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Testo della relazione in formato pdf - SPVet.it

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I caratteri mobili<br />

Come spesso avviene per le <strong>in</strong>novazioni a grande impatto economico e sociale -<br />

dal telefono, alla radio, al computer – anche la storia dell’<strong>in</strong>venzione <strong>della</strong> stampa,<br />

è oggetto di discussione e di rivendicazioni, spesso nazionalistiche. Cercare a tutti<br />

i costi il ‘vero <strong>in</strong>ventore’ di una tecnologia è, a volte, una sterile impresa. Cosa<br />

<strong>in</strong>tendiamo per <strong>in</strong>ventore? Colui che ha per primo avuto l’idea o chi ha costru<strong>it</strong>o il<br />

primo prototipo funzionante o, ancora, colui che lo ha brevettato o chi ne ha fatto<br />

un successo commerciale? Ci sono momenti storici <strong>in</strong> cui certe idee sono, per così<br />

dire, ‘nell’aria’ e molti, <strong>in</strong> molte local<strong>it</strong>à diverse, ci stanno pensando,<br />

contemporaneamente ed <strong>in</strong>dipendentemente. Solo quando la tecnologia è matura<br />

e la società dell’epoca è pronta a recepirla, un’<strong>in</strong>venzione potrà imporsi e allora<br />

spesso un solo nome di ‘<strong>in</strong>ventore’ passerà alla storia.<br />

Nel caso <strong>della</strong> stampa, oltre a Gutenberg, troveremo qua e là menzionati<br />

l’olandese Laurent Janszoon (Coster) di Haarlem, il francese Jean Mentel<strong>in</strong> di<br />

Strasburgo, l’<strong>it</strong>aliano Panfilo Castaldi di Feltre, Jean Br<strong>it</strong>o di Bruges o Procope<br />

Waldfoghel ad Avignone. Chiunque sia stato il ‘primo’ <strong>in</strong> Europa ad usare i<br />

caratteri mobili, non fu certo il primo nel mondo. Già nel 1041 d.C. , il c<strong>in</strong>ese Pi<br />

Sheng aveva stampato pag<strong>in</strong>e con caratteri mobili di terracotta. Considerando il<br />

grande numero di logogrammi diversi necessari alla scr<strong>it</strong>tura c<strong>in</strong>ese, il<br />

miglioramento di efficienza rispetto al manoscr<strong>it</strong>to non era certo rilevante, ma la<br />

f<strong>in</strong>al<strong>it</strong>à dell’Impero del Sol Levante non era quella di promuovere la diffusione<br />

<strong>della</strong> conoscenza, quanto quella di garantire la correttezza e lo stile. 20 In un altro<br />

paese asiatico, la Corea, la stampa a caratteri mobili di rame comparve nel 1403.<br />

La scr<strong>it</strong>tura coreana, a differenza dal c<strong>in</strong>ese, è un alfabeto che comprende solo 40<br />

segni e la stampa a caratteri mobili poteva f<strong>in</strong>almente dimostrare la sua util<strong>it</strong>à. 21<br />

Stando alla <strong>in</strong>terpretazione più diffusa, 22 Gutenberg - il cui nome completo era<br />

Henne (Johann) Gänsfleisch zu Gutenberg 23 – nacque a Magonza nel 1400 e si<br />

trasferì a Strasburgo nel 1434, dove svolse l’attiv<strong>it</strong>à di orafo e, forse, <strong>in</strong>iziò i primi<br />

esperimenti di stampa. Successivamente, per problemi legali ed economici, tornò<br />

a Magonza, c<strong>it</strong>tà <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>traprese i suoi esperimenti con i caratteri mobili di<br />

piombo e stagno. Nella c<strong>it</strong>tà natale stampò probabilmente i suoi primi prodotti<br />

ed<strong>it</strong>oriali, un “Calendario del 1448” e un breve “Poema sul Giudizio Universale”.<br />

Si mise poi <strong>in</strong> società con il conc<strong>it</strong>tad<strong>in</strong>o Johann Fust per stampare la famosa<br />

Bibbia, ma f<strong>in</strong>ì ancora <strong>in</strong> guai f<strong>in</strong>anziari e si vide sequestrare tutte le sue<br />

attrezzature, torchio e caratteri compresi, a favore del socio. Nel 1457 Gutenberg<br />

riuscì a rimettersi <strong>in</strong> affari e, con i vecchi tipi del Calendario, produsse una nuova<br />

e più piccola “Bibbia delle 36 l<strong>in</strong>ee”. Poco si sa del resto <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a, se non che<br />

morì a Magonza nel 1467 o 1468. 24<br />

20 Ancor prima dei caratteri mobili, f<strong>in</strong> dal VI secolo, si usava <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a la “xilografia a pag<strong>in</strong>a” ottenuta con matrici di<br />

legno <strong>in</strong>cise che stampavano l’<strong>in</strong>tero foglio. Non era qu<strong>in</strong>di possibile riutilizzare la stessa <strong>in</strong>cisione per pag<strong>in</strong>e diverse.<br />

Il più antico testo a noi pervenuto e stampato con questa tecnica è il ‘Sutra del Diamante’, testo buddista dell’ 868 d.C.<br />

21 Vedi Nota 6.<br />

22 Il nome di Gutenberg non è mai apparso sul frontespizio di alcun libro. I documenti coevi che menzionano Gutenberg<br />

sono una quarant<strong>in</strong>a, ma nessuno di essi lo def<strong>in</strong>isce <strong>in</strong>ventore <strong>della</strong> stampa.<br />

23 Potrebbe essere tradotto <strong>in</strong>: Giovanni Carnedoca da Buonmonte.<br />

24 Per una trattazione tecnica dell’<strong>in</strong>venzione <strong>della</strong> stampa si veda: S<strong>in</strong>ger, C. (op. c<strong>it</strong>.). Per le diverse ipotesi<br />

sull’<strong>in</strong>venzione <strong>della</strong> stampa si vedano anche i s<strong>it</strong>i Internet elencati <strong>in</strong> bibliografia.<br />

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