>di</strong>; <strong>di</strong> questi, una<br />
buona parte è annessa ad albergo;<br />
? le strutture <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento, nelle quali si ricomprendono i parchi-gioco, le sale cinemateatro<br />
ed anche gli "oratori", strutture comunque che uniscono alla finalità "<strong>di</strong>vertimento" anche<br />
quella "educativa e formativa";<br />
? le strutture tipiche <strong>di</strong> servizio al turismo (v. la Tavola 20) come gli "Uffici APT" (sono 3),<br />
gli "Uffici Pro-Loco" (sono 3), le "Agenzie <strong>di</strong> viaggio" (sono 10), le "Agenzie immobiliari"<br />
(sono 25), e quelle varie iniziative attivate dalle Pro-loco e dalle associazioni o gruppi (le<br />
"Scuole <strong>di</strong> sci", le "Scuole <strong>di</strong> alpinismo" delle Guide Alpine, il Club Alpino Italiano,<br />
l'Associazione Nazionale Alpini, e così via);<br />
? le varie strutture sportive, che vedono presenti (v. le Tavole 14 e 18):<br />
- gli impianti <strong>di</strong> risalita per la pratica dello sci alpino: 8 tra funivie e cabinovie, 19 seggiovie e<br />
48 sciovie, con una capacità <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> oltre 79.000 persone/ora (tale capacità<br />
rappresenta oltre la metà <strong>di</strong> quella complessiva presente in provincia <strong>di</strong> Sondrio). Questo<br />
parco-impianti negli anni recenti ha subito un costante miglioramento qualitativo (+8,1% in<br />
quanto a portata oraria delle persone);<br />
- le piste <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa: almeno 80, anche con campi-scuola, per uno <strong>sviluppo</strong> complessivo <strong>di</strong><br />
oltre 170 chilometri (il 55,1% dello <strong>sviluppo</strong> delle piste in provincia);<br />
- gli impianti per lo sci nor<strong>di</strong>co: 8 anelli <strong>di</strong> fondo completi, con uno <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> almeno 140<br />
chilometri <strong>di</strong> piste (il 69,0% dello <strong>sviluppo</strong> degli anelli <strong>di</strong> fondo presenti in provincia). Tale<br />
<strong>sviluppo</strong> negli anni recenti si è più che triplicato;<br />
- i campi e le piste per gli sport del ghiaccio, in numero <strong>di</strong> 3, tutti <strong>di</strong> recente costruzione o <strong>di</strong><br />
ra<strong>di</strong>cale rinnovamento;<br />
- i vari campi, le varie attrezzature e strutture per la pratica dello sport: si è in presenza <strong>di</strong> un<br />
complesso <strong>di</strong> almeno 73 strutture, tra le quali: le 5 piscine, le 9 palestre, i 6 centri sportivi, i 7<br />
44
campi <strong>di</strong> calcio, i 22 campi per il tennis, i 7 campi per pallacanestro-pallavolo, i 6 campibocce,<br />
le 2 palestre <strong>di</strong> roccia;<br />
? le strutture per la cultura e l'arte (v. la Tavola 19), con una rete <strong>di</strong> 7 musei e con quella<br />
delle biblioteche, <strong>di</strong>ffusa e presente, con un patrimonio <strong>di</strong> volumi e <strong>di</strong> stampati per oltre<br />
40.000 pezzi;<br />
? le strutture <strong>di</strong> servizio in genere, quali, ad esempio:<br />
- la rete delle riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> giornali e riviste, capillarmente <strong>di</strong>ffusa;<br />
- gli sportelli bancari: uno per ogni 533 famiglie (v. la Tavola 20).<br />
L'OFFERTA TURISTICA DIFFUSA - L'AMBIENTE ED I SUOI BENI: sotto questa<br />
denominazione si vuole ricomprendere l'autentico patrimonio, l'enorme valore e le vaste risorse<br />
presenti in Alta Valtellina, offerti, o offribili, al richiamo ed alla fruizione turistici.<br />
Tutto l'ambiente è "offerta turistica", è un fattore primario <strong>di</strong> richiamo turistico, è la "materia prima"<br />
del turismo.<br />
E' noto come la domanda turistica si rivolga preferibilmente a quelle località che, nella convinzione<br />
del turista, presentano un'offerta che sia "la più vicina possibile" al personale "stile <strong>di</strong> vita" e alle<br />
personali esigenze, sempre più raramente incentrate su un unico fattore <strong>di</strong> richiamo. Sotto questo<br />
profilo, l'area dell'Alta Valtellina, come del resto l'intera area <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Sondrio, può<br />
contare su un articolato insieme <strong>di</strong> potenzialità, comprese quelle che, soprattutto negli anni recenti,<br />
sono andate affermandosi come connotazioni qualitative presenti in modo vasto e <strong>di</strong>ffuso nel<br />
mercato <strong>della</strong> domanda turistica, ed ad<strong>di</strong>rittura capaci <strong>di</strong> dare origine a specifici flussi turistici. E<br />
sono potenzialità che si richiamano ai valori naturalistici, ambientali, culturali, etnici, artistici.<br />
La determinante turistica del "fattore ambiente" va principalmente in<strong>di</strong>viduata nel fatto che esso si<br />
presenta con caratteri <strong>di</strong> sostanziale <strong>di</strong>versità rispetto a quello abituale <strong>di</strong> residenza e <strong>di</strong> lavoro. Si<br />
ha infatti, e per esempio: un ambiente montano rispetto ad uno <strong>di</strong> pianura, un'atmosfera limpida<br />
rispetto ad una artificiosa e nebbiosa, una cultura rurale rispetto ad una industriale, una<br />
<strong>di</strong>stribuzione territoriale degli inse<strong>di</strong>amenti che privilegia la <strong>di</strong>spersione a fronte <strong>della</strong> tipica<br />
concentrazione delle realtà urbane.<br />
Da qui l'in<strong>di</strong>spensabile opportunità che il "bene ambiente" sia inserito, con adeguata progettazione,<br />
in un sistema <strong>di</strong> organizzazione complessiva dell'offerta, che <strong>di</strong> questo bene valorizzi la centralità,<br />
lo ricostruisca nei suoi aspetti, lo renda pienamente fruibile e lo ponga in organica correlazione<br />
con tutti gli altri fattori che contribuiscono a comporre l'insieme dell'offerta turistica dell'area.<br />
45
Ambiente, territorio e beni culturali-artistici-etnografici: costituiscono, come già<br />
accennato, la "materia prima" del turismo, alla quale occorre prestare una particolare attenzione,<br />
perché si tratta <strong>di</strong> materia prima non riproducibile. Nell'ambiente e nel territorio dell'Alta Valtellina<br />
si in<strong>di</strong>viduano, ad esempio:<br />
? componenti naturali, come la montuosità (che è all'origine <strong>della</strong> varietà dei panorami e delle<br />
opportunità turistiche), il clima (che rende varie e <strong>di</strong>verse le zone), il paesaggio (nel suo<br />
complesso e nei suoi elementi costitutivi);<br />
? componenti artificiali, dovute al fenomeno <strong>della</strong> antropizzazione, come gli inse<strong>di</strong>amenti, il<br />
sistema viabile, le attrezzature, i beni culturali (storici, artistici, etnografici).<br />
Tali componenti, tradotte in "offerta turistica", permettono <strong>di</strong> definire elementi <strong>di</strong> base, quali:<br />
? anzitutto la denominazione: il nome "Alta Valtellina", ma anche quello "Valtellina" è, e può<br />
<strong>di</strong>ventare sempre più, un vocabolo che richiama e contrad<strong>di</strong>stingue una delle aree alpine<br />
tipiche, per posizione geografica (al centro <strong>della</strong> catena alpina), per conformazione orografica<br />
(un intrecciarsi <strong>di</strong> solchi dentro il cuore delle Alpi), per identità montana, ma anche e<br />
spiccatamente per il forte senso <strong>di</strong> appartenenza che hanno i suoi abitanti;<br />
? poi il sistema territoriale, ricco <strong>di</strong> una quantità <strong>di</strong> opposti versanti, con valli e torrenti,<br />
ghiacciai e laghi, vette e monti, boschi e selve, pascoli e prati, tutti confluenti in una unità<br />
territoriale assolutamente tipica;<br />
ed ancora, senz'altro su tutto il territorio:<br />
? il sistema <strong>della</strong> antropizzazione, con una quantità interessante e molto particolare sia <strong>di</strong><br />
inse<strong>di</strong>amenti e <strong>di</strong> aree al contorno, tutte ricche <strong>di</strong> identità e <strong>di</strong> peculiarità profonde, sia <strong>di</strong> una<br />
rete <strong>di</strong> sentieri e <strong>di</strong> percorsi che non sarebbe <strong>di</strong>fficile riconsegnare alla fruibilità;<br />
? il sistema <strong>di</strong> vegetazione, <strong>di</strong> flora e <strong>di</strong> fauna, estremamente vari e compositi, con preziosità<br />
non sempre appropriatamente conosciute;<br />
? il sistema dei beni culturali, artistici ed etnografici, fatti <strong>di</strong> una incalcolabile abbondanza <strong>di</strong><br />
"segni dell'uomo" succedutisi nei secoli e per lo più ben conservati e comunque documentabili.<br />
Essi contribuiscono in modo determinante a caratterizzare l'identità <strong>di</strong> un territorio, tanto che<br />
sono oggetto e possono/debbono essere oggetto <strong>di</strong> continuo stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> ricerca, <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong><br />
conservazione-restauro-valorizzazione, ed in più compongono un ambiente naturale o<br />
antropizzato <strong>di</strong>verso da quello abituale. Sono beni che si caratterizzano per con<strong>di</strong>zioni<br />
intrinseche dei propri caratteri (antichità, grado <strong>di</strong> conservazione, <strong>di</strong>mensioni, consistenza,<br />
rarità, ...) e per con<strong>di</strong>zioni "al contorno" (accessibilità, visitabilità, contesto ambientale, ...).<br />
46
Questi beni possono avere un'influenza positiva (e non trascurabile) sulla domanda turistica in<br />
generale, e, soprattutto se inseriti in un insieme più vasto, adeguatamente programmato<br />
(sistema museale, itinerario turistico, ...) possono determinare l'origine <strong>di</strong> flussi turistici<br />
specifici.<br />
Una ulteriore specificazione ed esplicazione delle "risorse culturali" del territorio dell'Alta<br />
Valtellina, permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, come tali, per esempio:<br />
- il territorio agricolo tra<strong>di</strong>zionale (l'armonia tra bosco-prato-pascolo, i nuclei sparsi, la rete<br />
dei sentieri delle transumanze, i terrazzamenti per coltivi);<br />
- l'antica viabilità (gli itinerari <strong>di</strong> passaggio e <strong>di</strong> incontro fra popoli, mercati, traffici <strong>di</strong>versi);<br />
- i segni <strong>della</strong> preistoria ed i beni archeologici;<br />
- i beni architettonici (torri, palazzi e castelli, anche rimasti come ruderi; chiese, insieme con<br />
capitelli, e<strong>di</strong>cole sacre, cappelle e santelle; centri storici con <strong>di</strong>more nobiliari; inse<strong>di</strong>amenti ed<br />
e<strong>di</strong>fici rurali);<br />
- i beni artistici (affreschi e <strong>di</strong>pinti murali, opere e decorazioni lignee, arre<strong>di</strong> sacri);<br />
- i beni etnografici, la cultura popolare e il folclore (attrezzi del lavoro, prevalentemente <strong>di</strong><br />
montagna; attrezzature finalizzate allo sfruttamento dell'energia idraulica, manifestazioni <strong>della</strong><br />
tra<strong>di</strong>zione rurale e religiosa, costumanze, motti e proverbi).<br />
Le "aree protette", alle quali, in ottica <strong>di</strong> offerta turistica, si deve senz'altro fare riferimento. Per<br />
il territorio dell'Alta Valtellina, il richiamo specifico è alle seguenti (v. sempre la Tavola 15):<br />
? il "Parco Nazionale dello Stelvio", istituito nel 1935 (Legge 740/1937 e poi D.P.R.<br />
1178/1951) e ampliato nel 1977 (D.P.R. 616/1977), che interessa anche il territorio delle<br />
province <strong>di</strong> Brescia, Trento e Bolzano. Ha un'estensione complessiva <strong>di</strong> 134.620 ettari, posti<br />
ad un'altitu<strong>di</strong>ne che va da 650 a 3.905 metri s/m. Una parte consistente del territorio<br />
valtellinese (che è <strong>di</strong> 49.566 ettari) riguarda ciascuno dei sei comuni che compongono la<br />
<strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina (Sondalo, Val<strong>di</strong>sotto, Bormio, Valfurva, Val<strong>di</strong>dentro,<br />
Livigno);<br />
? la "Riserva naturale Paluaccio <strong>di</strong> Oga", istituita nel 1984 (Legge regionale 86/1983).<br />
Collocata intorno ai 1.700 metri s/m, ha un'estensione <strong>di</strong> 30 ettari, tutti riguardanti il territorio<br />
del comune <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>sotto. Classificata agli effetti naturalistico-scientifici come "Riserva<br />
naturale parziale geomorfologica e paesistica", ha per ente gestore la <strong>Comunità</strong> Montana.<br />
47
A queste aree, si dovrebbe aggiungere anche il "Parco Regionale del Livignese e <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>dentro"<br />
(<strong>di</strong> complessivi 27.984 ettari), del quale la Regione Lombar<strong>di</strong>a ha proposto l'istituzione.<br />
*** --- *** --- ***<br />
LA POPOLAZIONE TURISTICA. Una particolare attenzione, a proposito <strong>di</strong> sistema<br />
turistico, deve essere rivolta al complesso <strong>della</strong> popolazione fluttuante, che, in certi momenti<br />
dell'anno, assume consistenza notevole, presente in modo <strong>di</strong>ffuso su tutto il territorio dei sei<br />
comuni, con forti concentrazioni in alcuni centri particolarmente affermati (Bormio, Santa Caterina<br />
Valfurva, Livigno). E' una popolazione che viene tutta dal fatto turistico. E' alberghiera ed extraalberghiera.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un carico <strong>di</strong> popolazione che si aggiunge a quella residente, e che:<br />
? per l'aspetto proveniente dall'offerta, viene ad incidere anche fortemente sulla struttura <strong>della</strong><br />
rete e <strong>della</strong> tipologia dei servizi territoriali ed urbanistici, ma anche sociali, <strong>di</strong> competenza<br />
dell'ente pubblico, soprattutto se si considera la stagionalità, la fluttuazione e la <strong>di</strong>fficile<br />
quantificazione nei vari tempi <strong>di</strong> questo carico;<br />
? per l'aspetto proveniente dal turista, viene ad incidere sulla composizione, la struttura e l'entità<br />
delle risorse che vengono messe in circolo nell'area in generale e nelle sue varie località in<br />
particolare.<br />
*** --- *** --- ***<br />
TURISMO ED OCCUPAZIONE. Il sistema occupazionale nel turismo, in Alta Valtellina<br />
assume particolari connotazioni. Si deve osservare infatti che:<br />
? siccome il turismo montano si basa sulla "doppia stagionalità" (estiva ed invernale) e sulla<br />
presenza <strong>di</strong> una accentuata ma limitata "perio<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> punta" all'interno <strong>della</strong> stagionalità<br />
stessa, ne deriva che l'occupazione turistica è stratificata, con la presenza <strong>di</strong>: una quota <strong>di</strong><br />
addetti fissi occupati tutto l'anno, una quota <strong>di</strong> addetti presenti nella sola stagione estiva e/o<br />
invernale, una quota <strong>di</strong> addetti saltuari che prestano la loro attività durante i perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> punta<br />
all'interno delle stagioni. Si è <strong>di</strong> fronte, cioè, ad un fenomeno dai contorni molto variabili, non<br />
esattamente definibili, la cui conoscenza e quantificazione potrebbero soltanto essere stimate,<br />
anche perché la sua presenza è legata alle connotazioni complessive del fenomeno turistico in<br />
quel dato periodo o momento;<br />
48
? esistono sicuramente molti casi in cui una stessa persona, fosse anche solo in perio<strong>di</strong> non<br />
coincidenti, svolge attività <strong>di</strong>verse, e tutte connesse con il turismo. La quantificazione esatta e<br />
corretta del fenomeno, anche in questo caso, presenta seri problemi metodologici;<br />
? esistono, poi, figure professionali ad alta qualificazione, come ad esempio i "Maestri <strong>di</strong> sci", le<br />
"Guide alpine", gli "Accompagnatori turistici", o anche i "Gestori dei Rifugi" (che in larga<br />
misura sono anche a loro volta "Guide"), il cui ruolo e la cui funzione per il turismo <strong>di</strong> un'area<br />
sono assolutamente essenziali e insostituibili. Sono insieme, infatti, promotori <strong>di</strong> turismo ed<br />
operatori del turismo. Queste figure professionali, allora, devono essere in grado <strong>di</strong> veder<br />
costruita un'attività lavorativa integrata, estesa, per esempio, alla consulenza ed alla<br />
realizzazione <strong>di</strong> interventi in fatto <strong>di</strong> elaborazione e <strong>di</strong> creazione dell'offerta turistica;<br />
? ed ancora: esiste tutto un insieme <strong>di</strong> attività che ruotano attorno al turismo. Si tratta <strong>della</strong><br />
cosiddetta "occupazione indotta dal turismo", la cui quantificazione è ancora una volta<br />
problematica. E' infatti articolata e <strong>di</strong>ffusa, e tocca, ad esempio, i servizi commerciali, le<br />
prestazioni dell'ampio mondo dell'artigianato, le manutenzioni <strong>di</strong> ogni tipo, i servizi <strong>di</strong> ogni<br />
genere.<br />
*** --- *** --- ***<br />
LA DOMANDA TURISTICA: si compone <strong>di</strong> "variabili quantitative" relativamente alle<br />
presenze, alberghiere ed extra-alberghiere, e <strong>di</strong> "variabili qualitative", per conoscere le quali si<br />
deve inevitabilmente fare riferimento alle rilevazioni <strong>di</strong>rette effettuate sui turisti, particolarmente<br />
me<strong>di</strong>ante interviste e colloqui.<br />
Le variabili quantitative, esigono <strong>di</strong> far presente che:<br />
? da un lato non è possibile fare richiamo alle presenze dovute alla ricettività extra-alberghiera in<br />
quanto mancano dati in proposito (e questo fatto si trascina purtroppo da molti anni<br />
nell'apparato statistico locale e provinciale). E' ragionevole però pensare che, almeno negli<br />
oltre 24.000 posti letto dell'Area appartenenti alle residenze che la rilevazione censimentaria<br />
ebbe a classificare come "utilizzate per le vacanze", l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzo sia: per la stagione<br />
invernale assai modesto (poco più <strong>della</strong> durata dei fine-settimana), per la stagione estiva un<br />
po' più consistente e continuativo (a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> due settimane);<br />
? dall'altro è solo possibile fare riferimento all'utilizzo <strong>della</strong> ricettività alberghiera.<br />
In questo comparto (v. la Tavola 13), i dati <strong>di</strong>sponibili informano che, nell'area dell'Alta Valtellina,<br />
considerando le due recenti stagioni invernali (1996-1997 e 1995-1996), calcolate da<br />
<strong>di</strong>cembre ad aprile, per una durata complessiva <strong>di</strong> 151 giorni, si annota che:<br />
49
a. per la stagione più recente: si sono registrati complessivamente 139.742 arrivi (<strong>di</strong> cui 48.697<br />
stranieri), per un totale <strong>di</strong> 784.128 giornate <strong>di</strong> presenza (<strong>di</strong> cui il 44,2%, pari a 346.458<br />
giornate, in carico agli ospiti provenienti da nazioni <strong>di</strong>verse dall'Italia, ospiti che la statistica<br />
connota come "stranieri");<br />
b. nel raffronto fra le due stagioni: vi è un calo <strong>della</strong> stagione più recente sia in quanto ad arrivi<br />
che a presenze, e sia in quanto a "italiani" che a "stranieri" (-8,7% le presenze complessive,<br />
con un -7,3% per le presenze degli "stranieri"), in linea del resto con i valori <strong>della</strong> provincia (-<br />
5,8% per le presenze complessivamente considerate).<br />
Va comunque rimarcato che l'andamento <strong>di</strong> una stagione turistica è influenzato in modo<br />
concreto da fattori impreve<strong>di</strong>bili e contingenti, certamente non programmabili, quali, ad<br />
esempio, anche solo per la stagione invernale: il limitato innevamento, l'andamento<br />
meteorologico e climatico, la presenza o meno <strong>di</strong> manifestazioni sportive <strong>di</strong> alto richiamo, la<br />
presenza o meno <strong>della</strong> congressistica;<br />
c. sempre nel raffronto fra le due stagioni: vi è un significativo incremento <strong>di</strong> arrivi e presenze <strong>di</strong><br />
turisti "italiani" a Sondalo. A questo incremento ha però ha fatto riscontro il calo degli stranieri<br />
(+9,4% per gli arrivi complessivi, con -57,0% per gli arrivi degli stranieri).<br />
Va comunque registrato che (v. sempre la Tavola 13):<br />
? tra le due stagioni invernali c'è omogeneità nella durata me<strong>di</strong>a del soggiorno: 5,6 giorni in<br />
entrambe le stagioni come valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tutta l'Area (5,1 è il dato riferito all'intera provincia<br />
<strong>di</strong> Sondrio), con, però, un 3,4 per Sondalo e un 6,3 per Livigno.<br />
Si tratta pur sempre <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> brevi che, tenuto conto <strong>della</strong> durata generalmente settimanale<br />
del soggiorno del turista straniero, fanno <strong>di</strong>re come il turista italiano, da qualsiasi località<br />
provenga, in larga misura e prevalenza limiti la sua presenza ai fine-settimana;<br />
? l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> copertura dei posti-letto alberghieri dell'Area è del 54,2%, un valore che<br />
rapportato al 42,3% dell'intera provincia, qualifica ulteriormente la connotazione dell'Area, già<br />
ampiamente positiva.<br />
Nelle due recenti stagioni estive, invece, 1996 e 1997, calcolate da giugno a settembre, per<br />
una durata complessiva <strong>di</strong> 122 giorni, sempre per l'Area dell'Alta Valtellina, è possibile ed<br />
opportuno notare che:<br />
a. per la stagione 1997: si sono registrati complessivamente 91.007 arrivi (<strong>di</strong> cui 11.276<br />
stranieri, dei quali ben 6.522 a Livigno), per un totale <strong>di</strong> 438.121 giornate <strong>di</strong> presenza (<strong>di</strong> cui<br />
il 57,8% coperto dagli ospiti <strong>di</strong> "Bormio e tre Valli");<br />
50
. nel raffronto fra le due stagioni: con il caso <strong>di</strong> Sondalo, che è in incremento sia in quanto ad<br />
arrivi che in quanto a presenze (e questo per gli italiani e per gli stranieri), sulla linea<br />
complessiva vi è un chiaro segno <strong>di</strong> tenuta (l'incremento degli arrivi è infatti <strong>di</strong> solo l'1,3% e il<br />
calo delle presenze del 3,3%).<br />
E' generalizzato invece l'incremento degli stranieri (+17,4% degli arrivi, in analogia con<br />
l'equivalente valore provinciale che è del 12,7%).<br />
Va inoltre fatto presente che:<br />
? tra le due stagioni estive c'è una tendenza al calo <strong>della</strong> durata me<strong>di</strong>a del soggiorno: 4,8<br />
giornate nel 1997 rispetto alle 5,0 del 1996 (ma sono sempre valori superiori, sia pure<br />
lievemente, a quelli provinciali). Si tratta comunque <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> certamente brevi;<br />
? l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> copertura dei posti-letto alberghieri dell'Area è del 50,5%, un valore che<br />
rapportato al 44,4% dell'intera provincia, anche nel caso <strong>della</strong> stagione estiva qualifica<br />
ulteriormente la connotazione dell'Area, già ampiamente positiva.<br />
Se invece si considera l'andamento del movimento turistico alberghiero non sulla base delle<br />
stagioni turistiche, invernale ed estiva, ma sull'anno solare (v. sempre la Tavola 13), per l'anno<br />
1997 si annota che:<br />
? le giornate <strong>di</strong> presenza sono state 1.281.859, <strong>di</strong> cui 889.376 da riferire ai soli turisti italiani<br />
(pari al 69,4%);<br />
? è Livigno che ha porte ampiamente aperte verso il turista straniero. Qui il 43,7% delle<br />
presenze è da riferire proprio a questa tipologia <strong>di</strong> turista (l'analogo valore per il livello<br />
complessivo dell'Area è del 30,6% e per l'ambito provinciale è del 27,1%);<br />
? sono i mesi estivi quelli che fanno registrare la quota maggiore <strong>di</strong> turisti italiani; tra luglio e<br />
agosto si ha quasi il 40% dell'intero movimento turistico "italiano" <strong>di</strong> un anno;<br />
? sono per converso i mesi invernali quelli che fanno registrare la quota maggiore <strong>di</strong> turisti<br />
stranieri; tra gennaio e marzo ci si avvicina al 75% dell'intero movimento turistico "straniero"<br />
<strong>di</strong> un anno;<br />
? i mesi <strong>di</strong> autentica "morta stagione", sia per gli italiani che per gli stranieri, sono quelli <strong>di</strong><br />
maggio, ottobre e novembre.<br />
Ed infine: l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> copertura dei posti letto alberghieri sull'intero anno 1997 si è attestato al<br />
44,3%, con un 33,5% per Sondalo e un 44,8% per "Bormio e tre Valli" (e con un 36,5% per<br />
l'intera provincia).<br />
51
Le variabili qualitative possono fare riferimento, in questa occasione, ad una recente indagine<br />
<strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio (*) , mirata a conoscere, tra l'altro, gli elementi caratteristici<br />
dell'immagine turistica in rapporto con la domanda, sia in ambito complessivo provinciale che<br />
specificatamente nelle sue "aree forti".<br />
In riferimento all'Alta Valtellina, si riscontra allora che il turista che viene in quest'Area:<br />
? sia d'estate che d'inverno è in prevalenza lombardo, e proviene in larga misura dalle province<br />
<strong>di</strong> Milano, Como, Lecco, Varese e Sondrio;<br />
? raggiunge la Valtellina, in genere, non da solo, ma con la famiglia o, soprattutto d'inverno, in<br />
gruppo, organizzato o <strong>di</strong> semplici amici;<br />
? riconosce che l'Alta Valtellina è conosciuta ed apprezzata più per il turismo invernale che per<br />
quello estivo;<br />
? d'estate, utilizza più l'appartamento che l'albergo;<br />
? d'inverno utilizza maggiormente l'albergo, soprattutto se il soggiorno riguarda il fine settimana;<br />
? sempre d'inverno, interscambia il soggiorno in Alta Valtellina con quello in altre località, per<br />
esempio del Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge e <strong>della</strong> Valle d'Aosta.<br />
Inoltre, il turista che viene in Alta Valtellina:<br />
? particolarmente per il periodo estivo, accende un rapporto <strong>di</strong> fedeltà all'Area; è quin<strong>di</strong><br />
ricorrente il suo ritorno perio<strong>di</strong>co. Tale rapporto si instaura anche per l'inverno, ma con meno<br />
intensità, fatto salvo Livigno, la cui clientela si <strong>di</strong>mostra veramente fedele;<br />
· è generalmente sod<strong>di</strong>sfatto dell'accoglienza e <strong>della</strong> sistemazione che riceve, anche se questa<br />
sod<strong>di</strong>sfazione è più marcata per l'inverno che per l'estate;<br />
· è affezionato all'Alta Valtellina, <strong>della</strong> quale apprezza molto l'ambiente naturale, il paesaggio, il<br />
clima, le possibilità <strong>di</strong> escursioni, la cucina, ed anche i pubblici esercizi, i negozi ed i servizi in<br />
genere;<br />
· è sod<strong>di</strong>sfatto <strong>della</strong> professionalità degli operatori, dei servizi per informazioni, dell'ambiente<br />
urbano;<br />
· è meno sod<strong>di</strong>sfatto del sistema <strong>di</strong> trasporto pubblico, <strong>della</strong> circolazione pedonale e dei<br />
parcheggi.<br />
(*) Il riferimento specifico è alla "Indagine sulle presenze e sull'immagine turistica <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Sondrio"<br />
nei due rapporti relativi alla "Stagione estiva 1996" e alla "Stagione invernale 1996-1997". L'indagine è stata<br />
condotta da Consulting srl <strong>di</strong> Sondrio.<br />
52
1.7 IL SISTEMA DEI SERVIZI<br />
In Alta Valtellina, il sistema dei servizi è articolato e complesso, e connotato da una chiara<br />
tendenza all'espansione, qualitativa e quantitativa.<br />
Si è già fatto cenno a servizi legati ai vari comparti produttivi, compresi il commercio e il turismo,<br />
dove si collocano, per esempio:<br />
· come <strong>di</strong>rettamente coinvolti i servizi alberghieri e <strong>della</strong> ristorazione;<br />
· per coinvolgimento in<strong>di</strong>retto o indotto, invece, molte attività del settore "costruzioni", dei<br />
"trasporti", del cre<strong>di</strong>to-assicurazioni, e <strong>della</strong> pubblica amministrazione.<br />
A proposito <strong>di</strong> servizi, comunque, si consolida sempre più l'immagine <strong>di</strong> un comparto produttivo<br />
fondato su un complesso <strong>di</strong> attività, siano esse pubbliche o private; ed è proprio questo comparto<br />
che è andato e va inglobando quel segmento <strong>di</strong> mercato del lavoro via via espulso dall'attività<br />
agricola, industriale e artigianale.<br />
Tra il decennio degli anni '80 e quello degli anni '90, si registrano, per esempio (v. sempre la<br />
Tavola 7): un +1,3% in quanto ad unità locali ed un +1,1% in quanto ad addetti nel "cre<strong>di</strong>toassicurazioni-servizi<br />
alle imprese", e un +100,0% sia per unità locali che per addetti in "pubblica<br />
amministrazione e servizi pubblici e delle istituzioni".<br />
E' tuttavia un settore, quello dei servizi, che richiede molta attenzione:<br />
? da un lato a ragione <strong>della</strong> delicatezza del sistema dell'Area, date la sua marginalità territoriale,<br />
la sua propensione verso la produzione più che verso i servizi e la scarsità <strong>della</strong> sua domanda<br />
rispetto alla possibilità <strong>di</strong> creare un'offerta <strong>di</strong>ffusa e qualificata;<br />
? dall'altro per il presentarsi, al suo interno e del resto inevitabilmente, <strong>di</strong> possibili aree critiche,<br />
come potrebbe essere per il comparto delle "attività immobiliari" o per quello dei "trasporti e<br />
comunicazioni", più soggetti alla fluttuazione del mercato o delle varie congiunture.<br />
I SERVIZI ALL'ISTRUZIONE, SOCIALI E SOCIO-SANITARI, che richiamano una<br />
vasta gamma <strong>di</strong> campi d'intervento, tutti attinenti le connotazioni caratteristiche dell'Area.<br />
I servizi all'istruzione, che fanno riferimento alla rete delle scuole <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado (v. la<br />
Tavola 17, con dati dell'anno scolastico 1996-1997):<br />
53
? le scuole materne, presenti in tutti i 6 Comuni dell'Area, con 14 se<strong>di</strong> (<strong>di</strong> cui ben 14 autonome,<br />
cioè non-statali), strutturate in 38 sezioni, con 50 insegnanti e 892 alunni. E' come <strong>di</strong>re che il<br />
3,8% <strong>della</strong> popolazione residente frequenta questo tipo <strong>di</strong> scuola (l'analogo valore sale al<br />
5,6% per Livigno e scende al 2,9% con riferimento alla provincia <strong>di</strong> Sondrio<br />
complessivamente intesa);<br />
? le scuole elementari, presenti anch'esse in tutti i 6 Comuni, sempre con 13 se<strong>di</strong> (tutte statali),<br />
strutturate in 88 classi, con 1.335 alunni (<strong>di</strong> cui: 279 nella classe 1^ e 281 nella classe 5^).<br />
Nel caso <strong>della</strong> scuola elementare, si ha il 5,7% <strong>della</strong> popolazione residente che la frequenta<br />
(per Livigno 6,9%, per Sondalo 4,8%, per la provincia intera 4,8%);<br />
? le scuole me<strong>di</strong>e, presenti in tutti i 6 Comuni, con altrettante 6 se<strong>di</strong> (tutte statali), strutturate in<br />
48 classi, con 836 alunni (<strong>di</strong> cui: 299 nella classe 1^ e 280 nella classe 3^). Frequenta la<br />
scuola me<strong>di</strong>a il 3,6% <strong>della</strong> popolazione residente, con Livigno al 4,4%, Sondalo al 2,9% e la<br />
provincia intera al 3,2%;<br />
? le scuole superiori, presenti in 3 Comuni: a Bormio con 3 in<strong>di</strong>rizzi (Liceo Scientifico, Istituto<br />
Tecnico Commerciale, Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri), a Livigno con 1<br />
in<strong>di</strong>rizzo (Professionale Alberghiero) e Sondalo con 1 Centro Regionale <strong>di</strong> Formazione<br />
Professionale. Ospitano complessivamente 41 classi, con 826 alunni (<strong>di</strong> cui: 253 nella classe<br />
1^ e 101 nella classe 5^).<br />
Si ha pertanto un complesso <strong>di</strong> 3.889 alunni/studenti, che rappresentano il 16,6% <strong>della</strong><br />
popolazione residente (per Sondalo il 12,6%, per "Bormio e tre Valli" il 17,6%, per Livigno il<br />
17,8% e per l'intera provincia il 15,9%).<br />
I servizi sociali, incentrati particolarmente sulla risposta a bisogni, che mirano tutti il buon vivere<br />
e la qualità <strong>della</strong> vita, e che:<br />
? da un lato riguardano il cosiddetto "vivere normale", e si parla allora <strong>di</strong> vita associata, <strong>di</strong><br />
cultura e formazione, <strong>di</strong> sport e tempo libero, <strong>di</strong> arte;<br />
? dall'altro riguardano bisogni "vecchi e nuovi", che toccano <strong>di</strong>rettamente le singole persone e le<br />
famiglie, e che compongono quel vastissimo campo che va dall'area dell'han<strong>di</strong>cap a quella del<br />
<strong>di</strong>sagio giovanile, dall'area "anziani" a quella dell'emarginazione.<br />
Nell'area "anziani", ad esempio, è da sottolineare che il processo <strong>di</strong> invecchiamento <strong>della</strong><br />
popolazione è certamente e chiaramente iniziato anche in Alta Valtellina, aprendo la comunità<br />
locale all'esigenza <strong>di</strong> nuovi servizi. Qui, come già accennato al precedente paragrafo 1.2 (v.<br />
ancora la Tavola 3):<br />
54
? negli anni '80 vi erano 40 anziani (persone con 65 anni e oltre) per ogni 100 giovani (persone<br />
sino a 14 anni). L'analogo valore era <strong>di</strong> 17 per Livigno, 40 per "Bormio e tre Valli" e 60 per<br />
Sondalo; per l'intera provincia era <strong>di</strong> 57;<br />
? negli anni '90 l'in<strong>di</strong>ce era passato a quasi 61 (con 23 per Livigno, 64 per "Bormio e tre Valli",<br />
111 per Sondalo e 88 per l'intera provincia).<br />
I servizi sociali <strong>di</strong> vario tipo esistenti nell'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina sono coperti<br />
e assolti:<br />
? dal sistema sociale pubblico, attivato particolarmente dei Comuni, me<strong>di</strong>ante varie ed<br />
opportune forme <strong>di</strong> intervento;<br />
? da iniziative sociali non-pubbliche, per lo più promosse da associazioni e gruppi;<br />
? dal sistema delle "cooperative <strong>di</strong> solidarietà sociale", che operano sia <strong>di</strong>rettamente che in<br />
regime <strong>di</strong> "concessione" o <strong>di</strong> "contratto" con l'ente pubblico;<br />
? dal "volontariato sociale", che si fonda sulla solidarietà.<br />
Specificatamente, per alcuni settori particolarmente significativi, in Alta Valtellina si può notare<br />
che un elemento assolutamente interessante e <strong>di</strong>ffuso è certamente quello dell'associazionismo,<br />
molto presente nell'Area e soprattutto nei centri maggiormente popolati. L'associazionismo svolge<br />
un importantissimo ruolo <strong>di</strong> aggregazione sociale e culturale. Una recente ricognizione effettuata<br />
dalla Provincia ha attualmente contato 52 fenomeni associazionistici <strong>di</strong> ampio respiro, che in larga<br />
misura si incentrano su iniziative <strong>di</strong> assoluto interesse e <strong>di</strong> qualità, molti dei quali si muovono<br />
dall'ambito <strong>della</strong> vita civile e religiosa. Sulla base <strong>di</strong> questa rilevazione (v. la Tavola 16),<br />
constatando che questi fenomeni sono molto concentrati in Sondalo e Bormio (dove sono<br />
presenti rispettivamente 20 e 18 associazioni sulle 52 del totale dell'Area), si può osservare che <strong>di</strong><br />
queste associazioni:<br />
? ben 20 si collocano nel campo dello "sport e tempo libero", particolarmente legate alla<br />
situazione <strong>di</strong> montagna e <strong>della</strong> neve. Sono infatti presenti 10 Federazioni Sportive del CONI,<br />
strutturate in ben 28 gruppi, che tesserano quasi 2.000 atleti (v. anche la Tavola 18);<br />
? altre 13 riguardano la "cultura e formazione", quali: bande e cori, biblioteche e musei, folklore<br />
e arte, musica e teatro, ambiente in genere, oratori;<br />
? le altre riguardano attività "civile" (alpini, ex-militari, protezione civile e soccorso, lavoro,<br />
ecologia, assistenza), o "sociale" (volontariato in genere, anziani, patronato, assistenza,<br />
solidarietà, lavoro, alcool, droga), o "internazionale" (missioni, solidarietà, pace).<br />
55
Ma certamente quella rilevazione non è esaustiva. Il fenomeno associazionistico è ben più vasto e<br />
<strong>di</strong>ffuso, e in molti casi sfugge all'ufficialità <strong>di</strong> una rilevazione formale. Basti richiamare il caso <strong>di</strong><br />
Livigno (v. sempre la Tavola 16), dove alle 3 associazioni rilevate se ne devono aggiungere<br />
almeno altre 54 (<strong>di</strong> cui ben 24 nel campo sportivo e 14 nel campo culturale).<br />
Soprattutto per quei bisogni sociali che richiamano stati <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio e <strong>di</strong> autentica sofferenza,<br />
in<strong>di</strong>viduale-familiare-collettiva, i problemi più vivi e presenti riguardano particolarmente:<br />
· la puntuale informazione sui casi che si presentano;<br />
· l'attivazione <strong>della</strong> struttura e dell'intervento opportuni;<br />
· la garanzia <strong>di</strong> continuatività dell'intervento;<br />
· il coor<strong>di</strong>namento tra i vari <strong>di</strong>versi interventi;<br />
· il reperimento e l'attivazione degli interventi opportuni, me<strong>di</strong>ante la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> idonee<br />
figure professionali.<br />
Sono problemi ancora presenti nei paesi dell'Area, sia pure con connotazioni e ambiti molto<br />
<strong>di</strong>versificati.<br />
I servizi sanitari e <strong>socio</strong>-sanitari, incentrati particolarmente sui problemi alla salute, nella<br />
molteplicità delle loro manifestazioni. Fanno pressoché tutti riferimento alle strutture pubbliche<br />
del Servizio Sanitario, sia "<strong>di</strong> base" che "ospedaliero". A tale proposito (v. ancora la Tavola<br />
16), l'Ospedale <strong>di</strong> Sondalo:<br />
? <strong>di</strong>spone attualmente <strong>di</strong> 562 posti-letto per il ricovero ospedaliero, al quale servizio si<br />
aggiungono il "Day-Hospital", il "Pronto soccorso" ed il "Nido" per neonati;<br />
? nell'anno 1997, nei suoi 22 reparti clinici <strong>di</strong>sponibili ha effettuato 15.094 ricoveri ospedalieri<br />
(-9,3% rispetto all'anno precedente), per una durata <strong>della</strong> degenza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 10,3 giorni<br />
(superiore alla degenza me<strong>di</strong>a riferita all'intero complesso degli ospedali <strong>della</strong> provincia, che è<br />
<strong>di</strong> 8,0 giorni). Il "tasso <strong>di</strong> saturazione" <strong>della</strong> struttura è risultato essere del 75,6%, valore<br />
superiore a quello me<strong>di</strong>o provinciale (che è del 72,6%);<br />
? sempre nell'anno 1997 (v. ancora la Tavola 16), ha registrato:<br />
* un numero <strong>di</strong> utenti del "Day-Hospital" pari a 3.312 ricoveri, per complessive 3.996<br />
giornate <strong>di</strong> presenza (+50,6% rispetto all'anno precedente in quanto a giornate <strong>di</strong> presenza),<br />
per un'entità giornaliera me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 10,9 presenze (rispetto alle 26,3 degli altri ospedali <strong>della</strong><br />
provincia);<br />
56
* un numero <strong>di</strong> utenti del "Pronto soccorso" pari a 5.644 persone, <strong>di</strong> cui il 40,1% ha avuto<br />
il ricovero in ospedale (+220 ricoveri rispetto all'anno precedente). Il servizio <strong>di</strong> "Pronto<br />
soccorso" ha effettuato un complesso <strong>di</strong> 8.679 prestazioni (-19,9% rispetto all'anno<br />
precedente);<br />
* un soggiorno me<strong>di</strong>o al "Nido" per i 366 neonati <strong>di</strong> 2,5 giorni (l'analogo valore per Sondrio<br />
è <strong>di</strong> 3,79), con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> nascite per giorno <strong>di</strong> 3,86 (il valore per Sondrio è <strong>di</strong> 3,7, per<br />
Morbegno <strong>di</strong> 5,7, per Chiavenna <strong>di</strong> 5,8, con una me<strong>di</strong>a provinciale <strong>di</strong> 4,1). Alla struttura<br />
ospedaliera <strong>di</strong> Sondalo, allora, nel 1997 è nato in me<strong>di</strong>a un bambino al giorno (l'analogo<br />
valore provinciale è <strong>di</strong> 4,5).<br />
I servizi ambientali che si pongono non soltanto in funzione dell'attività turistica, come già prima<br />
accennato, ma anche e particolarmente in funzione <strong>della</strong> "qualità <strong>della</strong> vita" in genere.<br />
Riguardano un amplissimo complesso <strong>di</strong> settori, argomenti e motivi, che toccano la vita<br />
dell'ambiente, e insieme allora l'uomo che in questo ambiente vive ed opera.<br />
Sono servizi riconducibili al sistema degli elementi che compongono l'ambiente, l'aria, l'acqua e il<br />
suolo, e si parla allora, ad esempio, <strong>di</strong>: tutela dagli inquinamenti, impatto ambientale, sistemazione<br />
dei rifiuti, corretto utilizzo delle acque, depurazione e <strong>di</strong>sinquinamento, <strong>di</strong>sciplina del traffico,<br />
efficiente sistema <strong>di</strong> trasporti e <strong>di</strong> comunicazioni, e così via.<br />
Una ricognizione puntuale sull'entità e lo stato <strong>di</strong> questo ampio settore <strong>di</strong> servizi esula dai fini del<br />
presente lavoro, che pone questo momento <strong>di</strong> ricognizione/analisi come generale e complessivo,<br />
finalizzato all'elaborazione <strong>di</strong> linee che compongano un progetto strategico e non scelte specifiche<br />
e <strong>di</strong> settore.<br />
Una visione ed una valutazione <strong>di</strong> questo ampio comparto <strong>di</strong> servizi, infatti, richiederebbe<br />
senz'altro l'impianto sistematico e l'elaborazione <strong>di</strong> un "bilancio sociale <strong>di</strong> area", che<br />
permetterebbe un'analisi sia in termini qualitativi che quantitativi, sia in termini <strong>di</strong> costi/benefici, sia<br />
ancora in ottica <strong>di</strong> "efficienza - efficacia - qualità". Al momento, le rilevazioni effettuate<br />
consentono <strong>di</strong> affermare che il complesso <strong>di</strong> questi servizi richiede ancora:<br />
? una serie <strong>di</strong> iniziative per la razionalizzazione dell'esistente e insieme per la preparazione <strong>di</strong><br />
progetti e <strong>di</strong> interventi, provenienti anche da realtà e dal sistema istituzionale esterni all'area<br />
dell'Alta Valtellina, che tendono alla razionalizzazione stessa;<br />
? altrettante iniziative per il rinvigorimento o, come è il caso <strong>della</strong> struttura ospedaliera, per la<br />
<strong>di</strong>fesa dell'esistente;<br />
? ulteriori interventi per essere in grado <strong>di</strong> rispondere con imme<strong>di</strong>atezza al sorgere <strong>di</strong> bisogni o,<br />
in genere, <strong>della</strong> domanda <strong>di</strong> servizi.<br />
57
1.8 LUCI ED OMBRE DEI "LIVELLI DI BENESSERE"<br />
La valutazione del grado e del "livello <strong>di</strong> benessere" <strong>di</strong> una realtà territoriale avrebbe senza dubbio<br />
una importante efficacia conoscitiva. Ma non è nè facile nè possibile determinarla, almeno in<br />
modo ampio, soprattutto perché sono assenti informazioni <strong>di</strong> natura statistica particolarmente<br />
analitiche relative a quegli in<strong>di</strong>catori in grado <strong>di</strong> misurare i "livelli <strong>di</strong> benessere". Tra questi, ad<br />
esempio, non sono <strong>di</strong>sponibili, anche per motivi tecnici e <strong>di</strong> rilevazione, quelli che si riferiscono al<br />
red<strong>di</strong>to ed ai consumi, alla ricchezza finanziaria delle famiglie, agli investimenti immobiliari, e così<br />
via.<br />
Ma la misurazione del benessere soprattutto "<strong>economico</strong>" risulta oggi riduttivo <strong>della</strong> reale<br />
situazione. Il "benessere", infatti, deve essere inteso in senso ben più ampio, riferito al livello <strong>di</strong><br />
vivibilità complessivo <strong>di</strong> una popolazione in un determinato territorio. E' necessario, cioè, tener<br />
conto, ad esempio, anche del contesto ambientale, <strong>di</strong> quello sociale e sanitario e dei relativi servizi<br />
a <strong>di</strong>sposizione, <strong>della</strong> struttura e del funzionamento dei servizi pubblici, <strong>della</strong> "regolarità" <strong>della</strong> vita<br />
civile e dei rapporti relazionali fra citta<strong>di</strong>ni e fra imprese, e così via.<br />
Tutte queste informazioni non sono <strong>di</strong>sponibili a livello locale e <strong>di</strong> piccole realtà territoriali, per cui<br />
ci si deve fermare a valutazioni <strong>di</strong> massima, con riferimenti e confronti statistici là ove possibile.<br />
Si è già visto, allora, che, in Alta Valtellina, tra l'altro:<br />
? il livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione (v. precedente paragrafo 1.4 e la Tavola 6) negli anni '90 è <strong>di</strong><br />
12,1 abitanti su 100, leggermente superiore al livello provinciale (che è <strong>di</strong> 9,0), ma inferiore a<br />
quello del decennio precedente (che era <strong>di</strong> 14,4). E' però più elevato il livello <strong>di</strong><br />
"<strong>di</strong>soccupazione femminile": 16,9 rispetto al 14,6 dell'intera provincia;<br />
? il grado <strong>di</strong> istruzione è in costante aumento (v. la Tavola 3): nei due decenni recenti i<br />
<strong>di</strong>plomati sono aumentati del 116,8% (rispetto al 68,4% del dato provinciale), ed i laureati<br />
del 33,8% (l'equivalente dato provinciale è 37,9%);<br />
? l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ricambio <strong>della</strong> popolazione lavorativa (v. sempre la Tavola 3) è <strong>di</strong> 57,2 (è<br />
come <strong>di</strong>re che per ogni 57,2 persone che stanno per uscire dal lavoro, ve ne sono 100 che vi<br />
stanno per entrare). E' un in<strong>di</strong>ce in aumento, in conseguenza del calo demografico in corso da<br />
alcuni anni, un aumento generale per tutta la provincia <strong>di</strong> Sondrio (l'analogo dato provinciale è<br />
<strong>di</strong> 71,9);<br />
? l'in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> posizione professionale (v. Tav. 7) vede il crescere degli<br />
"occupati autonomi" (impren<strong>di</strong>tori e liberi professionisti, lavoratori in proprio), cioè <strong>di</strong> quelle<br />
categorie o che creano lavoro ed occupazione o che risolvono in proprio il problema del<br />
59
lavoro. Tra i due decenni recenti tale categoria si è <strong>di</strong>latata: nel settore industria/artigianato, ad<br />
esempio, è passata dal 17,2% al 21,9% (dal 13,2% al 18,0% è il dato provinciale), mentre in<br />
quello dei servizi è passata dal 25,1% al 30,0%, in linea comunque con un andamento che è<br />
tipico <strong>di</strong> tutto il territorio provinciale;<br />
? l'in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> dei pubblici esercizi è in crescita (v. la Tav. 11). Tra i due decenni<br />
recenti si hanno: per i "bar-caffè" un + 6,4, ed un + 3,3% per i "ristoranti-pizzerie", a<br />
significare senz'altro un crescere dello stato <strong>di</strong> benessere generale.<br />
E ancora:<br />
? il 78,6% delle famiglie residenti (v. la Tavola 4) abita in appartamento <strong>di</strong> proprietà, con punte<br />
del 91,9% in Valfurva e dell'88,3% in Val<strong>di</strong>dentro (l'analogo dato riferito all'intera provincia è<br />
del 77,6%);<br />
? il numero complessivo degli abbonamenti alla televisione (anni '90) è <strong>di</strong> 5.035 (v. la Tavola<br />
20), con una densità, riferita al numero delle famiglie, che va dall'80,7% <strong>di</strong> Sondalo al 64,1%<br />
<strong>di</strong> "Bormio e tre Valli", ed un valore me<strong>di</strong>o per l'intera Area del 67,3% (il valore provinciale<br />
<strong>di</strong> 78,6%);<br />
? il numero degli utenti telefonici (dati anni '90 e v. sempre la Tavola 20) è complessivamente <strong>di</strong><br />
23.846, <strong>di</strong> cui: 11.970 relativi a utenti classificati "private", 3.009 per utenze "<strong>di</strong> lavoro",<br />
8.450 per utenze relative a residenze in aggiunta alla "prima casa" e 125 "telefoni pubblici". Se<br />
poi si considera il numero delle famiglie, se ne deduce che, statisticamente, si hanno oltre 14<br />
utenze "private" per ogni 10 famiglie residenti.<br />
Ma si può anche constatare che, nell'area dell'Alta Valtellina (v. ancora la Tavola 20):<br />
? opera uno sportello bancario (dato 1997) per ogni 1.466 abitanti e per ogni 533 famiglie<br />
residenti (gli equivalenti valori provinciali sono rispettivamente <strong>di</strong> uno sportello per ogni 1.791<br />
abitanti e per ogni 682 famiglie residenti.<br />
*** --- *** --- ***<br />
In qualche misura correlate al grado <strong>di</strong> benessere ed al livello <strong>di</strong> vivibilità sono le strutture e le<br />
opportunità riguardanti il tempo libero e le attività culturali. Il profilo <strong>della</strong> situazione attuale sopra<br />
esposto, permette <strong>di</strong> osservare:<br />
60
? una buona ma non ancora completamente <strong>di</strong>ffusa presenza delle strutture finalizzate all'attività<br />
culturale e sociale, come le biblioteche, gli impianti sportivi, gli oratori;<br />
? una sufficiente offerta <strong>di</strong> occasioni e <strong>di</strong> strutture per intrattenimento e svago, come pubblici<br />
esercizi, <strong>di</strong>scoteche, sale per incontri e cinematografiche;<br />
? una buona offerta per quanto riguarda la ristorazione, con esercizi <strong>di</strong> qualità e tipici.<br />
Ma l'elemento forse più interessante parlando <strong>di</strong> livelli del buon vivere è certamente quello<br />
dell'associazionismo, molto <strong>di</strong>ffuso nell'Area e soprattutto nei centri maggiormente popolati, che,<br />
come già si è detto prima, svolge un importantissimo ruolo <strong>di</strong> aggregazione sociale e culturale.<br />
*** --- *** --- ***<br />
Su due fenomeni, che si muovono e sono sensibilmente presenti nella realtà dell'Area, è però<br />
opportuno fermare questo momento <strong>di</strong> attenzione che fa richiamo ai "livelli <strong>di</strong> benessere":<br />
l'ambiente e la popolazione anziana.<br />
L'AMBIENTE: è un bene che può subire un rapido consumo; è una risorsa delicata, fragile e<br />
composita, riproducibile solo in tempi lunghissimi. E' una risorsa che, in linea generale, da qualche<br />
tempo è aggre<strong>di</strong>ta da più fattori, tra i quali prevalgono quelli <strong>di</strong>struttivi rispetto a quelli costruttivi e<br />
ricostruttivi.<br />
Di contro, va notato che il sistema <strong>economico</strong> e quello residenziale turistico, nel loro processo <strong>di</strong><br />
crescita e <strong>di</strong> espansione, hanno spesso trascurato o poco considerato l'importanza <strong>della</strong> risorsa<br />
ambientale, dapprima per la sua abbondanza, e successivamente ritenendola ininfluente allo<br />
<strong>sviluppo</strong> complessivo <strong>di</strong> un'area, sia subendo passivamente o cercando <strong>di</strong> superare comunque i<br />
vincoli che via via venivano eventualmente posti a protezione del territorio, del paesaggio, delle<br />
risorse naturali, sia <strong>di</strong>sincentivandoli o assecondandone la non applicazione.<br />
Progressivamente, però, si è fatta strada la consapevolezza <strong>di</strong> un rapporto sempre più sfavorevole<br />
per l'ambiente; così si è cominciato a considerare non più accettabile questo rapporto, per le<br />
conseguenze negative che, in tempi relativamente ravvicinati, si sarebbero potute manifestare sulla<br />
qualità del tessuto residenziale e sulle opportunità <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> del sistema <strong>economico</strong>.<br />
Attualmente non sono numerose le informazioni puntuali che misurano "lo stato dell'ambiente", e<br />
quelle <strong>di</strong>sponibili sono <strong>di</strong> recente rilevazione e non permettono quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> monitorare l'evoluzione<br />
dei <strong>di</strong>versi fenomeni. Si possono comunque richiamare, per l'area dell'Alta Valtellina, anche con<br />
riferimento a situazioni che influiscono o possono influire sullo <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale e<br />
sull'attività turistica:<br />
61
? l'area, vasta e complessa, toccata dagli eventi alluvionali e franosi del luglio 1987, il cui<br />
aspetto ed il cui stato richiedono organiche e anche coraggiose attenzioni e iniziative;<br />
? la situazione idrogeologica complessiva, con riferimento particolare ai versanti, a fiumi e<br />
torrenti, ai <strong>di</strong>ssesti comunque noti;<br />
? la superficie boscata con le relative colture, anche con richiamo alle funzioni sia <strong>di</strong> protezione<br />
che <strong>di</strong> produzione;<br />
? la situazione <strong>della</strong> viabilità, particolarmente nei punti critici determinati dal traffico<br />
automobilistico;<br />
? la pulizia dell'ambiente ed il problema dei rifiuti, con un salto <strong>di</strong> qualità in fatto <strong>di</strong> raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata e <strong>di</strong> riciclaggio.<br />
LA POPOLAZIONE ANZIANA, che aumenta vistosamente per consistenza e per problemi<br />
che "lo stato <strong>di</strong> anziano" inevitabilmente presenta. Il processo <strong>di</strong> invecchiamento <strong>della</strong> popolazione<br />
è iniziato anche in Alta Valtellina, come già accennato in precedenza. Questo processo si<br />
accompagna al sopraggiungere <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che un numero sempre maggiore <strong>di</strong><br />
famiglie incontra nel farsi carico dell'anziano.<br />
Assume una <strong>di</strong>mensione sempre maggiore, allora, il problema <strong>della</strong> assistenza agli anziani, con<br />
punte <strong>di</strong> un'acutezza particolarmente viva quando l'anziano è solo o non è più abile a gestire<br />
autonomamente il proprio stato ed i propri bisogni.<br />
Anche la ben nota "solidarietà <strong>di</strong> vicinato", ancora <strong>di</strong>ffusa soprattutto nei piccoli paesi, non è più<br />
sufficiente a fronteggiare i bisogni in crescita progressiva. Nè è pensabile che tali bisogni possano<br />
essere sod<strong>di</strong>sfatti completamente dalle numerose ed attive associazioni <strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> impegno<br />
sociale. Occorrono, cioè, un numero ed una consistenza <strong>di</strong> "servizi sociali" chiaramente<br />
programmati e pianificati dall'organismo pubblico: ed è quello che questi organismi, come la<br />
<strong>Comunità</strong> Montana ed i Comuni, da tempo hanno cominciato a fare, impostando e realizzando,<br />
anche in forma associata:<br />
· servizi al domicilio degli anziani in <strong>di</strong>fficoltà, con prestazioni <strong>di</strong> natura sia <strong>socio</strong>-assistenziale<br />
che sanitaria e <strong>socio</strong>-sanitaria;<br />
· servizi protetti, particolarmente per le persone non auto-sufficienti;<br />
· servizi specifici, per le emergenze ed il relativo soccorso.<br />
Ma c'è ancora molto da fare, soprattutto per anticipare le insorgenze ed essere pronti al loro<br />
apparire. Occorre sempre più, insomma, un complesso <strong>di</strong> servizi in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare, con<br />
62
prestazioni <strong>di</strong> qualità, questo segmento <strong>di</strong> popolazione, garantendo nel contempo il massimo <strong>di</strong><br />
permanenza <strong>di</strong> queste persone nel proprio luogo <strong>di</strong> residenza.<br />
*** --- *** --- ***<br />
In generale, allora, non è fuori luogo affermare che l'Alta Valtellina, in quanto a "stati <strong>di</strong><br />
benessere" può essere collocata:<br />
? alla soglia <strong>di</strong> valori sicuramente positivi per quanto riguarda il benessere <strong>economico</strong> <strong>della</strong><br />
popolazione;<br />
? leggermente al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> tale soglia per quanto riguarda il livello <strong>di</strong> vivibilità complessivo, e<br />
ciò soprattutto per alcune <strong>di</strong>seconomie, legate a carenze infrastrutturali e <strong>di</strong> collegamento.<br />
63
1.9 ANNOTAZIONI E RIFLESSIONI<br />
Una annotazione fondamentale e generale emerge dal complesso dell'analisi e delle valutazioni<br />
effettuate guardando dentro la situazione dell'area dell'Alta Valtellina. Riguarda il pensiero -<br />
l'atteggiamento - l'or<strong>di</strong>ne mentale che si instaurano quando si parla <strong>della</strong> montagna, ed insieme<br />
<strong>della</strong> gente che vi abita, vi vive, vi lavora, vi conclude l'esistenza. Tradotta in un'immagine, mutuata<br />
da riflessioni ovviamente già effettuate, l'annotazione può essere espressa così: "la montagna va<br />
vista come un arcipelago e non come un continente". E' come <strong>di</strong>re cioè che la montagna<br />
non è un mondo concluso e completo, ma è un qualcosa che si integra con altro, che per essere<br />
se stessa ha bisogno <strong>di</strong> altro. E questo altro è:<br />
· sia quanto sta con lei, ma non deriva da lei, potrebbe stare anche in altri luoghi; come, per<br />
esempio, una fabbrica <strong>di</strong> orologi, o un negozio <strong>di</strong> abbigliamento, o un forno per il pane;<br />
· sia quanto sta fuori <strong>di</strong> lei, come le altre comunità locali, che però in un qualche modo o per<br />
qualsiasi ragione potrebbero venire in contatto con lei.<br />
Il "mondo <strong>della</strong> montagna" allora, pur avendo una sua tipicità, non è un mondo esclusivo: per una<br />
parte "è montagna", per una parte "appartiene alla montagna". L'importante è che questo mondo<br />
ci sia, possa vivere e mantenersi in vita, non si depauperi, "non si spopoli".<br />
"Popolare la montagna" <strong>di</strong>venta un motivo importante, perché la montagna possa continuare<br />
ad essere se stessa. E' un principio, questo, che la recente legge 97/1994 (che appunto si<br />
denomina "Nuove <strong>di</strong>sposizioni per le zone montane") ha affermato con chiarezza, quando, per<br />
esempio:<br />
· determina incentivi per continuare a vivere in montagna;<br />
· vuole una efficace gestione dei beni agro-silvo-pastorali;<br />
· favorisce la tutela attiva dell'ambiente;<br />
· sostiene l'esercizio associato <strong>di</strong> funzioni e <strong>di</strong> servizi;<br />
· vuole lo <strong>sviluppo</strong> delle attività produttive;<br />
· impegna a decentrare nei comuni montani attività e servizi dei quali non è in<strong>di</strong>spensabile la<br />
presenza in aree metropolitane;<br />
· offre incentivi per chi volesse trasferire la sua residenza e la sua attività lavorativa in montagna.<br />
Potrebbero essere collocati proprio dentro questi punti alcuni dei più consistenti obiettivi <strong>di</strong> un<br />
"<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale" <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, nell'ottica duplice, come<br />
accennato:<br />
? <strong>di</strong> favorire il permanere <strong>della</strong> vita in montagna me<strong>di</strong>ante il miglioramento continuo <strong>di</strong> quella<br />
esistente;<br />
64
? <strong>di</strong> creare le motivazioni perché questa vita attragga nuova popolazione me<strong>di</strong>ante le possibilità<br />
offerte.<br />
*** --- *** --- ***<br />
A titolo <strong>di</strong> conclusione <strong>di</strong> queste riflessioni ed insieme <strong>di</strong> avvio del momento programmatorio, può<br />
essere in<strong>di</strong>cativo annotare alcuni semplici spunti, che:<br />
· da un lato provengono dalle informazioni e dalle analisi condotte ed esposte nelle pagine<br />
precedenti;<br />
· dall'altro si inquadrano nei principi appena esposti circa "la vita in montagna".<br />
Sono linee assolutamente semplici, da riempire con idonee iniziative ed efficaci provve<strong>di</strong>menti:<br />
? nel campo dell'agricoltura: <strong>di</strong>venta prioritario il trovare e l'attivare incentivi per dare<br />
valorizzazione ulteriore all'attività agricola in Alta Valtellina, con iniziative coraggiose, che<br />
