05.06.2013 Views

Un percorso per formare al ragionamento fisico nella fenomenologia ...

Un percorso per formare al ragionamento fisico nella fenomenologia ...

Un percorso per formare al ragionamento fisico nella fenomenologia ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Un</strong> <strong><strong>per</strong>corso</strong> <strong>per</strong><br />

<strong>formare</strong> <strong>al</strong><br />

<strong>ragionamento</strong> <strong>fisico</strong><br />

<strong>nella</strong> <strong>fenomenologia</strong><br />

elettrostatica<br />

Alessandra Mossenta<br />

Master DidSciUD


Indagini sui problemi di<br />

apprendimento<br />

Processi di elettrizzazione e trasmissione dell’interazione elettrica - induzione<br />

Modelli interpretativi usati Furió, Guisasola & Almudì, 2004<br />

Difficoltà legate <strong>al</strong> linguaggio Harrington, 1999<br />

Trasferimento di carica<br />

Comprensione del trasferimento di carica tra conduttori<br />

• solo se carichi in modo opposto, fino <strong>al</strong>la neutr<strong>al</strong>izzazione di uno di essi; utilizzo del<br />

concetto di forza tra cariche solo con parte di esse Guruswamy, Somers & Hussey, 1997<br />

Causa del movimento: differenza tra il numero di elettroni, interscambiata con la<br />

differenza di potenzi<strong>al</strong>e Barbas e Psillos, 1997<br />

Campo elettrico<br />

Modelli interpretativi usati (azione a distanza anziché campo …) Furió & Guisasola 1998<br />

Difficoltà legate <strong>al</strong>la rappresentazione vettori<strong>al</strong>e<br />

• linee di campo come entità isolate nello spazio Euclideo anziché come insieme di curv<br />

che rappresentano una proprietà vettori<strong>al</strong>e di quello spazio Törnkvist, Pettersson & Tranströmer 1993<br />

Comprensione della sovrapposizione dei campi<br />

Campo solo se mobilità; causa <strong>nella</strong> formula Rainson, Tranströmer & Viennot, 1994, Viennot & Rainson, 1999<br />

Rassegna gener<strong>al</strong>e<br />

Distribuzione di carica su conduttori Master DidSciUD e isolanti, applicazione delle leggi di Newton<br />

rapporto carica – campo – potenzi<strong>al</strong>e M<strong>al</strong>oney, O’Kuma, Hieggelke, Van Heuvelen, 2001; M. Planinic, 2006


Difficoltà di apprendimento:<br />

un caso Furió, Guisasola & Almudì, 2004<br />

Rispetto ai fenomeni di elettrizzazione <strong>per</strong> strofinio e di induzione le idee degli<br />

studenti (secondari e universitari) si possono raggruppare in 4 categorie:<br />

Creazioniste (pochi studenti):<br />

l’elettricità appare nei corpi quando sono strofinati. Le cariche appaiono quando i<br />

dielettrici (plastica) sono strofinati ma non quando lo sono i met<strong>al</strong>li. I fenomeni di<br />

induzione elettrica sono fraintesi.<br />

Effetto <strong>al</strong>one (pochi studenti):<br />

i corpi carichi attraggono ogni <strong>al</strong>tro corpo vicino. L’elettricità è considerata essere<br />

cariche che creano una atmosfera elettrica.<br />

Fluido elettrico (la maggior parte degli studenti):<br />

l’elettricità è considerata come un fluido che passa da un corpo <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro<br />

attraverso lo strofinio, il fluido passa sui dielettrici (come la plastica) ma non va<br />

sui met<strong>al</strong>li. Tuttavia, attraverso il contatto, il fluido passa sui conduttori (met<strong>al</strong>li) e<br />

non può andare attraverso i dielettrici. Le interazioni elettriche avvengono <strong>per</strong><br />

contatto quando un fluido passa da un corpo ad un <strong>al</strong>tro.<br />

Newtoniano (pochi studenti secondari, una minoranza di universitari):<br />

l’elettricità è considerata come un gruppo di cariche che agisce a distanza. I<br />

fenomeni di induzione elettrica sono spiegati come risultanti da forze esercitate<br />

d<strong>al</strong>la carica del corpo carico sulle cariche separate, positive e negative, del corpo<br />

neutro.<br />

Master DidSciUD


Impostazione del <strong><strong>per</strong>corso</strong><br />

proposto<br />

Esplorazione di semplici fenomeni elettrici <strong>per</strong> riconoscere:<br />

