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Redone n. 5-6 anno 2005 - Parrocchia GOTTOLENGO

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Il <strong>Redone</strong><br />

Periodico d’informazione della <strong>Parrocchia</strong> Santi Pietro e Paolo in Gottolengo n. 5 e 6 - Natale <strong>2005</strong><br />

CRISTO GESU’ E’ LA LUCE CHE BRILLA<br />

FRA LE TENEBRE DEL MONDO<br />

LA MISSIONE POPOLARE TI INVITA AD ACCOGLIERE LA<br />

SUA LUCE E PORTARLA AI TUOI FRATELLI


Il Il <strong>Redone</strong><br />

Periodico d’informazione<br />

della <strong>Parrocchia</strong> Santi Pietro e Paolo di Gottolengo<br />

n. 5 e 6 - Natale <strong>2005</strong><br />

Sito internet della <strong>Parrocchia</strong>:<br />

http://www.parrocchiagottolengo.it<br />

e-mail: donsaverio@libero.it<br />

In questo numero<br />

Calendario Pastorale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2<br />

Il Parroco alla comunità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />

La missione popolare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

La pastorale degli anziani. . . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />

Revisione e riduzione delle Sante Messe. . . . . .10<br />

Verso il nuovo modello dell’Iniziazione cristiana<br />

dei Fanciulli e dei Ragazzi. . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />

Vita oratoriana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20<br />

Camminando sotto la stessa “Luce” . . . . . . . . .22<br />

Economia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23<br />

Osservatorio missionario . . . . . . . . . . . . . . . . .26<br />

Per non dimenticare il paese che fu. . . . . . . . . .28<br />

Le mie avventure di tre anni - Alloisio Augusto 31<br />

Notizie dal Comune . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />

Flash di vita parrocchiale e del paese. . . . . . . . .38<br />

Anagrafe <strong>Parrocchia</strong>le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .42<br />

Numeri utili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .47<br />

48<br />

Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 236<br />

del 16-5-1965<br />

Impaginazione:<br />

Nadir s.n.c.<br />

Via Portesi, 38 - 25080 Ciliverghe di Mazzano (BS)<br />

Tel. 030.2629680 - Fax 030.2620887<br />

Stampa:<br />

Tipografia Bonassi - Rezzato (Brescia)<br />

CALENDARIO<br />

PASTORALE<br />

SANTE MESSE PREFESTIVE (Sabato o vigilia delle feste):<br />

• ore 16.00 alla Casa di Riposo;<br />

• Solo il sabato: ore 18.00 (Ore 19.00 con Orario legale) nella<br />

Chiesetta di Solaro;<br />

• ore 20.30 nella Chiesa parrocchiale;<br />

SANTE MESSE FESTIVE (Domenica o nei giorni festivi) nella<br />

Chiesa parrocchiale:<br />

• ore 8.00-9.30-11.00-18.00 (19.00 quando c’è l’orario legale);<br />

SANTE MESSE FERIALI:<br />

• Al mattino con la preghiera delle lodi<br />

* nella Chiesetta dell’Oratorio: da Ottobre e Maggio nella<br />

Chiesa <strong>Parrocchia</strong>le e da Novembre ad Aprile inclusi nella<br />

chiesetta dell’Oratorio alle ore 08.30<br />

* nella Chiesa <strong>Parrocchia</strong>le: da Giugno a Settembre inclusi<br />

alle ore 07.00<br />

• Al pomeriggio con la preghiera dei vespri:<br />

* ore 18.30 Giugno e Ottobre nella Chiesa parrocchiale);<br />

(Luglio, Agosto e Settembre in San Girolamo)<br />

• ore 16.00 Ottobre e Maggio nella chiesa parrocchiale e da<br />

Novembre a Aprile nella chiesetta dell’Oratorio<br />

SANTA MESSA DEL VENERDI’<br />

• Ore 18.30 Da Novembre ad Aprile nella chiesetta dell’Oratorio<br />

• Ore 20.00: a Maggio nelle contrade e al Cimitero nei mesi di<br />

Giugno-Luglio-Agosto ore 20.00 e alle ore 17.00 nei mesi di<br />

Settembre- Ottobre (al Cimitero)<br />

DURANTE L’AVVENTO E LA QUARESIMA da Lunedì a Sabato<br />

nella Chiesetta dell’Oratorio:<br />

• ore 6,30: Lodi e S. Messa;<br />

• ore 08.30: Ora Media e S. Messa;<br />

• ore 16.00: Vespri e S. Messa (escluso il Sabato).<br />

NOVEMBRE <strong>2005</strong><br />

1 Martedì Festa di tutti i Santi - Orario festivo delle Sante Messe<br />

– Ore 1 : Vespri, Processione e Santa Messa al Cimitero<br />

– Castagnata e Trippa<br />

2 Mercoledì - Giornata dei Defunti - Ricordo di tutti i defunti.<br />

Sante Messe: Ore 07.00 e 20.30 in <strong>Parrocchia</strong>. Ore 09.30 e ore<br />

16.00 al Cimitero - Corso per catechisti di adulti a Leno<br />

3 Giovedì Incontro genitori e padrini dei bimbi della Prima Confessione<br />

4 Venerdì Preparazione alla Missione Popolare con Padre<br />

Palmiro<br />

5 Sabato Incontro chierichetti ore 16.00<br />

6 Domenica Commemorazione di tutti i Caduti - Ritiro 3ª elementare<br />

7 Lunedì Magistero<br />

- 2 -


8 Martedì Incontro zonale di spiritualità per i<br />

giovani a Leno<br />

9 Mercoledì Corso per catechisti di adulti a<br />

Leno<br />

10 Giovedì Ritiro dei Sacerdoti – Incontro Genitori<br />

e Padrini dei bimbi di Prima Comunione<br />

11 Venerdì San Martino<br />

12 Sabato Raccolta di San Martino – Rito della richiesta<br />

personale del Sacramento per i bimbi di<br />

prima Confessione con la presenza di Genitori<br />

e Padrini<br />

13 Domenica Festa del Ringraziamento<br />

e Giornata della Caritas<br />

14 Lunedì Magistero<br />

15 Martedì Assemblea zonale a Leno per proporre<br />

il nuovo modello di Iniziazione Cristiana dei<br />

fanciulli e dei ragazzi (Consigli Pastorali <strong>Parrocchia</strong>li,<br />

Catechisti e sacerdoti della Zona XIIa)<br />

16 Mercoledì Corso per catechisti di adulti a<br />

Leno<br />

17 Giovedì Incontro dei Genitori e Padrini dei cresimandi.<br />

18 Venerdì<br />

19 Sabato Rito della richiesta personale del Sacramento<br />

per i bimbi di prima Comunione con la<br />

presenza di Genitori e Padrini - Incontro chierichetti<br />

ore 16.00<br />

20 Domenica Festa di CRISTO RE - Giornata del<br />

servizio liturgico - Presentazione alla Comunità<br />

e mandato dei bimbi di Prima Confessione<br />

- Giovani Coppie – Ritiro 4ª elementare - Battesimi<br />

Comunitari<br />

21 Lunedì Magistero e preparazione Battesimi<br />

22 Martedì Incontro Adolescenti e Giovani.<br />

23 Mercoledì Consiglio Presbiterale diocesano -<br />

Ore 14.00: Confessione 1ª media B - Corso per<br />

Catechisti di adulti a Leno<br />

24 Giovedì Riunione dei Sacerdoti della Zona<br />

– Preparazione battesimi.<br />

25 Venerdì Incontro con animatori, educatori e<br />

collaboratori dell’Oratorio con don Busca ???<br />

26 Sabato Ore 14.00: Confessione 4ª elementare<br />

B - Rito della richiesta personale del Sacramento<br />

per i cresimandi con la presenza dei Genitori<br />

e dei Padrini – Dalle ore 16.00: lettura ininterrotta<br />

del Vangelo di San Marco nella chiesa parrocchiale<br />

27 Domenica 1ª di Avvento - Ritiro ª elementare<br />

– Presentazione alla Comunità e mandato<br />

dei bimbi di Prima Comunione.<br />

28 Lunedì Incontro di preghiera d’Avvento per<br />

adolescenti e giovani - Preparazione Centri di<br />

ascolto nel Centro Pastorale<br />

29 Martedì<br />

30 Mercoledì S. Andrea Apostolo - Riunione nei<br />

Centri di Ascolto<br />

- 3 -<br />

DICEMBRE <strong>2005</strong><br />

Il <strong>Redone</strong><br />

1 Giovedì Ore 14.00 Confessione 3ª elementare<br />

A e B – Incontro dei Genitori di 1ª e 2ª elementare<br />

2 Venerdì Preparazione alla Missione Popolare<br />

con Padre Palmiro<br />

3 Sabato Ore 14.00: Confessione 4ª elementare<br />

C<br />

4 Domenica 2ª di Avvento - Presentazione alla<br />

Comunità e mandato dei cresimandi– Ritiro 1ª<br />

media<br />

5 Lunedì Ore 14.00: Confessione 2ª media A<br />

- Preparazione Centri di ascolto<br />

6 Martedì<br />

7 Mercoledì Riunione nei Centri di Ascolto<br />

8 Giovedì Immacolata - Affidamento a Maria -<br />

Invito ad allestire i presepi<br />

9 Venerdì<br />

10 Sabato<br />

11 Domenica 3ª di Avvento - Santa Lucia in Oratorio<br />

– Ritiro 2ª media<br />

12 Lunedì Preparazione Centri di ascolto<br />

13 Martedì Incontro zonale di spiritualità per i<br />

giovani- Ore 14.00: Confessione 2ª media C-<br />

Riunione Consiglio Affari Economici<br />

14 Mercoledì Riunione nei Centri di Ascolto<br />

15 Giovedì Ritiro Sacerdoti - Incontro dei Genitori<br />

di 1ª, 2ª e 3ª media.- Confessioni elementare<br />

A<br />

16 Venerdì Incontro con i Genitori di 3ª, 4ª e ª<br />

elementare- Incontro Neo-cresimati ore 17.00<br />

17 Sabato Ore 14.00: Confessione ª elementare<br />

B e C<br />

18 Domenica 4ª di Avvento - Ritiro Giovani coppie<br />

e Ritiro 3ª media<br />

19 Lunedì Ore 14.00: Confessione 2ª media B -<br />

Preparazione Atto Penitenziale – Preparazione<br />

battesimi.<br />

20 Martedì Riunione del Consiglio pastorale <strong>Parrocchia</strong>le<br />

21 Mercoledì Atto penitenziale con la partecipazione<br />

dei Centri di Ascolto<br />

22 Giovedì Preparazione battesimi.<br />

23 Venerdì Vacanze scolastiche -Ritiro degli<br />

adolescenti con confessioni<br />

24 Sabato Processione della luce e benedizione<br />

delle statuette di Gesù Bambino<br />

25 Domenica NATALE – Messa di Mezzanotte e<br />

orario festivo delle Sante Messe<br />

26 Lunedì S. Stefano<br />

27 Martedì Dal 27 al 30 Grinv e Follest<br />

28 Mercoledì Grinv<br />

29 Giovedì Grinv<br />

30 Venerdì Sacra Famiglia – Concerto natalizio<br />

31 Sabato Ore 18.00 S. Messa di Ringraziamento<br />

e Convivenza in Oratorio


Il <strong>Redone</strong><br />

GENNAIO 2006<br />

1 Domenica Giornata della Pace - 2da di Natale<br />

- Santa Maria Madre di Dio<br />

2 Lunedì Grinv<br />

3 Martedì Grinv<br />

4 Mercoledì Grinv<br />

5 Giovedì Grinv<br />

6 Venerdì Epifania - Festa Santa Infanzia – Ore<br />

1 .00:Solenne benedizione dei bambini – Premiazione<br />

presepi – Ore 20,30 in Chiesa: Sacra<br />

rappresentazione<br />

7 Sabato<br />

8 Domenica Battesimo di Gesù - 1ª T. O. - Inizia<br />

Corso Fidanzati fino alla domenica 27 febbraio:<br />

tutte le domeniche alle ore 16 nel Centro Pastorale.<br />

Ore 09,30 Battesimi Comunitari<br />

9 Lunedì Settimana vocazionale nella Zona XII<br />

- Incontro Famiglie che h<strong>anno</strong> battezzati i figli<br />

nell’<strong>anno</strong> 2000/2001/2002 - Ripresa della scuola<br />

e Catechismo<br />

10 Martedì Incontro di spiritualità per i giovani<br />

della Zona a Leno - Incontro Famiglie che h<strong>anno</strong><br />

battezzati i figli nell’<strong>anno</strong> 2003/2004/200<br />

11 Mercoledì Corso zonale per catechisti a Leno<br />

- Ore 16.20: Laboratori di pace per i bimbi<br />

12 Giovedì Ritiro Sacerdoti – incontro con i genitori<br />

della 2 elementare.<br />

13 Venerdì Preparazione della Missione Popolare<br />

con i Padre Missionari.<br />

14 Sabato<br />

15 Domenica 2ª T. O. - Corso Fidanzati – Giovani<br />

coppie – Ritiro 1 media<br />

16 Lunedì Magistero e Catechesi per Adulti<br />

17 Martedì San Antonio Abate -Festa Patronale<br />

a Solaro: Ore 10.00 S. Messa In <strong>Parrocchia</strong> e ore<br />

18.00 S. Messa a Solaro<br />

18 Mercoledì Inizio settimana di preghiera per<br />

l’Unità dei Cristiani e delle famiglie - Corso<br />

zonale per catechisti a Leno – Ore 16.20: Laboratori<br />

di pace per i bimbi<br />

19 Giovedì Incontro dei genitori e padrini dei<br />

bimbi della 3 elementare<br />

20 Venerdì Incontro Zonale per preparare l’iniziativa<br />

ICFR (Sacerdoti e Catechisti) a Leno<br />

21 Sabato<br />

22 Domenica 3ª T. O. -Corso Fidanzati - Ritiro 3<br />

media<br />

23 Lunedì Inizio Settimana Oratoriana – Incontro<br />

di preghiera per i catechisti (Predicatore) – Ore<br />

07,4 da lunedì a venerdì: preghiera del mattino<br />

per elementari e medie<br />

24 Martedì Incontro di preghiera per adolescenti<br />

e giovani<br />

25 Mercoledì Conversione di S. Paolo - Si conclude<br />

la settimana di preghiera per l’unità dei<br />

cristiani<br />

Corso zonale per catechisti - Ore 16.20: Laboratori<br />

di pace per i bimbi<br />

- 4 -<br />

26 Giovedì Riunione di Congrega Sacerdotale<br />

Zonale -Incontro genitori e padrini dei Cresimandi<br />

27 Venerdì Santa Messa per la Comunità educativa<br />

28 Sabato<br />

29 Domenica 4ª T. O. Festa di Don Bosco Giochi<br />

per don Bosco - Corso Fidanzati con atto penitenziale<br />

– Pranzo ragazzi in Oratorio<br />

30 Lunedì<br />

31 Martedì S. Giovanni Bosco<br />

FEBBRAIO 2006<br />

1 Mercoledì Corso zonale per catechisti - Ore<br />

20,30 incontro adolescenti e giovani<br />

2 Giovedì Candelora<br />

3 Venerdì San Biagio<br />

- Atto penitenziale<br />

4 Sabato<br />

5 Domenica Giornata della vita - ª T. O. - Festa<br />

della Famiglia e Anniversari di Matrimonio -<br />

Corso Fidanzati - Giornata del TRG<br />

6 Lunedì<br />

7 Martedì Incontro Gruppo Pro Famiglia<br />

8 Mercoledì Corso zonale per catechisti<br />

9 Giovedì Ritiro Sacerdoti – Consiglio Oratorio<br />

10 Venerdì<br />

11 Sabato Inizio della Missione Popolare<br />

12 Domenica 6ª T. O. - Corso Fidanzati<br />

13 Lunedì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />

Centri d’Incontro<br />

14 Martedì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />

Centri d’Incontro<br />

15 Mercoledì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />

Centri d’Incontro - Corso zonale per catechisti<br />

16 Giovedì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />

Centri d’Incontro<br />

17 Venerdì Visita dei Missionari e riunioni nei<br />

Centri d’Incontro<br />

18 Sabato Visita dei Missionari e riunioni nei Centri<br />

d’Incontro<br />

19 Domenica 7ª T. O. - Corso Fidanzati – Giornata<br />

della Famiglia.<br />

20 Lunedì Giornata del vangelo<br />

21 Martedì Giornata del Padre Misericordioso<br />

22 Mercoledì Giornata di spiritualità nel corso zonale<br />

per catechisti - Giornata del prossimo<br />

23 Giovedì Giornata della Comunità<br />

24 Venerdì Giornata della sofferenza<br />

25 Sabato Giornata Mariana e Conclusione della<br />

Missione Popolare<br />

26 Domenica 8ª T. O. - Consegna della Missione<br />

alla Comunità - Corso Fidanzati - Battesimi<br />

comunitari - CARNEVALE<br />

27 Lunedì: Ponte scolastico - Riunione del Consiglio<br />

Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le<br />

28 Martedì Carnevale in Oratorio


IL PARROCO ALLA COMUNITÀ<br />

Buon Natale<br />

e<br />

Felice Anno Nuovo<br />

a tutti i lettori<br />

parenti, amici<br />

e benefattori<br />

- -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

Auguri!!! E’ natale!<br />

Gesù, in questo nostro mondo apparentemente<br />

carente di speranza, è la grande e permanente<br />

presenza di salvezza che chiede di essere da<br />

noi coscientemente e gioiosamente accolta quale vera<br />

consolazione nel cammino della vita!<br />

L’avvento ci ha scosso dal torpore del sonno spirituale,<br />

ci ha reso vigilanti nell’attesa, pronti ad aprire la porta<br />

della nostra vita, e delle realtà che animiamo, a Colui<br />

che bussa con discrezione per chiederci ospitalità.<br />

Lui bussa nella notte della vita, bussa con tocco leggero<br />

nel silenzio, bussa come chi ha bisogno di tutto<br />

e l’unico dono che ci porta è l’opportunità che ci offre<br />

di accoglierLo e di offrirGli quel poco di doni che noi<br />

abbiamo: la nostra povera vita, anche se impoverita<br />

dalla nostra esperienza di peccato, la nostra disponibilità<br />

a condividere la nostra esistenza con Lui e<br />

l’umiltà di lasciar da parte, nel nostro cuore, tutto ciò<br />

che è nostro per far posto alle sorprese che Lui riserva<br />

a coloro che lo accolgono.<br />

Solo chi è stato vigilante e attento all’ascolto ha potuto<br />

aprirGli! Mi auguro che questa sia la situazione di<br />

tutti noi.<br />

Natale è sentire viva la presenza di Gesù in noi, e<br />

se è in noi, grazie al nostro averlo accolto, Lui è presente<br />

anche nella nostra famiglia, nella comunità dei<br />

credenti, nel nostro paese, nel mondo intero. Lui, che<br />

noi accogliamo povero e indifeso nella nostra vita, ci<br />

riempie della ricchezza del suo Spirito, ci riempie di<br />

luce, di amore, di pace, di forza, ci consola e, attraverso noi, consola il nostro mondo : Lui riaccende<br />

la speranza, Lui rinforza le ginocchia vacillanti e ci invita a camminare con Lui e per Lui, rendendo<br />

la nostra storia una storia sacra, una storia di salvezza.<br />

Auguri!!! Il 2006 sia pieno di grandi e rinnovatrici<br />

sorprese per tutti noi!<br />

La storia profana e sacra si realizza nel tempo che passa. Il Signore, nostro Dio, ci concede, in questi<br />

giorni, di iniziare un nuovo <strong>anno</strong>, il 2006 da quando Lui è entrato corporalmente sulla nostra<br />

terra e si è fatto uno di noi. Anche questa è un’opportunità che ci offre, quella di far diventare storia<br />

sacra la storia profana. Se veramente abbiamo nel cuore il Figlio di Dio, che per noi e per la nostra<br />

salvezza si è fatto uomo e si fa uomo in ciascuno di noi, tocca a noi portare la Sua parola, testimoniare<br />

la Sua presenza, manifestare il Suo Amore agli uomini del nostro tempo affinché tutti possano<br />

percorrere il tempo che passa alla luce della sua divina presenza.<br />

Dio è imprevedibile! E’ pieno di sorprese! In questo nuovo <strong>anno</strong>, sarà Lui ad operare nella Missione<br />

Popolare, sarà Lui a suggerire il nuovo modello di parrocchia che da questa rinnovatrice esperienza<br />

scaturirà, sarà Lui che ci aiuterà a superare le titubanze e le pigrizie di fronte al nuovo modello di<br />

iniziazione cristiana che coinvolgerà bimbi, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti.<br />

