Redone n. 5-6 anno 2005 - Parrocchia GOTTOLENGO
Redone n. 5-6 anno 2005 - Parrocchia GOTTOLENGO
Redone n. 5-6 anno 2005 - Parrocchia GOTTOLENGO
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Il <strong>Redone</strong><br />
Periodico d’informazione della <strong>Parrocchia</strong> Santi Pietro e Paolo in Gottolengo n. 5 e 6 - Natale <strong>2005</strong><br />
CRISTO GESU’ E’ LA LUCE CHE BRILLA<br />
FRA LE TENEBRE DEL MONDO<br />
LA MISSIONE POPOLARE TI INVITA AD ACCOGLIERE LA<br />
SUA LUCE E PORTARLA AI TUOI FRATELLI
Il Il <strong>Redone</strong><br />
Periodico d’informazione<br />
della <strong>Parrocchia</strong> Santi Pietro e Paolo di Gottolengo<br />
n. 5 e 6 - Natale <strong>2005</strong><br />
Sito internet della <strong>Parrocchia</strong>:<br />
http://www.parrocchiagottolengo.it<br />
e-mail: donsaverio@libero.it<br />
In questo numero<br />
Calendario Pastorale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2<br />
Il Parroco alla comunità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />
La missione popolare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
La pastorale degli anziani. . . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />
Revisione e riduzione delle Sante Messe. . . . . .10<br />
Verso il nuovo modello dell’Iniziazione cristiana<br />
dei Fanciulli e dei Ragazzi. . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />
Vita oratoriana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20<br />
Camminando sotto la stessa “Luce” . . . . . . . . .22<br />
Economia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23<br />
Osservatorio missionario . . . . . . . . . . . . . . . . .26<br />
Per non dimenticare il paese che fu. . . . . . . . . .28<br />
Le mie avventure di tre anni - Alloisio Augusto 31<br />
Notizie dal Comune . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />
Flash di vita parrocchiale e del paese. . . . . . . . .38<br />
Anagrafe <strong>Parrocchia</strong>le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .42<br />
Numeri utili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .47<br />
48<br />
Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 236<br />
del 16-5-1965<br />
Impaginazione:<br />
Nadir s.n.c.<br />
Via Portesi, 38 - 25080 Ciliverghe di Mazzano (BS)<br />
Tel. 030.2629680 - Fax 030.2620887<br />
Stampa:<br />
Tipografia Bonassi - Rezzato (Brescia)<br />
CALENDARIO<br />
PASTORALE<br />
SANTE MESSE PREFESTIVE (Sabato o vigilia delle feste):<br />
• ore 16.00 alla Casa di Riposo;<br />
• Solo il sabato: ore 18.00 (Ore 19.00 con Orario legale) nella<br />
Chiesetta di Solaro;<br />
• ore 20.30 nella Chiesa parrocchiale;<br />
SANTE MESSE FESTIVE (Domenica o nei giorni festivi) nella<br />
Chiesa parrocchiale:<br />
• ore 8.00-9.30-11.00-18.00 (19.00 quando c’è l’orario legale);<br />
SANTE MESSE FERIALI:<br />
• Al mattino con la preghiera delle lodi<br />
* nella Chiesetta dell’Oratorio: da Ottobre e Maggio nella<br />
Chiesa <strong>Parrocchia</strong>le e da Novembre ad Aprile inclusi nella<br />
chiesetta dell’Oratorio alle ore 08.30<br />
* nella Chiesa <strong>Parrocchia</strong>le: da Giugno a Settembre inclusi<br />
alle ore 07.00<br />
• Al pomeriggio con la preghiera dei vespri:<br />
* ore 18.30 Giugno e Ottobre nella Chiesa parrocchiale);<br />
(Luglio, Agosto e Settembre in San Girolamo)<br />
• ore 16.00 Ottobre e Maggio nella chiesa parrocchiale e da<br />
Novembre a Aprile nella chiesetta dell’Oratorio<br />
SANTA MESSA DEL VENERDI’<br />
• Ore 18.30 Da Novembre ad Aprile nella chiesetta dell’Oratorio<br />
• Ore 20.00: a Maggio nelle contrade e al Cimitero nei mesi di<br />
Giugno-Luglio-Agosto ore 20.00 e alle ore 17.00 nei mesi di<br />
Settembre- Ottobre (al Cimitero)<br />
DURANTE L’AVVENTO E LA QUARESIMA da Lunedì a Sabato<br />
nella Chiesetta dell’Oratorio:<br />
• ore 6,30: Lodi e S. Messa;<br />
• ore 08.30: Ora Media e S. Messa;<br />
• ore 16.00: Vespri e S. Messa (escluso il Sabato).<br />
NOVEMBRE <strong>2005</strong><br />
1 Martedì Festa di tutti i Santi - Orario festivo delle Sante Messe<br />
– Ore 1 : Vespri, Processione e Santa Messa al Cimitero<br />
– Castagnata e Trippa<br />
2 Mercoledì - Giornata dei Defunti - Ricordo di tutti i defunti.<br />
Sante Messe: Ore 07.00 e 20.30 in <strong>Parrocchia</strong>. Ore 09.30 e ore<br />
16.00 al Cimitero - Corso per catechisti di adulti a Leno<br />
3 Giovedì Incontro genitori e padrini dei bimbi della Prima Confessione<br />
4 Venerdì Preparazione alla Missione Popolare con Padre<br />
Palmiro<br />
5 Sabato Incontro chierichetti ore 16.00<br />
6 Domenica Commemorazione di tutti i Caduti - Ritiro 3ª elementare<br />
7 Lunedì Magistero<br />
- 2 -
8 Martedì Incontro zonale di spiritualità per i<br />
giovani a Leno<br />
9 Mercoledì Corso per catechisti di adulti a<br />
Leno<br />
10 Giovedì Ritiro dei Sacerdoti – Incontro Genitori<br />
e Padrini dei bimbi di Prima Comunione<br />
11 Venerdì San Martino<br />
12 Sabato Raccolta di San Martino – Rito della richiesta<br />
personale del Sacramento per i bimbi di<br />
prima Confessione con la presenza di Genitori<br />
e Padrini<br />
13 Domenica Festa del Ringraziamento<br />
e Giornata della Caritas<br />
14 Lunedì Magistero<br />
15 Martedì Assemblea zonale a Leno per proporre<br />
il nuovo modello di Iniziazione Cristiana dei<br />
fanciulli e dei ragazzi (Consigli Pastorali <strong>Parrocchia</strong>li,<br />
Catechisti e sacerdoti della Zona XIIa)<br />
16 Mercoledì Corso per catechisti di adulti a<br />
Leno<br />
17 Giovedì Incontro dei Genitori e Padrini dei cresimandi.<br />
18 Venerdì<br />
19 Sabato Rito della richiesta personale del Sacramento<br />
per i bimbi di prima Comunione con la<br />
presenza di Genitori e Padrini - Incontro chierichetti<br />
ore 16.00<br />
20 Domenica Festa di CRISTO RE - Giornata del<br />
servizio liturgico - Presentazione alla Comunità<br />
e mandato dei bimbi di Prima Confessione<br />
- Giovani Coppie – Ritiro 4ª elementare - Battesimi<br />
Comunitari<br />
21 Lunedì Magistero e preparazione Battesimi<br />
22 Martedì Incontro Adolescenti e Giovani.<br />
23 Mercoledì Consiglio Presbiterale diocesano -<br />
Ore 14.00: Confessione 1ª media B - Corso per<br />
Catechisti di adulti a Leno<br />
24 Giovedì Riunione dei Sacerdoti della Zona<br />
– Preparazione battesimi.<br />
25 Venerdì Incontro con animatori, educatori e<br />
collaboratori dell’Oratorio con don Busca ???<br />
26 Sabato Ore 14.00: Confessione 4ª elementare<br />
B - Rito della richiesta personale del Sacramento<br />
per i cresimandi con la presenza dei Genitori<br />
e dei Padrini – Dalle ore 16.00: lettura ininterrotta<br />
del Vangelo di San Marco nella chiesa parrocchiale<br />
27 Domenica 1ª di Avvento - Ritiro ª elementare<br />
– Presentazione alla Comunità e mandato<br />
dei bimbi di Prima Comunione.<br />
28 Lunedì Incontro di preghiera d’Avvento per<br />
adolescenti e giovani - Preparazione Centri di<br />
ascolto nel Centro Pastorale<br />
29 Martedì<br />
30 Mercoledì S. Andrea Apostolo - Riunione nei<br />
Centri di Ascolto<br />
- 3 -<br />
DICEMBRE <strong>2005</strong><br />
Il <strong>Redone</strong><br />
1 Giovedì Ore 14.00 Confessione 3ª elementare<br />
A e B – Incontro dei Genitori di 1ª e 2ª elementare<br />
2 Venerdì Preparazione alla Missione Popolare<br />
con Padre Palmiro<br />
3 Sabato Ore 14.00: Confessione 4ª elementare<br />
C<br />
4 Domenica 2ª di Avvento - Presentazione alla<br />
Comunità e mandato dei cresimandi– Ritiro 1ª<br />
media<br />
5 Lunedì Ore 14.00: Confessione 2ª media A<br />
- Preparazione Centri di ascolto<br />
6 Martedì<br />
7 Mercoledì Riunione nei Centri di Ascolto<br />
8 Giovedì Immacolata - Affidamento a Maria -<br />
Invito ad allestire i presepi<br />
9 Venerdì<br />
10 Sabato<br />
11 Domenica 3ª di Avvento - Santa Lucia in Oratorio<br />
– Ritiro 2ª media<br />
12 Lunedì Preparazione Centri di ascolto<br />
13 Martedì Incontro zonale di spiritualità per i<br />
giovani- Ore 14.00: Confessione 2ª media C-<br />
Riunione Consiglio Affari Economici<br />
14 Mercoledì Riunione nei Centri di Ascolto<br />
15 Giovedì Ritiro Sacerdoti - Incontro dei Genitori<br />
di 1ª, 2ª e 3ª media.- Confessioni elementare<br />
A<br />
16 Venerdì Incontro con i Genitori di 3ª, 4ª e ª<br />
elementare- Incontro Neo-cresimati ore 17.00<br />
17 Sabato Ore 14.00: Confessione ª elementare<br />
B e C<br />
18 Domenica 4ª di Avvento - Ritiro Giovani coppie<br />
e Ritiro 3ª media<br />
19 Lunedì Ore 14.00: Confessione 2ª media B -<br />
Preparazione Atto Penitenziale – Preparazione<br />
battesimi.<br />
20 Martedì Riunione del Consiglio pastorale <strong>Parrocchia</strong>le<br />
21 Mercoledì Atto penitenziale con la partecipazione<br />
dei Centri di Ascolto<br />
22 Giovedì Preparazione battesimi.<br />
23 Venerdì Vacanze scolastiche -Ritiro degli<br />
adolescenti con confessioni<br />
24 Sabato Processione della luce e benedizione<br />
delle statuette di Gesù Bambino<br />
25 Domenica NATALE – Messa di Mezzanotte e<br />
orario festivo delle Sante Messe<br />
26 Lunedì S. Stefano<br />
27 Martedì Dal 27 al 30 Grinv e Follest<br />
28 Mercoledì Grinv<br />
29 Giovedì Grinv<br />
30 Venerdì Sacra Famiglia – Concerto natalizio<br />
31 Sabato Ore 18.00 S. Messa di Ringraziamento<br />
e Convivenza in Oratorio
Il <strong>Redone</strong><br />
GENNAIO 2006<br />
1 Domenica Giornata della Pace - 2da di Natale<br />
- Santa Maria Madre di Dio<br />
2 Lunedì Grinv<br />
3 Martedì Grinv<br />
4 Mercoledì Grinv<br />
5 Giovedì Grinv<br />
6 Venerdì Epifania - Festa Santa Infanzia – Ore<br />
1 .00:Solenne benedizione dei bambini – Premiazione<br />
presepi – Ore 20,30 in Chiesa: Sacra<br />
rappresentazione<br />
7 Sabato<br />
8 Domenica Battesimo di Gesù - 1ª T. O. - Inizia<br />
Corso Fidanzati fino alla domenica 27 febbraio:<br />
tutte le domeniche alle ore 16 nel Centro Pastorale.<br />
Ore 09,30 Battesimi Comunitari<br />
9 Lunedì Settimana vocazionale nella Zona XII<br />
- Incontro Famiglie che h<strong>anno</strong> battezzati i figli<br />
nell’<strong>anno</strong> 2000/2001/2002 - Ripresa della scuola<br />
e Catechismo<br />
10 Martedì Incontro di spiritualità per i giovani<br />
della Zona a Leno - Incontro Famiglie che h<strong>anno</strong><br />
battezzati i figli nell’<strong>anno</strong> 2003/2004/200<br />
11 Mercoledì Corso zonale per catechisti a Leno<br />
- Ore 16.20: Laboratori di pace per i bimbi<br />
12 Giovedì Ritiro Sacerdoti – incontro con i genitori<br />
della 2 elementare.<br />
13 Venerdì Preparazione della Missione Popolare<br />
con i Padre Missionari.<br />
14 Sabato<br />
15 Domenica 2ª T. O. - Corso Fidanzati – Giovani<br />
coppie – Ritiro 1 media<br />
16 Lunedì Magistero e Catechesi per Adulti<br />
17 Martedì San Antonio Abate -Festa Patronale<br />
a Solaro: Ore 10.00 S. Messa In <strong>Parrocchia</strong> e ore<br />
18.00 S. Messa a Solaro<br />
18 Mercoledì Inizio settimana di preghiera per<br />
l’Unità dei Cristiani e delle famiglie - Corso<br />
zonale per catechisti a Leno – Ore 16.20: Laboratori<br />
di pace per i bimbi<br />
19 Giovedì Incontro dei genitori e padrini dei<br />
bimbi della 3 elementare<br />
20 Venerdì Incontro Zonale per preparare l’iniziativa<br />
ICFR (Sacerdoti e Catechisti) a Leno<br />
21 Sabato<br />
22 Domenica 3ª T. O. -Corso Fidanzati - Ritiro 3<br />
media<br />
23 Lunedì Inizio Settimana Oratoriana – Incontro<br />
di preghiera per i catechisti (Predicatore) – Ore<br />
07,4 da lunedì a venerdì: preghiera del mattino<br />
per elementari e medie<br />
24 Martedì Incontro di preghiera per adolescenti<br />
e giovani<br />
25 Mercoledì Conversione di S. Paolo - Si conclude<br />
la settimana di preghiera per l’unità dei<br />
cristiani<br />
Corso zonale per catechisti - Ore 16.20: Laboratori<br />
di pace per i bimbi<br />
- 4 -<br />
26 Giovedì Riunione di Congrega Sacerdotale<br />
Zonale -Incontro genitori e padrini dei Cresimandi<br />
27 Venerdì Santa Messa per la Comunità educativa<br />
28 Sabato<br />
29 Domenica 4ª T. O. Festa di Don Bosco Giochi<br />
per don Bosco - Corso Fidanzati con atto penitenziale<br />
– Pranzo ragazzi in Oratorio<br />
30 Lunedì<br />
31 Martedì S. Giovanni Bosco<br />
FEBBRAIO 2006<br />
1 Mercoledì Corso zonale per catechisti - Ore<br />
20,30 incontro adolescenti e giovani<br />
2 Giovedì Candelora<br />
3 Venerdì San Biagio<br />
- Atto penitenziale<br />
4 Sabato<br />
5 Domenica Giornata della vita - ª T. O. - Festa<br />
della Famiglia e Anniversari di Matrimonio -<br />
Corso Fidanzati - Giornata del TRG<br />
6 Lunedì<br />
7 Martedì Incontro Gruppo Pro Famiglia<br />
8 Mercoledì Corso zonale per catechisti<br />
9 Giovedì Ritiro Sacerdoti – Consiglio Oratorio<br />
10 Venerdì<br />
11 Sabato Inizio della Missione Popolare<br />
12 Domenica 6ª T. O. - Corso Fidanzati<br />
13 Lunedì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />
Centri d’Incontro<br />
14 Martedì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />
Centri d’Incontro<br />
15 Mercoledì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />
Centri d’Incontro - Corso zonale per catechisti<br />
16 Giovedì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />
Centri d’Incontro<br />
17 Venerdì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />
Centri d’Incontro<br />
18 Sabato Visita dei Missionari e riunioni nei Centri<br />
d’Incontro<br />
19 Domenica 7ª T. O. - Corso Fidanzati – Giornata<br />
della Famiglia.<br />
20 Lunedì Giornata del vangelo<br />
21 Martedì Giornata del Padre Misericordioso<br />
22 Mercoledì Giornata di spiritualità nel corso zonale<br />
per catechisti - Giornata del prossimo<br />
23 Giovedì Giornata della Comunità<br />
24 Venerdì Giornata della sofferenza<br />
25 Sabato Giornata Mariana e Conclusione della<br />
Missione Popolare<br />
26 Domenica 8ª T. O. - Consegna della Missione<br />
alla Comunità - Corso Fidanzati - Battesimi<br />
comunitari - CARNEVALE<br />
27 Lunedì: Ponte scolastico - Riunione del Consiglio<br />
Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le<br />
28 Martedì Carnevale in Oratorio
IL PARROCO ALLA COMUNITÀ<br />
Buon Natale<br />
e<br />
Felice Anno Nuovo<br />
a tutti i lettori<br />
parenti, amici<br />
e benefattori<br />
- -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
Auguri!!! E’ natale!<br />
Gesù, in questo nostro mondo apparentemente<br />
carente di speranza, è la grande e permanente<br />
presenza di salvezza che chiede di essere da<br />
noi coscientemente e gioiosamente accolta quale vera<br />
consolazione nel cammino della vita!<br />
L’avvento ci ha scosso dal torpore del sonno spirituale,<br />
ci ha reso vigilanti nell’attesa, pronti ad aprire la porta<br />
della nostra vita, e delle realtà che animiamo, a Colui<br />
che bussa con discrezione per chiederci ospitalità.<br />
Lui bussa nella notte della vita, bussa con tocco leggero<br />
nel silenzio, bussa come chi ha bisogno di tutto<br />
e l’unico dono che ci porta è l’opportunità che ci offre<br />
di accoglierLo e di offrirGli quel poco di doni che noi<br />
abbiamo: la nostra povera vita, anche se impoverita<br />
dalla nostra esperienza di peccato, la nostra disponibilità<br />
a condividere la nostra esistenza con Lui e<br />
l’umiltà di lasciar da parte, nel nostro cuore, tutto ciò<br />
che è nostro per far posto alle sorprese che Lui riserva<br />
a coloro che lo accolgono.<br />
Solo chi è stato vigilante e attento all’ascolto ha potuto<br />
aprirGli! Mi auguro che questa sia la situazione di<br />
tutti noi.<br />
Natale è sentire viva la presenza di Gesù in noi, e<br />
se è in noi, grazie al nostro averlo accolto, Lui è presente<br />
anche nella nostra famiglia, nella comunità dei<br />
credenti, nel nostro paese, nel mondo intero. Lui, che<br />
noi accogliamo povero e indifeso nella nostra vita, ci<br />
riempie della ricchezza del suo Spirito, ci riempie di<br />
luce, di amore, di pace, di forza, ci consola e, attraverso noi, consola il nostro mondo : Lui riaccende<br />
la speranza, Lui rinforza le ginocchia vacillanti e ci invita a camminare con Lui e per Lui, rendendo<br />
la nostra storia una storia sacra, una storia di salvezza.<br />
Auguri!!! Il 2006 sia pieno di grandi e rinnovatrici<br />
sorprese per tutti noi!<br />
La storia profana e sacra si realizza nel tempo che passa. Il Signore, nostro Dio, ci concede, in questi<br />
giorni, di iniziare un nuovo <strong>anno</strong>, il 2006 da quando Lui è entrato corporalmente sulla nostra<br />
terra e si è fatto uno di noi. Anche questa è un’opportunità che ci offre, quella di far diventare storia<br />
sacra la storia profana. Se veramente abbiamo nel cuore il Figlio di Dio, che per noi e per la nostra<br />
salvezza si è fatto uomo e si fa uomo in ciascuno di noi, tocca a noi portare la Sua parola, testimoniare<br />
la Sua presenza, manifestare il Suo Amore agli uomini del nostro tempo affinché tutti possano<br />
percorrere il tempo che passa alla luce della sua divina presenza.<br />
Dio è imprevedibile! E’ pieno di sorprese! In questo nuovo <strong>anno</strong>, sarà Lui ad operare nella Missione<br />
Popolare, sarà Lui a suggerire il nuovo modello di parrocchia che da questa rinnovatrice esperienza<br />
scaturirà, sarà Lui che ci aiuterà a superare le titubanze e le pigrizie di fronte al nuovo modello di<br />
iniziazione cristiana che coinvolgerà bimbi, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti.<br />
Noi tutti in questo Natale, gioiosamente Lo accogliamo per lasciarci da Lui docilmente guidare sulle<br />
vie della santità e della salvezza.<br />
Anche a nome dei collaboratori sacerdoti e laici a tutti, tutti, tutti, vicini e lontani………voglio far<br />
giungere gli AUGURI di VERO NATALE e di coraggioso ANNO NUOVO.<br />
Don Saverio
Il <strong>Redone</strong><br />
“Ascoltate, dice il Signore, Io sto alla porta e<br />
busso, se uno mi sente e apre Io entrerò e<br />
ceneremo insieme, Io con lui e lui con Me”<br />
(Apocalisse 3,21)<br />
Qual’è il credente che si rifiuta di ac-<br />
cogliere Dio nella propria casa?<br />
Chi non è contento di avere Dio co-<br />
me familiare dentro le pareti domesti-<br />
che?<br />
NELLA MISSIONE POPOLARE APRITE LE PORTE A CRISTO!<br />
La missione popolare e’ alle porte:<br />
è Cristo che bussa alla porta<br />
della tua casa!<br />
Chi non vuole fare della propria casa<br />
il luogo dove Dio abita?<br />
Chi, a meno che sia stolto, rifiuta di<br />
essere commensale di Dio nel tempo<br />
garantendosi così di esserlo per tutta<br />
l’eternità?<br />
ALLORA APRI LA PORTA DELLA TUA<br />
CASA E ACCOGLI CHI VIENE AD AN-<br />
NUNCIARTI, NEL NOME DI DIO, LA<br />
BUONA NOTIZIA PER TUTTO IL PAESE<br />
DI <strong>GOTTOLENGO</strong>!<br />
Accogli chi viene ad annunciarti che Dio, nel<br />
quale credi, ti ha amato fino a farsi uomo e<br />
versare il suo sangue per te sulla croce. Lui<br />
l’ha fatto per redimerti e per regalarti la sua<br />
vita divina. E’ Lui, il Risorto, che ora bussa<br />
alla porta della tua casa per illuminare la tua<br />
vita con la Sua Parola, per comunicarti la for-<br />
za del Suo Spirito, per donarti la Sua Pace e il<br />
- 6 -<br />
Suo infinito Amore.<br />
APRI DUNQUE LA PORTA DELLA TUA<br />
CASA ACCOGLIENDO COSI’ CRISTO<br />
GESU’!<br />
Queste sono le proposte che ti verr<strong>anno</strong><br />
fatte:<br />
1 - Nel mese di gennaio, alcune persone,<br />
probabilmente vicini tuoi, mandate dalla<br />
parrocchia, verr<strong>anno</strong> ad invitarti affinché<br />
anche tu possa partecipare con tutta la tua<br />
famiglia e con interesse ed entusiasmo alla<br />
Missione Popolare che si farà nel nostro<br />
paese nel mese di febbraio. Le persone<br />
mandate dal Parroco a bussare alla tua<br />
porta verr<strong>anno</strong> a chiederti:<br />
• se, nella tua famiglia, siete disposti ad accogliere<br />
la visita del missionario durante<br />
la Missione Popolare;
• in caso affermativo, concorder<strong>anno</strong> con<br />
te il giorno e l’ora della visita del missionario<br />
alla tua famiglia;<br />
• ti inviter<strong>anno</strong> a riunirti con il Missionario<br />
per accogliere la Parola di Dio, nella prima<br />
settimana della Missione, con i tuoi<br />
vicini, per tre sere consecutive;<br />
• per coinvolgere te e la tua famiglia nella<br />
preparazione della missione ti consegner<strong>anno</strong><br />
la “preghiera per la Missione Popolare”<br />
e, come segno che la tua famiglia accoglie<br />
l’invito del Signore a vivere questa<br />
bella esperienza, ti verrà offerta una Croce<br />
dalla quale si stacca il Risorto : è questo<br />
un segno che la parrocchia vuol lasciare a<br />
tutte le famiglie cristiane del nostro paese<br />
che lo vogliano accogliere; è’ bello collocare<br />