<strong>Un</strong> cambio di stato dei sistemi a seguito di una preparazione: essi si<br />

caricano/si attivano<br />

La natura du<strong>al</strong>e di t<strong>al</strong>e proprietà: i sistemi interagiscono<br />

manifestando repulsione o attrazione a seconda della concordanza<br />

o discordanza tra t<strong>al</strong>i proprietà<br />

Esplorazione di mod<strong>al</strong>ità di caricare <strong>per</strong> riconoscere che:<br />

Il processo di carica è un’attivazione<br />

È dovuto a qu<strong>al</strong>cosa che è già dentro <strong>al</strong> materi<strong>al</strong>e<br />

Che si conserva ed è mobile<br />

Obiettivo: Costruzione del concetto di carica come esito di un<br />

<strong><strong>per</strong>corso</strong> basato sulla <strong>fenomenologia</strong> macroscopica<br />

Master DidSciUD


Esp 1: Il nastro da lucido<br />

strappato da ugu<strong>al</strong>i su<strong>per</strong>fici<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI RICONOSCERE<br />

Due pezzi di nastro adesivo<br />

qu<strong>al</strong>unque strappati da una<br />

stessa su<strong>per</strong>ficie, accostati e<br />

sospesi si <strong>al</strong>lontanano<br />

Allontanamento/repulsione <strong>per</strong><br />

ogni coppia strappata da<br />

un’ugu<strong>al</strong>e su<strong>per</strong>ficie, anche di<br />

nastro<br />

Master DidSciUD<br />

Lo strappo ha cambiato lo<br />

stato dei pezzi di nastro:<br />

sono in grado di interagire<br />

La presenza della<br />

proprietà non dipende<br />

d<strong>al</strong>le caratteristiche<br />

morfologiche del nastro,<br />

d<strong>al</strong>la tipologia di<br />

su<strong>per</strong>ficie, da orientazioni<br />

reciproche


Esp 1: Interazione tra oggetti<br />

preparati/trattati <strong>al</strong>lo stesso modo<br />

CONCLUSIONI<br />

o Comunque siano disposti, due nastri preparati nello<br />

stesso modo, attraverso un’interazione con un terzo<br />

oggetto, si <strong>al</strong>lontanano tra loro: sono in grado di<br />

interagire, hanno acquisito una proprietà (di <strong>al</strong>lontanare e<br />

essere <strong>al</strong>lontanati) che non avevano in precedenza<br />

o Preparati nello stesso modo, sono nello stesso stato<br />

Master DidSciUD


Esp 2a: Il nastro da lucido<br />

strappato in condizioni diverse<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI RICONOSCERE<br />

Pezzi di nastro adesivo strappati da<br />

su<strong>per</strong>fici diverse accostati ad uno stesso<br />

nastro e sospesi manifestano ora<br />

avvicinamento ora <strong>al</strong>lontanamento<br />

Due qu<strong>al</strong>unque pezzi che si <strong>al</strong>lontanano<br />

d<strong>al</strong> nastro di riferimento, o due che gli si<br />

avvicinano, accostati tra loro si<br />

<strong>al</strong>lontanano<br />

<strong>Un</strong> qu<strong>al</strong>unque pezzo di una tipologia<br />

accostato a un qu<strong>al</strong>unque pezzo dell’<strong>al</strong>tra<br />