Noi tutti in questo Natale, gioiosamente Lo accogliamo per lasciarci da Lui docilmente guidare sulle<br />

vie della santità e della salvezza.<br />

Anche a nome dei collaboratori sacerdoti e laici a tutti, tutti, tutti, vicini e lontani………voglio far<br />

giungere gli AUGURI di VERO NATALE e di coraggioso ANNO NUOVO.<br />

Don Saverio


Il <strong>Redone</strong><br />

“Ascoltate, dice il Signore, Io sto alla porta e<br />

busso, se uno mi sente e apre Io entrerò e<br />

ceneremo insieme, Io con lui e lui con Me”<br />

(Apocalisse 3,21)<br />

Qual’è il credente che si rifiuta di ac-<br />

cogliere Dio nella propria casa?<br />

Chi non è contento di avere Dio co-<br />

me familiare dentro le pareti domesti-<br />

che?<br />

NELLA MISSIONE POPOLARE APRITE LE PORTE A CRISTO!<br />

La missione popolare e’ alle porte:<br />

è Cristo che bussa alla porta<br />

della tua casa!<br />

Chi non vuole fare della propria casa<br />

il luogo dove Dio abita?<br />

Chi, a meno che sia stolto, rifiuta di<br />

essere commensale di Dio nel tempo<br />

garantendosi così di esserlo per tutta<br />

l’eternità?<br />

ALLORA APRI LA PORTA DELLA TUA<br />

CASA E ACCOGLI CHI VIENE AD AN-<br />

NUNCIARTI, NEL NOME DI DIO, LA<br />

BUONA NOTIZIA PER TUTTO IL PAESE<br />

DI <strong>GOTTOLENGO</strong>!<br />

Accogli chi viene ad annunciarti che Dio, nel<br />

quale credi, ti ha amato fino a farsi uomo e<br />

versare il suo sangue per te sulla croce. Lui<br />

l’ha fatto per redimerti e per regalarti la sua<br />

vita divina. E’ Lui, il Risorto, che ora bussa<br />

alla porta della tua casa per illuminare la tua<br />

vita con la Sua Parola, per comunicarti la for-<br />

za del Suo Spirito, per donarti la Sua Pace e il<br />

- 6 -<br />

Suo infinito Amore.<br />

APRI DUNQUE LA PORTA DELLA TUA<br />

CASA ACCOGLIENDO COSI’ CRISTO<br />

GESU’!<br />

Queste sono le proposte che ti verr<strong>anno</strong><br />

fatte:<br />

1 - Nel mese di gennaio, alcune persone,<br />

probabilmente vicini tuoi, mandate dalla<br />

parrocchia, verr<strong>anno</strong> ad invitarti affinché<br />

anche tu possa partecipare con tutta la tua<br />

famiglia e con interesse ed entusiasmo alla<br />

Missione Popolare che si farà nel nostro<br />

paese nel mese di febbraio. Le persone<br />

mandate dal Parroco a bussare alla tua<br />

porta verr<strong>anno</strong> a chiederti:<br />

• se, nella tua famiglia, siete disposti ad accogliere<br />

la visita del missionario durante<br />

la Missione Popolare;


• in caso affermativo, concorder<strong>anno</strong> con<br />

te il giorno e l’ora della visita del missionario<br />

alla tua famiglia;<br />

• ti inviter<strong>anno</strong> a riunirti con il Missionario<br />

per accogliere la Parola di Dio, nella prima<br />

settimana della Missione, con i tuoi<br />

vicini, per tre sere consecutive;<br />

• per coinvolgere te e la tua famiglia nella<br />

preparazione della missione ti consegner<strong>anno</strong><br />

la “preghiera per la Missione Popolare”<br />

e, come segno che la tua famiglia accoglie<br />

l’invito del Signore a vivere questa<br />

bella esperienza, ti verrà offerta una Croce<br />

dalla quale si stacca il Risorto : è questo<br />

un segno che la parrocchia vuol lasciare a<br />

tutte le famiglie cristiane del nostro paese<br />

che lo vogliano accogliere; è’ bello collocare<br />

questa croce in un luogo ben visibile<br />

della casa come testimonianza dell’identità<br />

cristiana della famiglia e come stimolo<br />

per la famiglia stessa a passare dalla<br />

morte generata dalle nostre indifferenze,<br />

tiepidezze e mancanze di vero amore, alla<br />

risurrezione di chi, riconciliato con Dio,<br />

spicca il salto verso la novità della vita alla<br />

sequela di Cristo Gesù.<br />

• pregher<strong>anno</strong> assieme a te e ai tuoi familiari<br />

la preghiera che Gesù ci ha insegnato:<br />

il “Padre nostro” per il bene della tua<br />

famiglia.<br />

2 - Nella prima settimana di febbraio ti verrà<br />

portato il numero speciale del bollettino<br />

- 7 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

parrocchiale “Il <strong>Redone</strong>”. Lì troverai in forma<br />

dettagliata tutte le proposte e ben chiari<br />

gli orari e i luoghi relativi alla Missione<br />

alla quale sei invitato a partecipare.<br />

3 - Il Missionario dal 13 al 18 febbraio, cioè<br />

nella prima settimana della Missione, nell’orario<br />

che avrai previamente concordato,<br />

verrà a visitare la tua famiglia possibilmente<br />

quando la maggior parte di essa<br />

può essere presente. Accoglilo! Ascolta le<br />

sue parole, fagli le tue domande, prega<br />

con lui per la tua famiglia. E sappi che<br />

nel Missionario si fa presente Gesù che ti<br />

invita a seguirlo.<br />

4 - Non lasciare inascoltata la voce del Signore<br />

che ti chiama! Infatti, nella prima settimana,<br />

lui ti invita a uscire dalla tua casa<br />

per tre sere consecutive per riunirti con i<br />

tuoi vicini e con il Missionario, nel luogo<br />

prestabilito per confrontarti con loro, sulla<br />

fede e sulla vita cristiana.<br />

- Nella seconda settimana della Missione<br />

Gesù ti invita a riunirti nella chiesa<br />

parrocchiale con tutti coloro che nel nostro<br />

paese avr<strong>anno</strong> aderito all’esperienza<br />

evangelizzatrice. In quei giorni, i Missionari<br />

far<strong>anno</strong> a tutti importanti consegne<br />

che se ben accolte segner<strong>anno</strong> nel bene e<br />

orienter<strong>anno</strong> per il futuro il nostro impegno<br />

cristiano.<br />

6 - La Missione è l’occasione per farti sentire,<br />

più profondamente e personalmente, l’invito<br />

di Gesù a coltivare e vivere, anche nel<br />

futuro, con i tuoi vicini, possibilmente nel<br />

territorio dove vivi, ma anche con l’intera<br />

comunità parrocchiale, quel rapporto di<br />

fede, che si apre alla speranza e all’amore<br />

fattivo a beneficio spirituale di tutto il


Il <strong>Redone</strong><br />

paese e che si alimenta nella preghiera e<br />

nella vita sacramentale.<br />

Preparati quindi, con generosità d’animo, a<br />

intraprendere il “santo viaggio” alla sequela<br />

di Gesù che, se ben accolto nella tua casa, ti<br />

invita ad essere suo vero discepolo.<br />

Leggiamo nel vangelo di Luca che anche<br />

Zaccheo ha accolto l’auto-invito di Gesù:<br />

“Zaccheo....... oggi devo fermarmi a casa<br />

tua”<br />

E, dopo averlo gioiosamente accolto, la sua<br />

vita si è trasformata, è diventata luminosa!<br />

Apri anche tu le porte del tuo cuore e della<br />

tua casa a Cristo Gesù e vedrai rifluire<br />

abbondantemente nella tua vita la gioia<br />

della pace vera!<br />

Don Saverio<br />

- 8 -<br />

PREPARANDO<br />

LA MISSIONE<br />

POPOLARE<br />

nella <strong>Parrocchia</strong> dei Santi<br />

Pietro e Paolo in Gottolengo<br />

Da Sabato 11 a Sabato 25<br />

Febbraio 2006<br />

Preghiera in preparazione<br />

alla Missione<br />

O Signore e Dio nostro, Padre di immensa<br />

bontà e misericordia, che hai mandato il<br />

Tuo unico Figlio Gesù come buon Pastore<br />

per ricondurre all’unita’ il gregge disperso<br />

dei tuoi figli, manda sulla nostra comunità<br />

<strong>Parrocchia</strong>le la forza del Tuo Santo Spirito<br />

affinché possa rinnovarsi nella fede, nella<br />

speranza e nell’esperienza dell’amore e<br />

possa così compiere degnamente la missione<br />

ricevuta dal Tuo amatissimo Figlio,<br />

cioè: annunciare il Tuo Regno ad ogni famiglia<br />

e ad ogni persona che vive sul territorio<br />

della nostra <strong>Parrocchia</strong>.<br />

Fa che la missione <strong>Parrocchia</strong>le sia vissuta<br />

da tutti noi come un momento forte di<br />

incontro con Te e con i fratelli.<br />

Fa che possiamo superare paure e indugi<br />

per visualizzare, all’inizio di questo millennio,<br />

l’aurora della civiltà dell’amore,<br />

speranza sicura dell’avvento del Tuo Regno<br />

nella nostra <strong>Parrocchia</strong>.<br />

Fa che i Santi Apostoli Pietro e Paolo, missionari<br />

e apostoli instancabili, accompagnino<br />

con la loro intercessione e protezione<br />

questa comunità che li venera come<br />

patroni.


Ricordi di Missioni vissute in altri tempi<br />

nella nostra parrocchia<br />

Maria Santissima, Tua Figlia prediletta, Madre di<br />

Gesù e Madre nostra ci sia vicina con la Sua protezione<br />

come accompagnò, all’inizio, il lavoro missionario<br />

dei Tuoi Apostoli.<br />

In Cristo Gesù e con la forza del Suo Spirito vogliamo<br />

compiere con gioia, generosità e pace la Missione<br />

che Tu ci affidi.<br />

AMEN.<br />

- 9 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

La pastorale degli anziani<br />

e degli ammalati<br />

e i ministri straordinari dell’Eucaristia<br />

Le 2 persone presentate dalla nostra parrocchia per ottenere dal Vescovo il permesso di<br />

esercitare nei prossimi tre anni l’ufficio di ministri straordinari dell’Eucaristia, lo scorso<br />

18 settembre h<strong>anno</strong> da lui ricevuto il Mandato durante una cerimonia nella Chiesa Cattedrale.<br />

Il giorno di San Girolamo, il 30 settembre, nella chiesa a lui dedicata nella nostra parrocchia<br />

sono stati loro consegnati gli strumenti liturgici per compiere la loro missione. La sera del<br />

6 dicembre, durante una riunione, sono loro state indicate le aree del loro servizio con i<br />

necessari suggerimenti per ben compierlo.<br />

Nella solenne celebrazione della Santa Messa nella festa dell’Immacolata Concezione della<br />

Madonna è stata data loro la tessera di riconoscimento diocesano del loro ministero unitamente<br />

al Mandato parrocchiale.<br />

E’ bello ora vedere come progressivamente, ognuno di loro si stia familiarizzando con<br />

gli anziani e ammalati del proprio settore e incominci a portar loro più frequentemente<br />

l’Eucaristia.


Il <strong>Redone</strong><br />

REVISIONE E RIDUZIONE<br />

DELLE SANTE MESSE<br />

Relazione fatta ai vicari zonali dal responsabile dell’Ufficio Liturgico<br />

Diocesano nell’Incontro con il Vescovo realizzato all’Eremo di Bienno<br />

nello scorso mese di settembre.<br />

(come applicazione delle indicazioni della Scelta pastorale pagg. 12-13 e della Nota pastorale n. 31)<br />

