LUNEDI' 4 MARZO 2013 - Comune di Vittoria
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CITTÀ DI VITTORIA<br />
UFFICIO STAMPA<br />
RASSEGNA STAMPA
46.<br />
VITTORIA. L’incontro organizzato dal Rotary Club<br />
Il paradosso italiano<br />
del sistema carceri<br />
DANIELA CITINO<br />
LA SICILIA<br />
RAGUSA<br />
VITTORIA. “Vorrei restare dove sono.<br />
So <strong>di</strong> avere sbagliato, ed è giusto<br />
che io paghi per quel che ho fatto.<br />
Ma qui, in questo carcere, io ci sto<br />
bene. Vi prego <strong>di</strong> non chiuderlo”.<br />
E’ l’accorato appello che un detenuto<br />
siciliano ha scritto in una lettera<br />
in<strong>di</strong>rizzandola a Giovanni Scarso,<br />
commissario straor<strong>di</strong>nario della<br />
Provincia regionale <strong>di</strong> Ragusa, avvocato<br />
e rotariano dal 1976, come sottolinea<br />
il presidente del Rotary Club<br />
<strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong>, Carmelo Sidoti, che gli<br />
siede accanto nella tavola rotonda<br />
tenutasi sabato scorso a Sala Mandarà<br />
e de<strong>di</strong>cata al tema dell’emergenza<br />
carceri.<br />
“Un problema, quello dell’emergenza,<br />
che da rotariani al servizio<br />
dell’umanità non può che starci a<br />
cuore” spiega nel corso dell’incontro<br />
il presidente rotariano del club<br />
vittoriese, sottolineando <strong>di</strong> avere<br />
fatto proprio, nello spirito <strong>di</strong> servizio<br />
del Rotary, l’esortazione del presidente<br />
della Repubblica, Giorgio<br />
Napolitano, che ha richiamato l’at-<br />
LUNEDÌ 4 <strong>MARZO</strong> <strong>2013</strong><br />
tenzione sullo stato “tragico” vissuto<br />
dalle carceri italiane dove a rischio<br />
costante è la <strong>di</strong>gnità dell’uomo.<br />
“Per quanto un carcerato abbia<br />
potuto sbagliare e per quanto sia<br />
giusta la punizione data, non possiamo<br />
mai <strong>di</strong>menticare che stiamo<br />
parlando <strong>di</strong> quel sentimento <strong>di</strong><br />
umanità che contrad<strong>di</strong>stingue la civiltà”<br />
sottolinea il commissario<br />
straor<strong>di</strong>nario Giovanni Scarso, invitando<br />
i presenti e non solatnto loro,<br />
a riflettere sugli enormi paradossi<br />
del sistema penitenziario italiano<br />
sud<strong>di</strong>viso in carceri “metropolitane”-<br />
spiega Scarso - terribilmente<br />
sovraffollate, carceri d’oro, efficienti,<br />
supertecnologiche, e mai utilizzate,<br />
ed infine le sparute carceri<br />
che, invece, tra mille <strong>di</strong>fficoltà, funzionano<br />
e che, paradossalmente,<br />
come quella in cui si trova attualemnte<br />
rinchiuso il detenuto che<br />
mi ha scritto, rischiano <strong>di</strong> essere<br />
chiuse”.<br />
E il carcere <strong>di</strong> Ragusa? Una realtà<br />
che viene descritta dal comandante<br />
della Polizia penitenziaria <strong>di</strong> Ra-<br />
Un’emergenza<br />
legata al<br />
sovraffollamento<br />
e alla<br />
mancanza<br />
<strong>di</strong> un<br />
progetto<br />
valido<br />
che<br />
garantisca<br />
il reinserimento<br />
nella<br />
società.<br />
Ma ci sono<br />
anche<br />
esempi<br />
positivi<br />
DA SINISTRA: CATALANO, SIDOTI, SCARSO, MORALES E DI STEFANO<br />
gusa, Chiara Molares. Un trascorso<br />
da avvocato, poi un anno fa, la scelta<br />
<strong>di</strong> mettere la sua professionalità,<br />
unita ad una forte passione ed ad<br />
un robusto impegno, al servizio della<br />
dura e <strong>di</strong>fficilissima vita dei carcerati,<br />
e non <strong>di</strong>mentichiamolo, degli<br />
stessi operatori penitenziari che<br />
con<strong>di</strong>vidono in prima persona tutti<br />
i paradossi <strong>di</strong> un’emergenza carceri<br />
a cui, come spiega il comandante<br />
Morales, bisogna riuscire<br />
“tutte le mattine” a trovare soluzioni<br />
imme<strong>di</strong>ate e a dare risposte<br />
concrete.<br />
Altrove, invece, <strong>di</strong>stante e lontana<br />
sembrano starci la politica, “rea”, a<br />
detta dell’avvocato Maurizio Catalano,<br />
<strong>di</strong> “avere portato lo Stato al fallimento.<br />
E l’emergenza carceri ne è<br />
una lampante <strong>di</strong>mostrazione”.<br />
Uno Stato secondo l’avvocato,<br />
“scialacquatore” che avrebbe invece,<br />
se solo avesse potuto “risolvere il<br />
problema, destinando in via prioritaria<br />
alla realtà carceraria - ribatte<br />
Catalano - le dovute risorse”.<br />
Un <strong>di</strong>battito intorno al tema delle<br />
carceri, dunque, appassionante<br />
e ricco <strong>di</strong> spunti <strong>di</strong> riflessione, a cui<br />
ha dato il suo contributo anche l’avvocato<br />
Giuseppe Di Stefano.
VITTORIA<br />
E’ guerra aperta<br />
tra Aiello e Di Falco<br />
VITTORIA. D. C) Aiello versus Di Falco.<br />
Tocca al leader <strong>di</strong> Azione<br />
Democratica ribattere alle<br />
<strong>di</strong>chiarazioni della segreteria del<br />
Partito demicratico, che lo invitava<br />
ad uscire dalla scena politica.<br />
“Prenda spunto dalle <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong><br />
Papa Benedeto XVI - aveva<br />
stigmatizzato Di Falco -<br />
allontanandosi dalla politica<br />
citta<strong>di</strong>na. Un fatto è certo, la città<br />
non tornerà in<strong>di</strong>etro. E ora Aiello<br />
replica. “Hanno <strong>di</strong>strutto la città -<br />
<strong>di</strong>ce il presidente Azione<br />
democratica -. Sono loro che<br />
debbono prepararsi le valigie e<br />
andarsene per il bene della città”.