tipologia gli si avvicina<br />

Master DidSciUD<br />

Vi sono due possibilità di interazione,<br />

che si manifestano con<br />

<strong>al</strong>lontanamento o avvicinamento: in<br />

questo caso lo stato dei due nastri<br />

accostati non è lo stesso<br />

Tutti i pezzi di nastro con ugu<strong>al</strong>e<br />

comportamento se avvicinati <strong>al</strong><br />

nastro–campione sono nello stesso<br />

stato: i nastri si possono suddividere<br />

in 2 classi, una con lo stesso stato<br />

del nastro-campione, una con un<br />

diverso stato<br />

La scelta del nastro-campione è<br />

irrilevante: ogni elemento di una<br />

classe è in uno stato diverso da ogni<br />

elemento dell’<strong>al</strong>tra


Es<strong>per</strong>ienza 2b: Due nastri da<br />

lucido strappati tra loro<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

I due elementi coinvolti nello<br />

Due pezzi di nastro<br />

strappo non sono nello stesso<br />

sovrapposti l’uno sull’<strong>al</strong>tro<br />

stato<br />

come nel rotolo, strappati e<br />

accostati si avvicinano<br />

Master DidSciUD<br />

RICONOSCERE


Esp 2: Interazione tra oggetti<br />

trattati strappando<br />

CONCLUSIONI<br />

o L’azione di strappare modifica sempre lo stato degli<br />

oggetti preparati in t<strong>al</strong> modo, ma la modifica può<br />

essere di duplice natura, rivelata dagli effetti: si<br />

osserva tanto la capacità di <strong>al</strong>lontanarsi/respingersi<br />

che quella di avvicinarsi/attrarsi, a seconda della<br />

concordanza o meno della natura dello stato degli<br />

oggetti interagenti.<br />

o L’avvicinamento indica stati non ugu<strong>al</strong>i<br />

o I nastri possono assumere ciascuno dei due stati,<br />

evidenziati da due tipologie di interazione<br />

o Due nastri strappati tra loro non sono nello stesso<br />

stato<br />

Master DidSciUD


Esp 1 e 2b a confronto:<br />

preparazioni diverse <strong>per</strong> stati<br />

diversi<br />

CONFRONTO Nastri indicatori strappati tra<br />

loro, in stati diversi<br />

ESP. 2b: Interazione tra<br />

un nastro strappato<br />

da una su<strong>per</strong>ficie di<br />

nastro e la<br />

“su<strong>per</strong>ficie” di nastro<br />

stessa<br />

ESP. 1: Interazione tra<br />

due nastri strappati<br />

entrambi da una<br />

su<strong>per</strong>ficie di nastro<br />

Master DidSciUD


Esp 3: Confronto tra pezzi di<br />

nastro adesivo da coppie<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE RICONOSCERE<br />

Due pezzi sovrapposti e strappati<br />

avvicinati <strong>al</strong>l’indicatore: pezzi con<br />

la stessa disposizione si<br />

<strong>al</strong>lontanano, con disposizione<br />

diversa si avvicinano<br />

Entrambi i pezzi coinvolti nello<br />

strappo cambiano di stato<br />

La disposizione dei nastri prima dello<br />

strappo determina lo stato:<br />

disposizioni diverse danno luogo ad<br />

attrazione, indicazione di due diverse<br />

tipologie di attivazione<br />

Master DidSciUD


Esp3: Confronto tra pezzi di<br />

nastro adesivo a coppie<br />

CONCLUSIONI<br />

Vi sono due stati<br />

possibili <strong>per</strong> oggetti<br />

strappati e l’interazione<br />

tra stati ugu<strong>al</strong>i si<br />

manifesta come<br />

repulsione, tra stati<br />

diversi come attrazione<br />

Oggetti preparati tra<br />

loro sono in stati diversi<br />

Master DidSciUD


Esp 4.1: Altri oggetti e <strong>al</strong>tri modi<br />

di agire<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

Due cannucce accostate sopra un<br />

binario, anche dopo che una di esse<br />

viene strofinata, non interagiscono<br />

Due cannucce strofinate e quindi<br />

accostate su un binario si respingono<br />

Due cannucce strofinate e quindi<br />

accostate <strong>al</strong> nastro indicatore<br />

producono attrazione con uno e<br />

repulsione con l’<strong>al</strong>tro nastro, come in<br />

uno dei casi precedenti<br />

RICONOSCERE<br />

Nessuna interazione ha luogo se<br />

entrambi gli oggetti non sono stati<br />

attivati mediante preparazione<br />

opportuna<br />

La stessa preparazione conduce<br />

ad un effetto di repulsione anche<br />

nel caso dello strofinio<br />

Lo stato delle cannucce è ugu<strong>al</strong>e<br />

<strong>per</strong> entrambe e lo stesso di uno dei<br />

due pezzi di nastro<br />

Master DidSciUD


Esp 4.2: Altri oggetti e <strong>al</strong>tri modi<br />

di agire<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE RICONOSCERE<br />

