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Capitolo I<br />

Il Turismo Culturale<br />

5<br />

Capitolo II<br />

Tavola Riassuntiva delle Dotazioni Territoriali<br />

11<br />

Capitolo III<br />

I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate<br />

21<br />

Capitolo IV<br />

Le Manifestazioni<br />

45<br />

Capitolo V<br />

I Servizi al Turismo e alla Cultura<br />

53<br />

Capitolo VI<br />

Il Progetto<br />

57<br />

VI.I - Le azioni “di sistema” - 60<br />

VI.II - Le azioni dedicate ai beni culturali - 63<br />

VI.III - Le azioni dedicate alle arti performative - 65<br />

VI.IV - Le azioni di <strong>in</strong>novazione dell’offerta - 68<br />

VI.V - Le azioni migliorative - 72<br />

VI.VI - L’Anteprima nel 2011 - 74<br />

VI.VII - Le Azioni “di Sistema” - 76<br />

VI.VIII - I soggetti potenzialmente co<strong>in</strong>volgibili - 77


Capitolo I<br />

Il Turismo Culturale


6 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

1. Il Turismo Culturale<br />

L’<strong>in</strong>iziativa, di cui si propone con questo rapporto il progetto di massima, nasce dal desiderio di<br />

<strong>in</strong>cidere sulla proposta turistica della <strong>Ciociaria</strong>, aggiungendo ai temi consolidati del termalismo, della<br />

montagna e dei circuiti della memoria, un tema culturale forte, ovvero quello delle testimonianze<br />

medievali.<br />

Ogni area geografica, <strong>in</strong>fatti, è caratterizzata da una serie di tematiche, la cui prevalenza e la cui<br />

co<strong>mb</strong><strong>in</strong>azione sono fattori decisivi nella costruzione dell’identità locale. Se <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong> tutte le aree<br />

<strong>in</strong>terne italiane possiamo ritrovare beni variamente legati all’a<strong>mb</strong>iente e paesaggio, al patrimonio<br />

storico - artistico, della cultura immateriale e alle produzioni tipiche e tradizionali, le modalità <strong>in</strong> cui<br />

questi temi si co<strong>mb</strong><strong>in</strong>ano e la loro decl<strong>in</strong>azione specifica sono <strong>in</strong> buona sostanza le caratteristiche che<br />

rendono dist<strong>in</strong>guibile un’identità locale.<br />

Il “Rapporto sul turismo italiano 2008 - 2009”, nel capitolo dedicato al turismo culturale, <strong>in</strong>dica<br />

come uno dei maggiori impatti negativi della strutturazione dei territori per diventare meta di<br />

turismo culturale “l’omogeneizzazione culturale, <strong>in</strong> quanto molte dest<strong>in</strong>azioni hanno sviluppato<br />

attrazioni artificiali - per niente rappresentative della propria cultura e della propria identità - arrivando,<br />

<strong>in</strong> alcuni casi, a riproporre una sterile copia di sistemi di offerta risultati di successo altrove, ma<br />

non attrattivi se sradicati dal luogo di orig<strong>in</strong>e”.<br />

Diventa qu<strong>in</strong>di obbligatoria una riflessione sull’identità complessiva delle aree oggetto dell’<strong>in</strong>tervento<br />

e sulla loro capacità di comunicare questa identità comune. Tutta la programmazione territoriale<br />

dedicata ai beni culturali (<strong>in</strong>tesi nel senso più ampio) dovrebbe essere improntata a sostenere e<br />

promuovere proprio quegli elementi che sono il miglior specchio della cultura locale, dell’unicità di<br />

una comunità.<br />

A nostro parere questo tema culturale caratterizzante, che <strong>in</strong> un secondo momento dovrà essere<br />

decl<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> un messaggio comunicativo e <strong>in</strong> un brand, per la <strong>Ciociaria</strong> non può che essere l’Alto<br />

<strong>Medioevo</strong>, che ha arricchito questa terra dei suoi beni più importanti, vari nella tipologia, diffusi su<br />

tutto il territorio e che presentano picchi di assoluta eccellenza.<br />

Il turismo, che si appresta a divenire il primo settore economico mondiale (il WTO, l’Organizzazione<br />

mondiale del turismo, stima che gli arrivi turistici <strong>in</strong>ternazionali raggiungeranno quota 1<br />

miliardo nel 2010 e 1,6 miliardi nel 2020), è per sua stessa natura alla cont<strong>in</strong>ua ricerca di mete <strong>in</strong>edite,<br />

di luoghi orig<strong>in</strong>ali da scoprire, di chiavi tematiche capaci di svelare nuovi aspetti di un territorio e,<br />

allo stesso tempo, di raccontare la gente che lo abita. Ed è un fatto che l’offerta culturale rappresenti<br />

un segmento strategico per il comparto turistico nazionale. Ancora di più se lo si considera <strong>in</strong> una<br />

prospettiva di medio term<strong>in</strong>e.<br />

Secondo un recente sondaggio dell’Enit, la componente culturale rappresenta il motivo predom<strong>in</strong>ante<br />

nella scelta di una dest<strong>in</strong>azione turistica <strong>in</strong> 24 fra i più importanti mercati per l’<strong>in</strong>com<strong>in</strong>g<br />

italiano, con picchi che raggiungono l’85% <strong>in</strong> Giappone e poco meno fra i turisti Usa. Nella classifica<br />

mondiale degli arrivi <strong>in</strong>ternazionali, l’Italia si trova oggi a occupare il qu<strong>in</strong>to posto, dopo Francia,<br />

Spagna, Usa e C<strong>in</strong>a, ma si prevede che nel 2020 il nostro Paese scenderà al settimo grad<strong>in</strong>o, superato<br />

da Hong Kong e Regno Unito, mentre prima <strong>in</strong> graduatoria sarà la C<strong>in</strong>a. Complessivamente, la quota<br />

di mercato dei Paesi europei nel 2020 sarà fortemente ridimensionata, passando dal 54,6% al 45%.<br />

Secondo l’Ufficio Statistica del M<strong>in</strong>istero per i Beni e le Attività Culturali, nel 2008 la domanda<br />

culturale relativa a musei, monumenti ed aree archeologiche ha <strong>in</strong>fatti fatto registrare una leggera<br />

flessione a livello nazionale, con una contrazione del - 3,88% dei visitatori, passati da 34.443.097 a<br />

33.105.821.<br />

Più nel dettaglio, è <strong>in</strong>teressante osservare i dati relativi al Lazio, dove i visitatori nel 2008 sono<br />

cresciuti del 6,41%, rispetto all’anno precedente, aumentando da 11.353.679 a 12.081.327.


Il Turismo Culturale - Capitolo I<br />

Per <strong>in</strong>trodurre il senso del presente lavoro, se<strong>mb</strong>ra <strong>in</strong>teressante proporre alcune considerazioni<br />

sull’orizzonte potenziale verso il quale questo progetto si <strong>in</strong>dirizza.<br />

Non si tratta certo di siti che possano puntare a <strong>in</strong>tercettare grandi flussi turistici, che tra l’altro<br />

queste fragili strutture non sarebbero <strong>in</strong> grado neppure di sopportare; essi offrono tuttavia spunti<br />

<strong>in</strong>editi ed orig<strong>in</strong>ali a quella tipologia di “turisti evoluti” che rappresentano il pr<strong>in</strong>cipale target cui<br />

guardare.<br />

È da considerare, <strong>in</strong>oltre, che la nuova domanda turistica richiede certamente prodotti a forte<br />

specializzazione, ma allo stesso tempo si mostra sempre meno <strong>in</strong>teressata al monoprodotto e<br />

ricerca, nel corso di una stessa visita, quel mix di fattori capace di soddisfare le diverse f<strong>in</strong>alità di un<br />

viaggio, dalla fruizione dell’arte al godimento del paesaggio, dalla conoscenza della storia ai piaceri<br />

dell’enogastronomia. A queste l<strong>in</strong>ee direttrici si è ispirato questo progetto, che desidera effettivamente<br />

creare le basi per una proposta turistica, basata su un <strong>in</strong>sieme di attrazioni, a partire dai beni<br />

medievali ciociari.<br />

“Il turismo culturale è uno dei segmenti di mercato più ampi del turismo europeo, e si presenta <strong>in</strong><br />

cont<strong>in</strong>ua evoluzione”. In questo segmento così <strong>in</strong>teressante Mercury <strong>in</strong>dividua alcuni elementi critici<br />

che riguardano una certa “banalizzazione” dell’offerta che perde così <strong>in</strong> competitività. Per ovviare<br />

a questa flessione dell’appeal si sono del<strong>in</strong>eati nuovi approcci al turismo culturale tradizionale che<br />

tendono a puntare a co<strong>in</strong>volgere il turista, rendendolo attivo e a questo f<strong>in</strong>e sviluppano una offerta di<br />

servizi <strong>in</strong> grado di permettere al visitatore un’immersione creativa nella offerta culturale del luogo.<br />

Il turismo creativo si sviluppa, sulla direttrice della partecipazione attiva, negli a<strong>mb</strong>iti esperienziali<br />

caratteristici dell’imparare e del fare.<br />

Siamo <strong>in</strong>fatti nell’epoca del turismo consapevole e <strong>in</strong>formato, spesso usato come strumento di<br />

autorealizzazione, di crescita sociale e culturale. Pertanto, oltre alla ricerca di relax e benessere<br />

fisico e mentale, alla sicurezza, alle relazioni e allo sviluppo di competenze e saperi (conoscenza e<br />

scoperta), quello che dobbiamo offrire a questo tipo di turista è un’esperienza di autorealizzazione<br />

e soddisfazione attraverso attività non praticabili <strong>in</strong> altri luoghi e periodi dell’anno, come sottol<strong>in</strong>ea<br />

<strong>in</strong> “Un piano strategico della città ospitale per accogliere i serious tourists del ceto medio <strong>in</strong>ternazionale”<br />

Nicolò Costa. Questi visitatori utilizzano prevalentemente risorse culturali (<strong>in</strong>sieme a quelle<br />

ricreative e sportive), viaggiano tutto l’anno con gli short break e i low cost, vanno negli alberghi<br />

ma anche nei B&B e negli agriturismi, scelgono anche le città m<strong>in</strong>ori e la campagna con i prodotti<br />

tipici ‘autentici’, sono sensibili agli eventi speciali anche se di grande richiamo mediatico, ricercano<br />

l’autenticità e l’<strong>in</strong>contro con le culture e le popolazioni locali, sono attirati dalla storia del luogo che<br />

visitano.<br />

Per raccogliere questo tipo di domanda turistica, i decisori locali hanno <strong>in</strong>trapreso politiche di<br />

diverso tipo, attivando (XVI Rapporto Mercury):<br />

strutture - icone,<br />

mega eventi,<br />

ricercando l’identificazione del territorio con una tematica forte,<br />

con azioni di rivalorizzazione del patrimonio.<br />

Il “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” vuole essere un programma - quadro che porti avanti coerentemente<br />

tutte le azioni sopra - citate.<br />

Il pregevolissimo patrimonio di beni alto - medievali della prov<strong>in</strong>cia di Fros<strong>in</strong>one gode, al di fuori<br />

di un ristretto circolo di studiosi, di una notorietà molto limitata. In quest’area ha avuto nascita e<br />

sviluppo il monachesimo benedett<strong>in</strong>o, un movimento non solo religioso ma di r<strong>in</strong>novamento culturale,<br />

la cui <strong>in</strong>fluenza si irradiò, a partire dall’abbaziato di Desiderio, <strong>in</strong> tutta Europa. Le testimonianze<br />

storico - artistiche (monumenti architettonici, pitture murali, codici m<strong>in</strong>iati, ecc.) di questo movimento<br />

diffuse sul territorio frus<strong>in</strong>ate, pur essendo spesso di grande <strong>in</strong>teresse, non sono tuttavia<br />

sufficientemente valorizzate.<br />

7


8 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

F<strong>in</strong>alità non ultima di questa operazione sarà quella di valorizzare, agli occhi degli stessi residenti e<br />

delle Amm<strong>in</strong>istrazioni locali, il patrimonio architettonico ed artistico che la prov<strong>in</strong>cia possiede legato<br />

a questo periodo, nella speranza di <strong>in</strong>nescare nuove campagne di restauro e politiche di conservazione,<br />

avendo riconosciuto <strong>in</strong> questi beni gli attrattori pr<strong>in</strong>cipali dell’area.<br />

Perché possa avere effetti duraturi nel creare una nuova immag<strong>in</strong>e della <strong>Ciociaria</strong> come meta culturale<br />

e come terra ricca di emergenze significative, questa <strong>in</strong>iziativa dovrà essere <strong>in</strong> grado di proporre<br />

contenuti di rilievo e di avere un forte impatto sul pubblico, tanto di fruitori specializzati che di semplici<br />

turisti ed escursionisti. Sarà qu<strong>in</strong>di necessaria un’<strong>in</strong>tensa attività di preparazione sul piano scientifico,<br />

che valorizzi il patrimonio frus<strong>in</strong>ate, ne evidenzi particolarità e ne ricostruisca le vicende.<br />

Da un lato se<strong>mb</strong>ra chiaro che il progetto deve <strong>in</strong>teressare <strong>in</strong> primo luogo i residenti, sia come<br />

veri attori della nuova offerta, sia come suoi consumatori. Senza il co<strong>in</strong>volgimento della popolazione<br />

locale non esiste, <strong>in</strong>fatti, per il progetto alcuna possibilità di successo perché i beni culturali<br />

(compreso il paesaggio) devono ritornare al centro della def<strong>in</strong>izione dell’identità del frus<strong>in</strong>ate, che al<br />

momento se<strong>mb</strong>ra soffrire di una mancanza di una marca identitaria che le permetta di identificarsi e<br />

allo stesso tempo di farsi riconoscere verso l’esterno.<br />

Ma perché questa azione abbia la giusta ricaduta sul territorio, sarà necessario che essa preveda<br />

un ventaglio di attività dirette a target molto variati.<br />

Per guidarci fra i segmenti potenzialmente attivabili attraverso il progetto dedicato alla valorizzazione<br />

dei beni medievali riprendiamo la Terza Parte del Rapporto Mercury sul Turismo Italiano che<br />

dedica diverse considerazioni al turismo culturale. Queste partono correttamente dalla difficoltà che<br />

si <strong>in</strong>contrano nella def<strong>in</strong>izione ed identificazione del settore o comparto stesso. “Mentre le statistiche<br />

relative al fenomeno si limitano a trattare i dati relativi ad arrivi e presenze nelle città d’arte ed<br />

a quantificare il movimento dei visitatori nei siti culturali istituzionali, la maggior parte dei consumi<br />

turistico - culturali sfugge alle tradizionali procedure di rilevamento. Questo perché, <strong>in</strong> massima<br />

parte, la visione del turismo culturale co<strong>in</strong>cide con una certa idea di fruizione delle risorse <strong>in</strong>centrata<br />

sul concetto di cultura come bene esclusivo, chiave di accesso ad una dimensione colta dell’esperienza<br />

di viaggio alla quale, più o meno consapevolmente, tende la maggior parte dei turisti nell’ansia<br />

di dist<strong>in</strong>guersi dalle folle <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>te dei vacanzieri démodé”. Quello che viene <strong>in</strong>vocato è qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> un<br />

certo senso, un modo più ampio di <strong>in</strong>tendere il turismo culturale, con conf<strong>in</strong>i più permeabili almeno<br />

ad altri segmenti, che nel nostro caso possono co<strong>in</strong>cidere con quello religioso, quello scolastico,<br />

quello escursionistico e, soprattutto, col turismo attivo.<br />

Questa evoluzione del comparto deve necessariamente essere vista nel dettaglio perché condiziona<br />

enormemente la nostra pianificazione. La proposta di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” deve qu<strong>in</strong>di<br />

tenere sempre fermi questi pr<strong>in</strong>cipi:<br />

un’offerta variegata e composita, anche se coerente nella comunicazione<br />

una proposta che permetta ai visitatori di fare e di imparare.<br />

Su queste basi diventa chiaro che quando nel corso di questo rapporto faremo riferimento al<br />

concetto di didattica faremo riferimento a un concetto più ampio di quello delle “gite scolastiche”<br />

ovvero all’<strong>in</strong>sieme dei mezzi che riescono a creare le condizioni per una partecipazione attiva del<br />

visitatore, gli permettono di aumentare le proprie conoscenze o capacità, partecipando come attori<br />

all’evento culturale (che non necessariamente è una manifestazione o uno spettacolo, ma può anche<br />

essere una visita ad un museo).<br />

Il sistema di offerta basato sull’esperienza deve proporre (secondo il Rapporto Mercury) una<br />

maggiore <strong>in</strong>tegrazione tra le attrazioni, la promozione di un <strong>in</strong>sieme di risorse diffuse piuttosto che<br />

di una s<strong>in</strong>gola risorsa puntuale e modalità <strong>in</strong>novative di fruizione.<br />

Per questo diventa strategica la progettazione <strong>in</strong>novativa delle modalità di visita dei beni. La visita<br />

guidata tradizionale non appare più come l’unica <strong>in</strong>terfaccia possibile fra i beni e i fruitori. La visita


Il Turismo Culturale - Capitolo I<br />

può essere spettacolarizzata, può essere condotta da grandi narratori, può essere sostituita o accompagnata<br />

da un m<strong>in</strong>i - corso tecnico (di tecniche di affresco, di mosaico, di restauro, ecc.), può essere<br />

realizzata all’<strong>in</strong>terno di un gioco (per adulti come per ragazzi o ba<strong>mb</strong><strong>in</strong>i), può essere all’<strong>in</strong>terno di<br />

un corso di scrittura, può diventare lo spunto di un laboratorio teatrale, può essere animata dai residenti<br />

del Comune, può <strong>in</strong>vece essere condotta da lum<strong>in</strong>ari del settore prestati alla divulgazione, può<br />

essere per coppie, <strong>in</strong> notturna, accompagnata da suoni o profumi, solo per <strong>in</strong>dicare le prime fra le<br />

molte possibilità di decl<strong>in</strong>azione di quella che si ritiene una proposta tutto sommato immutabile,<br />

ovvero la visita guidata.<br />

Chiudiamo questo capitolo <strong>in</strong>troduttivo con alcuni elementi relativi agli impatti degli <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong><br />

cultura. Come è ovvio non stiamo parlando di rientri, <strong>in</strong> quanto poche delle manifestazioni potranno<br />

prevedere un biglietto (o comunque non sarà l’apporto dalla bigliettazione a coprire le spese di realizzazione<br />

e comunicazione delle <strong>in</strong>iziative), ma delle ricadute territoriali delle spesa degli Enti pubblici<br />

e degli sponsor. Facciamo qu<strong>in</strong>di alcuni brevi accenni ad alcuni studi puntuali che hanno affrontato<br />

analiticamente il tema, concentrandosi sugli impatti degli eventi culturali (“Effetto Festival” di Guido<br />

Guerzoni e “Eventi culturali e sviluppo economico locale” di Bruno Bracalente e Luca Ferrucci).<br />

Da queste analisi emerge che:<br />

il periodo necessario per organizzare/promuovere un festival è di circa 10 mesi e i f<strong>in</strong>anziamenti<br />

sono erogati <strong>in</strong> prevalenza da Enti pubblici e soggetti non profit, tra i quali spiccano le fondazioni ex<br />

bancarie, che tradizionalmente sostengono <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> favore del proprio territorio. Il costo medio<br />

di un festival si aggira <strong>in</strong>torno ai 700.000 euro, ivi compreso il controvalore monetario dei cosiddetti<br />

contributi “<strong>in</strong> natura” (cioè, ad esempio, le sedi messe a disposizione gratuitamente, il lavoro del<br />

personale volontario, gli spazi offerti dai media partner, le sponsorizzazioni tecniche, i servizi forniti<br />

da Enti locali e altre istituzioni, ecc.); tale controvalore spesso arriva ad eguagliare il valore monetario<br />

delle risorse f<strong>in</strong>anziarie a carico degli Enti promotori, cioè copre una quota del 50% del costo<br />

medio del festival.<br />

Inf<strong>in</strong>e, per quanto riguarda la questione dell’impatto economico dei festival, le stime compiute da<br />

Guerzoni nel 2007 sul Festival della Mente di Sarzana hanno evidenziato che, a fronte di un <strong>in</strong>vestimento<br />

monetario pari a circa 500.000 euro (a cui sono comunque da aggiungere i cosiddetti contributi<br />

“<strong>in</strong> natura” di cui sopra), si è generato un impatto pari al settuplo del valore <strong>in</strong>iziale, ma - sia pure<br />

con prudenza - si può affermare che il multiplo potrebbe oscillare tra 8 e 9 se nel computo venissero<br />

<strong>in</strong>cluse le spese sostenute dai partecipanti.<br />

Questi dati - peraltro relativi ad un caso e ad un anno ben precisi - trovano una tendenziale conferma,<br />

sia pure con un ridimensionamento <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di entità, nelle stime complessive riguardanti il 2009<br />

che, come si sa, è considerato per l’<strong>in</strong>tera economia mondiale (e dunque, anche per il comparto turistico)<br />

un vero e proprio annus horribilis, le cui conseguenze si faranno sicuramente sentire anche per<br />

tutto il 2010: a fronte, <strong>in</strong>fatti, di un <strong>in</strong>vestimento complessivo di circa 400 milioni di euro nel settore<br />

delle manifestazioni, si è riscontrato un giro d’affari quantificabile <strong>in</strong> 1,5 miliardi di euro.<br />

Per quanto non riguardi i festival di approfondimento culturale, se<strong>mb</strong>ra <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>in</strong>teressante citare<br />

l’analisi di Bracalente e Ferrucci poiché questa <strong>in</strong>daga grandi eventi specificatamente u<strong>mb</strong>ri, ovvero<br />

l’edizione 2008 di U<strong>mb</strong>ria Jazz, la mostra dedicata a P<strong>in</strong>toricchio e quella <strong>in</strong>titolata “Da Corot a<br />

Picasso, da Fattori a De Pisis” (entra<strong>mb</strong>e ancora del 2008), confermando anche su scala locale le l<strong>in</strong>ee<br />

di tendenza positive precedentemente descritte, pur senza raggiungere sempre i livelli delle esperienze<br />

di maggior successo. A proposito dell’impatto complessivo e dell’effetto moltiplicativo dei<br />

contributi degli Enti pubblici e privati il rapporto conclude <strong>in</strong>fatti: “I risultati sono piuttosto positivi,<br />

<strong>in</strong> particolare per la mostra del P<strong>in</strong>toricchio, il cui moltiplicatore locale è pari a poco meno di 7: ogni<br />

euro di contributo pubblico, o comunque istituzionale, ha prodotto quasi 7 euro di prodotto lordo e<br />

di reddito, pressoché esclusivamente nel settore privato dell’economia locale. Piuttosto elevato è<br />

anche il moltiplicatore locale dei contributi accordati ad U<strong>mb</strong>ria Jazz, pari a 3. […] Il moltiplicatore<br />

della spesa sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio per la mostra Corot - Picasso è risultato<br />

pari a poco più di 1”, a causa dei costi piuttosto elevati necessari alla sua organizzazione.<br />

9


Capitolo II<br />

Tavola Riassuntiva delle<br />

Dotazioni Territoriali


12 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Beni Culturali Acquafondata Manifestazioni<br />

Resti dei castelli di Acquafondata e Casalcass<strong>in</strong>ese<br />

Acuto<br />

Castello medievale trasformato <strong>in</strong> villa residenziale<br />

Borgo medievale<br />

Chiesa di San Pietro (edificio e affreschi)<br />

Chiesa di San Sebastiano e San Rocco (edificio)<br />

Alatri<br />

Borgo e mura poligonali con torri<br />

Palazzo del Collegio Gentili e del Liceo<br />

Chiesa di Santa Maria Maggiore (edificio, affreschi, sculture, arredi)<br />

Cattedrale di San Paolo (elementi Architettonici)<br />

Casa medievale a corso Vittorio Emanuele<br />

2 case medievali a corso Vittorio Emanuele II<br />

Quartiere le Piagge che conserva <strong>in</strong>tatta la fisionomia<br />

del borgo rurale medievale<br />

Chiesa di San Silvestro (edificio e affreschi)<br />

3 case medievali via San Francesco<br />

Casa-torre di via Cavour<br />

Palazzo Gottifredi<br />

Chiesa della Donna (affresco)<br />

Convento di San Pietro o dei Cappucc<strong>in</strong>i<br />

Chiesa delle Dodici Marie (affreschi)<br />

Chiesa di San Francesco (edificio, reliquie, affreschi)<br />

Chiesa di San Silvestro (edificio e affreschi)<br />

Resti della struttura orig<strong>in</strong>aria di Palazzo Conti-Gentili<br />

Chiesa della Maddalena (edificio e affreschi)<br />

Abbazia di San Sebastiano (affreschi)<br />

Grancia di Tecchiena: alcune parti visibili della costruzione orig<strong>in</strong>aria<br />

Alvito<br />

Chiesa di San Giovanni Evangelista (affreschi)<br />

Chiesa di San Simeone (edificio)<br />

Chiesa di Santa Maria del Campo (affreschi)<br />

Resti del castello Cantelmo (o di Alvito), <strong>in</strong> ristrutturazione<br />

Tracce della Civita di Sant’Urbano<br />

Amaseno<br />

Chiesa di Santa Maria Assunta (edificio, arredi, reliquie, affreschi)<br />

Chiesa di San Pietro Apostolo<br />

Chiesa dell’Auricola (edificio, affreschi)<br />

Chiesa dell’Annunziata<br />

Anagni<br />

Chiesa dei Cappucc<strong>in</strong>i del Collegio Pr<strong>in</strong>cipe di Piemonte (affreschi)<br />

Casa Barnekow<br />

Chiesa di Sant’Andrea (edificio, dip<strong>in</strong>ti)<br />

Quartieri medievali<br />

Palazzo di Bonifacio VIII (edificio, affreschi, dip<strong>in</strong>ti)<br />

Teatro all’o<strong>mb</strong>ra<br />

dei Ciclopi (durante<br />

la stagione<br />

estiva, nel 2010<br />

fra nove<strong>mb</strong>re e<br />

dice<strong>mb</strong>re)<br />

Alatri doc<br />

(<strong>in</strong>torno al 21<br />

giugno)<br />

Aletrium Festival<br />

(durante la stagione<br />

estiva)<br />

Giornate del<br />

patrimonio culturale<br />

di Alatri (ottobre)<br />

Palio delle Quattro<br />

Porte<br />

(8 sette<strong>mb</strong>re)<br />

Agosto Alvitano<br />

(rappresentazioni<br />

teatrali e <strong>in</strong> dialetto)<br />

Festival del<br />

teatro medievale e<br />

r<strong>in</strong>ascimentale<br />

(f<strong>in</strong>e agosto)


Tavola Riassuntiva delle Dotazioni Territoriali - Capitolo II<br />

Cattedrale (edificio, sculture, pavimento, affreschi, arredi); Cripta di San<br />

Magno (affreschi e pavimento); Tesoro della Cattedrale (reliquie, gioielli)<br />

Palazzo Moriconi<br />

(edificio <strong>in</strong> pietra nella piazza della Cattedrale)<br />

Presso il convitto di Anagni, San Pietro <strong>in</strong> V<strong>in</strong>eis<br />

(edificio, affreschi)<br />

Nei d<strong>in</strong>torni, alle falde dei Lep<strong>in</strong>i, rov<strong>in</strong>e del monastero benedett<strong>in</strong>o di<br />

San Pietro di Villa Magna (X-XIII sec.) e resti di altri monasteri fortificati<br />

Festa di San<br />

Magno, con Palio<br />

delle Contrade o<br />

dell’Anello<br />

(18-19 agosto)<br />

Beni Culturali Aqu<strong>in</strong>o Manifestazioni<br />

Santa Maria della Libera (edificio, mosaico, affreschi)<br />

Torre medievale presso la chiesa di San Tommaso, borgo medievale,<br />

casa di San Tommaso, Museo della città di Aqu<strong>in</strong>o (mosaici, marmi,<br />

ceramiche e monete): tutto all’<strong>in</strong>terno di un Parco<br />

Arce<br />

Aspetto medievale<br />

Resti della chiesa di Sant’Agost<strong>in</strong>o, di epoca medievale<br />

Chiesa di Santa Maria (impianto trecentesco)<br />

Aspetto medievale<br />

Arnara<br />

Arp<strong>in</strong>o<br />

Quartiere medievale (con il “Cortile Farnese”)<br />

Chiesa del castello ricavata <strong>in</strong> una torre medievale<br />

Chiesa di Sant’Andrea Apostolo; nell’attiguo monastero di clausura<br />

delle benedett<strong>in</strong>e, una pittura trecentesca<br />

Mura medievali della Civitavecchia<br />

Torre medievale e resti di un castello nella Civita GR<br />

Altre chiese: Sant’Amasio e Santa Lucia<br />

Chiesetta di San Sebastiano<br />

Nella Civita Falconara: Castello di Ladislao<br />

(con elementi del XIII sec.), attualmente <strong>in</strong> restauro<br />

Nel quartiere Colle, la Porta di Saturno<br />

At<strong>in</strong>a<br />

Chiesa di San Pietro, chiesa romanica<br />

Palazzo Cantelmo (nella cappella di Sant’Onofrio, affreschi)<br />

Nel Museo comunale, reperti medievali e affreschi<br />

Ausonia<br />

Chiesa di San Michele<br />

Castello restaurato (con Museo della Pietra)<br />

Santuario di Santa Maria del Piano<br />

(edificio, affreschi, sculture)<br />

Chiesa della Madonna di Correano (edificio, affreschi)<br />

Chiesa di Sant’Antonio Abate <strong>in</strong> Castelnuovo (affreschi)<br />

Rievocazioni<br />

storiche legate a<br />

San Tommaso<br />

(6-7 marzo)<br />

“In castro archis”,<br />

gioco storico<br />

con banchetto,<br />

spettacolo di giullari<br />

e gastronomia<br />

(week end<br />

successivo al 16<br />

agosto)<br />

Teatro all’o<strong>mb</strong>ra<br />

dei Ciclopi:<br />

rappresentazioni<br />

teatrali (solo nel<br />

2009, durante la<br />

stagione estiva)<br />

13


14 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Beni Culturali Belmonte Manifestazioni<br />

Parrocchiale di San Nicola (affreschi)<br />

Castello<br />

Resti della chiesa di San Benedetto di Chio (o Clia)<br />

Boville Ernica<br />

C<strong>in</strong>ta muraria medievale<br />

Chiesa di San Pietro Ispano (mosaico su disegno di Giotto)<br />

Ex chiesa dell’antico convento di San Francesco (affreschi e portale)<br />

Torre medievale<br />

Campoli Appen.<br />

Cass<strong>in</strong>o<br />

Cappella del Crocifisso (i resti degli affreschi sono ora conservati nella<br />

Cappella di Sant’Anna nell’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o)<br />

Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o: nel Museo elementi architettonici e<br />

un affresco proveniente dalla chiesa di Santa Maria Egiziaca di<br />

Sant’Apoll<strong>in</strong>are; <strong>in</strong> un altro locale<br />

affresco dell’Ascensione proveniente dalla chiesa di Santa Maria<br />

di Trocchio di Cervara; archivio e biblioteca; nella Cappella di San<br />

Mart<strong>in</strong>o, resti del pavimento<br />

Rov<strong>in</strong>e della Rocca Janula<br />

Chiesa di Sant’Anton<strong>in</strong>o (affreschi)<br />

Resti delle mura medievali<br />

Castelliri<br />

Castelnuovo P.<br />

Ruderi del castello<br />

Chiesetta di Sant’Antonio Abate (edificio, affreschi)<br />

Castro dei Volsci<br />

Parrocchiale di San Nicola (edificio, affreschi)<br />

Nell’Area archeologica di Casale di Madonna del Piano e nell’annesso<br />

Museo Archeologico: emergenze e reperti altomedievali<br />

Piccola chiesa di San Tamaro (XII sec.)<br />

Chiesa di Santa Maria (pitture murali)<br />

Castrocielo<br />

Chiesa di San Rocco (affreschi, provenienti dalla Madonna del Pianto o<br />

dei Sette Dolori e da Santa Maria del Monacato)<br />

Ceccano<br />

Chiesa di Santa Maria a Fiume (edificio, arredi)<br />

Chiesa di San Nicola (edificio)<br />

Castello (rimaneggiato <strong>in</strong> modo discutibile)<br />

Santuario di Santa Maria a Fiume, (fedelmente ricostruito)<br />

Collegiata di San Giovanni Battista (affreschi)<br />

Ceprano<br />

Celebrazioni<br />

benedett<strong>in</strong>e e<br />

corteo storico<br />

sulla Terra Sancti<br />

Benedicti (marzo)<br />

Rassegna di musica<br />

classica (maggio)<br />

Festival del<br />

folklore con visite<br />

guidate ai beni<br />

dell’area (<strong>in</strong>izio<br />

agosto)<br />

Resti della Cappella di Santa Giusta Palio delle Corti<br />

(ottobre)


Tavola Riassuntiva delle Dotazioni Territoriali - Capitolo II<br />

Beni Culturali Cervaro Manifestazioni<br />

Fuori città, ruderi del castello medievale di Monte Trocchio<br />

Colle San Magno Manifestazioni<br />

Torre dell’antico palazzo degli Aqu<strong>in</strong>o<br />

Sul vic<strong>in</strong>o Monte Asprano, resti del castello medievale Castrum Coeli e<br />

della chiesa di Santa Maria Assunta <strong>in</strong> Cielo<br />

Collepardo<br />

Resti di mura medievali<br />

All’<strong>in</strong>terno della Certosa di Trisulti: Palazzo di Innocenzo III e cappella<br />

maggiore della chiesa di San Bartolomeo<br />

Resti dei monasteri di San Domenico da Foligno (996)<br />

e di San Nicola<br />

Centro storico di impronta medievale<br />

Resti della Rocca dei Colonna<br />

Resti del Castello medievale<br />

Case medievali<br />

Chiesa di San Pancrazio<br />

Cripta di San Valent<strong>in</strong>o (con campanile)<br />

Oratorio dei SS Filippo e Giacomo<br />

Chiesa di San Francesco<br />

Esperia<br />

Ferent<strong>in</strong>o<br />

Nel Museo civico: bassorilievi romanici<br />

Chiesa di Sant’Antonio Abate (ospita la sua lapide to<strong>mb</strong>ale)<br />

Palazzo consolare (una loggetta)<br />

Duomo (fortemente rimaneggiato, con campanile, pavimento e arredi)<br />

Palazzo dei Cavalieri Gaudenti<br />

Chiesa di Santa Maria Maggiore (edificio, affreschi)<br />

Chiesa di Santa Lucia (edificio, tracce di affreschi)<br />

Palazzo di Innocenzo III<br />

Palazzo Vescovile<br />

Torre Noverana<br />

Chiesa di Sant’Agata Verg<strong>in</strong>e e Martire (campanile e cripta)<br />

In frazione Porciano: resti di borgo fortificato<br />

Filett<strong>in</strong>o<br />

Parrocchiale di Santa Maria Assunta (statua lignea)<br />

Chiesa di San Nicola (affreschi)<br />

Fiuggi<br />

Fonti termali utilizzate regolarmente da Bonifacio VIII<br />

Struttura e aspetto medievali<br />

Case Grandi (poi Palazzo Baronale)<br />

Residenza dei canonici officianti la Collegiata di San Pietro Apostolo<br />

Casa canonica attuale (elementi)<br />

Chiesa di San Biagio (affreschi)<br />

Celebrazioni per la<br />

Grande Perdonanza<br />

celest<strong>in</strong>iana (18-20<br />

maggio), con<br />

Palio (o Giostra)<br />

dell’Anello<br />

15


16 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Beni Culturali Fontechiari Manifestazioni<br />

