Interventi per coltura - Il divulgatore
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<strong>Interventi</strong> <strong>per</strong> <strong>coltura</strong><br />
<strong>Il</strong> Divulgatore n° 1-2/2011 “DISERBO“<br />
Esaminata nelle pagine precedenti la fondamentale importanza di una lotta basata sul ricorso a<br />
mezzi agronomici in sinergia con quelli chimici, in questa sezione vengono prese in rassegna, <strong>per</strong><br />
le principali coltivazioni erbacee estensive, orticole e arboree, le strategie di impiego dei principi<br />
attivi consigliati nell’ambito dei Disciplinari di produzione integrata della Regione Emilia-Romagna.<br />
Sono contemplati gli erbicidi a più favorevole profilo ambientale e tossicologico alla luce della più<br />
recente revisione effettuata a livello europeo, che normalmente vengono applicati in preemergenza<br />
e post-emergenza delle colture. Nelle tabelle <strong>per</strong> <strong>coltura</strong> <strong>per</strong> ogni principio attivo è<br />
indicato il nome commerciale principale o il trade mark, inoltre vengono citati gli altri principi attivi<br />
registrati <strong>per</strong> la <strong>coltura</strong> ma non previsti dai Disciplinari regionali.<br />
Specific herbicide treatments<br />
In the present issue we stressed the importance of combining agronomic measures with herbicide<br />
treatments. Furthermore, we also focussed on chemicals used for the main extensive herbaceous<br />
crops, as well as for the main horticultural and fruit tree species, according to the guidelines and<br />
principles of the Integrated Production Standards established by Emilia-Romagna Region. The<br />
most environmentally-friendly pre-emergent and post-emergent herbicides, exhibiting also the<br />
lowest toxicologicalimpact, are considered. In the tables shown in the present issue, the<br />
commercial name or trademark of any active principle is given. Furthermore, also the active<br />
principles registered for a certain crop but not admitted by Emilia-Romagna Integrated Production<br />
Standards are mentioned.<br />
Per tutte le colture è possibile impiegare glifosate in pre-semina o pre-trapianto valorizzando la pratica della<br />
falsa semina (tabella in basso), mentre le applicazioni di glufosinate sono state temporaneamente sospese<br />
dal Ministero della Sanità fino al 30 settembre 2011, escludendo anche gli importanti interventi di preemergenza<br />
su alcune colture erbacee (barbabietola, patata, cipolla, ecc.) e quelli spollonanti <strong>per</strong> le colture<br />
arboree, nonché gli interventi di disseccamento in pre-raccolta della patata.<br />
Classificazione di <strong>per</strong>icolo delle sostanze attive (*)<br />
Xn nocivo<br />
Xi irritante<br />
nc non classificato<br />
(*) le sostanze “molto tossiche” (t+) e “tossiche” (t) non vengono considerate in questa sede.<br />
Letti di semina e di trapianto<br />
infestanti Sostanza Nome composizione L o Sigla Periodo<br />
attiva commerciale Pre-semina kg/ha <strong>per</strong>icolo sicurezza<br />
Graminacee e<br />
Dicotiledoni<br />
annuali<br />
e <strong>per</strong>enni<br />
Glifosate vari 360 g/L 1,5-3 nc -<br />
Altri principi attivi non ammessi dai disciplinari<br />
Diquat
GRANDI COLTURE<br />
Cereali Autunno-vernini<br />
Negli ultimi anni è aumentata la tendenza ad eseguire i trattamenti diserbanti a fine inverno - inizio<br />
primavera, a discapito delle applicazioni di pre-emergenza e post-emergenza precoce (2 foglie - inizio<br />
accestimento), in considerazione della mutata tecnica di preparazione dei letti di semina e <strong>per</strong> le sempre più<br />
diffuse infestazioni di Avena, Phalaris, Galium, ombrellifere, ecc., che devono essere trattate in postemergenza<br />
con le moderne miscele di graminicidi e dicotiledonicidi ad azione specifica.<br />
Nelle semine su sodo o anche prima di una minima lavorazione in presenza di malerbe annuali<br />
molto sviluppate o con infestanti <strong>per</strong>enni, si rivelano fondamentali i trattamenti estintivi eseguiti con i<br />
devitalizzanti fogliari a base di glifosate, allo scopo di eliminare tutte le infestanti presenti o emergenti<br />
dopo la raccolta della <strong>coltura</strong> precedente, comprese le più difficili infestazioni di Bromus, che, a causa<br />
delle germinazioni successive alle piogge, non sarebbero contenibili con i prodotti selettivi.<br />
I risultati che si possono conseguire sono soddisfacenti qualora non si verifichino abbondanti<br />
emergenze di infestanti contemporaneamente alla nascita del frumento a seguito di un andamento di<br />
inizio autunno molto siccitoso. in questo caso sia le lavorazioni che il disseccamento del letto di<br />
semina non consentono di devitalizzare le malerbe che non sono ancora nate, <strong>per</strong> cui può risultare<br />
vantaggioso posticipare le semine.<br />
La convivenza tra <strong>coltura</strong> e infestanti nate contemporaneamente può provocare seri danni alla <strong>coltura</strong><br />
sia in termini di piante emerse sia di culmi a causa del mancato accestimento e conseguentemente<br />
notevoli riduzioni della produzione a seguito di un <strong>per</strong>iodo troppo lungo di competizione fra <strong>coltura</strong> e<br />
infestanti.<br />
Le specie più <strong>per</strong>icolose indubbiamente sono Avena e Lolium, ma anche Alopecurus e altre malerbe a<br />
foglia larga come le crucifere possono arrecare danni ingenti.<br />
Di conseguenza occorre prevedere un intervento di post-emergenza precoce <strong>per</strong> limitare la<br />
competizione nei confronti della <strong>coltura</strong>.<br />
La stessa situazione di danno arrecato dalla competizione floristica si può riscontrare qualora il<br />
trattamento primaverile venga ritardato a causa di un anomalo decorso climatico in particolare nelle<br />
aree dove l’agibilità del terreno è resa problematica dalla pendenza (ambienti collinari o<br />
eccessivamente argillosi): il frumento allo stadio di levata entra in una fase di elevato rischio di danno<br />
da competizione e anche una pressione non eccessivamente elevata può arrecare importanti<br />
decrementi produttivi.<br />
La preparazione del letto di semina e il decorso climatico influenzano <strong>per</strong>tanto la scelta dellestrategie<br />
di diserbo da applicare. gli interventi di pre-emergenza trovano una valida giustificazione dove i<br />
terreni vengono ben affinati e preparati con la tecnica tradizionale e qualora si prevedano inerbimenti<br />
di Alopecurus, Lolium, Poa e solo in minima parte di Phalaris tra le graminacee, oltre che di Veronica,<br />
Stellaria, Papaver, Matricaria, ecc. tra le dicotiledoni.<br />
<strong>Il</strong> vantaggio principale è quello di poter intervenire nel corso della primavera successiva con più mirati<br />
trattamenti di post-emergenza, da eseguire nella più favorevole epoca di inizio levata in presenza di<br />
malerbe <strong>per</strong>enni come Cirsium e Rumex o di chiazze di Avena sterilis e Galium aparine.<br />
Più frequentemente il diserbo chimico del frumento e dei cereali minori viene effettuato, in assenza di<br />
applicazioni preventive, a fine inverno a partire da metà febbraio fino ai primi di aprile su colture in<br />
accestimento o in levata quando si prevede che siano già nate tutte le infestanti da combattere. In<br />
queste più favorevoli epoche di impiego, dove rimane prevalente l’applicazione dei soli prodotti<br />
dicotiledonicidi, si stanno sempre più espandendo gli interventi con i moderni graminicidi fogliari attivi<br />
su Avena e in modo differenziato sulle altre infestanti graminacee (Alopecurus, Lolium, Poa, Phalaris,<br />
ecc.) <strong>per</strong> lo più in miscela con i più attivi dicotiledonicidi.<br />
Per la lotta alle infestanti a foglia larga in trattamenti precoci e con tem<strong>per</strong>ature di poco su<strong>per</strong>iori ai<br />
5 °c, risultano molto efficaci le solfoniluree tra cui tifensulfuron-metile, utilizzato più diffusamente nella<br />
miscela formulata con tribenuron-metile, metsulfuron-metile e triasulfuron <strong>per</strong> eliminare prevalenti<br />
infestazioni di crucifere (Sinapis, Myagrum), composite (Matricaria, Anthemis,Chrysanthemum) e<br />
ombrellifere (Bifora, Scandix). le solfoniluree non sono in grado tuttavia di eliminare gli inerbimenti di<br />
Veronica, Galium, Viola, ecc., richiedendo di essere integrate con prodotti attivi contro queste<br />
infestanti e in parte anche verso le poligonacee. Per una più specifica lotta contro Galium aparine,<br />
molto valido risulta l’impiego di amidosulfuron, parimenti attivo verso crucifere e ombrellifere.
In alternativa all’impiego delle solfoniluree, la lotta precoce contro le infestanti dicotiledoni può essere<br />
effettuata con florasulam.<br />
Nel caso di un’elevata infestazione di malerbe <strong>per</strong>enni si richiede un intervento più ritardato,spesso<br />
non conciliabile con un razionale contenimento delle specie annuali. nel caso in cui queste<br />
ultime siano presenti in quantità e sviluppo limitato, può risultare opportuno puntare ragionevolmente<br />
al contemporaneo controllo in un unico intervento di fine marzo-inizio aprile, altrimenti occorre<br />
procedere al doppio intervento, con applicazioni localizzate alle chiazze delle malerbe <strong>per</strong>enni a<br />
sviluppo più tardivo in seconda epoca, dopo aver devitalizzato le infestanti annuali in epoca più<br />
precoce.<br />
Qualora si preveda un elevato inerbimento di infestanti <strong>per</strong>enni, può risultare opportuno scegliere una<br />
strategia mirata <strong>per</strong> contenere la maggior parte delle malerbe annuali in pre-emergenza, rimandando<br />
la bonifica di quelle <strong>per</strong>enni allo stadio maggiormente determinante di post-emergenza ritardato.<br />
Rimane poi il problema delle sempre più diffuse infestazioni di Convolvulus arvensis e di Equisetum.<br />
in questi casi può risultare opportuno intervenire sulle stoppie dopo alcune settimane dalla trebbiatura<br />
e a seguito di piogge, affinchè venga ricostituito un sufficiente apparato vegetativo in grado di<br />
assorbire gli erbicidi più attivi nei confronti di queste malerbe di difficile controllo.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEI CEREALI AUTUNNO-VERNINI<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Post-emergenza precoce<br />
Dicotiledoni e<br />
Graminacee<br />
Diflufenican<br />
Post-emergenza<br />
Graminacee (Fenoxaprop-p-etile+<br />
Mefenpir-dietile) (1)<br />
Tralkoxidim (2)<br />
Pinoxaden (2)<br />
Diclofop-metile<br />
Clodinafop (2) (3)<br />
Dicotiledoni Tifensulfuron - metile<br />
Metsulfuron metile<br />
Tribenuron-metile<br />
Bifenox<br />
Triasulfuron (2)<br />
Dicotiledoni con<br />
Galium e Graminacee<br />
Dicotiledoni con<br />
Galium<br />
“(Iodosulfuron+Fenoxaprop-petile+<br />
Mefenpir-dietile) (3)<br />
(Iodosulfuron+Mesosulfuron+<br />
Mefenpir-dietile) (3)<br />
(Iodosulfuron+Mesosulfuron+<br />
Mefenpir-dietile) (3)<br />
(Pyroxsulam+Florasulam+<br />
Cloquintocet-mexil) (3)<br />
Florasulam<br />
(Clopiralid + MCPA + Fluroxipyr)<br />
(Clopiralid + MCPA + Fluroxipyr)<br />
Amidosulfuron<br />
Tritosulfuron<br />
Fluroxipyr<br />
Tribenuron-metile + MCPP-P<br />
Stop<strong>per</strong> - Pelican<br />
Gralit Max - Pro<strong>per</strong><br />
Energy<br />
Grasp 40 - Achieve<br />
- Blackbass<br />
Axial<br />
<strong>Il</strong>loxan<br />
Topik 240EC<br />
Harmony<br />
Gaio - Meltus<br />
Granstar 50SX -<br />
Cameo<br />
Fox<br />
Logran<br />
Puma Gold<br />
Hussar Maxx<br />
Atlantis<br />
Floramix<br />
Azimut<br />
Ariane II<br />
Ariane<br />
Legion<br />
Tooler<br />
Starane 21 - Tomagan<br />
Granstar Power SX<br />
Veronica Metribuzin (4 Sencor WG<br />
500 g/L<br />
55+30 g/L<br />
2,86<br />
400 g/L<br />
100 g/L<br />
27<br />
240 g/L<br />
75%<br />
20%<br />
50%-75%<br />
480 g/L<br />
20%<br />
8+64+24 g/L<br />
3+3+9%<br />
0,6+3+9%<br />
70,8+14,2+70<br />
g/L<br />
50 g/L<br />
20+200+40 g/L<br />
23,3+266+60 g/L<br />
75%<br />
71,4%<br />
200 g/L<br />
10+734 g/Kg<br />
350 g/L<br />
0,3<br />
0,7-1,5<br />
1<br />
0,4-0,45<br />
2-2,5<br />
0,2-0,25<br />
0,050-0,080<br />
0,015-0,020<br />
0,020-0,025/0,015-<br />
0,020<br />
1-2<br />
0,037<br />
1,25<br />
0,5<br />
0,30<br />
0,265<br />
0,1-0,125<br />
4<br />
3<br />
0,02-0,04<br />
0,05-0,07<br />
0,8-1,0<br />
1,09<br />
Note<br />
(1) Solo un formulato commerciale registrato su orzo.<br />
(2) Aggiungere bagnante.<br />
(3) Non ammesso su orzo.<br />
(4) Su alcune varietà può provocare fitotossicità.<br />
note<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: Clorsulfuron, Clortoluron, Flufenacet, Isoproturon, Linuron, Pendimetalin<br />
Post-emergenza: 2,4 D, Dicamba, Bromoxinil, Ioxinil<br />
0,2<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
nc<br />
Xn<br />
nc<br />
Xi<br />
Xn<br />
Xi<br />
nc<br />
nc<br />
Xi-nc<br />
nc<br />
nc<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
nc<br />
Xn<br />
Xn<br />
Xn<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
84<br />
60<br />
60<br />
60<br />
30
Mais<br />
Sempre più in uso appaiono le applicazioni fogliari con devitalizzanti ad azione totale come glifosate, che<br />
in particolare con l’anticipo dell’epoca di semina del mais vengono preferite alle lavorazioni di affinamento<br />
tardive effettuate in presemina della <strong>coltura</strong>, a causa della minore praticabilità di campo, la quale esige una<br />
preparazione più anticipata dei terreni.<br />
Per quanto riguarda i calendari di lotta con gli erbicidi selettivi, a causa della diffusione di <strong>per</strong>icolose<br />
malerbe di difficile contenimento come le infestanti atrazinoresistenti, Abutilon e di altre ruderali tra le<br />
malerbe a foglia larga e di Sorghum halepense tra le graminacee, con l’avvento delle solfoniluree si è<br />
passati negli anni scorsi al sempre più frequente ricorso del diserbo di post-emergenza a scapito di<br />
quello preventivo.<br />
Un altro radicale mutamento delle strategie di diserbo del mais si è avuto con l’introduzione di<br />
isossaflutolo, che grazie alla sua spiccata attività preventiva nei confronti di Abutilon in particolare, ha<br />
fatto reintrodurre su larga scala la tecnica del pre-emergenza, anche in limitata presenza di questa<br />
infestante ritenuta “chiave” <strong>per</strong> la buona riuscita del diserbo del mais. numerosi sono i prodotti di<br />
possibile impiego in miscela con isossaflutolo allo scopo di ampliarne lo spettro d’azione: fra questi smetolaclor,<br />
acetoclor o dimetenamide-P come partner graminicida, oltre a terbutilazina nei casi di<br />
difficili inerbimenti allo scopo di completarne lo spettro d’azione dicotiledonicida, migliorando nel<br />
contempo l’attività verso le più diffuse graminacee estive, tra cui Echinochloa crus-galli. nelle zone<br />
bieticole dove si vogliono evitare danni da residui alla <strong>coltura</strong> in successione, si è diffuso l’impiego<br />
anche di altri erbicidi dicotiledonicidi come aclonifen. dove più limitate o assenti sono le infestazioni di<br />
Abutilon invece, si ricorre ancora alle tradizionali miscele di graminicidi residuali e terbutilazina e a<br />
volte anche all’impiego di pendimetalin, in particolare dove abbondano chenopodiacee e graminacee.<br />
In alternativa ai trattamenti di pre-emergenza immediata si tende sempre più a posticipare gli interventi<br />
in pre-emergenza ritardata o anche in post-emergenza precoce (1-2 foglie), allo scopo di<br />
aumentare la <strong>per</strong>sistenza d’azione di dosi talvolta più ridotte di erbicidi e di rendere più efficace e<br />
selettivo, oltre che meno costoso, il loro impiego. Questo soprattutto si rende necessario a causa<br />
dell’attuale tendenza ad anticipare le semine, con conseguente allungamento dei tempi di emergenza<br />
