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GIUSEPPE AMATO – COMMENTO AL LIBRO ESODO 1 - Cristo tra noi

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<strong>GIUSEPPE</strong> <strong>AMATO</strong> <strong>–</strong> <strong>COMMENTO</strong> <strong>AL</strong> <strong>LIBRO</strong> <strong>ESODO</strong><br />

Ma, a questo punto della storia, Mosè si rende conto che sarà molto difficile gestire il suo popolo, a meno<br />

che la volontà di Dio non si manifesti in maniera particolarmente tea<strong>tra</strong>le ed impressionante.<br />

Sono diverse le interpretazioni che si danno agli avvenimenti che accadono sul monte Sinai ma certamente<br />

essi costituiscono un momento storico importantissimo perché per la prima volta viene affermato<br />

ed ufficializzato il monoteismo nella religione ebraica (vedi il momento già descritto in precedenza in<br />

cui il popolo viene costretto a gettare i simulacri e le statuette dei diversi idoli)<br />

Anche se in altri popoli era già accaduto qualcosa del genere, solamente con Mosè e la vicenda del Sinai<br />

nasce una vera religione monoteista, dotata di precise regole morali e di precetti: (Ib. 20, 1 e segg.):<br />

“«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho (sic) fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di<br />

schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù<br />

nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai<br />

davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce<br />

la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano,<br />

ma che dimos<strong>tra</strong> il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei<br />

comandi. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito<br />

chi pronuncia il suo nome invano. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni<br />

faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu<br />

non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il<br />

tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo<br />

e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto<br />

il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino<br />

i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio. Non uccidere. Non commettere adulterio.<br />

Non rubare. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desiderare la<br />

casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua<br />

schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».”<br />

Sono i dieci comandamenti.<br />

Mosè prima li riferisce a voce al suo popolo ma questo non basterà.<br />

Dobbiamo porci una domanda: una sintesi di norme di carattere etico e che acquisiscono anche la veste<br />

religiosa da dove provengono? Dalla mente di Mosè? Da un vero Dio che sul monte detta a Mosè questi<br />

precetti?<br />

Molti elementi che abbiamo esaminato ci fanno credere che il Dio di Mosè non è il vero Dio, almeno<br />

quello che <strong>noi</strong> vorremmo, ma il Dio che gli autori si sono inventati fin dal racconto della creazione. Allora<br />

o si fa come chiede la chiesa: credere ciecamente e basta, compiendo un atto di fede, abbandonando<br />

ogni attività cerebrale che implichi il sollevare dubbi. Oppure si sottopone a revisione critica tutto il<br />

testo e si esaminano attentamente tutte le circostanze e tutti gli elementi a disposizione per capire meglio<br />

che cosa è successo e come sono andate le cose.<br />

Intanto è necessario ripulire il racconto dalle deduzioni arbi<strong>tra</strong>rie che sono state espresse in molte occasioni<br />

dagli appassionati di fantascienza. Io stesso non ne sono immune 2 ma una cosa è scrivere un romanzo<br />

fantascientifico ed una cosa è l’analisi scientifica dei fatti. Certamente è molto affascinante<br />

l’ipotesi che sul Sinai ci sia un incontro con alieni che scendono con un’astronave ad incon<strong>tra</strong>re Mosè:<br />

“Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva<br />

come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono della tromba diventava<br />

sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono.<br />

“Poi il Signore disse a Mosè: «Scendi, scongiura il popolo di non irrompere verso il Signore per<br />

vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine!<br />

“Il Signore gli disse: «Va', scendi, poi salirai tu e Aronne con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si<br />

precipitino per salire verso il Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!».<br />

Sono tre passaggi che, se presi da soli, fanno subito a pensare ad un mezzo volante che atterra sul Sinai<br />

e che, per la natura del sistema di propulsione, diffonderebbe intorno a sé una quantità letale di radioattività.<br />

2 Vedi G. <strong>AMATO</strong> <strong>–</strong> MESSAGGIO DA ANDEA <strong>–</strong> ED. EDIMOND<br />

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