settembre 2001<br />

1] INTRODUZIONE<br />

A) Questo problema non<br />

indifferente e spesse volte<br />

considerato, viene ripreso<br />

alla luce di queste due affermazioni:<br />

1. Scelta pastorale pag. 12:<br />

«Le nostre Eucaristie rischiano<br />

di diventare celebrazioni<br />

fredde, che non generano<br />

comunione e non alimentano<br />

quello spirito missionario<br />

che l’Eucaristia richiede in<br />

quanto «fonte e culmine di<br />

tutta l’evangelizzazione» (PO<br />

)».<br />

2. Nota pastorale n. 31: «richiamo<br />

l’urgenza di celebrazioni<br />

più evangelizzanti, più<br />

vive e partecipate».<br />

La liturgia mostra il volto della<br />

Chiesa in cui non vi è un<br />

unico ministero (quello della<br />

presidenza) ma una ricca<br />

varietà.<br />

Porre l’attenzione sulla revi-<br />

- 10 -<br />

sione e riduzione delle Messe<br />

è in vista di questi tre obiettivi:<br />

1. mettere in atto celebrazioni<br />

capaci di generare comunione;<br />

2. realizzare celebrazioni più<br />

vive e partecipate;<br />

3. esprimere nelle celebrazioni<br />

la ricca varietà di ministeri.<br />

B) Due esperienze:<br />

1. Lettera inviata da un parroco<br />

di più parrocchie a Vita<br />

pastorale:<br />

«Vado a celebrare la Santa<br />

Messa prima in una parrocchia,<br />

subito dopo nell’altra<br />

e poi in un’altra ancora. Ma<br />

non riesco soprattutto spiritualmente<br />

a celebrare il mistero<br />

del Santo Natale ad ore<br />

ravvicinate in parrocchie diverse.<br />

Mi sembra di fare una<br />

recita ripetitiva. E questo avviene<br />

anche per le celebrazioni<br />

della Settimana Santa.<br />

È giusto? Per i fedeli forse sì,<br />

ma io provo un’enorme difficoltà<br />

spirituale».<br />

2. Riflessione di un Vescovo<br />

sul Corpus Domini:<br />

«In questo <strong>anno</strong> ho visto che<br />

i parroci di città arrivavano


all’ultimo momento trafelati.<br />

Ho chiesto: «Come mai?».<br />

La risposta: «Sa, abbiamo celebrato,<br />

perché, come si fa?<br />

Oggi è domenica: le Messe,<br />

la gente!». E perché non celebrare?<br />

È il precetto l’unica<br />

norma pastorale? Che Dio<br />

meschino stiamo costruendo!<br />

È meglio che la gente trovi<br />

scritto: “Oggi, a quest’ora, in<br />

città non si celebra la Messa<br />

perché si celebra tutti in Cattedrale”.<br />

A volte c’è bisogno<br />

di queste grandi convergenze.<br />

L’unità pastorale occorre<br />

esprimerla anche attraverso<br />

i segni.<br />

Domenica del Corpus Domini<br />

in Cattedrale. Invece quante<br />

frantumazioni anche la domenica.<br />

Come se consumassimo<br />

dei pasti nelle pizzerie<br />

private. Io credo che nella<br />

gente queste cose le dobbiamo<br />

provocare».<br />

2] I DOCUMENTI EC-<br />

CLESIALI<br />

Le due suggestioni sopra<br />

citate, oltre che evidenziare<br />

il disagio che può<br />

derivare dalla moltiplicazione<br />

delle Messe,<br />

richiamano il pericolo<br />

concernente l’immagine<br />

di Chiesa che<br />

emerge da una simile<br />

prassi.<br />

È opportuno riprendere<br />

il percorso dei vari<br />

documenti magisteriali<br />

per delineare la mens<br />

che deve soggiacere a<br />

questo alto servizio pastorale.<br />

a. Costituzione sulla Sacra<br />

Liturgia (= SC) n. 42.<br />

Questo numero può essere<br />

preso come testo fondativo<br />

del problema in questione:<br />

«Bisogna fare in modo che<br />

il senso della comunità parrocchiale<br />

fiorisca soprattutto<br />

nella celebrazione comunitaria<br />

della Messa domenicale».<br />

b. Decreto sul ministero e<br />

la vita sacerdotale (= PO)<br />

n. 6.<br />

Il testo consegna la motivazione<br />

teologica dell’affermazione<br />

conciliare precedente:<br />

«Non è possibile che si formi<br />

una comunità cristiana se<br />

non avendo come radice e<br />

come cardine la celebrazione<br />

dell’Eucaristia dalla quale deve<br />

prendere le mosse qualsiasi<br />

educazione tendente a formare<br />

lo spirito di comunità».<br />

c. Istruzione sul culto del<br />

Mistero Eucaristico Eu-<br />

- 11 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

charisticum Mysterium (=<br />

EM) n. 26.<br />

Il documento è il primo di<br />

una serie tendente a concretizzare<br />

in indicazioni pastorali<br />

le precedenti affermazioni<br />

dottrinali: «Conviene fomentare<br />

il senso della comunità<br />

ecclesiale, che è alimentato<br />

ed espresso in modo speciale<br />

nella celebrazione comunitaria<br />

della domenica, sia intorno<br />

al Vescovo, soprattutto nella<br />

cattedrale, sia nell’assemblea<br />

parrocchiale, il cui pastore fa<br />

le veci del Vescovo.<br />

Soprattutto la domenica e i<br />

giorni festivi, le celebrazioni<br />

che si f<strong>anno</strong> in altre chiese e<br />

oratori debbono essere coordinate<br />

con le celebrazioni<br />

della chiesa parrocchiale, sì<br />

da essere di aiuto all’azione<br />

pastorale. Anzi è utile che le<br />

piccole comunità di religiosi<br />

non chierici e altre dello stes-<br />

so genere, soprattutto quelle<br />

che svolgono la loro attività<br />

in parrocchia, partecipino in<br />

quei giorni alla Messa nella<br />

chiesa parrocchiale.<br />

Quanto all’orario e al numero<br />

delle Messe da celebrare<br />

in parrocchia, si<br />

tenga presente l’utilità<br />

della comunità parrocchiale<br />

né si moltiplichi<br />

il numero delle Messe<br />

a d<strong>anno</strong> di una azione<br />

pastorale veramente<br />

efficace. Questo potrebbe<br />

verificarsi, per<br />

esempio, se il numero<br />

delle Messe fosse eccessivo,<br />

e a ciascuna<br />

di esse intervenissero


Il <strong>Redone</strong><br />

solo piccoli gruppi di fedeli,<br />

in chiese che ne potrebbero<br />

contenere molti di più; o se,<br />

per lo stesso motivo, i sacerdoti<br />

fossero tanto oppressi dal<br />

lavoro, da riuscire a svolgere<br />

il loro ministero solo con<br />

grande difficoltà».<br />

d. Documento pastorale<br />

dell’Episcopato italiano<br />

Eucaristia, comunione e comunità<br />

(= Ecc) n. 81.<br />

Nel Capitolo III dedicato al<br />

Giorno del Signore, si richiamano<br />

alcuni obiettivi particolari<br />

e al numero 81 si esplicitano<br />

chiaramente le motivazioni<br />

per una contrazione<br />

del numero delle Messe sottolineando<br />

il bisogno di rendere<br />

il più comunitaria possibile<br />

la celebrazione sia attraverso<br />

una partecipazione variegata,<br />

sia attraverso lo spostamento<br />

in giorni feriali delle messe di<br />

gruppo.<br />

«Come giorno dedicato alla<br />

Chiesa, la domenica deve<br />

esprimere con evidenza<br />

le sue note caratteristiche:<br />

l’unità, la santità, la cattolicità<br />

e l’apostolicità. L’unità<br />

della Chiesa esige, tra l’altro,<br />

molta attenzione per non dividere<br />

o disperdere la comunità<br />

che celebra l’Eucaristia.<br />

Si eviti pertanto la moltiplicazione<br />

immotivata o inopportuna<br />

delle Messe, che spesso<br />

comporta l’uso non giustificato<br />

della ‘binazione’ o della<br />

‘trinazione’, e finisce per convocare<br />

assemblee frazionate<br />

e frettolose in orari troppo<br />

ravvicinati. Non si consente<br />

così ai fedeli di condividere<br />

consapevolmente gli impegni<br />

apostolici di tutta la comunità<br />

cristiana.<br />

Si educhi dunque al senso<br />

della comunità e della missione<br />

ecclesiale, si abbia grande<br />

attenzione per le celebrazioni<br />

del Vescovo nella chiesa cattedrale,<br />

e si privilegi la celebrazione<br />

dell’assemblea parrocchiale,<br />

il cui pastore fa le<br />

veci del Vescovo.<br />

Allo scopo inoltre di far fiorire<br />

l’unità della comunità parrocchiale,<br />

le Messe per gruppi<br />

particolari si celebrino non di<br />

domenica, ma, per quanto è<br />

possibile, nei giorni feriali».<br />

e. Nota pastorale della<br />

Conferenza Episcopale Italiana<br />

Il Giorno del Signore<br />

(= GdS) n. 10.<br />

Con franchezza e lucidità i<br />

Vescovi richiamano il valore<br />

sommo di «una sola mensa<br />

per tutti». Qui si possono trovare<br />

motivazioni teologiche e<br />

indicazioni pastorali in merito<br />

al problema.<br />

«Nella sua forma più piena e<br />

perfetta, l’assemblea si realizza<br />

quando è radunata attorno<br />

al suo Vescovo, a coloro che,<br />

a lui associati con l’Ordine<br />

sacro nello stesso sacerdozio<br />

ministeriale, legittimamente<br />

lo rappresentano nelle singole<br />

porzioni del suo gregge, le<br />

parrocchie.<br />

Questa pienezza è tale da<br />

accogliere e assumere in sé<br />

ogni dono e ogni ministero<br />

particolare. Il gruppo, o il<br />

movimento, da soli, non sono<br />

- 12 -<br />

l’assemblea; essi stessi sono<br />

parte dell’assemblea domenicale,<br />

così come sono parte<br />

della Chiesa.<br />

Per tutti vale la raccomandazione<br />

della Chiesa antica a<br />

non «diminuire la Chiesa e a<br />

non ridurre di un membro il<br />

Corpo di Cristo con la propria<br />

assenza».<br />

E il Corpo del Signore non è<br />

impoverito solo da chi non va<br />

affatto all’assemblea, ma anche<br />

da coloro che, rifuggendo<br />

dalla Mensa comune, aspirano<br />

a sedersi a una Mensa<br />

privilegiata e più ricca: non<br />

sembrano infatti somigliare a<br />

quei cristiani di Corinto che<br />

rifiutavano di mettere in comune<br />

il loro ricco pasto con i<br />

più poveri (cfr 1Cor 11, 21)?<br />

Se l’Eucaristia è condivisione<br />

(espressa nel gesto dello spezzare<br />

il pane) sull’esempio di<br />

Colui che non ha risparmiato<br />

nulla di sé, allora chi più ha<br />

ricevuto, più sia disposto a<br />

donare, anche quando donare<br />

potrà sembrare perdere».<br />

Nella seconda parte del n. 12<br />

si ricorda che la pura soddisfazione<br />

del precetto non giustifica<br />

in sé il moltiplicare il<br />

numero delle Messe.<br />

«Accontentarsi di garantire a<br />

tutti, in qualunque modo e a<br />

qualunque prezzo, la semplice<br />

soddisfazione del precetto<br />

festivo sarebbe ben povera<br />

cosa. Il precetto sarà accolto<br />

con sicurezza, se innanzitutto<br />

sarà compreso il significato<br />

reale e complessivo dell’Eucaristia<br />

domenicale».<br />

Lo stesso Documento infine


ai numeri 32 e 33 sottolinea<br />

e la contrazione del numero<br />

delle Messe e l’educazione<br />

dei gruppi a ritrovarsi attorno<br />

all’unica Mensa.<br />

32. «Molti, infatti, preoccupati<br />

di offrire a tutti<br />

l’opportunità di assolvere<br />

al ‘precetto festivo’,<br />

moltiplicano oltre<br />

il giusto il numero delle<br />

Messe domenicali e,<br />

qua e là, anche delle<br />

Messe festive del sabato<br />

sera, o di quelle<br />

vespertine della dodomenica. Al di là delle buone intenzioni,<br />

questa prassi<br />

risulta di grave pregiudizio<br />

per la cura pastorale.<br />

Essa infatti, oltre<br />

a provocare un eccessivo frazionamento<br />

della comunità,<br />

finisce con l’assorbire quasi<br />

tutto il tempo e le energie dei<br />

sacerdoti, sottraendoli alla<br />

cura delle zone meno ricche<br />

di clero e allo svolgimento di<br />

altre attività che devono concorrere<br />

a rendere più feconda<br />

la celebrazione del giorno del<br />

Signore.<br />

Pensiamo in particolare al<br />

gran numero di messe ‘concorrenziali’,<br />

e comunque contemporanee,<br />

nei centri storici,<br />

e al continuo succedersi di<br />

Messe in alcune chiese delle<br />

nostre città».<br />

33. «In ogni caso, la pur debita<br />

attenzione alle giuste<br />

esigenze dei fedeli non deve<br />

spingersi fino al punto di<br />

compromettere la verità della<br />

celebrazione festiva e lo svol-<br />

gimento armonioso dei tempi<br />

e dei ritmi dell’<strong>anno</strong> liturgico.<br />

Pertanto occorre tener conto<br />

delle indicazioni seguenti:<br />

- si abbia grande attenzione<br />

per le celebrazioni del Vescovo<br />

nella chiesa cattedrale e si<br />

privilegi la celebrazione dell’assemblea<br />

parrocchiale;<br />

- le Messe per gruppi particolari<br />

si celebrino di norma<br />

non di domenica, ma per<br />

quanto è possibile nei giorni<br />

feriali; in ogni caso le celebrazioni<br />

degli aderenti ai vari<br />

movimenti ecclesiali non<br />

sian tali da risultare precluse<br />

alla comunità;<br />

- i religiosi, nel rispetto della<br />

loro caratteristica presenza<br />

nella Chiesa, siano nella comunità<br />

cristiana qualificati<br />

promotori di spiritualità e di<br />

- 13 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

educazione liturgica; evitando<br />

iniziative non conformi alla<br />

normativa canonica e pastorale,<br />

collaborino a edificare<br />

l’immagine dell’unità e<br />

della comunione della<br />

comunità cristiana nei<br />

giorni festivi».<br />

Al numero 34 infine è<br />

evidenziato il problema<br />

delle troppe Messe<br />

festive del sabato con<br />

l’indicazione di esperienze<br />

di preghiera<br />

alternative:<br />

- «ogni Messa serale<br />

del sabato e del<br />

giorno precedente<br />

una festa di precetto è da<br />

considerare festiva: la liturgia<br />

sarà sempre quella<br />

della domenica o della festa<br />

e la celebrazione avrà la<br />

stessa solennità di quella del<br />

giorno seguente, né mai dovrà<br />

mancare l’omelia;<br />

- non si faccia ricorso a tale<br />

celebrazione se non in caso<br />

di effettiva opportunità pastorale;<br />

dove questa opportunità<br />

non si verifichi, si preferiscano<br />

alla celebrazione eucaristica<br />

altre forme di culto (ufficio<br />

di vespro, celebrazioni penitenziali,<br />

liturgia della parola<br />

ecc.)».<br />

f. Lettera apostolica sulla<br />

santificazione della domenica<br />

Dies Domini (= DD) n.<br />

36.<br />

Anche questo Documento<br />

sollecita la partecipazione alla<br />

celebrazione comunitaria<br />

domenicale dell’Eucaristia<br />

per tutti i componenti della<br />

comunità, gruppi compresi.


Il <strong>Redone</strong><br />

«Nelle Messe domenicali della<br />

parrocchia, in quanto «comunità<br />

eucaristica», è normale<br />

poi che si ritrovino i vari<br />

gruppi, movimenti, associazioni,<br />

le stesse piccole comunità<br />

religiose in essa presenti.<br />

Questo consente loro di<br />

fare esperienza di ciò che è<br />

ad essi più profondamente<br />

comune, al di là delle specifiche<br />

vie spirituali che legittimamente<br />

li caratterizzano, in<br />

obbedienza al discernimento<br />

dell’autorità ecclesiale. È per<br />

questo che di domenica, giorno<br />

dell’assemblea, le Messe<br />

dei piccoli gruppi non sono<br />

da incoraggiare: non si tratta<br />

solo di evitare che le assemblee<br />

parrocchiali manchino<br />

del necessario ministero dei<br />

sacerdoti, ma anche di fare<br />

in modo che la vita e l’unità<br />

della comunità ecclesiale<br />

vengano pienamente salvaguardate<br />

e promosse. Spetta<br />

all’oculato discernimento dei<br />

Pastori delle Chiese particolari<br />

autorizzare eventuali e ben<br />

circoscritte deroghe a questo<br />

orientamento in considerazione<br />

di specifiche esigenze<br />

formative e pastorali, tenendo<br />

conto del bene di singoli o<br />

di gruppi, e specialmente dei<br />

frutti che possono derivarne<br />

all’intera comunità cristiana».<br />

g. Novo Millennio Ineunte<br />

(NMI): lettera apostolica<br />

al termine del Grande Giubileo<br />

dell’Anno 2000.<br />

Il Santo Padre, sottolineando<br />

come diventando sempre più<br />

i cristiani ‘minoranza’, ‘picco-<br />

lo gregge’, dentro un vissuto<br />

che fa riferimento ad altri<br />

valori, addita la partecipazione<br />

all’Eucaristia domenicale<br />

come recupero di uno degli<br />

aspetti specifici della propria<br />

identità cristiana.<br />

Al numero 36, volendo sottolineare<br />

questa affermazione,<br />

richiama anche il valore<br />

comunionale dell’Eucaristia<br />

anche all’interno dell’anonimato<br />

dei nostri agglomerati<br />

umani. Annota al riguardo:<br />

«L’Eucaristia domenicale,<br />

raccogliendo settimanalmente<br />

i cristiani come famiglia di<br />

Dio intorno alla mensa della<br />

Parola e del Pane di vita, è<br />

anche l’antidoto più naturale<br />

alla dispersione. Essa<br />

è il luogo privilegiato dove la<br />

comunione è costantemente<br />

annunciata e coltivata ... Proprio<br />

attraverso la partecipazione<br />

eucaristica, il giorno<br />

del Signore diventa anche il<br />

giorno della Chiesa, che può<br />

svolgere così in modo efficace<br />

il suo ruolo di sacramento<br />

di unità».<br />

h. Lettera al nostro Vescovo<br />

da parte del Card. Medina<br />

Estevez, Prefetto della<br />

Congregazione per il Culto<br />

Divino e la Disciplina dei<br />

Sacramenti.<br />

Interpellato dal nostro Vescovo<br />

sulla possibilità della ‘quadrinazione’,<br />

dando risposta fa<br />

una sottolineatura inerente il<br />

nostro problema: «Come risulta<br />

dall’Annuario pontificio del<br />

2001, codesta diocesi con un<br />

totale di 983 mila cattolici gode<br />

di un numero abbastanza<br />

- 14 -<br />

grande di sacerdoti (871 diocesani<br />

e 218 regolari) e perciò<br />

la Congregazione lascia alla<br />

considerazione di Vostra Eccellenza<br />

se in alcuni casi non<br />

fosse possibile impostare le<br />

celebrazioni (l’orario, luoghi,<br />

aiuto di altri sacerdoti) così da<br />

poter evitare le ‘quadrinazioni’».<br />

Il nostro Vescovo <strong>anno</strong>ta:<br />

«Questa lettera dà un motivo<br />

in più per provvedere a ridurre<br />

le Messe!»<br />

i. CEI Comunicare il Vangelo<br />

in un mondo che cambia:<br />

orientamenti dell’Episcopato<br />

italiano per il primo<br />

decennio del duemila.<br />

I Vescovi, ricordando come<br />

siano assolutamente indispensabili<br />

tempi e spazi<br />

precisi per l’incontro con il<br />

Signore in vista di un’autentica<br />

testimonianza del Vangelo<br />

accolto nell’annuncio, richiamano<br />

due pilastri fondanti<br />

la missione evangelizzatrice<br />

della Chiesa stessa.<br />

Affermano al riguardo, al<br />

numero 47: «Ci sembra fondamentale<br />

ribadire che la comunità<br />

cristiana potrà essere<br />

una comunità di servi del Signore<br />

soltanto se custodirà la<br />

centralità della domenica,<br />

«giorno fatto dal Signore» (Sal<br />

118, 24), ‘Pasqua settimanale’<br />

con al centro la celebrazione<br />

dell’Eucaristia, e se custodirà<br />

nel contempo la parrocchia<br />

quale luogo - anche fisico - a<br />

cui la comunità stessa fa costante<br />

riferimento. Ci sembra<br />

molto fecondo recuperare la<br />

centralità della parrocchia<br />

e rileggere la sua funzione


storica concreta a partire dall’Eucaristia,<br />

fonte e manifestazione<br />

del raduno dei figli<br />

di Dio e vero antidoto alla loro<br />

dispersione nel pellegrinaggio<br />

verso il Regno».<br />

Quest’ultima affermazione<br />

ci rimanda per altro al passo<br />

citato sopra della lettera apostolica<br />

NMI.<br />

Richiamando poi al numero<br />

49 l’inscindibile connessione<br />

tra la lex orandi e la lex credendi<br />

ribadente il principio<br />

di Prospero d’Aquitania secondo<br />

il quale è lo stile del<br />

pregare che diventa la norma<br />

del credere, i Vescovi f<strong>anno</strong><br />

un’<strong>anno</strong>tazione importante<br />

per i presbiteri: «La celebrazione<br />

eucaristica chiede molto<br />

al sacerdote che presiede<br />

l’assemblea e va sostenuta<br />

con una robusta formazione<br />

liturgica dei fedeli. Serve una<br />

liturgia insieme seria, semplice<br />

e bella, che sia veicolo del<br />

mistero, rimanendo al tempo<br />

stesso intelligibile, capace di<br />

narrare la perenne alleanza<br />

di Dio con gli uomini».<br />

3] ESEMPLIFICAZIONI<br />

CONCRETE<br />

La documentazione prodotta<br />

ha lo scopo di aiutarci ad affrontare<br />

il problema nella nostra<br />

diocesi. Si ritiene opportuno<br />

riportare alcune indicazioni<br />

concrete della diocesi di<br />

Milano attraverso il Libro del<br />

Sinodo del 199 e la situazione<br />

attuale delle Sante Messe<br />

feriali e festive nel centro storico<br />

della nostra città.<br />

A) Il Sinodo della diocesi<br />

di Milano tocca esplicitamente<br />

il problema del numero<br />

delle Messe e delle Messe di<br />

gruppo.<br />

a. «L’orario delle Messe in<br />

tutte le chiese parrocchiali e<br />

in quelle aperte al pubblico,<br />

deve essere concordato sotto<br />

la responsabilità del decano,<br />

in modo tale che risponda<br />

alle reali necessità dei fedeli<br />

e giovi a un’azione pastorale<br />

veramente efficace per tutto<br />

il territorio. Nei giorni di precetto<br />

e in alcune circostanze<br />

particolari quando sono previste<br />

più celebrazioni eucari-<br />

- 1 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

stiche nella stessa giornata,<br />

nelle singole chiese gli orari<br />

di inizio delle Messe dovr<strong>anno</strong><br />

essere convenientemente<br />

distanziati almeno di un’ora<br />

e mezza.<br />

b. Nei giorni di precetto, a<br />

partire dalla Messa vespertina<br />

della vigilia, sono vietate<br />

le celebrazioni eucaristiche<br />

per gruppi particolari. Esse,<br />

infatti, pur potendo contribuire<br />

validamente all’azione pastorale,<br />

non devono incrinare<br />

l’unità della comunità parrocchiale<br />

nel giorno di festa che<br />

più chiaramente è chiamato<br />

a esprimere la medesima comunione.<br />

Si celebrino pertanto<br />

nei giorni feriali».<br />

B) Le Sante Messe feriali e<br />

festive nel centro storico di<br />

Brescia.<br />

FERIALI<br />

al mattino vespertine totali<br />

chiese non parr. 18 10 28<br />

chiese parr. 12 9 21<br />

totali generali 30 19 49<br />

FESTIVE<br />

del sabato al mattino vespertine totali<br />

10 22 11 43<br />

9 24 10 43<br />

19 46 21 86<br />

4] CONCLUSIONE<br />

Il problema pastorale della riduzione<br />

delle Messe letto alla<br />

luce dei documenti riportati<br />

esiste, ha bisogno di essere<br />

affrontato perché la pastorale<br />

eucaristica sia più ecclesiale,<br />

più incisiva, più comunionale.


Il <strong>Redone</strong><br />

Infatti nel contesto della ecclesialità,<br />

della festa e della<br />

verità dei segni, che senso ha<br />

la moltiplicazione delle Messe<br />

festive, e ancor più feriali,<br />

quando questo moltiplicarsi<br />

è deleterio per l’immagine<br />

stessa di Chiesa che emerge<br />

da una simile prassi? L’assemblea<br />

fatica a realizzarsi e ad<br />

esprimersi quando una stessa<br />

comunità si frantuma in tanti<br />

piccoli gruppi.<br />

È chiaro che ogni pastore deve<br />

risolvere sotto la sua responsabilità<br />

ogni situazione,<br />

ricordando comunque che la<br />

comodità dei fedeli, se non<br />

addirittura il campanilismo,<br />

non sono né l’unico né il più<br />

importante criterio per stabilire<br />

il numero delle Messe.<br />

I due criteri invece a cui ispirarsi<br />

corrispondono a queste<br />

domande:<br />

1. Quale immagine di Chiesa<br />

offrono certe celebrazioni eucaristiche?<br />

2. Quale esperienza di Chiesa<br />

comunicano ai fedeli che<br />

vi partecipano?<br />

È a questi criteri che ci si deve<br />

rifare per le decisioni eventuali<br />

da prendere. Qualcuno<br />

potrebbe avere l’impressione<br />

di una insistenza accentuata<br />

sull’argomento in questione e<br />

sulla stessa dimensione liturgica<br />

della pastorale. È sempre<br />

necessario ricordare che se la<br />

Chiesa riscopre e continuamente<br />

ripropone la liturgia - e<br />

in modo fondante la celebrazione<br />

dell’Eucaristia - come<br />

centro vitale del suo «essere<br />

comunità di fede» è perché<br />

ha acquisito dall’esperienza<br />

alcune convinzioni e precisamente:<br />

A. senza la liturgia si ha la<br />

Chiesa del silenzio. Come per<br />

altro è pur vero l’altro aspetto:<br />

senza le corrispettive opere<br />

le Chiese corrono il rischio<br />

di diventare teatri.<br />

B. Il pericolo delle nostre<br />

comunità è di celebrare più<br />

di quello che si vive: c’è una<br />

preponderanza del celebrato<br />

sul vissuto. In questo caso i<br />

riti risulterebbero inefficaci o<br />

controproducenti.<br />

C. In questa situazione l’autentico<br />

celebrare diventa una<br />

operazione necessaria per<br />

passare dalla pratica rituale<br />

alla prassi ecclesiale, intendendo<br />

per:<br />

- pratica rituale l’abilità<br />

a porre con competenza un<br />

programma rituale istituito,<br />

adeguandolo coerentemente<br />

alle circostanze concrete;<br />

- prassi ecclesiale la capacità<br />

di tradurre in mentalità,<br />

progettazione pastorale e stile<br />

di vita ciò che si celebra nella<br />

liturgia.<br />

Lo stacco tra liturgia e vita deve<br />

sempre più essere eliminato.<br />

Solo così può diventare<br />

attuale anche per le nostre<br />

comunità quanto è affermato<br />

nell’istruzione Musicam<br />

Sacram al n. 16: «Non c’è<br />

niente di più solenne e di<br />

più festoso nelle sacre celebrazioni<br />

di una assemblea<br />

che, tutta, esprime con il<br />

canto la sua fede e la sua<br />

pietà».<br />

- 16 -<br />

Introducendo il dibattito su<br />

questo argomento nell’incontro<br />

del giugno scorso con i Vicari<br />

zonali, il Vescovo affermò:<br />

«Le cose che scriviamo<br />

dobbiamo mantenerle, altrimenti<br />

non scriviamole!».<br />

Queste cose è bene dirle, è<br />

doveroso dircele!<br />

Anche perché i problemi pastorali<br />

connessi incalzano e<br />

se si continua a disquisire<br />

senza intervenire.<br />

Nota. Il Vescovo invita le<br />

parrocchie a continuare la<br />

riflessione su questo tema,<br />

stimolando tutti a valorizzare<br />

il grande evento dell’Eucarestia,<br />

facendo dell’incontro domenicale<br />

il grande momento<br />

della vita comunitaria dove<br />

le diverse realtà della Comunità<br />

<strong>Parrocchia</strong>le convergono<br />

nell’unità e nella profonda<br />

comunione con Cristo e con<br />

tutti i fratelli.


