Dieci mesi di lavoro al fianco dei Comuni, delle Province e di tutte le Istituzioni che ringrazio per la collaborazione leale ed efficace, sono serviti per finanziare la solidarietà agli alluvionati, per aprire oltre 250 cantieri e per redigere un piano che consenta al Ve<strong>net</strong>o di mettersi in sicurezza. Questa pubblicazione consegna il frutto di un impegno che ha caratterizzato un anno al servizio delle popolazioni colpite da una delle più tragiche alluvioni degli ultimi due secoli. I soldi stanziati dal Governo nazionale, da quello regionale, da cittadini e da imprese e raccolti da una delle più belle gare di solidarietà che ha visto protagonisti migliaia di persone commosse e coinvolte, sono stati utilizzati per aiutare privati e aziende, e per aprire, da subito, cantieri che hanno ricostruito un territorio devastato e che oggi sono, per la gran parte, conclusi. È doveroso ricordare che si è operato in condizioni al limite dell’impossibile: devo ringraziare le aziende e gli operai che hanno lavorato negli alvei dei fiumi e dei torrenti, sotto la pioggia, nel fango fino alle ginocchia, per dare una risposta immediata e a tratti “epica” a chi si attendeva risultati immediati. Nello stesso tempo, ho voluto dar conto dei soldi pubblici e privati raccolti e già elargiti, di cui leg- gerete in queste pagine: si tratta di un bilancio positivo e ritengo comprensibile a tutti. Raccontiamo, poi, il progetto di cui il Ve<strong>net</strong>o ha bisogno: dobbiamo immaginare un investimento straordinario per realizzare un piano che ci consenta di non avere paura ogni volta che piove un po’ di più. Molto è stato fatto, ma le condizioni per una rea le e duratura messa in sicurezza non ci sono e non ci saranno fino a quando non si concretizzino queste grandi opere, per le quali saranno necessari anni di lavoro. E dobbiamo avere piena consapevolezza che l’ultimo bacino di laminazione è stato realizzato in Ve<strong>net</strong>o quasi un’ottantina di anni fa: il bacino di Montebello, che risale agli anni Trenta dello scorso secolo. Per tornare a noi, voglio ringraziare la mia squadra di professionisti che si è messa al lavoro, gratuitamente e con grandi capacità, per rendere concreto il nostro sentirci parte di una Comunità. Da pochi giorni, la gestione di questo disastro è entrata in un’altra fase, finalmente fuori dall’emergenza: era necessario l’arrivo di un nuovo Commissario per guidare un nuovo percorso. Al Prefetto di Verona, dottoressa Perla Stancari, che il Governo ha nominato per questo importante compito, va il mio sincero augurio di buon lavoro. LUCA ZAIA Presidente della Regione del Ve<strong>net</strong>o
La rotta del Frassine in località Prà di Botte nel Comune padovano di Megliadino San Fidenzio. 4