poggino sia sull'ambito familiare che su quello impren<strong>di</strong>toriale, affermando una linea <strong>di</strong><br />
conservazione e <strong>di</strong> valorizzazione delle terre alte, in <strong>di</strong>gnità e <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to.<br />
In questo quadro, dovrebbe vedersi un effettivo e reale nascere e svilupparsi dell'attività<br />
agrituristica;<br />
? nel campo del sistema produttivo ed occupazionale: perché non abbia avvio il declino<br />
delle attività che qualificano il sistema, la linea strategica prioritaria potrebbe incentrarsi sulla<br />
valorizzazione massima, e lo <strong>sviluppo</strong>, <strong>della</strong> piccola-me<strong>di</strong>a impresa industriale e soprattutto<br />
<strong>della</strong> impresa artigiana, cominciando dalla conservazione attenta dell'esistente.<br />
In questa linea si collocano i servizi alle imprese, certamente pensati in ottica <strong>di</strong> intero<br />
territorio provinciale;<br />
? nello specifico campo dell'occupazione: gli interventi dovrebbero privilegiare l'occupazione<br />
femminile e quella che riguarda le età me<strong>di</strong>o-alte;<br />
? nel campo del turismo: è la riscoperta costante dell'ambiente la base dello <strong>sviluppo</strong>, con<br />
quanto ne consegue in termini <strong>di</strong> organizzazione dell'offerta e <strong>di</strong> sollecitazione <strong>della</strong> domanda.<br />
Qui rientrano le prospettive <strong>di</strong> allargamento <strong>della</strong> stagionalità, con un'attenzione particolare a<br />
quel "mercato delle affittanze delle seconde case" che costituisce l'autentico serbatoio <strong>di</strong><br />
ricettività <strong>di</strong>ffusa;<br />
? nel campo comunemente definito "dei servizi":<br />
65
- per l'aspetto che riguarda i servizi alla popolazione residente, è da riconfermare e<br />
consolidare la componente che fa riferimento alla salute, all'età anziana ed a quella in<br />
particolare stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio;<br />
- per l'aspetto che riguarda la rete dei servizi in genere, è da considerare che è proprio nel<br />
"terziario <strong>di</strong> servizio" una componente determinante del sistema occupazionale.<br />
Insomma: si vuole affermare che l'area dell'Alta Valtellina, tutta montana, ma proprio perché "tutta<br />
montana", ha e può scoprire in sè tutte le ragioni e tutte le motivazioni per creare <strong>sviluppo</strong><br />
<strong>economico</strong>-sociale.<br />
Questo perché è un'Area dalle gran<strong>di</strong> potenzialità, che poggiano su una forte coscienza <strong>della</strong><br />
propria identità, ampiamente pronte ad aprirsi proprio allo <strong>sviluppo</strong>.<br />
66
67<br />
____________________________<br />
"APPENDICE 1.A" AL CAP. 1:<br />
LE TAVOLE<br />
____________________________<br />
Tav. 1 Dati e in<strong>di</strong>catori territoriali<br />
Tav. 2 Dati e in<strong>di</strong>catori strutturali e <strong>di</strong> popolazione<br />
Tav. 3 Dati e in<strong>di</strong>catori sulla struttura <strong>della</strong> popolazione<br />
Tav. 4 Dati e in<strong>di</strong>catori sulle famiglie residenti<br />
Tav. 5 Dati e in<strong>di</strong>catori sulle abitazioni<br />
Tav. 6 Dati e in<strong>di</strong>catori sulla popolazione attiva e non attiva,<br />
e sulla relativa struttura<br />
Tav. 7 Dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema produttivo e occupazionale<br />
Tav. 8 Dati e in<strong>di</strong>catori sull'agricoltura<br />
Tav. 9 Dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema dell'artigianato<br />
Tav. 10 Dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema delle attività commerciali<br />
Tav. 11 Dati e in<strong>di</strong>catori sulla rete dei pubblici esercizi<br />
Tav. 12 Dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema <strong>della</strong> ricettività turistica<br />
Tav. 13 Dati e in<strong>di</strong>catori sul turismo: il movimento turistico alberghiero<br />
Tav. 14 Dati e in<strong>di</strong>catori sulla rete <strong>di</strong> strutture e impianti per il turismo invernale<br />
Tav. 15 Dati e in<strong>di</strong>catori sull'ambiente e su alcuni fattori che lo con<strong>di</strong>zionano<br />
Tav. 16 Dati e in<strong>di</strong>catori sull'associazionismo e sui servizi <strong>socio</strong>-assistenziali-sanitari<br />
Tav. 17 Dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema scolastico<br />
Tav. 18 Dati e in<strong>di</strong>catori sulle strutture e le attività sportive<br />
Tav. 19 Dati e in<strong>di</strong>catori su attività culturali
Tav. 20 Dati e in<strong>di</strong>catori <strong>economico</strong>-sociali e <strong>di</strong> benessere<br />
68
Tav. 1 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori territoriali<br />
la superficie territoriale per fasce altimetriche (ha):<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
metri 0 - 500 - 21.747<br />
metri 501 - 1000 708 29.097<br />
metri 1001 - 1500 5.749 44.834<br />
metri 1501 - 2000 15.726 70.403<br />
metri 2001 e oltre 67.489 155.110<br />
totale 9.608 58.985 21.079 89.672 321.191<br />
l'altitu<strong>di</strong>ne <strong>della</strong> superficie territoriale (metri sul mare):<br />
minima 725 994 1.693 725 199<br />
massima 3.254 3.851 3.302 3.851 4.021<br />
la superficie forestale totale - anno 1995 (ha): 18.467 95.797<br />
<strong>di</strong> cui: boschi <strong>di</strong> resinose e latifoglie 17.858 68.757<br />
boschi cedui 609 27.040<br />
variazione % <strong>della</strong> superficie forestale: anni '95-'65:<br />
boschi <strong>di</strong> resinose e latifoglie +11,3 +15,5<br />
boschi cedui -37,7 -10,7<br />
totale +8,5 +6,7<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)
la superficie territoriale e la struttura del territorio<br />
agro-silvo-pastorale (TASP) - anno 1995 (ha):<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
colture 5.372 33.543<br />
pascoli 31.682 91.419<br />
boschi 14.859 86.952<br />
incolti 4.121 20.404<br />
totale TASP 56.034 232.318<br />
altre utilizzazioni 33.638 88.873<br />
totale superficie 9.608 58.985 21.079 89.672 321.191<br />
le unità territoriali omogenee (UTO) e il territorio<br />
agro-silvo-pastorale (TASP) - anno 1995 (ha):<br />
UTO Alpi Retiche <strong>di</strong> sud-est: 3.548<br />
<strong>di</strong> cui TASP 2.561<br />
UTO Alpi Retiche <strong>di</strong> nord-est: 36.558<br />
<strong>di</strong> cui TASP 24.566<br />
UTO Parco Nazionale dello Stelvio: 49.566<br />
<strong>di</strong> cui TASP 28.907<br />
totale UTO 9.608 58.985 21.079 89.672 321.191<br />
<strong>di</strong> cui TASP 56.034 232.318<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT, <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio e del Corpo Forestale dello Stato (anni 1965 e 1995)<br />
Tav. 2 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori strutturali e <strong>di</strong> popolazione
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
il numero dei "Comuni" 1 4 1 6 78<br />
il numero dei "Centri abitati" 6 14 2 22 191<br />
il numero dei "Nuclei abitati" 5 36 13 54 340<br />
la densità <strong>della</strong> popolazione (abitanti / kmq):<br />
1986 54 23 18 25 55<br />
1996 50 24 22 26 55<br />
1997 50 24 23 26 n.d.<br />
la popolazione residente: 1961 5.434 11.546 2.032 19.012 161.450<br />
1971 5.728 12.643 2.737 21.108 169.149<br />
1978 5.520 13.211 3.527 22.258 174.824<br />
1981 5.217 13.397 3.396 22.010 174.009<br />
1991 4.954 13.632 4.200 22.786 175.496<br />
1996 4.815 13.943 4.690 23.448 177.283<br />
1997 4.791 13.959 4.764 23.514 n.d.<br />
variazioni %: '91 - '61 -8,8 +18,1 +106,7 +19,8 +8,7<br />
'97 - '91 -3,3 +2,4 +13,4 +3,2 n.d.<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
il saldo naturale (SN) tra 1996 e 1990:<br />
<strong>di</strong>fferenza nati-morti -83 +405 +420 +742 +5,8<br />
saldo % 125,7 64,9 27,6 63,9 99,5<br />
il saldo migratorio (SM) tra 1996 e 1990:<br />
<strong>di</strong>fferenza iscritti-cancellati -84 -8 +235 +143 +2.265<br />
saldo % 119,7 100,6 69,9 94,4 91,1<br />
il saldo generale (SG) tra 1996 e 1990:<br />
<strong>di</strong>fferenza tra SN e SM -168 +397 +655 +885 +2.207<br />
saldo % 122,3 84,5 51,9 81,0 93,8<br />
i tassi demografici tra 1996 e 1990 (% sulla<br />
popolazione residente):<br />
<strong>di</strong> natalità 0,94 1,19 1,88 1,27 0,96<br />
<strong>di</strong> mortalità 1,18 0,78 0,52 0,81 0,95<br />
<strong>di</strong> immigrazione (iscrizione) 1,24 1.45 2,53 1.61 2,07<br />
<strong>di</strong> emigrazione (cancellazione) 1,49 1,46 1,77 1,52 1,88<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT e <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio IAA <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 3 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sulla struttura <strong>della</strong> popolazione<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
la popolazione con meno <strong>di</strong> 15 anni (quota %):<br />
anni '80 21,0 25,0 32,6 25,3 22,0<br />
anni '90 14,3 18,6 25,2 18,9 15,9<br />
la popolazione con più <strong>di</strong> 65 anni (quota %):<br />
anni '80 12.6 10,1 5,6 10,0 12,5<br />
anni '90 15,9 11,9 5,8 11,6 14,3<br />
l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia (popolazione con 65 anni e oltre /<br />
popolazione sino a 14 anni x 100)<br />
anni '80 59,8 40,3 17,2 39,6 56,9<br />
anni '90 111,1 63,9 23,1 61,6 87,7<br />
l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza (popolazione sino a 14 anni +<br />
popolazione con 65 anni e oltre / popolazione<br />
da 15 a 64 anni x 100):<br />
anni '80 50,6 54,2 37,7 54,4 52,7<br />
anni '90 43,3 43,8 44,9 43,9 44,1<br />
l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ricambio <strong>della</strong> popolazione lavorativa (% tra<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
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TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
chi sta per uscire dal lavoro e chi sta per entrare):<br />
anni '80: 60-64 anni/15-19 anni 44,1 31,4 20,2 32,2 41,2<br />
anni '90: 55-64 anni/15-24 anni 80,6 59,1 29,6 57,2 71,1<br />
la popolazione e il titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o:<br />
anni '80: numero dei <strong>di</strong>plomati 593 968 164 1.725 18.367<br />
numero dei laureati 73 209 14 296 2.906<br />
anni '90: numero dei <strong>di</strong>plomati 815 2.347 578 3.740 30.929<br />
numero dei laureati 83 278 35 396 4.007<br />
% <strong>di</strong>plomati+laureati / popolazione da 6 anni in su:<br />
anni '80 13,6 9,6 6,0 10,1 13,2<br />
anni '90 19,2 9,3 16,2 19,6 21,1<br />
gli stranieri residenti:<br />
anni '80: numero dei residenti 49 340<br />
% sul totale <strong>della</strong> popolazione 0,2 0,2<br />
anni '90: numero dei residenti 8,7 630<br />
% sul totale <strong>della</strong> popolazione 0,4 0,4<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Popolazione 1981 e 1991)<br />
Tav. 4 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sulle famiglie residenti<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
le famiglie residenti 1971 1.708 3.184 610 5.502 48.000<br />
1978 1.725 3.751 914 6.390 53.870<br />
1981 1.799 3.955 853 6.607 56.153
1991 1.846 4.629 1.311 7.786 63.087<br />
1996 1.917 5.090 1.519 8.526 67.559<br />
1997 1.924 5.128 1.526 8.578 n.d.<br />
variazioni %: '91 - '71 +8,1 +45,4 +114,9 +41,5 +31,4<br />
'97 - '91 +4,2 +10,8 +16,4 +10,2 n.d.<br />
le famiglie con un solo componente<br />
(quota % su tutte le famiglie): anni '80 24,7 17,5 16,6 19,4 18,9<br />
anni '90 25,8 22,2 25,9 23,7 23,2<br />
<strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a delle famiglie: 1971 3,35 3,97 4,49 3,84 3,52<br />
1978 3,20 3,52 3,89 3,48 3,25<br />
1981 2,90 3,39 3,98 3,33 3,10<br />
1991 2,68 2,94 3,20 2,93 2,78<br />
1996 2,51 2,74 3,09 2,75 2,62<br />
1997 2,49 2,72 3,12 2,74 n.d.<br />
quota % delle famiglie che abitano in appartamento<br />
<strong>di</strong> proprietà (anni '90): 69,0 84,1 72,9 78,6 77,6<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Popolazione e Abitazioni 1981 e 1991) e su dati <strong>di</strong> rilevazioni locali<br />
Tav. 5 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sulle abitazioni<br />
il parco abitativo nel complesso<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
anni '80: abitazioni 2.027 8.457 1.239 11.723 84.992<br />
stanze 8.261 30.921 4.905 44.087 341.494
anni '90: abitazioni 2.345 10.593 2.979 15.917 104.730<br />
stanze 9.305 37.043 10.069 56.417 416.242<br />
<strong>di</strong> cui:<br />
anni '80: abitazioni occupate 1.687 3.912 851 6.450 55.072<br />
abitazioni non occupate 340 4.545 388 5.273 29.920<br />
% abitazioni non occupate 16,8 53,7 31,3 45,0 35,2<br />
anni '90: abitazioni occupate 1.831 4.606 1.273 7.710 62.834<br />
abitazioni non occupate 514 5.987 1.706 8.207 41.896<br />
% abitazioni non occupate 21,9 56,5 57,3 51,6 40,0<br />
l'andamento <strong>della</strong> consistenza del parco abitativo:<br />
variazioni % anni '90 / anni '80:<br />
abitazioni occupate +8,5 +17,7 +49,6 +19,3 +14,1<br />
abitazioni non occupate +51,2 +31,7 +339,7 +55,6 +40,0<br />
stanze occupate e non +12.6 +19,8 +105,3 +28,0 +21,9<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
le abitazioni occupate:<br />
anni '80: <strong>di</strong> proprietà 1.110 3.192 632 4.934 41.853<br />
in affitto 459 467 163 1.089 9.962<br />
altro 118 253 56 427 3.257<br />
anni '90: <strong>di</strong> proprietà 1.263 3.874 933 6.070 48.818<br />
in affitto 408 391 225 1.024 9.497
160 341 115 616 4.519<br />
altro<br />
variazioni % alla proprietà - anni '90 / '80 +13,8 +21,4 +47,6 +23,0 +16,6<br />
le abitazioni occupate costruite dopo il 1981<br />
(% sulle abitazioni occupate) 5,3 6,0 11,9 6,8 7,5<br />
le abitazioni non occupate:<br />
utilizzabili per vacanza: anni '80 124 2.603 237 2.964 16.538<br />
anni '90 163 4.823 1.309 6.295 31.809<br />
utilizz. per vacanza: % sulle ab. non occ.: anni '80 36,5 57,3 61,1 56,2 55,3<br />
anni '90 31,7 80,6 76,7 76,7 75,9<br />
utilizz. per vacanza: % sul totale delle ab. anni '80 6,1 30,8 19,1 25,3 19,5<br />
anni '90 6,9 45,5 43,9 39,5 30,4<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Popolazione e Abitazioni 1981 e 1991)<br />
Tav. 6 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sulla popolazione attiva e non attiva, e sulla relativa struttura<br />
la popolazione residente attiva e non attiva per sesso:<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
anni '80: popolazione attiva m 1.406 3.698 1.021 6.125 47.350<br />
f 943 1.557 481 2.981 23.390
totale 2.349 5.255 1.502 9.106 70.740<br />
popolazione non attiva m 1.128 3.003 740 4.871 38.452<br />
f 1.740 5.139 1.154 8.033 64.817<br />
totale 2.868 8.142 1.894 12.904 103.269<br />
anni '90: popolazione attiva m 1.250 3.851 1.235 6.336 48.799<br />
f 931 1.811 638 3.380 25.813<br />
totale 2.181 5.662 1.873 9.716 74.612<br />
popolazione non attiva m 1.124 2.963 943 5.030 37.397<br />
f 1.694 5.007 1.384 8.040 63.487<br />
totale 2.773 7.970 2.327 13.070 100.884<br />
variazioni % anni '90/'80:<br />
popolazione attiva m -11,1 +4,1 +21,0 +3,4 +3,1<br />
f -1,3 +16,3 +32,6 +13,4 +10,4<br />
totale -7,1 +7,7 +24,7 +6,7 +5,5<br />
popolazione non attiva m -0,4 -1,3 +27,4 +3,3 -2,7<br />
f -5,2 -2,6 +19,9 +0,1 -2,1<br />
totale -3,3 -2,1 +22,9 +1,3 -2,3<br />
la popolazione residente attiva e non attiva per livelli<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
<strong>di</strong> attività:<br />
anni '80: attiva occupata 2.020 4.417 1.362 7.799 63.125<br />
attiva <strong>di</strong>soccupata 179 554 50 783 3.270<br />
attiva in attesa <strong>di</strong> prima occupazione 150 284 90 524 4.345<br />
non attiva 2.868 8.142 1.894 12.904 103.269<br />
totale 5.217 13.397 3.396 22.010 174.009<br />
anni '90: attiva occupata 1.818 4.972 1.750 8.540 67.894<br />
attiva <strong>di</strong>soccupata 268 533 99 900 4.163<br />
attiva in attesa <strong>di</strong> prima occupazione 95 157 24 276 2.555<br />
non attiva 2.773 7.970 2.327 13.070 100.884<br />
totale 4.954 13.632 4.200 22.786 175.496<br />
ripartizione % per sesso - anni '90:<br />
pop. attiva occupata m 58,6 70,4 66,5 67,1 67.5<br />
f 41,4 29,6 33,5 32,9 32.5<br />
pop. attiva <strong>di</strong>soccupata m 51,1 52,3 60,6 52,9 47,8<br />
f 48,9 47,7 39,4 47,1 52,2<br />
pop. attiva in attesa <strong>di</strong> prima occup. m 49,5 45,9 45,8 47,1 37,8<br />
f 50,5 54,1 54,2 52,9 62,2<br />
pop. non attiva m 40,5 37,2 40,5 38,5 37,1<br />
f 59,5 62,8 59,5 61,5 62,9<br />
totale popolazione m 47,9 50,0 51,9 50,0 49,1<br />
f 52,1 50,0 48,1 50,0 50,9<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)
la popolazione residente attiva: struttura<br />
per con<strong>di</strong>zione professionale:<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
anni '80: <strong>di</strong>pendenti 1.912 3.749 853 6.514 50.917<br />
in<strong>di</strong>pendenti 287 1.222 559 2.068 15.478<br />
anni '90: <strong>di</strong>pendenti 1.794 3.946 1.033 6.773 53.921<br />
in<strong>di</strong>pendenti 292 1.559 816 2.667 18.136<br />
variazioni % anni '90 / '80:<br />
<strong>di</strong>pendenti -6,2 +5,2 +21,1 +4,0 +5,9<br />
in<strong>di</strong>pendenti +1,7 +27,6 +46,0 +29,0 +17,2<br />
% in<strong>di</strong>pendenti sul totale: anni '80 13,0 24,6 39,6 24,1 23,3<br />
anni '90 14,0 28,3 44,1 28.3 25,2<br />
occupati in<strong>di</strong>pendenti per 100 <strong>di</strong>pendenti:<br />
anni '80 15,0 32,6 65,5 31,7 30,4<br />
anni '90 16,3 39,5 79,0 39,4 33,6<br />
(continua alla pagina seguente)
il tasso <strong>di</strong> attività<br />
(pop. attiva / pop. residente %):<br />
il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione<br />
(<strong>di</strong>soccupati / pop. attiva %):<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
anni '80 m 55,5 55,2 58,0 55,7 55,2<br />
f 35,1 23,3 29,4 27,1 26,5<br />
totale 25.9 39,2 44,2 41,4 40.7<br />
anni '90 m 52,2 56,5 56,7 55,6 56,6<br />
f 36,4 26,6 31,6 29,6 28,9<br />
totale 44,0 41.5 44,6 42,6 42,5<br />
anni '80 m 14,4 11,5 7,4 11,5 7,6<br />
f 13,4 26,4 13,3 20,2 17,2<br />
totale 14,0 15,9 9,3 14,4 10,8<br />
anni '90 m 14,7 9,1 5,7 9,6 6,1<br />
f 19,2 18,7 8,1 16,9 14,6
totale 16,6 12,2 6,6 12,1 9,0<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
la pop. attiva in con<strong>di</strong>zione professionale per settore<br />
<strong>di</strong> attività economica (ripartizione %):<br />
anni '80: agricoltura 2,5 5,3 5,7 4,7 6,8<br />
industria e artigianato 25,6 38,6 23,2 32,7 43,1<br />
commercio e turismo 17,8 31,1 48,8 30,6 20,6<br />
altri settori 54,1 25,0 22,3 32,0 29,5<br />
anni '90: agricoltura 1,7 2,2 1,5 1,9 4,2<br />
industria e artigianato 28,7 35,3 19,8 30,8 38,6<br />
commercio e turismo 20,9 31,1 53,3 33,2 22,9<br />
altri settori 48,7 31,4 25,4 34,1 34,3<br />
variazione % complessiva <strong>della</strong> popolazione<br />
attiva in con<strong>di</strong>zione professionale:<br />
anni '90 / anni '80 -5,1 +10,7 +30,9 +10.0 +8,5<br />
la popolazione attiva per posizione professionale -<br />
ripartizione % anni '90:
impren<strong>di</strong>tori-liberi professionisti 3,2 8,8 9,4 7,5 6,4<br />
lavoratori in proprio 9,2 15,9 26,3 16,5 15,7<br />
soci <strong>di</strong> cooperative 0,2 0,8 0,4 0,6 0,5<br />
coa<strong>di</strong>uvanti 1,5 4,1 8,1 4,3 2,7<br />
<strong>di</strong>rigenti 0,5 1,2 1,.0 1,0 1,1<br />
<strong>di</strong>rettivi e impiegati 19,0 15,0 9,7 14,8 20,6<br />
altri lavoratori <strong>di</strong>pendenti 66,4 54,2 45,1 55,3 53,0<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Popolazione 1981 e 1991) e <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio IAA <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 7 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema produttivo e occupazionale<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
le imprese, le unità locali e gli addetti:<br />
anni '80 - agricoltura: imprese - 4 1 5 73<br />
unità locali - 9 1 10 84<br />
addetti - 10 4 14 336<br />
industria/artigianato: imprese 46 294 92 432 3.410<br />
unità locali 53 313 100 466 3.735<br />
addetti 429 1.490 295 2.214 21.735<br />
altre attività: imprese 145 568 323 1.036 6.147<br />
unità locali 186 751 408 1.345 8.212<br />
addetti 2.126 2.435 1.246 5.807 28.596<br />
totale: imprese 191 866 416 1.473 9.630
unità locali 239 1.073 509 1.821 12.031<br />
addetti 2.555 3.935 1.545 8.035 50.667<br />
anni '90 - agricoltura: imprese - 3 - 3 34<br />
unità locali - 4 - 4 39<br />
addetti - 8 - 8 158<br />
industria/artigianato: imprese 45 313 93 451 3.273<br />
unità locali 66 356 107 529 3.878<br />
addetti 334 1.664 364 2.362 22.045<br />
altre attività: imprese 163 764 513 1.440 8.013<br />
unità locali 189 917 595 1.701 9.622<br />
addetti 2.264 2.763 1.848 6.875 35.301<br />
totale: imprese 208 1.080 606 1.894 11.320<br />
unità locali 255 1.277 702 2.234 13.539<br />
addetti 2.598 4.435 2.212 9.245 57.504<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
variazioni percentuali anni '90 - anni '80:<br />
imprese: agricoltura - -25,0 -100,0 -40,0 -53,4<br />
industria/artigianato -2,2 +6,5 +1,1 +4,4 -4,0<br />
altre attività +12,4 +34,5 +58,8 +40,0 +30,3<br />
totale +8,9 +24,7 +45,7 +28,6 +17,5<br />
unità locali: agricoltura - -55,6 -100,0 -60,0 -53,6<br />
industria/artigianato +24,5 +13,7 +7,0 +13,5 +3,8
altre attività +1,6 +22,1 +45,8 +26,5 +17,2<br />
totale +6,7 +19,0 +37,9 +22,7 +12,5<br />
addetti: agricoltura - -20,0 -100,0 -42,9 -53,0<br />
industria/artigianato -22,1 +11,7 +23,4 +6,7 -22,9<br />
altre attività +6,5 +13,5 +48,3 +18,4 +23,4<br />
totale +1,7 +12,7 +43,2 +15,1 +13,5<br />
gli occupati per posizione professionale<br />
(% <strong>di</strong>pendenti e in<strong>di</strong>pendenti): ind. <strong>di</strong>p. ind. <strong>di</strong>p.<br />
anni '80: agricoltura 58,9 41,1 73,7 26,3<br />
industria/artigianato 17,2 82,8 13,2 86,8<br />
altre attività 25,1 74,9 25,1 74,9<br />
anni '90: agricoltura 70,1 29,9 68,7 31,3<br />
industria/artigianato 21,9 78,1 18,0 82,0<br />
altre attività 30,0 70,0 26,8 73,2<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
il sistema produttivo e occupazionale:<br />
articolazione per comparti produttivi - anni '90<br />
(quota % delle unità locali e degli addetti): u.l. add. u.l. add.
agricoltura 0,2 0,1 0,3 0,3<br />
industria estrattiva 0,5 0,5 0,6 0,6<br />
industria manufatturiera 10,0 12,7 12,8 22,8<br />
energia elettrica 0,1 1,2 0,3 2,2<br />
costruzioni 13,2 11,1 15,0 12,7<br />
commercio e turismo 29,1 17,1 30,2 17,1<br />
alberghi e pubblici esercizi 21,1 15,0 10,8 6,8<br />
trasporti e comunicazioni 5,3 4,7 5,1 5,2<br />
cre<strong>di</strong>to e assicurazioni 1,3 1,1 1,9 2,7<br />
attività immobiliari 7,8 3,7 9,2 5,2<br />
servizi pubblici e delle istituzioni 11,4 32,8 13,8 24,4<br />
totale 100,0 100,0 100,0 100,0<br />
le <strong>di</strong>tte importatrici per comparti produttivi - 1996:<br />
alimentari, bibite, liquori 13 47<br />
cosmetici, profumi 10 11<br />
tessuti, abbigliamento, pelle 4 11<br />
altri vari 3 120<br />
totale 30 189<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
le <strong>di</strong>tte esportatrici per comparti produttivi - 1996:<br />
alimentari, bibite, liquori 3 42<br />
elettronica, macchine 3 47<br />
mobili, arredamenti 1 11<br />
altri vari 2 103<br />
totale 9 203<br />
il sistema delle "attività terziarie" (esclusi il commercio<br />
e gli alberghi) - anni '90:<br />
totale unità locali 366 2.275<br />
totale addetti 1.026 6.882<br />
<strong>di</strong> cui:<br />
trasporti: unità locali 109<br />
addetti 487<br />
immobiliari: unità locali 48<br />
addetti 91<br />
professionali: unità locali 50<br />
addetti 98<br />
ricreative, sport: unità locali 26<br />
addetti 47<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)
iscritti al collocamento (me<strong>di</strong>e mensili su base annua) -<br />
anno 1997:<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
per qualifica: qualificati 799 3.920<br />
non qualificati 418 3.265<br />
impiegati 304 4.365<br />
per sesso: maschi 745 4.897<br />
femmine 776 6.653<br />
per settore: agricoltura 36 205<br />
industria 311 2.596<br />
servizi 567 2.194<br />
altro 607 6.555<br />
totale iscritti 1.521 11.550<br />
variazioni % 1997 - 1996:<br />
per sesso: maschi -11,2 -0,6<br />
femmine -7,6 +3,7<br />
per settore: agricoltura -25,0 -17,0<br />
industria -11,9 -5,1<br />
servizi -6,0 +3,8<br />
altro -10,1 +4,6<br />
totale iscritti -9,4 +1,8
iscritti al collocamento, avviamenti al lavoro<br />
e cessazioni (me<strong>di</strong>e mensili su base annua) -<br />
anno 1997:<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
iscritti 1.521 11.550<br />
<strong>di</strong> cui: in cerca <strong>di</strong> prima occupazione 123 1.718<br />
avviamenti al lavoro 5.256 14.708<br />
cessazioni del rapporto <strong>di</strong> lavoro 7.050 17.063<br />
saldo: avviamenti/cessazioni -1.794 -2.355<br />
variazioni % 1997 - 1996:<br />
iscritti -9,4 +1,8<br />
<strong>di</strong> cui: in cerca <strong>di</strong> prima occupazione -9,6 +13,4<br />
avviamenti -37,9 -21,8<br />
cessazioni +59,6 +2,5
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Industria e Servizi 1981 e 1991), <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio IAA e del Centro Innovazione Tecnico Educativa -<br />
CITE <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 8 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sull'agricoltura<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
le aziende agricole:<br />
anni '80: aziende 1.278 17.412<br />
superficie (ha) 60.535 230.454<br />
anni '90: aziende 221 812 194 1.227 15.431<br />
superficie (ha) 6.512 56.439 4.680 67.631 221.418<br />
variazione % anni '90 - anni '80: aziende -4,0 -11,4<br />
superficie +11,7 -3,9<br />
le aziende con sola manodopera familiare:<br />
anni '90 (% sul totale): aziende 99,1 98,6 95,4 98,2 95,8<br />
superficie 21,9 22,7 18,9 22,4 29,8
la superficie delle aziende per forma giuri<strong>di</strong>ca:<br />
anni '90 (valori %) persone fisiche 26,8 37,2<br />
società cooperative 11,6 16,6<br />
enti pubblici 61,6 46,2<br />
la superficie agricola utilizzata (SAU) rispetto<br />
alla superficie totale delle aziende (valori %):<br />
anni '80 44,1 46,3<br />
anni '90 61,0 41,9 62,9 45,2 43,6<br />
la superficie agricola utilizzata (SAU):<br />
(continua alla pagina seguente<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
anni '90: aziende 203 806 189 1.198 15.064<br />
superficie (ha) 3.971 23.643 2.946 30.560 96.607<br />
variazione % anni '90 - '80: aziende -5,3 +11,4<br />
superficie +14,3 -9,6<br />
SAU <strong>di</strong> aziende solo familiari - anni '90 (ha) 1.297 9.720 870 11.887 44.823<br />
quote <strong>di</strong> superficie agricola rispetto alle principali
forme <strong>di</strong> utilizzazione (anni '90 e variazioni % su<br />
anni '80):<br />
seminativi: aziende 358 6.239<br />
superficie (ha) 5 16 7 28 1.684<br />
variazione % aziende -40,4 -30,5<br />
variazione % superficie -38,9 -31,2<br />
prati e pascoli: aziende 1.188 11.445<br />
superficie (ha) 3.965 23.588 2.939 30.492 90.936<br />
variazione % aziende -5,6 -14,4<br />
variazione % superficie +14,3 -8,5<br />
boschi: aziende 804 13.005<br />
superficie (ha) 2.003 12.069 1.716 15.788 78.230<br />
variazione % aziende -2,7 -9,3<br />
variazione % superficie +4,3 +6,0<br />
le aziende con allevamenti (anni '90 e variazioni %<br />
su anni '80):<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
totale aziende 181 603 158 942 9.306<br />
variazione % -16,4 -23,5<br />
allevamenti bovini: aziende 117 451 124 692 3.880<br />
capi 471 2.575 916 3.962 33.514
variazione %: aziende 18,7 -27,9<br />
capi -1,5 -0,6<br />
allevamenti suini: aziende 33 261 32 326 2.960<br />
capi 82 405 60 547 5.536<br />
variazione %: aziende -53,0 -45,5<br />
capi -55,3 -53,1<br />
allevamenti ovini: aziende 59 117 84 260 1.516<br />
capi 563 963 977 2.503 14.756<br />
variazione %: aziende -20,0 -32,1<br />
capi +24,3 +5,3<br />
allevamenti caprini: aziende 93 100 28 221 1.324<br />
capi 980 769 173 1.922 13.817<br />
variazione %: aziende +0,9 -11,3<br />
capi +70,6 +26,0<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
allevamenti equini: aziende 18 60 8 86 547<br />
capi 21 97 34 152 1.248<br />
variazione %: aziende -11,3 -9,4
capi +42,1 +50,9<br />
allevamenti avicoli: aziende 68 341 65 474 6.323<br />
capi 479 3.155 578 4.212 712.092<br />
variazione %: aziende -37,5 -29,2<br />
capi -19,8 +35,4<br />
gli occupati nel settore agro-zootecnico e forestale -<br />
anno 1995:<br />
coltivatori <strong>di</strong>retti e impren<strong>di</strong>tori agricoli 443 3.635<br />
collaboratori familiari 64 707<br />
lavoratori <strong>di</strong>pendenti 130 1.398<br />
totale 637 5.740<br />
il sistema <strong>della</strong> produzione <strong>di</strong> "quote latte "<br />
(in tonnellate) - anno 1996: aziende 275 1.838<br />
quote consegnate 1.470 23.630<br />
quote vendute 3.413 31.770<br />
totale 4.883 55.400<br />
me<strong>di</strong>a quote per azienda 17,7 30,1<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
la rete degli alpeggi: entità, addetti:<br />
anni '80: alpeggi attivi 49 290<br />
alpeggi non attivi 4 97<br />
superficie pascolabile (ha) 18.936 64.985<br />
superficie pascolata (ha) 11.654 47.200<br />
addetti in alpe (m+f) 173+66 1.69+209<br />
anni '90: alpeggi attivi 38 279<br />
alpeggi non attivi 8 101<br />
superficie pascolabile (ha) n.d. n.d.<br />
superficie pascolata (ha) n.d. n.d.<br />
addetti in alpe (m+f) 97+37 693+264<br />
la rete degli alpeggi: il carico e la permanenza<br />
anni '80: vacche da latte 1.818 11.729<br />
altri bovini 1.450 8.746<br />
ovini e caprini 1.639 11.890<br />
suini 312 1.850<br />
equini 42 480<br />
giorni <strong>di</strong> permanenza me<strong>di</strong>a 75,0 73,8<br />
anni '90: vacche da latte 1.388 7.124<br />
altri bovini 1.078 4.588<br />
ovini e caprini 915 8.573<br />
suini 205 941<br />
equini 47 713<br />
giorni <strong>di</strong> permanenza me<strong>di</strong>a 71,8 64,0<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)
l'apicoltura: struttura e <strong>di</strong>namica - anni '90:<br />
variazioni % anni '90 - '80:<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
apicoltori 9 12 - 21 233<br />
apiari 29 25 - 54 640<br />
alveari 149 380 - 529 6.343<br />
apicoltori +28,6 +71,4 - +50,0 -10,4<br />
apiari +11,5 +25,0 - +14,8 -9,0<br />
alveari -36,8 +42,9 - +5,1 -17,6<br />
le aziende agrituristiche (anni '90): 1 1 10<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Agricoltura 1982 e 1991), <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio IAA, dell'INPS - Gestione Contributi Agricoli, dello SPAFA-STAP,<br />
dell'Associazione Produttori Latte e dell'Associazione Apicoltori <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 9 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema dell'artigianato<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
le imprese artigiane nel complesso dei vari comparti:<br />
anni '80: imprese 75 411 134 620 4.743<br />
addetti 185 912 272 1.369 10.990<br />
anni '90: imprese 87 459 163 709 4.937<br />
addetti 177 1.094 382 1.653 13.346<br />
variazioni % anni '90 - '80: imprese +16,0 +11,7 +21,6 +14,4 +4,1<br />
addetti -4,3 +20,0 +40,4 +20,7 +21,4<br />
il sistema dell'artigianato <strong>di</strong> produzione:<br />
le <strong>di</strong>tte iscritte per settore <strong>di</strong> attività - 1995:<br />
estrattivo - minerale - chimico 2 7 3 12<br />
metallurgico - meccanico - elettrico 10 32 11 53<br />
alimentare - tessile - legno 22 151 56 229<br />
e<strong>di</strong>lizio 12 169 53 234<br />
trasporti, impianti a fune 5 25 17 47<br />
totale 51 384 140 575<br />
(continua alla pagina seguente)
il cre<strong>di</strong>to artigiano:<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
1995 imprese beneficiarie 67 497<br />
importi (£ x 000) 3.909 25.974<br />
1996 imprese beneficiarie 42 303<br />
importi (£ x 000) 1.996 12.697<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Industria e Servizi 1981 e 1991), <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio IAA e dell'Unione Artigiani <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 10 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema delle attività commerciali<br />
la rete commerciale - anni '90:<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
le attività commerciali e turistiche:<br />
unità locali 1.215 5.487
addetti 3.722 14.001<br />
variazioni % anni '90 - '80: unità locali +19,1 +4,0<br />
addetti +48,7 +18,1<br />
le attività commerciali per comparto <strong>economico</strong><br />
(% delle unità locali):<br />
ingrosso e interme<strong>di</strong>azione 6,2<br />
riparazioni auto-moto 7,8<br />
dettaglio, riparazioni beni 43,2<br />
alberghi e ristoranti 42,8<br />
la consistenza <strong>della</strong> rete:<br />
ingrosso 21 148<br />
minuto fisso: alimentari 179 1.074<br />
non alimentari 523 2.435<br />
totale 71 356 275 702 3.509<br />
variazioni % anni '80 - '90 -10,1 -2,7 +10,4 +1,2 -3,6<br />
grande <strong>di</strong>stribuzione 2 22<br />
ambulanti 19 312<br />
mercati settimanali: banchi 111 562<br />
le imprese commerciali e dei servizi con <strong>di</strong>pendenti<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO
(1995): artigiane: imprese 7 37 26 70<br />
<strong>di</strong>pendenti 12 79 50 141<br />
non artigiane: imprese 37 391 336 764<br />
<strong>di</strong>pendenti 1.767 1.734 1.589 5.090<br />
totale: imprese 44 428 362 834<br />
<strong>di</strong>pendenti 1.779 1.813 1.639 5.231<br />
la superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dei negozi al dettaglio:<br />
ripartizioni % - anni '90:<br />
alimentari 21,1 26,2<br />
non alimentari 78,9 73,8<br />
in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> dotazione - anni '90:<br />
abitanti per negozio: alimentari 303 184 86 130 161<br />
non alimentari 111 104 23 45 73<br />
totale 81 66 17 34 51<br />
famiglie per negozio: alimentari 48 57<br />
non alimentari 16 27<br />
totale 12 19<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Industria e Servizi 1981 e 1991), dell' Unione Commercio Turismo Servizi <strong>di</strong> Sondrio e <strong>di</strong> Unioncamere Lombar<strong>di</strong>a<br />
Tav. 11 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sulla rete dei pubblici esercizi
le autorizzazioni <strong>di</strong> esercizio - anni '90:<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
ristoranti, pizzerie, trattorie 158 570<br />
variazioni % anni '80 - '90 +3,3 -3,9<br />
bar, caffè 184 764<br />
variazioni % anni '80 - '90 +6,4 +11,7<br />
sale <strong>di</strong> svago e intrattenimento 54<br />
variazioni % anni '80 - '90 -10,0<br />
in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> dotazione - anni '90:<br />
abitanti per ristorante-pizzeria 70 34<br />
abitanti per bar-caffè 81 44<br />
abitanti per totale esercizi 151 78<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT (Censimenti Industria e Servizi 1981 e 1991) e dell'Unione Commercio Turismo Servizi <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 12 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema <strong>della</strong> ricettività turistica
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
a) la ricettività alberghiera - anni '90:<br />
* e **: alberghi 10 60 58 128 254<br />
camere 139 1.169 1.076 2.384 4.473<br />
letti 237 2.126 2.031 4.394 8.268<br />
*** e più: alberghi 1 39 38 78 131<br />
camere 22 1.453 1.283 2.758 4.448<br />
letti 44 2.712 2.497 5.253 8.346<br />
variazioni % anni '90 - '80: alberghi * e ** +11,1 -25,0 +9,4 -9,9 -16,4<br />
camere * e ** +20,9 -28,7 -0,6 -16,4 -20,4<br />
alberghi *** e più - +50,0 +652 +56,0 +59,8<br />
camere *** e più +46,7 +44,3 +24,9 +34,6 +39,5<br />
totale alberghi +10,0 -6,6 +26,3 +7,3 -0,3<br />
totale camere +11,0 -0,9 +11,8 +4,9 +1,3<br />
<strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a degli alberghi (letti per alb.):<br />
1986 23,7 45,4 51,9 46,9 41,7<br />
1996 25,5 48,9 47,2 46,8 43,2<br />
b) la ricettività <strong>di</strong> complemento (1996):<br />
b.1 - gli alberghi con appartamenti:<br />
strutture 13 14<br />
appartamenti 420 435<br />
letti 1.539 1.595<br />
variazioni % anni '90 - '80: strutture +225,0 +250,0
appartamenti +153,0 +162,0<br />
letti +121,8 +129,8<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
b.2 - le case-vacanza:<br />
strutture 28 29<br />
camere 251 257<br />
letti 1.154 1.178<br />
b.3 - le colonie e i campeggi estivi:<br />
strutture 12 24<br />
letti 620 1.224<br />
variazioni % anni '90 - '80: strutture +140,0 +26,3<br />
letti +195,2 +33,2<br />
b.4 - i camping<br />
strutture 4 9<br />
letti 743 1.544<br />
variazioni % anni '90 - '80: strutture - +50,0<br />
letti +6,9 +14,7<br />
b.5 - la rete <strong>di</strong> rifugi-capanne-bivacchi:<br />
strutture 26 116<br />
posti letto 824 3.342
variazioni % anni'90 - '80: strutture -3,7 +23,4<br />
letti -13,0 +11,8<br />
b.6 - le seconde case, gli appartamenti <strong>di</strong> proprietà<br />
e in affitto, le residenze in genere: v. Tavola 5<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT, <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio e delle Aziende <strong>di</strong> Promozione Turistica - APT <strong>di</strong> Sondrio e <strong>di</strong> Livigno<br />
Tav. 13 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sul turismo: il movimento turistico alberghiero<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
stagione invernale 1996/'97: arrivi 2.824 71.471 65.447 139.742 208.208<br />
presenze 9.501 364.942 409.685 784.128 1.053.351<br />
<strong>di</strong> cui stranieri: arrivi 37 15.772 32.888 48.697 62.357<br />
presenze 182 109.104 237.172 346.458 418.403<br />
variazione % stagioni invernali '96/'97 e '95/'96: arrivi +9,4 -7,1 -11,4 -4,5 -5,2<br />
presenze +8,9 -4,0 -12,8 -8,7 -5,8<br />
<strong>di</strong> cui stranieri: arrivi -57,0 -8,1 -8,1 -8,1 -6,1<br />
presenze -31,1 -6,0 -7,9 -7,3 -5,8<br />
stagione estiva 1997: arrivi 2.967 46.927 41.113 91.007 144.105<br />
presenze 13.226 253.316 171.579 438.121 663.425
<strong>di</strong> cui stranieri: arrivi 205 4.549 6.522 11.276 23.313<br />
presenze 909 13.795 22.106 36.810 56.783<br />
variazione % stagioni estive 1997 e 1996: arrivi +6,2 -0,1 +2,6 +1,3 +0,6<br />
presenze +14,7 -5,1 -1,6 -3,3 -5,3<br />
<strong>di</strong> cui stranieri: arrivi +29,7 +2,3 +30,5 +17,4 +12,7<br />
presenze +147,0 +2,9 +24,9 +14,1 +12,9<br />
quota % italiani nel 1997: arrivi 95,1 83,3 65,1 75,4 76,5<br />
presenze 95,3 80,4 56,3 69,4 72,9<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
le giornate <strong>di</strong> presenza - anno 1997: italiani 26.899 522.871 339.606 889.376 1.328.049<br />
stranieri 1.322 127.697 263.464 392.483 493.053<br />
totale 28.221 650.568 603.070 1.281.859 1.821.102<br />
variazioni % delle giornate <strong>di</strong> presenza -<br />
anni 1997 e 1996: italiani +9,0 -2,0 -8,0 -4,1 -3,7<br />
stranieri +96,4 -5,5 -5,8 -5,5 -3,4<br />
totale +11,4 -2,7 -7,0 -4,5 -3,6
la ripartizione % delle giornate <strong>di</strong> presenza nei mesi<br />
dell'anno 1997: italiani - stranieri<br />
gennaio 6,1 1,1 13,7 19,7 12,8 20,4 13,1 20,1 12,2 19,2<br />
febbraio 4,8 4,6 12,0 24,7 11,5 26,5 11,6 25,8 11,7 26,6<br />
marzo 8,5 2,3 14,3 27,7 13,9 29,2 14,0 28,6 13,3 26,7<br />
aprile 7,6 4,6 1,7 6,3 3,8 6,6 2,7 6,5 2,8 6,0<br />
maggio 8,3 6,7 1,5 0,6 1,0 0,2 1,5 0,3 1,9 1,0<br />
giugno 9,6 4,8 4,1 1,0 1,7 1,2 3,4 1,2 3,8 1,5<br />
luglio 13,1 42,3 14,6 2,8 11,4 2,9 13,3 3,0 13,9 3,5<br />
agosto 15,0 16,5 21,2 5,1 25,4 1,9 22,6 3,0 22,5 3,6<br />
settembre 8,1 5,2 6,0 1,8 5,4 2,4 5,8 2,2 5,5 2,8<br />
ottobre 6,3 6,2 2,3 1,9 1,5 0,5 2,1 1.0 2,2 1,5<br />
novembre 6,3 3,4 0,6 0,2 1,1 0,1 1,0 0,2 1,3 0,3<br />
<strong>di</strong>cembre 6,3 2,3 8,0 8,2 10,5 8,1 8,9 8,1 8,9 7,3<br />
la durata me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> permanenza (giorni):<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
stagioni invernali: 1996/97 3,4 5,1 6,3 5,6 5,1<br />
1995/96 3,4 4,9 6,4 5,6 5,1<br />
stagioni estive: 1997 4,5 5,4 4,2 4,8 4,6
' 1996 4,1 5,7 4,3 5,0 4,9<br />
interi anni 1997 3,8 5,0 5,2 5,0 4,6<br />
' 1996 3,7 5,1 5,6 5,3 4,8<br />
l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> copertura dei posti letto alberghieri:<br />
stagione invernale 1996/97 (su 150 giorni) 22,5 50,3 60,3 54,2 42,3<br />
stagione estiva 1997 (su 90 giorni) 52,3 58,2 42,1 50,5 44,4<br />
intero anno (su 300 giorni) 33,5 44,8 44,4 44,3 36,5<br />
fonte: elaborazioni su dati delle Aziende <strong>di</strong> Promozione Turistica <strong>di</strong> Sondrio e <strong>di</strong> Livigno<br />
Tav. 14 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sulla rete <strong>di</strong> strutture e impianti per il turismo invernale<br />
a) gli impianti <strong>di</strong> risalita - anni '90:<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
a.1 - funivie e cabinovie:<br />
strutture 8 17<br />
portata oraria (persone/ora) 10.848 17.278<br />
variazioni % anni '90 - '80: strutture +14,3 +6,2<br />
portata +53,7 +51,6
a.2 - seggiovie:<br />
strutture 19 41<br />
portata oraria (persone/ora) 33.245 62.838<br />
variazioni % anni '90 - '80: strutture +46,1 +51,6<br />
portata +123,3 +125,4<br />
a.3 - sciovie:<br />
strutture 48 92<br />
portata oraria (persone/ora) 35.036 62.671<br />
variazioni % anni '90 - '80: strutture -22,6 -17,9<br />
portata -31,7 -22,1<br />
totale impianti 75 150<br />
totale portata oraria (persone/ora) 79.129 142.787<br />
variazioni % anni '90 - '80 in totale: strutture -8,5 -3,2<br />
portata +8,1 +19,3<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
b) la rete delle piste <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa:<br />
numero piste 80 161<br />
lunghezza (km) 172 312
variazioni % anni '90 - '80: piste -50,3 -37,1<br />
lunghezza +3,0 -5,7<br />
c) anelli per lo sci <strong>di</strong> fondo:<br />
numero anelli 8 19<br />
lunghezza (km) 140 203<br />
variazioni % anni '90 - '80: anelli +14,3 -<br />
lunghezzza +211,1 +136,0<br />
d) campi <strong>di</strong> ghiaccio 3 10<br />
variazione % anni '90 - '80 - +11,1<br />
fonte: elaborazioni su dati dell'Azienda <strong>di</strong> Promozione Turistica - APT <strong>di</strong> Sondrio e <strong>di</strong> Livigno, e <strong>di</strong> rilevazioni <strong>di</strong>rette<br />
Tav. 15 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sull'ambiente e su alcuni fattori che lo con<strong>di</strong>zionano<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
la raccolta dei rifiuti urbani - anno 1996 (tonn.):<br />
rifiuti soli<strong>di</strong> urbani (RSU) 1.196 5.213 3.318 9.727 49.414<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata (RD): carta 88 442 600 1.130 5.032<br />
vetro 144 603 470 1.217 5.458<br />
ingombrante 35 114 113 262 2.864<br />
altro 6 7 39 52 2.150
totale <strong>di</strong>fferenziata 273 1.166 1.222 2.661 15.504<br />
totale rifiuti raccolti 1.469 6.379 4.540 12.388 64.918<br />
% anni '96 - '94: soli<strong>di</strong> urbani -4,9 -8,0 -22,7 -13,3 0,0<br />
<strong>di</strong>fferenziata -15,7 +6,8 +1.143,1 +75,7 +22,0<br />
totale rifiuti -7,1 -5,6 +3,4 -2,7 +4,5<br />
prod. dei rifiuti (kg): abitante/giorno RSU 0,681 1,024 1,938 1,136 0,764<br />
abitante/giorno RD 0,155 0,229 0,714 0,311 0.240<br />
abitante/giorno (tot. rifiuti) 0,836 1,253 2,652 1,447 1,004<br />
l'attività estrattiva secondo il "<strong>Piano</strong> provinciale<br />
delle cave" (mc):<br />
quarzite: utilizzata al 1996 39.000 39.000<br />
utilizzabile dal 1997 al 2000 19.500 19.500<br />
detriti inerti <strong>di</strong> dolomie: utilizzabili al 2000 150.000 150.000<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
le aree protette: ha 94.441<br />
Parco Nazionale dello Stelvio (istituito nel 1935,<br />
ampliato nel 1977):
comuni interessati sì sì sì 6 comuni<br />
superficie complessiva in provincia <strong>di</strong> Sondrio ha 49.566<br />
altezza s/m: minima - massima (m) 650 - 3.905<br />
Riserva naturale "Paluaccio <strong>di</strong> Oga" (istit. nel 1984):<br />
comuni interessati sì - comuni 1<br />
superficie complessiva ha 30<br />
altezza s/m m 1.710<br />
Parco del Livignese - proposta - L.R. 86/1983 sì sì comuni 2<br />
il sistema <strong>di</strong> produzione e trasferimento dell'energia<br />
elettrica:<br />
impianti 4 51<br />
captazioni 43 283<br />
serbatoi: numero 5 58<br />
capacità (milioni <strong>di</strong> mc) 351,1 779,9<br />
produzione annua (milioni <strong>di</strong> kwh) 523,1 5213,0<br />
elettrodotti alta tensione (km):<br />
a semplice terna 36 500<br />
a doppia terna 20 300<br />
totale 76 1.100<br />
superficie occupata (mq) 1.520 22.000<br />
fonte: elaborazioni su dati <strong>della</strong> Provincia e del Consorzio BIM <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 16 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sull'associazionismo e sui servizi <strong>socio</strong>-assistenziali-sanitari
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
l'associazionismo per tipologia <strong>di</strong> attività - anni '90: (*)<br />
civile (alpini, lavoratori, ecologisti...) 2 5 - (9) 7 95<br />
culturale (bande, cori, biblioteche, arte...) 5 7 1 (15) 13 263<br />
internazionale (missioni, pace...) - (2) - 30<br />
sociale (anziani, volontariato...) 4 7 1 (6) 12 131<br />
sportivo-ricreativo (montagne, tempo libero...) 9 10 1 (25) 20 222<br />
totale 20 29 3 (57) 52 741<br />
le strutture ospedaliere e i relativi ricoveri - anno 1997:<br />
reparti clinici 22 22 52<br />
posti letto 562 562 1.219<br />
ricoveri 15.094 15.094 40.296<br />
giorni <strong>di</strong> degenza 155.108 155.108 323.050<br />
durata me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> degenza (giorni) 10,3 10,3 8,0<br />
tasso <strong>di</strong> saturazione (%) 75,6 75,6 72,6<br />
variazioni 1997 - 1996:<br />
posti-letto -84 -84 -284<br />
ricoveri -1.548 -1.548 -2.225<br />
giorni <strong>di</strong> degenza -18.991 -18.991 -27.545<br />
durata me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> degenza (giorni) 0,2 -0,2 -0,2<br />
tasso <strong>di</strong> saturazione (%) +1,8 +1,8 +8,7
(*) Tra parentesi è in<strong>di</strong>cato il numero <strong>di</strong> Associazioni e Gruppi risultante dalla rilevazione <strong>di</strong>retta. (continua alla pagina seguente)<br />
altri servizi ospedalieri - anno 1997:<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
a. Day hospital: ricoveri 3.312 3.312 nd<br />
giornate <strong>di</strong> presenza 3.996 3.996 13.607<br />
me<strong>di</strong>a delle presenze al giorno 10,9 10,9 37,3<br />
variazioni 1997 - 1996:<br />
giornate <strong>di</strong> presenza +1.342 +1.342 +2.863<br />
me<strong>di</strong>a delle presenze al giorno +3,6 +3,6 +7,9<br />
b. Pronto soccorso:<br />
ricoverati 2.261 2.261 12.317<br />
non ricoverati 3.324 3.324 49.810<br />
altri 59 59 111<br />
totale 5.644 5.644 62.238<br />
prestazioni 8.679 8.679 132.783<br />
variazioni 1997 - 1996:<br />
ricoverati +220 +220 +37<br />
non ricoverati +218 +218 +3.071<br />
prestazioni -2.154 -2.154 nd<br />
c. Nido:
neonati 366 366 1.658<br />
giorni <strong>di</strong> presenza 924 924 6.778<br />
durata me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> presenza (giorni) 2,5 2,5 4,1<br />
me<strong>di</strong>a delle nascite per giorno 1,0 1,0 4,5<br />
tassi <strong>di</strong> mortalità per gruppi o cause <strong>di</strong> decesso -<br />
anni '90 (valori me<strong>di</strong> annui per 10.000 abitanti):<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
tumori 27,5<br />
malattie del sistema circolatorio 33,4<br />
malattie dell'apparato respiratorio 7,3<br />
malattie dell'apparato <strong>di</strong>gerente 5,3<br />
traumatismi e avvelenamenti 6,6<br />
altre malattie varie 12,0<br />
tubercolosi 1,3<br />
cirrosi epatica 4,4<br />
cause perinatali e congenite 4,0<br />
incidenti del traffico 6,0<br />
suici<strong>di</strong> 2,2<br />
<strong>di</strong>fferenze anni '90 - '80: tumori +6,0<br />
sistema circolatorio +4,8
cirrosi epatica -3,2<br />
incidenti traffico -0,6<br />
suici<strong>di</strong> +0,2<br />
fonte: elaborazioni su dati <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio (Settore Servizi Sociali), dell'Azienda sanitaria n° 9 - ASL <strong>di</strong> Sondrio e dell'Azienda Ospedaliera "E. Morelli"<br />
<strong>di</strong> Sondalo<br />
Tav. 17 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sul sistema scolastico<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
la scuola materna - anno '96 - '97:<br />
scuole (statali + autonome) 2 + / / + 9 / + 3 2 + 12 65 + 41<br />
sezioni 7 21 10 38 233<br />
insegnanti 14 23 13 50 386<br />
alunni 147 482 263 892 5.126<br />
% alunni sulla popolazione residente 3,1 3,5 5,6 3,8 2,9<br />
la scuola elementare - anno '96 - '97:<br />
scuole 2 8 3 13 97<br />
classi 13 55 20 88 591
alunni classe 1^ 51 161 67 279 1.742<br />
alunni classi 2^ - 3^ - 4^ 138 457 180 775 5.061<br />
alunni classe 5^ 41 163 77 281 1.759<br />
totale alunni 230 781 324 1.335 8.562<br />
% alunni sulla popolazione residente 4,8 5,6 6,9 5,7 4,8<br />
la scuola me<strong>di</strong>a - anno '96 - '97:<br />
scuole 1 4 1 6 37<br />
classi 9 28 11 48 296<br />
alunni classe 1^ 50 167 82 299 1.856<br />
alunni classe 2^ 49 155 53 257 1.862<br />
alunni classe 3^ 43 165 72 280 1.915<br />
totale alunni 142 487 207 836 5.633<br />
% alunni sulla popolazione residente 2,9 3,5 4,4 3,6 3,2<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
la scuola superiore - anno '96 - '97:<br />
scuole e centri 1 4 1 6 34<br />
classi 5 34 2 41 409<br />
alunni classe 1^ 64 160 29 253 2.431<br />
alunni classi 2^ - 3^ - 4^ 22 440 10 472 5.113<br />
alunni classe 5^ - 101 - 101 1.286<br />
totale alunni 86 701 39 826 8.830
% alunni sulla popolazione residente 3,5 5,0<br />
totale generale alunni (scuola materna + elementare +<br />
me<strong>di</strong>a + superiore) 605 2.451 833 3.889 28.151<br />
% alunni sulla popolazione residente 12,6 17,6 17,8 16,6 15,9<br />
fonte: elaborazioni su dati ISTAT, del Centro Innovazione Tecnico Educativa - CITE <strong>di</strong> Sondrio, e <strong>di</strong> rilevazioni <strong>di</strong>rette<br />
Tav. 18 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori sulle strutture e le attività sportive<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
gli impianti sportivi - anni '90:<br />
campi calcio 2 4 1 7 77<br />
campi tennis 4 15 3 22 97<br />
campi bocce 2 4 - 6 65<br />
campi pallacanestro/pallavolo 7 51<br />
campi e impianti per lo sport del ghiaccio 5 12<br />
palestre <strong>di</strong> roccia 2 7<br />
centri sportivi 6 24<br />
palestre 1 5 3 9 58<br />
piscine 5 13<br />
campi e impianti vari 4 65
totale 73 469<br />
l'attività sportiva - anni '90:<br />
le Federazioni sportive del CONI presenti 10 -<br />
le Associazioni e i Gruppi sportivi presenti e operanti 28 220<br />
<strong>di</strong> cui: calcio 3<br />
ciclismo 2<br />
atletica leggera 2<br />
motociclistica 2<br />
tennis 2<br />
sport del ghiaccio 4<br />
sport invernali 10<br />
(continua alla pagina seguente)<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
i tesserati delle associazioni sportive del CONI: 1.900 14.068<br />
<strong>di</strong> cui: calcio 263<br />
sport del ghiaccio 192<br />
sport invernali 1.040<br />
i pescatori residenti: 1985 146 217 88 451 5.486<br />
1996 159 212 110 481 4.810
% sulla popolazione residente: 1985 2,8 1,6 2,4 2,0 3,1<br />
1996 3,3 1,5 2,3 2,1 2,7<br />
i cacciatori - anno 1996:<br />
residenti: per ungulati 130 974<br />
per altro tipo <strong>di</strong> caccia 51 1.094<br />
totale 33 109 39 181 2.068<br />
non residenti: per ungulati 36 163<br />
per altro tipo <strong>di</strong> caccia 18 530<br />
totale 54 693<br />
variazioni % 1996 - 1986: residenti -34,2 -35,4<br />
non residenti -10,0 +8,0<br />
fonte: elaborazioni su dati del Comitato Provinciale CONI, <strong>della</strong> Provincia e dell'Unione Pesca Sportiva <strong>di</strong> Sondrio<br />
Tav. 19 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori su attività culturali<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
la rete dei musei (civici, minerologici, naturalistici,<br />
botanici, etnografici...) 7 27
il sistema bibliotecario - anni '90:<br />
comuni con biblioteca 5 38<br />
unità <strong>di</strong> personale retribuito 6 43<br />
volumi per abitante 1,75 1,94<br />
consistenza degli stampati 40.207 278.436<br />
prestiti per 1.000 abitanti 1.016 894<br />
fonte: elaborazioni su dati <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a - Servizio Biblioteche, e <strong>di</strong> rilevazioni <strong>di</strong>rette<br />
Tav. 20 - COMUNITA' MONTANA "ALTA VALTELLINA": dati e in<strong>di</strong>catori <strong>economico</strong>-sociali e <strong>di</strong> benessere<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
a. servizi tipici del turismo:<br />
uffici APT 3 8<br />
agenzie viaggi 10 26<br />
agenzie immobiliari 25 127<br />
uffici pro-loco 3 11<br />
b. gli sportelli bancari - 1997:<br />
Banca Popolare <strong>di</strong> Sondrio 1 4 2 7 40<br />
Cre<strong>di</strong>to Valtellinese 1 4 1 6 32<br />
Cariplo - 1 1 2 7
Istituto San Paolo - 1 - 1 4<br />
altre banche - - - - 16<br />
totale 2 10 4 16 99<br />
variazione % '97 - '95 - - - - +6,5<br />
abitanti per sportello bancario 2.408 1.394 1.173 1.466 1.791<br />
famiglie per sportello bancario 959 509 380 533 682<br />
c. gli abbonamenti alla televisione - anni '90<br />
numero abbonamenti 1.489 2.996 550 5.035 49.605<br />
densità per 100 famiglie 80,7 64,1 41,9 67,3 78,6<br />
(continua alla pagina seguente<br />
(continua dalla pagina precedente)<br />
SONDALO BORMIO E LIVIGNO COM. MONTANA PROVINCIA DI<br />
TRE VALLI ALTA VALTELL. SONDRIO<br />
d. gli utenti telefonici - 1995:<br />
privati 1.994 7.781 2.195 11.970 79.115<br />
per lavoro 335 1.650 1.024 3.009 16.416<br />
privati per residenza 1.529 5.895 1.026 8.450 60.969<br />
telefonici pubblici 130 142 145 417 1.323<br />
totale 3.988 15.468 4.390 23.846 157.823
fonte: elaborazioni su dati ISTAT, <strong>di</strong> Telecom e <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio IAA <strong>di</strong> Sondrio
___________________________________________<br />
116<br />
"APPENDICE 1.B" AL CAP. 1:<br />
UNA RICOGNIZIONE DEGLI STUDI<br />
E DELLE RICERCHE<br />
SULL'ALTA VALTELLINA<br />
(dal 1980 al 1997/98)<br />
__________________________________________<br />
E' opinione <strong>di</strong>ffusa che il territorio <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Sondrio, e, in esso, anche l'ambito territoriale<br />
<strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina offrano una abbondante quantità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, <strong>di</strong> rilevazioni, <strong>di</strong><br />
analisi, generali e <strong>di</strong> settore, tanto da farne una delle aree alpine più ampiamente conosciute e<br />
analizzate in profon<strong>di</strong>tà.<br />
Senza voler attribuire a questa osservazione una particolare valenza, anche se in linea generale<br />
essa è da considerarsi fondata, si ritiene utile, almeno a livello conoscitivo, riportare, <strong>di</strong> seguito,<br />
una in<strong>di</strong>cazione circa questa produzione, riferita agli anni più recenti (dal 1980), precisando<br />
comunque che l'in<strong>di</strong>cazione stessa:<br />
? comprende anche quegli stu<strong>di</strong> e quelle ricerche che, per riguardare l'intero territorio<br />
provinciale, hanno attenzione anche all'area dell'Alta Valtellina;
? non deve essere ritenuta sicuramente completa. E ciò è d'obbligo affermare, data la ben nota<br />
<strong>di</strong>spersione delle competenze, delle funzioni e delle attribuzioni che caratterizza l'or<strong>di</strong>namento<br />
<strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> delle realtà e degli enti locali.<br />
POPOLAZIONE, ECONOMIA, LAVORO, OCCUPAZIONE:<br />
"POPOLAZIONE-ABITAZIONI-ATTIVITA' ECONOMICHE IN PROVINCIA DI<br />
SONDRIO: ANALISI DEI DATI DEL CENSIMENTO 1981", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto <strong>della</strong><br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a, Sondrio 1982<br />
"ANDAMENTO DEMOGRAFICO E INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE<br />
NELLA COMUNITA' MONTANA ALTA VALTELLINA", a cura <strong>di</strong> G. Giumelli, per conto<br />
<strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, 1985<br />
"STRUTTURA ECONOMICA E MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI<br />
SONDRIO", a cura <strong>di</strong> Ariter per conto del CITE (Centro Innovazione Tecnico Educativa) <strong>della</strong><br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a, Sondrio 1985<br />
"CARATTERI E PROBLEMI DELL'IMPORT-EXPORT IN PROVINCIA DI SONDRIO", a<br />
cura <strong>di</strong> Ariter, per conto del Consorzio "Valtellina Export", Sondrio 1985<br />
"SISTEMA SCOLASTICO E MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI SONDRIO"<br />
- Vol. 1° "Il sistema scolastico", Vol. 2° "I percorsi all'interfaccia tra sistema scolastico e sistema<br />
lavorativo", Vol. 3° "Il sistema universitario", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto delle <strong>Comunità</strong> Montane<br />
e <strong>di</strong> altri, Sondrio 1985 - 1986<br />
"IL FABBISOGNO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DA PARTE DEI<br />
LAVORATORI FRONTALIERI DELLE PROVINCE DI SONDRIO, COMO E VARESE",<br />
a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto del CITE (Centro Innovazione Tecnico Educativa) <strong>della</strong> Regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a, Sondrio 1987<br />
"ASPETTI STRUTTURALI DI ALCUNI SETTORI PRODUTTIVI E DEL TERZIARIO<br />
DELLA PROVINCIA DI SONDRIO", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio<br />
IAA <strong>di</strong> Sondrio, 1988<br />
"I SERVIZI PER GLI STUDENTI UNIVERSITARI RESIDENTI IN PROVINCIA DI<br />
SONDRIO", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio, 1988<br />
"UNA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE PER LA PICCOLA IMPRESA: INDAGINE<br />
DELLE ESIGENZE E SCHEMA DI PROGETTO", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto dell'Unione<br />
Industriali <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio, 1988<br />
117
"COME STA CAMBIANDO LA RICHIESTA DI MANODOPERA VALTELLINESE E<br />
VALCHIAVENNASCA NEL GRIGIONI E NEL TICINO", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto <strong>della</strong><br />
Provincia <strong>di</strong> Sondrio, 1990<br />
"L'ARTIGIANATO DI PRODUZIONE IN ALTA VALTELLINA: PROBLEMI E<br />
PROSPETTIVE", a cura <strong>di</strong> Ariter e Consulting, per conto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina, 1995<br />
"IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI SONDRIO - RAPPORTO<br />
ANNUALE", a cura dell'Osservatorio Territoriale del Mercato del Lavoro <strong>della</strong> Regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a, Sondrio 1993 - 1994 - 1995 - 1996<br />
"LA PROVINCIA DI SONDRIO IN CIFRE - COMPENDIO STATISTICO", fascicolo <strong>della</strong><br />
"Rassegna Economica - Rivista <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio Industria Artigianato Agricoltura <strong>di</strong><br />
Sondrio", novembre 1997<br />
"LA REALTA' INSEDIATIVA DELLA COMUNITA' MONTANA ALTA VALTELLINA",<br />
<strong>di</strong> Vito Sosio, Val<strong>di</strong>dentro 1998<br />
PROGRAMMAZIONE, TERRITORIO, AMBIENTE:<br />
"STIMA DEL FABBISOGNO DI ABITAZIONI PER RESIDENTI NEI PROSSIMI DIECI<br />
ANNI A BORMIO, a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto del Comune <strong>di</strong> Bormio, 1982<br />
"PROGETTO SPECIALE SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI IN ALTA VALTELLINA", a<br />
cura <strong>di</strong> Ariter e altri, per conto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, 1988<br />
"PIANO-PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE VALTELLINA", a cura <strong>di</strong><br />
Ariter, per conto del Gruppo <strong>di</strong> Lavoro per il settore <strong>socio</strong> <strong>economico</strong> del Programma, Sondrio<br />
1988 - 1989<br />
"LA CIRCOLAZIONE IDRICA DI TIPO CARSICO IN ALTA VALTELLINA", a cura <strong>di</strong> R.<br />
Pozzi e altri, in "Memorie <strong>di</strong> scienze geologiche", 1990<br />
"OTTIMIZZAZIONE DEL SISTEMA DI RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI<br />
SOLIDI URBANI NEL TERRITORIO DI APPARTENENZA DEL CONSORZIO", a cura <strong>di</strong><br />
Ariter, per conto del Consorzio Rifiuti Soli<strong>di</strong> "Valtellina - Alto Lario", Sondrio 1991<br />
118
"STUDIO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE IDROELETTRICA<br />
DELL'ARCO ALPINO LOMBARDO", a cura dell'Assessorato all'Energia <strong>della</strong> Regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a, 1992<br />
"PIANO DI RICOSTRUZIONE E SVILUPPO DELLA VALTELLINA, AI SENSI DELLA<br />
