COSÌ SIAMO TORNATI ALLA NORMALITÀ Comune di Veggiano (Pd), località Trambacche. La rotta dell’argine destro del Tesina (2 novembre 2010). L’arginatura durante l’alluvione (4 novembre), il primo intervento di tamponamento e il ripristino definitivo (aprile 2011). Fontanazzi lungo l’argine del Livenza. Fontanazzo durante l’alluvione (2 novembre 2010), realizzazione lungo l’argine di un diaframma in cemento per intercettare l’infiltrazione (10 dicembre 2010), argine ripristinato (23 febbraio 2011). Megliadino San Fidenzio (Pd), la rotta dell’argine destro del fiume Frassine in località Prà di Botte (2 novembre 2010). Primo intervento durante la rotta (4 novembre 2010), la sua chiusura e la ricostruzione dell’arginatura (26 aprile 2011). 103
APPENDICE 1 I CONTROLLI: UN ACCORDO “STORICO” CON LA GUARDIA DI FINANZA La volontà di garantire il migliore e più corretto utilizzo delle risorse assegnate ha indotto il Commissario delegato a sottoscrivere con il Comando regionale della Guardia di Finanzia, rappresentato dal Generale Walter Lombardo Cretella un Protocollo affinché la massima collaborazione tra le Istituzioni diventasse garanzia per il cittadino. È da rilevare che si tratta del primo accordo di questo genere: dunque, davvero un fatto “storico” che rappresenta un esempio di lavoro comune tra Istituzioni diverse. Il protocollo è stato firmato l’1 febbraio 2011 e ha di fatto consentito la più corretta individuazione di eventuali anomalie e degli strumenti necessari alla risoluzione dei casi o al recupero, qualora se ne ravvisi la necessità, delle eventuali risorse erogate ma non dovute, come inevitabile ad esempio nel caso di acconti dati sulla stima del danno dichiarato. La risposta di tutte le istituzioni e del mondo imprenditoriale <strong>ve<strong>net</strong>o</strong> è stata quella di lavorare assieme, ricercando il modo più equo per assegnare le risorse disponibili, entro i limiti delle leggi e delle ordinanze. I primi mesi sono stati caratterizzati dalla complessità e dall’ampia diffusione del danno, con la diversità di casistiche patrimoniali e personali, le complicazioni burocratiche ‘tipiche’ del nostro Paese – dove si dice che l’unico ufficio che funziona sempre è quello della “complicazione affari semplici” –, l’obbligo introdotto dal “Milleproroghe” di sottoporre al controllo preventivo della Corte dei Conti tutte le ordinanze commissariali, la necessità di avere risposte formali dall’Unione Europea sulla compatibilità degli aiuti, la rigidità sulle risorse rese disponibili e così via. APPENDICE 2 LA NECESSITÀ DI ASSICURARSI La grande alluvione che ha devastato il territorio del Ve<strong>net</strong>o è stata anche una severa maestra, che ha fornito molti insegnamenti per affrontare meglio il futuro. Ha fatto capire che servono modalità nuove di risarcimento del danno rispetto all’attesa di un intervento pubblico che sarà sempre più condizionato da vincoli di bilancio stringenti. Occorre perciò passare da un sistema di supporto finanziario di tipo pubblico, “a posteriori” e più o meno a pie’ di lista, ad un sistema di tipo preventivo, basato sull’assicurazione contro i rischi derivanti da calamità naturali. Tale sistema dà una sorta di difesa automatica sotto il profilo finanziario e, soprattutto se ben organizzato, ha un costo molto contenuto rispetto a beni come la casa e l’impresa, che spesso sono il frutto del lavoro di una vita. Soprattutto, esso evita di trovarsi senza supporto alcuno qualora le risorse pubbliche non ci siano o siano terminate. Il soggetto attuatore, ing. Mario Martinuzzi, ha il compito di individuare le condizioni per poter attivare prodotti assicurativi che difficilmente il singolo cittadino potrebbe trovare nel mercato delle assicurazioni mentre, visti su larga scala e quindi in un’ottica mutualistica, sarebbe possibile ottenere con costi contenuti. Tutte o quasi le abitazioni sono ad esempio assicurate contro i danni da rottura di condotte idriche o contro le scariche elettriche e, con un investimento già ora limitato, dell’ordine di qualche decina di euro, ci si può tutelare anche per altre calamità, come ad esempio gli eventi atmosferici. Si stanno approfondendo due ipotesi, che riguardano sostanzialmente l’ampliamento di polizze già esistenti sulle abitazioni, come quelle contro gli incendi, in modo da estenderne l’operatività anche a danni causati da catastrofi naturali, dietro pagamento di un contenuto premio aggiuntivo rispetto alla polizza originaria. Le ipotesi riguardano l’obbligatorietà o la semi-obbligatorietà di questo tipo di assicurazione. Nel primo caso, l’obbligo di assicurarsi verrebbe imposto con legge regionale alla generalità dei proprietari di abitazione. Nel secondo caso, l’obbligo varrebbe per i cittadini che hanno già stipulato una polizza contro gli incendi o che intendono stipularla. Si stanno valutando i possibili costi di tali coperture. 104