SCOGLITTI<br />
Allarme del Pdl, la frazione è abbandonata a se stessa<br />
d. c) Scoglitti abbandonata a se stessa: Il j’accuse arriva da<br />
Riccardo Terranova e da Francesco Trama, esponenti Pdl<br />
<strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong>. Tra i “nei” scovati all’amministrazione della<br />
frazione marinara da parte dei due azzurri si annoverano<br />
il servizio <strong>di</strong> rifiuti a singhiozzo, l’illuminazione carente,<br />
la mancata manutenzione degli immobili pubblici. “La<br />
frazione paga per prima – <strong>di</strong>cono Trama e Terranova- le negligenze<br />
dell’amministrazione comunale”.<br />
VITTORIA<br />
La Destra: «Sala Carfì giu<strong>di</strong>chi l’attività degli esperti comunali»<br />
d. c) Sottoporre l’attività degli esperti comunali nominati dal sindaco al vaglio critico <strong>di</strong><br />
Sala Carfì. Lo aveva chiesto Andrea Nicosia, consigliere comunale de La Destra,<br />
sottolineandone anche la volontà <strong>di</strong> applicazione normativa. “Se le opposizioni fossero<br />
rimaste in aula per ascoltare l’annuale relazione del<br />
sindaco esposta a Sala Carfì - ribatte il sindaco vittoriose<br />
Giuseppe Nicosia - non chiederebbero ciò che è stato già<br />
fatto considerato che anche le attività svolte dagli esperti<br />
vi sono annoverate”.
Insulti <strong>di</strong>gitali e punizioni ritardate<br />
Il preside Lima: «Ho un grande rammarico. Avrei preferito trasformare la vicenda in un momento educativo»<br />
Le istituzioni<br />
«Punizione<br />
eccessiva<br />
e intempestiva»<br />
d. c.) “Innanzitutto pieno<br />
rispetto per le decisioni<br />
assunte dagli organi<br />
collegiali della scuola e<br />
solidarietà alla<br />
docente”<br />
commenta<br />
l’assessore alla<br />
pubblica<br />
istruzione<br />
intervenendo<br />
sul caso della<br />
Matteotti. Per<br />
Gurrieri infatti<br />
la costituzione <strong>di</strong> quel<br />
gruppo, benché chiuso, su<br />
Facebook va comunque<br />
stigmatizzato. Premesso<br />
ciò, Gurrieri, tuttavia, si<br />
auspica che la scuola<br />
“possa trovare una strada<br />
interme<strong>di</strong>a” rivedendo i<br />
provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari<br />
che, a <strong>di</strong>stanza ormai <strong>di</strong><br />
due anni, appaiono<br />
“intempestivi” e inoltre,<br />
considerato che all’epoca<br />
dei fatti gli alunni erano<br />
appena un<strong>di</strong>cenni, possono<br />
apparire “eccessivi”. Altro<br />
elemento da riconsiderare<br />
secondo l’assessore è il<br />
sillogismo del tutti<br />
colpevoli: “Non funziona,<br />
perché i comportamenti<br />
degli studenti non sono<br />
stati omogenei” conclude<br />
asserendo che al <strong>di</strong> là dello<br />
specifico caso “ritiene<br />
ormai improcrastinabile da<br />
parte della comunità<br />
scolastica una riflessione<br />
pedagogica e critica<br />
sull’uso delle nuove<br />
tecnologie”.<br />
LO PSICHIATRA PAOLO CREPET<br />
DANIELA CITINO<br />
Quando la rete <strong>di</strong>venta il luogo<br />
con<strong>di</strong>viso degli affetti, delle<br />
emozioni, dei sentimenti, può<br />
tessere trame rischiose nel<br />
mondo degli adulti. Ancora più in quello<br />
dei ragazzi che affidano la propria<br />
comunicazione intima, privata, personale<br />
ad un post su Facebook. “O<strong>di</strong>o la<br />
mia prof”, “Anch’io”,<br />
“Mi piace”,<br />
“La o<strong>di</strong>a<br />
tutta la scuola”.<br />
Lo hanno<br />
scritto tre studenti<br />
della<br />
scuola me<strong>di</strong>a<br />
«G. Matteotti»<br />
<strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong> postandolo<br />
su Fb<br />
nel gruppo che, costituito da uno <strong>di</strong> loro,<br />
si chiamava “Per chi o<strong>di</strong>a la prof”.<br />
Tutto ciò accadeva nel giugno <strong>di</strong> due<br />
anni fa e gli studenti erano degli un<strong>di</strong>cenni<br />
iscritti alla prima classe del Corso<br />
Musicale, che, nel frattempo, cresceva<br />
<strong>di</strong>ventando l’eccellenza della Matteotti.<br />
La migliore nel profitto, “il fiore all’occhiello”<br />
dell’orchestra <strong>di</strong>dattica. Però,<br />
quest’anno, agli scrutini <strong>di</strong> primo quadrimestre,<br />
ad un passo dal conseguire il<br />
<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturità, invece, <strong>di</strong> ulteriori<br />
premi e riconoscimenti scolastici arriva<br />
la “doccia gelata”. Quel gruppo “Per<br />
chi o<strong>di</strong>a la prof”, non più postato da<br />
quel giugno <strong>di</strong> due anni fa, ma rimasto<br />
ancora attivo, viene scoperto dalla scuola<br />
e la punizione non tarda ad arrivare.<br />
Non servono pentimenti e scuse affidate<br />
dagli studenti ad una lettera inviata<br />
alla professoressa, né le pressanti intercessioni<br />
dei genitori chiedendo ripetutamente<br />
alla scuola <strong>di</strong> scegliere una<br />
“terza” via che magari risultasse più<br />
educativa e meno punitiva. Presidenza e<br />
organi collegiali scolastici sono inamovibili.<br />
E così arriva il sei in condotta in<br />
pagella a <strong>di</strong>ciotto alunni della classe.<br />
In<strong>di</strong>stintamente. Al promotore, a chi ha<br />
solo postato qualche commento e a chi<br />
era risultato semplicemente iscritto al<br />
gruppo. Quel sei in condotta però alza<br />
un muro tra scuola e genitori. Do<strong>di</strong>ci dei<br />
quali arrabbiati, amareggiati, delusi e<br />
ritenendo spezzato il patto educativo<br />
con la Matteotti, trasferiscono i loro figli<br />
alla Don Milani, dove, accolti e sud<strong>di</strong>visi<br />
in due classi completeranno il percorso<br />
scolastico. Uno strappo doloroso. I genitori<br />
contesteranno il provve<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong>sciplinare presso gli organi scolastici<br />
provinciali a cui domandano un atto<br />
I GENITORI<br />
Avremmo preferito<br />
che si optasse per<br />
altre strategie, magari<br />
responsabilizzando<br />
i nostri figli a un uso<br />
più consapevole<br />
della Rete<br />
ispettivo. “Avremmo preferito che la<br />