LEGGE N. 102/1990" - Deliberazione del Consiglio Regionale del 19 marzo 1992, n. V/508 - in<br />
Bollettino Ufficiale <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a, 1° supplemento straor<strong>di</strong>nario al n° 23, Milano 2<br />
giugno 1992<br />
"LA DIMORA RURALE ALPINA: LE BAITE", atti del Convegno <strong>di</strong> Bormio del 12 e 13<br />
giugno 1992, a cura <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a e <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, 1993<br />
"VALTELLINA: PROFILI DI SVILUPPO", a cura <strong>di</strong> A. Quadrio Curzio, per conto del Cre<strong>di</strong>to<br />
Valtellinese, Sondrio 1993<br />
"PIANO FAUNISTICO VENATORIO E PIANO DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE<br />
DELLA PROVINCIA DI SONDRIO", a cura <strong>di</strong> G. Scherini per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong><br />
Sondrio, 1994<br />
"PROGRAMMA DEI LAVORI DI MANUTENZIONE TERRITORIALE DIFFUSA, AI<br />
SENSI DELLA LEGGE 102/1990", a cura dell'Ufficio Tecnico <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana,<br />
deliberazione dell'Assemblea Comunitaria n. 18 del 10.10.1994<br />
"L'ENERGIA ELETTRICA IN PROVINCIA DI SONDRIO", <strong>di</strong> G. Songini, e<strong>di</strong>to dal<br />
Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano dell'Adda - BIM, Sondrio 1994<br />
"PROGRAMMA TRIENNALE 1994 - 1996 DELLA COMUNITA' MONTANA ALTA<br />
VALTELLINA", allegato alla deliberazione assembleare n° 4 in data 28.02.1994<br />
"DELIMITAZIONE DELLE ZONE OMOGENEE NELL'AMBITO DELLA COMUNITA'<br />
MONTANA ALTA VALTELLINA - Legge Regionale n° 30/91 - Interventi finalizzati<br />
all'agricoltura <strong>di</strong> montagna", deliberazione del Consiglio Direttivo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana n° 292<br />
in data 27 novembre 1995<br />
"MANUALE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA NELLE CAVE DI<br />
VALTELLINA E VALCHIAVENNA", a cura <strong>di</strong> C. Mitta e <strong>di</strong> altri, per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong><br />
Sondrio, 1996<br />
"PROGRAMMA DI INTERVENTI PER OPERE IDRAULICO-AGRARIO-FORESTALI, AI<br />
SENSI DELLA LEGGE REGIONALE 8/1976 (n° 26 interventi, su tutto il territorio dell'Alta<br />
119
Valtellina", a cura dell'Ufficio Tecnico Comunitario, deliberazione dell'Assemblea Comunitaria n.<br />
29 del 30.09.1996<br />
"DEFINIZIONE DEL PERCORSO PER UNA VIABILITA' STATALE TANGENZIALE AL<br />
COMUNE DI BORMIO. PROGETTO PRELIMINARE DELLO DI MILANO", deliberazione dell'Assemblea comunitaria n. 34 del 18.12.1996<br />
"PROGRAMMARE LO SVILUPPO NELLE AREE MONTANE: UNO STRUMENTO<br />
INFORMATIVO PER LE COMUNITA' MONTANE: LA COMUNITA' MONTANA<br />
ALTA VALTELLINA", a cura <strong>di</strong> Gruppo Clas e G. Scaramellini, per conto del BIM -<br />
Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano dell'Adda/Mera, Sondrio 1997<br />
"SITUAZIONI DI ELEVATO RISCHIO GEOLOGICO IN LOMBARDIA E<br />
CAMBIAMENTI CLIMATICI: RICONOSCIMENTI DI STRUTTURE NEOTETTO-<br />
NICHE E DI DEFORMAZIONE GRAVITATIVA DEI VERSANTI E LORO RELAZIONI<br />
CON I REGIMI CLIMATICI ATTUALI E RECENTI - PRIMA FASE: "STUDIO DI<br />
DEFORMAZIONI NEOTETTONICHE IN ALTA VALTELLINA UTILIZZANDO<br />
TECNICHE PALEOSISMOLOGICHE", stu<strong>di</strong>o promosso dalla Fondazione CARIPLO, a cura<br />
<strong>di</strong> EDRA, Milano 1997<br />
"LA VALTELLINA ORIENTALE - da Sondrio a Livigno", <strong>di</strong> F. S. Lucchini, a cura <strong>di</strong> Paolo<br />
Pileri, ricerca del Politecnico <strong>di</strong> Milano, con il patrocinio <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Sondrio,<br />
1997<br />
"PRELIEVI, DEFLUSSO MINIMO VITALE E QUALITA' DELLE ACQUE IN<br />
VALTELLINA", atti del Seminario <strong>di</strong> Tirano del 13 <strong>di</strong>cembre 1996, a cura <strong>di</strong> Legambiente<br />
Me<strong>di</strong>a Valtellina, 1997<br />
"DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL<br />
CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA COMUNITA' MONTANA ALTA VALTELLINA",<br />
programma dell'accordo <strong>di</strong> maggioranza per l'Assemblea <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana in data 28<br />
giugno 1997<br />
"PROGRAMMA DEI LAVORI DI FORESTAZIONE, AI SENSI DELLA LEGGE<br />
102/1990", a cura dell'Ufficio Tecnico Comunitario, deliberazione del Consiglio Direttivo <strong>della</strong><br />
<strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina n. 17 del 18.02.1998<br />
"PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI PER L'AGRICOLTURA DI MONTAGNA, AI<br />
SENSI DELLA LEGGE 102/1990", a cura dell'Ufficio Agricoltura <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina, deliberazione dell'Assemblea n. 8 del 26.02.1998<br />
120
"ASPETTI AMBIENTALI DEL PARCO DI LIVIGNO E DELLA VALDIDENTRO", a cura<br />
<strong>di</strong> A. Pirola ed Altri, per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio, 1998<br />
IL PARCO DELLO STELVIO:<br />
"STUDI PER LA VALORIZZAZIONE NATURALISTICA DEL PARCO NAZIONALE<br />
DELLO STELVIO", a cura <strong>di</strong> F. Pedrotti - F. Pratesi e L.V. Patella, per conto del Ministero<br />
dell'Agricoltura e delle Foreste - Azienda <strong>di</strong> Stato per le Foreste Demaniali, 3 volumi, Sondrio<br />
1969<br />
"STUDIO PER LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI SOCIO-ECONOMICI INDOTTI<br />
DAL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO E PROPOSTE PER IL PIANO DI<br />
SVILUPPO", a cura <strong>di</strong> FISIA Spa e NOMISMA Spa, per conto del Ministero dell'Ambiente -<br />
Servizio Conservazione <strong>della</strong> Natura, 4 volumi + premessa, Roma 1991<br />
"IPOTESI DI PERIMETRAZIONE E ZONIZZAZIONE DEL PARCO NAZIONALE<br />
DELLO STELVIO", a cura <strong>di</strong> CISE Spa, per conto del Ministero dell'Ambiente - Servizio<br />
Conservazione <strong>della</strong> Natura, Roma 1991<br />
COMMERCIO, TURISMO E TERMALISMO:<br />
"TURISMO IN ALTA VALTELLINA: ANALISI DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA"<br />
- Vol. 1° "Ricettività alberghiera e movimento turistico-alberghiero", Vol. 2° "Strutture turistiche<br />
extra-alberghiere", a cura <strong>di</strong> Ariter, Sondrio 1980<br />
"TERMALISMO ATTUALE A BORMIO", a cura <strong>di</strong> Ariter, Sondrio 1980<br />
"OPERARE NEL TURISMO" - Vol. 1° "Indagine per una iniziativa <strong>di</strong> aggiornamento<br />
professionale per operatori turistici", Vol. 2° "L'occupazione nel comparto turistico", Vol. 3° "La<br />
formazione professionale nel settore turistico", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong><br />
Sondrio e <strong>di</strong> altri, Sondrio 1983 - 1984<br />
"PIANO COMMERCIALE DEL COMUNE DI BORMIO", a cura <strong>di</strong> Ariter, Sondrio 1987<br />
"PIANO COMMERCIALE DEL COMUNE DI VALFURVA", a cura <strong>di</strong> Ariter, Sondrio 1986<br />
e 1989<br />
"ALTA VALTELLINA: I FATTORI DI RICHIAMO TURISTICO", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto<br />
<strong>di</strong> Stelline SpA, Sondrio 1990<br />
121
"IMMAGINE TURISTICA E QUALITA' DELLE PRESENZE A LIVIGNO", a cura <strong>di</strong> Ariter,<br />
per conto dell'Azienda <strong>di</strong> Promozione Turistica <strong>di</strong> Livigno, 1990 - 1991<br />
"PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E SVILUPPO DELLA ZONA TURISTICA DI<br />
BORMIO", <strong>di</strong> Giovanni Confortola, Bormio 1992<br />
"PIANO COMMERCIALE DEL COMUNE DI VALDIDENTRO", a cura <strong>di</strong> Ariter, Sondrio<br />
1987, 1990 e 1997<br />
"PROGETTO SPECIALE TURISMO PER L'ANNO 1994", a cura degli Uffici <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana Alta Valtellina, deliberazione dell'Assemblea Comunitaria n. 19 del 10.10.1994<br />
"PROGETTO SPECIALE TURISMO PER L'ANNO 1995", a cura degli Uffici <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana Alta Valtellina, deliberazione dell'Assemblea Comunitaria n. 15 del 05.06.1995<br />
"PROGETTO SPECIALE TURISMO PER L'ANNO 1996", a cura degli Uffici <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana Alta Valtellina, deliberazione dell'Assemblea Comunitaria n. 17 del 10.06.1996<br />
"PROGETTO GENERALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN . SVILUPPO E ADEGUAMENTO DELLE<br />
INFRASTRUTTURE SCIISTICHE PER IL FONDO, CON L'OBIETTIVO DI<br />
PROMUOVERE L'IMMAGINE DELL'ALTA VALTELLINA COME TERRA DI<br />
CAMPIONI E COME ZONA OTTIMALE PER L'ALLENAMENTO ALLA PRATICA<br />
AGONISTICA - FONDI DELLA LEGGE 102/1990, a cura dell'Ufficio Tecnico <strong>della</strong><br />
<strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, deliberazione dell'Assemblea Comunitaria n. 26 del<br />
30.09.1996<br />
"PROGETTO GENERALE DEGLI INTERVENTI PER LA VIABILITA' ED IL COMFORT -<br />
ARREDO URBANO E ATTREZZATURE TURISTICHE A CORREDO DELLE<br />
LOCALITA' DELL'ALTA VALTELLINA, PER QUALIFICARNE ED UNIFORMARNE<br />
L'IMMAGINE - FONDI DELLA LEGGE 102/1990", a cura dell'arch. M. De Giovanni,<br />
deliberazione dell'Assemblea Comunitaria n. 28 del 30.09.1996<br />
"ANALISI E PROSPETTIVE NEL SETTORE TURISTICO PER L'AREA DELLA<br />
VALDIDENTRO" - Relazioni per gli anni 1995, 1996 e 1997, a cura <strong>di</strong> M. Cotelli, per conto<br />
del Comune <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>dentro<br />
"INDAGINE SULLE PRESENZE E SULL'IMMAGINE TURISTICA DELLA PROVINCIA<br />
DI SONDRIO" - Vol. 1° "Rilevazione estiva 1996", Vol. 2° "Rilevazione invernale 1996/1997",<br />
122
Vol. 3° "La spesa turistica 1996", a cura <strong>di</strong> Consulting, per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio,<br />
1996 - 1997<br />
"PROGRAMMA OPERATIVO INTERREG II ITALIA-SVIZZERA - MISURA 3.2.<br />
INTERVENTI A SOSTEGNO DEL TURISMO: INTERVENTI PER LA GESTIONE, LA<br />
SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO E<br />
CULTURALE DEL COMPRENSORIO DELLE SORGENTI DELL'ADDA", pre<strong>di</strong>sposto<br />
dalla <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, dal Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio, e dai<br />
Comuni <strong>di</strong> Livigno e Val<strong>di</strong>dentro, deliberazione del Consiglio Direttivo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana<br />
n. 129 del 25.07.1997<br />
"PROGRAMMA OPERATIVO INTERREG II ITALIA-SVIZZERA - MISURA 3.2.<br />
INTERVENTI A SOSTEGNO DEL TURISMO: "PROGETTO VALTELLINA ED<br />
ENGADINA: TURISMO TUTTO L'ANNO", pre<strong>di</strong>sposto dalla <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina ed altri, deliberazione del Consiglio Direttivo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana n. 128 del<br />
25.07.1997<br />
SERVIZI, ISTRUZIONE, CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO:<br />
"GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLE BIBLIOTECHE CENTRO-SISTEMA DELLA<br />
PROVINCIA DI SONDRIO", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio, 1983<br />
"I SERVIZI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO: UNA LETTURA DEI DATI"- Vol. 1° "L'anno<br />
1979/1980", Vol. 2° "L'anno 1982/1983", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto del CITE (Centro<br />
Innovazione Tecnico Educativa) <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a, Sondrio 1984 e 1986<br />
"I DISTRETTI SCOLASTICI DELLA PROVINCIA DI SONDRIO: STRUTTURA<br />
DELL'OFFERTA E CARATTERIZZAZIONE DELLA DOMANDA", a cura <strong>di</strong> Ariter, per<br />
conto del CITE (Centro Innovazione Tecnico Educativa) <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a, Sondrio<br />
1987<br />
"DOCUMENTAZIONE SOCIO-ECONOMICA PER LA PREDISPOSIZIONE DELLA<br />
SCHEDA-PROGETTO RELATIVA AL FINANZIAMENTO F.I.O.", a cura <strong>di</strong> Ariter, per<br />
conto dei Comuni capoluogo <strong>di</strong> Mandamento, 1988<br />
"PROGETTO ADOLESCENTI-GIOVANI", a cura del servizio sociale <strong>della</strong> ASL n° 9, per<br />
conto del Comune <strong>di</strong> Bormio, 1998 (in corso)<br />
VARIE:<br />
123
"RICOSTRUZIONE DEL PAESE DI S. ANTONIO MORIGNONE" - Vol. 1° "Opinioni ed<br />
esigenze", Vol. 2° "Scelta dei luoghi in cui ricostruire il Paese: un'analisi delle schede dei votanti",<br />
a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto del Comune <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>sotto, 1987 e 1988<br />
"INDICATORI DI PROFILO DI ZONA: UN'ANALISI SOCIO-ECONOMICA A<br />
LIVELLO DI SUB-AREA COMUNALE: VALDISOTTO", a cura <strong>di</strong> Ariter, per conto del<br />
Comune <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>sotto, 1988<br />
124
_______________________________________<br />
2. L'INCONTRO CON L'AREA:<br />
UNA "RICOGNIZIONE SUL CAMPO"<br />
_______________________________________<br />
124
Per espressa determinazione <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, e a conferma <strong>della</strong> linea metodologica<br />
adottata, la fase <strong>di</strong> avvio del lavoro <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione del "<strong>Piano</strong> <strong>socio</strong>-<strong>economico</strong>" doveva<br />
contemplare una serie <strong>di</strong> incontri con e fra gli amministratori degli enti locali, ai quali si sarebbero<br />
potuti associare:<br />
? per iniziativa degli amministratori stessi: citta<strong>di</strong>ni attivi nei consorzi, nelle associazioni, nei<br />
gruppi, nei movimenti presenti nelle varie realtà comunali;<br />
? per iniziativa assolutamente libera, e senza particolari formalità: operatori, <strong>di</strong>rigenti,<br />
professionisti, citta<strong>di</strong>ni in genere, che la rilevazione <strong>socio</strong>-economica qualifica con la<br />
denominazione <strong>di</strong> "testimoni privilegiati".<br />
Si è andato così via-via componendo un gruppo, sempre più ampio, variamente composto,<br />
comprendente persone legate tra loro dal comune impegno e dalla comune <strong>di</strong>sponibilità ad essere<br />
attente alla realtà in cui vivono ed operano, con parte attiva e determinante nelle azioni <strong>di</strong><br />
governo, <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> attività nella realtà stessa. Ogni incontro e contatto si è<br />
svolto seguendo il contenuto <strong>di</strong> una traccia scritta, appositamente pre<strong>di</strong>sposta e, quando<br />
possibile, resa nota antecedentemente agli incontri stessi. Questa traccia:<br />
? in avvio delineava i presupposti <strong>della</strong> programmazione <strong>socio</strong>-economica, i suoi obiettivi e le<br />
sue metodologie <strong>di</strong> svolgimento;<br />
? quin<strong>di</strong>, strutturata a questionario, affrontava i temi possibili <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>socio</strong><strong>economico</strong><br />
per l'Alta Valtellina, rispondente però alle effettive situazioni del momento e delle<br />
prospettive possibili e auspicabili.<br />
La traccia stessa ha permesso:<br />
? da un lato, per i partecipanti agli incontri, in quanto preventivamente conosciuta, <strong>di</strong> preparare<br />
e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re argomenti e motivi, così da garantire incontri concreti, su temi attesi e<br />
delineati in modo omogeneo e organico;<br />
? dall'altro, proprio perché strutturata "a questionario", <strong>di</strong> essere compilata, utilizzando<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tempo e possibilità <strong>di</strong> riflessione, e quin<strong>di</strong> fornendo opinioni e valutazioni<br />
appropriate e pertinenti.<br />
Pertanto: gli incontri ed insieme i questionari compilati e recapitati alla <strong>Comunità</strong> Montana hanno<br />
consentito:<br />
? l'effettuazione <strong>di</strong> un'ampia ed articolata ricognizione <strong>di</strong> fatti e <strong>di</strong> situazioni, colti nel vivo <strong>della</strong><br />
realtà locale, pur nella frammentazione dell'esposizione e delle valutazioni. E' stata una messa<br />
a fuoco:<br />
125
* dei problemi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> del territorio, particolarmente me<strong>di</strong>ante gli eventi che in qualche<br />
modo stanno trasformando il territorio stesso, anche in seguito ai processi <strong>di</strong> modernizzazione<br />
sulla struttura sociale ed economica;<br />
* delle risorse e delle opportunità <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> espresse proprio dal territorio, soprattutto con<br />
riferimento a quelle scarsamente utilizzate e che andrebbero ulteriormente valorizzate;<br />
* degli attori dello <strong>sviluppo</strong>, <strong>di</strong> quelli in particolare che oggi possono risultare protagonisti e<br />
del ruolo che effettivamente possono esprimere all'interno delle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> locale;<br />
* del grado <strong>di</strong> coesione sociale ed economica espressa dall'Area;<br />
* dello spazio <strong>di</strong> posizione dell'Area, in relazione al mercato, alla produzione, alle relazioni<br />
politiche, amministrative, finanziarie;<br />
? l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> opinioni - attese - desideri - bisogni, da considerare come effettivi e concreti,<br />
che quin<strong>di</strong> assumono la connotazione <strong>di</strong> veri e propri obiettivi <strong>di</strong> un atto <strong>di</strong><br />
programmazione.<br />
I paragrafi che seguono, allora, vogliono appunto esporre, per linee essenziali, i contenuti ed i<br />
risultati <strong>di</strong> questa che si è voluta denominare "ricognizione sul campo", e che realizza un<br />
momento importante <strong>della</strong> elaborazione <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> in "logica ascendente", partendo cioè dagli<br />
interessi minuti e dalle reali problematiche del territorio.<br />
2.1 LA PIANIFICAZIONE ECONOMICO-SOCIALE<br />
DI COMUNITÀ MONTANA<br />
Quello <strong>della</strong> pianificazione <strong>economico</strong>-sociale <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana era il tema sotteso ad ogni<br />
argomento trattato, e la ricognizione voleva anche far trasparire l'atteggiamento verso un siffatto<br />
strumento <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> scelta degli obiettivi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>:<br />
linee <strong>di</strong> comportamento e criteri <strong>di</strong> scelta <strong>di</strong> cui non si può fare a meno, fa uscire<br />
dall'approssimato e dall'improvvisato, è conveniente e rende in efficacia, è alla base dello<br />
<strong>sviluppo</strong>, dà certezze. Quin<strong>di</strong> la programmazione va fatta., va fatta con partecipazione, con il<br />
consenso delle comunità e sulla base <strong>di</strong> pochissime idee strategiche, certe e chiare;<br />
? per un altro verso, l'atteggiamento delle stesse persone esprime un senso <strong>di</strong> freddezza, <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stacco, <strong>di</strong> ironica espressone "ma ci cre<strong>di</strong> proprio?". Questo atteggiamento comincia a<br />
nascere quando dalle linee strategiche l'attenzione passa alle scelte, alle in<strong>di</strong>cazioni concrete e<br />
operative. Si avverte allora che un <strong>Piano</strong>, in genere:<br />
- da un lato non seleziona e non deve selezionare gli obiettivi e le concrete operazioni da<br />
fare, e non ne deve in<strong>di</strong>care l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> priorità;<br />
- dall'altro sembra "<strong>di</strong>re tutto", "prevedere tutto", quasi "un libro <strong>di</strong> sogni". In altro modo, è<br />
come <strong>di</strong>re che "è comunque sempre possibile inquadrare ogni atto entro il <strong>Piano</strong>", e quin<strong>di</strong> il<br />
<strong>Piano</strong> stesso ha più la connotazione <strong>di</strong> "atto amministrativo dovuto" che <strong>di</strong> "guida allo<br />
<strong>sviluppo</strong>". E' come <strong>di</strong>re, ancora, che un documento <strong>di</strong> programmazione che contiene tutto è<br />
come se non contenesse nulla.<br />
Questi atteggiamento e queste considerazioni fanno nascere e consolidano l'esigenza che sia dato<br />
corso a specifici strumenti che consentano, una volta avviatasi l'operatività del <strong>Piano</strong>, <strong>di</strong> seguirne,<br />
monitorarne e controllarne il processo <strong>di</strong> attuazione, quasi a confezionarne "stati <strong>di</strong> avanzamento<br />
perio<strong>di</strong>ci" e perio<strong>di</strong>che verifiche.<br />
2.2 QUELLA DELLA COMUNITÀ MONTANA ALTA VALTELLINA<br />
È "UN'AREA DIFFICILE"<br />
Le consultazioni e le analisi si sono fatte permeare da una valutazione <strong>di</strong> fondo: è quella che<br />
induce a considerare come l'area che compone la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, da Sondalo<br />
a Livigno allo Stelvio al Gavia, sia un'area senz'altro <strong>di</strong>fficile e molto particolare, tanto da ritenere<br />
<strong>di</strong>fficile anche il rapporto dei sei Comuni sia tra loro che con la <strong>Comunità</strong> Montana.<br />
E ciò a ragione particolarmente <strong>di</strong> due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> motivi.<br />
Il primo motivo riguarda UNA CERTA DISOMOGENEITÀ, che si potrebbe connotare<br />
come GEOGRAFICA, più che amministrativa, dovuta alla presenza <strong>di</strong> due appen<strong>di</strong>ci territoriali,<br />
Sondalo e Livigno, non abituate ad avere in Bormio e nell'area bormiese il centro <strong>di</strong> gravitazione<br />
consolidato dai tempi e dalla storia. Sondalo e Livigno, infatti:<br />
127
? affermano e riconoscono <strong>di</strong> essere "realtà particolarmente tipiche".<br />
Nel caso <strong>di</strong> Livigno, qua e là si è del parere che Livigno debba essere lasciato "solo con se<br />
stesso", e da sè debba risolversi i suoi problemi. Al massimo, la <strong>Comunità</strong> Montana<br />
programmi e controlli che la gestione dell'ambiente si svolga bene.<br />
Nel caso <strong>di</strong> Sondalo, invece, il problema è quello <strong>di</strong> scoprire o <strong>di</strong> definire "la vocazione o il<br />
ruolo <strong>di</strong> Sondalo" nei confronti dell'area dell'Alta Valtellina;<br />
? sanno bene <strong>di</strong> appartenere ad una <strong>Comunità</strong> Montana, ma il senso <strong>di</strong> appartenenza è in buona<br />
misura labile. Si conviene tuttavia <strong>di</strong> sentire la presenza <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, e se ne<br />
avverte anche l'importanza.<br />
Si riconosce allora che questa situazione:<br />
? crea <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> relazioni, <strong>di</strong> reciproche collaborazioni, <strong>di</strong> costruttive sinergie e <strong>di</strong> integrazioni,<br />
soprattutto quando si devono affrontare argomenti e problemi che travalicano il semplice<br />
ambito comunale. Così è, per esempio, per l'impianto e per la gestione <strong>di</strong> servizi comuni<br />
(trasporti, rifiuti, acque, ...);<br />
? pone l'impegno e l'obiettivo <strong>di</strong> creare e <strong>di</strong> costruire una "intesa <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana", una<br />
intesa quasi speciale e innovativa, quale è quella, senz'altro auspicata, che, pur realizzandosi in<br />
concreto, riesca a mantenere le identità e le caratteristiche tipiche dei due comuni.<br />
Insomma: è come fare <strong>della</strong> specificità un valore, una risorsa stimolante e proficua, pur<br />
realizzando omogeneità e intese concrete.<br />
Il secondo motivo riguarda, soprattutto e particolarmente, LA PRESENZA DI ALCUNI<br />
FENOMENI CHE FORTEMENTE INCIDONO SULLA VITA ECONOMICO-<br />
SOCIALE-AMMINISTRATIVA DELL'INTERO TERRITORIO e in buona parte la<br />
determinano, in modo però non solo non omogeneo, ma rendendo tipica e <strong>di</strong>versa dal contesto<br />
generale l'area nella quale si pongono. Questi fenomeni sono riconosciuti nei seguenti: l'Ospedale<br />
Morelli, il Parco Nazionale dello Stelvio, la "zona franca" <strong>di</strong> Livigno.<br />
L'Azienda Ospedaliera - Ospedale "Eugenio Morelli" <strong>di</strong> Sondalo, che, generalmente ed in<br />
larga misura, si colloca secondo una duplice e in parte contrapposta visione:<br />
? da un lato si presenta, ed a ragione, come un forte serbatoio <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro, e non solo per<br />
Sondalo. E' altamente apprezzato per la struttura che lo compone, per le attrezzature, per<br />
l'organizzazione, per le prestazioni e per il qualificatissimo livello <strong>di</strong> ospitalità che offre agli<br />
utenti;<br />
? dall'altro gli si riconosce <strong>di</strong> aver inciso sull’identità a Sondalo, soprattutto per il suo alto carico<br />
<strong>di</strong> persone e <strong>di</strong> attività a forte impatto sull’ambiente e sulla comunità.<br />
128
Certamente è una struttura sanitaria collocata in un contesto territoriale che ha la sua ragion<br />
d’essere nelle proprie origini e nella funzione che le fu attribuita. Oggi “il Villaggio” è atipico, tanto<br />
che, perché si conservi e continui ad essere presente come risorsa vitale per l'area, si riconosce<br />
che richieda:<br />
? <strong>di</strong> essere costantemente sostenuto, <strong>di</strong>feso, guardato con continua attenzione;<br />
? <strong>di</strong> amalgamarsi sempre più concretamente nella vita e nella realtà dell'Alta Valtellina e<br />
dell'intera provincia <strong>di</strong> Sondrio, primo suo bacino <strong>di</strong> reperimento delle utenze, tanto che viene<br />
anche ventilata l'ipotesi <strong>di</strong> farne cessare la connotazione <strong>di</strong> "Azienda" a se stante, per acquisire<br />
titolarità <strong>di</strong> presenza nell'Azienda Sanitaria Locale - ASL n° 9 dell'intera provincia;<br />
? <strong>di</strong> essere in costante tensione in quanto a capacità <strong>di</strong> offrire prestazioni <strong>di</strong> assoluta qualità. E'<br />
in questo quadro, che si lega anche al bisogno <strong>della</strong> sopravvivenza, che si vanno compiendo<br />
sforzi importanti per il rinvigorirsi e il <strong>di</strong>latarsi delle specializzazioni, per il miglioramento<br />
costante delle attrezzature e delle prestazioni, dotazioni ritenute utili ed efficaci per il<br />
mantenimento dell'Ospedale.<br />
I dati recenti, tuttavia, in<strong>di</strong>cano una linea, sia pure non vistosa, <strong>di</strong> calo delle utenze. E' per questo<br />
che si registra un'opinione <strong>di</strong>ffusa orientata alla ricerca <strong>di</strong> nuove forme e <strong>di</strong> nuovi mo<strong>di</strong> per ridare<br />
vita alle strutture ed ai pa<strong>di</strong>glioni quasi <strong>di</strong>smessi, per proporre iniziative ed investimenti che<br />
promettano ritorni economici. Si propone, ad esempio:<br />
? l'attivazione <strong>di</strong> corsi e <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> formazione dei settori sanitario e sociale;<br />
? il riattamento <strong>di</strong> pa<strong>di</strong>glioni per soggiorni climatici <strong>di</strong> famiglie e gruppi, in ottica <strong>di</strong> ricettività<br />
alberghiera;<br />
? il riciclo <strong>di</strong> una parte dell'ampia struttura nell'ottica <strong>di</strong> uno <strong>sviluppo</strong> generale e <strong>di</strong>ffuso<br />
dell'attività termale e climatico-termale nell'intera Alta Valtellina.<br />
Il Parco Nazionale dello Stelvio, che occupa un'ampia porzione del territorio dell'Alta<br />
Valtellina (55,3%), è stato ampiamente richiamato negli incontri, soprattutto con riferimento:<br />
? ai forti con<strong>di</strong>zionamenti che la presenza del Parco ha posto e pone in quanto ad uso e<br />
<strong>sviluppo</strong> del territorio, sottolineando soprattutto come una vincolistica spinta, anche nella<br />
interpretazione e nell'applicazione, crea ostilità nella popolazione, e non favorisce la<br />
costruzione dell'unico rapporto valido, quello <strong>della</strong> coesistenza, dell'affiatamento, <strong>della</strong><br />
con<strong>di</strong>visione;<br />
? all'attenuarsi, comunque, <strong>di</strong> quella "visione ostile" <strong>della</strong> popolazione locale verso il Parco,<br />
visione che ha caratterizzato il passato, anche recente. E' come <strong>di</strong>re, insomma, che "il Parco si<br />
va avvicinando alla gente e la gente si va avvicinando al Parco", in ciò favorito anche dalle<br />
129
felici proposte che il Parco stesso ha messo e mette in atto, come è il caso, attualmente, del<br />
programma "Pensa e ripensa il Parco";<br />
? al <strong>di</strong>ffondersi sempre più concretamente <strong>di</strong> una visione del Parco come <strong>di</strong> un valore, <strong>di</strong> un<br />
patrimonio, <strong>di</strong> una risorsa che va gestita come tale, ed è in grado <strong>di</strong> arricchire le connotazioni<br />
dell'Alta Valtellina nel complesso;<br />
? alle potenzialità del Parco ed alla sua funzione come fattore <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>. Per questo: da un lato<br />
si mette in evidenza il <strong>di</strong>fficile momento che sta vivendo il sistema <strong>di</strong> gestione del Parco (con<br />
tre Comitati <strong>di</strong> Gestione), dall'altro si dà molto cre<strong>di</strong>to alla ideazione <strong>di</strong> "forme avanzate" <strong>di</strong><br />
gestione, con il coinvolgimento dei "privati", per esempio in esperienze <strong>di</strong> agricoltura <strong>di</strong><br />
montagna, <strong>di</strong> attività termale e <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> turismo invernale ed estivo, in grado <strong>di</strong> valorizzare<br />
al meglio le risorse del Parco stesso in ottica <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> dell'Area.<br />
Ma anche con richiamo:<br />
? alla valorizzazione delle risorse del Parco che segnano la presenza dell'uomo nella storia,<br />
come è il caso, ad esempio, delle "opere <strong>di</strong> guerra", delle "Cantoniere stradali", del patrimonio<br />
<strong>di</strong> baite e sentieri;<br />
? all'utilizzo <strong>di</strong> tutte le forme possibili <strong>di</strong> attivazione <strong>di</strong> incentivi, compresi quelli determinati dalla<br />
<strong>Comunità</strong> Europea, per gli interventi sul Parco, forti fattori anche <strong>di</strong> occupazione.<br />
Sempre a proposito <strong>di</strong> "Parco e territorio", la rilevazione ha messo in evidenza una <strong>di</strong>ffusa<br />
richiesta perché sia valutato attentamente il progetto regionale, già definito in salvaguar<strong>di</strong>a, <strong>di</strong> dare<br />
vita ad un "Parco Regionale del Livignese e <strong>della</strong> Val<strong>di</strong>dentro". L'opinione <strong>di</strong>ffusa riguarda<br />
l'alternativa tra la creazione <strong>di</strong> un nuovo Parco e quella <strong>di</strong> procedere ad un ulteriore ampliamento<br />
dell'attuale Parco dello Stelvio.<br />
Il regime <strong>di</strong> "zona franca" per Livigno, che è stato oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffuse attenzioni e<br />
considerazioni non solo a Livigno ma in tutta l'area dell'Alta Valtellina, e questo a <strong>di</strong>mostrazione<br />
che questo fenomeno ha confini che travalicano il territorio <strong>di</strong> Livigno.<br />
Si presenta un campo <strong>di</strong> opinioni, valutazioni e proposte senz'altro articolato e molto vasto; si<br />
afferma allora che la "zona franca o extradoganale":<br />
? per le forti tipicità che afferma, contribuisce a rendere Livigno non omogeneo con il resto<br />
dell'Alta Valtellina. In alcuni casi si afferma che essa "rende come drogata" la vita e l'attività <strong>di</strong><br />
Livigno ed "è un massacro all'economia dell'Alta Valtellina";<br />
130
? è però un fatto importante, è "un bene" per tutti, considerando anche soltanto gli stimoli al<br />
commercio che sa creare, le relazioni e gli scambi che attiva, il suo effetto indotto sui territori<br />
circostanti (come, ad esempio: il richiamo <strong>di</strong> persone, l'occupazione, l'effetto "immagine" ai fini<br />
turistici). Se è un bene per tutti, va conservata;<br />
? ha effetti molto negativi sul traffico stradale da e per Livigno, oltre che dentro il territorio <strong>di</strong><br />
Livigno stesso, con punte ossessive e altamente deleterie a ragione del traffico degli autocarri.<br />
E si afferma che il problema non è quello <strong>di</strong> eliminare la "zona franca", ma quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>latare i<br />
benefici <strong>di</strong> Livigno su tutta l'area dell'Alta Valtellina (e fors'anche all'intera provincia <strong>di</strong> Sondrio).<br />
A tale proposito sembra che Livigno non escluda a priori l'ipotesi, ventilata anche recentemente,<br />
<strong>di</strong> una mo<strong>di</strong>ficazione delle norme che <strong>di</strong>sciplinano e regolano la "zona franca" ai fini <strong>di</strong> una<br />
estensione <strong>di</strong> benefici oltre il proprio ambito comunale. Del resto già da tempo questo avviene,<br />
come attestano alcuni episo<strong>di</strong> in questa <strong>di</strong>rezione avvenuti negli anni recenti: il riferimento è, ad<br />
esempio, ai finanziamenti per le Terme <strong>di</strong> Bormio e per gli impianti <strong>di</strong> San Colombano.<br />
2.3 LA VITA IN ALTA VALTELLINA<br />
Quello <strong>della</strong> "vita in Alta Valtellina" è stato considerato dalla rilevazione un argomento in grado <strong>di</strong><br />
inquadrare ogni osservazione/analisi <strong>della</strong> situazione.<br />
Per "vita in Alta Valtellina" viene inteso quell'insieme <strong>di</strong> aspetti - motivi - elementi, che<br />
determinano "il clima sociale", il modo <strong>di</strong> vivere, il "ben-essere", la qualità <strong>della</strong> vita delle persone<br />
e <strong>della</strong> comunità intera.<br />
E' un insieme molto articolato, che si coglie nella sua globalità, sintetizzando una quantità non<br />
misurabile e non specificatamente definibile <strong>di</strong> momenti <strong>della</strong> vita. Sono momenti che, ad esempio,<br />
riguardano la stretta vita personale, ed insieme i rapporti tra le persone e quelli sociali, i rapporti<br />
con la convivenza civile ed il suo or<strong>di</strong>namento, la gamma articolata <strong>di</strong> motivi-opinioni-sensazioni<br />
che sta tra i fatti <strong>di</strong> ampia sod<strong>di</strong>sfazione e quelli <strong>di</strong> forte turbamento.<br />
Gli incontri, finalizzati alla programmazione dello <strong>sviluppo</strong> dell'Alta Valtellina, in linea generale e<br />
complessiva, hanno messo fondamentalmente in evidenza che la "gente dell'Alta Valtellina" è<br />
fortemente attaccata alla sua terra, sente <strong>di</strong> appartenerle, e quin<strong>di</strong> ne parla assolutamente bene.<br />
Quella dell'Alta Valtellina, del resto, anche se è un'area con inclusioni forti, che non la rendono<br />
complessivamente omogenea in ottica <strong>economico</strong>-sociale, è tuttavia un'area che ha già trovato un<br />
suo assestamento in quanto a popolamento/spopolamento delle località montane, ha già una<br />
131
uona dotazione <strong>di</strong> infrastrutture e <strong>di</strong> servizi. Vorrebbe tuttavia, e la rilevazione lo afferma con<br />
ripetute espressioni:<br />
? non vedere gli in<strong>di</strong>vidualismi, gli egoismi, le litigiosità, provocate in nome <strong>di</strong> interessi e<br />
convenienze personali;<br />
? non vivere in un clima <strong>di</strong> vita spinta dalla competizione e dalla frenesia del lavorare e del<br />
guadagnare;<br />
? constatare che appartengono ormai soltanto alla storia e non anche alla realtà attuale quelle<br />
manifestazioni <strong>della</strong> vita che erano frutto <strong>della</strong> povertà o ad<strong>di</strong>rittura <strong>della</strong> miseria <strong>di</strong> un tempo;<br />
? non vedere il <strong>di</strong>ffondersi, soprattutto tra i giovani, dell'alcolismo e <strong>della</strong> tossico<strong>di</strong>pendenza,<br />
causa ed effetto dei fenomeni <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio;<br />
ed ancora:<br />
? vedere in concreto una maggiore omogeneità tra centri principali e frazioni o località, una<br />
omogeneità sia legata all'andamento demografico, sia ai fatti economici ed ai servizi, sia anche<br />
alla vita sociale in genere;<br />
? vedere l'affermarsi <strong>di</strong> un rapporto più morbido e positivo fra la popolazione e l'or<strong>di</strong>namento<br />
civile ed amministrativo.<br />
Si vuole, cioè, che siano sempre più un valore, che si mantengano e si irrobustiscano<br />
costantemente:<br />
? il senso <strong>di</strong> appartenenza e l'attaccamento alla propria terra, al proprio paese, alla propria<br />
Valle, l'orgoglio <strong>della</strong> propria origine. Anche per questo, la comunità sente l'esigenza <strong>di</strong><br />
conservare e rinvigorire quella "memoria storica" che costantemente dà l'essenza del proprio<br />
vivere in quel preciso luogo;<br />
? il senso dell'essere "insieme", del valore <strong>della</strong> famiglia e dei rapporti con gli altri, dell'essere<br />
"comunità", motivi e con<strong>di</strong>zioni che da tempo producono evidenti e concreti fenomeni<br />
associazionistici, per altro in continuo aumento. E' un associazionismo che, fondato sul<br />
volontariato civile e sociale, si manifesta per temi e scopi definiti (come per lo sport, per la<br />
cultura, per la solidarietà), ma che è chiaramente portato a <strong>di</strong>latarsi verso i vari fenomeni <strong>della</strong><br />
vita sociale e <strong>della</strong> gestione <strong>di</strong> sue componenti specifiche;<br />
? il "senso civico", che favorisce e permette un atteggiamento <strong>di</strong> comprensione e <strong>di</strong> civiltà<br />
composta nei confronti delle regole <strong>della</strong> convivenza, anche quando, come è nel momento<br />
attuale, molte <strong>di</strong> queste "regole" creano sempre più situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio e <strong>di</strong> insofferenza, a<br />
ragione particolarmente <strong>della</strong> loro connotazione oppressiva e rigoristica;<br />
132
ma anche:<br />
? il desiderio e la richiesta che non si fermi o non arretri la realizzazione <strong>della</strong> rete dei servizi<br />
fondamentali alla vita ed al buon vivere, siano questi servizi riferiti all'istruzione, alla salute, alla<br />
sicurezza sociale, all'affrancamento dai bisogni, alla convivenza civile in genere. A tale<br />
proposito, il giu<strong>di</strong>zio sull'operato <strong>della</strong> amministrazione locale ed in genere delle comunità<br />
locali nei decenni recenti non ha chiare espressioni negative, ma è marcato dall'attenzione a<br />
quello che ancora occorre e che si deve fare.<br />
Il quadro sociale ed <strong>economico</strong> che emerge sembra essere, insomma, il quadro <strong>di</strong> una società<br />
locale che "tiene" su una situazione <strong>di</strong> relativo benessere (un tasso basso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, buoni<br />
livelli <strong>di</strong> produzione, non <strong>di</strong>ffusi fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sociale), ma dove anche cominciano ad<br />
esprimersi fenomeni <strong>di</strong> assestamento su meccanismi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta, che, se coltivati, frenano<br />
l'emergere <strong>di</strong> nuove iniziative capaci <strong>di</strong> cogliere i fattori <strong>di</strong> crisi, quando si presentassero, e,<br />
soprattutto, i mutamenti in atto. E' come <strong>di</strong>re, insomma, che, come affiora o si sviluppa la<br />
prospettiva <strong>di</strong> "consolidare il presente", parallelamente si avverte anche la prospettiva <strong>di</strong><br />
"preparare il futuro", soprattutto in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione del modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />
La rilevazione fornisce quin<strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> specifiche riflessioni ed in<strong>di</strong>cazioni, e<br />
delinea anche e propone strumenti e obiettivi per mantenere ed accrescere "il senso <strong>di</strong><br />
appartenenza e la qualità <strong>della</strong> vita in Alta Valtellina". Sono motivi che rivestono un<br />
particolare interesse, perché legano a fatti concreti, ben precisi e definiti, la più generale<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vita; è come un fare ricorso ad ingre<strong>di</strong>enti appropriati per confezionare un prodotto<br />
<strong>di</strong> qualità.<br />
Alcuni <strong>di</strong> questi "ingre<strong>di</strong>enti", che stanno alla base <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita in Alta Valtellina ed<br />
hanno appunto la capacità <strong>di</strong> migliorarla, vengono concretamente in<strong>di</strong>cati, e sono ad esempio:<br />
? l'affermare, come principio vitale e imprescin<strong>di</strong>bile, il rispetto assoluto del territorio e<br />
dell'ambiente, e questo anche e soprattutto quando l'uomo si confronta con le risorse<br />
fondamentali <strong>di</strong> territorio e ambiente, che sono, in Alta Valtellina, aria - acqua - suolo;<br />
? il riconoscere che gli essenziali fattori <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> dell'Area sono il turismo, anche collegato<br />
con un corretto e <strong>di</strong>ffuso utilizzo dello "spazio agricolo", e quelle attività produttive che si<br />
presentano come assolutamente compatibili con l'ambiente stesso, attività da ritrovarsi<br />
soprattutto nell'artigianato;<br />
? il non perder mai il senso ed il gusto del "paese", del "campanile" nel quale il paese si<br />
identifica;<br />
? il realizzarsi <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> lavoro, anche e soprattutto me<strong>di</strong>ante le iniziative private ed<br />
autonome;<br />
133
? il <strong>di</strong>ffondersi <strong>della</strong> voglia <strong>di</strong> tornare a vivere in montagna, anche attivando personalmente<br />
possibilità ed opportunità perché questo si realizzi;<br />
? il favorire in tutti i mo<strong>di</strong> l'integrazione tra generazioni, soprattutto nei confronti degli "anziani";<br />
? il non farsi mai soffocare dal traffico;<br />
? il <strong>di</strong>ffondersi <strong>della</strong> <strong>di</strong>sponibilità ad usare il trasporto pubblico;<br />
? il rendere possibile la costruzione <strong>di</strong> abitazioni <strong>di</strong> proprietà personale, per tutti, soprattutto per<br />
chi si forma una propria famiglia.<br />
2.4 IL TURISMO E L'AMBIENTE. IL TERMALISMO E LE ACQUE<br />
La rilevazione ha ovviamente messo in evidenza che "il turismo" costituisce l'attività produttiva<br />
portante dell'economia e <strong>della</strong> vita dell'Area, la più congeniale con la vocazione dell'Alta<br />
Valtellina. E' viva anche la consapevolezza che fare turismo ha riflessi forti anche sul<br />
miglioramento <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> popolazione residente.<br />
Ma vi è anche la consapevolezza che "fare turismo" è "fare impresa", è confezionare e vendere un<br />
prodotto, è confezionare un prodotto secondo le richieste del mercato.<br />
L'impatto con il fenomeno turistico in Alta Valtellina <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> avere due aspetti:<br />
? uno che esalta il turismo, ne richiede il costante <strong>sviluppo</strong> e miglioramento per qualità e<br />
quantità, tuttavia lo considera come una e non l'unica attività su cui si fonda o si deve fondare<br />
il sistema <strong>economico</strong>-produttivo dell'Area. Non si vuole, cioè, la "monocoltura produttiva", si<br />
sostiene l'attività che, con un termine sintetico ma efficace, viene definita "non-solo-turismo";<br />
? un altro che vede il turismo assolutamente incentrato sulle risorse locali, e specificatamente su<br />
quelle che sono proprie dell'ambiente: naturalistico, storico-culturale, sociale e proprie <strong>della</strong><br />
comunità umana residente.<br />
E' in questa ottica che si fa richiamo a "varie forme <strong>di</strong> turismi", quando è il caso anche <strong>di</strong>stinte per<br />
aree tematiche e per contenuti dell'offerta. Sono emerse, dagli incontri e dai colloqui, proposte ed<br />
in<strong>di</strong>cazioni concrete, tutte riguardanti il versante dell'offerta turistica, che, coor<strong>di</strong>nate in ottica <strong>di</strong><br />
programmazione, portano contributi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, quali, ad esempio:<br />
134
? l'assoluta importanza che si consoli<strong>di</strong> sempre più e, ove occorre, si attivi e non venga mai<br />
meno una visione globale e coor<strong>di</strong>nata dell'intera Area, da Santa Caterina a Livigno, da<br />
Sondalo allo Stelvio. E questo soprattutto per quelle attività che sono <strong>di</strong>ffuse e si possono<br />
<strong>di</strong>ffondere su tutta l'Area, come è il caso, ad esempio: dell'impiantistica per lo sci alpino e<br />
nor<strong>di</strong>co con le relative piste, <strong>di</strong> tutta la rete ricettiva <strong>di</strong> bassa ed alta quota, <strong>della</strong> rete<br />
sentieristica. In questo quadro si colloca la proposta <strong>di</strong> estendere la creazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />
"itinerari <strong>di</strong> scopo e <strong>di</strong>ffusi", che permettano una fruibilità strutturata su soggiorni <strong>di</strong> durata<br />
varia, da un giorno a più giorni;<br />
? l'importanza che attorno al fatto turistico le "Associazioni <strong>di</strong> categoria" assumano un ruolo <strong>di</strong><br />
"volano delle attività, dei cambiamenti e delle innovazioni";<br />
? il rinvigorimento <strong>della</strong> attenzione allo <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> ricettività, soprattutto per evitare uno<br />
squilibrato crescere <strong>di</strong> quella che si connota come "seconda casa". In questa proposta, si<br />
colloca l'organizzazione, efficiente e vasta, <strong>di</strong> un "mercato delle affittanze", utilizzando, con<br />
organicità, l'ampio parco ricettivo esistente quando rimane inattivo. Questo richiede la<br />
<strong>di</strong>sponibilità dei proprietari delle abitazioni, una <strong>di</strong>sponibilità che va promossa e coltivata, e<br />
che è senz'altro possibile ottenere;<br />
? la realizzazione in concreto <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> raccordo e interscambio con l'Enga<strong>di</strong>na, soprattutto<br />
me<strong>di</strong>ante l'elaborazione <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> attività integrati;<br />
e, più specificatamente, con richiamo a singole componenti del fatto turistico:<br />
? la dotazione, in ogni comune, <strong>di</strong> Pro-loco, che operino in coor<strong>di</strong>namento e collegamento tra<br />
loro;<br />
? un'attenzione particolare al parco ricettivo alberghiero, perché sia costantemente mantenuto,<br />
sviluppato e rinnovato;<br />
? un'altrettanta attenzione particolare alla ricettività in appartamenti affittati, perché siano rese<br />
uniformi e con<strong>di</strong>vise le regole per le affittanze;<br />
? lo <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> attività e strutture specifiche, quali: il centro sportivo polifunzionale ed il<br />
campeggio a Sondalo; una più or<strong>di</strong>nata sistemazione soprattutto visiva dei cartelli pubblicitari,<br />
delle insegne e <strong>della</strong> segnaletica stradale a Livigno; le aree contrassegnate da ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> guerra<br />
in Alta Valfurva - Stelvio, e, in generale, lo <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> forme attuali e <strong>di</strong>ffuse <strong>di</strong> turismo, quali<br />
il ciclismo <strong>di</strong> montagna, l'equitazione e il volo.<br />
Come già accennato, è però a tutto il territorio dell'Alta Valtellina che è in<strong>di</strong>viduato e riconosciuto<br />
uno spiccato ruolo ai fini turistici; un territorio che, considerato unitariamente e secondo tutta la<br />
135
sua estensione, anche in<strong>di</strong>pendentemente dal sistema <strong>di</strong> vincoli che ne governa porzioni per altro<br />
assai estese:<br />
· è ampiamente ricco <strong>di</strong> beni ambientali - paesaggistici - culturali - etnografici, da costituire la<br />
rete <strong>di</strong> un sistema turistico complessivo.<br />
· è in grado <strong>di</strong> ospitare e <strong>di</strong> fornire ampie offerte a quel "turismo <strong>di</strong>ffuso", sempre più richiesto<br />
dal mercato <strong>della</strong> domanda. E' un turismo che entra nell'ambiente e, rispettandolo, ne coglie i<br />
valori più tipici, fatti dai segni e dalla vita <strong>della</strong> natura, dai segni <strong>della</strong> vita dell'uomo. E' un<br />
turismo che richiede il recupero e la conservazione dei territori, dei nuclei abbandonati, delle<br />
selve e dei boschi, dei sentieri e dei pascoli.<br />
Su due punti, infine, <strong>di</strong>stinti ma importantissimi, la rilevazione è andata sviluppando attenzioni<br />
molto <strong>di</strong>ffuse e specifiche.<br />
Il primo riguarda l'esigenza <strong>della</strong> creazione convinta e razionale e <strong>della</strong> gestione <strong>di</strong> un autentico<br />
"marketing turistico" che si incentri insieme:<br />
? da un lato sull'immagine <strong>di</strong> "Alta Valtellina" ma considerata nel suo complesso, anche se poi,<br />
tema per tema, vengono fatte emergere le peculiarità <strong>di</strong> specifiche aree e <strong>di</strong> località;<br />
? dall'altro sull'immagine complessiva <strong>di</strong> "Valtellina", secondo quella visione unitaria che, sia<br />
pure con qualche fatica, si va <strong>di</strong>ffondendo sulla piazza del turismo;<br />
Il secondo riguarda il "turismo termale" e, in genere, "il termalismo", risorsa e patrimonio<br />
ancora da costruire con organicità e ampiezza. Qui la rilevazione afferma che il termalismo in Alta<br />
Valtellina:<br />
? è l'autentica e non ancora utilizzata risorsa. E' il principale fattore dello <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e<br />
sociale, che certamente e sicuramente "fa qualità dello <strong>sviluppo</strong>";<br />
? è da considerare una "risorsa <strong>di</strong>ffusa", che non riguarda cioè il solo limitato ambito territoriale<br />
in cui si pone, ma allarga i suoi effetti ben al <strong>di</strong> là degli stessi;<br />
? è "la risorsa del futuro", e già da subito è necessario che siano fatte scelte coraggiose e<br />
corrette, perché l'intera Area ne sia coinvolta positivamente. Può, infatti, l'attività termale,<br />
irra<strong>di</strong>arsi ben oltre il limitato comprensorio bormiese, se solo si pensa che essa permette e<br />
consente un vasto patrimonio ricettivo (<strong>di</strong> cui, per esempio, Sondalo, anche con i suoi<br />
pa<strong>di</strong>glioni ex-ospedalieri, è dotato), e un altrettanto vasto complesso <strong>di</strong> offerta turistica<br />
integrativa (<strong>di</strong> cui tutti i comuni dell'Area sono dotati);<br />
136
? si associa naturalmente a quell'altra risorsa tipica del territorio intero, che permette allo stesso<br />
territorio <strong>di</strong> attivare ovunque un "turismo climatico", che si integra con il "turismo termale" la<br />
cui fonte primaria si colloca nel Bormiese.<br />
E' in quest'ottica che potrebbe aprirsi un tipo <strong>di</strong> attività congeniale con il parco ricettivo<br />
<strong>di</strong>smesso nei pa<strong>di</strong>glioni del "Villaggio <strong>di</strong> Sondalo", e con un più ampio utilizzo del patrimonio<br />
immobiliare dei complessi ricettivi <strong>di</strong> colonie e case per ferie presenti nell'intera Area.<br />
L'attività termale rientra poi nel più ampio <strong>di</strong>scorso delle "acque come risorsa", finalizzata al<br />
turismo ma anche al mondo produttivo in genere ed all'attività sociale, se appena si pensa che in<br />
Alta Valtellina:<br />
· tutti i comuni hanno nella neve e nell'utilizzo delle acque a scopo idroelettrico una loro<br />
risorsa importantissima;<br />
· Val<strong>di</strong>sotto presenta la produzione, consistente, <strong>di</strong> acque minerali e oligominerali;<br />
· Bormio e Val<strong>di</strong>dentro hanno le acque termali;<br />
· Valfurva deve riscoprire la sua fonte termale.<br />
In questo ampio panorama <strong>di</strong> realtà e <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> turistici, la rilevazione ha messo in evidenza la<br />
posizione tipica <strong>di</strong> Livigno, che, per l'immagine e per la forza <strong>di</strong> cui già si è dotato può costituire<br />
un concreto e attivo fattore <strong>di</strong> "traino turistico" per l'intera Area (se non per l'intera Valtellina).<br />
Rimane un ultimo punto che la rilevazione sui "testimoni privilegiati" ha messo in chiara evidenza.<br />
Riguarda, secondo una affermazione essenziale, il problema o comunque il richiamo alla<br />
"formazione degli operatori turistici", tenendo presente che per operatori si deve intendere:<br />
· sia chi, per professione o per funzione, ha ruolo nella produzione e nella gestione dei fatti<br />
turistici;<br />
· sia chi, risiedendo e operando nelle realtà in cui il turismo si manifesta e vive, si trova in stretto<br />
contatto con i fatti turistici, li vede, li subisce, li con<strong>di</strong>vide, vi vive insieme, al punto <strong>di</strong> avervi<br />
inevitabilmente un ruolo, <strong>di</strong> precisa attività o anche solo <strong>di</strong> spettatore, passivo o attivo.<br />
In proposito, è viva la consapevolezza:<br />
? che la comunità locale abbia un ruolo concreto e determinante nella formazione e nella<br />
produzione <strong>di</strong> turismo, un ruolo che ha sicuramente un ritorno, perché è anche tramite l'attività<br />
turistica, <strong>di</strong> ogni tipo, che la qualità <strong>della</strong> vita dei residenti acquisisce miglioramenti;<br />
? che il turismo e il suo <strong>sviluppo</strong> richiedano operatori formati e qualificati, <strong>di</strong> una formazione e<br />
qualificazione che non possono essere mai ritenersi acquisite appieno, ma che costituiscono<br />
un processo, uno stato <strong>di</strong> permanente acquisizione.<br />
137
Pertanto: la rilevazione ha messo in evidenza, come opinione <strong>di</strong>ffusa, che l'attività turistica è varia,<br />
multiforme, soggetta a cambiamenti anche bruschi e rapi<strong>di</strong>. Soltanto quin<strong>di</strong> una continuativa e<br />
pressante attenzione pone in grado <strong>di</strong> operare secondo le esigenze e le connotazioni reali del<br />
mercato.<br />
E' proprio per questo che la rilevazione stessa ha affermato, proposto e sottolineato l'opportunità<br />
e l'esigenza che, in ottica <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> nell'Alta Valtellina, sia dato corso all'elaborazione <strong>di</strong> tre<br />
"Progetti speciali", che seguano, analizzino, programmino e sottopongano a costante monitoraggio<br />
l'attività turistica. La loro denominazione, sia pure approssimativa, li inquadra come:<br />
Progetto speciale "Turismo nell'Alta Valtellina"<br />
Progetto speciale "Livigno e turismo"<br />
Progetto speciale "Termalismo e turismo in Alta Valtellina"<br />
2.5 IL LAVORO E L'OCCUPAZIONE<br />
Quello del lavoro è il problema <strong>di</strong> ogni comunità <strong>di</strong> persone. E' un problema <strong>di</strong> tutta la<br />
popolazione, e, in generale, è particolarmente vivo e preoccupante per i giovani, le donne, alcune<br />
categorie "a rischio", quali gli han<strong>di</strong>cappati, gli invali<strong>di</strong>, gli ex-emigrati, ma anche gli adulti in<br />
qualsiasi modo espulsi dal mondo del lavoro.<br />
In proposito, ben avendo presente che, in Alta Valtellina, il problema quando si manifesta lo fa<br />
sulla base <strong>di</strong> "piccoli numeri", con entità insomma assai modeste, entità che comunque in una<br />
piccola realtà assumono ruolo e importanza, la rilevazione si è espressa con in<strong>di</strong>cazioni chiare, sia<br />
in quanto alle "fonti del lavoro", sia in quanto alla "formazione professionale" che consente il<br />
lavoro e <strong>di</strong> lavorare proficuamente.<br />
a. LE "FONTI DEL LAVORO"<br />
Si afferma come assolutamente necessario valorizzare e sviluppare sempre "le fonti del lavoro",<br />
che, per l'Alta Valtellina, riguardano principalmente alcuni specifici comparti.<br />
a.1 Il turismo, principalmente, del quale si è già ampiamente detto in precedenza. Esso<br />
costituisce un tessuto connettivo per tutto il mondo produttivo ed il mercato del lavoro locali.<br />
a.2 L'industria, particolarmente per le attività già esistenti (come è il caso dello Stabilimento<br />
Levissima), e semmai per attività assolutamente compatibili con l'ambiente, per <strong>di</strong>mensione,<br />
138
collocazione sul territorio, sistema <strong>di</strong> lavorazione e tipologia <strong>di</strong> produzione. In proposito, l'attività<br />
stessa è comunque da porre entro l'attenzione <strong>della</strong> Società <strong>di</strong> Sviluppo Locale (SSL) che sta<br />
avviando la sua presenza nell'intera realtà provinciale, e che opera sia nella programmazione e nel<br />
sostegno, sia in quanto a "servizi reali" alle imprese.<br />
a.3 L'artigianato, sia <strong>di</strong> servizio che soprattutto <strong>di</strong> produzione, unanimemente considerato<br />
come il settore produttivo <strong>di</strong> valore primario, che si integra e si accompagna con l'attività turistica.<br />
A tale proposito:<br />
· è considerato prioritario consentire e sostenere la massima valorizzazione e lo <strong>sviluppo</strong><br />
possibile per le attività esistenti e già <strong>di</strong>ffuse su tutto il territorio dei sei comuni;<br />
· è considerato importante e possibile promuovere e sostenere un ritorno all'artigianato tipico<br />
<strong>della</strong> realtà locale e <strong>della</strong> sua identità, un artigianato molto collegato con la montagna e i suoi<br />
beni, come il legno, il ferro, la flora e la fauna animale, ma anche quelle lavorazioni che<br />
forniscono prodotti tipici;<br />
E' <strong>di</strong>ffusa l'opinione che all'attività artigiana in Alta Valtellina debbano essere riservate apposite<br />
aree, urbanisticamente ben definite e ben collocate sul territorio, sia rivalorizzando e<br />
infrastrutturando ulteriormente le esistenti, sia creandone <strong>di</strong> nuove, come a Livigno e in<br />
Val<strong>di</strong>dentro. Si ritiene anche che proprio attraverso l'attività artigiana:<br />
· sia possibile contribuire a superare quella <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> rapporti e <strong>di</strong> vita sociale che emerge tra<br />
centro principale e frazione (come tra Livigno e Trepalle, tra Sondalo e le frazioni alte, e così<br />
via);<br />
· sia possibile valorizzare le doti <strong>di</strong> intelligenza, intuizione, fantasia, abilità, <strong>di</strong> costanza e <strong>di</strong><br />
impegno sul lavoro, tipiche <strong>della</strong> gente <strong>di</strong> montagna;<br />
· sia possibile riconvertire quel complesso <strong>di</strong> attività che, sviluppatosi con il fenomeno e<strong>di</strong>lizio e<br />
delle costruzioni, si presenta ormai in forte contrazione.<br />
In quanto a <strong>sviluppo</strong> dell'attività artigiana, una particolare attenzione ha raccolto l'attività estrattiva,<br />
pochissimo presente in Alta Valtellina (anche la cava sopra Pineta <strong>di</strong> Sortenna a Sondalo attende<br />
una sua definizione). La pietra, si <strong>di</strong>ce, è una risorsa dell'Area, e bisogna utilizzarla o poterla<br />
utilizzare, anche soltanto per le costruzioni e i manufatti locali.<br />
a.4 La presenza <strong>di</strong> Livigno, da considerare essa stessa come risorsa produttiva. Livigno,<br />
infatti, attualmente offre oltre 1.500 posti <strong>di</strong> lavoro a persone non residenti nel comune.<br />
In proposito, la rilevazione ha messo in evidenza come questa <strong>della</strong> presenza <strong>di</strong> Livigno nell'Area<br />
sia una risorsa a cui guardare con molta attenzione, anche perché la vasta occupazione che offre<br />
ha implicazioni sulla vita <strong>della</strong> zona, richiede una qualificazione dell'accoglienza, impegna per<br />
l'attivazione <strong>di</strong> servizi e sul piano <strong>della</strong> formazione al lavoro e alla sua tipicità.<br />
139
a.5 L'agricoltura e l'agriturismo, che la rilevazione ha voluto considerare con molto<br />
impegno. Verso l'agricoltura, l'atteggiamento è <strong>di</strong> "affettuosa attenzione", e ciò non solo perché<br />