questa croce in un luogo ben visibile<br />
della casa come testimonianza dell’identità<br />
cristiana della famiglia e come stimolo<br />
per la famiglia stessa a passare dalla<br />
morte generata dalle nostre indifferenze,<br />
tiepidezze e mancanze di vero amore, alla<br />
risurrezione di chi, riconciliato con Dio,<br />
spicca il salto verso la novità della vita alla<br />
sequela di Cristo Gesù.<br />
• pregher<strong>anno</strong> assieme a te e ai tuoi familiari<br />
la preghiera che Gesù ci ha insegnato:<br />
il “Padre nostro” per il bene della tua<br />
famiglia.<br />
2 - Nella prima settimana di febbraio ti verrà<br />
portato il numero speciale del bollettino<br />
- 7 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
parrocchiale “Il <strong>Redone</strong>”. Lì troverai in forma<br />
dettagliata tutte le proposte e ben chiari<br />
gli orari e i luoghi relativi alla Missione<br />
alla quale sei invitato a partecipare.<br />
3 - Il Missionario dal 13 al 18 febbraio, cioè<br />
nella prima settimana della Missione, nell’orario<br />
che avrai previamente concordato,<br />
verrà a visitare la tua famiglia possibilmente<br />
quando la maggior parte di essa<br />
può essere presente. Accoglilo! Ascolta le<br />
sue parole, fagli le tue domande, prega<br />
con lui per la tua famiglia. E sappi che<br />
nel Missionario si fa presente Gesù che ti<br />
invita a seguirlo.<br />
4 - Non lasciare inascoltata la voce del Signore<br />
che ti chiama! Infatti, nella prima settimana,<br />
lui ti invita a uscire dalla tua casa<br />
per tre sere consecutive per riunirti con i<br />
tuoi vicini e con il Missionario, nel luogo<br />
prestabilito per confrontarti con loro, sulla<br />
fede e sulla vita cristiana.<br />
- Nella seconda settimana della Missione<br />
Gesù ti invita a riunirti nella chiesa<br />
parrocchiale con tutti coloro che nel nostro<br />
paese avr<strong>anno</strong> aderito all’esperienza<br />
evangelizzatrice. In quei giorni, i Missionari<br />
far<strong>anno</strong> a tutti importanti consegne<br />
che se ben accolte segner<strong>anno</strong> nel bene e<br />
orienter<strong>anno</strong> per il futuro il nostro impegno<br />
cristiano.<br />
6 - La Missione è l’occasione per farti sentire,<br />
più profondamente e personalmente, l’invito<br />
di Gesù a coltivare e vivere, anche nel<br />
futuro, con i tuoi vicini, possibilmente nel<br />
territorio dove vivi, ma anche con l’intera<br />
comunità parrocchiale, quel rapporto di<br />
fede, che si apre alla speranza e all’amore<br />
fattivo a beneficio spirituale di tutto il
Il <strong>Redone</strong><br />
paese e che si alimenta nella preghiera e<br />
nella vita sacramentale.<br />
Preparati quindi, con generosità d’animo, a<br />
intraprendere il “santo viaggio” alla sequela<br />
di Gesù che, se ben accolto nella tua casa, ti<br />
invita ad essere suo vero discepolo.<br />
Leggiamo nel vangelo di Luca che anche<br />
Zaccheo ha accolto l’auto-invito di Gesù:<br />
“Zaccheo....... oggi devo fermarmi a casa<br />
tua”<br />
E, dopo averlo gioiosamente accolto, la sua<br />
vita si è trasformata, è diventata luminosa!<br />
Apri anche tu le porte del tuo cuore e della<br />
tua casa a Cristo Gesù e vedrai rifluire<br />
abbondantemente nella tua vita la gioia<br />
della pace vera!<br />
Don Saverio<br />
- 8 -<br />
PREPARANDO<br />
LA MISSIONE<br />
POPOLARE<br />
nella <strong>Parrocchia</strong> dei Santi<br />
Pietro e Paolo in Gottolengo<br />
Da Sabato 11 a Sabato 25<br />
Febbraio 2006<br />
Preghiera in preparazione<br />
alla Missione<br />
O Signore e Dio nostro, Padre di immensa<br />
bontà e misericordia, che hai mandato il<br />
Tuo unico Figlio Gesù come buon Pastore<br />
per ricondurre all’unita’ il gregge disperso<br />
dei tuoi figli, manda sulla nostra comunità<br />
<strong>Parrocchia</strong>le la forza del Tuo Santo Spirito<br />
affinché possa rinnovarsi nella fede, nella<br />
speranza e nell’esperienza dell’amore e<br />
possa così compiere degnamente la missione<br />
ricevuta dal Tuo amatissimo Figlio,<br />
cioè: annunciare il Tuo Regno ad ogni famiglia<br />
e ad ogni persona che vive sul territorio<br />
della nostra <strong>Parrocchia</strong>.<br />
Fa che la missione <strong>Parrocchia</strong>le sia vissuta<br />
da tutti noi come un momento forte di<br />
incontro con Te e con i fratelli.<br />
Fa che possiamo superare paure e indugi<br />
per visualizzare, all’inizio di questo millennio,<br />
l’aurora della civiltà dell’amore,<br />
speranza sicura dell’avvento del Tuo Regno<br />
nella nostra <strong>Parrocchia</strong>.<br />
Fa che i Santi Apostoli Pietro e Paolo, missionari<br />
e apostoli instancabili, accompagnino<br />
con la loro intercessione e protezione<br />
questa comunità che li venera come<br />
patroni.
Ricordi di Missioni vissute in altri tempi<br />
nella nostra parrocchia<br />
Maria Santissima, Tua Figlia prediletta, Madre di<br />
Gesù e Madre nostra ci sia vicina con la Sua protezione<br />
come accompagnò, all’inizio, il lavoro missionario<br />
dei Tuoi Apostoli.<br />
In Cristo Gesù e con la forza del Suo Spirito vogliamo<br />
compiere con gioia, generosità e pace la Missione<br />
che Tu ci affidi.<br />
AMEN.<br />
- 9 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
La pastorale degli anziani<br />
e degli ammalati<br />
e i ministri straordinari dell’Eucaristia<br />
Le 2 persone presentate dalla nostra parrocchia per ottenere dal Vescovo il permesso di<br />
esercitare nei prossimi tre anni l’ufficio di ministri straordinari dell’Eucaristia, lo scorso<br />
18 settembre h<strong>anno</strong> da lui ricevuto il Mandato durante una cerimonia nella Chiesa Cattedrale.<br />
Il giorno di San Girolamo, il 30 settembre, nella chiesa a lui dedicata nella nostra parrocchia<br />
sono stati loro consegnati gli strumenti liturgici per compiere la loro missione. La sera del<br />
6 dicembre, durante una riunione, sono loro state indicate le aree del loro servizio con i<br />
necessari suggerimenti per ben compierlo.<br />
Nella solenne celebrazione della Santa Messa nella festa dell’Immacolata Concezione della<br />
Madonna è stata data loro la tessera di riconoscimento diocesano del loro ministero unitamente<br />
al Mandato parrocchiale.<br />
E’ bello ora vedere come progressivamente, ognuno di loro si stia familiarizzando con<br />
gli anziani e ammalati del proprio settore e incominci a portar loro più frequentemente<br />
l’Eucaristia.
Il <strong>Redone</strong><br />
REVISIONE E RIDUZIONE<br />
DELLE SANTE MESSE<br />
Relazione fatta ai vicari zonali dal responsabile dell’Ufficio Liturgico<br />
Diocesano nell’Incontro con il Vescovo realizzato all’Eremo di Bienno<br />
nello scorso mese di settembre.<br />
(come applicazione delle indicazioni della Scelta pastorale pagg. 12-13 e della Nota pastorale n. 31)<br />
settembre 2001<br />
1] INTRODUZIONE<br />
A) Questo problema non<br />
indifferente e spesse volte<br />
considerato, viene ripreso<br />
alla luce di queste due affermazioni:<br />
1. Scelta pastorale pag. 12:<br />
«Le nostre Eucaristie rischiano<br />
di diventare celebrazioni<br />
fredde, che non generano<br />
comunione e non alimentano<br />
quello spirito missionario<br />
che l’Eucaristia richiede in<br />
quanto «fonte e culmine di<br />
tutta l’evangelizzazione» (PO<br />
)».<br />
2. Nota pastorale n. 31: «richiamo<br />
l’urgenza di celebrazioni<br />
più evangelizzanti, più<br />
vive e partecipate».<br />
La liturgia mostra il volto della<br />
Chiesa in cui non vi è un<br />
unico ministero (quello della<br />
presidenza) ma una ricca<br />
varietà.<br />
Porre l’attenzione sulla revi-<br />
- 10 -<br />
sione e riduzione delle Messe<br />
è in vista di questi tre obiettivi:<br />
1. mettere in atto celebrazioni<br />
capaci di generare comunione;<br />
2. realizzare celebrazioni più<br />
vive e partecipate;<br />
3. esprimere nelle celebrazioni<br />
la ricca varietà di ministeri.<br />
B) Due esperienze:<br />
1. Lettera inviata da un parroco<br />
di più parrocchie a Vita<br />
pastorale:<br />
«Vado a celebrare la Santa<br />
Messa prima in una parrocchia,<br />
subito dopo nell’altra<br />
e poi in un’altra ancora. Ma<br />
non riesco soprattutto spiritualmente<br />
a celebrare il mistero<br />
del Santo Natale ad ore<br />
ravvicinate in parrocchie diverse.<br />
Mi sembra di fare una<br />
recita ripetitiva. E questo avviene<br />
anche per le celebrazioni<br />
della Settimana Santa.<br />
È giusto? Per i fedeli forse sì,<br />
ma io provo un’enorme difficoltà<br />
spirituale».<br />
2. Riflessione di un Vescovo<br />
sul Corpus Domini:<br />
«In questo <strong>anno</strong> ho visto che<br />
i parroci di città arrivavano
all’ultimo momento trafelati.<br />
Ho chiesto: «Come mai?».<br />
La risposta: «Sa, abbiamo celebrato,<br />
perché, come si fa?<br />
Oggi è domenica: le Messe,<br />
la gente!». E perché non celebrare?<br />
È il precetto l’unica<br />
norma pastorale? Che Dio<br />
meschino stiamo costruendo!<br />
È meglio che la gente trovi<br />
scritto: “Oggi, a quest’ora, in<br />
città non si celebra la Messa<br />
perché si celebra tutti in Cattedrale”.<br />
A volte c’è bisogno<br />
di queste grandi convergenze.<br />
L’unità pastorale occorre<br />
esprimerla anche attraverso<br />
i segni.<br />
Domenica del Corpus Domini<br />
in Cattedrale. Invece quante<br />
frantumazioni anche la domenica.<br />
Come se consumassimo<br />
dei pasti nelle pizzerie<br />
private. Io credo che nella<br />
gente queste cose le dobbiamo<br />
provocare».<br />
2] I DOCUMENTI EC-<br />
CLESIALI<br />
Le due suggestioni sopra<br />
citate, oltre che evidenziare<br />
il disagio che può<br />
derivare dalla moltiplicazione<br />
delle Messe,<br />
richiamano il pericolo<br />
concernente l’immagine<br />
di Chiesa che<br />
emerge da una simile<br />
prassi.<br />
È opportuno riprendere<br />
il percorso dei vari<br />
documenti magisteriali<br />
per delineare la mens<br />
che deve soggiacere a<br />
questo alto servizio pastorale.<br />
a. Costituzione sulla Sacra<br />
Liturgia (= SC) n. 42.<br />
Questo numero può essere<br />
preso come testo fondativo<br />
del problema in questione:<br />
«Bisogna fare in modo che<br />
il senso della comunità parrocchiale<br />
fiorisca soprattutto<br />
nella celebrazione comunitaria<br />
della Messa domenicale».<br />
b. Decreto sul ministero e<br />
la vita sacerdotale (= PO)<br />
n. 6.<br />
Il testo consegna la motivazione<br />
teologica dell’affermazione<br />
conciliare precedente:<br />
«Non è possibile che si formi<br />
una comunità cristiana se<br />
non avendo come radice e<br />
come cardine la celebrazione<br />
dell’Eucaristia dalla quale deve<br />
prendere le mosse qualsiasi<br />
educazione tendente a formare<br />
lo spirito di comunità».<br />
c. Istruzione sul culto del<br />
Mistero Eucaristico Eu-<br />
- 11 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
charisticum Mysterium (=<br />
EM) n. 26.<br />
Il documento è il primo di<br />
una serie tendente a concretizzare<br />
in indicazioni pastorali<br />
le precedenti affermazioni<br />
dottrinali: «Conviene fomentare<br />
il senso della comunità<br />
ecclesiale, che è alimentato<br />
ed espresso in modo speciale<br />
nella celebrazione comunitaria<br />
della domenica, sia intorno<br />
al Vescovo, soprattutto nella<br />
cattedrale, sia nell’assemblea<br />
parrocchiale, il cui pastore fa<br />
le veci del Vescovo.<br />
Soprattutto la domenica e i<br />
giorni festivi, le celebrazioni<br />
che si f<strong>anno</strong> in altre chiese e<br />
oratori debbono essere coordinate<br />
con le celebrazioni<br />
della chiesa parrocchiale, sì<br />
da essere di aiuto all’azione<br />
pastorale. Anzi è utile che le<br />
piccole comunità di religiosi<br />
non chierici e altre dello stes-<br />
so genere, soprattutto quelle<br />
che svolgono la loro attività<br />
in parrocchia, partecipino in<br />
quei giorni alla Messa nella<br />
chiesa parrocchiale.<br />
Quanto all’orario e al numero<br />
delle Messe da celebrare<br />
in parrocchia, si<br />
tenga presente l’utilità<br />
della comunità parrocchiale<br />
né si moltiplichi<br />
il numero delle Messe<br />
a d<strong>anno</strong> di una azione<br />
pastorale veramente<br />
efficace. Questo potrebbe<br />
verificarsi, per<br />
esempio, se il numero<br />
delle Messe fosse eccessivo,<br />
e a ciascuna<br />
di esse intervenissero
Il <strong>Redone</strong><br />
solo piccoli gruppi di fedeli,<br />
in chiese che ne potrebbero<br />
contenere molti di più; o se,<br />
per lo stesso motivo, i sacerdoti<br />
fossero tanto oppressi dal<br />
lavoro, da riuscire a svolgere<br />
il loro ministero solo con<br />
grande difficoltà».<br />
d. Documento pastorale<br />
dell’Episcopato italiano<br />
Eucaristia, comunione e comunità<br />
(= Ecc) n. 81.<br />
Nel Capitolo III dedicato al<br />
Giorno del Signore, si richiamano<br />
alcuni obiettivi particolari<br />
e al numero 81 si esplicitano<br />
chiaramente le motivazioni<br />
per una contrazione<br />
del numero delle Messe sottolineando<br />
il bisogno di rendere<br />
il più comunitaria possibile<br />
la celebrazione sia attraverso<br />
una partecipazione variegata,<br />
sia attraverso lo spostamento<br />
in giorni feriali delle messe di<br />
gruppo.<br />
«Come giorno dedicato alla<br />
Chiesa, la domenica deve<br />
esprimere con evidenza<br />
le sue note caratteristiche:<br />
l’unità, la santità, la cattolicità<br />
e l’apostolicità. L’unità<br />
della Chiesa esige, tra l’altro,<br />
molta attenzione per non dividere<br />
o disperdere la comunità<br />
che celebra l’Eucaristia.<br />
Si eviti pertanto la moltiplicazione<br />
immotivata o inopportuna<br />
delle Messe, che spesso<br />
comporta l’uso non giustificato<br />
della ‘binazione’ o della<br />
‘trinazione’, e finisce per convocare<br />
assemblee frazionate<br />
e frettolose in orari troppo<br />
ravvicinati. Non si consente<br />
così ai fedeli di condividere<br />
consapevolmente gli impegni<br />
apostolici di tutta la comunità<br />
cristiana.<br />
Si educhi dunque al senso<br />
della comunità e della missione<br />
ecclesiale, si abbia grande<br />
attenzione per le celebrazioni<br />
del Vescovo nella chiesa cattedrale,<br />
e si privilegi la celebrazione<br />
dell’assemblea parrocchiale,<br />
il cui pastore fa le<br />
veci del Vescovo.<br />
Allo scopo inoltre di far fiorire<br />
l’unità della comunità parrocchiale,<br />
le Messe per gruppi<br />
particolari si celebrino non di<br />
domenica, ma, per quanto è<br />
possibile, nei giorni feriali».<br />
e. Nota pastorale della<br />
Conferenza Episcopale Italiana<br />
Il Giorno del Signore<br />
(= GdS) n. 10.<br />
Con franchezza e lucidità i<br />
Vescovi richiamano il valore<br />
sommo di «una sola mensa<br />
per tutti». Qui si possono trovare<br />
motivazioni teologiche e<br />
indicazioni pastorali in merito<br />
al problema.<br />
«Nella sua forma più piena e<br />
perfetta, l’assemblea si realizza<br />
quando è radunata attorno<br />
al suo Vescovo, a coloro che,<br />
a lui associati con l’Ordine<br />
sacro nello stesso sacerdozio<br />
ministeriale, legittimamente<br />
lo rappresentano nelle singole<br />
porzioni del suo gregge, le<br />
parrocchie.<br />
Questa pienezza è tale da<br />
accogliere e assumere in sé<br />
ogni dono e ogni ministero<br />
particolare. Il gruppo, o il<br />
movimento, da soli, non sono<br />
- 12 -<br />
l’assemblea; essi stessi sono<br />
parte dell’assemblea domenicale,<br />
così come sono parte<br />
della Chiesa.<br />
Per tutti vale la raccomandazione<br />
della Chiesa antica a<br />
non «diminuire la Chiesa e a<br />
non ridurre di un membro il<br />
Corpo di Cristo con la propria<br />
assenza».<br />
E il Corpo del Signore non è<br />
impoverito solo da chi non va<br />
affatto all’assemblea, ma anche<br />
da coloro che, rifuggendo<br />
dalla Mensa comune, aspirano<br />
a sedersi a una Mensa<br />
privilegiata e più ricca: non<br />
sembrano infatti somigliare a<br />
quei cristiani di Corinto che<br />
rifiutavano di mettere in comune<br />
il loro ricco pasto con i<br />
più poveri (cfr 1Cor 11, 21)?<br />
Se l’Eucaristia è condivisione<br />
(espressa nel gesto dello spezzare<br />
il pane) sull’esempio di<br />
Colui che non ha risparmiato<br />
nulla di sé, allora chi più ha<br />
ricevuto, più sia disposto a<br />
donare, anche quando donare<br />
potrà sembrare perdere».<br />
Nella seconda parte del n. 12<br />
si ricorda che la pura soddisfazione<br />
del precetto non giustifica<br />
in sé il moltiplicare il<br />
numero delle Messe.<br />
«Accontentarsi di garantire a<br />
tutti, in qualunque modo e a<br />
qualunque prezzo, la semplice<br />
soddisfazione del precetto<br />
festivo sarebbe ben povera<br />
cosa. Il precetto sarà accolto<br />
con sicurezza, se innanzitutto<br />
sarà compreso il significato<br />
reale e complessivo dell’Eucaristia<br />
domenicale».<br />
Lo stesso Documento infine
ai numeri 32 e 33 sottolinea<br />
e la contrazione del numero<br />
delle Messe e l’educazione<br />
dei gruppi a ritrovarsi attorno<br />
all’unica Mensa.<br />
32. «Molti, infatti, preoccupati<br />
di offrire a tutti<br />
l’opportunità di assolvere<br />
al ‘precetto festivo’,<br />
moltiplicano oltre<br />
il giusto il numero delle<br />
Messe domenicali e,<br />
qua e là, anche delle<br />
Messe festive del sabato<br />
sera, o di quelle<br />
vespertine della dodomenica. Al di là delle buone intenzioni,<br />
questa prassi<br />
risulta di grave pregiudizio<br />
per la cura pastorale.<br />
Essa infatti, oltre<br />
a provocare un eccessivo frazionamento<br />
della comunità,<br />
finisce con l’assorbire quasi<br />
tutto il tempo e le energie dei<br />
sacerdoti, sottraendoli alla<br />
cura delle zone meno ricche<br />
di clero e allo svolgimento di<br />
altre attività che devono concorrere<br />
a rendere più feconda<br />
la celebrazione del giorno del<br />
Signore.<br />
Pensiamo in particolare al<br />
gran numero di messe ‘concorrenziali’,<br />
e comunque contemporanee,<br />
nei centri storici,<br />
e al continuo succedersi di<br />
Messe in alcune chiese delle<br />
nostre città».<br />
33. «In ogni caso, la pur debita<br />
attenzione alle giuste<br />
esigenze dei fedeli non deve<br />
spingersi fino al punto di<br />
compromettere la verità della<br />
celebrazione festiva e lo svol-<br />
gimento armonioso dei tempi<br />
e dei ritmi dell’<strong>anno</strong> liturgico.<br />
Pertanto occorre tener conto<br />
delle indicazioni seguenti:<br />
- si abbia grande attenzione<br />
per le celebrazioni del Vescovo<br />
nella chiesa cattedrale e si<br />
privilegi la celebrazione dell’assemblea<br />
parrocchiale;<br />
- le Messe per gruppi particolari<br />
si celebrino di norma<br />
non di domenica, ma per<br />
quanto è possibile nei giorni<br />
feriali; in ogni caso le celebrazioni<br />
degli aderenti ai vari<br />
movimenti ecclesiali non<br />
sian tali da risultare precluse<br />
alla comunità;<br />
- i religiosi, nel rispetto della<br />
loro caratteristica presenza<br />
nella Chiesa, siano nella comunità<br />
cristiana qualificati<br />
promotori di spiritualità e di<br />
- 13 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
educazione liturgica; evitando<br />
iniziative non conformi alla<br />
normativa canonica e pastorale,<br />
collaborino a edificare<br />
l’immagine dell’unità e<br />
della comunione della<br />
comunità cristiana nei<br />
giorni festivi».<br />
Al numero 34 infine è<br />
evidenziato il problema<br />
delle troppe Messe<br />
festive del sabato con<br />
l’indicazione di esperienze<br />
di preghiera<br />
alternative:<br />
- «ogni Messa serale<br />
del sabato e del<br />
giorno precedente<br />
una festa di precetto è da<br />
considerare festiva: la liturgia<br />
sarà sempre quella<br />
della domenica o della festa<br />
e la celebrazione avrà la<br />
stessa solennità di quella del<br />
giorno seguente, né mai dovrà<br />
mancare l’omelia;<br />
- non si faccia ricorso a tale<br />
celebrazione se non in caso<br />
di effettiva opportunità pastorale;<br />
dove questa opportunità<br />
non si verifichi, si preferiscano<br />
alla celebrazione eucaristica<br />
altre forme di culto (ufficio<br />
di vespro, celebrazioni penitenziali,<br />
liturgia della parola<br />
ecc.)».<br />
f. Lettera apostolica sulla<br />
santificazione della domenica<br />
Dies Domini (= DD) n.<br />
36.<br />
Anche questo Documento<br />
sollecita la partecipazione alla<br />
celebrazione comunitaria<br />
domenicale dell’Eucaristia<br />
per tutti i componenti della<br />
comunità, gruppi compresi.
