DONNE, MOTORI E FORNELLI (s)cronache di un ... - Gennaro Aprea
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LA FIAT "MILLECENTO A"<br />
Fiat 1100 A – 1937/39 – Motore anteriore 4 cilindri in linea <strong>di</strong> 1089 cc con valvole in testa – Potenza 32 CV a<br />
4400 giri/m – L<strong>un</strong>ghezza 4,02 m Larghezza 1,48 m – Peso 890 Kg – Velocità max 110 Km/ora – Consumo me<strong>di</strong>o<br />
9 litri per 100 Km – Carrozzeria 4 porte con apertura al centro vettura.<br />
Questo modello è stato <strong>un</strong>a pietra miliare della mia vita <strong>di</strong> appassionato <strong>di</strong> motori perché per la prima<br />
volta, all’età <strong>di</strong> 9 anni, ho guidato <strong>un</strong>'automobile...a motore spento.<br />
Era l'estate del 1940 e l'Italia era appena entrata in guerra. Mio padre, che oltre ad essere <strong>di</strong>venuto<br />
tenente colonnello del Genio era anche ingegnere, era stato nominato fin dal 1939 <strong>di</strong>rettore dei lavori <strong>di</strong><br />
costruzione della fortificazione segreta sulla linea <strong>di</strong> confine del Brennero ("Linea Littorio") contro i<br />
tedeschi nonostante il "Patto d'Acciaio" italo-tedesco realizzato da Mussolini e Hitler 3<br />
La famiglia si era trasferita a Bolzano e durante l'estate prendevamo in affitto <strong>un</strong>'abitazione nelle valli<br />
della zona che erano e sono ancora bellissime. Quell'estate mio padre era riuscito ad affittare a San<br />
Leonardo in Passiria <strong>un</strong> intero piccolo albergo <strong>di</strong> sei o sette camere con qualche servizio igienico, quasi<br />
tutto costruito in legno, chiuso da quella estate per mancanza <strong>di</strong> clienti a causa della guerrra, <strong>di</strong><br />
proprietà <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni locali la cui abitazione era a<strong>di</strong>acente all’albergo. Si trovava <strong>un</strong> po' fuori<br />
dell'abitato, dove c'era <strong>un</strong>a sorgente <strong>di</strong> acqua ferruginosa e confinava con <strong>un</strong> bel bosco <strong>di</strong> conifere.<br />
Mio padre aveva invitato a passare con noi qualche giorno <strong>di</strong> villeggiatura il nonno (quello della Willys<br />
Overland) e la nonna, ed anche lo zio con alc<strong>un</strong>i dei cugini.<br />
Ricordo bene quell'estate piena <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertenti scampagnate con i gran<strong>di</strong> e i cugini, e noi bambini vestiti<br />
alla tirolese con i calzoncini (o le gonne) sostenuti dalle bretelle <strong>di</strong> cuoio che ci <strong>di</strong>vertivamo a prendere<br />
in giro i "crucchi" 4 - così ci avevano insegnato a chiamarli in quel periodo fascista - rivolgendo loro dei<br />
3 Lo storico del fascismo Renzo De Felice afferma (L'Espresso n° 20 del 19 maggio 1995) che fin dall'incontro <strong>di</strong> Venezia con Hitler nell'estate<br />
del 1934, Mussolini temeva l'Anschluss dell'Austria, avvenuto successivamente, e che “aveva detto chiaramente <strong>di</strong> non volere i tedeschi sul<br />
Brennero. Aveva pensato alla possibilità <strong>di</strong> <strong>un</strong> fronte europeo contro Hitler, ma si era dovuto rendere conto che inglesi e francesi non erano<br />
<strong>di</strong>sposti a marciare..."<br />
4 Sembra che l'origine <strong>di</strong> questa parola che era, ed è tuttora, usata in modo <strong>di</strong>spregiativo per chiamare i sud tirolesi dell'Alto A<strong>di</strong>ge da parte dei<br />
locali <strong>di</strong> origine italiana, derivi dall'appellativo con il quale i soldati italiani della prima guerra mon<strong>di</strong>ale avevano iniziato a chiamare gli abitanti<br />
delle terre conquistate (l'attuale provincia <strong>di</strong> Bolzano) che avevano scoperto essere dei gran<strong>di</strong> bevitori <strong>di</strong> birra, e usavano i gran<strong>di</strong> boccali <strong>di</strong><br />
terracotta, cioè i "Krug"<br />
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