Capitolo 15 integrale, riguardante la chimica organica - Ateneonline
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I chimici ricorrono a una vasta serie di metodi strumentali per<br />
determinare le complesse strutture delle molecole organiche.<br />
Per esempio abbiamo esaminato <strong>la</strong> spettrometria di massa nel<br />
<strong>Capitolo</strong> 2. Uno degli strumenti più utili è <strong>la</strong> spettroscopia di<br />
risonanza magnetica nucleare, comunemente detta spettroscopia<br />
NMR (nuclear magnetic resonance) o spettroscopia<br />
RMN, che misura gli intorni di certi nuclei in una moleco<strong>la</strong> per<br />
delucidare <strong>la</strong> sua struttura.<br />
Nel <strong>Capitolo</strong> 8 abbiamo visto che un elettrone può ruotare<br />
su se stesso (moto di spin) nell’uno o nell’altro di due versi, e<br />
ciascuna rotazione genera un piccolo campo magnetico. Parecchie<br />
specie di nuclei si comportano in modo simile. I più importanti<br />
di essi sono 1 H, 13 C, 19 F e 31 P. In questa esposizione<br />
concentriamo l’attenzione principalmente sul protone, 1 H, il<br />
nucleo del più abbondante isotopo dell’idrogeno, da cui il<br />
nome di spettroscopia 1 H-NMR. Generalmente, i campi magnetici<br />
di tutti i protoni in un campione di composto sono<br />
orientati in modo casuale. Però, quando il campione è posto in<br />
un campo magnetico esterno (di intensità H 0), i campi protonici<br />
assumono un orientamento parallelo (concorde) o antiparallelo<br />
(discorde) rispetto a quello del campo magnetico<br />
esterno. L’orientamento parallelo ha un’energia lievemente inferiore,<br />
e <strong>la</strong> differenza di energia (E) tra i due stati energetici<br />
(stati di spin) giace nel<strong>la</strong> regione delle radiofrequenze (rf)<br />
dello spettro elettromagnetico.<br />
I protoni presenti nel campione oscil<strong>la</strong>no rapidamente tra<br />
i due stati di spin e, in un processo detto risonanza, si varia il<br />
valore del<strong>la</strong> radiofrequenza finché non diventa uguale al<strong>la</strong> frequenza<br />
di questa oscil<strong>la</strong>zione. A questo punto, i protoni sono<br />
“in risonanza” con <strong>la</strong> radiazione a radiofrequenza e assorbono<br />
e riemettono l’energia, che viene rive<strong>la</strong>ta dal ricevitore a radiofrequenza<br />
dello spettrometro NMR (Figura B<strong>15</strong>.1). Se tutti<br />
i protoni esistenti in un campione richiedessero <strong>la</strong> stessa E<br />
per <strong>la</strong> risonanza, uno spettro di risonanza magnetica nucleare<br />
campo<br />
magnetico<br />
(H0)<br />
spin nucleari di<br />
uguale energia<br />
orientati in modo casuale<br />
Strumenti di <strong>la</strong>boratorio<br />
Spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (spettroscopia NMR)<br />
ΔE<br />
radiazione<br />
(h ν)<br />
E rf = ΔE<br />
Figura B<strong>15</strong>.1 Le basi del<strong>la</strong> risonanza di spin nucleare. I campi<br />
magnetici orientati in modo casuale dei protoni ( 1 H, il nucleo del<strong>la</strong><br />
maggior parte degli isotopi dell’idrogeno) in un campione assumono<br />
lo stesso orientamento in un forte campo magnetico esterno<br />
(di intensità H 0), con un numero lievemente maggiore di protoni<br />
nello stato di spin inferiore. In un processo detto risonanza, lo spin<br />
si inverte quando il protone assorbe un fotone con un’energia<br />
uguale a E [regione delle radiofrequenze (rf) dello spettro elettromagnetico].<br />
500 400 300 200 100 0 Hz<br />
O<br />
CH3 C CH3<br />
TMS<br />
8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0 <br />
(ppm)<br />
H0<br />
Figura B<strong>15</strong>.2 Lo spettro 1 H-NMR dell’acetone. I 6 protoni dei<br />
due CH 3, essendo in intorni identici, generano un unico picco, che<br />
ha un differente spostamento chimico rispetto a quello generato dai<br />
12 protoni del TMS aggiunto come campione di riferimento.<br />
(spettro NMR) avrebbe un solo picco e sarebbe inutile. Però, <strong>la</strong><br />
E tra i due stati dipende dal campo magnetico effettivo “percepito”<br />
da ciascun protone, il quale è influenzato dai piccoli<br />
campi magnetici degli elettroni negli atomi adiacenti a quel<br />
protone. Perciò, <strong>la</strong> E di ciascun protone dipende dagli elettroni<br />
negli atomi adiacenti – atomi di C, atomi elettronegativi,<br />
legami multipli e anelli aromatici – in altre parole dall’ambiente<br />
moleco<strong>la</strong>re specifico. Perciò, lo spettro NMR è peculiare<br />
di quel composto.<br />
Lo spettro NMR di un composto è costituito da una serie<br />
di picchi che rappresenta <strong>la</strong> risonanza di ciascun protone in<br />
funzione del campo magnetico variabile. Lo spostamento chimico<br />
(chemical shift) dei protoni in un dato ambiente è dove<br />
compare un picco; rappresenta il rapporto tra <strong>la</strong> frequenza di<br />
risonanza per quel protone e l’intensità del campo magnetico<br />
H 0. Gli spostamenti chimici sono visualizzati rispetto a quello<br />
di uno standard aggiunto, il tetrametilsi<strong>la</strong>no [(CH 3) 4Si, TMS],<br />
che ha 12 protoni legati a quattro atomi di C che sono legati a<br />
un atomo di Si. Poiché <strong>la</strong> forma del TMS è tetraedrica attorno<br />
all’atomo di Si, i protoni sono in ambienti identici e quindi generano<br />
un solo picco. La Figura B<strong>15</strong>.2 mostra lo spettro 1 H-<br />
NMR dell’acetone. Anche i sei protoni dell’acetone hanno<br />
ambienti identici – sono legati a due atomi di C ciascuno dei<br />
quali è legato all’atomo di C in un legame CNO – quindi anche<br />
essi generano un solo picco, ma in una posizione diversa<br />
da quel<strong>la</strong> del TMS. (Gli assi non ci interessano). Lo spettro del<br />
dimetossimetano nel<strong>la</strong> Figura B<strong>15</strong>.3 presenta due picchi, oltre<br />
al picco del TMS. Il picco più alto è dovuto ai sei protoni dei<br />
due CH 3, quello più basso ai due protoni di CH 2. L’area sotto<br />
ciascun picco è direttamente proporzionale al numero di protoni<br />
in un dato ambiente ed è determinata dallo strumento. Si<br />
noti che il rapporto delle aree è 20,3 : 6,8 3 : 1, uguale al rap-<br />
M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl