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istruttoria demaniale per l'accertamento - COTRONEInforma

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GENERALITA' SUL COMUNE DI COTRONEI<br />

Il Comune di Cotronei - una volta in provincia di Catanzaro, ora in provincia di Crotone - sorge, con i suoi circa<br />

cinquemila abitanti, su uno s<strong>per</strong>one di arenaree compatte a poco più di cinquecento metri sul mare, guardando le ampie<br />

vallate del Tacina e del Neto e, in fondo, il mare Jonio.<br />

Il suo territorio si estende prevalentemente in montagna ed è racchiuso dai due fiumi che lo lambiscono nelle parti<br />

basse. Questi due fiumi, il Tacina e il Neto,<br />

che corrono pressoché paralleli, divisi da massicci di sabbie più o meno compatte, intercalate da croste (o strati di<br />

modesta potenza) di arenaree a cemento argilloso o calcareo, spesso con ricorrenti lenti argillose, o formazioni<br />

oolitiche.<br />

Ampie zone sono costituite da argille compatte plioceniche (terre forti), veri e propri scrigni di fertilità, su cui sono<br />

impiantati rigogliosi oliveti.<br />

Diffrante, tra l'abitato e il mare, sempre tra i due fiumi, si scorgono interessanti rilievi, che non su<strong>per</strong>ano i seicento<br />

metri, rico<strong>per</strong>ti di selve (monte Fuscaldo, già monte Clibano) ultimamente interessato da importanti studi da parte<br />

dell'Università di Arcavacata (Cosenza), o sedime di importanti centri abitati come Santa Severina e Cutro. Monte<br />

Fuscaldo e altri rilievi collinari minori nascondono gli abitati degli antichi casali di Santa Severina: San Mauro e<br />

Scandale.<br />

La zona montana (Sila piccola) è rico<strong>per</strong>ta da boschi di querce (prevalentemente quercus lanuginosa = roverella, o<br />

quercus cerris = cerro o cariglio) e di pino nero laricio (pinus nigra, varietà calabrica), che è un pino, unico del genere<br />

pinus, dalla caratteristica colorazione nera della parte interna dell'unghia (o umbone). Questo pino di differenzia dai<br />

suoi cugini della specie "nigra" (quelli austriaci, o francesi, o spagnoli, o corsi, etc.) <strong>per</strong> avere un portamento più<br />

elegante dovuto alla più morbida (quasi erbacea) consistenza degli aghi.<br />

Più in alto domina il faggio (fagus silvatica), che nelle parti intermedie si alterna o si mescola al pino.<br />

Nelle vallotte più umide sono spontanei gli ontàni (alnus glutinosa, o cordata, delle betulacee = alno, verna, àzano o<br />

auzini), gli aceri, i pioppi (candelisi). Sui diruppi è frequente il leccio (quercus ilex).<br />

Il Castagneto è presente in prossimità della parte alta dell'abitato.<br />

La parte sottostante, invece, è dominata dall'olivo che, oltre a offrire un olio dorato eccellente, va a formare un<br />

interessante paesaggio argentato che la fatica dell'uomo ha lentamente plasmato, rispettando la giacitura dei versanti,<br />

modellandoli saggiamente con o<strong>per</strong>e di difesa dalla erosione delle acque selvagge che, qui, rappresentano il maggior<br />

<strong>per</strong>icolo <strong>per</strong> la stabilità dei versanti arenacei o argillosi.<br />

Nella Sila, laddove nel primo decennio fascista venne sbarrato il fiume Ampollino (modesto affluente del Fiume Neto,<br />

nel ventaglio di testata) <strong>per</strong> costituirne l'omonimo lago artificiale, sorgono villaggi turistici interessanti come il<br />

Villaggio Palumbo e Trepidò; il primo destinato prevalentemente al turismo forestiero, il secondo a quello locale, o<br />

comunque prevalentemente di Cotronei e della vicina Roccabernarda.<br />

Questo lago artificiale, sovralimentato dalle acque del lago Arvo, che trovasi nella valle parallela verso Nord, attraverso<br />

una condotta "di sfioro" che attraversa il Montenero con sbocco a Pentecane caratterizza, ora, l'intero territorio della<br />

Sila piccola di Cotronei.<br />

Questo lungo e stretto specchio d'acqua testimonia chiaramente che l'uomo, se sapiente, colto e dotato di sensibilità e<br />

rispetto della natura e delle sue bellezze, può servirsi di questa senza doverla violentare, <strong>per</strong> sfruttarla a favore<br />

dell'umanità.<br />

Sulla fascia planiziale, lungo il fiume Neto, di modesta estensione, affiorano acque termali, ricche di zolfo e di<br />

magnesio, utili <strong>per</strong> la cura delle malattie bronchiali, reumatiche e dermatologiche.<br />

Le acque termali e la montagna, l'ambiente naturale e quello saggiamente modellato dall'uomo del passato,<br />

rappresentano il futuro di Cotronei.

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