scuola avesse optato per altre strategie,<br />
magari responsabilizzando i propri<br />
alunni ad uso più consapevole della rete,<br />
mettendo così al vaglio critico le nuove<br />
tecnologie” asseriscono i genitori<br />
rimproverando la scuola <strong>di</strong> non averli<br />
subito coinvolto.<br />
E il preside Sebastiano Lima, quarant’anni<br />
<strong>di</strong> servizio scolastico alla spalle,<br />
che risponde?<br />
IL PRESIDE<br />
L’obiettivo mancato<br />
Do<strong>di</strong>ci ragazzi passano dalla «Matteotti» (nella foto una classe) alla «Don<br />
Milani», il preside amareggiato e i genitori sono arrabbiati e chiedono<br />
l’intervento del Provve<strong>di</strong>torato. Tutti concordano con l’inutilità <strong>di</strong> una<br />
punizione tar<strong>di</strong>va. Allora è naturale chiedersi: ma chi ha voluto tutto questo?<br />
Mi <strong>di</strong>spiace<br />
profondamente<br />
<strong>di</strong> non essere riuscito<br />
a riportare la giusta<br />
serenità perché, alla<br />
fine, sono i ragazzi a<br />
patirne le conseguenze<br />
«A giugno andrò in pensione portandomi<br />
<strong>di</strong>etro questo ricordo amaro».<br />
Da cosa si sente amareggiato?<br />
«Ho un gran<strong>di</strong>ssimo rammarico. Avrei<br />
preferito trasformare quest’esperienza<br />
in un ulteriore fatto educativo, farne<br />
un’occasione <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> riflessione,<br />
genitori inclusi. E mi <strong>di</strong>spiace profondamente<br />
<strong>di</strong> non essere riuscito a riportare<br />
la giusta serenità perché, alla fine, sono<br />
i ragazzi, l’anello più debole, a patirne le<br />
conseguenze».<br />
Allora faccia un passo in<strong>di</strong>etro, accogliendo<br />
le istanze dei genitori?<br />
«Gra<strong>di</strong>rei non entrare nel merito della<br />
vicenda».<br />
Scuola e società sempre più crisi?<br />
«La scuola deve scommettersi sull’uso<br />
corretto delle tecnologie».<br />
Ma è preparata a farlo?<br />
«No, ci muoviamo da pionieri».<br />
Inviterebbe gli alunni puniti alla sua<br />
festa <strong>di</strong> pensionamento?<br />
«Perché no, anzi me lo auguro perché significherà<br />
che si è riusciti a riportare la<br />
vicenda su un piano <strong>di</strong> comprensione».<br />
E l’insegnante<br />
«offesa» porta<br />
17 alunni<br />
in Tribunale<br />
VALENTINA RAFFA<br />
“L’inglese prima <strong>di</strong> insegnarlo lo devi<br />
imparare”. È il consiglio <strong>di</strong> un’ex alunna<br />
<strong>di</strong> una III del Liceo classico “Curcio” <strong>di</strong><br />
Ispica, inviato via mail da Facebook, post<br />
esami <strong>di</strong> maturità 2007, alla sua prof,<br />
definendo l’inglese da lei parlato “una<br />
lingua indefinita con accento siciliano”.<br />
E poi redarguisce la prof suggerendole <strong>di</strong><br />
“vergognarsi: è cattiva e gode nel vedere<br />
soffrire gli altri”.<br />
Questa risolutezza è costata alla giovane,<br />
oggi 25enne, studentessa universitaria,<br />
una multa <strong>di</strong> 200 euro, un risarcimento<br />
<strong>di</strong> 300 euro alla parte civile e al<br />
pagamento delle spese processuali. La<br />
giovane era accusata anche, con 16 compagni<br />
<strong>di</strong> classe, <strong>di</strong> avere offeso la reputazione<br />
della docente inviando un esposto<br />
nel quale si denunciavano anomalie nello<br />
svolgimento degli esami <strong>di</strong> Stato. Il documento<br />
riportava in calce la firma degli<br />
alunni, tra promossi e bocciati. Per questo<br />
capo d’imputazione sono stati tutti<br />
assolti. Come assolti sono stati i 4 ex<br />
alunni che avevano creato il gruppo Fb<br />
“Anch’io o<strong>di</strong>o la mia ex prof <strong>di</strong> inglese”<br />
attraverso il quale, secondo l’accusa, avevano<br />
ingiuriato pubblicamente la docente,<br />
che si era costituita parte civile.<br />
L’avv. Campanella, che <strong>di</strong>fende la 25enne,<br />
ricorrerà in appello avverso la sentenza<br />
che ritiene oltraggiosa una mail<br />
privata e non un gruppo Fb. Il pm aveva<br />
chiesto la condanna per i 17 imputati<br />
ad una multa <strong>di</strong> 800 euro per i promotori<br />
del gruppo Fb e 600 per gli altri.<br />
Quando la comunicazione si sconnette<br />
L’esperto. Davanti al gesto <strong>di</strong> un ragazzino incavolato mi sarei chiesto se ho svolto con coerenza il compito <strong>di</strong> educatore<br />
L’OPINIONE DI PAOLO CREPET<br />
«Punire dopo 2 anni? Incre<strong>di</strong>bile»<br />
Per Paolo Crepet educare è una forma d’arte. «Non ha<br />
nulla <strong>di</strong> materiale» spiega lo psichiatra snocciolando le<br />
sue istruzioni per l’uso tra figli e genitori, docenti inclusi,<br />
al master organizzato al Naselli <strong>di</strong> Comiso dalla Logos.<br />
Educare è, però, complicato, <strong>di</strong>fficile, impegnativo in<br />
un mondo che «ormai - afferma - comincia a Shangai e<br />
finisce qui. Occorre educare, ancora e sempre, al desiderio<br />
e alla curiosità avendo il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re più<br />
“no” affettivi che sì “abbandonatori” pronunciati da genitori<br />
decisamente “invertebrati”». Tipologia educante<br />
<strong>di</strong> adulti in cui per lo psichiatra comasco non dovrebbero<br />
far fatica a riconoscersi mamme catering, servizievoli<br />
e accomodanti, e papà bancomat, <strong>di</strong>stratti e lontani,<br />
ma solerti a sganciare paghette sino a quarant’anni.<br />
«Farsi male, cadere è fantastico - spiega Crepet - perché<br />
dopo accade una cosa meravigliosa. Ci si rialza e nonostante<br />
le ferite, i livi<strong>di</strong> si va avanti. E cresce la nostra autostima,<br />
la calamita più potente della vita». Quanto alla<br />
scuola, per Crepet, deve cominciare a riconoscere il<br />
talento chiedendo agli studenti «Non ripeti quello che<br />
IILL PPRREECCEEDDEENNTTEE<br />
L’ALTRA SCUOLA<br />
f. a.) Accadeva all’istituto comprensivo «F. Crispi» <strong>di</strong> Ragusa appena<br />
tre anni fa. Una terza classe, quella del corso musicale, con ottimi<br />