Oggetti diversi strofinati su<br />

su<strong>per</strong>fici diverse accostati <strong>al</strong><br />

nastro indicatore fanno<br />

<strong>al</strong>lontanare uno dei due nastri<br />

e avvicinare l’<strong>al</strong>tro<br />

Buste dei grissini strofinate:<br />

comportamento an<strong>al</strong>ogo a<br />

quello del nastro da lucido<br />

Lo strofinio è un metodo <strong>per</strong><br />

portare gli oggetti in uno stato<br />

che produce interazione,<br />

attrattiva o repulsiva<br />

Tutti gli oggetti possono essere<br />

messi in grado di attrarre o<br />

respingere, attraverso strofinio,<br />

secondo che lo stato è diverso<br />

o ugu<strong>al</strong>e rispetto a quello<br />

dell’oggetto con cui<br />

interagiscono<br />

Master DidSciUD


Esp 4.3: Le coppie di oggetti<br />

strofinati<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE<br />

Cannuccia e stoffa con<br />

cui è stata strofinata: si<br />

avvicinano tra loro e<br />

muovono in verso<br />

opposto e ugu<strong>al</strong> misura<br />

i nastri indicatori<br />

I due oggetti coinvolti nello<br />

strofinio sono in stati<br />

diversi<br />

Master DidSciUD<br />

RICONOSCERE


Esp 4.4: Le coppie di nastri<br />

strappati<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE<br />

Nastri strappati tra loro e<br />

avvicinati: l’interazione<br />

dipende d<strong>al</strong>la distanza e<br />

d<strong>al</strong>l’intensità dello stato<br />

Nastri avvicinati fino a tornare<br />

in contatto: nessuna<br />

interazione<br />

L’interazione avviene senza<br />

contatto, in misura maggiore <strong>al</strong><br />

diminuire della distanza, con<br />

intensità dipendente d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità<br />

della preparazione (tipo di<br />

su<strong>per</strong>ficie da cui avviene lo strappo<br />

…), centr<strong>al</strong>mente<br />

Due oggetti che si attivano<br />

reciprocamente, se riuniti <strong>per</strong>dono<br />

nuovamente la proprietà, che si<br />

può collegare <strong>al</strong>la separazione<br />

Master DidSciUD<br />

RICONOSCERE


Esp 4: Osservare <strong>al</strong>tri oggetti<br />

CONCLUSIONE<br />

• Gli oggetti si possono elettrizzare<br />

strofinandoli, e acquisiscono una proprietà<br />

chiamata carica elettrica che può essere di<br />

due tipi e si manifesta come attrazione o<br />

repulsione (tra cariche omologhe)<br />

• I due oggetti coinvolti nello strofinio<br />

assumono stati diversi<br />

• Lo strofinio equiv<strong>al</strong>e <strong>al</strong>lo strappo<br />

Master DidSciUD


Esp 5: Le cannucce a contatto<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE<br />

Due cannucce<br />

accostate dopo<br />

che una,<br />

strofinata, è stata<br />

messa a contatto<br />

con l’<strong>al</strong>tra si<br />

<strong>al</strong>lontanano<br />

Master DidSciUD<br />

RICONOSCERE<br />

Anche il contatto con un<br />

oggetto attivato è un<br />

modo <strong>per</strong> attivare<br />

Lo stato dei due oggetti a<br />

contatto è lo stesso


Esp 5: Le cannucce a contatto<br />

CONCLUSIONI<br />

La proprietà si trasmette spontaneamente da<br />

un corpo <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro con un contatto, senza<br />

azione esterna come nel caso dello<br />

strofinio<br />

Master DidSciUD


Esp 6: La lattina conduttrice vicina<br />

<strong>al</strong>la barra elettrizzata<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

Avvicinando una barra<br />

strofinata <strong>al</strong>la lattina si<br />

sollevano i fili di <strong>al</strong>luminio<br />

opposti <strong>al</strong>la barra, indicando<br />

repulsione tra oggetti nello<br />

stesso stato<br />

Allontanando la barra strofinata<br />

d<strong>al</strong>la lattina i fili si abbassano<br />

<strong>Un</strong> effetto di elettrizzazione si può<br />

ottenere senza strofinio né<br />

contatto, ma semplicemente<br />

avvicinando un oggetto<br />

elettrizzato: influenza a distanza<br />

Nulla è stato trasferito <strong>al</strong> corpo che<br />

manifesta nelle sue parti uno stato<br />

di elettrizzazione dello stesso tipo,<br />

determinata d<strong>al</strong>la vicinanza<br />

dell’oggetto elettrizzato<br />

Master DidSciUD<br />

RICONOSCERE


Esp 6: La lattina conduttrice a<br />

contatto con la barra elettrizzata<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE RICONOSCERE<br />