della <strong>coltura</strong>, esponendola maggiormente a danni parassitari e da freddo. inoltre aumenta il <strong>per</strong>iodo<br />
critico di competizione delle malerbe ossia quello richiesto dal mais <strong>per</strong> divenire competitivo nei<br />
confronti delle malerbe (fino a 4-5 settimane): durante tale <strong>per</strong>iodo gli erbicidi residuali devono<br />
consentire il contenimento delle malerbe. da qui inoltre l’esigenza di anticipare gli interventi di postemergenza<br />
tradizionali dalle 7-8 alle 5-6 foglie, qualora non venga effettuato il trattamento preventivo.<br />
È proprio da queste considerazioni che è nata l’opportunità di introdurre la tecnica di diserbo in postemergenza<br />
precoce alla prima foglia del mais, ma che tuttavia non ha trovato un ampio riscontro<br />
applicativo a causa spesso della difficoltà di intervenire in tempo utile prima dell’emergenza delle<br />
infestanti o entro i primi stadi del loro sviluppo (1-2 foglie), fasi oltre cui le infestanti non risultano più<br />
sensibili agli erbicidi residuali.<br />
Attualmente con la disponibilità di nuovi erbicidi fogliari, una quota rilevante di su<strong>per</strong>fici vengono<br />
diserbate solo in post-emergenza o a complemento di blandi interventi preventivi o a seguito di<br />
applicazioni localizzate. i trattamenti di post-emergenza sono da preferire nel caso di terreni torbosi o<br />
qualora si richieda la bonifica di terreni infestati da malerbe <strong>per</strong>ennanti.<br />
A partire dallo stadio di 3 foglie del mais si può utilizzare la miscela di mesotrione + s-metolaclor,<br />
dotata di una più spiccata azione residuale, nonché le più complete miscele di una solfonilurea a<br />
prevalente azione graminicida come rimsulfuron, nicosulfuron o foramsulfuron, insieme a sulcotrione o<br />
al simile mesotrione o a prosulfuron, eventualmente addizionate di un prodotto ormonico <strong>per</strong><br />
estendere l’azione verso tutte le malerbe comprese quelle <strong>per</strong>enni.<br />
A completamento di preventive applicazioni di preemergenza, può essere opportuno intervenire verso<br />
lo stadio di 6-7 foglie del mais con prodotti ormonici quali mcPA, dicamba o fluroxipir allo scopo di<br />
contenere le sempre più diffuse infestazioni di convolvulacee ed equisetacee
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL MAIS<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergeza<br />
Dicotiledoni e Graminacee Terbutilazina (1)<br />
Pendimetalin<br />
Acetoclor<br />
Isoxaflutole (2)<br />
Pethoxamide<br />
Aclonifen<br />
Dimetenamide-P<br />
S-Metolaclor<br />
Terbutilazina(1) + Sulcotrione<br />
(Mesotrione + Terbutilazina<br />
+ S-Metolaclor)<br />
Clomazone<br />
Post-emergenza precoce<br />
Dicotiledoni e Graminacee Terbutilazina (1)<br />
Isoxaflutole (2)<br />
Acetoclor<br />
(Mesotrione + S-Metolaclor)<br />
Graminacce<br />
eDicotiledoni<br />
vari<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Trophy 40CS<br />
Merlin Ex<strong>per</strong>t<br />
Romin 600<br />
Challenge<br />
Spectrum<br />
Dual Gold<br />
Sulcotrek<br />
Lumax<br />
Command 36SC<br />
vari<br />
Merlin Ex<strong>per</strong>t<br />
Trophy 40CS<br />
Camix<br />
vari<br />
455 / 365 g/L<br />
400 g/L<br />
44 g/L<br />
600 g/L<br />
600 g/L<br />
720 g/L<br />
960 g/L<br />
327+173 g/L<br />
37,5+187,5+312,5 g/L<br />
360 g/L<br />
vari<br />
44 g/L<br />
400 g/L<br />
60+500 g/L<br />
Post-emergenza precoce<br />
Rimsulfuron Titus Un trattamento<br />
0,040-0,060<br />
Due trattamenti<br />
0,030+0,030<br />
0,5+1<br />
Nicosulfuron Ghibli Un trattamento<br />
0,8-1,2<br />
Due trattamenti<br />
Foramsulfuron<br />
Dicotiledoni e Graminacee Tifensulfuron-metile<br />
(Florasulam + Fluroxipir)<br />
Prosulfuron<br />
Sulcotrione<br />
Mesotrione<br />
Clopiralid<br />
Tritosulfuron+Dicamba<br />
Dicamba<br />
Fluroxipir<br />
Equiseto MCPA (3)<br />
Equip 2-2,7<br />
Harmony<br />
Starane Gold<br />
Peak<br />
Mikado<br />
Callisto<br />
Lontrel 75G<br />
Algedi<br />
Mondak 21S<br />
Starane 21<br />
Fenoxilene Max<br />
0,01<br />
1<br />
0,025<br />
1<br />
0,5-1<br />
0,15<br />
0,150-0,200<br />
0,8-1<br />
0,4-0,8<br />
0,25-0,45<br />
nc / Xi<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xn<br />
nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xn<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
90<br />
Nc 80<br />
Xi<br />
Xi<br />
Nc<br />
Xi<br />
Nc<br />
Nc<br />
Xi<br />
Nc<br />
Nc<br />
Nc<br />
Xn<br />
45<br />
20<br />
60<br />
Nc 20<br />
Note<br />
Nel diserbo di pre-emergenza localizzato sulla fila l’area trattata non deve su<strong>per</strong>are il 50% dell’intera su<strong>per</strong>ficie.<br />
Es. In un ettaro di mais, in pre-emergenza localizzata, non si possono utilizzare più di L 1 di Aclonifen, L 1,5 di Pendimetalin.<br />
(1) In un anno al massimo 850 g del principio attivo Terbutilazina, impiegabile solo con formulati nei quali è inserita con altre sostanze<br />
attive. Residuali alternativi nell’impiego in post-emergenza precoce.<br />
(2) <strong>Interventi</strong> ammessi solo nelle aziende che negli anni precedenti hanno riscontrato la presenza di Abutilon.<br />
Residuali alternativi nell’impiego in post-emergenza precoce.<br />
(3) Al massimo sul 10% della su<strong>per</strong>ficie aziendale coltivata a mais.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: Flufenacet<br />
Post-emergenza: 2,4 D, Bromoxinil ottanoato, Bentazone<br />
Sorgo<br />
<strong>Il</strong> sorgo rappresenta un’alternativa alla coltivazione del mais negli ambienti non irrigui sia <strong>per</strong> i più ridotti costi<br />
di produzione e che <strong>per</strong> i limitati consumi idrici viene inoltre inserito in rotazione con il mais <strong>per</strong> ridurre la<br />
<strong>per</strong>icolosità della diabrotica. ciononostante la disponibilità di prodotti registrati <strong>per</strong> il sorgo è limitata,<br />
soprattutto a seguito della revoca di propaclor, che costituiva lo strumento più efficace e sicuro sotto il profilo<br />
della selettività <strong>coltura</strong>le <strong>per</strong> il contenimento delle graminacee estive a ciclo annuale.
Pertanto occorre rivedere il contesto dell’epoca di semina, rimandandola eventualmente a fine aprile -<br />
inizio maggio, allo scopo di valorizzare appieno la pratica della falsa semina, ricorrendo a precoci<br />
erpicature di affinamento dei terreni e rimettendo l’azzeramento delle malerbe all’utilizzo dei<br />
devitalizzanti fogliari in pre-semina della <strong>coltura</strong>.<br />
Qualora si prevedano elevate infestazioni di graminacee estive, è consigliabile ritardare<br />
ulteriormente la semina e il preventivo disseccamento delle malerbe, consentendo di devitalizzare<br />
congiuntamente anche i primi ricacci delle infestanti <strong>per</strong>enni a foglia larga (Cirsium arvense, Rumex<br />
spp., Convolvulus arvense, ecc.), nonché moderate infestazioni di Sorghum halepense, che<br />
costituiscono il limite di coltivazione di questa <strong>coltura</strong>.<br />
In abbondante presenza di Equisetum spp., il disseccamento del letto di semina con il più utilizzato<br />
glifosate può essere convenientemente sostituito con applicazioni di post-emergenza alle 4-6 foglie<br />
con dosi ridotte di 2,4-d e mcPA.<br />
In pre-emergenza rimane la disponibilità di aclonifen ad esclusiva azione dicotiledonicida<br />
(Amaranthus spp., Che nopodium spp., crucifere, poligonacee, ecc.).<br />
Qualora sia stata valorizzata la pratica della falsa semina e in presenza di un’abbondante<br />
infestazione di graminacee, è possibile utilizzare la miscela già formulata di s-metolaclor +<br />
terbutilazina, con la precauzione di intervenire in post-emergenza precoce, non prima delle 2-3 foglie<br />
del sorgo, con infestanti appena emerse o ancora in fase di germinazione.<br />
In condizioni favorevoli di applicazione, ossia con terreni umidi e con successive piogge o irrigazioni<br />
dopo i trattamenti, tale miscela è in grado di esercitare il controllo delle più temibili graminacee<br />
Echinochloa e Setaria, nonché della maggior parte delle dicotiledoni, comprese Amaranthus,<br />
Matricaria, Solanum, Portulaca, Chenopodium, Bidens, Geranium, Polygonum <strong>per</strong>sicaria e P.<br />
lapathifolium, ecc. si impiega nella generalità dei casi alla dose di 3 l/ha, con riduzione a 2,5 l/ha nei<br />
terreni più leggeri e aumento a 4 l/ha su terreni argillosi, mal preparati o nelle applicazioni più ritardate<br />
(3-4 foglie) o in assenza di previsioni di precipitazioni.<br />
Per il diserbo di post-emergenza si ricorre prevalentemente all’impiego di 2,4-d + mcPA (alla dose di<br />
0,5 l/ha di u 46 combi-Fluid, attivato con 2-3 l/ha di olio minerale) <strong>per</strong> il controllo di alcune specie<br />
annuali e <strong>per</strong>enni, tra cui Convolvulus ed Equisetum. dicamba è utilizzabile in miscela con prosulfuron<br />
<strong>per</strong> la sua azione diretta contro la maggior parte delle infestanti dicotiledoni annuali ealcune <strong>per</strong>enni. A<br />
causa dei limitati dosaggi di applicazione è consigliabile intervenire durante i primi stadi di sviluppo<br />
delle infestanti, nella fase di 3-4 foglie della <strong>coltura</strong>.<br />
Un solo trattamento con questi composti ormonici, <strong>per</strong>ò, non assicura generalmente una sufficiente<br />
efficacia sulle infestanti dicotiledoni, ma ne limita soltanto l’azione competitiva verso la <strong>coltura</strong>. Onde<br />
ovviare a tale inconveniente, <strong>per</strong> il controllo delle specie annuali è consigliabile utilizzare la miscela<br />
preformulata di dicamba + prosulfuron.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL SORGO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione<br />
Pre-emergeza<br />
Dicotiledoni e<br />
Graminacee<br />
Post-emergenza<br />
Dicotiledoni e<br />
Gramiacee<br />
Aclonifen<br />
(Terbutilazina(1)+S-Metolaclor)(2)<br />
Dicotiledoni (2,4-D+MCPA)<br />
(Dicamba+Prosulfuron)<br />
Challenge<br />
Primagram Gold -<br />
Gardoprim Gold<br />
U46 Combi Fluid<br />
Cas<strong>per</strong><br />
600 g/L<br />
187,5+312,5 g/L<br />
350+300 g/L<br />
50+5%<br />
L o<br />
kg/ha<br />
1-1,5<br />
2-3,5<br />
0,3-0,5<br />
0,3-0,4<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
Nc 0<br />
Note<br />
(1)<br />
Complessivamente in 1 anno al massimo 0,75 kg/ha di sostanza attiva. Terbutilazina impiegabile solo formulata con altre sostanze<br />
attive.<br />
(2)<br />
Impiegabile alle 2-3 foglie.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Post-emergenza: Bromoxinil<br />
Xi<br />
Xn<br />
Nc<br />
20
SOIA<br />
Nella lotta contro le infestanti della soia stanno assumendo sempre maggiore importanza i trattamenti<br />
estintivi di pre-semina con i numerosi devitalizzanti fogliari a base di glifosate, che se applicati pochi giorni<br />
prima della semina su terreni precedentemente lavorati allo scopo di favorire un’anticipata nascita delle<br />
malerbe primaverili-estive, consentono - in particolare nei terreni più argillosi caratterizzati da una minore<br />
scalarità di emergenza delle malerbe - di completare il programma di diserbo con soli complementari<br />
trattamenti di postemergenza.<br />
Nel contempo, vista la tardiva epoca di semina della soia, l’impiego della tecnica della falsa semina seguita<br />
dal disseccamento delle malerbe, consente di migliorare la lotta verso le infestanti <strong>per</strong>enni, che su questa<br />
<strong>coltura</strong> non possono essere convenientemente contenute con i prodotti a disposizione. Glifosate <strong>per</strong>mette di<br />
bonificare i terreni da Agropyron, Cirsium e Rumex, e di rallentare lo sviluppo di Convolvulus arvensis e<br />
Calystegia sepium.<br />
Scarsa importanza viene riposta attualmente verso i trattamenti di pre-semina con prodotti residuali proposti<br />
secondo la tecnica dello split-shot, mediante l’uso di metribuzin o di altri residuali in miscela con i<br />
devitalizzanti fogliari.<br />
Le applicazioni con erbicidi residuali in preemergenza <strong>per</strong>mettono di ottenere i migliori risultati in<br />
concomitanza di precipitazioni piovose che ne migliorano l’efficacia valorizzando l’intervento.<br />
Ciò è indispensabile <strong>per</strong> limitare i danni iniziali da competizione, in particolare in presenza di un<br />
elevato numero di malerbe appartenenti alle specie delle composite e delle chenopodiacee. tra queste<br />
ultime Chenopodium album è ritenuta l’infestante chiave della soia a causa delle difficoltà di controllo<br />
che presenta in post-emergenza. la sua capacità di ricaccio dopo i trattamenti infatti è formidabile e le<br />
dimensioni che può raggiungere in particolare nei terreni più fertili sono notevoli, ostacolando le<br />
o<strong>per</strong>azioni di raccolta. talvolta i trattamenti di pre-emergenza sono sufficienti <strong>per</strong> contenere le malerbe<br />
se debitamente integrati con interventi meccanici che <strong>per</strong>mettono di eliminare le infestanti più sensibili<br />
salvaguardando maggiormente la selettività <strong>coltura</strong>le.<br />
A volte si rendono necessarie applicazioni complementari di post-emergenza a seguito dei parziali<br />
risultati ottenuti con gli interventi residuali. in talune situazioni poi, come nei terreni torbosi dove i<br />
prodotti residuali vengono inattivati o nelle semine più tardive di secondo raccolto dove la bonifica del<br />
letto di semina è più incisiva, si rendono indispensabili i trattamenti estintivi di postemergenza.<br />
Nella scelta dei prodotti occorre tenere presente il grado di infestazione e le specie, ricordando che in<br />
genere le soluzioni si presentano più complesse qualora non siano stati eseguiti preventivi trattamenti.<br />
In questo caso occorre una maggiore tempestività di intervento e talvolta la doppia applicazione<br />
frazionata si rende necessaria allo scopo di ottenere migliori risultati. Questa <strong>coltura</strong> tuttavia, se non<br />
sussistono problemi di struttura del terreno, negli ambienti più vocati è esposta all’azione<br />
concorrenziale delle malerbe <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo relativamente breve, coprendo la su<strong>per</strong>ficie del suolo in<br />
circa un mese.<br />
Per la lotta di elevate infestazioni di graminacee trovano una larga disponibilità i graminicidi specifici,<br />
che si rendono indispensabili in particolare con la presenza di Sorghum halepense sviluppata da<br />
rizoma o di specie annuali di più difficile eliminazione come Digitaria e Setaria, o di rinascite di<br />
frumento e orzo o in presenza di riso crodo. In questo caso occorre valutare lo specifico spettro<br />
d’azione verso le singole specie presenti, come pure la miscibilità con i prodotti dicotiledonicidi e i loro<br />
attivanti. occorre ricordare che alle dosi ottimali di impiego tutti i graminicidi sono in grado di contenere<br />
le infestazioni di Echinochloa crus-galli, mentre più differenziata rimane l’attività verso le altre specie,<br />
compreso il riso crodo e le rinascite di cereali. Riguardo all’epoca di intervento, occorre precisare<br />
che nei confronti di Sorghum halepense è richiesto un posizionamento mirato dei graminicidi, in<br />
quanto si tratta generalmente di piante che sviluppano scalarmente da rizoma e, a differenza delle<br />
piante e specie nate da seme <strong>per</strong> le quali i migliori risultati si ottengono allo stadio di plantula, nei<br />
confronti della sorghetta occorre attendere che siano sviluppate affinchè vi sia un sufficiente apparato<br />
fogliare <strong>per</strong> assicurare la traslocazione dell’erbicida nei rizomi. Per questo motivo talvolta<br />
l’applicazione deve necessariamente slittare dopo il <strong>per</strong>iodo di chiusura della <strong>coltura</strong> e <strong>per</strong> questo si<br />
