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Redone n. 4 anno 2011 - Parrocchia GOTTOLENGO

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Non sono un esperto, ma ho l’impressione che il bello dell’arte moderna sia che lascia lo spazio a tutti<br />

di interpretarla un po’ come si vuole. Diciamola in un modo un poco più nobile: suscita in ciascuno dei<br />

sentimenti che sono, aldilà delle intenzioni dell’artista, estremamente personali. Può non piacere, potrebbe<br />

anche non dire niente, ma poiché non è descrittiva, mira a evocare, a scatenare suggestioni, emozioni, quasi<br />

a parlare a tutti facendoci entrare in un gioco in modo che l’opera d’arte possa intrecciarsi con le storie, le<br />

ansie, le gioie, le paure generando, così, un incontro.<br />

Ci potrebbe accadere anche guardando l’opera qui a fianco di don Renato Laffranchi, noto pittore e sacerdote<br />

bresciano, che ha per titolo “Città della pace” e che è stata scelta come opera simbolo per l’Agorà<br />

<strong>2011</strong> e il cammino sinodale. Non so commentarla, lascio ad altri come leggere questa città celeste, che dal<br />

cielo scende e si poggia sui monti e che brilla di una luce bellissima, vorrei solo contemplarla. In essa si<br />

può intravedere la “comunità in cammino”, la nostra comunità ecclesiale di Brescia chiamata dal vescovo<br />

Luciano all’esperienza sinodale verso la meta delle nuove unità pastorali. Bella, luminosa, celeste, ma anche<br />

radicata nella sua terra.<br />

Ed è per continuare ad essere in terra bresciana luminosa testimone della luce del Signore Risorto che<br />

la nostra diocesi si accinge ad accostare il tema delle unità pastorali. Un’esperienza nuova, da pochi conosciuta<br />

e realizzata, in tutto pare ancora da decifrare. Il vescovo Monari ha voluto, per parlarne, un Sinodo<br />

diocesano. Un’occasione per “far sì che vi fosse un tempo dove tutti possano esprimersi per discernere e<br />

costruire un consenso e una decisione che dia nuovo slancio all’annuncio del Vangelo e una rinnovata presenza<br />

della nostra Chiesa nel territorio”.<br />

Ma come sarà il Sinodo che ci attende? Anzitutto ci vedrà “convenire” sacerdoti, consacrati e laici in<br />

ascolto, col vescovo, dello Spirito Santo che parla e guida la nostra Chiesa. Un’opportunità grande, ma<br />

anche una sfida. La discussione sulle unità pastorali non sarà un passaggio facile, con sé porta una serie di<br />

possibili rischi. Il primo è che le unità pastorali potrebbero essere viste come la cancellazione delle piccole<br />

parrocchie, oppure come nuove entità che si sovrappongono a quelle già esistenti. Potrebbero anche essere<br />

viste come una nuova organizzazione (giuridico-amministrativa) della Chiesa, anziché come un modo di<br />

affrontare i problemi nell’attuale situazione ecclesiale, sociale e culturale.<br />

L’esigenza, invece, è quella di un nuovo spirito missionario, di comunione, di corresponsabilità. Un altro<br />

pericolo potrebbe essere quello di affievolire lo spazio delle relazioni personali tra la comunità e i sacerdoti,<br />

essendoci il rischio per i preti di una vita sempre più affannata e di corsa, e per i fedeli di non avere più<br />

alcuni chiari punti di riferimento, a motivo della molteplicità delle figure ministeriali. Come anche si potrebbe<br />

manifestare una scarsa uniformità nei cammini parrocchiali o una diversa velocità nel promuovere la<br />

programmazione e realizzare i progetti comuni tra le parrocchie, forse anche in una sorta di competizione.<br />

Si potrebbe, infine, imporre una certa professionalizzazione con la conseguenza o di clericalizzare anche le<br />

figure laicali o di laicizzare la pastorale affievolendo lo spirito missionario. Possibile, ma evitabile. Come<br />

potrebbe arrivare anche una sorta di empasse nelle decisioni per i troppi “Consigli” coinvolti, ma senza una<br />

reale assunzione di responsabilità.<br />

Di questo e di altro ancora dovr<strong>anno</strong> discutere le parrocchie, i sacerdoti, i laici, i consacrati e tutta la<br />

comunità viva della nostra Chiesa, per non farci cogliere impreparati, per non smettere di dar voce allo<br />

Spirito Santo tra noi.<br />

L’editoriale di Adriano Bianchi da «La Voce del Popolo» del 30 giugno <strong>2011</strong><br />

-3-<br />

il <strong>Redone</strong><br />

Si è aperto il 4 luglio Agorà <strong>2011</strong>-2012, l’evento diocesano che introdurrà la Chiesa bresciana<br />

al Sinodo sulle unità pastorali previsto per l’autunno 2012 sul tema “Comunità in cammino”.<br />

Al Sinodo per delineare il futuro della Chiesa

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