Il <strong>Redone</strong><br />
«Nelle Messe domenicali della<br />
parrocchia, in quanto «comunità<br />
eucaristica», è normale<br />
poi che si ritrovino i vari<br />
gruppi, movimenti, associazioni,<br />
le stesse piccole comunità<br />
religiose in essa presenti.<br />
Questo consente loro di<br />
fare esperienza di ciò che è<br />
ad essi più profondamente<br />
comune, al di là delle specifiche<br />
vie spirituali che legittimamente<br />
li caratterizzano, in<br />
obbedienza al discernimento<br />
dell’autorità ecclesiale. È per<br />
questo che di domenica, giorno<br />
dell’assemblea, le Messe<br />
dei piccoli gruppi non sono<br />
da incoraggiare: non si tratta<br />
solo di evitare che le assemblee<br />
parrocchiali manchino<br />
del necessario ministero dei<br />
sacerdoti, ma anche di fare<br />
in modo che la vita e l’unità<br />
della comunità ecclesiale<br />
vengano pienamente salvaguardate<br />
e promosse. Spetta<br />
all’oculato discernimento dei<br />
Pastori delle Chiese particolari<br />
autorizzare eventuali e ben<br />
circoscritte deroghe a questo<br />
orientamento in considerazione<br />
di specifiche esigenze<br />
formative e pastorali, tenendo<br />
conto del bene di singoli o<br />
di gruppi, e specialmente dei<br />
frutti che possono derivarne<br />
all’intera comunità cristiana».<br />
g. Novo Millennio Ineunte<br />
(NMI): lettera apostolica<br />
al termine del Grande Giubileo<br />
dell’Anno 2000.<br />
Il Santo Padre, sottolineando<br />
come diventando sempre più<br />
i cristiani ‘minoranza’, ‘picco-<br />
lo gregge’, dentro un vissuto<br />
che fa riferimento ad altri<br />
valori, addita la partecipazione<br />
all’Eucaristia domenicale<br />
come recupero di uno degli<br />
aspetti specifici della propria<br />
identità cristiana.<br />
Al numero 36, volendo sottolineare<br />
questa affermazione,<br />
richiama anche il valore<br />
comunionale dell’Eucaristia<br />
anche all’interno dell’anonimato<br />
dei nostri agglomerati<br />
umani. Annota al riguardo:<br />
«L’Eucaristia domenicale,<br />
raccogliendo settimanalmente<br />
i cristiani come famiglia di<br />
Dio intorno alla mensa della<br />
Parola e del Pane di vita, è<br />
anche l’antidoto più naturale<br />
alla dispersione. Essa<br />
è il luogo privilegiato dove la<br />
comunione è costantemente<br />
annunciata e coltivata ... Proprio<br />
attraverso la partecipazione<br />
eucaristica, il giorno<br />
del Signore diventa anche il<br />
giorno della Chiesa, che può<br />
svolgere così in modo efficace<br />
il suo ruolo di sacramento<br />
di unità».<br />
h. Lettera al nostro Vescovo<br />
da parte del Card. Medina<br />
Estevez, Prefetto della<br />
Congregazione per il Culto<br />
Divino e la Disciplina dei<br />
Sacramenti.<br />
Interpellato dal nostro Vescovo<br />
sulla possibilità della ‘quadrinazione’,<br />
dando risposta fa<br />
una sottolineatura inerente il<br />
nostro problema: «Come risulta<br />
dall’Annuario pontificio del<br />
2001, codesta diocesi con un<br />
totale di 983 mila cattolici gode<br />
di un numero abbastanza<br />
- 14 -<br />
grande di sacerdoti (871 diocesani<br />
e 218 regolari) e perciò<br />
la Congregazione lascia alla<br />
considerazione di Vostra Eccellenza<br />
se in alcuni casi non<br />
fosse possibile impostare le<br />
celebrazioni (l’orario, luoghi,<br />
aiuto di altri sacerdoti) così da<br />
poter evitare le ‘quadrinazioni’».<br />
Il nostro Vescovo <strong>anno</strong>ta:<br />
«Questa lettera dà un motivo<br />
in più per provvedere a ridurre<br />
le Messe!»<br />
i. CEI Comunicare il Vangelo<br />
in un mondo che cambia:<br />
orientamenti dell’Episcopato<br />
italiano per il primo<br />
decennio del duemila.<br />
I Vescovi, ricordando come<br />
siano assolutamente indispensabili<br />
tempi e spazi<br />
precisi per l’incontro con il<br />
Signore in vista di un’autentica<br />
testimonianza del Vangelo<br />
accolto nell’annuncio, richiamano<br />
due pilastri fondanti<br />
la missione evangelizzatrice<br />
della Chiesa stessa.<br />
Affermano al riguardo, al<br />
numero 47: «Ci sembra fondamentale<br />
ribadire che la comunità<br />
cristiana potrà essere<br />
una comunità di servi del Signore<br />
soltanto se custodirà la<br />
centralità della domenica,<br />
«giorno fatto dal Signore» (Sal<br />
118, 24), ‘Pasqua settimanale’<br />
con al centro la celebrazione<br />
dell’Eucaristia, e se custodirà<br />
nel contempo la parrocchia<br />
quale luogo - anche fisico - a<br />
cui la comunità stessa fa costante<br />
riferimento. Ci sembra<br />
molto fecondo recuperare la<br />
centralità della parrocchia<br />
e rileggere la sua funzione
storica concreta a partire dall’Eucaristia,<br />
fonte e manifestazione<br />
del raduno dei figli<br />
di Dio e vero antidoto alla loro<br />
dispersione nel pellegrinaggio<br />
verso il Regno».<br />
Quest’ultima affermazione<br />
ci rimanda per altro al passo<br />
citato sopra della lettera apostolica<br />
NMI.<br />
Richiamando poi al numero<br />
49 l’inscindibile connessione<br />
tra la lex orandi e la lex credendi<br />
ribadente il principio<br />
di Prospero d’Aquitania secondo<br />
il quale è lo stile del<br />
pregare che diventa la norma<br />
del credere, i Vescovi f<strong>anno</strong><br />
un’<strong>anno</strong>tazione importante<br />
per i presbiteri: «La celebrazione<br />
eucaristica chiede molto<br />
al sacerdote che presiede<br />
l’assemblea e va sostenuta<br />
con una robusta formazione<br />
liturgica dei fedeli. Serve una<br />
liturgia insieme seria, semplice<br />
e bella, che sia veicolo del<br />
mistero, rimanendo al tempo<br />
stesso intelligibile, capace di<br />
narrare la perenne alleanza<br />
di Dio con gli uomini».<br />
3] ESEMPLIFICAZIONI<br />
CONCRETE<br />
La documentazione prodotta<br />
ha lo scopo di aiutarci ad affrontare<br />
il problema nella nostra<br />
diocesi. Si ritiene opportuno<br />
riportare alcune indicazioni<br />
concrete della diocesi di<br />
Milano attraverso il Libro del<br />
Sinodo del 199 e la situazione<br />
attuale delle Sante Messe<br />
feriali e festive nel centro storico<br />
della nostra città.<br />
A) Il Sinodo della diocesi<br />
di Milano tocca esplicitamente<br />
il problema del numero<br />
delle Messe e delle Messe di<br />
gruppo.<br />
a. «L’orario delle Messe in<br />
tutte le chiese parrocchiali e<br />
in quelle aperte al pubblico,<br />
deve essere concordato sotto<br />
la responsabilità del decano,<br />
in modo tale che risponda<br />
alle reali necessità dei fedeli<br />
e giovi a un’azione pastorale<br />
veramente efficace per tutto<br />
il territorio. Nei giorni di precetto<br />
e in alcune circostanze<br />
particolari quando sono previste<br />
più celebrazioni eucari-<br />
- 1 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
stiche nella stessa giornata,<br />
nelle singole chiese gli orari<br />
di inizio delle Messe dovr<strong>anno</strong><br />
essere convenientemente<br />
distanziati almeno di un’ora<br />
e mezza.<br />
b. Nei giorni di precetto, a<br />
partire dalla Messa vespertina<br />
della vigilia, sono vietate<br />
le celebrazioni eucaristiche<br />
per gruppi particolari. Esse,<br />
infatti, pur potendo contribuire<br />
validamente all’azione pastorale,<br />
non devono incrinare<br />
l’unità della comunità parrocchiale<br />
nel giorno di festa che<br />
più chiaramente è chiamato<br />
a esprimere la medesima comunione.<br />
Si celebrino pertanto<br />
nei giorni feriali».<br />
B) Le Sante Messe feriali e<br />
festive nel centro storico di<br />
Brescia.<br />
FERIALI<br />
al mattino vespertine totali<br />
chiese non parr. 18 10 28<br />
chiese parr. 12 9 21<br />
totali generali 30 19 49<br />
FESTIVE<br />
del sabato al mattino vespertine totali<br />
10 22 11 43<br />
9 24 10 43<br />
19 46 21 86<br />
4] CONCLUSIONE<br />
Il problema pastorale della riduzione<br />
delle Messe letto alla<br />
luce dei documenti riportati<br />
esiste, ha bisogno di essere<br />
affrontato perché la pastorale<br />
eucaristica sia più ecclesiale,<br />
più incisiva, più comunionale.
Il <strong>Redone</strong><br />
Infatti nel contesto della ecclesialità,<br />
della festa e della<br />
verità dei segni, che senso ha<br />
la moltiplicazione delle Messe<br />
festive, e ancor più feriali,<br />
quando questo moltiplicarsi<br />
è deleterio per l’immagine<br />
stessa di Chiesa che emerge<br />
da una simile prassi? L’assemblea<br />
fatica a realizzarsi e ad<br />
esprimersi quando una stessa<br />
comunità si frantuma in tanti<br />
piccoli gruppi.<br />
È chiaro che ogni pastore deve<br />
risolvere sotto la sua responsabilità<br />
ogni situazione,<br />
ricordando comunque che la<br />
comodità dei fedeli, se non<br />
addirittura il campanilismo,<br />
non sono né l’unico né il più<br />
importante criterio per stabilire<br />
il numero delle Messe.<br />
I due criteri invece a cui ispirarsi<br />
corrispondono a queste<br />
domande:<br />
1. Quale immagine di Chiesa<br />
offrono certe celebrazioni eucaristiche?<br />
2. Quale esperienza di Chiesa<br />
comunicano ai fedeli che<br />
vi partecipano?<br />
È a questi criteri che ci si deve<br />
rifare per le decisioni eventuali<br />
da prendere. Qualcuno<br />
potrebbe avere l’impressione<br />
di una insistenza accentuata<br />
sull’argomento in questione e<br />
sulla stessa dimensione liturgica<br />
della pastorale. È sempre<br />
necessario ricordare che se la<br />
Chiesa riscopre e continuamente<br />
ripropone la liturgia - e<br />
in modo fondante la celebrazione<br />
dell’Eucaristia - come<br />
centro vitale del suo «essere<br />
comunità di fede» è perché<br />
ha acquisito dall’esperienza<br />
alcune convinzioni e precisamente:<br />
A. senza la liturgia si ha la<br />
Chiesa del silenzio. Come per<br />
altro è pur vero l’altro aspetto:<br />
senza le corrispettive opere<br />
le Chiese corrono il rischio<br />
di diventare teatri.<br />
B. Il pericolo delle nostre<br />
comunità è di celebrare più<br />
di quello che si vive: c’è una<br />
preponderanza del celebrato<br />
sul vissuto. In questo caso i<br />
riti risulterebbero inefficaci o<br />
controproducenti.<br />
C. In questa situazione l’autentico<br />
celebrare diventa una<br />
operazione necessaria per<br />
passare dalla pratica rituale<br />
alla prassi ecclesiale, intendendo<br />
per:<br />
- pratica rituale l’abilità<br />
a porre con competenza un<br />
programma rituale istituito,<br />
adeguandolo coerentemente<br />
alle circostanze concrete;<br />
- prassi ecclesiale la capacità<br />
di tradurre in mentalità,<br />
progettazione pastorale e stile<br />
di vita ciò che si celebra nella<br />
liturgia.<br />
Lo stacco tra liturgia e vita deve<br />
sempre più essere eliminato.<br />
Solo così può diventare<br />
attuale anche per le nostre<br />
comunità quanto è affermato<br />
nell’istruzione Musicam<br />
Sacram al n. 16: «Non c’è<br />
niente di più solenne e di<br />
più festoso nelle sacre celebrazioni<br />
di una assemblea<br />
che, tutta, esprime con il<br />
canto la sua fede e la sua<br />
pietà».<br />
- 16 -<br />
Introducendo il dibattito su<br />
questo argomento nell’incontro<br />
del giugno scorso con i Vicari<br />
zonali, il Vescovo affermò:<br />
«Le cose che scriviamo<br />
dobbiamo mantenerle, altrimenti<br />
non scriviamole!».<br />
Queste cose è bene dirle, è<br />
doveroso dircele!<br />
Anche perché i problemi pastorali<br />
connessi incalzano e<br />
se si continua a disquisire<br />
senza intervenire.<br />
Nota. Il Vescovo invita le<br />
parrocchie a continuare la<br />
riflessione su questo tema,<br />
stimolando tutti a valorizzare<br />
il grande evento dell’Eucarestia,<br />
facendo dell’incontro domenicale<br />
il grande momento<br />
della vita comunitaria dove<br />
le diverse realtà della Comunità<br />
<strong>Parrocchia</strong>le convergono<br />
nell’unità e nella profonda<br />
comunione con Cristo e con<br />
tutti i fratelli.
