analisi LA PATENTE - Liceo Scientifico XXV Aprile

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La patente
AntoLog
Novelle per un annq volume lll: la rallegrata
Punti chiave: + Un caso "umoristico"
9ll pregiudizio sociale e isuoi effetti
e La deformazione grottesca dei personaggi
1)uesta
\"Corriere
nouella comparue per la prima uolta sul
della sera" il9 agostn 7977. Presenta
il caso singolare di un uomo, tale Rosario Chiàrchiaro,
che ha perso il lauoro ed è stato emarginato
da tutti perché ritenuto un terribile iettatore.
Con mossa a sorpresa, anziché conuincere del contrario
i suoi concittadini, egli uuole ottenere «la pa-
tente» ufficiale di chi porta male al prossimo, per
trarne tuui i possibili uantaggi economici. A tal fine,
sporge querela contro due giouanoui che al suo
passagio aueuano fatto le corna in segno scaramantico,
ufficialmente per uederli accusati di diffamazione
nei suoi confronti, in realtà per auere dal
tribunale il riconoscimento del suo potere iettatorio.

*FÉg{.È=É #Et E,EÉ?É
*.4 sÉ**a!4a.:*rrfrÉ* La novella prende le mosse da lontano: pro_
tagonista ne è Chiàrchiaro, lo iettatore, ma egli entra in scena,
con il suo caso paradossale, solo strada faceÀdo, All,inizio, in_
vece, Pirandello indugia su un altro personaggio singolare,
quello del giudice istruttore D'Andrea, alle presò Zon l,inionnia
e con i suoi tratti fisiognomici da meticcio, tra i pensieri che lo
tormentano di notte e gil incartamenti processuaii di qiorno. Sul
suo_tavolo finisce, appunto, la querela per diffamaziòne sporta
da Chiàrchiaro contro due giovanotti, rei di aver fatto le corna
al suo passaggio, per tenere lontano il malocchio. Rendendosi
conto che il querelante non avrebbe potuto ottenere giustizia,
ma che anzi tutti si sarebbero fatti beffe di lui, per rispàrmiargli
il danno e l'umiliazione, il giudice D,Andrea convoca tniarcnÉ_
ro, con I'intenzjone di invitarlo a ritirare la denuncia. Ma questi
glispiega che non gli importa, in realtà, divincere la causa, bensì
di.uscire perdente dal processo, avendo capito che la paten_
te di iettatore potrà fruttargli facili e cospicui guadagni.
L':n:r*agir'*a *r*rristire **È prcÉagmisÉa euella di Chiàrchiaro
è una vicenda dai contorni esemplarmente umoristici: a
vedersi comparire davantr il personaggio con la faccia e ilvesti_
to da iettatore, come capita al giudice D,andrea, scatta imme_
diatamente l'awertimento del contrario, tanto è grottesca l,immagine
che ne risulta - le cave gote giatte,la birbaccia ispida
e cespugliuta, i grossi occhiali da barbagianni,l,abito lustro e sor_
crgno pieno dì sgonfi -, ma sotto la superficie di questa imma_
gine irresistibilmente comica si annida la tragedia di un personaggìo
che la fama di iettatore ha privato déll,impiego e della
possibilità di trovarne un altro, con una moglie paraliiica e due
ragazze nubili che nessuno avrebbe voluto sposare perché figlie
di un menagramo, costretto a vivere del modesto sussidio diun
altro figlio lontano, padre a sua volta di quattro bambini,
ila 9*rz* d*l preg*edieir Tocchiamo con mano, percio, le conseguenze
terribili cui puo dar luogo il radicarsi di un pregiu_
orzto sut conto dt una persona. E in paese tutti ne sono contagiati,
a cominciare dagli stessi giudici colleghi di D,Andrea, che
non vogliono neanche sentir evocare il nome dello iettatore.
Quando, poi, si diffonde una nomea, non c,è verso di eliminarla:
attorno a Chiàrchiaro è un intero paese che gli fa terra bruciata.
E non solo il pregiudizio è inestirpabile, ma anche a tal segno
condizionante che la vittima, volente o nolente, deve
farsene una ragione di vita. Chiàrchiaro, di fatto, non trova di
meglio che convertìre un marchio di infamia in una fonte di
guadagno. Egli se ne andrà in giro, con la sua patente di iettatore,
piantandosi davanti alle case da gioco, alle fabbriche e
ai negozi, e tutti si vedranno costrettr a pàqare la tassa della salute,
pur di levarsi Ia iella di torno. E la vendetta di un uomo divenuto
misantropo a forza di sentirsi respinto e messo alla gogna.
ho accumulato tanta bile e tanto odio, io, contro tutta
rrd PHiM# Ft4i{s
E-a po*tlea
questa schifosa umanità, che veramente credo d,aver ormai in
questi occhi la potenza di far crollare dalle fondamenta una in_
tera città! (rr. 196-198). Ma queste parole ci mostrano fino a che
punto si.sia potuta spingere l'introiezione del pregiudizio comu_
ne: sembra che Chiàrchiaro non si atteggi soltaÀto a iettatore,
ma sj sia realmente convinto di possedàre questo potere deva_
stante. L'unico a non crederci, fino alla fine, e il giudice D,An_
drea,.capace di un gesto di umana pietà - l,abbraécio, fofte for_
te, a lungo - che è simbolicamente il contrario del teneie a debita
distanza la possibile fonte del malocchio. Lo stesso Chiàrchia_
ro, quando in precedenza il giudice aveva fatto per posargli una
mano su .la spalla, era sobbalzato, schermendosi, peiché il
contatto fisico era universalmente considerato il canale più si_
curo di trasmissione della iettatura.
9!n c*napioa':ari* di "bru?Éi,, pirandello ha inventato centinaia
di personaggi, e tuttavia è veramente difficile trovarne uno, non
diciamo bello, ma almeno nella norma. euello che egli ritrae non
è mai l'uomo medio, l'uomo comune, il tipo più ra[presentati_
vo di un ceto e di un'epoca. I suoi personaggi sono srngolari, pie_
ni di stranezze, mostrano sempre vistosi segni Oi anorialia, ien_
dono al deforme, all'eccesso. A metterli in fiia, si avrebbe un vasto
campionario di "brutti". Al fondo di questo gusto espressio_
nistico c'è l'antirealismo di pirandello, la sui visione della vi_
ta come qualcosa di proteiforme, che non cessa mai di sorpren_
dere per.la sua capricciosa varietà, e, di nuovo, la sua poetica
umoristica, che prende interesse a cose e persone solo quan_
do comincia ad awer-tire in esse il contrario,la deviazione, lo'scar_
to rispetto alla norma. ln questa novel,a, a parte Chiàrchiaro, trovramo
conterma di questa ritrattistica caricaturale nel giudice
D'Andrea, sbrlenco, con una spalta più alta delt,altra, la vasta fron_
te protuberante e i capelli crespi gremiti da negro cresciuti sul
suo smunfo sparuto viso di bianco; ma anche nei due difenso_
ri che avrebbero patrocinato la causa dei giovanottl querelati, tan_
to più grotteschi se posti, come fa l,autòre, l,uno accanto all,altro:
/'esle e patitissimo awocato Grigli, dal profito di vecchio
uccello di rapina, e il grasso Manin Bàracca, con la sua pallida
carnaccia di biondo majale (rr.84-87).
*n* p*etie* e:pres:i*r:3;É* E allo stesso modo in cui sono
grotteschi i ritratti dei vari personaggi, così sono parossistiche,
se non addirittura isteriche, certe loro reazioni, come ouella del
giudice quando Chiàrchiaro gli si presenta vestito da iettatore:
Ebbe uno scafto violentissimo e buttò all,aria le carte, balzan_
d9 in piedi (rr '100-101); o, viceversa, quella di Chiàrchiaro quan_
do il giudice fa per posargli una mano su ta sp2116,
"sfaglìando"comeun muloefremendo(rr. 112-11 3). più an_
cora che nel linguaggio, è qui, nei ritratti e nei gesti teatra_
Ii, che prende corpo l'espressionismo pirandeliano. A voler
Tare un censrmento lessicale di questa novella, si constatereb_

