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Dicembre 2012 - Moked

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Italia Ebraica<br />

+ oltreconfine<br />

voci dalle Comunità n. 12/<strong>2012</strong><br />

Italia Ebraica – attualità e cultura dalle Comunità ebraiche italiane ‐ registrazione Tribunale di Roma 220/2009 | info@italiaebraica.net – www.italiaebraica.net | supplemento a Pagine Ebraiche ‐ n. 12 ‐ <strong>2012</strong> reg. Tribunale di Roma 218/2009 ISSN 2037‐1543 (direttore responsabile: Guido Vitale)<br />

PISA EBRAICA<br />

Il ritorno di Nessiah<br />

Torna l'appuntamento con Nessiah, festival<br />

di cultura e musica ebraica organizzato su<br />

tutto il territorio provinciale dalla Comunità<br />

di Pisa. Giunto alla sedicesima edizione, Nes‐<br />

siah propone quest'anno un'intrigante map‐<br />

patura dell'ebraismo italiano guidando il pub‐<br />

blico alla scoperta di numerose e diversificate<br />

realtà locali. Il via domenica 2 dicembre con<br />

Enrico Fink e con lo spettacolo in salsa fer‐<br />

rarese La mamma, l'angelo e la ciambella.<br />

a pag 3<br />

TORINO EBRAICA<br />

Riflettori sul Tempio<br />

Da diversi anni i portici e le piazze del capo‐<br />

luogo piemontese sono diventati una meta<br />

privilegiata per girare film, documentari e fic‐<br />

tion‐tv. Nelle scorse settimane anche la Co‐<br />

munità ebraica ha avuto il proprio set cine‐<br />

matografico ospitando una troupe della tv<br />

statale israeliana Arutz 1 venuta a realizzare<br />

un documentario nell’ambito del progetto<br />

Kehillot madlikot volto a illustrare vita e ca‐<br />

ratteristiche di sette diverse Comunità nel<br />

mondo: Boston, Buenos Aires, Odessa, To‐<br />

ronto, Tolosa, Oslo e appunto Torino.<br />

a pag 4<br />

FIRENZE EBRAICA<br />

Cultura e impegno<br />

Significativa attività accademica, un ampio<br />

ventaglio di pubblicazioni, l'impegno di cul‐<br />

tura assunto alla guida<br />

scientifica del museo della<br />

Comunità ebraica di Firen‐<br />

ze. Queste le motivazioni<br />

che hanno portato alla no‐<br />

mina della professoressa<br />

Dora Liscia Bemporad tra i<br />

nuovi componenti dell'Accademia delle arti<br />

e del disegno, nel suo genere tra le istituzioni<br />

più antiche e prestigiose al mondo.<br />

QUI FIRENZE – UNA CORSA PER LA PACE<br />

Dalla sinagoga alla moschea: fianco a fianco, falcata dopo falcata, con la voglia di condividere una grande giornata<br />

di festa, speranza, impegno. È fortissimo il messaggio lanciato dagli otto atleti – quattro ebrei e quattro<br />

arabo-israeliani – protagonisti della corsa per la pace svoltasi in riva all'Arno nell'ambito delle iniziative della<br />

25esima Maratona di Firenze e in previsione di un prossimo gemellaggio dell'evento podistico toscano con la<br />

Jerusalem Marathon. Accolti dai vertici della Comunità ebraica, dal presidente Guidobaldo Passigli e dal rabbino<br />

capo Joseph Levi, gli sportivi – con al loro fianco anche l'imam Izzedin Elzir – si sono diretti, a passo di corsa,<br />

verso il vicino luogo di culto islamico di piazza dei Ciompi. L'iniziativa, promossa dalla onlus Enzo B in collaborazione<br />

con Opera del Tempio Ebraico di Firenze e Maccabi Italia, si è conclusa con una conferenza stampa<br />