questa attività sta nelle ra<strong>di</strong>ci e nelle origini <strong>della</strong> popolazione locale, ma anche perché la si vuole<br />
vedere rinascere, la si ritiene necessaria alla qualità <strong>della</strong> vita, e la si crede in grado <strong>di</strong> essere una<br />
autentica attività produttiva, integratrice <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, anche se il suo bilancio <strong>economico</strong> non va<br />
misurato sulla stretta logica dei profitti e delle per<strong>di</strong>te, tenendo conto che in aree montane come<br />
queste dell'Alta Valtellina l'attività agricola ha una forte componente <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o <strong>della</strong> salute del<br />
territorio (è quella che comunemente viene definita come "agricoltura <strong>di</strong> protezione").<br />
Si afferma che l'agricoltura <strong>di</strong> montagna conserva, costruisce e determina l'ambiente. Così è, se<br />
solo si osservano le opere che, in proposito, l'uomo ha realizzato nel corso dei secoli, opere<br />
legate alla propria vita ed al proprio sostentamento, opere però strettamente funzionali alla vita<br />
dell'ambiente e del territorio, quali, ad esempio:<br />
? i terrazzamenti dei versanti, per permettere la coltivazione <strong>di</strong> prodotti agricoli;<br />
? la canalizzazione delle acque, per salvare dal <strong>di</strong>lavamento le aree vegetali;<br />
? la bonifica <strong>di</strong> prati e pascoli da se<strong>di</strong>menti umi<strong>di</strong>, da infestanti e da massi, per permettere le<br />
coltivazioni ed il pascolo del bestiame;<br />
? la costruzione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> ogni tipo, per permettere la vita dell'uomo e degli animali.<br />
Così facendo, l'uomo ha creato un patrimonio che è <strong>di</strong>ventato esso stesso ambiente, e che<br />
costituisce un inestimabile bene, da conservare e da rendere ancora fruibile.<br />
La valorizzazione delle risorse ambientali in agricoltura produce red<strong>di</strong>to; un red<strong>di</strong>to che, in<br />
montagna, si lega soprattutto al turismo, all'artigianato, al commercio. Un red<strong>di</strong>to che è parte <strong>di</strong><br />
quell'economia integrata, che proprio in montagna è tipica e peculiare.<br />
La rilevazione allora ha messo in evidenza che l'attività agricola, da considerare <strong>di</strong>ffusa su tutto il<br />
territorio, dal piano al monte:<br />
? deve trovare un suo <strong>sviluppo</strong> a livello familiare o anche cooperativistico, perché: recupera la<br />
tra<strong>di</strong>zione e attualizza quella tipica cultura sociale che essa fondava, è imprescin<strong>di</strong>bile per la<br />
conservazione dell'ambiente, fa vivere la montagna, ha forti influssi sui contenuti dell'attività<br />
turistica, riesce a dare prodotti <strong>di</strong> qualità;<br />
? deve riuscire a contemperare il suo bisogno <strong>di</strong> esistere con la <strong>di</strong>ffusa vincolistica che deve<br />
rispettare: vincoli per ogni anche piccolo intervento verso il territorio ed il suo uso, vincoli nel<br />
rapporto urbanistico-e<strong>di</strong>lizio con l'e<strong>di</strong>ficio agricolo, vincoli sanitari e igienici per il lavoro e la<br />
produzione, vincoli fiscali, e così via;<br />
140
? deve orientare molta attenzione all'attività forestale, utilizzando al massimo il "Consorzio<br />
Forestale Alta Valtellina", tanto che si è consolidata la proposta <strong>di</strong> analizzare e proporre lo<br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> questa attività attraverso l'elaborazione <strong>di</strong> un "Progetto speciale attività<br />
forestale in Alta Valtellina" .<br />
Uno <strong>sviluppo</strong> dell'agricoltura in Alta Valtellina, <strong>di</strong>ce la consultazione, passa inevitabilmente<br />
attraverso l'invenzione e la scoperta <strong>di</strong> attività svolgibili nelle aree ad alta protezione ambientale e<br />
con esse compatibili, non trascurando anche iniziative sperimentali in quanto, per esempio:<br />
· ad uso del prato e del pascolo per l'attività zootecnica;<br />
· ad uso in genere del suolo per coltivazioni <strong>di</strong> erbe e piante particolari.<br />
E poi, una particolare attenzione allo <strong>sviluppo</strong> agricolo dovrebbe permettere il nascere autentico<br />
<strong>di</strong> quell'agriturismo <strong>di</strong> cui da molto tempo si parla, che si ammira nelle località dove viene<br />
attuato, ma che, in Alta Valtellina come in tutta la provincia <strong>di</strong> Sondrio, non è ancora riuscito a<br />
decollare.<br />
E' allora opportuno e necessario:<br />
· creare efficaci incentivi e sostegni al nascere <strong>di</strong> questa attività;<br />
· favorirla con norme attuabili.<br />
a.6 L'ambiente, (<strong>di</strong> cui si è già fatto cenno anche nei paragrafi precedenti), che è<br />
riconosciuto come una vera e propria "fonte <strong>di</strong> lavoro", come del resto attesta la presenza del<br />
Parco Nazionale dello Stelvio e <strong>di</strong> quanto da tempo esso attiva in fatto <strong>di</strong> occupazione.<br />
E' pensiero ormai <strong>di</strong>ffuso quello che vede l'ambiente come un bene attivo, da conservare -<br />
valorizzare - utilizzare - rendere fruibile e da ripristinare ove occorra (come è il caso dell'area del<br />
franamento <strong>di</strong> Valpola), me<strong>di</strong>ante l'opera dell'uomo, un'opera attenta, ben guidata, fortemente<br />
consapevole. Un'opera che tutto lo riguarda, per se stesso e in ogni sua manifestazione.<br />
E' come <strong>di</strong>re, allora, e la afferma la rilevazione, che sono fonte <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> occupazione, ad<br />
esempio:<br />
? tutti quei motivi e quelle componenti che riguardano la dotazione <strong>di</strong> base dell'ambiente, come<br />
l'aria, l'acqua ed il suolo, avendo sempre chiaro lo stato dei <strong>di</strong>ssesti, presenti e possibili;<br />
? quanto sta sul suolo, dai boschi ai pascoli, dai prati alle aree inse<strong>di</strong>ate. In questo quadro,<br />
assume rilevanza un eventuale progetto <strong>di</strong> recupero, generalizzato e guidato dei vecchi nuclei<br />
<strong>di</strong>smessi, soprattutto <strong>di</strong> quelli che un felice recupero potrebbe restituire alla residenza turistica<br />
<strong>di</strong>ffusa;<br />
141
? quanto crea problemi all'ambiente, come gli inquinamenti, i rifiuti, il traffico, il fuoco, l'uso non<br />
ben definito <strong>di</strong> alcune risorse;<br />
? quanto aiuta l'uomo e la comunità a vivere meglio, anche me<strong>di</strong>ante il lavoro, come, per<br />
esempio, proprio quel lavoro che deriva dal buon uso delle acque, delle pietre, dei boschi, del<br />
suolo in genere;<br />
? quanto aiuta l'ambiente e l'uomo a vivere "più sicuri". A tale proposito, i colloqui hanno<br />
riproposto l'esigenza <strong>di</strong> dare corso allo svaso perio<strong>di</strong>co e controllato degli alvei dei torrenti.<br />
b. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE<br />
Alla "formazione professionale" viene data essenziale importanza ai fini dell'occupazione e dello<br />
<strong>sviluppo</strong>, e questo in<strong>di</strong>stintamente per tutti i comparti produttivi, per ogni tipo <strong>di</strong> lavoro, sia<br />
autonomo che, particolarmente, <strong>di</strong>pendente.<br />
Si riconoscono come ampiamente necessari:<br />
? gli interventi <strong>di</strong> formazione attuati me<strong>di</strong>ante gli appositi corsi <strong>di</strong> istruzione presso le scuole<br />
professionali, dello Stato e <strong>della</strong> Regione.<br />
A tale proposito, la rilevazione ha messo in evidenza come debba essere stabilita una<br />
relazione <strong>di</strong>retta tra l'offerta <strong>di</strong> formazione e la richiesta del mercato locale;<br />
? gli interventi <strong>di</strong> formazione attuati sia da organismi pubblici (come, nel recente passato,<br />
ebbero a fare la Provincia e la Camera <strong>di</strong> Commercio), sia da società e associazioni <strong>di</strong> natura<br />
non pubblica, sostenuti anche finanziariamente dal Fondo Sociale Europeo attraverso la<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a;<br />
? gli interventi <strong>di</strong> formazione che avvengono in situazione <strong>di</strong> lavoro, presso le aziende, le<br />
botteghe artigiane, le se<strong>di</strong> specifiche del lavoro.<br />
Si riconosce, in questo caso, la necessità e l'utilità <strong>di</strong> specifici incentivi ed, all'occorrenza, la<br />
conoscenza delle possibilità esistenti per superare le <strong>di</strong>fficoltà poste dalla legislazione del<br />
lavoro;<br />
? gli interventi <strong>di</strong> formazione mirati a funzioni e prestazioni specifiche, da attuare me<strong>di</strong>ante corsi,<br />
anche utilizzando le possibilità offerte dalla legislazione esistente.<br />
c. ANNOTAZIONI<br />
In alcuni passaggi nel corso degli incontri, l'attenzione si è soffermata su altri temi d'interesse, a<br />
riguardo specialmente:<br />
142
? delle possibilità <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> occupazione che offre lo strumento <strong>della</strong> "società cooperativa",<br />
soprattutto per interventi che attengono al comparto dei servizi, compresi i servizi<br />
all'ambiente, all'offerta turistica, alle manutenzioni in genere;<br />
? dello strumento, elaborato dal legislatore, denominato dei "lavori socialmente utili", come<br />
mezzo per far fronte a particolari e temporanee emergenze, soprattutto per le categorie <strong>di</strong><br />
lavoro "a rischio" (giovani, donne, lavoratori in mobilità, invali<strong>di</strong> ...).<br />
E ciò anche se non si riconosce a questo particolare rapporto <strong>di</strong> lavoro la capacità <strong>di</strong> incidere<br />
in modo strutturale sul problema dell'occupazione.<br />
2.6 I SERVIZI<br />
Il tema dei "servizi, alla persona - alla famiglia - alla società - all'ambiente, ha coinvolto larghi<br />
momenti <strong>della</strong> rilevazione, impegnando i "testimoni privilegiati" ad analizzare la realtà esistente ed<br />
insieme i problemi aperti. Ne è uscito un panorama ampio e articolato.<br />
a. I SERVIZI SOCIO-SANITARI<br />
In quanto a servizi <strong>socio</strong>-sanitari, la rilevazione:<br />
? ha preso atto degli sforzi condotti negli anni recenti dall'ente pubblico, dall'iniziativa privata,<br />
come le cooperative <strong>di</strong> solidarietà sociale, e dal volontariato, per ra<strong>di</strong>care, in Alta Valtellina, i<br />
servizi più necessari. A questi sforzi ed ai loro positivi risultati è stato dato merito;<br />
? ha però messo in evidenza, a volte con forza e illustrando esempi concreti, che vi è ancora<br />
molto da fare. Lo hanno attestato le esigenze espresse, le situazioni la cui conoscenza è alla<br />
portata <strong>di</strong> tutti. E le proposte <strong>di</strong> intervento sono state molteplici e articolate, aderenti alla<br />
concreta realtà dell'Alta Valtellina.<br />
a.1 La salute e la prevenzione: viene riconosciuta una funzione assolutamente privilegiata ai<br />
servizi <strong>di</strong> prevenzione in fatto <strong>di</strong> salute, servizi che si accompagnano con una vera e propria azione<br />
<strong>di</strong> "educazione alla salute". Si è fatto cenno, in proposito, all'esigenza <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> un "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />
settore", elaborato da esperti, che in<strong>di</strong>rizzi e determini linee operative a questo scopo, linee che:<br />
? attivino soprattutto le scuole e le famiglie;<br />
? riguar<strong>di</strong>no non solo i ragazzi ed i giovani, ma le persone <strong>di</strong> tutte le età;<br />
? orientino le attività sportive e del tempo libero anche in questa <strong>di</strong>rezione;<br />
? offrano alla comunità locale intera momenti <strong>di</strong> autentica e serena mobilitazione.<br />
143
Al citta<strong>di</strong>no, <strong>di</strong> qualsiasi età, la vita <strong>di</strong> oggi presenta una quantità <strong>di</strong> motivi in grado <strong>di</strong> influire sulla<br />
salute personale. Sono motivi:<br />
? certamente noti ma anche meno noti, eclatanti e vistosi ma anche più nascosti, dagli effetti non<br />
imme<strong>di</strong>ati;<br />
? legati alle situazioni più <strong>di</strong>verse: dall'alimentazione al muoversi, dal respirare all'accu<strong>di</strong>re al<br />
proprio corpo;<br />
? anche legati all'aria che ci sta attorno, all'acqua che si beve, al suolo che si calpesta.<br />
Si afferma, insomma, come, nella vita <strong>di</strong> oggi, l'educazione alla salute debba avere un'attenzione <strong>di</strong><br />
particolare riguardo. Essa, oltretutto, oltre che un fatto personale, costituisce anche un fatto<br />
sociale, in quanto è proprio un fatto sociale ogni intervento che viene effettuato quando alla salute<br />
devono essere rivolte attenzioni <strong>di</strong> cura, soprattutto se <strong>di</strong> carattere sanitario.<br />
a.2 La sanità, che si esplica, in Alta Valtellina, attraverso la me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base con i relativi<br />
presi<strong>di</strong>, l'Ospedale Morelli <strong>di</strong> Sondalo ed i collegamenti con altri servizi collocati fuori dall'Area<br />
stessa:<br />
? la me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base riscuote apprezzamenti nei centri urbani con maggior carico <strong>di</strong><br />
popolazione. Riscuote invece qualche critica, con giu<strong>di</strong>zi anche negativi, a proposito delle<br />
piccole località, soprattutto per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> avere presenti i me<strong>di</strong>ci nei rispettivi ambulatori.<br />
Sono pertanto le piccole località a soffrire uno stato <strong>di</strong> isolamento, <strong>di</strong> abbandono, <strong>di</strong><br />
mancanza <strong>di</strong> attenzione;<br />
? l'Ospedale Morelli <strong>di</strong> Sondalo, del quale in precedenza si è già ampiamente detto, è<br />
comunque ritenuto una presenza assolutamente importante; se ne apprezzano ampiamente le<br />
prestazioni. Lo si vuole presente anche e chiaramente come "ospedale <strong>di</strong> zona". Allo stesso si<br />
attribuisce anche una forte valenza nei confronti dell'attività turistica dell'Alta Valtellina e <strong>della</strong><br />
Valtellina intera;<br />
? i servizi esterni all'Area sono visti, con molto realismo, come un fatto ovvio e scontato. Non<br />
si invoca, cioè, che risieda "in casa" quanto, ed è assolutamente molto, oggi è fuori. La<br />
posizione e l'atteggiamento sono ineccepibilmente seri, senza alcun riven<strong>di</strong>cazionismo o<br />
pietismo: si auspica, però ed allora, la creazione <strong>di</strong> un particolare "sistema <strong>di</strong> Area", che<br />
favorisca, od ogni occorrenza ed in linea generalizzata:<br />
* l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tali servizi, siano essi posti a Sondrio, a Lecco, a Milano, o dove<br />
esistono;<br />
* l'accesso agli stessi da parte <strong>di</strong> chi ne deve usufruire, anche me<strong>di</strong>ante interventi sulla<br />
logistica dei trasferimenti e dei trasporti;<br />
144
* ove possibile, anche l'attivazione <strong>di</strong> specifiche e proprie "convenzioni" per la fruizione dei<br />
servizi stessi.<br />
a.3 I servizi sociali e <strong>socio</strong>-sanitari, che toccano nel più vivo <strong>della</strong> vita personale e <strong>di</strong><br />
convivenza le persone, le famiglie, la comunità intera. In proposito, la rilevazione delle opinioni ha<br />
messo in evidenza le luci e le ombre del quadro generale del rapporto fra assetto sociale - bisogni<br />
- servizi. Tuttavia lo stato dei fatti richiede, ancora e sempre, continui e costanti interventi, per<br />
problemi <strong>di</strong> un'importanza sempre più forte e <strong>di</strong>ffusa, con, a volte, la connotazione <strong>della</strong> vera e<br />
propria emergenza, particolarmente:<br />
? nell'area "han<strong>di</strong>cap", dove è necessaria l'attivazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> servizi sempre più<br />
capillare, presso le scuole, le famiglie, il mondo del lavoro e l'ambiente <strong>di</strong> vita in genere;<br />
? nell'area "anziani", i cui fenomeni vanno assumendo <strong>di</strong>mensioni sempre più vaste. Cresce la<br />
popolazione anziana, soprattutto femminile; aumentano i problemi propri degli "anzianimaschi".<br />
Le famiglie, in numero sempre più vasto, vedono presente in loro questo problema; è<br />
facile e frequente che, oltre a vederlo, vi si scontrino, con gravi turbamenti nella stessa vita<br />
familiare.<br />
Il "problema anziani" è da molti ritenuto uno dei problemi sociali più forti dei prossimi anni, nei<br />
piccoli e nei gran<strong>di</strong> paesi dell'intera Valtellina.<br />
La rilevazione ha richiamato ipotesi e progetti che riguardano, per esempio: le reti <strong>di</strong><br />
assistenza domiciliare, i mini-alloggi, gli alloggi-protetti, le comunità-alloggio, le case <strong>di</strong> riposo<br />
per auto-sufficienti e per non-autosufficienti. Soprattutto quest'ultimo problema ha raccolto<br />
segnalazioni ed attenzioni abbondanti, date le <strong>di</strong>fficoltà esistenti <strong>di</strong> trovare sistemazioni.<br />
? nell'area "tossico<strong>di</strong>pendenze", le cui manifestazioni sono <strong>di</strong>ffuse e presenti anche nei piccoli<br />
paesi dell'Alta Valtellina. L'attenzione, in questo comparto, si è particolarmente fermata sulle<br />
iniziative <strong>di</strong> recupero sociale e comunitario, piuttosto che su quelle <strong>di</strong> recupero coatto,<br />
riconosciuto inefficace;<br />
? nell'area delle "malattie mentali", per le quali è un continuo riproporsi <strong>di</strong> problemi, legati a<br />
situazioni sempre <strong>di</strong>versificate, molto concrete e per lo più drammatiche. L'atteggiamento che<br />
affronta i problemi e vi pone soluzione e rime<strong>di</strong>o deve avere la connotazione <strong>di</strong> permanente e<br />
<strong>di</strong> ricorrente, pronto ad adeguarsi alle situazioni reali con molta flessibilità;<br />
? nell'area delle "immigrazioni", che non viene rifiutata per principio, ma che richiede la<br />
creazione <strong>di</strong> atteggiamenti e <strong>di</strong> occasioni che tendano a coniugare "comunità" ed<br />
"accoglienza".<br />
145
Insomma: è vivamente sentita l'esigenza che alla comunità locale, alle singole persone, alle<br />
famiglie, siano fornite le con<strong>di</strong>zioni e le possibilità per vivere e per muoversi nel vasto, complesso<br />
e composito "arcipelago del sociale". A tale proposito:<br />
· è stata avanzata la proposta <strong>di</strong> istituire, in Alta Valtellina, la "banca del tempo", come forma <strong>di</strong><br />
scambio <strong>di</strong> solidarietà sociale, utile ed efficace;<br />
· è stata da alcuni elaborata una proposta, formulata però con la piena consapevolezza che sia<br />
un'idea ancora tutta da elaborare e definire, un punto <strong>di</strong> partenza, cioè, per guardare dentro al<br />
problema, ma un "guardare dentro" che abbia il proposito fermo <strong>di</strong> pervenire alla<br />
elaborazione <strong>di</strong> soluzioni, gestibile ed attuabili.<br />
La proposta, tradotta in un'immagine <strong>di</strong> sintesi ma efficace, riguarda la creazione <strong>di</strong> uno >, che potrebbe e dovrebbe<br />
costituire:<br />
? un servizio alla comunità locale: per informazioni ed operazioni in grado <strong>di</strong> aiutare a superare<br />
"le emergenze" al loro apparire, emergenze che particolarmente provengano dalle famiglie;<br />
? un crocevia <strong>di</strong> raccolta e smistamento <strong>di</strong> bisogni, che funzioni con assoluta sburocratizzazione,<br />
in modo agile ed efficace.<br />
Questo "sportello" è visto come sintesi delle iniziative pubbliche e come punto <strong>di</strong> riferimento delle<br />
iniziative non-pubbliche in fatto <strong>di</strong> interventi e <strong>di</strong> servizi sociali. Ma, anche e soprattutto, è<br />
pensato: da un lato come emanazione viva <strong>della</strong> comunità locale, dall'altro come fortemente<br />
sostenuto e fatto funzionare dal "volontariato locale".<br />
b. I SERVIZI ALL'ISTRUZIONE, ALLA FORMAZIONE, ALLA CULTURA<br />
Anche in questo comparto <strong>di</strong> servizi, la ricognizione è stata molto attenta, ed ha spaziato nella più<br />
ampia accezione del tema: dalla scuola dell'obbligo all'università, dalla formazione professionale<br />
alla formazione permanente, dall'istruzione per il lavoro alla cultura in genere.<br />
b.1 La scuola dell'obbligo, a proposito <strong>della</strong> quale l'Alta Valtellina ha un'impostazione<br />
consolidata dalla tra<strong>di</strong>zione, impostata sulla capillarità delle strutture. Vengono però espresse, con<br />
molta consapevolezza, alcune opinioni-proposte-esigenze, ritenute utili ed ormai mature a<br />
provve<strong>di</strong>menti conseguenti. Si invoca, cioè, che:<br />
? il legislatore non tar<strong>di</strong> ormai più a definire l'elevazione generalizzata dell'obbligo scolastico al<br />
16° anno <strong>di</strong> età;<br />
? si <strong>di</strong>a corso, in Alta Valtellina, all'elaborazione, e quin<strong>di</strong> all'attuazione, <strong>di</strong> un chiaro e<br />
coraggioso "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> riassetto funzionale del sistema scolastico", dalla scuola materna -<br />
146
alla scuola elementare - alla scuola me<strong>di</strong>a, che coinvolga complessivamente se<strong>di</strong> ed e<strong>di</strong>fici<br />
scolastici, classi ed alunni. Tale atto, elaborato nel più vivo solco dell'unione e <strong>della</strong> solidarietà<br />
<strong>di</strong> Area, dovrebbe e potrebbe costituire un'occasione per affermare e per valorizzare "la<br />
scuola <strong>della</strong> comunità intera", una scuola che si apre alle esigenze ed alle qualificazioni <strong>della</strong><br />
situazione così come si presenta;<br />
? anche come momento qualificante del riassetto del sistema, e tenendo conto che la<br />
legislazione vigente lo permette, si inseriscano in tale riassetto elementi qualificanti il sistema<br />
stesso, quali, ad esempio, lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>ffuso <strong>della</strong> lingua inglese e <strong>di</strong> quella tedesca, e<br />
l'appren<strong>di</strong>mento generalizzato dell'uso degli strumenti informatici.<br />
b.2 La scuola superiore, per la quale la situazione esistente richiede che:<br />
? siano adeguatamente approfon<strong>di</strong>ti alcuni fenomeni attualmente in corso circa l'andamento<br />
quantitativo delle presenze dei vari corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> presenti in Alta Valtellina nei vari Istituti e<br />
Centri <strong>di</strong> Formazione, per coglierne tendenze e linee evolutive;<br />
? meritino un'adeguata attenzione alcuni percorsi formativi nuovi, coerenti con le connotazioni<br />
<strong>della</strong> realtà locale e delle sue prospettive, particolarmente nel settore <strong>della</strong> formazione<br />
professionale, verso comparti del turismo ma anche dell'artigianato, sia <strong>di</strong> produzione che <strong>di</strong><br />
servizio, in ottica <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>torialità autonoma.<br />
b.3 L'università, per la quale si deve prioritariamente constatare che:<br />
? non vengono espresse nè l'opportunità nè la necessità che, nè in Alta Valtellina nè nella<br />
provincia in generale, siano aperte facoltà universitarie;<br />
? viene comunque sottolineata l'importanza <strong>della</strong> formazione universitaria per i giovani dell'Alta<br />
Valtellina, e per questo si sostiene che venga creato "un contorno locale" alla frequenza<br />
universitaria, funzionale alla stessa. Il riferimento, in proposito, è alla messa in atto <strong>di</strong> un<br />
essenziale sistema <strong>di</strong> sostegno, fatto <strong>di</strong> incentivi, quali: assegni, posti nei collegi ed in<br />
appartamenti.<br />
Si riconosce, comunque, che il tipo e la <strong>di</strong>mensione del problema, che si estende all'intera<br />
provincia <strong>di</strong> Sondrio, permettono e sollecitano una visione del problema stesso riferita all'intero<br />
ambito provinciale, come del resto ha ben presente l'Amministrazione Provinciale, la quale, a cicli<br />
ricorrenti, <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> "pensare" al problema, senza per altro, almeno sinora, mettere in atto<br />
iniziative concrete ed organiche.<br />
Inoltre: emergono almeno due considerazioni generali e per altro <strong>di</strong>stinte:<br />
? una, che afferma come la soluzione più efficace del problema si debba ritrovare nella messa a<br />
<strong>di</strong>sposizione degli studenti <strong>di</strong> posti-letto in appartamenti <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni, reperiti sul<br />
mercato immobiliare delle città privilegiate dalle scelte universitarie dei giovani <strong>di</strong> Valtellina<br />
147
(Milano, Pavia, Bergamo, ...), ed acquisiti in proprietà: o dall'ente pubblico locale o da<br />
associazione/fondazione appositamente costituita e sostenuta da risorse locali;<br />
? un'altra, che afferma come gli incentivi ed i sostegni agli studenti debbano privilegiare quei<br />
corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che riguardano titoli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e professionalità che possano trovare<br />
occupazione in Alta Valtellina, o in iniziative già presenti, o in iniziative che è possibile far<br />
nascere.<br />
b.4 Il <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o, per la cui realizzazione particolarmente gli enti locali e le famiglie<br />
attivano non in<strong>di</strong>fferenti risorse. In proposito, la rilevazione ha messo in evidenza l'esigenza <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>nare gli interventi e <strong>di</strong> massimizzare le risorse, dando corso:<br />
? alla rilevazione attenta degli interventi effettuati, delle possibilità che si presentano e, nella<br />
misura possibile, dell'efficienza e dell'efficacia degli interventi stessi;<br />
? alla messa a punto <strong>di</strong> un "Bilancio <strong>di</strong> Area" nel settore, e quin<strong>di</strong> ad uno specifico "<strong>Piano</strong>programma",<br />
per la razionalizzazione e l'estensione degli interventi, allo scopo soprattutto <strong>di</strong><br />
coprire anche le esigenze e le opportunità molto specifiche.<br />
b.5 L'istruzione e il lavoro: in questo comparto <strong>di</strong> attenzione, è emersa con chiarezza<br />
l'esigenza che le scuole che formano e preparano ad una professione abbiano ad essere:<br />
? coerenti con "il mercato del lavoro locale";<br />
? funzionanti in stretto collegamento con "il mondo del lavoro locale".<br />
Insomma: è generalizzata l'osservazione sul <strong>di</strong>stacco, consolidato ed in buona parte favorito dal<br />
tipo <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento scolastico operante in Italia, tra "mondo <strong>della</strong> scuola" e "mondo del lavoro".<br />
La scuola, si <strong>di</strong>ce, "è troppo teorica", "è per nulla pratica".<br />
Nella realtà specifica dell'Alta Valtellina vengono proposti e sollecitati allora interventi concreti,<br />
che avvicinino la scuola all'ampio e variegato comparto dell'attività turistica, dell'artigianato e <strong>della</strong><br />
piccola attività produttiva, compresa l'agricoltura,, siano questi interventi finalizzati ai servizi o alla<br />
produzione. E, questo, non solo per attività già esistenti, ma anche e soprattutto perché si riesca a<br />
dare avvio a "nuove attività", che possono essere in<strong>di</strong>viduate e scoperte me<strong>di</strong>ante opportune<br />
ricerche.<br />
In generale, si afferma che il tema "istruzione e lavoro" richiede che non venga mai meno e si<br />
<strong>di</strong>ffonda sempre più in Alta Valtellina "il gusto del lavoro", "la voglia <strong>di</strong> intraprendere". Il problema<br />
fondamentale, però, a questo punto, è <strong>di</strong> metodo; e cioè: "Come si fa a dare o a <strong>di</strong>ffondere<br />
questo gusto e questa voglia?".<br />
Le risposte, per altro appena abbozzate, fanno richiamo a legami stretti tra scuola e lavoro, a<br />
corsi <strong>di</strong> formazione/aggiornamento/qualificazione/riqualificazione, a scambi <strong>di</strong> attività, a visite e<br />
soggiorni presso altre esperienze.<br />
148
.6 L'istruzione e la cultura: su questo tema, la rilevazione è fatto emergere <strong>di</strong>ffusi ed<br />
abbondanti richiami all'esigenza che siano messe in atto le più ampie iniziative perché, attraverso<br />
l'istruzione, sia elevato sempre più il livello culturale <strong>di</strong> base dell'Area. Soprattutto viene fatto<br />
riferimento a quella cultura che riguarda:<br />
? il rapporto tra popolazione e territorio, tra popolazione e governo del territorio, tra<br />
popolazione ed uso del territorio, tra popolazione e protezione del territorio;<br />
? il rapporto tra popolazione ed ambiente, tra popolazione e conoscenza/uso/ valorizzazione<br />
dell'ambiente;<br />
? il rapporto tra popolazione e cosa pubblica, intendendo per "cosa pubblica" sia le istituzioni<br />
(comune - comunità montana - provincia - regione ...), sia gli atti che le istituzioni adottano e<br />
mettono in vigore, sia i beni che sono <strong>di</strong> tutti (come l'aria, l'acqua, le strade, ...), sia i servizi a<br />
<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti.<br />
Se non fosse troppo rischioso riassumere in un unico termine questo complesso <strong>di</strong> rapporti, si<br />
potrebbe richiamare la parola "civiltà", meglio ancora "civiltà <strong>di</strong> oggi". Ed allora, la costruzione e la<br />
conoscenza <strong>di</strong> questa "civiltà" <strong>di</strong>ventano un prodotto <strong>della</strong> cultura.<br />
Tale cultura nasce da una istruzione che si connota come "formazione permanente", che si regge<br />
sulla personale <strong>di</strong>sponibilità e su incentivi-strumenti-servizi <strong>di</strong> cui viene auspicato il costante<br />
potenziamento. Il riferimento è, per esempio:<br />
? in linea generale, alle biblioteche ed ai musei, alle visite ed ai viaggi, ai cicli <strong>di</strong> incontri, ai<br />
<strong>di</strong>battiti ed alle conferenze, ai corsi ed agli stu<strong>di</strong> in genere;<br />
? ma anche: al promuovere e assecondare una rete <strong>di</strong> rapporti con centri <strong>della</strong> conoscenza e<br />
<strong>della</strong> cultura, anche per avere sempre più abbondanti strumenti <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> innovazioni;<br />
? in linea più specifica alla valorizzazione delle attività in atto nel campo del teatro (a Livigno,<br />
Bormio e Sondalo) e, per Sondalo in particolare, nel campo <strong>della</strong> musicalità.<br />
b.7 Lo sport e il tempo libero: costituiscono un comparto unanimemente considerato come<br />
molto importante, sia per se stesso, in funzione cioè <strong>della</strong> popolazione residente, sia in funzione<br />
del sistema dell'offerta turistica. Particolarmente:<br />
? nell'area dei "servizi sportivi": l'attenzione si è soffermata su motivi ritenuti necessari per<br />
una buona visione del problema. Pertanto:<br />
* viene affermata l'opportunità che sia <strong>di</strong>segnata "la rete dei servizi sportivi" considerando,<br />
ove possibile ed utile, l'intercomunalità dei servizi stessi. Infatti: la varietà delle opzioni proprio<br />
149
legate al territorio esige e consente una utile integrazione tra le varie zone, e questo anche con<br />
riferimento al sistema dell'offerta turistica;<br />
* viene affermata l'utilità e l'efficacia <strong>di</strong> rendere efficiente la fruibilità delle possibilità già<br />
esistenti, me<strong>di</strong>ante idonee informazioni - promozioni, positivamente coor<strong>di</strong>nate;<br />
* viene espressa l'utilità <strong>di</strong> attivare nuovi servizi, verso i quali il territorio dell'Alta Valtellina<br />
ha particolare connotazione. A titolo <strong>di</strong> semplice esempio, sono stati proposti concreti<br />
riferimenti: alle palestre naturali <strong>di</strong> roccia, alla pratica del golf, ai campi <strong>di</strong> tiro con l'arco, alle<br />
piste ciclabili, ai percorsi <strong>di</strong> equitazione.<br />
E' stata però anche proposta l'istituzione, per intervento pubblico e privato, <strong>di</strong> un "Campusscuola",<br />
con villaggio-convitto ed idonee attrezzature sportive, per l'istruzione, la formazione e<br />
l'aggiornamento degli atleti;<br />
? nell'area dei "servizi per il tempo libero": è significativo annotare che qui l'attenzione, più<br />
che in un ottica <strong>di</strong> svago e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento, si è collocata entro un'ottica tipicamente culturale,<br />
per cui viene data molta importanza, con richiamo all'Alta Valtellina:<br />
* ai servizi bibliotecari;<br />
* alla rete dei musei, compreso un "sistema museale all'aperto";<br />
* al sistema delle aree a parco, <strong>di</strong> valore naturalistico, costituenti comunque ambienti<br />
soggetti a <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> riserva e <strong>di</strong> protezione;<br />
* ai beni culturali, artistici ed etnografici, compreso tutto il sistema delle <strong>di</strong>more, dei reperti e<br />
dei segni <strong>della</strong> vita dell'uomo nel passato;<br />
* ai beni dell'ambiente, come la flora, la fauna, la mineralogia, la geologia, l'archeologia.<br />
Ma viene fatto concreto e vali<strong>di</strong>ssimo richiamo anche alla forte carica <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong> impegno<br />
fornita:<br />
* dai centri <strong>di</strong> aggregazione, come gli oratori;<br />
* da quella lunga serie <strong>di</strong> iniziative, promosse dall'ente pubblico e dai privati, che si<br />
strutturano in corsi, cicli <strong>di</strong> incontri, conferenze, opere umanitarie, manifestazioni <strong>di</strong> ogni tipo.<br />
b.8 La gestione dei servizi: le consultazioni sottolineano, in proposito, senza incertezze <strong>di</strong><br />
sorta, che ai servizi per lo sport e soprattutto per quelli relativi al tempo libero sovrintendono due<br />
principi fondamentali:<br />
? uno, che vede nei gruppi e nelle associazioni, comunque organizzati, comunque formati, il<br />
punto <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> ogni iniziativa possibile;<br />
150
? l'altro che vede nel volontariato l'elemento trainante <strong>di</strong> ogni iniziativa. E' la libera e spontanea<br />
<strong>di</strong>sponibilità delle persone, <strong>di</strong> qualsiasi età e con<strong>di</strong>zione, l'autentico motore delle iniziative e<br />
degli interventi.<br />
Queste due componenti, oltretutto e soprattutto, producono un effetto vitale per la vita dell'Area:<br />
quello <strong>di</strong> dare vivibilità ai paesi, quello <strong>di</strong> costruire, paese con paese, il senso <strong>della</strong> comunità, e<br />
quin<strong>di</strong> anche l'identità delle comunità.<br />
2.7 LA VIABILITÀ E LE COMUNICAZIONI<br />
Un motivo ha dominato costantemente il contenuto dei colloqui in tema <strong>di</strong> viabilità: quello che<br />
insiste sull'esigenza <strong>di</strong> prestare molta attenzione all'impatto tra traffico ed ambiente.<br />
Sono ormai <strong>di</strong>ventati un problema, ed avvertiti come tale: la quantità <strong>di</strong> traffico circolante, i rumori<br />
del traffico, gli inquinamenti provocati dal traffico, i pericoli che il traffico porta alle persone ed a<br />
tutto l'ambiente in genere.<br />
La posizione geografica dell'Alta Valtellina al limite estremo <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a e dell'Italia, la<br />
presenza <strong>di</strong> una località come Livigno che è al culmine decentrato <strong>di</strong> questo "limite estremo", e<br />
l'esistenza <strong>di</strong> un'unica possibilità <strong>di</strong> collegamento, quella che avviene su rota gommata, nella quale<br />
possibilità sono insiti non pochi intoppi, sottopongono l'Area ad uno "stress da traffico", che è<br />
inevitabilmente molto avvertito.<br />
Si chiede, allora, <strong>di</strong> correre ai ripari, <strong>di</strong> intervenire, perché si è convinti che il traffico non passa<br />
senza lasciare dei segni negativi.<br />
Si propone pertanto, per esempio, <strong>di</strong>:<br />
? completare rapidamente il collegamento a scorrimento rapido tra Grosio e Bormio,<br />
particolarmente:<br />
* per poter dare una sistemazione decorosa, in territorio <strong>di</strong> Sondalo, al <strong>di</strong>ssesto provocato<br />
dai recenti interventi sulla viabilità maggiore, avendo sempre una particolare attenzione<br />
all'alveo dell'Adda e al sistema franoso <strong>di</strong> Migiondo;<br />
* per il superamento del tratto interessato dal movimento franoso <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>sotto. E' un<br />
completamento che coinvolge l'intero assetto del "corpo <strong>di</strong> frana" e del fondovalle, perché<br />
anche in quelle aree occorrerà dare corso ad una viabilità interna compatibile con il territorio<br />
(fondovalle e versanti), che sarà avviato al recupero;<br />
151
? realizzare vie <strong>di</strong> circonvallazione dei vari paesi. Qui ha ruolo <strong>di</strong> priorità lo scavalcamento <strong>di</strong><br />
Bormio, che permetterà <strong>di</strong> dare un assetto paesaggisticamente decoroso all'uscita <strong>della</strong><br />
galleria a valle <strong>di</strong> Bormio, e quin<strong>di</strong> alla circonvallazione <strong>di</strong> Bormio stesso. A questo proposito,<br />
sembra necessaria una attenta presa <strong>di</strong> posizione in or<strong>di</strong>ne alle ipotesi-proposte che anche<br />
questa rilevazione ha messo in evidenza.<br />
Ma si propone anche <strong>di</strong> dare corso ad un ripensamento generale <strong>di</strong> tutto il sistema stradale<br />
dell'Alta Valtellina, con riferimento sia alle "vie principali <strong>di</strong> transito", sia alla "viabilità interna". Si<br />
propone un "ripensamento coraggioso", capace <strong>di</strong> "mettere in circolo e in rete" l'intera viabilità, da<br />
definirsi in ottica <strong>di</strong> programmazione strategica e da realizzarsi gradualmente, fors'anche<br />
guardando:<br />
· ad un ingresso, in Alta Valtellina, <strong>di</strong> una linea ferroviaria;<br />
· ad un collegamento con traforo verso l'Alto A<strong>di</strong>ge (via Stelvio), e verso la Valle Camonica<br />
(via Mortirolo);<br />
· ad un raddoppio <strong>della</strong> "Galleria <strong>della</strong> Drossa", con un ripensamento strategico su questo asse<br />
viabilistico, che interessi l'intera Alta Valtellina e i rapporti <strong>della</strong> stessa con l'Enga<strong>di</strong>na.<br />
2.8 TEMI VARI<br />
La ricognizione sulle opinioni espresse negli incontri ha spaziato in tutto il panorama dell'Alta<br />
Valtellina. Su una notevole quantità <strong>di</strong> temi si è detto nei paragrafi precedenti; ci sono però altri<br />
argomenti, certamente non secondari rispetto a quelli già esposti, che completezza <strong>di</strong> quadro esige<br />
siano richiamati, sia pure per punti variamente segnalati.<br />
I RIFIUTI (URBANI E NON): si riconosce che costituiscono un autentico problema, per se<br />
stessi e per i costi che comportano. In proposito, è <strong>di</strong>ffusa l'opinione <strong>di</strong> dare corso ad una<br />
raccolta e ad uno smaltimento dei rifiuti che, nel limite del possibile e del conveniente, si<br />
mantengano entro l'ambito dell'Area. Si sostiene particolarmente, infatti, che proprio a livello <strong>di</strong><br />
Area è possibile attuare efficaci iniziative per ridurre i quantitativi <strong>di</strong> rifiuti, per una <strong>di</strong>fferenziazione<br />
spinta <strong>della</strong> raccolta, per un sempre più <strong>di</strong>ffuso smaltimento familiare. Il tutto con forte riduzione <strong>di</strong><br />
costi per il citta<strong>di</strong>no.<br />
IL PATRIMONIO EDILIZIO RECUPERABILE: si afferma che esso, particolarmente nei piccoli<br />
e <strong>di</strong>spersi agglomerati, è <strong>di</strong> una consistenza la cui entità non è ancora stata misurata, ma che è<br />
notevole. Si afferma anche che, oggi, è <strong>di</strong>ffusa una autentica "cultura del recupero". Per questo, il<br />
graduale recupero <strong>di</strong> questo patrimonio, senza creare problemi all'ambiente, porterebbe notevoli<br />
benefici alla vita economica e sociale locale. Tale recupero, però, deve essere favorito: da norme<br />
<strong>di</strong> buon senso ed attuabili, da procedure snelle, anche da incentivi e benefici finanziari ove<br />
opportuno e possibile.<br />
152
IL PICCOLO COMMERCIO LOCALE: si riconosce molta importanza a quella rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al<br />
minuto fisso che, negli anni recenti, ha subito notevoli sommovimenti, a ragione sia degli<br />
or<strong>di</strong>namenti normativi e fiscali, sia dell'avanzare <strong>della</strong> grande <strong>di</strong>stribuzione. Tale importanza<br />
accresce nei piccoli paesi, dove questi punti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta svolgono un autentico servizio e<br />
rappresentano punti <strong>di</strong> aggregazione che servono proprio a mantenere la vita del paese. Si<br />
ipotizzano, allora, in proposito: da un lato particolari incentivi, finalizzati al mantenimento <strong>di</strong> questa<br />
rete <strong>di</strong>ffusa, dall'altro un <strong>di</strong>segno organico relativo alla piccola <strong>di</strong>stribuzione, con respiro non<br />
comunale ma dell'intera Area.<br />
L'ASSOCIAZIONISMO ED IL VOLONTARIATO: sono ritenuti il vero motore dell'identità<br />
locale, dell'affiatamento, <strong>della</strong> solidarietà. Nell'impegnarsi delle energie, nell'unirsi delle persone, si<br />
costruisce e si connota il senso del paese. Associazionismo e volontariato devono sempre essere<br />
incentivati e sostenuti.<br />
Ed, infine, la rilevazione ha toccato <strong>di</strong>ffusamente e concretamente le opinioni in or<strong>di</strong>ne al tema<br />
"LE UNIONI DI COMUNI", <strong>di</strong> cui da qualche tempo si è cominciato a parlare. In proposito<br />
ed in generale, si afferma che tali Unioni:<br />
? sono utili, e pertanto sono da perseguire, me<strong>di</strong>ante una impegnata ed anche coraggiosa<br />
maturazione culturale;<br />
? costituiscono però un <strong>di</strong>segno ancora <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile realizzazione, soprattutto perché si<br />
accompagnano al timore che, attraverso le Unioni, scompaiano i Comuni;<br />
? in Alta Valtellina l'area che maggiormente potrebbe sentire l'esigenza e l'utilità <strong>di</strong> dare vita a<br />
momenti <strong>di</strong> "Unione" è quella <strong>di</strong> "Bormio e tre Valli", che si connota per una sua propria<br />
omogeneità, avvalorata anche dalla storia comune;<br />
? per l'avvio, potrebbero mirare all'adempimento <strong>di</strong> scopi precisi e concreti, quali ad esempio:<br />
alcune funzioni in capo agli uffici comunali (come, ad esempio, l'Ufficio Tecnico, il sistema<br />
informatico, gli stipen<strong>di</strong>), e lo svolgimento <strong>di</strong> alcuni servizi (come, ad esempio, <strong>di</strong>versi servizi<br />
ambientali).<br />
2.9 LA CONSULTAZIONE/RILEVAZIONE SULLA "PRIMA BOZZA DI<br />
LAVORO" DEL PIANO (aprile-maggio 1998)<br />
153
La rilevazione delle opinioni sulla "prima bozza <strong>di</strong> lavoro del <strong>Piano</strong>", già organicamente strutturata,<br />
avvenuta tra i mesi <strong>di</strong> aprile e maggio 1998, che si è svolta me<strong>di</strong>ante una serie <strong>di</strong> incontri, sia<br />
formali (in quanto promossi dalla <strong>Comunità</strong> Montana verso i Comuni e le Associazioni sociali), sia<br />
informali (in quanto variamente promossi verso gruppi e persone particolarmente rappresentativi<br />
<strong>di</strong> realtà locali), si prefiggeva <strong>di</strong> dare corso ad un "giro d'orizzonte e <strong>di</strong> partecipazione" su<br />
un'ipotesi/proposta <strong>di</strong> programmazione <strong>socio</strong>-economica nell'area <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta<br />
Valtellina, specifica e ben nota.<br />
Senza ripercorrere, comparto per comparto e tema per tema, l'articolazione già espressa nei<br />
paragrafi precedenti relativamente al "primo ciclo <strong>di</strong> incontri" svoltisi tra il novembre 1997 e il<br />
marzo 1998 (anche perché si è verificato un <strong>di</strong>ffuso ritorno a quegli argomenti e a quelle<br />
in<strong>di</strong>cazioni), è efficace in<strong>di</strong>care, per punti essenziali, le valutazioni espresse e pertinenti con una<br />
programmazione dello <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale dell'Area.<br />
Sono valutazioni e considerazioni <strong>di</strong> impostazione, che danno il fondamento del <strong>Piano</strong> e del suo<br />
significato, e, facendone cogliere l'impostazione metodologica e strategica, consentono sia <strong>di</strong><br />
suscitare con<strong>di</strong>visione nei suoi confronti, sia <strong>di</strong> aprire all'impegno <strong>di</strong> "riempirlo" <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni<br />
valide e efficaci per lo <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale <strong>della</strong> realtà locale.<br />
1. Anzitutto: è emerso abbastanza <strong>di</strong>ffuso "il senso <strong>della</strong> programmazione". La programmazione,<br />
cioè, é ritenuta importante, utile, necessaria, perché serve a operare con avvedutezza in<br />
quanto colloca le azioni e gli interventi entro un quadro strategico, perché dà le linee <strong>di</strong><br />
comportamento e permette decisioni sicuramente valide.<br />
E' <strong>di</strong>ffusa "l'attenzione alla programmazione". Del resto è stato sottolineato come si sia in<br />
presenza del primo autentico "momento <strong>di</strong> programmazione" che riguarda l'intero territorio<br />
<strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana dell'Alta Valtellina. Si ritiene altresì valido e importante che sia<br />
proprio la <strong>Comunità</strong> Montana, ente che <strong>di</strong> fatto guida e può guidare lo <strong>sviluppo</strong> dell'Area,<br />
titolare e depositaria <strong>di</strong> un specifico "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale".<br />
2. Si è altresì andato <strong>di</strong>ffondendo il cammino <strong>di</strong> maturazione culturale, che porta a considerare<br />
come il fatto programmatorio non debba essere inteso come "un elenco", sia pure serio -<br />
minuzioso - gerarchicamente composto, delle "cose da fare", ma come "un <strong>di</strong>segno<br />
strategico", "un modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>", al quale commisurare le operazioni concrete che, <strong>di</strong><br />
volta in volta, occasione per occasione, sono da svolgere o si possono svolgere o si è<br />
chiamati a svolgere sul territorio e verso la comunità.<br />
E' allora una programmazione che non scende dall'alto, a cascata, e per livelli successivi detta<br />
la soluzione ad ogni problema o bisogno, ma che mette gli enti - gli organismi - i citta<strong>di</strong>ni, nelle<br />
154
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> agire, perseguendo obiettivi che fanno parte <strong>di</strong> un quadro generale, dentro il<br />
quale sono determinati coinvolgimenti e inter<strong>di</strong>pendenze. E una programmazione che permette<br />
poi, durante il percorso del suo svolgersi e alla fine dello stesso, <strong>di</strong> dare corso alle verifiche <strong>di</strong><br />
efficienza ed efficacia, <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> successo.<br />
3. E' risultato con<strong>di</strong>viso, poi, il rapporto esistente fra i contenuti e il significato <strong>di</strong> un "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale", e la "Programmazione triennale e annuale" propria delle<br />
<strong>Comunità</strong> Montane. Al primo, infatti, come già richiamato, si attribuisce il compito strategico<br />
<strong>della</strong> in<strong>di</strong>cazione del modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, alla seconda si attribuisce il compito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care, in<br />
concreto, "le cose da fare", le opere e i servizi da realizzare, sulla base delle risorse in quel<br />
momento <strong>di</strong>sponibili, qualsiasi sia la loro provenienza.<br />
*** --- *** --- ***<br />
In un ambito <strong>di</strong> argomenti specifici e <strong>di</strong> concretezza propositiva, questa seconda rilevazione (che,<br />
lo si riba<strong>di</strong>sce, risponde ad una precisa e con<strong>di</strong>visa in<strong>di</strong>cazione metodologica nella<br />
pre<strong>di</strong>sposizione del <strong>Piano</strong>) ha messo in evidenza, tra gli altri, alcuni temi particolarmente sentiti,<br />
che hanno suscitato approfon<strong>di</strong>menti e riflessioni. Se ne richiamano i più significativi.<br />
a. La "visione unitaria" dell'Area dell'Alta Valtellina<br />
Questa "visione unitaria", proposta come un elemento importante su cui fondare il "modello <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong>", viene colta, ma in senso complessivo, con richiamo cioè alle connotazioni ampie e alle<br />
manifestazioni dell'Area stessa, quali, ad esempio: la composizione territoriale e gli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong><br />
popolazione, le attività produttive e quelle sociali, le potenzialità (in quanto a risorse e possibilità<br />
<strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>) e la loro <strong>di</strong>ffusività.<br />
All'interno <strong>di</strong> questa "visione unitaria" si pongono però inevitabilmente quelle tipicità che, fra i sei<br />
Comuni che compongono la <strong>Comunità</strong> Montana, sono certamente <strong>di</strong> spicco. Tra queste hanno<br />
ruolo imprescin<strong>di</strong>bile:<br />
? la posizione <strong>di</strong> Sondalo, che:<br />
- non può <strong>di</strong>sattendere l'attrazione che esercitano aree come quelle <strong>di</strong> Grosio e Tirano;<br />
- ha presenti problemi sociali <strong>di</strong> sicura rilevanza, legati all'incrementarsi <strong>della</strong> popolazione<br />
anziana, e all'occupazione soprattutto giovanile e femminile;<br />
- non può fondare il suo destino sulla sola presenza dell'Ospedale Morelli, ospedale che<br />
per altro costituisce <strong>di</strong> per se stesso un robusto problema in quanto a sopravvivenza piena ed<br />
a <strong>sviluppo</strong>;<br />
155
- può e deve trovare nella presenza del "Parco dello Stelvio" un importante fattore <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong>, considerando, ad esempio, che "Sondalo è la porta del Parco";<br />
- ha possibilità <strong>di</strong> vedere sviluppato l'utilizzo del "Centro <strong>di</strong> Formazione Vallesana";<br />
- ha i requisiti per costruire fatti turistici, considerando, ad esempio, sia che si apre alla<br />
"zona forte" dell'Alta Valtellina, sia che possiede valori territoriali e naturali <strong>di</strong> altissimo pregio,<br />
come è la Valle <strong>di</strong> Rezzalo, sia ancora che è riconosciuta come "stazione climatica" <strong>di</strong><br />
altrettanto altissimo pregio;<br />
? la posizione <strong>di</strong> Livigno, che:<br />
- vive nella sua tipicità: <strong>di</strong> zona particolare per posizione geografica e paesaggio urbano,<br />
sistema <strong>economico</strong> e delle comunicazioni, regime fiscale;<br />
- ha consapevolezza <strong>di</strong> dover risolvere "in proprio" una notevole quantità <strong>di</strong> problemi<br />
essenziali, quali, ad esempio: l'approvvigionamento idrico, la depurazione delle acque, lo<br />
smaltimento dei rifiuti, le comunicazioni e il traffico interni, i servizi sociali-sanitari-assistenziali;<br />
- avverte problemi che derivano: dall'andamento demografico (in incremento costante, per<br />
effetto congiunto del movimento naturale e <strong>di</strong> quello migratorio), dall'intensità dei flussi turistici<br />
(sia stagionali che giornalieri), dal carico <strong>di</strong> "forza lavoro pendolare";<br />
- custo<strong>di</strong>sce e rende attivi con cura e attenzione il suo patrimonio scolastico <strong>di</strong> base (*) , e<br />
avverte il problema dell'istruzione superiore ed universitaria per i propri giovani;<br />
- vede affiorare problemi nel campo dei giovani (formazione e associazionismo, ma anche<br />
<strong>di</strong>sagio) e degli anziani (assistenza e sostegno);<br />
- avverte comunque forte l'esigenza <strong>di</strong> sentirsi inserito in un contesto e consorzio ben più<br />
ampio, che si allarga senz'altro all'intera Alta Valtellina, senza trascurare lo scavalcamento del<br />
"Confine <strong>di</strong> Stato";<br />
- sente comunque avvicinarsi "il fiato" <strong>della</strong> restante parte dell'Alta Valtellina, che chiede a<br />
Livigno <strong>di</strong> collaborare in una "vita <strong>di</strong> Area", con sinergie <strong>di</strong> iniziative e <strong>di</strong> fatti <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />
b. La forte e spiccata valenza che viene data alla "risorsa ambiente"<br />
L'ambiente è considerato l'autentica e irripetibile risorsa dell'Area. La rilevazione ha messo in<br />
evidenza che proprio l'ambiente:<br />
(*) Il preve<strong>di</strong>bile graduale aumento <strong>della</strong> popolazione residente, per effetto sia del movimento naturale<br />
(rapporto tra nati e morti) sia del movimento migratorio (rapporto tra iscritti e cancellati), fa prevedere una<br />
variazione, in aumento, <strong>della</strong> popolazione scolastica <strong>di</strong> Livigno. Nei prossimi anni, infatti, e sino all'anno 2.002,<br />
il numero dei frequentanti dovrebbe passare: per le scuole materne dagli attuali 260 alunni ai 290, per le scuole<br />
elementari dai 320 ai 410. Stazionario, intorno ai 190 alunni, dovrebbe invece rimanere il numero dei<br />
frequentanti la scuola me<strong>di</strong>a.<br />
156
? nel suo rapporto con la comunità, deve essere visto come "un fatto culturale", come, cioè, un<br />
elemento fondante ed un patrimonio <strong>della</strong> personale consapevolezza, e per questo si richiede<br />
che ciascuno si doti <strong>di</strong> "una marcia in più" per capirlo, rapportarvisi, interiorizzarlo e farlo<br />
parte <strong>di</strong> sè;<br />
? per se stesso deve essere considerato e trattato come un'autentica risorsa, sulla quale fondare<br />
ogni iniziativa che tende allo <strong>sviluppo</strong> e quin<strong>di</strong> al miglioramento <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita.<br />
Ogni componente dell'ambiente è pertanto <strong>di</strong> assoluto valore. Ad esempio, si considerino:<br />
? le acque, <strong>di</strong> ogni tipo (naturali, termali, sanitarie, idroelettriche, a scopo sportivo, ...).<br />
Particolarmente, le attenzioni <strong>della</strong> consultazione si sono incentrate sulla "risorsa acqua<br />
termale", vista come:<br />
- il grande patrimonio <strong>di</strong> cui l'Alta Valtellina non sa - non vuole - non può fruire (o anche:<br />
non riesce a fruire);<br />
- la risorsa locale che più <strong>di</strong> ogni altra è in grado <strong>di</strong> determinare lo <strong>sviluppo</strong> complessivo<br />
dell'Area: sia perché con le sue strutture <strong>di</strong> base concentra forti potenzialità produttive e<br />
occupazionali, sia perché <strong>di</strong>spiega componenti del sistema ed effetti indotti che toccano<br />
l'intera area dell'Alta Valtellina;<br />
? le aree protette, siano esse parchi o oasi o altro, che stanno per connotare oltre l'85%<br />
dell'intero territorio <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana. Questa situazione non può non essere<br />
trasformata in una "grande opportunità <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale".<br />
La "risorsa ambiente" può e deve costituire, allora, l'unità <strong>di</strong> misura e il punto <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong><br />
ogni operazione <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>. Da qui hanno origine:<br />
? sia la consapevolezza che "l'ambiente è sempre in pericolo", e quin<strong>di</strong> va salvaguardato,<br />
protetto, guardato costantemente con attenzione, avendone cura giorno per giorno;<br />
? sia la determinazione <strong>di</strong> perseguire soltanto ed esclusivamente operazioni <strong>di</strong> "<strong>sviluppo</strong><br />
sostenibile", per consentire un serio, coerente e sano equilibrio fra ambiente - economia -<br />
infrastrutture;<br />
? sia la realizzazione <strong>di</strong> uno "<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> qualità", che deve concretizzarsi in qualità<br />
dell'ambiente, <strong>della</strong> vita, del lavoro, cioè in progetti appropriatamente selezionati.<br />
c. La necessità e l'importanza <strong>di</strong> avere una Pubblica Amministrazione autenticamente<br />
al servizio <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita<br />
157
Si considera che ogni programma <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> passa attraverso procedure <strong>di</strong> attuazione<br />
determinate da norme e <strong>di</strong>sposizioni, per la gran parte provenienti da volontà esterne all'Area.<br />
La riflessione allora è semplice, e afferma la necessità <strong>di</strong> vedere una Pubblica Amministrazione<br />
che, attraverso il proprio apparato burocratico, si sforza <strong>di</strong> usare le norme non per ostacolare o<br />
opprimere i progetti <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, ma per aiutarne e favorirne l'attuazione, rapida, efficace ed<br />
efficiente.<br />
Si pongono in questo contesto le molteplici riflessioni che la rilevazione ha visto effettuare intorno<br />
alla <strong>Comunità</strong> Montana per se stessa e nei confronti con i Comuni. In proposito:<br />
· è <strong>di</strong>ffusa l'opinione che vede la <strong>Comunità</strong> Montana ancora priva <strong>di</strong> un ruolo e <strong>di</strong> una posizione<br />
propria e tipica nell'or<strong>di</strong>namento locale.<br />
Tuttavia si vede nella <strong>Comunità</strong> Montana l'ente in grado <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare ed anche <strong>di</strong> assumere,<br />
per delega dei Comuni, funzioni proprie dei Comuni stessi, allo scopo <strong>di</strong> razionalizzare e<br />
rendere efficienti particolari servizi;<br />
· non si vede nella <strong>Comunità</strong> Montana quel nuovo ente che, secondo qualche opinione,<br />
dovrebbe unire i Comuni, per poi fonderli, riducendoli ad unità.<br />
d. Alcuni richiami specifici<br />
Nell'ottica delle iniziative <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale, la consultazione ha dato luogo anche<br />
ad una serie <strong>di</strong> richiami specifici, quali:<br />
? il valore dell'attività agricola nella conservazione/manutenzione e nell'uso del territorio, ed<br />
anche come efficace opera <strong>di</strong> prevenzione dei <strong>di</strong>ssesti;<br />
? l'assoluta e fondamentale importanza <strong>di</strong> un'attività turistica che si <strong>di</strong>ffonda sul territorio nel<br />
suo complesso, anche senza attenuare la connotazione che già le deriva dalla stagione<br />
invernale;<br />
? l'importanza <strong>di</strong> dotare l'Area intera <strong>di</strong> un "parco sentieri" chiaramente fruibili, essendone<br />
facile l'accesso, la percorribilità e la conoscenza delle opportunità offerte. A tale proposito,<br />
l'Area offre potenzialità in<strong>di</strong>scusse, sia in quanto a "parco sentieri", sia in quanto a organismi in<br />
grado <strong>di</strong> attualizzare efficacemente queste potenzialità (come le Guide Alpine);<br />
? l'essenzialità, in un processo <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, del "sistema dei trasporti e delle<br />
comunicazioni", nel quale, per l'Area, hanno ruolo <strong>di</strong> primo piano l'attraversamento <strong>di</strong><br />
Bormio e un agile "Traforo dello Stelvio".<br />
158
Ed ancora:<br />
? l'importanza, vitale, <strong>di</strong> alcuni particolari servizi e <strong>di</strong> specifiche iniziative, quali:<br />
