Le Cooperatrici Oblate Missionarie dell'Immacolata - Missionari OMI

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Generale OMI, oltre la visita di altri OMI ha reso visibile il legame forte, carismatico e spirituale, con gli Oblati di Maria Immacolata. Alcune testimonianze All’Assemblea hanno partecipato Veronica, delegata di Montevideo, e Joséphine, delegata di Kinshasa. La loro presenza ha, più delle parole, aiutato a prendere coscienza che l’Istituto vive al suo interno una realtà internazionale e quindi interculturale. Sentiamo da loro direttamente, qualche impressione su questa esperienza. È la prima volta che partecipate all’Assemblea dell’Istituto: come vi siete preparate a questo importante avvenimento? Veronica: Innanzitutto con la preghiera per l’assemblea, che ci è stata proposta dalla direzione generale, sia a livello personale che comunitario. Tradurre in spagnolo tutto il materiale di studio inviato dal consiglio mi ha permesso di approfondire ogni singolo tema per poter poi proporlo a Isabel e alle ausiliare. La MISSIONI OMI n. 11/2010 20 Il neo-Consiglio Generale delle COMI, quasi al completo, insieme con P. Steckling Sup. Generale OMI preparazione più immediata è stata l’organizzazione del viaggio in Italia, cercando di discernere ogni giorno le priorità a cui dare spazio, e tutto ciò mi ha aiutato e mi aiuta a mettere al primo posto la volontà di Dio che spesso non è uguale alla mia. Joséphine: Quando sono stata eletta come delegata aggiunta ho sentito la fiducia delle altre sorelle e che potevo portare il contributo del nostro paese. Ho ringraziato per questa fiducia e mi sono preparata nella preghiera, studiando il documento avuto, per essere pronta a intervenire in modo appropriato, sentendo che tutto questo poteva aiutarmi ad essere una presenza utile. Con le altre Comi dell’oasi abbiamo lavorato insieme per fare una buona messa a punto della nostra situazione e delle proposte che andavano portate in assemblea. Ci sono state tante difficoltà, soprattutto legate alla pratica per avere il visto per partire; ma nel cuore di tutte c’era la fiducia che la Madonna avrebbe messo a posto ogni cosa, e così è stato. Che cosa è stato per voi più determinante durante l’Assemblea? Veronica: È difficile dirlo in poche parole. Mi sono sentita libera e in famiglia. Sono cosciente delle diversità e delle difficoltà, ma l’Istituto è la mia famiglia, che amo e per la quale sono pronta a dare la vita. Ogni sorella è importante e indispensabile, è una ricchezza. L’assemblea è stata una straordinaria opportunità per condividere il nostro carisma, per valutare, per interrogarci costruttivamente sulla nostra incarnazione nell’oggi. È stata un’esperienza di interculturalità, insieme a Joséphine, che ha dato più forza al mio spirito missionario e alla appartenenza a un istituto internazionale. Joséphine: Anch’io ho vissuto una esperienza bella. E’ la mia prima partecipazione, e non sapevo cosa significasse. Ho colto la libertà di poter intervenire con serenità, in un clima di gioia, di comunione fraterna, dove tutto, anche la preghiera, tutto veniva dalla grazia di Dio. Anche durante le votazioni ci siamo mosse sotto l’azione dello Spirito. Per me è stato un momento di formazione, perché in assemblea ho visto e ascoltato realtà che hanno portato un di più nella mia vita e ciò mi aiuterà a vivere concretamente tutto ciò che ho sperimentato e a condividerlo con le altre che sono a Kinshasa. Ogni esperienza vissuta insieme aiuta a sentirsi più dentro, più parte della famiglia, e certamente anche per voi deve essere stato così…… Veronica: Siamo figlie di Sant’Eugenio e rendo grazie a Dio per avermi pensata in questa famiglia. Per crescere nell’appartenenza sono stata
aiutata dall’apertura all’altro, alla sorella, alla sua situazione di vita, alla sua offerta quotidiana. Questa apertura nasce dallo stare in comunione con Dio e, per conseguenza, con ciascuna. Incontrarci è bello, è un dono, sentirci parte del corpo è oltre che una grazia un atto concreto della volontà che mi spinge a fare spazio dentro di me all’altro, ad accettarlo con le sue diversità, con ciò che è bello e ciò che non lo è, e spesso questo è più facile viverlo con gli “estranei” che con una sorella. Il fatto che non tutti conosciamo le lingue può essere una difficoltà, ma sono certa che presto la supereremo, se ognuna si sente responsabile in prima persona della famiglia. Joséphine: È vero, questa mia partecipazione mi ha fatto sentire di più che sono parte dell’Istituto. Ciò che mi ha colpito è stato l’ascolto e la condivisione della nostra esperienza in Congo: tutte hanno accolto con gioia e attenzione e tutte erano contente di sapere dalla mia bocca cosa l’istituto vive in Congo. E anche adesso sono stata incoraggiata a condividere perché questo mi fa crescere e mi ha dato il senso dell’unità. C’è stata la testimonianza della nostra unità in Kinshasa, di come cerchiamo di essere là un segno e una presenza del carisma Comi. L’Assemblea apre al futuro, impegna in percorsi nuovi che certamente richiedono scelte e opzioni…. Joséphine: Come punti luce restano quello di crescere nell’unità e nella fiducia reciproca e di dare un posto importante all’ascolto, sia reciproco sia delle culture, alla condivisione tra di noi per comprende- re la realtà di ogni giorno. La situazione del nostro paese è difficile, ci sono tante sfide, anche nel vivere la nostra consacrazione, ma non mi scoraggio, perché faccio fiducia a Dio che ci ha inviato in missione in questo paese e quindi ci aiuterà a crescere. Veronica: Personalmente credo che per me scatta l’impegno a camminare con più entusiasmo, più fiducia in Dio e nelle sorelle, ad essere Nuova Maria di Nazareth, con i miei limiti, le mie povertà, ma con la fiducia che stiamo camminando unite, per affrontare le sfide che la vita ci presenta. E poi cercare di vivere in Uruguay con lo stesso spi- P. Steckling Sup. Generale OMI insieme con Veronica dell’Uruguay (a des. nella foto) e Josèphine del Congo rito che ho respirato in assemblea, uno spirito di profezia. Durante l’Assemblea c’è stato un momento significativo quello della visita a p. Liuzzo, nel cimitero di Marino. Joséphine: Quando sono andata lì, l’ho sentito vivo, che mi ascoltava e mi incoraggiava; avevo una grande gioia e gli ho parlato come se fosse davanti a me e gli ho ricordato che ci diceva sempre di lasciare aperta la finestra perché ci arrivasse la sua benedizione. Gli ho detto tutto quello che avrei potuto dirgli se fosse stato vivo e mi pareva mi sorridesse e per questo tutto è andato NuOvO CONsIGLIO GeNerALe COMI Andreina Gambardella Presidente Generale Rosalba Rossi Vice Presidente Generale Annamaria Gentili Consigliera Generale Ileana Chinnici Consigliera Generale Teresa Buscema Consigliera Generale Maria Grazia Vadalà Consigliera Generale MISSIONI OMI 21 n. 11/2010
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