a Palazzo Vecchio.<br />

PARTNERSHIP<br />

Imprenditoria ­ Trento sceglie Israele<br />

Ridurre le barriere all'innovazione, stimolare la crescita<br />

e l'imprenditoria, favorire lo sviluppo di iniziative in<br />

grado di conquistare il mercato. Obiettivi che sono alla<br />

base dell'accordo per la ricerca industriale stipulato<br />

in primavera tra Provincia autonoma di Trento e go‐<br />

verno israeliano. Un accordo arrivato ora un nuovo<br />

importante risultato. Già accessibili infatti i primi bandi volti a<br />

sostenere lo sviluppo di progetti comuni nei settori dell'Ict, delle<br />

biotecnologie, delle energie rinnovabili e delle tecnologie am‐<br />

Il registro dei Giusti tra le nazioni dello Yad<br />

Vashem si arricchisce di due nuovi nomi:<br />

quello dei coniugi lombardi Erminio e Ada<br />

Lomazzi che, ai tempi della persecuzione<br />

nazifascista, nascosero la famiglia Diena<br />

nella loro locanda ad Abbiate Guazzone,<br />

frazione di Tradate (Varese). A sancire questo<br />

momento una toccante commemorazione<br />

svoltasi al liceo Curie alla presenza,<br />

tra gli altri, del presidente emerito dell'Assemblea<br />

rabbinica italiana rav Giuseppe<br />

Laras e di Dan Haezrachy dell'Ambasciata<br />

d'Israele a Roma. La cerimonia è stata l'occasione<br />

per un commovente abbraccio a<br />

distanza di quasi 70 anni da quei giorni.<br />

bientali. Soddisfazione per l’implementazione dell’ini‐<br />

ziativa è gli altri espressa dal presidente della Provincia<br />

di Trento Lorenzo Dellai (nella foto). “Con alle spalle<br />

un'esperienza ventennale di collaborazione scientifica<br />

con Israele, il Trentino – ha sottolineato – è l'unica re‐<br />

altà amministrativa di livello regionale ad aver sotto‐<br />

scritto un accordo quadro per la ricerca industriale. Un risultato<br />

che ci rende orgogliosi e che ha tradotto sul territorio lo spirito<br />

che lega i due governi”.<br />

GIUSTI TRA LE NAZIONI<br />

L’abbraccio di Joel e Pietro. 70 anni dopo<br />

Protagonisti Joel Diena e Pietro Lomazzi,<br />

il bambino ebreo braccato dal regime oggi<br />

affermato economista in Canada e l'amico<br />

d'infanzia figlio dei suoi salvatori. Fglio di<br />

Giorgio Diena, storico chazan della Comunità<br />

ebraica di Milano e fratello di Baruch,<br />

cui rav Prato propose la carica di vicerabbino<br />

a Roma alla fine degli anni Quaranta,<br />

Joel ha avuto l'opportunità di esternare -<br />

a nome di tutta la famiglia - gratitudine e<br />

riconoscenza per un'azione di coraggio<br />

mai dimenticata.<br />

HATIKWA<br />

Unione Giovani Ebrei d’Italia<br />

NEW YORK STYLE<br />

PALESTRE PAG. 8<br />

LIVORNO EBRAICA<br />

I 50 anni<br />

del Tempio<br />

di Gavriel Zarruk<br />

Festa solenne a Livorno per il<br />

50esimo anniversario della rico‐<br />

struzione del Tempio di piazza Be‐<br />

namozegh. Numerosi i momenti<br />

che hanno scandito una cerimonia<br />

dalle grandi emozioni e dal grande<br />

significato. Dopo lo svolgimento<br />

di Shachrit le celebrazioni sono<br />

iniziate con la cucitura del Sefer<br />

Torah, donato dalla signora Jeru‐<br />

shalmi in memoria di Beniamino<br />

Flora e Moise Jerushalmi z.l., con<br />

l'aiuto del rabbino capo Yair Didi<br />

e la cerimonia religiosa con la<br />

scrittura delle lettere sul libro sa‐<br />

cro.<br />

A fare gli onori di casa il presiden‐<br />

te Vittorio Mosseri che, nel suo di‐<br />

scorso, si è soffermato sulle com‐<br />

plesse vicende della riedificazione<br />

del luogo di culto, un consegui‐<br />

mento non facile in quanto inizial‐<br />

mente si ebbero problemi per i fi‐<br />

nanziamenti e i lavori si protras‐<br />

sero per ben quattro anni (dal 25<br />

aprile 1958 al 23 ottobre 1962,<br />

giorno dell'inaugurazione).<br />

Il presidente ha ricordato la figura<br />

del professor Togni che con un de‐<br />

creto riuscì a dar vita, grazie al‐<br />

l'aiuto dello Stato, a questa impre‐<br />

sa. Il progetto fu ideato e curato<br />

dall'architetto romano Angelo Di<br />

Castro, tra gli altri anche rav Al‐<br />

fredo Toaff z.l seppe dare un gran‐<br />

de contributo alla propria Comu‐<br />

nità.<br />

Mosseri ci ha guidati in un viaggio<br />

nel tempo, tramite la lettura di al‐<br />

cuni frammenti del discorso del‐<br />

l'allora presidente, Renzo Cabib,<br />

figura carismatica della Comunità,<br />

che seppe sottolineare come la pa‐<br />

rola “ricostruzione” non si limi‐<br />

tasse al solo significato di rico‐<br />

struzione fisica del Tempio ma an‐<br />

che a una nuova spiritualità: un<br />

momento carico di significato e<br />

soprattutto di responsabilità, in<br />

una realtà dove la Shoah, con i<br />

suoi orrori, aveva già mietuto le<br />

sue vittime innocenti.<br />

Il presidente ha ricordato che<br />

l'edificio fu completato con l'in‐<br />

troduzione dell'arca santa e ha<br />

concluso il proprio intervento sot‐<br />

segue a pag. 2-3


pag. 2 Italia Ebraica<br />

la voce delle Comunità<br />

dicembre <strong>2012</strong><br />

Impegno, suggestioni e un nuovo Sefer per il Cinquantenario<br />

segue da pag. 1 tolineando quanto questa<br />

Comunità sia stata una delle più attive<br />

del Mediterraneo, portatrice, come evi‐<br />

denzia il discorso di Cabib, di una “nota<br />

ebraica in un unico folkore livornese, in‐<br />

sieme intesi a rifare la città, risorgente<br />

sulle sue rovine”. Presente all'evento an‐<br />

che la consigliera dell'ambasciata di<br />

Israele, Lidia Raviv, che ci ha fatto riflet‐<br />

tere su quanto l'arrivo di un Sefer Torah,<br />

oltre a essere uno dei momenti più belli<br />

per il popolo ebraico poiché attesta il rin‐<br />

novamento, sia la maniera più giusta per<br />

festeggiare un appuntamento così carico<br />

di significato come quello del Cinquan‐<br />

tenario. Un riferimento particolare è stato<br />

fatto alla nostra Kehillah, meritevole di<br />

aver dato sostegno allo Stato di Israele<br />

sin dalla sua nascita. Belle parole sono<br />

state spese anche dal primo cittadino,<br />

Alessandro Cosimi. Il sindaco ha elogiato<br />

uomini e donne che hanno dato un im‐<br />

portante contributo alla comunità e alla<br />

società livornese: personaggi come Ugo<br />

Mondolfi, antifascista e parlamentare so‐<br />

cialista, e i numerosi ebrei che parteci‐<br />

parono al Risorgimento. Ha poi ringra‐<br />

ziato Paola Bedarida con cui ha lavorato,<br />

negli anni passati, nell’amministrazione<br />

comunale. Un pensiero infine per due<br />

rabbini conosciuti durante il suo man‐<br />

dato, rav Kahn z.l e rav Kalon z.l. Succes‐<br />

sivamente ha preso la parola il presidente<br />

della Provincia, Giorgio Kutufà, che ha<br />

evidenziato il profondo affetto che lega<br />

lui e la sua famiglia a questi luoghi. Kutufà<br />

ha elogiato non solo la sinagoga ma an‐<br />

che la scuola rabbinica, storico punto di<br />

riferimento, per poi sottolineare i conti‐<br />

nui e proficui rapporti intessuti con<br />

l'ebraismo labronico. “I cuori – ha spie‐<br />

gato – devono essere sempre capaci di<br />

pulsare contrariamente ai muri di pre‐<br />

giudizio”. Per ultimo è intervenuto il rab‐<br />

bino capo Yair Didì, che ha evidenziato<br />

come l'anniversario che si stava celebran‐<br />

do rappresentasse un'ottima occasione<br />

per l'entrata del Sefer Torah poiché, lo<br />

stesso, è testimonianza fedele della pa‐<br />

rola di Hashem: di fatto nessuna parola<br />

della Torah è mai stata modificata nei<br />

2000 anni di Diaspora. Alla base dei prin‐<br />

cipi fondanti dell'ebraismo, ha proseguito<br />

il rav, c'è la vita. E l'ingresso di un Sefer<br />

Torah simboleggia di fatto una vita nuova<br />

LIVORNO EBRAICA<br />

di Vittorio Mosseri<br />

presidente della Comunità ebraica di Livorno<br />

attraverso una Torah nuova per la Co‐<br />

munità. Ha poi preso avvio la cerimonia<br />

vera e propria. Moderatore il morè Chaim<br />

Leone, che ha invitato un Cohen, un Levi<br />

e un Israel per compleatare la scrittura<br />

delle ultime tre lettere del Sefer. Il Tempio<br />

era intanto addobbato con foglie di alloro<br />

sul pavimento, proprio come facciamo<br />

generalmente a Simchà Torah; il colore<br />

di maggior risalto per l'evento è stato il<br />

bianco, simbolo di purezza, sia sulle kip‐<br />

pot in memoria di Beniamino Flora e<br />

GIULIANA GHERARDUCCI<br />

Il presidente Mosseri: “Una gioia per noi e per tutta la città”<br />

In una soleggiata mattina di cinquantaquattro anni fa, alla<br />

presenza delle autorità e del ministro Giuseppe Togni il rabbino<br />

Alfredo Toaff di z.l. pronunziò la benedizione “shehekheyianu”<br />

che suona così: “Benedetto sia Tu, Signore nostro<br />

Dio Re del Mondo, che ci hai fatto vivere, ci hai mantenuto<br />

e ci hai fatto giungere fino a questo momento”.<br />

È questa la benedizione che oggi noi possiamo e dobbiamo<br />

ripetere nel mentre ci accingiamo a celebrare i 50 anni dall’inaugurazione<br />

dell’opera che chiuse per noi l’era delle distruzioni<br />

belliche e della provvisorietà nell’esercizio del culto<br />

nei locali invero poco capienti della Yeshivà Marini.<br />

Il cammino però non era stato facile: falliti i tentativi di salvare<br />

e consolidare i ruderi della sinagoga che i ripetuti furti<br />

di travi ed altro materiale fecero crollare definitivamente,<br />

iniziarono le trattative con lo Stato cui competeva di finanziare<br />

la ricostruzione. La Comunità insisteva per la formula<br />

“com’era e dov’era”, formula che lo Stato non volle accettare,<br />

e per la spesa che fu giudicata eccessiva, e per la difficoltà<br />

La base è a Livorno ma, come sottolinea il rabbino capo<br />

Yair Didi, l'obiettivo è quello di supportare – in caso di<br />

necessità – altre piccole e medie realtà<br />

dell'ebraismo italiano che non sono<br />

in grado di celebrare regolarmentele<br />

funzioni religiose all'interno dei propri<br />

Batei Haknesset. Un sefer “itinerante”,<br />

sottolinea, che ben si presta ad<br />

essere trasferito su richiesta (e alcune<br />

Comunità si sono già fatte avanti) anche<br />

per via delle dimensioni ridotte e<br />

di reperire i materiali come marmi preziosi, stucchi ecc e il<br />