elementi e una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si ritrova con un 8 in condotta e la<br />
gita annullata. Tutto perché un’alunna filma con il telefono cellulare<br />
un insegnante e mette il video su Facebook. Vantandosi <strong>di</strong> aver fatto<br />
tutta da sola. La ragazzina, infatti, ottimi voti e intelligenza sveglia,<br />
ha in classe un atteggiamento da bulletta. I compagni la incitano<br />
inutilmente a togliere il video che lei tagga a tutti gli amici. Nessun<br />
mi piace. I professori lo scoprono e, in un clima da inquisizione,<br />
minacciano la classe: «Diteci chi è stato». Domanda inutile: i ragazzi<br />
non parlano e la responsabile nemmeno. Eppure su Fb c’è nome e<br />
foto. Ma la scuola non vede, non sente e non parla: un giorno <strong>di</strong><br />
sospensione (sabato) alla responsabile, tutti puniti (compresi gli<br />
assenti e quelli che non avevano nemmeno il pc) e niente gita.<br />
ho detto, ma stupiscimi». E aggiunge poi provocatoriamente.<br />
«La scuola smetta <strong>di</strong> essere “pornografica” consegnando<br />
i giovani alla me<strong>di</strong>ocrità con quei suoi 6 meno<br />
meno. Talento, creatività, inventiva sono le uniche<br />
garanzie per andare avanti». Insegnanti che, per Crepet,<br />
fanno un mestiere <strong>di</strong>fficilissimo e meritano rispettato.<br />
«Se i figli protestano per un quattro, <strong>di</strong>ciamoli che sono<br />
stati fortunati a non avere preso 3. E, comunque, non<br />
bisogna sempre intervenire. Lasciate che ce la facciano<br />
da soli. Semmai preoccupiamoci <strong>di</strong> sapere se i nostri figli<br />
a scuola stiano maturando.<br />
“Istruzioni per l’uso” ad adulti smarriti anche quando<br />
si trovano a fare i conti con Facebook. Che fare<br />
quando un sentimento d’avversione rivolto da uno<br />
studente ad una sua prof finisce “con<strong>di</strong>visi” sulla rete,<br />
come è accaduto alla Matteotti <strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong>? «Punire a <strong>di</strong>stanza<br />
<strong>di</strong> due anni - esclama Crepet - ha dell’incre<strong>di</strong>bile”.<br />
Quanto poi alle “istruzioni” per l’uso corretto della<br />
rete, la scuola dovrebbe accogliere l’ulteriore sfida educante<br />
investendovi nuove energie.<br />
D. C.<br />
SERGIO DE MARTINO*<br />
«I<br />
nternet e i giovani»: tema<br />
entusiasmante su cui si sono<br />
cimentati le più gran<strong>di</strong> firme<br />
dei nostri giorni. Un <strong>di</strong>battito sempre<br />
aperto che vede contrapposti tre<br />
gran<strong>di</strong> schieramenti: da una parte<br />
chi vorrebbe che la rete fosse preclusa<br />
ai ragazzi sino ad una certa età,<br />
la soglia <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>zione oscilla tra i 10<br />
e i 16 anni. Poi abbiamo una folta<br />
schiera <strong>di</strong> sostenitori dell’utilizzo,<br />
senza limiti e controlli <strong>di</strong> sorta del cyber<br />
space, ed infine chi opta per un<br />
impiego intelligente del Pc, con la<br />
supervisione costante dell’adulto, sin<br />
dalla più tenera età. Da che parte stare?<br />
Direi che l’ultimo episo<strong>di</strong>o accaduto<br />
a <strong>Vittoria</strong> e che ha visto coinvolti<br />
un certo numero <strong>di</strong> ragazzini e un<br />
utilizzo inappropriato del computer,<br />
ci debba far riflettere. Ma da pedagogista<br />
clinico è opportuno che faccia<br />
un salto a ritroso nel tempo e analizzi<br />
i fatti nella loro sequenza temporale,<br />
astenendomi da qualsiasi giu<strong>di</strong>zio<br />
<strong>di</strong> parte. La storia prende inizio da un<br />
allievo <strong>di</strong> prima me<strong>di</strong>a, che frustrato,<br />
a torto o ragione, dal comportamento<br />
<strong>di</strong> una sua docente, decide <strong>di</strong> aprire<br />
una pagina su facebook ed esternare<br />
con stringatezza <strong>di</strong> linguaggio il<br />
suo <strong>di</strong>sappunto: “o<strong>di</strong>o l’insegnante<br />
….. e chi è d’accordo con me scriva mi<br />
piace” più o meno questo il contenuto<br />
<strong>di</strong>ssacrante e <strong>di</strong>ffamatorio espresso<br />
dal minore.<br />
Ci si pone il primo dei tanti quesiti,<br />
perché il ragazzo è entrato in rotta<br />
<strong>di</strong> collisione con una docente che,<br />
avrebbe avuto il dovere ed il compito<br />
prima <strong>di</strong> somministrare compiti e<br />
lezioni, entrare in sintonia con la<br />
classe e coglierne gli umori? Secondo<br />
quesito, non meno grave e da tenere<br />
in evidenza, perché il nostro imberbe<br />
LUNEDÌ 4 <strong>MARZO</strong> <strong>2013</strong><br />
pirata informatico non è riuscito a<br />
trovare un canale comunicativo prioritario<br />
con i propri genitori? Come<br />
mai non è riuscito ad esternare il proprio<br />
<strong>di</strong>sagio scolastico, chiedendo<br />
aiuto proprio a quelle figure che<br />
avrebbero a loro volta avuto il dove-<br />
I social network<br />
e la <strong>di</strong>pendenza<br />
della solitu<strong>di</strong>ne<br />
Andrea Incardona, IV B del<br />
Ginnasio «Umberto I» <strong>di</strong> Ragusa<br />
scrive così del rapporto dei<br />
giovani con Facebook: «I Social<br />
network entrano in modo sempre<br />
più predominante all’interno<br />
delle nostre vite. E’ <strong>di</strong>ventata una<br />
consuetu<strong>di</strong>ne, ormai non solo dei<br />
più giovani, connettersi ad<br />
internet ed entrare in un sito<br />
come Facebook. La classica piazza<br />
del paese si è trasferita nel<br />
mondo virtuale. Questa<br />
metamorfosi, però, ha portato, in<br />
alcuni casi, a conseguenze<br />
psicologiche importanti. La<br />
<strong>di</strong>pendenza da Fb è un problema<br />
che interessa maggiormente i<br />
giovani e quanti hanno<br />
solitamente un <strong>di</strong>fficile approccio<br />
con gli altri e si rifugiano con una<br />
frequenza sempre maggiore nel<br />
mondo virtuale. La persona<br />
<strong>di</strong>pendente da Facebook si<br />
connette molte volte al giorno ed<br />
è preoccupato <strong>di</strong> mantenere<br />
costantemente aggiornato il<br />
proprio profilo, come se la realtà<br />
