Il Porto di Molfetta
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<strong>Molfetta</strong> <strong>Molfetta</strong> nei nei sapori sapori<br />
sapori<br />
La pesca, intesa come attività <strong>di</strong> cattura per<br />
l’approvvigionamento <strong>di</strong> cibo, ha da sempre<br />
accompagnato la vita dei molfettesi. <strong>Il</strong> consumo <strong>di</strong><br />
pesce è salito notevolmente con l’avvento del<br />
Cristianesimo per l’osservanza ferrea dei giorni <strong>di</strong><br />
astinenza dalla carne imposta dalla Chiesa del<br />
Me<strong>di</strong>oevo. <strong>Il</strong> pesce <strong>di</strong>venne il simbolo della<br />
Quaresima e <strong>di</strong> tutti i venerdì dell’anno. Nella<br />
nostra alimentazione con il termine generico <strong>di</strong><br />
“pesce” si intendono non solo i pesci ma anche<br />
molluschi e crostacei. I pesci tipici del nostro mare<br />
sono: pesce azzurro (alice, sgombro e sugherello<br />
o lacerto), sarago, gambero rosso, merluzzo,<br />
orata, seppia, polpo, calamaro, cefalo o muggine,<br />
rana pescatrice, totano, triglia, San Pietro, cicala o<br />
canocchia, scorfano, bavosa, gallinella o testa,<br />
gronco, latterino o vopo, salpa, tracina o<br />
parasacco, palombo o penna, granchio favollo o<br />
pelosa, cappellano (nuzze stubete).<br />
I molfettesi sono anche dei gran<strong>di</strong> consumatori <strong>di</strong><br />
frutti <strong>di</strong> mare come: cozze nere,cozze pelose,<br />
datteri, vongole, noci, ricci, tartufi, <strong>di</strong> mare,<br />
cannolicchi,murici (cuozzle), mussoli <strong>di</strong> mare<br />
(czlicch). Altre specialità molfettesi che vengono<br />
consumate esclusivamente a crudo sono:<br />
“merosche” pesciolini poco più che avannotti,<br />
“pulp ‘a teneriedde” piccoli polpi che vengono<br />
battuti affinché <strong>di</strong>ventino morbi<strong>di</strong> per poterli<br />
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Sin dal 1985 gli amministratori dell’epoca ipotizzarono<br />
il progetto <strong>di</strong> spostare tutta l’attività commerciale<br />
marittima in un nuovo porto che avesse un<br />
collegamento <strong>di</strong>retto con le viabilità più importanti, tra<br />
cui la SS. 16-bis e l’Autostrada: in questo modo i<br />
mezzi <strong>di</strong> trasporto pesante non avrebbero più<br />
attraversato le vie urbane, così come avviene oggi. In<br />
un futuro un po’ più lontano si potrà pensare anche ad<br />
uno scalo ferroviario che <strong>di</strong>a la possibilità anche ai<br />
containers, trasportati attraverso la ferrovia , <strong>di</strong> arrivare<br />
<strong>di</strong>rettamente al porto. <strong>Il</strong> porto attuale non verrà toccato,<br />
sarà solamente aggiunto un altro braccio nel punto<br />
dove adesso c’è una <strong>di</strong>ga: quella sarà la nuova<br />
banchina <strong>di</strong> attracco e <strong>di</strong> carico-scarico delle navi