ARTISTA ALLO SPECCHIO Durante il periodo del servizio militare non smette <strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere, anzi approfi tta delle libere uscite per recarsi nei <strong>di</strong>ntorni a ritrarre boschi, prati fi oriti, paesaggi, che egli interpreta, facendoli rivivere con freschezza <strong>di</strong> sentimenti sublimi. A un uffi ciale <strong>di</strong> carriera che va in congedo regala un proprio quadro, la notizia giunge ai superiori che gli permettono <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi all’arte, la sua convinzione <strong>di</strong> fare il pittore si ra<strong>di</strong>ca sempre più. Ancora una volta, però, la dura realtà della vita gli fa rinviare la decisione. Si sposa presto, avrà quattro fi gli, con la famiglia a cui pensare è costretto a lavorare in una <strong>di</strong>tta come rappresentante e gira l’Italia. In queste occasioni approfi tta per visitare luoghi d’arte, musei, gallerie e si porta sempre <strong>di</strong>etro la cassetta dei colori. Ogni trasferta è buona per <strong>di</strong>pingere: le coste della Liguria, le campagne toscane, i paesini abbarbicati dell’Umbria, le vedute baciate dal sole bianchissimo della Sicilia, le montagne del Trentino o quelle aostane. Inizia ad esporre in collettive e a partecipare a concorsi. Pur essendo un pittore “istintivo”, come lui stesso si defi nisce, capisce che è in<strong>di</strong>spensabile perfezionare la tecnica. Frequenta corsi estivi dell’Istituto d’<strong>Art</strong>e <strong>di</strong> Urbino, dove si specializza nell’arte grafi ca e s’iscrive all’Accademia Cimabue <strong>di</strong> Milano, seguendo i corsi <strong>di</strong> nudo. Si propone sempre più con esposizioni personali e le sue opere cominciano ad essere ricercate. Ovunque viene a contatto con gallerie che gli allestiscono mostre e con mercanti che egli (a <strong>di</strong>ff erenza <strong>di</strong> molti colleghi) apprezza: sono essi a proporlo con successo ai collezionisti. Per quanto riguarda il ritratto signifi cativa è la fanciulla leggermente <strong>di</strong>scinta della pagina accanto, immersa 40 n. 13/2009 La Vetrina dell’<strong>Art</strong>e in una rifl essione trasognata, in cui l’artista non ricerca la bellezza fi ne a se stessa, ma il momento interiore del soggetto. Lo sguardo pu<strong>di</strong>co e timido evita il fruitore dell’opera, perchè pare rivolto a un mondo <strong>di</strong> sentimenti, non <strong>di</strong> parole; <strong>di</strong> emozione sottili e non gridate. Aderisce al gruppo d’arte in<strong>di</strong>pendente “Anselmo Bucci” e frequenta gli ambienti artisti lombar<strong>di</strong>. Dopo i quarant’anni abbandona la sua attività, apre uno stu<strong>di</strong>o a Brera («Più che il “Jamaica”, il locale degli artisti che guadagnavano bene, frequentavo il “Caff è Gabriele”, meno costoso»). Produce, per la Gold Market piccoli quadretti su lamine d’argento e d’oro, pezzi unici molto richiesti. Dipinge pae- ALDO PARMIGIANI saggi, quasi sempre senza la presenza dell’uomo e lontano dai luoghi abitati, cogliendo l’emozione silenziosa del momento, seguendo le stagioni: «Mi piacciono molto i campi <strong>di</strong> girasoli e <strong>di</strong> papaveri, ma non ripresi in modo tra<strong>di</strong>zionale, bensì entrandoci dentro con le api che ti ronzano intorno. Potrei anche <strong>di</strong>pingerli a memoria, però, alla fi ne se li guardo sulla tela mi accorgo ALDO PARMIGIANI - sopra: Campo con papaveri (2008, olio su tela, cm. 70 x 70) - nell’altra pagina: Profumo d’amore (2008, olio su tela, cm. 40 x 30)
ALDO PARMIGIANI ARTISTA ALLO SPECCHIO