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Nelle stalle di vacche da latte cresce... - Centro Ricerche Produzioni ...

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INDAGINE DEL CRPA<br />

<strong>Nelle</strong> <strong>stalle</strong> <strong>di</strong> <strong>vacche</strong> <strong>da</strong> <strong>latte</strong><br />

<strong>cresce</strong> l’interesse per gli impianti<br />

<strong>di</strong> ricircolo e i separatori<br />

<strong>Nelle</strong> <strong>stalle</strong> a stabulazione libera i raschiatori ad asta rigi<strong>da</strong><br />

sono ancora la soluzione più <strong>di</strong>ffusa, tuttavia aumenta<br />

l’attenzione per i raschiatori a catena o a cavo, meno<br />

costosi, e per quelli semoventi<br />

Matteo Barbari, Paolo Ferrari, Martina Bianchi<br />

La gestione dei reflui zootecnici costituisce<br />

uno dei fattori più importanti<br />

<strong>da</strong> considerare nella conduzione <strong>di</strong> un<br />

allevamento, sia <strong>da</strong>l punto <strong>di</strong> vista economico<br />

sia <strong>da</strong>l punto <strong>di</strong> vista ambientale<br />

e ciò per effetto del decreto legislativo<br />

152/99 <strong>di</strong> recepimento della <strong>di</strong>rettiva<br />

nitrati. Per questo, per un corretto<br />

utilizzo dei reflui, che si conclude<br />

in genere con lo span<strong>di</strong>mento agronomico,<br />

sono necessari impianti, attrezzature<br />

e macchinari <strong>da</strong> scegliere<br />

con accuratezza, in base alle peculiarità<br />

dell’azien<strong>da</strong> zootecnica presa in<br />

considerazione e del tipo <strong>di</strong> effluente<br />

prodotto.<br />

Col termine reflui si intende tutto<br />

ciò che in una stalla è destinato ad essere<br />

smaltito. I reflui, quin<strong>di</strong>, non sono<br />

costituiti solo <strong>da</strong> deiezioni animali<br />

Grafico 1 - Attrezzature per l’asportazione delle<br />

deiezioni in zona <strong>di</strong> riposo nelle 40 aziende <strong>da</strong><br />

<strong>latte</strong> del campione<br />

Aziende (n.)<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

25<br />

Raschiatore ad asta<br />

rigi<strong>da</strong> con gruppo<br />

<strong>di</strong> traino oleo<strong>di</strong>namico<br />

1<br />

Raschiatore ad asta<br />

rigi<strong>da</strong> con gruppo<br />

<strong>di</strong> traino meccanico<br />

5<br />

Trattrice<br />

con ruspetta<br />

o lama raschiante<br />

4<br />

Ricircolo<br />

sotto<br />

fessurato<br />

Ricircolo<br />

superficiale<br />

(che variano a secon<strong>da</strong> della specie allevata,<br />

della stabulazione adottata e<br />

dei <strong>di</strong>versi fattori dell’allevamento),<br />

ma anche <strong>da</strong> un miscuglio <strong>di</strong>: resti <strong>di</strong><br />

materiale <strong>da</strong> lettiera, residui <strong>di</strong> mangime<br />

e acque <strong>di</strong> bevan<strong>da</strong> e <strong>di</strong> lavaggio.<br />

Tra le soluzioni costruttive e impiantistiche<br />

più <strong>di</strong>ffuse in Emilia-Romagna<br />

per l’asportazione delle deiezioni <strong>da</strong>lle<br />

<strong>stalle</strong> <strong>da</strong> <strong>latte</strong> a stabulazione libera,<br />

quella a raschiatori con trascinamento<br />

ad asta rigi<strong>da</strong> è la più <strong>di</strong>ffusa, ma aumenta<br />

l’interesse degli allevatori per i<br />

sistemi <strong>di</strong> ricircolo. Si riscontra, inoltre,<br />

una <strong>cresce</strong>nte attenzione per i separatori<br />

solido-liquido, sia in abbinamento<br />

ai sistemi <strong>di</strong> pulizia con ricircolo<br />

<strong>di</strong> liquame, sia per il trattamento dei<br />

reflui allo stoccaggio.<br />

Queste e altre tendenze emergono<br />

2 2<br />

Fosse <strong>di</strong> tracimazione<br />

sotto fessurato<br />

1<br />

Altro<br />

sistema<br />

Zootecnia<br />

<strong>da</strong> un’in<strong>da</strong>gine del <strong>Centro</strong> ricerche<br />

produzione animali (Crpa) realizzata<br />

all’interno <strong>di</strong> un progetto finanziato<br />

<strong>da</strong>lla Regione Emilia-Romagna, con la<br />

collaborazione del Dipartimento <strong>di</strong> ingegneria<br />

agraria e forestale dell’Università<br />

<strong>di</strong> Firenze. L’analisi è stata<br />

svolta presso un campione <strong>di</strong> aziende<br />

<strong>di</strong> bovini <strong>da</strong> <strong>latte</strong> emiliano-romagnoli e<br />

tra i produttori e/o riven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> mezzi<br />