- 17 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
Verso il nuovo modello<br />
dell’Iniziazione cristiana<br />
dei Fanciulli e dei Ragazzi.<br />
PREPARAZIONE ZONALE E PARROCCHIALE<br />
La nostra Zona Pastorale e quindi la nostra parrocchia,<br />
h<strong>anno</strong> deciso di partire con il nuovo<br />
metodo proposto dalla Diocesi per l’Iniziazione<br />
cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi (con il prossimo<br />
<strong>anno</strong> pastorale 2006-2007).<br />
Per questo si sono invitate tutte le parrocchie<br />
della Zona a partecipare agli incontri preparatori<br />
proposti dall’Ufficio Catechistico diocesano<br />
alla nostra Zona pastorale. Tali incontri si sono<br />
in parte svolti e altri si svolger<strong>anno</strong> presso l’Oratorio<br />
di Leno nelle seguenti date e coinvolgendo<br />
le persone sotto indicate di tutte le parrocchie<br />
della Zona<br />
Martedì 27 settembre <strong>2005</strong>:<br />
C.C.P. + Catechisti + Sacerdoti<br />
Martedì 15 novembre <strong>2005</strong>:<br />
C.C.P. + Catechisti + Sacerdoti<br />
Venerdì 20 gennaio 2006:<br />
Catechisti + Sacerdoti<br />
Martedì 14 marzo 2006:<br />
Catechisti + Sacerdoti<br />
Martedì 23 maggio 2006:<br />
Catechisti + Sacerdoti<br />
Perché le nostre Parrocchie partano insieme,<br />
con criteri comuni e comuni indicazioni e materiali<br />
da proporre alle nostre comunità, si chiede<br />
alla Commissione di Catechesi Zonale che<br />
formi una Sub-commissione per l’ICFR nella<br />
quale si auspica siano presenti i rappresentanti<br />
di tutte le nostre parrocchie. A questa Sub-commissione<br />
per l’ICFR, si chiede di organizzare per<br />
il prossimo settembre un’assemblea Zonale dei<br />
catechisti che le nostre parrocchie indicher<strong>anno</strong><br />
per realizzare il nuovo modello dell’ICFR,<br />
affinchè possano partire con chiarezza di criteri<br />
e di linee operative.<br />
PRESENTAZIONE SINTETICA DELL’ITINE-<br />
RARIO DI INIZIAZIONE CRISTIANA DEI<br />
FANCIULLI E RAGAZZI PROPOSTA DA<br />
DON TONONI, INCARICATO DIOCESANO<br />
PER LA CATECHESI (sulla base del documento<br />
del Vescovo Giulio pubblicato il 15-<br />
08-2003):<br />
A) PRINCIPI FONDAMENTALI<br />
1. La catechesi dell’iniziazione cristiana non<br />
è semplicemente insegnamento dottrinale né<br />
semplice introduzione ai sacramenti, ma è “introduzione<br />
globale alla vita cristiana”.<br />
2. Di conseguenza, per ogni aspetto o tema<br />
catechistico bisogna avere presenti e far esperimentare<br />
i tre ambiti fondamentali della vita<br />
cristiana:<br />
- evangelizzazione/annuncio/ascolto della Parola<br />
- celebrazione<br />
- testimonianza (soprattutto della carità).<br />
3. Nella progettazione dell’itinerario è importante<br />
tener conto dei tempi liturgici e delle principali<br />
feste dell’<strong>anno</strong> liturgico.<br />
4. Bisogna curare continuamente il coinvolgimento<br />
della comunità e soprattutto dei genitori<br />
(o accompagnatori), la cui disponibilità a<br />
seguire il fanciullo e, quindi, a fare loro stessi<br />
un cammino di fede, partecipando anche ad<br />
appositi incontri di evangelizzazione, va ritenuta<br />
una condizione indispensabile perché il<br />
fanciullo stesso possa effettuare il cammino di<br />
iniziazione cristiana.<br />
. Gli incontri di evangelizzazione coi genitori<br />
(o accompagnatori) non siano delle semplici
Il <strong>Redone</strong><br />
conferenze, ma siano pensati in modo da coinvolgere<br />
attivamente e far interagire i genitori<br />
stessi,attraverso opportuni lavori di gruppo. A<br />
questo scopo bisogna organizzare una équipe<br />
di animatori, nella quale, accanto al sacerdote,<br />
devono trovare spazio soprattutto i catechisti<br />
per adulti che h<strong>anno</strong> ricevuto il mandato del<br />
Vescovo.<br />
6. Nel cammino di iniziazione cristiana è necessario<br />
fare molta attenzione ai momenti celebrativi<br />
dei “passaggi”, che indicano il raggiungimento<br />
delle “mete” progressive. Ad esempio:<br />
rinnovo delle promesse<br />
battesimali o decisione<br />
di procedere nel<br />
cammino di conoscenza<br />
e amore per Gesù,<br />
verso la fine del II <strong>anno</strong>;<br />
celebrazione della<br />
prima Confessione,<br />
verso la fine del III <strong>anno</strong>;<br />
rito di ammissione<br />
tra i candidati a ricevere<br />
i sacramenti della<br />
Cresima e dell’Eucaristia,<br />
verso la fine del<br />
IV <strong>anno</strong>; celebrazione<br />
della Cresima ed Eucaristia,<br />
verso la fine<br />
del V° <strong>anno</strong>. È importante<br />
evitare che questi<br />
diventino passaggi<br />
automatici, uguali per<br />
tutti, senza che venga<br />
operato un adeguato<br />
discernimento.<br />
7. In ogni parrocchia (o unità pastorale) va attivato<br />
l’«itinerario ordinario», a cui tutti i fanciulli<br />
possono accedere, a partire dai 6 anni. La<br />
decisione di avviare anche qualche cammino<br />
diversificato («catecumenale», «associativo»,<br />
«familiare»), spetta, sulla base delle condizioni<br />
precisate dal documento del Vescovo (nn. 47-<br />
4),al Consiglio Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le; mentre<br />
la scelta di seguire il cammino ordinario o un<br />
cammino diversificato, in ultima analisi, spetta<br />
al fanciullo stesso e ai suoi genitori, opportunamente<br />
consigliati dai sacerdoti e dai catechisti.<br />
- 18 -<br />
8. I catechismi di riferimento per tutti i cammini<br />
sono quelli ufficiali e normativi della CEI.<br />
Tuttavia non bisogna dimenticare che il testo<br />
fondamentale della catechesi rimane la Sacra<br />
Scrittura e che l’utilizzo dei catechismi va fatto<br />
con intelligenza e sapiente libertà.<br />
B) SCHEMA GENERALE DELL’ITINERA-<br />
RIO ORDINARIO<br />
(normativo anche per l’itinerario associativo<br />
e familiare)<br />
I. Tempo preliminare di evangelizzazione<br />
dei genitori e di primo<br />
contatto coi fanciulli<br />
Tale cammino di evangelizzazione<br />
è comune<br />
a tutti i genitori<br />
(o accompagnatori),<br />
indipendentemente<br />
dalla scelta successiva<br />
di eventuali cammini<br />
diversificati per i loro<br />
figli, che potrà essere<br />
effettuata soltanto col<br />
secondo “tempo”.<br />
Obiettivo: per un verso,<br />
offrire ai genitori la<br />
possibilità di scoprire<br />
o riscoprire la bellezza<br />
di alcuni aspetti essenziali<br />
del Vangelo,<br />
perché nasca in loro<br />
il desiderio e la disponibilità<br />
ad accompagnare<br />
i propri figli nel<br />
cammino della fede; per un altro, operare un<br />
primo contatto coi fanciulli aiutandoli a sentirsi<br />
parte di una comunità più grande rispetto a<br />
quella della famiglia.<br />
Durata: almeno un <strong>anno</strong>, durante il quale si<br />
possono prevedere sei incontri di evangelizzazione<br />
distinti (genitori, da una parte,fanciulli,<br />
dall’altra) e due o tre giornate di festa insieme.<br />
NB. Per far capire la novità di questo modello di<br />
iniziazione cristiana e la prioritaria attenzione<br />
agli adulti (genitori o accompagnatori), è importante<br />
che in questo primo “tempo” ci si limiti ad
un incontro mensile (e non settimanale) anche<br />
per i fanciulli, possibilmente in contemporanea<br />
con l’incontro dei genitori.<br />
Si tenga presente, poi, che il cammino di evangelizzazione<br />
dei genitori continua anche negli<br />
anni successivi fino al termine dell’itinerario di<br />
iniziazione cristiana del figlio e potrebbe prevedere:<br />
una richiesta essenziale specifica (ad es.<br />
4 incontri formativi e 2 feste all’<strong>anno</strong>); e, poi,<br />
l’offerta di altre possibilità formative messe già<br />
a disposizione di tutta la comunità parrocchiale<br />
(es. catechesi agli adulti, centri di ascolto della<br />
Parola ecc.).<br />
Per le tematiche si veda la mediazione pastorale<br />
Lo racconterete ai vostri figli, Brescia 2004, pp.<br />
42-43.<br />
II. Tempo della “prima evangelizzazione”<br />
dei fanciulli<br />
Obiettivo: introdurre il fanciullo alla conoscenza<br />
e all’accoglienza di Gesù che ci fa conoscere<br />
e incontrare il mistero di Dio.<br />
Durata: almeno due anni, con incontri settimanali<br />
o con un “pomeriggio educativo” ogni<br />
quindici giorni.<br />
Prima tappa: la scoperta di Gesù (si conclude<br />
col rito del “Rinnovo delle promesse battesimali”).<br />
Seconda tappa: la scoperta del Dio di Gesù (si<br />
conclude col sacramento della Riconciliazione).<br />
Testo di catechismo: Io sono con voi.<br />
III. Tempo dell’approfondimento della fede<br />
e del completamento dei sacramenti dell’iniziazione<br />
cristiana (Cresima ed Eucaristia)<br />
Obiettivo: far conoscere ed esperimentare ai<br />
fanciulli la storia della salvezza, la comunità cristiana<br />
e i sacramenti come luoghi privilegiati<br />
dell’incontro con Gesù e con Dio.<br />
Durata: almeno due anni, con incontri settimanali<br />
o con un “pomeriggio educativo” ogni<br />
quindici giorni.<br />
Prima tappa: la storia della salvezza tra promessa<br />
e compimento (si conclude col “Rito dell’ammissione<br />
tra i candidati ai sacramenti della<br />
Cresima ed Eucaristia”).<br />
Seconda tappa: la comunità dei discepoli di<br />
Gesù e i sacramenti dell’iniziazione cristiana (si<br />
- 19 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
conclude con la celebrazione unitaria dei sacramenti<br />
della Cresima e dell’Eucaristia).<br />
Testi di catechismo: Venite con me<br />
Sarete miei testimoni.<br />
IV. Tempo della mistagogia<br />
Obiettivo: aiutare ed accompagnare i ragazzi<br />
a testimoniare nella Chiesa e nel mondo (soprattutto<br />
nel giorno del Signore) la grazia dei<br />
sacramenti ricevuti e l’amore per Gesù.<br />
Durata: almeno un <strong>anno</strong>, con incontri settimanali<br />
o con un “pomeriggio educativo” ogni<br />
quindici giorni.<br />
Testo di catechismo: Vi ho chiamato amici.<br />
Corsi zonali<br />
per la preparazione<br />
immediata al matrimonio<br />
“Insieme verso la Famiglia”<br />
Gottolengo - Tel. Parroco 030. 951042<br />
In domenica al Centro Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le<br />
ore 16.00<br />
Gennaio (in domenica) 8 – 15 – 22 – 29<br />
Febbraio (in domenica) 5 – 12 – 19 – 26<br />
Marzo 5 (Ritiro)<br />
Leno – Tel. Parroco 030.906512<br />
Martedì e giovedì all’Oratorio ore 20.20<br />
Aprile 20 – 24 – 27<br />
Maggio 2 – 4 – 9 – 11 – 16 – 18 (20 Sabato)<br />
Gottolengo - Tel. Parroco 030. 951042<br />
Martedì e giovedì al Centro Pastorale<br />
<strong>Parrocchia</strong>le ore 16.00<br />
Maggio 32– 4 – 9 – 11 – 16 – 18 – 23<br />
– 25 – 30<br />
Giugno (4 domenica) ritiro<br />
Per loro natura gli incontri richiedono<br />
partecipazione assidua e continua.
Il <strong>Redone</strong><br />
VITA ORATORIANA<br />
Nella casa di Marta e Maria<br />
MESSAGGIO DEL VESCOVO GIULIO PER L’ANNO ORATORIANO <strong>2005</strong>-2006<br />
Carissimi educatori d’oratorio,<br />
iniziando questo nuovo <strong>anno</strong> pastorale<br />
intendo salutarvi singolarmente e farmi vicino a<br />
voi per incoraggiarvi nel difficile cammino educativo<br />
che vi apprestate a compiere.<br />
Ho avuto modo di constatare come, anche durante<br />
l’estate, non si sia mai rallentato il vostro impegno<br />
per convocare i ragazzi ed i giovani, per educarli<br />
alla fede ed all’incontro con Gesù. Mi h<strong>anno</strong><br />
riferito di oltre quarantamila<br />
ragazzi<br />
bresciani coinvolti<br />
nei Grest oratoriani,<br />
nei campi scuola,<br />
nelle settimane di<br />
formazione e di vacanza<br />
ai monti o al<br />
mare. E sono molte<br />
migliaia anche i giovani<br />
educatori che,<br />
grazie alle proposte<br />
oratoriane, h<strong>anno</strong><br />
fatto esperienza di<br />
servizio educativo<br />
ai minori; di carità<br />
coi nostri missionari<br />
nel terzo mondo; di<br />
preghiera negli eremi,<br />
a Taizè o nei tanti<br />
monasteri italiani.<br />
E, poi, non posso<br />
scordare la gioia<br />
d’aver condiviso con<br />
voi la Giornata Mondiale<br />
della Gioventù<br />
di Colonia: ho avuto<br />
modo di pregare,<br />
di partecipare alle<br />
catechesi, al pellegrinaggio<br />
nel Duomo,<br />
di incontrare il<br />
- 20 -<br />
Santo Padre Benedetto XVI. Tutti ci siamo messi<br />
in cammino per adorare il Signore, seguendo la<br />
stella cometa e l’esempio dei Magi.<br />
Segni della vicinanza di Dio<br />
In questi giorni st<strong>anno</strong> riprendendo le attività<br />
oratoriane con feste di apertura, mandati ai catechisti,<br />
convocazioni di giovani ed adolescenti.<br />
Sono certo che anche i Consigli Pastorali e le Comunità<br />
Educative degli Oratori st<strong>anno</strong> programmando<br />
al meglio le iniziative per accogliere e<br />
vivere il Vangelo del Signore e testimoniarlo nei<br />
propri luoghi di vita.<br />
Per la comunità tutta ho scritto una lettera pastorale<br />
dal tema: “Segni della vicinanza di Dio.<br />
Iniziazione Cristiana e <strong>Parrocchia</strong> in un mondo<br />
che cambia.” In essa ho insistito su alcuni atteggiamenti<br />
da assumere, anche se questi, certamente,<br />
esigono poi la fatica e la fantasia da parte di tutti per<br />
diventare indicazioni pastorali operative. Mi preme<br />
infatti sottolineare che, anche per le nostre comunità<br />
parrocchiali, dobbiamo coltivare il primato dell’essere<br />
sul fare, della santità sull’organizzazione, del<br />
continuo ascolto di Cristo e della contemplazione del<br />
Suo volto rispetto alla preoccupazione di moltiplicare<br />
le nostre iniziative.<br />
Desidero, carissimi educatori, che l’entusiasmo<br />
e la passione educativa da voi mostrata lungo il<br />
tempo estivo venga rinnovata al servizio della<br />
nostra Chiesa. Siete proprio voi, catechisti, animatori<br />
culturali e musicali, educatori del gioco e<br />
tempo libero, dello sport e dell’informalità, a farvi<br />
più vicini a tantissimi ragazzi durante il cammino<br />
di educazione alla fede. Voi siete, per tutti<br />
i ragazzi ed i giovani che frequentano l’Oratorio,<br />
il segno della Vicinanza di Dio. So di chiedervi<br />
molto, oltre al tempo che già donate: aiutare i<br />
fanciulli ed i ragazzi ad essere testimoni credibili<br />
del Risorto. Non si tratta di compiere un’azione<br />
di supplenza nei confronti delle famiglie assenti<br />
o di colmare spazi lasciati vuoti da altri. E’ un
compito proprio della comunità cristiana porsi<br />
aservizio della fede e dell’educazione diventando<br />
testimoni dell’annuncio del Vangelo.<br />
Nella casa di Marta e Maria<br />
L’Ufficio Oratori e Pastorale Giovanile ha promosso,<br />
anche quest’<strong>anno</strong>, un itinerario che aiuti<br />
a tradurre i principi da me indicati nella Lettera<br />
Pastorale, in scelte concrete, adeguate alla cultura<br />
ed ai linguaggi dei nostri ragazzi. Amo pensare<br />
che, nella <strong>Parrocchia</strong>, proprio l’Oratorio sia una<br />
“casa accogliente” che sappia convocare i ragazzi<br />
offrendo, attraverso linguaggi appropriati, esperienze<br />
di fede e di maturità umana.<br />
L’esperienza di Marta e di Maria, nella Casa di Betania,<br />
serve anche ad illuminare il nostro cammino.<br />
Se è vero che Maria si è scelta la parte migliore,<br />
dedicandosi all’ascolto della Parola di Gesù, il<br />
ruolo e la presenza di Marta sono irrinunciabili.<br />
La sua disponibilità, la cura nell’accoglienza e<br />
nel servizio a Gesù, sono certamente valori che<br />
Dio apprezza.<br />
In quella casa viveva anche Lazzaro, fratello di<br />
Marta e Maria, amico amato da Gesù. Anche la<br />
sua presenza è importante: diventerà occasione<br />
per compiere il miracolo della sua uscita dalla<br />
tomba. Tutto questo ci ricorda l’importanza dei<br />
diversi ruoli e dei diversi carismi che devono essere<br />
presenti in ogni famiglia: tutto serve al bene<br />
comune ed alla creazione della comunità.<br />
Un Oratorio può e deve essere esemplare in<br />
quanto luogo deputato ad esplicitare l’amore di<br />
una comunità verso i suoi figli più giovani.<br />
La vita vissuta tra educatori d’Oratorio, il loro servizio<br />
nell’armonia, il loro esempio nella preghiera,<br />
la loro testimonianza di fede, sono i presupposti<br />
migliori affinché un ragazzo venga iniziato alla<br />
vita di fede cristiana nella <strong>Parrocchia</strong>. Qualche<br />
<strong>anno</strong> fà, scrissi che desideravo avere in diocesi<br />
comunità cristiane affascinanti ed attraenti. Oggi<br />
chiedo a voi, educatori, di mettere a servizio della<br />
nostra Chiesa i doni di gioia, entusiasmo, fantasia<br />
pastorale, profondità di preghiera, radicalità<br />
evangelica, per realizzare il progetto della nuova<br />
evangelizzazione.<br />
L’Oratorio, come la casa di Marta e Maria, divenga<br />
luogo di speranza, esperienza di relazione, fucina<br />
di identità cristiana. Solo così potrà essere<br />
esempio di fede vissuta<br />
- 21 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
Testimoni di Gesù Risorto,<br />
speranza del mondo.<br />
La nostra Chiesa si preparerà nel corso di questo<br />
<strong>anno</strong> pastorale al Convegno Ecclesiale di Verona<br />
del 2006. E’ un appuntamento molto importante<br />
per la riflessione che apre sui luoghi della vita quotidiana<br />
e sulle difficoltà che i cristiani trovano nel<br />
collegare fede e vita. Voglio aprire questa riflessione<br />
e questo approfondimento anche all’interno<br />
della realtà oratoriana. Mi sembra il luogo che,<br />
per tradizione ed esperienza quotidiana, meglio<br />
conosca e viva questo tema. Possono essere proprio<br />
le riflessioni che emergono da voi educatori<br />
ad aiutarci nella preparazione del Convegno. Recita<br />
infatti il n°1 del Documento preparatorio:<br />
È opportuno che l’esercizio della testimonianza, con<br />
i cammini e i criteri indicati, presti attenzione ad alcune<br />
grandi aree dell’esperienza personale e sociale.<br />
In tal modo si potrà dare forma storica alla testimonianza<br />
cristiana in luoghi di vita particolarmente<br />
sensibili o rilevanti per definire un’identità umana<br />
aperta alla speranza cristiana.( …)<br />
a) Un primo ambito è quello della vita affettiva.<br />
b) Un secondo ambito è quello del lavoro e della festa,<br />
del loro senso e delle loro condizioni nell’orizzonte<br />
della trasformazione materiale del mondo e della<br />
relazione sociale.<br />
c) Un terzo ambito è costituito dalle forme e dalle<br />
condizioni di esistenza in cui emerge la fragilità<br />
umana.<br />
d) Un quarto ambito potrebbe essere indicato con<br />
il termine tradizione, inteso come esercizio del trasmettere<br />
ciò che costituisce il patrimonio vitale e culturale<br />
della società.<br />
e) Un ultimo ambito di riferimento è quella della<br />
cittadinanza, in cui si esprime la dimensione dell’appartenenza<br />
civile e sociale degli uomini.<br />
Sono temi che spesso ho sentito proporre da voi<br />
educatori durante gli incontri svolti nella Visita<br />
Pastorale che sto compiendo nelle comunità della<br />
diocesi. Vi chiedo di approfondire e discutere<br />
insieme su questi temi per offrirci in dono la vostra<br />
esperienza ed il vostro vissuto.<br />
Un nuovo cammino di fede<br />
Voglio rivolgere un pensiero conclusivo a quei<br />
ragazzi che quest’<strong>anno</strong> non ricever<strong>anno</strong> il Sacramento<br />
della Confermazione o dell’Eucaristia con<br />
le modalità dei loro fratelli più grandi. La nostra
Il <strong>Redone</strong><br />
Chiesa bresciana vuole offrirvi un cammino di<br />
fede, iniziarvi all’incontro con Gesù, sperimentando<br />
nuove vie. Non più esperienza scolastica,<br />
ma conoscenza del Vangelo ed esperienze di fede<br />
vissuta condivise coi vostri genitori e con tutta la<br />
comunità. Ci potrà essere qualche disagio o difficoltà<br />
iniziale a comprendere questa novità, ma<br />
confido molto nel Signore che ci guida ed accompagna<br />
e nell’accoglienza fiduciosa ed attenzione<br />
generosa da parte di tutti.<br />
- 22 -<br />
Da parte nostra, come Maria, continuiamo a pregare<br />
ed ascoltare la Parola di Dio, e, come Marta,<br />
offriamo all’oratorio le primizie del nostro impegno<br />
e servizio alla Chiesa bresciana.<br />
Il Signore vi benedica!<br />
2 ottobre 200<br />
Festa degli Angeli Custodi<br />
CAMMINANDO<br />
SOTTO LA STESSA “LUCE”<br />
Il Vescovo di Brescia<br />
Nella lettera alle famiglia (al n. 16) Giovanni Paolo II° ha ricordato ai genitori che essi sono<br />
“i primi e principali educatori dei propri figli” e che “avendo in questo campo una fondamentale<br />
competenza………. essi condividano la loro missione educativa con altre persone e<br />
istituzioni, come la Chiesa e lo Stato; ciò tuttavia deve sempre avvenire nella corretta applicazione<br />
del principio di sussidiarietà”, e cioè nel rispetto della diversità dei compiti e delle<br />
responsabilità.<br />
L’eco delle parole del Papa ogni <strong>anno</strong> ci stimola a ricominciare il nostro operato educativo.<br />
Anche quest’<strong>anno</strong> la proposta di Scuola di Vita Familiare rivolta alle adolescenti, ragazze<br />
di IIª e IIIª media e Iª e IIª superiore, è iniziato molto bene. Ne contiamo 40!! Il gruppo,<br />
allegro e spensierato, ma allo stesso tempo impegnato è sempre presente ad ogni appuntamento<br />
