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Fondamenta<br />

Con i suoi 46 anni, Alberto Morini<br />

è probabilmente il più giovane<br />

presidente di una fondazione bancaria<br />

in Romagna. La sua nomina<br />

alla guida della Fondazione Banca<br />

Del Monte e Cassa di Risparmio<br />

Faenza risale al settembre 2010,<br />

carica che è stata subito rinnovata<br />

dopo tre mesi, grazie al consenso<br />

raccolto tra le varie associazioni<br />

di categoria chiamate ad esprimersi.<br />

Il suo percorso è stato lineare<br />

e sempre in crescita. Sul<br />

fronte privato è sposato e ha una<br />

famiglia con due figli, mentre sul<br />

versante professionale ha una formazione<br />

da ingegnere elettronico<br />

e, insieme ad altri soci, è titolare<br />

di due aziende nel settore delle<br />

automazioni industriali.<br />

Alberto Morini, come ha affrontato<br />

questa nuova sfida all’interno della<br />

Fondazione e come valuta il suo<br />

primo periodo di attività?<br />

per il Futuro<br />

testo Roberta Bezzi - foto Lidia Bagnara<br />

Progetti propri e sul lungo periodo. È la linea<br />

fissata da Alberto Morini, presidente della<br />

Fondazione Banca Del Monte e Cassa<br />

di Risparmio Faenza. A partire<br />

dal complesso dei Salesiani, pensato per<br />

ospitare imprese create dai giovani.<br />

“Inizialmente mi sono preoccupato<br />

di capire i meccanismi di<br />

funzionamento dell’ente. La mia<br />

età spesso mi ha creato un certo<br />

imbarazzo in certe circostanze,<br />

come ad avere un motivo in<br />

più per dimostrare competenza.<br />

Quando mi hanno affidato l’incarico<br />

eravamo in piena crisi finanziaria,<br />

con una forte contrazione<br />

degli investimenti abituali.<br />

Da persona che viene dall’ambito<br />

imprenditoriale ho cercato subito,<br />

con il consiglio d’amministrazione,<br />

di finalizzare al meglio le<br />

risorse a disposizione”.<br />

Oggi, infatti, è necessario fare i<br />

conti con risorse più esigue rispetto<br />

al passato…<br />

“Siamo lontani dai fasti di un<br />

tempo ma la situazione di solidità<br />

patrimoniale, l’assenza di debiti e<br />

l’equilibrio nei conti ha spinto la<br />

Fondazione ad alcune scelte forti,<br />

che prima timidamente e ora in<br />

maniera più marcata segneranno<br />

i prossimi anni. Siamo passati da<br />

una politica delle erogazioni a<br />

pioggia, spesso dispersiva e poco<br />

finalizzata, ad una di promozione<br />

di progetti propri ed investimenti<br />

di lungo periodo”.<br />

Quali sono le priorità che la Fondazione<br />

si è data in tal senso?<br />

“L’orientamento è stato quello di<br />

muoversi in due direzioni. Da una<br />

parte sostenendo il settore economico<br />

dell’imprenditoria, per<br />

mettere in circolo un po’ di liquidità<br />

e offrire nuove opportunità<br />

lavorative. Dall’altra investendo<br />

su formazione, educazione e ricerca,<br />

settori fondamentali per il<br />

futuro dei nostri giovani. In tal<br />

senso sosteniamo, per esempio,<br />

gli istituti superiori con dotazioni<br />

tecnologiche, scambi con l’estero,<br />

tirocini e progetti vari come<br />

IN Magazine | 17

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