personale che li mettesse in opera. I maggiorenti della Comunità<br />

e il rabbino Toaff dovettero pertanto rinunziare all’idea<br />

di rivedere l’imponente e fastoso monumento alla fede<br />

dei Padri che era stato per oltre tre secoli l’orgoglio della<br />

città e meta di visite da parte di tutti i sovrani che giungevano<br />

a Livorno. I lavori del nuovo progetto, arditamente moderno,<br />

redatto dall’architetto Angelo di Castro, si protrassero per<br />

quattro anni: la scatola muraria fu finanziata dallo Stato<br />

ma l’arredamento fu lasciato alla cura e alle spese della Comunità,<br />

che dovette lanciare una sottoscrizione internazionale<br />

per coprire la ragguardevole somma necessaria per completare<br />

l’opera.<br />

L’edificio così concepito fu successivamente completato con<br />

un’Arca Santa in finissima fattura barocca (firmata e datata<br />

1708) proveniente dalla cessata Comunità ebraica di Pesaro.<br />

Un Sefer Torah nuovo è stato inaugurato due settimane or<br />

sono ed è stato dedicato alla memoria di quattro benefattori<br />

locali che donarono ingenti somme alle nostre istituzioni,<br />

affinché la Comunità, pure nelle attuali difficili circostanze,<br />

provveda anche alle necessità dei bisognosi che fra di noi<br />

Moise Jerushalmi che sul parochet del‐<br />

l'Aron haKodesh. Il coro Ernesto Ventura<br />

ha piacevolmente accompagnato questi<br />

intensi minuti. Successivamente sono<br />

state accese delle candele: rav Didì, i due<br />

maskil Samuel Zarrugh e Daniele Beda‐<br />

rida, hanno letto le ultime tre chiamate<br />

della parashà Vezoth Haberachà; dopo<br />

aver mostrato la Torah a tutti i presenti,<br />

è stato fatto indossare al Sefer il meil, la<br />

sua veste. Il nuovo Sefer ha un valore uni‐<br />

co anche per le piccole dimensioni: è alto<br />

solo 30 centimetri e questo richiede un<br />

maggior impegno da parte del Sofer per<br />

la sua scrittura. Per questa speciale oc‐<br />

casione Liliana Kahn ha donato un se‐<br />

condo meil in memoria del grande mae‐<br />

stro rav Kahn z.l e a Samuel Zarrugh e ai<br />

suoi fratelli. Mosseri ha quindi aperto<br />

l'echal facendo uscire sette sefarim con‐<br />

segnati ad alcuni volontari. Il primo Sefer<br />

Torah, quello donato dalla signora Jeru‐<br />

shalmi, era nelle mani del rabbino che lo<br />

ha portato con sé fino alla Tevah, seguito<br />

RAV DIDI: “LO METTEREMO A DISPOSIZIONE DI ALTRE COMUNITÀ”<br />

della sua conseguente facile trasportabilità. “È un'indicazione<br />

specifica della signora Yerushalmi. L'obiettivo<br />

che si è prefissa con questa donazione<br />

e con quella, precedente, del Sefer che<br />

negli scorsi mesi è stato accolto nella<br />

sinagoga di Genova – spiega il rav – è<br />

quella di offrire un servizio fruibile al<br />

maggior numero possibile di persone.<br />

Per dare slancio a un ebraismo vivo e<br />

consapevole, nelle grandi come nelle<br />

piccole Comunità”.<br />

non mancano. Oggi un altro Sefer Torah, donato da benefattori<br />

esteri, fa il suo ingresso nel nostro Tempio, e questo<br />

ovviamente, collegato al Cinquantenario che celebriamo, costituisce<br />

festa grande, per noi e per la cittadinanza che ha<br />

visto risorgere un monumento che rimanda alla gloria di<br />

quella che fu la più attiva Comunità ebraica del Mediterraneo<br />

e che ha illustrato nel mondo il nome di Livorno. Ancora oggi<br />

in Israele si stampano formulari di preghiera con l’indicazione<br />

“Nosach Livorno”, secondo l’uso di Livorno.<br />

“Ai livornesi noi livornesi diciamo: Ecco, il Tempio è di nuovo<br />

al suo posto. Vedete siamo qui, non ci hanno distrutto: Siamo<br />

ancora e continuiamo ad essere la nota ebraica di un unico<br />

folklore livornese, insieme intesi a rifare la città, risorgente<br />

sulle sue rovine”.<br />

Con queste parole l’allora presidente della Comunità ebraica,<br />

professor Renzo Cabib, concluse il discorso che tenne il giorno<br />

dell’inaugurazione del Tempio 50 anni fa. Gioia, dunque, per<br />

tutti noi e per la nostra città, con l’auspicio che si possa<br />

godere di rinnovata prosperità nella pace e nella reciproca<br />

civile convivenza che da Livorno è stata nei secoli un vanto<br />

della Comunità ebraica e della città. Con l’aiuto di Dio.<br />

dalla processione degli altri. I sefarim so‐<br />

no usciti dall'echal per “invitare” il nuovo<br />

Sefer Torah. Sulla Tevah rav Didi ha re‐<br />

citato alcune preghiere per lo Stato di<br />

Israele, il kahal, il benessere e la salute<br />

della città di Livorno; Samuel Zarrough<br />

ha poi intonato lo Shemà Israel. Termi‐<br />

nato il tutto è stato fatto un giro completo<br />

dentro il Tempio e i sefarim sono stati<br />

riposti nell'echal. È infine arrivato il suo‐<br />

no dello shofar, simbolo di giubileo per<br />

il Cinquantenario.<br />

La cerimonia si è conclusa nella sua to‐<br />

talità con l'esecuzione da parte del coro<br />

del solenne, quanto piacevole canto, Ani<br />

Maamin che ha una valenza molto pro‐<br />

fonda e carica di significato in quanto si<br />

basa sulla speranza di redenzione e ar‐<br />

rivo del Messia per Am Israel.<br />

Le iniziative sono proseguite nel pome‐<br />

riggio, presso la Goldonetta, con una mo‐<br />

stra fotografica e con la presentazione<br />

del libro Un tempio nuovo per una fede<br />

antica della professoressa Liana Elda Fu‐<br />

naro. In serata il coro ha proposto l'ese‐<br />

cuzione di canti tipici della tradizione<br />

ebraico‐livornese.<br />

SALVATORE MASSIMO STELLA


dicembre <strong>2012</strong><br />

Ricordando Menè,<br />

il politico coraggioso<br />

che accusò Mussolini<br />

di Gadi Polacco<br />

Era il 4 agosto del 1922 quando i fascisti costrinsero con<br />

la forza il sindaco Mondolfi e l’onorevole Modigliani a lasciare<br />

il Comune per impadronirsene: l’episodio è stato richiamato,<br />

nel Cinquantesimo della sinagoga, dall'attuale<br />

primo cittadino di Livorno Cosimi che ricordava così, citando<br />

quel suo predecessore ebreo, l’apporto alla vita delle istituzioni<br />

pubbliche reso dalla Comunità ebraica.<br />

Poche ore prima, sempre nella città labronica, il Circolo di<br />

cultura politica a lui intitolato apriva un convegno, con<br />

prestigiosi relatori, nel 140esimo anniversario esatto della<br />

nascita di Giuseppe Emanuele Modigliani, detto “Menè”,<br />

fratello maggiore del celebre artista Amedeo. È particolarmente<br />

meritorio lo sforzo effettuato dal Circolo Modigliani<br />

perché “Menè”, brillante avvocato e carismatico oratore,<br />

è stato figura di primaria rilevanza nel panorama<br />

politico italiano. Socialista che nel 1924 non esiterà nell’aula<br />

parlamentare ad accusare Mussolini (“tace, è complice”)<br />

per il delitto Matteotti, Modigliani ebbe una lunga e travagliata<br />

(quale strenuo oppositore del fascismo) carriera<br />

politica in Parlamento e nel Consiglio Comunale livornese.<br />

Con la moglie Vera (Nella) Funaro, esponente di un’altra<br />

storica famiglia ebraica livornese, si dedicherà in particolare<br />

alla difesa dei diritti sociali .<br />

Cresciuti in una città, come scrive Viviana Simonelli della<br />

Fondazione Modigliani, “permeata da una cultura ebraica<br />

di antica origine”, i due non sono certo ebrei praticanti ma,<br />

dinanzi alle persecuzioni razziali in atto in gran parte d’Europa,<br />

ricorda sempre la ricercatrice, rivendicano in toto la<br />

loro appartenenza ebraica e decidono di autodenunciarsi.<br />

“Soltanto il profondo affetto di Joyce ed Emilio Lussu -<br />

spiega - riesce a scoraggiarli da questo gesto suicida”. Portando<br />

i coniugi Modigliani a lasciare<br />

la Francia, dove si erano rifugiati nel<br />

1926, per fuggire in Svizzera.<br />

Importante, nell’opera di propaganda<br />

contro la dittatura fascista di “Menè”<br />

e consorte, sarà anche il viaggio negli<br />

Usa nel 1934 con sbarco a New York<br />

dove verranno accolti dal sindaco Fiorello<br />

La Guardia e altri emigrati italiani<br />

o loro discendenti e dove manterranno anche contatti con<br />

ambienti ebraici. Nel peregrinare dell’esilio si dovrà attendere<br />

l’ottobre del 1944 per rientrare in Italia. Ricorda in<br />

un suo scritto Giuliana Limiti che Modigliani “rimase testimone<br />

muto nell’Assemblea Costituente per la malattia<br />

che non gli consentiva di parlare: la sua stessa presenza<br />

però richiamava quell’antica e vera accusa”, riferendosi al<br />

suo dito puntato contro Mussolini per l’assassinio di Matteotti.<br />

Socialista integerrimo, Modigliani pose al centro del<br />

proprio pensiero la libertà del cittadino e quando, poco<br />

prima di spegnersi a causa della malattia, divenne ineludibile<br />

per la sinistra la scelta tra mondo libero e mondo<br />

comunista egli non esitò, rinunciando al momento alla speranza<br />

dell’unità dei socialisti, ad aderire alla scissione saragattiana<br />

di Palazzo Barberini, sposando ancora una<br />

volta, sempre in ottica socialista, la causa della libertà del<br />

cittadino quale fulcro delle istituzioni. Figura ponte, quindi,<br />

con il mondo liberale e democratico non socialista, “Menè”<br />

morirà a Roma il 5 ottobre 1947.<br />

Bene ha fatto il Circolo Modigliani a far riemergere nella<br />

sua grandezza questa primaria figura politica e bene sarebbe,<br />

a modesta opinione di chi scrive, approfondire un<br />

percorso di studio in ambito ebraico, a Livorno ma non<br />

solo, incentrato sui personaggi politici ebrei e il loro contributo<br />

al paese.<br />

Italia Ebraica<br />

la voce delle Comunità<br />

Florens, progetti di vita e conoscenza<br />

La mappatura, la salvaguardia e la va‐<br />

lorizzazione del patrimonio culturale<br />

ebraico europeo. Una sfida rilanciata<br />

a Firenze in occasione dei lavori di<br />

Florens, settimana internazionale de‐<br />

dicata alla cultura e all’ambiente che<br />

a queste tematiche ha riservato una<br />

tavola rotonda svoltasi nel Salone dei<br />

Cinquecento di Palazzo Vecchio.<br />

Organizzato su iniziativa dell’Opera<br />

del Tempio Ebraico, l’appuntamento<br />

ha avuto come riferimento lo scenario<br />