settimanale. Anche 34 adolescenti maschi, di varie età, sono intensamente coinvolti<br />
quest’<strong>anno</strong> nella proposta formativa e attiva della Scuola di Vita Familiare, e vi partecipano<br />
con entusiasmo.<br />
Tutta questa vivacità ci rallegra molto e con grande entusiasmo anche noi animatori e animatrici<br />
ci siamo ripartiti i nostri compiti.<br />
L’Oratorio è il luogo familiare dell’incontro dei nostri adolescenti e lì si crea l’atmosfera propizia<br />
per far loro scoprire i valori evangelici, del vero amore, del giusto concetto della famiglia<br />
e li pone alla ricerca di forme concrete di dono nella quotidianità della vita.<br />
Tutto questo avviene alternando gli incontri con momenti di formazione ad attività pratica.<br />
Le proposte di attività pratica di quest’<strong>anno</strong> sono varie: cucina, pittura, costruzioni artistiche<br />
per presepi, creazione di oggetti simpatici con vario materiale (per esempio, si costruiscono,<br />
anelli, ciondoli, fiori di carta, costruzioni in gesso ecc…..) : infine, anche se un po’ impegnativa<br />
c’è la proposta del “teatro”.<br />
Certamente non manca il momento della preghiera comunitaria e quest’<strong>anno</strong> abbiamo anche<br />
una grande opportunità: la preparazione, prima e poi la diretta partecipazione alla<br />
Missione Giovani che affianca la Missione Popolare che coinvolge tutta la nostra parrocchia.<br />
Una Grazia questa non da poco e noi abbiamo deciso di partecipare con entusiasmo anche<br />
a questa proposta pastorale.<br />
La Scuola di Vita Familiare offre ai nostri ragazzi e ragazze l’opportunità di crescere insieme,<br />
anche se con itinerari appropriati e differenziati per i due sessi, stimola il dialogo, la ricerca<br />
del senso da dare alla propria vita, valorizzandola capacità di condividere.<br />
Vogliamo a questo proposito invitare i genitori a condividere questa esperienza di crescita<br />
spirituale, mantenendo con noi animatori un dialogo aperto al confronto, indispensabile per<br />
la buona riuscita del cammino intrapreso. Auguriamo a tutte le famiglie di trascorrere un<br />
NATALE di gioia e serenità.<br />
Un’animatrice
La situazione economica della parrocchia<br />
08 dicembre <strong>2005</strong> è la seguente:<br />
Entrate per un totale di € 140.096.02<br />
Collette € 56.254,97<br />
Oblazione servizi religiosi € 15.654,79<br />
Offerte (Tra queste evidenziamo<br />
l’offerta fatta dalla compagnia<br />
“Quo vadis” di € 3.352,00 per<br />
il debito della ristrutturazione<br />
dell’oratorio). € 16.253,92<br />
Offerta straordinaria di per la<br />
pastorale parrocchiale € 10.000,00<br />
Buste natalizie € 4.477,00<br />
Buste feste patronali € 8.470,00<br />
Varie € 5.932.59<br />
Per restauro organo € 1.820,00<br />
Da Oratorio per ristrutturazione € 567,00<br />
Da casa di Riposo<br />
per servizio religioso € 3.000,00<br />
Da cassa Padana<br />
contributo € 3.000,00<br />
Da Cassa Padana per Trg utilizzate<br />
per spese riscaldamento, luce ecc. € 1.550,00<br />
Dalla CEI per restauro Organo € 13.116,00<br />
Uscite per un totale di € 55.086,61<br />
Costo iscrizione catechisti € 670,00<br />
Spese finanziarie varie € 869,98<br />
Interessi passivi su mutui € 11.544,31<br />
Costi vari per liturgia e cancelleria € 6.124,50<br />
Costi per mensile parroco e curati € 8.462,00<br />
Tasse assicurazioni, riscaldamento,<br />
luce, telefono € 26.506,02<br />
Contributo diocesano € 910,00<br />
Pertanto il bilancio al 08/12/<strong>2005</strong><br />
si chiude con un avanzo di € 85.009,21<br />
ECONOMIA<br />
- 23 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
(nello stesso periodo del 2004 l’avanzo era di<br />
€ 123.963,63 ma era entrato un contributo straordinario<br />
dal comune per la ristrutturazione dell’Oratorio<br />
di € 50.000,00 (stiamo attendendo in questi<br />
giorni il contributo comunale relativo all’8% degli<br />
oneri di urbanizzazione secondaria che per legge<br />
regionale sono destinati ad opere di ricupero di<br />
beni artistici o di ristrutturazione degli ambienti<br />
ecclesiastici e ci è stato detto che ammonterà a<br />
€ 5.000,00).<br />
I principali conti attivi sono :<br />
In banca € 21.995,00<br />
In Posta € 429,14<br />
In cassa € 692,00<br />
I principali conti passivi sono:<br />
Mutui Banco di Brescia € 90.293,43<br />
Mutuo Cassa Padana € 300.000,00<br />
Prestiti da privati € 21.172,27<br />
Partite di Giro<br />
TRG € 5.171,62<br />
(3.615.00 contributo comunale)<br />
Melonera € 440,05<br />
(4.500 mandati a Padre Ginpaolo)<br />
Caritas € 4.093,68<br />
Gruppo missionario € 2.396,04<br />
Deposito per croci missioni € 4.000,00<br />
Varie finalizzate € 1.610,00<br />
Alla data di questo bilancio sono stati pagati tutti i<br />
fornitori che h<strong>anno</strong> lavorato per la ristrutturazione<br />
dell’oratorio.<br />
Ora rimangono da pagare i due mutui accesi: uno<br />
con il Banco di Brescia inizialmente di € 80.000,00<br />
e attualmente ridotto a € 59.619,24 che viene rimborsato<br />
mensilmente con una rata (solo quota capitale)<br />
di circa € 620,00 ed i cui interessi sono
Il <strong>Redone</strong><br />
interamente pagati dalla Fondazione S. Paolo e<br />
l’altro con la Cassa Padana, per il quale stiamo<br />
pagando attualmente solo gli interessi (circa €<br />
850,00 al mese).<br />
A partire dal 17/07/2006 inizieremo a rimborsare<br />
anche la quota capitale che sarà pari a circa €<br />
2.350,00 mensili.<br />
Oltre a questi mutui, resta da pagare il mutuo<br />
acceso per la ristrutturazione della casa canonica<br />
di € 51.645,00, attualmente è ridotto a<br />
€ 30.574,19, che comporta una rata mensile<br />
tra la quota capitale e gli interessi di circa<br />
€ 500,00.<br />
AMMINISTRAZIONE RISTRUTTURAZIONE AREA<br />
ORATORIO aggiornata al 5 dicembre <strong>2005</strong><br />
Il 1º stralcio lavori di ristrutturazione<br />
- 24 -<br />
dell’Oratorio ha avuto un costo di € 361.550,07<br />
Il 2º stralcio lavori di ristrutturazione<br />
dell’Oratorio ha avuto un costo di € 367.132,93<br />
Per un totale di € 728.683,00<br />
Fino ad ora la parrocchia ha<br />
diminuito il debito per € 338.389.57<br />
Rimane il debito<br />
con le banche normale per € 390.293,43<br />
In data 5 dicembre <strong>2005</strong> si è saldato il debito con<br />
tutte le ditte che h<strong>anno</strong> lavorato nella realizzazione<br />
del secondo stralcio dell’ORATORIO.<br />
Mentre attendiamo la tradizionale prodigalità<br />
delle Buste natalizie, la Comunità parrocchiale<br />
ringrazia di cuore tutta la popolazione per la<br />
generosità sempre dimostrata verso l’impegno<br />
finanziario che la parrocchia ha contratto per<br />
tutte le opere fin’ora realizzate.<br />
BILANCIO COMPLESSIVO<br />
DELL’ATTIVITA’ ORATORIANA AL 30/11/<strong>2005</strong><br />
NOME CONTO entrata uscita saldo Annotazioni<br />
€ € €<br />
Utenze:<br />
Enel/telefonia/ASM/Riscaldam.<br />
/canoni Rai e tasse rifiuti 0,00 -17.542,88 -17.542,88 (di cui 934,80 del 2004)<br />
Bar Interno Oratorio:<br />
per vendita 52.830,18 0,00<br />
per acquisto 0,00 -41.475,96<br />
interessi su versamenti imposte 0,00 -4,49<br />
saldo 11.349,73<br />
Offerte:<br />
Compleanni+offerte varie+Feste 21.568,53 -14.014,23 7.554,30<br />
Attività:<br />
Grest+Follest+Tornei+Vacanze 54.544,50 -29.798,58<br />
Festa San Luigi 23.331,07 -14.957,95<br />
Festa della Patata 14.239,17 -9.455,08<br />
saldo 37.903,13
NOME CONTO entrata uscita saldo Annotazioni<br />
€ € €<br />
Tesseramento catechismo 2.464,21 0,00<br />
Assicurazione RCD 0,00 -1.121,21<br />
Cancelleria e cartoleria varia 0,00 -8.925,23<br />
saldo -7.582,23<br />
Altri conti:<br />
Recupero ferro e vetro 2.232,04 0,00<br />
Interessi e oneri bancari 0,00 -319,93<br />
Costi 2004 pagati nel <strong>2005</strong> 0,00 -8.704,00<br />
spese varie 0,00 -394,02<br />
saldo -7.185,91<br />
Spese struttura e manutenzioni:<br />
Falegnami per modifica bar 0,00 -1.900,00<br />
Lavastoviglie cucina+friggitrici 0,00 -5.000,00<br />
Attrezzature cucina e elettrod. 0,00 -3.422,30<br />
Pittura e prod. Pulizia 0,00 -1.816,49<br />
Cartongesso+numeri bronzo 0,00 -650,00<br />
Contratti manutenzione 0,00 -360,00<br />
Giochi interno ed esterno 0,00 -1.400,00<br />
saldo -14.548,79<br />
Rimanenze di cassa 01/01/<strong>2005</strong> 6.308,20<br />
TOTALE BILANCIO 26/10/05 177.517,90 -161.262,35 16.255,55<br />
(di cui 14.137,00 € del doposcuola)<br />
NOTE ALLEGATE AL BILANCIO COMPLESSIVO<br />
ORATORIO ANNO <strong>2005</strong><br />
- 2 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
Offerta del Registratore di cassa e registri contabili da privato<br />
Offerta di materiale ed attrezzature per aule da privato<br />
Offerto materiale e lavoro per costruzione fuoco, cestini immondizia e piattaforma polivalente<br />
Da pagare:<br />
Friggitrici acquistate 1.400,00 (nr. 3 rate)<br />
Fotostampatrice 700,00 (nr. 1 rata)<br />
Detergenti pulizie 1.191,10 (nr. 1 rata)<br />
Bollette da ricevere mese novembre 2.000,00 preventivate<br />
Totale 5.291,10
Il <strong>Redone</strong><br />
OSSERVATORIO<br />
MISSIONARIO<br />
Carissimi amici,<br />
il Signore che viene<br />
vi ricolmi di pace e di<br />
gioia. Ogni Natale viene<br />
con il suo ... Avvento,<br />
avvenimento di sorpresa:<br />
quest’<strong>anno</strong> per<br />
me si chiama Stanislas,<br />
un vecchio catechista.<br />
Erano le dieci di sera.<br />
Maboma è avvolta nell’oscurità<br />
e il silenzio.<br />
L’unica strada nel raggio<br />
di due km finisce<br />
nel cortile della parrocchia.<br />
Non c’è luce, non ci sono<br />
bar, le case più vicine<br />
sono a un centinaio<br />
di metri. Stavo per andare<br />
a letto e ascoltavo<br />
musica da batterie ricaricate con pannello solare:<br />
musica di Natale. D’improvviso la sua voce roca<br />
sussurra alla finestra: “Unihurumie, padri”-<br />
Perdonami padre-. Nel mezzo del “silenzio di<br />
pace” che “avvolge ogni cosa nella notte quasi<br />
nel mezzo del suo corso” mi sembra d’entrare<br />
in un racconto alla Dikens. Stanislas si<br />
trascina al chiaro della stanza.<br />
E’ stanco, affaticato dai 1 km da Njenjekazo<br />
fatti di corsa. Trema dalla paura. Che succede,<br />
cosa fa qui a quest’ora?<br />
- Sono scappato - risponde balbettando-. Vogliono<br />
vendicarsi perché sarebbe colpa mia.<br />
Capisco. E’ morto il capo del settore. Ma perché<br />
accusano lui?<br />
- Sono il più vecchio della famiglia e della zona.<br />
Lo dice come una cosa normale. E’ la solita<br />
storia di stregonerie. Non c’è morte che sia<br />
- 26 -<br />
vista come conseguenza<br />
di malattie o<br />
altre cause naturali.<br />
Eppure tutti s<strong>anno</strong><br />
che Samuel, il capo, è<br />
morto di aids, seguendo<br />
a ruota per la stessa<br />
causa la sua terza<br />
moglie. Questo però<br />
non interessa a nessuno;<br />
tutti s<strong>anno</strong> che si<br />
muore di malocchio:<br />
un ragazzino per impossessarsi<br />
delle tue<br />
qualità, un vecchio<br />
per rubarti la tua forza<br />
vitale e prolungare la<br />
sua esistenza. L’unica<br />
cosa importante è sapere<br />
chi è lo stregone<br />
che ha gettato il malocchio<br />
e vendicarsi.<br />
Adesso Stanislas vive da noi, passa il suo<br />
tempo con i libri di preghiera perché è troppo<br />
vecchio per lavorare; declina a vista d’occhio,<br />
pare che rimanga in vita solo per un motivo:<br />
arrivare a Natale, riconciliarsi con Dio<br />
e tornare ai sacramenti.<br />
Maboma non cessa di sorprendermi. Eppure<br />
è una piccola parrocchia in confronto con<br />
le sue vicine. Le sue 30 cappelle si trovano in<br />
un raggio di soli 30 km per cui la sua estensione<br />
non supera i 2700 km2 con circa 12.000<br />
abitanti.<br />
E’ vero un grosso problema “fisico”: le strade.<br />
Per fare i 70 km che ci separano dal capoluogo<br />
Wamba durante le piogge occorrono tre<br />
ore e mezzo di macchina; 1 giorni fà per arrivare<br />
a Maboma da Isiro -circa 170 km- ho
impiegato 9 ore di moto: per farla più corta<br />
ho preso sentieri di foresta e mi sono perduto!!!<br />
Il tracciato è a sorpresa: si arrampica<br />
su colline, sprofonda nel fango, si perde in<br />
mezzo a bambù, sparisce nell’erba alta due<br />
metri, riappare davanti all’uscio di una capanna,<br />
da’ uno strappo a destra per evitare un<br />
tronco caduto, e a sinistra per sfuggire una<br />
grossa pietra, si precipita in una chiazza d’acqua<br />
che ti arriva al ginocchio. Ma la nostra<br />
Yamaha 100 Jaguar ha il tubo di scappamento<br />
all’altezza del sedile e quando ruzzoli il fango fà<br />
da cuscinetto!!!<br />
L’altro problema é sociale: siamo isolati nel<br />
bel mezzo della foresta e per la gente essere<br />
tagliati fuori dal mondo é grave. Le scuole<br />
non aprono né mente né cuore, la tradizioni<br />
anche le meno felici, dominano ancora il<br />
contesto sociale. L’unica preoccupazione imperante<br />
é arrivare a mangiare in modo soddisfacente.<br />
L’annuncio del Vangelo ne risente.<br />
Abbiamo però una ricchezza, quasi 3000 pigmei<br />
raggruppati in 2 accampamenti. Ed è<br />
una gran bella cosa essere in mezzo agli ultimi,<br />
ai più lontani dal mondo del benessere,<br />
al gruppo umano più abbandonato anche dai<br />
loro stessi fratelli africani. La povertà, i problemi,<br />
la solitudine, non separano ma avvicinano<br />
a Dio, ti f<strong>anno</strong> sentire che sei nelle sue mani<br />
e capisci che ogni raggio di luce, ogni scintilla<br />
di pace, ogni attimo di gioia é un suo dono.<br />
Tukuo kido. Statemi bene. Un Natale “buono”e<br />
<strong>anno</strong> nuovo “”felice”.<br />
Gian Paolo<br />
In questi giorni è stata spedita a Padre Gianpaolo<br />
la somma di € 4 00,00 frutto dell’attività della<br />
Melonera Missionaria di quest’<strong>anno</strong>, affinchè<br />
lui possa renderci in qualche modo presenti a<br />
lenire alcune delle piaghe dell’umanità sofferente.<br />
- 27 -<br />
Rev. Dr. Malcom Ranjith<br />
Titular Archbishop of<br />
Umbriatico<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
Caro don Saverio,<br />
ho sentito da don Abramo che lei a<br />
nome della sua comunità di Gottolengo ha<br />
inviato a lui una colletta di € 4.500,00 per<br />
un progetto di ricostruzione nelle zone colpite<br />
dallo Tsunami nello Sri Lanka.<br />
Prima di tutto a nome dei miei compaesani<br />
colpiti dallo Tsunami, le voglio esprimere la<br />
mia più viva e sentita gratitudine per questo<br />
grande gesto di solidarietà e fraternità umana<br />
e cristiana a lei e a tutti i suoi fedeli di<br />
Gottolengo.<br />
Assieme ai contributi pervenuti da diverse<br />
altre entità ecclesiali dell’Italia, noi utilizzeremo<br />
questi fondi per la riabilitazione di un<br />
villaggio di pescatori in una zona est dello<br />
Sri Lanka. Eventualmente, invieremo un<br />
rapporto e alcune fotografie di ciò che è stato<br />
realizzato. Forse in una mia prossima visita<br />
in quelle parti potrei visitare Gottolengo e<br />
portare altre notizie.<br />
In nome di tutti quelli che ricever<strong>anno</strong><br />
aiuto un’altra volta la ringrazio e auguro<br />
a lei e alla sua Comunità ogni benedizione<br />
del Signore.<br />
Con cordialissimi saluti nel Signore<br />
Dr. Malcolm Ranjith<br />
Nunzio Apostolico in Indonesia presso Timor<br />
Est
Il <strong>Redone</strong><br />
PER NON DIMENTICARE<br />
IL PAESE CHE FU<br />
Gottolengo ricorda i caduti nelle guerre<br />
La domenica 6 novembre il paese di Gottolengo ha voluto ricordare i suoi caduti nelle guerre<br />
con la Santa Messa celebrata in loro suffragio alle ore 11,00 e con la tradizionale commemorazione<br />
presso il monumento dei caduti. A causa del tempo inclemente, la commemorazione<br />
si è fatta nella stessa Chiesa <strong>Parrocchia</strong>le, portando poi al monumento la corona d’alloro.<br />
Riproduciamo qui il discorso commemorativo del Prof. Angelo Bonaglia, storico bagnolese,<br />
però nato nel nostro paese, e i brani letti in quella occasione dai ragazzi della 5ª elementare<br />
di Gottolengo.<br />
La ricorrenza, cioè perchè siamo qui, ci invita<br />
a meditare su alcuni concetti ad essa relativi<br />
e poi trarre qualche conclusione per i tempi<br />
presenti: si tratta in particolare delle idee di<br />
monumento e di patria qui evocate proprio<br />
da questa cerimonia.<br />
Monumento. La parola viene dal latino e<br />
significa tener presente, ricordare, essere di ammonimento.<br />
Questi tre verbi però non indicano<br />
precisamente la stessa cosa, ma che il<br />
significato originario della parola si è esteso<br />
e connota sia i reperti archeologici, sia i documenti<br />
scritti, sia gli edifici storici (chiese,<br />
palazzi, castelli) ed altre cose. Pertanto è necessaria<br />
una specificazione (es.: monumento<br />
di Garibaldi, dei caduti per la patria, dei<br />
caduti sul lavoro, degli alpini, ecc.) o da un<br />
aggettivo(nazionale, locale, artistico, storico,<br />
medioevale, moderno, ecc.).<br />
Come affermava il sociologo Aranguren, infatti,<br />
“le parole sono come i vagoni dei treni:<br />
ci puoi mettere sia il pane che le bombe,<br />
vagoni sono e vagoni restano”. Per questo va<br />
precisato che cosa esse esprimono, per non<br />
fraintenderle. Così la frase “monumento dei<br />
caduti per la patria”, oltre che nella sua forma<br />
visibile concreta, ci invita a capire e tenere<br />
presente quanto esso intende trasmetterci<br />
con la sua immagine, le sue iscrizioni, i nomi<br />
incisi, e riflettere sul perchè del loro esserci.<br />
Patria. La parola patria ha pure diversi significati:<br />
terra dei padri (etimologicamente),<br />
- 28 -<br />
dove si è nati (patria natia), terra sulla quale<br />
vive una popolazione, cui si appartiene per<br />
diritto di cittadinanza, oltre che per sentimento.<br />
Soprattutto è questo particolare sentimento<br />
di appartenenza, questo amore che rende<br />
viva l’idea di patria. Da qui origina il legame<br />
umano per essa, per i suoi valori storici, civili,<br />
culturali, manifestati e suscitati in noi dai<br />
suoi emblemi (bandiera, inni, lingua parlata,<br />
tradizioni, costumi).<br />
Sono da evitare i facili-ismi (Campanilismi,<br />
provincialismi, regionalismi, nazionalismi,<br />
autoritarismi, fondamentalismi, ecc.), perché<br />
segni di esagerazione o, peggio, di degenerazione,<br />
con conseguenze spesso tragiche per<br />
tutti. Goffredo Mameli, il poeta del nostro<br />
inno nazionale, nel suo famoso proclama “Ai<br />
giovani d’Italia”, così scriveva: “La patria è il<br />
palpito. Il desiderio segreto di ogni anima che<br />
vive sulle nostre terre (....) E’ l’Idea che con<br />
la parola “Italia” sul labbro ci dà la coscienza<br />
di Patria. (.....) La Patria è come la vita. La<br />
Patria è la vita del popolo”. Vivere per la patria,<br />
quindi, significa coltivare ed accrescere<br />
i valori ed i comportamenti di civiltà che la<br />
distinguono; morire per la Patria è difenderli<br />
fino al sacrificio della propria vita.<br />
Conclusioni. Questi valori e questo “monumento<br />
ai caduti della patria”, in particolare,<br />
sono gli stessi tramandatici dai nostri padri<br />
e propri del nostro Risorgimento nazionale,<br />
quelli che i due fratelli Emilio e Attilio Bandie-
a manifestavano, cantando, mentre venivano<br />
fucilati da borbonici per il loro amore alla<br />
patria italiana: “Chi per la patria muor, vissuto è<br />
assai; chi per la patria muor, non muore mai!”<br />
Dare la vita per la patria ed in difesa della<br />
patria, infatti, è un dovere che esprime valori<br />
reali ed esprime sentimenti autentici. E’ quindi<br />
dovere di noi tutti tenere sempre presenti e<br />
vivi i valori che proprio questo monumento ai<br />
caduti per la patria rievoca in particolare, ma<br />
da estendere pure a quella patria comune che<br />
è il nostro globo terrestre e non solo a quella<br />
a cui apparteniamo come cittadini: questo nel<br />
nome del bene comune, della giustizia universale,<br />
della pace fra tutti i popoli.<br />
Aggiungo infine, a scopo di ulteriore riflessione,<br />
alcune cifre terrificanti relative ai soldati<br />
deceduti nelle due ultime guerre mondiali, il<br />
cui nome sta scritto per quelli gottolenghesi<br />
sul monumento del paese, per esserci appunto<br />
di ammonimento. I caduti italiani nella<br />
1) GRUPPO NAZIONALE GUASTATORI DEL<br />
GENIO. (Lettera di un ufficiale alla madre).<br />
Il Tenente pluridecorato Rolando De Angelis<br />
guastatore del trentaduesimo battaglione guastatori<br />
del genio caduto il 17 luglio 1942 scrive<br />
cosi:<br />
“...mamma carissima, non ci pensare nemmeno<br />
che venga in licenza, tanto meno a Pasqua.<br />
E’ bene, una volta per sempre, Vi mettiate in testa<br />
che io non verrò in Italia se non alla fine della<br />
guerra.<br />
Mi fu offerta una licenza per premi per essermi<br />
distinto in combattimento, ma rinunciai ancora<br />
una volta perché un premio mi pareva allontanarmi<br />
dal fronte, ma una punizione.<br />
Credi pure che sarei felicissimo di rivederti, di abbracciarti,<br />
di starti vicino.<br />
Ma non può il mio desiderio superare l’altro più<br />
grande e più forte. Fare il mio dovere di soldato e<br />
di combattente per la patria.<br />
- 29 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
prima (191 -1918) furono 600.000, tra i quali<br />
80 gottolenghesi; nella seconda (1940-194 ),<br />