- 17 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

Verso il nuovo modello<br />

dell’Iniziazione cristiana<br />

dei Fanciulli e dei Ragazzi.<br />

PREPARAZIONE ZONALE E PARROCCHIALE<br />

La nostra Zona Pastorale e quindi la nostra parrocchia,<br />

h<strong>anno</strong> deciso di partire con il nuovo<br />

metodo proposto dalla Diocesi per l’Iniziazione<br />

cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi (con il prossimo<br />

<strong>anno</strong> pastorale 2006-2007).<br />

Per questo si sono invitate tutte le parrocchie<br />

della Zona a partecipare agli incontri preparatori<br />

proposti dall’Ufficio Catechistico diocesano<br />

alla nostra Zona pastorale. Tali incontri si sono<br />

in parte svolti e altri si svolger<strong>anno</strong> presso l’Oratorio<br />

di Leno nelle seguenti date e coinvolgendo<br />

le persone sotto indicate di tutte le parrocchie<br />

della Zona<br />

Martedì 27 settembre <strong>2005</strong>:<br />

C.C.P. + Catechisti + Sacerdoti<br />

Martedì 15 novembre <strong>2005</strong>:<br />

C.C.P. + Catechisti + Sacerdoti<br />

Venerdì 20 gennaio 2006:<br />

Catechisti + Sacerdoti<br />

Martedì 14 marzo 2006:<br />

Catechisti + Sacerdoti<br />

Martedì 23 maggio 2006:<br />

Catechisti + Sacerdoti<br />

Perché le nostre Parrocchie partano insieme,<br />

con criteri comuni e comuni indicazioni e materiali<br />

da proporre alle nostre comunità, si chiede<br />

alla Commissione di Catechesi Zonale che<br />

formi una Sub-commissione per l’ICFR nella<br />

quale si auspica siano presenti i rappresentanti<br />

di tutte le nostre parrocchie. A questa Sub-commissione<br />

per l’ICFR, si chiede di organizzare per<br />

il prossimo settembre un’assemblea Zonale dei<br />

catechisti che le nostre parrocchie indicher<strong>anno</strong><br />

per realizzare il nuovo modello dell’ICFR,<br />

affinchè possano partire con chiarezza di criteri<br />

e di linee operative.<br />

PRESENTAZIONE SINTETICA DELL’ITINE-<br />

RARIO DI INIZIAZIONE CRISTIANA DEI<br />

FANCIULLI E RAGAZZI PROPOSTA DA<br />

DON TONONI, INCARICATO DIOCESANO<br />

PER LA CATECHESI (sulla base del documento<br />

del Vescovo Giulio pubblicato il 15-<br />

08-2003):<br />

A) PRINCIPI FONDAMENTALI<br />

1. La catechesi dell’iniziazione cristiana non<br />

è semplicemente insegnamento dottrinale né<br />

semplice introduzione ai sacramenti, ma è “introduzione<br />

globale alla vita cristiana”.<br />

2. Di conseguenza, per ogni aspetto o tema<br />

catechistico bisogna avere presenti e far esperimentare<br />

i tre ambiti fondamentali della vita<br />

cristiana:<br />

- evangelizzazione/annuncio/ascolto della Parola<br />

- celebrazione<br />

- testimonianza (soprattutto della carità).<br />

3. Nella progettazione dell’itinerario è importante<br />

tener conto dei tempi liturgici e delle principali<br />

feste dell’<strong>anno</strong> liturgico.<br />

4. Bisogna curare continuamente il coinvolgimento<br />

della comunità e soprattutto dei genitori<br />

(o accompagnatori), la cui disponibilità a<br />

seguire il fanciullo e, quindi, a fare loro stessi<br />

un cammino di fede, partecipando anche ad<br />

appositi incontri di evangelizzazione, va ritenuta<br />

una condizione indispensabile perché il<br />

fanciullo stesso possa effettuare il cammino di<br />

iniziazione cristiana.<br />

. Gli incontri di evangelizzazione coi genitori<br />

(o accompagnatori) non siano delle semplici


Il <strong>Redone</strong><br />

conferenze, ma siano pensati in modo da coinvolgere<br />

attivamente e far interagire i genitori<br />

stessi,attraverso opportuni lavori di gruppo. A<br />

questo scopo bisogna organizzare una équipe<br />

di animatori, nella quale, accanto al sacerdote,<br />

devono trovare spazio soprattutto i catechisti<br />

per adulti che h<strong>anno</strong> ricevuto il mandato del<br />

Vescovo.<br />

6. Nel cammino di iniziazione cristiana è necessario<br />

fare molta attenzione ai momenti celebrativi<br />

dei “passaggi”, che indicano il raggiungimento<br />

delle “mete” progressive. Ad esempio:<br />

rinnovo delle promesse<br />

battesimali o decisione<br />

di procedere nel<br />

cammino di conoscenza<br />

e amore per Gesù,<br />

verso la fine del II <strong>anno</strong>;<br />

celebrazione della<br />

prima Confessione,<br />

verso la fine del III <strong>anno</strong>;<br />

rito di ammissione<br />

tra i candidati a ricevere<br />

i sacramenti della<br />

Cresima e dell’Eucaristia,<br />

verso la fine del<br />

IV <strong>anno</strong>; celebrazione<br />

della Cresima ed Eucaristia,<br />

verso la fine<br />

del V° <strong>anno</strong>. È importante<br />

evitare che questi<br />

diventino passaggi<br />

automatici, uguali per<br />

tutti, senza che venga<br />

operato un adeguato<br />

discernimento.<br />

7. In ogni parrocchia (o unità pastorale) va attivato<br />

l’«itinerario ordinario», a cui tutti i fanciulli<br />

possono accedere, a partire dai 6 anni. La<br />

decisione di avviare anche qualche cammino<br />

diversificato («catecumenale», «associativo»,<br />

«familiare»), spetta, sulla base delle condizioni<br />

precisate dal documento del Vescovo (nn. 47-<br />

4),al Consiglio Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le; mentre<br />

la scelta di seguire il cammino ordinario o un<br />

cammino diversificato, in ultima analisi, spetta<br />

al fanciullo stesso e ai suoi genitori, opportunamente<br />

consigliati dai sacerdoti e dai catechisti.<br />

- 18 -<br />

8. I catechismi di riferimento per tutti i cammini<br />

sono quelli ufficiali e normativi della CEI.<br />

Tuttavia non bisogna dimenticare che il testo<br />

fondamentale della catechesi rimane la Sacra<br />

Scrittura e che l’utilizzo dei catechismi va fatto<br />

con intelligenza e sapiente libertà.<br />

B) SCHEMA GENERALE DELL’ITINERA-<br />

RIO ORDINARIO<br />

(normativo anche per l’itinerario associativo<br />

e familiare)<br />

I. Tempo preliminare di evangelizzazione<br />

dei genitori e di primo<br />

contatto coi fanciulli<br />

Tale cammino di evangelizzazione<br />

è comune<br />

a tutti i genitori<br />

(o accompagnatori),<br />

indipendentemente<br />

dalla scelta successiva<br />

di eventuali cammini<br />

diversificati per i loro<br />

figli, che potrà essere<br />

effettuata soltanto col<br />

secondo “tempo”.<br />

Obiettivo: per un verso,<br />

offrire ai genitori la<br />

possibilità di scoprire<br />

o riscoprire la bellezza<br />

di alcuni aspetti essenziali<br />

del Vangelo,<br />

perché nasca in loro<br />

il desiderio e la disponibilità<br />

ad accompagnare<br />

i propri figli nel<br />

cammino della fede; per un altro, operare un<br />

primo contatto coi fanciulli aiutandoli a sentirsi<br />

parte di una comunità più grande rispetto a<br />

quella della famiglia.<br />

Durata: almeno un <strong>anno</strong>, durante il quale si<br />

possono prevedere sei incontri di evangelizzazione<br />

distinti (genitori, da una parte,fanciulli,<br />

dall’altra) e due o tre giornate di festa insieme.<br />

NB. Per far capire la novità di questo modello di<br />

iniziazione cristiana e la prioritaria attenzione<br />

agli adulti (genitori o accompagnatori), è importante<br />

che in questo primo “tempo” ci si limiti ad


un incontro mensile (e non settimanale) anche<br />

per i fanciulli, possibilmente in contemporanea<br />

con l’incontro dei genitori.<br />

Si tenga presente, poi, che il cammino di evangelizzazione<br />

dei genitori continua anche negli<br />

anni successivi fino al termine dell’itinerario di<br />

iniziazione cristiana del figlio e potrebbe prevedere:<br />

una richiesta essenziale specifica (ad es.<br />

4 incontri formativi e 2 feste all’<strong>anno</strong>); e, poi,<br />

l’offerta di altre possibilità formative messe già<br />

a disposizione di tutta la comunità parrocchiale<br />

(es. catechesi agli adulti, centri di ascolto della<br />

Parola ecc.).<br />

Per le tematiche si veda la mediazione pastorale<br />

Lo racconterete ai vostri figli, Brescia 2004, pp.<br />

42-43.<br />

II. Tempo della “prima evangelizzazione”<br />

dei fanciulli<br />

Obiettivo: introdurre il fanciullo alla conoscenza<br />

e all’accoglienza di Gesù che ci fa conoscere<br />

e incontrare il mistero di Dio.<br />

Durata: almeno due anni, con incontri settimanali<br />

o con un “pomeriggio educativo” ogni<br />

quindici giorni.<br />

Prima tappa: la scoperta di Gesù (si conclude<br />

col rito del “Rinnovo delle promesse battesimali”).<br />

Seconda tappa: la scoperta del Dio di Gesù (si<br />

conclude col sacramento della Riconciliazione).<br />

Testo di catechismo: Io sono con voi.<br />

III. Tempo dell’approfondimento della fede<br />

e del completamento dei sacramenti dell’iniziazione<br />

cristiana (Cresima ed Eucaristia)<br />

Obiettivo: far conoscere ed esperimentare ai<br />

fanciulli la storia della salvezza, la comunità cristiana<br />

e i sacramenti come luoghi privilegiati<br />

dell’incontro con Gesù e con Dio.<br />

Durata: almeno due anni, con incontri settimanali<br />

o con un “pomeriggio educativo” ogni<br />

quindici giorni.<br />

Prima tappa: la storia della salvezza tra promessa<br />

e compimento (si conclude col “Rito dell’ammissione<br />

tra i candidati ai sacramenti della<br />

Cresima ed Eucaristia”).<br />

Seconda tappa: la comunità dei discepoli di<br />

Gesù e i sacramenti dell’iniziazione cristiana (si<br />

- 19 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

conclude con la celebrazione unitaria dei sacramenti<br />

della Cresima e dell’Eucaristia).<br />

Testi di catechismo: Venite con me<br />

Sarete miei testimoni.<br />

IV. Tempo della mistagogia<br />

Obiettivo: aiutare ed accompagnare i ragazzi<br />

a testimoniare nella Chiesa e nel mondo (soprattutto<br />

nel giorno del Signore) la grazia dei<br />

sacramenti ricevuti e l’amore per Gesù.<br />

Durata: almeno un <strong>anno</strong>, con incontri settimanali<br />

o con un “pomeriggio educativo” ogni<br />

quindici giorni.<br />

Testo di catechismo: Vi ho chiamato amici.<br />

Corsi zonali<br />

per la preparazione<br />

immediata al matrimonio<br />

“Insieme verso la Famiglia”<br />

Gottolengo - Tel. Parroco 030. 951042<br />

In domenica al Centro Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le<br />

ore 16.00<br />

Gennaio (in domenica) 8 – 15 – 22 – 29<br />

Febbraio (in domenica) 5 – 12 – 19 – 26<br />

Marzo 5 (Ritiro)<br />

Leno – Tel. Parroco 030.906512<br />

Martedì e giovedì all’Oratorio ore 20.20<br />

Aprile 20 – 24 – 27<br />

Maggio 2 – 4 – 9 – 11 – 16 – 18 (20 Sabato)<br />

Gottolengo - Tel. Parroco 030. 951042<br />

Martedì e giovedì al Centro Pastorale<br />

<strong>Parrocchia</strong>le ore 16.00<br />

Maggio 32– 4 – 9 – 11 – 16 – 18 – 23<br />

– 25 – 30<br />

Giugno (4 domenica) ritiro<br />

Per loro natura gli incontri richiedono<br />

partecipazione assidua e continua.


Il <strong>Redone</strong><br />

VITA ORATORIANA<br />

Nella casa di Marta e Maria<br />

MESSAGGIO DEL VESCOVO GIULIO PER L’ANNO ORATORIANO <strong>2005</strong>-2006<br />

Carissimi educatori d’oratorio,<br />

iniziando questo nuovo <strong>anno</strong> pastorale<br />

intendo salutarvi singolarmente e farmi vicino a<br />

voi per incoraggiarvi nel difficile cammino educativo<br />

che vi apprestate a compiere.<br />

Ho avuto modo di constatare come, anche durante<br />

l’estate, non si sia mai rallentato il vostro impegno<br />

per convocare i ragazzi ed i giovani, per educarli<br />

alla fede ed all’incontro con Gesù. Mi h<strong>anno</strong><br />

riferito di oltre quarantamila<br />

ragazzi<br />

bresciani coinvolti<br />

nei Grest oratoriani,<br />

nei campi scuola,<br />

nelle settimane di<br />

formazione e di vacanza<br />

ai monti o al<br />

mare. E sono molte<br />

migliaia anche i giovani<br />

educatori che,<br />

grazie alle proposte<br />

oratoriane, h<strong>anno</strong><br />

fatto esperienza di<br />

servizio educativo<br />

ai minori; di carità<br />

coi nostri missionari<br />

nel terzo mondo; di<br />

preghiera negli eremi,<br />

a Taizè o nei tanti<br />

monasteri italiani.<br />

E, poi, non posso<br />

scordare la gioia<br />

d’aver condiviso con<br />

voi la Giornata Mondiale<br />

della Gioventù<br />

di Colonia: ho avuto<br />

modo di pregare,<br />

di partecipare alle<br />

catechesi, al pellegrinaggio<br />

nel Duomo,<br />

di incontrare il<br />

- 20 -<br />

Santo Padre Benedetto XVI. Tutti ci siamo messi<br />

in cammino per adorare il Signore, seguendo la<br />

stella cometa e l’esempio dei Magi.<br />

Segni della vicinanza di Dio<br />

In questi giorni st<strong>anno</strong> riprendendo le attività<br />

oratoriane con feste di apertura, mandati ai catechisti,<br />

convocazioni di giovani ed adolescenti.<br />

Sono certo che anche i Consigli Pastorali e le Comunità<br />

Educative degli Oratori st<strong>anno</strong> programmando<br />

al meglio le iniziative per accogliere e<br />

vivere il Vangelo del Signore e testimoniarlo nei<br />

propri luoghi di vita.<br />

Per la comunità tutta ho scritto una lettera pastorale<br />

dal tema: “Segni della vicinanza di Dio.<br />

Iniziazione Cristiana e <strong>Parrocchia</strong> in un mondo<br />

che cambia.” In essa ho insistito su alcuni atteggiamenti<br />

da assumere, anche se questi, certamente,<br />

esigono poi la fatica e la fantasia da parte di tutti per<br />

diventare indicazioni pastorali operative. Mi preme<br />

infatti sottolineare che, anche per le nostre comunità<br />

parrocchiali, dobbiamo coltivare il primato dell’essere<br />

sul fare, della santità sull’organizzazione, del<br />

continuo ascolto di Cristo e della contemplazione del<br />

Suo volto rispetto alla preoccupazione di moltiplicare<br />

le nostre iniziative.<br />

Desidero, carissimi educatori, che l’entusiasmo<br />

e la passione educativa da voi mostrata lungo il<br />

tempo estivo venga rinnovata al servizio della<br />

nostra Chiesa. Siete proprio voi, catechisti, animatori<br />

culturali e musicali, educatori del gioco e<br />

tempo libero, dello sport e dell’informalità, a farvi<br />

più vicini a tantissimi ragazzi durante il cammino<br />

di educazione alla fede. Voi siete, per tutti<br />

i ragazzi ed i giovani che frequentano l’Oratorio,<br />

il segno della Vicinanza di Dio. So di chiedervi<br />

molto, oltre al tempo che già donate: aiutare i<br />

fanciulli ed i ragazzi ad essere testimoni credibili<br />

del Risorto. Non si tratta di compiere un’azione<br />

di supplenza nei confronti delle famiglie assenti<br />

o di colmare spazi lasciati vuoti da altri. E’ un


compito proprio della comunità cristiana porsi<br />

aservizio della fede e dell’educazione diventando<br />

testimoni dell’annuncio del Vangelo.<br />

Nella casa di Marta e Maria<br />

L’Ufficio Oratori e Pastorale Giovanile ha promosso,<br />

anche quest’<strong>anno</strong>, un itinerario che aiuti<br />

a tradurre i principi da me indicati nella Lettera<br />

Pastorale, in scelte concrete, adeguate alla cultura<br />

ed ai linguaggi dei nostri ragazzi. Amo pensare<br />

che, nella <strong>Parrocchia</strong>, proprio l’Oratorio sia una<br />

“casa accogliente” che sappia convocare i ragazzi<br />

offrendo, attraverso linguaggi appropriati, esperienze<br />

di fede e di maturità umana.<br />

L’esperienza di Marta e di Maria, nella Casa di Betania,<br />

serve anche ad illuminare il nostro cammino.<br />

Se è vero che Maria si è scelta la parte migliore,<br />

dedicandosi all’ascolto della Parola di Gesù, il<br />

ruolo e la presenza di Marta sono irrinunciabili.<br />

La sua disponibilità, la cura nell’accoglienza e<br />

nel servizio a Gesù, sono certamente valori che<br />

Dio apprezza.<br />

In quella casa viveva anche Lazzaro, fratello di<br />

Marta e Maria, amico amato da Gesù. Anche la<br />

sua presenza è importante: diventerà occasione<br />

per compiere il miracolo della sua uscita dalla<br />

tomba. Tutto questo ci ricorda l’importanza dei<br />

diversi ruoli e dei diversi carismi che devono essere<br />

presenti in ogni famiglia: tutto serve al bene<br />

comune ed alla creazione della comunità.<br />

Un Oratorio può e deve essere esemplare in<br />

quanto luogo deputato ad esplicitare l’amore di<br />

una comunità verso i suoi figli più giovani.<br />

La vita vissuta tra educatori d’Oratorio, il loro servizio<br />

nell’armonia, il loro esempio nella preghiera,<br />

la loro testimonianza di fede, sono i presupposti<br />

migliori affinché un ragazzo venga iniziato alla<br />

vita di fede cristiana nella <strong>Parrocchia</strong>. Qualche<br />

<strong>anno</strong> fà, scrissi che desideravo avere in diocesi<br />

comunità cristiane affascinanti ed attraenti. Oggi<br />

chiedo a voi, educatori, di mettere a servizio della<br />

nostra Chiesa i doni di gioia, entusiasmo, fantasia<br />

pastorale, profondità di preghiera, radicalità<br />

evangelica, per realizzare il progetto della nuova<br />

evangelizzazione.<br />

L’Oratorio, come la casa di Marta e Maria, divenga<br />

luogo di speranza, esperienza di relazione, fucina<br />

di identità cristiana. Solo così potrà essere<br />

esempio di fede vissuta<br />

- 21 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

Testimoni di Gesù Risorto,<br />

speranza del mondo.<br />

La nostra Chiesa si preparerà nel corso di questo<br />

<strong>anno</strong> pastorale al Convegno Ecclesiale di Verona<br />

del 2006. E’ un appuntamento molto importante<br />

per la riflessione che apre sui luoghi della vita quotidiana<br />

e sulle difficoltà che i cristiani trovano nel<br />

collegare fede e vita. Voglio aprire questa riflessione<br />

e questo approfondimento anche all’interno<br />

della realtà oratoriana. Mi sembra il luogo che,<br />

per tradizione ed esperienza quotidiana, meglio<br />

conosca e viva questo tema. Possono essere proprio<br />

le riflessioni che emergono da voi educatori<br />

ad aiutarci nella preparazione del Convegno. Recita<br />

infatti il n°1 del Documento preparatorio:<br />

È opportuno che l’esercizio della testimonianza, con<br />

i cammini e i criteri indicati, presti attenzione ad alcune<br />

grandi aree dell’esperienza personale e sociale.<br />

In tal modo si potrà dare forma storica alla testimonianza<br />

cristiana in luoghi di vita particolarmente<br />

sensibili o rilevanti per definire un’identità umana<br />

aperta alla speranza cristiana.( …)<br />

a) Un primo ambito è quello della vita affettiva.<br />

b) Un secondo ambito è quello del lavoro e della festa,<br />

del loro senso e delle loro condizioni nell’orizzonte<br />

della trasformazione materiale del mondo e della<br />

relazione sociale.<br />

c) Un terzo ambito è costituito dalle forme e dalle<br />

condizioni di esistenza in cui emerge la fragilità<br />

umana.<br />

d) Un quarto ambito potrebbe essere indicato con<br />

il termine tradizione, inteso come esercizio del trasmettere<br />

ciò che costituisce il patrimonio vitale e culturale<br />

della società.<br />

e) Un ultimo ambito di riferimento è quella della<br />

cittadinanza, in cui si esprime la dimensione dell’appartenenza<br />

civile e sociale degli uomini.<br />

Sono temi che spesso ho sentito proporre da voi<br />

educatori durante gli incontri svolti nella Visita<br />

Pastorale che sto compiendo nelle comunità della<br />

diocesi. Vi chiedo di approfondire e discutere<br />

insieme su questi temi per offrirci in dono la vostra<br />

esperienza ed il vostro vissuto.<br />

Un nuovo cammino di fede<br />

Voglio rivolgere un pensiero conclusivo a quei<br />

ragazzi che quest’<strong>anno</strong> non ricever<strong>anno</strong> il Sacramento<br />

della Confermazione o dell’Eucaristia con<br />

le modalità dei loro fratelli più grandi. La nostra


Il <strong>Redone</strong><br />

Chiesa bresciana vuole offrirvi un cammino di<br />

fede, iniziarvi all’incontro con Gesù, sperimentando<br />

nuove vie. Non più esperienza scolastica,<br />

ma conoscenza del Vangelo ed esperienze di fede<br />

vissuta condivise coi vostri genitori e con tutta la<br />

comunità. Ci potrà essere qualche disagio o difficoltà<br />

iniziale a comprendere questa novità, ma<br />

confido molto nel Signore che ci guida ed accompagna<br />

e nell’accoglienza fiduciosa ed attenzione<br />

generosa da parte di tutti.<br />

- 22 -<br />

Da parte nostra, come Maria, continuiamo a pregare<br />

ed ascoltare la Parola di Dio, e, come Marta,<br />

offriamo all’oratorio le primizie del nostro impegno<br />

e servizio alla Chiesa bresciana.<br />

Il Signore vi benedica!<br />

2 ottobre 200<br />

Festa degli Angeli Custodi<br />

CAMMINANDO<br />

SOTTO LA STESSA “LUCE”<br />

Il Vescovo di Brescia<br />

Nella lettera alle famiglia (al n. 16) Giovanni Paolo II° ha ricordato ai genitori che essi sono<br />

“i primi e principali educatori dei propri figli” e che “avendo in questo campo una fondamentale<br />

competenza………. essi condividano la loro missione educativa con altre persone e<br />

istituzioni, come la Chiesa e lo Stato; ciò tuttavia deve sempre avvenire nella corretta applicazione<br />

del principio di sussidiarietà”, e cioè nel rispetto della diversità dei compiti e delle<br />

responsabilità.<br />

L’eco delle parole del Papa ogni <strong>anno</strong> ci stimola a ricominciare il nostro operato educativo.<br />

Anche quest’<strong>anno</strong> la proposta di Scuola di Vita Familiare rivolta alle adolescenti, ragazze<br />

di IIª e IIIª media e Iª e IIª superiore, è iniziato molto bene. Ne contiamo 40!! Il gruppo,<br />

allegro e spensierato, ma allo stesso tempo impegnato è sempre presente ad ogni appuntamento<br />

settimanale. Anche 34 adolescenti maschi, di varie età, sono intensamente coinvolti<br />

quest’<strong>anno</strong> nella proposta formativa e attiva della Scuola di Vita Familiare, e vi partecipano<br />

con entusiasmo.<br />

Tutta questa vivacità ci rallegra molto e con grande entusiasmo anche noi animatori e animatrici<br />

ci siamo ripartiti i nostri compiti.<br />

L’Oratorio è il luogo familiare dell’incontro dei nostri adolescenti e lì si crea l’atmosfera propizia<br />

per far loro scoprire i valori evangelici, del vero amore, del giusto concetto della famiglia<br />

e li pone alla ricerca di forme concrete di dono nella quotidianità della vita.<br />