apertosi in seguito alle devastazioni<br />

portate nelle strutture di via Farini<br />

dalla grande alluvione che colse Fi‐<br />

Inizia con le ricette giudaico ferraresi di Enrico<br />

Fink trasposte in forma di performance artistica<br />

la sedicesima edizione del festival culturale Nes‐<br />

siah. Appuntamento di<br />

grande richiamo, tra le<br />

esperienze di maggior<br />

successo nel suo genere,<br />

il festival è organizzato su<br />

impulso della Comunità<br />

ebraica di Pisa e ha nel<br />

racconto di alcune realtà<br />

tra le più rappresenta‐<br />

tive dell'ebraismo ita‐<br />

liano il filo conduttore<br />

per il <strong>2012</strong>. “Una sfida<br />

stimolante, ricca di<br />

suggestioni e per forza<br />

di cose non esaustiva<br />

– racconta Andrea<br />

Gottfried, 38 anni, fondatore e direttore<br />

artistico di Nessiah – che si sviluppa in diversi fi‐<br />

loni. L'obiettivo è quello di valorizzare usi e costumi<br />

DOMENICA 2 DICEMBRE<br />

Pisa - Palazzo Blu ore 18.30<br />

Concerto<br />

La mamma, l'angelo e la ciambella<br />

Enrico Fink, voce, flauto<br />

Marcella Carboni, arpa<br />

Massimiliano Dragoni, percussioni, salterio<br />

MERCOLEDÌ 5 DICEMBRE<br />

Pisa - Cineclub Arsenale ore 18.30<br />

Proiezione del film<br />

Il grido della terra di Duilio Coletti<br />

(Prima proiezione assoluta a Pisa)<br />

FIRENZE EBRAICA<br />

renze il 4 novembre di<br />

46 anni fa e dal proces‐<br />

so di recupero dei beni<br />

danneggiati che seguì a<br />

quelle ore drammatiche.<br />

“Fu quello – ha ricorda‐<br />

to l’architetto Renzo Fu‐<br />

naro, presidente del‐<br />

l’Opera del Tempio –<br />

uno dei momenti più significativi di<br />

un processo di recupero dei beni<br />

ebraici fiorentini che nel corso degli<br />

anni ha registrato la proficua intera‐<br />

zione di realtà differenti e il raggiun‐<br />

gimento di traguardi a beneficio di<br />

PISA EBRAICA<br />

tutti e non solo degli<br />

ebrei”. Il completamento<br />

dei lavori di restauro della<br />

sinagoga, la sua recente<br />

illuminazione notturna<br />

(nella foto), le operazioni<br />

ancora nel vivo al cimite‐<br />

ro monumentale di viale<br />

Ariosto. Tanti tasselli di<br />

un laboratorio di progettualità che è<br />

indirizzato al corretto utilizzo di questi<br />

beni, ha spiegato Funaro, “all’interno<br />

di un più ampio progetto basato sul‐<br />

l’economia della cultura”.<br />

Ad illustrare le specificità del patri‐<br />

delle varie Comunità. Tradizioni culinarie ma<br />

anche letterarie, liturgiche e popolari. Un patri‐<br />

monio di valori che ognuno di noi è chiamato a<br />

SABATO 8 DICEMBRE<br />

Sinagoga di Pisa, ore 18.30<br />

Accensione della prima candela<br />

di Hanukkah (Festa dei Lumi )<br />

Pisa ‐ Teatro S. Andrea ore 21.00<br />

Concerto duo AntUr<br />

Italian Rhapsod y<br />

Anton Dressler, clarinetto<br />

Uri Brenner, tastiere<br />

LUNEDÌ 10 DICEMBRE<br />

Pisa - CineClub Arsenale ore 18.30<br />

(fuori programma)<br />

Proiezione del film<br />

The Jazz Singer<br />

Introduce Maurizio Ambrosini<br />

con improvvisazioni dal vivo del duo AntUr<br />

pag. 3<br />

monio ebraico, l’importanza di un suo<br />

racconto efficace e i vantaggi di una<br />

promozione su scala europea, tra gli<br />

altri, l’esperto di web marketing Giu‐<br />

seppe Burschtein, la giornalista e scrit‐<br />

trice Ruth Ellen Gruber, la direttrice<br />

del Museo ebraico di Firenze Dora Li‐<br />

scia Bemporad e l’ex consigliere UCEI<br />

Annie Sacerdoti. Moderatore Wlodek<br />

Goldkorn, responsabile delle pagine<br />

culturali dell’Espresso, mentre ha por‐<br />

tato i saluti della Comunità ebraica il<br />

vicepresidente Daniela Misul (presen‐<br />

te in sala anche il rabbino capo Joseph<br />

Levi).<br />

Torna Nessiah. Tra musica, arte e ricette della tradizione<br />

NESSIAH <strong>2012</strong> - PROGRAMMA<br />

custodire e diffondere”. Il via domenica 2 dicembre<br />

con La mamma, l'angelo e la ciambella a Palazzo<br />

Blu. Oltre a Fink saranno protagonisti Marcella<br />

Carboni (arpa) e Massimiliano Dragoni (percus‐<br />

sioni e salterio). Denso il calendario di iniziative<br />

che si profila nei giorni immediatamente successivi<br />

e che accompagnerà il pubblico pisano fino allo<br />

spettacolo conclusivo Di Gracia, la Señora – In‐<br />

contri con donne del passato in programma il 16<br />

dicembre al Museo Piaggio di Pontedera con il<br />

contributo, tra gli altri, di Evelina Meghnagi e Do‐<br />

menico Ascione.<br />

Tra gli eventi più attesi la presentazione del pro‐<br />

getto di recupero della memorie della plurisecolare<br />

vicenda ebraica nel Meridione d'Italia a cura di<br />

Amit Arieli e Darom Project (Biblioteca comunale<br />

di Cascina, 12 dicembre) e le improvvisazioni su<br />

temi liturgici del duo Antur (Teatro di Sant'Andrea,<br />

8 dicembre). Un lavoro, quest'ultimo, che attra‐<br />

versa distanze geografiche e generazioni per ab‐<br />

bracciare in unico spazio musicale le Comunità<br />

ebraiche di Venezia, Ferrara, Livorno e Roma.<br />

MERCOLEDÌ 12 DICEMBRE<br />

Cascina - Sala della Biblioteca ore 21.00<br />

Concerto<br />

Amit Arieli & Darom Projec t<br />

Amit Arieli, clarinetto<br />

Gabriele Savarese, chitarre, violino, baglama<br />

Dayana Gnarra, letture e canto<br />

DOMENICA 16 DICEMBRE<br />

Pontedera - Museo Piaggio ore 21.00<br />

Spettacolo<br />

Di Gracia, la Señora<br />

Incontri con donne del passato<br />

Evelina Meghnagi, voce<br />

Galliano Mariani, voce recitante<br />

Domenico Ascione, chitarre e oud<br />

Arnaldo Vacca, percussioni<br />

Anna Cianca, mise en espace


pag. 4 Italia Ebraica<br />

la voce delle Comunità<br />

dicembre <strong>2012</strong><br />

TORINO EBRAICA<br />

Arutz 1, la tv israeliana accende i riflettori su piazzetta Primo Levi<br />

di Emanuele Sorani<br />

Da diversi anni i portici e le piazze del<br />

capoluogo piemontese sono sempre più<br />

spesso meta privilegiata per girare film<br />

e fiction‐tv. Nelle scorse settimane anche<br />

la Comunità ebraica ha avuto il proprio<br />

set cinematografico. Sul finire di ottobre<br />

ha infatti ospitato una troupe della tv sta‐<br />

tale israeliana Arutz 1, venuta a realizzare<br />

un documentario nell’ambito del proget‐<br />

to “Kehillot madlikot” finalizzato a illu‐<br />

strare vita e caratteristiche di sette di‐<br />

verse Comunità ebraiche nel mondo: Bo‐<br />

ston, Buenos Aires, Odessa, Toronto, To‐<br />

losa, Oslo e Torino. Il programma sarà<br />

trasmesso in Israele in prima serata in<br />

occasione della festa di Chanukkah e ogni<br />

puntata si concluderà con immagini del‐<br />

l'accensione delle candele.<br />

Il regista dell’episodio torinese, Avital<br />

Merkler, non è nuovo alla realtà italiana:<br />

ha alle spalle sedici anni di studio di arte<br />

e cinematografia tra Firenze e Roma e<br />

CASALE EBRAICA<br />

Chiusura tra gli applausi per OyOyOy!, festival di cultura ebraica giunto<br />

quest'anno alla sua settima edizione. Un congedo in musica, con la<br />

performance di Ramin Bahrami al Teatro Sociale di Valenza, che ha<br />

richiamato centinaia persone in sala nel solco dell'elevato standard<br />

qualitativo e quantitativo che ha sempre contraddistinto questa ma‐<br />

nifestazione.<br />

I numeri di sette edizioni di OyOyOy! parlano chiaro: 250mila spettatori<br />

complessivi, centinaia di persone del mondo della cultura e dello spet‐<br />

tacolo coinvolte, tra gli ospiti alcune guest star internazionali come<br />

David Grossman e Noa. Significative le parole pronunciate sul palco<br />

da Antonio Monaco, presidente di Monferrato Cult, l'associazione co‐<br />

stituita con Elio Carmi e Giancarlo Giorcelli che dal 2006 organizza il<br />

In una Sala Carmi gremita la Comunità di Casale Monferrato<br />

ha offerto al pubblico, giovane e interessato,<br />

un pomeriggio di approfondimento su Start up e new<br />

economy nell’esempio israeliano. Di seguito una sintesi<br />

dell’intervento Technion, Israel Institute of Technology,<br />

cuore della Start up Nation di Piero Abbina, presidente<br />

degli Amici del Technion in Italia (nella foto con Rita<br />

Levi Montalcini e con il presidente della Repubblica<br />

Giorgio Napolitano). .<br />

di Nora Alkabes<br />

Il Technion è la prima università e il primo centro di<br />

ricerca scientifico in Israele. I suoi studenti possono<br />

scegliere tra 18 facoltà che offrono oltre 100 pro‐<br />

grammi nei tre cicli di insegnamento superiore. È<br />

paragonabile al MIT e a Stanford e collegato con oltre<br />

100 istituzioni di pari livello in 30 paesi.<br />

ha anche trovato moglie nel nostro paese.<br />

Conoscendo quindi il grande patrimonio<br />

storico, artistico e culturale dell’ebraismo<br />

italiano, ha voluto creare per il pubblico<br />

israeliano un racconto che illustrasse la<br />

storia della Comunità e le sue peculiarità,<br />

oltre alle numerose attività e le vicende<br />

dei personaggi che la compongono.<br />

La parte centrale delle riprese è stata de‐<br />

dicata ovviamente alla storia degli ebrei<br />

di Torino, dall’arrivo nel 1400 all’istitu‐<br />

zione del ghetto, dall’emancipazione del<br />

1848 alla costruzione del tempio nel<br />

1884, giungendo fino all’epoca fascista<br />

e il ruolo chiave rappresentato dagli ebrei<br />

torinesi nella lotta al regime. Il presidente<br />

e il rabbino capo hanno poi presentato<br />

la Comunità al giorno d’oggi, descriven‐<br />

done la composizione, il tessuto sociale<br />

e le diverse istituzioni. È stata l’occasione<br />

per (ri)scoprire e far conoscere a un am‐<br />

pio pubblico le numerose attività che ani‐<br />

mano la vita comunitaria: a cominciare<br />

dal bar mitzvà che ha rallegrato uno degli<br />

Cultura, memoria, incontro ‐ Congedo tra gli applausi per Oyoyoy!<br />

festival. “OyOyOy! finisce – ha affermato – ma sette anni fa nessuno<br />

forse avrebbe scommesso su questa avventura che ha ottenuto im‐<br />

portanti risultati.<br />

La Comunità di Casale in primis ha accresciuto il proprio ruolo nel‐<br />

l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e grazie alla nostra esperienza<br />