Chiesa della Madonna dei Fratelli (scultura)<br />

Torre della famiglia Boncompagni<br />

Fros<strong>in</strong>one<br />

Cattedrale di Santa Maria Assunta (campanile)<br />

Chiesa di Santa Maria delle Grazie o di San Gerardo (affreschi)<br />

Fumone<br />

Nella Rocca fu r<strong>in</strong>chiuso l’antipapa e vi morì Celest<strong>in</strong>o V Festa di San<br />

Sebastiano (20<br />

gennaio e primo<br />

lunedì dopo la<br />

Pentecoste)<br />

Quartiere medievale<br />

Chiesa di San Michele Arcangelo<br />

(torre campanaria, affreschi)<br />

Castello Boncompagni (ora Viscogliosi)<br />

Guarc<strong>in</strong>o<br />

Isola del Liri<br />

M. S. Giovanni C.<br />

Castello Baronale Festival<br />

(it<strong>in</strong>erante) della<br />

città medievali,<br />

con Monte San<br />

Giovanni sede<br />

centrale (giugnoluglio,<br />

nel 2010<br />

luglio-agosto)<br />

Morolo<br />

Ruderi della chiesa di San Michele Arcangelo<br />

Ruderi della chiesa di Santa Croce<br />

Ruderi del castello dei Colonna e di una torre medievale<br />

Paliano<br />

Alcune case medievali<br />

Maschio del castello dei Colonna<br />

Nei d<strong>in</strong>torni: tracce di una struttura fortificata difensiva sul fiume Sacco<br />

(detta Mola o Torre dei Piscoli); resti del Castello di Zancati<br />

Resti della c<strong>in</strong>ta muraria<br />

Chiesa di Santa Maria Maggiore<br />

Pastena<br />

Patrica<br />

Chiesa di San Pietro (resti dell’impianto orig<strong>in</strong>ario)<br />

Pescosolido<br />

Chiesa della Madonna della Neve (resti di affreschi)<br />

Palio della <strong>Ciociaria</strong><br />

storica (sette<strong>mb</strong>re)


Tavola Riassuntiva delle Dotazioni Territoriali - Capitolo II<br />

Beni Culturali Pic<strong>in</strong>isco Manifestazioni<br />

Chiesa di Santa Maria (affreschi)<br />

Arco di <strong>in</strong>gresso nel borgo<br />

Nell’agro, torre medievale<br />

Resti del Castello Ors<strong>in</strong>i-Colonna<br />

Santuario della Madonna delle Rose (affreschi)<br />

Chiesa della Madonna dei Sette Dolori<br />

Piglio<br />

Pignataro Inter.<br />

Pofi<br />

Chiesa di Sant’Antonio o Sant’Anton<strong>in</strong>o (campanile, affreschi)<br />

Torre dell’Orologio (1300)<br />

Pontecorvo<br />

Ruderi del castello<br />

Campanile (torre di Rodoaldo) di San Bartolomeo<br />

Resti di mura medievali<br />

Chiesetta di San Giovannello<br />

Chiesa di San Rocco (torre medievale)<br />

Resti di un castello<br />

Chiesa di Sant’Agost<strong>in</strong>o<br />

Ripi<br />

Rocca d’Arce<br />

Roccasecca<br />

Vi nacque Tommaso d’Aqu<strong>in</strong>o nel 1226<br />

Nucleo medievale, detto il Castello<br />

A Caprile, Santa Maria delle Grazie (affreschi)<br />

Chiesa rupestre di Sant’Angelo (affreschi)<br />

Chiesetta di San Tommaso (resti degli affreschi della chiesa di San Pietro)<br />

Torre, struttura urbanistica e alcuni resti sparsi<br />

(mura, porte, vicoli, ecc.).<br />

Parte del borgo medievale con mura e torre<br />

S. Donato V. C.<br />

S. Giovanni Inc.<br />

S. Vittore del Lazio<br />

Borgo di impronta medievale<br />

Collegiata di Santa Maria la Rosa (arredi, sculture)<br />

Chiesa di San Nicola (edificio, affreschi)<br />

Chiesa di San Sebastiano o Santa Maria del Soccorso (affreschi)<br />

“Vita e costumi nel<br />

medioevo” (primo<br />

f<strong>in</strong>e settimana di<br />

agosto)<br />

17


18 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Beni Culturali S. A<strong>mb</strong>rogio sul G. Manifestazioni<br />

Chiesa di San Biagio (scultura)<br />

Fondato da Gisulfo, abate di Montecass<strong>in</strong>o<br />

Torre del castello<br />

S. Apoll<strong>in</strong>are<br />

S. Elia Fiumerapido<br />

Chiesa di Ognissanti (affreschi), <strong>in</strong> stato di abbandono<br />

Chiesa di Sant’Elia o Santa Maria Nuova (sculture)<br />

Chiesa di Santa Maria Maggiore (edificio e affreschi)<br />

Cappella di Santa Maria della Palo<strong>mb</strong>ara (affreschi)<br />

Chiesa di San Michele o Sant’Angelo di Valleluce (affreschi)<br />

Santuario di Santa Maria delle Indulgenze (sculture)<br />

Santopadre<br />

Chiesa di Santa Maria del Rosario<br />

Torre<br />

Nei d<strong>in</strong>torni: chiesa di S Pietro <strong>in</strong> Campea, con monastero (edificio,<br />

affreschi)<br />

Resti della rocca medievale e borgo<br />

Chiesa di San Pietro Apostolo, rifatta<br />

Eremo di San Michele Arcangelo<br />

Serrone<br />

Settefrati<br />

Resti della chiesa dei Sette Fratelli e del castello<br />

Chiesa della Madonna del le Grazie (edificio, affreschi)<br />

Sgurgola<br />

Madonna dell’Arr<strong>in</strong>go (affreschi)<br />

Chiesa di Santa Maria <strong>in</strong> Viano (affreschi)<br />

San Leonardo, sulla strada per Gorga<br />

Resti della piccola chiesa di San Nicola, fuori dal paese<br />

Il Duomo di Santa Maria, con campanile<br />

Castello di San Casto (o Rocca Sorella)<br />

Abbazia di San Domenico<br />

Alcuni resti del castello<br />

Resti del castello della famiglia Caetani, con torre<br />

Quartiere medievale<br />

Resti della rocca Caetani<br />

Sora<br />

Terelle<br />

Torre Cajetani<br />

Trevi nel Lazio<br />

Rassegna lirica<br />

(agosto)<br />

Festa del Patrono<br />

Sant’Elia Profeta,<br />

con giochi<br />

medioevali e Palio<br />

delle Contrade (20<br />

luglio)<br />

Premio<br />

<strong>in</strong>ternazionale<br />

“Rocca d’oro” (tre<br />

giorni a luglio)


Tavola Riassuntiva delle Dotazioni Territoriali - Capitolo II<br />

Beni Culturali Trivigliano Manifestazioni<br />

Centro medievale<br />

Vallecorsa<br />

Resti di mura e torri medievali<br />

Chiesa di Sant’Antonio Abate<br />

(oggi sconsacrata e <strong>in</strong> via di recupero come auditorium)<br />

Vallemaio<br />

Resti di mura, di torri e della chiesa di San Tommaso o del Castello<br />

Veroli<br />

Quartieri medievali, edifici civili nel centro storico<br />

Palazzo Aliprandi<br />

Chiesa di Sant’Erasmo, rimaneggiata<br />

(edificio, pitture, sculture, manoscritti)<br />

Borgo San Leucio.<br />

Chiesetta di San Leucio (edificio, affreschi)<br />

Ruderi del castello di San Leucio<br />

Casa Reali<br />

Cattedrale di San Andrea Apostolo di fondazione romanica, rifatta nel<br />

‘700 ma che conserva il rosone romanico<br />

Nel Museo: sculture e altri reperti<br />

Chiesa di Santa Maria Salome (parti dell’edificio, affreschi)<br />

Chiesa di Santa Maria del Franconi (parti dell’edificio e l’oratorio di<br />

Sant’Onofrio)<br />

Chiesa di San Paolo (elementi dell’edificio orig<strong>in</strong>ario)<br />

Porta Santa Croce e una casa<br />

Abbazia di Casamari: chiesa; museo-p<strong>in</strong>acoteca; chiostro, sala<br />

capitolare, refettorio; nella biblioteca, volumi antichi, pergamene e<br />

<strong>in</strong>cunaboli<br />

Museo delle erbe<br />

Vicalvi<br />

Castello, con annesso borgo<br />

In località omonima, convento di San Francesco (reliquie)<br />

Chiesa di San Michele (mosaici, sculture)<br />

Chiesa di Santa Maria (edificio)<br />

Borgo fortificato<br />

Palazzo del Governatore<br />

Centro storico<br />

Vico nel Lazio<br />

Vitivuso<br />

Palio delle Quattro<br />

Porte (agosto)<br />

Festival lirico<br />

nell’Abbazia di<br />

Casamari (agosto)<br />

19


Capitolo III<br />

I Beni Culturali Materiali<br />

Medievali del Frus<strong>in</strong>ate


22 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

3. I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate<br />

Da un’analisi sulla letteratura dei beni culturali risalenti al <strong>Medioevo</strong>, e, nel nostro caso specifico,<br />

ad un periodo che si estende dal XII al XIV sec., che caratterizzano il frus<strong>in</strong>ate se<strong>mb</strong>ra emergere<br />

<strong>in</strong> prima istanza un polo <strong>in</strong>torno alle città erniche, che risalgono tutte ad epoche ben precedenti,<br />

ma hanno <strong>in</strong> questo periodo una fase importante di sviluppo che condiziona a tutt’oggi la loro<br />

fisionomia; <strong>in</strong> questo polo rientrano a pieno titolo Anagni, Alatri, Ferent<strong>in</strong>o, Veroli e naturalmente<br />

Casamari come i luoghi più significativi, la cui offerta complessiva non può non essere <strong>in</strong>tegrata con<br />

i notevoli beni dissem<strong>in</strong>ati nel territorio circostante. A questo gruppo di borghi, che <strong>in</strong>sieme possono<br />

costituire un polo attrattivo unitario, fa da contrappeso quello, più concentrato territorialmente, di<br />

Cass<strong>in</strong>o e Montecass<strong>in</strong>o. Fra questi due centri, <strong>in</strong> tutto il territorio sono diffuse memorie territoriali,<br />

che ora affronteremo <strong>in</strong> senso tipologico.<br />

Al tema prescelto corrisponde una ricca varietà tipologica di reperti. Le testimonianze medievali si<br />

leggono <strong>in</strong> primo luogo nella struttura stessa delle città antiche, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> alcuni centri, <strong>in</strong> cui<br />

il nucleo medievale si è mantenuto piuttosto <strong>in</strong>tegro. In questi casi, oltre agli edifici del periodo, è la<br />

disposizione stessa degli spazi che rimanda ad un periodo storico e alla sua organizzazione sociale. È<br />

questo il caso, naturalmente, di Anagni e di Alatri, di Vico del Lazio, del borgo di San Leucio a Veroli,<br />

ma anche di quelli di Aqu<strong>in</strong>o, di San Giovanni Incarico, di San Vittore del Lazio, di Roccasecca e di<br />

Vicalvi.<br />

Spesso il nucleo abitativo nasceva <strong>in</strong>torno a un castello, che a volte si è conservato: <strong>in</strong> alcuni casi<br />

<strong>in</strong>tegralmente, <strong>in</strong> altri venendo <strong>in</strong> parte o totalmente rimaneggiato; fra questi edifici ricordiamo i<br />

castelli di Ausonia, Ceccano, Isola del Liri, Vicalvi, Monte San Giovanni Campano, Fumone, Paliano,<br />

Sora, Alvito, Torre Cajetani, Acuto, Morolo, Colle San Magno, i resti dei castelli di Ausonia, di<br />

Castelnuovo Parano, di Castrocielo, Cervaro, di Esperia, di Piglio, di Pontecorvo, di Rocca d’Arce,<br />

di Terelle, e di Veroli, la torre del castello di Aqu<strong>in</strong>o, la torre di Campoli, quelle di Sant’Apoll<strong>in</strong>are, di<br />

Settefrati e quella nella Civita di Arp<strong>in</strong>o, e la c<strong>in</strong>ta muraria di Boville.<br />

Oltre ai castelli, altri edifici civili di residenza nobiliare impreziosiscono i borghi precedentemente<br />

menzionati, contribuendo a ricreare il caratteristico “aspetto medievale” di molti centri dell’Italia<br />

centrale; gli stessi palazzi però raramente contribuiscono all’attrattività del territorio poiché spesso<br />

privati o sedi di uffici pubblici.<br />

E’ <strong>in</strong>negabile che questo patrimonio sia stato oggetto, nel corso del tempo, di moltissime ricostruzioni<br />

ed <strong>in</strong>terventi. Così come raramente i borghi mantengono una qualità complessiva costante e<br />

presentano <strong>in</strong>vece nella loro trama urbanistica episodi totalmente disarmonici con il periodo orig<strong>in</strong>ario,<br />

allo stesso modo gli edifici risalenti ai primi secoli del Mille sono a volte meri ruderi, sono stati


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

rimaneggiati <strong>in</strong> passato ed <strong>in</strong>globati o trasformati <strong>in</strong> edifici completamente nuovi o, anche <strong>in</strong> epoche<br />

più recenti, sono stati oggetto di restauri non sempre riuscitissimi.<br />

Mentre <strong>in</strong> seguito <strong>in</strong>dicheremo reperti di qualità assoluta, che sono però beni puntuali (come<br />

affreschi, cappelle, pavimenti, ecc.), è bene tenere <strong>in</strong> mente che anche gli edifici più <strong>in</strong>teressanti,<br />

come quelli religiosi che ci apprestiamo ad affrontare, raramente sono <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> contesti perfettamente<br />

omogenei. Questa considerazione deve necessariamente diventare un impegno di prospettiva<br />

di tutta la prov<strong>in</strong>cia che ha bisogno di adottare politiche di qualità <strong>in</strong> tutte le sue componenti,<br />

a partire dai beni culturali, ai servizi al turismo (ricettività e ristorazione) ma che non può altresì<br />

presc<strong>in</strong>dere dalla qualità del paesaggio e dell’urbanistica.<br />

Gli episodi più significativi dell’arte medievale <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong> sono legati all’arte sacra, <strong>in</strong> tutte le sue<br />

manifestazioni, partendo qu<strong>in</strong>di dalle magnifiche architetture, possiamo ricordare fra le più em<strong>in</strong>enti<br />

<strong>in</strong> primo luogo Casamari, San Domenico di Sora, la Cattedrale di Anagni, Santa Maria Maggiore di<br />

Alatri, Santa Maria della Libera ad Aqu<strong>in</strong>o, San Nicola a Ceccano e la parrocchiale di San Nicola a<br />

Castro dei Volsci, il Duomo di Ferent<strong>in</strong>o (per quanto molti tratti siano rifatti) e la sua chiesa di Santa<br />

Maria Maggiore, mentre a Veroli vanno ricordati Sant’Erasmo e Santa Maria dei Franconi.<br />

Un patrimonio di altissimo livello e non sufficientemente noto e valorizzato è quello degli affreschi,<br />

presenti sia con ricchi cicli pittorici che s<strong>in</strong>golarmente. Questo rappresenta, a nostro avviso,<br />

un vero e proprio tesoro della <strong>Ciociaria</strong> che solo recentemente ha com<strong>in</strong>ciato ad essere, grazie al<br />

fondamentale impegno dell’Università di Cass<strong>in</strong>o, studiato e valorizzato (con due <strong>in</strong>iziative espositive<br />

nel 1991 e 1996 e con il ricco volume curato da Giulia Orof<strong>in</strong>o). Ma, nonostante queste <strong>in</strong>iziative,<br />

gli affreschi “benedett<strong>in</strong>i” che impreziosiscono chiese, cripte e cappelle rappresentano un <strong>in</strong>tero<br />

mondo da esplorare e che, pur con una qualità non sempre altissima, è <strong>in</strong> grado di raccontare la storia<br />

del <strong>Medioevo</strong>, il sapere dell’epoca, la sua perizia tecnica, le sue conv<strong>in</strong>zioni filosofiche e religiose,<br />

le sue vicende ed i suoi personaggi più <strong>in</strong>teressanti attraverso un documentario a colori che noi riteniamo<br />

<strong>in</strong> grado di parlare a qualunque pubblico <strong>in</strong>teressato, se opportunamente accompagnato.<br />

Fra gli affreschi alto medievali del Frus<strong>in</strong>ate citiamo anzitutto il ciclo della cripta di San Magno ad<br />

Anagni, quello della cripta di Santa Maria del Piano ad Ausonia, ad Alatri le opere di Antonio di Alatri<br />

diffuse fra le chiese della Maddalena, di Santa Maria Maggiore, di San Francesco, di San Sebastiano<br />

e di San Silvestro, gli affreschi a San Nicola di Filett<strong>in</strong>o, di Pofi, nella chiesa di Sant’Antonio (o di<br />

Sant’Anton<strong>in</strong>o), Santa Maria delle Grazie a Caprile di Roccasecca (nel cui territorio sussistono<br />

ulteriori testimonianze del periodo); altri affreschi sono stati sistemati nella cappella di San Rocco<br />

a Castrocielo, a Sant’Elia Fiumerapido, dove si possono ammirare (laddove l’<strong>in</strong>curia non lo abbia<br />

purtroppo reso impossibile) diversi cicli pittorici nelle chiese all’<strong>in</strong>terno e all’esterno del borgo storico,<br />

23


24 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

gli affreschi della cappella del Crocifisso di Cass<strong>in</strong>o sono stati sistemati nella cappella di Sant’Anna,<br />

mentre altri si trovano all’<strong>in</strong>terno dell’Abbazia; rientrano nel periodo da noi considerato gli affreschi<br />

di Acuto e Piglio, Fiuggi, Sgurgola, Ferent<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> particolare quello di Santa Maria Maggiore, Veroli,<br />

Guarc<strong>in</strong>o, Amaseno, Alvito, At<strong>in</strong>a (anche se non più negli edifici orig<strong>in</strong>ari), Castelnuovo Parano,<br />

Pic<strong>in</strong>isco, San Vittore del Lazio.<br />

Sempre legati agli edifici di culto sono le opere lapidee, qu<strong>in</strong>di arredi quali altari, statue, battisteri,<br />

colonne, pergami e i magnifici pavimenti cosmateschi, presenti ad Anagni, nella cattedrale e<br />

nella cripta, a Ferent<strong>in</strong>o, nel Duomo, a Sant’Elia Fiumerapido, a Santa Maria Maggiore, a Cass<strong>in</strong>o,<br />

nella cappella di San Mart<strong>in</strong>o. Fra gli esempi più <strong>in</strong>teressanti di arredi, opera di marmorari medievali,<br />

presenti nelle chiese della prov<strong>in</strong>cia, ricordiamo un’acquasantiera ad Alatri, nella chiesa di Santa<br />

Maria Maggiore; ricco è <strong>in</strong>oltre il corredo della cattedrale di Anagni, con un ciborio, una cattedra<br />

episcopale e il candelabro pasquale tortile; a Santa Maria a Fiume, nei pressi di Ceccano, si possono<br />

ammirare un’acquasantiera ed un pergamo che risalgono al ‘300; nella Collegiata di Santa Maria la<br />

Rosa a San Vittore del Lazio è custodito un altro prezioso, seppur rimaneggiato, pergamo, mentre a<br />

Sant’Elia Fiumerapido è ospitato un bassorilievo di epoca carol<strong>in</strong>gia; reperti di rilievo sono conservati<br />

nel Museo dell’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> quello di Aqu<strong>in</strong>o e nel Museo Civico di Ferent<strong>in</strong>o,<br />

dove, nella chiesa di Sant’Antonio Abate si trova la lapide to<strong>mb</strong>ale di Celest<strong>in</strong>o V, mentre nel Duomo<br />

si possono ammirare la cattedra vescovile, il candelabro tortile e un ciborio dell’XI sec.<br />

Più rari, ma preziosissimi, i reperti di metallo, fra i quali vogliamo citare almeno le porte <strong>in</strong> bronzo<br />

orig<strong>in</strong>ali dell’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o, del 1066, opera di primaria importanza per la storia dell’arte,<br />

ma anche documento storico <strong>in</strong> grado di dare preziose notizie sull’organizzazione del territorio<br />

<strong>in</strong>torno all’anno Mille. Da citare sono anche i mosaici del frus<strong>in</strong>ate, fra tutti quello attribuito a Giotto<br />

a Boville Ernica, come quelli di Santa Maria della Libera e del Museo della Città di Aqu<strong>in</strong>o e il paliotto<br />

a mosaico di San Michele Arcangelo di Vico nel Lazio.<br />

Un altro elemento assolutamente unico del patrimonio ciociaro è il corpus di manoscritti, pergamene<br />

e libri antichi prodotti e oggi conservati nell’Archivio e nella Biblioteca di Montecass<strong>in</strong>o (che<br />

conserva 30.000 volumi) e, <strong>in</strong> m<strong>in</strong>or proporzione, a Casamari; un esemplare unico di martirologio<br />

è conservato a Sant’Erasmo a Veroli. Il valore assoluto dei volumi conservati a Montecass<strong>in</strong>o supera<br />

il valore cumulativo dei s<strong>in</strong>goli manoscritti, perché la maggior parte dei manoscritti preservati nella<br />

biblioteca sono stati esemplati nello stesso scriptorium dell’abbazia e costituiscono pertanto un raro<br />

esempio di sviluppo organico di una collezione libraria. I manoscritti di Montecass<strong>in</strong>o, per quanto<br />

la vulnerabilità dei beni librari richieda particolari cautele nella consultazione, non sono solo opere<br />

di <strong>in</strong>estimabile valore storico, vere e proprie opere d’arte medievali e sono, a loro volta, <strong>in</strong> grado di<br />

raccontare, attraverso degli opportuni apparati didattici, tasselli fondamentali della civiltà monastica<br />

che ha dato un’impronta decisiva allo sviluppo della cultura occidentale.


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

A questi beni culturali andrebbero aggiunti, <strong>in</strong> questa relazione critica, beni più propriamente<br />

storici, ovvero luoghi resi significativi dalle vicende che vi si sono svolte e che, seppur oggi mostr<strong>in</strong>o<br />

tracce materiali trascurabili degli avvenimenti da cui hanno ricavato la loro fama, sono legati nell’immag<strong>in</strong>ario<br />

collettivo a uom<strong>in</strong>i o episodi che hanno condizionato lo svolgersi della storia. E’ questo<br />

il caso di Anagni e del celeberrimo Schiaffo, di Celest<strong>in</strong>o V e di Fumone, della stessa Abbazia di<br />

Montecass<strong>in</strong>o e del suo scriptorium; di cui resta un’eredità significativa ma non più molto leggibile<br />

nei luoghi. Un ulteriore patrimonio affidato più alla memoria che a tracce materiale è quello degli<br />

antichi camm<strong>in</strong>i, dei sentieri, delle vie di pellegr<strong>in</strong>aggio che possono essere ricostruite (come è stato<br />

fatto per i vari tracciati della via Francigena del Sud) e ripercorse, sulle orme di santi e di devoti.<br />

3.1 Il <strong>Medioevo</strong> nelle Città Erniche<br />

Come dicevamo, uno degli aspetti che rende il <strong>Medioevo</strong> un tema culturale adatto a promuovere<br />

la totalità del territorio è la sua diffusione. Analizzando qu<strong>in</strong>di tutta la prov<strong>in</strong>cia, che per comodità<br />

abbiamo suddiviso <strong>in</strong> sub - aree che non hanno nessuna pretesa def<strong>in</strong>itiva, possiamo entrare nel<br />

dettaglio dei beni medievali ciociari giunti f<strong>in</strong>o a noi dal periodo fra il XII e il XIV secolo.<br />

Buona parte del patrimonio costruttivo dell’antichità scomparve con il crollo della civiltà romana;<br />

la lenta formazione della civiltà cristiano - feudale lasciò, come depositi di un ricco momento, importanti<br />

testimonianze. Le cataco<strong>mb</strong>e cristiane di Vico Moric<strong>in</strong>o <strong>in</strong> agro di Anagni appaiono come le più<br />

antiche e mute testimoni della diffusione della nuova religione, che attribuì un proprio ord<strong>in</strong>amento<br />

al territorio, attraverso l’istituzione di diocesi ad Alatri, Anagni, Ferent<strong>in</strong>o e Veroli. Il monachesimo <strong>in</strong><br />

questi secoli ha nella zona il suo epicentro, <strong>in</strong> quanto essa è racchiusa tra Subiaco (la culla dell’Ordo S.<br />

Benedicti) e Montecass<strong>in</strong>o (l’apogeo benedett<strong>in</strong>o). Ciò ha determ<strong>in</strong>ato un’<strong>in</strong>tensa presenza dei monaci<br />

benedett<strong>in</strong>i con la fondazione di cenobi maggiori e m<strong>in</strong>ori, fra i quali S. Pietro di Villa Magna (nell’agro<br />

di Anagni), S. Sebastiano di Alatri e la serie degli eremi e cenobi fondati da S. Domenico di Foligno<br />

(fra cui il vecchio S. Bartolomeo a Trisulti), tutti connessi all’<strong>in</strong>castellamento che nella zona ernica ha<br />

popolato i piccoli centri coll<strong>in</strong>ari e montani a fianco delle civitatule di tradizione ernico - romana. Le basi<br />

delle più antiche c<strong>in</strong>te murarie e alcuni castelli risalgono appunto al X secolo e nei secoli immediatamente<br />

seguenti sono stati <strong>in</strong>tegrati, <strong>in</strong>granditi e anche trasformati. A quest’epoca risalgono la chiesa di<br />

S. Leucio sulla vetta di Veroli, l’oratorio verolano di S. Onofrio nella chiesa di Santa Maria de Franconi,<br />

la chiesetta di S. Lucia <strong>in</strong> Ferent<strong>in</strong>o, e alcune to<strong>mb</strong>e paleocristiane rivenute nel centro di Veroli.<br />

Il periodo immediatamente seguente alla r<strong>in</strong>ascita dell’anno Mille, sui cui ci vogliamo concentrare<br />

per questo lavoro, è fecondo per l’<strong>in</strong>tera zona poiché diversi fattori contribuirono al suo forte<br />

sviluppo, <strong>in</strong> particolare, sia la crescita demografica che la stabilizzazione feudale prima e statale<br />

25


26 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

- pontificia dopo, assieme alla presenza del papato it<strong>in</strong>erante e ai nuovi ord<strong>in</strong>i religiosi. In certi<br />

momenti del periodo compreso fra il XII e l’<strong>in</strong>izio del XIV secolo, l’area ernica si trova addirittura al<br />

centro di conflitti <strong>in</strong>ternazionali, come i contrasti fra papato ed impero, fra Svevi e Chiesa, fra monarchia<br />

francese e papato teocratico, tra contendenti quali Federico I Barbarossa, Enrico VI, Federico<br />

II, Manfredi, Filippo IV il Bello e dall’altra Alessandro III, Innocenzo III, Gregorio IX, Innocenzo IV e<br />

Bonifacio VIII.<br />

A quest’epoca risale la def<strong>in</strong>izione della struttura portante dei centri storici maggiori e m<strong>in</strong>ori, con<br />

l’edificazione di cattedrali e chiese <strong>in</strong> posizione em<strong>in</strong>ente, di numerosi edifici sacri sia dentro i centri<br />

abitati che nelle aree rurali, con la riorganizzazione della rete benedett<strong>in</strong>a e la costruzione dei grandi<br />

cenobi dei nuovi ord<strong>in</strong>i mendicanti. Sul piano civile, sorgono i castelli, dalle dimensioni più diverse,<br />

e le città s’i<strong>mb</strong>iancano di candidi palazzi, sempre più rilevanti. Una funzione tra<strong>in</strong>ante è data dalla<br />

presenza del papato it<strong>in</strong>erante, soprattutto ad Anagni; ma i papi furono presenti anche a Ferent<strong>in</strong>o e<br />

Veroli, che con la committenza diretta, soprattutto grazie alla presenza di un largo seguito, dettero<br />

un forte impulso alla costruzione di monumenti e opere d’arte.<br />

Anagni cont<strong>in</strong>uò a ricoprire un ruolo centrale, sia <strong>in</strong> quanto centro sacro ed ecclesiastico ma<br />

soprattutto per il ruolo politico conferitogli dalla ripetuta presenza dei papi, che ne fecero la loro<br />

base e roccaforte. A partire dal secolo XI, Anagni si dota progressivamente di grandiosi monumenti,<br />

come la cattedrale, il palazzo comunale e diversi edifici civili, tra cui spicca il cosiddetto palazzo di<br />

Bonifacio VIII. La costruzione della cattedrale anagn<strong>in</strong>a com<strong>in</strong>cia a partire dal 1072 - 73 e term<strong>in</strong>a<br />

all’<strong>in</strong>izio del secolo successivo, durante gli anni 1104 - 05.<br />

La struttura è romanica con possenti mura che poggiano sulla preesistente chiesa paleocristiana<br />

(alcuni elementi della quale verranno reimpiegati come decorazione e si trovano attualmente sulla<br />

facciata) e su una sorta di podium tutto costruito con la pietra locale. Nel retro è stata ricavata una<br />

cripta con annesso oratorio dedicato a Tommaso Becket. La facciata è romanica ed è molto semplice<br />

anche se scandita da tre portali, paraste e un fregio; sopra un muro a s<strong>in</strong>istra è dip<strong>in</strong>ta a fresco una<br />

Madonna con santi.<br />

Staccato dalla facciata e posto avanti ad essa c’è il campanile, caratterizzato da diversi ord<strong>in</strong>i di<br />

f<strong>in</strong>estre. L’attuale <strong>in</strong>terno, scandito <strong>in</strong> tre navate da una doppia fila di pilastri e colonne portanti,<br />

presenta una ricostruzione gotica del transetto e dell’elevato, frutto di rimaneggiamenti strutturali<br />

del sec. XIII. La pavimentazione cosmatesca, le pareti, la decorazione <strong>in</strong>terna sono stati sottoposti a<br />

numerosi restauri succedutisi tra f<strong>in</strong>e Ottocento ed i tempi odierni. Il presbiterio è rialzato, delimitato<br />

da a<strong>mb</strong>oni <strong>in</strong>tarsiati a mosaico; l’altare è sormontato da un baldacch<strong>in</strong>o medioevale e di fianco si<br />

<strong>in</strong>nalza una colonna tortile per il cero pasquale dei Cosmati; alle spalle dell’altare la seggia episcopale


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

<strong>in</strong> marmo, anch’essa opera cosmatesca, mentre al di sopra c’è una decorazione c<strong>in</strong>quecentesca con<br />

gli apostoli e altre pitture ottocentesche.<br />

La cappella Caetani è esterna ed appoggiata all’edificio della cattedrale; nell’<strong>in</strong>terno presenta<br />

lacerti di decorazione pittorica a fresco trecenteschi; l’altare, coperto da una tribuna, è posto <strong>in</strong>nanzi<br />

ai sarcofagi dei Caetani; il tutto è sormontato da un affresco raffigurante la Madonna e alcuni personaggi<br />

non identificati. La nota cripta della cattedrale contiene un importantissimo ciclo pittorico di<br />

cui non si conoscono con precisione la datazione e gli autori. Probabile opera unitaria, questa summa<br />

cosmologica e religiosa è il portato della vasta e profonda cultura ecclesiastico - naturalistica del sec.<br />

XIII. Probabilmente dip<strong>in</strong>ta ai tempi dei pontificati di Onorio III - Gregorio IX, la cripta se<strong>mb</strong>rerebbe<br />

un grande manifesto ideologico e religioso nel quale scene tratte dall’Apocalisse e da alcuni libri<br />

biblici affiancano alcuni affreschi raffiguranti la cosmologia platonica, Ippocrate e Galeno. Alcuni,<br />

dall’<strong>in</strong>sieme, hanno pensato ad un manifesto contro l’imperatore Federico II: questa è una delle<br />

possibili ipotesi <strong>in</strong>terpretative <strong>in</strong> quanto la lettura dei cicli porterebbe anche ad un messaggio più<br />

direttamente salvifico, oppure ad un <strong>in</strong>sieme di storie sulla vita dei santi. A queste ultime si <strong>in</strong>dirizzerebbero<br />

il ciclo con le storie di S. Magno (patrono di Anagni), di S. Second<strong>in</strong>a e di altri santi venerati<br />

localmente. La tradizione dei canonici anagn<strong>in</strong>i <strong>in</strong>fatti ricorda la chiesa <strong>in</strong>feriore, come il santuario<br />

cittad<strong>in</strong>o e dei santi locali. La cattedrale ha raccolto il suo grande patrimonio d’arte <strong>in</strong> due musei<br />

annessi: quello del Tesoro ed il Lapidario. Nel primo sono conservati famosi paramenti, la gran parte<br />

dei quali sono stati donati da Bonifacio VIII alla sua cattedrale; nel secondo vengono esposti marmi<br />

e pietre lavorate, decorazioni cosmatesche, iscrizioni antiche, medioevali e più recenti. Questo<br />

secondo museo è ospitato nel criptoportico dentro il quale si trovano affreschi e dal quale si esce a<br />

rimirare le tre absidi caratterizzate da archetti pensili.<br />

Sulla piazza Innocenzo III si eleva il medioevale palazzo Moriconi e, scendendo, il palazzo detto<br />

di Bonifacio VIII. Residenza di Gregorio IX, passato <strong>in</strong> seguito alla sua famiglia, è poi diventato il<br />

palazzo della curia papale quando il pontefice risiedeva <strong>in</strong> Anagni. Possente costruzione, è il risultato<br />

dell’unificazione di più edifici ed è caratterizzato da grandi sostruzioni arcuate, dalle logge frontali,<br />

dalle decorazioni duecentesche dei saloni e <strong>in</strong> esso, secondo una tradizione locale, si sarebbe<br />

perpetrato il cosiddetto “Schiaffo di Anagni”: la cattura e l’oltraggio contro papa Caetani ad opera di<br />

Sciarra Colonna.<br />

L’altro grandioso monumento medioevale anagn<strong>in</strong>o è il Palazzo del Comune, sorto nel corso del<br />

XII secolo, forse ad opera dell’architetto lo<strong>mb</strong>ardo Jacopo da Iseo che ha unificato edifici preesistenti,<br />

generando un grande portico e la grandiosa Sala della Ragione. Il palazzo si caratterizza anche<br />

per le f<strong>in</strong>estre, bifore e trifore, e per l’elegante Loggetta del Banditore del primo Quattrocento. Sulle<br />

pareti <strong>in</strong>terne ed esterne si trovano affreschi e lapidi con stemmi del Comune, dei Caetani e di personaggi<br />

della storia anagn<strong>in</strong>a. Anagni conserva un’orig<strong>in</strong>ale abitazione, chiamata Casa Barnekow, dal<br />

nome di un nobile svedese che ne fu tra gli ultimi proprietari, la quale presenta un profferlo coperto<br />

da un arco a tutto sesto; la facciata è scandita da una bifora, da iscrizioni e da pitture, questi ultimi<br />

opera dello stesso barone.<br />

Ferent<strong>in</strong>o vanta un notevole patrimonio medioevale. Si segnalano <strong>in</strong> particolare le tracce nella<br />

c<strong>in</strong>ta muraria, la cattedrale romanica, S. Maria Maggiore, S. Lucia, S. Valent<strong>in</strong>o, S. Francesco, S.<br />

Antonio Abate, il Palazzo Consolare, il Palazzo Vescovile, la Casa De Andreis, la Casa dei Cavalieri<br />

