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DETERMINAZIONE DI MICROINQUINANTI ... - ARPA Sicilia

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1. INTRODUZIONE<br />

Lo scopo di questa relazione è quello di descrivere e documentare l’attività di tirocinio,<br />

finalizzata al conseguimento della laurea di primo livello in Chimica Industriale, svolta<br />

presso l’ente <strong>ARPA</strong> (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) <strong>Sicilia</strong>.<br />

L’attività è stata condotta nel periodo di Settembre - Ottobre 2010, presso la sede di<br />

Messina, sotto la supervisione della Dr.ssa Paola Catalfamo (tutor aziendale) e della<br />

Prof.ssa Siglinda Perathoner (Tutor universitario).<br />

Questo stage aveva come scopo quello di acquisire competenze, teoriche e pratiche,<br />

nel campo della determinazione di inquinanti organici in matrici ambientali. La scelta<br />

di approfondire le metodologie analitiche utilizzate nel campo del monitoraggio<br />

ambientale, è stata dettata dalla forte attualità che il tema riveste, sia a livello<br />

nazionale che internazionale.<br />

Il processo di formazione della legislazione italiana, in materia di tutela dell’ambiente,<br />

ha avuto inizio intorno alla metà del secolo scorso. In un primo momento, è stato<br />

preso in considerazione l’aspetto sanitario ed ecologico, concentrandosi soprattutto<br />

sull’inquinamento atmosferico e delle risorse idriche: con la legge n. 615/66<br />

(provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico) si cercò, infatti, di regolamentare<br />

l’emissione in atmosfera di inquinanti da impianti industriali e da mezzi di trasporto<br />

mentre, nella 319/76 (alias Legge Merli), troviamo un primo tentativo di regolare gli<br />

scarichi di impianti, industriali e civili, e razionalizzare l’uso delle risorse idriche. Per il<br />

suolo, invece, un’importante regolamentazione giunge nel 1989 con la legge 183,<br />

"Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo".<br />

Attraverso la legge 349/86 viene istituito il Ministero dell’Ambiente, con l’intento di<br />

concentrare tutte le attività ambientali, prima frammentate tra i vari ministeri<br />

(agricoltura, marina mercantile, trasporti, industria, sanità, beni culturali, interni<br />

ecc.), in un unico organismo.<br />

Dagli anni ’90 ad ora, la produzione normativa ambientale si è fatta più corposa<br />

L’evoluzione mette in evidenza un graduale passaggio da azioni ambientali di tipo<br />

correttivo a logiche di tipo preventivo che prevengano gli effetti negativi dell’uomo<br />

sull’ambiente e promuovano attività che migliorino la qualità dell’ambiente.<br />

Nel rispetto di questa ideologia, l’<strong>ARPA</strong> si occupa, a livello regionale, del controllo e del<br />

monitoraggio della qualità dell’ambiente nella totalità delle sue matrici, in modo da<br />

acquisire, elaborare e quindi restituire all’esterno informazioni di interesse pubblico o<br />

privato.<br />

Le misure ricavate vengono utilizzate per valutare l’entità di eventuali inquinanti<br />

mediante una comparazione con degli appropriati valori di riferimento, estrapolati da<br />

studi specifici ed accurati.

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