* una sempre più efficace assistenza sanitaria, a riguardo sia <strong>della</strong> popolazione residente che<br />
<strong>di</strong> quella turistica;<br />
* il sostegno per l'accesso alla istruzione universitaria;<br />
* la forte attenzione alla "con<strong>di</strong>zione anziana", che sempre più affiorerà come "problema"<br />
nella vita dell'Area;<br />
* il sostegno all'associazionismo e alla cooperazione, soprattutto se siffatte iniziative si<br />
spingono nel campo del sociale e <strong>della</strong> solidarietà;<br />
* il <strong>di</strong>ffondersi sempre più vivo del "gusto del bello e dell'or<strong>di</strong>ne" nel proprio paese e nella<br />
propria casa;<br />
* il <strong>di</strong>ffondersi autentico e concreto del "gusto dell'accoglienza" (in albergo, in rifugio, per le<br />
strade, lungo i sentieri), come in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> qualità <strong>della</strong> vita e <strong>di</strong> totale apertura al turismo;<br />
? l'opportunità, e l'utilità, che anche in qualche località dell'Alta Valtellina comincino ad essere<br />
sperimentate iniziative <strong>di</strong> teleriscaldamento attraverso l'utilizzo delle "biomasse", come già<br />
avviene in paesi dell'Austria.<br />
Una esigenza, <strong>di</strong> metodo e <strong>di</strong> strategia, è in<strong>di</strong>cata unanimemente e chiaramente: quella<br />
che siano affermate e quin<strong>di</strong> perseguite "poche cose", chiare, ben definite, e soprattutto<br />
sicuramente fattibili. E qui il <strong>Piano</strong> si avvia verso quel Programma che del <strong>Piano</strong> stesso è<br />
il principale strumento attuativo.<br />
2.10 ANNOTAZIONI<br />
L'ampia ricognizione effettuata in due momenti su quei citta<strong>di</strong>ni che la tecnica delle rilevazioni<br />
definisce come "testimoni privilegiati" (e, in questo caso, sono: amministratori pubblici, operatori<br />
economici e sociali, <strong>di</strong>rigenti, professionisti, responsabili <strong>di</strong> organismi e associazioni, citta<strong>di</strong>ni<br />
attenti alla vita del loro territorio e <strong>della</strong> comunità), richiama alcune annotazioni conclusive.<br />
Anzitutto: questa iniziativa ha avuto ampi riconoscimenti ed approvazioni. Ha così avuto consenso<br />
il metodo adottato, <strong>di</strong> dare corso ad un cammino <strong>di</strong> programmazione che non faccia scendere<br />
dall'alto, a cascata e per livelli successivi, le soluzioni ai problemi e ai bisogni, ma che metta il<br />
citta<strong>di</strong>no nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> agire, perseguendo obiettivi che fanno parte <strong>di</strong> un quadro generale<br />
comunemente definito e con<strong>di</strong>viso, dentro il quale sono determinati i coinvolgimenti e le<br />
inter<strong>di</strong>pendenze, permettendo quin<strong>di</strong>, durante il percorso, <strong>di</strong> dare corso a verifiche <strong>di</strong> efficienza e<br />
159
<strong>di</strong> efficacia, <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> successo. E', insomma, un metodo che introduce quella che oggi viene<br />
definita "la concertazione", che richiama coesione sociale, ristabilimento <strong>di</strong> fiducia fra citta<strong>di</strong>ni e<br />
istituzioni.<br />
Su un piano <strong>di</strong> merito circa lo spirito e il contenuto generale delle opinioni espresse e rilevate, è<br />
importante annotare che:<br />
? quella dell'Alta Valtellina appare un'Area che avverte l'esigenza <strong>di</strong> ridefinire la propria<br />
collocazione entro un sistema provinciale, e poi regionale e alpino, economicamente integrato,<br />
altamente competitivo e sempre più aperto ai processi <strong>di</strong> globalizzazione economica; un'Area<br />
che sempre più si sente in grado <strong>di</strong> svolgere il proprio ruolo <strong>economico</strong> e ambientale,<br />
valorizzando senza sprechi le ampie risorse presenti sul suo territorio: la montagna, il turismo,<br />
l'acqua termale, l'artigianato, la voglia e la capacità <strong>di</strong> intraprendere che connota i suoi<br />
abitanti;<br />
? al suo interno, quella <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana dell'Alta Valtellina è un'area territoriale che<br />
sente l'esigenza <strong>di</strong> ridefinire una sua identità, soprattutto per la presenza <strong>di</strong> due realtà, Sondalo<br />
e Livigno, che la tra<strong>di</strong>zione, anche amministrativa, non ha reso omogenee con l'area <strong>di</strong><br />
"Bormio e tre Valli". Per questa identità, si propone, <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>re con quanta convinzione, una<br />
immagine che faccia richiamo, per esempio, alla "Contea" o anche alla "Zona Retica";<br />
? in Alta Valtellina è viva la consapevolezza che occorre sempre produrre <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>sociale,<br />
ma si riconosce sicuramente che questa produzione deve essere frutto <strong>di</strong> decisioni<br />
ponderate e valutate, sia con riferimento a scelte che hanno portata strategica (come è, per<br />
esempio, l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un'area per inse<strong>di</strong>amenti produttivi, o il tracciato <strong>di</strong> una strada, o<br />
l'attivazione <strong>di</strong> un servizio a forte valenza ambientale), sia per scelte più specifiche e <strong>di</strong> portata<br />
ben definita (come è il caso, per esempio, <strong>della</strong> realizzazione <strong>di</strong> un impianto sportivo, o <strong>di</strong> un<br />
e<strong>di</strong>ficio scolastico, o <strong>di</strong> componenti <strong>della</strong> ricettività turistica). Insomma: è riconoscere il valore<br />
e l'importanza del processo programmatorio, che fa <strong>di</strong>scutere e ri<strong>di</strong>scutere, attiva<br />
ragionamenti sull'ambiente e la comunità, fa nascere programmi <strong>di</strong> settore e stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
opportunità e <strong>di</strong> convenienza. E, soprattutto, elabora linee strategiche, alle quali è poi<br />
possibile commisurare le operazioni concrete che, <strong>di</strong> volta in volta, occasione per occasione,<br />
si dovranno e potranno svolgere;<br />
? in Alta Valtellina è riconosciuto il valore che deve essere attribuito alla "risorsa ambiente",<br />
un valore che deve costituire, sempre, l'unità <strong>di</strong> misura e il punto <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> ogni<br />
operazione <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>. Da qui hanno origine:<br />
* sia la consapevolezza che "l'ambiente è sempre in pericolo", e quin<strong>di</strong> va salvaguardato,<br />
protetto, guardato con attenzione, avendone cura giorno per giorno;<br />
160
* sia la determinazione <strong>di</strong> perseguire soltanto ed esclusivamente operazioni <strong>di</strong> "<strong>sviluppo</strong><br />
sostenibile", per consentire un serio, coerente e sano equilibrio fra ambiente - economia -<br />
infrastrutture;<br />
* sia la realizzazione <strong>di</strong> uno "<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> qualità", che deve concretizzarsi in qualità<br />
dell'ambiente, <strong>della</strong> vita, del lavoro, cioè in progetti appropriatamente selezionati.<br />
Con <strong>di</strong>retto richiamo al "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale" <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana<br />
Alta Valtellina, infine, la richiesta-esigenza, <strong>di</strong> metodo e <strong>di</strong> strategia, in<strong>di</strong>cata<br />
unanimemente e chiaramente è quella che esso costituisca un chiaro e ben definito punto<br />
<strong>di</strong> riferimento per tutte le iniziative <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> che i "Programmi attuativi" via via<br />
vorranno e potranno determinare.<br />
161
________________________________<br />
3. IL PIANO DI SVILUPPO<br />
ECONOMICO-SOCIALE:<br />
I PROGETTI STRATEGICI<br />
________________________________<br />
161
3.1 ALLA BASE DEL "PIANO ECONOMICO-SOCIALE": I FATTORI<br />
CRITICI E LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO PER L'ALTA VALTELLINA<br />
La procedura sin qui seguita per la redazione del "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale <strong>della</strong><br />
<strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina", coerentemente con la metodologia prefissata, ha determinato<br />
un processo <strong>di</strong> definizione progettuale in logica ascendente, cioè in grado <strong>di</strong> partire dalle opinioni<br />
e dagli interessi anche minuti del territorio, e dalle reali problematiche con cui gli operatori, i<br />
citta<strong>di</strong>ni e i responsabili delle istituzioni si confrontano e determinano i loro comportamenti.<br />
A seguito pertanto <strong>di</strong> questo "ascolto territoriale", sviluppatosi in un'ampia ricognizione e in<br />
<strong>di</strong>verse letture effettuate sull'area dell'Alta Valtellina, e sulla base sia dell'analisi <strong>di</strong> quanto emerso<br />
negli incontri, formali e informali, che si sono succeduti nei mesi recenti, sia <strong>della</strong> valutazione<br />
attenta sulla abbondante e varia documentazione acquisita, è possibile cogliere quei motivi che<br />
possono essere definiti come "fattori critici <strong>di</strong> successo", e che costituiscono "i punti <strong>di</strong><br />
forza ed i punti <strong>di</strong> debolezza dell'Area".<br />
Il <strong>Piano</strong>, infatti, vuole porre come suo obiettivo fondamentale e <strong>di</strong> valenza strategica:<br />
· da un lato il consolidamento e la tutela da eventuali minacce <strong>di</strong> quelli che sono stati e sono<br />
ancora gli elementi <strong>di</strong> successo dell'Area;<br />
· dall'altro l'eliminazione o, quanto meno, la riduzione degli elementi critici.<br />
In questo doppio sforzo è configurabile uno dei significati più chiari <strong>della</strong> programmazione.<br />
I punti <strong>di</strong> forza che si inquadrano nella finalità del <strong>Piano</strong> possono essere così in<strong>di</strong>viduati e definiti:<br />
? una forte ma composita ed articolata identità <strong>socio</strong>-culturale dell'Area, incar<strong>di</strong>nata nella<br />
popolazione e nelle comunità, e territorialmente <strong>di</strong>ffusa e presente;<br />
? l'acquisita consapevolezza che l'ambiente è autenticamente una risorsa, e lo è nei suoi<br />
<strong>di</strong>versi e multiformi aspetti: dal paesaggio alle risorse idriche-idrogeologiche-energetiche, dai<br />
beni naturali-etnici-storici-artistici alla popolazione per se stessa e nelle sue manifestazioni;<br />
? la presenza <strong>di</strong> una elevata professionalità, che specificatamente connota gli impren<strong>di</strong>tori, i<br />
tecnici, gli operatori <strong>di</strong> ogni tipo e settore produttivo; una professionalità senz'altro derivata da<br />
una matura "cultura del lavoro e dell'impegno", e sostenuta da un sistema scolastico e<br />
formativo ancora semplice, ma <strong>di</strong> buona qualità;<br />
? una immagine esterna all'Area sicuramente positiva ed accattivante; e <strong>di</strong> questo è il turismo a<br />
ricevere il vantaggio maggiore;<br />
162
? una struttura economica e produttiva fatta <strong>di</strong> piccolissime e piccole imprese, abbastanza<br />
<strong>di</strong>fferenziate per tipo <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong>ffuse in tutto il territorio;<br />
? l'aspirazione ad una "qualità <strong>della</strong> vita" sempre migliore, particolarmente in fatto <strong>di</strong> servizi<br />
sociali, <strong>di</strong> istruzione e cultura, <strong>di</strong> vivibilità e fruibilità dell'ambiente;<br />
? una sicura <strong>di</strong>sponibilità ed attitu<strong>di</strong>ne a dare vitalità - efficienza - efficacia al governo delle<br />
realtà locali, particolarmente con richiamo alla <strong>Comunità</strong> Montana, ai Comuni ed alle<br />
Associazioni tipiche <strong>di</strong> un'area montana;<br />
? una <strong>di</strong>ffusa presenza <strong>di</strong> realtà associazionistiche, in settori ed attività molteplici, per lo più<br />
fondate sul volontariato e la spontaneità.<br />
I punti <strong>di</strong> debolezza, invece, possono essere in<strong>di</strong>viduati principalmente nei seguenti:<br />
? uno spiccato e molto concreto in<strong>di</strong>vidualismo nella conduzione e gestione <strong>della</strong> vita e<br />
dell'intrapresa personale, accompagnato da un forte attaccamento alla propria località. E<br />
questo rende <strong>di</strong>fficile l'attivarsi soprattutto <strong>di</strong> collaborazioni "tra frazioni" ed anche "tra<br />
comuni" per la realizzazione <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> ampia portata. Ne consegue anche una certa<br />
debolezza nella possibilità <strong>di</strong> rappresentanza che hanno le forze sociali ed economiche<br />
dell'Area considerata nella sua interezza;<br />
? una <strong>di</strong>fficile ed a volte contrad<strong>di</strong>ttoria situazione <strong>di</strong> non comunicazione, nel mercato del<br />
lavoro, tra domanda ed offerta, con connotazioni sia quantitative che qualitative; e questo<br />
penalizza in modo particolare le "categorie deboli", quali i giovani <strong>di</strong>plomati e laureati che<br />
faticano a trovare sbocchi <strong>di</strong> lavoro, le donne ed i lavoratori adulti in cerca <strong>di</strong> nuova<br />
occupazione;<br />
? la spiccata <strong>di</strong>spersione delle fonti <strong>di</strong> lavoro, le quali, per essere <strong>di</strong> piccola e piccolissima<br />
<strong>di</strong>mensione, non si concentrano in specifiche aree destinate alle attività produttive,<br />
particolarmente artigianali-industriali;<br />
? un tessuto <strong>di</strong> "servizi alle imprese", <strong>di</strong> qualsiasi tipo e struttura, complessivamente modesto,<br />
unito alla debolezza delle imprese stesse nei rapporti con l'innovazione tecnologica e <strong>di</strong><br />
prodotto, e con il processo <strong>di</strong> internazionalizzazione del mercato;<br />
? una carenza <strong>di</strong> iniziativa da parte delle leve giovani nei <strong>di</strong>versi ambiti <strong>della</strong> vita sociale e,<br />
soprattutto, <strong>di</strong> quella economica, malgrado la presenza <strong>di</strong> opportunità offerte dal sistema e dal<br />
quadro legislativo;<br />
? un <strong>di</strong>fficile rapporto fra gli operatori, prevalentemente piccoli impren<strong>di</strong>tori, artigiani,<br />
commercianti, ma anche agricoltori, e l'organizzazione periferica dello Stato e <strong>della</strong> Regione<br />
(finanza, polizia, carabinieri, guar<strong>di</strong>e forestali ed organi <strong>di</strong> vigilanza in genere), a ragione <strong>di</strong> un<br />
163
egime che, già gravato da vincoli <strong>di</strong>ffusi e complessi, a volte contorti, viene appesantito da<br />
controlli spesso ritenuti eccessivamente punitivi;<br />
? il permanere <strong>di</strong> uno stato critico sia nei collegamenti con l'esterno dell'Area, sia in quelli<br />
interni. Sono, ad esempio, ancora ben presenti i problemi legati alla viabilità e alle<br />
comunicazioni stradali soprattutto verso la Lombar<strong>di</strong>a, e sono altrettanto ben presenti i punti<br />
critici nelle intersezioni stradali interne (l'attraversamento dei centri abitati maggiori) e nei<br />
collegamenti generali (con la Svizzera, con l'Alto A<strong>di</strong>ge, con il Trentino);<br />
? un'attività turistica concentrata in poli assai poco comunicanti tra loro, rispetto ad una<br />
domanda turistica sempre più orientata verso quel "turismo <strong>di</strong>ffuso" che in genere non<br />
privilegia le aree tra<strong>di</strong>zionalmente considerate "forti";<br />
? un sistema agricolo che: da un lato deve reggersi su un territorio modesto per estensione e<br />
frazionato per proprietà, a volte ostile per posizione geografica e per conformazione<br />
orografica, dall'altro deve operare in funzione più <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa-protezione dell'ambiente che <strong>di</strong><br />
impresa <strong>economico</strong>-produttiva;<br />
? un sistema sanitario locale che non ha ancora compiutamente definito in termini <strong>di</strong> efficienza e<br />
<strong>di</strong> efficacia il suo rapporto con la struttura ospedaliera <strong>di</strong> Sondalo.<br />
I punti appena esposti, che danno una lettura sommaria ma sicuramente realistica e vera <strong>di</strong> alcune<br />
componenti <strong>della</strong> realtà locale, contengono però linee-guida ed obiettivi <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong><br />
<strong>economico</strong> e sociale, ed inducono a dare corpo a "PROGETTI STRATEGICI" che costituiscano<br />
l'autentico contenuto propositivo del <strong>Piano</strong> stesso. E' proprio, infatti, anche una semplice<br />
elencazione <strong>di</strong> problemi a fornire le con<strong>di</strong>zioni per tracciare la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong>, nella sua<br />
duplice ed inter<strong>di</strong>pendente finalità:<br />
· da un lato la delineazione <strong>di</strong> un "<strong>di</strong>segno per il futuro", entro il quale raggiungere, con<br />
progressività, la completezza e la "qualità dello <strong>sviluppo</strong>";<br />
· dall'altro l'esigenza <strong>di</strong> far fronte ai problemi del "giorno per giorno", posti dalla gente,<br />
dall'operatività, dalle istituzioni.<br />
Del resto non esiste alcuna contrad<strong>di</strong>zione rispetto a questa duplice esigenza. La forza del <strong>Piano</strong>,<br />
infatti, è quella <strong>di</strong> riuscire a cogliere, nel modo più completo ed esaustivo possibile, le<br />
problematiche esistenti, e <strong>di</strong> prevederne la risoluzione secondo or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> priorità, entro i quali,<br />
me<strong>di</strong>ante la programmazione triennale o annuale, devono e possono essere inserite le<br />
emergenze che nasceranno nel periodo <strong>di</strong> vigenza del <strong>Piano</strong>.<br />
164
Il successo del <strong>Piano</strong> è legato alla coerenza nel tempo delle <strong>di</strong>verse scelte, fatte in modo<br />
tale che <strong>di</strong>ano al <strong>Piano</strong> stesso la connotazione <strong>di</strong> strumento rigoroso negli obiettivi, ma<br />
flessibile nelle modalità e nei tempi <strong>di</strong> intervento.<br />
3.2 A CHI SI RIVOLGE IL PIANO<br />
Nel capitolo introduttivo del presente rapporto, si è rimarcato come il successo <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> sia<br />
dato dal fatto che esso <strong>di</strong>venti progressivamente il documento <strong>di</strong> riferimento per quanti, organismi<br />
- persone - enti, operano nell'area dell'Alta Valtellina o comunque intervengono nella vita<br />
dell'Area stessa.<br />
Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong>venta pertanto un punto <strong>di</strong> riferimento, e insieme uno strumento pedagogico, per<br />
l'orientamento e la formazione <strong>di</strong> soggetti come:<br />
· la popolazione, anche attraverso i gruppi e le <strong>di</strong>verse forme associative, istituzionali o<br />
volontarie;<br />
· le istituzioni, tra le quali primeggiano sia la Provincia (che è coinvolta per ovvie ragioni <strong>di</strong><br />
competenza territoriale), sia e particolarmente la <strong>Comunità</strong> Montana ed i Comuni, sia i<br />
consorzi, gli organi decentrati dello Stato, i <strong>di</strong>versi enti strumentali;<br />
· le forze sociali, come le associazioni ed unioni economiche, delle categorie, sindacali, culturali,<br />
sociali, religiose, sportive, e così via;<br />
· le imprese, <strong>di</strong> ogni tipo e <strong>di</strong> ogni comparto produttivo o dei servizi, con i relativi sistemi<br />
operativi e <strong>di</strong> presenza.<br />
Da questo punto <strong>di</strong> vista, il <strong>Piano</strong> assume anche la connotazione <strong>di</strong> strumento che mette<br />
in rete il complesso dei suoi interlocutori, attraverso alcuni interventi possibili, quali:<br />
? la partecipazione alle varie fasi <strong>della</strong> sua presenza, dalle scelte, alla gestione, ai processi <strong>di</strong><br />
controllo e verifica;<br />
? l'informazione, aggiornata e sistematica, relativamente ai vari interventi ed ai provve<strong>di</strong>menti da<br />
adottare o in corso <strong>di</strong> attuazione;<br />
? l'affiancamento consulenziale per quanti intendono accedervi, o comunque sono interessati a<br />
verifiche organiche delle operazioni intraprese;<br />
? l'accesso agli strumenti <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> assistenza (come potrebbero esserlo una "Agenzia<br />
del Citta<strong>di</strong>no" o uno "Sportello delle Imprese"), relativamente alle norme, ai programmi ed ai<br />
finanziamenti dei vari livelli <strong>di</strong> governo (dall'Unione Europea allo Stato, dalla Regione alla<br />
Provincia).<br />
In ogni caso, è compito del <strong>Piano</strong> mettere in grado ogni suo interlocutore e ogni destinatario delle<br />
sue in<strong>di</strong>cazioni:<br />
165
· <strong>di</strong> far conoscere le finalità e gli obiettivi <strong>della</strong> programmazione, anche per suscitarne<br />
con<strong>di</strong>visione e coinvolgimento;<br />
· <strong>di</strong> informare degli specifici interventi sul territorio e nei <strong>di</strong>versi settori;<br />
· <strong>di</strong> rendere possibile e <strong>di</strong> favorire l'accesso alle sue in<strong>di</strong>cazioni per chi ne avesse interesse o<br />
bisogno.<br />
3.3 IL RUOLO DELLA COMUNITÀ MONTANA<br />
Il ruolo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana come ente locale è definito dalle leggi (e così è stato in<strong>di</strong>cato in<br />
avvio del presente rapporto <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>). Tuttavia, alla luce degli orientamenti assunti nella<br />
pre<strong>di</strong>sposizione del <strong>Piano</strong> e particolarmente <strong>della</strong> sua articolazione per "Progetti strategici" (in<br />
analogia del resto con quanto la Regione Lombar<strong>di</strong>a ha determinato me<strong>di</strong>ante il suo documento<br />
denominato "Programma Regionale <strong>di</strong> Sviluppo"), deve essere considerato come coerente con<br />
una primaria linea programmatica che la <strong>Comunità</strong> Montana stessa, con atti concreti, effettivi e<br />
progressivi, accentui e sviluppi la sua funzione:<br />
· <strong>di</strong> governo, con le <strong>di</strong>verse sub-funzioni <strong>di</strong> programmazione, in<strong>di</strong>rizzo, promozione,<br />
coor<strong>di</strong>namento, organizzazione, comunicazione, mobilitazione <strong>di</strong> risorse interne ed esterne<br />
all'Area, controllo e verifica;<br />
· <strong>di</strong> rappresentanza <strong>della</strong> popolazione nella sua interezza ed insieme nella sua articolazione<br />
territoriale e strutturale. La <strong>Comunità</strong> Montana è allora la sintesi del "senso <strong>di</strong> appartenenza"<br />
tipico delle popolazioni locali, senso che parte dal Paese, si estende al Comune, e si allarga<br />
verso la Contea e l'intera Valtellina;<br />
· <strong>di</strong> rappresentanza degli interessi dell'Alta Valtellina, <strong>di</strong> delega e <strong>di</strong> decentramento nei rapporti<br />
con le altre istituzioni, dalla Provincia alla Regione allo Stato;<br />
· <strong>di</strong> punto <strong>di</strong> riferimento, insomma, particolarmente per le operazioni <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> che l'Area<br />
richiede, per quelle che venissero intraprese dalle realtà pubbliche o private, e per quelle che<br />
devono essere sollecitate, promosse, richieste e favorite.<br />
E del resto: è allora linea metodologica che ogni intervento che abbia il carattere <strong>della</strong> organicità,<br />
e che investa l'intera area territoriale o porzioni consistenti <strong>della</strong> stessa, debba essere supportato<br />
sulla base <strong>di</strong> uno specifico e proprio "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> settore", per altro molto snello, chiaro nelle<br />
in<strong>di</strong>cazioni e <strong>di</strong> concreta applicazione (come è il caso, per esempio, del "problema rifiuti", del<br />
"problema traffico", delle "comunicazioni").<br />
La complessità <strong>di</strong> queste "funzioni <strong>di</strong> governo" può consentire alla <strong>Comunità</strong> Montana <strong>di</strong> ridurre le<br />
funzioni <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>retta degli interventi e dei servizi, ad eccezione, però, <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> importanza<br />
strategica o <strong>di</strong> carattere innovativo, affidando i compiti gestionali ai <strong>di</strong>versi soggetti pubblici e<br />
166
privati interessati, compreso il volontariato, coinvolgendoli e responsabilizzandoli rispetto alle<br />
finalità ed agli obiettivi del <strong>Piano</strong>.<br />
In questa ottica, acquisisce una importante finalizzazione anche il sistema informativo e<br />
multime<strong>di</strong>ale <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, che, opportunamente e costantemente ristrutturatoampliato-aggiornato,<br />
<strong>di</strong>venta un vero e proprio "strumento <strong>di</strong> governo".<br />
3.4 IL MODELLO DI SVILUPPO<br />
Il <strong>Piano</strong> vuole presentarsi con una duplice caratteristica e connotazione peculiari:<br />
? quella <strong>di</strong> voler fare riferimento, in ogni sua analisi ed in ogni sua componente strategica,<br />
all'intero territorio dell'Alta Valtellina, abbracciandone pertanto tutti i settori <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong><br />
presenza dell'uomo (e questo ben tenendo presente che l'efficacia del <strong>Piano</strong> richiede<br />
comunque la puntualizzazione degli interventi sul territorio nelle sue specificità e nelle<br />
applicazioni alle singole attività);<br />
? quella <strong>di</strong> non voler "isolare" l'Alta Valtellina in se stessa. Per questo il <strong>Piano</strong> finalizza le sue<br />
scelte strategiche alla massima inter-azione con le <strong>di</strong>verse realtà esterne.<br />
Allora: quando si afferma che il <strong>Piano</strong> propone un "modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>", si vuole significare che<br />
esso intende presentare per l'area dell'Alta Valtellina uno specifico modo <strong>di</strong> guardare al futuro<br />
e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnarne le linee, un modo tipico e proprio, probabilmente <strong>di</strong>verso rispetto a soluzioni e<br />
linee adottate da altre <strong>Comunità</strong> Montane, con le quali comunque può confrontarsi, anche<br />
verificando gli elementi <strong>di</strong> una possibile <strong>di</strong>versa efficacia degli interventi.<br />
Le caratteristiche che connotano il "modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>" dell'Alta Valtellina possono essere<br />
sintetizzate nelle seguenti affermazioni <strong>di</strong> principio. Il <strong>Piano</strong>:<br />
? assume una "visione complessiva ed unitaria dell'Area", privilegiando sia l'integrazione<br />
interna e con l'esterno, sia la trasversalità, rispetto alle possibili soluzioni fondate su "aree<br />
territoriali" o per "settori <strong>di</strong> attività";<br />
? privilegia uno "<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> carattere endogeno", basato cioè sulla valorizzazione e sulla<br />
ottimizzazione delle risorse interne e locali, quali l'ambiente, il termalismo ed i valori e beni<br />
storico-culturali, le tra<strong>di</strong>zioni, le risorse umane (forti <strong>di</strong> creatività, <strong>di</strong> competenza e <strong>di</strong> gusto <strong>di</strong><br />
fare), le risorse economiche (per un verso connotate <strong>di</strong> attitu<strong>di</strong>ne al risparmio e<br />
all'investimento, per un altro fondate sulle risorse proprio dell'ambiente montano);<br />
167
? vuole assolutamente perseguire uno "<strong>sviluppo</strong> sostenibile", perché questo tipo <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong><br />
non solo consente un serio e sano equilibrio fra ambiente, economia ed infrastrutture, ma<br />
anche perché presuppone che la società locale, nelle sue <strong>di</strong>verse componenti, è capace ed in<br />
grado <strong>di</strong> sostenere questo tipo <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, oggi e in futuro, ritenendolo con<strong>di</strong>visibile e<br />
con<strong>di</strong>viso, adeguato e coerente con i propri interessi e con le aspettative <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>;<br />
? persegue ancora la "qualità dello <strong>sviluppo</strong>", che si concretizza in qualità dell'ambiente,<br />
<strong>della</strong> vita, del lavoro, cioè in progetti ed interventi selezionati, rispetto ai tra<strong>di</strong>zionali parametri<br />
<strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> fondati sulla quantità;<br />
? privilegia il "sostegno all'Area nel suo complesso" anziché nei suoi soggetti singoli,<br />
persone, organismi o opere (fatte salve, ovviamente, le situazioni <strong>di</strong> evidente eccezionalità, e<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> breve durata), evitando così il sorgere e il consolidarsi <strong>di</strong> una <strong>di</strong>pendenza culturale e<br />
<strong>di</strong> comportamenti, prima ancora che economica;<br />
? ha <strong>di</strong> mira uno "<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong>ffuso in tutta l'Area", in grado <strong>di</strong> valorizzare le specifiche<br />
potenzialità e vocazioni locali, riducendo i rischi <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong> compromissione territoriali ed<br />
ambientali <strong>di</strong> alcune pur necessarie polarizzazioni delle attività (residenziali, industriali,<br />
artigianali, turistiche, commerciali, <strong>di</strong> servizio, e così via).<br />
In questo quadro complessivo, può acquistare un significato particolare ipotizzare e proporre<br />
un'analisi specifica, che, offrendo il territorio dell'intera Alta Valtellina, si prefigga <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un<br />
pacchetto <strong>di</strong> occasioni per dare attuazione all'art. 14 <strong>della</strong> legge 97/1994 (la "Nuova legge sulla<br />
montagna"), dove si apre la possibilità <strong>di</strong> "decentrare nei comuni montani attività e servizi dei<br />
quali non è in<strong>di</strong>spensabile la presenza in aree metropolitane, quali istituti <strong>di</strong> ricerca,<br />
laboratori, università, musei, infrastrutture culturali, ricreative e sportive, ospedali<br />
specializzati, case <strong>di</strong> cura ed assistenza". E questo affidando alla Pubblica Amministrazione il<br />
compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre "gli stanziamenti finanziari necessari".<br />
I PROGETTI" proposti dal <strong>Piano</strong> si basano su queste con<strong>di</strong>zioni e le vogliono sviluppare ed<br />
inserire nella realtà dell'Alta Valtellina, col proposito <strong>di</strong> perseguire il suo <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e<br />
sociale.<br />
168
PROGETTO 1<br />
A questo patrimonio sono riconosciuti tutti i requisiti per costituire e rappresentare la<br />
vita e l'essenza dell'Area. Determina allora la "risorsa prima" sulla quale si fonda e si<br />
articola un "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale".<br />
E' quin<strong>di</strong> semplice constatare che:<br />
? da un lato, un <strong>Piano</strong> centrato sulle risorse significa un <strong>Piano</strong> ra<strong>di</strong>cato nel luogo dove le risorse<br />
stesse si presentano, e in questo luogo vivono e operano persone e comunità;<br />
? dall'altro, un <strong>Piano</strong> non può che avere l'obiettivo <strong>di</strong> consentire alla gente <strong>di</strong> vivere meglio e <strong>di</strong><br />
affrontare il futuro con fiducia sempre maggiore; obiettivo che si coniuga con quello <strong>di</strong> fare in<br />
modo che l'Area si collochi entro contesti più ampi, aperti all'esterno, certamente anche<br />
esercitando un coor<strong>di</strong>nato potere d'attrazione e <strong>di</strong> competizione.<br />
L'OBIETTIVO DEL PROGETTO, allora, è quello <strong>di</strong> sperimentare e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare in concreto<br />
le possibilità <strong>di</strong> uno "<strong>sviluppo</strong> compatibile e sostenibile" attraverso la valorizzazione <strong>di</strong> queste<br />
risorse, con interventi che non solo non pregiu<strong>di</strong>chino le risorse stesse, ma concorrano alla loro<br />
<strong>di</strong>fesa ed alla loro valorizzazione.<br />
Il Progetto, pertanto, non si pone nell'ottica <strong>di</strong> una rigida vincolistica del territorio, ma in quella<br />
dell'autentica gestione del patrimonio ambientale e culturale, in linea <strong>di</strong> rigore politico, culturale e<br />
amministrativo.<br />
Ma, prioritariamente, è un patrimonio che va conosciuto, messo a fuoco nelle sue componenti e<br />
connotazioni, pianificato nel suo possibile <strong>sviluppo</strong>. Cominciare ad avviare, allora, una<br />
pianificazione dello <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> questo territorio montano, richiede il dare corso ad una gestione<br />
integrata delle risorse naturali e, in previsione ed all'occorrenza, delle emergenze. Per questo un<br />
<strong>di</strong>segno programmatorio deve prevedere:<br />
? l'acquisizione sistematica <strong>di</strong> dati, che abbraccino tutte le varie componenti del territorio e le<br />
loro complesse interazioni;<br />
? il far provenire i dati da un "sistema" appositamente creato, che sia il supporto alle decisioni<br />
per, appunto, la gestione integrata delle risorse naturali e delle emergenze.<br />
E' attivare un processo che porti all'impianto <strong>di</strong> un "sistema <strong>di</strong> supporto alle decisioni (SSD)",<br />
del quale l'intera area <strong>della</strong> catena alpina va sentendo la necessità, come hanno messo in evidenza<br />
gli stu<strong>di</strong> più recenti, compreso il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> ricostruzione e <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> Valtellina" prodotto dalla<br />
legge 102/1990. E questo particolarmente perché l'area dell'Alta Valtellina:<br />
170
· è al centro delle Alpi, del cui territorio occupa un'ampia porzione anche <strong>di</strong> terre alte, che<br />
guardano al Centro-Europa;<br />
· ha preservato una buona quantità <strong>di</strong> caratteristiche naturali, poco influenzate dalla pressione<br />
antropica;<br />
· ha risorse naturali (soprattutto paesaggistiche, idriche e idro-termali, turistiche in genere) <strong>di</strong><br />
notevole importanza nell'economia locale;<br />
· ha la presenza <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> emergenza <strong>di</strong>pendenti da piene, frane, inquinamenti, traffico ...;<br />
· ha inse<strong>di</strong>amenti umani e produttivi ben definiti e ben definibili, tutti facilmente monitorabili.<br />
E', insomma, un'Area che ha spiccate connotazioni:<br />
? sia per ricevere attenzioni, anche <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, che vogliano essere finalizzato ad uno "<strong>sviluppo</strong><br />
sostenibile", come è nei fini <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale;<br />
? sia per l'elaborazione, se la si volesse fare, <strong>di</strong> soluzioni applicative ai problemi dell'ambiente<br />
montano in genere.<br />
In un'ottica imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> programmazione dello <strong>sviluppo</strong> fondata sulla valorizzazione delle risorse<br />
ambientali, un primo passo da fare, e senz'altro in stretto raccordo con la pianificazione del<br />
territorio e quin<strong>di</strong> in sintonia con il <strong>Piano</strong> territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento elaborato dalla Provincia<br />
(PTC), è quello <strong>di</strong> procedere alla definizione degli ambiti che devono consentire la valorizzazione<br />
e la gestione <strong>di</strong> queste risorse, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> impiantare una successione <strong>di</strong> funzioni che potrebbe<br />
essere così determinata:<br />
a. l'informazione sulle risorse, la loro conoscenza e l'informatizzazione dei dati acquisiti;<br />
b. l'avvio <strong>di</strong> una programmazione mirata alla fruibilità delle risorse, per se stesse e<br />
particolarmente secondo raggruppamenti per temi ed ambiti;<br />
c. l'organizzazione <strong>della</strong> fruibilità, con la determinazione e la messa a punto delle relative<br />
tecniche, degli strumenti necessari e dei finanziamenti occorrenti;<br />
d. l'impianto <strong>della</strong> comunicazione multime<strong>di</strong>ale e dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> educazione ambientale e<br />
culturale;<br />
e. la formazione degli operatori per l'uso e la fruibilità delle risorse;<br />
f. il monitoraggio, le verifiche e le valutazioni perio<strong>di</strong>che e costanti del procedere <strong>di</strong> ogni<br />
iniziativa e dei suoi effetti.<br />
La realizzazione complessiva del Progetto presuppone:<br />
? sia una visione globale ed unitaria dell'intera Area, pur nella specificazione delle singole<br />
tematiche ambientali e del loro <strong>di</strong>verso <strong>di</strong>stribuirsi sul territorio;<br />
171
? sia, e soprattutto, un concreto e intenso collegamento con le istanze rappresentative del<br />
sistema <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> valorizzazione speciali del territorio, prioritariamente del Parco dello<br />
Stelvio, che coinvolge una parte cospicua del territorio stesso;<br />
? sia ancora, e <strong>di</strong> portata non secondaria, una effettiva <strong>di</strong>sponibilità e un'adeguata presenza<br />
degli operatori.<br />
In proposito, ed in linea generale, il Progetto ritiene comunque che:<br />
· la presenza dell'attività agricola e del servizi forestali nell'Area non può e non deve essere<br />
considerata come sostitutiva o anche soltanto come surrogatoria <strong>di</strong> quella richiesta<br />
dall'ambiente;<br />
· sia possibile incentivare un tipo particolare <strong>di</strong> autentica impren<strong>di</strong>torialità, fondata sulla<br />
valorizzazione del territorio.<br />
Si pongono allora come necessarie, soprattutto se si afferma l'ottica dello <strong>sviluppo</strong>:<br />
? l'attivazione <strong>di</strong> iniziative tendenti a conoscere e a far conoscere il proprio ambiente, ad<br />
apprezzarlo, a valorizzarlo, a tutelarlo, a renderlo fruibile;<br />
? la messa in atto <strong>di</strong> una presenza stabile e qualificata <strong>di</strong> personale lavorativo, possibile, per<br />
esempio, attraverso:<br />
? la costituzione <strong>di</strong> cooperative <strong>di</strong> lavoro o il potenziamento e la qualificazione <strong>di</strong> organismi<br />
esistenti, in modo tale che sia favorita un'occupazione <strong>di</strong>versificata, sia giovanile che adulta,<br />
compresa l'attivazione dei "pensionati in età lavorativa" in grado <strong>di</strong> svolgere mansioni manuali<br />
e tecniche con rapporto <strong>di</strong> lavoro in regola con le norme vigenti;<br />
? l'affidamento <strong>di</strong> incarichi a imprese in<strong>di</strong>viduali o collettive, per lavori ed interventi <strong>di</strong><br />
gestione ambientale che non possano essere svolti <strong>di</strong>rettamente dall'ente gestore;<br />
? l'ideazione e l'adozione, per la "gestione <strong>della</strong> risorsa ambiente", <strong>di</strong> nuove tecniche e nuove<br />
tecnologie, con la formazione, l'addestramento e l'aggiornamento degli operatori, compresi<br />
quelli già occupati;<br />
? l'affidamento <strong>di</strong> incarichi ed interventi per la gestione delle aree <strong>di</strong> alta montagna, me<strong>di</strong>ante<br />
specifici programmi, contratti e convenzioni. Per questa via si avrebbe: sia la valorizzazione <strong>di</strong><br />
un ricco e <strong>di</strong>ffuso patrimonio <strong>di</strong> risorse umane e culturali, sia la garanzia <strong>di</strong> raggiungere, in<br />
modo sicuramente efficace, efficiente ed <strong>economico</strong>, gli obiettivi assunti.<br />
172
Nell'ambito e per la realizzazione <strong>di</strong> questo Progetto generale, vengono definite due aree <strong>di</strong><br />
intervento, che articolano due "Sotto-progetti": le risorse naturali-ambientali e le risorse storicoculturali.<br />
SOTTO-PROGETTO 1.1<br />
" LE RISORSE NATURALI-AMBIENTALI-PAESAGGISTICHE<br />
SONO IL BENE PRIMARIO"<br />
Il Sotto-progetto pone le risorse naturali, ambientali e paesaggistiche alla base dello <strong>sviluppo</strong><br />
<strong>socio</strong>-<strong>economico</strong> dell'Alta Valtellina.<br />
Opera ed attua interventi sui seguenti ambiti:<br />
· le risorse naturali: l'ambiente come tale (aria, acqua, suolo), ed il paesaggio;<br />
· il manto vegetale: boschi, prati, pascoli;<br />
· l'acqua, nel suo vario manifestarsi e nel suo ciclo integrale;<br />
· i parchi e le riserve naturali;<br />
· l'urbanistica.<br />
Oltre a questi ambiti, considera anche:<br />
· i rifiuti, sia urbani che artigianali e in genere delle varie attività produttive;<br />
· l'inquinamento acustico, compreso quello del traffico;<br />
· la pianificazione del territorio, particolarmente in rapporto a nuovi inse<strong>di</strong>amenti abitativi e<br />
produttivi, ed a nuove infrastrutture, soprattutto se pesanti.<br />
Sono preve<strong>di</strong>bili e previste attività ed iniziative che, nell'ampio quadro <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> una<br />
vera e propria "cultura <strong>della</strong> pianificazione territoriale", siano finalizzate a:<br />
? determinare e costantemente aggiornare la definizione <strong>della</strong> "risorsa ambiente" in generale,<br />
nelle sue articolazioni e nella sua <strong>di</strong>fferenziata presenza sul territorio. In tale definizione deve<br />
trovare una solida posizione la "risorsa acque", probabilmente la più preziosa in possesso<br />
dell'Area, che qui si presenta secondo una molteplicità <strong>di</strong> aspetti, basti pensare all'acqua<br />
173
termale, a quella minerale e da tavola, a quella per usi sanitari, a quella per scopi idroelettrici<br />
o <strong>di</strong> innevamento. Lo scopo è quello che la "risorsa acque":<br />
?? sia considerata a tutti gli effetti un bene da proteggere, salvaguardare, usare<br />
correttamente, gestire in visione integrata, sottoporre a costante monitoraggio e stu<strong>di</strong>o,<br />
particolarmente per quanto riguarda gli afflussi e i deflussi (è importante qui il richiamo alla<br />
legge 36/1994);<br />
* induca a definire un progetto per il "Ciclo integrale dell'acqua", insieme con "La gestione<br />
integrata dell'acqua", determinando sia le possibilità <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale (come è il<br />
caso dell'attività legata all'acqua termale), sia i compiti dei vari enti e delle istituzioni;<br />
* sia aperta una nuova stagione nei rapporti tra produzione <strong>di</strong> energia elettrica e realtà<br />
locali;<br />
* sia definito un piano organico <strong>di</strong> completamento del sistema <strong>di</strong> depurazione delle acque<br />
reflue e <strong>di</strong> scarico, che renda l'intera Alta Valtellina integralmente coperta dal sistema stesso;<br />
* siano esaminate con attenzione le interferenze critiche tra l'uso idroelettrico dell'acqua e<br />
l'uso per approvvigionamento potabile;<br />
? analizzare e valutare il grado <strong>di</strong> rischio delle singole risorse. Non sono poche, infatti, le risorse<br />
ambientali che:<br />
* da un lato sono soggette a rischio <strong>di</strong> degrado o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> consumo, come è il caso, a<br />
titolo <strong>di</strong> puro esempio, del bosco e del torrente che non ricevono alcuna cura, del pascolo<br />
abbandonato o consegnato ad un pascolo brado, delle "fasce <strong>di</strong> rispetto" delle linee <strong>di</strong><br />
elettrodotti;<br />
* dall'altro possono costituire, proprio in ottica <strong>di</strong> tutela-cura-salvaguar<strong>di</strong>a, serbatoi <strong>di</strong><br />
lavoro e <strong>di</strong> occupazione, secondo professionalità che crescono e si sviluppano gradualmente;<br />
? proseguire nell'opera <strong>di</strong> censimento dei beni ambientali e naturalistici dell'Area, già in parte<br />
inseriti nel "<strong>Piano</strong> Paesistico Regionale", valutando, <strong>di</strong> ciascuno, il livello <strong>di</strong> rischio e definendo<br />
le priorità d'intervento;<br />
? in<strong>di</strong>viduare, prevenire e recuperare le forme <strong>di</strong> inquinamento dell'acqua, dell'aria, del suolo e<br />
del traffico;<br />
? informatizzare e monitorare le risorse, anche a fini <strong>di</strong> carattere previsionale e preventivo;<br />
? definire la funzione <strong>della</strong> "risorsa ambiente" per lo <strong>sviluppo</strong> dell'Alta Valtellina, in termini <strong>di</strong><br />
qualità <strong>della</strong> vita, <strong>di</strong> "attrattività dell'Area", <strong>di</strong> salubrità, <strong>di</strong> occupazione e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, <strong>di</strong><br />
promozione del turismo, <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> altre attività compatibili (agricole, forestali, lapidee,<br />
idroelettriche ...). E' una "attrattività" che permette l'attivazione <strong>di</strong> molteplici iniziative <strong>di</strong><br />
174
<strong>sviluppo</strong>, quali, a puro titolo <strong>di</strong> esempio, i soggiorni climatici e per anziani, i raduni dei gruppi<br />
sportivi, i soggiorni per corsi <strong>di</strong> aggiornamento;<br />
? in<strong>di</strong>viduare le politiche <strong>di</strong> intervento nella "risorsa ambiente", in quanto a <strong>di</strong>fesa, tutela,<br />
gestione e fruizione <strong>della</strong> stessa.<br />
E' qui che deve assumere una particolare rilevanza, insieme con la gestione oculata ed attiva<br />
<strong>della</strong> "Riserva Naturale Paluaccio <strong>di</strong> Oga" e <strong>della</strong> a<strong>di</strong>acente "Area del Forte", la presenza<br />
del "Parco Nazionale dello Stelvio", che contiene amplissime possibilità <strong>di</strong> fruizione<br />
culturale e scientifica, storica e naturalistica, turistica in genere, con la potenzialità <strong>di</strong> assumere<br />
una funzione e un ruolo sempre più determinanti nella vita dell'Alta Valtellina, in assonanza e<br />
armonia con la realtà locale, che dello stesso deve gradualmente e sempre più intensamente<br />
appropriarsi.<br />
Il Parco, una delle più estese aree naturalistiche europee, ricco <strong>di</strong> un vasto patrimonio<br />
ambientale e <strong>di</strong> importanti presenze antropiche, risorsa da continuamente scoprire e<br />
riscoprire, attende un proprio "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> assetto e <strong>sviluppo</strong>", importantissimo, me<strong>di</strong>ante il<br />
quale, certamente, saranno definiti:<br />
* i punti car<strong>di</strong>ne delle infrastrutture <strong>di</strong> base (se<strong>di</strong> centrale e periferiche, luoghi <strong>di</strong> gestione<br />
attiva, aree/località <strong>di</strong> intensa fruibilità, ...), tra le quali avrà particolare vigore e significato la<br />
posizione <strong>di</strong> Sondalo, da considerare come "La porta del Parco", opportunamente strutturata<br />
e attuata;<br />
* gli spazi dove saranno possibili attività economiche e quelli a massima tutela;<br />
* le delimitazioni territoriali e funzionali, compresi i possibili ampliamenti e le eventuali<br />
contrad<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> territorio;<br />
* le tipologie <strong>di</strong> ogni tipo, naturalistiche-d'ambiente-architettoniche-ricettive, che potranno<br />
essere riconosciute o determinate;<br />
? seguire con attenzione e partecipazione la fase <strong>di</strong> creazione del "Parco Regionale <strong>di</strong><br />
Livigno e Val<strong>di</strong>dentro", favorendo un concreto e costante <strong>di</strong>alogo fra le istituzioni coinvolte<br />
e interessate.<br />
A tale proposito è da valutare con attenzione se non sia il caso <strong>di</strong> ampliare l'area territoriale<br />
del Parco dello Stelvio, invece che istituire un nuovo Parco in territorio confinante con lo<br />
stesso;<br />
? gestire il "bene Parco" in costante valutazione e verifica <strong>della</strong> compatibilità tra <strong>di</strong>fesa, tutela e<br />
fruizione, attraverso la mobilitazione <strong>di</strong> risorse umane (professionali e <strong>di</strong> volontariato),<br />
tecniche e finanziarie.<br />
175
E' qui che ha posto la rilevazione e la mappatura, generale e ra<strong>di</strong>cale, del "parco sentieri", da<br />
assoggettare poi a gestione e manutenzione stabili. Associazioni o gruppi come il Club Alpino<br />
Italiano e le Guide Alpine (come del resto prevede la legge regionale 29/1994 - art. 2 -<br />
comma 3.c) hanno in proposito una loro spiccata e imprescin<strong>di</strong>bile funzione, anche nel<br />
raccordare le iniziative con le comunità più <strong>di</strong>rettamente interessate (come gli alpigiani e i<br />
caricatori d'alpe), e verso il parco ricettivo <strong>di</strong> montagna (bivacchi e rifugi);<br />
? pre<strong>di</strong>sporre e realizzare programmi <strong>di</strong> intervento per la gestione <strong>della</strong> "risorsa ambiente",<br />
anche nell'ottica <strong>di</strong> produrre nuove professionalità, in grado <strong>di</strong> connotarsi come stabilmente<br />
definite.<br />
Questo Sotto-progetto deve, in particolare, raccordarsi con leggi e strumenti <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong><br />
sicura importanza, in gran parte <strong>di</strong> recente o recentissima emanazione, tra i quali hanno portata<br />
molto significativa:<br />
· la legge 97/1994 - "Nuove <strong>di</strong>sposizioni per le zone montane", con i provve<strong>di</strong>menti attuativi ed<br />
applicativi <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a. Si tratta <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> nuove opportunità, per gli<br />
interventi in montagna, per l'occupazione, per l'assetto del suolo, buona parte dei quali hanno<br />
<strong>di</strong>retti riferimenti anche con la realtà dell'Alta Valtellina;<br />
· la legge 36/1994 - "Disposizioni in materia <strong>di</strong> risorse idriche", con i provve<strong>di</strong>menti attuativi ed<br />
applicativi <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a. Anche in questo caso, le nuove norme hanno grande<br />
importanza per l'Alta Valtellina, dove la "risorsa acqua" rientra a pieno titolo nella strategia<br />
dello <strong>sviluppo</strong>;<br />
· il "<strong>Piano</strong> paesistico-territoriale", <strong>di</strong> carattere generale ed ampio, con i vincoli e le opportunità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura, in grado <strong>di</strong> influire in misura rilevante sulla realizzazione degli interventi <strong>di</strong><br />
Progetto;<br />
· il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo forestale <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana", formulato in conseguenza del "<strong>Piano</strong>programma<br />
<strong>di</strong> settore forestale" (legge 102/1990), ed i "Piani <strong>di</strong> assestamento forestale", per<br />
la tutela e la conservazione dei boschi. Attraverso questi strumenti, è senz'altro confermata<br />
l'importanza e l'efficacia <strong>della</strong> presenza e dell'opera del "Consorzio Forestale Alta Valtellina"<br />
(legge 97/1994), al quale verrebbe anche attribuita una chiara funzione sociale.<br />
176
SOTTO-PROGETTO 1.2<br />
" LE RISORSE STORICO-CULTURALI<br />
SONO UN AUTENTICO PATRIMONIO "<br />
L'area <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> questo Sotto-progetto fa riferimento:<br />
? ai beni materiali: il materiale culturale, i cicli del lavoro, l'opera dell'uomo sul territorio<br />
(quin<strong>di</strong>, ad esempio: i beni artistici ed architettonici, i beni preistorici - storici - archeologici, il<br />
sistema degli itinerari storici, delle antiche vie <strong>di</strong> comunicazione e degli eventi <strong>della</strong> "guerra<br />
bianca", l'architettura rurale ed alpina, i musei, le biblioteche);<br />
? ai beni immateriali: la storia, la tra<strong>di</strong>zione, la cultura, la specificità culturale dell'Area nel suo<br />
complesso e nelle sue specificità locali (quin<strong>di</strong>, ad esempio: le tra<strong>di</strong>zioni culturali - il folclore -<br />
le sagre - le ricorrenze religiose - gli eventi - le manifestazioni - le attività, ma anche:<br />
l'organizzazione culturale per se stessa, gli enti - le associazioni - i gruppi culturali).<br />
L'Alta Valtellina presenta in concreto un patrimonio storico-culturale molto ricco, <strong>di</strong>fferenziato e<br />
<strong>di</strong>ffuso. Il Sotto-progetto, allora, ha la finalità <strong>di</strong> favorire la ricerca, la conoscenza, il recupero, la<br />
salvaguar<strong>di</strong>a, la valorizzazione e la fruibilità <strong>di</strong> questo patrimonio, che deve essere considerato:<br />
· come elemento <strong>di</strong> identificazione per la popolazione dell'Area;<br />
· come forza attrattiva per l'esterno dell'Area.<br />
Nel suo svilupparsi, il Sotto-progetto opera interventi e iniziative con lo scopo <strong>di</strong>:<br />
? verificare lo stato <strong>di</strong> attuazione e <strong>di</strong> applicazione <strong>di</strong> quanto è prescritto in materia <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong><br />
valorizzazione ambientali, riscontrando altresì, complessivamente e nello specifico, sia il<br />
sistema dei vincoli, sia le opportunità che possono consentire e favorire la tutela e lo <strong>sviluppo</strong><br />
delle realtà locali, per realizzare gli obiettivi attesi;<br />
177
? raccordare tali conclusioni con le potenzialità <strong>di</strong> una pianificazione territoriale dell'Area, che<br />
abbia come punto <strong>di</strong> riferimento e <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> l'integrazione con le scelte del "<strong>Piano</strong> territoriale<br />
<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento" <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio (legge 142/1990 - art. 15.2);<br />
? raccordare i propri obiettivi con le "gran<strong>di</strong> infrastrutture" previste, soprattutto viabilistiche, e<br />
con le esigenze <strong>di</strong> organizzazione e riorganizzazione del territorio conseguenti ad una effettiva<br />
domanda sovra-comunale <strong>di</strong> carattere abitativo, produttivo e infrastrutturale, che comunque<br />
non trascuri il riuso <strong>di</strong> aree <strong>di</strong>smesse o sottoutilizzate rispetto alle nuove. Tale scelta,<br />
comunque, va raccordata ad un "modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>" <strong>di</strong>ffuso, a "misura d'uomo", più che a<br />
privilegiare nuove polarizzazioni o <strong>di</strong>rettrici lungo gli assi stradali;<br />
? mettere a fuoco i più recenti e nuovi orientamenti <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Europea in materia <strong>di</strong><br />
"risorse storico-culturali", raccordandoli con le iniziative in attuazione degli obiettivi prefissati<br />
? dare vita ad un autentico "Sistema culturale <strong>di</strong> Area", anche costituito con atto formale,<br />
che sia rappresentativo degli interessi pubblici - privati - religiosi - delle associazioni, e ne<br />
aggreghi o raccor<strong>di</strong> le competenze e gli interventi. Tale "Sistema", entro il quale potrebbe<br />
essere attivata una "sezione" de<strong>di</strong>cata alla "Storia locale", dovrebbe avere il compito <strong>di</strong>:<br />
* censire accuratamente il vasto patrimonio culturale dell'Area (aggiornando quanto già<br />
raccolto da enti ed associazioni), allo scopo <strong>di</strong>: recuperarlo-restaurarlo-salvaguardarlo,<br />
informatizzarne e monitorarne lo stato <strong>di</strong> conservazione e d'uso, curarne la gestione, da<br />
attuare nelle forme più idonee in quanto a razionalità ed efficienza, renderlo fruibile anche e<br />
soprattutto in ottica economica;<br />
* <strong>di</strong>ffondere il senso del recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio e dell'accorpamento <strong>della</strong><br />
proprietà terriera, soprattutto <strong>della</strong> montagna, anche promuovendo con<strong>di</strong>zioni per favorire gli<br />
atti amministrativi conseguenti;<br />
* essere polo <strong>di</strong> riferimento globale per l'intera Area, per: la definizione <strong>di</strong> programmi mirati<br />
e prioritari <strong>di</strong> intervento che nascano dalla in<strong>di</strong>viduazione dei beni a maggior rischio <strong>di</strong><br />
compromissione e <strong>di</strong> degrado, la promozione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong>dattiche e culturali che sappiano<br />
coinvolgere la popolazioni e i tecnici locali (me<strong>di</strong>ante, per esempio, corsi <strong>di</strong> aggiornamento sui<br />
problemi <strong>della</strong> tutela-conservazione-valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio<br />
montano);<br />
* essere fulcro per le attività verso l'esterno dell'Area, sia <strong>di</strong> carattere culturale che <strong>di</strong><br />
promozione dei beni ambientali.<br />
? adeguare i servizi culturali già operanti, compreso il "Sistema Bibliotecario Intercomunale",<br />
alle nuove esigenze del "Sistema culturale <strong>di</strong> Area", dotandoli delle relative risorse umane,<br />
tecniche e finanziarie. Il riferimento più imme<strong>di</strong>ato è alla rete <strong>di</strong> musei e biblioteche, dei parchi<br />
e delle aree protette, ma anche a irrobustire quella <strong>di</strong>ffusa attenzione alle <strong>di</strong>more rurali <strong>di</strong><br />
montagna, autentico patrimonio <strong>di</strong> identità culturale e <strong>di</strong> valori architettonici da salvaguardare;<br />
178
? sostenere e valorizzare le iniziative locali che contribuiscono ad arricchire e ad integrare il<br />
patrimonio culturale dell'Area, e, rendendolo fruibile, a promuovere cultura, occupazione,<br />
turismo, qualità <strong>della</strong> vita;<br />
? promuovere la conoscenza, me<strong>di</strong>ante uno specifico "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> marketing", del patrimonio<br />
culturale dell'Alta Valtellina, favorendo sempre maggiori opportunità non solo <strong>di</strong> scambi<br />
culturali, ma anche <strong>di</strong> attrattività per il turismo. Non è da escludere, in proposito, che i "gran<strong>di</strong><br />
eventi sportivi" tipici dell'Alta Valtellina abbiano a contenere occasioni, adeguatamente<br />
determinate, <strong>di</strong> natura e contenuto storico-culturali attinti alle tipicità dell'Area;<br />
? pre<strong>di</strong>sporre e realizzare, anche per questo Sotto-progetto, un "Programma <strong>di</strong> lavori, <strong>di</strong><br />
iniziative e <strong>di</strong> interventi", comunque in grado <strong>di</strong> creare professionalità e occupazione stabile.<br />
179
PROGETTO 2<br />
SOTTO-PROGETTO 2.1<br />
" LA FORMAZIONE È CONTINUA<br />
E AVANZATA "<br />
Questo Sotto-progetto assume la scuola e la cultura come interpreti delle ra<strong>di</strong>ci culturali dell'Alta<br />
Valtellina e come "sensori" delle trasformazioni e del cambiamento. Vuole quin<strong>di</strong>:<br />
? porre la scuola stessa, con le sue attività, in forte integrazione con il "Sistema culturale <strong>di</strong><br />
Area";<br />
? tendere a costruire una "comunità che apprende", in grado <strong>di</strong> arricchire se stessa e <strong>di</strong> essere in<br />
costante <strong>di</strong>alogo con il mondo.<br />
Il Sotto-progetto adotta come linea più confacente quella <strong>della</strong> "formazione continua e avanzata",<br />
riferita sia a chi entra nella scuola sia a chi ne è uscito. E' una linea che dà corpo ai seguenti ambiti:<br />
