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Nei popoli tiranneggiati dal comunismo, questi apporto' in essi un ...

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I PAPI E L’ALBANIA<br />

Si ha contezza di oltre dieci Sommi Pontefici che <strong>in</strong> varie epoche s’impegnarono, con speciali e benefiche opere,<br />

a favore del popolo Albanese, il quale <strong>in</strong> molteplici riprese si trovo’ di fronte ad angusti problemi, malagevoli<br />

alternative, o attorniato da opprimenti barbare pressure che lo schiacciarono, come avvenne sul f<strong>in</strong>ire del<br />

secolo XV, e nel pr<strong>in</strong>cipio del XVI durante l’<strong>in</strong>vasione Ottomana e lo scempio da questa arrecato che non si<br />

cancellera per secoli. Anche dopo le <strong>in</strong>vasioni, se non fu possibile impedire le affluenti sciagure, i premurosi<br />

riguardi che recavano ancora di tanto <strong>in</strong> tanto i Papi, le resero sicuramente piu lievi e meno disastrose per i<br />

rimasti ancora fideli; poiche’ rimase <strong>in</strong> loro la persuasione che malgrado tutto vi erano ancora al mondo illustri<br />

personaggi misericordiosi <strong>in</strong>tenti ad asciugare le loro lacrime e rimarg<strong>in</strong>are le loro ferite.<br />

Un solo esempio esprime sufficientemente quali furono le premurose sollecitud<strong>in</strong>i che ebbero i Papai nei<br />

riguardi del popolo albanese.<br />

<strong>Nei</strong> c<strong>in</strong>que lustri delle guerre di Skanderbeg, c<strong>in</strong>que Sommi Pontefici, Eugenio VI e tutti gli <strong>in</strong>termedi, f<strong>in</strong>o a<br />

Paolo II compreso, senza alc<strong>un</strong>a <strong>in</strong>terruzione corrisposero ai frequenti richiami che l’Eroe Kastriota rimetteva ai<br />

Papi.<br />

Questi illustri personaggi, senza alc<strong>un</strong> loro <strong>in</strong>teresse, corrisposero con tutti i mezzi materiali e morali <strong>in</strong> loro<br />

potere e tanta fu la premurosa sollecitud<strong>in</strong>e, che, nel 1464 lo stesso Pontefice Poi II personalmente precedette<br />

le forze alleate da Lui stesso ri<strong>un</strong>ite per dare di Sua mano la corona meritata a Kadtriota, re dell’Albania, ed al<br />

medesimo affidare il supremo comando nell’offensiva ideata <strong>dal</strong> Papa e dagli alleati contro la barbara e<br />

dilagante prepotenza Ottomana.<br />

Ma gia’ da l<strong>un</strong>go tempo l’impero Bizant<strong>in</strong>o era stato reso <strong>un</strong> albero <strong>in</strong>fruttuoso e non dava piu degni frutti<br />

cristiani, percio’ per esso, nei giusti giudizi di Dio era arrivata l’ora di avverarsi il detto di Cristo nella parabola<br />

del fico evangelico: “Si deve schiantare, si deve p<strong>un</strong>ire” e <strong>in</strong> frase romana: ”Delenda Cartago” si deve<br />

distruggere Cartag<strong>in</strong>e, l’impero d’Oriente; qu<strong>in</strong>di tutte le precauzioni umane si rendevano <strong>in</strong>efficaci e vane, a<br />

scansare la decretata sentenza.<br />

Ed <strong>in</strong>fatti il Pontefico Pio II con gli alleati <strong>in</strong> difesa di Skanderbeg arrivarono ad Ancona, quivi improvvisamente il<br />

Pontefice si ammalo’ e mori. In seguito all Sua morte la Crociata control il Sultano ando’ a monte e Skanderbeg<br />

rimase solo a lottare contro i Turchi.<br />

I timidi alleati con tutti i grandi preparativi, atterriti <strong>dal</strong> solo eco del colosso Ottomano, lasciarono l’impresa, si<br />

disciolsero e <strong>in</strong>dietreggiarono. Skanderbeg rimase a combattare, come sempre, col suo popolo e con la morte<br />

naturale di questo Eroe, avvenuta il 17 Gennaio 1467, si eclisso la l<strong>un</strong>ga Epoca dell’eroismo albanese e<br />

tramonto’ nel silenzio dei secoli; la catastrofe dello sviato Oriente, trasc<strong>in</strong>o’ e convolse anche l’eroico popolo<br />

albanese.<br />

Unicamente i Papi compresero a fondo il vero valore delle vittoriose guerre di Skanderbeg, che col suo popolo<br />

fece fronte per 24 anni alla piu grande e barbara potenza del secolo XV, che fu l’Impero Ottomano. Per la<br />

<strong>in</strong>tuitiva conoscenza che i Sommi Pontefici avevano dell’eroe albanese, dai medesimi fu stimato degno d’essere<br />

decorato della nobile espr<strong>essi</strong>one: “Gedeone del Cristianesimo”.<br />

Il popolo albanaese, <strong>dal</strong> troppo eroismo che svolse per l<strong>un</strong>go tempo, fu tanto piu crudelmente schiacciato dai<br />

barbari a preferenza d’ogni altro popolo balcanico. E sciaguratamente, <strong>in</strong> <strong>questi</strong> ultimi tempi, anche la spetata<br />

Europa fu al pari atroce e crudele smembrando questo popolo tra gli Slavi e i Greci, i quali di cont<strong>in</strong>uo fanno<br />

venali smerci di schiavi deportandoli <strong>in</strong> Turchia per tenere le terre albanesi consegnate lor <strong>dal</strong>l’Europa come<br />

<strong>in</strong>denizzo per la guerra balcanica, della quale il popolo albanese non era affatto debitore.

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