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Ribese Uva spina - Il divulgatore

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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 11/2006 Piccoli frutti – pagg. 45-53<br />

<strong>Ribese</strong> <strong>Uva</strong> <strong>spina</strong><br />

I tre ampi raggruppamenti di ribes – rosso, nero e uva <strong>spina</strong> – comprendono<br />

numerose specie del genere Ribes nonché ibridi. L’attività di selezione<br />

genetica ha riguardato soprattutto il ribes rosso, nero e bianco, mentre per<br />

l’uva <strong>spina</strong> lo spettro varietale è molto ristretto. Queste colture necessitano<br />

di inverni freddi e lunghi e richiedono un’accurata potatura.<br />

Botanica e biologia della pianta<br />

LARA GIONGO<br />

Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Iasma)<br />

Centro Sperimentale Dipartimento Qualità Agroalimentare<br />

La pianta di ribes è un cespuglio arboreo a radice superficiale (25-30 cm),<br />

crescita molto veloce e vigoria molto dipendente dal genotipo. I ribes soffrono<br />

temperature dell’aria e del suolo elevate, non sono particolarmente esigenti<br />

ma preferiscono terreni ricchi in<br />

argilla, piuttosto pesanti,<br />

addizionati di sostanza organica e<br />

tollerano poco i suoli alcalini e<br />

sabbiosi, poiché hanno capacità di<br />

ritenzione idrica piuttosto ridotta.<br />

I picchi di crescita dei germogli di<br />

ribes sono due: dopo la fioritura e<br />

da tarda estate, momenti<br />

precedenti la differenziazione a<br />

fiore, sebbene il periodo dipenda<br />

molto dalla cultivar. <strong>Il</strong> ribes rosso e<br />

quello bianco sono neutrodiurni<br />

(non hanno esigenze particolari di<br />

luce per la fioritura); il ribes nero è<br />

brevidiurno (necessita di un<br />

periodo di buio giornaliero più lungo per fiorire), mentre l’uva <strong>spina</strong> non presenta<br />

sensibilità al fotoperiodo (Ciesielska, 2000).<br />

I frutti sono pomologicamente delle bacche botanicamente dei falsi frutti che derivano<br />

dallo sviluppo dell’ovario e del ricettacolo, riuniti in grappoli sul racemo nel ribes rosso,<br />

sparsi nel ribes nero e singoli nell’uva <strong>spina</strong>.<br />

Essi presentano un’epidermide opaca e pruinosa nel ribes nero, trasparente e brillante<br />

nel ribes rosso e bianco, mentre l’uva <strong>spina</strong> ha colorazioni epidermiche molto variabili<br />

da giallo a verde a viola intenso. La fruttificazione avviene sui rami di un anno nel<br />

ribes nero e su quelli di due nel ribes rosso e bianco.<br />

Tra i ribes si includono circa 150 specie di arbusti decidui della famiglia delle Grossulariacee (Sinnott, 1985), diffusi<br />

nelle zone fredde e temperate del Nord America, Nord Europa,Asia e Ande.<br />

La maggior parte dei ribes sono diploidi, con numero cromosomico x=8, ma esistono alcuni tetraploidi nelle specie<br />

Ribes rubrum e R. alpinum. Sebbene in letteratura risulti ampio il germoplasma utilizzato per la costituzione di<br />

cultivar commerciali che presentano caratteri interessanti, questo vale apparentemente solo per il ribes nero,<br />

mentre sembra piuttosto ridotta la variabilità presente nei ribes rossi e bianchi.<br />

Nella coltivazione europea di questi ultimi si sono privilegiate selezioni tese a produrre cultivar a portamento eretto,<br />

che generassero grappoli lunghi, omogenei e facilmente staccabili.<br />

Molto più produttiva e variegata è stata invece l’attività di miglioramento genetico di ribes nero per il quale si è<br />

lavorato per caratteristiche vegeto-produttive, per la raccolta meccanica, il portamento, varie resistenze a stress<br />

climatici e a patogeni e incremento di composti nutrizionali d’interesse per la salute umana. A tal fine – in maniera<br />

geograficamente piuttosto diversificata – si sono utilizzate numerose specie del Nord Europa, dei Paesi Scandinavi<br />

e di varie zone russe. Ampio sviluppo, grazie soprattutto all’intervento privato, ha avuto il programma scozzese,<br />

che ha prodotto un notevole numero di cultivar molto interessanti, denominate Ben, per la trasformazione in succhi.<br />