Tutto questo avviene alternando gli incontri con momenti di formazione ad attività pratica.<br />

Le proposte di attività pratica di quest’<strong>anno</strong> sono varie: cucina, pittura, costruzioni artistiche<br />

per presepi, creazione di oggetti simpatici con vario materiale (per esempio, si costruiscono,<br />

anelli, ciondoli, fiori di carta, costruzioni in gesso ecc…..) : infine, anche se un po’ impegnativa<br />

c’è la proposta del “teatro”.<br />

Certamente non manca il momento della preghiera comunitaria e quest’<strong>anno</strong> abbiamo anche<br />

una grande opportunità: la preparazione, prima e poi la diretta partecipazione alla<br />

Missione Giovani che affianca la Missione Popolare che coinvolge tutta la nostra parrocchia.<br />

Una Grazia questa non da poco e noi abbiamo deciso di partecipare con entusiasmo anche<br />

a questa proposta pastorale.<br />

La Scuola di Vita Familiare offre ai nostri ragazzi e ragazze l’opportunità di crescere insieme,<br />

anche se con itinerari appropriati e differenziati per i due sessi, stimola il dialogo, la ricerca<br />

del senso da dare alla propria vita, valorizzandola capacità di condividere.<br />

Vogliamo a questo proposito invitare i genitori a condividere questa esperienza di crescita<br />

spirituale, mantenendo con noi animatori un dialogo aperto al confronto, indispensabile per<br />

la buona riuscita del cammino intrapreso. Auguriamo a tutte le famiglie di trascorrere un<br />

NATALE di gioia e serenità.<br />

Un’animatrice


La situazione economica della parrocchia<br />

08 dicembre <strong>2005</strong> è la seguente:<br />

Entrate per un totale di € 140.096.02<br />

Collette € 56.254,97<br />

Oblazione servizi religiosi € 15.654,79<br />

Offerte (Tra queste evidenziamo<br />

l’offerta fatta dalla compagnia<br />

“Quo vadis” di € 3.352,00 per<br />

il debito della ristrutturazione<br />

dell’oratorio). € 16.253,92<br />

Offerta straordinaria di per la<br />

pastorale parrocchiale € 10.000,00<br />

Buste natalizie € 4.477,00<br />

Buste feste patronali € 8.470,00<br />

Varie € 5.932.59<br />

Per restauro organo € 1.820,00<br />

Da Oratorio per ristrutturazione € 567,00<br />

Da casa di Riposo<br />

per servizio religioso € 3.000,00<br />

Da cassa Padana<br />

contributo € 3.000,00<br />

Da Cassa Padana per Trg utilizzate<br />

per spese riscaldamento, luce ecc. € 1.550,00<br />

Dalla CEI per restauro Organo € 13.116,00<br />

Uscite per un totale di € 55.086,61<br />

Costo iscrizione catechisti € 670,00<br />

Spese finanziarie varie € 869,98<br />

Interessi passivi su mutui € 11.544,31<br />

Costi vari per liturgia e cancelleria € 6.124,50<br />

Costi per mensile parroco e curati € 8.462,00<br />

Tasse assicurazioni, riscaldamento,<br />

luce, telefono € 26.506,02<br />

Contributo diocesano € 910,00<br />

Pertanto il bilancio al 08/12/<strong>2005</strong><br />

si chiude con un avanzo di € 85.009,21<br />

ECONOMIA<br />

- 23 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

(nello stesso periodo del 2004 l’avanzo era di<br />

€ 123.963,63 ma era entrato un contributo straordinario<br />

dal comune per la ristrutturazione dell’Oratorio<br />

di € 50.000,00 (stiamo attendendo in questi<br />

giorni il contributo comunale relativo all’8% degli<br />

oneri di urbanizzazione secondaria che per legge<br />

regionale sono destinati ad opere di ricupero di<br />

beni artistici o di ristrutturazione degli ambienti<br />

ecclesiastici e ci è stato detto che ammonterà a<br />

€ 5.000,00).<br />

I principali conti attivi sono :<br />

In banca € 21.995,00<br />

In Posta € 429,14<br />

In cassa € 692,00<br />

I principali conti passivi sono:<br />

Mutui Banco di Brescia € 90.293,43<br />

Mutuo Cassa Padana € 300.000,00<br />

Prestiti da privati € 21.172,27<br />

Partite di Giro<br />

TRG € 5.171,62<br />

(3.615.00 contributo comunale)<br />

Melonera € 440,05<br />

(4.500 mandati a Padre Ginpaolo)<br />

Caritas € 4.093,68<br />

Gruppo missionario € 2.396,04<br />

Deposito per croci missioni € 4.000,00<br />

Varie finalizzate € 1.610,00<br />

Alla data di questo bilancio sono stati pagati tutti i<br />

fornitori che h<strong>anno</strong> lavorato per la ristrutturazione<br />

dell’oratorio.<br />

Ora rimangono da pagare i due mutui accesi: uno<br />

con il Banco di Brescia inizialmente di € 80.000,00<br />

e attualmente ridotto a € 59.619,24 che viene rimborsato<br />

mensilmente con una rata (solo quota capitale)<br />

di circa € 620,00 ed i cui interessi sono


Il <strong>Redone</strong><br />

interamente pagati dalla Fondazione S. Paolo e<br />

l’altro con la Cassa Padana, per il quale stiamo<br />

pagando attualmente solo gli interessi (circa €<br />

850,00 al mese).<br />

A partire dal 17/07/2006 inizieremo a rimborsare<br />

anche la quota capitale che sarà pari a circa €<br />

2.350,00 mensili.<br />

Oltre a questi mutui, resta da pagare il mutuo<br />

acceso per la ristrutturazione della casa canonica<br />

di € 51.645,00, attualmente è ridotto a<br />

€ 30.574,19, che comporta una rata mensile<br />

tra la quota capitale e gli interessi di circa<br />

€ 500,00.<br />

AMMINISTRAZIONE RISTRUTTURAZIONE AREA<br />

ORATORIO aggiornata al 5 dicembre <strong>2005</strong><br />

Il 1º stralcio lavori di ristrutturazione<br />

- 24 -<br />

dell’Oratorio ha avuto un costo di € 361.550,07<br />

Il 2º stralcio lavori di ristrutturazione<br />

dell’Oratorio ha avuto un costo di € 367.132,93<br />

Per un totale di € 728.683,00<br />

Fino ad ora la parrocchia ha<br />

diminuito il debito per € 338.389.57<br />

Rimane il debito<br />

con le banche normale per € 390.293,43<br />

In data 5 dicembre <strong>2005</strong> si è saldato il debito con<br />

tutte le ditte che h<strong>anno</strong> lavorato nella realizzazione<br />

del secondo stralcio dell’ORATORIO.<br />

Mentre attendiamo la tradizionale prodigalità<br />

delle Buste natalizie, la Comunità parrocchiale<br />

ringrazia di cuore tutta la popolazione per la<br />

generosità sempre dimostrata verso l’impegno<br />

finanziario che la parrocchia ha contratto per<br />

tutte le opere fin’ora realizzate.<br />

BILANCIO COMPLESSIVO<br />

DELL’ATTIVITA’ ORATORIANA AL 30/11/<strong>2005</strong><br />

NOME CONTO entrata uscita saldo Annotazioni<br />

€ € €<br />

Utenze:<br />

Enel/telefonia/ASM/Riscaldam.<br />

/canoni Rai e tasse rifiuti 0,00 -17.542,88 -17.542,88 (di cui 934,80 del 2004)<br />

Bar Interno Oratorio:<br />

per vendita 52.830,18 0,00<br />

per acquisto 0,00 -41.475,96<br />

interessi su versamenti imposte 0,00 -4,49<br />

saldo 11.349,73<br />

Offerte:<br />

Compleanni+offerte varie+Feste 21.568,53 -14.014,23 7.554,30<br />

Attività:<br />

Grest+Follest+Tornei+Vacanze 54.544,50 -29.798,58<br />

Festa San Luigi 23.331,07 -14.957,95<br />

Festa della Patata 14.239,17 -9.455,08<br />

saldo 37.903,13


NOME CONTO entrata uscita saldo Annotazioni<br />

€ € €<br />

Tesseramento catechismo 2.464,21 0,00<br />

Assicurazione RCD 0,00 -1.121,21<br />

Cancelleria e cartoleria varia 0,00 -8.925,23<br />

saldo -7.582,23<br />

Altri conti:<br />

Recupero ferro e vetro 2.232,04 0,00<br />

Interessi e oneri bancari 0,00 -319,93<br />

Costi 2004 pagati nel <strong>2005</strong> 0,00 -8.704,00<br />

spese varie 0,00 -394,02<br />

saldo -7.185,91<br />

Spese struttura e manutenzioni:<br />

Falegnami per modifica bar 0,00 -1.900,00<br />

Lavastoviglie cucina+friggitrici 0,00 -5.000,00<br />

Attrezzature cucina e elettrod. 0,00 -3.422,30<br />

Pittura e prod. Pulizia 0,00 -1.816,49<br />

Cartongesso+numeri bronzo 0,00 -650,00<br />

Contratti manutenzione 0,00 -360,00<br />

Giochi interno ed esterno 0,00 -1.400,00<br />

saldo -14.548,79<br />

Rimanenze di cassa 01/01/<strong>2005</strong> 6.308,20<br />

TOTALE BILANCIO 26/10/05 177.517,90 -161.262,35 16.255,55<br />

(di cui 14.137,00 € del doposcuola)<br />

NOTE ALLEGATE AL BILANCIO COMPLESSIVO<br />

ORATORIO ANNO <strong>2005</strong><br />

- 2 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

Offerta del Registratore di cassa e registri contabili da privato<br />

Offerta di materiale ed attrezzature per aule da privato<br />

Offerto materiale e lavoro per costruzione fuoco, cestini immondizia e piattaforma polivalente<br />

Da pagare:<br />

Friggitrici acquistate 1.400,00 (nr. 3 rate)<br />

Fotostampatrice 700,00 (nr. 1 rata)<br />

Detergenti pulizie 1.191,10 (nr. 1 rata)<br />

Bollette da ricevere mese novembre 2.000,00 preventivate<br />

Totale 5.291,10


Il <strong>Redone</strong><br />

OSSERVATORIO<br />

MISSIONARIO<br />

Carissimi amici,<br />

il Signore che viene<br />

vi ricolmi di pace e di<br />

gioia. Ogni Natale viene<br />

con il suo ... Avvento,<br />

avvenimento di sorpresa:<br />

quest’<strong>anno</strong> per<br />

me si chiama Stanislas,<br />

un vecchio catechista.<br />

Erano le dieci di sera.<br />

Maboma è avvolta nell’oscurità<br />

e il silenzio.<br />

L’unica strada nel raggio<br />

di due km finisce<br />

nel cortile della parrocchia.<br />

Non c’è luce, non ci sono<br />

bar, le case più vicine<br />

sono a un centinaio<br />

di metri. Stavo per andare<br />

a letto e ascoltavo<br />

musica da batterie ricaricate con pannello solare:<br />

musica di Natale. D’improvviso la sua voce roca<br />

sussurra alla finestra: “Unihurumie, padri”-<br />

Perdonami padre-. Nel mezzo del “silenzio di<br />

pace” che “avvolge ogni cosa nella notte quasi<br />

nel mezzo del suo corso” mi sembra d’entrare<br />

in un racconto alla Dikens. Stanislas si<br />

trascina al chiaro della stanza.<br />

E’ stanco, affaticato dai 1 km da Njenjekazo<br />

fatti di corsa. Trema dalla paura. Che succede,<br />

cosa fa qui a quest’ora?<br />

- Sono scappato - risponde balbettando-. Vogliono<br />

vendicarsi perché sarebbe colpa mia.<br />

Capisco. E’ morto il capo del settore. Ma perché<br />

accusano lui?<br />

- Sono il più vecchio della famiglia e della zona.<br />

Lo dice come una cosa normale. E’ la solita<br />

storia di stregonerie. Non c’è morte che sia<br />

- 26 -<br />

vista come conseguenza<br />

di malattie o<br />

altre cause naturali.<br />

Eppure tutti s<strong>anno</strong><br />

che Samuel, il capo, è<br />

morto di aids, seguendo<br />

a ruota per la stessa<br />

causa la sua terza<br />

moglie. Questo però<br />

non interessa a nessuno;<br />

tutti s<strong>anno</strong> che si<br />

muore di malocchio:<br />

un ragazzino per impossessarsi<br />

delle tue<br />

qualità, un vecchio<br />

per rubarti la tua forza<br />

vitale e prolungare la<br />

sua esistenza. L’unica<br />

cosa importante è sapere<br />

chi è lo stregone<br />

che ha gettato il malocchio<br />

e vendicarsi.<br />

Adesso Stanislas vive da noi, passa il suo<br />

tempo con i libri di preghiera perché è troppo<br />

vecchio per lavorare; declina a vista d’occhio,<br />

pare che rimanga in vita solo per un motivo:<br />

arrivare a Natale, riconciliarsi con Dio<br />

e tornare ai sacramenti.<br />

Maboma non cessa di sorprendermi. Eppure<br />

è una piccola parrocchia in confronto con<br />

le sue vicine. Le sue 30 cappelle si trovano in<br />

un raggio di soli 30 km per cui la sua estensione<br />

non supera i 2700 km2 con circa 12.000<br />

abitanti.<br />

E’ vero un grosso problema “fisico”: le strade.<br />

Per fare i 70 km che ci separano dal capoluogo<br />

Wamba durante le piogge occorrono tre<br />

ore e mezzo di macchina; 1 giorni fà per arrivare<br />

a Maboma da Isiro -circa 170 km- ho


impiegato 9 ore di moto: per farla più corta<br />

ho preso sentieri di foresta e mi sono perduto!!!<br />

Il tracciato è a sorpresa: si arrampica<br />

su colline, sprofonda nel fango, si perde in<br />

mezzo a bambù, sparisce nell’erba alta due<br />

metri, riappare davanti all’uscio di una capanna,<br />

da’ uno strappo a destra per evitare un<br />

tronco caduto, e a sinistra per sfuggire una<br />

grossa pietra, si precipita in una chiazza d’acqua<br />

che ti arriva al ginocchio. Ma la nostra<br />

Yamaha 100 Jaguar ha il tubo di scappamento<br />

all’altezza del sedile e quando ruzzoli il fango fà<br />

da cuscinetto!!!<br />

L’altro problema é sociale: siamo isolati nel<br />

bel mezzo della foresta e per la gente essere<br />

tagliati fuori dal mondo é grave. Le scuole<br />

non aprono né mente né cuore, la tradizioni<br />

anche le meno felici, dominano ancora il<br />

contesto sociale. L’unica preoccupazione imperante<br />

é arrivare a mangiare in modo soddisfacente.<br />

L’annuncio del Vangelo ne risente.<br />

Abbiamo però una ricchezza, quasi 3000 pigmei<br />

raggruppati in 2 accampamenti. Ed è<br />

una gran bella cosa essere in mezzo agli ultimi,<br />

ai più lontani dal mondo del benessere,<br />

al gruppo umano più abbandonato anche dai<br />

loro stessi fratelli africani. La povertà, i problemi,<br />

la solitudine, non separano ma avvicinano<br />

a Dio, ti f<strong>anno</strong> sentire che sei nelle sue mani<br />

e capisci che ogni raggio di luce, ogni scintilla<br />

di pace, ogni attimo di gioia é un suo dono.<br />

Tukuo kido. Statemi bene. Un Natale “buono”e<br />

<strong>anno</strong> nuovo “”felice”.<br />

Gian Paolo<br />

In questi giorni è stata spedita a Padre Gianpaolo<br />

la somma di € 4 00,00 frutto dell’attività della<br />

Melonera Missionaria di quest’<strong>anno</strong>, affinchè<br />

lui possa renderci in qualche modo presenti a<br />

lenire alcune delle piaghe dell’umanità sofferente.<br />

- 27 -<br />

Rev. Dr. Malcom Ranjith<br />

Titular Archbishop of<br />

Umbriatico<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

Caro don Saverio,<br />

ho sentito da don Abramo che lei a<br />

nome della sua comunità di Gottolengo ha<br />

inviato a lui una colletta di € 4.500,00 per<br />

un progetto di ricostruzione nelle zone colpite<br />

dallo Tsunami nello Sri Lanka.<br />

Prima di tutto a nome dei miei compaesani<br />

colpiti dallo Tsunami, le voglio esprimere la<br />

mia più viva e sentita gratitudine per questo<br />

grande gesto di solidarietà e fraternità umana<br />

e cristiana a lei e a tutti i suoi fedeli di<br />

Gottolengo.<br />

Assieme ai contributi pervenuti da diverse<br />

altre entità ecclesiali dell’Italia, noi utilizzeremo<br />

questi fondi per la riabilitazione di un<br />

villaggio di pescatori in una zona est dello<br />

Sri Lanka. Eventualmente, invieremo un<br />

rapporto e alcune fotografie di ciò che è stato<br />

realizzato. Forse in una mia prossima visita<br />

in quelle parti potrei visitare Gottolengo e<br />

portare altre notizie.<br />

In nome di tutti quelli che ricever<strong>anno</strong><br />

aiuto un’altra volta la ringrazio e auguro<br />

a lei e alla sua Comunità ogni benedizione<br />

del Signore.<br />

Con cordialissimi saluti nel Signore<br />

Dr. Malcolm Ranjith<br />

Nunzio Apostolico in Indonesia presso Timor<br />

Est


Il <strong>Redone</strong><br />

PER NON DIMENTICARE<br />

IL PAESE CHE FU<br />

Gottolengo ricorda i caduti nelle guerre<br />

La domenica 6 novembre il paese di Gottolengo ha voluto ricordare i suoi caduti nelle guerre<br />

con la Santa Messa celebrata in loro suffragio alle ore 11,00 e con la tradizionale commemorazione<br />

presso il monumento dei caduti. A causa del tempo inclemente, la commemorazione<br />

si è fatta nella stessa Chiesa <strong>Parrocchia</strong>le, portando poi al monumento la corona d’alloro.<br />

Riproduciamo qui il discorso commemorativo del Prof. Angelo Bonaglia, storico bagnolese,<br />

però nato nel nostro paese, e i brani letti in quella occasione dai ragazzi della 5ª elementare<br />