Al contatto (o quasi …) tra La carica trasferita <strong>per</strong><br />

barra e lattina <strong>al</strong>l’estremità contatto si trasferisce<br />

opposta rispetto ai fili si <strong>al</strong>l’estremità opposta<br />

sollevano i fili di <strong>al</strong>luminio della lattina: la carica<br />

opposti <strong>al</strong>la barra, indicando può muoversi <strong>al</strong>l’interno<br />

repulsione tra oggetti nello<br />

stesso stato<br />

della lattina<br />

Master DidSciUD


Avvicinando una barra<br />

strofinata <strong>al</strong>la lattina si<br />

sollevano i fili di <strong>al</strong>luminio<br />

opposti <strong>al</strong>la barra,<br />

indicando repulsione tra<br />

oggetti nello stesso stato<br />

Esp 6: La lattina conduttrice<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE<br />

La carica è presente dentro la<br />

lattina indipendentemente<br />

d<strong>al</strong>l’intervento esterno<br />

L’oggetto carico ha agito a<br />

distanza: l’elettrizzazione di parti<br />

della lattina si deve <strong>al</strong>lo<br />

sbilanciamento tra cariche di un<br />

tipo e dell’<strong>al</strong>to, risultato<br />

dell’azione sulle cariche <strong>nella</strong><br />

lattina da parte di quelle esterne<br />

Master DidSciUD<br />

RICONOSCERE


Esp 6: La lattina conduttrice<br />

CONCLUSIONI<br />

• I corpi sono dotati di elementi interni -<br />

carica- che interagiscono elettricamente<br />

• La possibilità di muoversi <strong>al</strong>l’interno dei<br />

met<strong>al</strong>li determina una distribuzione di<br />

carica loc<strong>al</strong>mente sbilanciata che<br />

evidenzia la sua presenza<br />

• I corpi neutri bilanciano attrazioni con<br />

repulsioni<br />

Master DidSciUD


Il trasferimento di carica e<br />

l’induzione: pendolino met<strong>al</strong>lico<br />

SVILUPPO<br />

Pendolino met<strong>al</strong>lico<br />

<strong>al</strong>l’estremità della<br />

lattina carica:<br />

attrazione, contatto,<br />

repulsione istantanea:<br />

induzione e contatto,<br />

con trasferimento<br />

veloce di carica<br />

Master DidSciUD


Il trasferimento di carica e la<br />

polarizzazione: il pendolino<br />

dielettrico<br />

SVILUPPO<br />

Pendolino dielettrico<br />

<strong>al</strong>l’estremità della lattina:<br />

attrazione, contatto,<br />

repulsione ritardata:<br />

polarizzazione e<br />

contatto, con<br />

trasferimento lento di<br />

carica<br />

Master DidSciUD


Induzione, polarizzazione e<br />

trasferimento di carica<br />

CONCLUSIONI<br />

Negli isolanti vi sono gli stessi elementi che<br />

nei met<strong>al</strong>li, e subiscono le stesse forze: le<br />

intensità sono minori e le velocità basse<br />

Master DidSciUD


Disposizione della carica su un<br />

conduttore: gabbia di Faraday<br />

AZIONE/OSSERVAZIONE RICONOSCERE<br />

La carica si dispone<br />

sulla su<strong>per</strong>ficie<br />

esterna di un<br />

conduttore caricato<br />

Su un conduttore a<br />

contatto con una<br />

cannuccia strofinata la<br />

carica trasferita si<br />

dispone secondo quanto<br />

indicato d<strong>al</strong>le striscioline<br />

di met<strong>al</strong>lo sul suo corpo:<br />

chiudendo il conduttore<br />

su sé stesso, <strong>al</strong>l’interno<br />

si abbassano e<br />

<strong>al</strong>l’esterno si <strong>al</strong>zano<br />

Master DidSciUD


L’elettroscopio -1<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI RICONOSCERE<br />

