MARTAgana_abb_master:MARTAgana_abb_master 27-10-2012 8:37 Pagina 8 TERRITORIO CampiFlegrei DeepDrillingProject Traricercascientifica epregiudizio Iaia de Marco Nello scorso mese di febbraio, nella sede della nostra Sezione il professor Giuseppe de Natale ha tenuto il seminario “I Campi Flegrei, rischio vulcanico e potenziale geotermico”. Come si ricorderà, l’esposizione di De Natale risultò una rara combinazione di rigore scientifico e comprensibilità. Il professore dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia vanta un’esperienza trentennale che ne ha fatto uno dei massimi esperti a livello mondiale, dal 2009 è responsabile del Campi Flegrei Deep Drilling Project, progetto di ricerca internazionale di grande rilevanza scientifica per la previsione degli eventi sismici. Il 26 luglio scorso, il prof. De Natale, insieme con il direttore dell’INGV prof. Marcello Martini e il prof. Giuseppe Luongo, hanno presentato il Campi Flegrei Deep Drilling Project alla stampa e ai cittadini. Io ero tra essi. C’è una certa aria di opposizione, alimentata da pregiudizi e disinformazione, che presto si esprime con aggressività. Gli scienziati sorprendono per la serenità con cui ricevono e rispondono a tutte le domande e alle allusioni ostili. Si sente davvero di tutto, “le trivellazioni scatenano i terremoti”, “perché si buca Bagnoli, già straziata dall’inquinamento industriale, e proprio nel sito in cui sorgerà il Turtle Point?”. Da quest’ultima domanda, però, la comunicazione comincia a fluire. De Natale spiega che, smontato il cantiere, l’esito superficiale del pozzo sarà un tombino di trenta 8| MARTAGANA la centimetri. Il viso del giovane interlocutore si rilassa, ha capito. Il conflitto diventa un confronto nel quale tutti stanno dalla stessa parte, quella del rispetto dell’ambiente e della prevenzione. La trivellazione profonda consente la creazione di pozzi ove collocare dei sensori le cui rilevazioni, proprio perché effettuate in ambiente non esposto alle interferenze antropiche, sono molto più precise. Inoltre, la maggiore prossimità ai livelli in cui si producono le alterazioni delle placche rocciose aumenta la possibilità di stabilire relazioni tra questi fenomeni e gli eventi sismici. De Natale spiega che anche dalla stessa fase di scavo si ricavano dati significativi: i materiali estratti recano, per usare una metafora, messaggi dalle viscere della terra che vengono catalogati e “letti” nella loro composizione geochimica e morfologica, traducendosi in informazioni precise sul bordo orientale della caldera, il meno conosciuto – benché il più densamente popolato - proprio per l’assenza di pozzi ispettivi. Sono previste due perforazioni, la prima, già realizzata, raggiunge i 500 m, la seconda arriverà a circa 3,5 km. Nel primo pozzo pilota, dunque, sarà possibile monitorare la dinamica del vulcano e gli episodi di bradisismo con una sensibilità circa 1000 volte maggiore rispetto a quella ottenuta con i consueti strumenti di superficie. Il futuro pozzo profondo, invece, è destinato allo studio dei meccanismi generativi dell’attività vulcanica e del bradisismo, mediante la misurazione dei parametri meccanici e termo fluidodinamici delle rocce profonde flegree. Sarà possibile, inoltre, rilevando la variazione di temperatura all’aumento di profondità, localizzare con notevole precisione la camera magmatica. Insomma, una ricerca scientifica finalizzata alla conoscenza e alla prevenzione, quella prevenzione che tutti invocano e molti teorizzano, spesso senza indicarne le forme di realizzazione. Approfondimenti visitando il sito sites.google.com/site/ cfddpproject
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