· una formazione scolastica integrata e completata secondo le attitu<strong>di</strong>ni e le esigenze <strong>della</strong> vita<br />
personale: dal <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o all'accesso all'università;<br />
· una formazione che riguar<strong>di</strong> anche la persona adulta, perché questa persona sia viva e<br />
consapevole nella società, <strong>di</strong>aloghi con essa e ne sia parte sempre più attiva e presente;<br />
· una intensa comunicazione tra citta<strong>di</strong>no e società organizzata, anche attraverso strumenti che<br />
possono definirsi e qualificarsi come "Sportello del citta<strong>di</strong>no", oppure "Rete civica". E ciò<br />
anche per evitare l'emarginazione <strong>di</strong> chi non attiva o non riesce ad attivare propri strumenti e<br />
canali <strong>di</strong> informazione;<br />
· la formazione nel lavoro, sia professionale e autonomo che <strong>di</strong>pendente, anche come processo<br />
<strong>di</strong> aggiornamento e <strong>di</strong> riqualificazione.<br />
Sono da prevedere attività ed iniziative che, secondo linee che integrano scuola e cultura,<br />
siano in grado:<br />
? <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre anzitutto il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> riassetto funzionale del sistema scolastico in Alta<br />
Valtellina", che faccia leva su una forte e impegnata sperimentazione innovativa <strong>di</strong><br />
collaborazione interistituzionale, <strong>di</strong> riorganizzazione delle strutture e dei servizi, <strong>di</strong> stabilità e <strong>di</strong><br />
181
qualità del corpo insegnante, <strong>di</strong> efficacia formativa rispetto agli studenti, <strong>di</strong> effettiva garanzia<br />
del <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o (quin<strong>di</strong> intervenendo su servizi e prestazioni per gli studenti in modo da<br />
superare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> squilibrio e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio fra i giovani, soprattutto se provenienti da<br />
comuni <strong>di</strong>stanti);<br />
? <strong>di</strong> dare corso, pertanto, ad un "<strong>Piano</strong>-programma per il <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o",<br />
accompagnato da un "Bilancio <strong>di</strong> Area" nel settore, da tenere costantemente aggiornati;<br />
? <strong>di</strong> elevare la "cultura moderna" (fondata sulle lingue straniere, sulla multime<strong>di</strong>alità e sulla<br />
tecnologia) <strong>della</strong> popolazione e, particolarmente, dei giovani, per facilitare la preparazione alle<br />
nuove forme del lavoro e <strong>della</strong> vita sociale. Ciò anche dando corso allo <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong><br />
programmi integrati con le scuole, le biblioteche, le imprese innovative, i gruppi culturali e il<br />
volontariato;<br />
? <strong>di</strong> definire alcuni elementi essenziali che, soprattutto per il futuro, siano in grado <strong>di</strong> influire<br />
maggiormente sulla "Cultura", quali: le lingue straniere, l'internazionalizzazione <strong>della</strong> scuoladelle<br />
imprese-del lavoro, l'informatizzazione e la multime<strong>di</strong>alità, compresi l'istruzione a<br />
<strong>di</strong>stanza e il telelavoro;<br />
? <strong>di</strong> promuovere sia un orientamento scolastico e professionale che coinvolga alunni, famiglie, e<br />
sistema scolastico-culturale-impren<strong>di</strong>toriale-sindacale, sia una formazione professionale anche<br />
sul posto <strong>di</strong> lavoro, nell'impresa come nell'ente pubblico ("impresa che apprende", "learning<br />
organization"), integrata con iniziative <strong>di</strong> aggiornamento esterno.<br />
A tale proposito, è importante che sia pre<strong>di</strong>sposto e definito un "Programma <strong>pluriennale</strong><br />
<strong>di</strong> formazione professionale", molto flessibile, impostato sulla base dei nuovi orientamenti<br />
comunitari e regionali, che affermano tre <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> fondo:<br />
* stabilire un legame intenso e <strong>di</strong>retto tra offerta formativa ed esigenze del mercato del<br />
lavoro;<br />
* rendere più flessibile e articolato, oltre che più coerente, l'investimento formativo per lo<br />
<strong>sviluppo</strong> delle risorse umane <strong>della</strong> regione;<br />
* qualificare il sistema formativo sia nella fase <strong>di</strong> programmazione-pianificazione che nella<br />
organizzazione e nelle azioni tecniche <strong>di</strong> supporto.<br />
Questi orientamenti affermano anche un'articolazione in tre aree del sistema delle tipologie<br />
formative: l'orientamento, la formazione iniziale, la formazione continua.<br />
Il "Programma" comunque:<br />
182
- potrà privilegiare e programmare lo svolgimento <strong>di</strong> "Corsi" sul Fondo Sociale Europeo<br />
(FSE), inseriti nel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> e <strong>di</strong> qualificazione delle risorse umane dell'Area, più<br />
<strong>di</strong>rettamente legate al mercato del lavoro o alla creatività e alla fantasia per nuove iniziative o<br />
per attività impren<strong>di</strong>toriali o professionali;<br />
- dovrà rilanciare il ruolo e la presenza degli Istituti Professionali Statali, perché adottino<br />
corsi adeguati alle reali esigenze dell'Alta Valtellina, ponendosi in grado <strong>di</strong> offrire maggiori<br />
opportunità <strong>di</strong> scelta agli studenti e <strong>di</strong> stabilità residenziale ai docenti;<br />
? <strong>di</strong> attuare una successione <strong>di</strong> scambi culturali e professionali con il mondo esterno. Offerta<br />
dall'Area quale occasione <strong>di</strong> confronto con altre specificità, promuove la conoscenza <strong>di</strong><br />
significative esperienze soprattutto relative "al mondo che cambia", apre orizzonti, produce<br />
formazione e cultura. Sarebbe significativo e producente che, in tale quadro, si collocassero<br />
esperienze sia con la vicina Svizzera, che con il Trentino e l'Alto A<strong>di</strong>ge.<br />
Non potrà mancare, inoltre, anche in Alta Valtellina, e come strumento <strong>di</strong> nuove relazioni con la<br />
realtà interna ed esterna all'Area stessa, l'avvio del processo <strong>di</strong> formazione denominato<br />
"Istruzione aperta a <strong>di</strong>stanza" (IAD), che il "Progetto SOCRATES" dell'Unione Europea<br />
intende con il doppio significato <strong>di</strong>:<br />
· introduzione <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento "aperto", attraverso tutti i possibili<br />
meccanismi <strong>di</strong> comunicazione, in particolare me<strong>di</strong>ante prodotti e servizi multime<strong>di</strong>ali, in ogni<br />
luogo in cui ha sede qualche forma <strong>di</strong> educazione;<br />
· fornitura <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento "a <strong>di</strong>stanza".<br />
L'istruzione aperta a <strong>di</strong>stanza - IAD, infatti, fa richiamo all'impiego <strong>di</strong> mezzi nuovi, tecnici e/o nontecnici,<br />
per migliorare:<br />
· la flessibilità dell'appren<strong>di</strong>mento in termini <strong>di</strong> spazio, <strong>di</strong> tempo, <strong>di</strong> scelta del contenuto o delle<br />
risorse <strong>di</strong>dattiche;<br />
· la qualità dell'istruzione convenzionale;<br />
· l'accesso a <strong>di</strong>stanza ai sistemi <strong>di</strong> istruzione.<br />
Si tratta, in sintesi, <strong>di</strong> una nuova opportunità, con ampie prospettive, che mette un raccordo fra il<br />
sistema scolastico e le altre forme o iniziative <strong>di</strong> carattere culturale, interessate ai processi<br />
educativi.<br />
183
SOTTO-PROGETTO 2.2<br />
" L'OCCUPAZIONE È SICUREZZA DI VITA "<br />
Questo Sotto-progetto ha, in sintesi, la finalità <strong>di</strong>:<br />
? porre il problema dell'occupazione come "il problema", centrale e ricorrente, dell'area Alta<br />
Valtellina, in particolare per le nuove generazioni e per l'occupazione femminile;<br />
? realizzare un costante equilibrio fra la <strong>di</strong>namica <strong>della</strong> popolazione residente e la popolazione<br />
attiva, riducendo le "aree <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza";<br />
? promuovere l'impren<strong>di</strong>torialità locale e il ricambio generazionale nelle imprese, presupposto <strong>di</strong><br />
uno <strong>sviluppo</strong> sostenibile, <strong>di</strong> lungo periodo;<br />
? sperimentare in Alta Valtellina un "Patto territoriale" per il finanziamento <strong>di</strong> progetti integrati<br />
per lo <strong>sviluppo</strong> e l'occupazione. Si tratta <strong>di</strong> un documento programmatico sottoscritto dalle<br />
realtà operanti sul territorio (le istituzioni, le associazioni, le forze sociali, le aziende), che ha<br />
una sua specifica copertura legislativa, e che ha la sua forza nella cosiddetta "concertazione<br />
istituzionale".<br />
E questo avendo presenti con chiarezza:<br />
? la <strong>di</strong>fesa dei livelli occupazionali raggiunti;<br />
? il recupero dei posti <strong>di</strong> lavoro persi negli anni recenti (come è il caso delle riduzioni <strong>di</strong><br />
personale presso le per altro pochissime aziende a consistente occupazione);<br />
? la creazione <strong>di</strong> nuova occupazione, mirando alla <strong>di</strong>fferenziazione delle opportunità (il richiamo<br />
è al Progetto "Il sistema <strong>economico</strong> è integrato", esposto <strong>di</strong> seguito).<br />
A questi fini, il Sotto-progetto opera ed attua iniziative ed interventi finalizzati a:<br />
? promuovere l'espansione delle imprese esistenti;<br />
? favorire la <strong>di</strong>fferenziazione produttiva;<br />
184
? incentivare il formarsi <strong>di</strong> nuova impren<strong>di</strong>torialità e <strong>di</strong> nuove professioni, particolarmente<br />
aprendo gli orizzonti del lavoro creativo, che viene incontro al mondo in cambiamento. Ciò in<br />
stretto collegamento con il "Progetto impren<strong>di</strong>torialità" attivato dalla Provincia;<br />
? creare le premesse perché l'area abbia un potere <strong>di</strong> attrazione per le imprese, e possa essere<br />
destinataria <strong>di</strong> investimenti, soprattutto dall'estero;<br />
? dare corso alla rilocalizzazione <strong>di</strong> imprese già presenti nell'Area, che dovessero effettuare<br />
questa operazione per esigenze urbanistiche o <strong>di</strong> compatibilità ambientale, per espansione o<br />
per adeguamenti qualitativi.<br />
Per la realizzazione degli obiettivi prefissati e per governare il problema, sono proponibili uno<br />
strumento ed una linea operativa:<br />
? lo strumento è proposto me<strong>di</strong>ante la costituzione <strong>di</strong> un "Tavolo permanente per il lavoro<br />
l'occupazione", con sede presso la <strong>Comunità</strong> Montana e dalla stessa nominato e<br />
coor<strong>di</strong>nato, in cui, con potere e qualificazione <strong>di</strong> rappresentanza, siano presenti i soggetti<br />
promotori o gestori <strong>di</strong> domanda ed offerta occupazionale; tra questi: la pubblica<br />
amministrazione con i suoi <strong>di</strong>versi enti e servizi, il sistema delle imprese, i sindacati, il sistema<br />
scolastico e <strong>della</strong> formazione professionale, e quello delle cooperative sociali.<br />
Il "Tavolo", che dovrà operare in stretto raccordo con l'analogo "Tavolo" operante presso la<br />
Provincia:<br />
* si prefigge lo stu<strong>di</strong>o del mercato del lavoro interno ed esterno all'Area, compresi fenomeni<br />
<strong>di</strong> pendolarismo, ed elabora previsioni ed iniziative per far fronte alle situazioni <strong>di</strong> domandaofferta<br />
<strong>di</strong> occupazione;<br />
* promuove quel "Patto territoriale o <strong>di</strong> area" sopra accennato, che, attraverso la<br />
concertazione, pre<strong>di</strong>spone concreti progetti <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> locale, particolarmente in tre settori<br />
portanti: il turismo, l'artigianato, il sistema dei servizi al territorio. Alla base <strong>della</strong><br />
concertazione tra le parti sociali e come griglia <strong>di</strong> selezione dei singoli progetti che<br />
costituiscono il "Patto", vi è la presenza <strong>di</strong> "un'idea-forza" <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> del territorio.<br />
L'idea-forza deve essere resa possibile dalla presenza <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori che la rendano<br />
cre<strong>di</strong>bile, rischiando risorse finanziarie proprie ed innervando filiere impren<strong>di</strong>toriali<br />
locali. Il patto è dunque un insieme <strong>di</strong> progetti che si rafforzano reciprocamente,<br />
tendendo ad una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> integrato. La <strong>di</strong>mensione territoriale deve<br />
essere contenuta, e le attività proposte devono essere caratterizzate da una rapida<br />
eseguibilità. Il "Patto" ha come filosofia quella <strong>di</strong> mobilitare il meglio<br />
dell'impren<strong>di</strong>toria locale, a cui deve corrispondere un impegno delle forze sociali, al<br />
fine <strong>di</strong> garantire il successo dello sforzo collettivo per lo <strong>sviluppo</strong> dell'area (dalle<br />
deliberazioni del CIPE 10 maggio 1995 e 20 novembre 1995);<br />
185
* attraverso specifiche analisi, previene le crisi settoriali o aziendali, e governa lo <strong>sviluppo</strong> e<br />
la crescita dell'economia e dell'occupazione in Alta Valtellina;<br />
? la linea operativa prende in considerazione, particolarmente, il fenomeno del<br />
"pendolarismo" con l'esterno dell'Area. Si tratta allora <strong>di</strong> fare in modo che questo fenomeno<br />
sia costantemente "governato", me<strong>di</strong>ante appropriate "valutazioni <strong>di</strong> "opportunità-necessitàrischi",<br />
dando vita ad iniziative <strong>di</strong> informazione, <strong>di</strong> orientamento, <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong><br />
qualificazione professionale, <strong>di</strong> assistenza e <strong>di</strong> consulenza per le <strong>di</strong>verse problematiche. Tale<br />
attività potrebbe essere gestita anche con la collaborazione delle associazioni dei lavoratori.<br />
L'operatività del Sotto-progetto si muove pertanto in due <strong>di</strong>rezioni:<br />
? per ottimizzare le opportunità offerte dal mercato del lavoro, sia attuale che potenziale,<br />
dell'Alta Valtellina ed insieme delle realtà vicine, anche avvalendosi <strong>della</strong> "Agenzia provinciale<br />
del lavoro" in corso <strong>di</strong> attivazione a Sondrio (uno sportello <strong>della</strong> quale potrebbe essere aperto<br />
presso la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina);<br />
? per creare nuove opportunità <strong>di</strong> lavoro.<br />
Tali obiettivi possono essere perseguiti sulla base del seguente percorso:<br />
? verificare e ottimizzare le tra<strong>di</strong>zionali opportunità del mercato del lavoro locale,<br />
particolarmente per metterne in evidenza i punti deboli e le inadeguatezze <strong>di</strong> fronte ad un<br />
futuro che rischia <strong>di</strong> essere sempre più "senza lavoro" (anche per l'avvento delle nuove<br />
tecnologie informatiche, telematiche, multime<strong>di</strong>ali);<br />
? rendere flessibile e mobile, anche territorialmente, la manodopera locale, e immaginare quali<br />
potranno essere le opportunità <strong>di</strong> lavoro nella nuova società multime<strong>di</strong>ale, attrezzando a<br />
questo fine anche la cultura e l'economia dell'Area;<br />
? rafforzare l'impren<strong>di</strong>torialità locale ed operare per farne nascere <strong>di</strong> nuova, quale premessa per<br />
un ra<strong>di</strong>camento dello <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>, anche adottando incentivi e servizi mirati;<br />
? favorire eventualmente la costituzione <strong>di</strong> cooperative finalizzate a creare nuove opportunità <strong>di</strong><br />
lavoro nelle <strong>di</strong>verse attività economiche e nei servizi, soprattutto in materia <strong>di</strong> ambiente e <strong>di</strong><br />
servizi sociali e culturali, in un'ottica <strong>di</strong> impresa economicamente autosufficiente, e<br />
considerando queste iniziative come avvio <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> professionalità, con sbocchi <strong>di</strong><br />
lavoro duraturo;<br />
? prevedere, anche in raccordo con il sistema scolastico, le "ondate annuali" dei <strong>di</strong>plomati delle<br />
scuole superiori dell'Area e le opportunità <strong>di</strong> formazione integrata, <strong>di</strong> orientamento, <strong>di</strong><br />
186
informazione ed assistenza verso il mercato del lavoro, attuando la consolidata esperienza <strong>di</strong><br />
"Informagiovani" realizzata in altre realtà;<br />
? de<strong>di</strong>care particolare attenzione ai giovani, sia favorendo la nascita ed il consolidamento <strong>di</strong><br />
iniziative <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>torialità, professionalità e cooperazione giovanile <strong>di</strong>ffusa, sia anche<br />
inserendo l'Alta Valtellina nel contesto degli specifici programmi promossi dai vari livelli <strong>di</strong><br />
governo (Provincia, Regione, <strong>Comunità</strong> Europea).<br />
187
SOTTO-PROGETTO 2.3<br />
" AI GIOVANI: FORMAZIONE E LAVORO "<br />
Questo Sotto-progetto recupera i suoi obiettivi primari sia nei precedenti "Sotto-progetti" sia in<br />
tutti gli altri "Progetti" del <strong>Piano</strong>. E' formato, cioè, da obiettivi e da azioni che intersecano<br />
trasversalmente tutto il complesso degli interventi. Persegue infatti, sia per i maschi che per le<br />
femmine (queste ultime più soggette al fenomeno <strong>della</strong> <strong>di</strong>soccupazione):<br />
? la realizzazione <strong>di</strong> iniziative che tendano a sviluppare il lavoro per i giovani, con un'attenzione<br />
particolare al "primo lavoro", alla sua ricerca ed alla sua acquisizione;<br />
? la realizzazione <strong>di</strong> iniziative mirate alla formazione e qualificazione professionali dei giovani, e<br />
alla "formazione permanente", con lo scopo precipuo <strong>di</strong> accedere al lavoro, <strong>di</strong> costruire<br />
lavoro, <strong>di</strong> conservare lo stato <strong>di</strong> lavoro (è in tale prospettiva che può assumere un ruolo molto<br />
significativo l'utilizzo <strong>della</strong> struttura formativa del "Centro Vallesana" <strong>di</strong> Sondalo);<br />
? la creazione <strong>di</strong> un tessuto sociale nei giovani che <strong>di</strong>ffonda cultura e gusto alla stessa.<br />
Ma è importante che, sia dalle sue fondamenta:<br />
· non sia affermato il "primato del lavorare per guadagnare", finalizzando cioè il lavoro stesso<br />
all'acquisizione <strong>di</strong> "uno stato" non sempre da ritenere particolarmente privilegiato,<br />
· ma siano affermati "valori <strong>di</strong> vita", dove hanno sì un peso i fatti economici, ma sempre da<br />
ritenere come componente <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno più ampio che tocca tutta e nel suo complesso "la<br />
qualità <strong>della</strong> vita".<br />
A questi fini, il Sotto-progetto opera ed attua iniziative ed interventi per:<br />
? far nascere tutte le possibili iniziative finalizzate a:<br />
* informare i giovani e fare in modo che loro stessi si attrezzino per conoscere le occasioni e<br />
le opportunità <strong>di</strong> lavoro, reali e potenziali;<br />
188
* promuovere e sviluppare le possibilità occupazionali;<br />
* incentivare la ricerca personale e la costruzione personale del proprio lavoro;<br />
? sollecitare altrettante opportune iniziative, anche attraverso i "Centri <strong>di</strong> Aggregazione<br />
Giovanile", in grado <strong>di</strong> promuovere: sia esperienze culturali <strong>di</strong>rette (come l'uso <strong>della</strong> biblioteca<br />
e <strong>della</strong> lettura, la partecipazione a corsi - conferenze - <strong>di</strong>battiti, la lettura dei giornali, e così<br />
via), sia un complesso articolato <strong>di</strong> occasioni e iniziative nel campo dello sport e dell'uso del<br />
tempo libero.<br />
A proposito degli obiettivi e delle iniziative del Sotto-progetto, il <strong>Piano</strong> vede con molto interesse<br />
ed attenzione il rinvigorimento e il nascere delle esperienze fornite dalle "cooperative",<br />
particolarmente <strong>di</strong> quelle "sociali", una strada che nell'intera provincia ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> poter<br />
funzionare bene e con efficacia <strong>di</strong> risultati.<br />
189
PROGETTO 3<br />
><br />
LA FINALITÀ DEL PROGETTO si può fondare su una affermazione lapidaria: .<br />
E' come <strong>di</strong>re che è necessario assicurare nel tempo una economia solida all'area dell'Alta<br />
Valtellina, proiettata nel futuro, che faccia leva su attività <strong>di</strong>versificate e trainanti (industria,<br />
artigianato, energia, turismo e termalismo, commercio, agricoltura), per rafforzarle e potenziarle, e<br />
insieme per sviluppare economie <strong>di</strong> scala attraverso una sempre maggiore integrazione,<br />
un'inter<strong>di</strong>pendenza, una razionalizzazione <strong>di</strong> aree, <strong>di</strong> infrastrutture e <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> comune interesse.<br />
Si pongono allora i seguenti obiettivi a cui tendere:<br />
? consolidare la struttura economica e produttiva dell'Area, compresa la pubblica<br />
amministrazione, al fine <strong>di</strong> tutelare gli esistenti livelli <strong>di</strong> occupazione e red<strong>di</strong>to;<br />
? rafforzare le potenzialità dei singoli settori, promuovendo servizi innovativi per le imprese<br />
locali ed attraendo calibrati investimenti nei settori produttivi portanti;<br />
? valutare la situazione delle "piccole e me<strong>di</strong>e imprese", delle imprese artigiane e <strong>di</strong> quelle<br />
turistiche presenti nell'Area, considerandole come l'asse portante e <strong>di</strong>ffuso dell'economia<br />
locale, per definire programmi <strong>di</strong> intervento mirati:<br />
* alla innovazione <strong>di</strong> prodotti, <strong>di</strong> offerte e <strong>di</strong> processi produttivi;<br />
* alla innovazione organizzativa, finanziaria e commerciale;<br />
* alla integrazione con le varie realtà produttive dell'Area (quali, ad esempio: l'artigianato <strong>di</strong><br />
produzione a supporto delle altre imprese <strong>di</strong> servizio, le aziende tipiche del turismo integrate<br />
con l'attività agricola);<br />
? costruire integrazioni o filiere o cicli produttivi, settoriali o territoriali integrati fra le <strong>di</strong>verse<br />
attività presenti nell'Area, e favorire la presenza <strong>di</strong> imprese o iniziative complementari. A tale<br />
proposito, nella gran parte dei settori produttivi e delle rispettive manifestazioni <strong>di</strong> attività,<br />
dalla produzione alla commercializzazione, è scelta <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> trascurare e superare sempre più<br />
la logica <strong>della</strong> contrapposizione e <strong>della</strong> competizione spinta, per costruire ed affermare quella<br />
190
<strong>della</strong> cooperazione, del collegamento, delle sinergie. E questo, per esempio, dall'artigianato al<br />
prodotto agricolo, dal prodotto turistico al commercio, e così via;<br />
? monitorare l'economia dell'Area e delle realtà territoriali esterne ma prossime, per gli aspetti<br />
<strong>di</strong>rettamente inter<strong>di</strong>pendenti con l'Area, anche in ottica <strong>di</strong> previsione;<br />
? guidare e "governare" un processo <strong>di</strong> "<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong>ffuso e <strong>di</strong>fferenziato" sul territorio, agendo<br />
sulle potenzialità e sulle esigenze delle singole comunità locali, in un'ottica però che veda<br />
parallelamente:<br />
* da un lato la parcellizzazione delle iniziative, cogliendo quelle prodotte dalla<br />
microimpren<strong>di</strong>torialità che esprime piccole e me<strong>di</strong>o-piccole <strong>di</strong>mensioni, connotate da alta e<br />
molto avanzata tecnologia;<br />
* dall'altro la collocazione delle iniziative stesse entro un "Sistema <strong>di</strong> Area" (o anche <strong>di</strong><br />
"Città <strong>di</strong> Area", spiccatamente per il comprensorio <strong>di</strong> "Bormio e Tre Valli"), e,<br />
potenzialmente, <strong>di</strong> "<strong>di</strong>stretto produttivo", secondo una "mentalità" fatta crescere con<br />
consapevolezza e determinazione.<br />
Anche a questo proposito, si ripropongono:<br />
* la "situazione Livigno", particolarmente per quanto riguarda il regime <strong>di</strong> "zona franca", i<br />
cui effetti positivi potrebbero, e dovrebbero, estendersi anche oltre il territorio del comune;<br />
* la "situazione Sondalo", per la quale, affermando che il futuro <strong>di</strong> Sondalo non può<br />
essere visto come incentrato sul solo Ospedale, sono da incentivare ulteriori e <strong>di</strong>verse<br />
iniziative <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, come, per esempio, quelle legate a "Sondalo: porta del Parco";<br />
? costruire un autentico e moderno rilancio <strong>della</strong> "attività termale", secondo un organico<br />
"<strong>Piano</strong>-programma turismo e termalismo", anche fondando la sua realizzazione su un<br />
definito "Accordo <strong>di</strong> programma", o inserendolo fra i contenuti del "Patto d'area" delineato al<br />
precedente "Sotto-progetto 2.2 - L'occupazione è sicurezza <strong>di</strong> vita".<br />
In particolare e specificatamente, e sulla base dell'affermazione <strong>di</strong> principio che non è da<br />
vedere alcuna conflittualità fra "turismo e termalismo", sono in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>:<br />
* l'acquisizione del massimo <strong>di</strong> coinvolgimento <strong>di</strong> tutti i Comuni e <strong>di</strong> tutte le iniziative <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong> dell'Area;<br />
* l'assecondare i progetti <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> che vengono o venissero avanzati sia dalla parte<br />
pubblica che da quella non-pubbica;<br />
* il considerare l'attività termale come un autentico "fatto dell'intera Alta Valtellina",<br />
integrato e da integrare con tutta la vita e con tutta l'attività produttiva dell'Area stessa;<br />
191
? rivalutare la filiera agro-zootecnica e la "filiera legno" come nuove opportunità <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, <strong>di</strong><br />
occupazione e <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dell'ambiente;<br />
? considerare che "la qualità dei servizi e dei prodotti" deve essere la chiave <strong>di</strong> lettura e la<br />
connotazione <strong>di</strong> tutta l'economia dell'Area. Tale obiettivo <strong>di</strong>venta prioritario per garantire la<br />
competitività non solo delle singole imprese ma <strong>della</strong> stessa Alta Valtellina.<br />
Sono allora da prevedere e gestire iniziative:<br />
a. <strong>di</strong> carattere infrastrutturale, particolarmente in quanto ad aree produttive e per inse<strong>di</strong>amenti<br />
produttivi (sia pure <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione ben contenuta), in quanto soprattutto ad accessibilità e<br />
comunicazioni, in quanto ancora a compatibilità ambientali. Occorrerà in particolare:<br />
* valutare l'eventuale bisogno <strong>di</strong> nuove aree e <strong>di</strong> strutture e<strong>di</strong>lizie (capannoni, e<strong>di</strong>fici per<br />
uffici, per la grande <strong>di</strong>stribuzione ...), e le infrastrutture <strong>di</strong> supporto (quali i parcheggi), per le<br />
imprese attive nei <strong>di</strong>versi settori economici;<br />
* programmare, in accordo con il "<strong>Piano</strong> territoriale provinciale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento", gli<br />
interventi necessari, dando priorità al recupero, ed alla eventuale riconversione, <strong>di</strong> aree e <strong>di</strong><br />
immobili abbandonati o sottoutilizzati;<br />
b. per la promozione <strong>di</strong> "servizi reali" alle imprese, agli enti e, più in generale, all'economia<br />
dell'Area;<br />
c. per verificare l'effettiva <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> manodopera locale, sia dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo<br />
che qualitativo.<br />
Ma si pone come opportuno e necessario anche sottoporre a costante valutazione e<br />
promozione le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> "attrattività dell'Area" (è la risposta alla domanda: "Perché in<br />
Alta Valtellina?") per iniziative produttive e per investimenti. Qui la programmazione non può che<br />
orientarsi verso iniziative:<br />
? <strong>di</strong>versificate come attività e come opportunità occupazionale;<br />
? funzionali all'economia del territorio, in un'ottica <strong>di</strong> collegamento o inter<strong>di</strong>pendenza con le<br />
attività già presenti;<br />
? orientate all'innovazione e alla internazionalizzazione (quali le imprese import-export, jointventures,<br />
e quelle appartenenti a gruppi nazionali o multinazionali);<br />
? compatibili con l'ambiente ed a bassissimo utilizzo <strong>di</strong> territorio.<br />
Così come si pone altrettanto necessario analizzare e rimuovere i "fattori critici <strong>di</strong><br />
successo" o creare alternative agli stessi, quali:<br />
192
? le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accessibilità, <strong>di</strong> trasporti pubblici e <strong>di</strong> comunicazioni;<br />
? la carenza <strong>di</strong> manodopera in termini quali-quantitativi rispetto alla domanda delle imprese;<br />
? l'in<strong>di</strong>vidualismo, che rende <strong>di</strong>fficili le iniziative <strong>di</strong> collaborazione fra imprese, <strong>di</strong> cooperazione,<br />
<strong>di</strong> consorziamento.<br />
Il processo programmatorio impone allora <strong>di</strong>:<br />
? avviare un "PATTO D'AREA" per non arrestare la crescita economica dell'Area, come<br />
del resto è già stato sperimentato in altre zone d'Italia (il richiamo è al "Patto territoriale o<br />
d'area" già delineato al Sotto-progetto 2.2 per l'occupazione). Il "Patto" intercorre fra enti<br />
pubblici, imprese e forze sociali in grado <strong>di</strong> mobilitare risorse <strong>economico</strong>-finanziarie,<br />
tecnologiche e professionali, interne ed esterne all'Area, su obiettivi ed operazioni con<strong>di</strong>visi;<br />
? pre<strong>di</strong>sporre politiche settoriali, in logica <strong>di</strong> "filiera", sia affermando che, per l'economia<br />
dell'Area, è concretamente fondato il principio <strong>della</strong> "inter<strong>di</strong>pendenza delle attività", quale<br />
strumento <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, sia, operativamente, per:<br />
l'ambiente, inteso qui come attività economica, presente in tutta l'Area. Proprio l'ambiente,<br />
nella sua interezza, ma anche nella sua delicatezza e fragilità, è da considerare la risorsa ed<br />
insieme il contenitore <strong>di</strong> ogni attività e <strong>di</strong> ogni prospettiva <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, sia essa a valenza<br />
turistica, o ricreativa, o d'impresa in genere.<br />
A questo proposito, il <strong>Piano</strong> afferma l'importanza <strong>di</strong> impostare un ripensamento generale <strong>della</strong><br />
presenza dell'attività idroelettrica nell'Area, elaborando, anche attraverso uno specifico<br />
"Accordo <strong>di</strong> programma" che coinvolga l'Azienda Energetica Municipale Milanese - AEMM,<br />
concrete strategie <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale;<br />
il turismo, da intendersi come <strong>di</strong>fferenziato e <strong>di</strong>ffuso, e come un'attività produttiva<br />
assolutamente primaria perché congeniale con l'intera Area;<br />
la piccola impresa, da attuare prevalentemente in "piccole aree" appositamente attrezzate,<br />
infrastrutturate e dotate <strong>di</strong> incentivi;<br />
l'artigianato <strong>di</strong> produzione, recuperando il massimo <strong>di</strong> attività tra<strong>di</strong>zionali ed introducendo<br />
anche lavorazioni nuove. A tale proposito, il <strong>Piano</strong> recupera le in<strong>di</strong>cazioni progettuali dello<br />
"Stu<strong>di</strong>o sull'artigianato <strong>di</strong> produzione" effettuato recentemente dalla <strong>Comunità</strong> Montana, e<br />
conferma l'opportunità:<br />
* <strong>di</strong> dare vita, nell'Area, ad una "Consulta locale dell'Artigianato", per seguire e sviluppare<br />
questo comparto produttivo;<br />
* <strong>di</strong> creare una "Area artigianale dell'Alta Valtellina", ritenuta necessaria sia per la<br />
sopravvivenza delle realtà esistenti, sia per favorire l'eventuale <strong>sviluppo</strong> del settore;<br />
193
l'agricoltura, nella quale assumono importanza primaria, oltre a qualche sistema per<br />
ricomporre sia pure gradualmente la proprietà fon<strong>di</strong>aria, tra l'altro:<br />
- la <strong>di</strong>fesa e la qualificazione <strong>della</strong> superficie foraggiera;<br />
- la rivalorizzazione dell'alpeggio, in un'ottica <strong>di</strong> forte integrazione tra l'attività <strong>di</strong><br />
fondovalle e quella <strong>di</strong> monte;<br />
- la creazione eventuale <strong>di</strong> un "Centro <strong>di</strong> Area", al servizio dell'attività agricola e<br />
dei suoi prodotti;<br />
- la ripresa dell'attività <strong>di</strong> "sperimentazione in agricoltura <strong>di</strong> montagna";<br />
- la <strong>di</strong>ffusione delle imprese e delle attività agrituristiche, sia <strong>di</strong> paese che<br />
<strong>di</strong> montagna;<br />
il commercio ed i servizi, con il massimo <strong>di</strong> efficienza e <strong>di</strong> capillarità sul territorio. A tale<br />
proposito è da valutare la possibilità <strong>di</strong> creare "Magazzeni generali", <strong>di</strong>mensionati ovviamente<br />
secondo le caratteristiche dell'Area;<br />
la pubblica amministrazione, che ha parte fondamentale nel tessuto sociale;<br />
? agire nella duplice <strong>di</strong>rezione: <strong>di</strong> rafforzare le attività delle imprese che già caratterizzano<br />
l'economia dell'Area, e <strong>di</strong> promuovere iniziative che favoriscano la collaborazione e<br />
l'inter<strong>di</strong>pendenza fra imprese e settori, il reciproco rafforzamento, l'apertura e lo scambio con<br />
le realtà esterne;<br />
? orientare la politica degli interventi sia verso i servizi all'economia, consolidati nel tempo<br />
ma flessibili, sia verso "il soccorso all'impresa", per situazioni <strong>di</strong> crisi aziendali o settoriali o per<br />
calamità naturali.<br />
Gli interventi sulle imprese, siano essi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, <strong>di</strong> consolidamento o <strong>di</strong> crisi, potrebbero essere<br />
programmati, decisi ed effettuati me<strong>di</strong>ante il "Tavolo permanente per il lavoro e l'occupazione" (<strong>di</strong><br />
cui al Progetto precedente), al quale pertanto può essere attribuita anche la funzione <strong>di</strong>:<br />
? prevedere e delineare possibili situazioni <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica al quadro dell'economia locale;<br />
? essere interfaccia <strong>di</strong> Area con quel complesso <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong> funzioni che saranno promosse<br />
dalla Società <strong>di</strong> Sviluppo Locale (SSL), organo in corso <strong>di</strong> avvio operativo in provincia <strong>di</strong><br />
Sondrio.<br />
Va infine rimarcato che, come per le tematiche ambientali, anche per i processi economici le<br />
iniziative e gli interventi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> presuppongono una visione globale ed unitaria dell'area Alta<br />
Valtellina, pur nella specificazione delle singole tematiche, tra le quali va costituito un rapporto <strong>di</strong><br />
inter<strong>di</strong>pendenza, fondamento <strong>di</strong> quella integrazione <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to che è necessaria quando<br />
194
sono presenti attività inevitabilmente precarie (come l'agricoltura <strong>di</strong> montagna) o stagionali (come<br />
il turismo).<br />
195
PROGETTO 4<br />
><br />
E' noto come l'Alta Valtellina sia dotata <strong>di</strong> una propria e molto articolata specificità; una<br />
specificità che, fondata particolarmente sulle tra<strong>di</strong>zioni storico-culturali e <strong>socio</strong>-economiche<br />
proprie <strong>di</strong> un'area montana alpina, costituisce, oltre che un valore, una risorsa. Per questo essa<br />
deve essere consolidata, e considerata come vero e proprio fattore <strong>di</strong> competitività.<br />
In questo quadro, ed in un'ottica <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà e <strong>di</strong> federalismo solidale, considerando che ogni<br />
ciclo dell'Area, sia esso <strong>economico</strong> o sociale, culturale o storico, non si chiude e conclude mai<br />
nell'Area stessa, è sempre più importante orientare attività ed attenzioni nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una sua<br />
sempre più ampia e solida integrazione, e <strong>di</strong> sempre più intensi scambi con le realtà a lei esterne, a<br />
partire dalla relativa rete istituzionale: dal resto <strong>della</strong> Valtellina al Lario all'area metropolitana<br />
milanese, dalla Lombar<strong>di</strong>a al Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge all'Italia, dalla vicina Svizzera (l'Enga<strong>di</strong>na in<br />
particolare) all'Europa alla realtà internazionale in genere.<br />
La finalità del Progetto è allora quella <strong>di</strong> favorire l'accostamento e l'inserimento <strong>della</strong> società e<br />
dell'economia dell'Area in più ampi contesti nazionali e internazionali, secondo un processo <strong>di</strong><br />
reciproco arricchimento culturale, sociale ed <strong>economico</strong>.<br />
Ad ogni livello <strong>di</strong> integrazione deve corrispondere una valutazione specifica, insieme con<br />
l'attivazione <strong>di</strong> appropriate iniziative, promosse e coor<strong>di</strong>nate dalla <strong>Comunità</strong> Montana, in<br />
sintonia con le forze sociali, economiche, culturali dell'Area.<br />
Il Progetto richiama allora linee <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura, quali:<br />
? interscambi e collaborazioni fra le <strong>di</strong>verse componenti dell'Alta Valtellina (popolazione,<br />
scuola, imprese, associazioni e gruppi, governi locali) e le realtà esterne, sia quelle con le quali<br />
il rapporto è già più consolidato (resto <strong>della</strong> Valtellina, Area milanese, Enga<strong>di</strong>na), sia, in<br />
particolare, con le altre realtà territoriale confinanti e verso l'Europa;<br />
? rapporti economici, relativamente ai settori a cui l'Area è maggiormente interessata: o perché<br />
costituiscono suoi "punti <strong>di</strong> forza" (come l'ambiente, il turismo e le acque), o perché la<br />
qualificano particolarmente (come certi prodotti dell'artigianato), o perché interessata ad<br />
acquisire presenze ed attenzioni;<br />
196
? rapporti occupazionali e professionali (manodopera, tecnici, operatori sociali, impren<strong>di</strong>tori,<br />
consulenti ...) e per stu<strong>di</strong> (scuole superiori, corsi <strong>di</strong> specializzazione e università);<br />
? rapporti infrastrutturali, particolarmente per quanto riguarda i trasporti e le comunicazioni;<br />
? rapporti inter-istituzionali, cioè <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> collegamento fra enti, istituzioni,<br />
organismi, per realizzare scambi o programmi comuni, quali possono essere gli "accor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
programma".<br />
In quanto specificatamente motivate e finalizzate agli obiettivi del Progetto, a me<strong>di</strong>o periodo<br />
potrebbero essere programmate iniziative relative a:<br />
· borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, viaggi e soggiorni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, esperienze <strong>di</strong> lavoro per studenti;<br />
· organizzazione <strong>di</strong> iniziative promozionali o locali o esterne all'Area, come fiere, mercati, sagre,<br />
incontri;<br />
· scambi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura, particolarmente se orientati alla produzione artigianale, all'attività<br />
economica in genere ed al turismo;<br />
· apertura delle imprese, anche se piccole, all'internazionalità del loro mercato;<br />
· inserimento dell'Area nei progetti <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Europea.<br />
A tale proposito:<br />
? da un lato, è da non interrompere il ricorrere ciclico <strong>di</strong> eventi particolarmente "forti" nel<br />
campo delle attività sportive invernali, con manifestazioni <strong>di</strong> risonanza mon<strong>di</strong>ale;<br />
? dall'altro, è da valutare la possibilità <strong>di</strong> creare-inventare-promuovere quello che, in linea <strong>di</strong><br />
ipotesi, viene definito "un grande evento", un fatto cioè che sia tipico e proprio dell'Area, e<br />
che abbia una risonanza amplissima, possibilmente europea o mon<strong>di</strong>ale, e, soprattutto,<br />
ricorrente, secondo scadenze e appuntamenti prefissati, quin<strong>di</strong> previsti, preparati e attesi. Una<br />
delle possibilità potrebbe essere collegata, per esempio, al "Termalismo <strong>di</strong> montagna".<br />
Naturalmente è utile e necessario che le iniziative, che comportano il finanziamento me<strong>di</strong>ante<br />
specifiche appostazioni <strong>di</strong> bilancio o che ricevono la partecipazione dei <strong>di</strong>retti interessati, o <strong>di</strong> enti<br />
o imprese, oppure quelle sorrette da sponsorizzazioni o da collaborazioni interistituzionali<br />
(Camera <strong>di</strong> Commercio, APT ...), siano adeguatamente monitorate, per verificare la loro efficacia<br />
e la loro ricaduta sulla società e sull'economia dell'Area.<br />
Nella prospettiva e nella finalizzazione <strong>di</strong> questo Progetto, possono richiedere e riscuotere<br />
un'attenzione prioritaria alcune <strong>di</strong>rezioni operative, che fanno richiamo ad iniziative in corso <strong>di</strong><br />
attuazione:<br />
197
? la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> progressivo inserimento dell'Alta Valtellina nei<br />
Programmi e nei "Progetti pilota" dell'Unione Europea, soprattutto <strong>di</strong> quelli che favoriscono<br />
opportunità <strong>di</strong> partenariato, <strong>di</strong> esperienze internazionali per i giovani, la scuola, le imprese e gli<br />
enti locali. Sono molto importanti, a tale scopo, le iniziative per lo <strong>sviluppo</strong> locale <strong>di</strong> cui<br />
all'Obiettivo 5b ed ai Programmi Leader, attualmente non aperti all'area <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong><br />
Sondrio, e <strong>di</strong> quelle sul Fondo Sociale Europeo;<br />
? il rafforzamento <strong>della</strong> partecipazione dell'Area al "Programma INTERREG" <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Europea e <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a, per la collaborazione con la Svizzera, e per arricchire <strong>di</strong><br />
significato i rapporti transfrontalieri;<br />
? il coinvolgimento dell'Alta Valtellina nella gestione dei "Programmi attuativi <strong>della</strong> Legge<br />
Valtellina" (per l'assetto del suolo, per lo <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>, per l'ambiente alpino);<br />
? la partecipazione dell'Alta Valtellina alla pre<strong>di</strong>sposizione del "<strong>Piano</strong> territoriale provinciale <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento", in corso <strong>di</strong> realizzazione da parte <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio.<br />
198
PROGETTO 5<br />
><br />
La qualità <strong>della</strong> vita, dell'ambiente e del lavoro, rappresentano il filo conduttore del<br />
"modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>", ed interessa e percorre trasversalmente tutti i Progetti e le iniziative del<br />
<strong>Piano</strong>.<br />
E' qui allora la finalità del Progetto, che intende:<br />
? consolidare e creare nuove opportunità per vivere e lavorare sempre meglio in Alta Valtellina<br />
;<br />
? ridurre il <strong>di</strong>sagio sociale dei citta<strong>di</strong>ni e delle famiglie in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> particolare <strong>di</strong>fficoltà;<br />
? offrire alle imprese l'accesso ai servizi più complessi e innovativi, per competere sui mercati<br />
nazionali e internazionali.<br />
Per il conseguimento degli obiettivi prefissati, il Progetto:<br />
· da un lato, intende perseguire la realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> servizi efficaci, efficienti e <strong>di</strong><br />
qualità per la comunità, per la persona e la famiglia, per le imprese e per le istituzioni;<br />
· dall'altro, come linea <strong>di</strong> principio deve affermare l'esigenza <strong>di</strong> una visione complessiva del<br />
tema, senza eccessive frammentazioni o settorializzazioni. E' come se si dovesse o volesse<br />
impiantare un generale "Centro <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> Area", come "sportello" <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong><br />
assistenza all'accesso ai servizi stessi da parte <strong>di</strong> tutti, citta<strong>di</strong>ni - imprese - associazioni.<br />
Questa visione unitaria compete alla <strong>Comunità</strong> Montana, nel momento in cui definisce le strategie<br />
<strong>di</strong> carattere generale, e promuove la presenza, la <strong>di</strong>ffusione, l'accesso, la qualità e l'economicità<br />
dei servizi attraverso modelli gestionali definiti <strong>di</strong> volta in volta.<br />
Nè deve essere trascurato, nell'ampio campo dei servizi, particolarmente se questi riguardano le<br />
persone e l'ambiente, il vasto ed articolato "mondo del volontariato", autentica scuola e palestra<br />
<strong>di</strong> socialità. Esso muove da motivazioni <strong>di</strong> tipo etico, fondamentalmente l'altruismo, la<br />
consapevolezza dell'altro, la percezione <strong>di</strong> un tessuto collettivo comune <strong>di</strong> cui ogni in<strong>di</strong>viduo si<br />
199
sente parte. L'azione, poi, rafforza queste motivazioni, e le moltiplica. La sua grande efficacia nel<br />
sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogni che affronta, deriva dal vantaggio informativo, dalla tra<strong>di</strong>zionale<br />
piccola <strong>di</strong>mensione dell'organizzazione, dalla sua flessibilità, dall'autonomia <strong>di</strong> gestione.<br />
Al mondo del volontariato si deve accostare quello del "privato sociale" e del "non profit", o<br />
"terzo settore", manifestazioni <strong>di</strong> forme nuove <strong>di</strong> organizzazione e <strong>di</strong> rapporti nella società, che<br />
coagulano lo spirito civico <strong>di</strong> una comunità attorno a progetti, anche impren<strong>di</strong>toriali, <strong>di</strong> utilità<br />
sociale, e per questo attivano risorse finanziarie private. Sono prospettive destinate ad ampliare<br />
notevolmente e rapidamente la loro presenza e il loro spazio operativo, anche a ragione del<br />
ri<strong>di</strong>mensionamento dell'intervento pubblico ormai in corso.<br />
Malgrado questo, il mondo del volontariato e quello del privato sociale stentano ancora a trovare<br />
la dovuta attenzione da parte <strong>della</strong> legislazione civile e fiscale.<br />
Il Progetto allora, funzionalmente ed organizzativamente, orienta la sua l'attenzione verso tre<br />
<strong>di</strong>rezioni fondamentali:<br />
· i servizi alla comunità;<br />
· i servizi alla persona e alla famiglia;<br />
· i servizi alle imprese e agli enti.<br />
I SERVIZI ALLA COMUNITÀ<br />
I "Servizi alla comunità" comprendono in<strong>di</strong>cativamente:<br />
· i servizi all'ambiente ed ecologici in genere, quali quelli per il ciclo dell'acqua, per lo<br />
smaltimento dei rifiuti, per il trattamento delle <strong>di</strong>verse fonti <strong>di</strong> inquinamento ...;<br />
· i servizi pubblici o <strong>di</strong> pubblico interesse, quali i trasporti, le comunicazioni, l'energia, ...;<br />
· i servizi alla viabilità e al traffico, quali l'impianto e la tenuta <strong>della</strong> rete stradale e <strong>della</strong> relativa<br />
segnaletica, la creazione dei parcheggi ...;<br />
· i servizi tecnici ed amministrativi propri degli Enti Locali, quali quelli demografici, urbani,<br />
civici.<br />
La gran parte <strong>di</strong> questi servizi vede il coinvolgimento <strong>di</strong> una varietà <strong>di</strong> livelli istituzionali e <strong>di</strong><br />
governo; è una varietà che assume frequentemente le connotazioni <strong>della</strong> complessità e <strong>della</strong><br />
frammentazione delle competenze, e, <strong>di</strong> conseguenza, in genere, <strong>della</strong> lentezza nell'intervento<br />
quando non dell'inefficienza.<br />
200
Per questo, e per le funzioni che svolgono, l'attenzione programmatoria <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana<br />
deve considerarli in visione unitaria, garantendone insieme il coor<strong>di</strong>namento operativo. E ciò<br />
tenendo presente che le soluzioni gestionali più adeguate passano proprio attraverso il concorso<br />
collaborativo delle varie istituzioni preposte (comuni, provincia, enti strumentali, aziende speciali<br />
...).<br />
Un esempio del concretizzarsi <strong>della</strong> realizzazione razionale <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong> questi servizi potrebbe<br />
essere dato:<br />
? dalla realizzazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scarica comprensoriale per materiali inerti;<br />
? dal completamento organico e <strong>di</strong>ffuso del sistema <strong>di</strong> depurazione delle acque reflue;<br />
? dalla realizzazione <strong>di</strong> strutture unitarie rispetto all'intera Area, come è il caso dei servizi <strong>di</strong><br />
Polizia, <strong>di</strong> Protezione Civile, <strong>di</strong> Soccorso;<br />
? dall'impianto <strong>di</strong> servizi civici e comunali unificati;<br />
ed anche:<br />
? dalla valutazione <strong>della</strong> convenienza <strong>di</strong> realizzare iniziative <strong>di</strong> teleriscaldamento con biomassa<br />
(come già avviene in altre valli alpine).<br />
I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA<br />
Il <strong>Piano</strong> deve preliminarmente considerare quanto forte sia, in Alta Valtellina, il senso <strong>della</strong><br />
famiglia. Essa, riconosciuta come autentico ed insostituibile soggetto sociale, richiama azioni e<br />
iniziative <strong>di</strong> valorizzazione e, ove necessario o opportuno, <strong>di</strong> tutela e protezione, da parte<br />
dell'ambiente in cui si colloca e delle istituzioni che ne <strong>di</strong>spongono il governo.<br />
Ciò premesso, si può affermare che i "Servizi alla persona e alla famiglia" comprendono<br />
in<strong>di</strong>cativamente:<br />
· i servizi sanitari e <strong>socio</strong>-assistenziali;<br />
· i servizi per l'istruzione e la formazione in genere;<br />
· i servizi per la cultura, lo sport e il tempo libero;<br />
· i servizi per la casa e la convivenza.<br />
201
Sono servizi <strong>di</strong>versamente <strong>di</strong>stribuiti sul territorio, i quali, per lo più strettamente collegati con<br />
fattori demografici e ambientali, in genere ricadono su enti ed organismi vari, come:<br />
· la <strong>Comunità</strong> Montana, ma non soltanto su questa, per i servizi <strong>socio</strong>-assistenziali;<br />
· i Comuni, ma non soltanto su questi, per la casa, il tempo libero, lo sport;<br />
· le istituzioni scolastiche dello Stato, ma anche con la Provincia e la Regione, per i servizi<br />
dell'istruzione e <strong>della</strong> formazione;<br />
· le ASL/Aziende Sanitarie per i servizi che riguardano la salute.<br />
Si tratta, insomma, <strong>di</strong> servizi che generalmente sono posti in capo ad una pluralità <strong>di</strong> organismi,<br />
che in vari casi sovrappongono le loro competenze, quasi aggrovigliandosi tra loro.<br />
Potrebbe essere compito <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, pur nel rispetto delle varie e specifiche<br />
competenze istituzionali, svolgere un'azione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, promuovendo ed assicurando in<br />
proposito:<br />
? il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso <strong>della</strong> popolazione, soprattutto delle persone e delle famiglie in con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> particolare bisogno, a tutti i servizi, al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> provenienza geografica e delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
red<strong>di</strong>to (fatte comunque salve le possibilità <strong>di</strong> rivalsa). Si colloca qui la proposta <strong>di</strong> costituire<br />
uno >, al servizio delle comunità<br />
locali, che raccor<strong>di</strong> le varie forze e realtà locali, e che sia crocevia <strong>di</strong> raccolta e smistamento<br />
dei bisogni;<br />
? la qualità dei servizi, nel rispetto dei contenuti in<strong>di</strong>cati dalle <strong>di</strong>verse "Carte" dei servizi e dei<br />
<strong>di</strong>ritti del citta<strong>di</strong>no-utente. Si colloca qui l'esigenza <strong>di</strong> dare corso ad un chiaro e concreto<br />
"<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> riassetto funzionale del sistema scolastico in Alta Valtellina", dalla scuola<br />
materna in avanti, che comprenda se<strong>di</strong> ed e<strong>di</strong>fici scolastici, corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, classi ed alunni, e<br />
che poggi sulla valorizzazione massima <strong>della</strong> struttura scolastica anche nei piccoli paesi;<br />
? l'efficienza e l'efficacia degli interventi e delle prestazioni, insieme con l'economicità <strong>della</strong><br />
gestione.<br />
Per alcune aree particolarmente cariche <strong>di</strong> problemi, quali quelle dell'han<strong>di</strong>cap giovanile ed adulto,<br />
<strong>della</strong> salute giovanile e, soprattutto, dell'anziano (area, questa, i cui problemi si vanno sempre più<br />
<strong>di</strong>latando per qualità e quantità), proprio la <strong>Comunità</strong> Montana potrebbe dare vita a specifici<br />
"Programmi operativi <strong>di</strong> settore", in collaborazione con gli utenti e con gli enti ed organismi<br />
interessati, tra i quali è da considerare con attenzione anche il "Comitato <strong>di</strong> Gestione del Distretto<br />
Scolastico".<br />
202
Un settore particolarmente vitale e delicato è quello <strong>della</strong> sanità, data soprattutto la presenza,<br />
nell'area dell'Alta Valtellina, <strong>di</strong> una struttura ospedaliera quale è l'Ospedale Morelli <strong>di</strong> Sondalo, <strong>di</strong><br />
grande valenza tecnica e scientifica, oltre che strutturale. Retto in Azienda Ospedaliera, "il<br />
Morelli":<br />
? da un lato esercita un fortissimo impatto sull'intera Area, anche come fatto occupazionale,<br />
<strong>economico</strong> e sociale in genere;<br />
? dall'altro determina una fonte <strong>di</strong> servizi alla salute <strong>di</strong> amplissimo raggio, con importanti e<br />
preziose specializzazioni.<br />
E' allora in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>:<br />
? valorizzare al massimo la vita e la sussistenza dell'Ospedale, come "produttore <strong>di</strong> salute" nel<br />
senso più ampio del termine. In proposito, non v'è dubbio che il suo raggio operativo debba<br />
estendersi sempre più, ben oltre certamente l'ambito <strong>della</strong> regione lombarda;<br />
? affermare e sempre più rinvigorire la funzione dell'Ospedale verso la Valtellina, bacino da<br />
considerare assolutamente privilegiato e, del resto, fondamentale, tanto che potrebbe essere<br />
valutata l'opportunità o meno <strong>di</strong> inglobare nell'ASL-9 l'Ospedale stesso.<br />
Il campo dei servizi sociali, <strong>di</strong> cui il servizio ospedaliero è una componente, si contrad<strong>di</strong>stingue<br />
per le sue molteplici articolazioni. Il <strong>Piano</strong>, a tale proposito, costituisce e determina le seguenti<br />
in<strong>di</strong>cazioni programmatiche e strategiche:<br />
a. nell'area dei servizi sanitari <strong>di</strong>ffusi: il rinvigorimento dell'offerta esistente, sia in quanto a<br />
<strong>di</strong>stribuzione territoriale che a qualità delle prestazioni, anche attraverso specifici "Presi<strong>di</strong><br />
sanitari" collocati vicini alle esigenze degli utenti. In tale ottica, sono da considerare come<br />
molto tipiche le situazioni <strong>di</strong> Livigno e <strong>di</strong> Sondalo, il primo per la sua collocazione geografica<br />
molto decentrata (che richiede interventi appropriati e specifici), il secondo per la presenza<br />
dell'Ospedale Morelli; (che è pure al servizio <strong>della</strong> comunità locale);<br />
b. nell'area <strong>della</strong> prevenzione: il rinvigorimento dell'offerta esistente, adottando anche uno<br />
specifico "<strong>Piano</strong>-programma <strong>di</strong> educazione alla salute e alla prevenzione", appositamente<br />
elaborato;<br />
c. nell'area dell'han<strong>di</strong>cap: il perseguire e l'assecondare un servizio sociale che: da un lato<br />
riguar<strong>di</strong> tutto l'arco <strong>di</strong> vita delle persone interessate (e non solo l'età scolare), dall'altro<br />
favorisca e renda possibile il massimo <strong>di</strong> inserimento e <strong>di</strong> integrazione dell'han<strong>di</strong>cappato nel<br />
tessuto sociale. Rientra in tale visione d'intervento anche la creazione <strong>di</strong> appositi servizi, quali i<br />
"Centri <strong>di</strong>urni" e le "Case alloggio";<br />
203
d. nell'area delle malattie mentali: un rinvigorimento ed un allargamento dei campi e dei<br />
sistemi <strong>di</strong> assistenza e <strong>di</strong> aiuto e soccorso, verso anche le famiglie interessate;<br />
e. nell'area anziani: una forte attenzione al problema dell'assistenza e soprattutto allo<br />
svilupparsi <strong>della</strong> sua entità e delle sue componenti. Questo anche per evitare il rischio che<br />
questo <strong>di</strong>venti un problema vasto e <strong>di</strong> troppo <strong>di</strong>fficile soluzione;<br />
f. nell'area delle tipologie <strong>di</strong> utenza ad alta intensità <strong>di</strong> bisogno, quali le<br />
tossico<strong>di</strong>pendenze, i malati <strong>di</strong> Aids, i malati terminali: un adeguamento organizzativo e<br />
qualitativo e <strong>di</strong> integrazione dei servizi <strong>socio</strong>-sanitari domiciliari territoriali e residenziali,<br />
impostati e attivati per tipologie <strong>di</strong> utenza;<br />
g. nell'area <strong>della</strong> casa e delle abitazioni: una oculata attenzione all'e<strong>di</strong>lizia abitativa, anche <strong>di</strong><br />
quella sovvenzionata e convenzionata, quale risposta effettiva e possibile, dato l'alto costo<br />
dell'appartamento in affitto, alla domanda <strong>di</strong> abitazioni presente nei residenti in Alta Valtellina,<br />
con particolare riferimento alle famiglie <strong>di</strong> nuova formazione. E' infatti da tenere presente che il<br />
numero delle famiglie è in costante <strong>di</strong>latazione, e in questa <strong>di</strong>latazione vanno considerate<br />
anche le "famiglie comunque", anche se non istituzionalizzate con il matrimonio. Per l'area <strong>di</strong><br />
Livigno, poi, si aggiungono anche: sia il flusso delle nuove iscrizioni demografiche, sia quello<br />
del richiamo per lavoro, fisso o stagionale.<br />
Un'attenzione <strong>di</strong> programmazione al campo dei "Servizi alla persona e alla famiglia" deve<br />