svincola dalla necessità di dover miscelare i graminicidi specifici con i trattamenti a prevalente<br />
efficacia dicotiledonicida, che talvolta possono ridurre l’azione graminicida stessa.<br />
In contemporanea presenza di altre graminacee annuali, l’azione di imazamox in post-emergenza con<br />
malerbe ai primissimi stadi di sviluppo può essere sufficiente <strong>per</strong> contenere l’infestazione, mentre in<br />
presenza di graminacee meno sensibili o in condizioni avverse o con l’impiego di prodotti<br />
dicotiledonicidi di contatto, può risultare opportuno programmare due interventi frazionati, di cui il
primo eventualmente miscelato con altri erbicidi e con graminacee annuali allo stadio di plantula e i<br />
primi ricacci di sorghetta alti circa 30 cm, e il secondo a distanza di circa 10-15 giorni.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLA SOIA<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergeza<br />
Dicotiledoni e<br />
Graminacee<br />
Pethoxamide<br />
Pendimentalin (1)<br />
Oxadiazon<br />
Metribuzin Clomazone S-<br />
Metolaclor<br />
Dicotiledoni Bentazone (2)<br />
Tifensulfuron metile Imazamox<br />
(3)<br />
Gramiacee Ciclossidim (4)<br />
Cletodim (4)<br />
Fenoxaprop-p-etile (4)<br />
Quizalofop-p-etile (4)<br />
Quizalofop-etile isomero D (4)<br />
Propaquizafop (4)<br />
Romin 600<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Ronstar FL - Heteran FL<br />
Sencor WG<br />
Command 36CS<br />
Dual Gold<br />
Post-emergenza<br />
Basagran SG - Blast SG<br />
Harmony<br />
Tuareg<br />
Stratos Ultra / Stratos<br />
Select<br />
Whip S<br />
Leopard 5EC<br />
Targa Flo<br />
Agil<br />
600 g/L<br />
455 / 365 g/L<br />
380 g/L<br />
350 g/Kg<br />
360 g/L<br />
960 g/L<br />
870 g/L<br />
75%<br />
40 g/L<br />
100 / 200 g/L<br />
240 g/L<br />
69 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
100 g/L<br />
Note<br />
1) Ha una buona azione su Poligonum aviculare e Abutilon.<br />
2) Dominanza di Chenopodium e Abutilon.<br />
3) Dominanza di Amaranto, Solanum e Abutilon.<br />
4) è preferibile che i graminicidi non siano impiegati in miscela con prodotti dicotiledonicidi.<br />
note<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: Flufenacet, Linuron<br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile, Tepraloxidim<br />
GIRASOLE<br />
2<br />
0,7-1,3 / 0,8-1,7<br />
1,5<br />
0,5<br />
0,25-0,30<br />
1,25<br />
1-1,5<br />
0,01<br />
0,6-1<br />
1,5-2,5 / 0,75-1,25<br />
0,6<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xn<br />
nc / Xi<br />
nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xn<br />
nc<br />
nc<br />
Xn / nc<br />
Xi<br />
Xn<br />
nc<br />
Xi<br />
Xi<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
Pur essendo una pianta rustica e di rapido accrescimento, il girasole si avvantaggia della pratica del diserbo<br />
integrata con le altre strategie agronomiche <strong>per</strong> il contenimento delle malerbe, in particolare durante le prime<br />
fasi di sviluppo. In seguito riesce, se non in casi eccezionali di infestazione, a sfuggire soffocando a sua<br />
volta le malerbe sottostanti, senza impedirne tuttavia la disseminazione, che costituisce una <strong>per</strong>icolosa fonte<br />
di diffusione delle malerbe di sostituzione di più difficile contenimento, in particolare laddove si proceda a<br />
una coltivazione in stretta rotazione.<br />
Pur essendo ritenuta una <strong>coltura</strong> povera in cui tra quelle estive si ricorre di più alle sarchiature<br />
meccaniche, anch’essa necessita di essere diserbata. A differenza delle altre colture sarchiate,<br />
vengono offerte limitate opportunità di diserbo in post-emergenza e <strong>per</strong>tanto si ricorre in prevalenza a<br />
quello di preemergenza.<br />
È necessario sfruttare la tecnica della falsa semina, eventualmente ritardando l’epoca della stessa, in<br />
particolare nei terreni più caldi che tendono a inerbirsi precocemente, allo scopo di devitalizzare la<br />
maggior parte delle malerbe in pre-semina.<br />
Una tecnica che viene sfruttata sulla <strong>coltura</strong> del girasole sia <strong>per</strong> la sua rusticità che <strong>per</strong> la possibilità di<br />
seminare a una distanza di 75 cm tra le file, è quella del diserbo localizzato alla semina.<br />
Ovviamente eventuali interventi erbicidi di post-emergenza dovranno essere riservati <strong>per</strong> la correzione<br />
di elevate e particolari infestazioni sfuggite al controllo, oltre che all’ausilio degli interventi meccanici di<br />
sarchiatura o sarchia-rincalzatura <strong>per</strong> integrare il contenimento delle malerbe. nei tipici ambienti di<br />
coltivazione in genere piuttosto secchi, non sussistono in seguito serie problematiche derivanti da<br />
eccessive rinascite di malerbe dopo la lavorazione meccanica se l’investimento del girasole risulta<br />
accettabile.<br />
La gamma di scelta dei principi attivi ad azione residuale è piuttosto ampia e la selettività nei confronti<br />
della <strong>coltura</strong> in genere viene assicurata.<br />
60<br />
60<br />
0<br />
100<br />
100<br />
75<br />
60<br />
60<br />
60
La <strong>per</strong>sistenza d’azione inoltre risulta sufficiente e se vengono applicate miscele di più principi attivi<br />
modulati in funzione della presumibile infestazione, anche lo spettro d’azione sarà più ampio <strong>per</strong> poter<br />
consentire il contenimento delle più diffuse malerbe graminacee e a foglia larga, comprese quelle<br />
ruderali o di sostituzione. Alcune difficoltà si possono incontrare tuttavia, oltre che con tutte le<br />
malerbe appartenenti come il girasole alla famiglia delle composite, con Ammi majus e talvolta<br />
con Abutilon theophrasti, malerbe sempre più diffuse negli areali di coltivazione del girasole, che<br />
tendono a sfuggire al contenimento di tutti gli erbicidi residuali a causa della loro limitata sensibilità e<br />
notevole scalarità d’emergenza. Scarsi risultati inoltre si possono ottenere con gli erbicidi fogliari,<br />
causando purtroppo oltre a una elevata competizione nei confronti del girasole, anche una grande<br />
disseminazione con scontate ri<strong>per</strong>cussioni verso le colture successive. A questo scopo occorre<br />
utilizzare miscele di erbicidi con il più attivo oxifluorfen, seppure risulti più aggressivo nei confronti<br />
della <strong>coltura</strong> a causa dell’azione di schizzo sulle foglie provocando ustioni, oppure adottare varietà<br />
resistenti a imazamox e quindi diserbabili in post-emergenza con possibili rischi di insorgenza di<br />
resistenze.<br />
Per le varietà convenzionali in post-emergenza si dispone solo di aclonifen, attivo verso la maggior<br />
parte delle infestanti a foglia larga, oltre ai numerosi graminicidi specifici in grado di contenere tutte le<br />
graminacee comprese quelle a ciclo pluriennale come Sorghum halepense. Per ottenere una<br />
sufficiente selettività occorre intervenire con aclonifen precocemente, alla fase del girasole compresa<br />
tra i cotiledoni e la prima coppia di foglie. In questa fase viene inoltre migliorata l’azione verso le<br />
malerbe meno sensibili e più problematiche come le diffuse poligonacee, in particolare nei terreni più<br />
torbosi dove gli erbicidi residuali svolgono una più limitata azione.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL GIRASOLE<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergeza<br />
Dicotiledoni e<br />
Graminacee<br />
S-Metolaclor<br />
Oxyfluorfen Pendimentalin<br />
Oxadiazon<br />
Dicotiledoni Aclonifen<br />
Dicotiledoni Aclonifen<br />
Gramiacee Ciclossidim<br />
Fenoxaprop-p-etile Propaquizafop<br />
Quizalofop-p-etile Quizalofop-etile<br />
isomero D<br />
Graminacee<br />
e Dicoltiledoni<br />
Note<br />
(1) Solo su varietà resistenti.<br />
Imazamox (1)<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: Linuron<br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile<br />
Dual Gold<br />
Galigan 500SC<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Ronstar FL - Heteran FL<br />
Challenge<br />
Post-emergenza<br />
Challenge<br />
Stratos Ultra / Stratos<br />
Whip S<br />
Agil<br />
Leopard 5EC<br />
Targa Flo<br />
Beyond<br />
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO<br />
960 g/L<br />
500 g/L<br />
455 / 365 g/L<br />
380 g/L<br />
600 g/L<br />
600 g/L<br />
100 - 200 g/L<br />
69 g/L<br />
100 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
1,25<br />
0,5-0,7<br />
1,3-2 / 1,7-2,5<br />
1,5<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1,5-2,5 / 0,75-1,25<br />
1-1,5<br />
1<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xi<br />
nc<br />
nc/Xi<br />
nc<br />
nc<br />
nc<br />
Xn - nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
3,7 g/L 0,5-0,75 nc<br />
Le strategie di diserbo della barbabietola da zucchero sono condizionate principalmente da tre fattori:<br />
- preparazione del letto di semina ed epoca di semina;<br />
- caratteristiche granulometriche del terreno;<br />
- specie di infestanti presenti.<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
Pratica ormai consolidata in particolare nei suoli più argillosi dell’emilia romagna è quella di preparare<br />
i terreni anticipatamente nel corso del <strong>per</strong>iodo autunno-invernale, procedendo alla semina<br />
anticipata durante il mese di febbraio senza lavorare impropriamente il terreno allo scopo di non<br />
rovinare la struttura stessa del suolo. Per non inerbire troppo il terreno in particolare durante i <strong>per</strong>iodi<br />
60<br />
30<br />
30<br />
60<br />
60
invernali umidi e miti, e qualora non vi sia la possibilità di intervenire ai primissimi stadi di sviluppo<br />
delle malerbe con una erpicatura su<strong>per</strong>ficiale in concomitanza di gelate e terreno non troppo bagnato,<br />
si è diffusa la pratica del doppio disseccamento delle infestanti con erbicidi fogliari non selettivi, di<br />
cui un’applicazione da fare anche molto tempo prima della semina <strong>per</strong> evitare che le malerbe nate nel<br />
<strong>per</strong>iodo autunno invernale - come Veronica, Stellaria, Papaver, crucifere e graminacee - sviluppino<br />
eccessivamente e una successiva in pre-emergenza ritardato addizionata agli erbicidi residuali. in<br />
queste epoche occorre non calpestare il terreno: concorrono a tale obiettivo la possibilità di intervenire<br />
in concomitanza di terreno asciutto o gelato, oltre alla sempre maggiore efficienza e larghezza delle<br />
barre, ai volumi più ridotti di acqua e a pneumatici a sezione allargata e a bassa pressione.<br />
Tuttavia, se da un lato è possibile azzerare completamente le malerbe lasciando il terreno indisturbato<br />
<strong>per</strong> una migliore emergenza della <strong>coltura</strong>, con la semina sempre più anticipata, molte malerbe a<br />
nascita primaverile precoce come Polygonum aviculare e Fallopia convolvulus emergono proprio nel<br />
<strong>per</strong>iodo compreso tra la semina e l’emergenza della bietola. Pertanto sarebbe ottimale<br />
l’impostazione di una strategia che preveda con un unico passaggio l’azzeramento della maggior<br />
parte delle malerbe nate prima dell’emergenza della <strong>coltura</strong> e la distribuzione posticipata di una<br />
quantità di erbicida residuale sufficiente <strong>per</strong> contenere o condizionare le malerbe che devono ancora<br />
emergere. tuttavia il rischio che decorsi stagionali miti e umidi favoriscano con una certa celerità<br />
l’emergenza della <strong>coltura</strong> impedendo di poter intervenire in tempo utile, porta in via precauzionale a<br />
non attendere troppo nell’esecuzione del trattamento, pena l’impossibilità dell’azzeramento delle<br />
malerbe con pesanti ri<strong>per</strong>cussioni e appesantimento delle strategie di lotta in post-emergenza. Un<br />
altro aspetto da non sottovalutare, viste le disformità agronomiche che si possono riscontrare, è quello<br />
di non attendere troppo nell’azzeramento delle malerbe <strong>per</strong> non danneggiare l’impianto. in via<br />
precauzionale è consigliabile procedere non oltre la fase della spaccatura del glomerulo e inizio<br />
emissione radichetta, mentre è da ritenersi eccessivo intervenire fino alla fase del pastorale.<br />
Riguardo alla scelta dei pochi erbicidi residuali disponibili da distribuire in preemergenza in<br />
un’innumerevole combinazione di miscele e di dosi, essa dipende essenzialmente dalle malerbe<br />
prevedibili e dalla tipologia del terreno. Le combinazioni più indicate <strong>per</strong> i terreni argillosi sono quelle<br />
di dosi medio-ridotte di metamitron + lenacil <strong>per</strong> il miglior rapporto costo/efficienza. nei terreni più<br />
sciolti si preferiscono invece <strong>per</strong> la migliore selettività le miscele di metamitron + cloridazon.<br />
La distribuzione localizzata degli erbicidi residuali dà la possibilità di svincolare l’applicazione<br />
residuale da quella di azzeramento delle malerbe, ma presenta alcune complicazioni gestionali: <strong>per</strong><br />
esempio il vincolo di una specifica attrezzatura <strong>per</strong> l’irrorazione con la seminatrice e gli svantaggi che<br />
ne derivano riguardo all’appesantimento delle macchine e il rallentamento delle o<strong>per</strong>azioni in un<br />
<strong>per</strong>iodo in cui l’andamento climatico può non essere favorevole. D’altro canto la gestione delle<br />
malerbe in post-emergenza viene influenzata dalla maggiore presenza di malerbe sull’interfila, che<br />
non sempre si riescono ad eliminare con sollecitudine con le sarchiature meccaniche a causa talvolta<br />
dell’eccessiva umidità del terreno e delle frequenti precipitazioni piovose.<br />
Riguardo ai trattamenti di post-emergenza, tra le colture industriali la barbabietola da zucchero è<br />
sicuramente quella più complessa e che richiede la massima attenzione riguardo a numerose variabili<br />
che vanno tenute sotto debito controllo, pena la non <strong>per</strong>fetta riuscita del diserbo o il danneggiamento<br />
alla <strong>coltura</strong> durante i primi stadi di sviluppo in cui cresce molto lentamente subendo la competizione<br />
da parte delle malerbe.<br />
Innanzitutto i primi elementi da considerare <strong>per</strong> impostare la migliore strategia di lotta sono la natura<br />
del terreno e le dosi di erbicida residuale distribuito in via preventiva, oltre all’epoca di semina e alle<br />
malerbe presenti e prevedibili. tra le malerbe “chiave” più difficili e impegnative nella lotta vi sono<br />
sicuramente Polygonum aviculare, che nasce precocemente, Abutilon theophrasti e Ammi majus, oltre<br />
agli amaranti, che nascono più scalarmente e tardivamente. Inoltre i terreni argillosi in genere sono<br />
caratterizzati da emergenze più anticipate delle malerbe, con una preponderanza delle specie più<br />
primaverili, mentre in genere sono meno diffuse quelle più estive come amarantacee, Solanum<br />
nigrum e graminacee. Per contro in quelli più sciolti vi è una minore emergenza di malerbe<br />
inizialmente, le quali nascono con maggiore scalarità fino a che la <strong>coltura</strong> non diviene competitiva, con<br />
una preponderanza di specie macroterme, tra cui amarantacee e graminacee estive, comprese<br />
talvolta nei terreni sciolti ma ricchi di sostanza organica, di Abutilon e Ammi. Pertanto alla luce di<br />
queste considerazioni scaturiscono i primi orientamenti da intraprendere nella lotta. inoltre non si può<br />
puntare come in altre colture a interventi unici e risolutivi, bensì a un programma di interventi<br />
integrativo che consideri il contenimento delle malerbe a partire dai trattamenti di pre-semina, preemergenza<br />
e post-emergenza con l’ausilio di complementari sarchiature meccaniche.