Gaudenti ed il cosiddetto Palazzo di Innocenzo III. Numerosi sono i capolavori di una città che<br />

presenta poi, <strong>in</strong> più luoghi, significativi reperti, come le torri Noverana, Cornella ed altre sparse<br />

nelle vaste campagne. Appartiene a Ferent<strong>in</strong>o la frazione di Porciano dove si trova un paese<br />

medioevale diruto, <strong>in</strong> cui oltre alla c<strong>in</strong>ta muraria con le torri ed al palatium (la rocca trasformata nel<br />

corso del Quattrocento) si notano ancora i resti delle antiche abitazioni.<br />

La cattedrale dei SS. Giovanni e Paolo è un edificio romanico con facciata e tetto a capanna che<br />

ha mantenuto le sue caratteristiche architettoniche; anch’essa è il risultato dei rimaneggiamenti di<br />

più epoche. La facciata, pur molto semplice, è caratterizzata da tre portali e la decorazione architettonica<br />

delle absidi è ad archetti pensili. Ciò che appare all’<strong>in</strong>terno è frutto di operazioni di restauro,<br />

27


28 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

anche se orig<strong>in</strong>ali rimangono i pavimenti a mosaico, i pilastri quadrati e le colonne sormontate da<br />

capitelli cor<strong>in</strong>zi. Il presbiterio è rialzato e separato da transenne poste <strong>in</strong>nanzi ai leggii; l’altare è<br />

sormontato da un baldacch<strong>in</strong>o del marmorario Drudo de Trivio. S. Maria Maggiore è sicuramente<br />

un monumento medievale importante, prodotto dall’attività edilizia dei Cistercensi di Casamari,<br />

e presenta, su un <strong>in</strong>iziale edificio romanico, possenti strutture gotiche che si concludono con un<br />

tiburio romanico; l’<strong>in</strong>tervento cistercense ha modificato ed <strong>in</strong>grandito la chiesa, conferendole<br />

slancio <strong>in</strong> verticale. Anche la facciata è stata modificata con la costruzione di un monumentale<br />

portale a sesto acuto sormontato da un grande rosone e decorato da pilastr<strong>in</strong>i e volti umani (uno di<br />

questi si dice sia dell’imperatore Federico II).<br />

Fra gli altri monumenti medioevali è da segnalare il complesso religioso di S. Antonio Abate, sorto<br />

a poca distanza dalla città e di fondazione celest<strong>in</strong>a. Qui è stato sepolto il Santo Papa Celest<strong>in</strong>o V.<br />

Sede di monastero celest<strong>in</strong>o, a fianco dell’austera chiesa (<strong>in</strong> cui recentemente sono stati trovate<br />

e restaurate alcune pitture ad affresco) sorge l’edificio conventuale, anch’esso restaurato e molto<br />

semplice nelle sue forme. Vanno <strong>in</strong>oltre ricordate S. Pancrazio, l’Oratorio dei Ss. Filippo e Giacomo,<br />

la chiesa di S. Agata con la cripta e il campanile del XIII sec.<br />

Il patrimonio edilizio e di beni culturali medioevali della città di Alatri è molto esteso e variegato:<br />

si va dalle mura cittad<strong>in</strong>e con superfetazioni appunto risalenti al <strong>Medioevo</strong>, all’<strong>in</strong>tero<br />

tessuto urbano <strong>in</strong> cui emergono una serie di costruzioni civili e religiose fra cui le chiese di S.<br />

Maria Maggiore, S. Francesco e S. Silvestro; fattezze medievali mostra <strong>in</strong>oltre il quartiere Le<br />

Piagge. Tra gli edifici civili spicca il Palazzo Gottifredo. Nel territorio comunale ci sono le chiese<br />

della Maddalena, le Dodici Marie e l’Abbazia S. Sebastiano. S. Maria Maggiore è sicuramente<br />

uno dei pr<strong>in</strong>cipali monumenti medioevali di Alatri <strong>in</strong> virtù della sua architettura e del patrimonio<br />

artistico posseduto. Eretta sulla piazza pr<strong>in</strong>cipale, le sue l<strong>in</strong>ee architettoniche gotiche sono<br />

scandite sia dal grande rosone di facciata, sia dai tre portali ogivali, che dal patrimonio pittorico<br />

conservato, per lo più del Trecento e del Quattrocento. L’<strong>in</strong>terno è irregolare con tre navate ed<br />

una serie di cappelle poste sul lato destro. Qui si trova una ricca collezione di pitture ad affresco<br />

e sculture lignee, fra cui spiccano la bizant<strong>in</strong>eggiante Madonna di Costant<strong>in</strong>opoli, i pannelli<br />

lignei con raffigurazioni della vita di Maria e Cristo, il trittico del Cristo benedicente con la<br />

Madonna e S. Sebastiano (opera di Antonio di Alatri). Testimonianze medioevali si trovano<br />

anche nella cattedrale di S. Paolo (a<strong>mb</strong>one, colonna tortile, campane), mentre un ricco corredo<br />

pittorico conservano le chiese di S. Silvestro (a due navate asimmetriche, con pitture dei secoli<br />

XIV e XV raffiguranti santi venerati dal popolo, anche se prima delle distruzioni prodotte dalla<br />

II guerra mondiale esistevano quadri più complessi), delle Dodici Marie (con affreschi quattrocenteschi<br />

attribuiti alla scuola di Antonio da Alatri, raffiguranti la Madonna <strong>in</strong> trono, i Santi<br />

Giovanni Battista e Cater<strong>in</strong>a d’Alessandria, ma anche la Madonna di Loreto, un santo guerriero


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

ed il Cristo <strong>in</strong> pietà ed altri santi), la Badia di S. Sebastiano (posta nelle campagne, già cenobio<br />

femm<strong>in</strong>ile, oggi è proprietà privata e oltre agli edifici, al chiostro e a decorazioni e fregi architettonici<br />

e scultorei, conserva molte pitture affrescate raffiguranti santi, scene con ecclesiastici<br />

locali, la Dormitio Virg<strong>in</strong>is, il martirio di S. Sebastiano, la vittoria del Cristo sul demonio, la<br />

Spoliazione, la discesa di Cristo nel Li<strong>mb</strong>o ed il Noli me tangere, quest’ultimi posti nel presbiterio;<br />

nella volta, <strong>in</strong>oltre, sono rappresentate scene apocalittiche) e la Maddalena (con una<br />

ricca serie di affreschi raffiguranti santi e sante). Nella chiesa di S. Francesco è custodita un’importante<br />

reliquia francescana, il mantello del santo, e nel vic<strong>in</strong>o chiostro è stato r<strong>in</strong>venuto l’affresco<br />

noto come “Il Cristo nel Labir<strong>in</strong>to”, che se<strong>mb</strong>ra rimandare a un’analoga raffigurazione<br />

della cattedrale di Chartres.<br />

Ha orig<strong>in</strong>i medioevali la Grangia di Tecchiena, anche se oggi non appare nella sua veste orig<strong>in</strong>ale.<br />

Il complesso sorge nell’area dove prima esisteva un castrum, scomparso fra Trecento e Quattrocento<br />

e per questo è stato acquisito al patrimonio fondiario dei Certos<strong>in</strong>i di Trisulti nelle cui mani è rimasto<br />

s<strong>in</strong>o all’unificazione italiana.<br />

Non tanto appariscente è il patrimonio medioevale verolano che però è ricchissimo e<br />

comprende sia il circuito murario (<strong>in</strong> particolare i resti dell’antica rocca S. Leucio, Castel Briccoli<br />

e le torri) che l’<strong>in</strong>tera città, ma si sostanzia, oltre che <strong>in</strong> alcuni palazzi nobiliari, nelle strutture<br />

superstiti della cattedrale S. Andrea (<strong>in</strong> cui spiccano il grande rosone gotico frontale ed il patrimonio<br />

d’arte sacra del Tesoro), negli affreschi dentro la chiesa dedicata a S. Maria Salome, nella<br />

chiesa di S. Maria de’ Franconi (delle benedett<strong>in</strong>e di clausura, è una struttura romanica ad una<br />

sola navata, con affreschi del sec. XIII e vi è annesso il più antico oratorio - cripta, già menzionato,<br />

di S. Onofrio). S. Erasmo, un’antica fondazione benedett<strong>in</strong>a, fu residenza papale ai tempi<br />

delle lotte col Barbarossa, con una facciata medievaleggiante, mentre alcune pitture all’<strong>in</strong>terno<br />

ed un cat<strong>in</strong>o battesimale risalgono ai secoli XIII e XIV; qui è anche conservato un martirologio <strong>in</strong><br />

pergamena del XII sec., scritto <strong>in</strong> caratteri gotici italiani.<br />

Nel territorio verolano sorge l’abbazia di Casamari dei cistercensi, fondata sopra un preesistente<br />

cenobio benedett<strong>in</strong>o (a sua volta costruito con i materiali dell’<strong>in</strong>sediamento romano<br />

Casae Marii, luogo di nascita del condottiero romano Caio Mario) e assurta a grande gloria per<br />

essere una delle più importanti costruzioni del gotico borgognone <strong>in</strong> Italia. L’abbazia costituisce<br />

un’enclave autonoma, <strong>in</strong> quanto è posta al centro di uno spazio delimitato, al cui <strong>in</strong>terno<br />

sorgono la grande chiesa, gli edifici conventuali collegati da passaggi, chiostri e cortili. L’<strong>in</strong>tero<br />

complesso emana un grande fasc<strong>in</strong>o sia per la sua monumentalità, che per la costituzione morfologica.<br />

Lungo la via che conduce a Sora compare all’improvviso il grande portale d’<strong>in</strong>gresso,<br />

racchiuso da una maestosa cancellata; al di sopra sorgono le stanze già residenza abbaziale, rese<br />

29


30 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

caratteristiche da quattro bifore; all’<strong>in</strong>terno del cortile, sopra un leggero colle, sorge una serie<br />

di edifici del complesso monastico e, a s<strong>in</strong>istra, l’edificio chiesastico caratterizzato dalla scalea<br />

d’accesso e dal portico coperto. I grandiosi portali a sesto acuto, il rosone e le due monofore<br />

dell’alta facciata sono tutti realizzati con pietra locale, calda e a<strong>mb</strong>rata al sole del tramonto.<br />

L’<strong>in</strong>terno è spettacolare: la grande aula, adornata architettonicamente da una serie di pilastri a<br />

colonn<strong>in</strong>e poggianti sopra mensole, archi a ogiva, grandi campate e con l’abside term<strong>in</strong>ale illum<strong>in</strong>ata<br />

da un rosone e da nove monofore, genera uno spettacolo che colpisce il visitatore. In<br />

questa abside è stato collocato il coro monastico, realizzato recentemente <strong>in</strong> legno massiccio. A<br />

destra della chiesa si sviluppa la parte più rilevante dell’abbazia con il grande chiostro di raccordo<br />

lungo il quale si trova la sala capitolare e si accede ai locali annessi del refettorio, delle residenze<br />

dei monaci, al giard<strong>in</strong>o. Il chiostro è costruito da una doppia fila di colonn<strong>in</strong>e, tutte difformi l’una<br />

dall’altra (sopra una di esse pare essere raffigurata la testa di Federico II). La grande sala capitolare<br />

è sorretta da quattro pilastri centrali da cui partono fasci di colonn<strong>in</strong>e che si <strong>in</strong>nestano nelle<br />

nervature del soffitto. Inoltre la Biblioteca Giovanardiana conserva pergamene, manoscritti<br />

m<strong>in</strong>iati ed altri preziosi codici.<br />

La zona ernica comprende numerosi centri m<strong>in</strong>ori come Fumone, che hanno mantenuto <strong>in</strong>alterata<br />

l’immag<strong>in</strong>e medievale, grazie alla conformazione castrense dell’<strong>in</strong>tero nucleo abitato.<br />

Fumone è noto per essere al centro di un sistema di avvistamento che s’imperniava sulla sua alta<br />

torre, oggi scomparsa (Cum Fumo fumat tota Campania tremat). È celebre anche per la reclusione<br />

di papa Celest<strong>in</strong>o V, chiuso nella prigione di stato (come era già accaduto a Maurizio Burd<strong>in</strong>o, l’antipapa)<br />

un tempo ospitata nella rocca medioevale. Tutto il paese, circondato da case - torri e mura<br />

medioevali, si caratterizza per l’<strong>in</strong>tricata rete di strade e strad<strong>in</strong>e, case e palazzi di pietra, dom<strong>in</strong>ati<br />

dalla Villa Longhi, risultato c<strong>in</strong>quecentesco della trasformazione a residenza dell’antico castello, già<br />

prigione pontificia.<br />

Il Comune di Boville Ernica ha un centro storico di notevole pregio, racchiuso all’<strong>in</strong>terno di una<br />

c<strong>in</strong>ta muraria medievale che conta ben 18 torri. Inoltre, a Boville Ernica si trova la chiesa di S. Pietro<br />

Ispano <strong>in</strong> cui è conservato un mosaico di Giotto raffigurante un angelo; di poco posteriori gli affreschi<br />

della chiesa del Convento di S. Francesco.<br />

Anche Collepardo presenta tratti medioevali nelle mura ed <strong>in</strong> alcuni edifici; ma qui l’a<strong>mb</strong>iente<br />

naturale e la Certosa sono i punti forti di un vivace centro abitato. La Grotta del Ba<strong>mb</strong>occi, il Pozzo<br />

d’Antullo, le montagne con i vasti boschi, sono le più significative emergenze naturalistiche di un<br />

territorio che nasconde fra i suoi alti boschi la Certosa di Trisulti, i ruderi dell’antico cenobio benedett<strong>in</strong>o<br />

ed il castello di Trisaltus. La Certosa nacque per <strong>in</strong>iziativa di Innocenzo III sopra il precedente


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

cenobio dei monaci benedett<strong>in</strong>i (di cui si conservano ancora le imponenti costruzioni) e dell’edificio<br />

medioevale rimane l’<strong>in</strong>sieme del complesso, poiché la chiesa e diversi edifici furono rimaneggiati fra<br />

Seicento ed Ottocento. Rimangono, dell’epoca, il palazzo di Innocenzo III (che ospita la biblioteca<br />

annessa al monumento nazionale) e la cappella maggiore della chiesa di San Bartolomeo, per il resto<br />

rifatta <strong>in</strong> epoca barocca.<br />

Teatro della riunione dei Ghibell<strong>in</strong>i congiurati contro Bonifacio VIII, Sgurgola conserva un affresco<br />

del 1375 nella chiesa della Madonna dell’Arr<strong>in</strong>go, mentre un affresco bizant<strong>in</strong>eggiante del Salvatore<br />

è custodito a Santa Maria di Viano. Altri resti medievali (di un romitorio e della chiesa di san Nicola)<br />

si scorgono appena al di fuori del centro storico di Sgurgola.<br />

Molto gradevole il centro di Vico nel Lazio per il suo aspetto <strong>in</strong>alterato nel tempo con il Palazzo<br />

del Governatore, la chiesa di San Michele Arcangelo, con la sua Madonna lignea del XIII sec. e il<br />

paliotto a mosaico, e la chiesa di Santa Maria con portale tardo romanico, il campani letto a vela<br />

ed altri elementi architettonici <strong>in</strong> stile, che tutti confermano lo sviluppo di Vico nei secoli di nostro<br />

<strong>in</strong>teresse.<br />

Poco rimane di significativo a Fros<strong>in</strong>one dove la cattedrale di santa Maria Assunta è quasi <strong>in</strong>tegralmente<br />

rifatta, mentre affreschi medievali si conservano a Santa Maria delle Grazie. Diversi ruderi (di<br />

due chiese e di un castello) testimoniano le orig<strong>in</strong>i medievali di Morolo, mentre più visibili le tracce<br />

dell’epoca a Paliano dove, nella pare alta del centro abitato, sono conservate alcune case medievali e<br />

il maschio del castello e presso il fiume Sacco sono visibili resti di fortificazioni.<br />

3.2 I Centri dei Si<strong>mb</strong>ru<strong>in</strong>i<br />

Al fasc<strong>in</strong>o naturalistico di Filett<strong>in</strong>o si affiancano alcune testimonianze di <strong>in</strong>teresse storico - artistico.<br />

Interessanti per il nostro punto di vista sono gli affreschi duecenteschi della chiesa benedett<strong>in</strong>a<br />

di S. Nicola, uno dei dodici monasteri fatti costruire da S. Benedetto lungo il corso dell’Aniene, che<br />

va a formare un unicum culturale con la comunità benedett<strong>in</strong>a del non lontano santuario del Sacro<br />

Speco e del monastero di S. Scolastica, entra<strong>mb</strong>i nel territorio di Subiaco. Nella parrocchiale di Santa<br />

Maria Assunta è conservata una statua lignea del XIII secolo.<br />

A Trevi nel Lazio, sulle rov<strong>in</strong>e dell’antica cittad<strong>in</strong>a di Treba Augusta furono edificati il castello dei<br />

Caetani, a lungo signori del luogo, e le mura quattrocentesche di cui si notano ancora importanti<br />

resti.<br />

31


32 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Il centro del paese di Guarc<strong>in</strong>o conserva numerosi edifici medioevali ed una generale impronta<br />

urbanistica dell’epoca. La chiesa di S. Michele di fondazione gotica, come attestano il campanile e il<br />

chiostro, è stata rifatta poi nel ‘700, ma ha conservato affreschi medievali nella cripta.<br />

Il centro storico di Piglio, dalla caratteristica forma a fuso, ha un Castello suddiviso <strong>in</strong> una sezione<br />

più <strong>in</strong> alto ed il Castello basso, quest’ultimo residenza dei Pr<strong>in</strong>cipi Colonna che mantennero il feudo<br />

di Piglio dal 1400 al 1826. Nell’agro una torre medievale e nel Santuario della Madonna delle Rose si<br />

trova un affresco di stile bizant<strong>in</strong>o.<br />

L’edificato di Serrone si dispone su più balze del terreno e fa perno sulla chiesa di S. Pietro Apostolo,<br />

che all’esterno mostra le sue orig<strong>in</strong>i romaniche; dell’epoca anche i resti della Rocca e probabilmente<br />

l’eremo di S. Michele Arcangelo.<br />

Il centro storico di Acuto, che mantiene un aspetto medievale ed è contenuto entro una c<strong>in</strong>ta<br />

muraria che doveva essere costituita da case fortificate, presenta <strong>in</strong>teressanti testimonianze storico -<br />

architettoniche medievali, come la chiesa di S. Pietro, la chiesetta di S. Rocco, mentre rifatto appare<br />

il castello della famiglia gentilizia Giannuzzi Savelli, conti di Acuto. Un particolare rilievo meritano i<br />

numerosi portali che si susseguono nel borgo, dovuti all’opera sapiente di antichi scultori.<br />

3.3 Fiuggi e i Borghi Circostanti<br />

Fu proprio nel <strong>Medioevo</strong>, <strong>in</strong>torno all’anno Mille, che la città di Fiuggi, di fondazione più antica,<br />

si sviluppò e assunse maggiore importanza con il nome di Anticoli di Campagna divenuto poi, nel<br />

recente 1911, Fiuggi. È a questa data che si può far risalire la divisione tra l’antico borgo della Città,<br />

nella parte alta, e la stazione turistico - termale della Fonte più <strong>in</strong> basso.<br />

L’antico borgo conserva pressoché <strong>in</strong>tatta la sua struttura medioevale, con alcune torri delle scomparse<br />

mura e il sistema parallelo di strade che si attestano sulla pr<strong>in</strong>cipale piazza Trento e Trieste,<br />

collegate ortogonalmente tra loro da stretti vicoli, sormontati da arcate e ricchi di scal<strong>in</strong>ate e piccoli<br />

slarghi. Lungo queste strade s’<strong>in</strong>nalzano <strong>in</strong> successione le case a schiera dalle quali emergono le<br />

testimonianze architettoniche degli antichi palazzi padronali, come quelli di Mart<strong>in</strong>i e Alessandri e di<br />

Case Grandi (poi Palazzo Baronale).<br />

Lungo via Maggiore e via Vetere anche l’edilizia di base mostra le testimonianze di un ricco apparato<br />

decorativo, costituito di bifore, portali <strong>in</strong> pietra e stemmi.


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

La Chiesa di S. Biagio, patrono di Fiuggi, costruita <strong>in</strong>torno al 1100, appena fuori dal vecchio borgo,<br />

successivamente rifatta <strong>in</strong> stile barocco, custodisce tra l’altro due pregevoli dip<strong>in</strong>ti ed un importante<br />

affresco trecentesco, oltre ad una acquasantiera ricavata <strong>in</strong> un capitello romano.<br />

Accanto alle distensive passeggiate che attraversano i boschi di castagno e le coll<strong>in</strong>e che circondano<br />

Fiuggi, è possibile <strong>in</strong>traprendere una serie di it<strong>in</strong>erari tra le rocche ed i castelli presenti su<br />

questo territorio che raccontano vicende storiche legate al pontificato di Bonifacio VIII (1294 - 1303)<br />

e della sua potente famiglia Caetani.<br />

Vic<strong>in</strong>e sono le località di Torre Cajetani, borgo arroccato a 830 m d’altezza dove si trovano i resti di<br />

un castello che fu dimora di Bonifacio VIII, e Trivigliano, piccolo centro medioevale a 780 m, stretto<br />

attorno alle rov<strong>in</strong>e di un castello, da cui si gode un magnifico panorama sulla Riserva Naturale del<br />

Lago di Canterno.<br />

3.4 L’Area di Arp<strong>in</strong>o<br />

Le vicende di Arp<strong>in</strong>o hanno <strong>in</strong>izio, come quelle degli altri centri legati al culto di Saturno, ben<br />

prima dell’epoca di nostro <strong>in</strong>teresse, ma se a partire dall’epoca romana e s<strong>in</strong>o a tutto il <strong>Medioevo</strong><br />

questo territorio conobbe un momento di grave decadenza, Arp<strong>in</strong>o consolidò <strong>in</strong>vece il suo ruolo<br />

centrale, diventando, <strong>in</strong> quanto luogo fortificato, un punto di riferimento importante per le popolazioni<br />

circostanti.<br />

Anche il fenomeno dell’<strong>in</strong>castellamento è tipico delle regioni del nascente Stato pontificio, della<br />

“Marittima e Campagna” come della “Tuscia e Sab<strong>in</strong>a”: esso <strong>in</strong>canalava l’impulso demografico e<br />

produttivo dell’VIII secolo entro forme istituzionali. Sorsero così i castra, posti sull’alto di dossi e<br />

coll<strong>in</strong>e e su strette terrazze spesso circondate da un doppio solco torrentizio confluente nella stessa<br />

valle, muniti di c<strong>in</strong>te fortificate, che proteggevano e controllavano le terre circostanti.<br />

Le popolazioni preferirono riconoscere privilegi a signori e baroni <strong>in</strong> ca<strong>mb</strong>io della loro protezione<br />

e della possibilità di vivere all’<strong>in</strong>terno di c<strong>in</strong>te fortificate, piuttosto che rimanere <strong>in</strong> case sparse sul<br />

territorio. L’<strong>in</strong>izio di questi <strong>in</strong>sediamenti accentrati e fortificati su sommità di coll<strong>in</strong>e e su speroni di<br />

versante risale al 915 - 920, ma la loro edificazione si protrasse s<strong>in</strong>o alla metà del XI secolo.<br />

Rispetto alla forma e alla crescita di questi villaggi, sono esemplari quelli posti sulle sommità di<br />

coll<strong>in</strong>e: dal nucleo fortificato (rocche, castra) l’abitato scende verso il basso con anelli che co<strong>in</strong>cidono<br />

33


34 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

con le curve di livello. Le case che compongono il perimetro esterno del borgo sono addossate fra<br />

loro, con la parete esterna provvista di poche aperture a feritoia e costituiscono la c<strong>in</strong>ta difensiva.<br />

Nel momento <strong>in</strong> cui l’abitato si fosse espanso, questa prima c<strong>in</strong>ta sarebbe stata compressa all’<strong>in</strong>terno<br />

di una successiva dello stesso tipo, sita all’esterno della prima e più <strong>in</strong> basso. La funzione difensiva<br />

spiega i vicoli bui tra due fila di case simili a camm<strong>in</strong>amenti collegati da passaggi coperti e da scal<strong>in</strong>ate<br />

ripide che scendono dalla rocca.<br />

In età medioevale se<strong>mb</strong>ra che nel luogo dell’attuale città di Arp<strong>in</strong>o fossero stati eretti tre centri<br />

fortificati: le due civite ed il quartiere Colle, tutti e tre menzionati autonomamente f<strong>in</strong>o alla metà del<br />

200, ciascuno con la propria organizzazione militare e amm<strong>in</strong>istrativa.<br />

La Civitavecchia, che mantiene un aspetto ben più antico, ha tratti di mura medievali ed anche una<br />

torre dell’epoca<br />

L’altro colle, Civita Falconara, è anch’esso circondato da mura poligonali, quasi del tutto <strong>in</strong>globate<br />

nella c<strong>in</strong>ta medioevale, e se<strong>mb</strong>ra essere la primitiva sede dell’antico <strong>in</strong>sediamento volsco. Il Castello<br />

Ladislao del XIII secolo è stato quasi totalmente rifatto. Della costruzione orig<strong>in</strong>ale rimangono solo<br />

la parete settentrionale e qualche elemento architettonico sulla parete settentrionale.<br />

Risalendo il quartiere Colle, si <strong>in</strong>contra la chiesa di S. Andrea con l’annesso Monastero delle benedett<strong>in</strong>e<br />

di Clausura. La chiesa è documentata s<strong>in</strong> dal secolo XI, ma l’attuale struttura risale ai restauri<br />

del C<strong>in</strong>quecento.<br />

Ad Arp<strong>in</strong>o esistono altre chiese dell’epoca di fondazione benedett<strong>in</strong>a, fra le quali S. Amasio e S.<br />

Lucia. Al XIII sec. risale anche la chiesetta di S. Sebastiano, restaurata di recente.<br />

Verso l’Appenn<strong>in</strong>o si <strong>in</strong>contra il grande centro di Sora, tra le cui pr<strong>in</strong>cipali dotazioni culturali<br />

possiamo elencare il Duomo dedicato a Maria, dalle orig<strong>in</strong>arie forme cistercensi poi rimaneggiate<br />

nel corso del XVII secolo, il Castello di S. Casto, detto anche Rocca Sorella, la cui fondazione orig<strong>in</strong>aria<br />

risale al 955, la straord<strong>in</strong>aria abbazia cistercense di S. Domenico Fatta erigere, <strong>in</strong> onore della<br />

Santa Verg<strong>in</strong>e Maria, a partire dal 1029, dal longobardo Pietro, figlio di Ra<strong>in</strong>erio, Signore di Sora e di<br />

Arp<strong>in</strong>o, ad espiazione dei suoi peccati. Nel 1104 l’Abbazia fu dedicata da Pasquale II a San Domenico.<br />

Il Monastero ebbe un periodo di grande sviluppo; aveva proprietà di ogni genere e nei secc. XII e XIII<br />

fu visitato da diversi Pontefici e dall’Imperatore Federico II. Papa Onorio III, <strong>in</strong>tervenendo nel 1222,<br />

sostituì ai benedett<strong>in</strong>i i Cistercensi e l’<strong>in</strong>tero complesso, come semplice Priorato, passò alle dipendenze<br />

di Casamari. SAN DOMENICO, nell’abbazia di Sora vi trascorse gli ultimi anni di vita, muore<br />

il 22 gennaio 1031 e lascia come tesoro di eredità il suo corpo, che ancora oggi è centro di devozione<br />

e meta di pellegr<strong>in</strong>aggi.


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

Permane un aspetto medievale della cittad<strong>in</strong>a di Arce, <strong>in</strong> cui medievali sono i resti della chiesa di S.<br />

Agost<strong>in</strong>o e l’impianto della chiesa di S. Maria. I resti del castello di Rocca d’Arce sono medievali, così<br />

come alcune parti di S. Bernardo, per il resto settecentesco. Alcuni episodi medievali sono riscontrabili<br />

all’<strong>in</strong>terno del centro storico di Santopadre, come la chiesa di S. Maria del Rosario (rimaneggiata)<br />

e la torre medievale, mentre nei d<strong>in</strong>torni si trova la chiesa di S. Pietro <strong>in</strong> Campea, testimoniata dal<br />

XIV sec.<br />

In quest’area rientrano altri centri che spesso hanno sensibilmente alterato il proprio aspetto<br />

orig<strong>in</strong>ario, ma al cui <strong>in</strong>terno permangono beni d’epoca: così accade a Castelliri <strong>in</strong> cui sono visibili<br />

resti delle mura medievali, mentre del ‘300 sono le fondazioni del Castello Boncompagni, che oggi<br />

presenta consistenti parti dei secoli successivi; anche il castello di Monte San Giovanni Campano è<br />

stato costruito fra l’XI e il XIII secolo, ma è stato poi sottoposto a pesanti restauri. Il Castello ducale,<br />

orig<strong>in</strong>ariamente costruito nel XI secolo e più volte distrutto e rimaneggiato. Esso possedeva ben 70<br />

torri, due carceri, (uno maschile e uno femm<strong>in</strong>ile) e una serie di camm<strong>in</strong>amenti <strong>in</strong>terni per lo spostamento<br />

veloce delle truppe <strong>in</strong> caso di assedio. La fama di questo castello è legata al nome di San<br />

Tommaso d’Aqu<strong>in</strong>o, che nel Castello, venne tenuto prigioniero per due anni (1238 - 40), per volere<br />

dei suoi genitori, che non condividevano la sua scelta di farsi monaco domenicano.<br />

3.5 I Centri fra i Lep<strong>in</strong>i e il Liri<br />

Vogliamo con questo sub - a<strong>mb</strong>ito raccogliere le testimonianze alto - medievali diffuse nel territorio<br />

del versante destro della Valle del Sacco f<strong>in</strong>o al corso del Liri. Possiamo qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>iziare con il<br />

ricco centro di Ceccano e della sua S. Maria a Fiume consacrata nel 1196, distrutta e ricostruita con gli<br />

stessi materiali e al cui <strong>in</strong>terno si trovano un’acquasantiera ed un pergamo orig<strong>in</strong>ali del 1300. Coeva è<br />

l’importante S. Nicola, ricostruita nel XIII sec. Il castello, eretto fra XI e XII sec., non conserva <strong>in</strong> toto<br />

l’aspetto orig<strong>in</strong>ario. Importante anche la Collegiata di San Giovanna Battista, di orig<strong>in</strong>e medievale,<br />

che ha subito diversi rifacimenti f<strong>in</strong> dal XVI secolo, ma nella cui sacrestia si trovano affreschi del XIII<br />

sec. Qualche piccolo resto rimane anche nella vic<strong>in</strong>a Patrica, dove medievali sono alcuni resti della<br />

chiesa di S. Pietro.<br />

Un aspetto generalmente medievale conserva il centro storico di Arnara; di Pofi, pur sull’altro<br />

versante dell’A1, va citata almeno la romanica chiesa di S. Antonio (o S. Anton<strong>in</strong>o), con affreschi<br />

appena più tardi rispetto all’epoca su cui stiamo focalizzando la nostra attenzione (1443), ma attribuiti<br />

alla scuola di Giotto e che ripropongono le vicende della Div<strong>in</strong>a Commedia; nel centro del<br />

paese, <strong>in</strong>vece, la Torre dell’Orologio è del 1300. Interesse storico presenta Ceprano per i resti della<br />

cappella di S. Giusta, <strong>in</strong> cui Federico II fu assolto dalla scomunica.<br />

35


36 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Recentemente restaurata è la parrocchiale di S. Nicola di Castro dei Volsci, di fondazione medievale,<br />

benedett<strong>in</strong>a, con affreschi del XIII sec. Nell’Area archeologica di Casale di Madonna del Piano<br />

e nell’annesso Museo Archeologico emergenze e reperti altomedievali datati fra il IV - VII sec.,<br />

mentre al XII sec. se<strong>mb</strong>rano risalire la piccola chiesa di S. Tamaro (XII sec.) e la chiesa di Santa Maria,<br />

con pitture murali probabilmente coeve.<br />

Un centro di rilievo per quest’area è stato Amaseno, come è testimoniato dalla ricca S. Maria<br />

Assunta, eretta nella seconda metà del 1200 e nella quale la facciata, il pergamo ed un trittico risalgono<br />

al XIII sec., dalla chiesa di S. Pietro Apostolo, del XIV sec. (per quanto profondamente rimaneggiata),<br />

dalla chiesa dell’Auricola, che anch’essa ha sofferto i danni della storia, ma conserva importanti<br />

affreschi del 1200, ed anche dalla chiesa dell’Annunziata, ugualmente danneggiata e rifatta.<br />

A Vallecorsa ricordiamo, fuori dal centro abitato, S. Antonio Abate del XIV sec. di fondazione<br />

gotica non più adibita al culto e i resti di mura e torri medievali. Cospicui resti della c<strong>in</strong>ta muraria<br />

medievale rimangono anche a Pastena <strong>in</strong> cui tracce dell’impianto orig<strong>in</strong>ario del XI sec. permangono<br />

anche a S. Maria Maggiore. San Giovanni Incarico ha una porzione delle mura e una torre medievali<br />

e anche una sezione del borgo conserva l’aspetto orig<strong>in</strong>ario.<br />

Poco visibile la sistemazione orig<strong>in</strong>aria di S. Sosio, convento ai marg<strong>in</strong>i del comune di Falvaterra,<br />

trasformato fra ‘700 e ‘800, come anche la parrocchiale di S. Maria, anch’essa di orig<strong>in</strong>i medievali e<br />

rifatta nel Settecento.<br />

3.6 Il <strong>Medioevo</strong> nel Cass<strong>in</strong>ate<br />

La fase più importante della storia di Montecass<strong>in</strong>o si aprì dopo la ricostruzione seguita alla<br />

distruzione saracena dell’883, diventando fra il IX e il XIV secolo caput Ordo S. Benedicti, ossia<br />

un faro di civiltà ed un rilevante centro economico e politico. La ricostruzione fu dovuta alla<br />

necessità di riorganizzare la zona sul piano politico - territoriale, e ciò non poteva accadere se<br />

non attraverso il potere di un’istituzione feudale ed ecclesiastica. Di conseguenza, il cenobio<br />

acquisì una vasta giurisdizione lungo le montagne al conf<strong>in</strong>e tra il Lazio, Campania e Molise,<br />

penetrando successivamente nella Puglia e nell’Abruzzo e arrivando ad <strong>in</strong>teressare una superficie<br />

di 80.000 ettari: il cenobio divenne così l’artefice della riconquista agraria e della bonifica<br />

benedett<strong>in</strong>a, sottraendo all’<strong>in</strong>colto zone sempre più vaste e riducendo le grandi foreste<br />

montane e planiziarie.


