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Contro Tutte le MAFIE<br />
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio,<br />
una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.” (Giovanni Falcone)<br />
Non è vero che a Milano, la città bianca di “neve da<br />
sabato sera”, la città delle grandi speculazioni sulle<br />
grandi opere, la città dei manager e dei “pulitori”<br />
di soldi sporchi, non c’è la mafia. Ma è nascosta,<br />
burocratica e subdola. Non come al Sud, dove la<br />
Camorra spara, brucia i negozi, dove manda intimidazioni<br />
e blocca chiunque in motorino abbia il<br />
casco, perché potrebbe benissimo essere un sicario.<br />
Ti vogliono vedere in faccia, così ti riconoscono,<br />
così sanno chi sei. È per questo che noi rover della<br />
6ª-7ª “cumpa” di Milano, “Halloween- Quetzalcoatl”,<br />
siamo andati a Sud: per capire come si vive<br />
veramente il peso della mafia; e perché (noi scout<br />
siamo sempre modesti) volevamo provare a dare<br />
una mano a cambiare la situazione. Siamo andati<br />
con Libera, un coordinamento di più associazioni<br />
in lotta contro la criminalità organizzata, a fare<br />
un Campo di Lavoro e Studio sui Beni Confiscati<br />
alla Mafia: ovvero fare e imparare. Siamo andati<br />
nelle terre di don Peppe Diana, a San Cipriano<br />
d’Aversa, cittadina del Casertano attaccata a Casal<br />
di Principe. Don Peppe era un sacerdote che riuscì<br />
a smuovere l’animo della gente, cominciando a<br />
ribellarsi alla Camorra; per questo fu ucciso. E noi<br />
siamo orgogliosi di dire che siamo andati a dare<br />
una mano a continuare ciò che iniziò quell’uomo<br />
coraggioso.<br />
A San Cipriano abbiamo svolto vari lavori: dal<br />
raccogliere pomodori su un terreno sottratto alla<br />
Camorra al dipingere un murales su un edificio<br />
confiscato ad un camorrista. Abbiamo incontrato<br />
testimoni e rappresentanti di diverse realtà: da<br />
un’associazione contro il pizzo ad un gruppo di<br />
attori che tentano di creare una nuova opportunità<br />
per i bambini di Scampia. Ma abbiamo soprattutto<br />
imparato parlando con la gente del paese, in particolare<br />
con i ragazzi che nel casertano ci sono nati,<br />
che la Camorra la conoscono veramente. Alcuni<br />
addirittura erano figli di camorristi.<br />
Nella casa in cui ci incontravamo, questi ragazzini<br />
trascorrono il tempo libero e parlando con loro<br />
abbiamo aperto gli occhi su un mondo. Un mondo<br />
che però non dovrebbe esistere. Un mondo in cui<br />
diventare un criminale è una delle poche alternative,<br />
in cui chi denuncia la realtà è condannato, la polizia<br />
è infame e lo Stato non c’è né ci sarà mai. Il ricordo<br />
più grande che ci è rimasto è ciò che questi “guaglioni”<br />
ci hanno raccontato, e il gesto più importante<br />
che abbiamo fatto è stato lasciar loro qualcosa di<br />
nostro, mostrargli che c’è un’alternativa, che il<br />
mondo può essere bello. E deve esserlo.<br />
Grazie alla 2ª e alla 9ª compagnia di Milano che<br />
hanno vissuto quest’esperienza con noi, grazie a<br />
tutti i ragazzi di San Cipriano, a Raffaella, Peppe,<br />
Valentina e a tutte le persone di “Libera” che ci<br />
hanno dato tanto, tanto di più di quello che sia<br />
possibile scrivere su carta.<br />
I Rover della 6ª-7ª compagnia “Halloween-<br />
Quetzalcoatl” - Sezione di Milano<br />
Milano<br />
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