Importante una corretta potatura<br />

I ribes e l’uva <strong>spina</strong> si adattano ai climi continentali con inverni freddi e nevosi e necessitano di freddo invernale per<br />

un periodo piuttosto lungo, variando il fabbisogno tra le 800 e le 1.500 ore perché non si verifichino squilibri<br />

vegetativi. Pur sopportando molto bene le basse temperature, i ribes temono i ritorni di freddo e sono molto<br />

suscettibili di cascola fiorale. <strong>Il</strong> ribeseto prevede una conduzione d’impianto piuttosto semplice: se la scelta della<br />

località è adeguata, i maggiori interventi vengono esplicati in fase di potatura. <strong>Il</strong> terreno per i ribes è permeabile,<br />

ricco in sostanza organica, a reazione neutra o sub-acida, ma essi sono in grado di adattarsi anche a terreni<br />

poveri.


Per preparare il terreno è preferibile lavorarlo nell’autunno precedente l’impianto e al momento dell’aratura è bene<br />

apportare sostanza organica, perfosfato minerale e solfato potassico. L’impianto può essere effettuato da<br />

novembre alla primavera successiva, con piantine disponibili da vivaio solitamente in vaso o a radice nuda che<br />

vengono disposte a 0,80 m sulla fila e a 2,5-3 m tra le file.<br />

La forma di allevamento più utilizzata per la<br />

produzione di ribes rosso e bianco per il mercato<br />

fresco è la controspalliera, con due o tre branche in<br />

produzione per pianta, distanziandole di circa 50 cm.<br />

Per il ribes nero si adotta invece il cespuglio irregolare,<br />

a 4-5 branche, in maniera da formare una siepe<br />

produttiva adatta anche alla raccolta meccanica.<br />

<strong>Il</strong> ribes rosso e il ribes nero hanno differente attitudine<br />

produttiva: il primo produce i propri frutti su rami di due<br />

o più anni; quello nero fruttifica principalmente sui rami<br />

di un anno. Di conseguenza nel ribes rosso e nell’uva<br />

<strong>spina</strong> si fanno tagli di sfoltimento per assicurare alla<br />

pianta un’adeguata illuminazione e aerazione. Nel<br />

ribes rosso vengono eliminate le branche di più di due<br />

o tre anni poiché la migliore produzione si ottiene dai<br />

brindilli che si sviluppano dai rami del secondo anno.<br />

Nel corso dell’estate è prevista una potatura verde,<br />

allo scopo di eliminare i polloni e cimare i nuovi rametti<br />

che si sviluppano dalle branche principali. Un altro<br />

intervento che viene consigliato consiste nell’eliminazione dei dardi, rametti di pochi centimetri con numerose<br />

gemme a fiore, che si sviluppano sul legno di due anni.<br />

<strong>Il</strong> sistema di irrigazione più adatto al ribeseto è quello a goccia, che permette di razionalizzare i quantitativi.<br />

Per quanto concerne le concimazioni, va ricordato che il ribes nero è molto sensibile al potassio, il ribes rosso<br />

richiede notevoli quantitativi di fosforo, mentre l’uva <strong>spina</strong> richiede molto potassio e poco azoto. È bene essere<br />

cauti nelle concimazioni azotate per evitare la colatura dei fiori nel ribes rosso e favorire attacchi di oidio nell’uva<br />

<strong>spina</strong>. Vengono proposti in tabella alcuni dei principali parametri qualitativi rilevati su ribes presso Iasma nella<br />