4 0.000 furono i caduti, tra i quali 8 gottolenghesi<br />
di cui ben 28 dispersi. In totale i caduti<br />
delle varie nazioni furono 38 milioni nella<br />
prima guerra mondiale; ben 0 milioni nella<br />
seconda.<br />
Queste cifre spaventose devono convincerci<br />
non solo a ritenere le guerre inutili, dolorose<br />
e costose, ma anche, e di conseguenza, che<br />
è necessario e doveroso instaurare ovunque<br />
la pace e la concordia fra i popoli, valori imprescindibili<br />
per la convivenza fra le patrie,<br />
valori però che si basano sulla giustizia e la<br />
fratellanza per tutti e con tutti. Il ricordo dei<br />
caduti per la patria esige, quindi, di operare<br />
concretamente proprio per questi valori.<br />
Viva l’Italia, Viva la patria italiana!<br />
Angelo Bonaglia<br />
TESTI POETICI E BRANI<br />
LETTI DAGLI ALUNNI DELLE CLASSI 5^ ELEMENTARE<br />
IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL “4 NOVEMBRE <strong>2005</strong>”.<br />
La madre di De Angelis non lesse mai questa<br />
lettera. Quando fu recapitata Lei aveva preceduto<br />
di qualche giorno la morte dell’eroico<br />
figlio.<br />
2) FRATERNITA’ (Poesia).<br />
Io non vorrei<br />
udire mai<br />
piangere<br />
nessuno<br />
perché ogni dolore<br />
mi fa male<br />
al cuore,<br />
aperto<br />
per consolare<br />
ogni fratello<br />
triste.<br />
3) PACE (Traduzione italiana della famosissima<br />
canzone di Bob Dylan “ Blowing in the wind”)<br />
“Quante strade deve percorrere un uomo
Il <strong>Redone</strong><br />
prima che tu possa davvero chiamarlo uomo?<br />
E quanti mari deve solcare una bianca colomba<br />
prima di potere dormire sulla sabbia?<br />
E quante volte deve tuonare il c<strong>anno</strong>ne<br />
prima di essere bandito per sempre?<br />
La risposta, amico mio, soffia nel vento<br />
la risposta soffia nel vento.<br />
Quante volte un uomo deve guardare in alto<br />
prima di poter vedere il cielo?<br />
E quante orecchie deve avere un uomo<br />
prima di potere sentire la gente che piange?<br />
E quanti morti ci sar<strong>anno</strong><br />
prima di capire<br />
che troppi sono morti?<br />
La risposta, amico mio, soffia nel vento<br />
la risposta soffia nel vento.<br />
Per quanti anni può esistere una montagna<br />
prima di sciogliersi nel mare?<br />
E per quanti anni può esistere la gente<br />
prima di essere libera?<br />
E per quante volte un uomo<br />
può girare la testa dall’altra parte<br />
facendo finta di non vedere?<br />
La risposta, amico mio, soffia nel vento<br />
la risposta soffia nel vento”.<br />
4) CHI E’ IL NEMICO? ( Frasi tratte dal libro<br />
“Un <strong>anno</strong> sull’Altopiano” di E.Lussu)<br />
“……. una simile postazione non l’avevamo ancora<br />
scoperta nelle nostre perlustrazioni.<br />
Addossati al cespuglio, il caporale ed io, rimanemmo<br />
in agguato per tutta la notte senza riuscire a<br />
distinguere segni nella trincea nemica.<br />
Ma l’alba ci compensò dell’attesa.<br />
……..quelle trincee che avevamo attaccato da lontano<br />
tante volte inutilmente, ora si mostravano a<br />
noi nella loro vera vita.<br />
Ecco il nemico.<br />
Uomini e soldati come noi, fatti come noi, in uniforme<br />
come noi, che ora si muovevano, parlavano<br />
e prendevano il caffè, proprio come stavano<br />
facendo, dietro di noi, in quell’ora stessa, i nostri<br />
stessi compagni.<br />
In trincea il movimento cessò di colpo all’arrivo<br />
di un ufficiale.<br />
…….avevo di fronte un uomo.<br />
Un uomo!<br />
- 30 -<br />
…….gli porsi il calcio del fucile e gli dissi, a fior<br />
di labbra: - Sai, …..cosi ……un uomo solo ……io<br />
non sparo-.<br />
Tu vuoi?<br />
Il caporale prese il calcio del fucile e mi rispose:<br />
- Neppure io.<br />
In silenzio ci voltammo e incominciammo a strisciare.<br />
Rientrammo carponi in trincea-.<br />
Il ricordo dei caduti suscita in tutti noi una seria<br />
riflessione e il desiderio di non dimenticare<br />
la triste storia del passato marcata dalle guerre<br />
per dirci e dire al mondo con forza e convinzione:<br />
“MAI PIU’ LA GUERRA” affinché questo<br />
santo proposito ci faccia in ogni momento<br />
operatori di pace.<br />
Essendo giunto casualmente alla nostra redazione<br />
il diario di un reduce dell’ultima guerra,<br />
abbiamo pensato di pubblicarlo in puntate sul<br />
nostro periodico affinché anche questo serva<br />
per riaffermare che “Nulla si risolve con le<br />
guerre”, anzi queste creano immani sofferenze<br />
e perdite, mentre “Tutto si salva con il dialogo<br />
e la pace”
CAPITOLO I<br />
Dopo due anni che mi trovavo<br />
al Deposito del 32 Regg.<br />
Art. Campagna di Treviso, il<br />
5.10.1942 mi giunse l’ordine<br />
che dovevo essere trasferito<br />
in art. Montagna, destinazione<br />
ignota.<br />
Il 17 dello stesso mese giunsi<br />
a Bari dove ci rimasi fino al<br />
giorno 15, poi partii per Mestre<br />
dove feci tappa due giorni. Il 18<br />
arrivai a Trieste, anche qui ci rimasi<br />
fino al 25, poi partii per<br />
Fiume. Il giorno 28 dello stesso<br />
mese mi imbarcai a bordo del<br />
piroscafo Dubrovnich e il medesimo<br />
giorno si iniziò la rotta<br />
verso l’Albania. Dopo quattro<br />
giorni di navigazione verso la<br />
costa Dalmata con tappa prima<br />
a Zara, poi a Sebenicco e<br />
Ragusa, finalmente a Cattaro.<br />
Qui, sono sbarcato, era il primo<br />
di Novembre. Il mattino del<br />
6 sono partito in autocarro e<br />
dopo aver attraversato il Montenegro,<br />
la sera del medesimo<br />
giorno, sono arrivato a Scutari,<br />
- 31 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
LE MIE AVVENTURE DI TRE ANNI<br />
ALLOISIO AUGUSTO<br />
Dalla Grecia alla prigionia in Germania<br />
Alloisio Agostino, nato il 20 aprile 1919 e vissuto nel paese<br />
di Scarpizzolo, dove è morto il 19 febbraio 1998,, parente<br />
della Famiglia Bassini del nostro paese, a 21 anni mandato<br />
sul fronte, nell’ultima guerra mondiale, a combattere<br />
contro persone che pure difendevano la propria terra .<br />
Fatto poi prigioniero, su un taccuino di appunti racconta<br />
il suo vissuto, con la semplicità di chi non ha nel cuore<br />
la malizia e di chi affronta le tristi vicende della vita con<br />
quell’equipaggio di valori cristiani che le nostre famiglie,<br />
un tempo, sapevano trasmettere ai propri figli.<br />
Ringrazio i familiari che mi permettono di pubblicare questo<br />
diario perché così facendo si può incidere nel cuore<br />
di tutti quelli che legger<strong>anno</strong> queste righe, la forza della<br />
testimonianza di chi la guerra l’ha vissuta, la profonda<br />
convinzione che ci fa gridare alle generazioni future:” Mai<br />
più la guerra!!! Basta con le guerre!!! Facciamo di tutto per<br />
togliere l’ignominia delle guerre dalla faccia della terra!!!!<br />
Convinciamoci che nessuna guerra è giusta!!!! Tutto si risolve con il dialogo e con trattative di pace,<br />
anche se faticose!!!”<br />
Riconosco comunque che è da cristiani aver vissuto la guerra e la prigionia, come Agostino l’ha<br />
vissuto, senza cattiveria nel cuore!<br />
in Albania. Da quel giorno fui<br />
un componente del II gruppo<br />
Alpini Valle Isonzo, Reparto<br />
munizioni e viveri. Il giorno 9<br />
novembre siamo partiti a piedi<br />
e dopo aver percorso circa 170<br />
Km, siamo giunti a Durazzo il<br />
3 Dicembre. Il giorno 6 siamo<br />
partiti da Durazzo in autocarro<br />
e il giorno….siamo arrivati a<br />
Orta in Grecia. Il giorno 2 Gennaio<br />
1943 siamo partiti a piedi<br />
e dopo aver percorsi circa 90<br />
Km, il giorno….siamo arrivati a<br />
Agrigniori. Il 25 Maggio atten-
Il <strong>Redone</strong><br />
devamo con ansia un attacco<br />
tra italiani e tedeschi per venirci<br />
in aiuto, ma invece tutto al<br />
contrario, il mattino del giorno<br />
9 Settembre tutto il presidio<br />
italiano ebbe l’ordine di consegnare<br />
le armi ai tedeschi.<br />
Fu per noi un grande sdegno,<br />
questo come sia avvenuto non<br />
si seppe. Pare che il generale<br />
che comandava il presidio di<br />
Giannina abbia dato questo<br />
ordine per risparmiare vittime<br />
umane, dato che i tedeschi<br />
avevano promesso a lui che gli<br />
italiani colà dislocati sarebbero<br />
stati rimpatriati.<br />
A Giannina siamo rimasti fino al<br />
giorno 13 Settembre, poi a piedi<br />
siamo ritornati a Orta, dove<br />
siamo stati fino al 29 luglio. In<br />
questo medesimo giorno siamo<br />
partiti da Orta in autocarro<br />
e giunti a Giannina, dove continuai<br />
il mio servizio militare fino<br />
all’8 Settembre. Anche laggiù<br />
la vita era dura a causa della<br />
guerriglia che ci metteva in pericolo<br />
di vita ogni momento.<br />
8 Settembre 1943<br />
Mi trovavo a Giannina e quel<br />
giorno tutto il mio gruppo era<br />
un poco in festa per la ricorrenza<br />
della Madonna di Monte<br />
Berico di Vicenza. Siccome il<br />
cappellano era vicentino volle<br />
che al mattino ci recassimo tutti<br />
alla Messa. Alla sera verso le<br />
sette quasi tutti ci presentammo<br />
al S. Rosario e tutti insieme<br />
al cappellano abbiamo pregato<br />
la Madonna perché tornasse la<br />
pace tra gli uomini e specialmente<br />
per la nostra amata Italia.<br />
Finita questa funzione religiosa<br />
ci siamo recati alla radio, come<br />
al solito per sentire notizie<br />
dalla lontana Italia. Erano le ore<br />
8,30 proprio quando Badoglio<br />
annunciò il famoso proclama<br />
della nostra capitolazione, fu<br />
per noi tutti, un istante di grande<br />
gioia, “la guerra è finita torneremo<br />
alle nostre case”! Purtroppo<br />
fu un’allegria che durò<br />
molto poco perchè abbiamo<br />
incominciato a riflettere e ci<br />
siamo detti: “i tedeschi cosa<br />
far<strong>anno</strong> di noi?”. Difatti quella<br />
notte abbiamo avuto ordine dai<br />
nostri ufficiali di dormire vestiti<br />
e sempre in allarme perché si<br />
attendeva un attacco da parte<br />
dei tedeschi. Se questi lo avessero<br />
fatto sarebbe stata la nostra<br />
salvezza, perché la superiorità<br />
nostra in quel settore, in<br />
mezzi e uomini, sarebbe stata<br />
valida a sconfiggerli. In più noi<br />
saremmo stati appoggiati da<br />
un buon numero di partigiani<br />
greci, ben armati anche loro.<br />
Tutti i magazzini nostri li abbiamo<br />
vuotati, ci siamo vestiti<br />
completamente a nuovo e poi<br />
il vestiario rimasto l’abbiamo<br />
dato tutto ai greci, altrettanto<br />
abbiamo fatto con i viveri. Intanto<br />
i tedeschi si erano assicurati<br />
che noi non avremmo più<br />
reagito, perché noi non eravamo<br />
più in grado di fare nessuna<br />
sommossa, primo perché disarmati,<br />
e poi perché eravamo<br />
sbalorditi dagli avvenimenti che<br />
ogni giorno si susseguivano, in<br />
più eravamo privi di qualsiasi<br />
notizia di ciò che accadeva in<br />
Italia. Insomma all’improvviso<br />
eravamo capitati in una ve-<br />
- 32 -<br />
ra catastrofe. Nel medesimo<br />
tempo i tedeschi facevano propaganda<br />
di arruolarsi nel loro<br />
esercito, oppure nelle S.S., ma<br />
anche questa propaganda ebbe<br />
poco profitto.<br />
Fu invece al contrario. Ci furono<br />
un buon numero di italiani<br />
che passarono dalla parte<br />
dei partigiani greci, ma anche<br />
quello era un passo difficile da<br />
compiere, perché non si era al<br />
corrente del trattamento che<br />
ci avrebbero fatto i greci. Certo<br />
che se avessimo saputo di<br />
subire l’incubo della prigionia<br />
tedesca, sarebbe stato molto<br />
meglio passare dalla parte dei<br />
greci.<br />
Il giorno 13 Settembre si ebbe<br />
l’ordine di partire, destinazione<br />
ignota. Difatti abbiamo preparato<br />
lo zaino in fretta e verso<br />
le sei di sera abbiamo lasciato<br />
Giannina. Montati sulle nostre<br />
buone gambe da alpino, zaino<br />
sulle spalle, decisi ad affrontare<br />
qualsiasi evento, si dà inizio<br />
alla marcia.<br />
La popolazione di quella città<br />
era molto rammaricata nel vedersi<br />
abbandonata dagli italiani<br />
perché, nonostante avessimo<br />
sempre fatto guerra contro<br />
loro, questi avevano anche<br />
nel medesimo tempo ricevuto<br />
molti benefici dalle truppe italiane<br />
là dislocate. Difatti mentre<br />
noi incolonnati si attraversava<br />
la città molti piangevano, specialmente<br />
le donne, che ci offrivano<br />
acqua e frutta.<br />
La prima tappa fu a sei Km. fuori<br />
dalla città. Ci siamo accampati<br />
in un campo incolto, intorno a<br />
noi vi erano montagne che allog-
giavano partigiani greci; difatti<br />
durante la notte si erano infiltrati<br />
nel nostro accampamento<br />
e invitarono qualcuno dei miei<br />
compagni a lasciare la colonna<br />
e ritirarsi in montagna con loro<br />
per collaborare alla caccia dei<br />
tedeschi. Difatti qualcuno si<br />
decise, e senza perdere molto<br />
tempo ci siamo scambiati saluti<br />
e auguri, una forte stretta di<br />
mano e poi questi senza fare<br />
molto rumore, accompagnati<br />
dai greci, se ne andarono.<br />
All’alba del giorno seguente,<br />
svegli prima dello<br />
spuntar del sole,<br />
zaino in spalle e<br />
partenza. Eravamo<br />
diretti a Calibachi,<br />
confine<br />
greco albanese,<br />
che distava da<br />
noi circa 30 Km.<br />
Fu una marcia<br />
quella veramente<br />
orrenda che difficilmente<br />
anche<br />
un grande poeta<br />
la saprebbe descrivere.<br />
Quando<br />
al mattino il sole<br />
ha cominciato a fare venire il<br />
calore dai suoi grandi raggi e<br />
lo zaino diventava sempre più<br />
pesante. Da un momento all’altro<br />
le gambe, nonostante percorsi<br />
pochi chilometri incominciavano<br />
a dare i primi sintomi<br />
di stanchezza. La borraccia di<br />
acqua che avevamo riempito<br />
durante la notte era già vuota;<br />
più camminavamo il caldo diventava<br />
sempre più tropicale.<br />
Si camminava perché si era<br />
animati da quel filo di speran-<br />
za che mi suggeriva: “coraggio<br />
questo tuo sacrificio potrà forse<br />
essere coronato dalla grande<br />
gioia di rivedere la tua bella<br />
Italia, la tua amata famiglia<br />
che da un <strong>anno</strong> pensa e soffre<br />
per te”. Erano circa le undici<br />
quando sentii anche il bisogno<br />
di mangiare qualche cosa, alla<br />
prima ombra che trovai mi<br />
sedetti: era una grande quercia<br />
avrei voluto baciare tutte quelle<br />
foglie una per una in cambio<br />
di quella fresca ombra che mi<br />
donavano. Ero stanco e pieno<br />
di sudore. Passati cinque minuti<br />
estrassi una galletta dallo<br />
zaino ed un pezzo di formaggio<br />
e incominciai a mangiare; per<br />
inghiottire un po’ meglio quella<br />
galletta avrei desiderato un<br />
goccio d’acqua, ma pazienza,<br />
ho mangiato ugualmente con<br />
gusto, con la speranza di trovarne<br />
più avanti.<br />
Mentre ero seduto sotto quella<br />
grande quercia guardavo quegli<br />
italiani che erano rimasti<br />
indietro e che continuamente<br />
- 33 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
passavano, erano tutti nelle<br />
medesime condizioni in cui mi<br />
trovavo io. Passata circa mezz’ora<br />
mi sentiii un po’ meglio,<br />
animato da quello spirito di<br />
andare sempre avanti per raggiungere<br />
una meta che ancora<br />
non conoscevo mi decisi a riprendere<br />
il mio zaino a spalle<br />
e incominciai la dura marcia. Il<br />
sole diventava sempre più cocente,<br />
lo zaino andava sempre<br />
aumentando di peso, le gambe<br />
non sentivo più di averle attaccate,<br />
e decisi anch’io, come<br />
tanti altri, di alleggerirmi<br />
un poco<br />
buttando qualche<br />
indumento;<br />
quella strada<br />
percorsa da noi<br />
era tutta seminata<br />
di indumenti di<br />
vestiario perché<br />
tutti cercavano<br />
di alleggerirsi per<br />
continuare più facilmente<br />
il cammino.<br />
Ad un tratto, dove<br />
la strada faceva<br />
angolo, vidi molti<br />
italiani ammassati che pareva<br />
volessero saltarsi addosso<br />
l’uno con l’altro, ed uno che era<br />
con me disse: “acqua”! Come<br />
un lampo ci siamo scaraventati<br />
in quel punto anche noi, si<br />
trattava di una grande cisterna<br />
che conteneva sul fondo un<br />
poco di acqua tutta melmosa<br />
e puzzolente, ma non importava,<br />
a costo di morire avvelenato<br />
bisognava dissetarsi.<br />
Cercai in fretta in prestito da<br />
amici che avevo trovato lì una
Il <strong>Redone</strong><br />
funicella, doveva essere lunga<br />
per lo meno sette o otto metri,<br />
la attaccai alla mia gavetta ed<br />
estrassi da quella buca piena<br />
di serpenti, una gavetta piena<br />
di quell’acqua, per poter berla<br />
dovetti metterla in una borraccia<br />
e filtrarla con un fazzoletto;<br />
meglio di così non si poteva<br />
fare. Anche qui mi sono riposato<br />
per quasi un’ora e poi, con<br />
la mia bocca ancora amara di<br />
quell’acqua putrefatta ripresi la<br />
marcia, prima che sopraggiungesse<br />
la notte dovevo essere a<br />
Calibachi, dovevo fare ancora<br />
una decina di chilometri. Ormai<br />
ero sfinito, il sole mi bruciava,<br />
ero arso dalla sete, ero ormai<br />
ridotto a fare dieci minuti di<br />
cammino e un quarto d’ora di<br />
riposo. Erano circa le 15 che<br />
trovai una piccola fontana di<br />
acqua potabile, ma vi erano<br />
a guardia i tedeschi ed avvicinarsi<br />
voleva dire morire di una<br />
fucilata.<br />
Anche qui niente da fare, bisognava<br />
resistere fino a Calibachi:<br />
là si fa tappa e senz’altro<br />
ci sarà acqua. Difatti, a forza di<br />
stenti e sacrifici, era verso il tramonto,<br />
quando a poca distanza<br />
vidi delle tende: erano certo<br />
i primi arrivati che già si erano<br />
fabbricati la loro casetta; loro si<br />
sar<strong>anno</strong> già dissetati e star<strong>anno</strong><br />
già riposando pensai. Allora<br />
anch’io, facendo uno sforzo<br />
sovrannaturale, in breve tempo<br />
sono arrivato. Vidi un fiumicello,<br />
scorreva dell’acqua poco<br />
limpida, ma non importa, mi<br />
sembrava un sogno, estrassi la<br />
mia gavetta e cominciai a bere,<br />
quell’acqua era veramente un<br />
miracolo. Erano più di dodici<br />
ore che camminavo sotto quel<br />
sole che pareva mi volesse<br />
bruciare, senza bere un sorso<br />
di acqua fresca, ma poi sono<br />
stato meglio ed in compagnia<br />
dell’amico Di Lazzaro abbiamo<br />
fatto la nostra tenda e rubato<br />
un poco di paglia per poter<br />
riposare un poco. Poi in quel<br />
piccolo fiume mi sono fatto<br />
anche un bagno, quell’acqua<br />
mi ha purificato di tutta quella<br />
stanchezza che avevo addosso<br />
e mi fece riacquistare tutte<br />
le energie che avevo perso durante<br />
la giornata. Finito questo<br />
trovai un buon rancio fatto dai<br />
cucinieri del mio reparto, lo<br />
mangiai con molto gusto e poi<br />
mi misi nel mio cuccio a riposare.<br />
Domani, ci sarà riposo, non<br />
si parte, perciò ci sarà modo<br />
di poter dare uno sguardo alla<br />
posizione in cui ci troviamo. Al<br />
mattino, a tarda ora, mi sono<br />
alzato, feci quello che era necessario<br />
per prepararmi per il<br />
prossimo viaggio e poi mi misi<br />
a visitare quella….?<br />
A Calibachi esistevano ancora<br />
delle tracce della battaglia combattuta<br />
dalle divisioni italiane<br />
contro i greci nel duro inverno<br />
1940 e 1941. Al centro della<br />
strada si erigeva un grande<br />
monumento di marmo e sopra<br />
questo c’era una grossa aquila<br />
di bronzo, nel marmo vi erano<br />
pure incisi i nomi delle divisioni<br />
che là avevano combattuto, e<br />
anche sulle colline circostanti a<br />
quel monumento dove la battaglia<br />
aveva infuriato, quei soldati<br />
italiani dopo aver schiacciato il<br />
nemico, nella roccia, con sassi<br />
- 34 -<br />
di colore variato, avevano fatto<br />
dei grandi stemmi di casa<br />
Savoia ed anche i nomi delle<br />
divisioni di cui facevano parte,<br />
fra le quali: Div. Julia, Venezia,<br />
Bari, Piacenza e tanti altri nomi<br />
che rimarr<strong>anno</strong> eterni.<br />
Il giorno dopo si riparte, appena<br />
prima della partenza mi raccomandai<br />
all’amico Di Luk di caricarmi<br />
sulla sua carretta tirata<br />
da un mulo ed ormai già carica,<br />
qualche indumento vestiario<br />
per alleggerirmi un poco dal<br />
peso che avevo sulla schiena,<br />
questo fu tanto gentile che accettò,<br />
e così quel giorno ripresi<br />
la marcia con meno dolore.<br />
Quella marcia fu di circa una<br />
ventina di chilometri, fu meno<br />
dura della precedente perché<br />
siamo partiti di notte e a mezzogiorno<br />
eravamo già arrivati a<br />
Lescovichi, in Albania. Era un<br />
paese, questo, completamente<br />
distrutto dai tedeschi a causa<br />
di qualche piccola sommossa<br />
commessa dagli albanesi; era<br />
una zona ricca di vigneti e in<br />
quell’epoca erano carichi di<br />
un’uva squisitissima che nessuno<br />
raccoglieva perché tutti gli<br />
albanesi da quella zona avevano<br />
dovuto sgomberare. Difatti<br />
trovai un vecchio albanese e gli<br />
chiesi perché non raccoglieva<br />
di quell’uva, che avrebbe fatto<br />
del buon vino, questo sapeva<br />
qualche parola in italiano e mi<br />
rispose che gli era impossibile<br />
per il fatto che là i tedeschi avevano<br />
distrutto tutto e lui non si<br />
era potuto salvare neanche un<br />
recipiente per poter mettere<br />
quel prezioso…...(vedere che<br />
c’è scritto nell’angolo).
