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Attività di categoria - Collegio Geometri di Cosenza

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Fattori che determinano il fenomeno<br />

Il principale fattore è il ritiro che la pasta cementizia subisce<br />

in fase <strong>di</strong> indurimento e presa. L’entità del ritiro è tanto<br />

maggiore quanto più sono alti il dosaggio del cemento e il contenuto<br />

d’acqua nella malta. Inerti molto ricchi <strong>di</strong> parti fini che<br />

richiedono elevati dosaggi <strong>di</strong> cemento e l’impiego <strong>di</strong> molta<br />

acqua, favoriscono le crepe a causa dell’elevato ritiro. Questi<br />

fenomeni avvengono durante la stagionatura: lo strato ritira<br />

secondo le due <strong>di</strong>mensioni maggiori (lunghezza e larghezza) in<br />

modo proporzionale alla rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> essiccazione.<br />

Siccome la superficie si asciuga più rapidamente degli strati<br />

inferiori (figura 5). la cappa ritira maggiormente nella parte<br />

superiore e tende a <strong>di</strong>venire concava, rialzandosi ai bor<strong>di</strong> (figura<br />

6). Questo fenomeno è maggiore in estate e comunque sempre<br />

quando per qualche ragione (inerti fini, troppa ventilazione)<br />

ci sia troppa <strong>di</strong>fferenza nella rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> essiccazione tra la faccia<br />

superiore e quella inferiore del massetto.<br />

fig. 5 - Differente velocità <strong>di</strong> asciugamento tra la parte superiore<br />

e inferiore del sottosuolo<br />

Meto<strong>di</strong> per limitare il fenomeno<br />

Per limitare il fenomeno si consiglia <strong>di</strong>: a. usare inerti grossolani<br />

e poveri <strong>di</strong> parti fini: b. usare bassi dosaggi <strong>di</strong> cemento;<br />

c. usare bassi dosaggi <strong>di</strong> acqua (utilizzare flui<strong>di</strong>ficanti);<br />

d. usare una leggera rete <strong>di</strong> armatura che limita le crepe.<br />

Inoltre è buona norma, specie nella stagione calda, coprire<br />

per i primi 4/5 giorni la cappa appena fatta con plastica o sacchi<br />

<strong>di</strong> carta in modo da rallentare l’evaporazione dell’acqua dalla<br />

superficie facendo avvenire il ritiro omogeneamente su tutto lo<br />

spessore ed evitando i <strong>di</strong>stacchi. Si migliorano anche le resistenze<br />

della malta.<br />

È sbagliato ribagnare la superficie indurita.<br />

Premiscelati per massetti<br />

Per ovviare ai problemi elencati si sono <strong>di</strong>ffusi prodotti preconfezionati<br />

per gli strati <strong>di</strong> supporto dei sottofon<strong>di</strong>. In essi gli<br />

n. 2-3/2005<br />

Tecnica delle costruzioni<br />

inerti hanno curve granulometriche controllate ed il dosaggio <strong>di</strong><br />

leganti e ad<strong>di</strong>tivi è finalizzalo a evitare i problemi descritti. I<br />

prodotti della serie Lecamix, della Laterite, sono tra questi prodotti<br />

e, hanno tra le principali caratteristiche la leggerezza e il<br />

basso ritiro (in particolare Lecamix Forte). Per la posa <strong>di</strong> questi<br />

materiali vanno seguite le avvertenze dei produttori. Nei sottofon<strong>di</strong>,<br />

in particolare nei massetti, vanno fatti i giunti <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione.<br />

La <strong>di</strong>stanza massima tra un giunto e l’altro deve essere<br />

<strong>di</strong> 5/6 m per le malte tra<strong>di</strong>zionali e secondo le prescrizioni del<br />

produttore per i prodotti preconfezionali e premiscelati. Per i<br />

prodotti Lecamix Fresco, Facile e Fast, i giunti devono essere<br />

fatti ogni 6 m; per Lecamix Forte ogni 10 m. I giunti <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione<br />

esistenti nella struttura portante dell’e<strong>di</strong>ficio, vanno sempre<br />

proseguiti nei sottofon<strong>di</strong> e nel pavimento. Giunti riempiti <strong>di</strong><br />

materiale compressibile vanno sempre fatti tra sottofondo e<br />

pareti o pilastri; essi limitano gli effetti <strong>di</strong> movimenti <strong>di</strong>fferenziali<br />

tra sottofondo e struttura; naturalmente tali giunti funzionano<br />

anche come giunti <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione. Giunti <strong>di</strong> frazionamento<br />

e <strong>di</strong>latazione devono essere previsti anche quando il rapporto<br />

tra i lati in pianta sia maggiore <strong>di</strong> 3 o nei locali <strong>di</strong> forma irregolare<br />

(con pianta a L, per esempio).<br />

I giunti possono essere ottenuti <strong>di</strong>rettamente nel getto, usando<br />

gli appositi profili o strisce <strong>di</strong> materiale compressibile oppure<br />

a sottofondo ultimato, segando i giunti senza arrivare alla<br />

eventuale rete <strong>di</strong> armatura e agli impianti.<br />

Isolamento termico<br />

L’isolamento termico nei sottofon<strong>di</strong> riveste particolare<br />

importanza quando si tratti <strong>di</strong> strutture perimetrali (solai su porticati<br />

o cantine, coperture); negli ultimi tempi esso ha assunto<br />

maggiore rilievo anche nei solai interpiano grazie al notevole<br />

sviluppo <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> riscaldamento autonomo: la <strong>di</strong>visione<br />

orizzontale costituita dal pacchetto “solaio-sottofondo-pavimento”<br />

può quin<strong>di</strong> separare locali a <strong>di</strong>verse temperature e per-<br />

fig. 6 - Conseguenza della velocità del ritiro: crepe e <strong>di</strong>stacchi<br />

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