virtuale fosse più importante <strong>di</strong><br />
quella reale».<br />
LA SICILIA<br />
RAGUSA<br />
--<br />
LA SENTENZA<br />
.45<br />
re <strong>di</strong> accorgersi del malessere incalzante<br />
del loro figliuolo? Altro quesito<br />
rilevante, a questo punto è il successivo<br />
evolversi degli acca<strong>di</strong>menti e<br />
le iniziative intimidatorie prima e<br />
punitive successive.<br />
Ma non si è sempre detto che è<br />
compito precipuo <strong>di</strong> ogni scuola <strong>di</strong><br />
ogni or<strong>di</strong>ne e grado sovraintendere<br />
alla formazione e allo sviluppo psicofisico<br />
<strong>di</strong> ogni alunno che viene ad essa<br />
affidato? E i docenti, non rappresentano<br />
forse la longa manus <strong>di</strong> tale<br />
impegno etico, morale e giuri<strong>di</strong>co?<br />
Forse a questo punto, qualcosa mi<br />
sfugge, ma a fronte del nefando, orripilante<br />
e denigratorio gesto <strong>di</strong> un ragazzino<br />
incavolato, che scrive «O<strong>di</strong>o<br />
la professoressa», mi sarei chiesto<br />
dove fossi e se avessi svolto con coerenza<br />
e maturità il mio compito <strong>di</strong><br />
educatore, coinvolgendo in un fitto<br />
scambio informativo, non solo il system<br />
school o corpo scolastico che <strong>di</strong>r<br />
si voglia, ma i genitori dell’intero istituto,<br />
per svolgere una corretta azione<br />
formativa, finalizzata all’approfon<strong>di</strong>mento<br />
delle problematiche connesse<br />
all’utilizzo della rete, da parte dei loro<br />
figli. Le azioni <strong>di</strong> carattere puramente<br />
coercitivo/punitive, non hanno<br />
mai sortito esiti positivi, né in<br />
classe né tantomeno tra le mura domestiche,<br />
il ruolo <strong>di</strong> un maestro non<br />
è quello <strong>di</strong> dare in mano a un bambino<br />
un vocabolario <strong>di</strong> lingua italiana e<br />
<strong>di</strong>rgli <strong>di</strong> cercarsi le parole, ma <strong>di</strong> insegnargli<br />
a monte il metodo <strong>di</strong> utilizzo<br />
e le tecniche <strong>di</strong> ricerca; così come il<br />
compito <strong>di</strong> un genitore, non è quello<br />
<strong>di</strong> limitarsi a comprare un portatile,<br />
da mettere in stanza del loro piccolo<br />
genio, ma <strong>di</strong> chiarirgli rischi e pericoli<br />
del suo utilizzo e verificarne costantemente<br />
l’uso che esso ne fa.<br />
*neuropsichiatra infantile<br />
e pedagogista clinico
La Tiger si <strong>di</strong>fende con or<strong>di</strong>ne<br />
e sfonda in chiusura con Gaglio<br />
TIGER 1<br />
VITTORIA 0<br />
TIGER: Fagone, Grippi, Spinella, Bontempo<br />
G., Parisi, Bontempo F., Saluto, Bravoco<br />
(89’Diop), Calabrese, Leone (85’ Dell’Orzo),<br />
Gaglio. All. Bellinvia<br />
VITTORIA: Grimaudo, Di Rosa, Patti, Iapichino<br />
(46’ Giu<strong>di</strong>ce), Nobile, Cutronella, D’Agosta,<br />
Bevilacqua, Incardona, Cocimano, Crisafulli<br />
(70’ Gurrieri). All. Campanella<br />
ARBITRO: Di Cairano <strong>di</strong> Avellino<br />
RETI: 82’ Gaglio<br />
BROLO. Dopo l’exploit <strong>di</strong> Coppa, contro<br />
Roccella Jonica <strong>di</strong> mercoledì scorso, la<br />
Tiger Brolo, targata Santino Bellinvia,<br />
riesce nella <strong>di</strong>fficile impresa <strong>di</strong> battere il<br />
<strong>Vittoria</strong> (can<strong>di</strong>dato assieme all’Orlan<strong>di</strong>na<br />
a vincere questo campionato <strong>di</strong> eccellenza),<br />
e nello stesso tempo <strong>di</strong> fare un<br />
gran passo in avanti in chiave play - off.<br />
I padroni <strong>di</strong> casa, hanno ottenuto il<br />
massimo, pur non giocando una gran<strong>di</strong>ssima<br />
gara, con poche azioni sotto<br />
porta, ma nello stesso tempo hanno in<br />
ogni caso avuto il merito <strong>di</strong> averci creduto<br />
fino in fondo e proprio nel finale <strong>di</strong><br />
gara, sono riusciti, complice anche la<br />
superiorità numerica acquisita al 68’<br />
per l’espulsione <strong>di</strong> Cocimano per doppia<br />
ammonizione dopo un fallo su Grippi, a<br />
mettere con il “peperino” Gaglio la palla<br />
in rete.<br />
Per l’ottima compagine guidata da<br />
mister Campanella, una giornata storta<br />
da archiviare, visto che la squadra ha<br />
giocato, ha costruito ma non è stata brillante<br />
sotto porta, complice anche un<br />
po’ <strong>di</strong> sfortunae la bravura <strong>di</strong> Fagone<br />
che in almeno due circostanze ha negato<br />
la meritata gioia del goal ai vittoriesi,<br />
che erano anche privi <strong>di</strong> un importante<br />
pe<strong>di</strong>na dello scacchiere qual è Rametta.<br />
La scarna cronaca della gara, inizia al<br />
4’ con il gol messo a segno da Calabrese<br />
ed annullato per fuorigioco. All’8’ Leone<br />
dal limite dell’area colpisce in pieno la<br />
traversa. Per la squadra ospite la prima<br />
azione arriva all’11’ con una splen<strong>di</strong>da<br />
azione costruita e portata avanti da D’Agosta,<br />
da <strong>di</strong>stanza ravvicinata calcia a rete,<br />
ma trova sulla traiettoria il portiere <strong>di</strong><br />
casa Fagone che in due tempi neutralizza<br />
il missile scagliato. Al 17’ punizione <strong>di</strong><br />
Leone e testa dell’attaccante Calabrese<br />
che spe<strong>di</strong>sce fuori misura. Al 19’ passaggio<br />
al limite dell’area, <strong>di</strong> D’Agosta per<br />
Cocimano che calcia alto. Invece un’altra<br />
grossa occasione per il <strong>Vittoria</strong>, arriva al<br />
25’ con passaggio smarcante in piena<br />
area <strong>di</strong> D’Agosta per il bravo Crisafulliche<br />
lascia partire un tiro insi<strong>di</strong>oso che<br />
l’estremo <strong>di</strong>fensore dei padroni <strong>di</strong> casa<br />
in extremis riesce a deviare sopra la traversa.<br />
Poi la partita si addormenta fino<br />
al 42’ quando per la Tiger a creare scompiglio<br />
è un’incursione sulla fascia destra<br />
<strong>di</strong> “Tindarello” Calabrese, che però calcia<br />
sull’esterno della rete.<br />
Si passa al secondo tempo con la prima<br />