tecnici nazionali per la gestione degli<br />

effluenti zootecnici, al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

le soluzioni costruttive e impiantistiche<br />

più <strong>di</strong>ffuse sul territorio e<br />

conoscerne i <strong>da</strong>ti tecnico-gestionali <strong>di</strong><br />

carattere generale. L’elaborazione delle<br />

informazioni raccolte ha consentito<br />

<strong>di</strong> ottenere un quadro della situazione<br />

attualmente presente sul territorio e<br />

delle tendenze del mercato, con particolare<br />

interesse alle fasi <strong>di</strong> rimozione<br />

e stoccaggio.<br />

L’in<strong>da</strong>gine<br />

L’in<strong>da</strong>gine, che ha interessato un<br />

campione <strong>di</strong> 40 <strong>stalle</strong> dell’Emilia-Romagna,<br />

era finalizzata a rilevare <strong>da</strong>ti<br />

Foto 1 - Raschiatore a farfalla; le pale si aprono a V per raccogliere<br />

il letame e si chiudono a libro durante il viaggio <strong>di</strong> ritorno a vuoto<br />

L’INFORMATORE A GRARIO 43/2004 121


2 3<br />

Foto 2 - Raschiatore a ribaltina; le pale sono costituite <strong>da</strong> due aste collegate a un corpo centrale su cui si incernierano<br />

due lame verticali che puliscono la corsia in fase <strong>di</strong> an<strong>da</strong>ta e sono libere <strong>di</strong> alzarsi nella fase <strong>di</strong> ritorno<br />

Foto 3 - Sistema <strong>di</strong> pulizia flushing per corsie a pavimentazione piena in pendenza; per il lavaggio è utilizzato liquame chiarificato.<br />

Foto 4 - Le pompe centrifughe possono essere per uso esterno o sommerso, a secon<strong>da</strong> che il corpo pompa e il <strong>di</strong>spositivo<br />

<strong>di</strong> azionamento siano pre<strong>di</strong>sposti per operare fuori o immersi dentro il liquame<br />

tecnici relativi all’asportazione delle<br />

deiezioni nelle <strong>stalle</strong> <strong>di</strong> <strong>vacche</strong> <strong>da</strong> <strong>latte</strong>,<br />

con particolare riferimento ai mezzi<br />

meccanici utilizzati e alla manodopera<br />

impiegata, oltre che alle caratteristiche<br />

strutturali e organizzative<br />

delle aziende. La maggior parte degli<br />

allevamenti scelti è ubicata nelle province<br />

<strong>di</strong> Reggio Emilia (65%) e Parma<br />

(20%).<br />

Poco più della metà delle aziende<br />

presenta un numero <strong>di</strong> capi inferiore a<br />

100 (nel 55% dei casi), mentre la consistenza<br />

della mandria della parte rimanente<br />

è compresa tra 101 e 350 capi.<br />

La produzione <strong>di</strong> <strong>latte</strong> del 92,5% degli<br />

allevamenti è destinata alla caseificazione<br />

come Parmigiano-Reggiano. Le<br />

<strong>stalle</strong> oggetto dell’in<strong>da</strong>gine, tutte a stabulazione<br />

libera, sono prevalentemente<br />

a un solo corpo (87,5%) e chiuse<br />

(57,5%). La zona <strong>di</strong> riposo, nella maggior<br />

parte dei casi, è a cuccette: a 3 o<br />

più file (45% delle aziende); con <strong>di</strong>sposizione<br />

testa a testa (25% complessivamente,<br />

parte con corsia per la paglia,<br />

parte senza); con <strong>di</strong>sposizione groppa<br />

a groppa (15%). Decisamente poco rilevante<br />

è la presenza <strong>di</strong> <strong>stalle</strong> a lettiera<br />

(due casi a lettiera permanente e un<br />

caso a lettiera inclinata).<br />

Zona <strong>di</strong> riposo<br />

<strong>Nelle</strong> <strong>stalle</strong> a stabulazione libera si<br />

può avere produzione <strong>di</strong> reflui con caratteristiche<br />

<strong>di</strong>fferenti. In particolare<br />

nelle <strong>stalle</strong> a cuccette si produce del<br />

letame o del liquame variamente frammisto<br />

a materiali <strong>di</strong> lettiera e a residui<br />

alimentari, che deve essere rimosso<br />

sia <strong>da</strong>lla corsia <strong>di</strong> alimentazione sia <strong>da</strong><br />

quella <strong>di</strong> smistamento e <strong>da</strong>lle varie zone<br />

<strong>di</strong> sosta e passaggio. Le possibili soluzioni<br />

meccaniche si <strong>di</strong>vidono in mezzi<br />

manovrati <strong>di</strong>rettamente <strong>da</strong>ll’uomo e<br />

mezzi meccanici automatici.<br />

Sono mezzi manovrati <strong>da</strong>ll’uomo le<br />

trattrici con lama raschiante o ruspet-<br />

122 L’INFORMATORE A GRARIO 43/2004<br />

ta. Si tratta <strong>di</strong> soluzioni ancora presenti,<br />

sebbene abbiano <strong>di</strong>verse controin<strong>di</strong>cazioni:<br />

