Nei popoli tiranneggiati dal comunismo, questi apporto' in essi un ...

Nel 25 Aprile, 1890, col medesimo ardire e preparativi, ancora Marka Gjon Gjomarkaj, apri’ il concorso al Clero
e al popolo nella Chiesa di San Marco a Vau-Deis, interdetta dai Turchi dal 1478. In seguito a queste azioni e
prove di coraggio, Marka Gjon Gjomarkaj fu esiliato a Mosul nel 1897.
RIEPILOGO E CONCLUSIONE
Il fin qui detto e’ sufficiente a significare quale influsso, protezione e difesa apporto’ all Cattolica Fede, e
parallelamente a tutta la causa Albanese, il Centro Politico-religioso Gjomarkaj, il quale accerchiato in tutti i lati,
quale isoletta in vasto mare, da un’avversario incessantamente all’erta e crudele, per tanti secoli precedette e
diresse il suo valoroso popolo, e mai s’inclino’ al prepotente asiatico.
Questo centro e il suo popolo, hanno preso di mira e fatti oggetto di speciali crudelta i vandali moderni, i
comunisti Sovieto-Albanesi.
Nel 1957 occorre il 490 anniversario di due amarissimi e lagrimevoli avvenimenti del popolo Albanese; la morte
di Giorgio Katriota Skanderbeg, avvennuta il 17 Gennaio 1467, e la fuga da Scutari della Madonna del Buon
Consiglio, 26 Aprile del medesimo anno 1467. Scomparsa di due splendenti stelle che annunciavano il tramonto
dell’Epopea e l’arrivo della schiavitu’ per l’eroico popolo Albanese.
Data pure la scomparsa nella quale l’egoismo della Europa l’ha avviata, la storia non cessera’ mai dal narrare
l’antichita’ e le nobili gesta svolte nel decorso di 40 secoli da questo popolo.
Chi ha’ buon senso e senno scevro da illusioni e nebulose fantasie, resta pienamente compreso, che la rovina e
il rovescio arrecato tra molti popoli negli enti materiali e morali del Cattolicesimo dal paganesimo dei di nostri,
ha purtroppo apportati alla Santa Sede Apostolica, gravi e preoccupanti problemi.
Tra questi e’ pure quello della troppo vicina Albania il quale tuttocche’ di mole ed entita inferiore a molti altri
sara’ sicuramente assai suscettibile di risarcimento per rimettersi allo stato normale.
Tuttavia, in prima linea popolo e clero albanese, guidati ed animati dai molti e benevoli esempi dei Sommi
Pontefici nei tempi passati, pieni di sicura fiducia, attendono ancora la Vostra Santita’, Sommo Gerarca attuale
della Sede Apostolica il benigno riguardo a un risorgimento di nuova vita.
Per questa Paterna considerazione sono in attesa soprattutto i Mirditi che constituiscono l’Abatia Nullius, che
dono il perno intorno a cui e’ svolta tutta questa informazione, forse ad alquanto prolissa, ma tanto esigeva la
contezza di un popolo e del suo Principe longevi di oltre sei secoli varcati tra infinite variazioni di oscure
vicende, due elementi sempre omogenei e compatti di antichita’ e Cattolicita’ sicuramente unici nella storia
Balcanica.
Gli appunti espressi in questo fascicolo sono presi in diverse storie e da qualche tradizione, e se per avventura
sorgera qualche perito in materia e trovera in essi errori o gli svolgera piu’ chiari o piu’ a fondo, io gli saro’ assai
grato e lo reputero sempre sincero amico, perche’ la verita’ ricerco e togliere ad essa il velo che la coprivano i
lunghi secoli e le sinistre vicende che percorse il popolo una volta Illirico e poi Albanese.
Gjonmarkagjoni Fund
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