HIMed - Anno 3, numero 1 - Maggio 2012 - SIOMI
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Spotlight<br />
a cura di Gino Santini<br />
Segretario Nazionale <strong>SIOMI</strong><br />
Direttore Scientifico ISMO, Istituto di Studi di Medicina Omeopatica<br />
E-mail: g.santini@siomi.it<br />
Frattali di verità<br />
Lionel R. Milgrom - Falling Trees, Fractals, and Sophistry: Some Philosophical“Biohazards”En<br />
Route to Reconciling Biomedicine and Homeopathy<br />
- JACM, 2009, 15 (11), 1247-1254.<br />
Ogni realtà dipende dalle convinzioni e dai paradigmi<br />
di chi osserva. Ad esempio la medicina<br />
scientifica crede sulla ripetitività statistica della<br />
prova, mentre l’omeopatia alla singolarità del caso clinico.<br />
In definitiva, non esistendo nella scienza una verità<br />
assoluta, il punto di osservazione ed il retaggio culturale<br />
sono elementi centrali nella valutazione dei risultati.<br />
Odifreddi, pur convinto e laico sostenitore della scienza,<br />
deve ammetterlo: nel suo testo “C’era una volta un paradosso,<br />
storie d’illusioni e verità rovesciate” (Feltrinelli,<br />
2001) esistono paradossi logici o negativi se riducono<br />
all’assurdo le premesse su cui si basa; retorici o nulli se si<br />
limitano a esibire la sottigliezza di un ragionamento, o a<br />
esaltare l'abilità di chi lo produce; infine ne esistono di<br />
ontologici o positivi, se “attraverso un ragionamento<br />
inusuale” rafforzano le conclusioni a cui arriva. A questo<br />
si riferiva Schopenhauer, quando diceva che “la verità<br />
nasce come paradosso e muore come ovvietà", facendo<br />
ben comprendere che chi si ancora a una strenua convinzione,<br />
incardina il suo sguardo su un particolare, perdendo<br />
di vista l’insieme.<br />
Da quando è nata nel 1992, l'EBM ha sviluppato il concetto<br />
che le evidenze, vale a dire le ‘informazioni aggiornate<br />
e metodologicamente valide della letteratura<br />
medica', devono avere un ruolo preminente nelle decisioni<br />
terapeutiche. Tuttavia lo stesso David Sackett, dopo<br />
l'incauta presentazione dell'EBM come "paradigma<br />
emergente per la pratica clinica", oggi corregge la sua<br />
prima definizione, precisando che "l’EBM costituisce un<br />
approccio alla pratica clinica, dove le decisioni cliniche<br />
risultano dall'integrazione tra l'esperienza del medico e<br />
l'utilizzo coscienzioso e giudizioso delle migliori evidenze<br />
scientifiche disponibili, mediate dalle preferenze del paziente.<br />
In questo splendido lavoro, con sottile dialettica<br />
e argute argomentazioni sofistiche, Lionel R. Milgrom<br />
invita i diversi punti di vista (in questo caso biomedico<br />
e omeopatico) ad una socratica Σψνειναι, per giungere<br />
a quel καλοσ καγατηοσ, per raggiungere, infine, nella<br />
scienza medica un nuovo ideale etico-filosofico, che sia<br />
frutto della capacità di stare insieme e di ragionare mettendosi<br />
reciprocamente alla prova ed esaminando le proprie<br />
e le altrui concezioni sui fenomeni. Milgrom, poi,<br />
partendo dalla teoria dei frattali, afferma che mentre la<br />
visione omeopatica pone l’osservatore al centro di una<br />
gamma speculativa multidimensionale e, pertanto, lo<br />
SPOTLIGHT<br />
porta a diversi “punti di interesse”, il modello biomedico<br />
appare strutturato a esclusivo punto di osservazione dei<br />
sintomi separati, ciascuno proveniente da un livello fisico<br />
della realtà, con una frantumazione, finale, dell’individuo<br />
osservato. La conclusione, del tutto condivisibile, è<br />
che occorre oggi, finalmente, una riconciliazione pragmatica<br />
di questi due punti di vista, resa possibile con il<br />
riconoscimento è possibile che non ci sono contraddizione<br />
ma complementarietà fra i due modelli, che<br />
ognuno ha il suo posto nello schema terapeutico delle<br />
cos e che dovrebbe essere possibile muoversi liberamente<br />
tra ogni tipo di atteggiamento di osservazione, cosi come<br />
le condizioni del paziente impongono. Vogliamo qui ricordare<br />
che, nella condizione postmoderna di Jean-François<br />
Lyotard (1979, Feltrinelli) ci sono due paragrafi<br />
particolarmente importanti per un’ulteriore riflessione<br />
su quanto detto finora. Sono i paragrafi 13 (La scienza<br />
postmoderna come ricerca delle instabilità) e 14 (La legittimazione<br />
per paralogia). La condizione postmoderna<br />
di Lyotard nasce anzitutto come un rapporto sul sapere;<br />
per questo Lyotard si riferisce, ad esempio, alla teoria<br />
quantistica e alla microfisica evidenziando come queste<br />
impongano “una revisione assai più radicale dell’idea di<br />
traiettoria continua e prevedibile” (p. 102). In altri termini,<br />
i modelli lineari non funzionano più. Lyotard cita<br />
la meccanica quantistica, Einstein, Mandelbrot e la sua<br />
teoria dei frattali, René Thom e la teoria delle catastrofi,<br />
la scuola di Palo Alto e la sua applicazione della paradossologia<br />
allo studio della schizofrenia (la Double Bind<br />
Theory o teoria del doppio legame per la quale si deve<br />
tenere presente anzitutto il contributo di Gregory Bateson).<br />
Ebbene, tutto questo diventerà di più facile accesso<br />
se la scienza moderna saprà guardare a medicine olistiche<br />
ed analogiche come l’omeopatia. (carlo di stanislao)<br />
Omeopatia e patologie cutanee<br />
In collaborazione con:<br />
R. Itamura - Effect of homeopathic treatment of 60 Japanese patients<br />
with chronic skin disease - Compl Ther Med, 2007, 15 (2), 115-120.<br />
Un lavoro pubblicato su Complementary Therapies<br />
in Medicine pone in evidenza l’uso della terapia<br />
complementare, in particolare l’omeopatia,<br />
nei casi di malattie cutanee croniche di difficile<br />
gestione quali dermatite atopica, eczema, acne severa, orticaria<br />
cronica, psoriasi e alopecia.<br />
Nello studio, oltre ai rimedi omeopatici specifici repertorizzati<br />
durante la consultazione, lo studio della personalità,<br />
il temperamento e la storia familiare della<br />
patologia, i pazienti hanno ricevuto anche farmaci con-<br />
26 HOMEOPATHY AND INTEGRATED MEDICINE | maggio <strong>2012</strong> | vol. 3 | n. 1