stagione 2005, in un campo posto a 700 m di altitudine.<br />

Caratteristiche produttive di alcune varietà di ribes<br />

Cultivar Zuccheri<br />

(RSR °Brix)<br />

Acidità<br />

(meq/100g)<br />

Peso medio N° bacche<br />

grappolo (g) per grappolo<br />

Lunghezza<br />

rachide (cm)<br />

Ribes nero<br />

Ben Lomond 14,8 42,9 4,8 3,2 3,0<br />

Ben Loyal 14,3 40,9 6,4 4,3 3,0<br />

Ben More 16,3 38,3 5,7 5,6 4,0<br />

Ben Nevis 16,3 46,3 6,8 4,6 5,2<br />

Ben Sarek 14,4 38,7 5,2 3,9 3,1<br />

Ben Tirran 16,1 43,3 3,3 2,9 3,1<br />

Ben Tron 14,0 24,4 11,2 7,1 5,9<br />

Black Down 16,6 34,2 6,7 6,5 5,6<br />

Ceres 15,1 44,7 7,0 4,4 5,4<br />

Chernieca 12,8 35,0 9,0 5,9 4,4<br />

Josta 17,1 37,0 3,6 3,5 4,2<br />

Noir de Bourgogne 14,2 39,9 4,7 6,3 5,4<br />

Tenah 13,8 32,9 13,7 10,5 9,2<br />

Tsema 14,6 33,0 9,4 8,7 6,1<br />

Ribes bianco<br />

Primus 13,9 22,3 10,0 20,0 9,5<br />

Viktoria 11,8 25,0 14,0 20,0 10,2<br />

Werdavia 11,8 28,1 7,6 13,0 8,2<br />

Zitavia 10,7 21,4 7,8 11,0 10,9<br />

Ribes rosso<br />

Augustus 14,4 34,8 10,2 20,7 10,7<br />

Jonkeer Van Tets 8,8 47,6 10,4 11,2 11,1<br />

Junifer 11,4 28,5 11,1 15,2 10,8<br />

Koral 13,4 21,7 8,3 11,1 10,0<br />

Red Lake 11,5 22,0 12,9 15,7 8,8<br />

Red Poll 12,9 28,7 21,0 32,6 12,3<br />

Rolan 12,2 25,6 17,2 15,4 11,5<br />

Rondom 8,5 28,9 13,7 20,9 8,6<br />

Roodneus 11,7 26,5 15,5 23,0 10,5<br />

Rovada 12,2 30,3 19,4 21,8 11,6<br />

Dati rilevati presso Iasma2005.,


Avversità fungine<br />

Antracnosi (Drepanopeziza ribis).<br />

Sulle foglie che cadono precocemente, compaiono delle piccole macchie scure che ingrandiscono, fondendosi. L’elevata<br />

umidità e temperature attorno ai 12 °C favoriscono la prima infezione, che durante l’estate, in condizioni di tempo umido e<br />

temperature di circa 20 °C, si perpetua. L’eliminaz ione delle foglie cadute in autunno diminuisce la capacità infettiva del fungo,<br />

la cui prima infezione si deve a spore conservatesi nei residui vegetali al suolo.<br />

Oidio (Sphaerotheca mors-uvae).<br />

I sintomi sono dati nel ribes dalla tipica muffa bianca su entrambe le pagine fogliari, mentre nell’uva <strong>spina</strong> sono frequenti anche<br />

gli attacchi ai frutti. Durante la potatura è bene asportare gli organi colpiti in quanto le spore del fungo svernano sull’apice dei<br />

rami infetti.<br />

Ruggine (Cronartium ribicola).<br />

Colpisce in particolare il ribes nero evidenziando piccole pustole sulle foglie, di colore arancio sulla pagina superiore, giallastro<br />

su quella inferiore. La biologia del fungo è complessa e una parte del ciclo viene svolta su conifere. Si effettuano trattamenti a<br />

base di rame.<br />

Septoriosi (Mycosphaerella ribis).<br />

Colpisce principalmente il ribes nero, sporadicamente quello rosso, manifestando grosse macchie brune sul frutto, mentre la<br />

foglia assume una tipica colorazione gialla screziata di verde.<br />

Fitofagi<br />

Sesia.<br />

<strong>Il</strong> danno è provocato dalla larva che scava gallerie all’interno dei rami, del tronco e delle radici. Nei casi più gravi la pianta<br />

attaccata va incontro alla morte. Le uova (in gruppi di 2-3) vengono deposte in ferite, screpolature e sulle gemme. Dopo 10-15<br />

giorni le uova schiudono e le larve penetrano nella pianta (in 3-5 giorni raggiungono il midollo). <strong>Il</strong> foro di entrata verrà<br />

evidenziato nel tempo da residui accumulati alla base della galleria. In autunno la larva torna verso il foro d’ingresso, dove<br />

costituisce un ricovero sericeo in cui trascorre l’inverno. In primavera la larva continua a nutrirsi per oltre un mese prima di<br />

sfarfallare. È possibile stabilire il momento dello sfarfallamento mediate trappole a feromoni, programmando di conseguenza i<br />

trattamenti, oppure procedere con trattamenti cadenzati.<br />

Afidi.<br />

Dodici specie diverse di afidi vivono sul ribes. <strong>Il</strong> più frequente è Cryptomyzus ribis.<br />