numerose realtà hanno sviluppato iniziative analoghe.<br />

Oggi sappiamo inoltre che il Piemonte è la regione con più siti ebraici<br />

di tutta Europa”. Quindi un riferimento alle ragioni che hanno portato<br />

all’uscita di scena: “Sono cambiati gli interessi culturali delle persone<br />

e in particolare dei più giovani e le modalità con cui vengono coltivati<br />

e soddisfatti. Abbiamo bisogno non tanto di soldi – l’appello, che sembra<br />

aver colto nel segno – ma di nuove energie creative, contiamo sul fatto<br />

Il Campus Internazionale offre corsi di laurea in in‐<br />

glese (http://www.ise.technion.ac.il/) in cui studiano<br />

ragazzi provenienti da 15 paesi (l'Italia è ben rap‐<br />

presentata). Esistono cicli post‐doc in inglese con<br />

la possibilità di proseguire le ricerche in vari campi<br />

come scienze, ingegneria, medicina, industrial ma‐<br />

nagement, architettura, urbanismo. Grazie a un'im‐<br />

ponente varietà di programmi e al suo livello di ec‐<br />

cellenza riconosciuto internazionalmente, l’istituto<br />

ultimi Shabbat, oltre agli incontri perio‐<br />

dici del gruppo giovanile GET e degli stu‐<br />

denti israeliani, alle molteplici attività<br />

culturali e le conferenze.<br />

suscita vivo interesse nella gioventù israeliana e in<br />

quella straniera, in particolare nei campi scientifici<br />

e tecnologici di punta. I suoi laureati occupano posti<br />

di primo piano nel settore industriale nel mondo e<br />

in Israele, sia negli organismi governativi e accademici<br />

collegati con la difesa dello Stato che nelle grandi<br />

corporates straniere. Il Technion collabora inoltre<br />

con multinazionali come HP, IBM, Intel, Google, Yahoo,<br />

IBM, TEVA in cui numerosi laureati fanno parte degli<br />

che qualcuno raccolga l’appello di questa serata e si faccia avanti”. Un<br />

messaggio in linea con quello precedentemente espresso nell’aula<br />

consiliare del Comune di Casale durante un incontro sul ruolo della<br />

musica e della cultura con protagonisti lo stesso Bahrami e il compo‐<br />

sitore Giulio Castagnoli.<br />

“Abbiamo bisogno della cultura più che del pane. La musica come cul‐<br />

tura – ha affermato Bahrami – consente di sconfiggere ogni dolore”.<br />

Grande intensità anche per l’incontro con il teologo Paolo De Benedetti<br />

sul tema del Saluto. Una riflessione dipanatasi dal termine ebraico<br />

Shalom, baricentro del volume scritto a quattro mani con Massimo<br />

Giuliani, e che ha abbracciato varie aree di significato sia etimologiche<br />

che religiose.<br />

Viaggio nel cuore della Start Up Nation: il modello Technion<br />

La scuola ha avuto inoltre un grande peso<br />

nel corso delle registrazioni, con la sua<br />

particolarità di essere mista ma con l’in‐<br />

segnamento obbligatorio dell’ebraico e<br />

di ebraismo per tutti gli alunni. Curiosa<br />

l’intervista a nonna, madre e nipote: tre<br />

generazioni di maestre che hanno fatto<br />

e continuano a fare la storia dell’istituto.<br />

Coinvolgente è stato anche l’incontro con<br />

tre anziani partigiani torinesi, che con<br />

grande vigore hanno rievocato le loro vi‐<br />

cissitudini nel periodo della Resistenza,<br />

non senza affascinanti aneddoti. Non è<br />

mancata, infine, una conversazione con<br />

alcuni chazanim sulle origini e le speci‐<br />

ficità del minhag torinese.<br />

Tutto questo è, però, solo una minima<br />

parte di ciò che la Comunità di Torino of‐<br />

fre e che il documentario di Avital Mer‐<br />

kler ci racconta. Per chi ne volesse sapere<br />

di più, l’appuntamento è per la quinta<br />

sera di Chanukkah, mercoledì 12 dicem‐<br />

bre: mi raccomando, tutti sintonizzati su<br />

Arutz 1!<br />

staff dirigenziali. Non a caso queste aziende hanno i<br />

loro centri di ricerca a Haifa. Il Technion si è prefissato<br />

una missione, in stretta collaborazione con l’industria:<br />

conquistare posizioni nazionali e internazionali per<br />

promuovere la sua alta tecnologia. Due professori<br />

della facoltà di medicina del Technion Rappaport,<br />

Aaron Ciechanover e Avram Hershko, hanno ricevuto<br />

il Premio Nobel 2004 per la scoperta dell’Ubiquitina<br />

e la degradazione delle proteine. Molti altri premi<br />

internazionali sono stati dati ai ricercatori del Te‐<br />

chnion in varie materie. Nel 2011 Dan Shechtman<br />

ha ottenuto il premio Nobel per la sua scoperta sui<br />

quasi‐cristalli. Le scoperte effettuate dai ricercatori<br />

del Technion sono molteplici e utilizzate nella vita<br />

di tutti i giorni: dalle memorie flash, le chiavette USB<br />

inventate da Dov Moran ai software per zippare i file,<br />

dalle piante che vivono con pochissima acqua, alle<br />

pillole videocamera che consentono di effettuare una


dicembre <strong>2012</strong><br />

NASCE ALEF: SAPORI E DIALOGO<br />

Tantissima gente all'ombra della sinagoga di Torino per l'inaugurazione di Alef, il primo<br />

ristorante di cucina ebraica e kasher della città. Tra musica klezmer e israeliana, cocktail<br />

e assaggi di piatti tipici, Alef promette di portare nel capoluogo piemontese non soltanto<br />

i sapori della tradizione ebraica ma anche di diventare un luogo di ritrovo culturale per<br />

gli iscritti della Comunità e per la cittadinanza con un'offerta di molteplici attività in questo<br />

senso.<br />

Hanno partecipato alla cerimonia il rabbino capo di Torino Eliahu Birnbaum, il presidente<br />

della Comunità ebraica Beppe Segre e diversi rappresentanti delle autorità locali. Comune<br />

a tutti la soddisfazione e la gioia per un nuovo inizio, e l'augurio che il ristorante possa diventare<br />

un punto di riferimento culinario (e non solo) per tutta la città.<br />

colonscopia non invasiva e navigare nelle arterie. Al‐<br />

lievi prestigiosi sono Yaron Samid, fondatore della<br />

Bill Guard, la start up che individua dagli estratti<br />

conto delle carte di credito tutti gli addebiti autorizzati<br />

all’insaputa del cliente, il giovanissimo Ishay Green,<br />

fondatore della start up Soluto, un software che, una<br />

volta installato sul PC, segnala e risolve programmi<br />

e le applicazioni problematiche. Un perenne senso<br />

di insoddisfazione, la costante turbolenza nella re‐<br />

gione, gli indispensabili investimenti sia nella difesa<br />

che in campo agricolo spingono Israele e il Technion<br />

a sempre maggiori traguardi verso l'eccellenza. Un<br />

modo di pensare e lavorare onnipresente con pro‐<br />

fessori, ricercatori e studenti che traggono grande<br />

profitto da questa vitalità. L'Associazione Alumni del<br />

Technion contribuisce a rafforzare il network fra i<br />

laureati e l'istituto, offrendo cosi maggiori opportunità<br />

di contatto. L’Associazione Technion Italia creata nel<br />

2004 è un’associazione di volontari che ha lo scopo<br />

di promuovere l'istituto nel settore industriale, scien‐<br />

tifico ed economico e diffondere le realizzazioni e i<br />

progetti in questi campi specifici. Promuove e raf‐<br />

forzare i rapporti tra questi ambienti incoraggia lo<br />

scambio di insegnanti e studenti del Technion con<br />

altre istituzioni per lo sviluppo e la collaborazione<br />

su progetti di comune interesse. L’intento è di incre‐<br />

mentare il numero di eventi e di conferenze in Italia<br />

facendo intervenire gli specialisti del Technion e ga‐<br />

rantendo così un sostegno materiale ed economico<br />

all’istituto. Oggi il Technion ha accordi di collabora‐<br />

zione con il Politecnico di Milano, il Politecnico di<br />

Torino, l’Università di Perugia di Ingegneria civile e<br />

ambientale, l’Università di Roma Tor Vergata e di Ro‐<br />

ma3, l’Università di Cagliari (Medicina e Chirurgia),<br />

l’Università di Firenze (Medicina e Chirurgia). Per<br />

favorire lo sviluppo e la ricerca ITA offre borse di<br />

studio del valore di 5mila euro ognuna a studenti<br />

italiani di talento. Studiare al Technion significa vivere<br />

in un ambiente stimolante tra studenti, ricercatori e<br />

professori eccellenti, crearsi un network internazio‐<br />

nale e garantirsi un avvenire di lavoro per tutta la<br />

vita.<br />

Italia Ebraica<br />

la voce delle Comunità<br />

Una giornata d’incontro e studio<br />

oltreconfine<br />

pag. 5<br />

L'occasione propizia è stata data dai giorni di festività nazionale che hanno permesso l'arrivo di decine di<br />

persone da Milano e Torino, unitesi ai vercellesi per esplorare la città e le sue antiche testimonianze ebraiche<br />

e vivere, tutti assieme, uno stimolante pomeriggio di studi animato dal direttore del Dipartimento educazione<br />

e cultura dell'UCEI rav Roberto Della Rocca e dal rav Alberto Somekh. A guidare i partecipanti tra le strade<br />

e le piazze di una Vercelli tutta da scoprire, a partire dal vecchio ghetto e dall'imponente sinagoga ottocentesca,<br />

il presidente della Comunità ebraica e consigliere UCEI Rossella Bottini Treves. Presenti anche i nipoti del<br />

rav Gustavo Calò, ultimo rabbino capo vercellese, con la commovente recitazione da parte del rav Somekh<br />

di un kaddish per la moglie secondo un particolare rito locale.<br />

Il pomeriggio è stato dedicato allo studio nella sala dell'ex collegio Foa. “Non c'è Torah senza etica”, questo<br />

il titolo della lezione tenuta da rav Della Rocca, mentre rav Somekh si è intrattenuto sul tema del voto alle<br />

donne nella legge ebraica tracciando un paragone tra due tradizioni paradigmatiche: la visione aschkenazita<br />

e quella sefardita. Al momento del congedo, dopo un ulteriore momento di confronto,si è fatta largo la con‐<br />

sapevolezza di aver gettato la base per l’organizzazione di nuove iniziative in futuro. A partire da un grande<br />