<strong>di</strong>sturbo agli animali, necessità<br />

<strong>di</strong> occupare una trattrice azien<strong>da</strong>le<br />

sempre con lama raschiante, la <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> personale a<strong>di</strong>bito a questa<br />

mansione.<br />

I mezzi meccanici automatici sono<br />

rappresentati <strong>da</strong>i raschiatori. In generale<br />

i raschiatori si <strong>di</strong>vidono in due categorie:<br />

raschiatori a catena o a cavo<br />

(a moto continuo) e raschiatori ad<br />

asta rigi<strong>da</strong> (a moto alternato).<br />

<strong>Nelle</strong> <strong>stalle</strong> esaminate, che come già<br />

evidenziato sono prevalentemente a<br />

cuccette, gli impianti attualmente più<br />

<strong>di</strong>ffusi per l’asportazione dei liquami<br />

zootecnici <strong>da</strong>lla zona <strong>di</strong> riposo sono i<br />

raschiatori meccanici (62,5% dei casi),<br />

principalmente raschiatori ad asta rigi<strong>da</strong><br />

con gruppo <strong>di</strong> traino oleo<strong>di</strong>namico<br />

(grafico 1). Questi ultimi si muovono<br />

con moto alternato e sono costituiti<br />

<strong>da</strong> un’asta rigi<strong>da</strong> alloggiata all’interno<br />

<strong>di</strong> una gui<strong>da</strong> nel pavimento della<br />

corsia <strong>di</strong> riposo. L’asta rigi<strong>da</strong> presenta<br />

una serie <strong>di</strong> fori (o tacchette) sulle<br />

quali si aggancia il corpo centrale del<br />

raschiatore costituito <strong>da</strong>lle pale, che<br />

possono avere tipologia a farfalla (foto<br />

1) o a ribaltina (foto 2).<br />

Il metodo <strong>di</strong> asportazione del letame<br />

me<strong>di</strong>ante trattrice con ruspetta è<br />

adottato solo nel 12,5% delle aziende.<br />

Lo scarso utilizzo <strong>di</strong> questo sistema è<br />

<strong>da</strong> mettere in relazione al fabbisogno<br />

<strong>di</strong> manodopera (in me<strong>di</strong>a 10 min/giorno)<br />

per la conduzione del mezzo e allo<br />

scarso livello <strong>di</strong> pulizia delle corsie<br />

dovuto alla limitata frequenza (non<br />

più che giornaliera vista la necessità<br />

<strong>di</strong> manovalanza) degli interventi <strong>di</strong><br />

pulizia.<br />

Tra i meto<strong>di</strong> idraulici per l’asportazione<br />

delle deiezioni figurano i sistemi<br />

<strong>di</strong> ricircolo sotto fessurato, che sono<br />

adottati nel 10% delle <strong>stalle</strong> osservate.<br />

Con questo sistema, il liquame<br />

che viene a formarsi nelle corsie <strong>di</strong><br />

4<br />

smistamento su pavimento fessurato<br />

penetra nelle fessure e viene raccolto<br />

nella fossa sottostante. Nel 5% dei casi<br />

il ricircolo è effettuato <strong>di</strong>rettamente<br />

sulla superficie della corsia <strong>di</strong> smistamento<br />

tra le cuccette. Il liquame,<br />

prima <strong>di</strong> essere ricircolato per la pulizia,<br />

è sottoposto a un processo <strong>di</strong> separazione<br />

solido/liquido e inviato allo<br />

stoccaggio: è solo la parte chiarificata<br />

che viene rimessa in circolo, mentre<br />

il residuo solido è stoccato in concimaia<br />

e utilizzato come ammen<strong>da</strong>te<br />

con caratteristiche assimilabili a<br />

quelle <strong>di</strong> un letame.<br />

Nel caso in cui il liquame chiarificato<br />

venga ricircolato per semplice gravità,<br />

la parte chiarificata viene pompata<br />

entro un serbatoio posto in posizione<br />

elevata rispetto alla stalla, in modo<br />

che, a basso costo, possa essere utilizzata<br />

per la successiva pulizia delle corsie<br />

<strong>da</strong> lavare (foto 3).<br />

Un’alternativa a questo metodo è<br />

quello <strong>di</strong> pompare <strong>di</strong>rettamente la par-


5 7<br />

Foto 5 - Raschiatore semovente robotizzato Scarabeo; è costituito <strong>da</strong> un corpo centrale del peso <strong>di</strong> 0,8-1,2 t al cui interno<br />

sono contenute 2 batterie che alimentano un motore elettrico <strong>da</strong> 250 W, montato su 2 ruote in caucciù. È dotato <strong>di</strong> un sistema<br />