Avvicinata la cannuccia<br />

strofinata le foglioline divergono,<br />

<strong>al</strong>lontanata si chiudono<br />

Dopo un contatto della<br />

cannuccia le foglioline divergono<br />

<strong>per</strong>manentemente<br />

Divergono maggiormente se la<br />

cannuccia viene avvicinata<br />

ancora<br />

<strong>Un</strong>a disposizione diversa degli<br />

elementi interni determinata<br />

d<strong>al</strong>la cannuccia produce lo<br />

stesso stato sulle foglioline a pari<br />

distanza d<strong>al</strong>la cannuccia<br />

Il contatto trasferisce elementi<br />

attivanti che si distribuiscono<br />

lungo tutto il met<strong>al</strong>lo<br />

I due effetti si sommano<br />

Master DidSciUD


L’elettroscopio - 2<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

Toccando la punta dell’asta con le<br />

foglioline divergenti a cannuccia<br />

lontana, esse si chiudono<br />

Toccando la punta a cannuccia<br />

vicina, le foglioline si chiudono ma<br />

divergono nuovamente<br />

<strong>al</strong>lontanandola<br />

Avvicinando la cannuccia la<br />

divergenza diminuisce<br />

Master DidSciUD<br />

RICONOSCERE<br />

Il contatto produce un<br />

trasferimento di elementi<br />

attivanti fino <strong>al</strong>l’assenza di<br />

interazione tra foglioline<br />

Il trasferimento <strong>per</strong> contatto fino<br />

ad impedire l’interazione<br />

determina uno stato di<br />

attivazione distribuito fino ad<br />

annullare l’interazione anche<br />

con la cannuccia ed emerge in<br />

assenza di quest’ultima<br />

La tipologia di carica sulle foglie<br />

ora è opposta: il trasferimento<br />

avviene secondo le condizioni in<br />

cui si trova il conduttore …


<strong>Un</strong> modo diverso di guardare<br />

<strong>al</strong>l’interazione: gli oggetti carichi<br />

modificano lo spazio che li<br />

circonda<br />

Campo<br />

Nello spazio tra due oggetti met<strong>al</strong>lici<br />

caricati oggetti leggeri (t<strong>al</strong>co) si<br />

muovono e si dispongono lungo<br />

direzioni precise<br />

Ove si trovano le scagliette di t<strong>al</strong>co si<br />

ha un’influenza prodotta d<strong>al</strong>la carica<br />

presente sugli elettrodi<br />

Master DidSciUD


Trasferimento di carica<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

RICONOSCERE<br />

Sfere di<br />

La carica si<br />

dimensioni diverse trasferisce<br />

a contatto con la parzi<strong>al</strong>mente da<br />

gruccia strofinata un isolante a un<br />

e tra loro: caso 1 met<strong>al</strong>lo <strong>per</strong><br />

Gruccia strofinata contatto<br />

a contatto con la La carica si<br />

sfera di diametro trasferisce<br />

maggiore, in dimezzandosi da<br />

seguito a contatto un oggetto<br />

con una sfera<br />

ugu<strong>al</strong>e<br />

met<strong>al</strong>lico ad un<br />

Master DidSciUD<br />

<strong>al</strong>tro ugu<strong>al</strong>e


Conservazione della carica<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI RICONOSCERE<br />

La carica tot<strong>al</strong>e<br />

prima del contatto<br />

è sempre pari <strong>al</strong>la<br />

somma delle<br />

cariche presenti<br />

dopo il contatto<br />

Sfere di diverse<br />

dimensioni, cariche<br />

e scariche, a<br />

contatto<br />

Master DidSciUD


AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

Due sfere ugu<strong>al</strong>i<br />

una carica e una<br />

no a contatto<br />

Due sfere ugu<strong>al</strong>i<br />

cariche in modo<br />

diverso a contatto<br />

Passaggio di carica tra sfere<br />

di ugu<strong>al</strong>i dimensioni<br />

RICONOSCERE<br />

Si ha passaggio di carica su oggetti ugu<strong>al</strong>i<br />

quando non ve ne è la stessa quantità, fino ad<br />

averne una stessa quantità<br />

La carica si divide a<br />

metà<br />

La carica passa da<br />

dove è in misura<br />

maggiore a dove è<br />

in misura minore<br />

Master DidSciUD


Due sfere<br />

ugu<strong>al</strong>i<br />

ugu<strong>al</strong>mente<br />

cariche a<br />

contatto con<br />

due sfere<br />

scariche di<br />

dimensioni<br />

diverse<br />

Passaggio di carica tra sfere<br />

di dimensioni diverse<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

All’equilibrio si ha carica maggiore <strong>nella</strong><br />

sfera di raggio maggiore: vi sono due<br />

grandezze in gioco<br />

RICONOSCERE<br />

La carica si dispone in<br />

modo diverso, a seconda<br />

delle dimensioni della<br />

seconda sfera: maggiore<br />

il raggio, maggiore la<br />

carica trasferita<br />

Master DidSciUD


Due sfere di<br />

dimensioni<br />

diverse con<br />

cariche<br />

diverse a<br />

contatto tra<br />

loro<br />

Passaggio di carica tra sfere<br />

cariche diverse<br />

AZIONI/OSSERVAZIONI<br />

Grandezza che governa il processo:<br />

POTENZIALE, dipendente d<strong>al</strong>la carica e d<strong>al</strong>le<br />