La tendenza attuale <strong>per</strong> i post-emergenza rimane quella delle complesse miscele di dosi molto<br />
ridotte (DMR) di più principi attivi complementari, sviluppate con successo nel corso degli anni<br />
ottanta, che prevedono l’esecuzione degli interventi a partire dai cotiledoni delle infestanti e della<br />
bietola con la massima selettività <strong>per</strong> quest’ultima. la tempestività d’inizio e la prosecuzione degli<br />
interventi a calendario (ogni 7-10 giorni) <strong>per</strong>mette di ottenere con successo l’ottima riuscita del diserbo<br />
anche in situazioni di elevato inerbimento e in assenza di dosi residuali di pre-condizionamento.<br />
Un programma che si sta diffondendo maggiormente in questi ultimi anni, è quello delle “dosi<br />
crescenti” dopo il primo intervento, che va necessariamente guidato e mirato in funzione della<br />
scalarità di emergenza e delle specie infestanti presenti, oltre al decorso climatico che può influire<br />
sullo sviluppo e sulla dinamica di emergenza delle infestanti. Questo secondo intervento eseguito a<br />
dosi ridotte (DR), in genere è sufficiente <strong>per</strong> completare il programma di interventi, ma presuppone<br />
un maggior controllo dei bietolai. con questo programma tuttavia è possibile risparmiare in genere un<br />
intervento ritardando il secondo.<br />
In ogni caso con queste applicazioni è richiesta una distribuzione ottimale che presuppone buona<br />
qualità delle irroratrici ed elevata professionalità da parte degli o<strong>per</strong>atori. in particolare <strong>per</strong> le dmr i<br />
volumi devono essere molto ridotti (inferiori a 200 l/ha) e <strong>per</strong>tanto gli ugelli devono funzionare<br />
correttamente. Con volumi così bassi aumentano i problemi di deriva, <strong>per</strong> cui occorre o<strong>per</strong>are con<br />
basse pressioni di esercizio e ugelli a ventaglio, meglio se della tipologia antideriva oppure con<br />
irroratrici assistite da flusso d’aria (manica d’aria). Come conseguenza occorre investire notevolmente<br />
in attrezzature di qualità, migliorando il grado di preparazione e professionalità.<br />
Gli ingredienti <strong>per</strong> il diserbo di post-emergenza della barbabietola da zucchero non sono molti, ma la<br />
scelta delle giuste combinazioni e miscele si complica ancor più rispetto ai trattamenti di<br />
preemergenza, tanto che il diserbo di post-emergenza si può ritenere un’arte. in genere le miscele<br />
precostituite di fenmedifam + desmedifam + etofumesate vengono attivate con una quantità di olio<br />
minerale o vegetale in funzione di malerbe presenti, tem<strong>per</strong>ature e decorso climatico, e addizionate di<br />
un’ulteriore dose di metamitron, cloridazon o lenacil in funzione della quantità di erbicida residuale<br />
distribuita in via preventiva, oltre che del tipo di terreno, della pressione floristica e delle specie<br />
infestanti presenti, e non ultimo dell’ulteriore addizione di triflusulfuron-metile, una solfonilurea che<br />
<strong>per</strong>mette di estendere l’azione verso molte malerbe. Se si considera poi, come spesso accade, la<br />
contemporanea presenza di graminacee, cuscuta, ricacci di medica o di girasole, infestanti <strong>per</strong>enni<br />
come Cirsium arvense che richiedono l’utilizzo di clopiralid, si capisce subito quanto mai complessa<br />
risulti questa tecnica. L’impiego di triflusulfuron-metile offre la possibilità di contenere, a volte senza<br />
l’aggiunta di prodotti specifici o incompatibili come il clopiralid, infestazioni di Echinochloa crus-galli,<br />
ricacci di medica o rinascite di girasole, con un’azione collaterale verso infestanti <strong>per</strong>enni come<br />
equisetacee e convolvulacee verso le quali non è possibile intervenire su bietola con prodotti efficaci.<br />
Nella lotta verso le graminacee si è sempre meno orientati ad addizionare il graminicida specifico<br />
alla miscela a prevalente azione graminicida sia <strong>per</strong> la lieve inconpatibilità e conseguente minore<br />
azione che si osserva spesso sulle graminacee più sviluppate, sia <strong>per</strong> lo sfasamento che spesso si<br />
presenta tra l’opportunità di chiudere con l’ultimo intervento dicotiledonicida e la non completa<br />
emergenza delle prevalenti infestazioni scalari di Echinochloa crus-galli e Setaria spp. spesso si rende<br />
<strong>per</strong>ciò necessario effettuare l’applicazione graminicida con bietole alle 8-10 foglie, e ciò può cadere<br />
meglio in coincidenza con l’ultimo trattamento di propizamide nel caso di rinascite di cuscuta, oppure<br />
con clopiralid nel caso di abbondanti ricacci di medica, rinascite di girasole o infestazioni di<br />
ombrellifere o composite tra cui Cirsium arvense, o un trattamento insetticida, con il quale presenta<br />
una migliore compatibilità.<br />
Nel caso di infestazioni presumibili di cuscuta, vista la dannosità di questa specie parassita, è<br />
sufficiente ricordare che in annate precedenti vi siano state infestazioni medio-gravi <strong>per</strong> dover<br />
impostare anticipatamente la lotta con propizamide anche in assenza di reale individuazione dei<br />
filamenti, nonostante la relativa facilità di accertamento da parte dei bieticoltori più avveduti.<br />
considerando che in situazioni sfavorevoli e nei casi di maggiore infestazione non è possibile<br />
eliminarla completamente, l’obiettivo è quello di evitare la produzione di semi vitali oltre che di limitare<br />
ovviamente i danni sulla <strong>coltura</strong>. innanzitutto la lotta integrata inizia contenendo questa specie in una<br />
rotazione appropriata e con l’eliminazione delle malerbe ospiti anche sulle altre colture. inoltre sono<br />
ormai note le modalità d’azione di propizamide attraverso l’assorbimento della bietola e conseguente<br />
intossicazione dell’infestante parassita attraverso gli austori, oltre che tramite assorbimento da parte<br />
del germinello e <strong>per</strong> contatto diretto del filamento al momento dell’applicazione.<br />
Pertanto è stata reimpostata la strategia secondo schemi di distribuzione frazionata in miscela con le<br />
microdosi, iniziando con circa 120-200 g/ha di p.a. con la prima o meglio seconda DMR e
proseguendo con 200-300 g/ha, <strong>per</strong> arrivare a un totale di almeno 800 g/ha di p.a. nel caso di forti<br />
infestazioni.<br />
Nel caso in cui la prima DMR venga effettuata troppo anticipatamente ai cotiledoni della bietola,<br />
<strong>per</strong>iodo in cui precoci emergenze di cuscuta non sono problematiche anche <strong>per</strong> l’effetto collaterale di<br />
etofumesate verso i filamenti, oppure con interventi o attacchi più posticipati si tende ad addizionare il<br />
quantitativo totale di 800 g di propizamide in due interventi alle 2-4 e 6-8 foglie della bietola con circa<br />
400 g di p.a. <strong>per</strong> volta e <strong>per</strong> ettaro. con questa modalità frazionata e anticipata di distribuzione della<br />
propizamide si ovvia inoltre a decorsi climatici secchi che riducono l’efficacia di questo diserbante e i<br />
noti rischi di danni a colture sensibili seminate in successione. In genere con l’addizione di<br />
propizamide viene tolto o abbassato l’olio minerale <strong>per</strong> migliorare la selettività <strong>coltura</strong>le e nel<br />
contempo viene svolta un’azione collaterale nei confronti delle malerbe più sensibili come<br />
poligonacee, chenopodiacee, solanacee e graminacee.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLA BARBABIETOLA DA ZUCCHERO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
composizione L o kg/ha Sigla<br />
commerciale<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Pre-emergeza<br />
Dicotiledoni Cloridazon (1)<br />
Metamitron<br />
Lenacil<br />
Ethofumesate<br />
Post-emergenza –Programma A con microdosi (DMR)<br />
Dicotiledoni<br />
e Graminacee<br />
Prevalenza<br />
Poligonum<br />
aviculare<br />
Prevalenza<br />
Crucifere<br />
e Fallopia<br />
Fenmedifam<br />
Ethofumesate<br />
(Fenmedifam+Desmedifam+<br />
Ethofumesate)<br />
Metamitron<br />
Cloridazon (1)<br />
Post-emergenza –Programma B con dosi crescenti (DR)<br />
Dicotiledoni e<br />
Graminacee<br />
Prevalenza<br />
Crucifere<br />
e Fallopia<br />
Prevalenza<br />
Poligonum<br />
aviculare<br />
Fenmedifam<br />
Ethofumesate<br />
(Fenmedifam+Desmedifam<br />
+Ethofumesate)<br />
Metamitron<br />
Cloridazon (1)<br />
Post-emergenza –Programma A con microdosi (DMR)<br />
Problemi di P.<br />
Lenacil<br />
aviculare<br />
Problemi di<br />
Cuscuta<br />
Problemi di<br />
Cirsium<br />
Abutilon, Ammi<br />
majus,<br />
Crucifere, girasole<br />
Propizamide<br />
Clopiralid<br />
Triflusulfuron-methyl (2)<br />
Graminacee Ciclossidim (3)<br />
Cletodim (3)<br />
Quizalofop-etile isomero D (3)<br />
Quizalofop-p-etile (3)<br />
Fenoxaprop-p-etile (3)<br />
Propaquizafop (3)<br />
Pyramin FL /<br />
Betozon 65DF<br />
Volcan<br />
Venzar<br />
Etosate 500<br />
Betanal SE<br />
Etosate 500<br />
Kemifam Trio FL /<br />
Betanal Ex<strong>per</strong>t<br />
Volcan<br />
Pyramin FL /<br />
Betozon 65DF<br />
Betanal SE<br />
Etosate 500<br />
Kemifam Trio FL /<br />
Betanal Ex<strong>per</strong>t<br />
Volcan<br />
Pyramin FL /<br />
Betozon 65DF<br />
Venzar<br />
Kerb Flo<br />
Lontrel EC<br />
Safari<br />
Stratos Ultra / Stratos<br />
Select<br />
Targa Flo<br />
Leopard 5EC<br />
Whip S<br />
Agil<br />
430 g / L / 650 g/Kg<br />
700 g/Kg<br />
800 g/Kg<br />
500 g/L<br />
160 g/L<br />
500 g/L<br />
62+16+128 /<br />
75+25+151 g/L<br />
700 g/Kg<br />
3 / 2<br />
2<br />
0,25<br />
1<br />
0,5-1<br />
0,3<br />
0,6-1 / 0,7<br />
0,5<br />
430 g/L / 650 g/Kg 0,75 / 0,5<br />
160 g/L<br />
500 g/L<br />
62+16+128 /<br />
75+25+151 g/L<br />
700 g/Kg<br />
430 g/L / 650 g/Kg<br />
800 g/Kg<br />
400 g/L<br />
75%<br />
50%<br />
100 / 200 g/L<br />
240 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
69 g/L<br />
100 g/L<br />
1-2<br />
0,5<br />
1,0-1,5 / 1,2<br />
0,6-1,5<br />
0,9-2,27 / 0,6-1,5<br />
0,1-0,2<br />
1,0-1,5<br />
0,15<br />
0,04<br />
1,5 / 2,5<br />
0,6<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1<br />
Xi<br />
Xn<br />
nc<br />
nc<br />
nc<br />
nc<br />
Xi / nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
nc<br />
nc<br />
Xi/nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
nc<br />
Xn<br />
nc<br />
nc<br />
Xn / nc<br />
Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
20<br />
-<br />
30<br />
120<br />
-<br />
120<br />
30 / -<br />
-<br />
20<br />
-<br />
120<br />
30<br />
-<br />
20<br />
30<br />
60<br />
-<br />
60<br />
60<br />
60<br />
60
Note<br />
Pre-emergenza. Per ciascun prodotto la dose indicata costituisce il quantitativo massimo di prodotto utilizzabile in pre-emergenza<br />
sull’ettaro coltivato, a prescindere dalla modalità di distribuzione (localizzato e pieno campo). Si consiglia la localizzazione.<br />
Post-emergenza – Programma A. Si consiglia di intervenire con microdosi (DMR=dosi molto ridotte); indicativamente anche nelle<br />
condizioni peggiori (terreni torbosi senza pre-emergenza) non su<strong>per</strong>are le 4 applicazioni.<br />
Post-emergenza – Programma B. In base allo sviluppo delle colture e delle infestanti, è possibile ripetere gli interventi con dosi che non<br />
possono su<strong>per</strong>are quelle riportate.<br />
Post-emergenza – Programma C. Prodotti da utilizzare <strong>per</strong> interventi singoli o in combinazione con i prodotti indicati nei programmi A e<br />
B <strong>per</strong> contenere infestanti “particolari”.<br />
(1) Al massimo 2.600 g/ha di sostanza attiva ogni 3 anni.<br />
(2) Evitare miscele con graminicidi specifici e Clopiralid.<br />
(3) Evitare miscele con Triflusulfuron.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: S-metolaclor<br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile, Tepraloxidim<br />
ERBA MEDICA<br />
Per ottenere foraggi di buona qualità e prolungare la vita dei medicai, occorre prestare particolare attenzione<br />
nell’impostare una razionale strategia di difesa dalle malerbe.<br />
Ciò si rende particolarmente importante durante le prime fasi di impianto, allo scopo di garantire un<br />
ottimale insediamento della leguminosa, che garantirà il migliore sviluppo vegetativo e una forte<br />
competizione nei confronti delle infestanti stesse. sia durante le semine di fine estate che primaverili,<br />
si rende determinante la preparazione del terreno con la tecnica della falsa semina allo scopo di<br />
porre i minuscoli semi nelle condizioni di germinare ed emergere uniformente. molto importante risulta<br />
l’azzeramento delle malerbe nate in precedenza, evitando di seppellire durante le o<strong>per</strong>azioni di<br />
semina le giovani plantule erroneamente non devitalizzate, in quanto si renderanno fortemente<br />
competitive nei confronti delle giovani piantine coltivate, risultando di difficile contenimento anche con<br />
mezzi chimici a causa dell’eccessivo sviluppo. Questo presupposto si rende indispensabile sia <strong>per</strong> i<br />
tempi di emergenza relativamente brevi di queste colture seminate molto su<strong>per</strong>ficialmente, che<br />
renderebbero difficile e <strong>per</strong>icoloso intervenire in tempi successivi con disseccanti in pre-emergenza.<br />
inoltre la gamma di prodotti selettivi di possibile impiego appare molto ridotta. Si può ricorrere infatti<br />
quasi esclusivamente in postemergenza della medica ad applicazioni di imazamox da solo o in<br />
miscela con 2,4 db (non contemplato dai dPi) allo scopo di ampliare lo spettro d’azione.<br />
Si rende talvolta necessario, previa bonifica del letto di semina, un intervento specifico <strong>per</strong> contenere<br />
le graminacee infestanti, ma anche rinascite di cereali seminati in precessione, in quanto la notevole<br />
capacità di accestimento può compromettere lo sviluppo del giovane impianto.<br />
Anche durante il ciclo dei medicai si assiste inesorabilmente alla colonizzazione da parte delle<br />