<strong>di</strong> rivelazione degli ostacoli e <strong>di</strong> arresto automatico. Foto 6 - Miscelatore monoblocco, costituito <strong>da</strong> un motore elettrico<br />

collegato a un’elica a tre pale; come in questo caso, l’installazione più frequente è a bordo vasca su telaio orientabile e scorrevole<br />

su una gui<strong>da</strong> verticale, così <strong>da</strong> consentirne l’orientamento in <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>rezioni e a profon<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong>fferenti. Foto 7 - Miscelatore portato <strong>da</strong> trattrice, costituito <strong>da</strong> elica collegata alla pdp me<strong>di</strong>ante albero <strong>di</strong> trasmissione<br />

te chiarificata nelle corsie, in modo <strong>da</strong><br />

ottenere velocità e portate <strong>di</strong> flusso<br />

sufficienti a garantire un’adeguata capacità<br />

pulente (foto 4).<br />

Zona <strong>di</strong> alimentazione<br />

6<br />

Per quel che riguar<strong>da</strong> l’asportazione,<br />

dei liquami <strong>da</strong>lla zona <strong>di</strong> alimentazione<br />

i <strong>da</strong>ti evidenziano come, anche in quest’area,<br />

i raschiatori meccanici ad asta<br />

rigi<strong>da</strong> con gruppo <strong>di</strong> traino oleo<strong>di</strong>namico<br />

rappresentino la tipologia <strong>di</strong> impianto<br />

<strong>di</strong> gran lunga più <strong>di</strong>ffusa tra le aziende<br />

del campione (62,5% dei casi).<br />

La trattrice con ruspetta o lama raschiante,<br />

che richiede un fabbisogno<br />

<strong>di</strong> manodopera <strong>di</strong> 5 min/giorno, è<br />

adottata solo nel 2,5% delle aziende.<br />

Anche in questo caso l’asportazione<br />

dei liquami <strong>da</strong>lla zona <strong>di</strong> alimentazione<br />

me<strong>di</strong>ante ricircolo sotto fessurato<br />

interessa circa il 10% del totale degli<br />

allevamenti osservati, e il ricircolo superficiale<br />

il 5% dei casi.<br />

Zona <strong>di</strong> esercizio<br />

Nel campione <strong>di</strong> <strong>stalle</strong> esaminate<br />

soltanto 8 (20%) <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> un<br />

paddock. Già <strong>da</strong> <strong>di</strong>versi anni, infatti,<br />

si riscontra la tendenza <strong>da</strong> parte <strong>di</strong><br />

progettisti e allevatori a evitare o limitare<br />

la superficie <strong>di</strong> stabulazione a<br />

cielo aperto; ciò per non raccogliere<br />

acqua piovana insieme ai reflui ed<br />

evitare problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>luizione delle<br />

deiezioni, ma soprattutto per scongiurare<br />

i conseguenti fenomeni <strong>di</strong><br />

percolazione in fal<strong>da</strong> o <strong>di</strong> ruscellamento<br />

superficiale, che potrebbero<br />

comportare rischi <strong>di</strong> sanzioni <strong>da</strong> parte<br />

delle autorità preposte al controllo<br />

dell’inquinamento.<br />

I meto<strong>di</strong> utilizzati per la pulizia dei<br />

paddock sono esclusivamente meccanici:<br />

in 5 casi si utilizza una trattrice<br />

dotata <strong>di</strong> pala o lama raschiante; in 3<br />

casi vengono usati raschiatori meccanici<br />

(foto 5).<br />

Trasferimento dei reflui<br />

<strong>da</strong>lla stalla allo stoccaggio<br />

Da quanto messo in evidenza <strong>da</strong>ll’in<strong>da</strong>gine,<br />

il trasferimento dei reflui <strong>da</strong>lla<br />

stalla agli stoccaggi avviene più <strong>di</strong>ffusamente<br />

per caduta o per scorrimento<br />

naturale (35% dei casi). Seguono, in<br />

or<strong>di</strong>ne d’importanza, i trasportatori a<br />

palette nelle varie tipologie: a moto alternato<br />

con elevatore a pressa oleo<strong>di</strong>namica;<br />

a moto continuo con elevatore<br />

fisso; a moto alternato con elevatore<br />

a forche. Più raramente sono utilizzati<br />

sistemi <strong>di</strong> ricircolo <strong>di</strong> liquame<br />

chiarificato o pozzetti terminali con<br />

pompa <strong>di</strong> sollevamento e sistemi <strong>di</strong> ricircolo<br />

del liquame tal quale.<br />

Tecniche <strong>di</strong> trattamento<br />

dei reflui<br />

<strong>Nelle</strong> aziende con bovini <strong>da</strong> <strong>latte</strong><br />

possono essere adottate <strong>di</strong>verse tecni-<br />

che <strong>di</strong> trattamento dei reflui zootecnici<br />

stoccati, allo scopo <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarne e<br />