Acari.<br />

Eriofidi prevalentemente del genere Cecidophyopsis. Possono provocare la mancata chiusura delle gemme in primavera oltre<br />

che essere vettori di virosi, in particolare BRD (Black currant Reversion Disease).<br />

IL PRIMATO ALLA POLONIA<br />

Laproduzione mondiale di ribes è piuttosto stabile: il ribes nero, il più coltivato tra i ribes, viene impiegato soprattutto nel<br />

trasformato (80% della produzione), mentre il ribes rosso viene solitamente immesso sul mercato fresco – così come il bianco e<br />

l’uva <strong>spina</strong> - soprattutto nei misti di bosco, oltre a essere utilizzato per produrre marmellate, succhi e altri trasformati.<br />

Da fonti Eurostat e nazionali il dato di produzione europeo dei ribes appare piuttosto diversificato, permanendo il primato per le<br />

diverse specie raccolte in Polonia. Per quanto concerne il ribes nero, da una media effettuata sull’ultimo biennio, la Polonia<br />

produce annualmente 131.000 tonnellate, l’Inghilterra 17.000, la Francia 10.000, 6.700 la Danimarca e 5.600 la Germania e la<br />

Lituania.<br />

L’uva <strong>spina</strong> viene prodotta in Polonia per un totale di 20.660 t/anno, 2.300 vengono prodotte in Ungheria e circa un migliaio in<br />

Estonia.<br />

I ribes rosso e bianco vedono ancora il primato produttivo in Polonia con quasi 50.000 t, 11.000 vengono prodotte in Ungheria,<br />

4.000 in Germania, circa 3.000 in Repubblica Ceca, 1.900 in Lituania, 1.800 in Francia, 1.500 in Danimarca e Belgio e poco più<br />

di 500 in Italia. In America la produzione di ribes (Hummer, 2002; Dale, 2000) è stata sempre resa piuttosto difficoltosa da<br />

misure risalenti ai primi decenni del secolo scorso, che bandivano tale coltura per il rischio di infezione da Cronartium ribicola J.<br />

C. Fisch., causa prima di ruggine bianca della specie Pinus, ospite secondario del fungo.<br />

Foto L. Riccioni<br />

Le varieta’ più diffuse<br />

Ribes rosso<br />

Jonkheer van Tets. Varietà olandese, introdotta nel 1931,<br />

è un ibrido tra R. spicatum e R. sativum ottenuto da un<br />

incrocio con Fay’s Prolific. La pianta è di medio-elevata<br />

vigoria, taglia grande e portamento mediamente spinoso.<br />

La fioritura è precoce, con molti fiori per infiorescenza, che<br />

tendono talvolta a cadere, senza pregiudicare però la<br />

produzione finale, che è tra le più alte e uniformi. È<br />

abbastanza resistente alle malattie fungine, ma la shelf life<br />

è talvolta inferiore alla media del ribes rosso. <strong>Il</strong> sapore del<br />