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

Questa fase co<strong>in</strong>cise anche il cosiddetto “<strong>in</strong>castellamento” che l’Abbazia promosse sia nelle<br />

zone montane che <strong>in</strong> pianura - dando vita ai castra della zona, detta oggi “dei Santi” <strong>in</strong> quanto<br />

i nomi dei Comuni riprendono quelli dei santi venerati - e venne giuridicamente <strong>in</strong>quadrata<br />

con una serie di carthae libertatum. Il dissodamento delle terre e il favore dei poteri civili e<br />

religiosi ampliarono i dom<strong>in</strong>i cass<strong>in</strong>esi del cenobio, che arrivò a controllare feudalmente l’<strong>in</strong>tera<br />

area, mentre vennero acquistate chiese e beni. A tale progressivo arricchimento seguì<br />

anche un maggiore ruolo a livello culturale: scuola, scriptorium e biblioteca con tabularium<br />

sono tre aspetti di un monumentum alla cultura elevato dai monaci cass<strong>in</strong>esi, testimoniato oggi<br />

dai numerosi codici e documenti medioevali, a cui si aggiunge un particolare <strong>in</strong>teresse anche<br />

per le arti figurative, quali la pittura e l’architettura. Col X secolo si r<strong>in</strong>novarono gli edifici del<br />

complesso monastico e nel 701si consacrò la nuova chiesa, di cui le porte bizant<strong>in</strong>e sono il più<br />

illustre reperto.<br />

Montecass<strong>in</strong>o rimase f<strong>in</strong>o alla metà del Duecento il fulcro della vita politica del regno del Sud;<br />

solo l’emarg<strong>in</strong>azione dalla scena politica <strong>in</strong>ternazionale del Regno di Sicilia e la crisi dei monaci nel<br />

corso del secolo XIII portarono il cenobio a ridurre la sua <strong>in</strong>fluenza, ma non a scomparire. Infatti, per<br />

quanto mutati gli scenari esterni, il caput dell’ord<strong>in</strong>e per un altro secolo ed arrivò ad assorbire tutti i<br />

monasteri italiani nel tentativo di ricreare l’ord<strong>in</strong>e ideale unitario delle orig<strong>in</strong>i.<br />

Nel territorio del Comune di Cass<strong>in</strong>o si trovano le rov<strong>in</strong>e della Rocca Janula che risale al X sec.<br />

e la chiesa di S. Anton<strong>in</strong>o, pesantemente rifatta ma con affreschi del XIV sec. Ben più rilevanti i<br />

reperti conservati all’<strong>in</strong>terno dell’Abbazia. Non citiamo qui nuovamente i beni librari dell’Archivio<br />

e della Biblioteca, che rimangono comunque un bene di valore assoluto e di estremo <strong>in</strong>teresse per il<br />

progetto del “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”. Nella cappella di S. Anna sono <strong>in</strong>oltre conservati gli affreschi<br />

staccati dalla cappella del Crocifisso, di orig<strong>in</strong>e romana, rifatta poi nell’anno Mille. Nella cappella di<br />

S. Mart<strong>in</strong>o sono conservati i resti del pavimento desideriano. In un locale dell’Abbazia è preservato<br />

l’affresco dell’Ascensione che proviene dalla chiesa di Santa Maria di Trocchio di Cervara che risale<br />

alla f<strong>in</strong>e dell’XI sec. Nel Museo sono presenti bifore e trifore del XIII sec. e l’affresco di un angelo che<br />

proviene dalla chiesa di S. Maria Egiziaca di S. Apoll<strong>in</strong>are, della f<strong>in</strong>e dell’XI sec.<br />

Montecass<strong>in</strong>o e Cass<strong>in</strong>o si trovano al centro di un’area, la Terra S. Benedicti o Cass<strong>in</strong>ate, delimitata<br />

già nell’antichità dagli <strong>in</strong>sediamenti campani, romani e monastici; le scaturig<strong>in</strong>i sono connesse<br />

alla conformazione del territorio e alla viabilità trasversale che collegava monti e mare.<br />

In particolare, il territorio è ricco di architetture religiose, risalenti a epoche che vanno da quella<br />

medioevale a quella barocca, e che presentano spesso decorazioni con importanti affreschi, realiz-<br />

37


38 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

zati s<strong>in</strong>golarmente o a cicli. È di particolare <strong>in</strong>teresse mettere <strong>in</strong> rilievo le pitture medioevali, la cui<br />

realizzazione è solo <strong>in</strong> parte legata alla realtà benedett<strong>in</strong>a, poiché se<strong>mb</strong>ra non ci sia stata un’<strong>in</strong>iziativa<br />

partita dal cenobio cass<strong>in</strong>ese; probabilmente, la larga presenza di cicli pittorici d’ispirazione<br />

sacra è dipesa dai processi di imitazione e di arricchimento decorativo voluti dal clero locale e,<br />

soprattutto, dalla pietà e dalla devozione popolare. È straord<strong>in</strong>ario il fatto che questo patrimonio<br />

pittorico, che costituisce un unicum, si sia così largamente conservato, <strong>in</strong> considerazione della<br />

carica distruttiva del tempo, degli eventi bellici recenti e dell’imponente processo di trasformazione<br />

avvenuto fra Settecento e Novecento. Forse, l’arretratezza della zona, proseguita per tutta<br />

l’età moderna, unitamente ad un certo conservatorismo culturale e all’abbandono di molti centri di<br />

culto, sono stati i fattori che hanno favorito il preservarsi di tale patrimonio.<br />

Sicuramente, uno degli esempi di maggiore rilevanza è costituito dalla chiesa di S. Maria della<br />

Libera, appena ai bordi della città di Aqu<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> un’area dove si conservano anche alcuni resti<br />

romani. Ampiamente rimaneggiata soprattutto negli elevati e nelle coperture, la chiesa si eleva<br />

sopra un podium e si presenta con un atrio, antistante la facciata, arricchito da un fregio lungo ben<br />

sette metri. La chiesa, <strong>in</strong> cui sono conservati anche reperti antichi impiegati nella costruzione e<br />

provenienti da un vic<strong>in</strong>a necropoli, è testimone della fioritura che nel <strong>Medioevo</strong> ha <strong>in</strong>teressato la<br />

città, all’epoca al centro di un vasto dom<strong>in</strong>io. Caratteristica la Torre medievale presso la chiesa di<br />

S. Tommaso, che è ciò che rimane del Castello dei Conti d’Aqu<strong>in</strong>o e fa parte di un complesso che<br />

il Comune ha sottoposto a restauro e <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> un Parco (detto del Vallone d’Aqu<strong>in</strong>o), comprendente<br />

anche l’antico borgo medievale e la cosiddetta Casa di San Tommaso, nei cui spazi è allestita<br />

una mostra permanente sulla vita del santo.<br />

Il Cass<strong>in</strong>ate è ricco di cicli pittorici; meritano una citazione gli affreschi, databili <strong>in</strong>torno ai secoli<br />

XI - XV, conservati nella chiesa di S. Rocco a Castrocielo, benché provengano da altre due chiese -<br />

quella della Madonna del Pianto e quella di S. Maria del Monacato.<br />

Un ricco apparato pittorico, risalente ai secoli X - XII, si trova nella chiesa, ubicata <strong>in</strong> una grotta,<br />

di S. Angelo Asprano, nel nucleo più antico di Roccasecca, denom<strong>in</strong>ato Caprile, mentre altre pitture<br />

decorano l’<strong>in</strong>terno e il fianco della chiesa di S. Maria delle Grazie del borgo, con raffigurazioni di S.<br />

Cristoforo nelle sue consuete fattezze giganti. Chiese medioevali e barocche arricchiscono il suggestivo<br />

nucleo medioevale, denom<strong>in</strong>ato Castello, dove sorge la chiesa di S. Tommaso, contenente<br />

affreschi trecenteschi provenienti da S. Pietro <strong>in</strong> Campea.<br />

Oltre Cass<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> direzione dei Preappenn<strong>in</strong>i, troviamo altri cicli di affreschi, fra i quali quelli<br />

nelle chiese di S. Nicola (orig<strong>in</strong>ariamente dell’XI sec.) e di S. Maria del Soccorso a S. Vittore nel<br />

Lazio. Questo borgo di impronta medievale conserva <strong>in</strong>oltre nella Collegiata di S. Maria La Rosa un<br />

pergamo del XIII sec., rimaneggiato, e una coeva statua lignea di S. Nicola di Mira.


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

Un consistente patrimonio di beni culturali e naturalistici è proprio anche di quell’area settentrionale<br />

più vic<strong>in</strong>a alle montagne: pitture quattrocentesche emergono nell’appartata chiesa di S.<br />

Nicola a Belmonte Castello, mentre <strong>in</strong> ben quattro edifici religiosi di S. Elia Fiumerapido - S. Maria<br />

della Palo<strong>mb</strong>ara, Ognissanti, S. Maria Maggiore e S. Michele nella frazione di Valleluce - si trovano<br />

semplici affreschi o <strong>in</strong>teri cicli (come a S. Maria Maggiore) per lo più trecenteschi, anche se <strong>in</strong> alcuni<br />

casi risalgono ad epoche più recenti. Sempre a S. Elia Fiumerapido nella chiesa di S. Maria Nuova<br />

o S. Elia vi sono un bassorilievo quattrocentesco e un Crocefisso medioevale. Una tale ricchezza di<br />

manufatti artistici dipende dal fatto che S. Elia, sorta lungo il fiume Rapido, è stata sempre un centro<br />

particolarmente vivo.<br />

In quest’area si possono far rientrare <strong>in</strong>oltre i ruderi del castello di Monte Trocchio che risale all’XI<br />

sec., oggi nel comune di Cervaro, e il centro storico di Colle San Magno; qui si scorge ancora la torre<br />

due - trecentesca (rimaneggiata) dell’antico palazzo voluto dagli Aqu<strong>in</strong>o. Sul vic<strong>in</strong>o Monte Asprano<br />

resti di un altro castello medievale Castrum Coeli nonché della pressoché coeva chiesa di S. Maria<br />

Assunta <strong>in</strong> Cielo.<br />

3.7 La Val di Com<strong>in</strong>o Medievale<br />

Con la caduta dell’Impero Romano si assiste agli arroccamenti (“<strong>in</strong>castellamento”) degli abitati<br />

<strong>in</strong> strutture difensive, nelle quali si concentrano per secoli le attività umane; i territori vedono il<br />

susseguirsi di diverse dom<strong>in</strong>azioni (Bizant<strong>in</strong>i, Longobardi, Normanni, Svevi) e diventano possedimento<br />

benedett<strong>in</strong>o (Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o), contea e ducato con piccoli feudatari (Conti<br />

d’Aqu<strong>in</strong>o, Conti dei Marsi, i Gallio) che edificano castelli, torri e fortificazioni (Vicalvi, Alvito,<br />

Campoli, San Donato). I centri storici medievali si adagiano alle pendici dei rilievi, sul bordo<br />

della valle e si collocano nelle zone maggiormente stabili (sia per rischio sismico che idrogeologico),<br />

spesso nei punti dove si erano <strong>in</strong>sediati i centri del sistema di avvistamento sannita. Le<br />

catene montuose che delimitano da Nord - Ovest a Sud - Est la conca sono <strong>in</strong>cise da depressioni<br />

vallive (anch’esse di natura fluvio - tettonica) che confluiscono nella valle di Com<strong>in</strong>o a quote<br />

diverse; le roccaforti difensive medioevali sono collocate, con regolarità e ad altezze variabili<br />

fra i 430 m di Posta Fibreno e gli 830 m di S. Biagio, proprio ai marg<strong>in</strong>i della conca nei punti di<br />

confluenza delle valli m<strong>in</strong>ori, <strong>in</strong> genere sui siti degli antichi <strong>in</strong>sediamenti sanniti e a presidio degli<br />

antichi corsi d’acqua.<br />

L’assetto medioevale, rappresentato dal disporsi dei centri fortificati sui rilievi che si affacciano<br />

verso la valle, permane f<strong>in</strong>o ad oggi. A Vicalvi rimane <strong>in</strong>oltre il Convento di S. Francesco, che custodisce<br />

oggetti appartenenti al Santo.<br />

39


40 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Sono da considerare <strong>in</strong>oltre gli affreschi oggi conservati a Palazzo Cantelmo e nel Museo comunale<br />

di At<strong>in</strong>a e gli affreschi medievali di S. Giovanni Evangelista e di S. Maria del Campo di Alvito e<br />

quelli, purtroppo compromessi di S. Maria di Pic<strong>in</strong>isco.<br />

Ad At<strong>in</strong>a vanno <strong>in</strong>oltre ricordati il Palazzo Cantelmo, oggi Municipio, eretto nel 1349, nella cui<br />

cappella di S. Onofrio sono presenti affreschi della seconda metà del XIV sec. Mentre altre pitture<br />

coeve sono, con altri reperti medievali, ospitate nel Museo. Altri affreschi, purtroppo molto compromessi,<br />

sono nella Madonna della Neve di Pescosolido.<br />

A Settefrati si possono ammirare i resti della chiesa medievale dei Sette Fratelli e del castello, <strong>in</strong><br />

parte <strong>in</strong>globati <strong>in</strong> edifici più moderni. La chiesa della Madonna delle Grazie è del X sec. A Fontechiari,<br />

nella chiesa della Madonna dei Fratelli si può ammirare un Cristo ligneo del XIII sec.; medievale è<br />

anche la torre della famiglia Boncompagni.<br />

3.8 I Beni Medievali degli Aurunci<br />

Significative <strong>in</strong> quest’area appaiono anche le risorse storico - culturali presenti prevalentemente<br />

nei centri pr<strong>in</strong>cipali: Ausonia ed Esperia. Dom<strong>in</strong>ato dagli imponenti resti del Castello che oggi ospita<br />

il Museo della Pietra, Ausonia ha un aspetto prevalentemente medioevale nonostante le sue orig<strong>in</strong>i<br />

remote, testimoniate dai resti delle mura megalitiche della frazione di Correano.<br />

Ausonia nell’alto Medio Evo prendeva il nome di “Fratte”, dal castrum fractae sorto a difesa della<br />

valle dell’Ausente, come attesta un documento dell’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o dell’XI secolo. Dapprima<br />

diviso tra il ducato di Gaeta e l’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o, il centro passò successivamente sotto il<br />

controllo dell’Abate e qu<strong>in</strong>di, dal XV secolo <strong>in</strong> poi, fu feudo dei Caetani, dei Colonna e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e dei<br />

Carafa. Nel 1862 <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e prese il nome di Ausonia. Del Castello oggi rimangono resti imponenti, nonostante<br />

le numerose manomissioni avvenute nel corso del tempo: si sono salvate la sagoma quadrata<br />

del maschio e la torre dell’orologio, mentre una terza torre che si affaccia sulla valle è molto compromessa<br />

e altre due, citate negli antichi documenti, non sono più rilevabili. Il castello ebbe funzione<br />

militare attiva f<strong>in</strong>o al XVI secolo, poi la decadenza fu cont<strong>in</strong>ua s<strong>in</strong>o al 1842, quando fu adibito a cimitero<br />

e dotato di una cappella mortuaria. Ancora maestosa si erge la chiesa trecentesca di S. Michele<br />

Arcangelo, sorta probabilmente sui ruderi di un tempio dedicato a Ercole. Pesantemente rimaneggiata<br />

all’<strong>in</strong>terno, conserva tre portali gotici, mentre al pr<strong>in</strong>cipio della navata centrale, due acquasantiere<br />

sono ricavate da antiche are romane. Appena fuori del paese, procedendo per la strada per Selvacava<br />

e qu<strong>in</strong>di lungo il Torrente Ausente, si raggiunge il Santuario di S. Maria del Piano, meta di pellegr<strong>in</strong>aggi<br />

legati alla miracolosa traslazione della Madonna con il Ba<strong>mb</strong><strong>in</strong>o dalla vic<strong>in</strong>a Castro dei Volsci,


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

avvenuta il 23 aprile del 1100. La chiesa, eretta nel XV secolo su una preesistente struttura dell’<strong>in</strong>izio<br />

del XII secolo, fu pesantemente restaurata alla metà degli anni ’50 a causa dei danni subiti durante<br />

la Seconda Guerra Mondiale. Sull’altare maggiore è collocato un trittico, <strong>in</strong> cui è <strong>in</strong>serito al centro il<br />

miracoloso gruppo ligneo del XII secolo della Madonna con il Ba<strong>mb</strong><strong>in</strong>o. Di particolare <strong>in</strong>teresse sono<br />

gli affreschi della cripta dell’<strong>in</strong>izio del XII secolo piuttosto deperiti, raffiguranti Cristo, la Madonna, gli<br />

angeli e i santi e il miracolo di Rem<strong>in</strong>garda legato alla traslazione della statua della Verg<strong>in</strong>e.<br />

Nei pressi di Ausonia, <strong>in</strong> località Correano, all’<strong>in</strong>terno di un’<strong>in</strong>teressante area archeologica di cui si<br />

sono citati i resti delle mura megalitiche di epoca preromana, si erge la piccola chiesetta romanica di<br />

S. Maria, annessa al monastero di S. Mar<strong>in</strong>o che un tempo sorgeva <strong>in</strong> questo luogo. Un’altra importante<br />

testimonianza dell’arte figurativa risale al ‘300 e si può ammirare lungo le pareti <strong>in</strong>terne della<br />

navata, che <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e dovevano essere completamente affrescate. Di questo ciclo pittorico resta<br />

solo un frammento che illustra l’episodio evangelico di S. Nicola di Bari che placa la tempesta.<br />

Procedendo da Ausonia verso l’entroterra si <strong>in</strong>contra Castelnuovo Parano. Il centro storico del<br />

paese, denom<strong>in</strong>ato Terra, sorge sopra una coll<strong>in</strong>a che dom<strong>in</strong>a la valle dell’Ausente e occupa il luogo<br />

dell’antico Castello eretto dell’Abate Desiderio di Montecass<strong>in</strong>o, sul Monte Perano allo scopo di<br />

difendere i possedimenti dell’Abbazia dalle aggressioni degli abitanti di Fratte e M<strong>in</strong>turno. Nella<br />

valle sorge la chiesa di S. Antonio, la cui edificazione si ipotizza sia coeva a quella del Castello e che<br />

presenta al suo <strong>in</strong>terno <strong>in</strong>teressanti affreschi, tra cui quelli più antichi di <strong>in</strong>flusso bizant<strong>in</strong>o.<br />

Esperia, che sorge tra le montagne particolarmente ricche di boschi di carp<strong>in</strong>o e faggete, oggi si<br />

presenta dom<strong>in</strong>ata dalle rov<strong>in</strong>e del Castello normanno e dotata di <strong>in</strong>teressante patrimonio architettonico<br />

e artistico, sebbene di frequente segnato dagli eventi bellici.<br />

Anche Pontecorvo, per quanto sviluppato centro moderno, conserva ruderi del castello del IX<br />

sec. e coevi resti delle mura, mentre dell’orig<strong>in</strong>ario S. Bartolomeo rimane unicamente il campanile.<br />

A Vallemaio la parte più antica del centro abitato è semidistrutta, ma sono ancora visibili resti delle<br />

mura e di torri medievali. Inoltre S. Antonio Abate è di fondazione gotica. Sempre <strong>in</strong> quest’a<strong>mb</strong>ito<br />

geografico se<strong>mb</strong>ra opportuno citare la Madonna dei Sette Dolori, del 1300, a Pignataro Interamna.<br />

3.9 Alcune Considerazioni Critiche sui Beni Materiali<br />

della Prov<strong>in</strong>cia, Riconducibili al Tema Medievale<br />

Con questa breve disam<strong>in</strong>a dei beni culturali frus<strong>in</strong>ati riconducibili ai secoli oggetto del nostro<br />

progetto di valorizzazione ne abbiamo, se non altro, evidenziato la numerosità e la varietà. Si<br />

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42 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

tratta <strong>in</strong>oltre, come abbiamo già <strong>in</strong>dicato, di un patrimonio molto diffuso territorialmente, per<br />

quanto abbia anche dei poli di maggiore concentrazione nelle città erniche e a Cass<strong>in</strong>o. Ma,<br />

come è evidente, è un patrimonio che è esistito <strong>in</strong> questo territorio da mille anni, senza diventare mai<br />

un punto di attrazione significativo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i quantitativi per i flussi di visitatori.<br />

Stabilito che la responsabilità non possa essere <strong>in</strong> nessun caso attribuita alla qualità del patrimonio,<br />

che contiene elementi di valore assoluto e di <strong>in</strong>discussa unicità, la problematica deve necessariamente<br />

riguardare il rapporto che questi beni hanno, o meglio non hanno, <strong>in</strong>staurato con il proprio<br />

pubblico potenziale.<br />

La prima questione che ci pare necessario porre è quella che riguarda l’accessibilità dei beni. Con<br />

questo <strong>in</strong>tendiamo il fatto che il patrimonio, come <strong>in</strong> moltissimi casi <strong>in</strong> Italia, è un patrimonio capillarmente<br />

diffuso, <strong>in</strong> città, cittad<strong>in</strong>e, paesi e paes<strong>in</strong>i; questi ultimi richiedono tempi di percorrenza<br />

molto significativi per essere raggiunti dalle città metropolitane di Roma e Napoli, potenziali bac<strong>in</strong>i<br />

di utenza dei beni ciociari.<br />

La questione è però complicata dall’accessibilità diretta ai beni stessi. Il patrimonio, vecchio di mille<br />

anni, è <strong>in</strong> gran parte molto fragile e richiede qu<strong>in</strong>di condizioni di grande riguardo per la sua conservazione;<br />

queste purtroppo non sono state sempre garantite per cui, soprattutto nel caso degli affreschi,<br />

alcuni esemplari sono stati fortemente danneggiati dall’<strong>in</strong>curia e sono ormai irrecuperabili. Per gli altri<br />

dovrebbero essere approntate modalità di visita regolamentate, impianti di climatizzazione, restauri<br />

conservativi, ecc. Uno degli obiettivi del progetto diventa qu<strong>in</strong>di proprio quello di promuovere una<br />

fruizione rispettosa, che non può presc<strong>in</strong>dere da una migliore conoscenza, dei beni del frus<strong>in</strong>ate.<br />

Esiste <strong>in</strong>fatti un ulteriore modo <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>tende l’accessibilità della cultura ed è quello che<br />

riguarda la possibilità del pubblico di conoscere i contenuti, la ricchezza dei significati delle opere<br />

d’arte. Per <strong>in</strong>tenderci su questo tema potrebbe tornare utile avvic<strong>in</strong>are l’arte medievale all’archeologia,<br />

con la quale è del resto temporalmente contigua. In tutti e due i casi ci troviamo <strong>in</strong>fatti di<br />

fronte a patrimoni di “difficile” lettura, poco frequentati nel dettaglio dall’educazione scolastica,<br />

lontani temporalmente da noi e le cui testimonianze sono spesso lacunose (frammenti di affreschi<br />

o di statue, sezioni di costruzione per il resto rimaneggiate, ma anche vicende non del tutto note o<br />

chiarite dalla ricerca storica).<br />

L’eccezionalità dei reperti deve essere promossa e spiegata. Scrive Adriano La Reg<strong>in</strong>a, Professore<br />

ord<strong>in</strong>ario di Etruscologia e Antichità Italiche alla Sapienza e per quasi trent’anni Sopr<strong>in</strong>tendente alle<br />

Antichità di Roma, nel Rapporto Civita sul pubblico dell’archeologia: “[…] anche l’odierno pubblico<br />

dell’archeologia giunge di fronte alle rov<strong>in</strong>e del mondo antico attratto dalla fama delle cose e dei<br />

luoghi”. Per creare una motivazione di visita è qu<strong>in</strong>di necessario creare un immag<strong>in</strong>ario che <strong>in</strong>duca


I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />

il desiderio di conoscere il bene da visitare. Della ricchezza culturale di questa parte del Lazio (del<br />

resto, <strong>in</strong> toto, poco presente nell’immag<strong>in</strong>ario nazionale) pochissimi sono al corrente. La reputazione<br />

dei suoi siti va tutta costruita e potrà esserlo con molta più efficacia se la proposta sarà chiaramente<br />

comprensibile.<br />

La grande sfida che questo progetto vuole affrontare è <strong>in</strong> qualche modo proprio quella di creare un<br />

nuovo immag<strong>in</strong>ario collettivo sulla <strong>Ciociaria</strong>, a partire dal suo patrimonio di maggior valore. Non c’è<br />

oggi un “monumento si<strong>mb</strong>olo” con cui viene identificata la prov<strong>in</strong>cia (non c’è <strong>in</strong>somma né il Colosseo,<br />

né la Torre di Pisa) e per creare ex novo un’affezione nei confronti di questi beni è impresc<strong>in</strong>dibile<br />

capirli. Facendo un esempio fra i molti possibili, la bellezza straord<strong>in</strong>aria del ciclo di affreschi della<br />

cripta di S. Magno deriva anche dall’orig<strong>in</strong>alità dei temi trattati che propongo una summa del sapere<br />

antico e “moderno” e dei suoi protagonisti. Ma mentre la maggior parte del pubblico sa riconoscere i<br />

protagonisti più usuali dell’iconografia cristiana, grazie ai loro attributi, e qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>dividua <strong>in</strong> S. Pietro<br />

il santo con le chiavi, non è facile riconoscere i filosofi greci riprodotti dal maestro pittore.<br />

Esiste attualmente un grande <strong>in</strong>teresse nei confronti del <strong>Medioevo</strong>, alimentato da narrativa di<br />

grande successo sia <strong>in</strong>dirizzata al pubblico adulto che ai ba<strong>mb</strong><strong>in</strong>i. Il filone “Dan Brown” ha <strong>in</strong>contrato<br />

<strong>in</strong>oltre il ricco genere “mistero” che alimenta una ricca pubblicistica nonché una serie di programmi<br />

televisivi, fra i quali citiamo solo “Voyager” con Roberto Giacobbo. Si tratta di un vero e proprio<br />

fenomeno che non può che giocare a favore di questa proposta. Ma è essenziale capire che accanto<br />

alla impresc<strong>in</strong>dibile correttezza dei contenuti, tutti questi prodotti di consumo culturale hanno<br />

<strong>in</strong>contrato il proprio mercato grazie a scelte stilistiche v<strong>in</strong>centi, divulgative ed accattivanti.<br />

Qualunque sia il bene che si vuole valorizzare e promuovere, è essenziale che i suoi contenuti<br />

siano resi comprensibili ad un pubblico articolato <strong>in</strong> segmenti diversi fra loro, per età, educazione,<br />

<strong>in</strong>teresse specifico per il tema. Anche tralasciando qu<strong>in</strong>di le questioni, sia pure ormai difficilmente<br />

accantonabili, dell’accesso ai beni per fruitori affetti da disabilità e del preponderante monol<strong>in</strong>guismo<br />

degli apparati didattici, rimane immutato il fatto che il visitatore comune non è aiutato a decriptare<br />

la complessità culturale a cui gli oggetti rimandano. L’<strong>in</strong>troduzione nei musei delle audioguide, o<br />

meglio ancora delle visite guidate, supplisce <strong>in</strong> parte a questa mancanza, laddove queste sono disponibili,<br />

a fronte di un ulteriore <strong>in</strong>vestimento del visitatore, al di là del costo <strong>in</strong>iziale del biglietto. Le<br />

guide cartacee rimangono, dove esistono, uno strumento un po’ datato ma potenzialmente efficace<br />

per fornire <strong>in</strong>formazioni sui beni consultabili <strong>in</strong> loco.<br />

Il progetto deve qu<strong>in</strong>di fondarsi su due momenti prevalenti: la comunicazione e l’animazione dei<br />

beni, con la quale si vuole <strong>in</strong>tendere la creazione di un articolato menu di offerta di attività e servizi,<br />

<strong>in</strong> prevalenza di eduta<strong>in</strong>ment, che <strong>in</strong>vogl<strong>in</strong>o i visitatori a conoscere questi beni “misteriosi”.<br />

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Capitolo IV<br />

Le Manifestazioni


46 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

4. Le Manifestazioni<br />

Attraverso un approccio analitico e valutativo, all’<strong>in</strong>terno dell’universo di eventi e manifestazioni<br />

di diverso tipo che nel corso dell’anno animano il territorio della <strong>Ciociaria</strong> è stato anzitutto <strong>in</strong>dividuato<br />

ed enucleato un <strong>in</strong>sieme più ristretto - <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>secamente connesso o comunque riconducibile<br />

al tema del <strong>Medioevo</strong> - che si presenta a sua volta articolato <strong>in</strong> due categorie pr<strong>in</strong>cipali: i palii, le<br />

rievocazioni ed i cortei storici, che abbastanza spesso risultano collegati a feste e celebrazioni sacre<br />

o religioso - devozionali; i festival e le rassegne di natura sia teatrale sia musicale. A tali categorie se<br />

ne può aggiungere un’altra, nella quale si riuniscano altre differenti <strong>in</strong>iziative di carattere culturale,<br />

anch’esse riconducibili al medesimo tema.<br />

Uno degli eventi pr<strong>in</strong>cipali fra quelli appartenenti alla prima categoria è senz’altro l’imponente<br />

corteo storico Terra Sancti Benedicti, che da 16 anni si svolge a Cass<strong>in</strong>o nella settimana che precede il<br />

21 marzo <strong>in</strong>serendosi nel più ampio a<strong>mb</strong>ito delle celebrazioni benedett<strong>in</strong>e, organizzate dal Comune<br />

<strong>in</strong>sieme all’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o e caratterizzate da un programma particolarmente <strong>in</strong>tenso, nel<br />

quale solenni momenti religiosi si alternano con momenti di spettacolo e cultura (il corteo stesso,<br />

sessioni quotidiane di canti polifonici, il Palio dei castelli, concerti di piazza, i fuochi d’artificio) e<br />

altre attività collaterali (la Fiera del santo, il mercat<strong>in</strong>o medievale, le visite guidate dest<strong>in</strong>ate alle<br />

scuole del territorio); nel mese di maggio, un altro appuntamento importante è costituito dalla celebrazione<br />

della Grande Perdonanza celest<strong>in</strong>iana che si tiene a Ferent<strong>in</strong>o, con una processione che<br />

accoglie la fiaccola proveniente dall’Aquila e trasla la reliquia del cuore <strong>in</strong>corrotto di San Celest<strong>in</strong>o,<br />

mentre il giorno successivo tradizionalmente si svolgono il Palio dell’Anello e una processione <strong>in</strong><br />

costume d’epoca (<strong>in</strong>seriti, negli anni più recenti, all’<strong>in</strong>terno di una cornice più ampia, una manifestazione<br />

chiamata “Ferent<strong>in</strong>o è”, che dura due giorni e propone <strong>in</strong> diverse location del centro storico un<br />

programma di concerti, altri eventi outdoor, degustazioni di prodotti tipici e visite guidate ai monumenti<br />

della città; ad Anagni, nel mese di agosto, al term<strong>in</strong>e di una dec<strong>in</strong>a di giorni durante i quali le<br />

9 contrade cittad<strong>in</strong>e sfilano <strong>in</strong> costume d’epoca, i festeggiamenti per il Patrono San Magno (il 18 e<br />

19 agosto) culm<strong>in</strong>ano <strong>in</strong> un corteo storico e nel palio a cavallo con gara dell’anello detto Palio delle<br />

Contrade; il 20 luglio a Sant’Elia Fiumerapido, un’altra festa patronale, <strong>in</strong> onore di Sant’Elia Profeta,<br />

rappresenta l’occasione per organizzare celebrazioni solenni, una processione, giochi medievali e un<br />

Palio delle Contrade (oltre a spettacoli <strong>in</strong> piazza e fuochi d’artificio); anche ad Aqu<strong>in</strong>o il compatrono<br />

San Tommaso viene celebrato con festeggiamenti che culm<strong>in</strong>ano il 7 marzo <strong>in</strong> una cerimonia religiosa<br />

e <strong>in</strong> una lunga ed affollata processione, ma prevedono altre manifestazioni collaterali organizzate<br />

dalla curia locale, dal Comune e da diverse associazioni culturali; nel mese di ottobre, a Ceprano,<br />

per rievocare la sottomissione di Manfredi di Svevia a Papa Innocenzo IV (un evento che risale al<br />

1254), viene organizzata una “tre giorni” denom<strong>in</strong>ata Palio delle Corti, <strong>in</strong> cui al corteo storico vero e<br />

proprio si affiancano giochi medievali, esibizioni, spettacoli teatrali e musicali <strong>in</strong> piazza, un percorso<br />

enogastronomico e un mercat<strong>in</strong>o a tema; meritano una citazione f<strong>in</strong>ale anche i festeggiamenti <strong>in</strong><br />

onore di San Sebastiano che si svolgono a Fumone <strong>in</strong> due riprese (il 20 gennaio e il primo lunedì dopo<br />

la Pentecoste): si tratta di un culto e di una tradizione non solo molto antichi (risalgono al IX secolo)<br />

ma anche molto sentiti e partecipati, che rappresentano un’occasione per immergersi <strong>in</strong> atmosfere<br />

medievali nel suggestivo scenario dell’antica Arx Fumonis.<br />

Sempre all’<strong>in</strong>terno di questa categoria, fra le manifestazioni non att<strong>in</strong>enti al tema religioso<br />

vanno segnalate “Vita e costumi nel <strong>Medioevo</strong>” (che si svolge nel primo week end di agosto a San<br />

Vittore nel Lazio e consiste <strong>in</strong> un corteo storico, accompagnato da proposte enogastronomiche e<br />

stand di prodotti artigianali), “In Castro Archis” (ad Arce, a cavallo di giugno e luglio, per due giorni<br />

si rievoca la figura di Federico II con un banchetto, uno spettacolo di giullari, un gioco di ruolo a<br />

squadre, un corteo <strong>in</strong> costume, mostre mercato, enogastronomia e spettacoli di strada), il Palio della<br />

<strong>Ciociaria</strong> storica di Paliano (al quale nel mese di sette<strong>mb</strong>re partecipano molti comuni delle prov<strong>in</strong>ce<br />

di Fros<strong>in</strong>one, Roma e Lat<strong>in</strong>a, con una gara di “Giostra dell’anello con lancia”, una parata di cortei<br />

storici, diversi spettacoli musicali ed esibizioni folkloristiche, stand enogastronomici e una ludoteca<br />

all’aperto), nonché due palii <strong>in</strong>dicati con lo stesso nome (delle Quattro Porte): quello di Alatri è una<br />

sfida fra le contrade, legata all’antichissima usanza di salutare <strong>in</strong> forma augurale i pastori che lasciavano<br />

la propria città per <strong>in</strong>iziare la transumanza, che consiste <strong>in</strong> una gara fra lanciatori di formaggio


Le Manifestazioni - Capitolo IV<br />

e si svolge all’<strong>in</strong>izio di sette<strong>mb</strong>re, <strong>in</strong>tegrata dall’allestimento di stand gastronomici e affiancata ad<br />

altri eventi collaterali: un corteo storico e musica dal vivo, mentre quello di Vallecorsa, dedicato<br />

alla figura storica di Jacobella Cajetani, contessa di Fondi vissuta a cavallo fra Tre e Quattrocento, si<br />

svolge nell’arco di quattro giorni alla f<strong>in</strong>e di agosto e offre cortei storici, diversi giochi popolari ed<br />

esibizioni folkloristiche, nonché una serie di sfide fra le contrade, che portano all’assegnazione del<br />

Palio.<br />

Passando <strong>in</strong>vece alla seconda categoria pr<strong>in</strong>cipale cui si è fatto cenno all’<strong>in</strong>izio, sul versante delle<br />

rassegne dedicate al teatro merita un posto di assoluto rilievo il Festival del teatro medievale e r<strong>in</strong>ascimentale<br />

di Anagni, che viene organizzato dalla Pro Loco con il contributo degli assessorati alla<br />

cultura della Prov<strong>in</strong>cia di Fros<strong>in</strong>one e del Comune, conta ormai 17 edizioni e si svolge per diversi<br />

giorni nel corso della stagione estiva (<strong>in</strong>izialmente cadenzato nelle settimane fra giugno e luglio,<br />

quest’anno concentrato <strong>in</strong> un’unica settimana alla f<strong>in</strong>e di agosto), proponendo una serie di spettacoli<br />

ed eventi performativi (prosa, danza, concerti, street art, spesso frutto di produzioni orig<strong>in</strong>ali) che<br />

di volta <strong>in</strong> volta ruotano <strong>in</strong>torno ad un tema differente, <strong>in</strong>dividuato su base storica, ne affrontano<br />

le diverse sfaccettature secondo la prospettiva e gli stilemi espressivi medievali e r<strong>in</strong>ascimentali e<br />

portano sul palco, tradizionalmente collocato nella cornice d’epoca di piazza Innocenzo III, grandi<br />

compagnie ed artisti italiani ed <strong>in</strong>ternazionali del teatro e delle perform<strong>in</strong>g arts, <strong>in</strong> un mix equilibrato<br />

di spessore artistico e forza comunicativa che ha fatto del festival un appuntamento molto apprezzato<br />

e frequentato, anche dal cosiddetto “grande pubblico”, al di là del carattere solo apparentemente<br />

ostico e “distante” sia dei temi, sia degli autori e degli stili espressivi scelti per affrontarli.<br />