migliorarne le caratteristiche qualitative<br />

in funzione dello span<strong>di</strong>mento<br />

agronomico.<br />

Tecnica utilizzata <strong>da</strong> tempo, specie<br />

per bacini piuttosto gran<strong>di</strong>, è quella<br />

della miscelazione del liquame. Le<br />

deiezioni animali possono infatti avere<br />

una <strong>di</strong>versa consistenza fisica e un<br />

peso specifico <strong>di</strong>verso. Nella fase <strong>di</strong><br />

stoccaggio si assiste quin<strong>di</strong> a una stratificazione,<br />

con una frazione densa sul<br />

fondo, una frazione interme<strong>di</strong>a chiarificata<br />

e una frazione flottante, costituita<br />

<strong>da</strong> soli<strong>di</strong> a basso peso specifico<br />

che, asciugandosi gradualmente, tendono<br />

a formare una crosta superficiale.<br />

I miscelatori sono apparecchiature<br />

in grado <strong>di</strong> generare un forte flusso<br />

che interessa tutta la massa <strong>da</strong> mescolare,<br />

evitando il problema della stratificazione<br />

e della crosta superficiale.<br />

In riferimento alla tipologia costruttiva,<br />

i miscelatori si <strong>di</strong>vidono in due categorie<br />

principali: miscelatori sommersi<br />

monoblocco (foto 6) e miscelatori<br />

con albero <strong>di</strong> trasmissione. All’interno<br />

dei miscelatori con albero <strong>di</strong> trasmissione<br />

vi sono poi svariati modelli d’impianto,<br />

che presentano caratteristiche<br />

costruttive <strong>di</strong>verse a secon<strong>da</strong> del tipo<br />

<strong>di</strong> lavoro per il quale vengono pre<strong>di</strong>sposti:<br />

miscelatori usati principalmente<br />

in vasche interrate o sotto fessurato,<br />

con posizione <strong>di</strong> lavoro fissa o mobile<br />

grazie ad appositi carrelli e miscelatori<br />

per vasche fuori terra con l’albero <strong>di</strong><br />

trasmissione che passa attraverso la<br />

parete, o posizionati sul bordo della<br />

vasca; in questo caso sono fissati a un<br />

supporto esterno (colonna) che passa<br />

sopra il bordo della vasca stessa.<br />

Dall’in<strong>da</strong>gine emerge come le tecnologie<br />

per il trattamento dei reflui siano<br />

presenti nel 65% delle <strong>stalle</strong>. Quella più<br />

adottata è rappresentata <strong>da</strong>i miscelatori<br />

<strong>di</strong> liquame azionati <strong>da</strong>lla presa <strong>di</strong> potenza<br />

della trattrice (30% degli alleva-<br />

L’INFORMATORE A GRARIO 43/2004 123


Zootecnia<br />

menti esaminati) (foto 7) e <strong>da</strong>i separatori<br />

meccanici (20% delle <strong>stalle</strong>).<br />

I separatori, come noto, sono attrezzature<br />

che servono per separare la<br />

parte liqui<strong>da</strong> dei reflui <strong>da</strong> quella fibrosa.<br />

In tal modo le due frazioni ottenute<br />

possono essere utilizzate per scopi<br />

agronomici <strong>di</strong>versi, seguendo le mo<strong>da</strong>lità<br />

<strong>di</strong> gestione e span<strong>di</strong>mento più<br />

a<strong>da</strong>tte alle loro caratteristiche fisiche.<br />

I separatori più <strong>di</strong>ffusi nel campione <strong>di</strong><br />

aziende sono quelli meccanici a compressione<br />

elicoi<strong>da</strong>le (foto 8) e a tamburo<br />

con cilindri pressori (10% per entrambe<br />

le tipologie) (foto 9).<br />

Le tendenze del mercato<br />

L’in<strong>da</strong>gine <strong>di</strong> mercato è stata condotta<br />

presso le 30 <strong>di</strong>tte italiane costruttrici<br />

e/o installatrici <strong>di</strong> attrezzature<br />

per la gestione dei reflui negli allevamenti<br />

bovini <strong>da</strong> <strong>latte</strong>, che hanno risposto<br />

al questionario (su 108 aziende<br />

contattate); pur non rappresentando<br />

l’intero settore, tali aziende sono, comunque,<br />

tra quelle più rappresentative<br />

e attive sul mercato.<br />

Le informazioni rilevate hanno riguar<strong>da</strong>to<br />

le certificazioni <strong>di</strong> qualità della<br />

<strong>di</strong>tta, l’area geografica <strong>di</strong> lavoro, le<br />

fonti informative utilizzate per la progettazione<br />

e soprattutto le tipologie <strong>di</strong><br />

attrezzature e/o impianti in produzione<br />

e in ven<strong>di</strong>ta, le installazioni effettuate e<br />

le tendenze per il futuro mercato.<br />

Per quel che riguar<strong>da</strong> l’incidenza<br />

delle forme <strong>di</strong> certificazione, il 17%<br />

delle imprese risulta certificato ISO<br />

9000 (sistema <strong>di</strong> gestione per la qualità),<br />

mentre l’ISO 14000 (sistema <strong>di</strong><br />

gestione ambientale) risulta avere una<br />

124<br />

L’INFORMATORE A GRARIO 43/2004<br />

8 9<br />

Foto 8 - Separatore a compressione elicoi<strong>da</strong>le, costituito <strong>da</strong> una coclea che sospinge il liquame in un vaglio cilindrico, costituito <strong>da</strong> barre in<br />

acciaio. La frazione liqui<strong>da</strong> filtra attraverso le fessure del vaglio, mentre la parte soli<strong>da</strong> viene pressata <strong>da</strong>lla coclea contro un regolatore <strong>di</strong><br />

portata, <strong>da</strong> tarare in base alle caratteristiche qualitative del liquame; il sistema consente una rimozione del 30-40% della s.s. presente nel<br />

liquame prima del trattamento e produce un separato con tenore <strong>di</strong> s.s. del 20-25%<br />