dimensioni, che determina il trasferimento di<br />

carica tra due oggetti se è diverso, fino ad<br />

annullare t<strong>al</strong>e differenza<br />

RICONOSCERE<br />

La carica sulla sfera di<br />

raggio e carica maggiore<br />

aumenta, a spese della<br />

carica minore sulla sfera<br />

di raggio minore<br />

Master DidSciUD


Sfere a contatto con un<br />

generatore di ddp<br />

Sfere di dimensioni<br />

diverse (piccola,<br />

media, grande) a<br />

contatto con<br />

potenzi<strong>al</strong>i da 1, 2, 3<br />

kV<br />

Rapporto di proporzion<strong>al</strong>ità<br />

diretta tra carica e potenzi<strong>al</strong>e<br />

Q/V = Capacità<br />

C dipende d<strong>al</strong> raggio<br />

(geometria)<br />

Master DidSciUD


Bibliografia<br />

Benseghir A. & Closet J.L., 1996, The electrostatics – electrokinetics transition. Historic<strong>al</strong> and education<strong>al</strong><br />

difficulties, Internation<strong>al</strong> Journ<strong>al</strong> of Science Education, 18 (2) 179 -191<br />

Eylon B. & Ganiel U., 1990, Macro – micro relationship: the missing link between electrostatics and<br />

electrodynamics in students’reasoning, Internation<strong>al</strong> Journ<strong>al</strong> of Science Education, 12 (1) 79 -94<br />

Borghes A. T. & Gilbert J.K., Models of magnetism, Internation<strong>al</strong> Journ<strong>al</strong> of Science Education, 20 (3) 361 -378<br />

Barbas A., & Psillos D:, (1997) caus<strong>al</strong> reasoning as a base for advancing a systemic approach to simple<br />

electric<strong>al</strong> circuits, Research in science education, 27 (3), 445 – 459<br />

Furió, C., Guisasola, J. & Almudì, J. M. (2004), Elementary electrostatic phenomena: historic<strong>al</strong> hindrances and<br />

students’ difficulties Canadian Journ<strong>al</strong> of Science, Mathematics and technology education<br />

Harrington, R. Discovering the reasoning behind the words: an example from electrostatics, Phys. Educ. Res.,<br />

Am.J. Phys. Suppl. 67 (7) July 1999<br />

Guruswamy, C., Somers, M. D. & Hussey, R. G., 1997, Students’understanding of the transfer of charge<br />

betweeen conductors, Physics Education, 32 (2) 91 – 96)<br />

Furió, C., Guisasola, J. (1998), Difficulties in learning the concept of electric field, Science Education, Volume<br />

82, Issue 4 , 417-526 (July 1998<br />

Viennot L. & Rainson S. ,1999, Design and ev<strong>al</strong>uation of a research - based teaching sequence: the<br />

su<strong>per</strong>position of electric field, Internation<strong>al</strong> Journ<strong>al</strong> of Science Education, 21 (1) 1-16<br />

S. Rainson G. Tranströmer L. Viennot Students’ understanding of su<strong>per</strong>position of electric fields Am. J. Phys.<br />

62 (11) november 1994 1026 – 1032<br />

Törnkvist S., Pettersson K. A., Tranströmer G., Confusion by representation: on student’ s comprehension of<br />

the electric field concept, Am. J. Phys. 61 (4), april 1993, 335 - 338<br />

M. Planinic Assessment of difficulties of some conceptu<strong>al</strong> areas from elecricity and magnetism using the<br />

Conceptu<strong>al</strong> Survey of Electricity and Magnetism Am. J. Phys. 74 (12) December 2006 1143 - 1148<br />

M<strong>al</strong>oney D.P., O’Kuma, T. L., Hieggelke, C. J., Van Heuvelen, A., surveying students’ conceptu<strong>al</strong> knowledge of<br />

electricity and magnetism, Phys. Educ. Res., Am. J. Phys. Suppl. 69 (7), July 2001 S12 – S23<br />

Master DidSciUD

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!