Un’altra manifestazione <strong>in</strong>teressante è “Teatro all’o<strong>mb</strong>ra dei Ciclopi”, che si svolge ad Alatri,<br />

solitamente durante il mese di luglio, <strong>in</strong> location all’aperto (con occasionali “escursioni” ad Arp<strong>in</strong>o<br />

e Fros<strong>in</strong>one per l’edizione 2009, mentre quella del 2010, che è l’ottava, si è <strong>in</strong>vece tenuta <strong>in</strong> spazi<br />

<strong>in</strong>door, di nuovo nella sola Alatri ed a cavallo fra nove<strong>mb</strong>re e dice<strong>mb</strong>re) ed ha sempre presentato<br />

un’offerta molto varia, sia <strong>in</strong> quanto a generi toccati sia (a dire il vero) <strong>in</strong> quanto a livello artistico delle<br />

proposte, ma nel corso degli anni ha comunque mostrato un’attenzione non episodica né casuale per<br />

temi, autori, stili e personaggi tipici della tradizione medievale o ad essa legati.<br />

Sul versante delle manifestazioni musicali, <strong>in</strong>vece, è evidente la necessità di concentrare la nostra<br />

attenzione <strong>in</strong> particolar modo su quelle che gravitano <strong>in</strong>torno al mondo della musica classica o colta: <strong>in</strong><br />

quest’a<strong>mb</strong>ito il festival che appare di maggior respiro e spessore artistico è quello - dedicato al canto<br />

lirico - che si svolge all’<strong>in</strong>terno dell’Abbazia di Casamari: organizzato nel mese di agosto dall’Abbazia<br />

stessa, da 9 anni è un appuntamento fisso che porta grandi voci nazionali e <strong>in</strong>ternazionali della lirica<br />

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48 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

<strong>in</strong> diverse location della <strong>Ciociaria</strong>, offrendo un programma di esecuzioni di opere celebri del teatro<br />

italiano, <strong>in</strong>corniciato da recital (d’apertura e di chiusura) affidati a nomi di assoluta eccellenza, che<br />

propongono il proprio repertorio personale o estratti di opere particolarmente amate dal pubblico<br />

(ma, al di là dell’alta qualità artistica del cartellone, costituisce una tangenza molto <strong>in</strong>teressante il<br />

fatto che l’Abbazia stessa nel corso dell’anno organizzi con cont<strong>in</strong>uità corsi di canto gregoriano);<br />

nuovamente la lirica è la protagonista della Rassegna lirica santeliana che da quattro anni si svolge,<br />

con appuntamenti <strong>in</strong> diversi momenti della primavera e dell’estate, a Sant’Elia Fiumerapido, sia<br />

all’<strong>in</strong>terno che all’esterno della chiesa di Santa Maria La Nova, mescolando <strong>in</strong> maniera talvolta un po’<br />

ardita e rischiosa l’“alto” e il “popolare” dell’opera e dell’operetta; la musica classica dovrebbe essere<br />

<strong>in</strong>vece la protagonista di una rassegna cass<strong>in</strong>ate, della quale si conosce il periodo di svolgimento<br />

(maggio), ma non i contenuti ed il relativo livello della programmazione.<br />

Sempre nella sotto - categoria musicale può <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e essere annoverato almeno un paio di manifestazioni<br />

che, seppure <strong>in</strong>centrate su generi e stili non sempre co<strong>in</strong>cidenti con il nostro tema portante,<br />

sono state pensate e costruite come uno strumento di valorizzazione dei beni storici, architettonici<br />

ed artistici del territorio, anche di epoca medievale. Facciamo riferimento anzitutto al Festival della<br />

città medievali, che è arrivato alla sua trentesima edizione ed è stato pensato dai suoi organizzatori<br />

(l’Associazione musicale ernico - si<strong>mb</strong>ru<strong>in</strong>a) secondo una formula dislocata e it<strong>in</strong>erante, con Monte<br />

San Giovanni Campano come sede centrale: generalmente fra giugno e luglio, <strong>in</strong> location di pregio<br />

di diversi centri della <strong>Ciociaria</strong> (diversi, a rotazione, per ogni edizione) si tengono concerti, sia <strong>in</strong>door<br />

sia outdoor di musica classica (anche da camera e corale), moderna e contemporanea (con un’attenzione<br />

particolare rivolta alla musica popolare), spesso di livello qualitativo medio - alto, grazie anche<br />

alla partecipazione di grandi nomi della scena nazionale e <strong>in</strong>ternazionale: l’obiettivo del festival,<br />

enunciato programmaticamente già nel suo nome, è proprio quello di dare visibilità e di promuovere,<br />

utilizzando il “pretesto” delle performance dal vivo, i più notevoli spazi ed edifici di impronta<br />

medievale dissem<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> tutto il frus<strong>in</strong>ate (anche se, a dire il vero, nell’edizione più recente si rileva<br />

un’<strong>in</strong>voluzione, sia della formula - che non è stata it<strong>in</strong>erante ed ha subito uno slittamento nel mese<br />

di agosto - sia dei contenuti - sicuramente di qualità e risonanza <strong>in</strong>feriori al solito - , molto probabilmente<br />

per difficoltà economiche); ma un’altra esperienza da tenere presente, anche come possibile<br />

modello da riproporre <strong>in</strong> altri contesti, è quella del Castro Folk Festival, che nella prima settimana<br />

di agosto anima per tre giorni Castro dei Volsci: oltre ad assistere alle esibizioni di gruppi musicali e<br />

di danza, di menestrelli e di cantori italiani e stranieri, <strong>in</strong> concomitanza con il festival è <strong>in</strong>fatti possibile<br />

entrare <strong>in</strong> contatto con la storia, la cultura e le tradizioni locali grazie ad un programma di visite<br />

guidate ai beni del territorio e di degustazioni di prodotti e piatti tipici.


Le Manifestazioni - Capitolo IV<br />

Nella categoria aggiuntiva - che riunisce <strong>in</strong>iziative culturali di differenti tipologie, comunque<br />

att<strong>in</strong>enti al tema medievale - rientrano sicuramente due manifestazioni che si svolgono ad Alatri<br />

<strong>in</strong> periodi differenti: si tratta di “Alatri Doc” (organizzata dall’associazione <strong>Ciociaria</strong>turismo e dal<br />

Comune), che <strong>in</strong> concomitanza con il Natale della città (il 21 giugno) offre per un week end aperture<br />

straord<strong>in</strong>arie dei monumenti, visite guidate gratuite (curate dall’Associazione guide turistiche<br />

Cicerone, un soggetto che svolge <strong>in</strong> tutto il territorio prov<strong>in</strong>ciale un’attività di servizi alla cultura<br />

molto <strong>in</strong>teressante e di buon livello), musica, mostre d’arte e di costumi, degustazione di v<strong>in</strong>i ed olio,<br />

spazi e momenti dedicati alle tradizioni locali, facendo riscontrare un buon successo di pubblico,<br />

nonché delle “Giornate del patrimonio culturale di Alatri - Passeggiate Alatrensi”, che ruotano ogni<br />

anno <strong>in</strong>torno ad un tema differente e mirano a far scoprire o riscoprire attraverso una formula di<br />

fruizione condivisa e socializzante le bellezze storico - artistiche della città; a Serrone, <strong>in</strong>vece, un<br />

altro esempio di valorizzazione del patrimonio medievale è rappresentato dal Premio <strong>in</strong>ternazionale<br />

“Rocca d’Oro”, che, con un “taglio” culturale e l’affiancamento di una serie di eventi e attività collaterali,<br />

si pone l’obiettivo di dare visibilità e salvaguardare la location che gli fa da cornice .<br />

Rispetto al panorama tracciato f<strong>in</strong> qui - che, ribadiamo, non <strong>in</strong>tende essere esaustivo, ma è il frutto<br />

dell’applicazione di un duplice filtro valutativo, su base tematica e qualitativa, all’offerta complessiva<br />

di celebrazioni religiose, di feste popolari, di manifestazioni e rassegne legate alla performance<br />

dal vivo e di altri eventi culturali <strong>in</strong> senso lato - è possibile compiere alcune ulteriori considerazioni<br />

“mirate” su quanto è stato selezionato, che possono essere comunque considerate valide, a maggior<br />

ragione, anche per l’<strong>in</strong>tero corpus dell’offerta stessa.<br />

Sotto il profilo quantitativo, le manifestazioni legate alla tradizione e alla cultura religiosa e popolare<br />

- come d’altra parte avviene <strong>in</strong> molti altri territori prov<strong>in</strong>ciali italiani - fanno riscontrare una<br />

presenza numericamente importante <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i assoluti, una distribuzione abbastanza uniforme su<br />

tutta l’area, un certo predom<strong>in</strong>io della matrice religiosa (e del connesso carattere calendariale) ed<br />

una tendenziale stagionalità (co<strong>in</strong>cidente, com’è normale, per lo più con il periodo estivo).<br />

Quando l’analisi (seppur condotta <strong>in</strong> modalità desk e dunque con tutte le cautele del caso) si sposta<br />

sul piano qualitativo, anche “a distanza” emergono tuttavia con evidenza alcuni fenomeni che non<br />

possono non essere letti <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i talvolta fortemente limitanti rispetto alla capacità delle s<strong>in</strong>gole<br />

celebrazioni di rappresentare <strong>in</strong> sé un significativo attrattore, non tanto <strong>in</strong> un contesto prov<strong>in</strong>ciale,<br />

ma soprattutto a livello regionale o, ancora di più, nazionale.<br />

In questo senso, ad esempio, le contam<strong>in</strong>azioni e i “s<strong>in</strong>cretismi” fra tematiche sacre, religioso -<br />

devozionali, storiche ed etno - antropologiche (ampiamente testimoniati dalla proliferazione di feste<br />

dedicate ai santi patroni locali) fanno sì che spesso le celebrazioni siano affiancate o suggellate da<br />

momenti, più o meno strutturati, di ulteriore condivisione e socializzazione basati sulla convivialità<br />

(come feste gastronomiche o sagre agroalimentari) e che tendano <strong>in</strong>oltre ad assumere il connotato<br />

delle feste di piazza, presentando spettacoli o esibizioni alle volte parzialmente irrelati e avulsi, nei<br />

contenuti e nelle forme, rispetto all’autentico contesto tradizionale: i risultati, <strong>in</strong> questi casi, appaiono<br />

dunque quanto meno frammentari, se non del tutto discutibili e spesso decisamente migliorabili.<br />

Un altro dato che emerge con forza è il carattere localistico e, <strong>in</strong> un certo senso, autoreferenziale<br />

di alcune celebrazioni: la qualità <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca delle feste, <strong>in</strong>fatti, dal punto di vista dei contenuti e<br />

della struttura allo stato attuale non sempre riesce a raggiungere - al di là della partecipazione molto<br />

sentita dei residenti - un livello tale da consentire loro di varcare facilmente i conf<strong>in</strong>i geografici e<br />

culturali dell’area cui appartengono e rappresenta dunque un altro aspetto sul quale <strong>in</strong>tervenire,<br />

scegliendo un approccio più attento alla “filologia”.<br />

Tuttavia, va comunque sottol<strong>in</strong>eato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i positivi il fatto che - rispetto alle criticità appena<br />

enunciate, dalle quali pressoché nessuna delle manifestazioni prese <strong>in</strong> considerazione riesce<br />

ad essere totalmente al riparo, eccezion fatta, forse, per le celebrazioni benedett<strong>in</strong>e di Cass<strong>in</strong>o -<br />

proprio la tematizzazione medievale che costituisce la base di questo progetto può esercitare sul<br />

territorio nella sua <strong>in</strong>terezza (ma anche per ciascuna s<strong>in</strong>gola comunità locale) una funzione di <strong>in</strong>di-<br />

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50 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

rizzo, rappresentare un tratto unificante (anzitutto dal punto di vista identitario e culturale) e dunque<br />

il presupposto, o meglio ancora, un’opportunità ed un vero e proprio catalizzatore per <strong>in</strong>nescare<br />

un processo diffuso e condiviso di <strong>in</strong>nalzamento del profilo qualitativo di quest’area dell’offerta e<br />

di creazione, su queste basi, di una “marca territoriale” riconoscibile sia per i residenti (<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />

autoconsapevolezza) sia, soprattutto, per i potenziali visitatori (<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di appeal turistico).<br />

Rispetto alla categoria degli eventi e delle rassegne teatrali e musicali - anche sulla scorta di<br />

quanto, caso per caso, è stato già evidenziato <strong>in</strong> precedenza - si possono compiere alcune considerazioni<br />

più generali: anche <strong>in</strong> questo caso, l’universo dell’offerta risulta essere quantitativamente<br />

molto più vasto di quanto faccia trasparire la selezione compiuta - che è stata necessariamente<br />

“severa” - e connotato da una situazione frastagliata e da forti disuguaglianze qualitative fra diverse<br />

realtà: questo significa che, sia pure con una buona distribuzione su tutto il territorio, le rassegne<br />

e gli eventi caratterizzati da buoni standard qualitativi e/o da una certa orig<strong>in</strong>alità delle proposte<br />

artistiche (molti dei quali sono stati effettivamente <strong>in</strong>tercettati ed evidenziati dal nostro screen<strong>in</strong>g<br />

tematico) convivono con una congerie di situazioni - numericamente piuttosto predom<strong>in</strong>anti - che si<br />

attestano sul basso profilo della festa paesana, un po’ estemporanea e casuale, apparentemente priva<br />

di progettazione e pers<strong>in</strong>o contenutisticamente slegata dagli specifici contesti a<strong>mb</strong>ientali e culturali:<br />

un po’ ovunque dom<strong>in</strong>ano i cartelloni estivi locali (il che - tra l’altro - evidenzia una spiccata stagionalità),<br />

asse<strong>mb</strong>lati come contenitori delle attività più disparate, al cui <strong>in</strong>terno le notevoli asimmetrie<br />

qualitative rischiano di annullare i vantaggi potenziali generalmente offerti, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di s<strong>in</strong>ergie e<br />

di reciproco “tra<strong>in</strong>o”, dall’<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> un cartellone unico di generi differenti di spettacoli. Così,<br />

anche nei casi migliori - pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong> quelli che possono essere def<strong>in</strong>iti major event e corrispondono ad<br />

eccellenze, relative o assolute - nonostante gli sforzi di <strong>in</strong>ternazionalizzazione cont<strong>in</strong>ua a persistere<br />

(sia per il teatro sia per la musica) un fenomeno che potremmo def<strong>in</strong>ire “la tentazione del nazionalpopolare”:<br />

una sorta di scorciatoia delle scelte di programmazione che - ad esempio, a partire da un<br />

utilizzo f<strong>in</strong> troppo spregiudicato di generi o dei grandi nomi di richiamo al fianco di proposte talvolta<br />

non all’altezza o mal calibrate - raramente costituisce un s<strong>in</strong>onimo di coerenza progettuale e di alta<br />

qualità e che spesso si accompagna ad un’<strong>in</strong>terpretazione delle manifestazioni come un format o una<br />

sorta di mero contenitore “televisivo”.<br />

Con altrettanta evidenza è <strong>in</strong>oltre emerso un trend che può generare preoccupazioni di altra<br />

natura, che va tenuto sotto controllo e che <strong>in</strong>dividua, <strong>in</strong> prospettiva, una precisa area di <strong>in</strong>tervento.<br />

L’analisi su base temporale dei cartelloni di diverse fra le esperienze migliori e più <strong>in</strong>teressanti ha<br />

<strong>in</strong>fatti mostrato, negli anni più recenti, una progressiva <strong>in</strong>voluzione della programmazione artistica<br />

e una parallela “sofferenza” di alcune manifestazioni, che sono state costrette a ridurre e a compri-


Le Manifestazioni - Capitolo IV<br />

mere - sia quantitativamente che qualitativamente - la propria offerta, oppure a spostarsi <strong>in</strong> periodi<br />

differenti, più “convenienti”: è un tema, questo, di grande rilevanza strategica e progettuale perché<br />

spesso risulta <strong>in</strong>sc<strong>in</strong>dibilmente collegato con la concreta disponibilità delle risorse economiche e<br />

f<strong>in</strong>anziarie necessarie per garantire l’effettiva realizzazione degli eventi e il mantenimento degli<br />

standard.<br />

Tutto quanto detto f<strong>in</strong> qui, naturalmente, non cancella il valore e le potenzialità sia delle rassegne<br />

e dei festival che abbiamo segnalato su base tematica nel nostro excursus, sia di altre realtà che,<br />

pur non essendo att<strong>in</strong>enti al tema medievale, rappresentano delle eccellenze territoriali, dotate di<br />

una buona strutturazione e capaci di attrarre segmenti di pubblico <strong>in</strong>teressanti: pensiamo, per fare<br />

qualche esempio, all’At<strong>in</strong>a Jazz Festival, al Liri Blues Festival, a “Ernica Etnica” di Veroli, ai festival<br />

<strong>in</strong>ternazionali del folklore che si svolgono ad Alatri, At<strong>in</strong>a e Castro dei Volsci, al Festival <strong>in</strong>ternazionale<br />

della zampogna di Acquafondata, a quello <strong>in</strong>titolato a Sever<strong>in</strong>o Gazzelloni che si svolge a<br />

Roccasecca, alla rassegna it<strong>in</strong>erante “Incontro dei Popoli” e al già citato cartellone estivo di “Cass<strong>in</strong>o<br />

Arte”, f<strong>in</strong>o agli stessi “Fasti Verulani”. Tutte queste esperienze - oltre a <strong>in</strong>dividuare nel territorio<br />

la positiva presenza di una serie di soggetti locali che agiscono <strong>in</strong> maniera efficace, fanno parte<br />

di micro - filiere <strong>in</strong> qualche modo consolidate e affidabili e appaiono dunque <strong>in</strong> prospettiva come<br />

validi <strong>in</strong>terlocutori per una progettualità strategica e sistemica - possono essere prese <strong>in</strong> considerazione<br />

secondo un approccio al quale abbiamo già avuto modo di far cenno descrivendo manifestazioni<br />

come il Castro Folk Festival, il Festival delle città medievali e il Premio <strong>in</strong>ternazionale “Rocca<br />

d’Oro”: cioè, la tutela, la salvaguardia, la promozione e la valorizzazione di spazi e luoghi legati al<br />

tema medievale (e, a cascata, dei beni culturali materiali che essi raccolgono o ospitano) attraverso il<br />

loro utilizzo come location prestigiose di eventi e manifestazioni di richiamo, che si pongano a loro<br />

volta come “pretesto” per accrescerne l’accessibilità, la visibilità e la conoscenza presso un pubblico<br />

sempre più ampio.<br />

51


Capitolo V<br />

I Servizi al Tursimo e<br />

alla Cultura


54 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

5. I Servizi al Turismo e alla Cultura<br />

Come anticipavamo, tanto quanto i beni culturali, materiali ed immateriali, sono necessari alla<br />

buona riuscita del progetto le dotazioni di servizi al turismo che devono “animare”, collegare e<br />

valorizzare con modalità <strong>in</strong>novative e non standardizzate i beni medievali. Fra questi servizi non<br />

possiamo non annoverare ricettività e ristorazione, guide turistiche, trasporti <strong>in</strong>terni, service per gli<br />

spettacoli, che non solo devono essere disponibili (e non sempre lo sono) ma devono fornire un’offerta<br />

di qualità.<br />

Da questa prospettiva, il sistema dei servizi al turismo ciociaro se<strong>mb</strong>ra scontare lo stesso ritardo<br />

accusato dalla prov<strong>in</strong>cia <strong>in</strong> altri settori e, nel complesso, appare ancora lontano dagli standard di<br />

qualità necessari per competere sul mercato turistico nazionale e <strong>in</strong>ternazionale.<br />

A oggi non esistono, <strong>in</strong>fatti, su tutto il territorio ristoranti capaci di competere con i massimi<br />

rappresentanti dell’arte cul<strong>in</strong>aria italiana e sono ancora pochi gli esercizi che riescono a superare la<br />

soglia d’accesso delle più importanti guide gastronomiche, mentre sul lato della ricettività le strutture<br />

alberghiere di livello medio ed alto sono poche e molto concentrate.<br />

Iniziamo la disam<strong>in</strong>a delle strutture ricettive dagli alberghi la cui qualità sia stata <strong>in</strong>dividuata come<br />

di 4 stelle o superiore. Solo 8 sui 91 Comuni della prov<strong>in</strong>cia offrono strutture alberghiere così classificate,<br />

con un unico hotel a 5 stelle lusso, situato a Fiuggi, dove peraltro si trovano 14 hotel a 4 stelle,<br />

a fronte dei 24 dissem<strong>in</strong>ati sul resto del territorio prov<strong>in</strong>ciale. Gli altri 10 alberghi a 4 stelle sono così<br />

distribuiti: uno ad Anagni, due a Cass<strong>in</strong>o, uno a Castrocielo, uno a Ceprano, tre nel capoluogo, uno a<br />

Settefrati e uno a Sora (fonte APT). Se<strong>mb</strong>ra che la situazione nel settore della ricettività alternativa<br />

(agriturismo e turismo rurale) presenti elementi di maggiore qualificazione, ma qui il censimento<br />

non può basarsi su un sistema di classificazione universalmente accettato e qu<strong>in</strong>di rimandiamo alle<br />

verifiche territoriali la possibilità di creare s<strong>in</strong>ergie con questi attori territoriali.<br />

Passando alla ristorazione, nonostante permanga una certa reputazione di “buona cuc<strong>in</strong>a” legata<br />

alla <strong>Ciociaria</strong>, il sistema ristorativo ciociaro è apparso f<strong>in</strong>ora scarsamente d<strong>in</strong>amico e poco attento<br />

all’evoluzione della domanda. L’offerta si presenta poco articolata e standardizzata perlopiù su poche<br />

preparazioni poco caratterizzate localmente, senza riuscire a rappresentare compiutamente la variegata<br />

orig<strong>in</strong>alità di ogni territorio di provenienza. L’offerta di ristorazione si presenta nel complesso<br />

appiattita, senza significative differenze da zona a zona, con il risultato di esprimere la cuc<strong>in</strong>a tradizionale<br />

come un <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>to, dalla scarsa visibilità e costituito da un repertorio limitato di<br />

specialità. Di contro, pochi ristoratori si curano di migliorare e diversificare l’offerta, dimostrando<br />

scarsa propensione all’<strong>in</strong>novazione.<br />

Considerando due delle guide più attente a valorizzare le offerte locali e di maggiore diffusione<br />

(“Ristoranti d’Italia 2011” del Ga<strong>mb</strong>ero Rosso e “Osterie d’Italia 2010 di Slow Food) possiamo <strong>in</strong>dicare,<br />

anche <strong>in</strong> questo campo, un quadro che mostra ampi marg<strong>in</strong>i di miglioramento.<br />

Volendo ora esam<strong>in</strong>are più nel dettaglio le diverse strutture ristorative, rispetto sia alla loro<br />

“qualità” che alla loro dislocazione territoriale prov<strong>in</strong>ciale emerge, come già accennato <strong>in</strong> precedente,<br />

una debolezza (anche numerica) della cuc<strong>in</strong>a ciociara con poche eccellenze dislocate, talaltro,<br />

<strong>in</strong> un ristretto numero di comuni.<br />

L’analisi delle guide evidenzia soltanto 16 segnalazioni tra tutte le strutture ristorative presenti<br />

<strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong> le quali, a loro volta, risultano essere concentrate <strong>in</strong> 12 dei 91 comuni facenti parte della<br />

prov<strong>in</strong>cia con un’<strong>in</strong>cidenza percentuale pari appena al 13% del totale prov<strong>in</strong>ciale.<br />

Tra i comuni che hanno ristoranti segnalati spicca <strong>in</strong> maniera forte quello di Acuto il quale, benché<br />

sia un comune molto piccolo, detiene ben tre strutture ristorative segnalate proponendosi, di fatto,<br />

come il centro prov<strong>in</strong>ciale più importante per l’offerta ristorativa di qualità.


I Servizi al Turismo e alla Cultura - Capitolo V<br />

Accanto a questo troviamo, con 2 strutture segnalate ciascuno, il comune di Castro dei Volsci e di<br />

Fros<strong>in</strong>one, mentre i comuni di Anagni, Casalvieri, Cass<strong>in</strong>o, Castrocielo, Ferent<strong>in</strong>o, Fiuggi, Fontana<br />

Liri, Paliano e Serrone presentano una sola struttura ristorativa segnalata.<br />

Appare evidente come, oltre alle considerazioni già fatte sulla scarsa <strong>in</strong>cidenza del numero delle<br />

strutture segnalate rispetto sia al numero totale che ai comuni <strong>in</strong>teressati, altre ne emergano riguardo<br />

alla esigua presenza di ristorazione di qualità <strong>in</strong> centri turistici importanti come Fiuggi (dove <strong>in</strong>vece<br />

si concentra la maggior parte delle strutture ricettive anche di pregio) o come la stessa Fros<strong>in</strong>one che<br />

manifesta una sua debolezza anche rispetto a questo segmento dell’offerta turistica.<br />

Pertanto è essenziale ricordare come anche <strong>in</strong> questo settore dell’offerta turistica, così importante<br />

<strong>in</strong> quanto complementare ed <strong>in</strong>tegrativo di quella culturale/medioevale <strong>in</strong>dividuata come asset<br />

pr<strong>in</strong>cipale del progetto, sia opportuno mettere <strong>in</strong> atto una energica riqualificazione partendo, attraverso<br />

un processo di <strong>in</strong>novazione, anche dalla riscoperta della cuc<strong>in</strong>a e delle tradizioni medioevali<br />

elim<strong>in</strong>ando tutti quegli elementi spuri che nel tempo l’hanno <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ata senza apportare concreti<br />

elementi di qualità.<br />

Attività già <strong>in</strong>iziata con il progetto “Pane, V<strong>in</strong>o e <strong>Ciociaria</strong>” e che potrebbe essere ampliato con<br />

l’<strong>in</strong>serimento di ricette e sapori delle tradizioni medioevali.<br />

55


Capitolo VI<br />

Il Progetto


58 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

6. Il Progetto<br />

La disam<strong>in</strong>a che abbiamo condotto f<strong>in</strong>o a questo punto di tutti i beni riconducibili, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia<br />

di Fros<strong>in</strong>one, al tema medievale ha offerto un quadro di s<strong>in</strong>tesi valutativa degli asset territoriali che<br />

costituiranno le colonne portanti dell’offerta territoriale, da valorizzare e da animare.<br />

Alla base della proposta di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” ci sono alcuni pr<strong>in</strong>cipi di base:<br />

Esiste un patrimonio storico - artistico di pregio nel frus<strong>in</strong>ate, legato al <strong>Medioevo</strong>, poco conosciuto<br />

al di fuori del territorio.<br />

Questo patrimonio soffre generalmente di problemi di accessibilità, qu<strong>in</strong>di non è facile visitarlo<br />

e manca di supporti che aiut<strong>in</strong>o il pubblico curioso ma non specialistico a capirne i valori; mancano<br />

spesso orari sicuri <strong>in</strong> cui vistare i beni, sono necessarie azioni di messa <strong>in</strong> sicurezza e restauri, sarebbero<br />

utili guide specializzate e pubblicazioni di approfondimento.<br />

Per rendere questa offerta attraente è importante vivacizzare i luoghi importanti dal punto di vista<br />

culturale, fornendo servizi alla cultura e al turismo che non rappresentano soltanto un’occasione di<br />

reddito per il territorio, ma possono costituire <strong>in</strong> se stessi una motivazione di visita.<br />

Oltre ai servizi, un’altra modalità di animazione territoriale è rappresentata dagli eventi del<br />

territorio, <strong>in</strong> particolare di quelli di tematica medievale o che si svolgono <strong>in</strong> location legate a quel<br />

periodo storico. Il problema, e non solo <strong>in</strong> questo caso, è quello di assicurare degli standard di<br />

qualità che, soprattutto nel caso dello spettacolo dal vivo, non sono codificabili. La qualità però<br />

deve essere un criterio di <strong>in</strong>gresso al quale non è possibile mai derogare, perché non ha senso fare<br />

proposte territoriali e <strong>in</strong>vestire <strong>in</strong> comunicazione se poi il prodotto turistico non rispetta le qualità<br />

promesse. Nel caso degli eventi, qu<strong>in</strong>di, la qualità deve essere <strong>in</strong>nanzitutto filologica, dei contenuti<br />

e poi di resa artistica.<br />

L’<strong>in</strong>iziativa nel suo complesso mira ad essere ripetuta ogni anno, con gli stessi appuntamenti articolati<br />

nel corso dell’anno. Trattandosi di un progetto che riguarda l’<strong>in</strong>tera prov<strong>in</strong>cia e che prevede<br />

attività all’aperto e spostamenti si è previsto di proporre <strong>in</strong>iziative articolate per tutti i mesi fra marzo<br />

e ottobre, dislocate nei centri di maggiore <strong>in</strong>teresse di tutta la prov<strong>in</strong>cia.<br />

Dal momento che si è verificato che non esiste allo stadio attuale una dotazione di momenti<br />

di animazione sufficiente a costituire la massa critica che si ritiene necessaria, si sono immag<strong>in</strong>ate<br />

delle occasioni aggiuntive, degli eventi progettati ex - novo per <strong>in</strong>tegrare il calendario già<br />

presente. Le proposte di animazione si strutturano qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> due macro - categorie: eventi già<br />

esistenti ai quali “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” darà un opportuno sostegno e che aiuterà attraverso<br />

al predisposizione di attività collaterale, aggiuntive a quelle tradizionalmente presentate, ed<br />

eventi nuovi.<br />

Vogliamo fortemente rimarcare che “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” non è un cartellone di eventi. Il<br />

suo obiettivo pr<strong>in</strong>cipale è la creazione di un prodotto di turismo culturale legato ai beni del territorio.<br />

Per la creazione di questo prodotto è necessario dotare i beni stessi di servizi, attualmente<br />

assolutamente sottodimensionati. La f<strong>in</strong>alità è però quella di riuscire a creare un sistema di beni<br />

culturali che poi possa offrire stabilmente ai visitatori beni accessibili, ben conservati, leggibili<br />

(tramite guide turistiche qualificate o attraverso le nuove tecnologie) e collegati fra loro, accanto<br />

al quale si consolidi una proposta ricettiva e ristorativa di pari qualità (questo non significa <strong>in</strong><br />

nessun modo che tutta la prov<strong>in</strong>cia debba offrire solo hotel 5 stelle lusso, o ristoranti a 3 stelle<br />

Michel<strong>in</strong>; quello che si perora è <strong>in</strong>vece un sistema di eccellenza nel proprio segmento, qu<strong>in</strong>di<br />

ottime trattorie tradizionali e piacevoli alberghi a 3 stelle, tanto quanto offerte per il segmento<br />

lusso). In questa prima fase la dotazione di servizi non potrà essere attivata, <strong>in</strong> tutta la sua varietà<br />

e complessità, <strong>in</strong> maniera cont<strong>in</strong>uativa, ma potrà solo riguardare i momenti di animazione territoriale<br />

e le aree <strong>in</strong> cui questi avvengono, ma è chiaro che l’obiettivo deve essere quello di creare


Il Progetto - Capitolo VI<br />

un’area di eccellenza di servizi ai beni culturali, così che la prov<strong>in</strong>cia possa diventare realmente<br />

una possibile tappa <strong>in</strong>termedia a tutti quei turisti <strong>in</strong>ternazionali che percorrono annualmente<br />

la direttrice Roma - Napoli - Pompei, oltre che per l’abbondante bac<strong>in</strong>o di residenti romani e<br />

partenopei.<br />

Deve essere altresì chiaro che il momento di comunicazione, necessario e impegnativo dal punto<br />

di vista economico non può essere che successivo alla creazione del prodotto. Non esiste oggi un<br />

“<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” che possa essere promosso e venduto, poiché i beni <strong>in</strong> sé, che esistono e<br />

sono molto <strong>in</strong>teressanti, non costituiscono automaticamente un prodotto vendibile sul mercato delle<br />

proposte turistiche.<br />

Una volta messo a punto il prodotto, però, la campagna di comunicazione dovrà assolutamente<br />

esserci, perché sarà fondamentale per creare un immag<strong>in</strong>ario <strong>in</strong>torno alla <strong>Ciociaria</strong> e qu<strong>in</strong>di per<br />

attrarre visitatori. Il tema della diffusione di una diversa reputazione della <strong>Ciociaria</strong> è ovviamente<br />

centrale ed è all’<strong>in</strong>terno di questo obiettivo che si situano anche alcune delle nuove proposte, come<br />

quelle del premio letterario o del convegno, col quale si vorrebbe anche attrarre nuova ricerca storica<br />

ed artistica sul territorio.<br />

La distribuzione dei beni, per quanto capillare, non comprende naturalmente tutto il territorio<br />

<strong>in</strong> maniera omogenea. Esistono, come è noto, due polarità, quella di Cass<strong>in</strong>o e quella delle città<br />

erniche. L’<strong>in</strong>tento è chiaramente quello di co<strong>in</strong>volgere sezioni sempre più ampie del frus<strong>in</strong>ate ed<br />

altre manifestazioni ed ulteriori operatori economici, con la progressiva messa <strong>in</strong> qualità del territorio.<br />

La proposta medievale sarà il brand della <strong>Ciociaria</strong>, attraverso il quale guadagneranno visibilità<br />

anche le altre sue risorse.<br />

Questo capitolo si articola qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> un’analisi dettagliata della proposta complessiva di “<strong>Medioevo</strong><br />

<strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”. Il primo paragrafo sarà dedicato alle azioni cosiddette “di sistema”, a quelle attività, cioè,<br />

che non avverranno <strong>in</strong> un luogo puntuale, <strong>in</strong> una settimana specifica, ma <strong>in</strong>teresseranno tutta l’area<br />

per tutta la durata dell’<strong>in</strong>iziativa; <strong>in</strong> queste rientrano le attività di comunicazione e di formazione, ad<br />

esempio, che dovranno accompagnare la costruzione del prodotto.<br />

In seguito si descrivono le attività già <strong>in</strong> essere sul territorio, che il progetto vorrebbe sostenere<br />

e completare, e si affrontano qu<strong>in</strong>di le nuove proposte di azioni da <strong>in</strong>tegrare alla precedenti.<br />

Si arriva così a def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong> cosa dovrebbe consistere “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”, articolato nel<br />

corso di otto mesi (da marzo a ottobre) affrontando una grande varietà di proposte culturali e di<br />

<strong>in</strong>trattenimento, che rappresentano altrettanti punti di vista rispetto ai quali avvic<strong>in</strong>arsi ai primi<br />

secoli del primo millennio.<br />

La variazione di l<strong>in</strong>guaggi è anche un mezzo per raggiungere target diversi: dai concerti di musica<br />

colta, ai giochi e tornei, si vuole decl<strong>in</strong>are il <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> modo che raggiunga età diverse, gruppi<br />

con <strong>in</strong>teressi differenti e anche persone che esprimono preferenze diverse sull’utilizzo del proprio<br />

tempo libero. Un elemento caratterizzante trasversalmente però questa proposta è quella di prediligere<br />

il co<strong>in</strong>volgimento attivo: rispetto al poter vedere e ascoltare si sono volute creare molte possibilità<br />

per fare, imparare, giocare, camm<strong>in</strong>are, costruire <strong>in</strong> prima persona. L’occasione di svago <strong>in</strong><br />

<strong>Ciociaria</strong> dovrebbe essere coniugata il più possibile con una possibilità di apprendimento, che assicura<br />

maggior divertimento e qu<strong>in</strong>di fidelizzazione.<br />

Dopo aver affrontato qu<strong>in</strong>di uno scenario di ulteriore accrescimento dell’offerta, per il<br />

quale è necessario prevedere maggiori risorse e tempi più lunghi di realizzazione, si affronta la<br />

questione della possibilità di anticipare all’anno <strong>in</strong> corso una parte di quello che si vorrà offrire<br />

con <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>. Si ipotizza qu<strong>in</strong>di un’anteprima della manifestazione per il 2011.<br />

