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Alma Latina n° 5 - Alac Cremona

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Associazione LatinoAmericana<br />

ALMA LATINA Noticiero pag. 6<br />

Perù. Ciao Burlington<br />

La compagnia petrolifera Burlington Resources, una delle maggiori azioniste della<br />

campagna elettorale di George Bush, ha annunciato il suo ritiro dal Blocco 64<br />

dell'Amazzonia peruviana. "E' stata sconfitta", sono parole dell'agenzia Reuters,<br />

"dalla resistenza degli indigeni Achuar". Non si tratta, per ora, di una vittoria completa<br />

e definitiva, perché Burlington continua ad operare nei "Blocchi" [la definizione fu<br />

coniata dal governo Fujimori e mantenuta invariata, come molte altre cose, da quello<br />

di Toledo] 70 e 87, e perché cede la sua partecipazione al consorzio estrattivo alla<br />

degna sorella Oxy. Ma si tratta di un segnale di grande rilevanza per un territorio ricco<br />

di straordinaria biodiversità e per un popolo che ha subito secoli di genocidio: gli<br />

Achuar in Perù sono soltanto 14 mila, distribuiti in 80 comunità. Di interesse ancora<br />

maggiore, sembra tuttavia la capacità di collegamento e lotta comune in difesa della<br />

terra da parte degli Achuar peruviani ed ecuadoriani. Una sola popolazione divisa da<br />

confini statali artificiali che hanno dato origine a una guerra durata oltre cinquant'anni.<br />

Con la Oxy, la compagnia molto nota per i massacri sugli U'wa colombiani, a integrare<br />

il consorzio che pretende di estrarre il petrolio dal Blocco 64, malgrado le palesi<br />

violazioni dei soliti trattati Oil sottoscritti regolarmente dai governi del Perù, resta ora<br />

soltanto la spagnola Repsol-Ypf. Sono i soliti pochi nomi delle onnipotenti compagnie<br />

che devastano il pianeta, corrompono i governi e assoldano guardie dal grilletto facile,<br />

eppure le non-notizie che riportano importanti vittorie delle popolazioni indigene<br />

diventano sempre più frequenti in ogni angolo del mondo. Le trivelle nel Blocco 64,<br />

953.790 ettari di meravigliosi fiumi, laghi e foreste pluviali, sono ferme dal 1995.<br />

(Da Carta Mondo)<br />

Perù. Il Forum delle Americhe contro<br />

Camisea<br />

Fervono i preparativi per il Forum sociale<br />

delle Americhe che si terrà a Quito,<br />

Ecuador, a fine luglio. Nell’incontro<br />

preparatorio dei movimenti e delle<br />

organizzazioni peruviane che s’è svolto a<br />

Lima la scorsa settimana, si è parlato a<br />

lungo degli effetti sociali e ambientali<br />

dello sfruttamento minerario nelle<br />

comunità andine, dell’Alca e del Trattato<br />

di libero scambio con gli Stati uniti, per<br />

il quale negli stessi giorni, a migliaia di<br />

chilometri di distanza, erano in corso i<br />

negoziati. Nel corso degli incontri, le<br />

organizzazioni indigene hanno lanciato un<br />

allarme contro il progetto Camisea per<br />

l’estrazione, il trasporto, la distribuzione e<br />

l’esportazione di gas naturale. Finanziato<br />

d a B a n c a m o n d i a l e , B a n c a<br />

interamericana per lo sviluppo [Bid] e<br />

da alcune banche private, fra cui l’italiana<br />

Banca intesa, il progetto interessa la<br />

bassa valle dell’Urubamba, nella foresta<br />

amazzonica peruviana. Si tratta di un<br />

e c o s i s t e m a i n c o n t a m i n a t o e d<br />

estremamente delicato, caratterizzato da<br />

un elevatissimo tasso di biodiversità,<br />

definito dall’Unione internazionale per<br />

la conservazione della natura [Iucn]<br />

come l’ultimo posto sulla terra da<br />

trivellare per la ricerca di combustibili<br />

fossili. Perfino la Shell si è ritirata dal<br />

progetto, proprio per le denunce legate<br />

all impossibilità di mitigare gli elevati<br />

impatti sociali ed ambientali ad esso<br />

associati. Ora le perforazioni e la<br />

costruzione del gasdotto lo stanno<br />

distruggendo, ma l’impatto più<br />

devastante sta già ricadendo sulle<br />

popolazioni indigene che abitano la<br />

zona in condizione di forte isolamento:<br />

le attività del progetto stanno<br />

contaminando le riserve di acqua<br />

potabile e riducendo notevolmente la<br />

loro possibilità di procurarsi cibo.<br />

Abituati a vivere in completo<br />

isolamento, le comunità degli<br />

M a c h i g u e n g a , Yi n e , N a h u a e<br />

Kugapakori sono estremamente<br />

vulnerabili al contatto con i lavoratori<br />

estranei, i cui continui spostamenti sul<br />

territorio sono all’origine delle epidemie<br />

che stanno decimando gli indigeni.<br />

Rimangono vittima delle malattie<br />

infettive, soprattutto respiratorie e<br />

intestinali. Una recente missione del<br />

Dipartimento di epidemiologia del<br />

Ministero della salute peruviano ha<br />

riscontrato un alto tasso di mortalità<br />

soprattutto fra i minori: fra il 2002 e il<br />

2003, il 75 per cento dei morti per queste<br />

infezioni aveva meno di 12 anni.<br />

Considerato che in alcune comunità la<br />

metà della popolazione è costituita da<br />

minori di 15 anni, la minaccia di<br />

estinzione per queste popolazioni è<br />

estremamente reale.<br />

(Da Carta Mondo)

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