senz'altro considerare il vasto ed articolato fenomeno <strong>della</strong> "solidarietà sociale". Infatti e<br />
del resto, è viva la consapevolezza che i movimenti <strong>di</strong> solidarietà sociale, comprese in essi le<br />
cooperative sociali:<br />
? perseguono obiettivi <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> sociale, anche attraverso un'organizzazione economica non<br />
orientata al profitto;<br />
? sono impegnati sia nel ruolo <strong>di</strong> imprese che in quello <strong>di</strong> gestori <strong>di</strong> interventi sociali, per servizi<br />
<strong>socio</strong>-assistenziali, sanitari, educativi e per attività produttive tese all'inserimento lavorativo <strong>di</strong><br />
persone svantaggiate;<br />
? svolgono un ruolo non secondario anche rispetto all'occupazione;<br />
e, inoltre:<br />
? si esprimono attraverso un'autonomia gestionale e strategica, e nella <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>retta dei<br />
vari fattori <strong>di</strong> produzione;<br />
? realizzano le proprie finalità sociali <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> e promozione con un'attenzione particolare al<br />
benessere dell'utenza, a inter-agire con il territorio ed a promuovere una cultura <strong>della</strong><br />
solidarietà e dell'integrazione.<br />
Si determinano allora come obiettivi <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>:<br />
204
? costruire un rapporto molto specifico tra Ente pubblico e Organismi <strong>di</strong> volontariato o<br />
Cooperative sociali, perché, con ruoli <strong>di</strong>versi, sia realizzato un sistema <strong>di</strong> servizi alla<br />
popolazione su un piano <strong>di</strong> parità e <strong>di</strong> reciproca collaborazione, me<strong>di</strong>ante particolarmente:<br />
* l'adozione <strong>di</strong> "Protocolli d'intesa";<br />
* la determinazione <strong>di</strong> incentivi, anche me<strong>di</strong>ante "Fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> rotazione" o "Forme <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to<br />
agevolato" o anche "Forme <strong>di</strong> risparmio etico";<br />
? perseguire, con gradualità e determinatezza, un coor<strong>di</strong>namento operativo tra i <strong>di</strong>versi servizi<br />
pubblici e privati (rispetto alle specifiche aree d'intervento), volti alla costruzione <strong>di</strong> una "Rete<br />
<strong>di</strong> servizi integrati", per consentire una continuità <strong>della</strong> presa in carico dell'utente, una<br />
migliore circolazione delle informazioni e interventi coor<strong>di</strong>nati. Tale coor<strong>di</strong>namento potrebbe<br />
avere il suo preciso punto <strong>di</strong> riferimento in un "Tavolo sulle politiche sociali", costituito<br />
appositamente.<br />
I SERVIZI ALLE IMPRESE E AGLI ENTI<br />
I "Servizi alle imprese" comprendono una gamma <strong>di</strong>fferenziata <strong>di</strong> opportunità, certamente<br />
articolata e complessa, anche se molto importante. Si possono citare, tra gli altri:<br />
· i servizi <strong>di</strong> informazione in genere, sui mercati, le leggi, i programmi, i finanziamenti;<br />
· i servizi logistici, compresi quelli <strong>di</strong> carattere localizzativo e delle infrastrutture;<br />
· i servizi alla produzione, all'innovazione tecnologica, informatica e multime<strong>di</strong>ale;<br />
· i servizi alla commercializzazione, comprese le ricerche <strong>di</strong> mercato ed il marketing in generale;<br />
· i servizi alla qualità dei processi e dei prodotti;<br />
· i servizi alla formazione, alla qualificazione ed all'aggiornamento professionali;<br />
· i servizi all'import-export e alla internazionalizzazione;<br />
· i servizi all'ambiente, interno ed esterno al luogo <strong>di</strong> lavoro (prevenzione e recupero);<br />
· i servizi per l'organizzazione e la gestione delle risorse umane;<br />
· i servizi amministrativi, contabili, fiscali, tributari, per l'accesso e la gestione del cre<strong>di</strong>to;<br />
· i servizi <strong>di</strong> assistenza e <strong>di</strong> consulenza per l'accesso a programmi ed incentivi provenienti dai<br />
<strong>di</strong>versi livelli istituzionali.<br />
Sono servizi che riguardano momenti e componenti essenziali <strong>della</strong> vita <strong>di</strong> un'impresa,<br />
in<strong>di</strong>pendentemente dalla sua <strong>di</strong>mensione, e rappresentano:<br />
205
? da un lato importanti motivi <strong>di</strong> consolidamento per le aziende esistenti;<br />
? dall'altro altrettanto importanti fattori <strong>di</strong> attrattività per imprese ed investimenti provenienti<br />
dall'esterno dell'Area.<br />
Possono essere promossi e coor<strong>di</strong>nati dalla <strong>Comunità</strong> Montana, in collaborazione con i vari<br />
organismi interessati e con le associazioni <strong>di</strong> categoria, anche se, non appena la Società <strong>di</strong><br />
Sviluppo Locale (SSL) costituita dalla Provincia sulla base del "<strong>Piano</strong>-programma" <strong>di</strong> attuazione<br />
<strong>della</strong> "Legge Valtellina" avrà concretamente avviato la sua attività, alla <strong>Comunità</strong> Montana potrà<br />
essere attribuito il compito, sicuramente molto operativo, <strong>di</strong> "interfaccia" fra la stessa SSL e la<br />
realtà dell'Area. E' ipotizzabile anche l'apertura <strong>di</strong> un recapito o <strong>di</strong> uno sportello fisso <strong>della</strong> SSL,<br />
proprio presso la <strong>Comunità</strong> Montana.<br />
La presenza e la <strong>di</strong>ffusione dei "servizi alle imprese", e sarà un effetto positivo del Progetto, ha il<br />
significato <strong>di</strong> far crescere nuove professionalità, soprattutto consulenziali, da riferire non solo allo<br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> ma anche alla "qualità dell'Alta Valtellina".<br />
E' pertanto interesse dell'intera comunità locale e dei processi <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza fra settori<br />
produttivi ed operativi, che le imprese, al <strong>di</strong> là dalla propria <strong>di</strong>mensione, dell'attività e delle<br />
caratteristiche strutturali, comprese quin<strong>di</strong> anche le piccole imprese e le micro-imprese familiari,<br />
siano poste in grado <strong>di</strong> essere informate, <strong>di</strong> valutare l'importanza e <strong>di</strong> accedere ai servizi necessari<br />
alla loro esistenza ed al loro progre<strong>di</strong>re.<br />
206
PROGETTO 6<br />
><br />
Uno dei no<strong>di</strong> critici dell'Alta Valtellina, determinante anche per il suo futuro, e precon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
successo per gli altri Progetti previsti nel <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana. riguarda e riguarderà sempre il sistema <strong>della</strong> viabilità, dei trasporti e delle<br />
comunicazioni.<br />
L'immagine <strong>di</strong> "sistema":<br />
? implica una visione unitaria ed integrata dei tre aspetti, vere e proprie "aree <strong>di</strong> intervento",<br />
ognuna delle quali necessita comunque <strong>di</strong> specifiche attenzioni;<br />
? implica anche, e particolarmente, una stretta, continuativa e costruttiva collaborazione ed<br />
intesa tra gli enti e gli organismi che hanno i più concreti ed effettivi riferimenti con il comparto<br />
"viabilità-comunicazioni-trasporti". Il riferimento particolare è:<br />
* alla Provincia in primo luogo, depositaria <strong>della</strong> competenza e <strong>della</strong> titolarità del "<strong>Piano</strong><br />
territoriale provinciale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento", e pure titolare <strong>di</strong> potestà in fatto <strong>di</strong> sistema<br />
viabilistico;<br />
* alla Regione Lombar<strong>di</strong>a, che ha competenza primaria sul comparto, ed è titolare del<br />
"<strong>Piano</strong> regionale <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>";<br />
* alla Azienda nazionale delle strade, che è titolare del sistema viabilistico primario<br />
dell'intera Area.<br />
E' per questo, allora, che, dell'articolato complesso "viabilità e collegamenti - trasporti -<br />
comunicazioni", il <strong>Piano</strong> fa oggetto <strong>di</strong> altrettanti Sotto-progetti.<br />
207
SOTTO-PROGETTO 6.1<br />
" LA VIABILITÀ ED I COLLEGAMENTI "<br />
Il previsto e prossimo superamento del "tappo <strong>di</strong> Lecco" ed il completamento del nuovo asse<br />
stradale che supera il corpo franoso <strong>della</strong> Valpola avranno indubbie ripercussioni sulla viabilità<br />
locale e, più in generale, sulla vita e sulle attività in Alta Valtellina, soprattutto perché hanno <strong>di</strong>rette<br />
implicazioni sulla mobilità <strong>di</strong> tre tipologie <strong>di</strong> utenze:<br />
· le persone in generale, particolarmente nelle giornate e nelle ore <strong>di</strong> punta, per i pendolari e per<br />
chi viaggia per le più svariate ragioni, e per gli utenti dei servizi pubblici e privati esterni<br />
all'Area;<br />
· la mobilità delle merci, con autocarri ed autotreni;<br />
· la mobilità dei turisti, nei week-end <strong>di</strong> tutto l'anno, nella stagione estiva e in quella invernale.<br />
Alle ormai consuete connotazioni del traffico, si aggiungeranno nuovi e più intensi flussi,<br />
accrescendo senz'altro la quantità <strong>di</strong> concentrazione in determinati momenti, delle giornate e delle<br />
stagioni.<br />
Le attenzioni <strong>di</strong> programmazione non possono allora non riflettere su questa situazione e sulle<br />
prospettive che si presentano, cominciando a prevedere quali potranno essere gli effetti sull'Alta<br />
Valtellina <strong>della</strong> migliorata accessibilità, e quin<strong>di</strong> a determinare gli opportuni provve<strong>di</strong>menti ed<br />
interventi per risolvere quei "problemi <strong>di</strong> viabilità", che del resto sono ben noti alla <strong>Comunità</strong><br />
Montana perché già presenti e considerati in documenti e programmi.<br />
Tra questi hanno particolare rilevanza:<br />
a. il superamento morbido e scorrevole dell'abitato <strong>di</strong> Bormio, sia per il traffico <strong>di</strong> transito da e<br />
per Livigno, sia per quello da e per il Passo dello Stelvio, con i relativi raccor<strong>di</strong> con il nuovo<br />
asse viabilistico che proviene da Val<strong>di</strong>sotto;<br />
208
. la valorizzazione <strong>della</strong> strada provinciale che collega la Statale 38 (a Santa Lucia) con la<br />
Statale 301 (per Livigno), attraverso Le Motte <strong>di</strong> Oga;<br />
c. il superamento <strong>di</strong> strettoie e <strong>di</strong> attraversamenti <strong>di</strong> paesi ancora presenti sia lungo la Statale<br />
301 per Livigno, sia lungo la Statale 300 del Gavia (a partire dai primi ostacoli alla partenza<br />
da Bormio).<br />
Il "sistema viabilistico" dell'Alta Valtellina, sia all'interno dell'Area ma particolarmente e soprattutto<br />
con richiamo ai collegamenti ed ai rapporti con l'esterno, potrebbe però essere ra<strong>di</strong>calmente e<br />
globalmente ripensato (anche me<strong>di</strong>ante uno specifico "<strong>Piano</strong>-programma <strong>della</strong> viabilità in Alta<br />
Valtellina"), secondo una linea strategica complessiva, anche per esprimere linee chiare e definite<br />
a proposito <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong> proposte, antiche e più recenti, che <strong>di</strong> quando in quando percorrono<br />
l'attenzione collettiva.<br />
Sono idee e proposte comunque interessanti, che proprio per questo richiedono analisi serie ed<br />
accurate, sia sul piano tecnico, sia in quanto a valutazioni economiche (costi - benefici), sia ancora<br />
in quanto ad impatto ambientale: e tutto entro un quadro strategico <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> le cui definizioni<br />
acquistano valore determinante e vincolante.<br />
Il riferimento specifico è alle ipotesi-proposte <strong>di</strong>:<br />
? un ingresso in Alta Valtellina me<strong>di</strong>ante il prolungamento <strong>della</strong> linea ferroviaria che attualmente<br />
si ferma a Tirano;<br />
? un collegamento con l'Alto A<strong>di</strong>ge me<strong>di</strong>ante un traforo sotto lo Stelvio;<br />
? l'inserimento <strong>di</strong> Livigno entro il circuito d'alta quota delle "Ferrovie Retiche".<br />
Si deve sottolineare che il "sistema <strong>della</strong> viabilità" che si fonda sulla strada richiede, e come<br />
elemento non secondario, una viva attenzione:<br />
a. al sistema delle aree <strong>di</strong> snodo e <strong>di</strong> parcheggio, soprattutto laddove convergono e sostano i<br />
flussi <strong>di</strong> mobilità <strong>di</strong> persone e merci.<br />
Nel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> "<strong>sviluppo</strong> integrato dell'Alta Valtellina", infatti, basato anche sulle opportunità<br />
offerte da singole aree o da singole località, assume valore strategico la giusta ubicazione e la<br />
realizzazione <strong>di</strong> aree attrezzate per la sosta (parcheggi, punti <strong>di</strong> informazione, box-stand per<br />
i prodotti tipici agro-alimentari ed artigianali, punti-base <strong>di</strong> ritrovo del turismo <strong>di</strong>ffuso e<br />
<strong>di</strong>versificato, aree per picnic ...), con l'eventuale specializzazione <strong>della</strong> loro funzione;<br />
b. all'integrazione tra la viabilità maggiore o <strong>di</strong> grande flusso e la viabilità interna o<br />
secondaria, secondo linee <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> che garantiscano snellezza, scioltezza e sicurezza al<br />
traffico. Livigno, in particolare, presenta questi problemi con particolare concretezza.<br />
209
Ma il "sistema <strong>della</strong> viabilità" richiede anche una chiara e consapevole azione <strong>di</strong> "governo del<br />
traffico e dei collegamenti", che renda sempre presenti, con i relativi interventi <strong>di</strong> carattere<br />
preventivo e <strong>di</strong> recupero:<br />
· i problemi <strong>di</strong> un traffico <strong>di</strong> persone e <strong>di</strong> merci in continuo aumento e sempre più <strong>di</strong>versamente<br />
originato e destinato;<br />
· i rischi che il traffico comporta all'ambiente ed alla qualità <strong>della</strong> vita (congestione,<br />
inquinamento atmosferico e acustico, compromissione dell'ambiente e del paesaggio ...).<br />
Ciò significa allora che la viabilità, i collegamenti e la mobilità in genere (e in questo potrebbero<br />
farsi rientrare anche le elisuperfici che dovessero essere realizzate in punti particolarmente<br />
strategici del territorio dell'Area):<br />
? non fanno considerare il sistema come una semplice struttura fisica <strong>di</strong> un territorio, struttura<br />
che serve per muoversi e per far passare persone e merci da un posto all'altro nel modo più<br />
veloce, più sicuro e meno complesso possibile, ma fanno considerare il sistema stesso come<br />
un modo, un'occasione per conoscere e fruire delle <strong>di</strong>verse opportunità che l'Area offre,<br />
<strong>di</strong>venendo in questo modo un in<strong>di</strong>spensabile supporto agli interventi (in questo <strong>Piano</strong> raccolti<br />
in "Progetti") legati alla qualità <strong>della</strong> vita, alla crescita dell'economia locale, alla integrazione<br />
interna e con l'esterno dell'Area stessa;<br />
? non possono allora essere assunti come "problemi a se stanti", ma richiedono una grande e<br />
coerente integrazione con ogni obiettivo strategico assunto per lo <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>sociale,<br />
così come in<strong>di</strong>cato nel presente <strong>Piano</strong>.<br />
210
SOTTO-PROGETTO 6.2<br />
" I TRASPORTI "<br />
Il problema dei trasporti, sia pubblici che privati, è chiaramente dominato e determinato:<br />
· dalla posizione geografica dell'Alta Valtellina, all'estremo lembo del territorio provinciale e<br />
tutta inserita in montagna;<br />
· dalla morfologia del suolo, dalla collocazione dei centri abitati, delle se<strong>di</strong> delle attività<br />
produttive e dei centri ove si svolgono attività collettive;<br />
· dalla tipologia e dallo stato <strong>della</strong> viabilità e dei collegamenti esistenti, sia all'interno dell'Area<br />
che con l'esterno.<br />
Pertanto, l'attività <strong>di</strong> trasporto in Alta Valtellina, che si svolge integralmente "su gomma", non è<br />
certamente facile e non ha in genere un impatto morbido con le comunità locali. Sono allora<br />
inevitabili il malcontento, la critica, l'insod<strong>di</strong>sfazione, particolarmente:<br />
? in quanto al servizio pubblico per le persone, svolto me<strong>di</strong>ante autobus, con riferimento alle<br />
linee, alle frequenze, agli orari ed alle coincidenze, tutti aspetti che inevitabilmente variano<br />
secondo il variare <strong>della</strong> domanda, con<strong>di</strong>zionata a sua volta dai fenomeni tipici <strong>della</strong><br />
stagionalità e dei fatti turistici. Ma è viva la frattura fra l'entità dell'utenza <strong>di</strong> questo servizio e<br />
l'entità dell'uso del mezzo personale, mezzo ormai a <strong>di</strong>sposizione in modo generalizzato;<br />
? in quanto al trasporto delle merci, con riferimento soprattutto allo stato e alla consistenza <strong>della</strong><br />
viabilità stradale, per altro molto influenzata dagli eventi stagionali tipici <strong>della</strong> montagna.<br />
Del resto, vi è consapevolezza <strong>di</strong> essere in presenza <strong>di</strong> un problema che si propone come molto<br />
serio, ed in buona parte inevitabile, con un'articolazione <strong>di</strong> soluzioni certamente non facili. Un<br />
progetto <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> non può che essere impostato su questa situazione e su queste<br />
considerazioni.<br />
La proposta <strong>di</strong> programmazione è allora quella <strong>di</strong> cominciare me<strong>di</strong>ante un approfon<strong>di</strong>mento delle<br />
conoscenze. Tale approfon<strong>di</strong>mento, anche per le conseguenze operative che certamente ne<br />
211
deriverebbero, potrebbe fare capo ad un organismo, consultivo e <strong>di</strong> partecipazione, ma<br />
soprattutto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e proposta, che convenzionalmente si definisce come una<br />
"CONFERENZA DEI TRASPORTI DELL'ALTA VALTELLINA", istituita dalla<br />
<strong>Comunità</strong> Montana, con il compito <strong>di</strong>:<br />
? anzitutto conoscere in modo preciso la domanda attuale e potenziale <strong>di</strong> trasporto pubblico,<br />
per merci e persone;<br />
? contestualmente, mettere a fuoco il "sistema <strong>della</strong> viabilità, dei trasporti e delle comunicazioni",<br />
sia attuale che nelle sue possibili linee <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>;<br />
? superare in ogni modo i margini <strong>di</strong> incomunicabilità esistenti fra istituzioni-enti-organismi ed il<br />
"sistema <strong>di</strong> Area" (citta<strong>di</strong>ni, operatori, imprese ...) interessati a questo stesso argomento;<br />
? quin<strong>di</strong> delineare, definire, progettare nuove ipotesi e proposte, nell'ottica <strong>di</strong> un riassetto<br />
funzionale del "sistema dei trasporti in Alta Valtellina".<br />
Anche per questo aspetto, dovrà allora essere valutato il grado <strong>di</strong> importanza e <strong>di</strong> efficacia delle<br />
ipotesi delineate al precedente Sotto-progetto "Viabilità e collegamenti" a proposito, tra l'altro:<br />
· del superamento scorrevole dell'abitato <strong>di</strong> Bormio nelle <strong>di</strong>rezioni Livigno e Stelvio;<br />
· <strong>della</strong> valorizzazione <strong>della</strong> strada provinciale che passa per Le Motte <strong>di</strong> Oga;<br />
· del prolungamento sino a Bormio <strong>della</strong> linea ferroviaria che attualmente si ferma a Tirano;<br />
· del collegamento con l'Alto A<strong>di</strong>ge me<strong>di</strong>ante un traforo sotto lo Stelvio;<br />
· dell'inserimento <strong>di</strong> Livigno entro il circuito d'alta quota delle "Ferrovie Retiche".<br />
Il <strong>Piano</strong> deve comunque affermare che, in fatto <strong>di</strong> trasporti per l'Alta Valtellina, è linea progettuale<br />
determinare un'occasione, certa e necessaria per la soluzione dei problemi emersi:<br />
· non solo <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> confronto con tutti gli operatori, istituzionali e non, pubblici e privati,<br />
interessati al problema o in esso coinvolgibili;<br />
· ma <strong>di</strong> puntualizzazione <strong>della</strong> situazione e delle prospettive, <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> obiettivi, <strong>di</strong><br />
responsabilità, <strong>di</strong> interventi, <strong>di</strong> costi e <strong>di</strong> finanziamenti, <strong>di</strong> tempi e forme <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong><br />
concertazione pubblico-privato.<br />
212
SOTTO-PROGETTO 6.3<br />
" LE COMUNICAZIONI "<br />
Quello delle "comunicazioni" è un argomento, ed un problema, molto aperto. Già oggi, ma<br />
soprattutto per il futuro, e <strong>di</strong> un futuro che è già cominciato, apre e rappresenta strade nuove, con<br />
incisive ricadute sulla stessa mobilità delle persone, e quin<strong>di</strong> sugli altri due elementi del "sistema":<br />
la viabilità e i trasporti.<br />
In tema <strong>di</strong> "comunicazioni", la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, come del resto si pone per le<br />
altre <strong>Comunità</strong> Montane <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Sondrio, ha da subito a <strong>di</strong>sposizione alcune interessanti<br />
e significative iniziative, che possono essere promosse parallelamente:<br />
· l'inserimento nella "Rete Civica Provinciale", che potrebbe essere effettuato anche attraverso il<br />
Sistema Bibliotecario <strong>di</strong> Area;<br />
· l'avvio <strong>della</strong> sperimentazione del Sistema Informativo <strong>di</strong> Montagna (SIM), sistema che,<br />
proposto dall'UNCEM nell'ambito <strong>della</strong> legge 97/94 - art. 24, rientra nel progetto <strong>della</strong><br />
costituzione dello "SPORTELLO DEL CITTADINO IN MONTAGNA", presso le<br />
<strong>Comunità</strong> Montane.<br />
L'attenzione però deve rivolgersi anche al livello <strong>di</strong> informatizzazione complessivo dell'Area. Si<br />
deve convenire che esso non è ancora molto <strong>di</strong>ffuso, e la <strong>Comunità</strong> Montana potrebbe<br />
rappresentare, da questo punto <strong>di</strong> vista, una delle più efficaci ed innovative esperienze, tanto da<br />
mettersi in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare agilmente con le <strong>di</strong>verse esigenze del futuro.<br />
Questo Sotto-progetto "Comunicazioni", allora, persegue i seguenti cinque or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> obiettivi:<br />
1. la costruzione <strong>di</strong> una "Rete informatica <strong>di</strong> Area", raccordata:<br />
* da un lato, ma non solo, con i Comuni ed i loro servizi, con le altre istituzioni ed<br />
organizzazioni (comprese quelle scolastiche) e con il sistema delle imprese;<br />
213
?? dall'altro con il sistema provinciale, al momento incentrato sui servizi già attivati dalla<br />
Provincia, sia autonomamente (me<strong>di</strong>ante il "Sistema First Class ", che è sede <strong>della</strong> "Rete<br />
civica <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Sondrio"), sia me<strong>di</strong>ante il "Sistema Internet" (utilizzato per<br />
prelevare e scambiare documenti e informazioni);<br />
2. la <strong>di</strong>ffusione <strong>della</strong> telematica nelle sue <strong>di</strong>verse e sempre più ampie applicazioni, quali: il<br />
telelavoro, la teleassistenza, la teleme<strong>di</strong>cina, l'istruzione a <strong>di</strong>stanza, la teleconferenza, la<br />
teleconsulenza ...;<br />
3. l'esame <strong>della</strong> possibilità e <strong>della</strong> fattibilità, in accordo e collaborazione con la Provincia e con<br />
altre istituzioni eventualmente interessate, del "cablaggio dell'Area" (rete <strong>di</strong> fibre ottiche),<br />
grazie al quale sarà facilitato, anzitutto alle imprese e agli enti ma anche ai citta<strong>di</strong>ni, l'accesso<br />
ad alcune importanti attività, quali, ad esempio, l'istruzione a <strong>di</strong>stanza (ID) e il telelavoro.<br />
Questo nuovo canale <strong>di</strong> telecomunicazione supererebbe alcuni degli svantaggi competitivi<br />
dell'Alta Valtellina, quali, in particolare, la sua posizione geografica periferica e le <strong>di</strong>fficoltà<br />
posta dalla rete viabilistica e dei trasporti;<br />
4. lo svolgimento <strong>di</strong> un intenso programma <strong>di</strong> alfabetizzazione informatica all'utilizzo delle nuove<br />
tecnologie, e non solo per i giovani, per evitare i rischi <strong>di</strong> nuove forme <strong>di</strong> emarginazione<br />
culturale e sociale, e per consentire così l'accesso e l'utilizzo dei servizi che via-via saranno<br />
collegati in rete;<br />
5. la promozione non solo <strong>della</strong> domanda <strong>di</strong> telecomunicazione da parte dell'Area, nelle sue<br />
<strong>di</strong>verse componenti, ma anche <strong>di</strong> una adeguata offerta consulenziale, in grado <strong>di</strong> offrire nuove<br />
ed avanzate opportunità <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> migliorare la qualità dell'assetto <strong>economico</strong>.<br />
E' da considerare, poi, il sistema <strong>di</strong> informazione interno all'Area, inteso nel senso specifico del<br />
termine e riferito all'uso dei mas-me<strong>di</strong>a. A tale proposito sono da valutare la possibilità e<br />
l'opportunità <strong>di</strong> dare corso, con l'intervento pubblico, ad un rilancio delle emittenti ra<strong>di</strong>o-televisive<br />
locali, me<strong>di</strong>ante la stipula <strong>di</strong> specifici contratti o convenzioni.<br />
214
PROGETTO 7<br />
? la presenza e la funzione <strong>della</strong> struttura ospedaliera <strong>di</strong> Sondalo;<br />
? la presenza e la funzione del regime <strong>di</strong> "zona franca" proprio del Comune <strong>di</strong> Livigno (perché<br />
tale regime, in una logica <strong>di</strong> integrazione comprensoriale, si determini come punto <strong>di</strong> forza<br />
con<strong>di</strong>viso dall'intera Alta Valtellina);;<br />
? i fenomeni turistici, sia propri e tipici dell'Area, sia <strong>di</strong> nuova impostazione, anche legati allo<br />
<strong>sviluppo</strong> dell'attività termale;<br />
? la viabilità interna all'Area e <strong>di</strong> accesso alla stessa;<br />
? i trasporti;<br />
? le comunicazioni.<br />
E' senz'altro un Progetto innovativo, ambizioso e <strong>di</strong>fficile, che si propone <strong>di</strong> conseguire i suoi<br />
obiettivi generali me<strong>di</strong>ante un percorso che contempli:<br />
? una valutazione, in avvio, del peso e del ruolo <strong>della</strong> Pubblica Amministrazione in termini <strong>di</strong><br />
occupazione e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, sia <strong>di</strong>retti che indotti o mobilitati;<br />
? una valutazione, quin<strong>di</strong>, <strong>della</strong> qualità dei servizi offerti e resi, espressa anche dal grado <strong>di</strong><br />
sod<strong>di</strong>sfazione degli utenti (in proposito, si può far presente che la <strong>Comunità</strong> Montana è e<br />
deve essere considerata anche come ente che rappresenta e tutela gli interessi dell'Area nel<br />
suo complesso);<br />
? un articolato impegno <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana per favorire al massimo l'aggregazione e il<br />
coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> interventi, funzioni e servizi, particolarmente per quelli che trovano sede in<br />
più organismi locali. A tale proposito, la <strong>Comunità</strong> riconosce come strumento specifico <strong>di</strong><br />
attuazione del <strong>Piano</strong> la "Conferenza dei Sindaci", per altro già ventilata dallo Statuto<br />
comunitario (art. 4), là ove riconosce nei Comuni i suoi "interlocutori privilegiati nella ....<br />
attuazione dei propri piani e programmi, promuovendo con essi una costante e<br />
proficua collaborazione". A questa "Conferenza" spetta l'espressione del parere<br />
obbligatorio su tutti i provve<strong>di</strong>menti attuativi del <strong>Piano</strong> che siano <strong>di</strong> carattere comprensoriale e<br />
che pongano oneri finanziari a carico dei Comuni;<br />
? una informazione, ai citta<strong>di</strong>ni - alle imprese - ai vari soggetti pubblici e privati dell'Area, circa<br />
l'offerta dei servizi e le modalità <strong>di</strong> accesso agli stessi, nell'ottica dell'affermazione dei <strong>di</strong>ritti del<br />
citta<strong>di</strong>no, come del resto è definito e sancito nelle varie "Carte dei Servizi";<br />
? una valutazione sui singoli servizi, perché possano affermarsi linee <strong>di</strong> semplificazione <strong>di</strong> norme<br />
e procedure, <strong>di</strong> riduzione dei tempi, <strong>di</strong> sburocratizzazione <strong>della</strong> Pubblica Amministrazione,<br />
nella fiducia che questa sia avvicinata al citta<strong>di</strong>no, alle imprese, ai vari soggetti;<br />
? un'analisi delle funzioni svolte da ciascun soggetto pubblico per un raccordo con gli altri<br />
Progetti previsti dal <strong>Piano</strong> <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, al fine <strong>di</strong> promuovere forme <strong>di</strong><br />
216
collaborazione, <strong>di</strong> sinergie e, nel limite del possibile, <strong>di</strong> evitare ulteriori trasferimenti verso<br />
l'esterno <strong>di</strong> funzioni pubbliche svolte in Alta Valtellina;<br />
? una valutazione circa l'esigenza <strong>di</strong> decentrare in Alta Valtellina uffici pubblici <strong>di</strong> interesse<br />
locale, come, ad esempio, uno sportello <strong>della</strong> Camera <strong>di</strong> Commercio;<br />
? un superamento <strong>della</strong> incomunicabilità fra soggetti <strong>della</strong> Pubblica Amministrazione, in una<br />
logica <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> concertazione fra istituzioni, attuando le <strong>di</strong>verse opportunità <strong>di</strong><br />
"conferenze <strong>di</strong> servizi", "accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma", "protocolli d'intesa".<br />
Su questo percorso, però, ed è un portato molto attuale, si incontra il <strong>di</strong>battito, già avviato a vari<br />
livelli, <strong>della</strong> frammentazione dell'or<strong>di</strong>namento locale, particolarmente con riferimento alla<br />
ripartizione del territorio nazionale in "comuni", come del resto ha cominciato a fare il<br />
legislatore, quando (v. per esempio la legge 142/1980 - art. 26) parla <strong>di</strong> "unioni <strong>di</strong> comuni", "in<br />
previsione <strong>di</strong> una loro fusione", o quando il <strong>di</strong>battito interno all'area dell'Alta Valtellina parla <strong>di</strong><br />
"Comune <strong>di</strong> Valle".<br />
In proposito, il <strong>Piano</strong> e la sua progettazione strategica affermano l'importanza, l'attualità e la sicura<br />
opportunità che:<br />
? il tema, o, se si vuole, il problema o la prospettiva, siano posti concretamente e seriamente<br />
all'attenzione dell'Alta Valtellina;<br />
? sia senz'altro aperto e avviato un <strong>di</strong>battito, ampio e molto realistico, sul tema stesso, un<br />
<strong>di</strong>battito ed un'analisi che coinvolgano le varie realtà sociali - economiche - culturali.<br />
Vengono però definiti e posti alcuni punti fermi, tra i quali sono da riconoscere come prioritari i<br />
seguenti:<br />
? è un dato storico la realtà comunale esistente, con tutte le sue valenze e implicazioni<br />
sociali e culturali, con la sua posizione or<strong>di</strong>namentaria e organizzativa che trova conferma nel<br />
dettato costituzionale, e che, proprio e particolarmente nei "piccoli comini", dà il senso<br />
concreto alla democrazia per la vicinanza e il contatto tra eletti e citta<strong>di</strong>ni, al <strong>di</strong> là <strong>della</strong><br />
sovrapposizione burocratica. Da qui deriva il senso <strong>di</strong> appartenenza ad una comunità, "la<br />
propria comunità";<br />
? è un dato attuale l'enorme frammentazione delle funzioni amministrative, che si<br />
traduce, concretamente, in <strong>di</strong>sagi, sprechi, <strong>di</strong>suguaglianze, inefficienze, tutto a spese dei<br />
citta<strong>di</strong>ni.<br />
Nel campo dell'or<strong>di</strong>namento comunale, allora, il <strong>di</strong>battito che il <strong>Piano</strong> apre in Alta Valtellina, oggi:<br />
217
? poggia e deve poggiare fondamentalmente, non su soppressioni o fusioni o incorporazioni <strong>di</strong><br />
comuni, ma sulle funzioni e sui servizi degli stessi, finalizzandoli all'obiettivo del vantaggio<br />
<strong>economico</strong> e sociale, ed al costante miglioramento <strong>della</strong> "qualità <strong>della</strong> vita" dei citta<strong>di</strong>ni;<br />
? deve considerare come fondamentale, rinnovandolo e rilanciandolo, il ruolo <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong><br />
Montana: un ruolo non certo <strong>di</strong> "super-comune" o <strong>di</strong> "Consorzio" al quale i Comuni delegano<br />
questo o quel servizio, ma <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> Area, che promuove, opera e fa operare sulla base<br />
<strong>di</strong> un progetto e <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno organicamente definito e accettato dall'Area stessa, Comuni<br />
compresi.<br />
In questo quadro, la <strong>Comunità</strong> Montana assume:<br />
? sia il ruolo <strong>di</strong> soggetto che, nel rispetto e nel riconoscimento dell'autonomia <strong>di</strong> ciascun ente<br />
locale, favorisce e assicura la sussi<strong>di</strong>arietà fra gli enti stessi, nell'ambito delle funzioni a cui<br />
ciascuno è chiamato e preposto;<br />
? sia il ruolo <strong>di</strong> organismo che unifica i servizi (quali, ad esempio: la gestione del territorio - dei<br />
servizi sociali - <strong>della</strong> protezione civile - dei tributi, la viabilità, le progettazioni urbanistiche, e<br />
così via), me<strong>di</strong>ante azioni in grado <strong>di</strong> realizzare economicità, razionalizzazione, efficienza nella<br />
risposta alla domanda dei citta<strong>di</strong>ni;<br />
? sia il ruolo <strong>di</strong> sede naturale "dove termina l'azione amministrativa dei Comuni", un ruolo che ha<br />
momenti importanti anche nell'occasione dell'attivazione <strong>di</strong> quelle "Unioni <strong>di</strong> Comuni" alle quali<br />
la legge, oggi, fa ripetuti richiami.<br />
A quali sbocchi porterà questo maturare progressivo e concreto <strong>di</strong> una cultura dell'unione e <strong>della</strong><br />
solidarietà <strong>di</strong> Area, è <strong>di</strong>fficile prevedere. Certamente ogni nuovo traguardo acquisito non potrà<br />
che essere nell'interesse dello <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale dell'Alta Valtellina.<br />
218
___________________________________<br />
"APPENDICE AL CAP. 3<br />
LA COMUNITA' MONTANA<br />
NELLA LEGGE 97/94<br />
"Nuove <strong>di</strong>sposizioni per le zone montane"<br />
___________________________________<br />
La legge 97/1994, comunemente chiamata "La nuova legge sulla montagna", sicuramente ben<br />
accolta dalla gente <strong>della</strong> montagna, che ha destato molte attenzioni ed attese, e che comunque<br />
contiene motivi <strong>di</strong> sicura innovazione, offre alle <strong>Comunità</strong> Montane una notevole quantità <strong>di</strong><br />
attribuzioni, <strong>di</strong> competenze, <strong>di</strong> funzioni, che coinvolgono anche la relativa programmazione dello<br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale.<br />
Tali attribuzioni-competenze-funzioni vanno a riguardare un po' tutti i "Progetti strategici" che<br />
compongono il <strong>Piano</strong>, per cui le pagine che seguono li riprendono dalla legge, in essenziale sintesi.<br />
Va comunque precisato che buona parte <strong>di</strong> questi argomenti potranno cominciare a <strong>di</strong>spiegare i<br />
loro effetti soltanto quando la Regione avrà emanato la propria legge, attuativa <strong>della</strong> 97/94, legge<br />
che, al momento, è in corso <strong>di</strong> esame da parte del legislatore regionale.<br />
art. 1.3 "..... le <strong>di</strong>sposizioni <strong>della</strong> presente legge si applicano ai territori delle comunità montane<br />
ridelimitate ai sensi dell'articolo 28 <strong>della</strong> legge 8 giugno 1990, n. 142. Ai fini <strong>della</strong><br />
presente legge, per «comuni montani» si intendono «comuni facenti parte <strong>di</strong> comunità<br />
montane» ovvero «comuni interamente montani classificati tali ai sensi <strong>della</strong> legge 3<br />
<strong>di</strong>cembre 1971, n. 1102, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni» in mancanza <strong>della</strong> ridelimitazione".<br />
art. 28 - legge 142/90 "1. Le comunità montane sono enti locali costituiti con<br />
leggi regionali tra comuni montani e parzialmente montani <strong>della</strong> stessa provincia,<br />
allo scopo <strong>di</strong> promuovere la valorizzazione delle zone montane, l'esercizio<br />
associato delle funzioni comunali, nonché la fusione <strong>di</strong> tutti o parte dei comuni<br />
associati".<br />
218
art. 7.3 "Allo scopo <strong>di</strong> riconoscere il servizio svolto dall'agricoltura <strong>di</strong> montagna, la legge<br />
regionale <strong>di</strong>sciplina la concessione, attraverso le comunità montane, <strong>di</strong> contributi fino al<br />
75 per cento del loro costo per piccole opere ed attività <strong>di</strong> manutenzione ambientali<br />
concernenti proprietà agro-silvo-pastorali. Possono essere ammessi a contributo anche<br />
gli interventi svolti da impren<strong>di</strong>tori agricoli a titolo non principale".<br />
art. 8.2 "In sede <strong>di</strong> pianificazione <strong>della</strong> ripartizione dei territori per la gestione programmata<br />
<strong>della</strong> caccia ai sensi dell'articolo 14 <strong>della</strong> legge 11 febbraio 1992, n. 157, e <strong>di</strong><br />
regolamentazione <strong>della</strong> istituzione delle aziende faunistico-venatorie ed agri-turisticovenatorie<br />
ai sensi dell'articolo 16 <strong>della</strong> stessa legge n. 157 del 1992, le regioni<br />
acquisiscono il parere delle comunità montane interessate, che vi provvedono entro<br />
sessanta giorni dalla richiesta".<br />
art. 14 - legge 157/92 "1. Le regioni, con apposite norme, sentite le<br />
organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello<br />
nazionale e le province interessate, ripartiscono il territorio agro-silvo-pastorale<br />
destinato alla caccia programmata ai sensi dell'articolo 10, comma 6, in ambiti<br />
territoriali <strong>di</strong> caccia, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni subprovinciali, possibilmente omogenei e<br />
delimitati da confini naturali".<br />
art. 16 - legge 157/92 "1. Le regioni, su richiesta degli interessati e sentito<br />
l'Istituto nazionale per la fauna selvatica, entro i limiti del 15 per cento del<br />
proprio territorio agro-silvo-pastorale, possono:<br />
a) autorizzare, regolamentandola, l'istituzione <strong>di</strong> aziende faunistico-venatorie,<br />
senza fini <strong>di</strong> lucro, soggette a tassa <strong>di</strong> concessione regionale, per prevalenti<br />
finalità naturalistiche e faunistiche con particolare riferimento alla tipica fauna<br />
alpina e appenninica, alla grossa fauna europea e a quella acquatica; dette<br />
concessioni devono essere corredate <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> ripristino<br />
ambientale al fine <strong>di</strong> garantire l'obiettivo naturalistico e faunistico. In tali aziende<br />
la caccia è consentita nelle giornate in<strong>di</strong>cate dal calendario venatorio secondo i<br />
piani <strong>di</strong> assestamento e <strong>di</strong> abbattimento. In ogni caso, nelle aziende faunisticovenatorie<br />
non è consentito immettere o liberare fauna selvatica posteriormente<br />
alla data del 31 agosto;<br />
b) autorizzate, regolamentandola, l'istituzione <strong>di</strong> aziende agricole-venatorie, ai<br />
fini <strong>di</strong> impresa agricola, soggette a tassa <strong>di</strong> concessione regionale, nelle quali<br />
sono consentite l'immissione e l'abbattimento per tutta la stagione venatoria <strong>di</strong><br />
fauna selvatica <strong>di</strong> allevamento".<br />
219
art. 9.1 "Le comunità montane, singolarmente o in associazione tra loro, nell'ambito del proprio<br />
territorio e d'intesa con i comuni ed altri enti interessati, sono tenute a promuovere la<br />
gestione del patrimonio forestale me<strong>di</strong>ante apposite convenzioni tra i proprietari.<br />
Possono altresì promuovere la costituzione <strong>di</strong> consorzi forestali, anche in forma coattiva<br />
qualora lo richiedano i proprietari <strong>di</strong> almeno i tre quarti <strong>della</strong> superficie interessata. .....".<br />
art. 9.2 "Il Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali e il Ministero dell'ambiente, le<br />
regioni e le provincie autonome <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong> Bolzano possono attribuire alle comunità<br />
montane e ai comuni montani finanziamenti per interventi <strong>di</strong> forestazione o <strong>di</strong> agricoltura<br />
eco-compatibile nell'ambito del piano forestale nazionale, nonché finanziare le quote <strong>di</strong><br />
parte nazionale previste dai regolamenti CEE a completamento delle erogazioni a carico<br />
del Fondo europeo <strong>di</strong> orientamento e <strong>di</strong> garanzia agricola (FEOGA) e <strong>di</strong> programmi<br />
comunitari".<br />
art. 9.3 "Le comunità montane in<strong>di</strong>viduano idonei ambienti territoriali per la razionale gestione e<br />
manutenzione dei boschi e promuovono in tali ambiti la costituzione <strong>di</strong> consorzi <strong>di</strong><br />
miglioramento fon<strong>di</strong>ario ai sensi degli articoli 71 e seguenti del regio decreto 13<br />
febbraio 1933, n. 215, ovvero <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> proprietari riconosciute idonee dalle<br />
regioni e volte al rimboschimento, alla tutela ed alla migliore gestione dei propri boschi".<br />
art. 71 - R.D. 215/33 "1. Per la esecuzione, manutenzione ed esercizio <strong>di</strong> opere<br />
<strong>di</strong> miglioramento fon<strong>di</strong>ario, riconosciute sussi<strong>di</strong>abili a termine dell'art. 43,<br />
possono costituirsi consorzi, con le forme in<strong>di</strong>cate per i consorzi <strong>di</strong> bonifica".<br />
art. 9.4 "Le comunità montane possono altresì essere delegate dalle regioni, dalle province e dai<br />
comuni alla gestione del relativo demanio forestale".<br />
art. 9.5 "Alle comunità montane e ai comuni montani, ai consorzi ed alle associazioni <strong>di</strong> cui ai<br />
commi 1 e 3 possono essere affidati con legge regionale compiti <strong>di</strong> manutenzione e<br />
conservazione del territorio a fini agricoli e paesistici, oltre che forestali, ed inoltre <strong>di</strong><br />
tutela, assistenza tecnica, monitoraggio e ricomposizione ambientale e sorveglianza dei<br />
boschi <strong>di</strong> loro competenza. A tal fine detti organismi potranno beneficiare anche <strong>di</strong><br />
contributi commisurati agli oneri derivanti dalle suddette attività, con finalità <strong>di</strong> interesse<br />
generale, assunti me<strong>di</strong>ante apposite convenzioni pluriennali".<br />
art. 10.3 "Le regioni, le province autonome <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong> Bolzano, le amministrazioni provinciali,<br />
le comunità montane ed i comuni possono elargire contributi a favore dei residenti nei<br />
territori montani per allacciamenti telefonici e per il potenziamento delle linee elettriche a<br />
220
case sparse e piccoli agglomerati non inclusi nelle zone perimetrate destinate ad<br />
inse<strong>di</strong>amenti residenziali".<br />
art. 11.1 "Le comunità montane, anche riunite in consorzio fra loro o con comuni montani, in<br />
attuazione dell'articolo 28, comma 1, <strong>della</strong> legge 8 giugno 1990, n. 142, promuovono<br />
l'esercizio associato <strong>di</strong> funzioni e servizi comunali con particolare riguardo ai settori <strong>di</strong>:<br />
a) costruzione <strong>di</strong> strutture tecnico-amministrative <strong>di</strong> supporto alle attività istituzionali<br />
dei comuni con particolare riferimento ai compiti <strong>di</strong> assistenza al territorio;<br />
b) raccolta e smaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani con eventuale trasformazione in<br />
energia;<br />
c) organizzazione del trasporto locale, ed in particolare del trasporto scolastico;<br />
d) organizzazione del servizio <strong>di</strong> polizia municipale;<br />
e) realizzazione <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> servizio sociale per gli anziani, capaci <strong>di</strong> corrispondere ai<br />
bisogni <strong>della</strong> popolazione locale con il preminente scopo <strong>di</strong> favorirne la permanenza nei<br />
comuni montani;<br />
f) realizzazioni <strong>di</strong> strutture sociali <strong>di</strong> orientamento e formazione per i giovani con il<br />
preminente scopo <strong>di</strong> favorirne la permanenza nei territori montani;<br />
g) realizzazione <strong>di</strong> opere pubbliche d'interesse del territorio <strong>di</strong> loro competenza".<br />
art. 28 - legge 142/90 "1. Le comunità montane sono enti locali costituiti con<br />
leggi regionali tra comuni montani e parzialmente montani <strong>della</strong> stessa provincia,<br />
allo scopo <strong>di</strong> promuovere la valorizzazione delle zone montane, l'esercizio<br />
associato delle funzioni comunali, nonché la fusione <strong>di</strong> tutti o parte dei comuni<br />
associati".<br />
art. 11.2 "Per le finalità <strong>di</strong> cui al comma 1, i comuni montani possono delegare alle comunità<br />
montane i più ampi poteri per lo svolgimento <strong>di</strong> funzioni proprie e la gestione <strong>di</strong> servizi;<br />
in particolare, possono delegarle a contrarre, in loro nome e per loro conto, mutui<br />
presso la Cassa depositi e prestiti o istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, anche per la realizzazione <strong>di</strong> opere<br />
igieniche".<br />
art. 11.3 "I comuni e le comunità montane, nelle materie che richiedono una pluralità <strong>di</strong> pareri<br />
anche <strong>di</strong> più enti, adottano appropriate procedure <strong>di</strong> semplificazione dell'azione<br />
amministrativa ai sensi <strong>della</strong> legge 7 agosto 1990, n. 241".<br />
art. 12.1 "Alle comunità montane si applicano gli articoli 22, 23, 24, 25 e 26 <strong>della</strong> legge 8 giugno<br />
221
1990, n. 142".<br />
art. 15.1 "Ai fini <strong>di</strong> tutelare l'originalità del patrimonio storico-culturale dei territori montani,<br />
attraverso la valorizzazione dei loro prodotti protetti con «denominazione <strong>di</strong> origine» o<br />
«in<strong>di</strong>cazione geografica» ai sensi del regolamento CEE n. 2081/92 del Consiglio, del 14<br />
luglio 1992, è istituito presso il ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali,<br />
avvalendosi delle relative strutture, l'Albo dei prodotti <strong>di</strong> montagna, autorizzati a<br />
fregiarsi <strong>della</strong> menzione aggiuntiva «prodotto nella montagna italiana», da attribuirsi,<br />
sentite le comunità montane interessate, alle sole produzioni agroalimentari originate nei<br />
comuni montani sia per quanto riguarda la fabbricazione che la provenienza <strong>della</strong><br />
materia prima".<br />
art. 19.1 "Al fine <strong>di</strong> favorire il riequilibrio inse<strong>di</strong>ativo ed il recupero dei centri abitati montani, le<br />
regioni possono pre<strong>di</strong>sporre incentivi finanziari e premi <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento a favore <strong>di</strong><br />
coloro che trasferiscono la propria residenza e <strong>di</strong>mora abituale e la propria attività<br />
economica, impegnandosi a non mo<strong>di</strong>ficarla per un decennio, da un comune non<br />
montano ad un comune montano. gli incentivi ed i premi <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento possono<br />
essere attribuiti a titolo <strong>di</strong> concorso per le spese <strong>di</strong> trasferimento, nonché <strong>di</strong> acquisto,<br />
ristrutturazione o costruzione <strong>di</strong> immobili da destinarsi a prima abitazione. Gli stessi<br />
benefici possono essere attribuiti ai già residenti. Le regioni in<strong>di</strong>viduano, sentite le<br />
comunità montane, i comuni montani con meno <strong>di</strong> 5.000 abitanti ai quali sono riservati i<br />
suddetti benefici, in ragione del patrimonio abitativo, <strong>della</strong> dotazione <strong>di</strong> servizi e<br />
dell'andamento demografico".<br />
art. 22.1 "Gli uffici statali esistenti nei comuni montani possono essere accorpati previo parere dei<br />
loro sindaci e dei presidenti delle comunità montane".<br />
art. 24.1 "Le comunità montane possono operare quali sportelli dei citta<strong>di</strong>ni per superare le<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicazione tra le varie strutture e servizi territoriali. A tal fine, le<br />
amministrazioni pubbliche ed i soggetti che gestiscono pubblici servizi sono tenuti a<br />
consentire loro l'accesso gratuito a tutte le informazioni ed i servizi non coperti da<br />
segreto".<br />
art. 24.3 "Il Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali, d'intesa con la Conferenza<br />
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong><br />
Bolzano, istituisce, nell'ambito del proprio sistema telematico, gli opportuni collegamenti<br />
dei servizi d'interesse delle aree montane, con le comunità, i comuni montani e<br />
222
l'UNCEM.<br />
223
_______________________________<br />
4. PROGRAMMI OPERATIVI.<br />
STRUMENTI E RISORSE.<br />
PIANI DI SETTORE<br />
_______________________________<br />
223
4.1 "PIANO DI SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE"<br />
E PROGRAMMI OPERATIVI<br />
I "Progetti strategici", che costituiscono la parte propositiva del "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>sociale",<br />
hanno delineato un percorso <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> dell'Alta Valtellina, la cui attuazione è però<br />
obbligata a seguire passaggi metodologici ed a fondarsi su strumenti che in larga misura sono già<br />
definiti con precisione e, per lo più, con efficacia <strong>di</strong> vincolo. Il riferimento puntuale è allora:<br />
? al sistema delle leggi e delle norme nazionali e regionali, attraverso il quale, però, la<br />
programmazione locale assume la connotazione <strong>di</strong> armonizzarsi con l'intero e ben più vasto<br />
ambito territoriale e sociale delle varie realtà montane;<br />
? al complesso delle programmazioni <strong>di</strong> scala sovra-locale, quali sono, per esempio, quelle del<br />
"<strong>Piano</strong> regionale <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>" (<strong>di</strong> competenza <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a), del "<strong>Piano</strong> territoriale<br />
provinciale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento" (<strong>di</strong> competenza <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Sondrio) e delle ulteriori<br />
specifiche programmazioni provinciali <strong>di</strong> settore (quali sono, ad esempio: il <strong>Piano</strong> cave, il<br />
<strong>Piano</strong> faunistico, il <strong>Piano</strong> acque).<br />
Entro questi ambiti e confini, la programmazione <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, come più volte già<br />
espresso, con ampio respiro temporale e con riferimento all'area territoriale <strong>di</strong> competenza:<br />
· traccia e delinea un quadro strategico generale;<br />
· in<strong>di</strong>vidua obiettivi e li or<strong>di</strong>na secondo scale <strong>di</strong> priorità;<br />
· definisce i fabbisogni sociali ed i relativi interventi;<br />
· in<strong>di</strong>ca le iniziative ritenute più opportune ed efficaci per lo <strong>sviluppo</strong> dei settori produttivi e per<br />
la vita del territorio;<br />
· impegna tutti gli organismi e gli operatori, pubblici e privati, e tutti i citta<strong>di</strong>ni ad operare nella<br />
<strong>di</strong>rezione definita, in coor<strong>di</strong>namento ed intesa.<br />
Insomma: una programmazione <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, come già si è detto più volte, in<br />
considerazione soprattutto delle caratteristiche istituzionali delle <strong>Comunità</strong> Montane<br />
stesse, deve presentare e presenta un grado <strong>di</strong> flessibilità superiore a quello già <strong>di</strong><br />
norma necessario per ogni forma <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> una strategia e <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong><br />
interventi da sviluppare in un arco temporale <strong>pluriennale</strong>.<br />
Il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale" <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana trova poi il suo sbocco obbligato<br />
e inevitabile ed i suoi momenti attuativi in due formali e definiti strumenti (come da art. 19.1<br />
<strong>della</strong> legge regionale 13/1993 e da artt. 4.1 e 41.1 dello Statuto comunitario), che, adottati dalla<br />
<strong>Comunità</strong> stessa, ricevono una verifica anche da parte <strong>della</strong> Provincia, la quale poi li trasmette alla<br />
224
Regione per il relativo finanziamento (come da artt. 19.2 e 19.3 <strong>della</strong> legge regionale stessa ed<br />
artt. 41.2 e 41.3 dello Statuto).<br />
Il primo strumento consiste nei "Programmi pluriennali <strong>di</strong> opere ed interventi". Essi<br />
in<strong>di</strong>viduano gli interventi da compiere, stabilendo le sequenze <strong>di</strong> priorità all'interno delle linee<br />
strategiche tracciate dal <strong>Piano</strong>. Tali "Programmi" fanno riferimento a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a lunghezza,<br />
compatibile con i tempi tecnici richiesti per la realizzazione degli interventi, con la possibilità anche<br />
<strong>di</strong> configurare scansioni temporali <strong>di</strong>verse per linee d'azione, in relazione alle <strong>di</strong>fferenze nelle<br />
possibilità <strong>di</strong> concretizzazione dei singoli interventi o delle sequenze <strong>di</strong> interventi. Questi<br />
"Programmi", pertanto, non sono documenti che richiedono necessariamente una rielaborazione al<br />
termine del periodo <strong>di</strong> tempo considerato, ma rappresentano una componente <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong><br />
pianificazione che si sviluppa e scorre nel tempo.<br />
Sono comunque e generalmente dei "Programmi" a respiro triennale, e, per il loro contenuto, la<br />
legge <strong>di</strong>spone che debbano prevedere e definire:<br />
· la globalità delle risorse <strong>di</strong>sponibili e le forme <strong>di</strong> finanziamento da utilizzare;<br />
· gli obiettivi ed i risultati che si intendono conseguire;<br />
· i soggetti attuatori degli interventi;<br />
· i criteri <strong>di</strong> localizzazione territoriale;<br />
· i mo<strong>di</strong> e i tempi <strong>di</strong> attuazione.<br />
Tra la programmazione <strong>pluriennale</strong> determinata dal "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale" ed il<br />
"Programma <strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong> opere ed interventi", si possono ed è possibile però inserire i "PIANI<br />
SETTORIALI", da considerare come veri e propri "piani <strong>di</strong> scopo", le cui in<strong>di</strong>cazioni verranno<br />
recepite nei "programmi attuativi, pluriennali o operativi".<br />
Il secondo strumento consiste nei "Programmi operativi annuali <strong>di</strong> esecuzione", che,<br />
pre<strong>di</strong>sposti appunto annualmente:<br />
? non sono soltanto il documento che avvia, in connessione con il "Bilancio <strong>di</strong> esercizio",<br />
l'attuazione degli interventi, definendone le modalità analitiche ed operative,<br />
? ma rappresentano la fase <strong>di</strong> aggiornamento del "Programma <strong>pluriennale</strong>", perché ridefiniscono<br />
o possono ridefinire, ove ritenuto opportuno o necessario, la sequenza degli interventi e le<br />
in<strong>di</strong>cazioni preparatorie del progetto esecutivo.<br />
Pianificare, del resto, non è solo scegliere fra soluzioni alternative, ma è anche articolare nel<br />
tempo gli interventi e le fasi <strong>di</strong> attuazione degli stessi, con la possibilità <strong>di</strong> verificarne la sequenza e<br />
la progressione nell'avanzamento.<br />
225
Allora: se il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale" è il momento centrale <strong>della</strong> definizione delle<br />
prospettive <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> locale, il "Programma operativo <strong>di</strong> esecuzione" è il passaggio essenziale<br />
perché le in<strong>di</strong>cazioni strategiche non rimangano astratte aspirazioni, ma si concretizzino in opere e<br />
in interventi, soprattutto evitando la <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> risorse, che contrassegna l'operare in assenza<br />
<strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong> riferimento preciso, e garantendo la coerenza complessiva fra le azioni svolte e gli<br />
in<strong>di</strong>rizzi assunti in sede <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>. Ed è anche per questo che, più avanti (v. paragrafo 4.3), viene<br />
proposta la costituzione, nella <strong>Comunità</strong> Montana, <strong>di</strong> un "Ufficio <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>".<br />
Tutto ciò considerato e determinato, è allora semplice affermare che non compete al "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale" in<strong>di</strong>care nel dettaglio: nè gli strumenti <strong>di</strong> iniziativa-intervento-gestione<br />
relativamente ai vari obiettivi determinati nei "Progetti strategici", nè fornire il quadro delle risorse<br />
occorrenti, con l'in<strong>di</strong>cazione delle fonti idonee al loro reperimento.<br />
E' però significativo completare il quadro programmatorio con un complesso <strong>di</strong> richiami,<br />
soprattutto perché l'attenzione agli "strumenti <strong>di</strong> iniziativa-intervento-gestione":<br />
? costituisce la saldatura tra il puro momento programmatorio, che è particolarmente collocato<br />
nella sfera tecnica e tecnico-politica, ed il momento operativo e attuativo, che investe<br />
<strong>di</strong>rettamente l'Amministrazione e l'Operatore;<br />
? permette <strong>di</strong> mettere in evidenza come il momento operativo stesso:<br />
* da un lato si trovi a percorrere trasversalmente una serie amplissima <strong>di</strong> temi, <strong>di</strong> proposte,<br />
<strong>di</strong> obiettivi posti dai Progetti;<br />
* dall'altro richiami una vastità ed un articolato quadro <strong>di</strong> competenze, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità, <strong>di</strong><br />
prestazioni, che richiedono inevitabilmente forti e continui coor<strong>di</strong>namenti.<br />
226
4.2 STRUMENTI DI INIZIATIVA E DI INTERVENTO. RISORSE<br />
Non si consideri pleonastico affermare che il primo strumento <strong>di</strong> iniziativa per l'attuazione del<br />
<strong>di</strong>segno programmatorio è da in<strong>di</strong>viduare, nel caso <strong>di</strong> questo "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>sociale",<br />
nella volontà <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, volontà che assume concretezza nei suoi<br />
organi e nelle sue strutture, con le persone fisiche che li formano: il Presidente ed il Consiglio<br />