Foto 9 - Separatore cilindrico rotante costituito <strong>da</strong> un vaglio cilindrico in acciaio e <strong>da</strong> 4 cilindri pressori, contrapposti a 2 a 2 e inseriti<br />

all’interno e all’esterno del vaglio stesso, che concorrono a <strong>di</strong>sidratare la frazione soli<strong>da</strong> che non passa attraverso le sue fessure. Il liquame<br />

<strong>da</strong> trattare, immesso <strong>da</strong>lla parte superiore della macchina sagomata a tramoggia, viene separato per effetto combinato della vagliatura e<br />

della compressione; mentre la fase liqui<strong>da</strong> attraversa i fori del tamburo e abbandona la macchina per gravità, il solido separato aderente<br />

alla superficie esterna del tamburo viene staccato <strong>da</strong> una lama raschiante e scaricato. Il sistema consente una rimozione del 40-55% della<br />

s.s. nel liquame prima del trattamento e produce un separato con tenore <strong>di</strong> s.s. del 18-20%<br />

Foto 10 - Nastro trasportatore a moto<br />

continuo, costituito <strong>da</strong> una catena che<br />

scorre su apposite pulegge o slitte<br />

alla quale sono fissate perpen<strong>di</strong>colarmente<br />

delle palette d’acciaio che avanzano<br />

portandosi <strong>di</strong>etro il letame<br />

accumulato nella canaletta <strong>di</strong> scolo<br />

<strong>di</strong>ffusione minore e pari al 3%.<br />

Le <strong>di</strong>tte che hanno risposto al questionario<br />

<strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> operare per il<br />

77% nell’Italia settentrionale, per il<br />

60% nel Italia centrale, per il 63% nell’Italia<br />

meri<strong>di</strong>onale e nelle Isole. Il 43%<br />

svolge la propria attività anche nell’Unione<br />

Europea e nell’Europa dell’Est,<br />

il 23% nei Paesi dell’Africa settentrionale,<br />

il 10% negli Stati Uniti d’America.<br />

Le informazioni tecniche necessarie<br />

per la progettazione delle innovazioni<br />

tecnologiche risultano provenire principalmente<br />

<strong>da</strong> fonti reperite nell’ambito<br />

<strong>di</strong> fiere ed esposizioni (80% delle<br />

<strong>di</strong>tte), ma pure <strong>da</strong>gli allevatori singoli<br />

Foto 11 - Nastro trasportatore a moto<br />

alternato. Le palette, incernierate su un’asta<br />

rigi<strong>da</strong> con movimento va e vieni, si aprono<br />

in fase <strong>di</strong> an<strong>da</strong>ta, spostando il letame, e si<br />

richiudono durante il movimento <strong>di</strong> ritorno<br />

e associati (70%); <strong>da</strong>lle pubblicazioni<br />

tecniche e scientifiche (rispettivamente<br />

43 e 37%), oltre che <strong>da</strong> convegni e<br />

seminari (7%).<br />

Lo staff <strong>di</strong> progettazione è costituito<br />

in me<strong>di</strong>a <strong>da</strong> circa 5 addetti.<br />

Produzione <strong>di</strong> attrezzature<br />

Le attrezzature maggiormente prodotte<br />

sono senza dubbio i raschiatori<br />

(40% delle <strong>di</strong>tte), seguiti <strong>da</strong>i separatori<br />

solido-liquido (37%), <strong>da</strong>lle pompe per<br />

liquami (33%), <strong>da</strong>gli elevatori per letame<br />

(27%), <strong>da</strong>i miscelatori per liquami<br />

(27%) e <strong>da</strong>i nastri trasportatori (27%)


(foto 10 e 11).<br />

Questi <strong>da</strong>ti confermano<br />

quanto rilevato <strong>da</strong>ll’in<strong>da</strong>gine<br />

condotta nelle 40 aziende<br />

campione, <strong>da</strong>lla quale era<br />

emerso come le attrezzature<br />

più <strong>di</strong>ffuse per l’asportazione<br />

dei reflui <strong>da</strong>lla stalla fossero<br />

appunto i raschiatori,<br />

mentre per il trattamento dei<br />

liquami i separatori occupassero<br />

il secondo posto tra le<br />

tipologie d’impianto più frequentemente<br />

utilizzate.<br />

Relativamente alle ven<strong>di</strong>te<br />

si riscontrano invece <strong>da</strong>ti<br />

parzialmente <strong>di</strong>versi, in<br />

quanto le attrezzature più<br />

vendute nel 2002 sono state<br />

le pompe per liquami (per il<br />

60% delle <strong>di</strong>tte), seguite <strong>da</strong>i separatori<br />

(57% delle <strong>di</strong>tte). In or<strong>di</strong>ne d’importanza<br />

