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Interventi per coltura - Il divulgatore

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Mais<br />

Sempre più in uso appaiono le applicazioni fogliari con devitalizzanti ad azione totale come glifosate, che<br />

in particolare con l’anticipo dell’epoca di semina del mais vengono preferite alle lavorazioni di affinamento<br />

tardive effettuate in presemina della <strong>coltura</strong>, a causa della minore praticabilità di campo, la quale esige una<br />

preparazione più anticipata dei terreni.<br />

Per quanto riguarda i calendari di lotta con gli erbicidi selettivi, a causa della diffusione di <strong>per</strong>icolose<br />

malerbe di difficile contenimento come le infestanti atrazinoresistenti, Abutilon e di altre ruderali tra le<br />

malerbe a foglia larga e di Sorghum halepense tra le graminacee, con l’avvento delle solfoniluree si è<br />

passati negli anni scorsi al sempre più frequente ricorso del diserbo di post-emergenza a scapito di<br />

quello preventivo.<br />

Un altro radicale mutamento delle strategie di diserbo del mais si è avuto con l’introduzione di<br />

isossaflutolo, che grazie alla sua spiccata attività preventiva nei confronti di Abutilon in particolare, ha<br />

fatto reintrodurre su larga scala la tecnica del pre-emergenza, anche in limitata presenza di questa<br />

infestante ritenuta “chiave” <strong>per</strong> la buona riuscita del diserbo del mais. numerosi sono i prodotti di<br />

possibile impiego in miscela con isossaflutolo allo scopo di ampliarne lo spettro d’azione: fra questi smetolaclor,<br />

acetoclor o dimetenamide-P come partner graminicida, oltre a terbutilazina nei casi di<br />

difficili inerbimenti allo scopo di completarne lo spettro d’azione dicotiledonicida, migliorando nel<br />

contempo l’attività verso le più diffuse graminacee estive, tra cui Echinochloa crus-galli. nelle zone<br />

bieticole dove si vogliono evitare danni da residui alla <strong>coltura</strong> in successione, si è diffuso l’impiego<br />

anche di altri erbicidi dicotiledonicidi come aclonifen. dove più limitate o assenti sono le infestazioni di<br />

Abutilon invece, si ricorre ancora alle tradizionali miscele di graminicidi residuali e terbutilazina e a<br />

volte anche all’impiego di pendimetalin, in particolare dove abbondano chenopodiacee e graminacee.<br />

In alternativa ai trattamenti di pre-emergenza immediata si tende sempre più a posticipare gli interventi<br />

in pre-emergenza ritardata o anche in post-emergenza precoce (1-2 foglie), allo scopo di<br />

aumentare la <strong>per</strong>sistenza d’azione di dosi talvolta più ridotte di erbicidi e di rendere più efficace e<br />

selettivo, oltre che meno costoso, il loro impiego. Questo soprattutto si rende necessario a causa<br />

dell’attuale tendenza ad anticipare le semine, con conseguente allungamento dei tempi di emergenza<br />

della <strong>coltura</strong>, esponendola maggiormente a danni parassitari e da freddo. inoltre aumenta il <strong>per</strong>iodo<br />

critico di competizione delle malerbe ossia quello richiesto dal mais <strong>per</strong> divenire competitivo nei<br />

confronti delle malerbe (fino a 4-5 settimane): durante tale <strong>per</strong>iodo gli erbicidi residuali devono<br />

consentire il contenimento delle malerbe. da qui inoltre l’esigenza di anticipare gli interventi di postemergenza<br />

tradizionali dalle 7-8 alle 5-6 foglie, qualora non venga effettuato il trattamento preventivo.<br />

È proprio da queste considerazioni che è nata l’opportunità di introdurre la tecnica di diserbo in postemergenza<br />

precoce alla prima foglia del mais, ma che tuttavia non ha trovato un ampio riscontro<br />

applicativo a causa spesso della difficoltà di intervenire in tempo utile prima dell’emergenza delle<br />

infestanti o entro i primi stadi del loro sviluppo (1-2 foglie), fasi oltre cui le infestanti non risultano più<br />

sensibili agli erbicidi residuali.<br />

Attualmente con la disponibilità di nuovi erbicidi fogliari, una quota rilevante di su<strong>per</strong>fici vengono<br />

diserbate solo in post-emergenza o a complemento di blandi interventi preventivi o a seguito di<br />

applicazioni localizzate. i trattamenti di post-emergenza sono da preferire nel caso di terreni torbosi o<br />

qualora si richieda la bonifica di terreni infestati da malerbe <strong>per</strong>ennanti.<br />

A partire dallo stadio di 3 foglie del mais si può utilizzare la miscela di mesotrione + s-metolaclor,<br />

dotata di una più spiccata azione residuale, nonché le più complete miscele di una solfonilurea a<br />

prevalente azione graminicida come rimsulfuron, nicosulfuron o foramsulfuron, insieme a sulcotrione o<br />

al simile mesotrione o a prosulfuron, eventualmente addizionate di un prodotto ormonico <strong>per</strong><br />

estendere l’azione verso tutte le malerbe comprese quelle <strong>per</strong>enni.<br />

A completamento di preventive applicazioni di preemergenza, può essere opportuno intervenire verso<br />

lo stadio di 6-7 foglie del mais con prodotti ormonici quali mcPA, dicamba o fluroxipir allo scopo di<br />

contenere le sempre più diffuse infestazioni di convolvulacee ed equisetacee

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