graminacee, che vengono favorite dall’azotofissazione e dalla pausa di riposo vegetativo invernale,<br />
ma anche di altre malerbe a foglia larga. nel primo caso occorre intervenire con graminicidi specifici<br />
durante la fine dell’inverno prima della ripresa vegetativa. nel secondo caso è necessario intervenire<br />
con erbicidi residuali durante il <strong>per</strong>iodo di riposo vegetativo, in cui viene esaltata la prevalente attività<br />
svolta <strong>per</strong> via radicale mediante l’elevata umidità atmosferica e del suolo dei mesi invernali.<br />
Particolare attenzione deve essere riposta nel contenimento, in genere localizzato, dei primi<br />
insediamenti di Rumex, ma soprattutto di Cuscuta epithymum, che è in grado di portare a morte<br />
com- pleta in tempi molto brevi le leguminose che ospitano tale specie parassita. ciò comporterebbe<br />
un veloce de<strong>per</strong>imento ed invecchiamento degli impianti con disseminazione e successiva<br />
reinfestazione nel tempo e nello spazio da parte di queste <strong>per</strong>icolose quanto problematiche malerbe.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELL’ERBA MEDICA<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
composizione L o kg/ha Sigla<br />
commerciale<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Post-emergenza<br />
Cuscuta Propizamide(1) Kerb Flo<br />
Dicotiledoni Imazamox<br />
Altorex<br />
400 g/L<br />
40 g/L<br />
4<br />
0,5-0,75<br />
Xn<br />
nc<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
Graminacee Quizalofop-etile isomero D(2)<br />
Targa Flo<br />
50 g/L<br />
1-1,5<br />
Xi<br />
60<br />
Quizalofop-p-etile(2)<br />
Leopard 5EC<br />
50 g/L<br />
1-1,5<br />
nc<br />
60<br />
Picris spp. Metribuzin Sencor WG 350 g/L 0,5 Xn 60<br />
0<br />
35
Note<br />
(1) Impiegabile solo <strong>per</strong> il contenimento della cuscuta con interventi localizzati che, annualmente e complessivamente, non potranno<br />
su<strong>per</strong>are il 15% dell’intera su<strong>per</strong>ficie..<br />
(2) Prodotti non ammessi il primo anno di impianto. Ammesso al massimo 1 intervento all’anno.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Post-emergenza: 2,4 DB<br />
PATATA<br />
ORTICOLE ESTENSIVE<br />
Nella buona tecnica di diserbo chimico della patata riveste una fondamentale importanza l’azzeramento delle<br />
malerbe in pre-semina con devitalizzanti fogliari.<br />
La successiva applicazione di erbicidi residuali dopo l’ultima rincalzatura in pre-emergenza della<br />
<strong>coltura</strong> si esegue sempre con dosi medio-elevate di più prodotti residuali miscelati tra loro, come<br />
pendimetalin e aclonifen, in miscela con il più recente clomazone o metribuzin, quest’ultimo più<br />
indicato a valorizzare i trattamenti di post-emergenza in miscela con rimsulfuron allo scopo di<br />
contenere contemporaneamente la maggior parte delle malerbe graminacee e a foglia larga.<br />
Pendimetalin contribuisce a contenere anche le più problematiche infestazioni di Solanum nigrum.<br />
inoltre consente di contenere lievi infestazioni di Cuscuta, oltre che migliorare il contenimento di<br />
graminacee, chenopodiacee e poligonacee. Per allargare lo spettro d’azione e ridurre i rischi di danni<br />
alla <strong>coltura</strong> legati a elevati dosaggi di principio attivo, si tende a utilizzare complesse miscele di più<br />
principi attivi, scelti sulla base delle presumibili malerbe. l’applicazione degli erbicidi residuali subito<br />
dopo l’ultima rincalzatura con terreno ancora fresco, risulta determinante sia <strong>per</strong> una migliore<br />
attivazione in assenza di pioggia, che <strong>per</strong> ottimizzare la stratificazione del prodotto sul terreno.<br />
Applicazioni tardive eseguite poco prima dell’emergenza dei germogli, espongono maggiormente la<br />
<strong>coltura</strong> a rischi di fitotossicità, in particolare se si verificano piogge copiose e battenti. in questi casi è<br />
da preferire l’impiego di metribuzin, parzialmente selettivo <strong>per</strong> via fogliare. Al contrario se il terreno è<br />
secco si va incontro a lievi <strong>per</strong>dite di prodotto e soprattutto a una mancata attivazione, alla quale<br />
occorrerebbe provvedere con una lieve irrigazione.<br />
In post-emergenza appunto si dispone solo di due molecole, rimsulfuron e metribuzin, di cui la prima<br />
risulta più attiva oltre che verso le graminacee, nei confronti di amarantacee, crucifere e limitatamente<br />
verso Solanum. metribuzin invece rimane la base <strong>per</strong> le applicazioni estintive da effettuarsi con<br />
malerbe allo stadio cotiledonale, da utilizzare con precauzione verso le varietà più sensibili, quali<br />
Jaerla, draba, merit, marabel, laura, Presto, Finka e Angela. inoltre con l’impiego di metribuzin, allo<br />
scopo di migliorare il grado di efficacia è consigliabile intervenire su malerbe particolarmente idratate,<br />
come ad esempio dopo piogge o interventi irrigui, o prima che si asciughi la rugiada al mattino presto.<br />
in questi casi occorre ridurre le dosi di impiego in quanto anche la <strong>coltura</strong> può risultare un po’ più<br />
sensibile. Verso la generalità delle infestanti graminacee è possibile disporre dei graminicidi specifici,<br />
dotati di elevata selettività ed efficacia in tutti gli stadi di sviluppo della <strong>coltura</strong> e delle malerbe.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLA PATATA<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergenza<br />
Dicotiledoni e Graminacee Metribuzin (1)<br />
Pendimentalin<br />
Metazaclor<br />
Aclonifen<br />
Clomazone<br />
Sencor WG<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Butisan S<br />
Challenge<br />
Command 36SC<br />
Post-emergenza<br />
Graminacee e Dicotiledoni Rimsulfuron (2) Titus<br />
Dicotiledoni Metribuzin<br />
Graminacee Propaquizafop (3)<br />
Fenoxaprop-p-etile (3)<br />
Sencor WG<br />
Agil<br />
Whip S<br />
350 g/Kg<br />
455 / 365 g/L<br />
500 g/L<br />
600 g/L<br />
360 g/L<br />
25%<br />
350 g/Kg<br />
L<br />
100 g/L<br />
69 g/L<br />
0,4-0,6<br />
1,3-2 / 1,7-2,5<br />
1-1,5<br />
1,5-2<br />
0,3<br />
0,03-0,05<br />
0,2-0,4<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xn<br />
nc/Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
nc<br />
Xn<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
Pre-raccolta<br />
Disseccamento parte area Carfentrazone Spotlight Plus 60 g/ 1 Xi 1<br />
Note<br />
1<br />
1-1,5<br />
Xi<br />
Xn<br />
60<br />
50<br />
30<br />
60<br />
30<br />
60
(1) Non impiegare <strong>per</strong> le patate primaticcie se dopo si coltiva lo spinacio.<br />
(2) Intervenire precocemente alla prima emergenza delle infestanti, anche a basse dosi e con eventuali applicazioni ripetute.<br />
(3) Con applicazioni di Rimsulfuron l’impiego non è strettamente necessario.<br />
note<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: Linuron, Flufenacet, Napropamide<br />
Post-emergenza: Ciclossidim, Fluazifop-p-butile<br />
Pre-raccolta: Diquat<br />
POMODORO<br />
Dopo l’ultima lavorazione preparatoria del terreno o in miscela con un devitalizzante fogliare nel caso<br />
dell’adozione della tecnica della falsa semina, <strong>per</strong> il diserbo delle infestanti dicotiledoni del pomodoro<br />
seminato si possono applicare metribuzin e aclonifen, mentre <strong>per</strong> quello trapiantato si possono utilizzare in<br />
su<strong>per</strong>ficie 6-8 giorni prima del trapianto, pendimetalin, oxadiazon, aclonifen e metribuzin. Solanum nigrum<br />
viene contenuto prevalentemente da pendimetalin e oxadiazon applicati in miscela tra loro o con altri erbicidi<br />
residuali. non essendo fisiologicamente selettivi, debbono essere obbligatoriamente distribuiti almeno una<br />
settimana o meglio una decina di giorni prima del trapianto, evitando interramento e trapianto di piantine con<br />
radice nuda. Generalmente si adottano le duplici miscele di pendimetalin con aclonifen o metribuzin o<br />
addirittura le triplici di questi tre erbicidi, ma anche oxadiazon+aclonifen. Nei terreni più infestati da questa<br />
solanacea si ricorre con maggiore cautela anche alla miscela meno selettiva di pendimetalin+oxadiazon,<br />
addizionabile eventualmeninfestanti te anche di dosi ridotte di metribuzin <strong>per</strong> completare l’azione verso<br />
crucifere, amarantacee e poligonacee. Di più difficile contenimento risulta Solanum nigrum su pomodoro<br />
seminato, <strong>per</strong> il diserbo preventivo del quale si può disporre solo di dosi ridotte di metribuzin poste in miscela<br />
con aclonifen.<br />
nelle applicazioni di post-emergenza e posttrapianto sia come integrazione del contenimento delle<br />
malerbe agli interventi preventivi sia come unica strategia estintiva attuabile mediante un unico<br />
intervento o meglio in più applicazioni frazionate, si può validamente impiegare metribuzin da solo o<br />
eventualmente e più efficacemente associato a rimsulfuron, attivo anche verso le infestanti<br />
graminacee. Per il contenimento di queste si può disporre di un numero elevato di preparati specifici<br />
<strong>per</strong> la maggior parte miscibili con metribuzin. I programmi di post-trapianto prevedono in genere fino a<br />
tre interventi in funzione della reale infestazione e della composizione floristica presente.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL POMODORO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergenza<br />
Graminacee annuali estive<br />
e Dicotiledoni<br />
Pre-trapianto<br />
Graminacee annuali estive<br />
e Dicotiledoni<br />
Post-emergenza<br />
Graminacee annuali estive<br />
e Dicotiledoni<br />
Metribuzin<br />
Aclonifen<br />
Aclonifen<br />
Metribuzin<br />
Oxadiazon<br />
Pendimetalin<br />
S-Metolaclor<br />
Rimsulfuron (1)<br />
Metribuzin (2)<br />
Graminacee Ciclossidim<br />
Cletodim<br />
Fenoxaprop-p-etile<br />
Quizalofop-etile isomero D<br />
Quizalofop-p-etile<br />
Propaquizafop<br />
Sencor WG<br />
Challenge<br />
Challenge<br />
Sencor WG<br />
Ronstar FL-Heteran FL<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Dual Gold<br />
Titus<br />
Sencor WG<br />
Stratos Ultra / Stratos<br />
Select<br />
Whip S<br />
Targa Flo<br />
Leopard 5EC<br />
Agil<br />
350 g/Kg<br />
600 g/L<br />
600 g/L<br />
350 g/Kg<br />
380 g/L<br />
455 / 365 g/L<br />
960 g/L<br />
25%<br />
350 g/Kg<br />
100 / 200 g/L<br />
240 g/L<br />
69 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
100 g/L<br />
0,15-0,25<br />
1,5-2<br />
1,5-2<br />
0,3 - 0,5<br />
1<br />
1,3-2 / 1,7-2,5<br />
1-1,5<br />
0,03-0,05<br />
0,2-0,5<br />
1,5-2,5 / 0,75-1,25<br />
0,6<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xn<br />
nc<br />
nc<br />
Xn<br />
nc<br />
nc / Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
Xn<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
Note<br />
Pre-emergenza. <strong>Il</strong> diserbo deve essere localizzato sulla fila. L’area trattata non deve quindi su<strong>per</strong>are il 50% dell’intera su<strong>per</strong>ficie. I<br />
prodotti indicati sono da utilizzare da soli o in mescela. Da escludere su terreni sabbiosi.<br />
Post-emergenza. Si consigliano interventi localizzati sulla fila.<br />
(1) Da solo o in miscela con Metribuzin. Intervenire precocemente alla prima emergenza delle infestanti a basse dosi con eventuali<br />
applicazioni ripetute.<br />
(2) In presenza di Portulaca la dose può salire fino a kg 1 <strong>per</strong> ettaro.<br />
note<br />
Xn / nc<br />
Xi<br />
Xn<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
75<br />
30<br />
30<br />
60<br />
30<br />
60<br />
60<br />
30
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: Flufenacet, Napropamide<br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile<br />
CIPOLLA<br />
La preparazione anticipata dei terreni <strong>per</strong> la semina impone l’esecuzione di applicazioni con devitalizzanti<br />
fogliari in pre-semina. Tra residuali il prodotto chiave è il pendimetalin, utilizzato in dosi proporzionate alla<br />
natura dei terreni.<br />
Viste le limitazioni che sussistono in fase di pre-emergenza anche <strong>per</strong> la scarsa selettività da parte di<br />
varietà di cipolle bianche e rosse, divengono fondamentali le applicazioni ripetute di post-emergenza<br />
con dosi ridotte e crescenti di ioxinil e oxifluorfen da utilizzare da soli o anche in miscela tra loro, o<br />
meglio in alternanza. Ioxinil è più indicato in genere nei trattamenti più precoci <strong>per</strong> la sua maggiore<br />
selettività, mentre oxifluorfen si presta meglio <strong>per</strong> applicazioni più ritardate, oltre che <strong>per</strong> la sua più<br />
spiccata azione residuale in grado di limitare le scalari nascite delle malerbe. Nelle applicazioni più<br />
precoci, ma all’occorrenza anche in quelle più ritardate, si tende a porre in miscela un erbicida più<br />
prettamente ad azione fogliare con uno residuale, tra cui pendimetalin. Nel caso di infestazioni<br />
graminacee è possibile scegliere tra la vasta gamma di graminicidi da impiegare in qualsiasi stadio di<br />
sviluppo della <strong>coltura</strong> con dosi proporzionate alle diverse specie e al loro stadio di sviluppo.<br />
In caso di infestazioni di composite, tra cui quelle <strong>per</strong>enni come Cirsium arvense e le rinascite di<br />
girasole, ombrellifere e leguminose compresi i ricacci di medica, è possibile impiegare clopiralid, che<br />
risulta di fondamentale importanza <strong>per</strong> il contenimento di queste <strong>per</strong>icolose malerbe.<br />
Praticamente insolute rimangono le gravi infestazioni di Cuscuta, <strong>per</strong> le quali si può utilizzare<br />
pendimetalin, dotato di una buona azione preventiva.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL POMODORO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergenza<br />
Graminacee e<br />
Dicotiledoni<br />
Cloridazon (1)<br />
Pendimentalin<br />