seguono i miscelatori, gli elevatori,<br />

i nastri trasportatori e i raschiatori.<br />

Tra le tipologie d’impianto che le <strong>di</strong>tte<br />

generalmente installano con maggiore<br />

frequenza vi sono gli impianti <strong>di</strong> separazione<br />

solido-liquido (47% delle <strong>di</strong>tte), gli<br />

impianti d’asportazione dei reflui a raschiatori<br />

con trascinamento ad asta rigi<strong>da</strong><br />

«va e vieni» (40%) e gli impianti d’asportazione<br />

del letame con nastri trasportatori<br />

a palette (37%). In or<strong>di</strong>ne<br />

d’importanza seguono gli impianti <strong>di</strong> ricircolo<br />

sotto fessurato e <strong>di</strong> ricircolo superficiale<br />

(30 e 27% rispettivamente). È<br />

interessante notare, inoltre, che, nonostante<br />

la tecnica <strong>di</strong> ricircolo superficiale<br />

sia <strong>di</strong> recente introduzione in Italia, molte<br />

<strong>di</strong>tte italiane (27%) <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> effettuarne<br />

l’installazione.<br />

L’analisi delle tipologie e dei numeri<br />

<strong>di</strong> impianti venduti <strong>da</strong>lle <strong>di</strong>tte italiane<br />

nel 2002 evidenzia come il sistema<br />

<strong>di</strong> più frequente installazione sia risultato<br />

quello <strong>di</strong> asportazione del letame<br />

o del liquame me<strong>di</strong>ante raschiatori<br />

con trascinamento ad asta rigi<strong>da</strong><br />

a moto alternato a «va e vieni»; 10 <strong>di</strong>tte,<br />

delle 12 che <strong>di</strong>chiarano d’installare<br />

questa tipologia d’impianto, hanno installato<br />

in me<strong>di</strong>a 84 impianti, <strong>da</strong> un<br />

minimo <strong>di</strong> 4 a un massimo <strong>di</strong> 250. Al<br />

secondo posto, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> frequenza<br />

d’installazione, seguono gli impianti<br />

<strong>di</strong> asportazione del letame me<strong>di</strong>ante<br />

nastri trasportatori a palette, installati<br />

nel 2002 <strong>da</strong> 11 <strong>di</strong>tte italiane, <strong>di</strong> cui<br />

10 <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> averne installati in<br />

me<strong>di</strong>a 26, <strong>da</strong> un minimo <strong>di</strong> 5 impianti<br />

a un massimo <strong>di</strong> 60.<br />

Seguono gli impianti d’asportazione<br />

me<strong>di</strong>ante raschiatori con trascinamento<br />

a catena o a cavo, gli impianti <strong>di</strong><br />

separazione solido-liquido, quelli <strong>di</strong> ricircolo<br />

sotto fessurato e gli impianti <strong>di</strong><br />

ricircolo superficiale.<br />

Le <strong>di</strong>tte <strong>di</strong>chiarano che <strong>da</strong> parte degli<br />

allevatori <strong>di</strong> bovini <strong>da</strong> <strong>latte</strong> si ri-<br />

Grafico 2 - Attrezzature che le <strong>di</strong>tte del campione<br />

(30) intendono proporre nei prossimi anni<br />

Miscelatori<br />

Pompe per liquami<br />

Separatori<br />

Pompe trituratrici<br />

Pompe per ricircolo<br />

Impianti per ricircolo<br />

Lame raschianti per trattrice<br />

Nastri trasportatori a palette<br />

Raschiatori semoventi<br />

Raschiatori a catena<br />

Raschiatori ad asta rigi<strong>da</strong><br />

0<br />

scontra una doman<strong>da</strong> <strong>cresce</strong>nte nei<br />

confronti dei separatori solido-liquido<br />

(40% delle <strong>di</strong>tte), seguiti <strong>da</strong>i raschiatori<br />

semoventi (20%). Di grande interesse<br />

risultano essere anche i sistemi <strong>di</strong><br />

ricircolo superficiale (17%) e sotto fessurato<br />

(13%), come i raschiatori per la<br />

pulizia superficiale delle pavimentazioni<br />

fessurate (10%).<br />

Di conseguenza gli impianti che le<br />

<strong>di</strong>tte <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> voler proporre con<br />