Per guadagnare <strong>in</strong> concretezza il progetto di massima è corredato di un’analisi dei possibili costi<br />

delle varie <strong>in</strong>iziative e di un’<strong>in</strong>dicazione riguardo alle tipologie di soggetti che potrebbe essere utile<br />

co<strong>in</strong>volgere nella realizzazione di questa <strong>in</strong>iziativa di grande respiro.<br />

59


60 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

6.1 Le Azioni “di Sistema”<br />

È del tutto evidente come il complesso di <strong>in</strong>terventi diffusi sul territorio nei quali si articola<br />

“<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” debba essere <strong>in</strong>serito ed <strong>in</strong>quadrato <strong>in</strong> una cornice di azioni che possono<br />

essere def<strong>in</strong>ite “trasversali” o “di sistema” e riguardano diversi aspetti - di natura comunicativa<br />

e promozionale - , spesso fondamentali per l’attuazione stessa e la buona riuscita dei progetti di<br />

sviluppo locale, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di coord<strong>in</strong>amento, supporto, amplificazione e dissem<strong>in</strong>azione.<br />

In questo senso - seguendo un approccio che è proprio dei piani di market<strong>in</strong>g - gli step propedeutici<br />

da compiere rispetto ad un orizzonte strategico riguardano anzitutto, su un versante, la costruzione<br />

di mail<strong>in</strong>g list settoriali e, su un altro, lo studio e la creazione dell’immag<strong>in</strong>e coord<strong>in</strong>ata.<br />

Nel primo caso, le mail<strong>in</strong>g list corrisponderanno ai diversi segmenti della domanda, a partire<br />

dall’<strong>in</strong>dividuazione dei target primari (residenti, turisti s<strong>in</strong>goli, gruppi <strong>in</strong>termediati e non, scuole,<br />

ecc.) e secondari (altri soggetti capaci <strong>in</strong> qualche modo di <strong>in</strong>fluenzare i primi, nonché di contribuire<br />

direttamente ad una migliore attuazione del progetto stesso, cioè rispettivamente i cosiddetti<br />

“<strong>in</strong>fluenzatori” ed “<strong>in</strong>fluenti”: op<strong>in</strong>ion maker, sistema dei media, tour operator e agenzie di viaggio;<br />

ma anche operatori di settore presenti nell’area, <strong>in</strong> qualità di prestatori di servizi, ad esempio nel<br />

campo della ricettività, della ristorazione, dei trasporti; e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, partner potenziali, pubblici o privati,<br />

quali decision maker, istituzioni, fondazioni e associazioni) verso i quali dest<strong>in</strong>are e “mirare” le azioni<br />

di comunicazione e di promozione; <strong>in</strong> altre parole si costruirà un efficace strumento operativo di<br />

base <strong>in</strong> vista di un triplice obiettivo: animare il territorio e le sue risorse materiali ed umane <strong>in</strong>torno al<br />

progetto e alla sua realizzazione f<strong>in</strong> dalle fasi <strong>in</strong>iziali della realizzazione, aumentarne la reputazione<br />

e posizionare sul mercato il prodotto “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”.<br />

Nel secondo caso, si tratterà <strong>in</strong>vece di associare una serie di elementi grafici alle peculiarità tematiche<br />

e tipologiche di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” e della sua offerta, creando un marchio, un logotipo<br />

e compiendo scelte cromatiche, che - <strong>in</strong>sieme alla l<strong>in</strong>ea grafica che ne sarà diretta traduzione -<br />

verranno poi decl<strong>in</strong>ati ad hoc ed applicati sia agli strumenti <strong>in</strong>formativi e di comunicazione sia a quelli<br />

pubblicitari e promozionali previsti dal progetto. In tal modo l’<strong>in</strong>tero sistema dell’offerta diverrà<br />

riconoscibile all’esterno attraverso una rappresentazione coord<strong>in</strong>ata, s<strong>in</strong>tetica, univoca e progressivamente<br />

sempre più “familiare” per il pubblico, ma si <strong>in</strong>nescherà anche un processo di rafforzamento<br />

dell’identità “<strong>in</strong>terna” presso tutti i soggetti e gli operatori co<strong>in</strong>volti, a partire dalla crescita del loro<br />

senso di appartenenza.<br />

Quanto realizzato nell’a<strong>mb</strong>ito di questa prima fase propedeutica costituirà poi la base per le<br />

attività ulteriori. Più specificamente:<br />

una struttura di Comitato Tecnico Scientifico (composto da esponenti della Giunta Camerale,<br />

rappresentati degli enti firmatari dell’accordo di partenariato ed accademici) avrà una funzione<br />

di <strong>in</strong>dirizzo, armonizzazione e monitoraggio delle risorse e delle attività multidiscipl<strong>in</strong>ari legate<br />

all’esecuzione delle diverse azioni <strong>in</strong> cui il progetto si articola;<br />

<strong>in</strong> stretta <strong>in</strong>terazione s<strong>in</strong>ergica con il Comitato tecnico Scientifico, un Ufficio Stampa,<br />

Comunicazione e Pubbliche Relazioni lavorerà da <strong>in</strong>terfaccia con l’esterno: da una parte,<br />

l’attenzione sarà concentrata su quella particolare categoria di “<strong>in</strong>fluenzatori” globali che è<br />

rappresentata dal mondo dei media, tenendo contatti con le redazioni e i s<strong>in</strong>goli giornalisti di<br />

quotidiani, periodici (di settore e generalisti), reti radiotelevisive, <strong>in</strong>viando materiali, dossier,<br />

immag<strong>in</strong>i e comunicati, dedicando (anche attraverso azioni di viral market<strong>in</strong>g) un’attenzione<br />

specifica all’universo del web e dei media digitali e al loro crescente ruolo di op<strong>in</strong>ion e trend<br />

maker, raccogliendo i feedback relativi ai diversi segmenti raggiunti; da un’altra parte, verranno<br />

promossi, coord<strong>in</strong>ati e gestiti processi di animazione territoriale ed una campagna di relazioni<br />

pubbliche dest<strong>in</strong>ati (per lo più a livello locale, cioè prov<strong>in</strong>ciale o, al massimo, regionale) agli altri<br />

cosiddetti “<strong>in</strong>fluenti” ed “<strong>in</strong>fluenzatori”, stimolando tutte queste diverse categorie di <strong>in</strong>terlocutori<br />

ad offrire il proprio contributo al progetto e <strong>in</strong>centivando le loro adesioni; <strong>in</strong> questo caso il<br />

f<strong>in</strong>e non è dunque solo quello di supportare lo sviluppo della reputazione territoriale, ma anche<br />

quello di <strong>in</strong>dividuare e co<strong>in</strong>volgere nelle fasi operative e realizzative - come potenziali sosteni-


Il Progetto - Capitolo VI<br />

tori, partner e f<strong>in</strong>anziatori - istituzioni, soggetti ed enti, sia pubblici che privati. All’<strong>in</strong>terno delle<br />

categorie suddette, un posto di rilievo va senz’altro assegnato a quella dei cosiddetti <strong>in</strong>termediatori,<br />

come i tour operator e le agenzie di viaggio, che sono il tramite più efficace per raggiungere<br />

fasce significative di turisti ed escursionisti o, nel caso di quelle specializzate, il segmento<br />

scolastico e della formazione <strong>in</strong> genere (ivi compreso il long - life learn<strong>in</strong>g): dunque, su scala<br />

progressivamente crescente (locale, nazionale e <strong>in</strong>ternazionale), sempre a partire dalle mail<strong>in</strong>g<br />

list settoriali cui si è fatto riferimento, si potranno organizzare <strong>in</strong>contri (anche <strong>in</strong> occasione delle<br />

fiere e delle borse del turismo) e attivare un sistema di educational che <strong>in</strong>formi ed aggiorni tali<br />

operatori, sostenendoli ed <strong>in</strong>centivandoli nell’<strong>in</strong>serimento del nuovo prodotto nei loro panieri<br />

di offerte turistiche, ma si potrà arrivare anche ad un loro co<strong>in</strong>volgimento più profondo nella<br />

fase attuativa, ad esempio nella progettazione esecutiva dei pacchetti turistici di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong><br />

<strong>Ciociaria</strong>” da offrire al pubblico. A sua volta, il suddetto segmento della formazione (a tutti i<br />

livelli), proprio per il suo <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco <strong>in</strong>teresse <strong>in</strong> senso quali - quantitativo, si presta ad azioni<br />

“mirate” ulteriori rispetto a quelle che co<strong>in</strong>volgano i tour operator specializzati, cioè verso i<br />

s<strong>in</strong>goli docenti dei cicli di primo e secondo grado, le istituzioni di formazione superiore come le<br />

università pubbliche o private, ma anche altre strutture come le università popolari: rivolgendo<br />

loro un altro sistema di educational articolato nel tempo e strutturato come i corsi di aggiornamento,<br />

oppure - come vedremo meglio <strong>in</strong> seguito - collegando su piano scientifico alcuni temi<br />

di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” con i sistemi di crediti formativi sarà <strong>in</strong>fatti possibile trasformare i<br />

soggetti sopra citati <strong>in</strong> promotori dell’esperienza di visita dei beni e della fruizione dei servizi<br />

previsti dal progetto, <strong>in</strong> modo da raggiungere <strong>in</strong> maniera diretta e mirata il target degli studenti<br />

e dei discenti <strong>in</strong> genere, appartenenti a diverse fasce di età (e va, tra parentesi, rilevata l’ulteriore<br />

positiva funzione “virale” che gli studenti, soprattutto i più giovani, una volta compiuta l’esperienza<br />

<strong>in</strong> a<strong>mb</strong>ito scolastico, possono assumere “<strong>in</strong> privato” nei confronti dei rispettivi nuclei<br />

familiari, con evidenti effetti moltiplicatori);<br />

il portale web ufficiale rappresenterà un altro strumento molto importante per promuovere<br />

l’immag<strong>in</strong>e di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” e veicolare all’esterno le <strong>in</strong>formazioni e gli aggiornamenti<br />

sulla sua offerta, anche grazie alla necessaria s<strong>in</strong>ergia con le attività dell’Ufficio Stampa,<br />

Comunicazione e P.R. e attraverso l’attenzione particolare dedicata alle <strong>in</strong>terazioni con i social<br />

network (come Facebook e Twitter) e alle piattaforme di condivisione di contenuti multimediali<br />

(come Youtube). Naturalmente, si dovrà prevedere l’<strong>in</strong>dividuazione e l’attivazione di una<br />

struttura tecnica e di una redazione che siano <strong>in</strong> grado di gestirlo e implementarlo sotto tutti<br />

i profili, rendendolo il più possibile d<strong>in</strong>amico e “aperto”, cioè aggiornandone costantemente i<br />

contenuti, rispondendo ai contatti, animando una glocal community di appassionati e sostenitori,<br />

compiendo azioni mirate di comunicazione e di market<strong>in</strong>g via web. Per ciò che riguarda i<br />

contenuti, il sito dovrà offrire al pubblico non solo la già citata possibilità di <strong>in</strong>formarsi <strong>in</strong> maniera<br />

“statica” e istituzionale sui beni culturali, sui servizi offerti e sugli eventi proposti, ma anche<br />

materiali e contenuti speciali (non solo testuali e fotografici, ma audio e video), approfondimenti<br />

e l<strong>in</strong>k capaci di creare curiosità e attrarre l’attenzione, aree dedicate all’<strong>in</strong>terazione con e fra gli<br />

utenti e, soprattutto, utilities (ad esempio, servizi di prenotazione on - l<strong>in</strong>e, oppure un sistema<br />

di mappe GPS scaricabili su dispositivi mobili) che consentano ai s<strong>in</strong>goli e ai gruppi (o agli stessi<br />

<strong>in</strong>termediatori, magari attraverso sezioni riservate) di programmare e di gestire “<strong>in</strong> remoto” le<br />

proprie attività (e, a tal f<strong>in</strong>e, al sito potrà essere affiancato anche un numero verde unico, gestito<br />

dalla medesima struttura tecnica e redazionale). Va comunque sottol<strong>in</strong>eato che, dal punto di<br />

vista operativo, le possibili strade da percorrere sono due: quella di progettare ed attivare il<br />

sito totalmente ex novo, oppure - secondo un approccio più collaborativo ed attento a possibili<br />

economie di scala - quella di confrontarsi ed <strong>in</strong>tegrarsi con le esperienze di qualità, particolarmente<br />

significative e ben strutturate <strong>in</strong> atto a livello locale - sia <strong>in</strong> campo pubblico e istituzionale<br />

che <strong>in</strong> campo privato - e implementare e sviluppare siti o portali già esistenti o creare al loro<br />

<strong>in</strong>terno specifiche sezioni dedicate a “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”;<br />

un altro strumento e veicolo fondamentale per la comunicazione dei contenuti e delle<br />

<strong>in</strong>formazioni relativi non solo ai beni storici, artistici e architettonici presenti sul territorio, ma<br />

anche alle sue bellezze naturalistiche, alle sue risorse agroalimentari, alle sue tradizioni popolari<br />

e religiose e agli altri eventi spettacolari e culturali che lo animano potrà essere costituito - <strong>in</strong><br />

affiancamento al portale web e secondo una decl<strong>in</strong>azione più tradizionale e meno virtuale e<br />

61


62 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

smaterializzata - da una collana di pubblicazioni cartacee, realizzate - sempre secondo gli <strong>in</strong>dirizzi<br />

grafici dell’immag<strong>in</strong>e coord<strong>in</strong>ata - <strong>in</strong> diversi formati (dai dépliant alle guide vere e proprie,<br />

ma sempre con un’attenzione particolare alla loro agilità ed usabilità), ma sempre caratterizzate<br />

sia da un taglio editoriale fortemente comunicativo ed accattivante sia dal rigore scientifico<br />

e dalla completezza delle <strong>in</strong>formazioni: è per questo che per la cura e la realizzazione della<br />

collana - esattamente come dovrebbe avvenire anche rispetto ai contenuti culturali presenti nel<br />

portale - si ritengono fondamentali il ruolo e il contributo dell’Università di Cass<strong>in</strong>o e dei suoi<br />

specialisti;<br />

sarà necessario ricorrere anche alla “leva” della pubblicità, tenendo tuttavia presente che<br />

spesso - al di là del suo affiancamento e della sua <strong>in</strong>tegrazione con gli strumenti e le azioni descritti<br />

f<strong>in</strong> qui - essa risponde a logiche proprie e essa richiede <strong>in</strong>vestimenti “dedicati” e potenzialmente<br />

gravosi, ponendo dunque la delicata questione delle risorse economico - f<strong>in</strong>anziarie a disposizione<br />

e del loro migliore dosaggio <strong>in</strong> questo campo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di efficacia. Questo significa che,<br />

se da un lato non si potrà e non si dovrà r<strong>in</strong>unciare del tutto a realizzare - sia pure con parsimonia<br />

- una classica campagna con connotati “generalisti”, <strong>in</strong>centrata tradizionalmente sull’affissione<br />

statica e d<strong>in</strong>amica, sugli spazi tabellari su giornali e riviste (o sulla realizzazione ad hoc di <strong>in</strong>serti<br />

divulgativi da allegare), sugli spot radiofonici e/o televisivi, sui banner nel web, ecc., da un altro<br />

lato bisognerà <strong>in</strong>vece concentrare gli sforzi ideativi e realizzativi su alcune azioni, economicamente<br />

vantaggiose <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i costi/benefici, “mirate” direttamente su segmenti specifici dei<br />

target (le cosiddette “nicchie”), assegnando carattere di priorità a quelli più def<strong>in</strong>iti e più facilmente<br />

conquistabili (a partire qu<strong>in</strong>di da “<strong>in</strong>fluenzatori” ed “<strong>in</strong>fluenti”);<br />

sul contiguo versante della promozione, al di là della sua tangenza e sovrapposizione con<br />

diverse delle azioni passate <strong>in</strong> rassegna f<strong>in</strong>ora, sarà opportuno orientarsi <strong>in</strong>nanzitutto sul tema<br />

della fidelizzazione del pubblico, <strong>in</strong>tesa <strong>in</strong> particolar modo come <strong>in</strong>centivazione alla ripetizione<br />

dell’esperienza di visita: <strong>in</strong> questo senso, proprio a partire dalla diversificazione tipologica<br />

dell’offerta che caratterizza “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”, si pensa di attivare una card a punti, legata<br />

ad un concorso basato sul meccanismo della “caccia al tesoro” (ma anche del “gioco dell’oca”),<br />

per il quale il s<strong>in</strong>golo visitatore ad ogni sua visita e/o partecipazione ad un’attività o a un evento<br />

di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” accumulerà progressivamente sulla sua card personale un punteggio<br />

e una serie di <strong>in</strong>dizi che, rispettivamente, lo faranno accedere a sconti o facility da utilizzare<br />

sul territorio, e lo guideranno verso la soluzione di un quiz enigmatico, dandogli la possibilità<br />

di v<strong>in</strong>cere un premio f<strong>in</strong>ale, sempre collegato all’offerta territoriale. Questo piccolo strumento<br />

ludico consente <strong>in</strong>fatti non solo di istituire con il pubblico un contatto non occasionale, <strong>in</strong>coraggiandolo<br />

al tempo stesso a tornare più volte sul territorio con motivazioni e mete differenti,<br />

ponendo così le basi per ottenere al tempo stesso diversi risultati positivi: l’<strong>in</strong>cremento degli<br />

arrivi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i assoluti, la dissem<strong>in</strong>azione dei flussi su aree più ampie e diversificate, nonché la<br />

loro destagionalizzazione.<br />

Va <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e sottol<strong>in</strong>eato che, accanto a queste azioni, tutte orientate alla comunicazione e alla<br />

promozione del progetto e al market<strong>in</strong>g dei suoi prodotti e della sua offerta, sarà necessario<br />

pensare, progettare e realizzare un’altra categoria di <strong>in</strong>terventi “di sistema”, non meno importanti<br />

per la buona riuscita delle <strong>in</strong>iziative di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”: si tratta di un programma<br />

articolato di corsi di formazione (con livelli e obiettivi diversi: dalla professionalizzazione vera e<br />

propria all’aggiornamento) dest<strong>in</strong>ato agli addetti e agli operatori dei diversi settori della filiera<br />

turistica co<strong>in</strong>volti nel progetto, con particolare riferimento ai servizi di ristorazione, ricettività<br />

e di guide turistiche, che ci appaiono snodi davvero decisivi per <strong>in</strong>tegrarsi con i processi di<br />

valorizzazione dei beni culturali, delle risorse a<strong>mb</strong>ientali e delle tradizioni locali, garantendo<br />

un buon tasso di attrattività e di ospitalità del territorio. Pur senza approfondire <strong>in</strong> questa sede<br />

il dettaglio dei possibili contenuti e delle modalità attuative di tali corsi, se ne può comunque<br />

f<strong>in</strong> d’ora enunciare l’obiettivo primario, che - al di là del generico aumento dei livelli qualitativi<br />

dell’offerta territoriale grazie al miglioramento del capitale umano - consiste soprattutto, e più<br />

specificamente, nello sviluppo, presso gli addetti e gli operatori, di una sensibilità mirata e di un<br />

know how <strong>in</strong> qualche modo specialistico sul “taglio” e sulla caratterizzazione medievale (e sulle<br />

loro conseguenti decl<strong>in</strong>azioni e sfumature) con cui si <strong>in</strong>tende connotare tanto l’identità quanto<br />

l’offerta territoriale.


6.2 Le Azioni Dedicate ai Beni Culturali<br />

Il Progetto - Capitolo VI<br />

L’analisi compiuta nella prima parte del lavoro ha fatto emergere con chiarezza come il<br />

patrimonio storico, artistico e architettonico appartenente al periodo medievale rappresenti<br />

per la <strong>Ciociaria</strong> un tratto decisamente caratterizzante, sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i quantitativi che qualitativi,<br />

e dunque un capital asset sul quale puntare per <strong>in</strong>nescare processi di valorizzazione territoriale<br />

e di sviluppo locale basati sui beni culturali e sul turismo ad essi collegato; al tempo<br />

stesso, tuttavia, sono emerse le caratteristiche <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche di tale patrimonio, che mostrano<br />

aspetti talvolta anche controversi: all’esistenza di una buona “massa critica” di beni, abbastanza<br />

ben distribuiti sul territorio (le emergenze co<strong>in</strong>volgono oltre 40 Comuni, equamente<br />

divisi fra zona nord - ernico - si<strong>mb</strong>ru<strong>in</strong>a, più Fiuggi, Arp<strong>in</strong>o ed i rispettivi d<strong>in</strong>torni - e zona sud<br />

della prov<strong>in</strong>cia - il cass<strong>in</strong>ate, gli Aurunci e la Val di Com<strong>in</strong>o) e con punte di eccellenza assolute<br />

(rispettivamente, gli affreschi della cripta di San Magno ad Anagni e il patrimonio librario a<br />

Montecass<strong>in</strong>o) fanno <strong>in</strong>fatti da contraltare le questioni dell’accessibilità e della conservazione<br />

dei beni, diverse (anche notevoli) disparità qualitative, la quasi totale assenza di animazione e<br />

di servizi al turismo <strong>in</strong>torno ad essi (fatti salvi alcuni tentativi coraggiosi e anche ben strutturati,<br />

purtroppo assai occasionali e isolati).<br />

In un contesto siffatto, le l<strong>in</strong>ee di <strong>in</strong>tervento e la progettualità conseguente appaiono quasi obbligate:<br />

come già accennato, si tratta soprattutto di strutturare un’offerta di servizi e di attività che<br />

ruoti attorno ai beni medievali del territorio, con l’obiettivo di farli conoscere presso un pubblico che<br />

largamente ne ignora pers<strong>in</strong>o l’esistenza, di attrarre visitatori, di costruire attraverso la narrazione<br />

un immag<strong>in</strong>ario che abbia anche un valore di autoconsapevolezza identitaria per il territorio stesso;<br />

e poiché, d’altro canto, è stato relativamente facile <strong>in</strong>dividuare, nell’attuale situazione dell’offerta,<br />

le esperienze meglio posizionate e maggiormente <strong>in</strong>tegrabili con lo spirito e la struttura complessiva<br />

dell’<strong>in</strong>tero progetto (tenendo conto di parametri qualitativi, di riscontro di pubblico, di collocazione<br />

geografica e temporale), si è pensato che tali esperienze potessero costituire un’ottima base di<br />

partenza per compiere gli <strong>in</strong>terventi, <strong>in</strong> questo caso “appoggiandosi” dunque all’esistente, sostenendolo,<br />

valorizzandolo e implementandolo mentre se ne mettono a frutto le potenzialità <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche<br />

(anche <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di economie di scala).<br />

I due pr<strong>in</strong>cipali punti di applicazione di tali <strong>in</strong>terventi - che dovranno corrispondere ad uno sforzo<br />

progettuale, organizzativo e anche f<strong>in</strong>anziario - sono stati dunque <strong>in</strong>dividuati nel complesso di celebrazioni<br />

ed eventi legati al corteo storico Terra Sancti Benedicti che si svolge a Cass<strong>in</strong>o nel mese<br />

di marzo (per una settimana) e nella manifestazione “Alatri Doc” che si tiene nel mese di giugno <strong>in</strong><br />

concomitanza con il Natale della città (per un week end).<br />

L’idea è quella di costruire <strong>in</strong>torno a queste occasioni - che hanno già una loro visibilità ed attraggono<br />

un’<strong>in</strong>teressante “massa critica” di pubblico - un’offerta <strong>in</strong>novativa di servizi di visita ai beni<br />

medievali presenti nelle due aree cui Cass<strong>in</strong>o e Alatri appartengono, creandola pressoché ex novo<br />

nel caso del cass<strong>in</strong>ate e <strong>in</strong>tegrandola con una forte amplificazione territoriale nel caso della zona<br />

settentrionale, ernico - si<strong>mb</strong>riu<strong>in</strong>a.<br />

Così, nel corso della settimana di celebrazioni benedett<strong>in</strong>e, al corteo storico, alle cerimonie<br />

religiose, al Palio dei castelli, alla Fiera del Santo, agli altri momenti spettacolari (concerti e<br />

fuochi d’artificio), verrà affiancato un sistema di visite guidate, ben più ampio ed articolato di<br />

quello che attualmente co<strong>in</strong>volge le sole scuole del territorio, sia dal punto di vista dei contenuti<br />

sia dal punto di vista geografico: il fondamentale ruolo storico, politico e culturale dell’Abbazia<br />

di Montecass<strong>in</strong>o nella Terra Sancti Benedicti e oltre potrà essere raccontato dentro e fuori<br />

dall’Abbazia stessa, attraverso il suo Museo, la scoperta dell’<strong>in</strong>estimabile patrimonio librario e<br />

documentale che la sua Biblioteca e il suo Archivio ospitano, le architetture religiose e i notevoli<br />

cicli di affreschi presenti ad Aqu<strong>in</strong>o, Castrocielo, Caprile di Roccasecca, Belmonte Castello,<br />

S. Vittore nel Lazio, S. Elia Fiumerapido, Alvito ed Ausonia, oppure le tracce urbanistiche<br />

medioevo che caratterizzano diversi centri (quelli della Val di Com<strong>in</strong>o, ma anche Cervaro, Colle<br />

San Magno, la stessa Esperia),.<br />

63


64 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Per quanto riguarda “Alatri Doc”, <strong>in</strong>vece, la sua durata dovrà essere ampliata dagli attuali tre giorni<br />

all’<strong>in</strong>tera settimana e anche al week end precedente e, al tempo stesso, l’attuale offerta di visita ai<br />

beni, che appare comunque già connotata da una buona qualità e da modalità sovrapponibili a quelle<br />

del presente progetto, dovrà essere maggiormente caratterizzata dal tema medievale e dovrà divenire<br />

<strong>in</strong> un certo senso it<strong>in</strong>erante, co<strong>in</strong>volgendo qu<strong>in</strong>di i molti altri centri di rilievo del territorio circostante<br />

(da Anagni, Ferent<strong>in</strong>o, Boville Ernica e Veroli a Fumone e Collepardo, f<strong>in</strong>o alle stesse Fiuggi<br />

ed Arp<strong>in</strong>o, solo per citare gli esempi pr<strong>in</strong>cipali).<br />

La nuova offerta sarà caratterizzata e articolata secondo queste modalità:<br />

più che visite a s<strong>in</strong>goli beni o a gruppi di beni collocati nello stesso centro verranno proposti<br />

it<strong>in</strong>erari fra centri diversi, il che sp<strong>in</strong>gerà i visitatori a muoversi all’<strong>in</strong>terno del territorio e ad avere<br />

dunque la possibilità di entrare <strong>in</strong> contatto anche con le altre sue peculiarità, compiendo un’esperienza<br />

più d<strong>in</strong>amica e stratificata (<strong>in</strong> questo modo, su un altro piano, si creeranno evidenti vantaggi<br />

nella distribuzione dei flussi, che sarà più ampia e dislocata);<br />

le visite saranno condotte da guide formate ad hoc sulle tematiche medievali affrontate, anche<br />

grazie alle attività formative specialistiche previste, come si è visto, da una delle azioni “di sistema”,<br />

ma verranno offerte al pubblico anche alcune occasioni speciali (magari <strong>in</strong>centrate su aspetti particolari<br />

del patrimonio), nelle quali la guida sarà un esperto di chiara fama, proveniente dal mondo<br />

dell’università e della ricerca;<br />

le visite potranno essere <strong>in</strong>tegrate sia da m<strong>in</strong>icorsi pratici su alcuni temi collegati ai beni che<br />

abbiano particolare rilievo e si prest<strong>in</strong>o ad una decl<strong>in</strong>azione non solo frontale, ma più co<strong>in</strong>volgente<br />

e capace di co<strong>in</strong>volgere la manualità (un esempio su tutti possono essere le tecniche di composizione<br />

e restauro dei mosaici), <strong>in</strong> modo da stimolare e rispondere alla richiesta di “turismo attivo”, sia<br />

da un’offerta di ristorazione tematica di ottimo livello (<strong>in</strong>centrata cioè su una proposta di ricette di<br />

derivazione medievale, frutto di un attento lavoro di ricerca e selezione e di un altrettanto attento<br />

monitoraggio della qualità: il tutto, anche <strong>in</strong> questo caso, <strong>in</strong> correlazione con le attività di formazione<br />

professionale descritte nelle azioni “di sistema”), che - mentre arricchisce e approfondisce su altri<br />

piani l’esperienza culturale, rendendola più “totale”, co<strong>in</strong>volgente e dunque “memorabile”– riesca<br />

a porsi a sua volta anche come ulteriore motivazione a se stante per ritornare nel territorio <strong>in</strong> altre<br />

occasioni;<br />

ci sarà la possibilità di compiere le visite sia per i gruppi organizzati sia per i s<strong>in</strong>goli turisti (effettuando<br />

le prenotazioni “<strong>in</strong> remoto”, cioè attraverso il portale <strong>in</strong>ternet e il Call Center previsti nell’a<strong>mb</strong>ito<br />

delle azioni e degli strumenti “di sistema”);<br />

verrà costruito un paniere di scelte “tagliate” su misura per diversi livelli di approfondimento<br />

(scolastico per i ragazzi dei diversi cicli formativi, divulgativo per il grande pubblico, superiore per gli<br />

esperti e più appassionati) e per diversi specifici segmenti di pubblico (dagli stessi ba<strong>mb</strong><strong>in</strong>i ai turisti<br />

stranieri, f<strong>in</strong>o a soggetti portatori di disabilità);<br />

il suddetto paniere di scelte “open” potrà <strong>in</strong>oltre essere affiancato da proposte strutturate e<br />

“chiuse”, nella forma di veri e propri pacchetti turistici <strong>in</strong>tegrati, la cui progettazione, costruzione e<br />

commercializzazione potrà avvenire anche grazie alla collaborazione con un tour operator, secondo<br />

le modalità già accennate nell’a<strong>mb</strong>ito delle azioni “di sistema”.<br />

Inf<strong>in</strong>e, qualora le condizioni lo consentissero, sia a livello f<strong>in</strong>anziario sia a livello organizzativo, l’<strong>in</strong>tera<br />

tipologia di offerta potrebbe essere ripetuta <strong>in</strong> altri momenti dell’anno, <strong>in</strong> occasione di appuntamenti<br />

particolarmente significativi per il territorio, non necessariamente e direttamente connessi<br />

con il tema medievale, andando così ad <strong>in</strong>tersecarsi e ad <strong>in</strong>tegrarsi con altre; <strong>in</strong> questo modo, tra<br />

l’altro, si getterebbe un ponte verso uno degli obiettivi strategici del progetto: quello della valorizzazione<br />

permanente del patrimonio dei beni medievali del territorio, <strong>in</strong>nanzitutto attraverso la loro<br />

immissione nel circuito della fruizione cont<strong>in</strong>uativa, che rappresenta <strong>in</strong> sé una vera e propria pre -<br />

condizione anche per la tutela e la salvaguardia della loro <strong>in</strong>tegrità.<br />

Dunque, oltre agli appuntamenti “classici” delle Giornate del FAI e alla Settimana della cultura,<br />

pensiamo soprattutto ai major events che caratterizzano l’offerta di spettacoli della prov<strong>in</strong>cia e attirano<br />

fasce di pubblico significative e <strong>in</strong>teressanti, anzitutto dal punto di vista numerico: l’At<strong>in</strong>a Jazz<br />

Festival, il Liri Blues Festival o gli stessi “Fasti verulani”, solo per fare alcuni esempi, potrebbero


Il Progetto - Capitolo VI<br />

costituire un ottimo “pretesto” per <strong>in</strong>tercettare nuovi visitatori potenziali, <strong>in</strong>dirizzandoli e canalizzandoli<br />

verso il patrimonio medievale e le sue storie e “trattenendoli” per un tempo maggiore nel<br />

territorio, attraverso proposte <strong>in</strong>tegrate strutturate ad hoc, nella quali la fruizione delle performance<br />

dal vivo (a dire il vero, spesso tendenzialmente occasionale e casuale) si trasformi <strong>in</strong> un’opportunità<br />

e <strong>in</strong> un’esperienza più complessa, ricca e profonda di scoperta e di conoscenza della <strong>Ciociaria</strong> e dei<br />

suoi tesori nascosti.<br />

6.3 Le Azioni Dedicate alle Arti Performative<br />

Anche nel caso dell’offerta territoriale di spettacolo dal vivo (musica, teatro, tradizioni popolari e di<br />

matrice religiosa), l’analisi compiuta ha evidenziato, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di criticità e di potenzialità, peculiarità<br />

che suggeriscono un approccio simile a quello seguito per i beni culturali. Qu<strong>in</strong>di, più che aggiungere<br />

nuovi eventi - magari di grandi dimensioni e portata, al f<strong>in</strong>e di ottenere un effetto - faro capace di<br />

concentrare l’attenzione sul territorio per il tempo della loro durata, che si rivelerebbe tuttavia effimero<br />

e <strong>in</strong>oltre tenderebbe <strong>in</strong>evitabilmente a “schiacciare” e danneggiare il resto dell’offerta - si preferisce<br />

operare una serie di <strong>in</strong>terventi mirati, ma pensati secondo un’unica filosofia e un’ottica di <strong>in</strong>tegrazione<br />

reticolare, con l’obiettivo di sostenere e potenziare le esperienze che sono emerse come le<br />

più <strong>in</strong>teressanti, non solo e non tanto <strong>in</strong> senso assoluto quanto <strong>in</strong> una prospettiva strategica, <strong>in</strong> ragione<br />

del loro legame diretto al tema medievale e <strong>in</strong> relazione ad un complesso di parametri che abbiamo<br />

già enunciato (qualità, riscontro di pubblico, collocazione geografica e temporale), cui si è aggiunta <strong>in</strong><br />

questo caso una valutazione dell’appeal complessivo delle rispettive location di svolgimento.<br />

La scelta è così caduta su il corteo storico Terra Sancti Benedicti, che da 16 anni si svolge a Cass<strong>in</strong>o<br />

nella settimana che precede il 21 marzo <strong>in</strong>serendosi nel più ampio a<strong>mb</strong>ito delle celebrazioni benedett<strong>in</strong>e,<br />

organizzate dal Comune <strong>in</strong>sieme all’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o e caratterizzate da un programma<br />

particolarmente <strong>in</strong>tenso, nel quale solenni momenti religiosi si alternano con momenti di spettacolo<br />

e cultura (il corteo stesso, sessioni quotidiane di canti polifonici, il Palio dei castelli, concerti<br />

di piazza, i fuochi d’artificio) e altre attività collaterali (la Fiera del santo, il mercat<strong>in</strong>o medievale, le<br />

visite guidate dest<strong>in</strong>ate alle scuole del territorio); Festival lirico di Casamari e sul Festival delle città<br />

medievali per la parte musicale (oggi programmati rispettivamente ad agosto e a cavallo fra giugno e<br />

luglio), sull’eccellenza assoluta del Festival del teatro medievale e r<strong>in</strong>ascimentale di Anagni (attualmente<br />

previsto ad agosto), sul Palio della <strong>Ciociaria</strong> storica, che si svolge a sette<strong>mb</strong>re a Paliano.<br />

Si tratta di manifestazioni che, tra l’altro, condividono problematiche e criticità molto simili (e<br />

peraltro piuttosto e<strong>mb</strong>lematiche per l’<strong>in</strong>tero territorio): <strong>in</strong> particolare, la tendenziale contrazione<br />

quantitativa e l’<strong>in</strong>stabilità dei rispettivi cartelloni e calendari, la ripetitività della formula, la capacità<br />

di mantenimento degli standard qualitativi della programmazione - tutti fenomeni che corrispondono<br />

poi ai tentativi più o meno scomposti di “<strong>in</strong>seguimento” del pubblico, attuato (a discapito<br />

della qualità e dell’idea stessa di proposta e di progettualità coerente) secondo quella che abbiamo<br />

def<strong>in</strong>ito “tentazione del nazionalpopolare”, ma che - al tempo stesso - spesso derivano anzitutto da<br />

difficoltà sia economico - f<strong>in</strong>anziarie sia organizzative. sulle quali è possibile, e <strong>in</strong> questo caso doveroso,<br />