La notte fra il 14 e il 15, al nostro<br />
accampamento sono venuti<br />
dei capi partigiani greci a<br />
chiedere al mio Colonnello se<br />
voleva passare dalla loro parte,<br />
con tutti i suoi soldati avrebbero<br />
dato loro armi e viveri in<br />
abbondanza purché avessero<br />
deciso di collaborare a scacciare<br />
il nemico dalla Grecia, ma<br />
ormai la propaganda tedesca<br />
aveva già incominciato il suo<br />
impulso e perciò anche il nostro<br />
Colonnello era ormai convinto<br />
che ci portassero a casa,<br />
per questo rispose così agli artigiani:<br />
“i miei alpini h<strong>anno</strong> già<br />
sofferto troppo, i tedeschi mi<br />
h<strong>anno</strong> dato parola d’onore che<br />
ci f<strong>anno</strong> rimpatriare tutti e per<br />
questo io voglio essere fiero di<br />
mandare tutti alle loro case”. Il<br />
mio Colonnello era un brav’uomo,<br />
anche lui, privo di qualsiasi<br />
comunicazione, era allo scuro<br />
di tutto ciò che poteva accadere<br />
e neanche lui sapeva cosa<br />
decidere.<br />
Al mattino seguente siamo di<br />
nuovo partiti, abbiamo fatto<br />
tappa a Corizza città importante<br />
d’Albania, qui abbiamo saputo<br />
che si doveva proseguire<br />
fino a Florina in Macedonia, là<br />
ci sarebbe stato il treno che ci<br />
portava, dove non si sapeva.<br />
Anche qui, una mezza giornata<br />
di sosta, solo il tempo necessario<br />
per fare qualcosa da<br />
mangiare e riposarsi un poco e<br />
poi siamo ripartiti ancora e tutti<br />
i giorni erano uguali, si partiva<br />
di buon mattino, si arrivava ai<br />
posti di tappa a circa mezzo-<br />
giorno, si mangiava, si riposava<br />
e si ripartiva.<br />
Dopo sei o sette giorni che si<br />
marciava, i tedeschi ci h<strong>anno</strong><br />
autorizzato di scrivere tutti una<br />
cartolina inviando saluti a casa<br />
con un presto arrivederci, che<br />
loro avrebbero pensato ad inviare<br />
in Italia a mezzo aereo. Da<br />
quel giorno ci siamo animati ancora<br />
di più e si marciava sempre<br />
più volentieri, con la speranza<br />
di avvicinarci sempre più veloci<br />
a quel treno che avrebbe dovuto<br />
portarci in Italia. Sulle strade<br />
si incontravano molte autocolonne<br />
di truppe tedesche che<br />
andavano a occupare i presidi<br />
lasciati da noi.<br />
I viveri che avevamo sulle poche<br />
carrette lasciate dai tedeschi<br />
incominciavano a diminuire<br />
e allora ci siamo dati a rubare<br />
patate che erano ancora nei<br />
campi durante le soste che si<br />
facevano, e poi c’era la popolazione<br />
greca o albanese che<br />
ci vendeva delle mele oppure<br />
qualche pezzo di pane. Soldi<br />
ne avevamo, per noi allora non<br />
avevano più nessun valore, e<br />
perciò li spendevamo quando<br />
si trovava qualcosa, che era<br />
sempre molto poco perché<br />
anche laggiù non c’era altro<br />
che caos per la guerriglia che<br />
ogni giorno andava sempre<br />
crescendo.<br />
Era ormai più di dieci giorni che<br />
si camminava, ma a quella città<br />
tanto desiderata non si arrivava<br />
mai, avevamo ormai attraversato<br />
tutta l’Albania e giunti<br />
di nuovo in Grecia e cioè in<br />
- 3 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
Macedonia, eravamo tutti sfiniti<br />
e cominciavamo a perdere<br />
un poco di coraggio, ma i tedeschi<br />
con le loro motociclette<br />
continuavano su e giù della<br />
colonna a scopo di controllo,<br />
avevano ormai capito della nostra<br />
stanchezza e per la paura<br />
che anche noi si scappasse<br />
coi partigiani come tanti altri,<br />
ci facevano coraggio dicendoci<br />
che Florina era ormai poco<br />
distante e là ci sarebbe stato il<br />
treno che ci aspettava per portarci<br />
in Italia. Allora sentendo<br />
così, ci siamo animati un poco<br />
e con impeto ci siamo messi<br />
di nuovo a marciare (e difatti<br />
cancellato).<br />
Dopo tre giorni, di dura fatica<br />
siamo arrivati a Florina dove<br />
veramente c’era il treno che<br />
ci aspettava. Mancava ancora<br />
un’ora all’orario per salire in<br />
treno e così abbiamo approfittato<br />
per comperarsi qualche filoncino<br />
di pane bianco, che da<br />
più di un <strong>anno</strong> non vedevo e poi<br />
mentre si stava cavarsi la sete<br />
con delle angurie abbiamo<br />
sentito dei fischi qua e là erano<br />
i tedeschi che davano ordine<br />
di montare in treno, erano le<br />
ore 6 del giorno 29 settembre<br />
1943, sedici giorni di continue<br />
marce sfidando con coraggio<br />
senza pari tutte le fatiche, sole<br />
tropicale, sete, stanchezza,<br />
dormire sotto una tenda al duro<br />
e all’umidità e tante altre cose<br />
che per me, sono impossibili a<br />
descrivere.<br />
Continua nel prossimo numero
Il <strong>Redone</strong><br />
NOTIZIE DAL COMUNE<br />
L’Amministrazione Comunale comunica ai cittadini che dal 1° Gennaio 2006 sono disponibili<br />
numeri nuovi per accedere ai servizi degli Uffici Comunali.<br />
Ecco i nuovi numeri che, dall’inizio del prossimo <strong>anno</strong>, sostituir<strong>anno</strong> quelli fino ad ora utilizzati<br />
(ed utilizzabili fino al 31-12-200 ) :<br />
UFFICI di :<br />
Segreteria – URP – Protocollo<br />
Sindaco – Segretario – Assessori 030 / 95.18.780<br />
Ragioneria 030 / 95.18.790<br />
Anagrafe – Stato Civile – Servizi<br />
Sociali 030 / 95.18.770<br />
Tributi Comunali 030 / 95.18.760<br />
Ufficio tecnico Comunale: 030 / 95.18.750<br />
Polizia Locale: Ufficio 030 / 95.18.731<br />
Cellulari 335 / 54.68.541<br />
335 / 54.68.479<br />
335 / 18.18.101<br />
AVVISO IMPORTANTE – In caso di necessità dell’intervento della Polizia Locale, si<br />
consiglia la cittadinanza ad utilizzare principalmente i numeri dei cellulari : infatti,<br />
proprio per la natura del proprio servizio sul territorio, gli Agenti della Polizia Locale<br />
sono più facilmente raggiungibili se vengono ‘cercati’ ed interpellati grazie ai numeri di<br />
cellulare.<br />
LAMPADA SPENTA ??<br />
Si comunica alla cittadinanza che è disponibile un numero verde per segnalare eventuali guasti o<br />
situazioni di pericolo sugli impianti d’illuminazione pubblica od, ancora, presentare reclami.<br />
Si tratta del numero verde 800-901050 di ENEL SOLE, che gestisce l’illuminazione pubblica di<br />
Gottolengo .<br />
Come si deve operare ??<br />
Innanzitutto, va ricordato che ogni impianto è corredato da una targhetta ove è impresso il numero<br />
dell’impianto stesso.<br />
Il cittadino che riscontra un guasto od una situazione di pericolo (come già ricordato), può interpellare<br />
il Contact Center di Enel Sole, attivo, tutti i giorni, 24 ore su 24, tramite il numero<br />
verde sopra ricordato, citando il numero impresso sulla targhetta dell’impianto stesso.<br />
- 36 -
Punto QUIENEL in Comune<br />
Lo scorso Sabato 3 Dicembre, alla presenza del Sindaco,<br />
Giuliana Pezzi Zacco, di alcuni Assessori, di<br />
alcuni Sindaci di paesi vicini e del Responsabile<br />
Commerciale di Enel Distribuzione Lombardia, Sig.<br />
Paride Menesatti, è stato presentato ed inaugurato<br />
il Corner “QUIENEL” : il primo punto Quienel attivato<br />
nella provincia di Brescia.<br />
Nei discorsi di apertura, il Sindaco ha dichiarato la<br />
propria soddisfazione per l’importante iniziativa, tesa<br />
a favorire l’avvio e la disponibilità di nuovi servizi<br />
ai cittadini : un ringraziamento particolare è stato<br />
riservato agli operatori del Comune che si sono resi<br />
disponibili ad occuparsi di questo servizio.<br />
Da parte sua, il Sig. Menesatti, ha confermato che<br />
Enel Distribuzione è molto lieta di avviare questo<br />
progetto, in quanto conferma la volontà di Enel di<br />
essere sempre più vicina alle esigenze dei clienti e<br />
in rapporti di collaborazione sempre più stretta con<br />
le istituzioni sul territorio.<br />
Un’iniziativa molto interessante ed utile, soprattutto<br />
per i cittadini di Gottolengo (e anche di altre località),<br />
che potr<strong>anno</strong> interagire con Enel e svolgere<br />
tutte le operazioni relative al proprio contratto di<br />
elettricità.<br />
In pratica, presso l’ufficio tecnico ed anagrafe del<br />
- 37 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
Comune, i cittadini trover<strong>anno</strong> una postazione informatica,<br />
grazie alla quale ed alla collaborazione di<br />
un operatore qualificato del Comune stesso (formato<br />
appositamente da Enel Distribuzione), potr<strong>anno</strong>:<br />
- attivare, disdire, modificare il proprio contratto;<br />
- comunicare la lettura del proprio contatore;<br />
- dare indicazioni per domiciliare il pagamento delle<br />
bollette su c/corrente o carta di credito;<br />
- verificare la situazione dei propri consumi, etc..<br />
Il tutto, possibile negli orari d’ufficio del Comune,<br />
con risposte in tempo reale.<br />
Il cittadino si presenta al punto QUIENEL, effettua<br />
l’operazione desiderata con l’aiuto dell’operatore comunale,<br />
riceve da lui un pro-memoria : importante,<br />
il cittadino non deve versare alcun importo in quel<br />
momento per l’operazione effettuata che verrà, poi,<br />
addebitata in bolletta.<br />
Dopo la presentazione del servizio di QUIENEL da<br />
parte del Sig. Menesatti, sono seguiti diversi interventi,<br />
principalmente da parte dei sindaci presenti,<br />
evidentemente interessati a questa iniziativa : fra<br />
tutti, quello relativo alla richiesta della possibilità<br />
che questo servizio venga esteso anche ad ENEL<br />
GAS, attualmente molto difficile da contattare e raggiungere<br />
dai cittadini per definire o chiarire le stesse<br />
operazioni.<br />
REGIONE CARABINIERI LOMBARDIA<br />
STAZIONE DI GAMBARA<br />
Via Lamarmora n. 14 – Telefono e Fax 030 956222<br />
La Stazione carabinieri di Gambara informa che dal 23 agosto <strong>2005</strong> è entrata in vigore la<br />
LEGGE 17AGOSTO <strong>2005</strong> Nr. 168 che prevede nei casi sotto riportati la CONFISCA DEL<br />
CICLOMOTORE O DEL MOTOCICLO (perdita della proprietà)<br />
?<br />
COSA CAMBIA<br />
TRASPORTO DI PASSEGGERO (quando non consentito)<br />
CASCO NON ALLACCIATO<br />
MANCATO USO<br />
NON OMOLOGATO<br />
COMPORTA IL SEQUESTRO DEL VEICOLO CHE NON SARA’ PIU’ RESTITUITO<br />
VALE SIA PER I MINORENNI CHE PER I MAGGIORENNI<br />
IL COMANDANTE<br />
(Luogotenente Vincenzo ZARBA)<br />
?
Il <strong>Redone</strong><br />
FLASH DI VITA<br />
PARROCCHIALE<br />
E DEL PAESE Pellegrinaggio parrocchiale<br />
alla Basilica di S. Antonio di Padova<br />
e all’Abbazia di Praglia<br />
A darsi appuntamento, il sedici Ottobre alle<br />
ore 6.30 presso l’oratorio di Gottolengo, è un<br />
eterogeneo gruppo per età, di cinquantaquattro<br />
persone legate tra loro dalla devozione a<br />
S.Antonio da Padova; a guidarci il nostro parroco<br />
Don Saverio Mori e il caro Don Lino, dotato<br />
di un encomiabile preparazione sulla vita dei<br />
santi.<br />
La scaletta delle tappe della giornata è la seguente:<br />
• Partenza da Gottolengo e breve sosta sulla<br />
Serenissima per un caffè.<br />
• Arrivo al parcheggio situato presso il Prato<br />
della Valle alle ore 10.30.<br />
• Trasferimento a piedi al Santuario.<br />
• Santa messa alle ore 11.00 nella cappella appositamente<br />
adibita accanto al chiostro della<br />
Magnolia.<br />
• Visita al Santuario, con soste, preghiere e intenzioni<br />
personali alle cappelle dove sono<br />
- 38 -<br />
esposte le spoglie mortali e le reliquie del<br />
santo.<br />
• Pranzo presso la casa del pellegrino situata<br />
di fianco al santuario alle ore 12.00.<br />
• Visita libera alla città, o meglio nei dintorni<br />
del Prato della Valle, Santa Giustina, Palazzo<br />
del Comune, Piazza delle Erbe, Palazzo della<br />
Ragione, Cappella degli Scrovegni.<br />
• Partenza per Praglia alle ore 1 .30 per una<br />
visita guidata all’abbazia Benedettina, per<br />
un piccolo approfondimento sulla vita dei<br />
monaci benedettini e la loro regola: “Ora et<br />
Labora”.<br />
• Quindi ritorno a casa con rientro a Gottolengo<br />
alle ore 20.30.<br />
• Recita a tappe del rosario.<br />
Al di la della sterile scaletta delle tappe è stata<br />
una bellissima Domenica, baciata dal tepore<br />
del sole autunnale e dalle profonde motivazioni<br />
personali di fede dei presenti.