azione <strong>di</strong> marca giallonera al 48’ su<br />
LA RETE REALIZZATA DA GAGLIO CHE HA DECISO IL MATCH<br />
punizione <strong>di</strong> Bontempo G. dal limite<br />
dell’area con la sfera che va fuori bersaglio.<br />
Al 50’ ci riprova D’Agosta dal limite<br />
dell’area, ma puntualmente arriva la<br />
parata <strong>di</strong> Fagone. Al 68’ brutto fallo <strong>di</strong><br />
Cocimano su Grippi ed espulsione del<br />
centrocampista del Città <strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong>, che<br />
si prende il giallo, ma dato che era stato<br />
già ammonito nel corso del primo tempo,<br />
arriva per lui anche il rosso. Doccia<br />
fredda per i ragazzi <strong>di</strong> Campanella, che<br />
cercano <strong>di</strong> colmare nel miglior dei mo<strong>di</strong><br />
l’inferiorità numerica, mentre la Tiger<br />
al 70’ ci prova ancora con Gaglio dalla<br />
<strong>di</strong>stanza, ma il pallone va fuori misura.<br />
All’82’ Calabrese è fortunato in una serie<br />
<strong>di</strong> rimpalli e scappa al controllo <strong>di</strong><br />
Cutronella e Patti, e poi serve su un piatto<br />
d’argento una palla a centro area, dove<br />
l’occorrente Gaglio, con una botta<br />
capitalizza al meglio l’occasione, piazzando<br />
la sfera alle spalle dell’incolpevole<br />
Grimaudo. L’ultima chance per il pareggio<br />
viene sprecata al 90’ da D’Agosta<br />
che sotto porta calcia alto.<br />
SALVATORE CALÀ
Per il vittoriese Invernizio un debutto ok<br />
Il «derby» dei superwelters va all’etneo Guttà<br />
IL SINISTRO DEL VITTORIESE INVERNIZIO A SEGNO SU SERES UNA FASE DEL MATCH TRA GUTTÀ (PANTALONCINI NERI) E TERRANOVA.<br />
E <strong>Vittoria</strong> riscoprì la boxe professionistica dopo 31 anni.<br />
Una serata da incorniciare grazie a Emanuele Schininà, ex<br />
prof <strong>di</strong> talento, che nel Ragusano sta lavorando e seminando<br />
proficuamente sul territorio importante non solo sul<br />
piano prettamente agonistico ma anche e, soprattutto, sociale<br />
grazie alla noble art che porta in palestra numerosi<br />
ragazzi strappandoli alla strada. Emanuele Schininà s’è<br />
battuto strenuamente per organizzare questa riunione ha<br />
trovato il patrocinio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong>, grazie all’assessore<br />
Fabio Prelati, che non è voluto mancare all’appuntamento<br />
assistendo all’intera serata pugilistica.<br />
Una premessa importante che porta al debutto vittorioso<br />
sul ring <strong>di</strong> casa nel Palasport <strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong> <strong>di</strong> Francesco<br />
“Ciccio” Invernizio che al suo primo a torso nudo regola sui<br />
sei round ai punti il ventottenne magiaro Nandor Seres.<br />
Nella stessa riunione, nell’altro match prof, il catanese<br />
Gaetano Guttà s’aggiu<strong>di</strong>ca il derby siciliano dei superwelter<br />
contro l’avolese Carmelo Terranova.<br />
Due combattimenti <strong>di</strong> grande intensità a coronamento<br />
<strong>di</strong> una serata pugilistica <strong>di</strong> grande pregio con ben <strong>di</strong>eci<br />
match <strong>di</strong>lettanti, <strong>di</strong> cui due femminili molto apprezzati dal<br />
numeroso pubblico arrivato a sostenere il suo pupillo<br />
Francesco Invernizio. E la presenza <strong>di</strong> un pubblico così caloroso<br />
ha finito col far frenare per l’emozione il giovane Invernizio<br />
che ha trovato sulal sua strada un pimpante Seres,<br />
pugile del team <strong>di</strong> Giuseppe Lauri, che aveva fatto sof-<br />
frire qualche mese fa anche un pugile esperto come il torinese<br />
Benoit Manno. E dopo un paio <strong>di</strong> round un po’ bloccati<br />
Invernizio è uscito pian piano e ha saputo guadagnarsi<br />
la vittoria grazie alla sua carica agonistica.<br />
«Sono rimasto bloccato dall’emozione - ammette il<br />
giovane Ciccio, che sino al mattino aveva lavorato nela <strong>di</strong>tta<br />
del padre <strong>di</strong> stucchi e cartongesso - ed ho trovato un avversario<br />
sicuramente valido, non il solito “sparring da<br />
esor<strong>di</strong>o” che mi ha reso la vita <strong>di</strong>fficile, ma sicuramente mi<br />
è servito per rompere il ghiaccio e spero sin dal prossimo<br />
match <strong>di</strong> esprimermi ancora meglio». Un’analisi serena e<br />
concreta del pupillo <strong>di</strong> Emanuele Schininà che adesso dovrebbe<br />
trornare a combattere in aprile. Comunque da<br />
sabato sera tra i superpiuma e i pesi leggeri italiani c’è un<br />
Invernizio in più.<br />
Ed eccoci al derby siciliano dei me<strong>di</strong> junior tra Guttà e<br />
Terranova. Un match che non ha tra<strong>di</strong>to le attese con l’avolese<br />
che ha tentato <strong>di</strong> puntare soprattutto sul colpo decisivo,<br />
mentre il venticinquenne <strong>di</strong> Pedara ha puntato<br />
sul ritmo e sulla continuità d’azione non tralasciando <strong>di</strong><br />
mettere a segno qualche buon colpo e tentando così <strong>di</strong><br />
non dare spazio alle repliche <strong>di</strong> Terranova. Insomma un<br />
match interessante e il verdetto finale da parte dei giu<strong>di</strong>ci<br />
Crisafulli e Blan<strong>di</strong>no e dell’arbitro Leone ha visto Guttà<br />
avanti nel punteggio, così come era avvenuto nei due<br />
match da <strong>di</strong>lettanti che già i due avevano sostenuto negli<br />
anni scorsi. La vittoria dà slancio alle possibilità <strong>di</strong> Guttà,<br />
allievo del maestro Pierluigi Tumeo, che sta trovando al<br />
cadenza giusta tra i prof, mentre la sconfitta non tarpa per<br />
nulla le ali ad un Terranova, allievo del maestro Giuseppe<br />
Fascetta, sempre valido.<br />
In Sicilia tra i pesi welter e i superwelters c’è un bel<br />
gruppetto <strong>di</strong> pugili che vede oltre a Guttà e Terranova anche<br />
il palermitano Giovanni D’Antoni e il messinese Alberico<br />
Progetto.<br />
Tra i match <strong>di</strong>lettanti quello più interessante ha visto la<br />
vittoria <strong>di</strong> Albert Ciprian (Boxing Team Siracusa) sull’etneo<br />
