Dicembre 2012 - Assemblee di Dio in Italia
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IL PROMEMORIA DEL CALICANTO<br />
Il Chimonanthus o Calicantus, conosciuto<br />
più comunemente come Calicanto, è una<br />
pianta orig<strong>in</strong>aria dell’Asia, il cui nome derivante<br />
dal greco significa “fiore d’<strong>in</strong>verno”,<br />
<strong>in</strong> riferimento al particolare periodo della<br />
sua fioritura, che avviene nella stagione più<br />
fredda anche <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> gelo, quando già<br />
da tempo ha perso tutte le foglie, ornando<br />
i rami nu<strong>di</strong> <strong>di</strong> questi arbusti non troppo alti,<br />
con fiori piccoli, ma dal profumo <strong>in</strong>tenso e<br />
penetrante.<br />
A volte d'<strong>in</strong>verno, mentre si camm<strong>in</strong>a si<br />
può essere raggiunti dal profumo <strong>in</strong>confon<strong>di</strong>bile<br />
<strong>di</strong> questa pianta e riconoscerne così la<br />
presenza anche senza prima averlo visto <strong>in</strong><br />
un giar<strong>di</strong>no.<br />
Alla stregua del Calicanto il credente dovrebbe<br />
essere notato, prima che dalle cose<br />
che si possono vedere, dal buon profumo<br />
che dovrebbe emanare la sua vita: “Ma grazie<br />
siano rese a <strong>Dio</strong> che sempre ci fa trionfare<br />
<strong>in</strong> Cristo e che per mezzo nostro spande dappertutto<br />
il profumo della sua conoscenza. Noi<br />
siamo <strong>in</strong>fatti davanti a <strong>Dio</strong> il profumo <strong>di</strong> Cristo<br />
fra quelli che sono sulla via della salvezza<br />
e fra quelli che sono sulla via della per<strong>di</strong>zione;<br />
per questi, un odore <strong>di</strong> morte, che conduce a<br />
morte; per quelli, un odore <strong>di</strong> vita, che conduce<br />
a vita” (2Cor.2:14-16).<br />
<strong>Dio</strong> ha lasciato anche per la stagione più<br />
fredda, l’<strong>in</strong>verno, un promemoria per ciascun<br />
credente, creando l’albero del Calicanto.<br />
È l’esortazione che <strong>Dio</strong> rivolge a ciascuno <strong>di</strong><br />
noi anche per mezzo della semplice riflessione<br />
personale che questa fioritura nella stagione<br />
del gelo può <strong>in</strong>durre: “Sto spandendo<br />
il buon profumo <strong>di</strong> Cristo? Gli altri possono<br />
notare <strong>in</strong> me, dal profumo <strong>di</strong> Cristo, la Sua<br />
presenza nella mia vita e, soprattutto, possono<br />
desiderare <strong>di</strong> poter possedere anche loro<br />
lo stesso profumo?”<br />
Fratello, sorella, non so che cosa <strong>di</strong>ce il tuo<br />
cuore, ma il mio grida fortemente: “Signore,<br />
aiutami!”<br />
Lorenzo Framar<strong>in</strong><br />
18<br />
R isveglio Pentecostale - DicembR e <strong>2012</strong><br />
La certezza<br />
della salvezza<br />
Nessun credente può svilupparsi nella conoscenza delle<br />
cose <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, se manca della certezza della propria salvezza.<br />
In una gara <strong>di</strong> tiro alla fune è essenziale per i giocatori essere<br />
sal<strong>di</strong>, se vogliono mantenere la presa (Fil.4:1; Gal.3:5;<br />
1.Cor.16:13).<br />
Il cristiano è un credente e come Paolo egli può <strong>di</strong>re: “Io<br />
ho fede <strong>in</strong> <strong>Dio</strong> che mi avverrà come mi è stato detto” (Atti<br />
27:25).<br />
La sua sicurezza è fondata su quando segue.<br />
EGLI HA DATO FEDE A DIO PER CIÒ CHE GLI CONCERNE<br />
La fede rimodella i pensieri profon<strong>di</strong>, le credenze segrete,<br />
e trasforma il comportamento affettivo e il patrimonio <strong>in</strong>tellettuale,<br />
non è v<strong>in</strong>colata dalla razionalità, anzi la supera.<br />
Non ci si aspetta <strong>di</strong> capire per credere, ma si crede per poter<br />
capire.<br />
Così l’<strong>in</strong>telligenza è attiva nella scoperta del piano della<br />
grazia <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, che si concentra su Gesù Cristo. Lui è «il primo<br />
e l'ultimo», l’uomo umiliato e il Figlio del <strong>Dio</strong> eterno. Il Signore<br />
non è un <strong>Dio</strong> a misura d’uomo, un prodotto delle idee<br />
o della fantasia umana.<br />
Egli è l’Id<strong>di</strong>o i cui i pensieri oltrepassano totalmente ciò<br />
che l’uomo può immag<strong>in</strong>are. Per questo è necessario abbandonare<br />
la pretesa <strong>di</strong> fare della ragione il giu<strong>di</strong>ce f<strong>in</strong>ale. È<br />
<strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile ascoltare umilmente il Signore. Egli parla per<br />
mezzo della Bibbia; se si ha fiducia <strong>in</strong> quello che <strong>di</strong>ce, anche<br />
l’<strong>in</strong>telligenza sarà sod<strong>di</strong>sfatta; per questo si può confermare<br />
che il cristiano ha creduto <strong>di</strong> essere perduto e bisognoso <strong>di</strong><br />
salvezza; consapevole e sprovvisto della grazia Div<strong>in</strong>a; cieco<br />
e necessitante <strong>di</strong> luce; scacciato e privo <strong>di</strong> riconciliazione;<br />
malato e bisognoso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co; morto e bisognoso <strong>di</strong> vita<br />
(Rom.3:10-19,23; Efe.2:1-8).<br />
HA AVUTO FEDE IN DIO PER CIÒ CHE RIGUARDA CRISTO<br />
Il cristiano sa bene che il Signore, non chiede «opere»,<br />
ma «fede», ed è questa che lo porta a credere che <strong>Dio</strong> lo ha<br />
amato e lo ama tuttora e a comprendere che il sacrificio <strong>di</strong><br />
Cristo ha sod<strong>di</strong>sfatto la santità <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />
Accettare con fede il sacrificio del Signore vuol <strong>di</strong>re credere<br />
senza avere alcun dubbio che Egli è morto sulla croce per<br />
i peccati del mondo.<br />
La fede non dubita, non <strong>di</strong>scute; la fede prende <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> parola!<br />
«Cre<strong>di</strong> nel Signore Gesù, e sarai salvato» (At.16:31): ecco<br />
la meravigliosa promessa della grazia <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>. «Poiché è