e, infatti, che le parole o locuzioni ascrivibili alla poetica
espressionista sono, fondamentalmente, quelle impiegate dall'autore
per descrivere e rappresentare dal vivo i suoi pérsonaggi.
ln aggiunta alla ritrattistica, sempre di Chiàrchiaro si dice, néanche
fosse un cavallo, che dilatò le nari e digrignò identi gialli,
e suoi sono ancheil dito tozzo e peloso eil muio ghigno; men-
)lettatore
lI sostantivo reftatore definisce il concetto intorno a cui
ruota [a paradossaLe vicenda narrata in questa novetla.
1. Sotto[inea [e occorrenze deI termine neI testo e sostituisci
iI vocaboto con atcuni sinonimi.
2. Spiega in termini teorici iI concetto di iettatore.
3, Qua[e tema fondamenta[e introduce pirandelto mediante
questo termine?
llsostantivo, introdotto nella Linqua ita[iana nel'La seconda
metà deL Settecento, deriva à'aLverbo latino eiectare,
che significa "[anciare", "gettare" Iit maLocchio]. Esso
ricorre abbastanza dì frequente ne[La narrativa italiana, tra
Ottocento e Novecento, di ambientazione per Lo più meridionalistica.
Semanticamente affine a ieflatore è iL sostantivo
femmìniLe iattura, che significa "disgrazia", "sfor-
tuna", "danno", "rovina". Esso ò però più antico, essendo
attestato fin daLXlV secoLo, daL Latino iactura, che significa
"perdita", "sacrificio", "disastro", "sconfitta".
tre D'Andrea appare più volte imbalordito e,,inf ronta,, gl,indi_
9i delle mayi Per il resto, invece, pirandello adopera uno stile
medio, linguisticamente educato ma piano, come si conviene
a un testo dialogico e argomentativo, dando prova, semmai,
dr ottima competenza terminologica in campo burocratico
e giuridico.
4. Formu[a due testi esempLificativi, utitizzando prima
iettatore e poi iattura.
5, Ricava dalta rete due esempi per ciascuno dei due termini.
De[[a novetla di PirandeLLo esiste una celebre versione cinematografica,
realizzata nel ,1954 con La regia di Luigi Zam_
pa e La sceneggiatura diVitaliano Brancati. lt persùaggio
di Rosario Chiàrchiaro è ìnterpretato da Totò,'che forniste
u n'es_em pla re rapp resentazione deL prototi po detto iettatore.
Di questa trascrizione f i[mica sitrovano varie versioni
in rete, accessibiIi attraverso i motori di ricerca.
6. Dopo aver consuttato [a versione cinematografica
de[ta novetla, o a[meno una parte di essa, spiàqa come
['interpretazione di Totò aiuti a comprenderé iI testo
di Pirande[[o.
7. Valuta se, e come, [a trascrizione filmica al.tera iL contenuto
e [o spirito originati deI racconto.