Post-emergenza<br />
Dicotiledoni annuali Ioxinil (2)<br />
Dicotiledoni annuali<br />
e Graminacee invernali<br />
Oxyfluorfen (3)<br />
Pendimentalin<br />
Composite Clopiralid (4)<br />
Graminacee Ciclossidim<br />
Fenoxaprop-p-etile<br />
Quizalofop-etile isomero D<br />
Quizalofop-p-etile<br />
Propaquizafop<br />
Betozon 65DF<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Cipotril<br />
Galigan 500SC -<br />
Goal 480SC<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Lontrel 75G<br />
Stratos Ultra - Stratos<br />
Whip S<br />
Targa Flo<br />
Leopard 5EC<br />
Agil<br />
650 g/Kg<br />
455 / 365 g/L<br />
301,5 g/L<br />
500-480 g/L<br />
455 / 365 g/L<br />
75%<br />
100 - 200 g/L<br />
69 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
100 g/L<br />
1<br />
1,3-2 / 1,7-2,5<br />
0,1-0,6<br />
0,1-0,3<br />
1,3-2 / 1,7-2,5<br />
0,15<br />
1,5-2,5 / 0,75-<br />
1,25<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Note<br />
(1) Non impiegabile nei terreni limosi. Al massimo 2,6 kg/ha di sostanza attiva ogni 3 anni.<br />
(2) Da usare in epoca precocissima utilizzando le dosi più basse. Indicato <strong>per</strong> cipolle autunnali.<br />
(3) Sconsigliato <strong>per</strong> le semine autunnali. Intervenire sulla <strong>coltura</strong> dopo le 2 foglie (dosi proporzionate). Non selettivo su varietà<br />
precocissime. Da preferirsi dosaggi ridotti eventualmente ripetuti.<br />
(4) Da usare solo dopo la seconda foglia vera.<br />
note<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Pre-emergenza: Clortal-dimetile<br />
Pre e post-emergenza: Aclonifen, Clorprofam<br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile<br />
Xi<br />
nc / Xi<br />
Xn<br />
nc<br />
nc / Xi<br />
nc<br />
Xn - nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
20<br />
75<br />
30<br />
-<br />
75<br />
-<br />
60<br />
60<br />
60<br />
60<br />
30
PISELLO<br />
ORTICOLE DA INDUSTRIA<br />
Le applicazioni preventive con erbicidi residuali, pur non consentendo di controllare sufficientemente la<br />
vegetazione infestante, si prefiggono di contenere e precondizionare le malerbe allo scopo di limitare la<br />
competizione iniziale, alla quale il pisello risulta piuttosto sensibile sia nelle coltivazioni autunno-vernine che<br />
primaverili. Pur non risultando determinanti, le più indicate miscele di pendimetalin+aclonifen si integrano<br />
<strong>per</strong>fettamente <strong>per</strong> garantire uno spettro d’azione sufficientemente ampio verso la generalità delle malerbe. le<br />
dosi non possono essere elevate <strong>per</strong> non indurre sintomi di fitotossicità, quali vetrosità del colletto con<br />
pendimetalin e ingiallimenti con aclonifen, in particolare nei terreni più sciolti.<br />
Determinanti risultano gli interventi di postemergenza allo scopo di contenere completamente il livello<br />
dell’infestazione, che non risulta tollerato <strong>per</strong> il raggiungimento di un buono standard qualitativo delle<br />
produzioni di pisello. Più anticipati dovranno essere gli interventi in assenza di preventivi trattamenti<br />
residuali, <strong>per</strong> poi essere ripetuti in via ottimale a dosi frazionate a uno stadio vegetativo del pisello e<br />
delle infestanti non eccessivamente avanzato, allo scopo di non ridurre il grado d’azione e la selettività<br />
<strong>coltura</strong>le. gli interventi unici a dosi piene possono risultare sufficienti oltre che a seguito di interventi<br />
preventivi, qualora il livello dell’infestazione non sia eccessivo o a nascita particolarmente scalare.<br />
L’epoca di applicazione deve essere posizionata in funzione delle specie delle malerbe micro o<br />
macrotermi presenti, caratterizzate da nascita più o meno anticipata o scalare. in ogni caso è<br />
opportuno non ritardare gli interventi allo scopo di non trattare malerbe in eccessivo stadio di sviluppo,<br />
che oltre a causare danni da competizione alla <strong>coltura</strong>, risultanomeno sensibili all’azione erbicida.<br />
Tra i pochi prodotti <strong>per</strong> il diserbo delle malerbe a foglia larga, a fianco di bentazone, caratterizzato<br />
unicamente di spettro dicotiledonicida, è disponibile imazamox, dotato di prevalente azione fogliare e<br />
in minor misura radicale, verso infestanti dicotiledoni e anche graminacee. la scelta dei prodotti singoli<br />
o delle loro miscele dovrà essere effettuata in funzione delle malerbe presenti, considerando che<br />
imazamox è in grado di agire in taluni casi anche su alcune malerbe più sviluppate, come le crucifere,<br />
manifestando in ogni caso un’azione su<strong>per</strong>iore verso malerbe ai primi stadi di sviluppo.<br />
Si può intervenire anche in post-emergenza precoce con trattamenti unici o meglio frazionati e ripetuti,<br />
ponendo in miscela un prodotto fogliare come bentazone insieme a prodotti più prettamente radicali<br />
come pendimetalin e aclonifen, quest’ultimo dotato anche di una secondaria azione fogliare, in grado<br />
di sinergizzare l’efficacia erbicida, talvolta a scapito della selettività <strong>coltura</strong>le.<br />
In presenza di un’elevata infestazione di graminacee, la gamma dei prodotti specifici risulta ampia, e<br />
<strong>per</strong>tanto all’occorrenza si dovrà ricorrere a interventi mirati con un graminicida specifico dopo il<br />
contenimento delle malerbe a foglia larga, come nel caso specifico di infestazioni tardive di<br />
graminacee annuali o <strong>per</strong>enni. in presenza di infestazioni precoci di specie annuali invece, è possibile<br />
miscelare il graminicida specifico, tra i quali ciclossidim presenta il migliorgrado di miscibilità.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL PISELLO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergenza<br />
Graminacee e Dicotiledoni Clomazone<br />
Pendimentalin<br />
Aclonifen<br />
Post-emergenza<br />
Dicotiledoni Bentazone<br />
Graminacee Propaquizafop<br />
Quizalofop-p-etile<br />
Quizalofop-etile isomero D<br />
Command 36SC<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Challenge<br />
360 g/L<br />
455 / 365 g/L<br />
600 g/L<br />
0,2-0,3<br />
1,3-2 / 1,7-2,5<br />
1,5-2<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xi<br />
nc / Xi<br />
nc<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
Basagran SG 870 g/L 0,75 Xn 30<br />
Agil<br />
Leopard 5EC<br />
Targa Flo<br />
100 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
Graminacee e Dicotiledoni Imazamox Altorex 40 g/L<br />
Note<br />
(1) Attenzione alla scelta delle colture successive (es. spinacio).<br />
ote<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Post-emergenza: 2,4 DB, Ciclossidim, Fenoxaprop-p-etile, Fluazifop-p-butile, Tepraloxidim<br />
1<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
0,5-0,75<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
30<br />
30<br />
30<br />
nc 35
FAGIOLO E FAGIOLINO<br />
Per il diserbo di fagiolo e fagiolino si dispone di una ridotta gamma di prodotti ad azione residuale da<br />
applicare in pre-emergenza con usi registrati, che in alcuni casi non contemplano le stesse colture. Più<br />
ampia la disponibilità dei prodotti graminicidi di post-emergenza (fagiolino), anch’essi con usi registrati che<br />
differiscono <strong>per</strong> le due colture.<br />
In particolare <strong>per</strong> le semine primaverili, che vengono ritardate <strong>per</strong> le elevate esigenze termiche del fagiolo e<br />
del fagiolino, ma anche <strong>per</strong> le semine intercalari estive, è opportuno sfruttare la tecnica della falsa semina.<br />
In pre-emergenza su entrambe le colture è possibile applicare linuron da solo <strong>per</strong> contenere Amaranthus,<br />
Chenopodium, Portulaca, composite e crucifere, o meglio in miscela con pendimetalin <strong>per</strong> estendere l’azione<br />
verso poligonacee, Solanum, graminacee, ecc.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL FAGIOLO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergenza<br />
Graminacee e Dicotiledoni Clomazone<br />
Linuron<br />
Pendimentalin<br />
S-Metolaclor<br />
Post-emergenza<br />
Graminacee Propaquizafop<br />
Dicotiledoni Imazamox<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile, Ciclossidim<br />
Command 36SC<br />
Linuron S. Flow<br />
Stomp Aqua / Most Micro<br />
Dual Gold<br />
Agil<br />
Altorex<br />
360 g/L<br />
445 g/L<br />
455 / 365 g/L<br />
960 g/L<br />
100 g/L<br />
40 g/ L<br />
0,2-0,3<br />
0,7-1,3<br />
1-1,7 / 1,3-2,1<br />
1<br />
1<br />
0,5-0,75<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL FAGIOLINO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergenza<br />
Graminacee e Dicotiledoni Pendimetalin<br />
Clomazone<br />
Post-emergenza<br />
Graminacee Linuron<br />
Ciclossidim<br />
Fenoxaprop-p-etile<br />
Quizalofop-etile isomero D<br />
Quizalofop-p-etile<br />
Dicotiledoni Imazamox<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile<br />
SPINACIO<br />
Stomp Aqua<br />
Command 36SC<br />
Linuron S. Flow<br />
Stratos Ultra / Stratos<br />
Whip S<br />
Leopard 5EC<br />
Targa Flo<br />
Altorex<br />
455 g/L<br />
360 g/L<br />
445 g/L<br />
100 / 200 g/L<br />
69 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
40 g/L<br />
1<br />
0,2-0,3<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xi<br />
T<br />
nc / Xi<br />
Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
0,5-1<br />
1,5-2,5 / 0,75-1,25<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
0,5-0,75<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
nc<br />
Xi<br />
T<br />
Xn / nc<br />
Xn<br />
nc<br />
Xi<br />
nc<br />
-<br />
60<br />
60<br />
-<br />
30<br />
35<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
Lo spinacio è destinato al consumo fresco e come prodotto surgelato. Potendo essere seminato in vari<br />
<strong>per</strong>iodi dell’anno in virtù del suo breve ciclo (circa 60 giorni), presenta una flora infestante molto variabile.<br />
non potendo essere effettuate sarchiature, in quanto la distanza tra le file è molto ridotta, il controllo delle<br />
malerbe si basa prevalentemente sulla pratica della falsa semina e sui trattamenti erbicidi.<br />
Per la lotta contro le infestanti dicotiledoni annuali dello spinacio seminato si dispone di pochi e vecchi<br />
erbicidi già impiegati da molto tempo sulla barbabietola da zucchero. nei trattamenti preventivi si può<br />
utilizzare lenacil seguito da uno o due complementari trattamenti di post-emergenza con fenmedifam,<br />
addizionabile di un’ulteriore dose di lenacil, con l’avvertenza del rispetto della selettività <strong>coltura</strong>le in<br />
particolare nei terreni più sciolti. Per il controllo delle infestanti graminacee si dispone di una sufficiente<br />
gamma di prodotti graminicidi, tra cui i preventivi trattamenti con s-metolaclor, attivi anche verso molte<br />
malerbe a foglia larga.<br />
60<br />
-<br />
60<br />
30 / 60<br />
30<br />
20<br />
20<br />
35
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLO SPINACIO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-semina e Pre-emergenza<br />
Dicotiledoni Lenacil<br />
Post-emergenza<br />
Dicotiledoni Fenmedifam<br />
Fenmedifam + Lenacil<br />
Graminacee Ciclossidim<br />
Propaquizafop<br />
Quizalofop-p-etile<br />
Quizalofop-etile isomero D<br />
Venzar<br />
Betanal SE<br />
Betanal SE + Venzar<br />
Stratos Ultra<br />
Agil<br />
Leopard 5EC<br />
Targa Flo<br />
Graminacee e Dicotiledoni S-Metolaclor (1) Dual Gold<br />
Note<br />
(1) Solo da febbraio ad agosto.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Post-emergenza: Fluazifop-p-butile<br />
800 g/Kg<br />
160 g/L<br />
160+800<br />
100 g/L<br />
100 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
960 g/L<br />
ALTRE ORTICOLE<br />
LATTUGA, INDIVIA, RADICCHI<br />
0,4-0,8<br />
1-2,5<br />
1-2 + 0.3-0.5<br />
1,5-2,5<br />
1<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
nc<br />
nc<br />
nc<br />
Xn<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
Xi<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
In queste colture, dove la sarchiatura meccanica è resa impossibile dalla ridotta distanza tra le file e il<br />
mercato richiede elevati standard qualitativi, il diserbo chimico assume un ruolo di primaria importanza <strong>per</strong> il<br />
controllo delle malerbe, nonostante la limitata disponibilità di principi attivi e le problematiche derivanti dalla<br />
brevità dei cicli <strong>coltura</strong>li, che nel caso di trapianto con pane di terra si può ridurre a soli 40-50 giorni, fino a 35<br />
nel caso di forzature. inoltre si susseguono spesso diversi cicli e <strong>per</strong>tanto aumenta la probabilità di comparsa<br />
di malerbe appartenenti alla stessa famiglia botanica, come Senecio, Sonchus, Matricaria, Galinsoga, ecc., o<br />
di altre malerbe pur di difficile contenimento come crucifere, amarantacee e Portulaca.<br />
Per il diserbo delle numerose specie di insalate e radicchi seminati, e nelle più generalizzate coltivazioni<br />
trapiantate, si ricorre prevalentemente all’impiego della più selettiva propizamide, utilizzabile in tutte le fasi di<br />
sviluppo delle colture, con la tendenza attuale di ridurne le dosi ricorrendo a miscele o a integrazioni con le<br />
dinitroaniline rimaste (benfluralin e pendimetalin) dopo la revoca di trifluralin.<br />
Per limitare lo sviluppo delle composite, nei trattamenti di pre-trapianto può essere cautelativamente<br />
utilizzato oxadiazon. Per il controllo delle infestanti graminacee, che normalmente sono ben contenute dalle<br />
applicazioni delle dinitroaniline e di propizamide, si può disporre di una vasta gamma di preparati specifici,<br />
che su colture precoci e nei <strong>per</strong>iodi di più breve durata del ciclo vegetativo devono essere scelti tenendo ben<br />
presente il relativo <strong>per</strong>iodo di sicurezza.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DI LATTUGA, INDIVIA RICCIA E SCAROLA, RADICCHIO E CICORIA<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
