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Commento al Vangelo del giorno - 11 Novembre 2012 - Padre Lino ...

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Le beatitudini evangeliche hanno il loro mo<strong>del</strong>lo e la garanzia <strong>del</strong>la loro re<strong>al</strong>izzazione in Gesù, il "povero e umile<br />

di cuore", rifiutato e perseguitato dagli uomini, ma riabilitato e glorificato da Dio (cfr At 5,31; Fil 2,9-<strong>11</strong>; ecc.).<br />

Venerdì 2 <strong>Novembre</strong> <strong>2012</strong> - COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (Messa I)<br />

Gv 6,37-40<br />

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo <strong>giorno</strong>.<br />

37 Tutto ciò che il <strong>Padre</strong> mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori,<br />

38 perché sono disceso d<strong>al</strong> cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che<br />

mi ha mandato. 39 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla<br />

di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo <strong>giorno</strong>. 40 Questa infatti è la volontà<br />

<strong>del</strong> <strong>Padre</strong> mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo<br />

risusciterò nell'ultimo <strong>giorno</strong>»<br />

Gesù è diventato uomo per fare la volontà <strong>del</strong> <strong>Padre</strong>, per vivere in sintonia con il <strong>Padre</strong>. Il progetto di Dio è un<br />

progetto di s<strong>al</strong>vezza. Affidando <strong>al</strong> Figlio questo progetto, il <strong>Padre</strong> proclama che gli uomini sono s<strong>al</strong>vati da Gesù, e<br />

che nessuno deve andare perduto, perché Dio vuole che tutti siano s<strong>al</strong>vati. Il <strong>Padre</strong> vuole che Gesù risusciti<br />

nell’ultimo <strong>giorno</strong> tutti coloro che gli ha affidato.<br />

Dio vuole la s<strong>al</strong>vezza completa e perfetta di tutte le persone affidate a suo Figlio. Questa s<strong>al</strong>vezza ci è data attraverso<br />

la risurrezione fin<strong>al</strong>e. Le parole di Gesù: "E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non<br />

perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo <strong>giorno</strong>" (v. 39) ci fanno capire che Gesù s<strong>al</strong>va tutti<br />

donando la vita eterna, la vita stessa di Dio. E questo dono <strong>del</strong>la vita eterna è legato a una condizione: contemplare<br />

il Figlio di Dio e credere in lui. Si tratta <strong>del</strong>lo sguardo contemplativo di una fede profonda che orienta tutta<br />

l’esistenza verso la persona di Gesù.<br />

Gesù è Dio che re<strong>al</strong>izza il desiderio più profondo <strong>del</strong>l’uomo: vivere sempre. Egli appaga questo desiderio vit<strong>al</strong>e<br />

<strong>del</strong>l’uomo a condizione che egli creda, non solo a parole ma con la vita vissuta, che Gesù è il Figlio di Dio.<br />

L’espressione "nell’ultimo <strong>giorno</strong>" (vv. 39-40) ha un significato preciso: è il <strong>giorno</strong> in cui termina la creazione<br />

<strong>del</strong>l’uomo e si compie la morte di Gesù; il <strong>giorno</strong> in cui si celebrerà il trionfo fin<strong>al</strong>e <strong>del</strong> Figlio sulla morte e tutti potranno<br />

ricevere lo Spirito che verrà donato <strong>al</strong>l’umanità: il <strong>giorno</strong> <strong>del</strong>la Pasqua di risurrezione. Allora Gesù porterà a<br />

compimento la sua missione tramite la risurrezione e donerà la vita definitiva, che ha inizio già nella vita presente<br />

mediante la fede e il suo compimento nella risurrezione <strong>al</strong>la fine dei tempi.<br />

COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (Messa II)<br />

Mt 25,31-46<br />

Venite benedetti <strong>del</strong> <strong>Padre</strong> mio.<br />

31 Quando il Figlio <strong>del</strong>l'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul<br />

trono <strong>del</strong>la sua gloria. 32 Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni<br />

dagli <strong>al</strong>tri, come il pastore separa le pecore d<strong>al</strong>le capre, 33 e porrà le pecore <strong>al</strong>la sua destra<br />

e le capre <strong>al</strong>la sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che saranno <strong>al</strong>la sua destra: «Venite,<br />

benedetti <strong>del</strong> <strong>Padre</strong> mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin d<strong>al</strong>la creazione<br />

<strong>del</strong> mondo, 35 perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete<br />

dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36 nudo e mi avete vestito, m<strong>al</strong>ato e mi<br />

avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». 37 Allora i giusti gli risponderanno:<br />

«Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e<br />

ti abbiamo dato da bere? 38 Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o<br />

nudo e ti abbiamo vestito? 39 Quando mai ti abbiamo visto m<strong>al</strong>ato o in carcere e siamo<br />

venuti a visitarti?». 40 E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto<br />

a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me». 41 Poi dirà anche a quelli<br />

che saranno <strong>al</strong>la sinistra: «Via, lontano da me, m<strong>al</strong>edetti, nel fuoco eterno, preparato per<br />

il diavolo e per i suoi angeli, 42 perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho<br />

avuto sete e non mi avete dato da bere, 43 ero straniero e non mi avete accolto, nudo e<br />

non mi avete vestito, m<strong>al</strong>ato e in carcere e non mi avete visitato». 44 Anch'essi <strong>al</strong>lora risponderanno:<br />

«Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo<br />

o m<strong>al</strong>ato o in carcere, e non ti abbiamo servito?». 45 Allora egli risponderà loro: «In verità<br />

io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto<br />

a me». 46 E se ne andranno: questi <strong>al</strong> supplizio eterno, i giusti invece <strong>al</strong>la vita eterna».<br />

A proposito di questo brano si pongono numerosi problemi di interpretazione. Chi sono le genti adunate per essere<br />

collocate a destra e a sinistra? Sono tutti i popoli, senza distinzione, o solo i cristiani? Chi designa l'espressione<br />

"questi miei fratelli più piccoli": qu<strong>al</strong>siasi uomo bisognoso o solo i discepoli e speci<strong>al</strong>mente i predicatori itineranti<br />

<strong>del</strong> vangelo?<br />

Questa parabola riprende il tema <strong>del</strong>la venuta <strong>del</strong> Figlio <strong>del</strong>l'uomo. L'apparato glorioso <strong>del</strong> giudizio divino, che<br />

ricorda Zc 14,5 e il raduno di tutte le genti (cf. Mt 24,9.14; 28,19) davanti a Cristo, ci presenta un avvenimento im-<br />

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