di Gottolengo.<br />

La ricorrenza, cioè perchè siamo qui, ci invita<br />

a meditare su alcuni concetti ad essa relativi<br />

e poi trarre qualche conclusione per i tempi<br />

presenti: si tratta in particolare delle idee di<br />

monumento e di patria qui evocate proprio<br />

da questa cerimonia.<br />

Monumento. La parola viene dal latino e<br />

significa tener presente, ricordare, essere di ammonimento.<br />

Questi tre verbi però non indicano<br />

precisamente la stessa cosa, ma che il<br />

significato originario della parola si è esteso<br />

e connota sia i reperti archeologici, sia i documenti<br />

scritti, sia gli edifici storici (chiese,<br />

palazzi, castelli) ed altre cose. Pertanto è necessaria<br />

una specificazione (es.: monumento<br />

di Garibaldi, dei caduti per la patria, dei<br />

caduti sul lavoro, degli alpini, ecc.) o da un<br />

aggettivo(nazionale, locale, artistico, storico,<br />

medioevale, moderno, ecc.).<br />

Come affermava il sociologo Aranguren, infatti,<br />

“le parole sono come i vagoni dei treni:<br />

ci puoi mettere sia il pane che le bombe,<br />

vagoni sono e vagoni restano”. Per questo va<br />

precisato che cosa esse esprimono, per non<br />

fraintenderle. Così la frase “monumento dei<br />

caduti per la patria”, oltre che nella sua forma<br />

visibile concreta, ci invita a capire e tenere<br />

presente quanto esso intende trasmetterci<br />

con la sua immagine, le sue iscrizioni, i nomi<br />

incisi, e riflettere sul perchè del loro esserci.<br />

Patria. La parola patria ha pure diversi significati:<br />

terra dei padri (etimologicamente),<br />

- 28 -<br />

dove si è nati (patria natia), terra sulla quale<br />

vive una popolazione, cui si appartiene per<br />

diritto di cittadinanza, oltre che per sentimento.<br />

Soprattutto è questo particolare sentimento<br />

di appartenenza, questo amore che rende<br />

viva l’idea di patria. Da qui origina il legame<br />

umano per essa, per i suoi valori storici, civili,<br />

culturali, manifestati e suscitati in noi dai<br />

suoi emblemi (bandiera, inni, lingua parlata,<br />

tradizioni, costumi).<br />

Sono da evitare i facili-ismi (Campanilismi,<br />

provincialismi, regionalismi, nazionalismi,<br />

autoritarismi, fondamentalismi, ecc.), perché<br />

segni di esagerazione o, peggio, di degenerazione,<br />

con conseguenze spesso tragiche per<br />

tutti. Goffredo Mameli, il poeta del nostro<br />

inno nazionale, nel suo famoso proclama “Ai<br />

giovani d’Italia”, così scriveva: “La patria è il<br />

palpito. Il desiderio segreto di ogni anima che<br />

vive sulle nostre terre (....) E’ l’Idea che con<br />

la parola “Italia” sul labbro ci dà la coscienza<br />

di Patria. (.....) La Patria è come la vita. La<br />

Patria è la vita del popolo”. Vivere per la patria,<br />

quindi, significa coltivare ed accrescere<br />

i valori ed i comportamenti di civiltà che la<br />

distinguono; morire per la Patria è difenderli<br />

fino al sacrificio della propria vita.<br />

Conclusioni. Questi valori e questo “monumento<br />

ai caduti della patria”, in particolare,<br />

sono gli stessi tramandatici dai nostri padri<br />

e propri del nostro Risorgimento nazionale,<br />

quelli che i due fratelli Emilio e Attilio Bandie-


a manifestavano, cantando, mentre venivano<br />

fucilati da borbonici per il loro amore alla<br />

patria italiana: “Chi per la patria muor, vissuto è<br />

assai; chi per la patria muor, non muore mai!”<br />

Dare la vita per la patria ed in difesa della<br />

patria, infatti, è un dovere che esprime valori<br />

reali ed esprime sentimenti autentici. E’ quindi<br />

dovere di noi tutti tenere sempre presenti e<br />

vivi i valori che proprio questo monumento ai<br />

caduti per la patria rievoca in particolare, ma<br />

da estendere pure a quella patria comune che<br />

è il nostro globo terrestre e non solo a quella<br />

a cui apparteniamo come cittadini: questo nel<br />

nome del bene comune, della giustizia universale,<br />

della pace fra tutti i popoli.<br />

Aggiungo infine, a scopo di ulteriore riflessione,<br />

alcune cifre terrificanti relative ai soldati<br />

deceduti nelle due ultime guerre mondiali, il<br />

cui nome sta scritto per quelli gottolenghesi<br />

sul monumento del paese, per esserci appunto<br />

di ammonimento. I caduti italiani nella<br />

1) GRUPPO NAZIONALE GUASTATORI DEL<br />

GENIO. (Lettera di un ufficiale alla madre).<br />

Il Tenente pluridecorato Rolando De Angelis<br />

guastatore del trentaduesimo battaglione guastatori<br />

del genio caduto il 17 luglio 1942 scrive<br />

cosi:<br />

“...mamma carissima, non ci pensare nemmeno<br />

che venga in licenza, tanto meno a Pasqua.<br />

E’ bene, una volta per sempre, Vi mettiate in testa<br />

che io non verrò in Italia se non alla fine della<br />

guerra.<br />

Mi fu offerta una licenza per premi per essermi<br />

distinto in combattimento, ma rinunciai ancora<br />

una volta perché un premio mi pareva allontanarmi<br />

dal fronte, ma una punizione.<br />

Credi pure che sarei felicissimo di rivederti, di abbracciarti,<br />

di starti vicino.<br />

Ma non può il mio desiderio superare l’altro più<br />

grande e più forte. Fare il mio dovere di soldato e<br />

di combattente per la patria.<br />

- 29 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

prima (191 -1918) furono 600.000, tra i quali<br />

80 gottolenghesi; nella seconda (1940-194 ),<br />

4 0.000 furono i caduti, tra i quali 8 gottolenghesi<br />

di cui ben 28 dispersi. In totale i caduti<br />

delle varie nazioni furono 38 milioni nella<br />

prima guerra mondiale; ben 0 milioni nella<br />

seconda.<br />

Queste cifre spaventose devono convincerci<br />

non solo a ritenere le guerre inutili, dolorose<br />

e costose, ma anche, e di conseguenza, che<br />

è necessario e doveroso instaurare ovunque<br />

la pace e la concordia fra i popoli, valori imprescindibili<br />

per la convivenza fra le patrie,<br />

valori però che si basano sulla giustizia e la<br />

fratellanza per tutti e con tutti. Il ricordo dei<br />

caduti per la patria esige, quindi, di operare<br />

concretamente proprio per questi valori.<br />

Viva l’Italia, Viva la patria italiana!<br />

Angelo Bonaglia<br />

TESTI POETICI E BRANI<br />

LETTI DAGLI ALUNNI DELLE CLASSI 5^ ELEMENTARE<br />

IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL “4 NOVEMBRE <strong>2005</strong>”.<br />

La madre di De Angelis non lesse mai questa<br />

lettera. Quando fu recapitata Lei aveva preceduto<br />

di qualche giorno la morte dell’eroico<br />

figlio.<br />

2) FRATERNITA’ (Poesia).<br />

Io non vorrei<br />

udire mai<br />

piangere<br />

nessuno<br />

perché ogni dolore<br />

mi fa male<br />

al cuore,<br />

aperto<br />

per consolare<br />

ogni fratello<br />

triste.<br />

3) PACE (Traduzione italiana della famosissima<br />

canzone di Bob Dylan “ Blowing in the wind”)<br />

“Quante strade deve percorrere un uomo


Il <strong>Redone</strong><br />

prima che tu possa davvero chiamarlo uomo?<br />

E quanti mari deve solcare una bianca colomba<br />

prima di potere dormire sulla sabbia?<br />

E quante volte deve tuonare il c<strong>anno</strong>ne<br />

prima di essere bandito per sempre?<br />

La risposta, amico mio, soffia nel vento<br />

la risposta soffia nel vento.<br />

Quante volte un uomo deve guardare in alto<br />

prima di poter vedere il cielo?<br />

E quante orecchie deve avere un uomo<br />

prima di potere sentire la gente che piange?<br />

E quanti morti ci sar<strong>anno</strong><br />

prima di capire<br />

che troppi sono morti?<br />

La risposta, amico mio, soffia nel vento<br />

la risposta soffia nel vento.<br />

Per quanti anni può esistere una montagna<br />

prima di sciogliersi nel mare?<br />

E per quanti anni può esistere la gente<br />

prima di essere libera?<br />

E per quante volte un uomo<br />

può girare la testa dall’altra parte<br />

facendo finta di non vedere?<br />

La risposta, amico mio, soffia nel vento<br />

la risposta soffia nel vento”.<br />

4) CHI E’ IL NEMICO? ( Frasi tratte dal libro<br />

“Un <strong>anno</strong> sull’Altopiano” di E.Lussu)<br />

“……. una simile postazione non l’avevamo ancora<br />

scoperta nelle nostre perlustrazioni.<br />

Addossati al cespuglio, il caporale ed io, rimanemmo<br />

in agguato per tutta la notte senza riuscire a<br />

distinguere segni nella trincea nemica.<br />

Ma l’alba ci compensò dell’attesa.<br />

……..quelle trincee che avevamo attaccato da lontano<br />

tante volte inutilmente, ora si mostravano a<br />

noi nella loro vera vita.<br />

Ecco il nemico.<br />

Uomini e soldati come noi, fatti come noi, in uniforme<br />

come noi, che ora si muovevano, parlavano<br />

e prendevano il caffè, proprio come stavano<br />

facendo, dietro di noi, in quell’ora stessa, i nostri<br />

stessi compagni.<br />

In trincea il movimento cessò di colpo all’arrivo<br />

di un ufficiale.<br />

…….avevo di fronte un uomo.<br />

Un uomo!<br />

- 30 -<br />

…….gli porsi il calcio del fucile e gli dissi, a fior<br />

di labbra: - Sai, …..cosi ……un uomo solo ……io<br />

non sparo-.<br />

Tu vuoi?<br />

Il caporale prese il calcio del fucile e mi rispose:<br />

- Neppure io.<br />

In silenzio ci voltammo e incominciammo a strisciare.<br />

Rientrammo carponi in trincea-.<br />

Il ricordo dei caduti suscita in tutti noi una seria<br />

riflessione e il desiderio di non dimenticare<br />

la triste storia del passato marcata dalle guerre<br />

per dirci e dire al mondo con forza e convinzione:<br />

“MAI PIU’ LA GUERRA” affinché questo<br />

santo proposito ci faccia in ogni momento<br />

operatori di pace.<br />

Essendo giunto casualmente alla nostra redazione<br />

il diario di un reduce dell’ultima guerra,<br />

abbiamo pensato di pubblicarlo in puntate sul<br />

nostro periodico affinché anche questo serva<br />

per riaffermare che “Nulla si risolve con le<br />

guerre”, anzi queste creano immani sofferenze<br />

e perdite, mentre “Tutto si salva con il dialogo<br />

e la pace”


CAPITOLO I<br />

Dopo due anni che mi trovavo<br />

al Deposito del 32 Regg.<br />

Art. Campagna di Treviso, il<br />

5.10.1942 mi giunse l’ordine<br />

che dovevo essere trasferito<br />

in art. Montagna, destinazione<br />

ignota.<br />

Il 17 dello stesso mese giunsi<br />

a Bari dove ci rimasi fino al<br />

giorno 15, poi partii per Mestre<br />

dove feci tappa due giorni. Il 18<br />

arrivai a Trieste, anche qui ci rimasi<br />

fino al 25, poi partii per<br />

Fiume. Il giorno 28 dello stesso<br />

mese mi imbarcai a bordo del<br />

piroscafo Dubrovnich e il medesimo<br />

giorno si iniziò la rotta<br />

verso l’Albania. Dopo quattro<br />

giorni di navigazione verso la<br />

costa Dalmata con tappa prima<br />

a Zara, poi a Sebenicco e<br />

Ragusa, finalmente a Cattaro.<br />

Qui, sono sbarcato, era il primo<br />

di Novembre. Il mattino del<br />

6 sono partito in autocarro e<br />

dopo aver attraversato il Montenegro,<br />

la sera del medesimo<br />

giorno, sono arrivato a Scutari,<br />

- 31 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

LE MIE AVVENTURE DI TRE ANNI<br />

ALLOISIO AUGUSTO<br />

Dalla Grecia alla prigionia in Germania<br />

Alloisio Agostino, nato il 20 aprile 1919 e vissuto nel paese<br />

di Scarpizzolo, dove è morto il 19 febbraio 1998,, parente<br />

della Famiglia Bassini del nostro paese, a 21 anni mandato<br />

sul fronte, nell’ultima guerra mondiale, a combattere<br />

contro persone che pure difendevano la propria terra .<br />

Fatto poi prigioniero, su un taccuino di appunti racconta<br />

il suo vissuto, con la semplicità di chi non ha nel cuore<br />

la malizia e di chi affronta le tristi vicende della vita con<br />

quell’equipaggio di valori cristiani che le nostre famiglie,<br />

un tempo, sapevano trasmettere ai propri figli.<br />

Ringrazio i familiari che mi permettono di pubblicare questo<br />

diario perché così facendo si può incidere nel cuore<br />

di tutti quelli che legger<strong>anno</strong> queste righe, la forza della<br />

testimonianza di chi la guerra l’ha vissuta, la profonda<br />

convinzione che ci fa gridare alle generazioni future:” Mai<br />

più la guerra!!! Basta con le guerre!!! Facciamo di tutto per<br />

togliere l’ignominia delle guerre dalla faccia della terra!!!!<br />

Convinciamoci che nessuna guerra è giusta!!!! Tutto si risolve con il dialogo e con trattative di pace,<br />

anche se faticose!!!”<br />

Riconosco comunque che è da cristiani aver vissuto la guerra e la prigionia, come Agostino l’ha<br />

vissuto, senza cattiveria nel cuore!<br />

in Albania. Da quel giorno fui<br />

un componente del II gruppo<br />

Alpini Valle Isonzo, Reparto<br />

munizioni e viveri. Il giorno 9<br />

novembre siamo partiti a piedi<br />

e dopo aver percorso circa 170<br />

Km, siamo giunti a Durazzo il<br />

3 Dicembre. Il giorno 6 siamo<br />

partiti da Durazzo in autocarro<br />

e il giorno….siamo arrivati a<br />

Orta in Grecia. Il giorno 2 Gennaio<br />

1943 siamo partiti a piedi<br />

e dopo aver percorsi circa 90<br />

Km, il giorno….siamo arrivati a<br />

Agrigniori. Il 25 Maggio atten-


Il <strong>Redone</strong><br />

devamo con ansia un attacco<br />

tra italiani e tedeschi per venirci<br />

in aiuto, ma invece tutto al<br />

contrario, il mattino del giorno<br />

9 Settembre tutto il presidio<br />

italiano ebbe l’ordine di consegnare<br />

le armi ai tedeschi.<br />

Fu per noi un grande sdegno,<br />

questo come sia avvenuto non<br />

si seppe. Pare che il generale<br />

che comandava il presidio di<br />

Giannina abbia dato questo<br />

ordine per risparmiare vittime<br />

umane, dato che i tedeschi<br />

avevano promesso a lui che gli<br />

italiani colà dislocati sarebbero<br />

stati rimpatriati.<br />

A Giannina siamo rimasti fino al<br />

giorno 13 Settembre, poi a piedi<br />

siamo ritornati a Orta, dove<br />

siamo stati fino al 29 luglio. In<br />

questo medesimo giorno siamo<br />

partiti da Orta in autocarro<br />

e giunti a Giannina, dove continuai<br />

il mio servizio militare fino<br />

all’8 Settembre. Anche laggiù<br />

la vita era dura a causa della<br />

guerriglia che ci metteva in pericolo<br />

di vita ogni momento.<br />

8 Settembre 1943<br />

Mi trovavo a Giannina e quel<br />

giorno tutto il mio gruppo era<br />

un poco in festa per la ricorrenza<br />

della Madonna di Monte<br />

Berico di Vicenza. Siccome il<br />

cappellano era vicentino volle<br />

che al mattino ci recassimo tutti<br />

alla Messa. Alla sera verso le<br />

sette quasi tutti ci presentammo<br />

al S. Rosario e tutti insieme<br />

al cappellano abbiamo pregato<br />

la Madonna perché tornasse la<br />

pace tra gli uomini e specialmente<br />

per la nostra amata Italia.<br />

Finita questa funzione religiosa<br />

ci siamo recati alla radio, come<br />

al solito per sentire notizie<br />

dalla lontana Italia. Erano le ore<br />

8,30 proprio quando Badoglio<br />

annunciò il famoso proclama<br />

della nostra capitolazione, fu<br />

per noi tutti, un istante di grande<br />

gioia, “la guerra è finita torneremo<br />

alle nostre case”! Purtroppo<br />

fu un’allegria che durò<br />

molto poco perchè abbiamo<br />

incominciato a riflettere e ci<br />

siamo detti: “i tedeschi cosa<br />

far<strong>anno</strong> di noi?”. Difatti quella<br />

notte abbiamo avuto ordine dai<br />

nostri ufficiali di dormire vestiti<br />

e sempre in allarme perché si<br />

attendeva un attacco da parte<br />

dei tedeschi. Se questi lo avessero<br />

fatto sarebbe stata la nostra<br />

salvezza, perché la superiorità<br />

nostra in quel settore, in<br />

mezzi e uomini, sarebbe stata<br />

valida a sconfiggerli. In più noi<br />

saremmo stati appoggiati da<br />

un buon numero di partigiani<br />

greci, ben armati anche loro.<br />

Tutti i magazzini nostri li abbiamo<br />

vuotati, ci siamo vestiti<br />

completamente a nuovo e poi<br />

il vestiario rimasto l’abbiamo<br />

dato tutto ai greci, altrettanto<br />

abbiamo fatto con i viveri. Intanto<br />

i tedeschi si erano assicurati<br />

che noi non avremmo più<br />

reagito, perché noi non eravamo<br />

più in grado di fare nessuna<br />

sommossa, primo perché disarmati,<br />

e poi perché eravamo<br />

sbalorditi dagli avvenimenti che<br />

ogni giorno si susseguivano, in<br />

più eravamo privi di qualsiasi<br />

notizia di ciò che accadeva in<br />

Italia. Insomma all’improvviso<br />

eravamo capitati in una ve-<br />

- 32 -<br />

ra catastrofe. Nel medesimo<br />

tempo i tedeschi facevano propaganda<br />

di arruolarsi nel loro<br />

esercito, oppure nelle S.S., ma<br />

anche questa propaganda ebbe<br />

poco profitto.<br />

Fu invece al contrario. Ci furono<br />

un buon numero di italiani<br />

che passarono dalla parte<br />

dei partigiani greci, ma anche<br />

quello era un passo difficile da<br />

compiere, perché non si era al<br />

corrente del trattamento che<br />

ci avrebbero fatto i greci. Certo<br />

che se avessimo saputo di<br />

subire l’incubo della prigionia<br />

tedesca, sarebbe stato molto<br />

meglio passare dalla parte dei<br />

greci.<br />

Il giorno 13 Settembre si ebbe<br />

l’ordine di partire, destinazione<br />

ignota. Difatti abbiamo preparato<br />

lo zaino in fretta e verso<br />

le sei di sera abbiamo lasciato<br />

Giannina. Montati sulle nostre<br />

buone gambe da alpino, zaino<br />

sulle spalle, decisi ad affrontare<br />

qualsiasi evento, si dà inizio<br />

alla marcia.<br />

La popolazione di quella città<br />

era molto rammaricata nel vedersi<br />

abbandonata dagli italiani<br />

perché, nonostante avessimo<br />

sempre fatto guerra contro<br />

loro, questi avevano anche<br />

nel medesimo tempo ricevuto<br />

molti benefici dalle truppe italiane<br />

là dislocate. Difatti mentre<br />

noi incolonnati si attraversava<br />

la città molti piangevano, specialmente<br />

le donne, che ci offrivano<br />

acqua e frutta.<br />

La prima tappa fu a sei Km. fuori<br />

dalla città. Ci siamo accampati<br />

in un campo incolto, intorno a<br />

noi vi erano montagne che allog-


giavano partigiani greci; difatti<br />

durante la notte si erano infiltrati<br />

nel nostro accampamento<br />

e invitarono qualcuno dei miei<br />

compagni a lasciare la colonna<br />

e ritirarsi in montagna con loro<br />

per collaborare alla caccia dei<br />

tedeschi. Difatti qualcuno si<br />

decise, e senza perdere molto<br />

tempo ci siamo scambiati saluti<br />

e auguri, una forte stretta di<br />

mano e poi questi senza fare<br />

molto rumore, accompagnati<br />

dai greci, se ne andarono.<br />

All’alba del giorno seguente,<br />

svegli prima dello<br />

spuntar del sole,<br />

zaino in spalle e<br />

partenza. Eravamo<br />

diretti a Calibachi,<br />

confine<br />

greco albanese,<br />

che distava da<br />

noi circa 30 Km.<br />

Fu una marcia<br />

quella veramente<br />

orrenda che difficilmente<br />

anche<br />

un grande poeta<br />

la saprebbe descrivere.<br />

Quando<br />

al mattino il sole<br />

ha cominciato a fare venire il<br />

calore dai suoi grandi raggi e<br />

lo zaino diventava sempre più<br />

pesante. Da un momento all’altro<br />

le gambe, nonostante percorsi<br />

pochi chilometri incominciavano<br />

a dare i primi sintomi<br />

di stanchezza. La borraccia di<br />

acqua che avevamo riempito<br />

durante la notte era già vuota;<br />

più camminavamo il caldo diventava<br />

sempre più tropicale.<br />

Si camminava perché si era<br />

animati da quel filo di speran-<br />

za che mi suggeriva: “coraggio<br />

questo tuo sacrificio potrà forse<br />

essere coronato dalla grande<br />

gioia di rivedere la tua bella<br />

Italia, la tua amata famiglia<br />

che da un <strong>anno</strong> pensa e soffre<br />

per te”. Erano circa le undici<br />

quando sentii anche il bisogno<br />

di mangiare qualche cosa, alla<br />

prima ombra che trovai mi<br />

sedetti: era una grande quercia<br />

avrei voluto baciare tutte quelle<br />

foglie una per una in cambio<br />

di quella fresca ombra che mi<br />

donavano. Ero stanco e pieno<br />

di sudore. Passati cinque minuti<br />

estrassi una galletta dallo<br />

zaino ed un pezzo di formaggio<br />

e incominciai a mangiare; per<br />

inghiottire un po’ meglio quella<br />

galletta avrei desiderato un<br />

goccio d’acqua, ma pazienza,<br />

ho mangiato ugualmente con<br />

gusto, con la speranza di trovarne<br />

più avanti.<br />

Mentre ero seduto sotto quella<br />

grande quercia guardavo quegli<br />

italiani che erano rimasti<br />

indietro e che continuamente<br />

- 33 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

passavano, erano tutti nelle<br />

medesime condizioni in cui mi<br />

trovavo io. Passata circa mezz’ora<br />

mi sentiii un po’ meglio,<br />

animato da quello spirito di<br />

andare sempre avanti per raggiungere<br />

una meta che ancora<br />

non conoscevo mi decisi a riprendere<br />

il mio zaino a spalle<br />

e incominciai la dura marcia. Il<br />

sole diventava sempre più cocente,<br />

lo zaino andava sempre<br />

aumentando di peso, le gambe<br />

non sentivo più di averle attaccate,<br />

e decisi anch’io, come<br />

tanti altri, di alleggerirmi<br />

un poco<br />

buttando qualche<br />

indumento;<br />

quella strada<br />

percorsa da noi<br />

era tutta seminata<br />

di indumenti di<br />

vestiario perché<br />

tutti cercavano<br />

di alleggerirsi per<br />

continuare più facilmente<br />

il cammino.<br />

Ad un tratto, dove<br />

la strada faceva<br />

angolo, vidi molti<br />

italiani ammassati che pareva<br />

volessero saltarsi addosso<br />

l’uno con l’altro, ed uno che era<br />

con me disse: “acqua”! Come<br />

un lampo ci siamo scaraventati<br />

in quel punto anche noi, si<br />

trattava di una grande cisterna<br />

che conteneva sul fondo un<br />

poco di acqua tutta melmosa<br />

e puzzolente, ma non importava,<br />

a costo di morire avvelenato<br />

bisognava dissetarsi.<br />

Cercai in fretta in prestito da<br />

amici che avevo trovato lì una


Il <strong>Redone</strong><br />

funicella, doveva essere lunga<br />

per lo meno sette o otto metri,<br />

la attaccai alla mia gavetta ed<br />

estrassi da quella buca piena<br />

di serpenti, una gavetta piena<br />

di quell’acqua, per poter berla<br />

dovetti metterla in una borraccia<br />

e filtrarla con un fazzoletto;<br />

meglio di così non si poteva<br />

fare. Anche qui mi sono riposato<br />

per quasi un’ora e poi, con<br />

la mia bocca ancora amara di<br />

quell’acqua putrefatta ripresi la<br />

marcia, prima che sopraggiungesse<br />

la notte dovevo essere a<br />

Calibachi, dovevo fare ancora<br />

una decina di chilometri. Ormai<br />

ero sfinito, il sole mi bruciava,<br />

ero arso dalla sete, ero ormai<br />

ridotto a fare dieci minuti di<br />

cammino e un quarto d’ora di<br />

riposo. Erano circa le 15 che<br />

trovai una piccola fontana di<br />

acqua potabile, ma vi erano<br />

a guardia i tedeschi ed avvicinarsi<br />

voleva dire morire di una<br />

fucilata.<br />

Anche qui niente da fare, bisognava<br />

resistere fino a Calibachi:<br />

là si fa tappa e senz’altro<br />

ci sarà acqua. Difatti, a forza di<br />

stenti e sacrifici, era verso il tramonto,<br />

quando a poca distanza<br />

vidi delle tende: erano certo<br />

i primi arrivati che già si erano<br />

fabbricati la loro casetta; loro si<br />

sar<strong>anno</strong> già dissetati e star<strong>anno</strong><br />

già riposando pensai. Allora<br />

anch’io, facendo uno sforzo<br />

sovrannaturale, in breve tempo<br />

sono arrivato. Vidi un fiumicello,<br />

scorreva dell’acqua poco<br />

limpida, ma non importa, mi<br />

sembrava un sogno, estrassi la<br />

mia gavetta e cominciai a bere,<br />

quell’acqua era veramente un<br />

miracolo. Erano più di dodici<br />

ore che camminavo sotto quel<br />

sole che pareva mi volesse<br />

bruciare, senza bere un sorso<br />

di acqua fresca, ma poi sono<br />

stato meglio ed in compagnia<br />

dell’amico Di Lazzaro abbiamo<br />

fatto la nostra tenda e rubato<br />

un poco di paglia per poter<br />

riposare un poco. Poi in quel<br />

piccolo fiume mi sono fatto<br />

anche un bagno, quell’acqua<br />

mi ha purificato di tutta quella<br />

stanchezza che avevo addosso<br />

e mi fece riacquistare tutte<br />

le energie che avevo perso durante<br />

la giornata. Finito questo<br />

trovai un buon rancio fatto dai<br />

cucinieri del mio reparto, lo<br />

mangiai con molto gusto e poi<br />

mi misi nel mio cuccio a riposare.<br />

Domani, ci sarà riposo, non<br />

si parte, perciò ci sarà modo<br />

di poter dare uno sguardo alla<br />

posizione in cui ci troviamo. Al<br />

mattino, a tarda ora, mi sono<br />

alzato, feci quello che era necessario<br />

per prepararmi per il<br />

prossimo viaggio e poi mi misi<br />

a visitare quella….?<br />

A Calibachi esistevano ancora<br />

delle tracce della battaglia combattuta<br />

dalle divisioni italiane<br />

contro i greci nel duro inverno<br />

1940 e 1941. Al centro della<br />

strada si erigeva un grande<br />

monumento di marmo e sopra<br />

questo c’era una grossa aquila<br />

di bronzo, nel marmo vi erano<br />

pure incisi i nomi delle divisioni<br />

che là avevano combattuto, e<br />

anche sulle colline circostanti a<br />

quel monumento dove la battaglia<br />

aveva infuriato, quei soldati<br />

italiani dopo aver schiacciato il<br />

nemico, nella roccia, con sassi<br />

- 34 -<br />

di colore variato, avevano fatto<br />

dei grandi stemmi di casa<br />

Savoia ed anche i nomi delle<br />

divisioni di cui facevano parte,<br />

fra le quali: Div. Julia, Venezia,<br />

Bari, Piacenza e tanti altri nomi<br />

che rimarr<strong>anno</strong> eterni.<br />

Il giorno dopo si riparte, appena<br />

prima della partenza mi raccomandai<br />

all’amico Di Luk di caricarmi<br />

sulla sua carretta tirata<br />

da un mulo ed ormai già carica,<br />

qualche indumento vestiario<br />

per alleggerirmi un poco dal<br />

peso che avevo sulla schiena,<br />

questo fu tanto gentile che accettò,<br />

e così quel giorno ripresi<br />

la marcia con meno dolore.<br />

Quella marcia fu di circa una<br />

ventina di chilometri, fu meno<br />

dura della precedente perché<br />

siamo partiti di notte e a mezzogiorno<br />

eravamo già arrivati a<br />

Lescovichi, in Albania. Era un<br />

paese, questo, completamente<br />

distrutto dai tedeschi a causa<br />

di qualche piccola sommossa<br />

commessa dagli albanesi; era<br />

una zona ricca di vigneti e in<br />

quell’epoca erano carichi di<br />

un’uva squisitissima che nessuno<br />

raccoglieva perché tutti gli<br />

albanesi da quella zona avevano<br />

dovuto sgomberare. Difatti<br />

trovai un vecchio albanese e gli<br />

chiesi perché non raccoglieva<br />

di quell’uva, che avrebbe fatto<br />

del buon vino, questo sapeva<br />

qualche parola in italiano e mi<br />

rispose che gli era impossibile<br />

per il fatto che là i tedeschi avevano<br />

distrutto tutto e lui non si<br />

era potuto salvare neanche un<br />

recipiente per poter mettere<br />

quel prezioso…...(vedere che<br />

c’è scritto nell’angolo).


La notte fra il 14 e il 15, al nostro<br />

accampamento sono venuti<br />

dei capi partigiani greci a<br />

chiedere al mio Colonnello se<br />

voleva passare dalla loro parte,<br />

con tutti i suoi soldati avrebbero<br />

dato loro armi e viveri in<br />

abbondanza purché avessero<br />

deciso di collaborare a scacciare<br />

il nemico dalla Grecia, ma<br />

ormai la propaganda tedesca<br />

aveva già incominciato il suo<br />

impulso e perciò anche il nostro<br />

Colonnello era ormai convinto<br />

che ci portassero a casa,<br />

per questo rispose così agli artigiani:<br />

“i miei alpini h<strong>anno</strong> già<br />

sofferto troppo, i tedeschi mi<br />

h<strong>anno</strong> dato parola d’onore che<br />

ci f<strong>anno</strong> rimpatriare tutti e per<br />

questo io voglio essere fiero di<br />

mandare tutti alle loro case”. Il<br />

mio Colonnello era un brav’uomo,<br />

anche lui, privo di qualsiasi<br />

comunicazione, era allo scuro<br />

di tutto ciò che poteva accadere<br />

e neanche lui sapeva cosa<br />

decidere.<br />

Al mattino seguente siamo di<br />

nuovo partiti, abbiamo fatto<br />

tappa a Corizza città importante<br />

d’Albania, qui abbiamo saputo<br />

che si doveva proseguire<br />

fino a Florina in Macedonia, là<br />

ci sarebbe stato il treno che ci<br />

portava, dove non si sapeva.<br />

Anche qui, una mezza giornata<br />

di sosta, solo il tempo necessario<br />

per fare qualcosa da<br />

mangiare e riposarsi un poco e<br />

poi siamo ripartiti ancora e tutti<br />

i giorni erano uguali, si partiva<br />

di buon mattino, si arrivava ai<br />

posti di tappa a circa mezzo-<br />

giorno, si mangiava, si riposava<br />

e si ripartiva.<br />

Dopo sei o sette giorni che si<br />

marciava, i tedeschi ci h<strong>anno</strong><br />

autorizzato di scrivere tutti una<br />

cartolina inviando saluti a casa<br />

con un presto arrivederci, che<br />

loro avrebbero pensato ad inviare<br />

in Italia a mezzo aereo. Da<br />

quel giorno ci siamo animati ancora<br />

di più e si marciava sempre<br />

più volentieri, con la speranza<br />

di avvicinarci sempre più veloci<br />

a quel treno che avrebbe dovuto<br />

portarci in Italia. Sulle strade<br />

si incontravano molte autocolonne<br />

di truppe tedesche che<br />

andavano a occupare i presidi<br />

lasciati da noi.<br />

I viveri che avevamo sulle poche<br />

carrette lasciate dai tedeschi<br />

incominciavano a diminuire<br />

e allora ci siamo dati a rubare<br />

patate che erano ancora nei<br />

campi durante le soste che si<br />

facevano, e poi c’era la popolazione<br />

greca o albanese che<br />

ci vendeva delle mele oppure<br />

qualche pezzo di pane. Soldi<br />

ne avevamo, per noi allora non<br />

avevano più nessun valore, e<br />

perciò li spendevamo quando<br />

si trovava qualcosa, che era<br />

sempre molto poco perché<br />

anche laggiù non c’era altro<br />

che caos per la guerriglia che<br />

ogni giorno andava sempre<br />

crescendo.<br />

Era ormai più di dieci giorni che<br />

si camminava, ma a quella città<br />

tanto desiderata non si arrivava<br />

mai, avevamo ormai attraversato<br />

tutta l’Albania e giunti<br />

di nuovo in Grecia e cioè in<br />

- 3 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

Macedonia, eravamo tutti sfiniti<br />

e cominciavamo a perdere<br />

un poco di coraggio, ma i tedeschi<br />

con le loro motociclette<br />

continuavano su e giù della<br />

colonna a scopo di controllo,<br />

avevano ormai capito della nostra<br />

stanchezza e per la paura<br />

che anche noi si scappasse<br />

coi partigiani come tanti altri,<br />

ci facevano coraggio dicendoci<br />

che Florina era ormai poco<br />

distante e là ci sarebbe stato il<br />

treno che ci aspettava per portarci<br />

in Italia. Allora sentendo<br />

così, ci siamo animati un poco<br />

e con impeto ci siamo messi<br />

di nuovo a marciare (e difatti<br />

cancellato).<br />

Dopo tre giorni, di dura fatica<br />

siamo arrivati a Florina dove<br />

veramente c’era il treno che<br />

ci aspettava. Mancava ancora<br />

un’ora all’orario per salire in<br />

treno e così abbiamo approfittato<br />

per comperarsi qualche filoncino<br />

di pane bianco, che da<br />

più di un <strong>anno</strong> non vedevo e poi<br />

mentre si stava cavarsi la sete<br />

con delle angurie abbiamo<br />

sentito dei fischi qua e là erano<br />

i tedeschi che davano ordine<br />

di montare in treno, erano le<br />

ore 6 del giorno 29 settembre<br />

1943, sedici giorni di continue<br />

marce sfidando con coraggio<br />

senza pari tutte le fatiche, sole<br />

tropicale, sete, stanchezza,<br />

dormire sotto una tenda al duro<br />

e all’umidità e tante altre cose<br />

che per me, sono impossibili a<br />

descrivere.<br />

Continua nel prossimo numero


Il <strong>Redone</strong><br />

NOTIZIE DAL COMUNE<br />

L’Amministrazione Comunale comunica ai cittadini che dal 1° Gennaio 2006 sono disponibili<br />

numeri nuovi per accedere ai servizi degli Uffici Comunali.<br />

Ecco i nuovi numeri che, dall’inizio del prossimo <strong>anno</strong>, sostituir<strong>anno</strong> quelli fino ad ora utilizzati<br />

(ed utilizzabili fino al 31-12-200 ) :<br />

UFFICI di :<br />

Segreteria – URP – Protocollo<br />

Sindaco – Segretario – Assessori 030 / 95.18.780<br />

Ragioneria 030 / 95.18.790<br />

Anagrafe – Stato Civile – Servizi<br />

Sociali 030 / 95.18.770<br />

Tributi Comunali 030 / 95.18.760<br />

Ufficio tecnico Comunale: 030 / 95.18.750<br />

Polizia Locale: Ufficio 030 / 95.18.731<br />

Cellulari 335 / 54.68.541<br />

335 / 54.68.479<br />

335 / 18.18.101<br />

AVVISO IMPORTANTE – In caso di necessità dell’intervento della Polizia Locale, si<br />

consiglia la cittadinanza ad utilizzare principalmente i numeri dei cellulari : infatti,<br />

proprio per la natura del proprio servizio sul territorio, gli Agenti della Polizia Locale<br />

sono più facilmente raggiungibili se vengono ‘cercati’ ed interpellati grazie ai numeri di<br />

cellulare.<br />

LAMPADA SPENTA ??<br />

Si comunica alla cittadinanza che è disponibile un numero verde per segnalare eventuali guasti o<br />

situazioni di pericolo sugli impianti d’illuminazione pubblica od, ancora, presentare reclami.<br />

Si tratta del numero verde 800-901050 di ENEL SOLE, che gestisce l’illuminazione pubblica di<br />

Gottolengo .<br />

Come si deve operare ??<br />

Innanzitutto, va ricordato che ogni impianto è corredato da una targhetta ove è impresso il numero<br />

dell’impianto stesso.<br />

Il cittadino che riscontra un guasto od una situazione di pericolo (come già ricordato), può interpellare<br />

il Contact Center di Enel Sole, attivo, tutti i giorni, 24 ore su 24, tramite il numero<br />

verde sopra ricordato, citando il numero impresso sulla targhetta dell’impianto stesso.<br />

- 36 -


Punto QUIENEL in Comune<br />

Lo scorso Sabato 3 Dicembre, alla presenza del Sindaco,<br />

Giuliana Pezzi Zacco, di alcuni Assessori, di<br />

alcuni Sindaci di paesi vicini e del Responsabile<br />

Commerciale di Enel Distribuzione Lombardia, Sig.<br />

Paride Menesatti, è stato presentato ed inaugurato<br />

il Corner “QUIENEL” : il primo punto Quienel attivato<br />

nella provincia di Brescia.<br />

Nei discorsi di apertura, il Sindaco ha dichiarato la<br />

propria soddisfazione per l’importante iniziativa, tesa<br />

a favorire l’avvio e la disponibilità di nuovi servizi<br />

ai cittadini : un ringraziamento particolare è stato<br />

riservato agli operatori del Comune che si sono resi<br />

disponibili ad occuparsi di questo servizio.<br />

Da parte sua, il Sig. Menesatti, ha confermato che<br />

Enel Distribuzione è molto lieta di avviare questo<br />

progetto, in quanto conferma la volontà di Enel di<br />

essere sempre più vicina alle esigenze dei clienti e<br />

in rapporti di collaborazione sempre più stretta con<br />

le istituzioni sul territorio.<br />

Un’iniziativa molto interessante ed utile, soprattutto<br />

per i cittadini di Gottolengo (e anche di altre località),<br />

che potr<strong>anno</strong> interagire con Enel e svolgere<br />

tutte le operazioni relative al proprio contratto di<br />

elettricità.<br />

In pratica, presso l’ufficio tecnico ed anagrafe del<br />

- 37 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

Comune, i cittadini trover<strong>anno</strong> una postazione informatica,<br />

grazie alla quale ed alla collaborazione di<br />

un operatore qualificato del Comune stesso (formato<br />

appositamente da Enel Distribuzione), potr<strong>anno</strong>:<br />

- attivare, disdire, modificare il proprio contratto;<br />

- comunicare la lettura del proprio contatore;<br />

- dare indicazioni per domiciliare il pagamento delle<br />

bollette su c/corrente o carta di credito;<br />

- verificare la situazione dei propri consumi, etc..<br />

Il tutto, possibile negli orari d’ufficio del Comune,<br />

con risposte in tempo reale.<br />

Il cittadino si presenta al punto QUIENEL, effettua<br />

l’operazione desiderata con l’aiuto dell’operatore comunale,<br />

riceve da lui un pro-memoria : importante,<br />

il cittadino non deve versare alcun importo in quel<br />

momento per l’operazione effettuata che verrà, poi,<br />

addebitata in bolletta.<br />

Dopo la presentazione del servizio di QUIENEL da<br />

parte del Sig. Menesatti, sono seguiti diversi interventi,<br />

principalmente da parte dei sindaci presenti,<br />

evidentemente interessati a questa iniziativa : fra<br />

tutti, quello relativo alla richiesta della possibilità<br />

che questo servizio venga esteso anche ad ENEL<br />

GAS, attualmente molto difficile da contattare e raggiungere<br />

dai cittadini per definire o chiarire le stesse<br />

operazioni.<br />

REGIONE CARABINIERI LOMBARDIA<br />

STAZIONE DI GAMBARA<br />

Via Lamarmora n. 14 – Telefono e Fax 030 956222<br />

La Stazione carabinieri di Gambara informa che dal 23 agosto <strong>2005</strong> è entrata in vigore la<br />

LEGGE 17AGOSTO <strong>2005</strong> Nr. 168 che prevede nei casi sotto riportati la CONFISCA DEL<br />

CICLOMOTORE O DEL MOTOCICLO (perdita della proprietà)<br />

?<br />

COSA CAMBIA<br />

TRASPORTO DI PASSEGGERO (quando non consentito)<br />

CASCO NON ALLACCIATO<br />

MANCATO USO<br />

NON OMOLOGATO<br />

COMPORTA IL SEQUESTRO DEL VEICOLO CHE NON SARA’ PIU’ RESTITUITO<br />

VALE SIA PER I MINORENNI CHE PER I MAGGIORENNI<br />

IL COMANDANTE<br />

(Luogotenente Vincenzo ZARBA)<br />

?


Il <strong>Redone</strong><br />

FLASH DI VITA<br />

PARROCCHIALE<br />

E DEL PAESE Pellegrinaggio parrocchiale<br />

alla Basilica di S. Antonio di Padova<br />

e all’Abbazia di Praglia<br />

A darsi appuntamento, il sedici Ottobre alle<br />

ore 6.30 presso l’oratorio di Gottolengo, è un<br />

eterogeneo gruppo per età, di cinquantaquattro<br />

persone legate tra loro dalla devozione a<br />

S.Antonio da Padova; a guidarci il nostro parroco<br />

Don Saverio Mori e il caro Don Lino, dotato<br />

di un encomiabile preparazione sulla vita dei<br />

santi.<br />

La scaletta delle tappe della giornata è la seguente:<br />

• Partenza da Gottolengo e breve sosta sulla<br />

Serenissima per un caffè.<br />

• Arrivo al parcheggio situato presso il Prato<br />

della Valle alle ore 10.30.<br />

• Trasferimento a piedi al Santuario.<br />

• Santa messa alle ore 11.00 nella cappella appositamente<br />

adibita accanto al chiostro della<br />

Magnolia.<br />

• Visita al Santuario, con soste, preghiere e intenzioni<br />

personali alle cappelle dove sono<br />

- 38 -<br />

esposte le spoglie mortali e le reliquie del<br />

santo.<br />

• Pranzo presso la casa del pellegrino situata<br />

di fianco al santuario alle ore 12.00.<br />

• Visita libera alla città, o meglio nei dintorni<br />

del Prato della Valle, Santa Giustina, Palazzo<br />

del Comune, Piazza delle Erbe, Palazzo della<br />

Ragione, Cappella degli Scrovegni.<br />

• Partenza per Praglia alle ore 1 .30 per una<br />

visita guidata all’abbazia Benedettina, per<br />

un piccolo approfondimento sulla vita dei<br />

monaci benedettini e la loro regola: “Ora et<br />

Labora”.<br />

• Quindi ritorno a casa con rientro a Gottolengo<br />

alle ore 20.30.<br />

• Recita a tappe del rosario.<br />

Al di la della sterile scaletta delle tappe è stata<br />

una bellissima Domenica, baciata dal tepore<br />

del sole autunnale e dalle profonde motivazioni<br />

personali di fede dei presenti.