composizione L o kg/ha Sigla Periodo<br />
commerciale<br />
<strong>per</strong>icolo sicurezza (gg.)<br />
Pre-trapianto<br />
Graminacee e Dicotiledoni Benfluralin<br />
Oxadiazon (1)<br />
Propizamide (2)<br />
Pendimetalin<br />
Post-trapianto<br />
Graminacee e Dicotiledoni Clorprofam (3)<br />
Post-emergenza<br />
Graminacee Ciclossidim (4)<br />
Propaquizafop (5)<br />
Quizalofop-etile isomero D (6)<br />
Note<br />
(1) Escluso indivia, scarola e radicchio.<br />
Bonalan<br />
Ronstar FL - Heteran FL<br />
Kerb Flo<br />
Stomp Aqua<br />
180 g/L<br />
380 g/L<br />
400 g/L<br />
455 g/L<br />
CP40 Agro 400 g/L<br />
Stratos Ultra - Stratos<br />
Agil<br />
Targa Flo<br />
100 - 200 g/L<br />
100 g/L<br />
50 g/L<br />
6,50<br />
1,0<br />
3-4<br />
1-1,5<br />
4<br />
1,5-2,5 / 0,75-1,25<br />
1<br />
1-1,5<br />
Xn<br />
nc<br />
Xn<br />
nc<br />
Xn<br />
Xn - nc<br />
Xi<br />
Xi<br />
30<br />
30<br />
30<br />
20<br />
30<br />
20<br />
20<br />
-<br />
30<br />
30<br />
30<br />
60
(2) Attenzione alle colture di successione.<br />
(3) Prodotto di difficile re<strong>per</strong>ibilità sul mercato. <strong>Il</strong> terreno al<br />
momento dell’applicazione deve essere umido oppure<br />
irrigare entro 2-3 giorni.<br />
(4) Per migliorare l’azione miscelare con bagnante.<br />
(5) Solo cicoria e radicchio.<br />
(6) Solo radicchio.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Fluazifop-p-butile, Quizalofop-p-etile<br />
CAVOLFIORE, CAPPUCCIO, VERZA<br />
Si ricorre frequentemente alle sarchiature in quanto non vi sono molti principi attivi efficaci e sempre<br />
<strong>per</strong>fettamente selettivi (di solito le colture seminate sono maggiormente sensibili agli erbicidi).<br />
In pre-trapianto è possibile impiegare pendimetalin e oxadiazon e, con presenza di elevate infestazioni di<br />
crucifere, prudenzialmente anche oxifluorfen. Questi primi interventi in molti casi richiedono l’integrazione di<br />
complementari trattamenti di post-trapianto con metazaclor in assenza di malerbe nate, mentre nel caso di<br />
presenza di composite, ombrellifere e leguminose si può validamente impiegare il sistemico clopiralid.<br />
Per le graminacee non sussistono problemi grazie alla disponibilità di molti principi attivi specifici.<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DI CAVOLFIORE, CAPPUCCIO, VERZA<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
composizione L o kg/ha Sigla<br />
commerciale<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Pre-trapianto<br />
Graminacee annuali<br />
e Dicotiledoni<br />
Oxifluorfen<br />
Oxadiazon (1)<br />
Napropamide (2)<br />
Pendimetalin (3)<br />
Post-trapianto<br />
Dicotiledoni<br />
Metazaclor<br />
e Graminacee<br />
Dicotiledoni Clopiralid<br />
Graminacee Cicloxidim (4)<br />
Propaquizafop<br />
Quizalofop-p-etile (4)<br />
Quizalofop-p-etile isomero D (4)<br />
Note<br />
(1) Ammesso solo su cavolfiore.<br />
(2) Ammesso solo su cavolfiore e cavolo cappuccio.<br />
(3) Trattare su terreno finemente lavorato.<br />
(4) Ammessi solo su cavolfiore.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Fluazifop-p-butile<br />
Galigan 500SC -<br />
Goal 480SC<br />
Ronstar FL - Heteran FL<br />
Devrinol F<br />
Stomp Aqua / Most<br />
Micro<br />
Butisan S<br />
Lontrel EC<br />
Stratos Ultra - Stratos<br />
Agil<br />
Leopard 5EC<br />
Targa Flo<br />
COCOMERO, MELONE, ZUCCHINO<br />
500-480 g/L<br />
380 g/L<br />
450 g/L<br />
455 / 365 g/L<br />
500 g/L<br />
75%<br />
100 - 200 g/L<br />
100 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/ L<br />
0,5-1<br />
1,2<br />
2-3<br />
1,3-2 / 1,7-2,5<br />
1,5<br />
0,16<br />
1,5-2,5 / 0,75-1,25<br />
1<br />
1 -1,5<br />
1-1,5<br />
nc<br />
nc<br />
Xi<br />
nc / Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
Xn - nc<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
La tecnica <strong>coltura</strong>le prevede in genere la semina <strong>per</strong> lo zucchino e il trapianto <strong>per</strong> melone e cocomero. le<br />
cucurbitacee risultano particolarmente sensibili ai diserbanti, compresi i residui dei trattamenti effettuati su<br />
colture precedenti. La pratica di diserbo prevede principalmente la messa in atto di tecniche agronomiche. si<br />
o<strong>per</strong>a in primo luogo utilizzando pacciamature in grado di contenere le infestanti sulla fila, oltre che<br />
sarchiature <strong>per</strong> il controllo sulle interfile. in alcuni casi si fa ricorso alla co<strong>per</strong>tura della <strong>coltura</strong> con tunnel <strong>per</strong><br />
anticipare la produzione.<br />
Per il diserbo chimico delle cucurbitacee vi è un numero ristretto di prodotti registrati; nella lotta contro le<br />
infestanti dicotiledoni è autorizzato il solo clomazone su zucchino, un principio attivo appartenente alla<br />
famiglia degli isossazoli, attivo verso Solanum nigrum, crucifere e chenopodiacee.<br />
100<br />
60<br />
30<br />
30-60<br />
60
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DI LATTUGA, INDIVIA RICCIA E SCAROLA, RADICCHIO E CICORIA<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
composizione L o kg/ha Sigla Periodo<br />
Pre-trapianto<br />
commerciale<br />
<strong>per</strong>icolo sicurezza<br />
(gg.)<br />
Graminacee annuali<br />
Oxifluorfen<br />
Galigan 500SC -<br />
500-480 g/L<br />
0,5-1<br />
nc<br />
e Dicotiledoni<br />
Goal 480SC<br />
1,2<br />
nc<br />
Oxadiazon (1)<br />
Ronstar FL - Heteran FL 380 g/L<br />
2-3<br />
Xi<br />
Napropamide (2)<br />
Devrinol F<br />
450 g/L<br />
1,3-2 / 1,7-2,5 nc / Xi<br />
Post-trapianto<br />
Pendimetalin (3)<br />
Stomp Aqua / Most Micro 455 / 365 g/L<br />
100<br />
Dicotiledoni<br />
e Graminacee<br />
Metazaclor<br />
Butisan S<br />
500 g/L<br />
1,5<br />
Xi<br />
Dicotiledoni Clopiralid<br />
Lontrel EC<br />
75%<br />
0,16<br />
nc<br />
Graminacee Cicloxidim (4)<br />
Propaquizafop<br />
Quizalofop-p-etile (4)<br />
Quizalofop-p-etile isomero D (4)<br />
Note<br />
(1) Ammesso solo su cavolfiore.<br />
(2) Ammesso solo su cavolfiore e cavolo cappuccio.<br />
(3) Trattare su terreno finemente lavorato.<br />
(4) Ammessi solo su cavolfiore.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Fluazifop-p-butile<br />
Stratos Ultra - Stratos<br />
Agil<br />
Leopard 5EC<br />
Targa Flo<br />
100 - 200 g/L<br />
100 g/L<br />
50 g/L<br />
50 g/ L<br />
1,5-2,5 / 0,75-1,25<br />
1<br />
1 -1,5<br />
1-1,5<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL COCOMERO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome composizione L o kg/ha Sigla Periodo<br />
Post-emergenza<br />
commerciale<br />
<strong>per</strong>icolo sicurezza (gg.)<br />
Graminacee<br />
Fluazifop-p-butile<br />
Fusilade Max<br />
125 g/L 2 Xn 30<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DEL MELONE<br />
infestanti<br />
Post-emergenza<br />
Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Graminacee<br />
Quizalofop-etile isomero D Targa Flo<br />
50 g/L<br />
1-1,5<br />
Quizalofop-p-etile<br />
Propaquizafop<br />
Leopard 5EC<br />
Agil<br />
50 g/L<br />
100 g/L<br />
1-1,5<br />
1<br />
Note<br />
(1) Solo quando lo sviluppo della <strong>coltura</strong> non consente l’accesso ai mezzi meccanici.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Melone: Fluazifop-p-butile, Fenoxaprop-p-etile<br />
CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLO ZUCCHINO<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione L o kg/ha<br />
Pre-emergenza<br />
Graminacee<br />
e Dicotiledoni<br />
Pre-trapianto<br />
Graminacee e<br />
Dicotiledoni<br />
Post-trapianto<br />
Dicotiledoni<br />
e Graminacee<br />
Clomazone<br />
Command 36SC<br />
Clomazone Command 36SC<br />
Clomazone<br />
Post-trapianto<br />
Graminacee Quizalofop-etile isomero D<br />
Quizalofop-p-etile<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Post-emergenza: Fenoxaprop-p-etile<br />
360 g/L<br />
360 g/L<br />
Command 36SC 360 g/L<br />
Targa Flo<br />
Leopard 5EC<br />
50 g/L<br />
50 g/L<br />
0,3<br />
0,4-0,6<br />
0,3<br />
1-1,5<br />
1-1,5<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xi<br />
Xi<br />
nc<br />
Xn - nc<br />
Xi<br />
nc<br />
Xi<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
30<br />
30<br />
30<br />
60<br />
30<br />
30-60<br />
60<br />
Periodo<br />
sicurezza (gg.)<br />
40<br />
40<br />
40<br />
30<br />
30
FRUTTIFERI E VITE<br />
ARBOREE<br />
Alla luce della composizione malerbologica e del decorso climatico, in fase di programmazione dei<br />
trattamenti erbicidi lungo le fila di frutteti e vigneti, occorre tenere in considerazione in primo luogo oltre al<br />
tipo e all’età degli impianti, anche vantaggi e gli svantaggi connessi alle diverse epoche di impiego degli<br />
erbicidi residuali e fogliari e della loro possibile integrazione in riferimento al tipo di flora infestante da<br />
contenere.<br />
Nuovi impianti<br />
A partire dal primo anno della messa a dimora delle piante arboree, si è dimostrato conveniente distribuire<br />
sulle file, subito dopo l’impianto con terreno lavorato e privo di infestanti nate, diserbanti ad azione residuale<br />
nelle diverse combinazioni di trattamento più indicate <strong>per</strong> i diversi tipi di impianto e alle più comuni specie di<br />
piante infestanti da combattere. i prodotti più idonei <strong>per</strong> questo tipo di impiego sono gli stessi indicati <strong>per</strong> il<br />
diserbo dei vivai, con preferenziale utilizzo di oxifluorfen, con l’avvertenza di verificare gli usi registrati <strong>per</strong> le<br />
diverse specie e rispettare le più corrette modalità di impiego. in alternativa all’esecuzione dei preventivi<br />
trattamenti con prodotti residuali, il diserbo dei giovani impianti può essere effettuato con l’impiego dei soli<br />
erbicidi fogliari ad azione di contatto, preferendo nel primo anno di vegetazione il più selettivo diquat (non<br />
ammesso nei disciplinari di produzione integrata), <strong>per</strong> poi utilizzare su piante ben lignificate anche<br />
glufosinate ammonio (temporaneamente sospeso nell’impiego), che si può impiegare con piena sicurezza a<br />
partire dal secondo anno di impianto. Per il controllo delle infestanti <strong>per</strong>enni graminacee e dicotiledoni, si<br />
deve intervenire sulle chiazze infestate con glifosate distribuito mediante barre assolutamente schermate o<br />
con attrezzature umettanti. tali prodotti unitamente a glufosinate ammonio, possono poi trovare un valido<br />
impiego nei trattamenti su tutto il filare quando già dopo la messa a dimora i fusti delle piante vengono<br />
protetti con apposite schermature.<br />
Per una più razionale lotta contro le infestanti dei giovani impianti, si rivela più conveniente ricorrere<br />
all’impiego simultaneo di prodotti fogliari di contatto con quelli residuali nelle due epoche fondamentali di fine<br />
inverno e inizio estate, con utilità di ricorrere anche ad interventi autunnali dopo il primo anno di impianto.<br />
Impianti in produzione<br />
Per impianti in produzione si intendono i frutteti e i vigneti giunti al quarto anno di vegetazione dopo la messa<br />
a dimora delle piante, con fusti lignificati e dotati di corteccia che limita gli scambi con l’esterno, tenendo<br />
presente che le soluzioni erbicide possono essere assorbite tramite le lenticelle, che in genere sono<br />
maggiormente presenti nelle drupacee e tra le pomacee sul <strong>per</strong>o. in questi casi si richiede una maggiore<br />
precauzione con l’impiego dei prodotti sistemici, come glifosate. inoltre nel procedere al diserbo degli<br />
impianti in produzione occorre considerare la predisposizione degli apparati radicali a sviluppare in su<strong>per</strong>ficie<br />
e il <strong>per</strong>iodo della durata dell’abscissione delle foglie, che varia in funzione delle specie coltivate e<br />
dell’andamento climatico, onde evitare il rischio che nei trattamenti autunnali effettuati con i prodotti<br />
sistemici, si possa incorrere in gravi fenomeni di fitotossicità.<br />
il diserbo chimico degli impianti in produzione può essere un proseguimento di quanto già si effettuava negli<br />
anni precedenti sui giovani impianti o un inizio di tale moderna pratica <strong>coltura</strong>le dopo una coltivazione con<br />
sole lavorazioni meccaniche o pacciamatura.<br />
Nel primo caso si o<strong>per</strong>a con una maggiore presenza di specie <strong>per</strong>enni rappresentate da convolvulacee,<br />
equisetacee, malvacee e altre erbe di sostituzione e di difficile eliminazione con dosi ridotte di soli prodotti<br />
fogliari. nel secondo caso, invece, il potenziale di inerbimento sarà rappresentato prevalentemente da specie<br />
annuali, comprese quelle più tradizionali di tutti i coltivi come Veronica, Senecio, Sonchus, Solanum,<br />
poligonacee, amarantacee, chenopodiacee, ecc., e con abbondanti presenze di chiazze di specie <strong>per</strong>enni<br />
meglio contenute dai film plastici rispetto alle <strong>per</strong>iodiche lavorazioni del terreno.<br />
i nuovi orientamenti basati sul più mirato impiego di erbicidi fogliari, hanno <strong>per</strong>messo di variare le tradizionali<br />
epoche di impiego e i relativi programmi di intervento, valorizzando le acquisite conoscenze sui tempi di<br />
emergenza delle malerbe e sulle caratteristiche dei singoli principi attivi, ottimizzando i calendari di<br />
intervento in funzione del tipo di impianto, delle specie coltivate e della disponibilità di impianti irrigui.<br />
<strong>Il</strong> programma dei trattamenti che si rende <strong>per</strong>tanto necessario <strong>per</strong> il controllo di tutte le specie infestanti può<br />
essere così sintetizzato:<br />
- in autunno, prima della caduta delle foglie, con infestanti alte 10-15 cm;<br />
- in autunno-inverno, dopo la caduta delle foglie, con infestanti alte 10-15 cm;<br />
- a fine inverno, prima della ripresa vegetativa delle piante arboree e della vite;<br />
- in primavera, dopo la ripresa vegetativa, prima o dopo la fioritura.