Direttivo, l'Assemblea con le proprie Commissioni ed i propri Gruppi, il Segretario/Direttore e<br />
tutti gli Uffici con le relative risorse umane.<br />
Tale volontà d'iniziativa ha sempre un inevitabile impatto <strong>di</strong> avvio, in presenza del problema ed in<br />
funzione dell'obiettivo, con il "quadro normativo", fatto <strong>di</strong> leggi e <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti nazionali e<br />
regionali che <strong>di</strong>scendono da quella sovranità che, nell'attuale or<strong>di</strong>namento, realizza una sfera<br />
gerarchicamente sovraor<strong>di</strong>nata (e, naturalmente, riducendo ai minimi termini le poche quote <strong>di</strong><br />
autonomia che l'or<strong>di</strong>namento concede agli Enti Locali).<br />
Ma è anche questo "quadro normativo" che, insieme ai vincoli <strong>di</strong> comportamento e <strong>di</strong> operatività<br />
per la realizzazione dell'obiettivo programmato, definisce i possibili incentivi e determina una<br />
primaria fonte per le risorse occorrenti.<br />
Attualmente, il "<strong>di</strong>scorso sulle risorse" corre lungo due impostazioni <strong>di</strong> fondo:<br />
? l'una, che si appiattisce sulla soluzione uni<strong>di</strong>rezionale <strong>di</strong> un "Fondo regionale per la<br />
Montagna", centralizzato, da ripartirsi sulla base <strong>di</strong> meccanismi ri<strong>di</strong>stribuiti elaborati<br />
probabilmente anche in modo burocraticamente molto raffinato;<br />
? l'altra che <strong>di</strong>stingue tra una "finanza or<strong>di</strong>naria" ed una "straor<strong>di</strong>naria":<br />
* quella "or<strong>di</strong>naria", che fa leva sulle "risorse <strong>della</strong> montagna", nelle quali rientrano, ad<br />
esempio, i proventi <strong>della</strong> gestione delle acque, del legno, dei prodotti del bosco, <strong>della</strong> caccia<br />
e pesca, delle cave, e così via;<br />
* quella "straor<strong>di</strong>naria", che fa leva sulle "risorse per la montagna", alimentato da entrate<br />
comunitarie, nazionali e regionali, e gestite in ottica <strong>di</strong> riequilibrio e perequazione, <strong>di</strong><br />
sussi<strong>di</strong>arietà, ed anche <strong>di</strong> "fondo per progetti speciali".<br />
In attesa <strong>di</strong> nuove definizioni in fatto <strong>di</strong> "risorse", la programmazione <strong>socio</strong>-economica <strong>di</strong><br />
<strong>Comunità</strong> Montana deve fondarsi su quanto effettivamente esiste ed opera. Si può allora<br />
richiamare, per lo più a titolo <strong>di</strong> memoria e <strong>di</strong> esempio e con riferimento ai provve<strong>di</strong>menti più<br />
recenti:<br />
a. dal livello nazionale, le leggi:<br />
227
- 386/75 sui ristorni dei frontalieri;<br />
- 183/89 sulla <strong>di</strong>fesa del suolo;<br />
- 102/90 (e successive determinazioni) sulla Valtellina;<br />
- 142/90 sugli enti locali e il rior<strong>di</strong>no delle autonomie locali;<br />
- 9/91 per l'ambiente;<br />
- 36/94 sulle acque;<br />
- 37/94 sulla tutela ambientale;<br />
- 97/94 sulla montagna;<br />
b. dal livello regionale, le leggi regionali:<br />
- 13/93 che rior<strong>di</strong>na le <strong>Comunità</strong> Montane e determina risorse per la montagna;<br />
- 51/76 sulle indennità compensative agli agricoltori, 6/91 sulle imprese e le<br />
infrastrutture agricole in montagna, 30/91 sull'agricoltura in montagna;<br />
- 80/89 sulla forestazione e 1/93 (Regolamento) sulla politica forestale;<br />
- 29/79 (con la 86/83, la 35/84 e la 94/80 per interventi ambientali;<br />
- 54/90 sulla protezione civile;<br />
- 66/82 (con la 39/84 e la 20/92) sull'urbanistica e il territorio;<br />
- 9/91 (con la 68/86, la 16/93, la 29/94, la 32/86, la 38/88, la 7/81, la 9/75, la 25/78,<br />
la 51/96, la 44/82 e la 25/82) per la politica del lavoro, lo <strong>sviluppo</strong><br />
<strong>economico</strong> e lo sport;<br />
- 50/89 e 40/94 per gli interventi nel campo energetico;<br />
- 36/81 (con la 33/81, la 7/91, la 7/93, la 30/94, la 4/79 e la 6/94) sullo <strong>sviluppo</strong><br />
dell'industria e del commercio;<br />
- 17/90 (con la 33/81, la 40/89 e la 7/93) sullo <strong>sviluppo</strong> dell'artigianato;<br />
- 36/88 sullo <strong>sviluppo</strong> del turismo;<br />
- 1/ 86 (con la 22/93 e la 28/96) sui servizi <strong>socio</strong>-assistenziali, 25/90 sulle strutture<br />
<strong>socio</strong>-assistenziali;<br />
- 33/91 sulla ricostituzione <strong>di</strong> infrastrutture sociali (Programma FRISL), 22/93 sulle<br />
politiche sociali, 16/93 sulle cooperative sociali;<br />
- 5/93 per la promozione culturale, 35/95 (con la 9/93, la 75/78 e la 39/84) sui beni e<br />
servizi culturali;<br />
- 70/80 (con la 39/93 e la 32/85) sull'e<strong>di</strong>lizia residenziale e il patrimonio storico;<br />
- 39/82 (con la 65/89 e la 34/91) sulla viabilità, le piste ciclabili e i parcheggi.<br />
Ma sono anche da considerare molto significativi e <strong>di</strong> sicura efficacia, anche perché cospicui, gli<br />
incentivi determinati:<br />
c. dal livello delle Direttive e dei Regolamenti dell'Unione Europea, anche se questi si<br />
sono sinora <strong>di</strong>mostrati <strong>di</strong> impegnativo accesso e <strong>di</strong> altrettanto impegnativa e complessa<br />
228
procedura <strong>di</strong> acquisizione e, soprattutto, <strong>di</strong> spesa. La gestione dei fon<strong>di</strong> strutturali comunitari,<br />
governata dal "Regolamento CEE 2052/1988", si impostava su "5 obiettivi prioritari" (1 per le<br />
regioni in ritardo <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> - 2 per le regioni a declino industriale - 3 per la <strong>di</strong>soccupazione<br />
<strong>di</strong> lunga durata - 4 per l'adattamento dei lavoratori ai mutamenti produttivi - 5 per la riforma<br />
<strong>della</strong> politica agricola), poi rimo<strong>della</strong>ti nel 1993 (Regolamento CEE 2081/1993) e nel 1995<br />
(con l'aggiunta <strong>di</strong> un "obiettivo 6" per la Finlan<strong>di</strong>a e la Svezia, regioni a bassissima densità <strong>di</strong><br />
popolazione).<br />
Si possono allora citare, tra gli altri, i seguenti "Programmi":<br />
il Fondo Europeo <strong>di</strong> Orientamento e Garanzia per l'Agricoltura (FEOGA o FEAOG);<br />
il Fondo Sociale Europeo (FSE);<br />
il Fondo Europeo <strong>di</strong> Sviluppo Regionale (FERS);<br />
il Programma per la Promozione <strong>della</strong> Cooperazione Transfrontaliera e Transnazionale<br />
(INTERREG, nelle sue varie e<strong>di</strong>zioni);<br />
il Programma per lo Sviluppo Rurale (LEADER);<br />
il Programma per l'Integrazione delle Regioni Periferiche (REGIS);<br />
il Programma per i Contatti tra le Piccole e Me<strong>di</strong>e Imprese (INTERPRISE);<br />
il Programma d'Azione a Favore dell'Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile (LIFE).<br />
Per ulteriore completezza <strong>di</strong> quadro, è anche opportuno fare richiamo ai fon<strong>di</strong> provenienti:<br />
e. dal Consorzio dei comuni del bacino imbrifero Adda/Mera - BIM (legge 959/58 e<br />
legge regionale 27/76), appositamente destinati allo <strong>sviluppo</strong> sociale ed <strong>economico</strong> dell'area.<br />
Un'attenzione particolare richiedono gli strumenti metodologici utili-necessari alla gestione<br />
delle iniziative. L'articolazione degli or<strong>di</strong>namenti, delle <strong>di</strong>sposizioni normative, delle competenze<br />
e delle funzioni, infatti, è andata sempre più configurando ogni atto come essenzialmente e<br />
naturalmente complesso. Anche negli atti in apparenza semplici, sono complesse le procedure e<br />
sono complessi gli adempimenti; i passaggi burocratici si sovrappongono; le funzioni sono in capo<br />
ad una pluralità <strong>di</strong> organismi-enti-uffici, a volte con <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> passaggio <strong>di</strong><br />
informazioni.<br />
Allora: un processo programmatorio che voglia avere efficacia, come metodo necessario richiede<br />
l'adozione <strong>di</strong> iniziative che, nel limite e nel rispetto delle leggi e delle possibilità operative, pongano<br />
un rime<strong>di</strong>o a questa situazione. In proposito, il quadro legislativo esistente in<strong>di</strong>ca la possibilità <strong>di</strong><br />
mettere in atto, per esempio:<br />
a. le "Conferenze <strong>di</strong> servizio" (legge 241/90 - art. 14), per l'esame e la definizione congiunta e<br />
concertata delle posizioni e delle decisioni in merito ad uno stesso obiettivo;<br />
229
. gli "Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma" (legge 142/90, art. 27 - legge regionale 13/93, art. 20, legge<br />
97/1994, art. 20 - legge 662/96), "per la definizione e l'attuazione <strong>di</strong> opere e <strong>di</strong> interventi<br />
previsti dai piani e programmi delle <strong>Comunità</strong> Montane che richiedano per la loro complessità<br />
l'azione integrata e coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> altri soggetti pubblici". E', questa, una formula giuri<strong>di</strong>coamministrativa<br />
introdotta per la prima volta nell'or<strong>di</strong>namento italiano con la legge 142/90;<br />
c. gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> "Programmazione negoziata", <strong>di</strong> "Intesa istituzionale <strong>di</strong> programma", <strong>di</strong><br />
"Programma quadro", <strong>di</strong> "Patto territoriale", <strong>di</strong> "Contratto <strong>di</strong> programma", <strong>di</strong> "Contratto <strong>di</strong><br />
area" (come definiti dalla legge 662/96 - art. 2 - comma 203).<br />
Va però anche considerata la possibilità <strong>di</strong> dare corso a formule, quali (il richiamo è alla legge<br />
142/90 - artt. 26 e 28 ed allo Statuto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana <strong>della</strong> Valchiavenna):<br />
d. i "Patti territoriali o <strong>di</strong> area", per l'attuazione <strong>di</strong> un insieme coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> progetti,<br />
mobilitando energie pubbliche e private (il richiamo è alla legge 662/96, con le successive<br />
<strong>di</strong>sposizioni);<br />
e. l'associazione in consorzio o in società con i Comuni e la promozione delle "Unioni dei<br />
Comuni" (si richiama, in proposito, il precedente "Progetto 7").<br />
Ci sono poi strumenti <strong>di</strong> iniziativa e <strong>di</strong> gestione, e risorse, che sono tipicamente locali.<br />
Opportunamente e concretamente attivati, costituiscono efficaci strumenti per il conseguimento<br />
degli obiettivi del <strong>Piano</strong>. Sono, tra gli altri:<br />
? i Comuni, prioritariamente, singoli ed associati, la cui competenza abbraccia componenti<br />
strutturali ed infrastrutturali in senso lato, ed insieme lo svolgersi delle varie attività. Operano e<br />
possono operare sia come titolari <strong>di</strong> funzioni e <strong>della</strong> loro gestione, sia me<strong>di</strong>ante organismi che<br />
hanno ricevuto delega per lo svolgimento <strong>di</strong> servizi;<br />
? le Associazioni rappresentative delle forze sociali e sindacali, compresi quegli organismi, come<br />
i Consorzi <strong>di</strong> montagna o Forestali, che sono un autentico presi<strong>di</strong>o al territorio;<br />
? quella molteplicità <strong>di</strong> associazioni, organismi, gruppi, centri, circoli, che sono presenti nel vivo<br />
<strong>della</strong> comunità, e promuovono formazione e cultura, servizi sociali ed assistenza,,<br />
informazione ed istruzione, sport ed uso sano del tempo libero, solidarietà e comprensione tra<br />
i popoli.<br />
Anche questi "strumenti <strong>di</strong> iniziativa e gestione" hanno e possono avere una loro concreta parte<br />
nella costruzione, in Alta Valtellina, <strong>di</strong> una "qualità <strong>della</strong> vita" costantemente più <strong>di</strong>ffusa e solida.<br />
230
4.3 LA GESTIONE INTERNA DEL PIANO<br />
Ha molto significato porre l'attenzione sulla gestione, interna alla <strong>Comunità</strong> Montana, del "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale" e poi del suo esplicarsi, <strong>di</strong>rettamente ed attraverso il "Programma<br />
<strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong> opere ed interventi", i "Piani settoriali" e il "Programma operativo annuale <strong>di</strong><br />
esecuzione".<br />
Quest'ultimo, in particolare, è un momento rilevante dell'attività <strong>di</strong> pianificazione, che non può<br />
essere elaborato in modo estemporaneo come un semplice "allegato al bilancio annuale", ma deve<br />
risultare da un'azione continuativa: <strong>di</strong> monitoraggio dell'evoluzione <strong>socio</strong>-economica, <strong>di</strong> controllo<br />
dello stato <strong>di</strong> avanzamento degli interventi, <strong>di</strong> aggiornamento sugli strumenti finanziari e normativi<br />
<strong>di</strong>sponibili.<br />
Pertanto: se il "<strong>Piano</strong> <strong>economico</strong>-sociale" rappresenta un impegno a carattere straor<strong>di</strong>nario<br />
nell'attività <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, il "Programma operativo <strong>di</strong> esecuzione" può essere solo la<br />
risultante dell'operatività interna, e richiede per la sua elaborazione una struttura (comunque<br />
assolutamente semplice) appositamente preposta e dotata <strong>di</strong> idonea strumentazione, che si<br />
potrebbe denominare >, da inserire come elemento <strong>di</strong> struttura nell'organizzazione <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana.<br />
Questa in<strong>di</strong>cazione:<br />
? si colloca allora in una via pressoché obbligata, dal momento che, come già accennato,<br />
operante il <strong>Piano</strong>, è proprio nelle determinazioni conseguenti la base degli atti e degli interventi<br />
dell'Ente, per cui, dal loro stato <strong>di</strong> attuazione, <strong>di</strong>pende, in larga misura, il successo <strong>della</strong><br />
"politica <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana";<br />
? è del resto un dettato dello Statuto comunitario, che, all'art. 39, afferma che "la <strong>Comunità</strong><br />
Montana istituisce l'ufficio <strong>di</strong> pianificazione <strong>socio</strong><strong>economico</strong> e <strong>di</strong><br />
programmazione"."<br />
A tale ufficio fanno operativamente e logisticamente capo, allora, tutti gli attori <strong>della</strong><br />
programmazione, siano essi amministratori oppure organismi che venissero creati per favorire e<br />
seguire lo svolgersi del processo programmatorio. Tra questi, oltre a quelli richiamati nelle<br />
relazioni <strong>di</strong> "Progetto strategico", potrebbe anche figurare un "Tavolo delle risorse e del loro<br />
utilizzo", con lo scopo <strong>di</strong> porre attenzione, e ricercarle ove occorra:<br />
· alle esistenti e nuove opportunità <strong>di</strong> reperimento <strong>di</strong> risorse, soprattutto nei canali degli incentivi<br />
posti dalle leggi nazionali e regionali;<br />
231
· alle risorse dell'Unione Europea, che, come si è già detto, richiedono atti generalmente<br />
complessi per renderle utilizzabili.<br />
L'Ufficio ed il Tavolo esplicano le loro funzioni in modo da promuovere e garantire:<br />
? la partecipazione, nella gestione del <strong>Piano</strong>, dei suoi interlocutori. Persone, enti, organismi<br />
allora sono presenti quando l'operatività esprime scelte e in<strong>di</strong>cazioni, quando queste hanno<br />
attuazione, quando si dà corso a verifiche e controlli;<br />
? l'informazione, sistematica e puntuale, sull'esigenza degli interventi e dei provve<strong>di</strong>menti, sul<br />
loro effettuarsi e sul loro esito;<br />
? la <strong>di</strong>sponibilità consulenziale sia per quanti intendano accedere o comunque sono interessati a<br />
verifiche sulle operazioni intraprese, sia per eventuali operatori appositamente incaricati <strong>di</strong> far<br />
nascere e accompagnare gli interventi stessi.<br />
Potrebbe anche rivestire una particolare importanza la proposta che proprio l'Ufficio del <strong>Piano</strong><br />
produca "Quaderni perio<strong>di</strong>ci" <strong>di</strong> informazione sulle realtà dell'Alta Valtellina e sulle iniziative<br />
che la riguardano, impostati specificatamente su dati <strong>di</strong> conoscenza, via-via aggiornati. Dovrebbe<br />
essere preferibile il sistema del "quaderno monografico", sul tema, per esempio: dell'andamento<br />
demografico, dell'andamento scolastico, dell'andamento <strong>economico</strong>-occupazionale,<br />
dell'andamento turistico, degli eventi significativi.<br />
E' infatti compito del <strong>Piano</strong> anche quello:<br />
? da un lato <strong>di</strong> mettere in grado la realtà <strong>della</strong> Valle:<br />
* <strong>di</strong> conoscere e <strong>di</strong> capire le finalità, gli obiettivi anche specifici e i contenuti <strong>della</strong><br />
programmazione;<br />
* <strong>di</strong> essere informata degli specifici interventi sul territorio e nei <strong>di</strong>versi settori;<br />
* <strong>di</strong> potervi accedere quando se ne verificasse l'interesse o il bisogno;<br />
? dall'altro <strong>di</strong> alimentare in modo sempre più <strong>di</strong>ffuso e consapevole il senso <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong><br />
responsabilità verso il <strong>Piano</strong>, coltivando e facendo crescere una "cultura del programmare"<br />
sicuramente utile ed efficace.<br />
232
4.4 STRUMENTI OPERATIVI E "PIANI SETTORIALI" INDICATI<br />
E PROPOSTI DAL PIANO<br />
Le fasi applicative ed attuative del <strong>Piano</strong>, come del resto in<strong>di</strong>cato nei "Progetti strategici" e nella<br />
loro presentazione:<br />
? propongono <strong>di</strong> costruire alcuni "Strumenti operativi", utili-opportuni-importanti per la<br />
gestione delle operazioni <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>. Sono da considerare veri e propri "attrezzi", funzionali<br />
alla realizzazione dei contenuti del <strong>Piano</strong>;<br />
? richiamano l'opportunità-necessità <strong>di</strong> effettuare ricerche e stu<strong>di</strong>, anche elaborati sotto forma <strong>di</strong><br />
"Piani settoriali" (come afferma la legge regionale 13/93), anche con un chiaro contenuto<br />
programmatico, utili per la pre<strong>di</strong>sposizione e l'aggiornamento del "Programma <strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong><br />
opere ed interventi" e del "Programma operativo annuale <strong>di</strong> esecuzione". Questa opportunitànecessità<br />
si avverte soprattutto quando:<br />
? l'operatività fa riferimento a comparti e settori dalle connotazioni vaste e articolate, che<br />
richiedono interconnessioni e raccor<strong>di</strong> con altre realtà ed esigenze;<br />
? l'entità degli interventi necessari o possibili fa assumere agli stessi la connotazione <strong>di</strong><br />
organicità e <strong>di</strong> particolare significato per un'area o per una realtà economica e sociale.<br />
Dell'esigenza <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, del resto, si sono fatte carico, in misura cospicua e con<br />
riferimenti ripetuti, le ampie consultazioni che hanno accompagnato la fase <strong>di</strong> redazione del<br />
"<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina" (v. il<br />
precedente cap. 2).<br />
Si ritiene allora opportuno riportare <strong>di</strong> seguito:<br />
· dapprima i riferimenti che hanno <strong>di</strong>retta attinenza con gli "Strumenti operativi" in<strong>di</strong>cati dal<br />
<strong>Piano</strong>;<br />
· quin<strong>di</strong> i riferimenti che, in vario modo, sono emersi nel corso delle consultazioni e delle<br />
elaborazioni a riguardo dei "Piani settoriali", senza comunque seguire una particolare linea <strong>di</strong><br />
organicità e, soprattutto, senza alcuna intenzione <strong>di</strong> esaustività e completezza oggettive.<br />
Sul primo versante, che richiama gli strumenti operativi in<strong>di</strong>cati dal <strong>Piano</strong>, l'attenzione si<br />
rivolge all'impianto dei seguenti<br />
233
? il "SISTEMA DI SUPPORTO ALLE DECISIONI (SSD)", per la pianificazione, il<br />
controllo e lo <strong>sviluppo</strong> del territorio (v. il cap. 3 - Progetto 1 - pagg. 170-171);<br />
? lo "SPORTELLO DEL CITTADINO" (v. il cap. 3 - Sotto-progetto 2.1 - pag. 181, e il<br />
cap. 3 - Sotto-progetto 6.3 - pag. 211) sovrinteso dal "TAVOLO SULLE POLITI-CHE<br />
SOCIALI" (v. il cap. 3 - Progetto 5 - pag. 200), nel quale potrebbero confluire: sia lo<br />
"SPORTELLO DELLE EMERGENZE SOCIALI" (v. il cap. 2.6 - pag. 145, e il cap. 3<br />
- Progetto 5 - pag. 200), sia la "BANCA DEL TEMPO" (v. il cap. 2.6 - pag. 145), sia la<br />
"RETE DEI SERVIZI INTEGRATI" (v. il cap. 3 - Progetto 7 - pag. 216) collegati alla<br />
"RETE INFORMATICA DI AREA" (v. il cap. 3 - Progetto 6 - pagg. 211), sia ancora il<br />
"SISTEMA INFORMATIVO DI MONTAGNA (SIM)" (v. il cap. 3 - Sotto-progetto<br />
6.3 - pag. 211);<br />
? il "SISTEMA CULTURALE DI AREA", comprensivo e rappresentativo degli interessi e<br />
degli apporti sia pubblici che privati (v. il cap 3 - Sotto-progetto 1.2 - pag. 178). Nel<br />
"Sistema" può avere spazio anche l'elaborazione <strong>di</strong> un "PIANO DI MARKETING PER<br />
IL PATRIMONIO CULTURALE DELL'AREA" ed un "PROGRAMMA DI<br />
LAVORI, DI INDIRIZZI E DI INTERVENTI" (v. il cap. 3 - Sotto-progetto 1.2 - pag.<br />
179);<br />
? il "TAVOLO PERMANENTE PER IL LAVORO E L'OCCUPAZIONE" (v. il Cap. 3<br />
- Sotto-progetto 2.2 - pagg. 185-186, e il cap. 3 - Progetto 3 - pag. 193), nel quale si<br />
colloca il "PATTO TERRITORIALE DI AREA" per la mobilitazione <strong>di</strong> risorse su<br />
obiettivi definiti e sottoscritti (v. il cap. 3 - Sotto-progetto 2.2 - pagg. 184-185, e il cap. 3 -<br />
Progetto 3 - pag. 192);<br />
? la "CONFERENZA DEI TRASPORTI DELL'ALTA VALTELLINA" (v. il cap. 3 -<br />
Sotto-progetto 6.2 - pag. 210);<br />
? la "CONSULTA LOCALE DELL'ARTIGIANATO", per seguire e sviluppare il<br />
comparto (v. il cap. 3 - Progetto 3 - pag. 192);<br />
e, naturalmente:<br />
? all'interno <strong>della</strong> struttura <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, il proprio "UFFICIO DI<br />
PIANIFICAZIONE ECONOMICO-SOCIALE E DI PROGRAMMAZIONE", con<br />
inserito il "TAVOLO DELLE RISORSE E DEL LORO UTILIZZO", per promuovere,<br />
seguire e <strong>di</strong>ffondere le operazioni attautive del <strong>Piano</strong> e dei Programmi (v. il cap. 3 - Progetto<br />
7 - pag. 214, e il cap. 4.3 - pagg. 231-232). L'Ufficio opera sotto l'egida <strong>della</strong><br />
"CONFERENZA DEI SINDACI" (v. il cap. 3 - Progetto 7 - pag. 214);<br />
234
ed infine:<br />
? l'ideazione e la creazione <strong>di</strong> un "GRANDE EVENTO", derivato da un motivo tipico<br />
dell'Area (potrebbe essere "il termalismo"), che <strong>di</strong>venti proprio dell'Area stessa (v. il cap. 3 -<br />
Progetto 4 - pag. 195).<br />
Sul secondo versante, che richiama i "Piani settoriali" proposti dal <strong>Piano</strong>, l'attenzione si<br />
rivolge all'elaborazione dei seguenti:<br />
? un "PIANO-PROGRAMMA TURISMO NELL'ALTA VALTELLINA", per<br />
analizzare e favorire un turismo <strong>di</strong>ffuso e integrato in tutta l'Area, nel quale può confluire<br />
un'analisi specifica su "LIVIGNO E TURISMO IN ALTA VALTELLINA" anche con<br />
richiamo alla posizione e agli effetti <strong>della</strong> "zona franca" (v. il cap. 2.4 - pagg. 134-138, e il<br />
cap. 3 - Progetto 3 - pag. 190);<br />
? un "PIANO-PROGRAMMA TURISMO E TERMALISMO", per il rilancio<br />
dell'attività termale nell'Area (v. il cap. 2.4 - pagg. 134-138, e il cap. 3 - Progetto 3 - pag.<br />
190);<br />
? un "PIANO PROGRAMMA AMBIENTE", per la gestione <strong>della</strong> "risorsa ambiente" (v. il<br />
cap. 3 - Sotto-progetto 1.1 -pag. 175);<br />
? un "PIANO PROGRAMMA PER IL CICLO DELL'ACQUA" (v. il cap. 3 - Sottoprogetto<br />
1.1 - pag. 173-174), nel quale può confluire lo "STUDIO-PROGRAMMA DI<br />
REVISIONE ORGANICA E DI COMPLETAMENTO DEL SISTEMA DI<br />
DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE E DI SCARICO DELL'ALTA<br />
VALTELLINA" (v. il cap. 3 - Sotto-progetto 1.1 - pag. 174, e cap. 3 - Progetto 5 - pag.<br />
199);<br />
? un "PIANO PROGRAMMA ATTIVITÀ FORESTALE IN ALTA VALTELLINA"<br />
(v. il cap. 2.5 - pag. 140, e il cap. 3 - Sotto-progetto 1.1 -pag. 176);<br />
? un "PIANO-PROGRAMMA DI RIASSETTO FUNZIONALE DEL SISTEMA<br />
SCOLASTICO IN ALTA VALTELLINA", con riferimento alle scuole <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e<br />
grado (v. il cap. 2.6 - pag. 146, il cap. 3 - Sotto-progetto 2.1 - pag. 181, e il cap. 3 -<br />
Progetto 5 - pag. 200);<br />
? un "PIANO PROGRAMMA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO", unito ad un<br />
"BILANCIO SOCIALE DI AREA" relativo al settore (v. il cap. 1.7 - pag. 56, il cap. 2.6<br />
- pag. 147, e il cap. 3 - Sotto-progetto 2.1 - pag. 182);<br />
235
? un "PIANO-PROGRAMMA DI FORMAZIONE PROFESSIONALE", anche per<br />
attivare puntualmente i progetti del Fondo Sociale Europeo (v. il cap. 2.5 - pag. 142, e il cap.<br />
3 - Sotto-progetto 2.1 -pag. 182);<br />
? un "PIANO PROGRAMMA AREE SOCIALI A RISCHIO IN ALTA<br />
VALTELLINA", con richiamo sia all'area "anziani" e "giovani", sia all'area "han<strong>di</strong>cap", sia a<br />
quelle che attivano emarginazione, <strong>di</strong>sagio e <strong>di</strong>sadattamento (v. il cap. 2.6 - pagg. 144-145, e<br />
il cap. 3 - Progetto 5 - pagg. 200-201);<br />
? un "PIANO-PROGRAMMA DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE E ALLA<br />
PREVENZIONE" (v. il cap. 2.6 - pag. 143, e il cap. 3 - Progetto 5 - pag. 201);<br />
? un "PIANO-PROGRAMMA RETE DELLA VIABILITÀ IN ALTA<br />
VALTELLINA" (v. il cap. 2.7 - pag. 151, e il cap. 3 - Sotto-progetto 6.1 - pag. 207);<br />
? un "PIANO-PROGRAMMA LEGGE 97/94", per favorire l'attuazione <strong>di</strong> questa legge e<br />
<strong>della</strong> conseguente legge regionale nell'Alta Valtellina (ad esempio: per "decentrare nei comuni<br />
montani attività e servizi dei quali non è in<strong>di</strong>spensabile la presenza in aree metropolitane", o<br />
"per favorire il trasferimento in montagna <strong>della</strong> propria <strong>di</strong>mora abituale") (v. il cap. 3.4 - pag.<br />
168).<br />
236
__________________________________________<br />
5. "PIANO SOCIO-ECONOMICO<br />
DI COMUNITÀ MONTANA"<br />
E<br />
"PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE<br />
DI COORDINAMENTO"<br />
__________________________________________<br />
237
Dalla legge 142/90 - art. 29.4:<br />
"Le <strong>Comunità</strong> Montane, attraverso le in<strong>di</strong>cazioni urbanistiche del piano <strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>sviluppo</strong>, concorrono alla formazione del piano territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento".<br />
Dalla legge regionale 13/1993 - art. 21.1:<br />
"La <strong>Comunità</strong> Montana concorre e partecipa, ai sensi del quarto comma dell'art. 29 <strong>della</strong><br />
legge 142/90, all'elaborazione del piano territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> provincia,<br />
formulando le in<strong>di</strong>cazioni urbanistiche per il proprio territorio."<br />
Dallo Statuto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina - art. 42.1:<br />
"La <strong>Comunità</strong> Montana concorre e partecipa all'elaborazione del piano territoriale <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> Provincia, formulando le in<strong>di</strong>cazioni urbanistiche per il proprio<br />
territorio".<br />
Le "in<strong>di</strong>cazioni urbanistiche per il proprio territorio" riguardano particolarmente (art. 21.2<br />
<strong>della</strong> legge regionale 13/1993 e art. 42.2 dello Statuto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana):<br />
a. la localizzazione degli interventi <strong>di</strong> rilevanza comunitaria;<br />
b. la localizzazione delle attrezzature pubbliche e collettive e degli impianti tecnologici <strong>di</strong> interesse<br />
comunitario;<br />
c. la tutela del patrimonio storico, artistico, naturale, agricolo, forestale, ambientale e per le<br />
autorizzazioni delle trasformazioni d'uso che ne mo<strong>di</strong>fichino le strutture e l'assetto;<br />
d. le destinazioni del territorio in relazione alle vocazioni prevalenti delle sue parti;<br />
e. la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulica forestale per il consolidamento del suolo e la<br />
regimazione delle acque.<br />
Sulla base <strong>di</strong> questo dettato formale, vengono fornite, <strong>di</strong> seguito, alcune in<strong>di</strong>cazioni preliminari,<br />
desunte dalle analisi e dalle proposizioni del <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale, con particolare<br />
riferimento, congiuntamente e con richiamo alla loro "rilevanza comunitaria":<br />
· agli interventi sul territorio stesso (v. punto a. precedente);<br />
· alle "attrezzature pubbliche e collettive" (v. punto b.);<br />
238
· alla "tutela del patrimonio storico, artistico, naturale, agricolo, forestale, ambientale" (v. punto<br />
c.).<br />
A. IN LINEA GENERALE E STRATEGICA: è <strong>di</strong> assoluta evidenza che il territorio<br />
dell'area che compone la <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina, che è <strong>di</strong> ettari 89.672:<br />
? per il 55,3% è classificato "parco" e "riserva": sono il Parco Nazionale dello Stelvio per<br />
49.566 ettari e la "Riserva Regionale Paluaccio <strong>di</strong> Oga" per 30 ettari;<br />
? per un ulteriore 31,2% è vincolato "in salvaguar<strong>di</strong>a", a ragione del progettato "Parco<br />
Regionale del Livignese e <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>dentro" (<strong>di</strong> ettari 27.984), con la Val Viola già classificata<br />
come "Area <strong>di</strong> rilevanza ambientale" (legge regionale 86/1983).<br />
Questa situazione sovrappone vincoli e criteri <strong>di</strong> operatività, comportamento e gestione, per la<br />
determinazione dei quali dovrà trovare unità e composizione l'articolato quadro delle competenze<br />
formali.<br />
B. IN LINEA SPECIFICA: le "in<strong>di</strong>cazioni urbanistiche" volute dalla legge e finalizzate al<br />
"<strong>Piano</strong> territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> Provincia", devono allora riguardare il restante 13,5% <strong>di</strong><br />
superficie territoriale (uguale ad ettari 12.092). In proposito, si richiama:<br />
B.1 per la viabilità comprensoriale:<br />
? l'arteria <strong>di</strong> scavalcamento <strong>di</strong> Bormio, in raccordo: con la nuova Strada Statale 38 che<br />
raggiunge Bormio da Tirano, con la Strada Statale 301 per Livigno, e con la prosecuzione<br />
<strong>della</strong> Statale 38 per il Passo dello Stelvio;<br />
? il superamento delle strettoie e gli attraversamenti <strong>di</strong> paesi lungo la Strada Statale 301 per<br />
Livigno e lungo la Strada Statale 300 del Gavia;<br />
? la valorizzazione <strong>della</strong> Strada Provinciale che collega la Statale 38 (a Santa Lucia) con la<br />
Statale 301 per Livigno (attraverso le Motte <strong>di</strong> Oga);<br />
B.2 per le comunicazioni ed i trasporti: il territorio che, in seguito alle opportune analisi ed<br />
alle conseguenti determinazioni, venisse <strong>di</strong>chiarato interessato:<br />
? al prolungamento <strong>della</strong> linea ferroviaria che attualmente ha come capolinea Tirano;<br />
239
? al collegamento con l'Alto A<strong>di</strong>ge me<strong>di</strong>ante un "Traforo dello Stelvio";<br />
? all'inserimento <strong>di</strong> Livigno entro il circuito d'alta quota delle "Ferrovie Retiche";<br />
B.3 per l'assetto urbanistico in generale: il territorio che, in seguito alle opportune analisi e<br />
valutazioni, ed alle conseguenti determinazioni, venisse interessato a programmi e processi <strong>di</strong><br />
assetto e sistemazione urbanistica, quali:<br />
? il territorio utile alla creazione <strong>di</strong> un'Area artigianale comprensoriale nel fondovalle del<br />
Bormiese;<br />
? il territorio utile alla creazione <strong>di</strong> "Aree artigianali", comunque <strong>di</strong> senz'altro modeste<br />
<strong>di</strong>mensioni, in Comune <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>dentro, <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>sotto e <strong>di</strong> Livigno;<br />
? l'area territoriale che è derivata dal franamento <strong>della</strong> Valpola;<br />
? il territorio utilizzate per la creazione <strong>di</strong> "aree attrezzate per la sosta e il parcheggio", al servizio<br />
delle attrezzature e delle attività turistiche;<br />
? le porzioni <strong>di</strong> territorio coinvolte nell'eventuale razionalizzazione <strong>della</strong> rete degli elettrodotti.<br />
240
COMUNITA' MONTANA<br />
ALTA VALTELLINA<br />
_____________________________________<br />
PIANO DI SVILUPPO<br />
ECONOMICO-SOCIALE<br />
______________________________________<br />
SCHEDE DI SINTESI<br />
______________________________________<br />
I
SCHEDA 1<br />
PROGETTO 1. - " ALLA BASE DELLO SVILUPPO:<br />
LE RISORSE NATURALI<br />
E DELL'AMBIENTE "<br />
SCHEDA 2<br />
PROGETTO 2. - " LO SVILUPPO SI FONDA SULL'UOMO<br />
E LO REALIZZA "<br />
SCHEDA 3<br />
PROGETTO 3. - " IL SISTEMA ECONOMICO<br />
É INTEGRATO "<br />
SCHEDA 4<br />
PROGETTO 4. - " L'ALTA VALTELLINA<br />
NON É UN'ISOLA "<br />
SCHEDA 5<br />
PROGETTO 5. - " LO SVILUPPO É PER LA QUALITÀ<br />
DELLA VITA: I SERVIZI "<br />
SCHEDA 6<br />
PROGETTO 6. - " LO SVILUPPO É ANCHE<br />
POTERSI MUOVERE E COMUNICARE "<br />
SCHEDA 7<br />
PROGETTO 7. - " UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE<br />
E UN ORDINAMENTO LOCALE<br />
CHE VOGLIONO LO SVILUPPO<br />
DELL'ALTA VALTELLINA"<br />
-----------------------------<br />
Le pagine che seguono riportano, per schede ed in assoluta sintesi, i "PROGETTI<br />
STRATEGICI del <strong>Piano</strong>", con le rispettive e più significative linee <strong>di</strong> operatività.<br />
II
La lettura <strong>di</strong> queste schede, che comunque non potrà essere sufficiente a dare una<br />
consapevolezza completa del <strong>Piano</strong>, richiede anche la conoscenza accurata dei<br />
presupposti che le hanno fondate, così come espressi nel rapporto <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>.<br />
SCHEDA 1<br />
PROGETTO 1<br />
3. costituzione <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong> "occupazione stabile e qualificata" per la gestione dei<br />
"Programmi", ed insieme per l'elaborazione <strong>di</strong> tecniche e per l'introduzione <strong>di</strong> tecnologie,<br />
me<strong>di</strong>ante l'attivazione delle più opportune forme <strong>di</strong> organizzazione <strong>della</strong> manodopera;<br />
4. attivazione <strong>di</strong> iniziative tendenti a conoscere e a far conoscere l'ambiente, ad apprezzarlo, a<br />
valorizzarlo, a tutelarlo, a renderlo fruibile;<br />
5. aggiornamento costante <strong>della</strong> "mappa dei <strong>di</strong>ssesti idrogeologici".<br />
SOGGETTI COINVOLTI:<br />
? la <strong>Comunità</strong> Montana ed i Comuni; le Pro-loco, il Sistema Bibliotecario e Museale;<br />
? gli Organismi <strong>di</strong> gestione dei Parchi e delle Aree protette;<br />
? le Associazioni degli Impren<strong>di</strong>tori, dei Lavoratori e delle Categorie in genere, i Consorzi <strong>di</strong><br />
Montagna e Forestali, le Associazioni varie;<br />
? i Gruppi d'ambiente e culturali, le Agenzie varie, i Mezzi <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> informazione<br />
locali.<br />
STRUMENTI:<br />
· "Ufficio <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>" in <strong>Comunità</strong> Montana;<br />
· deliberazioni, convenzioni, accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma;<br />
· un "Patto territoriale d'area";<br />
· leggi <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a e programmi dell'Unione Europea, Istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, sponsor<br />
"<strong>di</strong> scopo";<br />
· cooperative, imprese singole ed associate.<br />
IV
SOTTO-PROGETTO 1.1<br />
" LE RISORSE<br />
NATURALI-AMBIENTALI-PAESAGGISTICHE<br />
SONO IL BENE PRIMARIO "<br />
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
V<br />
SCHEDA 1.A<br />
? definire "la risorsa ambiente", valutando sempre il "grado <strong>di</strong> rischio" delle varie componenti<br />
<strong>della</strong> stessa;<br />
? definire "la funzione <strong>della</strong> risorsa ambiente" per lo <strong>sviluppo</strong> dell'Area (in termini <strong>di</strong> qualità <strong>della</strong><br />
vita, <strong>di</strong> occupazione e red<strong>di</strong>to, <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> attività compatibili);<br />
? in<strong>di</strong>viduare "i più idonei interventi sulla risorsa ambiente" (in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, gestione e<br />
fruizione);<br />
? dare corso agli interventi, a partire dalla "risorsa acque", dai vari beni ambientali e<br />
naturalistici;<br />
? attuare perio<strong>di</strong>che valutazioni e verifiche.<br />
Considerare con molta attenzione tutte le aree soggette a vincoli speciali, dal Parco dello Stelvio<br />
al Paluaccio <strong>di</strong> Oga al costituendo Parco del Livignese e <strong>della</strong> Val<strong>di</strong>dentro.<br />
SOGGETTI COINVOLTI E STRUMENTI: v. la parte generale del Progetto.<br />
RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
· la legge 97/94 sulla montagna e la legge 36/94 sulla gestione delle acque;<br />
· il "<strong>Piano</strong> paesistico-territoriale" <strong>di</strong> ambito provinciale.<br />
· il "<strong>Piano</strong> territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> provincia";<br />
· il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo forestale <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong> Montana".
SOTTO-PROGETTO 1.2<br />
" LE RISORSE STORICO-CULTURALI<br />
SONO UN AUTENTICO PATRIMONIO "<br />
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
VII<br />
SCHEDA 1.B<br />
? definire "i beni storico-culturali" (materiali e immateriali, che sono elemento <strong>di</strong> identificazione<br />
per la popolazione dell'Alta Valtellina), valutandone l'entità, la <strong>di</strong>stribuzione territoriale, lo<br />
stato <strong>di</strong> conservazione, la funzione in ottica <strong>di</strong> fruibilità e <strong>sviluppo</strong>;<br />
? adeguare i servizi culturali già operanti alle nuove esigenze, dotandoli <strong>di</strong> risorse umane,<br />
tecniche e finanziarie (con richiamo soprattutto alla rete dei musei e delle biblioteche, dei<br />
parchi e delle aree protette, e <strong>della</strong> <strong>di</strong>mora rurale);<br />
? sostenere e valorizzare le iniziative locali che contribuiscono ad arricchire e integrare il<br />
patrimonio culturale dell'Area, a renderlo fruibile, a promuovere occupazione, turismo, qualità<br />
<strong>della</strong> vita per chiunque vi abiti o vi soggiorni;<br />
? valutare l'opportunità <strong>di</strong> costituire un "Sistema culturale <strong>di</strong> Area", quale organismo<br />
rappresentativo degli interessi culturali sia pubblici che privati, quale gestore <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto<br />
del patrimonio culturale, e quale valorizzatore delle varie iniziative culturali, comprese le<br />
attività <strong>di</strong> marketing ("<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> marketing del patrimonio culturale");<br />
? ideare un "grande evento", a cadenza annuale, che inserisca l'Alta Valtellina, in modo<br />
continuativo, in un circuito alpino <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>;<br />
? dare corso agli interventi, da assoggettare poi a valutazioni e verifiche.<br />
SOGGETTI COINVOLTI E STRUMENTI: v. la parte generale del Progetto.<br />
RIFERIMENTI SPECIFICI: v. la parte generale del Progetto e il Sotto-progetto<br />
precedente.
VIII
PROGETTO 2<br />
· cooperative, imprese singole ed associate, citta<strong>di</strong>ni.<br />
X<br />
SCHEDA 2.A<br />
SOTTO-PROGETTO 2.1<br />
" LA FORMAZIONE É CONTINUA E AVANZATA "<br />
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
? tendere a costruire una "comunità che apprende", dove è forte l'integrazione tra scuola e<br />
"Sistema culturale <strong>di</strong> Area", così che ogni citta<strong>di</strong>no viva con piena consapevolezza nella<br />
società e <strong>di</strong>aloghi con essa, anche secondo le personali attitu<strong>di</strong>ni, esigenze ed attese;<br />
? pre<strong>di</strong>sporre e tenere aggiornato un organico e strutturato "<strong>Piano</strong> per la scuola in Alta<br />
Valtellina", anche per la razionalizzazione dei corsi, degli interventi e delle strutture;<br />
? assecondare le iniziative <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> orientamento scolastico e professionale, e quelle<br />
che tendono a collegare il sistema scolastico con quello del lavoro e delle professioni. Utile<br />
sarebbe l'elaborazione <strong>di</strong> un "Programma <strong>pluriennale</strong> <strong>di</strong> formazione professionale";<br />
? favorire la <strong>di</strong>ffusione dell'innovazione multime<strong>di</strong>ale e tecnologica, e la creazione <strong>di</strong> un processo<br />
<strong>di</strong> "Istruzione aperta a <strong>di</strong>stanza (IAD)";<br />
? favorire le occasioni ed i processi <strong>di</strong> formazione permanente, <strong>di</strong> aggiornamento e <strong>di</strong> costante<br />
qualificazione professionali, particolarmente attuando una costante integrazione e<br />
comunicazione tra "citta<strong>di</strong>no e società", anche me<strong>di</strong>ante la creazione <strong>di</strong> uno "Sportello del<br />
citta<strong>di</strong>no" e/o <strong>di</strong> una "Rete civica".<br />
SOGGETTI COINVOLTI E STRUMENTI: v. la parte generale del Progetto.<br />
RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
· lo Statuto <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana Alta Valtellina;<br />
· la legge 97/94 sulla montagna;<br />
· gli incentivi dei "Programmi" dell'Unione Europea.
OBIETTIVI:<br />
SOTTO-PROGETTO 2.2<br />
" L'OCCUPAZIONE É SICUREZZA DI VITA "<br />
XII<br />
SCHEDA 2.B<br />
? porre il problema dell'occupazione come "il problema centrale" dell'Alta Valtellina;<br />
? <strong>di</strong>fendere i livelli occupazionali raggiunti e tendere a realizzare un costante equilibrio tra la<br />
popolazione residente e la popolazione attiva;<br />
? creare nuova occupazione, avendo <strong>di</strong> mira la massima <strong>di</strong>fferenziazione delle opportunità;<br />
me<strong>di</strong>ante:<br />
? l'espansione delle imprese/attività esistenti, l'incentivazione <strong>di</strong> nuova impren<strong>di</strong>torialità, la<br />
creazione <strong>di</strong> premesse perché l'Area riesca ad esercitare un'attrazione <strong>di</strong> attività;<br />
? l'eventuale rilocalizzazione <strong>di</strong> piccole imprese esistenti.<br />
OPERAZIONI:<br />
? sperimentare, in Alta Valtellina, la stipula <strong>di</strong> un "Patto territoriale o <strong>di</strong> area" per<br />
l'in<strong>di</strong>viduazione, il finanziamento e l'avvio <strong>di</strong> progetti integrati per lo <strong>sviluppo</strong> e l'occupazione.<br />
? costituire ed attivare un "TAVOLO PERMANENTE DELL'OCCUPAZIONE", per lo<br />
stu<strong>di</strong>o costante del mercato del lavoro interno ed esterno all'Area (pendolarismo) e delle<br />
"ondate annuali" <strong>di</strong> chi si presenta al mercato stesso, e per l'elaborazione <strong>di</strong> previsioni ed<br />
iniziative occupazionali;<br />
? attivare particolari attenzioni all'occupazione giovanile ed a quella femminile;<br />
? incentivare il nascere <strong>di</strong> nuova impren<strong>di</strong>torialità e <strong>di</strong> iniziative societarie e <strong>di</strong> cooperazione.<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
v. la parte generale del Progetto e il Sotto-progetto precedente.
OBIETTIVI:<br />
SOTTO-PROGETTO 2.3<br />
" AI GIOVANI: FORMAZIONE E LAVORO "<br />
XIII<br />
SCHEDA 2.C<br />
? realizzare iniziative che tendano a sviluppare il lavoro per i giovani, con un'attenzione<br />
particolare al "primo lavoro", alla sua ricerca ed alla sua acquisizione;<br />
? realizzare iniziative mirate alla formazione e qualificazione professionale dei giovani e alla<br />
"formazione permanente";<br />
? creare un tessuto sociale nei giovani che <strong>di</strong>ffonda cultura e gusto alla stessa "formazione<br />
permanente".<br />
OPERAZIONI:<br />
? attivare strumenti <strong>di</strong> informazione, finalizzati anche ad indurre i giovani ad attrezzarsi per<br />
conoscere essi stessi le occasioni e le opportunità <strong>di</strong> lavoro, reali e potenziali;<br />
? sollecitare e sostenere iniziative in grado <strong>di</strong> promuovere una forte consapevolezza dei giovani<br />
verso l'ambiente <strong>di</strong> vita, anche me<strong>di</strong>ante lo <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> occasioni <strong>di</strong> impegno culturale, <strong>di</strong><br />
volontariato, sportivo;<br />
? incentivare la ricerca personale del proprio lavoro, comprese le esperienze <strong>di</strong> lavoro<br />
autonomo;<br />
? incentivare la creazione <strong>di</strong> esperienze cooperativistiche, particolarmente <strong>di</strong> quelle "sociali".<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
v. la parte generale del Progetto e il Sotto-progetto precedente.
XIV<br />
SCHEDA 3<br />
PROGETTO 3<br />
><br />
OBIETTIVI:<br />
a. consolidare la struttura economica e produttiva dell'Alta Valtellina, compresa la pubblica<br />
amministrazione, al fine <strong>di</strong> tutelare occupazione e red<strong>di</strong>ti;<br />
b. monitorare costantemente l'economia dell'Area e delle realtà territoriali a<strong>di</strong>acenti;<br />
c. guidare e "governare" un processo <strong>di</strong> "<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong>ffuso e <strong>di</strong>fferenziato", in ottica <strong>di</strong> "Sistema <strong>di</strong><br />
Area", considerando i singoli comparti in ottica <strong>di</strong> "filiera" e <strong>di</strong> "ciclo produttivo", e con<br />
qualità. Anche per questa via può porsi l'obiettivo <strong>di</strong> promuovere con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> attrattività<br />
dell'Area;<br />
d. considerare "il termalismo" come l'autentica risorsa dell'Area, e svilupparne la presenza<br />
secondo un preciso "Programma <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>";<br />
e. de<strong>di</strong>care un'attenzione particolare: da un lato a Livigno con la sua posizione <strong>di</strong> "zona franca"<br />
ed ai possibili effetti positivi <strong>della</strong> stessa su tutta l'Area, dall'altro a Sondalo per la presenza<br />
dell'Ospedale e per la sua posizione <strong>di</strong> "Porta del Parco".<br />
OPERAZIONI:<br />
1. avviare un processo <strong>di</strong> crescita economica dell'Area attraverso la stipula <strong>di</strong> un "Patto <strong>di</strong><br />
area" fra enti ed organismi pubblici e privati. Attraverso questo "Patto", pre<strong>di</strong>sporre politiche<br />
settoriali per i vari comparti produttivi<br />
2. attivare iniziative <strong>di</strong> carattere infrastrutturale, in quanto ad aree produttive, comunicazioni e<br />
compatibilità ambientali;<br />
3. inserire l'azione <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana sin dalle fasi <strong>di</strong> avvio <strong>della</strong> "Società <strong>di</strong> Sviluppo<br />
Locale", che sta avviando la sua attività in provincia <strong>di</strong> Sondrio, anche allo scopo che siano<br />
rapidamente attivate iniziative <strong>di</strong> "servizi reali alle imprese".
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
? la <strong>Comunità</strong> Montana (con il suo "Ufficio <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>") ed i Comuni;<br />
? le Associazioni degli Impren<strong>di</strong>tori, dei Lavoratori e delle Categorie in genere, i Consorzi, le<br />
Associazioni varie, le cooperative, le imprese;<br />
· leggi <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a e programmi dell'Unione Europea.<br />
XV
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
PROGETTO 4<br />
><br />
XVI<br />
SCHEDA 4<br />
? orientare attività ed attenzioni dell'Area nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una sua sempre più solida e <strong>di</strong>ffusa<br />
integrazione con le realtà a lei esterne, dalla Valtellina alla Svizzera e, nel limite del possibile,<br />
al Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge. Sarebbe utile creare "un grande evento", che susciti ampia e<br />
ricorrente risonanza;<br />
? considerare che ad ogni livello <strong>di</strong> integrazione corrispondono valutazioni specifiche, in sintonia<br />
con le forze sociali, economiche e culturali dell'Area stessa;<br />
? dare corso ad interventi <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>versa, nei settori culturale e scolastico, <strong>economico</strong> e<br />
produttivo, sociale e delle professioni, mobilitando istituzioni ed associazioni, per la creazione<br />
<strong>di</strong> occasioni, prevalentemente strutturate, con riferimento, per esempio:<br />
- a borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, viaggi e soggiorni, esperienze <strong>di</strong> lavoro;<br />
- ad iniziative promozionali e <strong>di</strong> marketing;<br />
- a scambi, particolarmente nei settori <strong>della</strong> produzione e del mercato;<br />
? rendere vasta ed efficace la partecipazione dell'Area ai "Programmi" dell'Unione Europea, da<br />
un lato nel settore dello stu<strong>di</strong>o e degli studenti, dall'altro per accedere alle risorse, per altro<br />
cospicue, stabilite sui vari Obiettivi Comunitari;<br />
? coinvolgere con molta efficacia l'Alta Valtellina sia nei residui programmi <strong>di</strong> attuazione <strong>della</strong><br />
"Legge Valtellina", sia nella pre<strong>di</strong>sposizione del "<strong>Piano</strong> territoriale provinciale <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento", <strong>di</strong> competenza <strong>della</strong> Provincia.<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
? la <strong>Comunità</strong> Montana (con il suo "Ufficio <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>") ed i Comuni;
? le Associazioni degli Impren<strong>di</strong>tori, dei Lavoratori e delle Categorie in genere, i Consorzi, le<br />
Associazioni varie, cooperative, imprese;<br />
? leggi <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a e programmi dell'Unione Europea.<br />
SCHEDA 5<br />
PROGETTO 5<br />
><br />
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
? tendere alla realizzazione delle più qualificate componenti <strong>di</strong> un "nuovo modello <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>",<br />
fondato sulla qualità <strong>della</strong> vita, dell'ambiente e del lavoro. L'obiettivo percorre tutti i "Progetti"<br />
del <strong>Piano</strong>, toccandone ogni richiamo ai "servizi": alla comunità, alla persona ed alla famiglia,<br />
alle imprese;<br />
? considerare che "ogni servizio <strong>di</strong> qualità richiede e richiama una visione complessiva<br />
dell'Area", senza frammentazioni particolari;<br />
? consolidare e creare nuove opportunità per vivere e lavorare sempre meglio in Alta Valtellina.<br />
Ridurre il <strong>di</strong>sagio sociale dei citta<strong>di</strong>ni e delle famiglie in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> particolare <strong>di</strong>fficoltà;<br />
? il "<strong>Piano</strong>" afferma che ogni momento operativo ed ogni intervento che si inserisca nell'ampio<br />
campo dei servizi non può che essere impostato e realizzato attuando il massimo <strong>di</strong><br />
collaborazione e <strong>di</strong> intesa fra i molteplici livelli istituzionali e <strong>di</strong> governo che caratterizzano la<br />
società civile attuale. Così è, allora:<br />
- per i SERVIZI ALLA COMUNITA', quali quelli all'ambiente ed ecologici (acqua, rifiuti,<br />
inquinamenti ...), quelli pubblici o <strong>di</strong> pubblico interesse (trasporti, comunicazioni, energia ...),<br />
quelli <strong>della</strong> viabilità (strade, parcheggi ...), quelli tecnici ed amministrativi, propri<br />
particolarmente degli Enti locali;<br />
- per i SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA, capillarmente <strong>di</strong>stribuiti sul<br />
territorio, quali quelli dell'ampio comparto sanitario e <strong>socio</strong>-assistenziale, dell'istruzione e<br />
formazione, per la cultura, lo sporto e il tempo libero, per la casa e la convivenza;<br />
XVII
- per i SERVIZI ALLE IMPRESE, che comprendono una gamma <strong>di</strong>fferenziata <strong>di</strong><br />
opportunità, quali quelle relative all'informazione in genere, alla produzione-innovazione, alla<br />
commercializzazione dei prodotti, alle gestioni ed all'amministrazione, alla assistenza e<br />
consulenza;<br />
? specificatamente:<br />
- per i servizi che riguardano <strong>di</strong>rettamente il citta<strong>di</strong>no e la sua vita, il <strong>Piano</strong> propone la<br />
costituzione <strong>di</strong> uno "Sportello delle emergenze sociali", al servizio delle comunità locali,<br />
come crocevia <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong> smistamento dei bisogni;<br />
- per l'Ospedale Morelli <strong>di</strong> Sondalo il <strong>Piano</strong> afferma la sua massima valorizzazione come<br />
"produttore <strong>di</strong> salute" nel senso più ampio del termine;<br />
- il <strong>Piano</strong> valorizza al massimo il "mondo del volontariato", autentica scuola e palestra <strong>di</strong><br />
socialità e solidarietà.<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
? la <strong>Comunità</strong> Montana (con il suo "Ufficio <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>"), i Comuni ed il Servizio Sanitario;<br />
? le Associazioni degli Impren<strong>di</strong>tori, dei Lavoratori e delle Categorie in genere, i Consorzi, le<br />
Associazioni varie;<br />
? le cooperative <strong>di</strong> solidarietà ed il volontariato.<br />
? leggi <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a e programmi dell'Unione Europea.<br />
XVIII
OBIETTIVI:<br />
PROGETTO 6<br />
><br />
XIX<br />
SCHEDA 6<br />
a. esprimere la consapevolezza che il "sistema <strong>della</strong> mobilità e delle comunicazioni" ha un <strong>di</strong>retto<br />
rapporto con le possibilità <strong>di</strong> successo <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>segno e <strong>di</strong> ogni iniziativa <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> per l'Alta<br />
Valtellina;<br />
b. affermare senza alcun dubbio che questo sistema implica una visione unitaria ed integrata dei<br />
tre comparti considerati: la viabilità, i trasporti, le comunicazioni.<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
? la Regione Lombar<strong>di</strong>a e la Provincia, quest'ultima titolare <strong>di</strong> una struttura viabilistica nell'Area,<br />
<strong>di</strong> un "Sistema <strong>di</strong> comunicazioni - Rete Civica", ed è depositaria del "<strong>Piano</strong> territoriale <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento";<br />
? l'Azienda Stradale dello Stato, titolare <strong>della</strong> viabilità maggiore, ma anche, in certa misura, le<br />
Ferrovie dello Stato";<br />
? la <strong>Comunità</strong> Montana ed il suo "Ufficio <strong>di</strong> Progetto";<br />
? le Istituzioni in genere, che si esprimono me<strong>di</strong>ante opportune ed apposite deliberazioni e<br />
convenzioni, ma anche me<strong>di</strong>ante "Conferenze <strong>di</strong> servizio", "Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma" e "Patti<br />
territoriali d'area";<br />
? le Associazioni varie, le Categorie in genere, i Consorzi, le Agenzie, i Mezzi <strong>di</strong> comunicazione<br />
e <strong>di</strong> informazione.
SOTTO-PROGETTO 6.1<br />
" LA VIABILITÀ ED I COLLEGAMENTI "<br />
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
XX<br />
SCHEDA 6.A<br />
1. porre mano alla soluzione <strong>di</strong> alcuni urgenti "problemi aperti" relativi alla viabilità ed alle<br />
comunicazioni interne all'Alta Valtellina, a riguardo prioritariamente:<br />
- del superamento scorrevole e morbido dell'abitato <strong>di</strong> Bormio;<br />
- <strong>della</strong> valorizzazione <strong>della</strong> strada provinciale delle Motte <strong>di</strong> Oga;<br />
- dell'eliminazione delle strettoie e dell'attraversamento <strong>di</strong> paesi lungo le Strade Statali per<br />
Livigno e del Gavia;<br />
2. dare corso ad un ripensamento globale del sistema dei collegamenti con l'esterno dell'Area,<br />
anche con riferimento alle ipotesi <strong>di</strong> collegamenti ferroviari (con Tirano e con le Ferrovie<br />
Retiche) e ad un "Traforo sotto lo Stelvio";<br />
3. considerare il "sistema <strong>della</strong> viabilità" anche come "sistema <strong>di</strong> governo del traffico", e quin<strong>di</strong><br />
come strumento per conoscere l'Area e per fruire delle sue <strong>di</strong>verse opportunità <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong><br />
<strong>economico</strong>-sociale. In quest'ottica, ha grande valore l'impianto <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> aree attrezzate<br />
per la sosta.<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
v. la parte generale del Progetto.
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
SOTTO-PROGETTO 6.2<br />
" I TRASPORTI "<br />
XXI<br />
SCHEDA 6.B<br />
1. porre mano ad una razionale analisi, anche in termini <strong>di</strong> costi/benefici, del complessivo<br />
"sistema dei trasporti <strong>di</strong> Area", valutando come integrati e strettamente correlati i "servizi<br />
automobilistici" ed in genere "su gomma", e il sistema del raccordo con le aree circostanti, la<br />
Valtellina ed il Grigioni;<br />
2. considerare come possibile ed importante strumento <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> valutazione un tavolo, che<br />
potrebbe essere denominato "Conferenza dei trasporti dell'Alta Valtellina", costituita<br />
per iniziativa <strong>della</strong> <strong>Comunità</strong> Montana, che si prefigga <strong>di</strong>:<br />
- dare attuazione all'analisi <strong>della</strong> situazione;<br />
- mettere a fuoco il sistema, sia reale che potenziale;<br />
- determinare collegamenti tra gli organismi interessati al settore;<br />
- progettare e realizzare le linee per un efficace ed eventuale nuovo sistema.<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
v. la parte generale del Progetto.
OBIETTIVI/OPERAZIONI:<br />
SOTTO-PROGETTO 6.3<br />
" LE COMUNICAZIONI "<br />
XXII<br />
SCHEDA 6.C<br />
1. considerare il tema "comunicazioni" come fondamentale per lo <strong>sviluppo</strong> dell'Area, perché<br />
apre nuove strade, ha incisive ricadute sulla mobilità delle persone, è interconnesso con il<br />
sistema <strong>della</strong> viabilità e quello dei trasporti;<br />
2. estendere, progressivamente, le esperienze e le iniziative già avviate dalla <strong>Comunità</strong> Montana<br />
o da altri Enti o Organismi pubblici, e dare avvio all'impianto <strong>di</strong> un "Sistema Informativo <strong>di</strong><br />
Montagna", fondato su:<br />
- una "Rete informatica <strong>di</strong> Area", raccordata sia con i Comuni ed i loro servizi, con le<br />
istituzioni (comprese quelle scolastiche) e con il sistema delle imprese, sia, e particolarmente,<br />
con il sistema provinciale incentrato sui servizi attivati dalla Provincia (Sistema First Class, che<br />
è sede <strong>della</strong> "Rete Civica", e "Sistema Internet");<br />
- <strong>di</strong>ffondere le reti telematiche, particolarmente in funzione dell'avvio <strong>di</strong> esperienze <strong>di</strong><br />
telelavoro, teleassistenza, istruzione a <strong>di</strong>stanza, teleconsulenza;<br />
3. svolgere un intenso programma <strong>di</strong> alfabetizzazione all'utilizzo delle nuove tecnologie, più<br />
avanzato se è posto in funzione <strong>della</strong> creazione <strong>di</strong> opportunità <strong>di</strong> lavoro.<br />
SOGGETTI COINVOLTI, STRUMENTI, RIFERIMENTI SPECIFICI:<br />
v. la parte generale del Progetto.
PROGETTO 7<br />