Dicembre 2012 - Assemblee di Dio in Italia

ADI-LIS al XXXVII Incontro
Nazionale Giovanile
Grazie a Dio anche quest’anno si è svolto il XXXVII raduno giovanile
ADI-IBI a Fiuggi e con grande gioia abbiamo potuto partecipare
per la prima volta come gruppo ADI-LIS che ha lo scopo
di evangelizzare anche i non udenti. Guardando solo a due anni
fa possiamo constatare che tanti cambiamenti sono avvenuti e
l’opera tra le persone sorde si è allargata grandemente. Sia resa
lode a Dio per tutto ciò! Tanti giovani delle nostre chiese hanno
iniziato dei corsi LIS (Lingua dei Segni Italiana) per poter essere
pronti a comunicare ai Sordi che Gesù salva ed è venuto, non
solo per gli udenti, ma anche per loro. Momenti di grande comunione
abbiamo sentito quando un sordo, il fratello Giuseppe Settembre,
ha testimoniato per mezzo della LIS del bisogno che c’è
di operai in questo campo e della necessità di imparare la lingua
dei segni. Gesù sta per ritornare e dobbiamo affrettarci a comunicare
a tutti l’Amore di Cristo anche al grande popolo dei Sordi
(solo in Italia ve ne sono più di 80.000). C’è molto lavoro da
fare, preghiamo il Signore che tanti credenti possano annunziare
Gesù anche a loro. Dopo la testimonianza, tanti giovani sono
venuti a trovarci nel piccolo “stand” e abbiamo parlato loro di
un corso LIS di primo e secondo livello. Abbiamo potuto spiegare
tutte le iniziative di evangelizzazione che si stanno attuando.
Certo, abbiamo appena iniziato, ma Dio di sicuro manderà operai
in questo campo e possiamo affermare che la profezia scritta
nel libro del profeta Isaia si sta avverando: “In quel giorno i sordi
intenderanno le parole del libro!” (Isaia 29:18). Ringraziamo il Signore
perché, attraverso questa lingua dei segni, tanti sordi comprendono
la Parola di Dio…. e come dice il verso intenderanno,
per sottolineare che, anche se non possono udire, conosceranno
il messaggio di Salvezza.
Anna Iodice
per aggiornamenti sulle attività ADI-LIS consultate www.adilis.it
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R isveglio Pentecostale - DicembR e 2012
della vita, possono essere interpretate
come un’opportunità offerta da Dio
al fine di consentire il ravvedimento,
la santificazione, la fede, la maturità
spirituale e la manifestazione della
potenza di Dio”.
Certezze celestiali. Giuseppe affronto
e superò ogni situazione perché
sapeva bene in Chi aveva creduto. “La
risposta che possiamo dare agli innumerevoli
conflitti familiari, ai terribili
disorientamenti adolescenziali e alle
ormai persistenti crisi sociali risiede
sicuramente nella genuina e personale
esperienza di salvezza che abbiamo
realizzato con la grazia. Solo un’autentica
nuova nascita e la conseguente
santificazione ci porteranno a fare
nostre le certezze celestiali, in grado
di determinare non solo la nostra vita
terrena, ma anche quella eterna, se
rimarremo fedeli al Signore fino alla
fine!”.
Per quanto riguarda la predicazione
dei culti serali, in sostituzione del
fratello incaricato, si sono succeduti
quattro fratelli membri del Consiglio
Generale delle Chiesa presenti all’incontro.
Come sempre, il Signore ci mera-