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2008 - Anno III N.6 - FORNO

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4 La Parola al Cittadino<br />

Massa Carrara Dicembre <strong>2008</strong><br />

Il dramma dei lavoratori di Eaton, Ica, N<br />

Sciopero: in diecimila al corteo<br />

MASSA - Diecimila secondo i sindacati, tremila per<br />

la questura. Numeri che, comunque letti, pesano. Lo<br />

sciopero generale provinciale del 19 novembre è stato<br />

davvero “il grido di dolore di un territorio piegato”,<br />

come avevano profetizzato i sindacati alla vigilia. Al<br />

corteo c’erano tutti: sindaci con la fascia tricolore, il<br />

presidente Osvaldo Angeli, rappresentanti della sinistra<br />

e della destra, bandiere di Cgil, Cisl e Uil, studenti.<br />

Poi loro, gli operai: il blu di Eaton, il celeste di Ica ed<br />

il rosso dei Nuovi Cantieri Apuania, il grigio di<br />

Italcementi. E’ l’arcobaleno della crisi, che ha<br />

attraversato a passo di marcia il centro di Massa, tra<br />

gli applausi della gente e le saracinesche abbassate dei<br />

negozi. In testa al serpentone, un gruppo di lavoratori<br />

armati di motociclette, pronti a fare da apripista ad una<br />

manifestazione colorata e rumorosa. Striscioni, cori<br />

(Lavoro, lavoro!), fischietti e perfino un Pinocchio in<br />

legno, provocatoriamente issato in alto da un gruppo<br />

di uomini. Sono i volti della paura e dell’incertezza,<br />

i primi 1500 a pagare sulla propria pelle il declino di<br />

un’economia, quella apuana, mai troppo florida. E che<br />

ora, in balia di recessioni e spettri sinistri, rischia un<br />

affondo preoccupante. Paolo Ferrero, segretario<br />

nazionale di Rifondazione Comunista, è intervenuto<br />

per dirlo senza mezzi termini: “Siamo solo all’inizio.<br />

Fino ad ora, le maestranze sono state abbandonate dal<br />

governo: è giunto il momento di smetterla di premiare<br />

imprenditori ottusi e incapaci, per concentrarsi sui reali<br />

sostegni da offrire alla popolazione”. L’esito dello<br />

sciopero ha sancito anche una ritrovata armonia tra i<br />

sindacati. Anzi, secondo Marco Battistini di Fim Cisl,<br />

MASSA - Fa freddo, molto<br />

freddo. Fuori dalla fabbricasimbolo<br />

della crisi<br />

economica apuana<br />

un capannello di<br />

uomini si scambia<br />

opinioni, veglia sul<br />

corpo (quasi<br />

esanime, questione<br />

di giorni) del<br />

c o l o s s o<br />

metalmeccanico che sparirà da<br />

Massa il 23 dicembre. Quando,<br />

cioè, scadranno i 75 giorni di<br />

mobilità per i 345 dipendenti.<br />

“Siamo qui 24 su 24 - spiega<br />

Luigi Bertolini.<br />

La paura c’è e la preoccupazione<br />

“aumenta quando non si hanno<br />

garanzie”. E’ un altro mondo<br />

rispetto alle luci ed ai colori che<br />

dovrebbero preparare l’arrivo del<br />

“è stata una bella lezione per chi credeva in una<br />

divisione che non c’è mai stata”. I segretari toscani<br />

confederali, durante il comizio conclusivo in Piazza<br />

Aranci, hanno parlato di “un’ adesione massiccia”<br />

come “non si era mai vista”. Vito Marchiani (Uil)<br />

auspica che il messaggio arrivi a chi deve “muoversi<br />

nella direzione dello sviluppo”, ovvero “istituzioni<br />

locali, Regione e governo centrale”. Al passaggio in<br />

centro, molti esercizi commerciali hanno spento le luci<br />

o sospeso l’attività. Alcuni, come le boutique di Gino<br />

Beghini, sono rimasti chiusi per l’intera mattina. La<br />

cittadinanza, da par suo, ha accolto con grande<br />

sensibilità il messaggio dello sciopero. Che non resta<br />

disagio di pochi, ma impoverimento per tutti. Patrizia<br />

Bernieri, leader provinciale di Cgil, è tagliente: lapideo,<br />

turismo e commercio non possono rimpiazzare numeri<br />

ed occupazioni del manifatturiero. Nca deve “rimanere<br />

pubblica”, per Eaton ci vuole “una reindustrializzazione<br />

vera e duratura”, le imprese non possono restare alla<br />

finestra. Lo sanno bene le 85 dipendenti della Ica di<br />

Pallerone: hanno appreso “solo dalla stampa” di un<br />

ipotetico piano industriale, alla tristezza si somma la<br />

rabbia e le spese che continuano a salire. Condividono<br />

i 16 lavoratori di Nicma, l’azienda torinese che si<br />

occupava di pulizia e movimentazione dei materiali<br />

all’interno di Eaton. Come anticamera al licenziamento,<br />

è arrivata loro una lettera di sospensione. In pratica,<br />

niente più stipendio.<br />

Le prossime saranno settimane decisive per le vertenze<br />

territoriali. Da vivere, come sempre, tra lotte, timori<br />