frutto è discreto, leggermente inferiore a Rovada. Le<br />

gemme fiore sono piuttosto suscettibili al freddo.<br />

Junifer. Varietà di origine francese, precoce in fioritura e<br />

produzione. Piuttosto resistente a colatura, produce bacche<br />

di medie dimensioni e grappoli di buona lunghezza. Adatta<br />

alla coltivazione in tunnel.<br />

Red Lake. Ha parentali sconosciuti ed è una cultivar<br />

sviluppata in Minnesota nel 1933: presenta vigoria media e<br />

produttività elevata. I grappoli sono lunghi, di facile<br />

raccolta; la varietà è adatta al consumo fresco ed è indicata<br />

anche per ambienti meridionali.<br />

Redpoll. Varietà più recente delle altre (1973/1994),<br />

presenta caratteristiche molto apprezzabili e piuttosto<br />

diverse dalle altre varietà di ribes rosso. Essa ha nel<br />

proprio “pedigr ee” R. longeracemosum e R. multiflorum<br />

che sembrano attribuirgli un potenziale considerevole. Le<br />

dimensioni del grappolo sono elevate. È piuttosto sensibile<br />

a colatura dei frutti, tardiva e produttiva.<br />

Rondom. Introdotta in Minnesota nel 1934 e ottenuta da<br />

una selezione di R. multiflorum, è una varietà piuttosto<br />

tardiva. La pianta è rustica, a maturazione tardiva, i<br />

grappoli sono compatti con lunghi peduncoli, i frutti sono


molto resistenti, non particolarmente soggetti a cascola. È<br />

adatta per la raccolta meccanica.<br />

Roodneus. È una varietà piuttosto tardiva, costituita in<br />

Olanda dall’incrocio tra Jonkheer van Tets x Ribes<br />

multiflorum nel 1963, ma introdotta solo nel 1990. Si tratta<br />

di una varietà di ribes rosso di caratteristiche produttive<br />

paragonabili a Rovada. Ha un grappolo di dimensioni<br />

inferiori, ma apprezzabile, presenta un grado di sgranatura<br />

inferiore a Rovada, sebbene le bacche siano più piccole e<br />

più scure.Ha inoltre caratteristiche di conservazione in<br />

pianta molto buone rispetto alla media delle altre varietà di<br />

ribes rosso. La pianta è vigorosa e mediamente espansa.<br />

Rovada. Rappresenta sicuramente la varietà di ribes rosso<br />

dalle caratteristiche più apprezzate. <strong>Il</strong> grappolo è tra i più<br />