Shabbaton che il Dec vorrebbe portare a Vercelli in primavera. Positivo il bilancio di Bottini Treves: “Ritengo<br />

sia stata un'opportunità per pregare e trascorrere del tempo insieme al di fuori delle feste solenni o delle<br />

cerimonie ufficiali in cui la sinagoga viene aperta al pubblico. Un momento speciale – racconta – come non<br />

ci accadeva di vivere da anni”.<br />

FIUME<br />

Una sinfonia per non dimenticare<br />

Una sala gremita ha lungamente<br />

applaudito a Fiume<br />

le iniziative organizzate in<br />

ricordo di Marcel Tyberg,<br />

compositore di origine<br />

viennese che proprio in<br />

Quarnero fu catturato dai<br />

nazifascisti per essere deportato<br />

ad Auschwitz Birkenau<br />

e là trovare la morte.<br />

Tra i vari appuntamenti<br />

che hanno caratterizzato il<br />

fine settimana fiumano una<br />

mostra storica curata, tra<br />

gli altri, dalla ricercatrice<br />

e storica Sanja Simper e la<br />

prima esecuzione della terza<br />

sinfonia dell’autore al<br />

teatro nazionale croato<br />

Ivan Zajc (direttrice d'orchestra<br />

JoAnn Falletta della<br />

filarmonica statunitense<br />

di Buffalo). A conferire ulteriore<br />

significato alla cerimonia<br />

la partecipazione<br />

del presidente della repubblica<br />

croata Ivo Josipovic e<br />

di altri autorevoli rappresentanti<br />

istituzionali giunti<br />

da Zagabria.<br />

VERCELLI EBRAICA


pag. 6 Italia Ebraica<br />

la voce delle Comunità<br />

dicembre <strong>2012</strong><br />

Nel cartoncino d’invito un castello, con il ponte le‐<br />

vatoio calato sul mare in segno di accoglienza; le<br />

torrette rallegrate da tre bandiere annunciano le fi‐<br />

nalità dell’incontro.<br />

Innovazione storica per l'Associazione Donne Ebree<br />

d'Italia che a casa di Elena Hayon Maruffa, a Genova,<br />

apre per la prima volta all’altro sesso con il lancio<br />

dell'iniziativa Amici Sostenitori dell'Adei Wizo rivolta<br />

ai tanti uomini, mariti, figli o amici delle “adeine” vi‐<br />

vamente coinvolti nelle iniziative. Prima tessera per<br />

il presidente della Comunità ebraica genovese Am‐<br />

non Cohen.<br />

L'incontro è stata anche l'occasione per vivacizzare<br />

la raccolta fondi destinata a Sponsor a Child con la<br />

possibilità di adottare a distanza un bambino israe‐<br />

liano. Calorosa l'accoglienza riservata dalla signora<br />

Hayon Maruffa. Tra gli ospiti che passeggiavano sulle<br />

terrazze con vista sul mare di Boccadasse, il proret‐<br />

tore vicario dell'Università di Genova Maurizio Mar‐<br />

telli, i past president della Comunità ebraica Maurizio<br />

Ortona, Piero Dello Strologo e Vito Sciunnach oltre<br />

al consigliere Vera Meschoulam.<br />

Ad intervenire il presidente dell'Adei Wizo Genova<br />

Nancy Farhi, che ha ringraziato per la significativa<br />

partecipazione e ha brevemente ricordato la storia<br />

e le attività dell'associazione.<br />

Fahri ha sottolineato in particolare come molta stra‐<br />

da sia stata percorsa dalle prime rudimentali culle<br />

termiche del Child Care Centre di Tel Aviv del 1927,<br />

fino ad oggi, con la presenza di più di 800 istituzioni:<br />

asili, scuole, centri per donne in difficoltà e per an‐<br />

ziani, villaggi per la gioventù, centri di formazione.<br />

Queste istituzioni, ha sottolineato, operano con un<br />

spirito non meramente assistenziale, ma con com‐<br />

petenza di primo livello, adottando metodi educativi<br />

all’avanguardia e una forte carica umana di tutto il<br />

personale coinvolto.<br />

Il presidente ha quindi dato dato il benvenuto a<br />

Esther Mor, capo divisione della raccolta fondi mon‐<br />

diale della Wizo appositamente giunta a Genova per<br />

l'evento e nella circostanza accompagnata dal pre‐<br />

di Vincenza Maugeri<br />

GENOVA EBRAICA<br />

L’Adei Wizo apre agli uomini. Prima tessera per Amnon Cohen<br />

Il Museo ebraico di Bologna ha rilanciato il proprio<br />

impegno di Memoria accompagnando al campo di<br />

Auschwitz Birkenau una delegazione istituzionale<br />

guidata dal presidente della Provincia Beatrice Dra‐<br />

ghetti, dal presidente del Consiglio provinciale Ste‐<br />

fano Caliandro, dal vicepresidente del Consiglio co‐<br />

munale Paola Francesca Scarano, dall'assessore alla<br />

Scuola e Formazione Marilena Pillati e dal consigliere<br />

regionale Marco Munari in rappresentanza del pre‐<br />

sidente Vasco Errani. Con loro rav Alberto Sermo‐<br />

neta, rabbino capo di Bologna, e 50 studenti di quarta<br />

e quinta superiore scelti tra diversi istituti cittadini<br />

e del territorio provinciale e accompagnati da alcuni<br />

insegnanti. Fondamentale la collaborazione dell'As‐<br />

sociazione Nazionale Ex Deportati.<br />

Prima della partenza il presidente Caliandro ha in‐<br />

vitato e ospitato nella sala consiliare studenti, inse‐<br />

gnanti e una rappresentanza politica a un incontro<br />

sidente nazionale Adei Wizo Ester Silvana Israel e<br />

dalla sua omologa italiana Roberta Nahum.<br />

Esther Mor ha delineato i vari progetti che fanno<br />

preparatorio con interventi di Franco Bonilauri, di‐<br />

rettore del Museo ebraico, sul tema Auschwitz, la<br />

fabbrica della morte, e di Adriana Goldstaub del Cdec<br />

di Milano sul tema Il pregiudizio antiebraico prima<br />

e dopo la seconda guerra mondiale.<br />

La visita al campo, condotta da Bonilauri, si è svolta<br />

seguendo il percorso tradizionalmente indicato nei<br />

parte della missione della Wizo soffermandosi in<br />

particolare sul già citato Sponsor a Child, sui pro‐<br />

grammi per Bar/Bat Mitzvah, sulle iniziative per<br />

VENEZIA EBRAICA<br />

Grandi libri e grandi autori nel nome di Adelina<br />

Grande successo, malgrado i timori legati all'acqua<br />

alta, per la dodicesima edizione del Premio letterario<br />

organizzato dall'Associazione donne ebree d'Italia in<br />

memoria di Adelina Della Pergola. Un appuntamento<br />

di notevole richiamo, celebrato in concomitanza con i<br />

festeggiamenti per gli 85 anni di impegno dell'Adei,<br />

che ha richiamato in Laguna socie da tutta Italia e tanti<br />

amici. La consegna del riconoscimento a Palazzo Pisani,<br />

in pieno centro, dove autori e lettori hanno avuto modo<br />

di confrontarsi sui temi dell'identità e sulla capacità<br />

di trasferire valori ed emozioni attraverso la parola<br />

scritta. Ad aggiudicarsi questa edizione lo scrittore di<br />

BOLOGNA EBRAICA<br />

La testimonianza dei giovani<br />

viaggi‐studio da Marcello Pezzetti e dal grande Te‐<br />

stimone della Shoah Shlomo Venezia, e cioè partendo<br />

da Birkenau (Auschwitz II) per poi visitare la Juden<br />

Rampe e i ruderi dei bunker II e III. Presso il Monu‐<br />

mento Internazionale si è tenuto un primo momento<br />

di raccoglimento con la deposizione di un cesto di<br />

fiori da parte del presidente della Provincia e del‐<br />

permettere alle donne di tornare al lavoro e sui centri<br />

di assistenza per quante si trovano a subire violenza.<br />

La principale preoccupazione degli operatori, ha<br />

messo in risalto, è quella di assicurare la cura e la<br />

protezione di tutti i componenti della popolazione<br />

israeliana che ne hanno bisogno senza distinzione<br />

di origine e religione.<br />

Israel ha ringraziato le amiche genovesi per aver or‐<br />

ganizzato l'evento e in particolare Nancy Farhi, che<br />

da subito ha creduto nel progetto di amicizia e so‐<br />

stegno “al maschile”. Un'iniziativa inaugurata in Li‐<br />

guria ma che già si sta diffondendo su tutto il terri‐<br />

torio.<br />

All'incontro è intervenuta anche Sara Sciunnach,<br />

vice presidente nazionale, che ha parlato della sua<br />

esperienza di psicologa presso una clinica e alcune<br />

scuole di Tel Aviv.<br />

origine austriaca Vladir Vertlib, autore di Stazioni in‐<br />

termedia (Giuntina). Una prova, densa e commovente,<br />

che ha riscosso il consenso della giuria nazionale. “Vien‐<br />

na è stata per molto tempo la porta degli ebrei sovietici<br />

verso una nuova vita, solitamente in Israele o negli<br />

Stati Uniti. Nella storia di Vertlib – ha spiegato il suo<br />

interlocutore, Simon Levis Sullam – ho ritrovato i de‐<br />

stini di tante persone che ho realmente conosciuto nel<br />

mio lavoro. Anche per la sua famiglia Vienna doveva<br />

rappresentare solamente una ‘stazione intermedia’, e<br />

poi così non è stato”. A dialogare con Mitchell Kaplan,<br />

vincitore del Premio ragazzi con Per terra e per mare<br />

l'assessore Pilati e con un toccante discorso ai giovani<br />

del rav Sermoneta. Ci si è poi recati al Memoriale e<br />

nel viaggio di ritorno sono state visitate le baracche<br />

delle donne, dei bambini e degli uomini. Ad accom‐<br />

pagnare il viaggio la lettura di alcuni brani tratti<br />

dalla testimonianza di Venezia. Nel pomeriggio infine<br />

la visita ad Auschwitz I con deposizione, nel cortile<br />

delle fucilazioni, di un altro mazzo di fiori da parte<br />

delle autorità.<br />

Il giorno successivo visita a Cracovia e al quartiere<br />

Kazimierz con partenza dalla sinagoga Remu e dal‐<br />

l'annesso cimitero. I partecipanti sono stati inoltre<br />

ospiti del Museo ebraico presso la Stara Sinagoga<br />

per poi dirigersi verso la piazza del mercato (Piazza<br />

Nowi) con la caratteristica costruzione circolare al<br />

centro; poi, oltrepassato il fiume, la zona dove fu<br />

realizzato il ghetto ‐ ce lo ricorda ad esempio Piazza<br />

degli eroi del Ghetto ‐ e il Museo dedicato agli anni<br />

dell'occupazione nazista nella fabbrica che fu di<br />

Oskar Schindler.