e speranze.<br />

Alessio Orsingher<br />

Un Natale “rigido” per i 345 dipendenti della Eaton<br />

Foto Lazzini<br />

Natale Moltissime tute blu hanno<br />

famiglia e figli. Luigi dice che<br />

organizzeranno<br />

“una domenica<br />

dedicata ai bambini,<br />

che coinvolga<br />

l’intera città”.<br />

Nonostante “lo<br />

spirito con cui si va<br />

al lavoro sia basso<br />

Luca Bertelloni<br />

per come siamo stati<br />

trattati, dobbiamo batterci fino<br />

alla fine”. Renato Giorgi ha 53<br />

anni, è sposato e vive<br />

a Fosdinovo. “La<br />

notizia della chiusura<br />

è arrivata dalla<br />

stampa, senza<br />

preavviso. La mia<br />

situazione? Devo<br />

pagare l’affitto e<br />

avevo contratto un<br />

mutuo per ristrutturare la casa di<br />

mio padre.<br />

Questo sarà un Natale bruttissimo,<br />

uno dei peggiori”, racconta.<br />

Negli occhi delle tute blu si legge<br />

ancora l’amarezza e la delusione<br />

per l’atteggiamento della<br />

proprietà: un verbale siglato e poi<br />

smentito, in modo “vergognoso e<br />

assurdo”. Si ferma a parlare con<br />

noi una donna, che ha il suo<br />

impiego nella mensa, insieme ad<br />

altre 5 colleghe. «Sicuramente ci<br />

verrà notificata la<br />

lettera di<br />

sospensione»,<br />

esordisce.<br />

Poi fa una breve<br />

pausa, prende<br />

fiato e prosegue:<br />

“Siamo in una<br />

Luigi Bertolini condizione<br />

Solidarietà agli operai della Eaton<br />

MASSA - Comunità<br />

ecclesiastica di Massa unita<br />

agli operai Eaton: in seguito<br />

al licenziamento di tutti gli<br />

operai della società per ragioni<br />

ingiustificate ed immorali, i<br />

sacerdoti del Vicariato di<br />

Massa hanno scritto una lettera<br />

a tutti gli operai, perché non<br />

si sentano soli ed abbandonati:<br />

“Carissimi lavoratori della<br />

Eaton di Massa, i mezzi di<br />

comunicazione ci informano<br />

delle decisioni già prese per<br />

chiudere la vostra azienda.<br />

La chiusura di un’impresa in<br />

cui voi avete dato un<br />

contributo prezioso e<br />

indispensabile, non può non<br />

avere delle cause che l’autorità<br />

dovrà verificare.<br />

Le nostre comunità cristiane<br />

hanno la percezione viva delle<br />

vostre preoccupazioni e delle<br />

ansie per il vostro futuro.<br />

Foto Lazzini<br />

orribile: senza ammortizzatori<br />

sociali, né sicurezze. Mio marito<br />

è disoccupato a<br />

seguito di un<br />

incidente sul<br />

lavoro, i 540 euro<br />

di stipendio li<br />

usiamo per<br />

mantenere due<br />

figlie. Una fa<br />

l’università, ma ha<br />

dovuto smettere perché non ce la<br />

facevamo ad andare avanti”. Un<br />

attimo prima di congedarci,<br />

l’ultima confessione, drammatica<br />

e dignitosa insieme, è il dolore<br />

profondo di un gigante messo al<br />

muro dalla crisi: “Ho bollette<br />

ferme da mesi, in casa.<br />

E non mi vergogno a dirlo: prima<br />

devo dare da mangiare alle mie<br />

ragazze”. Anche Luca Bertelloni<br />

Sappiamo quanto sia difficile<br />

e pesante perdere il lavoro sia<br />

come fonte di sostentamento<br />

per il mantenimento della<br />

famiglia, sia come impegno<br />

personale che contribuisce a<br />

dare senso alla vita.<br />

Nella tradizione di una<br />

fraternità che si riconduce a<br />

Gesù, il maestro della civiltà<br />

e dell’amore, sappiate che la<br />

vostra situazione è nel nostro<br />

cuore e nella nostre intenzioni<br />

combatte con l’emergenza<br />

occupazionale: “Mia moglie cerca<br />

un impiego, e già<br />

adesso ci facciamo<br />

aiutare dai genitori”.<br />

In fondo al tunnel si<br />

cerca una sola, vera<br />

speranza: la<br />

continuità produttiva.<br />

“Andare lontano per<br />

Renato Giorgi<br />

trovare lavoro<br />

significherebbe affrontare nuovi<br />

problemi. Un licenziamento così<br />

massiccio sarebbe terribile se non<br />

fosse accompagnato da<br />

un’effettiva reindustrializzazione.<br />

Speriamo nell’accordo di<br />

programma”, ammette. E<br />

nell’anno nuovo, che porti<br />

risposte ed impegni nuovi.<br />

A. O.<br />

di preghiera.<br />

Possa il Signore aiutarvi ad<br />

affrontare positivamente<br />

questa difficile condizione<br />

riuscendo, comunque, a vivere<br />

una vita dignitosa ed a<br />

mantenere la speranza in un<br />

domani migliore.<br />

Se ne saremo capaci e se sarà<br />

possibile, contate sulla nostra<br />

vicinanza e nel nostro<br />

sostegno”.

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