La mafia americana: trapianto o ibridazione? - Rivista Meridiana
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Reti di mafie<br />
di riprovazione per la spia: parlare è cosa impopolare, ma giusta per<br />
chi rifiuta di sottomettersi a un potere «totalitario», vuol dire Kazan,<br />
con chiaro riferimento alla propria scelta di collaborare con un’altra<br />
Commissione d’inchiesta, quella guidata dal senatore Joseph Mc-<br />
Carthy, ai danni degli ex-compagni di fede comunista. «Terry Malloy<br />
era come me – dichiarerà –. Si sentiva nello stesso tempo in colpa e orgoglioso<br />
di sé» 9 . L’anno seguente (1955) Arthur Miller, che al contrario<br />
si prepara a resistere a McCarthy, scrive il dramma Uno sguardo<br />
dal ponte, apologo di opposta ispirazione sul tema della delazione. <strong>La</strong><br />
storia è quella del portuale italo-americano Eddie Carbone, il quale<br />
ospita in casa propria due parenti immigrati clandestinamente della Sicilia:<br />
Marco, sposato, lavora per mantenere la famiglia rimasta a casa;<br />
Rodolfo, scapolo, vuol restare in America e intreccia una relazione<br />
con la nipote del suo ospite, da costui allevata come una figlia. <strong>La</strong> tragedia<br />
scoppia quando Eddie si risolve a denunciare i due come clandestini,<br />
sconvolto dalla gelosia che gli deriva da un’inconfessabile passione<br />
erotica per la nipote e quasi figlia – da un movente torbido, cioè,<br />
non certo da spirito legalitario. D’altronde la sua legge, quella comunitaria,<br />
proibisce di denunciare un clandestino. Gli abitanti del quartiere,<br />
i compagni di lavoro, gli stessi familiari finiscono per emarginare<br />
Eddie al pari di «un topo di fogna»; donde il disperato tentativo di recuperare<br />
la propria dignità che lo porta a cercare lo scontro con Marco,<br />
ed a trovare la morte. Tale è il terreno di confronto e di contrapposizione,<br />
tra il discorso «di destra» e quello «di sinistra» dei due artisti. Il<br />
Fronte del porto di Kazan è un’organizzazione di classe e nel contempo<br />
delinquenziale, protetta da un muro omertoso che non può essere infranto<br />
se non da una scelta etica di carattere individuale. Nel dramma<br />
di Miller tiene invece il campo l’etica collettiva di lavoratori che sono<br />
anche immigrati, per i quali la regola del silenzio risulta giustificata in<br />
quanto consente di vivere e lavorare onestamente. Peraltro il drammaturgo<br />
pensa che i suoi protagonisti siano gli stessi della tragedia greca,<br />
appartenendo a un antico e profondo Mediterraneo, venendo «da tremila<br />
anni di sfiducia» nella legge ufficiale: come spiega al pubblico un<br />
intellettuale italiano, l’avvocato Alfieri, per i siciliani d’America stretti<br />
tra passato e presente, tra norma legale e norma sociale, non è facile<br />
nemmeno adesso divenire «del tutto civili, del tutto americani» 10 .<br />
giatore del film, B. Schulberg, fa la scelta di Kazan e testimonia contro i comunisti.<br />
10 A. Miller, A view from the bridge, in Id., Collected plays, Viking press, New York<br />
1957, p. 379 (trad. ital.: Uno sguardo dal ponte, Einaudi, Torino 1974).<br />
11 Ibid.<br />
12 Block, East side-west side cit., p. 123. Non casualmente, McCarthy aveva rivendicato<br />
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