<strong>in</strong>tervenire direttamente, nella conv<strong>in</strong>zione che queste manifestazioni, una volta risolti i loro<br />

problemi sul piano progettuale e gestionale, possano rappresentare un modello da seguire ed esercitare<br />

una sorta di “tra<strong>in</strong>o” per tutte le altre.<br />

In questo senso, perciò, la filosofia dell’approccio ruota <strong>in</strong>torno ad alcuni <strong>in</strong>terventi comuni alle<br />

manifestazioni <strong>in</strong>dividuate, che possono essere così s<strong>in</strong>tetizzati (mentre per i dettagli delle necessarie<br />

decl<strong>in</strong>azioni specifiche e personalizzate degli <strong>in</strong>terventi stessi per le tre differenti categorie di<br />

manifestazioni si rimanda alla trattazione più specifica che vi farà seguito):<br />

l’erogazione di un flusso diretto di nuove e più consistenti risorse f<strong>in</strong>anziarie, dest<strong>in</strong>ato agli<br />

<strong>in</strong>terventi di seguito riportati e condizionato alla loro effettiva attuazione, al f<strong>in</strong>e di fornire un<br />

supporto più certo e stabile e/o, dove necessario, di operare un rilancio delle manifestazioni;<br />

un più deciso utilizzo delle tematiche medievali come “taglio” culturale e come l<strong>in</strong>ee di <strong>in</strong>dirizzo<br />

programmatiche e strategiche per una migliore def<strong>in</strong>izione dell’identità territoriale e del suo appeal;<br />

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66 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

una conseguente generale estensione sia del numero degli eventi a connotazione medievale<br />

proposti nei diversi cartelloni sia, soprattutto, l’<strong>in</strong>tegrazione con una serie di attività collaterali<br />

(soprattutto di carattere divulgativo - formativo) collegate ai temi delle manifestazioni, nonché con<br />

altre tipologie di offerta (quella ristorativa e ricettiva e quella dei beni culturali medievali del territorio,<br />

come si è già detto), che diano maggiore spessore alla fruizione delle componenti meramente<br />

spettacolari e la diversifich<strong>in</strong>o, co<strong>in</strong>volgendo e “trattenendo” il pubblico attraverso una partecipazione<br />

diretta piuttosto che <strong>in</strong>trattenendolo semplicemente;<br />

un lavoro di strutturazione di questa nuova offerta <strong>in</strong>tegrata <strong>in</strong> pacchetti turistici “chiusi”, che<br />

ne faccia <strong>in</strong>somma un prodotto vero e proprio da affidare per la commercializzazione a tour operator<br />

e/o ad altri operatori del settore (dunque, con modalità analoghe e s<strong>in</strong>ergiche rispetto a quelle<br />

accennate per le visite guidate);<br />

una def<strong>in</strong>izione più coord<strong>in</strong>ata e stabile dei rispettivi calendari, mediante aggiustamenti e<br />

spostamenti rispetto agli assetti più recenti, soprattutto al f<strong>in</strong>e di evitare sovrapposizioni e di coord<strong>in</strong>arsi<br />

nel migliore dei modi sia rispetto agli altri eventi targati “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” sia rispetto al<br />

resto dell’offerta di eventi e spettacoli;<br />

la dislocazione degli eventi previsti <strong>in</strong> porzioni di territorio più ampie di quelle attualmente<br />

co<strong>in</strong>volte, privilegiando e <strong>in</strong>centivando la formula del festival “it<strong>in</strong>erante” e policentrico, <strong>in</strong> modo da<br />

co<strong>in</strong>volgere diverse realtà e comunità locali e da <strong>in</strong>dirizzare il pubblico (e dunque i flussi di visitatori<br />

potenziali) alla scoperta di dest<strong>in</strong>azioni meno note ma ugualmente accattivanti.<br />

Per passare alle applicazioni specifiche degli <strong>in</strong>terventi previsti dalla filosofia generale, le proposte<br />

possono essere così s<strong>in</strong>tetizzate:<br />

rispetto al Festival del teatro medievale e r<strong>in</strong>ascimentale di Anagni, che è stato scelto sia per la<br />

sua pert<strong>in</strong>enza sia perché rappresenta un’eccellenza assoluta nel contesto dell’offerta di cultura e<br />

spettacoli della prov<strong>in</strong>cia, lo spostamento del cartellone nel mese di agosto e la sua concentrazione<br />

<strong>in</strong> un periodo di tempo piuttosto def<strong>in</strong>ito (una settimana) operati piuttosto di recente (mentre la<br />

formula precedente prevedeva una serie di appuntamenti cadenzati nel corso della stagione estiva)<br />

possono essere confermati, un po’ per mettere un punto fermo nella programmazione e non disorientare<br />

ulteriormente il pubblico, un po’ con l’obiettivo di raggiungere un effetto di “massa critica”<br />

dell’offerta, ma - al tempo stesso - il cartellone dovrà essere ampliato sia quantitativamente che nei<br />

contenuti: quantitativamente, aumentando il numero dei giorni della manifestazione (ad esempio<br />

da 7 a 10) e il numero di spettacoli <strong>in</strong> cartellone e organizzando alcune anteprime di lancio, sia nello<br />

stesso mese di agosto che a luglio - il tutto, possibilmente, organizzando alcune delle rappresentazioni<br />

<strong>in</strong> comuni diversi da Anagni e utilizzando le location di pregio (e pert<strong>in</strong>enti alla tematica)<br />

che essi sono <strong>in</strong> grado di offrire; dal punto di vista dei contenuti, compiendo proprio uno sforzo di<br />

ampliamento e rivitalizzazione della sezione medievale, che oggi appare un po’ sacrificata rispetto<br />

a quella r<strong>in</strong>ascimentale, ad esempio attraverso il ricorso a modalità espressive meno “bloccate” di<br />

quelle codificate e cristallizzate filologicamente come “teatro medievale”, e cioè l’apertura a formule<br />

di messa <strong>in</strong> scena più libere, “aperte” e contam<strong>in</strong>ate, come le teatralizzazioni di testi letterari, le mise<br />

en espace, gli spettacoli che coniugano la parola e le esecuzioni musicali, f<strong>in</strong>o alle diverse modalità<br />

possibili del cosiddetto “teatro attivo”, che prevede l’<strong>in</strong>terazione con il pubblico anche mediante<br />

meccanismi ludici (l’animazione “di strada”, i giochi di ruolo, le cene - teatro, il teatro sensoriale, ecc.),<br />

sempre nel rispetto dei dati storici e storiografici e, anzi, prestando una particolare attenzione alla<br />

qualità dei costumi e degli allestimenti. Per ciò che riguarda l’offerta di attività collaterali che si <strong>in</strong>tegr<strong>in</strong>o<br />

e “dialogh<strong>in</strong>o” con la fruizione degli spettacoli, nel corso delle sue giornate il Festival dovrebbe<br />

anzitutto proporre a segmenti di pubblico differenziati la possibilità di partecipare - magari ancora<br />

una volta secondo modalità non solo “frontali” e dunque co<strong>in</strong>volgenti - a sem<strong>in</strong>ari, laboratori, conferenze,<br />

brevi cl<strong>in</strong>ics e master class, caratterizzati da una forma agile e dal taglio soprattutto divulgativo<br />

(o comunque modulabile sui s<strong>in</strong>goli segmenti suddetti); <strong>in</strong>oltre, sempre nell’ottica dell’avvic<strong>in</strong>amento<br />

del pubblico ad un periodo storico tutto sommato sempre un po’ lontano e misterioso come il<br />

<strong>Medioevo</strong>, sarebbe opportuno co<strong>in</strong>volgerlo <strong>in</strong> un’esperienza “totale” stimolandone ulteriormente i<br />

sensi attraverso un’offerta di ristorazione tematica di alto livello, pensata e realizzata sensibilizzando<br />

e (come si è detto altrove) formando appositamente gli operatori locali;<br />

sul versante delle performance musicali, <strong>in</strong>vece, il Festival lirico di Casamari e il Festival delle<br />

città medievali sono stati scelti per motivazioni differenti e per compiervi differenti <strong>in</strong>terventi, ma


Il Progetto - Capitolo VI<br />

<strong>in</strong> qualche modo anche perché sottendono problematiche e potenzialità complementari e molto<br />

rappresentative dell’<strong>in</strong>tero panorama <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>seriscono: il primo, <strong>in</strong>fatti, è un appuntamento<br />

prestigioso, che coniuga l’attenzione per generi classici e colti (con un forte accento sul canto), l’alto<br />

livello artistico e la risonanza del proprio cartellone sia ad una location centrale di <strong>in</strong>dubbio fasc<strong>in</strong>o<br />

sia ad un’<strong>in</strong>teressante dislocazione territoriale, mentre il secondo ha fatto proprio della dissem<strong>in</strong>azione<br />

territoriale delle location, del loro carattere medievale e della loro qualità la propria caratteristica<br />

connotante, costruendo <strong>in</strong> scenari suggestivi un’offerta di spettacoli altrettanto diversificata<br />

<strong>in</strong> quanto a generi e stili toccati. Come si vede, sono due modelli che - dal punto di vista tematico,<br />

progettuale e strategico - nel loro <strong>in</strong>sieme co<strong>in</strong>cidono perfettamente con il senso profondo della<br />

nostra proposta, ma che hanno conosciuto negli ultimi anni una sofferenza - come si è detto, presumibilmente,<br />

di natura economica <strong>in</strong> primis - che rischia di snaturarne lo spirito, di vanificarne i risultati<br />

raggiunti f<strong>in</strong> qui o, addirittura, di metterne a repentaglio la stessa esistenza, privando l’offerta<br />

territoriale sia di un duplice punto di riferimento sia di un collante che riteniamo importanti. Gli <strong>in</strong>terventi<br />

(e i corrispondenti f<strong>in</strong>anziamenti) previsti, dunque, sono anche <strong>in</strong> questo caso di sostegno e<br />

sviluppo e - per quanto riguarda il Festival di Casamari - prevedono: il fondamentale apporto ideativo,<br />

progettuale, scientifico e realizzativo del Conservatorio di Fros<strong>in</strong>one; la conferma del periodo<br />

di svolgimento, ma con un’estensione dell’offerta, <strong>in</strong> quanto sia al numero dei giorni di programmazione<br />

sia al numero di eventi giornalieri, nonché il mantenimento dell’attuale formula, con eventi<br />

cadenzati nell’arco dell’<strong>in</strong>tero mese (e, naturalmente, una decisa preferenza per la collocazione nei<br />

week end); la creazione di una nuova sezione del festival, dedicata appositamente al canto sacro di<br />

epoca medievale, nella quale ogni anno le esibizioni dei più grandi cori nazionali e <strong>in</strong>ternazionali<br />

verranno ospitate non solo nell’abbazia ma anche <strong>in</strong> altre location di prestigio sparse sul territorio,<br />

da <strong>in</strong>dividuare con cura (<strong>in</strong> modo da recuperare quella vocazione alla dislocazione che negli ultimi<br />

tempi è andata progressivamente scemando a vantaggio di una più “facile” concentrazione); <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />

analogamente a quanto proposto per il festival teatrale di Anagni, l’<strong>in</strong>tegrazione della programmazione<br />

con un agile sistema di offerta didattica e divulgativa collegata al tema della musica sacra<br />

medievale, con laboratori, <strong>in</strong>contri, sem<strong>in</strong>ari, brevi cl<strong>in</strong>ic e master class dest<strong>in</strong>ati a fasce di pubblico<br />

diversificate e la costruzione di proposte modulari per la fruizione dei contenuti della manifestazione<br />

che comprendano anche servizi di ricettività e di ristorazione caratterizzati da una qualità garantita,<br />

nonché la già citata possibilità di compiere visite guidate ai beni medievali delle location o, più <strong>in</strong><br />

generale, delle aree co<strong>in</strong>volte secondo le formule descritte nel paragrafo di riferimento. Sempre con<br />

la supervisione e l’expertise del Conservatorio di Fros<strong>in</strong>one, nel caso del Festival delle città medievali<br />

si propone di mantenere la concentrazione degli eventi nel mese di luglio, adottando anche <strong>in</strong><br />

questo caso una programmazione cadenzata <strong>in</strong> corrispondenza dei week end, ma soprattutto si<br />

<strong>in</strong>tende riportare la manifestazione alla forza della sua orig<strong>in</strong>aria formula it<strong>in</strong>erante, tornando ad<br />

organizzare i diversi concerti <strong>in</strong>door e outdoor nel maggior numero possibile di location di pregio<br />

storico, artistico e architettonico sparse sul territorio ed aggiungendo all’offerta esistente nuovi<br />

appuntamenti tematici, almeno uno dei quali dedicato alla musica sacra medievale e almeno un altro<br />

con il quale nel tempo si possano svelare e approfondire le diverse forme <strong>in</strong> cui si manifesta il legame<br />

esistente fra alcuni stili ed espressioni musicali folkloristici arrivati f<strong>in</strong>o a noi per via tradizionale e le<br />

loro ascendenze storiche, che spesso risultano essere proprio medievali. Naturalmente, la formula<br />

stessa della manifestazione richiede, forse ancor più che nelle altre situazioni passate <strong>in</strong> rassegna,<br />

sia l’<strong>in</strong>tersezione dell’offerta di spettacoli con un sistema di visite guidate dedicate alle location nelle<br />

quali si svolgono gli eventi sia la sua <strong>in</strong>tegrazione con attività collaterali tematiche e targettizzate di<br />

carattere divulgativo e didattico e con la ristorazione anch’essa tematica e di qualità, ancora una volta<br />

da proporre al pubblico secondo modalità altamente personalizzabili oppure nella forma “chiusa”<br />

del pacchetto turistico. Vogliamo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e sottol<strong>in</strong>eare che il festival, per la sua collocazione temporale,<br />

co<strong>in</strong>cide con il momento di maggior concentrazione di eventi e spettacoli musicali nell’area e<br />

dunque, attraverso il brand “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” che lo accompagna e connota, può essere un<br />

catalizzatore e un veicolo di promozione <strong>in</strong>crociata per le altre manifestazioni, soprattutto nel caso <strong>in</strong><br />

cui queste - com’è auspicabile e come d’altro canto è già parzialmente <strong>in</strong> atto <strong>in</strong> alcune realtà (si veda<br />

ad esempio il caso di At<strong>in</strong>a Jazz) - riescano ad abbracciare <strong>in</strong> maniera crescente la filosofia it<strong>in</strong>erante<br />

e dislocata e la scelta di promuovere e valorizzare location medievali di pregio attraverso le esibizioni<br />

dal vivo, magari gemellandosi con il Festival delle città medievali o arrivando ad affiliarsi, secondo<br />

modalità da def<strong>in</strong>ire, a “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” e al suo sistema di promozione, comunicazione e<br />

67


68 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

market<strong>in</strong>g di nuovi prodotti turistici <strong>in</strong>tegrati d’area;<br />

per quanto concerne le manifestazioni legate alle tradizioni popolari di connotazione medievale,<br />

nell’a<strong>mb</strong>ito di un panorama piuttosto variegato ma altrettanto frastagliato e diseguale, si è<br />

scelto di concentrare gli <strong>in</strong>terventi e le relative risorse sul Palio della <strong>Ciociaria</strong> storica di Paliano che<br />

- lasciando da parte il complesso di eventi legati alle celebrazioni benedett<strong>in</strong>e utilizzato nel mese di<br />

marzo come “pretesto” e punto di riferimento per la valorizzazione dei beni dell’area meridionale<br />

della prov<strong>in</strong>cia - è apparso non solo come una delle realtà meglio strutturate, ma soprattutto risulta<br />

ben collocato sia geograficamente (e per di più <strong>in</strong> un contesto urbanistico più gradevole di altri) sia<br />

temporalmente rispetto alla strategia e alla conformazione generale del progetto, nonché dotata di<br />

potenzialità e di marg<strong>in</strong>i di miglioramento particolarmente <strong>in</strong>teressanti. Questo Palio è <strong>in</strong>fatti già un<br />

punto di riferimento a livello regionale, vista la partecipazione di delegazioni di comuni provenienti<br />

da diverse prov<strong>in</strong>ce del Lazio, rappresenta un’occasione di <strong>in</strong>contro e confronto ludico e agonistico<br />

fra tante storie e tradizioni locali e propone al pubblico un carnet già abbastanza diversificato di<br />

eventi e attività. Anche <strong>in</strong> questo caso, dunque, confermando senz’altro il periodo di svolgimento<br />

(a sette<strong>mb</strong>re, per un <strong>in</strong>tero week end), l’approccio dovrà essere, da una parte, quello del sostegno e<br />

del miglioramento dell’offerta attuale, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i quantitativi e soprattutto qualitativi (una maggiore<br />

cura degli aspetti filologici per l’a<strong>mb</strong>ientazione e gli allestimenti della “Giostra dell’anello con lancia”<br />

e della parata dei cortei storici; il contemporaneo <strong>in</strong>cremento delle delegazioni comunali <strong>in</strong>vitate a<br />

partecipare; l’aumento del numero degli stand di enogastronomia ed artigianato; l’<strong>in</strong>nalzamento del<br />

livello artistico e della pert<strong>in</strong>enza tematica di tutti i diversi spettacoli di contorno, ecc.); da un’altra<br />

parte, sarà opportuno <strong>in</strong>tegrare l’offerta stessa con nuove attività capaci di co<strong>in</strong>volgere maggiormente<br />

il pubblico - che <strong>in</strong> questo caso appare composto per lo più da nuclei familiari - nell’atmosfera<br />

e nell’esperienza del palio attraverso modalità ludiche secondo i dettami del cosiddetto “turismo<br />

attivo”, rendendolo <strong>in</strong> qualche modo protagonista di piccoli tornei di giochi antichi, di sessioni<br />

guidate di giochi di ruolo <strong>in</strong> piazza, di rappresentazioni teatrali <strong>in</strong>terattive (ivi comprese le cene -<br />

teatro a tema di cui si è parlato anche altrove, da <strong>in</strong>tendere qui come forma spettacolare per proporre<br />

enogastronomia e ristorazione tematica di qualità). Non va <strong>in</strong>oltre dimenticato, su un piano più largo<br />

e strategico, che il successo del Palio della <strong>Ciociaria</strong> storica e del suo modello di sviluppo potrebbero<br />

generare sul territorio il cosiddetto “effetto faro”, rappresentando <strong>in</strong>somma un punto di riferimento,<br />

una formula da seguire e, al tempo stesso un’occasione e un “tra<strong>in</strong>o” promozionali per gli altri numerosi<br />

eventi di questo tipo che si svolgono <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia e ponendo <strong>in</strong> tal modo le basi per una crescita<br />

della loro qualità e, <strong>in</strong> prospettiva, pers<strong>in</strong>o per una loro futura “messa <strong>in</strong> rete” <strong>in</strong> una sorta di circuito<br />

delle tradizioni popolari e religiose ciociare.<br />

6.4 Le Azioni di Innovazione dell’Offerta<br />

6.4.1 Il Convegno e il Premio Letterario<br />

Come anticipato, si è ritenuto che potrebbe risultare utile <strong>in</strong>tegrare l’offerta esistente con nuovi<br />

elementi di attrazione, capaci di valorizzare i beni locali e allo stesso tempo di <strong>in</strong>coraggiare un flusso<br />

più significativo di visitatori<br />

La prima azione a cui si è pensato, opportuna anche per <strong>in</strong>crementare l’<strong>in</strong>teresse scientifico nei<br />

confronti del patrimonio medievale ciociaro, è quella dell’organizzazione di un Convegno sul tema.<br />

Il Convegno, a scadenza annuale, tratterà questioni scientifiche <strong>in</strong>erenti il <strong>Medioevo</strong>, sarà di<br />

livello <strong>in</strong>ternazionale da organizzare <strong>in</strong> collaborazione la Fondazione CISAM di Spoleto e l’Università<br />

di Cass<strong>in</strong>o. Anche per quanto riguarda il convegno, sarà però opportuno <strong>in</strong>tervenire <strong>in</strong> un senso<br />

<strong>in</strong>novativo, cercando di aprire, per quanto possibile, lo sca<strong>mb</strong>io fra ricercatori ad un pubblico <strong>in</strong>teressato<br />

al tema.<br />

Rifacendoci qu<strong>in</strong>di alle esperienze dei vari Festival di successo che animano attualmente l’Italia,<br />

sarebbe molto <strong>in</strong>teressante che le personalità di maggiore spicco offrissero, accanto alla loro rela-


Il Progetto - Capitolo VI<br />

zione al convegno, almeno una “Lectio magistralis” aperta ad un pubblico più ampio. A queste<br />

andrebbero aggiunte delle “lezioni on field”, ovvero la possibilità per gruppi di scoprire alcuni dei<br />

beni architettonici medievali più importanti dell’area. La di comunicarle come “eventi unici”.<br />

Accanto a queste <strong>in</strong>iziative congegnate perché un pubblico più vasto possa “sfruttare” la presenza<br />

degli accademici, sarà strategico prevedere un’<strong>in</strong>iziativa speculare, per permettere agli accademici<br />

di conoscere beni meno noti della prov<strong>in</strong>cia e attivare un “passa parola” di qualità che attivi flussi di<br />

turisti culturali attratti dai beni ciociari.<br />

Allo stesso tempo potrebbe essere utile immag<strong>in</strong>are <strong>in</strong>vece una sezione del convegno (o l’<strong>in</strong>tero<br />

impianto dello stesso) dedicata a temi più divulgativi, seppure legati alla stessa tematica. Il convegno<br />

qu<strong>in</strong>di non si occuperebbe (o non solo) di questioni scientifiche, ma potrebbe <strong>in</strong>dagare i vari media<br />

che hanno narrato il <strong>Medioevo</strong>, qu<strong>in</strong>di i grandi filoni come il fantasy, il fumetto, il poliziesco o noir,<br />

il c<strong>in</strong>ema, ecc. Questa scelta permetterebbe agli organizzatori di far <strong>in</strong>tervenire star <strong>in</strong>ternazionali,<br />

ben note al pubblico generalista e non solo ai circoli di studiosi o di appassionati al tema.<br />

Importante sarà comunque agire, <strong>in</strong> questa come <strong>in</strong> tutte le <strong>in</strong>iziative di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”,<br />

senza compromessi rispetto alla qualità, qu<strong>in</strong>di assicurando sempre un alto profilo scientifico e una<br />

correttezza <strong>in</strong>discutibile delle <strong>in</strong>formazioni, con una forte capacità divulgativa.<br />

Proprio il convegno potrebbe qu<strong>in</strong>di essere una giusta apertura dell’<strong>in</strong>iziativa complessiva se<br />

riuscirà a trasmettere questo “stile” <strong>in</strong>novativo di <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong> che non vorrà essere un<br />

<strong>in</strong>tervento dedicato a pochi, ma al contrario vorrà <strong>in</strong>teressare un pubblico più ampio alle tematiche<br />

del territorio.<br />

Uno degli obiettivi strategici del progetto è comunque quello di attrarre l’attenzione dei media, da<br />

questo nasce la proposta di un Premio letterario.<br />

L’obiettivo del Premio Letterario è di stimolare ed <strong>in</strong>centivare gli autori letterari alla narrazione<br />

di luoghi ed episodi legati al <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong> creando di l<strong>in</strong>k turistici con il nostro territorio.<br />

Questa nuova strategia di market<strong>in</strong>g turistico è stata brillantemente attuata <strong>in</strong> molti luoghi nel mondo<br />

citati <strong>in</strong> libri famosi - Parigi e Roma con Dan Brown, Stoccolma con la trilogia Millennium di Larson<br />

Il concorso potrà articolarsi <strong>in</strong> diverse sezioni, ovvero quelle più proprie del genere di riferimento.<br />

Ci potrà essere qu<strong>in</strong>di una sezione dedicata all’illustrazione, al libro a fumetti, oltre che naturalmente<br />

al romanzo o al racconto breve.<br />

Ovviamente il Premio sarà il momento di maggiore visibilità territoriale, ma per l’organizzazione<br />

dell’<strong>in</strong>iziativa sarà necessario attivare una campagna di comunicazione che conv<strong>in</strong>ca numerosi scrittori<br />

a presentare le proprie candidature. Elemento dirimente sarà <strong>in</strong> questo a<strong>mb</strong>ito il ricorso ad una<br />

giuria composta di nomi di chiara fama, che assoc<strong>in</strong>o il proprio nome al concorso, oltre che la disponibilità<br />

di un premio <strong>in</strong> denaro per i primi classificati nelle varie categorie.<br />

Per la Giuria, oltre che poter contare su alcuni degli stessi soggetti promotori del progetto, fra cui<br />

l’Università, potrebbe essere <strong>in</strong>teressante potersi assicurare la presenza proprio di quegli autori che<br />

hanno contribuito a creare l’immag<strong>in</strong>ario contemporaneo sul <strong>Medioevo</strong>: studiosi come U<strong>mb</strong>erto<br />

Eco, i grandi esperti della divulgazione <strong>in</strong> Italia come Piero Angela, oppure quanti hanno ricreato,<br />

attraverso l’evocazione del mistero, un forte <strong>in</strong>teresse <strong>in</strong>torno ad alcuni temi, come ad esempio<br />

Roberto Giacobbo. Probabilmente il concorso dovrà avere una cadenza annuale, qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> ogni<br />

appuntamento potranno convergere la premiazione dell’anno precedente e l’apertura del concorso<br />

successivo. In questo modo ci sarà, nuovamente, la concentrazione <strong>in</strong> un momento di forte comunicazione<br />

di tutta l’<strong>in</strong>iziativa.<br />

Per l’<strong>in</strong>sieme di queste due <strong>in</strong>iziative si è pensato alle uniche location che potrebbero garantire una<br />

qualificata presenza di strutture ricettive, qu<strong>in</strong>di Fiuggi e Cass<strong>in</strong>o.<br />

69


70 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

6.4.2 Le Vie del <strong>Medioevo</strong><br />

Per diversificare ulteriormente la proposta, <strong>in</strong> modo che possa comprendere target più differenziati,<br />

abbiamo pensato di creare un evento dedicato al “turismo attivo”, a quanti cioè preferiscono<br />

una offerta che preveda delle attività da svolgere anche fisicamente, pur senza arrivare a co<strong>in</strong>cidere<br />

con un segmento decisamente “sportivo”.<br />

Rifacendoci qu<strong>in</strong>di alle diffuse esperienze di “camm<strong>in</strong>i” più o meno religiosi, si vuole mettere a<br />

punto anche per la <strong>Ciociaria</strong> un’offerta da percorrere <strong>in</strong> prevalenza a piedi, ma anche <strong>in</strong> bicicletta<br />

o a cavallo, rispondendo a una nuova domanda che si sta imponendo nel settore turistico, sempre<br />

più esigente rispetto alla qualità e alla varietà dei servizi offerti. Il nuovo turista si mostra, più che <strong>in</strong><br />

passato, alla ricerca di esperienze che consentano di trascorrere una vacanza s<strong>in</strong>golare e completa,<br />

<strong>in</strong> cui realizzare uno sca<strong>mb</strong>io più <strong>in</strong>timo e profondo con il territorio prescelto, attraverso la fruizione<br />

di beni culturali e artistici, l’osservazione della natura e un nuovo spiccato <strong>in</strong>teresse verso tradizioni<br />

e tipicità della cultura ospitante.<br />

Partendo, anche <strong>in</strong> questo caso, da suggerimenti che vengono da attività già <strong>in</strong> essere sul territorio,<br />

crediamo che sarebbe possibile mettere a punto un ventaglio di percorsi tematici da compiere<br />

con mezzi alternativi, che permettano la scoperta di realtà poco note del frus<strong>in</strong>ate.<br />

I temi a cui collegarsi, che rientr<strong>in</strong>o nella più generale tematica del <strong>Medioevo</strong>, possono essere<br />

relativi, ad esempio, alla conoscenza delle erbe. M<strong>in</strong>icorsi sul campo per erboristi già si organizzano<br />

nell’area di Trisulti da qualche anno e la loro offerta potrebbe essere r<strong>in</strong>forzata ed allargata ad<br />

altre aree. Per i partecipanti qu<strong>in</strong>di i vantaggi saranno diversi: condensare <strong>in</strong> un’unica esperienza la<br />

possibilità di approfondire la conoscenza della flora locale e delle virtù delle piante, tema effettivamente<br />

già esplorato dai monaci benedett<strong>in</strong>i, e allo stesso tempo conoscere le zone di maggior qualità<br />

a<strong>mb</strong>ientale del frus<strong>in</strong>ate. La proposta potrà qu<strong>in</strong>di essere articolata sul territorio <strong>in</strong> vari percorsi<br />

secondo i diversi temi da esplorare.<br />

Potranno nello stesso modo essere attrezzati percorsi celest<strong>in</strong>iani, sulle varianti della Francigena,<br />

vie dei pellegr<strong>in</strong>i, oppure percorsi a piedi che collegh<strong>in</strong>o luoghi “segreti” e “misteriosi” della<br />

prov<strong>in</strong>cia. Il presente <strong>in</strong>tervento non persegue l’obiettivo di riprist<strong>in</strong>are le antiche piste, attraverso il<br />

loro recupero fisico e filologico, ma di operare una valorizzazione globale degli aspetti legati ai beni<br />

artistici, alla storia ed alla cultura materiale dei percorsi, <strong>in</strong>tesi come patrimonio e memoria storica<br />

del territorio. Il percorso diviene così un viaggio nella cultura, nella natura e nei prodotti di una data<br />

terra, trasformandosi <strong>in</strong> esperienza culturale e sensoriale. L’emozione può e deve rappresentare un<br />

mezzo di collegamento con il contesto storico - culturale, con l’a<strong>mb</strong>iente naturale e sociale.<br />

Si progetteranno attività di tipo escursionistico, a diretto contatto con la natura, allo scopo di<br />

<strong>in</strong>centivare una fruizione del territorio ricca di stimoli eterogenei, <strong>in</strong> grado di offrire la percezione,<br />

ma anche di far vivere <strong>in</strong> prima persona, l’universo di relazioni ed emozioni che <strong>in</strong>tercorrono tra il<br />

territorio ed i suoi ospiti. L’offerta dei servizi punta ad una coerenza di base che fa riferimento alla<br />

filosofia del vivere “slow”, a contatto con la natura e la cultura.<br />

Una programmazione articolata potrebbe <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di massima prevedere:<br />

conferenze propedeutiche al tema e all’a<strong>mb</strong>iente relativamente ai temi prescelti, da tenere <strong>in</strong><br />

sedi idonee o significative presenti, quali giard<strong>in</strong>i dei monasteri, romitori, chiese rurali, ecc.;<br />

visite guidate, condotte da personale appositamente formato, alle emergenze che <strong>in</strong>sistono sul<br />

tracciato da percorrere;<br />

ideazione di percorsi a tappe, sulla base di differenti lunghezze e difficoltà, formulati con<br />

l’obiettivo di agevolare e contemporaneamente vivacizzare il viaggio it<strong>in</strong>erante, assimilandolo<br />

all’antica pratica del camm<strong>in</strong>o dei pellegr<strong>in</strong>i o dei pastori;<br />

possibilità di noleggiare o fruire di mezzi di trasporto alternativi, ma eco - compatibili, quali<br />

biciclette e cavalli;<br />

attrezzare punti di ristoro dove acquistare cest<strong>in</strong>i confezionati con prodotti tipici locali di<br />

qualità, selezionati sul fronte produttivo;


Il Progetto - Capitolo VI<br />

attrezzare “oasi” di sosta dove poter gustare <strong>in</strong> tutta tranquillità piacevoli letture di testi, scelti<br />

nel settore della letteratura di viaggio e delle memorie del “grand tour”, per l’approfondimento<br />

dell’esperienza che il turista sta vivendo;<br />

convenzioni con le strutture ricettive operanti nelle aree pilota selezionate dal progetto,<br />

comprensive oltre che dei tradizionali servizi di accoglienza, anche di offerte alternative di supporto<br />

logistico quali, ad esempio, il trasferimento dei bagagli da un tappa all’altra;<br />

convenzioni con ristoranti per degustazioni a base di v<strong>in</strong>o e piatti tipici della tradizione.<br />

6.4.3 Giocare al <strong>Medioevo</strong><br />

Mentre f<strong>in</strong>o a questo punto ci siamo occupati di target di turisti - studiosi o curiosi, di gruppi di<br />

escursionisti, di <strong>in</strong>dividuali e di famiglie, l’ultima <strong>in</strong>iziativa “nuova” che vogliamo proporre è quella<br />

dedicata ad un target giovane, qu<strong>in</strong>di non di ba<strong>mb</strong><strong>in</strong>i, che potrà essere richiamato a “giocare” <strong>in</strong><br />

gruppi <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>.<br />

Dal “Signore degli Anelli” <strong>in</strong> poi nel mondo sono fioriti diversi filoni di giochi di a<strong>mb</strong>ientazione o<br />

sapore medievale, che, <strong>in</strong> modalità molto diverse, creano mondi fantastici popolati da personaggi<br />

mitici come cavalieri, fate, maghi, elfi e guerrieri che compiono avventure immag<strong>in</strong>arie, guerreggiano,<br />

conquistano terre e armate, a volte si evolvono ed altre muoiono. Impossibile tentare ad<br />

oggi un censimento di questi giochi, di ruolo, di guerra, di simulazione, virtuali on - e offl<strong>in</strong>e, ecc.<br />

Possiamo però dist<strong>in</strong>guerli almeno <strong>in</strong> un gruppo <strong>in</strong>door, qu<strong>in</strong>di di giochi di ruolo o da tavolo (di cui<br />

il capostipite riconosciuto è certamente “Dungeons and Dragons”), e giochi da svolgere all’aperto,<br />

con a<strong>mb</strong>ientazioni, armi ed armature ricostruite, attività che potrebbe essere concertata con il nuovo<br />

Parco Divertimenti di Valmontone legato alla Magia. Per quanto i giocatori abituali tendano a riunirsi<br />

sempre all’<strong>in</strong>terno dello stesso gruppo, per tutti è desiderabile sfidare nuovi concorrenti ed esistono<br />

qu<strong>in</strong>di tornei, reali e virtuali, per quasi ogni categoria di gioco.<br />

Alcune <strong>in</strong>iziative sono state <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> grado di offrirsi come punti di <strong>in</strong>contro fra tutti i giocatori,<br />

ma mai concentrandosi esclusivamente sul tema medievale, ed <strong>in</strong> ogni caso mai nell’Italia centro -<br />

meridionale. I giochi spesso si strutturano <strong>in</strong> vere e proprie campagne che non si possono esaurire<br />

nell’arco di una serata o giornata di gioco. Questo è particolarmente vero per i giochi di simulazione,<br />