La preghiera e le visite alle spoglie del santo<br />

è stata personale, perché personali sono state<br />

le motivazioni che h<strong>anno</strong> condotto il gruppo<br />

di pellegrini colà dove il santo è vissuto, ha<br />

convertito, risanato e resuscitato nel corpo e<br />

nello spirito tanti abitanti di Padova del 1200 e<br />

di tanti pellegrini nei secoli successivi fino ai<br />

giorni nostri.<br />

Ma la recitazione del Santo Rosario e la Santa<br />

Messa sono stati l’espressione di momenti<br />

unici, l’espressione di un coro di anime che, in<br />

un momento di particolare devozione con una<br />

sola voce, ha raggiunto Dio.<br />

La sontuosità della basilica e delle opere d’arte<br />

ivi presenti forse distrae un po’ dal vero interesse<br />

di un santo che difendeva i poveri e gli<br />

afflitti conducendo il loro cuore a Dio, e nello<br />

stesso tempo redarguiva e ammoniva coloro<br />

che con astuzia e con cuore duro tenevano e<br />

riducevano i primi in miseria, conducendo anche<br />

il loro cuore a Dio.<br />

Quest’uomo ha saputo coniugare gli insegnamenti<br />

del suo maestro San Francesco, all’uso<br />

della parola, del sapere e dell’intelletto per la<br />

predicazione della verità, mettendo a disposizione<br />

di tutti e di Dio quello che come uomo<br />

aveva ricevuto grazie a una condizione sociale<br />

più agiata.<br />

Non ha disprezzato la ricchezza come fonte di<br />

male, ma ha ammonito duramente coloro che<br />

si sono arricchiti con metodi legali e non, impoverendo<br />

i propri simili sino alla miseria e<br />

alla disperazione.<br />

Quando ha incontrato i notabili del tempo non<br />

li ha esortati a lasciare tutto e impoverirsi ma<br />

ad utilizzare le loro capacità e il loro denaro,<br />

maldestramente carpito, per il sostentamento<br />

e il bene di tutti.<br />

Ha denudato la loro coscienza e sbriciolato la<br />

convinzione lapidaria che le leggi, da loro stessi<br />

imposte a loro uso e consumo, fossero espressione<br />

di giustizia terrena e celeste.<br />

Crediamo che questo santo sia sempre stato<br />

tanto amato perché il suo esempio di vita, il<br />

suo agire concreto, la sua fede profonda e la sua<br />

parola dotta ma semplice, sincera e comprensibile<br />

abbia raggiunto il cuore di molte persone<br />

portandole a Dio.<br />

- 39 -<br />

L’esempio di<br />

S.Antonio è<br />

attuale oggi<br />

come allora, i<br />

tempi cambiano<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

FLASH DI VITA<br />

PARROCCHIALE<br />

E DEL PAESE<br />

ma tanti uomini usano il dono della parola e<br />

della penna, dell’intelletto, dell’istruzione o<br />

del posto che occupano per plasmare leggi,<br />

credenze e superstizioni atte solo a riempire i<br />

loro forzieri dove dopo la morte rimarrà il loro<br />

cuore adagiato sulla loro notorietà.<br />

Nel frattemp, non è che tutte le persone impoverite<br />

e ridotte in miseria economica e spirituale<br />

da tante panzane, pubblicizzate come indispensabili,<br />

o private del necessario, diventino<br />

beati perché poveri, ma rischiano di perdersi<br />

nel vivere quotidiano e nella ricerca aff<strong>anno</strong>sa<br />

di quel benessere fisico e spirituale che spetta<br />

di diritto a tutti.<br />

La responsabilità di quelli, che grazie alle capacità<br />

che Dio ha concesso loro per il bene di<br />

tutti e usate solo a scopi personali è tremenda,<br />

responsabilità non minore di coloro che s<strong>anno</strong><br />

e che per comodità o per qualche incomprensibile<br />

filosofia tacciono senza dire pane al pane<br />

e vino al vino.<br />

Due Pellegrini<br />

Un concerto di solidarieta’<br />

Domenica 27 novembre <strong>2005</strong> alle ore<br />

21,00, nella chiesa parrocchiale di Gottolengo<br />

si è realizzato uno straordinario


Il <strong>Redone</strong><br />

CONCERTO DI<br />

FLASH DI VITA<br />

PARROCCHIALE<br />

E DEL PAESE<br />

MUSICA SACRA<br />

eseguito dall’Orchestra<br />

e Coro “S. Cecilia” di<br />

Gambara, con la partecipazione<br />

del coro di Gottolengo, diretti dal Maestro<br />

FRANCESCO ANDREOLI. Il ricavato dall’offerta<br />

libera, è stato interamente devoluto<br />

a Padre Fiorenzo Reati, francescano Missionario<br />

in Russia, impegnato nell’opera di assistenza<br />

e sostegno ai bambini orfani ed abbandonati<br />

della città di LUGA. L’iniziativa è stata<br />

proposta dall’Associazione ONLUS “MONDO<br />

FRATERNO” CON IL PATROCINIO DEI CO-<br />

MUNI DI Gottolengo, Gambara e Pralboino<br />

e con la collaborazione della <strong>Parrocchia</strong> dei<br />

Santi Pietro e Paolo in Gottolengo.<br />

Reverendo don Saverio,<br />

so del successo della bella manifestazione<br />

musicale a Gottolengo, che si è presa<br />

a cuore anche la mia opera di assistenza dei<br />

bambini di strada della città di Luga (Russia).<br />

Ringrazio Lei di cuore e tutti coloro che<br />

h<strong>anno</strong> collaborato a questa iniziativa e ringrazio<br />

del sostegno ai miei poveri bambini<br />

abbandonati sulle strade gelide della Russia.<br />

Ne accolgo 70, ma vorrei accoglierne di<br />

piu’ se avrò i mezzi sufficienti per acquistare<br />

una seconda casa.<br />

Ancora grazie di cuore<br />

P.Fiorenzo<br />

La banda<br />

- 40 -<br />

ha un po’ di febbre…<br />

Il corpo bandistico gottolenghese nasce nel 1989<br />

per volere del sindaco Giuliana Pezzi e del sig.<br />

Enzo Bignetti con la spinta e l’entusiasmo di<br />

Francesco Andreoli, grande maestro che ha fortemente<br />

creduto in noi, un gruppo di 40 persone<br />

che di musica sapeva quasi nulla. Ci siamo così<br />

trovati di fronte a pagine piene di righe e palline<br />

nere che a poco a poco, tra le molte risate, siamo<br />

riusciti a decifrare come note musicali.<br />

Da qui comincia il nostro percorso fatto a volte<br />

di lavoro, duro lavoro soprattutto per il maestro<br />

e, nel contempo, di divertimento. I due incontri<br />

settimanali diventavano sempre più un piacevole<br />

appuntamento; la vergogna di sbagliare un<br />

solfeggio andava via via sfumando. Poi la consegna<br />

tanto attesa degli strumenti, abbracciati<br />

come trofei…quanto ridere! Tutti ci impegnavamo<br />

a far uscire un suono più o meno buono da<br />

strumenti fino ad allora sconosciuti: ci divertiva<br />

molto.<br />

Dopo un periodo di preparazione sono iniziati<br />

gli impegni: il Cantalengo, il Carnevale, le prime<br />

manifestazioni per il paese, i raduni, tutti<br />

momenti di allegria senza dimenticare episodi<br />

commoventi, come il 4 novembre, ed in modo<br />

particolare il ricordo dei ragazzi del ’99 (cavalieri<br />

di Vittorio Veneto), ultimo tra noi Carlo Tedeschi.<br />

Ogni <strong>anno</strong> il corteo si recava davanti alla<br />

sua casa ed egli, tra le lacrime, scandiva il tempo<br />

col bastone al suono dell’inno d’Italia e della<br />

leggenda del Piave. Stessa situazione alla casa di<br />

riposo: un velo di commozione avvolgeva anche


noi nel vedere gli occhi lucidi degli anziani al<br />

pensiero di chissà che cosa…tutte esperienze che<br />

non si dimenticano facilmente; sentirsi parte di<br />

un emozione altrui ci rendeva, nel nostro piccolo,<br />

protagonisti. Tanti ricordi e tante avventure<br />

ci h<strong>anno</strong> portato fino ad oggi.<br />

Già, oggi! Oggi è un po’ tutto cambiato, a partire<br />

dal numero dei suonatori ma anche dall’entusiasmo.<br />

Il maestro Andreoli per impegni importanti ha<br />

ceduto la direzione al maestro Andrea Milzani<br />

che a sua volta l’ha affidata all’attuale direttore<br />

Fabiano Redolfi, bravo musicista che, apprese le<br />

“nostrane” capacità musicali, ci guida pazientemente<br />

e con<br />

grande maestria.<br />

Nel frattempo,<br />

però,<br />

p e r d i a m o<br />

molti musicanti<br />

per<br />

ovvi motivi:<br />

la famiglia,<br />

il lavoro, lo<br />

studio,…<br />

Per fortuna<br />

lo zoccolo<br />

duro persiste,<br />

la parte<br />

storica della<br />

banda c’è ancora: Mino e Piero i più grossi (per<br />

strumento), Alberto il cantante, il nostro presidente<br />

Franco, io e Fiorella.<br />

Questo dunque il resto del mitico gruppo “novembre<br />

‘89”; quel che rimane dei 40.<br />

Fortunatamente, grazie alla scuola di musica,<br />

ogni <strong>anno</strong> si sono uniti ragazzi volenterosi che<br />

contribuiscono a dare lustro alla nostra banda;<br />

per alcuni, addirittura, la musica è diventata la<br />

loro professione.<br />

Il numero dei nuovi iscritti in questi ultimi tempi<br />

si ferma a uno o due ogni <strong>anno</strong>: è chiaro che<br />

il numero di quelli che entrano non pareggia il<br />

numero di coloro che abbandonano. Ma pazienza…l’importante<br />

è che ci siano sempre nuovi<br />

- 41 -<br />

appassionati,<br />

e questo è il segno<br />

che qualcosa<br />

si muove e<br />

va avanti, anche se<br />

molto lentamente.<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

FLASH DI VITA<br />

PARROCCHIALE<br />

E DEL PAESE<br />

L’<strong>anno</strong> scorso si sono aggiunti quattro musicanti:<br />

Alessandro, Daniele, Paolo e Dario.<br />

Oggi la banda conta una ventina di persone.<br />

Oltre a quelle già citate ci sono presenti nell’organico:<br />

Claudio, Francesco, Michele, Stefano, Valeria,<br />

Luca, Flavia, Daniela, Vittorio, Andrea,<br />

Corrado e Massimo, senza dimenticare gli amici<br />

di Acquafredda, in particolar modo il maestro<br />

Roberto, che sono sempre un grande aiuto per<br />

noi.<br />

Ormai siamo<br />

in pochi.Pertanto,<br />

se qualcuno<br />

sente<br />

la voglia di<br />

mettersi in<br />

gioco facendo<br />

della musica,<br />

noi ci<br />

troviamo il<br />

giovedì sera.<br />

La nostra<br />

sede è sotto<br />

le tribune<br />

del campo sportivo; non servono particolari requisiti:<br />

basta solo avere tra i 10 e gli 80 anni e<br />

tanta passione per la musica!!!<br />

In attesa che passi questo momento di incertezza,<br />

la banda si sta preparando al concerto<br />

di Natale che quest’<strong>anno</strong> vogliamo dedicare ai<br />

volontari del nostro paese, straordinarie persone<br />

che offrono il loro tempo libero per il bene<br />

del prossimo.<br />

Anna Boffelli


Il <strong>Redone</strong><br />

Anagrafe <strong>Parrocchia</strong>le<br />

16. FAGLIA SAMUELE<br />

di Sergio e di Pacori Susanna<br />

nato a Manerbio il marzo 200<br />

battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

17. PONTOGLIO MATTEO<br />

di Mauro e di Dolfini Francesca<br />

nato a Manerbio il 22 maggio 200<br />

battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

18. CELLA MATTEO<br />

di Giovanni e di Rizzi Mara<br />

nato a Brescia l’8 ottobre 2004<br />

battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

19. ALLOISIO FEDERICO<br />

di Iuri e di Boni Enrica<br />

nato a Manerbio il 28 gennaio 200<br />

battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

20. ERCULIANI GIULIA GABRIELLA<br />

di Mario e di Benedetti Cristine<br />

nata a Manerbio il 13 febbraio 200<br />

battezzata a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

21. MILZANI MARTINO<br />

di Andrea e di Branchi Silvia<br />

nato a Brescia il 2 aprile 200<br />

battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

BATTESIMI<br />

- 42 -<br />

22. BETTONI MICHELA<br />

di Michele e di Quinzanini Mara<br />

nata a Manerbio il 7 maggio 200<br />

battezzata a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

23. GODIZZI GIANPAOLO<br />

di Giuseppe e di Pini Manuela<br />

nato a Manerbio il 21 giugno 200<br />

battezzato a Gottolengo il 2 settembre<br />

200<br />

24. FALAPPI DIEGO<br />

di Renato e Damato Barbara<br />

nato a Manerbio il 17 aprile 200<br />

battezzato a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />

25. ZOPPINI ALESSANDRO<br />

di Pierluigi e di Breda Maria Angelica<br />

nato a Brescia il 24 maggio 200<br />

battezzato a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />

26. PASOTTI CRISTINA<br />

di Francesco e di Ziliani Sonia<br />

nata a Manerbio il 18 aprile 200<br />

battezzata a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />

27. CERUTI ANDREA<br />

di Ernesto e di Fedeli Monica<br />

nato a Asola 18 aprile 200<br />

battezzato a Gottolengo il 30 ottobre 200<br />

28. MUSIELLO AURORA<br />

di Francesco e di Petrella Mariella<br />

nata a Asola il 24 giugno 200<br />

battezzata a Gottolengo il 27 novembre<br />

200


MATRIMONI<br />

Il sorriso dei novelli sposi<br />

- 43 -<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

La <strong>Parrocchia</strong> si stringe attorno ai novelli sposi con tanti auguri nel giorno<br />

delle loro nozze; loro, dalla foto di quel giorno ci regalano un po’ di ottimismo<br />

e di gioia.<br />

Celebrati in parrocchia<br />

8. Il 18 settembre 200<br />

nella nostra chiesa parrocchiale<br />

h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />

MASSIMO ONEDA<br />

e<br />

RAFFAELLA TOGNOLI<br />

7. Il 3 settembre 200<br />

alle ore 10,30<br />

nella chiesetta di San Girolamo<br />

h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />

GATTA STEFANO<br />

e<br />

ROSSI DANIELA


Il <strong>Redone</strong><br />

9. Il 1° ottobre 200<br />

nella chiesetta di San Girolamo<br />

alle ore 11.00<br />

h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />

ROLFI STEFANO<br />

e<br />

BENVENUTI MARIA<br />

10. Il 20 novembre 200<br />

nella nostra chiesa parrocchiale<br />

alle ore 11.00<br />

h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />

LAZZARONI ERMENEGILDO<br />

e<br />

CONTI STEFANIA<br />

Celebrati fuori <strong>Parrocchia</strong><br />

- 44 -<br />

11. Il 10 dicembre 200<br />

nella nostra chiesa parrocchiale<br />

alle ore 10.30<br />

h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />

TOMASONI FRANCESCO<br />

e<br />

RODELLA ELISABETTA<br />

v Il 4 settembre 200 nella <strong>Parrocchia</strong> di Malpaga di Calvisano<br />

h<strong>anno</strong> contratto matrimonio<br />

FRANCHI GIORGIO con SPEZZABALLI STEFANIA


DEFUNTI<br />

RESIDENTI IN PAESE O CON FUNERALE IN PARROCCHIA<br />

26. BELLINI TEODOLINDA<br />

(PAOLINA)<br />

nata a Volongo (CR)<br />

il 6 maggio 1910<br />

morta a Gottolengo<br />

il 26 agosto 200<br />

Funerale e sepoltura a Volongo (CR)<br />

27. GARGIONI ANSELMO<br />

nato a Gottolengo<br />

il 3 gennaio 193<br />

morto a Gottolengo<br />

il 2 settembre 200<br />

28. GALUPPINI ENRICO<br />

nato a Leno<br />

il 3 aprile 1923<br />

morto a Manerbio<br />

il 7 settembre 200<br />

29. FERRARI VINCENZA<br />

(NATALINA)<br />

nata a Gottolengo<br />

il 24 dicembre 1937<br />

morta a Gottolengo<br />

il 7 settembre 200<br />

30. SIGNORI SERGIO<br />

nato a Gottolengo<br />

il 6 marzo 1946<br />

morto tragicamente<br />

a Nuvolera<br />

il 17 settembre 200<br />

31. TRECCANI ALICE<br />

nata a Leno<br />

il gennaio 1948<br />

morta tragicamente<br />

a Nuvolera<br />

il 17 settembre 200<br />

- 4 -<br />

32. SARTORI AGNESE<br />

nata a Stanghella (Padova)<br />

il 28 agosto 1914<br />

morta a Gottolengo<br />

il 26 settembre 200<br />

33. TOLONI CATERINA<br />

nata a Temù<br />

il 12 agosto 1932<br />

morta a Manerbio<br />

il 4 ottobre 200<br />

Il <strong>Redone</strong><br />

34. LAZZARONI EPRE (FRANCESCO)<br />

nato a Gottolengo<br />

il 21 ottobre 1924<br />

morto a Castelletto Cervo (Biella)<br />

il 3 novembre 200<br />

35. PINARDI IDA<br />

nata a Gottolengo<br />

il 22 ottobre 1914<br />

morta a Gottolengo<br />

il 27 novembre 200<br />

36. PICCININI AMELIO<br />

nato a Acquanegra<br />

sul Chiese (Mantova)<br />

il 12 settembre 1924<br />

morto a Gottolengo<br />

il 27 novembre 200<br />

37. ZACCO BATTISTA<br />

nato a Gottolengo<br />

il 30 agosto 1960<br />

morto a Gottolengo<br />

il 1° dicembre 200


Il <strong>Redone</strong><br />

SOSSI SEVERO<br />

nato a Ghedi<br />

il 13 dicembre 1918<br />

morto a Gottolengo<br />

il 20 novembre 200<br />

LUSSIGNOLI GIULIA<br />

nata a Collebeato<br />

il 1° agosto 1020<br />

morta a Gottolengo<br />

il 2 dicembre 200<br />

38. SOMENSI MARIA<br />

nata a Gottolengo<br />

il 21 novembre 192<br />

morta a Manerbio<br />

il dicembre 200<br />

39. FRANZONI VITTORIA<br />

(AGNESE)<br />

nata a Gottolengo<br />

il 23 gennaio 1907<br />

morta a Gottolengo<br />

il dicembre 200<br />

40. CAPELLONI GIOVANNI<br />

nato a Gottolengo<br />

il 22 marzo 1941<br />

morto a Manerbio<br />

il 14 dicembre 200<br />

Morte nella Casa di Riposo<br />

con sepoltura fuori <strong>Parrocchia</strong><br />

SCARATTI IOLE<br />

nata a Brescia<br />

il 22 agosto 1920<br />

morta a Gottolengo<br />

l’8 settembre 200<br />

- 46 -<br />

ZACCO BATTISTA<br />

Ha lasciato questa terra all’età<br />

di 4 anni lasciando la moglie<br />

Anna, i figli Fabio, Marco e Simone,<br />

la mamma, i fratelli, parenti<br />

e amici nella sofferenza<br />

confortata dalla speranza cristiana.<br />

La moglie Annamaria così lo ha ricordato<br />

La pioggia batte dolce sui tetti questa notte. La senti anche<br />

tu?<br />

Non posso dormire…….<br />

Giù con te sono rimasti i tuoi cari amici di sempre: sei in<br />

buona compagnia.<br />

E’ stato facile volerti bene, è stato bello essere amata.<br />

Ho avuto al mio fianco un uomo generoso, sensibile, innamorato<br />

e coraggioso, felice per ciò che aveva: le cose semplici<br />

della vita, la serenità di una bella famiglia, il desiderio di<br />

vedere crescere i suoi figli , gioire dei loro traguardi ed esser<br />

loro accanto nei momenti di difficoltà.<br />

Una passeggiata in riva al mare, una giornata in montagna,<br />

una serata in compagnia degli amici, il Natale con le nostre<br />

famiglie, la fortuna di un buon lavoro.<br />

Quante volte ti sei chiesto: “Perché devo rinunciare a tutto<br />

questo?”. Spero che tu abbia trovato sollievo e una risposta.<br />

Io continuerò a chiedermelo.<br />

Mi manca tutto di te.<br />

La tua voce, il tuo sorriso,la tua dolcezza, le tue carezze,<br />

le tue attenzioni, le tue mani, la tua intelligenza, la tua<br />

simpatia,il tuo amore, i tuoi pensieri, le tue poesie, il tuo<br />

abbraccio. Cose che incontro in ogni istante nei nostri figli,<br />

di cui sei tanto orgoglioso.<br />

In ognuno di loro c’è tanto di te e per questo sono meravigliosi.<br />

Ho detto loro che Gesù aspetta ed accoglie chi non può più<br />

rimanere con noi. Sono molto tristi, ma più forti di quanto<br />

credessi.<br />

Fabio e Marco degli ometti, Simone un grande uomo.<br />

Per noi sei già un Angelo sorridente che da vicino ci accompagna<br />

e ci protegge.<br />

Dobbiamo e vogliamo crederlo.<br />

Per sempre nei nostri cuori.<br />

Anna.


Numeri Utili<br />

Casa canonica don Saverio 030/951042<br />

TRG e fax <strong>Parrocchia</strong> 030/9517483<br />

Oratorio don Angelo 030/951031<br />

Don Lino 030/9951352<br />

Don Antonio e don Osvaldo 030/951018<br />

Municipio - Uffici di:<br />

Segreteria - URP - Protocollo - Sindaco - Segretario - Assessori 030/9518780<br />

Ragioneria 030/9518790<br />

Anagrafe - Stato Civile - Servizi Sociali 030/9518770<br />

Tributi Comunali 030/9518760<br />

Ufficio Tecnico Comunale 030/9518750<br />

Polizia Locale: Ufficio 030/9518731<br />

Polizia Locale: Cellulari 335/5468541 - 335/5468479 - 335/1818101<br />

Carabinieri - Stazione di Gambara 030/956222<br />

Ospedale Manerbio 030/9929.1<br />

Pronto soccorso Emergenza Sanitaria 118<br />

Centro Servizi Assistenziali Cami-Alberini 030/951024 - Fax 030/9518042<br />

Farmacia 030/9951003<br />

Scuola Materna 030/951162<br />

Scuola Elementare 030/951106<br />

Scuola Media 030/951036<br />

Ufficio Postale 030/951015<br />

Enel 800-023497<br />

Asm 030/9307716<br />

Enelgas 800/997736 per guasti 030/9547465<br />

- 47 -<br />

Il <strong>Redone</strong>


Pace e bene<br />

a tutta l ’umanità!<br />

- 48 -

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