La preghiera e le visite alle spoglie del santo<br />
è stata personale, perché personali sono state<br />
le motivazioni che h<strong>anno</strong> condotto il gruppo<br />
di pellegrini colà dove il santo è vissuto, ha<br />
convertito, risanato e resuscitato nel corpo e<br />
nello spirito tanti abitanti di Padova del 1200 e<br />
di tanti pellegrini nei secoli successivi fino ai<br />
giorni nostri.<br />
Ma la recitazione del Santo Rosario e la Santa<br />
Messa sono stati l’espressione di momenti<br />
unici, l’espressione di un coro di anime che, in<br />
un momento di particolare devozione con una<br />
sola voce, ha raggiunto Dio.<br />
La sontuosità della basilica e delle opere d’arte<br />
ivi presenti forse distrae un po’ dal vero interesse<br />
di un santo che difendeva i poveri e gli<br />
afflitti conducendo il loro cuore a Dio, e nello<br />
stesso tempo redarguiva e ammoniva coloro<br />
che con astuzia e con cuore duro tenevano e<br />
riducevano i primi in miseria, conducendo anche<br />
il loro cuore a Dio.<br />
Quest’uomo ha saputo coniugare gli insegnamenti<br />
del suo maestro San Francesco, all’uso<br />
della parola, del sapere e dell’intelletto per la<br />
predicazione della verità, mettendo a disposizione<br />
di tutti e di Dio quello che come uomo<br />
aveva ricevuto grazie a una condizione sociale<br />
più agiata.<br />
Non ha disprezzato la ricchezza come fonte di<br />
male, ma ha ammonito duramente coloro che<br />
si sono arricchiti con metodi legali e non, impoverendo<br />
i propri simili sino alla miseria e<br />
alla disperazione.<br />
Quando ha incontrato i notabili del tempo non<br />
li ha esortati a lasciare tutto e impoverirsi ma<br />
ad utilizzare le loro capacità e il loro denaro,<br />
maldestramente carpito, per il sostentamento<br />
e il bene di tutti.<br />
Ha denudato la loro coscienza e sbriciolato la<br />
convinzione lapidaria che le leggi, da loro stessi<br />
imposte a loro uso e consumo, fossero espressione<br />
di giustizia terrena e celeste.<br />
Crediamo che questo santo sia sempre stato<br />
tanto amato perché il suo esempio di vita, il<br />
suo agire concreto, la sua fede profonda e la sua<br />
parola dotta ma semplice, sincera e comprensibile<br />
abbia raggiunto il cuore di molte persone<br />
portandole a Dio.<br />
- 39 -<br />
L’esempio di<br />
S.Antonio è<br />
attuale oggi<br />
come allora, i<br />
tempi cambiano<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
FLASH DI VITA<br />
PARROCCHIALE<br />
E DEL PAESE<br />
ma tanti uomini usano il dono della parola e<br />
della penna, dell’intelletto, dell’istruzione o<br />
del posto che occupano per plasmare leggi,<br />
credenze e superstizioni atte solo a riempire i<br />
loro forzieri dove dopo la morte rimarrà il loro<br />
cuore adagiato sulla loro notorietà.<br />
Nel frattemp, non è che tutte le persone impoverite<br />
e ridotte in miseria economica e spirituale<br />
da tante panzane, pubblicizzate come indispensabili,<br />
o private del necessario, diventino<br />
beati perché poveri, ma rischiano di perdersi<br />
nel vivere quotidiano e nella ricerca aff<strong>anno</strong>sa<br />
di quel benessere fisico e spirituale che spetta<br />
di diritto a tutti.<br />
La responsabilità di quelli, che grazie alle capacità<br />
che Dio ha concesso loro per il bene di<br />
tutti e usate solo a scopi personali è tremenda,<br />
responsabilità non minore di coloro che s<strong>anno</strong><br />
e che per comodità o per qualche incomprensibile<br />
filosofia tacciono senza dire pane al pane<br />
e vino al vino.<br />
Due Pellegrini<br />
Un concerto di solidarieta’<br />
Domenica 27 novembre <strong>2005</strong> alle ore<br />
21,00, nella chiesa parrocchiale di Gottolengo<br />
si è realizzato uno straordinario
Il <strong>Redone</strong><br />
CONCERTO DI<br />
FLASH DI VITA<br />
PARROCCHIALE<br />
E DEL PAESE<br />
MUSICA SACRA<br />
eseguito dall’Orchestra<br />
e Coro “S. Cecilia” di<br />
Gambara, con la partecipazione<br />
del coro di Gottolengo, diretti dal Maestro<br />
FRANCESCO ANDREOLI. Il ricavato dall’offerta<br />
libera, è stato interamente devoluto<br />
a Padre Fiorenzo Reati, francescano Missionario<br />
in Russia, impegnato nell’opera di assistenza<br />
e sostegno ai bambini orfani ed abbandonati<br />
della città di LUGA. L’iniziativa è stata<br />
proposta dall’Associazione ONLUS “MONDO<br />
FRATERNO” CON IL PATROCINIO DEI CO-<br />
MUNI DI Gottolengo, Gambara e Pralboino<br />
e con la collaborazione della <strong>Parrocchia</strong> dei<br />
Santi Pietro e Paolo in Gottolengo.<br />
Reverendo don Saverio,<br />
so del successo della bella manifestazione<br />
musicale a Gottolengo, che si è presa<br />
a cuore anche la mia opera di assistenza dei<br />
bambini di strada della città di Luga (Russia).<br />
Ringrazio Lei di cuore e tutti coloro che<br />
h<strong>anno</strong> collaborato a questa iniziativa e ringrazio<br />
del sostegno ai miei poveri bambini<br />
abbandonati sulle strade gelide della Russia.<br />
Ne accolgo 70, ma vorrei accoglierne di<br />
piu’ se avrò i mezzi sufficienti per acquistare<br />
una seconda casa.<br />
Ancora grazie di cuore<br />
P.Fiorenzo<br />
La banda<br />
- 40 -<br />
ha un po’ di febbre…<br />
Il corpo bandistico gottolenghese nasce nel 1989<br />
per volere del sindaco Giuliana Pezzi e del sig.<br />
Enzo Bignetti con la spinta e l’entusiasmo di<br />
Francesco Andreoli, grande maestro che ha fortemente<br />
creduto in noi, un gruppo di 40 persone<br />
che di musica sapeva quasi nulla. Ci siamo così<br />
trovati di fronte a pagine piene di righe e palline<br />
nere che a poco a poco, tra le molte risate, siamo<br />
riusciti a decifrare come note musicali.<br />
Da qui comincia il nostro percorso fatto a volte<br />
di lavoro, duro lavoro soprattutto per il maestro<br />
e, nel contempo, di divertimento. I due incontri<br />
settimanali diventavano sempre più un piacevole<br />
appuntamento; la vergogna di sbagliare un<br />
solfeggio andava via via sfumando. Poi la consegna<br />
tanto attesa degli strumenti, abbracciati<br />
come trofei…quanto ridere! Tutti ci impegnavamo<br />
a far uscire un suono più o meno buono da<br />
strumenti fino ad allora sconosciuti: ci divertiva<br />
molto.<br />
Dopo un periodo di preparazione sono iniziati<br />
gli impegni: il Cantalengo, il Carnevale, le prime<br />
manifestazioni per il paese, i raduni, tutti<br />
momenti di allegria senza dimenticare episodi<br />
commoventi, come il 4 novembre, ed in modo<br />
particolare il ricordo dei ragazzi del ’99 (cavalieri<br />
di Vittorio Veneto), ultimo tra noi Carlo Tedeschi.<br />
Ogni <strong>anno</strong> il corteo si recava davanti alla<br />
sua casa ed egli, tra le lacrime, scandiva il tempo<br />
col bastone al suono dell’inno d’Italia e della<br />
leggenda del Piave. Stessa situazione alla casa di<br />
riposo: un velo di commozione avvolgeva anche
noi nel vedere gli occhi lucidi degli anziani al<br />
pensiero di chissà che cosa…tutte esperienze che<br />
non si dimenticano facilmente; sentirsi parte di<br />
un emozione altrui ci rendeva, nel nostro piccolo,<br />
protagonisti. Tanti ricordi e tante avventure<br />
ci h<strong>anno</strong> portato fino ad oggi.<br />
Già, oggi! Oggi è un po’ tutto cambiato, a partire<br />
dal numero dei suonatori ma anche dall’entusiasmo.<br />
Il maestro Andreoli per impegni importanti ha<br />
ceduto la direzione al maestro Andrea Milzani<br />
che a sua volta l’ha affidata all’attuale direttore<br />
Fabiano Redolfi, bravo musicista che, apprese le<br />
“nostrane” capacità musicali, ci guida pazientemente<br />
e con<br />
grande maestria.<br />
Nel frattempo,<br />
però,<br />
p e r d i a m o<br />
molti musicanti<br />
per<br />
ovvi motivi:<br />
la famiglia,<br />
il lavoro, lo<br />
studio,…<br />
Per fortuna<br />
lo zoccolo<br />
duro persiste,<br />
la parte<br />
storica della<br />
banda c’è ancora: Mino e Piero i più grossi (per<br />
strumento), Alberto il cantante, il nostro presidente<br />
Franco, io e Fiorella.<br />
Questo dunque il resto del mitico gruppo “novembre<br />
‘89”; quel che rimane dei 40.<br />
Fortunatamente, grazie alla scuola di musica,<br />
ogni <strong>anno</strong> si sono uniti ragazzi volenterosi che<br />
contribuiscono a dare lustro alla nostra banda;<br />
per alcuni, addirittura, la musica è diventata la<br />
loro professione.<br />
Il numero dei nuovi iscritti in questi ultimi tempi<br />
si ferma a uno o due ogni <strong>anno</strong>: è chiaro che<br />
il numero di quelli che entrano non pareggia il<br />
numero di coloro che abbandonano. Ma pazienza…l’importante<br />
è che ci siano sempre nuovi<br />
- 41 -<br />
appassionati,<br />
e questo è il segno<br />
che qualcosa<br />
si muove e<br />
va avanti, anche se<br />
molto lentamente.<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
FLASH DI VITA<br />
PARROCCHIALE<br />
E DEL PAESE<br />
L’<strong>anno</strong> scorso si sono aggiunti quattro musicanti:<br />
Alessandro, Daniele, Paolo e Dario.<br />
Oggi la banda conta una ventina di persone.<br />
Oltre a quelle già citate ci sono presenti nell’organico:<br />
Claudio, Francesco, Michele, Stefano, Valeria,<br />
Luca, Flavia, Daniela, Vittorio, Andrea,<br />
Corrado e Massimo, senza dimenticare gli amici<br />
di Acquafredda, in particolar modo il maestro<br />
Roberto, che sono sempre un grande aiuto per<br />
noi.<br />
Ormai siamo<br />
in pochi.Pertanto,<br />
se qualcuno<br />
sente<br />
la voglia di<br />
mettersi in<br />
gioco facendo<br />
della musica,<br />
noi ci<br />
troviamo il<br />
giovedì sera.<br />
La nostra<br />
sede è sotto<br />
le tribune<br />
del campo sportivo; non servono particolari requisiti:<br />
basta solo avere tra i 10 e gli 80 anni e<br />
tanta passione per la musica!!!<br />
In attesa che passi questo momento di incertezza,<br />
la banda si sta preparando al concerto<br />
di Natale che quest’<strong>anno</strong> vogliamo dedicare ai<br />
volontari del nostro paese, straordinarie persone<br />
che offrono il loro tempo libero per il bene<br />
del prossimo.<br />
Anna Boffelli
Il <strong>Redone</strong><br />
Anagrafe <strong>Parrocchia</strong>le<br />
16. FAGLIA SAMUELE<br />
di Sergio e di Pacori Susanna<br />
nato a Manerbio il marzo 200<br />
battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
17. PONTOGLIO MATTEO<br />
di Mauro e di Dolfini Francesca<br />
nato a Manerbio il 22 maggio 200<br />
battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
18. CELLA MATTEO<br />
di Giovanni e di Rizzi Mara<br />
nato a Brescia l’8 ottobre 2004<br />
battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
19. ALLOISIO FEDERICO<br />
di Iuri e di Boni Enrica<br />
nato a Manerbio il 28 gennaio 200<br />
battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
20. ERCULIANI GIULIA GABRIELLA<br />
di Mario e di Benedetti Cristine<br />
nata a Manerbio il 13 febbraio 200<br />
battezzata a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
21. MILZANI MARTINO<br />
di Andrea e di Branchi Silvia<br />
nato a Brescia il 2 aprile 200<br />
battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
BATTESIMI<br />
- 42 -<br />
22. BETTONI MICHELA<br />
di Michele e di Quinzanini Mara<br />
nata a Manerbio il 7 maggio 200<br />
battezzata a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
23. GODIZZI GIANPAOLO<br />
di Giuseppe e di Pini Manuela<br />
nato a Manerbio il 21 giugno 200<br />
battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />
200<br />
24. FALAPPI DIEGO<br />
di Renato e Damato Barbara<br />
nato a Manerbio il 17 aprile 200<br />
battezzato a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />
25. ZOPPINI ALESSANDRO<br />
di Pierluigi e di Breda Maria Angelica<br />
nato a Brescia il 24 maggio 200<br />
battezzato a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />
26. PASOTTI CRISTINA<br />
di Francesco e di Ziliani Sonia<br />
nata a Manerbio il 18 aprile 200<br />
battezzata a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />
27. CERUTI ANDREA<br />
di Ernesto e di Fedeli Monica<br />
nato a Asola 18 aprile 200<br />
battezzato a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />
28. MUSIELLO AURORA<br />
di Francesco e di Petrella Mariella<br />
nata a Asola il 24 giugno 200<br />
battezzata a Gottolengo il 27 novembre<br />
200
MATRIMONI<br />
Il sorriso dei novelli sposi<br />
- 43 -<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
La <strong>Parrocchia</strong> si stringe attorno ai novelli sposi con tanti auguri nel giorno<br />
delle loro nozze; loro, dalla foto di quel giorno ci regalano un po’ di ottimismo<br />
e di gioia.<br />
Celebrati in parrocchia<br />
8. Il 18 settembre 200<br />
nella nostra chiesa parrocchiale<br />
h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />
MASSIMO ONEDA<br />
e<br />
RAFFAELLA TOGNOLI<br />
7. Il 3 settembre 200<br />
alle ore 10,30<br />
nella chiesetta di San Girolamo<br />
h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />
GATTA STEFANO<br />
e<br />
ROSSI DANIELA
Il <strong>Redone</strong><br />
9. Il 1° ottobre 200<br />
nella chiesetta di San Girolamo<br />
alle ore 11.00<br />
h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />
ROLFI STEFANO<br />
e<br />
BENVENUTI MARIA<br />
10. Il 20 novembre 200<br />
nella nostra chiesa parrocchiale<br />
alle ore 11.00<br />
h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />
LAZZARONI ERMENEGILDO<br />
e<br />
CONTI STEFANIA<br />
Celebrati fuori <strong>Parrocchia</strong><br />
- 44 -<br />
11. Il 10 dicembre 200<br />
nella nostra chiesa parrocchiale<br />
alle ore 10.30<br />
h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />
TOMASONI FRANCESCO<br />
e<br />
RODELLA ELISABETTA<br />
v Il 4 settembre 200 nella <strong>Parrocchia</strong> di Malpaga di Calvisano<br />
h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />
FRANCHI GIORGIO con SPEZZABALLI STEFANIA
DEFUNTI<br />
RESIDENTI IN PAESE O CON FUNERALE IN PARROCCHIA<br />
26. BELLINI TEODOLINDA<br />
(PAOLINA)<br />
nata a Volongo (CR)<br />
il 6 maggio 1910<br />
morta a Gottolengo<br />
il 26 agosto 200<br />
Funerale e sepoltura a Volongo (CR)<br />
27. GARGIONI ANSELMO<br />
nato a Gottolengo<br />
il 3 gennaio 193<br />
morto a Gottolengo<br />
il 2 settembre 200<br />
28. GALUPPINI ENRICO<br />
nato a Leno<br />
il 3 aprile 1923<br />
morto a Manerbio<br />
il 7 settembre 200<br />
29. FERRARI VINCENZA<br />
(NATALINA)<br />
nata a Gottolengo<br />
il 24 dicembre 1937<br />
morta a Gottolengo<br />
il 7 settembre 200<br />
30. SIGNORI SERGIO<br />
nato a Gottolengo<br />
il 6 marzo 1946<br />
morto tragicamente<br />
a Nuvolera<br />
il 17 settembre 200<br />
31. TRECCANI ALICE<br />
nata a Leno<br />
il gennaio 1948<br />
morta tragicamente<br />
a Nuvolera<br />
il 17 settembre 200<br />
- 4 -<br />
32. SARTORI AGNESE<br />
nata a Stanghella (Padova)<br />
il 28 agosto 1914<br />
morta a Gottolengo<br />
il 26 settembre 200<br />
33. TOLONI CATERINA<br />
nata a Temù<br />
il 12 agosto 1932<br />
morta a Manerbio<br />
il 4 ottobre 200<br />
Il <strong>Redone</strong><br />
34. LAZZARONI EPRE (FRANCESCO)<br />
nato a Gottolengo<br />
il 21 ottobre 1924<br />
morto a Castelletto Cervo (Biella)<br />
il 3 novembre 200<br />
35. PINARDI IDA<br />
nata a Gottolengo<br />
il 22 ottobre 1914<br />
morta a Gottolengo<br />
il 27 novembre 200<br />
36. PICCININI AMELIO<br />
nato a Acquanegra<br />
sul Chiese (Mantova)<br />
il 12 settembre 1924<br />
morto a Gottolengo<br />
il 27 novembre 200<br />
37. ZACCO BATTISTA<br />
nato a Gottolengo<br />
il 30 agosto 1960<br />
morto a Gottolengo<br />
il 1° dicembre 200
Il <strong>Redone</strong><br />
SOSSI SEVERO<br />
nato a Ghedi<br />
il 13 dicembre 1918<br />
morto a Gottolengo<br />
il 20 novembre 200<br />
LUSSIGNOLI GIULIA<br />
nata a Collebeato<br />
il 1° agosto 1020<br />
morta a Gottolengo<br />
il 2 dicembre 200<br />
38. SOMENSI MARIA<br />
nata a Gottolengo<br />
il 21 novembre 192<br />
morta a Manerbio<br />
il dicembre 200<br />
39. FRANZONI VITTORIA<br />
(AGNESE)<br />
nata a Gottolengo<br />
il 23 gennaio 1907<br />
morta a Gottolengo<br />
il dicembre 200<br />
40. CAPELLONI GIOVANNI<br />
nato a Gottolengo<br />
il 22 marzo 1941<br />
morto a Manerbio<br />
il 14 dicembre 200<br />
Morte nella Casa di Riposo<br />
con sepoltura fuori <strong>Parrocchia</strong><br />
SCARATTI IOLE<br />
nata a Brescia<br />
il 22 agosto 1920<br />
morta a Gottolengo<br />
l’8 settembre 200<br />
- 46 -<br />
ZACCO BATTISTA<br />
Ha lasciato questa terra all’età<br />
di 4 anni lasciando la moglie<br />
Anna, i figli Fabio, Marco e Simone,<br />
la mamma, i fratelli, parenti<br />
e amici nella sofferenza<br />
confortata dalla speranza cristiana.<br />
La moglie Annamaria così lo ha ricordato<br />
La pioggia batte dolce sui tetti questa notte. La senti anche<br />
tu?<br />
Non posso dormire…….<br />
Giù con te sono rimasti i tuoi cari amici di sempre: sei in<br />
buona compagnia.<br />
E’ stato facile volerti bene, è stato bello essere amata.<br />
Ho avuto al mio fianco un uomo generoso, sensibile, innamorato<br />
e coraggioso, felice per ciò che aveva: le cose semplici<br />
della vita, la serenità di una bella famiglia, il desiderio di<br />
vedere crescere i suoi figli , gioire dei loro traguardi ed esser<br />
loro accanto nei momenti di difficoltà.<br />
Una passeggiata in riva al mare, una giornata in montagna,<br />
una serata in compagnia degli amici, il Natale con le nostre<br />
famiglie, la fortuna di un buon lavoro.<br />
Quante volte ti sei chiesto: “Perché devo rinunciare a tutto<br />
questo?”. Spero che tu abbia trovato sollievo e una risposta.<br />
Io continuerò a chiedermelo.<br />
Mi manca tutto di te.<br />
La tua voce, il tuo sorriso,la tua dolcezza, le tue carezze,<br />
le tue attenzioni, le tue mani, la tua intelligenza, la tua<br />
simpatia,il tuo amore, i tuoi pensieri, le tue poesie, il tuo<br />
abbraccio. Cose che incontro in ogni istante nei nostri figli,<br />
di cui sei tanto orgoglioso.<br />
In ognuno di loro c’è tanto di te e per questo sono meravigliosi.<br />
Ho detto loro che Gesù aspetta ed accoglie chi non può più<br />
rimanere con noi. Sono molto tristi, ma più forti di quanto<br />
credessi.<br />
Fabio e Marco degli ometti, Simone un grande uomo.<br />
Per noi sei già un Angelo sorridente che da vicino ci accompagna<br />
e ci protegge.<br />
Dobbiamo e vogliamo crederlo.<br />
Per sempre nei nostri cuori.<br />
Anna.
Numeri Utili<br />
Casa canonica don Saverio 030/951042<br />
TRG e fax <strong>Parrocchia</strong> 030/9517483<br />
Oratorio don Angelo 030/951031<br />
Don Lino 030/9951352<br />
Don Antonio e don Osvaldo 030/951018<br />
Municipio - Uffici di:<br />
Segreteria - URP - Protocollo - Sindaco - Segretario - Assessori 030/9518780<br />
Ragioneria 030/9518790<br />
Anagrafe - Stato Civile - Servizi Sociali 030/9518770<br />
Tributi Comunali 030/9518760<br />
Ufficio Tecnico Comunale 030/9518750<br />
Polizia Locale: Ufficio 030/9518731<br />
Polizia Locale: Cellulari 335/5468541 - 335/5468479 - 335/1818101<br />
Carabinieri - Stazione di Gambara 030/956222<br />
Ospedale Manerbio 030/9929.1<br />
Pronto soccorso Emergenza Sanitaria 118<br />
Centro Servizi Assistenziali Cami-Alberini 030/951024 - Fax 030/9518042<br />
Farmacia 030/9951003<br />
Scuola Materna 030/951162<br />
Scuola Elementare 030/951106<br />
Scuola Media 030/951036<br />
Ufficio Postale 030/951015<br />
Enel 800-023497<br />
Asm 030/9307716<br />
Enelgas 800/997736 per guasti 030/9547465<br />
- 47 -<br />
Il <strong>Redone</strong>
Pace e bene<br />
a tutta l ’umanità!<br />
- 48 -