<strong>in</strong> cui i partecipanti ricostruiscono utensili, capanne e costumi e qu<strong>in</strong>di hanno piacere di utilizzarli<br />

almeno per un f<strong>in</strong>e settimana.<br />

Sarebbe qu<strong>in</strong>di davvero <strong>in</strong>teressante proporre una location mista, con a<strong>mb</strong>ienti al coperto e aree<br />

verdi <strong>in</strong> cui, per un week - end lungo o due, giovani di tutta Italia possano essere ospitati per svolgere<br />

i propri tornei. Sarebbe chiaramente necessario trovare un borgo con queste caratteristiche,<br />

possibilmente con a<strong>mb</strong>ienti di pregio disponibili e con connessioni wi - fi che permettano di svolgere<br />

anche i giochi on - l<strong>in</strong>e, magari <strong>in</strong> un castello o comunque <strong>in</strong> una architettura con un valore storico e <strong>in</strong><br />

un’area con la disponibilità di posti letto a buon mercato: ad esempio l’ostello le Fraschette presente<br />

ad Alatri.<br />

Ovviamente non si tratta di un segmento di pubblico con la stessa capacità di spesa degli altri, ma<br />

questo evento potrebbe contribuire significativamente ad avvic<strong>in</strong>are un target diverso al territorio<br />

prov<strong>in</strong>ciale e fidelizzarlo.<br />

Per l’organizzazione sarebbe necessario utilizzare i circuiti già esistenti e cercare di collaborare<br />

con le associazioni più attive, che hanno canali consolidati per <strong>in</strong>teragire con il proprio pubblico. Il<br />

contributo dell’Amm<strong>in</strong>istrazione ospitante potrebbe limitarsi ad offrire i servizi, la logistica e magari<br />

un evento serale di <strong>in</strong>trattenimento, di musica o conviviale.<br />

Con “Giocare al <strong>Medioevo</strong>” si completa dunque il quadro del primo livello di <strong>in</strong>terventi previsti<br />

per “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”, che nel loro <strong>in</strong>sieme possono essere s<strong>in</strong>tetizzati e rappresentati, anche<br />

su base temporale, come nella tabella seguente:<br />

71


72 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

Tipologia Intervento Eventi Riferimento Location Centrale Mese di Svolgimento<br />

Valorizzazione dei<br />

beni medievali della<br />

zona sud<br />

Creazione di<br />

nuovi elementi di<br />

attrazione<br />

Creazione di<br />

nuovi elementi di<br />

attrazione<br />

Valorizzazione dei<br />

beni medievali della<br />

zona nord<br />

Sostegno e sviluppo<br />

del sistema di offerta<br />

di spettacoli live<br />

Sostegno e sviluppo<br />

del sistema di offerta<br />

di spettacoli live<br />

Sostegno e sviluppo<br />

del sistema di offerta<br />

di spettacoli live<br />

Creazione di<br />

nuovi elementi di<br />

attrazione<br />

Celebrazioni<br />

benedett<strong>in</strong>e<br />

Convegno e premio<br />

letterario<br />

Le vie del <strong>Medioevo</strong><br />

e Franchigene<br />

Cass<strong>in</strong>o Marzo<br />

Fiuggi - Anagni Ottobre/Nove<strong>mb</strong>re<br />

Diverse location Maggio<br />

Alatri DOC Alatri Giugno<br />

Festival delle città<br />

medievali<br />

Festival lirico di<br />

Casamari<br />

Festival del teatro<br />

medievale e<br />

r<strong>in</strong>ascimentale<br />

Palio della <strong>Ciociaria</strong><br />

storica<br />

6.5 Le Azioni Migliorative<br />

Monte S. Giovanni<br />

Campano<br />

Casamari (Veroli)<br />

Anagni<br />

Luglio<br />

Agosto<br />

Paliano Sette<strong>mb</strong>re<br />

Giocare il <strong>Medioevo</strong> Da def<strong>in</strong>ire Ottobre<br />

Se l’<strong>in</strong>sieme di azioni descritto nei paragrafi precedenti <strong>in</strong>dividua - anzitutto da un punto di<br />

vista economico - f<strong>in</strong>anziario ed organizzativo - un primo livello di <strong>in</strong>tervento nell’attuazione del<br />

progetto, corrispondente ad uno scenario, per così dire, di base o “<strong>in</strong>erziale”, è f<strong>in</strong> d’ora possibile<br />

- anzi, auspicabile - compiere una prima, s<strong>in</strong>tetica riflessione su un potenziale scenario differente,<br />

corrispondente a un secondo livello di <strong>in</strong>tervento e connotato da uno spiccato carattere migliorativo,<br />

da una maggiore complessità sia realizzativa (anche <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prospettiva temporale) che gestionale<br />

e, naturalmente, subord<strong>in</strong>ato all’esistenza e/o al reperimento di fonti e risorse di f<strong>in</strong>anziamento<br />

(e non solo) decisamente più consistenti.<br />

In questo orizzonte più ottimistico - verso il quale comunque il progetto dovrebbe tendere f<strong>in</strong><br />

dal primo momento - le azioni da compiere, per produrre i loro massimi effetti <strong>in</strong> senso quantitativo<br />

e qualitativo, dovrebbero concentrarsi sull’ulteriore valorizzazione del patrimonio di beni storici,<br />

artistici e architettonici medievali, che è emerso come il capital asset territoriale, non solo sul piano<br />

materiale ma anche e soprattutto su quello della costruzione/ricostruzione di un’identità condivisa e<br />

di un nuovo immag<strong>in</strong>ario.<br />

Proponiamo, dunque, di organizzare - da una parte - grandi mostre sul <strong>Medioevo</strong> e sulle tematiche<br />

ad esso collegate e - da un’altra - di realizzare un modello <strong>in</strong>novativo di fruizione dei beni culturali<br />

(sempre medievali) del territorio, basato su un utilizzo sp<strong>in</strong>to delle nuove tecnologie: come si <strong>in</strong>tuisce,<br />

si tratta di <strong>in</strong>terventi non solo perfettamente <strong>in</strong>tegrabili nella filosofia che caratterizza il “primo livello”


Il Progetto - Capitolo VI<br />

del progetto, ma anche dotati di una reciproca complementarità: uno più “tradizionale”, “mirato” e<br />

concentrato nello spazio e nel tempo; l’altro più all’avanguardia, “coraggioso” e “diffuso”.<br />

Senza entrare <strong>in</strong> questa sede nell’approfondimento dei dettagli contenutistici, attuativi e gestionali<br />

di tali <strong>in</strong>terventi, forniamo qui di seguito una descrizione s<strong>in</strong>tetica delle loro pr<strong>in</strong>cipali caratteristiche,<br />

suggerendo - laddove necessario - anche qualche riflessione problematica, <strong>in</strong> modo da<br />

fornire un quadro, sempre di massima, ma il più rappresentativo e utile possibile ai f<strong>in</strong>i di una prima<br />

valutazione sulla loro realizzabilità e sul rapporto costi/benefici che potenzialmente sottendono.<br />

6.5.1 Un Ciclo di Mostre Tematiche<br />

La mostra o, meglio, il ciclo di mostre dovrebbe essere ideato, programmato, organizzato e realizzato<br />

con il decisivo contributo sia della comunità scientifica locale (<strong>in</strong> primis l’Università di Cass<strong>in</strong>o),<br />

sia di esperti di fama nazionale e <strong>in</strong>ternazionale, ma anche grazie al dialogo e alla stretta s<strong>in</strong>ergia con<br />

le attività e il lavoro compiuti <strong>in</strong> occasione del Convegno annuale.<br />

La cadenza dovrebbe essere annuale anch’essa, e si dovrebbe prevedere una durata di sei mesi,<br />

possibilmente <strong>in</strong> un periodo che si sovrapponga solo parzialmente al calendario di otto mesi del<br />

“primo livello” di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”, con l’effetto di allungarne la stagione (un periodo giusto<br />

potrebbe essere dunque luglio - dice<strong>mb</strong>re).<br />

Le tematiche, naturalmente, dovrebbero ruotare anno dopo anno sempre <strong>in</strong>torno al <strong>Medioevo</strong> e<br />

alle sue storie, attraverso un approccio multidiscipl<strong>in</strong>are (cioè, non solo artistico ed estetico, ma anche<br />

storico - antropologico e scientifico) che riesca tra l’altro ad <strong>in</strong>serire i caratteri e le peculiarità locali <strong>in</strong> un<br />

contesto di respiro decisamente più ampio e a dar vita a narrazioni orig<strong>in</strong>ali e affasc<strong>in</strong>anti: dunque, sarà<br />

certamente dato uno spazio e un ruolo rilevanti al patrimonio unico di preziosi beni librari e manoscritti<br />

che caratterizza il territorio, ma si farà altrettanto ricorso a prestiti di beni e oggetti provenienti da altre<br />

collezioni nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali e senz’altro si sceglierà per i materiali esposti un trattamento<br />

affatto statico e, anzi, largamente basato sulla narratività (con grande abbondanza e diversificazione<br />

degli apparati esplicativi e un’attenzione particolare dedicata ai servizi di supporto alla visita, <strong>in</strong> modo<br />

da dialogare con i visitatori secondo modalità differenziate e pers<strong>in</strong>o personalizzabili).<br />

Anche la scelta della location avrà rilevanza strategica, proponendo <strong>in</strong>oltre questioni di una<br />

certa delicatezza: si dovrà <strong>in</strong>dividuare <strong>in</strong>fatti non solo il luogo più giusto per posizione territoriale<br />

(dovendo affrontare sicuramente sia questioni, per così dire, di “equilibrio geo - politico”, sia temi<br />

più “tecnici”, come ad esempio la raggiungibilità del centro eletto e la presenza di servizi collaterali<br />

nella zona di riferimento), ma anche lo specifico contenitore più adeguato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di spazio e di<br />

struttura (con parametri e problemi quali la conformazione fisica e la sua adattabilità agli allestimenti<br />

necessari, le eventuali barriere architettoniche, le dotazioni impiantistiche di illum<strong>in</strong>azione e climatizzazione,<br />

la sicurezza <strong>in</strong> genere), cioè compiere delle scelte che - da sole - possono fortemente<br />

<strong>in</strong>fluenzare l’attuabilità e il successo stessi dell’<strong>in</strong>tervento.<br />

Del<strong>in</strong>eate le caratteristiche di massima della nuova attività che si <strong>in</strong>tendere <strong>in</strong>traprendere, non ci<br />

si può comunque esimere dal portare all’attenzione e s<strong>in</strong>tetizzare, come s’è annunciato, alcuni nodi<br />

potenzialmente problematici che le sono <strong>in</strong> qualche modo connaturati e che vanno tenuti presenti per<br />

assumere un atteggiamento non già pessimistico, ma semmai realistico e avvertito; se è vero <strong>in</strong>fatti che<br />

le mostre di grande livello rappresentano sicuramente un attrattore molto forte e che, un po’ ovunque<br />

<strong>in</strong> Italia, vengono “lette” e utilizzate <strong>in</strong> maniera talvolta un po’ semplicistica, automatica e acritica, anzitutto<br />

dalle amm<strong>in</strong>istrazioni pubbliche a tutti i livelli (comunale, prov<strong>in</strong>ciale, regionale), come volani per<br />

lo sviluppo economico di un territorio, per la loro capacità di aumentarne la visibilità e la reputazione,<br />

di attrarre il pubblico dei visitatori aumentando così anche i flussi turistici, di catalizzare e coagulare<br />

nuove risorse f<strong>in</strong>anziarie ed umane, di migliorare il capitale sociale locale, è anche vero che talvolta le<br />

mostre stesse si sono rivelate - <strong>in</strong> sé e <strong>in</strong> relazione alle suddette f<strong>in</strong>alità - un “oggetto” e uno strumento<br />

meno esenti da criticità e più a<strong>mb</strong>igui nei risultati effettivi di quanto ci si aspettasse <strong>in</strong>izialmente. Ciò<br />

73


74 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

è sicuramente dovuto alla concorrenza globale, che si è fatta ovviamente via via sempre più aspra, ma<br />

anche a frequenti errori di valutazione e di gestione ord<strong>in</strong>aria. F<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio, dunque, bisogna tener<br />

presenti alcuni elementi, che possono essere così s<strong>in</strong>tetizzati: le mostre (e ancor più i cicli, ovviamente)<br />

hanno bisogno di un significativo approccio programmatorio, comportano spese di realizzazione e di<br />

gestione generalmente piuttosto alte (soprattutto laddove vogliano raggiungere livelli di eccellenza),<br />

sono raramente capaci (se non <strong>in</strong> caso di un grandissimo successo di pubblico) di autosostenersi con i<br />

puri rientri da bigliettazione (e dunque per la copertura dei costi hanno dunque necessità di precisi e<br />

talvolta consistenti <strong>in</strong>terventi f<strong>in</strong>anziari esterni, pubblici e/o privati) e riescono ad ottenere, per il territorio<br />

su cui <strong>in</strong>sistono, impatti economici significativi sui segmenti produttivi collegati alla filiera cultura<br />

- turismo solo se circondate e supportate da un’<strong>in</strong>frastrutturazione e da un’offerta di servizi collaterali<br />

(a partire da ricettività e ristorazione, ad esempio) di livello quantitativo e qualitativo adeguato.<br />

6.5.2 Le Tecnologie D’avanguardia per la Fruizione del Patrimonio<br />

Anche per questo <strong>in</strong>tervento - che si presenta con un alto tasso di valore aggiunto - è necessario<br />

tener presente prelim<strong>in</strong>armente la necessità di un <strong>in</strong>vestimento <strong>in</strong>iziale piuttosto consistente e di una<br />

capacità di remunerazione diretta presumibilmente piuttosto basso, vista la tendenziale gratuità dei<br />

servizi offerti, mentre appaiono f<strong>in</strong> d’ora meno complessi ed onerosi gli aspetti gestionali; <strong>in</strong>oltre,<br />

anche <strong>in</strong> questo caso, si pone la questione - questa volta meno delicata, tuttavia - dell’<strong>in</strong>dividuazione<br />

delle location <strong>in</strong> cui realizzare fisicamente alcune parti dell’<strong>in</strong>tervento stesso.<br />

D’altra parte è <strong>in</strong>negabile che l’offerta proposta e le soluzioni tecniche scelte per realizzarla<br />

rappresent<strong>in</strong>o non solo un importante strumento di valorizzazione del patrimonio esistente, ma<br />

soprattutto un elemento <strong>in</strong> sé capace di aumentare l’attrattività di un territorio, di accrescerne la visibilità<br />

attraverso la “presa” emotiva che l’<strong>in</strong>novazione tecnologica esercita sul pubblico e di costituire<br />

una forte connotazione della sua “marca” e un potenziale vantaggio competitivo.<br />

Si pensa <strong>in</strong>fatti di proporre al pubblico un modello <strong>in</strong>novativo di fruizione dei beni culturali medievali<br />

sparsi sul territorio basato su un uso massivo delle nuove tecnologie e dei dispositivi portatili, che<br />

può essere s<strong>in</strong>teticamente descritto <strong>in</strong> questo modo.<br />

Ai visitatori, s<strong>in</strong>goli o <strong>in</strong> gruppo, sarà offerta la possibilità di accedere al territorio transitando <strong>in</strong> tre<br />

cosiddette “porte digitali” presenti <strong>in</strong> centri <strong>in</strong>dividuati strategicamente (rispettivamente, nell’area nord, <strong>in</strong><br />

quella sud e sicuramente a Fros<strong>in</strong>one) e collocate <strong>in</strong> contenitori da <strong>in</strong>dividuare con la consueta attenzione.<br />

In ciascuno di questi contenitori sarà dunque allestito un “centro servizi” che, oltre ad un “tradizionale”<br />

desk <strong>in</strong>formativo e promozionale, ospiterà <strong>in</strong>stallazioni multimediali <strong>in</strong>terattive (le “porte digitali”,<br />

appunto) di vario tipo (postazioni <strong>in</strong>formatiche s<strong>in</strong>gole, o dotate di moduli di proiezione per la<br />

fruizione collettiva, <strong>in</strong> modalità tradizionale e/o touchscreen, tavoli <strong>in</strong>terattivi multitouch, hot po<strong>in</strong>t di<br />

accesso alla Rete, ecc.) con il supporto di nuovo applicativi per smartphone e I - Phone <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>serire<br />

tutti i luoghi, date e giochi, che offriranno al pubblico la possibilità sia di entrare <strong>in</strong> un primo contatto<br />

con i beni medievali sparsi sul territorio sia di essere <strong>in</strong>stradati e <strong>in</strong>dirizzati verso i diversi percorsi di<br />

visita, per approfondire le tematiche di <strong>in</strong>teresse “sul campo” e attraverso l’esperienza diretta.<br />

6.6 L’Anteprima nel 2012<br />

Una realistica riflessione sulla tempistica necessaria a realizzare gli <strong>in</strong>terventi previsti non consente<br />

di immag<strong>in</strong>are che il 2012 sia il primo anno di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”, cioè l’anno di lancio di tutto<br />

il complesso di attività f<strong>in</strong>ora descritte, che dovrebbero <strong>in</strong>teressare la quasi totalità del territorio<br />

ciociaro nei mesi fra marzo e ottobre. D’altro canto se<strong>mb</strong>ra corretto provare ad immag<strong>in</strong>are un’occasione<br />

i cui fare una “prova generale” del progetto molto impegnativo che si vuole organizzare e, al<br />

tempo stesso, si vuole evitare che l’attenzione che oggi si è risvegliata <strong>in</strong>torno al tema ed <strong>in</strong>torno al<br />

progetto possa essere frustrata dall’<strong>in</strong>evitabile estensione dei tempi di attuazione.


Il Progetto - Capitolo VI<br />

Si propone qu<strong>in</strong>di di svolgere, nella seconda parte del 2012, qu<strong>in</strong>di fra nove<strong>mb</strong>re e dice<strong>mb</strong>re,<br />

un’Anteprima di quella che sarà l’offerta degli anni successivi, che funzioni anche come test di tutta<br />

l’<strong>in</strong>iziativa, dal lato dell’organizzazione e dal lato del gradimento del pubblico che sarà chiamato a<br />

sperimentare un assaggio di quanto si realizzerà <strong>in</strong> seguito.<br />

La logica di fondo dell’Anteprima è quella di sperimentare le soluzioni <strong>in</strong>dividuate e adottare i necessari<br />

correttivi laddove si presentassero problemi di rilievo o venissero <strong>in</strong>dividuate, anche grazie alle<br />

sollecitazioni ricevute dagli utenti del sistema, delle soluzioni alternative rispetto a quelle orig<strong>in</strong>ariamente<br />

previste. Questa occasione sarà il prelim<strong>in</strong>are banco di prova delle politiche di concertazione tra i<br />

diversi soggetti co<strong>in</strong>volti e potrà mettere alla prova le strategie di comunicazione, verificando l’efficacia<br />

delle scelte effettuate, mentre sarà un primo momento di animazione del territorio, di lancio delle <strong>in</strong>iziative<br />

dell’anno successivo. Confezionare la proposta con lo stile di una “Preview”, permetterà <strong>in</strong>oltre di<br />

co<strong>in</strong>volgere meglio i fruitori rendendoli partecipi, <strong>in</strong> qualche misura, della progettazione stessa.<br />

Alcune azioni dovranno <strong>in</strong> ogni caso essere term<strong>in</strong>ate ben prima dell’avvio degli eventi, ed <strong>in</strong> particolar<br />

modo tutte quelle che attengono alla Comunicazione, qu<strong>in</strong>di sia la predisposizione e condivisione<br />

dell’immag<strong>in</strong>e coord<strong>in</strong>ata, sia l’<strong>in</strong>dividuazione di un Piano mezzi, che già per l’Anteprima dovrà<br />

mirare a raggiungere il pubblico generalista almeno di tutta la prov<strong>in</strong>cia e della due realtà metropolitane<br />

di Roma e Napoli, bac<strong>in</strong>i naturali <strong>in</strong> cui ricercare il pubblico di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”.<br />

Inoltre dovrà essere disponibile ad una fruizione organizzata il nuovo sistema <strong>in</strong>tegrato di offerta territoriale,<br />

attraverso l’apertura coord<strong>in</strong>ata dei luoghi più importanti della prov<strong>in</strong>cia legati al tema medievale,<br />

con le animazioni e la didattica già dettagliati; nel caso di siti già aperti al pubblico, si procederà pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

al coord<strong>in</strong>amento degli orari di apertura; nel caso di siti non aperti al pubblico, <strong>in</strong>vece, si dovranno<br />

prevedere allestimenti ad hoc m<strong>in</strong>imali che ne consentano l’accesso. Dovrà qu<strong>in</strong>di essere def<strong>in</strong>ito un<br />

calendario coord<strong>in</strong>ato di attività comprendenti visite guidate, laboratori, letture, spettacoli da svolgersi<br />

all’<strong>in</strong>terno dei beni che pr<strong>in</strong>cipalmente si vuole mettere al centro di questa prima fase di valorizzazione.<br />

Tutte queste <strong>in</strong>iziative saranno coord<strong>in</strong>ate da un organismo unico, ed affidate a diversi soggetti,<br />

co<strong>in</strong>volgendo sia i soggetti proprietari e/o gestori dei beni, che altri soggetti portatori di <strong>in</strong>teresse<br />

quali associazioni di categorie, gruppi di volontariato, consorzi, ecc.<br />

In occasione di un evento spettacolare da realizzare, che potrà riguardare il settore dello spettacolo<br />

dal vivo e delle arti performative, verrà <strong>in</strong>oltre lanciata la prima edizione del Premio letterario e del<br />

Convegno scientifico, sfruttando l’occasione mediatica per raggiungere almeno un pubblico nazionale<br />

che potrà partecipare <strong>in</strong>viando le proprie opere e venendo ad assistere alle lezioni aperte del Convegno.<br />

Questo spettacolo, di alto livello, potrà essere, ad esempio, uno spettacolo di musica medievale, da<br />

realizzare <strong>in</strong> una location di pregio, dal punto di vista delle architetture medievali.<br />

Allo stesso tempo, <strong>in</strong>torno all’evento pr<strong>in</strong>cipale si potranno organizzare le già citate visite al territorio<br />

sia come escursioni guidate e animate sui beni, sia con la predisposizione di alcuni dei sentieri per<br />

mobilità alternativa, da attrezzare così come dettagliato nel progetto specifico. L’evento di lancio dovrà<br />

qu<strong>in</strong>di essere corredato da un ricco ventaglio di offerte territoriali che possano rendere attivi i visitatori.<br />

L’anteprima potrà protrarsi per tre week - end e coprire almeno gran parte dei beni medievali<br />

di spicco. Sarà opportuno allestire già dall’anteprima un Call Center che permetta di prenotare<br />

visite guidate che dovranno essere il più possibile “customizzate”, come già <strong>in</strong>dicato <strong>in</strong> precedenza.<br />

Sempre per mezzo del Call Center si potranno prenotare gli spettacoli a pagamento e allo stesso<br />

tempo ricevere <strong>in</strong>formazioni sulle opportunità di soggiorno nell’area.<br />

Anche l’anteprima dovrà qu<strong>in</strong>di contare sulla collaborazione di molti attori territoriali anche afferenti<br />

all’a<strong>mb</strong>ito privato, che dovranno rispondere ai criteri generali di qualità a cui deve tassativamente essere<br />

improntata tutta l’offerta territoriale e che però potranno beneficiare della comunicazione di tutta l’<strong>in</strong>iziativa<br />

a cui potranno partecipare con le proprie proposte <strong>in</strong>dividuali di soggiorno con animazione (conversazioni<br />

pre - visita <strong>in</strong> agriturismo, ad esempio), di ristorazione medievale, di m<strong>in</strong>icorsi sulla stessa, ecc.<br />

75


76 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

6.7 Le Azione “di Sistema”<br />

Azioni ed Interventi Eventi Riferimento Location di Riferim. Mese di Svolgimento<br />

Coord<strong>in</strong>amento e<br />

Segreteria Tecnica<br />

Mail<strong>in</strong>g List<br />

Logo e immag<strong>in</strong>e<br />

coord<strong>in</strong>ata<br />

Ufficio Stampa,<br />

Comunicazione e<br />

Pubbliche Relazioni<br />

Portale web<br />

Call Center<br />

Collana di Pubblicaz.<br />

Cartacee<br />

Campagne<br />

pubblicitarie<br />

Fidelizzazione del<br />

pubblico<br />

Formaz.degli addetti<br />

Azioni ed Interventi Eventi Riferimento Location di Riferim. Mese di Svolgimento<br />

Azioni dedicate ai<br />

beni culturali<br />

Valorizzazione dei<br />

beni medievali della<br />

zona sud<br />

Valorizzazione dei<br />

beni medievali della<br />

zona nord<br />

Azioni dedicate alle<br />

arti performative<br />

Sostegno e sviluppo<br />

del sistema di offerta<br />

di spettacoli teatrali<br />

Sostegno e sviluppo<br />

del sistema di offerta<br />

di spettacoli musicali<br />

Sostegno e sviluppo<br />

del sistema di offerta<br />

di spettacoli di<br />

tradizione popolare<br />

Azioni di<br />

<strong>in</strong>novazione<br />

dell’offerta<br />

Creazione di un<br />

nuovo elemento di<br />

attrazione<br />

Creazione di un<br />

nuovo elemento di<br />

attrazione<br />

Celebrazioni<br />

benedett<strong>in</strong>e con<br />

animazione dei beni<br />

Alatri DOC con<br />

animazione dei beni<br />

Festival del teatro<br />

medievale e<br />

r<strong>in</strong>ascimentale<br />

Festival lirico di<br />

Casamari<br />

Festival delle città<br />

medievali<br />

Palio della <strong>Ciociaria</strong><br />

storica<br />

Convegno e Premio<br />

letterario<br />

Cass<strong>in</strong>o Marzo<br />

Alatri Giugno<br />

Anagni Agosto<br />

Casamari (Veroli)<br />

Monte S. Giovanni<br />

Campano<br />

Agosto<br />

Luglio<br />

Paliano Sette<strong>mb</strong>re<br />

Fiuggi/Cass<strong>in</strong>o<br />

Le vie del <strong>Medioevo</strong> Tutto il territorio


Creazione di un<br />

nuovo elemento di<br />

attrazione<br />

Giocare il <strong>Medioevo</strong> Da def<strong>in</strong>ire<br />

Il Progetto - Capitolo VI<br />

Azioni ed Interventi Eventi Riferimento Location di Riferim. Mese di Svolgimento<br />

Azioni migliorative<br />

Valorizzazione dei<br />

beni medievali del<br />

territorio<br />

Valorizzazione dei<br />

beni medievali del<br />

territorio<br />

Integrazione<br />

alle campagne<br />

pubblicitarie<br />

Mostra di arte<br />

medievale<br />

Le nuove tecnologie<br />

applicate ai beni<br />

medievali<br />

Da def<strong>in</strong>ire<br />

Location diffuse e<br />

3 porte d’accesso al<br />

territorio (Fros<strong>in</strong>one<br />

e 2 da def<strong>in</strong>ire)<br />

Azioni ed Interventi Eventi Riferimento Location di Riferim. Mese di Svolgimento<br />

Azioni di anteprima<br />

Coord<strong>in</strong>amento e<br />

segreteria tecnica<br />

Nuovi elementi di<br />

attrazione<br />

Valorizzazione dei<br />

beni medievali<br />

Offerta di spettacoli<br />

dal vivo<br />

Convegno e lancio<br />

Premio letterario<br />

Fiuggi/Cass<strong>in</strong>o<br />

Visite guidate Zona Fiuggi/Zona<br />

Cass<strong>in</strong>o<br />

Concerto di musiche<br />

medievali<br />

Zona Fiuggi/Zona<br />

Cass<strong>in</strong>o<br />

6.8 I Soggetti Potenzialmente Co<strong>in</strong>volgibili<br />

È chiaro a tutti che il progetto che si sta proponendo è un’<strong>in</strong>iziativa complessa che ha forti potenzialità<br />

di successo, poiché nasce da una realtà <strong>in</strong>dubitabile ovvero, da una forte concentrazione di<br />

beni culturali che risalgono al <strong>Medioevo</strong> nell’a<strong>mb</strong>ito della prov<strong>in</strong>cia. Inoltre il <strong>Medioevo</strong> stesso,<br />

come dicevamo, non è una delle proposte forti della Capitale e qu<strong>in</strong>di il frus<strong>in</strong>ate <strong>in</strong> questo settore<br />

non teme di essere schiacciato dalla concorrenza, ma anzi creare delle s<strong>in</strong>ergie; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e proprio questi<br />

beni sono quelli che sorgono <strong>in</strong> contesti migliori, diffusi nelle campagne o al centro dei borghi di<br />

pregio architettonico.<br />

Si tratta però di un’<strong>in</strong>iziativa molto <strong>in</strong>novativa per la prov<strong>in</strong>cia, perché presuppone la collaborazione<br />

di tutto il territorio, di Enti differenti e addirittura fra soggetti pubblici e privati. Si tratta <strong>in</strong>oltre<br />

di un’<strong>in</strong>iziativa a<strong>mb</strong>iziosa, nei contenuti e nei risultati attesi e che richiede qu<strong>in</strong>di un <strong>in</strong>vestimento<br />

<strong>in</strong>iziale che necessita di una condivisione territoriale degli obiettivi da perseguire e dei mezzi necessari<br />

a raggiungerli.<br />

È opportuno qu<strong>in</strong>di pensare di attivare almeno tre livelli diversi di co<strong>in</strong>volgimento da offrire ai<br />

soggetti locali potenzialmente <strong>in</strong>teressati. In primo luogo ci saranno i partner del progetto, che<br />

firmeranno il protocollo e che condividono f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio il progetto. Questi saranno al tempo stesso<br />

i me<strong>mb</strong>ri dell’organismo di <strong>in</strong>dirizzo che opera le scelte di coord<strong>in</strong>amento e di selezione su quanto<br />

deve rientrare nell’<strong>in</strong>iziativa “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”. Il loro ruolo è trasversale, rispetto al territorio<br />

e rispetto alle tematiche, poiché sono tenuti a partecipare e condividere l’<strong>in</strong>tera <strong>in</strong>iziativa e non i<br />

s<strong>in</strong>goli appuntamenti <strong>in</strong> cui si articolerà. Questi soggetti riconoscono il proprio capofila nella Camera<br />

di Commercio di Fros<strong>in</strong>one, che dal 2003 sta lavorando sull’idea di una qualificazione del frus<strong>in</strong>ate<br />

come possibile meta di turismo culturale e partecipano a vario titolo, con varie responsabilità e diversi<br />

impegni, alla partnership, così come sarà dettagliato nel Protocollo di <strong>in</strong>tesa.<br />

77


78 <strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong><br />

La partnership potrà <strong>in</strong> seguito accettare nuovi me<strong>mb</strong>ri, <strong>in</strong> seguito ad una decisione congiunta dei<br />

primi firmatari.<br />

Al momento si ipotizza che il gruppo di base ristretto sia formato dalla Camera di Commercio,<br />

dall’Amm<strong>in</strong>istrazione Prov<strong>in</strong>ciale, da Conf<strong>in</strong>dustria Fros<strong>in</strong>one, dall’Università di Cass<strong>in</strong>o e dal<br />

Conservatorio di Fros<strong>in</strong>one, con il supporto esterno del Cisam - Fondazione dell’Alto Medio. Un<br />

ulteriore soggetto che potrebbe rientrare <strong>in</strong> questo primo gruppo o nei successivi è la Regione Lazio,<br />

che <strong>in</strong> ogni caso dovrà essere <strong>in</strong>formata del progetto, e che potrebbe <strong>in</strong>tervenire direttamente o<br />

tramite le sue Agenzie. Anche le Sopr<strong>in</strong>tendenze competenti e l’Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o e le<br />

Diocesi dovranno essere parte attiva sullo svolgimento di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”.<br />

Un altro livello di co<strong>in</strong>volgimento sarà <strong>in</strong>vece quello <strong>in</strong>dirizzato ad alcune <strong>in</strong>iziative specifiche.<br />

In questa tipologia rientreranno gli accordi con i soggetti <strong>in</strong>teressati, ad esempio, solo ad alcuni<br />

territori o solo ad una tipologia di attività. Per i pr<strong>in</strong>cipali appuntamenti che saranno organizzati sarà<br />

chiaramente necessario co<strong>in</strong>volgere le Amm<strong>in</strong>istrazioni comunali che potranno partecipare con<br />

risorse proprie e con il sostegno che solitamente offrono agli eventi che si svolgono nel loro territorio<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di attrezzature tecniche, sicurezza, ecc. Altre collaborazioni potranno essere cercate<br />

con media partner quali radio locali, emittenti e gestori di siti <strong>in</strong>ternet, che potranno assicurare la<br />

copertura <strong>in</strong> diretta di quello che si svolge sul territorio. A questa tipologia vanno ricondotte anche<br />

le associazioni di categoria che come soggetti di secondo livello potranno veicolare sul territorio ai<br />

propri associati le <strong>in</strong>formazioni sul progetto. Gli stessi operatori s<strong>in</strong>goli potranno diventare partner<br />

di <strong>in</strong>iziative locali, sia nel caso di ristoratori, strutture ricettive e imprese di servizi, di cui dovrà però<br />

essere vagliata severamente la qualità. Fra i servizi al turismo particolarmente utili saranno gli accordi<br />

quadro stipulati con associazioni o cooperative di guide turistiche, accompagnatori turistici e guide<br />

naturalistiche, che potranno dar vita a tutto l’ampio ventaglio di proposte territoriali che costituiscono<br />

il core bus<strong>in</strong>ess di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>”. Qualora fosse necessario potranno essere <strong>in</strong>traprese<br />

azioni formative per l’approfondimento di tematiche storico - artistiche legate al <strong>Medioevo</strong>,<br />

anche con la collaborazione dell’Università. Un accordo generale dovrebbe <strong>in</strong>oltre essere raggiunto<br />

con un tour - operator <strong>in</strong>teressato a promuovere commercialmente e attraverso i canali più propri<br />

un’offerta strutturata <strong>in</strong> pacchetti e legata ai momenti più salienti dell’animazione prevista.<br />

L’ultima categoria sarà quella delle sponsorizzazioni. Aziende e istituti di credito potranno legare<br />

il proprio marchio a <strong>in</strong>iziative territoriali a loro scelta. In questo caso si tratterà di pubblicizzare la<br />

propria presenza o dei nuovi servizi sul territorio attraverso la comparsa del logo aziendale o dell’istituto<br />

nel corso della manifestazione, secondo le modalità più tradizionali. Questo tipo di <strong>in</strong>tervento<br />

non è affatto da sottovalutare e potrà contribuire a raggiungere il budget necessario all’<strong>in</strong>tera <strong>in</strong>iziativa.<br />

Le azioni di fund rais<strong>in</strong>g, coord<strong>in</strong>ate dalla Cab<strong>in</strong>a di regia centralizzata, dovranno essere <strong>in</strong>traprese<br />

da tutti i sottoscrittori del Protocollo di <strong>in</strong>tesa, con modalità concordate <strong>in</strong>tese a raggiungere<br />

la massima efficienza.<br />

La cab<strong>in</strong>a di regia potrà <strong>in</strong>oltre coord<strong>in</strong>are l’apporto, fondamentale, dell’associazionismo e del<br />

volontariato. Questo sia nel senso che sarà utile convogliare le energie territoriali, ad esempio delle<br />

Pro Loco, nell’offerta nuova e <strong>in</strong> quella r<strong>in</strong>novata, sia nel senso che spesso gli organizzatori storici<br />

di alcune manifestazioni sono per l’appunto gruppi di volontari che <strong>in</strong> nessun caso possono essere<br />

estromessi dall’organizzazione, ad esempio, di pali e cortei storici. Inoltre le associazioni, soprattutto<br />

<strong>in</strong> questo caso quelle giovanili dedicate al tempo libero, hanno canali di comunicazione <strong>in</strong>formale già<br />

rodati che potranno costituire un ottimo complemento al piano di comunicazione di “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong><br />

<strong>Ciociaria</strong>”. Se ben coord<strong>in</strong>ati, tutti questi apporti potranno contribuire alla riuscita del programma,<br />

purché sia chiaro anche a questi collaboratori che la qualità complessiva e del dettaglio è un imperativo<br />

a cui “<strong>Medioevo</strong> <strong>in</strong> <strong>Ciociaria</strong>” non può fare deroghe <strong>in</strong> nessun momento.


Viale Roma, snc - 03100 Fros<strong>in</strong>one<br />

Telefono: 0775.2751<br />

E-mail <strong>in</strong>fo@fr.camcom.it - www.fr.camcom.it

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