I trattamenti autunnali si rivelano particolarmente convenienti nei giovani impianti, nei casi in cui il<br />
potenziale di germinazione delle infestanti annuali sia molto alto e qualora si attuino programmi di<br />
diserbo unicamente con prodotti fogliari. Altri vantaggi derivanti dalle applicazioni autunnali con<br />
miscele di erbicidi fogliari e residuali si evidenziano dall’assenza di malerbe sotto le file degli arboreti<br />
durante il <strong>per</strong>iodo invernale e primaverile, consentendo di migliorare il grado di lignificazione dei rami<br />
con conseguente aumento della resistenza al freddo e riduzione dei danni alla base delle piante<br />
causati da topi, insetti o malattie fungine. inoltre vengono facilitate tutte le o<strong>per</strong>azioni <strong>coltura</strong>li,<br />
comprese quelle di potatura e di asportazione delle ramaglie, oltre a quelle di spollonatura. in<br />
corrispondenza delle epoche autunnali inoltre, <strong>per</strong> le favorevoli condizioni di assorbimento degli<br />
erbicidi, è possibile ottenere un migliore contenimento delle malerbe con dosi relativamente ridotte,<br />
aumentando il grado di devitalizzazione delle specie <strong>per</strong>enni sensibili a glifosate.<br />
In alternativa alle strategie di intervento che prevedono l’avvio delle applicazioni in autunno,<br />
mantengono un’ottima validità i trattamenti autunno-invernali o di fine inverno prima della ripresa<br />
vegetativa. in questo caso si o<strong>per</strong>a con malerbe non ancora molto sviluppate, evitando sia i danni da<br />
competizione, che quelli derivanti da asfissia radicale causata da ristagni idrici, a cui sono<br />
particolarmente sensibili le drupacee. inoltre gli essudati radicali di molte specie vegetali<br />
contribuiscono a migliorare il grado di assimilazione degli elementi nutritivi e a impedire il dilavamento<br />
di quelli più mobili, tra cui l’azoto. il cotico erboso poi, oltre adarricchire il terreno di sostanza organica,<br />
ritarda l’emergenza delle specie a nascita primaverile contrastando<br />
lo sviluppo delle <strong>per</strong>enni, tra cui Cirsium, Artemisia, Equisetum, Rumex, ecc.. Pertanto questi<br />
interventi si giustificano in particolare in concomitanza di decorsi autunnali molto piovosi e in assenza<br />
di gravi infestazioni di specie <strong>per</strong>enni.<br />
L’inizio degli interventi può essere inoltre ritardato dopo la ripresa vegetativa qualora si o<strong>per</strong>i con<br />
attrezzature <strong>per</strong>fettamente schermate e quando sussista la necessità di eliminare<br />
contemporaneamente specie annuali e <strong>per</strong>enni, tra cui Cirsium, Equisetum, Rumex, ecc. spesso<br />
coincide con la comparsa dei polloni, che allo stadio erbaceo più sensibile di 15-20 cm di altezza<br />
vengono devitalizzati con faci lità con glufosinate ammonio, anche se attualmente non si può<br />
utilizzare. si giustificano inoltre negli impianti adulti di vite qualora si renda necessario impiegare dosi<br />
più elevate di glifosate. inoltre viene maggiormente valorizzata l’attività di glufosinate ammonio <strong>per</strong> il<br />
temporaneo disseccamento delle specie <strong>per</strong>enni e l’ottimizzazione di quelle annuali, favorendo la<br />
formazione di uno strato pacciamante in grado di ritardare la comparsa della successiva ondata di<br />
emergenze, posizionando il secondo trattamento in un’epoca più posticipata, potendo semplificare il<br />
contenimento delle infestanti nei vigneti e nei frutteti allevati nelle forme più alte, qualora venga<br />
addizionata una dose media di un prodotto residuale. nella maggior parte dei casi si completa il<br />
programma di diserbo con glifosate addizionato di dosi ridotte di oxifluorfen e all’occorrenza di mcPA<br />
(pomacee e vite).<br />
Tabelle 1 - 2 - 3 - 4<br />
• Le quantità indicate <strong>per</strong> ettaro sono quelle annualmente ammesse, indipendentemente dal numero delle<br />
applicazioni.<br />
• Non sono ammesse lavorazioni nelle interfile degli impianti dotati di sistemi di irrigazione.<br />
• Non sono ammessi interventi chimici nelle interfile ma solo localizzati sulla fila. L’area trattata non deve<br />
quindi su<strong>per</strong>are il 50% dell’intera su<strong>per</strong>ficie (<strong>per</strong> es. in un anno sulle Pomacee si possono utilizzare 3,75<br />
L/ha di glifosate).<br />
TAB.1 CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLE POMACEE<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
Graminacee<br />
e Dicotiledoni<br />
Glifosate<br />
Carfentrazone (1)<br />
Fluroxypir (2)<br />
MCPA (3)<br />
Oxifluorfen (4)<br />
Graminacee Ciclossidim<br />
Nei primi 3 anni di allevamento<br />
Graminacee<br />
e Dicotiledoni<br />
Oxifluorfen (5)<br />
Oxadiazon<br />
vari<br />
Spotlight Plus<br />
Starane 21<br />
Fenoxilene Max<br />
Galigan 500SC - Goal 480<br />
composizione<br />
360 g/L<br />
60 g/L<br />
200 g/L<br />
222 g/L<br />
500 g/L<br />
Stratos Ultra / Stratos 100 / 200 g/L<br />
Galigan 500SC<br />
Ronstar FL<br />
500 g/L<br />
380 g/L<br />
L o kg/ha<br />
7,5<br />
1<br />
2<br />
1,5<br />
1<br />
2-4 / 1-2<br />
2<br />
4<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
nc<br />
Xi<br />
Xn<br />
nc<br />
nc<br />
Xn / nc<br />
nc<br />
nc<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
7<br />
80<br />
60
note<br />
(1) Spollonante. 0,3 L/ha <strong>per</strong> ogni singolo intervento.<br />
(2) Impiegabile solo su melo.<br />
(3) A fine estate - inizio autunno.<br />
(4) Da utilizzarsi a dosi ridotte (0,3-0,45 L/ha <strong>per</strong> intervento) in miscela con i prodotti sistemici.<br />
(5) Impiegabile solo su astoni e non su piante innestate.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Diquat, Dicamba (solo melo), Pendimetalin, Propizamide,<br />
Isoxaben (limitatamente a giovani impianti non in produzione)<br />
TAB.2 CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLE DRUPACEE<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
composizione<br />
Graminacee<br />
e Dicotiledoni<br />
Glifosate<br />
Carfentrazone (1) Oxifluorfen (2)<br />
Graminacee Ciclossidim (3)<br />
Nei primi 3 anni di allevamento<br />
Graminacee<br />
e Dicotiledoni<br />
note<br />
Oxadiazon (4)<br />
Oxifluorfen<br />
vari<br />
Spotlight Plus<br />
Galigan 500SC<br />
360 g/L<br />
60 g/L<br />
500 g/L<br />
L o kg/ha<br />
7,5<br />
1<br />
1<br />
Stratos Ultra / Stratos 100 / 200 g/L 2-4 / 1-2<br />
Ronstar FL<br />
Galigan 500SC<br />
380 g/L<br />
500 g/L<br />
(1) Spollonante. 0,3 L/ha <strong>per</strong> ogni singolo intervento. Non ammesso su ciliegio.<br />
(2) Da utilizzarsi a dosi ridotte (0,3-0,45 L/ha <strong>per</strong> intervento) in miscela con i prodotti sistemici.<br />
(3) Solo <strong>per</strong> albicocco e pesco.<br />
(4) Non ammesso su ciliegio.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Diquat, Dicamba (solo melo), Pendimetalin, Propizamide,<br />
Isoxaben (limitatamente a giovani impianti non in produzione)<br />
TAB.3 CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELL’ACTINIDIA<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
Graminacee<br />
e Dicotiledoni<br />
Glifosate<br />
Carfentrazone (1)<br />
Nei primi 3 anni di allevamento<br />
Graminacee<br />
Oxadiazon<br />
e Dicotiledoni<br />
note<br />
(1) Spollonante. 0,3 L/ha <strong>per</strong> ogni singolo intervento.<br />
vari<br />
Spotlight Plus<br />
Ronstar FL<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Diquat, Dicamba (solo melo), Pendimetalin, Propizamide,<br />
Isoxaben (limitatamente a giovani impianti non in produzione)<br />
TAB.4 CONTENIMENTO INTEGRATO DELLE MALERBE DELLA VITE<br />
infestanti Sostanza attiva<br />
nome<br />
commerciale<br />
Graminacee<br />
e Dicotiledoni<br />
Glifosate (1)<br />
Carfentrazone Oxifluorfen (2)<br />
Flazasulfuron<br />
Dicotiledoni (3) MCPA<br />
Graminacee (4) Ciclossidim<br />
Nei primi 2 anni di allevamento<br />
Graminacee<br />
Pendimetalin<br />
e Dicotiledoni<br />
vari<br />
Spotlight Plus<br />
Galigan 500SC<br />
Chikara 25WG<br />
Fenoxilene Max<br />
Stratos Ultra / Stratos<br />
Stomp Aqua<br />
composizione<br />
360 g/L<br />
60 g/L<br />
380 g/L<br />
composizione<br />
360 g/L<br />
60 g/L<br />
500 g/L<br />
25%<br />
222 g/L<br />
4<br />
2<br />
L o kg/ha<br />
7,5<br />
1<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
nc<br />
Xi<br />
nc<br />
Xn / nc<br />
nc<br />
nc<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
Nc<br />
Xi<br />
4 nc<br />
L o kg/ha<br />
7,5<br />
1<br />
1<br />
0,07<br />
1,5<br />
100 / 200 g/L 2-1<br />
455 g/L<br />
2<br />
Sigla<br />
<strong>per</strong>icolo<br />
nc<br />
Xi<br />
nc<br />
nc<br />
nc<br />
Xn / nc<br />
nc<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
7<br />
60<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
7<br />
Periodo<br />
sicurezza<br />
(gg.)<br />
7<br />
60<br />
60
note<br />
(1) <strong>Interventi</strong> indicati anche <strong>per</strong> il contenimento delle infestanti che possono favorire la presenza di vettori del legno nero.<br />
(2) Da utilizzarsi a dosi ridotte (0,3-0,45 L/ha <strong>per</strong> intervento) in miscela con i prodotti sistemici. Fino a 2 L/ha nei primi 2 anni.<br />
(3) Impiegabile solo ad anni alterni. Non ammesso su terreni sabbiosi. In miscela con glifosate in inverno-inizio primavera.<br />
(4) Solo nelle aree colpite da giallumi della vite a fine estate - inizio autunno. Solo sulle file interventi localizzati nelle zone infestate da<br />
ortica e convolvolo.<br />
Altri principi attivi registrati sulla <strong>coltura</strong><br />
Diquat, Fluazifop-p-butile, Oxadiazon,<br />
Isoxaben (limitatamente a giovani impianti non ancora in produzione)<br />
Erbicidi selettivi applicati sulle principali colture e loro modalità d’azione<br />
Principio attivo famiglia chimica colture ammesse (*) Modalità d’azione<br />
residuale (**)fogliare<br />
2,4 D Acidi arilossi alcanoici sorgo, cereali vernini, mais • •••<br />
2,4 DB Acidi arilossi alcanoici erba medica, pisello • •••<br />
Acetoclor Ammidi mais ••• -<br />
Aclonifen Nitroderivati mais, sorgo, girasole, patata, pomodoro,<br />
pisello, cipolla<br />
••• ••<br />
Amidosulfuron Solfoniluree cereali vernini • •••<br />
Benfluralin Nitroderivati insalate ••• -<br />
Bentazone Diazine soia, pisello, mais - •••<br />
Bifenox Nitroderivati cereali vernini •• •••<br />
Carfentrazone Aril triazinoni patata, vite, pomacee, drupacee (eccetto<br />
ciliegio), actinidia, ciliegio<br />
- •••<br />
Ciclossidim Cicloesenoni soia, girasole, barbabietola, pomodoro, cipolla,<br />
spinacio, insalate, cavoli, pomacee,drupacee,<br />
vite, patata, fagiolo, pisello<br />
• •••<br />
Cletodim Cicloesenoni soia, barbabietola, pomodoro • •••<br />
Clodinafop Arilossifenossipropionati cereali vernini • •••<br />
Clomazone Isossazolidoni soia, patata, pisello, fagiolo, fagiolino,<br />
zucchino<br />
••• ••<br />
Clopiralid Acidi arilcarbossilici cereali vernini, mais, barbabietola,<br />
cipolla,cavoli,<br />
•• •••<br />
Cloridazon Diazine barbabietola, cipolla ••• ••<br />
Clorprofam Carbammati insalate, altre ••• •••<br />
Desmedifam Carbammati barbabietola - •••<br />
Dicamba Acidi arilcarbossilici mais, sorgo, cereali vernini, melo •• •••<br />
Diclofop-metile Arilossifenossipropionati cereali vernini, altre • •••<br />
Diflufenican Pirrolidoni – fenossi nicotin anilidi cereali vernini ••• ••<br />
Dimetenamide-p Ammidi mais ••• -<br />
Etofumesate Benzofurani barbabietola ••• ••<br />
Fenmedifam Carbammati barbabietola, spinacio - •••<br />
Fenoxaprop-p-etile Arilossifenossipropionati cereali vernini (con antidoto), soia, girasole,<br />
barbabietola, patata, pomodoro, cipolla,<br />
fagiolino, pisello, spinacio, zucchino, melone<br />
• •••<br />
Flazasulfuron Solfoniluree vite •• •••<br />
Florasulam Triazolo pirimidine sulfonanilidi cereali vernini, mais •• •••<br />
Fluazifop-p-butile Arilossifenossipropionati cocomero, soia, girasole, barbabietola, patata,<br />
pomodoro, cipolla, pisello, fagiolo, fagiolino,<br />
insalate, cavoli, melone, spinacio,<br />
pomacee,drupacee, vite<br />
• •••<br />
Fluroxipir Acidi arilcarbossilici cereali vernini, mais, pomacee - •••<br />
Foramsulfuron Solfoniluree mais •• •••<br />
Imazamox Imidazolinoni soia, girasole, erba medica, pisello,<br />
fagiolo,fagiolino<br />
•• •••<br />
Iodosulfuron Solfoniluree cereali vernini •• •••<br />
Ioxinil Benzonitrili cipolla, cereali vernini - •••<br />
Isossaflutolo Isossazoli mais ••• ••<br />
Lenacil Diazine barbabietola, spinacio ••• ••<br />
Linuron Derivati dell’urea fagiolo, fagiolino, cereali vernini, soia,girasole,<br />
patata<br />
••• ••<br />
MCPA Acidi arilossi alcanoici cereali vernini, mais, sorgo, pomacee, vite - •••<br />
MCPP Acidi arilossi alcanoici cereali vernini - •••<br />
Mesosulfuron Solfoniluree cereali vernini •• •••<br />
Mesotrione Trichetoni mais ••• •••<br />
Metamitron Triazine barbabietola ••• ••
Metazaclor Ammidi patata, cavoli ••• -<br />
Metribuzin Triazine soia, erba medica, patata, pomodoro, cereali<br />
vernini<br />
••• ••<br />
Metsulfuron-metile Solfoniluree cereali vernini •• •••<br />
Napropamide Ammidi cavoli, patata, pomodoro ••• ••<br />
Nicosulfuron Solfoniluree mais •• •••<br />
Oxadiazon Ossadiazoli soia, girasole, pomodoro, insalate,<br />
cavolfiore,pomacee, drupacee, actinidia, vite,<br />
ciliegio<br />
••• ••<br />
Oxifluorfen Nitroderivati girasole, cipolla, cavoli, pomacee,drupacee,<br />
vite<br />
••• ••<br />
Pendimetalin Nitroderivati mais, soia, girasole, patata, pomodoro,<br />
cipolla,pisello, fagiolo, fagiolino, insalate,<br />
cavoli, vite,cereali vernini, pomacee, drupacee<br />
••• -<br />
Petoxamide Ammidi mais, soia ••• -<br />
Pinoxaden Fenilpirazoline cereali vernini - •••<br />
Pyroxsulam Triazolo pirimidine sulfonanilidi cereali vernini •• •••<br />
Propaquizafop Arilossifenossipropionati soia, girasole, barbabietola, patata,<br />
pomodoro,cipolla, pisello, fagiolo, cavoli,<br />
melone,spinacio, insalate<br />
• •••<br />
Propizamide Ammidi barbabietola, erba medica, insalate, pomacee ••• ••<br />
Prosulfuron Solfoniluree mais, sorgo •• •••<br />
Quizalofop-etile isomero D Arilossifenossipropionati soia, girasole, barbabietola, erba medica,<br />
pomodoro, cipolla, pisello, fagiolino, spinacio,<br />
insalate, cavoli, melone<br />
• •••<br />
Quizalofop-p-etile Arilossifenossipropionati soia, girasole, barbabietola, erba medica,<br />
pomodoro, cipolla, pisello, fagiolino, spinacio,<br />
cavoli, melone, zucchino, insalate<br />
• •••<br />
Rimsulfuron Solfoniluree mais, patata, pomodoro • •••<br />
S-metolaclor Ammidi mais, sorgo, soia, girasole, pomodoro, fagiolo,<br />
spinacio, barbabietola<br />
••• -<br />
Sulcotrione Trichetoni mais •• •••<br />
Terbutilazina Triazine mais, sorgo ••• ••<br />
Tifensulfuron-metile Solfoniluree cereali vernini, mais, soia • •••<br />
Tralcossidim Cicloesenoni cereali vernini • •••<br />
Triasulfuron Solfoniluree cereali vernini •• •••<br />
Tribenuron-metile Solfoniluree cereali vernini •• •••<br />
Triflusulfuron-metile Solfoniluree barbabietola da zucchero •• •••<br />
Tritosulfuron Solfoniluree cereali vernini, mais •• •••<br />
(*) colture ammesse<br />
In tondo sono indicate le colture ammesse dai Disciplinari di produzione integrata della Regione Emilia-Romagna e in<br />
corsivo le colture <strong>per</strong> le quali il prodotto è registrato ma non ammesso dai Disciplinari.<br />
(**) modalità d’azione residuale o fogliare:<br />
••• = azione principale<br />
•• = azione collaterale<br />
• = azione limitata o trascurabile