Isidoro Trovato (Accademia dello Sport). Combattimento<br />
equilibrato con qualche dubbio sul verdetto, come <strong>di</strong>ceva<br />
anche uno spettatore <strong>di</strong>sinteressato come Giuseppe Lauri<br />
a bordo ring.<br />
Questi gli altri risultati: Martinica Garofalo (Accademia<br />
Ragusana) e Stefania Lombardo (Vizzini) pari; Debora<br />
Vacirca (Accademia Rg) e Caterina Gallo (Accademia dello<br />
Sport Ct) pari; Silvio Angemi (Accademia Sport) e Vincenzo<br />
Sentino (Accademia Rg) pari; Sergio Mangiatesta<br />
(Cuba Boxing Pa) batte Charlie Mugnas (Ragusana), Luca<br />
Sanfilippo (Martorana) batte Andrea Baglieri (Ragusana);<br />
Gianmarco Sgarlata (Accademia Ragusana) batte Gabriele<br />
Spadaro (Cuba boxing); Rodolfo Paterno (Ragusana)<br />
e Paolo Rovetto (little Club) pari.<br />
G. F. T.
PICCOLI ATLETI DELLA TIATANIA JUDO CON I MAESTRI<br />
VITTORIA<br />
Cambio <strong>di</strong> cintura per gli atleti<br />
della palestra «Titania Judo»<br />
ANDREA LA LOTA<br />
Cambio <strong>di</strong> cintura per i piccoli judokas (3/6 anni)<br />
della Titania Judo <strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong>. All’evento hanno<br />
partecipato questa volta anche i genitori degli<br />
atleti coinvolti, al fine <strong>di</strong> trascorrere insieme ai<br />
propri piccoli un’ora sul cosiddetto “tatami”. Un<br />
modo per rendere protagonisti anche i genitori<br />
vivendo concretamente per una volta l’esperienza<br />
Judo. A tal fine è stato arduo il compito del<br />
maestro Gaetano Spata: insegnare ai genitori i<br />
fondamentali del Judo, considerato dal COI (comitato<br />
olimpico internazionale) come la migliore<br />
<strong>di</strong>sciplina sportiva in ambito formativo per i<br />
bambini e ragazzi <strong>di</strong> età compresa tra i 4 e 21 anni.<br />
Sul “tatami” allestito ad hoc dalla scuola<br />
“Gioiosa” <strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong> si è creato uno scambio eccezionale;<br />
una fusione vera e propria <strong>di</strong> intenti<br />
tra genitori e figli judokas, tanto da superare<br />
ogni più rosea aspettativa. «E’ stato importante –<br />
spiega <strong>di</strong>fatti il maestro Gaetano Guastella – sfatare<br />
alcuni “miti” sul mondo judo. In molti credono<br />
che il judo sia soltanto una <strong>di</strong>sciplina sportiva<br />
(ci sono i campionati, le gare, le olimpia<strong>di</strong>) ma il<br />
Judo non è soltanto questo. Il suo valore sportivo<br />
va al <strong>di</strong> là della semplice concezione, in quanto,<br />
oltre ad essere tecnica <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, uno strumento <strong>di</strong><br />
autocontrollo, esso è anche lo strumento essenziale<br />
per ricondurre l’uomo a se stesso, cercando<br />
<strong>di</strong> recuperare alcune tra le più importanti qualità<br />
umane che oggi vanno perdendosi nel tempo. Sono<br />
proprio questi i temi – continua Spata – che ne<br />
contrad<strong>di</strong>stinguono le finalità educative. Nel Judo<br />
non prevale mai il principio della superiorità<br />
del singolo, del più forte, bensì è centrale lo spirito<br />
emulativo <strong>di</strong> abilità che porta tutti allo stesso<br />
livello <strong>di</strong> bravura <strong>di</strong>mostrativa». Insomma,<br />
quella della scuola Titania <strong>di</strong> <strong>Vittoria</strong> si è <strong>di</strong>mostrata<br />
un’esperienza senz’altro interessante.
