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Il mondo è un posto di transito e di visita:<br />

si<strong>in</strong>e allora viaggiatore<br />

e stai attento alle tracce di chi ti ha preceduto<br />

al-Rumi al-Hamawi (Hama, 1179 – Aleppo, 1229)


L'Im<strong>per</strong>o romano: da Traiano a Diocleziano.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Economia e società nell'Im<strong>per</strong>o romano.<br />

La visione degli altri.<br />

Agonia dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

Cose di questo mondo!<br />

Diocleziano<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Cose dell'altro mondo.<br />

Viviamo uno scontro di civ<strong>il</strong>tà.


L'Im<strong>per</strong>o romano: da Traiano a Diocleziano.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Tutti gli im<strong>per</strong>atori del II secolo, senza discendenza, scelsero<br />

come loro successori <strong>per</strong>sone capaci, evitando contrasti <strong>in</strong>terni<br />

e congiure di palazzo.<br />

L'Im<strong>per</strong>o raggiunse <strong>in</strong> questo <strong>per</strong>iodo la sua massima<br />

estensione.<br />

Traiano con<strong>qui</strong>stò la Dacia e fece di tutta la Mesopotamia<br />

una prov<strong>in</strong>cia romana.<br />

Adriano rafforzò i conf<strong>in</strong>i della Britannia.<br />

Sotto Marco Aurelio le tribù germaniche <strong>in</strong>vasero l'Italia. La<br />

pace fu firmata da Commodo.<br />

Dopo 42 anni di regno della d<strong>in</strong>astia dei Severi, l'Im<strong>per</strong>o<br />

piombò <strong>per</strong> 50 anni <strong>in</strong> uno stato di anarchia m<strong>il</strong>itare: si<br />

succedettero ben 21 im<strong>per</strong>atori.<br />

L'economia entrò <strong>in</strong> crisi; tramontò la cultura classica,<br />

sommersa da nuove dottr<strong>in</strong>e f<strong>il</strong>osofiche e dal diffondersi del<br />

Cristianesimo.<br />

Diocleziano, Im<strong>per</strong>atore dal 284, cercò di risollevare le sorti<br />

dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

Economia e società nell'Im<strong>per</strong>o romano.<br />

La f<strong>in</strong>e delle guerre civ<strong>il</strong>i e l'<strong>in</strong>staurazione da parte di<br />

Augusto del regime im<strong>per</strong>iale sono i presupposti politici<br />

fondamentali <strong>per</strong> comprendere l'evoluzione economica dei<br />

secoli successivi.<br />

L'unità im<strong>per</strong>iale e i lunghi <strong>per</strong>iodi di pace <strong>in</strong>terna che i<br />

successori di Augusto riuscirono a garantire consentirono una<br />

crescita della produzione e della circolazione di beni, sia a<br />

livello locale e regionale sia nell'ambito del grande commercio.<br />

Le attività economiche si svolsero all'<strong>in</strong>terno di una cornice<br />

unificante costituita da un forte governo centrale, da un<br />

comune sistema monetario e fiscale e da un orientamento<br />

generale teso a su<strong>per</strong>are le diversità etniche e culturali


dell'Im<strong>per</strong>o, che culm<strong>in</strong>ò nel 212 con la concessione della<br />

cittad<strong>in</strong>anza romana a tutti gli abitanti (Constitutio Anton<strong>in</strong>iana<br />

di Caracalla).<br />

La mob<strong>il</strong>ità sociale, cresciuta all'<strong>in</strong>terno, ebbe un ruolo<br />

importante nell'economia. Il numero maggiore di liberti<br />

alimentò un nuovo ceto di piccoli borghesi, artigiani, mercanti,<br />

banchieri e funzionari dello Stato.<br />

Il dispositivo m<strong>il</strong>itare, collocato <strong>in</strong> epoca im<strong>per</strong>iale lungo le<br />

frontiere, oltre ad alimentare scambi economici, provocò nuovi<br />

stanziamenti e offrì possib<strong>il</strong>ità di vita decorosa e di carriera ai<br />

soldati.


La visione degli altri.<br />

Agonia dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

Nell'anno 235 f<strong>in</strong>isce la d<strong>in</strong>astia dei Severi, <strong>in</strong>izia la lunga<br />

decadenza dell’Im<strong>per</strong>o romano, un’agonia durata oltre<br />

duecento anni.<br />

Il primo s<strong>in</strong>tomo è l’anarchia m<strong>il</strong>itare.<br />

Per mezzo secolo sono gli ufficiali delle legioni a proclamare<br />

im<strong>per</strong>atori i propri comandanti, <strong>in</strong> cambio di carriera, terre e<br />

denaro. Si susseguono trenta im<strong>per</strong>atori legittimi, riconosciuti<br />

dal Senato, e altrettanti usurpatori.<br />

Un Im<strong>per</strong>o nel caos, colpa dell’ultimo dei Severi, tale<br />

Settim<strong>in</strong>io, autore di riforme che assegnano all’esercito un<br />

ruolo politico.<br />

Non bastassero i problemi <strong>in</strong>terni, all’esterno i germanici<br />

non stanno a guardare. Una sp<strong>in</strong>a nel fianco dell’Im<strong>per</strong>o da un<br />

paio di secoli, Marco Aurelio nel 66 ha dovuto impegnarsi a<br />

fondo <strong>per</strong> farli sloggiare da A<strong>qui</strong>leia. Una piant<strong>in</strong>a dell’Im<strong>per</strong>o<br />

romano ci dice che, a Nord, non è mai andato oltre <strong>il</strong> Reno e <strong>il</strong><br />

Danubio. Dacia a parte, ultima prov<strong>in</strong>cia con<strong>qui</strong>stata e prima<br />

<strong>per</strong>sa.


A Sud, non è andato oltre <strong>il</strong> Tigri, <strong>il</strong> regno dei Parti non è<br />

stato mai sottomesso del tutto.<br />

I germanici sono coloro che stanno ald<strong>il</strong>à del Reno e del<br />

Danubio, <strong>in</strong> uno sterm<strong>in</strong>ato territorio che va dal Mar del<br />

Nord, gli attuali Paesi Bassi, al Mar Nero. Le razzie sono<br />

all’ord<strong>in</strong>e del giorno dentro i conf<strong>in</strong>i dell’Im<strong>per</strong>o e la prima<br />

prov<strong>in</strong>cia a saltare è proprio la Dacia.<br />

Nel frattempo i Persiani, ovvero <strong>il</strong> regno dei Parti, sono<br />

nervosi e nel 224 la d<strong>in</strong>astia degli Arsacidi va <strong>in</strong> pensione e<br />

<strong>in</strong>izia quella dei Sasanidi. La nuova d<strong>in</strong>astia è solida e coesa, lo<br />

zoroatismo diventa religione di stato e le ambizioni sono tante:<br />

Sasanidi: Preoccupatevi, ci vogliamo espandere.<br />

Sconfiggono un paio di volte l’Im<strong>per</strong>atore di turno e si<br />

pigliano la Mesopotamia, una parte dell’Asia M<strong>in</strong>ore e la Siria.<br />

Zenobia: L’Im<strong>per</strong>o Romano è così debole che ai Persiani<br />

mi devo opporre io, reg<strong>in</strong>a Zenobia di Palmiria, con <strong>il</strong> mio<br />

regno autonomo creato all’<strong>in</strong>terno dei territori romani.<br />

Un generale romano, tale Postumo, proclama <strong>il</strong> regno<br />

autonomo dei Galli, con un proprio senato e <strong>il</strong> diritto di<br />

battere moneta. Ai Romani viene la depressione.<br />

Romani: No, ci sta bene avere due regni che fanno da<br />

barriera alle <strong>in</strong>cursioni dei germanici e dei Persiani.<br />

Durano poco.<br />

Una delle prov<strong>in</strong>ce più esposte, l’Illiria, sforna un terzetto<br />

d'im<strong>per</strong>atori che riescono a presidiare i conf<strong>in</strong>i e a riprist<strong>in</strong>are i<br />

conf<strong>in</strong>i.<br />

Zenobia e Postumo: Ci ritiriamo <strong>in</strong> buon ord<strong>in</strong>e.<br />

Aureliano, uno dei tre, decide di proteggere Roma con<br />

nuove e possenti mura.<br />

Non è un buon segnale, significa che Roma non è<br />

<strong>in</strong>espugnab<strong>il</strong>e come lo era stata <strong>per</strong> secoli.<br />

Cose di questo mondo!<br />

Da che mondo è mondo le guerre causano disastri, le vie di<br />

comunicazione distrutte, <strong>il</strong> commercio <strong>in</strong> g<strong>in</strong>occhio, gli<br />

arruolamenti spopolano i campi di manodo<strong>per</strong>a.


Le donne del popolo: Ci siamo noi con i nostri figli a<br />

mandare avanti la società civ<strong>il</strong>e.<br />

Non basta. Senza grano arrivano le carestie e le epidemie, la<br />

popolazione dim<strong>in</strong>uisce.<br />

L’Im<strong>per</strong>o romano si era mantenuto grazie al costante<br />

apporto di schiavi conseguente alle con<strong>qui</strong>ste. Il numero di<br />

schiavi compensava la scarsa produttività dell’agricoltura, poi <strong>il</strong><br />

meccanismo s’<strong>in</strong>ceppa, di con<strong>qui</strong>stare nuovi territori non se ne<br />

parla.<br />

-Niente schiavi da distribuire all’aristocrazia senatoriale<br />

e ai reduci di guerra? Un bel guaio!<br />

Dim<strong>in</strong>uiscono le risorse, aumentano le spese <strong>per</strong> l’esercito,<br />

un apparato gigantesco di uom<strong>in</strong>i, viveri ed e<strong>qui</strong>paggiamenti<br />

che non rende, visto che di schiavi non ne porta a casa. Serve a<br />

mantenere i conf<strong>in</strong>i e non ci riesce.<br />

-Gli im<strong>per</strong>atori cosa fanno? È l’esercito che li nom<strong>in</strong>a,<br />

che si diano da fare!<br />

Aumentano le tasse.<br />

-Che idea geniale! In futuro non verrà <strong>in</strong> mente a<br />

nessuno!<br />

La caduta dell’Im<strong>per</strong>o romano ha sim<strong>il</strong>itud<strong>in</strong>i con la crisi dei<br />

nostri tempi. Inflazione, crisi monetaria e svalutazione sono<br />

term<strong>in</strong>i antichi.<br />

-I Romani possono battere moneta, noi no. No<br />

con<strong>qui</strong>ste, no oro, no argento.<br />

Sono costretti a coniare monete con una <strong>per</strong>centuale di<br />

metallo prezioso ridotta, la forbice tra valore nom<strong>in</strong>ale e reale<br />

si allarga. La fiducia nei pagamenti, specie quelli di lunga<br />

durata, crolla e si ritorna al baratto.<br />

C’è un ultimo fattore di crisi, come se non bastassero quelli<br />

enunciati.<br />

Senza commercio le città decadono e diventano <strong>in</strong>sicure.<br />

Nonostante la costruzione di c<strong>in</strong>ta murarie, le m<strong>in</strong>acce dei<br />

germanici vengono <strong>per</strong>cepite forti. I grandi proprietarie terrieri<br />

hanno le loro belle v<strong>il</strong>le <strong>in</strong> campagna e risolvono <strong>il</strong> problema.<br />

Gli altri abitanti li seguono e le v<strong>il</strong>le diventano v<strong>il</strong>laggi<br />

fortificati.


In una tale situazione di crisi e di trasformazione, eleggi un<br />

Im<strong>per</strong>atore oggi, eleggi un Im<strong>per</strong>atore domani, la maggior<br />

parte <strong>in</strong>capaci, qualcuno mediocre, un paio passab<strong>il</strong>i, ne arriva<br />

uno buono e l’Im<strong>per</strong>o cambia volto.<br />

Diocleziano<br />

Diventa Im<strong>per</strong>atore nel 284 e ci rimane <strong>per</strong> una vent<strong>in</strong>a<br />

d’anni. È un <strong>il</strong>lirico e giunge al potere dopo una vita trascorsa<br />

nell’esercito. Da Im<strong>per</strong>atore pensa strano.<br />

Diocleziano: Un Im<strong>per</strong>o immenso non può essere<br />

governato da un uomo solo, sai che faccio, associo al trono<br />

uno bravo, quel generale di nome Massimiano, viene dalla<br />

Pannonia e gli affido la parte occidentale dell’Im<strong>per</strong>o, quella<br />

più m<strong>in</strong>acciata dai barbari che lui conosce bene, io mi prendo<br />

l’Oriente ricco e colto.<br />

La divisione funziona. Cosa s’<strong>in</strong>venta ancora <strong>il</strong> nostro<br />

<strong>il</strong>lirico?<br />

Diocleziano: La tetrarchia, <strong>il</strong> governo dei quattro! Due ci<br />

sono già, io e Massimiano, gli augusti, ognuno di noi due<br />

sceglie di avere al suo fianco, <strong>in</strong> posizione subord<strong>in</strong>ata, due<br />

cesari, dest<strong>in</strong>ati a succedere <strong>in</strong> caso di morte o di abdicazione...<br />

così evito le lotte d<strong>in</strong>astiche e ho assicurato la difesa del<br />

territorio.<br />

Entrambi scelgono due generali <strong>il</strong>lirici, Diocleziano sceglie<br />

Galerio, Massimiano sceglie Costanzo Cloro. Nessuno dei<br />

quattro risiede a Roma, lontana dai territori m<strong>in</strong>acciati.<br />

Diocleziano sceglie Nicomedia <strong>in</strong> Asia M<strong>in</strong>ore, Massimiano<br />

opta <strong>per</strong> M<strong>il</strong>ano, Galerio si stab<strong>il</strong>isce a Sirmio sul Danubio e<br />

Costanzo Cloro a Treviri sul Reno.<br />

Roma diventa la <strong>per</strong>iferia del mondo!<br />

Diocleziano: I risultati sono buoni, nel 297 la<br />

Mesopotamia torna nelle braccia dell’Im<strong>per</strong>o romano.<br />

Dov’è f<strong>in</strong>ito quel pr<strong>in</strong>cipato fondato da Augusto basato<br />

sulla distribuzione del potere tra Im<strong>per</strong>atore, senato ed<br />

esercito?<br />

Diocleziano: E’ f<strong>in</strong>ito da un pezzo.


Nonostante la suddivisione <strong>in</strong> quattro parti, Diocleziano<br />

detiene un potere assoluto che trae orig<strong>in</strong>e dalla div<strong>in</strong>ità della<br />

sua autorità.<br />

Diocleziano: Io sono figlio di Giove, non posso<br />

mostrarmi <strong>in</strong> pubblico, sono distante dai comuni mortali e chi<br />

ha <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio di essere ricevuto deve gettarsi ai miei piedi.<br />

Non può <strong>per</strong>mettere che esista un manipolo di gentaglia che<br />

venera un Dio diverso da suo padre.<br />

Diocleziano: O riconosci la mia religione e la mia natura<br />

div<strong>in</strong>a, oppure <strong>per</strong> te saranno dolori.<br />

Nel 303 emana l’editto di <strong>per</strong>secuzione contro i cristiani.<br />

Diocleziano: La repressione deve essere dura e violenta,<br />

specie nelle regioni sotto <strong>il</strong> mio diretto controllo, altrove sarò<br />

moderato<br />

Ma non ottiene i risultati s<strong>per</strong>ati e lascia <strong>per</strong>dere.<br />

Diocleziano: Gente tosta questi cristiani!<br />

Sorvoliamo sulla riorganizzazione amm<strong>in</strong>istrativa dello Stato<br />

che d<strong>il</strong>ata a dismisura l’apparato burocratico. Sorvoliamo sulla<br />

creazione di un nuovo modello di esercito basato più sulla<br />

politica di difesa che di attacco. Sorvoliamo sul censimento e la<br />

realizzazione del catasto.<br />

Diocleziano: So quali e quante sono le terre coltivab<strong>il</strong>i, <strong>il</strong><br />

numero dei contad<strong>in</strong>i che vi lavorano, <strong>il</strong> tipo di coltura…<br />

Un modo nuovo <strong>per</strong> esigere le solite vecchie tasse.<br />

Diocleziano: Anche di nuove, la fondiaria e la <strong>per</strong>sonale.<br />

Che i suoi contemporanei sono felici di pagare! La fondiaria<br />

si basa su quanta terra una coppia di buoi può arare <strong>in</strong> una<br />

giornata, la <strong>per</strong>sonale su quanta manodo<strong>per</strong>a <strong>il</strong> proprietario ha<br />

a disposizione.<br />

Diocleziano: Sono soltanto due, non evaderà nessuno.<br />

I grandi proprietari terrieri riescono ad evaderle, i piccoli no.<br />

Diocleziano è uomo dalle m<strong>il</strong>le risorse ed è attento a tutto.<br />

Diocleziano: Non mi sfugge la svalutazione della moneta<br />

e l'aumento dei prezzi, pensa oggi, pensa domani… nel 301<br />

ord<strong>in</strong>o <strong>il</strong> blocco prezzi e salari e guai a chi sgarra! C’è la pena<br />

di morte.<br />

L’Editto dei prezzi rimane <strong>in</strong> vigore un anno. La reazione


dei mercati è da manuale.<br />

Diocleziano: Spariscono i prodotti e fiorisce <strong>il</strong> mercato<br />

nero, ci sono rimasto male... ci riprovo con un decreto che<br />

impone l’ereditarietà dei mestieri, nessuno può cambiare<br />

lavoro e i figli sono obbligati a svolgere lo stesso lavoro dei<br />

padri.<br />

-Consiglieri migliori, no?<br />

L’<strong>in</strong>tenzione è di conservare la struttura sociale produttiva,<br />

ognuno è v<strong>in</strong>colato a vita alla propria occupazione. La società<br />

s’immob<strong>il</strong>izza. L’unica ascesa sociale è l’esercito. L'alternativa è<br />

vendere la terra a un grande proprietario terriero.<br />

Insieme alla terra si vende se stessi, nel senso che ci si lega al<br />

nuovo proprietario con un v<strong>in</strong>colo di fedeltà e d’obbedienza.<br />

In cambio si ottiene protezione.<br />

Le proprietà si espandono e diventano isole autonome dallo<br />

Stato, con i grandi latifondisti sicuri nelle loro v<strong>il</strong>le protette da<br />

mura e soldati ed esenti da tasse.<br />

-Sta <strong>per</strong> essere concepito <strong>il</strong> Medioevo?<br />

Forse, ma attenzione, quanto detto vale <strong>per</strong> l’Occidente,<br />

l’Oriente si dimostra vitale e questa dist<strong>in</strong>zione durerà secoli.<br />

Nel 305 Diocleziano abdica:<br />

Diocleziano: Era nei patti e costr<strong>in</strong>go l’altro augusto<br />

Massimiano a fare altrettanto, mi ritiro nel mio meraviglioso<br />

palazzo che mi sono fatto costruire a Spalato.<br />

L’Im<strong>per</strong>o passa nelle mani dei loro cesari, Galerio e<br />

Costanzo Cloro, che a loro volta devono nom<strong>in</strong>are i due cesari,<br />

queste sono le regole della tetrarchia.<br />

Diocleziano è stato un grande Im<strong>per</strong>atore, ha rallentato la<br />

decadenza e ha tenuto <strong>in</strong>sieme un Im<strong>per</strong>o sulla strada dello<br />

sbando.<br />

-Ma non ne ha azzeccate una! Le <strong>per</strong>secuzioni contro i<br />

cristiani, le nuove imposte, l’editto sui prezzi, l’ereditarietà dei<br />

mestieri… che diam<strong>in</strong>e!<br />

Con la tetrarchia non gli va meglio.<br />

Nel 306 muore Costanzo Cloro, augusto d’Occidente.<br />

-Mesch<strong>in</strong>o, Im<strong>per</strong>atore <strong>per</strong> un anno!<br />

Le legioni al suo comando proclamano Im<strong>per</strong>atore suo


figlio Costant<strong>in</strong>o. Il cesare di Costanzo Cloro capisce che si<br />

mette male e si ritira <strong>in</strong> buon ord<strong>in</strong>e.<br />

Chi reagisce è <strong>il</strong> senato di Roma che proclama Im<strong>per</strong>atore<br />

Massenzio, figlio di Massimiano. Lo scontro è <strong>in</strong>evitab<strong>il</strong>e. La<br />

spunta Costant<strong>in</strong>o v<strong>in</strong>cendo nel 312 la battaglia di Ponte<br />

M<strong>il</strong>vio. Costant<strong>in</strong>o diventa l’unico Im<strong>per</strong>atore d’Occidente.<br />

-Ciao ciao tetrarchia.<br />

In Oriente prevale un Im<strong>per</strong>atore, Lic<strong>in</strong>io, un generale<br />

orig<strong>in</strong>ario della Dacia, uno <strong>in</strong> gamba, visto che riporta a casa la<br />

Tracia, l’Egitto e alcune prov<strong>in</strong>ce asiatiche.<br />

-L’Im<strong>per</strong>o rimane diviso <strong>in</strong> due <strong>per</strong> poco di un<br />

decennio.<br />

Nel 324 Costant<strong>in</strong>o rompe gli <strong>in</strong>dugi e sconfigge Lic<strong>in</strong>io.<br />

L’Im<strong>per</strong>o romano è di nuovo unito nelle mani di un<br />

Im<strong>per</strong>atore e tale rimarrà f<strong>in</strong>o all'anno 337, anno della morte<br />

di Costant<strong>in</strong>o.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Cose dell'altro mondo.<br />

Abatantuono è un imprenditore veneto leghista con rete<br />

televisiva a disposizione dalla quale predica e auspica.<br />

Abatantuono: Prendere cammello e tornare a casa.<br />

Mastrandrea è un ispettore di polizia con madre accudita da<br />

badante ucra<strong>in</strong>a ed ex fidanzata che aspetta un bimbo da un<br />

ragazzo di colore.<br />

Tutti gli extracomunitari spariscono dalla nostra società nel<br />

volgere di una notte! Badanti, spazz<strong>in</strong>i, o<strong>per</strong>ai, muratori,<br />

autisti, baristi, panificatori, pizzaioli… non ci sono più e la<br />

società si ferma.<br />

Spariscono i bamb<strong>in</strong>i a scuola, spariscono le puttane con le<br />

quali <strong>in</strong> nostri protagonisti hanno a che fare <strong>per</strong> ragioni<br />

diverse, le mogli benestanti non vogliono fare l'amore <strong>per</strong>ché<br />

impegnate a lavare e a stirare.<br />

È stata la manovalanza straniera a garantire <strong>il</strong> benessere,<br />

meglio scusarsi <strong>in</strong> pubblico, partire <strong>per</strong> l'Africa a cercarli e<br />

conv<strong>in</strong>cerli a tornare...<br />

Abatantuono: Al kebab mi posso abituare, alle ar<strong>in</strong>ghe<br />

con la panna no...<br />

Parole pronunciate con costernazione.<br />

Viviamo uno scontro di civ<strong>il</strong>tà.<br />

Oriana Fallaci ci metteva <strong>in</strong> guardia. Denuncia la decadenza<br />

della civ<strong>il</strong>tà occidentale m<strong>in</strong>acciata dal fondamentalismo<br />

islamico e <strong>in</strong>capace di difendersi.<br />

Fallaci: Siamo sotto assedio. L'immigrazione islamica<br />

verso l'Europa risponde a un pianificato tentativo del mondo<br />

musulmano di islamizzare l'Occidente, un tentativo basato<br />

sulle strutture portanti del Corano, testimoniato da oltre un<br />

m<strong>il</strong>lennio di conflitti e ost<strong>il</strong>ità tra Musulmani e Cristiani e<br />

dest<strong>in</strong>ato a portare a uno scontro di civ<strong>il</strong>tà. Stiamo<br />

soccombendo.


Benedetto XVI <strong>in</strong> una sua lectio magistralis tenuta nel<br />

settembre 2006 presso l'Università di Ratisbona <strong>in</strong> Baviera, cita<br />

la VII discussione dei Dialoghi con un musulmano di Manuele II<br />

Paleologo (1350-1425), un apologeta anti islamico.<br />

Mostrami ciò che Muhammad ha portato di nuovo, e ritroverai<br />

cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere <strong>per</strong><br />

mezzo della spada la fede che egli predicava.<br />

Si è scatenata la f<strong>in</strong>e del mondo, Occidente cristiano contro<br />

Oriente islamico!<br />

Il mondo culturale abitato dai pensatori e dai teologi<br />

musulmani e cristiani è caratterizzato da un aspro conflitto,<br />

che non trova corrispondenza nel mondo reale, quello<br />

dell’economia e degli scambi.<br />

L’apologetica cristiana contro i Musulmani e viceversa ci<br />

dip<strong>in</strong>gono due mondi <strong>in</strong> costante confronto e scontro, ma<br />

guardando all’economia emerge un quadro <strong>in</strong>differente.<br />

La nostra terra è un luogo di visita e di transito. Siamo dei<br />

viaggiatori e dobbiamo essere attenti alle tracce di chi ci ha<br />

preceduto.<br />

A me piacerebbe vedere questi due mondi come parte di<br />

una medesima realtà che <strong>in</strong>teragiscono tra di loro.<br />

È più fac<strong>il</strong>e rappresentare l’altro come un <strong>per</strong>icolo piuttosto<br />

che tentare di conc<strong>il</strong>iare gli aspetti meno piacevoli:<br />

Dovremmo toglierci qualche ragnatela dal cervello.<br />

Un esercizio lo potremmo fare senza sforzo.<br />

-Quale?<br />

Facendo convergere <strong>il</strong> nostro sguardo non sul concetto<br />

d’Europa Occidente uguale Cristianesimo e su Oriente uguale<br />

Islam, ma sul Mediterraneo come spazio d'<strong>in</strong>contro,<br />

<strong>in</strong>tegrando <strong>il</strong> dato culturale religioso con l'analisi delle<br />

d<strong>in</strong>amiche economiche.


Crisi dell'Im<strong>per</strong>o romano e l'affermarsi del Cristianesimo.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

II Cristianesimo delle orig<strong>in</strong>i.<br />

La visione degli altri.<br />

Costant<strong>in</strong>o.<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, una città ai conf<strong>in</strong>i di tutto.<br />

Dopo Costant<strong>in</strong>o.<br />

Teodosio.<br />

Il cristianesimo.<br />

All'orig<strong>in</strong>e non c'è la verità.<br />

Le ragioni del successo.<br />

Cristianesimo occidentale e orientale.<br />

Le dispute teologiche.<br />

La distruzione della memoria pagana.<br />

Ha v<strong>in</strong>to <strong>il</strong> cristianesimo?<br />

Tertulliano di Cartag<strong>in</strong>e, sanguis semen cristianorum.<br />

Lattanzio.<br />

Bas<strong>il</strong>io di Cesarea.<br />

Agost<strong>in</strong>o d'Ippona.<br />

La vita.<br />

Il pensiero.<br />

Il male metafisico.<br />

Il male morale.<br />

Il male fisico.<br />

Il libero arbitrio.<br />

Il problema del tempo.<br />

Fede e ragione.<br />

Visione escatologica della Storia.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Io voglio fare dei tentativi <strong>per</strong> conoscere l'altro.<br />

Consideriamo la realtà <strong>in</strong> modo semplice.


Crisi dell'Im<strong>per</strong>o romano e l'affermarsi del Cristianesimo.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

La tetrarchia ideata da Diocleziano non fac<strong>il</strong>itò <strong>il</strong> problema<br />

della successione, lo complicò. Costant<strong>in</strong>o, prevalso tra i<br />

pretendenti, r<strong>in</strong>saldò <strong>il</strong> potere centrale, riorganizzò <strong>in</strong> modo<br />

efficiente l'esercito e cercò di porre f<strong>in</strong>e ai conflitti religiosi e<br />

culturali. Con l'Editto di M<strong>il</strong>ano concesse ampie libertà ai<br />

cristiani e <strong>il</strong> dest<strong>in</strong>o dell'Im<strong>per</strong>o si unì a quello della Chiesa.<br />

Negli ultimi decenni del IV secolo i Goti, stanziatisi<br />

nell'Im<strong>per</strong>o <strong>per</strong> concessione dell'Im<strong>per</strong>atore d'Oriente Valente,<br />

sconfissero l'esercito romano, penetrarono <strong>in</strong> Tracia e<br />

m<strong>in</strong>acciarono Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

La pace fu stipulata da Teodosio, nuovo Im<strong>per</strong>atore<br />

d'Oriente, e i Goti si allearono con l'Im<strong>per</strong>o fornendo soldati<br />

all'esercito romano.<br />

Teodosio e Graziano (Im<strong>per</strong>atore d'Occidente), con l'Editto<br />

di Tessalonica, fecero del Cristianesimo l'unica religione<br />

dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

Alla morte di Teodosio, <strong>il</strong> generale vandalo St<strong>il</strong>icone, al<br />

servizio di Roma, non riuscì a impedire l'<strong>in</strong>vasione dei Goti e<br />

la nascita del primo regno barbarico nelle Gallie.<br />

Nel 410 <strong>il</strong> visigoto Alarico saccheggiava Roma.<br />

I Vandali e gli Unni <strong>in</strong>vasero un Im<strong>per</strong>o che nessun<br />

Im<strong>per</strong>atore seppe risollevare.<br />

Nel 476 <strong>il</strong> capo dell'esercito barbaro Odoacre depose<br />

l'ultimo Im<strong>per</strong>atore d'Occidente, Romolo Augustolo.<br />

II Cristianesimo delle orig<strong>in</strong>i.<br />

Le prime comunità cristiane sorgono <strong>in</strong> seguito alla<br />

predicazione di Gesù Cristo (vissuto ai tempi di Augusto e<br />

Tiberio), degli Apostoli e alla predicazione it<strong>in</strong>erante di Paolo<br />

di Tarso.<br />

I centri Cristiani importanti sono Antiochia, Cor<strong>in</strong>to, Efeso,<br />

Alessandria e Roma.


La penetrazione nell'Im<strong>per</strong>o romano non viene arrestata<br />

dalle <strong>per</strong>iodiche <strong>per</strong>secuzioni scatenate dagli im<strong>per</strong>atori (tra cui<br />

Nerone, Domiziano, Decio, Valeriano e Diocleziano). Le<br />

ragioni delle <strong>per</strong>secuzioni sono varie: la preoccupazione delle<br />

autorità politiche <strong>per</strong> la forza <strong>per</strong>suasiva delle comunità<br />

cristiane che, con la loro organizzazione gerarchica, appaiono<br />

come uno Stato nello Stato; <strong>il</strong> rifiuto dei Cristiani di<br />

riconoscere la div<strong>in</strong>ità dell'Im<strong>per</strong>atore; l'<strong>in</strong><strong>qui</strong>etud<strong>in</strong>e<br />

dell'op<strong>in</strong>ione pubblica che vede nella crisi dell'Im<strong>per</strong>o una<br />

vendetta degli dei.<br />

Le cose cambiano con Costant<strong>in</strong>o e Teodosio, quando <strong>il</strong><br />

Cristianesimo diventa elemento costitutivo dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

II Cristianesimo s’<strong>in</strong>serisce nel quadro delle religioni che<br />

hanno <strong>in</strong> Abramo <strong>il</strong> proprio capostipite. La sua specificità<br />

risiede nel fatto che <strong>il</strong> corpo della rivelazione non è costituito<br />

da una Legge o da un Libro, ma dal Cristo stesso, Verbo<br />

<strong>in</strong>carnato.<br />

R<strong>in</strong>novamento dell'antica alleanza fra Dio e Israele, <strong>il</strong><br />

Cristianesimo ha assunto, grazie soprattutto all'<strong>in</strong>segnamento<br />

di San Paolo, la funzione di religione universale.<br />

F<strong>in</strong> dai primi secoli la complessa dottr<strong>in</strong>a tr<strong>in</strong>itaria della<br />

duplice natura (umana e div<strong>in</strong>a) del Cristo ha dato orig<strong>in</strong>e a<br />

numerose eresie.


La visione degli altri.<br />

Costant<strong>in</strong>o.<br />

-Con lui sì che l’Im<strong>per</strong>o si rimette <strong>in</strong> sesto!<br />

Perfeziona le riforme nell’esercito e nell’economia <strong>in</strong>iziate<br />

da Diocleziano, e le migliora. La sua nuova moneta, <strong>il</strong> solido,<br />

regge gli scambi commerciali <strong>in</strong>ternazionali.<br />

Costant<strong>in</strong>o è un Im<strong>per</strong>atore da sottol<strong>in</strong>eare con la matita<br />

blu, come lui nessun altro ha <strong>in</strong>ciso.<br />

-Chi se ne frega dell’esercito e della moneta, a lui si<br />

deve la libertà di culto, una sterzata degna di un p<strong>il</strong>ota da<br />

Formula Uno.<br />

Costant<strong>in</strong>o rifonda l’antica città di Bisanzio, la chiama con <strong>il</strong><br />

suo nome, la polis di Costant<strong>in</strong>o, e la fa diventare la sua<br />

residenza, nonché la capitale dell’Im<strong>per</strong>o.<br />

Costant<strong>in</strong>o: Tanto Roma non lo è più da un pezzo,<br />

consideratela una punizione contro chi mi costretto a<br />

combattere contro Massenzio, oltre che una decisione<br />

strategica.<br />

Nell'anno 313 lui e <strong>il</strong> suo collega Lic<strong>in</strong>io emanano l’Editto di<br />

M<strong>il</strong>ano con <strong>il</strong> quale concedono la libertà a tutti gli abitanti<br />

dell’Im<strong>per</strong>o di professare la propria religione. Ai Cristiani<br />

vengono restituiti i luoghi di culto e i beni sottratti da<br />

Diocleziano.<br />

-Modo migliore <strong>per</strong> farseli amici non poteva trovare.<br />

I Cristiani ne approfittano, entrano nelle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

pubbliche, ottengono priv<strong>il</strong>egi. Possono ricorrere ai tribunali<br />

ecclesiastici <strong>per</strong> dirimere le loro questioni e con l’appoggio<br />

della madre Elena, sostenitrice del Cristianesimo al punto da<br />

essere proclamata santa, <strong>in</strong>iziano le donazioni alla Chiesa di<br />

terreni, denaro ed edifici <strong>per</strong> costruire nuovi e imponenti<br />

luoghi di culto, le bas<strong>il</strong>iche.<br />

Costant<strong>in</strong>o: Fuori le mura, <strong>in</strong> zone <strong>per</strong>iferiche, mi<br />

raccomando, <strong>in</strong> centro devono cont<strong>in</strong>uare a funzionare i<br />

templi pagani.<br />

Il Cristianesimo può essere professato al pari di tutte le altre


eligioni, ma ci vuole tempo <strong>per</strong>ché diventi religione di stato,<br />

anche se Costant<strong>in</strong>o con i Cristiani ha un rapporto priv<strong>il</strong>egiato.<br />

Costant<strong>in</strong>o: Non m<strong>in</strong>ano le fondamenta delle strutture<br />

sociali dell’Im<strong>per</strong>o, si limitano ad aiutare gli um<strong>il</strong>i e gli schiavi,<br />

sop<strong>per</strong>iscono alle carenze dello Stato nei confronti dei deboli e<br />

ottengono stab<strong>il</strong>ità, unità e pace sociale, non è cosa da poco.<br />

In cambio Costant<strong>in</strong>o concede alla Chiesa prestigio e<br />

<strong>in</strong>fluenza, che se li tiene stretti stretti e non li mollerà <strong>per</strong><br />

nessun motivo. L’Im<strong>per</strong>atore si trova di fronte alle eresie.<br />

Costant<strong>in</strong>o: Se dai libertà di culto, cosa mai vista <strong>in</strong><br />

passato, dai libertà di pensiero, vuoi che qualcuno non abbia<br />

voglia di dire la sua?<br />

Uno di questi è Ario, un prete di Alessandria, al quale viene<br />

<strong>in</strong> mente di negare la natura div<strong>in</strong>a di Cristo.<br />

Ario: Cristo non è fatto della stessa natura del Padre.<br />

Costant<strong>in</strong>o storce <strong>il</strong> naso.<br />

Costant<strong>in</strong>o: Qui c’è <strong>il</strong> fondato rischio che <strong>il</strong> mio Im<strong>per</strong>o,<br />

unificato con tanta fatica, mi si divide sotto sp<strong>in</strong>te autonome<br />

alimentate da questione religiose. Che faccio, chiamo<br />

l’esercito? No, convoco un Conc<strong>il</strong>io.<br />

Grande idea! Il primo di una lunga serie convocato da un<br />

Im<strong>per</strong>atore.<br />

Costant<strong>in</strong>o: Chi altri avrebbe potuto convocarlo? A parte<br />

<strong>il</strong> non trascurab<strong>il</strong>e fatto che l’idea è mia, i vescovi, orientali o<br />

occidentali che siano, dipendono da me, muti e ubbidienti.<br />

Anno 325, primo Conc<strong>il</strong>io a Nicea.<br />

Vescovi: Condanniamo le eresie, esse sono contrarie alla<br />

dottr<strong>in</strong>a rivelata da Dio che è alla base della fede cristiana, <strong>il</strong><br />

vero credo che ogni cristiano deve far proprio è che <strong>il</strong> Figlio,<br />

Cristo, è della stessa natura del Padre, Dio, ed è vissuto tra noi,<br />

ha sofferto come noi, è vero uomo e vero Dio.<br />

-Un rompicapo!<br />

L’arianesimo non f<strong>in</strong>isce e i popoli germanici, gente<br />

semplice, lo accettano meglio della dottr<strong>in</strong>a ortodossa.<br />

-Eresie a parte, <strong>il</strong> Cristianesimo è lanciato verso <strong>il</strong><br />

successo.<br />

Le sue anime orig<strong>in</strong>ali sono due. Una è l’impegno alla carità


e all’assistenza verso <strong>il</strong> prossimo che si concretizza nella<br />

comunità concentrate nei centri urbani. L’altra tende a evitare<br />

qualsiasi contam<strong>in</strong>azione con le cose terrene e a stab<strong>il</strong>ire un<br />

contatto diretto con Dio.<br />

Alcuni <strong>in</strong>dividui s’isolano dalla società e si rifugiano <strong>in</strong><br />

caverne ubicate nel deserto, <strong>in</strong> Egitto se ne trovano con<br />

fac<strong>il</strong>ità.<br />

Questi eremiti annullano le passioni terrene ed esercitano lo<br />

spirito, cercando un ideale d’ascesi. Vengono chiamati monaci<br />

e questa forma di monachesimo prende <strong>il</strong> nome di eremitico.<br />

Siamo tra <strong>il</strong> III e IV secolo.<br />

Segue un’altra forma di monachesimo, detto cenobitico, la<br />

<strong>in</strong>augura un eremita di nome Paconio. Stanco di vivere solo,<br />

costruisce lungo <strong>il</strong> N<strong>il</strong>o un edificio circondato da mura con<br />

all’<strong>in</strong>terno tante celle, una <strong>per</strong> ciascun monaco. Nasce <strong>il</strong> primo<br />

monastero.<br />

Non che ogni monaco possa disporre a piacimento del suo<br />

tempo. Paconio stab<strong>il</strong>isce una regola che tutti devono<br />

rispettare.<br />

Paconio: Preghiera, penitenza e discipl<strong>in</strong>a, oltre <strong>il</strong> voto di


castità, di povertà e all’obbedienza assoluta al su<strong>per</strong>iore,<br />

l’abate.<br />

I monasteri spuntano come funghi <strong>in</strong> Egitto, Palest<strong>in</strong>a e<br />

Siria, alcuni grandi, una sorta di piccole città abitate da<br />

cent<strong>in</strong>aia di monaci.<br />

-Non possono mancare monasteri fondate da donne.<br />

Un secolo dopo ce li ritroviamo dalle nostre parti, monaci e<br />

monache, e <strong>il</strong> loro ruolo sarà di fondamentale importanza.<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, una città ai conf<strong>in</strong>i di tutto.<br />

Oltre che Bisanzio, Costant<strong>in</strong>o esam<strong>in</strong>a diversi siti,<br />

compreso Troia.<br />

-Cosa l'avrà sp<strong>in</strong>to a decidere <strong>per</strong> l'ultimo lembo<br />

d'Europa e primo avamposto dell'Asia?<br />

Proprio la sua splendida posizione geografica, una<br />

collocazione unica al mondo!<br />

-Impropria <strong>per</strong> una capitale!<br />

Le capitali <strong>per</strong> def<strong>in</strong>izione sono all'<strong>in</strong>terno dei una nazione,<br />

ben protette dalle m<strong>in</strong>acce di eventuali nemici: Bab<strong>il</strong>onia, <strong>il</strong><br />

Cairo, Parigi, Madrid, Pech<strong>in</strong>o, Kyoto, Mosca, Bras<strong>il</strong>ia... se<br />

vic<strong>in</strong>e alla costa, sono all'<strong>in</strong>terno, non sul mare, con un fiume<br />

come collegamento: Roma, Londra, Stoccolma, Wash<strong>in</strong>gton...<br />

la meravigliosa collocazione di Costant<strong>in</strong>opoli la rende<br />

vulnerab<strong>il</strong>e, le m<strong>in</strong>acce possono arrivare via mare da Sud e da<br />

Nord, via terra da Est e da Ovest.<br />

Costant<strong>in</strong>opoli verrà espugnata tre volte, l'ultima delle quali,<br />

quella def<strong>in</strong>itiva, nel 1453 ad o<strong>per</strong>a dei Turchi.<br />

La sua posizione ai conf<strong>in</strong>i di tutti cont<strong>in</strong>enti, etnie e culture<br />

l'ha resa la capitale della tolleranza. La sua immag<strong>in</strong>e è la<br />

Bas<strong>il</strong>ica di Santa Sofia, chiesa cattolica, moschea islamica, oggi<br />

museo. Dentro convivono immag<strong>in</strong>i cristiane e medaglioni<br />

islamici, Gesù e la Madonna <strong>in</strong>sieme ai nomi sacri Musulmani,<br />

Allah <strong>in</strong> testa.<br />

Con l'arrivo dei Turchi, che le cambiano <strong>il</strong> nome <strong>in</strong> Istanbul,<br />

la città diventa un laboratorio multietnico, <strong>in</strong> cui vivono <strong>per</strong><br />

secoli Musulmani, Cristiani ed Ebrei, come succede ai giorni


nostri.<br />

Musulmani: Gli Ebrei ci sono ut<strong>il</strong>i <strong>per</strong> arg<strong>in</strong>are le sp<strong>in</strong>te<br />

<strong>in</strong>dipendentiste di Armeni e di Greci, oltre <strong>per</strong> la loro ab<strong>il</strong>ità<br />

commerciale e le tasse che ci versano. Per analoghi motivi<br />

fiscali tolleriamo i Cristiani.<br />

-Una tolleranza <strong>in</strong>teressata?<br />

Ben venga!<br />

Dopo Costant<strong>in</strong>o.<br />

Alla morte di Costant<strong>in</strong>o si scatena la lotta <strong>per</strong> la<br />

successione tra i suoi figli.<br />

Si chiamano Costante, Costanzo II e Costant<strong>in</strong>o II.<br />

-Fantasia senza freni!<br />

Nel 353 la spunta Costanzo II con una politica f<strong>il</strong>o ariana.<br />

Quando muore nel 361 ci manca poco che l’arianesimo sia sul<br />

punto di diventare la religione ufficiale dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

-Ci pensa suo cug<strong>in</strong>o Giuliano!<br />

Il ragazzo ha ricevuto una raff<strong>in</strong>ata educazione classica e<br />

r<strong>in</strong>nega la fede cristiana.<br />

-Dalla padella alla brace.<br />

Si guadagna l’appellativo di Apostata, i liceali classici sanno<br />

che significa ribellione.<br />

Niente da fare. Il Cristianesimo dopo Costant<strong>in</strong>o si è così<br />

radicato nel tessuto sociale che Giuliano l’Apostata non riesce<br />

nel suo progetto. Buon <strong>per</strong> lui che nel 363 muore <strong>in</strong> battaglia,<br />

avrebbe fatto una f<strong>in</strong>e peggiore.<br />

L’Im<strong>per</strong>o viene diviso <strong>in</strong> due. Valent<strong>in</strong>iano I si prende<br />

l’Occidente e se lo tiene f<strong>in</strong>o all'anno 375. Suo fratello Valente<br />

si prende l’Oriente e se lo tiene f<strong>in</strong>o all'anno 378.<br />

-Tutto tran<strong>qui</strong>llo?<br />

Magari! A Oriente i Persiani si ripigliano la Mesopotamia. A<br />

Occidente scoppiano ribellioni <strong>in</strong> Spagna e <strong>in</strong> Gallia.<br />

-I barbari?<br />

Succede un fattaccio. I popoli germanici sarebbero rimasti<br />

buoni al loro posto, con le loro esistenze semi nomadi, se alle<br />

loro spalle non fossero arrivati gli Unni.


-Questi non scherzano.<br />

Un popolo nomade al cento <strong>per</strong> cento orig<strong>in</strong>ario delle<br />

steppe asiatiche, che all’arrivo di ogni bella stagione saltano a<br />

cavallo alla ricerca di nuovi pascoli, portandosi appresso<br />

donne, bamb<strong>in</strong>i e tende di pelle. Nel 370 i Goti, gente<br />

tran<strong>qui</strong>lla <strong>in</strong>sediata a Nord del Mar Nero, se li vedono arrivare<br />

e si prendono paura. Mettono da parte la loro pigrizia e si<br />

allontanano <strong>in</strong> ogni direzione, <strong>in</strong> questo modo gli Unni tutti<br />

non li possono <strong>in</strong>seguire.<br />

Alla f<strong>in</strong>e si raggruppano <strong>in</strong> due tronconi, i Visigoti a Ovest,<br />

gli Ostrogoti a Est. Questi ultimi hanno la sfiga di essere quelli<br />

che gli Unni decidono di r<strong>in</strong>correre e vengono sottomessi<br />

senza tante storie.<br />

-Adesso tocca ai Visigoti.<br />

No, chiedono protezione a Valente e l’Im<strong>per</strong>atore <strong>per</strong>mette<br />

loro di stanziarsi <strong>in</strong> Mesia, una regione dell’Im<strong>per</strong>o a Sud del<br />

Danubio.<br />

-Un popolo barbaro all’<strong>in</strong>terno dei conf<strong>in</strong>i im<strong>per</strong>iali?<br />

Non lontani da Costant<strong>in</strong>opoli? Valente, sei impazzito?<br />

Ritiene che settantam<strong>il</strong>a <strong>per</strong>sone non rappresent<strong>in</strong>o un<br />

<strong>per</strong>icolo!<br />

-Illuso e <strong>in</strong>genuo!<br />

Le terre a loro assegnate sono poco coltivab<strong>il</strong>i e i Visigoti<br />

patiscono la fame. Nel 378 marciano verso Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

-Così Valente impara a fidarsi dei barbari.<br />

A Occidente è diventato Im<strong>per</strong>atore Graziano, figlio di<br />

Valent<strong>in</strong>iano, e si mette <strong>in</strong> marcia <strong>per</strong> aiutare <strong>il</strong> suo collega<br />

orientale.<br />

Graziano: Ragazzi, io sono l’Im<strong>per</strong>atore, i barbari me li<br />

mangio <strong>in</strong> un boccone, non ho bisogno dell’aiuto di nessuno.<br />

Ad Adrianopoli, <strong>in</strong> Tracia, ci lascia le penne e con lui viene<br />

sterm<strong>in</strong>ato tutto l’esercito.<br />

-Una disfatta di portata storica.<br />

Per la prima volta un esercito romano viene sconfitto<br />

all’<strong>in</strong>terno dei territori im<strong>per</strong>iali.<br />

-Una sconfitta casal<strong>in</strong>ga con l'ultimo <strong>in</strong> classifica.<br />

Per giunta <strong>in</strong> una battaglia campale, terreno <strong>in</strong> cui i Romani


si sono sempre dimostrati i migliori <strong>in</strong> discipl<strong>in</strong>a e<br />

organizzazione.<br />

-C’è sempre una prima volta nella vita.<br />

Graziano, rimasto a metà strada con <strong>il</strong> suo esercito, decide di<br />

nom<strong>in</strong>are Im<strong>per</strong>atore d’Oriente un generale di orig<strong>in</strong>e<br />

spagnola.<br />

Siamo nel 379 e <strong>il</strong> suo nome è Teodosio.<br />

Teodosio.<br />

Per essere un generale che viene dall’altra parte dell’Im<strong>per</strong>o<br />

se la cava bene.<br />

Teodosio: Sono <strong>in</strong> condizioni d’<strong>in</strong>feriorità, devo giungere<br />

a un compromesso, riconosco ai Visigoti <strong>il</strong> regime di ospitalità<br />

e diventano alleati.<br />

-Per quel <strong>per</strong>iodo è <strong>il</strong> massimo.<br />

I Visigoti s'impegnano a prestare servizio m<strong>il</strong>itare<br />

nell’esercito romano e <strong>in</strong> cambio ricevono vitto e alloggio nei<br />

territori che devono presidiare.<br />

Teodosio: Un buon compromesso.<br />

Per <strong>il</strong> momento neutralizza la m<strong>in</strong>accia visigota e la parte<br />

orientale dell’Im<strong>per</strong>o vive <strong>in</strong> pace.<br />

Nel 383 Graziano viene ucciso dall’usurpatore Massimo e si<br />

susseguono im<strong>per</strong>atori deboli e di breve durata.<br />

Quando Teodosio si sente sicuro <strong>in</strong> Oriente, muove <strong>il</strong> suo<br />

esercito, Visigoti compresi, verso Occidente e sconfigge tale<br />

Flavio Eugenio, l’usurpatore di turno. L’Im<strong>per</strong>o romano è di<br />

nuovo riunificato e <strong>il</strong> Cristianesimo diventa religione ufficiale<br />

dell’Im<strong>per</strong>o.<br />

L'anno è <strong>il</strong> 380, l’Editto di Tessalonica:<br />

Teodosio: L’unica religione ammessa, e ripeto l’unica,<br />

nell’Im<strong>per</strong>o romano riunito è <strong>il</strong> Cristianesimo nella versione<br />

codificata dal Conc<strong>il</strong>io di Nicea, tutto <strong>il</strong> resto diventa<br />

fuor<strong>il</strong>egge, riti politeisti ed eresie compresi.<br />

Tra <strong>il</strong> 381 e <strong>il</strong> 391 emana una serie di editti, oggi diremo<br />

decreti attuativi, con i quali chiude i templi pagani e proibisce i<br />

culti pubblici.


Teodosio: Si prega solo <strong>in</strong> chiesa.<br />

Teodosio, al pari di Costant<strong>in</strong>o, non vuole conflitti religiosi e<br />

nel 381 convoca a Costant<strong>in</strong>opoli <strong>il</strong> secondo Conc<strong>il</strong>io<br />

ecumenico.<br />

Teodosio: Cattolici e ariani si devono mettere d’accordo.<br />

Gli va male.<br />

Teodosio: Proprio <strong>in</strong> quel <strong>per</strong>iodo Ulf<strong>il</strong>a, un vescovo<br />

ariano di orig<strong>in</strong>e gota, mi va a tradurre la Bibbia <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua<br />

gotica e i Visigoti si convertono all’arianesimo senza pensarci<br />

troppo.<br />

Nessun accordo è possib<strong>il</strong>e.<br />

Teodosio: Ottengo l'accettazione del primato del vescovo<br />

di Costant<strong>in</strong>opoli sugli altri vescovi.<br />

-Che cosa ha <strong>in</strong> testa?<br />

Di controllare tutta la Chiesa, visto che <strong>il</strong> vescovo di<br />

Costant<strong>in</strong>opoli lo elegge lui.<br />

-Illuso! I vescovi hanno ac<strong>qui</strong>sito potere e prestigio.<br />

L’esempio evidente è la vicenda di Ambrogio, vescovo di<br />

M<strong>il</strong>ano. Teodosio l’ha comb<strong>in</strong>ata grossa, ha massacrato<br />

migliaia di <strong>per</strong>sone a Tessalonica, rei di essere <strong>in</strong>sorti.<br />

Ambrogio, uno di famiglia im<strong>per</strong>iale, capo della diocesi più<br />

importante di tutto l’Im<strong>per</strong>o, con alle spalle ottimi risultati<br />

contro le eresie, lo scomunica.<br />

Teodosio: Chi ha proclamato <strong>il</strong> Cristianesimo religione di<br />

stato, non può entrare <strong>in</strong> chiesa!<br />

Per essere ammesso alle funzioni religiose, a Teodosio non<br />

rimane che chieder <strong>per</strong>dono <strong>in</strong> pubblico.<br />

Questo episodio la dice lunga sui rapporti di forza tra<br />

Chiesa cattolica e autorità im<strong>per</strong>iale.<br />

Corre l’anno 394 quando Teodosio passa a miglior vita,<br />

lasciando l’Oriente a suo figlio Arcadio e l’Occidente all’altro<br />

figlio Onorio.<br />

L’Im<strong>per</strong>o non sarà mai più unito.


Il cristianesimo.<br />

All'orig<strong>in</strong>e non c'è la verità.<br />

La nostra cultura occidentale è viziata da un pensiero fisso,<br />

l’idea che all’orig<strong>in</strong>e di ogni fenomeno ci sia la verità, la<br />

<strong>per</strong>fezione, cui subentrano <strong>in</strong> seguito la decadenza e la<br />

corruzione.<br />

-Si chiama <strong>il</strong> mito delle orig<strong>in</strong>i.<br />

Il Cristianesimo non fa eccezione, non nasce fatto e f<strong>in</strong>ito,<br />

allo stesso modo <strong>in</strong> cui una creatura non nasce adulta.<br />

Il Cristianesimo nasce all’<strong>in</strong>segna della diversità e arriva<br />

all’ortodossia a seguito di un lungo <strong>per</strong>corso, dopo essersi<br />

dis<strong>per</strong>so <strong>in</strong> tante ramificazioni.<br />

Le eresie sostengono di voler recu<strong>per</strong>are <strong>il</strong> messaggio<br />

orig<strong>in</strong>ale, presupponendo che esista e che sia autentico,<br />

<strong>per</strong>fetto e puro.<br />

Sostengono male, non esiste un messaggio orig<strong>in</strong>ale,<br />

autentico, <strong>per</strong>fetto e puro, esiste un pensiero che si evolve <strong>in</strong><br />

una costante diversità.


Dobbiamo mettere da parte la fede e analizzare i fatti.<br />

I Padri della Chiesa hanno elaborato una dottr<strong>in</strong>a basata su<br />

due p<strong>il</strong>astri.<br />

-Primo.<br />

Il Cristianesimo è venuto <strong>in</strong> un quel momento, <strong>in</strong> quel luogo<br />

e <strong>in</strong> quel modo <strong>per</strong>ché Dio così ha voluto e tutte le sue<br />

manifestazioni sono f<strong>in</strong>alizzate a farlo trionfare.<br />

-Nessuno può negare che ha avuto successo.<br />

Questo è <strong>il</strong> primo p<strong>il</strong>astro, <strong>il</strong> messaggio salvifico che dà<br />

precise risposte a una popolazione <strong>in</strong> angoscia nel <strong>per</strong>iodo <strong>in</strong><br />

cui l’Im<strong>per</strong>o romano conosce una profonda crisi.<br />

-Secondo.<br />

Si diffonde grazie all’espansione dell’Im<strong>per</strong>o romano.<br />

-Dio ci ha visto bene, non potrebbe essere altrimenti.<br />

Una visione <strong>per</strong>icolosa, l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e storica deve escludere<br />

qualsiasi <strong>in</strong>tervento div<strong>in</strong>o nel susseguirsi dei fatti.<br />

-Facciamo un esempio di <strong>in</strong>tervento della volontà<br />

div<strong>in</strong>a nella storia.<br />

Costant<strong>in</strong>o e <strong>il</strong> suo zelante propagandista, quell’Eusebio di<br />

Cesarea <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>e ad alterare la realtà e a cadere senza tanti<br />

scrupoli nell’apologia.<br />

Il nostro Eusebio, uomo di corte, fido consigliere, furbo e<br />

ambiguo nei confronti dell’arianesimo, ci racconta la visione di<br />

Costant<strong>in</strong>o ricorrendo a un espediente retorico:<br />

Eusebio: Non ve l’avrei detto, non avrei creduto<br />

nemmeno io a una cosa sim<strong>il</strong>e se non me l’avesse riferita lui<br />

stesso di <strong>per</strong>sona, l’Im<strong>per</strong>atore, con un giuramento.<br />

-Come potremmo dubitare?<br />

Siamo alla vig<strong>il</strong>ia della battaglia di Ponte M<strong>il</strong>vio, è la sera del<br />

ventisette ottobre 312. Eusebio riporta due versioni di quanto<br />

accaduto al grande Im<strong>per</strong>atore. La prima è contenuta nella<br />

Storia Ecclesiastica e afferma che Dio ha aiutato Costant<strong>in</strong>o e<br />

basta.<br />

-Poi ci ripensa.<br />

Scrive la Vita di Costant<strong>in</strong>o e <strong>in</strong>serisce l'<strong>in</strong>tervento della<br />

visione con l’affermazione di averla ricevuta dall’Im<strong>per</strong>atore<br />

stesso:


Eusebio: Costant<strong>in</strong>o marciava con <strong>il</strong> suo esercito<br />

quando all’improvviso, alzando gli occhi al cielo, vede una<br />

croce di luce e sotto di essa la frase con questo segno v<strong>in</strong>cerai!<br />

-Era una su<strong>per</strong>nova o una semplice cometa, ci sono<br />

studi di emeriti astronomi.<br />

Costant<strong>in</strong>o sul momento non le attribuisce importanza.<br />

Allora gli appare Cristo <strong>in</strong> <strong>per</strong>sona che gli dice di essere <strong>il</strong> figlio<br />

di Dio, l’unico Dio che esiste e di usare la croce <strong>in</strong> battaglia<br />

contro i suoi nemici.<br />

Questa è la visione del Cristianesimo che <strong>per</strong>mane tuttora, la<br />

visione che ogni accadimento è voluto da Dio <strong>per</strong>ché Lui può<br />

vedere oltre.<br />

Agost<strong>in</strong>o un paio di secoli dopo ci mette <strong>il</strong> carico da undici,<br />

la storia è una cont<strong>in</strong>ua lotta tra <strong>il</strong> bene e <strong>il</strong> male.<br />

Agost<strong>in</strong>o: La vittoria del bene è <strong>il</strong> trionfo della volontà<br />

div<strong>in</strong>a, <strong>il</strong> <strong>per</strong>corso porta al giudizio universale e al regno dei<br />

cieli.<br />

-Ne riparleremo.<br />

Le ragioni del successo.<br />

Siamo portati a considerare un avvenimento giusto <strong>per</strong>ché si<br />

è verificato.<br />

Siccome <strong>il</strong> Cristianesimo si è diffuso, un dato di fatto che<br />

nessuno può negare, allora vuol dire che aveva già <strong>in</strong> sé le<br />

ragioni del successo.<br />

È una tendenza altrettanto <strong>per</strong>icolosa quanto pensare a una<br />

volontà div<strong>in</strong>a.<br />

Non ci sono nelle orig<strong>in</strong>i le ragioni del successo, la storia è<br />

un <strong>in</strong>sieme di concause, lontanissima da un <strong>per</strong>corso l<strong>in</strong>eare.<br />

Prendere come esempio storico <strong>il</strong> Cristianesimo è un autogol.<br />

Di Cristo sappiamo poco, sto parlando delle fonti storiche,<br />

non dei Vangeli di cui ne consideriamo attendib<strong>il</strong>i quattro,<br />

scritti mezzo secolo dopo la sua morte e degli altri facciamo<br />

f<strong>in</strong>ta che non esistano.<br />

-Paolo di Tarso è una fonte attendib<strong>il</strong>e.<br />

Parla di comunità cristiane localizzate <strong>in</strong> città, ognuna con le


sue caratteristiche, autonome l’una dall’altra e con problemi di<br />

identità, si contrasteranno <strong>per</strong> secoli.<br />

-Pietro e Paolo vanno <strong>in</strong> trasferta a Roma.<br />

Senza successo. Per i Romani la religione è un segno<br />

d’appartenenza e d’identità, pochi abbandonano <strong>il</strong> paganesimo<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> cristianesimo, rimarrebbero fuori dalla vita pubblica.<br />

La situazione <strong>per</strong>dura <strong>per</strong> tre secoli, duranti i quali <strong>il</strong><br />

Cristianesimo si sv<strong>il</strong>uppa <strong>in</strong> modo lento e circoscritto. Diciamo<br />

a due velocità, una <strong>in</strong> Occidente lenta, ogni dieci ch<strong>il</strong>ometri un<br />

tutor gli impone di rallentare, l’altra <strong>in</strong> Oriente veloce.<br />

-Diocleziano eredita un Im<strong>per</strong>o <strong>in</strong> coma.<br />

Tra una riforma e l’altra, non tutte efficaci, lo rimette <strong>in</strong><br />

sesto e traccia un solco che <strong>per</strong>metterà ai suoi successori di<br />

farlo durare ancora un secolo. Una matt<strong>in</strong>a si sveglia storto e si<br />

accorge che sono spuntate chiese ovunque.<br />

Diocleziano: Esco poco, penso all’adoratio e al<br />

cerimoniale di corte, i Cristiani adorano un altro e all’<strong>in</strong>terno<br />

delle loro chiese vive una comunità di mutuo soccorso senza<br />

gerarchie, uno stato dentro lo stato... non scherziamo, lo stato<br />

sono io, l’Im<strong>per</strong>atore, questi Cristiani vogliono sottrarsi al mio<br />

controllo e io li punisco con una <strong>per</strong>secuzione che non se la<br />

scorderanno.<br />

Ne manda dritti <strong>in</strong> Paradiso a cent<strong>in</strong>aia, specie <strong>in</strong> Occidente,<br />

ma le comunità cristiane resistono e Costant<strong>in</strong>o se le ritrova<br />

sane e <strong>in</strong>tatte.<br />

Costant<strong>in</strong>o: La mia idea è geniale, quelle comunità forti<br />

me le rendo amiche, ho avuto una visione del loro credo che<br />

mi ha aiutato a v<strong>in</strong>cere, male non dovrei fare.<br />

L’Editto di M<strong>il</strong>ano del 313 nasce con questo spirito. L’Im<strong>per</strong>o<br />

è forte e vasto, uno scontro l'avrebbe <strong>in</strong>debolito, la concordia<br />

l'avrebbe reso stab<strong>il</strong>e.<br />

Per farseli ancora più amici restituisce loro <strong>il</strong> maltolto da<br />

Diocleziano e delega a sua madre Elena la costruzione di<br />

bas<strong>il</strong>iche.<br />

Costant<strong>in</strong>o: Mi raccomando, fuori dalle mura, i pagani<br />

non la devono prendere male, altrimenti addio concordia.<br />

Alla f<strong>in</strong>e di quello stesso secolo Teodosio con l’Editto di


Tessalonica riconosce <strong>il</strong> Cristianesimo come unica religione<br />

ufficiale dell’Im<strong>per</strong>o.<br />

Sono passati quasi quattro secoli dalla nascita di Cristo e<br />

questo lasso di tempo ci dovrebbe far riflettere.<br />

Mi piacerebbe vedere <strong>il</strong> tutto come un’accettazione della<br />

diversità, cosa di cui oggi avremmo bisogno, purché avvenga<br />

da tutte le parti <strong>in</strong> causa.<br />

Cristianesimo occidentale e orientale.<br />

Vediamo cose strane se diamo uno sguardo a una cart<strong>in</strong>a<br />

geografica a carattere religioso del tempo.<br />

Il Cristianesimo è diffuso <strong>in</strong> una parte ben precisa<br />

dell’Im<strong>per</strong>o e le città forti sono Nicea, Calcedonia,<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, Efeso, Tessalonica e Alessandria, non a caso le<br />

città dei primi Conc<strong>il</strong>i. Poi Cartag<strong>in</strong>e e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e Roma.<br />

L’Occidente sembra poco cristiano.<br />

Anche la distribuzione del reddito non è adeguata. Pochi<br />

ricchi, tanto ricchi. Tanti poveri, molto poveri. In certe<br />

prov<strong>in</strong>ce scoppiano rivolte. In Oriente <strong>il</strong> cittad<strong>in</strong>o non è<br />

vessato dalle tasse, la società è e<strong>qui</strong>librata e si fa rappresentare<br />

dall’Im<strong>per</strong>atore.<br />

Popolo d'Oriente: Se <strong>il</strong> nostro Im<strong>per</strong>atore è cristiano e noi<br />

crediamo <strong>in</strong> lui, diventiamo Cristiani.<br />

Costant<strong>in</strong>o da via libera al Cristianesimo e tutti gli<br />

im<strong>per</strong>atori che seguiranno saranno cristiani.<br />

-Tranne un paio che confermano la regola.<br />

Bisogna dire che l’Oriente è vivace <strong>in</strong>tellettualmente di suo,<br />

non a caso è la culla di tutte le f<strong>il</strong>osofie la cui eredità cont<strong>in</strong>ua<br />

ai nostri tempi.<br />

La libertà di culto sarebbe anarchia se Costant<strong>in</strong>o non<br />

avesse avuto una visione unitaria della religione.<br />

-Peccato che non esista un’ortodossia.<br />

Si hanno a disposizione le frasi di Cristo, i Vangeli narrano<br />

degli esempi, bisogna decidere quali sono corretti, quali no e<br />

sistemare i primi alla base della dottr<strong>in</strong>a.<br />

Tra <strong>il</strong> 325 e <strong>il</strong> 451 si scatena <strong>il</strong> f<strong>in</strong>imondo sulla natura di


Cristo. Ogni comunità tenta d'imporre la sua visione. Non c’è<br />

<strong>in</strong> palio la teologia, c’è di mezzo <strong>il</strong> potere politico, Im<strong>per</strong>o e<br />

Chiesa sono pappa e ciccia, supremazia nella Chiesa uguale<br />

<strong>in</strong>fluenza sull’Im<strong>per</strong>atore.<br />

Inizia un <strong>per</strong>corso scandito dai conc<strong>il</strong>i. Nicea, 325.<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, 381. Efeso, 432 e 449. Calcedonia, 451.<br />

Costant<strong>in</strong>opoli di nuovo, un secolo dopo.<br />

-Nessuno risolve i problemi, qualcuno ne crea di nuovi.<br />

Tuttavia una base teorica ne esce e sarà la l<strong>in</strong>ea guida <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

futuro.<br />

Le dispute teologiche.<br />

Le prime comunità cristiane sono assemblee di fedeli che si<br />

riuniscono clandest<strong>in</strong>amente <strong>per</strong> celebrare i loro riti. A capo di<br />

ognuno di questi gruppi c’è un presbitero, eletto dall’assemblea<br />

e assistito da un diacono. Entrambi svolgono la loro o<strong>per</strong>a<br />

gratuitamente e rispondono del loro o<strong>per</strong>ato all’assemblea dei<br />

fedeli.<br />

Non esiste, <strong>in</strong> questa fase del cristianesimo, alcuna gerarchia<br />

ecclesiastica.<br />

Quando <strong>il</strong> Cristianesimo si diffonde si com<strong>in</strong>cia ad avvertire<br />

la necessità di un’organizzazione che coord<strong>in</strong>i l’attività delle<br />

varie comunità presenti sul territorio dell’Im<strong>per</strong>o romano.<br />

Nelle città i presbiteri eleggono un vescovo che presiede alle<br />

comunità di tutto <strong>il</strong> circondario <strong>per</strong> controllarne l’azione.<br />

Nel IV secolo si formano le alte gerarchie ecclesiastiche, al<br />

di sopra dei vescovi vengono istituiti gli arcivescovi e quelli<br />

delle c<strong>in</strong>que città importanti dell’Im<strong>per</strong>o, Roma,<br />

Gerusalemme, Antiochia, Costant<strong>in</strong>opoli, Alessandria<br />

vengono chiamati patriarchi.<br />

Il Conc<strong>il</strong>io di Costant<strong>in</strong>opoli del 381 riconosce al vescovo di<br />

Roma la supremazia, di fatto già esercitata, sui vescovi<br />

dell’Occidente, e lo nom<strong>in</strong>a pontefice, un titolo che sta a<br />

significare successore di Pietro, vicario di Cristo e capo<br />

ecumenico della Chiesa.<br />

Le eresie sono <strong>il</strong> primo s<strong>in</strong>tomo della presenza di forze


disgregatrici all’<strong>in</strong>terno della Chiesa cattolica. Esse nascono<br />

sulla base delle dispute teologiche <strong>in</strong>torno alla natura di Dio e<br />

al modo d'<strong>in</strong>terpretare le Sacre Scritture. Assumono un<br />

significato politico <strong>per</strong>ché sono l’espressione di sp<strong>in</strong>te<br />

nazionalistiche.<br />

Quando <strong>il</strong> Cristianesimo si consolida come religione<br />

ufficiale dell’Im<strong>per</strong>o, la Chiesa, come lo Stato, rappresenta <strong>il</strong><br />

potere costituito da abbattere <strong>in</strong> nome di un Cristianesimo<br />

vic<strong>in</strong>o a quello delle orig<strong>in</strong>i.<br />

Le eresie sono frequenti soprattutto nell’Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o,<br />

dove la Chiesa è un potente strumento dello Stato e<br />

l’Im<strong>per</strong>atore è <strong>il</strong> capo supremo. A Bisanzio la cultura ellenistica<br />

offre un fert<strong>il</strong>e terreno alle questioni dogmatiche e alle dispute<br />

teologiche e f<strong>il</strong>osofiche; le diverse dottr<strong>in</strong>e si combattono con<br />

ardore vivissimo e trovano proseliti f<strong>in</strong>o a diventare una<br />

m<strong>in</strong>accia <strong>per</strong> la stab<strong>il</strong>ità del sistema.<br />

I conflitti ideologici nascondono questioni etniche, causate<br />

dalla gestione centralistica dell’Im<strong>per</strong>o.<br />

L’arianesimo, che nega l’identità di Cristo con Dio, trova<br />

seguaci soprattutto nelle prov<strong>in</strong>ce della Siria e dell’Egitto, che<br />

<strong>in</strong>sorgono più <strong>per</strong> ribellarsi contro le vessazioni del fisco<br />

im<strong>per</strong>iale che <strong>per</strong> sostenere la veridicità della Chiesa ufficiale.<br />

All’arianesimo seguono altre eresie.<br />

Il donatismo, sorto <strong>in</strong> Africa, proclama che i sacramenti<br />

amm<strong>in</strong>istrati dai preti che si sono macchiati di peccato non<br />

sono validi.<br />

Il nestorianesimo, di orig<strong>in</strong>e orientale, sostiene che Maria ha<br />

generato un essere umano, non un Dio. Ammette l’esistenza di<br />

due nature <strong>in</strong> Cristo, uomo e figlio di Dio, ma le tiene separate.<br />

Non altrettanto avviene con <strong>il</strong> monofisismo, l’eresia<br />

formulata dal monaco greco Eutiche (378-453) che ammette <strong>in</strong><br />

Cristo solamente la natura div<strong>in</strong>a.<br />

La politica degli im<strong>per</strong>atori nei confronti dei movimenti<br />

ereticali si basa sulla tolleranza, <strong>per</strong> evitare le conseguenze che<br />

la repressione delle eresie potrebbe produrre.<br />

Le eresie sono combattute sul piano f<strong>il</strong>osofico e dogmatico<br />

dalle o<strong>per</strong>e dei Padri della Chiesa, che contribuiscono a dare


all’istituzione ecclesiastica unità e forza. I Padri della Chiesa<br />

che godono di maggiore autorità sono chiamati Dottori: <strong>in</strong><br />

Occidente Agost<strong>in</strong>o, Ambrogio, Girolamo e Gregorio Magno,<br />

<strong>in</strong> Oriente Anastasio, Bas<strong>il</strong>io, Gregorio Nazareno e Giovanni<br />

Crisostomo.<br />

-Tutti santi.<br />

Le eresie, mettendo <strong>in</strong> discussione le verità cristologiche,<br />

costituiscono un <strong>per</strong>icoloso strumento di separatismo politico<br />

e religioso. Per mantenere salda l’unità dell’Im<strong>per</strong>o, gli<br />

im<strong>per</strong>atori che succedono a Costant<strong>in</strong>o convocano una serie di<br />

conc<strong>il</strong>i ecumenici che si svolgono nelle città dell’Im<strong>per</strong>o<br />

bizant<strong>in</strong>o.<br />

Ciò dimostra come nella parte orientale dell’Im<strong>per</strong>o <strong>il</strong><br />

potere politico eserciti la sua autorità anche <strong>in</strong> campo religioso,<br />

<strong>in</strong>tervenendo nelle discussioni teologiche.<br />

Nella parte occidentale i vescovi, <strong>in</strong> particolare a Roma,<br />

ac<strong>qui</strong>stano prestigio, ostacolano l’<strong>in</strong>tromissione degli<br />

im<strong>per</strong>atori nelle vicende della Chiesa e si sottraggono a questo<br />

controllo.<br />

La distruzione della memoria pagana.<br />

Il <strong>per</strong>corso <strong>per</strong> arrivare al 392, stiamo parlando di quattro<br />

secoli, si può leggere <strong>in</strong> tanti modi.<br />

Il primo c’<strong>in</strong>duce a pensare che ogni religione rivelata, al<br />

momento <strong>il</strong> Cristianesimo e l’Ebraismo, fa terra bruciata<br />

<strong>in</strong>terno a sé.<br />

Se <strong>il</strong> <strong>libro</strong> sacro dettato da Dio elim<strong>in</strong>a tutto ciò che è<br />

differente, le religioni rivelate sono <strong>in</strong> antitesi con <strong>il</strong> nostro<br />

concetto <strong>in</strong>toccab<strong>il</strong>e di democrazia.<br />

-Si legge bene nell’arte.<br />

Si distruggono i templi pagani o si riconvertono <strong>in</strong> chiese<br />

cristiane, la vecchia identità muore di morte violenta.<br />

Teodosio massacra senza pudore.<br />

Teodosio: La strage di Tessalonica con l’arena dei giochi<br />

olimpici trasformata <strong>in</strong> un lago di sangue? Io avevo ord<strong>in</strong>ato<br />

una rappresaglia, senza specificare come e <strong>in</strong> quale misura,


sono state le m<strong>il</strong>izie ad andare oltre, la religione non c’entra. Il<br />

vescovo Ambrogio me l'ha fatta pagare cara.<br />

Parliamo allora della distruzione dei templi ellenici di<br />

Alessandria.<br />

Teodosio: Il vescovo Teof<strong>il</strong>o <strong>in</strong>siste tanto <strong>per</strong><br />

trasformare i templi <strong>in</strong> chiese!<br />

A questi avvenimenti assiste Ipazia, matematica e f<strong>il</strong>osofa<br />

neoplatonica pagana.<br />

Ipazia: Ho <strong>il</strong> torto di voler difendere la cultura cui<br />

appartengo e che sono <strong>in</strong>tenzionata a diffondere mentre<br />

vengono demoliti i templi della mia religione.<br />

Muore Teof<strong>il</strong>o e diventa vescovo Cir<strong>il</strong>lo, uno cui piace<br />

comandare oltre <strong>il</strong> suo mandato episcopale. Si scontra con gli<br />

Ebrei e questi al primo pretesto uccidono i Cristiani. Cir<strong>il</strong>lo<br />

reagisce duramente.<br />

Cir<strong>il</strong>lo: Fuori dalla mia città tutti gli Ebrei! I loro beni<br />

saranno confiscati e le s<strong>in</strong>agoghe distrutte!<br />

Gli vengono <strong>in</strong> aiuto i parabolari, monaci <strong>in</strong>fermieri di<br />

co<strong>per</strong>tura, <strong>in</strong> realtà un corpo di polizia al servizio di Cir<strong>il</strong>lo.<br />

Ipazia sta dalla parte sbagliata. Un gruppo di Cristiani con le<br />

idee confuse la prende con la forza, le strappa le vesti, la<br />

uccide e la fa a pezzi. A Costant<strong>in</strong>opoli <strong>il</strong> caso viene archiviato.<br />

-Un comportamento lontano anni luce<br />

dall’<strong>in</strong>segnamento di Cristo.<br />

Nel contempo si mettono <strong>in</strong> pratica atti meno cruenti che<br />

mirano alla distruzione della memoria pagana, tipo un nuovo<br />

calendario <strong>in</strong> cui le feste pagane sono trasformate <strong>in</strong> cristiane.<br />

Il <strong>per</strong>corso non è uniforme, oggi diremo a macchia di<br />

leopardo.<br />

In Occidente <strong>il</strong> paganesimo resiste, specie nelle campagne,<br />

oggi alcune feste contad<strong>in</strong>e non hanno nulla a che vedere con<br />

<strong>il</strong> cristianesimo.<br />

Ha v<strong>in</strong>to <strong>il</strong> cristianesimo?<br />

La crisi dell’Im<strong>per</strong>o romano co<strong>in</strong>cide con l’affermazione di<br />

questa nuova religione oppure è <strong>il</strong> Cristianesimo non è che un


elemento aggiuntivo di quel lungo e <strong>in</strong>esaurib<strong>il</strong>e <strong>per</strong>corso di<br />

elaborazione del pensiero f<strong>il</strong>osofico che <strong>in</strong>izia con la scuola di<br />

Atene?<br />

Ipazia ci dice che ci sono f<strong>il</strong>osofi pagani che convivono e<br />

che si mescolano alla teologia cristiana.<br />

Ipazia: Se <strong>in</strong> quei giorni fossi rimasta a casa, non avrei<br />

fatto quella brutta f<strong>in</strong>e...<br />

Lasciate <strong>per</strong>dere i vecchi libri di storia e l’ora di religione. Il<br />

Cristianesimo non ha v<strong>in</strong>to e non ha <strong>per</strong>so.<br />

Il <strong>per</strong>corso di affermazione, ammesso che si tratti di<br />

un’affermazione, non è l<strong>in</strong>eare come ce l’hanno descritto e<br />

non è l’unico.<br />

Se affermare che <strong>il</strong> Cristianesimo è un’elaborazione della<br />

cultura ellenica assomiglia a un’eresia, entriamo <strong>in</strong> una Bas<strong>il</strong>ica<br />

cristiana e guardiamoci <strong>in</strong>torno.<br />

Non sembra di essere nell’agorà, la piazza pr<strong>in</strong>cipale della<br />

polis?<br />

La s<strong>in</strong>tesi forzata dei libri di storia ci porta a pensare a un<br />

passato popolato da fantasmi, <strong>per</strong>sone senza una loro fisicità.<br />

Pensiamo al momento che stiamo vivendo, sono fantasmi i<br />

nostri governanti?<br />

Se fossimo vissuti nel <strong>per</strong>iodo Tardo Antico non avremmo<br />

considerato <strong>il</strong> Cristianesimo come una rottura con <strong>il</strong> passato e<br />

men che meno che si sia sv<strong>il</strong>uppato con rapidità.<br />

L’affermazione del Cristianesimo dura quattro secoli con<br />

differenze tra Oriente e Occidente. In Oriente eresie e<br />

massacri. In Occidente la resistenza viene dall’aristocrazia<br />

romana e <strong>il</strong> suo mondo culturale di riferimento.<br />

Per due secoli sta alla f<strong>in</strong>estra, poi <strong>in</strong>izia ad assorbire i valori<br />

cristiani, ma con calma.<br />

Con l'arrivo dei barbari, che sono o pagani o ariani, non<br />

avviene nessun drastico passaggio, ma una cont<strong>in</strong>ua e lenta<br />

trasformazione.<br />

Tertulliano di Cartag<strong>in</strong>e, sanguis semen cristianorum.<br />

Il sangue è la semente dei cristiani.


Tertulliano subisce una <strong>per</strong>secuzione e assiste a un martirio.<br />

Rimane impressionato dalla serenità con la quale i martiri<br />

affrontano la morte e si converte. È un fanatico che, da bieco<br />

misog<strong>in</strong>o che delle donne dice peste e corna, nella lotta <strong>in</strong><br />

difesa del Cristianesimo è focoso e impetuoso.<br />

-Un estremista impulsivo.<br />

Secondo lui <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo mette tutto <strong>in</strong> discussione, complica<br />

le cose e le rende di diffic<strong>il</strong>e comprensione.<br />

Tertulliano: I f<strong>il</strong>osofi non danno risposte certe, un<br />

Cristiano trova Dio dentro di sé e deve preoccuparsi soltanto<br />

della sua salvezza, non della comprensione del mondo. Seguire<br />

la f<strong>il</strong>osofia corrompe la mente, <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>e affannarsi alla ricerca<br />

della verità quando questa è evidente.<br />

Predica <strong>il</strong> rifiuto del mondo nell’imm<strong>in</strong>ente prospettiva della<br />

sua f<strong>in</strong>e.<br />

Tertulliano: La castità è compresa.<br />

Che piaccia o no, getta le fondamenta della teologia cristiana<br />

e ha una forte <strong>in</strong>fluenza sui posteri.<br />

Nel frattempo i Romani vedono i Cristiani come un fastidio.<br />

Non sono tanti, numeri non ne abbiamo, possiamo ritenere<br />

che siano <strong>il</strong> dieci <strong>per</strong> cento della popolazione, all’<strong>in</strong>circa quanti<br />

sono oggi gli extra comunitari.<br />

Cristiani: I numeri non sono importanti, siamo pochi<br />

ma coesi, una grande forza.<br />

-Anche la coesione degli extra comunitari consiste<br />

nell’esserlo ai nostri occhi, noi diamo loro la forza… chi viene<br />

dopo questo Tertulliano che traccia una netta cesura tra<br />

f<strong>il</strong>osofia antica e cristianesimo e che sta sulla stomaco a tanti?<br />

Lattanzio.<br />

Siamo nel III secolo, Diocleziano lo chiama nella sua<br />

capitale, Nicomedia, a <strong>in</strong>segnare retorica lat<strong>in</strong>a e lui che fa?<br />

Lattanzio: Mi converto al cristianesimo.<br />

Scegliendo <strong>il</strong> momento sbagliato, sono <strong>in</strong> atto le<br />

<strong>per</strong>secuzioni e sono violente. Deve ritirarsi dall’<strong>in</strong>carico e<br />

vivere <strong>in</strong> miseria f<strong>in</strong>o al 317 quando <strong>il</strong> buon Costant<strong>in</strong>o lo


chiama alla sua corte come precettore del figlio.<br />

Con Tertulliano non ha niente a che fare. Lattanzio sostiene<br />

che la grandezza del Cristianesimo sta proprio nell’appropriarsi<br />

del meglio della cultura greca, della quale è <strong>in</strong>su<strong>per</strong>ab<strong>il</strong>e frutto<br />

naturale.<br />

Lattanzio: I f<strong>il</strong>osofi greci hanno cercato la verità, ma<br />

non l’hanno trovata <strong>per</strong>ché non soccorsi dalla rivelazione<br />

cristiana, noi recu<strong>per</strong>iamo quanto di vero hanno sco<strong>per</strong>to i<br />

f<strong>il</strong>osofi greci, lo arricchiamo con la rivelazione di Dio e <strong>il</strong> gioco<br />

è fatto.<br />

-Conv<strong>in</strong>ce più Tertulliano o Lattanzio?<br />

La storia ci dice che <strong>per</strong>dono entrambi, le visioni v<strong>in</strong>centi<br />

sono quelle di Bas<strong>il</strong>io di Cesarea e di Agost<strong>in</strong>o d'Ippona.<br />

Bas<strong>il</strong>io di Cesarea.<br />

Santo e Padre della Chiesa. È un vescovo che viene dal<br />

monachesimo e vive nel <strong>per</strong>iodo compreso tra Costant<strong>in</strong>o e<br />

Teodosio.<br />

Se la deve vedere prima con Giuliano l’Apostata, l’ultimo<br />

Im<strong>per</strong>atore pagano, e con Valente, che pagano non lo è, ma<br />

vede di buon occhio l’arianesimo.<br />

Buon <strong>per</strong> Bas<strong>il</strong>io che Valente muore <strong>in</strong> battaglia contro i<br />

Goti e sul trono im<strong>per</strong>iale sale quel Teodosio che eleva <strong>il</strong><br />

Cristianesimo a religione di stato.<br />

Peccato che Bas<strong>il</strong>io muoia l’anno seguente, provato<br />

dall’austerità e dalle malattie, sf<strong>in</strong>ito dalle preoccupazioni.<br />

-San Bas<strong>il</strong>io di Cesarea è su facebook, con tanto di<br />

biografia, <strong>in</strong>formazioni <strong>per</strong>sonali, <strong>in</strong>teressi e regole diffuse.<br />

La sua arma v<strong>in</strong>cente è l’elaborazione della Tr<strong>in</strong>ità che sta<br />

alla base della teologia cristiana, oltre ai fondamentali<br />

contributi alla liturgia e all’<strong>in</strong>fluenza sul monachesimo.<br />

Bas<strong>il</strong>io: La natura è l’espressione della volontà di Dio<br />

che l’ha creata <strong>per</strong> l’uomo. Meravigliosa creatura! È la prova<br />

stessa dell’esistenza di Dio, così <strong>per</strong>fetta che soltanto un’entità<br />

altrettanto <strong>per</strong>fetta può averla pensata e creata.<br />

Lo studio della natura ci fa scoprire Dio, attraverso la natura


si arriva alla volontà di Dio.<br />

Tutti lo ricordano come padre del monachesimo orientale e<br />

occidentale, vista l’<strong>in</strong>fluenza che avrà su San Benedetto.<br />

Un v<strong>in</strong>cente come Bas<strong>il</strong>io non rifiuta tutto quello che è stato<br />

pensato e fatto prima di Cristo e considera <strong>il</strong> Cristianesimo un<br />

<strong>per</strong>fezionamento del passato.<br />

-Arriva <strong>il</strong> pezzo da novanta!<br />

Agost<strong>in</strong>o d'Ippona.<br />

La vita.<br />

Vorrei dare un consiglio, tenete sul vostro comod<strong>in</strong>o, quello<br />

accanto al letto, le Confessioni e prima di dormire leggetene<br />

un brano, va bene lo stesso se lo scaricate su ipad, lo potete<br />

leggere <strong>in</strong> treno, <strong>in</strong> aereo, <strong>in</strong> ufficio, sulla sdraio… Socrate,<br />

Platone, Aristotele, Kierkegaard, Kant, Schopenhauer… due<br />

m<strong>in</strong>uti e vi sentite soffocati, chiudete <strong>il</strong> <strong>libro</strong> e chissà quando lo<br />

riaprirete. Agost<strong>in</strong>o, vissuto m<strong>il</strong>le seicento anni fa, si legge<br />

tutto d’un fiato, è un letterato di altissimo valore, le sue idee<br />

sono chiare e d'immediata comprensione, <strong>il</strong> suo st<strong>il</strong>e unisce un<br />

impianto f<strong>il</strong>osofico a un l<strong>in</strong>guaggio attuale. La sua capacità di<br />

suggestione è <strong>in</strong>negab<strong>il</strong>e. Confessa i suoi peccati, che sono i<br />

nostri, <strong>in</strong>izia da un <strong>per</strong>corso pagano, si pente, si pone dei<br />

dubbi e <strong>il</strong> peso che sente maggiore è <strong>il</strong> contrasto tra bene e<br />

male.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Per quale motivo esiste <strong>il</strong> male?<br />

Si chiede giorno e notte. Agost<strong>in</strong>o deve prima di tutto essere<br />

contestualizzato.<br />

Nasce nel 354 a Tagaste, allora <strong>in</strong> Numidia, oggi Algeria, da<br />

Patrizio, un modesto possidente pagano, e da Monica, oggi<br />

santa della Chiesa Cattolica. Pur avendo avuto un'educazione<br />

cristiana, si smarrisce nell'adolescenza.<br />

Giunto a Cartag<strong>in</strong>e <strong>per</strong> studiare retorica, si lega <strong>in</strong><br />

concub<strong>in</strong>ato con una donna da cui ha un figlio, Adeodato.<br />

Della donna non riporta <strong>il</strong> nome <strong>in</strong> nessuno dei suoi scritti.<br />

Studiando l'Ortensio di Cicerone si accende di entusiasmo <strong>per</strong>


la f<strong>il</strong>osofia.<br />

La sua ansia <strong>per</strong> l'assoluto lo fece approdare nel 373 al<br />

manicheismo, ma dopo alcuni anni d'<strong>in</strong>segnamento se ne<br />

allontana.<br />

Nel 383, abbandonando con un sotterfugio la madre, si reca<br />

a Roma, dove si ammala gravemente.<br />

Con l'appoggio dei manichei, ottiene un posto come<br />

professore a M<strong>il</strong>ano, <strong>per</strong> contrastare la fama del vescovo<br />

Ambrogio.<br />

Affasc<strong>in</strong>ato <strong>per</strong>ò dalle sue prediche, conosce una forte<br />

es<strong>per</strong>ienza di conversione al cristianesimo.<br />

Raggiunto <strong>in</strong>tanto dalla sua famiglia, nel 387 riceve <strong>il</strong><br />

battesimo dalle mani di Ambrogio.<br />

Di ritorno al natio borgo selvaggio, poco prima d'imbarcarsi<br />

<strong>per</strong>de la madre a Ostia. L'anno seguente morirà anche <strong>il</strong> figlio.<br />

Dopo pochi anni di studi <strong>in</strong> ritiro, si conv<strong>in</strong>ce a diventare<br />

sacerdote di Valerio, vescovo d'Ippona.<br />

Alla morte di costui nel 395 prende <strong>il</strong> suo posto.<br />

Da allora si dedica a una vita pastorale molto <strong>in</strong>tensa,<br />

impegnato <strong>in</strong> numerose controversie, <strong>in</strong> particolare contro i<br />

manichei, i donatisti, e i pelagiani, e compone un'enorme<br />

quantità di scritti religiosi e f<strong>il</strong>osofici.<br />

Muore nel 430 mentre Ippona è assediata dai Vandali.<br />

Il pensiero.<br />

Agost<strong>in</strong>o d'Ippona ha una notevole <strong>in</strong>fluenza nella storia<br />

della f<strong>il</strong>osofia.<br />

Il contesto <strong>in</strong> cui vive <strong>il</strong> grande pensatore cristiano è un<br />

Cristianesimo che <strong>in</strong> Oriente è im<strong>per</strong>ante e <strong>in</strong> Occidente fa<br />

fatica ad affermarsi.<br />

Per comprendere <strong>il</strong> pensiero di Agost<strong>in</strong>o non si può<br />

presc<strong>in</strong>dere dal suo vissuto esistenziale.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Ho cercato sempre di conc<strong>il</strong>iare<br />

l'atteggiamento contemplativo con le esigenze della vita pratica<br />

e attiva. Ho vissuto <strong>il</strong> conflitto tra i due estremi e ho tentato di<br />

tenere uniti la ragione e <strong>il</strong> sentimento, lo spirito e la carne, <strong>il</strong>


pensiero pagano e la fede cristiana.<br />

L'<strong>in</strong>soddisfazione <strong>per</strong> quelle dottr<strong>in</strong>e che predicano una<br />

rigida separazione tra bene e male, tra luce e tenebre, lo sp<strong>in</strong>ge<br />

ad abbandonare <strong>il</strong> manicheismo, e a subire l'<strong>in</strong>flusso dapprima<br />

dello stoicismo e poi soprattutto del neoplatonismo, i quali<br />

viceversa riconducono <strong>il</strong> dualismo <strong>in</strong> unità, così che oggi gli<br />

studiosi concordano sul fatto che la f<strong>il</strong>osofia agost<strong>in</strong>iana è di<br />

stampo neoplatonico.<br />

-Ciò significa che Agost<strong>in</strong>o recepisce <strong>il</strong> pensiero di<br />

Platone f<strong>il</strong>trato attraverso quello di Plot<strong>in</strong>o?<br />

Sì, ma rispetto a quest'ultimo <strong>in</strong>troduce alcuni concetti<br />

nuovi <strong>per</strong> la fede cristiana.<br />

Agost<strong>in</strong>o: La creazione dell'universo non è un processo<br />

necessario tramite <strong>il</strong> quale Dio si manifesta e produce sé<br />

stesso, ma come un libero atto d'amore, tale cioè che si<br />

sarebbe anche potuto non realizzare.<br />

Il Dio di Agost<strong>in</strong>o non è quello im<strong>per</strong>sonale di Plot<strong>in</strong>o, ma<br />

è un Dio vivente che si è fatto uomo.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Il mondo e gli uom<strong>in</strong>i, essendo frutti<br />

dell'amore div<strong>in</strong>o, hanno un loro valore e significato.<br />

Questo tentativo di collocare la storia e l'esistenza terrena<br />

entro una prospettiva celeste, dove anche <strong>il</strong> male trova <strong>in</strong><br />

qualche modo spiegazione, rimane al centro delle sue<br />

preoccupazioni f<strong>il</strong>osofiche.<br />

Il suo dubbio:<br />

Agost<strong>in</strong>o: Se c'è Dio, è buono e vuole <strong>il</strong> bene <strong>per</strong> le sue<br />

creature, <strong>per</strong>ché allora <strong>per</strong>mette che ci sia <strong>il</strong> male e <strong>il</strong> dolore?<br />

Perché l'uomo, che pure è fatto a Sua immag<strong>in</strong>e e somiglianza,<br />

compie deliberatamente <strong>il</strong> male?<br />

Si tratta dei quesiti che sono sorti <strong>in</strong> lui s<strong>in</strong> da giovane, e <strong>per</strong><br />

rispondere ai quali, prima della conversione al Cristianesimo,<br />

aveva aderito alla dottr<strong>in</strong>a manichea: questa presume di<br />

spiegare <strong>il</strong> Male facendone uno dei due pr<strong>in</strong>cipi che, <strong>in</strong>sieme al<br />

Bene, hanno creato <strong>il</strong> mondo.<br />

Dopo aver esam<strong>in</strong>ato la vita di Gesù Cristo, egli ritiene<br />

<strong>in</strong>soddisfacente una tale spiegazione.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Cristo ha sconfitto <strong>il</strong> male, pur attraverso una


lunga tribolazione nella quale si è sottoposto volontariamente<br />

a esso.<br />

Ciò comporta altre domande:<br />

Agost<strong>in</strong>o: Ma allora Dio, che può tutto ed è <strong>per</strong>fetto,<br />

<strong>per</strong>ché ha dovuto subire <strong>il</strong> male <strong>per</strong> riuscire a v<strong>in</strong>cerlo? E se<br />

questo accade, Egli è ancora un Dio onnipotente?<br />

I tentativi di risposta conducono Agost<strong>in</strong>o a ipotizzare che<br />

esistono almeno tre tipi di male: <strong>il</strong> male metafisico, <strong>il</strong> male<br />

morale, <strong>il</strong> male fisico.<br />

Il male metafisico.<br />

Dal punto di vista metafisico, <strong>per</strong> Agost<strong>in</strong>o <strong>il</strong> male non<br />

esiste, o, <strong>per</strong> meglio dire, non ha consistenza.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Esiste solo <strong>il</strong> bene, o i beni; <strong>il</strong> male <strong>in</strong>vece, o i<br />

mali, sono privazione, mancanza di bene.<br />

Come dire: non esiste la bruttezza <strong>in</strong> sé, questa è mancanza,<br />

privazione di bellezza. Non esiste l'errore <strong>in</strong> sé, <strong>per</strong>ché questo<br />

è assenza di verità.<br />

A dimostrazione di ciò, Agost<strong>in</strong>o propone un s<strong>il</strong>logismo.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Tutto è stato creato da Dio, Dio è<br />

sommamente buono, dunque ogni realtà da Lui creata è<br />

buona, e non ne esistono di malvagie.<br />

Ogni bene, sia materiale sia spirituale, risulta disposto su una<br />

scala gerarchica, <strong>in</strong> cima alla quale sta Dio. Quando l'uomo<br />

sceglie i beni <strong>in</strong>feriori, egli sceglie pur sempre dei beni, ma<br />

questi rappresentano, di fronte al sommo Bene, una<br />

privazione.<br />

In ciò consiste la possib<strong>il</strong>ità metafisica del male.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Esso è dovuto a una r<strong>in</strong>uncia al sommo Bene,<br />

<strong>in</strong> favore di una scelta rivolta a beni <strong>in</strong>feriori.<br />

Lo stesso peccato orig<strong>in</strong>ale non consiste nell'aver mangiato<br />

<strong>il</strong> frutto dell'albero del bene e del male che, creato da Dio, è<br />

anch'esso buono, bensì nell'aver r<strong>in</strong>unciato al sommo Bene, a<br />

Dio, nel momento <strong>in</strong> cui Adamo ha voluto sostituirsi a Lui.<br />

Il male morale.


Il male metafisico si trasforma, secondo Agost<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> un<br />

male morale a causa di un errore della volontà umana.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Questa sceglie d'<strong>in</strong>dirizzare l'uomo verso<br />

qualcosa, un bene particolare scambiato <strong>per</strong> <strong>il</strong> Bene sommo<br />

che è solo Dio.<br />

In realtà ogni essere è buono, <strong>per</strong>ché creato da Dio. Nelle<br />

sue scelte morali l'uomo, pur essendo guidato dall'amore,<br />

possiede anche un libero arbitrio.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Egli ha la possib<strong>il</strong>ità di optare tra due<br />

alternative: quando si fa guidare dal vero amore, l'uomo sceglie<br />

sempre <strong>il</strong> sommo Bene, <strong>per</strong>ché, <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ato dalla luce di Dio,<br />

egli impara a valorizzare i beni m<strong>in</strong>ori secondo la loro effettiva<br />

gerarchia. Quando <strong>in</strong>vece è guidato da un amore alterato, egli è<br />

portato a desiderare un tipo di bene <strong>in</strong>feriore, come la<br />

ricchezza o la cupidigia, che da lui vengono trattati e<br />

considerati come beni su<strong>per</strong>iori. In ciò risiede la possib<strong>il</strong>ità del<br />

male morale.<br />

Il male fisico.<br />

Agost<strong>in</strong>o non nega la sofferenza e neppure <strong>il</strong> peccato, nel<br />

senso cristiano.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Il male fisico è conseguenza del male morale,<br />

poiché scaturisce dalla stessa orig<strong>in</strong>e metafisica, ossia da un<br />

non-essere. Tuttavia, ha anche un significato positivo,<br />

tramutandosi alle volte <strong>in</strong> uno strumento capace di condurre<br />

alla fede <strong>per</strong> vie im<strong>per</strong>scrutab<strong>il</strong>i.<br />

In tal modo Agost<strong>in</strong>o su<strong>per</strong>a una conv<strong>in</strong>zione diffusa nel<br />

<strong>per</strong>iodo precedente, che concepiva la malattia e <strong>il</strong> dolore come<br />

una sorta di punizione div<strong>in</strong>a delle azioni umane.<br />

Il male fisico è lo stesso che <strong>per</strong>s<strong>in</strong>o Cristo dovette subire,<br />

<strong>per</strong> nostra espiazione, durante la Passione e <strong>il</strong> martirio sulla<br />

croce, pur essendo onnipotente.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Egli non vi si oppose <strong>per</strong> lasciare libertà<br />

d'azione alla volontà umana.


Il libero arbitrio.<br />

Ecco allora che <strong>il</strong> problema del male si connette con quello<br />

della libertà umana.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Se l'uomo non fosse libero, egli non avrebbe<br />

meriti, né colpe.<br />

Il d<strong>il</strong>emma che si pone con questa affermazione è se esista <strong>il</strong><br />

libero arbitrio oppure la predest<strong>in</strong>azione, problema che si è<br />

venuto a creare <strong>in</strong> seguito al peccato orig<strong>in</strong>ale.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Dio, che è onnisciente e conosce <strong>il</strong> futuro, ha<br />

dato piena libertà all'uomo, ma sa che, lasciandolo libero,<br />

questi peccherà. Dio potrebbe anche <strong>in</strong>tervenire <strong>per</strong><br />

impedirglielo, ma non lo fa <strong>per</strong> non <strong>in</strong>terferire con <strong>il</strong> suo libero<br />

arbitrio; l'uomo ha commesso <strong>il</strong> peccato orig<strong>in</strong>ale, con cui ha<br />

compromesso la propria libertà, volgendola contro sé stessa.<br />

Sebbene egli sia divenuto <strong>in</strong>degno di ricevere la salvezza, Dio,<br />

conoscendo le sue possib<strong>il</strong>i scelte verso <strong>il</strong> male o verso <strong>il</strong> bene,<br />

dona ad alcuni, con la Grazia, la possib<strong>il</strong>ità di salvarsi, mentre<br />

ad altri lascia la libertà di dannarsi; tuttavia, questa non è una<br />

scelta div<strong>in</strong>a arbitraria, ma è la prescienza di Dio che,<br />

nell'eternità vede coloro che possono ricevere la Grazia e<br />

coloro che non possono. Questi ultimi anche se la ricevessero<br />

non solo non si salverebbero, ma si dannerebbero ancor più.<br />

Per Agost<strong>in</strong>o dunque la volontà di Dio precorre la volontà<br />

dell'uomo, non la costr<strong>in</strong>ge, poiché tale nostra volontà è l'unica<br />

davvero che ci renda meritevoli della salvezza o della<br />

dannazione; <strong>in</strong>fatti, anche se nessun uomo potrebbe salvarsi<br />

con la sola propria volontà, coloro che potrebbero salvarsi<br />

vengono soccorsi dalla Grazia div<strong>in</strong>a, che li aiuta nella loro<br />

predisposizione.<br />

Tale concetto si spiega nella risposta evangelica di Cristo ai<br />

suoi discepoli, che gli avevano chiesto.<br />

Discepoli di Cristo: Chi si potrà dunque salvare?<br />

Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse.<br />

Cristo: Questo è impossib<strong>il</strong>e agli uom<strong>in</strong>i, ma a Dio tutto<br />

è possib<strong>il</strong>e.


Sarebbe d'altronde impossib<strong>il</strong>e <strong>in</strong>dagare le ragioni <strong>per</strong> cui<br />

Dio <strong>in</strong>terviene a favore di alcuni e non di altri, <strong>per</strong>ché noi non<br />

abbiamo titoli <strong>per</strong> criticare Dio.<br />

Agost<strong>in</strong>o cita le parole di Paolo di Tarso.<br />

Paolo di Tarso: O uomo, chi sei tu <strong>per</strong> disputare con<br />

Dio? Oserà forse <strong>il</strong> vaso plasmato dire a colui che lo plasmò:<br />

<strong>per</strong>ché mi hai fatto così? Il vasaio è padrone dell'arg<strong>il</strong>la e con la<br />

medesima pasta può fare un vaso <strong>per</strong> uso nob<strong>il</strong>e e un altro <strong>per</strong><br />

uso volgare.<br />

Fondamento della libertà umana è dunque <strong>per</strong> Agost<strong>in</strong>o la<br />

Grazia div<strong>in</strong>a, <strong>per</strong>ché solo con la Grazia l'uomo diventa capace<br />

di dare attuazione alle proprie scelte morali.<br />

Va dist<strong>in</strong>to <strong>in</strong> proposito <strong>il</strong> libero arbitrio, che è <strong>il</strong> desiderio di<br />

scegliere tra <strong>il</strong> bene e <strong>il</strong> male, dalla libertà, che è <strong>in</strong>vece la<br />

volontà di mettere <strong>in</strong> pratica queste scelte.<br />

Il problema del tempo.<br />

Il problema del tempo <strong>in</strong> Agost<strong>in</strong>o è collegato anzitutto<br />

all'obiezione dei pagani riguardo alla creazione del mondo a<br />

o<strong>per</strong>a di Dio.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Il Dio cristiano o è <strong>per</strong>fetto, e allora non si<br />

capisce <strong>per</strong>ché abbia sentito la necessità di creare l'Universo,<br />

oppure è im<strong>per</strong>fetto e solo con la creazione ha potuto<br />

raggiungere la <strong>per</strong>fezione.<br />

-Perfetto prima e im<strong>per</strong>fetto dopo, oppure im<strong>per</strong>fetto<br />

prima e <strong>per</strong>fetto dopo?<br />

Ma <strong>il</strong> prima e <strong>il</strong> dopo, afferma Agost<strong>in</strong>o, cioè i limiti del<br />

tempo, non riguardano Dio.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Il tempo è una sua creatura, la sua dimensione<br />

è quella dell'eternità. Dio è pr<strong>in</strong>cipio e f<strong>in</strong>e, alfa e omega.<br />

Per Agost<strong>in</strong>o, <strong>il</strong> tempo è <strong>qui</strong>ndi creatura di Dio, oggetto<br />

della sua eternità: l'eterno che camm<strong>in</strong>a.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Se <strong>il</strong> tempo non è un problema <strong>per</strong> Dio, lo è<br />

<strong>per</strong> la comprensione degli uom<strong>in</strong>i.<br />

Il tempo è, <strong>in</strong>fatti, una strana realtà.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Il passato non è più, <strong>il</strong> futuro non è ancora e <strong>il</strong>


presente non posso identificarlo nell'istante attuale, <strong>per</strong>ché<br />

questo è subito trascorso, non è più. Qu<strong>in</strong>di è una non realtà<br />

che modifica l'essere.<br />

La soluzione di Agost<strong>in</strong>o è orig<strong>in</strong>ale.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Per concepire <strong>il</strong> tempo, realtà d<strong>in</strong>amica, non si<br />

può ut<strong>il</strong>izzare una def<strong>in</strong>izione statica, ma una d<strong>in</strong>amica. Come<br />

non si può concepire un fiume sempre diverso <strong>per</strong> le sue<br />

acque se non esistesse <strong>il</strong> letto su cui scorrono, così lo scorrere<br />

del tempo è accompagnato dalla coscienza che <strong>per</strong>mette che si<br />

abbia la comprensione del tempo come memoria del passato,<br />

attenzione al presente e attesa del futuro.<br />

Fede e ragione.<br />

Donando la fede, Dio esaudisce così la richiesta di senso da<br />

parte della ragione.<br />

Per Agost<strong>in</strong>o la fede cristiana non è mai disgiunta dalla<br />

razionalità.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Credo ut <strong>in</strong>telligam, <strong>in</strong>telligo ut credam, si crede<br />

purché si comprenda, e si comprende purché si creda. Credere<br />

e comprendere si condizionano a vicenda. Tutte le nostre<br />

conoscenze si fondano su atti di fede, i quali <strong>per</strong>ò una volta<br />

accolti rendono possib<strong>il</strong>e una coscienza critica, mostrando così<br />

la loro sensatezza.<br />

Questo è <strong>il</strong> significato del credo ut <strong>in</strong>telligam, cioè credo <strong>per</strong><br />

poter comprendere.<br />

Agost<strong>in</strong>o: A sua volta <strong>il</strong> comprendere aiuta a riconoscere<br />

come vero ciò che prima andava accolto ciecamente <strong>per</strong> un<br />

atto di fede.<br />

Questo è <strong>il</strong> significato dell'<strong>in</strong>tellego ut credam, cioè comprendo<br />

<strong>per</strong> poter credere.<br />

Visione escatologica della Storia.<br />

Agost<strong>in</strong>o è <strong>il</strong> primo f<strong>il</strong>osofo a <strong>in</strong>trodurre nella f<strong>il</strong>osofia una<br />

dimensione ignota al pensiero greco, la Storia.<br />

Egli si appropria della concezione escatologica dell'Antico


Testamento, secondo cui Dio si serve della Storia <strong>per</strong> realizzare<br />

i propri progetti di redenzione.<br />

Nel pensiero greco è presente l'idea della contrapposizione<br />

tra bene e male, ma è assente la nozione del peccato, <strong>per</strong> cui<br />

non c'è una visione l<strong>in</strong>eare della Storia come <strong>per</strong>corso di<br />

riscatto verso la salvezza e <strong>il</strong> mondo è concepito soltanto <strong>in</strong><br />

forma ciclica.<br />

Agost<strong>in</strong>o: La lotta tra bene e male si svolge soprattutto<br />

nella Storia.<br />

Ciò significa che Dio <strong>in</strong>terviene attivamente nella vita<br />

terrena degli uom<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>teressandosi a loro <strong>per</strong> educarli e<br />

liberarli dalle catene della corruzione.<br />

Secondo Agost<strong>in</strong>o, si possono identificare due città, ovvero<br />

due comunità fondamentali <strong>in</strong> cui sono riuniti gli esseri umani.<br />

Agost<strong>in</strong>o: La città di Dio, cioè la comunità di coloro cui<br />

la prescienza div<strong>in</strong>a ha accordato la fede <strong>in</strong> virtù della sua<br />

Grazia, e che saranno dest<strong>in</strong>ati a salvarsi e risorgere. E la città<br />

degli uom<strong>in</strong>i, opposta alla prima, ovvero la comunità governata<br />

dall'amor di sé e delle ricchezze terrene.<br />

Sceglie come simboli Gerusalemme e Roma, cioè la Chiesa e<br />

l'Im<strong>per</strong>o Romano.<br />

Agost<strong>in</strong>o: La decadenza di Roma è un preannuncio di<br />

una prossima distruzione e, <strong>qui</strong>ndi, un'esortazione <strong>per</strong> gli<br />

uom<strong>in</strong>i ad abbandonare l'attaccamento alle cose terrene <strong>per</strong><br />

volgersi al solo Bene rappresentato da Dio.<br />

È un'<strong>in</strong>terpretazione che si protrae <strong>per</strong> tutto <strong>il</strong> Medioevo,<br />

specie <strong>in</strong> seguito alle lotte <strong>per</strong> la supremazia tra <strong>il</strong> Papa e <strong>il</strong><br />

Sacro Romano Im<strong>per</strong>o.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Io voglio fare dei tentativi <strong>per</strong> conoscere l'altro.<br />

Primo tentativo: non dobbiamo essere ossessionati dalle<br />

nostre orig<strong>in</strong>i occidentali.<br />

-Perché? Non sono positive?<br />

Ripescando le nostre orig<strong>in</strong>i abbiamo una maggior<br />

consapevolezza della nostra identità e questo è positivo, ma<br />

non deve essere un punto fermo e irremovib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> significato di<br />

tutte le orig<strong>in</strong>i, non solo le nostre, cambia nel tempo.<br />

Secondo tentativo: <strong>il</strong> presente si comprende guardando<br />

lontano.<br />

-Lontano quanto?<br />

Più lontano si va, meglio si capiscono i meccanismi dell’agire<br />

umano.<br />

Tutti si rifanno al passato, sia quelli che credono di vivere<br />

uno scontro di civ<strong>il</strong>tà, sia quelli che predicano una convivenza,<br />

entrambi usano la storia <strong>in</strong> modo strumentale. Io non voglio<br />

usare la storia <strong>per</strong> trovare argomenti pro e contro, <strong>il</strong> passato lo<br />

voglio capire <strong>per</strong> connettermi meglio al presente, voglio<br />

abbandonare le ideologie preord<strong>in</strong>ate, <strong>il</strong> disegno storico che<br />

ricostruiamo noi non è quello di chi ci ha preceduto e ha<br />

vissuto i fatti da protagonista.<br />

Terzo tentativo: premesso che non è fac<strong>il</strong>e uscire dai propri<br />

conf<strong>in</strong>i mentali, lo scontro tra Cristiani e Musulmani è<br />

arbitrario <strong>in</strong> partenza.<br />

Cosa ci hanno <strong>in</strong>segnato a scuola? Che non bisogna<br />

paragonare mele con <strong>per</strong>e, due realtà possono essere messe a<br />

confronto se entrambi sono omogenee.<br />

Puoi confrontare una civ<strong>il</strong>tà che al suo <strong>in</strong>terno è variegata<br />

con un’altra che lo è <strong>in</strong> eguale misura?<br />

La cristianità si presenta <strong>in</strong> due forme dist<strong>in</strong>te, quella<br />

cattolico-romana e quella ortodossa, oltre alle altre chiese<br />

orientali che hanno cont<strong>in</strong>uato a esistere f<strong>in</strong>o a oggi (siriano<br />

nestoriana, monofisista, armena, copta).<br />

L’Islam, la casa della fede, l’<strong>in</strong>sieme del mondo musulmano,


è uno spazio che è abitato da realtà politiche, culturali e<br />

religiose diverse tra loro.<br />

Scorriamo un dito sul mappamondo, dalla Turchia f<strong>in</strong>o al<br />

Marocco, ce ne conv<strong>in</strong>ciamo subito, l<strong>in</strong>gue, etnie e correnti<br />

religiose si sprecano.<br />

Per la cristianità vale lo stesso, ortodossi, cattolici,<br />

protestanti… tutti diversi modi di concepire <strong>il</strong> cristianesimo,<br />

senza dimenticare gli Ebrei presenti <strong>in</strong> entrambi i mondi con<br />

ruoli importanti.<br />

-Dovremmo elim<strong>in</strong>are i contrasti <strong>in</strong>terni?<br />

Sarebbe un passo avanti. Impegniamoci, torniamo alle<br />

orig<strong>in</strong>i della Storia e scopriremo che non ci sono grandi<br />

differenze tra noi e gli altri. Capiremo che la dualità è tale<br />

<strong>per</strong>ché così ci è stato detto di considerarla.<br />

Le dualità Europa Islam e Occidente Oriente si riferiscono a<br />

term<strong>in</strong>i eterogenei sotto ogni punto di vista, nessuna delle due<br />

ha <strong>il</strong> proprio spazio delimitato da precisi conf<strong>in</strong>i.<br />

Consideriamo la realtà <strong>in</strong> modo semplice.<br />

Abbiamo un luogo straord<strong>in</strong>ario d’<strong>in</strong>contro e di scambio<br />

che mette <strong>in</strong> discussione, al solo pensarlo, la visione della<br />

realtà.<br />

Siamo nati al centro di questo luogo magico che ha<br />

funzionato da quando è nata la civ<strong>il</strong>tà e funziona ancora.<br />

-Stiamo forse parlando del Mediterraneo? Siamo <strong>in</strong><br />

Europa, ce lo ricordano m<strong>il</strong>le volte al giorno.<br />

L’Europa è un concetto di geografia culturale, economica e<br />

religiosa che non mi sento di avvallare, non a caso i paesi <strong>in</strong><br />

crisi sono quelli mediterranei.<br />

Il Mediterraneo ci fa uscire dalla contrapposizione tra<br />

Occidente e Oriente, tra Cristiani e Musulmani, nel nostro<br />

mare c’è spazio <strong>per</strong> tutti, <strong>per</strong> i Musulmani, i barbari, i<br />

Normanni, i Francescani… dimentico qualcuno?<br />

-Gli Ebrei e le donne.<br />

Cosa c'entrano le donne?<br />

-Alla condizione della donna non ci pensa nessuno!


Ci hanno pensato <strong>in</strong> tanti.<br />

-Tutti uom<strong>in</strong>i, da Agost<strong>in</strong>o a Bernardo, passando da<br />

Tommaso, giusto <strong>per</strong> rimanere al Medioevo, e tutti concordi<br />

nel dire cose deprimenti.<br />

Uom<strong>in</strong>i medioevali: Le donne sono prive di diritti civ<strong>il</strong>i,<br />

emarg<strong>in</strong>ate e senza <strong>in</strong>telletto, sottomesse all’uomo, fonte di<br />

peccato e di devianza, esseri umani <strong>in</strong>stab<strong>il</strong>i. Se esistono figure<br />

femm<strong>in</strong><strong>il</strong>i positive, sono sante!


I regni romano-barbarici.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica<br />

La visione degli altri.<br />

Inizia <strong>il</strong> Medioevo?<br />

I germanici bussano alle porte.<br />

Att<strong>il</strong>a, sem<strong>in</strong>atore di morte <strong>per</strong> amore.<br />

Il sacco gent<strong>il</strong>e di Genserico.<br />

Coesistenza tra Romani e germanici.<br />

I barbari visti dai Cristiani.<br />

I Romani sono unici al mondo.<br />

I vangeli.<br />

Gli scambi commerciali f<strong>in</strong>o al V secolo.<br />

Vacanze romane.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

A che cosa serve la Storia?


I regni romano-barbarici.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica<br />

Con <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e barbari, dal greco bàrbaros, balbuziente, lo<br />

straniero <strong>in</strong>capace di pronunciare bene la l<strong>in</strong>gua greca,<br />

venivano <strong>in</strong>dicate le genti estranee alla civ<strong>il</strong>tà greca e romana e<br />

<strong>in</strong> particolare le popolazioni germaniche che s'<strong>in</strong>sediarono<br />

nell'Im<strong>per</strong>o romano nei secoli IV-VI, formando, al crollo di<br />

quest'ultimo, diversi regni autonomi.<br />

Desiderosi di conservare la loro identità etnica, i barbari non<br />

erano <strong>in</strong> grado di organizzare strutture politiche stab<strong>il</strong>i e<br />

dovettero affidare ai Romani l'amm<strong>in</strong>istrazione dello Stato.<br />

I rapporti di convivenza con le popolazioni a loro soggette<br />

assunsero forme differenti. Se nel regno dei Vandali l'ost<strong>il</strong>ità<br />

verso i cattolici e i Romani era assoluta, nel regno ostrogoto<br />

d'Italia Teodorico priv<strong>il</strong>egiò l'elemento romano e fu tollerante<br />

con i cattolici, senza riuscire tuttavia a saldare la frattura con<br />

l'elemento gotico.<br />

I Franchi, convertiti al Cattolicesimo, si fusero con i galloromani<br />

a tutti i livelli. Ciò <strong>per</strong>mise una forte espansione<br />

demografica che costituì <strong>il</strong> presupposto della futura egemonia<br />

dei Franchi sull'Occidente, quando gli altri regni romanobarbarici<br />

furono travolti prima dalla riscossa bizant<strong>in</strong>a nel<br />

secolo VI di Giust<strong>in</strong>iano, Im<strong>per</strong>atore d'Oriente, e dall'avanzata<br />

degli Arabi nei secoli VII e VIII.<br />

I popoli barbari erano nomadi, praticavano un'agricoltura<br />

rudimentale, la caccia e la lavorazione dei metalli. Privi del<br />

senso della proprietà privata, avevano natura e valori guerrieri.<br />

La loro stessa società era fondata sull'unica classe sociale dei<br />

guerrieri, che eleggeva <strong>il</strong> re e prendeva le decisioni importanti.<br />

Le div<strong>in</strong>ità pr<strong>in</strong>cipali della religione dei popoli del Nord<br />

erano: Od<strong>in</strong>o, dio della magia e della vittoria, Thor, dio del<br />

tuono, Tiuz, dio del diritto e delle assemblee.<br />

I Goti si convertirono al Cristianesimo quando <strong>il</strong> vescovo<br />

Ulf<strong>il</strong>a, nel IV secolo, tradusse la Bibbia dal greco al gotico e<br />

predicò l'arianesimo, un'eresia che negava la div<strong>in</strong>ità di Cristo e


la sua identità di natura con <strong>il</strong> Padre e che divenne ben<br />

dom<strong>in</strong>ante tra le altre genti barbare.


La visione degli altri.<br />

Inizia <strong>il</strong> Medioevo?<br />

No! Non c’è un crollo del mondo romano e la scomparsa<br />

delle sue istituzioni e della sua cultura.<br />

L’epoca tardo-antica non si esaurisce <strong>in</strong> un determ<strong>in</strong>ato<br />

anno <strong>per</strong> far posto al Medioevo solo <strong>per</strong> <strong>il</strong> fatto che manca la<br />

figura di un’entità centrale rappresentata dall’Im<strong>per</strong>atore. La<br />

l<strong>in</strong>gua lat<strong>in</strong>a, <strong>il</strong> diritto romano, la burocrazia e le strutture<br />

amm<strong>in</strong>istrative sopravvivono <strong>per</strong> secoli e anzi amplieranno la<br />

loro <strong>in</strong>fluenza tramite la Chiesa e la religione cattolica.<br />

L’Im<strong>per</strong>o d’Oriente durerà altri m<strong>il</strong>le anni grazie alle riforme<br />

<strong>in</strong>iziate da Diocleziano, cont<strong>in</strong>uate da Costant<strong>in</strong>o e concluse<br />

da Teodosio. La civ<strong>il</strong>tà romana non f<strong>in</strong>isce, si sposta a<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, mentre da noi ce la dobbiamo vedere con i<br />

germanici.<br />

La data d'<strong>in</strong>izio del Medioevo è <strong>il</strong> 476, anno della<br />

deposizione dell’ultimo Im<strong>per</strong>atore romano Romolo<br />

Augustolo da parte di Odoacre.<br />

È una convenzione, se caduta c’è stata, non ha fatto rumore!<br />

Nessuno l’ha avvertita.<br />

Alcuni storici di professione sostengono che <strong>il</strong> VI secolo sia<br />

da considerare ancora tardo-antico e che si possa parlare di<br />

Medioevo a partire dalla discesa dei Longobardi nella Penisola<br />

Italiana ne VI secolo.<br />

Lo storico Henri Pirenne (1862-1935), <strong>in</strong> Muhammad e<br />

Carlomagno, sostiene una tesi davvero <strong>in</strong>teressante.<br />

Pirenne: La f<strong>in</strong>e del mondo antico è determ<strong>in</strong>ata<br />

dall’espansione araba nel Mediterraneo.<br />

Oggi la sua tesi non trova sostenitori.<br />

Una cosa è certa, la deposizione di Romolo Augustolo nel<br />

476, considerato <strong>il</strong> punto di partenza del Medioevo, è un<br />

episodio <strong>in</strong>avvertito, <strong>il</strong> cambiamento avviene <strong>in</strong> modo graduale<br />

e radicale.<br />

Il Medioevo è stato def<strong>in</strong>ito <strong>per</strong> la prima volta da un<br />

umanista del XV secolo, tale Flavio Biondo, che <strong>in</strong>tende porre


<strong>in</strong> una parentesi i secoli compresi tra l’antichità classica e la sua<br />

r<strong>in</strong>ascita, l’età dell’umanesimo. Il Biondo attribuisce la data<br />

d'<strong>in</strong>izio dell’età medioevale, non quella della f<strong>in</strong>e <strong>per</strong>ché muore<br />

nel 1463.<br />

La f<strong>in</strong>e dell’età medioevale viene fissata nel 1492, anno <strong>in</strong><br />

cui Colombo approda sulle coste del cont<strong>in</strong>ente americano.<br />

Nello stesso anno, con la cacciata dei Mori dalla Spagna,<br />

f<strong>in</strong>isce l’espansione islamica nel Mediterraneo e <strong>il</strong> baricentro<br />

dell’Europa si sposta verso Occidente.<br />

Qualsiasi <strong>in</strong>izio e qualsiasi f<strong>in</strong>e vengano attribuiti all’età di<br />

mezzo, al suo <strong>in</strong>terno contiene passaggi significativi nella<br />

formazione dell’Europa come noi oggi la conosciamo.<br />

-Insomma, quando <strong>in</strong>izia <strong>il</strong> Medioevo?<br />

La deposizione di Romolo Augustolo è uno spartiacque,<br />

sulle ceneri dell’Im<strong>per</strong>o romano d’Occidente sorgono nuove<br />

entità politiche, i regni romano-barbarici.<br />

Per quei tempi non è la prima volta che un generale barbaro<br />

fa <strong>il</strong> bello e <strong>il</strong> cattivo tempo, tutti sono conv<strong>in</strong>ti che prima o<br />

l’Im<strong>per</strong>o sarebbe stato restaurato.<br />

-Le date non hanno dunque valore?<br />

Ogni data assume un senso all’<strong>in</strong>terno di una<br />

<strong>per</strong>iodizzazione e questa dipende dal punto di vista attraverso<br />

<strong>il</strong> quale osserviamo <strong>il</strong> corso della storia. Dovessimo guardare la<br />

Storia attraverso una <strong>per</strong>iodizzazione basata sulla religione,<br />

dovremmo dire che la data spartiacque è <strong>il</strong> 313, anno <strong>in</strong> cui<br />

l’Im<strong>per</strong>atore Costant<strong>in</strong>o emana l’Editto di M<strong>il</strong>ano con <strong>il</strong> quale<br />

concede la libertà di culto.<br />

Costant<strong>in</strong>o <strong>in</strong>izia un’era caratterizzata dalla saldatura tra<br />

Stato e Chiesa che f<strong>in</strong>isce con la Rivoluzione Francese, quando<br />

la religione passa <strong>in</strong> secondo piano.<br />

Ma, considerato che nei due secoli successivi la razionalità<br />

non ha dato grande prova di sé stessa, l’era costant<strong>in</strong>iana è<br />

andata oltre e <strong>il</strong> primo vero tentativo di farla f<strong>in</strong>ire è stato fatto<br />

da quel sant’uomo di papa Giovanni XXIII con <strong>il</strong> suo Conc<strong>il</strong>io<br />

Vaticano II, del quale oggi, a distanza di mezzo secolo, non<br />

vediamo ancora realizzati tutti i pr<strong>in</strong>cipi.<br />

Doveroso ricordare che <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io Vaticano I è stato


<strong>in</strong>terrotto nel 1870 a causa dello scoppio della guerra francoprussiana<br />

e mai più ripreso a seguito della breccia di Porta Pia<br />

che sancisce l’annessione di Roma al regno d’Italia e la f<strong>in</strong>e<br />

dello stato Pontificio che durava dal 752.<br />

Nelle <strong>in</strong>tenzioni del papa buono <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io doveva essere<br />

differente da tutti i precedenti:<br />

Giovanni XXIII: Nessun dogma da ribadire, nessuna<br />

eresia da condannare, dobbiamo ritrovare la fratellanza e la<br />

comunione d’<strong>in</strong>tenti con tutte le religioni, da quelle vic<strong>in</strong>e a noi<br />

con le quali abbiamo <strong>in</strong> comune le Sacre Scritture a quelle<br />

lontane.<br />

Gli atti sono custoditi nelle segrete del Vaticano.<br />

Il Cristianesimo non cambia i suoi dogmi dalla sera alla<br />

matt<strong>in</strong>a, devono valere nei secoli dei secoli, siamo noi che<br />

dobbiamo fare cont<strong>in</strong>ui sforzi <strong>per</strong> comprenderli meglio.<br />

-Per <strong>il</strong> momento accontentiamoci di una nuova liturgia,<br />

la messa <strong>in</strong> italiano e <strong>il</strong> prete rivolto ai fedeli.<br />

Se cambiamo l’obiettivo a quella macch<strong>in</strong>a fotografica che è<br />

la nostra mente, vediamo che gli uom<strong>in</strong>i del V secolo hanno<br />

<strong>per</strong>cepito <strong>per</strong> davvero altri fatti.<br />

Popolo romano: Il primo sacco di Roma l'abbiamo<br />

vissuto come un evento epocale.<br />

È <strong>il</strong> 410 dunque una data spartiacque? Perché non <strong>il</strong> 406,<br />

anno della caduta del limes? O l’arrivo dei barbari <strong>in</strong> Africa,<br />

quelli che vede Agost<strong>in</strong>o? Perché non <strong>il</strong> 378, anno della<br />

sconfitta dei Romani ad Adrianopoli?<br />

-Perché no?<br />

La data è importante quando a quella data si associa un<br />

cambiamento, che può essere o religioso o politico o culturale,<br />

a patto che la popolazione ne sia consapevole e lo viva.<br />

I germanici bussano alle porte.<br />

Non con i piedi, non portano doni, <strong>per</strong> i Romani è gentaglia<br />

arretrata rispetto allo splendore della civ<strong>il</strong>tà romana. Li<br />

dobbiamo conoscere.<br />

-Fac<strong>il</strong>e, rispolveriamo Tacito e dei germanici sappiamo


vita, morte e miracoli.<br />

Basta una fonte romana <strong>per</strong> avere un’idea al di sopra di ogni<br />

sospetto?<br />

-Non ce ne sono altre di scritte.<br />

Sappiamo che vivono <strong>in</strong> un mondo tribale senza una cultura<br />

scritta, leggi comprese, la loro giustizia si basa su consuetud<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong>dividuali o famigliari, come la faida, la vendetta <strong>per</strong>sonale di<br />

chi subisce un torto nei confronti del colpevole, o come<br />

l’ordalia, ovvero <strong>il</strong> giudizio div<strong>in</strong>o, una prova di coraggio grazie<br />

alla quale l’accusato se rimane <strong>in</strong>colume dimostra la sua<br />

<strong>in</strong>nocenza. La loro arma letale è <strong>il</strong> coraggio e i giovani devono<br />

fare a botte da matt<strong>in</strong>a a sera.<br />

Professano varie forme di politeismo e con i Romani, lungo<br />

tutto <strong>il</strong> limes, si divertono un giorno con una razzia, un altro<br />

con <strong>il</strong> barato, bestiame e schiavi <strong>in</strong> cambio di grano e v<strong>in</strong>o.<br />

Con <strong>il</strong> passare del tempo capiscono che barattare rende di<br />

più, diventano sedentari e formano v<strong>il</strong>laggi. Le razzie le fanno<br />

con i loro sim<strong>il</strong>i delle tribù vic<strong>in</strong>e e ai Romani danno quella<br />

merce che sta diventando rara.<br />

-Gli schiavi!<br />

Non sono bravi a coltivare, sono bravi ad allevare bestiame.<br />

Nel combattere riescono alla grande. I guerrieri sono alla<br />

sommità della scala sociale, a scendere gli uom<strong>in</strong>i liberi e i<br />

servi, costretti <strong>per</strong> tutta la vita a lavorare nei campi come le<br />

loro donne. Inf<strong>in</strong>e i prigionieri di guerra, la merce di scambio.<br />

Non hanno <strong>formato</strong> uno stato, gli <strong>in</strong>dividui sono uniti da<br />

legami di stirpe e formano un clan. Più clan formano una tribù<br />

e oltre non vanno.<br />

Non conoscono la proprietà privata della terra, soltanto<br />

quella del bestiame e degli schiavi, la terra viene distribuita<br />

equamente da un consiglio di anziani, che <strong>in</strong> caso di guerra...<br />

cioè spesso... nom<strong>in</strong>a un capo ed è lui che decide la strategia.<br />

-Lo chiamiamo re.<br />

La struttura tribale si evolve, la terra viene divisa <strong>in</strong> base al<br />

prestigio m<strong>il</strong>itare, nasce una sorta di aristocrazia guerriera che<br />

elegge un re <strong>in</strong> carica a vita. Nell’epoca tardo-antica<br />

l’aristocrazia guerriera recluta <strong>per</strong> conto proprio i soldati,


fornisce loro armi ed e<strong>qui</strong>paggiamenti oltre al necessario <strong>per</strong><br />

vivere <strong>in</strong> tempo di pace.<br />

Ciò che lega <strong>il</strong> capo m<strong>il</strong>itare ai i suoi soldati è la reciproca<br />

fedeltà:<br />

Capo m<strong>il</strong>itare: Tu mi sei fedele compagno di armi e io ti<br />

mantengo.<br />

Funziona così bene che diventerà salda, potente e<br />

<strong>in</strong>dipendente da altri organi di governo. Sarà la loro arma<br />

v<strong>in</strong>cente nei confronti dei Romani e <strong>il</strong> loro fondamentale<br />

contributo alla formazione del vassallaggio medioevale.<br />

A determ<strong>in</strong>are <strong>il</strong> crollo dell’Im<strong>per</strong>o romano sono stati una<br />

serie di fattori concomitanti, non le <strong>in</strong>vasioni barbariche.<br />

L’eccessiva burocrazia del sistema amm<strong>in</strong>istrativo, la<br />

scomparsa dei ceti medi della società, la forza disgregante del<br />

Cristianesimo, la crisi dell’economia schiavistica, l’estensione<br />

del latifondo a scapito della piccola proprietà e altri ancora.<br />

Il crollo dell’Im<strong>per</strong>o romano è un processo che si svolge<br />

nell’arco di trecento anni, non un avvenimento circoscritto nel<br />

tempo.<br />

Una civ<strong>il</strong>tà come quella di Roma non avrebbe potuto essere<br />

v<strong>in</strong>ta dall’esterno, se prima non avesse maturato all’<strong>in</strong>terno le<br />

cause della propria debolezza. Le <strong>in</strong>cursioni dei barbari e <strong>il</strong><br />

secolare sfruttamento delle risorse m<strong>in</strong>erarie rendono diffic<strong>il</strong>e<br />

<strong>il</strong> rifornimento dei metalli preziosi, <strong>il</strong> disord<strong>in</strong>e amm<strong>in</strong>istrativo,<br />

la cattiva manutenzione di strade e di canali d'irrigazione<br />

hanno impoverito l’agricoltura e i commerci.<br />

Il decl<strong>in</strong>o demografico, avvertito già ai tempi di Adriano nel<br />

II secolo, lascia dei vuoti nelle legioni a cui gli im<strong>per</strong>atori<br />

cercano di rimediare arruolando barbari, schiavi, gladiatori,<br />

crim<strong>in</strong>ali. Il calo demografico è dovuto <strong>in</strong> parte alla limitazione<br />

delle nascite, praticata prima dalle classi elevate ed estesa ai ceti<br />

poveri, <strong>in</strong> parte alle stragi o<strong>per</strong>ate dalle epidemie, dalle guerre e<br />

dalle distruzioni.<br />

Nel V secolo le legioni di Roma sono composte da barbari<br />

che combattono <strong>per</strong> <strong>il</strong> soldo e <strong>per</strong> <strong>il</strong> saccheggio, non da romani<br />

che difendono la patria. Attaccano e depredano le città<br />

dell’Im<strong>per</strong>o con maggior entusiasmo di quello che dimostrano


nell’affrontare <strong>il</strong> nemico.<br />

Att<strong>il</strong>a, sem<strong>in</strong>atore di morte <strong>per</strong> amore.<br />

Lo storico bizant<strong>in</strong>o Giordane, attivo nel VI secolo, così<br />

commenta <strong>il</strong> flagello di Dio:<br />

-La furia cieca di un uomo provocò la distruzione di<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti popoli e <strong>il</strong> capriccio di un arrogante re annientò <strong>in</strong> un<br />

istante quello che la natura aveva impiegato secoli a creare.<br />

Gli Unni sono stati identificati come i discendenti dei<br />

temib<strong>il</strong>i Xiongbu, una tribù nomade dell'Asia centrale<br />

conosciuta dai c<strong>in</strong>esi. Le prime fonti storiche li collocano nelle<br />

steppe della Mongolia.<br />

Sono nomadi di natura, si spostano a Sud e a Est, entrando<br />

<strong>in</strong> collisione con l'Im<strong>per</strong>o romano e sottomettendo le<br />

popolazioni barbare che <strong>in</strong>contrano nel loro camm<strong>in</strong>o.<br />

Tra <strong>il</strong> IV e <strong>il</strong> V secolo <strong>il</strong> loro dom<strong>in</strong>io si estende dal Volga al<br />

Danubio, dal Mar Baltico al Mar Nero.<br />

Storici dell'epoca: Siamo unanimi nell'affermare che sono


una stirpe selvaggia, si dist<strong>in</strong>guono <strong>in</strong> battaglia <strong>per</strong> la ferocia e<br />

<strong>il</strong> disprezzo della vita, nel quotidiano sono volub<strong>il</strong>i, sleali, avidi<br />

di oro, crudeli, mangiatori di radici e carne cruda, rico<strong>per</strong>ti da<br />

pelli di topi selvatici o capre e privi di religione.<br />

S<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>fanzia sono addestrati alla lotta e da grandi non<br />

possono che diventare ab<strong>il</strong>i guerrieri. Ai neonati maschi viene<br />

stretta una benda sul naso, così da adulti non sporge dall'elmo.<br />

-L'amore materno non lo impedisce?<br />

Viene ricompensato vedendo crescere la loro creatura con<br />

un ampio petto, spalle robuste e ventre piatto.<br />

In sella a un cavallo si trovano meglio che <strong>in</strong> poltrona, sul<br />

petto portano archi e dardi, alla larga dalla loro mano sicura<br />

quando li usano.<br />

F<strong>in</strong>o al 445 regnano due fratelli, poi l'unico re diventa Att<strong>il</strong>a,<br />

le male l<strong>in</strong>gue dicono che abbia ucciso <strong>il</strong> fratello Bleda.<br />

Att<strong>il</strong>a conosce <strong>il</strong> mondo romano:<br />

Att<strong>il</strong>a: Da adolescente ho vissuto a Ravenna come<br />

ostaggio di alto rango <strong>in</strong> seguito a un trattato di pace tra mio<br />

zio re e l'Im<strong>per</strong>atore, ho la possib<strong>il</strong>ità d'imparare <strong>il</strong> lat<strong>in</strong>o, sono<br />

testimone della corruzione nelle alte sfere, non posso che<br />

disprezzare Roma.<br />

Una volta preso <strong>il</strong> potere, stab<strong>il</strong>isce la sua corte nell'attuale<br />

steppa ungherese.<br />

Att<strong>il</strong>a: Un luogo ospitale e dal buon clima!<br />

La Storia tradizionale c'<strong>in</strong>dica luoghi comuni <strong>per</strong> alimentare<br />

<strong>il</strong> mito di un popolo <strong>in</strong>civ<strong>il</strong>e e barbaro, ma gli ambasciatori che<br />

hanno avuto l'opportunità di visitare la reggia di Att<strong>il</strong>a,<br />

riportano di un <strong>in</strong>sediamento fatto di mura di c<strong>in</strong>ta robuste,<br />

edifici di legno di buon fattura, un palazzo reale con pavimenti<br />

rico<strong>per</strong>ti di stuoie di lana dove si servono sontuosi banchetti.<br />

Il generale romano Ezio (390-454) di orig<strong>in</strong>e barbarica ha<br />

vissuto come ostaggio presso gli Unni, conosce i loro costumi<br />

e, <strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e a dirsi, dopo la sua liberazione <strong>in</strong>trattiene<br />

rapporti amichevoli.<br />

Ezio: Conv<strong>in</strong>co l'Im<strong>per</strong>atore che gli Unni posso essere<br />

nostri alleati nel combattere gli altri barbari, se ben pagati.<br />

Il nostro generale non ha messo <strong>in</strong> conto che ad Att<strong>il</strong>a <strong>il</strong>


denaro non <strong>in</strong>teressa, egli mira ai possedimenti su cui regnare e<br />

gioca sporco.<br />

Att<strong>il</strong>a: Il denaro che mi danno i Romani <strong>per</strong> essere loro<br />

alleato lo giro agli stessi popoli che dovrei combattere, <strong>in</strong><br />

cambio della loro sottomissione.<br />

Conoscendo la sua fama, chi non avrebbe accettato?<br />

La situazione è paradossale. Invece che essere sottomessi ai<br />

Romani, i barbari sono sottomessi ad Att<strong>il</strong>a con <strong>il</strong> denaro dei<br />

Romani!<br />

Ad aggravare <strong>il</strong> quadro politico <strong>in</strong>sostenib<strong>il</strong>e ci si mette un<br />

complotto organizzato dall'Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o Teodosio II<br />

<strong>per</strong> assass<strong>in</strong>are Att<strong>il</strong>a. L'<strong>in</strong>trigo viene sco<strong>per</strong>to e sventato, <strong>il</strong><br />

successore di Teodosio II si rifiuta di pagare ulteriori tributi al<br />

re unno.<br />

Att<strong>il</strong>a: E' <strong>il</strong> momento di scendere <strong>in</strong> campo! Dovrei<br />

prendermela con l'Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o, le mura di<br />

Costant<strong>in</strong>opoli sono <strong>in</strong>espugnab<strong>il</strong>i, meglio lanciarsi alla<br />

con<strong>qui</strong>sta dell'Occidente, <strong>il</strong> pretesto ce l'ho, la rivendicazione<br />

alla successione della sorella dell'Im<strong>per</strong>atore.<br />

-Quale sorella? Quale Im<strong>per</strong>atore? Quale successione?<br />

La storia è complicata.<br />

Nel 410 Alarico, re dei Visigoti, saccheggia Roma e prende<br />

<strong>in</strong> ostaggio Galla Placida, sorella di Onorio e Arcadio,<br />

im<strong>per</strong>atori d'Occidente e d'Oriente.<br />

Nel 414 la ragazza sposa, non sappiamo f<strong>in</strong>o a che punto<br />

consenziente, Ataulfo, successore di Alarico, ma <strong>il</strong> nuovo re<br />

muore presto.<br />

La vedova viene ripresa alla corte di Ravenna e, essendo<br />

giovane e piacente, obbligata a sposare un generale di Onorio,<br />

che è suo fratello nonché Im<strong>per</strong>atore d'Occidente.<br />

Da quel matrimonio nascono Onoria e <strong>il</strong> futuro Im<strong>per</strong>atore<br />

Valent<strong>in</strong>iano III.<br />

Nel 437 Valent<strong>in</strong>iano si ritrova senza figli maschi e teme che<br />

Im<strong>per</strong>atore diventi uno dei figli maschi di sua sorella Onoria.<br />

Valent<strong>in</strong>iano III: Che faccio, la privo del diritto di<br />

augusta?<br />

Calma, al momento Onoria figli maschi non ne ha.


Valent<strong>in</strong>iano III: Ho sco<strong>per</strong>to una relazione tra mia<br />

sorella e un funzionario di corte, mia sorella è rimasta <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta,<br />

tanto <strong>per</strong> com<strong>in</strong>ciare uccido l'amante e <strong>in</strong>timo a Onoria di<br />

sposare un vecchio e fedele senatore.<br />

Onoria reagisce.<br />

Onoria: Mando un mio eunuco alla corte di Att<strong>il</strong>a <strong>per</strong><br />

implorare <strong>il</strong> suo aiuto, una forte somma di denaro lo<br />

conv<strong>in</strong>cerà, <strong>per</strong> autenticare <strong>il</strong> mio messaggio allego l'anello<br />

im<strong>per</strong>iale.<br />

Att<strong>il</strong>a, uomo rotto a qualsiasi es<strong>per</strong>ienza ma non avvezzo a<br />

certi comportamenti, capisce a modo suo.<br />

Att<strong>il</strong>a: Onoria mi sta mandando una promessa di<br />

matrimonio.<br />

Capisce male o f<strong>in</strong>ge di capire male? Sposare Onoria<br />

significa rivendicare <strong>il</strong> diritto alla sua dote, metà dell'Im<strong>per</strong>o<br />

romano d'Occidente!<br />

Att<strong>il</strong>a: E' ancora tanta roba!<br />

Valent<strong>in</strong>iano rifiuta tale pretesa e Att<strong>il</strong>a oltrepassa <strong>il</strong> Reno<br />

con tutto <strong>il</strong> suo esercito, sem<strong>in</strong>ando morte e distruzione.<br />

Ezio non può sottrarsi allo scontro. Il venti giugno 451 i due<br />

eserciti si trovano l'uno di fronte all'altro presso i Campi<br />

Catalaunici, località nella Francia nord-orientale.<br />

Sono due eserciti barbari che si scontrano.<br />

Con Ezio ci sono visigoti, burgundi, franchi, sassoni e<br />

alamanni. Con Att<strong>il</strong>a si schierano ostrogoti, gepidi, sciri, rugi,<br />

eruli e tur<strong>in</strong>gi.<br />

La Storia scolastica ci racconta che Ezio ne esce v<strong>in</strong>citore.<br />

Att<strong>il</strong>a: Non se parla! Ord<strong>in</strong>o ai miei soldati la ritirata<br />

negli accampamenti <strong>per</strong> un giorno, nient'altro.<br />

Ezio, che ritiene di conoscere bene Att<strong>il</strong>a, <strong>in</strong>terpreta questo<br />

gesto <strong>in</strong>solito come un segno di resa e si proclama v<strong>in</strong>citore. I<br />

due eserciti lasciano <strong>il</strong> campo a reti <strong>in</strong>violate, non essere stati<br />

sterm<strong>in</strong>ati dagli Unni è già una vittoria.<br />

L'anno seguente, sempre forte della promessa di<br />

matrimonio di Onoria, Att<strong>il</strong>a scende di nuovo <strong>in</strong> Italia e come<br />

al solito sul suo camm<strong>in</strong>o lascia una scia di distruzione,<br />

depredando Padova, A<strong>qui</strong>leia e Verona.


La Storia scolastica ci racconta che da Roma si muove papa<br />

Leone I.<br />

Leone I: Conv<strong>in</strong>ciamo <strong>il</strong> re unno a r<strong>in</strong>unciare alla marcia<br />

su Roma.<br />

-Un altro fatto straord<strong>in</strong>ario! Att<strong>il</strong>a che si lascia<br />

conv<strong>in</strong>cere dal rappresentante di un religione a lui estranea?<br />

Avrà aiutato la forte somma di denaro che <strong>il</strong> papa porta con<br />

sé?<br />

No, ad Att<strong>il</strong>a <strong>il</strong> denaro non fa effetto! Il suo esercito è allo<br />

stremo, da oltre due anni ha sem<strong>in</strong>ato morte e distruzione, sta<br />

<strong>per</strong> essere decimato dalla peste.<br />

Per i due contendenti dei Campi Catalaunici <strong>il</strong> dest<strong>in</strong>o è <strong>in</strong><br />

agguato.<br />

Att<strong>il</strong>a, svanito <strong>il</strong> suo sogno d'amore con Onoria, convola a<br />

giuste nozze con una ragazzotta germana di nome Ildico, nel<br />

corso della prima notte di nozze viene colpito da un'epistassi<br />

che lo soffoca f<strong>in</strong>o a ucciderlo. È <strong>il</strong> 453.<br />

Il figlio Elac, avuto da chissà quale donna, l'anno successivo<br />

viene sconfitto da un esercito di barbari <strong>in</strong>sorti. Pur avendo a<br />

disposizione una cavalleria forte e su<strong>per</strong>iore, gli Unni mancano<br />

di strategia e tutti sanno i loro punti deboli.<br />

-F<strong>in</strong>e dell'Im<strong>per</strong>o delle steppe.<br />

Nello stesso anno, <strong>il</strong> 454, Valent<strong>in</strong>iano, mosso dall'<strong>in</strong>vidia e<br />

dal timore di essere spodestato, fa uccidere <strong>il</strong> generale Ezio. I<br />

soldati di quest'ultimo la prendono male e si vendicano a loro<br />

volta uccidendo Valent<strong>in</strong>iano.<br />

Per i successivi due decenni si alternano im<strong>per</strong>atori deboli e<br />

succubi dei capi barbari.<br />

L'ultimo è Romolo Augustolo, figlio del generale Oreste,<br />

<strong>in</strong>vitato a ritirarsi a vita privata da Odoacre, un altro generale<br />

romano di orig<strong>in</strong>i barbariche.<br />

L'anno è <strong>il</strong> 476, non se n’è accorto nessuno!<br />

Il sacco gent<strong>il</strong>e di Genserico.<br />

Il trentuno dicembre 406 orde di Vandali, Svevi e Alani,<br />

provenienti dall'Europa dell'Est, attraversano <strong>il</strong> ghiacciato


Reno e <strong>in</strong>vadono l'Im<strong>per</strong>o romano d'Occidente.<br />

Per due anni la Gallia e la Penisola Iberica vengono<br />

saccheggiate.<br />

L'Im<strong>per</strong>atore Onorio concede loro lo status di foederati <strong>in</strong><br />

cambio del giuramento di fedeltà.<br />

Chi li ha guidati è re Gunderico, aiutato <strong>in</strong> questo compito<br />

dal fratellastro Genserico.<br />

Senato di Roma: Non crederanno questi barbari di vivere<br />

tran<strong>qui</strong>lli!<br />

Nel 416 un possente esercito, guidato da Walia re dei<br />

Visigoti, viene <strong>in</strong>viato da Roma e <strong>per</strong> Vandali e Alani non c'è<br />

scampo.<br />

Vandali e Alani: Ci rifugiamo nelle vic<strong>in</strong>anze dello<br />

Stretto di Gib<strong>il</strong>terra.<br />

Nel 428 muore re Gunderico e gli succede <strong>il</strong> giovane<br />

Genserico.<br />

Genserico: Andiamo alla con<strong>qui</strong>sta dell'Africa, granaio di<br />

Roma.<br />

Lo seguono i Vandali e gli Alani su<strong>per</strong>stiti, oltre a un gruppo<br />

di Visigoti traditori dei Romani. Notte e giorno cent<strong>in</strong>aia<br />

d'imbarcazioni fanno la spola tra Spagna e Africa, scaricando<br />

sulla costa tra Ceuta e Tangeri i guerrieri barbari con i loro<br />

destrieri e i carri da combattimento, oltre a migliaia di <strong>per</strong>sone<br />

alla ricerca della terra promessa da Genserico.<br />

Come loro costume Tangeri viene rasa al suolo.<br />

Genserico: Non mi lascio nemici alle spalle.<br />

Nel 430 arrivano a Ippona, oggi Annaba, e ci trovano<br />

Agost<strong>in</strong>o, vescovo da trentac<strong>in</strong>que anni. L'assedio della città<br />

costa la vita al grande Padre della Chiesa.<br />

Le popolazioni dell'Africa accolgono Genserico come un<br />

liberatore.<br />

Popolo africano: Siamo stanchi degli abusi di Roma.<br />

Genserico ritiene che sia giunto <strong>il</strong> momento di trovare un<br />

accordo con Roma e nel 435 diventa federato dei Romani<br />

come console della Numidia, l'attuale Algeria.<br />

A questo punto succede l'imprevedib<strong>il</strong>e e l'impensab<strong>il</strong>e.<br />

Genserico: Riesco a trasformare <strong>in</strong> mar<strong>in</strong>ai i miei uom<strong>in</strong>i


che <strong>il</strong> mare non l'hanno mai frequentato e costruisco<br />

formidab<strong>il</strong>i navi <strong>in</strong> grado di navigare nel Mediterraneo al pari<br />

delle altre.<br />

Per non smentirsi, prende di mira Cartag<strong>in</strong>e, seconda città<br />

dell'Im<strong>per</strong>o, pr<strong>in</strong>cipale porto del Mediterraneo e centro di<br />

rifornimento di Roma.<br />

Genserico: Da Cartag<strong>in</strong>e viene imbarcato <strong>il</strong> grano di tutte<br />

le prov<strong>in</strong>ce africane e diretto alla capitale.<br />

La città viene posta sotto assedio e al suo <strong>in</strong>terno scoppia<br />

un'epidemia di peste. I Vandali torturano e bruciano i vescovi.<br />

Cattolico conv<strong>in</strong>to: Genserico è <strong>il</strong> quarto cavaliere<br />

dell'Apocalisse, la f<strong>in</strong>e del mondo è imm<strong>in</strong>ente.<br />

Nel 439 Cartag<strong>in</strong>e cade. Genserico destituisce <strong>il</strong> clero e<br />

<strong>in</strong>camera i beni ecclesiastici.<br />

Genserico: La flotta di Cartag<strong>in</strong>e è mia, la ut<strong>il</strong>izzerò <strong>per</strong><br />

le <strong>in</strong>cursioni <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia, Sardegna, Corsica e Baleari.<br />

Saccheggi e sequestri non gli impediscono di mantenere<br />

rapporti diplomatici con tutti i regni che si affacciano sul<br />

Mediterraneo, mentre nei suoi dom<strong>in</strong>i africani organizza un<br />

regno basato su un assetto vic<strong>in</strong>o al feudalesimo.<br />

Genserico: I dissoluti costumi cartag<strong>in</strong>esi non devono<br />

fiaccare i miei guerrieri, ci vuole un editto moralizzatrice, i<br />

quartieri della prostituzione devono sparire.<br />

Genserico è l'uomo più potente dell'Occidente.<br />

Genserico: Mi manca la con<strong>qui</strong>sta di Roma.<br />

Con l'Im<strong>per</strong>o i rapporti sono stab<strong>il</strong>i, ha conv<strong>in</strong>to suo figlio<br />

Unerico a ripudiare la moglie, ovvero sua nuora, figlia del re<br />

dei Visigoti.<br />

Genserico: La rispedisco al suo paese mut<strong>il</strong>ata del naso e<br />

delle orecchie.<br />

Non è dato sa<strong>per</strong>e i reali motivi di questo gesto... vandalo.<br />

Genserico: Sarebbe opportuno che mio figlio sposi<br />

Eudocia, figlia dell'Im<strong>per</strong>atore Valent<strong>in</strong>iano III.<br />

Nel 455 l'Im<strong>per</strong>atore viene ucciso e <strong>il</strong> suo posto viene preso<br />

dal suo assass<strong>in</strong>o, che pretende di sposare la vedova<br />

dell'Im<strong>per</strong>atore, tale Lic<strong>in</strong>ia Eudossa.<br />

Genserico: E' lei stessa che m’<strong>in</strong>vita ad assediare Roma,


non posso fare altro.<br />

Alle porte della città si trova papa Leone I, disarmato e<br />

senza scorta, che tenta di conv<strong>in</strong>cerlo ad abbandonare i suoi<br />

propositi.<br />

Genserico: Abbandonarli no di certo, prometto di<br />

risparmiare vite umane, edifici e chiese.<br />

Per due settimane i Vandali s’impossessano di oro, o<strong>per</strong>e<br />

d'arte, macch<strong>in</strong>e belliche romane e portano via artisti, tecnici e<br />

artigiani. La città nel suo <strong>in</strong>sieme è salva e viene sottoposta a<br />

blocco navale <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo.<br />

A Cartag<strong>in</strong>e Genserico si porta Lic<strong>in</strong>ia Eudossa e le tre<br />

figlie, una delle quali sposa suo figlio Unerico.<br />

L'Im<strong>per</strong>atore romano Petronio Massimo, ritenuto a ragione<br />

dai suoi concittad<strong>in</strong>i responsab<strong>il</strong>e di tutto quel disastro, viene<br />

l<strong>in</strong>ciato mentre tenta di fuggire.<br />

Il suo successore, Maggioriano, fallisce <strong>il</strong> tentativo di<br />

riprendersi l'Africa via Spagna e riconosce <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io dei<br />

Vandali <strong>in</strong> Mauritania.<br />

Nel frattempo Genserico non <strong>per</strong>de le vecchie abitud<strong>in</strong>i e<br />

con le sue navi saccheggia le coste dell'Illiria, dell'Epiro e della<br />

Grecia.<br />

Siamo nel 467, la caduta dell'Im<strong>per</strong>o è vic<strong>in</strong>a.<br />

Nel 476 l'Im<strong>per</strong>atore d'Oriente Zenone riconosce a<br />

Genserico <strong>il</strong> possesso di tutta la prov<strong>in</strong>cia d'Africa, da<br />

Gib<strong>il</strong>terra alla Tripolitania, la Corsica, la Sardegna e la Sic<strong>il</strong>ia.<br />

Genserico: In cambio concedo la libertà di religione ai<br />

cattolici, a patto che pagh<strong>in</strong>o tasse alte, ma pretendo la<br />

conversione all'arianesimo a chi mi sta vic<strong>in</strong>o nel comando.<br />

Muore di vecchiaia nel 477, all'età di 88 anni.<br />

Coesistenza tra Romani e germanici.<br />

Una coesistenza obbligata e complicata, stesso territorio,<br />

diversa struttura sociale.<br />

I capi germanici sono re dei loro popoli, <strong>per</strong> la popolazione<br />

romana sono comandanti di truppe alleate.<br />

-Bisogna trovare un compromesso.


In alcuni casi funziona, vedi <strong>il</strong> regno dei Visigoti <strong>in</strong> Spagna e<br />

dei Franchi <strong>in</strong> Gallia, che dureranno a lungo con relativa<br />

pros<strong>per</strong>ità.<br />

In altri casi non funziona, vedi <strong>il</strong> regno dei Vandali che avrà<br />

vita breve.<br />

Su<strong>per</strong>fluo dire che a quei tempi la religione è un elemento di<br />

separazione che impedisce un rapido processo d’<strong>in</strong>tegrazione e<br />

di fusione tra due popoli.<br />

I germanici o sono pagani o sono ariani e devono<br />

confrontarsi con un clero cattolico che è diventato punto di<br />

riferimento di tutti i Romani.<br />

I Romani sono Cristiani con idee chiare <strong>in</strong> testa, l’arianesimo<br />

è un’eresia, <strong>il</strong> paganesimo è morto e sepolto.<br />

-Come la mettiamo?<br />

I Cristiani giocano d’astuzia, provano a convertire <strong>il</strong> capo dei<br />

germanici e confidano sul fatto che tutto <strong>il</strong> popolo non può<br />

che seguirlo.<br />

Romani e germanici sono divisi anche dalla concezione del<br />

diritto.<br />

Quello romano è codificato, basato su fonti scritte, e si<br />

applica a tutte le <strong>per</strong>sone che risiedono nell’Im<strong>per</strong>o.<br />

-Si chiama pr<strong>in</strong>cipio di territorialità.<br />

Quello germanico è consuetud<strong>in</strong>ario, tramandato oralmente<br />

e basato su usi, costumi e consuetud<strong>in</strong>i, si applica a coloro che<br />

fanno parte di quel popolo.<br />

-Si chiama pr<strong>in</strong>cipio della <strong>per</strong>sonalità del diritto. Chi<br />

cede <strong>per</strong> primo?<br />

I germanici!<br />

Nel 654 i Visigoti di Spagna elaborano una loro legge, scritta<br />

<strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o, che viene estesa a tutti gli abitanti del regno.<br />

-Assomiglia alle leggi romane.<br />

I germanici sono affasc<strong>in</strong>ati dalla civ<strong>il</strong>tà e dalla cultura<br />

romana al punto che assumono <strong>il</strong> modo di vivere dei Romani.<br />

-Ci credo, sono diventati grandi proprietari terrieri!<br />

Che con i proprietari terrieri romani hanno una comunione<br />

d'<strong>in</strong>teressi e andare d’accordo è fac<strong>il</strong>e.<br />

Chi ne fa le spese sono i centri urbani che si spopolano e


decadono.<br />

-Chi non scap<strong>per</strong>ebbe dalla città all’avvic<strong>in</strong>arsi dei<br />

barbari?<br />

Non si commercia come una volta, sopravvivono le città che<br />

sono stati grandi come M<strong>il</strong>ano, Verona, Ravenna, Pavia e<br />

Roma, dove risiedono i vescovi e i rappresentanti del re, quei<br />

conti cui <strong>il</strong> sovrano affida <strong>il</strong> controllo politico e m<strong>il</strong>itare del<br />

territorio.<br />

Altre due strutture portanti del mondo romano vanno <strong>in</strong><br />

crisi profonda.<br />

-La prima?<br />

La fiscalità.<br />

-Tanti evasori?<br />

No, <strong>per</strong> diritto sono esclusi dal pagamento delle imposte <strong>il</strong><br />

clero, i germanici e i grandi proprietari terrieri, chi paga le tasse<br />

sono i piccoli proprietari e i loro coloni.<br />

-Se si ribellano sono mazzate! La seconda?<br />

Il sistema scolastico.<br />

-A quei barbari analfabeti la scuola non <strong>in</strong>teressa!<br />

La cultura antica rimane patrimonio di pochi letterati.<br />

-Meno male che ci pensa <strong>il</strong> clero a salvarla!<br />

A parte queste due strutture portanti <strong>in</strong> crisi, l’aristocrazia<br />

romana capisce che avere un esercito forte offre vantaggi e<br />

<strong>in</strong>izia la vera collaborazione con i nuovi dom<strong>in</strong>atori:<br />

Ceto <strong>in</strong>feriore: Vi state dimenticando di noi, all’<strong>in</strong>izio<br />

abbiamo s<strong>per</strong>ato che i barbari ci sollevassero dalla pressione<br />

fiscale, ci siamo <strong>il</strong>lusi, i nuovi padroni sostituiscono i vecchi e<br />

tutto cont<strong>in</strong>ua come prima, <strong>per</strong> i poveri non cambia nulla, se<br />

non a chi versare le tasse.<br />

I barbari visti dai Cristiani.<br />

I contemporanei sono consapevoli della irrevocab<strong>il</strong>ità del<br />

mutamento istituzionale? I Romani del Tardo Im<strong>per</strong>o hanno<br />

avvertito con angoscia la m<strong>in</strong>accia <strong>in</strong>combente dei barbari?<br />

I Cristiani, cittad<strong>in</strong>i <strong>in</strong>tegrati nell’Im<strong>per</strong>o, assumono un<br />

atteggiamento di rifiuto culturale e d'<strong>in</strong>tolleranza etnica.


Cristiani: L'unica civ<strong>il</strong>tà è quella romana e i barbari sono<br />

eversori di ogni forma di vita civ<strong>il</strong>e.<br />

Sorge <strong>il</strong> ragionevole dubbio che <strong>il</strong> mito di Roma sia nato dal<br />

patriottismo cristiano del IV e V secolo e non dai sudditi<br />

dell’Im<strong>per</strong>o romano classico. Ad esempio <strong>il</strong> vescovo di M<strong>il</strong>ano,<br />

Ambrogio, vede nella battaglia di Adrianopoli del 378,<br />

term<strong>in</strong>ata con la disfatta dell’esercito im<strong>per</strong>iale e la morte<br />

dell’Im<strong>per</strong>atore Valente, <strong>il</strong> segno della vic<strong>in</strong>a f<strong>in</strong>e del mondo,<br />

ed esorta i Cristiani alla guerra contro i barbari.<br />

Girolamo si chiede angosciato, dopo <strong>il</strong> sacco di Roma del<br />

410:<br />

Girolamo: Chi può salvarsi se Roma <strong>per</strong>isce?<br />

L'iconografia romana aveva idealizzato <strong>il</strong> barbaro<br />

rappresentandolo sulla colonna traiana e su quella di Marco<br />

Aurelio come sconfitto possente.<br />

Per <strong>il</strong> poeta cristiano Prudenzio <strong>in</strong>vece non va ammesso nel<br />

consorzio umano e dista dal mondo romano quanto chi non<br />

ha parola da chi sa parlare.<br />

Sidonio Apoll<strong>in</strong>are, aristocratico gallo-romano di casata e<br />

vescovo di Clermont-Ferrand, così si esprime <strong>in</strong> merito agli<br />

occupanti burgundi.<br />

Sidonio Apoll<strong>in</strong>are: Fetidi di aglio, cipolla e burro<br />

rancido, due categorie di uom<strong>in</strong>i non possono trovare<br />

accoglienza nella civ<strong>il</strong>tà romana, patria delle leggi, delle lettere<br />

e della libertà: i barbari e gli schiavi.<br />

I Romani sono unici al mondo.<br />

I Greci sono fieri di essere nati direttamente dal suolo<br />

dell'Attica.<br />

I Romani si dist<strong>in</strong>guono dai Greci <strong>per</strong> <strong>il</strong> rifiuto di essere nati<br />

dalla terra. Per un romano essere figlio della terra significa<br />

essere un <strong>in</strong>dividuo di poco importanza, un figlio di nessuno.<br />

Virg<strong>il</strong>io: I romani sono figli del suolo laziale,<br />

preferiscono essere ricordati come discendenti di un gruppo di<br />

troiani che si sono fusi con le popolazioni laziali.<br />

Da questi matrimoni misti nascono uom<strong>in</strong>i che fondano


Lav<strong>in</strong>ium e Alba Longa.<br />

Virg<strong>il</strong>io: In questa città nascono due gemelli che si<br />

staccano e fondano Roma, con <strong>il</strong> preciso scopo di popolarla di<br />

gente che deve venire da ogni parte.<br />

-Roma città a<strong>per</strong>ta ab <strong>in</strong>itium!<br />

La grandezza di Roma, quella che <strong>per</strong> i Romani corrisponde<br />

alla loro stessa identità, si fonda sulla commistione di uom<strong>in</strong>i<br />

venuti da ogni dove. Una città che con<strong>qui</strong>sta l'Italia, si espande<br />

nelle prov<strong>in</strong>ce lontane, arriva a fondare un Im<strong>per</strong>o unito nella<br />

cultura e nella religione, con due parole nella testa e nel cuore,<br />

dom<strong>in</strong>io e <strong>in</strong>tegrazione.<br />

Non a caso Romolo scava una fossa, <strong>il</strong> mundus.<br />

Romolo: In essa viene gettato tutto ciò che è bello<br />

secondo consuetud<strong>in</strong>e e tutto ciò che è necessario secondo<br />

natura. Ognuno getta una zolla della terra da cui proviene e<br />

tutti le mescolano.<br />

Questa è una peculiarità che Roma manterrà <strong>in</strong>alterata nei<br />

secoli.<br />

Popolo romano: Come avremmo potuto sopportare <strong>il</strong><br />

sacco di Alarico senza questa nostra <strong>in</strong>nata capacità di<br />

amalgamare popoli e civ<strong>il</strong>tà? Di sacchi ne verranno altri, ma<br />

noi Romani siamo un mito senza data di scadenza, proprio<br />

come le nostre rov<strong>in</strong>e.<br />

Dal Colosseo alle Terme di Caracalla, dai Fori a Ponte<br />

M<strong>il</strong>vio, dal Campidoglio alla Domus Aurea, sono luoghi<br />

dell'anima.<br />

Popolo romano: Noi siamo stati grandi e siamo decaduti,<br />

abbiamo vizi e virtù, uniamo sobrietà e corruzione,<br />

democrazia e tirannide, repubbliche e im<strong>per</strong>i. In noi ogni<br />

opposto trova la sua co<strong>in</strong>cidenza. Come poteva Alarico<br />

pensare di scrivere la parola f<strong>in</strong>e al dom<strong>in</strong>io im<strong>per</strong>iale!<br />

Trasferiamo armi e bagagli a Costant<strong>in</strong>opoli e con Giust<strong>in</strong>iano,<br />

Im<strong>per</strong>atore <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ato, regaliamo al mondo <strong>il</strong> Corpus Juris Civ<strong>il</strong>is<br />

che sarà <strong>per</strong> secoli la base del diritto.<br />

Roma è <strong>il</strong> mito politico <strong>per</strong> eccellenza, buono <strong>per</strong> tutte le<br />

stagioni. Un mito che nasce pagano <strong>per</strong> r<strong>in</strong>ascere cristiano: da<br />

un fratricidio al martirio di Pietro <strong>per</strong> arrivare al papa che


prende <strong>il</strong> posto di un Im<strong>per</strong>atore.<br />

Il generale Clark, capo dell'esercito di liberazione, si mette<br />

nei panni di Cesare, entra a Roma da trionfatore dall'Appia<br />

Antica e si ferma ad ammirare i monumenti che la<br />

punteggiano, un mito che <strong>in</strong>izia la sua conversione al turismo.<br />

I vangeli.<br />

Il Signore amava Maria Maddalena più di tutte e la baciava te<br />

sulla bocca.<br />

Allora estrassero i chiodi dalle mani del Signore e lo deposero <strong>per</strong><br />

terra. Tutta la terra si scosse e ci fu un panico enorme. Il sole rifulse<br />

e ci si accorse che erano le tre pomeridiane. I Giudei si rallegrarono e<br />

consegnarono <strong>il</strong> corpo a Giuseppe <strong>per</strong>ché lo seppellisse. Questi aveva<br />

visto coi suoi occhi quanto bene aveva compiuto. Preso <strong>il</strong> Signore, lo<br />

lavò, lo avvolse <strong>in</strong> una s<strong>in</strong>done e lo <strong>in</strong>trodusse nel sepolcro, che era<br />

chiamato Giard<strong>in</strong>o di Giuseppe.<br />

Non credo che questi due brani siano stati letti <strong>in</strong> chiesa, né<br />

<strong>in</strong> quelle cattoliche, né <strong>in</strong> quelle ortodosse o protestanti,<br />

essendo tratti dai Vangeli apocrifi, non canonici, non<br />

approvati, considerati dei falsi.<br />

-Come si comporta lo storico di fronte a un falso?<br />

Ci gode un mondo.<br />

L’episodio di Gesù che bacia Maddalena è tratto dal Vangelo<br />

di F<strong>il</strong>ippo, la sepoltura di Cristo <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a di Giuseppe<br />

d’Arimatea dal Vangelo di Pietro.<br />

Perché sono considerati <strong>in</strong>attendib<strong>il</strong>i? In che misura lo<br />

sono? Cosa ci dicono dal punto di vista della Storia, al netto<br />

della fede?<br />

I Vangeli canonici formano l’ossatura del Nuovo<br />

Testamento. Canonici, ossia regolari, corretti… dalla parola<br />

semitica che significa canna di palude, quella ut<strong>il</strong>izzata <strong>per</strong> le<br />

misurazioni… e non vengono scritti né durante la vita di<br />

Cristo né all’<strong>in</strong>domani della sua morte. Solo alla f<strong>in</strong>e del IV


secolo la Chiesa stab<strong>il</strong>isce <strong>il</strong> loro contenuto.<br />

La genesi è lunga e complessa.<br />

La Chiesa di prima mano non è un organismo unitario,<br />

forte, coerente e organizzato. I Cristiani dei primi secoli si<br />

riuniscono <strong>in</strong> piccole comunità, la maggior parte isolate e<br />

sparse <strong>per</strong> tutto <strong>il</strong> Mediterraneo, <strong>in</strong> particolare nella zona<br />

medio orientale, <strong>in</strong>fluenzate dal luogo dove vivono.<br />

Questo è fondamentale <strong>per</strong> capire <strong>il</strong> motivo della scrittura di<br />

tanti Vangeli e <strong>il</strong> successivo rifiuto di quasi tutti da parte dei<br />

vertici ecclesiastici.<br />

In quelle comunità Gesù Cristo è paragonab<strong>il</strong>e a una star del<br />

c<strong>in</strong>ema e i suoi fan vogliono sa<strong>per</strong>e tutto di lui.<br />

Non bastano i testi della Bibbia come era conosciuta, non<br />

bastano i racconti sulle predicazioni e sulla passione di Cristo.<br />

Sono monotoni, <strong>in</strong>completi e <strong>in</strong>soddisfacenti. I fedeli sono<br />

affamati di aneddoti e delle storie del Salvatore prima della<br />

predicazione, della sua giov<strong>in</strong>ezza e dell’età adulta di Maria<br />

Verg<strong>in</strong>e.<br />

-I nomi dei genitori di Maria… li sapete?<br />

Fedeli: Gioacch<strong>in</strong>o e Anna.<br />

-Chi sono Dimas e di Gestas?<br />

Fedeli: I due ladroni crocefissi con Gesù.<br />

-Il mitico Long<strong>in</strong>o?<br />

Fedeli: Il soldato che <strong>per</strong>forò <strong>il</strong> costato di Cristo.<br />

Sono notizie ricavate dai testimoni del tempo, alcuni<br />

coetanei degli apostoli.<br />

Tutto viene tramandato <strong>per</strong> via orale ed è <strong>in</strong>evitab<strong>il</strong>e che si<br />

cre<strong>in</strong>o differenti versioni della stessa storia. Con parole mie<br />

sono <strong>in</strong>attendib<strong>il</strong>i.<br />

-Eppure ci hanno creduto <strong>in</strong> molti.<br />

Inattendib<strong>il</strong>i ma di fatto accettati, se è vero che ogni anno a<br />

Natale allestiamo <strong>il</strong> presepe con l’as<strong>in</strong>o, <strong>il</strong> bue, la grotta e i re<br />

Magi.<br />

In quattrocento anni <strong>in</strong> ogni comunità di fedeli si<br />

moltiplicano i detti, i pensieri e i miracoli!<br />

Tutta roba che dopo <strong>il</strong> IV secolo f<strong>in</strong>isce <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a o relegati<br />

al ruolo di apocrifi. In orig<strong>in</strong>e <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e apocrifo non è


negativo, significa misterioso, più tardi <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e si colora di<br />

negativo e diventa s<strong>in</strong>onimo di falso ed eretico.<br />

La nostra consorella, Sofia, essendo un eone, concepì un pensiero<br />

al suo <strong>in</strong>terno. Per mezzo del pensiero dello Spirito e di Prognosis<br />

ella volle manifestare la sua copia di sé, benché lo Spirito non le<br />

avesse consentito, ne glielo avesse concesso, ne glielo avesse accordato<br />

<strong>il</strong> suo compagno, lo Spirito maschio verg<strong>in</strong>ale.<br />

Non lo possiamo capire, non siamo <strong>in</strong>iziati.<br />

-Iniziati a cosa?<br />

Il Libro segreto di Giovanni non è stato scritto <strong>per</strong> noi, non<br />

siamo gnostici.<br />

-Chi sono questi gnostici?<br />

Gente che <strong>in</strong>terpreta la vita <strong>in</strong> senso misterico, ossia come<br />

rivelazione riservata a pochi e la vicenda di Gesù è un ghiotto<br />

boccone. Il massimo successo lo ottengono proprio nel<br />

momento della prima diffusione del Cristianesimo, I e II<br />

secolo.<br />

Per uno gnostico la resurrezione è <strong>in</strong>accettab<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> figlio di<br />

Dio non può ritornare a una forma corporea.<br />

-No?<br />

È una forma <strong>in</strong>feriore, <strong>per</strong> uno gnostico ogni morte implica<br />

un’elevazione a un livello su<strong>per</strong>iore.<br />

-Hanno avuto successo?<br />

Più di quanto si possa immag<strong>in</strong>are! L’ultimo testo ritrovato e<br />

pubblicato, <strong>il</strong> Vangelo di Giuda, appartiene al f<strong>il</strong>one gnostico e<br />

afferma che è stato Giuda a comprendere <strong>il</strong> vero messaggio di<br />

Gesù.<br />

-Il fatto che l’abbia tradito è un particolare di scarsa<br />

importanza.<br />

Gesù stesso <strong>in</strong>vita Giuda a tradirlo! In questo modo l’anima<br />

si libera del corpo.<br />

-Chissà cos'avranno pensato i teologi a leggere<br />

queste… stranezze!<br />

Sono pieni di errori, contraddicono i testi autorevoli…


tuttavia sono suggestivi e poco <strong>per</strong>icolosi <strong>per</strong> la dottr<strong>in</strong>a<br />

cattolica:<br />

Teologi cristiani: Veniamo a un compromesso, lasciamoli<br />

nella tradizione popolare a patto che rimangono fuori dalla<br />

liturgia.<br />

-Va bene, se i Vangeli apocrifi sono stati scartati <strong>per</strong><br />

motivi che ci sfuggono, che cosa ha reso accettab<strong>il</strong>i quelli che<br />

oggi chiamiamo canonici e chi li ha scritti?<br />

Nessuno dei dodici apostoli li ha scritti. Soltanto Paolo di<br />

Tarso mette mano a penna e papiro, ma scrive a diverse<br />

comunità e <strong>per</strong>sonalità del tempo.<br />

-Le famose lettere che, con gli Atti degli Apostoli, i<br />

Vangeli e l’Apocalisse fanno parte del Nuovo Testamento.<br />

È <strong>in</strong>teressante notare che le notizie dei quattro evangelisti<br />

sono poche e provengono dallo stesso Nuovo Testamento.<br />

Marco è un ebreo che non ha conosciuto Gesù, è stato<br />

seguace di Paolo di Tarso e di Pietro e scrive <strong>il</strong> suo Vangelo tra<br />

l'anno 64 e l'anno 67, a Roma.<br />

Matteo è un ex esattore delle tasse, <strong>il</strong> Vangelo a lui attribuito<br />

è stato scritto ad Antiochia <strong>in</strong>torno all’anno 80.<br />

-A lui attribuito?<br />

Non ci sono certezze circa l’esistenza di Matteo e sono forti<br />

i dubbi che sia stato lui a scriverlo.<br />

-Com’è uscito <strong>il</strong> suo nome?<br />

Gli storici della Chiesa si sono accordati <strong>per</strong> identificarlo<br />

come apostolo di Gesù, chi ha fede crede e basta, chi non ha<br />

fede si deve tenere un dubbio grande come una montagna.<br />

Luca è stato un apostolo di Gesù.<br />

-Che faceva nella vita?<br />

Il medico. Diventa discepolo di Paolo di Tarso e scrive <strong>il</strong> suo<br />

Vangelo tra l'anno 78 e l’anno 80, oggi si ritiene che sia l’autore<br />

anche degli Atti degli Apostoli.<br />

Questi tre Vangeli, Marco, Matteo e Luca contengono<br />

analogie e rimandi che consentono paragoni e verifiche. Sono<br />

quelli che si possono disporre su tre colonne adiacenti tra loro<br />

e poter essere letti <strong>in</strong> contemporanea.<br />

-Def<strong>in</strong>izione <strong>per</strong>fetta del term<strong>in</strong>e di s<strong>in</strong>ottico.


Se diamo corda alle teorie delle due fonti, Matteo e Luca<br />

att<strong>in</strong>gono da Marco, che sarebbe <strong>il</strong> più antico dei tre.<br />

-Un copia e <strong>in</strong>colla d’altri tempi.<br />

Sì e no. Ci sarebbe una fonte comune, oggi <strong>per</strong>duta, <strong>il</strong><br />

celebre Documento Q che avrebbe contenuto i detti di Gesù.<br />

-Manca Giovanni.<br />

Il suo Vangelo oggi lo def<strong>in</strong>iremmo un work <strong>in</strong> progress,<br />

prodotto da più mani all’<strong>in</strong>terno di comunità cristiane e basato<br />

sulla tradizione. La sua stesura è laboriosa, nasce grezzo a<br />

Efeso, costa occidentale della Turchia, <strong>per</strong> mezzo secolo viene<br />

maneggiato e aggiustato f<strong>in</strong>o alla sua stesura def<strong>in</strong>itiva<br />

dell’anno 100.<br />

Il Vangelo di Giovanni è un testo <strong>in</strong>dipendente dagli altri tre<br />

e <strong>per</strong> certi versi orig<strong>in</strong>ale.<br />

Come si vede nessuno degli autori, io li chiamerei redattori,<br />

dei Vangeli canonici è testimone oculare della vita di Cristo.<br />

-Anche gli autori degli apocrifi non lo sono.<br />

Questo fatto non è né strano, né scandaloso. Proprio<br />

quando <strong>in</strong>iziano a venire meno i diretti testimoni, gli apostoli, i<br />

Cristiani avvertono <strong>il</strong> bisogno di trasferire su papiro gli atti e i<br />

detti di Cristo, <strong>per</strong> non dissolvere come neve al sole la dottr<strong>in</strong>a<br />

che stanno divulgando.<br />

-Scrivono senza un piano organico.<br />

Ogni comunità cristiana ci mette del suo.<br />

-Contraddizioni e lacune si sprecano.<br />

Questo significa che non esiste un'o<strong>per</strong>azione di censura<br />

preord<strong>in</strong>ata.<br />

-Possiamo accettare che dopo quattro secoli un gruppo<br />

di vescovi e di teologi si riunisca <strong>in</strong>torno a un tavolo e decida<br />

quale testo divulgare?<br />

Ai testi canonici si arriva dopo discussioni, studi, polemiche<br />

e scontri, <strong>il</strong> tutto durato quattrocento anni.<br />

-Dobbiamo accettare e basta?<br />

Consideriamola una progressiva aff<strong>in</strong>azione della dottr<strong>in</strong>a.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Non è <strong>per</strong>messo dire, o pensare, che uno degli<br />

evangelisti possa aver mentito, hanno cercato di verificare<br />

l’autenticità tramite riscontri diretti, rigettato tutto quello che


sembrava loro estraneo al messaggio di Cristo o <strong>per</strong>icoloso <strong>per</strong><br />

la dottr<strong>in</strong>a, e nel contempo tentato di smussare o di<br />

re<strong>in</strong>terpretare le contraddizioni.<br />

Ci dobbiamo dividere <strong>in</strong> due.<br />

Colui che crede: Il Nuovo Testamento è una fonte di<br />

verità rivelate, sorgente di vita spirituale, oggetto sacro, non<br />

soltanto la storia e <strong>il</strong> pensiero di un tale di nome Cristo.<br />

La dist<strong>in</strong>zione tra canonico e apocrifo si traduce così<br />

nell’antitesi tra autentico e falso.<br />

Colui che è lontano dal credere: Io sono <strong>in</strong>teressato alla<br />

storia delle religioni e <strong>per</strong> me cade la dist<strong>in</strong>zione, ogni testo,<br />

canonico o apocrifo che sia, è una fonte da prendere <strong>in</strong><br />

considerazione.<br />

Non è una passeggiata leggere i canonici e capirli bene.<br />

-Un esempio?<br />

Gesù viene def<strong>in</strong>ito Nazareno.<br />

-Ovvio, è orig<strong>in</strong>ario di Nazareth, cittad<strong>in</strong>a menzionata<br />

<strong>in</strong> tutti e quattro i Vangeli canonici, niente di anomalo.<br />

Oggi Nazareth è posta ad alcuni ch<strong>il</strong>ometri dal Lago di<br />

Tiberiade <strong>in</strong> una zona pianeggiante, i Vangeli canonici parlano<br />

di un’area montuosa nelle vic<strong>in</strong>anze di un lago. A quel tempo o<br />

Nazareth non esisteva o aveva un altro nome. L’unica cittad<strong>in</strong>a<br />

che risponde alla descrizione dei Vangeli canonici è Gamala<br />

situata nell’attuale Golan.<br />

-Nazareno allora ha un altro significato?<br />

Potrebbe averne tanti. Nazareno può essere un titolo del<br />

tipo <strong>il</strong> maestro oppure derivare dal term<strong>in</strong>e naz<strong>in</strong>eo, colui che ha<br />

fatto un particolare tipo di voto… così <strong>il</strong> dato essenziale <strong>per</strong><br />

ogni biografia, <strong>il</strong> luogo di nascita, quello che <strong>per</strong> primo si<br />

mette sulla carta d’identità, non è verificab<strong>il</strong>e e non è<br />

conoscib<strong>il</strong>e.<br />

I Vangeli, <strong>per</strong> loro stessa natura, non sono fonti storiche<br />

fac<strong>il</strong>i da ut<strong>il</strong>izzare. Si auto dichiarano fonti di verità, con f<strong>in</strong>alità<br />

sacre e di conseguenza al di fuori della Storia. I rimandi e le<br />

allusioni sono diffic<strong>il</strong>i da sciogliere.<br />

Al cospetto di un tale impianto con f<strong>in</strong>alità religiose lo<br />

storico cerca confronti esterni, ovvero testimonianze non


cristiane che possano <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>are la figura di Gesù.<br />

Colui che crede: Lum<strong>in</strong>osa di suo.<br />

Sulla vita di Gesù c’è ben poco su cui contare. L’unica fonte<br />

che ha una certa attendib<strong>il</strong>ità è quella scritta da Giuseppe<br />

Flavio, uno storico ebreo del I secolo.<br />

Ne parla anche Tacito nel <strong>qui</strong>ndicesimo <strong>libro</strong> degli Annali,<br />

quello <strong>in</strong> cui narra delle <strong>per</strong>secuzioni di Cristiani a o<strong>per</strong>a di<br />

Nerone e afferma che costoro hanno orig<strong>in</strong>e da Cristo,<br />

condannato a morte da Ponzio P<strong>il</strong>ato.<br />

Ammesso che questo passo non sia stato <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> epoca<br />

successiva, è un riferimento debole.<br />

I Vangeli canonici, come tutti i testi alla base delle grandi<br />

religioni del nostro pianeta, pongono enormi problemi<br />

<strong>in</strong>terpretativi.<br />

-L’impresa è affasc<strong>in</strong>ante.<br />

La biografia di Cristo, come quella di Muhammad, non è<br />

<strong>in</strong>teressante <strong>in</strong> sé. Quello che attrae è <strong>il</strong> meccanismo che ha<br />

portato alla diffusione di questa o di quella religione, le ragioni<br />

e i modi del loro affermarsi e le conseguenze che hanno<br />

provocato tra i popoli e le nazioni.<br />

Il signor Luigi Cascioli di Viterbo nel 2002 cita <strong>in</strong> giudizio<br />

un parroco della sua zona.<br />

-Con quale accusa?<br />

Abuso di credulità popolare e sostituzione di <strong>per</strong>sona. Il<br />

signor Luigi è conv<strong>in</strong>to che la Chiesa Cattolica abbia <strong>in</strong>ventato<br />

la figura di Cristo al f<strong>in</strong>e di truffare la gente.<br />

-La sentenza?<br />

C'è <strong>in</strong>ternet!<br />

Gli scambi commerciali f<strong>in</strong>o al V secolo.<br />

Per l'economia l'<strong>in</strong>dicatore di riferimento è <strong>il</strong> bene di massa<br />

e nel <strong>per</strong>iodo Tardo Antico lo sono i tessuti non di pregio tipo<br />

lana e cotone, i lavori <strong>in</strong> ferro e legno, <strong>il</strong> vasellame e <strong>il</strong> cibo che<br />

non de<strong>per</strong>isce tipo grano, v<strong>in</strong>o e olio: lo si trasporta se<br />

conviene, <strong>il</strong> costo non deve <strong>in</strong>fluire sul prezzo se non <strong>in</strong><br />

m<strong>in</strong>ima misura, <strong>in</strong> alternativa si usa quello locale.


-Oggi dalla C<strong>in</strong>a arrivano navi stracariche di conta<strong>in</strong>er,<br />

tutti uguale e squadrati.<br />

Il pr<strong>in</strong>cipio economico è lo stesso. Cosa succede quando<br />

cade l'Im<strong>per</strong>o romano e <strong>in</strong>izia <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo Tardo Antico dei<br />

regni romano germanici?<br />

-Cade Roma, f<strong>in</strong>isce la civ<strong>il</strong>tà.<br />

L'Im<strong>per</strong>o romano non cade, va <strong>in</strong>contro a un lento decl<strong>in</strong>o.<br />

-Di crisi almeno si può parlare?<br />

Sì, se <strong>per</strong> crisi <strong>in</strong>tendiamo trasformazione di una parte del<br />

mondo romano, ma se dovessimo guardare alla religione o alla<br />

famiglia <strong>il</strong> cambiamento non esiste.<br />

-Arrivano i barbari, ce la facciamo sotto!<br />

No, l'effetto delle <strong>in</strong>vasioni barbariche è limitato. L'arrivo dei<br />

barbari può essere paragonato a un terremoto o a un'alluvione,<br />

<strong>il</strong> sistema di vita delle <strong>per</strong>sone colpite dalle calamità viene<br />

scosso e <strong>per</strong> alcuni anni cambia radicalmente.<br />

-In peggio.<br />

Nel breve <strong>per</strong>iodo sì. L'esistenza dell'<strong>in</strong>tera comunità non<br />

viene messe <strong>in</strong> discussione e la ristretta comunità colpita<br />

riprende la consueta vita, <strong>in</strong> meglio, come testimoniano i<br />

terremotati del Friuli.<br />

-Una versione fredda e c<strong>in</strong>ica che si poteva tralasciare.<br />

Il mio è un augurio e un <strong>in</strong>vito a non mollare, abbiamo tutti<br />

dato la nostra solidarietà f<strong>in</strong>anziaria a chi è stato colpito dalle<br />

calamità naturali aff<strong>in</strong>ché possano uscire quanto prima<br />

dall'emergenza. La mia visione è di tipo macro economico,<br />

guardare la Storia da questa angolazione ci fa vedere le cose<br />

come lo sono state <strong>in</strong> realtà, non come ce le hanno trasmesse.<br />

La trasformazione del mondo romano term<strong>in</strong>a con l'arrivo<br />

della società medioevale, tra antichità e Medioevo non esiste<br />

una cesura, ci si mette di mezzo <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo Tardo Antico<br />

durante <strong>il</strong> quale assistiamo alla compenetrazione tra mondo<br />

romano e mondo barbarico, così <strong>in</strong>timo e profondo da creare<br />

un'evoluzione congiunta.<br />

-Un <strong>per</strong>iodo di mezzo che precede <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo di mezzo<br />

<strong>per</strong> eccellenza, <strong>il</strong> Medioevo? Che la Storia sia un unico <strong>per</strong>iodo<br />

di mezzo?


Il Medioevo, visto con un'ottica commerciale, non è un<br />

<strong>per</strong>iodo di mezzo. Abbiamo considerato <strong>il</strong> limes una frontiera.<br />

-Non lo è?<br />

No, è stata un'area di contatto e di scambio! Caracalla <strong>per</strong><br />

primo si veste con i pantaloni, sembra normale? L'uso è<br />

riservato ai barbari ed è un simbolo d'identità etnica.<br />

-Non sembra una gran cosa!<br />

Pensiamo se oggi <strong>il</strong> nostro Presidente del Consiglio si<br />

vestisse con i jeans <strong>per</strong> affermare l'amicizia con <strong>il</strong> popolo<br />

americano! Caracalla l'ha fatto!<br />

-Qualche nostro Presidente del Consiglio <strong>in</strong> fatto di<br />

gestualità, ci ha regalato <strong>per</strong>le im<strong>per</strong>dib<strong>il</strong>i!<br />

F<strong>in</strong>o al IV secolo l'Im<strong>per</strong>o organizza <strong>il</strong> trasporto: sui<br />

convogli annonari viaggia <strong>il</strong> grano dal Nord Africa e dall'Asia<br />

con dest<strong>in</strong>azione Roma <strong>per</strong> essere distribuito alle legioni di<br />

stanza ai conf<strong>in</strong>i, i commercianti ne approfittano <strong>per</strong><br />

aggiungerci le loro merci.<br />

Il flusso dalle aree di produzione ai luoghi di consumo dei<br />

prodotti di prima necessità, delle materie prime e dei manufatti<br />

è massiccio e regolare. Dal IV secolo i convogli annonari<br />

spariscono.<br />

-Segno evidente di una profonda crisi.<br />

Sì e no. I convogli annonari smettono di funzionare nella<br />

parte occidentale del Mediterraneo.<br />

Commercianti di grano: Arrangiatevi con <strong>il</strong> grano locale,<br />

prendetevela con i Vandali.<br />

In una prima fase i Vandali ci provano con tutte i loro mezzi<br />

ed energie a <strong>in</strong>terrom<strong>per</strong>e gli scambi commerciali.<br />

Nel 439 praticano la pirateria, nel 456 sequestrano ben<br />

sessanta imbarcazioni dirette a Roma, mentre da Cartag<strong>in</strong>e<br />

Genserico con <strong>il</strong> grano ricatta senza vergogna, tuttavia non ci<br />

sono ri<strong>per</strong>cussioni nella produzione e nelle distribuzione delle<br />

derrate alimentari e dei manufatti, <strong>il</strong> sistema si adatta a una<br />

m<strong>in</strong>ore centralità e la flessione delle importazioni è più<br />

apparente che reale:<br />

Popolo romano: Sostituiamo un prodotto con un altro più<br />

fac<strong>il</strong>mente raggiungib<strong>il</strong>e, tutto qua.


Vacanze romane.<br />

I barbari sono popolazioni nomadi che si coalizzano <strong>per</strong><br />

sfondare <strong>il</strong> limes e si dis<strong>per</strong>dono costituendo regni uno diverso<br />

dall'altro, un mosaico di genti sparse <strong>per</strong> tutta l'Europa e <strong>il</strong><br />

Nord Africa:<br />

Popolo romano: Il cambiamento è ricco e vivace, noi<br />

Romani godiamo di particolari diritti grazie alla nascita,<br />

accettiamo quelli che entrano nei nostri territori, chiunque può<br />

diventare cittad<strong>in</strong>o romano, che sia arabo, berbero, ebreo, gallo<br />

e schiavo.<br />

Ci vuole un lungo <strong>per</strong>corso.<br />

Popolo romano: Che saranno mai ventic<strong>in</strong>que anni<br />

nell'esercito! Se ne esci vivo e <strong>in</strong> salute, con <strong>il</strong> congedo ti<br />

regaliamo la cittad<strong>in</strong>anza e un pezzo di terra, vivi alla grande.<br />

Nel 212 Caracalla rimescola le carte, già i barbari premono<br />

al conf<strong>in</strong>e.<br />

Caracalla: Cittad<strong>in</strong>o romano è colui che si trova <strong>in</strong><br />

questo momento sul suolo romano, non ci vogliono più<br />

ventic<strong>in</strong>que anni di servizio m<strong>il</strong>itare<br />

F<strong>in</strong>e della storia...<br />

Caracalla: Un momento, noi Romani siamo i padri del<br />

diritto, come li <strong>in</strong>tegriamo tutti? Qui ci vuole un consulto con i<br />

miei giuristi.<br />

I giuristi emettono <strong>il</strong> loro responso: i due istituti giuridici<br />

sono la foedaratio e l'hospitalitas.<br />

Tramite l'istituto della foederatio un popolo viene <strong>in</strong>globato e<br />

diventa alleato.<br />

Giuristi romani: Lo ut<strong>il</strong>izziamo con i Visigoti che<br />

costr<strong>in</strong>gono i Vandali a deviare <strong>in</strong> Africa mentre loro si<br />

stanziano <strong>in</strong> Gallia.<br />

Dalla quale saranno sloggiati dai Franchi <strong>per</strong> stanziarsi nella<br />

Penisola Iberica.<br />

-Dalla quale saranno sloggiati dagli Arabi.<br />

Non del tutto, oggi i baschi si sentono eredi dei visigoti,<br />

l'a<strong>qui</strong>la è <strong>il</strong> loro simbolo.


L'istituto dell'hospitalitas è recente e prevede la cessione di un<br />

terzo delle terre a quei guerrieri che giurano fedeltà<br />

all'Im<strong>per</strong>atore.<br />

-Tutto questo dalle nostre parti.<br />

Popolo bizant<strong>in</strong>o: Noi orientali siamo im<strong>per</strong>meab<strong>il</strong>i ai<br />

vostri istituti giuridici.<br />

Bisogna capirli, i Romani! Il problema dei barbari è sempre<br />

stato marg<strong>in</strong>ale e non se l'erano mai posto, abituati com'erano<br />

a con<strong>qui</strong>stare e a lasciare autonomia a chi non si ribellava.<br />

L'espansione adesso si è fermata.<br />

-Dove sono le nuove terre? Vi dovete f<strong>in</strong>anziare con<br />

quello che avete, amici Romani!<br />

Un vero problema:<br />

Popolo romano: Ora che queste terre non ci sono più,<br />

non ci rimane che reclutare quelli che entrano nel nostro<br />

territorio, <strong>il</strong> soldato reclutato oltre conf<strong>in</strong>e costa meno e rende<br />

tanto,<br />

-Non prendertela, amico romano, sei diventato<br />

cristiano!<br />

Il fattore religioso nell'<strong>in</strong>contro tra Romani e barbari è<br />

fondamentale. Il processo di cristianizzazione da Costant<strong>in</strong>o<br />

con l'Editto di M<strong>il</strong>ano del 313 a Teodosio con l'Editto di<br />

Tessalonica del 385 è concluso, <strong>il</strong> Cristianesimo è religione di<br />

stato<br />

Cristiani: Abbiamo costruito chiese con solide mura,<br />

abbiamo istituito le diocesi a somiglianza delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

civ<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> paganesimo è stato estirpato alla radice, i luoghi della<br />

memoria pagana li abbiamo trasformati <strong>in</strong> luoghi di cultura<br />

cristiana... adesso arrivano questi barbari, che sono pagani,<br />

qualcuno dice di essere cristiano, ma ariano.<br />

-La visione dell'altro?<br />

Vediamo questa situazione con gli occhi di un barbaro:<br />

Barbari: Questi romani si sono convertiti al<br />

Cristianesimo dopo un m<strong>il</strong>lennio di paganesimo, dicono di<br />

credere <strong>in</strong> Cristo e nel regno dei cieli, a noi sembra che<br />

abbiano le idee confuse, i dogmi e i canoni non sono def<strong>in</strong>iti, e<br />

nemmeno i ruoli, stanno decidendo quali sono i Vangeli cui


credere, al loro <strong>in</strong>terno sono divisi... noi proseguiamo <strong>per</strong> la<br />

nostra strada e lasciamo che discutano <strong>in</strong> pace.<br />

-Qualcuno di voi <strong>per</strong>ò si è convertito?<br />

Barbari: Senza dubbio, abbiamo creduto a quel prete,<br />

come si chiama... Ario, che non ci ha complicato le idee con la<br />

storia delle Tr<strong>in</strong>ità, noi siamo gente semplice, non ci piacciono<br />

i misteri.<br />

La fede ariana dei barbari diventa un fattore d'identità:<br />

Teodorico: Sono fiero di essere pagano e tento di<br />

amalgamare i Goti e i Romani.<br />

La convivenza da separati <strong>in</strong> casa funziona! A ognuno ciò<br />

che sa fare meglio.<br />

Teodorico: I Goti la guerra, i Romani l'amm<strong>in</strong>istrazione,<br />

f<strong>in</strong>ché comando io funziona.<br />

Morto Teodorico, Giust<strong>in</strong>iano si riprende tutto.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

A che cosa serve la Storia?<br />

-A non ripetere gli errori del passato.<br />

La Storia stessa ci dice che non è vero, non impariamo dal<br />

passato e commettiamo gli stessi errori dei nostri antenati.<br />

L’esempio evidente è dato dalle <strong>per</strong>secuzioni contro gli ebrei,<br />

<strong>in</strong>iziate nel XI secolo, ogni volta condannate, ma durate f<strong>in</strong>o al<br />

nazismo.<br />

-La Storia è ciclica, si ripropone a distanza di tempi ben<br />

determ<strong>in</strong>ati, una visione certificata da fior di f<strong>il</strong>osofi, così si<br />

spiega <strong>il</strong> commettere gli stessi errori.<br />

Allora <strong>per</strong>ché studiarla? Una materia <strong>in</strong> meno a scuola!<br />

Anche se non lo vogliamo, si ripropone comunque.<br />

-La Storia è strumento di potere <strong>per</strong> dom<strong>in</strong>are le<br />

masse.<br />

Una teoria che ha solide basi.<br />

L’altro giorno mi è capitato tra le mani un <strong>libro</strong> di Storia<br />

serbo... me lo sono fatto tradurre, ovviamente... noi tutti<br />

sappiamo cos'è successo a Srebenica. Siamo nel luglio<br />

dell'anno 1995, un para esercito serbo entra nella zona protetta<br />

dalle Nazioni Unite, separa gli uom<strong>in</strong>i dalle donne e dai<br />

bamb<strong>in</strong>i e li massacra. Le fonti ufficiali parlano di oltre<br />

ottom<strong>il</strong>a morti, secondo alcune associazioni umanitarie gli<br />

scomparsi sono diecim<strong>il</strong>a.<br />

Nel marzo dell'anno 2010, grazie al test del DNA, sono stati<br />

identificate oltre seim<strong>il</strong>a vittime.<br />

Ebbene, <strong>in</strong> quel <strong>libro</strong> di Storia <strong>il</strong> numero delle vittime non è<br />

menzionato! Lo studente può pensare a un numero di suo<br />

gradimento, dipende da cosa ha sentito <strong>in</strong> famiglia o <strong>per</strong> le<br />

strade.<br />

Gli autori materiali del peggior genocidio compiuto dopo la<br />

Seconda Guerra Mondiale sono tuttora <strong>in</strong> circolazione e ci<br />

sono libri che dip<strong>in</strong>gono quel massacro come un’<strong>in</strong>venzione<br />

<strong>per</strong> giustificare l’<strong>in</strong>tervento m<strong>il</strong>itare della Nato.<br />

-Srebenica era protetta dall'ONU!


Da un cont<strong>in</strong>gente m<strong>il</strong>itare olandese e <strong>in</strong> Olanda ci sono<br />

state delle conseguenze politiche, ma alla f<strong>in</strong>e i m<strong>il</strong>itari olandesi<br />

hanno ricevuto la medaglia d’onore <strong>per</strong> <strong>il</strong> coraggio mostrato.<br />

La Storia non c'<strong>in</strong>segna a riconoscere i falsi, se ne creano<br />

senza problemi oggi come ieri, si prende dalla Storia ciò che<br />

serve e se non lo si trova, lo si crea ad arte.<br />

-L’esempio di Srebenica è troppo recente <strong>per</strong> un<br />

giudizio sereno.<br />

Parliamo delle crociate o della ricon<strong>qui</strong>sta spagnola e<br />

scopriamo che la nostra visione è quella delle fonti cristiane,<br />

quelle arabe e quelle turche non sono state divulgate se non <strong>in</strong><br />

un ristretto ambito di studiosi.<br />

La loro visione è opposta alla nostra, a chi dobbiamo<br />

credere? Per quale motivo dovremmo considerarle non<br />

attendib<strong>il</strong>i?<br />

-Perché noi siamo cristiani.<br />

Non è vero, lo scontro di civ<strong>il</strong>tà è nato dallo smacco <strong>per</strong><br />

aver <strong>per</strong>so le colonie.<br />

-La Storia è ut<strong>il</strong>e al presente.<br />

Qualcuno mi sa spiegare quando e dove <strong>in</strong>izia <strong>il</strong> presente?<br />

Ogni sera sento <strong>il</strong> telegiornale e scopro che è successo un<br />

fatto storico!<br />

Il passato non c’è più, rivive se qualcuno se ne occupa. Lo<br />

possiamo verificare su noi stessi. Quante cose abbiamo fatto e<br />

ce le siamo dimenticate! A meno che un motivo ci sp<strong>in</strong>ga a<br />

ricordarle e a ricostruirle.<br />

Aristotele dice che l’uomo è un animale sociale, crea gruppo,<br />

crea comunità e vive <strong>in</strong> un reciproco <strong>in</strong>teragire. Dalla grande<br />

nazione alla s<strong>in</strong>gola famiglia tutti sentono <strong>il</strong> bisogno di<br />

conoscere <strong>il</strong> loro passato, da questa conoscenza si def<strong>in</strong>isce la<br />

propria identità e ci si sente parte della comunità <strong>in</strong> cui<br />

viviamo.<br />

Un dato è certo, non potremmo fare ameno di sa<strong>per</strong>e cosa<br />

c’è stato prima di noi, io non ce la potrei fare. Come potrei<br />

non parlare a mia figlia dei suoi nonni?<br />

Guardiamo i siti <strong>in</strong>ternet e vediamo presente un l<strong>in</strong>k alla<br />

storia, così tutti capiscono chi siamo, da dove veniamo e di


conseguenza <strong>in</strong> quali valori crediamo, chi ne prende visione si<br />

riconosce.<br />

-Non basta dare un’occhiata alla propria carta<br />

d’identità?<br />

La nostra ci confonderebbe le idee. La prima scritta è<br />

Repubblica Italiana, una Repubblica nata nel 1946, una<br />

nazione unita dal 1861, ma d’Italia parla già Virg<strong>il</strong>io.<br />

È la stessa Italia di oggi? Di quale comunità stiamo<br />

parlando? Io e voi, di quale comunità facciamo parte?<br />

-Siamo italiani <strong>per</strong>ché parliamo la stessa l<strong>in</strong>gua.<br />

Vogliamo contare i dialetti cui siamo affezionati? Il tuo<br />

accento è pugliese... di Bari? No? Di Foggia? Leccese,<br />

<strong>per</strong>donami! C'è un abisso tra Foggia e Lecce!<br />

-Sulla carta d’identità c’è <strong>il</strong> cognome e questo significa<br />

l’appartenenza a una famiglia.<br />

Il mio cognome è sic<strong>il</strong>iano e tutti capiscono la mia identità<br />

storica. I miei genitori, i miei nonni e via dicendo sono tutti<br />

sic<strong>il</strong>iani, tuttavia mia figlia ha sposato un lombardo e ha preso<br />

<strong>il</strong> suo cognome.<br />

-Addio alla comprensione immediata delle sue orig<strong>in</strong>i!<br />

Chi conosce <strong>il</strong> cognome dei nonni materni? E dei bisnonni?<br />

In passato un uomo ac<strong>qui</strong>siva valore se aveva antenati <strong>il</strong>lustri.<br />

Oggi non più così. Non ci sono i priv<strong>il</strong>egi legati<br />

all’appartenenza a questa o a quell'altra famiglia, anzi, <strong>in</strong> certi<br />

casi è meglio dimenticarla.<br />

Il problema è un altro, come dicono coloro che non<br />

vogliono rispondere alle domande... l’uomo di successo, quello<br />

che non ha un passato di cui vantarsi, se lo crea con un<br />

matrimonio con una donna dalle nob<strong>il</strong>i orig<strong>in</strong>i.<br />

-Il matrimonio come lavatrice sociale? Interessante!


L'Im<strong>per</strong>o d'Oriente.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Giust<strong>in</strong>iano.<br />

Le guerre di ricon<strong>qui</strong>sta.<br />

La politica religiosa.<br />

Il Corpus Iuris Civ<strong>il</strong>is.<br />

La visione degli altri.<br />

Giust<strong>in</strong>iano e Teodora.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Il passato va cancellato.


L'Im<strong>per</strong>o d'Oriente.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Con la denom<strong>in</strong>azione Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o (dal nome<br />

dell'antica città greca di Bisanzio sul cui sito era sorta<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, e dove si trova l'attuale Istanbul) ci si riferisce<br />

all'Im<strong>per</strong>o romano d'Oriente dopo la caduta dell'Im<strong>per</strong>o<br />

d'Occidente avvenuta nel 476.<br />

La civ<strong>il</strong>tà bizant<strong>in</strong>a raggiunse un altissimo livello <strong>in</strong> tutte le<br />

sue espressioni, culturali, artistiche, legislative, segno dell'unità<br />

metafisica e della forza del Cristianesimo orientale.<br />

Il monarca (bas<strong>il</strong>éus) era <strong>il</strong> luogotenente di Dio sulla terra, e<br />

<strong>in</strong> quanto tale aveva un ampio marg<strong>in</strong>e d'<strong>in</strong>tervento nella vita<br />

religiosa dell'Im<strong>per</strong>o (cesaropapismo).<br />

L'Im<strong>per</strong>atore Giust<strong>in</strong>iano difese l'ortodossia religiosa,<br />

s<strong>in</strong>tetizzata nella professione di fede del Conc<strong>il</strong>io di Nicea, e<br />

combatté l'arianesimo dei regni romano-barbarici.<br />

Diverse furono le ragioni della lunga vita della civ<strong>il</strong>tà<br />

bizant<strong>in</strong>a: <strong>il</strong> fatto che non fu <strong>in</strong>vestita dalle <strong>in</strong>vasioni<br />

barbariche, l'efficiente burocrazia, la ricchezza economica.<br />

Non mancavano elementi di debolezza: la m<strong>in</strong>accia dei<br />

Persiani, la dissidenza di alcune popolazioni <strong>in</strong> Siria e <strong>in</strong> Egitto,<br />

i contrasti di natura teologica con la Chiesa d'Occidente che<br />

sfociarono nello scisma del 1054.<br />

La f<strong>in</strong>e def<strong>in</strong>itiva dell'Im<strong>per</strong>o giunse <strong>in</strong> seguito alla<br />

contemporanea pressione di Ottomani e Arabi nel 1453.<br />

Giust<strong>in</strong>iano.<br />

Nel 527 a Giust<strong>in</strong>o succedette <strong>il</strong> nipote Giust<strong>in</strong>iano.<br />

Egli ebbe tra i suoi collaboratori più <strong>in</strong>fluenti i generali<br />

Belisario e Narsete e la moglie Teodora.<br />

I primi furono determ<strong>in</strong>anti <strong>per</strong> la politica di ricon<strong>qui</strong>sta, la<br />

seconda <strong>in</strong> alcuni affari di politica <strong>in</strong>terna: nel 532 sp<strong>in</strong>se <strong>il</strong><br />

marito, che già aveva pensato alla fuga, a reprimere con un<br />

sangu<strong>in</strong>oso massacro la rivolta della popolazione di


Costant<strong>in</strong>opoli pressata dalle imposte fiscali.<br />

Giust<strong>in</strong>iano ebbe l'ambizione di ricostituire l'Im<strong>per</strong>o<br />

romano nella sua <strong>in</strong>tegrità politica e spirituale.<br />

Proclamandosi legge vivente e rappresentante di Dio <strong>in</strong><br />

terra, riportò <strong>in</strong> auge <strong>il</strong> modello orientale d'<strong>in</strong>tegrazione fra le<br />

due sfere religiosa e politica.<br />

Nel contempo, fermati i Persiani a Oriente con la pace<br />

<strong>per</strong>petua del 532 e repressa la rivolta a Costant<strong>in</strong>opoli nel 532,<br />

poté rivolgersi a Occidente <strong>per</strong> riprist<strong>in</strong>are l'unità dell'Im<strong>per</strong>o<br />

spezzata dalle <strong>in</strong>vasioni barbariche.<br />

Le guerre di ricon<strong>qui</strong>sta.<br />

Belisario rovesciò <strong>in</strong> breve tempo (533-534) <strong>il</strong> regno dei<br />

Vandali <strong>in</strong> Africa.<br />

Si acc<strong>in</strong>se alla guerra <strong>in</strong> Italia contro i Goti (535-553), ma la<br />

lotta si complicò a causa delle contemporanee <strong>in</strong>cursioni degli<br />

Unni da Oriente e dal r<strong>in</strong>focolarsi del conflitto (540-545) con i<br />

Persiani: la guerra estesa fu detta greco-gotica.<br />

L'esercito bizant<strong>in</strong>o guidato da Belisario entrò prima a<br />

Napoli, occupò Roma nel 536 e nel 540 Ravenna; la con<strong>qui</strong>sta<br />

dell'Italia sembrava compiuta e Belisario fu richiamato <strong>in</strong><br />

Oriente.<br />

Una potente azione del re ostrogoto Tot<strong>il</strong>a portò gli<br />

Ostrogoti alla ricon<strong>qui</strong>sta dell'Italia centrale, di Roma e di<br />

Napoli, ma ebbe breve durata: <strong>il</strong> generale Narsete, con<br />

un'armata comprendente gruppi di Longobardi, v<strong>in</strong>se nelle<br />

decisive battaglie di Tad<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Umbria e del Monte Lattaro a<br />

Napoli.<br />

Nel 553 la ricon<strong>qui</strong>sta dell'Italia era term<strong>in</strong>ata.<br />

Nel 559 un'<strong>in</strong>vasione bulgara arrivò alle porte di<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, salvata da Belisario e dall'alleanza di<br />

Giust<strong>in</strong>iano con gli Avari, una popolazione nomade di stirpe<br />

mongolica, mentre una nuova pace con i Persiani (562)<br />

stab<strong>il</strong>izzò la situazione dell'Im<strong>per</strong>o a Oriente.<br />

La politica religiosa.


Erede della tradizione cesaropapista degli im<strong>per</strong>atori<br />

orientali, <strong>in</strong> un primo tempo Giust<strong>in</strong>iano s'<strong>in</strong>serì nelle vicende<br />

della Chiesa combattendo le eresie monofisita e ariana come <strong>il</strong><br />

paganesimo con la chiusura della scuola f<strong>il</strong>osofica di Atene nel<br />

529 e <strong>il</strong> Giudaismo con l'abbattimento delle s<strong>in</strong>agoghe.<br />

Di fronte all'ampio seguito di monofisiti <strong>in</strong> Siria e <strong>in</strong> Egitto,<br />

cercò di forzare papa Vig<strong>il</strong>io a un compromesso, rigettando la<br />

formula dell'ortodossia del Conc<strong>il</strong>io di Nicea, convocato da<br />

Costant<strong>in</strong>o nel lontano 325, <strong>in</strong> cui venne condannata l'eresia<br />

ariana ed elaborata la professione di fede ortodossa, detta<br />

simbolo niceno, <strong>il</strong> Credo tuttora <strong>in</strong> uso.<br />

Ottenne l'effetto contrario e <strong>il</strong> Credo niceno fu<br />

riconfermato nel 553 dal Conc<strong>il</strong>io di Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Con la Prammatica sanzione del 554, emessa su istanza di<br />

papa Vig<strong>il</strong>io, concesse ai vescovi <strong>il</strong> protettorato sul popolo, la<br />

giurisdizione civ<strong>il</strong>e ord<strong>in</strong>aria sul clero e la vig<strong>il</strong>anza sui<br />

magistrati.<br />

Il Corpus Iuris Civ<strong>il</strong>is.<br />

Di grande portata fu l'o<strong>per</strong>a di sistemazione e rielaborazione<br />

della giurisprudenza romana, condotta da una commissione di<br />

giureconsulti coord<strong>in</strong>ata da Triboniano a partire dal 528, che<br />

portò all'edizione del Corpus Iuris Civ<strong>il</strong>is, <strong>per</strong> secoli punto di<br />

riferimento della scienza giuridica. La redazione rispondeva<br />

alla precisa f<strong>in</strong>alità di mettere ord<strong>in</strong>e tra l'enorme mole di<br />

materiale giuridico che si era accumulato nei secoli e <strong>in</strong> cui era<br />

divenuto diffic<strong>il</strong>e orientarsi.<br />

Giust<strong>in</strong>iano fece raccogliere tutte le costituzioni e i pareri<br />

giuridici che potevano essere v<strong>in</strong>colanti, facendo elim<strong>in</strong>are gli<br />

altri.<br />

Quattro o<strong>per</strong>e, ognuna con carattere e funzione diversi,<br />

componevano <strong>il</strong> Corpus: <strong>il</strong> Codice (Codex), <strong>il</strong> Digesto (Digesta<br />

seu Pandectae), le Istituzioni (Institutiones) e le Novelle (Novellae<br />

Constitutiones).<br />

Il Codice raccoglieva le costituzioni, quella antica di Adriano


e quella recente dello stesso Giust<strong>in</strong>iano (534).<br />

Nel Digesto furono raccolti pr<strong>in</strong>cipi e regole, tratti da o<strong>per</strong>e<br />

di giuristi classici, considerati attuali o modificati <strong>per</strong> renderli<br />

tali, ord<strong>in</strong>ati <strong>per</strong> materia (matrimonio, proprietà, contratti,<br />

ecc.).<br />

Le Istituzioni contenevano i pr<strong>in</strong>cipi bas<strong>il</strong>ari del diritto<br />

privato e avevano funzione didattica poiché erano dest<strong>in</strong>ati agli<br />

studenti di giurisprudenza.<br />

Le Novelle erano le costituzioni emanate da Giust<strong>in</strong>iano<br />

dopo la pubblicazione del Codice (534).<br />

Il Corpus ebbe importanza fondamentale <strong>per</strong> la<br />

giurisprudenza occidentale dei secoli a venire. Influenzò <strong>il</strong><br />

codice civ<strong>il</strong>e francese di Napoleone (1803) che a sua volta<br />

<strong>in</strong>fluenzò parte delle giurisprudenze europee, <strong>il</strong> codice civ<strong>il</strong>e<br />

dell'Italia preunitaria e quello attuale, <strong>il</strong> diritto anglosassone,<br />

svizzero e turco.


La visione degli altri.<br />

Giust<strong>in</strong>iano e Teodora.<br />

Contrariamente a quanto avviene <strong>in</strong> Occidente, nella società<br />

bizant<strong>in</strong>a le donne godono di una certa considerazione. Se<br />

appartengono all’aristocrazia im<strong>per</strong>iale, sono istruite e<br />

partecipano alla vita politica, tant’è vero che quando un<br />

Im<strong>per</strong>atore decide di prendere moglie, si procede<br />

all’<strong>in</strong>coronazione della sposa prima del matrimonio,<br />

associandola allo sposo sul trono.<br />

Nelle case regnanti tutta la famiglia partecipa alla gestione<br />

del potere: le donne vi accedono con ab<strong>il</strong>ità e spregiudicatezza<br />

attraverso i ruoli di mogli e di madri.<br />

Le mogli del sovrano possono ricoprire <strong>il</strong> ruolo di reggenti<br />

quando i mariti sono assenti, le madri possono governare<br />

come tutrici <strong>in</strong> nome del figlio m<strong>in</strong>ore.<br />

Nonostante la rigida gerarchia dell’Im<strong>per</strong>o d’Oriente, donne<br />

di modesta orig<strong>in</strong>e riescono a salire sul trono im<strong>per</strong>iale.<br />

L’esempio più famoso, non l’unico, è quello dell’im<strong>per</strong>atrice<br />

Teodora, moglie di Giust<strong>in</strong>iano.<br />

Nata a Costant<strong>in</strong>opoli verso <strong>il</strong> 500, figlia di un guardiano di<br />

orsi del circo cittad<strong>in</strong>o, Teodora adolescente lavora come<br />

danzatrice all’ippodromo e nei teatri di Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Da giovane segue <strong>in</strong> Africa <strong>il</strong> giovane dignitario Ecebolo,<br />

che l’abbandona. Teodora si rifugia ad Alessandria, dov'è<br />

ospitata nei circoli monastici monofisiti. Tornata a<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, <strong>in</strong>contra <strong>il</strong> senatore Giust<strong>in</strong>iano, nipote e<br />

futuro successore di Giust<strong>in</strong>o I, di diciotto anni maggiore di<br />

lei.<br />

Questi, affasc<strong>in</strong>ato dalla bellezza, dalla cultura e dalla forza<br />

di carattere di Teodora, decide di sposarla e conv<strong>in</strong>ce lo zio ad<br />

abolire la legge che vietava <strong>il</strong> matrimonio dei senatori con<br />

attrici e cortigiane.<br />

Quando nel 527 diviene Im<strong>per</strong>atore, Giust<strong>in</strong>iano fa di lei la<br />

bas<strong>il</strong>issa, la sovrana.<br />

Lo storico bizant<strong>in</strong>o Procopio di Cesarea, esagerando, ne


parla come di una donna di fac<strong>il</strong>i costumi.<br />

Teodora partecipa ai consigli dei m<strong>in</strong>istri, si occupa con<br />

energia di questioni politiche e religiose ed è a fianco<br />

dell’Im<strong>per</strong>atore nei momenti critici della storia dell’Im<strong>per</strong>o. Lo<br />

<strong>in</strong>duce, mentre era sul punto di fuggire, a resistere alla violenta<br />

rivolta di Nika del 532, fomentata da parenti del defunto<br />

Giust<strong>in</strong>o I che erano stati estromessi dal potere, e gli salva <strong>il</strong><br />

trono.<br />

Grazie alla sua autorità, elim<strong>in</strong>a dalla corte alcuni potenti<br />

avversari, tra i quali <strong>il</strong> generale Belisario, e forma un partito di<br />

devoti seguaci, tra i quali Narsete.<br />

I suoi consigli orientano <strong>in</strong> maniera determ<strong>in</strong>ante la politica<br />

di Giust<strong>in</strong>iano; l’im<strong>per</strong>atrice sostiene l’eresia monofisita, sia<br />

<strong>per</strong> conv<strong>in</strong>zioni <strong>per</strong>sonali, sia <strong>per</strong> opportunità politica, poiché<br />

<strong>il</strong> monofisismo è radicato nelle regioni <strong>per</strong>iferiche dell’Im<strong>per</strong>o,<br />

come Siria ed Egitto, esposte agli attacchi esterni e alle<br />

pressioni separatistiche.<br />

La sovrana è conv<strong>in</strong>ta che sia ut<strong>il</strong>e mantenere unito l’Im<strong>per</strong>o<br />

d’Oriente e non avvic<strong>in</strong>arsi a Roma.<br />

Teodora si spegne a Costant<strong>in</strong>opoli nel 548, diciotto anni<br />

prima del marito, che morirà nel 565.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Il passato va cancellato.<br />

La damnatio memoriae di romana memoria nasce nell’Antico<br />

Egitto e l’ha subita una donna dal nome impronunciab<strong>il</strong>e,<br />

Hatshepsut. Figlia di Tutmosi I e della reg<strong>in</strong>a Almes, è<br />

dest<strong>in</strong>ata giovanissima a sposare <strong>il</strong> fratellastro, colui che<br />

diventerà Tutmosi II.<br />

-Fratellastro?<br />

In quanto nato da una relazione del padre con una<br />

concub<strong>in</strong>a, sposandolo, avrebbe legittimato l’ascesa al trono<br />

del marito… fratello!<br />

La pr<strong>in</strong>cipessa rimane vedova e si nom<strong>in</strong>a tutrice del figlio,<br />

colui che diventerà Tutmosi III. Il potere è <strong>in</strong> mano sua e nel<br />

1503 a.C. si proclama faraone.<br />

-Un esempio di femm<strong>in</strong>ismo ante literam?<br />

No. Per sua stessa disposizione viene raffigurata <strong>in</strong> statue e<br />

monumenti con aspetto masch<strong>il</strong>e, con la barba.<br />

Alla sua morte Tutmosi III distrugge le statue della madre e<br />

cancella <strong>il</strong> suo nome dalla lista dei reali.<br />

Nel 1903 viene ritrovata una mummia senza nome.<br />

Un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e scientifica ha <strong>per</strong>messo di dare un’identità a quel<br />

corpo avvolto nelle bende e cosparso di res<strong>in</strong>e profumate.<br />

Distruggere l’identità storica è pratica diffusa <strong>in</strong> tutte le<br />

epoche e a qualsiasi latitud<strong>in</strong>e.<br />

La Storia è un’ossessione <strong>per</strong> chi governa. La deve cambiare,<br />

e se non ci riesce la <strong>in</strong>venta di sana pianta.<br />

La Chiesa, <strong>per</strong> esempio, ristruttura tempi pagani e li riadatta<br />

a luoghi di culto cristiani, da luoghi di memoria pagana a<br />

luoghi di memoria cristiana.


L'Islam e la sua rapida espansione.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Muhammad.<br />

La religione islamica.<br />

Le parole dell'Islam.<br />

La civ<strong>il</strong>tà islamica.<br />

Agricoltura e <strong>in</strong>dustria.<br />

La cultura arabo-islamica.<br />

La visione degli altri.<br />

Un <strong>in</strong>contro di culture.<br />

Il significato di arabo.<br />

Lo jihad.<br />

La separazione tra sunniti e sciiti.<br />

Rapporto con Ebraismo e Cristianesimo.<br />

La legge di Dio o la legge dello Stato?<br />

I motivi della rapida espansione araba.<br />

L'Islam e Bisanzio.<br />

Gli scambi commerciali.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

La Storia ha un senso?<br />

La fede e Agost<strong>in</strong>o ci tolgono dall'imbarazzo.


L'Islam e la sua rapida espansione.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Verso la metà del VII secolo una nuova potenza si espanse<br />

<strong>in</strong> Oriente e nel Mediterraneo: la civ<strong>il</strong>tà islamica.<br />

Per spiegare questa rapida espansione, molto ben accolta da<br />

tutte le popolazioni <strong>in</strong>contrate, alcuni hanno parlato di<br />

predicazione armata.<br />

Con i successori del Profeta, i califfi, si costituì un Im<strong>per</strong>o<br />

teocratico.<br />

Con la d<strong>in</strong>astia Omàyyade (661-750), <strong>il</strong> califfato assunse<br />

connotazioni monarchiche ed ereditarie.<br />

Agli Omàyyadi succedettero gli Abbasidi (750-1258) con i<br />

quali <strong>in</strong>iziò la disgregazione dell'Im<strong>per</strong>o con <strong>il</strong> crescendo delle<br />

autonomie locali.<br />

Nel 1258 i Mongoli distrussero la capitale Baghdad,<br />

abbatterono <strong>il</strong> califfato abbaside e si estesero f<strong>in</strong>o all'Eufrate.<br />

In Spagna <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io degli Arabi durò f<strong>in</strong>o al 1492 (caduta<br />

di Granada).<br />

La civ<strong>il</strong>tà islamica si era diffusa <strong>in</strong> Oriente f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> India e <strong>in</strong><br />

C<strong>in</strong>a, e <strong>in</strong> Occidente f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Marocco, non senza lasciare segni<br />

evidenti del suo passaggio <strong>in</strong> diverse parti dell'Europa.<br />

D<strong>in</strong>astia autonome dal califfato Abbaside.<br />

Aghlabidi (800-904)<br />

D<strong>in</strong>astia regnante sulla regione del Nord Africa nota<br />

come Ifriqiya, avente come capitale Kairouan.<br />

827 con<strong>qui</strong>sta della Sic<strong>il</strong>ia<br />

868 con<strong>qui</strong>sta di Malta, emirati <strong>in</strong>dipendenti a<br />

Bari e a Taranto.<br />

Al-Andalus (756-1492)<br />

Commistione di culture, ricchezze, fioritura architettonica,<br />

letteraria e artistica, f<strong>in</strong>anziata dagli emiri, che rende Cordova<br />

un centro culturale di primaria importanza.<br />

Fatimidi (909-1171)<br />

D<strong>in</strong>astia califfale araba sciita isma<strong>il</strong>ita,


egnante su Nord Africa, Egitto, Malta, Sic<strong>il</strong>ia, la<br />

regione siro-palest<strong>in</strong>ese e la Penisola Arabica,<br />

grande pros<strong>per</strong>ità, tolleranza verso le comunità<br />

non islamiche al suo <strong>in</strong>terno, ivi comprese le<br />

colonie mercant<strong>il</strong>i europee.<br />

Ayyubbidi (1171-1249)<br />

d<strong>in</strong>astia islamica regnante su Egitto, Siria,<br />

Mesopotamia e Arabia meridionale<br />

<strong>in</strong>iziata da Salad<strong>in</strong>o, che proclama l'Egitto riunito al<br />

califfato ortodosso di Baghdād<br />

1187 con<strong>qui</strong>sta di Gerusalemme<br />

1193 morte di Salad<strong>in</strong>o<br />

1129 cessione di Gerusalemme a Federico II<br />

1249 vittoria dei Musulmani contro i crociati di Luigi<br />

IX


Muhammad.<br />

Muhammad, <strong>il</strong> lodato (l'antiquato Muhammad è una<br />

corruzione del turco Mehmet tramite <strong>il</strong> francese Mahomet)<br />

nacque alla Mecca <strong>in</strong>torno al 570 <strong>in</strong> un ramo secondario della<br />

tribù dei Qurayshiti.<br />

Rimasto orfano, esercitò <strong>il</strong> mestiere di guardiano del<br />

bestiame e di cammelliere.<br />

A ventic<strong>in</strong>que anni sposò Khadigia, una ricca vedova di cui<br />

gestì le attività carovaniere.<br />

Secondo i dati della Storia sacra dell'Islam, <strong>in</strong>torno al 610,<br />

all'età di quarant'anni, Muhammad, <strong>in</strong> ritiro spirituale <strong>in</strong> una


caverna del Monte Hira, ricevette tramite l'angelo Gabriele la<br />

rivelazione s<strong>in</strong>tetica del sacro Corano, che gli venne rivelato<br />

dettagliato nel corso dei restanti ventitrè anni della sua<br />

esistenza terrena.<br />

La rivelazione islamica <strong>in</strong>siste sull'unità di Dio, Allâh, che<br />

non è una div<strong>in</strong>ità araba, ma <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e arabo <strong>per</strong> riferirsi al<br />

Dio assoluto (da al, <strong>il</strong> e <strong>il</strong>aha, div<strong>in</strong>ità, come dire la Div<strong>in</strong>ità <strong>per</strong><br />

eccellenza, Iddio).<br />

L'Islam (term<strong>in</strong>e che significa accettazione, resa alla volontà<br />

di Dio, pace) richiede <strong>il</strong> riconoscimento di tutti gli <strong>in</strong>viati<br />

precedenti, compresi Mosè e Gesù, la fede negli angeli, nel<br />

giorno del giudizio e la pratica della ritualità s<strong>in</strong>tetizzata nei<br />

c<strong>in</strong>que p<strong>il</strong>astri.<br />

La predicazione di Muhammad <strong>in</strong>contrò forti opposizioni.<br />

Condannando gli idolatri, urtava gli <strong>in</strong>teressi economici dei<br />

meccani.<br />

Nel 622 <strong>il</strong> Profeta fu costretto a trasferirsi a Med<strong>in</strong>a; da tale<br />

evento, l'Egira (dall'arabo hijra, migrazione) viene fatto <strong>in</strong>iziare<br />

<strong>il</strong> calendario islamico.<br />

Consolidatasi la comunità orig<strong>in</strong>aria di credenti, i<br />

Musulmani (muslim, i sottomessi, della stessa radice di Islam) si<br />

scontrarono con i Qurayshiti e dopo un primo armistizio che<br />

<strong>per</strong>mise a Muhammad un pellegr<strong>in</strong>aggio alla Ka`ba, <strong>il</strong> fronte<br />

anti musulmano capitolò nel 630 e <strong>il</strong> Profeta entrò trionfante<br />

alla Mecca dove sconfisse l'idolatria (distrusse i 360 idoli che vi<br />

erano <strong>in</strong>sediati, a eccezione di un'icona raffigurante la Verg<strong>in</strong>e<br />

col bamb<strong>in</strong>o) con un crescendo cont<strong>in</strong>uo di adesioni all'Islam.<br />

Il Profeta poté imporre la sua autorità su tutta l'Arabia.<br />

Nel 632 Muhammad morì senza lasciare <strong>in</strong>dicazioni <strong>per</strong> la<br />

propria successione.<br />

La religione islamica.<br />

La tradizione risale all'orig<strong>in</strong>e stessa della Creazione, avendo<br />

Adamo come suo primo rappresentante, mentre la rivelazione<br />

coranica, trasmessa al Profeta Muhammad chiude <strong>il</strong> ciclo delle<br />

rivelazioni prima della seconda venuta del Cristo.


La fede e la pratica dell'Islam si fonda sui cosiddetti c<strong>in</strong>que<br />

p<strong>il</strong>astri:<br />

-la testimonianza di fede, che, pronunciata nelle mani<br />

di un musulmano, sancisce l'adesione all'Islam,<br />

-la recitazione della preghiera, c<strong>in</strong>que volte al giorno<br />

nei momenti prescritti,<br />

-<strong>il</strong> pagamento di un contributo annuale <strong>per</strong> i poveri,<br />

-<strong>il</strong> digiuno, obbligatorio nel mese di Ramadan, che<br />

implica l'astensione, dall'alba al tramonto, da cibi, bevande e<br />

rapporti sessuali,<br />

-<strong>il</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio alla Mecca una volta nella vita.<br />

Il Corano (Al Qur'an, la Recitazione) è <strong>il</strong> Verbo di Dio,<br />

disceso come Libro sul Profeta Muhammad, verg<strong>in</strong>e<br />

nell'<strong>in</strong>telletto, come verg<strong>in</strong>e è Maria <strong>in</strong> cui <strong>il</strong> Verbo si è<br />

<strong>in</strong>carnato <strong>in</strong> Gesù Cristo.<br />

Il Corano è fonte essenziale del diritto islamico che<br />

regolamenta la vita dei fedeli <strong>in</strong> tutti i suoi aspetti, elevando<br />

alla dignità di simboli gli atti semplici della quotidianità.<br />

Le parole dell'Islam.<br />

Islam, sottomissione.<br />

Corano, è l'<strong>in</strong>sieme delle rivelazioni che Muhammad ha<br />

ricevuto da Allah attraverso l'angelo Gabriele.<br />

L'ord<strong>in</strong>e dei versi non rispetta la cronologia della<br />

rivelazione, <strong>il</strong> Libro viene trascritto <strong>per</strong> ord<strong>in</strong>e del califfo<br />

Othman (644-656) prendendo da testi diversi e ord<strong>in</strong>ando che<br />

tutte le collezioni <strong>in</strong>complete fossero distrutte.<br />

È organizzato <strong>in</strong> cento quattordici capitoli (sura), a loro volta<br />

divisi <strong>in</strong> versetti.<br />

Salam, pace e protezione, tutti term<strong>in</strong>i riferiti ad Allah, <strong>in</strong><br />

pace con Allah, protetto da Allah. Salam aleikum, la pace sia<br />

con voi, è la forma di saluto diffusa nei paesi arabi islamici...<br />

analogo al saluto ebraico shalom, pace.<br />

Umma, la comunità dei fedeli, senza significato etnico o<br />

l<strong>in</strong>guistico o culturale.<br />

Dar al Islam, la Casa dell'Islam, i territori dove i credenti


hanno diritto di vivere e o<strong>per</strong>are.<br />

Sunna, l'<strong>in</strong>sieme delle tradizioni raccolte dai compagni di<br />

Muhammad e riguardante i suoi comportamenti, è una delle<br />

basi fondamentali delle giurisprudenza islamica.<br />

Shari'a, la via verso l'abbeveratoio, è l'<strong>in</strong>sieme delle<br />

disposizioni contenute nel Corano e nelle Sunna, <strong>in</strong> base alle<br />

quali i tribunali sono chiamati a esercitare la giustizia.<br />

Fatwa, sentenza giuridica emessa dai dottori della legge<br />

islamica o da stimati <strong>in</strong>terpreti del Corano su casi limite, è una<br />

fonte preziosa <strong>per</strong> le <strong>in</strong>formazioni che fornisce <strong>in</strong>torno ai vari<br />

aspetti del vivere musulmano.<br />

La civ<strong>il</strong>tà islamica.<br />

Nell’<strong>in</strong>contro con le altre culture l’atteggiamento dell’Islam è<br />

improntato a una grande a<strong>per</strong>tura.<br />

Gli Arabi sanno assim<strong>il</strong>are ciò che c’è di nuovo nelle civ<strong>il</strong>tà<br />

con cui entrano <strong>in</strong> contatto e rielaborano <strong>in</strong> modo orig<strong>in</strong>ale tali<br />

apporti fondendoli con le loro conoscenze e le loro tradizioni.<br />

La civ<strong>il</strong>tà musulmana deriva dalla fusione di culture diverse:<br />

numerosi elementi sono riconducib<strong>il</strong>i alla civ<strong>il</strong>tà <strong>per</strong>siana, altri<br />

a quella bizant<strong>in</strong>a, altri alla <strong>in</strong>dù.<br />

I frequenti spostamenti degli Arabi <strong>in</strong> tutta l’area del<br />

Mediterraneo, sia <strong>per</strong> le guerre di con<strong>qui</strong>sta sia <strong>per</strong> ragioni<br />

commerciali, consentono un'<strong>in</strong>tensa circolazione delle<br />

conoscenze.<br />

La tolleranza dei con<strong>qui</strong>statori nei confronti dei popoli<br />

sottomessi favorisce l’<strong>in</strong>terscambio di culture diverse tra loro;<br />

significativo è <strong>il</strong> caso della Spagna, dove riescono a convivere<br />

pacificamente Ebrei, Cristiani e Musulmani e dove sorge<br />

un’orig<strong>in</strong>ale e raff<strong>in</strong>ata civ<strong>il</strong>tà.<br />

Agricoltura e <strong>in</strong>dustria.<br />

Gli Arabi apprendono <strong>in</strong> Egitto e <strong>in</strong> Mesopotamia<br />

l’agricoltura e le tecniche d'irrigazione.<br />

Fanno della piana di Valenza, <strong>in</strong> Spagna, un vero e proprio


giard<strong>in</strong>o.<br />

Grazie a loro vengono <strong>in</strong>trodotti <strong>in</strong> Europa un gran numero<br />

di piante e di alberi che erano sconosciuti: riso, canna da<br />

zucchero, asparagi, gelso, cedro, albicocco, fagioli, carciofo,<br />

canapa, zafferano; fiori come <strong>il</strong> gelsom<strong>in</strong>o e la camelia.<br />

I palazzi si ornano di sontuosi giard<strong>in</strong>i e di acqua corrente.<br />

Allo stesso tempo, si sv<strong>il</strong>uppano <strong>in</strong> tutto l’Im<strong>per</strong>o arabo le<br />

antiche <strong>in</strong>dustrie orientali, come quella delle maioliche, di<br />

produzione <strong>per</strong>siana.<br />

I Musulmani eccellono nella lavorazione dei metalli: le armi<br />

di Damasco e le lame di Toledo, gli oggetti di rame, i vassoi<br />

cesellati.<br />

Le sculture <strong>in</strong> legno, lavorate con l’avorio, l’argento e la<br />

madre<strong>per</strong>la, sono dei modelli di eleganza e di gusto.<br />

A Damasco si fabbricano i tappeti, si tessono e si ricamano<br />

le stoffe di l<strong>in</strong>o, i velluti e le sete.<br />

A Cordova e <strong>in</strong> Marocco si lavora <strong>il</strong> cuoio dorato e goffrato.<br />

Tutte queste attività alimentano un fiorente commercio che<br />

si espande oltre <strong>il</strong> Mediterraneo: i mercanti arabi penetrano<br />

f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Sudan e, <strong>in</strong> Asia, f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a.<br />

La cultura arabo-islamica.<br />

I califfi della d<strong>in</strong>astia abbaside (discendenti da Abbas, zio di<br />

Muhammad), che tiene <strong>il</strong> potere dal 750 al 1258, si fanno<br />

promotori della ricerca, degli studi e della divulgazione del<br />

patrimonio della cultura classica e danno impulso allo<br />

straord<strong>in</strong>ario fermento culturale che caratterizza <strong>il</strong> loro tempo.<br />

Al mondo musulmano appartengono celebri storici, f<strong>il</strong>osofi<br />

e scrittori di una fantasia sfolgorante, come testimonia la<br />

celebre raccolta delle M<strong>il</strong>le e una notte.<br />

La dom<strong>in</strong>azione musulmana <strong>in</strong>teressa paesi del<br />

Mediterraneo, tra cui la Sic<strong>il</strong>ia, e, a partire dal IX secolo,<br />

apporta notevoli <strong>in</strong>novazioni nella produzione artistica locale.<br />

Una delle pr<strong>in</strong>cipali caratteristiche dell’arte islamica è<br />

l’assenza della rappresentazione della figura umana, dovuta al<br />

credo religioso legata alla tradizione orientale, che priv<strong>il</strong>egia


l’astrazione geometrica delle forme e la loro riduzione a puro<br />

motivo l<strong>in</strong>eare.<br />

Le grandi città sono sedi di Università, dove i dotti studiano<br />

le o<strong>per</strong>e della scienza greca, che vengono conservate e<br />

trasmesse.<br />

Essi vi aggiungono delle conoscenze e delle pratiche<br />

provenienti dall’India, come l’uso dello zero e dei numeri che<br />

verranno chiamati Arabi.<br />

Gli alchimisti musulmani sono i precursori dei moderni<br />

chimici. Lavorando alla ricerca della pietra f<strong>il</strong>osofale, ossia del<br />

procedimento <strong>per</strong> trasformare tutti i metalli <strong>in</strong> oro, gli<br />

scienziati arabi ottengono diversi prodotti, come l’acido<br />

solforico e l’ammoniaca.<br />

In Occidente la fama di medici come Avicenna e Razi va<br />

ald<strong>il</strong>à del loro tempo e le loro o<strong>per</strong>e vengono usate come libri<br />

di testo f<strong>in</strong>o al XVIII secolo.<br />

Si diffondono gli studi del f<strong>il</strong>osofo Averroè e l’astrologia,<br />

con gli annessi studi astronomici.<br />

I Musulmani creano biblioteche e strutture d’<strong>in</strong>segnamento<br />

pubbliche, le quali, come nel caso di Cordova, costituiscono di<br />

fatto le prime Università del vecchio cont<strong>in</strong>ente, alimentate dal<br />

sa<strong>per</strong>e delle culture <strong>per</strong>siana antica, <strong>in</strong>diana, greca ed ebraica.<br />

Nella trasmissione del sa<strong>per</strong>e <strong>il</strong> loro contributo <strong>per</strong> l’Europa<br />

cont<strong>in</strong>entale è formidab<strong>il</strong>e e, grazie alle traduzioni da essi<br />

approntate o da essi commissionate, si torna a conoscere testi<br />

f<strong>il</strong>osofici e scientifici prodotti <strong>in</strong> età ellenistica.<br />

Grazie a tali traduzioni l’Europa occidentale e centrale, che<br />

aveva cancellato <strong>il</strong> ricordo del retaggio culturale espresso<br />

nell’antichità classica <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua greca, torna <strong>in</strong> possesso di<br />

o<strong>per</strong>e da tempo trascurate e a rischio di totale oblio.


La visione degli altri.<br />

Un <strong>in</strong>contro di culture.<br />

Nello sconf<strong>in</strong>ato Im<strong>per</strong>o islamico, <strong>in</strong> epoca abbaside, oltre<br />

che <strong>per</strong>sone e merci, si muovono le idee.<br />

-Che significano cultura e conoscenza.<br />

Il clima è favorevole:<br />

Scienziati arabi: Noi studiosi possiamo spostarci,<br />

<strong>in</strong>contrarci e discutere, tutti parlano l'arabo, tutti credono <strong>in</strong><br />

Allah.<br />

Sia ben chiaro, gli Arabi non <strong>in</strong>ventano niente, ac<strong>qui</strong>siscono<br />

e rielaborano le conoscenze delle civ<strong>il</strong>tà che li hanno preceduti:<br />

Scienziati arabi: Dal mondo ellenistico prendiamo la<br />

f<strong>il</strong>osofia, la medic<strong>in</strong>a, la scienza e la geografia, i nostri studiosi<br />

traducono dal greco all'arabo, e lo stesso facciamo <strong>per</strong> la<br />

matematica e l'astronomia proveniente dall'India, la nostra<br />

cultura è puro desiderio di conoscenza.<br />

Nell'Islam si passa al R<strong>in</strong>ascimento senza passare dal<br />

Medioevo.<br />

Scienziati arabi: Lasciamo volentieri <strong>il</strong> Medioevo a voi<br />

occidentali, non esiste epoca musulmana che si possa<br />

paragonare alla vostra età di mezzo.<br />

Baghdad è <strong>il</strong> fulcro e nell'anno 832 viene fondata la Casa<br />

della Sapienza, un laboratorio <strong>per</strong> la traduzione e la<br />

conservazione dei testi antichi che richiama <strong>in</strong>tellettuali da<br />

tutto <strong>il</strong> mondo:<br />

Scienziati arabi: Traduciamo i testi greci grazie a una<br />

specifica scuola di traduttori, con particolare attenzione <strong>per</strong> la<br />

medic<strong>in</strong>a e <strong>per</strong> l'astronomia.<br />

-Perché questa pred<strong>il</strong>ezione?<br />

Scienziati arabi: L'astronomia <strong>per</strong> calcolare con esattezza<br />

le feste religiose, Ramadam prima fra tutte, e la medic<strong>in</strong>a <strong>per</strong><br />

dare voce al p<strong>il</strong>astro che riguarda la solidarietà... medic<strong>in</strong>a<br />

significa sa<strong>per</strong> curare, una variante al concetto di elemos<strong>in</strong>a,<br />

una sorta di propensione alla solidarietà. La creazione del<br />

mondo è unica, la scienza ci aiuta a comprendere <strong>il</strong> disegno


div<strong>in</strong>o, non c'è contrasto tra scienza e fede, la nostra sp<strong>in</strong>ta<br />

verso tutti gli aspetti scientifici è l'espressione di un'unica<br />

volontà div<strong>in</strong>a, noi siamo eclettici.<br />

Ricordiamo che nel 529 Giust<strong>in</strong>iano aveva chiuso<br />

l'Accademia platonica di Atene e gli studiosi greci avevano<br />

portato <strong>in</strong> Persia le o<strong>per</strong>e dei maestri antichi.<br />

In questo modo la cultura islamica, che Dio la benedica,<br />

qualsiasi Dio sia, ha potuto riprendere i pr<strong>in</strong>cipi della<br />

geometria, della medic<strong>in</strong>a e della geografia.<br />

-Esempio?<br />

Il più importante testo arabo di astronomia, l'Almagesto, non<br />

è altro che la traduzione dell'o<strong>per</strong>a di Tolomeo, geografo greco<br />

del II secolo.<br />

A onor del vero sono moltissime le traduzioni dal greco al<br />

lat<strong>in</strong>o o<strong>per</strong>ate anche <strong>in</strong> Europa, ma sono traduzioni letterali,<br />

<strong>in</strong>comprensib<strong>il</strong>i.<br />

-Come se ci affidassimo al traduttore di google...<br />

La traduzione dal greco all'arabo contiene sia <strong>il</strong> testo<br />

tradotto sia <strong>il</strong> commento, come succede nei nostri libri scolatici<br />

<strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e tipo Div<strong>in</strong>a Commedia, mente traducendo dall'arabo<br />

al lat<strong>in</strong>o tutto diventa comprensib<strong>il</strong>e.<br />

Gli Arabi s'<strong>in</strong>namorano della cultura greca:<br />

Scienziati arabi: Ci prende una profonda passione,<br />

diamo la caccia ai manoscritti antichi e raccogliamo un vasto<br />

patrimonio di o<strong>per</strong>e.<br />

R<strong>in</strong>novo la benedizione div<strong>in</strong>a.<br />

Nel X secolo la biblioteca di San Gallo <strong>in</strong> Svizzera conserva<br />

alcune dec<strong>in</strong>e di volumi antichi e stiamo parlando del<br />

monastero cristiano <strong>per</strong> eccellenza <strong>in</strong> Europa. La biblioteca<br />

araba di Cordova ne ha c<strong>in</strong>quecento m<strong>il</strong>a!<br />

Gli Arabi non si limitano a tradurre e a conservare. Tutto<br />

viene rielaborato <strong>in</strong> modo orig<strong>in</strong>ale.<br />

Scienziati arabi: Dagli Indiani abbiamo derivato e<br />

sv<strong>il</strong>uppato <strong>il</strong> sistema di numerazione decimale, aggiungendo la<br />

cifra zero, altrimenti, come avreste fatto voi occidentali a<br />

contare <strong>il</strong> denaro?<br />

Nel campo medico emerge la figura di Avicenna.


Siamo a cavallo dell'anno M<strong>il</strong>le e questo f<strong>il</strong>osofo medico ci<br />

regala un trattato, nato da una rigorosa e approfondita<br />

riflessione sulla medic<strong>in</strong>a tradizionale greca, <strong>in</strong>diana e <strong>per</strong>siana,<br />

che resterà <strong>in</strong> uso <strong>per</strong> diversi secoli, diffondendosi nelle<br />

Università dell'Europa cristiana.<br />

Nel campo f<strong>il</strong>osofico nel XII secolo emerge la figura di<br />

Averroè.<br />

Grazie a questo f<strong>il</strong>osofo di Cordova noi oggi possiamo<br />

dibattere sul pensiero di Aristotele che sarebbe stato<br />

dimenticato.<br />

Giabir ibn Hayyan è un alchimista arabo e vive al tempo<br />

delle M<strong>il</strong>le e una notte, dist<strong>il</strong>la l'acqua, identifica gli alcali, gli acidi<br />

e i sali, produce l'acido solforico e la soda caustica, scopre <strong>il</strong><br />

mercurio, <strong>il</strong> cloruro d'ammonio e l'acido nitrico d<strong>il</strong>uito. Lavora<br />

sulla pietra f<strong>il</strong>osofale, è conv<strong>in</strong>to che unendo fra loro alcuni<br />

metalli si possa creare l'oro.<br />

Questo non gli riesce, ma ci lascia cento trattati.<br />

Al-K<strong>in</strong>di è <strong>il</strong> primo f<strong>il</strong>osofo musulmano, vive nel IX secolo,<br />

è fisico, astronomo, matematico, musicista e farmacologo,<br />

lavora sulla crittografia, ut<strong>il</strong>izza la musicoterapia.<br />

Al-K<strong>in</strong>di: Scrivo duecento sessanta libri, traduco<br />

Aristotele, sono conv<strong>in</strong>to che tutti gli oggetti terrestri sono<br />

attratti verso <strong>il</strong> centro della terra, non mi credono, mi va<br />

meglio con l'ottica e la def<strong>in</strong>izione delle immag<strong>in</strong>i nei nostri<br />

occhi.<br />

Al-Razi è un medico, chimico e f<strong>il</strong>osofo, nell'ospedale di<br />

Baghdad cura con successo <strong>il</strong> morb<strong>il</strong>lo e <strong>il</strong> vaiolo.<br />

Al-Razi: Ammalarsi nel mondo islamico è meglio che<br />

ammalarsi nel vostro mondo.<br />

Il significato di arabo.<br />

Con l’età Tardo Antica abbiamo chiuso, è durata dal III al<br />

VI secolo, la restauratio im<strong>per</strong>i di Giust<strong>in</strong>iano è fallita e <strong>il</strong><br />

Mediterraneo è politicamente e culturalmente diviso <strong>in</strong> due: a<br />

Occidente i regni romano-germanici, a Oriente l’Im<strong>per</strong>o<br />

bizant<strong>in</strong>o.


Un elemento comune ce l’hanno, la religione cristiana, ma<br />

sono due mondi dist<strong>in</strong>ti.<br />

Prima abbiamo messo un piede nel Medioevo, ora ci<br />

entriamo con tutto <strong>il</strong> corpo, siamo nell’Alto Medioevo e ci<br />

rimarremo f<strong>in</strong>o al X secolo.<br />

Alto <strong>per</strong>ché viene prima, come ogni anno ci poniamo <strong>il</strong><br />

dubbio su quando verrà la Pasqua, sarà alta o bassa? Alta se<br />

viene prima, bassa se viene dopo…<br />

Il Basso Medioevo <strong>in</strong>izia nel XI secolo e f<strong>in</strong>irà nel XV.<br />

-Facciamo <strong>il</strong> gioco dell'Alto Medioevo diviso tra<br />

Occidente e Oriente?<br />

In Occidente c’è la frammentazione politica <strong>in</strong> tanti regni.<br />

-In Oriente no, l’Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o si dovrà<br />

ridimensionare.<br />

In Occidente c’è la riduzione degli scambi commerciali.<br />

-In Oriente commerciano che è un piacere.<br />

In Occidente <strong>il</strong> Cristianesimo la fa da padrone.<br />

-In Oriente si deve confrontare con una realtà nuova e<br />

<strong>in</strong>aspettata, la nascita dell’Islam e della potenza araba.<br />

La visione degli altri trova a questo punto la sua compiuta<br />

ragion d’essere.<br />

L’epoca romana, caratterizzata da un’unità politica e<br />

culturale senza eguali e con <strong>il</strong> Mediterraneo fulcro dell’unità<br />

territoriale, è f<strong>in</strong>ita quando sono arrivati gli altri, i barbari.<br />

L’Alto Medioevo che vede i territori ex Im<strong>per</strong>o romano<br />

suddivisi <strong>in</strong> due dist<strong>in</strong>te realtà, Occidente e Oriente, si<br />

caratterizza <strong>per</strong> l’arrivo di altri popoli che porteranno valori<br />

culturali e religiosi diversi da quelli ai quali i Romani e<br />

successori erano abituati.<br />

-Gli altri popoli sono gli Arabi.<br />

I Romani hanno <strong>per</strong>seguito i Cristiani e lo sono diventati. I<br />

Romani hanno contrastato i barbari e si sono fusi con loro.<br />

Con gli Arabi non succederà niente di tutto questo, nessuna<br />

conversione, nessuna fusione. Gli Arabi si presentano alle<br />

nostre porte da Sud, da Est e da Ovest, entrano e ci<br />

rimangono <strong>per</strong> secoli, l’Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o si ridurrà di secolo <strong>in</strong><br />

secolo f<strong>in</strong>o a scomparire.


La nostra Europa, quella di oggi unita dalla moneta e da un<br />

Parlamento, conserva tracce <strong>in</strong>deleb<strong>il</strong>i del loro passaggio.<br />

-Cento m<strong>il</strong>ioni di Turchi, Musulmani non Arabi,<br />

saranno europei.<br />

La dist<strong>in</strong>zione tra etnia e religione è <strong>il</strong> primo passo <strong>per</strong><br />

vedere con occhi differenti.<br />

Gli Arabi sono i discendenti di quei popoli che, ancor prima<br />

dell’arrivo dell’Islam, <strong>in</strong> parte sedentari e <strong>in</strong> parte nomadi,<br />

abitavano quella penisola desertica allungata nell’Oceano<br />

Indiano tra l’Africa e l’Asia.<br />

-Oggi Arabia Saudita e Yemen.<br />

Con una posizione strategica tra Mediterraneo e Oriente da<br />

far gola a tutti gli Im<strong>per</strong>i, romano, bizant<strong>in</strong>o e <strong>per</strong>siano, è <strong>il</strong><br />

deserto che v<strong>in</strong>ce.<br />

A Sud, dove <strong>il</strong> clima è tem<strong>per</strong>ato, possono nascere<br />

<strong>in</strong>sediamenti urbani circondati da campi agricoli.<br />

-I Romani la chiamano l’Arabia Felix.<br />

Il mitico regno di Saba nel I m<strong>il</strong>lennio a.C. nell’attuale<br />

Yemen, cui segue nei primi secoli dopo Cristo quello degli<br />

Himyarti, che ha contatti pros<strong>per</strong>i con i Romani e con i<br />

Bizant<strong>in</strong>i.<br />

A Nord compaiono <strong>in</strong>sediamenti che danno orig<strong>in</strong>e a<br />

formazioni statali: nel I secolo a.C. i Nabatei a Petra, Palmira<br />

nel I e III secolo d.C., mentre nel VI secolo ci ritroviamo i<br />

regni di Lakhmidi e dei Ghassanidi, <strong>il</strong> primo controllato dai<br />

Persiani, <strong>il</strong> secondo dai Bizant<strong>in</strong>i, che svolgono un ruolo di<br />

cusc<strong>in</strong>etto tra i due im<strong>per</strong>i <strong>in</strong> lotta <strong>per</strong> <strong>il</strong> controllo delle vie di<br />

comunicazione che fanno pros<strong>per</strong>o <strong>il</strong> commercio.<br />

Al centro deserto e oasi, dove c’è acqua. Si coltivano<br />

agrumi, cereali e datteri, poca roba <strong>per</strong> i pur scarsi abitanti di<br />

queste aree.<br />

Indigeni arabi: Non rimane che spostarsi <strong>in</strong> cerca di<br />

fortuna.<br />

Lo fanno i bedu<strong>in</strong>i, quei popoli che abitano nel deserto.<br />

Bedu<strong>in</strong>i: Siamo organizzati <strong>in</strong> clan, ognuno guidato da<br />

un capo eletto tra gli anziani, più clan formano una famiglia,<br />

viviamo <strong>in</strong> un ambiente <strong>in</strong>ospitale.


-L'acqua è poca, scarseggia, e la pa<strong>per</strong>a non galleggia.<br />

Non dividono tra loro le poche risorse disponib<strong>il</strong>i, se le<br />

contendono con le armi. Il controllo del territorio è<br />

fondamentale:<br />

Bedu<strong>in</strong>i: Viviamo <strong>in</strong> uno stato <strong>per</strong>manente di guerra,<br />

combattiamo contro le altre tribù, contro gli abitanti delle oasi,<br />

delle città e dei v<strong>il</strong>laggi, se ci pagano bene e ci nutrono ancor<br />

meglio, lasciamo stare le razzie e ci mettiamo al servizio dei<br />

mercanti <strong>per</strong> scortare le loro carovane cariche di merci, con<br />

noi la sicurezza dei trasporti è garantita.<br />

Dal punto di vista religioso non sono dissim<strong>il</strong>i da noi.<br />

Bedu<strong>in</strong>i: Siamo politeisti, adoriamo numerose div<strong>in</strong>ità,<br />

abbiamo conosciuto dei mercanti che si def<strong>in</strong>iscono Ebrei o<br />

Cristiani... <strong>per</strong> loro esiste un unico Dio e quest'idea la stiamo<br />

valutando, ma non sembra vadano d'accordo e noi stiamo a<br />

guardare. Per <strong>il</strong> momento ci teniamo stretti i nostri santuari<br />

che abbiamo creato presso le oasi e le città importanti, non<br />

manchiamo di fermarci quando c'è occasione d'<strong>in</strong>contro e di<br />

scambio commerciale tra le varie tribù.<br />

-Se questo serve a non scannarsi, ben venga.<br />

Col tempo queste occasioni diventano sistematiche e<br />

<strong>per</strong>iodiche.<br />

Bedu<strong>in</strong>i: Sono dei veri e propri pellegr<strong>in</strong>aggi e <strong>il</strong> luogo<br />

di culto e di attività commerciale <strong>per</strong> eccellenza diventa la<br />

Mecca, città ideale <strong>per</strong> tutti i traffici <strong>in</strong>ternazionali, non a caso<br />

ci costruiamo <strong>il</strong> nostro santuario, la Ka'ba, <strong>il</strong> cubo, e ci<br />

conserviamo i nostri numerosi idoli, quelli venerati dalle<br />

diverse tribù e una pietra nera...<br />

-Il solito meteorite caduto sulla terra!<br />

Bedu<strong>in</strong>i: Fossi <strong>in</strong> voi non farei della fac<strong>il</strong>e ironia, noi<br />

Arabi veneriamo gli oggetti naturali e i corpi celesti, <strong>per</strong>ché<br />

uno di questi non può essere caduto sulla nostra amata terra?<br />

La religione islamica è quella più diffusa tra gli Arabi. Non<br />

tutti gli Arabi sono Musulmani, ci sono m<strong>il</strong>ioni di Arabi che<br />

vivono <strong>in</strong> Medio Oriente e che sono Cristiani.<br />

Non tutti i Musulmani sono Arabi, cento m<strong>il</strong>ioni di turchi<br />

entreranno <strong>in</strong> Europa, i turchi sono Musulmani ma non Arabi,


come gli Iraniani eredi degli antichi Persiani e gli Indonesiani, <strong>il</strong><br />

più grande paese musulmano nel mondo.<br />

In orig<strong>in</strong>e Arabi sono gli abitanti della penisola arabica, oggi<br />

Arabia Saudita e Yemen. A seguito dell'espansione che<br />

cont<strong>in</strong>uerà nei secoli successivi, <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e si estende ai paesi<br />

del Medio Oriente e del Nord Africa che hanno adottato la<br />

l<strong>in</strong>gua e la cultura dei con<strong>qui</strong>statori.<br />

Per un eccesso di pignoleria potremmo dist<strong>in</strong>guere tra Arabi<br />

e arabizzati, al cui <strong>in</strong>terno alcuni gruppi hanno mantenuto<br />

tradizioni proprie come i curdi e i berberi.<br />

Lo jihad.<br />

Al masch<strong>il</strong>e, mi raccomando, si può def<strong>in</strong>ire come lo sforzo<br />

spirituale e politico di affermare <strong>il</strong> messaggio di Allah.<br />

Dalla morte di Muhammad <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e assume una<br />

connotazione m<strong>il</strong>itare e oggi è s<strong>in</strong>onimo di guerra santa contro<br />

gli <strong>in</strong>fedeli <strong>per</strong> la diffusione dell'Islam, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con le<br />

abitud<strong>in</strong>i guerriere dei bedu<strong>in</strong>i, i primi a convertirsi.<br />

Il term<strong>in</strong>e esprime un concetto più ampio e più complesso<br />

di guerra santa, mal recepito da noi occidentali.<br />

Riuscirò a def<strong>in</strong>irlo senza urtare la sensib<strong>il</strong>ità di qualcuno?<br />

Ci provo.<br />

-In bocca al lupo!<br />

Crepi! Non basta convertirsi all'Islam, ci si deve sforzar <strong>per</strong><br />

far trionfare la vera fede dentro di sé.<br />

In alcuni ambienti islamici lo jihad è <strong>il</strong> sesto p<strong>il</strong>astro<br />

dell'Islam... voglio dire, ha un ampio spettro di significati, dalla<br />

lotta <strong>in</strong>teriore spirituale <strong>per</strong> att<strong>in</strong>gere una <strong>per</strong>fetta fede f<strong>in</strong>o alla<br />

guerra santa... va bene, <strong>il</strong> concetto è diffic<strong>il</strong>e.<br />

La separazione tra sunniti e sciiti.<br />

All'<strong>in</strong>izio è uno scontro ideologico e politico, c'è <strong>in</strong> gioco <strong>il</strong><br />

controllo del califfato.<br />

I sunniti derivano <strong>il</strong> proprio nome dalla Sunna, <strong>il</strong> costume, la<br />

tradizione, che altro non è che l'<strong>in</strong>sieme dei detti e dei fatti


attribuiti a Muhammad raccolti dai compagni del Profeta<br />

riguardanti i comportamenti di quest'ultimo e che ritengono la<br />

Sunna un <strong>libro</strong> ispirato da Allah con valore normativo pari al<br />

Corano.<br />

I sunniti non riconoscono un vero e proprio clero, l'autorità<br />

religiosa è la Umma, l'<strong>in</strong>sieme dei fedeli.<br />

Per gli sciiti la Umma dev'essere salvaguardata da ogni<br />

contam<strong>in</strong>azione politica e religiosa.<br />

La massima autorità e guida <strong>in</strong>fallib<strong>il</strong>e dei fedeli è l'iman. A<br />

questi, dotato di virtù profetica, spetta l'<strong>in</strong>terpretazione del<br />

Corano e la Sunna non è pari al Corano.<br />

Rapporto con Ebraismo e Cristianesimo.<br />

Islam, Ebraismo e Cristianesimo sono tre religioni rivelate e<br />

codificate <strong>in</strong> Sacre Scritture.<br />

Il Vecchio Testamento è <strong>il</strong> testo sacro degli Ebrei.<br />

Si aggiunge <strong>il</strong> Nuovo Testamento <strong>per</strong> i Cristiani.<br />

Il Corano rappresenta un avanzamento e <strong>il</strong> <strong>per</strong>fezionamento<br />

f<strong>in</strong>ale.<br />

Muhammad nega a Gesù la natura div<strong>in</strong>a, la sua morte e la<br />

sua resurrezione, oltre al concetto di Tr<strong>in</strong>ità, ma non nega la<br />

sua esistenza e la qualifica di Profeta.<br />

Muhammad crede nella resurrezione f<strong>in</strong>ale, nel giudizio<br />

universale e nella vita oltre la morte, nel Paradiso e<br />

nell'Inferno.<br />

La legge di Dio o la legge dello Stato?<br />

In greco <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e theos significa dio, kratos significa potere.<br />

Uniamoli e nasce <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e teocrazia, la forma di governo<br />

<strong>in</strong> cui <strong>il</strong> potere è <strong>in</strong> mano alle autorità religiose.<br />

La religione condiziona tutta la società e regola la vita di<br />

ogni cittad<strong>in</strong>o f<strong>in</strong> nei dettagli, una caratteristica che gli Arabi<br />

hanno ereditato dall'Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o, andando oltre.<br />

Oggi lo stato teocratico <strong>per</strong> eccellenza è l'Iran.<br />

In greco laikos significa profano.


Laicismo è la tendenza a rendere autonomo <strong>il</strong> pensiero e<br />

l'attività dell'uomo dai precetti religiosi.<br />

Lo stato che applica questa tendenza è uno stato laico. La<br />

laicità oggi è considerata un valore irr<strong>in</strong>unciab<strong>il</strong>e.<br />

In orig<strong>in</strong>e laico era colui che non apparteneva al clero. Oggi<br />

ha lo stesso significato, senza confonderlo con ateo, dal greco<br />

atheos, privo di Dio, che nega l'esistenza di Dio e di qualunque<br />

altra realtà trascendente.<br />

La religione islamica si caratterizza <strong>per</strong> la compenetrazione<br />

della religione <strong>in</strong> ogni aspetto della vita del credente. Per<br />

l'Islam la vita del credente dev'essere una cont<strong>in</strong>ua<br />

testimonianza della sua fede <strong>in</strong> Allah.<br />

Credente musulmano: Non esiste situazione quotidiana<br />

che non ricada nella religione, <strong>il</strong> Corano regola i nostri<br />

matrimoni, i contratti, le eredità, i prestiti di denaro, i rapporti<br />

sessuali... tutte queste regole sono la Shari'a.<br />

Il Corano è sia un <strong>libro</strong> sacro sia un codice giuridico.<br />

Un tempo regolava l’Im<strong>per</strong>o arabo, oggi è la base del diritto<br />

nei paesi <strong>in</strong> cui la maggioranza è islamica, come l'Arabia<br />

Saudita, l'Iran, gli Emirati Arabi, <strong>il</strong> Sudan, l'Afghanistan e <strong>il</strong><br />

Pakistan, secondo <strong>il</strong> pr<strong>in</strong>cipio di territorialità del nostro caro<br />

diritto romano. La Shari'a vale <strong>per</strong> tutti coloro che abitano <strong>il</strong><br />

territorio, Musulmani e non. Vale anche <strong>per</strong> gli atei.<br />

Credente musulmano: La Shari'a è la nostra Costituzione,<br />

tutto ciò che si accorda con essa è valido, tutto ciò che si<br />

oppone a essa è nullo e non esiste. Parola di magistrato<br />

egiziano!<br />

In alcuni paesi l'<strong>in</strong>terpretazione è rigida e <strong>in</strong>tegrale.<br />

Credente musulmano <strong>in</strong>tegrale: Non sono concepib<strong>il</strong>i né<br />

una non appartenenza alla comunità islamica né l'esistenza di<br />

comunità non controllate dalla religione, i precetti coranici<br />

devono essere travasati nelle leggi dello stato.<br />

Senza dimenticare i tribunali, che sono tribunali religiosi.<br />

Credente musulmano <strong>in</strong>tegrale: La politica è <strong>in</strong>dissolub<strong>il</strong>e<br />

dalla religione, come ai tempi di Muhammad, durante gli anni<br />

trascorsi a Med<strong>in</strong>a, un'età aurea.<br />

Un modello che gli <strong>in</strong>tegralisti islamici tendono a riproporre


e a diffondere nei loro stati teocratici. Per loro lo stato laico è<br />

una m<strong>in</strong>accia.<br />

Credente musulmano <strong>in</strong>tegrale: Separare religione e politica<br />

è un sacr<strong>il</strong>egio, l'applicazione rigida del Corano è <strong>il</strong> baluardo<br />

difensivo.<br />

La maggior parte dei fedeli musulmani è lontana da questi<br />

<strong>in</strong>tegralismi. Come Turchia ed Egitto.<br />

Credente musulmano: Da noi l'applicazione dei pr<strong>in</strong>cipi<br />

religiosi è meno v<strong>in</strong>colante sia <strong>per</strong> lo stato sia <strong>per</strong> la vita dei<br />

cittad<strong>in</strong>i, siamo paesi islamici moderati.<br />

Il mondo arabo non ha avuto <strong>il</strong> nostro stesso <strong>per</strong>corso<br />

storico, <strong>in</strong>iziato con <strong>il</strong> Medioevo e culm<strong>in</strong>ato con l'Illum<strong>in</strong>ismo<br />

e con gli ideali della Rivoluzione Francese.<br />

Percorso che ha radicato <strong>in</strong> noi occidentali l'idea della<br />

divisione tra politica e religione e <strong>il</strong> mondo arabo risente di<br />

questa mancanza.<br />

Il nostro diritto non si è <strong>formato</strong> sulla base di precetti<br />

religiosi.<br />

Occidentale laico: Noi occidentali sappiamo bene la<br />

differenza tra reato e peccato, divorziare o abortire non è<br />

reato, nessuno va <strong>in</strong> galera <strong>per</strong> questo, ma è peccato e ce la<br />

vedremo con la nostra coscienza, <strong>per</strong> gli <strong>in</strong>tegralisti islamici ciò<br />

che è peccato è reato... noi siamo figli dei lumi, dopo che <strong>il</strong><br />

diritto romano e la tradizione anglosassone sono stati elaborati<br />

dai giuristi medioevali... cosa rispondete voi Musulmani?<br />

Credente musulmano: Rispondiamo che l'Islam non<br />

cambia, la Shari'a sì, tempo al tempo.<br />

I motivi della rapida espansione araba.<br />

Per i Musulmani <strong>il</strong> Corano rappresenta un passo avanti<br />

rispetto alla Bibbia e al Vangelo e non c'è da parte dei<br />

Musulmani alcuna volontà di convertire Cristiani ed Ebrei con<br />

la forza.<br />

Sono al contrario conv<strong>in</strong>ti che <strong>il</strong> loro camm<strong>in</strong>o verso Dio sia<br />

a buon punto, sono soltanto un passo <strong>in</strong>dietro, lo compiranno<br />

e si vivrà tutti felici e contenti.


Credente musulmano: Voi, Cristiani ed Ebrei, siete sicuri<br />

di appartenere a una religione monoteista?<br />

-Che razza di domanda! Se la facessimo noi a voi,<br />

scoppierebbe una rivolta!<br />

Credente musulmano: Volevo farvi <strong>in</strong>tendere che una vera<br />

religione monoteista non può accettare <strong>il</strong> concetto di Tr<strong>in</strong>ità.<br />

Lasciamo <strong>per</strong>dere e torniamo ai motivi della rapida<br />

espansione.<br />

-Primo.<br />

L'entusiasmo religioso, comune a tutte le tribù bedu<strong>in</strong>e.<br />

-Secondo.<br />

L'Arabia Saudita si trova <strong>in</strong> una posizione strategica, è<br />

antieconomico limitarsi a controllare <strong>il</strong> passaggio delle<br />

carovane, più conveniente sp<strong>in</strong>gersi all'esterno della penisola<br />

arabica.<br />

-Concetto discutib<strong>il</strong>e... terzo?<br />

Alla morte del Profeta non ci sono né eredi né precise<br />

<strong>in</strong>dicazioni di successione, dopo alcuni decenni di lotte civ<strong>il</strong>i, i<br />

contrasti vengono su<strong>per</strong>ati con le con<strong>qui</strong>ste.<br />

-Fuori dai loro conf<strong>in</strong>i trovano un terreno favorevole<br />

che non se lo aspettavano!<br />

Bizant<strong>in</strong>i e Sasanidi sono <strong>in</strong> lotta tra loro. Con Muhammad<br />

ancora <strong>in</strong> vita, <strong>il</strong> re <strong>per</strong>siano Cosroe II riesce a con<strong>qui</strong>stare<br />

Siria ed Egitto, poi Eraclio va alla riscossa.<br />

Non fa caso agli Arabi, pensa a riprendersi la Vera Croce<br />

rubata dai Persiani.<br />

Eraclio: Dev'essere <strong>il</strong> trionfo di un programma<br />

im<strong>per</strong>iale romano e cristiano che mira al dom<strong>in</strong>io di tutto <strong>il</strong><br />

mondo.<br />

Il trionfo è più apparente che reale, le lunghe guerre hanno<br />

stremato l'esercito bizant<strong>in</strong>o, le prov<strong>in</strong>ce hanno difese deboli, <strong>il</strong><br />

tesoro im<strong>per</strong>iale è ai m<strong>in</strong>imi storici, la struttura statale è frag<strong>il</strong>e.<br />

Nei territori Bizant<strong>in</strong>i la popolazione locale mal sopporta <strong>il</strong><br />

dom<strong>in</strong>io im<strong>per</strong>iale. La pressione fiscale è alle stelle e <strong>il</strong><br />

controllo religioso rigidissimo.<br />

I monofisiti sono <strong>per</strong>seguitati <strong>in</strong> Egitto, <strong>in</strong> Siria e <strong>in</strong><br />

Palest<strong>in</strong>a al punto che scoppiano violenze e saccheggi. Ai


nestoriani non va meglio ovunque siano.<br />

I sudditi di Costant<strong>in</strong>opoli non sono uniti nella l<strong>in</strong>gua. Dalle<br />

nostre parti si parla un lat<strong>in</strong>o volgarizzato, <strong>in</strong> Nord Africa si<br />

parla berbero, <strong>in</strong> Egitto <strong>il</strong> copto, <strong>in</strong> Siria e Palest<strong>in</strong>a <strong>il</strong> siriaco,<br />

l'ebreo presente ovunque parla tutte le l<strong>in</strong>gue... ma è <strong>il</strong> greco la<br />

l<strong>in</strong>gua ufficiale!<br />

-Uno sguardo alla date?<br />

Il Profeta muore nel 632 e nel 711 i Musulmani passano lo<br />

Stretto di Gib<strong>il</strong>terra! Nel 719 Cordova è la città più importante<br />

di al-Andalus. Una capacità di estendere <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io su ampi<br />

territori che nella Storia sarà ripetuta soltanto dai Mongoli<br />

-Con la differenza che i Mongoli, così come<br />

con<strong>qui</strong>stano, con la stessa velocità se ne vanno.<br />

I Musulmani hanno la loro strategia.<br />

Generali musulmani: Non <strong>per</strong>diamo tempo <strong>in</strong> lunghi<br />

assedi come di solito fate voi, passiamo oltre e ci ritorniamo <strong>in</strong><br />

seguito, e se <strong>in</strong>contriamo delle difficoltà come un'epidemia,<br />

torniamo a casa, ci rimettiamo <strong>in</strong> buona salute e ritorniamo sui<br />

nostri passi più forti e più determ<strong>in</strong>ati.<br />

Nel 732 Carlo Martello v'<strong>in</strong>segna a combattere.<br />

Generali musulmani: Non è così, la battaglia è poco più<br />

che una scaramuccia! Siete stati a Poiters? Parigi è a un tiro di<br />

schioppo e noi là siamo arrivati! Quel franco non ci sconfigge,<br />

siamo noi che decidiamo di ritornare <strong>in</strong> Spagna dove si sta<br />

meglio, la campagna dei Franchi è triste!<br />

Ha ragione al cento <strong>per</strong> cento! Nel territorio dei Franchi i<br />

Musulmani ci ritornano quando e come vogliono con delle<br />

<strong>in</strong>cursioni.<br />

È stato Carlo Martello che ha enfatizzato la vittoria<br />

vantandosi di aver sconfitto i nemici delle fede cristiana.<br />

Da semplice maggiordomo salirà al trono e <strong>in</strong>izierà la<br />

d<strong>in</strong>astia carol<strong>in</strong>gia.<br />

L'Islam e Bisanzio.<br />

Il vero scontro è quello con i Bizant<strong>in</strong>i, dall'altra parte del<br />

Mediterraneo.


Bizant<strong>in</strong>i: Nonostante le guerre e le casse vuote, <strong>il</strong><br />

nostro Im<strong>per</strong>o è solido e ben strutturato, ricco di pensatori e<br />

di artisti, di capacità e di conoscenze... chi sono questi nuovi<br />

nemici che hanno soppiantato i Persiani? Dicono di essere<br />

vic<strong>in</strong>i alla nostra stessa fede, conoscono <strong>il</strong> Vecchio e <strong>il</strong> Nuovo<br />

Testamento, parlano di Gesù, della Madonna... che si stia<br />

compiendo la volontà div<strong>in</strong>a?<br />

-Un'<strong>in</strong>vasione islamica voluta dal Dio cristiano è<br />

davvero un'idea orig<strong>in</strong>ale!<br />

Attenzione, i Bizant<strong>in</strong>i sono credenti e <strong>in</strong>fluenzati da<br />

Agost<strong>in</strong>o.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Tutto quello che arriva è espressione della<br />

volontà di Dio, anche le cose negative, io ho visto arrivare i<br />

Vandali, voi vi sciroppate i Musulmani.<br />

Lo storico di professione rimane affasc<strong>in</strong>ato.<br />

Nella maggior parte dei territori bizant<strong>in</strong>i i Musulmani<br />

vengono accolti a braccia a<strong>per</strong>te! Un testo nestoriano prodotto<br />

<strong>in</strong> ambito <strong>per</strong>siano benedice l'<strong>in</strong>vasione islamica. Alla<br />

comparsa dei Musulmani, nob<strong>il</strong>i, funzionari e monaci non<br />

esitano a schierarsi dalla loro parte.<br />

Nestoriani: Ci dicono con chiarezza che saremo<br />

considerati <strong>in</strong>feriori dal punto di vista politico e sociale, ma<br />

con i Bizant<strong>in</strong>i lo siamo già, con la differenza che questi nuovi<br />

padroni ci concedono ampi priv<strong>il</strong>egi e i monasteri saranno<br />

ricompensati con una tassa fondiaria vantaggiosa, cos'avreste<br />

fatto al nostro posto?<br />

Il mondo bizant<strong>in</strong>o si divide <strong>in</strong> due.<br />

Una fazione è favorevole ai Musulmani e riconosce<br />

nell'Islam un prodotto dell'Ebraismo.<br />

Un'altra fazione giudica l'Islam un'eresia nata da un<br />

complotto ebraico.<br />

-Non lottano uniti contro un nemico comune, lottano<br />

tra di loro!<br />

Mentre i Musulmani avanzano nei ricchi territori, i Bizant<strong>in</strong>i<br />

sono <strong>in</strong>tenti a capire chi sono questi nuovi nemici.<br />

Bizant<strong>in</strong>i: Etnia e religione si fondano <strong>in</strong> un unico<br />

<strong>in</strong>sieme, come avranno fatto? Si dichiarano discendenti


d'Ismaele, figlio di Abramo...<br />

Vale la pena di raccontare questa storia, raccontata nella<br />

Genesi, capitoli 16 e 21, la storia di Agar.<br />

La legittima moglie di Abramo è Sara, ma sembra non possa<br />

avere figli e offre al marito la propria schiava egiziana di nome<br />

Agar.<br />

Dall'unione carnale di Abramo con Agar nasce Ismaele.<br />

A questo punto succede <strong>il</strong> miracolo, Sara rimane <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta,<br />

nasce <strong>il</strong> suo primo figlio, Isacco e, gelosa, conv<strong>in</strong>ce Abramo ad<br />

allontanare Agar e Ismaele dalla loro casa.<br />

Nel Corano Agar non è citata esplicitamente, la tradizione<br />

musulmana riconosce nella schiava egiziana quella Hagar che<br />

ha generato con Abramo <strong>il</strong> suo primo figlio di nome Ismaele.<br />

Credente musulmano: Lui sì che è citato nel Corano come<br />

esempio di rettitud<strong>in</strong>e, partorito dalla madre alla Mecca,<br />

profeta di Dio e suo apostolo.<br />

Ismaele prende <strong>in</strong> moglie la figlia di un signore della Mecca.<br />

Suo padre Abramo gli fa visita e lo aiuta e riedificare la<br />

Ka'ba, distrutta dal D<strong>il</strong>uvio Universale, ricollocando nel<br />

tempio la Pietra Nera fatta calare da Dio <strong>in</strong> terra.<br />

Ismaele è l'antenato <strong>il</strong>lustre degli Arabi.<br />

-I Bizant<strong>in</strong>i sono <strong>in</strong>terdetti.<br />

Quando Eraclio apprende che questa strana gente riesce <strong>in</strong><br />

quello <strong>in</strong> cui lui e i suoi predecessori, Giust<strong>in</strong>iano compreso,<br />

non sono riusciti, cioè la con<strong>qui</strong>sta dell'Im<strong>per</strong>o <strong>per</strong>siano, si<br />

preoccupa <strong>per</strong> davvero e riunisce i vescovi ad Antiochia.<br />

Eraclio: Esprimete <strong>il</strong> vostro parere su questi nuovi<br />

arrivati, è un ord<strong>in</strong>e, fatelo presto, sono alle nostre porte.<br />

Vescovi di Antiochia: Caro Eraclio, questo popolo sta tra<br />

<strong>il</strong> giorno e la notte, non è chiaro, non è scuro...<br />

Quello si spazientisce, la poesia non è <strong>il</strong> suo forte.<br />

Vescovi di Antiochia: Questo popolo non è <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ato<br />

dalla luce di nostro Signore, non è <strong>in</strong>fangato nella palude<br />

dell'idolatria.<br />

Eraclio: Dunque?<br />

Vescovi di Antiochia: Nel Pentateuco Dio afferma che<br />

farà diventare grande <strong>il</strong> figlio naturale di Abramo, quello


concepito con Agar, la schiava egiziana. Questo popolo è<br />

benedetto da Dio, <strong>il</strong> suo o<strong>per</strong>ato è div<strong>in</strong>o, <strong>il</strong> regno arabo deve<br />

avere luogo, buona notte e buona fortuna.<br />

Eraclio: Posso io oppormi alla volontà div<strong>in</strong>a?<br />

Prepariamoci a difendersi, non si sa mai, ma non a combatterli,<br />

al limite pagate le tasse che vi chiedono e non create problemi.<br />

La tassa la pagano volentieri! È <strong>in</strong>feriore a quella richiesta<br />

dai Bizant<strong>in</strong>i! L'accoglienza benevola è generale.<br />

Credente musulmano: Nessuna forzata conversione, se sei<br />

un Cristiano o un Ebreo e conosci l'Islam, ti converti<br />

automaticamente.<br />

Eraclio si vede soffiare sotto <strong>il</strong> naso la Siria e l'Egitto.<br />

Affranto e dis<strong>per</strong>ato si rifugia a Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Eraclio: Dio non accorda i suoi doni a caso, non ci<br />

toglierebbe questi beni che abbiamo goduto <strong>per</strong> m<strong>il</strong>le anni, è<br />

arrivato <strong>il</strong> tempo di darli a chi non ha pane <strong>per</strong> i denti, a chi ha<br />

vissuto nel deserto, abitando sotto le tende e nutrendosi di<br />

frutti.<br />

-A questo qualcuno dei suoi consiglieri gli aprirà gli<br />

occhi prima o poi!<br />

Il consigliere dovrà faticare non poco, ma alla f<strong>in</strong>e Eraclio si<br />

oppone ai Musulmani e salva Costant<strong>in</strong>opoli <strong>per</strong> altri otto<br />

secoli.<br />

Gli scambi commerciali.<br />

Il term<strong>in</strong>e scambio commerciale è vago e le modalità <strong>in</strong> cui<br />

avviene devono essere spiegate meglio.<br />

C'è una netta dist<strong>in</strong>zione tra commercio e dono ed è una<br />

dist<strong>in</strong>zione non da poco, dura tuttora.<br />

Commercio significa uno scambio f<strong>in</strong>alizzato al profitto<br />

<strong>per</strong>sonale.<br />

Un dono è uno scambio f<strong>in</strong>alizzato a creare o a mantenere<br />

una relazione sociale.<br />

Tanti doni, tanto potere. Più <strong>il</strong> dono è di valore, più alta è al<br />

gerarchia.<br />

Tutti gli stati hanno regole rigide <strong>in</strong> materia di doni,


accettarli da parte di un presidente significa favorire le<br />

relazioni, rifiutarli significa bloccarle, non è cosa da poco, ci<br />

stanno tutti attenti.<br />

Il dono riguarda <strong>il</strong> bene di lusso, non si regalano oggetti<br />

poveri e grezzi.<br />

Il dono è rapportato all'economia, di questi tempi andare a<br />

casa di parenti e amici con la borsa della spesa colma è meglio<br />

che portare un mazzo di fiori.<br />

Il sistema fiscale fa parte della redistribuzione delle risorse,<br />

lo Stato raccoglie parte del guadagno di ogni s<strong>in</strong>golo cittad<strong>in</strong>o<br />

e di ogni società <strong>per</strong> ridarlo agli stessi soggetti sotto forma di<br />

servizi.<br />

-Per questo è un piacere pagare le tasse! Quanti servizi<br />

abbiamo a disposizione gratis!<br />

Con questo sistema l'Im<strong>per</strong>o romano ci ha campato <strong>per</strong> un<br />

m<strong>il</strong>lennio, ha pagato l'esercito e mantenuto Roma.<br />

Arrivano gli Arabi, nel 640 Egitto e Siria cadono sotto <strong>il</strong><br />

loro dom<strong>in</strong>io.<br />

-Addio al grano e all'olio?<br />

L'avanzata araba sembra una cesura.<br />

-L'arrivo dell'Islam separa Oriente e Occidente e<br />

compromette l'unità del Mediterraneo?<br />

No.<br />

-Come no?<br />

Indietro non si torna, ma non è una cesura.<br />

Il cambiamento è lento, l'Islam piomba su un'economia che<br />

già di suo non è unitaria, non ci sono più i convogli annonari<br />

carichi di merci che viaggiano <strong>in</strong> mare a<strong>per</strong>to <strong>per</strong> giorni e <strong>per</strong><br />

notti, adesso vediamo piccole navi che partono la matt<strong>in</strong>a e<br />

arrivano la sera senza <strong>per</strong>dere di vista la costa.<br />

L'arrivo degli Arabi non è così <strong>in</strong>fluente come l'arrivo dei<br />

barbari due secoli prima.<br />

La Storia non è cambiata <strong>per</strong> via di un unico episodio se pur<br />

catastrofico, gli eventi sono <strong>il</strong> risultato di un processo lento e<br />

discont<strong>in</strong>uo che si manifesta con tempi e modi diversi da<br />

regione e regione, nel nostro caso mediterranee.<br />

Qualcuno li vede come mutamenti di e<strong>qui</strong>libri, ma <strong>il</strong> decl<strong>in</strong>o


e la caduta di un'<strong>in</strong>tera civ<strong>il</strong>tà non è mai stata la f<strong>in</strong>e del<br />

mondo.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

La Storia ha un senso?<br />

Vasco Rossi: Voglio trovare un senso a questa storia,<br />

anche se questa storia un senso non ce l'ha.<br />

Il nostro bravo cantante si ribella alla <strong>in</strong>concludente ciclicità<br />

della Storia che ritorna su sé stessa e alla brevità progettuale<br />

riservata all'<strong>in</strong>dividuo.<br />

Il Cristianesimo ci da una risposta.<br />

Credente cristiano: Il tempo non è nelle mani di un uomo<br />

che ne ha a disposizione un attimo, non è nelle mani della<br />

natura che conosce solo la ciclicità. Il tempo ha un senso <strong>in</strong><br />

quanto già scritto all'<strong>in</strong>izio e da realizzarsi.<br />

Giovanni Evangelista: Il regno di Dio non è di questo<br />

mondo. Se fosse di questo mondo, le guardie del suo regno<br />

avrebbero combattuto <strong>per</strong>ché non fosse dato nelle mani dei<br />

Giudei. Il suo regno non è di quaggiù.<br />

Più chiaro di così!<br />

Il mondo non è la casa di Dio, <strong>il</strong> mondo a Dio è estraneo e<br />

<strong>il</strong> senso della Storia non è un senso compiuto.<br />

Il che e<strong>qui</strong>vale a sospendere qualsiasi giudizio <strong>in</strong> presenza di<br />

avvenimenti storici.<br />

Siamo di fronte a un regno che non si realizza <strong>in</strong> questo<br />

mondo e che rende <strong>in</strong>compiuto e <strong>in</strong>comprensib<strong>il</strong>e ogni senso<br />

espresso dalla Storia che abbiamo vissuto <strong>in</strong> questo mondo,<br />

<strong>per</strong> noi l'unico.<br />

Guardatevi <strong>in</strong>torno. Non vi sentite spaesati?<br />

La fede e Agost<strong>in</strong>o ci tolgono dall'imbarazzo.<br />

La fede è una condizione dell'anima, non è un dato<br />

oggettivo, <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>e discutere.<br />

La fede ci toglie dal tempo ciclico della natura e dal tempo<br />

progettuale umano e c'immette nel tempo escatologico.<br />

Agost<strong>in</strong>o: L'Apocalisse fa nascere la Storia, l'ultimo<br />

giorno, l'eschaton, svelerà <strong>il</strong> senso, prima dell'Apocalisse non c'è


storia.<br />

La Storia nasce <strong>il</strong> giorno <strong>in</strong> cui si conclude.<br />

Agost<strong>in</strong>o è un pensatore decisivo <strong>per</strong> la Storia<br />

dell'Occidente. Pochi come lui hanno offerto a una civ<strong>il</strong>tà le<br />

condizioni <strong>per</strong> pensare e comprendere sé stessi.<br />

Prima di lui i Cristiani non dispongono del concetto di<br />

anima e di Storia come tempo della salvezza.<br />

Agost<strong>in</strong>o rivisita Platone.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Non possiamo fidarci dell'es<strong>per</strong>ienza sensib<strong>il</strong>e,<br />

i corpi sono <strong>in</strong>affidab<strong>il</strong>i <strong>in</strong> quanto mutano, <strong>in</strong>vecchiano, si<br />

ammalano, sono preda di passioni. Nel sa<strong>per</strong>e del corpo non<br />

c'è conoscenza immutab<strong>il</strong>e e identità a tutti comune. Occorre<br />

raccogliere l'anima da tutti i punti del corpo e concentrarla <strong>in</strong><br />

sé medesima <strong>in</strong> modo che da sé possa giungere alla verità,<br />

libera dal corpo come da catene.<br />

Raccoglimento e concentrazione saranno le parole d'ord<strong>in</strong>e<br />

<strong>per</strong> re<strong>per</strong>ire quell'<strong>in</strong>tegrità <strong>in</strong>dividuale a salvaguardia della<br />

dissolvenza, della corruttib<strong>il</strong>ità del corpo e dell'<strong>in</strong>ganno dei<br />

sensi.<br />

Agost<strong>in</strong>o riprende Platone alla lettera.<br />

Agost<strong>in</strong>o: In <strong>in</strong>teriore hom<strong>in</strong>e habitat veritas, la verità abita<br />

l'<strong>in</strong>teriorità.<br />

Va oltre e connette la nozione di anima alla nozione di<br />

tempo e traduce <strong>il</strong> tempo <strong>in</strong> storia.<br />

È un'o<strong>per</strong>azione geniale.<br />

Il tempo greco è ciclico, è una pura e semplice ripetizione<br />

del passato, nulla può accedere che non sia già accaduto.<br />

Aristotele su questo punto è chiarissimo.<br />

Aristotele: Il tempo sembra essere <strong>il</strong> movimento di una<br />

sfera.<br />

Agost<strong>in</strong>o ridef<strong>in</strong>isce <strong>il</strong> tempo della salvezza, scandito dalla<br />

promessa di Dio, non dalla natura.<br />

Nasce <strong>il</strong> tempo escatologico che sostituisce <strong>il</strong> tempo ciclico.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Il divenire degli eventi non è semplice<br />

ripetizione, è iscritto tra la creazione del mondo e la sua<br />

redenzione.<br />

Se Vasco Rossi avesse letto Agost<strong>in</strong>o non avrebbe scritto


quella canzone.<br />

La Storia ha un senso, ma solleva tante domande.<br />

Che cos'è accaduto <strong>in</strong> ambito economico, politico, sociale e<br />

culturale e a o<strong>per</strong>a di chi? Come si può conoscere <strong>il</strong> passato?<br />

Quando un evento è accaduto? Dov'è accaduto? Perché certi<br />

fatti sono accaduti? Quali sono i soggetti <strong>in</strong>teressati?<br />

Eco: Siamo nani sulla spalle di giganti.<br />

Umberto Eco nelle aule universitarie citava spesso questa<br />

frase che risale al XII secolo e io credo che nessun’altra frase<br />

renda meglio l’idea della storia.<br />

Eco: Noi siamo dei nani fortunati, stiamo sulle spalle<br />

dei giganti che hanno pensato <strong>per</strong> noi <strong>in</strong> passato, noi possiamo<br />

partire da basi alte e vedere più lontano di loro, non grazie alla<br />

nostra statura o all’acutezza della nostra vita, ma grazie al fatto<br />

che stiamo sulle spalle di altri.<br />

Senza chi ci ha preceduto, saremmo piccoli e non<br />

vedremmo oltre <strong>il</strong> nostro naso.<br />

Possiamo scoprire e <strong>in</strong>novare grazie alla conoscenza che<br />

altri hanno fatto prima di noi.<br />

Se si dimostra di aver conosciuto, nel nostro e <strong>in</strong> qualsiasi<br />

altro lavoro al mondo, qualunque esso sia, quello che gli altri<br />

hanno fatto prima di noi, <strong>il</strong> nostro lavoro sarà valutato e<br />

apprezzato.<br />

Antonio De Curtis: Nessuno nasce imparato.


L'Italia longobarda e <strong>il</strong> potere temporale della Chiesa.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

L'Editto di Rotari.<br />

Il monachesimo e papa Gregorio Magno<br />

San Benedetto e la regola benedett<strong>in</strong>a<br />

La visione degli altri.<br />

L’eredità dei longobardi.<br />

I Longobardi di Paolo Diacono.<br />

Nefandissima gens.<br />

La Chiesa di Roma e la Chiesa di Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

La Storia è ciclica, poi arriva <strong>il</strong> giorno <strong>in</strong> cui...


L'Italia longobarda e <strong>il</strong> potere temporale della Chiesa.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Intorno al 568, dopo una serie di migrazioni verso Sud, la<br />

popolazione dei Longobardi, stanziata sull'Elba e <strong>in</strong> Pannonia,<br />

varcò le Alpi d<strong>il</strong>agando nella pianura Padana, dove stab<strong>il</strong>ì la<br />

propria capitale a Pavia.


Durante <strong>il</strong> regno di Ag<strong>il</strong>ulfo, i Longobardi si convertirono al<br />

Cattolicesimo.<br />

Fu soprattutto Gregorio Magno, eletto papa nel 590, a<br />

venire a patti con essi.<br />

La Chiesa, oltre a possedere un vasto patrimonio fondiario,<br />

era diventata una forza sociale, grazie alla diffusione dei<br />

monasteri, centri di vita spirituale, culturale ed economica.<br />

I rapporti peggiorarono con <strong>il</strong> re Rotari, ricordato<br />

soprattutto <strong>per</strong> l'Editto che ha assunto <strong>il</strong> suo nome,<br />

normalizzandosi di nuovo alla sua morte.<br />

Quando Ravenna e Roma nel 727 si ribellarono ai Bizant<strong>in</strong>i,<br />

<strong>il</strong> re longobardo Liutprando cercò di procurarsi l'alleanza del<br />

pontefice Gregorio II donando alla Chiesa la città di Sutri nel<br />

Lazio.<br />

Quando <strong>il</strong> nuovo re Astolfo <strong>in</strong>iziò una nuova politica<br />

d'espansione <strong>il</strong> papa Stefano II chiese aiuto ai Franchi, <strong>il</strong> cui re<br />

era Pip<strong>in</strong>o, e <strong>in</strong>sieme costr<strong>in</strong>sero nel 755 Astolfo a restituire al<br />

papa le terre che aveva occupato.<br />

Nasceva <strong>il</strong> primo nucleo di quello che sarebbe divenuto lo<br />

Stato pontificio.<br />

Un nuovo attacco del re franco Carlo contro <strong>il</strong> re<br />

longobardo Desiderio pose f<strong>in</strong>e al regno dei Longobardi (774)<br />

la cui corona fu c<strong>in</strong>ta dallo stesso Carlo.<br />

L'Editto di Rotari.<br />

L'Editto di Rotari, redatto <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o e composto di 388<br />

articoli, ebbe come fonti la tradizione longobarda, le altre<br />

legislazioni barbariche, tra cui la Lex Visigothorum, e <strong>il</strong> diritto<br />

romano giust<strong>in</strong>ianeo e pregiust<strong>in</strong>ianeo.<br />

Nonostante costituisse un notevole passo avanti rispetto ai<br />

tempi di Albo<strong>in</strong>o, l'Editto conteneva ancora credenze<br />

su<strong>per</strong>stiziose e usanze barbariche.<br />

Esso rappresenta un'importante e ut<strong>il</strong>e fonte <strong>per</strong> ricostruire<br />

la vita sociale ed economica dei Longobardi.<br />

La società appare divisa <strong>in</strong> tre ord<strong>in</strong>i, i liberi, i sem<strong>il</strong>iberi e i


servi, e ha come fondamento la famiglia. Base dei rapporti<br />

fam<strong>il</strong>iari è <strong>il</strong> mundio, la protezione del capofamiglia sulle<br />

donne e sui m<strong>in</strong>orenni.<br />

Un'importante novità <strong>in</strong>trodotta dall'Editto fu l'abolizione<br />

della faida, la vendetta privata, sostituita dal guidrig<strong>il</strong>do, <strong>il</strong><br />

pagamento di una somma <strong>in</strong> denaro alla parte lesa, variab<strong>il</strong>e a<br />

seconda dell'offesa arrecata (un pugno costava tre soldi, uno<br />

schiaffo sei, ecc.) e della posizione sociale dell'offeso.<br />

Il monachesimo e papa Gregorio Magno.<br />

La Chiesa <strong>in</strong> quel <strong>per</strong>iodo andava ac<strong>qui</strong>sendo un grande<br />

potere.<br />

Tra VI e VIII secolo si era diffuso <strong>il</strong> monachesimo. Tra i<br />

suoi <strong>in</strong>iziatori troviamo sant'Antonio, un egiziano vissuto nel<br />

IV secolo, che aveva abbandonato la vita mondana <strong>per</strong> ritirarsi<br />

<strong>in</strong> meditazione nel deserto.<br />

Questa forma di vita distaccata dalla società civ<strong>il</strong>e e politica<br />

com<strong>in</strong>ciò a essere seguita da molti. San Girolamo, arrivato a<br />

Roma nel 382, e San Mart<strong>in</strong>o, un soldato nato <strong>in</strong> Gallia,<br />

diffusero la vita monastica <strong>in</strong> Occidente.<br />

Sant'Agost<strong>in</strong>o nel V secolo ne approfondì le norme.<br />

Fu San Benedetto a imprimere nuovi caratteri alla vita<br />

monastica, esponendoli nella regola da lui elaborata nel VI<br />

secolo.<br />

Quando i monasteri aumentarono i loro possedimenti<br />

terrieri, grazie alle frequenti donazioni, i monaci dovettero<br />

ricorrere all'aiuto di servi <strong>per</strong> lavorare la terra, oppure affittare<br />

i terreni.<br />

Ciò condusse a una nuova forma di ricchezza che rischiava<br />

di allontanarli dall'ideale benedett<strong>in</strong>o facendo nascere<br />

l'esigenza di una riforma.<br />

La Chiesa com<strong>in</strong>ciava ad assumere importanza dal punto di<br />

vista politico. Quando Gregorio diventò papa i Longobardi<br />

stavano cercando di espandersi nell'Italia meridionale,<br />

puntando verso Roma.<br />

Nel 591 Gregorio si accordò con <strong>il</strong> duca longobardo di


Spoleto, conv<strong>in</strong>cendolo ad allontanare le truppe <strong>in</strong> cambio di<br />

un'<strong>in</strong>gente somma di denaro.<br />

Due anni dopo concordò una tregua con <strong>il</strong> re Ag<strong>il</strong>ulfo.<br />

Il Papato agì anche sul piano politico. Gregorio promosse<br />

un'o<strong>per</strong>a evangelizzatrice nelle isole britanniche dove nel 597<br />

<strong>in</strong>viò una missione di monaci guidata da Agost<strong>in</strong>o.<br />

Da quel momento <strong>il</strong> monachesimo divenne una forza<br />

importante <strong>per</strong> la Chiesa.<br />

Gregorio fu consapevole dell'importanza dei Franchi con i<br />

cui sovrani cercò di allacciare stretti rapporti che gli <strong>per</strong>misero<br />

d'<strong>in</strong>tervenire nella vita di diocesi.<br />

I possedimenti della Chiesa <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia, Sardegna, Campania e<br />

Africa costituivano una potenza economica e le risorse<br />

venivano ut<strong>il</strong>izzate <strong>in</strong> o<strong>per</strong>e sociali, <strong>per</strong> aiutare poveri,<br />

ricostruire edifici distrutti dalle <strong>in</strong>vasioni longobarde, riscattare<br />

prigionieri.<br />

Le <strong>in</strong>iziative politiche di Gregorio, l'organizzazione del<br />

patrimonio ecclesiastico, l'attività missionaria e la strenua<br />

difesa del primato del vescovo di Roma non avevano i caratteri<br />

del potere temporale che si sv<strong>il</strong>uppò successivamente.<br />

Erano comunque poste le basi <strong>per</strong> la formazione dello Stato<br />

della Chiesa.<br />

San Benedetto e la regola benedett<strong>in</strong>a.<br />

San Benedetto, del quale abbiamo notizie attraverso i<br />

Dialoghi di Gregorio, fonda una piccola comunità a Subiaco e<br />

un'altra a Montecass<strong>in</strong>o nel 529.<br />

Elaborò la Regola, basandosi sulle Sacre Scritture, sulla<br />

tradizione monastica e su quella ascetica.<br />

Nell'<strong>in</strong>troduzione Benedetto si sofferma sul carattere<br />

spirituale della vocazione e della vita monastica.<br />

Nel monastero <strong>il</strong> monaco impara, guidato dall'abate, le virtù<br />

cristiane, soprattutto l'obbedienza, l'um<strong>il</strong>tà e <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio.<br />

Nella vita monastica <strong>il</strong> monaco prega, pratica atti di<br />

penitenza e lavora (lavoro manuale, artigianale e agricolo),<br />

compiti s<strong>in</strong>tetizzati nella formula ora et labora.


Negli ultimi capitoli l'accento è posto sulla vita comunitaria<br />

e sui rapporti tra i monaci.<br />

Fondamentale è la carità, sia <strong>per</strong>sonale sia comunitaria.<br />

Gli <strong>in</strong>segnamenti di San Benedetto furono diffusi dai suoi<br />

monaci rifugiatisi a Roma dopo la distruzione del monastero<br />

(577) da parte del duca longobardo Zotone.<br />

Nel VIII secolo i monaci poterono tornare a Montecass<strong>in</strong>o<br />

dove costruirono una nuova abbazia e dal 817 la Regola si<br />

estese a tutti i monasteri carol<strong>in</strong>gi.


La visione degli altri.<br />

L’eredità dei longobardi.<br />

Quali tracce sono rimaste della dom<strong>in</strong>azione longobarda <strong>in</strong><br />

Italia?<br />

L’Altare del duca Rachis e <strong>il</strong> Battistero di Callisto, sono<br />

conservati nel Duomo e nel Museo Archeologico, entrambi a<br />

Cividale.<br />

Nel Duomo di Monza ammiriamo la Corona ferrea di<br />

Teodol<strong>in</strong>da (ferrea <strong>per</strong>ché cerchiata all’<strong>in</strong>terno da un anello di<br />

ferro che secondo la leggenda contiene un chiodo della croce<br />

di Cristo), e la splendida croce pettorale di Berengario.<br />

In architettura i Longobardi <strong>in</strong>troducono i campan<strong>il</strong>i e gli<br />

obelischi, che rappresentano <strong>il</strong> tema masch<strong>il</strong>e, la vir<strong>il</strong>ità puntata<br />

verso <strong>il</strong> cielo. L’elemento femm<strong>in</strong><strong>il</strong>e, <strong>in</strong>teso come ventre<br />

depositario di ogni segreto e di ogni fert<strong>il</strong>ità, è <strong>in</strong>vece<br />

rappresentato nell’architettura religiosa dalla creazione del<br />

sacello (la cripta) sotterraneo, ubicato nella parte sacra<br />

dell’edificio.<br />

Nell’arte longobarda <strong>il</strong> serpente ha un importante significato


simbolico e si ritrova nelle decorazioni delle chiese romaniche.<br />

A questo popolo dobbiamo <strong>il</strong> nome della regione<br />

Lombardia (da Longobardia), alcuni nomi toponomastici<br />

come Sala, Gualdo, Fara, sopravvissuti nella denom<strong>in</strong>azione di<br />

città (Sala Cons<strong>il</strong><strong>in</strong>a, Gualdo Tad<strong>in</strong>o, Fara San Mart<strong>in</strong>o, ecc.) e<br />

di <strong>per</strong>sone (Corrado, Aldo, Federico).<br />

-I Longobardi non sanno scrivere?<br />

È la loro identità culturale, se lo fanno, scrivono <strong>in</strong> un lat<strong>in</strong>o<br />

<strong>in</strong>traducib<strong>il</strong>e.<br />

Eppure ci hanno lasciato come eredità l<strong>in</strong>guistica moltissime<br />

parole entrate nella l<strong>in</strong>gua italiana come bosco, sala, stamberga,<br />

graffio, trappola, za<strong>in</strong>o, spada, maresciallo, anca, bernoccolo,<br />

ciuffo, gr<strong>in</strong>fia, gr<strong>in</strong>ta, gr<strong>in</strong>za, guancia, m<strong>il</strong>za, nocca, sberleffo,<br />

schiena, spanna, st<strong>in</strong>co, zanna, balcone, palco, rampa, sala,<br />

spalto, stamberga, stucco.<br />

Sono longobardi term<strong>in</strong>i m<strong>il</strong>itari (arengo, astio, banda,<br />

bando, gonfalone, guardia, guerra, schiera, spione, stormo,<br />

tregua; albergare, guardare), term<strong>in</strong>i che riguardano la cuc<strong>in</strong>a e<br />

le attività domestiche (brodo, bucato, crusca, gruzzolo, rocca,<br />

spola, zuppa; arrostire, gualcire, guarnire, imbastire, smaltire,<br />

strof<strong>in</strong>are, stropicciare) e le relazioni sociali (baruffa, bega,


iffa; arraffare, arzigogolare, danzare, scherzare, stuzzicare,<br />

trescare).<br />

I Longobardi di Paolo Diacono.<br />

Due parole su questo fondamentale storico.<br />

Nasce all'<strong>in</strong>izio del VIII secolo a Cividale del Friuli e muore<br />

alla f<strong>in</strong>e dello stesso secolo a Montecass<strong>in</strong>o, è testimone<br />

diretto della f<strong>in</strong>e del regno dei longobardi.<br />

Per scrivere la sua Historia Longobardorum non può che<br />

att<strong>in</strong>gere a fonti tramandate oralmente.<br />

-Non essendoci altre storie sui Longobardi, cosa ci può<br />

dire che non abbiamo già detto nella s<strong>in</strong>tesi storica?<br />

Un fatto storico importante. Giust<strong>in</strong>iano ha già usato i<br />

Longobardi nella guerra greco-gotica. Si trovano <strong>in</strong> Pannonia,<br />

oggi Ungheria, dicono di essere orig<strong>in</strong>ari dall'area scand<strong>in</strong>ava,<br />

ma di quell'etnia non hanno niente. Sono feroci e una volta<br />

f<strong>in</strong>ita la guerra l'Im<strong>per</strong>atore li riporta a casa loro.<br />

-Casa dolce casa!<br />

No! Nei territori che hanno lasciato ci trovano gli Avari.<br />

-Così imparano ad aiutare Giust<strong>in</strong>iano a combattere sul<br />

nostro amato suolo!<br />

Con gli Avari entrano <strong>in</strong> conflitto e, siccome i nuovi<br />

occupanti sono altrettanto feroci nel combattimento e<br />

determ<strong>in</strong>ati a non sloggiare, i Longobardi decidono di tornare<br />

nei luoghi dove hanno già combattuto e che conoscono bene.<br />

Nel 569, guidati da Albo<strong>in</strong>o, entrano <strong>in</strong> Italia passando dal<br />

Friuli e si distribuiscono a macchia di leopardo.<br />

-Cosa ci dice ancora <strong>il</strong> Diacono?<br />

Nonostante si ritrov<strong>in</strong>o un territorio che loro stessi hanno<br />

contribuito a rendere devastato e nonostante non abbiano <strong>in</strong><br />

mente una precisa strategia e si piazz<strong>in</strong>o dove non trovano<br />

resistenza, nonostante questo re Albo<strong>in</strong>o non si sente sicuro<br />

delle sue forze e chiede aiuto ai Sassoni.<br />

-Ci mancavano anche questi!<br />

Il suo <strong>in</strong>vito viene accolto da ventim<strong>il</strong>a <strong>per</strong>sone e questo<br />

fatto m'<strong>in</strong>duce a vedere le <strong>in</strong>vasioni barbariche <strong>in</strong> un modo


diverso.<br />

-Coraggio!<br />

Non sono flussi d'<strong>in</strong>dividui che arrivano e fanno strage di<br />

quello che trovano sul loro camm<strong>in</strong>o come certi stereotipi ce li<br />

dip<strong>in</strong>gono, non hanno la consistenza numerica e <strong>il</strong> ricambio<br />

generazionale è m<strong>in</strong>imo, procedono dove <strong>il</strong> territorio è meno<br />

protetto.<br />

-Non è successo così con Teodorico.<br />

Teodorico viene <strong>in</strong>viato dall'Im<strong>per</strong>atore Zenone <strong>per</strong><br />

riprist<strong>in</strong>are lo status quo dopo la caduta dell'Im<strong>per</strong>o romano nel<br />

476 a o<strong>per</strong>a di Odoacre che ha occupato la Dalmazia e marcia<br />

su Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

-Quella volpe di Zenone mette due barbari uno contro<br />

l'altro.<br />

Teodorico è romano a tutti gli effetti, con lui agiscono<br />

f<strong>il</strong>osofi del ca<strong>libro</strong> di Boezio e Cassiodoro.<br />

Zenone si fida di Teodorico, è cresciuto alla corte bizant<strong>in</strong>a<br />

ed è romanizzato, sa che non rappresenterà una rottura e<br />

riuscirà a governare sia i Romani sia i Goti meglio di Odoacre<br />

che mira a riunire l'Im<strong>per</strong>o.<br />

Zenone vede bene. Teodorico non <strong>in</strong>vade, non con<strong>qui</strong>sta,<br />

occupa legittimamente un territorio usurpato da Odoacre.<br />

Teodorico governa trentanni, realizzando con discreto<br />

successo un processo di osmosi e di e<strong>qui</strong>librio. Un grande re<br />

<strong>per</strong> tutti. Il suo segreto è la separazione dei compiti.<br />

Dal 526, anno della sua morte, al 569, arrivo dei Longobardi<br />

sul suolo italico, succede la peggiore delle disgrazie, la guerra<br />

gotica voluta da Giust<strong>in</strong>iano.<br />

Una guerra è funesta di suo <strong>per</strong> la salute di coloro che<br />

vivono nei luoghi dove due eserciti si scontrano, se poi dura<br />

trentanni...<br />

Come se non bastasse ci si mettono le condizioni climatiche<br />

disastrose e ripetute a distanza di breve tempo, un'alluvione<br />

dopo l'altra, un terremoto dopo l'altro, non c'è <strong>il</strong> tempo di<br />

ricostruire, i campi e i v<strong>il</strong>laggi vengono abbandonati, epidemie<br />

e carestie fanno stragi come la guerra.<br />

-Un secolo, <strong>il</strong> VI, da boll<strong>in</strong>o rosso!


Questo si ritrovano i Longobardi al loro arrivo! Un<br />

territorio e una popolazione devastati di suo, diffic<strong>il</strong>e capire se<br />

a causa dei soldati o delle pest<strong>il</strong>enze... nonostante questo<br />

Albo<strong>in</strong>o si fa aiutare da ventim<strong>il</strong>a sassoni! Roba da matti!<br />

-Roba da barbari, violenti e feroci!<br />

Sempre dando credito a Paolo Diacono, la prima parte della<br />

con<strong>qui</strong>sta è cruenta. I Longobardi e i Sassoni uccidono tutti,<br />

compresi i vescovi e <strong>il</strong> ceto senatoriale. Fugge chi se lo può<br />

<strong>per</strong>mettere.<br />

La struttura sociale dei Longobardi è semplice. Sono divisi<br />

<strong>in</strong> tribù a base fam<strong>il</strong>iare allargata, nel senso che ci entrano servi<br />

e uom<strong>in</strong>i liberi. Li chiamano fare e ogni tribù s'impossessa di<br />

un determ<strong>in</strong>ato territorio, nel quale fa piazza pulita di tutto e di<br />

tutti.<br />

Sono fatti così, la città <strong>per</strong> loro non è un punto di<br />

riferimento, vivono sparsi e l'unico modo che conoscono <strong>per</strong><br />

non avere problemi è liberarsi di coloro che li m<strong>in</strong>acciano.<br />

Quando la situazione si normalizza, i Sassoni se ne tornano<br />

a casa loro, <strong>in</strong> luoghi di sicuro migliori dei nostri.<br />

-Sarà successo così <strong>per</strong> davvero?<br />

Non lo sapremo mai! Paolo Diacono scrive due secoli dopo<br />

questi accadimenti e riporta racconti orali.<br />

Nel 574 muore Albo<strong>in</strong>o, seguono una dec<strong>in</strong>a d'anni di<br />

apparente calma. È <strong>in</strong> atto un processo di assim<strong>il</strong>azione<br />

culturale.<br />

-È diffic<strong>il</strong>e sfuggire alla seduzione della romanità!<br />

Il vero cambiamento <strong>in</strong>izia con l'elezione di Autari, anno<br />

584, un evento storico non sottol<strong>in</strong>eato con la dovuta<br />

puntualità.<br />

-Cosa è successo di sconvolgente?<br />

L'elezione stessa di un re!<br />

-È sconvolgente che un popolo elegga <strong>il</strong> suo re?<br />

Albo<strong>in</strong>o cos'era? Un capo branco?<br />

Se <strong>il</strong> popolo è quello longobardo, l'elezione di un re è un<br />

fatto straord<strong>in</strong>ario! Per un longobardo <strong>il</strong> re è colui che guida <strong>il</strong><br />

popolo alla battaglia, serve a portare avanti una con<strong>qui</strong>sta e far<br />

cambiare territorio a un gruppo di <strong>per</strong>sone.


Quando viene meno <strong>il</strong> d<strong>in</strong>amismo bellico e <strong>il</strong> conseguente<br />

cambiamento, <strong>il</strong> re non è necessario.<br />

-D<strong>in</strong>amismo bellico che porta al cambiamento... questa<br />

frase basterebbe <strong>per</strong> una visione diversa del mondo!<br />

La monarchia <strong>per</strong> i Longobardi non è ereditaria, non esiste<br />

che dopo Albo<strong>in</strong>o regni suo figlio... a riprova di questo<br />

Albo<strong>in</strong>o viene ucciso e trentac<strong>in</strong>que capitribù eleggono re<br />

Clefi.<br />

Dopo un anno e mezzo si sbarazzano anche di lui e f<strong>in</strong>o al<br />

584 ogni capotribù se la cava da solo.<br />

-Nessun'altra guerra... chiedo scusa, nessun altro<br />

cambiamento all'orizzonte?<br />

Al momento no!<br />

Il territorio viene diviso <strong>in</strong> trentasei ducati, uno <strong>per</strong> ogni<br />

capotribù, ogni duca governa <strong>il</strong> suo territorio come crede.<br />

-Per quale motivo non cont<strong>in</strong>uare cosi? Che senso ha<br />

l'elezione di Autari?<br />

Ci siamo dimenticati dei Bizant<strong>in</strong>i?<br />

-Si stanno leccando le ferite delle guerra greco-gotica.<br />

Si stanno riorganizzando e a breve ritorneranno decisi a<br />

riprendersi <strong>il</strong> suolo italico. L'elezione di un re diventa di nuovo<br />

necessaria e Autari è <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonaggio adatto a rispondere a<br />

questa esigenza.<br />

-Niente di sconvolgente!<br />

Ora viene <strong>il</strong> bello. A re Autari viene dato un consistente<br />

patrimonio.<br />

-In parole povere?<br />

Ogni duca si priva metà dei suoi beni e li dona a re Autari.<br />

-Diventa ricco sfondato!<br />

Questo patrimonio è l'<strong>in</strong>izio della creazione di una struttura<br />

statale, <strong>il</strong> re ha un patrimonio che dev'essere gestito e<br />

amm<strong>in</strong>istrato, dovrà renderne conto, dare l'avvio al sistema<br />

fiscale. In un secolo è cambiato tutto.<br />

-È davvero diffic<strong>il</strong>e sfuggire alla romanità!<br />

Il processo d'<strong>in</strong>tegrazione non è fac<strong>il</strong>e e l<strong>in</strong>eare. L'esempio<br />

eclatante è la questione religiosa. Quando i Longobardi<br />

entrano <strong>in</strong> Italia, da buoni barbari, sono ariani.


-Sono ariani di facciata, pagani di fatto.<br />

Soltanto i Franchi passano dal paganesimo al Cristianesimo<br />

grazie alla conversione di Clodoveo, <strong>il</strong> loro re. Tutti gli altri<br />

popoli barbari hanno <strong>il</strong> passaggio <strong>in</strong>termedio, se così lo<br />

vogliamo chiamare, dell'arianesimo.<br />

La religione è un fattore d'identità e la resistenza è forte.<br />

-Diamo udienza all'arte.<br />

La lam<strong>in</strong>a di Ag<strong>il</strong>ulfo, eletto re dopo Autari, è un prodotto<br />

della oreficeria longobarda, arte <strong>in</strong> cui sono maestri. E' piccola,<br />

misura diciannove centimetri <strong>in</strong> larghezza e poco di sei <strong>in</strong><br />

larghezza e riproduce una scena di trionfo. La teoria diffusa e<br />

che sia <strong>il</strong> frontale di un elmo.<br />

-Per proteggere la fronte si usa l'oro?<br />

Un re sì! C'è riprodotto l'assedio di Roma del 593 che<br />

costr<strong>in</strong>ge Gregorio Magno a sborsare trecento libbre d'oro <strong>per</strong><br />

evitare <strong>il</strong> sacco della città.<br />

-Cosa ci dice l'arte?<br />

Che è <strong>in</strong> atto un processo d'<strong>in</strong>tegrazione tra Romani e<br />

Longobardi!<br />

-Per dirlo usano un attrezzo che protegge le ciglia?<br />

Le due vittorie alate, i fasci, la figura centrale seduta sul<br />

trono con a lato due guerrieri e la corona im<strong>per</strong>iale sono<br />

elementi romani. La barba e i capelli lunghi sono barbari.


Il messaggio di Ad<strong>il</strong>ulfo è voler far <strong>in</strong>tendere di essere <strong>il</strong> re<br />

dei Romani e dei Longobardi.<br />

-Tutto <strong>in</strong> una parte di un elmo? Me lo sarei aspettato<br />

su un sarcofago, <strong>in</strong> una grandiosa o<strong>per</strong>a, <strong>in</strong> un mosaico...<br />

I Longobardi non sono <strong>in</strong>teressati a questo tipo di arte<br />

stanziale, la loro natura è nomade e si esprime negli accessori<br />

tipo elmi, c<strong>in</strong>ture, ornamenti di cavalli, tutta roba che si<br />

portano appresso ogni giorno f<strong>in</strong>o alla morte.<br />

La def<strong>in</strong>itiva <strong>in</strong>tegrazione tra Romani e Longobardi avviene<br />

tramite una legislazione, l'Editto di Rotari del 643.<br />

Le date del processo d'<strong>in</strong>tegrazione sono s<strong>in</strong>tomatiche: nel<br />

569 Albo<strong>in</strong>o entra <strong>in</strong> Italia, nel 584 viene eletto Autari, primo<br />

di una lunga serie cont<strong>in</strong>uativa di re, nel 643 viene emanato<br />

l'Editto di Rotari... <strong>in</strong> un secolo si passa da una legislazione<br />

tramandata oralmente a un vero corpo di leggi scritte.<br />

In orig<strong>in</strong>e la loro identità è la religione e l'aspetto esteriore,<br />

le loro tradizioni, gli usi e i costumi non sono paragonab<strong>il</strong>i alla<br />

<strong>per</strong>fezione del diritto romano, i due mondi sono distanti tra<br />

loro anni luce.<br />

Il diritto romano è territoriale, viene applicato a tutti i<br />

cittad<strong>in</strong>i che abitano l'Im<strong>per</strong>o, da qualsiasi parte del mondo<br />

arriv<strong>in</strong>o. Nei germanici ogni popolo ha le sue leggi e se le<br />

porta decide di risiedere.<br />

-Come far convivere i due diritti?<br />

Semplice, ogni <strong>in</strong>dividuo dichiara a quale diritto vuole<br />

appartenere e tutto è risolto.<br />

-Nei regni romano germanici a ogni <strong>in</strong>dividuo viene<br />

chiesto a quale legge desidera essere sottoposto?<br />

Sì. Non solo romana o longobarda, anche visigota,<br />

ostrogota, burgunda...<br />

-Perché allora Rotari s'impunta nello scrivere una legge<br />

uguale <strong>per</strong> tutti?<br />

Ascoltiamo una sentenza longobarda! Ogni sentenza è<br />

preceduta dalla storia e dall'elenco dei re che hanno preceduto<br />

l'attuale... è una sorta di litania, una canzone fac<strong>il</strong>e da<br />

ricordare...<br />

-Rotari si dev'essere addormentato!


La tradizione orale non basta più, si rischia di <strong>per</strong>dere la<br />

propria identità, com'è successo con <strong>il</strong> Cristianesimo delle<br />

orig<strong>in</strong>i. All'<strong>in</strong>izio sono tutti conv<strong>in</strong>ti che sarebbe arrivato <strong>il</strong><br />

giudizio universale, passa un secolo e non succede nulla, si<br />

rischia di <strong>per</strong>dere la memoria della vita di Cristo e allora si<br />

scrivono i Vangeli, l'identità religiosa è fissata una volta <strong>per</strong><br />

tutte.<br />

-Conv<strong>in</strong>cente.<br />

Prima di Rotari i Longobardi non sono più nomadi, hanno<br />

un territorio def<strong>in</strong>ito, sono un regno, con tanto di re e<br />

popolazione di governare.<br />

Rotari: Vogliamo che sia consentito a ciascuno di vivere<br />

<strong>in</strong> pace nella legge e nella giustizia, la presente legge r<strong>in</strong>nova ed<br />

emenda tutte le precedenti, aggiunge ciò che manca e taglia ciò<br />

che si <strong>per</strong>de, con la consapevolezza di difendere <strong>il</strong> proprio<br />

paese.<br />

La legge deve rispondere al cambiamento, Rotari r<strong>in</strong>nova ed<br />

emenda tutte le precedenti, aggiunge ciò che manca, toglie <strong>il</strong><br />

su<strong>per</strong>fluo...<br />

-Dovremmo resuscitarlo!<br />

Butto là una frase: la legge nasce vecchia. La legge rimedia a<br />

un problema quando questo è già presente nella società e non<br />

si può andare avanti, oppure quando <strong>il</strong> progresso scientifico ci<br />

pone a una scelta.<br />

-Un esempio, grazie.<br />

F<strong>in</strong> quando le celle stam<strong>in</strong>ali rimangono nel chiuso di un<br />

laboratorio, lo Stato fa orecchie da mercante, quando<br />

diventano possib<strong>il</strong>ità <strong>per</strong> curare malattie o migliorare la qualità<br />

di vita, lo Stato si sveglia ed emana una legge.<br />

-Non conv<strong>in</strong>ce, un altro esempio, grazie.<br />

Se la legge nazionale non è adeguata a una situazione <strong>in</strong> cui<br />

un quarto della popolazione è composta da immigrati,<br />

<strong>in</strong>tervengono le leggi locali con la concessione della residenza<br />

dopo c<strong>in</strong>que anni di <strong>per</strong>manenza stab<strong>il</strong>e nel comune.<br />

-Sono esempi deboli, certe situazioni si autoregolano<br />

da sole e la legge si deve adeguare.<br />

Il Comune di M<strong>il</strong>ano ha istituito <strong>il</strong> registro delle unioni,


quando lo Stato si accorgerà che le coppie di fatto sono<br />

numerose, non potrà che tenerne conto.<br />

-Così va meglio.<br />

Rotari si accorge che la società sta cambiando.<br />

Nel diritto longobardo la soluzione delle controversie è la<br />

faida. Tutto andrebbe <strong>per</strong> <strong>il</strong> meglio se la società fosse rimasta<br />

circoscritta alla tribù, <strong>in</strong> uno Stato la faida è un fattore<br />

destab<strong>il</strong>izzante, assomiglia all'anarchia.<br />

-La faida non è generalizzata!<br />

Il giudizio div<strong>in</strong>o sì! La controversia viene risolta con un<br />

combattimento, chi v<strong>in</strong>ce ha ragione, l'altro soccombe.<br />

Rotari sente questo tipo di giudizio non adeguato ai tempi, <strong>il</strong><br />

v<strong>in</strong>citore può avere avuto soltanto una grossa fortuna, e allora<br />

sostituisce questa soluzione con un giudizio, <strong>il</strong> colpevole<br />

risarcirà la vittima con una somma di denaro o con<br />

l'e<strong>qui</strong>valente <strong>in</strong> beni materiali.<br />

-Si monetizza la vita di una <strong>per</strong>sona?<br />

Come oggi fanno le assicurazioni.<br />

-Come si arriva alla colpevolezza?<br />

Vale <strong>il</strong> giuramento sui Vangeli. S'impegna la propria anima,<br />

ci credono <strong>per</strong> davvero!<br />

-Anche oggi vale la testimonianza sotto giuramento!<br />

La somma varia a seconda del sesso e della condizione<br />

sociale.<br />

-Le donne verranno via con poco.<br />

Sorprenderà sa<strong>per</strong>e che non è così! La donna longobarda è<br />

una creatura sotto tutela <strong>per</strong> tutta la sua vita, padre, fratello o<br />

marito, chi la prende con violenza deve pagare una somma pari<br />

al valore sociale del suo tutore.<br />

-Fosse così anche oggi!<br />

Si può ricorrere alla testimonianza di dodici <strong>per</strong>sone, sei<br />

nom<strong>in</strong>ati da colui che ha promosso la vertenza e c<strong>in</strong>que sono<br />

uom<strong>in</strong>i liberi nom<strong>in</strong>ati dall'accusato.<br />

-Sei più c<strong>in</strong>que fa undici, <strong>il</strong> dodicesimo?<br />

È l'accusato stesso! Se tutti giurano che è vero quello che<br />

dice l'accusato, quest'ultimo è libero e sarà posto sotto<br />

processo chi ha promosso la vertenza.


-È quello che fa Carlo Magno nei confronti di Leone<br />

III.<br />

Rotari nel suo editto cita dieci nomi, <strong>il</strong> padre, <strong>il</strong> nonno, <strong>il</strong><br />

bisnonno e via via tutti i suoi antenati. Vorrei sottol<strong>in</strong>eare<br />

com'è importante la tradizione orale, nessuno di noi<br />

riuscirebbe a risalire al decimo livello di antenati, a meno che<br />

non si sia dei nob<strong>il</strong>i.<br />

-In <strong>in</strong>ternet fanno l'albero genealogico <strong>in</strong> pochi<br />

secondi.<br />

Rotari è <strong>in</strong> grado di farlo senza problemi e i suoi antenati<br />

non sono re, la monarchia non è ereditaria.<br />

Rotari non esclude che la memoria possa far ritornare alla<br />

mente leggi non scritte e dovranno essere recu<strong>per</strong>ate. In<br />

questo si dist<strong>in</strong>gue dal diritto romano che viene dall'alto. Lo<br />

scrive <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o.<br />

-Lo fa scrivere da uno colto.<br />

Da un giudice, alcune parole di orig<strong>in</strong>e barbarica sono<br />

<strong>in</strong>comprensib<strong>il</strong>i, gli uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> armi devono approvare <strong>il</strong> testo.<br />

È una legge di stampo longobardo, ma lo spirito e <strong>il</strong><br />

carattere barbarico viene stem<strong>per</strong>ato nel tentativo di favorire i<br />

poveri e gli <strong>in</strong>difesi nei confronti dei potenti.<br />

-È un'evoluzione.<br />

Il Medioevo è fatto così, ci riserva queste piacevoli sorprese,<br />

i Visigoti e i Burgundi vengono attirati <strong>in</strong> questo vortice e si<br />

scrivono <strong>il</strong> loro editto.<br />

-Oltre che emanare l'editto, che fa Rotari <strong>in</strong> politica<br />

<strong>in</strong>ternazionale?<br />

Paolo Diacono conferma l'<strong>in</strong>tenzione di porre <strong>in</strong> atto<br />

un'espansione territoriale, sarà re Liutprando che si muove<br />

<strong>in</strong>serendosi nella crisi tra Roma e Costant<strong>in</strong>opoli <strong>per</strong> <strong>il</strong> culto<br />

delle immag<strong>in</strong>i.<br />

Paolo Diacono fornisce una sua <strong>per</strong>sonale spiegazione del<br />

rifiuto del papa di allearsi con Liutprando <strong>per</strong> fronteggiare l'ira<br />

dell'Im<strong>per</strong>atore che gli aveva sottratto i possedimenti <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia<br />

e <strong>in</strong> Calabria, preferendo Pip<strong>in</strong>o <strong>il</strong> Breve.<br />

-Scelta fac<strong>il</strong>e, i Pip<strong>in</strong>idi sono cattolici da sempre, i<br />

Longobardi hanno resistito.


C'è qualcosa d'altro. I Pip<strong>in</strong>idi sono meno aggressivi, sono<br />

lontani e non m<strong>in</strong>acciano <strong>il</strong> Patrimonio di Pietro. I Franchi, a<br />

differenza degli altri barbari, non hanno <strong>in</strong>vaso la penisola,<br />

vengono chiamati dal papa <strong>per</strong> uno scopo politico, fanno<br />

quanto richiesto e tolgono <strong>il</strong> disturbo.<br />

Paolo Diacono è un longobardo anomalo, devoto e<br />

ammiratore dei carol<strong>in</strong>gi e scrive quando i Longobardi non ci<br />

sono più, sconfitti da Carlo Magno nel 774.<br />

Per la verità <strong>il</strong> regno longobardo non muore, Carlo Magno<br />

stesso lo fa sopravvivere, rimane una loro presenza nei Ducati<br />

di Spoleto e di Benevento, sotto <strong>il</strong> controllo di Carlo.<br />

Nefandissima gens.<br />

Quello tra l'Italia e i Longobardi è un mancato <strong>in</strong>contro<br />

segnato da una profonda <strong>in</strong>comprensione. F<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>izio è<br />

stato messo <strong>in</strong> atto uno sforzo <strong>per</strong> screditare o sm<strong>in</strong>uire <strong>il</strong> loro<br />

ruolo nella storia.<br />

Gregorio Magno: La discesa <strong>in</strong> Italia di questo selvaggio<br />

popolo è un presagio apocalittico.<br />

È la parola di un testimone oculare.<br />

Nella migliore delle ipotesi la presenza longobarda nella<br />

nostra penisola è considerata una parentesi da dimenticare,<br />

posta tra due età sotto <strong>il</strong> segno di Roma, quella im<strong>per</strong>iale antica<br />

e quella papale medioevale.<br />

I Longobardi si presentano come <strong>in</strong>vasori.<br />

Invasori sono stati anche i Franchi e gli anglo-sassoni nello<br />

stesso <strong>per</strong>iodo e le attuali nazioni europee li hanno accolti nella<br />

loro memoria storica. Francia e Ingh<strong>il</strong>terra sono orgogliose dei<br />

loro con<strong>qui</strong>statori barbari!<br />

L'Italia deve <strong>il</strong> suo nome alla denom<strong>in</strong>azione lat<strong>in</strong>a e ha<br />

emarg<strong>in</strong>ato la nefandissima gens dei Longobardi f<strong>in</strong>o a espellerla<br />

dal suo passato come un corpo estraneo.<br />

Gli <strong>in</strong>tellettuali del Risorgimento hanno legato <strong>il</strong> passato e <strong>il</strong><br />

futuro di quella che sarebbe stata la nuova Italia al <strong>per</strong>iodo<br />

romano e lat<strong>in</strong>o, e <strong>per</strong> far questo devono sbarazzarsi<br />

dell'<strong>in</strong>gombrante presenza dei Longobardi.


Manzoni: I Longobardi sono controfigure degli<br />

austriaci, come Napoleone <strong>per</strong> i Franchi.<br />

Così si esprime nell'Adelchi!<br />

Il solito gioch<strong>in</strong>o: vicende storiche remote possono essere<br />

caricate di passioni politiche che ne deturpano <strong>il</strong> significato e<br />

l'<strong>in</strong>terpretazione.<br />

I Goti e i Romani s'<strong>in</strong>tegrano f<strong>in</strong>o al midollo e le<br />

generazioni che seguono ac<strong>qui</strong>siscono i geni sia dell'una che<br />

dell'altra etnia. I Longobardi <strong>in</strong>vece si sono ben <strong>in</strong>tegrati<br />

soltanto <strong>in</strong> una regione, solo i lombardi sono i loro eredi e<br />

hanno ancorai loro geni.<br />

-Detto senza ironia.<br />

La Chiesa di Roma e la Chiesa di Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Il Mediterraneo f<strong>in</strong>o a tutto <strong>il</strong> VI secolo è un mare cristiano,<br />

differenziato da luogo a luogo, con la peculiarità del maggior<br />

numero di città orientali rispetto a quelle occidentali.<br />

Soltanto Roma, M<strong>il</strong>ano e A<strong>qui</strong>leia si possono paragonare<br />

alle metropoli orientali, con M<strong>il</strong>ano un grad<strong>in</strong>o sopra le altre<br />

due.<br />

-I leghisti esultano.<br />

È la diocesi più importante di tutto l'Occidente! L'ha già<br />

dimostrato <strong>il</strong> vescovo Ambrogio quando non ha lasciato<br />

entrare <strong>in</strong> chiesa l'Im<strong>per</strong>atore Teodosio, reo di aver compiuto<br />

una strage di civ<strong>il</strong>i a Tessalonica.<br />

-Teodosio si pente e Ambrogio lo <strong>per</strong>dona.<br />

La città è importante <strong>in</strong> quanto sede di una diocesi e più<br />

diocesi formano un arcivescovado.<br />

La diocesi è la prov<strong>in</strong>cia, l'arcivescovado una regione.<br />

Se un vescovo è carismatico può estendere la sua <strong>in</strong>fluenza<br />

ad altre diocesi e diventare metropolitano.<br />

Il vescovo di Roma sente di avere un primato spirituale <strong>in</strong><br />

quanto successore di Pietro. Il vescovo di M<strong>il</strong>ano non è<br />

d'accordo.<br />

Ambrogio: Essere vescovi della città <strong>in</strong> cui Pietro è<br />

morto non conferisce <strong>per</strong> legge potere nei confronti dei


vescovi delle altre città.<br />

Ambrogio non ha tutti i torti. Il vescovo di Roma non viene<br />

<strong>in</strong>terpellato nelle dispute teologiche, se s'<strong>in</strong>tromette viene<br />

messo <strong>in</strong> m<strong>in</strong>oranza. Se <strong>in</strong>siste lo imprigionano, lo es<strong>il</strong>iano, lo<br />

uccidono. È debole, lo abbandonano a sé stesso, gli piombano<br />

addosso Unni, Visigoti e Longobardi.<br />

Vescovo di Roma: E' proprio la distanza da<br />

Costant<strong>in</strong>opoli la nostra forza! Siamo gli unici che rimaniamo<br />

dentro le mura di Roma e diventiamo <strong>il</strong> punto di riferimento<br />

del popolo. Dobbiamo gestire i vasti territori nel Meridione,<br />

l'usufrutto avuto da Costant<strong>in</strong>o.<br />

Zitto zitto, ne ac<strong>qui</strong>sisce la piena proprietà e si dota di una<br />

burocrazia <strong>in</strong> grado di tenere una memoria scritta dei suoi atti.<br />

Dal VI secolo istituisce <strong>il</strong> <strong>libro</strong> papale con tutti i dati relativi<br />

a colui che possiamo chiamare papa. Un <strong>libro</strong> che durerà f<strong>in</strong>o<br />

al XV secolo.<br />

Si circonda d'<strong>in</strong>tellettuali <strong>in</strong> grado di elaborare un pensiero<br />

concettuale a suo uso e consumo. Chi è <strong>il</strong> papa? Quali sono i<br />

suoi diritti? Quali le sue prerogative? Con un risultato<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocab<strong>il</strong>e: l'Im<strong>per</strong>atore d'Oriente dev'essere diretto dal<br />

papa.<br />

Il papa sente di avere qualcosa <strong>in</strong> più dell'Im<strong>per</strong>atore:<br />

Vescovo di Roma: Siamo o non siamo responsab<strong>il</strong>i delle<br />

azioni di tutti i credenti? Gli im<strong>per</strong>atori sono nostri figli<br />

spirituali, non c'<strong>in</strong>teressa quello che fanno dal punto di vista<br />

civ<strong>il</strong>e, la loro anima appartiene a noi e devono ubbidire ai<br />

nostri ord<strong>in</strong>i.<br />

Chi ha frequentato <strong>il</strong> liceo classico conosce due term<strong>in</strong>i che<br />

ci potrebbero aiutare <strong>in</strong> questo concetto: autoritas e potestas.<br />

-Quale term<strong>in</strong>e ha maggior valenza giuridica?<br />

Nel diritto romano prevale l'autoritas, <strong>per</strong>ché si può averla<br />

senza la potestas, posseduta da un qualsiasi funzionare statale.<br />

Il papa è l'autorità, l'Im<strong>per</strong>atore ha <strong>il</strong> potere.<br />

Il papa può giudicare e ma non può essere giudicato, la<br />

Chiesa su questo punto non cederà mai, <strong>il</strong> giudice del papa è<br />

Dio.<br />

A Oriente hanno op<strong>in</strong>ioni diverse.


Giust<strong>in</strong>iano, uno che è dotato sia di potere sia di autorità,<br />

emana la Prammatica Sanzione e crea c<strong>in</strong>que patriarcati, dei quali<br />

Roma è l'unico occidentale, gli altri sono Costant<strong>in</strong>opoli,<br />

Alessandria, Antiochia e Gerusalemme, con M<strong>il</strong>ano e A<strong>qui</strong>leia<br />

sedi autonome.<br />

M<strong>il</strong>ano ne approfitta <strong>per</strong> avere la sua liturgia e non accettare<br />

<strong>il</strong> celibato. Un'autonomia che durerà f<strong>in</strong>o all'undicesimo<br />

secolo! A<strong>qui</strong>leia diventa un focolaio eretico.<br />

-Concludiamo con le modalità di elezione del vescovo.<br />

Il vescovo è nom<strong>in</strong>ato dal clero e dal popolo <strong>per</strong><br />

acclamazione, che altro?<br />

-Nessuna votazione?<br />

No, l'acclamazione viene guidata dall'aristocrazia romana ed<br />

è <strong>per</strong> questo motivo che ne vediamo di ogni: da uno del ca<strong>libro</strong><br />

di Gregorio Magno, giù <strong>in</strong> fondo f<strong>in</strong>o a ecclesiastici di<br />

bassissimo prof<strong>il</strong>o o di morale sotto zero.<br />

Roma è isolata, punto di riferimento del Cristianesimo<br />

occidentale <strong>in</strong> <strong>per</strong>enne scontro con la Chiesa orientale.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

La Storia è ciclica, poi arriva <strong>il</strong> giorno <strong>in</strong> cui...<br />

Viene naturale pensarlo, tutta la nostra esistenza è ciclica, <strong>il</strong><br />

giorno, la settimana, <strong>il</strong> mese, tutto si ripete, come la posizione<br />

delle stelle dopo un anno.<br />

Gli antichi avevano una particolare attenzione al fattore<br />

ciclico. L’osservazione delle stelle <strong>in</strong> un cielo più lum<strong>in</strong>oso di<br />

quello odierno <strong>per</strong> via della mancanza di luci artificiali si <strong>per</strong>de<br />

nella notte dei tempi ed è la piena del N<strong>il</strong>o che ha creato la<br />

prima vera civ<strong>il</strong>tà ciclica.<br />

Arriva <strong>il</strong> giorno <strong>in</strong> cui nasce una nuova storia, prende avvio<br />

un nuovo calendario che <strong>in</strong>terrompe e soppianta quello che<br />

parte dalla fondazione di Roma.<br />

Si è <strong>in</strong>carnato Dio, un fatto <strong>in</strong>audito!<br />

Da quel giorno la Storia si divide <strong>in</strong> due, prima di Cristo e<br />

dopo Cristo.<br />

Da quel giorno <strong>in</strong>izia <strong>il</strong> suo <strong>per</strong>corso una nuova religione, <strong>il</strong><br />

Cristianesimo, al suo <strong>in</strong>terno nascono i quattro Vangeli e altri,<br />

una serie di dogmi e tante eresie... ma sorgono dei dubbi... qual<br />

è la data più importante <strong>per</strong> ogni cristiano?<br />

-Il ventic<strong>in</strong>que dicembre.<br />

Mitra è una div<strong>in</strong>ità dell'<strong>in</strong>duismo, della religione <strong>per</strong>siana e<br />

di quella greco romana, la sua prima menzione è di<br />

m<strong>il</strong>lequattrocento anni prima di quella di Cristo, <strong>in</strong> un trattato<br />

stipulato tra gli Ittiti e i Mitanni.<br />

Tralasciando <strong>il</strong> suo ruolo nel passaggio dalle varie civ<strong>il</strong>tà, <strong>il</strong><br />

Cristianesimo e <strong>il</strong> Mitraismo sembrano avere lati <strong>in</strong> comune:<br />

Mitra sarebbe nato da una verg<strong>in</strong>e <strong>il</strong> 25 dicembre <strong>in</strong> una grotta<br />

e alla sua nascita avrebbero assistito dei pastori, avrebbe avuto<br />

dodici apostoli, ai suoi seguaci avrebbe promesso l'immortalità<br />

e la salvezza, avrebbe sacrificato se stesso <strong>per</strong> la pace nel<br />

mondo, sarebbe morto <strong>in</strong> croce, sarebbe stato sepolto e<br />

sarebbe risorto dopo tre giorni.<br />

-L'uso <strong>in</strong>sistito dei condizionale è casuale?<br />

È d'obbligo.


I teologi Cristiani hanno cercato di dimostrare che <strong>il</strong><br />

Cristianesimo non ha att<strong>in</strong>to e non è stato <strong>in</strong>fluenzato dai culti<br />

pagani, poiché tutte le sue dottr<strong>in</strong>e sono presenti nelle Sacre<br />

Scritture affidate al popolo ebraico duem<strong>il</strong>a anni prima della<br />

nascita di Cristo e confermate da autorevoli prove<br />

archeologiche.<br />

Il Nuovo Testamento non associa <strong>il</strong> ventic<strong>in</strong>que dicembre<br />

alla nascita di Cristo, nei Vangeli si ev<strong>in</strong>ce che Cristo non nasce<br />

<strong>in</strong> <strong>in</strong>verno e la scelta della Chiesa cattolica di far nascere Cristo<br />

<strong>in</strong> questa data è mutuata, come altre scelte, dal paganesimo.<br />

Pablo Neruda: La nascita non è sicura come la morte, si<br />

può morire senza essere nati e passare le giornate senza aver<br />

conosciuto l'alba...<br />

Parola di un non credente.<br />

Noi ogni anno <strong>il</strong> ventic<strong>in</strong>que dicembre mettiamo <strong>in</strong> scena la<br />

bontà, la serenità e la pace, senza averne la predisposizione.<br />

Natale non è una festa cristiana, vi partecipano tutti, l'ateo<br />

che non crede <strong>in</strong> Dio, l'agnostico che non sa se Dio c'è, <strong>il</strong> laico<br />

che nelle sue scelte presc<strong>in</strong>de dall'esistenza di Dio. C'è<br />

l'elemento ciclico, <strong>il</strong> rito che si ripete, la ricorrenza che ritorna,<br />

la festa comandata come nessun'altra.<br />

-Comandata da chi?<br />

Comandata dall'economia!<br />

-Un'economia <strong>in</strong> recessione.<br />

Ancora opulenta, dove <strong>il</strong> consumo e lo spreco sono sotto gli<br />

occhi di tutti.<br />

Come conc<strong>il</strong>iare <strong>il</strong> Cristianesimo povero con la<br />

gratificazione dei bisogni e dei vizi? Come si può essere veri<br />

Cristiani morigerati <strong>in</strong> un'economia che predica l'aumento dei<br />

consumi?<br />

Il Cristianesimo è una religione, l'economia è una forma di<br />

scambio con la quale si regolano la produzione e la<br />

distribuzione dei beni.<br />

-Complimenti <strong>per</strong> <strong>il</strong> compromesso!<br />

La Chiesa è maestra di conc<strong>il</strong>iazione!<br />

Il Cristianesimo è una morale moderata, l'economia è<br />

un'altra morale regolata dalla soddisfazione smodata. Le due


morali sono <strong>in</strong>compatib<strong>il</strong>i, come lo sono l'albero di Natale e <strong>il</strong><br />

presepe, <strong>il</strong> primo simbolo di benessere, <strong>il</strong> secondo spettacolo<br />

di povertà.<br />

-Il Cristiano verace dovrebbe chiedersi se <strong>il</strong> Natale ha<br />

un senso.<br />

Non se lo chiede, accetta che <strong>il</strong> mondo sia un teatro nel<br />

quale fa la marionetta, mossa da ignoti voleri.<br />

-Siamo alla cruda accettazione della casualità della vita.<br />

Il Cristianesimo ha campo libero quando Costant<strong>in</strong>o vede<br />

nel sole di mezzogiorno qualcosa che assomiglia a una croce,<br />

<strong>in</strong> hoc signo v<strong>in</strong>ces, e con quel segno si convertono tutti i popoli<br />

chiamati barbari, sotto quel segno si riuniscono le truppe di<br />

Carlo Magno che danno vita all'Im<strong>per</strong>o romano germanico,<br />

separato dall'Im<strong>per</strong>o romano d'Oriente di fede ortodossa e<br />

dall'Islam che compare nel VII secolo <strong>in</strong> Arabia Saudita con<br />

Muhammad.<br />

-Un mondo diviso <strong>in</strong> tre parti.<br />

Una parte ortodossa con al centro Costant<strong>in</strong>opoli che si<br />

estende al mondo slavo e russo, le altre due parti, Islam e<br />

Cristianesimo, si contendono <strong>il</strong> Mediterraneo a colpi di guerre<br />

sante.<br />

Un Mediterraneo e d<strong>in</strong>torni, dove gli Arabi dist<strong>in</strong>guono la<br />

terra della pace, <strong>il</strong> dar al islam, con la terra della guerra, <strong>il</strong> dar al<br />

harb, e i Cristiani la terra dei fedeli da quella degli <strong>in</strong>fedeli.<br />

Una mentalità che non si esaurisce con <strong>il</strong> Medioevo,<br />

cont<strong>in</strong>ua nell'età moderna <strong>in</strong>augurata da Colombo, che si<br />

presenta agli <strong>in</strong>digeni come missionario.<br />

Colombo: Vi riscatto dall'idolatria e vi porto la fede,<br />

avanti con <strong>il</strong> battesimo!<br />

Alla f<strong>in</strong>e lascia sul campo sette m<strong>il</strong>ioni di anime ignude e<br />

<strong>in</strong>difese.<br />

Esportare battesimi e importare ricchezza è <strong>il</strong> senso di ogni<br />

guerra cristiana e, mutando nelle forme, ci porta al<br />

colonialismo, territoriale prima, economico dopo.<br />

Oggi assistiamo alla globalizzazione che ha ridotto la<br />

democrazia e la politica a piegarsi agli <strong>in</strong>teressi che o<strong>per</strong>ano<br />

dietro le <strong>qui</strong>nte e lontano dagli schermi.


La Guerra del Golfo è stata fulm<strong>in</strong>ea, lo richiedevano i<br />

giacimenti di petrolio. Le guerre <strong>in</strong> Bosnia o <strong>in</strong> Kosovo, <strong>in</strong><br />

Somalia o <strong>in</strong> Ruanda, <strong>in</strong> Costa d'Avorio o <strong>in</strong> Sudan possono<br />

aspettare a concludersi, se la gente non muore di machete,<br />

muore di malattia e di fame.


L'Europa carol<strong>in</strong>gia e <strong>il</strong> Sacro Romano Im<strong>per</strong>o<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

L'organizzazione dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

La cultura <strong>in</strong> epoca carol<strong>in</strong>gia.<br />

L'idea di Im<strong>per</strong>o.<br />

La visione degli altri.<br />

Una moglie afflitta da mal di testa cronico.<br />

Merov<strong>in</strong>gi, Pip<strong>in</strong>idi e Carol<strong>in</strong>gi.<br />

Intervista congiunta a Carlo Magno.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Qual è la vera storia?<br />

Ci sono delle eccezioni


L'Europa carol<strong>in</strong>gia e <strong>il</strong> Sacro Romano Im<strong>per</strong>o<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

La notte di Natale dell'anno 800, nella Bas<strong>il</strong>ica di San Pietro<br />

a Roma, Carlo, re dei Franchi, <strong>il</strong> futuro Carlo Magno, veniva<br />

<strong>in</strong>coronato Im<strong>per</strong>atore da papa Leone III, secondo un<br />

cerimoniale che richiamava quello riservato agli im<strong>per</strong>atori<br />

Bizant<strong>in</strong>i, che <strong>in</strong>terpretarono l'<strong>in</strong>coronazione come<br />

un'usurpazione.<br />

Nasceva <strong>il</strong> Sacro Romano Im<strong>per</strong>o, nome che richiamava la<br />

tradizione im<strong>per</strong>iale romana r<strong>in</strong>novata grazie all'apporto del<br />

Cristianesimo.<br />

I suoi presupposti erano stati <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io <strong>in</strong>contrastato dei<br />

Franchi <strong>in</strong> Occidente e i successi conseguiti da Carlo nella<br />

difesa e nella diffusione del Cattolicesimo.<br />

Per controllare <strong>il</strong> vasto territorio furono posti a capo delle<br />

diverse zone signori che esercitassero <strong>il</strong> potere <strong>in</strong><br />

rappresentanza del sovrano che giurassero fedeltà <strong>in</strong> cambio di<br />

terre.<br />

Era l'impostazione feudale, anche se <strong>per</strong> avere <strong>il</strong> feudalesimo<br />

vero e proprio bisognerà attendere <strong>il</strong> capitolare di Quierzy<br />

dell'anno 877, che sancirà l'ereditarietà dei feudi maggiori.<br />

A Carlo succedette <strong>il</strong> figlio Ludovico. Dopo di lui, una<br />

guerra civ<strong>il</strong>e portò alla spartizione dell'Im<strong>per</strong>o tra i suoi eredi.<br />

Il crescere del potere dell'aristocrazia fondiaria e una serie<br />

d'<strong>in</strong>vasioni di nuovi popoli (Normanni, Saraceni, Magiari)<br />

condussero l'Im<strong>per</strong>o alla crisi.<br />

Carlo <strong>il</strong> Grosso riuscì a riunire tutti i dom<strong>in</strong>i carol<strong>in</strong>gi nel<br />

884, una nuova <strong>in</strong>vasione normanna portò alla sua<br />

deposizione.<br />

Con Arnolfo, nel 896, la dignità im<strong>per</strong>iale fu unita alla<br />

corona di Germania.


L'organizzazione dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

L'uso del sovrano di distribuire terre <strong>in</strong> cambio del<br />

giuramento di fedeltà, era già consolidato al tempo dei re<br />

Merov<strong>in</strong>gi che si erano fatti affiancare nell'esercizio del potere<br />

da uom<strong>in</strong>i fidati, i conti.<br />

Il territorio del nuovo Im<strong>per</strong>o fu diviso <strong>in</strong> grandi


circoscrizioni, contee e marche (queste ultime erano le zone di<br />

conf<strong>in</strong>e), rette da conti e marchesi che svolgevano funzioni<br />

amm<strong>in</strong>istrative, come la riscossione delle imposte, giudiziarie e<br />

m<strong>il</strong>itari<br />

In quest'ultimo caso reclutavano uom<strong>in</strong>i <strong>per</strong> l'esercito,<br />

funzione def<strong>in</strong>ita eribanno.<br />

Il compito di controllare l'o<strong>per</strong>ato di conti e marchesi fu<br />

affidato ai missi dom<strong>in</strong>ici (messi del Signore, dell'Im<strong>per</strong>atore),<br />

nom<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> coppia, un laico e un ecclesiastico.<br />

Il potere centrale era costituito dal palatium (palazzo), dal<br />

sovrano e dalla sua corte di cavalieri e chierici, senza che vi<br />

fosse una capitale fissa. All'<strong>in</strong>terno del palatium aveva<br />

importanza la cancelleria, retta da un chierico che comp<strong>il</strong>ava<br />

atti legislativi, curava gli archivi di Stato e si occupava di affari<br />

ecclesiastici.<br />

Le leggi emanate dal palatium avevano valore su tutto <strong>il</strong><br />

territorio ed erano dette capitolari, poiché redatte <strong>in</strong> brevi<br />

paragrafi. Più che vere e proprie ord<strong>in</strong>anze erano piani di<br />

sv<strong>il</strong>uppo e programmi governativi. Il capitolare di Sassonia<br />

dettava le norme di sottomissione dei Sassoni; quello detto de<br />

v<strong>il</strong>lis regolò la conduzione delle aziende agricole del regno; <strong>il</strong><br />

capitolare di Quierzy emanato da Carlo <strong>il</strong> Calvo nel 877<br />

riconobbe l'ereditarietà delle contee (<strong>il</strong> territorio dato <strong>in</strong><br />

beneficio doveva essere restituito al benefattore quando <strong>il</strong><br />

beneficiario fosse morto).<br />

Due volte all'anno i grandi dell'Im<strong>per</strong>o si riunivano <strong>in</strong><br />

assemblee nel corso delle quali venivano emanati i capitolari.<br />

In campo religioso, Carlo costituì nuove circoscrizioni<br />

metropolitane, convocò s<strong>in</strong>odi, promosse la vita monastica<br />

accordando benefici ai monasteri, <strong>in</strong>tervenne nelle nom<strong>in</strong>e dei<br />

vescovi che sottopose al controllo dei missi dom<strong>in</strong>ici.<br />

La cultura <strong>in</strong> epoca carol<strong>in</strong>gia.<br />

La corte dell'Im<strong>per</strong>o fu promotrice di una r<strong>in</strong>ascita culturale,<br />

<strong>in</strong>crementando l'istruzione e raccogliendo attorno a sé, nella<br />

Schola Palat<strong>in</strong>a, i maggiori <strong>in</strong>tellettuali del tempo, autori di o<strong>per</strong>e


di carattere religioso e teologico.<br />

Carlo Magno, pur essendo <strong>il</strong>letterato, comprende <strong>il</strong> valore<br />

della cultura e ne favorisce la diffusione negli strati elevati della<br />

società. Incoraggia la nascita di scuole vescov<strong>il</strong>i dove si<br />

possano formare sacerdoti capaci d'<strong>in</strong>terpretare e diffondere la<br />

parola di Cristo e raccoglie <strong>in</strong>torno a sé un gruppo di dotti che<br />

formano la scuola.<br />

La sede della scuola è A<strong>qui</strong>sgrana, una delle città preferite<br />

dall’Im<strong>per</strong>atore e dalla corte. Presso la scuola vengono istruiti<br />

ed educati i figli di Carlo Magno e quelli dei <strong>per</strong>sonaggi<br />

politici.<br />

Il promotore di quest'<strong>in</strong>tenso fervore culturale è <strong>il</strong> monaco<br />

<strong>in</strong>glese Alcu<strong>in</strong>o, chiamato da Carlo Magno a dirigere l’attività<br />

della scuola.<br />

Risale a questo <strong>per</strong>iodo l’istituzione, presso i monasteri e le<br />

sedi vescov<strong>il</strong>i, degli scriptoria, <strong>in</strong> cui gli amanuensi trascrivono i<br />

manoscritti della letteratura classica. Tra i frequentatori della<br />

scuola ricordiamo Paolo Diacono, autore della Historia<br />

longobardorum, Pietro da Pisa, em<strong>in</strong>ente lat<strong>in</strong>ista, Paol<strong>in</strong>o<br />

d’A<strong>qui</strong>leia, es<strong>per</strong>to letterato e grammatico, Eg<strong>in</strong>ardo, autore<br />

della biografia di Carlo Magno, la Vita Karoli.<br />

L’Im<strong>per</strong>atore promuove la costruzione di chiese e abbazie<br />

tra cui spicca la Cappella Palat<strong>in</strong>a, che un tempo faceva parte<br />

del palazzo reale di A<strong>qui</strong>sgrana, mentre ora è stata accorpata<br />

alla cattedrale di quella stessa città.<br />

Ald<strong>il</strong>à del significato che si vuole attribuire alla r<strong>in</strong>ascita<br />

carol<strong>in</strong>gia, bisogna sottol<strong>in</strong>eare che <strong>in</strong> questo <strong>per</strong>iodo<br />

com<strong>in</strong>ciano ad affermarsi le l<strong>in</strong>gue volgari che sostituiranno <strong>il</strong><br />

lat<strong>in</strong>o nella scrittura letteraria.<br />

L'idea di Im<strong>per</strong>o.<br />

La denom<strong>in</strong>azione Sacro Romano Im<strong>per</strong>o, rimanda al<br />

duplice fondamento, religioso e politico, dato all'istituto<br />

im<strong>per</strong>iale.<br />

La sacralità dell'Im<strong>per</strong>o, <strong>il</strong> cui compito pr<strong>in</strong>cipale era<br />

salvaguardare l'ord<strong>in</strong>e sociale <strong>in</strong> conformità alla f<strong>in</strong>alità della


salvezza delle anime, venne sancita dalla cerimonia<br />

d'<strong>in</strong>coronazione di Carlo da parte del papa.<br />

Il richiamo alla romanità fondava la pretesa all'universalità<br />

facendo degli im<strong>per</strong>atori gli eredi diretti dell'Im<strong>per</strong>o romano e<br />

nel contempo riproponeva <strong>il</strong> modello di collaborazione tra<br />

potere politico e Cristianesimo realizzato da Costant<strong>in</strong>o.<br />

L'Im<strong>per</strong>o carol<strong>in</strong>gio fu un Im<strong>per</strong>o universale, <strong>in</strong> quanto<br />

cristiano, legato <strong>per</strong> certi versi alle tradizioni barbariche, come<br />

dimostra <strong>il</strong> fatto che Carlo, dopo la proclamazione a<br />

Im<strong>per</strong>atore conservò i titoli regali barbarici e, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con la<br />

concezione patrimoniale del potere propria dei sovrani<br />

germanici, stab<strong>il</strong>ì che alla sua morte l'Im<strong>per</strong>o fosse diviso tra i<br />

suoi eredi.


La visione degli altri.<br />

Una moglie afflitta da mal di testa cronico.<br />

Clodoveo si converte al Cristianesimo.<br />

Clodoveo: Vivere accanto a una moglie cristiana è un<br />

vero <strong>in</strong>ferno, o la mando via o divento cristiano anch'io...<br />

scelgo la seconda, s<strong>per</strong>o che mi aiuti a v<strong>in</strong>cere una battaglia<br />

<strong>per</strong>sa.<br />

-Ciò mi ricorda qualcosa.<br />

Costant<strong>in</strong>o, sempre lui, con la differenza che cristiana era la<br />

madre.<br />

Clodoveo è <strong>il</strong> re e convertito lui avrebbero dovuto<br />

convertirsi tutti.<br />

Franchi: Ragazzi, non è un automatismo immediato!<br />

Noi non r<strong>in</strong>unciamo da un giorno all'altro ai nostri dei solo<br />

<strong>per</strong>ché l'ha fatto <strong>il</strong> nostro re! Noi ci riconosciamo nelle nostre<br />

credenze, nei nostri costumi, nelle nostre usanze e ci<br />

crederemo f<strong>in</strong>ché queste ci daranno la forza di rimanere uniti<br />

nel combattere le m<strong>in</strong>acce che arrivano dall'esterno.<br />

-Sono parole forti.<br />

Esprimono una verità assoluta che gli storici di professione<br />

conoscono bene.<br />

Tra un ariano e un cristiano non ci sono differenze<br />

teologiche abissali, ma nel momento <strong>in</strong> cui la religione assume<br />

<strong>il</strong> ruolo di fattore identitario lo scontro è <strong>in</strong>evitab<strong>il</strong>e.<br />

Credente pagano: Andiamo pure d'amore e d'accordo,<br />

f<strong>in</strong>o a che non mi chiedi di r<strong>in</strong>unciare alla mia identità, specie<br />

se è quella religiosa.<br />

Clodoveo ci viene proposto come un tipo <strong>in</strong> <strong>per</strong>enne<br />

conflitto con sé stesso.<br />

Clodoveo: Da una parte mia moglie burgunda ogni sera<br />

ha <strong>il</strong> mal di testa, dall'altra <strong>il</strong> mio popolo pagano non molla...<br />

quel vescovo Remigio che mi chiede di passare al<br />

Cristianesimo senza nemmeno transitare dall'arianesimo<br />

come hanno fatto i miei cug<strong>in</strong>i germanici...<br />

La religione è quella che resiste di più al cambiamento.


Alla f<strong>in</strong>e i Franchi si conv<strong>in</strong>ceranno a diventare cristiani,<br />

mantenendo le proprie usanze <strong>per</strong> secoli.<br />

Merov<strong>in</strong>gi, Pip<strong>in</strong>idi e Carol<strong>in</strong>gi.<br />

Ora nasce l'Europa.<br />

I Franchi si stanziano nella Gallia f<strong>in</strong> dai tempi di Tacito <strong>in</strong><br />

un'area vasta.<br />

La popolazione non è omogenea, hanno la naturale<br />

tendenza a <strong>in</strong>tegrarsi tra loro e a formare grandi tribù.<br />

Una volta con<strong>qui</strong>stati dai Romani, stab<strong>il</strong>iscono buoni<br />

rapporti con i con<strong>qui</strong>statori e, quando l'Im<strong>per</strong>o romano cade,<br />

emerge la d<strong>in</strong>astia dei Merov<strong>in</strong>gi.


Ch<strong>il</strong>derico è <strong>il</strong> loro primo grande re ed è pagano.<br />

L'altro grande re è Clodoveo che nel VI secolo si converte al<br />

cristianesimo.<br />

L'esercito franco è una <strong>per</strong>fetta macch<strong>in</strong>a da guerra,<br />

alemanni, tur<strong>in</strong>gi e burgundi ne fanno le spese.<br />

Nella gestione del potere si dist<strong>in</strong>guono sia dai Romani, che<br />

avevano un senato forte e l'Im<strong>per</strong>atore veniva acclamato<br />

dall'esercito, sia dai Longobardi che eleggono <strong>il</strong> loro re <strong>in</strong> caso<br />

di bisogno scegliendolo tra i comandanti valorosi.<br />

I Merov<strong>in</strong>gi fanno prevalere <strong>il</strong> lato d<strong>in</strong>astico, <strong>il</strong> figlio del re<br />

viene confermato successore.<br />

L'altra peculiarità è la concezione patrimoniale del regno, nel<br />

senso che <strong>il</strong> regno è patrimonio <strong>per</strong>sonale del re. La<br />

conseguenza è ovvia, alla morte del re <strong>il</strong> figlio maggiore gli<br />

succede, mentre <strong>il</strong> patrimonio e <strong>il</strong> regno vengono divisi con gli<br />

altri fratelli e con le sorelle, lo dice la legge salica.<br />

-Austrasia, Neustria, Borgogna ed E<strong>qui</strong>tania, ognuno<br />

con <strong>il</strong> suo bel maggiordomo, all'<strong>in</strong>segna della frantumazione e<br />

dell'<strong>in</strong>stab<strong>il</strong>ità.<br />

Il maggiordomo, o maestro di palazzo o m<strong>in</strong>istro del re, che<br />

prevale è Pip<strong>in</strong>o di Heristal <strong>in</strong> Neustria, <strong>il</strong> quale riesce a<br />

ricostruire una sorta di unità nazionale, f<strong>in</strong>o a quando nel 732<br />

suo figlio Carlo Martello ferma a Poiters l’avanzata<br />

musulmana.<br />

Poiters è al centro della Francia e i Musulmani hanno fatto<br />

una scorribanda, dopo aver occupato la Penisola Iberica.<br />

Carlo Martello da questa pseudo battaglia v<strong>in</strong>ta ne ricava<br />

prestigio.<br />

I Pip<strong>in</strong>idi sono maestri di palazzo che dimostrano grandi<br />

capacità m<strong>il</strong>itari, sono cattolici e hanno forti clientele, i<br />

Merov<strong>in</strong>gi sono fantocci nelle loro mani.<br />

-Hanno i Musulmani a Ovest, <strong>il</strong> Longobardi ariani a<br />

Est, dall’altra parte del Mediterraneo ci sono i Bizant<strong>in</strong>i<br />

impegnati a combattere le eresie, senza contare a Nord i<br />

Sassoni, pagani come i Longobardi, ma più cocciuti.<br />

L’espansione dei Franchi sotto la guida dei Pip<strong>in</strong>idi si<br />

accompagna all’o<strong>per</strong>a di cristianizzazione messa <strong>in</strong> atto dai


monaci irlandesi.<br />

Prima uccisi, poi, testoni come solo loro sanno essere,<br />

riescono a fare presa sulla popolazione e aspettano che arrivi<br />

l’esercito franco <strong>per</strong> fondare abbazie che <strong>in</strong> seguito si<br />

strutturano <strong>in</strong> diocesi.<br />

-Non sono solo loro i palad<strong>in</strong>i della cristianità<br />

occidentale, esiste anche la Chiesa di Roma.<br />

Formalmente è un territorio bizant<strong>in</strong>o m<strong>in</strong>acciato dai<br />

Longobardi.<br />

Popolo romano: I Bizant<strong>in</strong>i di noi se ne fregano, a loro<br />

<strong>in</strong>teressano le tasse che ci fanno pagare e siccome sono<br />

pesanti, ci ribelliamo.<br />

L’occasione viene servita su un piatto d’argento.<br />

L’Im<strong>per</strong>atore Leone I Isaurico, che è anche capo della<br />

Chiesa casomai a qualcuno fosse sfuggito, religione e politica<br />

sono <strong>in</strong> Oriente <strong>in</strong>separab<strong>il</strong>i, decide di punto <strong>in</strong> bianco che le<br />

immag<strong>in</strong>i sacre devono scomparire.<br />

I monasteri, che sulla vendita delle immag<strong>in</strong>ette ci campano,<br />

la prendono male e chiedono al papa di difendere i loro<br />

<strong>in</strong>teressi.<br />

Il papa non aspetta altro.<br />

I Longobardi si fanno avanti e si offrono come alleati, <strong>il</strong><br />

papa preferisce i franchi.<br />

Stefano III: Può un popolo ariano la cui conversione<br />

avviene con difficoltà e lentamente, essere palad<strong>in</strong>o della<br />

cristianità?<br />

Alla corte dei Merov<strong>in</strong>gi avviene <strong>il</strong> colpo di stato da parte di<br />

Pip<strong>in</strong>o <strong>il</strong> Breve con la benedizione di papa Stefano III.<br />

Chi ha lavorato nell’ombra sono stati i soliti monaci<br />

irlandesi, <strong>in</strong> particolare Bonifacio.<br />

Stefano III si reca a Parigi e consacra re Pip<strong>in</strong>o <strong>il</strong> Breve e i<br />

figli Carlo e Carlomanno, <strong>in</strong>dicati come successori, con la<br />

benedizione di Bonifacio e la conferma dei nob<strong>il</strong>i.<br />

Il re merov<strong>in</strong>gio ch<strong>in</strong>a <strong>il</strong> capo.<br />

Come contropartita <strong>il</strong> papa chiede poco.<br />

Stefano III: Liberatemi dai Longobardi e che ci vengano<br />

restituiti quei beni che ci sono stati tolti dagli stessi.


-La domanda sorge spontanea: di quali beni sta<br />

parlando?<br />

Legalmente l’Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o è <strong>il</strong> legittimo proprietario. Di<br />

fatto Pip<strong>in</strong>o con<strong>qui</strong>sta l’esarcato e lo porge <strong>in</strong> dono al papa.<br />

Si consolida <strong>il</strong> Patrimonio di Pietro e nasce <strong>il</strong> potere<br />

temporale della Chiesa.<br />

Carlo Magno è più scaltro, sconfigge i Longobardi, assume<br />

<strong>il</strong> titolo di re dei Franchi e re dei Longobardi, al papa non<br />

regala nulla.<br />

La storia della sua <strong>in</strong>coronazione a Im<strong>per</strong>atore l’abbiamo<br />

racconta <strong>in</strong> altra sede e tuttavia…non fa male ripeterla.<br />

Da chi nasce l’<strong>in</strong>iziativa? Chi è l’artefice di questo<br />

fondamentale passaggio storico da una monarchia<br />

patrimoniale a un Im<strong>per</strong>o?<br />

Il papa vive un <strong>per</strong>iodo nero della sua storia, un suo<br />

predecessore f<strong>in</strong>isce a pezzi e ricomposto alla meglio <strong>per</strong><br />

essere rimesso sul trono e subire <strong>il</strong> formale processo.<br />

Leone è come gli altri, lo accusano dei peggiori reati e<br />

chiede aiuto a Carlo:<br />

Carlo Magno: Sono costretto a scendere a Roma e<br />

trattenermi tutto l’<strong>in</strong>verno, quest'anno niente terme.<br />

Eg<strong>in</strong>ardo: La notte di Natale dell'anno 800 non sarebbe<br />

entrato <strong>in</strong> chiesa se avesse saputo della sua <strong>in</strong>coronazione.<br />

Così ci dice Eg<strong>in</strong>ardo, <strong>il</strong> suo biografo.<br />

Da quella notte la d<strong>in</strong>astia dei Pip<strong>in</strong>idi cambia nome e<br />

diventa la d<strong>in</strong>astia dei Carol<strong>in</strong>gi, <strong>in</strong> onore del suo grande e<br />

potente esponente.<br />

Carlo Magno: Tutti i regni, alemanni, burgundi,<br />

longobardi e franchi, entrano nell’Im<strong>per</strong>o.<br />

Carlo Magno si trova a Roma <strong>per</strong> un motivo cont<strong>in</strong>gente,<br />

entra <strong>in</strong> chiesa la notte di Natale da re e ne esce Im<strong>per</strong>atore!<br />

Carlo Magno: Ma un Im<strong>per</strong>atore c’è, si trova a<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, un altro forse è di troppo.<br />

I racconti di cos'è successo quella notte sono contrastanti.<br />

Eg<strong>in</strong>ardo sostiene che Carlo è lì <strong>per</strong> rimettere a posto una<br />

Chiesa disastrata ed è <strong>per</strong>plesso se accettare o no<br />

l’<strong>in</strong>coronazione.


Carlo Magno non è stupido, sa benissimo che l’Im<strong>per</strong>o<br />

esiste già di fatto, la sua ritrosia è studiata <strong>per</strong>ché teme che se<br />

avesse mostrato entusiasmo i Bizant<strong>in</strong>i l’avrebbero presa male.<br />

Carlo Magno: Non hanno alcuna capacità m<strong>il</strong>itare <strong>per</strong><br />

reagire.<br />

Carlo Magno li assicura con doni e ambasciate amichevoli.<br />

Carlo Magno: Sono Im<strong>per</strong>atore, ma lo sei anche tu,<br />

cerchiamo di andare d’accordo.<br />

Il biografo anonimo di Leone vede un altro f<strong>il</strong>m.<br />

Leone: Il papa non può essere giudicato da nessun<br />

mortale, Carlo non può fare altro che rimetterci al nostro<br />

posto, visto che ci hanno cacciato <strong>in</strong> malo modo, deve trovare<br />

lui <strong>il</strong> modo e i tempi giusti.<br />

Il modo è <strong>il</strong> giuramento d’<strong>in</strong>nocenza sui Vangeli, suffragato<br />

dalla testimonianza di una dozz<strong>in</strong>a di <strong>per</strong>sone.<br />

L’assoluzione è completa e Leone unge Carlo Magno con<br />

l’olio santo.<br />

-Due racconti diversi.<br />

Noi non c’eravamo e non ci resta che <strong>in</strong>terpretarli.<br />

-Ci fossimo stati avremmo visto un terzo f<strong>il</strong>m e<br />

avremmo fatto più confusione.<br />

Eg<strong>in</strong>ardo esalta la r<strong>il</strong>uttanza di Carlo, l’anonimo biografo di<br />

Leone esalta <strong>il</strong> ruolo della Chiesa.<br />

-Chi v<strong>in</strong>ce?<br />

L’anonimo.<br />

L’<strong>in</strong>coronazione diretta, guidata e voluta dalla Chiesa, da<br />

questo momento diventa necessaria <strong>per</strong> chi vuole fregiarsi del<br />

titolo d'Im<strong>per</strong>atore.<br />

Chi vuol diventare Im<strong>per</strong>atore deve venire a Roma, vale<br />

anche <strong>per</strong> gli Ottoni che ne avrebbero fatto volentieri a meno.<br />

Carlo Magno divide l’Im<strong>per</strong>o tra i figli, <strong>per</strong> una serie di<br />

circostanze casuali, Ludovico <strong>il</strong> Pio rimane <strong>il</strong> solo a<br />

sopravvivere.<br />

La sua <strong>in</strong>coronazione non è uguale a quella del padre.<br />

Carlo Magno è vivo ed è lui stesso che pone la corona sulla<br />

testa del figlio nella Cappella Palat<strong>in</strong>a del Palazzo di<br />

A<strong>qui</strong>sgrana, una chiesa che lui stesso ha costruito.


-Niente Bas<strong>il</strong>ica di San Pietro?<br />

No.<br />

-Niente papa?<br />

No.<br />

-Nemmeno un dignitario ecclesiastico?<br />

Qualcuno ci sarà stato, ma <strong>in</strong> disparte.<br />

-Niente acclamazione?<br />

Siamo ad A<strong>qui</strong>sgrana, non a Roma!<br />

-Niente unzione?<br />

No.<br />

-Come si spiega?<br />

Non si spiega.<br />

-Davvero è avvenuto così o questa è la<br />

rappresentazione che hanno voluto fornirci <strong>per</strong> legittimare <strong>il</strong><br />

potere?<br />

Intervista congiunta a Carlo Magno.<br />

Dalla notte di Natale dell'anno 800, Carlo Magno è <strong>il</strong><br />

<strong>per</strong>sonaggio ricorrente nella storia.<br />

-È <strong>il</strong> padre dell'Europa.<br />

Ciò che noi chiamiamo Europa è un concetto che nel corso<br />

dei secoli cambia.<br />

-Carlo Magno è <strong>il</strong> padre di qualsiasi Europa.<br />

Un padre che ha generato una figlia della quale non vantarsi!<br />

Come quando la propaganda nazista lo <strong>in</strong>dica come<br />

esempio e ispiratore di un'Europa basata sulla razza germanica<br />

contraria al giudaismo, al capitalismo e al bolscevismo, un<br />

nume tutelare che vuole unire l'Europa con la forza.<br />

-C'è chi la vede <strong>in</strong> un altro modo.<br />

L'Im<strong>per</strong>o romano f<strong>in</strong>isce con la nascita dell'Islam che rompe<br />

la centralità del Mediterraneo con<strong>qui</strong>stando Medio Oriente,<br />

Nord Africa e Penisola Iberica. Carlo Magno raccoglie la sfida<br />

e fonda un Im<strong>per</strong>o che ha <strong>il</strong> suo asse portante negli stessi<br />

luoghi dove oggi batte <strong>il</strong> cuore europeo, Bruxelles, Strasburgo,<br />

Maastritch, G<strong>in</strong>evra, i luoghi dove lui risiede e da dove parte<br />

<strong>per</strong> le guerre.


-Oggi, ald<strong>il</strong>à del Mediterraneo, c'è un'altra civ<strong>il</strong>tà che<br />

vediamo ost<strong>il</strong>e, ald<strong>il</strong>à ci sono gli altri.<br />

Carlo, la data di nascita è <strong>il</strong> due Apr<strong>il</strong>e 742, ce lo confermi?<br />

Carlo Magno: Non confermo e non smentisco.<br />

Eg<strong>in</strong>ardo, <strong>il</strong> tuo biografo, scrive che l'anno 814 è <strong>il</strong> tuo<br />

settantaduesimo anno di vita, i conti sono presto fatti.<br />

Carlo Magno: Voi del terzo m<strong>il</strong>lennio siete ossessionati<br />

dal tempo! Quanti anni ho, quando sono nato, quanto tempo<br />

ci vuole <strong>per</strong>... <strong>il</strong> tempo appartiene a Dio, non a noi uom<strong>in</strong>i<br />

mortali. Nei processi <strong>per</strong> la disputa dei possedimenti i<br />

testimoni dichiarano di avere quaranta o c<strong>in</strong>quanta o<br />

sessant'anni, i pignoli si sp<strong>in</strong>gono a dire quarantac<strong>in</strong>que o<br />

c<strong>in</strong>quantac<strong>in</strong>que... d'altra parte è da poco che si contano gli<br />

anni dalla nascita di Cristo. Non si registrano le nascite e non si<br />

festeggiano i compleanni.<br />

Lasciamo stare quando sei nato, saprai dove sei nato.<br />

Carlo Magno: Non lo so e non mi preoccupo di sa<strong>per</strong>lo.<br />

Mio padre Pip<strong>in</strong>o re dei Franchi e mia madre Berta si<br />

spostavano di cont<strong>in</strong>uo tra le loro residenze di campagna, ne<br />

possedevano dec<strong>in</strong>e, <strong>per</strong> una guerra, <strong>per</strong> le assemblee, <strong>per</strong> la<br />

caccia... mia madre sarà andata <strong>in</strong> una di quelle dal clima<br />

migliore e dove poteva contare su una buona scorta di vivande.<br />

La maggior parte delle vostre v<strong>il</strong>le è concentrata tra <strong>il</strong> Reno,<br />

la Mosa e la Mosella.<br />

Carlo Magno: Non è importante, si vive isolati <strong>in</strong><br />

campagna.<br />

A noi <strong>il</strong> passato ci condiziona la vita e un m<strong>il</strong>lennio dopo la<br />

tua morte, <strong>in</strong> pieno nazionalismo, <strong>il</strong> tuo luogo di nascita è stato<br />

oggetto di discussione.<br />

Carlo Magno: Chi sono i contendenti?<br />

Francia e Germania, due nazioni nate dal tuo Im<strong>per</strong>o!<br />

Entrambe ti vedono come un eroe nazionale cui ispirarsi: i<br />

francesi dimostrano che sei nato al di qua del Reno, i tedeschi<br />

dimostrano che sei nato ald<strong>il</strong>à del Reno, ma osservando la<br />

concentrazione delle residenze dovresti essere nato nell'attuale<br />

terra belga.<br />

Carlo Magno: Andiamo avanti.


Tuo padre Pip<strong>in</strong>o è re dei franchi, lo è di fatto, non<br />

formalmente, ti va di parlarne?<br />

Carlo Magno: Il vero re non conta nulla, è mio padre, <strong>il</strong><br />

primo m<strong>in</strong>istro ufficiale, che regge <strong>il</strong> regno.<br />

Tuo padre da maggiordomo diventa re spodestando l'ultimo<br />

dei Merov<strong>in</strong>gi, sai bene che <strong>per</strong> arrivare a questo bisogna<br />

conv<strong>in</strong>cere <strong>il</strong> papa, <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> re è un <strong>per</strong>sonaggio sacro, messo<br />

sul trono da Dio <strong>per</strong> governare quel popolo.<br />

Carlo Magno: Il papa si conv<strong>in</strong>ce. Noi Franchi ci siamo<br />

convertiti al Cristianesimo con rapidità.<br />

A dire <strong>il</strong> vero tutti i barbari lasciano Od<strong>in</strong>o e Thor.<br />

Carlo Magno: Abbracciando l'arianesimo! Un'eresia!<br />

Clodoveo passa dal paganesimo al Cristianesimo, i Franchi<br />

hanno un legame speciale con la Chiesa di Roma, siamo un<br />

popolo eletto.<br />

Viva Cristo che ama i franchi!<br />

Carlo Magno: E viceversa! Il papa si muove da Roma,<br />

viene dalle nostre parti e unge con l'olio santo mio padre<br />

Pip<strong>in</strong>o, me e mio fratello Carlomanno.<br />

Così è chiaro chi sarà <strong>il</strong> successore.<br />

Carlo Magno: Ci vuole <strong>il</strong> consenso del popolo.<br />

Il popolo?<br />

Carlo Magno: I rappresentati del popolo sono i vescovi e<br />

i grandi latifondisti.<br />

Che acconsentono.<br />

Carlo Magno: Ci mancherebbe!<br />

Parliamo delle tua <strong>in</strong>fanzia.<br />

Carlo Magno: Non ricordo nulla.<br />

Con probab<strong>il</strong>ità sei vissuto <strong>in</strong> un ambiente <strong>in</strong> cui si sta<br />

costruendo la leggenda della tua famiglia.<br />

Carlo Magno: Se così è stato, non me ne sono accorto.<br />

Ti avranno fatto <strong>il</strong> lavaggio del cervello!<br />

Carlo Magno: Non ne vedo <strong>il</strong> motivo.<br />

Per costruire <strong>in</strong> te l'importanza della famiglia di<br />

appartenenza e del dest<strong>in</strong>o al quale sarai chiamato.<br />

Carlo Magno: I miei ricordi <strong>in</strong>iziano dalla morte di mio<br />

padre.


Avvenuta nel 769, tu e tuo fratello Carlomanno siete i suoi<br />

eredi, non esiste una legge che lascia <strong>il</strong> trono al maggiore,<br />

come la mettiamo?<br />

Carlo Magno: Mia madre Berta è viva e conta qualcosa,<br />

ci pone sotto tutela ed evitiamo i litigi... poi mio fratello si<br />

ammala... muore...<br />

Tu sei l'unico re, che fortuna! Non nulla di dichiarare <strong>in</strong><br />

merito?<br />

Carlo Magno: Non è stata a<strong>per</strong>ta alcuna <strong>in</strong>chiesta.<br />

Carlomanno ha moglie e figli, che f<strong>in</strong>e fanno?<br />

Carlo Magno: Riparano presso Desiderio, re dei<br />

longobardi.<br />

Manzoni al liceo ci ha fatto una testa così con <strong>il</strong> suo Adelchi!<br />

Carlo Magno: Prego?<br />

Lasciamo stare... tu non la prendi bene.<br />

Carlo Magno: Al contrario, i rapporti tra noi e<br />

Longobardi sono buoni, io ho sposato la figlia di re Desiderio,<br />

come d'altra parte ha fatto mio fratello sposando l'altra figlia,<br />

nulla di male se torna dal suocero.<br />

Manzoni ci dice <strong>il</strong> nome di tua moglie, Ermenegarda.<br />

Carlo Magno: Quel Manzoni <strong>il</strong> nome se l'è <strong>in</strong>ventato,<br />

non lo conosco nemmeno io.<br />

Le femm<strong>in</strong>iste avrebbero qualcosa da dire.<br />

Carlo Magno: Non mi ha dato figli, è tempo di rispedirla<br />

da suo padre.<br />

Così alla corte di Pavia sono <strong>in</strong> tanti ad avercela con te, ex<br />

moglie, ex suocero, ex cognata e nipoti.<br />

Carlo Magno: Buon motivo <strong>per</strong> <strong>in</strong>vadere <strong>il</strong> regno dei<br />

Longobardi.<br />

Carlo, hai pianificato tutto! Altrimenti, che politico<br />

spregiudicato saresti?<br />

Carlo Magno: I Longobardi si sono presi <strong>il</strong> Nord e <strong>il</strong><br />

Centro Italia, che non si azzard<strong>in</strong>o a m<strong>in</strong>acciare Roma!<br />

A Roma c'è Innocenzo III, un papa che non approva la<br />

politica morbida di tua madre.<br />

Carlo Magno: Tanto meno <strong>il</strong> mio matrimonio con la<br />

figlia di un re Longobardo voluto da mia madre.


Ti ha sgridato?<br />

Carlo Magno: Eccome! Non basta <strong>il</strong> ripudio di mia<br />

moglie, mi devo far <strong>per</strong>donare, sconfiggendo i Longobardi e<br />

liberando <strong>il</strong> papa dalla loro presenza m<strong>in</strong>acciosa... se aspetto<br />

che si muovano quei mollaccioni dei bizant<strong>in</strong>i!<br />

La guerra <strong>per</strong> voi Franchi è benedetta da Dio.<br />

Carlo Magno: Siamo un popolo m<strong>il</strong>itare <strong>per</strong> natura, ogni<br />

anno <strong>il</strong> re deve guidare <strong>il</strong> suo popolo alla vittoria.<br />

Nessuno ti descrive come un generale alla Napoleone che<br />

guida i suoi soldati <strong>in</strong> battaglia e sa <strong>in</strong>dicare sul campo la<br />

miglior strategia <strong>per</strong> v<strong>in</strong>cere. La Storia ti giudica uno stratega<br />

moderno, uno che pianifica con <strong>in</strong>telligenza l'enorme<br />

potenziale bellico che hai a disposizione.<br />

Carlo Magno: Sono circondato da nemici... longobardi,<br />

sassoni, avari, arabi... la pianificazione è <strong>in</strong>vernale, la campagna<br />

m<strong>il</strong>itare estiva.<br />

Fra te e loro ci sono gli elementi della natura, nel caso dei<br />

Longobardi ci sono le Alpi.<br />

Carlo Magno: Sbagliato, le Alpi sono <strong>in</strong> mano mia e le<br />

attraverso come e quando mi pare! È allo sbocco delle valli che<br />

potrei <strong>in</strong>contrare delle difficoltà.<br />

Ti dispiace spiegarti meglio?<br />

Carlo Magno: Allo sbocco della Valle d'Aosta e della<br />

Valle di Susa i Longobardi hanno costruito buone<br />

fortificazioni.<br />

Tipo <strong>il</strong> Forte di Bard.<br />

Carlo Magno: Inespugnab<strong>il</strong>e, considerata la sua<br />

posizione! Oltre a cent<strong>in</strong>aia di sbarramenti fatti di muraglie<br />

contro le quali s<strong>per</strong>ano che s'<strong>in</strong>frangano le nostre armate. La<br />

mia strategia è semplice... ci state a giocare?<br />

Un <strong>in</strong>vito a nozze... allegoricamente parlando!<br />

Carlo Magno: Da dove si passa <strong>per</strong> scender <strong>in</strong> Italia?<br />

Un aiut<strong>in</strong>o?<br />

Carlo Magno: Siamo soli.<br />

Una telefonata da casa?<br />

Carlo Magno: Siamo nel IX secolo!<br />

In geografia avevo a stento la sufficienza.


Carlo Magno: Dal Mong<strong>in</strong>evro via Valle di Susa o dal<br />

Piccolo San Bernardo via Valle d'Aosta.<br />

D'estate sono belle passeggiate.<br />

Carlo Magno: Voi, da dove sareste passati?<br />

Dal Piccolo San Bernardo.<br />

Carlo Magno: Non pensate che re Desiderio possa aver<br />

fatto lo stesso ragionamento?<br />

Carlo, con te non c'è storia.<br />

Carlo Magno: Io raduno le mie armate a G<strong>in</strong>evra, luogo<br />

da dov'è possib<strong>il</strong>e scendere da entrambi le valli.<br />

Ai Longobardi non rimane che tirare la monet<strong>in</strong>a.<br />

Carlo Magno: Qualunque fosse stata la loro decisione, io<br />

decido di scendere a tenaglia.<br />

Cioè?<br />

Carlo Magno: Scendo da entrambi le parti!<br />

Geniale!<br />

Carlo Magno: Quello che era uno svantaggio, io lo<br />

trasformo <strong>in</strong> vantaggio! Due diverse colonne di sodati<br />

scendono da due diverse direttive.<br />

I Longobardi, anime <strong>in</strong>genue, vanno <strong>in</strong> confusione.<br />

Carlo Magno: Io guido la colonna che scende dalla Valle<br />

di Susa <strong>in</strong> quanto vengo <strong>in</strong><strong>formato</strong> che allo sbocco della valle,<br />

ald<strong>il</strong>à delle muraglie di contenimento, c'è re Desiderio.<br />

Manzoni ci narra che <strong>il</strong> Diacono Div<strong>in</strong>o ti viene <strong>in</strong> aiuto<br />

<strong>in</strong>dicandoti la via alternativa <strong>per</strong> raggirare le difese longobarde.<br />

Carlo Magno: Questo tizio, che è la seconda o terza<br />

volta che citate, com<strong>in</strong>cia a starmi antipatico.<br />

Non è vero che hai evitato lo scontro?<br />

Carlo Magno: Non lo nego, i locali mi hanno <strong>in</strong>dicato un<br />

sentiero da loro ut<strong>il</strong>izzato <strong>per</strong> trafficare di frodo, combattere<br />

sarebbe stato un'<strong>in</strong>ut<strong>il</strong>e <strong>per</strong>dita di soldati.<br />

In fondo sei un uomo buono.<br />

Carlo Magno: Dalla Valle d'Aosta sta arrivando l'altra<br />

parte del mio esercito guidata da mio zio e quando ci riuniamo,<br />

scopriamo che i Longobardi si sono dis<strong>per</strong>si <strong>per</strong> tutta la<br />

pianura e l'unica loro s<strong>per</strong>anza di resistere è quella di rifugiarsi<br />

tutti nelle loro capitale, Pavia.


V<strong>in</strong>cere senza combattere è la miglior strategia.<br />

Carlo Magno: Molti generali longobardi abbandonano <strong>il</strong><br />

loro re e si sottomettono al mio volere, non mi resta che porre<br />

sotto assedio Pavia.<br />

Dopo un anno si arrende <strong>per</strong> fame.<br />

Carlo Magno: Ho preferito non uccidere <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>mente! La<br />

caduta di Pavia era questione di tempo, dopo la resa spedisco<br />

re Desiderio <strong>in</strong> un monastero a scontare i suoi peccati.<br />

Non te la prendi se parlo ancora del Manzoni?<br />

Carlo Magno: Cosa s'<strong>in</strong>venta?<br />

Adelchi, figlio di re Desiderio, preferisce farsi uccidere che<br />

cadere nelle tue mani.<br />

Carlo Magno: Sarebbe stata una morte da eroe! La realtà<br />

è meno nob<strong>il</strong>e, Adelchi riesce rifugiarsi a Verona e quando <strong>il</strong><br />

regno longobardo crolla trova rifugio nel paradiso dei<br />

diseredati.<br />

Che sarebbe?<br />

Carlo Magno: Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

A fare cosa?<br />

Carlo Magno: Il mercenario al servizio dell'Im<strong>per</strong>atore.<br />

Sarà stato accolto con tutti gli onori.<br />

Carlo Magno: Sarebbe servito contro di me, di lui si<br />

<strong>per</strong>dono le tracce.<br />

Sarà <strong>per</strong> questo motivo che le leggende su di lui si<br />

sprecano... ti rendi conto, <strong>per</strong> tornare alla realtà, che la caduta<br />

del regno longobardo <strong>per</strong> <strong>il</strong> popolo è stata una catastrofe?<br />

Carlo Magno: Sono ridotti alla fame, che altro<br />

s<strong>per</strong>avano?<br />

Per <strong>il</strong> popolo voi siete i nuovi barbari, dov'è passato <strong>il</strong> tuo<br />

esercito c'è terra bruciata, non c'è di che vivere, chi può vende<br />

le terre o le regala alla Chiesa <strong>in</strong> cambio di un mantenimento,<br />

qualcuno si vende come schiavo.<br />

Carlo Magno: Credi che non me ne sia accorto? Che<br />

grande re sarei altrimenti? Il mio primo dovere è riportare<br />

l'ord<strong>in</strong>e, se <strong>il</strong> venditore mi dimostra che ha venduto sp<strong>in</strong>to<br />

dalla necessità, la vendita è annullata e così gli atti di schiavitù,<br />

ti basta?


Che tu sappia governare lo dice la storia.<br />

Carlo Magno: Siamo nel 774, lo dico a beneficio di voi<br />

che date importanza al tempo, ho sconfitto re Desiderio, ma<br />

non me la prendo con tutto <strong>il</strong> popolo, divento re dei<br />

Longobardi e <strong>il</strong> regno di fatto cont<strong>in</strong>ua a esistere con tutto <strong>il</strong><br />

suo apparato amm<strong>in</strong>istrativo e burocratico.<br />

L'aristocrazia longobarda non si sottomette senza un<br />

m<strong>in</strong>imo di ribellione e ci vogliono alcuni <strong>in</strong>terventi <strong>per</strong><br />

sostituirli completamente.<br />

Carlo Magno: Il popolo lo lascio tran<strong>qui</strong>llo, cont<strong>in</strong>ua a<br />

vivere secondo le sue leggi.<br />

Paga le tasse a te <strong>in</strong>vece che a re Desiderio.<br />

Carlo Magno: Con <strong>il</strong> tempo <strong>il</strong> regno dei Longobardi si<br />

est<strong>in</strong>gue <strong>per</strong> morte naturale.<br />

Tu non lo sai che questo modo di governare <strong>in</strong>fluenzerà <strong>il</strong><br />

nostro futuro, lasciare morire <strong>il</strong> regno dei Longobardi come tu<br />

hai deciso farà nascere <strong>il</strong> regno d'Italia.<br />

Carlo Magno: E' stato un bene o un male?<br />

Non sappiamo dare una risposta unanime.<br />

Carlo Magno: Parliamo da qualche m<strong>in</strong>uto e non mi<br />

avete chiesto del mio aspetto fisico.<br />

Nelle monete ti presenti bene.<br />

Carlo Magno: Sono alto un metro e novanta.<br />

Le tue ossa dicono due centimetri <strong>in</strong> più.<br />

Carlo Magno: Sono alto e grosso.<br />

Con la pancetta.<br />

Carlo Magno: Vi piacciono i miei baffi?<br />

Non ci piacciono barba e baffi.<br />

Carlo Magno: I Franchi non portano la barba, solo i<br />

baffi.<br />

Che l<strong>in</strong>gua parli?<br />

Carlo Magno: I Franchi parlano la l<strong>in</strong>gua lat<strong>in</strong>a con<br />

<strong>in</strong>nesti dialettali, io parlo anche <strong>il</strong> tedesco.<br />

La l<strong>in</strong>gua dei barbari.<br />

Carlo Magno: Un re deve parlare <strong>il</strong> lat<strong>in</strong>o, la l<strong>in</strong>gua<br />

<strong>in</strong>ternazionale, quella con la quale poter conversare con gli<br />

<strong>in</strong>tellettuali che vengono da ogni parte dell'Europa.


Come la mettiamo con i tuoi amici bizant<strong>in</strong>i?<br />

Carlo Magno: Amici un corno! Ricevo gli ambasciatori<br />

<strong>per</strong>ché costretto a gestire una politica estera a largo raggio.<br />

Con loro si parla greco, non ci sono santi.<br />

Carlo Magno: Io non uso <strong>in</strong>terpreti! Il greco... diciamo<br />

che lo capisco giusto <strong>per</strong> non farmi imbrogliare! Chiedetemi<br />

come mi vesto.<br />

È importante? Ti piace seguire la moda?<br />

Carlo Magno: Il modo di vestirsi è l'affermazione della<br />

propria identità etnica, ci si deve riconoscere a vista. Io vesto<br />

alla franca, una tunica stretta <strong>in</strong> vita che arriva f<strong>in</strong>o alle<br />

g<strong>in</strong>occhia, pantaloni e calze con suola di cuoio, un pellicciotto<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> freddo o una lunga cappa f<strong>in</strong>o ai piedi.<br />

Tempi di vacche grasse! A Roma i papi ti costr<strong>in</strong>gono a ben<br />

altro abbigliamento.<br />

Carlo Magno: Questo è uno dei motivi <strong>per</strong> cui a Roma ci<br />

vado malvolentieri.<br />

A noi <strong>in</strong>teressa <strong>il</strong> tuo carattere.<br />

Carlo Magno: Sono sanguigno e sensuale, cado <strong>in</strong><br />

volgarità, ne vuoi un esempio?<br />

Ti credo sulla parola, parlaci di come trascorri la giornata.<br />

Carlo Magno: La mia giornata, da buon cristiano, è<br />

scandita dai riti liturgici. Mi alzo di buon matt<strong>in</strong>o e, con<br />

<strong>in</strong>dosso biancheria <strong>in</strong>tima e cappa, assisto alla prima messa.<br />

Senza colazione?<br />

Carlo Magno: Dopo la messa mi vesto e mangio pane e<br />

v<strong>in</strong>o o una m<strong>in</strong>estra, la giornata cont<strong>in</strong>ua con una matt<strong>in</strong>ata di<br />

lavoro, al term<strong>in</strong>e della quale assisto a un'altra messa e nel<br />

tardo pomeriggio mi metto a tavola <strong>per</strong> l'unico pasto della<br />

giornata. Mangio selvagg<strong>in</strong>a, i medici me lo rimproverano di<br />

cont<strong>in</strong>uo, ma non li sto a sentire. Bevo con moderazione e<br />

niente carne venerdì e sabato, <strong>per</strong> alleviare la mia pena mi<br />

leggono leggende e libri teologici. La tradizione vuole che<br />

mangi prima io da solo, servito da importanti <strong>per</strong>sonaggi, i<br />

vescovi e i conti, a seguire i presenti e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e i domestici.<br />

Questi ultimi a notte fonda.<br />

Carlo Magno: Mentre mangiano gli altri, mi concedo un


pisol<strong>in</strong>o.<br />

Qualcosa mi dice che questa giornata tipo non venga<br />

rispettata sempre.<br />

Carlo Magno: Le regole non sono precise e l'etichetta<br />

rispettata solo se ci sono ospiti <strong>il</strong>lustri... se non ce ne sono si va<br />

a caccia o alle terme, ma non solo, <strong>in</strong> dolce compagnia,<br />

A<strong>qui</strong>sgrana è <strong>il</strong> luogo ideale.<br />

Sappiamo che ami <strong>il</strong> piacere fisico.<br />

Carlo Magno: Parliamo delle donne?<br />

Ne parliamo dopo... non ti piace <strong>il</strong> mare, vero?<br />

Carlo Magno: Vi confesso una cosa... se non ci fosse<br />

stato <strong>il</strong> Mediterraneo di mezzo, io avrei fatto la guerra ai<br />

Bizant<strong>in</strong>i.<br />

La Storia avrebbe preso un altro corso... sei uno che sta allo<br />

scherzo!<br />

Carlo Magno: In genere non me la prendo, ogni tanto<br />

vengo colto da uno scoppio d'ira, vi confesso un'altra cosa... è<br />

strumentale, specie se siamo <strong>in</strong> guerra.<br />

Carlo, <strong>in</strong> guerra lo siete sempre!<br />

Carlo Magno: In guerra bisogna essere volgari e brutali,<br />

vi assicuro che serve! In tempo di pace, <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno, mi<br />

circondo di poeti e d'<strong>in</strong>tellettuali, io stesso mi d<strong>il</strong>etto a scrivere<br />

poesie.<br />

Voi non sapete di essere nel Medioevo, anzi, nel <strong>per</strong>iodo di<br />

cont<strong>in</strong>uità e di trasformazione del mondo romano e greco con<br />

quello germanico.<br />

Carlo Magno: Che cosa state dicendo?<br />

Niente... ti fai aiutare a scrivere le poesie, vero?<br />

Carlo Magno: Ascolta un poeta oggi, un <strong>in</strong>tellettuale<br />

domani...<br />

Scrivere è un gesto apprezzab<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> valore c'è.<br />

Carlo Magno: Grazie.<br />

Parliamo dei Sassoni?<br />

Carlo Magno: Per me sono l'obiettivo prioritario.<br />

Sono sim<strong>il</strong>i a voi, l'unica differenza è che sono pagani.<br />

Carlo Magno: Vi sembra una differenza da poco? I<br />

Sassoni sono pagani, posso io accettare una cosa sim<strong>il</strong>e? Con


loro non c'è una frontiera naturale, non un fiume, non una<br />

catena montuosa, e quei barbari si <strong>per</strong>mettono di attraversare i<br />

conf<strong>in</strong>i da banditi.<br />

Vorrei farti notare con gent<strong>il</strong>e fermezza che la tua prima<br />

campagna m<strong>il</strong>itare contro di loro è del 763, l'ultima dell'anno<br />

804, stiamo parlando di trentanni, come lo spieghi?<br />

Carlo Magno: Ve l'ho spiegato! Con loro la frontiera è<br />

a<strong>per</strong>ta, <strong>in</strong> estate li v<strong>in</strong>co e ritengo di averli sottomessi. Mi<br />

sbaglio, quelli non combattono <strong>in</strong> campo a<strong>per</strong>to, si<br />

sottomettono <strong>in</strong> apparenza e, quando riporto a casa <strong>il</strong> grosso<br />

delle truppe lasciando sul posto una guarnigione di presidio, si<br />

riprendono tutto e i primi che ne fanno le spese sono i<br />

missionari. Ogni anno sono costretto a sp<strong>in</strong>germi avanti nella<br />

penetrazione del territorio.<br />

Ci metti una vita a uscirne v<strong>in</strong>citore!<br />

Carlo Magno: L'anno 786 è decisivo! Mi decido a<br />

trascorrere l'<strong>in</strong>verno nei territori occupati e da quel momento<br />

la con<strong>qui</strong>sta è def<strong>in</strong>itiva.<br />

Qui ci starebbe bene un'altra confessione.<br />

Carlo Magno: Il territorio dei Sassoni è fondamentale<br />

<strong>per</strong> la costruzione dell'Europa.<br />

Ai tuoi tempi non c'è <strong>il</strong> concetto d'Europa, forza, confessa<br />

un altro peccato.<br />

Carlo Magno: Con i Sassoni bisogna usare <strong>il</strong> terrore.<br />

Coraggio!<br />

Carlo Magno: Per rappresaglia ho fatto uccidere alcuni<br />

ostaggi.<br />

Alcuni? Quattrom<strong>il</strong>a anime, Carlo!<br />

Carlo Magno: Non ho tenuto <strong>il</strong> conto... tutta la<br />

popolazione viene deportata e ridotta <strong>in</strong> schiavitù, al loro<br />

posto ci metto altri popoli, come i cattolicissimi slavi.<br />

Non mi vanterei della prima pulizia etnica della Storia e del<br />

capitolato sassone.<br />

Carlo Magno: Si ost<strong>in</strong>ano a non accettare la supremazia<br />

di noi Franchi e la nostra religione, devono essere puniti <strong>in</strong><br />

modo esemplare.<br />

È una frase che si sente a ogni latitud<strong>in</strong>e e longitud<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>


ogni epoca.<br />

Carlo Magno: Un sassone che saccheggia una chiesa o<br />

che non rispetta <strong>il</strong> digiuno o che seppellisce i morti secondo i<br />

riti pagani dev'essere messo a morte.<br />

Ti conv<strong>in</strong>cono a ritirarlo, <strong>il</strong> capitolato sassone.<br />

Carlo Magno: Fra gli <strong>in</strong>tellettuali si fa strada l'idea che le<br />

punizioni estreme non sono <strong>il</strong> modo migliore <strong>per</strong> convertirli. Il<br />

regime di terrore non serve più, basta far pagare loro alte tasse,<br />

vedrai come si convertono!<br />

Dopo di loro, a quale altre popolo rivolgi le tue attenzioni?<br />

Carlo Magno: Agli avari, altro popolo pagano! Stanno <strong>in</strong><br />

Pannonia, con loro basta una campagna m<strong>il</strong>itare.<br />

Tra una campagna m<strong>il</strong>itare e l'altra nel tuo letto passano ben<br />

c<strong>in</strong>que mogli e sei concub<strong>in</strong>e, almeno così narrano i tuoi<br />

<strong>in</strong>dulgenti biografi.<br />

Carlo Magno: Su questo mi devote consentire un<br />

doveroso riserbo.<br />

Venti figli, equamente divisi tra maschi e femm<strong>in</strong>e, quelli<br />

sopravvissuti.<br />

Carlo Magno: Devi considerare i tempi, <strong>il</strong> matrimonio<br />

non è un sacramento, è un accordo giuridico e laico tra due<br />

famiglie al di fuori della portata della Chiesa, ci dev'essere una<br />

dote, patrimonio e matrimonio sono due parole sim<strong>il</strong>i.<br />

In mezzo secolo, tanto è durato <strong>il</strong> tuo regno, <strong>il</strong> matrimonio<br />

<strong>per</strong> la Chiesa cambia.<br />

Carlo Magno: Gli uom<strong>in</strong>i di Chiesa sono ossessionati<br />

dalla promiscuità sessuale, secondo loro bisognerebbe avere<br />

una sola moglie, non divorziare e <strong>in</strong> caso di prematura morte<br />

della moglie rimanere casti e non risposarsi. Io che sono<br />

palad<strong>in</strong>o di cristianità ho avuto c<strong>in</strong>que mogli, un numero<br />

imprecisato di concub<strong>in</strong>e, ma non sono <strong>in</strong> contraddizione, <strong>il</strong><br />

matrimonio non è un sacramento e me ne frego delle<br />

predicazioni, la religione non entra nella mia camera da letto.<br />

Sono passati dodici secoli e gli uom<strong>in</strong>i di potere dicono le<br />

stesse cose.<br />

Carlo Magno: Un uomo sposa una donna, <strong>in</strong> genere<br />

giovane, <strong>per</strong> avere figli, l'ideale sarebbe un figlio ogni anno.


Prima o poi un parto va male e la donna muore.<br />

Carlo Magno: Ha assolto <strong>il</strong> suo compito, <strong>per</strong> lei si<br />

aprono le porte del regno dei cieli. Ildegarda partorisce nove<br />

figli, muore al decimo parto a ventic<strong>in</strong>que anni.<br />

Se una donna non può avere figli scatta <strong>il</strong> ripudio, <strong>il</strong> divorzio<br />

medioevale.<br />

Carlo Magno: Io sono di stirpe germanica e nel nostro<br />

diritto ci si può sposare senza alcuna formalità, con la debita<br />

premessa che tutti i figli sono legittimi <strong>per</strong> legge e hanno diritti<br />

pari a quelli nati da un matrimonio benedetto dalla Chiesa.<br />

Infatti tuo padre Pip<strong>in</strong>o e tua madre Berta non sono sposati<br />

secondo <strong>il</strong> rito ecclesiastico e tu sei discendente legittimo come<br />

lo è stato tuo fratello Carlomanno, nato quando i tuoi avevano<br />

regolarizzato la loro unione <strong>in</strong> chiesa.<br />

Carlo Magno: Non capisco <strong>per</strong>ché puntualizzate questo<br />

fatto.<br />

Vedi, Carlo, la Chiesa afferma che i matrimoni veri sono<br />

quelli ecclesiastici. Ne consegue che i figli non sono tutti<br />

uguali, legittimi sono quelli nati da un matrimonio<br />

ecclesiastico, gli altri figli sono <strong>il</strong>legittimi e non hanno diritti.<br />

Carlo Magno: Tutti i figli sono uguali, <strong>il</strong> matrimonio è<br />

valido ovunque sia celebrato, anzi, vale anche se non è<br />

celebrato.<br />

No, Carlo, seconda la Chiesa <strong>il</strong> matrimonio valido è quello<br />

celebrato <strong>in</strong> chiesa.<br />

Carlo Magno: Così io sarei un figlio <strong>il</strong>legittimo e mio<br />

fratello Carlomanno legittimo?<br />

Esatto! Buon <strong>per</strong> te che sei vecchio quando questa faccenda<br />

viene e galla e si decide di lasciar <strong>per</strong>dere.<br />

Carlo Magno: Non mi sono accorto di questo<br />

cambiamento di posizione da parte della Chiesa sul<br />

matrimonio, lo giuro.<br />

Ti crediamo, non diventare triste, parlaci della tua prima<br />

moglie.<br />

Carlo Magno: Imeltrude, è stato un matrimonio...<br />

un'unione d'amore! Da lei ho avuto Pip<strong>in</strong>o, <strong>il</strong> mio primo figlio.<br />

Nome scelto non casualmente, è quello di tuo padre.


Carlo Magno: Le tradizioni devono essere rispettate.<br />

Nasce anche una figlia.<br />

Carlo Magno: Quella non conta, è Pip<strong>in</strong>o l'erede al<br />

trono.<br />

La seconda moglie... la seconda donna con la quale ti sei<br />

unito è la figlia di re Desiderio.<br />

Carlo Magno: Ripudiare Imeltrude mi è davvero<br />

spiaciuto! Perché non giacere con due donne?<br />

Le ragioni politiche <strong>per</strong> un re sono prevalenti su quelle<br />

sentimentali...<br />

Carlo Magno: Con la figlia di re Desiderio l'unione è<br />

ufficiale, si svolge <strong>in</strong> Chiesa secondo la liturgia cristiana, è un<br />

matrimonio vero, mia moglie può fregiarsi del titolo di reg<strong>in</strong>a.<br />

La Storia la sappiamo, la reg<strong>in</strong>a non rimane <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta e non<br />

<strong>per</strong> colpa tua visto che di figli ne avevi già, sei costretto a<br />

ripudiarla tuo malgrado e con re Desiderio...<br />

Carlo Magno: La mia terza moglie è una donna di tredici<br />

anni...<br />

Donna?<br />

Carlo Magno: Il suo nome è Ildegarda, <strong>il</strong> matrimonio<br />

risale al 771 e con lei avrò nove figli, ognuno avrà dest<strong>in</strong>i<br />

diversi.<br />

Parliamo dei maschi, le femm<strong>in</strong>e, lo dico io prima che lo<br />

dica tu, non contano.<br />

Carlo Magno: Carlo come me, Carlomanno come lo zio,<br />

Ludovico <strong>in</strong> onore di Clodoveo, primo re merov<strong>in</strong>gio<br />

convertitosi al cristianesimo, e Lotario suo gemello che non<br />

sopravvive.<br />

Stai attento, Carlo, noi prima ti abbiamo lasciato dire <strong>per</strong><br />

non contraddirti, ora tu lo devi ammettere.<br />

Carlo Magno: Cosa?<br />

Che la Chiesa ti ha tirato le orecchie.<br />

Carlo Magno: Per quale motivo?<br />

Pip<strong>in</strong>o è un figlio <strong>il</strong>legittimo e tu lo sai, altrimenti <strong>per</strong>ché far<br />

battezzare Carlomanno dal papa con <strong>il</strong> nome di Pip<strong>in</strong>o?<br />

Carlo Magno: Non hai capito niente! Tutti i figli hanno<br />

pari diritti.


Riformuliamo la domanda. Per quale motivo cambiare <strong>il</strong><br />

nome del tuo terzogenito Carlomanno <strong>in</strong> Pip<strong>in</strong>o?<br />

Carlo Magno: Il primo Pip<strong>in</strong>o non è un ragazzo adatto a<br />

diventare re, non a caso lo chiamano <strong>il</strong> gobbo.<br />

La prende male! Si allea con un gruppo di nob<strong>il</strong>i e congiura<br />

contro di te.<br />

Carlo Magno: Poveri <strong>il</strong>lusi, è stato fac<strong>il</strong>e scoprirli!<br />

Immag<strong>in</strong>o la loro f<strong>in</strong>e.<br />

Carlo Magno: Un convento <strong>per</strong> mio figlio, agli altri la<br />

morte immediata.<br />

Qui ci vuole un riep<strong>il</strong>ogo! I tuoi discendenti al momento<br />

sono Carlo nato nel 771, <strong>il</strong> ribattezzato Pip<strong>in</strong>o nato nel 777 e<br />

Ludovico nato nel 778, tutti figli tuoi e di Ildegarda.<br />

Carlo Magno: Considerato che <strong>il</strong> primo Pip<strong>in</strong>o è <strong>in</strong><br />

convento e che Lotario gemello di Ludovico muore<br />

prematuramente, questi rimangono.<br />

Quando Ildegarda muore di parto nel 783 di eredi ne hai,<br />

non ti va di dormire solo?<br />

Carlo Magno: Ho quarantanni!<br />

Abbiamo capito, non è <strong>il</strong> caso di entrare nei dettagli.<br />

Carlo Magno: Mi unisco <strong>per</strong> undici anni con Fastrada<br />

con <strong>il</strong> rito franco, nascono due figlie che non contano <strong>per</strong> la<br />

successione, non è un'unione felice, è una donna che si lascia<br />

andare a degli eccessi e non ha una buona <strong>in</strong>fluenza su di me.<br />

Buon <strong>per</strong> te che nel 794 ti lascia <strong>per</strong> miglior vita e hai<br />

l'occasione di contrarre <strong>il</strong> <strong>qui</strong>nto matrimonio.<br />

Carlo Magno: Io cont<strong>in</strong>uo a chiamarle unioni... con<br />

Liutgarda dura sette anni e non nascono figli.<br />

Il caso vuole che muoia nel giorno della tua <strong>in</strong>coronazione.<br />

Carlo Magno: Non ci sarà un'im<strong>per</strong>atrice.<br />

Vogliamo parlare delle concub<strong>in</strong>e o vuoi conv<strong>in</strong>cerci che<br />

dormi solo?<br />

Carlo Magno: Non dormo solo, ma delle concub<strong>in</strong>e non<br />

parlo.<br />

Nemmeno dei figli che hai avuto da loro? Ora le regole<br />

sono chiare, i figli maschi nati dalle tue concub<strong>in</strong>e dopo l'anno<br />

800 non possono aspirare al trono.


Carlo Magno: Torniamo ai tre maschi, Carlo, Pip<strong>in</strong>o e<br />

Ludovico. Li istruisco tutti e tre al comando, ne vedo morire<br />

due, Carlo e Pip<strong>in</strong>o, sopravvive solo Ludovico.<br />

Quello che ti piace di meno.<br />

Carlo Magno: Vi confesso un'altra cosa... non sarà un<br />

buon re, è troppo ligio ai comandamenti della Chiesa.<br />

Passerà alla Storia come <strong>il</strong> Pio.<br />

Carlo Magno: La mia vita è <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ata delle mie figlie, le<br />

amo davvero e nessuno pensi a qualcosa di trasgressivo, non<br />

voglio che si spos<strong>in</strong>o, non voglio vederle andare via, sono<br />

disposto a chiudere un occhio sul loro comportamento morale<br />

pur di averle accanto a me.<br />

La tua corte è un luogo dove le tue figlie si accoppiano<br />

senza ritegno con <strong>il</strong> tuo beneplacito? Sai come si chiama un<br />

luogo sim<strong>il</strong>e?<br />

Carlo Magno: Purché rimangano con me.<br />

Dovessero nascere dei figli?<br />

Carlo Magno: Se nascono delle femm<strong>in</strong>e, le mie nipoti,<br />

amerò anche loro.<br />

Non sappiamo se commuoverci o storcere <strong>il</strong> naso.<br />

Carlo Magno: Intanto che ci pensate, che ne dite di<br />

parlare degli Arabi?<br />

Noi li lasceremmo tran<strong>qui</strong>lli. Nella Penisola Iberica si vive <strong>in</strong><br />

un'atmosfera di tolleranza, i vescovi spagnoli dissertano di<br />

teologia cristiana con i loro pari Musulmani, vanno a Roma <strong>per</strong><br />

i conc<strong>il</strong>i senza problemi.<br />

Carlo Magno: Io sui conf<strong>in</strong>i ho idee chiare, ti m<strong>in</strong>accio<br />

io prima che lo faccia tu, <strong>per</strong>ché prima o poi lo farai. La<br />

Spagna musulmana è divisa <strong>in</strong> emirati che possono essere v<strong>in</strong>ti<br />

fac<strong>il</strong>mente e ci sono tanti Cristiani da liberare.<br />

Stai commettendo due errori di valutazione. Il primo, non ci<br />

sono Cristiani da liberare, sono liberi sia con i Musulmani sia<br />

nel tuo regno, secondo, non sarà fac<strong>il</strong>e v<strong>in</strong>cerli.<br />

Carlo Magno: Volete competere con me <strong>in</strong> strategia<br />

m<strong>il</strong>itare? Nel 778 pianifico la campagna m<strong>il</strong>itare <strong>in</strong> terra<br />

iberica.<br />

Fallimentare.


Carlo Magno: Punti di vista! La con<strong>qui</strong>sta di Saragozza<br />

non mi sembra cosa da poco e non f<strong>in</strong>isce <strong>qui</strong>, lascio <strong>il</strong><br />

compito di cont<strong>in</strong>uare la guerra a mio figlio, così si fa le ossa, e<br />

questa volta <strong>il</strong> risultato è buono, la Catalogna viene annessa al<br />

regno dei Franchi.<br />

Un risultato <strong>in</strong>feriore alle aspettative, la Catalogna si<br />

considera già separata dal resto delle Penisola Iberica, si parla<br />

una l<strong>in</strong>gua diversa... piuttosto, <strong>per</strong>ché non ci parli della ritirata<br />

della prima campagna?<br />

Carlo Magno: La mia retroguardia subisce un'imboscata.<br />

Coraggio, Carlo.<br />

Carlo Magno: Il comandante è <strong>il</strong> conte Rolando...<br />

Che noi conosciamo con <strong>il</strong> nome di Orlando, <strong>il</strong> palad<strong>in</strong>o<br />

della Chanson de Roland, poema che ha dato <strong>in</strong>izio all'epica<br />

r<strong>in</strong>ascimentale, leggi Orlando Furioso, Orlando Innamorato e tutta<br />

l'o<strong>per</strong>a dei pupi. Al liceo ci hanno fatto impazzire con tutta<br />

questa saga cavalleresca.<br />

Carlo Magno: Ve la prendete con me?<br />

Ce la prendiamo con chi ha reso un mito una vicenda di<br />

dubbia esistenza!<br />

Carlo Magno: Quale vicenda?<br />

La battaglia di Roncisvalle! Nessuna fonte storica, a parte <strong>il</strong><br />

tuo Eg<strong>in</strong>ardo, biografo poco attendib<strong>il</strong>e, se <strong>per</strong>metti, ci dice<br />

dov'è avvenuta l'imboscata.<br />

Carlo Magno: Che importanza ha dov'è avvenuta?<br />

Se non fosse stato importante, <strong>per</strong>ché darle un nome? Non<br />

sono stati i Musulmani ad assalire la tua retroguardia e a<br />

compiere una strage!<br />

Carlo Magno: Sono dettagli dei quali non mi sono<br />

occupato.<br />

Male! Sono stati i cattolicissimi baschi ad aggredirvi! Gente<br />

che non sopporta l'<strong>in</strong>tromissione nei loro territori di nessuno,<br />

cattolici, musulmani, ariani o pagani che siano e tu proprio di lì<br />

vai a passare!<br />

Carlo Magno: Danni collaterali! Parliamo dei miei<br />

rapporti con gli Arabi.<br />

Tu lo sai che dall'altra parte del Mediterraneo c'è un Im<strong>per</strong>o


sim<strong>il</strong>e al tuo e non è quello bizant<strong>in</strong>o?<br />

Carlo Magno: Ne sono stato <strong>in</strong><strong>formato</strong>.<br />

Il leader è <strong>il</strong> califfo di Baghdad, Harun al-Rashid,<br />

protagonista delle M<strong>il</strong>le e una notte, non so se mi spiego...<br />

come te una leggenda e <strong>il</strong> suo regno, al confronto del tuo, è<br />

avanti anni luce nel progresso scientifico, culturale ed<br />

economico?<br />

Carlo Magno: Abbiamo buoni rapporti, visto che tra noi<br />

non ci sono conf<strong>in</strong>i comuni, al califfo piacciono le mie<br />

<strong>in</strong>cursioni <strong>in</strong> terra iberica, <strong>per</strong> lui quei Musulmani sono ribelli e<br />

meritano di morire.<br />

Inoltre tra <strong>il</strong> tuo Im<strong>per</strong>o e quello del califfo c'è un altro<br />

Im<strong>per</strong>o, quello bizant<strong>in</strong>o, che è un nemico comune.<br />

Carlo Magno: Un nemico temib<strong>il</strong>e, decidiamo di non<br />

muovere contro i bizant<strong>in</strong>i, meglio aspettare tempi migliori e<br />

nel frattempo ci scambiamo regali e ambasciate, siamo o non<br />

siamo a capo di grandi potenze?<br />

Carlo, raccontala giusta!<br />

Carlo Magno: Il califfo ha la Terra Santa, con tante<br />

chiese cristiane e relativo patrimonio.<br />

Così va meglio!<br />

Carlo Magno: E' importante che i pellegr<strong>in</strong>i possano<br />

visitare <strong>il</strong> Sacro Sepolcro con tran<strong>qui</strong>llità.<br />

Ti risulta che non sia così?<br />

Carlo Magno: In ogni caso ottengo un ottimo risultato, <strong>il</strong><br />

califfo mi regala <strong>il</strong> territorio <strong>in</strong> cui è compreso <strong>il</strong> Sacro<br />

Sepolcro e mi manda le chiavi del Tempio.<br />

Ma non grazie ai doni che gli hai mandato! Se i doni sono<br />

un segno di potenza, <strong>il</strong> califfo ti batte sei zero, sei zero! Tessuti<br />

preziosi, spezie, aromi, unguenti, orologi meccanici, una tenda<br />

da campo... e tu?<br />

Carlo Magno: Quello che posso.<br />

Cani da caccia e cavalli! Il califfo ti compatisce! Ti manda un<br />

elefante, <strong>per</strong> lui un dono di seconda categoria e tu lo accetti<br />

con entusiasmo, non ne hai mai visto uno.<br />

Carlo Magno: Lo curo con amore <strong>per</strong> anni, brutto<br />

presagio quando muore.


È un elefante già vecchio, non lo potevate sa<strong>per</strong>e!<br />

Carlo Magno: Mi sembra arrivato <strong>il</strong> momento di parlare<br />

della mia <strong>in</strong>coronazione.<br />

Siamo d'accordo, <strong>per</strong> la Storia è un evento epocale. È dal<br />

476, anno della caduta dell'Im<strong>per</strong>o romano che <strong>in</strong> Occidente<br />

non c'è un Im<strong>per</strong>atore, nessun re barbaro aveva osato fregiarsi<br />

del titolo.<br />

Carlo Magno: Nessuno prima di me avrebbe potuto<br />

governare una moltitud<strong>in</strong>e di popolo cristiani.<br />

All'appello mancano i Cristiani che vivono <strong>in</strong> Britannia e<br />

quelli spagnoli sotto la dom<strong>in</strong>azione araba.<br />

Carlo Magno: I primi vivono <strong>in</strong> territori marg<strong>in</strong>ali e i<br />

secondi riconoscono <strong>in</strong> me la loro guida e <strong>il</strong> loro protettore,<br />

senza contare le comunità <strong>in</strong> Terra Santa, a corte si dice che<br />

sono <strong>il</strong> nuovo Davide e <strong>il</strong> nuovo Costant<strong>in</strong>o.<br />

Hai bisogno di una legittimazione e quella deve venire da<br />

Dio, che sulla terra è rappresentato dal papa.<br />

Carlo Magno: Questo <strong>per</strong> me è motivo di brutti pensieri,<br />

non mi va di andare a Roma.<br />

Per i secoli a venire sarà un problema <strong>per</strong> tutti coloro che<br />

vorranno diventare Im<strong>per</strong>atore.<br />

Carlo Magno: Un Im<strong>per</strong>atore cristiano, a voler essere<br />

obiettivi, esiste già.<br />

Non farti questi scrupoli, l'Oriente si sta distaccando<br />

dall'Occidente. Da noi si scrive e si parla <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o, da loro <strong>in</strong><br />

greco, noi riconosciamo <strong>il</strong> vescovo di Roma come successore<br />

di Pietro e leader dei cristiani, da loro l'Im<strong>per</strong>atore è anche<br />

capo religioso.<br />

Carlo Magno: Devo sfruttare <strong>il</strong> fatto che i Franchi hanno<br />

avuto un rapporto priv<strong>il</strong>egiato con <strong>il</strong> papa e i rapporti tra<br />

Roma e Costant<strong>in</strong>opoli, freddi da sempre, sono <strong>in</strong>cr<strong>in</strong>ati come<br />

non mai. Io i Cristiani d'Oriente non li capisco, la loro liturgia<br />

è diversa dalla nostra, mi devo decidere a tagliare <strong>il</strong> cordone<br />

ombelicale.<br />

Vai, Carlo! L'Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o si da un sacco di arie e<br />

non ha voluto difendere Roma.<br />

Carlo Magno: Fosse stato <strong>per</strong> lui, i Longobardi


avrebbero con<strong>qui</strong>stato Roma già da un pezzo, siamo noi che<br />

l'abbiamo difesa.<br />

Fai valere le tue ragioni. La fortuna è dalla tua parte, a Roma<br />

sale al trono di Pietro tale Leone III, un tipo controverso,<br />

debole, isolato e visto con diffidenza.<br />

Carlo Magno: A corte arrivano voci <strong>in</strong><strong>qui</strong>etanti sulla sua<br />

condotta.<br />

Carlo, devi <strong>in</strong>dagare.<br />

Carlo Magno: Manderò una commissione d'<strong>in</strong>chiesta.<br />

Ti spedisce un rapporto e tu lo bruci, non vuoi sa<strong>per</strong>e?<br />

Carlo Magno: Non mi va di andare a Roma.<br />

Tran<strong>qui</strong>llo sarà <strong>il</strong> papa a venire da te!<br />

Carlo Magno: Perché mai?<br />

Roma <strong>in</strong>sorge contro di lui e lo caccia, dove vuoi che vada?<br />

Lo sai che gli hanno tagliato la l<strong>in</strong>gua e accecato?<br />

Carlo Magno: Hanno fatto questo al papa?<br />

È una simpatica abitud<strong>in</strong>e <strong>per</strong> togliere di mezzo i nemici e<br />

impedire loro di nuocere.<br />

Carlo Magno: Da me arriva sano e salvo!<br />

Miracolo della provvidenza!<br />

Carlo Magno: Gli devo credere?<br />

Fai tu, qualcuno di sicuro ti ha imbrogliato.<br />

Carlo Magno: Andiamo a Roma.<br />

È l'autunno dell'anno 800, Leone viene assolto da tutte le<br />

accuse e la notte di Natale dello stesso anno vieni <strong>in</strong>coronato<br />

Im<strong>per</strong>atore, sei contento?<br />

Carlo Magno: Come dimenticare quella messa! Entro <strong>in</strong><br />

chiesa re e ne esco Im<strong>per</strong>atore!<br />

Il tuo biografo Eg<strong>in</strong>ardo sostiene che non sei soddisfatto di<br />

come sono andate le cose, cosa ci dici <strong>in</strong> proposito?<br />

Carlo Magno: Sono furibondo! Un passo del genere<br />

dev'essere concordato! Vi rendete conto? È <strong>il</strong> papa che con le<br />

sue mani mi mette la corona <strong>in</strong> testa, sapete cosa significa?<br />

Altroché! Il papa sta un grad<strong>in</strong>o sopra l'Im<strong>per</strong>atore e da<br />

questo momento i papi pretenderanno di fare altrettanto con<br />

coloro che vorranno diventare Im<strong>per</strong>atore, <strong>per</strong> tutto <strong>il</strong><br />

Medioevo sarà un bel problema.


Carlo Magno: Cercherò di porre rimedio.<br />

Tu che eserciti un potere assoluto, che sei tramite tra <strong>il</strong> tuo<br />

popolo e Dio, che hai diritto di vita e di morte sui tuoi<br />

sudditi...<br />

Carlo Magno: Non è vero, <strong>il</strong> cuore del re è nelle mani di<br />

Dio.<br />

Citazione biblica.<br />

Carlo Magno: Il re deve esercitare <strong>il</strong> potere con<br />

moderazione e la Chiesa sorveglia su quest'esercizio, <strong>il</strong> sovrano<br />

capriccioso <strong>per</strong>de i suoi diritti, contro di lui <strong>il</strong> popolo si può<br />

ribellare.<br />

Parliamo di come eserciti <strong>il</strong> potere.<br />

Carlo Magno: Ho degli eccessi, ma sono eccezionali, poi<br />

mi pento.<br />

Non sei un tiranno, chi potrebbe affermare una cosa sim<strong>il</strong>e?<br />

Carlo Magno: Con i nemici sono clemente, li r<strong>in</strong>chiudo<br />

<strong>in</strong> un monastero, così si pentono dei loro peccati e guadagnano<br />

<strong>il</strong> paradiso. Ogni anno raduno un'assemblea, è un'abitud<strong>in</strong>e dei<br />

popoli germanici quella di radunare tutti i capitribù, che sono i<br />

conti, i marchesi e i vescovi.<br />

Il famoso Campo di Marzo.<br />

Carlo Magno: A loro comunico le leggi e ottengo<br />

l'approvazione.<br />

Hanno facoltà di scelta?<br />

Carlo Magno: No.<br />

Un'altra consuetud<strong>in</strong>e germanica che mantieni è <strong>il</strong> cont<strong>in</strong>uo<br />

spostarsi.<br />

Carlo Magno: Passo la mia esistenza da una v<strong>il</strong>la all'altra,<br />

da una città all'altra, non esiste da noi <strong>il</strong> concetto di capitale del<br />

regno, A<strong>qui</strong>sgrana è l'unica città dove mi piace tornare, ci sono<br />

le mie amate terme, che con <strong>il</strong> passare degli anni mi fanno<br />

bene.<br />

Proprio ad A<strong>qui</strong>sgrana ti fai costruire un palazzo copiato da<br />

Bisanzio con statue prese da Roma.<br />

Carlo Magno: Palazzo è l'<strong>in</strong>sieme delle <strong>per</strong>sone che<br />

collaborano con me e che si spostano con me, non un edificio.<br />

Ti sei mai preoccupato di avere un f<strong>il</strong>o diretto con <strong>il</strong> tuo


popolo?<br />

Carlo Magno: Quando emano una legge che cambia le<br />

consuetud<strong>in</strong>i sento <strong>il</strong> bisogno di farle approvare dalla gente.<br />

In quale modo? Non ci risulta che tu abbia applicato un<br />

concetto di democrazia.<br />

Carlo Magno: Le mie disposizioni vengono lette <strong>in</strong><br />

pubblico e pretendo l'approvazione scritta di tutti gli uom<strong>in</strong>i<br />

liberi.<br />

Fantastico! Peccato che nessuno sappia scrivere!<br />

Carlo Magno: Basta una croce! I maschi maggiorenni mi<br />

devono giurare fedeltà con la mano sul Vangelo e una volta<br />

diventato Im<strong>per</strong>atore <strong>il</strong> giuramento dev'essere ripetuto.<br />

Un'organizzazione <strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e <strong>in</strong> un Im<strong>per</strong>o che da<br />

Barcellona ad A<strong>qui</strong>sgrana non ha strade. Come sono i rapporti<br />

con la Chiesa?<br />

Carlo Magno: Mi conviene una certa collaborazione con<br />

gli ecclesiastici, sanno leggere e scrivere, mi accompagnano<br />

nelle funzioni liturgiche del matt<strong>in</strong>o e del vespro, Dio vede <strong>il</strong><br />

mio o<strong>per</strong>ato.<br />

Questa sorta di squadra si chiama cappello e i preti<br />

assumono <strong>il</strong> nome di cappellani.<br />

Carlo Magno: Ai migliori faccio fare carriera, sono <strong>il</strong> mio<br />

vivaio.<br />

Voi Franchi avete un santo?<br />

Carlo Magno: San Mart<strong>in</strong>o! Hai presente <strong>il</strong> mantello dati<br />

ai poveri, la cappa... un frammento lo conservo gelosamente.<br />

Come la mettiamo con le proprietà ecclesiastiche?<br />

Carlo Magno: Tutto <strong>il</strong> territorio mi appartiene! Ogni<br />

vescovo e ogni abate mi deve un tributo, che sia bestiame,<br />

vettovagliamento o uom<strong>in</strong>i non ha importanza.<br />

Non ha l'aria di un regalo spontaneo.<br />

Carlo Magno: Mi sono dovuti, le tasse si devono pagare.<br />

Quest'affermazione sarà ripetuta nel corso della Storia a<br />

qualsiasi latitud<strong>in</strong>e e longitud<strong>in</strong>e... a moneta come siamo<br />

messi?<br />

Carlo Magno: Circola una monet<strong>in</strong>a d'argento che ho<br />

chiamato denaro, con dodici monet<strong>in</strong>e si compra un bue, <strong>per</strong>


le piccole transazioni non serve denaro.<br />

Lo sai che la tua riforma monetaria dura tutt'oggi?<br />

Carlo Magno: Non ci posso credere! Avete <strong>il</strong> denaro?<br />

Abbiamo l'euro e <strong>in</strong> comune con <strong>il</strong> tuo tempo c'è che la<br />

moneta è unica. In questo sei stato un nume tutelare, hai<br />

abolito le monete locali e coniato un'unica moneta con<br />

specifiche uguali <strong>per</strong> tutti, sei contento?<br />

Carlo Magno: Io garantisco <strong>il</strong> peso, ci metto sopra la mia<br />

faccia e <strong>il</strong> mio nome! I falsari devono essere puniti con la pena<br />

di morte, sono ritenuti colpevoli di lesa maestà. Stab<strong>il</strong>ità,<br />

garanzia e giustizia sono <strong>il</strong> mio dettato, chiunque ha diritto a<br />

ricorrere al mio giudizio, io l'ascolto ed emano la sentenza.<br />

In <strong>per</strong>iferia <strong>per</strong>ò qualcosa ti sfugge.<br />

Carlo Magno: I giudici locali sono corrotti, lo so, <strong>per</strong> i<br />

giudici locali accettare regali è una consuetud<strong>in</strong>e, <strong>per</strong> questo<br />

motivo mando loro i messi dom<strong>in</strong>ici.<br />

Che partono onesti, ma una volta sul posto si adattano agli<br />

usi locali e diventano corruttib<strong>il</strong>i.<br />

Carlo Magno: Pago la mancanza di specializzazione nel<br />

diritto, i giudici sono ex guerrieri rozzi che si presentano<br />

ubriachi alle udienze e che vanno a caccia quando c'è da<br />

giudicare un povero.<br />

C'è <strong>il</strong> giudizio di Dio.<br />

Carlo Magno: Noi ci crediamo davvero. Dio è sempre<br />

presente e <strong>in</strong>terviene nel giudizio.<br />

In altre parole?<br />

Carlo Magno: Se due avversari si mettono <strong>in</strong> piedi<br />

davanti a una croce, ha ragione chi resiste di più! Se una strega<br />

viene buttata a mare e non annega, è <strong>in</strong>nocente! Questi sono<br />

concetti soprannaturali nei quali crediamo.<br />

Razionalità e sacralità <strong>per</strong> voi non sono <strong>in</strong> contrasto?<br />

Carlo Magno: Avete avuto a che fare con una carestia?<br />

Mai.<br />

Carlo Magno: Provate a immag<strong>in</strong>are a come vi<br />

comportereste.<br />

Non ci proviamo nemmeno.<br />

Carlo Magno: Noi lo sappiamo.


Come?<br />

Carlo Magno: Per uscirne ci vogliono tre messe al giorno<br />

e non due, digiunare due giorni alla settimana e non uno,<br />

distribuire le riserve con oculatezza.<br />

Dov'è la razionalità?<br />

Carlo Magno: Il digiuno e la distribuzione equa delle<br />

riserve sono razionali<br />

La sacralità?<br />

Carlo Magno: Dio attraverso le messe ci sente, capisce<br />

che stiamo prendendo le misure giuste e ci darà una mano.<br />

Fatelo anche voi, vedrete che funziona.<br />

La razionalità e la sacralità valgono anche <strong>in</strong> guerra?<br />

Carlo Magno: La guerra è l'unico sistema <strong>per</strong> convertire<br />

gli <strong>in</strong>fedeli.<br />

Che brutte parole!<br />

Carlo Magno: Ogni uomo è un guerriero <strong>per</strong> natura,<br />

ogni anno, prima di una campagna m<strong>il</strong>itare, mi appoggio sui<br />

conti e sui vescovi <strong>per</strong> le convocazioni, gli antipatici sono<br />

arruolati subito, <strong>per</strong> gli amici si vedrà.<br />

Ti piace scherzare.<br />

Carlo Magno: Parlando seriamente, armarsi ha un costo<br />

elevato e i contad<strong>in</strong>i non possono combattere armati del loro<br />

bastone, i cavalieri possono essere forniti dai grandi proprietari<br />

terrieri, gli unici <strong>in</strong> grado di <strong>per</strong>mettersi cent<strong>in</strong>aia di cavalli, di<br />

elmi e di corazze. Volete sa<strong>per</strong>e qual è <strong>il</strong> segreto delle mie<br />

vittorie?<br />

Non stiamo nella pelle dalla curiosità?<br />

Carlo Magno: La staffa!<br />

La staffa?<br />

Carlo Magno: Come credi che salga a cavallo?<br />

Hai voglio di scherzare... la staffa è stata <strong>in</strong>ventata dai<br />

mongoli, un popolo che non hai conosciuto... ai tuoi tempi un<br />

servo mette uno sgabello accanto al cavallo e <strong>il</strong> gioco è fatto.<br />

Carlo Magno: Eppure mi ricordo che <strong>in</strong> tarda età...<br />

Conv<strong>in</strong>citi, i mezzi tecnici lasciano a desiderare. Ricordi la<br />

Fossa Carol<strong>in</strong>a?<br />

Carlo Magno: Un canale navigab<strong>il</strong>e tra <strong>il</strong> Reno e <strong>il</strong>


Danubio, una grande idea.<br />

Gli <strong>in</strong>gegneri non sono all'altezza e <strong>il</strong> progetto fallisce!<br />

Stendiamo un pietoso velo sui ponti <strong>in</strong> legno, tutti quelli che<br />

fai costruire crollano al primo passaggio.<br />

Carlo Magno: Il rimedio sono i ponti di chiatte.<br />

Tu riesci negli studi?<br />

Carlo Magno: Sono figlio di un re, imparo <strong>il</strong> lat<strong>in</strong>o, <strong>il</strong><br />

trivio e <strong>il</strong> quadrivio, mi appassiona l'astronomia, Dio ha creato<br />

l'universo con un preciso progetto, <strong>il</strong> cielo è un immenso<br />

manoscritto di Dio, <strong>in</strong>terpretarlo è cosa buona e giusta.<br />

C'<strong>in</strong>teressa <strong>il</strong> tuo rapporto con la lettura e la scrittura.<br />

Carlo Magno: Non s'impara a leggere e a scrivere nello<br />

stesso momento.<br />

Tu non sai scrivere.<br />

Carlo Magno: La <strong>per</strong>gamena costa una cifra, la penna<br />

d'oca è una rarità. Io devo sa<strong>per</strong> fare solo <strong>il</strong> mio monogramma,<br />

al resto ci pensano i miei collaboratori... <strong>in</strong> tarda età ho tempo<br />

<strong>per</strong> dedicarmi alla scrittura, ma i risultati sono scarsi.<br />

In compenso a corte abbondano gli <strong>in</strong>tellettuali, che non si<br />

risparmiano <strong>in</strong> elogi nei tuoi confronti.<br />

Carlo Magno: Mi sono battuto <strong>per</strong> la scuola e<br />

l'<strong>in</strong>segnamento, non ho fatto mancare le risorse f<strong>in</strong>anziarie.<br />

Le scuole sono <strong>per</strong> gli ecclesiastici.<br />

Carlo Magno: Il regno pros<strong>per</strong>a f<strong>in</strong>ché Dio è contento e<br />

lo è se la liturgia viene affrontata <strong>in</strong> maniera corretta, specie<br />

nel l<strong>in</strong>guaggio.<br />

Sei sicuro che <strong>in</strong> tutte le chiese di prov<strong>in</strong>cia un prete dica<br />

messa bene?<br />

Carlo Magno: Sicuro non lo sono, ma <strong>in</strong> ogni chiesa ci<br />

dev'essere una Bibbia. Le parole sono importanti, bisogna<br />

pronunciarle bene e conoscerne <strong>il</strong> significato, quando si prega<br />

si deve sa<strong>per</strong>e quello che si dice, i libri sono <strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>i.<br />

Te ne diamo atto. Nei primi otto secoli dopo Cristo sono<br />

stati ricopiati a mano ottocento libri, con te si arriva a<br />

settem<strong>il</strong>a.<br />

Carlo Magno: E' un grande <strong>in</strong>vestimento, la <strong>per</strong>gamena<br />

di pelle di pecora ha un costo enorme e <strong>il</strong> lavoro di copiatura è


lungo e faticoso, <strong>il</strong> Monastero di Tours mi produce due Bibbie<br />

all'anno, senza parlare della r<strong>il</strong>egatura <strong>in</strong> pelle di cervo, un<br />

occhio della testa.<br />

Per questo che hai <strong>in</strong>ventato la carol<strong>in</strong>a.<br />

Carlo Magno: Una scrittura piccola e semplice.<br />

La m<strong>in</strong>uscola, quella che verrà usata con la stampa e che noi<br />

usiamo ancora! Con rammarico parliamo degli ultimi anni della<br />

tua vita.<br />

Carlo Magno: Sono preso da un crescente affanno, <strong>il</strong><br />

tempo mi sta mancando e mi sembra di non aver avuto <strong>il</strong><br />

tempo di fare tutto. Il clero non è preparato, la gente cont<strong>in</strong>ua<br />

a essere ignorante e su<strong>per</strong>stiziosa, devo sorvegliare l'ortodossia<br />

ed evitare che si diffondano idee sbagliate.<br />

Si moltiplicano i presagi della tua morte.<br />

Carlo Magno: Così come accadeva <strong>per</strong> gli im<strong>per</strong>atori<br />

romani... brucia <strong>il</strong> ponte sul Reno, ci ho messo due anni a<br />

costruirlo.<br />

È di legno, cosa ti aspettavi?<br />

Carlo Magno: Alcune scosse di terremoto fanno tremare<br />

<strong>il</strong> palazzo di A<strong>qui</strong>sgrana, rumori s<strong>in</strong>istri provengono dalle<br />

stanze vic<strong>in</strong>e alla mia...<br />

Materiali scadenti, Carlo, nulla più.<br />

Carlo Magno: Parliamo della mia ultima compagna<br />

m<strong>il</strong>itare nell'anno 810 contro i danesi.<br />

Hai settantanni, non vai <strong>in</strong> battaglia da anni, mandaci i tuoi<br />

figli e i tuoi generali a combattere!<br />

Carlo Magno: Voglio andare a condurre i miei uom<strong>in</strong>i<br />

<strong>per</strong> l'ultima volta.<br />

I danesi, quando sanno che ci sei tu a capo dell'esercito, se la<br />

fanno sotto.<br />

Carlo Magno: Si ribellano al loro stesso re e chiedono la<br />

pace.<br />

Un altro successo, cosa vuoi di più?<br />

Carlo Magno: In cielo appare una torcia fiammeggiante,<br />

<strong>il</strong> cavallo si spaventa e io cado.<br />

Niente di strano, hai una certa età.<br />

Carlo Magno: Muore l'elefante che porto con me.


Ancora questa storia! Era già vecchio quando l'hai ricevuto!<br />

Carlo Magno: Un regalo del califfo, una bestia<br />

straord<strong>in</strong>aria mai vista, un simbolo della mia eccezionalità.<br />

Va bene, senti vic<strong>in</strong>a la morte. Per questo motivo nell'anno<br />

813 associ al trono tuo figlio Ludovico.<br />

Carlo Magno: Solo questo mi è rimasto! Lo <strong>in</strong>corono<br />

Im<strong>per</strong>atore, la successione è assicurata e <strong>in</strong>discussa.<br />

Ora puoi morire <strong>in</strong> pace.<br />

Carlo Magno: Nemmeno <strong>per</strong> sogno! Dopo<br />

l'<strong>in</strong>coronazione lo spedisco sui Pirenei e me ne vado a caccia,<br />

siamo <strong>in</strong> autunno, la stagione ideale, non r<strong>in</strong>uncio alla<br />

selvagg<strong>in</strong>a sulla mia tavola.<br />

Prendi freddo e sei costretto a tornare a casa malaticcio.<br />

Carlo Magno: Al diavolo i medici, un paio di digiuno<br />

<strong>in</strong>tegrale e torno <strong>in</strong> forma meglio di prima, mi aspettano<br />

arrosti, spied<strong>in</strong>i...<br />

Questa volta non va così, senti un dolore al fianco, è<br />

polmonite e <strong>il</strong> fisico non regge, è <strong>il</strong> 28 maggio dell'anno 814,<br />

sono le nove del matt<strong>in</strong>o... su questa data non ci sono dubbi.<br />

Carlo Magno: Sono abbastanza lucido dal chiamare <strong>il</strong><br />

prete e ricevere l'eucarestia.<br />

Di te si occupano le tue donne, figlie e nipoti. Tutte giovani,<br />

ti lavano <strong>il</strong> corpo e ti seppelliscono nella Cappella Palat<strong>in</strong>a <strong>in</strong><br />

un sarcofago di marmo antico.<br />

Carlo Magno: Non ho lasciato alcuna disposizione, va<br />

bene così.<br />

Tuo figlio è lontano, la notizia gli arriverà dopo alcune<br />

settimane e altrettante c'impiegherà <strong>per</strong> arrivare ad<br />

A<strong>qui</strong>sgrana... hai regnato quarantasei anni, <strong>il</strong> tuo <strong>per</strong>sonaggio<br />

<strong>in</strong>izia una nuova vita attraverso la leggenda, la propaganda e<br />

l'ideologia politica.<br />

Carlo Magno: Cosa succede al mio regno?<br />

Quello che accade quando i sovrani muoiono dopo un<br />

lungo regno! La tua morte lascia un senso di vuoto e di<br />

smarrimento tra la gente.<br />

Carlo Magno: La maggior parte dei miei sudditi ha<br />

conosciuto soltanto me come sovrano.


Il tuo regno è stato l'età dell'oro e dopo la tua morte tutto<br />

peggiorerà <strong>in</strong> fretta, <strong>il</strong> rimpianto di come si stava prima diventa<br />

l'atteggiamento dom<strong>in</strong>ante.<br />

Carlo Magno: Mio figlio Ludovico?<br />

È diverso da te, quando arriva a palazzo e trova tutto<br />

sistemato, sepoltura compresa, manda via tutte le tue donne.<br />

Non trova decoroso circondarsi di belle fanciulle.<br />

Carlo Magno: Lo so, mio figlio preferisce circondarsi di<br />

preti.<br />

L'avvento di tuo figlio significa ben altro! Tanti giovani<br />

mordono <strong>il</strong> freno, <strong>il</strong> loro momento è arrivato, le carriere si<br />

sbloccano. Il vecchio è morto e tutto cambia, si possono<br />

correggere le <strong>in</strong>giustizie, raddrizzare i torti, è una ventata di<br />

novità che spazza via <strong>il</strong> vecchiume.<br />

Carlo Magno: Avete f<strong>in</strong>ito? Mi fate del male!<br />

Carlo, lo dicono i cronisti.<br />

Carlo Magno: Non tutto è vero.<br />

Diciamo che non sono attendib<strong>il</strong>i al cento <strong>per</strong> cento,<br />

devono celebrare chi li paga. Una cosa è certa, dalla tua morte<br />

ai nostri giorni <strong>il</strong> tuo nome è stato usato e strumentalizzato,<br />

vari im<strong>per</strong>atori hanno cercato di rimettere <strong>in</strong> piedi un Im<strong>per</strong>o<br />

come lo è stato <strong>il</strong> tuo.<br />

Carlo Magno: Volete dire che s'ispireranno a me? Fatemi<br />

un nome!<br />

Ottone III nell'anno M<strong>il</strong>le! Un ragazzo educato dalla madre<br />

bizant<strong>in</strong>a con l'idea di riportare l'Im<strong>per</strong>o romano ai tempi di<br />

Augusto, di Costant<strong>in</strong>o e di Carlo Magno, sai che fa?<br />

Carlo Magno: No!<br />

Scende nella tua tomba e confronta <strong>il</strong> suo corpo con <strong>il</strong> tuo.<br />

Carlo Magno: Con quel che resta!<br />

Il problema è che tutti sanno che <strong>il</strong> tuo corpo è nella Bas<strong>il</strong>ica<br />

di A<strong>qui</strong>sgrana, ma nessuno si era preoccupato di segnare <strong>il</strong><br />

punto esatto della tua sepoltura.<br />

Carlo Magno: Non butterà <strong>per</strong> aria tutto <strong>il</strong> pavimento?<br />

Lo fa e trova una cripta, tu sei seduto sul trono e <strong>il</strong> tuo<br />

corpo è conservato <strong>per</strong>fettamente. A parte <strong>il</strong> naso che ti è<br />

caduto, le unghie hanno cont<strong>in</strong>uato a crescere, hanno bucato i


guanti e si allungano come artigli.<br />

Carlo Magno: Una visione terrificante!<br />

Per i tuoi contemporanei non sei un vampiro, questa<br />

conservazione vuol dire che sei un santo. Ottone ne sente<br />

l'odore, prende la croce che hai la collo, sostituisce <strong>il</strong> naso<br />

caduto con un naso d'oro e fa richiudere <strong>il</strong> tutto.<br />

Carlo Magno: Un racconto di un cronista dotato di<br />

fantasia! Cosa c'è di vero?<br />

Ottone ha scavato <strong>per</strong> davvero. Il messaggio è chiaro,<br />

duecento anni dopo la tua morte è da te che bisogna ripartire,<br />

la croce che portavi al collo la deve portare <strong>il</strong> nuovo<br />

Im<strong>per</strong>atore, <strong>il</strong> potere è legittimato.<br />

Carlo Magno: Un altro esempio, mi sto divertendo.<br />

Federico Barbarossa! Il suo progetto è la restaurazione<br />

dell'autorità im<strong>per</strong>iale, lui ha un'idea geniale, la tua<br />

santificazione.<br />

Carlo Magno: Non sarà diffic<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> popolo mi ha<br />

venerato.<br />

Le cose sono cambiate, mio caro Carlo! Per fare un santo ci<br />

vuole un rigoroso processo guidato dalla Chiesa e autorizzato<br />

dal papa.<br />

Carlo Magno: Si mette male.<br />

Al contrario <strong>il</strong> papa è entusiasta, sul trono di Pietro è stato<br />

messo dallo stesso Barbarossa.<br />

Carlo Magno: Siamo a posto.<br />

Non proprio! Il papa che ti ha santificato viene <strong>in</strong> seguito<br />

considerato <strong>il</strong>legittimo, la situazione è imbarazzante.<br />

Carlo Magno: Lo capisco, non può essere santo chi è<br />

stato santificato dal papa sbagliato.<br />

Gestire situazioni imbarazzanti è la specialità della Chiesa.<br />

La faccenda viene messa a tacere con discrezione f<strong>in</strong>o a<br />

quando arriva l'occasione di santificare un altro con <strong>il</strong> tuo<br />

nome.<br />

Carlo Magno: Un Im<strong>per</strong>atore come me?<br />

No, <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonaggio è Carlo Borromeo, un card<strong>in</strong>ale m<strong>il</strong>anese<br />

del XVI secolo, tu vieni degradato a beato.<br />

Carlo Magno: Non ne conosco <strong>il</strong> significato.


Sei un santo locale, <strong>il</strong> culto è autorizzato dalla Chiesa nei<br />

luoghi che hai frequentato, ad A<strong>qui</strong>sgrana e <strong>in</strong> poche altre città<br />

del Reno.<br />

Carlo Magno: Un altro esempio?<br />

-Napoleone! È passato un m<strong>il</strong>lennio e <strong>il</strong> tuo Im<strong>per</strong>o non è<br />

stato sciolto, occupa una parte della Germania e dell'Europa<br />

Orientale, lo reggono gli Asburgo. Napoleone <strong>in</strong> <strong>per</strong>sona<br />

decide che è lui <strong>il</strong> nuovo Im<strong>per</strong>atore e nel 1806 ord<strong>in</strong>a a<br />

Francesco d'Asburgo di scioglierlo.<br />

Carlo Magno: Due im<strong>per</strong>atori? Perché no, anche ai miei<br />

tempi è così!<br />

L'unico vero Im<strong>per</strong>atore è Napoleone, se Francesco vuole<br />

fregiarsi del titolo faccia pure, ma solo d'Austria.<br />

Carlo Magno: Napoleone è Im<strong>per</strong>atore dei Franchi?<br />

Dei francesi, sono altra cosa! Napoleone ti prende come<br />

esempio, colui che come lui si è con<strong>qui</strong>stato con la spada <strong>il</strong><br />

diritto di diventare Im<strong>per</strong>atore, prima non c'era niente di tutto<br />

questo, organizza la sua <strong>in</strong>coronazione studiando la tua, si fa<br />

fare un abito sim<strong>il</strong>e al tuo, stesso discorso <strong>per</strong> spada e scettro.<br />

Carlo Magno: Va a Roma?<br />

Napoleone <strong>in</strong> Dio ci crede poco e vuole stare alla larga dalla<br />

Chiesa, sa che <strong>per</strong> farsi accettare <strong>il</strong> papa ci vuole, che venga lui<br />

a Parigi.<br />

Carlo Magno: Il papa ubbidisce?<br />

Senza battere ciglio! Se Napoleone fosse andato a Roma, ci<br />

andrebbe andato con tutto l'esercito.<br />

Carlo Magno: I tempi sono davvero cambiati!<br />

Lui stesso si mette la corona <strong>in</strong> testa dopo che <strong>il</strong> papa l'ha<br />

benedetta.<br />

Carlo Magno: L'avessi fatto anch'io! Avete altri esempi?<br />

Un m<strong>il</strong>lennio dopo la tua morte, nell'epoca degli scontri tra<br />

nazionalismi, <strong>in</strong> particolare tra quello francese e quello tedesco.<br />

Ognuno cerca di appropriarsi della tua identità, sulle due<br />

sponde del Reno ci sono discussioni.<br />

Carlo Magno: La solita storia di dove sono nato?<br />

Napoleone III non ha dubbi, sei francese e commissiona<br />

una statua con te a cavallo.


Carlo Magno: Ottima idea!<br />

Viene sconfitto dai prussiani, l'Im<strong>per</strong>o cade, la Francia<br />

diventa repubblicana e <strong>in</strong> un sim<strong>il</strong>e contesto celebrare antichi<br />

im<strong>per</strong>atori non piace.<br />

Carlo Magno: Il concetto di repubblica mi è estraneo... la<br />

mia statua?<br />

Il governo francese si accorda con lo scultore <strong>per</strong> un prezzo<br />

ridotto e la piazza a Notre Dame, <strong>in</strong> un giard<strong>in</strong>etto laterale,<br />

dove nessuno la vede. Ora sono i tedeschi che dom<strong>in</strong>ano la<br />

cultura storica. Tu sei germanico, non un antenato dei francesi.<br />

Carlo Magno: Sono germanico?<br />

All'<strong>in</strong>izio del XX secolo lo sei senza dubbio, ma devono<br />

darti una ripulita alla coscienza.<br />

Carlo Magno: Per quale motivo?<br />

Il massacro di quattrom<strong>il</strong>a ostaggi sassoni, te lo sei<br />

dimenticato?<br />

Carlo Magno: E' stato un momento di esas<strong>per</strong>azione, la<br />

guerra contro i Sassoni non f<strong>in</strong>iva mai!<br />

Una macchia sim<strong>il</strong>e <strong>in</strong>fastidisce gli storici. Sei un eroe<br />

tedesco e cristiano, devono fare di tutto <strong>per</strong> dimostrare che<br />

questo massacro non è avvenuto.<br />

Carlo Magno: Le fonti sono chiare e non lasciano spazio<br />

a dubbi.<br />

Una parola può essere <strong>in</strong>terpretata <strong>in</strong> tanti modi. Tu hai<br />

ord<strong>in</strong>ato di decapitare gli ostaggi?<br />

Carlo Magno: Sì!<br />

No! Tu hai ord<strong>in</strong>ato di deportare gli ostaggi.<br />

Carlo Magno: Decapitare quattrom<strong>il</strong>a <strong>per</strong>sone <strong>in</strong> un<br />

giorno è possib<strong>il</strong>e, deportarle no.<br />

Invece è proprio questo che sostengono! È impossib<strong>il</strong>e<br />

uccidere quattrom<strong>il</strong>a <strong>per</strong>sone <strong>in</strong> un giorno, non ci sono mezzi<br />

tecnici!<br />

-Detto <strong>in</strong> una Germania <strong>in</strong> odore di nazismo...<br />

Carlo Magno: Germania ... che?<br />

Con Hitler vanno al potere nuovi storici, giovani che non<br />

vedono l'ora di liberarsi dai vecchi maestri, padri padroni della<br />

storiografia. Che eroe germanico è uno che si è sp<strong>in</strong>to f<strong>in</strong>o a


Roma <strong>per</strong> farsi <strong>in</strong>coronare? Che ha condotto una politica<br />

cristiana <strong>in</strong> stretta alleanza con <strong>il</strong> papa? Tu sei uno che ti sei<br />

fatto corrom<strong>per</strong>e dal mondo lat<strong>in</strong>o, dal Cristianesimo, come<br />

eroe germanico non vai bene.<br />

Carlo Magno: Chi è l'eroe di turno?<br />

Non un uomo, un popolo <strong>in</strong>tero deve diventare eroe, i tuoi<br />

amici sassoni.<br />

Carlo Magno: Questo me lo potevate risparmiare.<br />

Ti hanno resistito trent'anni proprio <strong>per</strong> non cristianizzarsi,<br />

<strong>per</strong> rimanere fedeli a Od<strong>in</strong>o e a Thor, tu sei ritornato a essere<br />

un massacratore.<br />

Carlo Magno: Hanno ristab<strong>il</strong>ito una parte della verità.<br />

Non si fermano <strong>qui</strong>, i giovani storici nazisti! Tu hai fatto di<br />

peggio, mezzo italiano, mezzo romano, sei un corrotto e un<br />

degenerato.<br />

Carlo Magno: Sono costernato!<br />

Hitler <strong>in</strong> <strong>per</strong>sona ti salva! F<strong>in</strong>o a quel momento ha lasciato<br />

fare, quando decide di occuparsi della faccenda, scopre che gli<br />

piaci e sentenzia che, pur avendo commesso degli errori, hai <strong>il</strong><br />

merito di aver unificato <strong>il</strong> popolo tedesco.<br />

Carlo Magno: Sono <strong>per</strong>donato.<br />

Durante la Seconda Guerra Mondiale succede un'altra<br />

trasformazione.<br />

Carlo Magno: Una guerra mondiale? A tanto siete<br />

arrivati!<br />

Qualche pazzo lo troviamo sempre... Hitler sta combattendo<br />

contro mezzo mondo <strong>per</strong> difendere l'Im<strong>per</strong>o, tu servi alla<br />

propaganda nazista <strong>per</strong> far capire ai popoli sottomessi che tutti<br />

loro hanno una causa <strong>in</strong> comune, i tedeschi sono alla guida di<br />

un'unione di popoli che devono difendere la civ<strong>il</strong>tà europea.<br />

Una divisione francese viene spedita sul fronte russo e viene<br />

chiamata Carlo Magno... <strong>il</strong> tuo Im<strong>per</strong>o diviso dai tuoi nipoti<br />

nel 943, lo difende Hitler con tutti i popoli europei nel 1943,<br />

questo fa scrivere <strong>il</strong> dittatore nazista.<br />

Carlo Magno: Un'epigrafe?<br />

No.<br />

Carlo Magno: Un'iscrizione statuale?


No.<br />

Carlo Magno: L'<strong>in</strong>izio di un componimento poetico?<br />

Carlo, è scritto sul retro di un servizio di piatti dest<strong>in</strong>ati alla<br />

mensa ufficiale della divisione Carlo Magno!<br />

Carlo Magno: L'importante è che su di me si cont<strong>in</strong>ui a<br />

parlare.<br />

La strana alleanza tra Harun al-Rashid e Carlo Magno.<br />

Nell'<strong>in</strong>tervista Carlo Magno non ci ha raccontato tutto. Se <strong>il</strong><br />

monarca più potente dell'Europa cristiana e <strong>il</strong> califfo di<br />

Baghdad che governa l'Im<strong>per</strong>o islamico uniscono le proprie<br />

forze non è <strong>per</strong>ché entrambi sono m<strong>in</strong>acciati da due comuni<br />

nemici, la d<strong>in</strong>astia degli Omayyadi <strong>in</strong> Spagna e l'Im<strong>per</strong>o<br />

bizant<strong>in</strong>o. Né gli Omayyadi né i Bizant<strong>in</strong>i avrebbero potuto<br />

m<strong>in</strong>acciarli. C'è di più.<br />

Carlo Magno è <strong>il</strong> primo Im<strong>per</strong>atore d'Occidente dopo la<br />

caduta dell'Im<strong>per</strong>o romano.<br />

Harun al-Rashid è <strong>il</strong> <strong>qui</strong>nto califfo abbaside di Baghdad,<br />

creatore della cultura araba evocata da Le M<strong>il</strong>le e una notte.<br />

Due grandi <strong>per</strong>sonaggi che hanno la fortuna di regnare nello<br />

stesso <strong>per</strong>iodo e condividere la stessa missione.<br />

Carlo e Harun: Vorremmo evitare che <strong>il</strong> mondo a noi<br />

sottoposto sprofondi nelle tenebre e che <strong>il</strong> territorio <strong>in</strong>torno al<br />

Mediterraneo si frammenti politicamente.<br />

A<strong>qui</strong>sgrana e Baghdad, le capitali dei due regni, sono centri<br />

culturali e politici.<br />

Le relazioni tra i due regnanti assicurano un ord<strong>in</strong>e stab<strong>il</strong>e a<br />

un immenso territorio, non è un caso che le rispettive famiglie<br />

abbiano condotto <strong>in</strong> precedenza lo stesso <strong>per</strong>corso politico a<br />

distanza di migliaia di ch<strong>il</strong>ometri l'una dall'altra.<br />

Nel caso di Carlo, suo padre Pip<strong>in</strong>o <strong>il</strong> Breve ha deposto i<br />

Merov<strong>in</strong>gi ed è stato <strong>in</strong>coronato re dei Franchi nel 751.<br />

Nel caso di Harun, <strong>il</strong> suo antenato Abul Abbas ha messo<br />

f<strong>in</strong>e nel 750 al dom<strong>in</strong>io degli Omayyadi.<br />

Nel 777, nel corso di una dieta convocata <strong>in</strong> Westfalia,<br />

succede un fatto <strong>in</strong>aspettato: arrivano tre notab<strong>il</strong>i musulmani,


hanno viaggiato attraversando i Pirenei.<br />

I notab<strong>il</strong>i suscitano una grandissima impressione sui<br />

presenti, nessuno ha avuto contatti diretti con <strong>il</strong> mondo<br />

islamico.<br />

I Franchi si alzano dalle loro sedie di legno co<strong>per</strong>te di pelle<br />

d'orso:<br />

Pr<strong>in</strong>cipi Franchi: A cosa dobbiamo l'onore della vostra<br />

visita?<br />

Notab<strong>il</strong>e musulmano: Io sono l'emiro abbaside di<br />

Barcellona e sono giunto f<strong>in</strong>o a voi <strong>per</strong> manifestare i miei<br />

timori <strong>per</strong> le mire egemoniche sul territorio spagnolo che sta<br />

dimostrando l'emiro di Cordova, che è riuscito a raccogliere<br />

<strong>in</strong>torno a sé molti consensi.<br />

L'emiro di Cordova è l'unico pr<strong>in</strong>cipe omayyade scampato al<br />

massacro compiuto dagli abbasidi nel 750 e nel 755 fonda<br />

l'emirato omayyade a Cordova. Carlo Magno deve decidere:<br />

Carlo Magno: Mi metto dalla parte dell'emiro abbaside<br />

di Barcellona o di quello omayyade di Cordova?<br />

Carlo Magno decide <strong>per</strong> l'emiro di Barcellona. Nel 778<br />

attraversa i Pirenei a capo di una spedizione <strong>il</strong> cui obiettivo è la<br />

con<strong>qui</strong>sta di Cordova.<br />

Deve passare dai territori controllati dai baschi, gente<br />

cristiana cui l'emiro di Cordova garantisce l'autonomia.<br />

Pamplona e Saragozza vengono messe a ferro e fuoco.<br />

Carlo Magno: Purtroppo mi arriva la notizia di una<br />

rivolta dei Sassoni, devo tornare <strong>in</strong>dietro.<br />

Sulla via del ritorno i baschi si vendicano con un'imboscata<br />

nei pressi di Roncisvalle e le retroguardia dell'esercito franco<br />

subisce gravissime <strong>per</strong>dite. Nasce la Chanson de Roland, <strong>il</strong> più<br />

antico e importante poema epico del Medioevo francese.<br />

L'<strong>in</strong>successo della spedizione assicura <strong>per</strong> tre secoli <strong>il</strong><br />

dom<strong>in</strong>io degli Omayyadi sul al-Andalus, nome dato dai<br />

Musulmani ai territori della Penisola Iberica<br />

Carlo Magno tuttavia si guadagna la stima del califfato<br />

abbaside.<br />

Stima che diventa amicizia quando Carlo Magno sottrae<br />

Barcellona agli omayyadi <strong>per</strong> trasformarla nella Marca


Hispanica, un protettorato di frontiera co<strong>in</strong>cidente con i<br />

Pirenei che separa i territori dei Franchi da quelli dell'emirato<br />

di Cordova.<br />

Nel frattempo sale al trono Harun al-Rashid, <strong>il</strong> più famoso<br />

dei sovrani abbasidi, cultore di poesia e di f<strong>il</strong>osofia, uomo<br />

energico e ambizioso:<br />

Harun al-Rashid: La mia aspirazione è l'egemonia su<br />

tutti i popoli islamici, emirato di Cordova compreso.<br />

Inizia lo scambio di ambasciate e di doni tra i due regnanti.<br />

Harun v<strong>in</strong>ce alla grande, i suoi doni sono su<strong>per</strong>iori a quelli di<br />

Carlo Magno.<br />

Carlo Magno: Come potrei ricambiare <strong>il</strong> dono di un<br />

elefante?<br />

Harun viene assalito da un ragionevole dubbio.<br />

Harun al-Rashid: Avrà capito <strong>il</strong> re franco <strong>il</strong> valore<br />

simbolico dell'elefante, l'animale fedele <strong>per</strong> eccellenza? Avrà<br />

capito che con questo dono riconosco <strong>in</strong> lui la lealtà e la<br />

comunanza d'<strong>in</strong>teressi?<br />

In compenso gli ambasciatori di Harun hanno di sicuro<br />

apprezzato la Cappella Palat<strong>in</strong>a.<br />

Ambasciatori di Harun: La Cappella Palat<strong>in</strong>a non ha nulla<br />

da <strong>in</strong>vidiare alla moschea di Cordova, segue nella sua<br />

architettura <strong>il</strong> modello della Bas<strong>il</strong>ica di San Vitale di Ravenna e<br />

del palazzo im<strong>per</strong>iale di Costant<strong>in</strong>opoli, <strong>in</strong> Europa f<strong>in</strong>almente<br />

c'è qualcuno che sa contrastare con successo l'espansione dei<br />

nostri avversari.<br />

Harun non risparmia i doni: mantelli siriani, aromi, unguenti<br />

e balsami, un <strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e orologio ad acqua con immag<strong>in</strong>i di<br />

cavalieri che marcano le ore con <strong>il</strong> loro apparire.<br />

Concede importanti agevolazioni: la protezione dei<br />

pellegr<strong>in</strong>i Cristiani che si recano a Gerusalemme e la possib<strong>il</strong>ità<br />

d'<strong>in</strong>viare denaro alla chiesa locale.<br />

Eg<strong>in</strong>ardo, <strong>il</strong> biografo ufficiale di Carlo Magno, si allarga.<br />

Eg<strong>in</strong>ardo: Le chiavi della Bas<strong>il</strong>ica del Santo Sepolcro son<br />

un segno <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocab<strong>il</strong>e che l'emiro concede a Carlo Magno <strong>il</strong><br />

controllo della Bas<strong>il</strong>ica.<br />

Harun non ha <strong>in</strong> mente passaggi di autorità.


Harun al-Rashid: A tanto non posso arrivare, è un atto<br />

simbolico.<br />

Carlo Magno non ha dato importanza all'episodio. Protegge<br />

i Cristiani <strong>in</strong> Terra Santa, non compie pellegr<strong>in</strong>aggi come narra<br />

la leggenda e non stab<strong>il</strong>isce un protettorato.<br />

I rapporti tra i due regnanti f<strong>in</strong>iscono con la morte di Harun<br />

nell'anno 809, c<strong>in</strong>que anni prima di Carlo Magno.<br />

Dopo alcuni decenni i loro progetti sono dest<strong>in</strong>ati a svanire.<br />

Il regno dei Carlo Magno viene diviso tra i figli, mentre dalle<br />

parti di Baghdad una serie di guerre civ<strong>il</strong>i causa <strong>il</strong><br />

frazionamento dei territori.<br />

Sorgono piccoli potentati locali chiusi e scollegati. Un<br />

dest<strong>in</strong>o comune anche dopo la morte.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Qual è la vera storia?<br />

Nessuno di noi la può raccontare <strong>per</strong>ché nessuno l’ha<br />

vissuta.<br />

Politico di professione: Ve lo racconto io cosa è successo.<br />

Non fidatevi! Non c'era, come può essere sicuro?<br />

Votate chi vi pare, ma non date retta a chi vi racconta una<br />

verità storica, <strong>per</strong>ché <strong>in</strong> quel momento sta facendo uso<br />

pubblico della Storia <strong>per</strong> legittimare un’immag<strong>in</strong>e di sé che non<br />

potrebbe sostenere.<br />

Questo uso legittimante della Storia nel Novecento ha avuto<br />

un andamento esponenziale grazie ai nuovi mezzi di<br />

comunicazione.


Non <strong>per</strong>diamo la sana abitud<strong>in</strong>e di far parlare l’arte e<br />

guardiamo Napoleone sul trono im<strong>per</strong>iale, un olio su tela di<br />

Jean August Bom<strong>in</strong>ique Ingress datato 1806.<br />

-Era vestito così quand'è stato <strong>in</strong>coronato Im<strong>per</strong>atore?<br />

Alla domanda risponde <strong>il</strong> quadro di Magritte, quello della<br />

pipa con la scritta <strong>in</strong> basso: questa non è una pipa.<br />

-Non è certo un’automob<strong>il</strong>e!<br />

Se davvero è una pipa, allora fumiamola! Non è una pipa, è<br />

la rappresentazione di una pipa!<br />

Allo stesso modo <strong>il</strong> pittore francese dip<strong>in</strong>ge Napoleone!<br />

Quando è stato <strong>in</strong>coronato Im<strong>per</strong>atore forse era <strong>in</strong> mutande<br />

e canottiera, non c’<strong>in</strong>teressa, quel che è importante è come<br />

dev'essere consegnato alla storia.<br />

Notare <strong>il</strong> color porpora, <strong>il</strong> colore della toga del senato di<br />

Roma, la parte nob<strong>il</strong>e del governo, un segno di dist<strong>in</strong>zione.<br />

Per <strong>il</strong> neo Im<strong>per</strong>atore dev'essere un manifesto politico.<br />

Siamo dopo la Rivoluzione Francese, l’Illum<strong>in</strong>ismo che l’ha<br />

generata ha condannato senza appello <strong>il</strong> Medioevo e<br />

Napoleone non <strong>in</strong>serisce elementi medioevali.


-M<strong>il</strong>le anni di Storia come se non fossero esistiti!<br />

Tralascia con noncuranza <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo <strong>in</strong> cui nasce l’Im<strong>per</strong>o<br />

del quale è un erede, e richiama la romanità.<br />

Ha i suoi buoni motivi. È come se dicesse.<br />

Napoleone: Sono un Im<strong>per</strong>atore che darà valore al<br />

diritto, porterò la pace e la pros<strong>per</strong>ità <strong>in</strong> tutta Europa,<br />

ristab<strong>il</strong>irò un Im<strong>per</strong>o ord<strong>in</strong>ato come lo è stato quello romano.<br />

Curioso questo <strong>per</strong>sonaggio! Ci ha lasciato <strong>il</strong> codice civ<strong>il</strong>e e<br />

ha portato gli Statuti <strong>in</strong> tutti gli Stati da lui controllati, vive a<br />

cavallo tra <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ismo e romanticismo, recu<strong>per</strong>a <strong>il</strong> classicismo.<br />

Non a caso <strong>il</strong> suo st<strong>il</strong>e è chiamato Im<strong>per</strong>o e lo si riconosce<br />

nella moda, nell’arredamento e nei gioielli.... se qualcuno si<br />

annoia, vado sul sicuro risvegliandolo con <strong>il</strong> manifesto della<br />

Lega Nord. Analizziamo i simboli storici.<br />

Sono due, un condottiero e <strong>il</strong> sole dalle Alpi.<br />

Il condottiero è Alberto da Giussano.<br />

Un cavaliere lombardo che avrebbe combattuto, a fianco<br />

della Lega Lombarda, quel Federico Barbarossa che voleva<br />

l’egemonia su tutti i Comuni italiani.<br />

-Il condizionale è voluto o è una svista?<br />

Non ci sono fonti storiche che attestano la sua esistenza,<br />

ritroviamo la sua figura <strong>in</strong> letteratura tre secoli dopo i fatti e<br />

quel condottiero raffigurato nel manifesto è un’immag<strong>in</strong>e<br />

st<strong>il</strong>izzata.<br />

Mi sono tolto un sassol<strong>in</strong>o dalla scarpa, uno piccolo, ora mi<br />

tolgo quello grande. Perché i leghisti si riuniscono ogni anno a<br />

Pontida?<br />

L’han giurato li ho visti <strong>in</strong> Pontida convenuti dal monte e<br />

dal piano…<br />

Parola di Berchet!<br />

Bella poesia, datata, scritta nel pieno di quel romanticismo<br />

che recu<strong>per</strong>a i valori medioevali.<br />

Presso l’abbazia di Pontida si sarebbe fatto <strong>il</strong> giuramento dei<br />

Comuni italiani <strong>per</strong> suggellare la nascita della Lega Lombarda e<br />

opporsi all’Im<strong>per</strong>atore, la data è quella del 7 apr<strong>il</strong>e 1167.


Il condizionale è voluto.<br />

L’hanno studiato a scuola coloro che oggi su<strong>per</strong>ano i<br />

quarantanni, vale a dire quel pubblico cui si rivolge <strong>il</strong><br />

messaggio leghista.<br />

Gli studenti di oggi <strong>il</strong> giuramento di Pontida se lo ritrovano<br />

<strong>in</strong> letteratura, nessun testo storico redatto negli ultimi anni lo<br />

riporta.<br />

Quel giuramento non c’è stato né a Pontida né <strong>in</strong> altro<br />

luogo, ma a Pontida i leghisti si ritrovano ogni anno. Per loro<br />

Pontida rimane un simbolo della lotta r<strong>in</strong>ata, ci credono, f<strong>in</strong>e<br />

della storia.<br />

La seconda figura è la rosa celtica.<br />

Che i leghisti colorano di verde, <strong>il</strong> sole delle Alpi, <strong>il</strong> vess<strong>il</strong>lo<br />

della Padania…un simbolo registrato all’Ufficio Italiano<br />

Brevetti e Marchi e oggi, lo dico con beneficio d’<strong>in</strong>ventario, di<br />

proprietà di S<strong>il</strong>vio Berlusconi, che l'avrebbe ottenuto <strong>in</strong><br />

cambio del salvataggio della banca leghista <strong>in</strong> odore di<br />

fallimento e fatta recu<strong>per</strong>are da Gianpiero Fioroni.<br />

Il condottiero richiama la lotta contro un potere centrale<br />

rappresentato dal Barbarossa e che questa lotta sia appoggiata<br />

dal papa che sta a Roma ai leghisti è sfuggito.<br />

-Dovremmo compiacerci del fatto che i leghisti<br />

richiamano <strong>il</strong> Medioevo, un <strong>per</strong>iodo che tutti ritengono oscuro.<br />

I leghisti non hanno alcuna sensib<strong>il</strong>ità storica, è gente<br />

padana, rotta a tutte le es<strong>per</strong>ienze, forte nel corpo e nello<br />

spirito, se fossero <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ati dal punto di vista storico<br />

saprebbero che i celti non sono mai esistiti.<br />

-Digitiamo su google... sembra <strong>in</strong>vece che siano esistiti.<br />

Lo sono e non lo sono.<br />

-Lo sono o non lo sono?<br />

Lo sono <strong>in</strong> quanto sono esistite alcune popolazioni del<br />

Nord Europa e del Nord Italia che hanno condiviso, sette<br />

secoli prima della nascita di Cristo, una l<strong>in</strong>gua comune e la<br />

stessa visione religiosa.<br />

Due secoli prima di Cristo queste popolazioni, dis<strong>per</strong>se <strong>in</strong><br />

un vasto territorio, sono state sottomesse senza colpo ferire<br />

dai Romani e dai germanici.


Uno sparuto gruppo è riuscito a sottrarsi e si è rifugiato <strong>in</strong><br />

Irlanda.<br />

In buona sostanza i celti non sono stati un popolo, ma tribù<br />

separate tra loro e con tradizioni comuni dovuti al caso.<br />

Nessuna fonte testimonia una comunicazione tra loro.<br />

Identificare la propria orig<strong>in</strong>e etnica nei celti è banale e<br />

su<strong>per</strong>ficiale, chiunque si potrebbe identificare <strong>in</strong> loro, tante<br />

sono le sfumature delle tradizioni di <strong>per</strong>sone che hanno abitato<br />

enormi spazi e che sono scomparse.<br />

L’<strong>in</strong>dividuazione leghista del Medioevo come unico<br />

momento <strong>in</strong> cui <strong>il</strong> Nord d’Italia dimostra una certa unità, è<br />

<strong>in</strong>vece <strong>in</strong>telligente ed efficace.<br />

I leghisti stanno vivendo una fase di transazione e devono<br />

riord<strong>in</strong>are le idee.<br />

-Stanno vivendo la loro età di mezzo, s<strong>per</strong>iamo che<br />

duri m<strong>il</strong>le e anni, come <strong>il</strong> Medioevo.<br />

L’altro esempio di recu<strong>per</strong>o strumentale della Storia è <strong>il</strong><br />

fascismo.<br />

-Il recu<strong>per</strong>o della romanità è scontato.<br />

Non tutta la romanità, soltanto <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo di Augusto, <strong>il</strong><br />

primo e <strong>il</strong> grande Im<strong>per</strong>atore.<br />

-Perché non Cesare? Lui è stato un grande<br />

con<strong>qui</strong>statore e ha allargato i conf<strong>in</strong>i come nessun altro.<br />

Perché è stato ammazzato <strong>in</strong> malo modo e <strong>il</strong> duce si sarebbe<br />

dovuto guardare alle spalle ogni tre secondi!<br />

Augusto traghetta Roma dalla Repubblica all’Im<strong>per</strong>o e, una<br />

volta al potere, riscrive la Storia a suo piacimento.<br />

A com<strong>in</strong>ciare dalla morte di Cesare, del quale era figlio<br />

adottivo. All’<strong>in</strong>izio i suoi assass<strong>in</strong>i sono stati acclamati come<br />

eroi, poi Augusto fa diventare Cesare un dio, <strong>per</strong>ché così si<br />

addice al primo Im<strong>per</strong>atore romano, avere un predecessore<br />

div<strong>in</strong>izzato.<br />

Fa costruire l’Ara Pacis, <strong>il</strong> trionfo della pace come dea di<br />

Roma e con essa com<strong>in</strong>cia un processo di mitizzazione dei<br />

fondatori della città, dall’arrivo di Enea alla lupa che avrebbe<br />

nutrito Romolo e Remo.<br />

Si circonda d'<strong>in</strong>tellettuali. Il messaggio di Augusto, <strong>il</strong> primo


grande comunicatore della storia, è chiaro.<br />

Augusto: La pace, bene supremo, è voluta dalla<br />

provvidenza che è div<strong>in</strong>ità su<strong>per</strong>iore ed è garantita<br />

dall’Im<strong>per</strong>atore.<br />

Rivolge uno sforzo alla scultura, alla pittura e alla letteratura.<br />

Augusto: Cosa c’è di meglio dell’arte <strong>per</strong> riscrivere la<br />

Storia e legittimare <strong>il</strong> mutamento del potere istituzionale?<br />

Augusto è la figura adatta a portare avanti <strong>il</strong> progetto<br />

fascista. Lo vediamo dalle frasi scritte sui bellissimi francobolli:<br />

ritorniamo dove già fummo… le antiche vestigia… nuovi<br />

auspici…<br />

Famosissimi quelli emessi nel 1937 <strong>in</strong> occasione del<br />

bim<strong>il</strong>lenario della nascita di Augusto. Il regime sfrutta quella<br />

data che co<strong>in</strong>cide con la con<strong>qui</strong>sta dell’Etiopia, sono passati<br />

m<strong>il</strong>lenovecento anni dalla morte di Tiberio e m<strong>il</strong>leseicento anni<br />

da quella di Costant<strong>in</strong>o.<br />

È chiaro <strong>il</strong> nesso?<br />

Augusto ha fondato l’Im<strong>per</strong>o, Tiberio è stato l’Im<strong>per</strong>atore<br />

della crocifissione di Cristo e Costant<strong>in</strong>o l’Im<strong>per</strong>atore del<br />

Cristianesimo. Il 1937 è l’anno dell’a<strong>qui</strong>la e della croce.<br />

I festeggiamenti sono sfarzosi, gli studiosi accettano di<br />

collaborare.<br />

-Cosa non si farebbe <strong>per</strong> un avanzamento di carriera!<br />

Giustificano i lati oscuri della politica di Augusto, come le<br />

odiate <strong>per</strong>secuzioni e le epurazioni, e giustificare Augusto vuol<br />

dire fare altrettanto con <strong>il</strong> duce che <strong>in</strong> fatto di lati oscuri non lo<br />

è da meno.<br />

Accostano la marcia di Augusto con quella di Mussol<strong>in</strong>i del<br />

1922, entrambi <strong>in</strong>dirizzate al cuore dello Stato, rappresentato<br />

<strong>in</strong> entrambi i casi da Roma, al tempo di Augusto presidiata dal<br />

Senato, al tempo di Mussol<strong>in</strong>i dal Parlamento Italiano.<br />

Così come con Augusto le leggi caddero nell’oblio e <strong>il</strong><br />

consenso al nuovo pr<strong>in</strong>cipato era stato un donare la propria<br />

libertà <strong>in</strong> cambio della f<strong>in</strong>e della guerra civ<strong>il</strong>e, allo stesso modo<br />

Mussol<strong>in</strong>i avrebbe fatto con tutta l’Europa.<br />

-La Storia può essere dunque usata <strong>in</strong> modo<br />

strumentale <strong>per</strong> giustificare <strong>il</strong> potere.


Per la Storia si uccide, la memoria collettiva si modifica<br />

aff<strong>in</strong>ché siano giustificate e legittimate le decisioni della classe<br />

dom<strong>in</strong>ante.<br />

Classe dom<strong>in</strong>ante: Noi siamo su<strong>per</strong>iori <strong>per</strong>ché la Storia ce<br />

l'<strong>in</strong>segna, noi dobbiamo con<strong>qui</strong>stare e portare la civ<strong>il</strong>tà a chi è<br />

stato condannato all’<strong>in</strong>feriorità, a chi ha bisogno di essere<br />

governato e guidato.<br />

La Storia diventa azione concreta. Leggi razziali,<br />

rastrellamenti e campi di concentramento ce ne sono anche<br />

oggi.<br />

Che fantastico esercizio sarebbe leggere i giornali e provare<br />

a capire dove si nasconde la strumentalizzazione della storia!<br />

Ci sono delle eccezioni.<br />

L’Unione Sovietica e la C<strong>in</strong>a di Mao non hanno usato<br />

riferimenti storici e giustificato le loro azioni rifacendosi al<br />

passato.<br />

Le rivoluzioni comuniste si sono affermate <strong>in</strong> virtù della<br />

completa distruzione delle precedenti istituzioni politiche, la<br />

Russia degli zar e la C<strong>in</strong>a degli im<strong>per</strong>atori.<br />

Il comunismo nega a priori tutto quello che è successo <strong>in</strong><br />

passato e imposta l’avvenire, la dittatura del proletariato, su un<br />

nuovo sistema di valori.<br />

Impossib<strong>il</strong>e trovare simboli storici nei manifesti e nei<br />

proclami comunisti, se vengono citati lo zar o l’Im<strong>per</strong>atore è<br />

<strong>per</strong> enfatizzare la loro giusta f<strong>in</strong>e.


Il feudalesimo.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

La dottr<strong>in</strong>a dei tre ord<strong>in</strong>i sociali.<br />

La visione degli altri.<br />

Il v<strong>in</strong>colo vassallatico-beneficiario.<br />

Il papa dell'anno M<strong>il</strong>le.


Il feudalesimo.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Feudo, term<strong>in</strong>e derivato dal francone fehu, bestiame e od,<br />

possesso, che <strong>in</strong>dica i beni mob<strong>il</strong>i e immob<strong>il</strong>i donati da un<br />

capo ai suoi soldati <strong>in</strong> cambio dei servigi resi.<br />

Lat<strong>in</strong>izzato <strong>in</strong> feodum e feudum, <strong>in</strong>dica <strong>il</strong> bene <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

mantenimento della <strong>per</strong>sona subord<strong>in</strong>ata e la terra stessa<br />

concessa <strong>in</strong> beneficio.<br />

Con <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e feudalesimo s'<strong>in</strong>tende la forma medievale<br />

dell'organizzazione politica <strong>in</strong> cui <strong>il</strong> potere decentrato era<br />

delegato a <strong>per</strong>sone di fiducia del sovrano che mantenevano<br />

autonomia, così che nella particolare etica cavalleresca <strong>il</strong><br />

sovrano stesso venne <strong>in</strong>teso come un primus <strong>in</strong>ter pares.<br />

Il sistema feudale si consolidò <strong>in</strong> età carol<strong>in</strong>gia quando <strong>il</strong><br />

sovrano com<strong>in</strong>ciò ad attribuire terre ai suoi soldati (detti<br />

vassalli) che gli rendevano omaggio giurandogli fedeltà.<br />

Il capitolare di Quierzy del 877 rese ereditari i feudi<br />

maggiori dando <strong>in</strong>izio a un processo di secolarizzazione della<br />

società feudale.<br />

Mentre <strong>in</strong> età carol<strong>in</strong>gia l'assegnazione di funzioni pubbliche<br />

da parte del re avveniva <strong>in</strong> un contesto privato, come benevola<br />

concessione del sovrano al suo vassallo, nel secolo XII si era di<br />

fronte a due poteri pubblici consolidati: da una parte <strong>il</strong> sovrano<br />

e dall'altra <strong>il</strong> s<strong>in</strong>golo signore feudale, al quale venivano trasferiti<br />

funzioni e diritti ereditari.<br />

Col formarsi delle prime monarchie nazionali, i poteri<br />

feudali furono svuotati del loro ruolo politico a causa del fatto<br />

che i sovrani si servirono <strong>per</strong> governare di funzionari burocrati<br />

di professione.<br />

L'economia dell'età feudale fu rurale avendo <strong>il</strong> proprio<br />

centro nelle v<strong>il</strong>le, aziende agrarie costituite da poderi vic<strong>in</strong>i.<br />

Ogni v<strong>il</strong>la era gestita da un padrone che ne governava una<br />

parte con l'aiuto dei suoi servi, affidando la rimanente a coloni<br />

che gli pagavano un affitto <strong>in</strong> natura.<br />

I contad<strong>in</strong>i non potevano abbandonare la terra che


lavoravano, rimanendovi legati da padre <strong>in</strong> figlio, e furono detti<br />

<strong>per</strong> questo servi della gleba, cioè della terra.<br />

Verso la f<strong>in</strong>e del X secolo e l'<strong>in</strong>izio del XI, la divisione dei<br />

ruoli sociali fu oggetto di una vera e propria elaborazione<br />

dottr<strong>in</strong>ale.<br />

A partire dall'anno M<strong>il</strong>le vi fu una r<strong>in</strong>ascita della vita <strong>in</strong><br />

generale, s'<strong>in</strong>tensificarono i traffici commerciali (notevoli <strong>in</strong><br />

Italia quelli delle cosiddette Repubbliche Mar<strong>in</strong>are), <strong>il</strong> potere<br />

passò dalle mani dei nob<strong>il</strong>i a quelle della nascente classe media.<br />

In età comunale, i Comuni versarono somme di denaro<br />

<strong>in</strong>genti <strong>per</strong> affrancare i servi residenti, ottenendo d'<strong>in</strong>debolire <strong>il</strong><br />

latifondo e popolare le città.<br />

Nelle campagne <strong>in</strong>iziarono o<strong>per</strong>e di bonifica e di<br />

dissodamento.<br />

Le strutture feudali si sgretolarono; si sv<strong>il</strong>upparono nuovi<br />

ceti sociali, la cosiddetta borghesia, uom<strong>in</strong>i di legge, mercanti,<br />

medici, piccoli artigiani che parteciparono alla vita politica.<br />

L'andamento demografico, <strong>per</strong> tre secoli (XI-XIV), andò<br />

crescendo, fermato dall'epidemia di peste del 1346 e <strong>in</strong> seguito<br />

dalla Guerra dei cent'anni.<br />

La dottr<strong>in</strong>a dei tre ord<strong>in</strong>i sociali.<br />

Tra la f<strong>in</strong>e del X e l'<strong>in</strong>izio del XI secolo si sv<strong>il</strong>uppò la<br />

dottr<strong>in</strong>a dei tre ord<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui si ripartiva la società feudale.<br />

Tale dottr<strong>in</strong>a riprendeva gli <strong>in</strong>segnamenti dei Padri della<br />

Chiesa che a loro volta si rifacevano a quanto <strong>in</strong>segnava<br />

Platone nella Repubblica circa l'analogia fra l'ord<strong>in</strong>amento<br />

sociale e la ripartizione dell'anima nelle sue parti:<br />

-egemonica che contempla e governa,<br />

-irascib<strong>il</strong>e, volitiva<br />

-guerriera che segue le <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni del corpo e che <strong>per</strong>tanto<br />

dev'essere sottomessa alle due su<strong>per</strong>iori.<br />

Al primo ord<strong>in</strong>e, o alla parte nob<strong>il</strong>e dell'anima,<br />

corrispondeva nel Medioevo la casta degli oratores, monaci e<br />

sacerdoti dediti alla contemplazione e alla preghiera e a<br />

ritrasmettere l'<strong>in</strong>segnamento. Vescovi, abati ed ecclesiastici <strong>in</strong>


genere avevano diritto a vivere della rendita delle loro<br />

proprietà.<br />

Il secondo ord<strong>in</strong>e era quello dei signori laici (detti bellatores<br />

poiché tra i loro compiti vi era la guerra). La loro occupazione<br />

era <strong>il</strong> mantenimento dell'ord<strong>in</strong>e e della giustizia, <strong>in</strong>terni ed<br />

esterni; la guerra dalla quale ricavavano <strong>in</strong>genti bott<strong>in</strong>i che si<br />

aggiungevano alle rendite dei loro latifondi; si dedicavano alla<br />

caccia, ai tornei, e <strong>in</strong> generale a tutto ciò che era conforme<br />

all'ideale cavalleresco della nob<strong>il</strong>tà.<br />

Il terzo ord<strong>in</strong>e era quello dei laboratores, che lavoravano<br />

mantenendo sé stessi e coloro a cui prestavano servizio,<br />

potendo partecipare <strong>in</strong> questo modo <strong>in</strong>diretto alla tradizione,<br />

non <strong>per</strong>mettendo le loro possib<strong>il</strong>ità <strong>in</strong>tellettuali una<br />

conoscenza su<strong>per</strong>iore.<br />

Questa dottr<strong>in</strong>a fu diffusa soprattutto a o<strong>per</strong>a di alcuni<br />

vescovi francesi <strong>per</strong> arg<strong>in</strong>are la confusione sociale del XI<br />

secolo richiamando gli appartenenti ai vari ord<strong>in</strong>i sociali al<br />

pr<strong>in</strong>cipio dell'istituzione div<strong>in</strong>a della ripartizione sociale ald<strong>il</strong>à<br />

dell'im<strong>per</strong>fezione delle nature umane che nella confusione dei<br />

tempi non corrispondevano alle funzioni che rivestivano.


La visione degli altri.<br />

Il v<strong>in</strong>colo vassallatico-beneficiario.<br />

-Nei libri di scuola ci hanno raccontato che <strong>il</strong><br />

feudalesimo va di pari passo con <strong>il</strong> Medioevo.<br />

Ci hanno raccontato frottole.<br />

Il feudalesimo <strong>in</strong>izia dal XII secolo, <strong>il</strong> Medioevo è <strong>in</strong> atto da<br />

sette secoli e ne durerà ancora un paio.<br />

Identificare la piramide feudale con <strong>il</strong> Medioevo è<br />

fuorviante.<br />

Nell'Alto Medioevo che stiamo vivendo s'<strong>in</strong>staurano v<strong>in</strong>coli<br />

<strong>per</strong>sonali sulla base di atti simbolici senza alcunché di scritto.<br />

-Un diritto non scritto non esiste!<br />

Noi, figli del diritto romano, sentiamo forte l'idea che sia<br />

valido ciò che è scritto, mentre <strong>per</strong> chi entra nell'Im<strong>per</strong>o<br />

romano la parola e la tradizione tramandate oralmente sono<br />

norme accettate da tutti. I barbari non hanno la carta<br />

d'identità, la notorietà dell'<strong>in</strong>dividuo vale ald<strong>il</strong>à di qualsiasi<br />

attestazione scritta.<br />

-Sarà lasciata <strong>in</strong> eredità al diritto anglosassone.<br />

Nel diritto anglosassone le modifiche sono agevoli, <strong>il</strong> diritto<br />

romano <strong>in</strong> quanto scritto sembra immob<strong>il</strong>e e poco adatto alle<br />

evoluzioni.<br />

Il vassallaggio, che <strong>per</strong> <strong>il</strong> momento non è feudalesimo, è una<br />

miscellanea tra diritto romano e germanico. Da quest'ultimo<br />

prende <strong>il</strong> desiderio di cont<strong>in</strong>ua espansione del regno e la<br />

necessità che ha <strong>il</strong> re di poter contare su un gruppo di fedeli<br />

che combattono al suo fianco.<br />

Il rapporto tra re e vassallo è <strong>per</strong>sonale, non giuridico.<br />

Ubbidire e servire è germanico, chi non potrebbe essere<br />

d'accordo?<br />

Anche un nemico può diventare vassallo del re, basta che<br />

giuri fedeltà.<br />

Del diritto romano è tipica la seconda parte del rapporto, la<br />

ricompensa con un beneficio, la terra.<br />

Ne consegue che <strong>il</strong> re deve avere a disposizione grandi


vastità di terreni <strong>per</strong> comprare la fedeltà dei vassalli.<br />

-Da dove li prende?<br />

Dai suoi possedimenti, dalla Chiesa e dalle cont<strong>in</strong>ue<br />

con<strong>qui</strong>ste. Un sistema che funziona alla <strong>per</strong>fezione, non<br />

favorisce l’anarchia, lega le <strong>per</strong>sone fra loro.<br />

Carlo Magno organizza <strong>il</strong> suo regno <strong>in</strong> contee e ai conf<strong>in</strong>i<br />

istituisce le marche.<br />

Attenzione, <strong>il</strong> conte e <strong>il</strong> marchese non sono vassalli, le<br />

contee e le marche non sono benefici, rimangono di proprietà<br />

del re e <strong>il</strong> conte e <strong>il</strong> marchese hanno <strong>il</strong> compito di<br />

amm<strong>in</strong>istrarli <strong>in</strong> nome suo.<br />

Ciò non toglie che abbiano proprietà loro, all’<strong>in</strong>terno della<br />

contea o della marca, o all’esterno di esse, <strong>in</strong> altre contee o <strong>in</strong><br />

altre marche avute <strong>in</strong> beneficio <strong>in</strong> passato.<br />

-Una bel caos!<br />

Il papa dell'anno M<strong>il</strong>le.<br />

Il 2 apr<strong>il</strong>e 999 Gerberto d'Aur<strong>il</strong>lac viene consacrato papa<br />

con <strong>il</strong> nome di S<strong>il</strong>vestro II.<br />

Nonostante la brevità del suo pontificato, muore <strong>il</strong> 12<br />

maggio 1003, S<strong>il</strong>vestro II è un <strong>per</strong>sonaggio celebre. È <strong>il</strong> papa<br />

dell'anno M<strong>il</strong>le, anno segnato dal terrore dell'Apocalisse, e una<br />

delle menti scientifiche più <strong>il</strong>lustri del Medioevo.<br />

-Un papa matematico e astronomo.<br />

Non solo, ab<strong>il</strong>e <strong>in</strong>ventore votato all'<strong>in</strong>segnamento.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: Purtroppo la nostra figura ha suscitato<br />

numerose <strong>per</strong>plessità, tutte motivate dall'ignoranza.<br />

-Siamo nel <strong>per</strong>iodo più oscuro della Storia umana, cosa<br />

si aspettava?<br />

La sua sapienza verrà <strong>in</strong>terpretata come o<strong>per</strong>a del demonio.<br />

Si diffonderà l'idea che <strong>il</strong> suo sepolcro abbia poteri magici, e<br />

che, all'avvic<strong>in</strong>arsi della morte di un pontefice, <strong>il</strong> pavimento<br />

attorno si riempia di fango e <strong>il</strong> marmo si copra di gocce<br />

d'acqua, come se sudasse.<br />

Una credenza che sopravvive ai nostri giorni. Quando sta<br />

<strong>per</strong> morire un papa cent<strong>in</strong>aia di <strong>per</strong>sone visitano la sua tomba.


-Non siamo figli dei lumi?<br />

S<strong>il</strong>vestro II: In età giovan<strong>il</strong>e abbiamo avuto la fortuna di<br />

visitare Cordova e Siviglia e di entrare <strong>in</strong> contatto con le<br />

conoscenze di cui gli arabi sono depositari.<br />

Le ricche biblioteche monastiche delle contee catalane gli<br />

<strong>per</strong>mettono di ampliare la sua formazione culturale <strong>in</strong><br />

discipl<strong>in</strong>e come la matematica, la f<strong>il</strong>osofia e la teologia.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: In Francia riceviamo l'<strong>in</strong>carico di professore<br />

nel collegio episcopale di Reims e siamo da tutti ammirati.<br />

La sua fama d'<strong>in</strong>tellettuale si consolida, viene riconosciuto<br />

come <strong>il</strong> dotto dei suoi tempi, lui stesso ammette che i suoi<br />

contributi alla scienza sono mutuati dalla cultura araba.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: E' nostra la proposta di sostituire <strong>il</strong> sistema<br />

numerico romano con quello arabo, ci sembra più adatto al<br />

calcolo matematico, oltre all'uso dello zero e del sistema<br />

decimale.<br />

Al futuro papa si deve la diffusione del pendolo e<br />

dall'astrolabio, di un pallottoliere nel quale un gettone con<br />

<strong>in</strong>cisa una cifra sostituisce un numero di gettoni<br />

corrispondenti alla cifra stessa.<br />

Progetta un organo a vapore <strong>per</strong> la cattedrale di Reims e un<br />

orologio meccanico a ruote dentate.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: Hanno tutte f<strong>in</strong>alità pedagogiche, come la<br />

costruzione di una sfera <strong>per</strong> <strong>il</strong>lustrare le costellazioni, al cui<br />

<strong>in</strong>terno mettiamo dei chiodi di rame <strong>per</strong> i vari gruppi di stelle,<br />

così che venga raffigurato <strong>il</strong> cielo.<br />

In questo modo Gerberto <strong>in</strong>segna l'astronomia.<br />

Conti, re, papi e im<strong>per</strong>atori lo vogliono a corte. A nessuno<br />

sfugge l'<strong>in</strong>telligenza del giovane, la sua volontà di apprendere,<br />

<strong>in</strong> un <strong>per</strong>iodo <strong>in</strong> cui certe scienze sono ignorate.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: Grazie alla benevola <strong>in</strong>tercessione di papa<br />

Giovanni XIII, l'Im<strong>per</strong>atore Ottone I ci affida la tutela di suo<br />

figlio, Ottone II.<br />

In Francia viene co<strong>in</strong>volto nella disputa <strong>per</strong> <strong>il</strong> trono tra la<br />

d<strong>in</strong>astia carol<strong>in</strong>gia e quella capet<strong>in</strong>gia.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: Siamo dalla parte di Ugo Capeto che ci<br />

nom<strong>in</strong>a precettore dei suoi figli, ma non potendo diventare


arcivescovo di Reims, preferiamo la corte di Ottone III che,<br />

nom<strong>in</strong>ato Im<strong>per</strong>atore all'età di sedici anni, ha bisogno dei<br />

nostri precetti.<br />

Gerberto ha <strong>in</strong> mente un ambizioso progetto:<br />

S<strong>il</strong>vestro II: Seguendo <strong>il</strong> modello di Costant<strong>in</strong>o e di<br />

Carlo Magno, <strong>in</strong>coraggiamo la politica im<strong>per</strong>iale di<br />

unificazione dei territori europei con Roma capitale.<br />

Per gli Ottoni <strong>il</strong> progetto non è nuovo, l'<strong>in</strong>fluenza del futuro<br />

papa su Ottone III è fondamentale <strong>per</strong> la formazione<br />

dell'identità europea.<br />

Nel 998 Ottone III lo nom<strong>in</strong>a arcivescovo di Ravenna e fa<br />

di tutto <strong>per</strong>ché Gerberto diventi papa.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: Adottiamo <strong>il</strong> nome di S<strong>il</strong>vestro II,<br />

stab<strong>il</strong>endo <strong>in</strong> questo modo una cont<strong>in</strong>uità con <strong>il</strong> papa al tempo<br />

di Costant<strong>in</strong>o.<br />

S<strong>il</strong>vestro II e Ottone III si stab<strong>il</strong>iscono a Roma.<br />

S<strong>il</strong>vestro II: Nostro compito è diffondere la cristianità.<br />

Ci riescono con Polonia e Ungheria, ma Roma è un focolaio<br />

di cont<strong>in</strong>ue rivolte, papa e Im<strong>per</strong>atore meglio che scapp<strong>in</strong>o a<br />

Ravenna.<br />

Ottone III muore nel 1003, S<strong>il</strong>vestro II l'anno seguente.<br />

La brevità del suo pontificato è <strong>in</strong>versamente proporzionale<br />

alla sua <strong>in</strong>fluenza, <strong>il</strong> prestigio <strong>per</strong> la sua attività scientifica e <strong>il</strong><br />

suo peso nella vita ecclesiastica sono proporzionali alla fama<br />

leggendaria che segue la sua morte.<br />

-Un Leonardo da V<strong>in</strong>ci ante literam prima, un dottor<br />

Faust dopo.<br />

Si sparge la voce che le sue conoscenze siano frutto di un<br />

patto con <strong>il</strong> diavolo, che proprio <strong>in</strong> punta di morte lo conduce<br />

con sé negli <strong>in</strong>feri.<br />

Nel 1648, quando <strong>il</strong> Medioevo è f<strong>in</strong>ito da un pezzo, si<br />

decide di aprire <strong>il</strong> suo sepolcro nella Bas<strong>il</strong>ica romana di San<br />

Giovanni <strong>in</strong> Laterano.<br />

Il corpo è <strong>in</strong>tatto, ma rimane visib<strong>il</strong>e solo <strong>per</strong> pochi istanti.<br />

Alla sguardo attonito dei presenti si dissolve <strong>in</strong> cenere e <strong>per</strong><br />

tutta la chiesa si diffonde un odore acre e dolciastro.<br />

Rimane <strong>in</strong>tatto <strong>il</strong> suo anello con <strong>in</strong>cisa la scritta: Sic transit


gloria mundi, così passa la gloria di questo mondo.


Movimenti di popoli nell'Europa e <strong>in</strong> Oriente.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

La visione degli altri.<br />

I Vich<strong>in</strong>ghi.<br />

Le ricette di Ildegarda.<br />

La lettera di Berta al sultano Mufkati.<br />

La Sic<strong>il</strong>ia normanna.<br />

Cristiani e Musulmani nel Mediterraneo.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Il concetto di Storia <strong>per</strong> chi non crede.


Movimenti di popoli nell'Europa e <strong>in</strong> Oriente.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

Tra la f<strong>in</strong>e del IX e l'<strong>in</strong>izio del X secolo l'Europa viene<br />

<strong>in</strong>vasa da diverse popolazioni esterne.<br />

In questo <strong>per</strong>iodo già diffic<strong>il</strong>e <strong>per</strong> la disgregazione<br />

dell'Im<strong>per</strong>o carol<strong>in</strong>gio, tali <strong>in</strong>vasioni hanno conseguenze<br />

terrib<strong>il</strong>i.<br />

I vescovi, riuniti a Reims nel 909, le <strong>in</strong>terpretarono come<br />

una manifestazione della collera di Dio.<br />

I pr<strong>in</strong>cipali aggressori premevano da tre differenti direzioni:<br />

da Nord i Normanni, da Sud i Saraceni e da Est i Magiari.<br />

La resistenza fu organizzata <strong>in</strong> modo efficace: furono<br />

costruiti castelli come luoghi di rifugio, alcuni territori di<br />

conf<strong>in</strong>e fungevano da protezione <strong>per</strong> quelli <strong>in</strong>terni, le flotte<br />

controllavano le coste.<br />

In Italia, alcuni mercenari normanni, giunti nel XI secolo<br />

<strong>per</strong> porsi al servizio del miglior offerente fra Bizant<strong>in</strong>i e<br />

Longobardi, con<strong>qui</strong>starono Puglia, Calabria, Campania e<br />

Sic<strong>il</strong>ia, dando vita al regno normanno di Sic<strong>il</strong>ia, portato<br />

all'apogeo da Ruggero II.<br />

Le sorti del regno si legarono <strong>in</strong> seguito a quelle dell'Im<strong>per</strong>o<br />

svevo.<br />

Contemporaneamente <strong>in</strong> Oriente si espandeva la<br />

popolazione dei Mongoli che fece <strong>il</strong> proprio <strong>in</strong>gresso nella<br />

Storia mondiale nel 1206, sotto la guida di Gengis Khan.<br />

L'immenso Im<strong>per</strong>o <strong>formato</strong> dai suoi successori, tra cui<br />

Kub<strong>il</strong>ay Khan (presso <strong>il</strong> quale soggiornò l'italiano Marco Polo)<br />

si avviò al crollo def<strong>in</strong>itivo all'<strong>in</strong>izio del 1400 con la morte del<br />

Tamerlano.


La visione degli altri.<br />

I Vich<strong>in</strong>ghi.<br />

Secoli di racconti derivati da poemi epici e da cronache, e<br />

rivisitati <strong>in</strong> tempi recenti con racconti romantici, hanno dip<strong>in</strong>to<br />

l'immag<strong>in</strong>ario comune dell'uomo vich<strong>in</strong>go, che sem<strong>in</strong>a terrore<br />

<strong>in</strong> Europa durante <strong>il</strong> Medioevo e con i quali noi non abbiamo<br />

nulla da spartire.<br />

Vich<strong>in</strong>ghi: Siamo un popolo scand<strong>in</strong>avo bellicoso e<br />

feroce, composto da <strong>in</strong>dividui alti, grossi, biondi, capelli<br />

lunghi, elmo con le corna e scudo rotondo, carattere rude e<br />

spigoloso, <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>e alle gioie del cibo e della vita allegra.<br />

Amiamo veleggiare su veloci navi dalla testa di drago bordate<br />

di scudi, <strong>in</strong>tenti a scrutare le onde e l'orizzonte, <strong>in</strong> cerca di<br />

ricche prede, monasteri, vascelli nemici e v<strong>il</strong>laggi, ma anche<br />

mondi lontani, <strong>in</strong>esplorati e sconosciuti.


In quell'anno arrivarono terrib<strong>il</strong>i presagi sulla terra dei<br />

Northumbri, <strong>in</strong>fondendo terrore nel popolo nel modo più triste:<br />

immense distese di luce <strong>per</strong>corsero <strong>il</strong> cielo, e vortici, e feroci draghi<br />

volarono nel firmamento. Questi tremendi segni furono presto seguiti<br />

da una grande carestia: e dopo non molto, nel sesto giorno prima<br />

delle idi di gennaio, la straziante <strong>in</strong>cursione di uom<strong>in</strong>i pagani fece<br />

un miserab<strong>il</strong>e scempio della chiesa di Dio nella sacra isola, con<br />

rap<strong>in</strong>e e massacri.<br />

Così un anonimo anglosassone racconta l'attacco all'abbazia<br />

di L<strong>in</strong>dsfarne nel 793 che <strong>per</strong> tradizione sancisce l'<strong>in</strong>izio<br />

dell'era vich<strong>in</strong>ga, due secoli e mezzo prima degli assalti e delle<br />

violenze degli uom<strong>in</strong>i del Nord sulle coste cont<strong>in</strong>entali<br />

dell'Europa settentrionale e delle località mediterranee.<br />

Niente di più fuorviante.<br />

La Storia l'abbiamo organizzata attraverso nomi, popoli,<br />

<strong>per</strong>iodi, date, <strong>il</strong> tutto viene def<strong>in</strong>ito dai posteri <strong>per</strong>ché lo studio<br />

non diventi caotico. Se nello studio della Storia niente è vero <strong>in</strong><br />

assoluto, possiamo guardare a ciò che dicono gli studiosi e<br />

cercare di capire come quell'immag<strong>in</strong>e terrib<strong>il</strong>e e suggestiva si è<br />

formata nella nostra testa.<br />

Il punto di partenza della cultura e della civ<strong>il</strong>tà vich<strong>in</strong>ga<br />

affonda le sue orig<strong>in</strong>i molto più <strong>in</strong>dietro nel tempo. Si sta<br />

scavando <strong>per</strong> la costruzione di oleodotto danese e si ritrovano<br />

re<strong>per</strong>ti archeologici che fanno risalire <strong>il</strong> momento della svolta<br />

del mondo scand<strong>in</strong>avo nel I secolo dopo Cristo.<br />

Otto secoli prima di L<strong>in</strong>dsfarne!<br />

Da quelle parti nel 9 d.C. I Romani subiscono una cocente<br />

sconfitta a o<strong>per</strong>a di tribù germaniche, ben tre legioni vengono<br />

<strong>per</strong>se.<br />

La sconfitta è così dura da digerire che i Romani devono<br />

aspettare sei anni <strong>per</strong> tornare <strong>in</strong> quei luoghi, seppellire i resti<br />

mortali e riprendere possesso dei territori a occidente del<br />

Reno.<br />

-Cosa c'entra con i Vich<strong>in</strong>ghi?


I siti archeologici scand<strong>in</strong>avi ci restituiscono preziosi re<strong>per</strong>ti<br />

<strong>per</strong> metà nordici e <strong>per</strong> metà romani. Ciò fa supporre che dopo<br />

la sconfitta i Romani, consapevoli della m<strong>in</strong>accia germanica,<br />

abbiano cercato alleanze oltre <strong>il</strong> conf<strong>in</strong>e con tribù poste ald<strong>il</strong>à<br />

del territorio occupato dai nemici, cioè con gli uom<strong>in</strong>i del<br />

Nord.<br />

A loro i Romani <strong>in</strong>viano ricchi doni, mandano missioni<br />

diplomatiche, attivano scambi commerciali. Tutto f<strong>in</strong>alizzato a<br />

farli servire nell'esercito romano.<br />

I capitribù scand<strong>in</strong>avi sono già ab<strong>il</strong>i guerrieri e <strong>il</strong> contatto<br />

con <strong>il</strong> mondo romano accelera la trasformazione sociale ed<br />

economica.<br />

Per rispondere alle richieste di Roma viene migliorata<br />

l'efficienza dell'agricoltura e dell'allevamento, vengono<br />

<strong>in</strong>trodotti nuovi metodi di coltivazione e determ<strong>in</strong>ata una<br />

gerarchia sociale all'<strong>in</strong>terno della tribù e tra le tribù.<br />

-Nomi non ne abbiamo.<br />

Siamo <strong>per</strong>ò <strong>in</strong> grado di visitare tombe, valutare la grandezza<br />

dei v<strong>il</strong>laggi, la disposizione delle case, la ricchezza delle<br />

mandrie e la capacità di costruire fortificazioni. Il ritrovamento<br />

<strong>in</strong> Danimarca di <strong>qui</strong>ndicim<strong>il</strong>a armi sepolte nel fango fa<br />

supporre che gli Scand<strong>in</strong>avi siano <strong>in</strong> grado di trasportare <strong>per</strong><br />

mare migliaia di soldati con i loro e<strong>qui</strong>paggiamenti.<br />

-Magari anche combattere così come i Romani hanno<br />

<strong>in</strong>segnato loro.<br />

Nel VI secolo <strong>il</strong> vik è <strong>il</strong> v<strong>il</strong>laggio commerciale costiero<br />

scand<strong>in</strong>avo, nodo di scambio con le isole britanniche.<br />

In questo <strong>per</strong>iodo quel mondo guerriero com<strong>in</strong>cia a<br />

guardare con occhi avidi l'Europa cristiana.<br />

L'abbazia di L<strong>in</strong>dsfarne è la prima a farne le spese.<br />

Il saccheggio non segna dunque l'<strong>in</strong>izio di un'epoca, ma di<br />

una nuova fase <strong>per</strong> un mondo che ha già una lunga storia alle<br />

spalle.<br />

La schiera arrivò improvvisa attraverso <strong>il</strong> palazzi a<strong>per</strong>ti,<br />

m<strong>in</strong>acciando crudelmente gli uom<strong>in</strong>i beati e, dopo aver ucciso con


ferocia pazzia <strong>il</strong> resto dei membri, si avvic<strong>in</strong>arono al santo padre<br />

<strong>per</strong> costr<strong>in</strong>gerlo ad abbandonare i metalli preziosi <strong>in</strong> cui si<br />

trovavano le ossa di San Columba, ma i monaci avevano sollevato <strong>il</strong><br />

reli<strong>qui</strong>ario dalla sua sede e l'avevano sepolto <strong>in</strong> un tumulo scavato<br />

sotto uno spessa strato di torba. Questo era <strong>il</strong> bott<strong>in</strong>o desiderato dai<br />

Danesi, ma <strong>il</strong> santo rimase disarmato e con <strong>in</strong>crollab<strong>il</strong>e proposito.<br />

Qu<strong>in</strong>di la pia vittima venne tagliata a pezzi.<br />

Questo è <strong>il</strong> racconto del sesto attacco vich<strong>in</strong>go al monastero<br />

di Santa Columba datato 825.<br />

I Vich<strong>in</strong>gi ne escono a mani vuote. Dopo <strong>il</strong> quarto attacco<br />

buona parte dei monaci e tutto <strong>il</strong> tesoro vengono trasportati <strong>in</strong><br />

Irlanda, Libro di Kells compreso, un evangeliario d'<strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e<br />

bellezza e d'<strong>in</strong>estimab<strong>il</strong>e valore.<br />

I Vich<strong>in</strong>ghi sono un popolo cruciale nella Storia d'Europa e<br />

della nostra Italia. I normanni che <strong>in</strong>vadono la Francia nord<br />

occidentale, l'Ingh<strong>il</strong>terra e l'Italia meridionale sono Vich<strong>in</strong>ghi.<br />

Da Shetland ad Algiras, da Pisa a Pamplona, da Kells a<br />

Bordeaux, le cronache sono pieni di notizie di assalti, gli<br />

evangeliari densi di preghiere <strong>per</strong> la salvezza. Un quadro di<br />

terrore diffuso e ben motivato.<br />

Tuttavia ci sono dei punti oscuri.<br />

Il primo è <strong>il</strong> più ovvio e <strong>il</strong> più diffic<strong>il</strong>e: <strong>per</strong>ché?<br />

-Sono pagani e poligami, proliferano alla grande,<br />

hanno fame.<br />

La poligamia da sola non è mai stata causa storica di crescita<br />

demografica, sono gli storici cristiani che diffondo queste<br />

divertenti teorie.<br />

-L'alta densità di popolazione rispetto al territorio è<br />

considerato a buon ragione una delle possib<strong>il</strong>i sp<strong>in</strong>te<br />

all'espansione.<br />

Bisogna <strong>in</strong>tegrarla con la struttura del potere e la<br />

distribuzione delle ricchezze.<br />

La seconda questione è: come?<br />

Qui <strong>in</strong>terviene quel bagaglio culturale che ha <strong>per</strong>messo loro<br />

di aff<strong>in</strong>are le tecniche m<strong>il</strong>itari e l'arte della navigazione.


-Hanno navi veloci, s<strong>il</strong>enziose, maneggevoli e guerrieri<br />

ben addestrati.<br />

Queste sono le modalità di attacco. Le strategie? Le<br />

alleanze?<br />

-Sono attacchi improvvisi e imprevedib<strong>il</strong>i, isolati,<br />

spontanei e anche irrazionali, <strong>per</strong> questo ancor più temib<strong>il</strong>i.<br />

Questo è quanto riferiscono le vittime. Le fonti monastiche<br />

presentano i Vich<strong>in</strong>ghi come mostri dal comportamento<br />

satanico contrapposti ai martiri <strong>in</strong>nocenti da loro massacrati.<br />

-Manca <strong>il</strong> punto di vista vich<strong>in</strong>go.<br />

Le loro fonti sono di diffic<strong>il</strong>e <strong>in</strong>terpretazione.<br />

-Saghe che <strong>in</strong>neggiano a guerrieri, eroi, con<strong>qui</strong>ste e<br />

guerre, messe <strong>per</strong> iscritto <strong>in</strong> forma poetica o <strong>in</strong> prosa <strong>in</strong> tempi<br />

successivi.<br />

Il fenomeno è di dimensioni così ampio e l'area geografica<br />

così estesa da far pensare alla possib<strong>il</strong>ità di un piano<br />

coord<strong>in</strong>ato e ben pensato. Sappiamo di alleanze tra capi<br />

guerrieri nordici e pr<strong>in</strong>cipi cristiani anglosassoni o franchi,<br />

come Pip<strong>in</strong>o II d'A<strong>qui</strong>tania.<br />

La contrapposizione tra i buoni cristiani e i cattivi pagani del<br />

Nord cade se si guarda alla prima espansione verso Ovest dei<br />

Vich<strong>in</strong>ghi.<br />

I primi residenti delle Isole Far Oer e dell'Islanda sono<br />

monaci e sacerdoti irlandesi alla ricerca di un deserto nel<br />

freddo oceano <strong>per</strong> ottenere la salvezza tramite una vita<br />

eremitica.<br />

Senza dubbio i monaci irlandesi nell'anno 870 si sono<br />

stanziati <strong>in</strong> Islanda.<br />

-Ma chi li ha portati? Non possono che essere stati i<br />

Vich<strong>in</strong>ghi stessi!<br />

Questo significa che i raid contro i monasteri irlandesi non<br />

impediscono la convivenza di coloni vich<strong>in</strong>ghi tra la<br />

popolazione celtica e la conseguente creazione di gruppi<br />

celtico-nordici. Altrimenti, come avrebbe potuto essere<br />

trasmessa la conoscenza delle tecniche mar<strong>in</strong>are <strong>per</strong> i viaggi<br />

dei monaci? Conoscenze che <strong>per</strong>mettono ai Vich<strong>in</strong>ghi di<br />

scoprire l'Atlantico del Nord.


Le navi sono <strong>il</strong> loro più potente strumento di guerra e di<br />

espansione. Comb<strong>in</strong>ando alla grande l'uso dei remi con la vela,<br />

navigano <strong>per</strong> lunghi <strong>per</strong>iodi ovunque e con qualsiasi tempo.<br />

L'islandese Erik <strong>il</strong> Rosso colonizza la Groenlandia. Suo<br />

figlio Leif <strong>in</strong>torno all'anno M<strong>il</strong>le approda nelle regioni oggi<br />

canadesi, ma vengono subito abbandonate <strong>per</strong> l'ost<strong>il</strong>ità delle<br />

popolazioni <strong>in</strong>digene, così come viene abbandonata la<br />

Groenlandia questa volta <strong>per</strong> l'ost<strong>il</strong>ità del clima.<br />

Nell'età carol<strong>in</strong>gia, ovvero nel IX secolo, quei popoli<br />

provenienti dallo Jutland e dalla Scand<strong>in</strong>avia meridionale<br />

diventano noti come Norsemen, uom<strong>in</strong>i del Nord, contratto <strong>in</strong><br />

Normans e <strong>in</strong> italiano Normanni.<br />

Danno <strong>il</strong> nome alla regione francese che con<strong>qui</strong>stano.<br />

-Non <strong>il</strong> contrario.<br />

S'<strong>in</strong>tegrano con gli abitanti locali e assumono nomi francesi.<br />

I Normanni di Puglia, Calabria e Sic<strong>il</strong>ia, e i loro re come<br />

Ruggero II d'Altav<strong>il</strong>la, sono Vich<strong>in</strong>ghi.<br />

Dall'altra parte della Manica, Guglielmo <strong>il</strong> Con<strong>qui</strong>statore che<br />

sottomette l'Ingh<strong>il</strong>terra, è un re normanno e la sua gente<br />

sostituisce gli Anglosassoni nel governo del paese.<br />

Gente normanna: Siamo alti un metro e settantac<strong>in</strong>que<br />

centimetri, corpulenti, armati f<strong>in</strong>o ai denti.<br />

-I popoli europei sono terrorizzati.<br />

Un viaggiatore musulmano ne rimane impressionato:<br />

Viaggiatore musulmano: Sono alti come palme e hanno le<br />

guance rosse, non usano tuniche né caftani, gli uom<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong>dossano un mantello che copre la metà del corpo, un braccio<br />

rimane sco<strong>per</strong>to. Ognuno ha con sé una scure, una spada e un<br />

coltello, armi da cui non si separa mai. Le loro spade sono<br />

larghe e piatte, con una scanalatura centrale poco profonda<br />

come quelle franche.<br />

Vivono <strong>in</strong> terre <strong>in</strong>ospitali e fredde, la loro salute è m<strong>in</strong>ata da<br />

reumatismi e artrite. I bamb<strong>in</strong>i nati deformi vengono uccisi<br />

esponendoli alle <strong>in</strong>tem<strong>per</strong>ie.<br />

Vich<strong>in</strong>ghi: Il vero uomo è colui che si mostra<br />

coraggioso e noncurante della vita altrui, anche se si tratta del<br />

proprio figlio, se è un impedimento.


L'uomo libero si dist<strong>in</strong>gue dal povero <strong>per</strong> l'ab<strong>il</strong>ità con cui<br />

usa le armi.<br />

Il Medioevo è anche questo. Un popolo feroce e pagano<br />

chiamato a svolgere un ruolo importante nella Storia<br />

dell'Europa.<br />

Dimentichiamo gli elmi con le corna, tra l'altro mai esistiti, e<br />

guardiamo a questo popolo come a un importante tassello<br />

nella Storia d'Europa.<br />

Il mondo è più piccolo di quanto noi immag<strong>in</strong>iamo e i<br />

<strong>per</strong>corsi della Storia complessi e sott<strong>il</strong>i delle semplificazioni.<br />

-Questo è <strong>il</strong> suo fasc<strong>in</strong>o.<br />

Nel 1958 nel mondo vich<strong>in</strong>go entra a gamba tesa<br />

Hollywood: Kirk Douglas è <strong>il</strong> selvaggio e magnifico Erik, Tony<br />

Curtis è <strong>il</strong> riflessivo Erik. Entrambi si contendono Janet<br />

Leight, una pr<strong>in</strong>cipessa gaelica.


Al c<strong>in</strong>ema americano dobbiamo l'idea del tipico vich<strong>in</strong>go:<br />

violento e passionale, selvaggio e libero, rozzo e portato<br />

all'avventura e all'esplorazione.<br />

-Ricorda i pionieri del West!<br />

Agli americani del Nord è sempre piaciuta l'idea che <strong>il</strong> loro<br />

territorio fosse stato sco<strong>per</strong>to prima dai Vich<strong>in</strong>ghi:<br />

Americani del Nord: Gente barbara, ma palad<strong>in</strong>a della<br />

libertà contro l'im<strong>per</strong>ialismo romano, non come quel<br />

Colombo, italiano, cattolico, al servizio della Spagna.<br />

Quando nel 1961 vengono ritrovati i resti di un<br />

<strong>in</strong>sediamento vich<strong>in</strong>go <strong>in</strong> Terranova, gli americani possono<br />

vantare un nuovo e diverso <strong>in</strong>izio, marcato dal coraggio di<br />

uom<strong>in</strong>i che hanno esplorato <strong>in</strong> tempi oscuri, <strong>il</strong> lontano e buio<br />

Medioevo, oltre i conf<strong>in</strong>i del ragionevole.<br />

Qu<strong>in</strong>dici anni dopo verrà dato <strong>il</strong> nome Vik<strong>in</strong>g a due<br />

missioni spaziali su Marte.<br />

-Forse non a caso sono tra i migliori successi della<br />

Nasa.<br />

I Norvegesi si sp<strong>in</strong>gono altre.<br />

Rimasti sotto <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io danesi <strong>per</strong> quattrocento anni e<br />

caduti poi sotto gli svedesi, quando ottengono l'<strong>in</strong>dipendenza<br />

nel 1905, guardano ai re e alle saghe vich<strong>in</strong>ghe con crescente<br />

attenzione. Le figure dei guerrieri vengono idealizzati con<br />

caratteri molto positivi:<br />

Norvegesi: Uom<strong>in</strong>i forti e liberi, coraggiosi e fieri.<br />

Anche gli Svedesi fanno <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o ai Vich<strong>in</strong>ghi.<br />

Svedesi: Il nostro passato glorioso e coraggioso non può<br />

sopire <strong>il</strong> desiderio di annettere la F<strong>in</strong>landia, <strong>per</strong>sa nel 1809<br />

durante la guerra con la Russia.<br />

Per fortuna l'esaltazione del forte legame tra i popoli<br />

germanici con gli uom<strong>in</strong>i del Nord non lascia eredità nella<br />

Germania nazista.<br />

I mostri satanici che terrorizzavano v<strong>il</strong>laggi e abbazie, che<br />

arrivano veloci e altrettanto velocemente sparivano lasciando


macerie, si sono forse trasformati <strong>in</strong> prodi guerrieri temib<strong>il</strong>i ma<br />

affasc<strong>in</strong>anti.<br />

-L'elmo con le corna?<br />

Mai <strong>in</strong>dossato!<br />

-I bei capelli al vento?<br />

Quelli sì, con occhi che guardano oltre l'orizzonte e la<br />

limitatezza dei conf<strong>in</strong>i umani.<br />

Le ricette di Ildegarda.<br />

Santa, teologa, medico, musicista, cosmologa... una delle<br />

<strong>per</strong>sonalità più poliedriche del Medioevo, Ildegarda di B<strong>in</strong>gen<br />

(1098-1179) è stata di recente proclamata Dottore della Chiesa.<br />

-Per le sue ricette?<br />

No, la religiosa benedett<strong>in</strong>a tedesca ha esplorato tutti i<br />

campi dello scib<strong>il</strong>e, politica compresa, trattando da pari a pari<br />

con nob<strong>il</strong>i e governanti del suo tempo:<br />

-Con Federico I Barbarossa ha avuto un s<strong>in</strong>cero<br />

dialogo.<br />

Dapprima amichevole, ost<strong>il</strong>e quando l'Im<strong>per</strong>atore decide di<br />

nom<strong>in</strong>are un antipapa.<br />

I papi la considerarono una delle maggiori es<strong>per</strong>te <strong>in</strong><br />

teologia, al punto da citarla nei s<strong>in</strong>odi.<br />

A noi <strong>in</strong>teressa la sua competenza nella professione medica<br />

e dietologa, che si dimostrerà moderna, considerando <strong>il</strong><br />

<strong>per</strong>iodo <strong>in</strong> cui vive, <strong>il</strong> solito oscuro Medioevo.<br />

Ildegarda: La mia conv<strong>in</strong>zione è semplice,<br />

l'alimentazione ha <strong>il</strong> potere di prevenire e di guarire le malattie.<br />

Una conv<strong>in</strong>zione moderna al cento <strong>per</strong> cento.<br />

Ildegarda: Nessun <strong>in</strong>flusso magico o mistico di cibi e di<br />

piante, nei processi fisiologici agiscono le proprietà del cibo.<br />

Lo espone <strong>in</strong> nove libri scritti <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua lat<strong>in</strong>a.<br />

-Come ha potuto Ildegarda sa<strong>per</strong>e o <strong>in</strong>tuire quello che<br />

m<strong>il</strong>le anni dopo sarebbero state valide sco<strong>per</strong>te?<br />

Un mistero!<br />

Da giov<strong>in</strong>etta è <strong>in</strong><strong>qui</strong>eta e trova pace nel convento da lei<br />

fondato.


Non è una suora di clausura. Predicare tra la gente um<strong>il</strong>e o<br />

essere ricevuti a corte da re e im<strong>per</strong>atori, <strong>per</strong> lei non c'è alcuna<br />

differenza.<br />

Ci lascia duem<strong>il</strong>a rimedi alimentari <strong>per</strong> tutti i tipi di malattie,<br />

con un approccio che oggi def<strong>in</strong>iamo olistico.<br />

Ildegarda: Curo l'<strong>in</strong>tero organismo, corpo e anima, non<br />

la s<strong>in</strong>gola la malattia o <strong>il</strong> s<strong>in</strong>tomo.<br />

Le sue prescrizioni sono regimi dietetici che educano alla<br />

corretta alimentazione.<br />

La sua base è la dieta mediterranea:<br />

Ildegarda: Cereali, frutta, verdura e legumi, evitare gli<br />

eccessi di cibo, <strong>in</strong> particolare quelli grassi, piano con le<br />

bevande alcoliche, carne con moderazione.<br />

-Se avesse conosciuto Carlo Magno!<br />

Sulla carne Ildegarda è categorica.<br />

Ildegarda: Chi ha l'abitud<strong>in</strong>e di mangiare carne o altri<br />

alimenti grassi, rischierà più degli altri di ammalarsi, dato che<br />

una tale alimentazione viene digerita diffic<strong>il</strong>mente e la polpa<br />

animale <strong>in</strong>grassa quella dell'uomo.<br />

Pesce?<br />

Ildegarda: Via libera!<br />

Incredib<strong>il</strong>e se consideriamo che vive <strong>in</strong> una Germania poco<br />

mar<strong>in</strong>ara!<br />

Ildegarda: Ho vic<strong>in</strong>o <strong>il</strong> Reno e descrivo duecento specie<br />

di pesce di fiume, ognuno con le sue proprietà nutritive.<br />

I vegetali?<br />

Ildegarda: Li consiglio tutti, <strong>in</strong> particolare <strong>il</strong> f<strong>in</strong>occhio.<br />

Motivo del f<strong>in</strong>occhio?<br />

Ildegarda: Rende lieti sotto qualsiasi forma lo si<br />

consumi, dà al corpo una buona irrigazione sanguigna e un<br />

buon odore, fac<strong>il</strong>ita la digestione.<br />

Oggi sappiamo che <strong>il</strong> f<strong>in</strong>occhio è un efficace antispastico e<br />

un ottimo digestivo <strong>per</strong> via dei fitosterogeni.<br />

Ildegarda: Consiglio sedano, carote, aglio, cipolle e<br />

legumi, soprattutto fagioli e piselli.<br />

Frutta?<br />

Ildegarda: La frutta secca fortifica l'organismo.


Ovvio, contiene prote<strong>in</strong>e, oli essenziali, calcio e ferro! Il<br />

meglio dell'alimentazione sono i cereali.<br />

Ildegarda: Farro <strong>in</strong> prima posizione, <strong>il</strong> più completo e<br />

curativo di tutti.<br />

Oggi qualsiasi medico sa che questo cereale ha un contenuto<br />

glicemico <strong>in</strong>feriore al grano e al riso, un alto tasso di fibre,<br />

potassio, fosforo, magnesio e vitam<strong>in</strong>e dei gruppi A e B.<br />

Ildegarda: Il farro cura l'<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o, l'organo essenziale <strong>per</strong><br />

<strong>il</strong> benessere fisico e psichico.<br />

Oggi la scienza medica sa che l'<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o è <strong>il</strong> secondo<br />

cervello, che a volte impara dal primario e altre <strong>in</strong>segna.<br />

-Dicono che Ildegarda abbia imparato dalle sue visioni<br />

mistiche, apparse f<strong>in</strong> dalla tenera età.<br />

Oggi di lei diremmo che soffre di emicranie <strong>per</strong>enni del tipo<br />

con aurea, quelle che provocano disturbi della vista con<br />

comparsa di sc<strong>in</strong>t<strong>il</strong>le e ombre.<br />

Questa diagnosi nulla toglie alla grandezza della benedett<strong>in</strong>a<br />

anticonformista e sapiente, che anticipò di un m<strong>il</strong>lennio le<br />

conoscenze della medic<strong>in</strong>a.<br />

Habermus (zuppa di farro)<br />

Ingredienti.<br />

Due tazze di farro, quattro tazze di acqua, un cucchiaio di<br />

cannella, due pizzichi di zenzero, due cucchiai di miele, uno di<br />

mandorle tritate e del succo di limone.<br />

Preparazione.<br />

Mettere <strong>in</strong> una pentola l'acqua e <strong>il</strong> farro, portare a<br />

ebollizione senza smettere di mescolare.<br />

Aggiungere <strong>il</strong> miele e le spezie e lasciare che <strong>il</strong> composto si<br />

gonfi.<br />

Cuocere da c<strong>in</strong>que a dieci m<strong>in</strong>uti, prima della f<strong>in</strong>e della<br />

cottura aggiungere le mele<br />

Togliere dal fuoco e spolverare con le mandorle, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>il</strong><br />

succo di limone e buon appetito!<br />

La lettera di Berta al sultano Mufkati.


Pirateria e commercio sono un fenomeno reciproco. Le navi<br />

bizant<strong>in</strong>e tendono agguati alle navi musulmane al largo delle<br />

coste della Siria e dell'Egitto. Le navi toscane <strong>in</strong> pattugliamento<br />

catturano navi aghlabidi. La pirateria musulmana è diffusa e<br />

alimentata dalle strategie degli emiri.<br />

È diffic<strong>il</strong>e e scorretto separare le attività commerciali dalla<br />

pirateria <strong>in</strong> quanto praticate congiuntamente.<br />

Hanno contribuito <strong>in</strong>sieme, <strong>in</strong> modo differente e non<br />

dist<strong>in</strong>guib<strong>il</strong>e, a diffondere merci e tecnologie, conoscenze e<br />

manufatti. Il medesimo e<strong>qui</strong>paggio si comporta da pirata<br />

all'andata e da commerciante al ritorno, razziando le<br />

imbarcazioni che la buona sorte gli fa <strong>in</strong>contrare e andando<br />

poi a vendere <strong>il</strong> bott<strong>in</strong>o.<br />

Gli obiettivi dei raid sono la testimonianza delle capacità del<br />

luogo rap<strong>in</strong>ato di attrarre l'attenzione dei pirati ed è un segnale<br />

dell'<strong>in</strong><strong>in</strong>terrotto commercio marittimo.<br />

-Risultato? Esistono m<strong>in</strong>acce alla libera circolazione delle<br />

navi a ciascun capo dei <strong>per</strong>corsi commerciali mediterranei.<br />

La lettera di Berta è una lunga missiva <strong>in</strong>viata da Berta di<br />

Toscana a Muktafî, califfo di Baghdad, nei primi mesi del 906 e<br />

giunta a dest<strong>in</strong>azione nel giugno del medesimo anno.<br />

-Per quale motivo tutta quest'attenzione a una lettera?<br />

Perché contiene suggestivi e sorprendenti elementi di<br />

valutazioni dei rapporti tra mondo occidentale e mondo<br />

musulmano, sia <strong>in</strong> merito alle città alto medievali, sia <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e<br />

alle complesse d<strong>in</strong>amiche che hanno regolato gli scambi delle<br />

merci nel Mediterraneo dall’età Tardo Antica all'anno M<strong>il</strong>le.<br />

La lettera, scritta <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o, ci è <strong>per</strong>venuta attraverso fonti<br />

arabe posteriori, nel 1953 ha avuto un’edizione <strong>in</strong>tegrale<br />

<strong>in</strong>glese e l’identificazione con Berta di Toscana si è<br />

concretizzata.<br />

Sentiamo cosa dice Berta.<br />

Nel nome di Dio clemente e misericordioso. Dio ti guardi, o re<br />

eccellente <strong>in</strong> autorità e potente <strong>in</strong> signoria, da tutti i tuoi nemici, ti<br />

assicuri <strong>il</strong> regno, ti mantenga <strong>in</strong> salute nel corpo e nell’anima.


Io, Berta figlia di Lotario, reg<strong>in</strong>a di tutti i Franchi, ti saluto, mio<br />

signore re. Tra me e <strong>il</strong> re dell’Ifriqija vi era amicizia, <strong>per</strong>ché io non<br />

sospettavo che vi fosse sulla terra un re su<strong>per</strong>iore a lui. Le mie navi,<br />

essendo uscite, presero le navi del re dell’Ifriqiya, <strong>il</strong> cui comandante<br />

era un eunuco chiamato Alì: lo feci prigioniero con centoc<strong>in</strong>quanta<br />

uom<strong>in</strong>i che erano con lui su tre navi e rimasero <strong>in</strong> mio possesso <strong>per</strong><br />

sette anni. Lo trovai <strong>in</strong>telligente e pronto, ed egli mi <strong>in</strong>formò che tu<br />

sei re sopra tutti i re e benché gente fosse venuta nel mio regno,<br />

nessuno mi aveva detto <strong>il</strong> vero <strong>in</strong>torno a te, eccetto questo eunuco che<br />

ti porta questa mia lettera.<br />

Ho mandato con lui dei doni di cose che si trovano nel mio paese<br />

<strong>per</strong> tributarti onore e ottenere <strong>il</strong> tuo affetto; essi consistono <strong>in</strong><br />

c<strong>in</strong>quanta spade<br />

c<strong>in</strong>quanta scudi<br />

c<strong>in</strong>quanta lance (del tipo <strong>in</strong> uso presso i Franchi)<br />

venti vesti tessute d’oro<br />

venti eunuchi slavi<br />

venti schiave slave belle e graziose<br />

dieci grandi cani, contro i quali non valgono né fiere né altre<br />

bestie<br />

sette falchi<br />

sette sparvieri<br />

un padiglione di seta con tutto <strong>il</strong> suo apparato<br />

venti vesti di lana prodotta da una conchiglia estratta dal fondo<br />

del mare da queste parti, dai colori cangianti come l’arcobaleno, che<br />

cambia colore a ogni del giorno<br />

tre uccelli (del paese dei Franchi) i quali se vedono cibi e bevande<br />

avvelenati gettano uno strido orrendo e battono le ali, sicché si<br />

conosce la cosa<br />

delle <strong>per</strong>le di vetro che estraggono senza dolore frecce e punte di<br />

lancia, se la carne vi sia cresciuta <strong>in</strong>torno.<br />

Egli mi ha <strong>in</strong><strong>formato</strong> che tra te ed <strong>il</strong> re dei Bizant<strong>in</strong>i che risiede a<br />

Costant<strong>in</strong>opoli vi è amicizia. io ho signoria vasta ed eserciti<br />

numerosi, poiché la mia signoria comprende ventiquattro regni,


ciascuno dei quali ha un l<strong>in</strong>guaggio diverso da quello del regno che<br />

gli è vic<strong>in</strong>o, e nel mio regno sta la città di Roma la grande. Dio sia<br />

lodato. Mi ha detto di te che le tue cose procedono bene, riempiendo<br />

<strong>il</strong> mio cuore di soddisfazione e io chiedo a Dio di aiutarmi a<br />

ottenere la tua amicizia e l’accordo fra noi <strong>per</strong> quanti anni io<br />

rimanga <strong>in</strong> vita: che ciò avvenga dipende da te.<br />

L’accordo è cosa che nessuno della mia famiglia, della mia<br />

parentela e della mia stirpe ha ricercato, né alcuno mi aveva<br />

<strong>in</strong>formata <strong>in</strong>torno ai tuoi eserciti e all’eccellenza <strong>in</strong> cui ti trovi come<br />

mi ha <strong>in</strong><strong>formato</strong> questo eunuco che ti ho spedito.<br />

Or dunque, o signore, su te <strong>per</strong> l’amor di Dio la salute grande.<br />

Scrivimi <strong>in</strong>torno alla tua salute e a tutto ciò che abbisogni nel mio<br />

regno e nel mio paese <strong>per</strong> mezzo di questo eunuco Alì; non<br />

trattenerlo presso di te, aff<strong>in</strong>ché egli possa portarmi la tua risposta:<br />

io aspetto <strong>il</strong> suo arrivo. L’ho <strong>in</strong>caricato di un segreto che egli ti dirà<br />

quando vedrà <strong>il</strong> volto e udrà le tue parole, aff<strong>in</strong>ché questo segreto<br />

rimanga tra noi, giacché non voglio che ne sia <strong>in</strong> possesso alcuno<br />

tranne te, me e questo eunuco.<br />

La salute di Dio grande sia su te e sui tuoi e possa Iddio<br />

um<strong>il</strong>iare <strong>il</strong> tuo nemico e farlo calpestare sotto i tuoi piedi. Salute.<br />

Esiste una variante della lettera di Berta, secondo la quale i doni,<br />

non furono mandati <strong>per</strong>ché l’eunuco avrebbe potuto essere<br />

<strong>in</strong>tercettato e derubato. Ecco <strong>il</strong> testo della diversa versione.<br />

Era mia <strong>in</strong>tenzione mandare un dono con lui e avevo radunato<br />

tutto ciò <strong>per</strong>ché lo prendesse con sé, egli disse che temeva che <strong>il</strong><br />

sovrano dell’Ifriqiya, suo signore, venisse a conoscenza di ciò e<br />

venisse a togliere i doni. Io s<strong>per</strong>o che la cosa vada com’egli dice, a<br />

Dio piacendo, e che egli mi riporti la risposta a questa mia lettera<br />

diretta a te, <strong>per</strong>ché gli ho fatto giurare di far ciò, con giuramenti e<br />

impegni quali tu stesso prenderai da lui <strong>per</strong>ché egli faccia da<br />

messaggero tra noi.<br />

Tutto ciò che possa venirti <strong>in</strong> mente di averne bisogno nel mio<br />

regno, lo avrai, e tutto ciò di cui ho bisogno io nel tuo regno, te lo<br />

chiedo e vi sarà tra noi un accordo e io ti manderò tutti i prigionieri


Musulmani che possediamo.<br />

-Cosa ci dice d'importante?<br />

L'<strong>in</strong>izio è una reciproca benedizione <strong>in</strong> nome di Dio, auguri<br />

di salute e di lunga vita a colui che riceve la lettera.<br />

-Come tutte le lettere commerciali, avrebbero dovuto<br />

<strong>in</strong>sultarsi?<br />

Stupisce come possano essere <strong>in</strong>tercambiab<strong>il</strong>i, come se ci<br />

fosse un unico Dio, alla faccia dell'apologetica cristiana!<br />

-Immag<strong>in</strong>o che <strong>il</strong> califfo abbia risposto subito.<br />

Una prima risposta contiene alcune espressioni rudi.<br />

Muktafî: Il mio visir mi chiede di attenuarle e io<br />

compongo una seconda lettera, che viene approvata e<br />

consegnata all’eunuco con i denari necessari <strong>per</strong> <strong>il</strong> viaggio.<br />

Dopo le formule <strong>in</strong>troduttive imposte dallo st<strong>il</strong>e e una<br />

s<strong>in</strong>tesi ampia e dettagliata della lettera ricevuta, da cui risulta<br />

confermato <strong>il</strong> differimento dell’<strong>in</strong>vio dei doni, <strong>il</strong> califfo<br />

risponde di accettare l’offerta di amicizia, <strong>in</strong> un l<strong>in</strong>guaggio<br />

diplomatico che non nasconde una sorta d'<strong>in</strong>credulità di fronte<br />

alle affermazioni di Berta circa la grandezza del proprio regno.<br />

Quanto a ciò che tu dici, che l’eunuco ti ha <strong>in</strong>formata che vi è<br />

amicizia tra <strong>il</strong> Pr<strong>in</strong>cipe dei credenti e <strong>il</strong> capo dei Bizant<strong>in</strong>i risedente<br />

a Costant<strong>in</strong>opoli e che la tua situazione è su<strong>per</strong>iore alla sua e i tuoi<br />

regni sono vasti dei suoi, ebbene: al Pr<strong>in</strong>cipe dei credenti non rimane<br />

sconosciuta l’importanza di alcun capo di popoli, <strong>per</strong> quanto<br />

riguarda <strong>il</strong> popolo che costui dom<strong>in</strong>a e l’estensione del suo territorio,<br />

nonostante <strong>il</strong> numero delle sue sedi e la distanza dei suoi regni,<br />

osservando ciò senza esaltarlo e occupandosene secondo quanto<br />

richiede la sua politica e <strong>il</strong> suo modo di governare. Lo scambio di<br />

messaggi e la cordialità che esiste tra <strong>il</strong> Pr<strong>in</strong>cipe dei credenti e questa<br />

genia non è cosa cui si addica un nome, secondo l’aspirazione di<br />

costoro all’<strong>in</strong>vio di lettere e <strong>il</strong> desiderio che ne fanno nascere <strong>in</strong> chi vi<br />

è <strong>in</strong>teressato –<strong>in</strong> tal caso tale questione meriterebbe presso <strong>il</strong> Pr<strong>in</strong>cipe


dei credenti <strong>il</strong> nome di amicizia è una forma di cortesia che <strong>il</strong><br />

Pr<strong>in</strong>cipe dei credenti accorda loro secondo la posizione che essi hanno<br />

presso <strong>il</strong> Pr<strong>in</strong>cipe dei credenti. Tu sei preferita secondo la misura<br />

della tua precedenza <strong>in</strong> fatto di situazione e di favore. Sappi ciò e<br />

agisci di conseguenza nello scrivere e <strong>in</strong>viare messaggi al Pr<strong>in</strong>cipe dei<br />

credenti e nel condurti confidenzialmente verso di lui, a Dio<br />

piacendo. L’eunuco mi ha riferito <strong>il</strong> segreto che tu dici di avergli<br />

affidato e nella sua risposta riporterà quello riferirà, col <strong>per</strong>messo di<br />

Dio. Salute a chi segue la retta via.<br />

Berta non legge questa risposta, l’eunuco muore durante <strong>il</strong><br />

viaggio di ritorno.<br />

Il contenuto della lettera <strong>in</strong>viata dall’<strong>in</strong>traprendente<br />

marchesa è una un'altra visione dei rapporti tra Cristiani e<br />

Musulmani.<br />

-Quando ci si mette di mezzo una donna... a proposito,<br />

chi è Berta?<br />

È una donna importante, una pronipote di Carlo Magno che<br />

vive tra l'anno 863 e l'anno 925.<br />

A Carlo Magno è sopravvissuto Ludovico <strong>il</strong> Pio, suo figlio<br />

Lotario I è diventato Im<strong>per</strong>atore nel 840, <strong>il</strong> secondogenito di<br />

quest'ultimo è stato Lotario II diventato re di Lotar<strong>in</strong>gia...<br />

Berta è figlia di Lotario II.<br />

-Cosa fa di bello nella vita?<br />

Sposa Teobaldo, conte di Provenza, dal quale ha quattro<br />

figli: Ugo, che diventa re d’Italia, Bosone, marchese di<br />

Toscana, Ermengarda, marchesa d’Ivrea e Teutberga, che<br />

sposa Guarniero di Chalons.<br />

Berta: Tutti ben sistemati, che ne dite? Rimango vedova<br />

e mi unisco <strong>in</strong> seconde nozze con Adalberto, marchese di<br />

Toscana, lui muore nel 915.<br />

La nostra Berta ne approfitta <strong>per</strong> organizzare una coalizione<br />

contro Berengario, eletto re, costretto al conf<strong>in</strong>o nelle sue terre<br />

venete, al quale vengono <strong>in</strong> aiuto gli Ungari.<br />

Le conseguenze sono nei libri di storia: assass<strong>in</strong>io di<br />

Berengario nel 924, ascesa al trono prima di Rodolfo di


Borgogna, poi di Ugo di Provenza, figlio di Berta, nel 926.<br />

Berta muore nel 925 e non ha la soddisfazione di vedere suo<br />

figlio <strong>in</strong>coronato.<br />

-Una moglie di un semplice vassallo reg<strong>in</strong>a di tutti i<br />

Franchi... di avere signoria vasta ed eserciti più numerosi<br />

dell’Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o... di esercitare <strong>il</strong> proprio potere su<br />

ventiquattro regni, ciascuno dei quali ha un l<strong>in</strong>guaggio diverso<br />

da quello del regno che gli è vic<strong>in</strong>o... di governare la città di<br />

Roma, def<strong>in</strong>ita la grande... esagerata!<br />

Berta: Mi riferisco ai territori che amm<strong>in</strong>istro <strong>in</strong> qualità<br />

di moglie del marchese di Toscana, che comprendono Toscana<br />

settentrionale, Em<strong>il</strong>ia, Liguria, Corsica, mio marito è stato<br />

nom<strong>in</strong>ato messo im<strong>per</strong>iale e tutore del Patrimonio di S. Pietro,<br />

<strong>in</strong> cambio del libero passaggio attraverso le vie di<br />

comunicazione della marca.<br />

Berta gestisce senza dubbio un potere su<strong>per</strong>iore a quello del<br />

suo status, vuoi <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> marito, un aristocratico di orig<strong>in</strong>e<br />

franca, possiede <strong>in</strong>genti ricchezze oltralpe, come <strong>il</strong><br />

soprannome di ricco sta a evidenziare, vuoi <strong>per</strong>ché, detenendo<br />

una signoria territoriale <strong>in</strong> posizione geografica strategica, <strong>per</strong><br />

ambizione <strong>per</strong>sonale e <strong>per</strong> necessità, vista l’assenza di fatto di<br />

un potere regio, ha modo d'imporsi e di diventare<br />

protagonista.<br />

Berta: La marca di Tuscia ha conservato caratteri e<br />

prerogative statali, e i suoi detentori esercitano <strong>il</strong> potere<br />

<strong>in</strong>dipendente da quello regio, e riuscendo a condizionarlo <strong>per</strong><br />

tutelare <strong>il</strong> pieno esercizio della propria sovranità.<br />

L'Im<strong>per</strong>o carol<strong>in</strong>gio è diviso <strong>in</strong> contee e marche, queste<br />

ultime territorio di conf<strong>in</strong>e. Come nelle altre due grandi<br />

marche, del Friuli e di Spoleto, <strong>il</strong> potere si trasmette <strong>per</strong> via<br />

ereditaria e, Berta, tramite una fitta rete di parentele, controlla<br />

un territorio più ampio di quello di diritto.<br />

Berta: Mio figlio di primo letto Ugo nel 905 ottiene <strong>il</strong><br />

governo della Provenza, che mantiene <strong>per</strong> vent’anni, e mia<br />

figlia Ermengarda, anch’essa figlia di Teobaldo, diventa<br />

marchesa d’Ivrea.<br />

-Va bene, ma signora di un regno vasto e potente come


quello bizant<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>fluente sulla città di Roma... è<br />

megalomania!<br />

Berta: Ho le mie buone ragioni <strong>per</strong> ostentare <strong>il</strong> mio<br />

potere.<br />

Che siano ventiquattro o a un numero <strong>in</strong>feriore di regni<br />

credo che oggi sia diffic<strong>il</strong>e stab<strong>il</strong>irlo.<br />

-Chi è <strong>il</strong> dest<strong>in</strong>atario della lettera di Berta, <strong>il</strong> califfo<br />

Muktafi?<br />

Regna sul trono di Baghdad dal 902 al 908 e come <strong>il</strong> suo<br />

predecessore è considerato un sovrano capace ed energico.<br />

Muktafi: La mia vicenda califfale s'<strong>in</strong>treccia con le<br />

tragedie dell’ultimo emiro aglabide dell’Ifriqija, Ziyadat Allah<br />

III, figura corrotta e poco risoluta che subisce la caduta di Sétif<br />

nel 904 e la sconfitta di Kayuna nel 905 <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a dello sciita<br />

Abu’Abd Allah al Da’i.<br />

La f<strong>in</strong>e della d<strong>in</strong>astia aglabide è vic<strong>in</strong>a.<br />

-Manca l'eunuco Alì.<br />

Il suo nome è Ali al Hadim e non è un uomo qualunque.<br />

Viene messo a capo di una spedizione navale partita dalle coste<br />

africane nel 898.<br />

-Come arriva alla corte di Berta?<br />

Se prendiamo <strong>per</strong> buona la durata della prigionia, sette anni<br />

dichiarati da Berta, l’unica battaglia riferib<strong>il</strong>e al 898, <strong>per</strong>altro<br />

registrata da una sola fonte araba, è uno scontro, avvenuto <strong>in</strong><br />

una località non identificata tra Musulmani e Bizant<strong>in</strong>i.<br />

Emiro di Ifriqiya: Vi sbagliate, non ho alcuna <strong>in</strong>tenzione<br />

di spedire i miei a fare razzie nelle terre dei Rum, <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia è <strong>in</strong><br />

corso una rivolta.<br />

Gli storici ritengono probab<strong>il</strong>e che la spedizione sia stata<br />

fatta negli anni 894-896.<br />

Il trentennio sic<strong>il</strong>iano dall'anno 885 al 909 è caratterizzato da<br />

frequenti scontri tra gli aglabidi e i Bizant<strong>in</strong>i, che <strong>in</strong> ogni caso<br />

non impediscono <strong>il</strong> commercio delle derrate alimentari.<br />

L'anno 899 <strong>per</strong> lo scontro <strong>in</strong> mare e l'anno 906, sette anni<br />

dopo come <strong>in</strong>dicato nel racconto di Alì, si accordano con <strong>il</strong><br />

messaggio misterioso contenuto nei passi conclusivi della<br />

lettera di Berta, là dove la marchesa comunica a Muktafî che


l’eunuco è latore di un segreto, che potrà essere svelato a lui e<br />

sul quale ella si aspetta una risposta altrettanto riservata.<br />

-Una proposta di matrimonio?<br />

Improbab<strong>il</strong>e. Regna sulla città sede della cristianità<br />

occidentale e non è vedova.<br />

-Una proposta di alleanza anti bizant<strong>in</strong>a?<br />

Probab<strong>il</strong>e, l’obiettivo è <strong>il</strong> possesso della Sardegna, sotto <strong>il</strong><br />

controllo di Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Berta: Mi avrebbe consentito di diventare padrona delle<br />

rotte del Tirreno settentrionale.<br />

L’ost<strong>il</strong>ità tra Baghdad e Costant<strong>in</strong>opoli è cronica, ma non è<br />

chiaro l'<strong>in</strong>teresse concreto e immediato del califfo nel<br />

concludere un accordo sim<strong>il</strong>e. Berta non avrebbero appoggiato<br />

azioni anti saracene nell’Italia meridionale.<br />

Berta: Avrei dovuto prospettare a Muktafî la possib<strong>il</strong>ità<br />

di soppiantare i Bizant<strong>in</strong>i su quelle zone dell’Italia meridionale<br />

che essi detengono?<br />

-Per questo bara e si def<strong>in</strong>isce più potente dei<br />

Bizant<strong>in</strong>i, è l’unico mezzo che ha <strong>per</strong> essere presa <strong>in</strong> seria<br />

considerazione!<br />

La supposizione che Berta abbia offerto al califfo Muktafî<br />

un’alleanza anti aglabide e anti bizant<strong>in</strong>a, trova una forte<br />

giustificazione nel fatto che la difesa delle coste tirreniche e del<br />

Mediterraneo occidentale dagli attacchi saraceni è un’esigenza<br />

pressante <strong>per</strong> la marca toscana.<br />

La con<strong>qui</strong>sta della Sic<strong>il</strong>ia da parte degli emiri aglabidi di<br />

Kairuan, a partire dall’anno 827, e <strong>il</strong> progressivo proliferare<br />

degli <strong>in</strong>sediamenti Musulmani nell’Italia meridionale, a cui si<br />

aggiunge, <strong>in</strong>torno all’anno 890, l’occupazione saracena di<br />

Frass<strong>in</strong>eto, località costiera della Provenza e nel 902 quello<br />

delle Isole Baleari, hanno determ<strong>in</strong>ato un peggioramento delle<br />

condizioni di sicurezza della navigazione dei Cristiani nel<br />

Mediterraneo occidentale.<br />

Berta: Le nostre navi che fanno capo ai porti tirrenici<br />

devono evitare le squadre dei pirati saraceni provenienti dalle<br />

coste andaluse, da Frass<strong>in</strong>eto, dall’Italia meridionale tirrenica,<br />

dall’Ifrikjia, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e dalla Sic<strong>il</strong>ia.


Non si tratta di piccoli gruppi di pirati. Negli anni 900-902<br />

l’emiro Ibrahim II ha attaccato la Calabria gettando nel panico<br />

la popolazione e i governanti italici.<br />

Ibrahim II: Ho propositi ambiziosissimi nei confronti<br />

di Roma e di Bisanzio.<br />

La morte improvvisa e... miracolosa dell'emiro allontana <strong>il</strong><br />

<strong>per</strong>icolo.<br />

Non deve stupire che Berta cerchi un’<strong>in</strong>tesa diplomatica con<br />

un sovrano musulmano, negoziazioni tra sovrani cristiani e<br />

sovrani musulmani sono segnalate dalle fonti già <strong>in</strong> epoca<br />

carol<strong>in</strong>gia e <strong>il</strong> figlio di Berta, Ugo, divenuto re d’Italia, non si fa<br />

scrupolo di stab<strong>il</strong>ire una tregua con <strong>il</strong> califfo omayyade di<br />

Cordova Abd al Rahmân III.<br />

Ugo: Il momento è grave, una spedizione di Musulmani<br />

è partita dalle coste sic<strong>il</strong>iane diretta a Salerno, che è costretta<br />

ad ac<strong>qui</strong>stare la pace al prezzo di argento e di tessuti pregiati,<br />

Genova ha subito due attacchi da parte della flotta dell’emiro<br />

fatimida dell’Ifrikjia, i mar<strong>in</strong>ai pirati di Frass<strong>in</strong>eto possono<br />

ricevere i r<strong>in</strong>forzi dei Musulmani d’Africa e di Spagna.<br />

-Ugo, alleati con i Bizant<strong>in</strong>i!<br />

Ci prova, ma deve scendere a patti con <strong>il</strong> califfo di Cordova<br />

<strong>per</strong> difendere <strong>il</strong> suo potere, <strong>in</strong>sediato da Berengario.<br />

Ottone I di Sassonia: Ci riprovo io nel 953, non ancora<br />

Im<strong>per</strong>atore, a mantenere buoni rapporti diplomatici con <strong>il</strong><br />

califfo di Cordova.<br />

-Abbiamo capito, ci hanno provato tutti!<br />

Berta, dotata di realismo politico, ha scelto la via<br />

diplomatica e con spregiudicatezza tenta un accordo che solo<br />

la sorte ha impedito.<br />

Quale fosse non lo sapremo mai, è stato sepolto con<br />

l’eunuco Alì.<br />

A questo punto vorrei soffermarmi sulla realtà storica<br />

trascurata che la fonte ci offre, la poliedricità dei rapporti che<br />

sono <strong>in</strong>tercorsi tra Cristiani e Musulmani, sia a livello di<br />

sovrani sia nell’ambito della gente comune.<br />

-Che sono etichettati come ost<strong>il</strong>i.<br />

È davvero possib<strong>il</strong>e parlare dei Cristiani dell’Europa


occidentale come di un blocco costantemente e unanimemente<br />

contrapposto all’Islam e viceversa?<br />

Oltre che <strong>per</strong> le missioni diplomatiche di cui abbiamo<br />

conoscenza, e <strong>per</strong> i gruppi di soldati e di schiavi che si<br />

spostavano da una parte all’altra <strong>in</strong> quantità considerevoli, i<br />

contatti hanno luogo soprattutto sulle acque e nei porti del<br />

Mediterraneo occidentale.<br />

Per chi ha fam<strong>il</strong>iarità con i documenti o le fonti narrative<br />

che li hanno registrati, non si può fare a meno di riscontrare<br />

una difficoltà a def<strong>in</strong>irli con i nostri attuali parametri razionali.<br />

Si tratta d'<strong>in</strong>quadrare come frequente, anzi, normale,<br />

l’essere, nello stesso tempo, <strong>in</strong> uno stato di guerra e, <strong>in</strong>sieme,<br />

di pace o di tregua.<br />

Un esempio è riscontrab<strong>il</strong>e <strong>in</strong> un paio di passaggi della<br />

lettera di Berta, quando afferma che tra lei e <strong>il</strong> re dell’Ifriqija vi<br />

era amicizia, dovuta all’ignoranza che vi fosse sulla terra un re<br />

su<strong>per</strong>iore a lui e, malgrado ciò, racconta che i suoi mar<strong>in</strong>ai<br />

usciti <strong>in</strong> <strong>per</strong>lustrazione avevano <strong>in</strong>tercettato tre navi del re<br />

dell’Ifriqija, le avevano catturate e avevano fatti prigionieri i<br />

centoc<strong>in</strong>quanta membri dell'e<strong>qui</strong>paggio.<br />

Dimostrazione di una predisposizione <strong>in</strong>nata nel mar<strong>in</strong>aio<br />

mediterraneo a fare dei colpi di mano sulle prede che lo<br />

tentano.<br />

Attività che hanno una loro regolamentazione e che non<br />

impediscono gli scambi commerciali <strong>per</strong> quel gusto del<br />

guadagno che contraddist<strong>in</strong>gue i mercanti di ambedue le parti,<br />

e che porta a forme di rispetto reciproco, a tolleranze nel viver<br />

quotidiano che vanno ben ald<strong>il</strong>à di quanto oggi ci sia dato<br />

pensare.<br />

Ne sono testimonianze efficaci le fatwa su alcuni casi che si<br />

verificano nelle comunità musulmane, <strong>in</strong> ragione del fatto che<br />

presso di esse, ieri come oggi, <strong>il</strong> diritto civ<strong>il</strong>e è regolato dalle<br />

prescrizioni contenute nel <strong>libro</strong> sacro.<br />

Quattro navi musulmane erano partite alla ricerca di bott<strong>in</strong>o.<br />

Dirigendosi sulla Sardegna o sull’Ifriqiya, <strong>in</strong>contrarono un grosso


naviglio cristiano e se ne impadronirono, volendo proseguire la corsa,<br />

decisero di lasciare a bordo della nave cristiana tre membri di<br />

ciascun e<strong>qui</strong>paggio delle proprie navi e di far scortare <strong>il</strong> battello<br />

cristiano da una delle quattro navi. Le rimanenti tre proseguirono<br />

la corsa. La nave saracena e quella cristiana catturata furono<br />

<strong>in</strong>caricate di dirigersi verso un porto dei Rums e l’accordo era che le<br />

altre tre le avrebbero raggiunte entro venti giorni. In caso contrario,<br />

se entro i venti giorni stab<strong>il</strong>iti non vi fosse stato l’<strong>in</strong>contro, le due<br />

navi avrebbero dovuto riguadagnare l’Islam. le tre navi saracene<br />

fecero bott<strong>in</strong>o e con vento favorevole riuscirono a guadagnare <strong>in</strong> pochi<br />

giorni <strong>il</strong> punto d’<strong>in</strong>contro, non vi trovarono né la nave saracena né<br />

quella cristiana; queste, <strong>in</strong>fatti, impedite da un vento contrario, non<br />

erano riuscite a raggiungere <strong>il</strong> porto d’<strong>in</strong>contro entro i venti giorni<br />

prefissati e se ne erano tornate direttamente <strong>in</strong> terra d’Islam,<br />

disertando l’appuntamento convenuto. Alla f<strong>in</strong>e le tre saracene<br />

riguadagnarono l’Islam, <strong>in</strong>tenzionate a spartire <strong>il</strong> bott<strong>in</strong>o con la<br />

quarta nave che aveva disatteso gli accordi.<br />

Il giurista si pone <strong>il</strong> quesito: a chi appartiene <strong>il</strong> bott<strong>in</strong>o?<br />

-La risposta?<br />

A tutti <strong>in</strong> parti uguali e nella sentenza precisa:<br />

Quanto ai navigli Cristiani che vengono verso di noi, che siano<br />

lontani dal porto o <strong>in</strong> prossimità di esso, non è <strong>per</strong>messo catturarli<br />

se si tratta di commercianti conosciuti <strong>per</strong> le loro relazioni<br />

commerciali con i Musulmani, a meno di non attaccarli nei loro<br />

propri paesi o quando si dirigono verso un paese diverso dai paesi<br />

Musulmani.<br />

Come non sottol<strong>in</strong>eare <strong>il</strong> pragmatismo che regola i rapporti<br />

tra Cristiani e Musulmani! Gli affari commerciali sembrano<br />

avere un’importanza predom<strong>in</strong>ante!<br />

-Una curiosità, cosa significa Rum?<br />

Il term<strong>in</strong>e può riferirsi ai lat<strong>in</strong>i, a condizione che fossero<br />

organizzati <strong>in</strong> una struttura politico amm<strong>in</strong>istrativa.


È possib<strong>il</strong>e verificare sentimenti di rispetto del Musulmano<br />

nei confronti del Cristiano e viceversa, che consentono la<br />

sopravvivenza pacifica di comunità cristiane all’<strong>in</strong>terno di aree<br />

islamizzate.<br />

A Kairuan, un epitaffio r<strong>in</strong>venuto nel 1928 testimonia che<br />

nella prima metà del XI secolo nella città vi era una comunità<br />

cristiana di cui non conosciamo l’entità e che i Cristiani<br />

vivevano all’<strong>in</strong>terno di quadri della società musulmana.<br />

Sono note le dispute f<strong>il</strong>osofiche ad alto livello tra sapienti<br />

cristiani e sapienti musulmani che, ald<strong>il</strong>à delle op<strong>in</strong>ioni dettate<br />

dal diverso orientamento religioso, trasmettono<br />

comportamenti vicendevolmente rispettosi, privi di ogni<br />

dogmatismo e lontani da atteggiamenti fanatici o <strong>in</strong>tolleranti.<br />

Ritorniamo alla lettera di Berta ed esam<strong>in</strong>iamo le<br />

<strong>in</strong>formazioni che essa ci fornisce <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alle navi, sia<br />

cristiane, sia musulmane.<br />

La marchesa racconta a Muktafî che una sua flotta era uscita<br />

<strong>in</strong> mare e aveva <strong>in</strong>tercettato un piccolo convoglio musulmano,<br />

costituito da tre navi.<br />

-Sembra la fatwa di prima.<br />

In quel caso la flottiglia pirata, partita dalle coste dell’Africa<br />

settentrionale, è costituita da sole quattro navi e dopo<br />

l’<strong>in</strong>contro con la nave cristiana tre di esse hanno proseguito la<br />

corsa e fatto bott<strong>in</strong>o.<br />

Si tratta di navi piccole e veloci, adatte a rapide <strong>in</strong>cursioni<br />

costiere, dotate di vele lat<strong>in</strong>e <strong>in</strong> grado di str<strong>in</strong>gere <strong>il</strong> vento e di<br />

consentire andature di bol<strong>in</strong>a.<br />

Le nostre conoscenze sulle imbarcazioni musulmane si sono<br />

<strong>in</strong>crementate, proprio negli ultimi anni, grazie ai risultati<br />

dell’archeologia sottomar<strong>in</strong>a, praticata sulle coste provenzali e<br />

spagnole.<br />

-La Costa Azzurra ci riserva queste piacevoli sorprese?<br />

La baia nei pressi di Cannes conserva i relitti di due<br />

imbarcazioni, una piccola, lunga da otto a dieci metri e l’altra<br />

grande, di circa ventic<strong>in</strong>que metri di lunghezza e sette di<br />

larghezza.<br />

Il mare al largo di Cannes ha evidenziato un terzo relitto di


dimensioni analoghe: tutti e tre sono stati riconosciuti come<br />

navigli andalusi del X secolo, e uno di essi presenta caratteri<br />

costruttivi di una certa peculiarità, <strong>il</strong> ponte era stato assemblato<br />

all’ossatura, grazie all’impiego di una specie particolare di<br />

chiodi a punta <strong>per</strong>duta, una tecnica ideata dagli Arabi già nel<br />

VIII secolo e da loro diffusa nel golfo arabo <strong>per</strong>sico, che<br />

consentiva una notevole riduzione dei tempi di costruzione e<br />

che necessitava di un’o<strong>per</strong>a di calafataggio accurata.<br />

-Le navi <strong>in</strong>tercettate dalla flotta di Berta sono navi da<br />

guerra o dest<strong>in</strong>ate al commercio?<br />

Non lo sappiamo: la squadra nemica è modesta, l'e<strong>qui</strong>paggio<br />

è composta da soli c<strong>in</strong>quanta uom<strong>in</strong>i <strong>per</strong> nave, limitati rispetto<br />

a quelli consueti, che sono circa 200.<br />

-Cosa ci fanno le navi di Berta <strong>in</strong> giro <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

Mediterraneo?<br />

Prima ci dobbiamo chiedere: da quale porto della Tuscia<br />

sono partite le navi di Berta?<br />

-I porti non mancano di certo.<br />

Le scelte possib<strong>il</strong>i, a quella data, sono due: o <strong>il</strong> porto di Pisa<br />

o <strong>il</strong> porto di Luni.<br />

-Luni no, i Vich<strong>in</strong>ghi l'hanno saccheggiata un secolo<br />

prima.<br />

Eppure fonti scritte ci dicono che Luni f<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>izio del XI<br />

secolo rappresenta un obiettivo marittimo da parte di<br />

Vich<strong>in</strong>ghi e di Musulmani e che negli stessi anni è stato <strong>il</strong><br />

luogo prescelto <strong>per</strong> l’allestimento della flotta di Raimondo di<br />

Tolosa diretta a Gerusalemme.<br />

Si ritiene logico supporre che la flotta della Marca, nei primi<br />

decenni del secolo X, non potesse che alloggiare a Pisa.<br />

È necessario a questo punto passare a esam<strong>in</strong>are l’ultimo<br />

brano significativo della lettera di Berta, quello relativo ai doni,<br />

con lo scopo d'<strong>in</strong>dividuare i luoghi di produzione dei<br />

manufatti donati e i probab<strong>il</strong>i circuiti di approvvigionamento<br />

della ricca marchesa.<br />

Iniziamo dalla seta e dalle vesti fatte con stoffe <strong>in</strong>tessute<br />

d’oro.<br />

Si tratta di manufatti bizant<strong>in</strong>i, di quelli che, essendo generi


di lusso, sono sottoposti a monopolio.<br />

S<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>stallazione musulmana <strong>in</strong> Spagna essa costituisce<br />

uno dei pr<strong>in</strong>cipali prodotti dell’Andalusia: l’allevamento del<br />

baco avviene nelle prov<strong>in</strong>ce dov'è fac<strong>il</strong>e crescere i gelsi, nella<br />

prov<strong>in</strong>cia di Jaén trem<strong>il</strong>a abitazioni montane si dedicano a<br />

questa attività e nel territorio di Almeria si contano ottocento<br />

ateliers.<br />

Le sete di Berta sono i tiraz, i tessuti che venivano regalati<br />

dai sovrani Musulmani ad altri sovrani come i broccati, i rasi, i<br />

velluti e le migliori tessiture di lana e di l<strong>in</strong>o, con tanto di<br />

marchio reale e nome del sovrano regnante.<br />

Sono di orig<strong>in</strong>e andalusa anche le stoffe colorate di<br />

cosiddetta lana mar<strong>in</strong>a, un dono prezioso, ma non è fac<strong>il</strong>e<br />

capire come Berta si sia procurata quella merce particolare.<br />

È un <strong>in</strong>dizio di commerci tra la marca di Toscana e le<br />

regioni andaluse, e che Pisa è un centro di partenze e di arrivi<br />

di navi mercant<strong>il</strong>i.<br />

Alla luce di queste considerazioni e dell’antefatto narrato<br />

nella lettera di Berta, l’uscita delle navi della Marca <strong>in</strong><br />

<strong>per</strong>lustrazione e lo scontro con le navi provenienti dall’Ifriqja,<br />

non si può escludere che le preziose vesti siano state <strong>il</strong> frutto<br />

di un saccheggio fortunato.<br />

Potrebbe anche essere valido affermare che<br />

l’approvvigionamento di Berta sia potuto avvenire <strong>per</strong> mezzo<br />

degli ebrei, la cui <strong>in</strong>traprendenza pare oggi <strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e.<br />

Viaggiano dal Mediterraneo occidentale f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Egitto e di là <strong>in</strong><br />

Oriente, f<strong>in</strong>o alla C<strong>in</strong>a.<br />

Le ricerche archeologiche hanno di fatto consentito di<br />

mettere <strong>in</strong> luce l’importanza di altri centri urbani, oltre a quelli<br />

di Venezia e di Pavia nell’Italia settentrionale, Napoli e Gaeta<br />

prima e Amalfi poi, che hanno svolto la funzione di crocevia<br />

del commercio di lunga distanza nel Medioevo tardo antico.<br />

Roma stessa è un punto d’<strong>in</strong>contro di merci e mercanti<br />

stranieri e nella prima metà del secolo X sembra che sia<br />

possib<strong>il</strong>e trovare tutto quanto si può desiderare da parte di un<br />

uomo facoltoso.<br />

Alcuni centri portuali della Francia meridionale sembrano


avere recu<strong>per</strong>ato energie sufficienti <strong>per</strong> rientrare <strong>in</strong> un circuito<br />

di traffici a lunga distanza, <strong>in</strong> cui non mancano oggetti di<br />

provenienza araba: i dati archeologici pisani e quelli disponib<strong>il</strong>i<br />

<strong>per</strong> altre località della costa tirrenica settentrionale, chiariscono<br />

<strong>il</strong> quadro della rete marittima e commerciale quando Berta<br />

scrive e <strong>in</strong>via doni a Muktafî.<br />

-Un quadro ricco e complesso.<br />

La Spagna possiede numerosi porti di mare, sia sull’Oceano<br />

sia sul Mediterraneo. Sono frequentati da navi che v'importano<br />

mercanzie dall’estero e altre ne esportano.<br />

Gente di porto: Pochi altri luoghi al mondo sono grandi,<br />

potenti e ben approvvigionati, noi vediamo mercanti arrivare<br />

<strong>in</strong> massa nel nostro paese dai paesi stranieri e dalle isole, <strong>in</strong><br />

particolare dall’Egitto e dai paesi lontani, portano i profumi, le<br />

pietre preziose e altri oggetti di pregio ai pr<strong>in</strong>cipi e ai regnanti.<br />

-Sono testimonianze di parte, enfatizzate.<br />

Sono preziose, anche se dovessero risultare vere <strong>per</strong> metà,<br />

proprio <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e all'entità dei traffici marittimi e commerciali<br />

nel Mediterraneo occidentale del secolo X.<br />

-Veniamo agli schiavi, i venti eunuchi e le venti<br />

fanciulle belle e graziose scelti da Berta <strong>per</strong> Muktafî.<br />

La provenienza degli schiavi è chiara, sono slavi, le due aree<br />

di prelievo sono la regione compresa tra la Saal, <strong>il</strong> corso medio<br />

dell’Elba e l’<strong>in</strong>terno della Dalmazia, mentre i centri di mercato<br />

specializzato sono <strong>in</strong> Occidente Verdun, Lione e S. Adalberto<br />

di Praga e, <strong>in</strong> Italia, Venezia.<br />

-Complimenti!<br />

Al-Andalus diventa un mercato di transito di schiavi<br />

cospicuo <strong>per</strong> le terre musulmane, e la stessa corte omayyade<br />

costituisce, durante i secoli IX e X, un buon serbatoio di<br />

schiavi.<br />

-L'Africa no?<br />

A partire dal X secolo anche l’Africa nera fornisce la<br />

preziosa mercanzia:<br />

Mercanti di schiavi: Attraverso le pr<strong>in</strong>cipali vie<br />

carovaniere transahariane e <strong>il</strong> corso del N<strong>il</strong>o noi mercanti arabi<br />

trasportiamo oro e schiavi neri f<strong>in</strong>o alle coste Mediterranee e


di lì f<strong>in</strong>o ai mercati europei e orientali.<br />

Quelli di Berta sono slavi e non africani, valgono una bella<br />

cifra. Uno schiavo slavo <strong>in</strong>torno alla metà del X secolo vale<br />

m<strong>il</strong>le d<strong>in</strong>ari, <strong>il</strong> valore di quelli <strong>in</strong>viati da Berta si aggira sui<br />

quarantam<strong>il</strong>a d<strong>in</strong>ari.<br />

Falchi, sparvieri e stornelli, <strong>in</strong> parte di provenienza franca,<br />

re<strong>per</strong>ib<strong>il</strong>i nelle foreste italiche.<br />

Cani di grossa taglia di provenienza nordica, i sovrani<br />

occidentali li regalano ai loro colleghi orientali.<br />

Re Ugo, dopo la sua elezione, ne <strong>in</strong>via due all'Im<strong>per</strong>atore<br />

bizant<strong>in</strong>o:<br />

Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o: Mi avrebbero sbranato se forti<br />

braccia non li avessero trattenuti.<br />

Non è opportuno soffermarsi, sono di provenienza franca,<br />

come Berta dichiara a<strong>per</strong>tamente, e sono re<strong>per</strong>ib<strong>il</strong>i nelle<br />

foreste italiche, meglio approfondire la natura di quelle <strong>per</strong>le<br />

cosiddette di vetro, capaci di attrarre frammenti metallici<br />

conficcatisi nella pelle.<br />

-Di che cosa può trattarsi?<br />

Conosciamo la consuetud<strong>in</strong>e longobarda di corredare le<br />

tombe femm<strong>in</strong><strong>il</strong>i di collane a grani vitrei di forme diverse, <strong>il</strong><br />

vetro non ha la capacità di magnetizzarsi e di attrarre oggetti<br />

metallici.<br />

-Berta ha fantasticato sui poteri del dono, forse c'entra<br />

la magia.<br />

Se le <strong>per</strong>le hanno <strong>per</strong> davvero la virtù magnificata, si tratta<br />

di altro materiale. Potrebbero essere frammenti, arrotondati e<br />

opalescenti, di m<strong>in</strong>erali ferrosi, che possono avere un aspetto<br />

sim<strong>il</strong>e al vetro.<br />

È ragionevole pensare che a quella data lo sfruttamento<br />

delle m<strong>in</strong>iere di ferro e degli altri m<strong>in</strong>erali di cui la Toscana è<br />

ricca fosse <strong>in</strong> atto:<br />

Berta: Il mio dono ve ne offra la certezza.<br />

Le armi, centoc<strong>in</strong>quanta pezzi tra spade, scudi e lance...<br />

-La nostra sovrana cristiana è davvero impudente<br />

nell'<strong>in</strong>viarle al capo supremo dei Musulmani! E' vietato <strong>in</strong>viare<br />

armi da parte cristiana ai Musulmani e, viceversa.


Quello che <strong>in</strong>teressa è luogo della loro produzione.<br />

Ci conferma lo sfruttamento delle m<strong>in</strong>iere della Toscana e<br />

della Sardegna.<br />

-Stupisce che Berta abbia a disposizione tutte quelle<br />

cose.<br />

Berta sa che non può far altro, sta <strong>in</strong>viando un ambasciatore<br />

al sovrano del grande regno del mondo.<br />

-Il sovrano dest<strong>in</strong>atario ne capisce <strong>il</strong> valore.<br />

Non sono gli Arabi che chiudono <strong>il</strong> Mediterraneo, è l'arrivo<br />

dei Carol<strong>in</strong>gi che lo chiude, relegandolo allo scambio di beni di<br />

lusso.<br />

Quando i carol<strong>in</strong>gi saranno pronti, e con loro tutta l'Europa,<br />

allo scambio di beni di massa, <strong>il</strong> Mediterraneo è pronto ad<br />

accogliere tutto e tutti.<br />

Cos'è stato allora <strong>il</strong> Medioevo?<br />

Cont<strong>in</strong>uità o trasformazione? Crisi o sv<strong>il</strong>uppo?<br />

Una catastrofe economica e sociale che ha distrutto <strong>il</strong><br />

mondo europeo r<strong>in</strong>ato dalle sue ceneri o un elemento di<br />

cont<strong>in</strong>uità del mondo romano <strong>in</strong> lenta trasformazione?<br />

La Sic<strong>il</strong>ia normanna.<br />

Durante <strong>il</strong> processo di consolidamento del Ducato di<br />

Normandia, i Normanni ac<strong>qui</strong>siscono a pieno e rafforzano<br />

alcune caratteristiche strutturali e culturali dei Franchi.<br />

In particolare <strong>il</strong> carattere di subord<strong>in</strong>azione al potere<br />

centrale, basato sul v<strong>in</strong>colo di fedeltà con <strong>il</strong> duca e del duca<br />

con <strong>il</strong> re.<br />

Da tale v<strong>in</strong>colo discende l'orig<strong>in</strong>aria concezione dell'autorità<br />

e del potere dei s<strong>in</strong>goli ufficiali pubblici e, di conseguenza, del<br />

possesso della terra, entrambe concesse <strong>per</strong> delega regia, sulla<br />

base del reciproco riconoscimento dell'autorità regia stessa e<br />

dell'efficienza del servizio a lui prestato dai funzionari.<br />

In questo modo <strong>il</strong> re è proprietario di tutta la terra del<br />

ducato, la quale viene concessa di generazione <strong>in</strong> generazione<br />

alle famiglie dei suoi funzionari.


Una concezione che viene impiantata nelle terre di nuova<br />

migrazione e che porterà alla costituzione del regno <strong>in</strong>glese e<br />

del regno dell'Italia meridionale, che si struttura, a differenza di<br />

quanto avviene nel resto del paese, secondo i parametri di<br />

funzionamento delle monarchie europee.<br />

Normanni: Siamo feudatari del re dei Franchi, <strong>il</strong> feudo è<br />

una concessione regia e <strong>il</strong> re è l'unico proprietario, <strong>in</strong> Italia<br />

siamo stati mandati <strong>in</strong> qualità di condottieri, ci facciamo valere<br />

e <strong>in</strong> cambio otteniamo le terre.<br />

Peccato che su queste terre ci stiano <strong>in</strong> tanti, Bizant<strong>in</strong>i,<br />

Longobardi e Musulmani.


I nostri eroi non si <strong>per</strong>dono d'animo, sfruttano <strong>il</strong> clima<br />

d'<strong>in</strong>stab<strong>il</strong>ità e d'<strong>in</strong>certezza.<br />

Le campagne normanne conducono <strong>in</strong> pochi decenni a un<br />

potere unitario <strong>in</strong> tutto <strong>il</strong> Sud al posto della frammentazione<br />

nei diversi potentati Bizant<strong>in</strong>i e Longobardi e al dom<strong>in</strong>io<br />

musulmano sulla Sic<strong>il</strong>ia.<br />

L'esito è l'omogeneizzazione del Mediterraneo italiano con<br />

la società europea nei secoli centrali del Medioevo, <strong>in</strong> altre<br />

parole l'emancipazione del Mezzogiorno dalla civ<strong>il</strong>tà orientali<br />

bizant<strong>in</strong>e e musulmane a favore di un'Europa di derivazione<br />

romano germanica e franca.<br />

La loro occupazione del territorio non si configura come<br />

un'<strong>in</strong>vasione o una migrazione come lo sono state quelle dei<br />

Visigoti, degli Ostrogoti, dei Vandali o dei Longobardi.<br />

Il re ha assegnato loro un feudo e devono reclutare <strong>il</strong><br />

maggior numero di <strong>per</strong>sone.<br />

-Non vengono <strong>per</strong>cepiti come un nemico?<br />

All'<strong>in</strong>izio sì, <strong>in</strong> particolare dal papa, ma dopo la vittoriosa<br />

battaglia di Melfi del 1059 tutto cambia.<br />

Normanni: Noi siamo l'espressione della civ<strong>il</strong>tà<br />

carol<strong>in</strong>gia e non vogliamo stab<strong>il</strong>ire rapporti di nessun genere<br />

con Musulmani e Bizant<strong>in</strong>i.<br />

Al papa non sembra vero.<br />

Papa: Ci siamo sbagliati nel giudicare una m<strong>in</strong>accia<br />

questi Normanni, noi conferiamo al Guiscardo <strong>il</strong> titolo di duca<br />

di Puglia e di Calabria, diamo loro delega di con<strong>qui</strong>stare tutto <strong>il</strong><br />

Meridione, date una lezione ai Musulmani e ai Bizant<strong>in</strong>i, <strong>il</strong> Sud<br />

d'Italia deve diventare doc<strong>il</strong>e e ubbidiente alla Chiesa di Roma.<br />

Il papa punta sulla famiglia Altav<strong>il</strong>la, non si fida di tutti.<br />

-Che <strong>il</strong> papa veda male i Musulmani ci sta, <strong>per</strong> quale<br />

motivo avercela con i Bizant<strong>in</strong>i?<br />

Non sarà <strong>per</strong> quella ridicola questione del 1054?<br />

-Caro <strong>il</strong> mio papa, se vuoi ricomporre la questione,<br />

non dare la tua benedizione a chi attacca tuoi cug<strong>in</strong>i cristiani!<br />

I normanni diventano <strong>il</strong> braccio armato della cristianità<br />

d'Occidente e tra loro e <strong>il</strong> papa nasce un rapporto di<br />

vassallaggio.


-Nel senso che sono i Normanni a essere vassalli del<br />

papa, sia ben chiaro.<br />

Ci sono tutti gli elementi <strong>per</strong> <strong>in</strong>iziare una crociata ante literam:<br />

Normanni: La maggior parte delle terre sono occupate<br />

da <strong>in</strong>fedeli, Musulmani, Longobardi eretici e Bizant<strong>in</strong>i falsi<br />

cristiani, muoviamo <strong>in</strong> battaglia sotto l'egida del vess<strong>il</strong>lo di San<br />

Pietro e sono rimessi a noi tutti i peccati.<br />

La Donazione di Costant<strong>in</strong>o alla Chiesa, da poco ritrovata,<br />

impone <strong>il</strong> recu<strong>per</strong>o di quei territori <strong>in</strong> mano ad altri<br />

-Detto con una punta d'ironia.<br />

In ogni caso i Normanni sono pochi, considerato <strong>il</strong> fatto<br />

che solo gli Altav<strong>il</strong>la si muovono, e devono reclutare soldati.<br />

Normanni: Peschiamo <strong>in</strong> un mare fert<strong>il</strong>e, al nostro<br />

appello rispondono tutti, Greci e Musulmani compresi, gente<br />

che andrà a combattere contro i loro sim<strong>il</strong>i.<br />

Una necessità che, a loro <strong>in</strong>saputa, getta le basi <strong>per</strong> quella<br />

multicultura <strong>per</strong> la quale diventeranno famosi.<br />

-Il mito di una Sic<strong>il</strong>ia normanna <strong>in</strong> cui dom<strong>in</strong>a<br />

l'<strong>in</strong>tegrazione tra le varie etnie, la tolleranza religiosa e <strong>il</strong><br />

reciproco dialogo? Quel s<strong>in</strong>cretismo che sarà alla base della<br />

scuola sic<strong>il</strong>iana di derivazione provenzale e che, quando<br />

cambierà <strong>il</strong> clima culturale, si trasferirà <strong>in</strong> Toscana... dolce st<strong>il</strong><br />

novo, <strong>in</strong>izio ufficiale della letteratura italiana, nascita della<br />

l<strong>in</strong>gua italiana... -<br />

Il discorso è delicato.<br />

A differenza dall'<strong>in</strong>sediamento orig<strong>in</strong>ario nel Mezzogiorno<br />

pen<strong>in</strong>sulare, la penetrazione <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia avviene <strong>in</strong> un territorio <strong>in</strong><br />

mano ai Musulmani, fuori dal controllo papale, e costituisce<br />

bott<strong>in</strong>o di guerra disponib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> <strong>il</strong> con<strong>qui</strong>statore.<br />

Sul piano simbolico l'impresa sic<strong>il</strong>iana attribuisce ai<br />

Normanni un ruolo di difensori della fede cristiana che<br />

anticipa la figura del crociato.<br />

Sul piano pratico c'è la difficoltà della spartizione delle<br />

nuove terre tra i nuovi venuti e la necessità di reclutare la classe<br />

dirigente, sia laica sia ecclesiastica, tra gli esponenti di gruppi<br />

etnici diversi dai Normanni.<br />

Il numero di coloro che si sono <strong>in</strong>sediati è esiguo e quei


pochi a loro volta articolati <strong>in</strong> gruppi di varia provenienza, con<br />

mentalità e abitud<strong>in</strong>i diverse: l'unione formale non a caso<br />

avviene nel 1128, quando papa Onorio II concede l'<strong>in</strong>vestitura<br />

a Ruggero II d'Altav<strong>il</strong>la e quest'ultimo l'anno successivo<br />

costr<strong>in</strong>ge i signori di Puglia e di Calabria a giurare fedeltà a lui<br />

e ai suoi due figli.<br />

-Dunque nessun s<strong>in</strong>cretismo?<br />

Bisogna dist<strong>in</strong>guere tra apparato ideologico e mito.<br />

Nell'apparato ideologico ci sono puntuali richiami alle<br />

tradizioni di governo bizant<strong>in</strong>e e musulmane, ma è un mito<br />

che la multiculturalità sia stata la caratteristica della monarchia<br />

normanna.<br />

-Un mito che cade!<br />

Significherebbe che nella società normanna si sia realizzata<br />

una convivenza di culture <strong>in</strong> cui hanno trovato raccordo<br />

tradizioni impossib<strong>il</strong>i da fondersi tra loro.<br />

Il s<strong>in</strong>cretismo è limitato laddove si esercita <strong>il</strong> potere, alla<br />

corte e d<strong>in</strong>torni.<br />

-Non è fac<strong>il</strong>e conv<strong>in</strong>cersi!<br />

Non va dimenticato che lo spirito della con<strong>qui</strong>sta è uno<br />

spirito di crociata e l'es<strong>per</strong>ienza normanna si deve <strong>in</strong>tendere<br />

come un'immissione di cultura lat<strong>in</strong>a e cristiana <strong>in</strong> un territorio<br />

che ne è del tutto privo.<br />

Attenzione, è <strong>in</strong> atto lo scisma, non è <strong>il</strong> caso di <strong>per</strong>dere<br />

territori.<br />

-Le parole stanno a zero, facciamo parlare l'arte.<br />

Ruggero II <strong>per</strong> la sua <strong>in</strong>coronazione sceglie la notte di<br />

Natale del 1130.<br />

-Imita Carlo Magno!<br />

Nulla di strano. Ruggero e i Normanni sono di cultura<br />

carol<strong>in</strong>gia, viene unto con l'olio santo e riceve la corona regia<br />

dal pr<strong>in</strong>cipe di Capua, delegato pontificio.<br />

A partire da questa data la Sic<strong>il</strong>ia diventa, sia dal punto di<br />

vista simbolico, sia da quello politico e amm<strong>in</strong>istrativo, <strong>il</strong> vero<br />

centro organizzatore della monarchia normanna.<br />

Nel mosaico di Santa Maria dell'Ammiraglio ci sono cose<br />

che non quadrano con questa cultura.


La chiamano la Chiesa della Martorana, <strong>in</strong> Piazza Bell<strong>in</strong>i.<br />

Ancor oggi, pur appartenendo alla Chiesa cattolica, si<br />

seguono al suo <strong>in</strong>terno i riti e le tradizioni della Chiesa<br />

ortodossa ed è un punto di riferimento della comunità<br />

albanese.<br />

Che si tratti o no della rappresentazione ufficiale di Ruggero,<br />

l'ideologia espressa è stata concordata con lui, non potrebbe<br />

essere altrimenti.<br />

Il mosaico che riproduce l'<strong>in</strong>coronazione di Ruggero II è<br />

bizant<strong>in</strong>o, chi <strong>in</strong>corona Ruggero è un Cristo più alto, la scritta<br />

è <strong>in</strong> greco, <strong>il</strong> costume di cerimonia è bizant<strong>in</strong>o, come la sciarpa<br />

che c<strong>in</strong>ge le spalle, i fianchi e l'avambraccio s<strong>in</strong>istro.<br />

Ruggero è fermo <strong>in</strong> un atteggiamento di preghiera, i volti di<br />

Cristo e del re sono sim<strong>il</strong>i, entrambi derivano da un modello<br />

bizant<strong>in</strong>o.


I Normanni hanno alle spalle oltre un secolo di<br />

frequentazione del mondo greco bizant<strong>in</strong>o, <strong>il</strong> loro clero è<br />

ortodosso, che dire del mantello di Ruggero II?<br />

-Che dire?<br />

Si trova nel museo im<strong>per</strong>iale di Vienna, si tratta di un<br />

manufatto di rara magnificenza, di forma semicircolare e di<br />

oltre tre metri di diametro di a<strong>per</strong>tura.<br />

Ruggero II: Non lo uso <strong>per</strong> l'<strong>in</strong>coronazione, è <strong>in</strong> seta<br />

color porpora con ricami <strong>in</strong> oro, una palma divide <strong>in</strong> due<br />

campi lo spazio decorativo con <strong>in</strong>seriti un leone e un<br />

cammello, lungo tutto l'orlo si sv<strong>il</strong>uppa una scritta <strong>in</strong> caratteri<br />

arabi con le <strong>in</strong>formazioni sulla sua manifattura: lavoro eseguito<br />

nella fiorente offic<strong>in</strong>a reale, con felicità e onore, impegno e <strong>per</strong>fezione,<br />

possenza ed efficienza, gradimento e buona sorte, generosità e sublimità,<br />

gloria e bellezza, compimento di desideri e s<strong>per</strong>anze, giorni e notti<br />

propizie, senza cessazione né rimozione, con onore e cura, vig<strong>il</strong>anza e<br />

difesa, pros<strong>per</strong>ità e <strong>in</strong>tegrità, trionfo e capacità, nella Capitale della<br />

Sic<strong>il</strong>ia, l'anno 528<br />

-Anno 528?<br />

Si riferisce alla datazione araba dell'egira e corrisponde al


1134, quattro anni dopo l'<strong>in</strong>coronazione.<br />

-Più s<strong>in</strong>cretismo di così!<br />

La Sic<strong>il</strong>ia che trova Ruggero II è mult<strong>il</strong><strong>in</strong>gue, si parla un<br />

lat<strong>in</strong>o volgarizzato, <strong>il</strong> greco e l'arabo, ognuno è libero di parlare<br />

la propria l<strong>in</strong>gua.<br />

Ruggero II: La nostra stessa classe dirigente parla tutte le<br />

l<strong>in</strong>gue.<br />

Esiste l'etnia ebraica.<br />

-Come potrebbe mancare!<br />

Ci sono Ebrei che parlano arabo, nessuna imposizione,<br />

nessun uso della forza.<br />

L'arabo è la l<strong>in</strong>gua dell'amm<strong>in</strong>istrazione, della f<strong>in</strong>anza e della<br />

fiscalità, i registri demaniali sono scritti <strong>in</strong> arabo.<br />

-In una situazione di questo genere, cos'avrebbero<br />

dovuto fare i normanni?<br />

Quello che hanno fatto tutti i con<strong>qui</strong>statori.<br />

Ruggero II: Troviamo un'amm<strong>in</strong>istrazione efficiente e la<br />

adottiamo senza riserve, non abbiamo scelta.<br />

-Le monete?<br />

I normanni mantengono <strong>il</strong> tarì, <strong>in</strong>trodotto <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia dai<br />

fatimidi prima dell'anno M<strong>il</strong>le.<br />

Quello coniato dal Guiscardo contiene iscrizioni nella sola<br />

l<strong>in</strong>gua araba, con <strong>in</strong>dicazioni del luogo e della data di<br />

coniazione secondo la datazione dell'egira, un'<strong>in</strong>vocazione ad<br />

Allah e un versetto di una sura coranica.<br />

Ruggero II batte un tarì di dimensioni e peso uguali,<br />

<strong>in</strong>serisce su una facciata una croce lat<strong>in</strong>a che suddivide <strong>il</strong><br />

campo <strong>in</strong> quattro parti e un'<strong>in</strong>cisione <strong>in</strong> greco Gesù Cristo V<strong>in</strong>ce,<br />

e sull'altra un testo <strong>in</strong> arabo che attribuisce al re due titoli, uno<br />

misto occidentale e musulmano, l'Immag<strong>in</strong>ifico, l'altro<br />

musulmano, Esaltato da Dio.<br />

-La Sic<strong>il</strong>ia normanna è un crogiolo di architetture<br />

diverse.<br />

Ne è un esempio <strong>il</strong> Monastero bas<strong>il</strong>iano dei SS Pietro e<br />

Paolo a Castelvecchio <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Mess<strong>in</strong>a fondato da<br />

Ruggero nel 1116 <strong>in</strong> cui si mescolano elementi greci, islamici e<br />

normanni.


Un altro esempio è la Zisa, <strong>in</strong> arabo la splendida,<br />

celeberrimo palazzo palermitano ai marg<strong>in</strong>i della città <strong>in</strong> una<br />

riserva regia, <strong>in</strong>iziato da re Guglielmo I <strong>il</strong> Malo e term<strong>in</strong>ato nel<br />

1165 da re Guglielmo II <strong>il</strong> Buono, re cristianissimo.


I canoni di costruzione sono quelli dell'architettura islamica<br />

arricchiti da giochi d'acqua, suscitano scandalo e <strong>per</strong>plessità nei<br />

viaggiatori cristiani.<br />

-A ulteriore dimostrazione della multietnia.<br />

A dimostrazione che i Normanni mob<strong>il</strong>itano un apparato<br />

ideologico potente mutuato <strong>in</strong> parte dalle analoghe forme<br />

dell'Egitto fatimide, uno stato tra i più avanzati del<br />

Mediterraneo.<br />

-Che non è presente nella tradizione araba sic<strong>il</strong>iana.<br />

Quest'ultima non ha elaborato una concezione della regalità<br />

che fosse adeguata al ruolo che la monarchia normanna<br />

<strong>in</strong>tende costruirsi e legittimarsi.<br />

Concezione regale che <strong>in</strong>vece ha lo stato fatimide, attesa la<br />

sua contrapposizione al califfato di Baghdad, dalla quale i<br />

normanni mutuano titoli, epigrafi e formule.<br />

Ma siamo a corte e alle manifestazioni del potere reale,<br />

fuori, tra le gente, non è così:<br />

Ruggero II: Dobbiamo essere riconoscenti a chi ci ha<br />

aiutato a con<strong>qui</strong>stare la Sic<strong>il</strong>ia, elargiamo larghi beni alla Chiesa<br />

e agli esponenti dell'aristocrazia guerriera.<br />

-Gente non <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ata come i normanni.<br />

I nuovi proprietari decidono che i saraceni non sono adatti a<br />

lavorare la terra, meglio importare manovalanza dal Nord.<br />

Aristocrazia guerriera: I contad<strong>in</strong>i di orig<strong>in</strong>i longobarde,<br />

loro sì che sanno lavorare la terra!<br />

-I saraceni, che f<strong>in</strong>e fanno?<br />

O si convertono e aiutano a coltivare la terra più da schiavi<br />

che da contad<strong>in</strong>i oppure vengono sp<strong>in</strong>ti <strong>in</strong> enclavi ed elim<strong>in</strong>ati.<br />

-Come gli Indiani d'America!<br />

I loro casali vengono rasi la suolo.<br />

-La corte lascia fare?<br />

Sul territorio è debole.<br />

-Abbiamo solo scalfito <strong>il</strong> mito della Sic<strong>il</strong>ia normanna<br />

tollerante e multietnica!<br />

Ora colpo di grazia!<br />

Quale luogo di pace, di benessere e di dialogo? Quale


multietnia e multicultura?<br />

Il Meridione è <strong>in</strong> parte longobardo, <strong>in</strong> parte bizant<strong>in</strong>o, ci<br />

sono alcune enclavi come Napoli, Amalfi e Gaeta, la Sic<strong>il</strong>ia è<br />

musulmana... come può essere fac<strong>il</strong>e un'immediata<br />

sottomissione <strong>in</strong> pochi anni di con<strong>qui</strong>sta?<br />

-Un esempio terra terra?<br />

Se devo costruire una casa <strong>in</strong> una località che non conosco...<br />

<strong>in</strong> Alto Adige... come mi comporto?<br />

-Mi affido alle maestranze locali.<br />

Che costruiscono la casa a modo loro, come sono abituati<br />

da secoli... poi ci andiamo ad abitare, imponiamo <strong>il</strong> nostro<br />

modo di pensare e di agire, siamo pieni di risorse, facciamo<br />

lavorare la nostra gente e gli artigiani locali stanno a guardare.<br />

Possiamo giocare a carte sco<strong>per</strong>te, la multicultura è una<br />

necessità momentanea e risponde a una programmata strategia<br />

politica.<br />

Comunque la si pensi, la Sic<strong>il</strong>ia normanna rappresenta una<br />

discont<strong>in</strong>uità storica, prima era proiettata nel Mediterraneo e <strong>in</strong><br />

Oriente, con <strong>in</strong> Normanni rientra <strong>in</strong> un'orbita occidentale.<br />

Non è la sua vocazione, nel Mediterraneo si rompe un<br />

e<strong>qui</strong>librio che durava da m<strong>il</strong>lenni.<br />

I Normanni danno grandi vantaggi commerciali a Pisa e a<br />

Genova che ne approfittano alla grande, e i successori di<br />

Ruggero II si avventurano <strong>in</strong> Nord Africa, rompendo <strong>il</strong> legame<br />

con l'Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o.<br />

-I normanni assim<strong>il</strong>ati ai crociati?<br />

Hanno com<strong>in</strong>ciato così!


Cristiani e Musulmani nel Mediterraneo.<br />

Nel Museo del Duomo di Pisa possiamo vedere una scultura<br />

di bronzo raffigurante un Grifone, uno straord<strong>in</strong>ario esempio<br />

di metallurgia medioevale.<br />

-Per quale motivo parlare di un animale dalla testa e<br />

dalle ali di un'a<strong>qui</strong>la e dal corpo di un leone?<br />

Perché contiene una scritta <strong>in</strong> arabo <strong>in</strong> caratteri sufici<br />

<strong>in</strong>torno al petto e ai fianchi: <strong>per</strong>fetta benedizione, completo benessere,<br />

letizia, pace eterna, salute e buona fortuna <strong>per</strong> <strong>il</strong> proprietario.<br />

-I pisani se lo saranno preso come bott<strong>in</strong>o di guerra <strong>in</strong><br />

una delle tante battaglie v<strong>in</strong>te contro i Musulmani, quella delle<br />

Baleari o dal sacco di Palermo.<br />

Senza dubbio. È un manufatto di arte islamica e <strong>in</strong> epoca<br />

sassanide, ha la funzione di bruciaprofumi o qualcosa di sim<strong>il</strong>e,


è diffic<strong>il</strong>e localizzare l'area dov'è stato fatto, Andalusia, Egitto,<br />

Sic<strong>il</strong>ia o Nord Africa.<br />

I pisani, ovunque l'abbiano preso, cosa ci fanno?<br />

Lo mettono sul tetto della loro cattedrale!<br />

-Un oggetto islamico dentro una chiesa cattolica!<br />

Così come nella Chiesa di San Sisto, sempre a Pisa, la<br />

facciata romanica a capanna e lo spiovente del tetto riportano<br />

decorazioni tipiche islamiche sugli archetti ciechi che corrono<br />

lungo <strong>il</strong> sottotetto e sopra la bifora. Anche all'<strong>in</strong>terno della<br />

chiesa si trova la lapide mortuaria di un emiro.<br />

-Se a voi pisani piace l'arte islamica, tenetevela nelle<br />

vostre belle v<strong>il</strong>le! Non esponetela <strong>in</strong> chiesa!<br />

La stessa cosa avviene a Genova.<br />

-Allora è un problema!<br />

Oggetti islamici, tra l'altro pregevoli, <strong>in</strong> una chiesa cattolica<br />

hanno un unico significato: la religione non è un conf<strong>in</strong>e netto<br />

tra due mondi, che tra l'altro al loro <strong>in</strong>terno sono variegati.<br />

Il Mediterraneo ha unito Cristiani e Musulmani negli scambi<br />

commerciali ed è stato un <strong>in</strong>contro, non uno scontro.<br />

Il Mediterraneo è un mare che non ha conf<strong>in</strong>i, è come se ci<br />

fossero tanti mari, ognuno ricco d'isole e di penisole, di coste<br />

frastagliate e di grandi città. Il legame tra città, costa ed<br />

entroterra è forte, <strong>il</strong> commercio, la pesca e l'agricoltura sono<br />

uniti.<br />

Per un geografo <strong>il</strong> Mediterraneo è fac<strong>il</strong>e da del<strong>in</strong>eare, <strong>per</strong><br />

uno storico i conf<strong>in</strong>i sfumano, non esiste un <strong>in</strong>izio e una f<strong>in</strong>e,<br />

si allarga e si unisce.<br />

C'è chi pensa che l'arrivo degli Arabi abbia rotto l'unità del<br />

Mediterraneo e favorito la nascita dell'Europa.<br />

È un concetto che non regge, <strong>il</strong> Mediterraneo è uno spazio<br />

che ha sempre unito, mai diviso.<br />

-Ha senso affermare che noi apparteniamo a una<br />

cultura mediterranea?<br />

Sì, ha senso. Se a tavola ci capitassero uno svedese e un<br />

egiziano, da chi dei due ci faremmo consigliare <strong>per</strong> le<br />

ord<strong>in</strong>azioni? Acciughe essiccate con la panna o kebab?<br />

-Kebab tutta la vita!


Nel mio <strong>in</strong>timo mi sento più vic<strong>in</strong>o a un Nord africano che<br />

a uno scand<strong>in</strong>avo, mi adatterei meglio al clima, al cibo, agli<br />

uom<strong>in</strong>i, allo st<strong>il</strong>e di vita, non ho alcuna remora ad ammettere<br />

che l'attuale unità europea non l'ho digerita.<br />

Popolo mediterraneo: Siamo con te, non a caso siamo noi<br />

a essere crisi, Grecia, Spagna...<br />

L'Irlanda, che non è mediterranea, sta uscendo dalla crisi<br />

con scelte nordiche che noi non potremmo accettare.<br />

Popolo mediterraneo: Non ci piace <strong>il</strong> modello tedesco, lo<br />

capiamo dal punto di vista razionale, ma non lo accettiamo dal<br />

punto di vista sociale. Bisognerebbe pagare le tasse, tutte le<br />

tasse, dal dire al fare...<br />

Concetti come la famiglia, l'ospitalità, l'etica sociale esistono<br />

ancor prima dell'arrivo delle religioni abramiche e monoteiste.<br />

Noi mediterranei siamo un <strong>in</strong>sieme di realtà ognuna delle<br />

quale avrebbe voluto essere autosufficiente, nessuna ce l'ha<br />

fatta, da m<strong>il</strong>lenni abbiamo tenuto vivo uno scambio d'idee e di<br />

merci che le religioni, guarda caso nate nel nostro seno, non<br />

sono riuscite a <strong>in</strong>terrom<strong>per</strong>e.<br />

Popolo mediterraneo: Il mare nostrum è <strong>il</strong> nostro orizzonte,<br />

<strong>il</strong> nostro luogo d'<strong>in</strong>contro.<br />

Per secoli i viaggi non sono stati sicuri, ma non <strong>per</strong> colpa<br />

degli Arabi, gli scambi commerciali non si sono mai <strong>in</strong>terrotti.<br />

San Girolamo, padre e dottore della Chiesa, autore della<br />

Vulgata, la prima traduzione completa della Bibbia dal greco e<br />

dall'ebraico al lat<strong>in</strong>o, così si esprime.<br />

Girolamo: Nel 386 compio un viaggio a Gerusalemme e<br />

non <strong>in</strong>contro problemi, attraverso <strong>il</strong> Mediterraneo che è un<br />

piacere, mi fermo ad Antiochia che è una bella città.<br />

-Come andare oggi da M<strong>il</strong>ano a Londra con Ryanair.<br />

Non è così <strong>per</strong> San V<strong>il</strong>libaldo di Eichstatt.<br />

-Chi?<br />

Lo conoscono a Montecass<strong>in</strong>o, a lui si deve la r<strong>in</strong>ascita<br />

spirituale del monastero dopo la distruzione longobarda del<br />

580:<br />

V<strong>il</strong>libaldo: Sono un viaggiatore nato, nel 723 m'imbarco<br />

a Roma diretto a Gerusalemme... non vi dico che viaggio,


<strong>per</strong>icoloso, pieno d'<strong>in</strong>sidie, mi ammalo, ci assaltano i pirati,<br />

meno male che noi pellegr<strong>in</strong>i cristiani siamo ben accolti e <strong>il</strong><br />

soggiorno sarà all'<strong>in</strong>segna della pace.<br />

La <strong>per</strong>icolosità del Mediterraneo dura quattro secoli, anno<br />

più anno meno.<br />

Bisogna aspettare San Ranieri, nato da famiglia benestante, a<br />

ventitrè anni abbraccia la fede cristiana e parte <strong>per</strong> la Terra<br />

Santa.<br />

Ranieri: Mi libero di tutte le ricchezze <strong>per</strong> donarle ai<br />

poveri, vivrò da eremita e mangerò due volte alla settimana.<br />

A noi <strong>in</strong>teressa sa<strong>per</strong>e del suo viaggio via mare.<br />

Ranieri: Tran<strong>qui</strong>llo e sereno.<br />

Come lo è stato <strong>per</strong> Santa Bona, patrona degli assistenti di<br />

volo.<br />

Bona: Un viaggio compiuto all'età di quattordici anni,<br />

capite con quanti e quali rischi!<br />

-Con quel nome poi...<br />

In s<strong>in</strong>tesi <strong>per</strong> quattro secoli, quelli connotati dall'arrivo e<br />

dall'espansione degli Arabi, gli scambi commerciali cont<strong>in</strong>uano<br />

alla grande, è <strong>il</strong> viaggiatore s<strong>in</strong>golo che <strong>in</strong>contra <strong>per</strong>icoli.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Il concetto di Storia <strong>per</strong> chi non crede.<br />

Machiavelli, uno che di religioso ha poco, sostiene che una<br />

civ<strong>il</strong>tà nasce, fiorisce e decade <strong>per</strong> <strong>in</strong>traprendere un lento<br />

<strong>per</strong>corso di crescita e di trasformazione. Studia <strong>il</strong> m<strong>il</strong>lennio che<br />

l'ha preceduto ponendo lo sguardo sull’aspetto demografico.<br />

Machiavelli: Nel VI secolo abbiamo una crisi<br />

demografica, nell’Alto Medioevo una lenta crescita, nel XI<br />

secolo una rapida crescita, nel XIV secolo arriva la peste nera e<br />

falcia dec<strong>in</strong>e di m<strong>il</strong>ioni di <strong>per</strong>sone, segue una lenta crescita e<br />

s'<strong>in</strong>nesca un nuovo ciclo.<br />

-Ha ragione dunque chi sostiene la ciclicità della storia.<br />

Così fosse le condizioni di partenza sarebbero le stesse, <strong>in</strong><br />

un ciclo si torna da dove si è partiti. Per Machiavelli soltanto<br />

certi meccanismi si ripetono, non l’<strong>in</strong>tera storia.<br />

La scienza c'<strong>in</strong>segna <strong>il</strong> secondo pr<strong>in</strong>cipio della<br />

termod<strong>in</strong>amica, dimostrando che non si ritorna allo stato<br />

<strong>in</strong>iziale, la natura non ricostruisce ciò che ha distrutto, troppe<br />

sono le variab<strong>il</strong>i, una delle quali è l’evoluzione della specie, e<br />

confermando che non può esistere un ciclo <strong>per</strong>fetto.<br />

-Quando rompiamo un uovo ci rendiamo conto che le<br />

possib<strong>il</strong>ità che ritorni come prima sono zero.<br />

L’universo stesso è sottoposto allo stesso pr<strong>in</strong>cipio: ha avuto<br />

un <strong>in</strong>izio, si è espanso, si sta ancora espandendo e si espanderà<br />

senza alcuna contrazione.<br />

-Non ci sarà un punto di ritorno.<br />

Qualcuno sostiene che l’uomo ha imparato a costruire città<br />

con grattaceli alti cent<strong>in</strong>aia di metri e a creare benessere<br />

collettivo, ma sul piano morale e civ<strong>il</strong>e non ha fatto progressi.<br />

Uscirà un nuovo aggeggio che <strong>in</strong>izia con i, meraviglia delle<br />

meraviglie, si prevedono otto m<strong>il</strong>ioni di vendite <strong>in</strong> un anno,<br />

mezzo punto di p<strong>il</strong>, tutti si collegheranno a <strong>in</strong>ternet <strong>in</strong> ogni<br />

dove e visiteranno siti ignob<strong>il</strong>i.<br />

-È un’affermazione forte, da Hammurabi alle attuali<br />

costituzioni qualche passo avanti l'abbiamo fatto.


La sociologia, una scienza che non mi entusiasma, ci dice<br />

che i comportamenti dei popoli, che s<strong>in</strong>o gli oppressi o che<br />

siano gli oppressori, sono sempre gli stessi e <strong>qui</strong>ndi prevedib<strong>il</strong>i.<br />

Quello che hanno fatto i Romani con i popoli con<strong>qui</strong>stati è<br />

quello che hanno fatto gli Inglesi con gli Indiani.<br />

Inglesi: Noi vi bastoniamo, ma siamo <strong>qui</strong> <strong>per</strong> portare <strong>il</strong><br />

progresso, costruiremo strade, scuole, ospedali, la vostra vita<br />

sarà migliore grazie a noi, lavorate e state zitti.<br />

-Citiamo anche gli Olandesi, i Francesi, i Portoghesi, gli<br />

Spagnoli, non vorremmo si offendessero.<br />

Così come di fronte a una dittatura, che si esprima con<br />

strumenti bellici o con strumenti di comunicazione,<br />

s'<strong>in</strong>nescano sempre gli stessi meccanismi di protesta che<br />

sfociano nella rappresaglia e nel terrorismo.<br />

Sul piano morale, da Hammurabi alle attuali costituzioni,<br />

abbiamo fatto dei passi avanti?


Movimenti di popoli nell'Europa e <strong>in</strong> Oriente.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica.<br />

La visione degli altri.<br />

I Vich<strong>in</strong>ghi.<br />

Le ricette di Ildegarda.<br />

La lettera di Berta al sultano Mufkati.<br />

La Sic<strong>il</strong>ia normanna.<br />

Cristiani e Musulmani nel Mediterraneo.<br />

Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

Il concetto di Storia <strong>per</strong> chi non crede.


Le crociate e le Repubbliche Mar<strong>in</strong>are.<br />

S<strong>in</strong>tesi storica<br />

Il risveglio spirituale, sociale, economico, politico e<br />

demografico dell'Occidente cristiano nel secolo XI ebbe tra i<br />

suoi effetti le crociate.<br />

La riforma di Gregorio VII, con <strong>il</strong> suo moto di liberazione<br />

della Chiesa dal condizionamento del potere laico, aveva<br />

ribadito la centralità del ruolo del Papato come guida spirituale<br />

e, <strong>in</strong> parte, politica della Cristianità.<br />

La ritrovata stab<strong>il</strong>ità del Sacro Romano Im<strong>per</strong>o ripropose <strong>il</strong><br />

problema del rapporto con l'Oriente che non poteva avvenire<br />

attraverso l'Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o, con <strong>il</strong> quale si erano rov<strong>in</strong>ati i<br />

rapporti già prima della rottura ufficiale del 1054.<br />

La prima crociata nacque come pellegr<strong>in</strong>aggio armato dei<br />

popoli cristiani d'Europa, capeggiati dai cavalieri, <strong>per</strong><br />

contendere la tutela della Terra Santa, <strong>in</strong> particolare<br />

Gerusalemme con <strong>il</strong> Santo Sepolcro, al Califfato ortodosso<br />

islamico, che nel frattempo, tramite la d<strong>in</strong>astia dei Turchi<br />

Selgiuchidi, era ritornato a controllare la Palest<strong>in</strong>a (1076).<br />

La prima crociata ufficiale partì nel 1097, nel 1099 fu presa<br />

Gerusalemme.<br />

Tutte le altre crociate furono nel complesso dei fallimenti.<br />

A esclusione della prima, le crociate videro un ruolo attivo<br />

delle Repubbliche Mar<strong>in</strong>are italiane: la quarta crociata fu<br />

f<strong>in</strong>anziata da Venezia.<br />

Gli stati feudali <strong>in</strong> Medio Oriente.<br />

I territori ricon<strong>qui</strong>stati non vengono tutti restituiti<br />

all’Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o, quelli posti a Sud della penisola anatolica<br />

sono organizzati secondo <strong>il</strong> sistema feudale occidentale e<br />

vengono affidati ai maggiori condottieri.<br />

Sorgono diversi stati feudali: a Baldov<strong>in</strong>o di Fiandra spetta<br />

la contea di Edessa, a Boemondo di Taranto <strong>il</strong> pr<strong>in</strong>cipato di<br />

Antiochia, a Raimondo di Tolosa la contea di Tripoli, a


Goffredo di Buglione <strong>il</strong> regno di Gerusalemme e <strong>il</strong> titolo di<br />

avvocato del Santo Sepolcro.<br />

L’organizzazione di questi stati ricalca <strong>il</strong> feudalesimo<br />

europeo, <strong>per</strong> cui i signori f<strong>in</strong>iscono con <strong>il</strong> trapiantare <strong>in</strong><br />

Oriente <strong>il</strong> sistema vassallatico, estraneo alla mentalità dei<br />

popoli occupati.<br />

Ciò comporta una frag<strong>il</strong>ità cronica dei piccoli regni feudali,<br />

<strong>in</strong> lotta tra loro e <strong>in</strong> <strong>per</strong>enne contrasto con l’Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o<br />

che rivendica i propri diritti sui territori occupati.<br />

Nei territori con<strong>qui</strong>stati, i crociati accentuano gli<br />

ord<strong>in</strong>amenti feudali esistenti: i contad<strong>in</strong>i arabi e siriani, già<br />

servi della gleba, devono pagare al proprietario delle loro terre<br />

una rendita che corrisponde alla metà del raccolto, mentre<br />

quelli liberi vengono asserviti con la forza.<br />

Nelle città costiere <strong>il</strong> commercio è gestito dai mercanti<br />

genovesi, veneziani e marsigliesi, che godono del priv<strong>il</strong>egio di<br />

poter costituire delle colonie.<br />

I crociati non apportano elementi di novità nella vita<br />

economica dei paesi con<strong>qui</strong>stati, <strong>per</strong>ché <strong>in</strong> quel <strong>per</strong>iodo le<br />

forze produttive, la ricchezza materiale e culturale dell’Oriente<br />

sono su<strong>per</strong>iori a quelle occidentali.<br />

Essi si comportano come oppressori e sono <strong>in</strong> lotta con la<br />

popolazione locale, che all’oppressione feudale si era vista<br />

aggiungere quella straniera.<br />

All’<strong>in</strong>terno degli stati dei crociati, <strong>per</strong> provvedere alla difesa<br />

dei luoghi santi, sono istituiti gli ord<strong>in</strong>i monastico cavallereschi,<br />

chiamati così <strong>per</strong>ché formati da monaci e cavalieri che, oltre ai<br />

tradizionali voti di povertà, castità e obbedienza, giurano di<br />

combattere contro gli <strong>in</strong>fedeli.<br />

I maggiori sono: i Templari, i Teutonici, i Cavalieri di San<br />

Giovanni, <strong>in</strong> seguito confluiti nel Sovrano M<strong>il</strong>itare Ord<strong>in</strong>e<br />

Gerosolimitano di Malta.<br />

Risultati delle crociate.<br />

Le crociate di Luigi IX <strong>il</strong> Santo sono le ultime spedizioni che<br />

mettono a confronto Europa e Asia.


La Palest<strong>in</strong>a non è liberata che <strong>per</strong> un breve <strong>per</strong>iodo.<br />

Le crociate danno slancio al commercio mediterraneo: i<br />

prodotti orientali com<strong>in</strong>ciano ad affluire <strong>in</strong> Europa,<br />

soprattutto dai porti italiani.<br />

Grazie alle crociate, le Repubbliche Mar<strong>in</strong>are fondano<br />

numerose colonie sulle coste della Siria e della Palest<strong>in</strong>a.<br />

La presenza degli Arabi da oltre tre secoli <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia e nella<br />

Penisola Iberica ha già creato quel contatto culturale tra<br />

mondo musulmano e mondo cristiano che si rivelerà<br />

determ<strong>in</strong>ante <strong>per</strong> la civ<strong>il</strong>tà europea <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di conoscenze<br />

scientifiche e di qualità della vita.<br />

Dal punto di vista politico e sociale, le crociate<br />

contribuiscono alla decadenza della feudalità.<br />

Innanzitutto esse costano la vita a molte migliaia di nob<strong>il</strong>i.<br />

Inoltre, a causa delle <strong>in</strong>genti spese necessarie a organizzarle,<br />

rov<strong>in</strong>ano o impoveriscono i sopravvissuti.<br />

Di questa situazione approfittano le città <strong>per</strong> emanciparsi, e i<br />

sovrani <strong>per</strong> affermare <strong>il</strong> loro potere.<br />

I re si liberano dei feudatari riottosi.<br />

Le crociate hanno un’altra non secondaria, seppur <strong>in</strong>diretta,<br />

funzione: mentre <strong>in</strong> Europa importanti d<strong>in</strong>astie sono <strong>in</strong> lotta<br />

<strong>per</strong> l’egemonia, e all’<strong>in</strong>terno dei s<strong>in</strong>goli regni si sv<strong>il</strong>uppano<br />

delle guerre civ<strong>il</strong>i tra monarchi e feudatari, <strong>in</strong> Terra Santa ci si<br />

unisce contro i Musulmani.<br />

Non è opportuno parlare di nascita di sentimenti nazionali.<br />

Tuttavia nob<strong>il</strong>i, semplici guerrieri e mercanti delle varie<br />

nazionalità europee combattono e soffrono <strong>in</strong>sieme, la<br />

distanza che li separa dim<strong>in</strong>uisce.


La visione degli altri.<br />

Crociate di ieri e di oggi.<br />

La storia degli Ebrei sembra separata dal resto della storia.<br />

-Gli ebrei? Non si parla delle crociate?<br />

Ebrei: Abbiamo importanti cariche e ruoli elevati, ci<br />

siamo nascosti dietro Cristiani e Islamici, con loro abbiamo<br />

<strong>formato</strong> società commerciali.<br />

-Cambiare <strong>il</strong> titolo al capitolo?<br />

No, le prime manifestazioni contrarie e violente contro gli<br />

Ebrei, così ben <strong>in</strong>tegrati nella società, sono anch'esse crociate:<br />

Credente cristiano: Gli Ebrei sono usurai e <strong>in</strong>affidab<strong>il</strong>i,<br />

bisogna sterm<strong>in</strong>arli.<br />

Non la pensavano allo stesso modo gli Arabi che hanno<br />

con<strong>qui</strong>stato Toledo, tutto è cont<strong>in</strong>uato come prima <strong>in</strong> un clima<br />

di coo<strong>per</strong>azione, tolleranza e <strong>in</strong>tegrazione.<br />

Credente musulmano: Per noi Islamici <strong>il</strong> Cristiano e<br />

l'Ebreo sono da rispettare <strong>in</strong> quanto detentori di verità, una<br />

verità im<strong>per</strong>fetta <strong>per</strong>ché alla <strong>per</strong>fezione si arriva con <strong>il</strong> Corano,<br />

sono fratelli che non hanno capito, non sono <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ati f<strong>in</strong>o <strong>in</strong><br />

fondo.<br />

Muhammad stesso estende nelle città con<strong>qui</strong>state lo stato di<br />

diritto a Ebrei e Cristiani.<br />

Anche i Cristiani pensano che <strong>il</strong> Nuovo Testamento sia un<br />

su<strong>per</strong>amento del Vecchio e lo cancelli, ma non pensano agli<br />

Ebrei come un popolo eletto.<br />

Credente cristiano: Hanno ucciso <strong>il</strong> figlio di Dio! Quale<br />

popolo eletto si macchia della massima colpa!<br />

Tuttavia f<strong>in</strong>o al XIII secolo non ci sono reazioni violente.<br />

Oggi <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e crociata è negativo, lo è diventato durante<br />

l'Illum<strong>in</strong>ismo che vede nelle crociate <strong>il</strong> peggio del peggio<br />

dell'età di mezzo e si è rafforzato nel XX secolo durante <strong>il</strong><br />

processo di decolonizzazione e la conseguente idea che<br />

l'im<strong>per</strong>ialismo è negativo.<br />

-Non avevano tutti i torti.<br />

L'appiattimento culturale è tipico del mondo occidentale,


nel corso del XIX e XX secolo <strong>il</strong> passato viene elaborato con<br />

concetti s<strong>in</strong>tetici.<br />

Un nostro m<strong>in</strong>istro di fede leghista si è def<strong>in</strong>ito <strong>il</strong> nuovo<br />

crociato, difensore della vera fede contro i Musulmani.<br />

Negli Stati Uniti, alla primarie repubblicane del 2012, si<br />

sono scontrati Rick Santorum e Mitt Romney, entrambi si<br />

sono def<strong>in</strong>iti crociati e l'hanno giustificato con queste parole.<br />

Santorum e Romney: Perché Dio lo vuole.<br />

-Hanno <strong>per</strong>so, meglio così!<br />

Bush padre e Bush figlio si sono comportati allo stesso<br />

modo e hanno v<strong>in</strong>to.<br />

-I tempi sono cambiati.<br />

Da parte musulmana non stanno a guardare.<br />

Popolo palest<strong>in</strong>ese: Noi palest<strong>in</strong>esi non faremo la f<strong>in</strong>e del<br />

regno di Granada, quando nel 1492 gli ultimi mori vennero<br />

espulsi dalla Penisola Iberica governata da re cattolici.<br />

Vennero espulsi anche gli Ebrei con la conseguenza di una<br />

crisi economica.<br />

Gli uom<strong>in</strong>i pensano alle crociate <strong>in</strong> base alla nazione di<br />

appartenenza. È l'evento che più ricordiamo del Medioevo,<br />

anche se la stragrande maggioranza dei Cristiani non ha<br />

partecipato.<br />

Credente musulmano: Non lo vorrete <strong>per</strong> caso paragonare<br />

al pellegr<strong>in</strong>aggio di noi Musulmani alla Mecca?<br />

Certo che no!<br />

Il mondo islamico ha <strong>per</strong>ò strumentalizzato questo <strong>in</strong>felice<br />

evento della nostra storia.<br />

Credente musulmano: La vittoria di Sald<strong>in</strong>o e la con<strong>qui</strong>sta<br />

di Gerusalemme <strong>per</strong> noi hanno un grande significato storico, è<br />

quella la f<strong>in</strong>e che faranno tutti gli europei che vorranno<br />

occupare le terre che non sono loro.<br />

-Abbiate pazienza, qualcuno di noi ce l'ha nel sangue e<br />

ci sfugge di mano!<br />

Abbiamo su<strong>per</strong>ato da tempo l'ideologia della crociata come<br />

guerra giusta.<br />

Credente musulmano: Cos'è allora l'occupazione<br />

dell'Afghanistan e dell'Iraq?


-Ci stiamo ritirando.<br />

Nel mondo islamico i libri e i f<strong>il</strong>m sulle crociate sono tanti e<br />

tutti riscuotono successo.<br />

Credente musulmano: Il nostro popolo deve ricordare<br />

quanto male hanno fatto le campagne m<strong>il</strong>itari guidate dai<br />

Franchi e <strong>il</strong> parallelismo tra crociate e occupazione im<strong>per</strong>ialista<br />

del XX secolo è automatico.<br />

-Sento un forte odore di strumentalizzazione storica.<br />

Quando uno come Saddam Husse<strong>in</strong> osanna <strong>il</strong> Salad<strong>in</strong>o, un<br />

curdo, capiamo quanto un fatto storico possa essere<br />

tras<strong>formato</strong> <strong>in</strong> un messaggio politico al servizio dell'ideologia<br />

dom<strong>in</strong>ante.<br />

L'abbiamo già detto, un conto è la ricerca storica, un conto è<br />

la strumentalizzazione della storia.<br />

-Gli esempi si sprecano!<br />

Chavez riesuma <strong>il</strong> corpo di Simon Bolivar, la Lega Nord<br />

osanna Alberto da Giussano, <strong>per</strong>sonaggio che non esiste<br />

nemmeno nei libri delle elementari.<br />

Gli storici, che potrebbero smantellare le due tesi <strong>in</strong> pochi<br />

m<strong>in</strong>uti, si piegano <strong>in</strong> due dalle risate. Sono così grossolane...<br />

ma i libri basati su ricerche storiche serie non hanno mercato.<br />

Mi sale <strong>il</strong> sangue al cervello quando sento che al governo c'è<br />

la destra!<br />

-Magari ci sia!<br />

Al governo c'è la non cultura, o la negazione della cultura!<br />

-Torniamo al nostro lungo e oscuro Medioevo.<br />

Nel <strong>per</strong>iodo che stiamo analizzando nessuno usa <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e<br />

crociata.<br />

Nella concezione cristiana cavalleresca, la crociata non è<br />

<strong>in</strong>tesa come una realtà m<strong>il</strong>itare, ma come un supporto rituale e<br />

simbolico alla lotta contro le passioni dell'anima, <strong>il</strong> vero<br />

nemico sulla via del pellegr<strong>in</strong>aggio e dell'ascensione verso Dio.<br />

Tale concezione, analoga a quella dello jihad islamico,<br />

accomuna Cristiani e Musulmani:<br />

Credente cristiano: Si parla di viaggi o di pellegr<strong>in</strong>aggi<br />

armati su <strong>in</strong>vito del papa, cosa significa crociata?<br />

Ora arriva quel simpaticone di Bernardo e con lui le


prediche e la raccolta dei fondi.<br />

Bernardo: Chi va a liberare la Terra Santa riceverà<br />

l'<strong>in</strong>dulgenza plenaria, la remissione di tutti i peccati, l'a<strong>per</strong>tura<br />

delle porte del Paradiso.<br />

-La gente risponde <strong>in</strong> massa, hanno tanto da farsi<br />

<strong>per</strong>donare!<br />

Una guerra santa è una guerra contro i nemici della fede:<br />

tutti i nemici, gli eretici e gli ebrei, vanno sterm<strong>in</strong>ati.<br />

-La Reconqusita spagnola allora è una crociata!<br />

Lo è di sicuro!<br />

-Qu<strong>in</strong>di la guerra santa è uno strumento di potere.<br />

Lo strumento di potere <strong>per</strong> eccellenza! Al punto che ci si<br />

posti la domanda: quando sono <strong>in</strong>iziate le crociate come le<br />

<strong>in</strong>tendiamo noi oggi?<br />

-Iniziano nel 1096 con Pietro l'Eremita e la sua crociata<br />

dei poveri.<br />

Anche i pisani e i Normanni hanno avuto la benedizione<br />

papale <strong>per</strong> le loro spedizioni un secolo prima e hanno<br />

con<strong>qui</strong>stato territori con la croce sul petto! Quando f<strong>in</strong>iscono<br />

le crociate?<br />

-Fac<strong>il</strong>e, nel 1291 con la caduta di San Giovanni d'Acri.<br />

Se la crociata è una guerra santa, le crociate cont<strong>in</strong>uano <strong>per</strong><br />

secoli contro l'Im<strong>per</strong>o Ottomano.<br />

Il term<strong>in</strong>e stesso di crociata denota di mancanza di chiarezza<br />

e d'<strong>in</strong>tenti.<br />

-Crociata è la spedizione m<strong>il</strong>itare <strong>per</strong> ricon<strong>qui</strong>stare la<br />

Terra Santa!<br />

Qu<strong>in</strong>di <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e ha un senso dopo la caduta di<br />

Gerusalemme, non prima!<br />

-Prima o dopo, che differenza fa!<br />

Dopo la <strong>per</strong>dita di Gerusalemme chi si arma <strong>per</strong> andarla a<br />

liberare stipula un vero e proprio contratto.<br />

Crociato: In cambio del pellegr<strong>in</strong>aggio armato voglio<br />

precise garanzie, <strong>per</strong> <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciare l'<strong>in</strong>dulgenza plenaria, <strong>per</strong><br />

cont<strong>in</strong>uare <strong>il</strong> condono dei miei delitti e <strong>per</strong> f<strong>in</strong>ire la tutela del<br />

mio patrimonio f<strong>in</strong>o a quando tornerò.<br />

Un contratto può essere risolto, pagando una cifra si esce


dall'impresa.<br />

-Si può essere esonerati?<br />

Solo <strong>per</strong> gravi motivi e <strong>il</strong> papa può dispensare.<br />

-Il papa ha <strong>in</strong> mano un'arma così potente che può<br />

controllare anche <strong>il</strong> potere laico!<br />

Il solito strumento politico <strong>per</strong> m<strong>in</strong>acciare e ricattare, ne sa<br />

qualcosa Federico II.<br />

Non è estraneo <strong>il</strong> commercio delle reli<strong>qui</strong>e.<br />

Crociato: Hanno un immenso potere, vederle o mettere<br />

<strong>in</strong> contatto con <strong>il</strong> proprio corpo un semplice pezzo di stoffa ti<br />

da protezione.<br />

-La reli<strong>qui</strong>a della croce non ha funzionato con <strong>il</strong><br />

Salad<strong>in</strong>o.<br />

Nel 1187 le fonti parlano di iter e <strong>il</strong> papa promette<br />

<strong>in</strong>dulgenza sia a chi muore sia a chi rimane <strong>in</strong> vita.<br />

Papa: Partite tran<strong>qui</strong>lli, i vostri beni e le vostre famiglie<br />

sono sotto la nostra protezione, ogni rivendicazione nei vostri<br />

confronti è sospesa, i debiti sono est<strong>in</strong>ti.<br />

A patto che l'iter non si trasformi <strong>in</strong> una parata sociale <strong>per</strong><br />

ostentare <strong>il</strong> proprio rango.<br />

Papa: Ovviamente! Chiunque, anche <strong>il</strong> sovrano, deve<br />

limitare al m<strong>in</strong>imo l'ostentazione!<br />

Innocenzo III, papa dal 1198, cambia <strong>il</strong> concetto di<br />

spedizione e recu<strong>per</strong>a quello arabo, uno dei c<strong>in</strong>que p<strong>il</strong>astri<br />

dell'Islam, <strong>il</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio.<br />

Papa: Ma quale p<strong>il</strong>atro dell'Islam! Il pellegr<strong>in</strong>aggio, se<br />

pure non con questo nome, era ben conosciuto f<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>izio<br />

dell'affermazione del Cristianesimo, la prima pellegr<strong>in</strong>a è stata<br />

Elena.<br />

-Stiamo parlando di Sant'Elena, 18 agosto?<br />

Concub<strong>in</strong>a dell'Im<strong>per</strong>atore Costanzo Cloro e madre<br />

dell'Im<strong>per</strong>atore Costant<strong>in</strong>o, lasciata dal suo sposo di fatto <strong>per</strong><br />

volere di Diocleziano che impone a Costanzo Cloro di sposare<br />

Teodora, la figliastra dell'altro augusto Massimiano... Elena<br />

compie un viaggio <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a e ritrova di tutto: la vera croce,<br />

<strong>il</strong> patibolo sul quale morì Gesù, la croce di uno dei due ladroni,<br />

la spugna imbevuta d'aceto, parte della corona di sp<strong>in</strong>e, un


chiodo della croce e <strong>il</strong> titulus crucis, l'iscrizione apposta sopra la<br />

croce di Gesù <strong>per</strong> <strong>in</strong>dicare la motivazione della condanna, così<br />

come prescritto dal diritto romano, Iesus Nazarenus Rex<br />

Iudaeorum, Gesù <strong>il</strong> Nazareno, Re dei Giudei.<br />

-Scavare l'area del Golgota ha reso bene a Elena!<br />

Elena non ha scavato un bel niente, è <strong>il</strong> solito Eusebio di<br />

Cesarea che attesta la presenza di Elena a Gerusalemme<br />

proprio quando viene trovato questo... ben di Dio, e <strong>il</strong> gioco è<br />

fatto!<br />

Pellegr<strong>in</strong>o lo è stato anche Girolamo.<br />

-San Girolamo, 30 settembre, Padre e Dottore della<br />

Chiesa.<br />

Traduce la Bibbia dal greco e dall'arabo al lat<strong>in</strong>o, la famosa<br />

Vulgata. Girolamo nasce <strong>in</strong> Croazia e muore a Betlemme, lui<br />

un pellegr<strong>in</strong>aggio a sua <strong>in</strong>saputa deve averlo fatto <strong>per</strong> forza.<br />

Nei secoli successivi questi viaggi si diradano, sembra che <strong>il</strong><br />

Mediterraneo sia un mare diffic<strong>il</strong>e da attraversare.<br />

-Ci si mettono di mezzo i Longobardi?<br />

Non è accertato che i Longobardi impediscano i viaggi <strong>in</strong><br />

mare, sotto <strong>il</strong> loro dom<strong>in</strong>io vengono creati luoghi di culto<br />

<strong>in</strong>terni, come la Bas<strong>il</strong>ica di sant'Ambrogio a M<strong>il</strong>ano.<br />

-Vogliono farci un parcheggio sotterraneo e trovano<br />

antiche mura... scoprono l'acqua calda, bastava leggere un <strong>libro</strong><br />

di storia!<br />

In Provenza nasce una leggenda.<br />

Maria Maddalena: Con mio fratello Lazzaro e<br />

Massim<strong>in</strong>o, uno dei settantadue discepoli di Cristo, fuggiamo<br />

via mare dalle <strong>per</strong>secuzioni <strong>in</strong> Terra Santa e sbarchiamo <strong>in</strong> un<br />

luogo chiamato Sa<strong>in</strong>tes Maries de la Mer.<br />

È vic<strong>in</strong>o ad Arles. Maria Maddalena evangelizza tutta la<br />

Provenza e si ritira <strong>in</strong> una grotta f<strong>in</strong>o alla sua morte, <strong>il</strong> suo<br />

corpo viene seppellito <strong>in</strong> un oratorio di Sa<strong>in</strong>te Maxime e i<br />

credenti ci vanno <strong>in</strong> massa.<br />

-Bel posto <strong>per</strong> andare <strong>in</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio!<br />

I luoghi di culto <strong>per</strong> eccellenza rimangono Roma e Santiago<br />

de Compostela.<br />

-Per quale motivo attraversare <strong>il</strong> Mediterraneo?


È l'espansione commerciale che fa riprendere vigore al<br />

pellegr<strong>in</strong>aggio via mare, ci sono navi attrezzate e sicure, oltre a<br />

porti dotati di ogni comodità.<br />

-I Musulmani li accolgono bene.<br />

Crociate o pellegr<strong>in</strong>aggi armati?<br />

Una menzione particolare la dobbiamo riservare a Pietro<br />

l'Eremita, <strong>il</strong> promotore della prima crociata, quella dei<br />

pezzenti.<br />

-Perché non stendiamo un pietoso velo?<br />

Ciò che è <strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e è come un uomo di scarsa cultura<br />

abbia potuto, con la sola arma dell'eloquenza, entusiasmare<br />

dodicim<strong>il</strong>a <strong>per</strong>sone che, al grido di Deus el volt, nel 1096 si<br />

mettono <strong>in</strong> marcia, dest<strong>in</strong>azione Gerusalemme.<br />

Incredib<strong>il</strong>e è anche <strong>il</strong> fatto che nel <strong>per</strong>corso f<strong>in</strong>o a<br />

Costant<strong>in</strong>opoli raccolgono <strong>per</strong> strada altri derelitti entusiasti,<br />

nonostante questi crociati ante literam si lasc<strong>in</strong>o andare a<br />

violenze senza limiti e re<strong>qui</strong>sizioni di ogni genere di conforto.<br />

Pietro l'Eremita: Siamo armati sommariamente, fra di<br />

noi ci sono poveri, donne e bamb<strong>in</strong>i, ci dobbiamo sfamare.<br />

-Con tutte quelle puttane al seguito non sarà stato<br />

diffic<strong>il</strong>e.<br />

Le violenze non sfuggono all'Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o, che<br />

impartisce l'ord<strong>in</strong>e, dopo che i presunti crociati hanno<br />

trucidato quattrom<strong>il</strong>a <strong>per</strong>sone a Belgrado, di attaccarli.<br />

Nel frattempo sono diventati ventim<strong>il</strong>a.<br />

-Per quale motivo certa gente arriva a tanto? Questa<br />

folla eterogenea di dis<strong>per</strong>ati, sa dove sta andando?<br />

No, non lo sa, non si rende conto dov'è, vede un gruppo di<br />

Ebrei e li sterm<strong>in</strong>a.<br />

Non sanno quello che fanno, l'Im<strong>per</strong>atore ne manda<br />

all'<strong>in</strong>ferno più della metà e consegna ai Turchi l'altra.<br />

-Bizant<strong>in</strong>i e turchi si sono divisi la soddisfazione.<br />

Il nostro Pietro si è da tempo accorto che nella sua armata<br />

non regna la discipl<strong>in</strong>a e prima di essere sterm<strong>in</strong>ato con i suoi<br />

seguaci ritorna a Costant<strong>in</strong>opoli:


Pietro l'Eremita: Chiedo aiuto all'Im<strong>per</strong>atore Alessio I<br />

Comneno, ma non mi da retta e non mi rimane che aspettare<br />

l'arrivo delle nuova crociata.<br />

Quella che nel luglio del 1099 con<strong>qui</strong>sterà Gerusalemme.<br />

Agost<strong>in</strong>o o Bernardo?<br />

Credente cristiano: La f<strong>in</strong>e dei tempi è vic<strong>in</strong>a, dobbiamo<br />

essere vic<strong>in</strong>i al Santo Sepolcro, non giudicateci con i vostri<br />

parametri, è un viaggio di salvezza senza scopi materiali.<br />

La salvezza div<strong>in</strong>a è un sentimento radicato nella<br />

popolazione del Medioevo. Non siamo lontani dall'idea di<br />

Pietro l'Eremita e dalle paure apocalittiche che si diffondono<br />

dopo l'anno M<strong>il</strong>le: nel 33 Pasqua era <strong>il</strong> 26 marzo, nel 1065<br />

Pasqua è <strong>il</strong> 26 marzo, qualcosa deve accadere, non può che<br />

essere la f<strong>in</strong>e del mondo.<br />

-Peccato che non conoscono i Maya, si sarebbero<br />

divertiti!<br />

Secondo le Sacre Scritture la natura è l'espressione di una<br />

volontà div<strong>in</strong>a, l'universo ha avuto un <strong>in</strong>izio, avrà una f<strong>in</strong>e.<br />

-Che non arriva.<br />

Ci sono avvenimenti che si avvic<strong>in</strong>ano alla f<strong>in</strong>e del mondo.<br />

La volontà div<strong>in</strong>a ci manda dei segnali, Dio sta facendo alzare<br />

dalla panch<strong>in</strong>a i quattro angioloni dell'Apocalisse e, se non<br />

facciamo <strong>in</strong> fretta a cambiare modulo di gioco, li manda <strong>in</strong><br />

campo e a quel punto la partita è f<strong>in</strong>ita!<br />

-Ma la partita cont<strong>in</strong>ua!<br />

I tempi biblici non sono quelli dei nostri orologi al quarzo e<br />

l'Universo è <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito, forse la volontà div<strong>in</strong>a ha deciso d'<strong>in</strong>iziare<br />

la f<strong>in</strong>e del mondo da un'altra parte, da una galassia lontana<br />

m<strong>il</strong>ioni di anni luce.<br />

-Ci sono segnali?<br />

A dec<strong>in</strong>e! M<strong>il</strong>le anni fa c'erano le crociate, acqua di rose <strong>in</strong><br />

confronto a due guerre mondiali! Il Tribunale dell'In<strong>qui</strong>sizione<br />

ne ha mandati al rogo due o trecento, niente a confronto a sei<br />

m<strong>il</strong>ioni di Ebrei uccisi nei campi concentramento.<br />

-Rispettando i tempi biblici, <strong>il</strong> mondo va peggio e gli


angioloni si stanno ancora scaldando!<br />

Come si spiegherebbe altrimenti la follia umana?<br />

-La shoah è stata un disegno div<strong>in</strong>o a noi sconosciuto?<br />

Anche la morte di un bimbo a causa di una malattia o di un<br />

adolescente all'uscita di scuola?<br />

A noi umani non è concesso conoscere <strong>il</strong> disegno div<strong>in</strong>o e la<br />

morte non è un passo def<strong>in</strong>itivo, ma un passaggio necessario e<br />

non esaustivo.<br />

Un'altra spiegazione potrebbe essere che se non fosse<br />

<strong>in</strong>tervenuta la volontà div<strong>in</strong>a, tutti gli Ebrei sarebbero stati<br />

sterm<strong>in</strong>ati, non soltanto sei m<strong>il</strong>ioni.<br />

-Intanto i nostri eroi vanno <strong>in</strong> Terra Santa, ben armati,<br />

s'<strong>in</strong>tende.<br />

Il concetto di violenza dovrebbe essere estraneo alla<br />

religione cristiana, ma la guerra non si rifiuta mai, i Padri stessi<br />

della Chiesa non disdegnano <strong>il</strong> concetto di guerra, così come<br />

accettano lo schiavismo.<br />

C'è da dire che da quando <strong>il</strong> Cristianesimo è religione di<br />

stato, l'Im<strong>per</strong>o romano è un Im<strong>per</strong>o sotto assedio, ha bisogno<br />

di essere difeso e non si può pensare di abolire le violenze <strong>per</strong><br />

un dettame religioso, anzi, un esercito che combatte <strong>in</strong> nome<br />

della fede di stato agisce nel bene e nel giusto.<br />

-Chi lo dice? Bernardo?<br />

No, anche Agost<strong>in</strong>o elabora <strong>il</strong> concetto di guerra giusta!<br />

-Agost<strong>in</strong>o? Il p<strong>il</strong>astro del cattolicesimo <strong>in</strong>sieme a<br />

Paolo?<br />

Non ha un concetto positivo della guerra, justum <strong>per</strong><br />

Agost<strong>in</strong>o significa legale.<br />

Agost<strong>in</strong>o: Per me la guerra è sbagliata, a parte <strong>in</strong> alcuni<br />

casi <strong>in</strong> cui la guerra, pur rimanendo <strong>in</strong>giusta, si può considerare<br />

legittima.<br />

Per esempio?<br />

Agost<strong>in</strong>o: Quand'è difensiva o quando vuole riparare<br />

un'<strong>in</strong>giustizia, dev'essere dichiarata da un'autorità ufficiale, che<br />

non può che essere l'Im<strong>per</strong>atore. La guerra deve portare<br />

giustizia e pace, questo è <strong>il</strong> f<strong>in</strong>e ultimo. Il soldato non può agire<br />

come gli pare, non deve toccare bamb<strong>in</strong>i, donne e <strong>in</strong>difesi, la


violenza, se necessaria, dev'essere <strong>in</strong>dirizzata verso <strong>per</strong>sone<br />

specifiche.<br />

-Un primo tentativo def<strong>in</strong>ire <strong>il</strong> diritto di guerra.<br />

La nostra cultura deve tutto a questa concezione<br />

agost<strong>in</strong>iana. L'Italia ripudia la guerra come mezzo di soluzione<br />

dei problemi <strong>in</strong>ternazionali, ma se le Nazioni Unite<br />

l'autorizzano <strong>per</strong> riparare un'<strong>in</strong>giustizia, non ci rimane che<br />

armarci e partire.<br />

-La missione Nato <strong>in</strong> Libia, autorizzata dalle Nazioni<br />

Unite, portatrice di giustizia e pace. Grazie, Agost<strong>in</strong>o, <strong>per</strong><br />

quest'eredità.<br />

Sul concetto agost<strong>in</strong>iano di guerra <strong>in</strong>giusta, legittima se<br />

riparatrice e dichiarata da un organo ufficiale, ci lavora<br />

Bernardo:<br />

Bernardo: Qual è <strong>il</strong> male assoluto?<br />

Non c'è che l'imbarazzo della scelta.<br />

Bernardo: Non avere fede o avere quella sbagliata.<br />

Dimenticavo che siamo nel Medioevo.<br />

Bernardo: L'omicidio, l'uccisione di un uomo non è cosa<br />

gradita a Dio.<br />

Ci mancherebbe!<br />

Bernardo: Uccidere <strong>il</strong> male è cosa gradita a Dio?<br />

In effetti...<br />

Bernardo: Uccidere un uomo portatore del male<br />

assoluto, la mancanza di fede o la fede sbagliata, non è<br />

omicidio, è malecidio, <strong>qui</strong>ndi cosa gradita a Dio. Non si uccide<br />

l'uomo, si uccide <strong>il</strong> male.<br />

-L'apoteosi della legittimazione.<br />

Bernardo sistema la teologia e dal quel momento le imprese<br />

delle Repubbliche Mar<strong>in</strong>are, i Normanni <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia, i<br />

pellegr<strong>in</strong>aggi armati e la Recon<strong>qui</strong>sta sono tutte legittime e ben<br />

viste da Dio.<br />

Credente cristiano: Io metto <strong>il</strong> vess<strong>il</strong>lo di Pietro benedetto<br />

dal papa e qualsiasi azione commetta ha <strong>il</strong> carattere<br />

dell'ufficialità religiosa, dunque <strong>per</strong>messa.<br />

Cristiani contro Cristiani.


Prima del 1099 Gerusalemme è sotto dom<strong>in</strong>io islamico.<br />

Gli islamici <strong>in</strong>staurano un clima di tolleranza tipico della<br />

loro cultura, la gestione delle chiese cristiane è nelle mani dei<br />

funzionari bizant<strong>in</strong>i.<br />

Bizant<strong>in</strong>i: Cari Cristiani occidentali, se non ci pagate la<br />

tassa che vogliamo noi, vi vietiamo l'accesso.<br />

-Perché questa cattiveria?<br />

Nel 1054 c'è stato lo scisma d'Oriente.<br />

-Nessuno pensava fosse def<strong>in</strong>itivo.<br />

Il pellegr<strong>in</strong>o non è un mercante, è lì <strong>per</strong> la salvezza della sua<br />

anima <strong>in</strong> vista della f<strong>in</strong>e del mondo, ha una visione dell'altro<br />

costruita sulla base di quella che si è fatto a casa sua, dalle<br />

nostre parti, non della vera conoscenza.<br />

Si è fatto un'idea del saraceno violento, feroce, irrazionale e<br />

lussurioso e si ritrova un <strong>in</strong>dividuo devoto e religioso, le donne<br />

si comportano <strong>in</strong> modo pudico. Vedono ospedali, ricchezze e<br />

cultura.<br />

-Lo raccontano quando tornano <strong>in</strong> patria?<br />

Pochissimi lo fanno, la maggior parte riferisce che abusano<br />

del loro potere, confondendo la direttiva bizant<strong>in</strong>a di far<br />

pagare l'entrata <strong>in</strong> chiesa con la <strong>per</strong>sona musulmana preposta<br />

all'<strong>in</strong>casso.<br />

-Confermando la negativa e distorta visione che è alla<br />

base delle crociate.<br />

I Musulmani <strong>in</strong>vece proteggono le comunità cristiane ed<br />

ebree <strong>in</strong> tutto <strong>il</strong> Medio Oriente.<br />

Credente musulmano: Le tre religioni devono convivere,<br />

ognuna con i suoi riti e le sue usanze.<br />

La vera rottura non è con l'Islam, ma fra Cristiani stessi con<br />

lo scisma del 1054.<br />

È <strong>in</strong> questo momento che arrivano i turchi.<br />

-Mamma mia!<br />

Non c'è da scherzare, l'esercito bizant<strong>in</strong>o nel 1071 viene<br />

sconfitto a Manzikert e troviamo i Turchi <strong>in</strong> Anatolia, Persia,<br />

Siria, Armenia e Azerbajgian.<br />

-Dicono che sono poco tolleranti e violenti.


Anche rozzi guerrieri... ma così si dice sempre dei nuovi<br />

con<strong>qui</strong>statori!<br />

Sono la punta di diamante dell'Islam e m<strong>in</strong>acciano sia i<br />

Bizant<strong>in</strong>i sia i fatimidi, ma con la chiusura delle Chiese e delle<br />

vie d'accesso a Gerusalemme i Turchi non c'entrano.<br />

Le crociate arrivano nel momento <strong>in</strong> cui l'Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o,<br />

dopo la batosta del 1071, non è m<strong>in</strong>acciato né dai turchi né<br />

dagli altri stati Musulmani.<br />

Bizant<strong>in</strong>i: Ci siamo ritirati nei nostri territori e <strong>il</strong> nostro<br />

esercito può garantire la sicurezza dei conf<strong>in</strong>i a Est, i nostri<br />

veri nemici sono a Ovest.<br />

-Di chi stanno parlando?<br />

Dei Normanni che si sono pigliati <strong>il</strong> Meridione! Proviamo a<br />

metterci nei panni di un bizant<strong>in</strong>o:<br />

Bizant<strong>in</strong>i: Nel nostro territorio entra un esercito<br />

cristiano, dice di essere diretto <strong>in</strong> Terra Santa, cosa fa nel<br />

nostro territorio? Saccheggia e distrugge! Non può che essere<br />

un esercito ost<strong>il</strong>e! Questi lat<strong>in</strong>i sono barbari, rozzi, violenti...<br />

meglio i turchi.<br />

Alla f<strong>in</strong>e Gerusalemme viene liberata, ci si è messa di mezzo<br />

tutta l'Europa.<br />

-L'Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o dovrebbe essere contento.<br />

Non lo è <strong>per</strong> niente.<br />

Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o: Con i Musulmani <strong>il</strong> controllo della<br />

Terra Santa ce l'avevo io, mi lasciavano fare, ora ce l'hanno<br />

quei barbari dei Franchi e io non conto niente, sai che faccio?<br />

Chiedo aiuto ai turchi, meglio un vero musulmano che un falso<br />

cristiano!<br />

-Un autogol!<br />

Con questo gesto la rottura del 1054 diventa da provvisoria<br />

e sanab<strong>il</strong>e a def<strong>in</strong>itiva, al punto che i Cristiani si sentono <strong>in</strong><br />

diritto nel 1204, dopo che Salad<strong>in</strong>o si era ripreso<br />

Gerusalemme, di saccheggiare Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Lo scontro di civ<strong>il</strong>tà tra Cristianesimo e Islam è un<br />

appiattimento che non rende giustizia alla verità storica.<br />

-Questa nuova visione delle crociate dovrebbe essere


ac<strong>qui</strong>sita dal mondo islamico, <strong>per</strong> essere pari.<br />

Crociate e Repubbliche Mar<strong>in</strong>are.<br />

Il mondo islamico ha visto le crociate funzionali<br />

all'espansione delle Repubbliche Mar<strong>in</strong>are.<br />

-Come dare loro torto!<br />

Anche questa visione dev'essere corretta.<br />

Amalfitani: Noi <strong>in</strong> Oriente siamo ben posizionati da<br />

tempo.<br />

Veneziani: Noi abbiamo aiutato i Bizant<strong>in</strong>i contro i<br />

Normanni, ottenendo <strong>in</strong> cambio l'<strong>in</strong>cremento dei traffici con<br />

tutto l'Im<strong>per</strong>o senza pagare dazi.<br />

Pisani: Noi siamo presenti nelle aree marsigliese e<br />

catalana, nelle Baleari e sulle coste tunis<strong>in</strong>e e alger<strong>in</strong>e, dopo la<br />

prima crociata l'area si allarga.<br />

Genovesi: Dopo la prima crociata <strong>in</strong>iziamo a scrivere gli<br />

annali, segno che è <strong>in</strong>iziata la nostra storia.<br />

Il vescovo di Pisa diventa patriarca di Gerusalemme.<br />

-Hanno ragione i Musulmani quando affermano che<br />

<strong>per</strong> le Repubbliche Mar<strong>in</strong>are le crociate sono state un affare<br />

d'oro?<br />

Le fonti ci danno un'altra visione.<br />

Crociati: Noi non vediamo di buon occhio la<br />

partecipazione pisana e genovese ai nostri pellegr<strong>in</strong>aggi armati,<br />

ammiriamo senza dubbio la loro capacità m<strong>il</strong>itare sul mare, le<br />

loro navi da guerra sono <strong>in</strong>su<strong>per</strong>ab<strong>il</strong>i, ma si capisce lontano un<br />

miglio che <strong>il</strong> loro scopo è commerciale, noi cavalieri non<br />

abbiamo niente a che vedere con <strong>il</strong> mercante, noi non agiamo<br />

<strong>per</strong> <strong>in</strong>teresse e prendiamo le distanze da questi <strong>in</strong>dividui che<br />

alternano pirateria e commercio.<br />

Il palad<strong>in</strong>o che combatte <strong>per</strong> fede non è rappresentato dal<br />

pisano e dal genovese. Sono due modelli differenti che noi<br />

presentiamo al mondo islamico.<br />

Credente cristiano: Noi veri Cristiani armati ci prendiamo<br />

<strong>il</strong> Medio Oriente e lo governiamo a modo nostro.<br />

Commercianti mar<strong>in</strong>ari: Noi commercianti pisani,


genovesi e veneziani firmiamo trattati commerciali <strong>per</strong><br />

ac<strong>qui</strong>sire priv<strong>il</strong>egi.<br />

Cosa vedono nella loro quotidianità i Musulmani? Quartieri<br />

specifici di pisani, genovesi e veneziani <strong>in</strong> ogni città, con le<br />

loro chiese, le banche e la magistratura.<br />

Al mercante <strong>in</strong>teressa la postazione, chi governa non ha<br />

importanza, quando Gerusalemme e tutto <strong>il</strong> Medio Oriente<br />

cadono di nuovo nelle mani islamiche, nessuno li caccia, <strong>per</strong><br />

quale motivo?<br />

-Bella domanda!<br />

È una domanda che è di <strong>per</strong> sé stessa una risposta verso<br />

coloro che, anche nel mondo islamico, alzano <strong>il</strong> dito contro.<br />

Commercianti mar<strong>in</strong>ari: Non ci cacciano <strong>per</strong>ché a conti<br />

fatti siamo riusciti a <strong>in</strong>staurare dei buoni rapporti, a tutti<br />

assicuriamo un buon reddito, conv<strong>in</strong>cetevi.<br />

-Non hanno tutti i torti.<br />

Ancora una volta <strong>il</strong> Mediterraneo ci unisce nel commercio.<br />

In questo spazio agiscono tutti, Bizant<strong>in</strong>i, Musulmani,<br />

Cristiani, Ebrei, Repubbliche Mar<strong>in</strong>are, califfati fatimidi... i<br />

<strong>per</strong>iodi di rottura sono pochi e <strong>in</strong><strong>in</strong>fluenti, le regole sono<br />

quelle commerciali, <strong>il</strong> presupposto è la comunicazione.<br />

Di fatto assistiamo all'<strong>in</strong>tegrazione culturale a tutto tondo.<br />

La visione di Anna Comnena.<br />

Il 2 dicembre 1083 nasce Anna, figlia dell'Im<strong>per</strong>atore<br />

bizant<strong>in</strong>o Alessio I e d'Irene.<br />

La nascita di un'erede è vitale <strong>per</strong> garantire con <strong>il</strong><br />

matrimonio la cont<strong>in</strong>uità della stirpe dei Comneni, salita al<br />

trono con le armi due anni prima.<br />

L'Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o mantiene un dom<strong>in</strong>io precario sui<br />

Balcani e sull'Anatolia dove a fatica arg<strong>in</strong>a l'espansione turca,<br />

mentre si dibatte tra aspre lotte <strong>in</strong>terne <strong>per</strong> <strong>il</strong> potere.<br />

Lungo le coste dalmate si va consolidando l’<strong>in</strong>fluenza di<br />

Venezia, mentre nell’Italia meridionale i Normanni (sotto la<br />

guida degli Altav<strong>il</strong>la e, <strong>in</strong> particolare, di Roberto <strong>il</strong> Guiscardo)<br />

danno gli ultimi scossoni decisivi alla residue resistenze dei


Bizant<strong>in</strong>i <strong>in</strong> quello che era stato <strong>il</strong> catepanato d’Italia.<br />

Se l’Im<strong>per</strong>o è <strong>in</strong> ritirata lungo le frontiere europee, una<br />

situazione analoga si riscontra <strong>in</strong> Asia M<strong>in</strong>ore, dove i Turchi<br />

Selgiuchidi accrescono di anno <strong>in</strong> anno i territori da loro<br />

controllati.<br />

La sconfitta di Manzikert nel 1071, lo stesso anno della<br />

caduta di Bari nelle mani dei Normanni, segna <strong>il</strong> momento<br />

peggiore della crisi, provocata da un groviglio di cause <strong>in</strong>terne<br />

ed esterne alla compag<strong>in</strong>e dell’Im<strong>per</strong>o.<br />

Nel 1081 <strong>il</strong> contrasto è tra due potenti famiglie, i Comneni e<br />

i Ducas. Alessio Comneno è sposato con la nob<strong>il</strong>e Irene Ducas<br />

e la loro <strong>in</strong>coronazione mette tutti d'accordo.<br />

Dal punto di vista politico, non diversamente da quelle che<br />

sono state le concezioni ideologiche dei suoi predecessori,<br />

Alessio si ritiene <strong>in</strong>vestito nella sua qualità d'Im<strong>per</strong>atore di una<br />

missione div<strong>in</strong>a, <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ata e orientata dall’idea della difesa<br />

della fede.<br />

È un ab<strong>il</strong>e generale e un diplomatico di valore.<br />

Alessio: Conosco la situazione politica di tutti i paesi<br />

conf<strong>in</strong>anti e so trarre profitto delle loro cont<strong>in</strong>genti difficoltà e<br />

degli eventuali contrasti <strong>in</strong>terni. Promettiamo nostra figlia<br />

Anna <strong>in</strong> sposa a Costant<strong>in</strong>o Ducas che ha nove anni e<br />

l'alleanza tra le due famiglie è sig<strong>il</strong>lata <strong>per</strong> sempre.<br />

Anna <strong>in</strong>izia la sua vita sotto i migliori auspici. Come da<br />

tradizione è la sua futura suocera a prendersi cura di lei.<br />

Anna: Ammiro la mia futura suocera, è slanciata come<br />

un cipresso e suo figlio Costant<strong>in</strong>o, mio promesso sposo, è<br />

come un cherub<strong>in</strong>o dai capelli rossi.<br />

Così Anna ricorda con una certa nostalgia i suoi primi anni<br />

felici.<br />

-Nostalgia?<br />

Sì, la serenità dura poco. Nel 1087 nasce suo fratello<br />

Giovanni, è lui <strong>il</strong> vero erede al trono e Costant<strong>in</strong>o è un genero<br />

scomodo.<br />

Nel 1095 Costant<strong>in</strong>o muore e la sua scomparsa risolve tutti i<br />

problemi di successione. Chi ci rimane male è Anna.<br />

Anna: Il mio dest<strong>in</strong>o im<strong>per</strong>iale è stroncato da mio


fratello, lo odio.<br />

Fallito <strong>il</strong> tentativo di salire al trono, con<strong>qui</strong>sterà la fama<br />

grazie alla sua cronaca storica <strong>in</strong>titolata al padre, l'Alessiade.<br />

Per lei i genitori scelgono un altro marito, Niceforo<br />

Briennio, figlio di un generale ribelle sconfitto a suo tempo da<br />

Alessio stesso.<br />

Anna: Sento nascere dentro di me un s<strong>in</strong>cero<br />

sentimento nei suoi confronti, è un m<strong>il</strong>itare di merito, uomo<br />

colto e bello, <strong>il</strong> mio cesare.<br />

Parole di Anna riportate nell'Alessiade. Si sposano nel 1097 e<br />

avranno quattro figli, due maschi e due femm<strong>in</strong>e.<br />

Anna: Quarantanni di matrimonio, <strong>in</strong> apparenza felici.<br />

Voci di corridoio dicono che <strong>il</strong> loro rapporto coniugale<br />

s'<strong>in</strong>cr<strong>in</strong>a dopo la morte di Alessio I avvenuta nel 1118.<br />

L'Alessiade ci offre una versione struggente degli ultimi<br />

giorni del sovrano, afflitto da una malattia cardiaca. Anna<br />

descrive sé stessa come una figlia premurosa che, al pari della<br />

madre Irene, assiste <strong>in</strong>stancab<strong>il</strong>e l'Im<strong>per</strong>atore.<br />

Gli storici vedono un altro f<strong>il</strong>m.<br />

Storici: La stanza del moribondo è un campo di<br />

battaglia <strong>in</strong> cui si gioca <strong>il</strong> dest<strong>in</strong>o dell'Im<strong>per</strong>o.<br />

In effetti le due donne, madre e figlia, cospirano contro<br />

Giovanni, figlio e fratello. Il piano di assass<strong>in</strong>arlo fallisce.<br />

Anna: Tutta colpa di mio marito Briennio, la natura si è<br />

sbagliata, avrebbe dovuto far nascere me uomo e lui donna.<br />

Giovanni dovrebbe essere <strong>in</strong>cazzato con le donne della sua<br />

famiglia e <strong>in</strong>vece si dimostra magnanimo.<br />

Giovanni: Non ord<strong>in</strong>o la loro morte, che vengano<br />

allontanate da corte e confiscati i loro beni.<br />

Per un breve <strong>per</strong>iodo. Anna ritorna a corte e rientra <strong>in</strong><br />

possesso dei suoi beni.<br />

Anna: Lo odio <strong>in</strong> ogni caso.<br />

Nel 1137 muore Niceforo Briennio e Anna, vedova<br />

<strong>in</strong>consolab<strong>il</strong>e, si ritira <strong>in</strong> convento.<br />

Inizia a scrivere i <strong>qui</strong>ndici volumi dell'Alessiade, la cronaca<br />

epica e monumentale del regno dei suo padre.<br />

La conclude nel 1148, lei muore nel 1153.


L'Alessiade è un importante documento storico dei fatti<br />

avvenuti durante <strong>il</strong> regno di Alessio I Comneno e fornisce<br />

ritratti <strong>in</strong>editi dei protagonisti della prima Crociata<br />

(1096-1099).<br />

L'Im<strong>per</strong>atore Alessio è presentato come un uomo saggio e<br />

un grande re, mentre l'autrice non dissimula l'astio verso i suoi<br />

successori, Giovanni II e Manuele I, suo fratello e suo nipote.<br />

Anna: La mia o<strong>per</strong>a è un arg<strong>in</strong>e contro lo scorrere del<br />

tempo, che trasc<strong>in</strong>a nel mare dell'oblio le azioni degli uom<strong>in</strong>i.<br />

Tradisce un'evidente parzialità nei confronti dei Comneni a<br />

discapito dei nemici.<br />

Anna: I lat<strong>in</strong>i, i franchi, i celti, tutti impetuosi e volub<strong>il</strong>i,<br />

codardi e traditori, mossi dalla cupidigia, gente barbara.<br />

Mancano di raff<strong>in</strong>atezza e troppe donne <strong>in</strong>terferiscono nelle<br />

questioni m<strong>il</strong>itari. È scandaloso che gli uom<strong>in</strong>i di Chiesa<br />

impugn<strong>in</strong>o le armi, come quel predicatore francese Pier<br />

l'Eremita, uomo scaltro e ignorante, che ha guidato la<br />

spedizione dei poveracci, tutti portati al massacro.<br />

Sono i protagonisti della prima crociata.<br />

Anna: Hanno cospirato contro mio padre, <strong>in</strong>sieme ai<br />

Normanni di Sic<strong>il</strong>ia.<br />

Al netto del rancore di Anna, grazie all'Alessiade,<br />

conosciamo l'atteggiamento dei Bizant<strong>in</strong>i e sappiamo che non<br />

la <strong>per</strong>cepiscono come una campagna di liberazione dei luoghi<br />

santi, ma una m<strong>in</strong>accia <strong>per</strong> l'esistenza dell'Im<strong>per</strong>o stesso.<br />

Scritta dopo i fatti, Anna è spettatrice diretta di eventi, ha<br />

conosciuto i protagonisti, ha avuto libero accesso ai documenti<br />

di corte e l'o<strong>per</strong>a è senza dubbio la più importante fonte greca<br />

sulla prima crociata.<br />

A dimostrazione di ciò, è l'unica fonte che riporta <strong>il</strong> testo del<br />

Trattato di Devol, l'accordo di vassallaggio tra Alessio I e <strong>il</strong><br />

pr<strong>in</strong>cipe normanno Boemendo di Taranto.<br />

Anna: Mio padre l'Im<strong>per</strong>atore accoglie con<br />

magnanimità non corrisposta la moltitud<strong>in</strong>e di re, duchi, conti<br />

e vescovi dal nome barbaro, compreso quel Goffredo di<br />

Buglione, <strong>il</strong> futuro difensore di Gerusalemme, che non si fece<br />

scrupoli ad affrontare l'esercito im<strong>per</strong>iale e fu v<strong>in</strong>to da mio


marito Briennio.<br />

È <strong>il</strong> giovedì santo del 1097.<br />

Anna: Il comando è nelle mani di Boemondo, figlio di<br />

Roberto <strong>il</strong> Guiscardo che ha <strong>in</strong>vaso i nostri dom<strong>in</strong>i dell'Italia<br />

meridionale e combattuto contro mio padre nei Balcani.<br />

Boemendo è al tempo stesso un astuto manipolatore dei suoi<br />

compagni d'armi e un uomo affasc<strong>in</strong>ante.<br />

-Non sarà <strong>in</strong>namorata di lui?<br />

No, <strong>il</strong> complimento s'<strong>in</strong>serisce nella tradizione storiografica<br />

bizant<strong>in</strong>a, l'elogio del nemico esalta <strong>il</strong> merito del v<strong>in</strong>citore.<br />

Anna: Mio padre riesce nel 1108 a imporre al<br />

Boemondo, che si era impossessato di Antiochia, un trattato di<br />

vassallaggio.<br />

Grazie a quel trattato, Anna può concludere <strong>il</strong> racconto di<br />

quella prima crociata con <strong>il</strong> trionfo del padre sui barbari.<br />

Anna: Li ho visti arrivare m<strong>in</strong>acciosi sotto le mura di<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, avevo quattordici anni.<br />

Conosciamo la storia. Goffedo di Buglione e gli altri<br />

aristocratici europei protagonisti della prima crociata, quella<br />

dei nob<strong>il</strong>i che segue quella dei poveri, con<strong>qui</strong>stano<br />

Gerusalemme e tutti quei territori che i Musulmani hanno<br />

<strong>in</strong>vaso.<br />

-La liberazione del Santo Sepolcro non dovrebbe<br />

spettare a Bisanzio, essendo la Terra Santa una prov<strong>in</strong>cia<br />

dell’Im<strong>per</strong>o?<br />

L’idea di crociata, quella che si va affermando <strong>in</strong> Occidente,<br />

è estranea alla mentalità bizant<strong>in</strong>a.<br />

-C'entra di sicuro lo scisma del 1054.<br />

Gli europei non restituiscono Gerusalemme e gli altri<br />

territori con<strong>qui</strong>stati al loro legittimo proprietario, Alessio I,<br />

l'Im<strong>per</strong>atore bizant<strong>in</strong>o, ma creano gli stati crociati o lat<strong>in</strong>i,<br />

assegnati ai vari comandanti delle spedizioni.<br />

Com<strong>in</strong>ciamo a seguire la versione che ci fornisce 1’Alessiade<br />

di Anna Comnena, fonte significativa e completa<br />

dell’atteggiamento dei Bizant<strong>in</strong>i nei confronti di un fenomeno<br />

<strong>in</strong>aspettato e <strong>per</strong> loro <strong>in</strong>comprensib<strong>il</strong>e.<br />

L’arrivo imprevisto dei Crociati capita <strong>per</strong> Bisanzio <strong>in</strong> un


momento di relativa calma, quando i rapporti politico-m<strong>il</strong>itari<br />

con le popolazioni conf<strong>in</strong>anti sono migliorati a favore di<br />

Bisanzio.<br />

Alessio non ha <strong>il</strong> tempo di riposare sugli allori conseguiti e<br />

di progettare una controffensiva <strong>in</strong> Anatolia, quando gli<br />

com<strong>in</strong>ciano a giungere le prime notizie, preoccupanti,<br />

dell’arrivo di schiere <strong>in</strong>numerevoli di Franchi.<br />

Alessio: Conosco <strong>il</strong> loro tem<strong>per</strong>amento focoso,<br />

<strong>in</strong>stab<strong>il</strong>e, avido di ricchezze e senza scrupoli nella violazione<br />

dei trattati, se conviene loro.<br />

Ce n’è quanto basta <strong>per</strong> alimentare le preoccupazioni di<br />

chiunque avesse a che fare con questa gente.<br />

Le vicende successive accrescono i timori dei Bizant<strong>in</strong>i.<br />

Anna: E' l’<strong>in</strong>tero Occidente che emigra <strong>in</strong> massa, tutti i<br />

popoli barbari che abitano nei territori compresi tra la sponda<br />

opposta dell’Adriatico e le Colonne d’Ercole, attraverso l’<strong>in</strong>tera<br />

Europa, marciando verso l’Asia.<br />

Def<strong>in</strong>ito <strong>il</strong> fenomeno nella sua imponenza quantitativa,<br />

Anna ne descrive le cause.<br />

Prende le mosse da Pier l’Eremita, che ha <strong>in</strong> precedenza<br />

<strong>in</strong>trapreso un pellegr<strong>in</strong>aggio verso la Terra Santa e che era<br />

stato fermato dai Turchi e dagli altri Musulmani presenti nelle<br />

regioni dell’Asia.<br />

Tornato a stento <strong>in</strong> patria, questo celta soprannom<strong>in</strong>ato<br />

Kukupetros ha deciso di ritentare l’impresa e di adempiere al<br />

suo voto di venerare <strong>il</strong> Santo Sepolcro.<br />

Pier l’Eremita: Una voce div<strong>in</strong>a mi ha ord<strong>in</strong>ato di<br />

proclamare, al cospetto di tutti i signori dei Franchi, l’obbligo<br />

di andare a venerare <strong>il</strong> Santo Sepolcro e d'impegnarmi al<br />

massimo <strong>per</strong> la liberazione di Gerusalemme dalle mani dei<br />

Saraceni.<br />

Così va predicando <strong>il</strong> Pier. Il progetto ideato, secondo Anna,<br />

ha uno straord<strong>in</strong>ario successo.<br />

Anna: Da ogni parte gli Occidentali accorrono armati<br />

di tutto punto, affollandosi lungo i <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> l’Oriente. I<br />

combattenti sono seguiti da una moltitud<strong>in</strong>e di gente<br />

disarmata, compresi donne e bamb<strong>in</strong>i, numerosa come le stelle


del cielo, che porta sulle spalle rami di palma e <strong>il</strong> segno della<br />

croce. Sembrano dei fiumi che confluiscono da ogni parte,<br />

soprattutto lungo i Balcani, verso <strong>il</strong> territorio di Bisanzio.<br />

Queste immag<strong>in</strong>i di folle sterm<strong>in</strong>ate <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o richiama<br />

nel racconto di Anna <strong>il</strong> ricordo dei nugoli di cavallette. I<br />

famelici <strong>in</strong>setti, identificati con i crociati, prefigurano con <strong>il</strong><br />

loro comportamento i danni che avrebbero patito gli <strong>in</strong>fedeli.<br />

Anna: Le messi vengono risparmiati, mentre i vigneti<br />

subiscono una completa devastazione.<br />

I crociati sono considerati schiavi dell’ubriachezza,<br />

simboleggiata dai vigneti, e dei piaceri carnali. Al contrario, <strong>il</strong><br />

grano è un segno dei valori del cristianesimo.<br />

L’<strong>in</strong>troduzione del racconto sulla vicenda crociata osc<strong>il</strong>la<br />

nell’Alessiade tra la meraviglia e lo sbigottimento, non<br />

diversamente da quanto si riscontra, sia con sfumature diverse,<br />

<strong>in</strong> altre fonti bizant<strong>in</strong>e.<br />

Ci è <strong>per</strong>venuta ad esempio una lettera di Teof<strong>il</strong>atto,<br />

arcivescovo di Ocrida e testimone diretto del passaggio dei<br />

crociati.<br />

In essa Teof<strong>il</strong>atto esprime sbalordimento <strong>per</strong> quella che<br />

chiama l'<strong>in</strong>vasione dei Franchi. Arriva al punto di dire che,<br />

dopo aver fatto una sim<strong>il</strong>e es<strong>per</strong>ienza, non c’è da spaventarsi<br />

<strong>per</strong> alcuna altra sciagura.<br />

Anna: Nessuna può risultare peggio dei saccheggi e<br />

delle distruzioni messi <strong>in</strong> atto.<br />

Il racconto di Anna Comnena fornisce dettagli. Gli arrivi dei<br />

crociati sono scaglionati <strong>in</strong> riprese, <strong>per</strong> tutti s'ipotizza una<br />

traversata marittima dalle coste italiane verso i porti di<br />

Durazzo e di Valona.<br />

L’Im<strong>per</strong>atore provvede a <strong>in</strong>viare <strong>in</strong> queste zone dei<br />

cont<strong>in</strong>genti armati, con l’ord<strong>in</strong>e di accogliere i sopravvenuti e<br />

di rifornirli lungo <strong>il</strong> camm<strong>in</strong>o del necessario.<br />

Nel contempo le forze bizant<strong>in</strong>e devono esercitare con<br />

discrezione una cont<strong>in</strong>ua sorveglianza su questi ospiti<br />

<strong>per</strong>icolosi, dei quali bisogna bloccare con misurata fermezza<br />

ogni tentativo di saccheggio delle regioni che attraversano.<br />

A evitare mal<strong>in</strong>tesi l<strong>in</strong>guistici, i comandanti delle truppe


im<strong>per</strong>iali sono assistiti da <strong>in</strong>terpreti es<strong>per</strong>ti.<br />

Dopo Pier l’Eremita, com<strong>in</strong>ciano a essere <strong>in</strong>dividuati i<br />

pr<strong>in</strong>cipali capi crociati, a partire da Goffredo di Buglione e da<br />

Boemondo d’Altav<strong>il</strong>la. Il primo viene presentato da Anna<br />

come un uomo ricco e fiero della sua nob<strong>il</strong>tà, e lo <strong>il</strong>lustra con<br />

la fama delle sue azioni.<br />

Anna: Ha venduto le proprie terre e si è messo <strong>in</strong><br />

viaggio.<br />

Molti, come riconosce la stessa Anna, sono sp<strong>in</strong>ti dal<br />

desiderio di visitare la Terra Santa e di venerare <strong>il</strong> Santo<br />

Sepolcro, soprattutto tra la gente semplice.<br />

Ben diverso risulta <strong>il</strong> discorso su Boemondo e i suoi seguaci.<br />

Anna: Nutrono <strong>in</strong> fondo all’animo <strong>il</strong> progetto e la<br />

s<strong>per</strong>anza d'impadronirsi di Costant<strong>in</strong>opoli, se un’occasione si<br />

fosse presentata.<br />

L’arrivo delle masse crociate nel luglio del 1096 viene<br />

preceduto da Pier l’Eremita e dalle sue bande, che attraversano<br />

<strong>il</strong> Bosforo senza attendere l’arrivo degli altri.<br />

Avanzando tra massacri e saccheggi, questa moltitud<strong>in</strong>e si<br />

lascia trasc<strong>in</strong>are dalla brama di mettere le mani sulle ricchezze<br />

di Nicea, sicché i Turchi hanno buon gioco a farne un orrendo<br />

massacro.<br />

A stento Pier 1’Eremita e pochi suoi compagni riuscirono a<br />

salvarsi, tornando a Costant<strong>in</strong>opoli grazie all’<strong>in</strong>tervento di<br />

truppe e navi bizant<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>viate da Alessio <strong>in</strong> loro soccorso.<br />

Anna: Per quale motivo non hanno voluto riconoscere<br />

la saggezza dei consigli dati loro da mio padre l’Im<strong>per</strong>atore?<br />

Pier l’Eremita: Per orgoglio!<br />

Così Pier l’Eremita si giustifica, accusando d'<strong>in</strong>discipl<strong>in</strong>a i<br />

suoi seguaci, qualificati come assass<strong>in</strong>i e briganti, cui <strong>il</strong> Signore<br />

mai avrebbe <strong>per</strong>messo di raggiungere <strong>il</strong> Santo Sepolcro.<br />

Verso la f<strong>in</strong>e del 1096 arriva a Costant<strong>in</strong>opoli <strong>il</strong> vero e<br />

proprio corpo di spedizione della crociata, con i vari<br />

cont<strong>in</strong>genti agli ord<strong>in</strong>i del fior fiore della nob<strong>il</strong>tà feudale<br />

dell’Occidente.<br />

Anna: Sulla sp<strong>in</strong>ta della predicazione di Pier l’Eremita,<br />

si è <strong>in</strong>nescato un processo di grandi dimensioni che,


<strong>in</strong>gannando le <strong>per</strong>sone oneste con l’idea della liberazione del<br />

Santo Sepolcro dai Turchi, mira alla con<strong>qui</strong>sta dell’Im<strong>per</strong>o<br />

bizant<strong>in</strong>o.<br />

Di questo genere devono essere le op<strong>in</strong>ioni dell’entourage<br />

im<strong>per</strong>iale, a causa soprattutto della componente normanna<br />

tutt’altro che secondaria all’<strong>in</strong>terno del composito quadro<br />

crociato.<br />

Non è diffic<strong>il</strong>e <strong>in</strong>tuire quali fossero le preoccupazioni di<br />

Alessio, man mano che si ha notizia dell’approssimarsi dei<br />

grandi signori feudali del mondo lat<strong>in</strong>o, con <strong>il</strong> loro seguito di<br />

armati.<br />

A parte Boemondo, spiccano tra gli altri <strong>per</strong>sonaggi come<br />

Ugo di Vermandois, fratello del re di Francia, Goffredo di<br />

Buglione, duca di Lorena, <strong>il</strong> conte Raimondo di Tolosa, <strong>il</strong><br />

conte Roberto di Fiandra e via.<br />

Il primo di cui Anna ci parla è Ugo di Vermandois.<br />

Anna: Orgoglioso della propria nob<strong>il</strong>tà e delle proprie<br />

ricchezze, egli ha pensato d'<strong>in</strong>viare all’Im<strong>per</strong>atore un<br />

messaggio, <strong>per</strong> esaltare <strong>in</strong> modo ridicolo <strong>il</strong> rango e pretendere<br />

un’adeguata accoglienza.<br />

Alessio ord<strong>in</strong>a a Giovanni, duca di Durazzo, di segnalargli<br />

l’arrivo del pr<strong>in</strong>cipe, e al comandante della flotta, Nicola<br />

Mavrokatakalon, di tenere sotto stretta sorveglianza le coste<br />

<strong>in</strong>torno a Durazzo.<br />

Prima della traversata, Ugo <strong>in</strong>via al duca di Durazzo una<br />

pomposa ambasceria, composta da ventiquattro membri<br />

rivestiti di armature dorate, <strong>per</strong> preannunziare <strong>il</strong> suo<br />

imm<strong>in</strong>ente arrivo <strong>in</strong> qualità di comandante supremo della<br />

spedizione, portando con se <strong>il</strong> vess<strong>il</strong>lo d’oro di San Pietro.<br />

Intanto Ugo s'imbarca a Bari con la sua flotta e viene<br />

sorpreso da una violenta tempesta.<br />

Perduta la maggior parte delle sue navi, egli stesso riesce a<br />

stento a salvarsi.<br />

Raggiunto da due emissari del duca di Durazzo, uno dei<br />

quali gli presta <strong>il</strong> cavallo, <strong>il</strong> naufrago viene accolto e rifoc<strong>il</strong>lato.<br />

Sotto una discreta cont<strong>in</strong>ua sorveglianza, <strong>il</strong> conte di<br />

Vermandois viene scortato s<strong>in</strong>o a Costant<strong>in</strong>opoli <strong>per</strong> la via di


F<strong>il</strong>ippopoli.<br />

La scelta del <strong>per</strong>corso, che <strong>in</strong> questo caso non è diretto, è<br />

dettata da motivi precauzionali.<br />

Anna: L’Im<strong>per</strong>atore è <strong>in</strong> allarme <strong>per</strong> l’afflusso di tanti<br />

cont<strong>in</strong>genti armati e cerca con tutti i mezzi di controllare la<br />

loro marcia attraverso i territori bizant<strong>in</strong>i.<br />

Ugo viene accolto con grandi onori.<br />

Anna: Gli vengono elargiti consistenti donativi <strong>in</strong><br />

denaro e presta giuramento di fedeltà all’Im<strong>per</strong>atore.<br />

Questa vicenda costituisce <strong>il</strong> preludio degli avvenimenti<br />

successivi e configura la l<strong>in</strong>ea adottata da Alessio nei confronti<br />

dei capi crociati.<br />

Prima di affrontare questioni sp<strong>in</strong>ose, Anna si d<strong>il</strong>unga,<br />

amplificando l’entità dell’episodio, su uno scontro navale tra<br />

cont<strong>in</strong>genti normanni e bizant<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> occasione della traversata<br />

dell’Adriatico guidata da Boemondo.<br />

Del suddetto evento è protagonista <strong>il</strong> conte Riccardo di<br />

Pr<strong>in</strong>cipato, della famiglia degli Altav<strong>il</strong>la, che pensa di<br />

noleggiare una nave pirata di grandi dimensioni, con duecento<br />

rematori e tre scialuppe a rimorchio, discostandosi dalla rotta<br />

seguita dalle altre navi della flottiglia di Boemondo, <strong>per</strong> meglio<br />

sottrarsi al controllo esercitato dai Bizant<strong>in</strong>i lungo la fascia<br />

costiera.<br />

Anna: Volendo fuggire <strong>il</strong> fumo, cade nel fuoco.<br />

Così commenta sarcastica Anna.<br />

Il Riccardo viene <strong>in</strong>tercettato proprio dal comandante della<br />

flotta im<strong>per</strong>iale, che si è posto da tempo a caccia di questa<br />

nave pirata.<br />

Anna: E' <strong>il</strong> 6 dicembre 1096, giorno di San Nicola, <strong>il</strong><br />

vento è calato e, sul mare liscio come l’olio, risplende la luna<br />

piena. S’<strong>in</strong>gaggia <strong>il</strong> combattimento, a cui partecipano, a favore<br />

dei pirati, i guerrieri normanni, nonostante gli appelli dei<br />

Bizant<strong>in</strong>i a farsi da parte.<br />

Nel corso della mischia si dist<strong>in</strong>gue <strong>per</strong> feroce<br />

determ<strong>in</strong>azione un prete lat<strong>in</strong>o, <strong>il</strong> che offre <strong>il</strong> destro alla<br />

Comnena di rimarcare quanta diversità ci sia rispetto al<br />

costume bizant<strong>in</strong>o, che esclude, <strong>in</strong> obbedienza ai precetti


evangelici, la liceità <strong>per</strong> mani consacrate di versare sangue e di<br />

esercitare violenza.<br />

Il conte Riccardo si arrende e sbarca con i suoi uom<strong>in</strong>i nel<br />

luogo scelto dai Bizant<strong>in</strong>i.<br />

Il racconto dell’Alessiade si sposta su colui che è dest<strong>in</strong>ato a<br />

diventare l’eroe di tutta l’epica impresa, <strong>il</strong> simbolo del <strong>per</strong>fetto<br />

cavaliere cristiano, Goffredo di Buglione.<br />

Seguito da una potente armata di fanti e cavalieri, egli marcia<br />

lungo <strong>il</strong> Reno e <strong>il</strong> Danubio, e raggiunge la capitale <strong>il</strong> ventitrè<br />

dicembre 1096, accampandosi fuori della città verso la parte<br />

estrema del Corno d’Oro.<br />

La sua prolungata <strong>per</strong>manenza alle porte di Costant<strong>in</strong>opoli<br />

potrebbe spiegarsi con l’<strong>in</strong>tenzione di attendere l’arrivo degli<br />

altri cont<strong>in</strong>genti crociati, ma agli occhi dei Bizant<strong>in</strong>i ciò pare<br />

un pretesto <strong>per</strong> detronizzare l’Im<strong>per</strong>atore e impadronirsi della<br />

capitale.<br />

Il racconto di Anna riprende con <strong>in</strong>sistenza un'op<strong>in</strong>ione già<br />

espressa <strong>in</strong> precedenza.<br />

Anna: Mentre Pier l’Eremita ha davvero <strong>in</strong>trapreso la<br />

sua spedizione <strong>per</strong> venerare <strong>il</strong> Santo Sepolcro, tutti i grandi<br />

signori d’Occidente, <strong>in</strong> primo luogo Boemondo, cercano<br />

un’occasione favorevole <strong>per</strong> vendicarsi di Alessio e fargli<br />

pagare a caro prezzo la sua vittoria di Larissa su Boemondo.<br />

Questa situazione di reciproci sospetti favorisce le<br />

<strong>in</strong>comprensioni e i conseguenti <strong>in</strong>cidenti.<br />

Grave è quello che scoppia <strong>il</strong> giovedì della Settimana Santa,<br />

<strong>il</strong> 2 apr<strong>il</strong>e 1097, descritto con dettagli e con evidente parzialità<br />

nell’Alessiade.<br />

Gli antefatti sarebbero i seguenti: l’Im<strong>per</strong>atore aveva<br />

convocato presso di sé alcuni notab<strong>il</strong>i del seguito di Goffredo,<br />

<strong>per</strong> <strong>in</strong>durli a <strong>per</strong>suadere <strong>il</strong> loro capo a prestare giuramento di<br />

fedeltà.<br />

A causa della consueta verbosità dei Lat<strong>in</strong>i, le trattative<br />

erano andate <strong>per</strong> le lunghe e si era diffusa l’op<strong>in</strong>ione che<br />

fossero stati imprigionati da Alessio.<br />

Le truppe di Goffredo scatenano un attacco alla città, al<br />

punto da mettere a fuoco la porta del quartiere dove si trova <strong>il</strong>


palazzo im<strong>per</strong>iale delle Blacheme, non lontano dalla Bas<strong>il</strong>ica di<br />

San Nicola.<br />

Anna: L’improvviso e imprevisto attacco suscita panico<br />

nella popolazione, l’Im<strong>per</strong>atore mantiene <strong>il</strong> suo sangue freddo<br />

e cerca di evitare uno scontro fratricida e sacr<strong>il</strong>ego <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

giorno <strong>in</strong> cui avviene. Per frenare l’impeto degli assalitori,<br />

organizza un'energica controffensiva, cui partecipa mio marito,<br />

<strong>il</strong> cesare Niceforo Briennio. Lo scopo è dare soltanto una<br />

dimostrazione di forza, non rappresenta una reale volontà di<br />

vendetta. Importa spaventare, non accrescere gli odi con<br />

reciproci massacri. Viene impartito l’ord<strong>in</strong>e agli arcieri<br />

bizant<strong>in</strong>i di mirare ai cavalli e non ai cavalieri, appiedati<br />

diventano meno temib<strong>il</strong>i.<br />

Tra i combattenti si mette <strong>in</strong> br<strong>il</strong>lante evidenza, soprattutto<br />

<strong>per</strong> la sua straord<strong>in</strong>aria ab<strong>il</strong>ità nel tiro con l’arco, Niceforo<br />

Briennio:<br />

Anna: Mio marito non manca di punire con le sue<br />

frecce <strong>in</strong>fallib<strong>il</strong>i la tracotanza dei lat<strong>in</strong>i irriducib<strong>il</strong>i.<br />

Cessano così gli scontri.<br />

Il giorno dopo Ugo di Vermandois si reca da Goffredo <strong>per</strong><br />

consigliargli l’accordo e la prestazione del giuramento di<br />

fedeltà.<br />

In risposta, Goffredo l'accusa di serv<strong>il</strong>ismo e non vuole<br />

cercare un accomodamento con l’Im<strong>per</strong>atore.<br />

Questi <strong>in</strong>via alcuni dei suoi migliori generali con le loro<br />

truppe, <strong>per</strong> tentare di <strong>per</strong>suadere Goffredo a trasferirsi di là<br />

dello stretto, <strong>in</strong>dipendentemente dalla questione del<br />

giuramento.<br />

Prima di essere ascoltati, i Bizant<strong>in</strong>i vengono attaccati e<br />

s’<strong>in</strong>gaggia un furioso combattimento, che term<strong>in</strong>a con la<br />

sconfitta delle truppe di Goffredo.<br />

Quest’ultimo decide di prestare <strong>il</strong> giuramento richiesto, con<br />

<strong>il</strong> quale s'impegna a consegnare nelle mani dei funzionari<br />

im<strong>per</strong>iali tutte le città, le terre e le fortezze già appartenute a<br />

Bisanzio.<br />

In cambio Alessio elargisce grandi donativi, congedandosi<br />

con un banchetto. Le schiere di Goffredo <strong>in</strong>tanto si


trasferiscono nella località di Pelecanum, ald<strong>il</strong>à del Bosforo,<br />

lungo la via <strong>per</strong> Nicomedia.<br />

Conclusa questa vicenda, Alessio deve fronteggiare analoghi<br />

problemi con le schiere di altri crociati di orig<strong>in</strong>e lorenese e<br />

collegati con Goffredo.<br />

Anna: Alla loro testa <strong>il</strong> conte Ra<strong>in</strong>ardo di Toul.<br />

I nuovi arrivati si accampano nei pressi della città, lungo la<br />

costa della Propontide, e si comportano allo stesso modo di<br />

coloro che li hanno preceduti, cercando di r<strong>in</strong>viare con ogni<br />

pretesto <strong>il</strong> trasferimento <strong>in</strong> Asia.<br />

Anna: Vogliono attendere l’arrivo del resto della<br />

spedizione, cosa che l’Im<strong>per</strong>atore <strong>in</strong>tende evitare, tra quelli<br />

attesi c’è Boemondo con i suoi Normanni.<br />

Con <strong>il</strong> conte Raoul si tenta la via della <strong>per</strong>suasione,<br />

<strong>in</strong>viandogli un es<strong>per</strong>to comandante di nome Opos, <strong>il</strong> quale<br />

decide di passare alle maniere forti, vista la tracotanza dei suoi<br />

<strong>in</strong>terlocutori. Mentre le schiere si fronteggiano, sopraggiunge<br />

la flottiglia <strong>in</strong>caricata del trasbordo di questi crociati.<br />

Anna: Costoro vengono a trovarsi tra due fuochi e<br />

subiscono <strong>per</strong>dite, i su<strong>per</strong>stiti chiedono di essere trasbordati.<br />

Conclusa questa vicenda, se ne apre un’altra.<br />

Anna: Sopraggiunge una moltitud<strong>in</strong>e eterogenea di<br />

armati provenienti da tutti i paesi d’Occidente, al seguito dei<br />

loro capi. Nei loro confronti l’Im<strong>per</strong>atore applica tutti gli<br />

accorgimenti del caso: vengono mandati loro <strong>in</strong>contro dei<br />

messaggeri, <strong>per</strong> promettere una benevola accoglienza, e si<br />

abbonda nella fornitura dei vettovagliamenti, proprio <strong>per</strong>ché<br />

non avessero motivi validi di lamentela. Quando giungono a<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, sembrano numerosi come le stelle del cielo o i<br />

granell<strong>in</strong>i di sabbia lungo la spiaggia del mare.<br />

Anna preferisce r<strong>in</strong>unziare a elencare i nomi dei loro capi,<br />

<strong>per</strong>ché numerosi e <strong>per</strong>ché quei nomi barbarici le riescono<br />

impronunciab<strong>il</strong>i.<br />

I loro accampamenti sono posti, secondo gli ord<strong>in</strong>i di<br />

Alessio, nei sobborghi di Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Com<strong>in</strong>cia una fase di pazienti trattative con i vari<br />

comandanti di queste truppe, al f<strong>in</strong>e di far prestare loro <strong>il</strong>


medesimo giuramento di Goffredo.<br />

Anna: Ci fu una serie d'<strong>in</strong>viti e d'<strong>in</strong>contri separati, con<br />

l’<strong>in</strong>tervento d'<strong>in</strong>termediari <strong>per</strong>suasivi nei confronti di quelli<br />

recalcitranti. Alcuni di loro hanno l’<strong>in</strong>tenzione di aspettare<br />

l’arrivo di Boemondo e <strong>per</strong>ciò ricorrono a ogni genere di<br />

pretesti.<br />

Alla f<strong>in</strong>e si viene a capo delle resistenze.<br />

Anna: Si organizza una solenne cerimonia, cui sono<br />

<strong>in</strong>vitati ad assistere lo stesso Goffredo e i suoi dignitari,<br />

l’<strong>in</strong>contro non è stato un affare semplice, a causa di quella<br />

sorda e capricciosa irritazione, che nasce dal contrasto<br />

ravvic<strong>in</strong>ato tra mentalità e costumi diversi.<br />

Anna Comnena riferisce un episodio emblematico della<br />

rozza tracotanza di lat<strong>in</strong>i e della raff<strong>in</strong>ata diplomazia e<br />

dell'im<strong>per</strong>turbab<strong>il</strong>e serenità del sovrano bizant<strong>in</strong>o.<br />

Capita che, dopo la prestazione del giuramento da parte di<br />

ciascun conte, uno di loro ha l’audacia di andarsi a sedere sul<br />

trono dell’Im<strong>per</strong>atore.<br />

Anna: L'Im<strong>per</strong>atore non fece motto, conoscendo<br />

l’<strong>in</strong>dole arrogante dei lat<strong>in</strong>i.<br />

Interviene <strong>il</strong> conte Baldov<strong>in</strong>o, fratello di Goffredo, che fa<br />

alzare <strong>il</strong> tracotante e lo rimprovera aspramente.<br />

Anna: Egli è un vassallo dell’Im<strong>per</strong>atore e <strong>qui</strong>ndi,<br />

secondo <strong>il</strong> cerimoniale bizant<strong>in</strong>o, non può sedersi prima del<br />

suo signore.<br />

Il trasgressore lancia uno sguardo furioso verso <strong>il</strong> conte e<br />

mormora, nella sua l<strong>in</strong>gua, che è davvero un uomo rozzo chi<br />

tiene <strong>in</strong> piedi d<strong>in</strong>anzi a sé tanti valorosi comandanti.<br />

Anna: All'Im<strong>per</strong>atore tutto ciò non è sfuggito, si fa<br />

tradurre quell’espressione di protesta mormorata a fior di<br />

labbra e non pronuncia parola.<br />

Al momento del congedo, venuto <strong>il</strong> turno di quel conte, gli<br />

chiede chi fosse e da dove provenisse.<br />

Anna: L’altro, con l’usuale impudenza, gli risponde che<br />

è un nob<strong>il</strong>e franco e che al suo paese c’è un antico santuario,<br />

presso cui si recano coloro che vogliono dimostrare <strong>il</strong> proprio<br />

valore, sfidando chiunque a s<strong>in</strong>golar tenzone: lui c’era andato e


aveva aspettato a lungo uno che osasse sfidarlo. L’Im<strong>per</strong>atore<br />

gli risponde che è venuto <strong>il</strong> momento di mostrare <strong>il</strong> suo valore.<br />

Poi a lui e a tutti dispensa consigli sul modo di affrontare i<br />

Turchi, sulla base della sua prolungata e diretta es<strong>per</strong>ienza.<br />

Si approssima l’arrivo temuto dai Bizant<strong>in</strong>i, quello del<br />

vecchio nemico Boemondo, questa volta deciso a giocare una<br />

partita diversa con i suoi storici avversari.<br />

Volendo accattivarsi la benevolenza dell’Im<strong>per</strong>atore, egli<br />

lascia le sue truppe e si affretta con dieci compagni a<br />

raggiungere la capitale nei primi giorni di apr<strong>il</strong>e 1097.<br />

L'Im<strong>per</strong>atore ha fretta d'<strong>in</strong>contrarlo, conoscendo le sue<br />

macch<strong>in</strong>azioni e <strong>il</strong> suo carattere furbo e <strong>in</strong>sidioso.<br />

Anna: L’<strong>in</strong>contro è cordiale, l’allusione fatta con garbo<br />

dall'Im<strong>per</strong>atore agli scontri del passato da l’occasione a<br />

Boemondo di esprimere i suoi attuali sentimenti di amicizia.<br />

Quando l’Im<strong>per</strong>atore si rende conto che l’<strong>in</strong>terlocutore è<br />

disposto a prestare <strong>il</strong> giuramento di fedeltà, lo congeda <strong>per</strong>ché<br />

si riposi delle fatiche del viaggio, con l’<strong>in</strong>tesa di rivedersi <strong>il</strong><br />

giorno dopo.<br />

Gli alloggiamenti <strong>per</strong> lui sono stati preparati presso <strong>il</strong><br />

monastero del Kosmidion, <strong>in</strong>sieme a una tavola imbandita di<br />

cibi di ogni genere. In aggiunta, l'Im<strong>per</strong>atore da l’ord<strong>in</strong>e che<br />

alcuni cuochi si rech<strong>in</strong>o da Boemondo, portando pezzi di<br />

carne cruda di vario genere, compresa l’uccellagione. In tal<br />

modo, se non avesse gradito le vivande già apprestare, avrebbe<br />

potuto far cuc<strong>in</strong>are a suo gusto i nuovi donativi.<br />

Anna: L’Im<strong>per</strong>atore stesso suggerisce di fare e dire<br />

così, <strong>per</strong>ché conosce la psicologia di Boemondo che teme un<br />

avvelenamento.<br />

Alessio non si sbaglia, <strong>il</strong> suo ospite distribuisce tutto tra i<br />

suoi compagni e cuc<strong>in</strong>a <strong>per</strong> sé le carni crude dai propri cuochi.<br />

Sotto l’apparenza di un generoso comportamento nei<br />

confronti dei suoi compagni, si cela un sostanziale disprezzo,<br />

<strong>in</strong>formandoli dei suoi sospetti soltanto <strong>il</strong> giorno dopo.<br />

Anna: Questo era <strong>il</strong> modo di agire di Boemondo, i cui<br />

eccessi lo portano lontano dalla pratica della virtù.<br />

Nel successivo <strong>in</strong>contro l’Im<strong>per</strong>atore chiede a Boemondo di


prestare <strong>il</strong> richiesto giuramento.<br />

Agli occhi dei Bizant<strong>in</strong>i conviene a Boemondo cercare <strong>il</strong><br />

benevolo sostegno dell’Im<strong>per</strong>atore, dato che si trova mal<br />

provvisto di denaro e di truppe.<br />

Alessio ord<strong>in</strong>a a questo punto di riempire una sala del suo<br />

palazzo di oggetti preziosi, di vesti e di monete d’oro e<br />

d’argento, facendo sì che <strong>il</strong> Normanno alla loro vista fosse<br />

preso da una sfrenata cupidigia, cui corrisponde la generosa<br />

disponib<strong>il</strong>ità dell’Im<strong>per</strong>atore.<br />

Anna: Boemondo accetta con gioia lo straord<strong>in</strong>ario<br />

donativo, ma <strong>il</strong> giorno dopo ha già cambiato umore,<br />

sembrandogli un'um<strong>il</strong>iazione quella ricevuta, sicché decide di<br />

resp<strong>in</strong>gere coloro che gli stanno trasportando i doni.<br />

Poi, saputo che l’Im<strong>per</strong>atore rimane im<strong>per</strong>turbab<strong>il</strong>e d<strong>in</strong>anzi<br />

a quest'ulteriore prova del carattere <strong>in</strong>costante degli<br />

Occidentali, richiama con viso sorridente gli <strong>in</strong>caricati.<br />

Anna: I suoi improvvisi cambiamenti sono sim<strong>il</strong>i a<br />

quelli di una piovra, egli ha i difetti di tutti i lat<strong>in</strong>i ed è <strong>il</strong><br />

peggiore <strong>per</strong> livello di <strong>per</strong>versità.<br />

L’autrice dell’Alessiade ribadisce <strong>il</strong> proprio giudizio negativo,<br />

attribuendo a Boemondo l’<strong>in</strong>tenzione di crearsi un dom<strong>in</strong>io<br />

<strong>per</strong>sonale o d'impadronirsi di Bisanzio, come gli era stato<br />

<strong>in</strong>segnato dal padre.<br />

L’Im<strong>per</strong>atore, che ha <strong>in</strong>tuito i suoi malvagi progetti, si<br />

guarda dal concedergli la carica di gran domestico d’Oriente,<br />

ovvero comandante <strong>in</strong> capo di tutte le forze im<strong>per</strong>iali nei<br />

territori asiatici, come Boemondo gli aveva chiesto.<br />

Anna: Comprende che un titolo elevato avrebbe<br />

imposto l’egemonia del figlio del Guiscardo sugli altri capi<br />

crociati, contribuendo a realizzarne le trame nascoste.<br />

L'Im<strong>per</strong>atore si limita a vaghe promesse <strong>per</strong> <strong>il</strong> futuro, che<br />

sembrano bastare al suo nuovo e <strong>per</strong>icoloso amico.<br />

Def<strong>in</strong>ite tali questioni, l’Im<strong>per</strong>atore distribuisce altri doni e<br />

suggerisce le tattiche di guerra idonee <strong>per</strong> affrontare i Turchi e<br />

sfuggire alle loro imboscate.<br />

Mentre i crociati passano <strong>il</strong> Bosforo e raggiungono gli altri<br />

cont<strong>in</strong>genti già accampati a Pelecanum, l’Im<strong>per</strong>atore <strong>in</strong>trattiene


<strong>in</strong> lunghi collo<strong>qui</strong> <strong>il</strong> conte di Tolosa, Raimondo di Sa<strong>in</strong>t-G<strong>il</strong>les,<br />

presentato da Anna con <strong>il</strong> nome d'Isangelo.<br />

La nostra autrice, <strong>in</strong>fluenzata da ciò che avvenne<br />

successivamente, è colma di grandi lodi questo <strong>per</strong>sonaggio.<br />

Anna: In riferimento alle sue doti di lealtà e di<br />

raff<strong>in</strong>atezza d’animo, è su<strong>per</strong>iore agli altri occidentali come <strong>il</strong><br />

sole alle stelle.<br />

L’Im<strong>per</strong>atore lo pred<strong>il</strong>ige e a lui confida i suoi sospetti, <strong>in</strong><br />

particolare nei confronti di Boemondo.<br />

Il racconto dell’Alessiade term<strong>in</strong>a con accenni confusi ai<br />

progetti segreti dell’Im<strong>per</strong>atore <strong>in</strong> rapporto allo sv<strong>il</strong>uppo delle<br />

o<strong>per</strong>azioni belliche dei crociati, a com<strong>in</strong>ciare dall’attacco a<br />

Nicea.<br />

Nulla ci dice circa gli impegni e le promesse che Alessio<br />

deve aver fatto ai suoi precari alleati, tranne un s<strong>in</strong>tetico<br />

riferimento a una sua vaga volontà di aggregarsi agli<br />

Occidentali.<br />

I dati forniti da Anna vanno <strong>in</strong>tegrati con quelli delle altre<br />

fonti, soprattutto lat<strong>in</strong>e, e costituiscono un documento di<br />

primaria importanza <strong>per</strong> l’atteggiamento, nello stesso tempo<br />

imbarazzato e diffidente, dei ceti dirigenti bizant<strong>in</strong>i riguardo a<br />

un fenomeno di tale portata e dai risvolti complessi.<br />

La prima crociata pone <strong>il</strong> governo bizant<strong>in</strong>o nella necessità<br />

di fronteggiare problemi non riconducib<strong>il</strong>i agli schemi<br />

consueti.<br />

Il punto di crisi si evidenzia con la con<strong>qui</strong>sta di Antiochia <strong>il</strong><br />

3 giugno 1098 e la sua assegnazione a Boemondo.<br />

Anna: Tra Bizant<strong>in</strong>i e Crociati si è determ<strong>in</strong>ata una<br />

rottura <strong>in</strong>sanab<strong>il</strong>e.<br />

Il racconto di Anna ci fornisce chiavi di lettura parziali, ma<br />

preziose <strong>per</strong> una migliore <strong>in</strong>terpretazione di un evento che ha<br />

lasciato una traccia <strong>in</strong>deleb<strong>il</strong>e, nel bene e nel male, all’<strong>in</strong>terno<br />

del mondo cristiano e nell'ambito dell’<strong>in</strong>tera Storia umana.<br />

Crociate <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite.<br />

Durante l'Illum<strong>in</strong>ismo la crociata è <strong>il</strong> simbolo e la s<strong>in</strong>tesi di


quello che si deve combattere, cioè l'<strong>in</strong>tolleranza, la<br />

su<strong>per</strong>stizione e <strong>il</strong> fanatismo.<br />

Nell'attuale Occidente <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e ha un'accezione negativa.<br />

Si riprende la condanna <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ista, la si unisce a quella del<br />

colonialismo e dell'im<strong>per</strong>ialismo, si conclude che ognuno deve<br />

rispettare le specificità religiose ed etniche di ogni popolo e<br />

nazione.<br />

Un concetto <strong>in</strong>amovib<strong>il</strong>e, è la nostra icona culturale.<br />

Ci sono visioni che fanno discutere.<br />

Oriana Fallaci ha denunciato la decadenza della civ<strong>il</strong>tà<br />

occidentale m<strong>in</strong>acciata dal fondamentalismo islamico e<br />

<strong>in</strong>capace di difendersi.<br />

Oriana Fallaci: L'immigrazione islamica verso l'Europa<br />

risponde a un pianificato tentativo del mondo musulmano<br />

d'islamizzazione dell'Occidente.<br />

Nel 2009 parla <strong>il</strong> m<strong>in</strong>istro Zaia.<br />

Zaia: Noi della Lega ci riteniamo gli avamposti nelle<br />

tr<strong>in</strong>cea della Chiesa, noi siamo i nuovi crociati, noi siamo<br />

coloro che difendono quelle idee che qualcuno si vergogna di<br />

difendere.<br />

Oggi la crociata è <strong>in</strong>giusta, ma esistono guerre giuste.<br />

Nel 2003 Bush afferma.<br />

Bush: Dio mi ha detto: George, vai a combattere quei<br />

terroristi <strong>in</strong> Afghanistan. Io l'ho fatto. Dio mi ha detto:<br />

George, metti f<strong>in</strong>e alla tirannia <strong>in</strong> Iraq. Io l'ho fatto. Ora sento<br />

di nuovo le parole di Dio che arrivano f<strong>in</strong>o a me: George, fai<br />

<strong>in</strong> modo che i palest<strong>in</strong>esi ottengano <strong>il</strong> loro stato e che gli<br />

israeliani abbiano la loro sicurezza, porta la pace <strong>in</strong> medio<br />

oriente. Per mezzo di Dio, io lo farò.<br />

Nel 2004 Bush va oltre.<br />

Bush: Dove c'è tirannia, l'oppressione e <strong>il</strong> <strong>per</strong>icolo <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

genere umano, l'America lavora e si sacrifica <strong>per</strong> la pace e la<br />

libertà, sono doni che l'America non fa al mondo, sono doni di<br />

Dio a tutta l'umanità.<br />

Anche gli islamici hanno i loro miti.<br />

Al-Zawahiri, uno dei pr<strong>in</strong>cipali ideologi di al-Qaida, dopo<br />

l'<strong>in</strong>izio dei raid anglo americani sull'Afghanistan, proclama.


Al-Zawahiri: Che tu sappia, o popolo americano, e che<br />

sappia <strong>il</strong> mondo <strong>in</strong>tero, che noi non accetteremo che si ripeta<br />

di nuovo la tragedia di al-Andalus. Meglio che questa comunità<br />

<strong>per</strong>isca tutta assieme piuttosto che vedere la moschea di al-<br />

Aqsa demolita o la Palest<strong>in</strong>a giudeizzata e la sua gente buttata<br />

fuori. O giovani mujahid<strong>in</strong>, o dotti religiosi s<strong>in</strong>ceri, o amati da<br />

Dio e dal suo profeta! Questa è una nuova sangu<strong>in</strong>osa battaglia<br />

tra le sangu<strong>in</strong>ose battaglie dell'Islam, è una nuova lotta tra le<br />

lotte della fede, nella quale si ripetono le maggiori battaglie<br />

dell'Islam, come Hatt<strong>in</strong> e la con<strong>qui</strong>sta di Gerusalemme.<br />

Nel mondo islamico la crociata contro di loro è <strong>per</strong>enne:<br />

dalle crociate medioevali, passando dalla Recon<strong>qui</strong>sta, arrivando<br />

al colonialismo e all'im<strong>per</strong>ialismo.<br />

Dimenticando che la maggioranza dei Cristiani non ha<br />

partecipato alle crociate.<br />

Benché la figura del Salad<strong>in</strong>o sia stata ignorata <strong>per</strong> secoli, è<br />

proprio durante <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo del mandato britannico (1920-1948)<br />

che la vittoria di Hatt<strong>in</strong> del 1187, term<strong>in</strong>ata con l'occupazione<br />

di Gerusalemme da parte del Salad<strong>in</strong>o, diventa uno dei temi<br />

politici centrali nei discorsi contro <strong>il</strong> sionismo, f<strong>in</strong>o a diventare<br />

una festa nazionale palest<strong>in</strong>ese.<br />

Nel 1987 si tiene a Damasco una riunione di storici arabi,<br />

questa è la loro risoluzione.<br />

Storici arabi: Hatt<strong>in</strong> non è soltanto una battaglia storica.<br />

Questo scontro <strong>in</strong>carna la fede della nazione araba nel suo<br />

avvenire. Occorre trarre delle lezioni e approfondirle... Hatt<strong>in</strong><br />

torna nella memoria collettiva del nostro popolo, <strong>per</strong>ché ogni<br />

arabo prova sulla sua carne le aggressioni portate contro la sua<br />

terra, la sua fede, i suoi valori. Vi sono sim<strong>il</strong>itud<strong>in</strong>i tra<br />

l'occupazione sionista e l'occupazione crociata. Salad<strong>in</strong>o è un<br />

grande uomo, l'<strong>in</strong>carnazione dello spirito eroico della nazione<br />

araba, egli esprime la volontà di lotta che ogni generazione<br />

riveste di un contenuto nuovo. I crociati hanno aggredito la<br />

nostra terra quando la nazione araba era divisa, proprio come<br />

oggi. È <strong>in</strong> un'analoga situazione che le forze preim<strong>per</strong>ialiste<br />

crociate lanciarono l'offensiva <strong>per</strong> impadronirsi di territori di<br />

primaria importanza dal punto di vista geostrategico, <strong>in</strong> quanto


situati all'<strong>in</strong>crocio tra Oriente e Occidente. Queste forze<br />

im<strong>per</strong>ialiste hanno importato <strong>in</strong> Oriente la cultura occidentale<br />

e vi hanno <strong>in</strong>stallato folle di stranieri venuti da ogni parte del<br />

mondo. Sotto la co<strong>per</strong>tura di pretesti religiosi, di cui <strong>il</strong> tempo<br />

ha rivelato <strong>il</strong> carattere controverso, essi sono giunti a formare<br />

enclavi straniere mantenute <strong>per</strong> novant'anni, s<strong>in</strong>o al giorno di<br />

Hatt<strong>in</strong>. Lì essi subirono una bruciante sconfitta la cui<br />

conseguenza fu la liberazione di Gerusalemme e nello spazio<br />

di un secolo gli <strong>in</strong>vasori furono espulsi dal resto dei loro<br />

<strong>in</strong>sediamenti.<br />

Saddam Husse<strong>in</strong> è orig<strong>in</strong>ario della stessa terra del Salad<strong>in</strong>o,<br />

entrambi sono curdi, e questo diventa un presupposto <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

regime di propaganda.<br />

-Peccato che Saddam ai curdi mandi <strong>il</strong> gas!<br />

In Egitto esiste <strong>il</strong> Movimento dei Fratelli Musulmani, questa<br />

la loro idea.<br />

Fratelli Musulmani: Crociata è ogni attacco sferrato dalla<br />

comunità cristiana contro l'Islam, a partire dalle opposizioni<br />

alle prime con<strong>qui</strong>ste islamiche <strong>in</strong> Siria e <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a del VII<br />

secolo, crociati erano i cristiani spagnoli che distrussero al-<br />

Andalus, crociata è la moderna battaglia contro l'Islam che si<br />

manifesta attraverso <strong>il</strong> sionismo <strong>in</strong>ternazionale.<br />

-Cosa se ne deduce?<br />

Che non esiste una sola visione delle crociate e non c'è<br />

concordia sulla def<strong>in</strong>izione del term<strong>in</strong>e.<br />

-I motivi?<br />

Alcuni.<br />

-Primo.<br />

L'idea di crociata non era chiara agli stessi... crociati, si<br />

def<strong>in</strong>isce nel tempo e <strong>in</strong> un modo non l<strong>in</strong>eare.<br />

-Secondo.<br />

Non è esistito un solo tipo di crociata.<br />

Il term<strong>in</strong>e ha etichettato nel tempo imprese diverse <strong>per</strong><br />

scopi, protagonisti, modalità, tempi e aree geografiche.<br />

Anche limitandoci alle crociate <strong>in</strong> Terra Santa notiamo che<br />

risposero a istanze differenti e furono un mezzo <strong>per</strong> soddisfare<br />

disparati e mutevoli bisogni.


Ci si è messa di mezzo la Chiesa, forzando, tra <strong>il</strong> XII e <strong>il</strong><br />

XIII secolo, i priv<strong>il</strong>egi della crociata a tutte le spedizioni che le<br />

facevano comodo.<br />

È fatica del<strong>in</strong>eare un vero <strong>in</strong>izio e una vera f<strong>in</strong>e: la f<strong>in</strong>e è <strong>il</strong><br />

1291 con la <strong>per</strong>dita di Acri, ma <strong>il</strong> tema rimane attuale nel<br />

Tardo Medioevo.<br />

Soltanto nel XV secolo s'<strong>in</strong>izia a ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e cruciata,<br />

dest<strong>in</strong>ato a diventare popolare.<br />

Per <strong>in</strong>dicare la spedizione armata <strong>in</strong> Terra Santa nel<br />

Medioevo si usa <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e iter, alludendo sia alla spedizione<br />

m<strong>il</strong>itare feudale sia al pellegr<strong>in</strong>aggio. Si usano anche i term<strong>in</strong>i<br />

transitum o passagium, quest'ultimo se l'iter è a seguito di una<br />

mob<strong>il</strong>itazione preceduta da una bolla pontificia che promette<br />

benefici spirituali e materiali.<br />

Se <strong>il</strong> carattere punta sull'<strong>in</strong>dulgenza, si usa <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e <strong>per</strong>dono.<br />

Alcuni teologi parlano anche di exodus.<br />

D'altra parte <strong>il</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio è pratica antichissima e non<br />

soltanto cristiana. Dal VII al IX secolo i pellegr<strong>in</strong>aggi verso<br />

Roma e Gerusalemme subiscono una crisi dovuta alle<br />

difficoltà dei viaggiatori sia nel Mediterraneo sia nel mondo<br />

danubiano e balcanico.<br />

Il X secolo è di transizione.<br />

Nei secoli XI e XII si assiste a un risveglio dei pellegr<strong>in</strong>aggi,<br />

conseguenza delle ripresa dei commerci marittimi a lungo<br />

raggio.<br />

Le crociate sono una necessità: le strutture sociali<br />

occidentali sono stab<strong>il</strong>i, è <strong>in</strong> atto una crescita demografica ed<br />

economica, bisogna ricon<strong>qui</strong>stare la Penisola Iberica e<br />

affermare le potenze marittime commerciali e m<strong>il</strong>itari.<br />

-Non hanno pensato che tra i Cristiani e i Musulmani<br />

ci sono di mezzo i Bizant<strong>in</strong>i?<br />

Argomento scottante! I bizant<strong>in</strong>i, quando si presentano i<br />

crociati, da tempo hanno capito che non ha senso puntare<br />

sull'elim<strong>in</strong>azione fisica dell'avversario e mostrano riserve sul<br />

fatto che <strong>il</strong> sangue versato sia fonte di salvezza, quando si<br />

tratta di avversari religiosi.<br />

-Meglio <strong>in</strong>staurare rapporti di coesistenza.


I Bizant<strong>in</strong>i sono più amici dei Musulmani che di noi<br />

Cristiani.<br />

Nel 1054 hanno rotto con <strong>il</strong> papato, nel 1081 i Normanni<br />

strappano loro gli ultimi possedimenti italiani, Venezia li sfida<br />

nei Balcani e devono subire l'<strong>in</strong>vasione turca... si vedono<br />

passare la prima crociata e cosa succede dopo la liberazione di<br />

Gerusalemme?<br />

-I Cristiani non restituiscono loro i territori occupati<br />

dai turchi! Prima erano loro!<br />

Vedono la creazione di una serie di stati lat<strong>in</strong>i feudali ost<strong>il</strong>i!<br />

-Per i Bizant<strong>in</strong>i la lotta ai Musulmani non ha senso.<br />

Gli im<strong>per</strong>atori Bizant<strong>in</strong>i cercano di essere diplomatici con i<br />

Musulmani, facendo capire loro che gli occidentali sono un<br />

<strong>per</strong>icolo <strong>per</strong> entrambi ed è meglio unirsi.<br />

-Cristiani bizant<strong>in</strong>i e Musulmani contro Cristiani<br />

occidentali?<br />

Avrebbe potuto accadere e <strong>in</strong> alcuni casi è successo! A<br />

dimostrazione di come lo scontro tra Occidente e Oriente sia<br />

stato complesso.<br />

-Ci si mettono di mezzo anche le Repubbliche<br />

Mar<strong>in</strong>are!<br />

Tre di loro sono presenti ancor prima che <strong>in</strong>iz<strong>in</strong>o le crociate.<br />

Amalfi e Venezia nel Levante, Pisa nel Tirreno, Ifrikja e Golfo<br />

del Leone.<br />

La sola Genova si affaccia alla prima crociata con due<br />

spedizioni navali, mentre Pisa si limita a costruire gli ordigni<br />

<strong>per</strong> l'assedio di Gerusalemme.<br />

Dal 1098 al 1120 Pisa e Genova sono presenti <strong>in</strong> ogni<br />

spedizione, Venezia all'<strong>in</strong>izio tentenna <strong>per</strong>ché teme di <strong>per</strong>dere<br />

<strong>il</strong> monopolio dei traffici orientali, poi si decide a <strong>in</strong>tervenire.<br />

Amalfi è sparita.<br />

-Sono le Repubbliche Mar<strong>in</strong>are le vere v<strong>in</strong>citrici.<br />

La con<strong>qui</strong>sta e <strong>il</strong> saccheggio, come lo era stato nelle<br />

precedenti imprese, porta loro un ricco bott<strong>in</strong>o e ottengono, <strong>in</strong><br />

cambio dell'aiuto fornito, priv<strong>il</strong>egi commerciali sfruttati dopo<br />

la f<strong>in</strong>e delle spedizioni.<br />

Fondano vere e proprie colonie commerciali, piccoli comuni


all'<strong>in</strong>terno di città economicamente importanti: l'uso di un<br />

quartiere, di una strada, di una piazza con tutte le <strong>in</strong>stallazioni<br />

necessarie a una vita sociale autonoma, chiesa, fontana, forno,<br />

botteghe, portici, case d'abitazione.<br />

Stiamo parlando di Gerusalemme, Antiochia, Tripoli, Acri,<br />

Tiro, Giaffa, Costant<strong>in</strong>opoli, ciascuna governata da propri<br />

magistrati <strong>in</strong>viati dalla madrepatria.<br />

Commercianti mar<strong>in</strong>ari: Queste colonie non portano<br />

contributi al mantenimento della cristianesimo! Gli affari sono<br />

affari, v<strong>in</strong>ce la concorrenza! La religione non c'entra!<br />

I mercanti cristiani forniscono ai saraceni, fregandosene<br />

delle scomuniche della Chiesa, le merci che nel mondo<br />

islamico scarseggiano e che sono fondamentali <strong>per</strong> la guerra,<br />

tipo legname, pece, ferro e armi stesse.<br />

Pisa e Venezia si concentrano sul delta del N<strong>il</strong>o, Genova<br />

opta <strong>per</strong> <strong>il</strong> Mar Nero.<br />

Tutte s'<strong>in</strong>seriscono nelle reti commerciali bizant<strong>in</strong>e,<br />

rov<strong>in</strong>ando la borghesia locale e monopolizzando <strong>il</strong> commercio<br />

delle derrate alimentari.<br />

Dal 1291, anno ufficiale delle f<strong>in</strong>e della crociate, le<br />

Repubbliche Mar<strong>in</strong>are si sp<strong>in</strong>gono oltre, vanno <strong>in</strong> India e <strong>in</strong><br />

C<strong>in</strong>a, come c'<strong>in</strong>segna Marco Polo.<br />

L'esercito templare: discipl<strong>in</strong>a e spirito di corpo.<br />

Dopo la conclusione della prima crociata, quando la<br />

maggior parte dei cavalieri era tornata <strong>in</strong> Europa, le strade<br />

della Terra Santa sono diventate <strong>in</strong>sicure <strong>per</strong> i pellegr<strong>in</strong>i che si<br />

recano nei luoghi santi.<br />

Un nob<strong>il</strong>e francese, Ugo di Payns, orig<strong>in</strong>ario dell’omonima<br />

cittad<strong>in</strong>a francese della Champagne, e <strong>il</strong> suo compagno d’armi<br />

Goffredo di Sa<strong>in</strong>t-Omer, fondano l’ord<strong>in</strong>e dei Cavalieri<br />

Templari, Pau<strong>per</strong>es comm<strong>il</strong>itones Christi templique Salomonis (Poveri<br />

Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone), con <strong>il</strong><br />

compito di assicurare l’<strong>in</strong>columità dei numerosi pellegr<strong>in</strong>i<br />

europei che visitano Gerusalemme dopo la sua con<strong>qui</strong>sta.<br />

L’ord<strong>in</strong>e viene ufficializzato <strong>il</strong> 29 marzo 1139 dalla bolla


Omne Datum Optimum di Innocenzo II, che concede ai<br />

Templari la totale <strong>in</strong>dipendenza dal potere temporale,<br />

compreso l’esonero dal pagamento di tasse e gabelle, oltre al<br />

priv<strong>il</strong>egio di rendere conto al pontefice <strong>in</strong> <strong>per</strong>sona e di esigere<br />

le decime.<br />

L’organizzazione dei Templari sul territorio comprende<br />

sette grandi prov<strong>in</strong>ce che dipendono da altrettante case con<br />

sede nelle pr<strong>in</strong>cipali capitali europee. Nel momento della sua<br />

massima espansione l’Ord<strong>in</strong>e arriva ad avere cent<strong>in</strong>aia di sedi<br />

distribuite cap<strong>il</strong>larmente <strong>in</strong> tutta Europa e Medio Oriente, e di<br />

conseguenza una notevole <strong>in</strong>fluenza economica e politica nel<br />

<strong>per</strong>iodo delle Crociate.<br />

La creazione dell'Ord<strong>in</strong>e dei cavalieri monaci è una svolta<br />

nel processo di santificazione della guerra.<br />

Un processo che <strong>in</strong>traprende la Chiesa <strong>per</strong> far fronte alla<br />

m<strong>in</strong>accia musulmana.<br />

La sua rigida organizzazione anticipa quella degli eserciti<br />

moderni.<br />

Durante le crociate i cavalieri templari si dist<strong>in</strong>guono <strong>per</strong> la<br />

discipl<strong>in</strong>a sul campo di battaglia e lo dimostrano anche nei<br />

momenti più drammatici, come durante gli scontri nei quali gli<br />

eserciti europei sono sopraffatti dai Musulmani.<br />

-Esempio, grazie!<br />

Nel 1146 <strong>il</strong> re di Francia Luigi VII <strong>il</strong> Giovane (1120-1180)<br />

ha la br<strong>il</strong>lante idea d'imbarcarsi alla volta della Terra Santa <strong>per</strong><br />

partecipare alla seconda crociata. Giunto a dest<strong>in</strong>azione<br />

capisce subito che <strong>il</strong> nemico contro <strong>il</strong> quale si appresta a<br />

combattere è diverso da quelli che ha già affrontato.<br />

I Turchi gli massacrano la retroguardia rimasta separata dal<br />

grosso dell'esercito.<br />

Non sapendo che pesci pigliare, decide di affidare <strong>il</strong><br />

comando delle o<strong>per</strong>azioni m<strong>il</strong>itari al Gran Maestro dei<br />

Templari.<br />

Baldov<strong>in</strong>o II, re di Gerusalemme, assegna ai primi Templari<br />

questo luogo sacro dell'Islam, dal quale i Musulmani credono<br />

che Muhammad sia asceso al cielo.<br />

In orig<strong>in</strong>i <strong>il</strong> loro compito è proteggere i pellegr<strong>in</strong>i che


arrivano nella Città Santa. Quando vengono creati gli Stati<br />

lat<strong>in</strong>i controllati dai crociati, i Templari si occupano della difesa<br />

di questi territori.<br />

-Qual è <strong>il</strong> segreto della loro leggendaria discipl<strong>in</strong>a?<br />

Il loro segreto è la Regola.<br />

-Quale Regola?<br />

Nella versione def<strong>in</strong>itiva s'ispira all'o<strong>per</strong>a De laude novae<br />

m<strong>il</strong>itiae, redatta nel 1128 dal solito Bernardo di Chiaravalle<br />

(1090-1153).<br />

-Sempre lui!<br />

San Bernardo, che def<strong>in</strong>ire ardente difensore delle crociate è<br />

riduttivo, descrive <strong>in</strong> quel panegirico le qualità che devono<br />

avere i combattenti.<br />

-Sentiamone qualcuna.<br />

Bernardo: La m<strong>il</strong>izia dev'esserlo di nome e di fatto, non<br />

come la malizia dei cavalieri secolari.<br />

Il Bernardo con la term<strong>in</strong>ologia ci gioca.<br />

Bernardo: I valori supremi sono discipl<strong>in</strong>a e obbedienza,<br />

alla larga dalla gloria mondana, si deve servire Dio.<br />

In pratica?<br />

Bernardo: Quando si marcia si deve mantenere <strong>il</strong><br />

s<strong>il</strong>enzio! Se proprio è necessario parlare bisogna farlo<br />

cavalcando sottovento. Così la polvere sollevata non disturba<br />

gli altri. Non bisogna <strong>in</strong>dossare l'elmo di propria <strong>in</strong>iziativa, <strong>il</strong><br />

comandante ord<strong>in</strong>a d'<strong>in</strong>dossarlo e f<strong>in</strong>o a nuovo ord<strong>in</strong>e non si<br />

toglie. Quando ci si accampa, gli scudieri vanno <strong>in</strong> cerca di<br />

cibo e di legna, ma si devono allontanare f<strong>in</strong> dove possono<br />

sentire l'eventuale grido dei cavalieri o la campana che chiama<br />

a raccolta.<br />

-Mar<strong>in</strong>es ex ante!<br />

Marciano <strong>in</strong> modo organizzato, cavalcano composti, non si<br />

lanciano impetuosi contro <strong>il</strong> nemico.<br />

Solo quando si accorgono di essere <strong>in</strong>feriori di numero,<br />

allora lasciano ogni prudenza e cautela, e non temono la<br />

barbara crudeltà degli avversari.<br />

L'oro e l'argento è proibito su tutto <strong>il</strong> corredo m<strong>il</strong>itare.<br />

-Aspetto fisico?


Hanno i capelli corti, si lavano poco, sono sempre co<strong>per</strong>ti di<br />

polvere <strong>per</strong> via della maglia di ferro che si tolgono di rado<br />

nonostante <strong>il</strong> sole ardente.<br />

-Già questo basterebbe <strong>per</strong> spaventare i nemici!<br />

Bianco e nero sono gli unici colori ammessi, non solo <strong>per</strong><br />

dist<strong>in</strong>guersi dai cavalieri laici. I membri di elevata classe sociale<br />

vestono un mantello bianco, i subalterni un mantello nero.<br />

-Bianco e nero devono avere anche un significato<br />

spirituale!<br />

Senza dubbio! Sono simboli della purezza e delle tenebre.<br />

Secondo un'altra versione <strong>il</strong> bianco <strong>in</strong>dica che i Templari<br />

sono franchi e benevoli nei confronti degli amici, <strong>il</strong> nero che<br />

sono terrib<strong>il</strong>i con i nemici.<br />

-Leoni <strong>in</strong> guerra, agnelli <strong>in</strong> pace.<br />

Nel 1147 <strong>il</strong> papa accorda ai Templari l'emblema della croce<br />

rossa di stoffa, un simbolo <strong>per</strong> non sfuggire davanti al nemico.<br />

Si armano di fede e dei migliori cavalli, forti e veloci, privi di<br />

qualsiasi ornamenti. Pensano più alla vittoria che alla gloria.<br />

Bernardo: Non come i loro colleghi su<strong>per</strong>bi cavalieri<br />

mondani!<br />

La Regola detta con precisione l'ord<strong>in</strong>e di combattimento.<br />

La m<strong>il</strong>izia si divide <strong>in</strong> squadroni, con a capo un comandante<br />

detto Gran Maestro. Gli squadroni si dispongono <strong>in</strong> prima f<strong>il</strong>a,<br />

dietro stanno gli scudieri con funzioni di appoggio <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

rimpiazzo di armi e di cavalli.<br />

Solo i cavalieri si lanciano all'assalto e la carica di cavalleria è<br />

una forza distruttiva impressionate, oltre che uno spettacolo<br />

imponente.<br />

Anna Comnena nella sua Alessiade afferma che un cavaliere<br />

armato pesante può aprire una breccia nelle mura di Bab<strong>il</strong>onia!<br />

Aff<strong>in</strong>ché le o<strong>per</strong>azioni m<strong>il</strong>itari risult<strong>in</strong>o efficaci, si presta<br />

maniaca attenzione all'uso delle bandiere, autentici emblemi<br />

della discipl<strong>in</strong>a templare. Segnalano l'<strong>in</strong>izio dell'azione, <strong>il</strong><br />

raggruppamento dei combattenti e la ritirata. Se la bandiera è<br />

issata, la battaglia prosegue.<br />

Chi diserta viene espulso dall'Ord<strong>in</strong>e.<br />

Stessa punizione a chi si lancia all'attacco senza aver atteso


l'ord<strong>in</strong>e, compromettendo <strong>in</strong> questo modo <strong>il</strong> dest<strong>in</strong>o di tutto<br />

l'esercito.<br />

In virtù della loro discipl<strong>in</strong>a, gli eserciti crociati li<br />

dispongono o nelle avanguardie o nelle retroguardie, come<br />

fanno Luigi VII di Francia e Riccardo Cuor di Leone.<br />

-Qualche lato oscuro?<br />

Nel 1187 <strong>il</strong> nob<strong>il</strong>e francese R<strong>in</strong>aldo di Chat<strong>il</strong>lon attacca una<br />

carovana egiziana rompendo la tregua con <strong>il</strong> sultano Salad<strong>in</strong>o.<br />

In pratica si riaprono le ost<strong>il</strong>ità tra <strong>il</strong> regno di Gerusalemme<br />

e <strong>il</strong> sultanato d'Egitto e di Siria.<br />

Il primo luglio Salad<strong>in</strong>o risponde all'attacco e passa <strong>il</strong><br />

Giordano con trentam<strong>il</strong>a uom<strong>in</strong>i, di cui dodicim<strong>il</strong>a cavalieri.<br />

Guido di Lusignano, re di Gerusalemme, risponde con<br />

ventim<strong>il</strong>a uom<strong>in</strong>i, di cui m<strong>il</strong>leduecento cavalieri.<br />

-Trentam<strong>il</strong>a contro ventim<strong>il</strong>a, dodicim<strong>il</strong>a contro<br />

m<strong>il</strong>leduecento, Salad<strong>in</strong>o v<strong>in</strong>ce fac<strong>il</strong>e.<br />

Non è detto, tra i cavalieri cristiani ci sono duecento<br />

Templari e centoc<strong>in</strong>quanta Ospedalieri, valgono <strong>il</strong> triplo...<br />

-Siccome la Storia ci dice a chiare lettere che <strong>il</strong> 4 luglio<br />

l'esercito cristiano viene massacrato, cosa può essere successo<br />

di così grave?<br />

Il tradimento del Gran Maestro dei Templari!<br />

-Questo non avrei mai voluto sentirlo!<br />

Gerard de Ridefort, <strong>il</strong> Gran Maestro dei Templari consiglia<br />

Guido di andare a soccorrere la fortezza di Tiberiade assediata<br />

dal Sald<strong>in</strong>o.<br />

-Mi sembra un consiglio sensato.<br />

Non lo è, <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> fare questo l'esercito crociato deve<br />

abbandonare Seforia e le sue ricche fonti d'acqua.<br />

A Salad<strong>in</strong>o non sembra vero. Il suo esercito accerchia quello<br />

crociato, stanco e assetato. La sconfitta è <strong>in</strong>evitab<strong>il</strong>e.<br />

Guido, R<strong>in</strong>aldo e Gerard vengono portati, <strong>in</strong> qualità di<br />

prigionieri di alto rango, nella tenda del Salad<strong>in</strong>o eretta sul<br />

campo di battaglia. Guido ha sete. Il Sald<strong>in</strong>o gli offre un calice<br />

d'acqua di rose raffreddata con la neve del Monte Hermon lì<br />

vic<strong>in</strong>o. Guido beve e passa la coppa a R<strong>in</strong>aldo.<br />

Interviene <strong>il</strong> Sald<strong>in</strong>o.


Sald<strong>in</strong>o: Fermo, non dare da bere a chi ha violato al<br />

tregua.<br />

R<strong>in</strong>aldo gli risponde.<br />

R<strong>in</strong>aldo: Così fanno tutti i re quando...<br />

Non fa <strong>in</strong> tempo a f<strong>in</strong>e la frase che <strong>il</strong> Salad<strong>in</strong>o lo decapita<br />

con la sua scimitarra.<br />

Guido se la fa sotto, ora tocca a lui.<br />

Sald<strong>in</strong>o: Tran<strong>qui</strong>llo, un re non uccide un altro re!<br />

Fa uccidere tuttavia i detestati e temuti Templari e<br />

Ospedalieri da un gruppo di fanatici religiosi che hanno voluto<br />

a tutti i costi unirsi al suo esercito. Salva <strong>il</strong> solo Gerard.<br />

Sald<strong>in</strong>o: A condizione che ord<strong>in</strong>i di arrendersi alla<br />

guarnigione templare di Gaza.<br />

Ord<strong>in</strong>e che Gerard esegue.<br />

-Farà ben una brutta f<strong>in</strong>e quest'esempio di disonestà!<br />

Partecipa alla battaglia di Acri del 1189 e viene ucciso dopo<br />

essere stato catturato di nuovo.<br />

In compenso i Templari si dist<strong>in</strong>guono <strong>per</strong> la loro eroica<br />

abnegazione quando difendono nel 1291 la fortezza di Acri. Ci<br />

lascia le penne l'ultimo Gran Maestro <strong>in</strong> Terra Santa.<br />

I Templari, alla f<strong>in</strong>e del XIII secolo, abbandonano la Siria,<br />

dove hanno svolto la propria funzione, e si dis<strong>per</strong>dono <strong>in</strong> vari<br />

paesi europei.<br />

Un gruppo di questi monaci cavalieri si stab<strong>il</strong>isce <strong>in</strong> Francia,<br />

dove diventa una potenza f<strong>in</strong>anziaria, avvalendosi delle<br />

ricchezze accumulate <strong>in</strong> Oriente e dedicandosi a redditizie<br />

attività bancarie di prestito e di deposito.<br />

F<strong>il</strong>ippo IV, <strong>per</strong> <strong>in</strong>camerare i loro beni e <strong>per</strong> sottrarsi ai debiti<br />

con essi contratti, chiede a Clemente V la soppressione<br />

dell’ord<strong>in</strong>e.<br />

Numerosi processi vengono celebrati contro i Templari,<br />

accusati tra l’altro di simonia, di pratiche magiche e di<br />

omosessualità.<br />

Torturati dall’In<strong>qui</strong>sizione, sono condannati al rogo come<br />

eretici e nel 1312 <strong>il</strong> papa stab<strong>il</strong>isce la soppressione dell’ord<strong>in</strong>e.<br />

-Gli altri ord<strong>in</strong>i?<br />

Nel 1113 <strong>il</strong> papa Pasquale II, riconosce la regola dell’Ord<strong>in</strong>e


Gerolomitano dei cavalieri Ospitalieri di San Giovanni (oggi<br />

noti come i Cavalieri di Malta), mentre nel 1198, nasce<br />

l’Ord<strong>in</strong>e Teutonico, sconfitti nella battaglia di Tannenberg del<br />

1410 da forze lituane-polacche.<br />

I membri di tali ord<strong>in</strong>i devono fare voto di castità,<br />

obbedienza e povertà.<br />

Accanto a questi vi era un giuramento che li impegnava a<br />

combattere e morire <strong>per</strong> la Croce, e prestare aiuto ai pellegr<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong> Terra Santa.<br />

La realtà storica del Mediterraneo.<br />

Nell'Europa dell'Alto Medioevo <strong>in</strong> giro si vedono<br />

vagabondi, pellegr<strong>in</strong>i e alcuni mercanti, è un territorio rurale di<br />

autosussistenza<br />

Più ci si sp<strong>in</strong>ge all'<strong>in</strong>terno e meno s'<strong>in</strong>contrano città, che<br />

sono i resti di antiche città romane. Un quadro cupo.<br />

-Tanta gente povera, pochi ricchi.<br />

Pochi scambi, pochi movimenti di merci e di <strong>per</strong>sone.<br />

Tra X e XI secolo tutto cambia, la crescita demografica e<br />

fondiaria vanno di pari passo con lo sv<strong>il</strong>uppo delle città come<br />

luogo di mercato.<br />

Lo sv<strong>il</strong>uppo maggiore c'è lungo le coste del Mediterraneo e<br />

del Mare del Nord, e dove ci sono fiumi navigab<strong>il</strong>i.<br />

Le strade costano, sia <strong>per</strong> costruirle, sia <strong>per</strong> farci la<br />

manutenzione.<br />

Nascono e si moltiplicano le fiere, <strong>il</strong> cui presupposto è la<br />

pace, le armi devono tacere.<br />

Da una necessità pratica nasce la necessità di conoscenza.<br />

Mercante: Lo sv<strong>il</strong>uppo del commercio c'impone di sa<strong>per</strong><br />

scrivere contratti, vantaggiosi se preceduti da una vittoriosa<br />

<strong>in</strong>cursione m<strong>il</strong>itare navale, e dobbiamo sa<strong>per</strong> maneggiare<br />

determ<strong>in</strong>ati strumenti culturali.<br />

Come la contab<strong>il</strong>ità, tutti i sistemi monetari e le giuste<br />

conoscenze giuridiche:<br />

Mercante: Capita che un mercante muoia, che una nave<br />

vada a fondo, che qualcuno non paghi...


-Chi guida questo risveglio?<br />

In apparenza le potenze cristiane <strong>in</strong> lotta contro le<br />

scorribande saracene.<br />

-In apparenza?<br />

Lo scontro di civ<strong>il</strong>tà non c'entra e l'ideologia ancor meno, si<br />

deve ristab<strong>il</strong>ire un e<strong>qui</strong>librio e <strong>per</strong> raggiungerlo le città<br />

mar<strong>in</strong>are lottano tra di loro.<br />

La prima impresa degna di questo nome viene portata a<br />

term<strong>in</strong>e nel 1086 da Pisa e Genova sulle coste tunis<strong>in</strong>e:<br />

Pisani e genovesi: Il papa stesso ci da l'<strong>in</strong>carico e ci<br />

consegna le <strong>in</strong>segne di San Pietro, un'impresa che s'ispira alle<br />

guerre dei Romani contro Cartag<strong>in</strong>e.<br />

Il solito uso pubblico della storia! I pisani si considerano i<br />

nuovi palad<strong>in</strong>i della cristianità.<br />

-Non sembra una crociata ante literam?<br />

Lo è!<br />

La motivazione di facciata è liberare i Cristiani dal gioco<br />

saraceno tramite una lotta senza limiti.<br />

-Facendo strage di donne e di bamb<strong>in</strong>i?<br />

Le motivazioni vere sono altre:<br />

Re di Mahidia: Offro centom<strong>il</strong>a d<strong>in</strong>ari ai genovesi e ai<br />

pisani, giuro che non farò scorrerie nel Mediterraneo e voi<br />

commercianti genovesi e pisani non pagherete tasse <strong>per</strong> i vostri<br />

traffici.<br />

-Confermato da fonti arabe?<br />

Confermato, ma non serve, i pisani e i genovesi non ci<br />

credono.<br />

-Pisa e Genova sono padroni del Mediterraneo<br />

meridionale, e Amalfi?<br />

Amalfi paga la presenza normanna, <strong>in</strong> particolare quando<br />

nel 1059 questi si alleano con Gregorio VII, salvandolo dalla<br />

vendetta di Enrico IV mortificato a Canossa.<br />

L'asse dei traffici commerciali via mare è <strong>il</strong> Cairo,<br />

Alessandria, Mahidia, Palermo, territori sotto <strong>il</strong> controllo dei<br />

fatimidi, sciiti, divisi dal califfato di Baghdad, gente dalla forte<br />

tradizione di tolleranza nei confronti di tutti i credenti del<br />

<strong>libro</strong>, Ebrei, Cristiani e Musulmani.


Il clima conserva ciò che da noi sarebbe andato <strong>per</strong>so <strong>in</strong><br />

pochi anni di abbandono.<br />

Ci sono v<strong>il</strong>laggi <strong>per</strong>si nel deserto con magazz<strong>in</strong>i pieni di<br />

manoscritti su papiro, carta e <strong>per</strong>gamena, a carattere religioso,<br />

contratti commerciali, affitti, matrimoni, uno spaccato della<br />

cultura araba, un patrimonio unico e sterm<strong>in</strong>ato.<br />

Diffic<strong>il</strong>e da trattare, se lo sposti rischi di <strong>per</strong>derlo, ne sanno<br />

qualcosa gli antiquari.<br />

-Diffic<strong>il</strong>e anche da <strong>in</strong>terpretare.<br />

Da quelle parti i primi ad arrivare sono gli amalfitani.<br />

Al Cairo ce ne sono talmente tanti che <strong>per</strong><br />

un'<strong>in</strong>comprensione scatta una sollevazione popolare contro di<br />

loro che <strong>il</strong> Califfo reprime con durezza.<br />

Gli amalfitani fondano due ospedali, uno a Gerusalemme e<br />

un altro ad Antiochia, che vivono di elemos<strong>in</strong>e cristiane, segno<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocab<strong>il</strong>e che la presenza cristiana è forte.<br />

Sono gli Arabi che mantengono vive le tradizioni romane:<br />

Amalfitani: Noi scopriamo che <strong>in</strong> fatto d'igiene e di<br />

pulizia siamo rimasti <strong>in</strong>dietro, da noi <strong>il</strong> bagno turco è<br />

considerato un luogo di promiscuità peccam<strong>in</strong>osa, da loro è<br />

<strong>in</strong>centivato <strong>in</strong> onore ai dettami religiosi che <strong>in</strong>vitano al lavaggio<br />

frequente del corpo.<br />

Gli Arabi sono spugne culturali, traducono tutti i testi greci.<br />

Un precetto islamico <strong>in</strong>vita a espandere le proprie conoscenze:<br />

Credente islamico: A noi <strong>in</strong>teressa tutto, matematica,<br />

f<strong>il</strong>osofia, medic<strong>in</strong>a, astronomia... dobbiamo conoscere alla<br />

<strong>per</strong>fezione le fasi lunari <strong>per</strong> capire l'esatta posizione della<br />

Mecca.<br />

Da noi <strong>il</strong> livello è rasoterra.<br />

Da loro gli ospedali sono una meraviglia, con reparti<br />

separati <strong>per</strong> malattia e grado.<br />

Da noi i pochi ospedali si trovano nella zona carol<strong>in</strong>gia e<br />

sono <strong>per</strong> i poveri e i pellegr<strong>in</strong>i. Il malato si tiene <strong>in</strong> casa, o<br />

guarisce o muore.<br />

La prima scuola di medic<strong>in</strong>a è a Salerno, guarda caso vic<strong>in</strong>a<br />

ad Amalfi: narra la leggenda che viene fondata da quattro<br />

dotti, un lat<strong>in</strong>o, un greco, un arabo e un ebreo.


-Una leggenda?<br />

Ci dice del clima culturale del luogo e del tempo! A Salerno<br />

s'<strong>in</strong>izia la traduzione dei testi greci dall'arabo.<br />

-Dall'arabo al lat<strong>in</strong>o? Perché non dal greco al lat<strong>in</strong>o?<br />

È diffic<strong>il</strong>e trovare i testi greci!<br />

Le monete ci danno una chiara <strong>in</strong>dicazione del grado di<br />

civ<strong>il</strong>tà:<br />

Amalfitani: Il tari è una moneta araba d'oro del peso di<br />

un grammo e noi amalfitani la adottiamo come moneta<br />

ufficiale, la nostra zecca ce la chiude Federico II nel 1220.<br />

Amalfi è la più ricca città di tutta la Longobardia.<br />

Guai a confonderla con l'attuale Lombardia! È <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io<br />

longobardo nel Meridione.<br />

Amalfi è nob<strong>il</strong>e, <strong>il</strong>lustre, ben frequentata, opulenta... una<br />

realtà storica del Mediterraneo lontana anni luce dal mondo<br />

carol<strong>in</strong>gio:<br />

Amalfitani: Noi siamo mediterranei e accettiamo le<br />

differenze di razza e di religione, le relazioni economiche ci<br />

uniscono, non rispondiamo agli appelli anti islamici che<br />

provengono da papi e im<strong>per</strong>atori.<br />

Gaeta <strong>in</strong>fatti ospita l'esercito saraceno diretto a Roma.<br />

Non si sv<strong>il</strong>uppa spontanea nel Mediterraneo meridionale<br />

un'idea di crociata, questa idea sarà portata dai Normanni,<br />

gente del Nord, dalla cultura diversa.<br />

Non esiste <strong>il</strong> culto delle reli<strong>qui</strong>e, eppure vanno e vengono da<br />

Gerusalemme e dal Cairo, luoghi dove gli oggetti sacri si<br />

trovano a ogni angolo di strada.<br />

Non ci sono monasteri nel Mediterraneo meridionale,<br />

eppure ne vedono a cent<strong>in</strong>aia.<br />

Non vanno <strong>in</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio, eppure i pellegr<strong>in</strong>i li<br />

accompagnano.<br />

Il modello amalfitano è la punta di diamante, ma nel XI<br />

secolo qualcosa cambia: f<strong>in</strong>isce un ciclo e ne <strong>in</strong>izia un altro,<br />

f<strong>in</strong>isce <strong>il</strong> ciclo dei beni di lusso, lo st<strong>il</strong>e di vita europeo<br />

migliora, devono cambiare le merci e le rotte, <strong>il</strong> dono<br />

dev'essere sostituito dai beni di massa.<br />

-Adesso arrivano i pisani e i genovesi!


I pisani arrivano <strong>per</strong> primi, <strong>il</strong> loro primo segnale risale a<br />

Ottone I:<br />

Pisani: Quello è conv<strong>in</strong>to di ricostruire l'Im<strong>per</strong>o di<br />

Carlo Magno, Italia compresa, le prova tutte, dalla trattativa<br />

diplomatica al matrimonio di suo figlio, alla f<strong>in</strong>e si conv<strong>in</strong>ce<br />

che l'unico modo è con<strong>qui</strong>starla con la forza.<br />

Il Meridione è stato ricon<strong>qui</strong>stato dai Bizant<strong>in</strong>i che sono<br />

tornati forti sotto la d<strong>in</strong>astia macedone. Nel 968 Bizant<strong>in</strong>i e<br />

im<strong>per</strong>iali si scontrano a Bari:<br />

Pisani: C'eravamo anche noi a fianco di Ottone.<br />

Non viene riportato da nessuna fonte.<br />

Pisani: Come nessuna fonte riporta la sconfitta di<br />

Ottone II nella battaglia di Mess<strong>in</strong>a!<br />

Si registrano le <strong>in</strong>cursioni saracene, quelle che creano danni<br />

e malcontento nei confronti dei Musulmani, non i fallimenti:<br />

Credente cristiano: La lotta contro i saraceni ha <strong>il</strong> favore<br />

di Dio, è santa e sacra, al fedele che li combatte vengono<br />

rimessi tutti i peccati.<br />

-È un patto tra <strong>il</strong> Cristiano e Dio mediato dalla Chiesa?<br />

Per <strong>il</strong> momento è tutto embrionale, avrebbe potuto non<br />

avere quegli sv<strong>il</strong>uppi che noi sappiamo.<br />

Le Repubbliche Mar<strong>in</strong>are.<br />

Un giorno <strong>il</strong> califfo Harun al Rashid <strong>in</strong>viò alcuni messi a Carlo<br />

Magno <strong>in</strong> risposta a una cortese ambasciata ricca di doni che lui <strong>per</strong><br />

primo aveva <strong>in</strong>viato a Baghdad. Ma, dato che gli ambasciatori<br />

Musulmani non sapevano dove Carlo Magno vivesse, decisero di<br />

andare a Roma, sulla quale essi pensavano che Carlo regnasse.<br />

Chiesero <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>mente aiuto ai vescovi della Campania, della<br />

Toscana, dell'Em<strong>il</strong>ia, della Liguria, della Borgogna e della Gallia,<br />

da tutti vennero presi <strong>in</strong> giro o cacciati. Dopo un anno <strong>in</strong>tero, con <strong>il</strong><br />

male ai piedi, giunsero a Aix la Chapelle e poterono vedere<br />

l'Im<strong>per</strong>atore al quale raccontarono l'accaduto, <strong>per</strong>ché egli valutasse<br />

quanto poco i suoi Conti ed Abati lo tenessero <strong>in</strong> considerazione..


Questo brano ci fa capire quali sono le relazioni tra l'Europa<br />

cristiana e <strong>il</strong> mondo islamico dell'Alto Medioevo, prima che le<br />

Repubbliche Mar<strong>in</strong>are veleggiassero <strong>per</strong> <strong>il</strong> Mediterraneo.<br />

I due mondi non si conoscono o si conoscono male.<br />

Carlo Magno è ben consapevole della potenza dei califfi, ma<br />

non è vero <strong>il</strong> contrario.<br />

Come può al Dar al Islam <strong>in</strong>teressare l'Europa? Non viene<br />

considerata un'area economicamente attraente.<br />

-Non è vero, i commerci ci sono, grazie al<br />

Mediterraneo non si sono mai <strong>in</strong>terrotti.<br />

I commerci sono limitati ai doni tra governanti e tra gli strati<br />

alti della società: beni di lusso come schiavi e stoffe preziose,<br />

tutto quello che fa bella mostra di sé nelle corti pr<strong>in</strong>cipesche.<br />

Il racconto dell'odissea europea degli ambasciatori islamici ci<br />

dice un'altra cosa.<br />

-Quale?<br />

L'Europa non esiste!<br />

-Carlo Magno la sta creando!<br />

L'Im<strong>per</strong>o di Carlo non è unito, le <strong>in</strong>formazioni non<br />

circolano e nessuno ha la consapevolezza della dimensione<br />

politica dei dom<strong>in</strong>i.<br />

Se facciamo un salto di tre secoli vediamo che <strong>il</strong><br />

Mediterraneo è solcato da cent<strong>in</strong>aia di navi saracene e cristiane<br />

appartenenti a città che si affacciano sul mare.<br />

L'Europa è ritornata a essere frammentata, ma ha la forza<br />

economica da potersi proporre ai mercati orientali.<br />

Forza anche m<strong>il</strong>itare, visto che organizza i pellegr<strong>in</strong>aggi<br />

armati.<br />

Le nostre città di punta sono prima Amalfi e Genova, poi<br />

Pisa sostituisce Amalfi.<br />

All'<strong>in</strong>izio del XII secolo dom<strong>in</strong>ano i traffici marittimi a<br />

lungo raggio:<br />

Repubbliche mar<strong>in</strong>are: Siccome siamo governate da istituti<br />

comunali e siamo autonome, ci viene posta l'etichetta di<br />

repubbliche.<br />

Cos'è successo <strong>in</strong> questi tre secoli?<br />

-Busta numero uno.


La liberazione cristiana di un mare <strong>per</strong> troppo tempo<br />

occupato da navi islamiche dedite alla pirateria.<br />

-Busta numero due.<br />

La pirateria saracena è testimoniata da cent<strong>in</strong>aia di fonti, i<br />

saraceni hanno basi <strong>in</strong> Provenza, nelle Baleari e <strong>in</strong> Sardegna,<br />

dom<strong>in</strong>ano la Sic<strong>il</strong>ia, oltre tutto <strong>il</strong> Nord Africa e la Penisola<br />

Iberica.<br />

Repubbliche Mar<strong>in</strong>are: Abbiamo un vic<strong>in</strong>o scomodo e<br />

<strong>per</strong>icoloso.<br />

Da parte loro le Repubbliche Mar<strong>in</strong>are usano toni<br />

ideologici, esaltano la partecipazione al primo pellegr<strong>in</strong>aggio<br />

armato.<br />

La Storia può essere letta <strong>in</strong> modo diverso secondo chi la<br />

scrive.<br />

-O anche secondo chi la legge.<br />

Ascoltiamo Goffredo Malterra, un monaco benedett<strong>in</strong>o.<br />

I Pisani, mercanti che erano soliti venire a Palermo <strong>per</strong><br />

commerciare, desiderando vendicare un'<strong>in</strong>giuria subita dai<br />

Palermitani, fecero vela <strong>per</strong> la Sic<strong>il</strong>ia, dato che erano <strong>in</strong>teressati ai<br />

guadagni, non volendo sprecare tempo, e soldi, aspettando l'aiuto del<br />

Conte Normanno, assalirono Palermo da soli, ma, vedendo che i<br />

nemici erano più numerosi del previsto, rup<strong>per</strong>o la catena del porto<br />

e, reputando questo sufficiente, tornarono a Pisa.<br />

La gloriosa impresa anti islamica <strong>per</strong>de tutta la sua ideologia:<br />

I valorosi guerrieri sono avidi mercanti che attaccano <strong>per</strong><br />

vendetta e quando si rendono conto che senza l'aiuto dei<br />

Normanni non possono portare a term<strong>in</strong>e la loro impresa, si<br />

accontentano di aver fatto un'<strong>in</strong>cursione.<br />

Il Goffredo non è attendib<strong>il</strong>e, è un cronista dei re normanni<br />

e deve dare una spiegazione al mancato appoggio contro un<br />

nemico comune, i saraceni.<br />

È <strong>per</strong> sottol<strong>in</strong>eare che, oltre all'esigenza di rendere sicuro <strong>il</strong><br />

Mediterraneo e di tutelare i cristiani, c'è qualcosa d'altro <strong>in</strong><br />

gioco e che <strong>il</strong> nostro mare del X e XI secolo è frequentato, più


di quanto abbiamo sempre creduto, da navi commerciali, come<br />

dimostrato dal ritrovamento di relitti d'imbarcazioni islamiche<br />

lungo la costa francese e le decorazioni esterne di alcune<br />

chiese pisane di fattura islamica.<br />

-Se Pisa commercia con Palermo, <strong>per</strong> quale motivo<br />

assalirla? Per rap<strong>in</strong>a? Per rappresaglia di un torto subito? Per<br />

presentarsi ai poteri universali, papa e Im<strong>per</strong>atore, come una<br />

nuova Roma <strong>in</strong> grado di proteggere la cristianità con la sua<br />

flotta?<br />

L'<strong>in</strong>sieme di tutto ciò, oltre un messaggio ai saraceni.<br />

Pisani: F<strong>in</strong>o a oggi siamo stati i vostri migliori clienti,<br />

adesso vogliamo dettare regola.<br />

Vale anche <strong>per</strong> le altre. Venezia e Amalfi sono le prime a<br />

espandersi grazie alla loro posizione geografica, o<strong>per</strong>ano<br />

all'<strong>in</strong>terno dell'Im<strong>per</strong>o bizant<strong>in</strong>o che sta vivendo una nuova<br />

fioritura e hanno a disposizione navi, conoscenze tecnologiche<br />

e commerciali, e disponib<strong>il</strong>ità f<strong>in</strong>anziarie.<br />

I mercati sud orientali del Mediterraneo si rendono conto<br />

che, grazie ai contatti con amalfitani e veneziani, l'Europa è<br />

economicamente <strong>in</strong>teressante.<br />

A loro mancano alcuni prodotti che noi abbiamo tipo legno,<br />

ferro e lana.<br />

Pisani: Papi e im<strong>per</strong>atori ci guardano storto, noi<br />

sappiamo autogovernarci, <strong>in</strong>vestire nel mare, costruire navi che<br />

riportano <strong>in</strong>dietro beni di lusso, sete, oro, spezie.<br />

Tra uno scontro e un dialogo, <strong>il</strong> mondo islamico e cristiano<br />

non hanno mai smesso di parlarsi.<br />

Le Repubbliche Mar<strong>in</strong>are sanno chi e che cosa c'è ald<strong>il</strong>à<br />

dell'orizzonte, sanno che i term<strong>in</strong>i islamico e cristiano, fedele e<br />

<strong>in</strong>fedele, sono una semplificazione di una realtà articolata e<br />

ambigua.<br />

-In altre parole?<br />

Così come <strong>il</strong> mondo islamico non è un <strong>in</strong>sieme omogeneo<br />

di popoli, alla stessa stregua noi europei non siamo solidali fra<br />

noi e partecipiamo alle crociate soltanto se si prospettano<br />

vantaggi materiali.<br />

Nel XII secolo prevalgono i conflitti tra le Repubbliche


Mar<strong>in</strong>are rispetto alla guerra contro i saraceni.<br />

Pisani: Con i saraceni è meglio siglare accordi<br />

commerciali, trattati di raff<strong>in</strong>atissima giurisprudenza, basati<br />

sulla condivisione di reciproche conoscenze politiche e<br />

culturali... anche se stipulati dopo una sangu<strong>in</strong>osa battaglia o<br />

una strage senza esclusione di colpi.<br />

Siamo <strong>in</strong> un <strong>per</strong>iodo di grandi contraddizioni.<br />

I cavalieri franchi, con l'appoggio delle navi pisane e<br />

genovesi, entrano a Gerusalemme armati f<strong>in</strong>o ai denti.<br />

Intanto i mercanti pisani aprono magazz<strong>in</strong>i al Cairo e<br />

ospitano sulle loro navi mercanti alessandr<strong>in</strong>i, <strong>qui</strong>ndi islamici.<br />

È <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo <strong>in</strong> cui la figura dell'altro diventa un nemico e la<br />

crociata è un'arma politica e un sistema di pensiero.<br />

Nel frattempo l'Europa recu<strong>per</strong>a la cultura greca, da tempo<br />

<strong>per</strong>duta, grazie agli Arabi.<br />

Un esempio <strong>per</strong> tutti è <strong>il</strong> nostro amico Leonardo Fibonacci:<br />

Fibonacci: Da ragazzo accompagno mio padre <strong>in</strong> un<br />

viaggio a Tunisi, mio padre è <strong>il</strong> notaio della colonia pisana del<br />

posto e ritiene ut<strong>il</strong>e che io impari la sua arte, io preferisco la<br />

matematica e <strong>in</strong>tuisco che può essere fondamentale la cifra<br />

numerica che da noi non si usa, lo zero, <strong>il</strong> non numero.<br />

Nullo solo apparenza, noi lo usiamo grazie alla circolazioni<br />

di uom<strong>in</strong>i e d'idee tipica del Medioevo.


Istruzioni <strong>per</strong> l'uso.<br />

I fatti storici non esistono.<br />

Sono strumenti di un disegno politico, coloro che sanno<br />

parlare di Storia sono chiusi nelle aule universitarie.<br />

-Non è vero, le dimissioni di un papa sono un fatto<br />

storico!<br />

Ma quanto <strong>in</strong>fluirà sulla nostra quotidiana esistenza?<br />

Se <strong>il</strong> nuovo papa cambierà <strong>il</strong> corso della storia, aprendo alle<br />

coppie di fatto, ai matrimoni omosessuali, alla fecondazione<br />

assistita, al preservativo, al matrimonio dei preti... avremo<br />

vissuto una data storica, altrimenti <strong>il</strong> 28 febbraio 2013 ore<br />

venti è un pretesto mediatico da sfruttare come pubblicità.<br />

La Storia è un racconto di fatti che qualcuno ha scelto di<br />

raccontare.<br />

Oggi si sceglie di raccontare alcuni fatti, tra cent'anni, a<br />

seconda delle condizioni sociali, economiche e politiche <strong>in</strong> cui<br />

si troveranno i nostri pronipoti, qualcuno deciderà di<br />

raccontare altri fatti che sono successi oggi e che noi,<br />

mesch<strong>in</strong>i, abbiamo trascurato.<br />

Il fatto storico non esiste, l'abbiamo <strong>per</strong>so un istante dopo,<br />

non può essere riprodotto <strong>in</strong> laboratorio, possiamo raccontare<br />

ciò che oggi riteniamo importante.<br />

Ci piaccia o no, abbiamo o<strong>per</strong>ato una scelta.<br />

-Esempio, grazie!<br />

A migliaia!<br />

-Uno, <strong>per</strong> <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciare.<br />

Qual è stato <strong>il</strong> fatto storico più importante.<br />

-La sco<strong>per</strong>ta dell’America!<br />

F<strong>in</strong>o al 1989, poi viene sostituito dalla caduta del muro del<br />

Berl<strong>in</strong>o e dal 2001 <strong>in</strong> pole position è balzato l’undici settembre.<br />

Niente male come scelta <strong>in</strong>fluenzata da corso degli eventi!<br />

Torniamo alle orig<strong>in</strong>i, al nume tutelare del modo corretto di<br />

fare storia, a Tucidide.<br />

-Il padre della Storia è Erodoto!<br />

L’<strong>in</strong>vasione <strong>per</strong>siana che Erodoto racconta è una leggenda,


non si cura di verificare le fonti e confrontare le testimonianze.<br />

È partigiano, la sua visione dei fatti è soggettiva.<br />

La Guerra del Pelopponeso raccontata da Tucidide, combattuta<br />

tra l'anno 431 e l'anno 404 a.C. è <strong>in</strong>vece uno spartiacque.<br />

Tucidide, nella sua Atene, con due nemici dai quali<br />

guardarsi, Sparta e i Persiani, fa un balzo <strong>in</strong> avanti.<br />

È rigoroso, si procura la documentazione, analizza tutte le<br />

fonti e arriva alla conclusione che è l’uomo la causa di tutti gli<br />

eventi, escludendo qualsiasi <strong>in</strong>tervento degli dei.<br />

Def<strong>in</strong>ire Tucidide <strong>il</strong> nume tutelare della Storia non significa<br />

affermare che i suoi scritti sono veritieri al cento <strong>per</strong> cento, è la<br />

sua concezione storiografica che è valida oggi.<br />

Tucidide è anche l’unica fonte storica <strong>per</strong> conoscere Pericle.<br />

Noi conosciamo Pericle attraverso Tucidide, ma f<strong>in</strong>o<br />

all’Ottocento non ce ne poteva fregare di meno.<br />

L’Europa era governata da monarchie nazionali, la<br />

democrazia non era considerata una forma di governo<br />

positiva.<br />

Pericle non era al centro di nessun dibattito storico.<br />

Nella seconda metà dell’Ottocento si scopre Pericle e non ci<br />

rimane che <strong>in</strong>terpretare ciò che un altro dice di lui.<br />

-Questa volta l’arte non ci viene <strong>in</strong> soccorso, <strong>il</strong><br />

Partenone non parla.<br />

Tucidide ha deciso che Pericle è <strong>il</strong> padre della democrazia,<br />

non Simone, non Solone, e <strong>il</strong> <strong>per</strong>ché è una questione che gli<br />

storici stanno dibattendo.<br />

La democrazia non è un term<strong>in</strong>e che ha avuto lo stesso<br />

significato nel tempo, quella di Pericle non ha niente a che fare<br />

con quella odierna, ognuno rappresentava sé stesso e non una<br />

comunità.<br />

Noi italiani siamo <strong>in</strong> prima f<strong>il</strong>a nel malfunzionamento<br />

democratico, considerando che chi ci ha governato negli ultimi<br />

vent'anni ci ha portato ad avere un governo tecnico che non<br />

ha alcuna base elettorale cui rendere conto.<br />

La scelta di che cosa att<strong>in</strong>gere dalla Storia condiziona la<br />

nostra esistenza anche a distanza di m<strong>il</strong>lenni.

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