maggior forza sul mercato nei prossimi<br />

anni sono i separatori solido-liquido<br />

(27% delle <strong>di</strong>tte) e le pompe per liquami<br />

(17%), ma anche gli intramontabili<br />

raschiatori ad asta rigi<strong>da</strong> (17%).<br />

Seguono in or<strong>di</strong>ne d’importanza i miscelatori<br />

per liquami (10%), i raschiatori<br />

con trascinamento a catena e<br />

quelli semoventi (7% entrambi), gli impianti<br />

<strong>di</strong> ricircolo superficiale (3%), le<br />

pompe per ricircolo <strong>di</strong> liquame, le<br />

pompe trituratrici, i nastri trasportatori<br />

a palette e le lame raschianti portate<br />

<strong>da</strong> trattrici (3% per tutte le tipologie)<br />

(grafico 2).<br />

Conclusioni<br />

1<br />

1<br />

1<br />

1<br />

1<br />

1 2 3 4 5 6 7 8<br />

Aziende (n.)<br />

In conclusione si può quin<strong>di</strong> affermare<br />

che gli impianti per l’asportazione<br />

delle deiezioni me<strong>di</strong>ante raschiatori<br />

con trascinamento ad asta rigi<strong>da</strong><br />

rappresentano ancora la soluzione<br />

tecnologica più <strong>di</strong>ffusa nelle <strong>stalle</strong> a<br />

stabulazione libera. Suscitano tuttavia<br />

un certo interesse anche i raschiatori<br />

con trascinamento a catena o a<br />

cavo e i raschiatori semoventi: per i<br />

primi il principale vantaggio è rappresentato<br />

<strong>da</strong>i minori costi rispetto ai raschiatori<br />

con trascinamento ad asta<br />

rigi<strong>da</strong>, mentre per i secon<strong>di</strong> le <strong>di</strong>tte<br />

costruttrici <strong>di</strong>chiarano prestazioni superiori<br />

rispetto a quelle dei raschiatori<br />

<strong>di</strong> altro tipo (ad esempio possibilità<br />

<strong>di</strong> prevedere curve lungo il percorso,<br />

arresto automatico in presenza <strong>di</strong><br />

ostacoli), anche se in Italia non si ha<br />

2<br />

2<br />

3<br />

5<br />

5<br />

8<br />

9<br />

Zootecnia<br />

ancora notizia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> o <strong>di</strong><br />

esperienze applicative che<br />

ne abbiano valutato il rapporto<br />

tra costi e benefici. I<br />

raschiatori su fessurato, che<br />

sono già utilizzati in Europa,<br />

dove sono prodotti <strong>da</strong> svariate<br />

<strong>di</strong>tte, costituiscono<br />

una tecnologia interessante<br />

per il futuro, ma per il momento<br />

non ancora tanto apprezzata<br />

<strong>da</strong>l mercato nazionale,<br />

forse anche in relazione<br />

al fatto che in Italia la <strong>di</strong>ffusione<br />

delle pavimentazioni<br />

fessurate è più limitata rispetto<br />

ad altri Paesi europei<br />

(ad esempio Germania e<br />

Olan<strong>da</strong>).<br />

Le pale dei raschiatori su<br />

pavimento fessurato sono trascinate <strong>da</strong><br />

un cavo o <strong>da</strong> una catena e sono coman<strong>da</strong>ti<br />

<strong>da</strong> una centralina connessa a un<br />

motore elettrico. Con questo tipo <strong>di</strong> impianto<br />

la pulizia può essere eseguita<br />

molto più frequentemente <strong>di</strong> quella su<br />

pavimento pieno, grazie alla minor usura<br />

dei materiali che vengono a contatto<br />

durante il percorso e alla minor potenza<br />

necessaria al funzionamento. Pertanto,<br />

essi mettono insieme i vantaggi<br />

dei raschiatori meccanici con quelli del<br />

pavimento fessurato, per cui se ne può<br />

prevedere uno sviluppo nei prossimi<br />

anni.<br />

I sistemi <strong>di</strong> separazione meccanica<br />

solido-liquido risultano ancora <strong>di</strong><br />

grande interesse e in via <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione.<br />

Sono praticamente secon<strong>di</strong> in or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e con una doman<strong>da</strong> sempre<br />

<strong>cresce</strong>nte, essendo necessari sia per le<br />

pratiche <strong>di</strong> span<strong>di</strong>mento agronomico<br />

che fanno seguito allo stoccaggio, sia<br />

nell’accoppiamento con i sistemi <strong>di</strong><br />

pulizia con ricircolo <strong>di</strong> liquame.<br />

Anche i sistemi <strong>di</strong> pompaggio risultano<br />

largamente impiegati per il trasporto<br />

e la gestione dei liquami, soprattutto<br />

in <strong>stalle</strong> che non prevedono<br />

la produzione <strong>di</strong> letame.<br />

Infine, gli elevatori a compressione<br />

elicoi<strong>da</strong>le in condotta interrata, pur<br />

essendo una tecnologia abbastanza<br />

consoli<strong>da</strong>ta nell’Italia settentrionale,<br />

sembrano suscitare un interesse limitato<br />

rispetto ad altri sistemi, probabilmente<br />

in considerazione dei maggiori<br />

costi <strong>di</strong> installazione e <strong>di</strong> gestione.<br />

Matteo Barbari<br />

Martina Bianchi<br />

Dipartimento <strong>di</strong> ingegneria<br />

agraria e forestale<br />

Università <strong>di</strong> Firenze<br />

Paolo Ferrari<br />

Fon<strong>da</strong>zione Crpa stu<strong>di</strong><br />

e ricerche onlus<br />

p.ferrari@crpa.it<br />

L’INFORMATORE A GRARIO 43/2004 125

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