ATLETICO GELA - JUNIOR VITTORIA 2-2<br />
ATLETICO GELA: Incardona, Gerotti (1’ st Cannizzo), Ferracane,<br />
Parisi, Smecca, Maniglia, Brancacci (23’ st Privato), Valenti (25’ st<br />
Di Maggio), Valenza, Spanalatte, Greco. A <strong>di</strong>sp. Terranova, Sola,<br />
Averna, Morteo. All. Farrauto.<br />
JUNIOR VITTORIA: Mangano, Impoco, Cancellieri, Denaro, Migliore,<br />
Occhipinti R., Scicolone, Giordanella (2’ st Occhipinti S.),<br />
Cavalieri (30’ st Pan<strong>di</strong>ano), Benvenuto, Piccione. A <strong>di</strong>sp. Ragusa,<br />
Motta, Corbino, Salerno, Fecondo. All. Occhipinti.<br />
ARBITRO: Lacagnina <strong>di</strong> Caltanissetta.<br />
RETI: 3’ pt Valenza, 3’ st Piccione, 17’ st Scicolone, 34’ st Spanalatte<br />
(rig.).<br />
GELA. Gran bella partita quella che si è <strong>di</strong>sputata tra l’Atletico<br />
Gela e la quotata Junior <strong>Vittoria</strong> (Giovanissimi regionali,<br />
girone H). Spettacolo ed emozioni tra due squadre che<br />
si sono confermate in possesso <strong>di</strong> ottima tecnica e buona<br />
pre<strong>di</strong>sposizione tattica. Primo tempo dei padroni <strong>di</strong> casa,<br />
che con Valenza passano in vantaggio. Dagli spogliatoi, per<br />
la <strong>di</strong>sputa delle ripresa, torna in campo una Junior <strong>Vittoria</strong><br />
decisa a ribaltare la situazione. E la squadra <strong>di</strong> mister Occhipinti<br />
cinge d’asse<strong>di</strong>o l’area <strong>di</strong> rigore giallorossa <strong>di</strong> casa.<br />
Gli iblei prima trovano il pareggio con Piccione e, quin<strong>di</strong>,<br />
operano il sorpasso con Scicolone, subito dopo il quarto d’ora.<br />
Ma i gelesi riuscivano a riportarsi in parità grazie a un rigore<br />
trasformato da Spanalatte, al 34’.<br />
FRANCO GALLO
TAGLI. Oggi la Giunta vara un ddl per istituire i liberi consorzi <strong>di</strong> Comuni<br />
Crocetta determinato<br />
«Aboliamo le Province<br />
costano 10 mln l’anno»<br />
«Potremmo destinare i sol<strong>di</strong> al red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza»<br />
LILLO MICELI<br />
PALERMO. Le Province saranno abolite. Lo<br />
ha detto il presidente della Regione, Crocetta,<br />
durante la trasmissione «L’Arena».<br />
La giunta, convocata per questo pomeriggio,<br />
infatti approverà un <strong>di</strong>segno<br />
<strong>di</strong> legge per l’abrogazione delle nove<br />
Province regionali. «La Sicilia sarà la prima<br />
regione a tagliare gli enti - ha aggiunto<br />
Crocetta - dando vita ai liberi<br />
consorzi <strong>di</strong> Comuni».<br />
Con l’abolizione delle Province, e del<br />
sistema <strong>di</strong> potere a esse connesso, si otterrebbe<br />
il risparmio <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci milioni <strong>di</strong><br />
euro l’anno. Una somma che, secondo<br />
Crocetta, potrebbe essere destinata al<br />
«red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza», per il tempo<br />
necessario a uscire dalla recessione.<br />
Abolizione delle Province e red<strong>di</strong>to <strong>di</strong><br />
citta<strong>di</strong>nanza sono due cavalli <strong>di</strong> battaglia<br />
del Movimento 5 Stelle, ma Crocetta<br />
riven<strong>di</strong>ca la primogenitura su entrambi<br />
i temi: «Se le loro posizioni coincidono<br />
con le mie non ci vedo nulla <strong>di</strong><br />
male».<br />
Dopo l’impasse della commissione Affari<br />
istituzionali, dunque, la scelta del<br />
governo regionale è quella <strong>di</strong> abolire le<br />
Province. «La mia proposta - ha sottolineato<br />
Crocetta - è stata fraintesa. A questo<br />
punto, ve<strong>di</strong>amo chi vuole fare chiarezza<br />
e chi no. La giunta <strong>di</strong> oggi appro-<br />
ROSARIO CROCETTA<br />
verà un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per l’abolizione<br />
imme<strong>di</strong>ata delle Province per avviarci<br />
verso la costituzione dei liberi consorzi<br />
<strong>di</strong> Comuni. Ma per fare una riforma seria,<br />
occorre almeno un anno. Deve essere<br />
stimato il valore dei beni che saranno<br />
trasferiti ai Comuni, mentre al nuovo<br />
ente sovra-comunale può essere data<br />
la competenza sui rifiuti, con le Srr. Le<br />
strade provinciali possono essere trasferito<br />
ai Genio civile. Bisogna salvaguardare<br />
il ruolo dei Comuni capoluogo, ma<br />
LUNEDÌ 4 <strong>MARZO</strong> <strong>2013</strong><br />
senza esagerare nella costituzione <strong>di</strong> liberi<br />
consorzi. Si possono risparmiare<br />
<strong>di</strong>eci milioni <strong>di</strong> euro e destinarli al red<strong>di</strong>to<br />
<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza per il tempo necessario<br />
a uscire dalla crisi, ma intanto si dà<br />
un aiuto alla ripresa dei consumi».<br />
Crocetta immagina, ma oggi sarà<br />
messo nero su bianco, un progetto organico<br />
<strong>di</strong> riorganizzazione degli enti territoriali<br />
con relativo decentramento <strong>di</strong><br />
poteri. Per il presidente della Regione, gli<br />
amministratori <strong>di</strong> questi nuovi enti so-<br />
LA SICILIA<br />
il FATTO<br />
.3<br />
vracomunali dovranno essere scelti con<br />
elezioni <strong>di</strong> secondo tipo. Non ci saranno<br />
né gettoni, né indennità aggiuntive per<br />
chi è già sindaco o consigliere comunale,<br />
ma solo un rimborso delle spese. «Il<br />
rinvio è necessario - ha concluso Crocetta<br />
- e non perché non sarei pronto ad affrontare<br />
una nuova campagna elettorale,<br />
ma perché bisogna conciliare la riforma<br />
con il bilancio della Regione e dei<br />
Comuni».<br />
Polemico nei confronti del presidente<br />
della Regione, il suo principale avversario<br />
in campagna elettorale, Musumeci:<br />
«Ormai è chiaro: il governatore della<br />
Sicilia è inaffidabile, parla sotto ricatto,<br />
con la pistola alla tempia, puntata dai<br />
grillini. Fa bene il presidente dell’Ars,<br />
Ar<strong>di</strong>zzone, a riven<strong>di</strong>care all’Assemblea il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> decidere sulla sorte degli enti<br />
interme<strong>di</strong>».<br />
Il vicepresidente della commissione<br />
Affari istituzionali, D’Asero, ha ricordato<br />
a Crocetta che «la campagna elettorale<br />
è finita e non servono a nulla i proclami,<br />
specie da un palcoscenico importante,<br />
come quello de “L’Arena”. E’ arrivato<br />
il momento dei fatti che ancora, purtroppo,<br />
non si sono visti». Per D’Asero,<br />
«la rappresentanza democratica deve<br />
essere garantita, riducendone e eliminandone<br />
i costi, ecco perché sono contrario<br />
alla soppressione tout court delle<br />
Province; sì, invece, all’aumento delle<br />
competenze. Auspico che dalla commissione,<br />
così come concordato dai partiti,<br />
possa presto uscire un testo concordato<br />
da portare in tempi ragionevoli in<br />
Aula».<br />
La commissione Affari istituzionali è<br />
convocata per domani, mentre per mercoledì<br />
il tema sarà affrontato dall’Aula.<br />
Ecco perché è stata anticipata a oggi la<br />
seduta <strong>di</strong> giunta per il varo del ddl per<br />
l’abolizione delle Province.<br />
Contrario all’abolizione, anche il presidente<br />
della Provincia <strong>di</strong> Palermo,<br />
Avanti: «Vorrei ricordare al presidente<br />
Crocetta che i liberi consorzi <strong>di</strong> Comuni<br />
già esistono e non sono altro che le Province<br />
regionali, così come definite dalla<br />
legge regionale n. 9 del 1986 e alle quali<br />
i Comuni hanno aderito con delibera<br />
dei rispettivi consigli».