lunghi e omogenei, la bacca ha un peso medio<br />

apprezzabile e caratteristiche organolettiche buone per<br />

indirizzare la varietà al mercato fresco. È una varietà di<br />

origine olandese, la cui pianta presenta una buona vigoria<br />

e un’attitudine pollonifera mediamente elevata per un<br />

cespuglio che in media raggiunge i 120 cm. La raccolta è<br />

piuttosto tardiva, scalare e la produttività elevata.<br />

Non presenta particolari problemi fitosanitari, ma, come per<br />

tutti gli altri piccoli frutti, particolare attenzione va rivolta, sia<br />

in fase di produzione sia in fase di post raccolta, ad<br />

attacchi fungini che potrebbero facilmente pregiudicare il<br />

prodotto.<br />

Ribes bianco<br />

<strong>Il</strong> ribes bianco è una forma, assieme al ribes rosa, di R.<br />

rubrum: il numero di cultivar disponibili è piuttosto<br />

contenuto e si divide sostanzialmente in due gruppi, il<br />

primo dei quali ha caratteristiche produttive, di lunghezza e<br />

peso del grappolo comparabili al ribes rosso, mentre il<br />

secondo ha caratteristiche mediamente inferiori rispetto a<br />

tali parametri ma non rispetto alla qualità del frutto.<br />

Blanka. È una delle varietà più apprezzate sia per la<br />

produttività, sia per le caratteristiche del grappolo, che è<br />

lungo e composto<br />

di bacche di buone dimensioni, sia per la tolleranza ai<br />

patogeni, sebbene presenti suscettibilità a oidio e ruggine.<br />

Fu introdotta nel 1977 e deriva dall’incrocio Rote Spätlese<br />

x Red Lake, ottenuto da Cvopa e Hricovsky in Slovacchia.<br />

Matura in epoca medio-tardiva ed è adatta sia alla raccolta<br />

manuale sia a quella meccanica<br />

Primus. Fu rilasciata anch’essa nel 1977 e deriva dallo<br />

stesso incrocio di Blanka, ottenuto da Cvopa e Hricovsky in<br />

Slovacchia. Inizia a maturare qualche giorno prima di<br />

Blanka e continua a produrre nella medesima epoca. <strong>Il</strong><br />

grappolo, sebbene di dimensioni inferiori a Blanka, è molto<br />

lungo, con numerose bacche di mediopiccole dimensioni. I<br />

frutti sono idonei alla trasformazione e al consumo fresco.<br />

Werdavia. Licenziata in Germania nel 1976, di vigoria<br />

elevata, portamento mediamente espanso, grappoli di<br />

lunghezza e peso medio elevati.<br />

Victoria. Di particolare interesse per la qualità e<br />

lunghezza del grappolo.È una varietà produttiva e piuttosto<br />

resistente a patogeni.<br />

Ribes nero<br />

Ben Lomond. Pianta molto vigorosa e produttiva; il frutto<br />

ha un buon sapore, dolce, di grosse dimensioni. Le tracce<br />

sepaline del frutto sono molto pronunciate, il colore<br />

epidermico è nero brillante, della gradazione di Andega e<br />

Rosenthal. È un incrocio [Consort x Magnus] x [Brodtorp x<br />

Janslunda] ottenuto in Scozia nel 1972, introdotto nel 1974<br />

e molto utilizzato in numerosi altri incroci. Una delle<br />

caratteristiche più interessanti è l’elevata tolleranza alle<br />

gelate primaverili che la cultivar presenta, qualità peraltro<br />

tipica di molte delle varietà scozzesi, che solitamente non<br />

presentano in produzione danni da freddo subito durante la<br />

fioritura. La bacca è di buone dimensioni: ha un diametro<br />

elevato, peso del grappolo intermedio.<br />

Ben Nevis presenta lo stesso pedigree di Ben Lomond.<br />

Presenta un vigore medio, buona produttività; il grappolo è<br />

di lunghezza intermedia e peso mediamente elevato e le<br />

bacche, di medie dimensioni, sono dolci e succose. Molte<br />

altre Ben sono state costituite in seguito, tutte con caratteri<br />

molto apprezzabili per il trasformato.<br />

Josta. È un ibrido di R. nigrum x R. divaricatum x R. uvacrispa<br />

e presenta caratteristiche intermedie tra i ribes nero<br />

e l’uva <strong>spina</strong>. Presenta un’elevata vigoria e la taglia della<br />

pianta è piuttosto grande. La bacca ha un aroma<br />

apprezzabile e dolce. <strong>Il</strong> grappolo è molto corto.<br />

Noir de Bourgogne. È un ribes molto diffuso in Francia<br />

per produrre il tradizionale Cassis. Non presenta<br />

caratteristiche produttive entusiasmanti, ma l’aroma e il<br />

sapore, marcati entrambi, lo rendono particolarmente<br />

adatto alla produzione tipica francese.<br />

Tenah. Presenta vigoria e produttività elevate. Fu<br />

sviluppata a Tilburg, in Olanda, da un incrocio del<br />

1959{[(Goliath x R. nigrum) x R. nigrum] x Brodtorp}.<br />

Fiorisce precocemente, necessita di impollinatori, presenta<br />

maturazione contemporanea dei frutti. I grappoli sono più<br />

lunghi (9-11 bacche di dimensioni elevate) della media di<br />

ribes nero.<br />

<strong>Uva</strong> <strong>spina</strong><br />

Se il rinnovo varietale è in genere direttamente<br />

proporzionale alla domanda del mercato, è abbastanza<br />

consequenziale che per l’uva <strong>spina</strong> lo spettro di scelta delle<br />

cultivar sia piuttosto limitato. Nella maggior parte delle<br />

aree in cuiessa viene coltivata gli impianti sono di piccole<br />

dimensioni ed è diffusa soprattutto nelle aree a clima<br />

freddo dell’Europa centro-settentrionale. Prime notizie su<br />

tale coltivazione risalgono all’XI secolo, ma non si può dire<br />

che essa si sia diffusa nei secoli successivi: anche ora<br />

risulta più amatoriale che specializzata. <strong>Il</strong> problema<br />

principale nella scelta varietale è l’elevata suscettibilità nei<br />

confronti dell’oidio che la maggior parte delle cultivar<br />

presenta; sebbene esistano alcune introduzioni<br />

relativamente recenti, con buona tolleranza al patogeno,<br />

ancora permangono in coltivazione varietà ormai<br />

sorpassate.<br />

Invicta. Nel panorama varietale dell’uva <strong>spina</strong> è la varietà<br />

più interessante: fu sviluppata ad East Malling nel 1967,<br />

ma introdotta soltanto nel 1980 e deriva dall’incrocio<br />

Resistenta x Whinham’s Industry. I frutti sono di colore<br />

verde-giallo. È una delle varietà resistenti ad oidio e in<br />

prove di frigoconservazione ha presentato i risultati migliori<br />

rispetto a tutte le altre. La pianta è vigorosa e produttiva,<br />

sebbene la raccolta possa essere resa piuttosto difficoltosa<br />

dalle numerose spine.<br />

Pax. È una varietà inerme introdotta nel 1994 da East<br />

Malling. Essa fu descritta come resistente ad oidio, ma<br />

sembra invece essere mediamente tollerante. <strong>Il</strong> frutto è<br />

rosso violaceo e la produttività è buona.

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