dicembre <strong>2012</strong><br />

PADOVA EBRAICA<br />

Italia Ebraica<br />

la voce delle Comunità<br />

Levi Civita e l’impegno di una kehillah Ingresso nel Patto e Bar Mitzvah. Festa doppia<br />

Patriota, garibaldino, ebreo italia‐<br />

no, appassionato amministratore<br />

della cosa pubblica. A 90 anni dal‐<br />

la morte Padova ha ricordato la<br />

figura di Giacomo Levi Civita, sto‐<br />

rico membro del Consiglio comu‐<br />

nale e per sei anni – dal 1904 al<br />

1910 – sindaco della città veneta<br />

con un'intensa giornata di studi<br />

volta ad approfondire non soltan‐<br />

to i punti salienti della sua azione<br />

politica ma anche il contributo apportato dalla Comunità<br />

ebraica patavina all'intero tessuto sociale cittadino tra<br />

Ottocento e Novecento. Organizzati dall’Istituto veneto<br />

per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea,<br />

dalla Comunità ebraica, dal Comune e dal Giardino dei<br />

Giusti del Mondo, i lavori si sono svolti all'interno del mu‐<br />

(Neri Pozza, 2011), è stato invece Victor Magiar, con‐<br />

sigliere UCEI con delega alla Cultura. “William Styron,<br />

autore di La scelta di Sophie, che io considero il mio<br />

primo mentore – racconta l'autore – mi ha insegnato<br />

che il primo segreto di uno scrittore è quello di far cre‐<br />

dere al suo pubblico che ciò che sta leggendo è vero.<br />

Per questa ragione ho scelto di scrivere romanzi storici,<br />

perché io per primo ci posso credere”. A chiudere la<br />

cerimonia, un confronto a più voci su Generazioni<br />

1882‐1907 (Phasar, 2011), testo che ha ottenuto la<br />

menzione speciale per la migliore opera prima. L’autore,<br />

Gabriele Rubini, ha risposto alle domande del giorna‐<br />

lista Roberto Riccardi, raccontando l’intreccio delle vi‐<br />

cende dei protagonisti del libro, che si snodano tra vari<br />

decenni e numerosi paesi d’Europa.<br />

A favore<br />

degli orfani<br />

Cari amici, Rav Moshe Fhima ringrazia di<br />

cuore la Comunità ebraica di Trieste e quanti<br />

hanno contribuito alla raccolta fondi in<br />

favore degli orfani ebrei di Pinsk (Bielorussia)<br />

effettuata questa estate. Grazie al vostro<br />

aiuto parecchi ragazzi hanno potuto passare<br />

qualche settimana al campo estivo rimettendosi<br />

così in salute. Se io non sono per<br />

me, chi è per me? E se sono per me stesso,<br />

cosa sono?<br />

Mania Girsh Nortman<br />

nicipio a dimostrazione di un nes‐<br />

so indissolubile di collaborazione<br />

e reciproco impegno. Tra le testi‐<br />

monianze più significative quelle<br />

legate all'istituzione dell'istituto<br />

rabbinco. “Un esperimento fonda‐<br />

mentale per l’ebraismo italiano e<br />

mondiale – ha spiegato lo storico<br />

Gadi Luzzatto Voghera – che si pro‐<br />

poneva di formare rabbini con<br />

nuovi principi di istruzione civile,<br />

guide spirituali di ebrei finalmente accolti dalle nazioni<br />

come cittadini e legati alle proprie tradizioni solo nella<br />

dimensione religiosa”. Estroflessione: questo il termine<br />

usato dal leader comunitario Davide Romanin Jacur per<br />

descrivere il fenomeno che caratterizza gli ultimi vent’anni<br />

di vita dell’ebraismo a Padova.<br />

Sullam e Jarchon a quota cento<br />

Centesima uscita per Sullam, organo di<br />

stampa della Comunità ebraica di Napoli.<br />

Un risultato prestigioso, festeggiato insieme<br />

a tutti gli iscritti con un kiddush offerto<br />

in sinagoga. “Un grazie – scrivono Claudia<br />

Campagnano e Deborah Curiel nell'editoriale<br />

di apertura del numero di novembre<br />

– va a tutti i volontari che hanno lavorato,<br />

chi per più chi per meno tempo,<br />

in questi anni a Sullam. Quando questa<br />

avventura è iniziata non credevamo ci<br />

avrebbe portato così lontano”.<br />

VERONA EBRAICA<br />

La sfida di Torà La’am riparte dalla città scaligera (e da Parma)<br />

Tre Comunità, un'iniziativa che ha creato consenso in tutto<br />

il mondo. Dopo il successo riscontrato lo scorso anno a<br />

Siena e Firenze, il corso di Torà La'am, attivato per la prima<br />

volta a Milano dal progetto Revivim e promosso dal Dipartimento<br />

Educazione e Cultura dell'UCEI, si apre quest'anno<br />

anche alle realtà di Parma e Verona (nella foto un momento<br />

dei lavori con docente Alfonso Sassun, segretario generale<br />

della Comunità milanese). Due in particolare gli obiettivi<br />

di Torà La'am: scoprire l'affascinante e complessa struttura<br />

della Torah e i diversi livelli e temi che la compongono;<br />

apprendere un metodo che consenta di essere autonomi<br />

nella preparazione e nella produzione di brevi lezioni, interventi<br />

e discorsi in pubblico sull'argomento. A Parma,<br />

con oltre una trentina di partecipanti provenienti anche<br />

da Mantova, Genova e Milano, docente è Daniele Cohenca.<br />

A Firenze i lavori del corso di secondo livello si sono invece<br />

aperti con una prima lezione di Sassun sul tema La leadership,<br />

tra maggioranza e opposizione.<br />

pag. 7<br />

A Padova non è consuetudine avere una milah e un bar mitzvah a distanza<br />

di pochi giorni. Le due "semachot" (gioie) si sono susseguite nel seguente<br />

ordine: prima David Ariel Avallone, di Alessandro e Silvia Romanin Jacur,<br />

è entrato nel patto di Abramo, in un'intima cornice di parenti e amici,<br />

con la specifica abilità del moel, rav David Goldberg, arrivato appositamente<br />

dalla Germania. Dopo la cerimonia, benedizioni, canti e una meritata<br />

colazione. Presenti il rabbino capo di Padova, rav Adolfo Locci, e<br />

il rabbino capo di Trieste, rav David Itzchaq Margalit. Poche settimane<br />

e proprio rav Locci era vicino a suo figlio Carlo, bar mitzvah. Carlo ha<br />

recitato il venerdì sera la tefillà di 'Arvit e sabato mattina, dopo la sua testimonianza d'impegno, parte<br />

della parashà di Veyerà: chiarezza di lettura, lodevole aderenza al canto e forza di voce, hanno testimoniato<br />

la sua emozione e coinvolto quella dei tanti presenti. Tra gli ospiti si notavano, insieme ai locali, molti<br />

parenti e amici della famiglia del rav giunti da Roma, Genova, Milano, alcuni di essi validi protagonisti<br />

della tefillà, altri impegnati nel tener d'occhio i vivaci pargoli che rallegravano il Beth Haknesset.<br />

Presenti alla cerimonia, con notevole coinvolgimento, il sindaco Flavio Zanonato e il suo vice Ivo Rossi.<br />

Un ricevimento si è poi tenuto nella Sala Rossini del Caffè Pedrocchi. (f.d)<br />

Numerose le novità che vengono annunciate:<br />

l'ingresso in redazione di Lauren Gaballo,<br />

iscritta pugliese alla Comunità partenopea<br />

che sostituisce Luciana Fernandez Lassavia<br />

nel ruolo di grafica, il benvenuto a<br />

Giulia Gallicchi Punterello in qualità di<br />

esperta di cucina e il prosieguo delle collaborazioni<br />

di taglio umoristico con Roberto<br />

Modiano. Festeggiamenti in cantiere<br />

anche a Trieste dove il bollettino comunitario<br />

Jarchon si appresta a raggiungere<br />

quota 100 nel mese di dicembre.


HATIKWA<br />

Unione Giovani Ebrei d’Italia<br />

UN GIORNALE APERTO<br />

AL LIBERO CONFRONTO<br />

DELLE IDEE<br />

direttore Simone Disegni<br />

HaTikwa – periodico di attualità e cultura dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia | hatikwa@ugei.it – www.ugei.it | supplemento a Pagine Ebraiche - n. 12 - <strong>2012</strong> reg. Tribunale di Roma 218/2009 ISSN 2037-1543 (responsabile a termine di legge: Guido Vitale)<br />

Palestre<br />

Non è del tutto una coincidenza, forse, se<br />

la sala dove quest’anno i giovani ebrei italiani<br />

si sono trovati riuniti per il Congresso<br />

annuale – si è scoperto quasi casualmente<br />

parlando con alcuni ragazzi fiorentini –<br />

sia servita per anni, in un recente passato,<br />

da palestra della scuola elementare ebraica<br />

di Firenze. Già, perché nel weekend tra il<br />

2 e il 4 novembre appena trascorsi quell’aula<br />

una palestra è tornata ad esserlo per<br />

davvero: una palestra di democrazia e di<br />

cittadinanza.<br />

Perché se fiumi d’inchiostro vengono scritti<br />

per dipingere (quanto fedelmente?) gli attuali<br />

giovani italiani come cronicamente<br />

disaffezionati all’impegno civico e alla partecipazione,<br />

anche il Congresso annuale<br />

UGEI, nel suo piccolo, offre una risposta decisamente<br />

controcorrente a questo ritratto<br />

dominante. E se le nostre Comunità temono<br />

di essere avviate su un pendio inesorabile<br />

di progressiva diminuzione numerica ma<br />

anche qualitativa, d’altra parte, è bene che<br />

allo stesso tempo queste sappiano che una<br />

porzione consistente – magari non di massa,<br />

ma certamente significativa – dei loro<br />

giovani è “viva e vegeta”, come recitava un<br />

recente e chiacchierato rapporto dell’Economist<br />

sull’ebraismo mondiale, attiva e<br />

combattiva nell’affermare le proprie idee,<br />

battersi per queste all’interno ed all’esterno,<br />

organizzare attività di aggregazione continue,<br />

variegate e di successo.<br />

Ben vengano dunque le (e)mozioni, gli<br />

scontri, gli abbracci, le procedure sempre<br />

da alleggerire ma “le alleggeriamo dall’anno<br />

prossimo”, le candidature e le controcandidature,<br />

le trame e quelli che denunciano<br />

le trame, e anche quelli che denunciano<br />

quelli che hanno denunciato le trame<br />

– perché non c’è altro che sia segno più<br />

chiaro ed evidente della vitalità delle nostre<br />

Comunità, fin dagli strati più giovani, e non<br />

c’è miglior allenamento (fisico e civico) in<br />

vista di quel caos creativo d’interessi contrapposti<br />

che è la democrazia.<br />

A rivederci dunque tra un anno in un’altra<br />

Palestra (vera o presunta). Questa volta<br />

però, se possibile, aprite le finestre.<br />

Simone Disegni<br />

Should I stay or should I go? – Qui New York ECCO IL NUOVO CONSIGLIO<br />

Sam ha 25 anni, comico<br />

e agente cinematografico.<br />

Mi invita ai suoi show nel<br />

locale dove hanno inizia‐<br />

to Seinfeld e Lenny Bru‐<br />

ce. Quel Lenny Bruce<br />

che diceva che “se vivi a<br />

New York sei automati‐<br />

camente ebreo”. Cre‐<br />

sciuto qui tra Andy<br />

Samberg, Kafka e Nico‐<br />

le Krauss è la quintes‐<br />

senza dell’uptown Jew.<br />

Sul palco racconta tra<br />

le risate di quando è passato in metrò<br />

senza biglietto ‐ finendo addirittura in<br />

carcere ‐ e la madre si è presentata tra‐<br />

felata a mezzanotte col rabbino. “Rabbi<br />

gli spieghi bene quanto è stato stupido”<br />

“Mamma non ora...” “Beh, lasciamo per‐<br />

dere... una cosa è certa, eri sicuramente<br />

il più bello della prigione”.<br />

Da sempre a NY nell’entertainment e<br />

non solo ti chiedi come mai, al di là dei<br />

cliché, l’ebraismo sia così onnipresente.<br />

Quello spirito creativo e inquisitorio è<br />

tutt’uno con la città degli Esodi: si ri‐<br />

comincia, si diventa un nuovo popolo.<br />

Vecchi e nuovi cult si alternano nell’im‐<br />

maginario, e scopri che persino in Dirty<br />

Dancing la carne e il latte non sono mai<br />

serviti nella stessa scena. Eppure tra<br />

gadgets, pupazzi, show TV con puntate<br />

di Hannukah, essere ebreo rimane pia‐<br />

cevolmente uncool: un’eterna diversità<br />

con cui la città giocherà sempre, tra pa‐<br />

gine e telecamere.<br />

Il libro di Maurizio Molinari Gli Ebrei<br />

di NY è impareggiabile come la città<br />

stessa. Simchat Torah: una folla di gio‐<br />

vani Chabad balla per strada; ebrei<br />

francesi, del Nord Africa, israeliani si<br />

uniscono alle danze, poi quelli che fan‐<br />

no l’Ulpan d’estate “ma erano tutti ame‐<br />

ricani”, i chassidim di Brooklyn. Quelli<br />

a cui Israele sembra troppo poco ebrai‐<br />

co, perché non è abbastanza NY. Quelli<br />

con la camicia giusta. Finché la hora<br />

non fa tremare il ponte di Brooklyn...<br />

Nei college il mondo ebraico spesso<br />

aiuta in quel tuffo nel mondo adulto:<br />

conferenze, delegazioni a Washington,<br />

feste. Si lasciano alle spalle small towns<br />

nel Midwest, licei<br />

pieni di kefiah per<br />

laurearsi e passare<br />

poi ad anni di ri‐<br />

cerca ed emozione,<br />

raccolta e rinnova‐<br />

mento, il cuore ci‐<br />

clico di una religio‐<br />

ne. Fidanzamenti,<br />

matrimoni. Si scher‐<br />

za: “quanto costerà<br />

quel bar mitzvah a<br />

tema baseball che ci<br />

toccherà pagare un<br />

giorno?”<br />

Il sabato uptown le ragazze sono pron‐<br />

te. Seguono i dieci comandamenti di<br />

Bloomingdales. Un filo di trucco sulla<br />

pelle ambrata, il vestito copre le spalle<br />

Il 2 novembre ha inizio la mia prima<br />

esperienza al Congresso Ugei. Pregiu‐<br />

dizi? Molti. Aspettative? Nessuna.<br />

Dopo un weekend lungo e intenso pos‐<br />

so dire di essermi ricreduta: mi sono<br />

trovata in un ambiente familiare e pia‐<br />

cevole, a contatto con persone scono‐<br />

sciute da tutta Italia.<br />

Ho ammirato l'importanza e la consi‐<br />

derazione che si è data verso i giovani<br />

delle piccole comunità affinché si crei‐<br />

no più occasioni possibili per offrire<br />

loro un'esperienza ebraica di colletti‐<br />

vità fondamentale, concedendo la pos‐<br />

sibilità di conoscersi a vicenda all'in‐<br />

terno di un ambiente ebraico più vasto<br />

ed eterogeneo rispetto alle realtà delle<br />

singole comunità. Inoltre io stessa, co‐<br />

me altri "nuovi ugeini", ci siamo sentiti<br />

parte integrante e attiva di questa<br />

unione che aspira al futuro, conceden‐<br />

doci la possibilità di esporre le nostre<br />

idee riguardo qualsiasi tema affrontato<br />

in sala, dalla religione alla politica o<br />

semplicemente riguardo ad eventi so‐<br />

ciali come il tanto atteso "RashiSushi".<br />

A mio avviso la giornata dedicata alle<br />

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ma non tutte le braccia ‐ solo a Kippur.<br />

Certo un vestito troppo corto è solo<br />

per Reform: quelli che cantano con la<br />

chitarra e hanno le donne rabbino co‐<br />

reane.<br />

Le nannies danno ai bambini un veloce<br />

colpo di spazzola prima di fissare la<br />

kippà, calate nella parte: raccomanda‐<br />

no in spagnolo o filippino di leggere<br />

bene fino in fondo la Torah.<br />

E’ un’isola ebraica di rimandi, radici,<br />

incontri, intrisa dell’ansia alla Portnoy<br />

dell’essere sotto ogni aspetto imper‐<br />

fetti. NY cattura questo stato ebraico<br />

globale, wireless, dove chiedersi con<br />

autoironia: “Ma Facebook lo usi di Sa‐<br />

bato o no...?”<br />

Benedetta Grasso<br />

Firenze ­ Il mio primo Congresso<br />

mozioni ed elezioni è stata caratteriz‐<br />

zata da serietà e professionalità nello<br />

svolgimento, segno che i temi affron‐<br />

tati sono importanti e che il futuro di<br />

tutti noi, come giovani ebrei italiani, è<br />

qualcosa di cui vogliamo occuparci in<br />

modo concreto, senza stare sempli‐<br />

cemente a guardare.<br />

Infine vorrei ringraziare tutti coloro<br />

che ci hanno accolto calorosamente,<br />

organizzando un meraviglioso shabbat<br />

e la magnifica festa, ascoltandoci e fa‐<br />

A conclusione dei lavori del diciottesimo<br />

Congresso ordinario UGEI – svoltosi<br />

a Firenze dal 2 al 4 novembre appena<br />

trascorsi – sono stati eletti i ragazzi<br />

che formeranno il nuovo Consiglio<br />

Esecutivo 2013.<br />

Questi i nomi dei candidati risultati<br />

eletti:<br />

• Moshe POLACCO voti 52<br />

• Sara ASTROLOGO voti 46<br />

• Alessandra ORTONA voti 44<br />

• Giorgia CAMPAGNANO voti 37<br />

• Susanna CALIMANI voti 37<br />

• Raffaele NAIM voti 34<br />

• Gady PIAZZA voti 30<br />

• Benedetto SACERDOTI voti 26<br />

• Fiammetta RIMINI voti 24<br />

Hanno inoltre riportato voti gli iscritti<br />

Serena LOVADINA, Federico JARACH<br />

e David SPIZZICHINO.<br />

cendo il possibile per risolvere even‐<br />

tuali problemi.<br />

Concludo augurando un in bocca al lu‐<br />

po e buon lavoro ai neo‐eletti consi‐<br />

glieri. In attesa di un prossimo evento<br />

Ugei, invito tutti i "nuovi" maggiorenni<br />

come me a toccare almeno una volta<br />

con mano questa esperienza perché<br />

vale la pena darsi e dare una possibi‐<br />

lità, al di là dei pregiudizi o delle aspet‐<br />

tative.<br />

Shani Yekutiel

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